modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul...

7
DI MARCELLO COLLOCA È stata una giornata impor- tante, quella dell’assise di Arezzo, dell’avvocatura sul tema della formazione e dell’accesso. Importante non soltanto per l’avvocatura, ma anche per il paese, che ormai da tempo at- tende di conoscere quale forma- zione gli avvocati italiani inten- dano concordemente realizzare e quale sistema di accesso possa essere idoneo ad assicurare i va- lori su cui si fonda l’esercizio di una attività che è volta alla rea- lizzazione della giustizia. L’importanza è stata proprio nel metodo utilizzato, con il du- plice impegno del Consiglio na- zionale forense ad assumere la responsabilità di una specifica proposta, nonché a coinvolgere tutti i 165 consigli dell’ordine e tutte le espressioni associative dell’avvocatura per sollecitare osservazioni, critiche, proposte per una conclusione utile a por- re finalmente fine alle migrazio- ni interne e al turismo forense. Lungo e acceso il dibattito, ca- ratterizzato soprattutto dalla approfondita relazione proposi- tiva di Remo Danovi, presidente del Consiglio nazionale forense, e dagli ampi e motivati inter- venti di Maurizio de Tilla, presi- dente della Cassa forense, e di Silvano Berti, presidente del- l’Organismo unitario dell’avvo- catura. Motivati, validi e con argo- mentazioni e proposte diverse anche gli interventi dei rappre- sentanti dell’Aiga, dell’Associa- zione nazionale forense, dell’U- nione delle camere penali, non- ché i documenti dell’Unione de- gli ordini della Calabria, dell’E- milia Romagna, del Triveneto e dagli ordini di Brindisi, Firenze, Nocera Inferiore, Potenza e Ve- rona. Questa la piattaforma conte- nuta nel documento finale, sul piano della riforma organica: - l’abilitazione si consegue su- perando l’esame dopo un periodo di pratica di due anni, costituito per un anno dalla frequenza di un corso di formazione e per un anno dal tirocinio presso uno studio d’avvocato; - l’accesso ai cor- si di formazione è legato al supera- mento di un collo- quio finalizzato all’accertamento della preparazio- ne del candidato e si conclude con il rilascio di un di- ploma; - il tirocinio dev’essere svolto in forma conti- nuativa per 12 mesi da chi ha ot- tenuto il diploma dalla scuola di for- mazione, per 24 mesi negli altri ca- si; - una prova pre- liminare deve es- sere superata da chi vuole sostene- re l’esame, dalla quale sono esen- tati quanti hanno conseguito il di- ploma delle scuole di formazione; - l’esame si svi- luppa su tre prove scritte e su prove orali su cinque materie, sostituendo al diritto ecclesiastico il diritto comunita- rio; - la sede di esami è quella do- ve il candidato ha svolto la mag- gior parte della pratica. Sul piano degli interventi ur- genti invece, e per gli esami da svolgersi nel dicembre 2003, il documento approvato prevede alcune concrete novità. Per i praticanti-candidati, è stato concordato che la sede di esami è quella ove si è svolto il maggior periodo di pratica o, in caso di eguali periodi, ove la pra- tica è iniziata, con il divieto di ri- lascio di ulteriori certificati di compiuta pratica, oltre il biennio necessario per gli esami e, anco- ra, con il divieto di uso di codici commentati durante le prove scritte, con sottrazione della cor- rezione dei compiti al principio della territorialità. Per i componenti delle com- missioni, è stata sancita la in- compatibilità tra nomina e com- missario di esami e consigliere dell’ordine e/o delegato alla Cas- sa forense, con la conseguente successiva ineleggibilità. Ma certamente non è con la decretazione d’urgenza che si potranno risolvere i gravi pro- blemi connessi all’accesso e al- l’esercizio della professione fo- rense. Sul punto è quantomai condi- visibile il deliberato dell’Ordine di Firenze, per il quale l’inizia- tiva finirebbe soltanto «per esporre l’intera categoria e le sue istituzioni sul territorio ad oggettiva valutazione critica e negativa da parte dell’opinione pubblica, essendo notorio inve- ce che le anomalie cui si inten- de rimediare ben avrebbero po- tuto e dovuto essere fatte og- getto, e da tempo, di puntuali in- terventi di natura am- ministrativa nell’ambito della corret- ta applica- zione delle regole che at- tualmente disciplinano la materia». E proprio su tutto