MORDANO | Nuovo disco e nuovi progetti per Roberto Bartoli ...

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IV Due | 3 gennaio 2013 | Numero 1 Musica VENERDÌ 4 GENNAIO Bologna. FILARMONICA: ftcB – Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna diret- ta da Mikhail Pletnev, violino solista Daniil Trifonov, in bra- ni di Cajkovskij e Beethoven. Teatro Auditorium Manzoni, via de Monari 1/2, ore 21. Info 059/451646. Biglietti da 15 a 45 euro. Lugo. TRIO: interno 41 al Sax Pub, ore 22.15. Info 0545/900396 o 339/3019349. LUNEDÌ 7 GENNAIO Faenza. SOLISTI: winter Erf con l’Orchestra da camera I Solisti di Perugia diretta da Federico Mondelci, sassofono solsita, in musiche di Ellington, Bernstein, Gershwin, Rota, Nyman, Morricone, Piazzolla, Bacalov. Teatro Masini, ore 21. Ingresso 18 euro. Info 0542/25747. GIOVEDÌ 10 GENNAIO Imola. BLUES: concerto dei Febbre da Cavallo con il blues raf- fi nato dei migliori esponenti della scena mondiale anni ’90. Centro sociale la Stalla, via Serragflio 20/b, ore 21, ingresso libero. Imola. ACCADEMIA: per la sta- gione dei concerti dell’Accademia pianistica, esibizione della piani- sta Gile Nae in musiche di Bach, Beethoven, Brahms. Sala Mariele Ventre, Palazzo Monsignani, via Emilia 69, ore 21. Ingresso con tessera associativa, ingresso libero per giovani under 26. Info tessera- mento 0542/30802. VENERDÌ 11 GENNAIO Lugo. TRIO: Daniele Dall’Omo trio in concerto al Sax Pub, ore 22.15. Info 0545/900396 o 339/3019349. MUSICA: LA SETTIMANA TRA LE NOTE VENERDÌ 4 GENNAIO Imola. LATINA: balli latino americani con Pepe. Centro Sociale La Stalla, via Serraglio 20/b, ore 21. Tutti i venerdì. SABATO 5 GENNAIO Imola. ORCHESTRA: ballo con l’orchestra. Centro Sociale La Stalla, via Serraglio 20/b, ore 21, ingresso a pagamento. Imola. BALLO: si balla con orchestra al centro sociale Zolino, via Tinti 1, ore 21. Ingresso 15 euro a coppia o 7,50 a persona. Info Lina 0542/43286. Palesio di Castel San Pietro. BALLO: stagione del ballo al centro sociale Valquaderna, via Montecalderaro 131, tutti i sabati dalle 20.30. LISCIO E NON SOLO MORDANO | Nuovo disco e nuovi progetti per Roberto Bartoli Il contrabbasso danza Fabio Ravaglia Figura storica della scena jazz imolese, musicista aermato a livello nazionale con innumere- voli collaborazioni di prestigio e progetti variegati, il contrabbas- sista Roberto Bartoli continua a realizzare progetti interessanti e riusciti cd che vanno ad integra- re una carriera intensa e anco- ra lontano dall’essere conclusa. A breve uscirà il nuovo lavoro dell’E Bairàv Ensemble, forma- zione che lo vede da anni coin- volto, guidata dal clarinettista Fabrizio Meloni, che presenterà il suo Around Bartòk, progetto dedicato al grande compositore ungherese, al teatro alla Scala di Milano il prossimo 25 marzo; inoltre è uscito da poco, per l’eti- chetta italiana Dodicilune, Dan- za Gialla, il nuovo cd del noto quartetto Terre di Mezzo di cui Bartoli è uno dei fondatori. Nato come trio nel 1995 nel cor- so degli anni Terre di Mezzo si è costruito una propria identità musicale, caratterizzata dall’ori- ginalità delle composizioni e dal- la fusione di diversi stili, che at- traversa varie tradizioni popolari senza mai abbandonare l’impor- tante matrice jazzistica. Con una formazione volutamente dai con- fini elastici il gruppo ha trovato in questi anni, nelle collaborazio- ni con diversi musicisti, una pre- ziosa fonte d’ispirazione ed arric- chimento, arrivando all’attuale quartetto che vede l’inserimento del bravo batterista romano Et- tore Fioravanti e l’ingresso in pianta