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Poste ItalIane. s.P.a. - sPedIzIone In abbonamento Postale - d. l. 353/2003 (ConV. In l. 27/02/2004 n°46) aRt. 1, Comma 1, dCb/Cn nR. 07/12 - 1,00

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23-24-25 marzo18-19-20 maggio15-16-17 giugno6-7-8 luglio3-4-5 agosto

31 agosto e 1o-2 settembre5-6-7 ottobre

9-10-11 novembre30 novembre e 1o-2 dicembre

IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI SUCCESSIVI

Nel fine settimana del 10, 11 e 12 febbra-io è ripartita nel migliore dei modi l’i -niziativa “Bella, buona e Granda”, me -rito del grande successo degli espositori

e di oltre 6.000 ingressi giornalieri. È stato il primodegli appuntamenti in calendario dedicati ai prodottidella tradizione, un’ormai consolidata realtà propo-sta dal BIGSTORE GALLERY di Al ba.L’evento, che ha coinvolto cinque aziende piemon-tesi, testimonia la forte attenzione verso i prodottidella terra e gli operatori, perlopiù aziende agricole,

impegnati giorno per giorno nella promozione enella valorizzazione di quelle specialità che sonouno dei valori portanti della Granda. «Questa esperienza», sottolinea Marco Gallarato,dell’omonima azienda agricola di Bra, «si confermaassolutamente positiva, ma soprattutto certifical’attenzione crescente da parte dei consumatori neiconfronti dei prodotti tipici. Noi alleviamo pecore econ il latte crudo produciamo ben dodici tipi di for-maggi che, naturalmente, abbiamo offerto in degu-stazione nel BIGSTORE GALLERY di Al ba». «Tipicità è la parola magica», ribadisce LoredanaSaglia della macelleria “Robino Giuseppe” di Cor -temilia, «che ci ha permesso di far assaggiare evendere i nostri salumi, ma in particolar modo l’ap-prezzato filetto baciato. La grande affluenza di pub-blico e la positiva risposta dei clienti del BIGSTORE

GALLERY di Al ba non può che renderci felici in quantoci offre la possibilità di presentare la nostra macel-leria artigianale e le fedeli interpretazioni dei grandiclassici della tradizione piemontese».Toni entusiastici anche nelle parole di DonatellaGallo, titolare dell’azienda agricola “Ape Maia” diSommariva Perno, produttrice di undici tipi di pre-ziosi e ricercati nettari d’ape. «È la terza volta che a -derisco all’iniziativa del BIGSTORE GALLERY di Al ba enon posso che sostenere e appoggiare in pienol’evento, frutto di sforzi e determinazioni comuniche negli anni hanno portato a significativi risultati».«Il merito è anche», sostengono Patrizia eUmberto Scognamillo di “Liquirizieria”, «diun’attenta promozione che è riuscita a incentra-re l’attenzione sull’importanza dei prodotti diqualità, come la liquirizia presentata in diciotto

CORSO CANALE 99FRAZIONE MUSSOTTO

ALBA

specialità certificate bio che permettono digustare l’aroma intenso e rinfrescante di unaradice dal gusto fiero».«In sé l’iniziativa non può che essere giudicata inmodo positivo», sottolinea Marco Serafino della“Euro freschi, «per noi i margini di miglioramentosono un importante stimolo a progredire semprepiù, per offrire ai consumatori finali specialità comeformaggi e salumi di valore artigianale».In conclusione, dichiara Fabrizio Davico, che colla-bora con BIGSTORE GALLERY di Al ba nel selezionare ecoinvolgere gli espositori, ormai numerosissimi, di“Bella, buona e Granda”: «Sono molte le novitàdell’edizione 2012, a partire da un rinnovato lookdelle bancarelle espositive, più colorate e in grado diattrarre un crescente numero di estimatori del cen-tro commerciale albese richiamati dalla qualità edalla genuinità delle proposte offerte».Il prossimo appuntamento da segnare in calendario:24, 25 e 26 marzo per conoscere meglio la città diCherasco e le sue tante (e buone) specialità.

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L’agenzia di pubblicità con sede a Saviglianogarantisce un’accurata promozione di prodottie immagine. E lancia gli spot virali sul web

“UNINVENTIVA”:LA CREATIVITÀVA... AL POTERE

«La modestiaè solo l’ar-te di inco-r a g g i a r e

gli altri a scoprire quanto seiimportante». Così sostenevaNapoleone e così appare evi-dente approfondendo la storiae la cultura professionale di

Mirella Sartoris (account di -rector) e Luca Zerbini (diretto-re artistico) che, a partire dal2005, hanno dato vita adUNINVENTIVA, agenzia di pub -blicità con sede a Sa vi gliano,vero e proprio studio creativocon annesso centro di produ-zione audio e video.

Quali sono, in concreto, Mirella eLuca, le vostre modalità di ap -proccio ai clienti che si rivolgonoall’agenzia?«Garantiamo, con impegno eun pizzico di ambizione, unastrategia di comunicazione“tagliata” su misura. Lo stu-dio strategico rappresenta inogni settore un aspetto chiavee fondamentale che va curatonei minimi dettagli e che nonpuò essere lasciato all’improv-visazione, né tantomeno alcaso. Servono innanzituttocoordinamento, chiarezzaespositiva e dialogo con iclienti per comprendere e con-dividere specifiche esigenze e,in stretta partnership conloro, pianificare una strategiadi comunicazione integrata etagliata su misura in funzionedelle tipologie degli interlocu-tori e dei destinatari. Ecco per-

Simona Borsalino

4 á 23 febbraio 2012 á una genialità eclettica

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ché per noi è fondamentaletrasmettere la comprensionedel concetto di immaginecoor dinata».Che implica anche diversificatisettori di specializzazione...«Certamente. In affiancamen-to a servizi tradizionali comeideazione di loghi, grafica,fotografia, realizzazione disiti web, creatività per adver-tising pubblicitaria e relative

pianificazioni, siamo ricercatie fortemente specializzati,grazie a un team di collabora-tori giovani e dinamici, nellaproduzione di altissima quali-tà professionale di spot televi-sivi, filmati per il web, videoaziendali multilingua, video-clip, jingle musicali, docu-mentari e cortometraggi concolonne sonore originali.Siamo un au ten tico centro diproduzione audio-video chenegli anni si è distinto per ori-ginalità, ma soprattutto per-ché abbiamo sempre volutomettere al centro di ogninostra produzione, anche lapiù semplice, la massima curae un approccio fortementeinnovativo. Non a caso realiz-ziamo filmati a ziendali e spotdi grande impatto e forte dina-micità al fine di assicurareuna resa altamente cinemato-

grafica. Questo è possibileperché ci occupiamo diretta-mente di tutte le fasi dellaproduzione: ideazione e ste-sura dei testi, casting perattori e modelli, scoutinglocation, regia e direzionedella fotografia, musiche espeakerati multilingua (chevengono realizzati nella saladi registrazione interna allastruttura), post produzione,

effetti speciali ed animazio-ne grafica». Parliamo ora di una novità, diuna nuova frontiera che molto viappassiona...«Si tratta degli spot virali, verie propri video che, inseriti sulweb, visibili e condivisi dalarga parte degli utenti, devo-no riuscire a destare l’atten-zione di un vasto e crescentepubblico. La difficoltà, ma sevogliamo anche il divertimen-to, nella realizzazione di que-sti filmati, sta nella creatività,ossia nella possibilità di uti-lizzare effetti speciali strabi-lianti, associati sempre aun’idea geniale, fuori daglischemi, e per questo allettanteper stimolare il continuo pas-saparola on-line. È certamenteuna soluzione innovativa ed èanche il prodotto su cui stia-mo concentrando le nostre

energie in questo periodo. Lofacciamo forti naturalmentedei dati statistici emersi inItalia nel 2011. Pare, infatti,che il Belpaese sia al verticeper penetrazione dei socialmedia, da casa come dal-l’ufficio. I motivi sonoperlopiù variegati:giochi, mappe stra-dali, informazionimeteo, musica,

video, notizie di cronaca,sport, finanza... Al contrario,poi, di quanto si possa imma-ginare, il target di internet haun’età media che varia tra 35e 44 anni, quindi assoluta-mente “appetibile” dal puntodi vista commerciale».Per concludere, Mirella e Luca,perché è sempre utile affidarsi aUninventiva?«Napoleone, tanto per rimane-re in tema, diceva: “L’imma -ginazione governa il mondo”.A noi, invece, piace pensareche il mondo sia nelle mani dicoloro i quali hanno il coraggiodi sognare e di correre il ri -schio di vivere i propri sogni».Sembra, ed è, una sfida avvin-cente... Però in realtà è anchela chiave per proporre a un’esi-gente clien tela una nuova esemplice porta d’accesso versoil domani.

LucaZerbini è stato

allievo di una delle scuoledi cinema più importanti a

livello mondiale: la “New Yorkfilm Academy”, che gli ha

consentito un approccio allamateria pratico e innovativo,

geniale, creativo e d’avanguardia.

UNINVENTIVAvia Mario Franco [email protected]. 0172-713813fax 0172-22556www.uninventiva.it

23 febbraio 2012 Ü 5

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6 á 23 febbraio 2012 á ricchezze che a volte non sappiamo di avere

La presidente nazionale, Ilaria BorlettiBuitoni, pone l’accento sulla necessità di valorizzare i tanti gioielli del “bel Paese”

UN PATRIMONIODA PROTEGGERE E FAR CONOSCERE

Tra i beni del Fondoambiente italiano (Fai)

c’è anche il castello dellaManta (prime due foto dasinistra), dove domenica

11 marzo verranno organizzate speciali

visite guidate dal titolo“Danze in castello-Ilmondo femminile

tra le arti”. In un’atmosfera

caratterizzata da ballie melodie rinascimentali,

sarà un pomeriggio dedicato alle donne,

alla creatività femminilee alla scoperta

della storia del maniero, delle sue stanze e dei

personaggi protagonistidegli affreschi

Q uando di un’orga-nizzazione senzascopo di lucro sonomolto più note le

iniziative che i suoi vertici, signifi-ca che sta lavorando bene. Ildiscorso calza a pennello per il Fai,Fondo per l’ambiente italiano, fon-dazione privata il cui scopo è ilrestauro e l’apertura al pubblico dibeni storici, artistici o naturalisticiricevuti per donazione, eredità ocomodato. Da due anni alla suaguida c’è Ilaria Borletti Buitoni.“IDEA” l’ha intervistata. Essere al capo del Fai in un Pae -se unico per patrimonio artisticoè più complicato? «Senza dubbio sì, perché l’Italia,oltre ad avere un patrimonioambientale e culturale immenso,molto più significativo di qualun-que altro Stato, è continuamente

assalita da una situazione dram-matica che consiste nella cemen-tificazione, un assalto al paesag-gio che è un bene culturale. Ladifficoltà dipende anche dal fattoche i fondi necessari per il mante-nimento del patrimonio cultura-le italiano non sono sufficienti.Per questo si tratta di un lavorotutto in salita, per di più in unPaese in cui la coscienza dell’im-portanza di questo patrimonio èmeno diffusa che altrove». In un momento di crisi nondovrebbe essere più facile farcapire che il patrimonio artisticopuò essere una risorsa?«La gente lo capisce, purtroppo èla politica che non lo fa. Evi -dentemente il Governo, per ilquale peraltro ho molta conside-razione, in questo momento haaltre priorità. La politica fa fatica

a capire che c’è la necessità diinvertire la marcia». Ma lei cosa intende per invertirela marcia?«Significa una serie di cose, comefavorire una fiscalità che permet-ta ai privati di donare a favore delpatrimonio culturale, vuol dirpermettere a fondazioni come lanostra un maggior impegno ecoinvolgimento nella gestionedei beni pubblici, ritenere l’ambi-to culturale prioritario in unPaese come il nostro». Il patrimonio culturale e paesag-gistico potrebbe avere maggioriricadute positive sul turismo?«Per sfruttare il turismo bisognapreparare il Paese a riceverlo. InItalia abbiamo una situazioneturistica per cui nemmeno sullestellette degli hotel c’è accordo.Abbiamo intere regioni cheRaffaele Viglione

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Sotto: la presidente nazionaledel Fai, Ilaria Borletti Buitoni,a capo della Fondazione dal 2010. Da sinistra nellealtre immagini: due scorcidel castello della Manta, unaprospettiva del castello diAvio in Trentino e il Giardinodella Kolymbetra nella Valledei templi di Agrigento

avrebbero un’altissima potenzia-lità turistica, ma che sono irrag-giungibili. Ci sono beni sparsi perla penisola che o non sono apertio non sono valorizzati o non so -no accessibili. Prima di parlare ditu rismo bisognerebbe mettere ilPaese nelle condizioni di avere u -n’offerta turistica. Cioè quelloche va fatto con una programma-zione nel medio-lungo termine». Lei è a capo del Fai da due anni.Di quale risultato ottenuto inquesto periodo va più fiera? «Il risultato di cui sono più soddi-sfatta è di aver aperto, pur in unanno difficile come il 2011, bentre beni importanti a Venezia,Padova e Assisi, aumentato ilnumero di soci e, soprattutto,fatto sopravvivere la Fondazionein un momento molto difficile». Visto i risultati delle vostre cam-pagne, si può dire che sappiatefare buon marketing...«Cerchiamo di portare avanti undiscorso di sensibilizzazione,perché è evidente che è ciò chepermette di far svolgere alle per-sone il ruolo di sentinelle sul ter-ritorio. Il Fai si impegna moltocon iniziative come i “Luoghi delcuore” o le Giornate di primave-ra, quando apriamo più di 660beni, con il coinvolgimento dioltre mezzo milione di persone.Siamo però un Paese in cui, spe-cie in certe regioni, il patrimoniomonumentale e paesaggistico è

stato particolarmente massacra-to e l’attenzione ai nostri temideve essere tutta costruita. Percapirci, l’associazione gemelladel Fai in Inghilterra il “Nationaltrust”, ha 3 milioni e mezzo disoci, noi novantamila». Lei ha una predilezione tra i benidel Fai?«Io sono molto innamorata delgiar dino della Kolymbethra, aipiedi della Valle dei templi di A -grigento e poi, siccome abito inUm bria, vicino al bosco di SanFrancesco, ad Assisi, sono moltolegata anche a quel luogo». E come giudica il “nostro” ca -stello della Man ta? «Trovo il castello della Mantabellissimo e lo ritengo un beneabbastanza perfetto per dimen-sioni, e per la qualità degli affre-schi. È uno dei beni più significa-tivi che la Fondazione abbia inItalia. Quando è stato regalatodalla contessa Elisabetta De RegeProvana, ha rappresentato dav-vero una svolta nella storia delFai. Quando parliamo di grandiopere che proteggiamo, citiamosempre gli affreschi della Manta». I paesaggi di Langhe, Roero eMonferrato sono candidati a di -ventare a patrimonio dell’U -nesco. In base alla sua esperien-za, l’attribuzione a un territoriodi questo riconoscimento deter-mina una maggior attenzione al -la tutela dello stesso?

«Di solito c’è un’attenzione mag-giore, ma spesso l’Unesco ha do -vuto reintervenire per ribadirel’importanza di questa segnala-zione. Credo che, in un certo sen -so, dovrebbero essere ancora piùselettivi. Sarei per mantenere uncarattere di eccezionalità: visto ilrischio che corrono i nostri beniambientali e paesaggistici, faredel riconoscimento Unesco unfatto eccezionale permettean che un domani di sol-levare critiche più effi-caci se un patrimonionon venisse protetto».

VERSO LE GIORNATE DI PRIMAVERAAlba sarà una città aperta per far scoprire i suoitanti tesori nascosti (archeologici e non soltanto)

Quest’anno Alba è stata scelta dalFai (nella foto: il presidente delgrup po locale, Fausto Perletto) co -me città della Granda aderente al -l’iniziativa “Città aperte”. Per le Giornate Fai di primavera,sabato 24 e domenica 25 marzo, sipotranno visitare anche i sitiarcheologici del centro storico, conl’accompagnamento di “apprendi-sti Ci ce ro ni”, ovvero stu denti delliceo artistico “Pinot Gallizio” e di guide professioniste. I beni aper-ti, appartenenti al percorso “Alba sotterranea”, saranno: il sitoarcheologico nei sotterranei dell’Ente turismo; i reperti con servatipresso la filiale della Banca regionale europea; i reperti archeolo-gici ritrovati presso la Banca d’Alba; il sito archeologico del Duomodi San Lorenzo; il percorso archeologico della chiesa di San Giu -seppe. Domenica 25 sarà possibile visitare anche il “tesoro dellaCattedrale”: oggetti liturgici, oreficeria devozionale e paramentisacri conservati nel Duomo di Alba.

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preta lo stile del marchio in modoinnovativo. Il nuovo volto BMW,caratterizzato da gruppi otticimontati bassi e allungati fino aldoppio rene, accentua il designdinamico ed elegante dellanuova BMW Serie 3. Le linee affu-solate e sportiveggianti dellanuova Serie 3 disegnano unasagoma nettamente più granderispetto alla versione uscente, piùlunga di ben 9,3 cm.Per quanto riguarda gli interni dellanuova Serie 3, volumi più generosicon un aumento di spazio per leginocchia dei passeggeri posterioridi 15 mm e 8 mm in più di spazioper la testa.Il portabagagli dispone, infine, di

20 litri di spazio in più (480 litritotali). Il peso totale della berlina,nonostante le dimensioni aumen-tate, risulta alleggerito di 40 kgrispetto alla vecchia versione.Cambio automatico a 8 rapporti:dal punto di vista tecnico la grandenovità riguarda l’introduzione delcambio automatico a 8 rapporti, inalternativa al manuale a 6 marce,disponibile su tutte le motorizza-zioni.La nuova BMW Serie 3 dispone diun tasto Eco Pro per selezionare lediverse modalità di guida: sport,sport +, confortevole o economico.Motorizzazioni: al lancio sarannodisponibili quattro propulsori, con-traddistinti da un’elasticità elevatae da un basso consumo di carbu-rante, tutti equipaggiati con la tec-nologia BMW TwinPower Turbo.Oltre a due motori diesel ulterior-

mente ottimizzati e al famosomotore 6 cilindri a benzina, nellaBMW 328i un nuovo motore turbo a4 cilindri assicurerà un’esperienzadi guida dinamica accompagnatada valori di consumo di carburantee delle emissioni ridotti. Lo stessovale per il campione di CO2, laBMW 320d EfficientDynamicsEdition da 120 kW/163 cv che nelciclo di prova Ue vanta un consumomedio di diesel di 4,1 l/100 km eun valore di CO2 di 109 g/km.Quattro livelli di equipaggiamen-to: la nuova BMW Serie 3 offre dasubito ben quattro livelli di equi-paggiamento: base, Sport Li ne,Luxury Line e Modern Line. Nelcorso dell’estate arriverà anche ilpacchetto M Sport.NUOVA BMW SERIE 3: sponsorufficiale dei Giochi olimpici diLondra 2012.

Simona Amerio

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Sommario á 23 febbraio 2012

á Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 20 febbraio alle 13,45

i fatti & gli eventi4-5 QUANDO LA CREATIVITÀ VA AL POTERE

“Uninventiva” promuove al meglio i prodotti e l’immagine

8-9 “GINO” PRESENTA GRANDI NOVITÀ

Porte aperte per la nuova Bmw Serie 3 e per la Mini Countryman

23 CONVEGNO SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA

Il Centro Ferrero di Alba partnerdi un progetto internazionale

26-27 PER PREPARARSI ALLA COMPETIZIONEDI DOMANI NEL MODO MIGLIORE

È tempo di “Surpetere”, un workshop per guardare al futuro

28-29 IN CONTINUA CRESCITA

Brc Gas Equipment acquisisceCubogas e inaugura un impianto

30-31 PER FAR FRONTEALL’EMERGENZA NEVE

Militari e volontari dalla Grandaun po’ in tutta la penisola

32-33 FIAMME GIALLE AL LAVORO

Imprenditore saluzzese accusatodi aver svuotato il suo contoper non pagare i danni arrecati

38-39 CONVEGNO PUBBLICO A GARESSIOUn tram-treno in alta Val Tanaro? Parliamone!

40-41 PER VALORIZZARE L’“ORO BLU”Un’associazione per coordinare il sistema irriguo in Granda

42-43 UN DIBATTITO ATTUALE

E se la crescita economicadiventasse anche sostenibile?

44-45 INCONTRO CON IL ROTARY CLUB

Domenico Ramondetti graditoospite del sodalizio di Mondovì

46-47 L’APPELLO DEL FORUM PROVINCIALE

Servono molte più attenzioniper le famiglie

48-49 I GIOVANI E LA SICUREZZA STRADALE

Gli studenti del “Bonelli” a lezione dai loro coetanei

50-51 LA SCUOLA OLTRE ALLO STUDIO

Tante iniziative sportive (e non solo) all’Enologica di Alba

52-53 LA PROMOZIONE E L’ISTRUZIONEBuona didattica del territorio per l’area fossanese

54-55 PIENA SODDISFAZIONEDEGLI ORGANIZZATORI

Campionati Lions open di scida incorniciare a Pratonevoso

56-61 NEWS DAL PIEMONTENotizie ed eventi della settimana

63 UNA SETTIMANA AL FESTIVALSanremo, davvero vetrina della canzone italiana?

64-65 UNA SETTIMANA AL FESTIVALIl racconto in presa diretta di una giurata... delusa

66 UNA SETTIMANA AL FESTIVALLuci e ombre dalla Riviera

70-71 IL DOVERE DELLA MEMORIA

A Borgo San Dalmazzo le immagini e le parole da Auschwitz

72-73 “IL TEATRO DEL TERRITORIO” AL SOCIALE DI ALBAAppuntamento con il recital “C’era una volta la vijà”

74-75 OTTAVIA PICCOLO A SAVIGLIANOL’arte del dubbio in scena sul palco del “Milanollo”

77 LA STRATEGIA DELLA BRA SERVIZI

Le esigenze dei clienti sempre al centro

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EDITORE Carlo Borsalino

DIRETTORE RESPONSABILEClaudio Puppione

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ART DIRECTOR Simona Borsalino

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GRAFICA E IMPAGINAZIONETiziana Bisson - Romina Ferrero

FOTOGRAFIEClaudio Agosti - Carlo Bertino

Enrico Necade - Alberto CucchiettiBullphotos - Bruno Murialdo

Bruno Costamagna - Foto LanteriOlycom - Severino Marcato Clic Foto - Guido Galleano

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scrivendo alla UNIART-Rivista IDEA via D. Castelli 13, 12060 RODDI D’ALBA.

Il mancato conferimento di dati aggiuntivi o aggiornati, nonché la richiesta

di cancellazione saranno privi di conseguenze pregiudizievoli

anno XXVII

á PREFETTO, UNO “SCONOSCIUTO” SERVITORE DELLO STATO DI CUI FIDARSIOspite di Patrizia Impresa, PaoloPadoin (sono ritratti entrambi nella foto)ha presentato l’autobiografia, dedicata ai familiari delle vittime del terrorismo in cui delinea la figura del Prefetto, vissuta come un’autentica missione

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le rubriche12 L’EDITORIALE

Polemiche sull’aeroporto di Levaldigi (poco?) sobrio14 IL FICCANASO

Giuseppe che finalmente ritrova la libertà 62 AL CINEMA

Per ridere sereni su temi scabrosi 67 CI VUOL FEGATO...

Guardarsi alle spalle e perdersi la vita davanti76 TORINO & DINTORNI

Viaggio nei “cartoon” al Museo del cinema80 ARTE

Andy Warhol protagonista ad Aosta81 UN FIGLIO, CHE AVVENTURA

I giochi dello Scimmiotto preoccupano il Neopapi82 CUCINANDO

Bollito misto e bagnetto verde

á RICEVI IDEA A CASA TUA!Versamento su c/c postale n. 58370305 intestato a Uniart Snc di BorsalinoCarlo & C., via DemetrioCastelli 13, 12060 Roddi(Cn). Causale: «Abbo namentoannuale rivista IDEA»(decorrenza a partire dalla data del versamento).Oppure telefonare allo 0173-615282

le lettereá Questa settimana troverete Parola ai nostri lettori a pag. 78

á OCCORRE AIUTARE LE FAMIGLIE DELLA GRANDA

Paola e Francesco Loffredo (foto) del Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo chiedono alla Giuntaguidata da Gianna Gancia e alleAmministrazioni comunali un serio confronto sull’imposta municipale unica (Imu), sulle tariffedei servizi pubblici e sul carico fiscale, al fine di valutare la possibilità di prendere dei provvedimenti che favoriscano chi non è single

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le persone6-7 ILARIA BORLOTTI BUITONI

Il Fai e la battaglia per preservare il patrimonio culturale dell’Italia

16-18 IVAN MALAVASI

La Cna lavora per migliorare la situazione del nostro Paese

20-21 MARIO DEAGLIO

La crisi passerà cambiando molto (e presto) il nostro sistema

24-25 PAOLO PADOINUn libro sulla figura del Prefetto

36-37 FELICE PIETRO ISNARDIIntervista al Sindaco di Castagnito

68-69 ELISA PILOTTIUn amore a prima vista per la batteria

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Infuria di nuovo la polemica sul salvataggio dell’aeroporto di Levaldigi, il cuifuturo è tornato in discussione. Ospitiamo in questa sede uno scambio di opi-nioni a distanza fra il sindaco di Alba, Maurizio Marello (Pd, foto sopra), e ilcapogruppo consiliare della Lega nord a Bra, Valter Bergesio (sotto). La caratte-

ristica molto curiosa di questo dibattito è che Marello appartiene al partito dell’attua-le sindaco di Li mo ne Piemonte, Franco Revelli, uno degli artefici del rilancio delloscalo cuneese, mentre il Carroccio fu a lungo un fiero avversario della scelta deiComuni della Granda (a iniziare da quello di Bra) di finanziare l’aeroporto.Marello, senza giri di parole, nel suo blog afferma: «Credo non sia una semplice opi-nione, ma una necessità a fronte di perdite di milioni di euro che si succedono daanni. Continuare a sostenere l’aeroporto cuneese significa semplicemente mantenerein vita un soggetto in coma sottoponendolo a un accanimento terapeutico ai dannidei contribuenti. È del tutto evidente che non può esserci uno spazio per una struttu-ra a due passi da Caselle, che a propria volta sta faticando non poco a rimanere sulmercato. Levaldigi è nato male. Simbologia della prima Repubblica in cui contavacostituire strutture per creare posti non tanto di lavoro quanto di poltrone. Finché“Berta filava” tutto andava bene anche se si accumulavano milioni di perdite. Oggi,di fronte alla crisi, tutto ciò non è più tollerabile. Come Comune di Alba non aderire-mo all’aumento di capitale perché crediamo che nell’interesse generale sia bene cheLevaldigi chiuda. Personalmente, poi, ho sempre sostenuto che con quanto laRegione, la Provincia e gli enti locali hanno speso in questi anni, si poteva tranquilla-mente mandare ciascuna famiglia cuneese gratuitamente in vacanza con il vettoreaereo in direzione dei Paesi caldi per una confortevole vacanza. Lasciatemi affermareche la vicenda Levaldigi è degna di rientrare a pieno titolo tra le questioni scandalosedi questo nostro Paese, in cui soldi pubblici sono stati sprecati senza ritegno. Auspicoche sia fatta chiarezza individuando le responsabilità politiche e giudiziarie su quan-to accaduto e che l’aeroporto sia al più presto chiuso evitando ulteriori oneri ai citta-dini della nostra provincia. A vent’anni da Tangentopoli forse sarebbe bene fare chia-rezza su una vicenda che ha molte analogie con il malaffare italico».

AEROPORTO (POCO?) SOBRIO

SULLO SCALO DI LEVALDIGI TORNA

LA DIATRIBA FRAQUANTI RITENGONO

“OBBLIGATO” IL SALVATAGGIO E CHI

NON VUOLE PIÙIMMETTERVI DENARO

PUBBLICO. BOTTAE RISPOSTA, A RUOLI

(QUASI) INVERTITI, FRA MARELLO (PD)

E BERGESIO (LEGA)

Claudio Puppione

L’editoriale

n «E TRA VENT’ANNI FORSE QUALCUNO PARLERÀ ALLO STESSO MODO DI VERDUNO?» La reazione di Valter Bergesio all’intervento dell’avvocato Marello contro lo scalo di Levaldigi«Egregio direttore, leggo con un certo stupore lapresa di posizione del Sindaco di Alba su Levaldigi.Mi meraviglia la veemenza dei toni da parte di unesponente del Partito democratico e di quel centro-sinistra che è stato uno schieramento legato allagestione dell’aeroporto. Lo dico da militante di unmovimento, la Lega, che sul la questione ha sempreavuto una posizione netta, spesso in solitudine.Ricordo bene le votazioni sulla ricapitalizzazioniquando fa cevo parte della maggioranza braidese(nelle quali mai votai a fa vore): nel 2005 circa46.000 euro e nel 2006 più di 160.000 solo perl’Amministrazione civica braidese, grazie a un vototrasversale che da destra a sinistra comprendeva

anche la compagine del Partito democratico (in tuttele sette sorelle, ovviamente). Milioni di euro buttatinel buco nero dell’aeroporto con la fiabesca speran-za che l’economia cuneese potesse rafforzarsi gra-zie allo scalo. Detto questo, però, dall’avvocatoMarello mi aspetterei altrettanta parsimonia e ocula-tezza rispetto a una struttura che prima ancora diaprire i battenti è già costata ai contribuenti più del -l’aeroporto di Levaldigi. Mi riferisco all’ospedale diVerduno che, per scelte prese una ventina d’anni fa,è stato collocato in cima a una collina franosa(bastava “ciameje a l’ùltim dij paisan!”). Lungi dame dall’attaccare la buona idea di costruire un ospe-dale unico, ma i mille pali franchi per gettare la so -letta si commentano da soli. Magari tra vent’anni ilMaurizio Marello di turno chiederà un’inchiesta an -che più forte di quella che il Sindaco di Alba invocaper Levaldigi...».

12 á 23 febbraio 2012

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Giuseppe (foto) ha i capelli grigi e rughe profonde sul viso, però piangecome fosse un bambino. Piange mentre ascolta la sentenza che glirestituisce la libertà perduta in una notte lontana: aveva soltantodiciotto anni e mille progetti seppelliti in una cella.

È il 1976, il cuore della strategia della tensione: due giovani Carabinieri, Car -mine e Salvatore, vengono uccisi nella piccola caserma di Alcamo Marina. Ancoraoggi non c’è un perché: strage di mafia, intrecci di malavita e di eversione, servizideviati, l’ombra maligna di Gladio che nel trapanese ha una base. Non c’è un perché, e non c’è più nemmeno il colpevole inventato dalla frenesia digiustizia o forse dalla volontà di depistare. Non c’è più grazie a un vecchio brigadiere che cede ai rimorsi e racconta una sto-riaccia: botte e torture per estorcere a un ragazzo la confessione di un delitto maicommesso, Giuseppe l’aveva urlato, ma nessuno s’era fermato mai ad ascoltarlo. Aveva giurato d’essersi addossato quelle colpe per mettere fine ai supplizi e alleminacce, aveva cercato di ritrattare senza essere creduto. Il primo a essere fermato, in verità, è Peppe, un giovanotto che bazzica, per gliinquirenti, ambienti anarchici: l’arrestano un mese dopo l’eccidio e lui accusaGiuseppe e i suoi amici Vincenzo e Gaetano. Anche Peppe, però, viene torturato: lo denuncia nelle lettere scritte in carcere, incui spiega che l’hanno stordito di botte e scosse elettriche per fargli indicare i pre-sunti complici. Cerca poi di scagionarli, quei ragazzi accusati ingiustamente, ma non ha il tempoperché viene trovato impiccato in cella.Suicidio, pontificano tutti, e nessuno si preoccupa di approfondire come abbiapotuto annodare la corda, lui che ha una mano soltanto, avendo perduto l’altra inuno scoppio. E un anno dopo, a Corleone, per mano mafiosa, cade anche il colon-nello che ha condotto le indagini.Giuseppe, dopo quattordici anni e nove processi, viene condannato definitiva-mente all’ergastolo e non sfuggirebbe mai alla galera e al destino, cederebbe allaras segnazione, senza la verità del pensionato Renato, ex Carabiniere che sapevadelle sevizie. Piange, adesso, mentre il Giudice legge il verdetto e certifica una volta per tutte lasua innocenza. Piange in un momento atteso 36 anni e sognato mille volte tra car-cere e libertà vigilata. Piange di gioia e di rabbia, per l’ingiustizia subìta e per lagiustizia che trionfa. Piange perché è un uomo libero e perché nessuno potrà resti-tuirgli gli anni rubati.Adesso restano due fascicoli aperti, uno sui veri assassini, rimasti senza volto, euno sui Carabinieri che estorsero le confessioni, indagati per sequestro di personae lesioni gravissime: giunsero perfino a ridipingere i muri e cambiare la disposi-zione dei mobili, sotterfugi per smontare le eventuali accuse dei ragazzi. Restano due giovani morti senza un perché e una galleria di interrogativi e dimisteri. Non resta, invece, il volantino su cui Peppino Impastato, nemico e vitti-ma di mafia, scrisse, a proposito di Alcamo Marina, di stragi di Stato e di servizideviati: sequestrato dopo la sua morte, non è stato mai più ritrovato.Dicono che a sequestrarlo fu uno dei militari coinvolti nelle torture.

