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Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Rovigo • Anno LXVI • Nr. 12 • Dicembre 2010 Acceso dibattito al convegno della Regione al Censer di Rovigo Ogm sempre al centro dell’attenzione I l convegno “Ogm e agricoltura nel Polesine” organizzato dalla Regione Veneto al Censer di Rovigo ha riunito allo stesso tavolo di confronto esponen- ti favorevoli e contrari alla coltivazione in Italia degli organismi geneticamen- te manipolati, a fronte di una affollata platea di agricoltori e operatori del set- tore. Critiche negative, posizioni pro e posizioni contro, pregiudizi, svantaggi e vantaggi: la questione divide e susci- ta perplessità e opposizioni ma anche fornisce dati supportati dalla ricerca scientifica per un’agricoltura più red- ditizia e più sana, addirittura più utile A pagina 4 A pagina 8 A pagina 5 Deborah Piovan: “Ci si deve aprire alle nuove tecnologie” delle colture convenzionali dal punto di vista medico. Al tavolo dei relatori si sono alternati l’assessore regionale alle Politiche del- l’agricoltura Franco Manzato; Riccar- do De Gobbi, dirigente della Direzione agroambiente regionale; Davide Tonio- lo, presidente della Cia Veneto; Giorgio Piazza presidente di Coldiretti Veneto, e Deborah Piovan, vicepresidente di Conf- agricoltura Veneto. Moderatore dell’in- contro il consigliere regionale Cristiano Corazzari. Molti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche che hanno parteci- pato all’incontro, tra i quali l’assessore provinciale all’Agricoltura Claudio Bel- lan e il consigliere regionale Graziano Azzalin, favorevoli alla ricerca per una maggiore chiarezza sull’uso degli orga- nismi geneticamente modificati. “Dobbiamo porci molto seriamente il problema del valore etico dell’agricoltu- ra - ha affermato Franco Manzato - il cui ruolo per l’alimentazione dell’umanità, Bietole, aiuti in arrivo I nostri associati possono ritirare l’agenda fiscale 2011 presso tutti gli uffici zona di Confagricoltura Pac, che cosa cambia N ella Comunicazione della Commissione Ue per la ri- forma, i pagamenti diretti agli agricoltori rifletteranno mag- giormente i servizi di pubblica utilità resi dagli agricoltori, aiu- teranno a sostenere l’agricoltura anche nelle aree più svantaggia- te, saranno distribuiti in maniera più uniforme e destinati agli agricoltori in attività. Gli strumenti di gestione del mercato saranno semplificati. La politica di sviluppo rurale sarà incentrata sul rafforzamento della competitività e la pro- mozione dell’innovazione. Introdotti nuovi strumenti per aiutare gli agricoltori a fronteggiare la volatilità dei prezzi e dei redditi. Psr Giovani, quarto bando L a Regione Veneto ha dato l’avvio al quarto bando di apertura dei termini di presen- tazione delle domande sulla Misura 112 Insediamento di giovani agricoltori - Pacchetto giovani B, con una dotazio- ne finanziaria di 24 milioni di euro complessivi (il 25% è ri- servato alle zone montane). Le modalità di attuazione restano sostanzialmente inalterate rispetto alle precedenti per tutte le misure attivabili nell’ambito del Pacchetto giovani B. Il termine per la presentazione delle domande di aiuto è stato fissato al 28 febbraio 2011. N ello scorso mese di no- vembre ho accompagnato 25 giovani dell’Anga in un viag- gio studio in Spagna. L’idea era nata già lo scorso anno, partita dall’attuale presidente Andrea Mezzanato che inizialmente aveva proposto un viaggio in Olanda. In Spagna oltre ai gio- vani di Rovigo erano presenti ragazzi e ragazze di tutto il Ve- neto (articolo a pagina 9, ndr). L’idea di conoscere altre realtà agricole europee rappresenta lo stimolo per confrontarsi e crescere personalmente e pro- fessionalmente. Ma cosa ci fa un direttore di Unione in mezzo ai giovani dell’Anga? Forse perché inca- paci di organizzare un viag- gio, forse hanno bisogno della badante? O più semplicemen- te per furbizia del direttore che si è infilato procurandosi cinque giorni di vacanza lavo- rativa retribuita? Credo, nonostante tutto, di aver investito nel miglior modo possibile una settimana del mio tempo. Un investimen- to sindacale, professionale e soprattutto umano. I ragazzi dell’Anga hanno faticato non poco per ritagliarsi questo viaggio, alcuni sono riusciti a venire nonostante i problemi dell’alluvione veneta. Si trat- ta di persone in gamba, che amano il loro lavoro e - nono- stante i tanti problemi che in- contrano ogni giorno - hanno una visione più che positiva del proprio futuro. Conoscerli al di fuori delle nor- mali occasioni sindacali mi ha permesso di apprezzare il loro coraggio, la determinazione e la competenza nel lavoro che svolgono quotidianamente. Si tratta di professionisti che nei loro comparti - zootecnico, cerealicolo, viticolo, vivaisti- co - nulla hanno da invidiare ai cosiddetti senior. Ma durante i viaggi e le chiac- chierate notturne quando si è più rilassati e sinceri sono emersi alcuni spunti di rifles- sione che penso sia importan- te condividere. Le nuove leve dell’agricoltura di Massimo Chiarelli Continua a pagina 9 la sicurezza alimentare, la manutenzione dell’ambiente non può essere monetizza- to semplicemente come prezzo derivante dalla domanda e dall’offerta delle derrate”. L’intervento di Deborah Piovan - che ha esplicitato con chiarezza di argomenta- zioni la posizione di Confagricoltura, favo- revole all’introduzione delle coltivazioni Ogm - ha reso immediatamente evidente la suddivisione del pubblico in favorevoli e contrari, tra fragorosi applausi e mor- morii di disapprovazione, tanto da indurre Corazzari a suggerire alla platea di smor- zare i toni. A pagina 7 All’interno l’inserto Competitività e modernizzazine con 61 proposte del progetto Futuro Fertile di Confagricoltura S bloccato dal Comita- to interministeriale per la programmazione economica il tanto atteso stanziamento di circa 64 milioni di aiuti nazionali attinti dal Fondo infra- strutture. Attesi inoltre altri 21 milioni da Agea. Gli incentivi, la cui di- sponibilità era apparsa incerta nel corso dei mesi estivi a causa delle difficoltà fi- nanziarie del Paese, dovrebbe ridare ossigeno al comparto bieticolo-saccarifero nazionale. direttore di Confagricoltura Rovigo

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Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46)art. 1, comma 1, DCB Rovigo • Anno LXVI • Nr. 12 • Dicembre 2010

Acceso dibattito al convegno della Regione al Censer di Rovigo

Ogm sempre al centro dell’attenzione

Il convegno “Ogm e agricoltura nel Polesine” organizzato dalla Regione

Veneto al Censer di Rovigo ha riunito allo stesso tavolo di confronto esponen-ti favorevoli e contrari alla coltivazione in Italia degli organismi geneticamen-te manipolati, a fronte di una affollata platea di agricoltori e operatori del set-tore. Critiche negative, posizioni pro e posizioni contro, pregiudizi, svantaggi e vantaggi: la questione divide e susci-ta perplessità e opposizioni ma anche fornisce dati supportati dalla ricerca scientifica per un’agricoltura più red-ditizia e più sana, addirittura più utile

A pagina 4 A pagina 8A pagina 5

Deborah Piovan: “Ci si deve aprire alle nuove tecnologie”

delle colture convenzionali dal punto di vista medico. Al tavolo dei relatori si sono alternati l’assessore regionale alle Politiche del-l’agricoltura Franco Manzato; Riccar-do De Gobbi, dirigente della Direzione agroambiente regionale; Davide Tonio-lo, presidente della Cia Veneto; Giorgio Piazza presidente di Coldiretti Veneto, e Deborah Piovan, vicepresidente di Conf-agricoltura Veneto. Moderatore dell’in-contro il consigliere regionale Cristiano Corazzari. Molti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche che hanno parteci-pato all’incontro, tra i quali l’assessore

provinciale all’Agricoltura Claudio Bel-lan e il consigliere regionale Graziano Azzalin, favorevoli alla ricerca per una maggiore chiarezza sull’uso degli orga-nismi geneticamente modificati.“Dobbiamo porci molto seriamente il problema del valore etico dell’agricoltu-ra - ha affermato Franco Manzato - il cui ruolo per l’alimentazione dell’umanità,

Bietole, aiuti in arrivo

I nostri associatipossono ritirare

l’agenda fiscale 2011 presso tutti

gli uffici zonadi Confagricoltura

Pac, che cosa cambiaNella Comunicazione della

Commissione Ue per la ri-forma, i pagamenti diretti agli agricoltori rifletteranno mag-giormente i servizi di pubblica utilità resi dagli agricoltori, aiu-teranno a sostenere l’agricoltura anche nelle aree più svantaggia-te, saranno distribuiti in maniera

più uniforme e destinati agli agricoltori in attività. Gli strumenti di gestione del mercato saranno semplificati. La politica di sviluppo rurale sarà incentrata sul rafforzamento della competitività e la pro-mozione dell’innovazione. Introdotti nuovi strumenti per aiutare gli agricoltori a fronteggiare la volatilità dei prezzi e dei redditi.

Psr Giovani, quarto bandoLa Regione Veneto ha dato

l’avvio al quarto bando di apertura dei termini di presen-tazione delle domande sulla Misura 112 Insediamento di giovani agricoltori - Pacchetto giovani B, con una dotazio-ne finanziaria di 24 milioni di euro complessivi (il 25% è ri-

servato alle zone montane). Le modalità di attuazione restano sostanzialmente inalterate rispetto alle precedenti per tutte le misure attivabili nell’ambito del Pacchetto giovani B. Il termine per la presentazione delle domande di aiuto è stato fissato al 28 febbraio 2011.

Nello scorso mese di no-vembre ho accompagnato

25 giovani dell’Anga in un viag-gio studio in Spagna. L’idea era nata già lo scorso anno, partita dall’attuale presidente Andrea Mezzanato che inizialmente aveva proposto un viaggio in Olanda. In Spagna oltre ai gio-vani di Rovigo erano presenti ragazzi e ragazze di tutto il Ve-neto (articolo a pagina 9, ndr). L’idea di conoscere altre realtà agricole europee rappresenta lo stimolo per confrontarsi e crescere personalmente e pro-fessionalmente.

Ma cosa ci fa un direttore di Unione in mezzo ai giovani dell’Anga? Forse perché inca-paci di organizzare un viag-gio, forse hanno bisogno della badante? O più semplicemen-te per furbizia del direttore che si è infilato procurandosi cinque giorni di vacanza lavo-rativa retribuita?Credo, nonostante tutto, di aver investito nel miglior modo possibile una settimana del mio tempo. Un investimen-to sindacale, professionale e soprattutto umano. I ragazzi dell’Anga hanno faticato non poco per ritagliarsi questo viaggio, alcuni sono riusciti a venire nonostante i problemi dell’alluvione veneta. Si trat-ta di persone in gamba, che amano il loro lavoro e - nono-stante i tanti problemi che in-contrano ogni giorno - hanno una visione più che positiva del proprio futuro.Conoscerli al di fuori delle nor-mali occasioni sindacali mi ha permesso di apprezzare il loro coraggio, la determinazione e la competenza nel lavoro che svolgono quotidianamente. Si tratta di professionisti che nei loro comparti - zootecnico, cerealicolo, viticolo, vivaisti-co - nulla hanno da invidiare ai cosiddetti senior.

Ma durante i viaggi e le chiac-chierate notturne quando si è più rilassati e sinceri sono emersi alcuni spunti di rifles-sione che penso sia importan-te condividere.

Le nuove leve dell’agricolturadi Massimo Chiarelli

Continua a pagina 9

la sicurezza alimentare, la manutenzione dell’ambiente non può essere monetizza-to semplicemente come prezzo derivante dalla domanda e dall’offerta delle derrate”. L’intervento di Deborah Piovan - che ha esplicitato con chiarezza di argomenta-zioni la posizione di Confagricoltura, favo-revole all’introduzione delle coltivazioni Ogm - ha reso immediatamente evidente la suddivisione del pubblico in favorevoli e contrari, tra fragorosi applausi e mor-morii di disapprovazione, tanto da indurre Corazzari a suggerire alla platea di smor-zare i toni.

A pagina 7

All’interno l’inserto Competitività

e modernizzazine con 61 proposte del

progetto Futuro Fertile di Confagricoltura

Sbloccato dal Comita-to interministeriale

per la programmazione economica il tanto atteso stanziamento di circa 64 milioni di aiuti nazionali attinti dal Fondo infra-strutture. Attesi inoltre altri 21 milioni da Agea. Gli incentivi, la cui di-sponibilità era apparsa

incerta nel corso dei mesi estivi a causa delle difficoltà fi-nanziarie del Paese, dovrebbe ridare ossigeno al comparto bieticolo-saccarifero nazionale.

direttore di Confagricoltura Rovigo

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Anno LXVI • N. 12 • Dicembre 2010

Editore:Agricoltori Srl - Rovigo

Direttore responsabile:Luisa Rosa

Direttore:Massimo Chiarelli

Redazione:Luisa Rosa

Direzione, redazionee amministrazione:Piazza Duomo 2 - 45100 RovigoTel. 0425.204411 - Fax 0425.204430E-mail: [email protected]

[email protected]

Progetto grafico:Ideal Look • Rovigo

Stampa:Stampe ViolatoBagnoli di Sopra - Padova

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Registro della stampa Tribunale di Rovigo n. 39/53 in data 10.03.1953Roc 10308 del 29.08.2001

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa PeriodicaItaliana

Conferenza regionale dell’Agricoltura. Seminario sulla globalizzazione a Corte Benedettina di Legnaro

Nuovi strumenti per il sistema agricoloI bassi prezzi dei prodotti agricoli, per

lunghi periodi di tempo sotto il pun-to di pareggio e l’eccessiva volatilità dei mercati sono i due mali che stanno destando notevoli apprensioni in noi imprenditori, da qualche anno a que-sta parte.Ove non si ricorra ai ripari presto, con adeguati interventi di stabilizzazione e di razionale “governance”, l’impatto di questi due fenomeni sarà dirompente e irreversibile e condurrà ad un im-poverimento della capacità produttiva dell’agricoltura europea. Purtroppo, noi europei, dobbiamo fare i conti con il paradosso di affrontare il tema della sopravvivenza, proprio ora che si sta riscoprendo il ruolo strategico del nostro settore a livello globale, come dimostrano tanti recenti episodi che si sono verificati. A riguardo è sufficiente osservare l’esplosione delle quotazioni dei cereali, a partire dalla scorsa estate, il riapparire del fenomeno dell’inflazio-ne alimentare e non solo nei Paesi po-veri, i timori sulla capacità del pianeta di soddisfare le future crescenti esigen-ze alimentari, in termini quantitativi e qualitativi. Noi di Confagricoltura riteniamo - e al-cuni recenti e autorevoli studi condotti a livello europeo ce lo confermano - che la causa alla base della situazione critica che il nostro sistema agricolo sta vivendo non ci sia la sola globaliz-zazione - che pure ha avuto un impatto non trascurabile - ma ci sia la scelta po-litica dell’Unione europea di indebolire eccessivamente l’intervento pubblico in campo agricolo. E non siamo i soli a pensarla in questa maniera, essendo in compagnia di autorevoli protagonisti della scena agricola internazionale. Durante la sua recente visita in Italia, il ministro Francese Bruno Le Maire ha denunciato chiaramente questa si-tuazione ed ha affermato che oggi gli Stati Uniti dispongono di interventi di regolazione del mercato più numerosi e più efficaci rispetto a quelli presenti nell’ambito della Pac. Ed ha aggiunto alcune precisazioni che meritano di essere menzionate e precisamente: la sicurezza alimentare è oggi diventata una questione strategica a livello mon-diale, come lo sono la crescita econo-mica, la proliferazione nucleare e la speculazione finanziaria; di fronte alla crisi dei mercati agricoli del 2009, la Commissione europea ha dimenticato i propri agricoltori e non è interve-nuta in modo efficace; la mancanza di strumenti di regolazione e di stabiliz-zazione del mercato nell’ambito della Pac, rispetto allo sforzo che in questo senso mettono in atto Paesi come gli Stati Uniti, è una evidente anomalia che indebolisce la nostra agricoltura e la espone a forti rischi prospettici. Noi di Confagricoltura riteniamo centrata l’analisi del Governo francese e con-dividiamo le soluzioni che sono state prospettate, alcune delle quali già in via di prima attuazione. Ci riferiamo, ad esempio, al ricorso alla contrattua-lizzazione, come misura per governare il mercato ed agli interventi per riequi-librare il potere contrattuale nell’ambi-to della catena alimentare. Ma soprattutto, Confagricoltura Ve-neto è convinta della necessità di una profonda revisione dell’intervento pub-blico in agricoltura e non solo a livello europeo e nazionale, ma affrontando il problema con una visione globale. È proprio questo uno dei punti cardine sul quale basiamo la nostra riflessione e costruiamo le relative proposte. Per affrontare i “problemi globali”, come quello della stabilità del settore agrico-lo, servono “risposte globali”. In altre parole è necessario un coordinamento a livello internazionale tra gli Stati e le diverse istituzioni. Solo così è possibile trovare risposte convincenti e rapide alla combinazione dei due micidiali fenomeni che tanto ci stanno preoc-cupando: la volatilità ed i bassi prezzi agricoli. La decisione di inserire la questione agricola al prossimo Vertice dei G20 è un chiaro segnale che si sta procedendo nella giusta direzione e in-dica chiaramente che esiste la volontà diffusa di cercare risposte coordinate tra i diversi attori e protagonisti del

mercato agricolo globale. L’argomento che in questi giorni è al centro del-l’attenzione è la riforma della Pac per il dopo 2013. Il processo di riforma è entrato nel vivo e lo dimostrano diversi fatti che si sono verificati negli ultimi mesi: Il Parlamento europeo ha appro-vato una relazione di propria iniziativa che il mondo agricolo giudica positiva-mente perché schierato a difesa della Pac; il Consiglio agricolo della Ue ha discusso gli orientamenti da conside-rare nella riforma in diverse occasioni, durante le riunioni formali e informali; la Commissione ha condotto una con-sultazione pubblica che si è chiusa lo scorso mese di luglio e poco prima di metà ottobre ha lasciato filtrare una bozza della comunicazione che si accinge a presentare il prossimo 17 no-vembre, la quale conterrà gli indirizzi e le opzioni di riforma della Pac (articolo a pagina 5, ndr); i Paesi membri più at-tivi stanno discutendo sulla posizione da assumere e sulle strategie negoziali da seguire. Importante a tale riguardo è l’accordo franco tedesco, con la forma di un documento congiunto; l’Italia si è attivata con un ampio documento di lavoro predisposto dal Mipaaf con l’au-silio di Inea, discusso nella riunione del 18 ottobre 2010, alla presenza di tutte le organizzazioni economiche e sindacali dell’agro-alimentare naziona-le; queste ultime hanno elaborato dei primi documenti di posizione ufficiali. Per quanto ci riguarda ricordo la posi-zione comune di Cia, Confagricoltura e Copagri, presentata ufficialmente alla fine di settembre 2010. Il ciclo di riforma in corso presenta alcune importanti caratteristiche, sulle quali vanno fatte alcune considerazio-ni: la riforma sarà condizionata dalla questione legata alle risorse finanzia-rie sulle quali l’Unione europea potrà contare dopo la scadenza dell’attuale periodo di programmazione finanziario 2007-2013. Nelle precedenti riforme, invece, il dibattito è stato dominato dai vincoli internazionali e in particola-re dalla liberalizzazione dei mercati e dagli accordi Gatt e Wto; ci sono due negoziati politici interni alla Ue che è necessario seguire con il medesimo livello di attenzione, perché entrambi determinano il futuro delle politiche pubbliche europee verso il settore pri-mario. I due negoziati sono quello sul bilancio dell’Unione europea (entità complessiva e quota destinata alla Pac) e quello sugli strumenti della politica agricola (pagamenti diretti, ripartizio-ne del relativo budget tra vecchi e nuo-vi Paesi membri, misure di mercato, sviluppo rurale); a differenza dei prece-denti cicli di riforma Pac, in quello in corso non si parla quasi mai di settori produttivi, ma l’attenzione è pratica-mente monopolizzata da argomenti di natura orizzontale (pagamenti diretti, beni pubblici, misure di prevenzione e gestione del rischio, politica di svilup-po rurale).C’è un ulteriore aspetto sul quale noi di Confagricoltura vorremmo attira-re l’attenzione. Non è opportuno fare affidamento esclusivamente sulla Pac; perché ci sono evidenti vincoli finan-ziari e inoltre sappiamo quanto sia improponibile e irrealistico tornare ai vecchi strumenti di mercato, i quali, però, sono stati indubbiamente efficaci nel perseguire l’obiettivo della stabilità fino a l’intero decennio Novanta. Favo-rire, oggi, le condizioni per un equili-brio sostenibile del mercato agricolo europeo significa lavorare su soluzioni aggiuntive rispetto a quelle contempla-te nell’ambito della Pac, come: la reci-procità delle regole di produzione e di commercializzazione a livello globale, in modo da avere una autentica parità di condizioni tra gli operatori econo-mici; l’equilibrio del potere contrattale lungo la catena alimentare; la valoriz-zazione del ruolo delle organizzazioni dei produttori e della interprofessione; le nuove regole a livello europeo nel campo delle politiche relative alla qua-lità, alla promozione, all’informazio-ne al consumatore. Da ultimo c’è un aspetto che ci interessa direttamente in questa sede ed è il più incisivo ruolo delle Regioni che sembra emergere,