stabile, negli ultimi anni, del blasonato fisarmonicista um- bro, molto attivo in Francia e in tutta Europa, Luciano Biondini, subentrato a Simone Zanchini. Danza Gialla, che vede in co- pertina una bella tela del pitto- re imolese Marco Astorri (come del resto anche i precedenti cd), è la quarta prova discografica e arriva dopo otto anni dall’uscita di Faro nel 2004. Questo nuovo lavoro prosegue la ricerca e la li- nea tracciata dai precedenti con il perfetto inserimento di Biondi- ni, entrato delicatamente ma con grande personalità nel gruppo, il quale è riuscito a mantenere l’o- riginale cifra stilistica marcata fin dalla sua nascita e sviluppata poi nel tempo. Il cd è composto da dieci tracce di cui ben cinque firmate da Bartoli che ancora una volta evidenzia anche una fertile vena compositiva. Siamo andati a trovarlo a casa sua a Mordano dove oramai da diversi anni vive con la famiglia e questo è il resoconto delle nostra chiacchierata. Questo nuovo lavoro di Ter- re Di Mezzo arriva dopo otto anni e con una formazione in parte rinnovata. Possiamo parlare di un nuovo inizio o di un atteso ritorno? «Come tutti i gruppi longevi, an- che Tdm ha vissuto momenti di stanchezza, mancanza di idee e creatività… non abbiamo però mai perso la voglia di suonare as- sieme, e non è mai venuto meno il lavoro sulla materia musicale e sulla composizione. Periodi di pausa riflessiva si sono alternati, durante questi anni, a momenti di slancio creativo. Ad esempio, questo ultimo anno è stato per noi molto prolifico, e l’uscita di questo cd ne è la riprova. Direi quindi un graditissimo ritorno, tra l’altro con il nuovo cd uscito per l’etichetta Dodicilune, at- tualmente una delle più attente al jazz italiano». Mi sembra che anche questo cd confermi la linea stilisti- ca che contraddistingue da sempre il sound di «Terre di Mezzo». Un jazz aperto agli stilemi della musica popola- re che da tempo caratterizza la ricerca di molti musicisti e formazioni della migliore scena jazz italiana. «Danza Gialla racchiude al suo interno un mondo musicale po- licromo e assai vasto; come nei nostri lavori precedenti, qui la musica è ancor più radicata alle radici melodiche, dalla musica popolare, spaziando al contempo attraverso l’improvvisazione, ed utilizzando strutture compositi- ve proprie sia della musica colta che del jazz. Dal punto di vista stilistico direi che questo lavoro approfondisce e definisce ulte- riormente il percorso stilistico intrapreso più di quindici anno orsono». Quali cambiamenti ha porta- to l’arrivo di Luciano Biondi- ni, ottimo fisarmonicista di rilievo internazionale, molto diverso stilisticamente da Si- mone Zanchini? «Oltre ad un bel rapporto uma- no, ci legano a Luciano delle vi- sioni musicali comuni: l’esigenza di cercare un percorso persona- le, un’idea di jazz più europea e mediterranea, l’amore per le mu- siche popolari del mondo, l’im- provvisazione basata sull’ascolto reciproco. Ma la cosa più impor- tante che ci ha legato è il “pensa- re in gruppo”. Luciano è un mu- sicista che sa ascoltare, e mette la sua tecnica al servizio della musi- ca; anche quando improvvisa, ciò che suona è sempre pienamente contestualizzato a ciò che stanno suonando gli altri. Questo aspet- to è fondamentale per un gruppo come Tdm». Negli ultimi anni c’è stato un costante aumento dei giovani musicisti che scelgono il jazz come musica di riferimento. Cosa pensi di questa tenden- za, in particolare vedi delle dierenze nell’approccio che invece ha avuto la tua genera- zione di musicisti? «E’ vero, oggi molti giovani che si avvicinano agli studi