Mt 11 Impariamo a pregare: Il luogo e il posto della preghieraImpariamo a pregare: La preghiera è...

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Impariamo a pregare: La preghiera è una relazione viva e personale con il Dio vivo e vero. Perché essa possa realizzarsi occorrono innanzi tutto due cose: – sapere dove potersi incontrare; – mettersi nella posizione giusta per poter dialogare. Il luogo dell’incontro è il cuore, il profondo del cuore dove ci sono solo io e Dio, per questo c’è bisogno di raccoglimento perché possiamo rimaniamo soli: io e Lui. È lo Spirito Santo che mi conduce al luogo dell’incontro e mi permette di poter pregare. Infatti è Lui stesso il luogo dell’incontro: io prego in Lui e con Lui. In quanto io sono membro vivo del Corpo Mistico di Gesù Cristo, ho ricevuto il dono dello Spirito Santo, che essendo lo Spirito di Gesù, è diventato anche il mio Spirito. In quanto Lo Spirito Santo è altresì lo Spirito del Padre, venendo porta in Sé la presenza del Padre nel quale il Figlio vive, per cui la SSma Trinità dimora in me e io in Lei. La posizione giusta. Trovato il luogo dell’incontro devo trovare anche la posizione giusta in cui mettermi io e in cui porre Dio: dove mi metto io? dove metto Dio? Per trovare il posto giusto per me e il posto giusto per Dio, occorre che io sia umile e come Mosé mi sappia levare i sandali (cf Es 3,5), occorra cioè che riconosca chi sono io e chi è Dio. Ma non con un semplice e arido riconoscimento intellettuale, si tratta di riconoscere con gioia, con amore, con stupore, chi sono io e chi è Lui. Il luogo e il posto della preghiera Mt 11 [25]In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. [26]Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. [27]Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. [28]Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. [29]Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. [30]Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero". Sal 131(130) Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia. Speri Israele nel Signore, ora e sempre. Ci fermiamo in silenzio davanti alla Parola, ascoltando le reazioni del nostro cuore e lasciandoci portare da esse, assecondandole e approfondendole nel silenzio.

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Impariamo a pregare:

La preghiera è una relazione viva e personale con il Dio vivo e vero. Perché essa possa realizzarsi occorrono innanzi tutto due cose:– sapere dove potersi incontrare;– mettersi nella posizione giusta per poter dialogare.Il luogo dell’incontro è il cuore, il profondo del cuore dove ci sono solo io e Dio, per questo c’è bisogno di raccoglimento perché possiamo rimaniamo soli: io e Lui.È lo Spirito Santo che mi conduce al luogo dell’incontro e mi permette di poter pregare. Infatti è Lui stesso il luogo dell’incontro: io prego in Lui e con Lui. In quanto io sono membro vivo del Corpo Mistico di Gesù Cristo, ho ricevuto il dono dello Spirito Santo, che essendo lo Spirito di Gesù, è diventato anche il mio Spirito. In quanto Lo Spirito Santo è altresì lo Spirito del Padre, venendo porta in Sé la presenza del Padre nel quale il Figlio vive, per cui la SSma Trinità dimora in me e io in Lei.La posizione giusta. Trovato il luogo dell’incontro devo trovare anche la posizione giusta in cui mettermi io e in cui porre Dio: dove mi metto io? dove metto Dio?Per trovare il posto giusto per me e il posto giusto per Dio, occorre che io sia umile e come Mosé mi sappia levare i sandali (cf Es 3,5), occorra cioè che riconosca chi sono io e chi è Dio. Ma non con un semplice e arido riconoscimento intellettuale, si tratta di riconoscere con gioia, con amore, con stupore, chi sono io e chi è Lui.

Il luogo e il posto della preghieraMt 11 [25]In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. [26]Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. [27]Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. [28]Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. [29]Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. [30]Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".

Sal 131(130) Signore, non si inorgoglisce

il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo;

non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze.

Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua

madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia. Speri Israele nel

Signore,ora e sempre.