stando ai primi orientamenti sulla ri-forma Pac. Si parla con una certa insistenza di introdurre strumenti in grado di tenere conto e remunerare i cosiddetti “beni pubblici” prodotti dagli agricoltori. È stata prospettata la possibilità che a livello nazionale possano essere identificati settori pro-duttivi e aree geografiche, dove, per via della loro intrinseca fragilità, sia possibile attuare interventi di sostegno accoppiato alla produzione. Quasi tutti danno per scontato un potenziamento della politica di sviluppo rurale, con particolare riferimento agli interventi per rafforzare la competitività e mi-gliorare l’ambiente. Infine, vi è la vo-lontà di introdurre gli strumenti per la prevenzione e la gestione del rischio in agricoltura, ma attraverso un approc-cio fondato sul decentramento e sulla sussidiarietà. Le tendenze richiamate esaltano il ruolo dei governi nazionali e da noi in Italia delle regioni, le quali anche in futuro saranno chiamate a ricoprire un ruolo da protagonisti nella applicazione degli interventi pubblici nel settore agricolo. Anzi, tutto lascia presagire che ciò avverrà in manie-ra ancora più significativa, rispetto a quanto lo sia stato fino ad oggi.In definitiva, prima di passare ad espor-re alcune puntuali sollecitazioni e ap-portare il nostro contributo propositivo alla Conferenza regionale, vorremmo ricapitolare le questioni salienti fino-ra evidenziate. Le criticità attuali del settore agricolo a livello globale richie-dono una risposta coordinata da parte di tutti gli attori che operano nello scenario internazionale. È necessario lavorare per un sistema di regole che vanno oltre quelle fino a oggi formula-te a livello di organizzazione mondiale per il commercio (OMC); la riforma della Pac in corso assume una valen-za critica, soprattutto per l’agricoltura veneta che, come abbiamo evidenziato nell’incontro inaugurale della Confe-renza regionale, è fortemente esposta rispetto al tema dei pagamenti diretti. Capitolo questo destinato a subire i più profondi cambiamenti e rimaneggia-menti. Tuttavia, la risposta alle esigen-ze di equilibrio e stabilità dell’agricol-tura non ci sarà solo dalla Pac, ma da un insieme coordinato e coerente di politiche, interventi e regole. Infine, l’istituzione Regione ha una crescente responsabilità, per due ragioni. In pri-mo luogo è chiamata a vigilare affinché le imminenti scelte a livello europeo e nazionale non siano penalizzanti per il nostro sistema agricolo e diano la pos-sibilità alle imprese di procedere secon-do un graduale percorso di adattamen-to. In secondo luogo, la Regione avrà sempre maggiore importanza, non solo nella attuazione concreta dei diversi strumenti di politica agraria, ma anche nella scelta della combinazione di mi-sure più confacenti al proprio sistema agricolo. Ora alcune riflessioni sulle scelte, sulle politiche e sugli interven-ti che dovrebbero essere considerati dalla Regione in questa delicata fase di cambiamento del settore agricolo.

Riforma PacRealisticamente l’agricoltura del Vene-to non è oggi attrezzata per affrontare una situazione di disattivazione della Pac. Abbiamo ancora bisogno di un

L’intervento di Stefano Casalini, presidente di Confagricoltura Rovigo: “Risposte globali a problemi globali”

intervento pubblico europeo incisivo e, soprattutto, di strumenti nuovi, capaci di rispondere alle esigenze della stabi-lità e della prevedibilità dei mercati. La Pac degli ultimi anni ha manifestato un evidente difetto e cioè l’eccessiva stati-cità, con la conseguenza di aver perso la capacità di affrontare le diverse si-tuazioni derivanti da un mercato sem-pre più mutevole. I temi più sensibili per noi agricoltori veneti nell’ambito del negoziato in corso sulla riforma Pac sono la gradualità negli interventi di modifica del sistema dei pagamenti diretti, l’introduzione di nuovi stru-menti per la regolazione dei mercati dei prodotti maggiormente assogget-tati al fenomeno della volatilità e una chiara declinazione verso la competi-tività della politica di sviluppo rurale.

Selettività degli interventidi politica agrariaUn tema che rientra sia tra le scelte della nuova Pac che tra quelle relative alla politica regionale è la selettività degli interventi pubblici. Oggi, il punto critico che nessuno mette in discussio-ne è la scarsità delle risorse pubbliche (europee, nazionali e regionali). La soluzione non è una riduzione gene-ralizzata ed indiscriminata degli inter-venti di sostegno. Prima di arrivare a questo, ci sarebbe da percorrere una strada alternativa che Confagricoltura, Cia e Copagri, hanno messo in eviden-za nel loro documento di posizione congiunto sul futuro della Pac e cioè la fuoriuscita dalla logica di finanziare tutti. Il sostegno pubblico deve esse-re indirizzato esclusivamente a favore delle imprese che producono per il mercato e sono sottoposte ai relativi rischi. Come Confagricoltura Veneto abbiamo eseguito delle elaborazioni sulle domande Pac relative al 2009 ed abbiamo scoperto che nel 55% dei casi la somma richiesta sia inferiore a 1.000 euro e, nel complesso, l’insieme di que-sti richiedenti assorbe il 6% della spesa regionale per i pagamenti diretti. Ci chiediamo fino a che punto sia soste-nibile una situazione del genere, dato che i costi amministrativi e burocratici superano l’effettivo beneficio derivan-te dai destinatari di tali erogazioni.

Politica fondiaria Il vincolo competitivo più evidente del sistema regionale agricolo è la polveriz-zazione aziendale e la ridotta massa cri-tica della maggior parte delle imprese. Sono decenni che parliamo di questo problema che raggiunge livelli preoccu-panti dappertutto e in particolare nelle zone di montagna. E nonostante se ne parli da tempo, non abbiamo ancora visto un intervento organico finalizza-to ad affrontare un nodo critico strut-turale come questo. Confagricoltura Veneto ritiene indispensabile che la Regione formuli un progetto di ampio respiro che affronti tale questione, con tutti gli strumenti a sua disposizione.

Organizzazione della produzione agricola e potere contrattualeA livello europeo il tema dell’equilibrio nella catena alimentare e della equa ripartizione del valore aggiunto sta assumendo una importanza determi-nante e presto ci saranno dei pacchetti legislativi orientati in tale direzione. Non dobbiamo rimanere passivi ri-spetto al dibattito che si è sviluppato su tali questioni. È opportuno ese-guire da subito una valutazione di come il sistema agricolo Veneto si pone nei riguardi dei temi della or-ganizzazione e della aggregazione in

agricoltura, in tutti i principali settori di attività e, se del caso, mettere in atto interventi regionali mirati a ridur-re il ritardo che probabilmente scon-tiamo rispetto ai nostri concorrenti.

MultifunzionalitàConfagricoltura è convinta che la multifunzionalità dell’impresa agrico-la rappresenti una risposta alle dina-miche del mercato e incoraggiamo i nostri imprenditori a percorrere tale strada, sfruttando tutte le variegate declinazioni con le quali tale strategia competitiva può essere realizzata: le energie rinnovabili, l’agriturismo, la filiera corta. Notiamo però che molto spesso le istituzioni non incoraggia-no in maniera adeguata chi sceglie di intraprendere il difficile cammino della multifunzionalità. I tanti osta-coli nei quali si imbattono gli impren-ditori che decidono di investire nel settore delle energie rinnovabili ne sono un esempio. Pertanto, Confagri-coltura è convinta che la diversifica-zione delle attività fuori dai confini del settore agricolo sia una soluzione compatibile e non conflittuale con lo sviluppo dell’impresa, ma chiede una maggiore sensibilità e coerenza da parte della pubblica amministrazione.

Una politica per le commodity Nel primo documento che Confagricol-tura ha presentato in occasione della Conferenza regionale abbiamo eviden-ziato il ruolo dominante delle cosiddet-te commodity nell’ambito del sistema agricolo della nostra regione. Ribadia-mo ciò per dire che sarebbe eccessiva-mente rischioso lasciare questi prodot-ti al loro destino ed affidarne il futuro esclusivamente alle scelte della Pac. C’è bisogno di un intervento regionale in-cisivo sui prodotti agricoli difficilmente differenziabili che, per loro intrinseche caratteristiche, non possono puntare sulla valorizzazione della qualità e il legame con il territorio. In tali settori, la Regione può intervenire con almeno tre diverse modalità: facendo pressione a livello nazionale ed europeo affinché ci siano adeguati strumenti di governo del mercato; promuovendo la ricer-ca, l’innovazione e ogni altra politica finalizzata alla riduzione dei costi; in-centivando l’aggregazione del prodot-to, la concentrazione e la migliore organizzazione dell’offerta agricola.

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Il nostro progetto politico-economico: Futuro Fertile, 61 proposte per costruire un futuro solido all’agricoltura

Competitività e modernizzazioneProseguono su tutto il territorio

nazionale gli incontri del presi-dente di Confagricoltura Federico Vec-chioni e del direttore generale Vito Bianco con i rappresentanti di enti e istituzioni pubbliche, economiche e finanziarie per far conoscere il pro-getto “Futuro Fertile” che la nostra organizzazione ha elaborato con 61 proposte di riforma normativa per rilanciare e rimodernare l’agricoltura italiana.Sostenere e promuovere un’evoluzio-ne positiva dell’agricoltura italiana e, con essa, una riorganizzazione del-l’intero sistema agroindustriale: per raggiungere un simile obiettivo, non si può prescindere da una profonda rivisitazione della normativa naziona-le di riferimento, la quale oggi appare fortemente condizionata da sovrap-posizioni datate, che non tengono conto della necessità di disciplinare nuove attività e nuove opportunità, e conservatrice rispetto alle normati-ve di Paesi direttamente concorrenti. Quanto più l’impresa chiede normati-ve di supporto e orientamento snelle e inequivoche, tanto più, nel tempo, si sono aggrovigliate disposizioni distor-sive, incoerenti e antistoriche. A nulla è valsa, in termini di semplificazione e chiarezza, la delega al governo per il riordino della normativa vigente. Confagricoltura, nel rispetto dell’at-tuale ordinamento tripartito (norma comunitaria, nazionale, regionale), propone dunque all’attenzione delle istituzioni e del legislatore un’ipotesi di nuovo quadro normativo generale orientato alle esigenze di una moder-na agricoltura. Si tratta di un disegno organico, composto da diverse articola-zioni legislative, tutte legate e finalizza-te a comporre un “unicum” progettuale idoneo a produrre quella normativa “di contesto” indispensabile per la riorga-nizzazione del settore e per sostenere

l’evoluzione competitiva del sistema agro industriale nazionale.

Le proposte di Confagricoltura sono articolate in dieci capitoli: riordino fondiario; lavoro e previdenza, organiz-zazione produttiva; ambiente; energia; assicurazioni; giovani; settori produtti-vi; questioni orizzontali; semplificazio-ne (nell’inserto centrale, ndr).Sono proposte fondate sulle precise e puntuali istanze provenienti dagli agricoltori: se attuate, concorrereb-

bero a garantire un tessuto legislativo a reale supporto delle attività di im-presa; non si limitano a tamponare le carenze della legislazione vigente ma creano le condizioni per futuri positivi adattamenti del quadro normativo a una realtà produttiva dinamica in con-tinua evoluzione.Le indicazioni della nostra Organizza-zione tengono tassativamente conto delle competenze istituzionali e non invadono ambiti normativi di altri ordinamenti. Inoltre si muovono in

Confagricoltura propone un nuovo quadro normativo per riorganizzareil settore primarioe sostenere l’evoluzione competitiva del sistema agro industriale nazionale

direzione di una sostanziale neutrali-tà di spesa per non incorrere in facili censure dell’amministrazione finan-ziaria. E le poche norme soggette a copertura presentano una proporzione costi-benefici tale da rendere evidente la positività dell’onere relativo in ter-mini di maggiori ritorni produttivi e competitivi non solo per il settore ma per l’intera economia.

Confagricoltura non esclude l’indivi-duazione di ulteriori proposte alle qua-

li dovrà aggiungersi una approfondita riflessione sulla opportunità e possibi-lità di sopprimere tutte quelle disposi-zioni di cui, nel tempo, si è verificata l’impossibilità applicativa e che sono periodicamente oggetto di proroga-termini. Questo contributo, articolato con intento costruttivo, getta anche le basi per riprendere e rafforzare un metodo collaborativo che veda le rap-presentanze portatrici di interessi le-gittimi quali reali e concreti interpreti verso il decisore pubblico delle istanze settoriali del corpo sociale.Un’ultima considerazione attiene alla facilità di “gestione” della gran parte delle proposte che, non toccando in-teressi particolari, si muovono nell’in-tento di offrire a governo e parlamento temi di agevole dibattito e strumento di attiva partecipazione istituzionale, ripristinando quel clima di collabora-zione e di dialogo che è precondizione per la stabilità e lo sviluppo dell’eco-nomia del Paese.

Pneumatici usati in agricoltura

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Per il comparto 64 milioni più 21: sono in arrivo gli aiuti relativi alle campagne 2009 e 2010

Bietole: il punto della situazioneIl 18 novembre scorso il Cipe (Co-

mitato interministeriale per la pro-grammazione economica) ha appro-vato il riparto dei 100 milioni di euro del Fondo infrastrutture, 64 dei quali saranno destinati alla copertura degli aiuti bieticolo - saccariferi relativi agli anni 2009 e 2010. La delibera del Cipe arriva dopo un lungo e tormentato percorso, bisogna rivolgere un dove-roso riconoscimento al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan che sin dal suo insediamento si è mosso attivamente per ottenere il rispetto degli impegni assunti dal governo al momento della riforma dell’Ocm.Ai 64 milioni vanno aggiunti i 21 mi-lioni che sono nella disponibilità di Agea: questi ultimi necessitano di una “specifica norma governativa” che au-torizzi l’ente a erogarli e quindi a dar seguito alla direttiva del ministro Ga-lan del giugno scorso. Nella pratica arriveranno prima gli aiuti relativi alla campagna 2010 e in seguito quelli della campagna 2009; per i primi si presume che l’iter burocratico, i vari passaggi (Corte dei conti, pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, Agea, Fondo bieti-colo, industria, e finalmente bieticolto-ri) si possa concludere entro gennaio. Senza questo provvedimento del Cipe sugli aiuti il settore sicuramente si sa-rebbe ulteriormente contratto, con la perdita della coltura in areali nei quali è ancora sufficientemente redditizia e costituisce un’alternativa agronomica importante.A metà novembre si sono siglati gli accordi con Eridania Sadam e con Co-prob/Italia Zuccheri per la definizione del prezzo delle bietole per la prossi-

ma campagna 2011. Il prossimo anno verranno a mancare gli aiuti nazionali e comunitari, oltre 9 euro a tonnellata bietole; in considerazione di questo, era necessario trovare il modo di assicura-re un prezzo sostanzialmente uguale a quello dell’anno precedente. Come vie-ne evidenziato nella tabella, abbiamo ottenuto un aumento sul prezzo paga-to dall’industria e sulla spettanza polpe surpressate. Inoltre Anb e Cnb si sono impegnate a valorizzare, per i loro asso-ciati, la polpa surpressata in biodigesto-ri di proprietà o da queste associazioni partecipati, garantendo un margine ag-giuntivo pari a 5,9 euro, con i quali si arriva a 39,7 euro tonnellata bietole.Consideriamo il 2011 un anno-ponte, perché già dal 2012 il contributo legato all’articolo 68 avrà un plafond aumen-tato di 5 milioni di euro e c’è la volontà di innalzare sia il plafond che il mas-simale e di portare quest’ultimo a 500 euro a ettaro: stimando una produzione media di 60 tonnellate/ettaro, significa-no 8 euro al posto dei 4,51 euro previsti

per il 2011, un aumento che potrebbe significare l’autosufficienza per il setto-re. Pertanto avremmo bisogno, solo per il 2011, che le istituzioni a livello regio-nale accompagnassero questo percorso con misure specifiche. Alcune Regioni hanno già realizzato misure idonee, mentre altre sono in fase di definizione tecnica degli strumenti.Per concludere, dalle tabelle appare evidente che: • gli organi pagatori sono l’industria e l’associazione (per i propri associati) • non si dipende più da aiuti (abbiamo potuto constatare che - nonostante fos-sero garantiti dal governo - fatichiamo a incassarli e arrivano comunque con ritardo). Quindi, grazie alla stabilizzazione del prezzo e a una attività agroenergetica, che affianca l’attività industriale, riten-go si possa guardare al futuro con fidu-cia e ottimismo.

Emilio PattaroResponsabile di zona Anb

Prezzo bietole, accordo con Eridania Sadam

€/tonnellata Origine

26,29 Prezzo industriale base 16°

3,00 Integrazione industriale base 16°

4,51(1) Articolo 68 (stima)

5,90(2) Valorizzazione energetica polpe surpressate di spettanza

39,70(3) Totale

(1) Importo stimato sulla base della superficie prevista in coltivazione nel 2011(2) Ottenibile solo scegliendo l’opzione polpe surpressate sul contratto e cedendole ad Anb(3) A questo importo si sommerà l’eventuale intervento dell’amministrazione regionale

Prezzo bietole, accordo con Coprob/Italia Zuccheri

Per tutti i bieticoltori che conferiranno bietole al gruppo Coprob e rinunce-ranno al ritiro della propria spettanza polpe riceveranno il seguente prezzo minimo garantito:

€/tonnellata Origine

26,29 Prezzo industriale base 16°

3,00 Integrazione industriale base 16°

4,51(1) Articolo 68 (stima)

3,00 Compenso rinuncia polpe

36,80(2) Totale

(1) Importo stimato sulla base della superficie prevista in coltivazione nel 2011(2) A questo importo si sommerà l’eventuale intervento dell’amministrazione regionale

Prezzo bietole con ritiro polpe

I bieticoltori associati ad Anb e a Cnb che eserciteranno il diritto al ritiro della propria spettanza polpe, riceveranno il seguente prezzo:

€/tonnellata Origine

26,29 Prezzo industriale base 16°

3,00 Integrazione industriale base 16°

4,51(1) Art. 68 (stima)

5,90(2) Valorizzazione energetica polpe surpressate di spettanza

39,70(3) Totale

(1) Importo stimato sulla base della superficie prevista in coltivazione nel 2011(2) Ottenibile solo scegliendo l’opzione polpe surpressate sul contratto e cedendole ad Anb(3) A questo importo si sommerà l’eventuale intervento dell’amministrazione regionale

Epoche di pagamento

Componenti prezzo bietola Importo € Chi paga Tempistica

Prezzo industriale 26,29 Industria Saldo 05/01/2012

Integrazione industriale 3,00 Industria 05/01/2012

Articolo 68 4,51 Avepa Fine 2011

Valorizzazione polpe in biogas 5,90 Anb Entro 31/03/2012

Aiuti regionali (eventuali) ? Da definire Da definire

La Provincia di Rovigo partecipa al progetto EU.WATER, co-finan-

ziato dall’Unione europea nell’ambi-to del Programma di cooperazione transnazionale Europa Sud Orien-tale, che prevede l’individuazione di strategie condivise in otto paesi (Grecia, Ungheria, Italia, Romania, Serbia, Croazia, Moldavia e Ucraina) per affrontare il problema della ra-zionalizzazione dell’uso dell’acqua in agricoltura e l’abbattimento dei carichi di azoto e di altri agen-ti inquinanti causato dall’intensivo sfruttamento colturale, coerente-mente alla Direttiva Quadro sul-le Acque (Dir. 2000/60/CE) e alla Direttiva europea sui nitrati (Dir. 91/676/CEE).Gli obiettivi generali saranno perse-guiti attraverso:• la predisposizione o revisione dei

specifici piani di gestione esistenti e tramite lo sviluppo di azioni pilo-ta finalizzate alla sperimentazione di nuove tecniche per il controllo dei carichi inquinanti e il rispar-mio idrico in agricoltura;

• il rafforzamento – attraverso azio-ni di capacity building e miglio-ramento delle reti di assistenza tecnica – delle competenze degli operatori specializzati e degli agri-coltori nella gestione integrata delle risorse idriche, al fine di in-dirizzare le pratiche colturali ver-so modelli eco-compatibili ed in linea con gli standard comunitari.