musi- cali hanno il jazz come stilema di riferimento… evidentemente questa musica ha ancora molto da dire e da dare! E’ una mu- sica viva, attraverso la pratica dell’improvvisazione permette di sperimentare la propria creativi- tà in modo stimolante. Oggi poi, rispetto a trenta anni fa, chi vuo- le avvicinarsi allo studio del jazz ha a disposizione strumenti tec- nologici fantastici: su Youtube si possono ascoltare le migliori re- gistrazioni dei grandi maestri, in rete si trovano tantissimi metodi e pubblicazioni didattiche. Tutto ciò facilita l’apprendimento, con il risultato che attualmente in Ita- lia c’è una generazione di giovani musicisti molto preparati. Perso- nalmente mi capita spesso di in- contrare allievi molto interessati e desiderosi di apprendere, e que- sto è molto stimolante». La scena culturale italiana a detta di tutti sta attraversan- do uno dei suoi periodi più bui e duri. Mancanza di fon- di, calo delle iniziative e degli spazi dove suonare e un pub- blico (soprattutto giovane) sempre più distratto e assen- te. Come vivi da artista que- sto momento ? «Davvero stiamo attraversando un periodo molto buio; e pur- troppo non è solo la cultura ad essere penalizzata, tutti indiscri- minatamente stiamo subendo le inique scelte politiche degli ulti- mi anni, che tagliano sulla sanità, sulla scuola pubblica, sul potere d’acquisto delle nostre ormai risi- cate risorse, mentre i privilegi dei soliti noti non vengono toccati e ahimè si acquistano novanta nuo- vi aerei da guerra F35… mi sem- bra una situazione davvero di- cile da sopportare. Molti giovani mi raccontano che stanno pen- sando alla possibilità di trovare lavoro all’estero: li capisco, e mi dico che per un Paese cosiddetto civile ciò è piuttosto triste». Una domanda che ci porta ver- so il tuo intenso impegno verso la didattica. Come è nata l’idea del laboratorio musicale «Tul- li, Tulli Tulipan» organizzato dall’Associazione Il Mosaico che tieni a Mordano? «Il laboratorio musicale di Mor- dano è un’ocina dove si ap- prendono rudimenti musicali e si sperimentano capacità, inte- ressi, gioia e fatica di far musica assieme. Nato da un’idea della cooperativa culturale Il Mosaico, raccoglie persone di ogni età ed estrazione culturale ed ha come prerogativa quella di valorizzare le capacità di chiunque abbia cu- riosità di sperimentare la propria vocalità o l’uso di uno strumen- to musicale. Il laboratorio lavora ogni anno su tematiche diverse. L’anno scorso ha arontato il tema della canzone d’autore ita- liana, quest’anno si impegnerà sul repertorio delle canzoni che tra gli anni Trenta e Cinquanta uscivano da quella scatola magica chiamata radio: un repertorio sti- molante soprattutto per le vocali- st del gruppo, che avranno modo così di sperimentare il modo di cantare a più voci tipico del Trio Lescano e delle altre formazioni vocali dell’epoca». La seconda edizione della rassegna culturale «La Stalla», dell’omo- nimo Centro Sociale di via Serraglio, prende il via giovedì 10 gen- naio alle 21 (serata a ingresso libero), con il concerto degli imolesi Febbre da Cavallo, band nata nel 2000 in occasione della partecipa- zione alla prima edizione del Midsummer Night Rock, che propone il blues dei migliori esponenti della scena mondiale degli anni ‘90 assieme a brani più popolari come le più belle sigle dei cartoni ani- mati e dei tele- film (Magnum P.I., Starsky & Hutch, Lupin, Jeeg Robot...). La rassegna proseguirà con altri sedici ap- puntamenti culturali e mu- sicali. Il pro- gramma com- pleto su www. cslastalla.it. IMOLA «FEBBRE DA CAVALLO» ALLA STALLA

