Mostra Fotografica Mauro Gagni

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MAURO GAGNI fotografo

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MAURO GAGNI fotografo

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Mauro Gagni Aus Licht zum hellen Schein

Entrare in contatto con la fotografia di MauroGagni ha significato, per me, chiudere in modo inat-teso e straordinario un cerchio di suggestioni lumi-nistiche mediate dalla musica: trent’anni separanoinfatti la mia prima audizione di “Samstag aus Licht”di Karlheinz Stockhausen nel 1981 dall’immersionevideo nelle prove sceniche di “Sonntag aus Licht”,realizzazione dell’Oper Köln alla Staatenhaus nellaprimavera 2011 (9-10 aprile). Tanto può la luce delleopere di Gagni: innescare un nitido dialogo con l’o-pera dedicata alla Luce dei giorni dal più comples-so compositore tedesco del secondo dopoguerra,oltre a conoscere e coniugare teneramente il biblico“sia la luce”, l’umanissimo “dare alla luce”, dare allaluce e venire al mondo (avendo forse conosciuto laluce prima, attraverso palpebre sottilissime).

Riaffiora dal tempo quella “Urlicht”, luce pri-mordiale che - un secolo prima di Stockhausen -Mahler mette in musica per il quarto tempo dellasinfonia “Resurrezione”, scegliendo il testo per lavoce di soprano dalle oltre settecento liriche dellaraccolta “Das Knaben Wunderhorn” compilata daLudwig Achim von Arnim e Clemens Brentano. Èforse da quello stesso “Corno meraviglioso del fan-ciullo” che sgorgano anche le magiche luci che ilnostro fotografo coglie attraverso il suo obbiettivo?

“O Röschen rot! Der Mensch liegt in größter Not! Der Mensch liegt in größter Pein! Je lieber möcht’ ich im Himmel sein. Da kam ich auf einen breiten Weg: Da kam ein Engelein und wollt’ mich abweisen. Ach nein! Ich ließ mich nicht abweisen! Ich bin von Gott und will wieder zu Gott! Der liebe Gott wird mir ein Lichtchen geben, Wird leuchten mir bis in das ewig selig Leben!”

Mauro Gagni dev’essere lui stesso uno spec-chio (oggetto nascosto nell’apparecchio fotografi-co), una creatura luminosa - dunque amata daglidei (quando ci guardano?) - come ieri il Taminomozartiano o Wilhelm Meister, uomini atti a riflet-tere il mondo in occhi chiari, infaticabilmentecuriosi, che si provano a preferire il possibile alreale e al verisimile. Anche lui pensa che le cosenon siano così come appaiono.

Ama probabilmente le meraviglie della magiacontrollata e le metamorfosi. È la sua curiositàche gli assicura integri occhio e spirito, e che gliconsente di offrire una testimonianza che è ununiverso intero - trascurando i guets-apens dellaquotidianità - ben sapendo che l’arte, di per sestessa, non può raccontare che magie e meta-morfosi.

Le sue luci sono scie folgoranti nel buio dellanotte, o amorosamente pervasive, o algide, o fre-sche di umori vegetali o brucianti come fiumi dilava, tenere come onde di capelli femminili, o spu-meggianti o rugiadose. Come la Regina dellaNotte salgono allo zenit o affondano nell’abissopiù oscuro. Possiamo dire che Mauro Gagni abbiacostituito con il suo lavoro salde fondamenta adun vero sistema metaforico della luce, con analo-gie nell’itinerario dantesco che conduce il Poeta asprofondare innalzandosi di cielo in cielo verso laluce assoluta.

Gagni schiude la luce da un bozzolo, ne rive-la percorsi fulminei altrimenti invisibili, ne rispec-chia le trame, ne riverbera e modula i toni, ne inci-de l’abito a ritmo di danza, diventa allegrezza edolore, tremito, brillìo di pianto, ardore e arsura, edi nuovo lanca di calma e purezza. Grazie al suosguardo, dal fondo della nostra caverna d’ombreconsente a noi tutti di vedere oltre, con la tensio-ne estatica degli iniziati.

Alberto Crespi

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Notizia

Mauro Gagni, nato a Milano nel 1970, inge-gnere informatico con anni di studi e di esperienzanel Regno Unito e nel sud-est asiatico, è cresciutocircondato da opere d’arte moderne che lo hannostimolato a porsi domande sul significato dell’arte edel suo valore potenziale.

Giovanissimo, affascinato dalla OlympusOM10 del padre, si appassiona alla fotografiadivenendo attento reporter della propria vita. Congli anni inizia un percorso alla ricerca di unacomunicazione differente in grado di esprimere ilmondo interiore.

La fotografia si spoglia del suo significato diregistrazione della realtà e diventa mezzo d’e-spressione metaforico. Le fotografie mutanoprima il loro significato, poi la loro forma per adat-tarsi non solo alle profondità del sentire dell’auto-re ma anche a quelle del mondo contemporaneoche lo circondano con un nuovo dizionarioespressivo.

Gagni ha lavorato per cicli di immagini, colle-gati dalla ricerca di una luce proveniente dall’inti-mità della materia e dello spazio.

Egli ha scritto: “La vita di un uomo è scandi-ta da un anelito, spesso inconsapevole, verso lasostanza della vita, verso ciò che più conta. Creopaesaggi interiori per richiamare tale sostanza,riflesso dell’anima: la materia trasposta in luce”.Sotto il titolo complessivo di “Silenzi di luce” si col-legano i cicli Reaching / Raggiungere, Strenght /Forza, Call / Chiamata, Energy / Energia, Contact/ Contatti.

A sua firma splendidi portfolio d'immagini dedi-cate alle grandi metropoli del mondo e alla cittàMonza dove ha abitato.

Mauro Gagni ci ha lasciati il 31 gennaio 2012.

SALETTA REALE DELLA STAZIONE Inaugurazione:

martedì 6 marzo 2012 ore 18

Dal 6 al 30 marzo 2012Orari: da martedì a sabato dalle 15 alle 18

e su appuntamentoTel. 039 365752 - 339 8276279

www.amicimuseimonza.it - www.gagni.net

associazione amici dei museidi monza e brianza onlus

Progetto fotografia 2012

Omaggio a Mauro Gagni

con il patrocinio di:Comune di Monza - Assessorato alla Cultura

Regione LombardiaProvincia di Monza e della Brianza

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Aus Licht zum hellen Schein