Progetto EU.WATER: la Provincia intende sviluppare nuove tecniche di utilizzo dei reflui

Distribuzione di acqua e liquame su colture

innovativi per la distribuzione di ef-fluenti non palabili su coltivazioni di mais, cereali autunno vernini e sorgo e valutando le risposte in termini ve-getativi e produttivi. Il tutto finalizzato a diminuire la dispersione di azoto su terreni in assenza di coltura in atto, la possibilità di estensione del perio-do di utilizzazione dell’azoto organico

La Provincia di Rovigo intende svilup-pare tecnologie per una migliore uti-lizzazione agronomica degli effluenti zootecnici con sistemi che consenta-no la distribuzione di acqua irrigua e di liquame con colture in atto: con un’azione pilota che vede coinvolte due aziende agricole a indirizzo zoo-tecnico, si stanno testando strumenti

mediante distribuzione con coltura in atto e conseguente riduzione dei volumi di stoccaggio necessari, e la valorizzazione dell’acqua contenuta dell’effluente in periodi di criticità idrica per la coltivazione.Per informazioni: Vanni Bellonzi, responsabile del progetto, tel 0425 386680 / 3298328697

Il Tar del Veneto ha accolto il ri-corso di un agricoltore contro

l’ordinanza del sindaco del co-mune di Porto Viro che aveva or-dinato la rimozione, il recupero e lo smaltimento degli pneuma-tici fuori uso temporaneamente accatastati nell’azienda agricola e destinati all’uso agronomico negli allevamenti bovini per an-corare i teli di copertura dei silos orizzontali e garantire al trincia-to di mais stoccato un’adeguata maturazione. Il ricorso è stato accolto in quanto l’ordinanza di rimozione avrebbe dovuto essere preceduta da un accertamento da parte dei soggetti preposti al controllo da svolgersi in contraddittorio con gli interessati. La sentenza spe-cifica inoltre che l’instaurazione di un corretto contraddittorio procedimentale con l’azienda avrebbe potuto evitare l’adozione del provvedimento impugnato attraverso l’emanazione di appo-site prescrizioni tecniche anzi-ché l’ordinanza di rimozione. In pratica la sentenza sottolinea il principio che i pneumatici fuori uso possono essere utilizzati nel-le attività agricole, sempre che le precauzioni adottate a livello aziendale siano sufficienti a di-mostrare la volontà di conservare le caratteristiche di un bene riu-tilizzabile senza pregiudizi per l’ambiente.

Il negoziato è avviato e una posizione italiana definita è ancora di là da venire anche se emergono alcuni punti

delicati. Innanzitutto il tentativo dei Paesi ex Peco di vedersi ridistribuita a loro favore parte della dotazione finanziaria complessiva della Pac.

Occorrerà poi salvaguardare i produttori di alcuni settori con pagamenti disaccoppiati oggi più elevati (zootecnia, ortofrutta, olio, tabacco, riso) per evitare contraccolpi sui redditi conseguenti all’eliminazione del criterio di storicità (ipotizzabile - per la Commissione - un phasing out graduale). Va posta particolare attenzione anche al tema del pla-fonamento che rischia di colpire le aziende di maggior dimensione economica e competitiva.Sullo stesso tema, da valutare pure la portata del nuovo regime a favore delle piccole aziende che la Commissione ha in progetto. Esso sarebbe applicato agli agricoltori di tutti gli Stati membri e, secondo alcune letture, a tut-ti gli strumenti della Pac che dovrebbero prevedere una sorta di trattamento preferenziale per le piccole aziende.

Da riempire di contenuti di dettaglio l’orientamento a favore degli agricoltori “in attività”. Si tratta di un

Primi commenti di Confagricoltura

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La nuova riforma della Pac nella Comunicazione della Commissione di Bruxelles

L’agricoltura in Europa dopo il 2013Mantenimento dei due pilastri;

maggiore rispondenza della Pac del futuro alle richieste della società e alle sfide ambientali; strumenti di mercato semplificati e razionalizzati, una catena alimentare più efficace e una politica di sviluppo rurale che preveda un dispositivo di gestione dei rischi: sono queste le linee prin-cipali della Comunicazione che la commissione europea ha approvato sul futuro della Pac dopo il 2013. Presentato a Bruxelles il 18 novem-bre scorso con il titolo “La Pac verso il 2020, rispondere alle sfide future dell’alimentazione, delle risorse na-turali e del territorio”, il documento approvato dalla Commissione Ue de-linea strategie e obiettivi volti a raf-forzare il settore primario in modo da renderlo più competitivo e aiutarlo ad affrontare la crisi economica e la cre-scente instabilità dei prezzi. La Commissione prevede il manteni-mento dello schema “a due pilastri” della Pac attuale, con le seguenti mo-difiche.

Aiuti direttiIl sistema dei pagamenti diretti su base storica sarà sostituito da un nuovo meccanismo di pagamenti di-saccoppiati che forniscano un premio a superficie omogeneo per tutti gli agricoltori di ciascun Stato membro (flat rate), integrato da elementi ag-giuntivi (premi per impegni ambien-tali, premi per le aree svantaggiate complementari alle indennità com-pensative previste dallo sviluppo ru-rale, premi accoppiati per particolari settori produttivi/aree). Questa nuova forma di pagamento di-retto modulare dovrebbe essere “me-glio indirizzata” agli agricoltori in at-tività: “Questi cambiamenti - si legge nel documento - dovrebbero andare

Mantenuto lo schema “a due pilastri” attuale, con alcune modifiche

di pari passo con una miglior defi-nizione e orientamento del sostegno agli “agricoltori attivi” per rispondere alle critiche della Corte dei conti”.Si propone inoltre un tetto massimo di aiuti per azienda (capping), che tenga però conto dell’intensità di ma-nodopera: l’ipotesi è infatti quella di inserire un plafonamento dei premi per le aziende di maggior dimensio-ne, anche se temperato da una consi-derazione del fattore lavoro.Per le piccole aziende è prevista la revisione semplificata del sistema di pagamenti.

Misure di mercatoÈ prevista una semplificazione e razionalizzazione degli strumenti attualmente utilizzati, nonchè l’in-troduzione di nuove misure riguar-danti il funzionamento della filiera alimentare, anche se non si chiarisce fino in fondo la portata delle propo-ste, che dovrebbero però aumentare il valore contrattuale degli agricoltori nella filiera alimentare: sulle misure riguardanti la filiera, il documento non entra nei dettagli, limitandosi a evocare le relazioni contrattuali, la necessità di una ristrutturazione e

consolidamento del settore agrico-lo, la trasparenza e il funzionamen-to di mercati di derivati sui prodotti agricoli. “Tali misure - sottolinea la Comunicazione - dovrebbero essere utilizzate solo come rete di sicurezza a fronte di crolli dei prezzi o forti al-terazioni dei mercati”. Tra i possibili adeguamenti il documento indica il prolungamento del periodo di inter-vento, l’introduzione di clausole rela-tive alla perturbazione dei mercati e lo stoccaggio privato. Viene ribadita la decisione sulla fine delle quote lat-te al 2015.

Sviluppo ruraleIl secondo pilastro continuerà a so-stenere gli investimenti o i servizi resi all’ecosistema: le sovvenzioni dovranno essere “maggiormente centrate sulla competitività e l’inno-vazione, il cambiamento climatico e l’ambiente”. È anche prevista una re-visione dello sviluppo rurale dal quale estrapolare parte dello stanziamento per le indennità compensative alle aree svantaggiate (che va nel primo pilastro) e che dovrebbe includere in-vece le misure a favore di strumenti di assicurazione delle calamità e del reddito, “Wto-compatibili”. La Comu-nicazione infatti spiega, senza entra-re nei dettagli, che “Tali strumenti potranno andare da un nuovo mecca-nismo di stabilizzazione del reddito compatibile con la ‘scatola verde’ del Wto a un sostegno rafforzato ai regi-mi assicurativi o dei fondi mutualisti-ci”. Misure che, in precedenza, erano state incluse nel capitolo “interventi di mercato”. Proposta anche una ge-stione coordinata di tutti i fondi co-munitari, che comprenderebbe anche lo sviluppo rurale.

CondizionalitàIl documento introduce infine una semplificazione delle regole della Condizionalità, la quale rimane un requisito per percepire i pagamenti diretti di superficie.

tema delicato ed al tempo stesso complesso sul piano tecnico. La definizione di agricoltore “attivo”, infatti, sconterebbe le differenze già oggi esistenti tra i vari Stati membri nella definizione di agricoltore. Inoltre, appare una notevole contraddizione indirizzare i pre-mi solo alle aziende attive quando la stessa Europa ha imboccato la strada del disaccoppiamento totale già sin dal 2003.

Resta da chiarire, infine, sul piano tecnico, la data di en-trata in vigore della nuova riforma. Aspetto non trascu-rabile in riferimento alla validità dei titoli disaccoppiati storici oggi in vigore. Se le proposte legislative saranno presentate entro il prossimo anno, con la necessaria ap-provazione nella lunga procedura di “codecisione”, si potrebbe facilmente arrivare al primo gennaio 2014.

Su tutto rimane il problema della disponibilità finanzia-ria. Oggi si paventa il rischio di perdere finanziamenti per l’agricoltura. Discutibile la posizione di chi dà già per scontata una riduzione del budget agricolo per l’Ita-lia, ancorché limitata. Occorre tenere il punto e garan-tire quanto meno un’invarianza in termini reali della dotazione attuale.

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La domanda va presentata dalle ore 14 del 12 gennaio 2011 alle 18 del 14 febbraio 2011

Finanziamenti Inail alle impreseUn’importante opportunità di finan-

ziamento erogato dall’Inail alle imprese che presentano: progetti di investimento; progetti di formazione; progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi fi-nalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Destinatarie del finanziamento sono le imprese, anche individuali, ubicate in ciascun territorio regionale e iscrit-te al Registro delle imprese. Ciascuna può presentare un solo progetto, per una sola unità produttiva su tutto il territorio nazionale, riguardante una sola tipologia tra quelle sopra indicate. L’entità delle risorse destinate al finan-ziamento per l’anno 2010 é di 60 milio-ni di euro, ripartiti in budget regionali in funzione del numero di addetti e del rapporto di gravità degli infortuni.

Aiuti in regime“de minimis”, coni limiti previstiper le diverse impresein tre esercizi finanziari

Secondo le norme comunitarie, i fi-nanziamenti sono erogati in regime “de minimis”, con i limiti previsti per le diverse imprese in tre esercizi finanziari: 7.500 euro per le impre-se agricole; 30.000 euro per la pe-sca; 100.000 euro per le imprese di trasporto; 200.000 euro per le altre. L’incentivo è costituito da un contri-buto in conto capitale nella misura dal 50% al 75% (individuato a livello regio-nale) dei costi del progetto. Il contri-buto erogabile parte da un minimo di 5.000 euro per i progetti di investimen-to, ridotto a 2.000 euro per le imprese individuali, mentre per i progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi parte da 1.000 euro. Il massimo del contributo ero-gabile è di 100.000 euro. Per i progetti che comportano contributi pari o supe-riori 30.000 euro, le imprese possono

richiedere una anticipazione del 50% dell’importo del contributo che sarà concessa previa costituzione di garan-zia fideiussoria a favore dell’Inail. Dal 10 dicembre 2010, tramite una semplice procedura di compilazione

nel sito dell’Inail, le imprese hanno la possibilità di verificare se possono es-sere ammesse alla domanda di finan-ziamento: è necessario raggiungere un punteggio soglia, uguale per tutte le ti-pologie e per tutte le regioni, che viene determinato in base a diversi parametri (dimensione aziendale, rischiosità del-l’attività di impresa, numero di destina-tari, finalità ed efficacia dell’intervento, con un bonus in caso di collaborazione con le parti sociali nella realizzazione dell’intervento). Se risultano ammissibili, le imprese possono presentare la domanda a par-tire dalle ore 14 del 12 gennaio 2011 alle ore 18 del 14 febbraio 2011, sempre attraverso una procedura informatica dal sito dell’Inail. Attenzione: la chiu-sura potrebbe essere anticipata in caso di esaurimento dei fondi disponibili.

È importante tener conto che il siste-ma riceve le domande in ordine di ar-rivo: fanno fede dunque la data e l’ora di invio elettronico della domanda. Entro i 15 giorni successivi all’invio telematico l’impresa deve far pervenire alla sede Inail territorialmente compe-tente la stampa della domanda compi-lata on-line, debitamente sottoscritta dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa, oltre a tutti i documenti indicati negli allegati all’avviso. Tutta la documentazione deve inoltre esse-re riprodotta in formato pdf e inclu-sa nel plico su supporto informatico. In caso di ammissione all’incentivo, l’impresa ha un termine massimo di un anno per realizzare e rendicontare il progetto. Il contributo verrà eroga-to entro 60 giorni dalla rendiconta-zione, in caso di esito positivo delle verifiche.

È nato a Padova il Caa delle Ve-nezie, il nuovo Centro di assi-

stenza aziendale, frutto della fusione di quelli di Confagricoltura e Cia Veneto, ai quali presto si aggiungerà il Copagri. È un passaggio del tutto nuovo nelle relazioni sindacali fra le associazioni agricole, un momento forse di importanza storica nella loro esistenza, come hanno evidenziato i presidenti di Confagricoltura Veneto Guidalberto di Canossa, di Cia Veneto Daniele Toniolo, del Copagri regiona-le Renzo Aldighieri. Il nuovo Caa sostituirà i tre preesi-stenti: un’unione delle forze all’inter-no del mondo agricolo per presentarsi compatti all’amministrazione pubbli-ca e rendere un servizio più efficace ai produttori . La nuova realtà rappre-

Costituito dalla fusione dei Centri di assistenza aziendale di Confagricoltura, Cia e Copagri

Caa delle Venezie: nell’interesse delle imprese

senta ora circa 60 mila aziende, e ge-stisce un monte contributi di 171 mi-lioni, cioè il 60% dei premi erogati e

il 50% delle pratiche. Si tratta, quindi, di un organismo netta-mente maggioritario nel Veneto, destinato a diventare l’inter-locutore più autore-vole della Regione e di Avepa su tutto ciò che concerne l’ero-gazione dei contri-buti agli agricoltori. Il significato più profondo di questa esperienza - che deve considerarsi aperta

a ulteriori nuove adesioni - è stato rimarcato da Di Canossa come una dimostrazione concreta del fatto che

Di Canossa: “Un’esperienza aperta a ulteriori adesioni”

si possono unire gli sforzi superando le differenze storiche e contingenti all’interno del mondo agricolo per la-vorare insieme nell’esclusivo interes-se delle aziende agricole, alle quali si vuole offrire servizi migliori e meno costosi, oltre che un rapporto più flui-do con l’amministrazione pubblica.

”Le associazioni di categoria rimango-no distinte - ha precisato il presidente di Confagricoltura Veneto - ma l’au-spicio di tutti è che l’intesa raggiunta sul piano tecnico possa portare a un ulteriore avvicinamento su temi di carattere generale, nella convinzione che il futuro dell’attività agricola pas-sa anche dalla capacità delle associa-zioni di categoria di compattarsi, dando vita e voce a realtà più consistenti, più convincenti, più rappresentative”. La presidenza pro tempore del Caa delle Venezie è stata affidata a Sergio Bucci, direttore di Confagricoltura Veneto, che è rappresentata nel consiglio di ammi-nistrazione del nuovo organismo anche dai direttori di Rovigo, Massimo Chia-relli, e di Verona, Luigi Bassani.

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unge

-re

ad

un c

ompl

essi

vo m

iglio

ra-

men

to d

el r

appo

rto

tra

uten

te e

oner

i bu

rocr

atic

i, at

trav

erso

le

segu

enti

mod

ifich

e de

ll’as

sett

o no

rmat

ivo

attu

ale:

pr

esen

ta-

zion

e di

una

sol

a do

man

da p

er

l’acc

esso

agl

i aiu

ti (a

supe

rfic

ie e

pe

r an

imal

i) p

revi

sti s

ia d

al r

egi-

me

di p

agam

ento

uni

co c

he d

al

sost

egno

al

lo

svilu

ppo

rura

le;

pres

enta

zion

e di

dom

ande

di p

a-ga

men

to a

val

enza

plu

rien

nale

, so

gget

te a

lla s

ola

conf

erm

a co

n va

riaz

ione

, in

cas

o di

mod

ifica

de

lla

cons

iste

nza

azie

ndal

e o

degl

i im

pegn

i; ob

blig

o pe

r l’a

m-

min

istr

azio

ne p

ubbl

ica

di a

ccet

-ta

re n

uove

ist

anze

, da

par

te d

i im

pres

e ch

e ab

bian

o ot

tenu

to

la c

once

ssio

ne d

i aiu

ti, c

orre

da-

te d

a di

chia

razi

one

sost

itut

iva

di a

tto

noto

rio

atte

stan

te c

he

le i

nfor

maz

ioni

con

tenu

te n

el

fasc

icol

o az

iend

ale

non

hann

o su

bito

va

riaz

ioni

; ob

blig

o pe

r l’a

mm

inis

traz

ione

pub

blic

a, d

i cu

i al

com

ma

8 de

ll’ar

t.14

del

d.lg

s n.

99/0

4, d

i av

vale

rsi

delle

in

form

azio

ni c

onte

nute

nel

fa-

scic

olo

e di

acq

uisi

rle

d’uf

ficio

; ut

ilizz

o de

lle

riso

rse

uman

e pi

ù ra

zion

ale

e m

aggi

orm

ente

or

ient

ato

vers

o se

rviz

i in

nova

-ti

vi. P

erta

nto

con

la n

ostr

a pr

o-po

sta

l’agr

icol

tore

det

ento

re d

i ti

toli

può,

ent

ro il

15

mag

gio

di

ogni

ann

o, c

on u

n so

lo a

tto:

ri-

chie

dere

il p

agam

ento

del

l’aiu

to

unic

o di

sacc

oppi

ato;

ric

hied

ere

gli

altr

i ev

entu

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aiut

i sp

ecifi

ci

scat

urit

i da

ll’ap

plic

azio

ne

del

rego

lam

ento

C

E

n.

73/2

009;

co

nfer

mar

e il

risp

etto

deg

li im

-pe

gni

plur

ienn

ali

nell’

ambi

to

del

Psr

(dom

anda

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paga

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-to

) opp

ure:

ade

rire

a u

na m

isur

a ne

ll’am

bito

de

l so

steg

no

allo

sv

ilupp

o ru

rale

(d

oman

da

di

aiut

o).

Con

fere

nza

di s

ervi

zi56

. Sem

plif

icaz

ion

e d

ell’a

zion

e am

min

istr

ativ

aPe

r se

mpl

ifica

re

i pr

oced

i-m

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au

tori

zzat

ivi

nece

ssar

i pe

r l’e

serc

izio

de

ll’at

tivi

di

impr

esa,

si

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tien

e op

port

uno

dete

rmin

are

tem

pi c

erti

per

la

dura

ta d

elle

pro

cedu

re.

Que

sta

esig

enza

è p

arti

cola

rmen

te s

en-

tita

dag

li im

pren

dito

ri c

he h

an-

no n

eces

sità

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onos

cere

, per

la

real

izza

zion

e de

i pro

pri i

nves

ti-

men

ti, g

li es

iti d

ella

Con

fere

nza

di s

ervi

zi in

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pi c

ongr

ui. A

tal

fine,

si p

ropo

ne la

mod

ifica

del

-la

leg

ge 2

41/1

990

nell’

otti

ca d

i ut

ilizz

are

l’ist

itut

o de

l si

lenz

io

asse

nso

qual

e st

rum

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idon

eo

al r

aggi

ungi

men

to d

ella

cer

tez -

za d

ei te

mpi

di a

ppro

vazi

one.

Fisc

o57

. Sem

plif

icaz

ion

e d

egli

adem

pim

enti

in m

ater

ia

di I

vaLa

pro

post

a pr

eved

e l’i

nnal

za-

men

to a

15.

000

euro

del

lim

ite

di e

sone

ro,

oggi

par

i a

7.00

0 eu

ro,

per

esse

re

cons

ider

ati

eson

erat

i da

gli

adem

pim

enti

ai

fin

i Iv

a (e

mis

sion

e fa

ttur

e,

cont

abili

zzaz

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, re

gist

razi

oni

ecce

tera

). La

mis

ura

perm

ette

-re

bbe

ad u

n co

nsis

tent

e nu

mer

o di

pic

cole

im

pres

e ag

rico

le d

i af

fran

cars

i da

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appe

sant

imen

-ti

bur

ocra

tici

, pe

r ri

volg

ere

le

ener

gie

impr

endi

tori

ali

al r

af-

forz

amen

to e

allo

svi

lupp

o de

l-l’i

mpr

esa

stes

sa.

Dis

pos

izio

ni o

rizz

onta

li58

. Ass

egn

azio

ne

del

ga

solio

agr

icol

o an

che

tram

ite

cred

iti d

i im

pos

taIl

punt

o 5

della

Tab

ella

A d

el T

e-st

o un

ico

delle

dis

posi

zion

i le

-gi

slat

ive

conc

erne

nti

le i

mpo

ste

sulla

pro

duzi

one

e su

i co

nsum

i e

rela

tive

sanz

ioni

pen

ali

e am

-m

inis

trat

ive

(d.lg

s.

