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Monitoraggio del gas radon Elena Caldognetto Servizio Laboratori - ARPAV Verona ___________________________________________________________ INFN Legnaro – 19/6/18

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Monitoraggio del gas radon

Elena CaldognettoServizio Laboratori - ARPAV Verona

___________________________________________________________

INFN Legnaro – 19/6/18

Che cos’è il radon?

Il Radon è un gas nobile radioattivo di origine naturale.

Esistono in natura tre isotopi di Radon:

Rn-219 derivato dall’U-235, esiguo in natura

Rn-220 derivato dal Th-232, tempo di dimezzamento molto breve e per questo da unpunto di vista sanitario è relativamente nocivo

Rn-222 derivato dall’U-238; è ad esso che ci si riferisce quando si parla di Radon

Sorgenti di radon negli ambienti confinati

Sorgenti di radon Percentuale

Suolo 56

Elementi costruttivi 21

Aria esterna 20

Acqua 2

Gas naturale 1

Totale 100

SORGENTE CONTRIBUTO % AL RADON INDOOR

Suolo 85 – 95

Materiali da costruzione 2 – 5

Acqua 1 – 2

Gas naturale < 1

Sorgenti di radon in Veneto

Sorgenti di radon nei materiali da costruzione

Materiale Regione CRa [Bq/kg]

Tufo Campania 130-220

Tufo Lazio 390-550

Pozzolana Campania 215-230

Pozzolana Lazio 440-510

Lava Campania 709

Polvere vulcanica Campania 108

Peperino grigio Lazio 242

Peperino rosso Lazio 256

Porfido Lombardia 300-477

Valori medi di radio riscontrati in Italia in alcuni tipi di materiali da costruzione

Meccanismi di ingresso

Tint >Text

+-

-

Vext > Vint

Pint < P ext

a) Effetto camino b) Effetto vento

Quando è pericoloso?

Il Radon, esalando principalmente dal suolo, se è rilasciatoall’aperto, viene rapidamente disperso nell’atmosfera e laconcentrazione che ne consegue è generalmente bassa.

Se entra in un ambiente chiuso la sua concentrazione puòcrescere a causa del limitato ricambio d’aria fino a raggiungerelivelli molto elevati. In tal caso, se inalato, può provocare seridanni alla salute.

Perchè è pericoloso?

Il Radon è un gas poco attivochimicamente, pertanto non si depositafacilmente nei polmoni.

Le sostanze più pericolose per la salutesono i suoi prodotti di decadimento. Questisono chimicamente ed elettricamentereattivi e si depositano, in parte, sulpulviscolo atmosferico, sul vapore acqueo,sui composti organici volatili (fumo disigaretta), o rimangono sospesi in aria.

Durante la respirazione, le particelle piùpiccole possono giungere ai polmoni efissarsi sui tessuti.

I figli del radon continuano ad emettere

radiazioni che, da questa posizione,

colpiscono le cellule e sono in grado di

danneggiarle irreversibilmente.

Poiché esiste negli ambienti confinati un

fattore di equilibrio tra i figli del radon e il

radon stesso e poiché gli strumenti di

rilevazione del radon sono più semplici ed

economici, si preferisce riportare il problema

sanitario in termini di concentrazione di gas

radon.

Perchè è pericoloso?

Cosa provoca?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera il Radon un

agente cancerogeno riconosciuto, ed è, secondo le conoscenze

ad oggi acquisite, più pericoloso del benzene, dell’amianto e

dell’esposizione ai campi elettromagnetici.

82 %

10 %

4 %

3 %

1 %

Cosa provoca?

È la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo disigaretta, con il quale ha un effetto sinergico (un fumatoreesposto ad elevate concentrazioni di radon è soggetto ad unrischio 15 volte superiore rispetto ad un non fumatoreesposto alla stessa concentrazione).

Le cifre del rischio

Fonte: INAIL

Numero di casi di tumore al polmone in Italia – ISTAT (2013)

Le cifre del rischio

Il rischio dipende dalla concentrazione e dalla duratadell’esposizione: se si vive in un ambiente in cui il livello diradon è maggiore si rischia di più, così come se si resta perlungo tempo esposti alle radiazioni emesse dal radon.

