Naraka Magazine nr. 2

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News magazine digitale bimestrale scaricabile gratuitamente. Il Naraka Magazine, dedicato alla produzione Horror, SF, Weird di Caleb Battiago (aka Alessandro Manzetti) contiene: nuove uscite, estratti di opere, recensioni, interviste, articoli, approfondimenti, anteprime e coming soon, contenuti speciali. www.alessandromanzetti.net

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Secondo numero di questo news magazine, una newsletter 2.0 dedicata all’informazione e approfondimento sulla mia produzione. Questo numero di luglio contiene info e focus sulle nuove uscite, estratti di opere, recensioni, interviste, anteprime, eventi. Un mese particolare questo, molto caldo, che ha visto la pubblicazione di ben due titoli in lingua inglese, dedicati al mercato internazionale. Ma non è tutto, si va anche oltre il virtuale, con un evento organizzato alla Scuola Internazionale di Comics, una occasione di incontro e discussione “open”. Ma parleremo di tutto all’interno del magazine. Ricordo che tutte le altre informazioni sulla mie opere, sia pubblicate da case editrici che indipendenti, le potrete trovare sul mio sito web www.alessandromanzetti.net, aggiornato costantemente, che contiene anche un blog news interno e altre features. Buona lettura, appuntamento al prossimo numero, direttamente a settembre, con tante novità tra le quali, il ritorno di Kiki e altri deliri, incastrati nel futuro e nel passato, as usual. Buone vacanze!

Se non vorrete più ricevere il Naraka Magazine, basta mandarmi una email all’indirizzo [email protected] inserendo come oggetto: Unsubscrive.

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Naraka Magazine #2 Luglio 2014

Pubblicazione free aperiodica Tutti i diritti riservati

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Nuove Uscite THE SHAMAN and other shadows In lingua inglese

Una selezione di racconti tradotti in inglese, già pubblicati all’interno di altre opere. The Shaman contiene sei racconti: "Il Monte Meru": Tanzania, Chicka e suo figlio Ga-Gorib sono in viaggio verso le pendici del monte sacro, incontreranno sulla loro strada un gruppo di predoni senza pietà, che scateneranno tutta la loro violenza e lussuria contro i due malcapitati. Chicka e Ga-Gorib saranno vendicati da strane creature antropomorfe che vivono nascoste in quei luoghi. Trascineranno i predoni, ancora vivi, nelle loro fosse, per divorarli. Alla fine Ga-Gorib incontrerà il suo inatteso destino. (Racconto originariamente pubblicato in Italiano col titolo di “Verso il Monte Meru” nella raccolta "Malanima - Storie di lame e presenze, Kipple, 2014) "Regnum Congo": una libera interpretazione di "The Picture in the House" di HP Lovecraft. Una terribile tempesta, una casa nel bosco abitata da un misterioso guardiano. Un uomo, alla ricerca di un rifugio, aprirà le porte di sangue dell’antropofagia e dell'Inferno. (Racconto originariamente pubblicato in Italiano in “Red Kollection”, Amazon, 2014) "The Shaman": Nella futura e distopica Parigi non c'è speranza per nessuno, gli abitanti del quartiere apocalittico Parigi Sud 5 si affidano a Chopi, lo

