N. 10 - LaVoce · 2018. 12. 5. · Il 3 giugno 1997 è stato no-minato arcivescovo coa-diutore di...

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3 Il nuovo Papa conquista i cuori scegliendo per sé il nome di Francesco e rivolgendosi ai fedeli e al mondo in tono colloquiale. Ma è la dolcezza di un uomo forte e coraggioso N. 10 Venerdì 15 Marzo 2013 Periodico settimanale Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Fil. di Perugia Uff. A/P GIORNALE LOCALE ROC 1,10 euro SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELL ’UMBRIA www.lavoce.it PERUGIA La diocesi di fronte ai tragici fatti degli ultimi giorni CASTELLO Il Ruanda raccontato da una Figlia della Misericordia TODI Meditazioni sul “Credo” partendo dall’arte DIOCESI TERNI La San Vincenzo chiede più sinergia contro le povertà ASSISI Il Sindaco prospetta il futuro della città fino al 2019 GUBBIO Intesa tra diocesi e Comune sui servizi Caritas Francesco è il suo nome di Elio Bromuri n Francesco sul seggio papale non si aspettava. L’abbiamo sempre immaginato e visto negli affreschi ai piedi in umile e rispettosa reverenza davanti al Papa Innocenzo o Onorio. Ora invece è nel trono più alto. Tutto il mondo lo guarda ed è ai suoi piedi. Ma quale trono!? Egli si china e chiede la benedizione del popolo, prima della sua benedizione invocata sul popolo. Nomen est omen, il nome è un presagio. Quando è scelto, se non è nome d’arte o di teatro, è programma. Una scelta chiara di campo, di stile di vita e di impegno. Tutti sanno chi è Francesco nella e per la Chiesa. Diciamo di più, Francesco nel e per il mondo: vir catholicus e vere apostolicus, un uomo universale, un universale concreto, personale. Nel suo nome si ritrovano amanti della natura e dell’ambiente, operatori di pace, e tutto il mondo della povertà e dell’emarginazione. San Francesco si convertì incontrando i lebbrosi e oltre alla povertà ebbe il dono di poter fare misericordia, cioè di poter amare con sentimenti vivi e profondi. Nel Testamento afferma che fu il Signore Dio a condurlo tra i lebbrosi: feci con loro “misericordia” - scrive - e “ciò che prima mi sembrava amaro divenne dolce come il miele”. Francesco di Assisi ha un forte legame con il Pontefice romano che egli chiamava semplicemente il signor Papa, e si recò da lui per ottenere l’indulgenza della Porziuncola e l’approvazione della regola per i suoi frati. Francesco è anche nome di riforma della Chiesa. Questa parola, di cui tanti hanno paura, è stata intesa da Francesco come un compito a lui affidato dal Crocifisso di San Damiano, che gli parlò e gli disse: “Francesco va e ripara la mia casa che è in rovina”. Una parola forte che ripetuta oggi nel contesto della elezione di un nuovo pontefice romano suscita risonanze molteplici e pertinenti. La parola del Crocifisso di San Damiano suona anche più forte e impegnativa di quella usata dal Concilio Vaticano II, ove afferma che la conversione del cuore e la riforma della Chiesa, insieme alla preghiera sono le condizioni essenziali dalla vita e dell’unità della Chiesa, anche nella prospettiva dell’unione tra tutti i battezzati. Nella prospettiva del rinnovamento della Chiesa possiamo anche intravvedere la continuità con Benedetto XVI, ispirato ad un altro santo umbro, Benedetto da Norcia, anch’egli per vie diverse, secondo le esigenze di epoche tra loro molto distanti (più di sette secoli di distanza l’uno dall’altro) impegnato ad elaborare un modello di vita secondo il Vangelo e a costruire un’Europa cristiana. Il rinnovamento della Chiesa che il movimento originato da Francesco operò all’interno della Chiesa nel segno dell’umiltà e dell’obbedienza è riconosciuto come la vera riforma o meglio il vero tipo di riforma possibile ed efficace perché non mette in pericolo l’unità e la pace interna. In una dichiarazione del card. Bergoglio di qualche tempo fa abbiamo letto: “La mia gente è povera e io sono povero”, per spiegare il motivo per cui abitava in un appartamentino a Buenos Aires e si preparava la cena da solo. Leggiamo anche che ai preti raccomandava di tenersi lontani da “quella che De Lubac - un gesuita come Bergoglio - chiama mondanità spirituale”, che significa mettere al centro se stessi”. La scelta del nome Francesco mi pare anche un segnale di affetto verso Benedetto XVI, ancor più di quanto sarebbe stato se avesse scelto il nome di Benedetto XVII. Sono infatti due scelte di novità e di stacco dall’immediato per una dilatazione dell’orizzonte e una ricerca di ciò che è originario, radicato nel solco di una tradizione che continua a dare frutti di vita spirituale e di orientamento pastorale. Sono nomi che varcano i confini degli ordini religiosi, delle congregazioni e di tutto ciò che sa di recinto chiuso e limitato da cui qualcuno possa sentirsi escluso. Con Francesco è collegato lo “spirito di Assisi” e quell’apertura ai popoli e alle religioni impegnate per la pace. Se Benedetto XVI ha detto che la violenza non è causata dalle religioni ma dalla mancanza della presenza di Dio nella società, nello spirito di Assisi, troviamo l’annuncio della pace portato fino oltre i confini della cristianità come è avvenuto nella visita di Francesco al sultano d’Egitto. Tutto ciò e molto altro ancora in nome di un nome, Francesco, che, a Dio piacendo, non sarà stato scelto invano. U 8 - 9 4 Tragedia al Broletto Alcune considera- zioni sull’efferato omicidio di Margherita e Daniela 10 Asia Bibi Con “Avvenire” 30 mila firme per salvare la giovane afgana cristiana Mons. Pagani L’azione pastorale nelle parole di chi l’ha conosciuto l’editoriale

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    Il nuovo Papaconquista icuori

    scegliendo per sé ilnome di Francesco erivolgendosi ai fedeli eal mondo in tonocolloquiale. Ma è ladolcezza di un uomoforte e coraggioso

    N. 10Venerdì

    15 Marzo 2013Periodico settimanale

    Poste Italiane S.p.A. - Spedizione inAbbonamento Postale -D.L. 353/2003

    (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCBFil. di Perugia Uff. A/P

    GIORNALE LOCALE ROC

    1,10 euro SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELL’UMBRIA www.lavoce.it

    PERUGIA

    La diocesi di fronteai tragici fatti degliultimi giorni

    CASTELLO

    Il Ruanda raccontatoda una Figlia dellaMisericordia

    TODI

    Meditazioni sul“Credo” partendodall’arte

    DIOCESI TERNI

    La San Vincenzochiede più sinergiacontro le povertà

    ASSISI

    Il Sindaco prospettail futuro della cittàfino al 2019

    GUBBIO

    Intesa tra diocesie Comune suiservizi Caritas

    Francesco è il suo nome

    di Elio Bromuri

    n Francesco sul seggio papale non siaspettava. L’abbiamo sempreimmaginato e visto negli affreschi ai

    piedi in umile e rispettosa reverenza davantial Papa Innocenzo o Onorio. Ora invece ènel trono più alto. Tutto il mondo lo guardaed è ai suoi piedi. Ma quale trono!? Egli sichina e chiede la benedizione del popolo,prima della sua benedizione invocata sulpopolo. Nomen est omen, il nome è unpresagio. Quando è scelto, se non è nomed’arte o di teatro, è programma. Una sceltachiara di campo, di stile di vita e di impegno.Tutti sanno chi è Francesco nella e per laChiesa. Diciamo di più, Francesco nel e peril mondo: vir catholicus e vere apostolicus, unuomo universale, un universale concreto,personale. Nel suo nome si ritrovano amantidella natura e dell’ambiente, operatori dipace, e tutto il mondo della povertà edell’emarginazione. San Francesco siconvertì incontrando i lebbrosi e oltre allapovertà ebbe il dono di poter faremisericordia, cioè di poter amare consentimenti vivi e profondi. Nel Testamentoafferma che fu il Signore Dio a condurlo tra ilebbrosi: feci con loro “misericordia” - scrive- e “ciò che prima mi sembrava amarodivenne dolce come il miele”. Francesco di

    Assisi ha un forte legame con il Ponteficeromano che egli chiamava semplicemente ilsignor Papa, e si recò da lui per ottenerel’indulgenza della Porziuncola el’approvazione della regola per i suoi frati.Francesco è anche nome di riforma dellaChiesa. Questa parola, di cui tanti hannopaura, è stata intesa da Francesco come uncompito a lui affidato dal Crocifisso di SanDamiano, che gli parlò e gli disse:“Francesco va e ripara la mia casa che è inrovina”. Una parola forte che ripetuta ogginel contesto della elezione di un nuovopontefice romano suscita risonanzemolteplici e pertinenti. La parola delCrocifisso di San Damiano suona anche piùforte e impegnativa di quella usata dalConcilio Vaticano II, ove afferma che laconversione del cuore e la riforma dellaChiesa, insieme alla preghiera sono lecondizioni essenziali dalla vita e dell’unitàdella Chiesa, anche nella prospettivadell’unione tra tutti i battezzati. Nellaprospettiva del rinnovamento della Chiesapossiamo anche intravvedere la continuitàcon Benedetto XVI, ispirato ad un altro santoumbro, Benedetto da Norcia, anch’egli pervie diverse, secondo le esigenze di epochetra loro molto distanti (più di sette secoli didistanza l’uno dall’altro) impegnato adelaborare un modello di vita secondo ilVangelo e a costruire un’Europa cristiana. Ilrinnovamento della Chiesa che ilmovimento originato da Francesco operòall’interno della Chiesa nel segno dell’umiltàe dell’obbedienza è riconosciuto come lavera riforma o meglio il vero tipo di riforma

    possibile ed efficace perché non mette inpericolo l’unità e la pace interna. In unadichiarazione del card. Bergoglio di qualchetempo fa abbiamo letto: “La mia gente èpovera e io sono povero”, per spiegare ilmotivo per cui abitava in un appartamentinoa Buenos Aires e si preparava la cena dasolo. Leggiamo anche che ai pretiraccomandava di tenersi lontani da “quellache De Lubac - un gesuita come Bergoglio -chiama mondanità spirituale”, che significamettere al centro se stessi”. La scelta delnome Francesco mi pare anche un segnaledi affetto verso Benedetto XVI, ancor più diquanto sarebbe stato se avesse scelto ilnome di Benedetto XVII. Sono infatti duescelte di novità e di stacco dall’immediatoper una dilatazione dell’orizzonte e unaricerca di ciò che è originario, radicato nelsolco di una tradizione che continua a darefrutti di vita spirituale e di orientamentopastorale. Sono nomi che varcano i confinidegli ordini religiosi, delle congregazioni edi tutto ciò che sa di recinto chiuso e limitatoda cui qualcuno possa sentirsi escluso. ConFrancesco è collegato lo “spirito di Assisi” equell’apertura ai popoli e alle religioniimpegnate per la pace. Se Benedetto XVI hadetto che la violenza non è causata dallereligioni ma dalla mancanza della presenzadi Dio nella società, nello spirito di Assisi,troviamo l’annuncio della pace portato finooltre i confini della cristianità come èavvenuto nella visita di Francesco al sultanod’Egitto. Tutto ciò e molto altro ancora innome di un nome, Francesco, che, a Diopiacendo, non sarà stato scelto invano.