que- sto l’avvoca- tura dovrà riflettere e ritrovare an- tico orgoglio, assoluta au- tonomia e ca- pacità di au- toregola- mentazione nelle scelte coraggiose. L’approva- zione da par- te del consi- glio dei mini- stri del de- creto legge sugli esami, bisogna am- mettere, ha scontentato i più non mancando di mettere in cri- si l’unità di intenti espressa ad Arezzo. C’è da augurarsi che nel dibattito parlamentare per la sua conversione vengano indi- viduate soluzioni sulle quali l’avvocatura possa tutto ritro- varsi. Supplemento al numero odierno di Spedizione in abbonamento postale 45%, art. 2, comma 20/b, legge 662/96 - Filiale di Milano. Direttore responsabile Paolo Panerai. Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31/7/91 Realizzato in collaborazione con la CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE Responsabile editoriale Marcello Colloca modello 5 VENDITE GIUDIZIARE È possibile stipulare un preliminare di mutuo ipotecario a pagina 2 ENTI LOCALI L’avvocato che fa il sindaco perde contributi per la continuità a pagina 3 PREVIDENZA Nuove scadenze nel regolamento per il versamento dei contributi a pagina 5 RIFORMA SOCIETÀ Dai seminari della cassa nuovi spunti per il governo a pagina 7 L’avvocatura deve ritrovare l’unitarietà Dopo l’approvazione del dl di riforma dell’esame Il turismo forense non è l’unico nodo da sciogliere con la riforma dell’accesso alla professione di avvocato DI MAURIZIO DE TILLA L’Assise di Arezzo, promossa dal Consiglio nazionale forense, sulla formazione e sull’accesso ha registrato una forte unità di intenti dell’Avvocatura italiana su alcuni punti fondamentali e, di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su- gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze si equivalgo- no al punto che il ministro Ca- stelli si è dichiarato disponibile a rivedere la proposta iniziale. Come prima critica è emerso che la prospettiva di riforma è molto più ampia, rispetto a un provvedimento-tampone sugli esami, e riguarda il tirocinio, la formazione obbligatoria, l’esclu- siva della consulenza legale, l’i- scrizione all’albo limitata a colo- ro che esercitano effettivamente la professione legale, l’assetto moderno della professione, il ruolo e le funzioni di istituzioni e associazioni che possono com- binare, in maniera virtuosa, le proprie azioni dirette a miglio- rare la tenuta e la qualità delle prestazioni professionali. Non va trascurata la esigenza di aggiornamento permanente per gli avvocati iscritti agli albi che superano i 140 mila (dei qua- li poco più di 100 mila iscritti al- la Cassa). Né va sottaciuto il pe- ricolo della laurea triennale che potrebbe legittimare l’esercizio dell’attività stragiudiziale da parte di laureati non iscritti agli albi e, quindi, senza alcuna qua- lificazione professionale. Senza l’esclusiva per gli esercenti la professione legale, invocata più volte dagli ordini piemontesi e sollecitata da Dario Donella sul- la «Previdenza forense», si po- trebbe prospettare, nel tempo, la costituzione di un elenco di pro- fessionisti legali non avvocati. Si deve, quindi, sottolineare che con scelta appropriata e tempestiva il Cnf, che si è pre- sentato con tre relazioni di am- pio respiro di Danovi, Bassu e Saldarelli, ha indetto l’Assise di Arezzo per interpellare ordini e associazioni sulle tematiche ge- nerali e sull’eventuale consen- so all’iniziativa proposta da Ca- stelli che intende con fermezza continua a pagina 2 L’intervento I partecipanti agli esami Corte d'appello Ancona Bari Bologna Brescia Cagliari Caltanissetta Campobasso Catania Catanzaro Firenze Genova L'Aquila Lecce Messina Milano Napoli Palermo Perugia Potenza Reggio Calabria Roma Salerno Torino Trento Trieste Venezia Totale 1998 Iscritti 615 1.369 2.070 636 593 242 316 949 3.768 1.455 851 1.113 903 498 2.737 3.113 914 366 544 988 3.320 926 992 113 346 1.543 31.280 Presenti 570 1.328 1.748 568 540 177 291 826 3.621 1.285 644 1.021 866 419 2.298 2.671 848 308 464 850 2.700 825 780 108 329 1.399 27.484 2002 Iscritti 782 1.870 2.189 692 799 150 613 1.217 2.855 1.908 713 1.166 1.439 394 2.591 4.086 1.045 391 572 1.621 3.512 681 1.127 141 422 1.718 34.694 Presenti 735 1.815 1.988 669 769 144 540 1.066 2.450 1.727 615 1.067 1.382 382 2.342 3.466 981 363 502 1.441 3.037 655 958 139 408 1.549 31.190