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IV Due | 3 gennaio 2013 | Numero 1

Musica

VENERDÌ 4 GENNAIOBologna. FILARMONICA: ftcB – Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna diret-ta da Mikhail Pletnev, violino solista Daniil Trifonov, in bra-ni di Cajkovskij e Beethoven. Teatro Auditorium Manzoni, via de Monari 1/2, ore 21. Info 059/451646. Biglietti da 15 a 45 euro.Lugo. TRIO: interno 41 al Sax Pub, ore 22.15. Info 0545/900396 o 339/3019349.

LUNEDÌ 7 GENNAIOFaenza. SOLISTI: winter Erf con l’Orchestra da camera I Solisti di Perugia diretta da Federico Mondelci, sassofono solsita, in musiche di Ellington, Bernstein, Gershwin, Rota, Nyman, Morricone, Piazzolla, Bacalov. Teatro Masini, ore 21. Ingresso

18 euro. Info 0542/25747.

GIOVEDÌ 10 GENNAIOImola. BLUES: concerto dei Febbre da Cavallo con il blues raf-fi nato dei migliori esponenti della scena mondiale anni ’90. Centro sociale la Stalla, via Serragfl io 20/b, ore 21, ingresso libero.Imola. ACCADEMIA: per la sta-gione dei concerti dell’Accademia pianistica, esibizione della piani-sta Gile Nae in musiche di Bach, Beethoven, Brahms. Sala Mariele Ventre, Palazzo Monsignani, via Emilia 69, ore 21. Ingresso con tessera associativa, ingresso libero per giovani under 26. Info tessera-mento 0542/30802.

VENERDÌ 11 GENNAIOLugo. TRIO: Daniele Dall’Omo trio in concerto al Sax Pub, ore 22.15. Info 0545/900396 o 339/3019349.

MUSICA: LA SETTIMANA TRA LE NOTE

VENERDÌ 4 GENNAIOImola. LATINA: balli latino americani con Pepe. Centro Sociale La Stalla, via Serraglio 20/b, ore 21. Tutti i venerdì.

SABATO 5 GENNAIOImola. ORCHESTRA: ballo con l’orchestra. Centro Sociale La Stalla, via Serraglio 20/b, ore 21, ingresso a pagamento.Imola. BALLO: si balla con orchestra al centro sociale Zolino, via Tinti 1, ore 21. Ingresso 15 euro a coppia o 7,50 a persona. Info Lina 0542/43286.Palesio di Castel San Pietro. BALLO: stagione del ballo al centro sociale Valquaderna, via Montecalderaro 131, tutti i sabati dalle 20.30.

LISCIO E NON SOLO

MORDANO | Nuovo disco e nuovi progetti per Roberto Bartoli

Il contrabbasso danzaFabio Ravaglia

Figura storica della scena jazz imolese, musicista aff ermato a livello nazionale con innumere-voli collaborazioni di prestigio e progetti variegati, il contrabbas-sista Roberto Bartoli continua a realizzare progetti interessanti e riusciti cd che vanno ad integra-re una carriera intensa e anco-ra lontano dall’essere conclusa. A breve uscirà il nuovo lavoro dell’E Bairàv Ensemble, forma-zione che lo vede da anni coin-volto, guidata dal clarinettista Fabrizio Meloni, che presenterà il suo Around Bartòk, progetto dedicato al grande compositore ungherese, al teatro alla Scala di Milano il prossimo 25 marzo; inoltre è uscito da poco, per l’eti-chetta italiana Dodicilune, Dan-za Gialla, il nuovo cd del noto quartetto Terre di Mezzo di cui Bartoli è uno dei fondatori. Nato come trio nel 1995 nel cor-so degli anni Terre di Mezzo si è costruito una propria identità musicale, caratterizzata dall’ori-ginalità delle composizioni e dal-la fusione di diversi stili, che at-traversa varie tradizioni popolari senza mai abbandonare l’impor-tante matrice jazzistica. Con una formazione volutamente dai con-fi ni elastici il gruppo ha trovato in questi anni, nelle collaborazio-ni con diversi musicisti, una pre-ziosa fonte d’ispirazione ed arric-chimento, arrivando all’attuale quartetto che vede l’inserimento del bravo batterista romano Et-tore Fioravanti e l’ingresso in pianta stabile, negli ultimi anni, del blasonato fi sarmonicista um-bro, molto attivo in Francia e in tutta Europa, Luciano Biondini, subentrato a Simone Zanchini.Danza Gialla, che vede in co-pertina una bella tela del pitto-re imolese Marco Astorri (come del resto anche i precedenti cd), è la quarta prova discografi ca e arriva dopo otto anni dall’uscita di Faro nel 2004. Questo nuovo lavoro prosegue la ricerca e la li-nea tracciata dai precedenti con il perfetto inserimento di Biondi-ni, entrato delicatamente ma con grande personalità nel gruppo, il quale è riuscito a mantenere l’o-riginale cifra stilistica marcata fi n dalla sua nascita e sviluppata poi nel tempo. Il cd è composto da dieci tracce di cui ben cinque fi rmate da Bartoli che ancora una volta evidenzia anche una fertile vena compositiva. Siamo andati a trovarlo a casa sua a Mordano dove oramai da diversi anni vive con la famiglia e questo è il resoconto delle nostra chiacchierata. Questo nuovo lavoro di Ter-re Di Mezzo arriva dopo otto

