Motori costruita per le auto, non per le persone. Il nostro

16
Lunedì, 15 Maggio 2017 www.corrieredelmezzogiorno.it Motori STORIE, EVENTI, PASSIONI V iviamo in un Paese in cui il sistema complessivo dei trasporti è basato sull’au- tomobile e sulle strade. Oltre l’80% degli italiani usa l’auto per spostarsi e il 60% degli sposta- menti abituali non supera i 5 chi- lometri. Le nostre città sono più a misura d’auto che di persone. Spesso i marciapiedi, stretti e pie- ni di pali della segnaletica o dei se- mafori, non sono neppure confor- tevoli per essere percorsi a piedi e le nostre piazze, da luoghi di ag- gregazione sociale sono diventate parcheggi. Per non parlare del- l’inaccessibilità delle nostre città da parte di cittadini con ridotte ca- pacità motorie. Riorganizzare l’intero sistema dei trasporti urbani e metropolita- ni non vuol dire soltanto realizza- re parcheggi di interscambio op- pure introdurre veicoli a carbu- ranti puliti che, se contribuiscono a limitare le emissioni inquinanti in atmosfera provenienti dai gas di scarico non risolvono il proble- ma dell’incidentalità stradale che costa alla collettività, in Italia, cir- ca 30 miliardi di euro l’anno, del consumo di suolo per la realizza- zione di infrastrutture viarie, della sedentarietà e dell’obesità anche infantile per la mancanza di attivi- tà motoria. Riequilibrare le varie modalità di trasporto ormai di- venta una necessità per riconqui- stare vivibilità e salute pubblica. Mobilità sostenibile vuol dire, quindi accettare la scommessa di creare le condizioni per fare in modo che nelle nostre città gli spostamenti brevi, specie quelli casa-scuola e casa lavoro fino a 5-6 chilometri, che corrispondo- no a quasi la metà degli sposta- menti complessivi, siano assolti a piedi e in bicicletta, per una quo- ta modale fino al 30% e che sia po- tenziato il trasporto pubblico e che siano lanciate tutte le nuove consentire la distribuzione delle merci, specie nei centri urbani, con le cargo-bike. Il ripensamento della mobilità di persone e merci ci viene peral- tro pure sollecitato dalle Linee Guida europee sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile appro- vate nel 2014 dalla Direzione Ge- nerale per la Mobilità e i Trasporti della Commissione Europea che hanno indotto la Regione Puglia, in attesa dell’emanazione di nor- me italiane di riferimento, a do- tarsi di proprie Linee Guida re- gionali a supporto degli enti loca- li. Per tale ragione abbiamo sotto- scritto con Euromobility un protocollo di intesa e insieme, il 18 e il 19 maggio prossimi orga- nizziamo a Bari la prima Confe- renza Nazionale sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (Citta- della della Cultura, Via Pietro Oreste, 45). continua a pagina 3 La mobilità a misura d’uomo Sul web Questo numero di Motori è consultabile anche online sul sito www.corrierede lmezzogiorno.it di Gianni Giannini forme di mobilità collettiva come il bike sharing, car sharing e car pooling e che l’integrazione mo- dale bici e trasporto collettivo sia potenziato sia con il trasporto delle bici a bordo che con la rea- lizzazione di nuove velostazioni oltre quella già aperta al pubblico a Bari insieme alle FAL un anno fa. Inoltre che, al pari che in altre città europee anche in Puglia ven- gano introdotte iniziative a sup- porto della cycle logistics per I piani della Regione La rete dei trasporti è costruita per le auto, non per le persone. Il nostro impegno per cambiarla

Transcript of Motori costruita per le auto, non per le persone. Il nostro

Lunedì, 15 Maggio 2017 www.corrieredelmezzogiorno.it

MotoriSTORIE, EVENTI, PASSIONI

V iviamo in un Paese in cui ilsistema complessivo deitrasporti è basato sull’au-tomobile e sulle strade.

Oltre l’80% degli italiani usa l’autoper spostarsi e il 60% degli sposta-menti abituali non supera i 5 chi-lometri. Le nostre città sono più amisura d’auto che di persone.Spesso i marciapiedi, stretti e pie-ni di pali della segnaletica o dei se-mafori, non sono neppure confor-tevoli per essere percorsi a piedi ele nostre piazze, da luoghi di ag-gregazione sociale sono diventateparcheggi. Per non parlare del-l’inaccessibilità delle nostre cittàda parte di cittadini con ridotte ca-pacità motorie.

Riorganizzare l’intero sistemadei trasporti urbani e metropolita-ni non vuol dire soltanto realizza-re parcheggi di interscambio op-pure introdurre veicoli a carbu-ranti puliti che, se contribuisconoa limitare le emissioni inquinanti

in atmosfera provenienti dai gas di scarico non risolvono il proble-ma dell’incidentalità stradale checosta alla collettività, in Italia, cir-ca 30 miliardi di euro l’anno, del consumo di suolo per la realizza-zione di infrastrutture viarie, dellasedentarietà e dell’obesità ancheinfantile per la mancanza di attivi-tà motoria. Riequilibrare le varie modalità di trasporto ormai di-venta una necessità per riconqui-stare vivibilità e salute pubblica.

Mobilità sostenibile vuol dire,quindi accettare la scommessa dicreare le condizioni per fare inmodo che nelle nostre città glispostamenti brevi, specie quellicasa-scuola e casa lavoro fino a5-6 chilometri, che corrispondo-no a quasi la metà degli sposta-menti complessivi, siano assolti apiedi e in bicicletta, per una quo-ta modale fino al 30% e che sia po-tenziato il trasporto pubblico eche siano lanciate tutte le nuove

consentire la distribuzione dellemerci, specie nei centri urbani,con le cargo-bike.

Il ripensamento della mobilitàdi persone e merci ci viene peral-tro pure sollecitato dalle Linee Guida europee sui Piani Urbanidella Mobilità Sostenibile appro-vate nel 2014 dalla Direzione Ge-nerale per la Mobilità e i Trasportidella Commissione Europea che hanno indotto la Regione Puglia,in attesa dell’emanazione di nor-

me italiane di riferimento, a do-tarsi di proprie Linee Guida re-gionali a supporto degli enti loca-li. Per tale ragione abbiamo sotto-scritto con Euromobility unprotocollo di intesa e insieme, il18 e il 19 maggio prossimi orga-nizziamo a Bari la prima Confe-renza Nazionale sui Piani Urbanidella Mobilità Sostenibile (Citta-della della Cultura, Via PietroOreste, 45).

continua a pagina 3

La mobilità a misura d’uomo

Sul webQuesto numero di Motori è consultabile anche online sul sito www.corrieredelmezzogiorno.it

di Gianni Giannini

forme di mobilità collettiva comeil bike sharing, car sharing e carpooling e che l’integrazione mo-dale bici e trasporto collettivo siapotenziato sia con il trasportodelle bici a bordo che con la rea-lizzazione di nuove velostazionioltre quella già aperta al pubblicoa Bari insieme alle FAL un annofa. Inoltre che, al pari che in altrecittà europee anche in Puglia ven-gano introdotte iniziative a sup-porto della cycle logistics per

I piani della RegioneLa rete dei trasporti è costruita per le auto, non per le persone. Il nostro impegno per cambiarla

BA2 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Maggio 2017 BA3

Innovazione Lavorare nel mondo dei motori ha il suo fascino. Thales Alenia Space e la Lamborghini sono le aziende più «amate» dagli italiani e per questo sono tra le vincitrici del Randstad Employer Brand 2017, riconoscimento assegnato in base alla ricerca di Randstad, secondo player al mondo nei servizi per le risorse umane che ha intervistato un campione di 5000 persone chiedendo «Dove vorresti lavorare?». Thales Alenia Space è risultata l’azienda italiana più attrattiva come datore di lavoro da parte dei potenziali

dipendenti, con il 66% delle preferenze. Al secondo posto Automobili Lamborghini, con il 63% di preferenze, risultando la più attrattiva in particolare per “buona reputazione». «Siamo convinti - dice Umberto Tossini, Chief Hr Officer di Automobili Lamborghini - che la passione, l’impegno e la professionalità delle nostre persone siano la via principale per raggiungere l’eccellenza e per questo investiamo costantemente nella loro crescita e nel loro benessere». (p. c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GiovaniLamborghini Thales Alenia Space le più amate

