Mosè e Gesù nel Vangelo di Matteo

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    MOSE E GESUnel Vangelo di Matteo

    Levangelista Matteo lunico che presenta una serie concatenata di "miracoli"compiut i da Ges, nei cap. 8 e 9. Ho messo miracoli tra virgolette perch glievangelisti , per indicare le azioni di Ges, mai usano il termine miracolo.Il termine greco che indica miracolo non viene mai uti lizzato ma si usano le parole:segno, opera, potenza, tutti atteggiamenti che compito della comunit dei credentiriprodurre e prolungare nei tempi .Per la nostra comprensione abbiamo chiamato miracoli queste dieci azioni di Ges.Attraverso questi segni, Ges ha trasmesso vita, in contrapposizione, lo vedremo,alle piaghe dEgit to, azioni distruttrici e di morte con le quali M os ha liberato ilsuo popolo. Prima di iniziare la lettura dei brani vediamo di conoscere la lineateologica del vangelo di Matteo.Matteo scrive per una comunit di Giudei, ebrei che hanno riconosciuto in Ges ilMessia atteso, ma si tratta del Messia come la tradizione ha presentato, cio unfedele interprete della legge di Mos e un riformatore delle istituzioni che si eranocorrotte. Allora levangelista fa una sapientissima opera diplomatica, teologica, perfar accettare Ges come uno che non uguale ma superiore a Mos.Per far questo Matteo, nel suo Vangelo, ricalca linsegnamento e le opere di Mos. A quell epoca Mos veniva ri tenuto lautore dei primi cinque libri della Bibbia, ilPentateuco. Allora Matteo suddivide la sua opera in cinque parti che terminanociascuna con parole identiche, o simili, a quelle con le quali termina ognuno di queicinque libri.I primi cinque libri della Bibbia contengono la Legge e Matteo presenta lazione elinsegnamento di Ges suddiviso in cinque parti che sostituiscono la Legge. Comincia il suo Vangelo con il ricalcare la vita di Mos. Levento iniziale,prodigioso per Mos, quando viene salvato dalla strage di tutti i maschi ebreivoluta dal faraone.Matteo inizia il suo vangelo, unico tra gli evangelisti, raccontando la strage deibambini ebrei ordinata da Erode. Mos, per liberare il suo popolo, compie dieci azioni distruttrici, Matteo, ancorauna volta unico tra gli evangelisti, ci presenta una serie di dieci azioni di Ges.Dieci azioni che anzich comunicare morte, comunicano vita, e la comunicano

    anche al nemico. Per stipulare lalleanza tra Dio e il suo popolo, Mos sale sul monte, il monteSinai, e vi rimane quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare pane e senzabere acqua. Anche Ges, nel deserto, resta quaranta giorni senza mangiare e senzabere. Infine nel libro del Deuteronomio, lultimo dei l ibri del Pentateuco, si conclude,la vita di Mos su un monte, il monte Nebo, con una scena di morte: Mos arriva suquesto monte, vede la terra della libert, ma non ci pu entrare.Matteo, ancora solo lui tra gli evangelisti, termina il suo vangelo su un monte ma

    anzich una scena di morte c una scena di vita indistruttibile: la presenza diGes risuscitato; e mentre Mos ha avuto il bisogno di eleggere un suo successore,

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    Ges assicura: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi, non habisogno di successori o di rappresentanti. Il momento pi importante per M os stato quando, sul Sinai, da Dio ha ricevutola Legge per il suo popolo, quella che viene chiamata lAlleanza ed formulata neidieci comandamenti .Nel vangelo secondo Matteo, anche Ges sale su un monte, un monte senza nome,ma importantissimo, dove proclama, lui che Dio (quindi non riceve da Dio), ilcodice della nuova alleanza, che viene formulato da Matteo attraverso le ottobeatitudini.Il numero otto, nella spiritualit e nel cristianesimo primitivo, il numero cherappresenta la vita indistruttibile, la risurrezione. Ges risuscitato il primo giornodopo il settimo, il primo giorno dopo la settimana. Il numero otto rappresentaquindi la vita indistruttibile. Nell arte del cristianesimo primitivo i batti steri, i fontibattesimali, erano sempre a forma ottagonale, perch con il battesimo si aveva lavita indistruttibile.

    M atteo capitoli 8 e 9Entriamo nel vivo dellazione di Ges. Nel vangelo di Matteo, dal capitolo 5 alcapitolo 7, Ges espone il suo programma, il programma che inaugura il regno diDio, e ora, dal capitolo 8 inizia la parte operativa, pratica, di quanto ha esposto.Tutto quello che avverr la conseguenza di quanto Ges ha annunciato neicapitoli precedenti.Al capitolo 8 versetto 1 leggiamoquando Ges fu sceso dal monte..., questomonte non ha nome, non una indicazione geografica, ma ha valore teologico.Il monte, nella cul tura del tempo, essendo i l luogo pi elevato della terra, il luogo

    della comunicazione con la div init.Ebbene, Ges scende dal monte come Mos scese dal Sinai dopo aver ricevuto lalegge.Per Mos, appena sceso dal Sinai, inizia la prima delle stragi che lodistingueranno. Il Deuteronomio finisce dicendo, con una punta critica di ironia,che Mos verr ricordato per il terrore grande con cui aveva operato davanti agliocchi di tutto Israele. Mos, in nome di Dio, inizia ad ammazzare il suo popolo,appena sceso dal Sinai, lo troviamo al capi tolo 32, 27-28 dell Esodo, in un sol colpofece ammazzare circa 3000 uomini perch avevano fatto una festa in onore deglidei. E questa la prima strage compiuta in nome di Dio.Anche Ges scende dal monte, ma, anzich mietere distruzione e morte versocoloro che si erano allontanati da Dio, inizia a comunicare vita anche a loro.Il Dio che Ges ha presentato nel discorso della montagna, un Padre il cui amorenon si lascia condizionare dal comportamento delluomo. Mentre il Dio di Mos un Dio suscettibile, irato, molto condizionabile dallatteggiamento delluomo, chepremia o castiga secondo il suo comportamento, il Dio di Ges un Padre il cuiamore non condizionato dallatteggiamento umano.Quando Egli scese dal monte molte folle lo seguivano. Nel capitolo precedente, al versetto 28 si diceva che le"folle rimasero stupite" ,adesso aumentano, sono come una marea; il nuovo esodo che Ges venuto aportare. Ma mentre lesodo di Mos ha portato morte e distruzione, nessuno di

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    quelli che sono usciti dallEgitto entrato nella terra promessa, neanche Moslesodo di Ges, che ha inizio ora, sar invece allinsegna della vita, unacomunicazione di vita che non conosce nessuna delle barriere che la religione, ilnazionalismo, la morale, hanno messo allinterno come palett i dellazione di Dio.