Sciamano della Rue de Paradis, per trovare i loro cari scomparsi. Anche solo un pezzo. Utilizzando una foto, un mucchio di ossa e una zucca magica lo Sciamano è in grado di riconoscere la persona scomparsa, le sue ossa, attraverso un antico e strano rituale. (Racconto originariamente pubblicato in Italiano in “Parigi Sud 5 - Il Quartiere dell’apocalisse”, Kipple, 2014) "The Wolf Gate": La Mietitrice è nascosta nelle fogne di Milano, porta avanti il suo nero compito mandando a caccia per le strade della città il suo fidato lupo, che strappa a morsi le anime dei predestinati, per consegnarli alla sua padrona. (Racconto originariamente pubblicato in Italiano, col titolo di “Malanima”, nella raccolta "Malanima - Storie di lame e presenze, Kipple, 2014) "Nature’s Oddities": Una famiglia nasconde un mostro in cantina, si prende cura della creatura per molte generazioni. Un giorno qualcosa va storto, e il mostro rivela la sua vera natura. Racconto tradotto da Sergio Altieri. (Racconto originariamente pubblicato in Italiano, col titolo di “Padroni di Mostri”, nella raccolta "Malanima - Storie di lame e presenze, Kipple, 2014), "The Ring": Theo e il suo gruppo di amici vivono, o meglio, sopravvivono nel quartiere apocalittico Parigi Sud 5, pescano rifiuti e oggetti nella Senna, sotto la carcassa del Pont Neuf, chiamato il ponte dei suicidi. Il gruppo di ragazzi trova una mano di una donna con un anello prezioso al dito. (Racconto originariamente pubblicato in Italiano, con titolo di “Pont Neuf” in “Parigi Sud 5 - Il Quartiere dell’apocalisse”, Kipple, 2014). La collezione è completata dalla poesia inedita "Interiora", liberamente ispirata a Danse Macabre. Cover di George Cotronis, editing dei

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testi di Benjamin Kane Ethridge, premio Bram Stoker Awards. Testi tradotti dall’italiano direttamente da me con la collaborazione di Sanda Jelcic, eccetto il racconto "Nature’s Oddities" tradotto da Sergio Altieri. The Shaman and other shadows Autore: Alessandro Manzetti Illustrazione di copertina di George Cotronis Formato ebook Pagine: 33 - Lingua: Inglese Prezzo di copertina: € 1,47 Produzione indipendente Uscita: 14 luglio 2014 Disponibile su Amazon: www.amazon.it/dp/B00LU77636

Nuove Uscite

VENUS INTERVENTION

Una raccolta di poesie dark scritta insieme a Corrine De Winter, autrice statunitense vincitrice del prestigioso Bram Stoker Awards e più volte finalista allo stesso concorso. La raccolta è divisa in due parti: Morning ed Evening; io naturalmente mi sono occupato della seconda parte. Versi liberi che interpretano, con voci diverse, l’intervento di Venere nel nostro mondo. Ma attenzione, niente romanticismi, la Venere di Venus Intervention è una entità archetipale, possiede due vesti, una d’oro e una nera, proprio quella della Mietitrice. Storie che corrono lungo i binari paralleli dell’amore e della morte, una Venere che si presenta con maschere diverse, dipende dall’incontro o dallo scontro, magari dalla sabbia della clessidra del tempo, piena o esaurita. Spesso siamo noi stessi i primi strumenti di Venere, marionette incoscienti che materializzano forze lontane, illusioni che allontanano o avvicinano, magari aprendolo del tutto, il cancello blu, quello dell’altrove. Storie agganciate con forza alla realtà e al quotidiano, è questo, in fondo, il mestiere della poesia. In questo progetto i miei lavori non provengono

dall’Italiano, non sono stati tradotti ma composti direttamente in inglese. La poesia, come è noto, è difficilmente traducibile. Cos’altro propone Venus Intervention? La magnifica cover e le affascinanti illustrazioni interne di Daniele Serra, due acquerelli da non perdere, che in questo numero potrete vedrete in anteprima, più avanti. Dell’editing si è occupato Benjamin Kane Ethridge. Venus Intervention è in concorso per la prossima edizione del Bram Stoker Awards, per la categoria Poetry Collection.

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L’opera è stata pubblicata da Kipple Officina Libraria, per la collana di poesia e letteratura lirica VergiGuasti. VENUS INTERVENTION Autori: Corrine De Winter e Alessandro Manzetti Kipple Officina Libraria VersiGuasti #1 Illustrazione di copertina e illustrazioni interne di Daniele Serra Introduzione ed editing di Benjamin Kane Ethridge Formato ebook Pagine: 65 - Lingua: Inglese Prezzo di copertina: € 1,99 Uscita: 21 giugno 2014 Disponibile sulle principali librerie online Link Amazon: http://goo.gl/eUWdfN

Nuove Uscite – Anteprime Contenuti Venus Intervention – Illustrazioni Interne di Daniele Serra (acquerelli)

