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Natale un da avola Palma D'Onofrio

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Nataleun

daavolaPalma D'Onofrio

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una fiaba gustina

Un Natale da favola

di Palma D'Onofrioprogetto grafico di Giusi Falco

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© 2017 Megamark

i personaggi di questa fiaba bizzarra

il Cav. Giovanni Pomarico è il Cavaliere Meraviglioso

Francesco Pomarico è il Principe Giocondo

Dino Mansi è il Principe Givenchy DE MANSENON

Giusi Falco è Lady Avedon

Nunzia Bellomo è Lady Bee

Thomas Bellomo è Messer Tockins

Pietro Zito è Messer PietroZ

Giovanni Gandino è Fra Gandino

Antonio Scalera è il Mago Antoine

la voce narrante è la Fata Colorina

Palma D'Onofrio è la Fata Magnifica

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C'era una volta il Natale..."Ma come?" - direte voi - "il Natale c'èancora, è sempre lì, torna ogni anno,insomma, il Natale C'È!"Ebbene non é così, almeno non era così,perché è vero che c'è stato un momentoin cui non c'era. Facciamo un po' diordine...(mi presento, miei cari lettori: il mionome é Colorina e sono una delle fatedel Regno di Gustilandia. Io c'ero eposso raccontarvelo, parola di Fata.E' facile dire che c'è quando non si sacosa vuol dire C'ERA, nessuno se loricorda o, almeno, nessuno vuole

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ricordare ma il Natale, una volta, nonc'era...Oddio, mi sono persa e forse anche voi,miei cari lettori, ma il ricordo diquesta storia mi scurisce la materiagrigia dandole una tonalità antraciteforse quasi color asfalto... Oddio, misto perdendo nuovamente... Vabbé,cominciamo dall'inizio...)

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C'ERA UNA VOLTA,nei supermercati favola e iperfavola delReame di Gustilandia, il Natale cheaveva già invaso corridoi e reparti:torri di pandoro e panettoni siinnalzavano fino alsoffitto, 'ncarteddate es a n n a c h i u d e r esgomitavano inp a n e t t e r i a ,cotechinie zamponi se ne stavanotronfi in gastronomia, i giocattolibramavano mani di bambinosmaniando tra i reparti, su tutto

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splendevano scintillanti lucine coloratee ghirlande vestite di vischio eagrifoglio... tutto, insomma, annunciavail ritorno della festa più attesa!Era così tutti gli anni, i clientiaffollavano i supermercati favola eiperfavola perché sapevano che il Nataleabitava proprio là.Tutti erano felici e contenti... fino aquel dì.Albeggiava quando, al comando diMesser Domenico da Livatino,fruttivendoli, panettieri, gastronomi emacellai aspettavano di entrare per ilturno del mattino, pronti, dopo il

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caffè rigenerante, a far traboccare iloro banchi con le merci che i clientiavrebbero preso d'assalto di lì a poco.Entrarono ridendo perché c'era qualcunoche raccontava ad alta voce battutedivertenti e irriverenti sul "famigeratoconcorrente dei supermercatiquando qualcosa, ad un tratto, liammutolì.Le torri di panettoni erano scomparse,in panetteria occhieggiavano gommoserosette, in gastronomia solo scialbemozzarelle e salumi ossidati, nientepiù luci, niente ghirlande ed eranospariti, dagli armadietti delle cassiere,

corta

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anche i cappellini e i cerchiettinatalizi.Messer Domenico da Livatino noncredeva ai suoi occhi. Dovette, infatti,rinforcare gli occhiali un paio di volte,tutti rimasero senza parole il tempodi rendersi conto di quanto c'era, anzinon c'era, sotto i loro occhi.Non si persero d'animo e iniziarono atelefonare agli altri supermercatisparsi nel Regno. Pensate la sorpresaquando appresero che la dolce LadyMarilisa da Noicattaro, nella medesimasituazione, aveva dovuto ricorrere aisali per riprendersi e che anche

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Messer Mitruccio da Taranto eraancora sotto choc per la scoperta.In men che non si dica la notizia sisparse nel Reame di Gustilandia:qualcuno aveva rapito il Natale!!!La bomba scoppiò anche a palazzo doverisiedevano il Sovrano e la sua Corte;la notizia si diffuse come un ventofreddo in tutte le stanze e i cortigianitirarono a sorte per decidere chiavrebbe dovuto dare la notizia al RE.Il Cavaliere Meraviglioso (mai nome fupiù adatto ad un sovrano, illuminatoe prodigo qual era) apprese la notiziadal Principe Giocondo.