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    Tragedia al BrolettoAlcune considera-zioni sull’efferatoomicidio di Margherita e Daniela

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    Asia BibiCon “Avvenire” 30 mila firme per salvare la giovaneafgana cristiana

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    l’editoriale

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  • Il 3 giugno 1997 è stato no-minato arcivescovo coa-diutore di Buenos Aires eil 28 febbraio 1998 arcive-scovo di Buenos Aires persuccessione, alla morte delCardinale Quarracino.È autore dei libri:«Meditaciones para religio-sos» del 1982, «Reflexionessobre la vida apostólica»del 1986 e «Reflexiones deesperanza» del 1992.È Ordinario per i fedeli dirito orientale residenti inArgentina che non posso-no contare su un Ordina-rio del loro rito. Gran Can-celliere dell’UniversitàCattolica Argentina.Relatore Generale aggiun-to alla 10ª Assemblea ge-nerale ordinaria del sino-do dei vescovi (ottobre2001). Dal novembre 2005al novembre 2011 è statoPresidente della Conferen-

    za Episcopale Argentina.Creato e pubblicato Cardinale da w,Giovan-ni Paolo II nel Concistoro del 21 febbraio2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino.È membro: - delle Congregazioni: per ilCulto Divino e la Disciplina dei Sacramenti;per il Clero; per gli Istituti di vita consacra-ta e le Società di vita apostolica; - del Ponti-ficio Consiglio per la Famiglia; - della Pon-tificia Commissione per l’America Latina.

    VENERDÌ 15 MARZO 2013

    L’argentino Jorge MarioBergoglio, gesuita,arcivescovo di Buenos Aires,è il 265° vescovo di Roma. Ilsuccessore di Pietro è statoscelto dai 115 cardinali

    l conclave che ha portato all’elezione di Papa Francesco èiniziato martedì 12 marzo 2013, nella Cappella Sistina delPalazzo Apostolico Vaticano, con l’extra omnes intimato alle

    ore 17.33 dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie,Mons. Guido Marini, dopo il giuramento prestato dai 115Cardinali Elettori.La prima fumata nera si è avuta alle ore 19.41 dello stessogiorno.Mercoledì 13 marzo, fumata nera alle ore 11.38.Mercoledì 13 marzo, fumata bianca alle ore 19.06.Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio è stato eletto SommoPontefice, 265° successore di Pietro, ed ha scelto il nome diFrancesco.Ne ha dato il solenne annuncio al popolo, alle ore 20.12, dallaLoggia esterna della Benedizione della Basilica Vaticana, ilCardinale Protodiacono Jean-Louis Tauran, in seguito allafumata bianca delle ore 19.06.Queste le parole del Cardinale Tauran: «Vi annunzio unagrande gioia; abbiamo il Papa (Habemus Papam);l’Eminentissimo e Reverendissimo Signore, Signore Jorge MarioCardinale di Santa Romana Chiesa Bergoglio che si è dato ilnome di Francesco».

    I

    lle ore 20.22, il Santo PadreFrancesco, preceduto dallaCroce, si è affacciato alla

    Loggia esterna della Benedizionedella Basilica vaticana per saluta-re il popolo e impartire la Benedi-zione apostolica Urbi et Orbi. Pri-ma della Benedizione il nuovo Pa-pa ha rivolto ai fedeli queste paro-le.

    “Fratelli e sorelle, buonasera!Voi sapete che il dovere del Con-clave era di dare un Vescovo a Ro-ma. Sembra che i miei fratelli Car-dinali siano andati a prenderloquasi alla fine del mondo … masiamo qui … Vi ringrazio dell’ac-coglienza. La comunità diocesanadi Roma ha il suo Vescovo: grazie!E prima di tutto, vorrei fare unapreghiera per il nostro Vescovoemerito, Benedetto XVI. Preghia-mo tutti insieme per lui, perché ilSignore lo benedica e la Madonnalo custodisca”.Il Papa ha quindi recitato insiemeai fedeli presenti in piazza San Pie-tro il Padre Nostro, l’Ave Maria e ilGloria al Padre. Quindi si è di nuo-vo rivolto ai fedeli.“E adesso, - ha detto - incomincia-mo questo cammino: Vescovo e po-polo. Questo cammino della Chie-sa di Roma, che è quella che pre-siede nella carità tutte le Chiese.Un cammino di fratellanza, diamore, di fiducia tra noi. Preghia-mo sempre per noi: l’uno per l’al-tro. Preghiamo per tutto il mondo,perché ci sia una grande fratellan-za. Vi auguro che questo camminodi Chiesa, che oggi incominciamoe nel quale mi aiuterà il mio Car-dinale Vicario, qui presente, siafruttuoso per l’evangelizzazione diquesta città tanto bella!E adesso vorrei dare la Benedizio-ne, ma prima – prima, vi chiedoun favore: prima che il vescovobenedica il popolo, vi chiedo chevoi preghiate il Signore perché mibenedica: la preghiera del popolo,chiedendo la Benedizione per ilsuo Vescovo. Facciamo in silenzioquesta preghiera di voi su di me”.A questo punto sulla piazza è sce-so un profondo silenzio e il Papaha dato la Benedizione “a voi e atutto il mondo, a tutti gli uomini ele donne di buona volontà”.Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazietante dell’accoglienza. Pregate perme e a presto! Ci vediamo presto:domani voglio andare a pregarela Madonna, perché custodiscatutta Roma. Buona notte e buonriposo!”.

    A

    LA VOCE PRIMO PIANO 3

    Bassetti: nome e gestinuovi e significativi

    Le primeparole diPapaFrancesco

    HabemusPapam!Francesco!

    argentino Jorge Mario Bergoglio èil 265° successore di Pietro alla gui-da della Chiesa universale. Dopo

    due giorni di conclave l’annuncio è arrivatoalle ore 20.12 di mercoledì sera, dalla vocedel cardinale Protodiacono Jean-Luis Tau-ran. La folla ha accolto l’annuncio con ap-plausi e ben presto ha iniziato ad invocare ilnome del nuovo Papa: “Francesco, France-sco…”. Il nuovo Pontefice ha scelto il nome di Fran-cesco: è la prima volta nella storia bimille-naria della Chiesa che un Papa assume que-sto nome. È il primo gesuita eletto Papa. Ilnuovo Papa è stato eletto al quinto scruti-nio: i cardinali hanno raggiunto la maggio-ranza dei due terzi necessari per l’elezione.Le campane di San Pietro hanno suonato afesta nel tripudio degli oltre 100mila fedeliradunati in piazza.La biorafiaIl Cardinale Jorge Mario Bergoglio, gesuita,arcivescovo di Buenos Aires (Argentina),Ordinario per i fedeli di rito orientale resi-denti in Argentina e sprovvisti di Ordinariodel proprio rito, è nato a Buenos Aires il 17dicembre 1936. Ha studiato e si è diplomato come tecnicochimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed èentrato nel seminario di Villa Devoto. L’11marzo 1958 è passato al noviziato dellaCompagnia di Gesù, ha compiuto studi uma-nistici in Cile e nel 1963, di ritorno a BuenosAires, ha conseguito la laurea in filosofiapresso la Facoltà di Filosofia del collegiomassimo «San José» di San Miguel.Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di let-teratura e di psicologia nel collegio dell’Im-macolata di Santa Fe e nel 1966 ha insegna-to le stesse materie nel collegio del Salvato-re di Buenos Aires.Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia pressola Facoltà di Teologia del collegio massimo«San José», di San Miguel, dove ha conse-guito la laurea.Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacer-dote.Nel 1970-71 ha compiuto il terzo probanda-to ad Alcalá de Henares (Spagna) e il 22 apri-le 1973 ha fatto la sua professione perpetua.È stato maestro di novizi a Villa Barilari, SanMiguel (1972-1973), professore presso la Fa-coltà di Teologia, Consultore della Provin-cia e Rettore del collegio massimo. Il 31 lu-glio 1973 è stato eletto Provinciale dell’Ar-gentina, incarico che ha esercitato per seianni.Fra il 1980 e il 1986 è stato rettore del colle-gio massimo e delle Facoltà di filosofia e teo-logia della stessa Casa e parroco della par-rocchia del Patriarca San José, nella dioce-si di San Miguel.Nel marzo 1986 si è recato in Germania perultimare la sua tesi dottorale; quindi i supe-riori lo hanno destinato al collegio del Sal-vatore, da dove è passato alla chiesa dellaCompagnia nella città di Cordoba come di-rettore spirituale e confessore.

    ’L

    Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo hanominato vescovo titolare di Auca e Ausilia-re di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stessoanno ha ricevuto nella cattedrale di BuenosAires l’ordinazione episcopale dalle manidel cardinale Antonio Quarracino, del Nun-zio apostolico mons. Ubaldo Calabresi e delvescovo di Mercedes-Luján, mons. EmilioOgñénovich.

    L’attesa della fumata bianca

    a Assisi un grandeabbraccio, affettuosoe filiale, a te, Papa

    Francesco, nuovo vicario diCristo. Questa Chiesa chediede i natali al Poverello tisaluta con i suoi accenti digioia e di lode: “Laudato si’,mi Signore, cum tucte le tuecreature, Laudato si’ per ilnuovo Padre e Pastore chehai dato alla tua Chiesa.Siamo con te, caro SantoPadre. “Tu es Petrus”! Siamocon te come l’unica Chiesadi Gesù, nostro Signore eSalvatore. Tu ce lorappresenterai come BuonPastore. Avrai molto da fare.

    Forse da soffrire. Ma sappiamo che Gesù è altimone della sua Chiesa.Noi ti seguiremo,nell’affetto enell’obbedienza. Edesprimiamo fin d’ora lafiducia che, come tanti tuoipredecessori, fino all’amatoBenedetto XVI, anche tuvenga presto in questaCittà dove Francescocontinua a dire con tutto sestesso, alla Chiesa e almondo, il Vangelo chesalva. Viva Gesù! Viva ilPapa!

    †Domenico SorrentinoVescovo

    D

    Da Assisi il saluto di Sorrentino

    ull’elezione di Papa Francesco I, laredazione de La Voce ha avutol’opportunità di scambiare qualche

    commento, in un clima informale, conl’arcivescovo di Perugia mons.Gualtiero Bassetti. L’Arcivescovo haimmediatamente percepito qualcosa di“grosso” dietro la scelta del nome fattada Bergoglio. Non è solo questione diumiltà e perfetta letizia, mariecheggiano le parole forti che ilPoverello udì dal Crocifisso di SanDamiano: “Francesco, va’ e ripara lamia Chiesa che è in rovina!”. “Questonon è un simbolo - ha sottolineatomons. Bassetti. - Questo è unprogramma di vita. Così come

    S

    riferiscono le fonti francescane che,dopo aver udito le parole delCrocifisso, san Francesco le accolse ene fece il suo programma”. Tanti idettagli che sono emersi nel breve marivoluzionario saluto porto da PapaFrancesco ai fedeli e al mondo. Acominciare dalla richiesta di ricevereprima lui la benedizione dal popolo:come aveva rilevato mons. PaoloGiulietti pochi minuti prima inredazione, si tratta di un gesto usualenelle Chiese latino-americane... macerto molto meno usuale dal balcone diSan Pietro! Altrettanto significativo - haaggiunto mons. Bassetti - il fatto che ilnuovo Pontefice si sia sempre riferito ase stesso come “vescovo di Roma”, non“Papa”, e che abbia pubblicamentechiesto la collaborazione del suovicario per la diocesi di Roma, il card.Vallini. “Vuole essere anzitutto Vescovodi Roma - ha detto Bassetti. - Non mi

    stupirei se andasse a vivere inLaterano, che ne è la sede propria”. Èvero, il primato del Pontefice derivaappunto dal fatto di essere Vescovo diRoma, ma ricondurre la sua attivitàpastorale soprattutto tra i fedeli dellaCapitale, stando tra la gente e dandocosì un “esempio di carità” al restodelle diocesi del mondo, sarebbe unascelta di amplissima portata. “Questo èil Concilio Vaticano II. E Bergoglio èstato discepolo di Carlo Maria Martini”ha commentato ancora l’Arcivescovo diPerugia. Il grande, partecipe silenzioche ha avvolto il momento della“benedizione reciproca” tra Papa epopolo di Dio ha dimostrato ancheun’altra cosa, come hanno detto mons.Bassetti e don Elio: nonostante tantiattacchi mediatici contro la Chiesa, “ilpopolo di Dio ha il sensus fidei, il sensodella fede... ed è infallibile!”.D. R.