    M t 8, 2-4 Guarigione di un lebbrosoAl versetto 2 leggiamo:ed ecco venire un lebbroso.... Non sono dei fatti quelli che levangelista ci presenta, ma delle profonde verit difede, insegnamenti teologici che riguardano il lettore e il credente di ogni tempo.Quando nel vangelo viene presentato un personaggio anonimo, senza nome,significa che levangelista, al di l dello spessore e della realt storicadellindividuo, intende farne un personaggio che si chiama in termine tecnicorappresentativo. Sono quei personaggi nei quali ogni lettore, ogni credente, si puimmedesimare e identi ficare.La lebbra non era considerata una malattia come le altre, anche se orribile, ma uncastigo terribile inviato da Dio per colpi re determinate persone malvagie.

    Il lebbroso, secondo il libro dei Numeri, un nato morto, la cui carne gi mezzaconsumata quando esce dal seno materno. Il lebbroso un maledetto da Dio eemarginato dalla societ. I lebbrosi dovevano vivere fuori dai villaggi, portare levesti strappate e gridare appena vedevano qualche persona: immondo!immondo!. Erano considerati dei cadaveri ambulanti. Dice la Bibbia che pifacile far risuscitare un morto che guarire un lebbroso, perch a un morto basta chequalcuno dia lo spirito vitale perch quello balzi in piedi, ma non possibileguarire un lebbroso che ha gi la carne in putrefazione.Laccesso al tempio era proibito ai lebbrosi perci, questo lebbroso non si pu

    rivolgere a Dio, sua unica possibil it di guarigione.Questo lebbroso viene, si prostra davanti a Ges, trasgredendo la legge, perch nonpoteva avvicinarsi a nessuno, dicendo:Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi. In tutto il brano non si parla n di guarigione n di curare la lebbra perch eraimpensabile, il lebbroso si avvicina a Ges, non per essere guari to ma per esserepurificato, gli venga tolta limpurit cos che possa poi avvicinarsi a Dio erivolgergli la supplica per essere guari to. E limpurit che il lebbroso chiede che glivenga tolta.Per Ges, lo ha annunciato nel discorso della montagna, per lui non esistono

    persone pure o impure, ma creature alle quali comunicare vita.Ges stese la mano.... lunica volta nel vangelo Ges stende la mano per curareo guarire qualcuno. Questa espressione in contrapposizione alle dieci piaghe diEgitto. Dio attraverso Mos dice: stender la mano e colpir lEgitto, oppurestendi la mano sul paese dEgitto per mandare le cavallette....Lespressione stendere la mano un termine tecnico che preso dal librodellEsodo e evoca sempre distruzione e morte. Ecco perch - unica volta nelvangelo - si usa questa espressione attribuita a Ges, ma non per portaredistruzione e morte, ma per resti tuire vita, l dove cera distruzione e morte.E lo tocc.... Ges, per dimostrare la falsit di una legge ritenuta espressionedella volont di Dio, tocca il lebbroso.

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    La Bibbia, la parola di Dio, proibisce di toccare un lebbroso, perch toccandolo lasua impurit si trasmette a chi lo tocca. Ges lo tocca, non era necessario, altrevolte Ges compie delle guarigioni con le parole, a distanza, non era necessari o cheGes toccasse il lebbroso per purificarlo, bastava la sua parola:"lo voglio, siipurificato!" Ma Ges, per dimostrare la falsit di una legge, che si ritenevaespressione della volont di Dio, quando in realt deturpava il volto del Padre, nonsolo stende la mano, ma tocca il lebbroso dicendo:lo voglio, sii purificato. Dio non tollera e non accetta che in nome suo ci siano discriminazioni di persone.Dio non maledice nessuno e, il compimento della sua volont, che tutte lepersone vengano inondate dal suo amore."sii purificato!" E immediatamente fu purificato , la terza volta che usa questotermine (il tre vuol dire completamente), ebbene Matteo, per ben tre volte, usa inquesto brano il termine puri ficare."Fu purificato dalla lebbra", la trasgressione compiuta dal lebbroso nellavvicinarsia Ges, e completata da Ges che lo ha toccato, dimostra la falsit della legge. Nonsolo Ges non viene infettato dallimpurit del lebbroso, ma il lebbroso che viene

    purificato dalla trasmissione di vita che Ges gli comunica. importante questo brano, non un fatterello, un episodio che mette in risalto latenerezza da parte di Ges, una profonda verit teologica. In una societ dovealcune persone vengono escluse da Dio in base al loro comportamento morale,religioso, Ges dice che non c nessuno che in base al proprio comportamento puessere escluso dall amore di Dio. Tutti devono ricevere questo amore.Ed terribile, perch Ges sta andando contro linsegnamento degli scribi, comeanche vediamo nella raccomandazione che fa al lebbroso.Ges dice: guardati dal dirlo a qualcuno, ma va a mostrarti al sacerdote e

    presenta lofferta prescritta da M os, e ci - attenzione alla traduzione -servacome testimonianza contro di loro.Gli evangelisti, quando usano il verbo al presente invece che al passato voglionosignificare che quanto stanno dicendo ancora attuale nella loro comunit e nellaloro societ.Il lebbroso doveva andare dal sacerdote che lo esaminava scrupolosamente erilasciava un certificato per la riammissione nella societ.Scrive il Levitico che il "lebbroso lottavo giorno prender due agnelli senza difetti,unagnella di un anno senza difetto" e altre cose, o, se povero, "prender unagnello senza difetto, due tortore e due colombe... come sacrificio di riparazione".Ges purificandolo, lo manda poi ai sacerdoti come testimonianza contro di loro:"voi estorcete, anche se vengono chiamate offerte, dei beni per dichiarare che aposto con Dio".Ges capovolge la situazione dicendo che laccoglienza di Dio ci che dona lapurezza. La purezza, che la piena comunione con Dio, non concessa per i meritidell uomo ma per un dono da parte di Dio. Lamore di Dio nei confronti dell uomo un dono gratuito da parte di Dio che non viene concesso, n condizionato, per imeriti delluomo. Mentre la religione insegna che la purezza, la comunione con Dio,viene concessa grazie agli sforzi, ai sacrifici e ai meriti delluomo. Sono duecategorie in contrapposizione tra di loro: la categoria del dono e quella del merito.