GIUSEPPE CHE RITROVA LA LIBERTÀ

CONDANNATOALL’ERGASTOLO

PER UN CRIMINEORRENDO,

CONTINUA A URLAREPER 36 ANNI LA

SUA INNOCENZA,FINCHÉ ARRIVA UN TESTIMONE

A SCAGIONARLO:UNA STORIA

DI MALAGIUSTIZIA E DI GIUSTIZIA CHE TRIONFA,

SULLO SFONDO DI UNO DEI TANTI

MISTERI ITALIANI

Antonio Barillà

Il ficcanaso

14 á 23 febbraio 2012

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Il presidente nazionale, Ivan Malavasi, analizzacon “IDEA” la situazione del Paese e, pur nonnascondendone le pesanti criticità, è ottimista

LA CNA LAVORAPER LA NUOVA ITALIA

La Cna (Confederazionenazionale dell’artigianatoe della piccola e mediaim presa) è guidata da I -

van Malavasi. È una delle organiz-zazioni di categoria più attive in Ita -lia, con una capillare presenza nellapenisola. I nostri lettori conosconobene l’attività provinciale del la Cnae ora è giunta l’occasione di parlarecon il Presidente nazionale, con ilquale abbiamo affrontato alcunedelle problematiche più attuali nonsolo dell’imprenditoria artigiana,ma dell’economia generale.Lo spot radiofonico della Cna,programmato in questo periodo,come già quello precedente coin-volgente e capace di attrarre l’at-tenzione dell’ascoltatore anchedistratto, tocca argomenti di fon-damentale importanza per il set-tore tutelato dalla Confede ra zio -ne, come quello dei ritardati pa -gamenti da parte degli enti pub-blici. Al riguardo qual è la si tua -zione generale? Ci sono spe ranzeche essa migliori concretamente,al di là delle promesse politiche?«I ritardi nei pagamenti da partedelle pubbliche amministrazionigravano in modo pesante sulle atti-

vità di artigiani e pmi. Da tempo laCna denuncia il grave malcostumepubblico, tanto da inserirlo nei suoispot radiofonici. Ma non solo, dalleinformazioni che raccogliamo dalleimprese associate sui tempi di paga-mento della pubblica amministra-zione il quadro che emerge è a dirpoco allarmante. Il 73% degli entipubblici paga oltre la scadenza e iltempo medio tra scadenza della fat-tura e pagamento è di ben 115 gior-ni. Va sottolineato che gli arretratirelativi ai pagamenti alle imprese,da parte della pubblica amministra-zione, ammontano a oltre 70 mi -liar di di euro, tutte risorse che, sere se disponibili, contribuirebbero,in maniera determinante, a ridareossigeno vitale all’economia. One -stamente c’è molta sfiducia verso lapossibilità di trovare una soluzionerapida a questo grave problema. Illegislatore nazionale ha fatto alcunitentativi di intervento per risolverel’annosa questione dei crediti van-tati dalle imprese nei confrontidella pubblica ammini-strazione, ma l’espe-rienza non è stata cer -to positiva. Anche iltentativo fatto con il

decreto legge 78/2010, attraversocui si stabiliva la possibilità che i cre-diti maturati nei confronti diRegioni, enti locali ed enti del Ser -vizio sanitario nazionale potesseroessere com pensati con debiti fiscalie tributari, previsione per noi sacro-santa, manca ancora del previstodecreto attuativo del Ministerodell’economia».Il mondo politico, comprendendoin esso anche il Governo tecnico,secondo lei è in grado di trova-re soluzioni realialla grave si -tua zione at -tuale, an -dan do oltrei palliativi?«Negli ultimimesi c’è statauna presa dico scienza col-lettiva delle rea -li difficoltà del

Ivan Malavasi è presidente della

Confederazione nazionaledell’artigianato e della

piccola e media impresa(Cna), confermatoall’unanimità e per

acclamazione nell’ottobre2009. In passatoMalavasi è stato

imprenditore nel settoredella meccanica

di precisione, pressol’azienda “Ma-Bo” srl.

È stato anche componente della Giunta

della Camera di commercio di Reggio

Emilia e presidente della Cna di Reggio

Emilia. Tra i vari incarichi, ha svolto quello

di consigliere d’amministrazione

della Cassa di risparmio di Reggio Emilia,

di presidente regionale di Assomeccanica Cna, di presidente regionaleCna Emilia Romagna,

di consigliere d’amministrazione Unipol

Gf spa, di presidenteEpasa Cna e di

presidente Agart spa.Ivan Malavasi ha

frequentato un istitutotecnico professionale

Claudio Puppione

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l’intervista Ü 23 febbraio 2012 Ü 17

A ragione si spinge molto sull’importanza della lotta all’evasionefiscale. Ma, quando si sottolinea come nei Paesi anglosassoni l’e -vasore sia oggetto di spontanea riprovazione sociale, si di menticadi dire che la pressione fiscale di quei Paesi è molto in fe riore allanostra e che i servizi della macchina statale funzionano. La crisimondiale ha portato il nuovo Governo ad accrescere la tassazio-ne. Come si può uscire da questo circolo vizioso?«Stiamo sostenendo, da diversi anni, che lo scorretto equilibrio tral’inefficienza della macchina dello Stato e la sostanziale tolleranza del -l’evasione dev’essere risolto e superato. Le imprese e il Paese hanno

bisogno di un nuovo equilibrio e di un nuovo patto che vadano en -trambi nella direzione della legalità fiscale, della riduzione della

pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese e verso servizi pub-blici più efficaci e meno costosi. In un sistema fiscale che vedesempre più allontanarsi la pressione fiscale effettiva, cioè quel-la che comprende l’evasione (nel 2014, pari al 45,7%), dallapressione fiscale sulle imprese fedeli al Fisco (nel 2014, pari al55%), le imprese oneste sono, purtroppo, destinate a soccom-bere. Il paradosso di questa situazione è che l’imprenditoreche si muove nella legalità rischia di non percepirsi mi glioredel suo concorrente evasore, ma soltanto più ottuso. Oc - corre una riforma fiscale che venga affiancata da unasempre più incisiva lotta all’evasione: sostanzialmente unacon creta riduzione della pressione fiscale a vantaggio del -le imprese fedeli al Fisco. Serve un sistema fiscale chepremi in maniera concreta le imprese oneste e che nonlasci via di scampo a chi evade in modo spregiudicato.Gli strumenti tecnici per raggiungere questo risultato e -sistono, basta condividerli e applicarli».

nostro Paese. Un atto di re spon -sabilità che ha coinvolto pressochétutti: il mondo della politica, le di -verse rappresentanze e anche granparte dei cittadini. Pur nella pienaconsapevolezza di quanto fosse ne -cessario operare per ristabilire rigo-re e serietà nei conti pubblici, al fi -ne di recuperare credibilità sui mer -ca ti finanziari, permane, purtrop-po, la preoccupazione per gli effettiormai evidenti sull’economia italia-na nel suo complesso, in termini diulteriore compressione della do - man da. In par ticolare, la manovraMonti ha contribuito ad allentare letensioni sulla finanza pubblica e amigliorare il clima di fi ducia neiconfronti del nostro Pae se, ma rite-niamo necessari e ur genti interven-ti e iniziative volti a favorire la cre-scita e in questo rileviamo segnalianc ora troppo timidi».Cosa pensa la Cna a propositodelle liberalizzazioni e delle pole-miche di questo periodo?«Proprio nell’ottica dell’avvio di un

percorso che favorisca la crescita,crediamo che un importante contri-buto possa arrivare dalla riduzionedella regolamentazione e da un’effi-cace politica di liberalizzazione del -le attività economiche, tematicheche sono oggetto dei nuovi provve-dimenti del Governo. Occorre,però, dare priorità a scelte di libera-lizzazione capaci di incidere su no -di strategici per la crescita dell’Italiae tali, dunque, da massimizzare ibe nefìci a favore di cittadini e im -prese. Vanno, ad esempio, in que-sta direzione le scelte relative almercato del gas, al trasporto ferro-viario, ai servizi pubblici locali, maanche all’accelerazione dei tempi dipagamento delle pubbliche ammi-nistrazioni. Abbiamo la sensazioneche su alcuni settori si sia operatocon mano più leggera, non semprerispettando criteri di priorità basatisul maggiore impatto sullo svilup-po. Va comunque apprezzato il fat -to che si sia dato il via a un processoincisivo di apertura dei mercati, per

tanto tempo invocato, ma scarsa-mente praticato, processo che au -spichiamo possa delinearsi anco-ra maggiormente con ledisposizioni dell’immi-nente decreto leggesulle semplificazio-ni, la cui approva-zione dovrebbechiu dere il cerchiodegli interventi».Può sintetizzare larealtà associativa nazio-nale rappresentata dalla Cna?«Da oltre sessant’anni la Cna rap-presenta e tutela gli interessi delleimprese artigiane, delle pmi e ditutte le forme del lavoro autono-mo, attraverso un’organizzazionestrutturata e diffusa sul territorioche fornisce a 670 mila associatiassistenza, informazioni e soluzio-ni innovative, grazie al contributodi oltre 9 mila collaboratori operan-ti nelle 1.250 sedi della Confe de -razione. La Cna, nel 1946, è statala prima organizzazione dell’arti-gianato a sottoscrivere accordi con isindacati dei lavoratori e oggi i con-tratti nazionali di lavoro sottoscrittiriguardano oltre 2 milioni di lavo-ratori dipendenti, cui si aggiungononumerosi contratti regionali di la -voro. Con una presenza capillare intutte le regioni e le province del no -stro Paese, la Cna si propone alleimprese come loro partner per losviluppo e il progresso economicoe sociale. Questo obiettivo è perse-guito attraverso un’organizzazionestrutturata e diffusa territorialmen-te e un sistema di società che offreservizi integrati e consulenze per-sonalizzate per le imprese».Un altro aspetto sottolineato nel -lo spot radiofonico è l’orgoglio dilavorare e di costruire per sé, masoprattutto per il futuro dei figli, ilche vuol dire per il domani delno stro Paese. Però oggi farlo èmolto più difficile che in passato.La crisi toglie l’ottimismo e ri -schia di bloccare la voglia di fare.Dal suo osservatorio senz’altroprivilegiato, come vede il futurodell’artigianato e dell’Italia?

È ORA CHE IL FISCO PREMI GLI ONESTIL’associazione “Rete ImpreseItalia” è nata come evoluzione del “Patto del Capranica”, stretto tra Casartigiani, Cna,Confartigianato,Confcommercio e Confesercenti. L’acronimoRete (Rappresentanza E TErritorio) contiene in sé l’essenza stessa del ruolocruciale svolto dalle associazioni fondatrici, caratterizzato dall’attenzionealle istanze provenienti dal territorio e dalla funzione di rappresentanza esercitatapresso le sedi istituzionali,che insieme sono fatte confluire da ciascuna di loronell’associazione “ReteImprese Italia”, attraverso il metodo della condivisione

L’Epasa,ente di patronato

promosso dalla Cna, concentinaia di operatori, esperti,

medici e legali, garantisce da oltre25 anni una tutela efficiente e

sollecita, divenendo il più forte earticolato ente di attività sociali

e assistenziali nel settoreartigiano.

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18 á 23 febbraio 2012 á l’intervista

«Qualche anno fa era certamentepiù facile trovare stimoli e motiva-zioni che ripagassero l’impegnoquotidiano dell’artigiano e del pic-colo imprenditore. In fasi di profon-de e perduranti incertezze, comequeste che stiamo attraversando, èpiù difficile recuperare ogni matti-na la voglia di fare e di mettersi ingioco tipica di chi fa impresa e lo fari schiando in prima persona. Credocomunque che il Paese abbia tuttele risorse per recuperare terreno euscire dall’attuale difficile situazio-ne. Sono convinto che, con il con-tributo di ciascuno di noi, questosia non solo possibile, ma certo.Pre sto ci sarà una nuova positivastagione per le piccole imprese eper l’Italia. Abbiamo nel nostroDna la voglia di fare e, oggi, chidecide di intraprendere un’attivitàha una preparazione migliore e piùcompleta rispetto a chi decideva dimettersi in proprio qualche decen-nio fa. Allora bastava solo saper fa -re. Oggi conta sì saper fare, ma èsem pre più importante il “comesaper fare”. C’è la necessità di esse-re più preparati: i nostri giovani losono e di certo sa pranno assicurareun futuro sicuro al nostro sistema

imprenditoriale e al l’economia delPaese».La Cna è fra i promotori di “ReteIm prese Italia”. Di che cosa sitrat ta e come attua i suoi scopi“i sti tuzionali”?«“Rete Imprese Italia” riunisce lepiù importanti sigle associative del -l’artigianato e del commercio (Cna,Confartigianato, Casartigiani, Con -fe sercenti e Confcommercio) e hal’o biettivo di dare maggiore pesoalla rappresentanza di oltre 2,5 mi -lioni di piccole imprese, spina dor-sale del nostro sistema produttivo.L’impresa diffusa o impresa del ter-ritorio non rappresenta solo unaspe cificità del modello produttivoitaliano, ma una delle principalichia vi di successo del “made in Ita -ly”, un patrimonio da accompagna-re e sostenere nei profondi processidi trasformazione in atto, caratteriz-

zati da mercati sempre più esigentie dinamici. Una sfida per il Paese,che vede impegnata “Rete ImpreseItalia” nel delicato compito di inte-ragire con il decisore pubblico affin-ché politica e istituzioni adottinoscel te davvero orientate a fornirerisposte adeguate a milioni di pic -cole imprese che, ogni giorno, con -corrono a rendere grande l’Italia».Viene spesso richiamata la gra-vità del fenomeno della disoccu-pazione giovanile. Il compartodel l’artigianato al riguardo puòof frire delle soluzioni? E quali?«Il tasso di disoccupazione giovani-le, insieme a quello femminile, haraggiunto livelli insostenibili per unPaese, come il nostro, che rappre-

senta una delle più importanti eco-nomie in Europa e che vuole conti-nuare a competere nell’ambito delmercato globale. Oggi oltre il 30%dei giovani, compresi nella fascia dietà tra i 15 e 24 anni, è in cerca dioccupazione. Un dato preoccupanteaggravato dal tasso di disoccupazio-ne complessivo del 9% e da un tassodi occupazione che si colloca stabil-mente sotto il 60% e che ci confinaagli ultimi posti della classifica euro-pea. Riteniamo indispensabili inter-venti rapidi per incentivare la crea-zione di posti di lavoro, attraverso lariduzione del differenziale tra retri-buzione netta del lavoratore e costoazienda, la promozione e l’incenti-vazione degli investimenti in forma-zione continua dei lavoratori e lariorganizzazione del sistema d’istru-zione e formazione professionale.Inoltre bisogna rendere velocemen-

te operativa la riforma dell’appren-distato, attribuendo valore a unostrumento in grado di coniugare co -sti contenuti per l’impresa e forma-zione aziendale attraverso cui tra -sferire saperi, conoscenze e compe-tenze ai giovani. È un canale con cuisono stati già formati milioni dilavoratori e che ha consentito il de -collo di intere filiere produttive».

EVITIAMO I CONTROLLI “PLATEALI”!A proposito di evasione fiscale, cosa pensa del “giro di vite” at -traverso i controlli “plateali”, credo soprattutto in funzione deimass media, di queste settimane? Non ci sono forse gli strumen-ti per incastrare chi non paga le tasse senza portarsi dietro letelecamere, semplicemente incrociando i dati in possesso del -l’Am ministrazione finanziaria dello Stato?«I controlli devono disincentivare l’evasione. Bisogna fare arrivare aicontribuenti il messaggio che l’Amministrazione finanziaria ha unamaggiore possibilità di scoprire le violazioni tributarie. L’incrocio deidati in possesso dell’Amministrazione finanziaria deve servire per se -lezionare i contribuenti per i quali il rischio di evasione è più elevatoe per evitare intralci all’attività produttiva di tutti gli altri contribuenti.In questo quadro, i controlli “plateali”, riportati dai mass media inqueste ultime settimane, sono da evitare, in quanto, contribuiscono afare generalizzazioni scorrette, gettando discredito sulla maggior par -te delle imprese che, in presenza di una pressione fiscale sicuramen-te eccessiva, fanno il loro dovere. Quando l’evasione fiscale, mi duoledirlo, diventa un aspetto della cultura impostato sull’equilibrio perver-so di cui ho parlato prima, la soluzione è solo quella di cambiare le re -gole del gioco e orientarsi verso un nuovo patto: minore pressionefiscale, servizi meno costosi e più efficienti. Per fare questo ci vuoletempo, ma ritengo che questa debba essere la strada che si può e sideve percorrere proprio a partire dalla riforma fiscale».

Da sinistra: Fernanda Fulcheri e Patrizia Dalmasso,

rispettivamente presidentee direttrice di Cna Cuneo

che, in collaborazione con Unicredit, organizza

per venerdì 2 marzo, alle 20, al ristorante “Les gourmands” di via Statuto 3/E, a Cuneo, un

incontro conviviale tra il mondodell’imprenditoria e quello bancario con l’obiettivo di

mantenere costante e proficuoil rapporto tra aziende

e sistema creditizio, per offrire ogni necessario supporto

alle imprese, speciein situazioni di tensione

dei mercati quali quelle attuali.La serata, organizzata

all’interno del progetto “Bancadei sapori”, con il contributodella Camera di commercio,

continua l’attività di promozionedei prodotti tipici del territorioposta in essere da Cna Cuneo

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Il sedicesimo Rapporto sull’economia globalee l’Italia, curato da Mario Deaglio, non nascondela criticità della situazione. Addio a molte certezze

LA CRISI PASSERÀSOLO CAMBIANDOMOLTO (E PRESTO)

Il presidente della Banca re -gionale europea (a cui sideve, in collaborazione conil centro di ricerca e do cu -

mentazione “Luigi Einau di”, larea lizzazione della ricerca), LuigiRossi di Montelera, l’ha definitoun titolo “terribile” perché per in -dole preferisce vedere il bicchieremezzo pieno. In realtà “La crisi chenon passa”, sedicesimo Rap portosull’economia globale e l’I talia, cu -rato da Ma rio Deaglio e dal suorodato staff di collaboratori, ha ilpre gio di dire pane al pane e vino alvi no, senza tentare di trovare pal-

liativi psicologici per una situazio-ne che allegra non è, anche e so -prattutto per il nostro Paese.Il che non vuol dire che siamo de -stinati a finire nel baratro e sia per-tanto inutile darsi da fare.Anzi, è l’esatto contrario.Le problematiche con le quali il no -stro Paese si trova a combatterehanno origini solo in parte al difuo ri dei confini nazionali, perchéil bel Paese ci ha messo del suo, es -sendo in pratica in crisi da quattrolustri, cioè dagli inizi degli an ni No -vanta. Un declino innescato, spie-gano gli economisti, anche dal-

l’esaurimento dell’effetto del “ba -by boom” iniziato nel dopoguerra,a conferma del fatto che a influiresul sistema, e in modo determi-nante, è anche il tasso di natalità,àmbito nel qua le l’Italia detiene lamaglia nera mondiale. Poi ci si èmessa la po litica, con la corruzionee l’incapacità di decidere, e il risul-tato del miscuglio di tanti ingre-dienti negativi è quel lo che pur-troppo è sotto gli oc chi di tutti.In pratica, a differenza di altri Paesioccidentali, siamo arrivati al mo -mento dello scoppio della crisi glo-bale già in crisi. E pertanto il colpo

In un incontro organizzato a “Torino incontra” dalla

Banca regionale europea (nellapagina a fianco, da sinistra:

il presidente, Luigi Rossi di Montelera, e il nuovo

direttore generale, RiccardoBarbarini), è stato presentato

il sedicesimo Rapporto sull’economia globale el’Italia, curato da Mario

Deaglio (foto sotto)e GiuseppeRusso per il centro di ricerca

e documentazione “LuigiEinaudi”. Il convegno ha visto

partecipare Luigi Rossi diMontelera, Daniele Vaccarino,vicepresidente della Camera

di commercio di Torino, e Giuseppina De Santis,

direttrice del centro “Einaudi”.Il volume contiene contributi

di: Giorgio Arfaras, AnnaCaffarena, Giorgio S. Frankel,

Gabriele Guggiola e Pier Giuseppe Monateri.

Il rapporto “La crisi che non passa” è edito da Guerini e associati

Claudio Puppione

LA MANCANZA DI PUNTI DI RIFERIMENTO CONTRIBUISCE ALL’INSTABILITÀMario Deaglio, editorialista economico del quotidiano “Lastam pa”, è nato a Pinerolo nel 1943. Professore ordinario dipolitica economica presso la Facoltà di economia del l’U ni -versità di Torino, è sposato con l’attuale mi ni stro del lavoroe delle politiche sociali, Elsa Fornero.Nel Rapporto sull’economia globale e l’Italia giunto alla se -dicesima edizione, da lui curato, l’analisi non si soffermaso lo sulle tematiche strettamente economiche e del resto,considerate le implicanze sociali della crisi, sarebbe im pos -sibile limitarsi a esse, volendo dare un quadro at ten dibiledel la situazione e delinearne i possibili sviluppi.Deaglio e i suoi collaboratori hanno preso in considerazionean che i sommovimenti politici che hanno visto in prima li -nea soprattutto le nuove generazioni, dalla cosiddetta “pri-mavera araba” agli “indignati” spagnoli e americani, ai di -sordini violentissimi verificatisi nel Regno Unito.A scatenare la rivolta, che spesso sfocia nella violenza, nonsono solo l’incertezza (o l’assenza) del reddito, che re staco munque al primo posto, specie nei Paesi più poveri, o l’a -nelito verso una democrazia che i social network hanno re -so “palpabile” con il confronto con le realtà ove essa esiste,permettendo di superare confini geografici e ideologici pri -ma invalicabili, ma anche il venir meno di molte certezze, ilnon sapere cosa riserva il domani. Vale soprattutto per l’Eu -

ropa e gli Usa, come hanno dimostrato i fat ti di Londranell’agosto scorso, i cui protagonisti non sono statisol tanto ap partenenti al sottoproletariato o alle se -conde e terze generazioni di immigrati, pa ra -dossalmente più ricettive verso le predicazionide gli integralisti islamici, ma anche giovani dalposto “sicuro” e dalle famiglie benestanti. L’as -senza di punti di riferimento per le nuove ge -nerazioni, le quali non hanno più i progetti di vitache hanno guidato i loro genitori, equivale a unvuo to esistenziale che im pedisce di canalizzare lee nergie verso un impegno positivo e fa sì che, inmolti casi, queste ultime si sfoghino in modo distrut-tivo. Secondo Dea glio, è un fenomeno niente affattoda sottovalutare e che potrebbe esplode-re in forme ancora più ecla-tanti. Secondo le suepre visioni, già al ter-mine dell’inverno sene avranno le pri -me pericolosecon ferme.

20 á 23 febbraio 2012 á con i piedi per terra

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è stato molto più pesante.L’economia italiana è tornata ailivelli del 2000 e per recuperare ilterreno occorreranno an ni. Allostesso modo possiamo scor darci iritmi di crescita che pensavamofossero connaturati al sistema.Quei ritmi ora appartengono allaCina, all’India e anche all’Austra -lia, l’unica e cono mia “occidentale”che pare non risentire della deca-denza europea e americana, in vir -tù dell’effetto trascinamento delvi cino colosso cinese, il quale guar-da al l’Oceania come a un fonda-mentale deposito di materie primeper il pro prio apparato industriale.Non per nulla il Governo australia-no prevede che, in quattro lu stri, lapopolazione di quello Sta to-con -tinente raddoppi, passando dagliattuali 22 milioni di abitanti a ol -tre 40. E, siccome l’incrementosarà soltanto in mi nima parte lega-to alla natalità dei locali, vuol direche quella potrebbe essere la nuo -va “terra promessa”.Ciò non significa neppure, tornan-do all’Italia, che sia consigliabileab bandonare la nave che af fonda.Anche perché è dimostrato comesiano i periodi di crisi quelli cheoffrono le maggiori chance, purchéle si sappia intercettare.Certo è fondamentale il risana-mento dei conti pubblici, un’ope-razione che, secondo Dea glio, ilgoverno Monti ha in tra preso con ilpiglio giusto e scelte appropriate,seppure occorra sgombrare il cam -po, per e sempio, dall’illusione chele liberalizzazioni producano con-sistenti effetti im mediati. Ne avranno, sia

come au mento del prodottoin terno lordo che come creazionedi nuove occasioni di lavoro per igio vani, ma dovranno passare me -si prima che vadano a regime.Ne “La crisi che non passa” MarioDeaglio scrive: «L’“età dell’oro”che ci lasciamo alle spalle è stata,in realtà, un’epoca di cambiamenticonfusi. I mercati reali erano (e ri -mangono) molto lontani dal mo -dello della concorrenza perfetta.Se anche sarà rimesso sulle rotaie,il treno dell’economia globale noncorrerà più nella direzione di pri -ma, gli scossoni saranno più fre-quenti e il viaggio meno comodo eforse più lento. Questo treno cor-rerà, inoltre, in un mondo dallageo grafia economica profonda-mente mutata, nel quale il capotre-no e i macchinisti saranno proba-bilmente asiatici. Per i Paesi emer-genti la nuova cor sa è, di fatto, ini-ziata già da pa recchio tempo, men-tre i Paesi ricchi ne sono ancoralontani perché le ferite inferte lorodalla cri si non si sono rimarginatee po trebbero costringere il convo-glio a una fermata imprevista, inqualunque direzione esso vada».A proposito degli Usa, la loro situa-zione è “dro gata” dalle e lezionipresidenziali, con Barack O ba mache le proverà tutte per farsirieleggere dai con na zionali.Nella sua “sfera di cristal-lo”, Ma rio Deaglio deli-nea quattro scenaripossibili per l’econo-mia mondiale e, diconseguenza ,per quella del

nostro Paese. Il primo è quello più idilliaco, checomunque prevede un ritornomolto lento ai livelli pre-crisi, ilquarto è quello più disastroso, ilpeggior avvitamento possibile del -la situazione, magari a partire daldefault della Grecia. Secondo l’analisi contenuta nelRap porto, sono più probabili glialtri due sviluppi. Uno «si presenta con conseguenzemolto differenti a seconda che siabbia una crescita nominale conun’inflazione relativamente bassaoppure una crescita relativamenteelevata, o che l’apporto di questedue componenti risulti invertito.Appare complessivamente comela prospettiva più realistica nel tor-mentato panorama di fine 2011ed è aperto a esiti politico-socialiampiamente variabili a secondadell’entità del fenomeno inflazio-nistico e della sua sostenibilità so -ciale». L’altro scenario è impernia-to sul «tentativo di anticipare leten denze inflazionistiche e di pro-cedere subito a una “pulizia” delde bito, invece di lasciare che que-sto sia stemperato dall’inflazione.Gli esiti politico-sociali sono apertia ogni genere di ipotesi». Si può però notare che «la svaluta-zione del debito pubblico dellaGer mania Federale dopo la finedella seconda guerra mondiale(con una riforma monetaria checambiava 6 marchi “vecchi” con-tro un marco “nuo vo”) è stata lacon dizione necessaria per far ri -par tire l’economia tedesca».Insomma, chi vivrà vedrà.

La crisi in cui l’occidente ha cominciato a scivolaredurante l’estate del 2007 enella quale è definitivamenteprecipitato nel settembre2008 non solo non si è ancorarisolta, ma se ne deve constatare l’estensione dall’economia alla società,alla politica, ai grandi equilibri politico-strategiciinternazionali. Il baricentrodel pianeta continua a spostarsi verso est, la “primavera araba” ha rimesso in discussioneconsolidati equilibri (e potràavere conseguenze inatteseanche per quanto riguardal’accesso alle risorse energetiche), le istituzioniche reggono l’ordine internazionale, dall’Onuall’Fmi alla Wto, appaionosempre più inadeguate alcompito. L’Europa e con essa,purtroppo, l’Italia in poleposition, è al centro dellacrisi. La debolezza dellafinanza si mescola alla debolezza delle istituzioni,mentre la speranza chepotessero bastare pochemisure tecniche di stabilizzazione dei mercatiha ormai ceduto il passo al convincimento che la crisi sia complessa e multidimensionale: non sipotrà tornare a uno sviluppostabile, in un contesto mondiale assestato, senzanuovi rimedi e regole

23 febbraio 2012 Ü 21

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Il Centro Riabilitazione Fer rero,dopo l’esperienza di ricerca pilo-ta, condotta con le Università diFirenze e di Yale nel 2011, ospi-

terà il Convegno Internazionalesull’Intelligenza Emotiva. Intelligen za ed emozioni non sono duetermini in contraddizione, bensì inlegame strettissimo, tanto che si èdavvero “intelligenti” soltanto se ingrado di integrare le emozioni nelpensiero, mantenendone il contenutoinformativo in maniera adattiva. Quando le persone si trovano a condi-videre scopi, a fare gruppo, mettono inatto competenze e allo stesso temposono coinvolte in reazioni emotive.Le emozioni possono essere distur-banti e indesiderate, ma diventanorisorse ca paci di favorire il raggiungi-mento di obiettivi comuni e il benes-sere reciproco, se ben valorizzate. È noto come ogni contesto organizza-to sia esso aziendale, scolastico, dicura della persona, di as sistenza siaesposto a stress la vorativo, alla scar-sa condivisione degli obiettivi, allarivalità e alla difficoltà di affrontareeventi im previsti. È ormai riconosciuto

collaborazione con Yale University. Il Convegno sarà completamentededicato alla discussione dei modelliteorici, dello stato della ricerca suquesta materia e all’approfondimentodelle sue applicazioni, in particolarenei luoghi di lavoro e nelle scuole.L’incontro scientifico si svolgerà ve -nerdì 9 marzo presso l’aula magnadell’Università di Firenze e sabato 10marzo ad Alba, nella sala congres-si del Centro Riabilitazione Fer rero(via Edmondo De Amicis 16).«Sono stati dimostrati molti beneficidegli interventi formativi di Intel -ligenza Emotiva», spiega VincenzoMajer, «come ad esempio la diminu-zione dei sintomi di stress, burnout,ansia, depressione, aggressività ebullismo, nonché un mi glioramentodel benessere, della soddisfazione,delle relazioni interpersonali, dellaco municazione e della gestione deicon flitti. Per questo uno degli o biet tividel convegno è quello di sensibilizza-re le istituzioni circa l’importanza ditali interventi e promuoverne l’appli-cazione, sia sul territorio che a livellonazionale».

che maggiore è l’educazione emotivadei soggetti e minori sono l’i nef -ficienza e il disagio.Dall’inizio degli anni ’90 la psicologiaha codificato il concetto di In -telligenza Emotiva, esplorando cosìuna nuova frontiera e dando il via anuove possibili applicazioni. Al tema è dedicato il ConvegnoScientifico Internazionale che si terràa Firenze e ad Alba: tra i relatori figu-rano Vincenzo Majer (Università di Fi -renze), Marc Brackett (Yale Uni -versity), David R. Caruso (Yale U ni -versity), Pablo Berrocal (Uni ver sidadde Malaga). Verrà inoltre trasmesso in videoconfe-renza l’intervento di Peter Salovey, lopsicologo statunitense che ha lanciatoper primo, con il collega J.D. Mayer,gli studi sul l’Intelligenza Emotiva eche ricopre anche l’incarico di Rettoredella prestigiosa Yale University. È un appuntamento internazionaleorganizzato dal Centro RiabilitazioneFer rero in collaborazione con la dot-toressa Laura Artusio, psicologa chesvolge un progetto di dottorato diricerca per l’Università di Firenze in

ADESIONIGRATUITE, A NUMEROCHIUSO.

MAGGIORIINFOSULLAPAGINAINTERNETDEL CENTRO

IL CONVEGNOINTERNAZIONALE“INTELLIGENZA EMOTIVA” AVRÀLUOGO A FIRENZENELLA GIORNATA DI VENERDÌ 9 MARZO,PER SPOSTARSI, SABATO 10,NELLA CAPITALEDELLE LANGHE,PRESSO IL CENTRORIABILITAZIONEFERRERO, STRUTTURAMOLTO ATTENTA AD ARGOMENTIALL’AVANGUARDIATRATTATI DA ESPERTIMONDIALI

Simona Amerio

appuntamento di grande rilievo Ü ip Ü 23 febbraio 2012 Ü 23

L’iscrizione al Convegno è gra-tuita. Il Convegno è a numerochiuso. La registrazione è pos-sibile attraverso il sito internetwww.centroferrero.it oppurewww.ieitalia.org.

Centro Ferreropartner in unProgetto Internazionale

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«Mai avrei pen -sato di di -ventare suaeccellenza

il Prefetto». Paolo Padoin raccontala sua “missione”, una vita al servi-zio delle istituzioni.Nel libro autobiografico “Il Pre fet -to-Questo sconosciuto” (PietroPintore Editore), presentato nelcapoluogo lo scorso giovedì, allapresenza del prefetto di Cuneo,Patrizia Im presa, e di molte altreau torità, Padoin narra i compitisvolti in diverse città italiane: qua-rant’anni di attività che incontranoquarant’anni di storia. Patrizia Impresa, nell’introdurre illibro, ha ricordato che il suo primoincarico fu proprio presso la Pre fet -tura di Firenze, dove Padoin guidagli uffici territoriali del Go verno:

«Siamo legati da un sentimento diamicizia e di fiducia», ha dichiara-to. «È un grande onore averlo a Cu -neo oggi». Il libro non è solo cronaca, è narra-zione e pensiero, ironia e aneddotidi vita. L’autore parte dalle aspira-zioni di quand’era ragazzo e dallavo glia di fa re il calciatore: «Fra glistudi e il football scelsi i primi, purcontinuando a praticare il miosport preferito fino al 2003, quan-do da prefetto-portiere della squa-dra Vip di Pisa ebbi un incidente, lafrattura di tibia e perone, che micostrinse ad attaccare le scarpe alchiodo». L’opera di Padoin è anche un o -maggio all’attività di prefetto: quelrappresentante dello Stato, in cen-tro come in periferia, che spessosvolge l’attività nell’anonimato.

Paolo Padoin, ospite di Patrizia Impresa,ha presentato l’autobiografia dedicata ai familiari delle vittime del terrorismo

LE ISTITUZIONICHE CI ISPIRANOGIUSTA FIDUCIA

SEMPRE AL SERVIZIO DELLO STATODa Arezzo a Pavia, da Pisa a Campobasso, da Padovaa Torino alla natìa Firenze: 40 anni di grande impegnoPaolo Padoin è nato a Firenze nel 1947. Conseguita la laurea in giurisprudenza nel 1969, iniziònel 1972 il servizio presso la Prefettura di Arezzo. Tra il 1980 e il 1984 ha lavorato come amministratoreal la Commissione europea di Bruxelles, dove si è occu-pato di questioni relative alla libera circolazione dellemerci e alla prestazione dei servizi. Nel 1984 ha lasciato l’Ue ed è tornato alla Prefettura diFirenze. Nel 1992 il Ministero dell’interno gli ha conferi-to l’incarico di commissario per l’istituzione della nuovaProvincia di Prato. Nominato prefetto l’anno dopo, è stato poi destinato alMinistero dell’interno, presso l’Uf ficio legislativo. Nel 1997 è diventato prefetto di Pavia e, in seguito, èstato assegnato a Pisa, Campobasso, Padova e Torino.Dal 30 agosto 2010 è prefetto della natia Firenze. Gestisce e aggiorna un sito internet dedicato alla tuteladella legalità www.rinnovareleistituzioni.it. È sposato con Lucia Lazzerini, docente ordinaria di filo-logia romanza all’Università di Firenze.Il libro è edito da Pietro Pintore.

