MODULO 1 lab di ascolto - Renault...

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V20802 Fase 1 Percorso di Vendita Strategica – Da Venditore a Consulente: Laboratorio di Ascolto attivo e Relazione Consulenziale

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  • V20802 Fase 1

    Percorso di Vendita Strategica – Da Venditore a Consulente:Laboratorio di Ascolto attivo e Relazione Consulenziale

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 2Luglio 2012

    Il piano di azione

    Mobilitazione e ascolto

    Progettazione di dettaglio

    LaboratorioAscolto Attivo(Pilota 2gg)

    Sales GameVendita Correlata

    (Pilota 2gg)

    FollowUp

    (1 g)

    LaboratorioAscolto Attivo(Pilota 2gg)

    Sales GameVendita

    complessa(Pilota 2gg)

    FollowUp

    (1 g)

    LaboratorioAscolto Attivo(2 sessioni)

    Sales GameVendita Correlata

    (2 sessioni)

    FollowUp

    (1 g)

    3 sett. 3 sett.

    3 sett.3 sett.

    Fine

    tuni

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    Fine

    tuni

    ng

    06/12 12/1207/12 10/12 11/12

    OGGI

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 3Luglio 2012

    Obiettivi del Laboratorio

    � Sviluppare un approccio all’ascolto e all’analisi dei bisogni dei clienti che consenta di gestire con maggiore efficacia la relazione commerciale

    � Sviluppare la consapevolezza dei propri modi di mettersi in relazione e ascoltare e dell’impatto di questi sul processo di vendita.

    � Analizzare le caratteristiche della vendita consulenziale al fine di favorire una riflessione in merito all’evoluzione del ruolo del venditore in Renault Trucks.

    � Analizzare lo stato della relazione “cliente – venditore” e come può evolvere in una logica di partnership e di servizio.

    � Favorire l’elaborazione di approcci condivisi nella intera popolazione dei venditori, fornendo strumenti comuni e facilitando il confronto tra i partecipanti e la sede Renault Trucks Italia .

    3

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 4Luglio 2012

    Il percorso di sviluppo disegnato con le persone a valle dei focus group: le aree di lavoro

    4

    DA A

    Vendita di soluzioni

    Ascoltare

    Relazione di vendita consulenziale.

    Prospettore e gestore di relazioni

    Necessità di apprendere dagli insuccessi

    Membro di una squadra

    Relazione di partnership con la sede

    Vendita di prodotto

    Dire

    Relazione di vendita “emozionale”

    Gestore della trattativa

    Abitudine al successo

    Battitore libero

    Relazione “ispettiva” con la sede

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 5Luglio 2012

    Le capacità su cui lavoreremo nel corso di questo primo modulo

    5

    VENDITACONSULENZIALE

    CAPACITA’ DI STARE IN RELAZIONE

    CAPACITA’ DI STARE NEL CAMBIAMENTO

    CAPACITA’ DI “USARE” L’ORGANIZZAZIONE

    • Individuazione dei bisogni del cliente• Preparazione della visita• Costruizione della soluzione

    • Dalla vendita reattiva alla vendita proattiva• Capacità di stare in relazione di non dipendenza• Capacità di ascolto attivo

    • Consapevolezza del contesto complesso e delle capacità necessarie per affrontarlo (flessibilità, visione d’insieme, proattività).

    • Pensare innovativo e cercare soluzioni.• Attivare percorsi virtuosi di apprendimento.

    • Analisi ed utilizzo delle risorse diaponibili (strumenti, persone, informazioni).

    • Capacità di lavoro in gruppo e capacità di influenzare positivamente gli attori del sistema (SAM, Dealer, Sede,..)

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 6Luglio 2012

    Come vi proponiamo di lavorare

    Come in un Laboratorio….

    Ci sperimentiamo in alcune situazioni tipiche legate ai temi caldi sollevati nella fase di diagnosi…

    ….Proviamo a discutere insieme i “risultati” dell’esperienza focalizzando aree di

    analogia / differenza rispetto ai nostri temi di lavoro.

    …Condividiamo le azioni che ci sentiamo di intraprendere per migliorare alcune criticità e potenziare alcuni aspetti positivi

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 7Luglio 2012

    Gli strumenti a disposizione 1/2

    Un Diario di bordo su cui annotare:

    � Gli spunti e gli stimoli durante queste giornate.

    � I temi di cui mi piacerebbe parlare con i miei colleghi

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 8Luglio 2012

    Gli strumenti a disposizione 2/2

    La nostra capacità di:� Ri-conososcerci

    � Metterci in gioco

    � Discutere

    � Progettare insieme

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 9Luglio 2012

    Agenda: Oggi

    9

    Mattina

    �Introduzione al corso: obiettivi, tematiche

    �La nostra relazione con il cliente: Ricerca d’aula

    � Laboratorio “Mettersi nei panni dell’altro”

    �Esercitazioni (Croos the line, Mappa)

    �Debriefing: analisi dell’esperienza realizzate ascolto delle diverse voci

    �Feedback sui comportamenti agiti e effetti prodotti

    �Le tematiche: Comunicazione, presa in carico dei bisogni dell’altro, mappe mentali

    Pom

    eriggio

    �Laboratorio “Ascolto Attivo”

    �Esercitazione (La Scossa, Diamo i numeri, Il telefono senza fili)

    �Debriefing: analisi dell’esperienza realizzate ascolto delle diverse voci

    �Feedback sui comportamenti agiti e effetti prodotti

    �Le tematiche: Capacità di cogliere i seganali deboli, ascoltare prima di agire, l’ascolto attivo.