anni e con una formazione in parte rinnovata. Possiamo parlare di un nuovo inizio o di un atteso ritorno?«Come tutti i gruppi longevi, an-che Tdm ha vissuto momenti di stanchezza, mancanza di idee e creatività… non abbiamo però mai perso la voglia di suonare as-sieme, e non è mai venuto meno il lavoro sulla materia musicale e sulla composizione. Periodi di pausa rifl essiva si sono alternati, durante questi anni, a momenti di slancio creativo. Ad esempio, questo ultimo anno è stato per noi molto prolifi co, e l’uscita di questo cd ne è la riprova. Direi quindi un graditissimo ritorno, tra l’altro con il nuovo cd uscito per l’etichetta Dodicilune, at-tualmente una delle più attente al jazz italiano».Mi sembra che anche questo cd confermi la linea stilisti-ca che contraddistingue da sempre il sound di «Terre di Mezzo». Un jazz aperto agli stilemi della musica popola-re che da tempo caratterizza la ricerca di molti musicisti e formazioni della migliore scena jazz italiana.

«Danza Gialla racchiude al suo interno un mondo musicale po-licromo e assai vasto; come nei nostri lavori precedenti, qui la musica è ancor più radicata alle radici melodiche, dalla musica popolare, spaziando al contempo attraverso l’improvvisazione, ed utilizzando strutture compositi-ve proprie sia della musica colta che del jazz. Dal punto di vista stilistico direi che questo lavoro approfondisce e defi nisce ulte-riormente il percorso stilistico intrapreso più di quindici anno orsono».Quali cambiamenti ha porta-to l’arrivo di Luciano Biondi-ni, ottimo fi sarmonicista di rilievo internazionale, molto diverso stilisticamente da Si-mone Zanchini?«Oltre ad un bel rapporto uma-no, ci legano a Luciano delle vi-sioni musicali comuni: l’esigenza di cercare un percorso persona-le, un’idea di jazz più europea e mediterranea, l’amore per le mu-siche popolari del mondo, l’im-provvisazione basata sull’ascolto reciproco. Ma la cosa più impor-tante che ci ha legato è il “pensa-re in gruppo”. Luciano è un mu-

sicista che sa ascoltare, e mette la sua tecnica al servizio della musi-ca; anche quando improvvisa, ciò che suona è sempre pienamente contestualizzato a ciò che stanno suonando gli altri. Questo aspet-to è fondamentale per un gruppo come Tdm».Negli ultimi anni c’è stato un costante aumento dei giovani musicisti che scelgono il jazz come musica di riferimento. Cosa pensi di questa tenden-za, in particolare vedi delle diff erenze nell’approccio che invece ha avuto la tua genera-zione di musicisti?«E’ vero, oggi molti giovani che si avvicinano agli studi musi-cali hanno il jazz come stilema di riferimento… evidentemente questa musica ha ancora molto da dire e da dare! E’ una mu-sica viva, attraverso la pratica dell’improvvisazione permette di sperimentare la propria creativi-tà in modo stimolante. Oggi poi, rispetto a trenta anni fa, chi vuo-le avvicinarsi allo studio del jazz ha a disposizione strumenti tec-nologici fantastici: su Youtube si possono ascoltare le migliori re-gistrazioni dei grandi maestri, in