A fini protezionistici, è quindi importante individuare le areecaratterizzate da un maggior rischio radon.

Campagne di monitoraggio: indagine nazionale 1989

Rn (Bq/m3)Piemonte 69Valle d’Aosta 44Lombardia 111Bolzano 70Trento 49Veneto 59Friuli Venezia Giulia 99

Liguria 38Emilia Romagna 44Toscana 48Umbria 58Marche 29Lazio 119Abruzzo 60Molise 43Campania 95Puglia 52Basilicata 30Calabria 25Sicilia 35Sardegna 64

REGIONE

CONCENTRAZIONE MEDIA REGIONALE

Campione di oltre 5.000 abitazioni; misure di durata annua.

Risultati: Concentrazione media nazionale di 70 Bq/m3

La maggior presenza di Radon è legata:

Dipendenza dal suolo: contenuto di radio nel suolo sottostante

l’edificio, permeabilità del suolo, presenza di faglie,…

Dipendenza dall’edificio: materiali da costruzione, tipologia

dell’edificio, tecnica costruttiva, modo di impiego dei locali, stato e

manutenzione dell’edificio,...

Dipendenza dalle condizioni climatiche ed ambientali della zona:

temperatura, pressione, vento,...

Possibili cause di elevate concentrazioni di radon

Strumenti di misura

Variabilità di lungo e breve termine, dovuta a fattori meteorologici

genn

febb

mar

aprm

aggiu

glu

gl

agos

sett ott

nov dic

con

cen

tra

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n

notte

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Strumenti di misura

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giorno

giorno

notte

Dosimetro a tracce –

Modello indagine nazionale

Dosimetro a tracce –

Modello Radosys Dosimetri ad elettrete

Esempio di dispositivo attivo per la misura del radon in dotazione ad ARPAV

• Dosimetri passivi, per tempi di misura lunghi: utili a individuare

una concentrazione media

• Strumentazione attiva, in grado di determinare l’andamento

temporale

(studi specifici, ad esempio per interventi di bonifica)

Dosimetro a tracce – modello Radosys RSKS

Principio del metodo

La radiazione alfa emessa durante il decadimento del radon penetraall’interno del dosimetro e quindi anche nel materiale plastico di cui ècomposto il rivelatore causando modifiche della struttura molecolare acausa della rottura delle catene polimeriche e creando un dannopermanente.

Con opportuna procedura di attacco chimico in soluzione basica, i dannimolecolari che costituiscono una via preferenziale per l’attacco chimicopossono essere ingranditi ed evidenziati fino a diventare tracce condiametro dell’ordine di una decina di micron visibili al microscopio.

Utilizzando un sistema di lettura automatico si effettua il conteggio delnumero di tracce, determinando di conseguenza la densità (tracce per unitàdi superficie del rivelatore).

Noti la densità, il periodo di esposizione del dosimetro e il fattore dicalibrazione caratteristico della partita di lastra a cui appartiene il rivelatore,si ricava la concentrazione di radon in aria in Bq/m3.

UNI ISO 11665-4:2015

Misura della radioattività nell’ambiente

Aria: radon-222•

Parte 4: Metodo di misurazione ad integrazione per la

determinazione della concentrazione media di attività

usando un campionamento passivo e analisi successiva

TESTO INGLESE

ISO 11665-4 (luglio 2012)

Procedura

Preparazione per sviluppo

Dosimetro a tracce modello Radosys – RSKS :

- PADC/CR-39

- Dimensione 10x10x1 mm

Preparazione per sviluppo

N. max di rivelatori sviluppabili in uno stesso bagno: 432

Sviluppo chimico

Sviluppo chimico

Lettura dei dosimetri

Microscopio elettronico:- Ingrandimento ottico: 60 X- Tempo di lettura a chip: 20 s

Software:- Sistema Operativo: Linux- Riconoscimento e conteggio automatico delle tracce

Elaborazione dei dati

Foglio di calcolo

- densità di traccia del rivelatore

- densità di traccia dei fondi

- fattore di calibrazione

- giorni di esposizione

Concentrazione e Incertezza di radon in Bq/m3

Rapporto di prova

Risultati

Codice

dosimetro

Inizio

esposizione

Fine

esposizione

Concentrazione

Bq/m3

Note

2D0078 22/04/2018 22/05/2018 22 ± 10 Sì, qualitativa

2D0408 19/04/2018 24/05/2018 45 ± 10 Sì, qualitativa

2D0423 13/05/2018 25/05/2018 70 ± 7 (elettrete)

2D0643 20/04/2018 15/05/2018 67 ± 7 (elettrete)

2D0608

Concentrazione [Bq/m3] = Densità x Fcal x1000 / Tesp [g] /24

-densità di traccia del rivelatore = 0,5317795

-fattore di calibrazione = 46,09

- giorni di esposizione = ?