    �Laboratorio “ Costruire relazioni di fiducia”

    � Esercitazione (Voto)

    � Debriefing e analisi dell’esperienza realizzata

    � Le teamatiche:Il processo di costruzione della fiducia

    �Back home

    �Cosa ho capito di me, un consiglio per ciascuno

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 10Luglio 2012

    Agenda: Domani

    10

    Mattina

    �Ripresa Lavori

    � Laboratorio “La relazione consulenziale”

    �Film mix (il Discorso del re, Million Dollar Baby, 300)

    �Debriefing: Caratteristiche e approcci per una relazione consulenziale.

    � Esercitazione: Casi di analisi dei bisogni

    �Il processo di vendita consulenziale e l’analisi dei bisogni

    Pom

    eriggio

    �Laboratorio “Proposta attiva e colloquio di vendita”

    �Simulazione (Agenzia Viaggi)

    �Debriefing: analisi dell’esperienza realizzate ascolto delle diverse voci

    �Feedback sui comportamenti agiti e effetti prodotti

    �Le tematiche: La proposizione di vendita ed il colloquio.

    �Back home

    �Alla luce delle 2 giornate cosa mi sento di poter cambiare, rinforzare eliminare.Di che tipo di supporto penso di avere Bisongno da Renault Truck Italia

    �Confronto e discussione con il Management Renault.

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 11Luglio 2012

    Per incominciare: Come viviamo il nostro rapporto con il cliente?

    Pensando alla nostra relazione quotidiana con il

    cliente, scegliete la situazione che meglio la

    rappresenta.

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 12Luglio 2012

    Laboratorio: Mettersi nei panni dell’altro

    12

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 13Luglio 2012

    Esercitazione

    Cross The line

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 14Luglio 2012

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    14

    La Mappa

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 15Luglio 2012

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    mettere in comune qualcosadi se stessi

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 16Luglio 2012

    Assiomi nella Pragmatica della Comunicazione Umana

    � Non si può non comunicare.

    � Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione.

    � La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.

    � Gli esseri umani comunicano sia con il linguaggio digitale (verbale) e sia con quello analogico (non verbale).

    � Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza.

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 17Luglio 2012

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 18Luglio 2012

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    parolesuoni

    cinesicapostura, gesti, movimenti del corpo, espressione del volto, sguardo, ...prossemicauso dello spazio: distanza, orientamento, ...paralinguisticaqualità della voce: tono, ritmo, volume,...

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 19Luglio 2012

    �����!����������!����������!����������!�����caldo, freddo, malessere, ...

    "�����"�����"�����"�����rumori, ambiente, ...

    #����#����#����#����$$$$�����!������!������!������!�differenza di personalità, di educazione, di istruzione, di cultura, ...

    ����"�������"�������"�������"���pluralità di significato di molte parole

    I disturbi della comunicazione

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 20Luglio 2012

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    comunicazione

    �!����"��"�l’oggetto, il che cosa della comunicazione

    !���!�&���lo stato emotivo/affettivo di reciproco riconoscimento

    In ogni comunicazione vi è sempre...

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 21Luglio 2012

    ��#���������cogliere i particolari vedere il proprio modello mentale

    cogliere le reali aspettative

    !����'�����'� �(distinguere le proprie emozioni accettare la differenza

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    evitare la logica “se è chiaro per me allora deve essere chiaro necessariamente per gli altri”

    1

    2

    3

    Le risorse per una comunicazione efficace

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 22Luglio 2012

    Laboratorio: Ascolto attivo

    22

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 23Luglio 2012

    Esercitazione: La scossa

    23

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 24Luglio 2012

    Cod.50.06

    24

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    � Ci contiamo . � Con alcune regole

    � Non ci si può accordare prima su chi deve parlare� Non si può seguire l’ordine in cui siete seduti� Ogni volta che due persone parlano insieme dovete ricominciare da capo� Non si può ripetere il numero detto nell’ultima tornata

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 25Luglio 2012

    Esercitazione: Telefono senza fili

    25

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 26Luglio 2012

    l’ascolto attivo presuppone di:

    J essere disponibili

    J essere presenti e solleciti positivamente

    J essere curiosi

    J manifestare interesse

    u non interrompere

    u non distrarsi

    J capire cosa vuole comunicare l’interlocutore

    J capire a quale scopo lo sta comunicando

    J sospendere i giudizi di valore

    J mettersi nei panni dell’altro

    L’ascolto attivo

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 27Luglio 2012

    1

    2

    3

    4

    Essere disponibili alla comunicazione

    Comprendere i reali bisogni dell’interlocutore

    Il Feedback

    Saper superare gli ostacoli

    I quattro step dell’ascolto attivo:

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 28Luglio 2012

    1Essere disponibili alla

    comunicazione

    � Mi pongo sempre nella condizione migliore per ascoltare ?� Cerco di interessarmi a quello che l’altro ha da dire ?