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    La categoria del merito una categoria farisaica che Ges non tollera allinternodella sua comunit, Ges insegna la categoria del dono: lamore di Dio come dono.Ges dice al lebbroso di andare dal sacerdote e di presentare lofferta contro di loro.La testimonianza che Ges invia contro di loro che Dio agisce esattamente alcontrario di quello che loro insegnano. Il lebbroso deve sperimentare la differenzache esiste tra linsegnamento della religione e il messaggio di Ges. Ges lo hapuri ficato e non gli ha messo nessuna condizione, non ha chiesto nessuna offerta.Questa la prima azione di Ges. Non un fatterello, al quale guardare conammirazione o nostalgia, ma un profondo insegnamento che levangelista lasciaalla sua comunit.La veri t che ci vuol trasmettere questa: non esistono persone emarginate da Dio enessuno si pu permettere, in nome di Dio, di escludere persone dalla comunionecon Lui.

    M t 8, 5-13 I l servo di un centurioneGli viene incontro un centurione, un dominatore, un nemico, ma soprattutto un

    pagano. I pagani sono esclusi dalla salvezza, non c possibilit di salvezza per unpagano. Il diritto giudaico distingueva tra lomicidio e il malicidio: lomicidio eraluccisione di un uomo, ma quando lucciso era un pagano, lazione non rientravanella categoria dellomicidio ma del malicidio, cio si toglie un male, perci non n reato n peccato.Gli viene incontro un centurione che lo scongiura:Signore, il mio servo giace incasa paralizzato e soffre terribilmente.Ges ha parlato damore che va esteso pure al nemico, ed ecco la dimostrazionenella pratica di ci che aveva detto nel suo insegnamento. Infatti aveva affermato:

    avete inteso che fu detto: amerai i l tuo prossimo e odierai i l tuo nemico , ma io vidico amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori (Mt 5, 43-44). Abbiamoun nemico, un pagano, un centurione che anche un dominatore. Ma poich lasalvezza di Dio e lamore di Dio universale va esteso anche agli esclusi pereccellenza dalla salvezza.Il nazionalismo uno dei pericoli per il messaggio di Ges. Si ha il nazionalismoquando un popolo, un gruppo etnico, una religione, per un qualsiasi motivo, ritienedi essere superiore a un altro popolo. Tutto linsegnamento di Ges un servizioreso agli altri, ma quando ci si considera, per qualunque motivo, superiori agli altri,allora si crede che siano gli altri a doversi mettere al nostro servizio.Secondo la legislazione del puro e dellimpuro, un pagano impuro e la casa doveabita impura; entrare in casa di un pagano significa diventare impuro.Ebbene, Ges, che ancora un volta vuol dimostrare la falsit di questa legislazione,si dichiara disposto a entrare nella casa del pagano.Ma il centurione riprese: "Signore, io non sono degno di riceverti sotto il miotetto, ma d soltanto una parola e il mio servo sar guarito".Ecco che levangelista presenta nuovamente, in riferimento ai pagani, il tema delladignit, per esser degni dellamore di Dio, in contrasto con la gratuit del dono. Ilpagano conosce la legislazione sulla purezza e si sente indegno di accogliere lebreoGes in casa sua. E poi prosegue: Perch anchio, che sono un subalterno, hosoldati sotto di me e dico a uno: "va", ed egli va; a un altro: "vieni", ed egli viene

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    e al mio servo: "fa questo", ed egli lo fa. Alludire ci Ges rimase meravigliato edisse a quelli che lo seguivano: Vi assicuro che presso nessuno in I sraele hotrovato una fede cos grande.Per la prima volta, nel vangelo di Matteo, appare il tema della fede.Cosa la fede in base ai vangeli e in base a questo episodio?La fede non un dono di Dio all uomo, ma la risposta dell uomo al dono di Dio. Lafede del centurione nasce come risposta alla disponibilit e allamore di Ges di

    andare a guarire il suo servo. La fede non un dono che un Dio capricciosoelargisce agli uomini in quantit e in misura pi o meno grande. La fede larisposta degli uomini al dono dellamore di Dio, e lamore di Dio si rivolge a tuttigli uomini. La risposta delluomo a questo dono quello che si chiama fede.Qui c da parte di Ges una disponibilit ad andare addirittura nella casa di unpagano. Quindi questo pagano che si sente disprezzato dalla popolazione ebraica,quando vede questa disponibilit damore da parte di Ges gli risponde con unatteggiamento di fede.E quanto Ges dice grave, la fede che ha trovato presso i pagani non lha trovata

    nel suo popolo. Non dimentichiamo che Matteo scrive per i Giudei, che si credonosuperiori agli altri popoli .Di fronte a questa manifestazione damore da parte di Ges, il centurione dice "nonc bisogno che tu venga, tu sei capace, come lo sono io che ordino ai mieisubalterni di andare e vanno. Se tu dici al servo di essere guarito, lui sar guarito".Nel vangelo, i pagani sono sempre presentati positivamente.I primi a rendere culto a Ges, non saranno gli scribi o i sommi sacerdoti delTempio, ma i Magi.Ges verr continuamente accolto, compreso, dai pagani ma osteggiato dai suoi.

    Lunico a comprendere che Ges, sulla croce, il figlio di Dio sar ancora una voltaun centurione pagano.Ora vi dico che molti verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensacon Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i f igli del regnosaranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sar pianto e stridore di denti.Regno dei cieli unespressione che si trova solo nel vangelo di Matteo, egli infattiscrive per dei Giudei che stanno molto attenti a non pronunciare e a non scrivere ilnome di Dio e usano dei termini sostitutivi, uno di questi appunto il termine cielo.Regno dei cieli, nel vangelo di Matteo non significa laldil o il paradiso, ma ilregno di Dio, cio la comunit dei credenti, dove Dio esercita la sua regalit.Lesercizio della regalit occuparsi degli orfani e delle vedove, cio degliemarginati del suo popolo.La tradizione religiosa attendeva un Messia che avrebbe inaugurato il regno diIsraele e iniziato la conquista e il dominio di tut ti i popoli pagani.Ges ribalta completamente questa concezione, dicendoi pagani siederanno allamensa del regno insieme ad Abramo, Isacco e Giacobbe mentre i f igli del regno(figli del regno unespressione ebraica che indica gli "eredi", quelli che avevano ildiritto)saranno cacciati fuori nelle tenebre, dove sar pianto e stridore di denti.Quelli che Israele pensava gli esclusi, in realt saranno gli ammessi e quelli che siritenevano a pieno diritto, per "eredit" intoccabile, gli ammessi, saranno esclusi.Le espressioni che usa Ges: le tenebre, unimmagine con la quale negli scrittigiudaici ci si riferiva all etenebre della terra dove vivevano i morti ; mentre ilpianto