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Venus Intervention – Introduzione di Benjamin Kane Ethridge

Reader, you are about to go on a nightmare journey that will leave you breathless and rereading

these poems again and again, for contained within this collection are all manners of darkness and light

and the gradient shadows in between. Two poets could not have been better paired. Corrine De Winter

and Alessandro Manzetti have strikingly similar voices and yet their poems stand apart in just the

slightest ways to make them unique. De Winter pens some haunting, enduring imagery and masters the

chilling effect of unresolved fear and pain like no other you will encounter. You can feel the cadence of

her heart in every line of every piece, and yet she closes the door in such a way to leave you saddened

or shocked at not unlocking the mystery there. It is worth nothing that not every poem of hers,

however, is so subtle. Some of them, such as “WHAT LOVE STORY DOESN’T END IN HELL OR

IN A WHOREHOUSE?” by title and by emotive convention are regular sledgehammers to the gut.

And with a collection of poems both dazzling and ruthless with emotion in their own right, Manzetti

complements De Winter’s section. His poems are infused with more anger and malevolence, but are

also awe-inspiring with commentary on life and relationships. “WAITING” in particular finds an

emotional core and hollows it out in an astonishingly effective way. There is something menacing

beneath all of his work, something rising to the surface and one cannot help feeling vulnerable as to

whether this unknown may be salvation or damnation. So prepare yourself, reader, for VENUS

INTERVENTION. It will color your mood in kaleidoscopic tones and you will never be the same

again.

Venus Intervention – Poesia “Waiting” di Alessandro Manzetti WAITING by Alessandro Manzetti

The Reaper rolls up the sleeves

of her black robe

the orbit of her right eye

is crushed, damp

on the lens of the telescope.

She observes the Earth

the herds of souls

tossed in those fragile bodies

- the human race -

Mechanism of the flesh, nothing else.

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Her cave on the Moon

is cold

she has no skin, no fat, no pulp

no blood flowing

but something warms her up.

The underworld fans

blow inside her

boiling circuits, geometry of magma.

The Acheron arteries

are pulsating.

The Reaper looks for her prey

to the east, and then south.

There are many heads to be cut today

- expired heads -

Then the telescope frames, once again

a man, always him

sitting in front of his house

“He’s a jerk!”

thinks the Reaper.

He’s still waiting for his bitch (to come back)

He’s been filling the lens of her telescope

everyday, for two months.

The Reaper checks up

the red sand of her big hourglasses

- rustle of time, of ruins-

“There’s time for an extra service”

the Reaper whispers.

She wants to open the stupid head

of that man who continues to wait,

she wants to pour out his melted dreams.

The man has been annoying for too long

her telescope, her hard work

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It’s so absurd to wait for

a whore among millions

that will never return.

The Reaper wearing a black helmet

turns on the engine of her flying machine,

quickly runs to the South.

The terrestrial sphere expands

the oceans seem to drip

at any moment.

She lands in front of the man.

He looks up

from his imaginary crevasse.

He stares into the metal eyes of the Reaper

then shifts his gaze to the sickle,

something that glows in the dark

- finally -

The man stands up

spitting his thoughts

“I was waiting for you. Let's get out of here.”

The Reaper understands, suddenly,

to be his second wife.

Estratti di Opere Il cubo di Berenice (da Parigi Sud 5 - Il quartiere dell’Apocalisse, Kipple, 2014) Disponibile su Amazon: http://goo.gl/8C9ENo Rue Mercader – centro di Parigi Sud 5 Il mercato e la cabina del sesso portatile

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Giorno di mercato. Sogni e sudore. Fetore di disillusione. Qualcuno che vende qualcosa su cubi

metallici, due interminabili file. Oggetti, ricordi, criopack di merda verde scaduta, collane di denti di

dilitio, bottiglie vuote, bioprotesi ricondizionate,

capsule della vecchia Cloud5, quella merda che ti

fa crepare in una settimana.

A metà della fila di destra, il bancone dei gigli.