    � Penso che sia la stessa cosa Sentire ed Ascoltare ?

    Far sentire al proprio interlocutore che ci siamo

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 29Luglio 2012

    2 Comprendere i reali bisogni dell’interlocutore

    � Cerco di mettermi nei panni di chi mi parla ?

    � Provo ad andare al di là del contenuto letterale del messaggio ?

    � Penso che una stessa parola o frase abbia il medesimo significato in qualsiasi circostanza e per qualsiasi persona ?

    Comunicare a chi parla che siamo in grado di assumere il suo punto di vista e quindi di comprendere ciò che sente

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 30Luglio 2012

    3 Il Feedback

    � Faccio capire all’altro che l’ho ascoltato ?

    � Sono solito mettere l’altro nella condizione di dirmi se ho capito ?

    � Faccio mentalmente il punto della situazione ?

    Interrompere l’interlocutore può risultare parte necessaria dell’ascolto attivoFare domande permette di mantenere il controllo della comunicazioneE’ utile riprendere, riformulare e riassumere il contenuto di un messaggio, anche parafrasando i contenuti

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 31Luglio 2012

    4 Saper superare gli ostacoli

    � Prima di affrontare una conversazione ho già delle convinzioni personali?

    � Mi capita mai di pensare che il mio interlocutore non abbia nulla di

    interessante da dirmi, prima di averlo ascoltato ?

    � Quando l’altro sta ancora parlando mi preoccupo di costruire mentalmente

    la risposta ?

    Non farsi influenzare da pregiudizi e stereotipi

    Le risposte valutative rendono più difficile la comprensione di ciò che l’altro ci sta comunicando

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 32Luglio 2012

    Laboratorio: Costruire relazioni di fiducia

    32

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 33Luglio 2012

    Esercitazione: Voto

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 34Luglio 2012 34

    ...Una possibile definizione di negoziazione...

    partners con interessi partners con interessi divergenti:relazione di pariteticità cherichiede un’analisi paritetica delleimplica-zioni l’uno sull’altro

    impegnati nella riduzionedella dissonanza tra leposizioni:le parti hanno in comunealmeno questo “patto” e sonoimpegnate a trovare unasoluzione temporanea

    produrre un equilibrioprodurre un equilibriosuperio-re a cui si è legati eche nessuno puòraggiungere da solo

    rimanda alla condizione diessere parte di un sistema checontiene tutte le parti in gioco

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 35Luglio 2012

    Le alternative alla negoziazione

    la gerarchizzazione

    l’isolamento delle parti in causa

    la lotta distruttivail rapporto di forza

    il compromessoa priori le procedure

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 36Luglio 2012

    Principali modelli e logiche negoziali

    approccioripartitivo

    ...io vinco, tu perdi...

    approcciogenerativo

    ...io vinco, tu vinci...

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 37Luglio 2012

    ...Principali modelli e logiche negoziali...

    • posizioni di partenza esagerate• dichiarazione di autorità limitata

    • le “concessioni” valgono come debolezze

    • avarizia nelle concessioni

    • non considerazione delle scadenze

    • utilizzo di tecniche emotive (ad. es.: i sensi di colpa, l’affetto, ecc, ...)

    approccioripartitivo

    ...io vinco, tu perdi...

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 38Luglio 2012 38

    ...Principali modelli e logiche negoziali...

    • instaurare un rapporto di fiducia

    • esplorare le posizioni altrui percapire

    • andare verso le esigenze dellealtre parti in causa

    • trasformare il rapporto conflittualein collaborazione

    • assumere un rischio moderato

    • non lasciare l ’ altro senzaalternative

    • vivere le emozioni senzastrumentalizzarle

    approcciogenerativo

    ...io vinco, tu vinci...

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 39Luglio 2012 39

    Identificare ed esplorare i bisogni

    Capire il contesto

    di intesa o competizione, di fiducia o diffidenza, etc.

    Sapere il passato

    soddisfazione o insoddisfazione, successi o insuccessi, etc.

    Conoscere la cultura e i valori

    Condividere gli obiettivi e le aspirazioni

    il nostro obiettivo

    Identificare le risorse

    tempo, capacità, disponibilità

    Costruire l’azione

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 40Luglio 2012 40

    Gestire e risolvere le relazioni

    �Curare il feedback, ricercandolo e trasmettendolo

    �Ascoltare attivamente e fare domande

    �Essere consapevole del proprio modo di pensare e giudicare

    �Saper distinguere i fatti dalle emozioni

    �Non arrivare subito alla conclusione

    �Sapere che ciò che è chiaro per me non lo è necessariamente per gli altri

    �Osservare accuratamente la realtà

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 41Luglio 2012 41

    Comunicazione Creatività

    Relazione

    Da posizioni a interessi più creativamente soddisfacibili e combinali

    Proposte di varie possibili configurazioni di accordo al fine di stimolare la discussione

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 42Luglio 2012 42

    Negoziare con successo: I COMPORTAMENTI

    �uso delle domande

    �dare più informazioni possibili

    �attenzione su come ci si sta

    muovendo

    �mantenere un livello di parità

    �riassumere spesso il punto a cui è

    giunta la discussione

    �non essere troppo prudenti o in

    trincea

    le domande aperte aiutano acostruire relazione

    accertarsi che gli altri abbiano tutte leinformazioni a loro utili

    troppo velocemente o troppolentamente verso la ricerca diaccordo?