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La sua indignazione arrivò fino aiconfini del Reame."Voglio sapere chi é il responsabile" -tuonò il Cavaliere - "anzi, Responsa-Vileee! Com'è stato possibile? Il Natalenon si tocca, é sacro, ci appartiene.Andate a cercare chi ha potutorealizzare una tale viltà!" Il principeGiocondo, (figlio del sovrano, eccellevaper lungimiranza ed arguzia) uscendodalla sala del trono con la testa bassatrovò, appena fuori, il resto dellacorte: Messer Givenchy de Mansenon,ambasciatore di corte, con la gorgierasempre perfetta, le babbucce all'ultima

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moda e sempre pronto a condividere ea sostenere Giocondo nei suoi progetti;Lady Avedon, consigliera di corte,donna mite e solare, ammirata per lasua determinazione e per l'amoreincondizionato verso il suo Regno(eravamo in pochi, però, a conoscere lapassione che Lady Avedon aveva percerte camere oscure ma, anche, perobbiettivi e pellicole); Lady Bee, lacastellana, colei che aveva le chiavidelle stanze del castello, una donnadolcissima e operosa che aveva sempreun sorriso per tutti e dispensavaconsigli culinari a tutto il Reame sul

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suo famosissimo blog (blog???) "Miele& Melassa - cucina che ti passa";infine Messer Tockins, il ciambellanodi corte, un omone sempre sorridente egentile, una sorta di gigante buono delReame di Gustilandia, il suo amore perpani e focacce non gli impediva dicorrere in soccorso di chiunque, nelReame, avesse bisogno di aiuto (voci dipalazzo raccontavano, però, di un suopassato da California Dream Man. Sidice, anche, che avesse cambiato vitaper amore di una bella veterinaria).I cortigiani, che avevano ascoltato l'iradel sovrano incollando le loro orecchie

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sull'enorme portone di velluto nero,furono scossi alla vista dell'affrantoprincipe Giocondo immediatamenteaffiancato e sostenuto da MesserGivenchy. Si guardarono negli occhil'un l'altro: le donne avevano il visorigato da copiose lacrime, gli uomini letrattennero solo per dignità.Si riunirono in una stanza delcastello per capire come avrebberorisolto l'enigma del Natale scomparso,adesso che il calendario dell'avventoaveva già chiuso più di metà dellecaselle; il 24 dicembre era alle porte,bisognava fare presto e riportare il

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Natale a casa.Le lacrime furono asciugate, la rabbiae la frustrazione lasciarono il postoai pensieri e al ragionamento."Ragazzi, facciamo un briefing" invitò,perentorio, il principe Giocondo.(briefing???)Lady Avedon propose di cercarenell'orto di Messer PietroZ, nellaContea di Montegrosso, la pianta delfagiolo magico. Aveva infatti saputoda Messer PietroZ che, spesso, avevatrovato la risposta ai grandi problemidella sua vita proprio tra le nuvole,esattamente nel punto in cui si

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inerpicava la pianta del fagiolo. Unoracolo abitava la sommità dellapianta e sicuramente avrebbe potutoaiutare anche loro.Lady Bee disse che si sarebbe potutocercare anche nella torre dove la stregaMalvagia aveva imprigionatoCimadiRaperonzolo. Disse anche che, seMalvagia aveva avuto il coraggio difarsi strapagare un'insalata (per ilcui acquisto i genitori della ragazzastanno ancora pagando il mutuo!),sicuramente non avrebbe avuto scrupolia portar via il Natale! Lady Bee ricordòanche che sarebbe bastato inviare un