  • insolvenze ha superato a livellonazionale i 95 miliardi di euro. “Ildisagio economico in cui versano lepiccole imprese - rimarca il segretariodella Cgia Giuseppe Bortolussi - ènoto a tutti con risvolti moltopreoccupanti soprattutto per idipendenti di queste realtà chefaticano, quando va bene, a ricevere lostipendio con regolarità. Sonoaumentate a vista d’occhio le impreseche da qualche mese stannodilazionando il pagamento deglistipendi a causa della poca liquidità.Stimiamo - conclude Bortolussi - chealmeno una piccola impresa su due siacostretta a rateizzare le retribuzioni aipropri collaboratori”.

    Andrea Coli

    VENERDÌ 15 MARZO 2013

    CRONACA. Tragedia delBroletto, i dati finora appurati Un grido disperato

    ono state uccise sul posto dilavoro, negli uffici della Re-gione Umbria, da un uomo

    che, nonostante le sue condizionidi salute, aveva riottenuto il portod’armi: le due impiegate, Marghe-rita Peccati, ormai prossima allapensione, e Daniela Crispolti, as-sunta con contratto a termine,hanno perso la vita forse perchénon c’è stato un accurato control-lo nel consentire all’imprenditore Andrea Zampi, poi suicida, di ave-re tra le mani una pistola, ancheper il solo uso sportivo (in passatoil permesso gli era stato revocato).Le indagini della magistraturahanno portato all’emissione di treavvisi di garanzia con l’accusa diconcorso colposo in omicidio neiconfronti di un medico e di duefunzionari della questura. Le due donne sono diventate le re-sponsabili, nella mente dell’omici-da, della situazione di una pratica,cioè l’accreditamento di ProgettoModa, azienda specializzata nellaformazione professionale. Il mo-vente della tragedia maturata alBroletto, il palazzo della Regionedell’Umbria nei pressi della sta-zione ferroviaria, sembra legato proprioalle pratiche per l’accreditamento dell’a-zienda da parte della Regione, un adem-pimento necessario per poi accedere aifondi per formazione professionale messia disposizione dalle Province. Una praticache non era stata comunque bloccata.L’accreditamento era stato infatti revoca-to a Progetto Moda tra il 2009 e il 2010 perpoi essere di nuovo concesso alla fine del2011. Ora erano in corso le verifiche per ilmantenimento dello status e l’azienda, co-me tutte le altre, sarebbe stata sottopostaa una verifica in loco. Purtroppo, nel tem-

    S

    po, Zampi aveva maturato un sordo ri-sentimento nei confronti di quell’ufficioche – secondo lui – gli “aveva rovinato lavita”. Dal suo comportamento, secondo le inda-gini della questura, è emersa la premedi-tazione. “Una tragedia immane, frutto diun clima orribile”, ha detto il sindaco diPerugia, Wladimiro Boccali. “Donneesemplari che erano al servizio della co-munità” ha definito le due impiegate lapresidente Marini, “uccise da una assur-da follia”. A pochi giorni dal tragico evento, l’arcive-

    scovo di Perugia, mons. Gualtiero Bas-setti, ha espresso la sua vicinanza a tutti idipendenti degli enti pubblici del capo-luogo umbro “provati e scossi”, pregando“affinché presto possano ritornare a vive-re un clima sereno nel loro ambiente di la-voro, senza dimenticare quanto è accadu-to”. L’Arcivescovo, riferendosi alle duedonne uccise, ha parlato di “un grido chesi leva da un’umanità sofferente, che, an-che nella nostra comunità diocesana, so-no tantissimi i motivi di sofferenza, dallacrisi economica a quella morale. Soprat-tutto - ha aggiunto - fa paura nelle co-scienze di tante persone un’eclisse di Dio,un suo allontanamento volontario. Sradi-care Dio comporta anche il crollo dei va-lori etici e il rispetto della vita, che unbuon laico non credente spesso dimostradi avere”.

    E. Q.

    La loro crescita, in Umbria, bilancia la recessione

    Gli stranieri salvano le impresee piccole e medie impresecedono alla crisi: una su due nonriesce più a pagare più gli

    stipendi. Dopo i dati pubblicatirecentemente dall’Istat, la Cgia diMestre (associazione di artigiani epiccole imprese con oltre 60 anni distoria) si accoda segnalando l’aumentodelle sofferenze bancarie e di titoli dicredito scoperti, in crescita dall’iniziodella crisi. In Umbria chiudono aziendesu aziende, ma a bilanciare questatendenza sono le attività gestite dastranieri. Unioncamere fa sapere infattiche, in Umbria, il tasso di crescita delleaziende condotte da stranieri èinferiore alla media nazionale (5,8%),ma sufficiente a coprire interamentel’aumento del numero delle attività: sele imprese umbre crescono, è grazie aquelle condotte da stranieri. In tutta laregione infatti sono 7.222, con un saldopositivo di 203 (+2,90%).Rappresentano il 7,5% del totale delle96.138 imprese umbre, aumentate nelcomplesso di 201 unità (+0,21%). Nellaprovincia di Perugia, ammontano a5.800 (il 7,83% del totale), con un saldo

    L positivo di 126 nel 2012 (+2,23%). ATerni sono 1.422 (il 6,45% del totale)con un saldo positivo di 77 (+5,75%).“La geografia dello sviluppo deiterritori e del rilancio del paese - hadetto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - passa ancheper la valorizzazione di queste forzeimprenditoriali, che scelgono la via delmercato per integrarsi prima e meglionella nostra società. Nella maggiorparte dei casi si tratta di forze giovani emotivate, capaci di offrire opportunitàdi lavoro molto importanti per ilrecupero dei livelli occupazionali”.Secondo l’analisi effettuata dall’ufficiostudi dell’associazione dei piccoliimprenditori di Mestre, le aziendeitaliane fanno sempre più fatica aonorare assegni bancari o postali,cambiali, vaglia o tratte: dall’iniziodella crisi i titoli di credito che allascadenza non hanno trovato copertura,sono cresciuti del 12,8%, mentre lesofferenze bancarie fanno registrare unaumento preoccupante, salendo a+165%. Alla fine del 2012,l’ammontare complessivo delle

    Il movente sembra legato allepratiche per l’accreditamentodell’azienda di Zampi. Ma lapratica non era stata bloccata

    Le sconcertanti reazioni a caldo di moltepersone di fronte al duplice omicidio

    olti sentimenti si sonoaccavallati dopo questofatto di sangue: paura,

    smarrimento, pietà, ma anche unsincero senso di scoramento e diindignazione per i commenti alfatto. Non solo quelliimmediatamente proposti sui vari social network in cui, nella miglioredelle ipotesi, si “giustificava”quanto avvenuto attribuendolaalla burocrazia che avrebbe lacapacità di istigare il cittadino alla

    M violenza, ma il giudizio di tanti. Enon si pensi alla persona che unopotrebbe definire un po’ fuoridalle righe. No, l’uomo o la donnache si mostrano apparentementeassennati. Ecco, sentire commentidel genere - “ha fatto bene”(l’omicida) oppure “se la sonocercata” (le due impiegate) -provoca solo tristezza. Non solonei confronti delle due donneassassinate e delle loro famigliema per il fatto che si è

    sedimentato un pensiero-tipo: chilavora nel pubblico èautomaticamente un fannullone. Equindi ogni azione e reazione neiconfronti del dipendente pubblico

    è autorizzata. Le sacche diinefficienza nelle istituzioni sononote per le pesanti responsabilitàdella classe politica che non hafatto praticamente nulla (lacosiddetta ‘cura Brunetta’ non harisolto alcunché) ma nel momentoin cui si crea una contrapposizionesociale così forte al punto dagiustificare un duplice omicidio, lasituazione è davvero giunta allimite, perché è venuta meno lanaturale solidarietà umana chedovrebbe ancoracontraddistinguere i rapportiinterpersonali.

    E. Q.

    I funerali di Daniela Crispolti

    I funerali di Margherita

    SetteGIORNIa cura di Enzo Ferrini

    TRE INDAGATI PER IL KILLER DEL BROLETTO

    La giungla della ordinaria burocrazia: c’è an-che questo nel dramma del Broletto. AndreaZampi, l’assassino-suicida, aveva problemipsichici per i quali era stato anche sottopostoa trattamento sanitario obbligatorio. Per que-sto gli era stato revocato il permesso di pos-sedere armi. Poi però nei mesi scorsi avevapresentato una nuova domanda, che era sta-ta accolta dalla questura di Perugia. Zampi hacosì potuto acquistare la pistola Beretta con laquale ha ucciso. Come è stato possibile, vistele patologie delle quali aveva sofferto? La ma-gistratura sta cercando di rispondere a questadomanda, e ha inviato avvisi di garanzia a unmedico e a due funzionari della questura. For-se era tutto in regola e non ci sono responsa-bilità personali perché, come ha spiegato aigiornalisti il presidente del Tar, Cesare Lam-berti, la legge non impone ai vari enti di “dia-logare tra loro”. Una legge “vecchia e che vaaggiornata - ha detto il magistrato - mentre sa-rebbe necessaria una banca dati per evitare ilripetersi di certi fatti”.

    UMBRIA MOBILITÀ PAGA IN RITARDO GLI STIPENDI

    Umbria Mobilità, la società regionale per iltrasporto pubblico, non ha più neanche i sol-di per pagare con puntualità gli stipendi ai1.500 dipendenti. La colpa sarebbe di un de-bito di 60 milioni di euro della Regione Lazioe del Comune di Roma per i servizi svolti nel-la Capitale. Nei prossimi mesi Umbria Mobilitàpotrebbe essere costretta anche a tagliare cor-se e ad aumentare il prezzo dei biglietti. Sa-ranno così i cittadini umbri a dovere pagare le“feste in costume”, il “Suv antineve” di Fran-co Fiorito, i 100.000 euro di scommesse al vi-deopoker di Vincenzo Maruccio e le altre “spe-se di rappresentanza” dei consiglieri regiona-li del Lazio.

    TRUFFATORI E IMBROGLIONISEMPRE IN AZIONE

    Attenti ai tanti truffatori e imbroglioni, sem-pre in azione. A Terni centinaia di persone sa-rebbero state raggirate da falsi controllori deiconsumi di luce e gas. La polizia ha invece de-nunciato un pensionato di 71 anni che a Cittàdi Castello e Umbertide vendeva gioielli d’orofalsi. Erano oggetti di metallo senza valore chelui abilmente ricopriva con sottili lamine d’o-ro. A Sigillo invece i carabinieri hanno arre-stato un uomo di 32 anni che a casa sua, conuna normale stampante a colori, falsificavabanconote da 100 euro.

    ALLARME... MA NON ERA ANTRACE, ERA FORMAGGIO

    Quella polverina bianca che usciva da un pac-co arrivato dall’Inghilterra ha allarmato gli ad-detti dell’ufficio postale di Umbertide. Hannoinfatti temuto che potesse contenere antracee hanno chiamato i carabinieri. L’ufficio è sta-to sgomberato, ma gli esperti hanno accerta-to che era solo formaggio. Un tipo di formag-gio particolarmente indicato per i toast all’in-glese che un suddito della regina Elisabetta siera fatto spedire a Umbertide.