Il cubo di Bérénice, con sopra un giglio di perblex

e il suo vecchio vestito da sposa. Tessuto quasi

bianco, come il giglio sintetico sporco di polvere.

Dietro al cubo, una piccola cabina in lega leggera.

Spazio per due persone, pochi gradi di

movimento. Lubrificanti in polvere. Una cabina

del sesso portatile. Un vecchio cesso

ricondizionato.

Bérénice ha perso il suo appartamento, quando

una squadra Nelumbium ha trascinato via il

marito. Sopravvive affittando la fica, dieci crediti per

una vera sposa da quindici minuti.

Le puttane da strada, sempre più armate e

aggressive, ormai spaventano i clienti dallo stomaco delicato, Bérénice è la soluzione. Quella soluzione.

Xavier ripara sex toys biomagnetici, lavora per i negozi del centro. Guadagna quel poco che lo

costringe a sopravvivere.

La sua prima volta al bancone dei gigli. Palle piene e faccia sfigurata. Un incidente alle

neurosaldatrici della piccola fabbrica Sambell. Quella esplosa qualche mese fa.

Meglio pagare i debiti a Millander, sempre.

Xavier entra nella cabina insieme a Bérénice. La donna, venticinque anni che sembrano quaranta,

riesce in pochi centimetri a spogliarsi e indossare il suo vecchio vestito da sposa. Una vera contorsionista.

Xavier è schiacciato contro la parete di metallo.

Si è calato i pantaloni. aspetta che la sposa sia pronta.

Bérénice sparge il cazzo di Xavier di lubrificante in polvere, si volta. Appoggia le mani sullo

specchio. «Prendimi amore, ti amo, io ti amo, io ti amo….»

Xavier tira su la gonna ampia, manovrando il labirinto di tessuti. Penetra il culo della sua sposa da

quindici minuti. Guarda nello specchio quel viso, quelle labbra così antiche e convincenti che

continuano a sussurrare:

«Prendimi amore, ti amo, io ti amo, io ti amo….»

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Estratti di Opere L’aquila sul Cactus (da Mictlan - Doppio Inferno, Amazon, 2014) Disponibile su Amazon: www.amazon.it/dp/B00KSR31F6

L’aquila stringe tra gli artigli un trancio di

intestino crasso, ha fatto festa anche lei tra la

marmaglia spagnola. Osserva immobile sul suo

cactus la lunga fila dei prigionieri trascinati verso le

mandibole di Tenochtitlán, pronte a scattare. Una

biscia di carne fremente, senza più tendini, pestata

dalle clave degli Elpochyahque. Il caos del

mattatoio, le locuste più ingorde che non sanno

aspettare. Vertebre che scricchiolano, macerie di

costole.

Una marcia a zig-zag tra resti umani ribaltati,

basse trincee di polpa castigliana. Gli atlatl in testa al

gruppo rimorchiano i superstiti con robuste funi,

legate alla vita. Quadricipiti irrorati di sangue che

conficcano sul ponte ogni singolo passo. I grossi

spagnoli pesano, sono ancora ripieni di carne, spolmonati di preghiere che sembrano latrati. Il loro Dio

senza denti, senza piume azzurre, li ha abbandonati sulle rive del Texcoco.

¿Dónde Está Dios? Niente saette, un brutto affare.

Il Tlacateccatl, il generale che stringe le palle dei reparti di scorta ai prigionieri, alza verso il cielo

nero il suo scudo circolare, sfrangiato di tessuti d’oro. Lancia un grido acuto, poi lo spezza

modulandolo in tonalità alte e basse, stringendosi la gola con le mani. Un cazzo di preghiera in nahuatl,

parole aliene vibrate a tre consonanti. Silenzio.

Le locuste mollano le funi e si voltano verso l’isolotto: la sagoma del cactus e dei suoi tentacoli è

incendiata, a tratti, dalle torce che rimbalzano sul tessuto mobile del Texcoco.

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L’aquila è in cima, il suo collo scatta velocemente a destra e sinistra. Tutti crollano sulle ginocchia, il

ponte traballa sotto una sorda grandinata di ossa. La faccia lucida del Tlacateccatl spunta dall’apertura

dell’orrida maschera, dalla bocca impossibile di vecchie mascelle a brandelli, di ossa dipinte, i resti di un

guerriero vinto. Ancora un grido, la lingua che tambureggia il palato.