Strumenti di misura

Dosimetro a tracce e relativo sistema di analisi

Elettrete e relativo sistema di analisi

A CHI RIVOLGERSI

PER INFORMAZIONI E MISURE

www.arpa.veneto.it [email protected]

Strumenti di misura

Strumento attivo

Il rivelatore AlphaGUARD e' costituito da una camera a ionizzazione ad impulsi associata a

spettrometro alfa in grado di riconoscere la forma specifica degli impulsi dovuti al Radon

CARATTERISTICHE:

Modalità di funzionamento a diffusione

Sensibilità molto elevata: 1 CPM a 20 Bq/ m³

Fondo proprio molto basso: < 1 Bq/ m³

Intervallo di misura: da 2 a 2.000.000 Bq/ m³

Strumenti di misura

Strumento attivo

Misura e registra:

- concentrazione di radon

- temperatura ambiente,

- umidità relativa

- pressione atmosferica

Decreto Legislativo del 26 maggio 2000 n. 241 : Attuazione della direttiva 96/29 Euratom in

materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle

radiazioni ionizzanti.

Normativa per i luoghi di lavoro

Capo III-bis per la radioattività naturale:

a) comportanti esposizioni a prodotti di decadimento del radon e del toron, o a

radiazioni gamma o a ogni altra esposizione in particolari luoghi di lavoro quali

tunnel, sottovie, catacombe, grotte e, comunque, in tutti i luoghi di lavoro

sotterranei;

b) comportanti esposizioni a prodotti decadimento del radon o del toron, o a

radiazioni gamma o a ogni altra esposizione in luoghi di lavoro in zone ben

individuate o con caratteristiche determinate

c) e d): NORM (Naturally Occurring Radioactive Materials);

e) attività lavorative in stabilimenti termali;

f) attività lavorative su aerei per quanto riguarda il personale navigante.

Livelli d’azione

“Valore di concentrazione di attività di radon in aria o di doseefficace, il cui superamento richiede l’adozione di azioni di rimedioche riducano tale grandezza a livelli più basso del valore fissato”

Per le attività di cui al punto a) e b): concentrazione di radon mediain un anno di 500 Bq/m3 ovvero dimostrazione di dosi non superioria 3 mSv/anno

Per i luoghi di lavoro c), d) ed e) il livello di azione per i lavoratori èfissato in termini di 1 mSv/anno di dose efficace.

Normativa per i luoghi di lavoro

Obblighi previsti

In tutti i luoghi di lavoro del punto a) sono richieste misurazionientro 24 mesi, a partire da 18 mesi dopo la pubblicazione deldecreto sulla GU (quindi a partire dal 1/3/02)

Le regioni stabiliscono le zone e le caratteristiche dei luoghi dilavoro ad elevata probabilità di concentrazioni di radon di cui alpunto b); sono richieste misurazioni in tali luoghi entro 24 mesidall’individuazione di tali zone o dall’inizio dell’attività

Nei luoghi di lavoro nei quali si svolgono le attività lavorative c), d),e), l'esercente, entro ventiquattro mesi dall'inizio della attività,effettua una valutazione preliminare sulla base di misurazioni.

Normativa per i luoghi di lavoro

per i luoghi di lavoro

Nel caso in cui le esposizioni valutate non superino il livello diazione, l'esercente non è tenuto a nessun altro obbligo eccettuatala ripetizione delle valutazioni con cadenza triennale o nel caso divariazioni significative del ciclo produttivo.

