N° 2 - Ottobre 2007

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"Un Paese di costrut- tori", rileva Alfredo Matacotta, ambascia- tore d'Italia ad Hanoi, "è questo l'aspetto che maggiormente caratterizza il Viet- nam. Con una popola- zione molto giovane pari a oltre una volta e mezza quella dell'Ita- lia, il Paese sta viven- do un momento parti- colarmente favorevo- le. L'economia da al- cuni anni è incanalata su un percorso di cre- scita con tassi pari al 7-8 per cento all'anno. Le imprese private si diffondono a macchia d'olio. Il Governo sta varando ambiziosi programmi di investi- mento in tutti i settori. L'Ambasciata d'Italia è impegnata nella vi- sita del ministro degli esteri Massimo d'A- lema che arriva ac- compagnato da un consistente gruppo di ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Sommario ENERGIA Venezuela a tutto gas Solare made in Italy per desalinizzatore in Libia L’Etiopia avvia un massiccio programma di elettrificazione pag 2-5 Anno 1° - ottobre 2007 n. 2 TESSILE SETTORI E AZIENDE GRANDI LAVORI Panama, partono le gare per il raddoppio del Canale pag 7-8 Costo del lavoro Tessile e abbigliamento Chimica Cemento Aereonautica Ceramica Grandi opere Infrastrutture Immobiliare Energia Finanza Turismo Media Biorobotica pag 12-16 Polonia Sudan Ungheria Indonesia Cina Turchia pag 17-18 PAESI E MERCATI L’Ambasciata d’Italia ad Hanoi LA NOSTRA RETE DIPLOMATICA imprenditori. L'inter- vento di D'Alema sarà l'atto conclusivo di un'iniziativa avvia- ta in Vietnam questa primavera, che ha avuto un enorme successo. Si chiama 'Arcobaleno Italiano' e consiste in una fitto calendario di eventi culturali, seminari scientifici, incontri d'affari promossi dal- l'Ambasciata in colla- borazione con le Au- torità locali, l'Ice e al- tre istituzioni e azien- de del Sistema Italia. "In pratica ogni gior- no la stampa locale parla del nostro Pae- se", sottolinea Mata- cotta cha aggiunge "L'Italia ha acquisito in Vietnam una visibi- lità che non ha prece- denti". Ora è giunto il momento di consoli- dare i risultati rag- giunti. segue a pagina 19 Un Paese con un tasso di crescita elevatissi- mo e numerose opportunità di investimento sia per esportare che per chi punta al merca- to interno. Il festival "Arcobaleno Italiano" in questi mesi ha dato grande visibilità al 'made in Italy' e al Sistema Italia in generale. DOSSIER Il grande risveglio del Vietnam pag 21-31 RETE DIPLOMATICA L’Ambasciata d’Italia ad Hanoi pag 19-20 Per continuare a ricevere questa newsletter inviate una e-mail a [email protected] Ministero degli Affari Esteri Benetton: in India ora punto sul Fashion? pag 6 PAESI EMERGENTI Kuala Lumpur punta sul riequilibrio dello sviluppo Cile: crescita record del Pil, affluiscono gli investimenti pag 9-11 Il Vietnam ha una popolazione di oltre 83 milioni di abitanti, nel quale coesistono un sud più avanzato e industrializzato e un nord più popoloso e maggiormente dedito all'agricoltura. Il 27,9% della popolazione vietnamita ha meno di 15 anni e più del 60% ha meno di trent'anni. Il tasso di alfabetiz- zazione è molto elevato e il Paese è carat- terizzato da un'attenzione particolare dei singoli, delle famiglie e delle autorità verso il miglioramento del grado di istruzione. At- tualmente il 73% della popolazione vive an- cora in aree rurali e l'agricoltura occupa tut- tora il 53% della popolazione attiva. Ma l'urbanizzazione è destinata a crescere in modo massiccio nei prossimi anni. Un tasso di crescita elevato Tra il 2002 ed il 2006 il pil reale è cresciuto del 7,7% in media. Il tasso d'incremento ha toccato l'8,4% nel 2005. Nel 2006 è stato pari all'8,2% per un totale 60,9 miliardi di Usd, a prezzi correnti. Il Fondo monetario in- ternazionale (Fmi) prevede che la crescita reale sia del 7,6% nel 2007. Il pil pro capite è pari a 725 dollari e il Governo mira a por- tarlo a 1.050-1.100 Usd entro il 2010 e a tra- sformare il Paese in una nazione industria- Il grande risveglio del Vietnam E’ in corso la visita del ministro degli Esteri Massimo d’Alema L’Italia può avere un ruolo nella modernizzazione delle infrastrutture lizzata entro il 2020. Nel 2006 la produzio- ne industriale pari a 44,6 miliardi di dollari, è cresciuta a un ritmo pari al 17%. segue a pagina 21

Transcript of N° 2 - Ottobre 2007

"Un Paese di costrut-tori", rileva AlfredoMatacotta, ambascia-tore d'Italia ad Hanoi,"è questo l'aspettoche maggiormentecaratterizza il Viet-nam. Con una popola-zione molto giovanepari a oltre una volta emezza quella dell'Ita-lia, il Paese sta viven-do un momento parti-colarmente favorevo-le. L'economia da al-cuni anni è incanalatasu un percorso di cre-scita con tassi pari al7-8 per cento all'anno.Le imprese private sidiffondono a macchiad'olio. Il Governo stavarando ambiziosiprogrammi di investi-mento in tutti i settori. L'Ambasciata d'Italiaè impegnata nella vi-sita del ministro degliesteri Massimo d'A-lema che arriva ac-compagnato da unconsistente gruppo di

E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Sommario

ENERGIA

Venezuela a tutto gasSolare made in Italy perdesalinizzatore in LibiaL’Etiopia avvia un massiccioprogramma di elettrificazione

pag 2-5

Anno 1° - ottobre 2007

n. 2

TESSILE

SETTORI E AZIENDE

GRANDI LAVORI

Panama, partono le gareper il raddoppio del Canale

pag 7-8

Costo del lavoro Tessile e abbigliamentoChimicaCementoAereonautica CeramicaGrandi opereInfrastruttureImmobiliareEnergiaFinanzaTurismoMediaBiorobotica

pag 12-16

Polonia SudanUngheriaIndonesiaCinaTurchia

pag 17-18

PAESI E MERCATI

L’Ambasciata d’Italia ad HanoiLA NOSTRA RETE DIPLOMATICA

imprenditori. L'inter-vento di D'Alemasarà l'atto conclusivodi un'iniziativa avvia-ta in Vietnam questaprimavera, che haavuto un enormesuccesso. Si chiama'Arcobaleno Italiano'e consiste in una fittocalendario di eventiculturali, seminariscientifici, incontrid'affari promossi dal-l'Ambasciata in colla-borazione con le Au-torità locali, l'Ice e al-tre istituzioni e azien-de del Sistema Italia."In pratica ogni gior-no la stampa localeparla del nostro Pae-se", sottolinea Mata-cotta cha aggiunge"L'Italia ha acquisitoin Vietnam una visibi-lità che non ha prece-denti". Ora è giunto ilmomento di consoli-dare i risultati rag-giunti.

segue a pagina 19

Un Paese con un tasso di crescita elevatissi-mo e numerose opportunità di investimentosia per esportare che per chi punta al merca-to interno. Il festival "Arcobaleno Italiano" inquesti mesi ha dato grande visibilità al 'madein Italy' e al Sistema Italia in generale.

DOSSIER

Il grande risveglio del Vietnampag 21-31

RETE DIPLOMATICAL’Ambasciata d’Italia ad Hanoi

pag 19-20

Per continuare a ricevere questa newsletterinviate una e-mail a [email protected]

Ministero degli Affari Esteri

Benetton: in India ora punto sul Fashion?

pag 6

PAESI EMERGENTI

Kuala Lumpur punta sul riequilibrio dello sviluppoCile: crescita record del Pil,affluiscono gli investimenti

pag 9-11

Il Vietnam ha una popolazione di oltre 83milioni di abitanti, nel quale coesistono unsud più avanzato e industrializzato e unnord più popoloso e maggiormente deditoall'agricoltura. Il 27,9% della popolazionevietnamita ha meno di 15 anni e più del 60%ha meno di trent'anni. Il tasso di alfabetiz-zazione è molto elevato e il Paese è carat-terizzato da un'attenzione particolare deisingoli, delle famiglie e delle autorità verso ilmiglioramento del grado di istruzione. At-tualmente il 73% della popolazione vive an-cora in aree rurali e l'agricoltura occupa tut-tora il 53% della popolazione attiva. Mal'urbanizzazione è destinata a crescere inmodo massiccio nei prossimi anni.

Un tasso di crescita elevatoTra il 2002 ed il 2006 il pil reale è cresciutodel 7,7% in media. Il tasso d'incremento hatoccato l'8,4% nel 2005. Nel 2006 è statopari all'8,2% per un totale 60,9 miliardi diUsd, a prezzi correnti. Il Fondo monetario in-ternazionale (Fmi) prevede che la crescitareale sia del 7,6% nel 2007. Il pil pro capiteè pari a 725 dollari e il Governo mira a por-tarlo a 1.050-1.100 Usd entro il 2010 e a tra-sformare il Paese in una nazione industria-

Il grande risveglio del VietnamE’ in corso la visita del ministro degli Esteri Massimo d’AlemaL’Italia può avere un ruolo nella modernizzazione delle infrastrutture

lizzata entro il 2020. Nel 2006 la produzio-ne industriale pari a 44,6 miliardi di dollari,è cresciuta a un ritmo pari al 17%.

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GIAVenezuela a tutto gas

Il Presidente venezuelano Chavez hadelineato le linee guida del nuovo Pianonazionale nel settore del gas 2007-2012per il quale ha annunciato investimentiper circa 18 miliardi di dollari.Le riserve accertate di gas del Venezue-la, pari a oltre 4.300 miliardi di m3, sonole maggiori del Sud America (80% del to-tale), le seconde nel continente america-no e le ottave nel mondo (con il 2,4% del-le riserve del globo). Il Venezuela non rie-sce pero' al momento a soddisfare il pro-prio fabbisogno nazionale soprattutto perl'elevata richiesta dell'industria petrolchi-mica. Con il Piano annunciato, Chavezintende aumentare del 60% nei prossimicinque anni l'attuale produzione di gasnaturale che ammonta a 28 miliardi di m3anno. Oltre a completare la coperturadella domanda dell'industria petrolchimi-ca l'obiettivo è di creare una rete di di-stribuzione in tutte le principali citta' delVenezuela, e avviare l'esportazione digas in altri Paesi. Secondo le stime presentate il consumodi gas naturale dovra' soddisfare il 47%del fabbisogno energetico nazionale en-tro il 2025 mentre attualmente copre unaquota del 26%. Il piano nazionale prevede l'ammoder-namento ed ampliamento dell'impiantodi trattamento del gas di Anaco e la rea-lizzazione di diverse nuove iniziative.Sono un impianto di liquefazione loca-lizzato nello Stato Zulia nei pressi diMaracaibo da dove il gas liquefatto(gnl) sarà poi esportato via nave e unnuovo impianto di trattamento per il gasindustriale a Gran Mariscal Ayacuchonello Stato Sucre.Si aggiunge il progetto, già avviato, diconversione a gas del parco automobili-stico pubblico e privato per un totale di200mila veicoli entro la fine del 2008.

La realizzazione del piano prevede infinela la costruzione di una serie di gasdottiper i trasporto del gas sia all'interno delPaese che in direzione di altri mercati. Il

primo, di prossima inaugurazione, colle-ghera' il Venezuela con la regione colom-biana della Guajira. Non solo ma Cha-vez è intenzionato anche a rilanciare ilprogetto di un grande Gasdotto del Sud,che dovrebbe collegare il Venezuela conil Brasile, l'Argentina e l'Uruguay promo-vendo di integrazione energetica delMercosur. Si tratta di un progetto pertranches successive che a realizzazioneultimata dovrebbe raggiungere 8mila chi-lometri di lunghezza con un investimentocomplessivo pari a 20 miliardi di dollari. L'insieme dei progetti dovrebbe offrireampie opportunità anche alle imprese ita-liane del settore, molte delle quali giàoperano nel Paese. Eni produce attual-mente nel Paese circa 15mila barili di pe-trolio al giorno, controlla il 26% del giaci-mento di Corocoro nel Golfo di Paria, si èaggiudicata nel gennaio 2006 la licenzaesplorativa della durata di trenta anni peril 50% del blocco off-shore 'Cardon IV'operato insieme con Repsol - YPF, de-tiene partecipazioni in impianti per la pro-duzione di Mtbe (49% di SuperOcta-nos), metanolo (34,5% di SuperMetanolC.A) e fertlizzanti (2°0% di fertinitros). Nel settore della progettazione sono pre-senti sia Foster Wheeler Italia cheSnamprogetti (impianti petrolchimici e ditrattamento del gas) mentre il Nuovo Pi-gnone (gruppo General Electric) dovreb-be fornire le turbine per gli impianti per iltrattamento del gas. Nel settore del tra-sporto pubblico a gas, sono in corso ne-goziati tra l'ente petrolifero nazionalePdvs e Iveco per la realizzazione diun'impresa in joint venture che dovrebbeassemblare autobus alimentati a metano.medie imprese italiane attive nel settoredella produzione di kit per la trasforma-zione delle autovetture a gas.

Il presidente Chavez ha un piano nazionale per 18 miliardi didollari che prevede impianti di liquefazione, reti di trasporto edistribuzione, flotte di veicoli a metano. E vuole rilanciare ilgrande Gasdotto del Sud per esportare in Brasile e Argentina

DALLA PRIMA PAGINA

Ambasciata d'Italia a Caracashttp://www.ambcaracas.esteri.it

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Per un utilizzo efficiente occorre poi dise-gnare una filiera integrata in grado di uti-lizzare l'intero ciclo termico che ha un an-damento variabile nel corso della giorna-te con forti 'punte d'accumulo' di caloresviluppate nelle ore centrali del giorno: ladesalinizzazione dell'acqua effettuata siaattraverso un processo adiabatico che uti-lizza l'elettricità prodotta dall'impianto, siacon un processo di distillazione (MED)che utilizza il calore, è sicuramente unimpiego adeguato. Ma in prospettiva lostesso Governo libico punta anche ad al-tri impieghi: produzione elettrica, condi-zionamento ambientale (caldo/freddo)con sistemi ad assorbimento termico e viadicendo". In sostanza, il pool di aziendeitaliane coordinato da Gengroup punta aconsolidare l'esistente partnership con ilNational Bureau for Scientific Researchand Development (NBRD), corrispettivolibico di ENEA, per sviluppare una filieraintegrata di utilizzi commerciali dell'ener-gia solare che consenta di raggiungereadeguate economie di scala nella produ-zione dei sistemi realizzati. Il programmadovrebbe estendersi quindi all'ulterioremessa a punto di tecniche di montaggioparticolarmente avanzate. Inoltre è statocoinvolto nel programma anche RTM(Istituto Italiano per le Tecnologie Mecca-niche e l'Automazione) che sta svilup-pando con IIS (Istituto Italiano della Sal-datura) un sistema ad alta automazioneper la realizzazione dei componenti delcampo solare con l'uso della tecnologialaser.