Anche il generale delle locuste crolla sulle ginocchia, piegando la testa, le lunghe penne verdi, verso

le acque del lago. Verso l’isolotto sacro.

Una seconda apparizione di Huitzilopochtli, il dio della Guerra e del Sole, ma stavolta l’aquila non

stringe un serpente. La sezione di intestino, serrata tra gli artigli di ferro dell’animale, cola sangue denso.

Il cactus fiorisce di notte, dalle areole spuntano stami rossi incastrati in grandi ricettacoli viola,

impollinati dalla carne spagnola.

Huitzilopochtli è tornato, dopo la fondazione della città. Si è posato di nuovo sul luogo sacro, ha

rivelato qualcosa, il Colibrì Mancino.

Un Tlemanac, un vecchio sacerdote dalla pelle arata di solchi verdi e gialli, si alza e lancia nel

Texcoco un pugno di mais. Due locuste

dalle gambe corte gli porgono, su un vassoio

ovale, una torta di mosche e di argilla. La

bocca del sacerdote mastica e canta, nello

stesso tempo. Si piega, bacia il ponte sporco

di cervelli, il campo di battaglia. Poi si avvia

verso la porta della città, seguito dalle lunghe

piume di quetzal, dal suo strascico verde

giada che accarezza resti, pezzi di uomini e

di locuste, mescolati, difficili da distinguere.

Dentro, la carne, è tutta uguale.

Come il sacerdote varca l’ingresso di

Tenochtitlán, sparendo dalla vista, l’aquila si

stacca dal cactus scrollando le ali, che

sparano il rapace in un volo verticale. Le

locuste alzano gli occhi verso il cielo nero: dov’è sparito il loro Huitzilopochtli? L’aquila osserva dall’alto le

duemila orbite bianche spalancate, costellazione viventi, sopra e sotto. Stelle diverse separate dal suo

volo radente. Huitzilopochtli si mescola al suo sfondo nero, non riapparirà più per altri cento anni. Ma

il trancio d’intestino spagnolo cade giù, in picchiata, nella bocca del Texcoco.

L’ha lasciata andare, quella carne fresca. La rivelazione è chiara, per tutti.

Le locuste si rialzano in piedi e riprendono a trascinare i prigionieri verso la città, gli uncini nei

fianchi resistono alla trazione, la pelle si dilata, il sangue continua a spruzzare.

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La meta è il Templo Mayor, la sommità del Coatepetl, il tempio piramidale dedicato a

Huitzilopochtli, la montagna serpente. Ma prima i prigionieri saranno trascinati per i quattro quartieri

della città, forse qualcuno assaggerà un polpaccio, i bambini che fanno da scia colorata al corteo-

mattatoio si portano sempre via un piccolo ricordo. Prosperità.

Cornelio ormai non sente più la schiena, i ganci nelle cosce tirano forte, a strattoni ritmati, sta

perdendo conoscenza. Concentra tutti i pensieri tra le strade strette della sua lontana Granada, evade

con tutta la forza da quel delirio che lo circonda, lo trascina. La sua puttana araba, Meslit, la immagina

qui e adesso. Quella fica così rosa, del colore delle mura dell’Alhambra. Pensa a una grande scopata, ai

rumori in strada di una seconda Reconquista, qui, nella maledetta Tenochtitlán. Il ferro che stride, le

palle di cannone che sfondano i crani marci delle locuste.

Pepe, appena dietro a Cornelio,

sta già delirando. Pensa di essere

trasportato su una zattera di

serpenti. I morsi, a centinaia, il

veleno che inquina il suo corpo. La

sua barba rossa incuriosisce le

locuste, un gruppetto lo afferra per

le gambe, lo circonda. Affilati

mācuahuitl in ossidiana lacerano il

suo viso, tutti vogliono un pezzo

di quella strana pelle catalana, per

ornare le maschere da guerra.