Assicurazionie strategia anti frodi

M eno frodi alle assicurazio-ni e scatola nera a bordo.In cambio sconti vantag-

giosi sull’Rc Auto. Il 3 maggio èstato dato il via libera del Senatoalla fiducia posta dal Governo suDdl Concorrenza. I voti a favore so-no stati 158, i contrari 110, unol’astenuto. La legge ha iniziato ilsuo iter circa 2 anni fa su propostadell’esecutivo Renzi e ora ritornaalla Camera dei Deputati per l’ap-provazione definitiva ma intantogli automobilisti possono iniziare a sperare in uno sconticino sulapolizza auto.Il disegno di leggepunta a una maggiore trasparenzadelle assicurazioni private nei con-fronti dei consumatori. Gli agentiassicurativi saranno, infatti, obbli-gati a esporre le tariffe di tutte leassicurazioni con le quali hannoaccordi, per poter così far sceglierela più conveniente e la più appro-priata e l’assicurato dovrà poi fir-mare una dichiarazione nella qua-le afferma di aver ricevuto tutte leinformazioni necessarie. Ma sotto

i riflettori restano proprio le Rc au-to per le quali sono previsti dei for-ti sconti in cambio dell’accettazio-ne dell’installazione della nota sca-tola nera.Un ulteriore risparmio èprevisto per chi accetterà di farmontare in auto il cosiddetto «Al-colock», ossia quel meccanismoche impedisce l’avvio dell’automo-bile qualora «l’aspirante guidato-re» presenti un elevato tasso alco-lemico. Il funzionamento è moltosemplice. Si tratta di un alcoltest abordo che sblocca la macchina chealtrimenti resta spenta.Una propo-sta che può essere anche rifiutata dagli automobilisti ma in tal casole compagnie devono ricalcolare ilpremio e si perde ogni tipo di van-taggio economico.Nel Ddl Concor-renza, inoltre, c’è anche una strettasui cosiddetti «testimoni di como-do» che si fanno vivi dopo uneventuale sinistro. Lo scopo èscongiurare eventuali truffe assi-curative e così in caso di incidente,in cui il danno riguardi le sole vet-ture, dovrà esser specificato sin

dalla prima comunicazione forma-le il nominativo dei testimoni. Chitestimonierà nei processi civili ditre incidenti nell’arco di cinque an-ni sarà segnalato alla Procura cheprovvederà a ulteriori controlli.

Questo mentre l’Ivass, l’istitutoper la vigilanza sulle assicurazioniavrà più poteri avendo il compito dicontrollare anche l’attuazione dellenorme previste dal provvedimen-to.Ora tutto sta a vedere se questeaccortezze saranno efficaci una vol-ta attuate e che il risparmio per gliautomobilisti virtuosi sia reale.

P. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’azienda

GtFleet Telematics verrà presentato al prossimo Automotive Dealer Day del 16, 17 e 18 maggio a Verona. Macnil è nata nel 2000 a Gravina: è specializzata nella gestione e controllo Gps dei veicoli. Macnil fa parte del gruppo Zucchetti e nel 2016 ha assorbito GtAlarm

«Q uando pensia-m o a l l ’ a u t omultimedialepensiamo sem-pre a musica e

navigatore invece c’è una com-ponente ben più tecnologica eimportante. Quella legata almondo della sicurezza, dal mo-tore ai freni, fino alle luci. A mo-nitorare il tutto ci pensa il no-stro GtFleet Telematics, una no-vità made in Puglia, che presen-teremo al prossimo AutomotiveDealer Day del 16, 17 e 18 maggioa Verona quando incontreremoi grandi nomi del mondo deimotori».

A parlare è Nicola Lavenuta,Ceo di Macnil società nata nel2000 a Gravina in Puglia e spe-cializzata nell’Internet of Thingse in particolare nella gestione econtrollo Gps dei veicoli. Unarealtà che fa parte del gruppoZucchetti e che nel 2016 ha as-sorbito il marchio GtAlarm, lea-der nel settore automotive epartner delle più importanti ca-se automobilistiche. «Abbiamopremuto l’acceleratore sullo svi-luppo di questa piattaforma -continua Lavenuta - anche apartire da questa acquisizionestrategica, ossia quella dellastorica GtAlarm di Varese, il cuiknow-how e gli accordi com-merciali completavano quellidella giovane e pugliese Macnil.GtFleet Telematics è una piatta-forma telematica e innovativasviluppata da Macnil che ha loscopo di raccogliere informa-zioni a bordo del mezzo e tra-sferirle in tempo reale a un ser-ver centrale che smista le infor-mazioni ai vari utenti. Il guida-tore, così, sa quando deve fare lamanutenzione ordinaria o stra-ordinaria, mentre il centro assi-stenza tecnica che sia il conces-sionario o chi per lui viene pre-allertato e può predisporre unappuntamento in officina perquella automobile. Vi dico di

faccio un esempio. Grazie almonitoraggio della centralinadei freni si rileva che c’è un nu-mero elevato di anomalie ed ec-co che il produttore può decide-re di intervenire in tempo utileritirando le auto prima dellamaxi diffusione sul mercato.Considerate che ad oggi le ano-malie sono raccolte in manieraanalogica, se mi concedete iltermine. Ossia tramite le varieofficine che registrano i proble-mi delle singole auto. E solo do-po aver ricevuto un tot di segna-lazioni la casa madre interviene,ma comunque molto dopo che iproblemi si sono diffusi su va-sta scala. Un po’ tardi per tam-ponare il problema».

Anzi parlando di tampona-mento non è da sottovalutare lacomponente assicurativa.

«Alle info raccolte sono inte-ressate anche le assicurazioniche prevedono sconti per le au-to con device simili a bordo chepermettono alla compagnia diverificare abitudini di guida edeventuali dinamiche degli inci-denti. Faccio un esempio prati-co. Si è tamponati mentre si èfermi al semaforo. Non sempresi può verificare la dinamicadell’incidente. Invece così saràfacilissimo determinare chel’auto era ferma e che è stato l’al-tro conducente a causare ilcrash».

Ma la pugliese Macnil non siferma qui. Anzi ha da pocostretto una partnership con Po-ste Mobile per una soluzione diconnettività Machine to Machi-ne. “Si tratta di Pm ConnetteFlotta, una soluzione sviluppatada Macnil e distribuita da PosteItaliane semplice e convenienteper la localizzazione satellitaredei mezzi aziendali rivolto allePmi che devono monitorare ichilometri percorsi, il consumodi carburante e così via».

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

A destra a il GtFleet Telematics e Nicola Lavenuta, Ceo di Macnil Soprail team dell’azienda

Sicurezza in auto con il «grande fratello»La società pugliese Macnil lancia «GtFleet Telematics»: controlla minuto per minutoil corretto funzionamento del mezzo. Lavenuta: «A Verona il debutto della nostra novità»

difficoltà premendo semplice-mente un tasto».

Questo mentre avvisi vocali,mail o su cellulare aiutano i gui-datori ad ottimizzare la manu-tenzione del proprio mezzo ditrasporto. «Dai problemi alla cinghia di distribuzione agliammortizzatori usurati. E vo-lendo guardare alla questionedal lato del produttore c’è qual-cosa da non sottovalutare. Vi

L’editorialeA misura d’uomo

SEGUE DALLA PRIMA

Il nuovo ciclo di programmazione dei fondicomunitari FESR 2014 - 2020 della Regione Pugliaattraverso l’azione 4.4 «interventi per l’aumentodella mobilità sostenibile nelle aree urbane e suburbane» mira a favorire la riqualificazione deglispazi urbani attraverso politiche di promozione di modalità di trasporto sostenibili urbano e suburbano, si concentra su interventi volti a scorag-giare l’utilizzo del mezzo privato motorizzato a fa-vore di mezzi di trasporto a basse emissioni, atti-vando la riconversione del parco mezzi del tra-sporto pubblico verso tecnologie a basse emis-sioni.

Gli interventi che saranno finanziati attraversol’emanazione di avvisi pubblici rivolti principal-mente agli Enti Locali, riguarderanno nello spe-cifico: la riqualificazione funzionale e urbanadelle stazioni a cominciare dai nodi, al fine di in-crementare la mobilità collettiva, garantendo adeguate condizioni di sicurezza; il migliora-mento dell’accessibilità alle stazioni – nodi me-diante espansione di corsie preferenziali e dei si-stemi di priorità semaforica con il conseguentemiglioramento delle performance del sistemadei servizi di trasporto pubblico; la realizzazione

di velostazioni presso le stazioni/nodi con la fi-nalità di favorire la mobilità ciclo - pedonale tra icentri urbani e i nodi stessi e di percorsi ciclo pe-donali urbani ed extraurbani finalizzati a decon-gestionare le città ad a connettere la Puglia conpercorsi nazionali (ciclovia Adriatica, ciclovia deiBorboni, ciclovia degli Appennini, ciclovia deiTre Mari) ed internazionali (cicloviaEuroVelo 5) ;l’ammodernamento del parco mezzi del traspor-to pubblico locale mediante il ricorso a mezzi abasso carico inquinante; la realizzazione di piat-taforme per l’infomobilità.