TECNOLOGIE ALTERNATIVE

Ambasciata d'Italia a Tripolihttp://www.ambtripoli.esteri.it

Solare made in Italy per desalinizzatore in LibiaL'impianto, del valore di 15 milioni di dollari, utilizza la tecnolo-gia messa a punto per il progetto Archimede. E' solo un primopasso, ma l'obiettivo è di collaborare col Governo di Tripoli persviluppare una filiera integrata di utilizzo dei sistemi solari ter-modinamici che sia economicamente competitiva

Gengroup, una società che da molti anniopera in Libia, ha concluso con il LibyanNational Board for al Libyan RenewableEnergy and Water Desalination Center,un contratto per la progettazione e suc-cessiva realizzazione di una centrale aenergia solare termodinamica da 5,8MWche alimenterà un impianto di desaliniz-zazione.

La realizzazione dell'impianto del valorecomplessivo di circa 15milioni di euro pre-vede il coinvolgimento di un pool di Azien-de ed Enti Italiani tra cui: ENEA, AnsaldoRicerche e Techint, oltre allo sviluppo diun'ampia attività collaterale di ricerca eformazione cui parteciperanno attivamen-te le controparti libiche interessate.

L'impianto utilizzerà la tecnologia svilup-pata da Enea assieme agli altri partnerper la generazione di energia solare concollettori parabolici che vengono poi ac-coppiati a impianti a ciclo combinato perla produzione congiunta di calore e ener-gia elettrica. In sostanza è la stessa tec-nologia del progetto Archimede messo apunto con il contributo del premio NobelCarlo Rubbia. La particolarità di questi si-stemi che possono operare sia a tempe-rature molto elevate (500 gradi) che in-termedi)(250-300 gradi) è di utilizzare sa-li fusi ed oli diatermici per lo stoccaggio ela veicolazione dell'energia termica deri-vante dal campo solare.

Spiega, Maurizio Baistrocchi, amministra-tore delegato di Gengroup: "L'operazioneha un forte potenziale di sviluppo per di-versi motivi. Innanzitutto l'impiego su largascala dell'energia solare necessita di gran-di superfici, che in Libia sono disponibili.

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lia potrebbe chiudere entro breve unaltro contratto con Eepco per la costru-zione di altre sottostazioni per un valo-re di 12 milioni euro. Intende inoltrepartecipare al bando per la realizzazio-ne della rete che colleghera' il Paeseal Sudan. Il collegamento con Gibuti e'co-finanziato da un credito dell'AfricanDevelopment Bank, che ammonta perl'Etiopia a circa 30,4 milioni di dollari eper Gibuti a 25,6 milioni. Il progetto perla vendita dell'elettricita' prodotta dal-l'Etiopia in eccesso Gibuti e per la elet-trificazione delle citta' sul confine tra idue Paesi sara' ultimato nel m2009.Circa 36.000 clienti beneficeranno delcollegamento a Gibuti, mentre 8.600saranno i beneficiari nelle citta' ruralidalla parte etiope. A progetto concluso,Gibuti dovrebbe acquistare energiaidroelettrica dall'Etiopia per un valoredi 80 milioni di dollari all'anno.

Grandi progetti idroelettriciAnche i termini commerciali per le for-niture a Gibuti, Sudan sono già statidefiniti. Col Kenya si dovrebbe rag-giungere un accordo entro breve. Piùin dettaglio: sul versante produttivo èprevisto il completamento di una seriedi progetti idroelettrici e l'avvio di nuo-ve iniziative per oltre 2mila megawatt.Attualmente la potenza installata nelPaese ammonta a circa 754 Megawattdi cui l'85%derivanti da fonte idroelet-trica. Entro il 2008 - 2009 dovrebbe es-sere completata la nuova centraleidroelettrica di Tekeze, con una poten-za nominale di 300 MW, finanziata ecostruita in partnership con un pool diaziende cinesi (China National Water

Interessanti opportunità per l'industriaelettromeccanica si aprono in Etiopia,un Paese che dispone di un immensopotenziale idorelettrico, e dove Eepco(www.eepco.gov.et), l'ente elettricoetipope, ha avviato un un ambiziosoprogramma quinquennale, che com-porta investimenti complessivi per 2,5miliardi di dollari. Prevede sia un'e-stensione dell'elettrificazione del Pae-se, sia l'avvio di un consistente flussodi esportazioni in direzione dei Paesiconfinanti. L'obiettivo è di avviare unconsistente flusso di introiti in valutaverso clienti sicuramente 'solvibili' at-tivando un circolo 'virtuoso': più espor-tazioni, più cash flow, più investimenti.I segnali sono positivi: le prime gared'appalto sono partite, e il programmaè supportato finanziariamente da di-versi partner e istituzioni internazio-nali.

Si aprono nuove gareIn questo contesto Siemens Italia haappena siglato un serie di contratticon la stessa Eepco e con l'ente elet-trico di Gibuti per la realizzazione dicomplessive 7 sottostazioni elettricherelative alla linea di trasmissione traEtiopia e Gibuti. Il valore complessivodella commessa e' di 23 milioni di eu-ro. In relazione allo stesso collega-mento sono stati attribuiti da Eepcoaltri due appalti: uno per la linea elet-trica (210 km a 230kv) aggiudicato all'indiana, Kalapa Taru, per un valore di19 milioni dollari Usa e un altro per l'e-lettrificazione rurale e' stato vinto dal-la societa' francese Etde del valore dicirca 11 milioni di dollari. Siemens Ita-

L' Etiopia avvia un massiccio programma di elettrificazioneEepco l'ente elettrico del Paese, ha siglato contratti diesportazioni verso Gibuti, Sudan e Kenya. I flussi di cassaserviranno a finanziare investimenti per 2,5 miliardi nellacostruzioni di reti e nuove centrali. Siemens Italia si è giàaggiudicata un primo contratto di 23 milioni e punta suulteriori commesse.

MERCATI REGIONALI

Resources e Hydropower EngineeringCorporation). Dovrebbe diventare poioperativa anche la seconda tranchedel progetto idroelettrico di Gilgel Gi-be, per ulteriori 450 megawatt di po-tenza nominale, finanziato da BancaMondiale, Banca Europea di investi-mento. L'investimento previsto è di373 milioni e la realizzazione è stataassegnata all'italiana Salini Costrutto-ri. Nel biennio successivo (2009-2010)dovrebbero entrare in funzione l'im-pianto idroelettrico del Beles e la cen-trale termoelelettrica di Yayu (alimen-tata a carbone). Intanto dovrebberoessere avviati ulteriori iniziative: unacentrale da 278 MW a Chemo Gaday(investimento previsto: 391 milioni didollari)e una da 436 MW a Alele Wa-rabesa (474 milioni).

Investimenti nelle retiPrevisto anche un investimento da162 milioni di dollari in un parco eolicoad Ashgoda-Mesobo. In paralleloprocedono i lavori per le reti di tra-sporto in direzione dei Paesi confinan-ti. La linea a 230 chilvovolt tra Etiopiae Sudan progettata da Electricite' de

France dovrebbe diventare operativagià nel 2008. Entro il 2010 sarà pron-ta quella con Gibuti. Per il collega-mento con il Kenya, è prevista una li-nea ad alta tensione (400 o 500 kv).Anche questa dovrebbe essere opera-tiva entro il 2010. Procede infine il pro-getto per posare 23 km di cavo sotto-marino che consentirebbero di espor-tare energia anche in Yemen.

Sul fronte interno è prevista la posa di6800 km di linea ad alta tensione, dicui 2200 per completare l' interconnes-sione della rete. Gli interventi compor-teranno un flusso di commesse per larealizzazione di 47 sottostazioni. E'da rilevare che nonostante il massiccioprogramma avviato da Eepc (circa 80città collegate negli ultimi anni), il 50%delle località etiopi non è ancora rag-giunto dalla rete che, in termini di uten-za finale serve una quota non superio-re al 15% delle popolazione.

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Ambasciata d'Italia a Addis Abebahttp://www.ambaddisabeba.esteri.it

MERCATI REGIONALI

L’Etiopia ha uno dei più bassi livelli di con-sumo energetico pro capite del mondo: 28kWh. Attualmente solo il 14% della popo-lazione ha accesso all’elettricità che vieneprodotta e distribuita dall’Azienda Etiopicaper l’Energia Elettrica (EEPCo). Questa azienda statale fornisceenergia elettrica a 777.007 utenticoncentrati in circa 632 centri abi-tati e comunità, di cui la stragran-de maggioranza ad Addis Abeba.Si tratta di una minuscola porzio-ne dei 70 milioni di abitanti di tuttal’Etiopia. La mancanza di forme modernedi approvvigionamento energeti-co e i costi troppo elevati, secomparati al basso reddito procapite in Etiopia (97 dollari), fan-no si che il 90% della popolazio-ne del Paese usi energie da bio-

L’energia elettrica in Etiopia

masse - ossia legno, residui agricoli esterco animale - l’utilizzo intensivo dellequali ha portato a una progressiva di-struzione delle foreste ed al degradodell’ecosistema rurale.(Fonte: www.eepco.gov.et)

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Trent, che intende investire nell'opera-zione 400/500 milioni di rupie (7,2 - 8,9milioni di euro) assumerà per cinqueanni la gestione dei negozi. La società,fondata dieci anni fa e controllata dalgruppo Tata, gestisce i grandi magazzi-ni Westside (abbigliamento cosmetici eaccessoristica) con 25 punti vendita in17 città, la catena di ipermercati StarIndia Bazar con 27 punti vendita distri-buiti su circa 1 milioni di m2, la primacatena indiana di libri giochi e musica(Landmark) con nove negozi dislocatiprevalentemente nelle stazioni e metro.

I punti vendita Sisley però saranno mo-nomarca. In occasione della presenta-zione dell'accordo, Alessandro Benet-ton, vicepresidente esecutivo di Benet-ton spa ha sottolineato come il merca-to indiano abbia subito una forte acce-lerazione soprattutto negli ultimi dueanni e ha annunciato una previsione dicrescita delle vendite del gruppo in In-dia per il 2007 pari al + 70%.

Dieci negozi che saranno aperti nellecitta' di Bangalore e Hyderabad, in ag-giunta a quelli esistenti e un obiettivo di20 - 30 punti vendita nell'arco dei pros-simi 3/5 cinque anni: questo il program-ma presentato da Noel Tata, direttoredi Trent Limited , in occasione della fir-ma dell'accordo di collaborazione con ilgruppo Benetton per l'espansione delmarchio Sisley in India.

Il marchio Benetton, è già presente inIndia da ormai 15 anni con 140 puntivendita, inclusi alcuni flagship storecontrollati direttamente, una fabbrica euna rete di fornitori per servire il mer-cato locale. L'introduzione di Sisley,con più elevati contenuti di moda, èinvece frutto di un'operazione recente,con l'apertura di tre punti vendita chehanno registrato un andamento parti-colarmente positivo. I risultati ottenuti,uniti alle previsioni di una forte crescitadella domanda indiana di prodotti di 'fa-shion', hanno spinto Benetton a punta-re questa volta su un forte partner lo-cale a cui affidare una licenza di 'ma-ster franchise'.

Benetton: in India ora punto sul fashion?Accordo con Trent (gruppo Tata) per l'apertura di una trentina dinegozi. Nel 2007 le vendite del gruppo sul mercato crescerannodel 70 per cento

FILIERA MODA

Consolato Generale d'Italia a Mumbaihttp://www.italianconsulatemumbai.com

Benetton ha aperto il pri-mo negozio di Bangalorein Church Street il 12 feb-braio 2002 su una superfi-cie di 220 mq circa. Il se-condo negozio della cittàsi trova invece al ForumMall. Inauguratea il 7 apri-le 2004, questa locationmisura circa 500 mq.

Benetton a Bangalore

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e degli annessi serbatoi per il riutilizzodelle acque, di lavori di scavo a seccoper 30 milioni di metri cubi e il dragag-gio di 70 milioni metri cubi.

A sua volta il Ministero della Sanita' haaperto la fase di prequalifica per unanuova fase del progetto di risanamentoambientale della Baia di Panama conun esborso previsto di 235 milioni dicui 167 milioni finanziati dalla Bancadella Cooperazione Internazionale delGiappone (JBIC) e 45 milioni messi adisposizione dal Bid (Banco Interameri-cano de Desarrollo). Comprendono unsistema di collettori di raccolta delle ac-que reflue della capitale, la realizzazio-ne di 7 km. di tunnel metropolitano, unastazione di pompaggio e un impianto di

I lavori per il raddoppio del Canale diPanama sono entrati in fase operativa.Agli inizi di settembre infatti, l'Autoritàdel Canale di Panama (Acp) ha indettola gara per il secondo lotto di scavi asecco del canale di avvicinamento (7,5km) alle nuove chiuse sul lato del Pa-cifico a cui partecipa anche il gruppoAstaldi in consorzio con Ghella. Oltrealla rimozione di circa 7,5 milioni di me-tri cubi, il contratto prevede anche lacostruzione di una strada, di un ponte,la rimozione e installazione di unita'elettriche, linee di comunicazione edargini. L'intero programma di raddoppiodel Canale, che dovrebbero concluder-si entro il 2014 comporterà investi-menti per 5,25 miliardi di dollari e inclu-de la costruzione di due ulteriori chiuse

Panama, partono le gare per il raddoppio del CanaleCommesse per 5,3 miliardi di dollari nei prossimi sette anni acui si aggiungono 280 milioni per il risanamento ambientaledella Capitale e della Baia.

CENTRO AMERICA

In concomitanza con i lavori di raddoppiodel Canale il Governo di Panama ha av-viato anche una serie di ulteriori progettinel campo delle infrastrutture. Si tratta inparticolare di un grande porto per la movi-mentazione dei container sulla costa delPacifico. L'investimento previsto e' di circa400 milioni di dollari. Dovrebbe iniziare aoperare nel 2009 ed e' previsto che nel-l'arco dei successivi 11 anni raggiungauna capacita' complessiva di movimenta-zione pari a 2,4 milioni di teu anno. I moli,dotati di 18 gru saranno in gradodi ospitare contemporaneamente4 grandi navi Postpanamax. La li-citazione dei lavori dovrebbe es-sere indetta entro breve dalla Au-toridad Maritima de Panama. E'anche prevista la ristrutturazionedella rete urbana della Capitalecon la realizzazione di corsie pre-ferenziale per nuovi autobus arti-colati. Il valore dell'investimento e'

Ci sono anche porto, raffineria e rete urbana

di circa 220 milioni di dollari. Le gare diappalto fanno capo alla Autoridad detransito y transporte terrestre. Infine ilgruppo Occidental Petroleum ha pre-sentato un progetto con annesso studiodi fattibilità per la realizzazione di unaraffineria con una capacita' stimata paria 350mila tonnellate anno localizzata aPorto Armuellesad. Il completamento e'programmato per il 2011 e il costo pre-visto e' di 6 miliardi di dollari.

trattamento delle acque in un'area di 35ettari nei pressi della foce del Río JuanDíaz a est della citta' di Panama. I tem-pi di valutazione delle offerte dovrebbe-ro essere di 45 giorni.

L'inizio dei lavori e' previsto entromaggio-giugno del prossimo anno. Siprevede saranno terminati entro il2013. La realizzazione della prima fase(costruzione ex novo di una rete fogna-ria per la capitale) per un costo di 50milioni di dollari Usa di cui 5 a caricodel Governo panamense e 45 finanzia-ti dalla Banca Interamericana di Svilup-po (BID), è gia' iniziata e dovrebberoaver termine entro il 2008. Nella nuovagara, la commessa più rilevante èquella relativa alla fornitura 'chiavi inmano', dell'impianto di trattamento del-le acque reflue. Include il piano d'im-patto ambientale, l'ingegneria dei pro-cessi, la fornitura di tutte le attrezzatu-re necessarie, la realizzazione delleopere civili, il montaggio completo e

l'avvio dell'impianto, la sua manuten-zione nel periodo di garanzia, l'adde-stramento del personale, e l'operativita'nei primi 4 anni.

