MOLINO FIUMANA -...

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1 COMUNE DI MONGHIDORO PROVINCIA DI BOLOGNA MOLINO “FIUMANA” REALIZZAZIONE DI IMPIANTO MICRO-IDROELETTRICO in via dei Mulini - potenza nominale media pari a kWe 48,71 P.A.S. DL 387/03 art. 12 e successive modifiche ed integrazioni RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA RELAZIONE IDROLOGICA RELAZIONE IDRAULICA Proponente: I mulini srls Via Roma 20 40050 Loiano (BO) p.iva : 03400471201 Ottobre 2014

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COMUNE DI MONGHIDORO PROVINCIA DI BOLOGNA

MOLINO “FIUMANA”

REALIZZAZIONE DI IMPIANTO MICRO-IDROELETTRICO in via dei Mulini - potenza nominale media pari a kWe 48,71

P.A.S. DL 387/03 art. 12 e successive modifiche ed integrazioni

RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA RELAZIONE IDROLOGICA RELAZIONE IDRAULICA

Proponente: I mulini srls Via Roma 20

40050 Loiano (BO)

p.iva : 03400471201 Ottobre 2014

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Sommario 1. PREMESSA .......................................................................................................................................................3

2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E MORFOLOGICO ...........................................................................3

3. DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO DEI LUOGHI ..........................................................................4

4. ANALISI IDROLOGICA E VALUTAZIONE DELLE PIENE .........................................................................7

5. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO ................................................................................................................ 14

6. DMV .................................................................................................................................................................. 19

7. QUANTITA’ D’ACQUA DERIVATA E PRODUZIONE .............................................................................. 22

8. DIFESA DELLE PERTINENZE .................................................................................................................... 24

9. DESCRIZIONE ATTIVITA’ UTENTE ........................................................................................................... 24

10. PROPRIETA’ ................................................................................................................................................ 24

11. VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO ............................................................................................... 25

12. ELETTROMAGNETISMO ........................................................................................................................... 30

13. INTERFERENZE .......................................................................................................................................... 31

14. DESCRIZIONE DELLA CANTIERIZZAZIONE E CRONOPROGRAMMA .......................................... 31

15 MITIGAZIONI ................................................................................................................................................ 34

16. DATI TECNICI RIASSUNTIVI .................................................................................................................... 36

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1. PREMESSA

Nel Comune di MONGHIDORO (BO) è in progetto la realizzazione di una centralina idroelettrica

sulle acque del torrente Idice, che utilizzerà il salto idraulico di una briglia esistente.

L’impianto in progetto è sito poco a monte del Mulino della Fiumana in località “Fiumana” subito a

valle confluenza del torrente “Brintesio” ed è facilmente raggiungibile tramite la Via Idice.

Nei riguardi del Fiume Idice, tributario del Reno, l’impianto idroelettrico si colloca nella parte

iniziale del corso d’acqua, ad una quota di circa 379,52 m.s.l.m.

L’impianto è costituito dall’opera di presa, dalla centrale di produzione e da un manufatto di

restituzione della portata derivata. La realizzazione delle opere civili necessarie per la

derivazione della portata di concessione verranno realizzate in destra idrografica. L’impianto

prevede la derivazione di 1.6 m3/s e un salto idraulico di 4,285 m.

Si precisa che sono stati effettuati due rilievi, uno in inverno ed uno in estate, nel periodo di

massima portata il livello di valle si solleva di circa 19 cm infatti è stato rilevato 379.520 -

375.050 = 4,470 m in estate contro 4,285 in inverno, la cui differenza è appunto 18,5 cm.

Nel presente progetto si considererà il salto idraulico meno elevato per una stima prudenziale

della producibilità attesa.

L'impianto rientra nella categoria definita “puntuale”.

In altre parole insiste in una singola sezione dell'asta fluviale e non intercetta l'acqua sottendendo

un tratto dell'asta stessa, ma la capta a monte di una briglia esistente e la rilascia

immediatamente a valle.

2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E MORFOLOGICO

L'Ìdice (Égg' in dialetto bolognese) è un torrente dell'Appennino tosco-emiliano il cui percorso si

svolge quasi interamente (meno che i primi 3,5 km toscani in provincia di Firenze, e gli ultimi

8 km in provincia di Ferrara) in provincia di Bologna, attraversando i comuni di Monghidoro,

Loiano, Monterenzio, Ozzano dell'Emilia, San Lazzaro di Idice, Castenaso, Budrio e Molinella. Tra

gli affluenti del fiume Reno, l'Idice è il primo per estensione di bacino, secondo dopo il Santerno

per portata media e terzo per lunghezza dopo il Santerno e il Senio. Come detto, le sorgenti dell'Idice sono all'interno del territorio del comune di Firenzuola, in

provincia di Firenze; esse hanno origine dal complesso montuoso del Passo della Raticosa, e in

particolar modo dal monte Canda (1158 m) e dal monte Oggioli (1290 m), da cui nasce il ramo

principale. L'Idice scende, dapprima precipite e tortuoso, ricevendo piccoli affluenti per lo più

stagionali; tra di essi il rio della Cella, il principale da destra nel tratto montuoso e secondo in

assoluto solo al torrente Quaderna, e il rio Vernolo sempre da destra. La valle appare piuttosto

incassata e di aspetto assai variato, con un'alternanza di boschi, calanchi, formazioni rocciose

facenti capo al Contrafforte pliocenico e formazioni gessose nell'ultima parte; la valle poi si allarga

fino a sfociare in pianura presso Pizzocalvo e Castel de' Britti, nel comune di San Lazzaro di Idice

Il bacino scolante sotteso dalla sezione di presa dell’impianto è stato individuato dall’analisi delle

curve di livello della cartografia regionale in scala 1:10000. Definito il limite dello spartiacque

superficiale è stato riportato nella base cartografica “Otrofoto Agea 2011”. La superficie sottesa

dalla sezione di chiusura dell’impianto è pari a circa 21,5 km2. L'individuazione del bacino

idrografico è riportata nella Tavola 1 di progetto.

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Qui di seguito è rappresentata in scala ridotta il bacino imbrifero sotteso di circa 21,5 Km quadrati

3. DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO DEI LUOGHI

Nell’area interessata dal progetto è stato svolto un rilievo di dettaglio necessario per la

realizzazione corretta del progetto. Il sito si trova lungo la sponda in sinistra idrografica del

torrente Idice nel comune di Monghidoro ed è caratterizzato dalla presenza di una briglia

esistente e una contro-briglia diroccata di altezza pari a complessivi 4,28 metri. Il presente

progetto si colloca sulla briglia medesima

Fig. 1: Planimetria generale di rilievo stato di fatto.