rete si trovano tantissimi metodi e pubblicazioni didattiche. Tutto ciò facilita l’apprendimento, con il risultato che attualmente in Ita-lia c’è una generazione di giovani musicisti molto preparati. Perso-nalmente mi capita spesso di in-contrare allievi molto interessati e desiderosi di apprendere, e que-sto è molto stimolante».La scena culturale italiana a detta di tutti sta attraversan-do uno dei suoi periodi più bui e duri. Mancanza di fon-di, calo delle iniziative e degli spazi dove suonare e un pub-blico (soprattutto giovane) sempre più distratto e assen-te. Come vivi da artista que-sto momento ?«Davvero stiamo attraversando un periodo molto buio; e pur-troppo non è solo la cultura ad essere penalizzata, tutti indiscri-minatamente stiamo subendo le inique scelte politiche degli ulti-mi anni, che tagliano sulla sanità, sulla scuola pubblica, sul potere d’acquisto delle nostre ormai risi-cate risorse, mentre i privilegi dei soliti noti non vengono toccati e ahimè si acquistano novanta nuo-vi aerei da guerra F35… mi sem-bra una situazione davvero diffi -cile da sopportare. Molti giovani mi raccontano che stanno pen-sando alla possibilità di trovare lavoro all’estero: li capisco, e mi dico che per un Paese cosiddetto civile ciò è piuttosto triste».Una domanda che ci porta ver-so il tuo intenso impegno verso la didattica. Come è nata l’idea del laboratorio musicale «Tul-li, Tulli Tulipan» organizzato dall’Associazione Il Mosaico che tieni a Mordano?«Il laboratorio musicale di Mor-dano è un’offi cina dove si ap-prendono rudimenti musicali e si sperimentano capacità, inte-ressi, gioia e fatica di far musica assieme. Nato da un’idea della cooperativa culturale Il Mosaico, raccoglie persone di ogni età ed estrazione culturale ed ha come prerogativa quella di valorizzare le capacità di chiunque abbia cu-riosità di sperimentare la propria vocalità o l’uso di uno strumen-to musicale. Il laboratorio lavora ogni anno su tematiche diverse. L’anno scorso ha aff rontato il tema della canzone d’autore ita-liana, quest’anno si impegnerà sul repertorio delle canzoni che tra gli anni Trenta e Cinquanta uscivano da quella scatola magica chiamata radio: un repertorio sti-molante soprattutto per le vocali-st del gruppo, che avranno modo così di sperimentare il modo di cantare a più voci tipico del Trio Lescano e delle altre formazioni vocali dell’epoca».

La seconda edizione della rassegna culturale «La Stalla», dell’omo-nimo Centro Sociale di via Serraglio, prende il via giovedì 10 gen-naio alle 21 (serata a ingresso libero), con il concerto degli imolesi Febbre da Cavallo, band nata nel 2000 in occasione della partecipa-zione alla prima edizione del Midsummer Night Rock, che propone il blues dei migliori esponenti della scena mondiale degli anni ‘90 assieme a brani più popolari come le più belle sigle dei cartoni ani-mati e dei tele-fi lm (Magnum P.I., Starsky & Hutch, Lupin, Jeeg Robot...). La rassegna proseguirà con altri sedici ap-p u n t a m e n t i culturali e mu-sicali. Il pro-gramma com-pleto su www.cslastalla.it.