Ilaria Blangetti

24 á 23 febbraio 2012 á quando la missione è tutelare la legalità

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L’intento è dipingere un quadroesaustivo, nel la convinzione che«il racconto di un prefetto che ha o -perato in molte zone d’Italia costi-tuisca uno strumento particolar-mente efficace per confermarequesta significativa realtà». «Avevo già pensato e scritto unprecedente lavoro che era risulta-to, però, troppo didascalico», ha ri -velato Padoin. «Que sta pubblica-zione, incentrata su esperienze dicarriera e mo menti di vita, è piùleggera nella lettura e permette discoprire la quotidianità di un pre-fetto, tra sa crifici e impegni, spesso

a discapito della sfera privata. Trale pa gine c’è spazio per episodi di -vertenti, riflessi di vita privata e la -voro istituzionale». Padoin racconta il suo vissuto, ilsuo lavoro, gli incarichi e gli annida prefetto: vicende che s’interse-cano con la cronaca, il sociale, lapolitica. Il primo incarico fu ad A -rezzo («Presi servizio il 15 maggio1972»), dove il prefetto era Sta ni -slao Pietrostefani. Una data im por -tante, un mo mento storico partico-lare. Il 17 maggio le cronache ri -portarono l’assassinio del com mis -sario di polizia Luigi Ca labresi, ca -po della Squadra mobile di Mi lano:uno degli esponenti di primo pia -no di Lotta continua, poi coinvoltinelle indagini, si chiamava Gior gioPietrostefani. Era il figlio del Pre -fetto. «La notizia rattristò tut ti sia

Immagini della riuscitapresentazione del librodi Paolo Padoin (ritrattonella foto a destra) svoltasi pressola Prefettura di Cuneoe introdotta dal prefettoPatrizia Impresa cheebbe in Padoin un validoed esemplare maestro

per la spietatezza dell’assassiniosia perché coglievamo da vi cino ildramma di un uomo che, ligio alleistituzioni (...), vedeva il figlioschierato in prima fila dalla parte dichi praticava l’illegalità e combat-teva l’autorità dello Sta to di cui ilPrefetto era ed è il rappresentantediretto». Come prefetto di Campobasso (dalfebbraio al dicembre 2003) affron-tò i problemi dell’emergenza post-terremoto che aveva colpito SanGiuliano di Puglia e altri centri del -la zona nell’autunno 2002.Padoin ricorda anche le principalivicende degli anni di piombo. Unimpegno importante nella lottacontro il terrorismo e la criminalitàorganizzata chiaro in ogni paginadel libro, in ogni giorno del suo im -pegno di prefetto, a Pavia come aPi sa, a Torino come a Padova. «Nell’esporre le mie esperienze diprefetto inviato a operare in luoghiche hanno visto la nascita e lo svi-luppo di movimenti eversivi, vo -glio ribadire l’indignazione per lascarsa attenzione riservata ai fami-liari delle vittime, in stridente con-trasto con la sovraesposizione me -diatica di brigatisti e terroristi vari,corteggiati da televisioni e giornali,spesso intervistati non solo comeprotagonisti degli anni di piombo,ma quasi come maître à penser».Proprio ai familiari delle vittime,«ai dimenticati testimoni di un pe -riodo tra i più bui della nostra sto-ria, alla loro appartata sofferenza, èdedicato questo libro». I proventidel la vendita saranno devoluti allaLe ga italiana fibrosi cistica.

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Sono dati inaspettati eper molti versi clamo-rosi quelli che si pre-annunciano dalla gior-

nata di “Surpetere-Affrontiamogli eventi”, il primo grande forumsull’energia dedicato alle impre-se piemontesi in programma pervenerdì 9 marzo presso il centro

congressi della tenuta Fontana -fredda di Serralunga d’Alba. Un workshop che, per la primavolta in Italia, vedrà un qualifica-to parterre di docenti, tecnici especialisti in gestione d’impresaaffrontare in termini scientifici, efuori dal carattere promozionaleche caratterizza i numerosieventi organizzati da tempo dagli

attori del settore, una serie diimportanti quesiti su uno deitemi che, in que-sto momento diforti rischi perla stessa so -pravvivenza diinteri comparti,più stanno acuore ai decisori

Dopo un decennio di verticale espansione l’ambito delle cosiddet-te “rinnovabili” pare risentire di un momento di grande incertez-

za. In Italia, come in tutta Europa, le imprese hanno potuto approfitta-re dell’importante sostegno alla produzione “verde” che i Paesi euro-pei hanno messo in campo per centrare gli obiettivi del protocollo diKyoto, innovando i propri impianti e raggiungendo importanti econo-mie sul fronte di quella che sempre di più rappresenta una delle prin-cipali voci di costi dell’attività manifatturiera e non solo. Un processo virtuoso che oggi va però riletto alla luce della revisioneche, in un quadro di forte instabilità politica, tutti i principali Paesistanno operando proprio sulle misure incentivanti garantite in Italiadal Gse, mentre crisi finanziaria e difficoltà del mondo bancario hannomesso in dubbio anche la possibilità di finanziare la realizzazione di

nuovi impianti mediante l’accesso al credito. Qual è, allora, lo statodell’arte? Le rinnovabili convengono ancora? Sono due delle doman-de a cui proveranno a rispondere gli esperti convocati al tavolo di“Surpetere” che, per farlo, si serviranno anche di un’importante testi-monianza. Per la prima volta in Italia, infatti, un primariogruppo del settore ha acconsentito a mettere a disposizionedel mondo economico e scientifico i risultati rilevati nel cor -so di dieci anni di applicazioni nell’ambito della produzioneenergetica “green”. Dal confronto analitico di questi dati è statopossibile dedurre un prontuario testimoniato sul reale impatto econo-mico e finanziario cumulato di un impianto sul conto economico esullo stato patrimoniale delle aziende del settore industriale, commer-ciale e agroalimentare. Con risultati destinati a far discutere.

Rinnovabili e calo degli incentivi: investire “green” conviene ancora?

LA TESTIMONIANZA

È ora di “Surpetere”:le imprese si preparanoalla competizione di domani GLOBALIZZAZIONE, CRISI FINANZIARIA,

MATERIE PRIME, ENERGIA: LE INCERTEZZE DEI MERCATI IMPONGONO NUOVE STRATEGIE.AD ALBA UN WORKSHOP DEDICATO ALLE AZIENDE CHE VOGLIONO ATTREZZARSI ALLE SFIDE DEL FUTURO

Carlo Bottero

26 á 23 febbraio 2012 á ip á come affrontare l’economia (e il mondo) che cambiano

Durante l’evento le aziende partecipantipotranno pranzareal tavolo con altri10 imprenditori,dando così a tuttil’occasione di un piacevole momento conoscitivo e di confronto

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aziendali: quanto pesa, e quantopeserà domani, il fattore energiasulla capacità competitiva dellenostre aziende? È ancora utileinvestire in energia? E quali sce-nari si prospettano per le impre-se che vogliano rimanere com-petitive su mercati sempre piùglobali e ogni giorno di più minatida incertezze di ca rattere geopo-litico e finanziario?Proprio dall’esigenza di darerisposte concrete a domandesempre più centrali nella pianifi-cazione delle nostre aziende, ènata l’idea di un forum che, an -che grazie alla consulenza tecni-co-scientifica del Polite cnico diTorino e alla presenza del diret-tore di Confin dustria Cuneo,Luigi Asteggiano, punterà a for-nire pratici strumenti di analisiper valutare se e come program-mare i propri investimenti sulfronte di quello che, anche senzaricorrere a scenari catastrofici, èdestinato ad affermarsi comeuno dei fattori di costo che mag-giormente incideranno sullacapacità di affrontare anche

domani imercati mondiali

dei comparti manifattu-rieri e dei servizi. Sullo sfondoc’è l’esigenza di aggiornare ipropri modelli gestionali a quel-l’ottica di nuova competizione -da qui il richiamo a “Surpetere”,il successo editoriale rappresen-tato dal libro di Giorgio Merli,Elena Gelosa e Mar co Fregonese- che l’interazione tra congiuntu-ra e globalizzazione presentanoco me strada obbligata per lasopravvivenza dell’impresa.

In concreto, dati di indagine erisposte chiare sull’impatto eco-nomico finanziario dei sistemiintegrati sul bilancio di un’azien-da nel breve, medio e lungoperiodo. Evidenze davvero inatteseriguarderanno poi un tema anco-ra poco indagato dagli analisti: letante decantate rinnovabili a -vran no ancora un peso o il loroap peal è destinato a declinarecon il graduale ridursi di tariffe edegli incentivi che sinora hannospinto la produzione “verde”? Quali scenari si delineano nelbre ve, medio e lungo periodo allaluce delle mutanti dinamiche diincentivazione pubblica del Con -to Energia? Investire nelle rinno-vabili e nell’autoproduzione con-viene davvero? E conviene ancora?Per rispondere, ci si servirà dellesor prendenti risultanze di unostudio che promette di suscitareim portanti reazioni anche nelmondo delle agenzie pubblicheper l’energia. In quel di Fontanafredda è infattiprevista la testimonianza di unprimario gruppo del settore che,per la prima volta in Italia, hamesso a disposizione di un grup-po di studio i risultati di die cianni di applicazioni del leprincipali tecnologie “green”in diversi ambiti industriali.

Case history e ricette pratiche per i decisori aziendali dalla gior-nata di studi in programma venerdì 9 marzo, dalle 9 alle 16, al centro

congressi della tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba. Dopo unabreve introduzione dei rappresentanti di Regione Piemonte e Con fin -dustria Cuneo, prenderà via il forum vero e proprio che prevede la parte-cipazione del Politecnico di Torino e interventi di docenti e specialistinella gestione d’impresa. Nel programma della mattina: “Dalla stagnazio-ne economica al futuro dell’energia-Quali nessi e quali prospettive suicosti di approvvigionamento”; “Gse e Conto Energia: la riduzione delletariffe, la ‘grande bolla’ e gli effetti sul futuro degli investimenti in rinnova-bili”; “Il vero impatto degli investimenti in impianti a energia rinnovabilesul Conto Economico aziendale nel breve, nel medio e nel lungo periodo(simulazioni e costi reali)”; “Tecnologie disponibili e impianti in tegrati:come e se investire per ridurre i costi”; “Vantaggi e criticità nella sceltadell’impianto/fornitore”; “Aspetti economico-finanziari e rapporti con leistituzioni bancarie: cosa chiedere e cosa valutare”; “Casi reali di impiantirealizzati nei settori industria, commercio e agroalimentare-La valutazio-ne oggettiva dopo dieci anni di monitoraggio”. Nel pomeriggio i parteci-panti verranno divisi a seconda del settore di appartenenza in aule distinteche, in contemporanea, mostreranno i dati reali di impatto economico-finanziario sul conto economico e sullo stato patrimoniale d’impresa par-tendo dai casi realizzati e con l’ausilio dei simulatori di bilancio: AULABLU, settore industria manifatturiera; AULA VERDE, settore agroalimen-

tare; AULA GIALLA, settore imprese commerciali.Completamente gratuita, la partecipa-

zione al seminario richiede preno-tazione. Per chi lo desidera,

durante l’evento, sarà possi-bile visitare le storiche

cantine Fontana fredda.PER INFORMAZIONI:

WWW.SURPETERE.COM

IL PROGRAMMAVenerdì 9 marzo, al centro congressi della tenuta Fontana fredda di Serralunga, tre aule dedicate agli approfondimenti per l’agroalimentare, il manifatturiero e l’impresa commerciale

“SURPETERE-LA COMPETIZIONE CREATIVA EFFICACE E SOSTENIBILE”, DIGIORGIO MERLI, ELENAGELOSA E MARCOFREGONESE, È UNLIBRO EDITO DA“GUERINI E ASSOCIATI”CHE INVITA A SUPERARE IL TRADIZIONALE CONCETTO DI COMPETIZIONE,RINNOVANDOSI CONTINUAMENTE

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Il 10 febbraio è stato ufficia-lizzato l’accorso in base alquale Brc Gas Equipment diCherasco ha acquistato da

Dres ser Wayne, società del grup-po Ge neral Electric, Cubogas, divi-sione aziendale specializzata nel laproduzione e nella distribuzionedi compressori e di stazioni dirifornimento metano.In virtù di questa operazione, lostorico marchio entra a far partedel gruppo creato e tuttora guidato

dai fratelli Mariano e Piero Co sta -magna, il quale amplia così la pro-pria gamma di sistemi per il rifor-nimento metano. «Continuiamo a potenziare lanostra attività rivolta all’infrastrut-tura e ad ampliare la nostra gam -ma di prodotti per far fronte allacrescente domanda provenienteda flotte, società di trasporto e sta-zioni pubbliche», spiega MarianoCo stamagna, presidente di BrcGas Equipment.

Il dinamico gruppo imprenditoria-le cheraschese d’ora in poi opereràquindi nel mercato delle stazionidi rifornimento metano con i mar-chi Brc FuelMaker, Brc Com -pressors e Cubogas, offrendo per-tanto una gamma completa disoluzioni in grado di soddisfare lenecessità di ogni utente, dai siste-mi domestici alle soluzioni per pic-cole e grandi flotte, fino ai grandiim pianti di compressione per lestazioni pubbliche.

Brc Gas Equipment di Cherasco, leader a livello mondiale nelsettore degli impianti gas auto, venerdì 24 febbraio, a partiredalle 17,30, alla presenza delle più importanti autorità, inaugu-rerà il nuovissimo impianto Brc Electronic Division. Lo stabilimento, sito in località Moglia di Cherasco, è stato rea-lizzato per ospitare su 6.000 metri quadrati il ramo d’aziendadel gruppo della famiglia Costamagna che produce tutti i com-ponenti elettronici necessari all’attività principale di Brc, cheprima era situato a Cavallermaggiore sotto il nome di Mte.L’investimento, come per altri recenti progetti portati a termine,è stato molto significativo: l’azienda è dotata infatti delle piùsofisticate attrezzature in tecnologia Smt convenzionaleThp/Pth, di moderne linee di assemblaggio automatiche e lineedi test Ict/Fct, per assicurare anche in questo campo i miglioririsultati possibili. Dopo la cerimonia di inaugurazione sarà possibile visitare lostabilimento per conoscere da vicino un’altra parte importante

della realtà imprenditoriale del gruppo industriale cheraschesei cui impianti produttivi occupano un’area complessiva di 60mila metri quadrati, dei quali circa trentamila coperti, con unaforza lavoro che supera le 750 persone.

IL TAGLIO DEL NASTRO IN BRC ELECTRONIC DIVISIONIl nuovissimo stabilimento in località Mogliasarà inaugurato alle 17,30 del 24 febbraio

A sinistra: una veduta aereadel modernissimo stabilimentoBrc Electronic Division allaMoglia di Cherasco e alcuneimmagini dei suoi reparti produttivi. Nella pagina a fianco,da sinistra: Mariano e PieroCostamagna, i quali diedero vitaal gruppo industriale partendoda un’officina allestita nella“città delle paci”, verso la qualeil legame affettivo non è maivenuto meno. Sotto: un’officinaautorizzata Brc a Melbourne,in Australia, a riprova dellacapillare diffusione mondialedei prodotti creati a Cherasco

Elena Bottini

28 á 23 febbraio 2012 á un gruppo industriale che non dorme sugli allori

L’AZIENDA DI CHERASCO CRESCE

Brc Gas Equipmentacquisisce Cubogas

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23 febbraio 2012 Ü 29

L’acquisizione di Cubogas includeil diritto di uso del marchio Dres -ser e la li cenza di costruzione deicompressori Pignone.La notizia conferma la vocazionead agire a livello planetario di u -n’azienda che pur tuttavia non hamai tagliato le radici locali e che,anzi, ha saputo trarre spunto daesse per crescere ed essere fra gliartefici del benessere di un ter -ritorio che non si arrende al l’ine -luttabilità della crisi globale.Questo convive in splendido mo -do con la scelta, legata alla consa-pevolezza delle esigenze di sem-pre maggiore competitività legatea un mercato di dimensione mon-diale, di avviare un processo di e -stensione delle attività produttiveche ha portato alla creazione di se -di operative in tutto il mondo.Inoltre nel 2003 la Mtm-Brc GasEquipment ha firmato un presti-gioso accordo di alleanza strate-

gica con l’americana Impco, lea-der assoluta nel settore delle ap -plicazioni industriali dei carbu-ranti gassosi. Esso ha sancito lanascita del più grande polo pro-duttivo mondiale nel settore deicarburanti e cologici, garantendoai partner nuove possibilità intermini di mercato, capacità diin vestimento e tecnologia, concon siderevoli benefìci per en -trambe le aziende. La presenza in Italia si è rafforzataanche grazie al rivoluzionarioequipaggiamento bi-fuel per le vet-ture dei principali marchi automo-bilistici (Chevrolet, Citroën, Ford,Great Wall, Honda, Hyundai, Ja -guar, Kia Motors, Mitsubishi, Nis -san, Peugeot, Piaggio, Subaru, Su -zuki, Volvo) e come “after market”con la rete Brc Gas Service.Quest’ultima è frutto del progettolan ciato nel 2007 nel nostroPaese, rivolto alle officine specia-lizzate, con una vasta gamma diservizi tecnici e commerciali ag -giuntivi per migliorarne l’offerta.Più di cinquecento officine hannoaderito al progetto.

Il conto alla rovescia proce-de: venerdì 24 febbraio, do - po il taglio del nastro allostabilimento della Brc E -lectronic Division, la fami-glia Costamagna sarà allacabina di regia anche dellacena di beneficenza che ini-zierà alle 20,30 presso ilcapannone sede del club“Ruote d’epoca” (il cui pre-sidente è Mariano Costa -ma gna), attiguo agli im -pianti sportivi e alle piazze Gina Lagorio e degli Alpini di Cherasco. Come “IDEA” ha riferito nelnumero precedente, si tratta di un’iniziativa che mira a offrire una mano concreta alla parroc-chia di San Pietro per la ristrutturazione dell’oratorio, nata grazie alla grande generosità diJim my Ghione (foto a destra). Il famoso inviato di “Striscia la notizia” è, oltre che amico per-sonale dei fratelli Costamagna, un appassionato di automobilismo e in questa veste ha presoparte alla prima edizione della “Green Scout cup”, la competizione (riuscitissima, tanto da tor-nare nel 2012 con la qualifica ufficiale di campionato italiano Csai energie alternative) riser-vata alle vetture alimentate a gas. Giunto terzo, ha vinto il Piaggio 125 cc che ha subito messoa disposizione per iniziative benefiche: lo scooter andrà a uno dei presenti al convivio, al qualeparteciperà anche Andrea De Adamich (foto a sinistra). Il costo della partecipazione è fissatoin 90 euro. Per informazioni e prenotazioni: Davide Colombano, tel. 338-6400778.

E VENERDÌ SERA ANCHE IL GRANDE EVENTO BENEFICO

Brc Gas Equipment nel 2005 ha iniziato a commercializzare i primi compressori e componenti per stazioni di rifornimento metano con ilmarchio Brc Compressors conl’obiettivo di ampliare l’offertae diversificare le produzioni pur rimanendo nel settored’appartenenza. Nel 2009, alfine di ampliare ulteriormentela gamma prodotto, ha acquistato la canadeseFuelMaker, specializzata nella produzione di compressori di metano per uso domestico e aziendale. Nacque così il marchio Brc FuelMaker che si è subito contraddistintocome unico referente esclusivoper la dimensione domestica,per le flotte, per le industrie e per le stazioni di servizio.Una garanzia a livello mondialeche parte da una grande azienda italiana, ora potenziatacon l’acquisizione di Cubogas!

La sede del club “Ruote d’epoca” ospiterà il convivio con accompagnamentomusicale i cui proventi andranno all’oratorio, grazie anche a Jimmy Ghione

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L’inverno “vero” calatoimprovvisamente sul -l’Italia, in alcune partidella penisola più che in

altre, ha visto impegnati anche imilitari e gli uomini e le donne del -le Forze dell’ordine in sforzi straor-dinari per far fronte ai vari tipi diemergenza. Nei giorni delle nevi-cate che han no paralizzato buonaparte dell’Ita lia, due nuclei di alpi-ni della brigata “Taurinense” sonopartiti per l’Abruzzo e la Ba silicata.I nuclei, forniti dal terzo Reggi -mento di Pinerolo e dal primo Reg -gimento artiglieria da montagna diFossano, erano composti da duecin golati da neve Bv 206, con rela-tivi equipaggi, trasportati su unospeciale rimorchio al traino di ca -mion militari Hf6. I Bv 206 so nomezzi in dotazione alle truppealpine per consentire mobilità suterreni innevati. Ne sono stati im -piegati anche nella zona della Mar -sica abruzzese dove il nono Reg -gimento alpini della “Tauri nense”,

di stanza a L’A quila, per diversigior ni è stato impegnato nelle ope-razioni di soccorso. Hanno contribuito anche il trenta-duesimo Reggi men to genio della“Taurinense” di stanza a Torino ealtre unità del l’e sercito dislocate inPiemonte. Le “penne nere” sonostate subito impiegate, sia in A -bruzzo che nel Potentino, a sup-porto del personale dell’Enel perverificare lo stato di alcune lineeelettriche non raggiungibili senza

l’impiego dei mez zi militari.I Carabinieri del Soccorso alpinodel Comando provinciale di Cuneoinvece sono stati inviati a Cesena e,mettendo a frutto la notevole espe-rienza maturata nel territorio mon-tano della Granda, hanno salvatoun 51enne e il suo cavallo precipi-tati in un dirupo a Sogliano al Ru -bicone. L’animale, forse innervosi-to dalla neve, è finito nella scarpatatrascinando con sé il proprietarioche tentava di calmarlo.

Malgradola tormenta,molto positivoil lavoro delle“penne nere”fossanesi della“Taurinense”,dei Carabinierie dei Finanzieridel Soccorsoalpino e anchedel sempre attivissimoCoordinamentoprovincialedella Protezionecivile di Cuneo

Militari, Forze dell’ordine e volontari della Protezione

civile della provincia di Cuneo si sono distinti

in varie parti d’Italia durantel’emergenza provocata dalle intense nevicate.

Qui accanto: i mezzi deglialpini della “Taurinense”,

due Carabinieri del Soccorsoalpino e le Fiamme gialle

che garantiscono lo stessoservizio. Qui sotto: Roberto

Gagna, presidente del Coordinamento

provinciale dei volontari dellaProtezione civile di Cuneo e vicepresidente re gionale

A SAVIGLIANO UNA GARA DI GOLF SULLA NEVE GELATA!La gara di golf... sulla neve organizzata al Golf club Savigliano èstata un autentico successo. Sul grande campo pratica del Clubsaviglianese sono state ricavate nove buche “pitch and putt”,oltre a un “putting green”. Grazie alla consistenza del manto ne -voso e alle temperature polari si è potuto lisciare il percorso erea lizzare i “green” mantenendo il percorso agibile tutto il gior-no, nonostante il passaggio di oltre venti giocatori che si sonoda ti battaglia su una base di gioco non abituale. Il risultato finale, nove buche “pitch and putt” più nove buche“put ting green”, ha premiato: Marco Dal masso primo netto con41 colpi, Fulvio Cavallo secondo netto con 42, Guido Dalmassoterzo netto con 43, Stefano Bertolo quarto netto con 43, LauraTibaldi prima lady con 45, Natale Golè primo senior con 43, AsiaCavallo prima junior, Francesca Pel legrino seconda junior. La giornata è iniziata con una colazione all’inglese e si è conclu-sa con la “marenda sinòira” protrattasi fino a tardi con soddisfa-zione di tutti. Il commento generale è stato molto positivo. I gio-catori in vecchia data hanno apprezzato l’ambiente confermandodi aver ritrovato lo spirito del rimpianto golf club “Il bricco”.Lorenzo Vallese

DALLA GRANDA UN PO’ IN TUTTA ITALIA

Militari e volontariottimi soccorritori!

30 á 23 febbraio 2012 á l’offensiva del generale inverno

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Impossibilitati a fare qualunquecosa, sono stati raggiunti dai mili-tari del Comando cuneese, arrivatisul posto, completamente isolato,a bordo di una motoslitta e cammi-nando per 5 chi lometri con le pelli.I Carabinieri si so no calati con lecorde nel dirupo e hanno por tatoin salvo l’uomo e il cavallo, in statoiniziale di ipotermia.Il colonnello Francesco Laurenti,comandante provinciale dell’Ar -ma, ha contattato gli appuntatiClau dio Lavena, Salvatore Fantinoe Diego Dutto e il carabiniere Nun -zio Caserta per complimentarsi

con loro per il coraggio e per le ca -pacità dimostrati.Non sono rimaste con le mani inmano neppure le Fiamme gialle!Il comandante provinciale, colon-nello Enrico Maria Pa squino, hain fatti annunciato che, in conse-

ciale dei volontari della Protezionecivile di Cuneo e vicepresidentere gionale, «abbiamo scelto volon-tari molto specializzati e attrezza-ture specifiche». I contingenti di volontari cuneesisono partiti in più scaglioni.

guenza della situazione di graveemergenza, un nucleo di militaridel Soccorso alpino della Guardiadi Finanza (Sagf) di Cu neo, dotatodi automezzo a quattro ruote mo -trici e di una motoslitta, è stato in -viato nelle Mar che, per concorrerealle operazioni di soccorso allepopolazioni colpite dal maltempo. L’impiego dei Finanzieri del Sagf èstato disposto dal Comando gene-rale del Corpo e ha interessatodieci aliquote, per un to tale di 36militari specializzati in interventidi soccorso e di sicurezza in am -biente innevato. L’eccezionalità della situazione hafatto sì che dal Cuneese siano par-titi anche i volontari del Coordi na -mento provinciale della Prote -zione civile, inseriti nella colonnamobile regionale recatasi in Um -bria. Allertati dalla Regione su indi-cazione del Dipartimento naziona-le, i volontari hanno fatto tappa aFoligno per un intervento con ilminiescavatore e il cingolato confresa idraulica a turbina per neve,mezzi trasportati dalla sede diFossano. «Anche in questa occasio-ne», spiega Roberto Gagna, presi-dente del Coordinamento provin-

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32 á 23 febbraio 2012 á la vitalità della nostra provincia

Nella foto qui accanto: il luogotenente Gianni Montalto

e il vicebrigadiere MicheleBrochiero. Nell’immagine in altoa destra: un altro tipo di attività

dei Finanzieri. I militari della Stazione di soccorso alpino

della Guardia di Finanza di Cuneo hanno infatti avviato

servizi di ricognizione nelle areemontane della provincia,

al fine di monitorare gli accumuli nevosi, effettuando

rilievi e misurazioni volti a individuare situazioni

di elevato rischio valanghe.La vigilanza riguarda

i comprensori sciistici e gli itinerari di sci alpinismo,

con riguardo anche al comportamento degli sciatori,

per prevenire condotte imprudenti e verificare che

quanti percorrono pendii fuoripista siano muniti

dell’attrezzatura necessaria (un apparecchio elettronico

per la segnalazione a distanza della posizione delle vittime

di valanghe, una sonda e unapala da autosoccorso)

I Carabinieri in congedo di Alba e di Busca sonointervenuti anche con un efficiente spargisale

Dopo otto giorni di inteso lavoro è ritornata alla base la squadra divolontari del Nucleo di Protezione civile dell’Associazione nazionaleCarabinieri di Alba che, insieme ai colleghi del Nucleo di Busca, haoperato in Lazio e Umbria, nelle zone colpite dalla straordinaria nevi-cata che ha interessato tutto il centro-nord.Il presidente del Nucleo di Alba e referente provinciale dei gruppi diProtezione civile dell’Anc, Vanni Guiducci, è stato interpellato dallasala operativa del Dipartimento della Protezione civile di Roma, chegli ha richiesto la disponibilità dei volontari albesi e del loro spargi-sale per intervenire nei piccoli centri laziali e umbri. Due anni fa, grazie a una donazione, i volontari della capitale delleLanghe avevano deciso di attrezzarsi di uno speciale spargisale a -datto all’uso nei centri storici, in vie strette, in piazzali di chiese, o -spedali e scuole, per essere più utili per la cittadinanza.Il caso ha voluto che il “battesimo del fuoco” dell’attrezzo sia avve-nuto a oltre 700 chilometri di distanza dalla capitale delle Langhe.Convocati alle 18, già intorno alla mezzanotte, con il supporto di unfuoristrada con cassone dell’Anc di Busca, i volontari dell’Asso cia -zione nazionale Carabinieri sono partiti alla volta della capitale. Lì giunti, venivano inviati nella località di Cesano, vicino a Roma,som mersa dalla neve, insieme ai colleghi dell’Anc appena arrivati daGiussano (Monza e Brianza).Per oltre tre giorni è stata dapprima tolta la neve e poi si è passatolo spargisale, la cui qualità operativa ha permesso ai volontari di

A Saluzzo le Fiamme gialle indagano sui trafficimonetari di un imprenditore che in questo modointendeva non versare un ingente risarcimento

Nel 2010 il Tribunaledi Saluzzo avevacon dannato un im -prenditore a risarci-

re una persona alla quale, alcunianni prima, aveva causato gravis-sime lesioni fisiche permanenti. Il risarcimento, stimato dai giudi-ci in oltre 360.000 euro, non èmai stato corrisposto perché,secondo quanto emerso da inda-gini svolte dai militari della Te -nenza della Guardia di Finanza su

Mario Rosa

I VOLONTARI ANC IN LAZIO E UMBRIA

ESPORTA OLTRE530.000 EUROVERSO LA ROMANIA

“SIRE”: AMMINISTRATORI IN VISITA

L’Amministrazione chera-schese ha visitato la “Sire”,a zienda leader nella produ-zione in Klinker trafilato dialto livello nata nel 1970, consede a Roreto, che im piegacirca 180 persone. Gli ospitisono stati accolti dall’ammi-nistratore delegato, SergioTrinchero, e dalla vi ce pre -sidente, Miranda Pon ti glione.Trinchero ha illustrato il pro-getto di ristrutturazione del-l’azienda che, come molte al -tre, ha risentito della crisi e -conomica, ma che con un at -tento piano di investimenti

guarda avanti con ottimismo.Il sindaco, Claudio Bo getti, di -ce: «Ap prez ziamo lo spiritocon cui la “Sire” guar da al fu -turo, cercando soluzioni inno-vative. Il Co mu ne è vicino eattento alle esigenze delle a -ziende attive sul nostro terri-torio che dan no lavoro a tantepersone. Sosteniamo, perquan to è di nostra competen-za, gli sforzi di questi impren-ditori affinché Cherasco e ilterritorio continuino a essereluogo appetibile per insedia-menti che portano lavoro atanti nostri cittadini».

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svolgere un lavoro eccezionale apprezzato, oltre che dai funzionaridel Dipartimento della Protezione civile, anche dalla popolazione.La seconda meta operativa è stata in Umbria, a Foligno, dove i volon-tari dell’Anc si sono uniti alla colonna mobile regionale del Piemonteper prestare la loro opera anche nei territori comunali di GualdoTadino e Scheggia, sempre in provincia di Perugia. Rientrato ad Alba, Vanni Guiducci commenta: «L’emergenza neve ele copiose (e a volte inattese) nevicate verificatesi nel centro Italiahanno messo in gravi difficoltà le popolazioni, isolando migliaia dipersone. Ma l’Italia è famosa per la solidarietà fra cittadini e anchein questa occasione, accogliendo la richiesta di aiuto del Dipar -timento della Protezione civile, l’Associazione nazionale Carabinieri èscesa in campo per sostenere e affiancare le popolazioni da giorni indifficoltà. Un sentito ringraziamento quindi credo vada indirizzato aquesti volontari e al loro impegno disinteressato, grazie al qualehanno portato aiuto a tante famiglie dell’Umbria e del Lazio».

delega della Procura della Re -pubblica di Saluzzo, l’uomo, conmolteplici prelevamenti di con-tante, nel giro di alcuni mesi,aveva svuotato il conto corrente,trasferendo circa 534.000 euroin Romania per acquistare unimmobile da intestare alla suacompagna e altri beni. Dagli ac -certamenti è emerso an che comel’imprenditore abbia trasferito suun conto intestato alla madre cir -ca 145.000 eu ro e abbia ce dutole quo te di u na società di cui erati tolare alla sorella e al cognato. Informata al riguardo, l’Autorità

giudiziaria ha subito disposto ilsequestro del denaro ancora ingiacenza sul conto corrente dellamadre dell’imprenditore, pergarantire alla persona danneggia-ta la possibilità di ottenere alme-no una parte del risarcimento. Sono indagate, a titolo di concor-so nel reato di mancata esecuzio-ne dolosa di un provvedimentodel giudice, quattro persone e unbancario, quest’ultimo ritenutoresponsabile di non aver segnala-to alle autorità competenti contem pestività i prelievi eseguiti al -lo sportello dall’imprenditore.