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whatsapp (whatsapp???) alla bravaCimadiRaperonzolo ed ella avrebbesciolto la treccia. Una volta arrivatilì sopra, avrebbero potuto verificare seMalvagia era l'autrice del rapimento.Il principe Giocondo e Messer Givenchysi scrutarono negli occhi e decisero chenon un minuto di più sarebbetrascorso: sarebbero immediatamentepartiti insieme percorrendo le bizzarrestrade ipotizzate da Lady Avedon eLady Bee.Stavano incamminandosi verso lascuderia per sellare i loro cavalliquando si parò loro davanti Messer

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Tockins, allontanatosi qualche minutoprima, con indosso gli stivali dellesette leghe (li aveva rubati al perfidoSalvini secoli prima e, da allora, liconservava gelosamente)."Dove andate, miei cari? Non vorretesottoporvi a tali rischi, il nostroRegno ha bisogno di voi!" - disseTockins solennemente - andrò io e voimi aspetterete qui."Salutandolo, Lady Bee lo mise inguardia dicendogli: "Messer Tockins,bellbell!" e Lady Avedon, guardandolocon ammirazione, esclamò: "MesserTockins, siete spaziale!"

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Lo videro sparire all'orizzonte primache potessero aggiungere altro, in unbattibaleno gli stivali avrebberoconsentito a Tockins di raggiungere lesue mete.I quattro rimasero affacciati all'enormefinestra del palazzo reale, lo scenariosotto i loro occhi era veramente triste,per le strade del Reame la mestizia, latristezza, la nostalgia avevano giàpreso il sopravvento. Non una nota dizampogne o odore di torrone a rallegrarele strade, i sorrisi dei bambini eranospariti e gli adulti erano tutti curvie grigi in volto. (quel grigio acciaio,

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non lucido, un po' satinato... ma stodivagando ancora...)Gustilandia non era più la stessa...cosa sarebbe successo se il Natale nonfosse tornato al suo posto?Erano intenti a cercare risposte chenon gelassero ulteriormente i loro cuoriquando Messer Tockins tornò.Purtroppo aveva cattive notizie. Sullasommità della pianta del fagiolomagico aveva trovato l'oracolo: FraGandino gli aveva detto che la suaveggenza aveva un limite su tantamalvagità, insomma gli aveva fattocapire che l'accaduto era di tale

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cattiveria che lui non aveva potere perindagare (a dirla tutta, secoli prima,Fra Gandino non era riuscito apassare l'esame di Cattiveria eMalvagità, preso com'era da farine ecanditi)...... e poi Messer Tockins continuòdicendo di non aver trovato il Nataleneanche nelle stanze di Malvagia; nonera lei l'autrice del furto, CimadiRape-ronzolo lo aveva rassicurato, il Natalenon era lì. Tockins aveva salutato laragazza e aveva fatto ritorno apalazzo (il nostro gentiluomo nonraccontò mai che la povera

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CimadiRaperonzolo gli aveva calatodelle extension. Infatti aveva dovutorinunciare ai suoi bellissimi capelli daquando era diventata vegana. Meditate,miei lettori. Meditate.)Stavano per farsi sopraffare dallosconforto quando il principe Giocondoebbe l'idea: c'era solo una persona intutto il Regno che avrebbe potutoaiutarli a risolvere il mistero e afargli ritrovare il Natale: il potenteMago Antoine, possessore della MagicaBul.I suoi servigi erano potenti, glibastava guardare nella magica Bul per

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per preparare talismani e scatenareincantesimi efficaci, sua caratteristicaera servire pozioni magiche in piattifinemente decorati. Era schivo e severo,il suo antro si trovava in un angoloremoto del Reame, difficile, quindi,arrivare a parlare con lui e, ilprincipe Giocondo, era uno dei pochifortunati.Tockins, solerte come sempre, stava perincamminarsi quando Messer Givenchylo fermò e gli disse: "Fermo Messere.Andrò io a parlare con il magoAntoine, ho le parole giuste perconvincerlo ad aiutarci. Sellatemi il