504/

1995

), dà

la p

ossi

bilit

à di

app

licar

e il

si-

stem

a di

age

vola

zion

i sul

gas

olio

ag

rico

lo a

nche

tra

mite

cre

diti

o bu

oni d

i im

post

a. A

l fin

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age

-vo

lare

le

proc

edur

e di

acc

esso

al

la a

gevo

lazi

one,

si

ritie

ne u

ti-le

far

con

vive

re l

e du

e tip

olog

ie

di

asse

gnaz

ione

, qu

ella

at

tual

e fo

ndat

a su

l de

cret

o m

inis

teri

ale

454/

01 e

que

lla l

egat

a ai

cre

diti

di im

post

a. P

er c

ui s

i pro

pone

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attu

are

le i

ndic

azio

ni g

ià c

onte

-nu

te n

el T

esto

Uni

co s

ulle

acc

ise

con

spec

ifico

pro

vved

imen

to a

p-pl

icat

ivo

che

gara

ntis

ca i

n re

la-

zion

e al

le e

sige

nze

delle

impr

ese

di p

oter

usu

frui

re d

i uno

dei

due

si

stem

i di

ass

egna

zion

e. I

n og

ni

caso

il c

alco

lo d

ei c

redi

ti di

impo

-st

a ve

rreb

be a

d es

sere

col

lega

to a

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gent

e si

stem

a di

indi

vidu

azio

ne

dei f

abbi

sogn

i di g

asol

io a

gric

olo

fond

ato

sull’

etta

ro-c

oltu

ra.

59. A

utor

izza

zion

e al

la

circ

olaz

ion

e st

rad

ale

del

le m

acch

ine

agri

cole

ec

cezi

onal

iLe

nov

ità

intr

odot

te d

alla

leg

-ge

120

/10,

olt

re a

riv

esti

re u

na

port

ata

limit

ata

per

le m

acch

ine

agri

cole

, po

treb

bero

ge

nera

re

in a

lcun

i ca

si e

ffett

i ne

gati

vi.

Que

sto

vale

in p

arti

cola

re p

er la

du

rata

del

l’aut

oriz

zazi

one

per

le

mac

chin

e ag

rico

le c

he p

erne

cess

ità

funz

iona

li ha

nno

sa-

gom

e e

mas

se e

cced

enti

que

lle

prev

iste

dal

la le

gge,

dur

ata

che

è st

ata

port

ata

da u

no a

due

ann

i. U

n in

terv

ento

ch

e se

mbr

ava

dire

tto

a se

mpl

ifica

re l

e pr

oce-

dure

di

auto

rizz

azio

ne,

risc

hia,

a

caus

a de

l rad

dopp

io d

ell’i

mpo

-st

a di

bol

lo e

, ove

pre

vist

i, de

gli

even

tual

i ind

enni

zzi r

elat

ivi a

lla

mag

gior

e us

ura

delle

st

rade

co

nseg

uent

e al

tra

nsit

o di

vei

-co

li ec

cezi

onal

i, di

tra

sfor

mar

si

in u

n m

aggi

ore

oner

e pe

r la

ca-

tego

ria.

Si p

ropo

ne, p

erta

nto,

di

pote

r ve

rsar

e l’i

mpo

sta

di b

ollo

e gl

i in

denn

izzi

eve

ntua

lmen

te

dovu

ti s

u ba

se a

nnua

le,

cond

i -zi

onan

do la

val

idit

à de

ll’au

tori

z-za

zion

e al

l’effe

ttiv

o ve

rsam

ento

.

60. D

erog

a al

l’ob

blig

o d

i ri

spet

to d

ei t

emp

i di g

uid

a e

rip

oso

Il co

dice

de

lla

stra

da

(d.lg

s.

285/

92)

sanz

iona

ind

istin

tam

en-

te t

utti

i co

nduc

enti

che

abbi

a-no

vio

lato

i t

empi

di

guid

a e

di

ripo

so,

senz

a te

nere

in

alcu

na

cons

ider

azio

ne s

ia l

a pa

rtic

olar

e co

lloca

zion

e ge

ogra

fica

di a

lcu-

ne n

ostr

e re

gion

i, se

gnat

amen

te

la S

icili

a, s

ia l

a de

peri

bilit

à de

lle

mer

ci tr

aspo

rtat

e. In

fatt

i la

note

-vo

le d

ista

nza

dai m

erca

ti de

l nor

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alia

e la

faci

le d

eper

ibili

tà d

elle

de

rrat

e ag

rico

le c

ostit

uisc

ono

un

grav

e e

iniz

iale

sva

ntag

gio

per

gli

agri

colto

ri s

icili

ani

cost

rett

i a

subi

re, a

par

ità d

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altr

e co

n-di

zion

i, la

con

corr

enza

deg

li al

tri

oper

ator

i fa

vori

ti da

ll’ub

icaz

ione

de

lle l

oro

azie

nde

in p

ross

imità

o

nei m

edes

imi l

uogh

i di t

rasf

or-

maz

ione

e c

onsu

mo

dei p

rodo

tti.

Per

ovvi

are

a ta

le s

pere

quaz

ione

si

riti

ene

nece

ssar

io u

n in

terv

en-

to in

der

oga

che

non

cons

ider

i le

ore

iniz

iali

di v

iagg

io lo

calm

ente

im

pieg

ate

fino

al tr

aghe

ttam

ento

in

Cal

abri

a in

mod

o da

rec

upe-

rare

alm

eno

in p

arte

sui

tem

pi

com

ples

sivi

di t

rasp

orto

e c

onse

-gn

a de

l pro

dott

o.

61. C

omun

icaz

ion

e un

ica

per

la n

asci

ta d

ell’i

mp

resa

La

com

unic

azio

ne

unic

a pe

r la

na

scit

a de

ll’im

pres

a,

in

vi-

gore

da

l 3

apri

le

2010

, no

n ra

ppre

sent

a un

a si

gnifi

cati

va

sem

plifi

cazi

one,

gia

cché

ess

a si

so

stan

zia

in u

n in

siem

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file

ch

e ri

prod

ucon

o i

mod

uli

oggi

gi

à in

uso

per

Inp

s (m

odel

lo

DM

68,

mod

ello

DA)

, pe

r In

ail

(den

unci

a di

ese

rciz

io)

e pe

r le

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tre

amm

inis

traz

ioni

(C

amer

e di

com

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cio

e Ag

enzi

a de

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entr

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. La

se

mpl

ifica

zion

e co

nsis

te s

olta

nto

nella

tra

smis

-si

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tele

mat

ica

ad u

n un

ico

sogg

etto

(C

amer

a di

Com

mer

-ci

o) d

elle

var

ie c

omun

icaz

ioni

di

avv

io d

’impr

esa,

in

quan

to

non

è st

ata

mod

ifica

ta i

n al

cun

mod

o la

nor

mat

iva

di r

iferi

men

-to

di

cias

cuna

am

min

istr

azio

ne

inte

ress

ata,

i pr

oced

imen

ti

amm

inis

trat

ivi

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elat

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com

-pe

tenz

a. S

i pr

opon

e, p

erta

nto,

un

a m

isur

a pi

ù in

cisi

va s

otto

il

prof

ilo d

ella

sem

plifi

cazi

one,

va

le a

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e un

a re

visi

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com

-pl

essi

va d

ei v

ari

proc

edim

enti

in

ess

ere

e l’i

ntro

duzi

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di u

n m

odel

lo u

nific

ato

e se

mpl

ifica

to

di c

omun

icaz

ione

, che

sos

titu

i-sc

a i v

ari m

odel

li es

iste

nti,

ridu

-ce

ndo

al m

inim

o le

info

rmaz

io-

ni d

a fo

rnir

e ed

elim

inan

do c

osì

qual

unqu

e du

plic

azio

ne.

61 proposte per costruire un futuro solido all’agricoltura

Competitività e m

odernizzazioneR

iord

ino

fon

diario

1. Razio

nalizzazio

ne

della n

orm

ativa sulle

agevolazio

ni trib

utarie

per le so

cietà agricole

Allo scopo di rendere coerente con i fini perseguiti dal legi-slatore il processo di m

oder-nizzazione del settore agricolo italiano,

si propone

l’armo -

nizzazione delle

norme

che regolano la concessione ed il m

antenimento

delle agevola-

zioni tributarie (ad esempio:

trasferimenti dei terreni nel-

l’ambito della piccola proprie -

tà coltivatrice e del compendio

unico) e dell’ICI, nei confronti

delle società agricole.

2. Rid

efinizio

ne d

el req

uisito

dell’esercizio

esclu

sivo d

elle attività agrico

le per le so

cietà agrico

leL’articolo 1, com

ma 3, e l’arti-

colo 2 del decreto legislativo n. 99/2004, nel definire la società agricola professionale, richiedo-no quale requisito im

prescindi -bile la previsione, nell’oggetto sociale, dell’esercizio esclusivo delle

attività agricole

ex art.

2135 del codice civile. La pro-posta m

ira a codificare la piena com

patibilità fra tale esercizio e quello del com

pimento di atti

da parte delle stesse società che, ancorché di natura econom

ica, hanno

carattere occasionale

e/o marginale, ovvero si lim

i-tano all’utilizzazione, a scopo di godim

ento, di alcuni beni o cespiti appartenenti al patrim

o-nio sociale.

3. Incen

tivi alle imp

rese agrico

le per l’acq

uisto

di

mezzi tecn

iciI provvedim

enti riguardanti gli incentivi fiscali per gli investi -m

enti (da ultimo si veda la legge

Tremonti-ter)

presuppongono la tassazione in base al reddito d’im

presa dei

soggetti che

li realizzano. In tal m

odo, la stra -grande m

aggioranza delle im-

prese agricole che determinano

il reddito in base alle tariffe del reddito agrario vengono esclu-se da questi interventi.Si propone, pertanto, una nor-m

a di sistema, che possa sup -

portare anche gli imprenditori

agricoli che intendono investi-re in m

ezzi tecnici aziendali sotto form

a di credito d’impo-

sta la cui misura è param

etrata al risparm

io d’imposta m

edio

27

IRE

S/IRPE

F che si consegui -rebbe in un contesto di deter-m

inazione analitica del reddito d’im

presa.

4. Imp

rend

itore agrico

lo

pro

fession

ale e prelazio

ne

La recente normativa in m

a-teria di im

prenditore agricolo professionale

(Iap) ha

realiz -zato, sotto m

olti profili, una equiparazione tra lo status di coltivatore diretto e quello del-lo Iap. Appare perciò irragione-vole che il diritto di prelazione agraria, la cui ratio è quella di ricondurre in capo allo stesso soggetto che gestisce l’azienda anche la sua propriet à ovvero di accorpare terreni confinanti per il m

igliore e più razionale sfruttam

ento delle

superfici, continui a essere riferita al solo coltivatore diretto e non anche allo Iap. È

evidente infatti che le finalità econom

ico - sociali dell’istituto

della prelazione,

possano ritenersi

egualmente

sussistenti, nonché di piena at-tualità e rilevanti per le im

pre-se

condotte dall’im

prenditore agricolo professionale. La pro-posta tende dunque a tutelare in

senso generale

l’impresa,

indipendentemente dalla qua-

lificazione soggettiva

del suo

titolare.

5. Affitto d

i aziend

aL’am

pia diffusione del contratto d’affitto d’azienda agraria acclara il definitivo ingresso nei rappor-ti econom

ici di uno strumento

utile per una migliore organiz-

zazione produttiva dell’attività dell’im

prenditore agricolo.A tale processo non corrispon-de una norm

a di legge chiara in ordine alla effettiva porta-ta ed alla delim

itazione della “azienda agricola”, in presenza di un quadro norm

ativo civili-stico che disciplina, da un lato, l’affitto di fondo rustico e, dal -l’altro, l’azienda genericam

ente considerata negli articoli 2555 e seguenti del codice civile. In tale contesto la proposta legi-slativa ha lo scopo di attribuire carattere distintivo all’azienda agricola,

quale com

plesso di

beni organizzati

dall’impren -

ditore agricolo per l’esercizio della sua attività d’im

presa, dif-ferenziandola dal m

ero fondo rustico.

6. Cessio

ne d

i ben

i agrico

li da p

arte dello

S

tato e d

i enti p

ub

blici

L’ampliam

ento delle

dimen-

sioni aziendali costituisce uno dei principali obiettivi per far recuperare

competitività

al sistem

a agricolo nazionale. A tal fine può essere utilizzata in m

odo migliore la disponibilit à

di fondi rustici da parte dello Stato nonché di enti pubblici nazionali e regionali. La legi-slazione vigente gi à prevede la possibilità di concedere in lo-cazione beni agricoli a favore di giovani agricoltori (articolo 4-quinquies della legge n. 102 del

2009 di

conversione del

decreto-legge n. 78 del 1° lu-glio 2009). Si propone quindi

di estendere la portata di tale norm

a, peraltro non ancora at-tuata nonostante siano decorsi i term

ini originariamente pre-

visti. In particolare si propone: la possibilit à non solo di cedere in affitto m

a anche di alienare in via definitiva i beni agricoli in questione m

ediante tratta-tiva privata a seguito di invito pubblico;

il coinvolgim

ento delle

organizzazioni agricole

maggiorm

ente rappresentati -

ve nella fase di individuazione e di cessione dei beni stessi; l’estensione della categoria dei potenziali

cessionari dai

soli “giovani agricoltori” a tutti gli im

prenditori agricoli; l’applica-zione ai casi di alienazione dei beni agricoli delle agevolazioni di im

posta già applicabili sino alla fine del 2010 alle cessioni di terreni e relative pertinenze a favore di coltivatori diretti e im

prenditori agricoli professio-nali (agevolazioni “piccola pro -prietà contadina”).

Lavoro

e previd

enza

7. Blocco d

ell’allineam

ento

delle aliq

uo

teLa norm

a proposta abroga le disposizioni contenute nel de-creto

legislativo n.

146/1997 di

riforma

della previdenza

agricola, che prevedono la gra-duale elevazione delle aliquote dei contributi dovuti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti dai datori di lavoro che occu-pano operai, nella m

isura di 0,20 punti percentuali all’an-no (elevati a 0,60 punti per le aziende agricole con processi produttivi di tipo industriale), sino

al raggiungim

ento del-

l’aliquota contributiva prevista per gli altri settori produttivi. La m

isura è indispensabile per evitare che le aliquote contri-butive

complessivam

ente ap-

plicate ai datori di lavoro agri -colo, già particolarm

ente so-stenute, divengano addirittura superiori a quelle applicate ai datori di lavoro degli altri set -tori produttivi. Il blocco delle aliquote

è inoltre

necessario per non accentuare ulterior-m

ente il già rilevante divario che esiste rispetto alle aliquote in vigore per il settore agrico -lo negli altri Paesi dell’U

nione europea. La m

isura descritta com

porta minori entrate nel

bilancio per le casse dello Sta-to valutabile in 6 m

ilioni e 500 m

ila euro l’anno.Federico V

ecchioni, presidente di Confagricoltura

operative e gestionali di tali

impian

ti, com

e in

vece pre-

scritto dalla norm

ativa di ri-ferim

ento stan

te la diversità delle loro em

issioni, di tipo

biologico, rispetto

a qu

elle più

inqu

inan

ti di tipo indu

-striale. P

ertanto, per qu

anto

riguarda gli allevam

enti di cu

i al pu

nto 6.6 dell’allegato V

III alla P

arte II del d.lgs. 152/06, vista la loro n

atura, e con

si -derati il n

um

ero ed il tipo de-gli in

quin

anti even

tualm

ente

prodotti, si ritiene opportu

-n

o, on

de evitare

di gravare

eccessivamen

te sulle im

prese di qu

esto tipo, di ridurre le

tariffe previste del 50%.

Con

siderato ch

e le

aziende

interessate

sono

in

nu

me -

ro con

tenu

to, si

valuta

che

l’onere

derivante

dall’appli-cazion

e della misu

ra proposta am

mon

ti a 2 milion

i di euro.

42. Pro

cedu

ra di rin

no

vo

dell’A

uto

rizzazion

e In

tegrata Am

bien

tale in

caso d

i mo

difica

dell’im

pian

toN

onostan

te gli

allevamen

ti soggetti

ad au

torizzazione

integrata

ambien

tale sian

o caratterizzati

da u

na

limi-

tata gran

dezza delle

atti-vit à, ai sen

si dell’art. 6 del D

.lgs.152/06 la maggior parte

delle modifich

e sono con

side-rate sostan

ziali. Ciò in

rela-zion

e al fatto che il com

bina-

to disposto dell’art. 6, comm

a 13, e dell’art. 5, com

ma 1 lett.

l bis), attribuisce alle A

utori-

tà competen

ti la possibilità di classificare com

un

que le m

o-difich

e come sostan

ziali. Per

tale motivo visto il lim

itato im

patto ambien

tale delle at -tività di cu

i trattasi si ritiene

sufficien

te m

anten

ere com

e criterio solo qu

ello relativo al “valore soglia”.

43. Au

torizzazio

ne alle

emissio

ni atm

osferich

e p

er gli allevamen

tiC

on il decreto legislativo n. 128 del 2010 viene profonda-m

ente modificato l’attuale as -

setto normativo per gli alleva-

menti: con i nuovi param

etri, verrebbero a essere coinvolte nel sistem

a autorizzativo più di

20.000 aziende

zootecni-che. L’estensione a tali azien -de

dell’autorizzazione obbli-

gatoria rischia di divenire un adem

pimento form

ale, buro-cratico e costoso che, tuttavia, dal punto di vista am

bientale non com

porta effetti positivi rilevanti in quanto agli alleva-m

enti zootecnici già si appli-cano una serie di norm

e che m

igliorano le

emissioni.

Si

propone, pertanto, una diver-sa im

postazione relativamen-

te ai criteri di individuazione degli im

pianti soggetti.

44. Attu

azion

e gradu

ale d

el Sistri n

elle aziend

e agrico

leIn relazione alle difficoltà ap-plicative del sistem

a Sistri alle piccole

imprese

del settore

agricolo, è necessario prevede-re un’applicazione graduale del sistem

a con una iniziale fascia esenzione, avviando contem

po-raneam

ente una fase sperimen -

tale per individuare eventuali criticità.

Energia d

a fon

tirin

no

vabili

45. Asso

ggettamen

top

er gli imp

ianti

per la p

rod

uzio

ne

di en

ergia elettrica con

cap

acità di gen

erazion

e n

on

sup

eriore ad

1 MW

elettrico

alimen

tatid

a fon

ti rinn

ovab

ilialla d

isciplin

a sulla

den

un

cia di in

izio attività

Uno dei principali ostacoli allo

sviluppo dell’energia

da fonti

rinnovabili è dato dalla com-

plessità delle procedure auto-rizzative degli im

pianti. Al fine pertanto di superare le attuali criticità e sviluppare la m

icro-generazione distribuita da fonti rinnovabili

è necessario

pre-vedere per gli im

pianti per la produzione di energia elettri-ca con capacit à di generazione non superiore a 1 M

W elettrico

alimentati da fonti rinnovabili,

l’assoggettamento

alla disci-

plina della denuncia di inizio attività (articoli 22 e 23 dpr 6 giugno 2001, n. 380).

46. Mo

dalità d

i rilasciod

ei certificati verdi

Si intende modificare e inte-

grare quanto previsto dall’arti -colo 11 del D

.M. del m

inistro dello

sviluppo econom

ico 18

dicembre 2008, relativam

ente al sistem

a di rilascio dei certifi-cati verdi sull’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. N

el caso delle biomasse e del

biogas, in

cui è

rilevante il

costo di

approvvigionamento

degli impianti ed in generale

di gestione degli stessi, è estre-m

amente

gravoso produrre

energia e percepire l’incentivo solo a distanza di un anno. Al -trettanto gravosa per i produt-tori è la possibilità di ricevere certificati verdi (C

V) a preventi-vo solo a fronte di una fideius -sione bancaria com

misurata al

valore dei CV richiesti. Per tali

motivi si propone di prevedere

un sistema di rilascio dei C

V a

consuntivo mensile, così com

e avviene già per la tariffa onni-com

prensiva, e

a preventivo

senza l’obbligo di presentazio -ne di garanzie.

47. Revisio

ne

trienn

ale degli in

centivi

alle bio

masse

Al fine di dare stabilità al si-stem

a di incentivazione delle fonti rinnovabili, consentendo pertanto una adeguata pianifi-cazione degli investim

enti, oc-correchiarire che le eventuali revisioni triennali degli incen -tivi alla produzione elettrica da biom

asse e biogas non si appli-cano agli im

pianti entrati in esercizio com

merciale prim

a di tali revisioni, per i quali, infatti, l’incentivo rim

ane fisso nei 15 anni.

48. Messa in

pristin

od

ello stato

dei lu

ogh

i a carico

del so

ggetto

esercente in

caso d

i d

ismissio

ne d

ell’imp

ianto

Si propone di modificare il com

-m

a 4 dell’articolo 12 “Raziona-

lizzazione e

semplificazione

delle procedure autorizzative” del d.lgs. 387/2003 lim

itando l’obbligo alla rim

essa in pristi-no dello stato dei luoghi a cari-co del soggetto esercente ai soli casi in cui sia certa la dism

issio-ne dell’im

pianto o comunque

non sia

possibile riutilizzare

tali strutture anche per usi di-versi dalla produzione di ener-gia. N

el caso ad esempio degli

impianti a biogas è possibile

riutilizzare parte dell’impianto

nella normale attività agricola

(trincee, digestori come vasche

di stoccaggio eccetera).