La Regione Puglia ha inoltre scelto di aderire aifinanziamenti nell’ambito del Piano Nazionale In-frastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentatid energia elettrica, concentrando gli interventinelle città capoluogo di provincia e nella Città Me-tropolitana, in quanto risultano le aree maggior-mente congestionate dal traffico e quindi con tas-so di inquinamento superiore agli altri comuni,coerentemente con il Piano Regionale per la Qua-lità dell’Aria, il Piano Regionale dei Trasporti e ilPiano Paesaggistico Territoriale Regionale.

L’approccio unitario adottato dalla RegionePuglia in tema di mobilità sostenibile è avvalora-to dalla scelta di mettere al centro della nuovaprogrammazione, contenuta nel piano attuativo2015 - 2019 del Piano regionale dei trasporti, la vi-sione e gli obiettivi di Europa 2020, promuoven-do lo sviluppo di un sistema regionale dei tra-sporti per una mobilità intelligente, sostenibile einclusiva.

Assessore InfrastruttureStrategiche e Mobilità della Regione Puglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Gianni Giannini

più. Intanto determinate infovengono inviate anche al pro-duttore della macchina».

Una necessità visto che lanormativa europea eCall chiedealle case costruttrici di potercontrollare da remoto la sicu-rezza dei mezzi. Una richiesta non sempre esaudita ma sem-pre più pressante. «Tra l’altro -continua Lavenuta - grazie al posizionamento Gps e alla piat-

taforma made in Macnil si puòaddirittura essere avvertiti qua-lora dovesse avvenire un crash.Un incidente. E stiamo lavoran-do, sebbene non sia ancora deltutto pronto, a un sistema per-ché in contemporanea siano av-vertiti anche il carroattrezzi e ilpronto soccorso più vicino.Quest’ultimo in particolare gra-zie a un tasto Sos facile da atti-vare anche per chi è davvero in

BA4 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Sicurezza

P rimavera-estate? E’tempo di moto e quin-di di caschi: rossi, neri,verdi, giallo fosfore-

scente, con disegni di bandie-re o i volti personaggi dei fu-metti riprodotti dagli aerogra-fi di artisti rinomati. Tutti gliamanti delle due ruote in que-sto periodo dell’anno usanocon maggiore frequenza i pro-pri mezzi e colgono anche l’oc-casione di acquistare un nuo-vo casco, strumento indispen-sabile ed obbligatorio per leg-ge a tutela della salute di chiguida. I progressi della tecnicae le ricerche dei maggiori pro-duttori si materializzano inuna tripla offerta da parte deinegozi specializzati: la diffe-renziazione avviene per la ri-cercatezza del materiali in pri-mis e poi per il modello. I ca-schi possono essere in policar-bonato (il più economico),fibre composite o di vetro ecarbonio, con una differenzadi prezzi che va dai cento euroai 700 per quelli più evoluti. Letipologie? Si può scegliere tramodello jet (più estivo perchélascia parte del viso scoperta),integrale (copertura comple-ta) e modulare (insieme jet eintegrale). I marchi più rino-mati - Nolan, Agv, Momo, Sho-

ei, Arai, Bell - hanno offerteper tutte le tasche e tutti i gu-sti.

Il casco, come oggetto salva-vita, deve essere conservatocon cura: se cade per terra daaltezza serra non dovrebbe ac-cusare danni, ma se prendeurti violenti, va assolutamentesostituito. Massimo Trojani diPlanet Bike di Bari spiega che«è sempre utile portare un ca-sco caduto o danneggiato daun rivendere ufficializzato pertestarne le condizioni se ci so-no dubbi sull’integrità». Allar-mante, invece, è la scarsa co-noscenza delle leggi dei geni-tori che acquistano scooter ai

figli quattordicenni: più di unrivenditore continua a regi-strare richieste di caschi mo-dello «padella» o «ascot», fuo-ri legge dal 2001 perché inade-guati a proteggere il guidatore.Al riguardo sono preziose le campagne sulla sicurezza stra-dale promosse nelle scuoledalla «Fondazione Ciao Vin-ny», guidata da Lorenzo Mo-retti. «I colori che vanno dipiù? Le aziende - aggiungeTrojani - sia per l’abbigliamen-to tecnico che per i caschi pun-tano su colori ad alta visibilità:il giallo fluorescente è il colorecertificato come visibile ad ol-tre 300 metri, anche con piog-

L’Italia prima tra i maggiori paesi europei per percentuale di crescita delle immatricolazioni di autocarri pesanti. Da gennaio a marzo 2017 le immatricolazioni di autocarri con peso totale a terra di 16 tonnellate e oltre sono aumentate del 58% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le immatricolazioni di autobus e pullman sono cresciute del 43,9% . Sono dati elaborati dal Centro Ricerche Continental Autocarro. Nel comparto delle immatricolazioni di autocarri pesanti all’Italia (+58%) segue la Germania (+12,9%), e poi ancora il Regno Unito

(+8,5%), la Spagna (-1,8%) e la Francia (-17,9%). La percentuale di crescita registrata è superiore anche rispetto alla media degli aumenti registrati nei paesi europei, che è del 5,9%. Per le immatricolazioni di autobus, all’Italia (+43,9%) seguono Francia (+5,7%), Germania (+4,9%), Spagna (+2%) e Regno Unito (+0,6%). Percentuale di crescita maggiore rispetto alla media degli aumenti registrati nei paesi europei (+4,8%).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ImmatricolazioniAutocarri pesantie bus: l’Italia cresce più di tutti

Colorati e online, ecco i nuovi caschiJet, integrale, modulare, vintage. Proposte e consigli per proteggere i motociclistiAlla guida in multiconferenza. I pezzi più pregiati possono costare anche 700 euro

Modelli

Si può scegliere tra modello jet (più estivo perché lascia parte del viso scoperta), integrale (copertura completa) e modulare (insieme jet e integrale). Fuorilegge i caschi modello «padella» o «ascot». Un casco va cambiato ogni cinque anni

gia o nebbia. In Francia addi-rittura è possibile essere san-zionati se non si indossa cascoo pettorina con esplicite carat-teristiche per la visibilità».

Gli appassionati di motoscelgono spesso il casco in ba-se al peso: modelli più leggeri(ma sicuri secondo gli stan-dard) possono risultare menoimpattanti fisicamente suilunghi percorsi, riducendostress e fatica del guidatore.Sempre più ricercati sono i ca-schi integrali sportivi, in fibredi carbonio, spesso repliche diquelli indossati da centauri or-mai nel firmamento del Moto-Gp come Valentino Rossi.

Quando dura la vita di uncasco? La stragrande maggio-ranza dei prodotti in commer-cio sono garantiti per cinqueanni, poi andranno sostituiti.Chi li fa affrescare con disegnideve stare però attento al ma-teriale con cui è realizzato: gliinchiostri possono lesionare imodelli in policarbonato. Letecnologie applicate al casco, inoltre, consentono di instal-lare sistemi «bluetooth» auri-colari da collegare con il pro-prio smartphone: i più evolutie costosi permettono anche dicreare una multiconferenzacon altri sei centauri. Costanteè infine la tendenza per i ca-schi vintage: in questo settoresvetta la produzione della casaamericana Bell in gradi di rea-lizzare repliche degli anni cin-quanta, con i caratteristici oc-chialini e con gli standard disicurezza previsti dalle leggivigenti.