Transcript of modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul...

Page 1: modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze

DI MARCELLO COLLOCA

Èstata una giornata impor-tante, quella dell’assise di

Arezzo, dell’avvocatura sul temadella formazione e dell’accesso.

Importante non soltanto perl’avvocatura, ma anche per ilpaese, che ormai da tempo at-tende di conoscere quale forma-zione gli avvocati italiani inten-dano concordemente realizzaree quale sistema di accesso possaessere idoneo ad assicurare i va-lori su cui si fonda l’esercizio diuna attività che è volta alla rea-lizzazione della giustizia.

L’importanza è stata proprionel metodo utilizzato, con il du-plice impegno del Consiglio na-zionale forense ad assumere laresponsabilità di una specificaproposta, nonché a coinvolgeretutti i 165 consigli dell’ordine etutte le espressioni associativedell’avvocatura per sollecitareosservazioni, critiche, proposteper una conclusione utile a por-re finalmente fine alle migrazio-ni interne e al turismo forense.

Lungo e acceso il dibattito, ca-ratterizzato soprattutto dallaapprofondita relazione proposi-tiva di Remo Danovi, presidentedel Consiglio nazionale forense,e dagli ampi e motivati inter-venti di Maurizio de Tilla, presi-dente della Cassa forense, e diSilvano Berti, presidente del-l’Organismo unitario dell’avvo-catura.

Motivati, validi e con argo-mentazioni e proposte diverseanche gli interventi dei rappre-sentanti dell’Aiga, dell’Associa-zione nazionale forense, dell’U-nione delle camere penali, non-ché i documenti dell’Unione de-gli ordini della Calabria, dell’E-milia Romagna, del Triveneto edagli ordini di Brindisi, Firenze,Nocera Inferiore, Potenza e Ve-rona.

Questa la piattaforma conte-nuta nel documento finale, sulpiano della riforma organica:

- l’abilitazione si consegue su-perando l’esame dopo un periododi pratica di due anni, costituitoper un anno dalla frequenza diun corso di formazione e per unanno dal tirociniopresso uno studiod’avvocato;

- l’accesso ai cor-si di formazione èlegato al supera-mento di un collo-quio finalizzatoall’accertamentodella preparazio-ne del candidato esi conclude con ilrilascio di un di-ploma;

- i l t i r o c in iodev’essere svoltoin forma conti-nuativa per 12mesi da chi ha ot-tenuto il diplomadalla scuola di for-mazione, per 24mesi negli altri ca-si;

- una prova pre-liminare deve es-sere superata dachi vuole sostene-re l’esame, dallaquale sono esen-tati quanti hannoconseguito il di-ploma delle scuoledi formazione;

- l’esame si svi-luppa su tre provescritte e su prove orali su cinquematerie, sostituendo al dirittoecclesiastico il diritto comunita-rio;

- la sede di esami è quella do-ve il candidato ha svolto la mag-gior parte della pratica.

Sul piano degli interventi ur-genti invece, e per gli esami da

svolgersi nel dicembre 2003, ildocumento approvato prevedealcune concrete novità.