I Documenti di prequalifica e qualsiasiulteriore informazione e dettagli tecnicidel progetto possono essere richiestisul sito internet del Ministero della Sa-nita'. (www.minsa.gob.pa) e su quellodi Panama-Compra (www.panamacom-pra.gob.pa) Il coordinatore generaledel progetto è Juan Antonio DucruetNúez presso il Ministero della Sanità.Tel. +507/512-9373.Fax +507/512-9520. E-mail [email protected],oppure [email protected]. L'informa-zione è disponibile anche sul sito:www.esteri.it, dove all'interno della se-zione Servizi/ Imprese/Diplomazia Eco-nomica Italiana è disponibile il link alservizio ExTender.

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Ambasciata d'Italia a Panamahttp://www.ambpanama.esteri.itit

L'economia panamense è basata sul ter-ziario ed è fortemente influenzata dalsettore bancario, dal commercio e dal tu-rismo, principalmente a causa della suaposizione geografica. L'amministrazionedi Martín Torrijos ha intrapreso contro-verse riforme strutturali:una riforma fiscale ed unapiù difficile riforma sociale.Inoltre, il 22 ottobre 2006la costruzione di un terzogruppo di chiuse per il Ca-nale di Panamá è stata ap-provata entusiasticamenteda un referendum popola-re (sebbene la percentualedi votanti rispetto agliaventi diritto non fossemolto alta). È stato stimatoche occorreranno 5,25 mi-liardi di dollari per la realiz-zazione del progetto.

La moneta ufficiale pana-mense è il Balboa, il cuivalore è sempre stato le-

Panama: l’economia in pillole

gato a quello del dollaro, con il qualeha un cambio 1:1. Nel paese vengonocomunemente utilizzate banconote sta-tunitensi in quanto Panama, comeEcuador e El Salvador ha dollarizzatola propria economia.

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commercializzazione dei prodotti e conil miglioramento del sistema idrico e didrenaggio. E' previsto anche il rafforza-mento del settore turistico, sfruttando lanotorietà acquisita dall'isola diLangkawi.

Per quanto riguarda lo sviluppo indu-striale il NCER pone una particolare en-fasi sul elettrico ed elettronico. Prevedein particolare la creazione di un centrodi eccellenza nel campo dell'elettronicadi precisione grazie a investimenti pri-vati che si intende attrarre per mezzo difacilitazioni sia finanziarie che fiscali. Ilfulcro di questo corridoio sara' comun-que costituito dall'isola di Penang, chegia' gode di indici di sviluppo piu' eleva-ti rispetto agli altri Stati coinvolti. Quidove sono previsti imponenti interventiinfrastrutturali come l'allargamento delponte che collega l'isola alla terraferma,la costruzione di un secondo ponte,l'ampliamento dell'aeroporto di Penange del porto container di Butterworth conrelativo l'incremento dei collegamentiaerei e marittimi.

Analoghi interventi sono previsti sullarete ferroviaria per rafforzare i collega-menti tra il nord ed il sud del Paese. Lestesse Penang e Georgetown, capitaledello Stato, saranno coinvolte in un va-sto programma di ammodernamentourbanistico ed architettonico con pro-getti futuristici da realizzare secondocriteri avanzati sul piano ambientale.Nel complesso, per la realizzazione diquesti progetti il Governo di KualaLumpur ritiene di poter contare su in-vestimenti per 177 miliardi di ringitt(circa 37 miliardi di euro) dal 2007 al2025, di cui un terzo finanziato dalsettore pubblico.

Nel quadro delle direttrici politico-eco-nomiche per il quinquennio 2006-2010il Governo della Malaysia sta accele-rando l'attuazione dell'annunciata poli-tica di sviluppo regionale centrata suicosiddetti "cluster": aree territoriali -comprendenti in alcuni casi piu' Stati -entro le quali innescare dinamiche disviluppo accelerate. Questi programmisono accompagnati dall'annuncio disignificativi investimenti nel campodelle infrastrutture (ponti, strade, au-tostrade, aeroporti, sistemi di irriga-zione) e da diverse agevolazioni mira-te a favorire l'afflusso di capitali e ini-ziative straniere.

La prima iniziativa a essere lanciata è l'Iskandar Development Region (IDR),che copre un'ampia zona nell'estremosud della penisola malese. L' IDR pun-ta evidentemente a trarre beneficio del-la crescita economica della vicina Sin-gapore. In particolare si prevede chepossa attrarre un forte afflusso di inve-stimenti esteri mettendo a disposizionesia aree edificabili che manodopera acosti nettamente inferiori a quelli dellacitta'-stato.

Successivamente è stato avviato lo svi-luppo della Northern Corridor Econo-mic Region (NCER), che comprende gliStati settentrionali di Perlis, Kedah, Pe-nang e Perak settentrionale. Ad ecce-zione di Penang si tratta di territori pre-valentemente agricoli e il NCER mira inprimo luogo a modernizzare la produtti-vita' di questo settore e a svilupparel'attività di trasformazione agro-ali-mentare con particolare al cibo halal,conforme ai precetti islamici. L'obiettivoè perseguito attraverso la costruzionedi nuove arterie stradali per facilitare la

Kuala Lumpur punta al riequilibrio dello sviluppoIl Governo federale prepara massicci investimenti per crearenuovi distretti L'obiettivo è di riequilibrare il tasso di svilupponei vari Stati della Confederazione. Punta sull'Iskandar Deve-lopment Region a ridosso di Singapore e sul Northern Corridorcon vocazione sia manifatturiere (Penang) che agro-alimentari

STRATEGIE DI SVILUPPO

Per l'attuazione del piano ed il coordi-namento delle diverse iniziative e' pre-vista l'istituzione di un'unica agenzia (laNorthern Corridor ImplementationAuthority).

Le prossime iniziative, che dovrebberoessere messe a punto entro la fine del-l'anno, sono la East Coast EconomicRegion, comprendente gli Stati orienta-li della Malaysia peninsulare (Kelantan,Terengganu e Pahang) a cui si aggiun-gono il Sabah Corridor e Sarawak Cor-ridor nel Borneo malese.

L'obiettivo che il Governo si proponecon questi interventi è di favorire il rie-quilibrio degli indici di sviluppo tra le di-verse regioni del Paese. Il punto di par-tenza da cui muove la strategia pro-mossa dal premier malese Badawi,

succeduto a Mahatir, e' che la crescitasostenuta della Malaysia negli ultimi 15anni non ha distribuito i suoi benefici inmodo equilibrato sul territorio. Il pil del Paese è bensì aumentato a untasso medio annuale del 6,2%, ma lacrescita si è concentrata soprattuttonella regione centrale che comprende iTerritori Federali di Kuala Lumpur eMalacca, nonché gli Stati di Selangor eNegeri Sembila. Sono quindi cresciuti idivari in termini relativi con le altre re-gioni. In particolare gli Stati di Sabah,nel Borneo, e quelli di Kelantan e Te-rengganu sulla costa orientale sonoquelli meno sviluppati ed in cui piu' altae' l'incidenza della povertà.

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STRATEGIE DI SVILUPPO

Ambasciata d'Italia a Kuala-Lumpurhttp://www.ambkualalumpur.esteri.it

La Malaysia, con una popolazione pari a27,2 milioni di abitanti ha registrato nel Isemestre del 2007 un tasso di crescitadell'economia pari al 5,6%. Particolar-mente significativo l'aumento della do-manda interna (+ 10,8%) e dei consumiprivati (+ 13,1%). Il Paese è fortementeaperto all'interscambio che nel 2006 hatotalizzato 230 miliardi didollari. Le esportazioni,pari a oltre 126 miliardi didollari sono fortementeconcentrate sui prodottidell'elettronica e dell'indu-stria forestale (olio di pal-ma, gomma e prodotti de-rivati ecc). L'interscambio tra Italia eMalaysia registra un saldoattivo a favore del nostroPaese che esporta in Ma-laysia soprattutto beni stru-mentali nel settore dell'e-lettronica e delle meccani-ca. Un quadro aggiornatodell'economia malese, deirapporti economici dell'Ita-lia e delle iniziative promo-

La Malaysia in pillole

zionali in atto è contenuto nel rapportocongiunto del Ministero degli Esteri edell'Ice relativo al I semestre 2007.http://www.ice.gov.it/estero2/kuala_lum-pur/default.htmNell’immagine, le Petronas Towers diKuala Lumpur, il secondo edificio delmondo per altezza.

Leggi gli aggiornamenti su www.notiziariofarnesina.ilsole24ore.com

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no, legname e cellulosa), il Paese sta inve-stendo in una maggiore diversificazione del-l'export, puntando su settori come l'acquacol-tura, il meccanico, l'agro-alimentare e il turi-smo. Cerca inoltre di sviluppare la capacita'esportativa della piccola e media impresa.Ma soprattutto il Governo punta su un au-mento nel flusso di capitali dall'estero a se-guito del varo di una recente legge che intro-duce un sistema di esenzioni tributarie a be-neficio di imprese straniere che vogliano inve-stire nella produzione in Cile di beni e/o servi-zi da esportare nei Paesi terzi. In particolaregli investimenti stranieri diretti (Ide), autoriz-zati in base al Decreto Legge 600 hanno to-talizzato nel periodo gennaio-luglio 2007 unammontare pari a 1,9 miliardi di dollari. Il da-to corrisponde a un incremento del 133% ri-spetto agli Ide affluiti nello stesso periodo del2006 (843 milioni). Sono state autorizzate 57richieste, delle quali 26 sono costituite da nuo-ve iniziative con investimenti pari a 422 milio-ni di dollari mentr e le rimanenti 31 equivalgo-no ad aumenti di capitali gia' investiti. I settoriche hanno raccolto i maggiori investimentisono stati quello minerario (50,8% del totale),dei servizi (21,25%), dell'elettricitá, gas ed ac-qua (15,7%) e della silvicoltura (5,5%).

Prosegue il momento positivo dell'economiacilena: la crescita del pil cileno, nel primo se-mestre dell'anno in corso, si e' attestata al5,8% e dovrebbe mantenersi, secondo leprevisioni del Banco Centrale, confermatedal Fondo monetario e dalle principali agen-zie internazionali di rating, tra il 5,75 ed il6,25% per l'intero 2007, migliorando in misu-ra considerevole il risultato registrato a fine2006, pari al 4%. Negli ultimi 20 anni il tassodi crescita medio dell'economia cilena è sta-to del 5%. Nei primi sette mesi del 2007 an-che il surplus commerciale ha toccato un re-cord di 17,3 miliardi di dollari, equivalente adun aumento del 21,2% su base annua. Leesportazioni nei primi sette mesi del 2007hanno raggiunto la cifra di 40,9 miliardi di dol-lari Usa (+ 19,1% su base annua). Le impor-tazioni pari a 23,6 miliardi sono invece au-mentate del 17,6%. Il saldo della bilanciacommerciale si avvicina in tal modo ai 22,3miliardi di dollari indicati come obiettivo dalBanco Centrale nel suo Rapporto di politicamonetaria pubblicato in maggio. L'incremen-to dell'export è imputabile principalmente al-l'aumento del prezzo del rame, che durante iprimi sette mesi del 2007 ha registrato unprezzo medio di 3,16 dollari per libbra controi 2,86 dollari dello stesso periodo del 2006.Consapevole della propria dipendenza dal-l'export delle commodities ( rame, molibde-

Cile: crescita record del pil affluiscono nuovi investimentiForte attivo della bilancia dei pagamenti grazie all'aumento dei prezzidel rame. Ma il Paese intende ora diversificare le proprie esportazioni

SUD AMERICA

Ambasciata d'Italia a Santiagohttp://www.ambsantiago.esteri.it

Il Cile è il primo esporta-tore mondiale di ramecon una produzione chesupera i 5 milioni di ton-nellate annue. I princi-pali clienti sono, nell'or-dine, Cina, Giappone,Stati Uniti e Italia. DalCile infatti, proviene il50% del rame importatodal nostro Paese. Laprincipale impresa mi-neraria cilena, Codelco,è controllata dallo Stato.

Montagne e miniere

E' da rilevare che l'accordo con la Uedovrà essere ridiscusso ed eventual-mente rinnovato nel 2008.

CHIMICACina: apre ufficio a Helsinki perseguire normative chimicheREACH

La Camera di Commercio cinese deglioperatori economici nei settori dei me-talli, minerali e prodotti chimici(CCCMC) ha avviato la costituzione diun ufficio di rappresentanza a Helsinki,che avrà il compito di seguire l'operatodell'Agenzia chimica europea per l'at-tuazione del regolamento REACH(http://www.helsinkireachcentre.eu). LaCina sara' il primo Paese extra-europeoad attivare un organismo di questo tipo.Il compito della rappresentanza cineseè quello di tenere aggiornate le impreseesportatrici cinesi sull'evoluzione dellenormative Ue, di supportarle nella regi-strazione dei prodotti e di difenderne gliinteressi. Ccmc rappresenta oltre 4milaaziende. L'ufficio sarà operativo a parti-re dal I gennaio 2008.

CEMENTOCina: Italcementi investirà altri100 milioni di dollari a Fuping

L'Amministratore Delegato del GruppoItalcementi, Carlo Pesenti, si è incontra-to in Cina a Xian con il governatore del-la provincia dello Shaanxi, Yuan Chun-qing, e con le Autorità locali per presen-tare il piano di investimenti relativo allostabilimento di Fuping Cement, acquisi-to dalla controllata Ciments Français nelgiugno di quest'anno per circa 70 milio-ni di dollari. La capacità produttiva an-nua di Fuping, pari a 1,7 milioni di ton-nellate di clinker, dovrebbe essere rad-doppiata portando l'investimento com-plessivo del gruppo italiano (effettuatoattraverso la controllata) a 170 milioni di

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COSTO DEL LAVOROIl peso del fisco varia in Europa dell'Est

In Europa dell'Est (Paesi di Visegrad) illivello delle retribuzioni e il costo del la-voro sono mediamente inferiori a quellidell'Europa a 12. Ma sull'ammontareversato dalle aziende qual è la quotache finisce effettivamente in tasca ai di-pendenti? Deloitte Touche ha effettuatoun'analisi il cui risultato è esposto nellaseguente tabella. Emerge come in Slo-vacchia e Repubblica Ceca la fiscalitàsia relativamente leggera mentre sulfronte opposto si trova l'Ungheria.

TESSILE E ABBIGLIAMENTOCrescono le esportazioni dello Sri Lanka

La Banca Centrale dello Sri Lanka haaggiornato i dati relativi all'andamentodella bilancia dei pagamenti nei primisette mesi dell'anno. L'aspetto più rile-vante è dato dalla crescita delle espor-tazioni tessili e di abbigliamento che inluglio hanno raggiunto un livello recorddi 690 milioni di dollari Usa. Il dato èimputabile anche ai vantaggi derivantidall'accordo siglato con la Ue nel 2005,che consente l'esportazione sui merca-ti europei di una vasta gamma di pro-dotti (oltre 7mila voci doganali) in esen-zione di dogana. Per beneficiarne, nu-merose aziende esportatrici indianehanno avviato attività di confezione inquesto Paese. L'esempio è stato seguito anche da al-cune aziende italiane che hanno apertopropri stabilimenti (ad esempio il gruppoCalzedonia) o comunque si approvvigio-nano sul posto. A sua volta il Governo diColombo punta a promuovere questeiniziative con incentivi e esenzioni fisca-li per le industrie esportatrici e con larealizzazione di parchi industriali (mag-giori informazioni sul sito http://www.boi.lk/).