Michele De Feudis© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Maggio 2017 BA5

distretto e Puglianon demordono,anzi rilanciano. Nel-la regione, infatti,presto sarà avviatoApulia manufactu-ring rdmi hub. Ilprogetto, patrocina-to dalla Regione, ca-pofila ConfindustriaBari e Bat e partneril distretto dellameccatronica, il Po-litecnico di Bari eimportanti impresedel territorio dell’Ict(Exprivia, MacNil-Zucchetti, SimNT),è tra i quattro pro-mossi con il coordi-namento di Confin-dustria servizi inno-vativi e tecnologici e approvati dallaCommissione Ue per costituire, in-sieme ad altri due progetti italiani ea 19 europei, una rete di hub finan-ziata dal programma europeo Ict In-novat ion for Manifacturing-SMEs.Così, facendo leva sul suo tes-suto manifatturiero, già solido sulfronte della digitalizzazione, soprat-tutto nell’automotive e nell’aerospa-

zio ma anche in altri settori (logisti-ca, biomedicale, farmaceutica e au-tomazione industriale), la Puglia sicandida a diventare un riferimentoper il manifatturiero del Sud, impe-gnato nell’evoluzione digitale (ma-nifattura 4.0) e nella ricerca di solu-zioni per finanziarla.

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le statistiche

N ell’ultimo quarto del 2016arretrano ancora le esporta-zioni della meccatronica ba-rese, che pure resta il di-

stretto più orientato all’export del Sud. Nel trimestre, infatti, il com-parto che alla meccanica applica in-formatica ed elettronica, secondo ilMonitor dei distretti del Mezzogior-no di marzo scorso, pubblicato dal-l’Osservatorio di Intesa Sanpaolo, haesportato l’11,7% in meno rispetto al-lo stesso periodo del 2015 (dopo il-18,9% del terzo quarto, il -6,2 del se-condo e il -8,1 del primo).

Nell’intero 2016, il distretto havenduto all’estero per un valore a prezzi correnti di 1,066 miliardi di euro, da 1,207 miliardi del 2015, se-gnando la prima contrazione netta(-10,4%) dopo le crescite tendenzialia due cifre rilevate dal 2007 al 2013,il magro +0,6 del 2014 e il +10,2 del2015.Malgrado la frenata del 2016,ascrivibile anche alla contrazione delle vendite verso Germania, Emi-rati Arabi Uniti e Arabia Saudita, lameccatronica barese per ora esportaancora la quota più rilevante (poco meno di un sesto) dell’intero exportdei distretti del Sud, nel 2016 pari a6,882 miliardi (-3,5% dal 2015). Ma

L’Italia è al primo posto nella graduatoria dei maggiori Paesi europei per tasso di motorizzazione, cioè per il rapporto tra autovetture circolanti e abitanti. In Italia circolano 62,4 auto ogni 100 abitanti. Al secondo posto la Germania (55,7 auto ogni 100 abitanti), Spagna (49,3 auto ogni 100 abitanti), Francia (47,9 auto ogni 100 abitanti) e Regno Unito (47,2 auto ogni 100 abitanti). Questi dati sono riportati da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, la struttura di ricerca di Autopromotec, rassegna internazionale delle

attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, la cui prossima edizione è in programma dal 24 al 28 maggio presso il quartiere fieristico di Bologna. L’alta concentrazione di auto in Italia costituisce un fenomeno in crescita, considerato che il tasso di motorizzazione nel periodo 2008-2016 è aumentato di ben 2,3 punti. Un tasso di motorizzazione così elevato è da ricercarsi essenzialmente nelle carenze legate alle infrastrutture del trasporto pubblico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo studioPrimi in Europa62,4 autosu 100 abitanti

Export, arretra ancorala meccatronicaResta un distretto modello, ma il 2016 è stato in flessione Nell’ultimo trimestre continua il calo con un -11,7%

I dati

Il Monitor dei distretti del Mezzogiorno di marzo scorso, pubblicato dall’Osservato-rio di Intesa Sanpaolo, rileva un calo dell’ l’11,7% dell’export rispetto allo stesso periodo del 2015 (dopo il -18,9% del terzo quarto, il -6,2 del secondo e il -8,1 del primo).

BA6 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Le novità

«C orso Regina Marghe-rita di Massafra è laprima vera stradaecologica del Sud».

Lo assicura Stefano Montanaro,amministratore di Irigom, societàdi Massafra (Taranto) impegnata dal 2006 nel recupero di pneumati-ci fuori uso (pfu), destinati al recu-pero energetico o alla produzionedi materia prima secondaria.

Per celebrare i 10 anni dalla fon-dazione e ringraziare la città che laospita, la società le ha donato la ri-pavimentazione del tratto dellaprincipale strada di accesso (700metri), inaugurato appena due set-timane fa e, per pura coincidenza,già attraversato venerdì scorso dalGiro d’Italia. In particolare, con al-tre aziende locali (Serveco, Cbmc,Perretti Petroli e Iterchimica) e se-guendo la ricetta di Ecopneus, ilpiù importante consorzio naziona-le per la gestione del recupero di pfu, Irigom l’ha asfaltata con un bi-tume speciale, prodotto con polve-rino di gomma riciclata (ricavatada 350 pfu).

Non solo. «La strada - precisaMontanaro - è l’unica al Sud realiz-zata con una nuova tecnologia (as-sente a Salerno e Caserta) che assi-cura vari vantaggi. Ad esempio,consente temperature più basseper la stesura del manto (solo 150gradi anziché 180) e dunque unconsistente abbattimento di emis-sioni inquinanti. Strade simili so-no più diffuse al Nord e soprattuttoall’estero, dai Paesi scandinavi agliUsa».

Su questo fronte, dunque, il Sudè in ritardo. «Ma vanta più impian-ti attrezzati per il riciclo rispetto aiconcorrenti del Nord, più propensialla valorizzazione energetica - ri-leva Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus – Il che, a no-stro avviso, è un vantaggio perché,come consorzio, insistiamo sul ri-ciclo».

La donazione si inserisce nelprogetto «Il nuovo corso», di cuiIrigom è capofila, che punta a dif-fondere questa buona pratica eco-sostenibile tra gli enti pubblici, cheappaltano gran parte delle strade ealtre opere in cui sono sperimenta-bili soluzioni simili (come campidi calcio e palestre). «Finora la ri-sposta dell’Amministrazione diMassafra è stata importante – rife-

Le auto che utilizzano fonti di alimentazione alternative alla benzina ed in particolare le auto ibride ed elettriche sono in aumento ( +55,4% e +29,2%) rispetto al primo trimestre del 2016. Anche se in termini di quote di mercato non siamo ancora di fronte a numeri elevati (rispettivamente il 2,7% e lo 0,1%), questo segnala una crescente attenzione degli acquirenti per l’ambiente e la sostenibilità. Nel mese di marzo 2017, i dati sulle immatricolazioni hanno ricevuto una notevole spinta dalle vendite a società,

che registrano un sensibile aumento del 38,9%. Il dato comprende anche le immatricolazioni avvenute per le forme di mobilità alternativa, tra cui ad esempio il car sharing. La fonte è Unrae, unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, l’associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia nelladistribuzione e commercializzazione di autovetture, veicoli commerciali e industriali, bus, rimorchi, semirimorchi e allestimenti, caravan e autocaravan.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I datiElettrico e ibridoCrescono le vendite di auto

Dentro l’asfalto ci sono vecchi pneumatici«Resistente, ecologico: Massafra primo esempio»

La società Irigom pugliese ha donato una strada al Comune

risce Montanaro – Ora sta valutan-do la pavimentazione di altre stra-de. Ma anche altri Comuni hannovoluto saperne di più».

«Gli asfalti modificati – aggiun-ge Montanaro – sono anche più re-sistenti alla compressione e con-sentono una sensibile riduzione dello spazio di frenata, dei consu-mi e del rumore al passaggio delbattistrada (fino a 7 decibel). Inol-tre, tendono a conservare la pro-pria temperatura, riscaldandosi ogelandosi molto più tardi rispetto aquelli tradizionali. Sono ancora piùutili, pertanto, quando si registra-no temperature molto fredde o molto calde». «E al contrario diquanto si possa pensare – conclu-de - non disperdono nell’aria piùparticolato di gomma, perché que-sta è digerita dalle particelle di bi-tume, che diventa così più elasticoe compatto, si consuma meno e hauna vita di oltre dieci anni, controuna media di 5 per quelli tradizio-nali. Ma anche i battistrada delleauto si deteriorano meno. E disper-dono meno polveri sottili».