IMOLA

«FEBBRE DA CAVALLO» ALLA STALLA

segnalazioni/reviews....artechesucchialinfadalleinfinitecontrapposizionichelavitaoffrepalesandosempreecomunquelasantaeticadeldubbio.robertobartoliècontrabbassistaedimprovvisatorecheinquestaoccasioneciregalasetteframmentipreziosiestrattiperlopiùdaesibizionidalvivoincompagniadigiovannilanzariniaicomputereallavocerecitantedicristinavalenti.cieravamodimenticatidicomefossefacile(sembrafacile)farconviverecosisemplicementepassioneedidee,capacitàtecnicheecoraggioconlacmaiuscola;sevidicochequestodiscodidirittodevestareaccantoallaliberationmusicorchestradicharliehadenoad“atticablues”diarchiesheppvoimicredete?qualcosachesivorrebbeportaralettonellefreddeserateinvernaliperpotersentirepiùcaldo.lemelodiedelmediterraneochesisporcanodeiritmidell’africaepoifluidiesuadenticadenzechequasialtangoverrebbediaccostareesubitodopovisionarieemalinconicissimemelodiechefannoripensarealtemaconduttorediquelkillerdifilmcheera“naked”epoiancoraquandotuttopareoramaichiaroliquidemelodiechesonoquelledicasanostra,dellacasacheavevamodimenticato;delleestatitrascorsequandosierabambiniinmontagnaoalmareconiltramontochearrivavasempretroppoprestoelevocidellenonnearichiamarcisempreunattimoprimadelbuio.dentroquestenotec’èilpaneeilvinorosso,c’èlavitachenonsiarrendemai;dentroquestenotec’èunpiccolopezzettodistoriacheappartieneadognunodinoi.facciamoinmodochenonvengapersapersempre...”[sandszine]...thisdeeplypersonalandelegiacalbumsawbartoliteamupwithgiovannilanzarini,aspecialistinthecomputermanipulationofsampledsound.themusicrevolvesroundadigitalrecordingofapoembyjulesélysardreadbycristinavalenti.thewordsaredoubletracked,sped-upandotherwisemanipulatedthroughoutbeforeassumingtheiroriginalformattheendofthepiece.lucianoberioistheobviouspointofreferencehere(...).allbutoneofthepiecesofthecd,whichincludestunesbystefanoferriniandsteveswallowalongsidebartoli,wererecordedatconcertsinimolaandbologna.thecomputerappearstohavesuppliedthebackgroundaccompaniment-repeatedarcosamples,pluckingwhichassumestheroleoftablas,texturaldronesandsqueaks-tobartoli'sperformanceonbass.theoveralleffectismuchlikefilmmusicinthatratherthanpursuingthecrativelogicofhissituationasimproviser-meets-computer,bartoligoesforemotionalaffectandsomeofhisdevicesareratherfamiliar.thecdisbeautifullyrecorded,andbartolihasagorgeoussoundwhichhemilksforallit'sworth,takingupcharliehaden'sinvitationtorevelinthehymn-likeresonanceofpluckedbassstrings...[double-bassistmagazine]…perrealizzarequesta“suitepercontrabbasso,carillon,computerevocerecitante”l’espertissimobassistaimolesesièavvalsodellacollaborazionedigiovannilanzarininellemanipolazionidigitalidellavocedicristinavalenti,“prestataquasipergioco”arecitareunapoesiadijulesélysardduranteuna“convivialeseratatraamici”.neesconosettebrani,ciascunoispiratoaunversodellapoesia,neiqualiabrillaresonosoprattuttoleelaborazioni,avolteverivirtuosismi…”[musicajazz]...caleidoscopicoeimportante...[worldmusic]...perchisiégravementeperduto,perchisiègravementeritrovato,perquestestoriecheciappartengonocomepochealtre...[kathodik]