Ambasciata d'Italia a Helsinkihttp://www.ambhelsinki.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Colombohttp://www.ambcolombo.esteri.it

Paese Lordo Netto Netto Lordo Netto Nettoin % in %

R.Ceca 500 422 84% 1000 797 79%Slovacchia 500 428 85% 1000 780 78%Polonia 500 353 70% 1000 683 68%Ungheria 500 362 72% 1000 572 57%Valori espressi in euro

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dollari Nel contesto dei colloqui, Yuan,ha auspicato un rafforzamento dellapresenza del gruppo italiano. In partico-lare è stata ventilata l'ipotesi di un rap-porto di collaborazione con il cementifi-cio di Yaoxian, nel distretto di Tong-chuan.

AERONAUTICACina: GE fornirà i motori per jet cinese a medio raggio

General Electrics ha raggiunto un accor-do con il consorzio Avic I (China AviationIndustry Corporation) per la co-produ-zione di reattori del modello CF34-10Ada utilizzare nel primo aereo regionaledi produzione interamente cineseARJ21-700. Il primo volo del nuovo veli-volo, per il quale Avic 1 ha già raccoltouna settantina di ordini, è previsto per ilprossimo anno con successiva omolo-gazione. La produzione sarà suddivisatra i diversi stabilimenti del consorzioAvic 1 - Acac a Shanghai, Chengdu eXi'An ed è inizialmente prevista è in 50unità all'anno. Alla prima versione, da 70 - 80 posti do-vrebbe seguirne una seconda da 100posti (ARJ21-900) realizzata in partner-ship col gruppo cinese Bombardier. Di-versi componenti saranno forniti da altreaziende statunitensi ed europee:Rockwell Collins per avionica e stru-mentazione di bordo, Kaiser Electropre-cision per i controlli, Cae per i simulato-ri di volo, Liebherr per i carrelli e inoltre,Eaton Corporation, Sagem Défense ,Meggitt, Parker e Hamilton Sunstrandper altri sottosistemi.Secondo le ultime previsioni pubblicatedall' Amministrazione dell'aviazione civi-le il mercato cinese con 160 milioni dipasseggeri trasportati nel 2006 e 1200voli al giorno si colloca già oggi al se-condo posto a livello mondiale dopoquello degli Stati Uniti, La flotta com-merciale in esercizio, patri a 1000 veli-voli dovrebbe crescere a 1.500 unità en-tro il 2010 per poi raddoppiare nel de-cennio successivo.

CERAMICAPanaria Group avvia produzione gres in Florida

E'stato inaugurato in settembre aLawrenceburg, nel Kentucky, il nuovoimpianto per la produzione di gres por-cellanato di Florida Tile, controllata daPanaria Group. L'investimento am-monta a 15 milioni di dollari. Lo stabi-limento si estende su oltre 40mila m2e occupa 121 dipendenti. La produzione inizialmente prevista in1,6 milioni di m2 all'anno raggiungerà,a regime, 3,5 milioni. milioni. Nel 2006Panaria Group si è insediata in Usacon l'acquisizione di Florida Tile valu-tata in 24,5 milioni di dollari, puntandosoprattutto alla forte rete di distribuzio-ne di questa azienda. Ha successiva-mente avviato una ristrutturazionedelle attività produttive con la chiusuradi una fabbrica a Shannon (pavimentiin monocottura rossa) e l'avvio delnuovo stabilimento nel Kentucky.

GRANDI OPEREPolonia: 25 miliardi da spende-re in vista dei mondiali 2012

Venticinque miliardi di euro: è questo ilvolume di investimenti che la Poloniaintende attivare nel potenziamentodelle infrastrutture, in concomitanzacoi campionati mondiali di calcio del2012. Il dato è stato comunicato dal vi-ceministro per lo sviluppo regionale,Kwiecinski. In totale le Autorità polac-che hanno identificato 68 progetti in-frastrutturali da realizzare per gli Euro-pei 2012, tutti inseriti nell'elenco dei350 progetti prioritari da finanziare coifondi UE destinati alla Polonia nel pe-riodo 2007-2013. La maggior parte diessi (in totale 57) beneficerà delle ri-sorse del programma denominato In-frastrutture e Ambiente, mentre i re-stanti 11 andranno a ricadere nell'am-bito del programma Economia dell'In-novazione. Le opere infrastrutturali riguarderannoin particolare le città dove si svolge-ranno le gare dei campionati europei,nonché le vie di collegamento come

Ambasciata d'italia a Pechinohttp://www.ambpechino.esteri.it

Consolato Generale di Detroit http://www.consdetroit.esteri.it

Ambasciata d'italia a Pechinohttp://www.ambpechino.esteri.it

nel caso della superstrada S8 che col-legherà Varsavia a Wroclaw, la cui rea-lizzazione è prevista ad un costo di 2miliardi di €, di cui 1,4 miliardi copertidai finanziamenti UE.

INFRASTRUTTUREAlbania: Pir avvia nuovo terminale petrolio e gpl

E' iniziata la costruzione della primatranche del nuovo deposito costierodella Petrolifera Italo Rumena (Pir) chefa capo al Gruppo Ottolenghi di Ra-venna, con una capacità fino a 37milam3 per prodotti petroliferi e 6mila m3per gpl. A investimento ultimato (55 mi-lioni di euro) il terminale che entrerà infunzione ad inizio 2009 nel Porto di Va-lona, sarà in grado di servire navi fino a30-35mila tonnellate di portata. L'obiet-tivo è di creare un hub petrolifero ingrado di movimentare principalmente leforniture delle raffinerie italiane, grechenonché dei depositi maltesi, destinateal mercato del Sud dei Balcani, e colle-gato anche per ferrovia con il corridoioeuropeo N° 8. L'Albania, con un consu-mo annuo di prodotti petroliferi superio-re a 1 milione di tonnellate, importa at-tualmente tre quarti del proprio fabbiso-gno. Pir leader in Italia nel settore del-la logistica portuale gestisce nel portodi Ravenna vari depositi costieri perstoccare una vasta gamma di prodottichimici, petrolchimici e rinfuse liquidein genere. Il gruppo Ottolenghi control-la nel porto di Ravenna anche il termi-nale Adriatank, un deposito petroliferoin joint venture con Eni e detiene unapartecipazione importante nel più gran-de terminale per cereali e prodotti sfusidel Mediterraneo, Docks Cereali, oltrea un deposito nel Porto di Genova col-legato al locale Porto Petroli di Geno-va.

Cina: 15 miliardi di investi-mento per migliorare trasportia Shanghai

La Municipalita' di Shanghai ha an-nunciato un massiccio piano di investi-menti (15 miliardi di dollari Usa da quial 2010) per migliorare la gestione deltraffico e diminuire l'impatto ambienta-le. Prevede l'ampliamento delle lineemetropolitane, interventi infrastrutturalied anche interventi per abbattere il co-sto dei biglietti. Per informazioni ag-giornate sui progetti avviati a Shanghaiin vista dell'Expo del 2010 si può acce-dere al tasto 'investments' del sito http://www.shanghai.gov.cn/shanghai/node8059/index.html. Anche sul sito cu-rato dall'Ufficio Ice di Shanghaihttp:/ /www.ice.gov. i t /estero2/shan-ghai/default.htm. è disponibile una pre-sentazione delle iniziative.

Consorzio guidato da Dubai Ports costruirà nuovo terminale a Rotterdam

Dubai Ports World, che fa capo al Go-verno di Dubai, in consorzio con APLdi Singapore, Mitsui OSK Lines , Hyun-dai Merchant Marine e col gruppo fran-cese CMA CGM, realizzerà un nuovoterminale container nel porto di Rotter-dam con una capacità di movimenta-zione pari a quattro milioni teu. Sara'operativo dal 2013. Dubai Ports World già detiene una quo-ta del 30% nel Rotterdam World Ga-teway, un'estensione del porto di Rot-terdam comprendente in totale quattroterminal e denominata Maasvlakte 2,per un investimento complessivo di cir-ca 3,5 miliardi di euro.

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Diplomazia EconomicaItaliana

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Ambasciata d'Italia a Tiranahttp://www.ambtirana.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Varsaviahttp://www.ambvarsavia.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Pechinohttp://www.ambpechino.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Abu Dhabihttp://www.ambabudhabi.esteri.it

IMMOBILIARESocietà Emirati investono 1,2 mld Usd in Malaysia

Mubadala societa' pubblica di investi-menti che fa capo ad Abu Dhabi, De-velopment Company, ha siglato in Ma-laysia, in qualita' di leader di un con-sorzio di investitori del Golfo, un ac-cordo per la realizzazione di un distret-to immobiliare integrato dedicato adattività residenziali, turistiche, com-merciali, culturali e sanitarie nell'Iskandar Development Region (Idr),una delle nuove aree di sviluppo pro-mosse dal Governo di Kuala Lumpur.Il valore complessivo del progetto e' di1,2 miliardi di dollari Usa e il completa-mento e' previsto entro venti anni. Alconsorzio emiratino partecipa ancheAldar, una delle maggiori società im-mobiliari del Golfo , di cui Mubadala e'azionista di riferimento. Gli altri partnersono Kuwait Finance House e Millen-nium Development International Com-pany.

ENERGIAUngheria valuta opzione nucleare

La bozza del nuovo piano energeticoungherese introduce, tra le opzionipossibili, anche la costruzione di duenuove centrali nucleari di terza gene-razione da 1.000 megawatt, che do-vrebbero diventare operative a partiredal 2020. Nel Paese si calcola che il70% dei cittadini sia favorevole al nu-cleare e anche la maggioranza delParlamento che due anni fa ha votato,con il 96,6% dei voti, a favore del pro-lungamento oltre 30 anni delle quattrounità della centrale di Paks. I 30 annidi esercizio scadranno tra il l 2012 e il2017 ma è stato deciso un'estensionedi altri 20 anni.

FINANZAIn Ungheria boom dei crediti al consumo

Il primo semestre del 2007 si chiude inUngheria con una forte crescita deicrediti al consumo: secondo i dati dif-fusi dalla Banca nazionale ungheresel'ammontare aggregato al 30 giugno2007 era di 1.740 miliardi di fiorini(6,96 miliardi di euro) rispetto ai 1.360miliardi di un anno prima , con unacrescita superiore al 28%. Risulta inaumento anche la richiesta di crediti alungo termine. Per quelli a 5 l'aumen-to è stato del 38,5%. Secondo quantodichiarato dagli esperti di Otp Bank ilfenomeno è in parte imputabile al desi-derio dei cittadini di mantenere inva-riato il tenore di vita raggiunto nono-stante le misure di austerità adottatedal Governo.

First Gulf Bank creerà nuova banca in Libia con Esdf

La First Gulf Bank (FGB), banca a ca-pitale governativo di Abu Dhabi con unattivo pari a circa 12 miliardi di euroha con il Fondo per lo Sviluppo Econo-mico e Sociale (Esdf) libico un proto-collo d'intesa che prevede la creazio-ne di una nuova banca che si chiameràGulf-Libyan Bank. Avra' sede a Tripolie il capitale sara' ripartito alla pari(50%-50%) tra le due parti. Il capitaleautorizzato e' 400 milioni di dollari e lagestione sara' interamente affidata allaFirst Gulf Bank.

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Ambasciata d'Italia a Abu Dhabi:http://www.ambabudhabi.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Budapesthttp://www.ambbudapest.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Budapesthttp://www.ambbudapest.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Abu Dhabihttp://www.ambabudhabi.esteri.it

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Cina: adesioni record per fondodi investimento in titoli esteri

Ammontano a 50 miliardi di renminbi(oltre 5 miliardi di euro) le domande disottoscrizione per il nuovo fondo di in-vestimento China Southern Fund Ma-nagement. Il fondo, destinato preva-lentemente ad una clientela di piccolirisparmiatori cinesi, è stato autorizzatoad impiegare le risorse raccolte in unapluralità di Paesi esteri, dei quali 10sono considerati come mercati di inve-stimento principali. Tra questi, oltre aHong Kong, Giappone e Corea delSud, figura anche l'Italia, mentre noncompaiono né il Regno Unito, né laGermania né la Francia. Le adesioniraccolte hanno provocato una chiusuraanticipata dell'offerta stessa rendendoinoltre necessario un riparto, in quantola quota massima di raccolta per lostrumento era stata fissata dalle auto-rita competenti in 30 miliardi.

TURISMOMalta: + 30% i turisti diretti in Italia

Nel periodo gennaio-luglio 2007 l'af-flusso di turisti maltesi in Italia ha subi-to un incremento del incremento del30% risu base annua. Sul totale di152.326 partenze per l'estero, i maltesiche hanno scelto l'Italia come destina-zione sono stati 56.203 (il 37% circadel totale), contro i 32.500 che hannooptato per il Regno Unito che si collocain seconda posizione. Gli operatori delsettore imputano il risultato ai nuovicollegamenti aerei low cost che colle-gano Malta a Pisa e Bologna, alle of-ferte della societa' che gestisce il cata-marano Malta-Sicilia e alle iniziativepromozionali attuate da molti tour ope-rator.

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MEDIATmsf mette in vendita il quotidiano Sabah e altri media

Tmsf, il Fondo turco per i Risparmi e leAssicurazioni ha indetto la gara per lavendita di una serie di partecipazioni nelsettore dell'informazione, tra cui il quoti-diano Sabah, operazione che dovrebbefar entrare nelle casse dello Stato circa1,1 miliardi di dollari. Tmsf intende cedereanche il canale televisivo Atv, il quotidianoTavkim e alcuni periodici. Gli operatori in-teressati potranno presentare le proprieofferte fino al 6 novembre. In base allanormativa attualmente in vigore, la parte-cipazione estera alle gare e' limitata al25% per cui si prevede la costituzione diconsorzi con partner locali. I giornali loca-li hanno dato notizia di manifestazioni diinteressa da parte di News Corporation(gruppo Murdoch), della tedesca AxelSpringer, che gia' ha acquisito il 25% del-la Dogan Yaiyin per 480 milioni di dollarie della canadese CanWest Global Com-munications.Da parte turca è preannun-ciata la partecipazione del gruppo Dogan,attualmente il primo operatore nel settoredei media che copre il 42% del mercatopubblicitario.

BIOROBOTICAAccordo di collaborazione traScuola S.Anna di Pisa e Kist(Corea del Sud)

La Scuola Superiore Sant'Anna di pisa eil Korea Institute of Science and Techno-logy (Kist) hanno concluso un protocollod'intesa incentrato sulle tematiche dellaBio-Robotica. L'obiettivo è di cooperarenella messa a punto di soluzioni mirate asupportare persone affette da gravi pro-blemi motori, sia, in generale, per risolve-re problemi di disabili o anziani dovuti inparticolare a malfunzioni del sistema ner-voso-muscolare-scheletrico.In questocontesto è statp inaugurato un Laborato-rio congiunto tra i due Istituti.