    LA SAUNA DEL LUPO EZECHIELE

    Il lupo Ezechiele, prima di tornare libero, havoluto farsi una sauna. Lo avevano trovato infin di vita per un boccone avvelenato nellecampagne di Nocera Umbra. Era così stato af-fidato alle cure di un ambulatorio veterinariodi Gualdo Tadino. È stato amorevolmente cu-rato e nutrito con gustose bistecche. Ezechie-le (così era stato chiamato) quando ha recu-perato le forze, di notte, è uscito dalla gabbiae, non si sa come, ha aperto il rubinetto del-l’acqua calda nell’ambulatorio deserto. Almattino, quando il veterinario è arrivato, il lo-cale in parte allagato era pieno di caldo va-pore. Così, dopo la sauna, Ezechiele, ormai inottima forma, è stato riaccompagnato nei suiboschi sui monti di Nocera Umbra.

    4 LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

  • che hannoconquistatoprestigiosirisultati intutto ilmondo. Lasua grandepassione perla cultura, che condivideva con la moglie Misette, scomparsa qualche anno fa, lo haportato alla presidenza del Teatro stabiledell’Umbria dal 1993 al 2000. Tanti imessaggi di cordoglio pervenuti, tra cuiquello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Apprendo concommozione la triste notizia dellascomparsa di Bruno Buitoni che con le suecapacità innovative ha contribuito allosviluppo dell’industria e alla crescitaeconomica del Paese”. Anche la presidentedella Regione dell’Umbria CatiusciaMarini ha ricordato di come sia stato tragli imprenditori che più hanno segnato lastoria dell’industria umbra, “portandoBuitoni e Perugina ai vertici dei mercatiinternazionali”.

    Alberto Mossone

    ono 50 mila gli umbriaffetti da patologie deireni, e 3.200 quelli in cura

    pre-dialitica, ovvero seguiti daun nefrologo. In Italia sonoinvece 2.5 milionile persone chesoffrono diproblemi renali, dicui 50 mila costrettia sottoporsi a dialisie 30 mila chehanno subito untrapianto. Numerida nonsottovalutare. Perquesto il 14 marzosi è celebrata laGiornata mondialedel rene e, perl’occasione, l’AnedUmbria(Associazionenazionale dializzatie trapiantati) ha dato inizio auna campagna di prevenzioneverso le patologie legate aquest’organo, con lo scopo disensibilizzare gli umbri.L’associazione - grazie anchealla collaborazione dellaRegione, delle Aziendeospedaliere, delle Asl, della

    S Croce rossa provinciale e dellasocietà Ecocave - ha infattidato la possibilità, a tutticoloro che lo volessero, disottoporsi gratuitamente a test

    clinici e allamisurazionedella pressionearteriosa, graziea un ambulatoriomobile in piazzadella Repubblicaa Perugia, e alladisponibilitàdegli 11 centri dinefrologia edialisidell’Umbria. Lamalattia renale,infatti, non hasintomi se nonnelle fasiterminali, e levarie patologie -

    se non curate in tempo -possono peggiorare etrasformarsi in una totaleinsufficienza renale,obbligando di conseguenza ilpaziente a sottoporsi alladialisi. Per questo laprevenzione diventafondamentale, soprattutto

    nelle persone a rischio. Percapire se c’è qualcosa che nonva bastano tre semplici esami:analisi delle urine, dellacreatinina e della glicemia,oltre a un’adeguata e correttaalimentazione.

    “Le patologie renali – haspiegato Nirvana Verzini,segretaria regionale dell’Aned– stanno aumentandomoltissimo. Di conseguenzatutti dovrebbero sottoporsi aquesti semplici esami,prescritti dal medico di base,per capire davvero comestanno i propri reni”. L’Aned,medaglia d’oro al merito dellaSanità pubblica, lavora da anni

    in questo settore. Dal 1972,infatti, anno della fondazioneda parte di Franca GabardiniPellini, questa onlus riuniscecittadini affetti da patologiecroniche, dializzati etrapiantati. Un impegno tantopiù importante in tempi dicrisi come questi dove, a causadella mancanza di risorsefinanziarie – sottolineanodall’associazione – sonosempre più frequenti le notizieriguardanti la chiusura dicentri di dialisi, con il rischioche il malato sia costretto,come in passato, a percorrerenotevoli distanze persottoporsi alla terapia dialitica.

    Laura Lana

    VENERDÌ 15 MARZO 2013

    Reni, un rischiomolto subdolo

    Bruno Buitoni: l’industriale di casa

    Scrivo mercoledì 13 marzo2013, scrivo quando mancanopochi minuti a mezzogiorno.Con la coda dell’occhio guardoil televisore, sul quale è appar-sa da poco la seconda fumatanera del comignolo della Cap-pella Sistina. Scrivo per espri-mere un rammarico, che po-trebbe sembrare irrispettososullo sfondo del grande trava-glio del parto che la Chiesa stavivendo, ma di rammarico au-tentico si tratta, perché oggi,mercoledì 13 marzo 2013, aquest’ora, pochi minuti a mez-zogiorno, insieme con il “Corodella Madonna” avrei dovutotrovarmi in Vaticano, in aulaNervi, in udienza da BenedettoXVI. E invece. Invece.Il “Coro della Madonna” è unodi due cori che a Gubbio, da se-coli, durate la grande proces-sione del Venerdì santo, canta-no il Miserere, uno a ridosso delCristo morto, l’altro a ridossodella Madonna delle sette spa-de. Cantano quattro note, a duevoci maschili. Una bellezza au-stera e struggente. Cinquantaanni fa, cioè nel 1963, due deicantori di quel coro, cioè Fran-co Salciarini, futuro ordinariodi Grammatica latina e greca alliceo Mazzatinti, e il sottoscrit-to, decidemmo che era ora diridare la dignità perduta a quelgruppo di cantori; mentre in-fatti l’altro gruppo, il “Coro delCristo”, sotto la direzione didon Piero Belardi, cantava be-nissimo, il nostro era allo sban-do. Non c’era un maestro chedesse il la e facesse muoverenel senso giusto le masse sono-re, non c’era una mantellettache distinguesse i cantori, en-trava chi voleva. I berci si spre-cavano. Quando la processionepassava in via Vantaggi, davan-ti all’osteria di Lolo del Monta-gnolo, o in via Cairoli, davantiall’osteria di Belancino, il corodimagriva a vista d’occhio, pertornare ad ingrossarsi poco do-po, il tempo di buttare giù unpaio di fojette; e il canto sapevadi vino. Decidemmo. Decise Franco, eio gli detti una mano, per qual-che anno. Convocammo un belgruppo di ventenni di San Mar-tino, Roberto e Luigi Carfagna,il Panìco come solista, Icci, loZumbetto, Giuliano di Elidoche non era ancora “don”, Pie-ro il Rosso detto lo Scioro, i fra-telli Mancini, e anche noi co-minciammo a fare le prove,uscendo dopo cena per la cittàlungo tutta la Quaresima, ilmartedì e il venerdì. Poi ag-giungemmo altri canti polifoni-ci: Stava Maria dolente, O capoincoronato. E altri giovani pre-sero ad aggregarsi, altri uomi-ni, quotidiane voci robuste. Avolta, durante le prove, ci ca-pitò di lasciarci distanziare dalcoro di un qualche centinaio dimetri, per ascoltarne il cantoda lontano, e un brivido ci cor-se nella schiena.Nell’aula Nervi, a quest’ora, ilPapa avrebbe commentato unversetto del Miserere, e subitodopo noi, senza muoverci dainostri posti, lo avremmo canta-to. Sarebbe stata la ricompensapiù bella, non tanto per noi,quanto per Franco Salciarini ei suoi 50 anni di dedizione as-soluta a questa splendida tradi-zione e, prima ancora, a Mariadolente e a quel suo Figlio dol-ce e straziato.

    ABAT JOURA cura di Angelo M. Fanucci

    La scomparsa del grande manager. La sua storia

    Un rammaricopiccolo piccolo

    5LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

    Bruno Buitoni

    Si è appenacelebrata laGiornata mondialededicata a unorgano moltodelicato, conpatologie checolpiscono ben 50mila umbri. Comeprevenire intempo i danni

    i è spento a 89 anni Bruno Buitoni,ultimo membro della famiglia aricoprire la carica di amministratore

    delegato di Perugina e Buitoni, le dueaziende poi fuse nel 1969 nella Ibpindustrie Buitoni Perugina, quotata inBorsa nel 1972. Fu lui che nel 1985, acausa di crescenti difficoltà finanziarie eorganizzative, dopo aver inutilmentecercato un partner, cedette il gruppo a DeBenedetti, che poi nel 1988 lo rivendettealla Nestlè. I funerali si sono svolti nellachiesa di San Costanzo alla presenza diautorità civili, esponenti del mondoeconomico, comuni cittadini e molti exdipendenti, quadri e dirigenti della Ibp(negli anni di massimo sviluppo delGruppo, gli addetti erano oltre 5.000). Lastoria imprenditoriale della famigliaBuitoni era iniziata a Sansepolcro nel 1827con Giovanni Battista Buitoni che,insieme alla moglie Giulia, aprì un piccolopastificio. Nel 1907 Francesco Buitoni,nipote di Giovanni Battista, fondava aPerugia la “Perugina - Società peruginaper la fabbricazione dei confetti”, chediventerà poi “La Perugina - cioccolato e

    S confetture”. Nel 1934 venne aperta inFrancia la prima filiale all’estero. Nel 1934 Giovanni Buitoni, terzogenito diFrancesco, si trasferiva a New York doveapriva il primo negozio Perugina e poi laBuitoni Foods Corporation, dando origineal forte sviluppo internazionale delGruppo. Il gruppo Buitoni Perugina è statala principale scuola di management neglianni ’60-70 in Umbria e tra le piùimportanti in Italia. In particolare mi piacericordare che la Perugina e la Buitoni sonostate tra le prime aziende in Italia a dotarsidi una struttura di marketing, disciplinanata proprio in quegli anni allaNorthwestern University di Chicago daglistudi del prof. Philip Kotler. Le vicissitudinisocietarie della fine degli anni ’70 - inizidegli anni ’80 hanno portato all’uscita dalGruppo di molti manager, quadri ecollaboratori, che hanno diffuso la culturamanageriale e le notevoli competenzeacquisite in importanti realtàimprenditoriali umbre (dall’Ellesse alla Igi,solo per citarne alcune) e favorito anche lostart-up di nuove attività imprenditoriali disuccesso come la Metalprogetti, e la Ipi,

    avorire il ruolo attivo dellepersone anziane nella so-cietà, attraverso la costruzio-

    ne di un portale internet regiona-le dedicato ai servizi e alle infor-mazioni utili, progetti che ne valo-rizzino e promuovano l’impegno

    nella comunità, interventi per tu-telare il loro diritto di muoversi li-beramente e senza rischi sullestrade. Sono tre le azioni di siste-ma del bando con cui l’Assessora-to al Welfare della Regione Umbriamette a disposizione 125mila eu-ro a sostegno dei progetti volti al-la promozione e alla valorizzazio-ne dell’invecchiamento attivo. “Un primo finanziamento – sotto-linea la vicepresidente della Giun-ta regionale e assessore al Welfare,Carla Casciari - in attuazione dellalegge regionale approvata nel set-tembre scorso, che ha come obiet-tivi prioritari la promozione delbenessere e dell’autonomia deglianziani nel loro contesto di vita ela valorizzazione del loro patrimo-

    F

    Dalla Regione 125 euro in favore dell’invecchiamento attivonio di conoscenze e relazioni”.I progetti che verranno presenta-ti, rileva l’assessore, contribuiran-no così alla promozione e valoriz-zazione del patrimonio culturale,di circolazione di competenze,idee e conoscenze svolte dallaFondazione “Perugiassisi 2019”,elemento rilevante e trasversaledel bando. “Vogliamo colmare ildivario nell’accesso ad internet –spiega l’assessore – che in Umbria,secondo una recente indagine del-la Doxa, interessa soprattutto an-ziani e donne adulte”.Con la seconda azione di sistema,per la “valorizzazione delle espe-rienze formative, cognitive e pro-fessionali delle persone anziane”,la Regione vuol promuovere a li-

    vello territoriale l’impegno deglianziani “in ruoli di cittadinanzaattiva, responsabile e solidale, fa-vorendo la realizzazione di pro-getti utili alla comunità, che in-terfaccino le problematiche inter-generazionali e interculturali”.La terza azione è rivolta alla sicu-rezza stradale delle persone an-ziane, per rimuovere gli ostacoliche impediscono la loro pienapartecipazione alla vita sociale.Destinatari dei contributi del ban-do sono i Comuni in forma asso-ciata, le cooperative sociali, le as-sociazioni di volontariato e le On-lus iscritte nei rispettivi Registri re-gionali, i centri sociali anziani, leUniversità della terza età e le Uni-versità popolari.