    non cercare di dominare gli altri

    condividere il controllo dellasituazione aiuta nella chiarezza enell ’ identificazione delle partiessenziali; dà autorità

    suscita sospetto e difesa

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 43Luglio 2012 43

    Negoziare con successo: I COMPORTAMENTI

    �esplorare opzioni e alternative

    �chiedere chiarimenti e

    preoccuparsi che sia chiaro

    �attenzione ad essere definitivi

    nelle affermazioni, meglio il

    condizionale

    �SOPHAO

    Essere preparato a ristrutturare leidee

    Verificare se è tutto chiaro, se lepersone si intendonoreciprocamente

    “ se voi fate questo … io posso …”

    SOFT con la Persona e

    HARD con gli Obiettivi

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 44Luglio 2012 44

    � Ascolto e comprensione scadente� Scarso uso di domande� Scarso uso di informazioni addizionali� Prigionieri di un ruolo e/o di una strategia

    (discrezionalità)� Rifiuto di proposte senza valutarne “How, when,

    where, why, who”� Il processo di riepilogo (check point) è troppo

    spesso dimenticato� La negoziazione diventa “confronto”- “dibattito”

    Gli errori tipici nell’attività di Negoziazione

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 45Luglio 2012

    Back-home

    � Una cosa che oggi ho capito di me

    � Un consiglio a ciascuno dei miei colleghi

    45

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 46Luglio 2012

    Agenda

    46

    Mattina

    �Ripresa Lavori

    � Laboratorio “La relazione consulenziale”

    �Film mix (il Discorso del re, Million Dollar Baby, 300)

    �Debriefing: Caratteristiche e approcci per una relazione consulenziale.

    � Esercitazione: Casi di analisi dei bisogni

    �Il processo di vendita consulenziale e l’analisi dei bisogni

    Pom

    eriggio

    �Laboratorio “Proposta attiva e colloquio di vendita”

    �Simulazione (Agenzia Viaggi)

    �Debriefing: analisi dell’esperienza realizzate ascolto delle diverse voci

    �Feedback sui comportamenti agiti e effetti prodotti

    �Le tematiche: La proposizione di vendita ed il colloquio.

    �Back home

    �Alla luce delle 2 giornate cosa mi sento di poter cambiare, rinforzare eliminare.Di che tipo di supporto penso di avere Bisongno da Renault Truck Italia

    �Confronto e discussione con il Management Renault.

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 47Luglio 2012

    Laboratorio: La relazione consulenziale

    47

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 48Luglio 2012

    48

    Esercitazione Film Mix

    Quali comportamenti

    riconoscete come efficaci?

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 49Luglio 2012

    La relazione consulenziale

    “Se una persona si trova in difficoltà il migliormodo per venirle in aiuto non è quello di dirleche cosa deve fare quanto piuttosto quello diaiutarla a comprendere la sua situazione ea gestire il problema prendendo da sola epienamente le responsabilità delle scelteeventuali”

    Carl Rogers

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 50Luglio 2012

    La relazione consulenziale

    � Relazione tra adulti che si propone come finalità quella di aiutare alla ridefinizione della situazione problematica per renderla, rispetto al cliente, più affrontabile

    � Consiste conseguentemente in un lavoro di esplicitazione della esigenza di aiuto (analisi e diagnosi) e nel far venir fuori dall'altro, in parte, la soluzione del problema

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 51Luglio 2012

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    Utente

    Committente Consulente

    Committenza, Utenza e Consulenza sono tre sistemi complessi e plurali in interazione tra loro nel processo

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 52Luglio 2012

    Gli attori della relazione consulenziale

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 53Luglio 2012

    Analisi della domanda

    � Alcune possibili domande chiave per l’analisi e comprensione della domanda:

    � Chi chiama, perché, quando ?� Quali obiettivi prioritari ha l'istituzione committente?� Quali obiettivi (impliciti/espliciti) intende raggiungere con

    l'intervento ?� Chi deve apprendere/cambiare cosa e perché?� Chi non ha bisogno di apprendere/cambiare ?� Qual è la disponibilità all’apprendimento/cambiamento?� Qual è il clima? quale la cultura dell'organizzazione?� ...

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 54Luglio 2012

    LA “DOMANDA”

    è il bisogno più omeno latente

    IL “COMANDO”

    è la richiesta esplicitapiù o meno formale

    Non sempre ad una “domanda”corrisponde un comando

    Non sempre ad un “comando”corrisponde una domanda … richiede di essere interpretato

    Analisi della domanda

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 55Luglio 2012

    Possibili collusioni

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    CONSULENTE

    UTENTE

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    COMMITTENTE

    CONSULENTE

    UTENTE

    COMMITTENTE

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 56Luglio 2012

    Modelli di relazione consulente/cliente

    CONSULENTECOME ESPERTO TECNICO

    CONSULENTECOME FACILITATOREDI PROCESSO

    RELAZIONEINTERDIPENDENZACONSULENTE/CLIENTE

    engineering"consulto"

    affiliazionemanipolazione

    Consulenza di processo

    RELAZIONEDIPENDENZA DALCONSULENTE

    medico -paziente

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 57Luglio 2012

    Consulenza “engineering”