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Ambasciata d'Italia a Pechinohttp://www.ambpechino.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Maltahttp://www.ambvalletta.esteri.it

Ambasciata d'Italia ad Ankarahttp://www.ambankara.esteri.it

Ambasciata d'Italia a Seoulhttp://www.ambseoul.esteri.it

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progetto di bilancio, il Ministro delle Fi-nanze Gilowska ha però rilevato che il di-segno di legge con il quale e' stato rad-doppiato l'ammontare della deduzione fi-scale per i minori a carico e' suscettibiledi far salire il disavanzo pubblico a 7,9miliardi di euro nel 2008, rendendo piu'difficoltoso il completamento del pro-gramma di convergenza polacco previstoentro il 2009.http://www.ambvarsavia.esteri.it

SUDANPadiglione Italia alla Fiera di Khartoum

Si terra' dal 23 gennaio al 1 febbraio 2008la Fiera Internazionale di Khartoum prin-cipale manifestazione fieristica del Sudan.Nel Paese è in atto un forte boom econo-mico trainato dalla crescita degli introiti pe-troliferi Ad eccezione dell'area del Darfuranche la situazione interna è in gran partestabilizzata. L'Ambasciata d'Italia a Khar-toum sta organizzando, in un'area esposi-tiva di circa 300-400 m2 la partecipazioneitaliana alla Fiera per dare una maggiorevisibilita' alle aziende italiane interessateal mercato locale per iniziative commer-ciali e di collaborazione economica. I prez-zi per gli spazi variano dai 125 ai 155 eu-ro per m2. L'Ufficio commerciale dell' am-basciata d'Italia a Khartoum è a disposi-zione per fornire assistenza e indicazionisui costi di trasporto, promozione nel cata-logo della Fiera ecc.

UNGHERIASettore agricolo in difficoltà

SIl 2007 si annuncia come un anno diffici-le per l'agricoltura ungherese nel 2007: legelate in primavera e la siccità in estatehanno compromesso quasi un terzo deiricavi previsti. In difficoltà anche l'industriaalimentare a seguito della crescita del co-sto delle materie prime e delle pressionidel commercio per contenere i prezzi diacquisto. La Federazione nazionale delle

POLONIALa Ue approva 5 piani di sviluppo regionale per 6,7 mld di euro

Son già cinque le Regioni polacche chehanno concluso con successo il negozia-to con la Commissione Europea per l'ap-provazione dei rispettivi programmi ope-rativi regionali: Bassa Slesia, Malopolska, Pomerania,Slesia e Wielkopolska L'annuncio è statodato dal commissario europeo per lo svi-luppo regionale, signora Danuta Hübner.Alle cinque Regioni saranno trasferite nelperiodo 2007-2013 risorse finanziarie percomplessivi 6,7 miliardi di euro. I nego-ziati con le rimanenti 11 Regioni polacchesono attualmente in corso e potrebberoconcludersi entro il prossimo ottobre. Nelcomplesso i finanziamenti UE alle Regio-ni polacche dovrebbero raggiungere il va-lore di 15,9 miliardi di euro nel periodo2007-2013, mirati a sostenere in partico-lare progetti d'intervento nei settori dellaricerca tecnologica, dell'innovazione, del-l'ambiente, dei trasporti e dell'energia.

Bilancio 2008 prevede crescita pil + 5,5%

Il Governo polacco ha approvato il pro-getto di bilancio pubblico per l'anno2008. Il documento che sara' esaminatodal Parlamento dopo le elezioni del 21ottobre prevede entrate per circa 65 mi-liardi di euro e uscite per 72,4 miliardi.La bozza di bilancio non e' peraltro an-cora definitiva, in quanto non sono statitotalmente inclusi gli apporti finanziarieuropei ed i conseguenti impegni di spe-sa. Le previsione si basano su un tassostimato di crescita del pildel 5,5% nelprossimo anno accompagnato da un in-cremento del 2,3% dell'indice dei prezzial consumo.E' atteso un incremento del6% della domanda interna, con aumentivariabili tra il 5,4% e il 4,7% per i consu-mi delle famiglie e tra l'11,5% e il 9,5%degli investimenti fissi. Il deficit delle par-tite correnti e' previsto aggirarsi intornoal 6% del pil. Secondo le previsioni go-vernative, nel triennio di previsione si as-sistera' inoltre ad una costante discesadel tasso di disoccupazione, che calera'a fine 2010 al 7,5% (rispetto all'attuale12,2%) e ad incrementi salariali mediprossimi al 4% annuo. Nel presentare il

Ambasciata d'Italia a Varsaviahttp://www.amvarsavia.esteri.it

Ufficio Commerciale a Khartoumhttp://[email protected]

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CINAAuto, yacht e beni di lusso: import cresce del 27,5% annuo

Dai dati analitici pubblicati dall'Ammini-strazione delle Dogane cinesi relativi aiprimi 7 mesi dell'anno, emerge una fortecrescita delle importazioni di prodotti dilusso (+ 27,5% su base annua). La vo-ce più rilevante è rappresentata dallevetture di fascia alta, per un importo pa-ri a 5 miliardi di dollari Usa. Il dato ètanto più rilevante in quanto in aprile ilGoverno di Pechino ha introdotto unatassa su questo tipo di consumi che pe-ro' non ha inciso piu' di tanto sulla vo-glia di status symbol dei ricchi cinesi.Tra i beni di lusso, importati ed acqui-stati, figurano oltre alle auto, gioielli, al-col e sigarette, vestiti di aklta gamma eyacht. Da rilevare in questo comparto lavendita di due panfili da 30 metri co-struiti dal gruppo Azimut Benetti (800milioni di Euro di fatturato) figurano in-fatti anche due mega-imbarcazioni ven-dute nella Cina continentale a Shanghaied a Dalian (in questo caso si tratta diun panfilo da 30 metri, il piu' grande inCina). Azimut si appoggia in Cina sulgruppo Simpson Marine che opera nel-l'intera area del Fareast.

TURCHIA Pil pro capite supererài 6mila dollari (Tuik)

Secondo l'Ufficio statistico turco ((Tuik) ilreddito pro-capite turco raggiungera' a fineanno la somma di 6mila dollari usa , men-tre il pil superera' per la prima volta i 400miliardi di dollari. Nel contempo, e' statopubblicato il dato relativo alla crescita delpil nel secondo trimestre di quest'anno(+3,9%), nettamente inferiore a quella re-gistrata nei primi tre mesi dell'anno. LaBanca Centrale Turca ha così proceduto auna revisione al ribasso del dato relativoalla crescita del Paese a fine anno (5%) ri-spetto a quello preventivato (6,5%).

industrie di lavorazione dei prodotti ali-mentari (Efosz) rileva anche una riduzio-ne dell'attività nell'industria del latte, oliovegetale e zucchero. A sua volta la Fe-derazione nazionale dei produttori e delleassociazioni agricole prevede che que-st'anno solo una piccola parte delleaziende riusciranno a chiudere in attivo enon sono da escludere liquidazioni e falli-menti. In particolare difficoltà il settoredell'allevamento dove il 60-70% dei costiè costituito dall'acquisto dei mangimi, ilcui prezzo è ultimamente aumentato del50-70%. L'episodio più significativo per ilmomento è la messa in liquidazione dellaa Pannon Baromfi con sede a Gyor, cheopera nella lavorazione del pollame e deisuini. La società aveva accumulato debitiper di 1,8 miliardi di fiorini (72 milioni dieuro). Il numero dei dipendenti è già sce-so da 530 persone a meno di 400 unità.

INDONESIAA fine ottobre Tradexpo 2007

Si terrà dal 23 al 27 ottobre a Jakarta la piu'importante manifestazione fieristica indo-nesiana: Tradexpo Indonesia 2007. L'e-vento costituisce la principale vetrina per isettori indonesiani destinati all'export. Sitratta di un'ampia gamma di beni che spa-zia dalle materie prime (caffe', cacao, spe-zie), ai manufatti in legno, al tessile e abbi-gliamento, ai macchinari, ai prodotti natu-rali e cosmetici, etc. L'economia indonesia-na che nell'ultimo triennio ha registrato untasso di crescita annua del 5-6% ha regi-strato un aumento del pil pari al 6,1% an-che Nel primo semestre 2007. L'afflussodi investimenti esteri diretti è cresciuto del+17%. Le esportazioni indonesiane in Italiasono aumentate del 22% a fronte di un an-cor maggiore dinamismo delle esportazio-ni italiane in Indonesia che sono cresciutedel 24%.

Ambasciata d'Italia a Budapesthttp://www.ambbudapest.esteri.it

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C'è ampio spazio anche per il SistemaItalia e infatti nella missione al seguitodi D'Alema ci sono anche le Ferroviedello Stato, Alstom ferroviaria, Fin-meccanica diversi costruttori e l'Anasche da un po' di tempo ha avviatoun'attività internazionale. Per le imprese italiane, del resto, il Viet-nam non è un Paese ignoto. Da alcuni an-ni, infatti, è entrato a far parte delle piat-taforme di approvvigionamento di nume-rose aziende del made in Italy nel campodella moda (filiera tessile e del cuoio).Non solo, ma alcune aziende che da tem-po hanno imparato a muoversi sui merca-ti asiatici hanno avviato attività produttiveanche in altri settori, puntando al merca-to locale e ottenendo rilevanti soddisfa-zioni. Merloni Termosanitari, ad esem-pio ha conquistato una posizione di lea-dership nel settore degli scaldabagni tan-to che, per tenere il colpo, i competitor lo-cali hanno dovuto dotare i loro prodotti dinomi che richiamano l'Italia. E' presenteda parecchi anni la Perfetti (confetteria) esta per avviando la costruzione di unostabilimento a nord di Hanoi la Piaggio,che intende bruciare la concorrenza cine-se e superare l'ostacolo dei dazi, ancoraelevati sulle due ruote, puntando ai clien-ti di fascia alta.

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In realtà il rilancio del Vietnam è avve-nuto in ritardo rispetto ad altre tigri asia-tiche. Il cambiamento coincide con il co-siddetto Doi Moi, una politica di riforme alargo raggio introdotta dal Partito Comu-nista, per mettere il Paese al passo coitempi e 'aprire' la sua economia ancheverso l'esterno. "In cambio, in questi annista facendo passi da gigante", rileva Ma-tacotta che aggiunge, "Un settore doveinvece si registrano ancora forti ritardi èquello delle infrastrutture: strade, ferro-vie, porti e via dicendo. Basti pensareche la principale linea ferroviaria, checongiunge Hanoi con Ho Chi Minh City èancora a scartamento ridotto e il viaggiorichiede due giorni". Urgono interventianche nel campo dell'energia. "Molteaziende, qui, sono ancora costrette a do-tarsi di generatori autonomi per fare fron-te ai blackout della rete", sottolinea l'Am-basciatoreIl Governo di Hanoi è pienamente consa-pevole del problema e sta cercando oradi recuperare: ha avvito numerosi pro-getti di ampio respiro (vedi dossier Infra-strutture in questo numero di DiplomaziaEconomica Italiana) che costituisconoanche un'importante opportunità per leaziende che intendono aprirsi un merca-to in questo Paese.

L'Ambasciata d'Italia ad HanoiPromuoviamo la nostra cultura e le nostre imprese

DALLA PRIMA PAGINA

La sede dell’Ambasciata

Dal 1988 gli uffici della Cancel-leria sono alloggiati in una pa-lazzina al numero 9 di LêPhung Hiéu Street, di proprietàdel Ministero degli Esteri viet-namita, certamente abitata asuo tempo da qualche funzio-nario coloniale. Restaurata, ri-modernata e ampliata all’iniziodel 2003, costituisce un interes-sante esempio dell’architetturafrancese di allora. Del resto, l’intera città è un mu-seo dell’edilizia 1870-1940, conquel leggero ritardo sulle modedella madrepatria che ne accre-sce l’innegabile fascino.

"La Vespa è popolarissima in questoPaese ed è considerata uno status sym-bol, alla stregua di nomi come Mercedeso Bmw nell'auto", spiega Matacotta.L'afflusso di investimenti diretti dall'este-ro è in forte crescita e l'anno scorso hatotalizzato 7,8 miliardi di dollari. Le mul-tinazionali in cerca di piattaforme pro-duttive asiatiche trovano nel Paeseun'ampia disponibilità di risorse umanea costi particolarmente accessibili. E'giudizio diffuso che sia la manodopera,sia i quadri locali siano tra i migliori del-l'Asia, contraddistinti da un atteggia-mento positivo. "Nei commenti delle im-prese con cui entro in contatto sentospesso rilevare come i vietnamiti sianopiù 'produttori' e meno 'commercianti' dialtri popoli asiatici", rileva Matacotta. Resta invece il problema della lingua.Poche persone, ad esempio, conosco-no veramente l'inglese. In cambio tuttihanno una grande voglia di imparare:sanno che la conoscenza di una linguastraniera può essere un'importante chia-ve di successo nella carriera. E anchel'apprendimento dell'italiano è visto confavore. "E' un'area di intervento che ri-tengo strategica: siamo riusciti a conclu-dere accordi con due università chehanno introdotto corsi di laurea in linguaitaliana e abbiamo aperto anche unascuola della Dante Alighieri che attual-mente ha circa 200 iscritti. Ci sono mol-tissime richieste in questo campo e ri-tengo che il Sistema Italia abbia grandeinteresse a coltivare questa opportunità.In particolare vorremmo mettere a di-sposizione più borse di studio e oppor-tunità di stages nel nostro Paese.

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Questa Newsletter, pubblicata a cadenza quindicinale, è realizzata da IlSole 24 Ore Radiocor in collaborazione con l’Ufficio Sostegno Impresedella Direzione Generale per la Cooperazione Economica della Farnesina: [email protected] www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese

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In questo ritengo che le imprese italianeche puntano a questo mercato, ci pos-sano aiutare. Gli imprenditori sono i pri-mi a sapere che aiutare i giovani stra-nieri a farsi una formazione in Italia e aconoscere il nostro Paese e la nostramentalità, è un investimento che neltempo dà importanti ritorni. E la spesaè, tutto sommato, contenuta. Aggiungoche, alla prova dei fatti, per le difficoltàdella lingua, è più facile che un vietna-mita impari rapidamente l'italiano che ilcaso opposto", spiega Matacotta.L'Italia piace. Arcobaleno ha portato inVietnam un primo contatto con la mu-sica moderna e classica, il cinema, lamoda, il design, la gastronomia, leuniversità e i centri di ricerca del no-stro Paese. "Un importante contributonella realizzazione di queste iniziativeè venuto anche da diverse Regioniche hanno colto l'occasione per aggre-gare imprese, istituzioni e realtà eccel-lenti dei rispettivi territori e farli cono-scere anche in questo Paese", sottoli-nea Matacotta.Da sottolineare anche il contributo da-to dalle imprese: da La Perla, che haanimato le sfilate di moda, alla Piaggioche ha organizzato a Hanoi una mo-stra storica dedicata al mito delle dueruote in Italia dall’ammiccante titolo:“l'Italia s'è Vespa”. La manifestazionesi è conclusa con un rally di appassio-nati per le strade della capitale. Il gui-datore che conduceva la sfilata avevauna fisionomia nota. Ammette Matacotta: "Come potevomancare? Sono anch'io un vespista, dasempre".

Il Vietnam ha una popolazione di oltre83 milioni di abitanti, nel quale coesi-stono un sud più avanzato e industria-lizzato e un nord più popoloso e mag-giormente dedito all'agricoltura. Il27,9% della popolazione vietnamita hameno di 15 anni e più del 60% ha me-no di trent'anni. Il tasso di alfabetizza-zione è molto elevato e il Paese è ca-ratterizzato da un'attenzione particola-re dei singoli, delle famiglie e delle au-torità verso il miglioramento del gradodi istruzione. Attualmente il 73% dellapopolazione vive ancora in aree ruralie l'agricoltura occupa tuttora il 53%della popolazione attiva. Ma l'urbaniz-zazione è destinata a crescere in mo-do massiccio nei prossimi anni.