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    segno di rimorso, di disperazione e ildigrignare o stridore di denti indica unfurore incontenibile. Sono immagini con le quali vengono mostrate la rabbia, lafrustrazione e il rimorso per aver sciupato unoccasione unica.Ges disse al centurione: "Va e sia fatto secondo la tua fede". In quellistante ilservo guar.Matteo sottolinea che la guarigione del servo non opera di Ges, o almeno nonsolo di lui, ma della fede del centurione. Ges non dice, infatti: "io guarisco il tuoservo" ma secondo la tua fede. La fede, la risposta damore di un pagano, di unnemico, talmente grande che il servo guarisce.Quando Ges andr a Nazaret, la sua citt, non potr fare niente perch non glicredono. I componenti della sinagoga di Nazaret, pii, devoti, religiosi, rendonoinutile la capacit e la trasmissione damore da parte di Ges. Un pagano, invece, lautilizza e la rende operativa.Dopo lemarginato dalla religione(il lebbroso), dal nazionalismo giudaico(ilpagano) , lazione di Ges si rivolge ad una categoria di persone ritenuta sub-umana, cio sotto la condizione umana:la donna .

    Non lo dice forse la stessa parola di Dio - e la parola di Dio non pu dire il falso -"che la morte entrata nel mondo per colpa della donna?" La donna la causaprima di tutte le calamit che avvengono nellumanit. Nel mondo ebraico, ai tempidi Ges, nei funerali, dopo il morto venivano subito le donne perch erano leresponsabil i della morte. Scrive il Talmud: " meglio che tutt i i rotoli della legge delmondo brucino in un rogo piuttosto che uno solo venga salvato dalle mani di unadonna". Perch la donna per la sua condizione impura, se tocca un rotolo dellalegge lo rende impuro, non si pu pi toccare e allora meglio che brucino. Semprenel Talmud, nel commento allepisodio del Genesi cap. 17, si legge che la

    benedizione per Abramo fu la nascita di un figlio maschio e non femmina, lanascita di una femmina invece una maledizione di Dio. In una preghiera, cheancora oggi gli ebrei maschi recitano tre volte al giorno, si dice "ti ringrazio oSignore che mi hai creato uomo e che non mi hai fatto n donna n bifolco", dovebifolco sta ad indicare chi non conosce la legge. La donna invece dice "ti ringrazioSignore perch mi hai creato ebrea e mi hai fatto secondo la tua volont". Questa la condizione della donna. Noteremo, in queste poche righe, la novitdell evangelista nel ribaltare questa concezione.

    M t 8, 14-17 La suocera di PietroEntrato Ges nella casa di Pietro vide la suocera di lui che giaceva con la febbre.Le tocc la mano e la febbre scomparve; poi essa si alz e si mise a servirlo.Ges entrato nella casa di Pietro, l c una donna che giace nel letto. impura in quanto donna doppiamente impura perch anche inferma,qualunque infermit viene vista con sospetto rende impuri. Toccarla, significaessere contagiati dalla sua impurit. Ed ecco che per la terza volta trasgredisce lalegge di Dio.Ges dopo aver toccato il lebbroso e dopo essersi reso disponibile a entrare nellacasa di un pagano, ora tocca una donna, per giunta inferma, senza che sianecessario.

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    Questa lunica volta, nel vangelo di Matteo, che Ges guarisce spontaneamenteun individuo, senza che lammalato gli venga presentato o che la guarigione glivenga richiesta. sintomatico questo. Qui non che Pietro dica qualcosa a Ges "guarda, c miasuocera...", e neanche la donna osa chiedere "guariscimi". lunico caso nel vangelodi Matteo in cui egli , lo ripeto, guarisce spontaneamente il malato.Perch? Perch una donna. Come si poteva pensare di chiedere a Ges laguarigione di un essere sub-umano come una donna? Scomodare Ges, luomoDio, il Dio-con-noi, per curare e guarire una donna.Chiedono a Ges di guarire i ciechi, i muti , i paralitici, di risuscitare i morti , ma laguarigione di una donna non verr mai richiesta a Ges. O Ges a prendereliniziativa o saranno le donne che dovranno prenderla.Abbiamo detto che questa donna giace ammalata e Ges la vide; questo verbo lostesso che usa lautore del Genesi nella creazione. Per ben sette volte Dio crea,comunica vita e "vede" che era opera buona. Ges che luomo- Dio, lamanifestazione di Dio per la vita, l dove c la malattia, la morte e linfermit, egli

    vede e ridona la vita.Ges la tocca e la donna viene guari ta e come prima azione, notate il particolare,simise a servirlo . Perch levangelista non adopera il plurale?Abbiamo visto che nella casa ci sono almeno due persone: Pietro e Ges, la donnaserve Ges. Questa una profonda verit teologica che va a favore della donna.Questo verbo servire , da cui poi deriva il termine di "diacono" (diakona=servizio), un termine tecnico che indica il vero servizio di Ges.Chi segue Ges si pone a servizio, e nel vangelo di Matteo troviamo che dopo cheGes aveva superato le prove nel deserto ecco gli angeli gli si avvicinarono e lo

    servivano (Mt 4,11).Nella concezione dellepoca, Dio era ritenuto lontanissimo dalluomo, il settimocielo era dove risiedeva Dio. I pi v icini a Dio erano sette angeli, chiamati angeli delservizio, che avevano il compito di servirlo.Ges, che la manifestazione di Dio, riceve il servizio degli angeli e Matteo scriveche la donna, ritenuta la pi lontana da Dio, compie lo stesso servizio che eraprerogativa esclusiva degli esseri ritenuti pi vicini a Dio, cio gli angeli. unribaltamento completo, un ribaltamento che, nel corso dei vangeli, gli evangelistisottolineeranno.Quindi la donna, ritenuta per la sua condizione la pi lontano da Dio, in realt lapi vicina e ha la stessa dignit degli angeli. Un ribaltamento completo nellaconcezione della donna. Ma non solo, levangelista struttura questo episodio comemodello di servizio e di sequela di Ges e lo schema identico a quello dellachiamata di Matteo il pubblicano.

    M t 9, 9-13 Chiamata di M atteoNon esiste sequela a Ges che poi non si t rasformi in servizio. Anche in questo casola persona emarginata, il pubblicano era una persona che, per quanto si desse dafare, non poteva mai essere ammesso alla salvezza.Matteo struttura lepisodio della guarigione della donna e la chiamata delpubblicano seguendo lo stesso schema. Ges entrato in casa vede, sempre Ges

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    che vede le persone che vengono ritenute invisibili: la donna non esiste, cos comenon esiste il pubblicano agli occhi di Dio. Come la donna giace prostrata dallafebbre, anche il pubblicano inchiodato al banco delle imposte, un ladro diprofessione, un mascalzone patentato e una volta che Ges si avvicina, si alza ladonna e si alza Matteo. La donna si mette a servirlo e Matteo segue Ges. Loschema quindi identico: il servizio a Ges e la sequela.Ges chiama uno che la religione e la morale escludono dalla salvezza, unpubblicano e gli dice:Vieni e seguimi, senza nessuna condizione.

