Motosprint 17

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24/30 APRILE 2012 Settimanale Anno XXXV Fascicolo 1767 3,00 Euro (Italy only) 17 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,50 Euro - CH CT 8,50 Chf 9 771122 173002 20017 moto2 marc marquez è tornato prova novità Borile multiuso Grandi assenti in rEGaLo il poster di tony Cairoli e ryan Dungey SBK aSSEn La pioggia inguaia i big e lancia gli outsider. primo podio per Giugliano. Checa butta Gara2. Biaggi torna leader

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24/30 APRILE2012

SettimanaleAnno XXXV

Fascicolo 1767

3,00Euro

(Italy only)

17

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,50 Euro - CH CT 8,50 Chf

9 771122 173002

20017moto2marc marquezè tornato

prova novitàBorilemultiuso

Grandi assenti

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in rEGaLo il poster di tony Cairoli e ryan Dungey

SBK aSSEnLa pioggia

inguaia i big e lancia

gli outsider. primo podio

per Giugliano. Checa butta

Gara2. Biaggitorna leader

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Sommarionumero 17/2012

PLa POStaLetteredi Stefano Saragoni 4Officinadi Massimo Clarke 8

PPaddOCkVelocità, cross, enduro, trial,minimoto, speedway, supermoto 12

PIN PIStaMoto2Marc Marquez lascia i guai alle spalle 26Moto3Roberto Locatelli lancia Romano Fenati 30SuperbikeRound Olanda ad Assen 32SupersportMondiale in Olanda 46SuperstockCoppa FIM 1000 e Europeo 600 in Olanda 47

PFUORIStRadaCrossMondiale MX1 - MX2 seconda provaa Sevlievo (Bulgaria) 56Supercross Prova 15 a Seattle (Washington) 66EnduroAssoluti d’Italia prima prova a Bella (PZ) 70trialMondiale al via 74SportitaliaCampionati nazionali e regionali 76

PSU StRadaProva novità Borile Multiuso 80attualitàLa produzione, le leggi, le novità 86 MotolandiaTurismo, viaggi, epoca 88Made inAbbigliamento e accessori 91

PMERCatINO Compravendita di moto e accessori 92

PgP gUIdagare e raduniGli appuntamenti in pista 98

PRUBRIChE Contromanodi Marco Masetti 16Polvere di stelledi Luigi Rivola 18Qui giapponedi Akira Nishimura 84donne e motoridi Laura Cattaneo 88Via col ventodi Giovanni Carlo Nuzzo 90

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Nel Numero odierno di Motosprint (il 16), nella rubrica “Lettere” trovo un Valentino Rossi gettato alle ortiche.

Confesso che, essendo in-namorato di Max Biaggi, sono stato un detrattore di Rossi anche in tempi meno cupi e, pur rendendomi conto di che campione fosse e di quanto abbia dato alla storia del mo-tociclismo mondiale, auspica-vo segretamente un momen-taccio come quello attuale. E adesso che è arrivato... non mi

il mio camioN dedicato a rossi e agostiNi Sono autista della ditta F.lli Curti di S.Polo D’enza (RE), che possiede uno Scania R620 dedicato a Valentino Rossi e Giacomo Agostini. Il camion percorre annualmente 120.000 km per l’Italia trasportando animali vivi, e la passione per le moto e in particolare per Valentino hanno spinto il titolare, Stefano Curti, a farlo aerografare in onore del Dottore e dell’altra leggenda italiana delle due ruote, Ago.

simone golfrè andreasi mantova

certi regali potete aNche NoN farli Sono un edicolante della Puglia ma anche un accanito lettore della vostra rivista. Ho apprezzato molto la vostra iniziativa sul n. 14, dove avete allegato un adesivo Honda e 2 buoni benzina da 2 euro. Ma poi mi sono ricreduto quando mi sono reso conto che per usufruire dello sconto si devono spendere circa 60 euro. Certi “regali” è meglio non farli, in quanto così facendo si perde credibilità.

federico

Ogni tanto mi torna in mente il detto “chi non fa non falla...” ma poi penso che le cose è meglio farle, perché tanto qualcuno scontento ci sarà sempre. Ma ci sarà anche qualche lettore soddisfatto.

IN B

RE

VE

non si può buttarevale alle ortiche

Lettere

come si fa a dire che rossi è finito?

di Stefano Saragoni [email protected]

valentino e la ducati dividono gli appassionati.

c’è chi sta con rossi e chi sta con la rossa.

La lettera della settimana

Vinci gli stivalialpinestarsOgni settimana, la lettera che ci colpisce di più, per i temi che tratta e il modo in cui è scritta, sarà premiata con un paio di stivali Alpinestars. Questa settimana, gli stivali nella foto se li è aggiudicati Piero.

di più, per i temi che tratta e il modo in cui è scritta, sarà

Questa settimana,

aggiudicati Piero.

piace! Rossi è il pilota che ha dato più di tutti e adesso viene scaricato, buttato via perché non vince più. Posso capire lo sconforto e la delusione ma Valentino è l’ultimo di una stir-pe non telecomandata dal Giappone, è l’ultimo di una razza che ha corso e corre col cuore. È salito su una moto altrettanto “di cuore” e se non riesce a farci sognare, pazien-za; lo ha fatto per anni e pos-siamo concedergli momenti di amare riflessioni senza met-terlo alla gogna.

Come dicevo ai tempi delle mie strenue difese al magico Max, invece di inveire, nei mo-menti difficili bisognerebbe sostenere chi, vuoi per età, vuoi per una lunga e faticosa carriera, si trova impantanato in situazioni valutabili solo con obiettività e comprensione.

Prendo quindi le difese di Rossi e incoraggio (per quel che può valere) colui che con-sideravo “nemico” quando vin-ceva, anche se non posso esi-mermi dal chiedergli, con un

pizzico di cattiveria: capisci adesso cosa provava Max?

piero Zambellonipiacenza

caro direttore, ti scrivo. Non per chiederti un rimedio o una soluzione al pantano Ros-si-Ducati... Ma da appassiona-to mi chiedo e ti chiedo: è mai possibile che un talento im-menso come Valentino possa essere messo in discussione?

Ormai è chiaro che la moto non è all’altezza della concor-renza, si evince dal fatto che la prima Ducati è dietro alle giap-ponesi. Ancora oggi c’è chi in-siste a dire che Stoner con la Desmosedici vinceva... Possi-bile che nessuno ricordi che nel 2007, guidata dal grande talento di Casey, che gestiva e domava il poderoso (e brusco) motore Ducati, in pista c’era una moto molto performante, con un’elettronica evoluta e delle gomme, le Bridgestone, sviluppate espressamente per lei?

Come si può pensare che

il mio camioN dedicato

IN B

RE

VE

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Rossi sia finito? Anche se non e la prima volta che qualche espertone si lancia in nefaste affermazioni, su un grande campione che tanto ha dato e ancora darà al motociclismo mondiale; appena in Ducati ca-piranno che la MotoGP non è la SBK, dove la Ducati 1098 è la rivisitazione di un progetto vecchio di anni, in MotoGP non fai in tempo a pensare che la moto è invincibile, che la con-correnza ti ha già raggiunto e superato... E considerando che Honda e Yamaha sono colossi rispetto alla Ducati, bisogna cambiare approccio, superan-do provincialismo e i tradizio-nalismi, per far posto a tecno-logie innovative e progetti per-formanti.

Allora mi domando: possibi-le che, nonostante uno spon-sor piuttosto generoso, un pi-lota che ha anche grande com-petenza tecnica, l’esperienza del reparto corse, la Ducati ancora non abbia tirato fuori una Desmosedici che dia a Rossi e a tutti i piloti Ducati almeno la possibilità di lottare nella parte alta della classifi-ca?

Desmociro

Caro Vale, dopo aver letto la tua intervista a Motosprint ho deciso di scriverti. Sono tuo ti-foso dai tempi della 125, quan-do eri Rossifumi, e ricordo an-cora quando riuscivi ad ese-guire manovre e traiettorie “innovative”. Ma sono anche un vecchio ducatista, da quan-do ancora non esisteva la Su-perbike. Vado in moto dall’età di 14 anni e quest’anno ne compirò 60. La mia prima Du-cati è stata la Pantah 500, di cui mi innamorai a prima vista al Salone di Milano. Dopo ho posseduto nell’ordine: Paso 750, 851, Monster 900 e la ST2 che ho dal 1998.

Tutti i modelli citati, che all’inizio pochi conoscevano, hanno dato vita a serie fortu-nate che hanno portato una

nuova era in Ducati.Non puoi immaginare la mia

felicità quando hai annunciato il tuo passaggio alla Ducati. Si coronava un sogno, il miglior pilota e la “piccola” Casa italia-na, unica al mondo a sfidare i colossi giapponesi sul terreno più difficile. Finalmente non dovevo sdoppiarmi. Ho subito applicato i tuoi adesivi preferi-ti: The Doctor, Valerossi ed il mitico 46 ed ho atteso con pa-zienza i risultati del binomio.

Molti piloti, a parte Stoner e una troppo breve parentesi Ca-pirossi, hanno fallito, ma rite-nevo e ritengo tuttora che tu sia l’unico in grado di rendere la Desmosedici vincente per tutti. Come hai già fatto con la Yamaha. È passato il 2011 e i risultati non sono venuti, è ini-ziato il 2012 e nonostante la moto sia stata stravolta ancora non si vede la luce.

Quello che ti chiedo, e capi-sco di chiederti molto, è di non rinunciare ancora al tentativo. Non dobbiamo darla vinta a chi ti ritiene sul viale del tramonto, perché se riuscirai a vincere anche questa sfida, nessuno potrà dire che hai sempre vinto con la moto migliore e contro avversari inferiori.

Comunque vada, ti ringrazio per averci provato.

andrea PreteGenova

poche scuse...RossI faccIa autocRItIca LeGGenDo l’intervista a Valentino Rossi pubblicata su Motosprint, sono rimasto sconcertato. Mi chiedo come mai il pilota dei 9 titoli mondiali non faccia autocritica davanti al disastro del primo GP dell’anno e continui a scaricare tutte le colpe su tecnici e progettisti della Ducati. Ma non era lui che irrideva Biaggi, sempre pronto a lamentarsi di tutto e a trovare alibi per le sconfitte? Non sarebbe più semplice ammettere che il progetto è fallito, perché anche a un campione può capitare, e trovare una via di uscita onorevole per lui, per la Ducati e per chi ha investito milioni di euro in questa avventura? Anche perché è triste vedere un pilota che ha fatto la storia del motociclismo moderno arrancare dietro avversari che fino a due anni fa erano costantemente battuti. Forse si è sottovalutato il fatto che la Ducati è una moto particolare, che a parte Stoner ha messo in difficoltà fior di piloti. Ma non dimentichiamo che per Rossi sono stati sfornati telai e modifiche che non hanno portato a nulla se non a sperperare risorse che ai tempi di Stoner nessuno si sognava di concedere; eppure anche nel 2010 ci sono stati vittorie e podi che poi sono diventati merce rara. Chiudo con un po’ di sarcasmo: ma Burgess è ancora convinto che bastino pochi minuti per mettere a punto la Ducati, oppure ha cambiato idea?

Massimiliano Menozzi Brescia

Io l

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solidarietàpoVERa ducatI poVERo pREzIosI

nonostante abbia letto tutti i commenti dei lettori sul n.16 in riferimento alla vicenda Rossi-Ducati, credo di non aver inteso uno dei motivi sca-tenanti.

A prescindere dal fatto che Rossi abbia vinto tanto e meri-tatamente, che sia “Il Dottore”, che possa cambiare stile di guida a seconda delle circo-stanze, che possa metterci del suo e trasformarsi in un ani-

male da gara, che possa per-mettersi di lasciare Honda e Yamaha sbattendo la porta... Io, se fossi nella Ducati, dopo le dichiarazioni fatte in Qatar lo avrei cacciato a calci nel sede-re.

Sarà anche vero che la Du-cati non è facile da guidare e non è per tutti, ma è altrettan-to vero che dal 2003 ha sempre vinto almeno un Gran Premio fino all’arrivo di Rossi, ha vinto un mondiale, ha sfiorato il bis con Capirossi, ha vinto con Bayliss ed è andata e va di-scretamente bene con Hayden.

Credo fermamente che Ros-si in questi anni abbia sempre avuto il miglior pacchetto del lotto, compreso il gommista personale... Che abbia avuto tutti i media dalla sua parte anche in situazioni abominevo-li, tifosi sempre con lui e so-prattutto avversari diversi (non fraintendete, non dico inferiori ma solamente diversi).

Ora che questo castello per vari motivi è venuto meno, su-bentra il fattore psicologico che è quello su cui Valentino ha sempre puntato fortemen-te.

Psicologicamente ritengo sia “crollato”, si vede bene che non ha più voglia di scherzare ma, soprattutto è lampante che si stia cullando sugli allori. È vero che andava più forte di tizio, caio e sempronio, ma perché non ritenere possibile che gli stessi tizio, caio e sem-pronio siano decisamente cre-sciuti? E non è forse possibile che lui sia in fase calante e non se ne renda conto? È possibile che gli avversari non abbiano mai avuto il “pacchetto” mi-gliore?

E allora, cara Ducati e caro Preziosi, non abbassate la guardia perché nessun colos-so è riuscito a vincere tutto ciò che avete vinto voi in Superbi-ke e nessuno è riuscito a fare ciò che avete fatto in MotoGP in così pochi anni.

Dimenticavo... Avete mai

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Lettere

sesti ci scriveLa Legge va rispettata Caro Direttore,

non sono d’accordo sul tuo commento alla lettera del Si-gnor Lucadamo pubblicata sul n. 15. Se infatti posso com-prendere (ma non giustificare)

un pilota del trofeo ktm in gara con la targa, come vuole il codice della strada. peccato che perderla o romperla, la targa, abbia un costo.

pensato a quanta fatica possa aver fatto Stoner nel 2008 a Laguna Seca, in una gara dove Valentino è stato osannato da tutti?

Gianni

Quel GP USA proprio non va giù, ai tifosi Ducati e a chi non ha simpatia per Rossi. E forse è così difficile da digerire perché fu su quella gara che Valentino costruì la sua vittoria nel Mondiale 2008. Fu quel giorno che minò le certezze di Casey Stoner, pilota straordi-nario, che a Laguna Seca soffrì il pressing inatteso e sfiancan-te di Rossi ben oltre il discusso sorpasso al Cavatappi e nelle gare successive fece errori a più riprese.

Sul fronte dei numeri, va detto che anche nel 2004 la Ducati non vinse nessun GP e che Hayden in tre campionati corsi sulla rossa ha ottenuto come miglior risultato un terzo posto a stagione.

futuroche aLternative ci sono?

Sono un grandissimo tifoso di Rossi, che è sempre stato il mio idolo.

Da parecchio tempo sogna-vo di vederlo vincere su una Ducati, ma purtroppo i risultati ottenuti fino ad oggi sono tutt’altro che buoni. Inoltre, dopo il suo sfogo nell’intervista di fine gara in Qatar si parla già di possibile rottura.

Il quesito che vorrei porvi è il seguente: supponiamo che Va-lentino alla scadenza del con-tratto (dicembre 2012) voglia lasciare la Ducati. Dove po-trebbe andare? In un’intervista dello scorso dicembre lo stes-so Rossi ha dichiarato che non aveva nessuna intenzione di creare un team tutto suo, quin-di quali alternative ci sono? La più gettonata dai giornalisti era il Team Gresini. Ovviamen-

te sono ipotesi, però vorrei sa-pere cosa ne pensate.

Jonathan Maggioni

Bella domanda... Cui è dif-ficile, per non dire impossibile, dare risposta. Sull’argomento si sentono (e si leggono) ipote-si fantasiose, perlopiù prive di fondamento. Perché è difficile per Rossi (ma anche per la Ducati) trovare un’alternativa vincente.

La Honda ha in Stoner una garanzia e in Marquez il giova-ne da affiancargli a breve, cosa che creerà all’interno del Te-am HRC Repsol un problema di abbondanza...

In Yamaha Ben Spies sta perdendo punti, ma pensare a un ritorno di Rossi in squadra con Lorenzo appare piuttosto fantasioso...

Ogni alternativa è “seconda-ria” perché non si parla più di squadre ufficiali, nemmeno se il team Rossi dovesse decidere di farselo in proprio nell’ipotesi che si faccia avanti uno spon-sor propenso a sostenere i co-sti dell’impresa.

Leggere il futuro è difficile perché se fatico a immaginare Rossi che lascia il Mondiale GP senza prima ritrovare il sorriso e la vittoria, la attuale situazio-ne della MotoGP non sembra concedergli alternative.

targa nell’enduroanche noi siamo contro

Caro Direttore,mi associo a lei e Claudio

Lucadamo che ha inviato la lettera che ho trovato su Moto-sprint n. 15 e che condivido pienamente.

La Federazione non solo non cura gli interessi di chi pratica Enduro, ma io mi sento anche preso in giro, ho rinnovato tes-sera e licenza fiducioso che la FMI avrebbe risolto il problema della targa. Ne ho già persa una in gara e confidavo che

avrebbero trovato una soluzio-ne con un targhino, anche a pagamento, dedicato alle gare come in Spagna, ma così non è stato.

Non c’è dialogo con i produt-tori di moto perché non ho visto nessuno trattare la questione in maniera adeguata.

Sorrido quando dicono che le moto devono rispettare il codi-ce della strada: andrò al mon-diale a vedere se là verranno montate le targhe, o se solo noi appassionati paganti dobbiamo sottostare a queste regole.

Daniele Giacometti

Vorrei unirmi al dissenso verso l’uso della targa nelle competizioni di enduro e far sapere al Presidente FMI Sesti - visto che pare abbia altre in-formazioni - che nessun pilota partecipante a manifestazioni di Enduro ha mai compreso ed accettato la norma della targa montata durante una gara.

Semplicemente la dobbiamo subire, sia “moralmente” che materialmente, visto che la perdita della targa, cosa tutt’al-tro che improbabile, comporta un costo di reimmatricolazione notevole.

Mi domando come mai il massimo esponente della no-stra Federazione non riesca a tutelarci in nessun modo. Oggi non riesce ad evitarci di monta-re la targa; domani, visto che le nostre motociclette non sono del tutto in regola, ci sarà qual-che altra norma assurda da accettare fino a rendere impos-sibile praticare questo sport.

Se il problema è con i vari

organi competenti per la salva-guardia del territorio e/o am-ministrazioni di varie, credo che con un po’ d’impegno sia possibile far capire che durante una competizione, con tutti i piloti “registrati con un numero di gara” per cui perfettamente individuabili, sia superflua la targa originale montata (molto spesso illeggibile perchè spor-ca), ma potrebbe al limite ba-stare una copia plastificata a dimensione naturale, con quel-la originale da esibire al mo-mento delle verifiche.

Altri sport come i rally si svolgono su strade aperte al pubblico e non mi sembra che le auto partecipanti, pur avendo la targa montata, siano in rego-la per poter circolare in mezzo al traffico.

Forse però e possibile sem-plicemente perché chi gestisce lo sport automobilistico ha tro-vato i canali e le argomentazio-ni giuste per tutelare la propria disciplina. Questo è ciò di cui avremmo bisogno anche nell’enduro. Per cui chiedo al Presidente Sesti meno dema-gogia e più impegno.

Marzio StefanoniBergamo

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LO spettro deL sabOtaggiO

Siamo alle solite. Valentino è nei guai in prova e in gara, con una moto che non vuol saperne di farsi guidare.

Ma siamo sicuri che dipenda dalla moto (come crede Va-lentino) e non dalla squadra guidata da Jeremy Burgess? Come mai Hayden e Barbera, con la stessa moto, gli sono stati davanti? Sono dell’opinione che questo dipenda da una moto settata in modo migliore. Già questo sarebbe sufficien-te per mandare a casa Burgess e la sua squadra. Possibile che Valentino e la Ducati non si siano ancora resi conto che è in atto un vero e proprio “sabotaggio” nei loro confronti? Perché al prossimo GP, in Spagna, non provano a scambiare le squadre di Rossi e Hayden? Sarei curioso di vedere cosa combina Valentino con i meccanici italiani di Hayden e vice-versa. Ma perché la cosa funzioni è necessario che vengano

rispettate le seguenti regole:1) All’arrivo delle casse con il materiale e la moto di Valen-

tino, potranno mettervi le mani solo ed esclusivamente i meccanici italiani.

2) I pezzi prodotti in fabbrica dovranno essere marchiati in piccolo, in un posto nascosto (e possibilmente segreto) del pezzo per poter essere riconosciuti esclusivamente dai meccanici italiani.

3) Il box di Valentino dovrà essere sorvegliato da una vide-ocamera nascosta 24 ore su 24.

4) I pezzi di produzione estera dovranno essere smontati e controllati.

Infine, consiglio alla Ducati e a Valentino di non fidarsi delle apparenze e tenere gli occhi bene aperti!

Se i miei suggerimenti dovessero essere applicati rigoro-samente... Valentino dovrebbe ottenere un netto migliora-mento. In ogni caso, non ha nulla da perdere nel provarci.

Lucio Sgorlon - Jesolo

Certo che la fantasia non ha limiti...

le parole di un appassionato, non riesco invece a capire la tua affermazione. Cosa vuol dire “abbiamo calato le bra-ghe”? Stiamo solo chiedendo di rispettare la legge: sai be-nissimo che nell’enduro si de-ve gareggiare con moto in re-gola con il Codice della Strada, e che dimensioni e posiziona-mento della targa posteriore sono soggette a regole molto chiare. Ma, soprattutto, lo san-no ancora meglio di noi le Isti-tuzioni e le Forze di Polizia, a cominciare dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, con i quali abbiamo avviato un colloquio che ci auguriamo possa essere sempre più co-struttivo, a sostegno della di-sputa delle gare fuoristrada.

Abbiamo riunito le Case, alla fine di marzo, e abbiamo detto come la pensavamo. E cioè: o stiamo dentro le regole, tutti, oppure tra breve non si correrà più e, di conseguenza, nessu-no comprerà più moto da fuo-ristrada. Tutti i presenti hanno capito, concordato e accettato questa linea, impegnandosi a trovare le idonee soluzioni. Analogamente, abbiamo con-cordato un preciso program-ma di riduzione del rumore.

Credo non ci sia più spazio per posizioni “romantiche”. Abbiamo chiesto pubblica-mente ai rappresentanti della stampa di aiutarci a trasmette-re agli appassionati queste in-formazioni. Sono certo che anche Motosprint vorrà contri-buire a far capire agli appas-sionati i problemi e le difficoltà che abbiamo di fronte.

Ripeto ancora una volta: se vogliamo continuare ad usare la moto in fuoristrada, è ne-cessario che i motociclisti con-vivano con gli altri utenti del territorio e che lo facciano con civiltà e nel rispetto delle leggi.

Questo non vuol dire che le leggi non si possano cambiare, che non ci siano proposte in tal senso (“suggerite” da noi) in Parlamento, che non ci sia

un confronto continuo con le Istituzioni (Ministeri dell’Am-biente e dei Trasporti, Motoriz-zazione Civile, Corpo Forestale dello Stato, Amministrazioni Regionali e Provinciali) a so-stegno delle nostre tesi.

Così come non va dimenti-cato che un emendamento all’art. 9 del Codice della Stra-da, a suo tempo proposto gra-zie anche al nostro intervento, ha di fatto “regolarizzato” i veicoli (e quindi moto e auto) che partecipano all’attività sportiva, pur non essendo do-tati di molti particolari previsti dal Codice della Strada.

Ma l’unica cosa che non si può né pensare né chiedere, è che la Federazione Motocicli-stica Italiana possa andare contro le leggi dello Stato.

Paolo SestiPresidente Fmi

Caro Presidente, è la terza volta in poche set-

timane che dibattiamo in que-sta rubrica sul tema “Targa” nell’enduro (per l’esattezza nelle gare di enduro). Chi ci ha seguito con pazienza sa che l’argomento ci divide, di conse-guenza non ribadirò che pre-tendere l’uso della targa origi-nale in gara è puro accanimen-to...

Oddio l’ho fatto. È più forte di me. Presidente mi perdoni, ma non riesco a separarmi dalla immagine “romantica” del fuoristrada. Che im-pone a tutti i praticanti educazione, cordialità, riduzione del rumore al minimo, rispetto per i luoghi che attraversiamo e per le persone che in-contriamo, ma mi fa con-testare la fiscalità all’ec-cesso del non consentire l’uso di una copia fedele della targa, che metta al riparo dalle beghe e dalle spese del doverla rifare se perduta. Questo anche se a pretenderla sono le For-ze dell’Ordine.

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non riesco a separarmi dalla

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PURTROPPO ho avuto di-verse volte a che fare con candele rovinate, che provo-cano malfunzionamenti del motore. Non conosco l’esatto motivo per cui le candele si deteriorano, specialmente quando la carburazione non è perfetta. Cosa accade esatta-mente nella candela? Perché non è sufficiente pulirla se l’ elettrodo è nuovo?

GuidoTreviglio

DA DIVERSI anni a questa parte gli inconvenienti che in-teressano le candele si verifi-cano molto raramente. Di quando in quando, qualche problema si può verificare, ma la situazione non è nean-che lontanamente paragona-bile a quella di una volta. Un grande contributo in questo senso lo hanno fornito i siste-mi di accensione, che da tem-po sono in grado di erogare correnti aventi una tensione molto elevata e quindi tali da far scoccare la scintilla anche in condizioni nelle quali una volta, con i classici sistemi a ruttore, non sarebbe stato possibile. Passi in avanti mol-to significativi hanno comun-que interessato le candele stesse, oggi molto più “elasti-che” per quanto riguarda il grado termico, più resistenti all’imbrattamento e anche più longeve (basta vedere gli in-tervalli di sostituzione racco-mandati dalle case e confron-tarli con quelli di una volta).

È sempre essenziale, co-munque, che le candele ab-biano il grado termico corret-to per il motore sul quale

La dura vitadeLLe candele

Officina

Lavoro difficile, soprattutto sui 2t

di Massimo Clarke [email protected]

vengono montate (cioè tale da consentire alla punta dell’iso-lante e agli elettrodi di rima-nere sempre all’interno del campo di temperature otti-male).

Come noto, il grado termico indica la facilità con la quale una candela smaltisce il calo-re che assorbe e al tempo stesso anche quanto è ridotta la quantità di quest’ultimo, che è ovviamente legata all’estensione della superficie esposta ai gas. Al diminuire di tale estensione (si tratta della superficie esterna del piede dell’isolante), diminuisce la quantità di calore che viene incamerata. Per quanto ri-guarda lo smaltimento (cioè la cessione del calore stesso alla testa) è chiaro che un “percorso” minore risulta vantaggioso. Dunque, è la struttura della candela che determina il suo grado termi-co. Un certo contributo può comunque essere fornito an-che dal materiale impiegato per l’elettrodo centrale.

Durante il funzionamento del motore, l’estremità della candela idealmente non do-vrebbe superare una tempe-ratura dell’ordine di 870 °C (al di sopra si incappa nella PRE-ACCENSIONE) e non dovreb-be lavorare mai a meno di 400 °C circa. Al di sotto di questo valore si verifica l’imbratta-mento, costituito dalla forma-zione di un sottile strato di depositi conduttivi sul piede dell’isolante. Siccome la cor-rente elettrica sceglie sempre la strada lungo la quale in-contra la minore resistenza, in tali condizioni la scintilla

può non scoccare. Per passa-re dall’elettrodo centrale alla massa, ovvero al corpo me-tallico, (o viceversa) la corren-te passa lungo i depositi, che costituiscono la strada più “facile”, e non tra i due elet-trodi. Il risultato sono delle mancate accensioni; nei casi più gravi si può arrivare all’ar-resto del motore.

Non di rado, se l’imbratta-mento è lieve, è possibile ri-mettere le cose a posto con una bella tirata, aprendo la manetta con decisione e per-correndo ad esempio un lun-go rettifilo, facendo raggiun-gere al motore un elevato re-gime di rotazione. Inizialmen-te il motore “tartaglia”, ma

poi le candele “si puliscono” (ossia, si liberano dei depositi) e tutto è OK. Nei casi più gra-vi, però, non c’è nulla da fare: l’entità dei depositi (che spes-so non sono individuabili visi-vamente!) è tale che non è possibile eliminarli. Si può provare a pulire la candela dopo averla rimossa dal mo-tore, ma in genere l’unico ri-medio è la sostituzione.

Come ovvio, è importante individuare le cause del pro-blema, per eliminarlo ed evi-tare che possa ripetersi. Dato che la candela non deve lavo-rare al di sotto di una certa temperatura (indicata in 370 °C dalla Champion e in 450 °C dalla NGK), è evidente che un funzionamento prolungato del motore a regimi molto bassi, e magari anche con carichi ridotti, alla lunga può determinare inconvenienti di questo genere. Oggi si tratta di una eventualità relativa-mente rara, date le migliori caratteristiche delle candele moderne (assai più “elasti-

Le candeLe hanno un range di funzionamento.di norma, non devono Lavorare sotto i 400°ce sopra gLi 870°c. se ciò accade, possono rovinarsi in fretta e, spesso, devono essere sostituite, anche se nuove o poco usate.

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Preaccensionesi verifica quando la miscela

aria-carburante viene accesa da un “Punto caldo”

Presente nella camera.la combustione ha così inizio

Prima che scocchila scintilla tra gli elettrodi

della candela

]

PneumaticiAnteriori più stretti. perché?

MOLTI appassionati di motori ritengono che la differenza di sezione tra pneumatici anterio-ri e posteriori sia dovuta al fatto che quelli davanti devono “solo” frenare, mentre ai posteriori è demandata la trasmissione della potenza del motore, e che questa sia una regola valida sia nelle moto, sia nelle auto.

Però ho un dubbio: sappiamo che la potenza degli impianti frenanti imprime decelerazioni ben maggiori delle accelerazio-ni positive date dal motore, in pratica per passare da 0 a 200 km/h serve più tempo che ri-spetto al passaggio da 200 a 0 km/h, quindi applicando la semplice formula che lega la forza alle accelerazioni (F=ma) si deduce che a parità di massa del veicolo la forza (in questo caso tra pneumatico e terreno) aumenta proporzionalmente con l’aumento dell’accelerazio-ne (o decelerazione).

Allora: se i pneumatici ante-riori devono trasmettere forze maggiori dei posteriori, perché sono più piccoli? Per garantire maneggevolezza? Nelle auto (come ad esempio quelle di F.1) non vedo questa esigenza. Per-ché le frenate sono meno fre-quenti delle accelerazioni? Pi-ste come Monza credo smenti-scano questo, avendo energi-che frenate esattamente al pari di potenti accelerazioni. Può di-panare il mio dubbio?

Roberto BonazzoliCremona

LA SUA osservazione è inte-ressante ma non tiene in debito conto alcuni punti di importan-za fondamentale. Tanto per co-minciare, immagini di montare anteriormente, in una moderna supersportiva, un pneumatico con le stesse misure di quello posteriore. Guidare la moto sa-rebbe quasi impossibile; ci vor-rebbero braccia da titano e la

maneggevolezza sarebbe solo una chimera. Dunque, per quanto riguarda la facilità di guida nel misto e la prontezza nei cambiamenti di direzione, ovvero l’agilità, sono vantaggio-si pneumatici anteriori di sezio-ne ridotta. D’altro canto, per trasmettere al suolo ingenti forze frenanti è necessario che l’impronta a terra sia ampia e quindi vanno impiegati pneu-matici con una sezione adegua-ta. Alla fine dei conti, la scelta viene effettuata anche tenendo conto del tipo di moto e della destinazione d’uso.

Tenga pure presente che con le misure di gomme impiegate attualmente, nelle moto da competizione bastano 20 BAR o poco più nel circuito idraulico di comando del freno anteriore per determinare il sollevamen-to della ruota posteriore dall’asfalto. Che succederebbe se si trasmettessero a terra forze frenanti superiori rispetto a quelle oggi in gioco?

Le Moto3 possono avere ve-locità di percorrenza delle curve più elevate rispetto alle MotoGP in quanto dotate di pneumatici di sezione ridotta. D’altro canto gomme più larghe offrono un migliore “appoggio” a moto in-clinata e quindi in tali condizioni consentono di trasmettere all’asfalto forze più elevate.

C’è poi da tenere presente il fattore tempo, che forse lei tra-scura. È vero che le forze fre-nanti sono molto cospicue, ma vengono trasmesse al suolo per tempi piuttosto brevi. Durante un giro di pista la manopola del gas viene aperta assai più spes-so e viene tenuta spalancata molto più a lungo, rispetto al tempo di azionamento della le-va del freno. Su quest’ultima si agisce solo nelle staccate. Per tutto il resto del percorso, ec-cettuando la parte centrale del-le curve, la gomma posteriore trasmette al suolo forze accele-ranti (che per di più si manife-stano sotto forma di impulsi e non in maniera continua e uni-

scendere. Anche se i moderni lubrificanti per 2T bruciano lasciando un quantitativo as-solutamente minimo di cene-ri, alla lunga si possono for-mare dei depositi di entità non trascurabile. Dunque, è im-portante assicurarsi che la quantità di olio erogata dalla pompa a portata variabile (o presente nella miscela olio-benzina) non sia più elevata di quanto prescritto dal costrut-tore. Ed è anche bene che la dosatura della miscela aria-carburante, nei motori a due tempi, sia corretta. Se il titolo è troppo ricco, le cose peggio-rano, per quanto riguarda la possibilità di imbrattamento delle candele. Dunque anche questa è una voce da control-lare, quando l’alimentazione è a carburatore. Altri punti ai quali sarebbe bene dare un’occhiata, nel caso di pro-blemi come quello da lei la-mentato, sono le pipette delle candele e i cavi AT. Eventuali dispersioni di corrente signifi-cano mancate accensioni e/o peggiore “fornitura elettrica” alla candela. Pure la bobina potrebbe essere chiamata in causa, dato che (come fino agli anni ‘70 accadeva non tanto di rado) la tensione che fornisce potrebbe non risulta-re adeguata.

Il grado termico costituisce il punto al quale prestare maggiore attenzione, quando si acquista una candela; ci sono però altre voci da pren-dere in considerazione e ri-guardano la geometria degli elettrodi, il materiale con il quale sono realizzati, eccete-ra… Dunque, è indispensabile utilizzare sempre candele del tipo corretto, indicato da una ben precisa sigla, seguendo scrupolosamente le indica-zioni della casa. Apposite ta-belle presenti nei cataloghi consentono di conoscere la corrispondenza tra le sigle impiegate dai diversi produt-tori di questi componenti.

che” per quanto riguarda il grado termico) e le più elevate tensioni in gioco, ma di quan-do in quando il guaio può veri-ficarsi.

Naturalmente, in caso di imbrattamento, la prima cosa alla quale si può pensare è che la candela impiegata sia troppo “fredda”, ovvero abbia un grado termico troppo ele-vato per il motore sul quale è montata. Dunque, occorre ac-certarsi di questo, consultan-do il libretto di uso e manu-tenzione della moto e/o i ca-taloghi dei fabbricanti di can-dele.

Nei motori a due tempi le candele hanno una vita deci-samente più dura, rispetto a quelle montate sui 4T. A pari-tà di regime di rotazione il numero di scintille che devo-no produrre nell’unità di tem-po è doppio (e questo spiega la loro minore vita utile); inol-tre, oltre che con la miscela aria-carburante, hanno a che fare sempre anche con il lu-brificante, che inevitabilmen-te raggiunge il cilindro, al di sopra del pistone, in quantità tutt’altro che trascurabili. An-che qui c’è da dire che la si-tuazione è enormemente mi-gliorata, rispetto al passato, per le più elevate tensioni erogate dai sistemi di accen-sione, per le superiori carat-teristiche delle candele e per l’impiego di minori quantità di olio. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, è chiaro che al di sotto di un certo va-lore non si può comunque

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BarUnità di misUra

della pressione UsUalmente impiegatain campo motoristico.

Un Bar eqUivale a 100.000 pascal (1 pa = 1 n/m2)

e a 1,02 kg/cm2

Officina

ast

eris

chi d

i tecnic

a tutti gli usi del Desmo

LE DISTRIBUZIONI desmodromiche hanno una lunga storia. A imporle davvero alla attenzione degli appassionati e a impiegarle in maniera continuativa (e non sperimentale) su mezzi che poi si sono imposti in gara sono stati in pochi. La Mercedes Benz ha impiegato il suo comando desmodro-mico (sotto a sinistra), sviluppato da Hans Gassmann (che disse di averlo ideato mentre tornava a casa in tram) e da Manfred Lorscheidt, per trionfare nei mondiali di F.1 del 1954 e 1955. La Osca ha utilizzato la versione studiata dai fratelli Maserati sulle sue vetture sport di 1500 e 2000 cm3 per diversi anni, a partire dal 1956-57. L’americana Scarab ha preso parte ad alcune gare di F.1 con un motore desmo-dromico nel 1960. In campo moto è stato l’ingegnere Taglio-ni, per decenni direttore tecnico della Ducati, il grande so-stenitore di questa soluzione tecnica. A lui va il merito di avere ideato e utilizzato delle straordinarie distribuzioni de-smodromiche destinandole dapprima a motori da competi-zione (esordio sulla 125 monocilindrica del 1956) e quindi a modelli prodotti in serie (dal 1968), legando per sempre il marchio Ducati a tale soluzione tecnica, che in seguito altri tecnici della casa bolognese hanno portato a un livello di sviluppo eccezionale, come dimostrato dai formidabili moto-ri bialbero a quattro valvole, che hanno vinto fior di campio-nati mondiali.

Proprio alle distribuzioni desmodromiche è legato un evento di eccezionale inte-resse, allestito fondamen-talmente per merito di Gian-luigi Mengoli, che lo ha idea-to ed è stato l’anima della iniziativa. Si tratta della mo-stra delle distribuzioni de-smodromiche, che raccoglie oltre ottocento brevetti, i pri-mi dei quali risalgono addi-rittura agli anni Dieci del secolo scorso. Saranno esposti anche dei pezzi as-solutamente straordinari, alcuni dei quali inediti, come una testa realizzata dalla Toyota per il suo motore di F.1 e una distribuzione de-

smodromica sviluppata dalla Honda e rimasta allo stadio di prototipo. E poi la famosa testa desmo a cinque valvole Fer-rari dei primi anni Novanta e altre autentiche prelibatezze tecniche da competizione dovute a case come la MV Agusta e la Mondial. E non è tutto, perché è preannunciata anche la presenza, almeno per alcuni giorni, di una Mercedes Benz di F.1. E dalla Germania arriverà dell’altro, perché tanto la BMW quanto la Porsche hanno lavorato sul desmo… Insom-ma, un evento assolutamente unico a livello mondiale, da non perdere per nessun motivo!

forme) e quindi è soggetta a sollecitazioni assai considere-voli. A Monza ci sono delle stac-cate impressionanti, durante le quali i freni sono sollecitati a fondo. Poi, però, non lavorano. Invece le forze acceleranti ini-ziano ad essere trasmesse dal pneumatico posteriore al fondo stradale alla uscita di ogni cur-va e la situazione si prolunga, anche se con minore intensità, per tutto il rettilineo seguente (i piloti, sull dritto tengono sem-pre il gas spalancato!), fino alla staccata successiva. Una bella differenza, non le pare?

Come chiunque può consta-tare, nei GP i pneumatici poste-riori, notevolmente più grandi di quelli anteriori, spesso sono i primi ad andare in crisi. Nelle moto da strada, in genere, il pneumatico posteriore si usura in misura maggiore (e quindi ha una vita utile minore) rispetto a quello anteriore, anche se il mezzo viene impiegato dal solo pilota, senza passeggero o ba-gaglio.

Per quanto riguarda le auto

le gomme posteriori sono più larghe di qUelle anteriori perchéle accelerazioni dUranomolto più delle frenate.

di F.1, il discorso relativo alla maneggevolezza è ben diverso. Tanto per cominciare, sono vei-coli che non si devono inclinare per affrontare le curve o per cambiare direzione, e questa è una cosa di importanza assolu-tamente fondamentale. In se-condo luogo, quando le velocità sono molto basse, non si può dire che siano proprio dei mo-stri, in fatto di maneggevolezza. Tanto è vero che per poter fare agevolmente le manovre a spinta, all’interno del paddock o altrove, spesso si impiegano ruote più piccole, che si monta-no solo per questo scopo.