L’immagine seguente riprende il corso del fiume Idice nell’area di realizzazione della derivazione

laterale sulla briglia.

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Fig. 2: Zona di captazione della portata.

L’immagine riprende il corso del fiume Idice nell’area di restituzione della portata derivata e

turbinata a valle della briglia

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Fig. 3: Fiume Idice immediatamente a valle della restituzione

.

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4. ANALISI IDROLOGICA E VALUTAZIONE DELLE PIENE

L’analisi delle portate disponibili nella zona interessata dal presente studio, deve essere

ricostruita, in quanto non sono disponibili misure dirette di portata nel Idice nella sezione di

chiusura del bacino. Per l’estrapolazione dei deflussi si è quindi proceduto analizzando le serie

storica dei dati di precipitazione disponibili dalla stazione di misura di Castenaso appartenenti al

bacino del fiume Idice, che per la loro quota e posizione sono assai poco adatte a rappresentare il

regime pluviometrico per ottenere una corretta correlazione dei dati stante che la stazione di

misura si trova molto più a valle della presente posizione.

I dati di seguito riportati sono tratti dalla pubblicazione ARPA annale idrologico 2012 (pag. 132 )

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E dalla pubblicazione “ MODELLI, FLUSSI E DEFLUSSI SUL RETICOLO IDROGRAFICO NATURALE

PRINCIPALE DEL TERRIOTORIO REGIONALE” redatto da ARPA

Ingegneria e Ambiente nel maggio 2003 .

Grafico tratto dalla pag. 58

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Grafico tratto dalla pag. 76

Grafico tratto dalla pag. 78

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Le misurazioni delle portate del torrente Idice vengono effettuate da un teleidrometro posizionato

a Castenaso e viene utilizzato principalmente per studi sul trasporto torbido in relazione ai

processi di erosione.

Su tale stazione (che presenta un bacino sotteso pari a 397 km2 ) esistono anche i dati relativi

alle precipitazioni, alla portate medie del mese di deflusso estraibili dalla tabella 4.2 di seguito

raffigurata e tratta dal medesimo testo

Grafico tratto dalla pag. 68

Il fiume presenta un andamento marcatamente torrentizio del corso, la presenza di periodi di

secca e i ridotti tempi di corrivazione (tempo che intercorre tra una forte pioggia e

l’evento di piena). I picchi di portata sono in stretta relazione con le piogge e sono di fatto

concentrati nei periodi tardo autunnali e primaverili.

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Di seguito si riporta il profilo longitudinale del torrente Idice per piene con tempo di ritorno 50 e

200 anni.

Come evidente i dati pubblicati riguardano la stazione di Savazza che si trova 8,2 Km più a valle

del punto in oggetto di studio.

La portata viene inoltre è stata stimata per verifica e controllo utilizzando la seguente relazione:

Qi=Ci x hi x S x k / ni

dove:

Ci rappresenta il coefficiente di deflusso mensile del bacino;

S rappresenta la superficie del bacino del Idice sotteso all’opera di presa (S = 21,5 km2);

k rappresenta un coefficiente di trasformazione, pari a 11.574 per un valore di portata espresso in

l/s;

ni rappresenta il numero dei giorni nel mese in esame.

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Il prodotto hi x S rappresenta il volume d’acqua caduto sulla superficie del bacino, racchiuso tra

gli spartiacque fino alla sezione di chiusura coincidente con l’opera di presa.

Il termine Ci rappresenta la frazione d’acqua che rientra nel deflusso naturale del bacino.

Per la definizione dei coefficienti di deflusso mensile si è proceduto in analogia con dati presenti in

letteratura per bacini idrografici confrontabili dal punto di vista di generazione dei deflussi, del

bacino in esame.

Portate [m3/s] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Q 1,5 1,1 1,4 1,5 1,16 0.88 0,56 0,38 0,55 1,2 1,68 2,03

Tab. 7: Dati portate medie mensili mediate sulla serie storiche.

I valori così calcolati tengono conto anche di alcuni sopralluoghi effettuati nell’arco dell’anno e

precisamente nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre 2014 durante

i quali si è misurato la portata con la formula di Bazin

Q=0,415*b*H√𝟐𝒈𝑯

Ove “b” è la lunghezza della base dello stramazzo e “H” l’altezza della cresta orrizzontale.

Tale misura pur essendo puntuale e limitata dalla sua approssimazione consente comunque di

ottenere con una buona approssimazione dati coerenti.

La media aritmetica dei dati mensili sopra esposti nella tabella 7 è pari a 1.161,66 litri al secondo

arrotondati per comodità di calcolo e per gli errori percentili a 1.160 l/s.

Per la stima della portata al colmo di piena per un tempo di ritorno pari a 50 e 200 anni, sono

disponibili anche altri dati, tratti dal documento redatto dall’ AUTORITA' di BACINO del RENO

Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico Bologna del 25 luglio 2005 - approvata dalla Giunta della

Regione Emilia-Romagna con deliberazione n. 1820 del 14 novembre 2005, pubblicata nel BUR

della Regione Emilia-Romagna n. 160 del 7 dicembre 2005. della Regione Toscana con

deliberazione n. 114 del 21.09.2004 pubblicata nel BUR n. 43 del 27.10.2004, di seguito estratti e

raffiguranti il quadro sinottico con le portate di piena a 50 e 200 anni rispettivamente di 251,8

m.c./sec. e 317.8 m.c./sec. per una stazione (cod.47) a Savazza, frazione in comune di

Monterenzio che si trova a soli 8,2 km dal punto in osservazione con quota del fono pari a 216.7

m.s.l.m.

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Non si è ritenuto necessario eseguire un controllo di verifica poiché le portate indicate dalla

AUTORITA' di BACINO del RENO Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico nella loro relazione del

25 luglio 2005 sono rilevate molto più a valle del sito in oggetto e sono sicuramente cautelative

per la sezione in studio

Per i suddetti motivi di prudenza si farà riferimento di seguito, per la verifica della

briglia esistente, ai valori indicati da ARPA

Si procede quindi con la verifica della briglia esistente applicando la piena bicentenaria.

La stima del livello raggiunto alla sezione di presa, viene fatto considerando l’ipotesi di passaggio

attraverso lo stato critico della corrente nel transito sulla traversa di presa.