49. Servizio

di scam

bio

su

l po

sto in

materia d

i en

ergiaAl fine di prom

uovere il servizio di scam

bio sul posto in ambito

agricolo, occorre

semplificare

le procedure di accesso. In re-lazione al fatto che le aziende agricole sono dotate di più pun-ti di prelievo di potenza lim

itata dalla rete di distribuzioneelettrica, a servizio di fabbricati rurali e terreni, occorre preve-dere la possibilità di usufruire del

servizio di

scambio

sen -za tener conto dell’obbligo di coincidenza tra il punto di im

-m

issione e il punto di prelievo dell’energia

scambiata

con la

rete e fermo restando il paga-

mento degli oneri di rete.

50. Estensio

ne d

ella d

isciplin

a delle b

iom

asse co

mb

ustib

iliA

l fine di prom

uovere la va-

lorizzazione en

ergetica della

pollina,

risolvendo

al tem

-po stesso rilevan

ti problemi

ambien

tali relativam

ente

ai n

itrati, si propone di esten

-dere an

che agli im

pianti in

-terazien

dali qu

anto

previsto dall’attu

ale legislazione su

lle biom

asse combu

stibili. Oggi

difatti la pollina, com

e sotto -prodotto, pu

ò essere utilizza-

ta in com

bustion

e per la pro-du

zione di en

ergia solo nel

caso sia prodotta dalla mede-

sima azien

da che la trasfor-

ma. Tale im

postazione risu

lta lim

itante vista la n

ecessità in

diversi casi di creare impian -

ti consortili per la m

igliore gestion

e della valorizzazione

energetica.

An

alogamen

te si

chiede di esten

dere le disposi-zion

i previste per le biomasse

combu

stibili al digestato pro-dotto n

egli impian

ti a biogas.

Sicu

rezza alimen

tare51. S

emp

lificazion

e della

Den

un

cia di in

izio attività

(DIA

) per le im

prese

del setto

re alimen

tareA

i sensi dell’art. 6 del R

eg. (C

E)

n.

852/2004, e

della su

ccessiva circolare

attuati -

va del Min

istero della Salu

te n

. 8921

del 09.04.2008,

le azien

de agricole sono ten

ute

a registrarsi presso la AS

L o il

Com

un

e competen

te denu

n-

ciando la tipologia della loro

attività. La m

odulistica varia

da Region

e a Region

e e le ri-ch

ieste docu

men

tali spesso

nu

lla han

no a ch

e vedere con

la semplice registrazion

e pre-vista dal R

egolamen

to.P

ertanto,

si propon

e di

in-

trodurre u

na n

orma di riferi -

men

to a livello nazion

ale che

indirizzi in

modo pu

ntu

ale le R

egioni n

ell’applicazione del

citato Regolam

ento.

52. Sem

plificazio

ne

per le azien

de agrico

le ch

e disp

on

gon

o d

i sistemi

certificati della q

ualità

Molte azien

de agricole sono

certificate secon

do sch

emi

di qu

alità, sia

ambien

tale (E

MA

S, B

iologico, ISO

14001 etc.),

sia di

sistema

(ISO

9001,

Sicu

rezza su

l lavoro,

eccetera), sia di produzion

e (H

AC

CP, D

op, GlobalG

ap, ee -cetera).P

er tali aziende, ch

e potrem-

mo defin

ire “virtuose”, è in

-dispen

sabile prevedere

pro -cedu

re di controllo e di au

to-rizzazion

e semplificate. A

tal fin

e, si propone di attu

are la legge n

. 133/2008 definen

do direttam

ente

le tipologie

di con

trolli e autorizzazion

i ai qu

ali si applica la semplifica-

zione.

63

8. S

tab

ilizz

azio

ne

del

le

agev

ola

zio

ni c

on

trib

uti

ve

per

zo

ne

mo

nta

ne

e sv

anta

ggia

te e

rio

rdin

o

aliq

uo

te o

rdin

arie

Il d

ecre

to le

gisl

ativ

o n.

81/

2006

ha

incr

emen

tato

per

il t

rien

nio

2006

-200

8 le

ri

duzi

oni

con-

trib

utiv

e pe

r i

dato

ri d

i la

voro

ag

rico

lo c

he o

pera

no i

n zo

ne

mon

tane

e

svan

tagg

iate

, ri

-sp

etti

vam

ente

, dal

70

al 7

5 pe

r ce

nto

(zon

e m

onta

ne)

e da

l 40

al

68

per

cent

o (z

one

svan

tag-

giat

e).

Gli

effe

tti

di t

ale

prev

i-si

one

sono

sta

ti v

ia v

ia p

roro

-ga

ti f

ino

al 3

1.07

.201

0. C

onse

-gu

ente

men

te,

a de

corr

ere

dal

1° a

gost

o 20

10 l

e ag

evol

azio

ni

cont

ribu

tive

per

zon

e m

onta

-ne

e s

vant

aggi

ate

sono

tor

nate

al

le

mis

ure

prev

igen

ti

(que

l-le

in

vigo

re f

ino

al 2

005)

, co

n un

not

evol

e in

crem

ento

del

la

pres

sion

e co

ntri

buti

va

sulle

az

iend

e op

eran

ti i

n zo

ne d

iffi-

cili.

Nel

le a

ree

svan

tagg

iate

, la

pr

essi

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cont

ribu

tiva

ri

sult

a qu

asi

dopp

ia r

ispe

tto

a qu

ella

in

vig

ore

fino

al 3

1 lu

glio

201

0.

In t

empi

di c

risi

una

sit

uazi

one

del g

ener

e ri

schi

a di

cos

trin

ge-

re m

olte

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ende

alla

chi

usur

a o,

qua

ntom

eno,

alla

rid

uzio

ne

dell’

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vità

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quin

di,

del

livel

-lo

occ

upaz

iona

le.

Si p

ropo

ne,

quin

di,

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rend

ere

stab

ili

le

agev

olaz

ioni

co

ntri

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ve

per

zone

mon

tane

e s

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aggi

ate

con

una

ridu

zion

e pi

ù co

nte-

nuta

di

quel

la i

n vi

gore

fin

o al

31

.07.

2010

, pa

ri a

l 72

% n

elle

zo

ne m

onta

ne (

anzi

ché

75%

) ed

al

60%

nel

le z

one

svan

tag -

giat

e (a

nzic

hé 6

8%).

La

mis

ura

desc

ritt

a co

mpo

rta

una

min

o -re

ent

rata

per

il

bila

ncio

del

lo

Stat

o va

luta

bile

in

60 m

ilion

i di

eu

ro

per

la

resi

dua

part

e de

l 20

10 (

agos

to-d

icem

bre)

e

di 1

40 m

ilion

i di

eur

o l’a

nno

per

i pe

riod

i su

cces

sivi

. U

na

defin

itiv

a st

abili

zzaz

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del

le

agev

olaz

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co

ntri

buti

ve

per

zone

mon

tane

e s

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aggi

ate

cons

enti

rà -

a fr

onte

di u

n co

n-te

nim

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del

la p

erce

ntua

le d

i ri

duzi

one

- un

min

ore

oner

e pe

r lo

Sta

to p

er 7

0 m

ilion

i di

eu

ro c

on p

ossi

bilit

à di

uti

liz-

zare

le

riso

rse

risp

arm

iate

per

ab

batt

ere

la

cont

ribu

zion

e a

cari

co

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az

iend

e ag

rico

le

che

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ano

in z

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norm

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del

cent

ro n

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(pia

nura

) e

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alm

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sub

isco

no u

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pres

sion

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ntri

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va p

arti

co-

larm

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ele

vata

, no

n co

mpa

-ra

bile

con

i liv

elli

prev

iden

zial

i di

alt

ri n

umer

osi S

tati

del

la U

e in

dir

etta

con

corr

enza

con

la

nost

ra e

cono

mia

. Il c

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com

-pl

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elle

due

mis

ure

(210

m

ilion

i) è

equ

ival

ente

a q

uello

st

anzi

ato

annu

alm

ente

a p

arti

-re

dal

200

6 pe

r le

age

vola

zion

i

cont

ribu

tive

per

le z

one

mon

ta-

ne e

sva

ntag

giat

e.

9. O

scill

azio

ne

del

co

ntr

ibu

to

anti

nfo

rtu

nis

tico

Il

cont

ribu

to

per

l’ass

icur

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fort

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sul

lavo

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le

mal

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nali,

dov

uto

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ator

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o ag

rico

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li op

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empo

in

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rmin

ato

e de

term

inat

o, è

pa

rtic

olar

men

te e

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to (

13,2

4 pe

r ce

nto)

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rel

azio

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nto

corr

ispo

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pres

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gli

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i se

ttor

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odut

tivi

, qu

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’indu

stri

a (3

,5 p

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) ed

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,7 p

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).

Pera

ltro

, a d

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o pr

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i al

tri

com

part

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odut

tivi

, in

agr

icol

tura

non

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att

ualm

ente

alc

una

for-

ma

di i

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tiva

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e ec

onom

i-ca

per

le

azie

nde

agri

cole

che

, ri

spet

tand

o le

nor

me

in m

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ia

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lav

oro,

rid

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no il

ris

chio

di i

nfor

tuni

. Inf

atti

la

nor

ma

intr

odot

ta d

alla

legg

e n.

247

/200

7, c

he p

ure

si p

onev

a ta

li ob

iett

ivi,

non

è m

ai s

tata

at

tuat

a, a

nche

per

diff

icol

tà d

i ca

ratt

ere

oper

ativ

o. S

i pro

pone

qu

indi

di

rive

dere

tal

e di

spos

i -zi

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rend

endo

la d

iret

tam

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ap

plic

abile

e

mag

gior

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te

ince

ntiv

ante

pe

r le

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iend

e,

attr

aver

so u

n m

ecca

nism

o ch

e pr

emi l

e az

iend

e vi

rtuo

se c

on la

ri

duzi

one

di 5

pun

ti p

erce

ntua

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della

con

trib

uzio

ne I

nail.

La

norm

a co

mpo

rta

min

ori e

ntra

-te

per

la fi

nanz

a pu

bblic

a pa

ri a

40

mili

oni d

i eur

o l’a

nno.

10. R

idu

zio

ne

del

cu

neo

fi

scal

eLe

mis

ure

prev

iste

dal

la l

egge

fin

anzi

aria

per

il 2

007

in m

ate-

ria

di c

uneo

fisc

ale

sono

app

li-ca

bili

solt

anto

per

i l

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i as

sunt

i co

n co

ntra

tto

a te

mpo

in

dete

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ato.

Q

uest

a lim

i -ta

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e es

clud

e da

ll’am

bito

di

appl

icaz

ione

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tale

im

port

an-

te a

gevo

lazi

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fisca

le la

qua

si

tota

lità

delle

azi

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agr

icol

e,

cons

ider

ato

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nel

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ore

prim

ario

i l

avor

ator

i a

tem

po

inde

term

inat

o ra

ppre

sent

ano

il 10

per

cen

to d

egli

occu

pati

. Al

fine

di c

onte

nere

il c

osto

del

la

voro

per

le

impr

ese

agri

cole

e

di f

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ire

form

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sta

bi-

lizza

zion

e de

ll’oc

cupa

zion

e co

mpa

tibi

li co

n le

pe

culia

ri

cara

tter

isti

che

dell’

agri

colt

u -ra

, si

pro

pone

di

este

nder

e le

di

spos

izio

ni d

ella

leg

ge f

inan

-zi

aria

per

il

2007

in

mat

eria

di

cun

eo f

isca

le a

lle a

zien

de

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occu

pano

ope

rai

a te

mpo

de

term

inat

o pe

r un

num

ero

di

gior

nate

non

inf

erio

re a

101

, tr

atta

ndos

i di

rap

port

i di

la-

voro

spe

sso

reit

erat

i ne

l co

rso

degl

i an

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he a

ssic

uran

o un

a ga

ranz

ia o

ccup

azio

nale

di

ri-

lievo

, pur

ess

endo

a t

empo

de-

term

inat

o. L

a no

rma

com

port

a m

inor

i en

trat

e pe

r la

fin

anza

pu

bblic

a pa

ri a

20

mili

oni

di

euro

l’an

no.

Org

aniz

zazi

on

eec

on

om

ica

11. D

a “o

rgan

izza

zio

ni

di p

rod

utt

ori

” a

“org

aniz

zazi

on

i di

pro

do

tto

”La

pro

post

a pa

rte

dalla

con

vin-

zion

e ch

e le

OP

e le

loro

form

e as

soci

ate

poss

ano

svilu

ppar

si

solo

se

le i

mpr

ese

cred

ono

nel

mod

ello

e s

ono

disp

oste

a i

n-ve

stir

e ne

lla s

ocie

tà. L

a fin

alit

à pr

imar

ia d

elle

OP

e de

lle l

oro

form

e as

soci

ate

è pe

rtan

to l

a cr

eazi

one

di u

na r

ete

di im

pre-

se a

llo s

copo

di

orga

nizz

are

e co

mm

erci

aliz

zare

la p

rodu

zio-

ne, c

on l’

obie

ttiv

o di

mig

liora

-re

il

posi

zion

amen

to d

ei p

ro-

dott

i ag

rico

li al

l’int

erno

del

la

cate

na d

el v

alor

e e

cost

ruir

e,

anch

e at

trav

erso

ac

cord

i in

-te

rpro

fess

iona

li, r

elaz

ioni

più

pr

ofic

ue

con

l’ind

ustr

ia

ali-

men

tare

e la

dis

trib

uzio

ne.

Le e

sper

ienz

e de

l pas

sato

dim

o -st

rano

che

il p

roce

sso

aggr

ega -

tivo

nec

essi

ta d

i una

mag

gior

e el

asti

cità

ne

i pa

ram

etri

no

r-m

ativ

i. C

onsi

dera

to c

he l

e O

P de

bbon

o es

sere

str

umen

ti a

g-gr

egat

ivi d

i pro

dott

o, s

i rit

iene

op

port

uno

foca

lizza

re l

’att

en-

zion

e su

un

livel

lo m

inim

o di

fa

ttur

ato

idon

eo,

per

tipo

logi

a di

pro

dott

o, a

giu

stifi

carn

e la

pr

esen

za s

ul m

erca

to e

di

pre -

vede

re i

l nu

mer

o m

inim

o de

i so

ci in

5 p

rodu

ttor

i.La

pr

opos

ta

supe

ra

l’att

uale

m

odel

lo

prev

eden

do

mec

ca-

nism

i di

pre

mia

lità

cres

cent

i (a

gevo

lazi

oni

fisca

li,

trib

uta -

rie,

fin

anzi

arie

, ac

cess

i pr

efe-

renz

iali

ai p

roge

tti

nazi

onal

i e

com

unit

ari)

dir

etta

men

te p

ro-

porz

iona

li al

rag

giun

gim

ento

di

req

uisi

ti d

i fat

tura

to d

efin

iti

per

tipo

logi

a di

pro

dott

o. I

nol-

tre,

si

ri

tien

e ne

cess

ario

un

ch

iari

men

to s

osta

nzia

le s

ulla

na

tura

, i

com

piti

e i

req

uisi

ti

delle

or

gani

zzaz

ioni

di

pr

o -do

tto

e de

lle l

oro

form

e as

so-

ciat

e, s

uper

ando

le

lung

aggi

ni

amm

inis

trat

ive

per

il ri

cono

-sc

imen

to e

def

inen

do u

n ra

c-co

rdo

tra

le d

iver

se n

orm

ativ

e vi

gent

i.La

pro

post

a pr

eved

e ch

e le

for -

me

asso

ciat

e di

org

aniz

zazi

oni

di

prod

utto

ri

assu

man

o un

a ve

ste

inte

rpro

fess

iona

le e

che

si

pon

gano

i s

egue

nti

obie

t-ti

vi:

elab

oraz

ione

di

stra

tegi

e co

mm

erci

ali

cond

ivis

e;

real

e in

tegr

azio

ne e

cono

mic

a de

lle

filie

re p

er o

rien

tare

la

rice

rca

e il

mig

liora

men

to d

ella

co -

nosc

enza

de

lla

prod

uzio

ne

e de

l m

erca

to;

prom

ozio

ne d

ei

prod

otti

; m

isur

e am

bien

tali

e m

etod

i di p

rodu

zion

e ri

spet

to-

si d

ell’a

mbi

ente

; pr

even

zion

e e

gest

ione

de

lle

cris

i. Tu

tto

ciò

attr

aver

so p

rogr

amm

i fi-

naliz

zati

nel

l’am

bito

di

linee

di

ori

enta

men

to d

efin

ite

in u

n pr

opri

o pi

ano

stra

tegi

co.

Am

bie

nte

12. R

app

rese

nta

nza

deg

li ag

rico

lto

ri n

egli

enti

p

arco

La l

egge

394

/91,

ist

itut

iva

dei

parc

hi,

non

ha

tenu

to

cont

o de

ll’im

port

anza

ch

e gl

i im

-pr

endi

tori

agr

icol

i han

no p

er la

tu

tela

e l

o sv

ilupp

o de

i pa

rchi

st

essi

. Si

pro

pone

per

tant

o ch

e al

l’int

erno

deg

li or

gani

di

go-

vern

o de

gli e

nti p

arco

(C

onsi

gli

dire

ttiv

i)

sian

o ra

ppre

sent

ate

anch

e le

Org

aniz

zazi

oni p

rofe

s-si

onal

i agr

icol

e.

13. P

rod

ott

i fit

osa

nit

ari

Si p

ropo

ne d

i is

titu

ire

un C

o-m

itat

o co

nsul

tivo

sui

pro

dott

i fit

osan

itar

i al

fin

e di

su

ppor

-ta

re

i M

inis

teri

co

mpe

tent

i ne

ll’at

tuaz

ione

de

lla

dire

ttiv

a 20

09/1

28/C

E

sull’

uso

sost

e -ni

bile

dei

pro

dott

i fit

osan

itar

i no

nché

pe

r im

plem

enta

re

il si

stem

a in

form

ativ

o in

mat

eria

co

invo

lgen

do la

filie

ra a

gric

ola,

co

mm

erci

ale

e in

dust

rial

e.

Ener

gia

14. E

sten

sio

ne

del

l’att

uale

si

stem

a d

i in

cen

tiva

zio

ne

del

la p

rod

uzio

ne

elet

tric

a d

a b

iom

asse

e b

ioga

s ag

li im

pia

nti

a b

ioga

s d

i pro

pri

età

di a

zien

de

agri

cole

, o g

esti

ti in

co

nn

essi

on

e co

n a

zien

de

agri

cole

, en

trat

i in

es

erci

zio

co

mm

erci

ale

pri

ma

del

gen

nai

o 2

008

È o

ppor

tuno

est

ende

re i

l nu

o-vo

si

stem

a di

in

cent

ivaz

ione

de

lla

prod

uzio

ne

di

ener

gia

elet

tric

a da

bio

mas

se e

bio

gas

(tar

iffa

onni

com

pren

siva

e

coef

ficie

nte

mol

tipl

icat

ivo

dei

CV)

agl

i im

pian

ti a

bio

gas

di

prop

riet

à di

azi

ende

agr

icol

e,

o ge

stit

iin

conn

essi

one

con

azie

nde

agri

cole

, gi

à in

ese

r-ci

zio

com

mer

cial

e al

la d

ata

di

entr

ata

in v

igor

e de

lla l

egge

fin

anzi

aria

200

8 re

aliz

zati

in

ambi

to a

gric

olo.

Tal

e in

terv

en-

to è

nec

essa

rio

al fi

ne d

i evi

ta-

re l

a ch

iusu

ra d

i ta

li im

pian

ti,

a ca

usa

della

non

suf

ficie

nte

rem

uner

azio

ne

della

pr

odu -

zion

e el

ettr

ica.

Occ

orre

ino

ltre

rin

nova

re u

n im

pian

to

norm

ativ

o da

tato

, ch

e ne

gli

anni

ha

crea

to s

o-vr

appo

sizi

oni

di c

ompe

tenz

e e

ambi

ti o

pera

tivi

di

dive

rsa

natu

ra in

sen

o ad

Age

a e

al s

i-st

ema

info

rmat

ico

che

hann

o og

gi b

isog

no d

i un

mig

lior

e co

ordi

nam

ento

che

non

può

ch

e es

sere

aff

idat

o al

min

iste

-ro

vig

ilan

te. S

i pro

pone

qui

ndi

che

le d

ecis

ioni

, le

proc

edur

e,

gli

atti

ese

cuti

vi e

i c

ontr

atti

re

lati

vi

al

funz

iona

men

to

e al

lo s

vilu

ppo

dei

sist

emi

in-

form

ativ

i pe

r la

ge

stio

ne

di

tutt

i gl

i in

terv

enti

di

Ag

ea

- si

a i

sist

emi

gest

iti

in p

ro-

prio

sia

que

lli

affi

dati

a t

erzi

-

veng

ano

tras

feri

ti a

l M

ipaa

f, ch

e pr

ovve

de a

em

anar

e le

re-

lati

ve d

ispo

sizi

oni

sull

a ba

se

dell

e es

igen

ze

segn

alat

e da

Ag

ea s

tess

a. È

opp

ortu

no m

o-di

fica

re la

nor

mat

iva

in v

igor

e pr

eved

endo

:•

di r

azio

nali

zzar

e i

com

piti

di

co

ordi

nam

ento

e

gest

io-

ne a

ttua

lmen

te a

ttri

buit

i ad

Ag

ea;

• di

far

sube

ntra

re il

Mip

aaf i

n tu

tti i

rap

port

i rel

ativ

i al S

IAN

pe

r qu

anto

rig

uard

a la

ges

tio-

ne e

lo

svil

uppo

del

sis

tem

a in

form

ativ

o st

esso

.