A Toli va peggio di tutti. Una

locusta indemoniata, una femmina,

si lancia su di lui, non riescono a fermarla. Kotphil affonda le unghie nei fianchi dello spagnolo, stringe i

denti sui suoi testicoli, ne strappa uno e lo ingoia. Non vuole continuare ad essere maledetta dagli dei,

non riesce a partorire un figlio, è destinata ad essere sacrificata per la festa del fuoco. Incendieranno il

suo torace, canteranno intorno alle fiamme, mentre lei sarà risucchiata nei canali maleodoranti del

Mictlan, all’Inferno. Gli atlatl allontanano la femmina colpendola alle gambe con le lance. I prigionieri

devo essere sacrificati nel Coatepetl.

Ma ormai per Toli è andata, la striscia di sangue che si lascia dietro si allarga sempre più. Creperà

così, ricordando il dolore, il mercato che gli passa accanto, la grande piazza di Tatelulco, i banchi con

piume e stoffe, calzari e tessuti di filo ritorto, unguenti gialli e canne ripiene di tabacco, pelli di puma e

di giaguaro, sottili calami d’oca trasparenti, grani d’oro appena estratti. Tutta la mercanzia è pronta per

la mattina, quando tornerà il sole.

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Tornerà per gli altri, non per lui.

Toli chiude gli occhi, definitivamente, dopo averli colmati di quella maledetta strada di supplizio

larga otto cavalli. Appena ingoiato dai grandi portici, un’ombra si schianta sul suo petto, gelata. Toli

crepa, diventando più leggero. I due atlatl che lo trascinano riescono ad accelerare il passo, a superare

gli altri. L’anima spagnola, a quanto pare, pesava qualcosa.

Il lungo corteo, dopo aver affiancato l’acquedotto per cinquecento metri, si arresta

improvvisamente. Sulla destra appare il Templo Major. Fragore di canne e di corazze ammaccate,

pioggia di sale e di terracotta.

Tutte le strade, d’acqua e di terra, i piedi e le canoe, le funi e i ganci ricurvi, arrivano al grande

mattatoio finale. Il tempio rosso e quello blu, le due teste della piramide, cervelli divini. Sotto si srotola

la scalinata, il grande scivolo delle budella.

Kollection per l’estate (raccolte di opere) Naraka Kollection (romanzi Naraka e Shanti)

Red Kollection (raccolte di racconti Acrux, Limbus, Mictlan, Vessel, Regnum Congo) Info sul sito web www.alessandromanzetti.net

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Recensioni Andrea Schiavone (portale Letteratura Horror) su Vessel - Orrore in Terrasanta

(...) Un linguaggio che sembra volersi sempre più emancipare, distaccandosi dai precostituiti confini della pagina, fino a diventare immagine, muovendosi e mutandosi da un morbo che attecchisce e prolifica nella forma mentis del lettore postmoderno. Caleb Battiago non si smentisce quindi, e con questo suo ultimo lavoro conferma il suo ruolo di primo piano in un genere letterario che andrebbe annoverato tra i più lucidi esempi delle tendenze e del linguaggio contemporaneo. Capolavoro da brividi! (...) Leggi tutta le recensione: http://goo.gl/ah5QHC

Recensioni Andrea Schiavone (portale Letteratura Horror) su Mictlan – Doppio Inferno

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(...) È un inquietante fascino quello che attecchisce nella mente di chi si immerge in questo inferno. Caleb Battiago dà vita ai suoi incubi, che prendono forma in sembianze mostruose. La serie di racconti e abitanti dei suoi mondi distopici, dalla Parigi Sud V a Naraka, sono come una progenie infernale, il parto degenere dei Succubi, al contempo molestatori e muse dello scrittore. Un esempio di letteratura unica e originale nell’attuale panorama italiano. (...) Leggi tutta le recensione: http://goo.gl/mB3gLJ

Interviste Intervista di Oreste Patrone (per il portale Wlibri)