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IL CAMPIONATO italiano entra nel vivo, con la disputa della terza prova, che si svolgerà il 28 e 29 aprile sul circuito di Monza.

Per quanto riguarda la situazione delle diver-se classifiche, Riccardo Moretti (del quale leg-gete l’intervista a pagina 14) è a punteggio pieno nella 125, così come Riccardo Russo nella Stock 600. In Moto3, che dopo una stagione come Challenge quest’anno assegnerà un titolo, una gara l’ha vinta Ferrari, l’altra Locatelli.

Due veterani si stanno contendendo la Stock 1000: Goi (vincitore a Imola e primo in classifica) e Corradi (vittorioso al Mugello, e secondo con

un distacco di 3 punti, nella foto). Con un primo e un secondo posto a testa, Nannelli e Baiocco sono appaiati in vetta alla Superbike.

In mano agli stranieri la Supersport (Leonov) e la Moto2 (Harms).

Per quanto riguarda i prezzi, venerdì posto unico a 5 euro; sabato: intero 10, ridotto 8; do-menica: intero 14, ridotto 10. Differenza pad-dock 5 euro. Riduzione per tesserati FMI e da 12 a 17 anni. Fino a 11 anni l’ingresso è gratuito.

Diretta TV su Nuvolari le due Stock al mattino e su Sportitalia le 3 gare del pomeriggio.

Diretta web su civ.tv e sportube.tv

non è andata male a luca scassa la seconda prova del campionato inglese di superbike, gara che si è disputata a thruxton. un ottavo posto nella prima frazione, un sesto nella seconda. c’è anche un altro pilota che ha scelto l’inghilterra, alex polita, ma le cose per lui sono andate meno bene: diciannovesimo in gara 1, nella seconda frazione si è ritirato. le vittorie sono andate a ian lowry (honda) nella prima frazione e a josh brookes (suzuki) nella seconda.

Scassa sesto in GB

PaddockA cura di Lucia Voltan

LA sCOMPArsA dI dIegO fOrTI deLLA dM TeLAI Lutto per la scomparsa di Diego Forti, titolare della DM telai. È stato pilota di sidecarcross negli anni 70/80, e proprio nei primi anni 70 fondò la sua azienda a Zola Predosa (BO). Lascia la moglie ed il figlio Lorenzo che porta avanti l’azienda paterna. A loro le sincere condoglianze di Motosprint.

IN sPAgNA, rAgA bATTe ANCOrA bOu Nel Mondiale non c’è gara, ma nel campionato spagnolo Toni Bou (Montesa) prende paga da Adam Raga (Gas Gas). È successo nella prima prova, e si è ripetuto nella seconda.

NIeNTe AMerICA Per TOwNLey: OPerATO Nuovo infortunio per Ben Townley, che nel corso delle prove del secondo round del campionato australiano cross si è fratturato la testa del femore e lussato un’anca. L’ex campione del mondo, è stato operato: l’intervento è riuscito, ma il recupero richiederà almeno quattro mesi. Salta dunque l’opportunità di correre nel campionato americano di cross all’aperto col Team di Chad Reed. «Non ci posso credere, mi ero preparato talmente tanto...» è stato l’amaro commento di Townley, già in passato bersagliato da numerosi infortuni.

rAffAeLe sALA è dI NuOvO PAPà Congratulazioni a Raffaele Sala, nostro collaboratore dalla Lombardia, e a sua moglie Paola. Il 17 aprile scorso è nata la loro Francesca. Raffaele e Paola hanno già un’altra figlia, Allegra.

sANTOLINO PrIMO NeLL’ eNdurO sPAgNOLOLorenzo Santolino ha vinto entrambe le giornate nella terza prova del campionato spagnolo di enduro svoltosi a Valverde Del Camino. Santolino si è imposto nella classe E1 in sella all’Husqvarna TE250 ed è saldamente al comando della classifica provvisoria di campionato.

IN B

RE

VE

a monza il civ entra nel vivo il 29 aprile la terza prova dell’italiano

freestyle a treviso il 6 maggio una esibizione di freestyle si svolgerà a treviso - zona dogana, il prossimo 6 maggio alle 16.00. hanno confermato la partecipazione massimo bianconcini, dan serblin, vanni oddera. il biglietto costa 15 euro, ma ci sono agevolazioni per i gruppi. informazioni e prevendita: 0445-360516, www.due-punti.com

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rossi a monza DICIOTTESIMO posto per Valentino Rossi, che ancora una volta

ha partecipato a una gara a quattro ruote, la BlancPlain Endurance Series che si è tenuta a Monza. Pioggia battente e safety car chiamata a intervenire più di una volta. Il nove volte

campione del mondo ha diviso la guida della Ferrari 458 del team Kessel Racing Italia con l’amico Alessio ‘’Uccio’’ Salucci

(«mi sono anche toccato con una Lamborghini e ho riconsegnato la macchina a Vale un po’ storta...») completando i 77 giri in 2

ore, 7 minuti e 520 secondi. Quasi due minuti il distacco dal vincitore Maxime Martin, su BMW Z4.

BoRIs casadIo

voce della tv indiana al civ NEL CAMPIONATO italiano di velocità corre la Mahindra e così un’emittente indiana, Ten Sports TV, quest’anno segue in diretta tutte le gare della classe 125/Moto 3. E ha scelto un cronista italiano, Boris Casadio, che è speaker in circuito di numerosi eventi motoristici, dal Motomondiale, alla Superbike, alla Formula 1, cui spettano le telecronache in inglese. Ten Sports TV in India trasmette le partite di Champions League, del Basket NBA e i gran premi di Formula 1 e ha un bacino di utenza davvero ampio.

EuRosalIta

doppio manici in austria UN DOPPIO successo di manche per Stefano Manici. Nel primo round del campionato europeo della Salita, in Austria, nella categoria delle Naked 650 (monopolizzata dagli italiani) ha preceduto Franco Federigi e Ezio Musso. Una vittoria anche per Giuliano Covezzi nella Supermotard. Sul podio anche Roberto Erba, terzo in gara 2 nella 250 open. Stefano Bonetti ha preso parte a due categorie, la Superstock 1000 e la Supersport, totalizzando quattro quinti posti. Si tratta di un nuovo campionato: in Austria erano 218 i partecipanti, la prossima tappa sarà in Italia, con la salita Gorno-Oneta del 2 settembre.

lugo dedica una via a fabio taglionila cittadina romagnola di lugo ha dedicato una strada a fabio taglioni. l’ingegnere, per decenni direttore tecnico della ducati e “mago” del desmodromico, era nato il 10 settembre del 1920 a santa maria in fabriago, una frazione di lugo, ha vissuto gran parte della sua vita a bologna ma è sempre stato legato alla sua terra d’origine. che oggi, a undici anni dalla sua scomparsa, ha voluto omaggiarlo così.

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1 Dopo una stagione praticamente senza far nulla, eccoti di nuovo in vetta a una classifica, quella del campionato italiano 125. Due gare, due vittorie. Com’è avvenuto il contatto con la Mahindra? Non è vero che l’anno scorso non ho fatto nulla: ho fatto il bagnino, un lavoro bello pesante! Comunque è vero, con le moto sono stato fermo. Non rassegnato però. La passione non è mai venuta meno, andavo sempre a vedere le gare di Mondiale in Italia. Al Mugello ho incontrato Nicola Casadei, team manager della Mahindra al Mondiale, che mi ha chiesto di fare un test. È finita che andavo più forte dei piloti ufficiali...

2 E così quest’anno sei pilota del CIV. Ma soprattutto sono il collaudatore della Moto3 indiana che corre il Mondiale. E spero di poter fare più di un GP.

3 A proposito di Mondiale, finora hai collezionato sette apparizioni nell’arco di tre anni. Molto al disotto delle aspettative di un campione italiano. Certo che mi aspettavo di più, mi pare ovvio. Soprattutto per il 2010, la stagione dopo il titolo. Invece dopo tre gare sono finiti i soldi e sono tornato a casa. Tutto qui.

4 Sembra però che le delusioni non ti abbiano fatto perdere il buonumore... Ma quando mai! Ho visto ben di peggio. A 16 anni, quando ancora correvo nel cross, ho subito un bruttissimo incidente, lesioni a cinque vertebre, una riabilitazione lunghissima, con sei ore al giorno di esercizi e il serio rischio di non tornare più come prima. Onestamente mi sento quasi un miracolato e quindi ho più di un motivo per essere sempre di buonumore. Tanto più che ora le cose si sono messe a girare per il verso giusto: lavoro (e stipendio!) nelle moto, primato in classifica e qualche buona prospettiva per il futuro. Decisamente il buonumore porta bene!

riccardo morettiidentikit

nato a lugo (ra)

età 27 anni

ha vinto titolo italiano 125 (2009)

quest’annociv 125 con mahindra

motogp spagna a jerez in tv

Paddock

freestyle per dueUNA VITTORIA a testa per Remi Bizouard e Libor Podmol

nella doppia tappa del Mondiale Freestyle in Svizzera, a Basilea. Anche se la stagione è appena agli inizi - quella

svizzera era la terza tappa - sembra proprio che a giocarsi il titolo saranno il francese (114 punti) e il ceco (secondo a 102).

Per quanto riguarda gli italiani, Massimo Bianconcini nella prima serata, sesto in qualifica, ha guadagnato l’ultimo posto

utile per accedere alla finale, che ha concluso quinto. Le (brutte) sorprese per Bianconcini sono arrivate nella gara del

salto in alto, del quale il nostro è primatista mondiale con 11,50. Questa volta è arrivato un ragazzino tedesco di appena 14 anni, Luc Ackermann (nella foto) e ha bastonato tutti con

un salto di 8 metri, mentre Bianconcini si è fermato a 7,40.

ITAlIA 2Venerdì 27 aprile 9.10 prove libere 1 Moto3 diretta 10.10 prove libere 1 MotoGP diretta 11.10 prove libere 1 Moto2 diretta 13.15 prove libere 2 Moto3 diretta 14.10 prove libere 2 MotoGP diretta 15.10 prove libere 2 Moto2 diretta

Sabato 28 aprile 9.10 prove libere 1 Moto3 diretta 10.10 prove libere 1 MotoGP diretta 11.10 prove libere 1 Moto2 diretta 13.00 qualifiche Moto3 diretta 13.55 qualifiche MotoGP diretta 15.10 qualifiche Moto2 diretta

Domenica 29 aprile 8.40 warm up diretta 11.00 gara Moto3 diretta 12.20 gara Moto2 diretta 14.00 gara MotoGP diretta

ITAlIA 1Sabato 28 aprile 13.55 qualifiche MotoGP diretta

Domenica 29 aprile 11.00 gara Moto3 diretta 12.20 gara Moto2 diretta 14.00 gara MotoGP diretta 15.00 Fuori Giri diretta

DDDDDDDDDDDDDDiiiiiiiiiiiieeeeeeeeetttttttttttttttrrrrrrrrrrrrooooooooooo ooooooooogggggggggggggggggggnnnnnnnnnnniiiiiiiii sssssssstttttttttttttrrrrrrrrrraaaaaaaaaaaddddddddddaaaaaaaaaaaaasssssssssssssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nnnnnnnnnnnnnnnnnnnnaaaaaaaaaaaaaaaaaaasssssssssssssssssssssccccccccccccccccccoooooooooooooooonnnnnnnnnnnnnddddddddddddddddddeeeeeeeeeeee uuuuuuuuuuuuunnnnnnnnnnnnn’’’’’aaaaaaaaaaavvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvveeeeeeeeeeeennnnnnnnnnnttttttttttttttttttuuuuuuuuuuuuuurrrrrrrrrrraaaaaaaaaaaa.....

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controm

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una sana passione può migliorare l’umanitàè necessaria per affrontare ogni problema. senza, il mondo funziona molto peggio

IL MONDO diventa sempre più strano ogni giorno che passa. Movimenti politici nati proclamando la ricerca di una nuova dottrina lontana dalla corruzione e dal clientelismo, si scoprono preda di nepotismi e giri di soldi (nostri, come sempre) che definire “poco trasparenti” è un gentilissimo eufemismo. Pluricampioni del mondo si definiscono castrati dalla loro moto e si consolano correndo in auto.

Però tutto questo non è niente di fronte alla scena vista a Camerino, splendida località delle Marche dove mi trovavo a seguire (anzi, ho tentato di di partecipare) alla Rievocazione della Sei Giorni Internazionale di Regolarità. La scena è questa: un gruppo di fuoristradisti di età compresa tra i quaranta e i sessant’anni, decisamente educati ma belli infangati e reduci da ore passate su greppi e pietraie, si contendono i tavolini del bar della piazza con un altro gruppo. Quest’ultimo formato da ventenni parcheggiati da ore sulle sedie e intenti a tracannare aperitivi e digestivi e a fumare come ciminiere.

Capito come è girato il mondo? Gli “anziani” fanno il cross e i giovani giocano a carte nel bar! I primi inseguono la gioventù che è andata da un pezzo, mentre gli altri sembrano già vecchi.

Non so come gli storici del futuro definiranno la nostra epoca; di sicuro qualcosa di storto lo troveranno. Ad esempio, i resti del mio collo che faranno impazzire e discutere studiosi di anatomia e fisiologia che si chiederanno che lavoro avesse svolto quell’essere umano di secoli prima per conciarsi così. Ho deciso che lascerò una memoria scritta per spiegare che non ho mai lavorato in miniera o nelle risaie, ma che il tutto è frutto di un sapiente mix di banchi sottodimensionati durante il periodo scolastico (in pratica lo stesso manufatto che mi ha seguito dalle elementari alla maturità), di ore di computer, di sospensioni motociclistiche primordiali, di anni passati nello splendido clima padano, condito con gli esiti di un tamponamento degno di un film d’azione.

Mi consolo con la notizia che mi arriva da Brno, Repubblica Ceca, dove in 1.340 hanno girato contemporaneamente in pista assieme ai piloti del mondiale Karel Abraham e Jakub Kornfeil. Un bel record che ritocca il precedente primato stabilito pochi mesi fa per ricordare Marco Simoncelli. Decisamente da quelle parti c’è una bella passione per la moto anche tra i giovani, che hanno portato in pista Jawa e CZ, ricordo della precedente era socialista. Un bel raduno, fatto apposta per ritirare fuori le moto dopo l’inverno e far vedere che il motociclismo è un gran bel modo di vivere e di stare assieme. Sicuramente meglio di una giornata passata a sbevazzare davanti ad un portacenere pieno fino all’orlo o davanti ad uno schermo.

Sempre nel giro di Camerino, oltre a posti meravigliosi e a gente a dir poco entusiasta come Stefano Ronconi e Duccio D’Amico, ho avuto modo di vedere in azione i volontari della protezione civile, del pronto soccorso, i marshall del MC Camerino. E mi è venuta in mente un’idea che da anni mi frulla nella testa. Cosa sarebbe il nostro paese senza il tessuto connettivo fatto di persone, associazioni, cittadini responsabili e gente per bene? Non ci vuole un genio per dirlo: una schifezza.

Largo allora agli outsider di ogni età, ai vecchi che fanno cross, a quelli che aiutano il prossimo. E anche a tutti qui che 1.340 che girano a Brno tutti assieme appassionatamente. Con loro il mondo funziona meglio.

Karel abraham (senza casco) e JaKub Kornfeil, piloti della repubblica ceca al mondiale gp, sono scesi in pista a brno insieme ad altri 1340 motociclisti, in occasione di un maxi raduno.

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motosprint

16

FIRENZE

BOLOGNAMONZA

MAGIONE (PG)

JESOLO (VE)

LIVORNOGENOVA

BERGAMONAPOLI

ROMA

OSTIA (RM)PARMA

MISANOBRESCIATORINO

MILANO

PALERMOCATANIA

31/03 e 01/04

14-15/04

28-29/04

05-06/05

18-19-20/05

26-27/05

09-10/06

16-17/06

30/06 e 01/07

06-07/07

08/07

20-21-22/07

28-29/07

01-02/09

08-09/09

15-16/09

29-30/09

06-07/10

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strategie convergenti tra auto e motoMolte industrie motociclistiche puntarono anche sulle quattro ruote. ci provò anche Piaggio

LA DUCATI entra nel Gruppo Volkswagen e associa il suo marchio ai quattro anelli dell’Audi. È un evento storico di grande portata economica e strategica, che segna il riavvicinamento fra il mondo dell’auto e quello della moto. Questa vicinanza in realtà c’è sempre stata, ma a un certo punto le due strade si sono divise in modo piuttosto netto rasentando l’incomunicabilità o addirittura il conflitto di interessi. Da qualche anno invece l’evoluzione del mercato, in particolare il boom degli scooter, che ha portato alle due ruote tantissimi automobilisti, ha fatto nuovamente dialogare le due con le quattro ruote e le Case ne hanno preso atto adottando strategie spesso convergenti. Ducati e Audi unite sotto il tetto della Volkswagen sono però un’eccezione alla regola.

Non mi risulta infatti che altre Case costruttrici di sole automobili abbiano mai acquistato industrie motociclistiche, mentre è accaduto spesso che marchi motociclistici abbiano a un certo punto deciso di estendere la loro produzione anche al settore

automobilistico. Risalendo alle origini, si parte da De Dion, Peugeot e Panhard & Levassor. Era il 1895, in Francia, e le prime due producevano sia motocicli a due e tre ruote, sia vetture. Da Parigi la febbre motoristica si propagò ovunque e fu un fiorire incessante di iniziative industriali. In Inghilterra la maggioranza delle nuove fabbriche scelse di produrre solo moto, ma non mancarono eccezioni importanti, fra queste la Humber, la Triumph, la BSA, la Sunbeam e la Premier, che affiancarono alle moto auto di prestigio. In Italia, agli inizi del ‘900 operava una moltitudine di piccole aziende artigianali che costruivano biciclette a motore e motociclette, ma chi aveva ambizioni industriali di un certo livello pensava pure alle automobili.

Così fecero la Bianchi, la Frera, la Stucchi e la Marchand, le Case motociclistiche più ambiziose del periodo pionieristico nel nostro Paese, e lo stesso accadde in Boemia con la Laurin & Klement, che produsse moto e auto col marchio “Republik” (oggi Skoda), in Austria con la Puch, in Belgio con la Minerva e la FN e più tardi in Germania con la DKW, la Opel, la Wanderer, la BMW e la NSU. In America, da citare la Cleveland e soprattutto la Pierce e la Pope. Di tutti questi marchi automotociclistici – ed ho citato solo i più noti – pochi conquistarono fama internazionale nel mondo delle quattro ruote: Triumph, DKW, NSU e BMW; guarda caso, oggi è un Gruppo automobilistico tedesco ad acquisire la proprietà di uno dei marchi motociclistici più prestigiosi al mondo, e non è azzardato supporre che su questa decisione abbia influito il grande successo di cui godono attualmente sia auto che moto di un marchio che dà molto fastidio: BMW.

Honda e Suzuki sono nate con le moto e sono cresciute con le auto cogliendo il giusto momento quando il boom dell’auto ha assunto dimensioni di massa. Lo stesso, e forse con ancora maggiori opportunità, avrebbe potuto fare una grande industria italiana che percepì l’insorgere di questo enorme mercato mondiale, aveva le giuste dimensioni, il know-how e una rete distributiva internazionale: la Piaggio. Che nel 1958 - con una vasta clientela di Vespisti che anelavano il passaggio all’auto - pensò di offrire loro la Vespa 400, vetturetta elegante e sportiva di cui fu avviata la produzione nello stabilimento francese di Fourchambault. Purtroppo il matrimonio fra Umberto Agnelli e Antonella Piaggio, celebrato nel 1959, tarpò le ali al progetto: per non interferire coi programmi della Fiat, la Vespa 400 non fu importata in Italia.

La vetturetta vespa 400 venne costruita daL 1958 neLLo stabiLimento francese di fourchambauLt. ma non fu distribuita in itaLia e La sua produzione venne mantenuta Limitata e cessò neL 1964.

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VALLELUNGA.I MIGLIORI RIPARTONO DA QUI.È Caricasulo a vincere la prima storica gara dell’NSF250R Trophy. Gollini con la CBR600Fsi mette dietro uno stuolo di Hornet e sul bagnato è Giugovaz a vincere nella CBR600RR Cup.

La stagione dei trofei Honda è ripartita da Vallelunga con la novità più attesa: la prima edizione dell’NSF250R Trophy. Dopo sedici edizioni dell’unico trofeo monomarca italiano con vere moto a 2T da Gran Premio, è scesa in pista sul circuito alle porte di Roma la nuovissima Honda progettata per la classe Moto3, nata per essere subito protagonista a tutti i livelli nella nuova categoria che sostituisce la 125 GP.

Dopo un venerdì e un sabato piovosi, l’alba di domenica offre un cielo quasi sereno che lascia ben sperare per le gare. Come da tradizione le prime a scendere in pista sono le Hornet e le CBR600F, che in questa edizione 2012 correranno con classifica unica. Al via scattano prontissimi Zerbo e Pacchiana mentre già al primo giro, in piena bagarre, Di Lalla e Galimberti si ostacolano a vicenda al tornantino perdendo tempo prezioso. Mentre Zerbo tenta la fuga, risale con decisione Gollini con la CBR600F, fino ad ingaggiare un duello con il pilota su Hornet

per conquistare la prima posizione, mentre Pacchiana alle loro spalle perde terreno. Malgrado un ultimo giro di Zerbo velocissimo, conquista la prima vittoria assoluta per la CBR600F un bravissimo Mattia Gollini che per soli 2 decimi fa suo il primo gradino del podio davanti anche a Pacchiana, Di Lalla e all’esordiente Mazzina. Sesto Galimberti davanti ad Andrea Del Piano, secondo pilota sotto la bandiera a scacchi in sella alla CBR600F. Del Deo, Liberati e Leotta completano la top ten. Terzo posto della classifica speciale riservata alla sportiva carenata Honda per Matteo Cavalli.

Pista asciutta anche per l’NSF250R Trophy, con cinque piloti in lotta per aggiudicarsi la vittoria nella prima gara della storia di questo trofeo. Fin dai primi giri Coletti, Caricasulo, Locatelli , Caravella e Torlaschi si scambiano ripetutamente le posizioni. A metà gara Torlaschi perde terreno mentre in testa la situazione è sempre più incerta. Nel penultimo giro Locatelli

I piloti dell’Honda San Carlo Junior Team, Locatelli (5) Caricasulo (64) Coletti (93)hanno subito dimostrato il grandissimo potenziale della nuova NSF250R Moto3.

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arriva un po’ lungo alla Campagnano lasciando così via libera per giocarsi la vittoria a Caricasulo, Coletti e Caravella. Quest’ultimo purtroppo scivola durante l’ultimo giro alla curva del semaforo e così Caricasulo in volata la spunta su Coletti e Locatelli. Purtroppo sulla moto di Coletti è stato erroneamente montato uno pneumatico non omologato e lo sfortunato Michael si vede così escludere dalla classifica di gara. Terzo diventa quindi Doria, che nel finale ha avuto la meglio su Torlaschi. Quinto è Cavalieri, davanti a Caruso e Menozzi. Nella classifica delle ancora performanti RS125GP, con una bellissima gara in rimonta la spunta Enea Bastianini davanti a Calgaro e

Balestra. Purtroppo la pioggia annunciata arriva poco prima della partenza della CBR600RR Cup, costringendo il direttore di gara a dichiarare ‘gara bagnata’ con conseguente ritardo per permettere a tutti i team di montare le gomme rain. Al via è prontissimo l’esordiente Emiliano Ambrogioni, ma subito Giugovaz si fa sotto e poi tenta la fuga con il giovanissimo pilota romano sempre alle sue spalle. Più staccati avanzano Ciavattini, Guetti e Gibaldi. Purtroppo all’inizio del 6° giro una caduta costringe il direttore a far esporre bandiera rossa e così si riparte con le posizione registrate al termine dell’ultimo passaggio utile determinando una classifica frutto della somma dei tempi.

Al secondo via scatta ancora bene Giugovaz, stavolta davanti a Zerbo, mentre Ambrogioni fa intelligentemente la gara pensando a mantenere senza rischi inutili la seconda posizione.Durante gli ultimi due passaggi sale l’agonismo: Giugovaz, con un ultimo giro strabiliante, si aggiudica la seconda manche ma soprattutto la gara davanti ad Ambrogioni, primo degli Under, Ciavattini, che verrà in seguito escluso dalla classifica per irregolarità tecniche, Zerbo, Lagiongada, Gibaldi e Ciro Pizzo. Chiudono la top ten Altomonte, Faccani e Tucci, scivolato nella prima manche e costretto ad una bella gara in rimonta.

Mattia Gollini ha portato per la prima volta alla vittoria assoluta la CBR600F battendo tutti i piloti su Hornet.

Sul tracciato reso insidioso dalla pioggia, Diego Giugovaz ha vinto la gara della CBR600RR Cup disputata in due frazioni a causa dell’esposizione della bandiera rossa.

La prima storica gara dell’NSF250R Trophy è stata vintada Federico Caricasulo dell’Honda San Carlo Junior Team.

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LE CLASSIFICHE DEI TROFEIPOSIZ.GARA

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POSIZ.GARA

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PILOTA

Caricasulo Federico

Locatelli Andrea

Doria Manuel

Torlaschi Alessandro

Cavalieri Samuele

Caruso Riccardo

Menozzi Federico

Coletti Michael

PILOTA

Gollini Mattia

Zerbo Sebastiano

Pacchiana Stefano

Di Lalla Emilio

Mazzina Michael

Galimberti Sebastian

Del Piano Andrea

Del Deo Francesco

Liberati Emanuele

Leotta Luciano

Papa Gelsomino

Bernetti Luca

Cavalli Matteo

Liberati Davide

Mangani Pietro E.

NUM.GARA

64

5

27

48

76

34

44

93

NUM.GARA

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78

86

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21

11

F

H

H

H

H

H

F

H

H

H

H

H

F

F

F

TEAM

San Carlo Junior Team

San Carlo Junior Team

San Carlo Junior Team

Pro Racing Team-PRT

Team Minimoto Portomaggiore

Team Ciatti

Team Ciatti

San Carlo Junior Team

TEAM

Benty Racing

DB Racing by Gioracing

Team Carraro

RS Moto Racing Team

Team Carraro

Team Carraro

Iron Team

Ischia Racing Team

Dieffe Motor

Benty Racing

Kulmine Racing

M.C. Millennium

Team Cerbone

Team 113 Racing

Pennese Racing Team

NOMECONCESS.

Gilpi

RS Moto

Tottene

RS Moto

Tottene

Tottene

RS Moto

Velmotor 2000

Margherita Auto

Gilpi

Marinomoto

Margherita Auto

Motomaxima

Velmotor 2000

GT Auto

CITTà

Bologna

Bergamo

Bass. del Grappa (Vi)

Bergamo

Bass. del Grappa (Vi)

Bass. del Grappa (Vi)

Bergamo

Firenze

Macerata

Bologna

Savigliano (CN)

Macerata

San Martino S. (Pv)

Firenze

Latina

PUNTIGARA

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PUNTIGARA

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HONDA ITALIA RACING PROJECT nato nel 2007 per portare in pista le nuove leve del motociclismo in sella alla NSF100 HRC, cresce insieme ai suoi piloti e, da quest’anno, insieme alla NSF100 RACING SCHOOL, comprende anche i Trofei: HORNET e CBR600F CUP, CBR600RR CUP, e l’NSF250R TROPHY, il nuovo monomarca Honda per i futuri protagonisti del Mondiale Moto 3.

Con il brillantema anche indistruttibile

motore da 600cc la Hornet e la CBR600F

offrono grandi emozioni in pista a costi davvero

contenuti.

Il futuro è a 4 tempie Honda, da sempre

leader per innovazione e performance, ha

per questo creato la nuovissima NSF250R Moto3, che dal 2012

correrà all’interno del calendario della Coppa Italia con un

Monomarca dedicato ed in configurazione standard,

affiancata ancora per un anno dalla storica RS125GP a 2 tempi.

Legenda: H> Hornet - F> CBR600F

POSIZ.GARA

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PILOTA

Giugovaz Diego

Ambrogioni Emiliano

Zerbo Sebastiano

Lagiongada Niccolò

Gibaldi Rosario

Pizzo Ciro

Altomonte Giovanni

Faccani Marco

Tucci Andrea

Schiavoni Denni

Brignoli Marcello

Pusceddu Emanuele

Fugardi Stefano

Albertelli Paolo

Segoni Lorenzo

NUM.GARA

96

95

81

40

15

64

11

5

44

28

835

6

22

99

52

TEAM

Moto Engine

Pennese Racing Team

Iron Team

Top Fuel Racing Bike

Top Fuel Racing Bike

Tony Pizzo Racing Team

Kuja Racing

San Carlo Junior Team

San Carlo Junior Team

M.C.Millennium

Team Ciatti

Itaba Moto

Pennese Racing Team

Marino Moto Racing

Mozzoni Moto

NOMECONCESS.

GT Auto

GT Auto

RS Moto

RS Moto 1

RS Moto 1

Tamburrino Moto

Honda Point Tresoldi

Velmotor 2000

Dall’Ara

Margherita Auto

GT Auto 1

Honda Point Tresoldi

GT Auto

Marinomoto di Marino A.

Firenze Motor

CITTà

Latina

Latina

Bergamo

Bergamo

Bergamo

Parete

Milano

Firenze

Bergamo

Macerata

Latina

Milano

Latina

Savigliano

Firenze

PUNTIGARA

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TOT.PUNTI

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La moto più vittoriosadel Mondiale Supersport è

protagonista dellaCBR600RR Cup,

trofeo monomarca caratterizzato da un severo regolamento

tecnico che mantiene bassi i costi di gestione per esaltare le capacità

dei piloti eil più sano agonismo.

Federico Caricasulo 1° fra Michael Coletti 2° e Andrea Locatelli 3°.

Gollini 1° Del Piano 2° Cavalli 3°sul podio della CBR600F.

Entusiasmante sfidatra le nuovissime NSF250R

e le veterane RS125GP:a Vallelunga trionfa il 4 tempi.

Secondo nella classifica assoluta della Hornet e CBR600F Cupè Sebastiano Zerbo, seguito

dal sempre velocissimoStefano Pacchiana.

Giugovaz 1° Ambrogioni 2° e Ciavattini 3°, sul podio della CBR600RR.

L’esperto Giugovaz vincela gara della CBR600RR Cup,

ma il giovanissimo e veloce Ambrogioni (proveniente dal

programma HIRP), gli tiene testa e si piazza secondo.

E&E ORGANIZATIONVia Marcello Garosi, 10 - 00128 Roma Tel. 349 15.23.135 - 348 38.16.929Fax 06 50.822.33 - E-mail: [email protected]

Prossimo appuntamento: il 13 Maggio 2012 a Misano.

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VALLELUNGA

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Moto2 Marc Marquez

Sono tornato

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Il problema alla vista è alle spalle.Fermo per mesi, al rientro ha vinto

subito. L’uomo da battere è lui

È troppo sveglio e intelligente, Marc Marquez, per non sapere di essere stato il pilota più discusso dell’in-

verno. Una volta abbandonata la scena dopo il GP Malesia, quindi dopo il secondo infortunio, di Marc e del problema che lo aveva colpito (la diplopia, cioè la perce-zione di un’immagine doppia) si è sempre saputo poco. Attese interminabili per avere notizie, poi la decisione di farsi ope-rare al nervo ottico a metà febbraio, e quindi l’assenza dai test invernali, aveva-no alimentato tante voci e fatto avanzare le ipotesi più disparate. Marc è tornato in pista alla vigilia dei test di Jerez, dopo 5

mesi di sosta, poi si è presentato a Jerez, per l’ultima sessione di prove, ed è appro-dato in Qatar tra molte incertezze. La sua convincente vittoria nella prima prova del campionato segna il suo ritorno in grande stile sulla scena. Un debutto così è impressionante, per i tuoi avversari. Insomma, se vai così dopo un inverno di grandi difficoltà, cosa succederà quando sarai in forma?«Per la velocità non avevo timori, invece non mi aspettavo di rendere così bene per tutta la gara. Ho deciso di provare a partire bene, e poi di sperare nella fortuna».

Gomito a terra e pieGa da paura: si è presentato così, marc marquez, al via della staGione. dopo un inverno speso a Guarire da un Grave problema alla vista, nella prima Gara è apparso aGGressivo e vincente.

]

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marquez si libera della tensione, sul podio del Gp qatar: il diciannovenne spaGnolo ha vinto la prima Gara della staGione.

il ritmo: non avevo quella scintilla che possedevo nel finale dell’anno scorso». Però il modo in cui hai vinto, in volata, contro Iannone, dimostra che non hai perso la grinta. «Ad un certo punto mi hanno passato alcuni piloti, così mi sono ritrovato in mezzo a un gruppetto agguerrito e a quel punto ho dovuto accettare la lotta. È stato un bene, perché ho capito che avrei dovuto dare il massimo se volevo provare a vincere. Nell’ultimo giro sono andato in testa perché sapevo che poi sarebbe stato molto difficile superare». Com’è successo con Luthi?

«L’ho passato sul rettilineo, in staccata, quando ho cominciato a frenare l’ho visto che mi passava a lato. Alla fine del rettilineo ho tenuto duro nella staccata, e poi mi sono spostato per impostare la mia traiettoria perché pensavo di avere ormai guadagnato la posizione. Anche io, lì, ho perso qualcosa, ma sono riuscito a restare

concentrato per tutto il giro successivo: Iannone mi ha passato,

ma per fortuna la mia moto andava benissimo, tanto sul dritto come in

curva. La squadra ha fatto un gran lavoro come messa a punto, ed è questo che mi ha permesso di vincere».Dall’esterno sembrava che tu in rettilineo non volessi spingere del tutto, per non regalargli la scia. «È vero, in una parte della gara mi sono un po’ alzato per non dargli velocità, visto che non volevo stare al comando del gruppo. Inoltre dovevo conservare anche le gomme, perché negli ultimi giri mancava grip a tutti. Alla fine ho corso tutta la gara risparmiando le gomme e non forzando mai in uscita di curva: penso che questo mi abbia dato un buon vantaggio alla fine». La tua moto va benissimo, tu stai tornando aggressivo e stai diventando saggio. Gli avversari tremano. «È stata una vittoria bellissima, ma siamo solo all’inizio: devo stare calmo e mantenere questo livello. Ho capito che è questa, la cosa difficile».Considerando tutto quello che è successo in inverno, questa è la vittoria più emozionante della tua vita?«Si, lo è davvero. L’emozione è stata più grande proprio per quello che ho vissuto dalla fine del 2011 fino a poche settimane fa. Sono stato fermo 5 mesi, ho avuto molta paura di non riuscire a recuperare la vista perfetta. E di certo non mi sarei mai aspettato di arrivare alla prima gara e vincere subito». In molti hanno invece pensato che non stavi poi così male. «Ci si può credere oppure no, ma la

verità è che io quando sono tornato in moto non mi sono nascosto, e anche

durante le prove del GP Qatar non è vero quello che hanno detto i giornalisti,

cioè che io non volevo mostrare il mio potenziale: io non ci riuscivo veramente, ad andare veloce e ad essere sciolto».Già, però poi…«Nelle prove ho lavorato solo pensando alla gara, ho cercato di fare molti giri con le gomme usate e credo che questa sia stata la mossa vincente. Devo ringraziare anche la Suter, oltre che la mia squadra, per lo sforzo che ha fatto».

Diciamo la verità: ti sei tolto molti sassolini dalle scarpe, con questo

trionfo. «Ma il passato è passato e non ho sassolini nelle scarpe, anche se questa vittoria mi ha lasciato un

buon sapore. La verità, infatti, è che questa volta ho iniziato il campionato con

Ti è andata bene. «Volevo stare nel gruppo di testa il più possibile per poi decidere cosa fare nel finale, in base alle mie forze residue. Giro dopo giro ho realizzato che i miei avversari non andavano così forte come durante le prove, quindi ho preso morale». È tornato fuori l’istinto dell’attaccante. «Sì, però non sono ancora come prima. Ad un certo punto ho tentato di farmi vedere, aprendomi un varco, ma quando mi mettevo davanti a qualcuno poi vedevo che mi mancava l’abitudine a fare

Moto2 Marc Marquez

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Il manager, Emilio Alzamorauna vittoria e voglio restare concentrato su questo. L’esperienza del 2011 deve servire: in gara, quando arrivavo nella curva dove sono caduto l’anno scorso, mi veniva in mente la caduta quasi ad ogni giro e così in quel punto facevo moltissima attenzione». Ad un certo punto sei andato largo quando eri al comando del gruppo, a metà gara. Davi la sensazione di essere un po’ teso.«Sono andato largo quando ho preso il comando del gruppo: c’è stata un po’ di tensione, per i vari sorpassi al limite, ed è stato in quel momento che mi è tornato alla mente lo spirito della Moto2. Qui devi essere aggressivo, o almeno difendere la tua posizione, perché altrimenti diventa molto difficile lottare per la vittoria».Ti ha sorpreso, Luthi, con questo avvio aggressivo? «Veramente io pensavo che in gara avrebbe tenuto un ritmo molto più alto, infatti pensavo che avrei dovuto darmi molto da fare per non farlo scappare. Invece sono riuscito a stargli dietro agevolmente». Sarà un campionato in linea con la gara del Qatar? cioè con prestazioni molto simili tra i piloti? «Le gare della Moto2 sono quasi tutte così, ed è il bello di questa categoria: le prestazioni delle moto sono molto simili e i motori sono uguali, quindi alla fine le moto sono praticamente identiche come rendimento. La differenza la fanno le squadre e i piloti, quindi noi dobbiamo cercare di mantenere questo livello. È inutile girarci intorno, dobbiamo riuscire a stare davanti in tutte le gare».

È stAto un InvErno cArIco dI ansiaPIÙ che il suo manager, Emilio Alzamora sembra il fratello maggiore di Marc Marquez. L’ex iridato della 125 ha sostenuto la sua carriera, lo segue come un ombra. Gioisce e soffre come uno di famiglia. «Al di là del risultato, che è stato comunque bellissimo, il GP Qatar ha segnato la fine di un incubo per tutti noi. Abbiamo passato un inverno duro, vissuto tutto nell’attesa di miglioramenti di Marc che non arrivavano. E poi, con la paura che derivava dal fatto di non sapere come fronteggiare questo strano infortunio». In che senso?«Se ti rompi un osso, lo sai subito quali sono i tempi di recupero e cosa potrai fare. Ma la lesione di un nervo ottico è qualcosa che non si può gestire con la stessa sicurezza. La nostra fortuna è che il dottor Mir, della Clinica Dexues di Barcellona, ha consigliato a Marc le persone giuste ed è stato fatto un ottimo lavoro».come si è sviluppato, questo lavoro?«Dopo la caduta in Malesia, quando abbiamo capito il problema e anche Marc ha accettato di fermarsi, abbiamo stabilito di muoverci con molta cautela. E grande prudenza. Perché lesioni come la sua sono inusuali, per una persona di 19 anni, e ci è stato consigliato di aspettare per capire se poteva guarire da solo. Con il tempo. Il problema di Marc è che lui fa un mestiere che non gli permette di avere lunghi periodi di inattività... Tuttavia si è pensato solo alla sua salute a quindi siamo stati fermi». Però ad un certo punto è stata presa la decisione di farlo operare.«È passato un mese, poi due, poi tre... A fine febbraio il problema non si risolveva, a quel punto Marc ha preso la decisione di farsi operare. Ed è andata bene. Aveva un nervo ottico lesionato, era una cosa molto delicata». come ha reagito, Marc, in una situazione così?«Marc è un ragazzo incredibile, con una grande intelligenza e un carattere bellissimo: lui è sempre positivo, sempre fiducioso. Non si è mai abbattuto, ha accettato con serenità i tempi lunghi del recupero ed era molto positivo anche quando si è fatto operare. È un ragazzo che ha una grande forza mentale, e lo si è visto anche in Qatar: è partito per vincere la gara, ha lavorato solo per questo. Ciò dimostra che tipo è».Tra l’altro, era quasi senza allenamento.«È stato fermo 5 mesi, poi alla vigilia dei test di Jerez (a fine marzo) ha girato per due giorni ad Albacete. A quel punto ha fatto i test di Jerez, poi è andato in Qatar».