Sem

plif

icaz

ion

e

Lavo

ro32

. Ass

un

zio

ne

di g

rup

po

In

agri

colt

ura

sono

pi

utto

sto

diffu

si i

rap

port

i di

lav

oro

in-

stau

rati

tra

sin

goli

lavo

rato

ri e

un

a pl

ural

ità

di d

ator

i di l

avor

o fa

cent

i ca

po a

llo s

tess

o gr

uppo

o

rico

nduc

ibili

a

uno

stes

so

prop

riet

ario

o a

uno

ste

sso

nu-

cleo

fam

iliar

e. S

i tra

tta

in r

ealt

à di

impr

ese

che,

pur

dis

tint

e da

l pu

nto

di v

ista

giu

ridi

co, o

pera

-no

di f

atto

in m

odo

mol

to s

imi -

le a

un’

unic

a az

iend

a. A

ttua

l-m

ente

que

ste

impr

ese

debb

ono

assu

mer

e ci

ascu

na i

pro

pri

di-

pend

enti

, non

ess

endo

pos

sibi

le

proc

eder

e a

una

assu

nzio

ne d

i gr

uppo

, co

n no

tevo

li di

ffico

ltà

oper

ativ

e: n

on è

sem

pre

agev

o-le

ind

ivid

uare

pre

vent

ivam

en-

te i

per

iodi

in

cui

il la

vora

tore

sa

chia

mat

o a

pres

tare

la

pr

opri

a op

era

nelle

var

ie a

zien

-de

del

gru

ppo,

ess

endo

ges

tite

ec

onom

icam

ente

com

e un

uni

-cu

m.

Suss

iste

qui

ndi

la n

eces

-si

tà d

i co

nsen

tire

l’a

ssun

zion

e co

ngiu

nta

da p

arte

di

impr

ese

face

nti

capo

allo

ste

sso

grup

po

o ri

cond

ucib

ili a

llo s

tess

o pr

o -pr

ieta

rio

o a

uno

stes

so n

ucle

o fa

mili

are.

33. C

om

un

icaz

ion

ed

i ass

un

zio

ne

plu

rim

aIn

agr

icol

tura

son

o pi

utto

sto

diff

usi i

rap

port

i di l

avor

o st

a -

gion

ali

con

dura

ta c

onte

nuta

, fi

nali

zzat

i a s

oddi

sfar

e es

igen

-ze

te

mpo

rane

e de

ll’a

ttiv

ità

prod

utti

va.

Attu

alm

ente

que

-st

i ra

ppor

ti s

ono

asso

gget

tati

al

le m

edes

ime

proc

edur

e bu

-ro

crat

iche

pre

vist

e pe

r la

ge-

nera

lità

dei

rap

port

i di

lav

oro

dipe

nden

te. S

ussi

ste

quin

di la

ne

cess

ità

di

sem

plif

icar

e gl

i ad

empi

men

ti

amm

inis

trat

ivi

a ca

rico

dei

dat

ori

di l

avor

o ag

rico

lo c

he a

ssum

ono

ope-

rai

con

rapp

orti

di

lavo

ro a

te

mpo

det

erm

inat

o, a

ttra

ver-

so l

’intr

oduz

ione

- i

n lu

ogo

di d

isti

nte

com

unic

azio

ni d

i as

sunz

ione

per

cia

scun

lav

o-ra

tore

-

di

una

“com

unic

a-zi

one

d’as

sunz

ione

pl

urim

a”

che

cons

enta

all

e az

iend

e di

ef

fett

uare

un

’uni

ca

com

uni-

cazi

one

di a

ssun

zion

e di

più

la

vora

tori

, in

dica

ndo

solo

i

dati

st

rett

amen

te

nece

ssar

i (C

odic

e fi

scal

e,

cogn

ome

e no

me,

CC

NL

appl

icat

o, l

ivel

lo

di i

nqua

dram

ento

, du

rata

del

ra

ppor

to,

num

ero

di g

iorn

ate

di l

avor

o pr

esun

te).

Ciò

con

-se

nte

di s

empl

ific

are

e ra

zio-

nali

zzar

e gl

i ade

mpi

men

ti p

er

le a

zien

de a

gric

ole

che

impi

e-ga

no n

umer

osi

oper

ai s

tagi

o -na

li

in

oper

azio

ni

colt

ural

i co

ncen

trat

e in

bre

vi p

erio

di

(ad

esem

pio,

rac

colt

a).

34. N

ulla

ost

a al

lavo

ro

per

ext

raco

mu

nit

ari

L’im

port

anza

che

il

lavo

ro d

i ci

ttad

ini

extr

acom

unit

ari

ha

acqu

isit

o ne

l se

ttor

e ag

rico

lo

rend

e ne

cess

ario

ap

port

are

alcu

ne

sem

plif

icaz

ioni

al

le

proc

edur

e am

min

istr

ativ

e at

-tu

alm

ente

in

vigo

re, a

l fi

ne d

i co

nsen

tire

il ri

lasc

io d

ell’a

uto -

rizz

azio

ne a

l lav

oro

e l’i

nsta

u-ra

zion

e de

l re

lati

vo r

appo

rto

di l

avor

o in

tem

pi c

ompa

tibi

li

con

le

esig

enze

pr

odut

tive

. In

par

tico

lare

, si

pro

pong

ono

mec

cani

smi

di s

nell

imen

to e

ac

cele

razi

one

dell

e pr

oced

ure

per

le a

utor

izza

zion

i al l

avor

o di

ci

ttad

ini

extr

acom

unit

ari

stag

iona

li c

he s

ono

stat

i gi

à au

tori

zzat

i ne

gli

anni

pre

ce-

dent

i e

veng

ono

reim

pieg

ati

nell

e st

esse

az

iend

e.

Per

le

rich

iest

e re

lati

ve a

tal

i la

vo-

rato

ri s

i pr

eved

e un

mec

ca-

nism

o di

sil

enzi

o-as

sens

o, i

n co

nsid

eraz

ione

del

fat

to c

he

si t

ratt

a di

sog

gett

i (d

ator

e di

la

voro

e l

avor

ator

e st

rani

ero)

gi

à so

ttop

osti

ai c

ontr

olli

pre

-vi

sti d

alla

vig

ente

legi

slaz

ione

in

mat

eria

di i

mm

igra

zion

e.

35. S

icu

rezz

a su

l lav

oro

p

er g

li o

per

ai a

gric

oli

a te

mp

o d

eter

min

ato

In

cons

ider

azio

ne

del’i

mpo

r-ta

nza

del

tem

a de

lla

sicu

rezz

a

sul

lavo

ro e

in

asse

nza

dell

a no

rmat

iva

di

attu

azio

ne

del

Test

o U

nico

su

lla

sicu

rezz

a e

salu

te n

ei l

uogh

i di

lav

oro

(dec

reto

leg

isla

tivo

81/

2008

),

si p

ropo

ne d

i in

trod

urre

nel

-l’o

rdin

amen

to

alcu

ne

disp

o -si

zion

i im

med

iata

men

te

ap-

plic

abil

i ch

e se

mpl

ific

hino

gli

ad

empi

men

ti

per

gli

oper

ai

agri

coli

sta

gion

ali.

In p

arti

co-

lare

, le

pr

opos

te

indi

vidu

ate

mir

ano

a tr

asfe

rire

dal

liv

ello

az

iend

ale

al l

ivel

lo i

nter

azie

n -da

le a

lcun

i on

eri

rica

dent

i su

l da

tore

di

lavo

ro,

qual

e la

sor

-ve

glia

nza

sani

tari

a e

l’obb

ligo

di

for

maz

ione

e i

nfor

maz

ione

de

i lav

orat

ori.

36. V

alu

tazi

on

ed

ei r

isch

i e p

roce

du

re

stan

dar

diz

zate

Fino

ad

oggi

poc

o è

stat

o fa

tto

per

riso

lver

e i

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o,

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ore,

vi

braz

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e

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rich

i.

37. P

rim

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ors

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ifi-

care

le

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ti e

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nu

clea

ri.

38. P

reve

nzi

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e in

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di

Si

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niz

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o.

Am

bie

nte

39. I

mp

ian

tid

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15

2/06

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ndi

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zion

i ch

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d.lg

s. 1

52/0

6.

40. P

roge

tti

sott

op

ost

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ver

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i as

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Reg

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part

e II

del

D

.lgs.

152

/06

(cod

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zion

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In

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tico

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41. P

roce

du

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ne

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a am

bien

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razi

one

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la

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ific

ità

e le

m

odal

ità

45

15. Estensio

ne d

ell’attività co

nn

essa al min

i id

roelettrico

e al min

i eo

lico e alle b

iom

asse agro

ind

ustrialiIn analogia a quanto avvenu-to per l’energia da fotovoltaico ed al fine di prom

uovere mag -

giormente

la realizzazione

in am

bito agricolo

di im

pianti eolici e idroelettrici di piccola taglia, si propone di considerare com

e attività connessa ai sensi dell’articolo 2135 del codice ci-vile, la produzione elettrica dai suddetti im

pianti. In particolare tale estensione si applicherebbe lim

itatamente

al m

inieolico (fino a 60 K

W) e al m

ini idroe -lettrico (fino ad 1 M

W). Inoltre,

in riferimento alle biom

asse per la produzione di energia elet-trica, si propone di precisare che possono essere utilizzate in quota parte anche le biom

asse agroindustriali fino al 20%

.

16. Cum

ulabilità d

egli in

centivi p

er imp

ianti

foto

voltaici

Al fine di favorire l’installazio-ne di im

pianti fotovoltaici nel-le aziende agricole si propone la cum

ulabilità della tariffa in conto energia, di cui al D

M 6

agosto 2010, fino ad un massi-

mo del 30%

, con altri incenti -vi pubblici in conto capitale o conto interesse finalizzati alla realizzazione dell’im

pianto, in-dipendentem

ente dalla potenza o dalla specifica tipologia di im

-pianto. La proposta è finalizza-ta ad arm

onizzarsi con quanto previsto

dal Piano

strategico nazionale sullo sviluppo rurale in m

ateria di energie rinnovabi-li, e ad attuare quanto previsto dalla legge com

unitaria 2009, vale a dire la prom

ozione della realizzazione e dell’utilizzazio-ne di im

pianti in asservimento

alle attività agricole da parte di im

prenditori che

svolgono le

medesim

e attività. L’intervento proposto

è com

unque circo-

scritto agli investimenti diretti

ad aumentare il grado di auto-

approvvigionamento

energeti-co delle aziende agricole.

Assicurazio

ni

17. Strum

enti d

i difesa d

el red

dito

agricolo

e gestion

e del risch

ioN

egli ultimi anni il tem

a della gestione del rischio in agricol -tura ha assunto una im

portan-za progressivam

ente maggiore

all’interno del dibattito sul fu-turo dell’intervento pubblico, a sostegno del settore agricolo e delle aree rurali. Inparticolare, la m

inore protezio-ne accordata dalle politiche al

settore e il parallelo incremento

del quadro delle incertezze che caratterizzano sia le dinam

iche m

ercantili che i fenomeni m

e-teorologici, hanno accresciuto l’esposizione

al rischio

del-l’agricoltore. Il progetto si basa su una ipotesi di riform

a del sistem

a assicurativo, che non esclude per ò la presenza di altri strum

enti utili per la gestione del rischio di reddito.L’obiettivo è quello di operare nell’am

bito dell’attuale legisla-zione nazionale di regolam

en-tazione dell’assicurazione age -volata in agricoltura, tenendo conto della posizione com

uni-taria sulla m

ateria. Il progetto, in particolare, sarà im

postato su di un program

ma di lavoro

per obiettivi attraverso anche l’analisi,

la sperim

entazione, lo sviluppo e la diffusione delle polizze innovative con il coin -volgim

ento della parte pubblica (M

ipaaf, Ismea eccetera) e pri-

vata (società di assicurazioni e riassicurazione).

Gio

vani agrico

ltori

18. Prelazio

ne

di p

iù con

finan

tiLa norm

ativa sul diritto di pre-lazione in caso di trasferim

en-to di terreno agricolo a titolo oneroso (articolo 8 della legge 590/65) stabilisce che, in caso di

alienazione di

fondi agri-

coli, il coltivatore diretto pro-prietario di terreni confinanti ha diritto di essere preferito rispetto ad altri acquirenti. Il successivo decreto legislativo n. 228/2001 all’articolo 7 di -spone, nel caso di più soggetti confinanti, alcuni criteri pre-ferenziali per l’individuazione degli

aventi diritto

con una

norma

di difficile

interpre-tazione

e non

perfettamente

chiara nella

determinazione

dei criteri e dei soggetti cui il legislatore assegna nell’ordine la priorità. Si propone, dun-que, una m

odifica dell’articolo 7 del D

.lgs 228/2001 allo scopo di accordare la prelazione, in via preferenziale, a coltivatori diretti o Iap di età com

presa tra i 18 e i 40 anni (costituiti anche in form

a societaria) e quindi a società di persone, di capitali o cooperative che svol-gono

attività agricola

in via

esclusiva.

19. Agevo

lazion

itrib

utarie a favore

dei gio

vani agrico

ltori

Al fine di favorire il ricambio

generazionale in

agricoltura e lo sviluppo delle im

prese, si propongono interventi in m

a -teria fiscale che m

irano al man-

tenimento e alla concessione di

agevolazioni tributarie a favo-re dei giovani agricoltori, con particolare riguardo alle form

e societarie dagli stessi costituite. N

ella fattispecie si suggerisco -no m

odifiche ai comm

i 2, 3 e 5 dell’articolo 14 della legge n. 441/1998.

20. Registrazio

ne

dei co

ntratti d

i affitto

con

clusi dai gio

vani

agricolto

riL’articolo

15 com

ma

1 della

legge n. 441/1998 prevede che l’obbligo della registrazione del contratto di affitto in favore dei giovani im

prenditori agricoli e il conseguente onere del paga -m

ento dell’imposta di registro

operano solo

nell’ipotesi di

“caso d’uso” dell’atto. Si tratta dunque di una disposizione fi -scale agevolativa per i giovani agricoltori titolari di contratti di affitto che, purtroppo, nella pratica trova scarsissim

a appli-cazione

in quanto

l’esercizio dell’attività

imprenditoriale

impone quasi sem

pre l’utiliz-zazione del contratto di affitto e

quindi, il

cosiddetto “caso

d’uso”, a cui si accompagna l’as-

soggettabilità all’onere dell’im-

posta di registro. Si propone, pertanto, di em

endare il comm

a 1 dell’articolo 15 della legge n. 441/98 introducendo a favore dei giovani im

prenditori agrico -li l’esonero “totale”, dall’obbligo di registrazione dei contratti di affitto che a essi fanno capo.

21. Cred

ito d

i imp

osta

per in

vestimen

ti in ricerca

e inn

ovazio

ne tecn

olo

gica in

agricoltura

Al fine di incentivare la moder-

nizzazione e

la com

petitività del settore agricolo attraverso l’applicazione di processi e tec-niche produttive innovative, si propone di istituire a favore dei giovani agricoltori un credito d’im

posta per gli investimenti

in ricerca e innovazione tecno -logica.

22. Cum

ulabilità

degli in

centivi

per im

pian

ti foto

voltaici,

eolici e id

roelettrici

In coerenza con gli orientamen-

ti comunitari, che considerano

l’energia da

fonti rinnovabili

una delle “nuove sfide”, ed ana-logam

ente a quanto già previsto per im

pianti a biomasse e bio-

gas, si propone la cumulabilità

degli incentivi sullaproduzione elettrica con quel -li

sull’investimento,

nel caso

di impianti fotovoltaici, eolici

ed idroelettrici di proprietà di aziende

agricole condotte

da

giovani agricoltori. In partico-lare, la norm

a elaborata stabili-sce la cum

ulabilità della tariffa in conto energia, di cui al D

M

6 agosto 2010, con altri incen-tivi pubblici in conto capitale o conto interesse finalizzati alla realizzazione dell’im

pianto, in-dipendentem

ente dalla potenza o dalla specifica tipologia di im

-pianto. Analogam

ente, si propo-ne di estendere la cum

ulabilità con altri incentivi pubblici alle tariffe

omnicom

prensive rela-

tive alla

produzione elettrica

da impianti eolici ed im

pianti idroelettrici introdotte dalla ta-bella 3 allegata alla legge 244/07 e m

odificata dalla legge 99/09.Si propone, inoltre, di ricono-scere, con riferim

ento alle nuo-ve tariffe in conto energia intro -dotte dal D

M 6 agosto 2010, agli

impianti fotovoltaici realizzati

su serre di proprietà di giovani agricoltori,

le tariffe

previste per im

pianti fotovoltaici realiz-zati su edifici.

23. Agevo

lazion

i co

ntrib

utive per d

atori d

i lavo

ro agrico

lo un

der 40

Al fine di favorire il ricambio

generazionale nelle

imprese

agricole e di promuovere l’occu-

pazione dipendente nelle azien-de

più dinam

iche e

moderne

del settore

primario

condotte da giovani im

prenditori ed im-

prenditrici, si propone di intro-durre una norm

a che riconosca a tali datori di lavoro agricolo, ovunque essi operino, le ridu-zioni contributive in vigore per le aziende agricole operanti nei territori

montani

particolar-m

ente svantaggiati, fino al com-

pimento del 40° anno di età.

24. Rifin

anziam

ento

del fo

nd

o p

er lo svilu

pp

o

dell’im

pren

dito

rialità gio

vanile in

agricoltu

raAllo scopo di favorire il ricam

-bio generazionale e la perm

a -nenza dei giovani in agricoltu-ra, la legge 296/2006 ha istitui-to il fondo per lo sviluppo del-l’im

prenditorialità giovanile in agricoltura, con una dotazione finanziaria

di 10

milioni

di euro all’anno per il quinquen-nio 2007-2011 poi decurtata, a partire dal 2009, a 5 m

ilioni di euro. C

onsiderato che l’Italia registra un indice di ricam

bio generazionale tra i più bassi in assoluto in E

uropa, si propone di ripristinare l’originaria dota-zione finanziaria del cosiddetto “Fondo G

iovani” per l’annua-lità

residua del

quinquennio in corso e di rifinanziarla con m

aggiori risorse per altri cin-que anni.

Setto

ri pro

du

ttivi

25. Mo

difica

del D

M n

. 8077 del 10

no

vemb

re 2009 recante

“Disp

osizio

ni n

azion

ali relative alle n

orm

e di

com

mercializzazio

ne

dell’o

lio d

’oliva”

Il DM

del Mipaaf n. 8077 del 10

novembre

2009, relativo

alle norm

e di comm

ercializzazione dell’olio d’oliva, prevede per al-cuni operatori della filiera one-rose registrazioni e relative san-zioni, anche per m

inimi ritardi

ed errori.La proposta m

ira a introdurre elem

enti che rendano pi ù effi-cace il controllo, coinvolgendo tutte le fasi produttive e sem

-plificando

gli adem

pimenti

burocratici. In

particolare, si

propone che i produttori auto dichiarino

le produzioni

di olio

e i

quantitativi im

messi

sul mercato al m

omento della

presentazione della

Dom

an -da

Unica

agli E

nti Pagatori.

L’indicazione delle

rispettive produzioni

in volum

e e

per categoria

consente la

reale conoscenza

della produzione

nazionale che, associata a spe-cifiche registrazioni effettuate dagli altri operatori della filiera (frantoi, com

mercio, industria)

attraverso il SIAN, gestore delle

informazioni,

consente di

ef-fettuare i controlli, i raffronti sulle

produzioni e

conoscere le

quantità com

mercializza-

te come prodotto italiano. Lo

snellimento

delle procedure

per l’intera filiera, rendendole più aderenti alle reali esigenze di controllo, presuppone la fo -calizzazione dell’attenzione dei controlli sulla provenienza de-gli oli, che rappresenta l’obiet -tivo del R

egolamento (C

E) n.

1019/02, ovvero la conoscenza dell’origine degli oli in com

-m

ercio.

26. Disp

osizio

ni in

materia

di acq

uaco

ltura

L’acquacoltura italiana ha su-bìto un’accelerazione nei tem

pi più recenti, grazie soprattutto ad un processo di m

odernizza-zione che ha determ

inato, an -che con il sostegno della ricerca scientifica, un increm

ento delle conoscenze e delle capacità ge-stionali e organizzative degli al -levatori, fino a portare la produ-zione italiana ai vertici europei, non solo sotto il profilo delle produzioni m

a anche per la va -rietà della gam

ma produttiva.

Al fine di incentivare ulterior-m

ente lo sviluppo del comparto,

si propongono alcuni interventi legislativi che tendono a m

i -gliorare lo svolgim

ento dell’at-

tività d’impresa, con particolare

riguardo: all’utilizzo dell’acqua degli im

pianti di acquacoltura per produrre energia, all’utiliz-zo dei residui d’acqua, all’ade-guam

ento della disciplina dei canoni relativi all’acquacoltura, alla sem

plificazione delle proce -dure per le concessioni.