    M t 8, 23-27 Un gran terremoto sul lagoGes ha eliminato le barriere che impedivano laccesso a Dio a coloro che lareligione riteneva i maledetti, come il lebbroso; impedivano laccesso a Dio perchesclusi dalla salvezza, come i pagani, o impedivano laccesso a Dio perchappartenenti a una categoria umana ri tenuta inferiore, le donne. Una volta demolitequeste barriere, Ges pronto a portare questo messaggio al di l dei confini diIsraele verso i pagani ma ogni volta che ci prover trover sempre resistenze sia

    allinterno del suo gruppo sia allesterno, da parte del mondo pagano.Nel versetto 18 del cap. 8, Ges ordina di passare allaltra riva.Passare allaltra riva, indica sempre, nei vangeli, il trasferimento, landata nelterri torio pagano. Cafarnao, citt dove Ges opera, nella terra di Israele, sul laltrariva c la Decapali , le dieci citt pagane.essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Nel cristianesimoprimi tivo la barca era il simbolo della comunit cristiana, della Chiesa.Ed eccoscatenarsi nel mare un grande terremoto. Un consiglio pratico per la lettura: quando leggiamo il vangelo bene sempre

    chiedersi ad ogni riga, ad ogni espressione, che cosa significa e sempre, quelle chesembrano delle incongruenze, una volta si pensava fossero addiri ttura degli errori,sono, in realt, le chiavi di lettura che levangelista mette perch il lettorecomprenda bene.Troviamo qui due chiavi di lettura:Ed ecco scatenarsi nel mare Quale mare?Siamo nel lago di Tiberiade, o di Galilea, che separa la sponda di Israele dalterri torio pagano, non un mare.Levangelista usa il termine mare perch il mare, nella spiritualit ebraica, ha unsignificato molto profondo indica il passaggio del mar Rosso, il passaggio verso lalibert. Ges inaugura un nuovo esodo verso la libert. Perci quando nel vangelosi trova la parola mare sempre in riferimento a un esodo nel quale anche i paganisono invitati ad associarsi. Passare il mare significa "andare e verso la libert.Laltra incongruenza rappresentata dallespressionesi scaten nel mare ungrande terremoto . Nel mare il movimento sismico il maremoto, non il terremoto;questo terremoto, che letteralmente significa sisma grande, lo stesso che Matteouser poi per indicare la ri surrezione di Ges.Quando Ges risorge si dice che vi fu un sisma grande.Il riferimento alla risurrezione indica che non siamo di fronte a un avvenimentoavvenuto storicamente, durante lesistenza di Ges, ma dopo la sua morte. Allorail "terremoto grande" indica sia la resistenza che il mondo pagano opporr allapredicazione dei discepoli sia la loro diffidenza ad andare.

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    Ci sono forze di morte che si oppongono a questo messaggio di vita, ma la vita diGes ha trionfato e continua a trionfare, come al momento della risurrezione.La barca"era scavalcata dalle onde". C una tempesta con delle onde che passanoda una parte allaltra della barca e, ecco laltra incongruenza,"Ges dorme" .Impossibile!Tra laltro, veramente, nel lago di Galilea durante una tempesta, le barche saltanoin aria, ci sono delle onde tali che tutto si pu fare fuorch dormire. strano: cuna tempesta tremenda, addirittura un terremoto, le onde che scavalcano da unaparte allaltra e Ges dorme.Il verbo dormire unimmagine che viene usata dagli evangelisti per indicare lamorte. Quando Ges va da Lazzaro dice: Il nostro amico Lazzaro dorme (Gv11,11). La morte non unassenza di vita, ma fa parte del ciclo vitale come ildormire.Allora il dormire di Ges significa il tempo della morte, della sua assenza chemette in pericolo la stabilit di questa barca, immagine della Chiesa. Finch ceralui, Ges, il Messia, si sentivano sicuri, ma una volta che non sentono pi la sua

    presenza fisica, Ges dorme, ecco che la barca sembra vacil lare.Allora, i discepoli, accostatosi a lui lo svegliarono dicendo: "Salvaci Signore,siamo perduti!" Ed egli disse loro: "Perch avete paura, uomini di poca fede?"Quindi levatosi, sgrid i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.Ges al termine del vangelo assicura: Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino allafine del mondo! Ges al centro della comunit, ma i discepoli, di fronte allepotenze ostili del paganesimo, dubitano della sua presenza e della sua assistenza.Tre volte nel vangelo c il grido: Salvaci Signore!, e tutte le volte Ges lirimprovera per mancanza di fede.

    Ges sgrida i venti e il mare, il verbo usato lo stesso che viene usato per scacciarei demoni.Ges sgrida i venti e il mare, come se fossero potenze ostili, negative per luomo;anche nel salmo 106 al versetto 9 si legge che Dio sgrid il Mar Rosso e fudisseccato.Ancora una traccia che usa levangelista per indicare la stretta relazione conlEsodo.M a gli uomini furono presi da stupore e dicevano: Chi mai costui alquale i venti e il mare obbediscono?Nelle dieci piaghe dEgitto, Dio e Mos usano la natura contro gli uomini: "lagrandine, le tenebre...", nelle dieci azioni di Ges gli elementi della natura vengonodomati per impedire che facciano danno agli uomini.Troviamo ora unespressionegli uomini furono presi da stupore. I discepoli, stanno seguendo Ges, Ges li ha chiamati perch vivessero con lui,eppure si chiedono:"chi ?" gi da un bel pezzo che i discepoli stanno con Ges,ma di fronte a un avvenimento del genere si chiedono: "E chi ?" Per il centurionenon cera nessun dubbio, ma per loro s. Si affaccia in loro un sospetto: "C unosolo al quale il mare e i venti possono obbedi re: Dio. Non sar mica Dio?""Chi mai costui al quale il mare e i venti obbediscono?" I venti e il mareobbediscono solo a Dio, che Ges fosse Dio, non era ancora chiaro per loro.Ges si presentato come il Messia, ma il Messia non era considerato Dio. Eraconsiderato un inviato da Dio, che Dio proteggeva e al quale aveva comunicato la

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    sua forza, ma non che il Messia fosse Dio. Qui, per la prima volta, si insinua neidiscepoli questo sospetto: "Non sar mica che Ges sia Dio?"giunto allaltra riva.... Quando leggiamo il vangelo dobbiamo stare sempre attenti, sulla barca c Ges eci sono i suoi discepoli , lautore avrebbe dovuto scrivere "giunti allaltra riva",invece in tutto lepisodio che segue i discepoli non ci sono.Sono degli art ifizi letterari usati dallevangelista per farci comprendere determinateverit. I discepoli non sono ancora in grado di andare verso la terra pagana, ed eccoche scompaiono. Capiter varie volte nel vangelo che ci siano i discepoli e che poiscompaiano, e sepre ci sono situazioni che i discepoli non sono ancora capaci direggere.