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36 á 23 febbraio 2011 á la stanza del Sindaco

Elena Elia

A guidare Castagnito, coadiuvato da un gruppo

di amministratori di cui vafiero, è Felice Pietro Isnardi

(foto in basso), 51 anni, dal 1999 cavaliere della

Repubblica, imprenditoreagricolo. La sua attività nel settore sociale iniziò

a Castagnito. In virtù della sua professione, si inserì

poi nella Coldiretti, iniziando un percorso che lo portò

ai vertici dell’associazione.Vicesindaco di Castagnito

dal 1999 al 2009, in quell’anno fu eletto primo cittadino del paese. Sposatocon Clara Bordino, è padre diAndrea, 26 anni, e Sara, 17

Un obiettivo ambi-zioso si realizza at -traverso opere gran-di nel contenuto,

ma non necessariamente nellaforma: ne è un esempio il libro“Castagnito-Il fascino della storiain una terra del Roero”, presenta-to nel municipio del paese mer-

coledì 15 febbraio. Parlando con il sindaco del viva-ce centro della sinistra Tanaro,Felice Pietro Isnardi, proprio daquesto siamo partiti per conosce-re meglio le interessanti peculia-rità castagnitesi. Signor Isnardi, com’è nata que-sta lodevole iniziativa editoriale? «Si tratta di uno dei tasselli di unampio progetto in corso datempo, ossia quello mirato allavalorizzazione storico-culturaledel nostro paese che potrà essereutile anche allo sviluppo del turi-smo, settore in cui mostriamoqualche carenza. Ci siamo riap-propriati della nostra storia equesto ci permetterà di orientarcimeglio nell’ambito degli sviluppi

futuri; ciò vale non solo per noiamministratori, ma per tutti co -loro i quali si mettono a disposi-zione della vita sociale di Ca sta -gnito. Inoltre una buona cono-scenza della storia, della culturae delle tradizioni permette di va -lorizzarle, conservarle e traman-darle nel modo giusto. Il volume,corredato di varie illustrazioni,ha visto la luce anche grazie al la -voro svolto per la sua tesi di lau-rea in architettura da Ornella Al -lerino, la quale del testo è infattiautrice insieme al ricercatore eot timo divulgatore BaldassarreMo lino. Inoltre va segnalato ilcon tributo fondamentale di Wal -ter Accigliaro. Tuttavia non pos-siamo non citare l’apporto dei

tato avanti il recupero del percor-so storico delle acque nel centroristrutturando un sistema di anti-chi pozzi e stiamo appaltando ilprimo intervento di ristruttura-zione del municipio dal quale siotterrà uno splendido locale sot-terraneo che diventerà un salonedi rappresentanza a disposizionedel paese. Prosegue poi il conso-lidamento del belvedere (il sito di

nu merosi collaboratori esterni el’impegno dei cittadini che han nosponsorizzato il libro arrivando acoprire me tà della spesa». Quali sono gli altri tasselli delprogetto a cui ha fatto cenno?«È stato effettuato il restaurodella cappella di San Bernardo, ri -salente al 1650 circa e abbiamolavorato alla pavimentazione delcentro storico, con il rifacimentodei sottoservizi e delle re gima zio -ni delle acque. Risulta quasi ulti-mato il restauro del teatro comu-nale e abbiamo ristrutturato lapar rocchiale di San Gio vanni Bat -tista, del XVII secolo. È stato por-

Felice Pietro Isnardi ce ne parla, così come di altre peculiarità delpaese che amministra

LE ATTRATTIVECASTAGNITESIIN UN BEL LIBRO

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Nell’immagine a destra, da sinistra:Walter Accigliaro, Ornella Allerinoe Baldassarre Molino, vale a dire gli autori di “Castagnito-Il fascinodella storia una terra del Roero” in posa con Felice Pietro Isnardi.

La prefazione del volume è firmatada Giovanni Tesio. A sinistra: l’attento pubblico intervenuto

alla presentazione. In alto, nella pagina accanto: un momentodel primo raduno di Vespe ospitato

a Baraccone di Castagnito

un antico castello di cui non sitrova più traccia, ma che chia-miamo “Castelverde”), a fiancodel Comune e stiamo partecipan-do a un’iniziativa di recupero deisentieri vicini. Insomma, ci can-didiamo a essere partner degli al -tri Comuni del Roero che han nogià avviato simili iniziative tu ri -stiche, augurandoci che il no stropaese possa offrire un invitantebiglietto da visita».Come definirebbe Castagnito?«Un paese di frontiera rispetto alRoero, come attesta il suo nomestorico, cioè “Castagnetum adTanagrum” (i nostri castagni in -

fatti arrivavano fino al Tanaro,poi il letto del fiume si

spostò), e dotato digrandi potenziali-tà: nonostante lapresenza di un

tessuto ru raleimportante, grazie a

vini, e prodotti ortofrutti-coli, la si tuazione commerciale eindustriale si mostra favorevole,agevolata anche dall’uscita del-

l’autostrada. È un paese “dinami-co”, poiché sorge a due passi dauna città di spicco come Alba, èim portante sotto il profilo com-merciale, possiede strutture spor-tive, ristoranti, un hotel, un agri-turismo e un bed & breakfast,nonché un’isola verde vicino alTa naro affidata in con venzione al -l’associazione “Trekking in Lan -ga” in cui è possibile potersi svaga-re in armonia con la natura». La popolazione è quella tipica diun paese, per così dire, vivace?«Eccome! Non a caso il costanteviavai, tra i cittadini a spasso e ilmovimento del gruppo podisti, ciha indotto a lavorare molto sullasicurezza pedonale. Inoltre ab -biamo una buona rete di associa-zioni, tra cui annoveriamo ilGruppo alpini, la Pro loco, i comi-tati festeggiamenti, i circoli Acli, leassociazioni di categoria, i donato-ri di sangue della Fidas, laProtezione civile, la Bibliotecacivica: prima di Natale incontria-mo tutti questi sodalizi insiemeper programmare gli eventi futuri

e sviluppare eventuali collabora-zioni. Il lavoro in sinergia è unpunto di forza del nostro paese.L’operosità degli abitanti porta aor ganizzare vari eventi, quali laFiera dei piccoli animali e dei fio ridel 1° maggio, la festa parrocchialedella frazione San Giu sep pe, a giu-gno (che nel 2012 ce le brerà icento anni!), e quel la del capoluo-go, a fine estate».

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CONVEGNO PUBBLICO A GARESSIO

Un tram-trenoin alta Val Tanaro?

In alto: la stazione di Narzole in una cartolina

d’epoca. Qui sopra, da sinistra: le fermate

ferroviarie di Eca-Nasagò(dove è stata realizzataanche la foto pubblicata

a destra) e Garessio e due immagini artistiche di Giorgio Olivero di Cuneorealizzate per la sua mostra“Rette parallele”, scattate nell’estate 2010 su pellicola

6x6 bianco e nero

Si moltiplicano le iniziativeper il recupero della Bra-Cevae la salvaguardia della lineaferroviaria fra Ceva e Ormea

Paolo Cornero

38 á 23 febbraio 2012 á verso un trasporto sostenibile

Il Comitato presieduto dall’ingegner Stefano Sibilla,fondato nel 2009, ha deciso

di rompere gli indugi...

molto particolare: il futuro dellelinee ferroviarie Bra-Ceva e Ce -va-Ormea. L’alluvione del 1994ha contribuito in maniera defini-tiva alla chiusura della prima,mentre nel prossimo futuro le“abitudini” dei pendolari valta-narini potrebbero dover fare icon ti con l’assenza della secon-da. Si tratta di uno scenario chemerita una riflessione. «Su certi temi non ci sono solu-zioni preconfezionate, occorreanalizzare tutte le opportunità adisposizione anche con l’aiutodella comunità». Stefano Sibillanon vuol dare “diktat”, anzi. La sua passione per il tema vuolestimolare la popolazione a un’at-tenta riflessione, per supportare

Avolte ci si chiede:«Per ché?». Spessoca pita di farlo con ri -ferimento all’infini-

to tema della modernizzazione.Alcuni quesiti non hanno una ri -sposta certa, però risulta dovero-so portarli all’attenzione dell’opi-nione pubblica. L’alternativa sa -rebbe uno sterile anonimato, incui persone ter ze decidono la giu-sta via da seguire. Siamo partiti da una premessage nerale per parlare di un tema

criticamente gli amministratoriin decisioni così importanti.Garessino d’origine, milanese perlavoro, l’ingegner Sibilla datempo riflette sul futuro delletrat te citate, ma solo nel 2009 haraggiunto l’attenzione dei massmedia: «Da anni sollevavo la que-stione, fino a Expoferroviaria2006 ma nessuno sembravainteressato. Abbiamo allora deci-so di fare sul serio».Un atto costitutivo, una registra-zione ufficiale ed ecco il Comi -tato per la valorizzazione dellefer rotramvie in alta Val Tanaro eponente ligure. Nell’ottobre diquel l’anno Stefano Sibilla, Mas si -mo Andreis Allamandola e Giu -seppina Stucchi decisero di ingag-

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UNA CAMMINATA SEGUENDO I BINARI

Il Comitato per la valorizzazione delle ferrotramvie in alta ValTanaro e ponente ligure, organizza per domenica 4 marzo, la Gior -nata delle ferrovie dimenticate sulla linea Bra-Ceva. È prevista una camminata lungo la tratta abbandonata fino a rag-giungere Ceva, con prosecuzione verso l’alta Val Tanaro con mètafinale la stazione di Nucetto con possibilità di ristoro e visita delnuovo Museo ferroviario. Per avere maggiori informazioni si può scrivere visitare il bloghttp://comitatotrenoalpiliguri.wordpress.com, un’e-mail a [email protected] o telefonare al 340-6012690. Intanto il Comitato ha esteso alle scuole secondarie di secondo gradodi Ceva e della Val Tanaro l’invito a partecipare al concorso fotograficonazionale “Le scuole in treno”, indetto dal Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca, in collaborazione con Comodo(Confederazione mobilità dolce), nell’ambito della quinta edizione dellaGiornata nazionale delle ferrovie dimenticate. «Pensiamo», affermanogli organizzatori, «possa essere una buona occasione per far conoscereai ragazzi il patrimonio storico-ferroviario della valle e sensibilizzarliverso una concezione di mobilità più rispettosa dell’ambiente».

L’appuntamento è per domenica 4 marzo: la mètaconclusiva è Nucetto. Intanto, per le scuole medie...

giare una battaglia ideologica,con scopi nobili come la tutela diinteressi diffusi e pubblici, senzaalcuna matrice o interesse politi-co. Oltre la moda delle “green-way”, una proposta di confrontosu tematiche di trasporto sosteni-bile per valorizzare il territoriomontano dell’alta Val Ta naro edell’entroterra ligure.Dal consueto dilemma fra tra-sporto su gom ma o quello su ro -taia, alla volontà di rivitalizzarela filiera forestale, ricercando ilpieno utilizzo della rete ferrovia-ria del basso Piemonte.

te parti in causa. «Il futuro della linea ferroviariaCeva-Ormea passerà attraversouna chiara distinzione tra servizioe linea, una separazione ob -bligatoria tra ente gestore dell’in-frastruttura che concede ad altrooperatore il servizio. La cosa dafare prima di decidere è sapere,conoscere la situazione localmen-te e attorno a noi. Poi si decide». Ma da cosa nasce tanta passioneper la materia? «Più che dalla nostalgia per i viag-gi infantili, ammetto che un’e -spe rienza all’estero vissuta all’e -

meno attrattiva? Perchè la ferro-via risulta essere più affidabile intermini di orari e di sicurezzarispetto al trasporto individualeo pubblico su gomma?». Dopo due anni di rodaggio, il Co -mitato passa dunque all’azione:il dibattito pubblico di Garessiosegnerà anche il lancio della suacampagna d’iscrizione. Non un focolaio di polemiche,ma un coinvolgente “concistoro”per raccogliere proposte, istanzee progetti. Gli abitanti dell’alta e della bassaVal Tanaro dovrebbero unirsi

non in una battaglia, bensì in unadecisione che potrebbe cambiarele loro abitudini quotidiane.Ferrata o ciclabile che sia, la viatra Bra e Ormea tornerà a esserepercorribile?

Un riuso della linea Ceva-Ormeain modalità tramviaria per decon-gestionare dal traffico l’alta ValTanaro e la Riviera, rinnovando-ne l’immagine storica e interna-zionale. «La cosa più preoccupan-te era l’assoluta assenza di dibat-tito», continua Sibilla, presidentedel Comitato. «Dobbiamo essererealistici e la mia professione (in -gegnere ferroviario, ndr) può anzideve portare dati concreti allariflessione». Sarà la sala consiliare del munici-pio di Garessio, concessa dal -l’Am mi nistrazione civica, nel po -meriggio di sabato 3 marzo, adaccogliere non solo i membri delsodalizio, ma anche tutti i valta-narini interessati, inevitabilmen-

tà di 14 anni mi ha segnato. InGermania, più precisamente aKarlsruhe, trentadue anni fa viag-giai su un tram-treno. Un’ottima -le soluzione di trasporto ancorasconosciuta nel nostro Paese. Po -trei dunque dire che tra l’Italia ela Germania ci siano almenotrent’anni di distanza...». Ci sono dei dati “frenanti” incon-futabili, come la bassa densità dipopolazione della provinciaGran da, ma ci sono anche delleabitudini da studiare nel detta-glio: «Se gli studenti pendolariscelgono il treno perché non pos-sono fare altrimenti, come mai ilavoratori non fanno altrettanto?Quanto ci costerà l’urbanizzazio-ne diffusa, che rende la ferrovia

23 febbraio 2012 Ü 39

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Il 23 gennaio è stata costitui-ta l’associazione per il coor-dinamento tra consorzi eaggregazioni di irrigazione

di se condo grado della Granda de -nominata “Acque irrigue cuneesi”.A presiederla è Giorgio Maria Ber - gesio, presidente del Consi glioprovinciale ed ex sindaco di Cer - vere, attivo am mi ni stratore anchedi questo particolare, quanto im -portante, comparto.Si tratta di una delle colonne por-tanti del mondo agricolo provin-ciale che nel 1999, per effetto diuna legge regionale, si articolò,nella nostra provincia, in 18 con-sorzi o aggregazioni di secondogrado in cui confluirono 356 con -sorzi di primo livello, con 124 mi -la ettari di superficie irrigua e60.040 utenti. Ma, sin dalla lorocostituzione, si comprese che oc -correva uno sforzo maggiore peristituire un dialogo, un confrontofra le varie realtà e, soprattutto, pertro vare ri sposte concrete alle nu -

merose problematiche legate all’ir-rigazione nel cuneese. Nel 2007 fu sottoscritto un proto-collo d’intesa che impegnava con-corsi e aggregazioni a un confrontosu temi pratici sia riguardo al l’usodel bene acqua sia sui riferimentinormativi legati soprattutto alrecepimento delle direttive eu -ropee. In seguito il protocollo si ètrasformato in coordinamento pro-vinciale che, a sua volta, è sfociatonel la neocostituita associazione“Acque irrigue cuneesi”.Vi hanno dato vita 14 consorzi oaggregazioni irrigue che rappresen-tano 115 mila ettari irrigati, 308consorzi di pri mo livello e 56.000utenti. Durante l’attività del proto-

collo d’intesa e delcoor dinamento si èsviluppato un intensolavoro con gli ufficicompetenti della Pro -vincia e della Regione perdiscutere, a volte anche ani-matamente, ma sempre nel pienorispetto delle parti in causa, sulletematiche inerenti all’uso dell’ac-qua per la produzione agricola, cheresta lo scopo primario dei consor-zi, ma anche agli altri usi (idroelet-trico, sportivo), oltre che sulla con-servazione del patrimonio costitui-to dai canali, per la maggior parterea lizzati nel passato, con opere inpietra, di notevole pre gio, risalential XIX secolo (un esempio è il cana-

Lorenzo ValleseLe

cosiddette Air (areeirrigue di riferimento)

individuate in provincia diCuneo in via ufficiosa sono:

Air 1, zona nord-ovest cuneese (saluzzese); Air 2, zona Stura di Demonte; Air 3, sud-estcuneese (monregalese-

albese).

SISTEMA IRRIGUO:UN’ASSOCIAZIONEPER RAFFORZARLO

40 á 23 febbraio 2012 á una ricchezza non sempre tenuta nella dovuta considerazione

Quattordici fra consorzi di secondo grado e aggregazioni, 308 consorzi di primo gradoe 56.000 utenti. E ben 115.000 ettari serviti

INAUGURATO IL PUNTO ACQUA PUBBLICA (NATURALE E GASATA) DI BARGE

A Barge, alla presenza di un folto pubblico dicittadini e scolaresche dell’Istituto compren-sivo, si è tenuta l’inaugurazione del pun toacqua pubblica in viale Stazione (un distri-butore a pagamento di acqua refrigeratanaturale e gasata), gestito dalla società “In -fernotto acqua” srl. Al taglio nastro effettua-

to dal sindaco, Luca Co lom batto, e alla be -ne dizione impartita da don Mario Peirano hafatto seguito, nel cinema comunale, la pre-sentazione del nuovo servizio offerto ai bar-gesi, con approfondimento didattico dedica-to agli allievi della scuola secondaria di pri -mo grado. L’ingegner Sebastiano Te resio

Sor do, professore ordinario presso la Fa col -tà di ingegneria civile e architettura i drau licadel Politecnico di Torino-sede di Mondovì epresidente del Centro Unesco di Mondovì,ha trattato il tema delle risorse idriche nelmondo, soffermandosi sulla necessità di unloro responsabile utilizzo.

Compongono il primo Cda dell’associazione “Acque irriguecuneesi”: il presidente, GiorgioMaria Bergesio (foto a sinistra); il vicepresidente, IsabellaMoschetti; i consiglieri GiacomoBorra, Guido Cappellino, Luigi Garello, Adriano Paolettie Giovanni Sacchetto

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le naviglio Fossano-Bra). La legge re gionale del 1999 avevasuddiviso la Granda in tre macroa-ree: la prima dalla provincia di To -rino alla Valle Grana con la pianuradal saluzzese al centallese, la se -conda comprendente la Valle Sturae l’asta del fiu me con la pianura siasulla destra che sulla sinistra oro-grafica del corso d’acqua, la terzarelativa alla Valle Gesso sino alcon fine con la provincia di Asti.“Acque irrigue cu neesi”, per darerappresentatività a tutta la provin-

cia, nel proprio Cda ha ricalcato lamedesima suddivisione con la va -riante che l’alta Langa e le Val liBor mida e Uz zone sono state ag -gregate alla ma croarea A3 e il Roe -ro è stato inserito nella A2. Fra gli scopi dell’associazione vi èlo studio della possibilità di dar vitaa uno o più consorzi di bonifica.

Venerdì 24 febbraio, dalle 15, all’ateneo cuneese (via Ferraris di Celle 2), a - vrà luogo il convegno “Le nuove frontiere della responsabilità medica”,occasione di analisi che coinvolge la sfera giuridica e quella strettamenteconnessa alla medicina. A promuoverla è la scuola di formazione giuridicaed economica “San Carlo”, con il patrocinio della Provincia e la collabora-zione di due celebri “law firm” del territorio, lo studio legale as sociato “Am -brosio & Commodo” e lo studio legale “Algranati & associati”, in partner-ship. Gli or ganizzatori spiegano: «L’obiettivo è informare gli operatori deisingoli settori, avvocati, medici legali e personale sanitario, coinvolgendoan che gli u tenti dei servizi ospedalieri. È sempre più decisivo, in un Paeseche presta at tenzione ai profili risarcitori (il nostro scopo è praticare un per-corso civilistico, evitando quindi la sfera penale che ha spesso ripercussionipesanti), conoscere gli aspetti che connotano le re sponsabilità medica, sot-tolineando quelli più rilevanti come il nesso di cau sa, l’onere della prova, lacol pa del medico e la sfera dei rap porti tra gli operatori sanitari». Ad aprire i lavori e a moderarli sarà Renato Ambrosio, del l’omonimo studiole gale, mentre il tema in via generale sa rà sviscerato da Alessandro Ciatti,do cente di diritto privato all’Università di Torino. Del regime di responsabilità medica parlerà Gaetano Ca ta lano, avvocatodel lo studio “Ambrosio & Commodo”, men tre Bruno Tartaglino, direttore delDipartimento di e mergenza e accettazione, nonché direttore di medicinad’ur genza e pronto soccorso dell’ospedale “Santa Croce” di Cu neo, si sof-fermerà sulla medicina difensiva e sui suoi correttivi. Uno dei massimi e -sperti della medicina le gale in Piemonte, Sergio Bonziglia, offrirà un contri -buto sulla funzione e sul ruolo del medico legale nella responsabilità me -dica. Le conclusioni saranno tratte da Pier Giuseppe Monateri, ordinario didiritto civile all’Università di Torino, che esporrà alla platea le nuove frontie-re della re sponsabilità medica nella recente giurisprudenza.Nella foto, da sinistra, gli avvocati Stefano Commodo, Ernesto Algranati, An -namaria Del Grosso, Chiara Ghibaudo e Renato Ambrosio. In seconda fila,da sinistra: l’avvocato Lorenzo Toselli e il professor Alessandro Ciatti.

MEDICI: QUALI LE RESPONSABILITÀ?

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Da Canale, ecco una letteraaperta a Mino Ghiachinoe alla neocostituita Ases

«E SE LA CRESCITADIVENTASSE ANCHESOSTENIBILE?»

ACanale è stata presen-tata l’Ases (Asso cia -zione per lo sviluppoeconomico e sociale),

sodalizio “di rilievo regionale”nato su iniziativa dell’ex sottose-gretario di Stato ai trasporti Bar to -lomeo Giachino, Vito Bon si gnoree Guido Crosetto. L’iniziativa era aperta al pubblico,con il sottotitolo “Idee e proposteper sbloccare la crescita”. Il comitato “Roero consapevole”ha partecipato con la curiosità disapere su quali spunti e soluzionisarebbero stati intavolati i lavori, acui erano presenti molti degliamministratori comunali roerini.Non c’è stato il tempo, per il pub-blico, di fare do mande o di interve-nire: ecco quin di questa lettera a -perta a Giachino, con alcune ideeche avremmo voluto sottoporgli.«La neonata Associazione da leirappresentata ha espresso tre ma -crosoluzioni con le quali il Pie -monte sarebbe chiamato a dare un

contributo alla crescita economicadell’Italia: come lei riporta sul suosito web, “Sbloccare la Tav, accele-rare sulla Asti-Cuneo, un aumentoimportante della produttività perla Fiat”. Lei propone il collaudatoprogramma delle “grandi opere”unito al rilancio della storica azien-da automobilistica. Sen za espri-merci in questa occasione sulle cri-ticità di un’opera come la Tav sucui si discute in modo acceso nonsolo in Italia, ci chiediamo se le“gran di opere” siano davvero l’u -nico input alla crescita economicae l’unico volàno per le impreseproduttive del Piemonte in questograve momento di crisi. In un pe -riodo storico che vede e vedràsem pre più preponderanti nell’in-tero pianeta le emergenze ambien-tali, la necessaria riorganizzazionedella produzione di energia, il pilo-tato passaggio da fonti fossili a rin-novabili, la gestione sostenibiledei trasporti, la ricerca di un equili-brio tra risorse utilizzate e risorse

prodotte, ecc., siamo sicuri di nonrimanere un tantino indietro? In -dietro rispetto alle innovazioni chesi stanno facendo strada per esem-pio del nord Europa? Noi cittadinidel Roero interessati alla cosa pub-blica ci saremmo aspettati spunti eidee un po’ più “aggiornate” rispet-to agli scenari che sempre più velo-cemente si affacciano nel nostroquotidiano. Ad esempio non è sta -to tenuto in considerazione il temadel risparmio energetico; non quel-lo legato alle abitudini personali,né quello colorato un po’ di green,aleatorio e indefinito, bensì il ri -sparmio di energia attuato grazie aimportanti investimenti in cambia-menti tecnologici, che incremente-rebbe il Pil in modo sostenibile eduraturo. Un recente studio dell’A -gen zia nazionale per le nuove tec-nologie, l’energia e lo sviluppo eco-nomico sostenibile (Enea) ha calco-lato i costi-benefìci di un in ter ven -to massiccio sul pa trimonio edili-zio pubblico (uffici e scuole) per da -re efficienza energetica: isolamen -to delle pareti, nuovi infissi, siste-mi di climatizzazione di ultima ge -nerazione, illuminazione modula-bile e via dicendo. Costo comples-sivo: 8,2 miliardi di euro. Sembratanto, e lo è. Ma vediamo gli effetti:riduzione dell’energia con sumatadel 20%, con un risparmio in bol-letta di oltre 400 milioni l’anno. E,soprattutto, un impatto potente sulsistema economico: crescita dellaproduzione attivata di 19 miliardi,del valore aggiunto di 14 miliardi edel Pil dello 0,6% l’anno. Posti dilavoro in più: oltre 150.000 (daun’inchiesta de “L’e spresso” del27 ottobre 2011). Vo lendo non ci

«Ecco temi che ci piacerebbevenissero affrontati

da un’associazione “nuova e di rilievo regionale” che

si pone come interlocutrice di amministratori locali,imprenditori, industriali e forze produttive»: così

si conclude la lettera apertaall’ex sottosegretario di Stato

ai trasporti, Mino Giachino(foto), che il comitato “Roero

consapevole” ha inviatoalla redazione di “IDEA” dopo

che alcuni suoi esponentihanno preso parte

all’incontro a Canale che hasegnato il debutto dell’Ases

sul quale la nostra rivista ha relazionato. Il Comitato

roerino non nasconde la sua adesione ideale al movimento

contro la Tav in Valle Susa

Comitato “Roero consapevole”

42 á 23 febbraio 2012 á il dibattito è aperto

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PROSEGUE IL PROGETTO “ADOTTA UNA STANZA” CON “IDEA”I lettori di IDEA che, secondo

le possibilità di ognuno, desideranodonare un contributo possono versarlo, indicando la causale

«Adotta una stanza-Rivista IDEA»,alla “Fondazione Nuovo ospedale

Alba-Bra Onlus” su unodei seguenti conti correnti bancari.

BRE: coordinate IbanIT51O0690622500000000018522BANCA D’ALBA: coordinate Iban

IT84C0853022506000520109210CRB BRA: coordinate Iban

IT12D060954604000010135114BCC CHERASCO: coordinate IbanIT15M0848746200000010108495Conto corrente postale n. 3670174

Iban IT10B0760110200000003670174

sarebbero solo gli e difici, ma anchel’industria e i trasporti. Pino Ro -mani dell’Enea ha ricordato unostudio realizzato per conto del Mi -nistero dell’ambiente tedesco aottobre 2011 secondo il quale “o -gni euro investito in efficienza e -ner getica ne frutterebbe 4-5 per ilsistema Paese”. La Germa nia ha di -mostrato che le energie rinnovabi-li possono creare moltissima occu-pazione: abbiamo quindi l’oppor-tunità di riprogettare ogni singolofabbricato italiano per trasformar-lo in una centrale energetica se -con do un nuovo modello di mer-cato dove ciascuno produce e con-divide la propria energia: una sortadi democratizzazione dell’energia.Per una realtà come il Roero, fattadi moltissime piccole imprese e a -ziende, una scelta di questo tipo of -frirebbe lavoro in modo diffusoper tutti mentre le “grandi opere”(senza esprimerci in giudizi dimerito) sono appannaggio di po -che ditte che si accaparrano gli ap -palti e che troppo spesso contribui-scono a incrementare gli indottidelle mafie. Non è che, incaponen-doci sulla realizzazione di un treno(per una tratta di merci che oggi èin netto calo) perdiamo davvero iltreno, quello di un mondo verde

dove la vita è mi gliore? In riferi-mento alla sua proposta di rilancia-re la Fiat, vorremmo lanciare un’i -dea provocatoria per riflettere sulfatto che le idee geniali sono follifinché qualcuno non le mette inpratica e diventano vincenti. ÈGui -do Viale, affermato economista ita-liano ospite come relatore a Bra, aproporre un’ipotesi di riconversio-ne della produzione della Fiat, laquale potrebbe fabbricare pale eoli-che, pannelli fotovoltaici di ultimagenerazione (evitando di importa-re quelli cinesi, nocivi e non smalti-bili) o impianti di microcogenera-zione elettrica. Gli stessi impiantiprodotti dalla Volkswagen in unperiodo di stallo produttivo delleauto: un esperimento di ri con ver -sione riuscito, sostenuto da un pre-ventivo accordo di vendita e di -stribuzione con una società di e -ner gia elettrica. I tedeschi più bravidi noi? Ci basti sapere che il brevet-to per gli impianti di microcogene-razione l’hanno comprato dallaFiat! E infine, in riferimento allasua cieca fede nella crescita, così as -soluta da farle chiamare in causaanche quella religiosa (“La crescita,come ha anche detto il SantoPadre, è il vero bene comune del-l’epoca moderna”), vorremmo fare

a lei e a tutti i langheroerini inte-ressati al bene comune una propo-sta: e se alla parola crescita aggiun-gessimo l’aggettivo “sostenibile”?E se arrivassimo addirittura a chia-marla “riconversione ecologica”?Al cuni economisti di fama mon-diale sostengono che sia la “terzarivoluzione industriale”, o addirit-tura il “Rinascimento energeticodel ventesimo secolo” (JeremyRifkin)».

CUNEO ADESSO HA L’AUTOSTRADA

Il tratto Sant’Al bano Stura-Cuneo dell’autostrada è statoinaugurato lu nedì, alla barrie-ra di Castelletto Stura. Eranopresenti: Gui do Impro ta, sot-tosegretario ai trasporti, A -gostino Spo glian ti e GiuseppeSan dro, presidente e am mi -nistratore delegato della so -cietà Asti-Cuneo, Paolo Pier -an toni, amministratore de le -gato della Sias, Fabrizio Palenzona, presidente del l’Aiscat,Pietro Ciucci, amministratore delegato dell’Anas, i sindacidi Ca stelletto Stura, Elio Lombardo, e di Cuneo, Al bertoVal maggia, i presidenti delle Province di Asti, Ma ria Te resaAr mosino, e di Cuneo, Gianna Gancia, il governatore dellaRe gione, Roberto Cota, e il vescovo di Cuneo e Fossano,mons. Giuseppe Cavallotto. Intanto il vicepresidente dellaProvincia, Giuseppe Rossetto (foto), segue da molto vicinole pratiche che, entro breve, dovrebbero poter consentirel’apertura dei cantieri per i lotti albesi dell’autostrada.

Inaugurato il tratto sino a Sant’Albano Stura,mentre Rossetto accelera per i lotti albesi

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Domenico Ramo n -det ti, socio del Ro -tary club Mon dovì,ha tenuto ai mem-

bri del sodalizio monregaleseuna interessantissima relazionesull’evoluzione della Cassa dirisparmio di Cuneo dagli anni’70 fino alla nascita della Bancaregionale europea.Il relatore ha contribuito all’idea-zione e alla messa in pratica deglistrumenti finanziari che hannorivoluzionato l’istituto di creditodalle salde radici in Granda.La fondazione “Cassa di rispar-mio di Cuneo”, che nel 1992 hascorporato l’azienda bancaria(Crc spa) poi confluita nella Bre aseguito della fusione con laBanca del Monte di Lombardia, èuna delle ottantotto fondazionidi matrice bancaria italiane che,insieme, a fine 2010 gestivanoun patrimonio superiore ai 50miliardi di euro: dodici di esse sitrovano in Piemonte e cinque inprovincia di Cuneo. La fondazione “Crc” fa parte del -le “grandi fondazioni” disponen-do a fine 2010 di un patrimoniodi 1.308 milioni di euro. Dopo aver rilevato come la fon-dazione “Crc” risulti ottava a li -vello nazionale e terza in Pie -monte, graduatorie queste bendiverse rispetto a quelle della Crc

IL RISCHIO PAPILLOMA VIRUS E I MASCHI

“Diagnosi di Hpv nell’ambito dell’ambulatorio di procreazione me -dicalmente assistita: riflessioni bioetiche e medico legali” è il titolodell’elaborato predisposto dall’urologo del “Santissima Annunzia ta”di Savigliano, Roberto Borsa (foto). La comunicazione, premiata co -me il migliore dei lavori pervenuti alla Commissione scientifica, saràpresentata ad Abano Terme il 25 febbraio, nell’ambito del ventisette-simo convegno di medicina della riproduzione.«Nel periodo gennaio-dicembre 2011», scrive il dottor Borsa, «laStruttura complessa di urologia dell’ospedale di Savigliano ha dia-gnosticato 178 casi di malattie sessualmente trasmesse. Di questi41, il 23%, è stato riscontrato nell’ambito dell’attività dell’ambulato-rio di procreazione medicalmente assistita. Su 41 pazienti, 29 era noaffetti da Hpv (papilloma virus, ndr), i restanti 12 presentavano unmollusco contagioso». La tipizzazione del Dna ha riscontrato una net -ta prevalenza dei sierotipi 16 e 18. Ciò è importante perché tra alcuni

Ilrelatore della serataorganizzata dal Rotary

club Mondovì conosce benel’argomento di cui ha parlato:entrato in Cassa di risparmio diCuneo nel 1967, ha raggiuntoin breve la carica di dirigente

e poi di vicedirettoregenerale.

banca negli anni ’70, Ramon -detti si è soffermato a illustrare isignificativi e costanti progressiin termini dimensionali, reddi-tuali e patrimoniali che hanno ca -ratterizzato l’istituto negli anni’80, attestati dalla comunità ban-caria e finanziaria con numerosipremi e riconoscimenti.Quindi ha illustrato le strategieperseguite nel corso del decen-nio, in gran parte anticipatorierispetto a quelle poi adottate dalsistema e che stanno alla basedel la crescita di volumi, redditi-vità e conseguente patrimonializ-zazione senza precedenti collo-candosi, in termini di variazioneanno su anno, tra le prime posi-zioni nell’ambito del sistemaban cario nazionale.È un insieme di strategie chetempo per tempo hanno interes-sato tra l’altro la gestione dellaraccolta, la tesoreria aziendale, losviluppo di nuovi servizi bancaricaratterizzati da forti componen-

ti di automazione, del segmentoestero, e per ultimo, in ordine ditempo (fine anni ’80), l’innova-zione finanziaria che ha interes-sato, con grande anticipo sulsistema, il segmento dei “deriva-

ti” specie sui tassi e cambi. La capacità di leadership dellaCrc, che nel corso degli anni ’80ha guadagnato ben 5 punti per-centuali di penetrazione sul mer-cato, è dunque soprattutto corre-

Elena Bottini

44 á 23 febbraio 2012 á le radici di un successo

GLI ANNI D’ORODELLA CRCAL ROTARY CLUBIl ragionier Domenico Ramondetti, che ne fu vicedirettore generale, ha relazionatosugli exploit registrati tra il 1970 e il 1990

L’urologo dell’ospedale di Savigliano Roberto Borsa ad Abanorelaziona su malattie sessualmente trasmesse e deontologia

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anni una loro diminuzione potrà essere il segnale più preciso dell’ef-ficacia della scelta vaccinale nei confronti delle bambine a partire dai12 anni. Lo studio è incentrato sull’infezione contratta dai maschi:«Fino ad oggi le campagne di prevenzione e screening per la vacci-nazione contro l’Hpv non hanno mai preso in considerazione gliuomini, ma a nostro avviso ciò è sbagliato perché l’Hpv, oltre ai con-dilomi, può provocare anche tumori degli organi genitali. È inoltre no -ta la correlazione con i tumori prostatici e vescicali. Il virus può in -fluire anche sulla qualità dello sperma, interferendo con la fertilità elo sviluppo dell’embrione». La patologia porta con sé implicazioni eti-che. Lo sforzo degli operatori dev’essere volto a mettere il soggettodi fronte alle sue responsabilità personali perché siano attuate tuttele procedure per evitare che altri paghino in termini fisici e psichiciper colpe non loro. Sarà il medico a dover convincere il paziente a farpar tecipe la partner della patologia e delle terapie attuate. Nel casociò risulti impraticabile si apre il complesso discorso sui casi in cui ilmedico può rivelare la patologia del paziente, anche contro e al di làdella sua volontà per l’urgenza di salvaguardare la vita o la salute diterzi. La questione è complessa e ancora, per molti aspetti, aperta.

lata al citato modello di gestione,accompagnato da una rilevante eintensa attività di formazione delpersonale.Nel corso del decennio la Cassaha costituito società operanti invari segmenti, tra cui fondi diinvestimento, gestioni fiduciarie,prestiti al consumo, settore dellariscossione, servizi informatici eha mantenuto una significativaautonomia nella gestione del pro-prio sistema informativo, circo-stanza che ha contribuito a porrein essere in tempi ristretti le scel-te del management.Il relatore ha sottolineato comegli sviluppi registrati vadano inbuona parte ricondotti alla pre-senza di un presidente del Con -siglio d’amministrazione, il com-pianto in gegner Lamberto Bel -lani (nella pagine delle lettere o -spitiamo un ricordo dell’onore-vole Teresio Delfino, ndr), ca rat -terizzato da una forte vocazioneimprenditoriale, con tutto ciòche ne consegue, il cui mandatosi è concluso nel 1987.Il venire meno di una forte perso-nalità a livello apicale, caratteriz-zata da capacità di spinta impren-ditoriale non comuni a quell’epo-ca nel mondo bancario/finanzia-rio, non consentì gli ulteriori pos-sibili sviluppi che ad avviso delre latore avrebbero potuto con-cretizzarsi attraverso acquisizio-

ni di banche in altre regioni.La fusione con la Banca delMonte di Lombardia, che ha datoorigine alla Banca regionale euro-pea, pur valida sotto il profilostra tegico. si è presto dimostrata,per le stesse ragioni prima enun-ciate, di difficile gestione e si èdopo circa tre anni conclusa conl’aggregazione con Banca Lom -barda per poi confluire in Ubi.Al termine dell’excursus a Dome -nico Ramondetti sono state rivol-te numerose domande, seguitedai ringraziamenti del presidentedel Rotary club Mondovì, Gio -vanni Gasco, accompagnati dalcaloroso applauso dei presenti.