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destriero, parto subito."Messer Tockins fece un passo indietroe corse a preparare il cavallodell'ambasciatore, Messer Givenchysalutò le due dame e lanciò un cennod'intesa al principe Giocondo. Stavaper allontanarsi quando questi lofermò: "Ricordati, nessuna porta tisarà aperta se non userai la parolamagica. Ecco la parola che ti apriràl'antro: Stammibene."Al solo suono di quella parola ilnostro ambasciatore si trovò alcospetto del Mago: una nuvola di fumolo avvolgeva (eh si, il nostro potentis-

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simo Mago aveva un debole per certe"bionde"), gelide parole accolsero MesserGivenchy: "Sono profondamente offeso,mi chiedevo quando sareste arrivati ame. Come potevate pensare di risolverela difficile questione semplicementearrampicandovi su una pianta difagiolo o sulle fragili extension di unavegana?"Messer de Mansenonn usò la suaproverbiale diplomazia e ci volle tuttoil suo garbo per "domare" l'ira delmago Antoine. Riuscì, infatti, di lì apoco, a farlo parlare.

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Antoine sentenziò: "Dovete sapere che lacanaglia che ha rapito il Natale èMesser Pecorotti, il proprietariodiDa tempo roso dalla gelosia edall'invidia meditava una vendetta eprivarvi del Natale era quella giusta.Lo ha rapito nottetempo mentredormiva sereno tra i corridoi deivostri supermercati e, dopo unamassiccia dose di Fiori di Loto, lo haabbandonato sulle sponde del fiumeLete. Il poverino adesso non sa più chiè." (io lo so per certo, aspettava sullesponde del fiume il passaggio di

corta

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di Pasqua. Finalmente l'avrebbeincontrata!)Per far ritornare il Natale aGustilandia bisognerà allestire latavola più bella e preparare il menùpiù invitante del Reame. Il tintinnniodelle preziose stoviglie ed il profumoinvitante delle gustose pietanzerisveglieranno il Natale dal torporedove Pecorotti lo ha relegato."Con un frettoloso inchino Messer delMansenon abbandonò l'antro del Magoe, pensieroso, tornò verso il castello.Il responso del Mago era chiaro, unatavola preziosa ed un gustoso menù li

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avrebbero salvati.Impetuose riecheggiavano nelle orecchiedell'ambasciatore le parole del sovrano:"Il Natale non si tocca!""E' chiaro" - pensò ad alta voceGivenchy - "che non si tratta dipreparare un menù qualunque o diapparecchiare una banale tavola.Bisognerà pensare in grande e,soprattutto, al meglio. Il meglio, ilmeglio, il meglio... ci sono! So chi potràaiutarci!". E affrettò il passo.Col fiato corto raccontò agli altri ilresoconto della sua visita al Mago, lirassicurò immediatamente dicendo loro:

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"So chi risveglierà il Natale dal suotorpore, il profumo dei suoimanicaretti scioglierà l'incantesimo elo sfavillio della tavola, come unacometa, guiderà il Natale verso casa.Lontano, ai confini del Regno, in unavilletta nel bosco, abita la FataMadrina di Gustilandia, FataMagnifica. Da sempre veglia sul nostroRegno per tenere lontani gli spiritimaligni, soprattutto i Cottiemangiati.Ella accoglie, con favore, tutte legiovani ragazze desiderose di impararel'arte della buona tavola, insegnabenevolmente trucchi e vecchi segreti

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per perpetuare le antiche tradizioni delRegno. E' merito suo se a Gustilandianon è mai arrivato un dado vegetale ola pannachef e se le Gustine e iGustini di questo Regno sanno tuttosulla forza della farina e sul tessutoconnettivo della carne."Il principe Giocondo, Tockins, Lady Beee Lady Avedon ascoltarono in religiososilenzio le parole di Givenchy; ognunodi loro realizzò, in quel momento, cheFata Magnifica non era dunque leggendama una splendida realtà diGustilandia.