Eq. 7 La relazione sopra riportata ha validità generale, considerando qualsiasi sezione. Nel caso in cui

la sezione possa essere approssimata come rettangolare larga la relazione diventa esplicita ed il

calcolo dell’altezza critica è possibile come segue:

Eq. 8

Nel caso specifico è stato condotto il calcolo del livello critico alla portata assegnata, e pari al

valore individuato come portata al colmo di piena, ricavata dall’analisi idrologica condotta,

considerando la reale sezione trapezoidale della traversa di presa, quindi eseguendo il calcolo

iterativo. Si riporta il valore ottenuto con l’indicazione del livello sulla traversa di presa. Descrizione parametro Simbolo Valore Unità di misura Portata centenaria di progetto Qmax 200 317.8 m3/s Tirante critico sopra traversa di presa Yc 0.82 m

Livello idrico su sezione traversa di presa Y200 380.34 m s.l.m.

La piena bicentenaria risulta confinata all’interno della gaveta della briglia, e al di sotto della quota

del piano di calpestio del locale adibito all’installazione del generatore della coclea nonché di

tutti i quadri per le manovre di potenza e di controllo dell’impianto.

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5. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO

Il funzionamento dell'impianto comporta il prelievo dell’acqua dalla Fiume Idice, nel comune di

Monghidoro, sfruttando il salto idraulico di una briglia esistente situata poco a valle della località

“Fiumana”. Il progetto prevede la realizzazione a monte della briglia in sponda sinistra di una

bocca di presa e di un canale con lo scopo di convogliare l’acqua alla coclea idraulica

realizzando nell’alveo del corso d’acqua una stabilizzazione del fondo con dei massi stabili alla

corrente e garantendo un tirante d’acqua idoneo alla derivazione della portata di concessione. Il

fondo della bocca di presa è localizzato a quota 378.455 m s.l.m. sulla briglia di monte, il cui pelo

libero superiore è a quota 379.520.

La centralina verrà posizionata a cavallo della briglia a quota 381.043 m s.l.m. ad una quota di

2,586 m. sopra il fondo del canale di carico, e in essa verranno alloggiati il generatore e i quadri a

bassa tensione.

La portata trattata verrà puntualmente restituita a valle del dislivello presente, tramite un

manufatto di restituzione realizzato con una platea in calcestruzzo armato a quota 375.050 m

s.l.m. Nel punto di rilascio il fondo del corso d’acqua verrà adeguatamente protetto con dei massi

stabili alla corrente nelle condizioni di piena in maniera da inibire possibili fenomeni di erosione

localizzata.

Tale intervento non è necessario nel lato destro del punto di rilascio poiché affiora una ampia

formazione rocciosa .

L’impianto prevede la derivazione massima di 3.0 m3/s e un salto idraulico di 4,285 m.

DATI TECNICI IMPIANTO VALORE UNITA’

Quota PMS 379.520 m s.l.m

Quota PMI 375.050 m s.l.m

Salto idraulico 4.285 m.

Inclinazione coclea 30 ° gradi

Diametro 3.10 m.

Portata 1.16 m3/s

Tab. 10: Tabella riassuntiva dati tecnici impianto..

L’opera di presa sarà composta da una bocca di presa larga 2.5 metri e l’ingresso sarà presidiato

da una griglia di protezione a maglia larga per impedire l’ingresso di materiale galleggiante

grossolano all’interno del canale di presa. Davanti all’opera di presa verrà realizzato uno

sghiaiatore esterno semplicemente realizzando una contropendenza del fondo rivestita in massi

cementati che farà scivolare il materiale solido verso la paratoia sghiaiatrice. Tale paratoia verrà

posizionata ricavando una luce sulla briglia esistente. In testa al canale di derivazione verranno

installata una paratoia di sezionamento per isolare l’impianto in caso di fermo macchina o eventi

di piena. L’acqua all’interno del canale avrà un tirante di 1.063 metri. Sopra l’opera di imbocco

verrà installata una copertura in grigliato metallico rimovibile a fini di sicurezza e per effettuare

le operazioni di pulizia e manutenzione.

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Fig. 10: Planimetria generale impianto idroelettrico.

Fig. 11: Sezione longitudinale impianto.

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Fig. 12:: Sezione trasversale in corrispondenza della coclea.

Lungo il canale di adduzione verrà ricavato sul muro uno sfioratore per evacuare eventuali

portate superiori a quelle turbinabili dalla coclea. La macchina ha una pendenza di 30° e un

diametro di 3.1 m. La macchina sarà dotata di moltiplicatore di giri a cinghia piana ed un

generatore asincrono. La scelta di una macchina a vite perpetua a forza idraulica nasce

dall’esigenza di limitare i costi e realizzando un impianto molto più compatto dal punto di vista

dimensionale. La coclea non necessita di particolari regolazioni, in quanto si adatta in maniera

automatica alla portata d’acqua ed alla frequenza di rete garantendo al contempo un rendimento

costante e stabile. Un ulteriore fattore tenuto in considerazione nella scelta è relativo

all’abbattimento dei costi di gestione e manutenzione. Tale sistema infatti non necessita

dell’installazione di sgrigliatori automatici in quanto riesce a trattare agevolmente acque con

materiale flottante, limitando quindi notevolmente il materiale da smaltire.

La coclea idraulica ed il generatore verranno controllati da un regolatore elettronico e da

dispositivi elettromeccanici alloggiati in armadi. Servomotori idraulici con relativa centralina

permetteranno le manovre di potenza sulla macchina e sulla paratoia di presa.

In adeguati armadi saranno predisposti tutti i dispositivi secondo le norme ENEL per

effettuare le operazioni di parallelo con la rete. La linea elettrica per allacciamento alla rete

sfrutterà un punto di consegna ad ENEL già richiesto e ottenuto dalla ditta Committente

Preventivo TICA T0721755.

La linea di trasmissione a detto punto verrà esercita in BT a 380V. percorso, lunghezza e modalità

di allacciamento della linea non presentano particolari difficoltà. La linea di svilupperà

un tracciato interrato lungo la sua fase iniziale per poi prevedere tre pali aerei per una lunghezza

di circa 140 m.l. .

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L’armadietto di derivazione si trova all’esterno della sottostazione RFI in Dx orografica del

torrente Idice e quindi interesserà la zona SIC .

Fig. 13:: Sezione dell'impianto nel canale di adduzione.

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Fig. 14:: Prospetti dell’edificio centralina.

L’edificio centrale, come consultabile nelle allegate tavole grafiche, sarà costituito da una

struttura a pianta rettangolare realizzata in sponda destra a cavallo del canale di derivazione.