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

La foratura non c’è più, nasce la gomma senz’ariaNuovi materiali sviluppati da Bridgestone. Allo studio una bici «rivoluzionaria»

A ddio foratura. Se nellagomma non c’è aria, in-fatti, non ci sarà bisogno

di gonfiarla o di ripararla. È inarrivo il pneumatico «Air free»o «Air less» che dir si voglia,che grazie a una complicatastruttura a raggi supertecnolo-gica regge il peso del veicolo. Sipartirà ovviamente dalla bicima chissà che non si arrivi pre-sto anche all’auto e alle moto. Asviluppare questa nuova tecno-logia ci sta pensando la multi-nazionale giapponese Bridge-stone Corporation che promet-te di immettere questa ruota ri-voluzionaria in commercioentro il 2019. Addio, quindi, alleodiose forature inoltre grazieall’elevata flessibilità del design

da.Tanti altri i vantaggi portatidall’assenza di camera d’aria. I tecnici Bridgestone infatti stan-no anche lavorando a un meto-do per non far incastrare detritiall’interno dei raggi delle ruotesenza contare la riduzione delleemissioni di monossido di car-bonio prevista vista la minoreresistenza dei pneumatici AirFree rispetto a quelli più tradi-zionali.Non l’unico dettaglio«ecofriendly» visto che questenuove ruote Bridgestone saran-no realizzate con materiali rici-clati e a loro volta riciclabili. Ese come accennato le prime bi-ci con gli pneumatici Air Free diBridgestone saranno in com-mercio in collaborazione conun limitato numero di produt-

tori di biciclette per il 2019, ilgrande boom si potrebbe averealle Olimpiadi di Tokyo del2020 quando sembra che i cicli-sti della nazionale nipponicauseranno proprio le ruote«senza aria» del colosso deglipneumatici per gareggiare.

L’intento di Bridgestonesembra sia comunque prose-guire nello sviluppo della tec-nologia Air Free Concept perconsentirne l’impiego anche sualtri veicoli e non è da escludereche si possa arrivare in tempinon troppo lontani pure a ver-sioni di pneumatici senza ariaper scooter o moto e magari an-che per auto.

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

previsto, dovuto al tipo di resi-na che si sta utilizzando preve-de la costruzione di bici di nuo-va generazione mai viste primae costruite con materiali presiin prestito dalla tecnologia ae-rospaziale così leggere da poteresser sollevate anche dai bam-bini più mingherlini ma tantoresistenti da reggere il peso diun uomo adulto. La particolareresina termoplastica usata,inoltre, sembra abbia lasciato itester sbalorditi per la sua capa-cità di resistere alle sollecita-zioni ricoprendo così anche in parte il ruolo degli ammortiz-zatori e, tra l’altro, adattandosianche alle minime imperfezio-ni del manto stradale miglio-rando l ’esperienza di gui-

Il pneumatico «air free» prodotto dalla multinazionale Bridgestone è a prova di foratura

Le gomme e la bici prodotta dalla Bridgestone

La scheda

Secondo la società Irigom, l’asfalto prodotto riutilizzando pneumatici consente la stesura del manto stradale a 150 gradi anziché a 180 e e dunque garantisce un consistente abbattimento di emissioni inquinanti

Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Maggio 2017 BA7

BA8 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno

L’avventura

Partenza dal porto di Bari, l’approdo a Corfù, Igoumeniza o Patrasso, per poi proseguire verso le Cicladi, o per le montagne dell’Ellade verso Volos. Così una vacanza diventa qualcosa di più

Viaggio in Vespa ecco l’altra facciadella Grecia

L’ ebbrezza della partenza, il vento cherinfresca i corpi, gli occhi che si incan-tano per i luoghi. La partenza dal portodi Bari, l’approdo a Corfù, Igoumeniza o

Patrasso, per poi proseguire verso le Cicladi; oper le montagne dell’Ellade verso Volos. La di-scesa con il vespino dal traghetto e una vacanzache ha già la marcia in più nel connubio tra li-bertà e due ruote.

Tanti pugliesi, con l’arrivo dell’estate, pro-grammano vacanze in Grecia con la moto. «Conla Vespa è il massimo»: così ci racconta Mauri-zio De Pasquale, presidente del Vespa Club Bari,sodalizio di amatori con oltre duemila iscritti.«La tendenza degli ultimi tempi somma al-l’amore dei pugliesi per la Grecia, la soluzioneAlbania, per ora molto economica: in tantiprendono il traghetto per Valona e poi si incam-minano verso le Meteore».

«A Corfù abbiamo tenuto anche un radunointernazionale dei Vespa club. Tutte le isole so-no eccezionali per gli amanti delle due ruote.Con le moto si possono coprire spiagge oltre glischemi tradizionali del turismo. Anche Cefalo-nia o Itaca offrono scenari da sogno. Le Cicladio Rodi presentano maggiori difficoltà: bisogne-rebbe prendere almeno due traghetti…», ag-giunge ancora.

Essenziale è la preparazione tecnica per unviaggio in moto di molte centinaia di chilome-tri: «Per ogni evenienza c’è la straordinaria soli-darietà tra i vespisti, i club italiani sono ben vo-luti all’estero perché noi italiani siamo gentesemplice e amabile. Fatta questa premessa -puntualizza De Pasquale - è indispensabile es-sere dotati di un kit di partenza, oltre ad unmezzo revisionato ed efficiente: bisogna predi-sporre i controlli basilari, possedere tutta la do-cumentazione, la “carta verde” assicurativa, ma

anche una dotazione di freni, fili- frizione o ac-celeratore per una sostituzione, in caso di rot-tura. I vespisti di solito sono autosufficienti,portano ricambi evitando di rivolgersi a strut-ture in loco che non è detto che abbiamo i “pez-zi” giusti”. La ruota di scorta? Nelle Vespe c’è sempre, ma è utile partire con pneumatici nuo-vi. Le alte temperature estive aumentano il con-sumo di gomma, i nuovi modelli tubless sonopiù sicuri in caso di foratura. Preziosi potrebbe-ro risultare anche una chiave-candela, unachiave 13, un cacciavite a croce e taglio, una pin-za, lampadine, un volano di riserva. Duemila chilometri di viaggio in Vespa richiedono unadotazione ad hoc».

Tanti i trucchi per portare i bagagli necessarisu un ciclomotore 50cc: «Si scelgono borse pic-cole, non ingombranti - assicura De Pasquale -

Passione

Corfù è un punto di arrivo dei pugliesi che amano viaggiare in Vespa, ma negli ultimi tempi si propone, anche perché molto economica, la soluzione Albania. Intere generazioni di pugliesi innamorati della Vespa hanno viaggiato in Grecia. A Corfù si tenne anche un raduno internazionale dei Vespa Club

I Vespa Club hanno svolto anche raduni internazionali in Grecia. Le maggiori difficoltà per i vespisti si incontrano nelle Cicladi o a Rodi

Esperienza unicaTanti pugliesi programmano vacanze in moto. «È il massimo» dice Maurizio De Pasquale, presidente del Vespa Club Bari

La «50 special»L’imprenditore Mario Prota: «La prima volta nel 1989 con una Vespa 50 special blu. Con lo scooter si arrivava ovunque»

Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Maggio 2017 BA9

Una immagine storica di Corfù in Vespa. I pugliesi considerano la Grecia un dei luoghi preferiti per le vacanze e spesso gli appassionati ci vanno in Vespa

oltre al bauletto. Nel porta pacchi si aggiunge un’altra valigia oltre ad uno zaino sulle spalle».Per il resto non c’è bisogno di guide Routard: «Noi vespisti siamo una famiglia unita dall’em-patia e dallo stile. In ogni località riceviamo su-bito informazioni da altri amanti delle Vespe, sulle spiagge o sulle migliori taverne greche.Con gli smart-phone si cercano sui social le pa-gine delle nostre associazioni “sorelle” ed ilgioco è fatto».

In conclusione «viaggiare in Grecia in Vesparimanda ad una filosofia di vita. Prevale la liber-tà, la maneggevolezza, non conta la velocità, almassimo tocchiamo i 70 all’ora, i consumi dicarburante sono ridotti, come le spese di ge-stione. E il rapporto con la natura, i paesaggi e iluoghi è unico».

Mario Prota, imprenditore barese, è un habi-

tué di Corfù. «L’ho girata tutta in Vespa. La pri-ma volta nel 1989. Il traghetto - spiega - costavacentomila lire, andata e ritorno con la mia Ve-spa 50 special blu». Sceso dal traghetto l’emo-zione era immediata: «Si prende casa a Ipsos per il divertimento serale. Ma la magia è nel-l’andare nelle spiagge incantate. Come Paleoka-stritsa, Barbati, Pelekas o Agios Giorgios».«Con la Vespa si arrivava ovunque alla fine deglianni ottanta - rammenta ancora - le strade nonerano mica tutte asfaltate. A Corfù percorreva-mo trattari avventurosi, dove si incontrano pa-stori e pecore. Ma alla fine si arrivava a Pelakas,con un mare cristallino e tanti turisti scandina-vi con cui socializzare».