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Il ritmo sincopato dei loro cuori potevaessere avvertito nettamente, tanta erala gioia: la soluzione era vicina.Si abbracciarono felici e si accordaronosul da farsi.Messer Tockins prese la parola edisse: "Data la tarda ora, torniamoalle nostre famiglie. Domattina prestole mie magiche calzature mi porterannoa casa di Magnifica. Le racconterò tuttoe, sicuro del suo aiuto, rimarrò conlei e l'aiuterò a far la spesa, leporterò le sporte, sarò con lei araccogliere le verdure più fresche, sarò,insomma, al suo fianco per aiutarla

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a realizzare il nostro sogno."Al principe Giocondo il compito, questavolta più leggero, di informare ilCavaliere Meraviglioso.Un abbraccio caloroso sigillò lachiacchierata tra Giocondo e ilCavaliere.

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A dispetto di quanto concordato con glialtri, Lady Avedon, però non tornò acasa.Si incamminò nel bosco decisa araggiungere la casa della fataMagnifica, non ce la faceva più adaspettare, voleva che il Natale fosse alsuo posto già il mattino seguente, nonavrebbe consentito il trascorrere diun'altra giornata scialba e incolore(avete presente il beige? il crema?l'avorio? Quel colore non colore, quelcolore della serie #vabenecontutto? ...Accidenti, sto divagando ancora...), unagiornata incolore come quella che stava

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per terminare.Giunse ai limiti del regno all'ora dicena, un orto stracolmo di ortaggi ealberi carichi di dolci fruttianticipavano l'ingresso della villetta,l'odore inebriante di una torta di melee di un arrosto succulento spinseroLady Avedon a bussare.Fata Magnifica aprì sorridente.Indossava una lunga gonna di pannoverde e una camicia bianca con lemaniche a sbuffo, un grembiule di jutacon preziosi inserti si appoggiavasulle vesti, il velluto rosso dellebabbucce spuntava dalla lunga gonna,

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i capelli biondi, al limite del bianco,le illuminavano il viso (quel biancovenato di oro come il marmo piùpregiato... ma è mai possibile che alsolo nominare un colore la mia testase ne vada per la sua strada? Chissàcome mai...), semplici ed eleganti perleincorniciavano il volto e verdi occhi siaffacciavano al mondo dietro un paiodi occhiali.Dolce e delicata più che mai FataMagnifica, sull'uscio, con le maniricoperte di farina, fece cenno dientrare a quell'estranea con l'ariasperanzosa.

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La calda, accogliente ed enorme cucinasi aprì dinanzi a Lady Avedon che fuinvitata a sedersi e, visibilmenteemozionata, si presentò alla Fata.Le raccontò il motivo della sua visita;le disse, anche, di essere arrivata alei in gran segreto e che confidava nelfatto che Magnifica le avrebbe retto ilgioco. Fece leva sui suoi sentimenti piùnobili per convincerla ad aiutarla e afare in modo che il Natale potessetornare a Gustilandia già nel cuoredella notte.La bontà della Fata Magnifica non eraleggenda e Lady Avedon lo scoprì

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immediatamente.La Fata le disse che l'avrebbe aiutata,in gran segreto, a far ritornare ilNatale, consentendole di fare unasplendida sorpresa a tutti gli abitantidi Gustilandia.Magnifica si sedette accanto a lei eprese a scrivere il menù con unasuperba penna d'oro con l'inchiostroblu (avete mai visto quel puntodell'orizzonte quando il cielo, ancora diun azzurro intenso, incontra il marepiù blu, perché più profondo? Ecco,questo il colore di quell'inchiostro......mi sa che a questo punto, miei cari

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lettori, avrete capito perché mi chiamoColorina! La mia vita nulla sarebbesenza colore!), Magnifica scrisse in suapresenza il menù che avrebberisvegliato il Natale.Il menù era antico quanto il Regno edera stato realizzato per le nozze delCavaliere Meraviglioso con la Reginadi Cuori. Da allora Magnifica nonaveva più cucinato quelle superbepietanze, adesso era arrivato ilmomento di rispolverare quelle ricette.Il menù prevedeva un croccante cestinodi carciofi e patate che avrebbe accoltouna morbida crema di topinambur