    Il diritto deglianziani amuoversiliberamente

  • no più i tempi - ha aggiunto - diimprenditori che nascono emuoiono operando nello stessosettore. Bisogna avere il coraggiodi rivedere e, se necessario, anchedi stravolgere organizzazione edattività delle nostre aziende”.Quali sono dunque i settori strate-

    gici? Secondo il presi-dente di Unioncamere,la qualità della vita, ipaesaggi e le bellezzeartistiche sono una ri-sorsa che l’Umbria de-ve tutelare e promuo-vere. Il turismo è sicu-ramente uno dei “ca-valli di battaglia” dellanostra regione, ma an-che i prodotti della ter-ra e il settore agroalimentare.Le “norcinerie”, ad esempio,non sono sufficientementepromosse. Per l’agricoltura, l’Umbria de-ve sfruttare di più il fascinodell’ambiente incontaminato,puntando sul biologico e suprodotti con un valore aggiun-

    to, dove la qualità prevale sulla quantità.Vino e olio vanno legati di più alle sugge-stioni del territorio, privilegiando il mar-chio Umbria rispetto a quello delle variezone di produzione. Per il manifatturierobisogna puntare su alcune eccellenze, co-me dimostra il successo del cashmere edelle aziende dell’innovazione che sonodiventate leader mondiali in settori comequelli dell’aereospazio e delle energie rin-novabili. Secondo Mencaroni, può esserci spazio

    anche per le aziende di costruzione, unsettore molto importante e molto in crisi inUmbria. Servono però scelte politiche edurbanistiche che mirino al recupero delterritorio, facendo diventare più conve-niente l’abbattimento e la riconversione diedifici esistenti rispetto alla costruzione diquelli nuovi. Senza dimenticare poi l’im-portanza della cultura e a Perugia, in par-ticolare, dell’Università che è anche unasignificativa realtà economica, con mi-gliaia di studenti provenienti da fuori re-gione.“La crescita dell’export in un momento co-sì difficile - ha sottolineato Mencaroni - èanche la dimostrazione del successo del-le iniziative di sostegno e promozione delnostro sistema imprenditoriale condotteda Camere di commercio, Regione ed isti-tuzioni locali”.

    Enzo Ferrini

    numeri dell’indagine di UnioncamereUmbria sulla salute del sistema pro-duttivo regionale nel quarto trimestre

    2012 sono quasi tutti con il segno “meno”e descrivono una situazione peggiore diquella delle altre regioni del centro Italia.Calo di produzione, di fatturato e ordina-tivi per le imprese manifatturiere, calo deiconsumi e quindi delle venditeper quelle commerciali, contante aziende che chiudono. L’economia umbra è quindi an-cora nel tunnel dopo quattroanni di crisi, ma ci sono anchesegnali positivi. Il primo è chein Umbria l’export continua acrescere e che le aziende cheriescono a vendere e operarenei mercati internazionali so-no in salute, investono ed as-sumono. L’altro elemento posi-tivo è che in una regione doveper decenni si è vissuto all’in-segna dello slogan “piccolo èbello” adesso crescono le so-cietà di capitale, meglio strut-turate per confrontarsi anchesui mercati internazionali do-ve, con la globalizzazione, cisono più concorrenza ma anche più op-portunità di sviluppo. “Non stiamo vivendo un momento di crisima un cambiamento epocale” ha detto ilpresidente di Unioncamere Umbria, Gior-gio Mencaroni, illustrando alla stampal’indagine congiunturale. La crescita del-l’export del made in Umbria, l’incremen-to delle società di capitale e la voglia di in-vestire da parte di molte aziende sono ladimostrazione che tra gli imprenditori c’è“coraggio e capacità di reagire”. “Non so-

    I

    ECONOMIA. Indagine Unioncamere: il quarto trimestre2012 segna il punto più critico dopo quattro anni di crisi

    VENERDÌ 15 MARZO 20136 LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

    In Umbriasegnalipositividall’aumentodell’export edalle aziendeche investono e diventanopiù grandi.Mencaroni: ci sonoopportunità di sviluppo

    BREVI

    ❖ FORMAZIONE LAVOROBando per tecnicomeccatronicoSono stati riaperti i termini di scadenza delbando relativo al percorso integrato “Tecnicomeccatronico”. Le domande vanno inoltrateentro il 27 marzo. Info: tel. 075 5733102. Ilpercorso prevede una fase di formazione inaula della durata complessiva di 400 ore euna fase di esperienza pratica di sei mesi(720 ore), che si svolgerà in aziende delterritorio regionale, operanti nel settoremeccanico. La sede di svolgimento dellaformazione in aula sarà presso Villa Capitini(via Martiri XXVIII Marzo, 35, Perugia). Ilpercorso inizierà presumibilmente entro ilmese di maggio. Sarà interamente gratuito;alle/agli allieve/i verrà riconosciuta una borsalavoro per la fase di esperienza pratica pari aeuro 800 mensili. La frequenza èobbligatoria. Requisiti richiesti: essereresidenti o domiciliati in Umbria, disoccupatie/o inoccupati, con iscrizione presso uno deiCentri per l’impiego della Regione; con titolidi studio in Ingegneria civile e ambientale;Ingegneria dell’informazione; Ingegneriaindustriale, o lauree equivalenti; econoscenza dell’inglese.

    ❖ GIOVANI / IMPRESAAl via il CreativityCamp della RegionePer la presentazione di “Creativity Camp”, ilprogetto dell’Agenzia Umbria ricerche (Aur) edella Regione per premiare le migliori ideed’impresa dei giovani, si aprono venerdì 15marzo, alle ore 15, le porte dell’AccademiaNeoumanistica dell’imprenditore del cachemire Brunello Cucinelli, nel borgo diSolomeo. I “Creativity Camp” sono laboratoridi idee che preparano alla creazioned’impresa per giovani dai 20 ai 35 anni. Altermine del percorso, le migliori ideed’impresa saranno premiate con una borsa dimobilità semestrale del valore di 5.000 euro,da spendere in un periodo di affinamentodel progetto imprenditoriale all’estero, pressoun’impresa o un incubatore di impresa. Ilbando di partecipazione scade il 19 aprile.Tutte le informazioni sono disponibili sul sitointernet www.creativitycamp.eu.

    ❖ SETTORE PER SETTOREManifatturiero a picco, ma le aziendeinvestonoIn Umbria il trend negativo che caratterizzada almeno 4 anni il sistema produttivosembra avere toccato nell’ultimo trimestredell’anno scorso il suo punto più critico.Sono diminuiti produzione (-6,9 per centorispetto allo stesso periodo del 2011),fatturato (-8,2) e ordinativi (-7,6) in misurasuperiore alla media nazionale e dell’Italiacentrale. Sono invece in crescita fatturato(0,2) e ordinativi (1,3) per l’estero, anche sel’export (3,6 miliardi di euro nel 2012) èuna quota minima del Pil umbro. L’annoscorso il 38 per cento delle aziende umbrehanno fatto investimenti, prevalentementeper l’acquisto di impianti e macchinari,confermando la volontà di reagire alladifficile fase congiunturale. Le imprese piùgrandi (quelle con più di 50 dipendenti)resistono meglio alla crisi.

    Nel commercio resiste la grandedistribuzioneCon la crisi si consuma e si compra dimeno. Il volume delle vendite in un anno siè ridotto del 9 per cento, con un -12,1 percento per i prodotti non alimentari. Iconsumatori per risparmiare scelgonoipermercati, supermercati e grandimagazzini che hanno visto le loro venditecrescere dell’1,1 per cento rispetto alquarto trimestre 2011. Meno vendite emeno clienti dunque per i commercianti aldettaglio, tanto che il 6,3 per cento deititolari di negozi di generi alimentari pensadi sospendere l’attività.

    6.000 aziende in crisiLe imprese registrate in Umbria, da quelleindividuali (ad esempio il piccolo artigiano)a quelle con centinaia di dipendenti, sonopiù di 96.000. Di queste, 6.000 sono in“crisi conclamata”, delle quali 3.600 in“scioglimento o liquidazione”. Gran partedei fallimenti hanno riguardato imprese dicostruzioni e del manifatturiero.Nell’ultimo decennio, quelle individualisono in costante diminuzione, mentrecrescono le società di capitale che sonodiventate il 15,2 per cento, unapercentuale che però è quasi la metà dellamedia italiana (29,2) a conferma dellafragilità del tessuto imprenditoriale umbro.Nella classifica dei settori di attività aiprimi posti ci sono commercio eagricoltura.

    Primi in italia per le imprese “rosa”In Umbria le imprese guidate da donnesono quasi il 27 per cento, mentre la medianazionale è del 24,3 e quella dell’Italiacentrale 25,2. Il 35 per cento delle aziendeturistiche sono di donne, molto presentianche nell’agricoltura e nel commercio. Il13 per cento delle aziende individuali sonodi giovani. Gli imprenditori stranieri sonol’8 per cento, in gran parte con impreseindividuali e operanti nei settori dellecostruzioni e del commercio.

    Pil pro-capite basso, impiego pubbliconella mediaNon è vero che l’Umbria ha un numerorecord di dipendenti pubblici. Lavoranonella pubblica amministrazione il 25,9 percento degli occupati, mentre la media nelleregioni dell’Italia centrale è del 27,9 percento. È soprattutto il commercio a darelavoro agli umbri (29,5 per cento deglioccupati). L’industria occupa il 18,5 deilavoratori, l’agricoltura il 4,1. Nel 2011 il Pilpro-capite in Umbria è stato di 24.000euro, mentre la media dell’Italia centrale èdi circa 26.000 e quella nazionaleaddirittura di oltre 28.000 euro.

    CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIAARTIGIANATO E AGRICOLTURADI PERUGIA

    BORSA MERCI DI PERUGIAListino del giorno 12-03-13

    QUOTAZIONI RIFERITE A TONNELLATA, SALVO DIVERSA INDICAZIONE

    FRUMENTIproduzione Provincia di Perugia

    a) tenerifino (peso spec. 79 kg/hl - glutine dibuona qualità - c.e. 1%) umidità13% ....................................................buono mercantile (peso spec. 78kg/hl- c.e. 2%) - umidità 13% ............mercantile (peso spec. 75 kg/hl - c.e.2%) - umidità 13% ............................

    FARINE DI FRUMENTOa) di grano tenero:(con caratteristiche di cui all’art. 7 dellaLegge 4-7-1967, n. 580)farina tipo 00 .....................................farina tipo 0 .......................................farina tipo integrale ..........................farina tipo 00 - sfarinato granulare(granito) .............................................b) di grano tenero ad alto tenore diglutine:farina tipo 00 (cenere 0,45 - glutine11-12, consistente) ...........................c) di grano duro:(con caratteristiche di cui all’art. 9 dellaLegge 4-7-1967, n. 580)semola ..............................................

    CASCAMI DI FRUMENTOa) tenero:farinaccio .........................................crusca e cruschello tenero...............crusca e cruschello cubettato tenerob) duro:farinaccio duro..................................crusca e cruschello duro...................crusca e cruschello cubettato............

    GRANTURCOlocale - umidità 14% ........................