    � “questo è il mio problema, trovamiuna soluzione… ovvero: “per favore, liberami di questo problema”

    � Il modello è efficace quando:� Il cliente ha già svolto una corretta diagnosi del problema� Il cliente è certo che il consulente ha le capacità professionali per

    risolvergli il problema� Il cliente ha comunicato correttamente i termini del

    problema/aspettativa…� Il cliente è consapevole delle conseguenze della sua richiesta

    � Paradosso: esperienza e consulenza sono attribuite al consulente, mentre il ruolo critico di questo modello è quello del cliente

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 58Luglio 2012

    Consulenza “medico – paziente”

    � Differisce dal modello “engineering” perché al consulenteè chiesta anche la diagnosi della situazione. In sostanza il cliente non delega solo la soluzione, ma anche l’identificazione del problema

    � Il modello è efficace quando:� Il cliente ritiene di per sé utile il processo di diagnosi� Il cliente interpreta in modo corretto i sintomi� Si riesce ad evitare il circolo vizioso cliente – consulente� Il cliente fornisce le informazioni necessarie a formulare

    un’analisi valida� Il cliente comprende e interpreta correttamente la diagnosi e si

    attiene scrupolosamente alle prescrizioni� Il cliente “guarisce” e resta in salute anche dopo che il

    consulente ha terminato il suo lavoro

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 59Luglio 2012

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 60Luglio 2012

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    � Il fondamento sta nel tipo di relazione fra consulente ecliente

    � Il consulente non si “appropria” del problema del clientema lo aiuta a trovare soluzioni, a identificarne le cause …

    � Non “me ne occupo io per te” ma “è un problema tuo ma ti aiuterò a sviscerarlo e risolverlo”

    � Anche quando il consulente ha chiaro qual è il problema e quale la soluzione, spesso è preferibile l’approccio della consulenza di processo perché:� L’interpretazione del consulente può essere sbagliata a causa di fattori

    personali o culturali latenti� Diffidenza, difficoltà nell’ascoltare, fraintendimenti sono molto

    frequenti da parte del cliente� Non è detto che in futuro il cliente apprenda a svolgere da solo la

    diagnosi delle situazioni

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 61Luglio 2012

    Segue

    � Il modello della consulenza di processo è efficace quando:� Il cliente è in difficoltà ma non conosce a

    sufficienza le cause e non sa come agire� Il cliente non conosce l’offerta di servizi consulenziali� La situazione del cliente è tale per cui non solo ha bisogno di

    aiuto per risolvere il problema, ma può avere benefici anche dalla sua partecipazione alla diagnosi

    � Il cliente ha un atteggiamento costruttivo, è motivato e disponibile a costruire un rapporto fondato sulla collaborazione

    � Il cliente è in grado di apprendere a diagnosticare e risolvere i problemi che incontrerà in futuro

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 62Luglio 2012

    Esercitazione

    Analisi dei bisogni

    62

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 63Luglio 2012

    Le fasi del processo di vendita

    Il post vendita

    La gestione delle obiezioni

    La proposta

    L’approccio al cliente

    L’analisi delle esigenze

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 64Luglio 2012

    Le fasi della vendita

    Il post vendita

    La gestione delle obiezioni

    La proposta

    L’approccio al cliente

    L’analisi delle esigenze

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 65Luglio 2012

    L’approccio del Cliente

    � Obiettivi:� catturare l’attenzione del cliente� suscitarne interesse� guadagnarne la fiducia� cominciare una relazione professionale

    Non c’è mai una seconda volta per fare una buona prima impressione

    L’approccio al cliente

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 66Luglio 2012

    1 2Personalità chiusa e

    riservata:

    bisogno di mantenere un certo distacco

    4

    Personalità aperta e simpatica:

    bisogno di stare

    in relazione

    3

    Personalità chiusa e ansiosa:

    bisogno di protezione

    Indipendente

    Dipendente

    Estroverso Introverso

    Personalità apertaed espansiva:

    bisogno di affermare la propria autonomia

    Riconoscere il Cliente

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 67Luglio 2012

    � Può capitare che prima di entrare in contatto con il cliente viviamo un po’ di ANSIA

    � L’ansia è un’EMOZIONE legata all’eventualità di:

    � Sentirsi sgraditi, timore di essere invadenti

    � Essere vulnerabili, doversi esporre e manifestare la propria identità

    � Non sentirsi capaci

    � Ricevere dei no, di non essere apprezzati

    � Presagire un insuccesso

    Le emozioni nella fase dell’approccio

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 68Luglio 2012

    Le emozioni: come gestirle…, come utilizzarle…

    � L’ANSIA si gestisce attraverso un lavoro in due direzioni:

    A.

    DENTRO DI ME

    (gestendo l’emozione)

    B.