La costruzione avrà dimensioni interne in pianta di ml. 4.30 per ml. 5.00 per un altezza interna

media del locale di 3.70 m. La tecnica costruttiva prevista si basa sui principi della tradizione

architettonica locale. I muri perimetrali saranno realizzati in muratura in cls con un rivestimento

pietra arenaria locale nelle parti in vista. La copertura sarà a due falde, con struttura in legno a

vista e manto in coppi di colore rosso bolognese.

Al termine dello scivolo della coclea è prevista la realizzazione di una limitata zona di calma,

necessaria al corretto funzionamento della macchina, realizzando un breve tratto in

contropendenza in modo da assicurare un battente minimo a valle. L’alveo verrà reso stabile con

del pietrame nella sezione terminale della platea.

Tutti i calcoli strutturali saranno forniti e depositati prima dell’inizio delle opere, che non

potranno iniziare fino all'ottenimento del parere positivo degli organi competenti. Le dimensioni

delle sezioni e la posa dell’armatura in acciaio avverrà secondo i dati e prescrizioni progettuali,

quindi il getto in opera con vibrazione dell’impasto a regola d’arte.

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6. DMV

Per quanto concerne la determinazione del D.M.V. ( Deflusso Minimo Vitale ) si evidenzia che l’impianto è del tipo PUNTUALE ad acqua fluente ed è posizionato in adiacenza della briglia esistente con prelievo subito a monte e restituzione immediatamente a valle, pertanto , il calcolo del deflusso minimo vitale è superfluo in quanto il tratto di fiume in cui esso deve essere assicurato ha praticamente lunghezza nulla proprio perché l’acqua turbinata viene restituita a valle della briglia senza interruzione dell’asta fluviale. Alcune regioni hanno già normato in tal senso il rilascio del DMV permettendo deroga agli impianti ad acqua fluente senza canalizzazione. Poiché però, la scala di risalita dei pesci è una delle opere di mitigazione proposte più frequentemente, in funzione dell’idoneità ecologica delle diverse tipologie in relazione alla situazione morfologica e topografica di ciascuna derivazione, nel presente progetto si è ritenuto opportuno introdurre una ulteriore misura di mitigazione e compensazione in tal senso. La costruzione delle briglie è ovviamente una necessità legata al rallentamento del deflusso fluviale, ciò non di meno si tratta di un’opera invasiva che spesso interrompe l’asta fluviale impedendo la naturale risalita dei pesci. Si è quindi valutato il DMV facendo riferimento alle formule indicate dal Piano di Tutela della Acque pensando di rilasciare il Deflusso Minimo Vitale sulla scala di risalita dei pesci consentendo in tal modo la possibilità di risalita ai salmonidi ed alle altre specie che popolano il Idice. La componente idrologica del rilascio, calcolata secondo dette formule vale:

DMV idrologico = K Qmedia

dove DMV idrologico è la componente idrologica del rilascio in l/s k = parametro sperimentale determinato per singole aree idrologico - idrografiche. Esprime la percentuale della portata media naturale storica che deve essere considerata nel calcolo del deflusso minimo vitale; Qmedia = portata naturale media annua (l/s). Il termine (k Qmedia) rappresenta la componente idrologica del DMV da applicarsi a tutte le concessioni di acqua pubblica. Esiste anche una componente morfologico/ambientale del DMV. Essa è data da: DMV morfologico - ambientale = k Qmedia M Z A T dove i parametri k e Qmedia assumono il significato di quelli precedentemente esposti, mentre i parametri M, Z, A, e T assumono invece i significati diversi, sintetizzabili in: M = parametro morfologico. Z = il massimo dei valori dei tre parametri N, F e Q calcolati distintamente dove: N = parametro naturalistico F = parametro di fruizione

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Q = parametro relativo alla qualità delle acque fluviali A = parametro relativo all’interazione fra le acque superficiali e le acque sotterranee T = parametro relativo alla modulazione nel tempo del DMV Per quanto attiene la componente idrologica del rilascio, trovandosi l’impianto in questione sull’asta del fiume torrente Idice, affluente del Panaro e quindi affluente emiliano del Po, il fattore k si è determinato con la seguente equazione caratteristica redatta dall’Autorità di Bacino stessa: k = - 2.24 10 -5 S + 0.086 (affluenti emiliani del Po) dove S è la superficie del bacino captato in kmq (pari a 21.5 kmq). Per il bacino in analisi si ottiene dunque k = 0.0855. L'analisi idrologica ha calcolato in 1.16 m3/s la portata media annua, per cui, utilizzando tutti i valori si ottiene: DMV idrologico = 157 l/s C'è poi da considerare che l’impianto in progetto è di tipo “puntuale”, in quanto rilascia la portata derivata immediatamente a valle del punto prelievo. In tal caso, quindi, deve considerarsi nulla la componente morfologica del DMV che risulta essere determinato dalla sola componente idrologica. Tale componente si arrotonda per eccesso al valore di DMV = 160 l/s che sarà impiegato per il calcolo idraulico della soglia di deflusso. Si precisa che l’Autorità di Bacino del Reno nell’allegato B) alla deliberazione Comitato Istituzionale n. 1/2 del 23-/02/2006 ha messo a confronto i valori del DMV idrologico con il DMV sperimentale. Si riporta un estratto dell’allegato 1 a pag. 26 della suddetta delibera. Il punto di nostro interesse si trova a monte di Bisano per il quale viene evidenziato un DMV ABR del 1/4/2004 pari a 0,059 m3/S

Anche gli altri valori di DMV individuati in sezioni più a valle della presente non superano mai i 200 L/s . Si adotterà pertanto in via cautelativa un DMV pari a 0,2 m3/s

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Per la realizzazione pratica del rilascio si prevede l’apertura, sul corpo della briglia, di una luce circolare in pvc libera e presidiata da un lamierino metallico amovibile per cui il suo funzionamento è assimilabile a quello di una condotta in pressione . Il calcolo della portata di una condotta in pressione può avvenire mediante la formula di Hazen-Williams con la quale è possibile calcolare la portata di una condotta di cui si conoscono diametro lunghezza dislivello (o pressione motrice) o il carico occorrente all'estremità di una condotta per ottenere la portata stabilita

Dove: D = Diametro interno ( 0,1m ) Q = Portata della condotta ( incognita ) D = Dislivello Piezometrico ( 1 m. ) C = Coefficiente di scabrezza ( pari a 150 per tubi PE, PVC e PRFV ) L = Lunghezza della condotta ( 0.25 m ) Inserendo i dati di progetto e ipotizzando un diametro di pvc di 0,1 m. si ottiene una portata pari a 0,207 m3/s quindi leggermente superiore al DMV calcolato. L'equazione di Hazen-Williams è una formula valida per tubi di diametro inferiore a 1,8 m (Casey, 1992) che convogliano acqua.