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e pecorino, un sontuoso timballo dilasagne alla genovese avrebbe seguito ilcestino, una fragrante e burrosa pastasfoglia avrebbe fatto da scrigno ad unprezioso filetto (io me lo ricordo ancoraquel filetto dedicato ad uno degli ospitipiù prestigiosi presenti alle nozzereali, il duca di Wellington), la miticatorta Grimilde avrebbe chiuso il menùe consentito a tutte le donne del Regnodi porre l'antico quesito al magicospecchio: "specchio, specchio delle miebrame..." (vabbè, ma questa è un'altrastoria.)

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Lady Avedon ascoltò in religiososilenzio le parole di Magnifica chepresero corpo prima sulla pergamena epoi, nelle ore successive, sitrasformarono sotto i suoi occhi inprofumate pietanze. Apparvero, nellacucina di Magnifica, alcune Gustine equalche Gustino che aiutarono la Fataa realizzare le portate, tra stampi diterracotta e pentole di rame; la cucinasi trasformò in una vociante edallegra Brigata.La brigata, perfettamente sincronizzata,raggiunse l'obiettivo, gli amici Gustinitornarono a casa con un bel attestato

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di partecipazione allo straordinarioprogetto "Riprendiamoci il Natale".Al termine della preparazione LadyAvedon aiutò Fata Magnifica adallestire la tavola di Natale più bellache lei avesse mai visto: una candidatovaglia di broccato ricoperta da untulle avrebbe fatto da tappeto aprezioso vasellame porcellana decoratocon oro zecchino, scintillanti bicchieridi cristallo e posate di argento cesellateavrebbero completato la tavola.Due enormi candelabri su cuisvettavano dodici candele avorioilluminarono la mise en place, le

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gustose pietanze furono in tavola eduna immensa luce inondò tutta la casa.Era tanto sfavillante che anche lestelle nel cielo ne furono attratte.Il compito di Lady Avedon eraterminato. Abbracciò Magnifica e, nelsalutarla, la ringraziò mille volte.La Fata accompagnò con lo sguardo lasua ospite che diveniva sempre piùpiccina allontanandosi nel bosco.Richiuse la porta alle sue spalle etornò ai suoi amati fornelli: c'erano ipanettoni da preparare, il Natale stavaper arrivare e lei ne era certa!

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Sulla strada del ritorno Lady Avedonaveva ancora nei suoi occhi la grandecucina e la maestria di Magnificaquando si rese conto che cominciava anevicare. Affrettò il passo, volevalasciare il bosco e lasciarsi alle spallela bianca coltre che, di lì a poco,avrebbe ricoperto tutto.Il cuore le si allargò quando, tornandoal castello, vide che il sontuoso alberodi Natale era tornato al suo posto, lamusica delle zampogne era nell'aria,dalle case del Regno occhieggiavano leluci dei presepi e, dalle vetrine deisupermercati favola e iperfavola, si

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GUSTILANDIA

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intravvedevano nuovamente le enormitorri di pandoro e panettoni, insiemealle ghirlande di vischio e agrifoglio.Il Natale dormiva placido tra gliscaffali continuando a sognare la suaamata Pasqua.L'incantesimo era spezzato, il suoRegno avrebbe avuto il miglior Natale,come sempre era stato.C'era una volta il Natale? Nooo, ilNatale c'è e, per trovarlo, miei carilettori, dovete venire a Gustilandia.Parola di Fata Colorina.

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Mie care Gustine, miei cari Gustini,ho per voi un quesito:

in questo Regno pensate che esistauna maestra, un'artista che, come

Magnifica, a voi fortifica?...e badate, non ho detto terrifica!