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di Enrico Borghi Moto3 Italia protagonista

Romano Fenati è il frutto di un progetto FMI. Ne parla Roberto

Locatelli, il coordinatore tecnico

ROBERTO Locatelli è l’ultimo italia-no iridato nella 125 e all’inizio di quest’anno il suo ruolo di coordi-

natore tecnico del Team Italia Moto3 sembrava un lavoro interessante per un trentottenne ex pilota i cui ardori giovani-li si sono ormai placati. Ci ha pensato Romano Fenati a cambiare tutto: il sedi-cenne marchigiano ha sconvolto Locatel-li e la squadra già nella prima gara del campionato, lottando per la vittoria e chiudendo poi secondo nella gara del de-butto iridato, ed è deciso a sconvolgerla per tutta la stagione. Improvvisamente con Fenati (ma anche con Niccolò Anto-nelli) l’Italia della velocità ha rialzato la testa in una categoria che ha dominato per decenni, ma che negli ultimi anni l’ha

Si può vincere vista quasi assente. A questo punto ci si chiede dove si possa arrivare, da dove nasce il piccolo fenomeno di Ascoli Pice-no (Romano Fenati) e cosa c’è dietro le sue prestazioni, ma anche in quelle degli altri ragazzi seguiti dalla FMI: Antonelli, Tonucci, Morciano.

Roberto Locatelli parla con la solita passione: nemmeno lui si aspettava un inizio così entusiasmante e ammette che sono cambiati, improvvisamente, sia i piani che gli obiettivi.

«Stiamo raccogliendo i primi frutti im-portanti di un lavoro iniziato diversi anni fa, con Junior GP. Fu un progetto molto bello, FMI e Aprilia misero su una moto, in pista, tanti ragazzi, e anche grazie a questo si è potuto creare un vivaio. Da lì,

è nato il Junior GP Team, che adesso si chiama Team Italia. Schieriamo Fenati e Tonucci, ma Antonelli e Morciano porta-no il marchio della FMI anche se sono in squadre diverse. E vengono anche loro dal vivaio federale».

Parliamo del piccolo fenomeno, Ro-mano Fenati, di cui tutto il mondo dei gran premi ha parlato a Doha.

«Lui è emerso grazie al lavoro che ha fatto Ezio Gianola nel 2011 attraverso il Team Gabrielli-Team Italia. Lo scorso anno quel gruppo ha portato Antonelli al titolo italiano e Fenati al titolo europeo. A quel punto Gianola ha trasferito a me questi nostri due talenti e io li seguo nel Mondiale. Ma tutto il progetto è della Fe-derazione».

Adesso diventa dura.«Ora bisogna seguire bene i ragazzi e

aiutarli a vivere al meglio questo mo-mento così particolare e delicato che è il passaggio dal gioco al lavoro».

In che senso?«Penso a Fenati, ma potrei parlare di

Antonelli come di Tonucci o Morciano. A 16 anni la moto è un divertimento, vai

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roberto locatelli, campione del mondo classe 125 nel 2000,oggi è coordinatore tecnico dei giovani piloti italiani in moto3.

Si può vincere subito«Non è solo l’entusiasmo che mi fa

parlare così. Ci sono dei fatti. Pensiamo al debutto di Loris Capirossi: nella sua prima gara non lottò per la vittoria, però vinse il titolo mondiale. Fenati ha lottato per la vittoria già nella sua prima gara, quindi perché non dovrebbe pensare di poter lottare anche per il titolo? Non dico che Fenati sia più bravo di quanto fosse Loris, ma dico che ha già fatto di più. Perciò credo che sia uno che potrebbe farcela»

A parte la guida, cosa ti ha stupito di lui in Qatar?

«Alla vigilia della gara era più convinto di me riguardo il risultato. Lui sa usare il metro».

Cosa significa?«Ha le misure per capire cosa può e

cosa non può fare. Ed è una cosa rara per un pilota della sua età, che è anche un debuttante. Lui ha cercato di battere Vi-nales, poi ha saputo accontentarsi del secondo posto. Sa adattarsi alle situazio-ni. E poi ha guidato senza agitarsi, e quando ho sentito come ha parlato dopo la gara ho avuto l’impressione di avere

davanti un ragazzo molto esperto; non certo uno che, nel Mondiale, aveva fatto solo 100 chilometri...».

Insomma, non dimostra 16 anni.«È un ragazzo, però ha la cognizione di

quello che può fare. Io alla sua età non ero così, certe cose le ho acquisite solo con l’esperienza: lui invece le ha già, pur senza avere l’esperienza. È un professio-nista, anche per il modo in cui si relazio-na ai meccanici o ai tecnici. E per come ragiona».

La Federazione sembra avere preso molto sul serio l’impegno di trovare ta-lenti italiani per il futuro.

«Ha preso in mano, direttamente, la crescita dei ragazzi e lo fa in modo serio. Dietro quello che si vede in pista c’è un’organizzazione che pensa a tutto: dal-la preparazione fisica (attraverso la pale-stra, il ciclismo, il motocross) alla matu-razione di questi ragazzi che vanno spro-nati a studiare e ad andare a scuola; e provvediamo anche affinché frequentino i corsi di inglese, perché è importante».

Quanti piloti state seguendo, con que-sto impegno?

«Nel gruppo ci sono Fenati, Tonucci, Morciano e Riccardo Russo, che gareggia nella Superstock 600. E anche Antonelli è seguito e supportato dalla Federazio-ne».

Tu che ruolo hai, all’interno di questo progetto?

«Seguo i ragazzi a casa, nella prepara-zione, e in pista discuto con loro della messa a punto, così come del modo in cui si devono preparare le prove e la gara; verifichiamo le prestazioni degli avversa-ri, cerchiamo di fare dei piani. Insomma, lavoro per insegnare ai ragazzi cosa deve affrontare, e come lo fa, il pilota del Mon-diale».

È una bella responsabilità.«Io la vedo così: i ragazzi devono impe-

gnarsi a scuola, poi nel tempo libero de-vono impegnarsi nella loro passione, che è lo sport. Nella mia epoca non esisteva un piano di questa portata. Oggi questi ragazzi sono seguiti bene. I genitori de-vono educarli a casa, affinché possano affrontare la vita, e noi cerchiamo di edu-carli sulla moto per fare in modo che possano sfruttare bene la loro passione».

alle gare con uno spirito giocoso e sei entusiasta. Per loro, andare in pista e misurarsi con gli altri è un gioco che dà divertimento e piacere. Ma piano piano diventerà un lavoro e alcune cose cam-bieranno. È normale, è il percorso che abbiamo seguito tutti».

A che gioco si gioca, adesso, con Fena-ti?

«Giochiamo alla conquista del podio, e speriamo anche della vittoria. E chissà, magari anche del titolo. L’importante è che i ragazzi continuino a prenderla così, divertendosi senza pressione».

Tu pensi che possano fare strada?«Sì, credo che possano andare lontano.

Possono diventare degli ottimi piloti del Mondiale».

Fenati, secondo te, fa sul serio?«Eccome! Può fare altre gare come

quella del Qatar, forse le può fare tutte così. Può partire per ogni gara pensando di lottare per la prima posizione».

Ha la stoffa del campione? «Secondo me può diventare campione

del mondo!».Ecco che riemerge il cuore del pilota!

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di Giulio Fabbri - foto Zac e Alex PhotoSuperbike Olanda

Grandi AssentiLa pioggia inguaia i big e promuove gli outsider. Checa butta via Gara2. Biaggi torna leader

ASSEN - Chissà cosa hanno pen-sato i piloti della seconda fila al via di Gara2, quando hanno visto

Checa con la gomma posteriore rain. Un suicidio? Un gesto folle? Oppure forse tornerà davvero a piovere? Diffi-cile dirlo, perché sul rettilineo del trac-ciato di Assen i momenti prima del via della seconda manche sono stati con-citati. Sono stati sostituiti ammortizza-tori, stravolti assetti e cambiate più volte le ruote. Comprensibile qualche scelta estrema, soprattutto dopo aver visto le imprevedibili condizioni meteo che hanno caratterizzato il week-end olandese, ma non certo per i primi, perché la regola fondamentale del le-ader del campionato è che nei momen-ti di incertezza è meglio uniformarsi agli avversari piuttosto che tentare so-luzioni alternative. Se sia stato o meno un gesto di presunzione è difficile dirlo, quello che è certo è che la squadra (e la Ducati) non si è imposta come avreb-be dovuto. Perché la rain al posteriore è stata una scelta di Carlos. Solo sua. E quando ha capito che il danno era fatto era troppo tardi.

Carlos ha sbagliato due volte ad As-sen: prima montando entrambe le gomme rain e poi non rientrando subi-to nella pit lane al termine del warm up lap per cambiarle ed iniziare la gara dalla corsia dei box. Ci ha pensato, ed infatti prima di immettersi sul rettili-neo di partenza ha avuto un’incertezza, ma ha sbagliato nuovamente. Un erro-re inammissibile per un pilota con tan- ]

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jonathan rea (65), dopo la caduta che gli è costata una profonda ferita all’anulare destro, in gara2ha ritrovato il sorriso superando guintoli (50) vincitore di gara1.

Grandi Assenti

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il commentoSuperbike Olanda

ti anni di esperienza come lui. Invece que-sto episodio ha mostrato che forse Carlos ha ancora qualcosa da imparare.

«Ho fatto una cazzata io» ha poi dichia-rato il campione del mondo. Bella grossa, aggiungiamo noi. Per Checa l’obiettivo nu-mero uno era tornare a casa da Assen con il maggior numero di punti possibile: sa benissimo che a Monza dovrà soffrire e per perdere poco terreno servivano due podi in Olanda, risultato assolutamente alla sua portata. Invece si ritrova secondo nel mondiale ad 1 punto da Max Biaggi, che torna al comando della classifica. È stato fortunato Carlos. Molto fortunato, perché se Max non avesse vissuto un we-ekend terribile i punti da recuperare sa-rebbero potuti essere molti di più.

È stato fortunato anche perché a Tom Sykes si è staccato un tubo dell’acqua due giri prima dall’esposizione della bandiera

la sfida a tre per il terzo gradino del podio in gara2 si è risolta solo sul traguardo in favore di laverty (58). melandri (33) si è aggiudicato il quarto posto battendo haslam al fotofinish (a destra).in basso badovini precede guintoli.

]segue a pag. 36

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Il successo in Gara2 cancella il dolore al dito infortunato

ASSEN - Dopo due gare al disotto delle aspettative e una caduta nella difficile prima gara, finalmente una vittoria per Jonathan Rea, la prima del 2012.«Sono felicissimo per il risultato in Gara2, soprattutto per i ragazzi del team. Sappiamo che il pacchetto non è ancora al 100%, ma continuano a dare il massimo, lavorando di gara in gara per migliorare la CBR. Avere solo una moto a disposizione non ci aiuta a sviluppare il pacchetto. Per questo è stato molto utile il test che abbiamo fatto prima della gara, con due moto con set up differenti».Dove dovete migliorare ancora?«Non siamo ancora a posto in uscita di curva. Da inizio anno abbiamo cambiato tantissimo la moto e adesso ho anche una differente posizione di guida: portando indietro il manubrio, l’abbiamo arretrata. Il nuovo set up mi dà più fiducia, inoltre nel week-end abbiamo lavorato bene nel settare la

moto con la gomma più dura e abbiamo avuto ragione».Peccato per Gara1 però...«Ero abbastanza fiducioso nella nostra strategia e mi sentivo a mio agio quando è arrivata la pioggia ed è stata interrotta la gara. La pioggia ha però messo in difficoltà alcuni piloti nella seconda parte, me compreso. Stavo spingendo un po’ troppo quando ho perso il posteriore».E ti sei fatto male ad una mano.«Sì, mi è rimasta la mano destra sotto la moto. Già non ho l’unghia al dito anulare, l’ho persa in un vecchio incidente, e con questa scivolata mi si è staccata parte della carne dal dito. Non è stato bello vederlo in quello stato, ma la vittoria mi ha fatto dimenticare ogni dolore».Per Monza?«Abbiamo ancora molto da fare. Non siamo i più veloci sul dritto, ma me la giocherò».

La vIttorIabatte IL male

«Abbiamo preparato

la moto per la gomma dura. Una

scelta che ha pagato»

Jonathan Rea

l’uomodelgiorno Melandri ha dimostrato che la bMW può vincere. Ma la pioggialo ha fermato

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lepagelle Sylvain GuintoliDopo sfortuna ed errori, finalmente la prima vittoria. Sempre veloce sull’acqua, quest’anno sta dimostrando di esserlo anche sull’asciutto.

Soddisfatto 9

Jonathan ReaMeriterebbe 10 per il numero fatto in Gara1 quando ha perso il posteriore, 10 per la vittoria e 4 per la caduta. Facendo la media dei tre voti...

Inarrestabile 8

Davide GiuglianoIl ragazzo c’è. Un podio come questo non arriva per caso. Ha le carte in regola per essere sempre tra i primi, ma gli serve esperienza per essere sempre competitivo.

Coraggioso 8

Max BiaggiIl 7 lo merita solo perché sotto l’acqua ci ha messo una pezza ed è tornato leader. Ma non deve prendere la paga dal compagno di squadra.

Capoclassifica 7

Marco MelandriBravo a vincere la volata col compagno di squadra in Gara2 ed a guidare la prima parte di Gara1. BMW è pronta per vincere, lui dovrà difendersi da Leon.

Tenace 6

Tom SykesVa bene la sfortuna in Gara1, ma ci si sarebbe aspettato di più da lui in Gara2. Anche perché aveva le stesse gomme di Rea, che ha vinto.

Sfortunato 5

Carlos ChecaUn 8 in Gara1 se l’è meritato, ma per l’errore di Gara2 non va oltre lo zero. Da un campione del mondo certi errori non te li aspetti proprio.

Scellerato 4

il commentoSuperbike Olanda

primi soccorsi a mc cormick.

il pilota canadese si è fratturato

due vertebre, senza

interessamento neurologico.

compagni contro, ovvero carlos checa (7) e davide giugliano (34) in gara1. i due portacolori del team althea si sono trovati fianco a fianco negli ultimi metri ed è stato l’italiano ad avere il guizzo vincente, aggiudicandosi la volata per il secondo posto.

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Sotto i riflettori

primo centro per il team effenberttutte quelle bollicine sulle carene sono un po’ inusuali per

una moto. Ma di certo le Ducati 1098 R bianco-giallo-rosse sono molto competitive. Lo sono perché i quattro piloti che fanno parte del team Effenbert (che per l’esattezza è iscritto al mondiale con due squadre: Effenbert Liberty Racing con Guintoli e Berger, e Liberty Racing Effenbert con Smrz e Mc-Cormick) hanno tecnici di alto livello e moto sempre a punto.

La squadra di Mario Bertuccio, siciliano di nascita ma ceco di adozione, è stata più volte accusata di voler fare il top team senza però avere un top rider, ma visto quello che è riuscito a fare Silvayn Guintoli, francese di belle speranze che ha corso anche in MotoGP, è lecito pensare che i giudizi cambieranno.

Al secondo anno nel mondiale sono riusciti a vincere la loro prima gara e se Smrz non fosse caduto per avere messo le ruote sull’erba sintetica bagnata nel passare Aitchison (dop-piato) sicuramente avrebbero messo due moto sul podio di Gara2. Guintoli non è mai stato considerato un fenomeno, ma ad Assen ha corso due (anzi tre) ottime gare. E poi anche Che-ca, prima dello scorso anno, non era mai stato indicato come un vincente.

PurtroPPo per la squadra nel giorno più bello è arrivato anche lo spavento più brutto. A seguito della caduta nel corso del decimo giro di Gara2, a Brett McCormick sono stati riscon-trati presso il centro medico del circuito un trauma del rachi-de cervicale, un trauma facciale con ematoma alle orbite oculari e una frattura del quinto dito della mano destra, per cui è stato inviato per ulteriori accertamenti all’ospedale di Assen.

Gli ulteriori controlli eseguiti in loco hanno evidenziato la frattura della quinta e sesta vertebra cervicali, apparentemen-te senza interessamento neurologico (il canadese muoveva braccia e gambe quando ha lasciato il circuito), per cui i medi-ci dell’ospedale di Assen hanno trasferito Brett nell’ospedale Universitario di Groningen, dove verrà deciso come procedere per stabilizzare la frattura. Di nuovo tanta paura dopo l’inci-dente di Lascorz, ma per fortuna di gravità ben diversa. Di si-curo Mc Cormick non sarà al via a Monza, quindi rimane un’altra moto libera in SBK. A Bertuccio, Lanzi è sempre pia-ciuto, tanto che è andato a fargli i complimenti per la vittoria in Supersport. Logico pensare che potremmo rivedere Loren-zo in sella ad una Ducati nella prossima gara.

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il commentoSuperbike Olanda

rossa in Gara1. Così il mondiale non ha subito grossi scossoni, ma questo errore potrebbe costare a Carlos molto caro in ottica campionato. Inoltre ad Assen si è sbloccato Guintoli, che dopo aver vinto la prima gara della sua carriera nel mondia-le SBK è probabile che riesca a ripetersi. Ha la stessa moto dello spagnolo e po-trebbe diventare un avversario in più per il mondiale.

Il team Althea ha avuto la conferma che Davide Giugliano è pronto a stare con i grandi. Il romano già in Australia aveva fatto vedere belle cose, ad Imola ha avuto un week-end sfortunato ed in Olanda è stato incredibile sotto l’acqua, battendo il campione del mondo in volata e salendo sul secondo gradino del podio. Non male per un debuttante. Genesio Bevilacqua, patron della squadra, ha scommesso su di lui lo scorso anno e sembra che abbia visto lungo.

invece è andata male a Biaggi e all’Aprilia. Ad Assen la RSV4 del romano è sembrata la brutta copia della moto che in Australia ha spaventato tutti. Max non era a posto sull’asciutto, non è riuscito a qua-lificarsi per la Superpole ed a partire in una posizione migliore, ma se anche ce l’avesse fatta non sarebbe riuscito a com-binare molto di più. Per questo è stato molto bravo a chiudere quarto sul bagna-to. L’Aprilia è un missile ma c’è un’area molto ristretta entro la quale diventa un’arma invincibile. La stessa cosa vale più o meno per la BMW, ma rispetto alla

moto italiana ha più margine. Ecco perché basta essere fuori assetto (o di elettroni-ca) di poco per passare da primi a decimi, tanto più che col livello della Superbike attuale, essere più lenti di mezzo secondo significa partire due file più indietro. Lo sa bene anche Laverty, che dopo due gare è finalmente riuscito ad imboccare la strada giusta.

Ad Assen la BMW ha dimostrato di po-ter vincere. Melandri era al comando sull’asciutto quando è stata interrotta Ga-ra1 per l’arrivo della pioggia. Probabil-mente non sarebbe riuscito a vincere, perché Guintoli oggi era davvero in forma, ma alla ripartenza Haslam era primo quando è caduto e in Gara2 ha corso con una copertura intermedia anteriore lot-tando per il podio con Marco e Laverty. La Casa di Monaco sta arrivando. Manca dav-vero poco. Anche se continuano ad avere problemi di chattering sono sempre lì vi-cini ai primi ed a Monza potrebbe esserci il colpaccio. Sia Marco sia Leon sono for-tissimi in staccata e sul tracciato lombar-do non ci sono molte curve dove conta essere veloci in percorrenza, ovvero il punto dove le S 1000 RR soffrono di più.

Se checa ha sbagliato scelta di gom-me in Gara2, Jonathan Rea è stato il pilo-ta che ha fatto la scelta migliore, puntan-do tutto sulla dura. Che il nordirlandese fosse forte ad Assen non è certo una novi-tà. Delle ultime sei manche ne ha vinte quattro, ma dopo la caduta in Gara1 forse pochi avrebbero scommesso su di lui.

Se Checa ha sbagliato in pienole gomme per Gara2, Rea ha fatto la scelta migliore

Jonny dice che la vittoria è merito della squadra, ma forse è stato fin troppo mo-desto. Ha guidato fortissimo, questa volta senza sbagliare. Ha buttato via Gara1 ma è stato grande nella seconda frazione. La sua Honda è sicuramente la moto meno performante del mondiale, basta vedere i risultati che hanno fatto tutti i compagni di squadra che ha avuto, Checa compreso. Di sicuro la Ducati ha fatto un errore a non prenderlo quando ne aveva la possibilità, perché oltre ad andare forte è un perso-naggio che piace al pubblico e sarebbe entrato di sicuro nel cuore di tutti i duca-tisti.

Max e l’Aprilia

AbbiAMo fAttoun passo indietroASSEN - Max Biaggi lascia Assen da leader del mondiale, ma il suo week-end olandese è stato difficile. «Venerdì abbiamo avuto problemi. Nel mattino abbiamo provato cose nuove di assetto ed elettronica che non hanno funzionato. In qualifica invece, nel giro buono, ho trovato due piloti che mi hanno rallentato e non ho potuto fare un buon tempo. Mi sarebbe servito un altro giro. Ma comunque non eravamo a posto sull’asciutto. Abbiamo diversi problemi, ma non capiamo perché la moto cambi così tanto. Rispetto allo scorso anno abbiamo fatto un passo indietro».Forse la temperatura più bassa?

«Non solo, ci sono cose che ancora dobbiamo capire, per poter mettere a punto la moto. Non posso dire di essere contento del week-end, però sono moderatamente soddisfatto. Io corro per vincere, non per le posizioni di mezzo. Qua è iniziata storta. Con una sola moto a disposizione non è possibile fare cambiamenti radicali, cosa che a noi farebbe molto comodo durante i turni di prova».Quali problemi hai avuto?«Diversi problemi… Nel giro di ricognizione di Gara2 mi si sono trovato con lo sterzo completamente bloccato. Arrivato in griglia ho ammorbidito l’ammortizzatore di sterzo ma le cose non sono cambiate molto. E iniziare una gara così non è che ti aiuti a rimanere concentrato».Adesso arriva Monza, dove siete i favoriti.«Sono curioso di vedere come andrà. Tutti dicono che noi abbiamo un super motore, ma se guardiamo le ultime due gare le BMW sono sempre state le moto più veloci. Saranno loro le moto da battere».

stretta di mano a fine gara 1 tra guintoli e biaggi, partito nelle retrovie e quarto al traguardo.

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CarlosCheca

È tuttaColpamiaASSEN - «Ho fatto una cazzata.La colpa è solo mia e mi prendo tutta la responsabilità. Pensavo che dopo pochi giri sarebbe iniziato a piovere, invece non è accaduto. Mi dispiace di non essere rientrato subito duranteil giro di riscaldamento, così avrei avuto la possibilità di chiudere nei primi dieci. Invece ho aspettato ed a quel punto avevo già perso troppo tempo per poter recuperare sugli altri. Giriamo paginae guardiamo avanti».Almeno Max e Sykes hanno faticato.Non hai perso troppi puntiin campionato, rispetto a loro due. «È vero, ma non avrei comunque dovuto commettere questo errore.Sono molto soddisfatto dal risultatodi Gara1, perché già non era facile correre nelle condizioni della prima fase. Figuriamoci nella seconda!Dopo il restart mi mancavano trazione e grip. Quando ho visto le scivolateche hanno fatto alcuni degli altri piloti, ho deciso che era meglio finire la gara, piuttosto che rischiare una caduta».Il tuo compagno di squadra, invece,non si è risparmiato.«Devo fargli le congratulazioni.Ha fatto una bella garae si merita il risultato ottenuto».A Monza sarà dura recuperare?«Sì. Onestamente punto ad entrare nella top 10, ma se riuscissi a starenei cinque sarebbe come una vittoria».

DavideGiugliano

Si Scivolava anche in rettilineo«SoNo molto contento del risultato di Gara1.

È una cosa che non mi aspettavo. È stato difficile e si scivolava tanto anche

in rettilineo. Ovviamente le condizioni non ci hanno permesso di fare una gara tranquilla

ma confesso di aver avuto un buon feeling da quando siamo ripartiti sul bagnato. Ho potuto fare dei punti anche nella seconda manche e, grazie ai risultati di oggi, ho migliorato molto

la mia posizione nella classifica generale».

LeonHaslam

caduto Senza capire perché«IN GArA1 ho commesso un errore sull’asciutto ma sono riuscito a recuperare. Sul bagnato, quando ero al comando, sono caduto quasi senza capire il perché. In Gara2 ho scelto una media all’anteriore e dopo tre giri non riuscivo più a guidare come volevo. Sono sorpreso che non mi abbiano passato prima. Ho fatto una bella lottacon Eugene e Marco, e sono contento perché siamo arrivati vicini al podio».

Eugenelaverty

ho qualche certezza in più«quESto week-end abbiamo lavorato tanto.

Dopo una partenza difficile sapevo di poter combattere per il podio. Le due gare sono state difficili, specie la ripartenza di Gara1 sotto il diluvio in condizioni di grip davvero

precarie. Alla fine lasciamo Assencon qualche certezza in più ed il mio primo podio con Aprilia. Ora dobbiamo continuare

su questa strada, conquistando punti importanti per il morale e per la classifica».

TomSykes

ci rifaremo molto preSto«è StAtA una giornata difficile, ma le cose sarebbero potute essere peggiori. In Gara1, purtroppo, abbiamo avuto un piccolo problema con la clip di un tubo del radiatore. In Gara2 con molte cose da prenderein considerazione, abbiamo scelto la gomma dura per il posteriore che però ha causato molti problemi. Adesso andiamo su alcuni circuiti molto buoni per noi e per la nostra moto. Potremo rifarci molto presto».

le intervisteSuperbike olanda

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SylvainGuintoli

Ho urlato...ho perso la voce!ASSEN - «Purtroppo a cinque giridalla fine di Gara2 la mia gomma posteriore è calata parecchioe non sono più riuscito a recuperareil terreno su Rea. Peccato, forse avrei dovuto scegliere la gomma più dura. Sono però contentissimo per la vittoria in Gara1, la prima della mia carriera, sulla stessa pista dove ho vinto la mia prima gara in 250, se non ricordo male nel 2003. Una volta tagliato il traguardo ho urlato così tanto che oraho perso la voce!». L’inizio di stagione è stato ricco di altie bassi. Questa vittoria cambierà qualcosa a livello psicologico?«Di sicuro ora ho la certezza di essere in grado di vincere. Nelle prime due gare dell’anno sono stato sfortunatoe fino alla scorsa settimana non sapevo nemmeno se sarei riuscito a prendere parte alla gara, per via dell’incidentedi Imola, dove mi sono infortunatoalle costole. Dedico la prima vittoriaa Lascorz, che adesso deve affrontare la sfida più difficile della sua carriera». Hai vinto sul bagnato,ma anche sull’asciutto ti sei comportato molto bene.«Ho un gran bel feeling con la motoe con la mia squadra. Mi divertoa guidare la 1098R e pensoche questo si veda». Ora arriva Monza, una pista difficile, per le Ducati.«Non voglio pensare a Monza. Voglio godermi questo momento assieme alla squadra. Hanno fatto un grande lavoro e per me è stato un onore portarli alla prima vittoria nel mondiale Superbike».

NiccolòCanepa

Sul bagnato non avevo feeling«NELLA prima parte della prima gara,

disputata su pista asciutta, stavo andando bene. Nella seconda parte, sul bagnato, non ho trovato lo stesso feeling con la mia moto

che avevo ieri nelle prove, sul bagnato. Peccato, perché sono certo che avrei potuto conquistare un risultato addirittura migliore

rispetto al pur soddisfacente ottavo posto.In Gara2, nel corso dell’ottavo giro,

sono caduto mentre ero in recupero».

AyrtonBadovini

avrei voluto fare meglio«DOpO le difficoltà dei primi due round posso ritenermi abbastanza soddisfatto, anche se sono dispiaciuto per non aver raccolto ciò che avrei voluto. Peccato per Gara1; la posizione in cui mi trovavo prima della caduta non era male! Nella seconda, invece, ho sofferto nelle prime fasi per l’asfalto umido e le condizioni della schiena. Dopo 5-6 giri mi sono rilassato ed ho preso un ritmo di gara in linea con i primi cinque».

MarcoMelandri

non avevo trazione«pEccAtO per Gara1; hanno interrottola gara quando ero in testa. Comunque

sarebbe stato difficile vincere. Con l’acqua ho faticato molto; non avevo mai aderenza

al posteriore e sul dritto facevo fatica a dare più di metà gas. In Gara2, invece, all’inizio ho

avuto problemi, poi, nella seconda parte di gara le cose sono andate un po’ meglio, ma

forse anche perché quelli davanti hanno rallentato. Vedremo cosa accadrà a Monza».

MichelFabrizio

mi è SucceSSo di tutto«MI SpIAcE davvero molto per com’è andata Gara2. Purtroppo mi si è slacciatolo stivale in due occasioni ed ho perso molto tempo. Peccato, perché i miei tempi erano buoni e senza questo problemaavrei sicuramente potuto fare megliodella decima posizione. Per quanto riguarda Gara1, visto tutto ciò che è successo,con la pioggia e la doppia partenza,il sesto posto finale non è certo male».

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superpole

Terza Superpole consecutiva(la quinta della carriera) per Tom Sykes (sotto), che su un tracciatoa tratti umido è riuscito a siglareun 1’35’’399, quattro decimiin più del record del tracciato.«Con la seconda gomma da Superpole volevo migliorare il mio tempodi un paio di decimi. Quando ho vistosulla strumentazione che ero statopiù veloce di un secondo, sono rimasto sconcertato». Quella di Assen è statala prima Superpole bagnata nella quale è stata usata la nuova procedura(che prevede due sole sessioni).La prima, in cui sono stati eliminatiotto piloti, è iniziata sul bagnato,poi l’asfalto si è asciugato.Nella seconda le condizionidel tracciato hanno permesso di usarela copertura posteriore da Superpole. Secondo tempo per Jonathan Rea,che ha preceduto i piloti del team Liberty; Smrz (terzo) e Guintoli (quarto). Seconda fila per Checa, Fabrizio, Haslam ed Hopkins.

La terzadi SykeS

dai boxSuperbike Olanda

Lascorz: gambe paralizzatema muove spalle, gomiti e polsi

«L’USO delle gambe è perduto. Penso che sia praticamente impossibile recu-perarlo ma visto il tipo di infortunio che ha avuto ci potrebbe essere un interes-samento anche della braccia. Al mo-mento Joan non muove le mani, ma ha

dei movimenti a spalle, gomiti, polsi. Non è poco». Sono parole del dottor Mir, specialista di fiducia di tutti i piloti spa-gnoli, che ha fatto visita a Joan Lascorz nello scorso week-end.

Mir ha aggiunto: «Se non dovesse re-cuperare il movimento delle mani, si potrebbero usare i muscoli di polso e gomito per restituire parte della mobi-lità ma al momento è impossibile fare una diagnosi definitiva. In questi casi serve tempo e le situazioni potrebbero cambiare. Dopo essere stato diversi giorni intubato, adesso Joan respira au-tonomamente e sta prendendo coscien-za della situazione. Il fatto che riesca a muovere parte delle braccia, per lui e la sua famiglia, è molto incoraggiante. Serve a dare morale. È ancora in terapia intensiva, ma a breve inizierà la riabili-tazione».

Da segnalare che Guim Roda, mana-ger del Kawasaki Racing Team, ha fatto realizzare una serie di adesivi, che la maggioranza dei piloti hanno attaccato su moto o casco. Si spera che questo gesto possa essere gradito a Lascorz.

Selezione in Spagna

kawasaki cerca un pilOtaMarTeDÌ, mentre questo numerodi Motosprint arriva nelle edicole,il team ufficiale Kawasaki èad Alcarras, un tracciato spagnolo vicino a Lerida, per far provare la moto di Lascorz a più piloti. L’obiettivo è scegliere il compagno di squadra di Tom Sykes,a partire da Monza. Il team Provec aveva chiesto a Pedercini di poter schierare Salom, ex della squadra spagnola in Superport, ma David ha preferito restare con la formazione mantovana,con la quale ha un ottimo rapporto e sta facendo vedere buone cose. Al momento i nomi dei candidati non sono stati resi noti, anche perché pare che questi piloti abbiano contratti con altre squadre.

Ora LascOrz (sOpra) respira autOnOmamente e sta prendendO cOscienza deLLa sua situaziOne, che è ancOra mOLtO cOmpLicata.

VeLOciTàLe BMW S 1000 RR sono state velocissime anche ad Assen. Melandri ed Haslam,con 286,8 e 286,0 km/h, si sono piazzati rispettivamente primo e secondo nella top 10 di gara 2. In classifica seguono: Sykesa 285,2 km/h, Rea a 284,5 km/h, Daviesa 284,5 km/h, Laverty a 283,0 km/h,Fabrizio a 283,0 km/h, Biaggi a 283,0 km/h, Badovini a 282,3 km/h e Zanetti, con la prima Ducati, a 279,3 km/h. Solo quindicesimoil campione del mondo Checa (275,1 km/h).

NeiL HODgSON e SiMON crafarNeLLa HaLL Of faMeL’ex iridato Neil Hodgson e Simon Crafarsono entrati a far parte della Hall of Fame della Superbike, istituita per celebrarei 25 anni del mondiale delle derivatedalla serie. I due piloti sono stati premiati prima della partenza di gara 1 della Superbike e si aggiungono a Chili, Bontempi, Slight, Phillis, Goddard e Corser, celebrati parte ad Imola e parte a Phillip Island.

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�SUZUKI�GSX-R�1000

lo svilupposoftware procedeContinua lo sviluppo tecnico di Suzuki.Ad Assen la squadra britannicache schiera le GSX-R 1000 si è presentata con un nuovo software per la centralina Motec (che in certi punti richiama quello Marelli, un po’ come ha fatto lo scorso inverno BMW con le proprie unità elettroniche), e sembra aver ottenuto buoni risultati. Già dopo i test di Imolale quadricilindriche di Hamamatsu sembravano migliorate, gare a parte. Nelle prove di Assen, si è tornataa vedere la Suzuki (prima con Camier,poi con Hopkins) nelle prime posizioni.

JUnIoR�TT�CIRCUIT�dI�aSSen

inaugurazionecoi big della sbKGiovedì si è svolta l’inaugurazionedel Junior TT Circuit di Assen (sotto), un mini tracciato realizzato per permettere ai giovanissimi piloti olandesi di affacciarsi al mondo delle corse. Assieme ad una folta schiera di giovani rider dei Paesi Bassi, coordinati dall’ex pilota Supersport e Superbike Barry Veneman - ora coach del settore giovanile per la Federazione Motociclistica Olandese -, hanno preso parte all’evento sei piloti Superbike: Jonathan Rea, Leon Haslam, John Hopkins, Max Biaggi, Tom Sykes ed il campione del mondo in carica Carlos Checa. Rea, Haslam ed Hopkins hanno inoltre diviso la pista per due giri con i talenti olandesi del futuro, in sella a mini bike e pocket bike.

CaLendaRIo�2013

india e indonesia ancora in forseC’è anCora da attendere per capirese Indonesia e India entreranno nel calendario 2013 del Mondiale Superbike. La prima ha un contratto già firmato, ma ci sono ancora dei dettagli da definire. La seconda dovrebbe entrare ma bisognerà aspettare la fine di maggio per avere delle certezze. L’unico fatto sicuro è che in caso di doppio accordo, dopo Phillip Island si andrà prima in India (a Nuova Delhi), poi in Indonesia (a Sentul).

Fari Finti: scelta ai teama doninGton si terrà un secondo incontro tra Infront e team per discutere

sulle proposte avanzate ad Imola di dotare le moto di fari anteriori finti (adesivi), luce posteriore (funzionante) e di svolgere due round con una gara lunga

con pit stop. Le squadre dovranno dire quanto e se sono piaciute queste proposteed a quel punto si inizierà a discutere di un’ipotesi di regolamento per definire

le dimensioni degli adesivi anteriori (che andrebbero a ridurre le dimensionidella tabella porta numero e toglieranno spazio agli sponsor) e del faro posteriore,

che con buona probabilità sarà una luce da utilizzare in caso di pioggia(come in MotoGP) e non una luce di stop (collegata ai freni come sulle stradali), come inizialmente proposto. Più difficile, invece, la realizzazione delle due gare

in stile endurance (Imola e Magny Cours), idea che però piace molto a Flammini.In un momento di crisi, obbligherebbe i team a spendere altri soldi per adattare

le moto ed addestrare ed allestire le squadre. Si andrebbecontro le intenzioni di Infront che quest’anno, per alleggerire le spese dei team,

si è accollata i costi dei quattro test ufficiali (Phillip Island, Imola, Aragon e Mosca). È pertanto probabile che questa opzione si realizzi solo se ci sarà una garanzia di

spettacolo, e quindi di TV, che potrebbero coprire, almeno in parte, le spese.

I�PILoTI�PaRLano�dI�SICUReZZa

prima riunionecon infront e fimGiovedì sera i piloti, Infront e FIMsi sono incontrati per discuteredi sicurezza. Presenti circa una dozzinadi piloti, che hanno avanzato alcune ipotesi su come rendere meno pericolose le piste. La proposta di incontrarsiper parlare è venuta dopo l’incidentedi Lascorz nei test di Imola ma il discorso sicurezza era finito sotto i riflettorigià lo scorso anno a seguito dei dibattiti dopo la gara bagnata del Nürburgring. L’idea è piaciuta (anche al Security Officer della FIM, il croato Igor Eskinja) ed è probabile che in futuro ci saranno altre riunioni. Durante il 2012 nonci saranno cambiamenti ai tracciatiin calendario, perché sono state fatte delle omologazioni e non è previstoche vengano effettuate delle modifichea stagione iniziata. Il dialogo iniziatotra piloti ed organizzatori può davvero aiutare a migliorare la sicurezza.

trofeo KtMAd Assen è iniziata la KTM European Junior Cup, il monomarca pensato per “allevare” giovani talenti dai 14 ai 19 anni. L’evento si svolge in concomitanza con otto round europei della Superbike. La prima prova è stata vintadal polacco Adrian Pasek, che su pista asciutta ha preceduto l’olandese Rob Hartog, nipote dell’indimenticabile pilota 500 degli anni ‘70 Wil Hartog. Il podio è stato completato dall’altro polacco Artur Wielebeski.

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dai boxSuperbike Olanda

FORCELLONE BMW

Melandri e HaslaMlO prOMuOvOnOIl martedì prima della gara di Assen,il team BMW e il test team sono statial Mugello per una sessione di test.La squadra ufficiale è stata fortunata, perché è riuscita a girare su un tracciato abbastanza asciutto da poter provareil nuovo forcellone, poi portato in garaad Assen. La nuova unità, in parte ricavata dal pieno ed in parte stampata, ha la capriata di rinforzo inferioree sostituisce quello originale utilizzato fino ad Imola dalla squadra tedesca. Marco Melandri ne è rimasto entusiasta, perché ha permesso di risolvere in parte il problema di chattering che il ravennate accusa da inizio stagione. Ad Haslam, invece, il chattering non è sparito,ma c’è stato un miglioramentodella trazione. Due opinioni diverseper via dei differenti setup delle moto, che però hanno permessodi approvare il nuovo particolare.

Il futuro racIngdI ducatil’arrivo di audi, cosa cambierà?

la NOtIZIa dell’acquisizione della Du-cati da parte di Audi (Gruppo Volkswagen) non ha certo lasciato indifferente il pad-dock della Superbike, che ad Assen è sembrato abbastanza unito nell’affermare che nel mondiale delle derivate dalla serie «Con buona probabilità non cambierà nulla… almeno quest’anno».

Genesio Bevilacqua, patron del Team Althea, ha dichiarato «Speriamo che ad Audi piacciano le corse… Penso che sia una grande cosa per Ducati. Vedremo co-me si evolverà la situazione». Anche l’in-gegner Ernesto Marinelli si è detto con-tento dell’acquisizione, ma per quanto ri-guarda le corse «È presto per parlare». Ed ha continuato: «Audi ha una tecnologia pazzesca e noi le moto da corsa le sappia-mo fare. Ma per schierare nuovamente in Superbike un team interno serve tempo. Per la riorganizzazione non bastano due giorni».