Qu

estion

i orizzo

ntali

27. Co

nsiglio

d

ell’Agrico

ltura Italian

aA quasi dieci anni dall’istituzio-ne

del Tavolo

agroalimentare

presso la Presidenza del Consi -

glio è opportuno riesaminare la

composizione e il funzionam

en-to del Tavolo stesso prevedendo in particolare:• la sua trasform

azione in Con-

siglio dell’Agricoltura Italiana;•

l’inserimento,

all’interno della norm

ativa di legge, della com

posizione del Consiglio;

• la possibilità di chiedere alla Presidenza

del C

onsiglio una

convocazione del Tavolo da par -te di alm

eno tre rappresentanti m

embri.

28. Co

ord

inam

ento

d

ell’attività di vigilan

zaIl com

plesso sistema dei con-

trolli che caratterizza il setto-re agricolo, pur necessario per garantire il rispetto delle regole che governano l’attività im

pren -ditoriale del settore prim

ario, si caratterizza per la presenza di una pluralità di organi di vigi-lanza, che nella m

aggior parte dei

casi sono

completam

ente autonom

i uno dall’altro ed ap -partengono ad am

ministrazioni

diverse, ma hanno com

petenze in alcuni casi analoghe o so-vrapponibili. Q

uesta situazione com

porta di fatto che le azien-de agricole siano sottoposte in m

omenti

diversi, m

a con

ri-ferim

ento agli stessi periodi e alle stesse m

aterie, a controlli da parte dei vari organi di vigi-lanza (IN

PS, INAIL, D

PL, ASL, Agenzia delle E

ntrate, ICQ

RF,

Com

ando Carabinieri Politiche

agricole e

alimentari,

Corpo

forestale dello Stato, AGE

A e altri organism

i pagatori, etc.) che

distolgono l’im

prenditore dalla sua attività econom

ica e che talvolta si concludono ad-dirittura con esiti difform

i. La norm

a proposta prevede, da un lato, che le attività degli organi di vigilanza debbano essere sot-toposte ad una form

a di coor-dinam

ento al fine di evitare so -vrapposizioni e duplicazioni di accertam

enti e, dall’altro, che i periodi e le m

aterie oggetto di accertam

ento non possano es-sere successivam

ente sottoposti a ulteriori controlli.

29. Revisio

ne

della n

orm

ativa sulla

ripro

du

zion

e anim

aleLa riproduzione anim

ale è disci-plinata dalla legge n. 30/1991. Lo scopo della proposta è quello di rendere possibile il coinvol -gim

ento di più soggetti - an-corché tutti operanti secondo univoche direttive definite dal m

inistro delle Politiche agricole alim

entari e forestali - sia nella gestione dei registri anagrafici e dei libri genealogici, sia nello svolgim

ento delle

valutazioni genetiche del bestiam

e.L’obiettivo che ci si propone, nella

consapevolezza che

oc -corre operare nei lim

iti imposti

dalla normativa europea, e fer-

me restando le funzioni in m

a-teria trasferite alle regioni, è di adeguare alle m

utate situazioni operative i principi norm

ativi che

sovraintendono l’attività

della riproduzione animale.

In particolare, appare necessa-rio - anche alla luce della segna-lazione form

ulata al Presidente del Senato della R

epubblica ed al Presidente della C

amera dei

deputati il 10 marzo 2010 (nel-

l’esercizio dei poteri conferitigli ai sensi dell’art 21 della legge 10 ottobre 1990 n 287) dal Presi-dente dall’Autorità G

arante del-la C

oncorrenza e del mercato

(Antitrust) - superare l’attuale strutturazione organizzativa e operativa, in considerazione del fatto che il sistem

a organizza-tivo previsto dalla vigente nor-m

ativa ha

determinato,

negli anni, sedim

entazioni operative divenute non più accettabili.Pertanto, si ritiene opportuno prevedere una nuova struttura -zione operativa, nella consape-volezza – trattandosi peraltro di attività finanziariam

ente soste-nute da una consistente contri-buzione pubblica – che l’attuale sistem

a, previsto

dalla citata-

legge n. 30 del 1991, ha condi -zionato negativam

ente l’attività di ricerca e di m

iglioramento

genetico della popolazione ani-m

ale italiana.Al fine di superare tale situazione e di aprire il settore della geneti -ca alle indispensabili prospettive di sviluppo futuro, si propone di m

odificare la citata legge n. 30 del 1991 prevedendo che:• i registri anagrafici e i libri genealogici

siano istituiti

dal M

inistro delle politiche agricole alim

entari e forestali;• la gestione dei registri anagra-fici e dei libri genealogici, nel ri -spetto della norm

ativa europea, possa essere affidata a una o più associazioni di allevatori di spe -cie o di razza, dotate di perso-nalità giuridica e in possesso di requisiti prestabiliti;

• le valutazioni genetiche del bestiam

e iscritto nel libro ge-nealogico e i controlli delle loro attitudini produttive siano affi -dati a una o più organizzazioni appositam

ente riconosciute e in possesso di requisiti prestabiliti;• le regioni espletino le proprie funzioni

avvalendosi delle

ri -sorse finanziarie finalizzate allo scopo e a loro trasferite dallo Stato.

30. Rap

presen

tanza

del setto

re agricolo

La recente manovra finanziaria

(decreto-legge n. 78 del 2010 convertito dalla legge n. 122 del 2010) ha previsto una sensibile dim

inuzione del

numero

dei com

ponenti degli organi colle -giali presso le pubbliche am

mi-

nistrazioni, sia al fine di razio -nalizzare l’azione di tali organi, sia al fine di contenere i costi per la finanza pubblica. Q

uesta m

isura, se attuata in modo m

e-ram

ente matem

atico, rischia di escludere

dalla partecipazione

ad organi collegiali che trattano anche della m

ateria agricola la rappresentanza

delle im

prese del settore prim

ario ed in par -ticolare di quelle che occupano m

anodopera dipendente. Si pro-pone, dunque, una norm

a che garantisca com

unque la parte-cipazione di un com

ponente in rappresentanza

delle im

prese agricole, senza che ciò com

porti alcun onere aggiuntivo a carico dello Stato.

31. Gestio

ne d

el sistema

info

rmativo

agricolo

È avvertita diffusam

ente l’esi-genza di estendere e rafforzare l’attività di vigilanza sull’Agen-zia per le erogazioni in agricol-tura (AG

EA) esercitata da parte

del m

inistero delle

Politiche agricole, alim

entari e forestali (M

ipaaf), garantendo

in ogni

caso il rispetto dell’autonomia

organizzativa, am

ministrativa,

finanziaria e contabile dell’ente.È

opportuno,

infatti, rendere

più efficace il sistema dei servizi

informatici per la gestione e il

controllo delle erogazioni previ-ste dalla norm

ativa comunitaria

e nazionale sia disposte diretta-m

ente da Agea, sia dagli altri or-ganism

i pagatori riconosciuti. I produttori reclam

ano legittima-

mente puntualità e precisione

nella erogazione

delle risorse

comunitarie ed altrettanta pun -

tualità nella effettuazione degli eventuali controlli. Le pratiche per l’erogazione degli aiuti si svolgono

con notevoli

ritardi nel nostro Paese, m

entre i no -stri partner europei beneficiano di procedure im

prontate a mag-

giore efficienza.

7

Ogm sempre al centro dell’attenzioneSulla questione Ogm il mondo del-

l’agricoltura continua a dividersi: nel recente convegno organizzato dal-la Regione Veneto al Censer di Rovigo, alla posizione della nostra organizza-zione - attiva nel sostenere la ricerca e fautrice della libera scelta tra sementi convenzionali e geneticamente modi-ficate, si sono contrapposte le posizio-ni contrarie alla coltivazione di Cia e Coldiretti, nonché dell’assessore vene-to all’Agricoltura.

Riportiamo una sintesi dell’intervento di Deborah Piovan.

Il servizio giuridico del Consiglio dei ministri Ue, interpellato sulla proposta della Commissione di lasciare facoltà di scelta agli Stati membri di proibire sul proprio territorio la coltivazione di piante Gm, ha dato parere negativo. Tale proposta sarebbe in contrasto con il di-ritto comunitario, in quanto non garan-tisce un più efficiente funzionamento del mercato unico. Per di più viene evi-denziato il netto paradosso consisten-te nell’importare derrate Ogm e non permetterne la coltivazione: la Corte di Giustizia europea potrebbe facilmente invalidare una proposta del genere. In questo contesto, anche le iniziative di legge regionali non possono non tene-re conto della normativa comunitaria e dei principi che la guidano. Peraltro il diritto comunitario sancisce facoltà di impiego di Ogm autorizzati alla col-tivazione anche in assenza di piani di coesistenza.Ma quali sono le più comuni critiche mosse agli Ogm?

Fanno male. Vale la pena di ricordare uno studio condotto da 400 centri di ri-cerca europei pubblici e privati, durato 15 anni, costato 70 milioni di euro. Le conclusioni di questo studio sono che le coltivazioni Gm non sono dannose per l’ambiente né per l’uomo che se ne

ciba. Non solo: in certi casi gli alimen-ti che ne derivano sono più sicuri di quelli tradizionali. Queste informazio-ni vanno divulgate: l’opinione pubblica non ne è a conoscenza.

I semi Ogm sono sterili. Ancora c’è chi sostiene questo. In realtà non sono mai stati messi in commercio Ogm sterili. È una “bufala”, come quella della resi-stenza agli antibiotici.

Minacciano la biodiversità. È un falso problema. Non c’è niente di più lonta-no dalla biodiversità di un campo colti-vato, che sia Ogm o no. La biodiversità si tutela in altri modi e ci sono esempi interessanti, come il pioppo Gm o la papaya Gm che ha salvato i piccoli pro-duttori delle Hawaii. Alla preoccupazio-ne di chi pensa che finiremo tutti con il coltivare la stessa varietà di soia Gm, ribattiamo che in Argentina la ricerca (pubblica) ha sviluppato molte decine di varietà di soia Gm; molte di più di quelle non Gm che coltiviamo noi in Italia.

Minacciano i prodotti tipici. Le grandi filiere del prodotto tipico e di qualità italiano, come i formaggi e i prosciutti, dipendono già in maniera pesante dalle importazioni di commodities dall’este-ro. La dipendenza è particolarmente alta nel caso della soia: 90%; e di tale quantità il 95% proviene da Paesi che seminano Ogm. La verità è che le fi-liere del tipico italiano non starebbero in piedi senza l’import, quindi senza gli Ogm. Perciò il tipico e l’Ogm con-vivono già placidamente e non sono in contrasto.

Gli Ogm non convengono. Le stime effettuate a tal proposito indicano in-vece che siano molto convenienti. Si va da valutazioni di un prodenziale + 100 euro/ettaro dell’Ami a + 500 euro/ettaro del Cnr. Noi vorremmo poter

Acceso dibattito al convegno organizzato dalla Regione Veneto

provare e poi decidere. Ogni azienda dovrebbe essere libera di fare le proprie scelte imprenditoriali: non solo Ogm, ma anche Ogm.

Gli Ogm portano a un aumento nel-l’utilizzo di pesticidi. Basti citare uno studio dell’Associazione dei produttori di biologico statunitensi (organic-cen-ter.org): hanno stimato una diminu-zione di utilizzo di pesticidi negli Usa di 30.000 tonnellate dall’avvento degli Ogm.

Si sviluppa resistenza agli erbicidi. Questo è un fatto. Per la prima volta in 15 anni si sono avuti dei casi di resi-stenza al gliphosate in campi di cotone RR nell’Arkansas. Ma questo non è un problema degli Ogm, piuttosto della chimica in agricoltura. Nessuno rinun-cia a utilizzare un nuovo principio atti-vo per paura che si sviluppi resistenza, piuttosto lo usa in maniera consapevo-le e attenta. Non si vede perché non si possa fare altrettanto con gli Ogm.Quali invece i vantaggi dell’ingegneria genetica che porta agli Ogm?Prendiamo per esempio il mais Bt. Ogni anno gli agricoltori devono irrorare tutta la Pianura Padana per difendersi dagli attacchi della piralide e dal con-seguente sviluppo di micotossine, fu-monisine in particolare. Lo sa il consu-

matore che esiste un’alternativa amica dell’ambiente e più sicura? Oltre tutto, va ricordato che il problema fumonisi-ne è prettamente italiano, spagnolo in misura minore. Il resto d’Europa non ha particolare interesse a promuovere la coltivazione di mais Bt. Chi importa in Italia mais quando le nostre produ-zioni non sono all’altezza?Ma pensiamo anche ai futuri sviluppi degli Ogm. Dal golden rice, arricchito in provitamina A, a piante che produ-cono vaccini, a Ogm coltivabili per la fitodepurazione dei terreni inquinati da metalli pesanti, a piante più resistenti alla siccità…

Ricerca e sperimentazioneIn definitiva, Confagricoltura chiede che si dia il via a una nuova stagione di ricerca e sperimentazione. Non perché ci sia bisogno di dimostrare che gli Ogm non sono nocivi. Ma perché si verifichi la possibilità concreta della coesistenza con l’agricoltura tradizionale, affinché le coltivazioni Ogm e quelle non Ogm non si inquinino a vicenda. Perché, non dimentichiamolo, se il consumatore che vuole mangiare Ogm -free ha il di-ritto di operare la sua scelta, altrettanto dovrebbe avvenire per il consumatore che un domani, correttamente infor-mato, vorrà scegliere di mangiare Ogm garantito. Quando avrà a disposizione,

per esempio, l’alimento Ogm arricchito in Omega-3, vorrà garanzia di averne una percentuale minima nel cibo Ogm che compra. E il consumatore che vor-rà farsi la polenta Ogm, vorrà garanzia di quel che sta mangiando. La catena francese Carrefour dall’ot-tobre scorso offre questa possibilità di scelta ai propri clienti. Per il pollo e per il pesce sono disponibili sia la linea Ogm -free che quella Ogm. Il consu-matore francese può scegliere. Quello italiano no.

Dal confronto, una politica agri-cola più fortePer concludere con una riflessione po-sitiva, stiamo vivendo una stagione di confronto vivace, aperta dalla Regione Veneto con l’avvio della Conferenza regionale dell’Agricoltura. Confagricol-tura sta partecipando attivamente ai se-minari, apportando il proprio contribu-to. Ci auguriamo che le nostre proposte vengano ascoltate. Abbiamo bisogno di una politica agricola forte, che ripensi le misure di regolazione dei mercati. In questo senso portiamo l’esempio del governo francese, che è ricorso alla contrattualizzazione per riequilibrare sia il mercato sia la distribuzione del valore aggiunto all’interno della filiera alimentare.

Abbiamo bisogno di più ricerca, anche sulle sementi: abbiamo varietà vecchie, sempre meno produttive.Abbiamo bisogno di regole di recipro-cità più stringenti negli scambi inter-nazionali, altrimenti ci è impossibile competere.Infine, non lasciamo le commodities al loro destino: sono lo scheletro portante dell’agricoltura della Pianura Padana, indipendentemente dalle varie nicchie o produzioni tipiche. Vanno promosse iniziative di aggregazione della produ-zione, nuovi strumenti di mercato. E ci si deve aprire alle nuove tecnologie.

L’interventodi Deborah Piovan, vicepresidentedi Confagricoltura Veneto: “Irrinunciabili innovazione e conoscenza”

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Il termine per la presentazione delle domande di aiuto è fissata al 28 febbraio 2011

Psr Giovani, aperto il quarto bandoPur nella ristrettezza dei tempi

concessi per la presentazione del-le istanze durante la terza apertura dei termini (dal 30 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010), il terzo bando della Misura 112 e del relativo Pacchetto giovani B ha evidenziato il vivo inte-resse per questo tipo di progettazione integrata nei giovani che vogliono insediarsi in agricoltura con un pro-prio progetto innovativo: Avepa aveva ricevuto infatti 480 domande ammis-sibili ( 399 in pianura e 81 in mon-tagna). Le 291 domande approvate da Avepa hanno permesso la concessio-ne dell’intero importo messo a ban-do: 33 milioni di euro, una somma tuttavia non sufficiente a soddisfare tutte le richieste formulate e ammis-

Andrea Mezzanato, presidente di Anga Rovigo, ha ricevuto il Pre-

mio Passaggio Generazionale isti-tuito dalla Camera di Commercio provinciale. L’azienda Mezzanato nasce a Porto Viro nei primi anni ‘80, sotto la dire-zione del padre, Antonio, commer-ciante di bovini,con la costruzione del primo capannone per ricovero animali, allo scopo di avere un pun-to di approdo per il commercio di bovini da vita per gli allevatori ita-liani. Negli anni, sono state costrui-te altre stalle e acquistati terreni agricoli: dall’attività di commercio si passò a quella dell’allevamento da

Al presidente di Anga Rovigo Andrea Mezzanato

Premio Passaggio Generazionale

sibili dopo l’istruttoria preliminare. E questo motivo ha indotto la Regio-ne a dare avvio a un quarto bando di apertura dei termini di presentazione delle domande sulla Misura 112 Inse-diamento di giovani agricoltori - Pac-chetto giovani B, con una dotazione finanziaria di 24 milioni di euro.

Le modalità di attuazione restano so-stanzialmente inalterate rispetto alle precedenti per tutte le misure attiva-bili nell’ambito del Pacchetto giovani B. Uniche eccezioni sono rappresen-tate dalla impossibilità di riconoscere le integrazioni delle percentuali di contributo al settore lattiero-caseario per la ristrutturazione dello stessonell’ambito delle così dette “Nuove

ingrasso e alla coltivazione di cerea-li per alimentazione bovina.L’inserimento dei figli Andrea e Nico-la portò a un ulteriore ampliamento delle superfici coltivabili e del quanti-tativo di capi nelle stalle: attualmente sono circa 1700 i bovini all’ingrasso e circa 250 gli ettari in conduzione. Andrea si occupa personalmente dei contratti di acquisto e vendita dei bovini.L’ultima innovazione introdotta nel-l’azienda è un impianto biogas per la produzione di energia da biomassa (da 1megawatt), che entrerà in fun-zione entro la fine dell’anno, mentre per il 2011 è in progetto la costruzio-ne di un impianto fotovoltaico.

Nel testo definitivo della “legge di stabilità 2011, tra le novità fiscali di rilievo per l’agricoltura, c’è la stabilizzazione delle agevolazioni fiscali

per l’accorpamento della piccola proprietà contadina. Rimane dunque la tas-sazione di favore per le cessioni di terreni agricoli nei confronti di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella relativa gestione previdenziale e assistenziale, e per le operazioni fondiarie effettuate attraver-so l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare).Il regime agevolato per tali atti consiste nell’applicazione delle imposte di registro e ipotecaria in misura fissa (168 euro ciascuna) e dell’imposta cata-stale all’1%. Inoltre l’onorario notarile viene ridotto del 50%.Si perdono i benefici se, prima che siano trascorsi cinque anni dall’atto, i terreni vengono venduti o non sono più coltivati o condotti direttamente.

A regime le agevolazioni

Piccola proprietà contadina

sfide”, in quanto le relative dotazioni aggiuntive risultano già totalmente impegnate. Per questo motivo saran-no riconosciute due graduatorie di merito, con una specifica graduato-ria riservata alle “zone montane”, cui viene riservato il 25% dei fondi.Il termine per la presentazione delle domande di aiuto è stato fissato al 28 febbraio 2011 (al 31 maggio 2011 il termine per la conclusione del-l’istruttoria e l’adozione del decreto di approvazione delle graduatorie da parte di Avepa).

Aiuti per complessivi 24 milioni di euro

Niccolò Lunari figlio di Pierluigi, il nostro tecnico del-l’Ufficio zona di Lendinara, ha conseguito il 27 novem-bre presso l’Università Luigi Bocconi di Milano la laurea

in Economia aziendale e management, riportando il punteggio di 105/110.

Laurea

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Le nuove leve dell’agricoltura

I giovani hanno bisogno di vivere in prima per-sona la loro esperienza lavorativa, hanno bi-

sogno - come tutti del resto - di fare le proprie scelte, di sbagliare, di trovare delle soluzioni. I genitori pur promuovendo l’inserimento dei fi-gli nell’azienda, spesso inconsciamente vorreb-bero che ci fosse una naturale continuazione di ciò che è stato fatto, mantenendo a sé le scelte aziendali. È giusto? È possibile pensare che nel 2010 un giovane (fino a 40 anni si è considera-ti giovani) debba completamente dipendere da altri?

Credo sia necessario riflettere sul ruolo dei ge-nitori che davvero vogliono inserire i propri figli in questo settore. Credo che sia soprattutto una questione culturale: far crescere imprenditorial-mente i propri figli accompagnandoli nelle scel-te aziendali, distaccandosi giorno dopo giorno

Continua da pagina 1 dalla gestione diretta ma con un occhio attento all’evolversi della situazione. La metafora se-condo me più appropriata è quella del bambino: deve imparare a camminare, lo si sostiene, lo si aiuta a fare i primi passi per poi lasciarlo e aiutarlo quando cade.Penso che il giovane che non si sente consi-derato capace di ragionare in piena autonomia prima o poi se ne andrà. Ce ne sono di lavori nonostante la crisi! Non perdiamo questo posi-tivo potenziale umano e imprenditoriale. Spesso poi il giovane che rimane in azienda ha fratelli e sorelle che hanno intrapreso altre strade.