Vostra Palma

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CESTINO DI PATATE CARCIOFICON CREMA DI TOPINAMBUR E PECORINO

Ingredienti per 4-6 personeper il cestino400 gr di cuori di carciofi100 gr di grana grattugiato1 uovo2 cucchiai di olioSale e pepe2 patate biologiche

per la crema di topinambur500 gr di topinambur1 scalogno1 bicchiere di brodo vegetale100 gr di pecorino fresco100 gr di patate

Preparare il cestino: Mettere nel boccale del frullatore i cuori di carcioficon il grana, l’uovo, l’olio, un pizzico di sale e di pepe; frullare e tenereda parte.Lavare accuratamente le patate e affettarle molto sottili.Ungere degli stampi monoporzione e foderarli con le fette di patata,leggermente accavallate, mettere un po’ di crema di carciofi dentrogli stampi, scavare col dorso di un cucchiaio la crema facendolaaderire intorno alle patate. Cuocere i cestini per 30 minuti a 190°.

Preparare la crema di topinambur: Sbucciare i topinambur e la patata,tagliarli a cubetti e trasferirli in una casseruola con un cucchiaio diolio, rosolarli velocemente a fiamma vivace, quindi, versare il brodobollente. Aggiustare con un pizzico di sale e di pepe e cuocere per20 minuti, frullare per ottenere una crema fluida.Versare la crema di topinambur nel cestino di carciofi e patate, porreal cuore un pezzo di pecorino e rimettere in forno per 10 minuti a220°.Servire caldo.

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TIMBALLO DI LASAGNA RICCIACON SALSA ALLA GENOVESE E MOZZARELLA

Ingredienti per 6-8 personeper la salsa alla genovese500 gr di mozzarella½ litro di latte4 gr di sale5 gr di amido di maisper la crema di mozzarella500 gr di mozzarella½ litro di latte4 gr di sale5 gr di amido di maisper il timballo500 gr di lasagne ricce150 gr di besciamella150 gr di parmigiano grattugiato

Preparare la salsa genovese: In una casseruola, meglio se di coccio,rosolare in due cucchiai di olio carne, a fiamma vivace, aggiungere inseguito, la carota e il sedano tritati grossolanamente, rosolare ancoraun minuto. A questo punto della ricetta ricoprire tutto con le cipolle,finemente affettate, unire un bicchiere di acqua, coprire con uncoperchio e cuocere a fiamma bassissima, salare dopo due ore eproseguire la cottura per un’ora ancora.Al termine dovremmo ottenere una salsa densa, mescolarla con labesciamella.Togliere la carne dalla casseruola e, facoltativamente, tritarla alcoltello in piccoli pezzi e rimetterla nella salsa.

Preparare la crema di mozzarella: frullare la mozzarella ben asciutta emetterla in un tegame con il latte, il sale e l’amido. Mescolare ecuocere a fiamma bassissima, meglio se a bagnomaria. Quando lamozzarella si sara' sciolta completamente, frullare fino a ottenereuna salsa fluida.

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Assemblare il timballo: sbianchire le lasagne e foderare con esse unostampo ad anello ben unto facendo in modo che le strisce di lasagnedebordino dallo stampo, spolverizzare del parmigiano sul fondo,versare meta' della salsa genovese, ricoprire la salsa genovese conpezzi di lasagna tagliati a quadrati, versare la crema di mozzarella,fare un altro strato di pasta e terminare con la restante salsagenovese, spolverizzare altro parmigiano e richiudere il timballo conla lasagna debordante lo stampo.Spolverizzare ancora con parmigiano e cuocere il timballo 40 minuti a40 minuti.Far intiepidire prima di sformare e servire.

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FILETTO ALLA WELLINGTON

Ingredienti per 10 persone1 kg di filetto di manzo250 gr di prosciutto crudo dolce affettato sottile800 gr di funghi champignon2 scalogni1 spicchio di aglio4 cucchiai di senape300 gr di pasta sfoglia2 tuorliOlio extravergine di olivaSale e pepe