Per i praticanti-candidati, èstato concordato che la sede diesami è quella ove si è svolto ilmaggior periodo di pratica o, incaso di eguali periodi, ove la pra-

tica è iniziata, con il divieto di ri-lascio di ulteriori certificati dicompiuta pratica, oltre il biennionecessario per gli esami e, anco-ra, con il divieto di uso di codicicommentati durante le provescritte, con sottrazione della cor-rezione dei compiti al principiodella territorialità.

Per i componenti delle com-missioni, è stata sancita la in-compatibilità tra nomina e com-missario di esami e consiglieredell’ordine e/o delegato alla Cas-sa forense, con la conseguentesuccessiva ineleggibilità.

Ma certamente non è con ladecretazione d’urgenza che sipotranno risolvere i gravi pro-blemi connessi all’accesso e al-l’esercizio della professione fo-rense.

Sul punto è quantomai condi-visibile il deliberato dell’Ordinedi Firenze, per il quale l’inizia-tiva finirebbe soltanto «peresporre l’intera categoria e lesue istituzioni sul territorio adoggettiva valutazione critica enegativa da parte dell’opinionepubblica, essendo notorio inve-ce che le anomalie cui si inten-de rimediare ben avrebbero po-tuto e dovuto essere fatte og-

getto, e datempo , d ipuntuali in-terventi dinatura am-ministrativanell’ambitodella corret-ta applica-zione delleregole che at-tua lmentedisciplinanola materia».

E propriosu tutto que-sto l’avvoca-tura dovràriflettere eritrovare an-tico orgoglio,assoluta au-tonomia e ca-pacità di au-t o r e g o l a -mentazionenelle sceltecoraggiose.

L’approva-zione da par-te del consi-glio dei mini-stri del de-creto leggesugli esami,bisogna am-

mettere, ha scontentato i piùnon mancando di mettere in cri-si l’unità di intenti espressa adArezzo. C’è da augurarsi che neldibattito parlamentare per lasua conversione vengano indi-viduate soluzioni sulle qualil’avvocatura possa tutto ritro-varsi.

Supplemento al numero odierno di

Spedizione in abbonamento postale45%, art. 2, comma 20/b, legge

662/96 - Filiale di Milano. Direttoreresponsabile Paolo Panerai.Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31/7/91

Realizzato in collaborazione con laCASSA NAZIONALE

DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE

Responsabile editorialeMarcello Colloca

modello5

VENDITE GIUDIZIAREÈ possibilestipulareun preliminaredi mutuo ipotecario

a pagina 2

ENTI LOCALIL’avvocatoche fa il sindacoperde contributiper la continuità

a pagina 3

PREVIDENZANuove scadenzenel regolamentoper il versamentodei contributi

a pagina 5

RIFORMA SOCIETÀDai seminaridella cassanuovi spuntiper il governo

a pagina 7

L’avvocaturadeve ritrovare

l’unitarietà

Dopo l’approvazione del dl di riforma dell’esameIl turismo forensenon è l’unico nododa scioglierecon la riformadell’accessoalla professionedi avvocato

DI MAURIZIO DE TILLA

L’Assise di Arezzo, promossadal Consiglio nazionale forense,sulla formazione e sull’accessoha registrato una forte unità diintenti dell’Avvocatura italianasu alcuni punti fondamentali e,di converso, alcune divergenzesul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti diforza e divergenze si equivalgo-no al punto che il ministro Ca-stelli si è dichiarato disponibilea rivedere la proposta iniziale.

Come prima critica è emersoche la prospettiva di riforma èmolto più ampia, rispetto a unprovvedimento-tampone sugliesami, e riguarda il tirocinio, laformazione obbligatoria, l’esclu-siva della consulenza legale, l’i-scrizione all’albo limitata a colo-ro che esercitano effettivamentela professione legale, l’assettomoderno della professione, ilruolo e le funzioni di istituzionie associazioni che possono com-binare, in maniera virtuosa, leproprie azioni dirette a miglio-rare la tenuta e la qualità delleprestazioni professionali.