Nel caso in cui risulti superato il livello di azione, l'esercente ètenuto ad effettuare l'analisi dei processi lavorativi impiegati. Nelcaso in cui risulti superato l'80 per cento del livello di azione in unqualsiasi ambiente cui le valutazioni si riferiscano, l'esercente ètenuto a ripetere con cadenza annuale le valutazioni.

Ove, nonostante l’adozione di azioni di rimedio, vi sia superamentodel LdA, si applica il capo VIII (protezione dei lavoratori), e si deveinviare comunicazione all’ARPA e agli organi del SSN e allaDirezione Provinciale del Lavoro

Normativa per i luoghi di lavoro

Linee Guida per le misure di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei

http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/agenti-fisici/radiazioni-ionizzanti/cosa-dice-la-normativa

per i luoghi di lavoro

DGRV del 18 aprile 2003 n. 1172 : recepisce le Linee Guida per

misure di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei (Conferenza

dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e

Bolzano – 6 febbraio 2003)

Normativa per i luoghi di lavoro

Definizione di luogo di lavoro sotterraneo: “locale o ambiente conalmeno tre pareti interamente sotto il piano campagna,indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contattocon il terreno circostante o meno.

Individuazione degli ambienti da monitorare: in genere ognilocale, salvo ambienti analoghi (per caratteristiche costruttive ed’uso), in cui il personale trascorre complessivamente più di 10ore al mese.

Normativa per i luoghi di lavoro

Numero di misure raccomandato: una misura in caso di locali didimensioni inferiori a 50 m2, altrimenti una misura ogni 100 m2 disuperficie.

Posizionamento dei dispositivi di misura: tra 1 e 3 m d’altezzadal suolo, in un’area lontana da fonti di calore e di ricambiod’aria.

Nel caso di tunnel, sottovie, catacombe e grotte, le misuredevono essere eseguite nei luoghi dove normalmente stazionanogli operatori addetti.

Durata della misura: un anno (mediante una o più esposizioni).

Tecniche di misura: dispositivi passivi (dosimetri a traccia oelettreti).

Scheda informativa

Direttiva 2013/59/EURATOM in materia di radon

→ Recepimento febbraio 2018 (infrazione)

Normativa per i luoghi di lavoro

Misure in:

Luoghi di lavoro all’interno di zone individuate situati a

pianterreno o a livello interrato

Luoghi di lavoro con specifiche tipologie

Livello di riferimento di 300 Bq/m3

Normativa

Direttiva 2013/59/EURATOM in materia di radon: indica un livello di riferimento di 300 Bq/m3

di concentrazione media annua di radon.

DGRV 18 gennaio 2002 n. 79:

- adotta il livello di riferimento di 200 Bq/m3 in tutte le abitazioni sia da costruire che già

esistenti, oltre il quale si raccomanda di intraprendere azioni di bonifica.

- individua le radon prone areas: quelle in cui almeno il 10% delle abitazioni, nella

configurazione di tipologia abitativa standard rispetto al piano, è atteso superare il LR di 200

Bq/m3

- deriva all’interno delle radon prone areas di un primo elenco di Comuni a rischio (82)

per le abitazioni

Non esiste in Italia una normativa specifica a livello nazionale

Mappa preliminare delle aree a rischio radon in Veneto

0-1

1-10

10-20

>20

% abitazioni > 200 Bq/m3 (tipologia standard rispetto al piano)

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0 - 1

1 - 10

10 - 20

> 20

Piano di iniziative regionali in tema di radon da DGRV n. 79/02

2003-2006: dai nidi alle medie incluse dei Comuni a rischio

2009-2012: nidi e materne

2010-2014: nidi e materne

Avvio di campagne di monitoraggio nelle scuole pubbliche e private

Campagne di monitoraggio nelle scuole

Per ciascun edificio scolastico sono state condotte misure

annuali con dosimetri passivi (CR39 ed elettreti):

esposizioni semestrali consecutive mediamente in 5 locali

Provincia Comuni N. Edifici scolastici

Belluno 64 245

Padova 20 219

Treviso 23 270

Verona 1 136

Vicenza 66 473

Totale 174 1343

Piano di iniziative regionali in tema di radon da DGRV n. 79/02

Attività di formazione per la mitigazione del gas radon in collaborazione con RegioneVeneto, IUAV Architettura – Venezia, Centro Tematico di Epidemiologia Ambientale:

5 seminari gratuiti per il personale degli uffici tecnici comunali

EdicomEdizioni

Monfalcone (Gorizia)

www.edicomedizioni.com

tel. 0481484488

fax 0481485721

mail [email protected]

Azioni di rimedio

Sigillare fessurazioni fra solai/pareti, giunzioni,….