    NELLA RELAZIONE CON L’ALTRO

    (attraverso alcune accortezze nella relazione)

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 69Luglio 2012

    � RICONOSCERLE : ascoltarle e dar loro un nome

    � ACCOGLIERLE : tutte le emozioni servono a ricordarci i nostri bisogni, non ce ne sono di serie A e di serie B

    � COLLEGARLE : alle caratteristiche del contesto in cui le stiamo percependo (il nostro ruolo, l’Azienda, il cliente,…)

    A. Dentro di me: le emozioni posso…

    Possiamo così scegliere il comportamento che soddisfa il più possibile i nostri bisogni, quelli del

    nostro cliente e quelli del nostro ruolo

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 70Luglio 2012

    B. Accorgimenti nella relazione col Cliente in fase di approccio continua…

    A . SALUTARE, SORRIDERE E ACCENNARE IL CONTATTO VISIVO� Inaugurano la relazione in modo positivo� Non contengono una richiesta, quindi non impegnano il cliente in una

    risposta / giustificazione� Segnala la nostra presenza ma lascia il cliente libero di decidere� Esplicita la presenza di un servizio attivo

    B . PAUSA� Permette una reciproca “messa a punto” della relazione� Lascia il tempo di decidere come e se proseguire la relazione� Consente al venditore di raccogliere altri segnali non verbali per capire

    il tipo di cliente e i suoi desideri e come agire di conseguenza� Consente di lasciare in primo piano l’interesse del cliente per il

    prodotto e il proprio desiderio di acquisto

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 71Luglio 2012

    E’ lo spazio entro il quale limitiamo i nostri comportamenti e le nostre azioni.

    Il suo confine e la sua estensione sono generati dal nostro bisogno di non incappare in delusioni, fallimenti o situazioni nella quali non ci sentiremmo bene con noi stessi.

    Nella nostra ZONA DI SICUREZZA ci sono i comportamenti che sentiamo

    di avere sotto controllo, e di cui abbiamo una certa sicurezza

    dell'effetto che potranno produrre negli altri.

    La mia zona di sicurezza

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 72Luglio 2012

    Le fasi della vendita

    Il post vendita

    La gestione delle obiezioni

    La proposta

    L’approccio al cliente

    L’analisi delle esigenze

    Lachiusura

    L’analisi delle esigenze

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 73Luglio 2012

    L’analisi delle esigenze

    � Obiettivi:� capire e far capire al cliente i suoi:

    �bisogni�motivazioni di acquisto�criteri di scelta�desideri

    L’analisi delle esigenze

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 74Luglio 2012

    Che cos’è un desiderio?

    conquistare

    ciò che manca

    conservare

    ciò che si ha

    Un desiderio è la differenza tra ciò che si ha e ciò che si vorrebbe avere

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 75Luglio 2012

    La scoperta dei desideri

    � E’ la fase della vendita che ha per obiettivo scoprire e far scoprire� bisogni� desideri latenti� ostacoli � stati d’animo (verso di noi e verso la concorrenza)

    La motivazione a scegliere il nostro prodotto

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 76Luglio 2012

    � E’ un’intervista fatta da una serie di domande che seguono un percorso logico e mirato.

    Ma attenzione!� Le domande sono un’intrusione nei pensieri, nei fatti e nelle emozioni

    altrui.Quindi

    CAUTELA!� Può essere

    � utile chiedere il permesso� spiegare il perché della domanda� coinvolgere il cliente sull’utilità di dare l’informazione

    La scoperta dei desideri

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 77Luglio 2012

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    Le domande

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 78Luglio 2012

    Tecnica della domanda (1)

    Esempio:

    “Qual è la sua idea rispetto ad un abito da cerimonia?”

    “Cosa cerca da questo telefonino?”

    Sono ricche di informazioni, anche non richieste

    Fanno aprire l’interlocutore

    Esempi:

    “Preferisce un grigio chiaro o un grigio acciaio?”

    “E’ soddisfatto delle funzionalità?”

    Circoscrivono il campo e sono molto efficaci se possiamo prevedere un si come risposta o una scelta già precisa in un senso o nell’altro

    “Stringono” l’interlocutore

    Domande aperte Domande chiuse

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 79Luglio 2012

    situazione attuale desideri

    Tecnica della domanda (2)

    Domande sui fatti Domande sulle opinioni/sensazioniEsempi:

    “Ha già provveduto alla custodia del PC?”

    “In che occasioni pensa di indossare questo maglione?”

    Danno informazioni oggettiveprevalentemente sulla

    Esempi:

    “Che cosa ne pensa di …?”

    “Che cosa le piacerebbe per…?”

    Danno informazioni soggettiveche rivelano anche

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 80Luglio 2012

    Tecnica della domanda (3)

    Domande di controllo

    � E’ la riformulazione di una risposta con altre paroleEsempio: "Se ho ben capito, lei cerca un’auto che consumi poco …”

    � Ha lo scopo di:� verificare la comprensione di quanto esposto dall’altro� sottolinearne il concetto� dare l’occasione all’altro di ampliare la sua risposta

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 81Luglio 2012

    Tecnica della domanda (4)

    Domanda alternativa

    � E’ una domanda che include nella sua formulazione due o più risposte alternativeEsempio:“E’ più importante ………………… oppure ………………… ?”“Le interessa di più ………………… o ………………… ?”

    � Ha lo scopo di forzare l’interlocutore verso la scelta di prioritàe di renderla chiara al venditore

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 82Luglio 2012

    Tecnica della domanda (5)

    Domanda nascosta

    � E’ una domanda che rivolgo a me stesso ad alta voce

    � Esempio:“Mi chiedo in che occasioni pensa di utilizzare … ?”“Mi chiedo se i sedili in pelle facciano al caso suo …?”