Il ragionier DomenicoRamondetti accanto a Giovanni Gasco, presidente del Rotaryclub Mondovì. Tra i varidati illustrati dal relatoreriguardo alla Cassa dirisparmio di Cuneo, unorisulta molto significativoe riguarda l’entità delle masse di titoli dellaclientela in deposito e/ogestione presso l’istitutodi credito, cresciuta dai 5miliardi di lire di fine anni’70 ai 10 mila miliardi di fine anni ’80

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46 á 23 febbraio 2012 á la tante sfaccettature dell’impegno sociale

Imposta municipale unica (Imu), tariffe deiservizi pubblici e carico fiscale: sono i trepunti su cui il Forum delle associazioni fa -miliari della provincia di Cuneo invita la

giunta Gancia e i sindaci della Granda, attraversouna lettera aperta, a confrontarsi e ad agire nelbreve e nel medio periodo. La lettera aperta, dal titolo “Le famiglie chiedonoequità”, fa da ideale preambolo al corso-laborato-rio di politiche familiari rivolto agli amministra-tori e ai dirigenti della pubblica amministrazione“Amministrare con la famiglia”, che il Forum or -ganizza a Fossano (ne parliamo sopra, ndr). «Anche nella nostra provincia la situazione dellefamiglie è sempre più difficile» scrivono Paola e

Francesco Loffredo, presidenti del Forum delle associazioni familiaridella provincia di Cuneo. «I dati sulla situazione di crisi economica edemografica sono drammaticamente noti. Nel nostro Paese manca, dasempre, una politica familiare organica e strutturale. Perfino per il pre-sidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, la povertà econo-mica delle famiglie con figli si è aggravata e richiede una forte attenzio-ne da parte della politica. La famiglia, nucleo fondamentale del benecomune e attore esemplare di sussidiarietà, pare destinata a diventare

Imposta municipale unica,tariffe dei servizi pubblici e carico fiscale: i temi su cuiil Forum provinciale sollecitala giunta Gancia e i sindaci

LA FONDAZIONE“PAVESE” RINNOVAI SUOI VERTICISi è insediato il nuovo Consigliod’amministrazione della fonda-zione “Cesare Pavese”, l’enteculturale, con sede a Santo Ste -fano Belbo, riconosciuto a livellonazionale per la tutela e la divul-gazione dell’opera e dell’attivitàdello scrittore piemontese. Le nomine del rinnovato organodirettivo si sono rese necessarieanche in seguito alle elezioniam ministrative dello scorsomag gio, quanto il paese nataledello scrittore ha votato il nuovosindaco, il quale ha ricoperto,ap pena insediato come primocittadino, anche la carica di pre-sidente della Fondazione, impli-candone, secondo quanto previ-sto dallo Statuto, il rinnovamen-to delle cariche.

Oltre a Luigi Genesio Icardi, sin-daco di Santo Stefano Belbo epresidente della Fondazione, aguidare la struttura per i prossi-mi cinque anni saranno: Barba -ra Gatti, assessore comunale al -la cultura di Santo Stefano Bel -bo, nominata dall’Ammini stra -zione civica; Angelo Maria Pe -troni, ordinario di epistemologiapresso l’Università di Bo logna,membro del Cda Rai e segreta-rio generale dell’Aspen InstituteItalia (www.aspeninstitute.it),no minato dal Comune; GiannaGancia, presidente della Pro -vincia di Cuneo, nominata dal laProvincia stessa; Luigi Gat ti,presidente del Cepam (Centropavesiano-Museo casa natale) edel premio “Pavese”, nominatodalla Regione Pie monte (elettovicepresidente nel corso dellariunione); Filippo Ta ricco, fon-datore del festival “Collisioni”,

nominato dalla Re gione Pie -monte; Maurizio Cos sa, proni-pote dello scrittore e socio fon-datore dell’ente assieme allaProvincia di Cuneo e al Comunedi Santo Stefano Belbo (la Re -gione Piemonte è socio sosteni-tore).L’incarico di direttore della Fon -dazione è stato confermato aPierluigi Vaccaneo.

Elena Bottini

Paola e Francesco Loffredo, delForum delle associazioni familiari(foto), chiedono un confronto pervalutare la possibilità di introdurreuna detrazione di 50 euro per ognifiglio a carico (come previsto conl’Imu) e un coefficiente correttivoche tenga conto dei carichi familiari (come, ad esempio, il “fattore famiglia”)

Da sinistra: Luigi Gatti,Gianna Gancia,

il sindaco e presidentedella Fondazione, LuigiGenesio Icardi, Barbara

Gatti e il direttore,Pierluigi Vaccaneo.

Sotto: Maurizio Cos sa, pronipote di Cesare

Pavese e socio fondatore dell’ente

con la Provincia e il Comune di Santo

Stefano Belbo

PIÙ ATTENZIONIPER LE FAMIGLIE!

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23 febbraio 2012 Ü 47

rapidamente una “specie in via di estinzione”. Secondo Adusbef eFeder con sumatori, la manovra del governo Monti, considerata con lemanovre di luglio e agosto 2011, avrà ricadute per circa 3.160 eurol’anno per ciascuna famiglia italiana. Non chiediamo maggior assisten-za a famiglie disagiate, ma al contrario chiediamo che la famiglia cheproduce reddito e che investe sui figli per il bene proprio e dell’interacollettività non sia messa in condizione di dover essere assistita.Questo, infatti, è ciò che già sta accadendo e che sempre più accadrà infuturo se non si interviene con estrema urgenza».In sintesi, riguardo all’introduzione dell’Imu, il Forum chiede agli am -ministratori pubblici locali di ragionare sul fatto che il considerevoleaumento delle rendite andrà a colpire in particolare chi non può abita-re in case piccole, ovvero i nuclei più numerosi. Ai fini dell’accesso ai servizi comunali e provinciali con tariffazione(tra sporto alunni, asili nido, acqua, ticket sanitari, tassa rifiuti, ecc.),invece, il Forum ritiene opportuna l’applicazione di criteri più equi checonsiderino i carichi familiari insieme al reddito disponibile. Con il federalismo fiscale, infine, le addizionali (comunali e regionali)diventano inique per le famiglie perché non riconoscono i carichi fami-liari (sono infatti applicate sul reddito indipendentemente da deduzio-ni e detrazioni): pertanto, a parità di reddito, un single paga come unpa dre di famiglia con moglie, figli o disabili a carico.

Le addizionali comunalie regionali sempre più inique: un single paga comeun padre con figli a carico

Il Forum delle associazionifamiliari di Cuneo, con il pa -trocinio della Provincia e delComune di Fossano, orga-nizza nella città degli Acajail corso-laboratorio di politi-che familiari “Amministrarecon la famiglia”. Gli in contriin programma si terranno inmunicipio, sempre in orario9,30-13. Sabato 25 febbraioa inaugurare il ciclo di con-ferenze sarà Pietro Boffi (foto), del Centro internazionale studifamiglia. Seguiranno: sabato 3 mar zo, Davide Guarneri (presi-dente nazionale dell’Asso cia zio ne genitori-Age) e Andrea Giu -sti (Comune di Massa); sabato 24 marzo, Giorgio Montini (ar -chi tetto, Brescia) e Maurizio Ber nardi (sin daco di Ca stel nuovodel Garda); sabato 31, Ales san dro Soprana (Commis sione fi -sco del Forum delle associazioni familiari) e Stefano Lipparini(responsabile enti locali dell’As so ciazione nazionale famiglienu merose-Anfn). Maggiori informazioni sull’iniziativa pos sonoessere ri chie ste a [email protected].

Entro il 15 marzo, salvo esaurimento an -ti cipato dei posti, è possibile iscriversi alpellegrinaggio ad Assisi, Cascia, Cortonae La Verna, il suggestivo luogo nel qualeSan Francesco ricevette le stigmate.L’iniziativa è dei frati Cappuccini di Bra esi svolgerà dal 19 al 22 aprile. La quota,

comprendente il viaggio, la pensionecom pleta con sistemazione in cameradop pia (il supplemento per la singola è di55 euro), le visite guidate e l’assicura-zione, è fissata in 290 euro a persona.Al momento dell’adesione occorre ver-sare un anticipo di 50 euro, rivolgendosi

al convento dei Cappuccini (sulla Roccadi Bra) e chiedendo di fra’ Luca, il qualeè contattabile anche al numero di cellu-lare 348-0557383. Si partirà giovedì 19aprile alle 6, alla vol ta di Cortona e As -sisi. Il rientro è previsto verso le 22 delladomenica successiva.

NUOVA MINACCIA PER L’AGRICOLTURA

Anche in Piemonte è arrivatoil moscerino dagli occhi ros si,la temibile drosophila su zukii,che provoca danni rilevantialle coltivazioni di fragole,lamponi e mirtilli a partire da -gli ambienti pe de montani deicentri ai piedi del la Bi salta.Dopo il ci nipide del ca stagnoe la batteriosi del kiwi,rischia di di ventare la nuovaemergenza fitosanitaria dellafrutticoltura. Ha infatti unacapacità di diffusioneimpressionante e non si limi-ta ai piccoli frutti, ma attaccatutti i frutti intensamentecolorati: ciliegie, al bicocche,ma an che su sine, nettarine,fino all’uva. La situazione, leprospettive e i rimedi saran-no af frontati nell’incontroorganizzato dal la comunitàmontata “Alpi del Mare” e dal

Cre so (Con sorzio di ricerca,sperimentazione e divulga-zione per l’or tofrut ticolturapie mon tese) sabato 25 feb-braio alle 9 a Peve ragno, alCentro congressi in localitàMa donna dei boschi.Il convegno è pa trocinatodal la Società scientifica ita-liana di ortofrutticoltura. In -trodurrà i la vori l’assessorere gionale all’agricoltura,Clau dio Sac chetto. Rela zio ne -ranno: San dro Frati del Cre so,Gian franco Anfora del la fonda-zione “Ed mund Mach” (centroricerche del Trentino), SabineRisso della Chambre d’agricul-ture di Niz za, Simone Mar -chisio del l’agenzia 4A dellaCol diretti e Michele Baudino,responsabile del Centro speri-mentale per la fragola e i pic-coli frutti di Boves

Il 25 febbraio, a Peveragno, convegno tecnicosul moscerino che insidia fragole e lamponi

AD APRILE IL PELLEGRINAGGIO AD ASSISI CON I CAPPUCCINI DI BRA

L’APPUNTAMENTO È A FOSSANO

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Tanti studenti dell’istitu-to tecnico “Bonelli” diCuneo hanno affollatola sala B del Centro

incontri della Provincia per unalezione-incontro sulla sicurezzastradale organizzata dall’Asses so -rato alle politiche giovanili retto daBeppe Lauria (nel riquadro in altonel la pagina a fianco). A sensibiliz-zarli sul va lore della vita e sull’im-portanza del rispetto delle regoleso no stati dei coetanei, volontarifor mati in un apposito corso. Il progetto si svolge nell’ambitodel l’“Azione Provin cEgio vani” fi -nanziata dal Dipar timento dellagioventù della Pre sidenza del Con -siglio dei Ministri e gestita dal l’U -nione delle Province d’Italia (Upi).In questo ambito il progetto cunee-se è risultato il secondo in Italia.L’assessore alle politiche giovanili

Lauria, che ha voluto con determi-nazione l’iniziativa, commenta: «Ilprogetto si basa sulla volontarietà,cioè su persone che si mettono indiscussione. Tramite i giovani “vo -lontari della sicurezza stra dale”vogliamo arrivare agli al tri ragazzie anche alle famiglie e a gli amici,generando un effetto moltiplicato-

re, aprendo uno spazio di riflessio-ne con la comunità».Lo sviluppo delle iniziative ha pre-visto scambi informativi tra i vo -lontari e l’utenza stradale giovani-le, anche nelle scuole e soprattuttodurante manifestazioni, fe ste edeventi comunitari che possonorappresentare occasioni di perico-

Lorenzo Vallese

L’iniziativa rientra nel progetto Via (“Volontariin azione per la sicurezza

stradale”) di cui la Provincia di Cuneo è

capofila in collaborazionecon Provincia di Imperia,

i Comuni di Busca, Imperiae Loano e gli associatiAutomobile club Cuneo

(Aci) e associazione“Segnal’Etica” di Verzuolo

48 á 23 febbraio 2012 á la vivacità del mondo della scuola

CUNEO: I GIOVANI,LA GUIDA SICURAE I LORO COETANEI

PROTAGONISTI GLI STUDENTI DEL “BONELLI”

CON PETRINI, IN 150 DALL’UNIVERSITÀ DI POLLENZO ALLA “BAHÌO” DI SAMPEYREUna delegazione internazionale (oltre 20 Paesi) di 150 perso-ne, composta da studenti, docenti, operatori di ripresa e staffdell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo ha parte-cipato alla “Bahìo” di Sampeyre. Si è trattato di un’attività di -dattica sul campo, in cui gli studenti, guidati dal rettore, Pier -carlo Grimaldi, docente di antropologia culturale, e da CarloPe trini, sono entrati in contatto con una delle più originali fe -ste di tradizione. Hanno partecipato anche Sa muel Kin ser,professore emerito e direttore del Center for re search on fe -stive culture della Northern Illinois University, e André Caré -nini, presidente del Centre d’ethnologie des Alpes mé ridio na -les di Grasse (foto di Michele Fino e di Federica Bolla).

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lo stradale per abuso di alcol.All’incontro in Provincia, gestitodai volontari Simone Tinnirello eStefania Fina, sono intervenuti gliallievi delle classi seconde, terze equarte del “Bonelli”. A proposito del corso da lei segui-to, Stefania afferma: «è stata unabellissima esperienza grazie all’in-tervento di professionisti o perantiin più campi. Le lezioni di psicolo-gia o di sociologia ci hanno aiutatoa capire i nostri pun ti deboli e co -me migliorarci. Alla fine ci sia moritrovati tutti un po’ più maturi,consapevoli e responsabili». Simone, in merito all’incontro inProvincia, aggiunge: «La giudico u -n’esperienza fantastica, un modoper metterci in gioco di fronte atanti coetanei, per la prima voltada quando abbiamo finito il corso.L’“educazione alla pa ri” permettedi relazionarsi con più facilità.Speriamo di continuare su questa

strada e di riuscire ad avvicinaresempre più giovani al tema dellasicurezza stradale».Lauria ha indirizzato un ringrazia-mento ad associazioni, enti e scuo-le che hanno collaborato alla riu-scita del progetto e in particolare:l’istituto “Bonelli” (di rigente scola-stico Riccardo Ser ra), Aci, Croceros sa (pionieri), “Se gnal’Etica”,Co mune di Manta (as sessore ElioGiuseppe Giorda nen go), Associa -zio ne italiana genitori-Progetto“Portofranco” (gruppo operativodi Costigliole Saluz zo), associazio-ne “Cascina Sacer dote”, ol tre aisodalizi giovanili aderenti all’ini-ziativa e agli en ti partner e associa-ti del progetto.

ACCONCIATURE: LE INIZIATIVE DELL’APROPer allievi e allieve dell’Agenzia formativa albese incontricon esperti e anche con un’ex corsista oggi imprenditrice

A San Cassiano d’Alba gli allievi e le allieve del Settore acconciatura diApro, grazie alla collaborazione con “Revlon professional”, hanno seguitoun seminario di approfondimento con Rocco Restagno (foto a destra), ilquale ha spiegato nel dettaglio la colorimetria, le tecniche di applicazionedel colore e i prodotti da utilizzare e, con le insegnanti, ha poi eseguito letecniche di applicazione su testine e su modelle. Il giorno successivo èstato caratterizzato dall’incontro con l’ex allieva Jessica Costa, qualificatanel 2007, che ha spiegato il suo percorso di formazione e lavoro concre-tizzatosi, lo scorso settembre, con l’apertura del salone di acconciatura“Stile libero”. A sinistra: le ragazze dell’ultimo anno del corso di ac -conciatura con le docenti e all’ex allieva Costa, oggi imprenditrice.

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Durante la settimana

dedicataai corsi di

recupero pergli allievi coninsufficienze

nel primoquadrimestre

gli studenticon i risultati

positivi hannopotuto vivere

esperienzecoinvolgentidi vario tipo

Scuola può voler diresport, arte, divertimen-to, viaggi, specie per co -loro i quali durante l’atti-

vità didattica fanno il propriodovere. Con questa filosofia, laScuola enologica di Alba ha ideatoe messo in atto uno sdoppiamentodei gruppi classe: da una parte chialla fine del primo quadrimestrenon aveva nemmeno un’insuffi-cienza, dall’altra quelli che stenta-vano in una o più discipline. I primi hanno preso parte a lezionialternative; gli altri si sono vistiobbligati a partecipare ai corsi direcupero. Tralasciando questi ulti-mi, vi raccontiamo dei più bravi,che in una settimana hanno potu-to visitare il Museo dell’automobi-le di Torino, hanno conosciuto davicino la realtà dell’allevamento dibufale “Moris” a Caraglio, dovehanno degustato le fantastichemozzarelle, hanno preso parte atornei sportivi, ad approfondimen-ti sull’ambiente, a cineforum e

anche alla “peer education”, nelcorso della quale sono andati allascoperta del mondo dell’arte edell’espressività. Circa un terzo degli studenti del-l’istituto “Umberto I” (119) sono

stati premiati per il loro profitto,mentre gli altri, costretti a rimane-re in aula, hanno capito che a volteanche la scuola sa essere giustacon chi, con impegno, fa il propriodovere.

TANTE INIZIATIVEALL’ENOLOGICAPER CHI... STUDIA

A Mondovì, nella splendida cornice della chiesa di San Francesco Saverio,conosciuta da tutti i monregalesi con il nome più familiare di chiesa dellaMissione, si è svolto il concerto d’onore del coro e dell’orchestra del liceomusicale “Ego Bianchi” di Cuneo. La serata è stata organizzata dal Lions club di Mondovì e del monregalesenell’ambito dei trentunesimi campionati italiani “Lions open” tenutisi dal29 gennaio al 5 febbraio a Pratonevoso, di cui su questo numero di “IDEA”si parla in altra pagina. Nella prima parte del concerto il coro del liceo “Ego

Elena Bottini

50 á 23 febbraio 2012 á scuole della provincia protagoniste

IL CORO E L’ORCHESTRA DEL LICEO “BIANCHI”

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La Scuola enologica di Alba, fondata nel 1881 e intitolata al re Umberto I, è unodei dieci istituti di scuola media superiored’Italia in cui si studia l’enologia. Comegià riportato da “IDEA”, la scuola fa parte del progetto nazionale “La scuola in tavola: l’unità d’Italia nel piatto e nelbicchiere”, per il quale è istituto capofila.L’iniziativa coinvolge una quarantina disuperiori della penisola, suddivise in 10gruppi, ognuno coordinato da un istitutoenologico e comprendente una scuolaalberghiera, un classico e un artistico.

Bianchi” ha eseguito, sotto la direzione del maestro Flavio Becchis, branipolifonici di tradizione ebraica e di autori del Novecento accompagnato alpianoforte da Lorenzo Martini.Nella seconda parte l’orchestra ha eseguito due concerti di Antonio Vivaldiper orchestra d’archi e clavicembalo che hanno visto solisti al flauto duegiovani allievi dell’istituto cuneese: Jacopo Giordano e Saverio Giri. In conclusione l’orchestra sinfonica del liceo musicale “Ego Bianchi” haeseguito, con il direttore Fulvio Cioce, brani di Offenbach e Rodgers.

DI CUNEO HANNO INCANTATO I MONREGALESI

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raggiunto il 4,18%, il valore più alto tra quellidell’area euro. Nel frattempo i ritardi di paga-mento della pubblica amministrazione costanoalle nostre imprese 3,7 miliardi di oneri finan-ziari. È ora di fare qualcosa per le piccole impre-se, che rappresentano il 99,4% delle aziendeitaliane e danno lavoro al 74,8% degli addettidelle imprese nazionali, che finora hanno sfidatola crisi senza alcun “paracadute”». Per recuperare i 70 miliardi di debiti accumulatidalla pubblica amministrazione nei confrontidelle imprese, Confartigianato ha proposto di in -trodurre la compensazione tra i crediti commer-ciali verso gli enti pubblici e i debiti tributari.Inoltre è stato caldeggiato il rapido re cepimentodella direttiva europea sui termini di pagamentoe l’introduzione del sistema dell’Iva per cassa,

cioè prevedere il versamento dell’Iva all’effettivo pagamento dellafattura da parte del debitore. Per migliorare l’accesso al credito, èstato chiesto il potenziamento degli strumenti esistenti, come i Con -sorzi di garanzia fidi, e del Fondo centrale di garanzia. «Sono misure urgenti ed essenziali», aggiunge Luca Crosetto, «per

Misure immediate per ridare ossigeno alle pic-cole imprese e scongiurare il “credit crunch”: inun pacchetto di proposte presentate al ministrodello sviluppo economico, Corrado Passera, laGiunta esecutiva di Confartigianato ha riassuntola “terapia” d’urto per consentire agli imprendi-tori di fronteggiare l’emergenza crisi e rilanciarela crescita e la competitività del Paese. Tra le priorità indicate al rappresentante del Go -verno, sono stati sottolineati: l’urgenza di inter-venti per i ritardati pagamenti e per migliorarel’accesso al credito, la necessità di far ri partireil settore edile anche attraverso la re vi sione deipatti di stabilità, il bisogno di riformulare i tempidi applicazione del Sistri e di accelerare i decre-ti attuativi per lo Statuto delle imprese.«Le piccole imprese», spiega il cuneese LucaCrosetto (foto), componente della Giunta nazionale di Confartigiana -to, «sono allo stremo, soffocate da forti restrizioni creditizie che as -somigliano per alcuni versi a quelle del 2009. A novembre, i finan-ziamenti ai piccoli imprenditori sono aumentati appena dello 0,4%,quindi sono vicini alla “crescita zero”. I tassi medi d’interesse hanno

L’Unione dei Comuni ha presentato le tre nuovecartine turistiche e i video che, oltre al compitopromozionale, serviranno alle scuole primarie

BUONA DIDATTICADEL TERRITORIOPER IL FOSSANESE

Nella città degli Acajaè stata presentata laprogettualità svilup-pata dall’Unione del

fossanese in ambito di “didatticadi territorio” e promozione turi-stica locale. La prima parte dell’appuntamen-to è stata dedicata alla realizza-zione, nell’ambito del progettotransfrontaliero Pit-Alcotra, ditre cartine turistiche dedicate aipercorsi “bike & trek” del territo-rio, alle nuove ippovie certificatedel fossanese e ai siti d’interessenaturalistico locali. Il materiale, ha spiegato l’asses-sore allo sviluppo del territoriodell’Unione del fossanese, Ro -berto Salvatore, è stato distribui-to presso lo spazio della RegionePiemonte durante la Borsa inter-nazionale del turismo (Bit) di Mi -lano, ed è disponibile presso l’Uf -ficio turistico di Fossano (tor reest del castello), nonché scarica-bile dal sito internet www.iatfos-sanese.com.La seconda parte della presenta-zione è stata dedicata al progetto-

Lorenzo Vallese

52 á 23 febbraio 2012 á la promozione e l’istruzione

Nelle foto di BrunoLinzas: i relatori

e il pubblico intervenutiall’incontro organizzatoa Fossano. Al progetto-

video hanno collaborato:il consorzio turistico

“Touristlab”, Engea (Entenazionale guide equestriambientali), Club alpino

italiano-Sezionedi Fossano, associazioni

“Advolam” e “Amicidell’oasi” di Sant’Albano

Stura, “Cicerone” e “Amici del Museo

diocesano” di Fossano e “Cuneo birding”

del capoluogo

CONFARTIGIANATO HA INCONTRATO IL MINISTRO PASSERA. LUCA CROSETTO: «ORA

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OCCORRONO INTERVENTI CONCRETI»far ripartire l’economia e creare condizioni favorevoli all’attività d’im-presa. In particolare, abbiamo sollecitato un piano di recupero emanutenzione del patrimonio territoriale e immobiliare per sostenerela ripresa del ciclo edilizio, andando a rivedere il sistema dei patti distabilità per i Comuni. Un rilancio del “piano casa”, insomma, che sicaratterizzi come scelta strategica nazionale. Non meno importanteè la riforma degli incentivi alle imprese, all’insegna della semplicitàdi norme e procedure per un facile accesso alle piccole imprese. Laspinta alla “green economy” è un altro fronte sul quale si è insistito,per promuovere interventi a favore dell’economia sostenibile». Sempre in tema di energia, è stata sottolineata la necessità di ridurrei costi della bolletta delle piccole imprese, superiori del 30% alla me -dia europea, con la revisione del prelievo fiscale sull’energia, il tra-sferimento dell’onere degli incentivi alle rinnovabili alla fiscalità ge -nerale, l’effettiva separazione, nel settore gas, tra le attività di re te,stoccaggio e rigassificazione. Sostegno all’internazionalizzazione,all’innovazione e alla ricerca, alla cooperazione in reti sono gli altrifronti sui quali Confartigianato ha sollecitato a Passera un impegnomi rato sulle esigenze delle micro e piccole imprese. Altrettanto fon-damentale è la tutela del “made in Italy” con provvedimenti che ga -rantiscano la riconoscibilità dei prodotti fatti in Italia attraverso l’eti-chettatura di origine volontaria e di tracciabilità delle lavorazioni.

video “Corti lungo lo Stura”, rea-lizzato grazie al contributo dellafondazione “Cassa di risparmiodi Torino”. Le clip, prodotte al -l’inizio dello scorso autunno,hanno una durata di 20 minuticirca. Divise in quattro “capito-li”, raccontano il centro storico di

line (in visione sul sito già citato),i filmati saranno al centro della“didattica di territorio” dell’U -nione per il 2011-2012, con500 bambini delle scuole prima-rie del fossanese coinvolti.I video saranno usati in classe da -gli insegnanti per affrontare te -

Fossano, l’oasi della Madonninadi Sant’Albano Stura, la sentieri-stica che collega i sette Comunidell’Unione del fossanese e lenuo ve ippovie lungo il fiumeStura. Oltre a diventare uno stru-mento per la promozione localeattraverso una “cartolina multi-mediale” e la distribuzione on-

matiche ambientali e culturalilegate al territorio. L’iniziativa,coor dinata dall’Ufficio risorse delterritorio e dall’Ufficio turisticodel fossanese, non avrebbe potu-to essere realizzata senza la colla-borazione delle associazioni par-tner impegnate nello svolgimen-to delle attività.

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54 á 23 febbraio 2012 á lo sport che coinvolge e appassiona

A Pratonevoso (e nel monregalese) tuttoha funzionato al meglio, oltre l’agonismo.La grande soddisfazione di Gino Ghiazza

I LIONS OPENDI SCI? UN VEROCAPOLAVORO!

APratonevoso si è svol-ta la trentunesimaedizione dei campio-nati italiani di sci

Lions open. La manifestazione èstata voluta con determinazionedal sodalizio del Distretto monre-galese che ha creato un comitatoorganizzatore “ad hoc” per la rea-lizzazione dell’evento. Le copiose (e attese) nevicate nonhanno ostacolato la macchina or -ganizzatrice che, nonostante le dif-ficili condizioni meteo, ha portatoa compimento tutto il programma. Gli ospiti, giunti da tutta Italia,han no potuto godere appieno lepe culiarità del territorio monrega-lese, rese ancor più caratteristichedal manto nevoso: dalla visita allegrotte di Bossea sino al castello diCasotto e alla stagionatura dei for-maggi d’alpeggio del borgo di Val -casotto, dal santuario dedicato allaRegina Montis Regalis di Vicoforteal Museo della ceramica di Mon -dovì, per finire a degustare risolechantilly. È stata un’indimentica-

bile settimana di vacanza culmina-ta con gli eventi agonistici svoltisinella “conca” di Pratonevoso. Sci di fondo, slalom e slalom paral-lelo: tre competizioni che hannovisto oltre duecento concorrenti alvia. Sardegna, Lazio, Toscana, Ve -neto, Valle d’Aosta, Trentino,Lom bardia e Marche sono soloalcune delle regioni rappresentate,a confermare l’entità dell’evento.

Da Luigi D’Antoni (Trento Host)classe 1926 a un gruppetto di gio-vani atleti nati nel 2006: il rangedescrive al meglio lo spirito dellamanifestazione, ben oltre al purospirito agonistico, sempre guidatada solidarietà e capacità di far inte-ragire i Lions con il territorio. Gino Ghiazza, presidente del Co -mitato organizzatore, ha dichiara-to: «Sono stanco, ma soddisfatto

GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA MEDIA DI STROPPO DAVVERO ECCEZIONALI NEL FONDOI ragazzi della scuola media di Stroppo hanno ottenuto ottimi risultati nella fase provin-ciale di sci nordico dei Giochi sportivi studenteschi per le scuole secondarie di primo esecondo grado, svoltasi al Centro fondo di Vernante. In vetta alla classifica maschile si èinsediato Alberto Piasco con l’ottimo tempo di 9’53”6, seguito da Andrea Serra (9’56”5)in una positivissima seconda posizione. È stata buona anche la prova di Sebastiano Ei -naudi e di Giorgio Mottura, entrambi nei primi dieci, e di Marta Morre, Nina Rovera eFran cesca Veglia nella sezione femminile. Gli atleti erano accompagnati da Fortunato Bo -nelli dello Sci club Valle Maira, con cui l’istituto d’istruzione di Stroppo collabora da an -ni. I ragazzi sono pronti per la fase regionale che si terrà il 2 marzo a Scopello, in provin-cia di Vercelli. Questi risultati sono merito anche del “College Val Maira” di Stroppo, isti-tuito dalla Comunità montana Valli Grana e Maira presieduta da Roberto Colombero.

Nel servizio fotografico:l’inaugurazione, momentidelle gare (caratterizzate

da un elevato tasso tecnico), il Comitato organizzatore

e la premiazione maschile.Queste le classifiche,

in ordine di salita sul podio.Fondo femminile: Rossana

Accomazzo (Torino Taurasia), Micaela Valentino (Val diFiemme e Fassa), DanielaDuranti (Torino Taurasia).

Fondo maschile: Diego Zorzi(Primiero San Martino diCastrozza), Giulio Scalet

(Trento Host), Renzo Sandrini(Omegna). Slalom femminile:

Micaela Valentino (Val diFiemme e Fassa), Rossana

Accomazzo (Torino Taurasia),Loretta Jellico (Val di Fiemme

e Fassa). Slalom maschile: Luigi Migliardi (Pinerolese

Host), Umberto Defrancesco(Val di Fiemme e Fassa),

Paolo Rossi (Monza Duomo)

Elena Bottini

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del lavoro che abbiamo svolto, ilquale ha portato sul nostro territo-rio un evento unico: il trentunesi-mo campionato nazionale di sciLions open si è rivelato, infatti, unincredibile volano per il turismodelle vallate monregalesi. Dal mo -mento in cui gli oltre trecento sociLions di tutta Italia hanno lasciatoPratonevoso, ho ricevuto attestatidi stima per il Comitato organizza-tore e complimenti per tutto ciòche siamo riusciti a offrire. È stata,insomma, un’in tera settimana de -dicata alla proficua collaborazionetra i Lions e tra questi ultimi e il ter-ritorio in cui operano. Ringraziotutti coloro i quali hanno donato ilproprio servizio, in qualsiasiforma. Grazie a loro abbiamolasciato un ricordo indelebile neinostri tantissimi ospiti». La manifestazione è stata organiz-

zata grazie all’indispensabile sup-porto garantito dagli sponsor, isti-tuzionali e no, in particolare: Re -gione Piemonte, Provincia di Cu -neo, Comuni di Frabosa Sot tana eMondovì, Comunità montana,“Granda Bus”, “Tealdi petroli”,“Sa lumificio Monregalese”, pastifi-cio “Valle Belbo”, “Capetta vini” e“Pratonevoso” spa. «Vorrei sottolineare una particola-re menzione», ha concluso Ghiaz -za, «a tutti i membri del Comitatoorganizzatore e alla segreteria or -ganizzativa: solo grazie al loro im -peccabile lavoro siamo riusciti nel-l’impresa. Cediamo, con orgoglio,il testimone a Madonna di Cam -piglio, sede trentina della prossimaedizione dei campionati Lionsopen di sci, sicuri di aver fatto delnostro meglio per onorare la no -stra terra».