    M t 8, 28-34 Gli indemoniati di GdaraGes arriva in terra pagana e gli vengono incontro due indemoniati che loscongiurano di andare via poi tutta la citt, che agli indemoniati, lo scongiurer diandare via. la prima volta che Ges va in terra pagana e viene ri fiutato.

    Chi sono gli indemoniati?Gli evangelisti stanno molto attenti alluso dei termini e mai confondono untermine con laltro. Noi purtroppo, un po per la nostra mancanza di cultura biblica,un po per un certo pressappochismo, facciamo tanta confusione.Per noi dire diavolo o demonio la stessa cosa, sono due nomi che indicano lastessa realt.Non cos per gli evangelisti che invece stanno molto attenti a distinguere il diavolodai demoni.Il termine ebraico satana, che significa "avversario, nemico", tradotto in greco con

    "diavolo". Satana e diavolo sono la stessa realt.Nei vangeli non si trova mai, e neanche nellAntico Testamento, una persona che posseduta dal diavolo, da satana. Si trovano, come nel caso del brano che stiamotrattando, persone possedute dai demoni: gli indemoniati.Ges si incontra con gli indemoniati, persone possedute dai demoni. Chi sono idemoni? La Bibbia stata scritta in ebraico e alcuni testi risentono della culturamitologica del bacino mesopotamico, soprattutto di Babilonia, che ha influito moltonella descrizione di certi libri.Quando, in una societ intellettualmente pi evoluta, quale era la societ greca del150 a.C., si ha il coraggio di fare la traduzione dallebraico al greco, (prender ilnome della Bibbia dei LXX perch, secondo la tradizione, era stata composta dasettanta saggi) e gli evangelisti la usano per le loro citazioni, tutte le volte che itraduttori si sono trovati di fronte a elementi tipici della mitologia dellepoca, lihanno sistematicamente tradotti con "demoni". Perci tutte le volte che trovavano,ad esempio, le sirene, le arpie, i folletti, i centauri, li traducevano sistematicamentecon "demoni" e si sono lasciati prendere anche un po troppo la mano visto che nellibro di Isaia traducono con demoni anche le capre e i gatti selvatici...Dunque i demoni sono esseri intermedi, met animale e met uomo, alcuni a favoredell uomo e quindi posit ivi, alt ri completamente nociv i.Nei vangeli di Matteo, Marco e Luca, troviamo molti indemoniati, mentre inGiovanni non vi nessun caso. Per Giovanni quello che impedisce alluomo di

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    accogliere la proposta di pienezza di vita da parte di Ges viene chiamato demonio,e la persona indemoniata quando posseduta da una ideologia, da una realt, chegli impedisce di accogliere il messaggio di Ges.In terra pagana cera unideologia di potere e di ricchezza (il "branco di porci"),unideologia di violenza per la quale, restituire la libert agli oppressi, significa, inqualche maniera toglierla agli oppressori. Allora gli oppressori chiedono a Ges diandarsene via.

    M t 9, 1-8 Guarigione di un parali ticoPassiamo ora al capitolo 9, ad unazione, grazie alla quale, Ges vedr gipendente sulla sua testa la minaccia della condanna a morte. Nel capitolo 9levangelista affronta la tematica del "condono" dei peccati quale espressionedell amore di Dio a tutta lumanit.Leggiamo,Salito sulla barca Ges pass allaltra riva. Ed ecco gli portarono unparalitico steso sul letto.Il paralitico veniva considerato un cadavere che respira per i l paralitico non cera

    nessuna speranza di guarigione.Ges, vista la loro fede, disse al paralitico: "Coraggio, figliolo, ti sono condonatii tuoi peccati". Nella chiave di lettura, che levangelista ci d cogliamo delleindicazioni preziose per entrare nel testo.Ges veduta la loro fede, la fede di coloro che lo portano, Ges"si rivolge alparalitico"; levangelista unisce nella figura dei portatori quella del paralitico eintende rappresentare lumanit che, sotto la cappa del peccato, si avvicina a Gesper avere la vita.Questo paralitico rappresenta tutti coloro che vivono schiacciati dal peccato (il

    termine che usa levangelista per peccato significa "direzione sbagliata di vita"),che per, sentendo parlare Ges che presenta un Dio nuovo, un Dio amore che nonsi lascia condizionare dai comportamenti degli uomini, si avvicina.Ges dice al paraliticoCoraggio, figliolo, ti sono condonati i tuoi peccati. I peccatori, dobbiamo entrare nella cultura dellepoca, per essere perdonatidovevano passare attraverso un rituale ben preciso come prescrive la parola di Dio.Ma Ges importante luso dei vocaboli scelti dall evangelista - non solo perdonai peccati ma li cancella senza richiedere nessuna delle azioni che la leggeprescriveva per ottenere il perdono. questa unazione che compete soltanto a Dio.Notiamo la facilit scandalosa con la quale Ges condona i peccati di un individuo,senza nominare Dio, senza chiedere allindividuo di fare penitenza e soprattuttosenza invitare luomo a offri re, per esempio, il sacri ficio di un agnello.Ges, la manifestazione vivente di Dio, chiama luomo che immerso nel peccato,il parali tico, figliolo.Figliolo, ti sono rimessi i peccati; ed subito pronta la reazione degli scribi.Ogni qualvolta Ges libera qualcuno, comunica vita, spuntano, come se si fosseronascosti fino ad allora, gli scribi o i farisei.Anche qui siamo di fronte non a una descrizione storica, ma teologica: lamentalit, inculcata alla gente dagli scribi e dai fari sei, che sempre emerge.