La certezza della disponibilità del fondo non c’è. Questo rappresenta un limite concreto, non di oggi ovviamente, per poter effettuare scelte imprenditoriali rilevanti. Perché devo investire, fare un frutteto, un vigneto, costruire una stalla, un capannone se poi….

Quante volte come direttore ho dovuto affronta-re situazioni difficili, delicate, con risvolti uma-ni e imprenditoriali a volte insanabili.Credo sia necessario da parte del genitore affron-tare per tempo questi problemi, non aspettare sempre “l’ultimo giorno”. Anche questo fa parte, e credo che sia uno dei principali problemi, del passaggio generazionale.Un altro spunto di discussione emerso durante il viaggio riguarda la disponibilità di superficie in affitto. Un problema annoso, molto discusso, mai risolto. Qui non è possibile trovare soluzioni se il pubblico non promuove vere politiche di sostegno ai giovani imprenditori. Pur mantenendo sul pia-no giuridico la libertà del proprietario, si potrebbe pensare a formule più vicine alle esigenze dell’im-prenditoria giovanile abbattendo ad esempio i co-sti della bonifica in occasione di contratti d’affitto a giovani agricoltori, finanziando fideiussioni ban-carie o assicurative a garanzia dell’affitto.

Il pubblico dovrebbe essere più coraggioso nel promuovere davvero l’imprenditoria giovanile riducendo al minimo la burocrazia e sostenen-

do i veri investimenti imprenditoriali. Troppi furbetti vanificano il lavoro di chi ne avrebbe realmente necessità.Le considerazioni appena fatte mi sollecitano a pensare soluzioni e proposte. Sarebbe interessan-te trovare qualche agricoltore di esperienza dispo-sto ad affiancare giovani disponibili ad apprende-re. Non mi sto inventando niente di nuovo, in altri settori è stato messo in atto. Sta certamente nel-l’intelligenza degli attori conoscere i propri limiti e le proprie attitudini. Perché non provare?

Un’ultima considerazione è legata al fatto che gli stessi problemi dovuti al passaggio gene-razionale sono presenti in tutti i settori: arti-gianato, industria, commercio… Quanto bello sarebbe vedere l’attività storica aziendale che continua anche con le generazioni future. Stia-mo facendo di tutto perché ciò avvenga?I nostri giovani hanno bisogno di fiducia, certezze e norme; e i nostri senior di coraggio nel gestire il cambiamento.

Massimo [email protected]

Anga. Giovani imprenditori tra i vigneti e le risaie della Penisola Iberica

Quattro giorni in Catalogna

incontro con il responsabile del Dipartimento di agricoltura della Catalogna. Infine, la visita alla città di Barcellona, con le sue ram-blas e le case e la Sagrada Familia firmate dall’eccentrico, fiabesco e innovativo Gaudì.

Questo viaggio ci ha consentito di venire a contatto con una realtà che per alcuni aspetti è simile alla nostra,

connotata però da una importante presenza del settore vinicolo e da una scarsa rilevanza dell’agricoltura cereali-cola, a causa soprattutto della conformazione geografica della zona. In questo senso sono risultate esemplificative le visite alle cantine Albet i Noya e Cordoniu, che da sole sono in grado di soddisfare la quasi totalità della domanda spagnola, attraverso un’offerta altamente differenziata e completa.La cooperativa di trasformazione del riso Montsià serve l’intero Delta dell’Ebro, e la sua attenzione ai particolari durante l’intero processo di lavorazione ha offerto degli in-teressanti spunti ai dibattiti sorti durante la visita al delta di quello che è il maggior fiume della Catalogna, in grado di offrire uno spettacolo simile, ma non certo per i senti-menti, a quello del Po.Senza contare che i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi con autorevoli pareri in merito alle modalità con le quali viene organizzata l’agricoltura in questa zona. A tal proposito è da sottolineare l’entusiasmo con il quale Enrique Garcia ha risposto alle domande degli associati Anga, curiosi di capire meglio le differenze che intercor-rono con l’ambiente, anche in termini di regime fiscale e di lavoro dipendente. E il colloquio tenuto con il tecnico della Basf, il quale ha avvicinato tutti alle multinazionali che si occupano della realizzazione dei prodotti agricoli quotidianamente impiegati nelle nostre campagne. Sen-za contare che questa è stata un’occasione per conoscere ragazzi provenienti da differenti zone del Veneto, ognuno dei quali portatore di esperienze diverse, sia a livello pro-fessionale che personale: non deve essere dimenticato che un’esperienza del genere porta inevitabilmente con sé una scia di nuove amicizie e di consigli da mettere in pratica. Un giovane agricoltore che ha la volontà di migliorare la propria attività e di apprendere dall’esperienza altrui, dif-ficilmente potrà trovare altrove un gruppo così gravido di idee e soluzioni innovative, perché il segreto è il confronto con coetanei liberi da ogni condizionamento.Questo viaggio ci ha permesso in definitiva di renderci conto delle opportunità che il settore agricolo offre anche al di fuori del nostro territorio, in un’ottica internazionale e multietnica che rappresenta la vera sfida da cogliere in un mondo sempre più globalizzato.

Federico Visentini

Le impressioni di un anghino

Questo viaggio...Al viaggio di studio in Spagna organizzato in novembre dall’An-

ga di Rovigo ha partecipato una delegazione di 12 giovani agri-coltori polesani che, con il direttore di Confagricoltura Rovigo e il presidente dell’organizzazione giovanile Andrea Mezzanato, hanno scelto la regione catalana, terra di vigneti e risaie, per scoprire la realtà di altre agricolture europee. All’iniziativa hanno aderito an-che “anghini” di altre province venete, Vicenza, Padova e Verona, formando un affiatato gruppo di una trentina di imprenditori ac-comunati dal piacere del viaggiare in compagnia per condividere conoscenze e nuove esperienze.E dunque, i nostri sono stati in visita alla cantina Albet i Noya, a Sant Pau d’Ordal, nella regione del Penedes che conta 27mila ettari di vigneti tra Barcellona e Tarragona, zona DO (vini a denominazio-ne d’origine). Albet y Noya è una cantina che risale ai primi del ‘900, azienda biologica dalla fine degli anni ’70, vinifica uve provenienti da circa 100 ettari, con allevamento ad alberello e terrazzamento a sud su terreni argilloso-sabbiosi su base calcarea. Macabeo, Xarello e Parellada i vitigni bianchi; Cabernet sauvignon, Tempranillo, Ga-macha tinta e Syrah i rossi.

La seconda meta del viaggio, Amposta, è la sede di Delta Med, l’asso-ciazione dei delta fluviali del Mediterraneo, costituita nel 2002 come forum permanente di analisi, discussione e ricerca di soluzioni per lo sviluppo sostenibile delle delicate aree alla foce dei fiumi. A Delta Med aderiscono gli enti italiani: Consorzio di bonifica Delta Po Adi-ge, i consorzi ferraresi competenti sulla foce del Po, i Consorzi di bonifica Dese Sile e Pianura Veneta.Ad accogliere i giovani agricoltori italiani nel delta dell’Ebro, fiume principale della penisola iberica, il direttore di Delta Med Enrique Garcia, che ha accompagnato i nostri anche nella visita alla riseria Montsià, la più antica e tradizionale cooperativa di produttori del Delta che nel 1996 ha ricevuto la Certificazione di origine.Il parco naturale del Delta dell’Ebro (320 chilometri quadrati) è so-sta privilegiata per le specie migratorie: 300 specie di uccelli vivono in questa zona caratterizzata da dune, paludi e lagune.

È stata poi la volta di Tarragona, città dalla storia millenaria, ricca di vestigia fenicie, romane e medioevali: qui è concentrato un patri-monio archeologico iscritto nella lista dell’Unesco come Patrimonio mondiale dell’umanità, con il principale punto di riferimento turi-stico nell’anfiteatro romano, in riva al mare sulla Costa Dorada. Il viaggio è proseguito con le degustazioni nella cantina Codorniu, a Sant Sadurnì, sorta nel 16° secolo, che dal 1872 produce Cava (risposta catalana allo champagne) utilizzando i vitigni tipici della zona del Penedes. La cantina è definita “la cattedrale del Cava” per l’insieme maestoso di guglie e archi che risentono del modernismo e dell’impronta di Antoni Gaudì. Il sotterraneo, costruito con una complessa architettura di mattoncini, ha una superficie di più di 200.000 metri quadrati e può contenere fino a 100 milioni di bot-tiglie.Molto suggestiva anche la sosta al monastero benedettino di Santa Maria di Montserrat: meta di pellegrini da tutto il mondo, è costrui-to sulla montagna omonima a 50 chilometri a nord-est di Barcello-na, a 725 metri sul livello del mare. Gli anghini si sono poi goduti il panorama con vista mozzafiato dai 1.236 metri di Sant Jeroni, il picco più alto del Monteserrat. Dopo tanta bellezza naturale e architettonica, un’incursione nella scienza applicata all’agricoltura con la presentazione delle attivi-tà condotte dalla Basf presso il centro ricerche di Barcellona e un

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All’iniziativa curata dal Consorzio Rsu hanno partecipato fattorie didattiche, agriturismi e aziende tradizionali

Settimana europea della riduzione dei rifiuti

Aelle domeniche del 16 e del 23

gennaio l’Istituto tec-nico agrario “Ottavio Munerati” accoglierà genitori e ragazzi che potranno visitare tutte le strutture delle quali dispone. A partire da questo anno scolasti-co, l’Ita di S. Apollina-re si avvale inoltre di un nuovo laboratorio: una serra di 350 me-tri quadrati coltivata a piante floricole e ar-bustive, realizzata dal-l’Istituto con il contri-buto della Fondazione Banca del Monte di Rovigo. La struttura risponde pienamente ai criteri dettati dalle attuali norme in termini di costruzione e di sicurezza; attraverso questa serra gli allievi potranno acquisire nuove competenze e completare la loro formazione e

“Ottavio Munerati”. Una nuova serra arricchisce le strutture

Porte aperte il 16 e il 23 gennaio preparazione. Per l’Isti-tuto inoltre la serra rap-presenta un’ulteriore occasione di confronto con gli operatori del settore, per avviare con essi rapporti costrutti-vi, secondo quello spi-rito di collaborazione che già vede il Mune-rati impegnato in prove sperimentali condotte su colture erbacee.Nuove tecnologie in agri-coltura, educazione eco-logica, salvaguardia del-l’ambiente: con un’azien-da agraria di 40 ettari

tra bosco, seminativo, frutteto e vigneto, l’Istituto tecnico agrario (che nel 2006 ha ottenuto la certificazione di qua-lità) rappresenta una scelta importante per gli studenti che vogliono costruire le basi del proprio futuro impegnandosi nell’agricoltura.

Il soggiorno invernale 2011 dei nostri agricoltori pensionati si terrà presso il Commodore Hotel di Montegrotto Terme, dotato di grandi spazi interni

e di 4 piscine termali interne. I soci di Rovigo parteciperanno al turno da venerdì 11 a venerdì 18 febbraio.

Sono previste escursioni con bus gran turismo e guide turistiche altamente qualificate a Padova, Vicenza, Bassano del Grappa, sui Colli Euganei, a Mon-tegrotto; infine un’escursione di un’intera giornata a Venezia con pranzo in corso di gita. La quota comprende: sette giorni di soggiorno di cui cinque in pensione completa e due di mezza pensione; sistemazione in camera doppia; l’ingresso alle piscine termali dell’hotel, l’accesso alla palestra, alla sauna e alla grotta termale; il medico in hotel; l’animazione in hotel e i premi per le gare (ballo, briscola, canto).

Quota di partecipazione: 600 euro per i soci del Sindacato, 700 euro per i non soci (200 euro entro il 22 dicembre e saldo entro il 20 gennaio). Adesioni con versamento della caparra: entro il 22 dicembre 2010, per informazioni telefono 0425.204422.

Sindacato Pensionati

Soggiorno alle Terme dall’11 al 18 febbraio

L’importanza di vivere senza la percezione della paura, la forma-

zione di una solida coscienza civile nella popolazione, l’interazione tra diritto alla cittadinanza e politiche migratorie, la criminalità organizza-ta, il terrorismo: questi gli argomenti affrontati da esperti e qualificati rela-tori nell’incontro “Sicuri senza paura. Dal diritto alla sicurezza alla sicurez-za del diritto” che si è svolto nella biblioteca di San Bellino a cura del Comune e dall’Università popolare. Temi molto importanti e di grande attualità, che fanno da sfondo e si collegano con quelli trattati nell’in-teressante pubblicazione dal titolo “L’amministrazione civile dell’interno ieri, oggi e domani”, presentata nel corso della serata. Si tratta della rac-colta degli Atti della giornata di studio

Una piccola guida per essere “Sicuri senza paura” La pubblicazione sarà stampata dalla Provincia e inviata a tutte le famiglie del Polesine

Tra gli autoriil nostro associato Pasquale Marchetto

svoltasi presso la Scuola allievi agenti della Polizia di Stato a Peschiera del Garda a cura del Gruppo di ricerca interdisciplinare sulle sicurezze e le forze dell’ordine (Grisfo) e il Coor-dinamento provinciale della Cisl FP veneta per il Viminale. I relatori che hanno preso parte all’iniziativa san-bellinese sono infatti gli autori dei di-versi capitoli che compongono l’agile volumetto, che si colloca nella scia de il “Dizionario minimo di sicurezza massima”, pubblicato nel 2007 a cura della Provincia di Rovigo e scritto da Paolo Valer, Pasquale Marchetto (im-prenditore agricolo nostro associato, militare dell’Arma dei Carabinieri dal 1983 al 1985) e Antonio Mazzei, rela-tori dell’incontro a San Bellino assie-me a Guido Ferrarese, Mariella Genco e Luca Sbardelaro.

E proprio a seguito del consenso rac-colto fra la cittadinanza dal “Dizionario minimo di sicurezza massima”, la Pro-vincia di Rovigo ha dato alle stampe la pubblicazione del pieghevole “Sicuri senza paura” di Mazzei e Marchetto, che raccoglie norme di comportamen-to sulla sicurezza domestica, sulla na-vigazione in rete, sull’incolumità fisica, con molti suggerimenti di buon senso per evitare disagi e sgradevoli sorprese. Il pieghevole sarà stampato in 110mila copie che verranno inviate a tutte le fa-miglie del Polesine.

Il progetto educativo per sensibi-lizzare le scolaresche a limitare i

rifiuti realizzato dalle nostre fatto-rie didattiche con la collaborazio-ne del Consorzio Rsu ed Ecogest del Polesine ha avuto una naturale continuazione con l’adesione alla Settimana europea per la riduzio-ne dei rifiuti. All’iniziativa - che si è svolta dal 20 al 28 novembre - ol-tre ad aziende di Bambini in fatto-ria e agriturismi (I Pavoni di Renzo Malin, La Presa di Lucia Cestari, La Frattesina di Luca Bassi, Le Barbarighe di Leonardo Gagliardo) hanno partecipato anche aziende tradizionali (Nicola e Floriano Ose-lin, Tiziano Marchetto). Inoltre: l’Ato rifiuti, l’Asm di Rovigo, la Provincia, il Laboratorio territo-riale ambientale LaTerra. Scopo: “Informare la popolazione tutta che dal 1° gennaio 2011 le borse di plastica per la spesa saranno fuori legge” spiega il presidente del Consorzio Pierluigi Tognolo. Per questo l’ente ha consegnato agli imprenditori agricoli le borsine per la spesa biodegradabili e com-postabili nelle quali i consumatori possono trasportare i prodotti or-tofrutticoli locali e stagionali che acquistano nelle bancarelle dei mercati agricoli nelle piazze di diversi Comuni: Rovigo, Villanova del Ghebbo, Adria, ma anche all’ Uls 19 di Adria, nel mercato che è stato attivato all’interno della struttura sanitaria. Alla Settimana europea hanno in-fine aderito alcuni esercizi com-merciali di Rovigo che - oltre a

diffondere il materiale informa-tivo predisposto dagli organiz-zatori sulla riduzione dei rifiuti - hanno fornito consigli pratici

ai cittadini per produrre meno rifiuti, ad esempio acquistando prodotti confezionati con imbal-laggi compostabili o riciclabili.

Bonifica e fondi regionaliUno stanziamento di 3 milioni e 250 mila euro al Consorzio di bo-

nifica Delta del Po: lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto, Maurizio Conte, in apertura del workshop “Attività di ricerca applicata alla gestione delle aree vallivo-lagunari del Delta del Po” organizzato dalla Fondazione Ca’ Vendramin e dal Consorzio di bonifica, in collaborazione con la Regione, al Museo regionale della bonifica a Taglio di Po. Saranno eseguiti lavori di manutenzione della canalizzazione sub lagunare con dragaggio nelle lagune di Barbamarco e Caleri e nella sacca degli Scardovari. Per la laguna di Vallona si pro-cederà alla manutenzione dei canali di alimentazione delle chiaviche di presa. Altri interventi urgenti riguardano il dragaggio e la sistemazione della laguna Basson e della sacca del Canarin. Previsti anche interventi di difesa delle bocche e degli scanni lagunari, la manutenzione di ma-nufatti e la realizzazione di opere a verde.

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Conferito al nostro associato Oscar Brenner da Unioncamere e Centro estero delle Camere di Commercio del Veneto

Asparagi da export: il Premio Marco PoloUn riconoscimento da parte di

Unioncamere per il contributo da-to allo sviluppo dell’interscambio del Veneto: questa la motivazione con la quale Oscar Brenner, imprenditore agri-colo nostro associato, il 19 novembre ha ricevuto il Premio Marco Polo con-feritogli da Unioncamere del Veneto, nella prestigiosa sede della Camera di Commercio di Verona. Al termine della presentazione del rap-porto “Veneto internazionale 2010”, i presidenti delle sette Camere di Com-mercio regionali hanno consegnato a 14 imprese venete il “Premio Marco Polo”, giunto alla XXII edizione.

All’inizio erano mele e pereOscar Brenner si è insediato nell’anno 2002 nell’azienda agricola di circa 20 ettari che precedentemente era stata condotta dal padre prevalentemente a frutteto (mele e pere) e in misura mar-ginale ad asparago (1,5 ettari).Laureato in economia aziendale, Bren-ner - pur proseguendo con la piccola

Con il marchio “Principe bianco”un fatturato di oltre 600mila euro, il 25% realizzato in Germaniae in Austria

Il presidente della Cciaa di Rovigo Lorenzo Belloni consegna il premio a Oscar Brenner

di crescita aziendale, che al momento è soddisfacente e stimolante.

Il ”Principe bianco”L’azienda ora conta su una superficie di 12,5 ettari di asparago bianco tutti sotto serre-tunnel, di un marchio re-gistrato (“Il Principe Bianco®”) ormai ben conosciuto e apprezzato dal merca-to e che si rivolge alla fascia di clientela medio-alta, impiega 50 operai durante la raccolta, sviluppa un fatturato di ol-tre 600.000 euro di cui circa il 25% è realizzato all’estero, in particolare in Germania (aree di Stoccarda e Monaco) e Austria (Vienna).

Alta qualità ma anche mediaAl fine di soddisfare la crescente do-manda e ampliare la quota di mercato all’estero, entro i prossimi mesi l’azien-da realizzerà un programma di amplia-mento della produzione di circa il 40% che consentirà al tempo stesso di rag-giungere nuovi mercati.In Italia l’azienda ha intrapreso la stra-

da della produzione specializzata di alta qualità. D’altra parte l’azienda Brenner ha valu-tato positivamente la possibilità di rea-lizzare prodotto destinato a un pubbli-co più ampio, di qualità media e prezzo contenuto. In questa logica l’impresa ha stabilito rapporti di stretta collabo-razione con l’Egitto per lo sviluppo di un’unità produttiva di 80 ettari.

Tecnologie italianeper le colture egizianePer le tecnologie chiave nel settore della produzione di asparago (impianto irrigazione, macchinari agricoli, siste-mi per la conservazione, linee per la lavorazione del prodotto) l’azienda ha indirizzato i propri partner egiziani verso prodotti, impianti, knowhow di alta qualità italiani. L’alta qualità, l’esperienza, la vera colla-borazione e il fare sistema con fornitori italiani si sta rivelando assolutamente critico nell’ottica dell’internazionaliz-zazione dell’impresa.

asparagiaia ormai a fine ciclo - ha utiliz-zato i primi anni di attività per sviluppa-re esperienza diretta su alcune colture (insalate, carote, cavoli, patate, pisel-

li…), risultata preziosa per integrare la propria formazione.I primi risultati deludenti dal punto di vi-sta economico, hanno imposto una seria valutazione sul futuro dell’azienda agri-cola. Una lunga analisi sulla marginalità delle colture prodotte e altre riflessioni legate ai possibili effetti della globalizza-zione sul settore agricolo hanno indotto Brener a orientare l’intera azienda verso la specializzazione nell’asparago bianco. La scelta fatta ha dato avvio a una fase

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