Morto Umberto Eco, rom 'ere sta prattutto semiologo...

3
Morto Umberto Eco, rom 'ere sta soprattutto semiologo c unoso Aveva 84 anni. La comunicazione della. famiglia. Si è spento a casa JNA TESI che apparve dirompen- te in un paese legato alle sue tradi- zionali categorie estetiche, diviso tra crocianesimo e marxismo stori- cista. E il discorso di Eco non ri- guarda, ovviamente solo la forma, Lascio Bom piani per Teseo , solo un pretesto, un no m e co m e un altro. L'importante è la nave aspetti minori della realtà raccolte inDiario minimo negli anni `60, na- sce entro questo spettro di riferi- menti con una sapienza , non solo costruttiva e intellettuale . E il suc- cesso internazionale, col Nome del- la rosa, di un saggista raffinato, di LO STILE LETTERARIO D alla neo avanguardia di «Opera aperta» e Gruppo '63 al successo internazionale ROMA NE L 1962 Umberto Eco pubblica Opera aperta, analisi di testi lettera- ri in termini strutturalisti a partire da Ulisse di Joyce, che fa discutere e diviene uno dei manifesti della neoavanguardia riunita l'anno do- po nel Gruppo `63. Nel 1980 esce invece il romanzo storico medioe- vale Il nome della rosa, che suscita consensi internazionali, best seller da oltre 12 milioni di copie. Si svol- ge tra queste due tappe, meno lon- tane e diverse di quanto possa ap- parire, il lavoro di Umberto Eco che aveva festeggiato da poco gli 84 anni e che è scomparso ieri sera alle 22,30 nella sua abitazione. La notizia è stata data dalla famiglia. OSS ERVATORE ironico e se- miologo avvertito oltre che creati- vo, infatti, ha dimostrato in ogni occasione di saper cogliere lo spiri- to del tempo. Il suo Lector in fabu- la, saggio del 1979 (non a caso pe- riodo in cui stava scrivendo pro- prio Il nome della rosa), è appunto il lettore che in un testo, in partico- lare se creativo, letterario, arriva a far interagire col mondo e le inten- zioni dell'autore, il proprio mon- do di riferimenti, le proprie asso- ciazioni, che possono creare una lettura nuova: «Generare un testo significa attuare una strategia di cui fan parte le previsioni delle mosse altrui». Un'opera aperta è proprio quella che più riesce a pro- durre interpretazioni molteplici, adattandosi al mutare dei tempi e trovando agganci con scienze e di- scipline diverse. la struttura di un'opera, come inte- sero molti autori di quegli anni, tanto che poco dopo dette alle stampe La struttura assente, che spo- stava il discorso sulla ricerca se- miologica e le sue interazioni. Co- sì, forse, il tentativo più esemplare nel mettere in pratica le sue teorie, è nel 2004 La misteriosa fiamma del- la regina Loana, romanzo illustrato con foto di libri e riviste, manife- sti, tavole di fumetti, che fanno parte del racconto e contribuisco- no a far rivivere l'atmosfera dell'epoca (da fine anni `30 alla guerra) a ogni lettore anche con i propri ricordi. Insomma, anche un romanzo di un personaggio e studioso di questo tipo, attento al- la cultura di massa e già autore di paradossali e ironiche pagine su uno studioso che aveva debuttato laureandosi sui problemi estetici in San Tommaso, finì per suscita- re più polemiche delle sue innova- tive teorie saggistiche. I N TANTI parlano di «libro ge- niale e assai notevole» come sinte- tizzava Maria Corti, ecco che per Geno Pampaloni c'era «difetto di genio letterario», Francesco Albe- roni lo definiva «libro privo di emozioni» che deve la sua fortuna all'essere divenuto un feticcio di L'ACCADEMIA Un a lun a carriera universitaria anche all'estera E Le res p onsa b ilit à ai Línceí cultura, mentre Stefano Benni ha «chiuso a pagina trenta, assalito dalla noia». POI VERRANNO gli altri romanzi, altri best seller che ne consolidano la fama e stemperano le astiosità: Il pendolo di Foucault nel 1988, L'isola del giorno prima 1994 e Bau- dolino 2001, La misteriosa fiamma della regina Loana 2004 e l'anno scorso Il cimitero di Praga. Ancora una volta, attraverso la storia nel

Transcript of Morto Umberto Eco, rom 'ere sta prattutto semiologo...

  • Morto Umberto Eco, rom 'ere stasoprattutto semiologo cunoso

    Aveva 84 anni. La comunicazione della. famiglia. Si è spento a casaJNA TESI che apparve dirompen-te in un paese legato alle sue tradi-zionali categorie estetiche, divisotra crocianesimo e marxismo stori-cista. E il discorso di Eco non ri-guarda, ovviamente solo la forma,

    Lascio Bom piani perTeseo , solo un pretesto,un no me co me un altro.L'importante è la nave

    aspetti minori della realtà raccolteinDiario minimo negli anni `60, na-sce entro questo spettro di riferi-menti con una sapienza , non solocostruttiva e intellettuale . E il suc-cesso internazionale, col Nome del-la rosa, di un saggista raffinato, di

    LO STILE LETTERARIODalla neo avanguardiadi «Opera aperta» e Gruppo'63 al successo internazionale

    ROMA

    NE L 1962 Umberto Eco pubblicaOpera aperta, analisi di testi lettera-ri in termini strutturalisti a partireda Ulisse di Joyce, che fa discuteree diviene uno dei manifesti dellaneoavanguardia riunita l'anno do-po nel Gruppo `63. Nel 1980 esceinvece il romanzo storico medioe-vale Il nome della rosa, che suscitaconsensi internazionali, best sellerda oltre 12 milioni di copie. Si svol-ge tra queste due tappe, meno lon-tane e diverse di quanto possa ap-parire, il lavoro di Umberto Ecoche aveva festeggiato da poco gli84 anni e che è scomparso ieri seraalle 22,30 nella sua abitazione. Lanotizia è stata data dalla famiglia.