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    Allora alcuni scribi cominciarono a pensare , notate il disprezzo con il qualealludono a Ges, non lo nominano, lo indicano con una espressione grecadispregiativa "questo qua",questo qua bestemmia .Loro, per grazia di Dio, sanno tutto quello che Dio pu fare o non fare, tuttoscritto nei loro catechismi. Quindi basta consultare il catechismo e tutte le azionivanno sempre confrontate in base alla loro teologia; se qualcosa contrasta, nonpensano a modificare la loro teologia. Ed ecco che arriva subi to la sentenza:"questoqua bestemmia". La bestemmia era un reato per il quale era prevista la pena dimorte.Al processo di Ges, il sommo sacerdote dir:"Ha bestemmiato, che bisognoabbiamo di prove, merita la morte". la prima volta che Ges, la parola vivente di Dio, si incontra con un gruppo discribi, il magistero infallibile, la prima volta che il magistero, gli scribi, ascoltanola parola di Ges pensano che Dio bestemmi. tragico questo. Perch bestemmia? Perch secondo il loro catechismo solo Diopu perdonare i peccati. I peccati vengono perdonati esclusivamente da Dio con

    tutto il cerimoniale che adesso vedremo. Levangelista vuol sottolineare la totaleincompatibil it che esiste tra listi tuzione religiosa e Dio.Il gesto di Ges pericoloso per tutto il sistema religioso, che rischia discricchiolare e, ancora una volta, Ges si mette in piena sintonia con i profeti chehanno sempre denunciato la manipolazione della legge di Dio per gli interessi degliscribi e dei sacerdoti .Osea, al capitolo 4 versetto 8, pone in bocca a Dio una denuncia terribile neiconfronti dei sacerdoti, dice: Essi si nutrono del peccato del mio popolo e sonoavidi delle sue colpe. Cosa significa? Il peccato, per ottenere il perdono, doveva

    essere espiato mediante unofferta.I sacerdoti che vivevano di queste offerte, per mantenere un flusso continuo dientrate avevano bisogno che la gente venisse continuamente a offri re al tempio. Perquesto Osea denuncia si nutrono dei peccati del mio popolo, ma non basta,...sono avidi delle sue colpe. terribile questa denuncia, i sacerdoti tuonanocontro i peccati e i peccatori , ma in cuor loro sperano che la gente continui a peccareperch pi la gente fa peccato, pi loro si ingrassano. terribile questo! AncheGeremia denunci: "Avete falsificato la legge di Dio per i vostri interessi!". Per far sche la gente continuamente offrisse espiazioni per i propri peccati, rendevano leesigenze di Dio sempre pi dure e insopportabili.Luomo, in qualche maniera, si trova sempre in colpa e sempre bisognoso diperdono ma se qualcuno indicare unalt ra maniera per ottenere il perdono deipeccati, la bancarotta per i sacerdoti.I profeti hanno sempre denunciato questa manipolazione del volto di Dio per ipropri interessi. Ecco perch Ges chiama il Tempio spelonca di ladri; la spelonca il luogo dove i banditi ammassano la refurtiva, ma mentre i banditi devono usciredalla spelonca e andare a rapinare la gente, i sacerdoti hanno la gente che vienespontaneamente a farsi rapinare e Ges, citando ancora una volta Osea, chiariruna volta per sempre misericordia io voglio e non sacrificio. Il Dio che Gespresenta il Dio che d e non chiede, gi nellA ntico Testamento Dio dice: "io nonho bisogno della tua casa, delle tue cose, sono io che te le ho donate". Allora,

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    "misericordia io voglio", cio un amore simile a quello di Dio, rivolto agli altri, enon il sacrificio.Abbiamo detto che c allarme tra il clero perch se il popolo accoglielinsegnamento di Ges che, per ottenere il perdono dei peccati, basta perdonare lecolpe degli altri ("perdonate e sarete perdonati"; "dove c il perdono non c pibisogno di offerta per il peccato"), la bancarotta per le istituzioni. Nel vangelo diGiovanni si legge "Questuomo compie molti segni, se lo lasciamo fare la fine".La reazione degli scribi di fronte al condono dei peccati di allarme per la propriaistituzione, e fingendo di difendere la propria istituzione, lortodossia in nome diDio, non fanno altro che difendere i propri turpi interessi.M a Ges conoscendo i loro pensieri disse: "Perch mai pensate queste cosemalvagie nel vostro cuore?"Mentre nei portatori del parali tico Ges vede la fede, negli scribi, nei teologi, Gesvede la malvagit dei loro pensieri .E allora li sfida, ma non sul campo teologico, nel campo delle teorie, ma nellapratica, nel campo della vita.Che cosa dunque pi facile dice, ti sono

    condonati i peccati, o dire: alzati e cammina?. La sfida tremenda, mai nellastoria di Israele era accaduto che un paralitico fosse stato guarito o curato: non eramai successo impossibile.Cosa pi facile? chiaro che pi facile di re"ti sono condonati i tuoi peccati"; ilcondono dei peccati non si vede.Paolo dir poi nella lettera ai Romani, al capitolo 5, che "la prova dellamore di Dio che Ges ha donato la vita mentre ancora eravamo nel peccato". Il Dio di Gesnon un Dio che attende sul trono che luomo strisci ai suoi piedi a chiedergli ilperdono, un Dio di amore che continuamente concede lamore alluomo. Anche

    quando luomo sta peccando, lazione di Dio non si frena, ma, se cos si pu dire,aumenta la sua capacit di amare. una comunicazione continua, incessante,damore. Ma questo amore diventa efficace e operante nellindividuo quando sitraduce in altrettanto condono delle colpe degli altri. Ecco perch Ges dirinsistentemente di perdonare le colpe degli altri. Da parte di Dio c unacomunicazione incessante di vita e di amore, che diventa operativo, visibile eefficace nellindividuo quando si t raduce in capacit di perdono.Ges prosegue nella sua sfida:"Ora perch sappiate che il figlio delluomo ha ilpotere in terra di condonare i peccati: alzati", disse al paralitico, "prendi il tuoletto e va a casa". Egli si alz e and a casa sua (crolla tut ta una parte della teologiadegli scribi, crolla tutto il sistema che avevano messo tra luomo e Dio per ilperdono dei peccati).A quella vista la folla fu presa da stupore e rese grazia aDio (notate subito lincongruenza)che aveva dato un tale potere agli uomini.A quali uomini si riferisce la folla? stato Ges che ha condonato i peccati delparalitico. Perch la folla pensa che questa capacit non sia una prerogativaesclusiva di Ges, ma si estende agli uomini?Perch Matteo vive allinterno della comunit questa capacit del condono continuodelle colpe agli altri. La comunit la manifestazione visibile, il santuario di Dio,dove chi ne viene attratto ed entra, per il solo fatto di entrarci ha il condono dellecolpe.