Non va trascurata la esigenzadi aggiornamento permanenteper gli avvocati iscritti agli albiche superano i 140 mila (dei qua-li poco più di 100 mila iscritti al-la Cassa). Né va sottaciuto il pe-ricolo della laurea triennale chepotrebbe legittimare l’eserciziodell’attività stragiudiziale daparte di laureati non iscritti aglialbi e, quindi, senza alcuna qua-lificazione professionale. Senzal’esclusiva per gli esercenti laprofessione legale, invocata piùvolte dagli ordini piemontesi esollecitata da Dario Donella sul-la «Previdenza forense», si po-trebbe prospettare, nel tempo, lacostituzione di un elenco di pro-fessionisti legali non avvocati.

Si deve, quindi, sottolineareche con scelta appropriata etempestiva il Cnf, che si è pre-sentato con tre relazioni di am-pio respiro di Danovi, Bassu eSaldarelli, ha indetto l’Assise diArezzo per interpellare ordini eassociazioni sulle tematiche ge-nerali e sull’eventuale consen-so all’iniziativa proposta da Ca-stelli che intende con fermezza

continua a pagina 2

L’intervento

I partecipanti agli esamiCorte d'appello

AnconaBariBolognaBresciaCagliariCaltanissettaCampobassoCataniaCatanzaroFirenzeGenovaL'AquilaLecceMessinaMilanoNapoliPalermoPerugiaPotenzaReggio CalabriaRomaSalernoTorinoTrentoTriesteVeneziaTotale

1998Iscritti

6151.3692.070636593242316949

3.7681.455851

1.113903498

2.7373.113914366544988

3.320926992113346

1.54331.280

Presenti570

1.3281.748568540177291826

3.6211.285644

1.021866419

2.2982.671848308464850

2.700825780108329

1.39927.484

2002Iscritti

7821.8702.189692799150613

1.2172.8551.908713

1.1661.439394

2.5914.0861.045391572

1.6213.512681

1.127141422

1.71834.694

Presenti735

1.8151.988669769144540

1.0662.4501.727615

1.0671.382382

2.3423.466981363502

1.4413.037655958139408

1.54931.190

Page 2: modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze

2 Maggio 2003 MODELLO 5

DI RICCARDO MARCHIO

Che le procedure esecutivemobiliari e immobiliari sia-

no, nella loro strutturazione, ob-solete e anacronistiche, è cosa ri-saputa. Invano si è aspettatauna riforma in materia.

Finalmente, non per meritodel legislatore, ma grazie all’in-telligenza degli operatori dellagiustizia di alcuni tribunali,qualcosa negli ultimi tempi si èmosso per quanto riguarda leespropriazioni immobiliari. Sul-l’esempio del Tribunale di Mon-za e di alcuni altri uffici giudi-ziari, si è individuata una pro-cedura più snella e veloce, sen-za per questo cozzare con le nor-me procedurali del codice. Anchegli inconvenienti relativi allavendita dell’esecuto, così comenelle procedure fallimentariquelli relativi alla vendita dei be-ni immobili di pertinenza del fal-limento, è stato affrontato e ri-solto in modo brillante. In parti-colare, il problema principale èla partecipazione alle aste.

Gli interessati alle venditemolte volte non sono in grado diprocurarsi la liquidità occorren-te, e vorrebbero ricorrere all’ac-

censione di mutui. Ma gli istitu-ti di credito, cui è richiesta l’e-rogazione del mutuo, in man-canza di altre garanzie, richie-dono contestuale iscrizione diipoteca sull’immobile in relazio-ne al cui acquisto è concesso ilmutuo. È evidente che qui sor-gono le difficoltà, in quanto pereffettuare l’iscrizione occorre cheil bene sia già pervenuto al mu-tuatario, mentre, in base allaprocedura, al tribunale non èconsentito di trasferire la pro-prietà del bene prima del versa-mento del prezzo.

La soluzione, in breve, è quel-la di prevedere la stipula di unpreliminare di mutuo ipotecario,sottoposto alla condizione del-l’aggiudicazione e del successivotrasferimento del bene all’ag-giudicatario: dal momento del-l’aggiudicazione il giudice asse-gnerà il termine di 60 giorni peril pagamento del prezzo, termi-ne entro cui la banca dovrà ero-gare il mutuo.