Di sicuro, se Audi metterà mano alle corse, avrà innanzitutto il suo bel da fare per riportare nelle prime posizioni le ros-se della MotoGP, ovvero Valentino Rossi. Il gruppo Volkswagen ha sempre avuto una grande passione per le corse ed il guru Ferdinand Karl Piech è un grande appas-sionato di moto ed in particolare di Ducati. Possiede una 1098R, che guarda caso è la moto dalla quale deriva quella che guida Checa. In molti sostengono che Piech ab-bia comprato la Casa di Borgo Panigale come regalo per il suo compleanno (Piech ha compiuto 75 anni il 17 aprile). C’è inol-tre da dire che i principali marchi del Gruppo (Volkswagen, Audi, Skoda, Seat e Lamborghini) sono o sono stati impegnati nelle competizioni delle derivate dalla se-rie, per promuovere le vetture della gam-ma e le nuove tecnologie. Audi, per esem-pio, quest’anno è impegnata nella World Endurance Series con la R18 TDI e la R18 e-tron quattro, ossia i prototipi che gareg-giano nella 24 Ore di Le Mans (oltre ad avere, per i clienti, la R8 LMS, derivata dalla serie). Inoltre, Audi è impegnata nel DTM (il campionato turismo tedesco) con

la A5 Coupé, una sorta di Superbike a quattro ruote… un po’ più evoluta. È quindi ipotizzabile che in futuro supporteranno l’attivià Ducati in SBK. Di fatto, il team Al-thea sta facendo un ottimo lavoro ed al suo interno sono già presenti tre uomini Ducati: Marco Lozej, ingegnere di pista di Checa, Davide Gentile, ingegnere di pista di Giugliano e Marco Frigerio, elettronico di Carlos. Tutti ragazzi che, quando non sono in pista, sono a Borgo Panigale a la-vorare. Quindi sarebbero in grado di forni-re assistenza al team quando arriverà la nuova 1199 Paingale, che salvo sorprese dell’ultima ora sarà in pista il prossimo anno nel mondiale. C’è da dire, però, che il pasticcio di fine 2011, quando Ducati ha rischiato di perdere il campione del mon-do Checa, è costato caro alla Casa di Bor-go Panigale, che si è trovata costretta a dover pagare l’ingaggio dello spagnolo (si parla di 800.000 euro, più i premi) e sup-portare economicamente la squadra (gi-rando sponsor come TIM e Snai). In prati-ca, alla Ducati essere rappresentata da una squadra privata costa quanto (se non di più) possedere un team ufficiale (per il quale ci sarebbe stato un bel supporto economico da parte di Xerox). C’è però da considerare il fatto che negli ultimi 10-15 anni Ducati non ha mai avuto un team in-terno, ma si è sempre affidata ad una struttura esterna (la Feel Racing) che di fatto era una emanazione dell’azienda, situata a pochi chilometri da Borgo Pani-gale, e che ora gestisce le moto del team BMW Motorrad Italia. Difficile, quindi, dire cosa potrà accadere. Ciò che è certo è che Audi è sempre stata molto attenta alle spese ed è anche per questo motivo che (da quando non si chiama più Auto Union) non è mai entrata in F.1, un pozzo senza fondo, dove secondo loro il ritorno di im-magine non è pari agli investimenti neces-sari per vincere. Potrebbe essere a rischio la MotoGP, però giovedì scorso Rupert Stadler, numero uno di Audi, ha detto: «Vogliamo vedere Valentino vincere con la Ducati. Questo ci farebbe molto piacere».

IL tEaM pRO RIdE SI RItIRa

da assen, nientepiù MOndiale sBKIl team Pro Ride, che a Phillip Islandaveva schierato Raffaele De Rosa e ad Imola Lorenzo Alfonsi, non ha partecipato al round di Assen. La squadra era intenzionata a tentare un rientro a Monza ma visto il momento economico difficile non sarebbe stato facile trovare il budget. Per questo motivo il team italiano diretto da Marco Nicotari ha deciso di prendersi un momento di pausa. «Non c’è nulla da da dire», ha dichiarato Nicotari. Che ha aggiunto: «L’unica soluzione è fermare temporaneamente le attività agonistiche nel WSBK, evitando così ulteriori danni all’immagine ed alla professionalità dell’azienda e del campionato. Comunque sia, sono grato a quanti ci hanno garantito il loro supporto».

Gara 1 Gara 2

11. Fabrizio 26; 12. Berger 25; 13. Aoyama 22; 14. Canepa 20; 15. Zanetti 20; 16. Lascorz 17; 17. Camier 14; 18. Badovini 11; 19. Mercado 9; 20. Salom 9; 21. Hopkins 8; 22. Staring 6; 23. Davies 2; 24. Aitchison 1; 25. Brookes 1.

Al via

Sylvain Guintoli (Ducati) in 1’57”793alla media di 138,813 km/h

GIRO PIù VELOCECarlos Checa (Ducati) in 1’38”092

alla media di 166,692 km/h

GIRO PIù VELOCE

Jonathan Rea (Honda) nel 2010, in 1’36”312 alla media di 169,770 km/h PRIMATO IMBATTuTO

1. Sylvain Guintoli Ducati 18’38”39540,878 km alla media di 131,582 km/h

2. Davide Giugliano Ducati a 2”6333. Carlos Checa Ducati a 3“031

4. Max Biaggi Aprilia a 3”9275. Eugene Laverty Aprilia a 4”3746. Michel Fabrizio BMW a 11”3597. Jakub Smrz Ducati a 26”4128. Niccolò Canepa Ducati a 37”5629. Marco Melandri BMW a 49”896

10. Leandro Mercado Kawasaki a 1’08”84711. Maxime Berger Ducati a 1’11”76012. Hiroshi Aoyama Honda a 1’13”98813. David Salom Kawasaki a 1’27”01914. Lorenzo Zanetti Ducati a 1 giro15. Mark Aitchison BMW a 3 giri

RITIRATIAyrton Badovini BMW al 7. giroChaz Davies Aprilia al 4. giroLeon Haslam BMW al 3. giroJohn Hopkins Suzuki al 2. giro

NON HANNO FINITO IL PRIMO GIROLeon Camier SuzukiJonathan Rea Honda

NON PARTITITom Sykes KawasakiBrett McCormick Ducati

1. Jonathan Rea Honda 36’45”93699,924 km alla media di 163,072 km/h

2. Sylvain Guintoli Ducati a 2”8193. Eugene Laverty Aprilia a 12”638

4. Marco Melandri BMW a 12”7625. Leon Haslam BMW a 12”7646. Tom Sykes Kawasaki a 20”3937. Ayrton Badovini BMW a 36”3178. Max Biaggi Aprilia a 37”7479. Davide Giugliano Ducati a 41”350

10. Michel Fabrizio BMW a 43”93011. John Hopkins Suzuki a 57”51512. David Salom Kawasaki a 1’32”59313. Hiroshi Aoyama Honda a 1’33”57614. Leon Camier Suzuki a 1 giro15. Leandro Mercado Kawasaki a 1 giro16. Mark Aitchison BMW a 1 giro17. Carlos Checa Ducati a 1 giro

RITIRATILorenzo Zanetti Ducati al 21. giroJakub Smrz Ducati al 19. giroChaz Davies Aprilia al 12. giroMaxime Berger Ducati al 12. giroBrett McCormick Ducati al 10. giroNiccolò Canepa Ducati all’8. giro

temperaturaesterna (°c)

9/14

temperaturaasfalto (°c)

7/12

numerogiri

9/22

pilotial via

23gara2

1. Max Biaggi Italia Aprilia 25/20 13/13 13/8 922. Carlos Checa Spagna Ducati —/25 25/25 16/— 913. Tom Sykes Gran Bretagna Kawasaki 13/16 20/20 —/10 794. Sylvain Guintoli Francia Ducati 16/— —/5 25/20 665. Marco Melandri Italia BMW 20/10 10/6 7/13 666. Jonathan Rea Gran Bretagna Honda 9/13 7/11 —/25 657. Leon Haslam Gran Bretagna BMW 4/11 16/16 —/11 588. Eugene Laverty Irlanda Aprilia —/8 11/10 11/16 569. Jakub Smrz Rep. Ceca Ducati 11/5 5/9 9/— 39

10. Davide Giugliano Italia Ducati 7/3 —/— 20/7 37

26 fe

bbraio

AuSTRALIA1 a

prile

ITALIA 22 ap

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OLANDA

6 mag

gio

ITALIA 13 m

aggio

EuROPA28

mag

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uSA 10 giugno

SAN MARIN

O1 l

uglioSPAGNA

22 lu

glioREPuBBLIC

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RETAGNA26

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RuSSIA

9 set

tem

bre

GERMANIA23

sette

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PORTOGALLO7 o

ttobre

FRANCIA

1. DuCATI (25/20) 136 2. APRILIA (13/16) 100 3. BMW (10/13) 86 4. KAWASAKI (6/10) 85 5. HONDA (4/25) 69 6. SuZuKI (—/5) 20

TOTALE

PROVE

SuPERPOLE

pilotial via

21gara1

Campionato piloti

Campionato marche

1. Tom Sykes 1’37”630 1’35”3992. Jonathan Rea 1’38”873 1’36”4323. Jakub Smrz 1’39”605 1’36”5664. Sylvain Guintoli 1’37”600 1’36”8755. Carlos Checa 1’38”665 1’37”1566. Michel Fabrizio 1’39”062 1’37”3117. Leon Haslam 1’39”770 1’37”5928. John Hopkins 1’39”625 1’37”913

SuPERPOLE 19. Marco Melandri 1’39”127 1’40”516

10. David Salom 1’40”124 1’40”52311. Chaz Davies 1’39”362 1’40”62712. Leon Camier 1’38”468 1’40”68113. Brett McCormick 1’39”915 1’41”96214. Eugene Laverty 1’39”485 1’43”94715. Maxime Berger 1’39”286 1’44”02216. Ayrton Badovini 1’39”125 1’44”500

GLI ALTRI IN GRIGLIA17. Max Biaggi 1’40”23118. Niccolò Canepa 1’40”85919. Davide Giugliano 1’41”16120. Leandro Mercado 1’41”69321. Hiroshi Aoyama 1’41”76822. Mark Aitchison 1’43”14423. Lorenzo Zanetti 1’50”808

POLE POSITION

Tom Sykes (Kawasaki) in 1’35”399alla media di 171,398 km/h

Pole 2011: Carlos Checa (Ducati) in 1’35”292alla media di 171,590 km/h

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Supersport Olanda

ASSEN - Non dev’essere stato bel-lo per Pesek restare a casa a guardare gli altri correre. Lorenzo

Lanzi, ex pilota ufficiale Ducati che non corre da luglio dello scorso anno, ad Assen si è presentato al via della gara della Supersport con la Honda del Team Prorace, una piccola squadra ceca, co-me sostituto dell’infortunato Pesek.

«Devo capire bene ancora come si guida questa moto - aveva detto venerdì - È molto diversa da una Superbike. Non mi aspetto troppo da questa gara». Solo che in Olanda è piovuta tanta acqua che sin dalle prove Lanzi ha rivisto splende-re la sua stella. In qualifica, sull’asciut-to, era più in difficoltà. Si è qualificato ventunesimo e dalla sesta fila di gente davanti ne aveva parecchia...

La pioggia caduta abbondante prima del via e nelle fasi iniziali della gara, con pure qualche chicco di grandine, gli ha però permesso di esprimersi al meglio, ed è riuscito a recuperare fino alla pri-ma posizione e a chiudere con 12 se-condi di vantaggio su Kenan Sofuoglu, secondo.

«Volevo questa vittoria. Certo, sull’asciutto sarebbe stato differente, ma sapevo che con l’acqua avrei potuto fare bene. In questo periodo mi sono allenato perché volevo tornare a corre-re. Solo che tutti mi chiedevano soldi, che non ho. Quando mi è arrivata l’offer-

ta del team Prorace l’ho presa al volo» ha detto Lorenzo, che tra un mese di-venterà padre.

Sofuoglu, a differenza di Imola, è sta-to bravo a non commettere errori. Ha fatto prima sfogare Lowes, caduto nel corso del settimo giro mentre era al comando, e poi non ha provato a tener testa al velocissimo Lanzi. L’uscita di scena di Lowes, e anche quella di Foret, ha rimescolato le carte in gioco nel mondiale, che adesso vede Kenan al comando con 45 punti assieme al fran-cese. «In queste condizioni l’importante era finire la gara - ha detto il turco - e salire sul podio è stato importantissimo. Dopo il doppio infortunio non sono an-cora a posto, ma sono contento di esser tornato in testa al Mondiale».

La rivincita di

lA piStA di Assen non ha celebrato solo il ritorno di Lanzi, già vincitore nel passato di tre gare del mondiale Super-bike, ma ha visto accendersi anche la stella di Vladimir Leonov. Il russo del team Yakhnich, 25 anni il 26 aprile, è sempre andato forte sul bagnato, e ad Imola, nel CIV sotto la pioggia, era stato vincitore, ma il mondiale è un’altra co-sa. Invece è arrivato al terzo posto. «Avevo un buon passo, ma quando ho passato Sofuoglu e mi sono trovato sen-za riferimento, ho capito che avrei potu-to fare errori, così ho preferito portare a casa il podio» ha detto il russo.

Da segnalare la bella gara di Baldoli-ni, un altro specialista della pioggia, quinto con la Triumph davanti a Cluzel e dietro a Broc Parkes.

Chiamato a sostituire Pesek infortunato, mette a segno una incredibile rimonta

1. Lanzi (Honda) 21 giri pari a 95,382 km in 42’56”376 alla media di 133,278 km/h; 2. Sofuoglu (Kawasaki) a 12”054; 3. Leonov (Yamaha) a 14”460; 4. Parkes (Honda) a 23”884; 5. Baldolini (Triumph) a 47”063; 6. Cluzel (Honda) a 49”755; 7. Antonelli (Honda) a 53”850; 8. Van Poppel (Yamaha) a 1’42”505; 9. Tamburini (Honda) a 1’53”053; 10. Vo-skamp (Suzuki) a 1’57”442; 11. Lanusse (Kawasaki) a 1’57”690; 12. Caiani (Honda) a 2’03”555; 13. Jacob-sen (Honda) a 1 giro; 14. Marconi (Yamaha); 15. Mo-rais (Kawasaki); 16. Toth (Honda).

Giro più veloce: Lanzi in 1’59”828 alla media di 136,456 km/h.

Pole position: Lowes in 1’38”900 alla media di 165,331 km/h.

IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Sofuoglu p. 45; 2. Foret 45; 3. Lowes 31; 4. Parkes 29; 5. Leonov 26; 6. Lanzi 25; 7. Quarmby 25; 8. Baldolini 24; 9. Cluzel 23; 10. Tamburini 20; 11. Iannuzzo 18; 12. Morais 17; 13. Antonelli 17; 14. Nemeth 9; 15. Van Poppel 8; 16. Lanusse 8; 17. Day 8; 18. Roccoli 7; 19. Marconi 7; 20. Voskamp 6; 21. Pesek 6; 22. Metcher 6; 23. Ca-iani 4; 24. Jacobsen 3; 25. Scholtz 2; 26. Menghi 1.

IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Kawasaki p. 70; 2. Honda 61; 3. Yamaha 31; 4. Triumph 30; 5. Suzuki 6.

Quinto posto per Baldolini

LeclassificheLanzi

Sul bagnato di aSSen lorenzo lanzi (57), a lato mentre abbraccia Sofuoglu, è Stato il migliore. Secondo poSto per Sofuoglu (54)che ha preceduto il ruSSo leonov (65).

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Superstock Olanda

Italia no

Savadori e La Marra sfiorano la vittoria ma anche la seconda prova va a Barrier. 600a Van der Mark

ASSEN - Per la Ducati è sfumata un’altra occasione di conquistare una gara in Superstock 1000 con

la nuova 1199 Panigale. I due alfieri del team Barni, La Marra e Savadori, erano partiti carichissimi, sono stati entram-bi al comando, Savadori si è esibito in uno splendido doppio sorpasso che a metà gara l’ha portato dal terzo posto alla leadership; poi è arrivato l’attacco del poleman Barrier. Nel finale La Mar-ra ha riagganciato il francese del team BMW Italia, dando l’impressione di po-terlo attaccare, ma a 4 giri dal termine la direzione gara ha interrotto la corsa causa l’olio perso da Sandi, che ha rot-to il motore della sua Panigale.

Barrier ha quindi conquistato la se-conda gara consecutiva (dopo quella di Imola) e Lorenzo Savadori ha chiuso secondo (perché all’ottavo giro, quello prima dell’esposizione della bandiera rossa, era davanti al compagno di squadra) ed Eddi La Marra terzo.

Altra occasione sfumata per Lorenzo Baroni, con il gruppo dei primi tre fino a quando la sua BMW ha perso violen-temente aderenza al posteriore ri-schiando di buttarlo a terra. Il roma-gnolo ha chiuso quinto, tra Reitember-ger e Baz.

Stock 600 - Michael Van der Mark ha bissato il successo dello scorso an-

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COPPA FIM SUPERSTOCK 10001. Barrier (BMW) 8 giri pari a 36,336 km in

13’34”645 alla media di 160,573 km/h; 2. Savadori (Ducati) a 0”732; 3. La Marra (Ducati) a 0”823; 4. Reiterberger (BMW) a 3”962; 5. Baroni (BMW) a 4”264; 6. Baz (Kawasaki) a 8”525; 7. Guarnoni (Ka-wasaki) a 10”834; 8. Bergman (Kawasaki) a 11”402; 9. Bussolotti (Ducati) a 11”620; 10. Lussiana (Ka-wasaki) a 20”351; 11. Coghlan (Ducati) a 20”480; 12. Pagaud (Kawasaki) a 52”720; 13. Chmielewski (Ducati) a 1’01”572; 14. Thiriet (Kawasaki) a 1’29”775; 15. Lewis Da Silva (Kawasaki) a 1’29”983.

Giro più veloce: Barrier in 1’40”187 alla media di 163,207 km/h.

Pole position: Barrier in 1’39”566 alla media di 164,225 km/h.

IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Barrier p. 50; 2. La Marra 32; 3. Baz 30; 4. Savadori 28; 5. Reiterber-ger 26; 6. Coghlan 14; 7. Baroni 12; 8. Staring 11; 9. Massei 10; 10. Guarnoni 9; 11. Chmielewski 9; 12. Bergman 8; 13. Bussolotti 7; 14. Svitok 7; 15. Lussiana 6; 16. Dittadi 5; 17. Pagaud 4; 18. Gyorfi 4; 19. Thiriet 4; 20. Dias 3; 21. Lewis Da Silva 1.

IL CAMPIONATO MARCHE: 1. BMW p. 50; 2. Du-cati 36; 3. Kawasaki 30; 4. Honda 10; 5. Aprilia 5.

CAMPIONATO EUROPEO SUPERSTOCK 6001. Van der Mark (Honda) 12 giri pari a 54,504 km

in 20’36”504 alla media di 158,685 km/h; 2. Calero Perez (Yamaha) a 4”786; 3. Duwelz (Yamaha) a 4”927; 4. Egea (Yamaha) a 7”509; 5. Russo (Yamaha)a 8”116; 6. Schacht (Honda) a 8”539; 7. Vitali (Ya-maha) a 8”694; 8. Tessels (Suzuki) a 15”269; 9. Nestorovic (Yamaha) a 17”436; 10. Covena (Kawa-saki) a 18”661; 11. Suchet (Honda) a 28”820; 12. Zeelen (Honda) a 29”233; 13. Fritz (Kawasaki) a 29”262; 14. Ponsson (Kawasaki) a 29”779; 15. Mul-hauser (Yamaha) a 30”062; 16. Thoonen (Yamaha) a 32”129; 17. Krajci (Yamaha) a 35”298; 18. Cecchi-ni (Triumph) a 43”988; 19. Simpson (Triumph) a 46”605; 20. Davies (Kawasaki) a 49”025; 21. Mar-chal (Yamaha) a 53”581; 22. De Tournay (Kawasaki) a 57”087; 23. Nogueira (Yamaha) a 1’37”379; 24. Cocco (Yamaha) a 2 giri; 25. Chesaux (Honda).

Giro più veloce: Schacht in 1’41”860 alla media di 160,526 km/h.

Pole position: Chesaux in 1’41”983 alla media di 160,333 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Van der Mark p. 41; 2. Ca-lero Perez 40; 3. Russo 36; 4. Egea 24; 5. Duwelz 22; 6. Morrentino 13; 7. Schacht 10; 8. Chesaux 10; 9. Vitali 9; 10. Morbidelli 9; 11. Tessels 8; 12. Ca-salotti 8; 13. Nestorovic 7; 14. Gamarino 7; 15. Fritz 7; 16. Covena 6; 17. Mulhauser 6; 18. Suchet 5; 19. Zeelen 4; 20. Davies 3; 21. Ponsson 2; 22. Vrajitoru 2; 23. Krajci 1.

Barrier a pieno punteggio

Leclassifiche

no vincendo la gara del Campionato Europeo Superstock 600. L’olandese, pilota del Ten Kate Junior Team, è par-tito subito al comando ed ha salutato gli avversari, vincendo la gara con qua-si 5 secondi sul ventenne Calero Perez, autore di un bel recupero dalla settima posizione. Terzo gradino del podio per il diciottenne belga Gautier Duwelz che per tener testa a Perez si è preso non pochi rischi.

Il francese Egea, quarto, ha precedu-to il vincitore della gara di Imola Ric-cardo Russo, quinto. Il pilota del Team Italia è partito bene ma non è riuscito a tenere il passo dei primi. È stato però bravo a non commettere errori e so-

prattutto a resistere all’attacco nel fi-nale del rimontante Schacht, autore del giro veloce in gara, che invece ha avuto la meglio sul suo compagno di squadra Vitali, settimo. «Sono partito bene – ha detto Russo –. Pensavo di poter stare con i primi ma poi ho avuto un degrado rapido della gomma poste-riore. Non eravamo a posto di assetto. Il nostro obiettivo era limitare i danni, anche perché la prossima gara è a Monza, dove possiamo fare bene».

Grazie a questa vittoria il dicianno-venne Van der Mark vola in vetta alla classifica provvisoria dell’Europeo pre-cedendo di 1 punto Perez e di 5 Russo.

Giulio Fabbri

Barrier (20) davanti a La Marra (47)

e Savadori (32) neLLa Stock 1000. a deStra,

van der Mark (60) precede egea (43),

duweLz e ruSSo in 600.

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Velocità Bol d’Or

Kawasaki a sorpresaLa “verdona” non vinceva la 24 ore

francese dal 1997, quando

ancora si correva a Le Castellet.

Suzuki seconda

La KawasaKi di Julien Da Costa, Oliver Four e Gregory Leblanc si è aggiudicata la vittoria del Bol d’Or,

storica gara francese (si disputa dal 1922) e prima tappa del Mondiale Endu-rance.

Si è trattato di «Una vittoria del tutto inattesa», per usare le parole dello stesso team manager dei vincitori, Gil-les Stafler. Negli ultimi 12 anni, ovvero da quando il Bol d’Or si corre al circuito di Magny-Cours, a dividersi le vittorie sono state sempre la Suzuki e la Yama-ha. Un risultato ben lontano dalla parità, con la Suzuki in vantaggio per 10-2. La Kawasaki non vinceva dal 1997, quando ancora si correva a Le Castellet.

Non è stata una vittoria semplice quella dei “verdi”, che hanno prevalso con un margine molto risicato per una gara di lunga durata - meno di un minu-to e mezzo - al termine di 781 giri molto tirati. Avversaria numero uno, neanche a dirlo, la Suzuki SERT dei pluricampio-

ni. Fortemente penalizzati dal fatto di dover correre in due, per 19 ore, oltre-tutto in pessime condizioni atmosferi-che. E proprio per via della scivolosità dell’asfalto bagnato è caduto Vincent Philippe, dopo cinque ore di gara. E questo è stato l’episodio chiave della corsa. Perché Philippe si è rotto una clavicola e così sulla Suzuki - che era in vantaggio - a proseguire la gara sono rimasti in due, Anthony Delhalle e Fa-bien Foret. «Per fortuna i miei due com-pagni erano in gran forma, perché il loro compito è stato davvero duro» ha spiegato alla fine l’infortunato.

«In questi casi l’unica cosa da fare è andare avanti, sempre e comunque, senza pensare alla fatica che ancora ti aspetta» è stata la strategia di Delhalle. Sforzi premiati: una sconfitta sì, ma più che dignitosa. Pur avendo approfittato dei guai della formazione Suzuki per passare in testa, per la Kawasaki le co-se non sono state poi così semplici: «Il

a sinistra, l’esultanza di gregory leblanc mentre taglia il traguardo con la kawasaki. sotto, vincent philippe: la sua caduta, dopo cinque ore di gara, ha costretto la suzuki sert a correre con due soli piloti. in alto, la tradizionale partenza del bol d’or.

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a sorpresa1. SRC Kawasaki (Da Costa/Leblanc/Four) Ka-

wasaki in 24h00’23”531; 2. Suzuki S.E.R.T. (Philip-pe/Delhalle/Foret) Suzuki a 1’41”055; 3. Monster Energy Yamaha (Jerman/Martin/Giabbani) Yamaha a 5 giri; 4. Yamaha GMT 94 Michelin (Checa/Foray/Lagrive) Yamaha; 5. Yamalube Folch Endurance (Ribalta Bosch/Dos Santos/Tizon Iban) Yamaha a 16 giri; 6. 3D Endurance Moto Center (Debise/Dele-gue/Holub) Kawasaki a 31 giri; 7. Penz13-Kraf-twerk-Herpigny (Buisson/Fastre/Vallcaneras) BMW a 32 giri; 8. Starteam 67 (Lucas/Hardt/Diguet) Suzuki a 33 giri; 9. Honda TT Legends (Donald/McGuinness/Andrews) Honda a 34 giri; 10. Dgsport Herock (Van Keymeulen/Cudlin/Vizziello) Yamaha a 40 giri; 11. Atomic Motosport (Muteau/Jond) Suzu-ki a 44 giri; 12. Team 18 Sapeurs Pompiers (Moli-nier/Prulhiere/Briere) BMW a 45 giri; 13. Racing Team Sarazin(Gerouah/Kokes/Bernon) Kawasaki a 46 giri; 14. Louit Moto 33 (Baz/Guarnoni/Chevaux) Kawasaki a 49 giri; 15. Dunlop Motors Events (Charpin/Maccio/Wolf) Suzuki a 51 giri; 16. Team R2CL (Capela/Dumain/Cheron) Suzuki a 54 giri; 17. SH Technologie-SCRUBS (Pouhair/Teramoto/De-marey) BMW a 59 giri; 18. Moto AIN Racing Team (Haquin/Mizera/Varesco) Yamaha a 63 giri; 19. MCS Racing - IPone (Devoyon/Belluci/Saseta Soler) Su-zuki a 70 giri; 20. National Motos (Monge/Bocquet/Masson) Honda a 77 giri; 21. Space Moto (Nouvel-lon/Deneque/Gallerand) Suzuki a 81 giri; 22. Apri-lia Le Mans 2 Roues (Boue/Parisse/Le Royer) Apri-lia a 91 giri; 23. Viltaïs Racing Division (Bardet/Besnard/Berthome) Yamaha; 24. Motors Events AMT (Savary/Dietrich/Moreira) Suzuki a 98 giri; 25. Leman Racing (Villarroya/Monnot/Vinet) BMW a 106 giri; 26. Bi-Meca Racing Team (Feuillee/Pons/Bergeron) Kawasaki a 109 giri; 27. 24 Racing + Lesmotards.com (Delage/Romanens/Bruno) BMW a 111 giri; 28. Max et Yann Racing (Thepaut/Cury/Laniel) Suzuki a 113 giri; 29. Motos Actives Sport 14 (Pigeon Fl./Pigeon Fr./Roche) Suzuki a 115 giri; 30. Acro Racing Team (Jean/Grimber/Lucas) Yama-ha a 116 giri; 31. Team Racing 85 (Gaufreteau/Landreau/Perrin) Kawasaki a 126 giri; 32. AZ Moto Expert (Mezard/Mau/Navarrete) Suzuki a 133 giri; 33. Flembbo Dijamant Sep (Bosio/Cersosimo/De-haye) Kawasaki; 34. Team Racing + Oüi FM (Dubar-le/Tabaries/De Sousa Marqu) Honda a 135 giri; 35. Team ACR 74 (Huguenin/Schertenleib/Petit Jean) Suzuki a 144 giri; 36. YD Racing CG Motos (Thouzet/Deneque/Belmomme) Kawasaki a 157 giri; 37. Ecu-rie Chrono Sport (Herveux/Pibolleau/Segura) Ka-wasaki a 179 giri.

WORLD CHAMPIONSHIP1. SRC Kawasaki punti 40; 2. Suzuki S.E.R.T. 33;

3. Monster Yamaha - Yart 28; 4. Honda TT Legends 19; 5. Team 18 Sapeurs Pompiers 17; 6. Dunlop Motors Events 15; 7. Team R2CL 13; 8. SH Techno-logie Scrubs 11.

WORLD CUP1. 3D Endurance Moto Center punti 40; 2.

Penz13-Kraftwerk-Herpigny Racing Team 33; 3. Starteam 67 28; 4. DG Sport Herock 24; 5. Atomic Moto Sport 21; 6. Racing Team Sarazin 19; 7. Louit Moto 33 17; 8. Moto Ain Racing Team 15; 9. MCS Racing IPone 13; 10. Aprilia Le Mans 2 Roues 11.

Yamaha terza e quarta

Leclassifiche

Gianluca Vizziello, decimo al traguardo

L’ENDURANCE rimane una specialità molto popolare soprattut-to nel nord Europa, francesi in testa. Eppure c’è un pilota italiano, Gianluca Vizziello, da Policoro, provincia di Matera, che non solo ha ottenuto un ottimo risultato a Magny-Cours (decimo con il Team Dgsport Herock Yamaha) ma che dell’endurance è totalmente entusiasta.

«Gara splendida! Mi sono divertito un sacco, soprattutto a gui-dare di notte. Avevo già corso una gara di endurance nel 2010, ma mai di notte».

Insomma, nessun problema?«Come no! Un freddo tremendo. Non mi ha spaventato l’acqua,

anche perché pioveva a tratti ma io sul bagnato vado forte. Le nove ore di guida però sono state toste; mi è toccato un turno molto lungo perché il mio compagno Cudlin si era fatto male a un braccio, e con quel freddo addosso mi sono costate tanto».

Dopo il Bol D’Or?«Dopo il Bol d’Or, tutta la stagione. E vorrei sperare anche in

una nuova lunga vita nell’endurance, una specialità che gli italiani - purtroppo - snobbano un po’. Ma non sanno cosa si perdono!».

BELLISSIMOMA CHE FREDDO!

mio compito era fare i tempi sull’asciut-to; quando ha cominciato a piovere forte abbiamo mandato in pista lo specialista del bagnato, Olivier Four» ha spiegato Leblanc. «Non abbiamo mai mollato, e questo se vogliamo è stato il nostro punto di forza» secondo l’altro pilota Kawasaki, Da Costa. La Yamaha Mon-ster di Igor Jerman, Steve Martin e Gwen Giabbani ha preso molti rischi per strappare il terzo posto a un’altra Yama-

ha, del team GMT 94, sulla quale si sono alternati David Checa (fratello di Car-los), Kenny Foray e Matthieu Lagrive.

TRA LE STOCK, alle quali viene asse-gnata una Coppa del Mondo, anziché un titolo Mondiale, è stata ancora una volta una Kawasaki, quella del team 3D En-durance Moto Center, a tagliare per pri-ma il traguardo. Sesta assoluta.

Lucia Voltan

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Griglia piena e gare da forti di cuore per la prima prova del Tro-feo Malossi ScooterMatic Regioni corsa ad Airola sul nuovissimo Autodromo Gianni De Luca, in provincia di Benevento. I nomi sono i soliti con qualche new en-try che può muovere classifiche e pronostici. Nelle libere vengono fuori Iacovella e Riccio, velocissi-mi, mentre leggermente più die-tro ci sono D’Urso, Rucci, Vitalia-no e Adinolfi staccati di pochissi-mo.

Primo turno di qualifica e si fa vedere Rocco Coviello, su Riccio, D’Urso e Iacovella, e alle loro spalle incalzano Rucci, Telesca, Adinolfi e Cirillo. La situazione, quindi, si ingarbuglia ancora di più.

E non si chiarisce nemmeno dopo la seconda qualifica con Giuseppe Musella che si porta in pole position davanti al compa-gno di squadra Riccio, Coviello e D’Urso, ed in seconda fila ci sono Rucci, Iacovella, Formisano e Adi-nolfi.

LE GAREComincia a piovere poco pri-

ma della partenza e la situazione viene ulteriormente mescolata. Qualcuno azzarda e ne viene fuori una gara dai due volti. Al termine di una delle più belle gare in assoluto del Trofeo Re-gioni la spunta, di un’inezia, An-tonio D’Urso che al fotofinish regola Matteo Iacovella. A soli due secondi chiude in terza posi-zione Giovanni Scaramella, par-tito in dodicesima posizione e risalito con grandissima regolari-tà. Quarto posto per il laziale Mirko Capraro partito addirittu-ra in 19esima posizione che re-

gola alle sue spalle un trenino formato da Riccio, Rucci (addirit-tura secondo nelle prime fasi), Cirillo e Lofiego.

Gara 2 e D’Urso prova ad an-dar via, ma questa volta ci sono altri mastini alle sue spalle. Parte forte anche Antonio Riccio: il ca-rabiniere napoletano attacca im-mediatamente fulminando D’Ur-so nel corso del secondo giro. Per il rider del Team Musella comin-cia la fuga che lo porterà alla prima vittoria nel Trofeo Malossi. Dietro provano ad avvicinarsi prima Coviello, poi Iacovella ed infine Federico Rucci, ma Riccio è bravissimo a tenere il gruppo sempre al di sopra dei 2 secondi. Alle sue spalle chiude il beneven-tano Rucci mentre Iacovella bru-cia in volata Coviello, D’Urso, Musella e Vitiello.

LE INTERVISTEPer somma punti la prima pro-

va del Trofeo Malossi Regioni Sud è appannaggio di Matteo Iacovella, grazie ad un secondo ed un terzo posto: “Sapevo di poter dire la mia in questa gara – afferma il portacolori della LLCP – del resto sono andato for-te sia nelle libere che nelle qua-lifiche. In gara 1 credevo di aver-cela fatta, ed invece, per pochi centimetri mi ha beffato D’Urso. In gara 2 è stato più difficile ed alla fine il terzo posto è un gran risultato che mi proietta in testa al Trofeo”.

Secondo, con una vittoria ed un quinto posto, c’è il laziale D’Urso, vice-campione del Tro-feo: “Quest’anno la vedo ancora più dura del passato – dice il ri-der della DPS – in gara 1 ho stret-to i denti nel finale e mi è andata

FIGHT CLUB

trofei

bene, mentre in gara 2 mi sono ritrovato in bagarre con un bel gruppo di mastini. Alla fine sono secondo ad un punto: non sono felicissimo, ma va bene così”.

Non sta nella pelle Antonio Riccio: “Quest’anno siamo a po-sto con tutto ma non mi aspetta-vo di andare a podio con una vittoria di manche già alla prima gara – precisa il carabiniere in forza al team Musella – Peppino ha lavorato tanto per darmi un ottimo scooter, ma lui ha quel pizzico di esperienza che gli ha permesso di partire in pole. In gara 1 ho cercato di non com-mettere errori e sono riuscito a rimontare un po’ di posizioni nel finale. In gara 2 sono partito be-nissimo, ho provato il sorpasso su D’Urso e sono riuscito a prendere un po’ di margine che ho ammi-nistrato fino alla fine. Meglio di così…”

Quarto è Federico Rucci, da quest’anno in forza alla DPS: “Peccato per l’errore in gara 1 (ma ci sta, viste le condizioni me-teo) – esordisce il sannita – per-ché oggi avrei potuto festeggia-re la mia prima vittoria nei Trofei Malossi. Lo scooter è perfetto e di questo devo ringraziare Ar-mando Di Pasquale, attento co-me preparatore ma anche prodi-go di consigli. Nella seconda manche ho fatto la mia gara mi-gliore ma quando sono riuscito a mettermi in seconda posizione Riccio era imprendibile”.

Il veterano Luciano Formisano, quinto per somma punti, com-pleta il podio: “Gara difficilissi-ma e con qualche problemino di troppo – afferma il pilota napo-letano – Alla fine porto una cop-

Il veterano Formisano (4) chiude in quinta posizione, combattendo sotto l’acqua.

Una lotta incredibile per i protagonisti del Trofeo ScooterMatic delle Regioni: vince Iacovella davanti a D’Urso e Riccio, tutti distanti un solo punto

Rucci (67) sta tornando tra i protagonisti con un quarto posto molto importante.

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pa a casa che non mi aspettavo, grazie soprattutto a gara 1. Spe-ro di essere più a posto per Bi-netto e giocarmi la vittoria”.

Palma della sfortuna per Mir-ko Capraro: il laziale resta fermo in griglia di partenza di gara 2 per un problema elettrico che gli impedisce di difendere lo splen-dido quarto posto di gara 1; par-tirà con 3 giri di ritardo segnan-do comunque buoni tempi.

Nomi nuovi che si affacciano al podio e vecchi marpioni pronti a dare la zampata vincente: questi gli ingredienti della stagione 2012 del Trofeo Malossi Regioni Sud. A Binetto, i prossimi 12 e 13 maggio, vedremo che “torta” serviranno i nostri protagonisti!.

Ilio Ascione

Riccio (80) ha chiuso terzo assoluto, dopo la splendida vittoria in gara2. Il napoletano digerisce bene l’acqua!

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Primo successo in carriera per il generoso Iacovella (13) che ad Airola ha dimostrato tutto il suo valore.

La partenza da “panico” della ScooterMatic Regioni Sud ad Airola!

La premiazione e i volti sorridenti vicino alle coppe!

1. 13 Iacovella Matteo RC Motors 22 20 422. 20 D’Urso Antonio DPS 25 16 413. 80 Riccio Antonio Musella 15 25 404. 67 Rucci Federico DPS 14 22 365. 4 Formisano Luciano Forecing 16 11 276. 14 Coviello Rocco RC Motors 8 18 267. 29 Lofiego Domenico Curvit Racing 12 13 258. 16 Vitiello Domenico Vita Moto 10 14 249. 33 Capraro Mirko LL CP Scooter 18 5 2310. 27 Musella Giuseppe Musella Racing 7 15 2211. 86 Telesca Rocco RC Motors 9 12 2112. 88 Scaramella Giovanni Max Racing Team 20 1 2113. 69 Quartarone Mirko LL CP & DPS 11 9 2014. 42 Imbastaro Marco ERT 6 10 1615. 154 Cirillo Alfonso Motorscooter Kinder 13 1 1416. 11 Milito Alfonso AGR (Adinolfi) 4 8 1217. 77 Adinolfi Gennaro AGR (Adinolfi) 3 7 1018. 6 Russo Pasquale Russo Pasquale 1 6 719. 99 Cannavale Salvatore Vita Moto 5 1 620. 26 Vitaliano Nello Vita Moto 0 1 1

Classifica Assoluta

TROFEO SCOOTERMATIC REGIONI SUD1A PROVA AUTODROMO G.DE LUCA (AIROLA) - 15/4/2012

Seconda posizione a un punto dal vincitore per il sempre velocissimo D’Urso (20).

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Che ci si trovasse di fronte ad uno dei più equilibrati Trofei di sempre ce ne siamo accorti già durante il Meeting & Test ma ad Airola, sul nuovissimo Circu-ito Gianni De Luca, abbiamo avuto la certezza: la Scooter-Matic Extreme Italia Girone Sud ha quattro piloti che si gio-cheranno il titolo fin sotto la bandiera a scacchi dell’ultima gara.

Il tempo instabile ha caratte-rizzato questo weekend sanni-ta ma non condizionato le pre-stazioni dei piloti, abilissimi a trarre il meglio dal perfetto asfalto di Airola. Il primo turno di prove si chiude con il cam-pione in carica Antonio Padua-no che strappa la pole a due giri dalla fine al pompiere vo-lante Antonio Del Mastro che precedeva a sua volta il rookie Gargiulo e il leader del TNSV Alessandro Melone di soli 80 millesimi. In affanno il pluri-campione Gianfranco Rivieccio che, a distanza di anni, fatica a trovare il ritmo giusto con le ruote piccole.

Secondo turno e si fa vedere Alessandro Melone che piazza un gran tempo al terzo passag-gio. Ma con Paduano non c’è storia: il battipagliese gira len-to, aspetta il momento buono e piazza un 52”2 irraggiungibi-

le per tutti. Alle sue spalle ci sono Melone, Del Mastro e Gargiulo racchiusi in un fazzo-letto.