    � Ha lo scopo di invitare l’interlocutore a rispondere

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 83Luglio 2012

    � E’ una domanda che contiene una valutazione, un’opinione

    � Esempio:“Non crede che una station wagon sia molto pratica ed elegante?”

    � Ha lo scopo di verificare che il cliente sia in accordo/disaccordo.

    Tecnica della domanda (6)

    Domande suggestive

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 84Luglio 2012

    Come ascoltare?

    � Ascolto attivo� segnali verbali e para-verbali (come parliamo) e non-verbali (gesti, smorfie,

    …) di interesse:- “Davvero!”

    - “Assentire con il capo”

    - “Sì,.. hm…”

    � riformulare con altre parole

    � trasformare in domanda l’ultima parte della frase

    � Non interrompere, lasciare completare le risposte, � non avere premura di concludere

    � Evitare l’effetto “interrogatorio”

    � Non esprimere giudizi

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 85Luglio 2012

    Questionario di autovalutazione sulle capacità di ascolto

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 86Luglio 2012

    Le fasi della vendita

    Il post vendita

    La gestione delle obiezioni La

    proposta

    L’approccio al cliente

    L’analisi delle esigenze

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 87Luglio 2012

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    � Obiettivi:� far percepire al cliente che la nostra proposta è la

    soluzione alle sue esigenze � saper coinvolgere e valorizzare la cliente con una

    proposta che soddisfi i suoi desideri

    La proposta

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 88Luglio 2012

    Come presentare per far “desiderare”?

    C

    V

    B

    Caratteristiche tecniche

    Vantaggi

    Benefici

    Porre l’accento su:

    Vantaggi del metodo:

    � Previene le reazioni del cliente

    � Riduce le divagazioni (del Cliente e del Venditore)

    � Rende credibili i Vantaggi

    � Conferisce un’immagine professionale al venditore

    � Crea clima di fiducia

    � Permette di guidare la vendita

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 89Luglio 2012

    Che cosa sono le caratteristiche tecniche

    � Sono gli elementi costruttivi peculiari del prodotto� Sistema “ABS”� Auto con “4x4”� Pennarello “ad acqua”� Scarpa da tennis con “suola sagomata”

    � Presentare la caratteristica al cliente funziona?� Solo se il cliente è un tecnico� … un appassionato� … un esperto

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 90Luglio 2012

    Che cosa sono i vantaggi?

    � E’ la funzione esercitata da una certa caratteristica tecnica� “ABS”: sistema frenante antibloccaggio� 4x4: tutte e quattro le ruote fanno muovere il veicolo� Pennarello ad acqua: la scrittura è cancellabile� Suola sagomata: maggior presa sul terreno

    � Presentare il vantaggio al cliente serve?� Un po’ di più della sola caratteristica� Ma solo se il cliente è sufficientemente esperto da poter collegare da

    solo il vantaggio al bisogno

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 91Luglio 2012

    Che cosa sono i benefici?

    � Sono l’utilità che deriva a chi impiega il prodotto� “ABS”: sicurezza anche sul bagnato� 4x4 : in caso di neve non perderà tempo a mettere e togliere le catene� Pennarello ad acqua: anche se sbaglia, non dovrà buttare via il suo

    lavoro e potrà riutilizzarlo (risparmio)� Suola sagomata: anche sul campo sintetico non rischierà slogature alle

    caviglie (sicurezza)

    � Perché sono di facile comprensione� Perché si “agganciano” direttamente al desiderio del cliente

    Presentare i benefici è molto più efficace

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 92Luglio 2012

    Laboratorio: Proposta attiva e colloquio di vendita

    92

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 93Luglio 2012

    Role play: Agenzia viaggi

    93

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 94Luglio 2012

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 95Luglio 2012

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    � Obiettivi:� chiarire dubbi ed incertezze del cliente� rassicurarlo sul piano emotivo� utilizzare l’obiezione come rilancio per la vendita

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 96Luglio 2012

    E se il cliente “obietta”?

    � Tutti sono resistenti alle idee che non si adattano alla loro personale visione del mondo… alle loro convinzioni … ai loro interessi

    � E lo esprimono attraverso l’obiezione

    Una base di partenza potente

    “Se fossi al suo posto sono sicuroche mi sentirei come lei”

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 97Luglio 2012

    Le obiezioni del cliente

    � A volte ci danno fastidio, ma:� sono un segnale di interesse� a volte sono una richiesta di rassicurazione e conferma� ci danno l’occasione di spiegarci meglio

    Chi fa obiezionista cominciando a comprare!

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 98Luglio 2012

    Principali motivi di obiezione

    Perché il cliente: Quindi:

    Non sa Vuole saperne di più

    Non capisce Vuole comprendere

    Non è convinto Non vede i benefici

    Non ricorda Vuole colmare lacune

    Ha paura di agire Cerca conferma

    Vuole approfondire E’ coinvolto

    Ha dei dubbi Non è ancora convinto

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  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 99Luglio 2012

    Come gestire le obiezioni

    � Riconoscerle (valorizzare sempre ciò che il cliente dice):� Concordare (se ha ragione)� esprimere comprensione (se è un obiezione pertinente)� ascoltare con attenzione (in ogni caso)

    � Fare domande per comprendere e segnalare interessamento

    � Dare risposte

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 100Luglio 2012

    L’obiezione più pericolosa

    � L’obiezione più pericolosa è quella non detta� Il cliente tiene per sé le obiezioni come alibi mentale

    per non dover decidere … o scegliere la concorrenza

    Che fare?