Ci fermiamo in silenzio davanti alla Parola, ascoltando le reazioni del nostro cuore e lasciandoci portare da esse, assecondandole e approfondendole nel silenzio.

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Chiedo  alla  Vergine  Maria,  Piccola  Donna  di  Nazareth,  che  mi  aiuti  ad  essere  umile,  piccolo  e  umile  come  Gesù,  il  suo  Figlio  PrimogenitoLei    si  è  posta  davanti  a  Dio  come  sua  piccola  serva  e    ha  esultato  di  gioia  vedendo  lo  sguardo  amoroso  del  Padre  posarsi  sulla  sua  piccolezza  e  povertà  di  creatura  umana.

Se  desidero  che  lo  sguardo  del  Padre  si  posi  anche  su  di  me  devo  farmi  piccolo,  Lui  infatti  allontana  il  suo  sguardo  dai  superbi  e  lo  rivolge  con  amore  ineffabile  verso  i  piccoli,  gli  umili.

Facciamoci  piccoli,  noi  che  veramente  lo  siamo  non  dovremmo  fare  molti  sforzi.  Gesù,  invece  non  era  affatto  piccolo,  era  Dio,  il  grande,  onnipotente,  trascendente  Dio  che  si  è  fattopiccolo,  piccolo  -­‐  piccolo  per  amor  mio.  

Guardiamo  Lui  e  impariamo  da  Lui  ad  essere  umili,  piccoli:    Se  non  diventeremo  piccoli  non  entreremo  nel  regno  dei  cieli!

Chiedo  a  Gesù  che  mi  comunichi  i  suoi  sentimenti,  Lui  che  «pur  essendo  di  natura  divina,  non  considerò  un  tesoro  geloso  la  sua  uguaglian-­za  con  Dio;  ma  spogliò  se  stesso,  assumendola    condizione  di  servo  e  divenendo  simileagli    uomini;  apparso  in  forma  umana,umiliò  se    stesso  facendosi  obbediente  :inoalla  morte  e  alla  morte  di  croce».

-­  Fil  2,6-­8.

Ora mi raccolgo e invoco lo Spirito Santo in unione con la Chiesa, Corpo Mistico di Gesù, in particolarein unione con la Vergine Maria e con il mio AngeloCustode, mi dispongo alla presenza di Dio e a Lui mi rivolgo con gioia, stupore, amore:

Mio Signore, Tu sei il mio Creatore e io sono la tua povera creatura che ha bisogno di Te; Tu sei il mio Tutto e io sono niente e nulla senza Te, Tu sei Onnipotenza e Fortezza e io?… Tu sei Sapienza e Scienza infinita e io?… Tu sei Splendore di Verità e io?… Tu sei Giustizia infinita e io?… Tu sei Santità immacolata e io? Tu sei Bellezza ineffabile, io?… Tu sei Somma Bontà e misericordia e io?… Tu sei Amore sussistente e io?…Tu sei… e io?…

Gusto piano piano dolcemente il mio posto davanti a Lui,mi sforzo di mettermi in fondo, in fondo, più giù che posso: sono nulla! Gusto questo mio essere nulla senza Lui… Gusto questa mia dipendenza da Lui, questo mio bisogno di Lui:

Senza Te non ho la vita, senza Te non ho la luce, senza Te non ho la pace, senza Te non ho l’amore: Tu sei la mia Vita, Tu sei la mia Luce, Tu sei la mia Pace, Tu sei… Tu sei mio Padre! Abbà… Padre mio e Dio mio…

Mi fermo a gustare queste parole. Il vero umile sperimenta la gioia nell’incapacità di mettersi pienamente al suo posto e di mettere Dio al suo posto: il mio posto è sempre più giù di quello che riesco a mettermi, il posto di Dio è sempre più su di quello che riesco a porLo, Lui più su, io più giù: questo è lo sforzo che devo fare per entrare in una relazione viva, personale e vera con Lui.