Dopo il mare, si materializza la passione perla gastronomia greca: «Cenare nelle tavernediffuse è il must per la Grecia, si mangiava benecon poche dracme. Anche adesso con l’euronon si spende tanto. Segnalo solo due posti - ri-corda Prota -: la Taverna Roula nella Marina diGouvia, rinomata per il miglior pesce dell’isoladi Corfù e il ristorante Tripa, in una collina diCorfù, frequentato in passato anche dagli Onas-sis: qui conviene arrivare con il tramonto per-ché la strada è caratteristica».

L’ultima nota è sugli imprevisti: «La mia ge-nerazione, nata negli anni settanta, ama le mo-to con una manualità sconosciuta ai ventenni diadesso. Se si rompeva qualche pezzo della Ve-spa, la frizione, non si ricorreva al meccanico,ma si procedeva da sé. Il mio viaggio in Vespa inGrecia più bello: a Corfù, ovviamente, ma anchea Skiatos, via Volos, passando per le Meteore, apprezzando i paesaggi ellenici, e il mare grecocon colori incredibili e il vento che rinfrescaguidando il vespino…».

Michele De Feudis© RIPRODUZIONE RISERVATA

«I vespisti di solito sono autosufficienti, portano ricambi evitando di rivolgersi a strutture in loco che non è detto abbiamo i “pezzi” giusti» dice Maurizio De Pasquale, presidente del Vespa Club di Bari

BA10 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Mito a due ruote

U n’opera d’arte a tuttigli effetti da non co-piare assolutamente.In tutte le sue decli-

nazioni dal 1948 in poi.Un’opera di design industria-le tutelata dalla legge sul di-ritto d’autore. A stabilirlouna recente sentenza del Tri-bunale di Torino che per laprima volta ha riconosciutolo storico scooter come uncapolavoro opera dell’inge-gnere aeronautico CorradinoD’Ascanio. Una due ruote de-stinata a diventare oggetto diculto. Ebbene i giudici di To-rino accogliendo le richiestedel professore e avvocatoGiuseppe Sena e del legaleVincenzo Urso dello studio Sena e Tarchini, hanno stabi-lito che una società cinesenon potrà commercializzare‘cloni’ della Vespa in Italia. Lacausa civile, che si è tenutadavanti al collegio della se-zione specializzata in mate-ria di impresa, presieduto daSilvia Vitrò, era scaturita daun procedimento d’urgenzaavviato da Piaggio nei con-fronti di una società cinese,

La numero 3 all’asta. È la più antica Vespa di cui si ha traccia appartenente alla serie 0 venduta su Catawiki il marzo scorso e che sarebbe stata «conquistata» per soli 195 mila dollari, circa 180mila euro nonostante il prezzo di valutazione si aggirasse più che altro attorno ai 250mla euro. Un affare per uno dei primissimi modelli prodotti nel 1946, ossia appartenente per l’appunto alla serie 0. Una serie durante la quale furono messe in commercio solo 60 vespe che, dalla produzione

successiva, videro diverse evoluzioni tra cui l’inserimento di parti in acciaio con l’industrializzazione vera e propria. Numero di telaio 1003, visto che la numerazione partiva dal 1001 di quel progetto che fu denominato da principio Mps6, ossia «Motocicletta Piaggio numero 6». Il nuovo proprietario «misterioso» si è aggiudicato un vero capolavoro ambito da tutti gli amanti di questo mito intramontabile. (p. c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’astaLa «numero 3»venduta per 195 mila dollari

Vespa e Ves, la guerra dei sosiaI cinesi copiano lo scooter storico, il tribunale di Torino dà ragione alla PiaggioUno scontro senza fine per difendere dai «cloni» un capolavoro italiano

dustriale tutelata dalla leggesul diritto d’autore e che lasocietà cinese non può com-mercializzare «Ves» in Italia.Il modello del 2005, inoltre, èstato riconosciuto dai giudicicome un valido marchio di«forma tridimensionale»nella titolarità di Piaggio.Una sentenza importantissi-ma visto che la Zhejiang nonè l’unica a mostrare la suaammirazione «imitando» finnei minimi dettagli lo scoo-

Lo scontro

Un procedimento giudiziario è stato avviato da Piaggio nei confronti di una società cinese, la Zhejiang Zhongneng Industry Group, che produce lo scooter «Ves», che anche nel nome richiama lo storico marchio italiano «Vespa».

Il tribunale di Torino ha dato ragione alla Piaggio ponendo un punto fermo nella corsa sfrenata alla produzione di «clonI»

La «Lml star» prodotta in India e la «Ves» della Zhejiang Zhongneng Industry Group

L’inventore

Dal volo alle due ruoteil miracolo di D’Ascanio

E ra abruzzese Corradino D’Ascanio, arcinoto creatore dellaVespa che nel 1906, volendo imitare i fratelli Wright e illoro primo volo, costruì una sorta di deltaplano. All’epoca

era adolescente ma la passione per l’ingegneria industriale dovette nascere proprio in quel periodo e così D’Ascanio si trasferirà a Torino per studiare al Politecnico e circa 40 anni dopo da quei primi esperimenti nel 1946 creò forse la sua opera più amata. Sicuramente la più amata dai centauri di ogni età: la Vespa. Nata per correggere un MP5 soprannominato «Paperino» dell’ingegner Renzo Sepolti che alla Piaggio non piacque proprio. Questo mentre a quanto dicono era D’Ascanio a non amare le motociclette e quindi ne creò una adatta anche a chi non vi era mai salito. Nasce così la 98 con motore a due tempi e tre marce e una potenza massima di 3,2 cavalli a 4500 giri al minuto. E dal quel primo modello in poi la Vespa

conquisterà imondo con decinedi milioni diesemplari prodotti ecentinaia di modellidiversi. Un oggettopopolare per nullasnobbato dai dividel cinema e spessopresente proprionelle pellicole. I piùromantici, infatti,non avranno nonpotuto pensare a

fare un giretto per le strade della capitale come Audrey Hepburn e Gregory Peck in «Vacanze Romane» dove lei principessa in fuga scorrazza per la città eterna sul primo modello di Vespa Piaggio. Era il 1953 e dai grandi schermi quel piccolo scooter avrebbe sbaragliato il mondo. «Poveri ma belli» di Dino Risi, «Caccia al ladro» di Alfred Hitchcock con Cary Grant e Grace Kelly; «l Talento di Mr. Ripley» con Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow. Questi sono solo alcuni dei tanti film che hanno visto la Vespa nelle vesti di un’insolita comparsa ma forse quello che fa sorridere di più è vedere gli scatti dei fuori scena di Charlton Heston e Stephen Boyd che nel 1959 durante le riprese di Ben-Hur andavano rispettivamente su una Vespa Vna1T e una bici ancora con indosso i costumi di scena, in una versione molto meno cruenta e più giocosa della famosa scena della corsa delle bighe.

P. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

ter Piaggio. C’è anche l’india-na Lml che produce un «so-sia» della Vespa Px, la LmlStar. Tra Piaggio e quest’ulti-ma azienda è in corso una di-sputa legale sia in Italia che aSingapore. Questo mentre laTaoTao produce la Roman50. Anche qui, oltre al designil nome è tutto dire. Ora restada vedere se la sentenza diTorino farà scuola.

Paola Cacace© RIPRODUZIONE RISERVATA

«clone» della Vespa, ma ilgruppo italiano ha poi fatto valere in prima battuta il di-ritto di forma su un modellospecifico, la Vespa LX del2005, e poi su tutte le lineeprodotte dal 1948 ad oggi. Igiudici hanno stabilito,quindi, che la forma della Ve-spa è un’opera di design in-

la Zhejiang Zhongneng In-dustry Group, che produceun modello dall’evocativo nome «Ves». È stata poi, pa-radossalmente, la stessaazienda cinese a volersi riva-lere contro la Piaggio perchiedere, in sostanza, che ve-nisse accertato che il loromodello non si trattava di un

Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Maggio 2017 BA11

BA12 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno

Le storie

G eneral transport servi-ce (Gts) entra ufficial-mente nell’élite delleaziende italiane e in-

ternazionali. Il gruppo barese,infatti, da 40 anni attivo nelmercato del trasporto inter-modale delle merci, tra le pri-me cinque imprese ferroviaried’Italia con la controllata GtsRail, ha ricevuto lo scorso 3maggio il certificato Elite diBorsa Italiana.