ABBATE PRESIEDE IL PANATHLON ALBA

Il ristorante “Trifula bianca” di Vezza ha ospitato la conviviale del Pa -nathlon club Alba con la quale il neoinsediato Giulio Abbate ha inau-gurato il biennio di presidenza. Ospiti d’onore sono stati gli atleti delJudo club Alba, un team di cinture nere capitanate dal so cio Clau dioPiazza (secondo Dan di aiki-jujitsu): Roberto Gabutti, se sto Dan di judoe quinto Dan di aiki-jujitsu; Antonino Crucitti, quinto Dan di judo equarto Dan di aiki-jujitsu, arbitro nazionale di kata; Ser gio Appendino,campione italiano di lotta grecoromana, quarto Dan di judo; RobertoMar chisio, terzo Dan di judo; Stefano Nava, se condo Dan di aiki-jujit-su; Maria Cristina Cirillo, campionessa italiana di ju do (quinto Dan);Elisa Crucitti, secondo Dan di aiki-jujitsu. Questi cam pioni si sono esi-biti in incontri dimostrativi e, dopo cena, vi è sta to un vivace dibattitosulle discipline orientali di attacco e di fesa.Hanno presenziato il generale Ennio Chiavolini, past-governator del -l’Area 3 Pie monte e Valle d’Aosta del Panathlon che tra l’altro ha an -nunciato l’elezione dell’avvocato Maria Cristina Guglielmoni nel Col -legio arbitrale e di garanzia statutaria dell’area. Il presidente Ab ba teha comunicato la distribuzione degli incarichi nel Direttivo: vicepresi-denti, Domenico Boeri e Alessandra Borgo gno; segretario ClaudioAgosti; tesoriere, Gian franco Filippi; cerimoniere, Carlo Passone; ad -detta stampa, Maria Cri stina Guglielmoni; consiglieri, Massimo Casa -grande, Maria Cristina Guglielmoni, Piera Pascale e Giorgio Sordo;past-president, Vincenzo Pizzorni. Referenti: disabili, Cristiana Gilardi;donna sport, Maria Cri stina Guglielmoni; formazione, Giorgio Sordo;“fair-play”, Paolo Ma nassero; giovani, Claudio Piazza.

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numeri passati della rivista)è stato ospite del Lions clubCarrù-Dogliani, assieme allamoglie Catherine, ai soci e a numerosi ospiti, fra cuil’architetto Paolo Ornato,suo stretto collaboratore, il viceprefetto vicario dellaprovincia di Cuneo, MariaAntonietta Bambagiotti, conil marito Daniel, e il sindacodi Clavesana (ove Banglerisiede), Luigino Gallo (nellafoto di gruppo, a sinistra). Li hanno accolti il presidente del club locale,Paolo Candela con Elisa,l’officier distrettuale RaffaeleSasso con Gisella e il vicepresidente del Leo club Carrù-Dogliani,Samuele Crosetti.

fondazione “Crc” e patrocinato da Provinciae Comune di Cuneo e dalProvveditorato agli studi.L’iniziativa si concretizzanella realizzazione del libro“Dallo sport nella scuolaalle vette del mondo”, pubblicato dalla Fenoglioeditore, a cura dei docentiFrancesco Marangio,Claudia Martin e MarioIsoardi. Il momento culminante sarà alle 10,30 di sabato 25 febbraio al cinema “Monviso” diCuneo con la presentazionedel volume e la premiazione dei campioninazionali studenteschi dellaGranda e dei loro docentidal 1963 a oggi.

n VENEZIA TANTI COMPLIMENTI ALLA NEODOTTORESSAFRANCESCA MARTINAL’albese Francesca Martina(foto a lato) si è laureatacon 110 e lode e diritto dimenzione presso l’università“Ca’ Foscari” di Venezia in

n ROMA SI INAUGURA UN CAMPO IN ERBA SINTETICA “MADE IN MONDO” A TRIGORIAVenerdì 24 febbraio pressoil centro sportivo “FulvioBernardini” di Trigoria avrà luogo la cerimonia di intitolazione del nuovocampo A ad Agostino Di Bartolomei, indimenticatocampione e capitano della Roma. All’evento parteciperanno la moglieMarisa, il figlio Luca, numerosi compagni della squadra campioned’Italia 1982-1983, i dirigenti, lo staff tecnico e una rappresentativadell’As Roma. Il campo in erba sintetica è stato realizzato dalla “Mondo” di Grinzane Cavour, azienda leader delle pavimentazioni sportive.Parteciperà alla cerimonia di intitolazione anche il presidente del gruppoalbese, Maurizio Stroppiana(foto sopra), il quale illustreràil nuovo e innovativo manto.

n CARRÙ IL DESIGNER CHRIS BANGLEGRADITO OSPITE DEI LIONS Il designer di fama mondiale Chris Bangle (che i lettori di “IDEA” benconoscono essendo statointervistato su uno dei

n CUNEO LIBRO SULLO SPORT IN GRANDARaccontare gli ultimi 60anni di sport in provincia,ripercorrendone le tappefondamentali attraverso iprotagonisti: è l’obiettivodel progetto finanziato dalla

lingue e culture dell’Asiaorientale discutendo unatesi su “Comunità inventate:il caso di Pujiang eShanghai”. A Francesca i migliori auguri dell’editore,della sua famiglia e della direzione di “IDEA”.

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NEWS DAL PIEMONTEaggiornamenti in tempo reale á www.ideawebtv.it

«Un’altra tegola, illogica, sulla testa delle imprese»: è il commento del presidente di ConfartigianatoCuneo, Domenico Massimino (foto), alle comunicazioni inviate alle aziende per la riscossione del-

l’abbonamento speciale Rai. «Il canone è un tributo dovuto, ma quando si fa gravare anche sui computeraziendali credo si sia persa la percezione della realtà. Nelle aziende i personal computer sono strumentidi lavoro, non di svago, e in tal senso è ovvio che non siano usati, né lo possano essere, per scopi diversi».Luca Crosetto, componente della Giunta nazionale di Confartigianato, chiosa: «L’assoggettamento all’ab-bonamento speciale in funzione del possesso di pc o altri dispositivi digitali è uno strumento per farecassa, ma, in termini di buon senso, è palese che l’estensione ai contesti aziendali sia impropria e pena-lizzante in termini economici, vista la situazione di crisi che le imprese stanno vivendo. Confartigianatoha chiesto un urgente intervento del legislatore affinché le imprese siano esonerate dal pagamento».

CANONE RAI PER LE AZIENDE: IMPOSTA ILLOGICA

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direttore regionale alle politiche sociali. CondurràElisa Isoardi con MarcoSpada, direttore del Centromalattie metaboliche dell’ospedale “Regina Margherita” di Torino.

n NEIVE SILVIO STUPINO È IL NUOVO PRESIDENTE DI “SEI IN LANGA”Nel Consiglio dell’unionecollinare “Sei in Langa”, dicui fanno parte Barbaresco,

n DOGLIANI PARTONO LE “LEZIONI DISOSTENIBILITÀ ALIMENTARE”Martedì 28 febbraio, alle19,30, in Dogliani, pressola residenza “Anni azzurri-Sacra Famiglia”, in piazzaBelvedere 2, inizierà il primo ciclo di 3 lezioni di sostenibilità alimentarepromosso dal “Mercato dei contadini delle Langhe”(foto a destra). La finalità è quella di confrontarsi sulle problematiche legate all’alimentazione. Il tutto realizzato senza dimenticareche mangiare è un piaceree, quindi, alla fine di ogniserata sarà predisposta una degustazione guidata

di prodotti e sarà offerto un aperitivo conclusivo a tutti i partecipanti, a cura dei ristoratori locali che appoggiano l’iniziativa. Il corso prevede la partecipazione straordinariadella nutrizionista PaolaReverso, specializzata in alimentazione per bambini. Per prenotarsi:tel. 333-4703534.

n CUNEO LE MALATTIE RARE SONO TANTEVenerdì, alle 20,45, il teatro “Toselli” di Cuneoospiterà il convegno “Rare...ma tante”. All’incontro interverranno il commissariodell’Asl Cn1, GiovanniMonchiero, Franca DagnaBricarelli, coordinatrice del Dipartimento di genetica di Genova, Lucia Russidella fondazione “Centri di riabilitazione Padre Pio”Onlus e Raffaella Vitale,

Camo, Castiglione Tinella,Mango, Neive, Neviglie eTreiso, è stato nominato ilnuovo presidente, l’attualesindaco manghese, SilvioStupino (foto a destra), il quale succede a LorenzoMeinardi, sindaco di Treiso.Stupino, sul ruolo che loattende ha detto: «È tuttoun’incognita visto che lalegge approvata dallo Statoad agosto prevede che i Comuni inferiori ai 1.000abitanti procedano con l’accorpamento di tutti i servizi. La norma prevedeva tutto questoaccorpamento entro marzo2012 e oggi con il decreto“Milleproroghe” viene posticipata di nove mesi. E come fare nessuno lo sa.Vedremo l’evolversi nel prossimo futuro. Ciò nonostante, a mio parere, l’Unione può essere la forzaper i nostri piccoli centri».

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L ’economia braidese di ieri e di oggi, letta attraverso gli occhi di due imprenditori tra loro diver-sissimi. È stata tutta giocata su questi temi l’ultima seduta del Consiglio comunale dei ragazzi

di Bra. Sono intervenuto Pasquale Bonino, «cittadino benemerito della nostra città come presidentedell’Aghav, ma anche rappresentante di una famiglia che da generazioni svolge l’attività di orticol-tore», come detto dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Bailo, il quale ha diretto i lavori, eHicham Laayali, giovane imprenditore braidese di origine maroc-china. I due hanno raccontato le loro storie, diverse, ma accomuna-te dalla stessa perseveranza, interessando la platea dei ragazzi.Nella foto a lato il tavolo dei relatori con, da sinistra: HichamLaayali, l’assessore Gianni Fogliato, Pasquale Bonino e Fabio Bailo.

BRA: DUE OSPITI ILLUSTRI AL CONSIGLIO DEI RAGAZZI

Sarebbe interessanteindagare i processi cheportano ad associare unvolto visto in tv conquello di una personache si conosce o che si èvista per strada. Chissàquali sono gli elementiche fanno scattare laconvinzione di aver trovato una “goccia divino”... Il dubbio resta,mentre non vi è dubbioalcuno riguardo al fatto che le segnalazioni dei lettori continuino ad arrivare copiose e gradite. Come quelladi cui vi rendiamo contoquesta settimanache mette a confronto il ristoratore GiacomoBadellino, presidentedell’Ascom di Bra (foto in alto), e FrancoGabrielli (foto sopra), a capo della Protezionecivile. Le somiglianzenon mancano! Se anche voi conoscetepersone uguali come...una goccia di vino, non esitate a segnalarcele,inviando possibilmentele fotografie dei sosia dei Vip individuatiall’indirizzo di posta elettronica:[email protected].

COME DUE“GOCCE DI VINO”

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n MONDOVÌ CIRO GOLA È IL NUOVO ASSESSORE AL SOCIALECiro Gola (foto a sinistra) è il nuovo assessore delComune di Mondovì: lo hareso noto il sindaco, StefanoViglione, che ha provvedutoalla designazione dopo le dimissioni rassegnatenegli scorsi giorni da ElenaMerlatti. A Gola, già consigliere comunale, sonostate affidate le deleghe inmateria di politiche sociali,famiglia e infanzia, immigrazione e lavoro.

n BARGE CONVENZIONE TRA COMUNE E PROTEZIONE CIVILE ANAÈ stato sottoscritto presso il palazzo comunale il rinnovo della convenzione (foto in alto) tra il Comune

di Barge e la squadra di Protezione civile dell’Associazione nazionalealpini, gruppo di Barge. Ilsindaco, Luca Colombatto,e Bruno Bertorello dellasquadra di Protezione civile hanno siglato questoimportante documento che ha per oggetto la promozione e il coordinamento delleazioni di protezione civile e l’utilizzo comune e razionale delle risorse edelle attrezzature disponibili.

n SERRALUNGA D’ALBA BRUNELLO CON GLI STUDENTIDELL’ISTITUTO MUSICALEMario Brunello, nell’ambitodel Laboratorio di resistenzapermanente, ha tenuto una“lectio magistralis” suJohann Sebastian Bach. Ilprofessor Lorenzo Squarottidell’Istituto musicale di Alba ha accompagnato la classedi violoncello all’eventoospitato dalla fondazione“Emanuele di Mirafiore”. Igiovani musicisti hanno cosìpotuto incontrare il maestroBrunello, il quale ha trovato il tempo per far quattrochiacchiere con loro e per autografare gli spartiti(foto a sinistra).

n CARAMAGNA PIEMONTEIL GRUPPO AVIS È CHIAMATO A RINNOVARE I VERTICIL’assemblea dei soci Avisdi Caramagna Piemonte,presieduta da ClaudioBono, è convocata per martedì 28 febbraio, alle 20,30, presso la salaincontri nel cortile del municipio. All’ordine

del giorno ci sarà, tra gli altri punti, la nomina del presidente e del segretariodell’assemblea, la presentazione del Direttivo e del bilancio consuntivo e la nomina dei delegati per l’assemblea provinciale Avis.

n TORINO STATO DI CALAMITÀ NATURALERICHIESTO PER EDILIZIA E CAVEStato di calamità naturale e slittamento dei contributiInps e Inail in scadenza: li chiedono gli artigianiappartenenti ai settori caved’estrazione ed edilizia,duramente colpiti dalla crisieconomica e ulteriormenteprovati dalle recenti basse temperature che impediscono la lavorazione a cielo aperto.«Abbiamo sollecitato», spiega Luciano Gandolfo,rappresentante provincialedegli edili di ConfartigiantoCuneo nonché vicepresidente nazionaleAnaepa (foto sotto), «l’intervento del presidenteRoberto Cota e di MassimoGiordano, assessore alleattività produttive, affinchéla Regione, il cui Assessorato all’agricolturaha già avviato la richiestadi riconoscimento dello statodi calamità naturale, la estenda ai settori delle cave d’estrazione e dell’edilizia che si trovanooggi in gravi difficoltà».

S ono stati molti i giovani guidatori che hanno provato al centro commerciale “BigStore” di Cu -neo il simulatore di guida sicura “Ready2Go” (foto a destra).

La “due giorni” è stata organizzata dall’Automobile club Cuneo, in collaborazione con la Provincia,per sensibilizzare soprattutto i neo-patentati ad una guida in sicurezza. L’iniziativa ha preso spunto dall’impegno sociale del sodalizio volto alla creazione nella Granda diun network di scuole guida a marchio Aci, denominato “Ready2Go-La scuola guida di nuova genera-zione”, per trasmettere una vera e propria cultura della sicurezza mirata a ridurre la mortalità e l’in-cidentalità causate da comportamenti di guida non consapevoli e pericolosi. Al termine delle prove il personale Aci ha esaminato i test di guida distribuendo materiale informa-tivo per una guida in completa sicurezza, al fine di far conoscere tutti i comportamenti atti a garan-tire l’incolumità sia personale sia di tutti coloro i quali circolano sulle strade.

GUIDA SICURA AL SIMULATORE CON ACI CUNEO

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Un bilancio positivo enuo ve aperture sul fron-

te internazionale è il bilanciodella partecipazione all’ulti-ma edizione di “Fruit Logi sti -ca” di Ber lino da parte dell’OpOrto fruit Ita lia. L’importanteve trina mon diale dell’orto-frutta ha confermato un buoninteresse verso il prodotto“made in Italy” da parte de glioperatori presenti. In foto, dasinistra: l’assessore re gionaleall’agricoltura, Clau dio Sac -chetto, Ro mualdo Riva e Do -me nico Pa schetta, nell’ordinedirettore commerciale e presi-dente di “Ortofruit Italia”.

L’ORTOFRUTTAA BERLINO

tessuti anche di valori simbolici e immateriali, oltre che estetici, e per raccontare una storia.Perché l’arte è emozione e passione e con essavogliamo parlare al cuoredelle nostre clienti».

n BRA LA RIFORMA DELLA POLITICASECONDO LUCIANO VIOLANTEGiovedì 23 febbraio alle20,30 al polifunzionale“Giovanni Arpino” di BraLuciano Violante (foto sopra)in un incontro indetto dal Pdparlerà della riforma dellapolitica consistente in trepunti fondamentali: dareall’elettore la possibilità di scegliere il proprio rappresentante; ridurre il numero dei parlamentari;superare l’attuale bicameralismo, restituendoefficienza alla macchinalegislativa (ingresso libero).

n FOSSANO LE ACLI PROVINCIALI VERSO IL CONGRESSO NUMERO 30Domenica 26 febbraio a Fossano avrà luogo il trentesimo congresso provinciale delle Acli, sultema: “Rigenerare comunitàper ricostruire il Paese-LeAcli artefici di democrazia partecipativa e di buonaeconomia”, coinvolgendoun sistema di 270 circoli e 37.549 associati cheinvieranno i loro delegatiper votare il nuovo Consiglio provinciale, destinato a restare in carica fino al 2016.

n ALBA PRIMA COLLEZIONI DI TESSUTID’ARTISTA CON MIROGLIOSono Stefano Arienti,Massimo Caccia e MaggieCardelús gli artisti sceltiper realizzare la prima

collezione di tessuti d’artista“Metri d’arte” di MiroglioTextile, azienda del gruppoMiroglio leader in Italia e in Europa nel settore dellaproduzione tessile. DichiaraElena Miroglio (foto sotto),executive vicepresident eresponsabile delle strategiedel gruppo: «Con questoprogetto abbiamo scelto l’arte per arricchire i nostri

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Cristina Raviola, nata a Belvedere Langhe il 13 febbraio del 1912. I festeggiamenti (nella foto a sinistra) sono stati apertidal sindaco di Cervere,Franco Graglia, dal vicesindaco, SergioMattiauda, dal comandantedi stazione dei Carabinieri,il maresciallo StefanoImperatori, e dal parroco,don Beppe Uberto, che haimpartito la benedizione.

n CARAMAGNA PIEMONTEIL GRUPPO DEI PARTECIPANTIAL CORSO PER FIDANZATI Al termine di un corso di preparazione alla vitamatrimoniale è bello ricordare il cammino effettuato insieme ad altrecoppie in procinto di sposarsi. Così è stato per i fidanzati che hannoseguito gli incontri con donAntonio Borio, parroco diCaramagna Piemonte, i quali posano, nella fotosotto, con il sacerdote.

n CERVERE IL SECOLO DI CRISTINA RAVIOLALa residenza per anziani“Serena” di Cervere hafesteggiato i cento anni di

In prima fila, oltre ai nipotie agli amici della centenaria, erano presenti tutti gli ospiti della residenza per anziani, gli operatori, i numerosivolontari e la direzionedella cooperativa “Azzurra”che gestisce la struttura.

n PIANFEI RITROVO DEL PROVINCIAGRANDA RALLY CLUB”Presso l’elegante cornicedell’hotel “La ruota” diPianfei, si è svolta la festadella scuderia “ProvinciaGranda rally club”, (nella foto sotto, il Direttivo),

n MONDOVÌFESTA PER I CENTO ANNI DEL BAR “GRIGOLON”Il bar “Grigolon” di corsoStatuto, a Mondovì, festeggia i suoi 100 anni. Lo storico locale, fondatonel 1912 dal pasticcereFrancesco Comino, è unpiccolo capolavoro libertyche ha conservato granparte dell’arredo ligneo originale. Gestito prima daFrancesco, poi dai nipotiSandro e Pietro, il localeera famoso per il “Rakikò”,l’amaro di Mondovì cheComino brevettò nel 1924.Quando i Comino cessarono l’attività, la pasticceria passò inmano a Livio Griseri fino al 1973, quando cominciò la gestione della famigliaGrigolon, capitanata dal pasticcere Federico. Ora il timone è passato in mano alla figlia Barbara (ritratta nella foto in alto).

durante la quale sono statipremiati gli equipaggi che hanno difeso i coloridel team cuneese nel corso dell’annata 2011.L’appuntamento di quest’anno è stato assaisentito, poiché coincidevacon il trentennale di fondazione del sodalizio.

n ALBA-BAROLO CODICE ETICO PER L’APROL’Apro è stata tra le prime agenzie di formazionedella regione a dotarsi di un codice etico e di unmodello di organizzazione,gestione e controllo. L’Aproimpronta la propria attivitàa una condotta solida,fedele a valori di onestà ecorrettezza in ogni processodi lavoro quotidiano. I princìpi a cui si deve ispirare l’attività della agenzia nel realizzare la sua mission sono dunquela rigorosa osservanzadella legge, la concorrenzaleale, il rispetto degli interessi legittimi e dei beneficiari delle azioni formative e orientative.S i è svolto il Consiglio provinciale aperto che ha esaminato l’ordine del giorno proposto dall’U nione delle

Province intitolato “No all’Italia senza le Province” e approvato con voti 19 sì e 2 contrari (Fabio DiStefano e Stefano Garelli). Il documento chiede «ai parlamentari del territorio di farsi promotori in Par la -mento di iniziative volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione de -mocratica dei cittadini al governo del territorio; alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro l’aboli-zione o allo svuotamento delle Province per tutelare le persone che ci lavorano; alle forze economico-socialidi mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento istituzionale certo nel territorio per garantire il rilanciodegli investimenti per lo sviluppo locale; ai cittadini tutti, agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppidi volontariato di manifestare il loro amore per il territorio opponendosi all’abolizione o allo svuotamentodelle Province o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo».

SI PARLA DELL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE

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L ’incontro tra gli iscritti del Pdl della Granda (foto sotto), oltre aconfermare l’incarico a Enrico Costa e Roberto Rosso, ha determi-

nato la lista dei componenti del Coordinamento provinciale che liaffiancheranno. Sono: Guido Crosetto, Alberto Cirio, William Ca soni,Giulio Ab bate, Fulvio Bachiorrini, Marco Buttieri, Daniela Con tin,Francesco Graglia, Massimo Gula, Valerio Oderda, Patrizia Sattamino,Giovanni Viglietta, Licia Viscusi, Gian Massimo Vuerich, GiovannaZetti, Sebastiano Cavalli, Rosangela Vaccaneo, Giuseppe Lauria, Gian -franco Dogliani, Dario Miretti, Luigi Costa, Rocco Pu litanò, PieroSassone, Massimo Marengo, Cinzia Gotta, Claudia Sa glietti, IlarioBergese, Leonardo Prunotto, Simone Orsi e Maurizio Comba.

I VERTICI DEL PDL PROVINCIALE

n BOVESDOPO AVER SOSTITUITO GLI INFISSI ALLE SCUOLE, SIPENSA AD ALTRI INTERVENTIÈ terminato giusto in tempoil lavoro (foto a lato) disostituzione degli infissi alle scuole medie bovesane(anche di fronte alla esigenza di risparmio energetico), prima dell’arrivo della grandeondata di gelo di questesettimane. Non solo: con il

“ribasso” sulle opere concesse è possibile che si riesca a mettere in cantiere ancora altrettanto importante intervento sul tetto dellapalestra dello stesso plesso,in via Don Cavallera.

n CUNEO RIUSCITA LA GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACOSi è chiusa con 5.505 scatole di farmaci all’attivonella Granda la giornata di raccolta, organizzatadalla fondazione “Banco farmaceutico” Onlus (foto a sinistra). L’iniziativa si è svolta in circa 50 farmaciedella provincia, graziea più di trecento volontari.

n CUNEO INCONTRO SUL BEATO ANGELOSi terrà venerdì 24 febbraioil secondo incontro del ciclo“La memoria del BeatoAngelo-L’attualità di un insegnamento”, organizzatodal Comune di Cuneo edalla fondazione “Crc” perricordare, 600 anni dopo la nascita, la figura diAntonio Carletti, patronodella città di Cuneo. Alle17,30 presso lo “Spazioincontri” della fondazione“Crc”, Pierpaolo Simoninirelazionerà su “La summaangelica: un sommario eticodi fronte all’immaginariomorale di ieri e di oggi”.

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Un argomento pruriginoso trattato con ironia in una commedia diverten-te che riesce a non scivolare mai nel volgare malgrado il rischio fosseforte. Questo è “Hysteria”, film inglese diretto da Tanya Wexler e inter-pretato da Rupert E verett, Maggie Gyllenhaal, Hugh Dan cy, Jonathan

Pryce, Felicity Jo nes, Ashley Jensen e Sheridan Smith.Siamo nel 1880, nella pudicissima Londra vittoriana. Il brillante giovane dottoreMortimer Granville (Hugh Dancy) è in cerca di un nuovo lavoro. Lo trova dal dottorDalrymple (Jonathan Pryce), specializzato nel trattamento dei casi di isteria, i cuiangoscianti sintomi nelle donne includono pianto, ma linconia, irritabilità e rabbia.Dalrymple è convinto che la causa del malanno sia anche la repressione sessualeimperante in quell’epoca, e cura le “isteriche” con u na terapia scandalosamente effi-cace: il “massaggio manuale” sotto le gonne del le sue pazienti. Il medico, però, develottare contro la fiera disapprovazione della figlia Charlotte (Maggie Gyllenhaal),sostenitrice dei diritti delle donne più deboli. Mortimer decide di affinare il metodoterapeutico: quando il suo lungimirante a mico Edmund (Rupert Everett) gli rivela ilprogetto del suo nuovo spolverino elettrico, gli viene in mente un’idea irresistibile. L’effetto sarà dare nuova linfa alla sua pratica medica, provocando nelle pa zienti sen -sazioni forti. Gli autori spiegano che è la storia vera, raccontata con i toni della com-media romantica, della creazione del vibratore. Ma sul piano dell’accettazione dellasessualità femminile si sono fatti davvero tanti progressi dall’epoca vittoriana?Maggie Gyllenhaal pensa di sì, anche se ammette di essere lei stessa restia a parlareliberamente degli organi sessuali femminili: una timidezza è forse rimasta. Per la regista invece i problemi non si sono dissolti, ma preferisce trasmetterci con lasua contagiosa risata l’intenzione di fondo: dimenticarli con l’umorismo.

n QUASI AMICI-INTOUCHABLES (Francia, 2011); commedia; regiadi Olivier Nakache ed Éric Toledano;con François Cluzet, Omar Sy,Anne Le Ny e Audrey Fleurot.Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il riccoaristocratico Philippe assume Driss,ragazzo di periferia appena uscitodalla prigione, come badante personale. Per dirla senza troppi giri di parole, è la persona menoadatta per questo incarico...

n KNOCKOUT-RESA DEI CONTI (Usa, 2011); thriller; regia di StevenSoderbergh; con Channing Tatum,Ewan McGregor, Gina Carano,Michael Fassbender, MichaelDouglas, Antonio Banderas, Bill Paxton e Mathieu Kassovitz.Gina Carano è Mallory Kane, una spia americana addestrata peruccidere in fuga dopo essere statatradita dai colleghi che l’avevanoingaggiata. Per Mallory è arrivato il momento di farsi giustizia da sola.

n VIAGGIO NELL’ISOLA MISTERIOSA (Usa, 2012); azione; regia di BradPeyton; con Josh Hutcherson, DwayneJohnson, Michael Caine, VanessaHudgens, Kristin Davis e Luis Guzmán.Un diciassettenne riceve una chiamatadi soccorso da un’isola all’apparenzasconosciuta. Il patrigno, contrario a farpartire il ragazzo si vedrà costretto adaccompagnarlo; faranno parte dellamissione anche Gabato, l’unico pilotadi elicottero disposto a dargli unamano, e Ailano, la figlia di quest’ultimo.

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RIDERE SERENI SU TEMI SCABROSI

LA COMMEDIA“HYSTERIA”

RACCONTA UNASTORIA VERA

CHE AFFRONTA LE SESSUALITÀNELL’EPOCA VITTORIANA

a cura di Mario Rosa

Al cinema

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EmmaMarrone, unaltro gioiello

di “Amici”, ha trionfato

con “Nonè l’inferno”

grazie anchealla grinta

sfoggiata sulpalcoscenico.Un podio tutto

femminile,completato daArisa e Noemi

SANREMO, VETRINADELLA CANZONEITALIANA O DI COSA?D

a sempre sidiscute se le can-zoni partecipantial Festival di

Sanremo rappresentino davve-ro la canzone italiana. E, ancora una volta, la rispo-sta a mio avviso è “no”, per-ché la realtà musicale italianaè assai più composita e varie-gata come d’altronde i gusti dimilioni di usufruitori. Da qualche anno il Festival diSanremo è un grande carroz-zone sul quale, marginalmen-te, ci sono anche le canzoni. È un grande evento televisivoche comporta uno sforzo orga-nizzativo non indifferente, acui attingono, per alcune setti-mane, prima e dopo il suosvolgimento, la Rai e le altretelevisioni, con una pletora diprogrammi che hanno per pro-tagonisti il Festival, i cantan-ti, le canzoni e in particolare

le relative polemiche e, soprat-tutto, le radio con la loro suc-cessiva programmazione deibrani. Vedremo quale canzone saràquella più suonata e, soprat-tutto, in questo momento dicrisi della discografia, quellapiù venduta o scaricata dainternet. Ma le canzoni ormaida molte edizioni non sonopiù il perno intorno al qualeruota il Festival di Sanremo. Infatti, se si fa eccezione per ilsuccesso nel 2011 di RobertoVecchioni, sfido chiunque acitare su due piedi chi ha vintole edizioni precedenti e,soprattutto, a ricordare i titolidelle canzoni arrivate alprimo posto.Saranno pur sempre solo can-zonette, ma i brani dell’epocad’oro del Festival sono rimastinella storia della manifesta-zione e, soprattutto, nella

nostra memoria e vengonoancora eseguiti in tutto ilmondo. Alcuni titoli al volo: “Nel bludipinto di blu”, “Quandoquando quando”, “Io che nonvivo”... E allora non ci dobbiamo stu-pire della media dei voti moltobassi espressi per gran partedelle canzoni in gara nellepagelle redatte da molti criticisui loro giornali. Inoltre al Festival, da sempre,non viene data la giustaimportanza agli autori, tant’èche si premia l’interprete.Quest’anno tra i vincitori duecantanti provengono dai vitu-perati “talent show”: Emma eNoemi. Arisa ha raccolto conun anno di ritardo il grandesuccesso riscosso nel 2009con “Sincerità”. È una regoladi Sanremo che dura da “Unalacrima sul viso” (1964).

Dal nostro inviatoal teatro “Ariston”Piero Montanaro

il trionfo del nazionalpopolare Ü 23 febbraio 2012 Ü 63

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64 á 23 febbraio 2012 á il trionfo del nazionalpopolare

Mentre, di buonmattino, le ruotedel mio trolleyfrullano per gli

androni della metropolitana tori-nese, l’entusiasmo comincia aprendere il sopravvento e si mate-rializza in un sentirsi, per unavolta, diversi, prescelti (ops, sele-zionati!). Sto correndo verso unsogno che si realizza dopo anni tra-scorsi ad attendere quell’eventocon la stessa eccitazione con cui siaspetta il Natale, tra copie di“Sorrisi e canzoni-Tv” per essereinformata su ogni retroscena egruppi di ascolto organizzati congli amici più fidati. Finalmente Sanremo, la primapuntata del Festival 2012 allaquale assisterò (gratis) al teatro“Ariston” e con qualche voce incapitolo, nella giuria demoscopica,grazie a uno dei rari casi fortuitiche la vita ti presenta su un piattod’argento, solo da gustare. L’appuntamento per i giurati pie-montesi è a Torino, in corsoBolzano. Non ci si conosce, ma cisi riconosce subito tra eletti. Il pul-lman non tarda ad arrivare condue autisti e una giovane hostess. Tra “selezionati” la confidenza èimmediata. Ci si interroga su arti-sti e canzoni, si sfoggiano compe-tenze sulle passate edizioni, sientra nel ruolo. L’arrivo a Genovaè strabiliante. L’albergo per il per-nottamento è un cinque stelledotato di ogni confort.Il tempo per godere di tutti queibenefit però è pochissimo. E altret-tanto veloci sono il frugale pranzoa buffet e gli spazi concessi perl’unico cambio d’abito. La hall inizia ad affollarsi di lucci-canti vestiti da sera, tacchi a spillo,cravatte delle grandi occasioni, sfa-

villanti rossetti. Sono le 14,30(sic!), si parte. Mèta: Sanremo. Quasi due ore di viaggio, quasiun’ora fermi in una piazzola disosta alle porte della Città dei fiori,in attesa degli altri sette pullman digiudici, senza poter scendere dal-l’allegro torpedone, per non averecontatti con l’esterno correndo ilrischio di essere corrotti. A controllare c’è anche una pattu-glia della Polizia. L’ingresso in Sanremo, con scorta,è trionfale, con fermata a un passodall’ingresso secondario del teatro“Ariston” perché niente e nessunoci può contaminare, neppure unaboccata d’aria di mare! Quattro piani di scale a scendereverso i sotterranei: la giuria si riu-nisce alla spicciolata in uno deisaloni più anonimi del teatro eattende un’ora, forse più. Quando finalmente compareGianmarco Mazzi, direttore artisti-co del Festival, pare un miraggio.Si scusa per non essere accompa-gnato da Gianni Morandi, strema-to dopo una giornata di imprevistie di prove da rifare. A breve, ciannuncia, ascolteremo in antepri-

ma i brani del Festival, poi ci spie-ga i «due grandi compiti che voigiurati avete questa sera». Due? «Il primo è il voto, il secondoè dar calore all’“Ariston”, perchénon vogliamo che il pubblico siaun mortorio: applaudite, urlate,fate sentire le vostre emozioni.Soprattutto sostenete il più possi-bile il grande ospite che avremoquesta sera: Celentano». Manca meno di un’ora e in frettaviene distribuita la cena al sacco.Intanto un tecnico spiega veloce-mente le modalità di voto che saràeffettuato attraverso un innovati-vo smartphone sul quale compari-

«L’AGIATA ODISSEADI NOI GIURATI»

La prima serata del

Festival 2012 marchiata

non solo dalMolleggiato,

ma anche dalmodernissimo

sistemadi votazione

andato in tilt.Una delle

protagonistedel clamorosoflop raccontatutto a “IDEA”

Una testimone diretta

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ranno i numeri da 1 a 10 tra i qualioptare. «E se non funzionasse?»,domanda timidamente una signo-ra. Risata sarcastica: «Funzionerà.Abbiamo fatto mille prove».Il tempo è tiranno: a cinque minutidall’inizio dello spettacolo riper-corriamo a ritroso quattro piani discale per riemergere dal bunker efinalmente eccoci all’ingressoall’“Ariston” che, visto senza truc-co, è molto simile a un vecchio tea-tro parrocchiale in attesa di restau-ro. Soprattutto, è piccolissimo. I comici Luca e Paolo, già sul palco-scenico per dare il via alla sessanta-duesima edizione del Festival,sono a un passo da noi, l’orchestraè stipata poco sotto, in uno spazioangusto, tutt’intorno fili, strumen-ti, un brulicar di tecnici. Non esisteun davanti e un dietro le quinte;sono le luci rosse delle telecamerea fare la differenza e a mostrare a

casa solo lo spettacolo. Ci siamo, che lo show abbia inizio.Boato del pubblico. I tempi sonoconcitati, tutti corrono mentreimperterriti prima Luca e Paolo,poi Gianni Morandi animano ilprologo. Quello che più stupisce èuna mezza dozzina di tecnici vesti-ti di grigio che arrotolano tappeti emontano strutture alla velocitàdella luce, si insinuano tra i balleri-ni, sfiorano il conduttore, fanno loslalom tra le telecamere senza maiessere visti da casa. Finalmente a noi giurati sonodistribuiti i fatidici smartphone. La gara ha inizio. La prima a esibir-si è Dolcenera. Terminato il branol’aggeggio magicamente si accendee chiede di votare. Ognuno pigiaun numero. «Votazione avvenutacon successo». La prima è andata,peccato sia anche l’ultima. Qualcosa nel meccanismo collau-datissimo si inceppa. Conclusa

l’esibizione del secondo artista,Samuele Bersani, lo smartphone siaccende, ma riporta solo la dicitura«Tentativo di connessione fallito».Panico. I tecnici girano tra i giurati:tolgono e rimettono le batterie di330 smartphone. Spengono e riac-cendono, uno a uno, 330 mar-chingegni. «Tentativo di connes-sione fallito». Intanto la gara va avanti, le hostessdistribuiscono carta e penna. Ci chiedono di scrivere nomedell’artista, titolo della canzone evoto. Così facciamo, ma in un con-testo che perde via via i crismidella segretezza e dell’ufficialità. La lunga esibizione di Celentanooffre ai tecnici altro tempo utileper ritentare di far funzionare ilmeccanismo, mentre la giuria èimpegnata, come da richiesta, afare da claque al Molleggiato. Ma èancora un nulla di fatto, mentrel’agitazione cresce, in galleria e

soprattutto sul palcoscenico. Alla fine tocca a Morandi annun-ciare che la votazione non è regola-re e sarà annullata. Sventoliamotra le mani i fogli scrupolosamentecompilati, giudizi inutili frutti diun vano impegno. In qualcuno ladelusione prende il sopravvento,nei più no: a prevalere è comun-que l’entusiasmo per aver assistitoa un grande spettacolo e per avervissuto una bella esperienza, unicapiù che altro. Il sonno ristora, placa gli animi piùaccesi e regala rinnovato entusia-smo. Qualcuno riesce anche a sve-gliarsi di buon mattino per dare unsenso a quella trasferta visitando lamostra di Van Gogh allestita aPalazzo ducale. Per gli altri a far dacompensazione ci sono la lucullia-na colazione servita alle 10 inalbergo e l’abbondante pranzoofferto da mamma Rai in autogrillnon più tardi delle 11.30.