Sigillare tubazioni e scarichi degli impianti

Da sola in genere non basta

Fonte: prof. G. Zannoni- IUAV

Riduzione dell’ingresso di radon SIGILLATURA

Rn

Aspirazione forzata

Rn

Aspirazione forzata

Rn

Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Rn

Aspirazione forzata

depressurizzare il vespaio depressurizzare il terreno

Tecniche di rimedio o di mitigazione

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Rn

Aspirazione forzata

pressurizzare il vespaio pressurizzare il terreno

Ventilazione naturale del vespaio

nord

sud

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

Ventilazione naturale forzata del vespaio

Depressurizzazione del suolo tramite pozzetto interno

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Aspirazione forzata

depressurizzare il terreno

Pozzetto sotto l’edificio

Ventilatore genera depressione che “risucchia” il radon presente nel suolo circostante

Rn

Aspirazione forzata

Pozzetto in vicinanza dell’edificio

Ventilatore genera depressione che “risucchia” il radon presente nel suolo circostante

Depressurizzazione del suolo tramite pozzetto esterno

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Rn

Aspirazione forzata

Tecniche di rimedio (espulsione gas)

Pressurizzazione del vespaio

depressurizzare il vespaio depressurizzare il terreno

Tramite bocchette di apertura

Può essere naturale o forzata tramite ventilatori

Rn

Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Rn

Aspirazione forzata

Rn

Aspirazione forzata

Cuscinetto d'aria

Rn Rn

Pozzetto sotto o in vicinanza dell’edificio

Ventilatore genera un cuscinetto d’aria che devia il flusso di radon

Pressurizzazione del suolo tramite pozzetto esterno

Rn

Aspirazione forzata

Rn

Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Aspirazione forzata

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Rn

Aspirazione forzata

Rn

Aspirazione forzata

Rn

Aspirazione forzata

Tecniche preventive applicabili in edifici di nuova costruzione

Tecniche di mitigazione preventive di tipo passivo

Membrane impermeabili al radon

MATERIALE SPESSORE (mm) IMPERMEABILITA’

AL RADON

Membrane impermeabilizzanti

PEHD 1,5 si

PVC armato 1 si

Polimeri bituminosi 3,8 si

Pitture e rivestimenti

Pitture sintetiche 0,2 no

Resine epossidiche 3 si

Materiali da costruzione

Cemento armato 100 parziale/scarsa

Pietra arenaria calcarea 150 no

Gesso 100 no

Laterizio 150 no

Tecniche di mitigazione preventive di tipo passivo

impermeabilità al radon di materiali da costruzione in stato integro

Membrana

Costruzione a plateaCostruzione con vespaio

Pozzetto

Azioni di prevenzione nelle nuove costruzioni

vespaio

Documenti sulle bonifiche radon

http://www.arpa.veneto.it/temi-

ambientali/agenti-fisici/radiazioni-

ionizzanti/radon/come-si-bonifica

2006

2008

Documenti sulle bonifiche radonhttp://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/agenti-

fisici/radiazioni-ionizzanti/radon/come-si-bonifica

Linee guida della Lombardia –

Decreto n. 12678 del 21/12/11

Schede sul sito internet

di ARPAT

PRP 2014-2018 (Piano Regionale di Prevenzione): Redazione di una linea guida

radon per i regolamenti edilizi

PRP 2014-2018 (Piano Regionale di Prevenzione): Nuova campagna ARPAV di

monitoraggio 2016-2018 nelle scuole pubbliche e private, nidi e materne, in 41 Comuni

(129 edifici).

PRP 2014-2018 (Piano Regionale di Prevenzione): Nuova campagna ARPAV di

monitoraggio 2016-2018 nelle scuole pubbliche e private per la verifica dell’efficacia nel

tempo delle azioni di mitigazione in 36 Comuni (46 edifici).

Attività in corso in Veneto

www.arpa.veneto.it [email protected]

Informazioni