...unmusicistastraordinario...[carta]…èuscitarecentemente“anchesesolounmiraggio…”,ultimaprovadiscograficadelnotocontrabbassistaimoleserobertobartoli,realizzataperlapiccolamagenerosaetichettaindipendentestella*nera.illavoro,checisembradinotevolelivello,segnaunpuntoimportantenellaproduzionediscograficadibartoli.infattiquestasuaesperienzainsoloarrivadopotrent’annidicarrierapassatiasuonareesperimentareindiversicampiesiglaconpassionelaconsapevolezzadiunaraggiuntamaturitàartisticaestilisticaediunatotalepadronanzadelpropriostrumento.ilrisultatoèuncdappassionatoeappassionante,complessoeoriginale,chepenetraecoinvolge,venatodaunasottilelineadimalinconia.lesettecomposizionichecostituisconoillavorohannotutteneltitolounacitazionecheoffreall’ascoltatoreunachiaved’accessoalpercorsoincuibartolicivuoleportareconlapropriamusica.traibranicipremesottolinearelasplendidaeispiratarivisitazionedelbranodifabriziodeandrè“setitagliasseroapezzetti”giàinseritoinundoppiocdtributoadeandrèconlapartecipazionedimoltissimimusicistiintitolato“millepapaverirossi”.allarealizzazionediquestocd,quasituttoregistratodalvivoinvariesituazioni,hannocollaboratocristinavalenti,chehaprestatolavoce,egiovannilanzarini,chehasupportatobartoliperquantoriguardasuonieapplicazionitecnologiche…”[sabatosera]...ilsuocontrabbassodisegnanuovicontinenti...(paolofresu)ilmiosognodiragazzovolavaattornoaquattrogrossecorde.sonorimastostupitodallameravigliosaallegriaedalsorrisodijacopastorius,dallacapacitàdiindignarsicosìpoco“americana”dicharliehaden,dallavertigineintessutadalleditadiarestavolazzi.indueparole,sognavodifarvolarealtoilmiovecchiobassoelettricousato,senzadavveromairiuscirci,vuoiperilmioscarsocoraggiooforseperchémisonodistratto,operchéall'improvvisolavitamihachiamatoaltrove,eavevodell'altrodafare.hoincontratoqualchetempofarobertobartoli,complicefabiosantinelarivistaaparte,emisièspalancatounbaratrosottoaipiediquandohoascoltatolostessorumoredeimieisognidiragazzocheuscivadasottoquelledita(diplomatoincontrabbassoalconservatoriodipesaro,robertohaavutolafortunadistudiareconbrunotommaso,cheioquand'eroappuntounragazzinohopotutosoloammirareinconcertocolperigeo).questosuocd“anchesesolounmiraggio,civuolecoraggio”èunasfida:allamercificazione,innanzitutto,perchéèfrancamenteinvendibilesecondoicanonidiscograficimoderni.verosimilmentenessunovuoleascoltareuncontrabbassistaanarchico,cheoffremusichechesannomettereinmotolatesta,fargiraregliingranaggi,farriflettere,pensare.ilcdèconcettualmenteun'operapercontrabbassosolosporcata,colorata,avvelenatadagliinterventialcomputerdigiovannilanzarini.ununicocanto/raccontoinsettemovimentisulcoraggioesull'anarchia,suldesiderioeilsogno:unasfidaallasuperficialità,aititoliappiccicaticonloscotchsopraallamusica,allegiustificazioniforniteaigiornalistipertrovareunsensoall'immediatezzaeallapassione.dentroc'èunariletturadabrividodi“setitagliasseroapezzetti”difabriziodeandrè,un'interpretazionealtrettantoemozionantedi“hullobolinas”disteveswallow;ilrestoètuttamusicanatalibera,lasciatasenzaguinzaglioacorrerealsoledell'improvvisazione.(MarcoPandin,StellaNeraeditrice)

...lapurezzaelaradicalitàdiquestolavoroviveditempilentiemalinconici,valzeredoloredistillatidaun'accuratezzacheesaltal'unicitàmelodica.Brillanopiùdellealtre"Todocambia"diNumhauser,ilquasifuneralbluesdi"Bellaciao"(visembreràdisentirlaperlaprimavolta),ilvalzersospesodi"Nonpothoreposare",l'affrescode"Lequattrostagioni",cantodicarceredallarischiosissimaderivaretorico-sentimentale.RobertoBartolihacuratogliarrangiamentiinmodocheognistoriaabbiaunapropriasceneggiaturaineditaesuonailcontrabbassocentellinandolenoteattornoallevicendeumane,usandol'archettoconparsimoniaperaprirelanarrazioneosottolinearepicchiemotivi.PaolaSabbatanistilizzailcantopopolareconunainterpretazionechepossiedeilnitoredelfado,econlafisarmonicadàrespiroarmonicoacanzonichehannoun'intrinsecapotenzameta-ideologica...(voto8),[BlowUp]“…..PaolaSabbatanieRobertoBartoli…assiemequiripercorronoconpochitrattiscabridiintensitàassolutaunadozzinadicanzonidimenticatedelsocialismolibertario,sorprendentementeattualiinunmondofattodiferociaebombe,oggicomeieri.”(Alias,IlManifesto)