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Io e te ci siamo conosciuti tramite social network, nel corso di una discussione a più voci che verteva proprio su Naraka. A distanza di quasi un anno dall’uscita del romanzo, guardandoti indietro, che giudizio dai di quella storia? Quali sono i tuoi sentimenti verso di essa? Naraka rappresenta l’apertura del mio vaso di Pandora, che è bello grosso, pieno di roba. Ha la forma di un grosso water. Credo che questo romanzo possa essere compreso appieno leggendo le altre opere, connesse da un cordone ombelicale storico–antropologico-esistenziale che dal futuro fa poi retromarcia. Un flusso narrativo composto da tre anelli, da membrane alternate: gli archetipi religione, sesso, cibo (antropofagia), che si fondono dandosi spesso il cambio. Naraka ha avuto un ottimo riscontro sia dai lettori che dalla critica, sinceramente inaspettato, non è certo un romanzo scritto per piacere ai più, per accontentare tutti. Provoca, tocca corde fastidiose, mirate, è un romanzo figlio di puttana fino in fondo. Qualcuno si è scottato le dita e non ha gradito, ma la grande maggioranza dei lettori è ancora molto affezionata a quest’opera. Le lettrici femminili si sono manifestate come le fan più facinorose di Kiki & Co. Anche questo non l’avrei mai detto, per un romanzo scritto senza filtri, dove la violenza, il sesso e altri elementi “forti” sono in bella vista, inquadrati senza tante metafore e giri di parole. Senza contare le connessioni storiche, letterarie e artistiche sfuggite a più di qualcuno. Il mio giudizio di Naraka, come autore, è critico come sempre: è il primo romanzo che ho scritto, cambierei alcune cose, forse. Ma l’idea e il modello narrativo si sono dimostrati dirompenti, nel bene e nel male, hanno dato il via a tutto il resto. Un libro che non è rimasto in silenzio nel sottobosco delle tante opere anonime, che ripetono il solito rosario. In questo romanzo nasce uno dei miei personaggi più conosciuti, Kiki, sono molto legato al testo che l’ha vista materializzarsi dal nulla. Che splendida tigre è venuta fuori. Naraka è questo per me. Leggi l’intervista su Wlibri: http://goo.gl/qr1TUh

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Coming Soon Ad agosto uscirà la versione in lingua inglese di Mictlan: Mictlan - Mexican Hell. L’editing sarà curato ancora una volta da Benjamin Kane Ethridge. Ecco la cover in anteprima, realizzata da Ben Baldwin.

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Coming Soon Ve ne ho già parlato nel precedente numero del Magazine, parlo del ritorno di Kiki (a grande richiesta), la protagonista dei romanzi Naraka e Shanti. La letale e sensuale killer nata a Parigi Sud 5, nella distopica Nuova Francia. Il racconto, dal titolo Kiki - Sangue a Berlino Brandeburgo 7, che la vedrà protagonista, uscirà a metà settembre. Ecco in anteprima la cover realizzata ad hoc da Ben Baldwin, su specifiche molto precise. Finalmente Kiki ha un viso, non dovrete più solo immaginarla.

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Eventi Tra Realtà e Distopia – Incontro con Caleb Battiago 24 Luglio 2014 – Scuola Internazionale di Comics - Roma

Giovedì 24 luglio, alle ore 17.00, mi trovate alla sede di Roma della Scuola Internazionale di Comics per l'incontro: "Tra Realtà e Distopia - Incontro con Caleb Battiago". Parteciperanno Alda Teodorani e altri amici, l'ingresso è libero. L'indirizzo: Circonvallazione Ostiense, 80 - Roma. Vi aspetto tutti, sarò a completa a disposizione per info e approfondimenti sulla mia produzione, il menu della giornata prevede la lettura di alcuni estratti di testi e anteprime e novità su nuovi progetti, dedicati sia al mercato nazionale che a quello internazionale. Un dietro le quinte senza troppe formalità, una discussione "open" che potremo estendere alla narrativa di genere, con focus sul fantastico e sulla distopia come vettore narrativo, riportandovi esperienze personali, collaborazioni e altro.

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Appuntamento a Settembre per il numero 3 del Naraka Magazine

Per tutte le info, altri titoli e novità: www.alessandromanzetti.net