    CEREALI MINORI ELEGUMINOSE

    orzo vestito nazionale p.hl. sop. 65. *orzo vestito nazionale p.hl. 60-64 ... *avena nazionale tipo Maremma ..... *avena estera (nazionalizzata) ........ *favino palombino per uso zootecnicofave per uso zootecnico.....................sorgo per uso zootecnico bianco ......sorgo per uso zootecnico rosato ......* impurità

    SEMI OLEAGINOSIgirasole .............................................

    FARINE PER USO ZOOTECNICOfarina estrazione di girasole..............farina estrazione di soia nazionale...farina integrale di granturco ..............

    OLIO DI OLIVA(Legge 13-11-1960, n. 1407)a) produzione Provincia di Perugia:olio extra vergine di oliva, con non piùdel 0,8% in peso di acidità G.P... al kg.

    DENOMINAZIONE DELLE MERCIPrezzi del 05.03.13

    da euro a euroDENOMINAZIONE DELLE MERCI

    Prezzi del 05.03.13

    da euro a euro

    231,000 233,000

    n. q. n. q.

    n. q. n. q.

    445,000 450,000440,000 445,000440,000 445,000

    450,000 455,000

    605,000 615,000

    432,000 438,000

    236,000 237,000197,000 198,000194,000 195,000

    214,000 216,000191,000 192,000196,000 197,000

    215,000 221,000

    215,000 217,000209,000 212,000198,000 203,000

    n. q. n. q. 260,000 265,000 270,000 275,000 224,000 227,000 229,000 232,000

    ---- n. q.

    228,000 230,000 444,000 447,000272,000 273,000

    6,000 6,500

    b) altre provenienze:olio extra vergine di oliva,naz. con nonpiù dell’8% in peso di acidità al kg.olio di oliva, con non più del 2% inpeso di acidità .......................... al kg.olio extra vergine di oliva, est. con nonpiù dell’0,8% in peso di acidità al kg.

    OLII DI OLIVA RAFFINATI

    olio di oliva raffinato, con non più dello0,5% in peso di acidità ..... al kg.olio di sansa raffinato, con non piùdello 0,5% in peso di acidità...................................................al kg.

    OLII DI SEMIolio di semi vari ........................ al kg.olio di arachidi........................... al kg.

    olio di girasole .......................... al kg.olio di soja ................................ al kg.

    SEMENTIb) selezionate - esenti da cuscuta,purezza e germinazione e male erbepreviste dalla legge per le singole spe-cie - certificate - a seconda dellavarietà o ecotipo:erba medica varietale con calo 10% avena di 2a moltiplicazioneorzo di 2a moltiplicazione .................frumenti teneri di 2a riproduzione .......favino di 2^ moltiplicazione .......c) categoria commercialeselezionate - esenti da cuscuta, purez-za e germinazione e male erbe previ-ste dalla legge per le singole specie -certificate - a seconda della varietà oecotipo:favino ..................................................lupinella sgusciata ...........................

    UVE - MOSTI - VINI(di produzione Provincia di Perugia)Uva bianca sana, base ....................Uva nera sana, base .......................Grechetto..............................................Mosto bianco base ............................Mosto rosso base .............................Vino da tavola bianco fino a 11° agr./q.le ................................................Vino da tavola bianco oltre a 11° agr./q.le ................................................Vino da tavola rosso fino a 11° agr./q.le ................................................Vino da tavola rosso oltre 11° agr./q.le .................................................

    3,320 3,720

    2,850 2,900

    3,100 3,200

    2,950 3,000

    2,090 2,100

    1,010 1,0202,130 2,140

    1,065 1,0751,020 1,030

    – –– –– –

    470,000 500,000– –– –

    – –– –– –

    – –– –– –

    – –– –

    3,500 4,000

    4,000 4,500

    2,800 3,200

    3,300 3,700

    Variazioni percentuali indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (già indice costo vita)

    PERIODO NAZION. PERIODO NAZION.Capoluogoprov. di PGCapoluogoprov. di PG

    Genn. 2011-Genn. 2012 + 3,2 + 2,9Febbraio 2011 - Febbraio 2012 + 3,3 + 3,0Marzo 2011 - Marzo 2012 + 3,2 + 3,0Aprile 2011 - Aprile 2012 + 3,2 + 3,0Maggio 2011 - Maggio 2012 + 3,0 + 2,9Giugno 2011 - Giugno 2012 + 3,1 + 3,2

    Luglio 2011 - Luglio 2012 + 2,9 + 2,9Agosto 2011 - Agosto 2012 + 3,1 + 3,3Settembre 2011 - Settembre 2012 + 3,1 + 3,4Ottobre 2011 - Ottobre 2012 + 2,7 + 2,7Novembre 2011 - Novembre 2012 + 2,4 + 2,7Dicembre 2011 - Dicembre 2012 + 2,4 + 2,8

  • VENERDÌ 15 MARZO 2013 7LA VOCE LETTERE&OPINIONI

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    Stampato su carta riciclata

    Per quale motivoB. è sotto processo

    rande agitazionedentro e intorno alpalazzo di giustizia di

    Milano per il braccio di ferrotra i giudici e i difensori diBerlusconi riguardo al“legittimo impedimento” chegiustifica l’assenzadell’imputato, e quindicomporta l’obbligo di rinviareil processo ad altra data(nella quale,presumibilmente, sarannochiesti ulteriori rinvii). Ma diche cosa si discuterealmente? Cercherò di farequi un po’ di informazioneobiettiva, per quanto me loconsente il poco spazio.Dunque: a parte il processoRuby (di cui i lettori sannogià abbastanza), lo scontronasce intorno al processo perfrode fiscale. In questo caso sitratta di un processo in Corted’appello, perché “B.” è statogià condannato il 26 ottobre2012 in primo grado a quattroanni di reclusione (di cui trecondonati) e alla interdizionedai pubblici uffici. L’accusa èche B. da lunghissimo tempoacquista in America i dirittitelevisivi per le trasmissionidelle sue reti (ricordate Dallas?); gli acquisti venivanofatti però conl’intermediazione di unacatena di prestanome e disocietà-fantasma createapposta in qualche paradisofiscale, sicché ai produttoriamericani veniva pagata unasomma, e alla fine del giro laFininvest pagava una sommamolto superiore. Ladifferenza restava neiparadisi fiscali ma, ancorasecondo l’accusa, era semprein mano a B.; in altre parole,si trattava di soldi che B. sitoglieva da una tasca emetteva nell’altra. Perché siparla di frode fiscale? Perchénel bilancio della Fininvestquelle uscite figuravanocome costi di produzione edunque venivano scaricatedall’imponibile. I giudici diprimo grado hanno definitociò “una scientifica esistematica evasione diportata eccezionale”. Come siè difeso B.? Come in altri casi,invocando la prescrizione pergran parte dei fatti; e poidicendo che avevano fattotutto i suoi collaboratori, asua insaputa. I giudici diprimo grado hannoriconosciuto la prescrizionequando c’era, ma per il restohanno elencatominuziosamente le prove acarico. Ora il processo è inappello; certificati medicipermettendo.

    Pier Giorgio Lignani

    G

    IL PUNTO

    Le opinioni espresse in questa pagina rappresentanoesclusivamente il pensiero di chi le scrive.

    Si raccomanda di non superare le trenta righe dattiloscritte

    Quali articoli de La Vocepossono leggere tutti on line

    a Voce è stato il primogiornale nel quale ho scritto.

    Da giovanissimo. E resto lettoresettimanale. Ok alla vostrascelta di metterlo on-line inabbonamento. Solo una piccolaobiezione: il commento alVangelo domenicale dovrebbeessere accessibile a tutti,gratuitamente. Il nostro primo,vero “Editore” ci ha comandatodi diffondere il Vangelo. Grazieper il grande lavoro che fate.Pieno apprezzamento e saluticordiali.

    Alberto Cecconion-line

    Grazie perl’apprezzamento!Il suo suggerimento circa ilcommento al Vangelo citrova pienamented’accordo perché stiamolavorando per metterlo trai contenuti accessibili atutti, insieme all’editoriale,le rubriche (Il punto, Abatjour, Parola di Vescovo), lapagina delle Lettere eopinioni, e altri contenutiscelti di volta in volta,quali ad esempio gliarticoli, i video e leimmagini del Convegnoregionale dei catechisti.Stiamo lavorando permigliorare il servizio, econtiamo di trovare unasoluzione tecnica entro lasettimana. Speriamosoprattutto di avere moltilettori come lei.

    E la “quarta dimensione”dei cattolici in politica?

    n cristiano, che fa sulserio il mestiere del

    cristiano, può partire daqualsiasi punto cardinale ditattica politica e giungere allaconclusione buona, che non èla salvaguardia del propriointeresse, ma l’esigenza dellacoscienza cristiana nel suosforzo concreto. Si tratta quindidi saldare e far muoverecristianamente l’uomo più chetracciare dei confini i quali,anche se posti male, saltanosotto l’impegno cristiano, comenon possono essere raggiunti,anche se ben segnati, qualoral’animo non si muovacristianamente. Purtroppo,destra, sinistra, centro indicanospesso un’ipoteca sul nostrosforzo morale in vista di uninteresse particolare dadifendere o da raggiungere, percui la quarta dimensione nonviene neanche tentata.Preoccupati in partenza daqualche cosa che ci sta più acuore del fermento evangelico,il nostro lavoro non è piùcristiano. Ne conserva, a volteper nostra vergogna, l’etichetta,ma è addomesticato e rivoltoad altri scopi. Proprio perché siè assopito o spento in molti dinoi il tormento vitale dellacoscienza sociale cristiana,perché ci difendiamo con essa

    U“

    L

    invece di agonizzare per essa, siè fatta strada la sfiducia nelleforze morali come elementorivoluzionario e la fede assurdanella lotta di classe ne prende ilposto. La nostra inutilità dicristiani è la conseguenza diquesto mancato innesco per cuiagli occhi di molti il menodiventa un più”. Questo lungoestratto scritto da don PrimoMazzolari e pubblicato nelmarzo del 1949 sulla rivista Adesso mi riporta ai recentirisultati elettorali e allascomparsa della componentecattolica. Caro Direttore, nontrova che, indipendentementedal voto di protesta dilagante,dalla “donazione di sangue” o“portare acqua”, il partitocattolico e gli esponenticattolici dei vari poli non sianoriusciti a trasmettere quella“quarta dimensione”richiamata da Mazzolari?

    Andrea SillioniBolsena (Vt)

    La riflessione delle Aclisulla tragedia del Broletto

    ercoledì 6 marzo unagrave tragedia ha

    sconvolto la città di Perugia. Ungesto disperato che lasciato lacittà nello sgomento: nella sededella Regione Umbria dipalazzo Broletto, un uomo èentrato armato uccidendo acolpi d’arma da fuoco unaprima donna e ferendonegravemente una seconda che èdeceduta poco dopo, per poitogliersi la vita. IlCoordinamento donne delleAcli e le Acli di Perugia l’8marzo si sono strette attorno aifamiliari e ai colleghi delle duelavoratrici uccise, osservandoun momento di raccoglimentoe di preghiera. “La drammaticacrisi economica in cui versa ilPaese - ha affermato ilPresidente provinciale delleAcli in un breve discorso -, ilclima generale di sbandamentoe conflittualità richiede unosforzo comune per prevenireviolenza e follia. Una violenzache ha generato un dolore deltutto particolare ed ingiusto acui le Acli partecipanoprofondamente”. IlCoordinamento donne, che èl’esperienza associativa delledonne delle Acli, che sipropone di promuovere e divalorizzare la presenzafemminile nel movimento,invita a una profondariflessione sul ruolo delledonne in ambito lavorativo.