LE GAREGara 1 e comincia a piovere:

il direttore di gara dichiara cor-sa bagnata. Subito bagarre alla prima curva con Paduano che se la deve vedere con il compagno di squadra Giuliano Gargiulo, mentre sono più cauti Melone e Del Mastro. I quattro girano vi-cinissimi, allargandosi a venta-glio ad ogni staccata, ma il cam-pione è bravissimo a chiudere tutti i varchi. Gargiulo pressa per quindici giri, ma deve anche guardarsi le spalle da Del Ma-stro e Melone. All’undicesimo passaggio Del Mastro riesce a mettere le ruote davanti a Me-lone. Negli ultimi due giri il tre-nino recupera terreno su Pa-duano, limando i pochi decimi che il pilota del Team Macera era riuscito ad accumulare. Sul traguardo piombano in 4 con Paduano che brucia Gargiulo, Del Mastro e Melone.

Gara 2 e la bagarre è ancora più accesa. Paduano però azzec-ca la partenza e prende subito un buon margine segnando al terzo giro un 55”1 sotto la piog-gia. Dietro è grande spettacolo: Gargiulo si porta in seconda po-sizione ma al sesto giro viene

SURF…MATIC!Paduano vincitore sotto al diluvio; a un soffio ci sono Gargiulo, Melone e Del Mastro

In alto: la partenza dei velocissimi ScooterMatic Extreme Italia.Sotto: una sfortunata scivolata all’ultima curva penalizza in classifica Del Mastro (83), quarto finale ma sempre tra i primi.

trofei

fulminato da Melone. Ancora un giro e Del Mastro infila sia Gargiulo che Melone. I sorpassi si susseguono ad ogni curva, a gas spalancato e traiettorie da pelo sullo stomaco. Nell’ultimo giro si rifà sotto Gargiulo che riesce ad indovinare la staccata: Del Mastro non ci sta e resiste all’esterno, ma apre troppo pre-sto e prende un’imbarcata che lascerà passare anche Melone. Intanto Paduano vince con 10 secondi di vantaggio su Gargiu-lo che regola Alessandro Melo-ne.

LE INTERVISTEPer somma punti, con il dop-

pio successo, Antonio Paduano chiude la “Prima” a punteggio pieno: “Non dite che è stato fa-cile – afferma il portacolori del Team Macera – gara 1 ce la sia-mo giocata fin sotto la bandiera a scacchi e siamo arrivati in vo-lata. In gara 2 sono partito be-nissimo, ho trovato subito il fe-eling giusto con le gomme ed ho preso vantaggio mentre gli altri combattevano. Ci tengo a dire che siamo tutti allo stesso livello e sarà un anno molto du-

ORGANIZZAZIONE/[email protected]

ro. I miei complimenti li faccio anche ai proprietari dell’Im-pianto di Airola: un asfalto così non l’avevo mai visto!”

Secondo, all’esordio fra i Big della ScooterMatic Extreme Ita-lia c’è Giuliano Gargiulo: “Quest’anno mi sono preparato benissimo per il Trofeo – affer-ma il rider di Massalubrense – Sono dimagrito e mi sono pre-parato al meglio. Grazie a Fran-cesco (uno dei Commissari di percorso – ndr) che mi ha fatto arrivare dei piombi da sub per mettermi in regola con il peso. Antonio forse ha qualcosa in più, oltre ai due titoli vinti, ed oggi ci ha messo dietro, ma sia-mo tutti lì e c’è solo da divertir-si”

Alessandro Melone è terzo: “Mi aspettavo qualcosa in più ma, viste le condizioni, alla fine è giusto così – dice il massafrese del team DPS – Ci siamo diverti-ti tutti ma alla prossima gioco in casa (Binetto – ndr) è non ce ne sarà per nessuno. Ora già penso alla seconda del TNSV a Castel-letto di Branduzzo, dove prove-rò a rimanere in testa al Tro-feo”.

Mastica un po’ amaro Anto-nio Del Mastro: “Ho avuto tanti problemi al sabato che quasi mi era passata la voglia di correre – dice il pompiere di Bellizzi – Poi il Team Musella ha trovato il problema e domenica ero pron-to a giocarmela. Ho sperato nel-la pole ma quando Paduano ha “sparato” il suo tempo non mi restava che applaudirlo. In gara 2 non mi andava di rinunciare al secondo posto e quando Giulia-no mi ha attaccato ho resistito all’esterno: quando ho dato gas ho perso l’aderenza al posterio-re e alla fine mi ha passato an-che Melone. Alla prossima pun-to alla vittoria”.

Ed il prossimo appuntamento è sull’Autodromo del Levante di Binetto il 12 e 13 maggio, in concomitanza con la terza pro-va del Trofeo Nazionale Scooter Velocità.

Ilio Ascione

Compagno di squadra dell’attuale campione Paduano, Gargiulo (58) non cede alla pressione e conclude al secondo posto! Una grande crescita per uno dei protagonisti del Regioni 2011.

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Il campione in carica Paduano (69) dimostra di essere sempre velocissimo, sia sull’asciutto che sul bagnato.

La festa della premiazione del Trofeo Italia.

1. 69 Paduano Antonio Macera 25 25 502. 58 Giuliano Gargiulo Macera 22 22 443. 21 Melone Alessandro DPS 18 20 384. 83 Del Mastro Antonio ADM Racing 20 18 385. 121 Giovanni Rivieccio Accardo 1 1 2

1A PROVA AUTODROMO G.DE LUCA (AIROLA) - 15/4/2012

Classifica Assoluta

TROFEO SCOOTERMATIC EXTREME ITALIA SUD

Melone (21) lotta con l’acqua e con i suoi avversari fortissimi, chiudendo sul terzo gradino del podio.

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Sempre più scoppiettante la StockBike dei Trofei Malossi che ad Airola, sull’Autodromo Gianni De Luca, aggiunge ai due prota-gonisti principali un nugolo di pretendenti alla corona 2012 del-la classe a marce portata in pista dalla Race Service.

Le prime prove danno subito il metro della stagione: Simone Pel-legrino e Nikolas Mastrosimone ne hanno più degli altri che, però, si avvicinano inesorabilmente. Do-po vari botta e risposta Q1 si risol-ve ad un minuto dalla fine: Pelle-grino fa passare Mastrosimone e prova a sfruttarne la scia ma il lu-cano è bravissimo a staccare il ri-vale e conquistare la pole. Subito dietro c’è il “solito” Barbato che beffa di pochissimo Antonio Gre-co. Seconda fila per Malandrino su Cesare Russo, l’esordiente Al-berti e Carlo pellegrino.

Secondo turno con l’acqua e scendono in pista Antonio Greco, Mastrosimone e Alberti. Sarà il napoletano a segnare il miglior tempo sul giovanissimo Alberti e Nikolas Mastrosimone.

LE GAREGara 1 e la pioggia non da tre-

gua. Ma i riders non si impensieri-cono. Anzi, danno di gas regalan-do agli spettatori una gara bellis-sima. Parte forte Mastrosimone davanti a Greco ma il campione in carica non aspetta che 4 curve per

mettersi davanti. Simone prova a fare il ritmo ma si rende conto che Mastrosimone non mola un solo metro. Dietro si mette subito in evidenza Carlo Pellegrino che si butta all’inseguimento del cugino e del lucano. Al quinto giro Ma-strosimone sferra l’attacco e si porta in testa, ma Pellegrino non cede un metro ed i due continua-no ad affrontarsi ad ogni curva. Carlo rimane della partita fino all’ottavo giro, quando una scivo-lata lo relega nelle retrovie. Intan-to Simone trova un varco e passa di nuovo in testa. Mastrosimone gli risponde segnando il giro più veloce e Simone, nel tentativo di andar via scivola ripartendo quar-to piuttosto staccato. In seconda posizione si erge l’esordiente Lo-renzo Alberti, regolarissimo no-nostante abbia un problema alla forcella. Il pilota di Baffetti Racing però non ce la fa ad arginare il ritorno perentorio di Antonio Greco prima e di Simone Pellegri-no nel finale e chiuderà comun-que con un ottimo 4 posto davan-ti alla Yamaha 4 tempi di Cesare Russo, a suo agio su pista bagna-ta.

Gara 2 e stavolta Simone Pelle-grino non si lascia pregare: il sa-lernitano va subito in testa impri-mendo un ritmo indiavolato alla gara. Mastrosimone prova ad av-vicinarsi ma capisce che non è aria

IL GRANDE SHOW La StockBike 80/180 vede la vittoria di Simone Pellegrino davanti a Mastrosimone e Greco, durante un nuovo “diluvio universale”

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ed amministra saggiamente il se-condo posto. Dietro c’è bella lotta per l’ultimo gradino del podio fra Malandrino e Greco: a metà gara il napoletano fulmina il salernita-no e si butta all’inseguimento di Mastrosimone ma finirà a 2 secon-di dal pilota dello Spampy Team. Bagarre per il quarto posto fra Lorenzo Alberti e Cesare Russo: sarà il pilota del Team Superpann a spuntarla girando nel finale con tempi vicinissimi al vincitore.

LE INTERVISTESul gradino più alto del podio,

grazie alla vittoria di gara 2 c’è Simone Pellegrino: “In gara 1 ho provato ad andar via ma ho fatto

Cesare Russo (41) porta la R125 a quattro tempi in quarta posizione finale. Soddisfazione per il Team SuperPann che prepara questa sStockBike 180.

Una quinta posizione all’esordio per Alberti (4), gettatosi subito nella mischia con i “leoni” della Stock Malossi.

Il diluvio si abbatte su Airola ma i piloti della StockBike 80/180 non si lasciano impensierire in partenza,

complice anche un asfalto dall’incredibile grip

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un errore – racconta il campione in carica – Fortunatamente sono riuscito a rimontare fino al secon-do posto. In gara 2 ho messo giù la visiera e sono andato via con il mio ritmo non lasciandomi pren-dere la scia”.

Mastrosimone chiude a pari punti con il campione ma è sul secondo gradino: “Guardo i punti e mi sta bene – dice il rider di Spampy Team – avevo la pole ed in gara 1 ho vinto, non lasciando andar via Simone Pellegrino. In gara 2 non sono riuscito a replica-re e mi sono accontentato di chiu-dere la corsa secondo: il campio-nato è lungo e non bisogna com-mettere errori”.

Antonio Greco forse voleva qualcosa in più: “Forse avrei potu-to provarci – racconta il napoleta-no della GM Corse – ma ho fatica-to in entrambe le gare a prendere il mio ritmo. Solo dopo la metà ho cominciato a camminare come po-tevo, ma a quel punto era troppo tardi. In gara 1 mi sono rilassato un attimo e Simone mi ha beffa-to. Spero di rifarmi a Binetto: sul-le piste veloci riesco a dare il mas-simo”.

Quarto posto per Cesare Russo e prima coppa a casa per il pupillo di Luigi Pannone. Fra i due diffici-

Il campione in carica Pellegrino (18) conferma il suo stato di grazia portando a casa il primo successo di categoria nonostante una scivolata.

La festa del podio a celebrare la soddisfazione di una giornata di gare riuscita bene nonostante l’acqua abbia tentato di rovinare i piani.

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1. 18 Pellegrino Simone Pellegrino Racing 22 25 472. 95 Mastrosimone Nikolas Spampy 25 22 473. 63 Greco Antonio Giemme 20 20 404. 41 Russo Cesare Super Pann 16 18 345. 4 Alberti Lorenzo Alberti 18 16 346. 46 Barbato Gennaro Nerone 1 15 167. 19 Pellegrino Carlo Pellegrino Racing 15 1 168. 30 Malandrino Francesco Pellegrino Racing 1 1 2

1A PROVA AUTODROMO G.DE LUCA (AIROLA) - 15/4/2012 TROFEO STOCK BIKE 80-180

Greco (63) sempre più in forma, conferma la sua crescita costante con la terza posizione finale.

le dire chi era più felice: “Non avevo mai girato con l’acqua e non mi aspettavo di andare così – precisa il giovane romano – ho avuto subito un bel feeling sia con la pista che con la moto. Credo di non aver fatto grossi errori e sono riuscito a portare a casa un bel risultato. Grazie a Luigi sono qua e gli dedico la prima coppa”.

Prima coppa anche per l’esor-diente Lorenzo Alberti: “prima di tutto devo dire che non sono lu-cano, io sono di Sapri: lucano è mio padre – specifica, ridendo, il giovane rider del Baffetti Racing – Non mi aspettavo di fare così bene anche perché abbiamo avu-to grossi problemi con l’anteriore per tutto il weekend. Alla fine poi la forcella si è definitivamente bloccata e non è stato facile sotto l’acqua. In gara 1 mi sono accorto che ero secondo ma ho mantenu-to la calma quando mi hanno rag-giunto e passato: non potevo fare altro. In gara 2 ho battagliato un po’ con Russo poi lui è passato e non potevo rischiare oltre”. Certo è che se queste sono le premesse a Binetto, per la seconda prova del Trofeo Malossi Stock Bike del 12 e 13 maggio, ci sarà da diver-tirsi!

Ilio AscioneSeconda posizione per un coriaceo Mastrosimone (95) che non esita a duellare ad armi pari con Pellegrino, chiudendo a pari punti e con la vittoria di gara1

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di Stefano TaglioniCross MX1 GP Bulgaria

Frecce verdiL’armée de France, l’armata più

potente del mondiale motocross, comincia a vincere battaglie e a

far paura. Con circa un terzo dei piloti al via della MX1, i francesi rappresen-tano tutto il potenziale di una scuola che negli ultimi anni è un esempio per tutti, con una generazione ora pronta a primeggiare e raccogliere successi. Nomi ormai di vertice: Frossard, secon-do l’anno scorso, Chris Pourcel, tornato dagli USA a tempo pieno dopo le cinque gare della passata stagione, e il più gio-vane (ventidue anni da neanche un me-se) Gautier Paulin, talento che in MX2, come anche Frossard, ha raccolto poco

ma che col 450 ha ormai di-mostrato di essere un’arma leta-le. Paulin, quarto di giornata a Val-kenswaard (sul terreno sabbioso che non è certo il suo forte), nel sabato di Sevlievo ha fatto subito capire a tutti di far i conti anche con lui per candidarsi alla vittoria di GP: quarto tempo nelle prequalifiche e secondo posto nella manche di qualifica dietro a Cairoli. Sul duro terreno bulgaro (nonostante un po’ di pioggia venerdì e sabato), un ter-reno d’altronde molto simile a quello di Fermo, Gautier sa come far fruttare la sua guida morbida e piacevolmente sti-losa. Nelle due gare è partito bene,

La Kawasaki domina con

Chris Pourcel e Paulin. Terzo

Cairoli. Infortunio per Frossard ]

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verdiChristophe pourCel (377) ha vinto gara 1, gautier paulin (21) gara 2 e gran premio.

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Un qUarto e Un terzo posto per cairoli (222) che resta leader di campionato. philippaerts (19), dopo Un bUon qUinto posto in gara 1, è cadUto nell’altra. a pUnti anche gli altri dUe italiani: gUarneri (39) e bonini (36)

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Cross MX1 GP Bulgaria

sfruttando intelligentemente la linea interna alla prima curva: quarto in gara uno al primo giro, e secondo in gara 2 a fine primo giro, dietro a Chris Pourcel. In pochi giri in gara uno ha superato due tipetti come Desalle e Cairoli e si è por-tato alle spalle di Pourcel, ormai già distaccato davanti: secondo posto, man-tenuto più che bene fino alla bandiera a scacchi. Nel finale arrivano forte da die-tro Desalle e Cairoli in lotta per il terzo posto, si fanno pericolosi e lui risponde con il record di manche, al giro diciotto sui venti totali. In gara due al secondo giro supera Pourcel nel saltone che fiancheggia la tribuna centrale e in po-chi giri mette in carniere un margine di quattro cinque secondi sul compatriota, andando a vincere manche e GP. Il Gran Premio gli spetta, pur se a pari punti con Pourcel (un primo ed un secondo posto a testa), per la discriminante del miglior risultato in gara due.

Paulin Gautier riporta la Kawasaki sul gradino più alto del podio dopo quattro anni (Saint Jean d’Angely 2008, vittoria di Sebastien Pourcel, fratello maggiore di Christophe) passa secondo in cam-pionato alle spalle di Cairoli e mostra le sue credenziali: per lui negli ultimi tre GP in MX1 (Fermo della passata stagio-ne e i due del 2012) due vittorie.

IL SECONDO, a pari punti, è il ben più noto Christophe Pourcel. Genio e srego-latezza, l’unico pilota al mondo capace

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lepagelle Gautier PaulinAnche quest’anno è un rookye l’uomo nuovo della MX1, ma non è certo una sorpresa: è il pilota più richiesto dell’ultimo mercato piloti.

Ricercatissimo 9

Christophe PourcelIl francese campione del mondo MX2 nel 2006 passa dal 4 di Valkenswaard ad un meritato 9. Ma se vorrà puntare al titolo deve trovare continuità.

Discontinuo 9

Antonio CairoliTony supera l’ostacolo Sevlievo tenendo stretta la tabella rossa con una prestazione più che positiva. Cuore siculo ma anche tanto sale in zucca.

Assennato 8

Clement Desalle Scatenato in gara 1, dove ha sfoderato con tutti il suo stile aggressivo, in gara 2 ha subìto il sorpasso di Cairoli ed è incappato nell’errore.

fragile 5

hannodetto Gautier Paulin«Sono sempre più contento di aver scelto questo team e questa moto e ora stanno anche arrivando i risultati: è fantastico, stiamo facendo un gran lavoro e per ora sono contento così, non ho ancora fissato degli obiettivi. È molto bello correre in MX1 con avversari così forti, e io ancora posso migliorare nella guida. Mi sto adattando alla 450 che ha tanta potenza e bisogna stare attenti a non sbagliare. Tanti mi dicono che avrei dovuto salire in MX1 già l’anno scorso ma io credo che sia giusto così».

Antonio Cairoli«Sapevo che a Sevlievo non sarebbe stata facile, ma puntavo a salire sul podio, è importante per la classifica. La gara alla fine mi è piaciuta, con Chris e Gautier molto veloci ma con i quali è sempre un piacere correre, un po’ meno con Desalle che mi è quasi saltato sulla spalla. Potevamo farci male entrambi... È andata meglio dell’anno scorso dove ho avuto un problema ad un ginocchio. A proposito, mi dispiace molto per Frossard, che spero rientri a Fermo. Col team è un po’ che stiamo lavorando sul duro e sta andando bene anche la moto».

preferito non rischiare guadagnandosi il terzo gradino del podio e mantenendo la tabella rossa, addirittura con un in-cremento di distacco sul secondo, ora Paulin. Tony resta un riferimento. A Fer-mo, la prossima domenica, ci vuole una bella spinta dal suo pubblico.

Trasferta ben più sofferta per Philip-paerts, ottimo quinto in gara 1, ma in-cappato in una caduta al secondo giro (era decimo) nella seconda e ripartito ultimo: non molla, rimonta e fa tredice-simo.

Una caduta anche per Guarneri, in gara 1 (ritirato), ed un undicesimo posto nella due. A punti anche Bonini nono-stante un pollice rotto in allenamento: sei punti per lui. Nella giornata dei fran-cesi (e del solito Tony) ottime gare per DeDycker, che sembra rinato con la KTM (quarto), e per Bobryshev (quinto), ancora con la mano destra non a posto.

di passare con nonchalance dal quattor-dicesimo di Valkenswaard (un ritiro ed un nono posto) al podio, a pari punti col primo, di Sevlievo. Anche lui sul duro ha navigato su buche e scalini con una semplicità disarmante: è di quei cam-pioni che a vederli sembrano andar pia-no, finché non si guarda il cronometro.

Il terzo della possente armée de France, Steven Frossard, anche lui mar-sigliese, purtroppo si è infortunato al ginocchio destro in qualifica: si sospetta una lesione ad un menisco.

L’ARMATA francese dovrà fare i conti con il quattro volte campione del mon-do, il nostro Cairoli. Tony aveva messo in preventivo di dover limitare i danni a Sevlievo, e probabilmente anche a Fer-mo, due piste che non gli sono mai pia-ciute (l’anno scorso nel GP di Bulgaria si procurò anche un infortunio al ginoc-chio) e nel week-end ha messo in mo-stra di aver carattere da vendere. Primo nella qualifica e velocissimo in entram-be le partenze, in gara 1 ha mollato un po’ per l’indurimento delle braccia e ha sofferto un Desalle come al solito molto aggressivo, ha comunque concluso quarto. In gara 2 è apparso a livello dei primi, ha regolato Desalle (poi caduto e costretto a passare per i box) ed ha se-gnato il record di manche al nono giro. Nel finale sembrava in grado di attacca-re Pourcel per il secondo posto poi ha

Desalle (25) Dopo il terzo posto in apertura è caDuto in gara 2.

sempre più veloce De Dycker (9) con la ktm Dell’infortunato nagl.

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leprove

La forza brutadi GajserCampionato Europeo under 18

A SEVLIEVO è partita la stagione riservata ai ragazzi (Under 18) del campionato euro-peo 125. Dopo aver dimostrato una netta superiorità durante le gare della Under 17 in Italia, Tim Gajser (KTM Silver Action) ha ribadito il suo stato di grazia andando a domi-nare le due manche disputate, dal primo all’ultimo metro. Lo sloveno (nella foto col numero 243) ha preceduto sul podio il neo acquisto del Team Maglia Azzurra, Davide Bonini (KTM numero 999) che si è classificato al terzo posto nella manche disputata il sabato, mentre la domenica ha conquistato la seconda posizione. Sul terzo gradino del podio lo spagnolo Jorge Saragoza, secondo e ottavo in gara. Decimo Tommaso De Pietri (13-11) seguito da Simone Furlotti ottimo quinto in gara 1, ma ritirato nella seconda manche. Dodicesimo Riccardo Righi (9-18) tredicesimo Michael Mantovani (12-16), quattordicesimo Alessio della Mora (16–13) e diciannovesimo Gianluca Deghi (29-14). Fuori dalla zona punti Emanuele Facchetti e Thomas Marini iscritto con la federazione Sammarinese. Prossimo GP (dei sei previsti) a Fermo.

MX1

tony cairoli fa il pieno di polePIOGGIA a tratti nel sabato delle qualifiche, con pista fangosa ma in buone condizioni. Nelle prequalifiche cronometrate il migliore è Desalle su Frossard, Chris Pourcel, Paulin e Cairoli. Dodicesimo tempo per Guarneri, quattordicesimo per Philippaerts e ventitreesimo per Bonini che sale in moto con il pollice mano destra, fratturato il giovedì in allenamento. Nella gara di qualifica il più veloce al via è Cairoli, in testa alla prima curva affiancato all’esterno da Aranda e DeDycker, con incollati Paulin e Pourcel. Anche Frossard è subito dietro ma in uscita sbanda toccando Desalle, e al primo passaggio i due sono rispettivamente ottavo e sesto. Cairoli allunga e prende circa tre secondi di margine, che gestisce per tutta la manche. Per lui seconda pole stagionale (su due). Paulin e Chris Pourcel tranquilli secondo e terzo, mentre la lotta in rimonta tra Desalle, Bobryshev, Frossard e Boog miete la prima vittima: è Steven Frossard che sbandando per un contatto con la ruota posteriore di Bobryshev perde equilibrio e poggia il piede destro a terra, infortunandosi al ginocchio. Frossard salta il GP di Bulgaria e vola in Belgio per ulteriori indagini mediche.

Cross MX1-MX2 paddock

MX2

herlinGs cadesearle vinceLA QUALIFICA inizia con la sorpresa: Herlings (miglior tempo in qualifica)arriva nettamente in testa alla prima curva, entra stretto e… cade. Ripartirà ultimo per concludere sedicesimo. Searle, partito secondo, va a vincere la manche davanti a Teillet (in testa per sei giri), Nicholls, Butron e Banks-Browne. Lupino è ottavo. Monticelli ventesimo, Cervellin venticinquesimo, Battig ventisettesimo e più dietro Zeni, Bernardini e Del Segato.

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un gioCo Molto realistiCo

il primo videoGame ufficiale del mondialeÈ UNA software-house italiana, la Milestone, ad aver realizzato il videogame ufficiale del mondiale motocross: MUD FIM Motocross World Championship. In uscita il 27 aprile per le piattaforme Xbox360, Playstation e Windows PC, permetterà a tutti di indossare i panni di Tony Cairoli e altri 84 piloti (tra cui Ryan Villopoto, Chad Reed, Ryan Dungey e Ken Roczen) e provare 14 moto differenti sui circuiti del mondiale 2011. «Sono un appassionato di questi giochi – racconta Davide Guarneri che ha avuto la possibilità di testarlo in anteprima – mi è piaciuta molto la fruibilità e l’ottima guidabilità, mi ha stupito anche la perfezione della grafica. È molto realistico, si può whippare e scrubbare e la pista nel corso della gara si “scava”come nella realtà».

ESOrdIO PEr bErNArdINI. LIStA PIENA PEr CIUCCIEsordio stagionale per Samuele Bernardini nel mondiale MX2. Il pilota aretino, quarto al campionato europeo 125 2011, proverà quest’anno la scalata all’europeo EMX2 sempre con i colori della Maglia Azzurra e dovrebbe partecipare ad altre tre prove del mondiale per fare esperienza: Fermo, Agueda e Bastogne. È andata diversamente a Dawid Ciucci: è arrivato a Sevlievo il venerdì pomeriggio, ma non rientrava nei 40 piloti dell’entry list (diffusa il giorno prima). Lista MX2 piena anche per Fermo, e Dawid cercherà di schierarsi nella MX1 con una KTM 350.

MIChAEL LEIb È StAtO rIChIAMAtO IN EUrOPAA causa delle assenze forzate di Tonus e Osborne (Yamaha Monster Energy Dixon).è stato richiamato in Europa lo statunitense Michael Leib. Dopo le ultime due stagioni in Europa con la Kawasaki Bud Racing e l’Husqvarna ufficiale, Leib era tornato a disputare il supercross americano con un team gestito dal padre, cogliendo anche un ottimo sesto posto nella gara di Anhaeim2. Il programma di Leib prevede anche il GP d’Italia, poi Steve Dixon deciderà se confermare l’americano anche per altre gare.

1. Antonio Cairoli Italia KTM 25/25 18/20 88

2. Gautier Paulin Francia Kawasaki 18/14 22/25 79

3. Clement Desalle Belgio Suzuki 22/22 20/3 67

4. Ken De Dycker Belgio KTM 16/15 14/18 63

5. Christophe Pourcel Francia Kawasaki 0/12 25/22 59

1. C. Pourcel (Kawasaki) 20 giri in 39’09”159; 2. Paulin (Kawasaki) a 5”667; 3. De-salle (Suzuki) a 7”718; 4. Cairoli (KTM) a 8”467; 5. Philippaerts (Yamaha) a 20”631; 6. Boog (Kawasaki) a 21”770; 7. De Dycker (KTM) a 36”027; 8. Bobryshev (Honda) a 44”249; 9. Goncalves (Honda) a 44”410; 10. Aranda (Yamaha) a 57”539; 11. Sim-pson (Yamaha) a 1’01”820; 12. Strijbos (KTM) a 1’04”228; 13. Soubeyras (Honda) a 1’06”710; 14. Leok (Suzuki) a 1’07”600; 15. S. Pourcel (Kawasaki) a 1’22”297; 16. Barragan (Honda) a 1’24”224; 17. Karro (KTM) a 1’25”679; 18. Potisek (Honda) a 1’27”625; 19. Bonini (KTM) a 1’30”968; 20. Ferris (Kawasaki) a 1 giro; 21. Parker (KTM); 22. Brakke (Yamaha); 23. Smith (Yamaha); 24. Pashchynskyi (KTM); 25. Tia-inen (Kawasaki); 26. Justs (Honda); 27. Steinbergs (Kawasaki); 28. Teko (Honda); 29. Cociu (KTM) a 2 giri; 30. Guarneri (KTM) a 15 giri; 31. Boissiere (TM) a 17 giri.

1. Paulin (Kawasaki) 20 giri in 39’17”879; 2. C. Pourcel (Kawasaki) a 2”427; 3. Cairoli (KTM) a 23”189; 4. De Dycker (KTM) a 26”379; 5. Bobryshev (Honda) a 29”251; 6. S. Pourcel (Kawasaki) a 29”975; 7. Boog (Kawasaki) a 31”978; 8. Leok (Suzuki) a 1’05”762; 9. Simpson (Yamaha) a 1’07”483; 10. Strijbos (KTM) a 1’08”192; 11. Guar-neri (KTM) a 1’11”770; 12. Barragan (Honda) a 1’27”322; 13. Philippaerts (Yamaha) a 1’35”970; 14. Soubeyras (Honda) a 1’46”591; 15. Ferris (Kawasaki) a 1’50”364; 16. Potisek (Honda) a 2’07”556; 17. Bonini (KTM) a 1 giro; 18. Desalle (Suzuki); 19. Parker (KTM); 20. Brakke (Yamaha); 21. Smith (Yamaha); 22. Justs (Honda); 23. Tiainen (Kawasaki); 24. Karro (KTM) a 2 giri; 25. Cociu (KTM); 26. Pashchynskyi (KTM) a 6 giri; 27. Goncalves (Honda) a 7 giri; 28. Steinbergs (Kawasaki) a 12 giri; 29. Aranda (Yamaha) a 17 giri; 30. Boissiere (TM) a 18 giri; 31. Teko (Honda) a 19 giri.

Gara 1 Gara 2

6. Kevin Strijbos 51; 7. Xavier Boog 49; 8. Shaun Simpson 45; 9. David Philippaerts 44; 10. Tanel Leok 42; 11. Rui Goncalves 41; 12. Steven Frossard 40; 13. Evgeny Bobryshev 38; 14. Jonathan Barragan 26; 15. Sebastien Pourcel 24; 16. Davide Guarneri 22; 17. Matiss Karro 21; 18. Cedric Soubeyras 15; 19. Marcus Schiffer 14; 20. Matteo Bonini 13; 21. Gregory Aranda 11; 22. Milko Potisek 10; 23. Dean Ferris 7; 24. Herjan Brakke 6; 25. Gert Krestinov 5; 26. Nathan Parker 2; 27. Martin Barr 1; 28. Anthony Boissiere 1.

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MX1 Un piccolo passo in avanti per Cairoli

Mondiale piloti

1. Jeffrey Herlings Olanda KTM 25/25 22/22 94

2. Tommy Searle G. Bretagna Kawasaki 22/20 20/25 87

3. Joel Roelants Belgio Kawasaki 20/22 25/18 85

4. Jeremy Van Horebeek Belgio KTM 18/18 18/20 74

5. Max Anstie G. Bretagna Honda 10/16 15/16 57

1. Roelants (Kawasaki) 20 giri in 39’43”795; 2. Herlings (KTM) a 9”286; 3. Searle (Kawasaki) a 17”680; 4. Van Horebeek (KTM) a 24”904; 5. Kullas (Suzuki) a 39”615; 6. Anstie (Honda) a 44”290; 7. Nicholls (KTM) a 50”642; 8. Ferrandis (Kawasaki) a 53”251; 9. Tixier (KTM) a 54”123; 10. Leib (Yamaha) a 1’09”346; 11. Tonkov (Honda) a 1’14”335; 12. Petrov (Suzuki) a 1’16”367; 13. Butron (KTM) a 1’20”415; 14. Lupino (Husqvarna) a 1’30”363; 15. Larsen (Suzuki) a 1’53”499; 16. Febvre (KTM) a 1 giro; 17. Pocock (Yamaha); 18. Fors (Yamaha); 19. Monticelli (Suzuki); 20. Guillod (KTM); 21. Larrieu (Husqvarna); 22. Rauchenecker (KTM); 23. Bernardini (KTM); 24. Justs (Honda); 25. Bengtsson (KTM); 26. Cervellin (TM); 27. Ivanovs (Kawasaki); 28. Heibye (KTM); 29. Mitchell (KTM); 30. Zeni (Yamaha); 31. Del Segato (KTM); 32. Getteman (Suzuki); 33. Golovkin (Kawasaki); 34. Battig (Yamaha) a 2 giri; 35. Lieber (KTM); 36. Banks-Browne (KTM) a 4 giri; 37. Teillet (Kawasaki) a 19 giri.

1. Searle (Kawasaki) 20 giri in 39’24”388; 2. Herlings (KTM) a 2”231; 3. Van Horebeek (KTM) a 43”372; 4. Roelants (Kawasaki) a 52”201; 5. Anstie (Honda) a 59”616; 6. Lupi-no (Husqvarna) a 1’18”428; 7. Butron (KTM) a 1’23”833; 8. Tonkov (Honda) a 1’26”744; 9. Kullas (Suzuki) a 1’29”499; 10. Ferrandis (Kawasaki) a 1’29”660; 11. Leib (Yamaha) a 1’37”411; 12. Nicholls (KTM) a 1’41”665; 13. Petrov (Suzuki) a 1’44”471; 14. Tixier (KTM) a 1’46”104; 15. Pocock (Yamaha) a 1’58”062; 16. Lieber (KTM) a 1 giro; 17. Cervellin (TM); 18. Battig (Yamaha); 19. Getteman (Suzuki); 20. Justs (Honda); 21. Guillod (KTM); 22. Larsen (Suzuki); 23. Rauchenecker (KTM); 24. Ivanovs (Kawasa-ki); 25. Bernardini (KTM) a 2 giri; 26. Golovkin (Kawasaki); 27. Del Segato (KTM); 28. Heibye (KTM); 29. Monticelli (Suzuki) a 3 giri; 30. Bengtsson (KTM) a 5 giri; 31. Larrieu (Husqvarna) a 8 giri; 32. Zeni (Yamaha) a 16 giri; 33. Febvre (KTM) a 18 giri; 34. Mitchell (KTM) a 19 giri; 35. Banks-Browne (KTM) a 20 giri; 36. Fors (Yamaha).

Gara 1 Gara 2

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GERMANIA

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MX2 Alessandro Lupino è nella Top Ten

Mondiale piloti

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6. Jake Nicholls 51; 7. Jordi Tixier 48; 8. Dylan Ferrandis 48; 9. Harri Kullas 43; 10. Alessandro Lupino 38; 11. Alexander Tonkov 38; 12. Mel Pocock 32; 13. Petar Petrov 24; 14. Valentin Teillet 23; 15. Jose Butron 22; 16. Glenn Coldenhoff 21; 17. Michael Leib 21; 18. Nikolaj Larsen 15; 19. Romain Febvre 11; 20. Roberts Justs 8; 21. Valentin Guillod 8; 22. Pascal Rauchenecker 7; 23. Kevin Fors 6; 24. Julien Lieber 5; 25. Andrea Cervellin 4; 26. Priit Rätsep 4; 27. Alessandro Battig 3; 28. Jens Getteman 2.

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Mine vaganti

di Stefano TaglioniCross MX2 GP Bulgaria

Vincono Roelants e Searle. Herlings si complica la vita cadendo in qualifica. In gara è secondo e resta leader

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vaganti

Al viA nessuno mollA. in testA: RoelAnts (34), seARle (100), HeRlings (84). Con loRo C’è il finlAndese KullAs (151). lupino (77) è stAto AnCoRA il miglioRe degli itAliAni.

Sevlievo conferma: il mondiale MX2 è una lotta a due. Non sem-brano esserci altri piloti al loro li-

vello, per questa stagione difficile che qualcuno possa impensierire i duellanti, Jeffrey Herlings e Tommy Searle. Her-lings stravincitore a Valkenswaard, e ora Searle vincitore a Sevlievo, come da pronostico, l’olandese imbattibile sul ‘morbido’, sulla sabbia, e l’inglese capa-ce di puntare alla vittoria sul terreno duro. Un’analisi più approfondita non può però negare che Herlings è ormai un vincente su ogni terreno e resta lui l’uomo su cui scommettere, ma come in ogni scommessa che si rispetti c’è una percentuale di rischio… e il rischio per Herlings è lui medesimo, è Jeffrey stes-so. Miglior tempo nelle prequalifiche cronometrate (come dicevamo l’olande-se va forte anche sul duro), Herlings si è andato a complicare il Gran Premio con il più vistoso degli autogol: caduta plateale alla prima curva, mentre era in testa a tutti i quaranta. Roba da dieci minuti di vergogna dietro la lavagna! Alla fine, col sedicesimo posto in quali-fica e il conseguente proibito allinea-mento al cancelletto, Herlings nelle due gare è comunque riuscito in due ottime partenze, nel gruppo dei primi. In gara uno quarto al primo giro, e in gara due già al secondo posto, mentre il suo av-versario diretto, Searle, ha collezionato, forte del primo cancelletto ad interno curva, due holeshot. Ma in gara 1 dopo sei giri da leader l’inglese cala improv-visamente il ritmo e viene superato dal compagno di squadra Roelants e a tre quarti di gara dallo stesso Herlings. Si saprà poi a fine manche di un problema al freno anteriore, non irrilevante con i ripidi saliscendi della pista bulgara.

Fortunatamente (per Searle) il fido Roelants tiene a bada Herlings e lo co-stringe ad accontentarsi della seconda posizione finale.

iN GARA 2 Searle non incontra pro-blemi e naviga dritto verso la vittoria, rialzando il ritmo quando nel finale Her-lings prova l’avvicinamento. Per Searle è la nona vittoria di GP in carriera, e a Sevlievo aveva già vinto nel 2008 con una doppietta. Per Herlings il secondo posto (e un solo punto perso) non è cer-to una sconfitta, considerando l’autogol del sabato. Il belga Joel Roelants, ven-titreenne, quindi all’ultimo anno di MX2,

si gode il secondo podio consecutivo (secondo posto a Valkenswaard) e di-mostra di poter puntare ad altri exploit, ma per ora non riesce a convincere gli scommettitori per il traguardo finale. Roelants è cresciuto, convinto, ma il duo Herlings Searle sembra avere qualcosa in più.

Quarto di giornata è ancora un belga, Jeremy VanHorebeek, con due solidi ri-sultati: quarto in gara 1 dopo una buona rimonta, e terzo nella due.

Quinto il pepatissimo Max Anstie, del team italiano Gariboldi: in gara due gran scintille tra lui e l’altro inglese Ja-ke Nicholls.

Il primo italiano è sempre Alessandro Lupino, quattordicesimo in gara 1 e buon sesto in gara 2, finora miglior pre-stazione dell’Husqvarna da quando è rientrata al mondiale cross. A punti an-che Andrea Cervellin sulla TM (dicias-settesimo in gara 2), Alessandro Battig (diciottesimo in gara due) e Ivo Monti-celli (diciannovesimo in gara 1).

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foto GuyBSupercross Seattle

Notte magica

Vince Short davanti a Roczen. Torna in pista Dungey, si infortuna Villopoto

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magica

Prima vittoria nella massima

serie Per short (29). inatteso anche

il secondo Posto di roczen (70)

con la Ktm 350. il Podio è stato

comPletato da weimer (21).

SEATTLE - Con il titolo da tempo nel-le mani di Villopoto non ci si può stupire se capita la serata che nes-

suno si aspetta. Che sarebbe andata co-me è andata di sicuro non se l’aspettava neanche Andrew Short che, scattato al comando della quindicesima finale del 2012, è riuscito a conservare la testa del-la corsa sino alla bandiera a scacchi, vin-cendo la sua prima gara nella massima serie. «Ancora non credo che sia succes-so - sono le parole a “caldo” del pilota della Honda -. Per prima cosa voglio rin-graziare Dio: ultimamente ho attraversa-to alcuni momenti difficili. Da undici anni sto rincorrendo questo momento, e tanta gente mi ha aiutato lungo questo cammi-no. Ringrazio anche loro. Vincere è irrea-le. Sinceramente ho pensato di non farce-]

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SUPERCROSSA SEATTLE: 1. Short (Honda); 2. Roczen (KTM);

3. Weimer (Kawasaki); 4. Brayton (Honda); 5. Mil-lsaps (Yamaha); 6. Dundey (KTM); 7. M. Alessi (Su-zuki); 8. Tickle (Kawasaki); 9. Peick (Yamaha); 10. Wey (Kawasaki); 11. Chisholm (Kawasaki); 12. Ki-niry (Yamaha); 13. Sipes (Kawasaki); 14. Blose (Kawasaki); 15. Goerke (Suzuki); 16. Bowers (Ka-wasaki); 17. Regal (Kawasaki); 18. Grant (Kawasa-ki); 19. Villopoto (Kawasaki); 20. Metcalfe (Suzuki).