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    Ma attenzione, Ges concede questo perdono incondizionatamente, non chiede nofferte, n penitenze, n fa ramanzine. Il perdono, il condono, che la comunitconcede a coloro che entrano a far parte del raggio dazione del suo amore, non ilperdono inquisitorio, condizionato, ma il perdono, che per assomigliare a quello diDio, deve essere incondizionato, gratuito, e deve essere concesso prima che vengarichiesto. Parafrasando una frase di Ges "se perdonate soltanto a quelli che vichiedono perdono avete gi la vostra ricompensa nellumiliazione dellaltro". Ilperdono cristiano per essere autentico, deve essere concesso prima che vengarichiesto, perch cos fa Dio, Dio ci concede il perdono prima che venga richiesto.

    M t 9, 18- 19 La figlia di un capoAndando avanti, al cap. 9, versetto 18, troviamo:Mentre diceva loro questecose. Quali sono le cose che Ges sta dicendo? Ges parla della necessit di uncambio radicale, ha appena detto: "il vino nuovo non pu essere messo dentro gliotri vecchi. La nuova realt che Ges viene a proporre impossibile farla entraredentro il rigore delle vecchie istituzioni religiose quando"giunge uno dei capiche gli si prostr innanzi e gli disse: M ia figlia morta.Ecco la conseguenza delloppressione dellistituzione religiosa: la figlia di un capo,rappresentante di questa istituzione, morta. Il capo continua:M a vieni, imponila tua mano sopra di lei ed essa vivr. Alzatosi, Ges lo seguiva con i suoidiscepoli.Chi questo personaggio? Abbiamo detto che Matteo contrappone i dieci gesti coni quali Ges comunica vita, alle dieci piaghe dEgitto. Il culmine delle dieci piaghe,in realt lunico in cui vi il termine piaga usato da Mos, la morte del figlio delfaraone e la morte di tutt i i primogeniti dEgit to.

    In contrapposizione a questo, Matteo presenta Ges che restituisce la vita alla figliadi un capo. Sappiamo dagli altri vangeli - lepisodio identico - che costui uncapo della sinagoga e che il suo nome Giiro. Ma Matteo, per far meglio risaltarelopposizione tra faraone e capo, toglie nome e sinagoga.Mentre Mos al nemico del popolo infligge la morte del figlio, Ges al nemico, cheha deciso di ammazzarlo (poco prima c stata la sentenza di morte per Ges,"costui bestemmia, reo di morte"), resti tui sce la vita alla figlia.Tutto questo ha un significato che riguarda il popolo di Israele, ma lo vedremo piavanti. Scrive levangelista,Alzatosi, Ges lo seguiva con i suoi discepoli (Mt9,19) e, stranamente, il racconto non continua, viene interrotto

    M t 9, 20-22 La donna ammalataLevangelista introduce un altro episodio, si tratta di una tecnica letteraria per farvedere che i due episodi sono identici, indicano la stessa realt.Ed ecco una donna che soffriva di emorragia da dodici anni (attenzione alnumero!),gli si accost alle spalle e tocc il lembo del suo mantello. Anche qui siamo di fronte ad un richiamo messo dallevangelista per facilitare lacomprensione: questa donna, guarda un po, soffre di perdite di sangueesattamente da dodici anni.I numeri nella Bibbia non hanno mai un valore matematico, ma sempre figurato: ilnumero 3 significa completamente, il 4 richiama i quattro punti cardinali, il 5 i

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    cinque libri del Pentateuco, cio la legge, il 6 un numero che indicalincompletezza, perch la totalit viene espressa dal 7, l8 riguarda la vitaindistruttibile, il 9 non c, ... e cos via, il 12 rappresenta Israele, il 40 unagenerazione. Quindi il 12 rappresenta Israele e levangelista, con questa chiave dilettura, vuol dire: "attenzione, io parlo della situazione di Israele", sia nella donnache soffre di perdite di sangue sia nella ragazza morta.Il vangelo di Marco ci dice che anche la ragazza morta aveva dodici anni (Mc 5,42),Matteo toglie il termine dodici, ma usa il termine greco che signif ica la ragazzaadatta al matrimonio, cio, dodicenne. Quindi nella figura della ragazza morta enella figura della donna con perdite di sangue si rappresenta:1. la situazione di Israele, sia quella che sottomessa allistituzione (che morta),2. quella che emarginata dallistituzione e sta per morire.La loro unica speranza di ricorrere a Ges.Questa donna, anonima, quindi rappresentativa, soffre di una perdita continua disangue.Il sangue nel mondo ebraico indica la vita: vita e sangue sono la stessa cosa.

    Questa donna perdendo sangue, perde vi ta e la sta perdendo da dodici anni.La malattia la sta portando verso la morte e la religione la tiene esclusa da Dio: lasua situazione senza speranza. Lunico che potrebbe guarirla, come per illebbroso, da questa infermit, Dio, ma siccome impura non si pu rivolgere aLui. Soltanto una volta pura potr rivolgersi a Dio, ma solo Dio pu toglierlelimpurit. Ancora una volta abbiamo una situazione dalla quale non si pu uscire.Gli si accost alle spalle e tocc il lembo del suo mantello. Pensava infatti: "Seriesco anche solo a toccare il suo mantello, sar guarita".Visto che non pu avvicinarsi al Dio nel tempio, si avvicina a Ges, al Dio

    nelluomo. Ma lo fa di nascosto, perch il libro del Levitico prescrive che una donnain queste condizioni impura e diventa impuro tutto quello che tocca. Nel Levitico15,31, troviamo Avvertite gli Israeliti di ci che potrebbe renderli immondi, perchnon muoiano per la loro immondezza, quando contaminassero la mia Dimora che in mezzo a loro. Cera la morte per chi osava deliberatamente contaminareunaltra persona. La donna combattuta, "se osservo la legge rimango nella miaimpurit, destinata alla morte, ho una sola speranza: trasgredire la legge. Ci provo".Sa che da Ges emana questo flusso vitale, la legge le proibisce di avvicinarsi, malei, di nascosto, lo tocca.Ebbene, Ges si volta, la incoraggia e la chiama,figliola (abbiamo la stessa vita ioe te, il santo e limpura), e poi dice - ecco una vera bomba piazzata dallevangelista -la tua fede ti ha guarita. Ma quale fede? Questo un sacrilegio!Quello che agli occhi della religione un sacrilegio, agli occhi di Ges, il Dionelluomo, unespressione di fede. E qui davvero possiamo dire: "non c pireligione", perch se quello che la religione ci insegna essere un sacrilegio, Ges loconsidera addiri ttura un gesto di fede, allora non si capisce pi nulla.La stessa espressione la troviamo in Luca, nellepisodio della peccatrice che siavvicina a Ges, il fariseo dice "se costui fosse un profeta saprebbe che tipo didonna quella che lo tocca" (Lc 7, 39b). Ges dice Ti sono perdonati i tuoipeccati.... la tua fede ti ha salvata, va in pace (Lc 7, 48 e 50).

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