Un tasso di crescita elevatoTra il 2002 ed il 2006 il pil reale è cre-sciuto del 7,7% in media. Il tasso d'in-cremento ha toccato l'8,4% nel 2005.Nel 2006 è stato pariall'8,2% per un totale60,9 miliardi di Usd, aprezzi correnti. Il Fon-do monetario interna-zionale (Fmi) prevedeche la crescita realesia del 7,6% nel 2007.Il pil pro capite è pari a725 dollari e il Gover-no mira a portarlo a1.050-1.100 Usd entroil 2010 e a trasformareil Paese in una nazio-ne industrializzata en-tro il 2020. Nel 2006produzione industrialepari a 44,6 miliardi didollari, è cresciuta a unritmo pari al 17%.

Stabilità macroeconomicaIl quadro macroeconomico appare so-stanzialmente stabile: il disavanzo del bi-lancio pubblico nel 2006 è stato pari al5% del pil, in lieve espansione rispettoall'anno precedente. Il tasso di inflazio-ne ha rallentato, portandosi al 6,6% nel2006. Secondo il Fmi dovrebbe asse-starsi attorno al 7,6% nel biennio 2006-7. Il dato è imputabile alla grandeespansione del credito e dell'attivitàeconomica e alla crescita dei prezzi deiprodotti petroliferi, semilavorati e ali-mentari nonché dei salari dei lavoratoripiù qualificati. Anche il saldo dei conticon l'estero è diventato positivo nel2006, grazie al crescente afflusso dicapitali esteri, al turismo e alle rimessedei lavoratori vietnamiti temporanea-mente o stabilmente residenti all'este-ro: quelli eseguiti tramite il canale ban-cario hanno raggiunto nel 2006 la cifrarecord di 4,8 miliardi di Usd, mentre se-condo alcune stime ammonterebbero aoltre 3 miliardi di Usd i fondi inviati nel

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Il grande risveglio del VietnamUn paese di 84 milioni di abitanti, con un tasso di sviluppo daTigre Asiatica, una forte apertura commerciale consolidata conl'ingresso, avvenuto quest'anno, nell'Organizzazione mondialedel Commercio

paese per vie non ufficiali. Le riservevalutarie hanno raggiunto un nuovomassimo, portandosi a 11,3 miliardi diUsd. Il debito estero ammonta a menodel 40% del pil, mentre il relativo servi-zio rappresenta il 5% del valore delleesportazioni di beni e servizi. Il debitopubblico del Vietnam denominato in va-luta straniera è quotato BB da Standardand Poor's. L'Organizzazione per lacooperazione e lo sviluppo economicoha ridotto la propria valutazione del ri-schio di credito del Vietnam dal livello 5al livello 4 nell' aprile 2007.

Un settore privato in rapido sviluppoIl settore privato copre il 32% dellaproduzione complessiva del Pasee esvolge un ruolo sempre più importantenell'economia, contribuendo a fornirela gran parte dei nuovi posti di lavoro,oltre un milione, creati ogni anno. Rilevante inoltre il peso delle impresea partecipazione o proprietà estera(38%). Anche il tasso di crescita dellaproduzione in volume è stato sensibil-mente più alto nelle industrie a pro-prietà privata (23,9% nel 2006) e inquelle a proprietà estera (18,8%) ri-spetto alle industrie a proprietà pubbli-ca (9,1%). Queste ultime sono investi-te da un processo di riforma che pro-cede con lentezza e vicende alterne.In particolare le imprese di Stato conti-nuano a detenere il quasi monopolio dimolti settori. E' il caso ad esempio delpetrolio, dei servizi di pubblica utilità,comprese le reti di distribuzione dell'e-nergia elettrica, e dei trasporti aerei eferroviari, Lo Stato riserva inoltre per sé almeno il50% della proprietà delle imprese ope-ranti nei settori produzione di energia,infrastrutture, telecomunicazioni e pro-duzione di acciaio e cemento. Le rifor-me in atto sono mirate a promuovereun maggior livello di competitività an-che in questi settori in modo da dimi-nuire progressivamente i sussidi stata-li. Appare evidente la tendenza a la-sciare in mano pubblica le aziende didimensioni maggiori. Ma anche le op-portunità per gli investitori stranieri dipartecipare alle privatizzazioni di quel-le minori sono estremamente limitate,soprattutto a causa della mancanza diinformazioni sufficientemente accuratesul reale stato delle aziende in que-stione.

Accordi di libero scambioL'adesione del Vietnam all'Organizza-zione Mondiale del Commercio, dive-nuta effettiva dal gennaio di quest'an-no rafforza sensibilmente la vocazionedel Paese ad affermarsi come piattafor-ma produttiva per esportare sia in Asiache in altre aree geografiche, con par-ticolare riguardo agli Usa. Tra il 2000 eil 2006 il valore delle esportazioni viet-namite negli Usa si è decuplicato, pas-

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Progetto finanziamentoin mln di usd

Costruzione 2 linee 876 **prioritarie (Ben thanh - ThamLuong e Ben Thanh -stazione autobus ovest)

Costruzione linea M3 210(Hung Vuong - Ly Thuong Kiet)

Costruzione linea M4 273(Lang cha - Van Thanh)

Costruzione linea M5 336(Ben Thanh-Sud)

Costruzione linea metro M6 168(Tao Dan - Stazione autobus est)

Costruzione linea tram T1 420(23 sept Park - Huang Trung Hok Monk)

Costruzione linea tram T2 240(23 september park - western bus stop)

Costruzione linea tram T3 300(Sai Gon Bridge - confine con provincia Dong Nai

Costruzione linea di tram T4 120(Hau Giang Ba Queo)

**Finanziamenti Giappone e Asian Development Bank

I progetti di metro e tram previstia Ho-Chi-Minh City entro il 2010della rete Trade Zone

Una strada di Hanoi

sando da 733 a 7.828 milioni di Usd.Con gli Stati Uniti è in vigore dal di-cembre 2001 un accordo bilaterale cheha aperto nuove opportunità al Paese,prevedendo tra l'altro, riduzioni tariffa-rie del 30-50% su oltre 250 prodotti.Non solo ma il Senato statunitense haapprovato lo status permanente di nor-male controparte commerciale, offren-do una piattaforma normativa e regola-mentare più certa e stabile agli scambitra i due paesi. Nel 2005 l'Unione Eu-ropea aveva sospeso, in vista dell'eli-minazione, le quote in materia di tessi-le e abbigliamento. Nel 2006 però laCommissione Europea ha avviato unaprocedura anti-dumping che ha com-portato l'adozione di dazi compensativifino all'ottobre 2008 pari al 10%.Ugualmente importanti sono gli impe-gni che il Vietnam ha assunto nel qua-dro dell'Afta (Association of South Ea-st Asian nations free trade area) e cheincludono una riduzione al 5% o menodei dazi all'importazione su oltre10.000 articoli e l'eliminazione delle re-strizioni quantitative e delle barrierenon tariffarie entro il 2012. Questo consentirà ai prodotti vietnami-ti di accedere a un mercato molto piùampio di quello domestico. Dell'Afta così come dell'Asean fannoattualmente parte Brunei, Cambogia,Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar,Filippine, Singapore, Tailandia e Viet-nam. Myanmar, Cambogia, Laos eVietnam. Ulteriore slancio alle relazio-ni economiche regionali dovrebbe deri-vare dai negoziati avviati dall'Associa-tion of South East Asian nations in vi-sta della realizzazione di zone di liberoscambio con la Cina e il Giappone en-tro il 2012. Il Vietnam fa inoltre partedell'area Asian Pacific economic co-operation (Apec) che raggruppa i prin-cipali paesi asiatici, Russia compresa,gli Stati Uniti e l'Australia che si propo-ne una completa liberalizzazione degliscambi, entro il 2010 per le economiepiù avanzate ed entro il 2020 per quel-le ancora in via di sviluppo.Partecipa anche al l'Asia Europe mee-

ting (Asem), che comprende i paesimembri dell'Unione Europea da un latoe 13 paesi asiatici dall'altro.

Un commercio (quasi) liberoNel 2006 le importazioni del Vietnamhanno raggiunto 44,9 miliardi di Usd conuna crescita del 21,4% rispetto al 2005 eun'incidenza sul pil pari al 73,8%. Leesportazioni ammontavano a 39,8 miliar-di (22,8%), con un deficit della bilanciacommerciale pari a 5,1 miliardi. La mediasemplice delle tariffe era pari 17,2% almomento dell'accessione all'Organizza-zione Mondiale del Commercio e dovreb-be scendere ulteriormente al 12,6%. No-nostante il grado di apertura commercia-le tra i più alti del Sud Est asiatico, alcu-ni settori rimangono ancora protetti. Ilgoverno si è riservato la possibilità di sot-toporre a dazi particolarmente elevati lebevande alcoliche, i prodotti a base di ta-bacco, il caffè solubile, gli autoveicolinuovi e usati e alcuni materiali da costru-zione. In alcuni settori, come ad esempiotabacco lavorato e derivati, petrolio e de-rivati, pubblicazioni periodiche, incisionifonografiche e cinematografiche e aero-mobili e loro parti, il commercio estero èsoggetto a monopolio pubblico. L'impor-tazione di altri prodotti, fra i quali armi,beni di consumo durevoli usati e alcunetipologie di pubblicazioni, è vietata. Nelcorso del 2007 è prevista la rimozionedel divieto sull'importazione di motoci-clette di cilindrata superiore ai 175 cm3.La maggior parte delle importazioni viet-namite è attualmente stata costituita damacchinari (14,8%), petrolio e altri com-bustibili (13,3%), acciaio (6,5%), materia-le elettrico, elaboratori elettronici e parti(4,6%), materiali per le industrie tessile edell'abbigliamento (4,3%) e materie pla-stiche (4,2%). Oltre il 70% delle importa-zioni vietnamite proviene da 8 Paesiasiatici, ovvero Cina, Singapore, Taiwan,Giappone, Corea del Sud, Tailandia, Ma-lesia e Hong Kong, che sono anche leprincipali controparti commerciali. Nelleesportazioni sono risultati particolarmen-te rilevanti il petrolio greggio (20,8% nel2006), il tessile e l'abbigliamento(14,6%), i prodotti agricoli (11%), le cal-zature (9%), i prodotti della pesca(8,4%), mobili ed altri prodotti in legno(4,9%) e i prodotti elettronici (4,3%). Nor-damerica, Giappone e Unione Europeahanno assorbito attorno al 50% delleesportazioni vietnamite, mentre la Cina èandata assumendo una crescente impor-tanza come mercato di sbocco.

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Crescente afflusso di investimenti esteriDall'introduzione della legge sugli in-vestimenti esteri nel 1987 a fine 2006sono stati approvati oltre 6.800 pro-getti di investimenti stranieri, con uncapitale di 60,5 miliardi di Usd. Inrealtà solo poco meno della metà sonostati gli investimenti realmente effet-tuati nel periodo, per complessivi 28,8miliardi.Nel 2006 sono stati approvati 833 pro-getti con un capitale investito di oltre7,8 miliardi di Usd A tale cifra va ag-giunto l'incremento di capitale degli in-vestimenti già avviati, per 2,3 miliardidi Usd, che ha portato il totale annualea 10,2 miliardi di Usd, cifra record de-gli ultimi nove anni e quasi doppia ri-spetto al 2005. Tra i principali paesi diprovenienza degli investimenti finoraeffettuati in Vietnam figurano Taiwan,Singapore, Corea del Sud, Giappone eHong Kong. Nel corso del 2006 il 75%dei nuovi investimenti esteri, che con-tava per l'84% del capitale investito, siè concentrato in dieci province: quellemeridionali, con Baria - Vung Tau, HoChi Minh City e Binh Duong in testa, siconfermano le prime per attrazione dinuovi investimenti, mentre continua lacrescita delle province settentrionali(Ha Tay, Hanoi, Hai Duong) e centrali(Da Nang). Ma soprattutto si sta verifi-cando cambiamento qualitativo degliinvestimenti esteri: se in una prima fa-se riguardavano prevalentemente ilsettore delle costruzioni (hotels, uffici,centri commerciali, appartamenti in zo-ne turistiche e aree urbane), peraltroancora in forte espansione, dalla finedegli anni '90 sono stati effettuati in mi-sura crescente investimenti di caratte-re industriale, in particolare nell'indu-stria leggera. È inoltre aumentata l'in-cidenza dei progetti di piccole dimen-sioni, con capitale al di sotto di 50 mi-lioni di Usd. La media del capitale in-vestito per ciascun nuovo progetto nel2006 è stata di 9,4 milioni di Usd. Ne-gli ultimi anni gran parte dei nuovi in-vestimenti esteri sono stati effettuatinegli oltre 130 tra parchi industriali edexport processing zones presenti nelPaese, dove è praticata la politica del-lo "sportello unico", che snellisce leprocedure burocratiche, e vige un trat-tamento fiscale di maggior favore.

Il supporto delle istituzioni internazionaliIl Vietnam gode di un forte supporto del-le istituzioni multilaterali e bilaterali (so-prattutto Giappone e Francia). Alla confe-renza dei donatori svoltasi a dicembre2006 sono stati annunciati impegni peruna cifra record di oltre 4,45 miliardi diUsd, mentre si stima che nel 2005 sianostati effettivamente erogati circa 1,8 mi-liardi. In particolare. La Banca Mondialeha lanciato all'inizio del 2007 la nuovastrategia di assistenza al Paese per il pe-riodo 2007-2011 incentrata sui quattro pi-lastri del miglioramento del business en-vironment, il rafforzamento dell'inclusio-ne sociale, l'incremento delle capacità digestione delle risorse naturali e dell'am-biente ed il miglioramento della gover-nance. La Banca prevede prestiti a tassoagevolato per un ammontare di circa 900milioni didollari all'anno nel quinquennio.Attraverso la International Finance Cor-poration, il Gruppo Banca Mondiale con-tinuerà a favorire, con investimenti di cir-ca 100-150 milioni di dollari l'anno, la par-tecipazione di investitori privati allo svi-luppo delle infrastrutture ed alla privatiz-zazione delle imprese di Stato.La Banca Asiatica di Sviluppo (Adb) haapprovato, a fine settembre 2006, un do-cumento di programmazione dell'assi-stenza al Vietnam che punta a migliorarela gestione della spesa e delle risorsepubbliche, inclusa la lotta alla corruzione,e l'aumento del peso del settore privatosul complesso degli investimenti, non so-lo attraverso la modernizzazione del qua-dro normativo ma anche con il finanzia-mento di infrastrutture. Per il triennio2007-2009 è prevista l'erogazione al set-tore pubblico di 3 miliardi di Usd attraver-so 27 progetti. Inoltre, nell'ambito deiprogrammi di assistenza multi-paese allaregione del delta del Mekong l'Adb hamesso in conto l'erogazione di ulteriori970 milioni di Usd. La Commissione Eu-ropea prevede di destinare al Vietnam,nel periodo 2007-2010 circa 160 milionidi euro in aiuti allo sviluppo. Il 40% di talifondi servirà al sostegno delle strategiedi riforma e riduzione della povertà trami-te lo strumento dei Poverty ReductionSupport Credit, il 40% al sostegno delsettore sanitario, prevalentemente darealizzarsi attraverso forme di sostegnoal bilancio e il rimanente 20% all'assi-stenza tecnica in materia commerciale.

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che colleghino le principali citta', i porti edi principali posti di confine.L'investimento necessario e' stimato in20 miliardi di dollari per il periodo 2005-2015 con la realizzazione di almeno 6mi-la km. Ora, Asian Development Bankha messo a dipsosizione un finanziamen-to di 14 milioni di dollari per la per lamessa a punto di un piano integrato chepreveda l'utilizzo di foormule di partner-ship pubblico - privato . La principale delle infrastrutture in pro-gramma e' l'autostrada Nord-Sud da Ha-noi ad Ho Chi Minh City per la cui realiz-zazione il Primo Ministro Dung ha già co-minciato a dialogare con il Governo e al-cune imprese giapponesi. Prevede unduplice tracciato con un ramo orientale,che grosso modo correrebbe parallelo al-l'attuale National Highway per una lun-ghezza complessiva di oltre 1.800 km e

Seimila km di autostradeDovrebbero essere costruite entro il2015 anche con la partecipazione dicapitali privati. Una dorsale Nord - Sudcon due diramazioni e due direttrici daHanoi in direzione della Cina.