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7. QUANTITA’ D’ACQUA DERIVATA E PRODUZIONE

La potenza P di un impianto idroelettrico, espressa in KW, è data dalla seguente relazione:

P = Q H ηtot g dove:

Q = portata massima dell’impianto [m3/s];

H = salto netto [m];

η tot = rendimento totale dell’impianto;

g = accelerazione di gravità = 9,81 m/s2.

Il rendimento totale dell’impianto è dato dal prodotto dei rendimenti della turbina, del generatore,

dell’eventuale moltiplicatore di giri e del trasformatore, ed assume approssimativamente un valore

di 0,70 per impianti di piccola taglia.

Nel caso dell’impianto ad acqua fluente in progetto, il salto netto, ossia il dislivello medio tra

le quote del pelo libero a monte e a valle dei meccanismi motore, è pari a 4,285 m,

Dall’analisi idrologica e considerando la superficie di bacino sottesa dall’impianto si perviene ad

un valore di portata media annua pari a 1,6 m3/s pertanto la Potenza Nominale dell’impianto è

pari a ( 1.160 l/s X 4,285 h X 9,81 g )

P Nominale = 48,71 KW

la Portata Effettiva è pari alla potenza Nominale al netto del rendimento della turbina e del

generatore pari cone detto a 0,7 da cui:

( 1.160 l/s X 4,285 h X 0,7 η X 9,81 g )

P Effettiva = 34,13 KW

L’impianto prevede comune una captazione massima di 3.0 m3/s, la potenza massima ottenibile è

quindi pari a 88,275 Kw, la potenza dei motori installati è stata scelta tra quelli commerciali di

taglia appena superiore a tale limite ossia pari a

P Motori = 100,0 KW

Portate di rispetto

Superficie Bacino 21.5 [km2] DMV rilasciato 207 [l/s]

Portate di progetto t curva di durata 51 [gg]

Qmax di progetto 3000 [l/s] Quote di progetto

P.M.S. alla Qmax 379.520 [m s.l.m.] P.M.I. 375.050 [m s.l.m.]

Salto lordo max HL 4,285 [m] Caratteristiche coclea

Qmax di progetto 3.00 [m³/s] Diametro elica 3100 [mm]

Passo elica 3100 [mm] Numero di giri coclea senza inverter 21.5 [giri/min]

Numero di giri minimi 10.0 [giri/min] Numero di giri 21.5 [giri/min] Rendimento Eta max 76 % Area liquida max 3.77 [m2]

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Dall’analisi idrologica e considerando la superficie di bacino sottesa dall’impianto si perviene ad

un valore di portata media annua pari a 1.16 m3/s. L’impianto prevede una captazione massima

di 3.0 m3/s permettendo alla portata in eccesso di defluire normalmente attraverso al briglia. Di dati sotto riportati si calcola la produzione annua.

Dalla curva di durata si può determinare la producibilità come da tabella seguente

Giorni Portata Naturale

Portata DMV

Portata disponibile

Portata turbinata

Portata Rilasciata

Salto disponibile

Rendimento totale

Percentuale Q max

Energia prodotta

GG m³/s m³/s m³/s m³/s m³/s H % % KWh

10 19.6 0.20 19.4 3 16.393 -4.2 0.7 100.00% 10320.0

30 10.2 0.20 10 3 6.993 -4.2 0.7 100.00% 30960.0

60 5.79 0.20 5.59 3 2.583 -4.2 0.7 100.00% 61920.0

91 3.33 0.20 3.13 3 0.123 -4.2 0.7 100.00% 93912.0

135 1.84 0.20 1.64 1.64 0 -4.2 0.7 54.43% 75836.5

182 1.03 0.20 0.83 0.83 0 -4.2 0.7 27.43% 51526.4

274 0.28 0.20 0.08 0.08 0 -4.2 0.7 2.43% 6880.7

355 0.04 0.20 - - - -4.2 0.7 -

331355.6

PRODUZIONE ANNUA ATTESA 331.355.6 [kWh]

La potenza media annua corrisponde quindi a 331.355,6 Kwh/ 8.760 h= 37,82 Kw

Produzione attesa Prod. 331.355,6 [kWh]

Potenza nominale media 37.82 [kW] Prezzo energia 20<P<200 kW: 0.219 €

Ricavi annui attesi € 72,566 €/anno

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8. DIFESA DELLE PERTINENZE

La centrale di produzione si colloca in area demaniale a debita distanza da abitazioni. Ciò garantisce l’assoluta innocuità delle opere proposte, rispetto al regime delle acque pubbliche e ai diritti di terzi oltre a non pregiudicare altre opere esistenti o beni in genere, per esondazioni o filtrazioni.

9. DESCRIZIONE ATTIVITA’ UTENTE

L’intera produzione di energia verrà ceduta al distributore locale Enel Distribuzione spa attraverso il POD IT001E55088267 già preventivato con TICA T0721755 del 24/07/2014 che essendo un allaccio in Bassa Tensione non richiede specifica procedura autorizzativa salvo il nulla osta del Comune di Monghidoro. Le opere civili verranno realizzate nel più rigido rispetto dell’ambiente circostante: minimizzandone l’impatto visivo edificando un edificio di centrale dalle dimensioni quanto più ridotte possibili e armonizzato con la fisionomia delle strutture limitrofe. Si sottolinea che l’impiego delle migliori tecnologie per la realizzazione di opere e macchinari, assicurano la restituzione dell’acqua senza alterazioni di alcun genere; inoltre dovendo realizzare una attività produttiva efficiente, sicura e funzionale, verranno effettuate tutte le operazioni di pulizia, manutenzione, controllo e presidio delle zone interessate dall’impianto.

10. PROPRIETA’

Dal punto di vista delle proprietà, l'impianto insiste totalmente su aree demaniali, salvo l’elettrodotto il cui percorso si sviluppa nella prima parte in area demaniale e per la restante parte lungo campi di privati che hanno già dato il loro consenso alal costruzione dell’elettrodotto direttamente ad Enel . Nessuna proprietà privata viene coinvolta, a parte ciò che è già nella disponibilità della ditta Committente (il POD di consegna) pertanto nella presente domanda ai sensi del DLgs.387/2003 non si richiede l'avvio di nessuna procedura espropriativa. Le superfici interessate dalla centralina (totalmente demaniali, come detto in precedenza) sono contenute nella seguente tabella.