Legare la carne, salarla e peparla, rosolarla, a fiamma vivace in unapadella da tutti i lati, farla sgocciolare su una gratella. Con l’aiuto diun pennello, ricoprirla di senape, dopo averla slegata.Rosolare gli scalogni e l’aglio in una padella con poco olio, eliminarel’aglio e unire i funghi tritati molto finemente. Aggiustare con sale epepe e cuocere fino a quando i funghi non saranno asciutti.Rivestire il piano di lavoro con pellicola alimentare, con le fette diprosciutto creare un quadrato regolare, ricoprire con i funghi e,aiutandosi con una spatola, ricoprire il prosciutto completamente.Adagiare su un lato il filetto, aiutandosi con la pellicola, arrotolare lacarne su se stessa, impacchettarla con la pellicola e porla in frigo perun’ora circa.Stendere la pasta sfoglia in un rettangolo, adagiare la carne earrotolarla sulla sfoglia e richiudere accuratamente i lati corti.Avvolgerla nuovamente nella pellicola e porre nuovamente in frigo permezz’ora.Adagiare il filetto in una teglia, pennellare con i tuorli d’uovo, decorarea piacere e cuocere in forno caldo a 200° per 30-40 minuti circa.Far riposare la carne prima di servirla.Accompagnare con valeriana o spinacini in insalata.

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TORTA GRIMILDE

Ingredienti per 8-10 persone

Per il biscotto alle mandorle100 gr di uova40 gr di tuorli125 gr di mandorle125 gr di zucchero a velo1 limoneSale fino68 gr di farina 0060 gr di albumi50 gr di zucchero semolato

Preparare il biscotto: frullare molto finemente lo zucchero a velo conle mandorle.Trasferire il composto in planetaria e montare con le uova e i tuorli,la buccia del limone grattugiata e un pizzico di sale, fino ad unaconsistenza spumosa.Montare gli albumi e, quando iniziano a schiumare, unire a pioggia lozucchero semolato. Montare fino aa consistenza cremosa.Unire la farina alla prima montata, infine, il composto di albumi,molto delicatamente.Versare il composto in una leccarda da forno foderata di carata daforno, unta e infarinata. Cuocere il biscotto in forno caldo a 200°per circa 10 minuti.

Per la mousse al cioccolato bianco400 gr di panna fresca300 gr di cioccolato bianco8 gr di gelatina in fogli200 ml di latte

Preparare la mousse: spezzettare il cioccolato, mettere a bagno ifogli di gelatina in acqua fredda. Montare la panna.Portare il latte a ebollizione e versarlo sul cioccolato, mescolarebene per farlo sciogliere, strizzare bene i fogli di gelatina e unirli allatte caldo, mescolare bene e far intiepidire.

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Mescolare, delicatamente la panna alla crema di latte e cioccolato.Trasferire in uno stampo e porre in frigo a raffreddare per un paiod’ore.

Per la glassa a specchio100 ml di latte condensato75 gr di acqua150 gr di zucchero175 gr di cioccolato bianco12 gr di gelatina in fogli

Preparare la glassa: portare a ebollizione in un tegame il lattecondensato, l’acqua, lo zucchero. Unire la gelatina, precedentementeammollata in acqua fredda e strizzata. Versare tutto sul cioccolatotritato, frullare tutto con un frullatore a immersione. Passare alsetaccio a maglia fine. Aggiungere il colorante a piacere. Colarla suldolce quando ha raggiunto la temperatura di 32°.

Assemblare la tortaIn uno stampo porre sul fondo uno strato di confettura ai lamponi,appoggiare sulla confettura il biscotto alle mandorle. Mettere infreezer per un paio d’ore.Colare la mousse al cioccolato bianco in uno stampo, di dimensioneleggermente piu' grande di quello usato per il biscotto alle mandorle.Inserire al centro della mousse il biscotto con la marmellata. Porrenuovamente in freezer per un paio d’ore.Quando si sara' solidificata, portare la glassa a 32° e versarla sullamousse, facendo colare quella eccedente.Tenere in frigo fino al momento di servire. Intiepidire.

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"Il menù era antico quantoil Regno ed era statorealizzato per le nozze delCavaliere Meraviglioso con laRegina di Cuori, da alloraMagnifica non aveva piùcucinato quelle superbepietanze.Adesso era arrivato ilmomento di rispolverarequelle ricette."