Il viaggio di ritorno trascorre sfo-gliando i principali quotidiani, allaricerca di parole di solidarietà per lagiuria spodestata e di sdegno perl’avvenuto. Nuova cocente delusio-ne: poche righe per i giudici popola-ri e tante polemiche su Celentano. Resta la speranza che anche per ilprossimo anno la tv di Stato ciriservi un posto in prima fila richia-mandoci a un dovere che non ci èstato dato di assolvere sino infondo, condannati da un innovati-vo e collaudatissimo sistema divotazione.

23 febbraio 2012 Ü 65

Come al solito la kermesse sanremese non è solo un’occasioneper ascoltare canzoni nuove, ma anche (e sempre più) uno showtelevisivo a tutto tondo. Ecco perché tanto spazio è stato affidato

alla comicità di alcuni dei personaggi più amati di questo periodo, come Geppi Cucciari e Alessandro Siani (nelle fotosopra, da destra). Questo non ha impedito di far emergere

nuovi potenziali talenti, come il vincitore della sezione“Giovani”, Alessandro Casillo (foto sopra, a sinistra,

premiato da Gianni Morandi), già idolo delle “teenager”, e la conferma di nomi come Noemi (nello

scontorno), giunta terza, e di Pierdavide Carone (a sinistra, durante l’esibizione con Lucio Dalla). Sopra,

al centro: i cuneesi “Marlene Kuntz” nel duetto con Patti Smith, che, secondo molti, ha rappresentato

il momento artistico più alto della manifestazione

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66 á 23 febbraio 2012 á il trionfo del nazionalpopolare

Gianni Morandi, comepresentatore (in con-ferenza stampa, conumiltà e realtà, si è

definito solo il padrone di casa), adetta di tutti, e soprattutto nelleprime sere, non è stato all’altezzadella situazione e spesse volte si ètrovato in difficoltà. Avranno pure influito lo stress ela stanchezza di lunghe giornateche iniziavano a mezzogiornocon la conferenza stampa e, aseguire, le prove con i cantanti e

gli ospiti che duravano fin oltre le19. Però ci sono stati momenti incui ha navigato a vista, nonsapendo cosa fare e cosa doman-dare, nonostante fosse assistitoda numerosi autori della trasmis-sione e da un “gobbo” che sugge-riva, o poteva suggerire, quantodire. In molti momenti, ho pen-sato: «Arridateci Pippo Baudo!», amio avviso, il miglior organizza-tore e selezionatore di canzoni ecantanti al Festival di Sanremo.Anche sulla scelta delle canzonisi poteva fare meglio. Ma qui la colpa Morandi la devecondividere con GianmarcoMazzi che, sabato, durante laconferenza stampa, ha dichiaratodi aver chiuso la sua esperienza

di organizzatore del Festival,recriminando nei confronti deidirigenti della Rai per il fatto cheessi non avrebbero riconosciutopubblicamente la sua professio-nalità e non l’avrebbero esaltatocome avrebbe meritato per il“colpaccio” di aver portato aSanremo un grande artista comeAdriano Celentano. Sono convinto che si potesseroavere migliori canzoni perché unvero festival è fatto di bei branieseguiti da bravi interpreti, sep-pure sconosciuti. Un esempio?L’allora sconosciuta Arisa che

sbancò le classifiche tre anni fa. A fronte di un Gianni Morandinon sempre al massimo, è statofacile emergere per RoccoPapaleo. Partito come comprima-rio, ha svettato giocando su pre-parazione, simpatia e mestiere. Cosa riferire, che non sia già statodetto e scritto, delle vallette e,soprattutto, della farfalla tatuatadi Belen Rodriguez e dei suoimicroslip? Forse però meritaribadire l’invidia provata damolti per il tatuatore. Sugli interventi parlati e sul man-cato rispetto del codice etico,nella prima serata, da parte delMolleggiato, si è polemizzato aiosa. Adriano, sempre grandequando canta, martedì sera ha

ucciso la parte musicale dellaserata e le canzoni sono passatein second’ordine. Ben sei artistidei quattordici in gara si sono esi-biti dopo le 23,30. E questo èstato sottolineato da FrancescoRenga, Irene Fornaciari e LucioDalla, tant’è che il cantautoreemiliano ha invitato i colleghi aritirarsi dal Festival. Il Presidente dei discograficiritiene si sia consumato un veroe proprio atto di denigrazione delruolo e dei diritti degli artisti inconcorso, ridotti al ruolo di com-parse di contorno invece di esse-

re i veri protagonisti. E che dire dei comici? In alcuncasi sono stati deludenti. Senza Silvio Berlusconi e senzaparolacce, alcuni comici hannofaticato a far ridere, per loro stes-sa ammissione. Una bella rivela-zione è stato Alessandro Siani. Buona l’idea di “Viva l’Italia”anche se non è una novitàl’omaggio alla canzone tricolorenel mondo. E infatti nella stra-grande maggioranza dei casi èrisultata una forzatura per giusti-ficare una serata in più, poiché gliospiti stranieri di solito non ese-guono, né eseguiranno, le canzo-ni italiane fuori del contesto san-remese. Chiamiamole, dunque,marchette musicali, alcune delle

anche ben riuscite. Mi ha entu-siasmato, in particolare, quelladi Brian May, chitarrista dei“Queen”, ospite della figlia diZucchero. Ma sarebbe statomeglio far intervenire cantantiche hanno davvero lanciatoall’estero qualche brano italiano.E di certo nomi e canzoni nonsarebbero mancati. Un grande plauso meritano laprofessionalità dell’orchestra,del coreografo e dei ballerini.Dispiace, infine, che i cuneesi“Marlene Kunz” non siano giuntiin finale con la poetica “Canzone

per un figlio”. Una nota enogastronomica. Da martedì a sabato sera centina-ia di giornalisti della sala stampadell’“Ariston” hanno cenato conun “menu” all’albese organizza-to dalla “Promoshow” che propo-neva i nostri prodotti tipici: salu-mi, formaggi, grissini e, natural-mente, vini di qualità.

Luci e ombre sanremesiMorandi “spento” e Papaleo sfolgorante:conferme, sorprese e delusioni viste in presadiretta. E per i giornalisti i “menu” all’albese

Piero Montanaro

Sopra, da sinistra: Luca e Paolo, coconduttoridell’edizione dell’annoscorso, chiamati ad aprire il 62esimoFestival e protagonistianche della serata finale; la presenza femminileIvana Mrazova, con Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez; GianniMorandi e Rocco Papaleointenti a pronunciare il loro «Stiamo tecnici»

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Gentile Mar ghe ri -ta, resisto a duetentazioni di se -gno opposto, ma

ug ual mente sbagliate. Da una parte vien voglia di li -quidare il tutto dicendole chela stragrande maggioranzadel le persone farebbero cartefalse per avere i problemi cuidice di do ver far fronte lei; dal-l’altra si rischia di caderenell’errore di considerarla unapovera principessa im pri -gionata nella sua torre d’oro. A mio avviso, in questo caso,la verità non sta nemmeno nelmezzo, ma proprio da tutt’al-tra parte.

Ho sempre pensato che chi sipreoccupa troppo dell’opinio-ne altrui lo faccia perché attri-buisce agli altri quello che sa -rebbe il suo atteggiamento in

quella circostanza. Tradotto: siha paura del giudizio degli al -tri quando si è il primo a giudi-care avendone l’occasione.Al lo stesso modo chi teme chechiunque voglia fargli le scarpeè, con tutta probabilità, u noche a suo tempo le scarpe le hafatte ad altri o perlomeno,potendo, non si farebbe pro -blemi a farle. Non che si debba essere il ma -nifesto vivente dell’ingenuità,concedendo la propria fiduciaa chiunque, in maniera acriti-ca, ma nemmeno vivisezionarequalsiasi persona con cui sientra in relazione è segno di unapproccio sa no con la realtà.Diffidare di tutto e tutti, pe -raltro, non è neanche un at -teggiamento che garantisca ilsuccesso e se suo marito è riu-scito a crearsi una posizione a -giata credo sia più “nonostan-te” questo ap proccio che “perme rito” di es so.Evidentemente, come ha la -sciato intuire nella lettera, suomarito ha altre qualità e hasapute utilizzarle al me glio. Ma saper sfruttare i propri ta -lenti dà una soddisfazionerelativa, se non si è capaci ditrarre giovamento dai risultatiottenuti. Non ha poi sbagliato di moltol’arcivescovo francese RogerEtchegaray quando ha detto:«C'è vera condivisione solo nel -la povertà. C’è vera ricchezzaso lo nella condivisione».Provi a spiegarglierlo: chissàmai che non decida di smetteredi guardarsi alle spalle per con-centrarsi su tutta la vita che gliresta davanti.

Guardarsi le spalle

Allegro chirurgo

Volete un consiglio o soltanto sfogarvi? “Ci vuol fegato ad aver cuore” è una rubrica di colloquio con i lettori dedicata in particolare ai problemi sentimentali, affrontati però con un pizzico di ironia. Se volete raccontare le vostre mirabolanti (o meno) escursioni nella galassia dei sentimenti, nell’accezione più ampia del termine,inviate un’e-mail a: [email protected] una risposta adeguata!

E PERDERSI LA VITA DAVANTI

Ci vuol fegato ad aver cuore Ü 23 febbraio 2011 Ü 67

Gentile allegro chirurgo, più invecchio e più mi rendo conto di quanto sia labile il con-fine tra il poter dire di condurre un’esistenza piena e l’essere costretta ad ammettere

che essa è insoddisfacente e lacunosa. Vista con gli occhi degli altri, la mia vita non può che sembrare invidiabile, dal momentoche faccio parte della classe agiata, la cosiddetta medio-alta borghesia, ho mai avutobisogno di lavorare, posso permettermi di avere molto tempo libero da dedicare a mestessa e non capita quasi mai che trascorra il week-end a casa. Ma, come quasi sempre, apparenza e realtà non coincidono sino in fondo. Perché, se conduco una vita oggettivamente bella da un punto di vista materiale, nessu-no può sapere quanto sia umanamente difficile. Sono sposata con un perfetto “self made man”, un imprenditore che si è fatto da solo,gra zie alla sua bravura, il senso degli affari e, soprattutto, tanta forza di volontà. Un uomoche passa almeno 14 ore al giorno in azienda (e questo posso capirlo e lo accetto) e chenon si fida di niente e nessuno, sempre terrorizzato all’idea che chiunque entri in relazio-ne con lui lo faccia con il secondo fine di tirarlo giù dal trono che si è costruito. Un uomo che per certe cose non bada a spese e per altre è spilorcio sino alla tirchieria,come se temesse il rischio di cadere in miseria, un marito che, dopo 25 anni di matrimonio,ogni tanto mi tratta con distacco e supponenza, a sottolineare come, in fondo, non mi con-sideri altro che la prima della fila di quanti vivono a spese della “gallina dalla uova d’oro”.

Margherita (Cuneo)

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68 á 23 febbraio 2012 á una valida artista emergente

«Visto i tempi checorrono, cerca-te di fare qual-cosa che vi

piace»: questo è il consiglio che, inAmerica, molti psicologi paredìano a chi si trova a dover riparti-re dopo aver perso il lavoro. Questo modo di affrontare la vita,il “fare ciò che più ci gratifica”, c’èchi lo mette in pratica già di suo, daben prima che la crisi lo impones-se. Come Elisa Pilotti, vissuta aTorino sino a circa una decina dianni fa, quando si è trasferita(per amore) in provincia diGenova. Elisa vive di musica,insegnandola e suo-nandola.

Segno particolare: batterista. Elisa, come succede che unagiovane incroci una batteria? «Da piccola i miei hanno cercato diinstradarmi verso il pianoforte, macontinuavo a percuoterlo e hannocapito che non è fatta per la melo-dia. Così ho iniziato a studiare bat-teria, fin da quando avevo 10-11anni; poi ho studiato anche altristrumenti, anche perché più cheuna batterista mi considero unamusicista». Una ragazza che suona la batte-ria è una bizzarrìa o è un pensie-ro da maschilista malinformato? «Più la seconda. Il fatto è che inItalia pensiamo ancora sia unacosa rara, mentre grandissiminomi a livello internazionale sonodonne, come Kim Thompson chesuona con Beyoncé o CindyBlackman che è stata la batterista

di Lenny Kravitz. In Paesi come gliStati uniti è piuttosto normale, danoi no. Per quanto riguarda la bat-teria femminile in Italia ho in pro-gramma l’organizzazione di unfestival nazionale, per far vedereche sono tantissime le batteristedonne, anche professioniste. Cisono colleghe che hanno suonatocon Massimo Ranieri, altre hannofatto da spalla a Michael Jackson.Io ho fatto parte di band con cui hoaperto i concerti di personaggicome Vasco Rossi, con alcuni hoanche suonato come turnista,come Giorgia. Adesso ci hannochiamato per un ragazzo che èuscito da “X-factor” e probabil-mente andremo a suonare per ilsuo disco». Come si capisce di voler viveredi musica?«Ho sempre voluto fare questo e i

Tra i tanti progetti a cuilavora la torinese

trapiantata a Genova (nellafoto sotto) c’è il primodisco dei “Red Phoenix

blues”, intitolato “Illegalblues”, già disponibilepresso i maggiori store

di musica digitale, come“iTunes” e “Amazon”,

o richiedibile tramite e-mail a [email protected]

ELISA PILOTTI È RIUSCITA A FARE DELLA MUSICA LA Raffaele Viglione

UN AMORE A PRIMAVISTA NATO...PER LA BATTERIA

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miei, benché facessero altro (sonoartigiani, ndr), mi hanno sempreappoggiato. L’ho sempre vistacome una cosa naturale e ho inizia-to a lavorarci in maniera massicciadopo il liceo. Ho fatto l’universitàcome hobby, più perché mi piace-va l’idea di studiare, mentre lamusica volevo farla per vivere.Certo: il mercato italiano è diffici-le, con i “Red Phoenix blues”

abbiamo serate fissate in Svizzera,mentre fatichiamo a organizzareun concerto a Genova. Lavoroanche con altre band, come ungruppo di elettro-pop-rock al fem-minile chiamato “Missbit”, chepotrebbe essere commercialmentepiù appetibile: siamo andate a fareuna tournée in Spagna, dove sia -mo state accolte davvero alla gran-de, mentre nel nostro Paese è mol -to più complicato». Proprio in virtù delle difficoltà acui è costretto chi vuole diventa-re professionista della musica,non è frustrante lavorare con unragazzino che riesce a farsiconoscere grazie a qualche set-timana in un programma tv? «Il lavoro è lavoro. Il discorso arti-stico puro lo porto comunqueavanti, facendo a esempio un discocon i “Red Phoenix blues”. Oltre a

ciò, per me suonare è sempre ecomunque divertente. Arrivo dalmetal, ma in realtà mi è semprepiaciuto suonare di tutto, perchého sempre pensato sia una sfida.Per i “Red Phoenix blues”, poi,scrivo anche i testi e mi occupo diparte degli arranggiamenti». Il bello e il brutto, a questi livelli,è che tutto passa attraverso voi,non soltanto la musica, maanche tutto quello che sta intor-no al disco... «Ho imparato che davvero chi fada sé fa per tre. Se hai un’idea intesta la devi realizzare tu. Noi(“Red Phoenix blues”, ndr) aveva-mo in mente una copertina cherimandasse all’America, ma chefosse in bianco e nero. Alla fine,anche grazie all’archivio di miopapà Cesare, che è un bravo foto-grafo amatoriale, l’abbiamo trova-ta e così abbiamo scelto la foto coni poliziotti che si faceva pensareall’idea dell’“Illegal blues”». Ma che tipo di album avevate inmente?«Quando si parla di blues, si pensasempre a classici, come John LeeHooker. Noi volevamo fare unblues più attuale, che pescasse daquelle tradizioni, ma le leggesse inchiave moderna. Giacomo Caliolo,chitarrista già dei “Rondò venezia-no”, ha una vasta esperienza infase di scrittura e composizione; ilbassista, Antonello il Palmas Co to -gno, arriva dalla fusion (la voce èDaniela Venturelli). Abbiamo cer-cato, nel nostro piccolo, di farequalcosa che strizzasse sì l’occhioall’America, ma mettendo dentroanche la nostra personalità e lanostra storia. È “Illegal” perchénon facciamo un blues che piace aipuristi, non vogliamo essere con ilparaocchi».

SUA VITA

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70 á 23 febbraio 2012 á il dovere della memoria

“Echi da Ausch -witz”. È que-sto il titolo dellavoro di Ales -

sandro Lercara e Barbara Odetto,fotografo e giornalista torinesi,che attraverso immagini e paroleaggiungono un loro personaletassello alla memoria di unodegli eventi più tragici della sto-ria dell’umanità. La mostra, appena inauguratanell’ex “Bertello” di Borgo SanDalmazzo, ha già toccato Saluzzoe, in primavera, arriverà a Fos -

sano e, infine, a Cuneo.È un viaggio nella memoria, unamostra che si alimenta di fotogra-fie e parole. Ogni scatto è accom-pagnato da una breve frase: unpensiero, talvolta sottinteso, tal -volta sarcastico, che non ap -partiene a un prigioniero, ma aognuno di loro. «Perché, di fronte all’orrore, aldolore e all’annientamento, ledonne, gli uomini, i bambini, iricchi, i ladri, i poveri, gli ebreico sì come i rom di Auschwitz-Birkenau hanno sicuramentepen sato o sussurrato quelle paro-le». Negli scatti fotografici si di -stinguono due concetti fonda-mentali: il movimento e l’eco. «Il gioco di movimento e staticitàè una traduzione visiva di unconcetto molto più profondo: chioggi entra nei campi di sterminiorivive un passato che è ancoravivo, presente, attuale in tutta lasua forza. L’eco, intesa come gri -do che si propaga nello spazio enel tempo, è l’altro concetto tra-dotto in immagine».Alessandro Lercara e BarbaraOdetto, il vostro è stato unviaggio importante, intenso e,

per certi versi, scioccante. E a -vete sentito il bisogno di rac-contarlo. Com’è nata questa e -sperienza?«Ci sono viaggi latenti in ognunodi noi: esperienze che si voglionovivere senza capire perché esenza sapere che cosa ci si possaaspettare. Uno di questi, per noi,era visitare i campi di concen -tramento e di sterminio di Ausch -witz-Birkenau. Per questo, nelgen naio del 2011, abbiamo deci-so di salire sul “treno della me -moria” allestito dall’associa zionetorinese “Terra del fuoco”. Nonsapevamo cosa avremmo visto eprovato e neppure se sarebbenato un progetto, ma volevamovedere da vicino quei luoghi eapprofondire quella parte di sto-ria che, come la maggior partedelle persone, conoscevamo tra-mite i libri. Nella desolazione deiluoghi dell’olocausto abbiamocapito l’importanza del ricordo,soprattutto oggi, quando moltidei testimoni oculari stannoscom parendo a causa dell’età».Immagini e parole. Con quale al -chimia siete riusciti a legarequesti due elementi?«Dopo un primo momento in cuiscattare una fotografia o scrivereun pensiero ci sembrava comeabusare della storia di quei luo-

LE IMMAGINI(E LE PAROLE)DA AUSCH WITZ

A Borgo SanDalmazzo,

nell’ex“Bertello”,

la mostra chepoi approderà

a Fossano

Le opere realizzate daAlessandro Lercara e Barbara

Odetto (foto sotto) hannoun “formato panoramico”

(120x35 cm). Al centro di ognifotografia vi è un elemento

statico, enfatizzato dalle immagini ai lati. Queste

si ripetono e si sovrappongonoe creano l’idea del movimento,del tempo che scorre e dell’eco

dei ricordi. È una tecnica adottata da Lercara già in altrilavori e che cattura la vastità

degli spazi di Auschwitz-Birkenau, traducendo senza

retorica la realtà

Ilaria Blangetti

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ghi, ci siamo divisi all’interno deidue campi per non influenzarci.Una volta rientrati Alessandro hapostprodotto le immagini e io hoaffinato i testi, sempre ignari unodel lavoro dell’altra. Al termineme le ha mostrate dicendo: “Tirestituiscono le emozioni che haiprovato ad Auschwitz e a Bir ke -nau?”. In contemporanea io gliho fatto leggere i miei pensieri,che in realtà volevano essere ipensieri dei deportati. In quelpreciso momento abbiamo capi-to che, senza averlo pianificato“a priori”, ci eravamo mossi nellastessa direzione e che testi e fotosi sposavano perfettamente. En -trambi, infatti, avevamo puntatosui concetti di eco, memoria escorrere del tempo: poteva di -ventare un progetto».Avete definito il vostro lavoro un«personale momento di rifles-sione di ogni visitatore». In cosasi differenzia da altri progettidedicati alla memoria?«Pensiamo che qualunque inizia-tiva che aiuti a favorire il ricordodi episodi così traumatici per l’u -manità sia valida. Nelle opere te -sti e foto sono complementari:pos sono vivere separatamente,ma insieme acquisiscono forza e,come ci è stato detto da alcuni vi -sitatori, come un’eco quei luoghi

tornano a parlare. Forse è una de -formazione professionale, ma,occupandoci ogni giorno di co -municazione, ci farebbe piacereriuscire a trasmettere delle emo-zioni o degli spunti di riflessionea chi vedrà la mostra. Il nostro èun punto di vista personale cheprescinde dalla politica e dalla re -ligione: infatti ci siamo autofi-nanziati il soggiorno a Cracovia el’i niziativa non è a fine di lucro.Anzi: ringraziamo l’associazione“Mai tardi-Amici di Nuto” e lafon dazione “Nuto Revelli” Onlusche, con il finanziamento dei Co -muni di Borgo San Dalmazzo,Cuneo, Fossano e Saluzzo, han - no permesso la stampa delleo pe re e la realizzazione dellediverse mostre».La mostra è visitabile a Borgo SanDalmazzo fino al 29 febbraio,con il seguente orario: lunedì,dal le 14 alle 18; martedì, giovedìe venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle14 alle 18; mercoledì e sabato,dal le 9 alle 12. Ad aprile, dal 6 al20, si sposterà a Fossano (porti-cato del castello degli Acaja).

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72 á 23 febbraio 2012 á da non perdere

Termina e con un recitalper attrice, pianoforte ecoro la rassegna “Il tea-tro del territorio” al

sociale “Busca” di Alba. Sabato 25febbraio, alle 21, andrà in scena“C’era una volta la vijà”, storie didonne del vecchio Piemonte, lalibera interpretazione di una storiavera, per rendere omaggio alla cul-tura piemontese attraverso la sualingua e il patrimonio di tradizioniche essa tramanda. Il testo dello spettacolo è di MariaTeresa Mi la no; al piano RobertoBeccaria con Ma ria Teresa Milanocome voce so lista; in scena anchel’attrice Elena Griseri, mentre l’as-sociazione culturale “Fuori dalcoro” accompagnerà con canti emelodie la vicenda (foto a lato). “C’era una volta la vijà” è ambienta-to in un paesino della provincia diCuneo, negli anni ’30, nel difficilepassaggio tra le due guerre, quandouna giovane decide di accettare laproposta di matrimonio che leviene fatta. Il sabato sera, nella stal-la, le donne e i bambini si riunisco-no per la vijà, mentre gli uominisono in trattoria a bere e a giocarealle carte. Tutte si danno un grandaffare per preparare il corredo diMaria. Le donne ricamano tele e in -tessono storie: amori infelici, tradi-menti, rac conti sui preti e sullemasche... Biglietti da 13 a 15 euro.Per info: tel. 0173-35189.

Un recital per attrice, pianoforte e coro concluderà, la sera di sabato 25 febbraio la rassegna “Il teatro del territorio” ospitata dal sociale “Giorgio Busca” di Alba

n 24 FEBBRAIOGLI “ONDASFERICA” A RIVALTA DI LA MORRADomani, venerdì, alle21,30 presso il locale“No name-No problem”l’ex “Heartland” in borgoTebbioni 55, a Rivaltadi La Morra, andrà inscena la serata “PinkFloyd” con l’esibizionedegli “Ondasferica” (foto sopra), cover band del mitico gruppodi Roger Waters.

n 24 FEBBRAIO“WE WANT SEX” PER LA RASSEGNA CHERASCHESEDomani, venerdì, è prevista una nuovaserata della rassegna”Cinema diffuso a Cherasco”, presso il “Galateri” di viaCavour. Alle 21 verrà proiettato il filmdrammatico “We wantsex”, per la regia di Nigel Cole. Il biglietto costa 5 euro.

n 24 FEBBRAIO “LABICHE 2.0” MESSO IN SCENA A CORTEMILIAIl nuovo teatro comunaledi Cortemilia farà da sfondo alla messa inscena di “Labiche 2.0”due atti unici di EugèneLabiche, con traduzione,adattamento e regia di Marcello Meinero. A farsi carico della rappresentazione dellospettacolo saranno gliattori della compagnia “I ribaltati” di Cengio.L’inizio è fissato alle 21di venerdì. Costo: 10euro; ridotto per gli“under 12”. Maggioriinformazioni possonoessere richieste al numero 0173-81027.

PER RICORDARECHE “C’ERA UNA VOLTA LA VIJÀ”

n 25 FEBBRAIOFEDE E TINTO IN CATTEDRA A SERRALUNGA D’ALBAFede e Tinto, noti conduttoriradiofonici del programma“Decanter”, animeranno l’incontro previsto per sabato, alle 18,30,presso la tenuta“Fontanafredda” di Serralunga d’Alba facente parte del calendario delLaboratorio di resistenzapermanente. I due terrannouna “lectio magistralis” sultema “La leggerezza-Quellamusica dell’anima che ti fa stare bene con gli altri”.Ingresso gratuito, ma conprenotazione obbligatoria,tramite iscrizione attraversoil sito internet:www.fondazionemirafiore.it.

n 25 FEBBRAIO“DITTICO CONTEMPORANEO” DI DANZA AL POLITEAMA A BRAAl teatro “Politeama” di Bra si esibisce la compagnia“EgriBiancoDanza”, direttada Susanna Egri, insieme a Raphael Bianco, con lo spettacolo “Dittico contemporaneo” con dueballetti, di cui il primo è “Les noces”, su musiche di Stravinsky. Il secondo,che a Bra va in scena in anteprima, è una dellenovità di questa stagione e si intitola “Amor dimundo”, su musiche diCesaria Evola, cantante di Capoverde scomparsadi recente. Appuntamentoper sabato, alle 20,30.Info e prenotazioni al 366-4308040. Costo: 15 euro.

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“CARVÉ VEJ” A CORNELIANO E PIOBESIProtagonisti saranno le maschere, la sfilata, i dolci, la musica e il fritto misto alla piemontese

A Corneliano e dintorni sarà un fine settimana nel segno del“Car vé vej”. Sabato 25, alle 19, i personaggi di “Mon sù Cia -ciarèt” di Corneliano e “Turibia dla Cadena rusa” di Piobesi, conle maschere di Alba, faranno visita agli ospiti della casa di riposocornelianese, mentre alle 20, a Pio besi, presso il centro polifun-zionale comunale verrà servita la cena del “Carvé vej” con il frittomisto alla piemontese a farla da padrone. A seguire è previstauna serata danzante con l’orchestra “Simpatia”. Domenica 26,alle 14,30, a Cor neliano è annunciata l’apertura del carnevalecon le maschere tradizionali del Roero, di Alba e delle Langhe edei grup pi ma scherati, con partecipazione della Banda musicalealpina di Corneliano-Piobesi, mentre alle 16, a Piobesi, sono pre-visti l’arrivo della sfilata e la distribuzione di dolci carnevaleschi diLan ghe e Roero e vino locale, per poi chiudere, tra canti e danze,alle 17,45 con il falò del carnevale. Per info: tel. 333-7749639.

LE BELLEZZE DEL ROERO A TORINO“Roero-Repertorio artistico” di Walter Accigliaro è un volume che presenta almeglio le bellezze del Roero (sopra, a destra, il castello di Montà d’Alba): il cor-redo fotografico, realizzato perlopiù da Pierangelo Vacchetto, documenta e pro-pone un vero e proprio viaggio artistico e culturale, aiutando a guardare meglioe a confrontare. Tale viaggio nell’arte sarà proposto al pubblico del circolo “To -niolo”, a Torino, nel corso della presentazione pubblica del volume che si terràil 25 febbraio, alle 17. Per l’Ecomuseo delle Rocche del Roero di Montà, promo-tore dell’opera, sarà l’occasione di far conoscere e promuovere il Roero a unpubblico già sensibilizzato al turismo a scopi culturali, avvalendosi della prezio-sa collaborazione di Walter Ac ci gli aro, il quale condurrà gli ospiti in questo affa-scinante seppur virtuale percorso d’arte. L’ingresso sarà libero.

n 26 FEBBRAIOULTIMA DOMENICA CON “FAMIGLIA E SCUOLA”È con “Les choristes”, il filmdi Christophe Barratier che rammenta la realtà delsistema educativo europeonel secondo dopoguerra,che si conclude domenica aBra il percorso di “Famigliae scuola: in viaggio perdove?”. Dalle15, nella saladel polifunzionale “GiovanniArpino” di largo Resistenzaè prevista la proiezione e altermine Silvia Ornato eAntonina Calligaris dell’istituto di psicologia individuale “Adler”

dialogheranno con il pubblico sui temi dellapellicola. Ingresso libero e per maggiori informazioni è possibile rivolgersiall’Ufficio famiglia delComune di Bra telefonandoal numero 0172-438234.

n 28 FEBBRAIOPAOLO SERAZZI A CINZANOMartedì, con inizio alle22, all’”Open Baladin” diCinzano di Santa Vittoriad’Alba si esibirà PaoloSerazzi, molto apprezzato musicista di jazz e swing.L’appuntamento sarà a ingresso libero.

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74 á 23 febbraio 2012 á da non perdere

La stagione teatrale del “Milanollo” di Savigliano continua conuno spettacolo davvero singolare. Martedì 28 febbraio, alle21, infatti, andrà in scena “L’arte del dubbio”, ovvero la ver-sione teatrale di Stefano Massini del libro omonimo di Gian -

rico Carofiglio . In scena ci saranno Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, perla regia di Sergio Fantoni, i quali saranno protagonisti di un gioco perver-so, spericolato, senza rete, dove la struttura narrativa della commedia èsostituita da una forma teatrale aperta, fatta di colloqui diretti con il pub-blico, di personaggi che entrano ed escono dai ruoli. Sarà un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una mo -derna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lostrumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che gliattori si divertano a indossare i panni dei tipi più disparati.E lo fanno su un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luciche ricordano il teatro-cabaret brechtiano. Le musiche per dieci strumen-ti, composte da Cesare Picco ed eseguite dal vivo da Nicola A rata, scan-discono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nei pezzi piùim pegnati: l’assassinio di don Peppino Diana a opera della camorra e lamorte dei sette operai della “Thyssen”. Si parla dei nostri giorni, di quelloche sta al di fuori dei teatri, intorno a noi,  di insidie e di trappole nascostefra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pub-blicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali. Insomma, quella che an -drà in scena a Savigliano sarà una sfida/scommessa con l’obiettivo, tut-t’altro che facile, di divertire, oliando gli ingranaggi del senso critico.