IN CAMPIONATO: 1. Villopoto 323; 2. Millsaps 222; 3. Brayton 219; 4. Dungey 207; 5. Weimer 191; 6. Stewart 178; 7. M. Alessi 176; 8. Metcalfe 173; 9. Windham 166; 10. Tickle 146; 11. Chisholm 139; 12. Reed 128; 13. Short 100; 14. Wey 97; 15. Han-sen 89; 16. Kiniry 79; 17. Peick 77; 18. Goerke 64; 19. Grant 61; 20. Musquin 59; 21. Sipes 52; 22. Seely 37; 23. Regal 32; 24. Izzi 31; 25. W. Hahn 31; 26. Partridge 29; 27. Albertson 26; 28. Faith 24; 29. J. Alessi 23; 30. Roczen 22; 31. Tedesco 21; 32. Canard 16; 33. Blose 16; 34. Mackie 14; 35. Tho-mas 10; 36. Morais 7; 37. Clark 7; 38. Bowers 5; 39. Gilmore 5; 40. Mull 4; 41. T. Hahn 4; 42. Blair 3; 43. Lamay 2.

LITES COSTA OVESTA SEATTLE: 1. Sipes (Yamaha); 2. Musquin

(KTM); 3. Tomac (Honda); 4. Seely (Honda); 5. Hahn (Honda); 6. Anderson (Suzuki); 7. Wilson (Kawasa-ki); 8. Laninovich (Honda); 9. Baker (Honda); 10. Friese (Honda); 11. Champion (Honda); 12. Beaton (Kawasaki); 13. Rusk (Honda); 14. Davalos (Suzuki); 15. Ingalls (Honda); 16. Hudson (Kawasaki); 17. Moss (KTM); 18. Meusling (Honda); 19. Tilford (Honda); 20. Tedder (Kawasaki).

IN CAMPIONATO: 1. Tomac 134; 2. Wilson 130; 3. Seely 119; 4. Musquin 111; 5. Sipes 78; 6. Izzi 78; 7. Moss 77; 8. Baker 75; 9. Anderson 73; 10. Lani-novich 70; 11. Osborne 67; 12. Friese 61; 13. Rat-tray 60; 14. Anstie 53; 15. Davalos 51; 16. Leib 44; 17. Swanepoel 34; 18. Hahn 29; 19. Faith 27; 20. Rusk 27; 21. Rutherford 24; 22. Champion 22; 23. Maier 21; 24. Beaton 19; 25. Paluzzi 15; 26. Ramos 11; 27. Ingalls 10; 28. Marmont 10; 29. Hudson 5; 30. Meusling 3; 31. Richardson 3; 32. Tilford 2; 33. Chatfield 2; 34. Tedder 1; 35. Craig 1.

PROSSIMA PROVA28 aprile - Salt Lake City (Utah)

Suspence solo nella Lites

Leclassifiche

Supercross Lites Costa Ovest

SEATTLE - Dopo una lunghissima attesa (di otto gare, l’ultima volta si era corso a San Diego) sono tornati in pista i piloti impegnati nel campionato Costa Ovest. L’attenzione di tutti è focalizzata su Dean Wilson ed Eli Tomac che guidano la classifica con un buon margine sugli altri piloti e separati tra loro di soli due punti. Il primo giro si chiude con Sipes che precede Tomac e

Wilson, i tre sono molti vicini. Nel giro successivo Wilson si porta in seconda posizione. Nulla cambia sino al settimo giro quando Tomac mette sotto pressione Wilson che cade. Il pilota della Kawasaki riparte in settima posizione e li rimane. Sipes non molla il comando e vince, alle sue spalle spunta a sorpresa il francese Musquin che proprio nell’ultimo giro supera

Tomac. Il pilota della KTM è stato protagonista di un gran recupero dopo essere transitato in undicesima posizione al termine del primo giro. In attesa della prossima gara di Salt Lake City Tomac si è portato al comando della classifica di campionato con quattro punti di vantaggio su Wilson. La partita è ancora apertissima.

scintille al verticetra wilson e tomac

Supercross seattle

la sino alla fine della gara».Una sorpresa è stato anche il secondo

posto di Ken Roczen in sella alla KTM 350. Il campione del mondo della MX2, approfittando della sosta del campionato Lites Costa Est, è stato “dirottato” alla categoria maggiore. Scattato in seconda posizione, non ha giocato in difesa, tanto che durante il sesto giro è riuscito anche a portarsi al comando, ma Short ha rispo-sto subito risuperandolo. I due hanno fat-to corsa ravvicinata sino al termine, se-parati da due secondi. «È stato impres-sionante - ha detto il tedesco prima di salire sul podio -. Sono molto contento,

anche per Short. Stavo per cogliere l’ho-leshot, e su una pista tecnica e piena di solchi ho dimostrato a tutti che la 350 va alla grande. Ho cercato di mantenere la calma, è stato un grande risultato!».

ANCHE il terzo e quarto posto si sono definiti sin dal via, con Jake Weimer e Justin Brayton l’uno dietro l’altro, vicinis-simi alla coppia di testa. Nessuno ha commesso errori, così le posizioni sono rimaste praticamente congelate per tutti i venti i giri. In coda ai primi quattro per sette giri ha viaggiato anche Ryan Dun-gey, al rientro dopo cinque gare di stop.

Nell’attaccare Brayton è però caduto ed è stato superato da Alessi e Millsaps. Alla fine il pilota della KTM è riuscito a recu-perare una posizione e a concludere alle spalle di Millsaps.

Tra i protagonisti della serata non c’è Ryan Villopoto, ed anche questa è una sorpresa, dopo una serie di quattro vitto-rie consecutive e nessuna battuta d’arre-sto dall’inizio del campionato. Il campione della Kawasaki durante il primo giro è entrato in collisione con Brett Metcalfe ed è rimasto a terra. Ha poi abbandonato la pista zoppicando, mostrandosi sofferente alla gamba sinistra.

WiLSOn (15) ha perSO La tabeLLa rOSSa per queStO COntattO COn tOmaC (17). mentre i due Se La davanO di Santa ragiOne, SipeS (53) ne ha apprOfittatO per vinCere. Colleziona gli adesivi racing e i poster dei campioni

Col prossimo Motosprint l’adesivo bmwe il poster di melandri e la coppia Fabrizio-badovini

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di Dario AgratiEnduro Assoluti d’Italia

L’uLtima voLta era successo a chiusdino neL 2009. dopo tre anni di astinenza, a beLLa, vicino a potenza, simone aLbergoni è riuscitoa vincere nuovamente un’assoLuta deL tricoLore.

motosprint

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Fango padroneNella prima prova in Basilicata,Albergoniè protagonista anche nell’assoluta

BELLA (PZ) - Simone Albergoni domina la E1 ed infuoca l’assolu-ta. Jonathan Manzi e Alex Salvini

entusiasmano la E2. Andrea Belotti sorprende nella E3. Giacomo Redondi monopolizza la 125 2T. Salminen sale per un giorno in vetta alla classifica as-soluta. Sono stati questi i protagonisti della prima prova dei Campionati Asso-luti d’Italia che hanno aperto la stagio-ne dell’enduro tricolore in Basilicata, dopo l’annullamento della prima prova di inizio marzo a Pievebovigliana a cau-sa delle abbondanti nevicate. Una gara estrema, bella perché dura, tecnica, selettiva, disputata su un percorso in gran parte modificato a causa delle piogge della vigilia che, su un fondo già inzuppato, si è trasformato in un mare di fango.

E non sono neppure mancate alcune vivaci polemiche. La prima, legata all’obbligo da parte dei piloti di avere sulle moto la targa originale col triste risultato che una trentina di parteci-panti hanno tagliato il traguardo senza

più la targa perché persa o distrutta per le cadute sul fango.

Stesso copione per la penalizzazione di un minuto inflitta sabato ad alcuni piloti, tra cui Albergoni e Salvini, per la rumorosità dell’impianto scarico di 116 decibel contro i 109 previsti dal regola-mento. Il fatto strano è che l’identico impianto di scarico delle moto di Alber-goni e Salvini nei test effettuati venerdì dai rispettivi meccanici erano risultati regolari per rumorosità.

Infine, sabato si è verificato un ritar-do nella stesura delle classifiche per problemi legati al sistema elettronico di trasmissione dati.

Per Albergoni quarta posizione saba-to per la travagliata penalizzazione di un minuto; anche senza, comunque, non avrebbe terminato primo, essendo giunto a poco più di due soli secondi da Salminen. Simone si è riscattato dome-nica con una prova maiuscola al termi-ne di una lotta durata fino all’ultima speciale che lo ha visto precedere Sal-vini, Manzi e Oldrati, mentre Salminen ha dovuto accontentarsi della quinta posizione.

Finalmente dopo tre anni di astinen-za Albergoni è tornato a vincere una giornata della classifica assoluta del tricolore; era l’8 marzo 2009 quando conquistò la sua ultima vittoria a Chiu-sdino. Albergoni ha dominato alla gran-de la E1; sabato si è imposto malgrado il minuto di penalizzazione vincendo nove delle dieci speciali disputate, con ancora un minuto e mezzo di vantaggio su Paoli e Traversi. Domenica Simone ha vinto ancora otto speciali su nove precedendo di poco più di 17 secondi Oldrati. Quest’ultimo, costretto al ritiro nel corso della prima prova in linea per

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motosprint

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Enduro Assoluti d’Italia

problemi di motore, domenica ha otte-nuto tempi vicini a quelli di Albergoni, perdendo però la possibilità di lottare per la vittoria a causa di una caduta nel-la seconda prova in linea e per altre due scivolate nella speciale di cross.

Secondo sabato, Paoli domenica ha chiuso in terza posizione. Grande domi-natore della 125 2T “Under 23”, Redon-di ha fatto sue tredici speciali, termi-nando quattro volte secondo e due ter-zo. Alle spalle di Redondi ha sorpreso Matteo Bresolin. Il giovane pilota del team Husaberg-GP Motorsport è finito due volte secondo con la soddisfazione

di segnare il miglior tempo in cinque speciali e terminare le restanti sempre tra i primissimi, dimostrando di sapere lottare con il più esperto Guido Conforti.

La E2 ha visto imporsi una volta cia-scuno Manzi e Salvini. Sabato è stato il pilota del team Bordone-Ferrari ad ave-re ragione in volata di Balletti, che ha spalancato la porta alla vittoria di Man-zi per una caduta proprio all’ultima pro-va in linea. Sabato solo terzo, Salvini si è invece riscattato domenica imponen-dosi in cinque speciali e terminando le restanti una volta col secondo e quarto tempo e due col terzo. Terza posizione

domenica invece per Balletti rallentato da due scivolate nella prova di cross, mentre Mossini ha terminato nuova-mente quarto davanti a Philippaerts.

La E3 ha visto la doppia vittoria di Be-lotti che non vinceva una gara degli As-soluti del 2008. Ritornato in sella alla KTM 300 2T, Belotti è stata la sorpresa di questa prova, precedendo sabato Mir-ko Gritti e Monni, mentre domenica è riuscito a ad avere ragione di Micheluz.

Buona la prova di D’Ambrosio, due volte quarto, mentre Monni ha tagliato il traguardo zoppicante per una contu-sione ai legamenti del ginocchio destro.

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PRIMA GIORNATAASSOLUTA: 1. Salminen (Husqvarna) in 52’23”88;

2. Manzi (KTM) a 38”64; 3. Balletti (Beta) a 44”72; 4. Albergoni (Honda) a 1’02”11; 5. Remes (KTM) a 1’29”39; 6. Redondi (KTM) a 1’46”23; 7. Belotti (KTM) a 2’01”03; 8. Salvini (Husqvarna) a 2’05”17; 9. Gritti (KTM) a 2’21”94; 10. Mossini (KTM) a 2’25”77; 11. Monni (KTM) a 2’30”91; 12. Paoli (Suzuki) a 2’31”95; 13. Traversi (Suzuki) a 2’33”28; 14. Seistola (Hu-sqvarna) a 2’41”56; 15. Melotte (Gas Gas) a 2’47”21; 16. D’Ambrosio (KTM) a 2’48”92; 17. Hellsten (TM) a 2’54”00; 18. Beconi (Fantic) a 2’57”90; 19. Bresolin (Husaberg) a 2’58”35; 20. Dini (Beta) a 3’04”59; 21. Philippaerts (Beta) a 3’04”77; 22. Micheluz (Honda) a 3’28”65; 23. Cerutti (TM) a 3’54”47; 24. Ferrari (Hon-da) a 4’03”22; 25. Martini (Beta) a 4’16”83; 26. Mon-tanari (KTM) a 4’24”96; 27. Leok (TM) a 4’30”66; 28. Soreca (Yamaha) a 4’31”93; 29. Moroni (KTM) a 4’35”74; 30. Marcotulli (Honda) a 4’38”70; 31. Mangi-ni (Husqvarna) a 4’46”33; 32. Mori (TM) a 4’47”91; 33. Facchin (Husqvarna) a 5’24”74; 34. Bernardi (Honda) a 5’26”96; 35. Polidori (TM) a 5’27”83; 36. Pellegri-nelli (Honda) a 5’33”90; 37. Benevides (KTM) a 5’51”63; 38. Conforti (Yamaha) a 5’54”15; 39. Gerini

(Beta) a 5’59”87; 40. Rovelli (KTM) a 6’03”51; 41. Trainini (KTM) a 6’07”85; 42. Crippa (Yamaha) a

6’26”61; 43. Piccinini (KTM) a 6’28”04; 44. Serra (Gas Gas) a 6’36”03; 45. Giulietti (Hu-

saberg) a 7’25”89; 46. Sonzogni (Husaberg) a 8’15”09; 47. Castellana A. (Honda) a 8’46”58; 48. Mayr (Honda) a 9’42”56; 49. Marmi (Sherco) a 10’02”71; 50. Marchelli (Husqvarna) a 10’06”24; 51. Levi (Hu-sqvarna) a 10’27”05; 52. Cargnel (Honda) a 11’10”78; 53. Vignola (Husqvarna) a

15’43”11; 54. Castellana L. (Honda) a 17’47”79; 55. Bernardi (Husqvarna) a

19’47”79.CLASSE E1: 1. Albergoni (Honda) in

53’26”00; 2. Paoli (Suzuki) a 1’29”84; 3. Traversi (Suzuki) a 1’31”17; 4. Cerutti (TM) a 2’52”36; 5.

Ferrari (Honda) a 3’01”11; 6. Montanari (KTM) a 3’22”85; 7. Mangini (Husqvarna) a 3’44”22; 8. Cargnel (Honda) a 10’08”67.

CLASSE E2: 1. Manzi (KTM) in 53’02”53; 2. Ballet-ti (Beta) a 6”08; 3. Salvini (Husqvarna) a 1’26”53; 4. Mossini (KTM) a 1’47”13; 5. Philippaerts (Beta) a 2’26”13; 6. Moroni (KTM) a 3’57”10; 7. Marcotulli (Honda) a 4’00”06; 8. Mori (TM) a 4’09”27; 9. Facchin (Husqvarna) a 4’46”10; 10. Polidori (TM) a 4’49”19; 11. Pellegrinelli (Honda) a 4’55”26; 12. Gerini (Beta) a 5’21”23; 13. Sonzogni (Husaberg) a 7’36”45; 14. Mayr (Honda) a 9’03”92; 15. Marmi (Sherco) a 9’24”07.

CLASSE E3: 1. Belotti (KTM) in 54’24”92; 2. Gritti (KTM) a 20”91; 3. Monni (KTM) a 29”88; 4. D’Ambrosio (KTM) a 47”89; 5. Beconi (Fantic) a 56”87; 6. Dini (Beta) a 1’03”56; 7. Micheluz (Honda) a 1’27”62; 8. Martini (Beta) a 2’15”80; 9. Bernardi (Honda) a 3’25”92; 10. Piccinini (KTM) a 4’27”01; 11. Serra (Gas Gas) a 4’34”99; 12. Vignola (Husqvarna) a 13’42”07.

CLASSE E1 2T: 1. Redondi (KTM) in 54’10”12; 2. Bresolin (Husaberg) a 1’12”11; 3. Soreca (Yamaha) a 2’45”70; 4. Conforti (Yamaha) a 4’07”91; 5. Rovelli (TM) a 4’17”28; 6. Trainini (KTM) a 4’21”62; 7. Crippa (Yamaha) a 4’40”38; 8. Giulietti (Husaberg) a 5’39”66; 9. Castellana A. (Honda) a 7’00”35; 10. Marchelli (Husqvarna) a 8’20”01; 11. Castellana L. (Honda) a 16’01”56; 12. Bernardi (Husqvarna) a 18’01”56.

SECONDA GIORNATAASSOLUTA: 1. Albergoni (Honda) in 36’34”85; 2.

Salvini (Husqvarna) a 9”03; 3. Manzi (KTM) a 17”36; 4. Oldrati (KTM) a 17”54; 5. Salminen (Husqvarna) a 29”38; 6. Balletti (Beta) a 37”90; 7. Remes (KTM) a

45”36; 8. Redondi (KTM) a 1’02”07; 9. Leok (TM) a 1’03”08; 10. Seistola (Husqvarna) a 1’13”47; 11. Be-lotti (KTM) a 1’15”14; 12. Micheluz (Honda) a 1’23”53; 13. Gritti (KTM) a 1’38”45; 14. D’Ambrosio (KTM) a 1’38”85; 15. Mossini (KTM) a 1’43”55; 16. Philippaerts (Beta) a 1’58”73; 17. Mori (TM) a 1’59”35; 18. Bresolin (Husaberg) a 2’00”72; 19. Hellsten (TM) a 2’01”24; 20. Melotte (Gas Gas) a 2’08”65; 21. Conforti (Yamaha) a 2’09”37; 22. Beconi (Fantic) a 2’14”75; 23. Monni (KTM) a 2’22”60; 24. Moroni (KTM) a 2’32”02; 25. Pa-oli (Suzuki) a 2’39”06; 26. Cerutti (TM) a 2’52”94; 27. Gerini (Beta) a 2’56”07; 28. Piccinini (KTM) a 2’59”50; 29. Dini (Beta) a 2’59”62; 30. Montanari (KTM) a 3’00”15; 31. Mangini (Husqvarna) a 3’11”98; 32. Fer-rari (Honda) a 3’18”60; 33. Marcotulli (Honda) a 3’19”33; 34. Rovelli (KTM) a 3’30”98; 35. Martini (Be-ta) a 3’33”20; 36. Traversi (Suzuki) a 3’38”35; 37. Benevides (KTM) a 3’41”81; 38. Facchin (Husqvarna) a 3’51”88; 39. Polidori (TM) a 3’56”41; 40. Soreca (Yamaha) a 4’10”35; 41. Bernardi (Honda) a 4’24”96; 42. Pellegrinelli (Honda) a 5’01”13; 43. Tellini (Beta) a 5’10”23; 44. Trainini (KTM) a 5’11”01; 45. Sonzogni (Husaberg) a 5’22”66; 46. Crippa (Yamaha) a 6’00”44; 47. Di Luca (KTM) a 6’03”57; 48. Bruschi (Honda) a 6’10”96; 49. Cutuli (KTM) a 6’52”83; 50. Levi (Hu-sqvarna) a 7’27”40; 51. Marchelli (Husqvarna) a 7’36”77; 52. Cargnel (Honda) a 8’20”97; 53. Marmi (Sherco) a 8’40”60; 54. Mayr (Honda) a 8’46”23; 55. Bernardi (Husqvarna) a 8’58”66; 56. Castellana A. (Honda) a 9’28”48; 57. Zaffaroni (Honda) a 10’09”32.

CLASSE E1: 1. Albergoni (Honda) in 36’34”85; 2. Oldrati (KTM) a 17”54; 3. Paoli (Suzuki) a 2’39”06; 4. Cerutti (TM) a 2’52”94; 5. Montanari (KTM) a 3’00”15; 6. Mangini (Husqvarna) a 3’11”98; 7. Ferrari (Honda) a 3’18”60; 8. Traversi (Suzuki) a 3’38”35; 9. Cargnel (Honda) a 8’20”97; 10. Zaffaroni (Honda) a 10’09”32.

CLASSE E2: 1. Salvini (Husqvarna) in 36’43”88; 2. Manzi (KTM) a 8”33; 3. Balletti (Beta) a 28”87; 4. Mossini (KTM) a 1’34”52; 5. Philippaerts (Beta) a 1’49”70; 6. Mori (TM) a 1’50”32; 7. Moroni (KTM) a 2’22”99; 8. Gerini (Beta) a 2’47”04; 9. Marcotulli (Hon-da) a 3’10”30; 10. Facchin (Husqvarna) a 3’42”85; 11. Polidori (TM) a 3’47”38; 12. Pellegrinelli (Honda) a 4’52”10; 13. Tellini (Beta) a 5’01”20; 14. Sonzogni (Husaberg) a 5’13”63; 15. Marmi (Sherco) a 8’31”57; 16. Mayr (Honda) a 8’37”20.

CLASSE E3: 1. Belotti (KTM) in 37’49”99; 2. Miche-luz (Honda) a 8”39; 3. Gritti (KTM) a 23”31; 4. D’Am-brosio (KTM) a 23”71; 5. Beconi (Fantic) a 59”61; 6. Monni (KTM) a 1307”46; 7. Piccinini (KTM) a 1’44”36; 8. Dini (Beta) a 1’44”48; 9. Martini (Beta) a 2’18”06; 10. Bernardi (Honda) a 3’09”82; 11. Cutuli (KTM) a 5’37”69.

CLASSE E1 2T: 1. Redondi (KTM) in 37’36”92; 2. Bresolin (Husaberg) a 58”65; 3. Conforti (Yamaha) a 1’07”30; 4. Rovelli (TM) a 2’28”91; 5. Soreca (Yamaha) a 3’08”28; 6. Trainini (KTM) a 4’08”94; 7. Crippa (Ya-maha) a 4’58”37; 8. Di Luca (KTM) a 5’01”50; 9. Bru-schi (Honda) a 5’08”89; 10. Marchelli (Husqvarna) a 6’34”70; 11. Bernardi (Husqvarna) a 7’56”59; 12. Ca-stellana A. (Honda) a 8’26”14.

COSì IN CAMPIONATOASSOLUTA: 1. Albergoni punti 33; 2. Manzi 32; 3.

Salminen 31; 4. Balletti 77, Salvini 25.Classe 125 2T “Under 23”: 1. Redondi punti 40; 2.

Bresolin 34; 3. Conforti 28; 4. Soreca 26; 5. Rovelli 24.

Classe E1: 1. Albergoni punti 40; 2. Paoli 32; 3.Cerutti 26; 4. Traversi 23; 5. Montanari 21.

Classe E2: 1. Manzi punti 37; 2. Salvini 35; 3. Bal-letti 32; 4. Mossini 26; 5. Philippaerts 22.

Classe E3: 1. Belotti punti 40; 2. Gritti 32; 3. D’Am-brosio, Micheluz 26; 5. Monni 25.

Doppietta di Redondi nella E1 2T

Leclassifiche

Dall’alto in senso orario, alex salvini (202)) e Jonathan manzi (201), una vittoria a testa nella e2, giacomo reDonDi (1), che ha messo a segno un bis nella e1 2t, anDrea belotti (308) Due successi nella e3, e Juha salminen (407) che ha vinto l’assoluta Di sabato.

Da questa stagione È D’obbligo l’uso Della targa originale. con il risultato che molte si sono rovinate, Distrutteo perseper straDa...

Caostarghe

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motosprint

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di Mario CandelloneTrial Mondiale al via

Tutti contro Bou

Lo spagnolo parte ancora come strafavorito. L’Italia punta su Grattarola

IL MONDIALE trial bussa alla porta riproponendosi nella formula di due gare per ogni week-end ad eccezione

unicamente della sola prova italiana, dove ci sarà un’unica prova perché al sabato si disputerà una prova del Cam-pionato Europeo. Un tentativo di far ri-sparmiare Case, piloti e addetti ai lavo-ri? Sicuramente sì, anche se a perderci ovviamente è l’Europeo, ora abbando-nato a se stesso.

Dunque meno nazioni da visitare, ma con due pesanti trasferte oltre oceano. La dodicesima volta consecutiva in Giappone, oggetto nella scorsa stagione di un timido boicottaggio, a causa della poca chiarezza sui pericoli di radiazioni, post-incidente alla centrale di Fukushi-ma. Ma quello che preoccupa di più è la prima volta in Australia, visto che la Fe-derazione Internazionale non ha con-cordato con gli organizzatori nessun ti-po di aiuto economico ai piloti, come invece si era soliti fare per eventi alla loro prima edizione in luoghi lontani dall’Europa. A tutt’oggi le Case, strana-mente molto unite su questo fronte, stanno trattando con la FIM e sono di-sposte in blocco a rinunciare alla tra-sferta se non si otterrà qualche (parzia-le) rimborso.

Nessun problema invece per l’esordio del prossimo fine settimana a La Bresse, in Francia, regione dei Vosgi, in pieno cen-tro Europa.

Ci saranno più novità nei regolamenti che nei piloti, quindi diamo precedenza a questi. Dopo due anni di applicazione dell’ordine di partenza dal più forte al più debole, che aveva suscitato ovunque di-sapprovazione, finalmente la FIM è torna-ta al sorteggio, nell’ambito della catego-

ria. Un’altra novità è l’aggiunta della cate-

goria “Open” a cui possono accedere tutti i piloti che non hanno terminato gli ultimi tre mondiali nei top 10. Una buona oppor-tunità per mitigare il salto dalla Junior alla World Pro.

Toni Bou sarà ancora l’uomo da battere: il campione in carica degli ultimi 4 cam-pionati è fresco del suo quinto titolo nel mondiale indoor. Impeccabile nelle arene, dove in più di un’occasione la sua preci-sione di guida e la semplicità nel superare ostacoli inverosimili hanno quasi reso va-ni i tentativi dei suoi avversari di vederlo almeno una volta soccombere – ricordia-mo 7 vittorie in 7 gare nell’ultima stagione indoor – sembra essere un tantino più vulnerabile all’aperto, almeno stando a quanto sta accadendo nel campionato spagnolo.

In Spagna risiedono e corrono i migliori 5 piloti nel ranking mondiale, ora che an-che il giapponese Takahisa Fujinami, compagno di squadra di Bou, ha in Cata-lunya la sua fissa dimora e se la cava me-

glio a parlare il catalano, che l’inglese! Naturale quindi che le prime indicazioni sulle forze in campo della stagione iridata possano venire da lì. La prima impressio-ne è quella di un maggiore equilibrio, ma attenzione a non dimenticare le prime 3 gare della stagione sono state decisa-mente troppo facili per il loro livello. L’at-tuale leader del campionato spagnolo è quel rivale di Bou che lo ha impensierito maggiormente negli ultimi tempi, il nu-mero uno della Gas Gas, Adam Raga. Ma non sarà l’unico dal quale il campione do-vrà guardarsi le spalle. Albert Cabestany, Sherco, ha finito l’annata indoor al secon-do posto ed è solito partire sempre forte nelle prime gare del campionato. Poi, a chi poteva pensarlo sul viale del tramonto, vista l’età, Fujinami ha risposto con due podi nelle gare indoor, mai troppo gradite al giapponese. Ci si attende da lui ancora grandi prestazioni e posizioni da podio nelle gare outdoor.

A chiudere il quintetto un altro catalano, Jeroni Fajardo tornato in casa Beta, dopo l’esperienza Ossa, e quindi molto motiva-

A destrA, lo spAgnolo

toni bou che puntA

Al quinto

titolo mondiAle.

A sinistrA, mAtteo

grAttArolA,

per lui l’obiettivo

è il sesto posto.

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Bou

WORLD PRO1. Toni Bou Montesa2. Adam Raga Gas Gas3. Takahisa Fujinami Montesa4. Albert Cabestany Sherco5. Jeroni Fajardo Beta6. Michael Brown Gas Gas7. Loris Gubian Gas Gas8. James Dabill Beta9. Jack Challoner Beta10. Matteo Grattarola Gas Gas12. Alexz Wigg Gas Gas14. Daniel Oliveras Ossa15. Gianluca Tournour Gas Gas16. Eddie Karlsson Gas Gas17. Pere Borrellas Gas GasJUNIOR e OPEN31. Pol Tarres Jotagas32. Francesc Moret Montesa33. Benoit Dagnicourt Beta34. Alexandre Ferrer Sherco35. Jonathan Richardson Montesa36. Carles Traviesa Gas Gas37. Maxime Warenghien Gas Gas38. Tanguy Mottin Montesa39. Matteo Poli Ossa41. Ivan Peydro Montesa42. Jack Sheppard Beta44. Cedric Tempier Sherco45. Giacomo Saleri Beta46. Jorge Casales Gas Gas47. Jonas Widschwendter Sherco48. Håkon Pedersen Sherco49. Dennis Stetter Gas Gas50. Jesus Martin Gas Gas51. Guillaume Jean Beta52. Alexandre Gremillet Gas Gas53. Tobias Huser Gas Gas54. Martin Kroustek Beta55. Loic Spencley Gas Gas56. Mats Petit Gas Gas57. Matthieu Krummencker Beta58. Jean Philippe Lerda Gas GasYOUTH71. Steven Coquelin Gas Gas72. Francesco Cabrini Beta73. Kenny Thomas Beta74. Bradley Cox Beta75. Ignacio Martin Gas Gas77. Martin Pochez Gas Gas78. Martin Matejicek Gas Gas79. Sverre Lundevold Beta80. Pietro Petrangeli Beta81. Bradley Bullock Gas Gas82. Declan Bullock Gas Gas83. Timo Myöhänen Beta84. Sandra Gomez Gas Gas86. Luke Walker Sherco87. Tom Dexter Gas Gas88. Quentin Carles Beta89. Timmy Hippel Beta90. Michel Schulte Beta91. Philippe Emonts Beta92. Nacho Fernandez Gas Gas93. Anthony Charlier Gas Gas94. Marek Wünsch Gas Gas95. Diogo Vieira Gas Gas

to dal cambiamento. Un risultato di pre-stigio lo ha già ottenuto, finendo alla piaz-za d’onore ad Ibiza, seconda prova del nazionale iberico, dietro a Bou, ma davan-ti a Raga, Cabestany e Fujinami.

Se andate a rileggere la medesima pre-sentazione fatta un anno or sono, ci trova-te più o meno le stesse parole. Tanto è rimasto il divario fra questi magnifici 5 ed i seppur validissimi, Loris Gubian (Gas Gas), James Dabill (Beta), Jack Challoner (Beta), Michael Brown (Gas Gas), Alfredo Gomez (Montesa).

IN QUESTO secondo gruppo un’ottima figura potrebbe fare anche il nostro nu-mero uno, Matteo Grattarola (Gas Gas) che potrà contare su una sponsorizzazio-ne “mista” grazie ad un accordo fra Clau-dio Favro, importatore in Italia della Gas Gas e la Federazione nei panni di “Maglia Azzurra Junior”. L’obiettivo è quel sesto posto che consentirebbe a Grattarola l’ac-cesso all’intero mondiale indoor della prossima stagione.

Per Dougie Lampkin (Gas Gas) ci sarà

qualche apparizione, alternata ad impegni più seri nel mondiale di Enduro Estremo. Sempre nella categoria World Pro, a rap-presentare la Ossa, ora orfana di Fajardo, ci penserà lo spagnolo Dani Oliveras.

Un altro italiano tenterà l’avventura nel-la massima categoria: Gianluca Tournour (Gas Gas). C’è poi il giovane svedese Eddie Karlsson, che passa dalla Youth alla World Pro, saltando la Junior. Una scelta in “controtendenza” rispetto alla media no-strana, che tende a scegliere categorie minori, per raggiungere risultati più bril-lanti.

MOLTO più ambiziose rimangono le aspettative nelle categorie Junior e Youth per i nostri portacolori. Nella prima l’Italia potrà contare su Matteo Poli (Ossa) e Gia-como Saleri (Beta). Per Poli quasi irresi-stibile sul suolo italico, si attende una conferma a livello internazionale, dove già alla prima dell’Europeo ha dimostrato di non voler scherzare. Un quarto posto che gli sta molto stretto per essere stato al comando per più di metà gara.

Saleri, èabituato ai podi nella Youth lo scorso anno, si sta prepotentemente inse-rendo fra i migliori italiani nella massima categoria, quindi è lecito ben sperare. Non sarà facile in quanto la categoria pul-lula di nomi illustri, vedi Alexandre Ferrer (Sherco) attuale leader nel campionato francese, o Jack Sheppard (Beta) campio-ne de mondo Youth o ancora Pol Tarres, JTG, nipote del pluri-campione Jordi.

Nei giovani della Youth la Maglia Azzur-ra schiererà Francesco Cabrini e Pietro Petrangeli, entrambi alla guida di una Be-ta 125. Cabrini ha esordito con un secondo posto sempre nell’Europeo di Varallo Se-sia, cedendo solo al francese Steven Co-quelin (Gas Gas) uno dei favoriti del pro-nostico per la lotta al titolo.

I partecipanti

LE TAPPE 28 - 29 aprile GP Francia La Bresse 26 - 27 maggio GP Australia Mt Tarrengower 2 - 3 giugno GP Giappone Motegi 16 - 17 giugno GP Spagna Peñarroya Pueblonuevo 23 - 24 giugno GP Andorra St Julia 8 luglio GP Italia Santo Stefano d’Aveto 28 - 29 luglio GP G. Bretagna Penrith

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VelocitàCoppa Italia

BABY BULEGA strAcciA tutti

CAMPAGNANO - Ha debut-tato sul circuito di Vallelunga la stagione della Coppa Italia, che quest’anno prevede anche la classe PreGP, neonato cam-pionato tricolore organizzato dalla Federmoto e propedeuti-co alle classi 125 e Moto3. In un week end caratterizzato dalla pioggia, che ha lasciato una finestra di sole soltanto domenica pomeriggio, il primo vincitore della categoria è Ni-colò Bulega, di soli dodici anni, figlio dell’ex campione euro-peo Davide: partito con il se-condo tempo, l’alfiere della reggiana RMU è stato protago-nista di una gara a tre con Fa-bio Di Giannantonio, a lungo al comando, e Lorenzo Gabellini, che in un paio di occasioni ha provato ad andare in testa. All’ultimo passaggio al “tor-nantino” Bulega ha scavalcato entrambi gli avversari e ha prevalso per soli 48 millesimi sul tredicenne Di Giannanto-nio, autore del giro veloce in gara e vincitore della classifica 250 4T. Per entrambi si tratta-va della prima gara a Vallelun-ga (Di Giannantonio ha osser-vato che ci aveva corso «solo con la Play Station»). Alle loro spalle, Gabellini e Petrarca su 125, mentre Zanotti e Marsili hanno completato il podio del-le 250 4T.

Nella Sport Production, di-sputata sul bagnato, successo di Nicodemo Matturro su Ka-wasaki 250 4T: scattato bene dalla sesta posizione in griglia, il quindicenne potentino è an-dato subito al comando e si è misurato fino al traguardo con il campano Guido Lamberti. Alle loro spalle, in volata Elia Veronesi su Aprilia, vincitore

SportitaliaCampionati nazionali e regionali

della classe 125 SP, Mazzuoli, terzo della 250, e Mancarella. Chessa e il poleman Baldas-sarre hanno completato il po-dio della ottavo di litro.

Fiammetta La Guidara

15 aprile Coppa Italia - Campionati Italiani

PreGP 125 2T e 2504T e Sport Produc-tion 125 2T e 250 4T, Trofei Honda RS 125, NSF 250 CBR 600, Hornet e CBF 600, Trofei Bridgestone 600 e 1000, Motorex 600 e 1000, Trofeo Pierloren-zi 250 GP - Organizzazione: Gentle-men’s Motor Club di Roma - Direttore di gara: Maurizio Orsola - Meteo: piog-gia a tratti

ClassificheCOPPA itALiASP: 1. Matturro (Kawasaki) 8 giri in

17’28”036; 2. Lamberti (Kawasaki) a 0”349; 3. Veronesi (Aprilia) a 9”654; 4. Mazzuoli (Kawasaki) a 9”657; 5. Manca-rella (Kawasaki) a 9”925; 6. Chessa (Apri-lia) a 12”149; 7. Baldassarre (Aprilia) a 12”149; 8. Ritucci (Aprilia) a 31”328; 9. Sottura (Kawasaki) a 37”483; 10. Drago (Aprilia) a 40”035; 11. Milioli (Aprilia) a 40”236; 12. Pelliccia (Aprilia) a 42”229; 13. Lombardo (Aprilia) a 45”216; 14. Fabrizio (Aprilia) a 1’06”959; 15. tramarin (Aprilia) a 1’07”123; 16. Aliberti (Aprilia) a 1’07”957; 17. Modesti (Aprilia) a 1’19”235; 18. Boscolo (Aprilia) a 1’19”619; 19. Fac-chetti; 20. De Vincentis (Kawasaki) a 1’44”058; 21. Oliva (Aprilia) 1’46”899; 22. Di Dio (Aprilia) a 1’48”366; 23. Girotti (Aprilia) a 2’30”867; 24. De Luca (Aprilia); 25. Scagnetti (Aprilia); 26. Esposto (Kawa-saki); 27. Seren Rosso (Kawasaki); (tutti a un giro).

PREGP: 1. Bulega (RMU) 10 giri in 19’14”162; 2. Di Giannantonio (Moriwaki) a 0”048; 3. Gabellini (Honda) a 0”136; 4. Petrarca (RMU) a 1”733; 5. Manzi (RMU) a 9”933; 6. Zaccone (Honda) a 10”231; 7. tocca (Honda) a 10”572; 8. Spiranelli (Honda) a 26”110; 9. Gravina (RMU) a 26”818; 10. Pascoli (Metrakit) a 32”389; 11. Zanotti (Moriwaki) a 32”929; 12. Ro-meo (Honda) a 32”975; 13. Pisano (Honda) a 33”700; 14. Perseghin (RMU) a 43”296; 15. Marsili (Moriwaki) a 55”753; 16. Guer-ra (Metrakit) a 1’08”075; 17. Bassani a 1’10”720; 18. Mazzotti (Seven) a 1’31”128; 19. Ciprietti (RMU) a 1 giro.

250 GP: 1. Petrini (Aprilia) 10 giri in 17’57”132; 2. Binucci (Aprilia) a 15”233; 3. Ronzoni (Aprilia) a 30”857; 4. Heierli (Honda) a 38”170; 5. Michelotto (Honda) a 48”170; 6. Recco (Honda) a 52”144; 7. Be-cker (Yamaha) a 1’02”666; 8. Lugaresi (Honda) a 1’17”712; 9. Orlandini (Yamaha) a 1’26”474; 10. isola (Yamaha) a 1’26”918;

11. Leonhard (Aprilia) a 1’27”802; 12. Morselli (Yamaha) a 1 giro; 13. Degener (Honda) a 1 giro; 14. Negri (Aprilia) a 1 giro.

tROFEO HONDAHORNEt - CBF 600: 1. Gollini (CBR F)

10 giri in 18’14”580; 2. Zerbo (Hornet) a 0”275; 3. Pacchiana (Hornet) a 3”835; 4. Di Lalla (Hornet) a 7”606; 5. Mazzina (Hor-net) a 7”606; 6. Galimberti (Hornet) a 18”751; 7. Del Piano (CBR F) a 29”337; 8. Del Deo (Hornet) a 36”579; 9. Liberati (Hornet) a 38”699; 10. Leotta (Hornet) a 49”189; 11. Papa (Hornet) a 49”654; 12. Bernetti (Hornet) a 54”578; 13. Cavalli (CBR F) a 1’12”688; 14. Liberati (CBR F) a 1’13”374; 15. Mangani (CBR F) a 1’16”911; 16. Marzo (Hornet) a 1’19”114; 17. Carca-no (Hornet) a 1’31”723.

250: 1. Caricasulo 10 giri in 18’49”392; 2. Locatelli a 3”833; 3. Bastianini a 10”882; 4. Calgaro a 13”743; 5. Doria a 19”384; 6. torlaschi a 24”746; 7. Balestra a 30”774; 8. Fedi a 31”033; 9. Cavalieri a 39”463; 10. Groppi a 41”192; 11. Caruso a 1’03”137; 12. Menozzi a 2’06”610.