    AcliPerugia

    A proposito della polemicasu nozze gay e dirittinaturali

    aro don Elio,le scrivo in riferimento al

    suo articolo del 07/2/13intitolato “Nozze gay: no agliestremismi”, e alle polemicheche ne sono scaturite. Pensoche la questione si possasviscerare facendo riferimento

    C

    M

    al tanto dibattuto concetto di“natura”, equivoco e ambiguo,a quanto pare, visto che credoche non tutti abbiano le stesseopinioni a riguardo, dato che siriferisce a idealità etiche,morali, che godono dellacaratteristica della soggettività.Cosa è legge “naturale”? Peralcuni filosofi (Cicerone) è ilprincipio normativo giustificatosia dalla volontà divina chedall’umana ragione, visto cheessa non può ordinare se nonciò che è intrinsecamentecoerente. Secondo alcunigiuristi, essa si contrappone divolta in volta alla natura stessanel senso deteriore del termine,oppure si può intendere laragione in contrasto sia con laverità rivelata, sia con letendenze naturali dell’uomo(Fassò). Il primo cristiano cheaffronta l’argomento è sanPaolo nel famoso passo della Lettera ai Romani in cui dicechiaramente che i paganipotevano benissimocomportarsi secondo la legge diDio “trovandola scritta nei lorocuori” pur non osservando lalegge religiosa dell’epoca,quella di Mosè. Proseguendo, laScolastica aveva accordato aldiritto naturale un’esigenza dirazionalità e umanità di cui Dioè portatore, e che caratterizza imoderni filosofi personalisti erosminiani. Con Cartesiol’ordine giuridico assume uncarattere tutto razionale-immanente e non pre-costituito. Un mutamento diprospettiva, che mantiene peròla presenza di un oggettivoquadro normativo diriferimento entro cui parlarneabbia significato… Ma qual èquesto quadro? Lasciamospazio al buon senso di ognunodi noi, che vuole che ungiornale cattolico debba forsepiù logicamente riferirsi allarazionalità intrinseca dellaverità rivelata. Per il restoesiste lo strumento dellademocrazia. Ma qui vorreirichiamare due fatti tratti dalmondo dell’informazione: 1)Maria Rita Parsi, psicologa:“Crescere con genitoriomosessuali senza avere puntidi riferimento dell’altro sessocostituisce un limite”. Nonesistono “diritti del nascituro odel bambino”? 2) Il caso delCanada che ha messo sullostesso piano matrimoni gay eetero: “Oltre ai normalicittadini perseguiti anche soloper aver espresso perplessitàinviando lettere ai giornali,sono stati presi di mira anche iministri di piccolecongregazioni cristiane”. Al dilà di questo, penso che lapolitica dei partiti (a causa delbipolarismo, bi-frontismo?) inItalia sia quella dicontrapporre: io aiuto questi,invece gli altri aiutano gli altri.Mentre l’aiuto che proviene dalriconoscimento dei “dirittinaturali” di ciascuno non deverisparmiare nessuno: gentesola, anziani, disoccupati,poveri, lavoratori precari,

    famiglie numerose e non,monogenitoriali, bambini,studenti, malati, embrioni,mettiamoci i diritti di chi è“diverso”. Non si fa abbastanza,dovrebbe essere tutto per tutti.E invece è qualcosa perqualcuno. O meglio, poco pertutti… con la scusa delbilancio.

    M. Chiara CanestrelliPerugia

    Il tuo intervento introducenel dibattito elementi digrande interesse e attualitàche non possiamoapprofondire in questasede e potremo affrontarein un pubblico dibattito apiù voci. Grazie.

    Omosessualità: non èuna “malattia” ma...

    gregio Direttore,in relazione alla sua risposta

    “Ancora sulle nozze gay.Chiariamoci!” (pag. 6 del n. 6)mi vedo costretto a precisaredue punti. Non ho mai parlatodell’omosessualità comemalattia, bensì ho fattoriferimento a una condizionepatologica del soggetto; sonodue cose diverse. La presuntaaffermazionedell’Organizzazione mondialedella sanità che lei richiama –“l’omosessualità è una variantenaturale del comportamentosessuale” – non esiste in alcundocumento dell’Oms; è una diquelle vulgate che tuttiripetono ma che è falsa. Tantoè vero che nell’ultimo manualediagnostico dell’Oms (ICD-X),l’orientamento sessualeegodistonico rientra tra idisturbi psicologici ecomportamentali.

    Francesco Gallo

    Grazie delle sottilidistinzioni e precisazioni.Da parte mia non vi sonoobiezioni. L’articolo inquestione aveva l’unicointento di porre un frenoad una disputa che stavadiventando aspra edesagerata, almeno suquesto giornale.

    L’ultima, elevatissima affermazione di BenedettoXVI

    aro Direttore,durante l’Angelus di

    domenica 24 (l’ultimo del suopontificato) Benedetto XVI hadetto una cosa bellissima: cheDio lo chiama a una vocazionepiù alta, quella della preghierae della meditazione. È questa lachiave di lettura del suo gesto,che rende tutto più chiaro e piùricco.

    Lettera firmataPerugia

    Dopo tutto quello che èstato detto sulle decisionedi papa Ratzinger questoriferimento è piuttosto utileper chiarire le cose edisarmare gli animi.

    C

    E

  • comando di Cristo. Certo, non si puòaccettare la pseudo-contestazione dichi farisaicamente chiede agli altrisenza prima imporre a se stesso ilsuperamento dell’egoismo… Ma iocredo che meriti attenzione lacontestazione che alcuni giovani, conla franchezza tipica della loro età,talvolta suscitano all’interno dellenostre comunità… Essi hanno ildovere-diritto di desiderare e diattuare una società civile e unacomunità ecclesiale megliocorrispondente agli ideali espressidallo stesso cristianesimo”.Contrariamente aquanto si potrebbepensare, non sonoparole di oggi, mahanno quasiquarant’anni: CesarePagani le scriveva nellalettera pastorale Saremo giudicatisull’amore per gli altririvolgendosi, nellaQuaresima 1974, “aisacerdoti e ai fedelidelle diocesi di Città diCastello e di Gubbio”,di cui era vescovo daun anno appena. Aconsacrarlo era statoPaolo VI, in San Pietro,

    il 13 febbraio 1972; veniva da Milano edal mondo del lavoro, e in quelle frasicondensava questo e molti altri amori,precisati ancora meglio in seguito: igiovani per esempio, le famiglie, lacura della vita interiore e spirituale, losmascheramento di tutti gli egoismi,sia quelli individuali sia quelli sociali.

    Non sono parole di oggi, quelle citate,anche perché, potremmo dire, sonoparole rivolte al domani, al futuro,come quasi tutto ciò che è contenutonelle venti lettere pastorali di mons.

    Pagani: dieci nell’episcopato tifernateed eugubino, dieci in quellosuccessivo, che lo vede vescovo diPerugia e di Città della Pieve (primariunite nella sua persona e poi anchegiuridicamente) dal 1981 (l’ingressosolenne agli inizi del 1982) fino allaprematura morte nel 1988. Ventilettere pastorali che la diocesi diPerugia, e in particolare il vicariogenerale mons. Paolo Giulietti con unnutrito e agguerrito gruppo di lavoro,ha ritenuto opportuno “rilanciare” inquesto 25° anniversario, non solo enon tanto con finalità celebrativa ma

    anche e soprattutto per laloro carica profetica e perla loro sorprendenteattualità. Mons. Pagani haancora molto da dire, allegenerazioni attuali e nelleattuali congiunture. Ne saqualcosa chi ha collaboratoall’attuazione del volume –innamorandosene – e haavuto la grazia dicentellinarne, si può dire,virgola per virgola, perchénel periodare di questoPastore non c’è nulla chenon sia significativo,essenziale, concreto e, altempo stesso,spiritualissimo.

    VENERDÌ 15 MARZO 2013

    o incontrato tante personestraordinarie nella mia vi-ta: laici, uomini e donne,

    da cui ho imparato cosa volessedire vivere la famiglia, esercitareuna professione, amare la Chiesa,impegnarsi per il Regno. Nel 1967 sono entrato nel mondodel lavoro. Era già in azione il mo-vimento sociale e politico del Ses-santotto che contribuì, nel bene enel male, alla trasformazione ra-dicale della società. Toccare conmano i problemi dei lavoratori,stare nel cuore delle problemati-che sociali e impegnarsi nel sin-dacato (Cisl) è stato un tutt’uno.Impegno che ho portato avantiininterrottamente per oltre 35 an-ni. Subito mi è stato naturale por-tare nella Chiesa i problemi dei la-voratori, della giustizia e dell’u-guaglianza sociale. In quel temponon c’era tanta vicinanza tra Chie-

    H sa e mondo del lavoro... c’era solol’Onarmo (i cappellani del lavoro)ad assicurare una presenza. In re-gione e nelle diocesi umbre nonesisteva la pastorale del lavoro.Con il vescovo di Terni mons. San-to Quadri, molto attento ai proble-mi sociali (come Padre conciliare,ha contribuito alla stesura della Gaudium et spes), cominciammoa pensarci a livello regionale.Continuai con mons. Gualdrini epoi con mons. Paglia, sempre ve-scovi di Terni. Nel 1972 arrivò a Città di Castellomons. Cesare Pagani. Fu un im-mediato apprezzamento recipro-co. Io seguivo anche il Centro vo-lontari della sofferenza, e mons.Pagani amava particolarmente gliammalati e i lavoratori. Quanticolloqui! Mi raccontò le sue espe-rienze da parroco (nella “Stalin-grado milanese”) e quando da ul-

    timo assistente nazionale eccle-siastico delle Acli fu accolto in as-semblea con il cantodell’Internazionale. Voleva capirequel che si muoveva in ambito so-ciale, lavorativo e politico per me-glio svolgere la sua funzione divescovo. Memorabile la sua lette-ra su La questione comunista, chetanto eco ebbe anche a livello na-zionale. Quando nel 1981 venne a Perugia,il rapporto si fece più intenso. Michiese di collaborare per avviarein diocesi la pastorale del lavoro.Una collaborazione che purtrop-po durò pochi anni, ma intensa estraordinaria nel metodo e neicontenuti. Egli non amava im-provvisare e con lui non c’eranopause. Grande organizzatore (dabuon milanese: ne so qualcosa,avendo moglie di quella città),pensava, progettava, verificava incontinuazione. Scrutava le perso-ne e sapeva richiamarle alla re-sponsabilità e alla continuità. Nonera difficile sottrarsi. Era un pia-cere lavorare con lui, perché ave-va l’arte di valorizzare le persone. Tra le tante iniziative pastorali av-viate, volle istituire in diocesi laPasqua dei lavoratori, la festa delRingraziamento del mondo ruralee la festa della solidarietà del 1°Maggio. Morì all’improvviso. Lo aspettava-mo per la riunione della Consultadi pastorale del lavoro, program-mata insieme. Capimmo che qual-cosa non andava perché lui era ilprimo ad arrivare alle riunioni.Pregammo per lui e ringraziam-mo il Signore per averci regalatoun così straordinario Pastore. Quando in sua sostituzione arrivòmons. Ennio Antonelli, gli pre-sentai la bozza di statuto dellaConsulta che avevo predispostoinsieme a mons. Pagani. Una ra-pida lettura e l’approvò sedutastante. Mons. Pagani era una ga-ranzia!