    � Ascoltare ed osservare il cliente (soprattutto il non verbale), per cogliere eventuali segnali

    � Sollecitare il cliente a fare domande, ad esprimere eventuali dubbi

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 101Luglio 2012

    Alcuni errori “tipici” nella gestione delle obiezioni

    � Interrompere� Mostrare con sufficienza di sapere già dove il cliente va a parare� Minimizzare o svalutare l’obiezione� Fare il braccio di ferro� Voler avere ragione a tutti i costi� “Smascherare” il cliente� Stravincere

    … e attenzione al linguaggiopara-verbale e non verbale!

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 102Luglio 2012

    I reclami del cliente

    � Sono informazioni preziose, perché ci dicono:- dove lavoriamo male (disservizio)- dove potremmo fare meglio (di quali nuovi prodotti o servizi il cliente

    ha bisogno)- dove la concorrenza viene percepita come migliore di noi

    � Sono il momento per “recuperare” un cliente insoddisfatto:- tra i clienti insoddisfatti, pochi reclamano (forse solo 1 su 10)- gli altri (se possono) vanno altrove

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 103Luglio 2012

    Laboratorio personale: Le “frasi infelici”

    Cosa diresti, di più costruttivo, al posto di queste “frasi infelici”?� Qual è il suo problema?� Non ha bisogno d’altro?� No, Lei è in errore� Io faccio il mio lavoro meglio di chiunque altro� Il suo reclamo è giusto� Non le piace questa soluzione?� Facciamo in fretta perché sono molto occupato� Lei non ha capito� La nostra Organizzazione è la migliore della piazza� Non è colpa mia, Lei non deve prendersela con me� Provvederemo prima possibile� Non si preoccupi� Lei è un cliente difficile

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 104Luglio 2012

    Come gestire queste obiezioni?

    Cosa diresti, di più costruttivo, al posto di queste “frasi infelici”?� Non ho tempo…� Dite tutti così.� Mi faccia un’offerta…� Lei perde il suo tempo a parlarmi di questo prodotto…� Mi risulta siate i più cari sulla piazza…� Non posso decidere ora…� Non capisco a cosa mi potrebbe servire guadagnerei…� E’ troppo caro …� La concorrenza dice che i vostri servizi non valgono molto...

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 105Luglio 2012

    Le fasi della vendita

    Il post vendita

    La gestione delle obiezioni

    La proposta

    L’approccio al cliente

    L’analisi delle esigenze

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 106Luglio 2012

    La chiusura

    � Obiettivi:� aiutare e guidare il cliente nella scelta� cogliere segnali di chiusura� anche il Cliente si aspetta che il Venditore cerchi di

    concludere� far vivere l’acquisto come un momento di benessere per il

    cliente

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 107Luglio 2012

    Tattica di ”avvicinamento”:

    � Indurre il Cliente a decisioni parziali positive

    � Fate attenzione alle reazioni del cliente, possono essere “segnali di acquisto”

    � Quando sembra ragionevolmente convinto, proponetegli di concludere

    Le fasi della chiusura

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 108Luglio 2012

    La chiusura: alcune “tecniche”

    Tecnica Cosa fa il Venditore

    Riepilogo Sintetizzate l’argomentazione, evidenziando i benefici per il cliente, siate brevi

    Richiesta di conclusione

    Fate domande chiuse, dirette, coincise, che richiedano la decisione del cliente

    Attesa della risposta Lasciate al Cliente il tempo per riflettere, restate in silenzio, mantenete il contatto visivo

    Ringraziamento Valorizzate in ogni caso il colloquio con il cliente

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 109Luglio 2012

    Domandadiretta

    Consiste nel chiedere al cliente di chiudere

    Parere delCliente

    E’ una domanda indiretta, che chiede il parere del cliente (es.:”cosa ne pensa?”)

    Doppia propostaPositiva

    Si offrono al cliente due soluzioni di acquisto alternative (molto guidata)

    Presunzioned’acquisto

    Il venditore fa una affermazione che presume che il cliente abbia già deciso di acquistare (es: le serve una confezione regalo?)

    Occasionefavorevole

    Dopo il superamento di una obiezione importante, dopo una affermazione del cliente, ecc….

    Catena dei “si” Il venditore con una serie di affermazioni o domande, induce il cliente ad una serie di assensi

    La chiusura: Come farlaLa

    chiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 110Luglio 2012

    La chiusura

    Possibili errori:� euforia della vendita � presunzione di avercela fatta� non rinforzare la relazione per vendite successive

    Lachiusura

  • Network Training Italia/gt-pa Pag. 111Luglio 2012

    Il post vendita

    � Obiettivi:� far completare l’acquisto con articoli complementari� fidelizzare per una relazione duratura nel tempo� soddisfare bisogni latenti

    Il post vendita