«Tale attestazione – spiegain una nota il gruppo - è un im-portante riconoscimento dieccellenza che conferma il no-stro percorso di crescita, oggiancora più competitivo neimercati internazionali e più vi-sibile e attraente per investito-ri e mercato». In particolare, ilpercorso Elite, creato da BorsaItaliana nel 2012 e propostonel 2014 nel Regno Unito (Uk)dal London Stock Exchange,supporta le migliori aziendeitaliane e internazionali neiprogetti di crescita, offrendo opportunità di visibilità, met-tendole in rete, facilitandonel’avvicinamento ai mercati fi-nanziari e migliorandone lareputazione verso i vari inter-locutori (stakeholder).

«L’obiettivo – ha spiegatoAlessio Michele Muciaccia,amministratore del gruppo - èsoprattutto la quotazione inBorsa, perché perseguire i no-stri obiettivi, per investire inlocomotori, carri ferroviari ealtri asset, servono risorse fi-nanziarie rilevanti. Il percorsoElite, concretizzato nella certi-ficazione finale, è stato un ec-cezionale momento di crescitaper noi – aggiunge – Siamostati seguiti da professionisti autorevoli che hanno favoritoil miglioramento delle nostreprocedure operative e gestio-nali».

Il gruppo oggi conta oltre150 dipendenti e vanta un fat-turato atteso intorno ai 100 mi-lioni di euro nel 2017. Le suelocomotive collegano quoti-dianamente il sud al nord del-l’Italia e viceversa, e i terminaldel nord Italia con Olanda,Belgio, Uk e Francia, senza rot-

ture di carico (ossia separazio-ni di un carico completo in piùpartite su mezzi più piccoli).Grazie a partnership con im-portanti operatori marittimi,inoltre, il gruppo garantiscecollegamenti tra i principaliterminal italiani e i punti diapprodo di Grecia e Turchia.Merito «storico» di Gts è l’es-sere andato contro corrente inItalia, puntando per i trattilunghi soprattutto sulla ferro-via, più puntuale, efficiente,economica ed ecocompatibi-le. Di qui il suo contributo al-l’ambiente e alle comunità lo-cali, cui ha risparmiato 900milioni di chili di anidride car-bonica dall’anno di fondazio-ne (nel ‘77) a oggi, che sareb-bero stati emessi, invece, conil trasporto su gomma. Toglie-

Nel 2016 gli automobilisti della Puglia hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro auto 1,1 miliardi di euro. La provincia che registra la spesa più alta per la manutenzione e le riparazioni di auto è Bari, con 400 milioni di euro. Distanziate le province di Lecce con 223 milioni, Taranto con 161 milioni, Foggia con 160 milioni, Brindisi con 123 milioni e Barletta Trani con 90 milioni. Questi dati emergono da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, la struttura di

ricerca di Autopromotec, rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico.A livello nazionale nel 2016 gli italiani hanno speso 29,5 miliardi di euro per le attività di manutenzione e riparazione delle loro autovetture. Rispetto al 2015, quando la spesa per la manutenzione e le riparazioni ammontava a 28,4 miliardi di euro, vi è stata una crescita del 3,9%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I dati 2016Riparazioni autoI pugliesi spendono1,1 miliardi l’anno

Gruppo Gts verso la quotazione in BorsaTrasporto intermodale merci, la società barese tra le prime aziende italiane del settoreNel 2017 fatturato atteso di cento milioni. Muciaccia: «Vogliamo investire ancora»

Supplemento della testata

Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente

Direttore responsabile: Enzo d’Errico

Redattore capo centrale: Carmine Festa

Redattore capo centrale: Paolo Grassi

Editoriale del Mezzogiorno s.r.l. con socio unico, soggetta a direzione e coordinamento da parte della società RCS Mediagroup S.p.A. Presidente: Giuseppe Ferrauto

Produzione, amministrazione e sede legale: ico II S. Nicola alla Dogana, 980133 Napoli - Tel: 081.7602001 - Fax: 081.58.02.779 Reg. Trib. Bari n. 1482 del 17/9/2000Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Enzo d’Errico© Copyright Editoriale del Mezzogiorno s.r.l. - Tutti i diritti sono riservati. Nessu-na parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici,elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Stampa: Sedit Servizi Editoriali srlVia delle Orchidee, 1 - 70026 Z. I. Modugno - Bari - Tel. 080.585.74.39Sped. in A.P. - 45% - Art.2 comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di NapoliDiffusione: m-dis Distribuzione Media SpaVia Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02.25821Pubblicità: Rcs MediaGroup S.p.A. Dir. PubblicitàVia Campania, 59/C - 00187 Roma - Tel. 06.6882.8692 - 06.6882.8662Legale: Tel. 02.2584.6665www.rcspubblicita.itPubblicità locale: Mediterranea S.p.A.Piazza Aldo Moro, 37 – 70122 Bari - Tel. [email protected] - www.mediterraneaspa.eu

Proprietà del Marchio: RCS MediaGroup S.p.A.

Distribuito con il Direttore responsabile: Luciano Fontana

re i tir dalle strade con l’inter-modalità, peraltro, significaanche ridurre incidenti stra-dali, traffico e usura delle in-frastrutture.

A dicembre scorso, Gts si èdotato anche di una risorsache ha scongiurato l’esterna-lizzazione di un processo cru-ciale e ha contribuito alla cre-scita del territorio e del Paese:l’officina di manutenzione delmateriale rotabile, la prima inItalia a capitale interamenteprivato, destinata a tutti i vei-coli ferroviari, con due binariche la collegano ai principalihub ferroviari italiani ed este-ri.

Gli investimenti sostenutinel precedente esercizio, poi,cominciano a produrre gli ef-fetti attesi nell’anno in corso,con l’entrata in funzione di 3nuove locomotive elettriche che si aggiungono alle otto giàdisponibili (Bombardier TraxxE483). Con questa velocità di crociera, Gts si avvicina agliobiettivi previsti nel piano in-dustriale triennale 2017–2019.

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’azienda pugliese ha ricevuto lo scorso 3 maggio il certificato Elite di Borsa italiana. «La quotazione è utile per perseguire i nostri obiettivi, per investire in locomotori, carri ferroviari e altri asset. Abbiamo bisogno di risorse finanziarie rilevanti»

Energia del futuro, in Kazakistan c’è anche IngridA «Expo Astana 2017» il progetto europeo di ricerca realizzato a Troia

A Expo Astana 2017, ospitatonella capitale del Kazakistan dal 10giugno al 10 settembre e dedicatoquest’anno al tema «Future Ener-gy», ci sarà anche «Ingrid», il pro-getto europeo di ricerca realizzatoa Troia (Foggia) e conclusosi con successo lo scorso 28 marzo.È statoselezionato, infatti, dal Comitatoscientifico della manifestazione kazaka, che ha riconosciuto l’inte-resse scientifico di una soluzioneche, per la prima volta, ha prodottoidrogeno esclusivamente da ener-gie rinnovabili e ha consentito diimmagazzinarlo allo stato solido,combinato con dischi di magnesio,in modo sicuro a temperatura am-biente. Il progetto prevede varieapplicazioni. Ad esempio, risol-vendo gli «inconvenienti» del-

l’idrogeno, con esso punta a final-mente a spodestare la benzina e aconsolidare una mobilità elettricaa zero emissioni, ma anche a risol-vere il problema della discontinui-tà e dei picchi di sovrapproduzionetipici delle rinnovabili, rendendoleutilizzabili relativamente a bassocosto, dove e quando servono. Lasperimentazione, considerata stra-tegica dalla Commissione europeae finanziata nell’ambito del setti-mo Programma quadro della ricer-ca, è stata sviluppata da un consor-zio di otto partner da Belgio, Fran-cia, Italia e Spagna, ossia il coordi-natore Engineering IngegneriaInformatica, Arti (Agenzia regiona-le per la tecnologia e l’innovazionedella Puglia), McPhy Energy,Hydrogenics, Tecnalia, Ricerca sul

Sistema Energetico, E-distribuzio-ne e Studio Tecnico Bfp. A Expo Astana, Ingrid sarà presente nel Pa-diglione Italia, focalizzato sull’evo-luzione del settore energetico ita-liano, con una particolare attenzio-ne a efficienza energetica, bioener-gie, politica energetica fino al2050, decarbonizzazione e sicurez-za ambientale. Qui si prevedono percorsi visivi e sonori, e diverse aree, tra cui «Piazza Leonardo» po-polata dagli avatar di 30 «invento-ri». Uno dei progetti in vetrina saràproprio Ingrid, che sarà illustratocon una videointervista rilasciatada Carlo Gadaleta Caldarola,project manager del progetto per Arti.