DESTINAZIONE SUPERFICIE MQ

Canale di adduzione 12,60

Edificio Centrale e turbina 16,77

Canale di scarico 42,31

Area esterna di pertinenza 20,00

TOTALE 91,68

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11. VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO

La Valutazione Previsionale di Impatto Acustico è prevista dalla Legge 447/1995 – Legge quadro sull’inquinamento acustico, di cui si riporta un estratto dell’art. 8 :

“I progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale (…) devono essere redatti in

conformità alle esigenze di tutela dall’inquinamento acustico delle popolazioni interessate.”non prevede nessun obbligo o disposizione per le DIA ( o per le equipollenti PAS ). Anche la legge LEGGE REGIONALE 9 maggio 2001, n. 15 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI INQUINAMENTO ACUSTICO all’art. 10 - Disposizioni in materia di impatto acustico – prevede al comma 3 quanto segue : “ La documentazione di previsione di impatto acustico, redatta sulla base dei criteri fissati dalla Regione entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, è allegata, ai sensi del comma 4 dell'art. 8 della Legge n. 447 del 1995, alle domande per il rilascio: a) di concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture adibite ad attività produttive, …. Omissis… ” Tale norma non prevede alcun obbligo di valutazione acustica in fase progettuale e autorizzativa per le D.I.A. ( o per altri atti equivalenti ) ma si limita a prevedere al successivo comma 6 che la documentazione attestante i livelli di rumore deve essere semplicemente conservata dal committente e presentata solo a richiesta in caso di verifiche successive alla messa in esercizio dell’impianto, detto comma cita testualmente: “ 6. Qualora in luogo della domanda di rilascio dei provvedimenti di cui al comma 3 sia prevista la denuncia di inizio di attività, od altro atto equivalente, la documentazione prescritta deve essere tenuta dal titolare dell'attività e deve essere presentata a richiesta dell'autorità competente al controllo.” Ne consegue che per la presente autorizzazione non sia richiesta la valutazione di impatto acustico. Ad abundantiam e ai soli fini di una verifica si è qui di seguito valutato il livello acustico introdotto dalla mini centrale idroelettrica . 11.1 INQUADRAMENTO DELL’AREA E INDIVIDUAZIONE DEI RICETTORI L’area interessata è collocata in località “Fiumana” del Comune di Monghidoro (BO), sull’alveo fluviale del Fiume Idice, ad una distanza di circa 170 m, verso nord sono collocabili dei ricettori sensibili , trattasi di abitazioni civili. Per semplicità è stato scelto il ricettore più vicino, denominato R1 (vedi figura seguente).

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Figura 1 – UBICAZIONE DEL RICETTORE PIÙ VICINO (R1) ALL’AREA DI PREVISTO INTERVENTO

11.2 LIMITI ACUSTICI DI ZONA Attualmente non è vigente una Zonizzazione Acustica presso il Comune di Monghidoro, per cui i valori limite (D.P.C.M. 1/3/91) sono 70 dB(A) diurni e 60 dB(A) notturni. L’area in oggetto, insieme a tutte le zone limitrofe per un raggio superiore ai 300 m, potrebbe appartenere alla classe III, in una futura zonizzazione acustica. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

R1

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Oltre al rispetto dei valori limite di immissione e di emissione, dovranno essere rispettati, all’interno degli ambienti abitativi, i limiti differenziali, diurni e notturni 11.3. CAMPIONAMENTO DEL RUMORE DI FONDO E INDIVIDUAZIONE DELLE SORGENTI SONORE GIÀ PRESENTI Le uniche sorgenti sonore attualmente presenti sono:

del fiume Savena, e del torrente Brintesio . In particolare la presenza della briglia provoca una elevata pressione sonora.

e leggero presso la strada Provinciale, il passaggio dei treni alta velocità, il passaggio lambisce tutti i ricettori sensibili presenti in zona. Non è stato possibile monitorare il solo rumore del fiume, ( escludendo ogni passaggio veicolare sarebbe stato possibile anche valutare la rumorosità notturna ) poiché le auto transitano con frequenza assai elevata e regolare nell’area in esame In particolare è stato utilizzato il fonometro – analizzatore real time Noise Meter - Sound Level Meter HUNG HSUN LIN . Tale strumento non è conforme al D.M. 16.03.98 per le misurazioni di acustica ambientale, ma garantisce adeguata accuratezza nelle misure sonore. Il microfono è stato posizionato su un cavalletto, ad una altezza di 2 m dal suolo. Non si è rilevata presenza significativa di vento. Eventuali disturbi anomali sono stati scartati dalle misurazioni. In tutti i casi si sono raccolti dati statistici e storie temporali di periodi di campionamento significativi. La time history è stata basata sull’intervallo di un secondo per ogni campione. La misurazione è stata fatta presso il ricettore R1. Il giorno il giorno 24 Agosto (domenica) è stata effettuata una misurazione per il campionamento del rumore di fondo prodotto dal fiume Idice. La portata del fiume era approssimativamente la minima necessaria al funzionamento dell’impianto in progetto ( si veda foto inclusa nella schermata dello strumento qui sottostante. Durante la misura sono stati registrati numerosi passaggi di moto e di un convoglio alta velocità.