    OSSERVATORE ironico e se-miologo avvertito oltre che creati-vo, infatti, ha dimostrato in ognioccasione di saper cogliere lo spiri-to del tempo. Il suo Lector in fabu-la, saggio del 1979 (non a caso pe-riodo in cui stava scrivendo pro-prio Il nome della rosa), è appuntoil lettore che in un testo, in partico-lare se creativo, letterario, arriva afar interagire col mondo e le inten-zioni dell'autore, il proprio mon-do di riferimenti, le proprie asso-ciazioni, che possono creare unalettura nuova: «Generare un testosignifica attuare una strategia dicui fan parte le previsioni dellemosse altrui». Un'opera aperta èproprio quella che più riesce a pro-durre interpretazioni molteplici,adattandosi al mutare dei tempi etrovando agganci con scienze e di-scipline diverse.

    la struttura di un'opera, come inte-sero molti autori di quegli anni,tanto che poco dopo dette allestampe La struttura assente, che spo-stava il discorso sulla ricerca se-miologica e le sue interazioni. Co-sì, forse, il tentativo più esemplarenel mettere in pratica le sue teorie,è nel 2004 La misteriosa fiamma del-la regina Loana, romanzo illustratocon foto di libri e riviste, manife-sti, tavole di fumetti, che fannoparte del racconto e contribuisco-no a far rivivere l'atmosferadell'epoca (da fine anni `30 allaguerra) a ogni lettore anche con ipropri ricordi. Insomma, ancheun romanzo di un personaggio estudioso di questo tipo, attento al-la cultura di massa e già autore diparadossali e ironiche pagine su

    uno studioso che aveva debuttatolaureandosi sui problemi esteticiin San Tommaso, finì per suscita-re più polemiche delle sue innova-tive teorie saggistiche.

    I N TANTI parlano di «libro ge-niale e assai notevole» come sinte-tizzava Maria Corti, ecco che perGeno Pampaloni c'era «difetto digenio letterario», Francesco Albe-roni lo definiva «libro privo diemozioni» che deve la sua fortunaall'essere divenuto un feticcio di

    L'ACCADEMIAUna lun a carrierauniversitaria anche all'esteraE Le responsa bilità ai Línceí

    cultura, mentre Stefano Benni ha«chiuso a pagina trenta, assalitodalla noia».

    POI VERRANNO gli altri romanzi,altri best seller che ne consolidanola fama e stemperano le astiosità:Il pendolo di Foucault nel 1988,L'isola del giorno prima 1994 e Bau-dolino 2001, La misteriosa fiammadella regina Loana 2004 e l'annoscorso Il cimitero di Praga. Ancorauna volta, attraverso la storia nel

  • XIX secolo del tragico e gradualeprosperare di quella falsificazionenota come I protocolli dei Savi diSion, che ispirerà anche Hitler, unromanzo di ampio intreccio, riccodi erudizione divulgata con elegan-za e in quella misura che impegnail lettore comune introducendolocon sapienza narrativa in una coin-volgente realtà di idee e storica.

    FINO all'ultimo romanzo sul mon-do dei giornalisti e dell'editoria,Numero Zero, uscito l'anno scorso.Insomma, ragioni per celebrare lagrandezza di Umberto Eco ce nesono molte, basta accettare che sia-no convissute in questo discreto esimpatico signore, che da amatoresuonava il flauto dolce e non teme-va certo di esporsi dichiarando le

    _ ;;;,,,,,, `

    sue idee anche politiche, come hafatto negli anni berlusconiani, ilcurioso e ironico autore delle Busti-ne di minerva o di romanzi ambien-tati nel passato e lo studioso alta-mente scientifico del Trattato di se-miotica generale, che conta ormai25 anni. Recentemente Eco avevadeciso di lasciare la Bompiani do-po che c'era stata la fusione fraMondadori e Rizzoli.

    ECO N EL 1988 ha fondato il Di-partimento della Comunicazionedell'Università di San Marino.Dal 2008 è professore emerito epresidente della Scuola Superioredi Studi Umanistici dell'Universi-tà di Bologna. Dal 12 novembre2010 Umberto Eco è socio dell'Ac-cademia dei Lincei.

    9/

    Umberto Ecodurante unaconferenza allaUniversitàCattolica diMilano, a destrariceve il Sigillod'oro di laureatoa Bologna. Asinistra SeanConnery(Guglielmo da

    askerville) eChristian Slater(Adso da Melk)ne «ll nomedella rosa»

  • „''a " ,,7Gi„i0 n, 4ii : nj G 0F

    at rosa"

    Autore i centinaia di saggi,di numerosi romanzi epersino di opere perl'infanzia, Umberto Eco ènoto al grande pubblicosoprattutto per "Il nomedella rosa" (1980), romanzoambientato nel Medio Evodelle eresie diventatonell'86 con Jean-JacquesAnnaud un film di successograzie alle interpretazioni diSean Connery, CristianSlater ed F. MurrayAbraham. D î grandesuccesso anche "Il pendolodi Focault" (1988); "L'isoladel giorno prima" (1994) egli ultimi "Il cimitero diPraga" (2010) e ' umerozero" (2015). Trai saggi icostume da ricordare"Diario minima" (1967) e "Ilsecondo Diario minimo"(1992), oltre a "La bustina di

    Minerva" (2000).

    page 1page 2page 3