G. D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Identikit

Il gruppo Gts ha 40 anni di storia e conta oltre 150 dipendenti e vanta un fatturato atteso intorno ai 100 milioni di euro nel 2017.

Le sue locomotive collegano ogni giorno il sud al nord dell’Italia e viceversa, e i terminal del nord Italia con Olanda, Belgio, Uk e Francia,

Gli impianti installati a Troia (Foggia)

Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Maggio 2017 BA13

BA14 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno

M ezzo secolo di sprint, curve e ac-celerazioni lungo gli sterrati dellecampagne immerse tra ulivi emare. E’ il tempo passato dal pri-

mo Rally del Salento a oggi che, in questo2017, compie i suoi primi 50 anni. E per ce-lebrarli, la competizione, in programmadal 2 al 4 giugno prossimi, annuncia ancheil suo ritorno, dopo sette anni, nel Campio-nato Italiano Rally.

La gara pugliese, infatti, sarà la quintatappa della corsa tricolore, la massima espressione nazionale della categoria. Nonpiù, quindi, categoria Wrc, ma assoluti coni migliori piloti italiani. Partenza e arrivodelle prove saranno a Lecce, mentre il per-corso, di oltre 171 chilometri, attraverserà ilsuggestivo paesaggio agreste della provin-cia, tra muretti a secco, terra rossa, vigneti,pinete e mare. Piloti e navigatori si sfide-

ranno lungo i territori dei comuni di Ca-stro, Giuggianello, Giurdignano, Maglie,Martano, Martignano, Melendugno, Mig-giano, Montesano Salentino, Muro Lecce-se, Otranto, Presicce, Ruffano, Santa Cesa-rea Terme, Specchia, Uggiano la Chiesa eZollino. Nel circuito La Conca, di Muro Lec-cese, è prevista, invece, una prova speciale.«Se nel 1957 - scrivono gli organizzatori -l’idea, nata quasi per sfida, di dar vita ad una corsa su strada in un territorio comple-tamente pianeggiante si era concretizzatacontravvenendo ai classici canoni teoricidell’epoca che volevano i rally solo in terri-tori montani o collinari, oggi si è pronti afesteggiare una storia sportiva lunga più dimezzo secolo che senza timore di smentitapochissimi o forse nessuno tra quell’idea-tori avrebbe creduto che si potesse poi rea-lizzare. Anche per questo - aggiungono -,

per una sorta di scommessa vinta controogni pronostico, tutti gli equipaggi che ne-gli anni hanno partecipato al Rally del Sa-lento possono sentirsi orgogliosi e vantarsidi aver preso parte a questa gara che hasempre visto splendide scommesse controil tempo su un percorso tra i più belli e im-pegnativi».

Ed è un’idea nata, lanciata e coltivata, inquesti decenni, dall’Automobile Club diLecce, protagonista dell’organizzazione di questa edizione assieme alla scuderia PilotiSalentini e il supporto di AciSport e Auto-mobile Club d’Italia. Sono previste 14 provespeciali in tutto e ben otto nella prima tap-pa con i tratti cronometrati di Martignano,Santa Cesarea e La Conca in aggiunta allaprova di Miggiano che ritorna a distanza ditre anni. Nella seconda tappa le prove sa-ranno sei, con il triplice transito su Spec-

chia e su Giuggianello, un classico dei pri-mi anni duemila, rispolverato dopo undicianni. I preparativi per la competizione ini-zieranno già sabato 27 maggio, con la con-segna, su prenotazione, del materiale per lericognizioni. Ricognizioni delle prove spe-ciali avranno luogo la domenica dalle 9 alle18.

Le attività proseguiranno frenetiche an-che i giorni seguenti fino alla cerimonia dipartenza prevista per le 20 di venerdì 2 giu-gno in piazza Mazzini a Lecce. Lo scorso an-no fu l’equipaggio composto da Signor eBernardi (già capaci di ottime prestazioninel 2015), del club Casarano rally team, a bordo di una Ford Focus, a farla da padro-ne. Per questa edizione, però, categoria econcorrenza saranno di un altro livello.

Gino Martina© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le competizioni

Partenza e arrivo a Lecce. Il percorso, di oltre 171 chilometri, attraverserà il suggestivo paesaggio della provincia, tra muretti a secco, terra rossa, vigneti, pinete e mare

Puglia sprint2-4 giugno, torna il Rally del Salento: 50 anni di velocità

L’evento

Il Rally del Salento varrà come quinta tappa del campionato italiano. La famosa competizione pugliese celebra quest’anno il cinquantesimo anniversario

Le immagini in bianconero restituisconola suggestione di una corsa cominciata nel 1957. La prima edizione la vinse Angelo Calò al volante di una Fiat 600

Corriere del Mezzogiorno Lunedì 15 Maggio 2017 BA15

D opo quaranta giorni dimanifestazioni, prote-ste e scioperi della fa-me, sembra muoversi

qualcosa in favore dei lavora-tori precari della Pista di Nar-dò (Nardò technical center).La loro vertenza, dopo setti-mane di agitazione, è stata og-getto di una interrogazione alConsiglio regionale della Pu-glia. Si tratta di 15 dipendentiche, come denuncia il sinda-cato Cobas e il consigliere diSinistra italiana, Cosimo Bor-racino, «sono stati ingiusta-mente mandati a casa dopoanni di lavoro precario». Ventianni, per la precisione. In duehanno anche iniziato nei gior-ni scorsi uno sciopero della fa-me per richiamare l’attenzionedi istituzioni, stampa e opinio-ne pubblica.

L’impianto, dal 2012, è diproprietà della Porsche Engi-neering. Lavoratori, parti so-ciali e azienda sono stati con-vocati dal presidente della VI

Commissione Lavoro, AlfonsoPisicchio, assieme agli asses-sori regionali Loredana Capo-ne e Sebastiano Leo, rispetti-vamente responsabili delloSviluppo economico e del La-

voro. L’investimento arrivatodalla casa costruttrice tedescacinque anni fa ha suscitato dasubito entusiasmo tra i lavora-tori e le forze sociali, compresala Regione, che ha cofinanzia-

to l’operazione con 10 milionidi euro. L’accordo ha portatoall’assunzione di circa 140 la-voratori ma non ha risolto lostato di precarietà per i 15, col-laudatori e operai, rimasti orasenza contratto, «nonostantel’anzianità di servizio la profes-sionalità e le competenze ac-quisite negli anni», sottolineaancora il sindacato. Borracino,assieme ad Antonio Trevisi delMovimento 5 stelle, si è impe-gnato a portare in Consiglio eall’attenzione del governo re-gionale la vertenza, per cercareuna soluzione alla questione.In 40 anni e più di storia, ilcentro prove di Nardò è diven-tato uno dei più grandi almondo. Fu aperto nell’estatedel 1975 dalla Fiat, con in dota-zione una sola officina e trecircuiti. Oggi, è a tutti gli effet-ti un impianto all’avanguardia,con più di 20 piste a disposi-zione, tra cui quella perime-trale, un anello perfettamentecircolare di 12 chilometri e 600metri di lunghezza e quattro didiametro. Dalle grandi speran-ze degli anni scorsi, dopo l’in-vestimento della grande casatedesca, qualcosa sembra es-sere cambiato. Lo scioperodella fame ha, oltretutto, pro-vocato, le scorse settimane, aprecarie condizioni di salutedei lavoratori protagonisti, chehanno avuto bisogno dell’in-tervento dei medici per since-rarsi della loro situazione. Lasperanza è che la vertenza sisblocchi nel più breve tempopossibile.

G. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Centro prove di Nardòpressing sulla Porscheper i lavoratori licenziatiAncora in crisi la gestione dell’impianto aperto nel 1975Una struttura all’avanguardia con oltre venti piste

Alcune suggestive fasi dell’ultima edizione del Rally del Salento

Il Rally del Salento celebra quest’annoil suo cinquantenarioLa competizione, nata nel 1957, non fu infatti disputata dal 1962 al 1971. La gara è organizzata dall’Automobile Club Lecce

BA16 Lunedì 15 Maggio 2017 Corriere del Mezzogiorno