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Il valore minimo misurato è di 53,4 dB(A), valore massimo misurato è di 104,1 dB(A) mentre il valore medio risulta essere pari a 68,4 dB(A). 11.4. PREVISIONE DI IMPATTO NEL COMPARTO Per il calcolo previsionale dei livelli sonori generati dalle attività sopra descritte, si è tenuto conto degli effettivi e possibili ricettori delle immissioni, del rumore residuo e del periodo di riferimento in cui viene svolta l’attività. Vengono considerate come fonti sonore principali il rumore proveniente dalla coclea e quello proveniente dal generatore. Da dati misurati su impianti analoghi, il valore di pressione acustica prodotto dalla coclea sarà al massimo di 76 dB(A) a 1 m, mentre il rumore prodotto dal generatore sarà al massimo di 57 dB(A) a 1 m, valore che non influirà su quello ambientale. Il valore massimo di pressione sonora prevedibile sarà quindi di 76 dB(A). Attraverso l’applicazione della presente formula: Lp= Ld0 – 20 log (d/d0) – A1 – A2 Dove: Lp= livello sonoro prodotto dalla sorgente alla distanza d (90 m) Ld0= livello sonoro prodotto dalla sorgente alla distanza d0= 1 m A1= attenuazione supplementare prodotta da eventuali schermi posti lungo il percorso (non ritenuti necessari nella presente valutazione) A2= attenuazione prodotta dall’assorbimento dell’aria (trascurabile) Si ottiene, tenendo conto che il livello di pressione acustica dell’impianto è pari a 76 dB(A) ad un metro: Lp= Ldo – 20 log (d/do) Lp= 76 – 20 log (170/1) = 31.39 dB(A) Tale livello di emissione può essere ritenuto trascurabile e garantisce il pieno rispetto dei limiti, anche differenziali, a fronte di valori di fondo sicuramente sempre superiori ai 56 dB(A), visto e considerato che non è prevedibile nemmeno un aumento del traffico indotto causato dalla presenza dell’opera in esame. 11.5 IMPATTO ACUSTICO NELLA FASE DI REALIZZAZIONE DELL’OPERA La durata del cantiere, per il quale si prevede l’utilizzo di attrezzature o macchinari rumorosi (movimento terra) sarà di circa due mesi. Facendo riferimento ai valori di potenza sonora delle apparecchiature previste, riportati in bibliografia, si hanno:

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L’utilizzo contemporaneo di tali mezzi non avviene mai. È previsto inoltre che l’escavatore, durante i tre mesi previsti di cantiere, compia le sue funzioni in meno di 5 giorni lavorativi, dovendo movimentare non più di 50 mc di terra. Non è necessario, infatti, realizzare rampe d’accesso o piazzali di manovra, ma solo lo scavo per l’alloggiamento degli impianti. Ipotizzando un valore di massima potenza sonora utilizzata di 102 dB(A), ad una distanza di 170 m (R1), risulta un rumore residuo pari a 57.39 dB(A). Il rumore di fondo misurato è di poco superiore, per cui la somma delle componenti sonore è sicuramente inferiore ai 5 dB(A) del limite differenziale diurno. 11.6 CONCLUSIONI La presente relazione di impatto acustico ha esaminato la conformità dell’intervento in oggetto considerando anche il rumore prevedibilmente prodotto dalle operazioni di scavo. Le centrali idroelettriche a coclea installate presso una briglia svolgono, dal punto di vista acustico, la funzione di trasformare in energia elettrica gran parte di quell’energia che la caduta trasformerebbe in calore e rumore, quindi in sostanza svolgono indirettamente la funzione di attenuare la rumorosità prodotta dalla caduta dell’acqua stessa. Si conclude che la costruzione della centrale è compatibile con i limiti di emissione e di immissione di zona e dei limiti differenziali di legge.

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12. ELETTROMAGNETISMO

Tutte le ipotesi di allacciamento individuate sono caratterizzate da lunghezze di linea inferiori a 500 m ed in bassa tensione pertanto non assoggettati alla procedura autorizzativa prevista dalla LR 10/93. Il DPCM 8 luglio 2003- Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti- prevede un Limite di esposizione massimo di 100 µT con Valore di attenzione: 10 µT per esposizioni oltre quattro ore al giorno e un obiettivo di qualità: 3 µT per i nuovi insediamenti o impianti. L’impianto di generazione rispetta il limite di 3 µT. Premesso che, in fase di esercizio, si dichiara che non ci sarà permanenza di persone per un periodo superiore alle 2 ore, sono state effettuate misurazioni del campo magnetico generato l’induzione elettromagnetica prodotta dalla linea di AT Terna presente sul posto

Come visibile sul sito in oggetto è stata rilevata una induzione elettromagnetica pari a 47,1

µT. Tale valore è inferiore al limite ammesso di 100 µT

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13. INTERFERENZE

Il cantiere relativo alla costruzione dell’opera in progetto sarà di limitate dimensioni e di facile accesso, per quest’ultimo si utilizzerà una vecchia pista di cantiere su proprietà RFI indicata con campitura gialla nell’elaborato progettuale. Tale pista lambisce una condotta Hera autorizzata con Autorizzazione Unica “PROGETTO

PER LO SPOSTAMENTO DI UNA CONDOTTA GAS IN LOCALITÀ CAMPEGGIO IN

COMUNE DI MONGHIDORO” ancora non realizzata .

Durante la fase dei rilievi si è presentata l’occasione di una verifica sul sito con il tecnico Hera

incaricato di redigere il progetto esecutivo.

Dalle evidenze emerse ed in considerazione del limitato movimento di terreno previsto ( solo

scotico del manto erboso ) non è prevista ne prevedibile alcuna interferenza con il suddetto

gasdotto di cui si è indicato con colore rosso il tracciato sia nello stato di fatto che di progetto.

14. DESCRIZIONE DELLA CANTIERIZZAZIONE E CRONOPROGRAMMA

Il cantiere relativo alla costruzione dell’opera in progetto sarà di limitate dimensioni e di facile accesso. La strada è in parte già esistente fino alla zona di realizzazione della centralina ed in parte da ripristinare, sarà necessaria la rimozione di 4 m.l. di guard-rail per garantire l’accesso. In totale l'area occupata dal cantiere sarà di circa 150 mq, inclusa quella per il deposito dei materiali di circa 60 mq. Le zone di movimentazione terra, in definitiva, si ridurranno alle sole porzioni direttamente interessate dalle opere. Gli effetti del cantiere e della costruzione delle opere nell’ambiente saranno ridotti:

Relativamente all’aria l’unico impatto è dovuto all’aumento di polveri nella fase di realizzazione dell’opera conseguenti alle operazioni di scavo e movimentazioni materiale. Si dovrà quindi prestare particolare attenzione alle condizioni della strada di accesso e al lavaggio della mezzi;

Per quanto concerne gli impatti dovuti alle emissioni inquinanti derivanti dalle macchine operatrici interesseranno solamente le zone adiacenti alle attività di cantiere e comunque saranno molto limitati;

Le emissioni sonore saranno principalmente causate dalle operazioni di costruzione delle opere e dai mezzi. Il personale dovrà prestare attenzione all’uso dei mezzi e verranno utilizzate macchine perfettamente funzionanti; Relativamente all’acqua si opererà in periodo di magra e si lavorerà in modo attento al fine di non intorbidire l’acqua del torrente con le movimentazioni. Non si prevedono particolari pericoli di inquinamento delle acque.