La rete stradale vietnamita attualmentemisura circa 225 mila chilometri, ma e'largamente inadeguata alle esigenze disviluppo del Paese. In particolare le co-siddette highways, grosso modo equipa-rabili alle nostre strade statali misuranocomplessivamente 21mila km. Sono ar-terie congestionate dal traffico locale deivillaggi che attraversano e per questomotivo sono anche particolarmente peri-colose. In questo contesto, il Governo hadeciso di dare la priorita' allo sviluppo diun sistema di autostrade (expressways)

Vietnam: è l'ora delle infrastrutture

Il settore delle infrastrutture stradali figura anchetra le aree di intervento prioritarie prescelte per ilVietnam dalla Banca Mondiale. L'aspetto interes-sante di questo coinvolgimento è che anche se alfinanziamento dei lavori partecipano altri soggetti,i relativi appalti sono sottoposti a procedure di ga-ra pubblica. Di seguito sono indicati i principali pro-getti avviati o da avviare.

Mekong Transportation and Flood ProtectionProjectL'avvio risale a otto anni fa ma ci sono stati forti ritar-di negli interventi sulla highway 1 e resta da applatreun ultimo tratto di lavori per circa 50 km di strade

Road Network Improvement Project E' stato approvato nel 2003 e dovrebbe esserecompletato l'anno prossimo ma i crediti per 230 mi-lioni di dollari da parte della Banca hanno sinoraavuto un limitato tasso di esborso, a causa di len-tezze connesse all'aggiudicazione di appalti.

Road Safety ProjectE' un progetto da 31 milioni di dollari, approvato nelgiugno 2005, che si concentra prevalentemente suazioni di capacity building per le Autorita' locali eper promuovere la sicurezza stradale. Include an-che una componente di lavori per migliorare la si-curezza in tre corridoi chiave.

Third Rural Transport Project Approvato nel febbraio 2006, mira alla riabilita-zione e al miglioramento di circa oltre 3mila km distrade locali nelle aree rurali in 33 province delnord e del centro del Paese. Dovrebbe conclu-dersi nel 2011.

Mekong Transport Infrastructure ProjectGli interventi riguarderanno circa 94 km di stra-de statali, in cui si realizzeranno l'innalzamentodi alcuni tratti e la costruzione di 22 ponti. Il pro-getto avra' un costo complessivo di 306 milionidi dollari. In parallelo è previsto anche un inter-vento di miglioramento dei i trasporti fluviali nelDelta del Mekong con un finanziamento dellaBanca Mondiale pari a 87 milioni di di dollari.

Danang Priority Infrastructure investmentProjectE' incentrato sul miglioramento delle infrastruttureattorno a Danang, con interventi su strade e ponti.Il finanziamento previsto e' di 100 milioni di dollari.

Hanoi Urban transport ProjectLa valutazione Ambientale è stata ultimata nel-l'ottobre 2006 e il progetto includera' una com-ponente di 110-120 milioni per l'ammodernamen-to della rete stradale della capitale

Gli interventi della Banca Mondiale

un ramo occidentale, lungo la Ho Chi MinhHighway per una lunghezza di poco supe-riore. Nei piani del Ministero dei Trasporti idue tracciati dovrebbero essere sviluppatipressoche' contemporaneamente. NelNord del Paese, il progetto principale ri-guarda i collegamenti della capitale Hanoie del porto di Haiphong con la Cina nel-l'ambito del cosiddetto del corridoio Kun-ming. Da Hanoi partirebbero due auto-strade: una fino alla città di Lao Cai si-tuata al confine cinese e collegata a Kun-ming con un investimento previsto di 630milioni di dollari. E un'altra in direzione diHaiphong. E' gia' stato predisposto un ma-sterplan, ma, allo stato attuale, sono statereperite risorse solo per il finanziamentodella sezione Lao Cai fino a Viet Tri, colcontributo della Asian Development Bank.

E' inoltre stato elaborato un piano perun'ulteriore autostrada che colleghi Hanoicon Lan Son in direzione della Cina nord-orientale fino a Kunming, per il quale leautorità vietnamite puntano a ottenereuna partecipazione di investitori stranieri.Particolare rilevanza per l'industria turisti-ca avra' inoltre l'autostrada di 146km chedovra' collegare l'aeroporto di Noi Bai conla baia di Halong. Il costo previsto è di220 milioni di dollari. Anche questo pro-getto dovrebbe realizzarsi con la parteci-pazione privata in forma BOT (build, ope-rate and transfer). Al centro del Paese unprogetto prioritario e' il collegamento tra

Danang e Quang Ngai: la lunghezza è disoli 160 km ma le difficoltà del territoriofanno prevedere un costo di 500 milioni didollari. Al Sud sono considerati prioritari ilcollegamento autostradale di 103 tra HoChi Minh City e Vung Tau passando perLong Thanh dove verra' realizzato il nuo-vo aeroporto. Il costo previsto è di 404milioni di dollari e anche in questo caso sipunta all'apporto di investimenti stranieriin forma bot. Da rilevare che il nuovo ae-roporto di Vung Tao, sulla costa, dovreb-be essere inserito in un corridoio multi-mediale in direzione di Ho Chi Minh City,Phnom Penh e Bangkok.

Ferrovie: una rete da (ri) costruireAttualmente misura poco più di 3milakm in massima parte a scartamento ri-dotto. Saranno costruite sei nuove li-nee e ammodernate quelle esistenti.Investimenti anche nel materiale rotabi-le e nell'industria ferroviaria.

La rete ferroviaria vietnamita misuracomplessivamente 3112 km, dei quali2634 a scartamento ridotto e 478 a ascartamento standard (1435mm). Tutta la rete e' a binario unico e non elet-trificata e si articola in 6 linee principali. La piu' importante e' la cosiddetta "lineadell'unificazione" da Hanoi ad Ho Chi Minh

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Progetto Agenzia Periodo Investimento previsto(milioni di Usd)

Linea Nord Sud Ministero dei Trasporti 2006-2012 35.000

Spraelevata Trang Bom - Hoa Hung Ministero dei trasporti 2006-2012 700

Sopraelevata (monorotaia) Ministero dei Trasporti 2006-2012 650Yep Vien - Ngoc Hoi

Raddoppio ed elettrificazione Ministero dei Trasporti 2006-2012 450Hanoi - Hai Phong

Linea Bien Hoa - Vung Tau Ministero dei Trasporti 2010 300

Linea Saigon - Loc Ninh Ministero dei Trasporti 2006-2009 150

Modernizzazione segnaletica Ministero dei Trasporti 2007 120linea Vinh - Ho Chi Minh City

Modernizzazione segnaletica Ministero dei Trasporti 2007 65sulla linea del Nord

Linea ferroviaria urbana Ministero dei Trasporti 2006-2010 300Hanoi - Ha Dong

Linea Dong Nai - Bao Loc Lam Dong People's committee 2006-2010 300

Riabilitazione linea Lam Dong People's committee 2006-2010 300Thap Cham - Dalat

PROGETTI FERROVIARI PROGRAMMATI

City, per una lunghezza complessiva di1762 km che vengono attualmente coper-ti in circa 30 ore. Le uniche linee interna-zionali sono quelle che conducono in Ci-na, attraverso Lao Cai sino a Kunming eattraverso Lang Son verso Nanning.

La Vietnam National Railways Corpora-tion (VNR) posta sotto il controllo del Mini-stero dei Trasporti gestisce l'intero settore,sia per quanto riguarda le infrastrutture chei mezzi circolanti. Nel corso del 2005 e' sta-ta avanzata all'Assemblea Nazionale unaproposta di aprire la VNR alla partecipazio-ne straniera, ma tale prospettiva appare an-cora lontana. Nel piano di sviluppo dei tra-sporti ferroviari in vista del 2020 sono statifissati obbiettivi ambiziosi di rinnovamentodella rete esistente e sviluppo di nuove lineee di modernizzazione del materiale rotabile,al fine di portare entro il 2020 la velocita' me-dia di 120 km/h per i treni passeggeri e di 80km/h per i convogli merci.

I progetti di ammodernamento della reteincludono:- la riabilitazione completa delle lineeesistenti, in particolare quella tra Hanoi eHo Chi Minh City- la costruzione di una nuova linea Hanoi -Ho Chi Minh a scartamento standard, per-corsa da treni ad alta velocita', al fine di por-tare il tempo di percorrenza a circa 10 ore- l'elettrificazione della linea Hanoi- HaiPhong- il raddoppio e l'elettrificazione delle li-nee Hanoi - Vinh e Ho Chi Minh City -Nha Trang- la costruzione delle nuove linee: YenVien - Cai Lan, Yen Bai - Bac Thai, Da-lat - Thap Cham, Ho Chi Minh City - VungTau e Ho Chi Minh City - Loc Ninh, alconfine con la Cambogia per il collega-mento con la Trans-Asia Railway e- la costruzione di reti ferroviarie urbanead Hanoi ed Ho Chi Minh City

Ulteriori interventi infrastrutturali riguarda-no la modernizzazione dei sistemi di tele-comunicazioni e di segnalazione, il rinno-vamento delle stazioni e l'automazione deipassaggi a livello. L'insieme di questi pro-getti richiederà investimenti attualmentestimati in oltre 5 miliardi di euro.Per quanto concerne il materiale rotabile,la VNR prevede l'acquisizione di nuovelocomotive ad elevata potenzaIl Governo intende anche promuovereimportanti ricadute industriali con investi-menti in fabbriche per l'assemblaggio dilocomotive e la costruzione di vagoni eparti di ricambio. In questi settori, il Viet-nam intende acquisire anche una signifi-cativa capacità di esportazione sui mer-cati asiatici.

Prevista anche la modernizzazione delleofficine di manutenzione del materiale rota-bile. La previsione degli investimenti richie-sti per questa componente del piano ferro-viario vietnamita è di circa 3,3 miliardi. E'evidentemente che la disponibilità dei capi-tali indicati riveste un'importanza cruciale.Attualmente il Vietnam puo' attualmentecontare su consistenti finanziamenti bilate-rali da parte soprattutto del Giappone checon fondi di aiuto pubblico allo sviluppo per160 milioni di dollari ha finanziato la riabili-tazione di una serie di ponti sulla linea nordsud, e che con un prestito della JBIC (Ja-pan Bank of International Cooperation)di altri 160 milioni di dollari sosterra' la risi-stemazione di altri 44 ponti sulla stessa li-nea. La Francia ha concentrato il suo so-stegno sul rinnovamento completo della li-nea Hanoi - Vinh. Riguarda in particolare lamodernizzazione del sistema di segnala-zioni e telecomunicazioni per 50 milioni dieuro e la fornitura di equipaggiamento perla manutenzione della rete, mentre e' allostudio un progetto di rinnovamento com-pleto delle infrastrutture su tale linea, il suicosto stimato e' di circa 100 milioni di euro.

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On-lineConsultate il dossier sulle infrastrutture del Vietnam, a cura dell'Ambasciata d'Italia a Hanoi,nel sistema informativo ExTender. Anticipazioni di gare e grandi progetti sui mercati esteri, studi settoriali, programmi pluriennalidi sviluppo e strategie Paese sono disponibili sul sito della Farnesina:http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese/DiplomaziaEconomica

PER MAGGIORI INFORMAZIONI contattare:EXTENDER Unità Operativa Centrale

Ministero degli Affari EsteriTel. 06-36913935/7318

E-mail: [email protected] [email protected]

Il Governo francese ha inoltre concessoprestiti c destinati all'ammodernamento del-le officine di manutenzione delle locomotive(6,7 milioni di euro) e per la risistemazionedi quattro tunnel (13,3 milioni di euro). Inol-tre, assieme alla Banca Asiatica di Svilup-po, cofinanzia l'ammodernamento della li-nea Yen Vien - Lao Cai.

E' in arrivo anche l'alta velocitàDa Hanoi a Ho Chi Minh City in 10 ore.Investimento da 33 miliardi di dollari inpiù tranches. Governo e aziende giap-ponesi già in pista.

Un progetto a parte è quello sottopostonel dicembre 2006 al Governo di Hanoidalla Vietnam Railways Corporation hauna proposta per la costruzione di una li-nea ferroviaria ad alta velocita' di1.630km tra Hanoi e Ho Chi Minh City,con l'obbiettivo di ridurre i tempi di per-correnza cge attualmente supera le 30ore a circa a 10 ore. Il progetto sara' de-finito con l'aiuto di consulenti giapponesi. Il costo complessivo del progetto e' sti-mato in oltre 33 miliardi di dollari. E' pre-vista la realizzazione dell'opera in due fa-si: nella prima saranno costruite le sezio-ni attualmente con maggior traffico Sitratta delle tratte Hanoi-Vinh, Nharang -Ho Chi Minh City e Hue - Da Nang. Il Primo Ministro Nguyen Tan Dung inoccasione della sua visita a Tokyo e del-l'incontro bilaterale ad Hanoi con l'omolo-go giapponese in occasione del Verticeasiatico dei Paesi Apec ha invitato il go-verno e le imprese giapponesi ad investi-re nello sviluppo dei collegamenti ferro-viari e stradali lungo l'asse nord-sud e daparte giapponese e' stato confermato ilforte interesse a finanziare il progetto,sebbene e' prevedibile che il Giapponeda solo non sara' in grado di fornire l'in-tero ammontare finanziario richiesto.

Il Vietnam volerà più in altoSono in funzione 21 aeroporti. Il trafficocresce ogni anno del 12%. Previsti seinuovi scali internazionali

La Vietnam Civil Aviation Administra-tion (CAAV), attraverso tre autorita' re-gionali (Northern, Middle e Southern Air-port Authority) gestisce un totale di 21 ae-roporti nel Paese, di cui tre internazionali:

Noi Bai (Hanoi), Tan Son Nhat (Ho ChiMinh City) e Danang (prevalentementeper voli regionali). Il traffico aereo nelPaese e' cresciuto in media del 12% al-l'anno in 5 anni, ponendo a dura prova lestrutture esistenti. I piani ufficiali prevedo-no entro il 2020 l'espansione degli aero-porti esistenti e la costruzione di nuovestrutture, con l'obbiettivo di dotare il Pae-se di un totale di 26 aeroporti, portando a6 il numero di quelli internazionali. Al Norddovrebbe essere realizzato entro il 2010 ilsecondo terminal dell'Aeroporto di NoiBai, per un costo complessivo di 297 mi-lioni di dollari, che dovrebbe far crescerela capacita' da 4 a 12 milioni di passeg-geri all'anno. Sono inoltre in progetto lariabilitazione dell'aeroporto di Gia Lam ela costruzione di nuovi aeroporti nelle pro-vince di Lao Cai e Quang Ninh.Al centro un nuovo aeroporto internazio-nale e' previsto per servire la zona indu-striale di Chu Lai. Nel 2004 è stato ancheultimato uno studio di fattibilita' per la co-struzione di un secondo terminal all'aero-porto di Danang, attualmente al limitedella sua capacita'. Il costo complessivodell'opera, che farebbe crescere la capa-cita' della struttura da 1,5 milioni di pas-seggeri l'anno a 4 milioni, e' stimato in 70milioni di dollari, per i quali la Middle Air-port Authority cerca finanziamenti.Al Sud e' quasi ultimata la costruzione ilnuovo terminal dell'aeroporto Tan SonNhat ad Ho Chi Minh City, finanziata dal-la JBIC e costata 220 milioni di dollari.Poiche' l'Aeroporto si trova a ridosso del-l'area abitata non saranno possibili ulte-riori ampliamenti: le autorita' hanno per-cio' previsto la costruzione di un secondoaeroporto internazionale, da realizzarsi aLong Thanh, nella provincia di Dong Naia circa 40 Km da Ho Chi Minh City. Il pro-getto prevede un complesso con 4 termi-nali, da costruirsi in fasi distinte a partiredal 2010 e il primo terminal dovrebbe es-sere operativo nel 2015. Una volta ulti-mata, la struttura sara' in grado di acco-gliere 80 milioni di passeggeri all'anno. Sistima che l'investimento necessario perciascun terminal sara' di 2 miliardi di dol-lari. Imprese tedesche hanno manifesta-to l'interesse ad investire nel progetto.Nel 2007 dovrebbe inoltre cominciare lacostruzione di un aeroporto internaziona-le Duong To, sull'isola di Phu Quoc, par-te del progetto di sviluppo turistico inten-sivo dell'isola. Il costo complessivo delprogetto e' stimato in circa 150 milioni didollari e la Southern Airport Authoritye' attualmente alla ricerca di investitori.