CBR 600: 1. Giugovaz 5 giri in 9’35”036; 2. Zerbo a 2”508; 3. Ciavattini a 4”662; 4. Ambrogioni a 10”092; 5. Lagiongada a 13”185; 6. Pizzo a 14”309; 7. Altomonte a 16”747; 8. Gibaldi a 17”495; 9. Faccani a 18”821; 10. tucci a 18”823; 11. Pusceddu a 31”986; 12. Albertelli a 32”691; 13. Lo turco a 33”701; 14. Brignoli a 36”077; 15. Di Ciolo a 37”009; 16. Fugardi a 37”009; 17. Segoni a 38”810; 18. Schiavoni a 39”367; 19. Chili a 40”130; 20. Biddle a 43”942; 21. Mattiello a 44”469; 22. Dio-medei a 49”791; 23. Passalacqua a 1 giro.

tROFEO BRiDGEStONE600: 1. Garfoli (Yamaha) 10 giri in

18’10”336; 2. Carzaniga (Honda) a 4”628; 3. Besana (Honda) a 8”182; 4. toffanin (Yamaha) a 12”293; 5. Ferro (Kawasaki) a 21”689; 6. Micochero (Yamaha) a 22”297; 7. Mori (Yamaha) a 24”966; 8. Giovannini (Honda) a 25”056; 9. Desiderioscioli (Ya-maha) a 26”067; 10. Cima (Yamaha) a 28”795; 11. Vincenzini (Kawasaki) a 30”173; 12. Cipiciani (Honda) a 30”803; 13. Airoldi (Honda) a 35”037; 14. Bricchi (Ya-

maha) a 43”362; 15. Biscotti (Kawasaki) a 47”862; 16. Cecchi (Yamaha) a 48”767; 17. Fada (Triumph) a 53”593; 18. Russo (Ya-maha) a 57”185; 19. Sparvoli (Yamaha) a 59”965; 20. Bressan (Yamaha) a 1’04”798; 21. Armogida (Kawasaki) a 1’04”980; 22. Scaramella (Honda) a 1’06”724; 23. Celli (Yamaha) a 1’06”897; 24. Lucarini (Yama-ha) a 1’07”588; 25. Ranieri (Yamaha) a 1’08”679; 26. Boccuni (Kawasaki) a 1’15”811; 27. Bonera (Triumph) a 1’18”329; 28. Mancini (Yamaha) a 1’23”398; 29. Facchini; 30. Bianchini (Ya-maha) a 1’29”317; 31. Ursino (Honda) a 1’33”273; 32. Arpaia (Honda) a 1’51”224; 33. Maurizio (Honda) a 1 giro.

1000: 1. Cordara (KTM) 10 giri in 17’58”330; 2. Albanese (Aprilia) a 8”983; 3. Carrieri (BMW) a 9”699; 4. Chirone (KtM) a 20”940; 5. Marchesi (Honda) a 21”447; 6. ippoliti (BMW) a 23”692; 7. Mu-lattieri (Honda) a 24”242; 8. Fontanelli (Honda) a 24”702; 9. Pelonara (BMW) a 29”291; 10. Raho (KTM) a 31”181; 11. Oliva (BMW) a 40”888; 12. Boccadoro (BMW) a 41”979; 13. Morini (Honda) a 42”446; 14. Baldazzi (Honda) a 43”042; 15. Giannuzzi (Yamaha) a 44”178; 16. Barone (BMW) a 46”734; 17. D’Andrea (BMW) a 49”951; 18. Savini (Suzuki) a 51”246; 19. Rosadi (BMW) a 51”577; 20. Paolillo (Suzuki) a 53”749; 21. Milloch (Kawasaki) a 1’00”048; 22. Bescotti (Honda) a 1’03”478; 23. Pa-storino (Kawasaki); 24. Parolini (Yamaha) a 1’07”375; 25. Caporale (Aprilia) a 1’09”882; 26. Brandoni (Yamaha) a 1’12”477; 27. Napoletano (Yamaha) a 1’15”021; 28. Brunetti (KTM) a 1’25”606; 29. Visentin (BMW) a 1’46”860; 30. Rubini (Suzuki) a 1 giro; 31. Galvan (Yamaha) a 1 giro.

bulega (11), in alto con di giannantonio (21) e gabellini (36), ha vinto la gara pregp. la sp è invece andata a Matturro (31), sopra, con laMberti (79) e Mazzuoli (234).

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CREVACUORE (BI) - Secon-da tappa del campionato italia-no trial outdoor in quel di Biel-la, a Crevacuore.

Il maltempo ha imperversa-to sulla zona per tutta la do-menica, ma, sotto la pioggia, lo spettacolo non è mancato.

Successo di Daniele Mauri-no, su Ossa, sia nella classe TR 1 sia nella Internazionale.

Nella TR1 Maurino ha avuto la meglio anche su Matteo Grattarola, vincitore della pri-ma prova. Bella la prova di Io-litta che, con due terzi posti, ha conquistato la piazza d’onore della gara.

Nella Internazionale Mauri-no ha battuto lo spagnolo Dany Oliveras e l’inglese Jack Chal-loner.

Matteo Poli ha dominato la TR2 davanti a Filippo Locca e Gianmaria Julitta.

La classe TR3, la più nume-rosa, è andata a Davide Zacca-gnini davanti a Riccardo Catta-neo e Daniele Tosini, mentre nella TR3 Over ha vinto Andrea Soulier e Daniele Perini la TR4. A Valter Feltrinelli la TR4 Over, Sara Trentini ha nettamente battuto le sue rivali fra le lady.

15 aprile Campionato italiano trial, seconda

prova – Organizzatore: M.C. Valsesse-ra - Direttore di gara: Enrico Terzi - Meteo: pioggia

ClassificheTR1: 1. Maurino (Ossa) penalità 40; 2.

Iolitta (Montesa) 30; 3. Saleri (Beta) 28; 4. Lenzi (Beta) 26; 5. Grattarola (Gas Gas) 26; 6. Orizio (Scorpa) 21; 7. Cotone (Gas Gas) 19; 8. Mazzocchin (Beta) 15; 9. Vaccaretti (Beta) 8.

TR2: 1. Poli (Ossa) penalità 41; 2. Loc-ca (Beta) 47; 3. Julita (Beta) 78; 4. Giarba (Beta) 80; 5. Zuccali (Beta) 88; 6. Petran-geli (Beta) 96; 7. Ferrari (Beta) 101; 8. Rembado (Gas Gas) 116; 9. Ferrando (Gas Gas) 119; 10. Gilardini (Sherco) 120; 11. Fioletti (Scorpa) 121; 12. Sonzogni

(JTG) 124; 13. Cabrini (Beta) 128; 14. Ba-ghino (Gas Gas) 137.

INTERNAZIONALE 1. Maurino (Ossa) penalità 49; 2. Oliveras (Ossa) 54; 3. Challoner (Beta) 61; 4. Iolitta (Montesa) 64; 5. Lenzi (Beta) 65; 6. Grattarola (Gas Gas) 67; 7. Saleri (Beta) 69; 8. Orizio (Scorpa) 80; 9. Cotone (Gas Gas) 86; 10. Mazzocchin (Ossa) 95.

TR3: 1. Zaccagnini (Beta) penalità 20; 2. Cattaneo (Ossa) 23; 3. Tosini (Ossa) 33; 4. Coppi (Beta) 35; 5. Cook (Beta) 45; 6. Scalenghe (Beta) 51; 7. Merelli (Beta); 8. Disetti (Beta) 55; 9. Corti (Beta); 10. Lup-pi (Beta) 62; 11. Vercellin (Beta) 63; 12. Codega (Beta); 13. Costa (Beta); 14. Mez-zano (Beta) 66; 15. De Iuliis (Beta); 16. Grossi (Scorpa); 17. Salvagni (Gas Gas) 87; 18. Merenghi (Beta) 95; 19. Conti (Gas Gas) 108; 20. De Bernardi (Beta) 120.

TR4: 1. Perini (Beta) penalità 37; 2. De Martini (Beta) 38; 3. Zaninetti (Beta) 46; 4. Trippi (Beta) 54; 5. Dotti (Beta) 69; 6. Albertoni (Beta) 79; 7. Pellegrini (Beta) 83; 8. Delfino (Beta) 89; 9. Covolo (Gas Gas) 96; 10. Porcu (Gas Gas) 114; 11. Ca-vaglieri (Scorpa) 121.

TR4 OVER40: 1. Feltrinelli (Beta) pe-nalità 13; 2. Barre (Beta) 18; 3. Monateri (Ossa) 19; 4. Bontemps (Gas Gas) 27; 5. Rocco (Gas Gas) 34; 6. Salvagni (Gas Gas) 37; 7. Prina (Beta) 39; 8. Marguerettaz (Beta); 9. Marranci (Gas Gas) 43; 10. Piu (Scorpa) 47; 11. Nobili Gierri (Scorpa); 12. Sartoretti (Beta) 48; 13. Ambrogio (Beta); 14. Rolle (Beta) 54; 15. Girello (Beta) 59; 16. Carrai (Beta)60; 17. Parolo (Gas Gas) 66; 18. Cotone (Gas Gas) 67; 19.

TrialCampionato Italiano

maurino fa la parte del leone

TROFEO MOTOREX600: 1. Toti (Yamaha) 10 giri in

17’45”930; 2. Aimar (Yamaha) a 2”191; 3. Lotito (Yamaha) a 5”159; 4. Eccheli (Yama-ha) a 6”206; 5. Aimeri (Kawasaki) a 6”292; 6. Volpato (Yamaha) a 6”980; 7. Dell’Aglio (Yamaha) a 9”242; 8. D’Arielli (Honda) a 11”397; 9. Cannizzaro (Yamaha) a 12”924; 10. Pietrobon (Ducati) a 13”581; 11. Di Nita (Yamaha) a 17”366; 12. Goffi (Honda) a 19”393; 13. Corsini (Ducati) a 19”551; 14. Carpino (Yamaha) a 22”443; 15. Ferri (Yamaha) a 22”916; 16. Lantschener (Ya-maha) a 25”322; 17. Evangelista (Honda) a 39”070; 18. Craviari (Kawasaki) a 47”513; 19. Crippa (Honda) a 49”552; 20. Consalvi (Yamaha) a 51”578; 21. Tomassi-ni (Yamaha) a 51”893; 22. Yourchenko (Yamaha) a 52”800; 23. Tacchinardi (Ya-maha) a 53”508; 24. Sciannanteno (Yama-ha) a 55”605; 25. Pietrobon (Ducati) a 1’06”650; 26. Savegnago (Yamaha) a 1’12”405; 27. Carcano (Yamaha) a 1’12”812; 28. Serino (Yamaha) a 1’16”228; 29. Speranza (Yamaha) a 1’16”303; 30. Faeckel (Ducati) a 1’30”438; 31. Bardelli (Yamaha) a 1 giro.

1000: 1. Poggi (Honda) 10 giri in 17’26”574; 2. Vallanza (Kawasaki) a 0”314; 3. Palleschi (Honda) a 4”244; 4. Sanca (BMW) a 4”505; 5. Mauri (Ducati) a 6”943; 6. Brambilla (BMW) a 10”850; 7. Tomas-soni (BMW) a 11”552; 8. Pirazzoli (Suzuki) a 13”085; 9. Brocco (BMW) a 22”637; 10. Pedrini (Kawasaki) a 23”399; 11. Lini (Ya-maha) a 23”519; 12. Guerriero (BMW) a 24”644; 13. Peano (Honda) a 25”400; 14. Ennemoser (Ducati) a 25”932; 15. Gentile (BMW) a 32”113; 16. Stasi (Yamaha) a 32”407; 17. Caspon (Ducati) a 38”439; 18. Cantalupo (Ducati) a 39”835; 19. Gipponi (Honda) a 41”363; 20. Secchi (BMW) a 41”399; 21. Bottari (BMW) a 47”905; 22. Albani (Aprilia) a 50”613; 23. Sepiacci (MV Agusta) a 54”442; 24. Bilardo (Yamaha) a 59”243; 25. Lancini (Ducati) a 1’00”246; 26. Bonfanti (BMW) a 1’00”998; 27. Seren Rosso (Honda) a 1’05”871; 28. Corno (Du-cati) a 1’11”791; 29. Marchetti (Ducati) a 1’30”588; 30. Ricci (Ducati) a 1 giro; 31. Deidda (Honda) a 1 giro.

Fobelli (Beta) 71; 20. Reverberi (Gas Gas) 76; 21. Pasquali (Beta) 82; 22. Gri-gato (Montesa) 83; 23. Agostino (Gas Gas) 86; 24. Bonaventura (Scorpa) 90; 25. Blardone (Beta); 26. Piazza (Beta) 92; 27. Veglio (Beta) 103; 28. Gaiardelli (Sherco) 114; 29. Barrotta (Scorpa); 30. Fabbri (Beta) 219.

FEMMINILE: 1. Trentili (Beta) penalità 30; 2. Peretti (Gas Gas) 66; 3. Balducchi (Scorpa) 68; 4. Kasermann (Gas Gas) 85.

Nella secoNda prova del tricolore trial, Matteo poli, sopra, ha viNto la classe tr2, daNiele MauriNo, sotto, la tr1 e l’iNterNazioNale.

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motosprint

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Sportitalia

SpeedwayItaliano Open

Covatti diventa il nuovo leader

TERENZANO (UD) - La se-conda prova del campionato italiano Open, incertissima e molto combattuta, si è dispu-tata sulla pista di Terenzano in una giornata uggiosa tipica di novembre più che di metà aprile. Venti le manche di qua-lificazione per portare alla fi-nale i migliori quattro piloti.

Non sono riusciti ad entrare nelle prime quattro posizioni i giovani Castagna, Vicentin e Carrica. Alla finale si sono piazzati Covatti, con punteggio pieno, seguito da Carpanese, Franchetti e Gregnanin.

Grande partenza, in finale, dalla corsia esterna di Carpa-nese che si è portato subito in testa, inseguito da Franchetti, Covatti e Gregnanin. Quest’ul-timo all’inizio del secondo giro è scivolato in centro curva e l’arbitro ha fermato la manche, escludendo Gregnanin dalla seconda partenza.

Secondo starter per la vitto-ria con Carpanese, Franchetti

e Covatti che sono entrati in curva appaiati, Carpanese è poi caduto senza conseguen-ze. L’arbitro ha fermato ancora la batteria ed escluso Carpa-nese. Terza ripartenza a due con Covatti che, presa la testa in uscita della prima curva, l’ha mantenuta fino alla fine.

Nell’under 21 vittoria per Castagna su Vicentin e Vinan-te.

Foto Tomba

15 aprile Campionato Italiano Open, seconda

prova - Organizzazione: M.C.Olimpia – Direttore di gara: Simone Terenzani – Meteo incerto con pioggia leggera

Classifiche1. Covatti punti 25; 2. Franchetti 22; 3.

Carpanese 20; 4. Gregnanin 18; 5. Casta-gna 16; 6. Carrica 14; 7. Vicentin 12; 8. Fiala (KTM); 9. Serin 11; 10. Novello 10; 11. Marzotto 9; 12. Scagnetti 8; 13. Vi-nante 7; 14. Rizza 6; 15. Bonfante 5.

UNDER 21: Castagna punti 25; 2. Vi-centin 22; 3. Vigante 20.

COSì DOPO DUE GARE: 1. Covatti 47; 2. Carpanese 45; 3. Franchetti 40; 4. Car-rica 24; 5. Castagna 30; 6. Gregnanin 29; 7. Vicentin 28; 8. Seren 22; 9. Novello 20; 10. Scagnetti 8.

Seconda prova dell’italiano open di Speedway a terenzano. da SiniStra, carpaneSe, franchetti e covatti, queSt’ultimo vincitore della finale.

EnduroTricolore Senior under 23

Cominotto Sotto la pioggia

CiTTADUCAlE (Ri) - 245 piloti al via della seconda prova tricolore riservata agli under 23 e ai senior, svoltasi lo scorso 16 aprile nel La-zio, a Cittaducale. Con la pioggia caduta abbondantemente, a farla da padrone è stato il fango che ha reso la prova particolarmente im-pegnativa. Fra i senior a dominare è stato Vanni Cominotto, mentre fra i giovani under 23 ha spiccato Davide Roggeri. Da segnalare che il miglior tempo della giornata l’ha fatto registrare Dany Philippaerts, vincitore della classe Elite davanti a Roberto Rota.

15 aprile Campionato italiano under 23 e se-

nior, seconda prova – Organizzatore: M.C. Terre moto -Meteo: pioggia

ClassificheClASSE E: 1. Philippaerts Deny (Be-

ta); 2. Rota (KTM).ClASSE E12TS: 1. lenzi (KTM); 2.

Graziani (Suzuki); 3. Borghi (Yamaha); 4. Gualdani (TM); 5. Franchi (KTM); 6. Anto-nuccio (KTM); 7. Galliano (TM); 8. Signet-ti (KTM); 9. Guarneri (KTM); 10. Cavallini (HM); 11. Macioni (KTM).

ClASSE E14TS: 1. Traversi (Suzuki); 2. Vecchi (HM); 3. Matteoni (Yamaha); 4. Marmi (Sherco); 5. Rodigari (HM); 6. lul-lo (Husqvarna); 7. Giorgini (HM); 8. Car-gnel (HM); 9. lucarini (Yamaha); 10. Gambarini (HM); 11. Rota (KTM); 12. Ma-razzi (Suzuki); 13. Boarolo (KTM); 14. Rosoni (KTM); 15. Ceci (TM); 16. Nigelli (Suzuki); 17. Pardini (KTM); 18. Serafini (Yamaha); 19. Tagliani (Suzuki); 20. Me-loni (KTM); 21. ludi (Yamaha); 22. Merlo (HM).

ClASSE E2S: 1. Polidori (TM); 2. Nico-letti (Beta); 3. Falgari (HM); 4. Tellini (Beta); 5. Fossati (HM); 6. Esposto (HM); 7. Consales (KTM); 8. Peroni (Husqvar-na); 9. luvisetto (KTM); 10. Patulli (KTM); 11. Della Pietra (KTM); 12. Montini (KTM); 13. Maggi (Beta); 14. Scattolini

(KTM); 15. incaini (KTM); 16. Pesante (KTM); 17. Bongiovanni (Suzuki); 18. Bo-nato (KTM); 19. Bertocci (Beta); 20. Gi-ganti (KTM); 21. Salvoni (KTM).

ClASSE E3S: 1. Cominotto (TM); 2. Bernardi (HM); 3. Zecchin (KTM); 4. Ser-ra (Gas Gas); 5. Gritti (TM); 6. Dall’era (KTM); 7. Mandotti (KTM); 8. lorenzin (KTM); 9. Marconato (KTM); 10. Rughi (Beta); 11. Cantenne (Beta); 12. Cianfa-rani (Gas Gas); 13. Salvo (KTM); 14. Va-lentinuzzi (HM); 15. Vignola (Husqvarna); 16. Carizia (Beta); 17. De Maria (Beta); 18. Grillo (KTM).

ClASSE E12TU: 1. Conforti (Yamaha); 2. Di luca (KTM); 3. Rovelli (KTM); 4. Giu-lietti (Husaberg); 5. Bondavalli Jorden (KTM); 6. Gheza (KTM); 7. Bondavalli Joe (KTM); 8. Martini (Yamaha); 9. Monnec-chi (KTM); 10. Fiore (KTM); 11. Poloni (Husqvarna); 12. Cicalò (Yamaha); 13. Talamo (Fantic); 14. Facchetti (Husqvar-na); 15. Scrocca (KTM); 16. Casaretto (KTM); 17. Barigelli (KTM); 18. Palocci (KTM); 19. Florini (KTM); 20. Occhipinti (KTM); 21. Pagnini (KTM); 22. Boffelli (Husaberg); 23. Guarneri (KTM); 24. Franzetti (KTM); 25. Piscitiello (Husqvar-na); 26. Bonetto (KTM); 27. Naji (HM); 28. Marchi (KTM).

ClASSE E14TU: 1. Roggeri (Suzuki); 2. Cerutti (TM); 3. Montanari (KTM); 4. Zaffaroni (HM); 5. Arronenzi (Yamaha); 6. Mozzoni (KTM); 7. lucchesi (HM); 8. Sor-do (Suzuki); 9. Vannucchi (Suzuki); 10. Pini (HM); 11. iozzelli (KTM); 12. Scan-della (HM); 13. Paghini (HM); 14. internò (TM); 15. Ciarpaglini (HM); 16. Caciotosto (KTM); 17. Agnelli (Suzuki); 18. Rota (HM); 19. Fendillo (Suzuki); 20. Faccaro (Yamaha); 21. Bassi (HM); 22. Gualdi (HM).

ClASSE E2U: 1. Mori (TM); 2. Balboni (Beta); 3. Marcotulli (HM); 4. Mayr (HM); 5. Sonzogni (Husaberg); 6. Moretti (KTM); 7. Barel (KTM); 8. luison (Beta); 9. Chiatti (Beta); 10. Piccardo (KTM); 11. lorenzelli (KTM); 12. Sassoli (HM); 13. Schiappa (KTM); 14. Gioria (KTM); 15. Ghidini (KTM); 16. Arcuri (Husqvarna); 17. Gamba (Husqvarna); 18. Nappi (KTM); 19. Ganozzi (KTM); 20. Fiorile (KTM); 21. Zanenga (KTM).

ClASSE E3U: 1. Ferrari (KTM); 2. Pic-cinini (KTM); 3. Cutuli (KTM); 4. Boezi (KTM); 5. Boffa (Husaberg); 6. Armanni (Husaberg); 7. Pasqualetti (TM); 8. Maule (HM); 9. Zecchin (KTM); 10. Meo (TM).

a cantaluce, vanni cominotto (202) Si è confermato il migliore della Senior; davide roggeri ha primeggiato fra gli under 23.

motosprint

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CLASSE A: 1. Bresolin (Husaberg); 2. Pellegrinelli (Husaberg); 3. Soreca (Ya-maha); 4. Croci (Suzuki); 5. Crippa (Ya-maha); 6. Trainini (KTM); 7. Grigis (KTM); 8. Spandre (KTM); 9. Bernardi (Husqvar-na); 10. Maimone (Husqvarna); 11. Mar-chelli (Husqvarna); 12. Rizzini (Husa-berg); 13. Dell’Oro (Suzuki); 14. Cobuzzi (KTM); 15. Castellana (HM); 16. Bruschi (HM); 17. Pampaloni (TM); 18. Contenti (KTM); 19. Abrigo (Yamaha); 20. Giubet-tini (TM); 21. Milesi (KTM); 22. Collovigh (Husaberg); 23. Di Pace (Husqvarna); 24. Oliana (Husaberg); 25. Favari (Husqvar-na); 26. Boccacci (Yamaha); 27. Bossi (KTM); 28. Giudici (Husaberg); 29. Comi-nardi (KTM); 30. De Stefano (Husaberg); 31. Battaino (KTM); 32. Del Fatti (Suzuki).

CLASSE L: 1. Sappino (HM).CLASSE Z: 1. Manarin (Suzuki); 2.

Merli (Beta); 3. Aresi (HM); 4. Coniglio (Rieju); 5. De Nadai (Beta); 6. Maspero (Suzuki); 7. Zanni (HM); 8. Carbone (Su-zuki); 9. Apollonio (Suzuki); 10. Signorel-li (HM).

TrivenetoGradisca d’Isonzo (GO) 1 aprile

Campionato triveneto minienduro, prima prova – Organizzatore: M.C. Isontino – Direttore di gara: Franco Zotti – Meteo: sereno

ClassificheK: 1. Macoritto L.; 2. Bergamin; 3.

Candido; 4. Ferro.X: 1. Verona; 2. Sarri; 3. Dario; 4. Pe-

tri; 5. Zotti; 6. Ceccato; 7. Mellina Bares T.; 8. Pellizzaro; 9. Copetti; 10. Della No-ra; 11. Boscutti; 12. Del Re; 13. Iaglitsch; 14. Garbuio.

TROFEO FANTIC50: 1. Macoritto S.; 2. Volpe Marco; 3.

Volpe Mario.E1: Mellina Bares Lucio.SM: 1. Lanfrit.

LiguriaCassano Spinola (AL) 9 aprile

Campionato cross Liguria, prima prova – Organizzatore: M.C. Sciarbo-rasca – Direttore di gara: Alberto Bur-zio – Meteo: coperto, sole

ClassificheMX1OVER 21: 1. Folchi; 2. Criscione; 3. Re-

bora; 4. Garzoglio; 5. Pastorello; 6. Carin-gella (Yamaha); 7. Depetrini; 8. Mescia (Yamaha); 9. Bosio; 10. Burchelli (Yama-ha); 11. Stilo; 12. Sturla (Yamaha); 13. Accinelli; 14. Piccardo (KTM); (tutti gli altri su Honda).

OVER 21INTERNAZIONALI: 1. Castelli (Honda).OVER 40: 1. Caltabiano (Suzuki); 2.

Smeraldo (Honda); 3. Lagomarsino (Suzu-ki); 4. Terrile (Honda); 5. Savio (KTM); 6. Casalino (Yamaha); 7. Freccero (Honda); 8. Savoca (Honda).

UNDER 21: 1. Oliva (Suzuki); 2. Olivieri (Yamaha).

MX2: 1. Mori (Suzuki); 2. Fracchiola (Yamaha); 3. Galli (Suzuki); 4. Caltabiano (KTM); 5. Serventi (Honda); 6. Balestra (KTM); 7. Mascolo (Yamaha); 8. Lanteri (Suzuki).

OVER 21: 1. Ordine (Suzuki); 2. Mana-glia (KTM); 3. Porcile (KTM); 4. Oddone (Suzuki); 5. Drago (Honda); 6. Pagliari (Ya-maha); 7. Parodi Daniele (Suzuki); 8. Paro-di Davide (Suzuki); 9. Cambria (Honda); 10. Castronovo (Honda); 11. Magnani (Suzuki); 12. Montaldo (Kawasaki); 13. Trucchi (KTM); 14. Cecere (Suzuki).

OVER 40: 1. Rollero (Suzuki); 2. Con-tessi (Yamaha); 3. Genta (KTM); 4. Burlan-do (Suzuki); 5. Brescia (Honda); 6. Carlini (Kawasaki); 7. Bisso (Suzuki); 8. Bazurro (Honda); 9. Deluca (KTM).

OVER 40 INERNAZIONALI: 1. Torchia (Suzuki).

UNDER 21: 1. Tesconi (Honda); 2. An-dolfi (Honda); 3. Carlini (Suzuki); 4. Deluca (Honda); 5. Barbagallo (Yamaha); 6. Fara-one (Yamaha); 7. Introvigne (Suzuki); 8. Ferretti (Honda); 9. Timossi (KTM).

SPORT: 1. Crosa (Honda); 2. Possenti (Yamaha); 3. Punilia (Honda); 4. Baiardi (Honda); 5. Ponta; 6. Campanella (Honda); 7. Gilardo (Honda); 8. Deiana (Honda); 9. Bracco (Honda); 10. Campanella (Yamaha); 11. Pastorello (Honda); 12. Lagani (KTM); 13. Poggio (Honda); 14. Acerbi (Suzuki); 15. Yang (Honda); 16. Grillo (Honda); 17. Mondillo (KTM); 18. Solari (Honda); 19. Campi (Kawasaki); 20. Ricci (Honda).

125: 1. Mantero (Suzuki); 2. Viglino (KTM); 3. Serventi (TM); 4. Alessi (Yama-ha); 5. Viglino (Suzuki); 6. Vezzetti (KTM); 7. Chierico (KTM); 8. Freccero (Suzuki); 9. Garrè (KTM); 10. Carozzo (Yamaha).

125 INT: 1. Soreca (Yamaha); 2. Ravera (Suzuki); 3. Poggi (Husqvarna); 4. Ferloni (KTM).

Minicross65 CADETTI : 1. Barbagallo; 2. Campo-

donico; 3. Masio (Kawasaki); 4. Ansaldi; 5. Di Bella; 6. Mazzucchelli (LEM); 7. Capucci (Kawasaki); (tutti gli altri su KTM).

65 CADETTI: 1. Cerutti; 2. Bazzarello; 3. Crucitti (tutti su KTM).

65 DEBUTTANTI: 1. Stilo; 2. Pelacchi; 3. Italiano (Kawasaki); 4. Perata (Kawasaki);

5. Devoto; 6. Rossi (tutti gli altri su KTM).85 JUNIOR: 1. Spataro; 2. Messina; 3.

Ferraris; 4. Gandolfi; 5. Sega (Kawasaki); 6. mammoliti (Kawasaki); 7. Esposito (tut-ti gli altri su KTM).

85 SENIOR: 1. La Scala (Suzuki); 2. Ta-mai (Kawasaki); 3. Germano (KTM); 4. Pal-ma (KTM); 5. Bacigalupo (KTM); 6. Gian-bruno (Kawasaki); 7. Pianviti (KTM); 8. Molinelli (KTM); 9. Pileio (KTM); 10. Borse-se (Kawasaki); 11. Oliveri (Suzuki); 12. Campello (Kawasaki); 13. Vargiu (Kawasa-ki).

LombardiaSarnico (BG) 15 aprile

Campionato lombardo enduro ma-jor, seconda prova – Organizzatore: M.C. Lago d’Iseo – Direttore di gara: Beniamino Baiguini – Meteo: pioggia

ClassificheELITE: 1. Thomas Oldrati (Fiamme

Oro, Ktm); 2. Manzi (Ktm); 3. Belotti (Ktm); 4. Mangini (Husqvarna); 5. D’Am-brosio (Ktm); 6. Redondi (Ktm); 7. Ferrari (Honda).

MASTER 1: 1. Giorgio Alberti (Mc Co-sta Volpino, Honda); 2. Peli (Yamaha); 3. Gregori (Yamaha); 4. Rossi (Ktm); 5. Cat-taneo (Ktm); 6. Guido (Ktm); 7. Pontiggia (Ktm); 8. Agazzi (Husqvarna); 9. Gaioni (Husaberg); 10. Barberis (Ktm); 11. Gelmi (Honda); 12. Menassi (Yamaha); 13. Beret-ta (Kawasaki); 14. Damiano (Honda).

MASTER 2: 1. Cristian Spreafico (Mc Oggiono, Suzuki); 2. Volpi (Honda); 3. Uberti (Honda); 4. Cambianica (Ktm); 5. Serlonghi (Honda); 6. Balzarini (Ktm); 7. Marelli (Ktm); 8. Epis (Honda); 9. Capelli-ni (Ktm); 10. Coronini (Beta); 11. Poli (Hu-saberg); 12. Gilardi (Ktm); 13. Ghilardi (Gas Gas); 14. Armanini (Beta).

MASTER 3: 1. Carmelo Mazzoleni (Mc Norelli, Ktm); 2. Leoni (Ktm); 3. Savoldel-li (Honda); 4. Rizza (Husaberg); 5. Brioni (Tm); 6. Laini (Gas Gas); 7. Scarafoni (Honda); 8. Dini (Sherco); 9. Giacometti (Gas Gas).

EXPERT 1: 1. Federico Caproni (Mc Cassano Magnago, Honda); 2. Surini (Honda); 3. Fontana (Honda); 4. Mangili (Husqvarna); 5. Cattaneo (Ktm); 6. Bona-fede (Honda); 7. Benedetti (Yamaha); 8. Leite (Ktm); 9. Ferrari (Honda); 10. Minet-ti (Honda).

EXPERT 2: 1. Massimo Grammatica (Mc Costa Volpino, Ktm); 2. Canali (Hon-da); 3. Noris (Ktm); 4. Goldaniga (Suzuki); 5. Cesareni (Kawasaki); 6. Dini (Ktm); 7. Marangoni (Husaberg); 8. Zorzi (Ktm); 9. Polini (Tm); 10. Ghidini (Suzuki); 11. Ma-goni (Yamaha); 12. Pestoni (Husaberg); 13. Salvatore (Ktm); 14. Valsecchi (Ktm); 15. Migliorati (Beta); 16. Zanola (Ktm).

EXPERT 3: 1. Gilberto Liberini (Mc Na-ve, Honda); 2. Bugatti (Gas Gas); 3. Valen-ti (Ktm); 4. Meraviglia (Gas Gas); 5. D’Ad-da (Ktm); 6. D’Amuri (Husaberg); 7. Man-

tovani (Husqvarna); 8. Pesenti (Gas Gas); 9. Pesenti (Honda); 10. Crozi (Gas Gas); 11. Casella (Beta); 12. Bonardi (Tm); 13. Radice (Ktm); 14. Innocenti (Ktm); 15. Ste-van (Gas Gas); 16. Molteni (Husqvarna); 17. Mitelli (Ktm).

VETERAN: 1. Marco Bono (Mc Oggiono, Honda); 2. Franceschetti (Ktm); 3. Mauri (Yamaha); 4. Armanni (Honda); 5. Pagani (Ktm); 6. Ghislandi (Ktm); 7. Chiesa (Ktm); 8. Bonacina (Husaberg); 9. Martinelli (Ktm); 10. Carrara (Honda); 11. Bergama-schi (Honda); 12. Bonomi (Honda); 13. Parigi (Ktm); 14. Caronni (Gas Gas).

SUPER VETERAN: 1. Remo Fattori (Mc Norelli, Suzuki); 2. Martinelli (Honda); 3. Guerini (Ktm); 4. Cecconi (Ktm); 5. Motta (Ktm); 6. Colleoni (Ktm); 7. Uslenghi (Hu-sqvarna); 8. Ongaro (Honda); 9. Pegurri (Ktm); 10. Bianchi (Ktm); 11. Armanni (Ktm); 12. Fumagalli (Ktm); 13. Plebani (Honda); 14. Calegari (Ktm); 15. Ghilardi (Ktm); 16. Arzani (Ktm); 17. Verzelletti (Honda); 18. Corradin (Ktm); 19. Mauri (Ktm); 20. Belussi (Ktm); 21. Paleari (Ktm).

OSPITI 2T: 1. Simone Trapletti (Mc Se-bino, Ktm); 2. Rolli (Ktm); 3. Rizza (Suzu-ki); 4. Corradin (Ktm); 5. Morandi (Yama-ha); 6. Malanchini (Husqvarna); 7. Devec-chi (Ktm); 8. Urgnani (Ktm); 9. Fedriga (Ktm); 10. Wolkow Mutti (Ktm); 11. Ninco (Gas Gas); 12. Sonzogni (Ktm); 13. Filippi-ni (Ktm); 14. Pagliari (Kawasaki); 15. Ghi-slandi (Ktm); 16. Belleri (Ktm); 17. Barba-glio (Husaberg); 18. Patelli (Ktm); 19. Cambianica (Ktm); 20. Caronni (Gas Gas).

OSPITI 4T: 1. Oscar Barbieri (Mc Chie-ve, Kawasaki); 2. Luna (Honda); 3. Bom-belli (Ktm); 4. Carrara (Honda).

VenetoBibione (VE) 9 aprile

Beach Motor Race 2012, seconda prova – Organizzatore: M.C. Bibione – Direttore di gara: Raffaele Sandrin

ClassificheMARATHON: 1. Pievani (Suzuki); 2. Fac-

chin (Husqvarna); 3. Redondi (KTM); 4. Neisser (Kawasaki); 5. Tronconi (Yamaha); 6. Zanzi M. (KTM); 7. Zanzi R. (KTM); 8. Agazzi (Husqvarna); 9. Marotta (Honda); 10. Consolini (Fantic); 11. Strengberger; 12. Zanetti (KTM); 13. Crivellari (KTM); 14. Surini (Honda); 15. Consonni (Honda); 16. Cailotto (KTM); 17. Zanotti (Kawasaki); 18. Trainini (KTM); 19. Panzarin (Yamaha); 20. Wiesner; 21. Antoniazzi (KTM); 22. Rota (KTM); 23. Pedroni (KTM); 24. Terruzzi (KTM); 25. Carnelos (Honda).

COPPIE: 1. Gerini-Martini; 2. Muller- Fantin (Honda); 3. Cominotto-Sant (TM); 4. Tischhart-Musil (KTM); 5. Recchia-Biliato (KTM); 6. Giusto-Mario (Kawasaki); 7. Walze-Korak (KTM); 8. Urgnani-Rolli (KTM); 9. Crivellari-Radioni (Honda); 10. Melandri-Zoppas (Honda-KTM); 11. Zam-paro-Butto (KTM-Honda); 12. Neri-Bettin (Honda); 13. Raffaglio E.-Raffaglio Y. (Honda); 14. Paterno-Azzolin (Honda); 15. Zaccheo-Zoccolan (KTM); 16. Cescon-Sti-mamiglio (Husqvarna); 17. Oliana-Mar-chesin (KTM-Honda); 18. Buiese-Sabbadi-ni (KTM- Kawasaki); 19. Botta-Ghiringhel-li (KTM); 20. Pessina-Meroli (KTM); 21. Mauro- Temporin (Honda-KTM); 22. Cicu-to-Tecli (KTM- Yamaha); 23. Ziosi-Pedria-li (Suzuki-Honda); 24. Wirnsberger (Ka-wasaki-KTM); 25. Tullio-Sant (KTM-Yama-ha); 26. Plozzer- Anastasia (TM-Suzuki); 27. Bisinella- Basso (Yamaha); 28. Mazzo-la-Zanoli (Suzuki- Honda); 29. Della Libe-ra-Zanette (KTM- Honda); 30. Acco-Toma-sella (Yamaha-KTM); 31. Bandolin-Maso (Suzuki-KTM); 32. Gianesi-Fantin (Honda); 33. Pramparo G.- Pramparo A. (KTM); 34. Scubla- Polini (TM).

INTERREGIONALEMARATHON: 1. Neisser (Kawasaki); 2.

Strengberger; 3. Cailotto (KTM); 4. Wie-sner; 5. Antoniazzi (KTM).

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di Beppe GualiniProva novità Borile Multiuso

Prezzo 4700 euro f. c.

Potenza 15 CV (11 kW) a 6200 giri/’

Coppia 1,68 kgm (16,5 Nm) a 5500 giri/’

Peso in ordine di marcia 84 kg

Colori verde militare, sabbia

DATI DICHIARATI

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VictorinoxÈ un peso

piumae ha solo15 cavalli.

È facile, agilee costa poco

Vo’ EuganEo (PD) - “Pure Italian Artisan” è il biglietto da visita sul muro della show room di Borile, a

Vo’ Euganeo. Quando si entra si sento subito il forte odore della passione. Le moto in esposizione sono come model-le in posa che catturano l’attenzione, svelando tutti i loro particolari più se-greti. Ogni dettaglio è una piccola opera d’arte, modellata dalle mani sapienti dell’artigiano. Ma la Multiuso le supera tutte, per originalità. Viene da chiedersi come nasca l’idea di una moto del gene-re.

«Per andare a funghi!» è la risposta del suo papà, Umberto Borile. Ma dietro

questa risposta che può sembrare ec-centrica, c’è l’intuizione del genio che ha captato un’esigenza importante: una moto unica, facile, utilizzabile a 360° ed economica. Infatti la Multiuso è un trompe l’oeil, vi si può vedere una moto da città agile e compatta, una moto fuo-ristrada easy ed una moto da lavoro, che grazie ai suoi accessori può tra-sportare tutto quello che serve.

Ma non va trascurata la parte esteti-ca, che presenta diverse sfaccettature: una moto “artigianale”, “vintage” o “tecnica” con tutti i suoi optional, che decisamente si fa notare e soddisfa la parte esibizionista che ogni motociclista ]

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ha dentro. A questo proposito per soddi-sfare i diversi gusti esistono due livree: una desert sand di colore nero e sabbia ed una military green, nero e verde oliva, più mimetica.

Ma vediamo come funziona. Appena afferro il manubrio e chiudo il cavalletto, mi rendo conto di cosa significa avere tra le mani una motocicletta di soli 84 kg. La posizione di guida è confortevole, le pe-dane al posto giusto, il manubrio suffi-cientemente alto per una postura eretta ma soprattutto, il telaio che fa da serba-toio permette di avere le ginocchia tal-mente vicine tra loro che sembra di es-sere seduti su una mountain bike moto-rizzata. L’interasse limitato, il peso con-tenuto, l’inclinazione del cannotto e l’angolo di sterzo danno la sensazione di cavalcare un giocattolo che si può gesti-re con la massima facilità. Apprezzabile la presenza del kick starter, oltre al co-modo avviamento elettrico, in quanto in fuoristrada è una sicurezza in più. Il ru-more del motore Zongshen di 229,5 cm3 è discreto; all’inserimento delle marce rilevo un cambio dolce e preciso negli innesti.