    Pasquale Caracciolo

    MONS. CESARE PAGANI. Parla l’esperto di questioni sociali che gli fece da consigliere nell’azione pastorale

    Sempre attentissimoal mondo del lavoro

    Il suo ultimo grande gesto: la Fiaccolata per la vitaella dedica del librorealizzato per il 30°anniversario della

    fondazione del centro “Amore eVita” di Foligno sono così espressii nostri sentimenti sempre viviper mons. Cesare Pagani:“Pastore amabilissimo e strenuodifensore - fino alla fine - delladignità e della vita di ogni uomodal concepimento alla mortenaturale, dell’amore coniugale edella famiglia”. E siamo felici perla scelta fatta da La Voce dipubblicare la foto di quellamanifestazione cui La Nazionedel 10 marzo 1988 affiancò iltitolo “Provocatori”, riportando ilduro attacco dei dirigenti del Pciumbro a mons. Pagani, giàricoverato in ospedale.Certamente mons. Pagani avevaben compreso la perniciosità

    N delle due “chiese” allora e tuttoraprevalenti in Umbria, e non soloha cercato di fare chiarezza sullainconciliabilità dellaappartenenza contemporaneaaduna o a tutte due queste“chiese” e alla Chiesa di Dio, maha indicato anche la strada perpoter arginare il loro dannosostrapotere attraverso laformazione delle coscienze e unadiffusa cultura del rispetto delladignità e della vita di ogni uomo,dal concepimento alla mortenaturale, e della famiglia intesacome comunità di amore e divita. Il suo ultimo impegnopubblico, la Fiaccolata per la vitain occasione della X Giornata perla vita, vide la partecipazione ditutti i Vescovi ed Arcivescoviumbri a testimonianza di un’altrasua grande dote, quella di essere

    un vero trascinatore, un veroleader. Rileggendo l’omeliatenuta in quell’occasionesentiamo ancora tutta la suagrande passione per la famiglia ela vita; e nella parte conclusival’accorato appello del Pastore,che ad ogni singola animaaffidata alla sua cura pastorale -scuotendola da ogni ignavia edisattenzione - chiede di offrire ilsuo insostituibile contributo afavore di ogni vita concepita perporre fine all’olocausto di milionidi innocenti, di cui tutti saremoimputati se non diciamo la verità.La celebrazione del 35°anniversario del ritorno alla Casadel Padre dell’amatissimo mons.Cesare Pagani ci auguriamopossa essere l’occasione perprendere coscienza dellastruggente attualità delle parole

    da lui pronunciate nella suaultima omelia e dell’urgenza diattuarle. Perciò accogliamo congrande gioia la decisione delComitato per le celebrazioni del25° anniversario di promuovereuna borsa di studio a lui intitolatache ha come premio l’iscrizionedel vincitore al master in Bioeticae formazione del Pontificioistituto “Giovanni Paolo II”, che ilbeato Giovanni Paolo II ha volutoper formare sacerdoti e laicipreparati per ricreare nellanostra società la cultura della vitae dell’amore, per formare igiovani alla vocazionematrimoniale e per sostenere lecoppie a vivere la verità, labellezza e la bontà dell’amoreconiugale del “principio”.

    Angelo e Concetta Filardocoord. reg. Metodo Billings

    20 Lettereconcretee spirituali

    Esce il volume che raccoglietutte le lettere pastorali di mons. Pagani

    LA VOCE IN PRIMO PIANO8

    Mons.Cesare Pagani

    essuno deve sottrarsi aidoveri sociali, in questa oradi generale difficoltà e di

    austerità… Certamente auspichiamouna politica economica più adeguata;giustamente dobbiamo pretenderesanzioni contro coloro che sfruttanoperfino le difficili congiunture permoltiplicare i propri lauti guadagni;ma è necessario che ciascuno di noisappia condividere i doveri di questoperiodo, nell’ambito delle suepossibilità... È giusto che veniamocontestati; è provvidenziale per laChiesa di Dio la presenza di chiprotesta contro il tradimento del

    N“

  • soprattutto operative, di cui il Pastoreteneva debito conto nella pastorale, neigesti concreti di condivisione, neidocumenti successivi. Il volumeintitolato Cesare Pagani: Lettere

    pastorali. Il magisteroepiscopale dal 1973 al1988, edito da La Voce investe semplice ecuratissima, è corredatoda saggi e testimonianzedi GualtieroSigismondi, figliospirituale di mons.Pagani e oggi vescovo diFoligno; di GiuseppeChiaretti, arcivescovoemerito di Perugia-Cittàdella Pieve; e di Giancarlo Pellegrini,docente di Storiacontemporaneaall’Università di Perugia.Lo impreziosiscel’introduzione di mons.Paolo Giulietti, chechiarisce il senso diquesta e di tutte le altre

    iniziative.

    Si prevede di inserire il libro in unatrilogia, racchiusa in cofanetto, insiemead altri due volumi che completano ilritratto e il messaggio di mons. Cesare

    a decisione di ricordare l’arcivescovo Pagani a venticinque annidalla morte è nata dai giovani di allora. Un nutrito gruppo che

    non ha dimenticato gli anni vissuti accanto a questo vescovo. Conquale spirito, lo esprime bene Anna Maria Federico, ricordando“l’intensa l’emozione vissuta negli anni in cui mons. Pagani haguidato tanti di noi alla scoperta del Cristo e all’impegno condivisodi un nuovo progetto di pastorale giovanile”. E questi sentimentili ha raccolti in un racconto / poesia.

    DODICI MARZO

    Febbricitante, con le lacrime agli occhi guardo la Chiesa gremita eripenso ...Ai momenti di una profondità così intensa e duratura che sentoancora i brividi quando guardo nel cuore di quei giorni.La nostra voglia di cambiare il mondo, il desiderio di fare comunionetra i giovani di diversi gruppi e quello che ci ha unito ogni giorno dipiù: essere fraternamente amici nel segno di una fede comune.Momenti davvero unici che ci hanno fatto conoscer persone,ascoltare esperienze, condividere giornate della gioventù in Italia edArgentina nel clima dell’attesa, dell’attenzione reciproca gli uni pergli altri ...Quanta gioia, quante emozioni: la preparazione di convegnigiovanili, di giornate della pace e, ancor di più la venuta del Papa aPerugia ...Sentimenti vissuti a cuore aperto, con la consapevolezza di essere nelmezzo di un progetto unico, speciale, irripetibile: Essere i giovani delTerzo Millennio ... pronti a rendere sempre ragione della Speranza!!Tutto ciò è nato ed è stato possibile perché abbiamo accolto ilprogetto proposto da un testimone credibile ed un santo pastore.È la storia della vita del Vescovo Cesare che ci insegna nel giornodella sua partenza per la casa del Padre a sperimentare nella carnequesta Parola: nessuno ha un Amore più grande di questo dare la vita per i propri amici !!!!!!

    L

    “Pagani ha guidato tanti di noi allascoperta del Cristo e all’impegno”

    artedì, nel 25° anniversa-rio della morte, nella cat-tedrale di Perugia è stato

    ricordato mons. Cesare Pagani,che fu arcivescovo di Perugia-Cittàdella Pieve dal 1981 al 1988. L’arcivescovo mons. GualtieroBassetti ha presieduto l’eucaristi-ca di suffragio concelebrata da di-versi preti, oltre che dall’arcive-scovo emerito mons. GiuseppeChiaretti e dai vescovi di Città diCastello, mons. Domenico Can-cian, e di Foligno, mons. GualtieroSigismondi. Mons. Bassetti nel sa-luto iniziale ha ricordato il suopredecessore mons. Pagani, anco-ra vivo nel ricordo di molti fedeliche lo hanno avuto quale Pastorenon solo a Perugia ma anche aCittà di Castello e Gubbio. Invitato dall’arcivescovo Bassetti, mons. Sigismondi, primo prete adessere ordinato da mons. Paganinella diocesi perugina, ha poi te-nuto l’omelia nella quale ha ricor-dato la missione episcopale del Ve-scovo, che ha segnato la sua vita.Entrato in seminario con il vesco-vo Lambruschini, Sigismondi hasperimentato di Pagani la “pater-nità piena e imperante”. “Avverto l’esigenza di riascoltarequel colloquio confidenziale, diimpareggiabile profondità, cheegli ci ha lasciato nel suo Testa-mento spirituale” ha detto mons.Sigismondi citando le parole in cuimons. Pagani parlava dei suoi“grandi amori” che lo avevano“stimolato e sorretto lungo l’espe-rienza terrena”. Tra questi amori,ha ricordato Sigismondi, mons.Pagani riservava il primo posto al-la Chiesa “tanto più meravigliosa evenerata – diceva Pagani –, quan-to più ne andavo scoprendo anchequalche ruga, in alto e nel suo in-timo”. “L’accenno alle rughe - ha com-menato il Vescovo di Foligno - l’ho

    M

    compreso pienamente diventandovescovo. Prima dell’ordinazioneepiscopale, ho sempre guardato laChiesa con l’occhio del figlio cheriposa nelle braccia di sua madre.Adesso, da vescovo, ho scopertonella Chiesa la Sposa. Quando siguarda il volto della propria ma-dre le rughe si notano, ma non siosservano, poiché ne modellano labellezza; quando invece si ammi-ra il volto della sposa, le rughe sinotano, si osservano e, addirittu-ra, si contano!”.“Quanto le ‘viscere episcopali’ dimons. Cesare Pagani fossero per-corse da un amore devoto e ap-passionato per la Chiesa lo lasciaintendere un brano tra i più lumi-nosi dei suoi discorsi” ha aggiuntoSigismondi citando un passaggiodell’omelia tenuta in cattedrale diCittà di Castello il 19 marzo 1972,all’inizio del suo servizio episco-pale. “Che cosa sono, che cosa sa-rei - disse Pagani - fuori di essa?Che cosa saprei di me stesso, delmio destino, del mondo, della sto-ria umana senza i suoi insegna-menti? Che cosa potrei fare di buo-no, di valido, di sicuro, senza l’e-nergia divina che la Chiesa gene-ra dentro il mio spirito? Amici,chiedetemi tutto, ma non l’accon-discendenza ad un minimo gestoche possa recare sofferenza allaMadre comune, che ne possa in-taccare la carità, l’unità, la comu-nione”. “Rileggere con la memoria della

    gratitudine l’insegnamento magi-steriale di mons. Cesare Pagani -ha concluso Sigismondi - significaimpegnarsi a imitarne la fede, chelo ha portato a compiere una sin-tesi progressiva tra configurazio-ne a Cristo e dedizione alla Chie-sa”. “Mettiamoci pure sulle primefrontiere della vita ecclesiale: nesarei orgoglioso - aggiungeva Pa-gani in quel discorso, nel qualeconcludeva invitando a badare be-ne “che queste frontiere passinoall’interno della vita spirituale, do-ve ognuno deve innanzitutto com-battere le proprie concupiscenze,l’orgoglio, la pigrizia, l’egoismo,l’autosufficienza”.

    Maria Rita Valli

    A 25 anni didistanza dallascomparsa, netraccia un ricordoil primo prete dalui ordinato aPerugia: mons.Sigismondi

    IL CONVEGNOabato 16, dalle ore 15.30 in sala delNotari a Perugia, convegno di studi

    “Per il bene di tutti. La Chiesa e i laici delConcilio nell’opera di mons. CesarePagani”. Interverranno mons. Sigismondi,vescovo di Foligno, Stefano Bravidell’Università di Perugia, e il giudice PierGiorgio Lignani. Seguirà (ore 18) lacelebrazione eucaristica in San Lorenzo.Anche i mezzi della comunicazionesociale della Chiesa perugino-pievese,Umbria Radio (già Radio Augusta Perusia)e La Voce, che ebbero in mons. Pagani, laprima il suo fondatore e l’altra unconvinto sostenitore, ricorderanno la suafigura con due iniziative editoriali:Umbria Radio sta realizzando unprogramma serale in diretta alle ore 19,fino a venerdì 15 marzo; La Voce pubblicail volume delle Lettere pastorali (vediarticolo qui sotto).

    S

    SPECIALE: MONS. CESARE PAGANI

    Mons.Pagani al centro sul palco (1985)

    VENERDÌ 15 MARZO 2013

    “Toglietemi tuttoma non la Chiesa!”

    LA VOCE IN PRIMO PIANO 9

    Un profeta - s’è detto - “interattivo”, perusare un termine contemporaneo cheprobabilmente lo stesso Pagani avrebbeamato e usato, come faceva con quellidel suo tempo. “Dal conoscersi puòvenire l’