Dopo i successi di “Processo a Dio” e “La Commedia di Candido”, ritornano in scena, diretti da Sergio Fantoni,

Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani (nella foto a lato), con unanuova sfida, “L’arte del dubbio” dal libro di GianricoCarofiglio, nella versione teatrale di Stefano Massini.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 16 euro. Per informazioni si può contattare il numero 0172-710235

Martedì 28 febbraio al “Milanollo” Ottavia

Piccolo e Vittorio Viviani saranno impegnati

nella trasposizione teatrale del libro di Gianrico Carofiglio

n 23 FEBBRAIO“ABITARE IL PARCO”: UNAMOSTRA PER CAPIRE COMEIl Parco fluviale Gesso e Stura e il Politecnico di Torino invitano oggi, giovedì, alle 17,30 pressoil salone d’onore del municipio di Cuneo, all’inaugurazione dellamostra degli elaborati realizzati durante il workshop “Abitare il Parco”, organizzato nell’ambito del corso di laurea magistrale inarchitettura per l’ambientecostruito. L’esposizione, allestita nell’atrio del salone d’onore, sarà visitabile fino al 31 marzo.

n 24 FEBBRAIOPIERO MEINERI IN CONCERTO A “CASA DELFINO”Domani, venerdì, alle 21,presso la fondazione “CasaDelfino” di Cuneo (corsoNizza 2), è prevista l’esibizione di PieroMeineri. Il musicista proporrà un concerto perpianoforte con musiche diMozart, Ciaikovskij eSchubert. L’ingresso saràlibero. Per maggiori info:www.fondazionedelfino.it. 

n 24 FEBBRAIOPROIEZIONE GRATUITA DE “IL POPOLO CHE MANCA” Nell’ambito della rassegnacinematografica “Intrecci-Cinema, cultura e territorio”,domani, venerdì, alle 21,presso il teatro “SilvioPellico” di BagnoloPiemonte, verrà proiettato il film “Il popolo chemanca” di Andrea Fenoglioe Diego Mometti (ingressolibero). Per informazioni: tel. 0175-392003.

n 24 FEBBRAIO“LE MACCHINE INVISIBILI” CON PIERO BIANUCCIDomani, venerdì, alle 21,presso la scuola media“Battista Tassone” di Sant’Albano Stura, si parlerà de “Le macchineinvisibili” in un incontro, promosso dall’associazione“Liberamente santalbanese”,con il giornalista PieroBianucci (foto nella paginaa lato). L’ingresso è gratuito.

n 24 FEBBRAIOSONORITÀ SUDAMERICANE AL JAZZ CLUB DI CUNEODomani, venerdì, alle21,30 il Jazz club di Cuneo(via Santa Croce 16) ospiterà la musica sudamericana (cubana, argentina e brasiliana).

Sabato25, alle 21, la sala

“Crosà neira” di Saviglianoospiterà “The wild party”

di Joseph M. March, con IreneAvataneo e Luca Occelli (voci

recitanti), Daniele Bergese (sax) eFabio Giachino (piano). Biglietti

da 8 a 15 euro. Info: tel.0172-715021.

“L’arte del dubbio”in scena a Savigliano

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SERATA A PREA DI ROCCAFORTE“Territorio e cultura a tavola” propone l’incontrocon “L’Ostu d’r Chiè” e lo scultore Roberto Fornero

Appuntamento in Valle Ellero per “Territorio ecul tura a tavola”, la rassegna organizzata dallacomunità montana “Alto Tanaro cebano monre-galese” con l’istituto alberghiero “Giolitti”: ve -nerdì 24 febbraio la serata si svolgerà a Prea diRoccaforte, presso “L’Ostu d’r Chiè”, caratteri-stica struttura di montagna. Secondino Dho invi-ta ad assistere, presso il suo locale, a una dimo-strazione della scultura su le gno dell’artista Ro -berto Fornero e a consumare un’ottima cena alprezzo di 30 euro a persona. Le prenotazioni perla cena si ricevono al numero 0174-624322. Per informazioni o per il libretto gastronomico èpos sibile rivolgersi allo 0174-705602.

TUTTI CON “ORAZIO TANTI COLORI”Presso la Biblioteca di Fossano guadagnanola ribalta Nadia Nardi e Maura Raviola

Sabato 25 febbraio, alle 16,15, presso la salaragazzi della Biblioteca civica di Fossano, avràluogo un incontro di lettura che inviterà i piccolipartecipanti a immergersi nel mondo dei coloricon il pescatore Orazio. Il personaggio dei rac-conti di Guido Quarzo viene interpretato da Na -dia Nardi e Maura Raviola dell’associazione“Stre gatocacolor” le quali entreranno nel mon -do di Orazio e saliranno sulla sua barca perriem pirla di colore e per ridipingere con i parte-cipanti il mondo intero. L’incontro è rivolto aibambini dai 4 ai 9 anni e l’ingresso sarà libero.

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al concerto di uno dei gruppi più interessanti e personali dell’indie-popitaliano, ovvero i genovesi“Ex Otago” (foto qui sopra). A precederli sul palco dellocale di via Alessi sarannogli “Schneeflock”. Inizio alle 22, costo 8 euro (per i tesserati dell’Arci).

n 25 FEBBRAIOA BOVES LATINOAMERICANOPROTAGONISTA AL “BORELLI”“I sabati di musica & musica” a Boves, all’auditorium “Borelli”, proseguono sabato con“Cancao do amor-Colori,passioni e nostalgia nellamusica latinoamericana”,protagonisti GiovanniLanzini, clarinetto, e FabioMontomoli, chitarra.L’ingresso sarà libero.

n 25 FEBBRAIOINCONTRI D’AUTORE CON GLIALLIEVI DELL’”EGO BIANCHI”Sarà assai particolare l’appuntamento della rassegna di “Incontri d’autore” previsto per sabato alle 16 a Cuneo, in sala “San Giovanni”, dal titolo “Compositori cuneesi tral’‘800 e il ‘900”, che vedràcome grandi protagonisti gli

allievi del Liceo musicale“Ego Bianchi” di Cuneoprima in formazione corale,poi come solisti al piano e, infine, come gruppo strumentale, per affiancare il tenore MichelangeloPepino. L’ingresso è libero.

n 28 FEBBRAIO“SCETTICAMENTE”, CON IL CICAPMartedì, presso il centro di aggregazione giovanile“QI33”, in corso VittorioEmanuele II 33, a Cuneo, si terrà un incontro del ciclo“ScetticaMente” per farconoscere meglio il Cicap(Comitato italiano per ilcontrollo delle affermazionisul paranormale) sul tema“Il metodo scientifico-Comesi organizza un’indagine:alcuni esempi”. La partecipazione è gratuita,ma è richiesta l’iscrizionetramite un’e-mail all’[email protected].

n 29 FEBBRAIOAL “BALADIN” DI PIOZZOSI ESIBISCONO I “THOMAS”Saranno i “Thomas” a proseguire la stagione livedel “Baladin” di Piozzo.L’appuntamento, a ingressolibero, con il pop, funky e dance del sestetto italiano, è per mercoledì dalle 22.

n 25 FEBBRAIOARRIVANO LE DANZE OCCITANE DEL GRUPPO “COURENTAMINIMA ORCHESTRA”Sabato, alle 21, presso il palasport del centro sportivo “Val Maira” diRoccabruna, sito in stradaPietro Acchiardi 14, si terràuna serata di danze occitane con i “Courentaminima orchestra”. Per ulteriori informazioni:tel. 0171-904064.

n 25 FEBBRAIOLO SPETTACOLO DIALETTALE “DON CAMILO E BEPON” Sabato la compagnia “Fric-Filo2” di Carignanoporterà sul palco “DonCamilo e Bepon” (foto nella pagina di sinistra),unacommedia in tre atti liberamente ispirata ai testidi Giovannino Guareschi,tradotta e adattata in lingua piemontese da Ritangela Margaria.Appuntamento, alle 21,presso il teatro Don Boscodi Saluzzo. Costo: 7 euro.

n 25 FEBBRAIOGLI “EX OTAGO” SUL PALCO DEL “RATATOJ” DI SALUZZOSabato sera, presso il circolo “Ratatoj” diSaluzzo, si potrà assistere

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Ibambini ne rimarranno entusiasti e sono sicura che anche i grandi si diver-tiranno molto. È una mostra giovane e fresca quella che inaugura proprioquesto fine settimana al Museo nazionale del cinema di via Montebello,all’interno della Mole Antonelliana.

Si intitola “Bugs, Daffy, Silvestro & co. I cartoni animati della Warner Bros” per-ché protagonisti assoluti sono proprio i personaggi dei cartoon che hanno fatto lastoria: il coniglio Bugs Bunny che mangia le enormi carote arancioni, Gatto Sil -vestro in eterna lotta con il delizioso uccellino Titty, Willy Coyote insieme alvelocissimo Beep Beep, Speedy Gonzales e il suo indimenticabile accento messi-cano, Duffy Duck e tantissimi altri ancora. Ideatore e direttore della mostra èSteve Schneider, collezionista e studioso americano che, con le sue raccolte uni-che e originali ha lavorato nei più importanti musei al mondo, tra cui anche ilMoma, il museo di arte moderna di New York. Il suo talento approda a Torino, dove la celebrità del Museo del cinema cresce dianno in anno e riceve sempre più apprezzamenti, proponendo una mostra unicanel suo genere in cui presenterà al grande pubblico un’immensa mole di materialioriginali appartenuti ai disegnatori e agli inventori dei personaggi che hannopopolato l’infanzia di ormai numerose generazioni. Bozze, schizzi, pannelli, prove di colore, interi progetti di episodi: Schneider rac-conta attraverso questi oggetti la storia del complesso mondo che lavora alle spal-le di un fumetto, di un cartone animato. Sarà possibile scoprire chi lo inventa,come nasce, come si sviluppa, quante mani portano al risultato di un cambiamen-to di espressione, un sorriso, un movimento. L’esposizione torinese è arricchita da una cinquantina di manifesti e da materialepubblicitario provenienti dalle collezioni del museo. La mostra sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9 alle 20, il sabato finoalle 23. Il costo del biglietto è di 7 euro l’intero e 5 euro il ridotto.

76 á 23 febbraio 2012

VIAGGIO NEI “CARTOON”

AL MUSEO DEL CINEMA SINO

AL 27 MAGGIOUNA MOSTRA

CHE AFFASCINERÀI BAMBINI

(MA NON SOLO!)

a cura di Chiara Borio

Torino & dintorni

n AI “MURAZZI” VIAGGIVIRTUALI PER IL MONDOVenerdì ai “Murazzi” del Po,serata nuovissima al “Cafètabac holiday”: si sceglie unadestinazione tra New York,Dubai, Londra e Barcellona.A ogni città corrispondono un cocktail e una musicadiversa. L’entrata è libera.

n JOVANOTTI SABATOCANTA AL “PALAISOZAKI”Sabato, al “Palaisozaki” dicorso Sebastopoli 123, concerto di Jovanotti (foto):uno show divertente e di gransuccesso in cui il cantanteparte da successi come“Ora” e ripercorre la carriera.Biglietti su www.ticketone.it.

n L’“ORCHESTRA COCÒ” E IL SUO REVIVALAl “Caffè della caduta” di via Bava 39 sabato seracon l’”Orchestra Cocò”: quattro artisti (contrabbasso, 2 chitarre e voce) per sentirebrani italiani arrangiati e rimodernati con tecnica ed esperienza. Inizio alle 21.

n ANDIAMO ALLA SCOPERTA DEL BENINAl “Mirafiori motor village”di piazza Cattaneo 6 al viala stagione espositiva con“Made in Benin”, mostra in bianco e nero di PaolaMongelli che racconta il suosoggiorno nel Paese africano.Apertura dalle 9 alle 20,30.

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Tutte le esigenzedei clienti al centroÈ LA STRATEGIA DELLA “BRA SERVIZI”

Un efficiente ufficio com-merciale, associato a u -na mirata azione dimarketing, rappresenta

il mezzo attraverso il quale u n’a -zienda come la BRA SERVIZI affermala propria identità immedesiman-dosi nel caso concreto di GiuseppePiumatti, coadiuvato dalla figlia So -nia, entrambi ben consci del va loredell’anticipare le “tendenze” persoddisfare i bisogni dei potenzialiclienti. Dunque non stupisce,

diminuzione dei costi, i quali talvol-ta variano in funzione della stru-mentazione utilizzata e del ciclo delrifiuto. E, in questo passaggio, indi-spensabile è la nostra segreteria,incaricata del contatto quotidianocon il cliente, per gestire professio-nalmente richieste o modifiche eper fornire spiegazioni, cosa chefacciamo in tempo reale telefonica-mente o via internet. La segreteriainsomma, si occupa della formula-zione dell’offerta, dell’accettazione

Quali ritenete siano le basi indi-spensabili per assicurare un ser-vizio eccellente?«Fondamentale», ribadiscono dallaBRA SERVIZI, «è saper presentare alcliente la soluzione più idonea a ri -solvere la necessità per la quale siè rivolto a noi. Ma occorre ancheessere al corrente delle attrezzatu-re acquistate per poter proporreservizi alternativi e innovativi».C’è diversità di servizio tra a -ziende o enti pubblici e privati?

chiac chierando con loro, cogliere lasottolineature dell’importanza nel -l’as setto aziendale di questo setto-re: «L’ufficio commerciale è il cuorepulsante della nostra struttura brai-dese ed è anche l’interfaccia con ilcliente, privato o ente pubblico chesia. E richiede e investe tanta ener-gia produttiva, in quanto alimenta laquantità del lavoro acquisito, masoprattutto determina la qualità delservizio svolto. È un comparto in -terno per noi “pulsante”, continua-mente formato e documentato me -diante corsi di aggiornamento, nonultimo quello di psicologia del lavo-ro e tecniche di comunicazione percurare con crescente professionali-tà l’approccio con la clientela che sirivolge alla BRA SERVIZI con fiducia».

del contratto, della richiesta di ana-lisi chimico-fisiche, dell’omologa-zione del rifiuto e della scheda tec-nica del cliente. È un insieme dipratiche necessarie e propedeuti-che al servizio e alla complessagestione del rifiuto. A tal propositoci sembra doveroso segnalareSabrina Gian naccaro, responsabiledella segreteria commerciale, non-ché prima segretaria della BRA

SERVIZI, che nel 2012 festeggia ivent’anni di im pegno nella nostraazienda».La forza di un team, il valore delgruppo, la forza della continuità:tutto questo è BRA SERVIZI!

«No, assolutamente. Le due cate-gorie hanno lo stesso trattamento,che si tratti di spurgo o di smantel-lamento dell’Eternit, piuttosto chedi sgombero di cantine e di soffitte.Presso il cliente svolgiamo i cam-pionamenti e l’individuazione dellatipologia del rifiuto, attraverso so -pralluoghi gratuiti che ci permetto-no di predisporre un’offerta mirata.L’area di intervento diretto in cui o -perano i nostri commerciali è l’inte-ro nord-ovest».Parliamo dunque di consulenzaindividuale...«Esattamente. Quello che ci prefig-giamo in ogni intervento è permet-tere al cliente di accrescere ilrecupero nel tempo, ar -rivando così a una

L’UFFICIO COMMERCIALE E LASEGRETERIA DELLA BRA SERVIZIVEDONO ALL’OPERA: DOMENICOSCARZELLO (RESPONSABILEGENERALE AREA COMMERCIALE),MASSIMILIANO GIACCONE, MARCO MORRA, ROBERTOMERIANO, ANIELLO LIGUORI,GIANMICHELE CHIARLO, ROMEO BARBERIO, MIKE COYLE,SABRINA GIANNACCARO(RESPONSABILE SEGRETERIACOMMERCIALE), KATY POLITANÒ,

SARA RAMPADO, MARINAOLIVERO, ADRIANA TESTA, MARAZORGNIOTTI (NON PRESENTE IN FOTO), LUCIA CARNINO (INGEGNERE RESPONSABILE QUALITÀ E AMBIENTE DEL GRUPPO “PIUMATTI”) E LUANA D’ALESSANDRO (INGEGNERE RESPONSABILE AREA ETERNIT)

Carlo Bottero

l’efficienza al massimo livello Ü ip Ü 23 febbraio 2012 Ü 77

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Siamo stati molto soddisfatti per l’esito del concorso nazionale “Sì, viaggia-re...”, e desideriamo ringraziare quanti hanno contribuito alla quarta edi-zione per opere di narrativa, fotografie e audiovisivi. L’iniziativa è promos-sa dall’associazione “Uomini e terre” con il Sistema bibliotecario di Fos -

sano-Savigliano-Cuneo e al Sistema bibliotecario cuneese. La premiazione si è tenutanella prestigiosa sala mostre della Provincia, nel cuore di Cuneo. Quest’anno il tema delle diverse sezioni era “Viaggio in Italia” e ci ha restituito im -magini e racconti intriganti, a conferma dell’unicità e della bellezza del nostro Pae se.Molto importante è stata la partecipazione giovanile nel settore narrativa, per me ritodegli insegnanti delle superiori della provincia, ma anche segno di una rinascita del“piacere dello scrivere” che non può che farci piacere. Ringraziamo i sindaci e gli assessori competenti di Fossano, Savigliano e Saluzzo, lapresidente della Provincia, Gianna Gancia, e l’assessore provinciale Licia Vi scusi, chehanno concesso il patrocinio, la prestigiosa sede e le sue belle strutture per la mostrafinale e la premiazione. Un grazie particolare va anche all’assessore provinciale AnnaMantini. I nostri più vivi ringraziamenti al grande sponsor, la fondazione “Cassa diri sparmio di Fossano”, per il sostegno e l’aiuto concreto, e un sentito «Grazie!» a tuttiquanti hanno reso importante il monte premi: la ditta degli orafi fratelli Tallone, lapel letteria-valigeria “Quelli delle borse”, la società di computer “Alpi informatica”, ilbed & breakfast “Il Sole delle rive” di Sinio. Grazie anche ai numerosi membri dellediverse Giurie, i quali hanno condiviso la responsabilità di scelte non certo facili. Un particolare ringraziamento va al lettore dei racconti, il bravissimo attore fossane-se Pinuccio Bellone de “La corte dei folli”, a Gianni Menardi, direttore del Sistema fos-sanese, e al mo dellista Sergio Masante, autore del bel diorama che ha arricchito la salamostre. Un grande ringraziamento come sempre a lei, signor direttore, che tramite ilsuo giornale ha permesso la grande partecipazione registrata al concorso.

Franco Blandino, coordinatore del concorso;Tino Pace, presidente dell’associazione “Uomini e terre” (Cuneo)

“SÌ, VIAGGIARE...”, UN SUCCESSOIL CONCORSONAZIONALE DI

“UOMINI E TERRE”HA AVUTO MOLTISOSTENITORI CHEL’HANNO FATTO

CRESCERE

scrivete a: [email protected]

La morte dell’ingegner Lamberto Bellani lascia un grandevuoto in una società provinciale mai come oggi così artico-

lata e frastagliata. Lo ricordo come un uomo forte, di quella for-tezza culturale solida, leale, mai prevaricatrice. A lui dobbiamo l’impulso dato all’ospedale “Santa Cro ce”,dove ha operato con sguardo lungimirante contribuendo a met-tere le basi per l’eccellenza dei servizi di cui oggi beneficia lapopolazione provinciale e non solo. Le sue non comuni capaci-tà im prenditoriali e manageriali hanno consentito alla Cassa dirisparmio di Cuneo, di cui è stato presidente, di ottenere lusin-ghieri risultati. È stato un grande uomo delle istituzioni, di -stintosi anche nella vita politica. La lealtà di cui ho detto èstata da me sperimentata nella comune militanza nella De mo -

crazia cristiana. Ha sempre dimostrato grandi competenze nel-l’interpretare le varie stagioni della politica e altrettanto sidistingueva per le indubbie capacità gestionali. Nella miglioretradizione dell’interclassimo e del pluralismo tipico della Dc,ha sempre saputo riconoscere e dar voce alle istanze diversegarantendo loro anche la necessaria rappresentanza. Questa somma di doti tracciano il percorso solido di un granderappresentante della storia della nostra Provincia.

Teresio Delfino (Busca)

Lamberto Bellani è deceduto nella mattinata del 13 febbraio. Ti to -lare dell’azienda “Giordano e C” (materiale e impianti elettrici), halasciato i figli Augusto e Luisa. A loro le condoglianze di “IDEA”.

L’ON DELFINO: «BELLANI, UN GIGANTE DELLA POLITICA CUNEESE»

Parola ai nostri lettori

78 á 23 febbraio 2012

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n NEVE E GELO HANNOCOLPITO L’AGRICOLTURA Il Piemonte ortofrutticolo, i cui rappresentati si sonoriuniti a Berlino per “FruitLogistica”, fa i conti coni danni provocati dalle condizioni climatiche delleultime settimane. AsprofrutPiemonte, Lagnasco groupe Ortofruit Italia, conFedagri Piemonte, federazione di settore,emanazione diConfcooperative, allaquale le tre organizzazionidi produttori aderiscono,con tutte le cooperative del comparto ortofrutticoloassociate, hanno scrittoall’assessore regionaleall’agricoltura, ClaudioSacchetto, per richiedereun intervento incisivo. Pur non essendo ancora quantificabile il danno provocato da nevicate e gelate all’agricoltura piemontese, risultano tuttavia già rimarcabili le conseguenze sull’interocomparto, che ravvisa problemi alle colture (perdita di produzioni e di piante) e alle strutture.Il mondo cooperativo aderente a Fedagri chiedealla Regione un ruolo attivoe propone una serie diinterventi che vanno da una moratoria sulle rate dei mutui all’attivazione di strumenti per la cassaintegrazione straordinaria,ad altre misure utili per il rilancio del settore produttivo quali una modalità assicurativa legata al reddito per l’imprenditoria agricola. Le imprese cooperative cheoperano sul territorio e conprodotto locale risultanodoppiamente “vittime” diquesta tornata di calamitàche al danno del mancatoconferimento aggiunge ilpeso dei costi fissi in con-formità con la loro stessanatura giuridicaConfidiamo che l’Assessoreregionale, che già si è resodisponibile convocando un tavolo di lavoro con gli operatori del settore, accolga le richieste concretedel mondo agricolo-

ortofrutticolo cooperativopiemontese.

Domenico Paschetta, rappresentante del settore

ortofrutticolo nell’ambitodi Fedagri Piemonte

(Cuneo)-Foto

Dopo le primarie delcentro-sinistra a Cuneo

sono esplose polemiche per ilrisultato che ne è emerso.Non entro nel merito deinomi emersi, ma penso che il problema sia nel meccanismo stesso. Se partecipassero tutti gli elettori dello schieramentotutto andrebbe bene, invece,dati alla mano, partecipanoquelli che sono più politicizzati, spesso gli estremisti, non i più tiepidi, i moderati. Il risultato può quindi esserefuorviante o addiritturaallontanare gli elettori piùmoderati che non si riconoscono nelcandidato scelto da unaminoranza. Una soluzionepotrebbe essere creare unosbarramento: se alle primariepartecipa meno di una determinata percentuale dei votanti per quello schieramento nelle precedenti elezioni, il risultato dovrebbe essereannullato perché non significativo.

Gianni Carnevale (Bra)

I GUAIDELLE PRIMARIE

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80 á 23 febbraio 2012

ANDY WARHOL AD AOSTAa cura di Giorgio Barberis

Arte

Èdedicato a un genio multiespressivo del XX secolo il grande evento e -spositivo della Vallée che chiuderà i battenti l’11 marzo al centro “Saint-Benin” di Aosta: l’esponente di punta della pop art americana AndyWarhol. Oltre settanta opere, tra le quali pezzi unici, serigrafie, grafiche,

multipli e memorabilia provenienti da ventitré collezioni, selezionate in modo dadocumentare il percorso artistico dell’autore, sono raccolte sotto il significativo tito-lo “Dall’apparenza alla trascendenza”. Significativo poiché pensato per invitare il pubblico tra i tanti aspetti della vita diWarhol portandolo a scoprire e a venire a contatto con i soggetti più rappresentatividegli anni Sessanta e Settanta, tra cui i ritratti di Mao, Marylin Monroe, Mick Jagger eLiza Minelli, oltre al celebre autoritratto. Non mancano gli altri soggetti cui il pittore sidedicò con la stessa dirompente inventiva e che contribuirono a consolidarne la straor-dinaria fama. In particolare quelle opere attraverso cui, con l’uso ripetitivo e su vastascala di immagini pubblicitarie di famosi prodotti quali “Coca-Cola” e “Campbell’sSoup” e di immagini di forte impatto come la sedia elettrica, Warhol svuotava di ognisignificato le sue rappresentazioni e, in una personale ottica di democrazia sociale, pro-poneva un’arte provocatoria che seguiva uno dei concetti base della pop art secondo ilquale «l’oggetto artistico dev’essere un bene di consumo, come uno dei tanti prodotticommerciali». La sua dirompente inventiva, nell’arco di oltre 30 anni di produzione,diede vita a numerosi soggetti (e oggetti) che contribuirono a consolidarne la straordi-naria fama e che nell’esposizione sono ben rappresentati anche dagli “Sp ace fruits”(“Peaches”, 1978, pezzo unico), dai “Carton box” e dai “Flowers”. In mostra si trovano anche le copertine di riviste e le cover discografiche più famose(e ambìte dai collezionisti), quali “The Rolling Stones-Sticky finger” del 1971, unacopertina di lp originale, autografata da Warhol e da Jagger e un’altra “The Velvetunderground and Nico” del 1967. Ciò che l’esposizione presenta al pubblico è un An -dy Warhol conosciuto, amato, celebrato, idolatrato che ha toccato ogni campo dellacrea tività, cinema compreso. Il Warhol sconosciuto e vulnerabile rimane quello chesi scoprì in modo più evidente dopo la sua morte, un uomo insicuro, timido e, al con-trario di quanto dimostrò in vita, religioso. Il percorso della mostra insiste sulle opere che rappresentano la parte più intima dellariflessione di Warhol, quella esteticamente più vicina alle sue radici europee, contri-buendo a una rivisitazione della sua poetica più profonda che il curato catalogo trilin-gue riassume alla perfezione, favorendo un momento di riflessione sulla comunica-zione di massa e sul significato dell’arte nella società odierna.

AL CENTRO “SAINT-BENIN”

UN’ESPOSIZIONECHE DÀ SPAZIO

ANCHE ALLA RICERCA

TRASCENDENTALEDEL GENIALE REDELLA “POP ART”

n MARIO DE BIASI “UN MONDO DI BACI” Aosta-Éspace “Porta Decumana”(fino al 26 maggio)Fotografie “vintage print” in bianco e nero e a colori che descrivono la vitaattraverso il suo gesto più conosciuto e abitudinario, il bacio: un’azione che, a volte, racconta molto più di mille parole.

n “DONNE DONNE DONNE”Camogli-Fondazione “Remotti”(fino al 18 marzo)La scelta delle opere dalla collezione“Remotti” abbina il tema del corpo a interpretazioni dei luoghi che raccontano lo sguardo delle donne e la loro presenza nella storia dell’arte contemporanea.

n “LA CITTÀ IN TASCA” Torino-Palazzo “Madama”(fino all’11 marzo)Una piccola e preziosa mostradedicata ai Palmaverde, datati dal 1741 al 1886, per ripercorrela storia di Torino attraverso gli almanacchi della collezione di Giuseppe Pichetto.

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naturale e interessante proces-so di crescita del figlio, ac -condiscendendo entusiasta (?)alle richieste di partecipazio-ne. Ha impastato chili di pastamolle e appiccicaticcia, stesochilometri di massa informeper fare biscotti, ha messo etolto il pannolino alla Prin -cipessa e accompagnato il TeleTubbies a fare popò.Solo l’altra sera è apparso tur-bato. Quando, appena rientra-to dal lavoro, è stato accoltodallo Scimmiotto festante chegli ha annunciato: «Ciao papà,adesso vieni sul tappeto chegiochiamo all’ettetitta!». «A che cosa giochiamo?». «All’ettetitta: tu ti siedi qua eio ti tolgo tutti li peli! Vieni,vieni papà, siediti pule...»(afferrandogli un ciuffo dicapelli lo Scimmiotto ha ini-ziato ad aggiustare il taglio conil braccio di una gru).«Quetti peli sono ploplio lun-ghi, non vanno niente bene,adesso io te li tolgo, li peli...ecco, blavo, stai femmo... Iofac cio l’ettetitta. Ti piace,papà?».Ecco, quella sera, il Neopapi,seppur aperto di mentalità, eradavvero, davvero, perplesso.

Lo Scimmiotto ha scrit-to una letterina aBabbo Natale che face-va più o meno così:

«Per favore, porta a me una cuci-na grande, come quella di Giu -lia, a Lucia una cucina piccola, amamma e papà una cucina gran-dissima».Babbo Natale deve aver intuitoche nello Scimmiotto è nata unapassione culinaria. Siccome tutti i grandi chef, si sa,sono uomini, il Neopapi ha ac -colto di buon grado il fatto chein casa si iniziasse a giocare confornelli e padelle e si è prestato alavare piatti, apparecchiare pic-nic sul tappeto, cuocere biscotti(veri e finti) e torte alle mele (co -sì chiama lo Scimmiotto qual -siasi tipo di dolce che abbiaforma circolare). Quando, come secondo regalo,lo Scimmiotto nella lettera hachie sto un aspirapolvere, il Neo -papi, aperto, ma un po’ sospet-

toso, ha chiesto se non avessepreferito qualcosa di più virilecome un aggeggio che sparasseo almeno un dinosauro o unmostro gommoso. La risposta è stata perentoria:l’aspirapolvere come mamma.Nel mondo reale, poi, lo Scim -miotto volitivo ed entusiastaha iniziato a prendere parte at -tiva nella preparazione dimolti piatti: i biccotti, le pup-pette, gli albuggher... Il tuttosempre cantando a squarciago-la «Dolce Remie, metti quellama no lììì», oppure «Furia ca -vallo del west» (con annessadomanda alla Neomami: «Checosa è il west?». Risposta:«Chie di a papà») soprattuttonella parte che «Tu sta zitto,sono il capo degli inviani» op -pure ancora «Gli inviani, alcentlo della terra...», agitandopoi le mani (preferibilmentespor che di farina) nella partein cui si urla «Aiabù! Aiabù!».Insomma, gli inviani sono unpo’ come il prezzemolo, sondappertutto. L’altro gioco di cui la famigliaè ormai diventata cintura neraè il gioco dell’“asilo-babypac-ching”. Ovvero: prendere tuttii bambolotti della Scimmietta,sederli su seggioloni in bilico,cibarli e accompagnarli a farepipì, cacca e bidet, sotto la dire-zione del dispotico Scim -miotto, tenero con i babaciuquanto inflessibile con i sotto-posti (l’angelica Scimmietta,addetta a sfornare biccotti, laNeomami, il Neopapi e all’oc-correnza la nonna). Il Neopapi, dicevamo, ha accol-to tutte queste novità come un

Sara Matteodo

Cosa sia la maternità per una donna è qualcosadifficile da comprendere, se non la si vive. Grazie alla “verve” di una lettrice che sa dosareironia e... sentimento, “IDEA” ospita una rubrica dalla periodicità variabile nella quale chi ci è passato, anzi ci sta passando,ossia la nostra Sara Matteodo, racconta come, dopo aver affrontato le gravidanze, riesce a gestire la nascita di un figlio... e di quella successiva. Eh sì, perché a casa di Sara e Fabrizio,oltre a Leonardo, adesso c’è anche la piccola Lucia

I giochi dello ScimmiottoPREOCCUPANO IL NEOPAPI

diario di una neomami... ora bis Ü 23 febbraio 2012 Ü 81

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82 á 23 febbraio 2012 á largo ai gourmand più appassionati!

CucinandoBOLLITO MISTO E BAGNETTO VERDE

1. Ponete in una capace pentola qualchelitro d’acqua, il rosmarino, la cipolla, ilsedano, il prezzemolo, l’aglio, il pepe e unamanciata di sale grosso. Quando l’acquainizia a bollire immergete la scaramella, ilmuscolo, la coda, la lingua e la testina.

2. Quando il tutto leverà a bollore, schiuma-te bene. Quindi, dopo un quarto d’ora di bol-litura a fuoco vivace, abbassate la fiamma econtinuate la cottura per circa tre ore, avendocura di estrarre per prime le parti che even-tualmente risultassero già cotte.

3. In una pentola a parte cuocete la gallinaper circa un’ora e mezza con aromi e verdu-re. In una casseruolina cuocete il cotechinoper circa un’ora in acqua non salata. Servite ben caldo accompagnandolo con ilbagnetto verde.

Per la salsa: mezzo chilo di prezzemolo | 2filetti di acciuga| 50 g di capperi |scorzagrattugiata di limone | olio| aceto | molli-ca di pane o una patata piccola |cerfoglio |un uovo sodo |sale| aglio.Preparazione. Lavate più volte, sotto il get -to dell’acqua corrente, il prezzemolo, quin-di asciugatelo molto bene e tritatelo fine-

mente. Sminuzzate pure i filetti di acciuga,i capperi, il cerfoglio e l’uovo sodo. Inzup -pate nell’aceto la mollica di pane, strizzate-la e passatela al setaccio. Mescolate insie-me il prezzemolo, le acciughe, i capperi, ilcerfoglio, la mollica di pane con l’aceto, lascorza grattugiata di limone, l’uovo sodo eun pizzico di sale. Aggiungete, versando afilo e mescolando bene, tanto olio quantone serve per rendere fluida la salsa. Al posto della mollica di pane si può incor-porare una patata lessata e passata nelloschiacciapatate, anche se la conservabilitàdella salsa viene ridotta.Dopo tanto impegno: buon appettito!

I l bollito misto alla piemontese è uno deisimboli della cucina e la preparazione è

senza dubbio dif ficoltosa in quanto è fon-damentale prestare molta attenzione aitempi di cottura dei vari tagli di carneaffinché non diventino duri e fibrosi.

500 g di scaramella | 500 g di testina otenerone| 500 g di lingua|500 g di coda |mezza gallina pulita e fiammeggiata| uncotechino di circa 300 g | una cipolla |2gambi di sedano | 3 spicchi d’aglio |unrametto di rosmarino| 5 gambi di prezze-molo | 10 g di pepe nero| sale grosso.

INGREDIENTI

PREPARAZIONE

Èun piatto della tradizione,tipicamente invernale, fa -cile da preparare, ma

molto apprezzato dai buongustai.Ho pensato di mandarvi l’indica-zione delle fasi salienti della pre-parazione del bollito misto, che iotrovo perfetto se abbinato al noto“bagnet verd”, di cui pochi cono-scono l’autentica ricetta.

Enrica (Piozzo)

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