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Relativamente alle attività di cantiere non si prevede di porre baracche di cantiere, in quanto la sede della ditta committente dista solo 5 chilometri dal luogo di installazione. Per le necessità del personale e della Direzione Lavori si useranno quindi i vani della sede amministrativa della committente. Una volta ottenuta la concessione, i tempi di costruzione delle opere saranno abbastanza brevi poiché le opere civili sono di facile realizzazione. Si può stimare il tempo di costruzione delle opere civile in circa 3 mesi e 1 mese il tempo necessario per l’installazione delle opere Elettromeccaniche ed un altro per i collaudi. Questi ultimi due non saranno fonte di rumore da cantiere. Per quanto concerne la consistenza delle opere, per il rilevamento dei dati tecnico-costruttivi, per ogni altro dato riguardante l'intervento si rimanda alle tavole grafiche allegate all’istanza di concessione. Le opere civili da realizzarsi per la presa in alveo saranno eseguite nel periodo di magra del corso d’acqua, in modo da facilitare le operazioni di scavo e costruzione delle fondazioni e dei setti di elevazione le cui dimensioni e verifiche strutturali saranno fornite e depositate con il progetto esecutivo. In tale fase si dovrà momentaneamente realizzare arginature in alveo (con il materiale esistente in loco) per porre in secca le zone di scavo. La realizzazione delle opere in calcestruzzo armato avverrà mediante la posa di casseri in opera, l’armatura in acciaio secondo i dati e le prescrizioni dimensionali del progetto esecutivo, quindi il getto in opera con vibrazione finale dell’impasto. Per quanto concerne i montaggi meccanici, questi rappresentano una attività consistente trattandosi di opera ad elevato contenuto tecnologico. Essi si svolgeranno su più fronti distinti: Installazione del gruppo idroelettrico; Installazione delle paratoie e dei strumenti di misura; Montaggi elettrici per la linea in BT all'utenza a carico di Enel Distribuzione . Per una parte di questi montaggi saranno necessari mezzi di sollevamento provvisorio di grandi dimensioni, che non avranno comunque difficoltà a raggiungere il luogo di realizzazione della centralina idroelettrica. I luoghi interessati dalla costruzione saranno tutti ripristinati allo stato attuale dopo l’esecuzione dei lavori, trattandosi della sola ripulitura dai materiali avanzati. I lavori come tempistica avranno il seguente cronoprogramma:

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CRONOPROGRAMMA

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15 MITIGAZIONI

RUMORE Per quanto attiene la fase di cantiere, saranno applicate tutte le possibili norme di buona tecnica per la gestione del cantiere stesso al fine di ridurre al minimo il disturbo sonoro e verranno inoltrate, ai sensi della D.G.R. n.45/2002. In particolare, all’interno delle aree di cantiere, le macchine in uso opereranno in conformità alle direttive CE in materia di emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto; l’attività di cantiere avrà luogo in giorni feriali dalle ore 7.00 alle ore 20.00, con l’esecuzione di lavori disturbanti ed impiego di macchinari rumorosi concentrati nelle fasce orarie 8.00-13.00 e 15.00-19.00. Per quanto attiene la fase di esercizio si provvederà ad attuare una sensibile riduzione dell’impatto acustico con l’inserimento di un rivestimento in geopietra sopra la struttura in C.a. del fabbricato, tale mitigazione ( grazie all’elevata densità della geopietra) ridurrà di circa 20-22 dB(A) l’emissione del moltiplicatore di giri e dell’alternatore .

Foto: esempio di geopietra

RIDUZIONE EMISSIONI CO2

La realizzazione dell’opera in oggetto determina la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con limitati impatti ambientali ina fase di costruzione ed impatti praticamente nulli in fase di esercizio. Come riportato nel paragrafo precedente, dall’analisi idrologica e considerando le caratteristiche del progetto si addiviene ad una stima di produzione di energia pari a 331.355,6 [kWh]. Facendo riferimento al rendimento medio del parco termoelettrico installato in Italia che si attesta al 40% ( fonte GRTN ), per produrre una quantità di energia annua pari a quella prodotta dall’impianto in progetto ( stimata in 331.355,6 [kWh] ) è necessario utilizzare un’energia “chimica” ( o lorda derivante dall’uso di combustibili non rinnovabili ) pari a :

W chimica = 331.355,6 / 0,4 = 828.389 KWh

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Riferendosi al TEP ( tonnellata di petrolio equivalente ) al quale corrisponde un’energia di 11.630 KWh, per la produzione da fonte convenzionale di un quantitativo di energia pari a quello dell’impianto idroelettrico in progetto si dovrebbero utilizzare :

828.389 / 11.630 = 71,22 tep

Quindi l’impianto in esame consente un risparmio energetico di 71,22 tep

Si deve inoltre tenere in conto che la produzione di energia elettrica da fonte convenzionale determina le emissioni unitarie di inquinanti in atmosfera riportate nella tabella sottostante ( dati GRTN ):

CO2

(g/KWh lordo)

SOx

(g/KWh lordo)

NOx

(g/KWh lordo)

Polveri

(g/KWh lordo)

662,287 0,983 2,759 0,107

La costruzione dell’impianto in progetto comporterà quindi una riduzione delle emissioni di Inquinanti come di seguito riportato

CO2

(Tonnellate/anno)

SOx

(Tonnellate/anno)

NOx

(Tonnellate/anno)

Polveri

(Tonnellate/anno)

548.63 0,814 2,285 0,088

Ai fini del bando in oggetto si dovrà tener conto che l’impianto in progetto consentirà una riduzione di emissione in atmosfera di 548,63 tonnellate di Ossido di Carbonio (CO

2)

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16. DATI TECNICI RIASSUNTIVI

DATI TECNICI IMPIANTO VALORE

Corso d’acqua utilizzato Torrente Idice

Superficie bacino idrografico sotteso 21.5 km2

Quota pelo morto di Presa 379.520 mslm

Quota pelo morto inferiore 375.050 mslm

Salto nominale di concessione 4.285 m.

Inclinazione coclea 30 °

Diametro 3.10 m.

Portata max 3.0 M.c.

Portata media 1.16 M.c.

Potenza nominale del generatore 100,0 kW

Potenza nominale di concessione 48,71 KW

Stima producibilità annua 314.485 kWh

Riduzione tonnellate di CO2 / anno 548,63 ton.

Riduzione tonnellate di SOx / anno 0,814

Riduzione tonnellate di NOx / anno 2,285

Riduzione tonnellate di Polveri / anno 0,088

Risparmio energetico 71,22 tep

MONGHIDORO, Ottobre 2014

Dott Ing. Alberto Mezzini

Firmato digitalmente