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Al Centro è previsto l'ammodernamentoe l'ampliamento dei porti di Cua Lo, NghiSon, Vung An, Cha May, del gruppo por-tuale di Danang (Tien Sa e Lien Chieuper complessivi 150 milioni di dollari ) ol-tre a quelli di Quy Nhon, Nha Trang eDung Quat, la cui costruzione e' iniziatanel luglio 2006 Ky Ha, Khanh Hoa.Il piu' grande progetto riguarda la costru-zione di un porto di acque profonde aVan Phong, nella provincia di Khanh Hoa(a circa 70 Km da Nha Trang) che do-vrebbe essere in grado di accogliere na-vi sino a 240.000 tonnellate e che si vor-rebbe diventasse un nuovo hub regiona-le: l'investimento complessivo previsto e'di 550 milioni di dollari e le autorita' inco-raggiano la partecipazione di investitoristranieri (con la formula BOT). Non e' an-cora stata fissata una data per la costru-zione, che dipendera' dalle risorse chepotranno essere mobilitateAl Sud si punta a modernizzare o costrui-re entro il 2010 i gruppi portuali di Saigon(per portarne la capacita'a 25 milioni ditonnellate all'anno) Vung Tau, Cai Mep -Thi Vai e Can Tho. In particolare sara' svi-luppato il nuovo porto di Ho Chi Minh Citya Cat Lai ed Hiep Phuoc, in un 'area scel-ta per meglio servire le zone industrialidelle province di Ho Chi Minh City, DongNai, Binh Duong e Ba Ria Vung Tau.Phuoc e P&O Ports in joint venture svi-lupperanno un nuovo terminal per contai-ner a Hiep. Il nuovo complesso portuale diCai-Mep Thi Vai dovrebbe essere realiz-zato entro il 2010 per accogliere navi sinoa 80.000 tonnellate. I 4 terminal previstisaranno realizzati dal Ministero dei Tra-sporti con fondi dell' APS giapponese e diSaigon Port, in joint venture con investi-tori stranieri, rispettivamente, PSA (Singa-pore), Maersk Sealand (Danimarca) eSSA (Usa).

Oltre ai progettisuindicati, diver-se province han-no presentatoprogetti di svi-luppi dei porti,da finanziare at-traverso fondi diaiuti pubblici allosviluppo, traqueste AnGiang, KhanhHoa, QuangNgai, Quang Tri,Thanh Hoa, lecitta' di Danang

Si allarga la via del mareIn cinque anni il traffico marittimo è sali-to da 83 a 139 milioni di tonnellate anno.Entro il 2020 salirà a 480 milioni. Sono inatto o previsti ampliamenti in buona par-te dei 136 terminali del Paese. A VanPhong un nuovo porto in acque profondeaccoglierà navi fino a 240mila tonnellate.

Il sistema portuale in Vietnam consta at-tualmente di 34 porti marittimi con 126 ter-minali con una lunghezza complessivadelle banchine pari a soli 35 km. Il sistemasi trova a far fronte ad un incremento con-sistente del traffico merci passato da 83milioni di tonnellate nel 2000 a 139 milioninel 2005 e che dovrebbe raggiungere, se-condo stime della National Maritime Ad-ministration (Vinamarine) 265 milioni nel2010 e 480 nel 2020. Attualmente i princi-pali porti marittimi sono Haiphong al nord,Danang al centro e Saigon al Sud, que-st'ultimo risulta quello col maggior traffico.I porti attualmente esistenti possono ospi-tare solo navi di portata ridotta a causadella scarsa profondita'.Attualmente i piani di sviluppo prevedono:Al Nord l'ampliamento del Porto diHaiphong, affinche' entro il 2010 possaaccogliere navi di 10.000 tonnellate eraggiunga una capacita' di 10 milioni ditonnellate l'anno. Le autorita' portuali diHaiphong stanno inoltre investendo nellosviluppo del porto di Dinh Vu, ancora pri-vo di strutture per la movimentazione deicontainer. Nel frattempo si prevede diampliare entro il 2010 il porto di Cai Lan(Provincia di Quang Ninh) affinche' sia ingrado di ospitare navi da 40-50.000 ton-nellate . Vinamarine prevede la realizza-zione di un nuovo porto a Lach Huyenper navi da30-50.000 tonnellate

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Progetto Periodo Investimento previsto

(milioni di Usd)

Espansione del porto di Cai Lan - fase 2 2006-2007 50

Studio di fattibilita' porto di Van Phong 2006-2010 15

Costruzione porto di Lien Chieu 2010 150

Ammodernamento porto Danang fase 2 2006-2011 10

Costruzione porto di Phu My - Cai Mep 2006-2011 270

Sistema VTS per accesso ai porti di Hai Phong, 2006-2010 25Quang Ninh e della regione centrale

Costruzione sistema EDI in alcuni porti principali 2006-2008 50

Costruzione porto d'accesso a nord 2006-2010 250

PROGETTI PORTUALI PROGRAMMATI DA VINAMARINE

e Can Tho. Da parte di diversi partnerstranieri, tuttavia, e' stato raccomandatoalle Autorita' vietnamite di concentrare lerisorse e gli sforzi su alcuni porti strategi-ci nelle tre regioni, evitando la dispersio-ne in molteplici progetti. Lo sviluppo deiporti richiedera' anche il miglioramentodelle infrastrutture collegate, quali ma-gazzini, "inland clearance depots" e vied'accesso.

La rivoluzione nei trasporti urbaniNuove metropolitane e servizi di tra-sporto a hanoi e Ho - Chi - Minh City

Hanoi La capitale, la cui popolazione e'stimata tra i 3 ed i 4 milioni di individui,sta attraversando un periodo di rapidaespansione, con la continua costruzionedi nuove aree residenziali e un forte in-cremento della popolazione e del trafficodi veicoli. Si calcolano infatti oltre un mi-lione di motocicli in circolazione, mentre ilnumero di auto, ancora limitato a qualchemigliaio, e' destinato ad aumentare conla crescita delle disponibilita' economi-che, oltre al traffico commerciale che at-tualmente deve attraversare la citta'. So-no percio' in corso alcuni interventi permigliorare la circolazione urbana incen-trati sullo sviluppo dei trasporti collettivi ela costruzione di nuove strade. Per quan-to riguarda lo sviluppo delle linee di auto-bus urbane, dopo una razionalizzazionedel servizio, che ha determinato nel 2001alla costituzione di un'unica azienda mu-

nicipale (Transerco), il numero di autoli-nee e' stato portato in pochi anni a 42 li-nee, con oltre 700 veicoli in servizio.La Banca Mondiale sta finanziando unprogetto per la costruzione di due lineepilota di Bus Rapid Transit, con corsiededicate. Contestualmente, le autorita'cittadine di Hanoi hanno comunicato lacostruzione di nuove strade che circon-deranno il centro cittadino finanziatedalla Banca Mondiale (200 milioni didollari) e con prestiti giapponesi dellaJBIC (400 milioni di dollari). Sara' co-struito anche un nuovo ponte (NhatTan) sul Fiume Rosso per il quale sonodisponibili finanziamenti giapponesi.Nella Country Strategy 2007-2010 dell'Asian Development Bank e' indicatal'intenzione di finanziare la costruzionedell'Hanoi Ring road con un prestito nel2011, preceduto da un progetto di assi-stenza tecnica nel 2009. Il progetto dipiu' ampio respiro,con un orizzontetemporale ancora incerto è la costru-zione di una rete metropolitana. Si ipo-tizza la realizzazione di 7 o 8 linee tra il2020 ed il 2030, purche' vengano repe-riti i fondi necessari. Al momento vi so-no tre progetti definiti: la costruzionedella prima linea, che connettera' ilquartiere di Nhon alla Stazione ferro-viaria di Hanoi, che partira' nel 2007.La linea, della lunghezza di 12 km, dicui 3 in sotterranea e 16 stazioni e sa-ranno impiegati convogli in grado diviaggiare ad 80 km/h. Il progetto rice-vera' finanziamenti dalla Francia, conun prestito a garanzia sovrana di 200milioni di euro e fondi di cooperazione

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Progetto Agenzia Periodo Investimento previsto

(milioni di Usd)Strade e ponti

Ammodernamento Belt Road N° 3 e 4 Comitato Popolare di Hanoi 2006-2010 850

Costruzione Ponte Nhat Comitato Popolare di Hanoi 2006-2009 200*

Costruzione Ponte Tu Lien Comitato Popolare di Hanoi 2010 180

Infrastrutture per i trasporti urbani fase II Comitato Popolare di Hanoi 2006-2010 206

Ferrovie metropolitane

Linea Nhon - Stazione di Hanoi Comitato Popolare di Hanoi 2006-2010 500**

Costruzione Linea metro leggero Ministero dei Trasporti 2006-2010 400***Hanoi -Ha Dong

Sopraelevazione linea ferroviaria nord-sud Ministero dei Trasporti 2006-2012 650(Yen Vien - Ngoc Hoi) fase 1

Sopraelevazione linea ferroviaria nord-sud Ministero dei Trasporti entro 2020 550*(Yen Vien - Ngoc Hoi) fase 2

Metropolitana Sotterranea Comitato popolare di Hanoi 2006-2010 600

* Finanziamenti Giappone ** Finanziamenti Francia *** Finanziamenti in corso con Cina

I PROGETTI PER L'AREA URBANA DI HANOI

allo sviluppo per 80 milioni. Il Governovietnamita dovra' fornire (o reperire) irestanti 225 milioni di euro necessariper l'investimento. Il progetto e' in ritar-do ed e' in dubbio la possibilita' che siacompletato entro il 2010 come previsto.La seconda linea dovrebbe essere piu'lunga ed unire giungere sino ad Ha Tayper complessivi 30 Km. Per tale progetto non e' ancora statodefinito un finanziamento. I progettiper lo sviluppo delle altre linee sonoancora ad uno stadio preliminare. Si di-scute anche di un progetto di metroleggero dal centro di Hanoi ad HaDong, per il quale deve essere ancoraconfermata la disponibilita' di un finan-ziamento da parte cinese.La Banca Asiatica di sviluppo potrebbeconcedere un prestito di 120 milioni didollari per lo sviluppo del sistema percomplessivi di 590 milioni di dollari di cui370 dovrebbero provenire da cofinanzia-tori. Il progetto della metropolitana sotter-ranea di Hanoi potrebbe beneficiare an-che di presititi concessionali giapponesi.Nel corso di un seminario organizzato adHanoi nel dicembre del 2006 organizzatodal Ministero dei Trasporti con l'agenziagiapponese JETRO e' stato presentato unprogetto di creazione di una ferrovia urba-na lungo l'asse nord-sud, che colleghi ilcentro di Hanoi con l'area residenziale diDomg Anh, l'aeroporto di Noi Bai e la hi-ghway n.6. Il progetto prevede la realizza-zione tra il 2013 ed il 2018 di una linea di41,5 km con 28 stazioni per un investi-mento complessivo di 2,8 miliardi di dollariHo Chi Minh City La metropoli del sud,che conta oltre 6,2 milioni di abitanti edun livello di sviluppo superiore rispetto al-la capitale, con la conseguente esplosio-ne del traffico, sta progettando la realiz-zazione di una rete di metropolitana e dinuove linee di tram.

Per quanto riguarda la metropolitana, ilpiano del Comitato Popolare di Ho ChiMinh City prevede una rete composta dasei linee da realizzarsi entro il 2020. L'in-vestimento previsto per la realizzazionedel progetto e' di oltre 5 miliardi di dollari:i fondi dovranno essere reperiti da fontisia pubbliche che private. In questo con-testo sono stati sin qui condotti alcunistudi di fattibilita' finanziati con fondi dicooperazione allo sviluppo giapponesi,tedeschi e inglesi. La autorita' cittadine hanno chiesto unprestito per la realizzazione delle primedue linee che dovrebbero essere realiz-

zate entro il 2010 e la Banca Asiatica diSviluppo ha approvato nell'ottobre 2006un progetto di assistenza tecnica per 2milioni di dollari, finanziato sul Fondospeciale giapponese.Dovra' fornire alla Municipalita' un ma-sterplan consolidato per la rete metropo-litana e per la massimizzazione del suoutilizzo, realizzare i disegni tecnici preli-minari e definire gli standard tecnici edoperativi e formulare proposte per l'im-plementazione del progetto ed il suo fi-nanziamento. Sulla base di tale progetto,la Banca, oltre a fornire capitali per l'in-vestimento finanziera' la realizzazionedei disegni dettagliati e la preparazionedei documenti di gara. Il progetto di assi-stenza tecnica dovrebbe concludersi en-tro la fine del 2007: Particolarmente im-portante è la fase "ingegneristica" del la-voro, durante la quale saranno definite lespecifiche tecniche e formulate previsionidi costo per i lavori civili, la rete ferrovia-ria ed i servizi elettrici e meccanici, ivicompresi la fornitura di energia elettrica,i sistemi di segnalazione e i sistemi diemissione e gestione dei biglietti. E' evi-dente che i risultati di tale fase avrannoun impatto significativo anche sulla pro-gettazione delle altre linee previste. La Banca Asiatica prevede la concessio-ne, probabilmente nel 2007, di un presti-to per 500 milioni di dollari per l'avvio del-la realizzazione. Le autorita' locali do-vrebbero contribuire con 190 milioni didollari, mentre 250 milioni di dollari do-vrebbero provenire da cofinanziatori. E'già stato segnalato l'interesse di una so-cieta' spagnola ad investire nella costru-zione e Siemens ha indicato la possibi-lita' di mobilitare finanziamenti pubbliciper lo stesso progetto. Anche da parte ci-nese si sta valutando la possibilita' di fi-nanziare la costruzione di una o piu' li-nee. Infine è da rilevare che nell'ottobre2005 e' stato firmato un accordo quadrotra il Comitato Popolare di Ho Chi MinhCity e la societa' francese Lohr per stu-diare la realizzazione di una linea tran-viaria su gomma (Translohr). Il progettosembra pero' al momento in sospeso.Nella strategia 2007-2010 della AsianDevelopment Bank e' indicata l'intenzio-ne di lanciare nel 2011 anche un proget-to di assistenza tecnica in vista della co-struzione di una circonvallazione che cir-condi la citta'.

Diplomazia Economica Italiana - n. 2 - ottobre 2007 31

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