Affronto un tratto stradale che parte con un allungo ed i 15 cavalli a disposi-zione mi permettono di raggiungere una velocità di poco inferiore ai 100 km/h. Questa è la versione “motoalpinistica”, che significa una rapportatura più corta; con quella stradale si possono raggiun-gere facilmente i 115 km/h. Affronto le prime curve: nessuna fatica a girare, la Multiuso è leggerissima, praticamente un’appendice del corpo che segue tutti i movimenti.

I pneumatici di serie sono da trial, Pi-relli MT 43 Professional, ed il loro com-portamento è in perfetta sintonia con il mezzo. La forcella riesce a copiare di-scretamente le asperità dell’asfalto, no-nostante il mio peso, non proprio conte-nuto, la guida piuttosto irruenta ed i portapacchi montati sul modello che sto provando. Dettagli da tenere in conside-razione.

La scelta coraggiosa di montare due

ammortizzatori da downhill al retrotre-no è una sorpresa. Nonostante la mia diffidenza iniziale, dimostrano di avere sostanza, anche se hanno una taratura un po’ morbida per il mio modo di gui-dare; c’è però la possibilità di aumenta-re il precarico della molla ed il freno idraulico in estensione.

Provo a fare un po’ di frenate vere e le pinze Braking a due pistoncini anteriori e posteriori, hanno una risposta soddi-sfacente, aiutate naturalmente dal peso limitato della Multiuso.

Nel traffico ci si muove con agilità e qualsiasi manovra è consentita senza fatica alcuna. Abbandono l’asfalto per valutare il comportamento in fuoristra-da. Sullo sterrato veloce la Multiuso ha una buona stabilità ed anche nei tratti accidentati affrontati in maniera cattiva il peso ridotto gioca un ruolo fondamenta-le: si è sempre padroni della situazione e con un minimo sforzo si può recupera-re facilmente ogni imprevisto. Ritorna continuamente il paragone alla mountain bike motorizzata.

Nel fuoristrada più tecnico, il raggio di sterzo mi permette di girare fra i filari delle vigne senza manovre, e affrontando discese impegnative scopro l’agilità di una moto da trial. L’erogazione del mo-tore, assecondata dalla buona ciclistica, fa superare con agilità anche rampe ri-pide affrontate a bassi regimi. Il tutto con una facilità estrema ed un dispendio energetico minimo. Con la Multiuso an-che il fuoristradista non esperto può per-mettersi di osare – entro i limiti del ra-gionevole – senza paura perché il peso gioca un ruolo fondamentale nel supera-mento di ostacoli importanti, e se è ne-cessaria un’inversione la si può fare nel-lo spazio di un metro quadro. Il serbato-io ha una capacità di 5 litri che con un consumo dichiarato di circa 31 km/l si-gnifica un’autonomia di 155 km.

In sintesi, la Multiuso è perfetta per chi vuole una moto agile in città, economica nei consumi e nello stesso tempo “origi-nale”. Ideale per i motociclisti neofiti e per chi soffre le selle troppo alte da ter-ra, ma nello stesso tempo divertente per i più esperti. Idonea inoltre per fare fuo-ristrada amatoriale e soprattutto eccel-lente mezzo agile di lavoro, che permet-te di trasportare varie attrezzature grazie agli accessori disponibili. Per giunta pro-posta a un prezzo molto interessante 4700 euro nella versione base.

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Prova novità Borile Multiuso

CI PIACE

ManeggevolezzaPrezzo

Versatilità

NON CI PIACE

Carattere “soft” del motore

Sospensioni morbide

Strumentazione minimalista

IN POCHE PAROLE

SOTTO, LE PIASTRE dI STERzO: SONO mOLTO RIfINITE Ed AbbINATEAd uNA fORCELLA mARzOCCHI.

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La maggiore particolarità del progetto di Umberto Borile è il telaio: un grosso “tubone” lasciato in bella evidenza con an-che funzioni estetiche e di serbatoio, che dà il vantaggio di un considerevole rispar-mio di componenti e quindi di peso. L’inte-rasse è di soli 1270 mm a beneficio dell’agi-lità. L’inclinazione del cannotto di sterzo è di 24°. Le piastre in alluminio sono ricavate dal pieno.

All’anteriore c’è una forcella teleidraulica Marzocchi con steli di 40 mm Ø; la sospen-sione posteriore è cantilever, il forcellone è a doppio braccio e ci sono due ammortizza-tori DH Torch gemellati, posti in posizione avanzatissima, regolabili nel precarico e nel freno in compressione. L’impianto fre-nante è composto da pinze a due pistoncini. All’anteriore c’è un disco in acciaio inox di 220 mm Ø; il disco posteriore è di 200 mm Ø. La ruota anteriore è di 21”, a raggi, con pneumatici tipo trial o dual da 2.75. La ruo-ta posteriore è di 18”, a raggi , con pneuma-tici tipo trial o dual da 4.00.

trasportadi tutto...anche la motosega!

LA TECNICA

La Multiuso è dotata di un motore Zongshen monocilindrico a quattro tempi raffreddato ad aria, con una cilindrata di 229,5 cm3. Eroga una potenza all’albero di 11 kW (15 CV) a 6200 giri e pesa 31 kg. La coppia massima all’albero è di 16,5 Nm a 5500 giri. Poco rumoroso, parco nei consumi ed affidabile, ha caratteristiche ideali per la particolarissima destinazio-ne della Multiuso. L’impianto di scarico con catalizzatore è a doppia camera di compensazione.

La strumentazione offre un display di-gitale con indicazione della velocità, chi-lometraggio totale, spia del folle, frecce e abbagliante.

In fase di omologazione anche il tra-sporto del passeggero.

Numerosi gli accessori, soprattutto sulla versione da lavoro, che sfoggia tre portapacchi (due laterali ed uno anterio-re), una staffa laterale per il trasporto di una motosega ed addirittura il gancio per il traino di un carrello.

IdENTIkITPMoTorEMonocilindrico, quattro tempi, raffreddato ad aria. Cilindrata: 229,5 cm3. Alesaggio e corsa: n.d.. Rapporto di compressione: n.d.. Distribuzione monoalbero a camme in te-sta, due valvole. Alimentazione: carburato-re keihin di 26 mm Ø. Lubrificazione forza-ta a umido. Avviamento elettrico ed a peda-le.PTrAsMIssIoNEPrimaria a ingranaggi, finale a catena. Fri-zione multidisco in bagno d’olio con coman-do idraulico. Cambio a cinque marce.PCICLIsTICATelaio in tubi di acciaio. Sospensioni: ante-riore forcella Marzocchi con steli di 40 mm Ø, corsa ruota n.d.; posteriore cantilever, due ammortizzatori regolabili nel precarico molla e nel freno idraulico in compressio-ne, corsa ruota n.d.. Freni: anteriore un disco Braking di 220 mm Ø, pinze a due pistoncini; posteriore un disco Braking di 200 mm Ø, pinza a due pistoncini. Pneuma-tici Pirelli Pirelli MT 43 Professional: ante-riore 2.75-21; posteriore 4.00-18.PdIMENsIoNIInterasse: 1270 mm. Lunghezza: 2000 mm. Altezza sella: 815 mm. Inclinazione del cannotto di sterzo: 24°. Capacità del serba-toio carburante: 5 litri.

A sINIsTrA dALL’ALTo: gLI AMMorTIzzATorI

posTErIorIdA dowNhILLEd IL MoTorE

zoNgshENdI 229,5 CM3.

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AttualitàLa produzione, le leggi, le novità

INTERNATIONAL Motorcycles S.p.A., controllata dal Gruppo Investindustrial, ha raggiun-

to l’accordo per la vendita di Du-cati Motor Holding S.p.A. ad Audi AG, che fa parte del Gruppo Volkswagen. Anche Hospitals of Ontario Pension Plan, investito-re leader canadese, e BS Inve-stimenti, hanno venduto le loro partecipazioni in Ducati ad Audi AG. L’acquisizione è soggetta all’approvazione da parte dell’Antitrust.

Questa è la sostanza del co-municato che ufficializza l’ac-quisizione. Come vi avevamo anticipato in marzo, il Gruppo Volkswagen (Audi, infatti, è uno dei dodici marchi del colosso tedesco) ora è l’unico proprieta-rio di Ducati. Nei comunicati ufficiali non si parla di cifre. Dal-le informazioni in nostro pos-sesso, sembra che il Gruppo Volkswagen abbia sborsato 860 milioni di euro, pagando anche i debiti di Ducati, che pare fosse-ro di 200 milioni di euro, anche se qualcuno ha perfino parlato di 800 milioni di euro. Comun-que, i numeri non cambiano la sostanza: ora Ducati “parla” te-desco e se c’erano dei debiti, questi sono stati pagati.

Analizzando bene la situazio-ne, l’accordo è convenuto a tutti. Investindustrial ha ottenuto un guadagno, cedendo (bene) un’azienda che produce moto in

un momento in cui il mercato delle due ruote è in forte crisi. Il Gruppo Volkswagen, che aveva dell’utile da investire, ha acqui-stato la “piccola” azienda bolo-gnese (la produzione annua di Ducati è di circa 45.000 moto) che però è conosciuta ed ap-prezzata in tutto il mondo, so-prattutto in mercati “ricchi”. Ducati ha finalmente un pro-prietario con cui si può pianifi-care un futuro importante, un proprietario che ha già dimo-strato di conoscere la formula magica per guadagnare denaro con le auto.

Perché, diciamo la verità, per Investindustrial Ducati era un marchio che andava valorizzato e ceduto. Tradotto: Investindu-strial ha comprato Ducati ad una cifra X, ha fatto in modo che l’azienda arrivasse alla cifra Y per poi venderla. Con il Gruppo Volkswagen la musica dovrebbe cambiare, in meglio. Almeno, osservando gli obiettivi che Audi è riuscita a raggiungere con Lamborghini, si può pensare positivo.

È chiaro che il Gruppo Volk-

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swagen ha acquistato Ducati anche per un discorso di imma-gine, per diventare un antagoni-sta di BMW Motorrad e per dare uno schiaffo morale alla Merce-des (Ducati ha una partnership di marketing con il marchio AMG). Inoltre, ora i costruttori tedeschi potranno fare la voce grossa con la politica per far ri-entrare le moto nel conteggio delle emissioni di CO2 del Grup-po. Va infatti ricordato che le moto sono più “pulite” delle au-to, pertanto produrre automobi-li di grossa cilindrata avendo le moto che “fanno media” sarà più semplice e meno costoso.

INSOMMA, le sfaccettature della vicenda sono molteplici, però ora Ducati può guardare avanti con meno preoccupazio-ni, perché è entrata a fare parte di un Gruppo che potrebbe inve-stire quel che serve per incre-mentare la capacità produttiva (magari sfruttando al meglio le nuove fabbriche all’estero). E, soprattutto, il Gruppo Volkswa-gen ha già disponibile la tecno-logia elettrica, ibrida e chissà

cos’altro... Honda, Yamaha, Su-zuki e Kawasaki (a differenza di Ducati e di molte aziende euro-pee) stanno investendo moltis-simo nelle nuove tecnologie, quindi, quando il mercato cam-bierà, quando le moto equipag-giate con propulsori a combu-stione interna verranno affian-cate da veicoli meno inquinanti, le Case del Sol Levante parti-ranno di nuovo con un vantag-gio. Grazie alla tecnologia del Gruppo Volkswagen, però, ora anche Ducati si potrà preparare al meglio a questa importante sfida. Insomma, ci sono le pre-messe per trasformare un valo-roso combattente di trincea in un pluridecorato generale.

Questo è quello che potrebbe accadere nel settore della pro-duzione. Poi c’è da capire cosa accadrà in Ducati Corse. È infat-ti noto che l’attività racing di Borgo Panigale è in larga parte finanziata dagli sponsor. In teo-ria, ora il Gruppo Volkswagen potrebbe incrementare il bud-get delle corse. Senza dubbio non è un caso che Valentino Rossi abbia deciso di parlare dei problemi della Desmosedici ed attaccare coloro che l’hanno pensata e realizzata proprio in questo periodo. In Ducati gli equilibri, e forse anche gli uomi-ni al comando, potrebbero cam-biare. In Lamborghini questo è accaduto. Quindi tutti stanno cercando di ritagliarsi il loro spazio, di sfruttare al meglio il loro potere, per evitare di essere tagliati fuori dai giochi proprio quando i giochi sembrano di-ventati interessanti...

Riccardo Piergentili

Ducati über alles

È ufficiale:il Gruppo Volkswagenha acquisito l’intera proprietà dell’azienda

pommier in mostra

Arte e foto per lA v7un appuntamento particolare dedicato soprattutto ai guzzisti,tra arte e passione:nello Spazio Broletto 13,lo show room Piaggio in via Broletto 13 a Milano, verranno esposte le immagini scattate da Scott Pommierper la campagna pubblicitaria della nuova Guzzi V7.Il fotografo canadese, vincitore del prestigioso PDN Photo Award, ha realizzato gli scattisulle rive del Lago di Como. L’esposizione resterà aperta fino al 7 maggio, dal lunedìal venerdì, dalle 10 alle 19.

Dopo aver rinnovato la linea racing con il pneumatico R10, la Bridgestone presenta l’S20, che progressivamente sostitu-irà il Battlax BT 016-Pro. È una copertura adatta ad un utilizzo stradale, che può essere usata anche in circuito. Le S20 ga-rantiscono un buon grip anche a freddo e, comunque, rag-giungono velocemente la cor-retta temperatura di esercizio. La carcassa delle S20 impiega la tecnologia a cintura mono-

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per la strAdA e per la pistaBridgestone s20

spirale già vista sul BT 016-Pro, unita alla tecnologia HTSPC (High Tensile Super Penetrated Cord), che aumen-ta l’area di contatto al suolo a tutti gli angoli di piega. Sia l’anteriore che il posteriore so-no a mescola differenziata: dura al centro, morbida ai lati. Il nuovo profilo è progettato con scanalature in grado di drenare in modo ottimale l’ac-qua in caso di pioggia e di ga-rantire un’usura costante del battistrada.

Come detto, è sorprendente la rapidità con cui le S20 entra-no in temperatura, caratteri-stica che le distingue dalla concorrenza. A caldo trasmet-tono molta sicurezza: il grip offerto è elevato, non come quello delle gomme in mesco-la, ma comunque ottimo per dei pneumatici omologati per l’uso stradale. Le S20 garanti-scono una buona agilità, sia alle seicento che alle più pre-stanti mille, e danno un’ottima percezione di ciò che accade. Durante l’inserimento in curva, le S20 trasmettono feeling ed accompagnano velocemente la moto in piega. Dipende dal profilo della gomma, che in questo caso ha una “V” piutto-sto aperta, per garantire più stabilità e comfort. Il posterio-re garantisce sempre un otti-mo grip ed allo stesso tempo anche una gradevole sensazio-ne di agilità. Regolare anche l’usura: abbiamo percorso più di duecento chilometri ad alto ritmo in pista, prima di avverti-re un calo prestazionale, ma comunque con un battistrada ancora in ottime condizioni.

Franco Zenatello

il pCX anChe 150L’HonDa PCX 125 è uno scooter che ha generato una certa

sorpresa alla sua apparizione, per la linea originalee l’estrema economicità. Sono caratteristiche che gli hanno

garantito un buon successo a livello europeo e adesso arriva anche nella versione di 153 cm3: il carattere è lo stesso

ma l’aumento di cilindrata consente l’accesso a tangenzialie autostrade, oltre a

qualche cavallo in più: siamo passati da 11,3

(8,3 kW) a 13,6 (10 kW). Naturalmente è stato mantenuto il sistema

Stop&Start per non sprecare carburante

nelle soste. Ancora da definire il prezzo.

in promozione

KtM 350 sX-f col Kit eXtrAFino al 29 giugno c’è qualcosa in più per chi acquista una KTM 350 SX-F,la moto con cui Tony Cairoliha vinto due mondiali MX1:in omaggio un impiantodi scarico Akrapovic completo in titanio e lo “User Setting Tool”, lo strumento che permette di intervenire sulle mappature della centralina EFI. Il kit ha un valore di 1860 euro. La moto è in vendita – compreso il kit – al prezzo speciale di 7800 euro,con 6 mesi di garanzia.

Le nuove S20,che prendonoiL poStodeLLe battLax bt 016-pro,hannoun buon grip ed entrano Subito in temperatura.Sono adatteaLLe 600 come aLLe 1000.

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MotolandiaManifestazioni, viaggi e turismo

da venerdì 18 a domenica 20 maggio la cittadina di Lido di Fano ospiterà la sesta edi-zione di “Sapori e motori”. Ric-co il programma delle iniziative: musica, spettaco-li e soprattutto la presenza di scu-derie e club uffi-ciali del mondo a due e quattro ruo-te. L’evento ospite-rà i raduni ufficiali di Harley Davidson e Ducati e ci sarà persino una Ferrari di F1 che offrirà una simula-zione di pit-stop. Non manche-

ranno, poi, i collezionisti, per una rassegna di miti d’epoca e pezzi unici, con una speciale s e - zione dedicata ai

chopper e ai “Ma-de in USA”. Nuova l’area “Green”, con le ultime no-vità in materiale di energie alter-native e consumi, mentre i nume-rosi punti di ri-storo offriranno la possibilità di assaggiare le specialità regio-

nali. Ingresso libero. Per info: www.saporiemotori.it

sapori e motoriL’evento a Fano Lido

donne e

moto

ri La dura vitadeL tester

vorrei vedere voi a far questa vita: ogni giorno, prima del test, la testa mi viene staccata e lasciata cadere da circa 40 cm di altezza, sbam! A cosa serva un avvio così cruento non mi è dato saperlo, ma sappiate che sono tante le volte in cui preferirei timbrare il cartellino. Conclusa la calibrazione, testa e collo mi vengono riattaccati e sbatacchiati avanti e indietro per vedere se resistono. Inutile dire che dopo tutti questi anni qualche problema alla cervicale è il minimo, ma a quelli che conducono il test la cosa poco importa, con il mal di collo sembro più umano, dicono. Finito qui, mi pren-dono a manganellate le ginocchia, poi con un gigantesco pendolo vengo colpito in pieno petto per saggiare la flessibi-lità delle mie costole. A questo punto sono pronto: nemmeno ho iniziato a lavorare e già sono a pezzi, ma anche questa è una cosa che mi rende più umano, dicono.

Finalmente un momento di tregua: posso indossare il completino giallo d’ordinanza. A molti dei miei soci quel giallo non piace granché, ma a me, sarò sincero, dà una certa allegria. Mi vengono attaccati un mucchio di fili, mi vengono applicate sacche di vernice colorata qua e là, vengo fatto accomodare in auto senza cintura di sicurezza allaccia-ta e senza airbag e inizia il mio lavoro vero e proprio.

Oggi, per dire, sono stato scaraventato contro un muro a 60 km orari in sbandata, con un camion che stava per travol-germi a 80 km all’ora (un colpo di sonno dell’autista, un mio collega di test, non un camionista vero) per ben 37 volte. Mi si è staccata la testa, mi si sono rotte tutte le dita dei piedi, ho perso un braccio e ho vomitato quello che avevo mangia-to all’autogrill, e naturalmente per 37 volte sono morto.

Ora non è che voglia dire che quelli non sanno fare bene il loro mestiere, ma non è che ci voglia un cervellone per capi-re che a schiantarsi a 60 all’ora contro un muro senza cintu-re si muoia. Magari il dubbio può restare lì per le prime 10, 15 volte, ma dopo ci arrivo persino io e io, per dire, un cer-vello nemmeno ce l’ho. Comunque ho questa fortuna: ogni volta che mi spezzo qualcuno mi rimette insieme, e si rico-mincia. Certe volte è perfino divertente, io sono lì con le dita spappolate e la testa aperta e loro prendono appunti e mi dicono: bel lavoro ragazzo. Altre volte mi danno delle stellet-te e tutti festeggiano le mille vite che la mia 37esima morte quotidiana ha salvato.

Stamattina, dopo 22 anni di onorata carriera, finalmente mi hanno messo accanto una signora. Questa è tua moglie, mi hanno detto, e io, che l’ho sempre pensato, mi sono detto che bello qualcuno con cui schiantarsi d’amore. Ci hanno preparato e ci hanno lanciato contro un treno merci che non ci ha visto per colpa di una sbarra difettosa del passaggio a livello. Non sono molte le cose che ricordo di quello schian-to. Ma una cosa sì: la sua mano che prendeva la mia, sussur-rando qualcosa tipo tienimi stretto, amore mio. Ha detto così, lo giuro, e per la prima volta mi è venuto da piangere. E pensare che io un cuore nemmeno ce l’ho.

Laura Cattaneo

Campione di incassi negli anni ’80, Top Gun, interpretato da Tom Cruise, narrava della guerra fredda aerea, con scontri tra F14-Tomcat americani e Mig russi. A distanza di qualche lustro, ecco ora la versione videoludica di quel film che consente di pilotare 14 tipi di jet, compresi i più moderni caccia invisibili, in 15 missioni adrenaliche ambientate ai giorni nostri. Ogni aereo è personalizzabile con decalcomanie e verniciature e, ovviamente, con un intero armamentario di offesa

e difesa. Buona la grafica, accettabile il modello fisico. “Top Gun: Hard Lock” è disponibile nelle versioni per X360, PS3 e Pc Windows.

Multimedia

FANO LIDO 18-19-20 MAGGIO 2012

Incoming Fano

Arma deiCarabinieriPolizia

di Stato

Corpo Nazionale

dei Vigili del Fuoco

Provincia di

Pesaro e UrbinoComune di Fano

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PPiemontedomenica 29 aprilemotoraduno nazionale del monfer-rato a casale monferrato (al) M.C. Daredevils, tel. 0142806832, fax 0142590006, www.daredevils.it, email [email protected]

martedì 1 maggiomoto regolarità città di arona (no), ritrovo presso l’oratorio di mercu-rago ore 7,30 Pro loco Arona, tel. 349-4911926, 335-227116, fax 0331-965469,

PLombardiasabato 28 aprilemotoconcentrazione d’eccellenza “adlertreffen” a spiazzi di gromo M.C. M.A.S., tel. 02-99055533, fax 02-99488696; 337-343828, www.mcmas.it, email [email protected]

martedì 1 maggioraduno internazionale moto ariel ad Uboldo (mi) A.M.I., tel. 02-96702789, www.arielmotorclubitalia.it, email [email protected]

PFriuli V. Giuliadomenica 29 aprilemotoincontro a Fagagna (Ud) moto-mas, www.motomas.it,

PVenetosabato 28 - domenica 29 aprileWeek-end moto morini a sovicille (si) M.C. Pompone, tel. 0423-53250, 0423-538933, fax 0423-538933, www.pompone.com, email [email protected]

PEmilia Romagnasabato 28 aprile - martedì 1 maggiomototour internazionale d’eccellen-za 3 nazioni italia-slovenia-croazia. partenza da gradisca d’isonzo (Ud) M.C. A. Sgarzani Canonici, tel. 333-7104122, 338-4350921, 0543-86387, fax 0543-403154, www.fmiforlice-sena.it, email [email protected]

domenica 29 aprilemotoraduno d’epoca città del trico-lore a all’aeroporto di reggio emilia (re) M.C. Crostolo, tel. 0522-323155, 338-7639508, fax 0522-323155, www.crostolo.it, email [email protected] gran prix legends circuito di molinella (mo) Gas Racing Team Mo-linella, tel. 335-6924070, email [email protected]

PToscanavenerdì 27 - domenica 29 aprileexpo motori a ospedaletto (pi) expo motori, www.expomotori.com,

martedì 1 maggioreggello motorfest a reggello (Fi) M.C. Rooar Reggello, c/o Caffè l’In-contro , Reggello (FI), tel. 055-868110, 333-7068180, 348-7336453, www.ro-oarreggello.com, email [email protected]

PMarchesabato 28 - domenica 29 aprilemotoraduno d’eccellenza città di recanati (mc) M.C. Franco Unci-ni, Capo Boario N°1, Recanati (MC), tel. 071-7574930, 347-3060089, fax 071-7574930, sito www.motoclub-francouncini.it, email [email protected]

domenica 29 aprilemotoincontro a Fermo (Fm) M.C. Monterosato, tel. 0734-621966, 345-5303018, fax 0734-922102 , www.monterosato.com, email [email protected]

PPugliasabato 28 - domenica 29 aprilemondo moto guzzi a santa maria di leuca (le) , http://www.motoguzzi-worldclub.it/, email [email protected]

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Basilicatasabato 28 - domenica 29 aprilemotoconcentrazione d’eccellenza “ai confini tra terra e mare” a maratea (pZ) M.C. Gli Angeli, tel. 328-8353032, 338-5235576, 333-4497016, 320-8669346, www.mcgliangeli.it, email [email protected]

Sardegnasabato 28 - lUnedì 30 aprilecavalcata del sole in sardegna, ritro-vo a san teodoro (ot) M.C. Bike Villa-ge, tel. 339-2482577, www.bikevillage.it, email [email protected]

domenica 29 aprilemountain trial a gonnesa M.C. MCM Gonnesa, tel. e fax 0781-45938, 349-8474761, 328-2515722, www.moto-clubgonnesa.it, email [email protected] a sestu (ca) M.C. KNN1 Sestu Bikers, , tel. 348-8001329, www.knn1.it, email [email protected], [email protected]

sabato 28 - domenica 29 aprilemotocavalcata del ponte a narcao-rosas (ca) M.C. Lancia Sassi, Via Carbonia 69, Narcao tel. 3498474761, email [email protected]

Radunifino al primo maggio

a cussignacco

50 anni di moto graZie all’impegno dei soci del moto club Morena, aprirà il 28 aprile a Cussignacco di Udine la mostra “50 anni di moto”. Fino a martedì primo maggio sarà possibile, in via Veneto 164, apprezzare moto d’epoca risalenti al periodo che va dal 1900 al 1950, alcune prestate per l’occasione dal museo Tonutti di Remanzacco e dal club friulano Veicoli d’epoca. Saranno esposti anche due pezzi piuttosto rari: una Norton del 1923 con cui ha corso Tazio Nuvolari, e una Bianchi del 1913. L’ingresso alla mostra, che sarà aperta dalle ore 10 alle ore 20 , è gratuito ed è anche possibile prenotare visite guidate al numero 338-3975506.

a galatina (lE)

si ballala tarantadal 4 al 6 maggio è in programma il raduno “Città di Galatina, la taranta”, valido anche come prima prova del trofeo Turismo Sud Italia. Preparati con accuratezza gli itinerari turistici, oltre che un apposito mototour enogastronomico per gustare le prelibatezze salentine. Per info: www.motoclubchirone.it, tel. 328-1960444.

18 lE tappE

suzuki tour in italia è già partita l’iniziativa Suzuki che nel corso del 2012 permetterà di testare gratuitamente su strada la gamma delle moto della Casa giapponese. Per partecipare è sufficiente prenotare on line il test-ride presso la sede più vicina e presentarsi all’appuntamento con l’abbigliamento appropriato, il proprio casco e la patente di guida in corso di validità. I prossimi appuntamenti sono: il 28 e 29 aprile presso l’autodromo di Monza e il 5 e 6 maggio all’autodromo di Magione. Per info: www.suzikitour.it.

nEllE marchE

quad e non solo si svolgerà a Fano dal 28 aprile al primo maggio a Fano, presso la zona Lido, la nona edizione del SuperQuadShow, kermesse nazionale completamente dedicata agli Atv. Saranno quattro giorni intensi di gare ed esibizioni a margine di una vasta area espositiva. Nelle giornate del 29 aprile e del primo maggio il meglio del quad racing tricolore toccherà il suo culmine con la tappa fanese del campionato italiano Quadcross FMI, giunto alla sua seconda gara stagionale.

vicino bologna

desmo storyinauguraverrà inaugurata il 28 aprile “Desmo story”. La mostra si terrà al Museo della Valle dell’Idice (via croce di Prunaro 21) a Budrio, proprio alle porte di Bologna. Resterà aperta il primo fine settimana di ogni mese, fino a novembre, con esclusione dei mesi di luglio e agosto. Per informazioni si può consultare il sito www.museodellavalledellidice.it.

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genio e follia di tony l’ americanolaureato all’università West lafayette dell’indiana, ha messo i pannelli solari a una vecchia Suzuki

NON RICORDO se anche all’Università dell’Indiana ho dormito a sbafo ospite di qualche gruppo di studenti caciaroni. Durante i miei numerosi coast to coast negli States, quasi una decina, usavo spesso questo metodo risparmia denari.

Funziona così: si raggiunge il primo campus a tiro, si mette la moto stracarica in bella evidenza nelle zone più ad alta densità di fancazzisti e appena qualcuno incuriosito ti chiede informazioni su cosa fai, gli snoccioli con delizioso accento italiano le tue mirabolanti imprese a due ruote. Poi, con la tipica faccia da tolla del giramondo vaccinato, metti lì se per caso conosce qualcuno con un divano o un pavimento per dormire. Uno dei requisiti è avere sotto i trent’anni. L’altro è mostrare un look in sintonia all’ambiente. Fanno punteggio occhiali da secchione, buttare qua e là ogni tanto qualche parola un po’ più erudita di “fucking” o “give me five” e non ruttare al tavolo del fast food. Almeno non in presenza femminile. Preambolo a parte, la Purdue University è istituzione

ultracentenaria che si trova nella città di West Lafayette, stato dell’Indiana appunto, specializzata in scienze e tecnologie, anche quelle nane. Vi ha insegnato perfino Armstrong. Non il nero trombettista re del jazz, ovviamente, ma Neil, il primo astronauta sulla Luna.

Ed è proprio qui che si è da poco laureato brillantemente in fisica il ragazzo che vedete nella foto. Con quella sua faccetta un po’ nerd, la capigliatura a padella da Archimede Pitagorico ed il pizzo di pelo rosso vagamente caprino e molto mormone, da bravo figlio di farmer del midwest, svezzato tra campi di mais e robuste porzioni di apple-pie. Tony Coiro, soprannominato “Danger” (pericolo), qualche anno fa ha comprato per 50 dollari su eBay una vecchia Suzuki del ’78 e con altri 2500 bigliettoni l’ha trasformata nella prima moto al mondo ad energia solare. Poi non venitemi a dire che non si spende sul futuro. Su YouTube circolano pure dei video in cui si vede il veicolo in azione, non certo sulla pista casalinga di Indianapolis ma comunque in movimento, che già mi pare un risultato sorprendente. Lo si ammira coi suoi pannelli motorizzati che s’alzano e s’abbassano secondo necessità, la sella e le ruote più o meno normali e quell’ipertrofia di fili al posto di dove dovrebbe esserci un serbatoio (ormai ovviamente inutile), che fa impallidire qualsiasi idea di treccia dei cavi a cui possiamo essere abituati.

Quest’affare raggiunge circa i 60 chilometri all’ora e percorre 35 chilometri a carica. Poi va riaffidato ai raggi solari. Nel frattempo ci si può concentrare sulla foto ufficiale, che consegna il nostro eroe alla gloria eterna dei posteri e possibilmente all’interesse di qualche investitore.

Tony Coiro, braccia conserte e piede volitivo sul casco, quasi novello Armstrong, guarda in alto orizzonti ambiziosi. Il riquadro d’asfalto butterato che calca sotto ai piedi può infatti ricordare un pezzo di superficie lunare. Vicino c’è anche il modulo per l’allunaggio. Con le gomme Brigstone rifinite in vernice bianca, secondo il vezzo americano.

Qui la ex Suzuki, più che una moto, sembra una cavia vivisezionata con crudeltà, un enorme coleottero fantascientifico pronto al salto, con le sue argentee alette solari aperte. «È come cavalcare un tappeto magico», riferisce il nostro “Danger” che ha già allo studio un nuovo modello da cento cavalli, capace di viaggiare a 160 km l’ora. Certo, un personaggio.

Tony Coiro posa Con la sua CreaTura doTaTa di pannelli solari. la suzuki del ‘78 raggiunge i 60 km/h e ha un’auTonomia di 35 km. è già in CanTiere un’alTra Trasformazione molTo più performanTe.

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Page 47: Motosprint 17

motosprint

96

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Starlane rilascia il nuovo Ste-alth GPS-3X, dotato di GPS a 10Hz come il predecessore, è in assoluto il più piccolo e compatto cronome-tro con GPS integrato,ma con ca-ratteri di ben 10mm. per garantire la massima leggibilità senza di-strarre il pilota nella guida. E’ il risultato di 6 anni di successi dopo che Starlane, per prima in assoluto già nel 2006, ha proposto cronome-tri con GPS integrato con scarico dati bluetooth che hanno dettato un nuovo standard imitato dai con-correnti con diversi anni di ritardo. Su richiesta degli utenti, che supe-rano ormai diverse decine di mi-gliaia nel mondo, per la massima praticità, è stato abbandonato il bluetooth ora sostituito dallo sca-rico dati su chiavetta usb, questa soluzione,oltre a non richiedere alcuna configurazione del PC, è ideale per scaricare i dati e impo-stare i traguardi anche senza por-tare il PC in pista nei track days. Stealth ha anche la nuova funzione S.E.P.L.A. (Starlane Enhanced Pre-cision Laptiming Algorithm): un nuovo algoritmo di calcolo del tem-po che consente livelli di precisione elevatissimi anche in condizioni in cui possano esserci alcune anoma-lie nel segnale GPS. Un’altra fun-zionalità unica è la SAFD (Starlane Automatic Finish line Detection). Attivando tale funzione sarà possi-bile entrare in circuiti sui quali non si è mai impostata la linea del tra-guardo e Stealth GPS-3X la inseri-rà automaticamente dopo il com-pletamento del primo giro di pista senza la necessità di premere al-cun tasto durante la guida. Altra novità sono i tasti in morbido silico-ne par una migliore sensibilità, anche con i guanti, che non è otte-nibile con i normali pulsanti in ri-lievo a pannello. Il software Digira-ce-MMX, scaricabile gratuitamente dal sito, che consente il confronto delle traiettorie di pista, riconosce-rà automaticamente la vostra chia-vetta USB e le sessioni scaricate. Stealth GPS-3X è ampliabile con il modulo di espansione CAN-BUS opzionale che consente l’acquisi-zione da sensori esterni (es. acce-leratore, marcia, RPM, ecc.), tra-sformando così il vostro cronome-tro in un vero e proprio sistema di acquisizione dati. Memoria 999 giri e 99 sessioni. Garanzia 2 anni. Tut-te le informazioni sui prodotti GPS sono disponibili su www.starlane.com anche per contatti commer-ciali come rivenditori.

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Page 48: Motosprint 17

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PCross28 aprileMondiale - Supercross aMa a Salt lake City (USa) AMA tel. +1-614-8561900, fax +1-614-8561920, www.amadirectlink.com, email [email protected], [email protected]

28 - 29 aprileMondiale - Campionato MX1 e MX2 a Fermo (FM) M.C. Monterosato, tel. 0734-621966, 345-5303018, fax 0734-922102, www.monterosato.com, email [email protected] - Campionato Sud europa a Gevgelija (Macedonia) Motor Federa-tion of Macedonia, tel. 38.92-6090733, 38926090734, www.mfm.com.mkeuropeo - Campionato MX Open a Kiev (Ucraina) Kyiv Region Motosport Fede-ration, tel. 380-44-455-67-35, fax 380-44-455-60-80, [email protected]

29 aprileCampionato piemontese a Fara Nova-rese (NO) M.C. Tiger Fara, tel. 0321-829673, 339-2410657, fax 0321-84069, email [email protected] ligure e gara interregio-nale a Trofarello (TO) M.C. Sciarbora-sca, tel. 347-0177069, 339-7247489, www.mcsciarborasca.it, email [email protected] Barzaghi (gara interregionale) a Bosisio parini (lC) M.C. Parini, tel. 031-865424, 031-876196 crossodromo, fax 031-865424, www.motoclubparini.it, Campionato veneto a porto Viro (rO) M.C. Porto Viro, tel. 0426-320882, fax 0426-365749, www.pubblysystem.it, email [email protected] sardo a Tempio pausania (SS) M.C. Polisportiva Città di Tempio Pausania, via Lentini 6, Tempio Pau-sania (OT), tel. 079-4920400, email [email protected]

1 MaGGiOitaliano - Campionato italiano mini-bike cross a pisa FX Action, tel. 0584-

267095, 338-7830809, fax 0584-267095, www.fxaction.it, email [email protected] Friuli Venezia Giulia a Cordenons (pN) M.C. Fanna, tel. 0427-77038 (348-3392669, 335-8027713), fax 0432-900456, email [email protected], [email protected] Sud italia a Belsito (rC) M.C. Tirreno, tel. 340-7314117, email [email protected] supercampione e Mx epoca sport ad armeno (NO) M.C. U.S. Arme-niese, tel. 0322-900715 339-1473259)Campionato Top rider a paese M.C. Paese, tel. 335-1217876, 0422-959034, fax 0422-470411, [email protected] emiliano romagnolo a le-signano de’ Bagni (pr) M.C. Parma, tel. e fax 0521-460063, www.motoclubpar-ma.it, email [email protected] minicross emilia-roma-gna, Marche, Toscana e Umbria a Sas-sofeltrio (pU) M.C. Valconca Fratte, tel. 0541-974578, fax 0541-974614, email [email protected] interregionale a rignano Flami-nio (rM) M.C. Rignano Flaminio, tel. 0761-508032, fax 0761-507769, www.mcrignanoflaminio.it, email [email protected] lombardo a Malpensa (Va) M.C. MV Gallarate, tel. 393-9410188, 340-8816857, fax 0331-731153, www.motoclubmvgallarate.it

PEnduro28 - 29 aprileitaliano - Campionato major a Bob-bio (pC) M.C. Bobbio, tel. e fax 0523-936905, email [email protected]

29 aprileCampionato minienduro piemonte e liguria e gara interregionale a Cairo Montenotte (SV) M.C. Cairo Monte-notte, tel. 019-502098, 335-6226552, fax 019-502098, www.motoclubcairo.it, email [email protected] tCampionato enduro country ad am-pezzo (UD) Moto Club Carnico, tel. 0433-44290, fax 0433-44290, www.mo-toclub-carnico.it, email [email protected] campano a Brienza (pZ) M.C. Città di Brienza, tel. 338-8503829, 328-6262520, www.brienzamotoclub.it, email [email protected] minienduro Triveneto a Civezzano M.C. Civezzano, tel. 0461-857017, 349-3648370, fax 0461-857017, www.mccivezzano.it, email [email protected], [email protected]

PTrial28 - 29 aprileMondiale - Campionato trial a le Brasse (Francia) FFM 74, tel. +33-1-49237700, fax +33-1-47000837, www.ffmoto.org, email [email protected]

29 aprileCampionato piemontese a Campo Ca-navese (TO), prima prova Moto Club Casalborgone, telefono 011-9174262, fax 011-9174262, www.mccasalbor-gone.com, email [email protected] marchigiano a Fermigna-no (pU) Moto Club Fermignanese, te-lefono 0722-333034, 335-7481652, fax 0722-333034, [email protected] ligure a Cravasco di Cam-pomorone (Ge) M.C. Della Superba, tel. 340-7378194 fax 010-784088, www.motoclubdellasuperba.it, [email protected] lombardo a Darfo Boa-rio (BS) M.C. Dynamic Trial, , tel. 335-6358663, fax 0364-466555, email [email protected] triveneto a Cimone (TN) M.C. Trento, tel. e fax 0461-915666; 347-2994990, www.motoclubtrento.it, email [email protected]

1 MaGGiOTrofeo Master Beta a Crodo (VB) Mo-toclub Domo 70, telefono e fax 0324-45056, 335-8332750, www.motoclub-domo70.it, email [email protected]

PSpeedway28 aprileMondiale - Gp polonia a lezno, secon-da prova BTZ Polonia, tel. e fax +48-52-5830030, www.btzpolonia.pl, email [email protected]

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PQuad29 aprileitaliano - Campionato quadcross a Fano (pU), solo classe QX1 M.C. Three Eyes, tel. 0721-854653, 857413, www.quadcross.it, [email protected]

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