La stipula in forma pubblicadel contratto di mutuo con con-cessione della garanzia ipoteca-ria avverrà contestualmente al-la firma del decreto di trasferi-mento con consegna dell’impor-

to erogato direttamente dal fun-zionario della banca, medianteassegno circolare, nelle mani delcuratore, in caso di vendita insede fallimentare, o del custodeo altro assistente del giudice, insede di espropriazione immobi-liare, senza che la somma tran-siti nelle mani dell’aggiudicata-rio.

Ovviamente ciò comporta cheaderiscano all’iniziativa istitutidi credito, cui gli interessati al-l’acquisto possano rivolgersi.

È di questi giorni la notizia,apparsa su molti quotidiani na-zionali, dell’adesione di nume-rosi istituti di credito per quan-to riguarda gli uffici giudiziari diMonza, Roma e altre sedi, ove èstato attivato questo modus pro-cedurale, con offerta di mutuiparticolarmente vantaggiosi peri tassi previsti.

Ho interessato la Cassa Fo-rense, la quale ha in corso nu-merose convenzioni con istitutidi credito per la concessione dimutui agli iscritti, affinché con-cordi con essi questa particolareformula di mutuo per gli avvo-cati che intendono partecipare inproprio alle aste giudiziarie. (ri-produzione riservata)

Intese Cassa-banche per anticipare i contratti ipotecari

Aste, mutui più faciliÈ possibile stipulare un preliminare

DI GIUSEPPE ANTONIOMADEO

Il dipartimento per gli affaridi giustizia, con circolare del14/11/2002, relativa al T.u. sul-le spese di giustizia, ripropone iltema della disciplina alla qualeassoggettare i compensi corri-sposti ai professionisti nell’eser-cizio di pubbliche funzioni.

La circolare, infatti, precisache i redditi ritenuti d’incertaqualificazione, corrisposti nell’e-sercizio di pubbliche funzioni aprofessionisti, sono assimilabilia quelli da lavoro dipendente,anche se la loro natura li fareb-be rientrare tra i redditi di lavo-ro autonomo. Tra i soggetti, i cuiredditi sono assimilabili a red-diti di lavoro, vi è il custode giu-diziario, che spesso viene nomi-nato tra gli avvocati, i quali, pro-fessionisti intellettuali per an-tonomasia, effettuano tale fun-zione con le proprie regole tec-niche e deontologiche.

Considerare i redditi derivan-ti da tale funzione come da la-voro dipendente, significa sotto-porli non al regime contributivoprevidenziale della Cassa di ap-partenenza, ma a quello dell’In-

ps, senza però averne alcun van-taggio. L’assoggettamento a uni-ca contribuzione previdenzialedi tutti i redditi lavorativi deiprofessionisti appare la soluzio-ne più coerente e auspicabile, inpresenza di un’iscrizione obbli-gatoria a una Cassa professio-nale, a cui dovrebbero affluiretutti i contributi di pertinenzadei professionisti. Quando uniscritto ad albi professionaliesercita attività ad alto conte-nuto tecnico, nelle quali mette afrutto la specifica cultura con-nessa al patrimonio di cono-scenze proprie della sua profes-sione, esercita un’attività quali-ficabile come professionale che,come tale, dovrebbe essere as-soggettata alla relativa norma-tiva, anche previdenziale.

La Cassa forense ha già af-frontato la questione per il cor-retto inquadramento fiscale eprevidenziale da riservare aicompensi derivanti agli avvoca-ti da attività di amministratorie sindaci e ulteriori attività au-tonome, e ha ottenuto un im-portante risultato con l’appro-vazione, nel collegato fiscale, diuna norma che accoglie la tesi diprofessionisti.

I compensi sono redditi professionali

Custodi giudiziariRegole da rifare

intervenire sugli esami di av-vocato onde evitare inconve-nienti e di sarmonie che hannoconcorso a determinare l’affol-lamento degli albi ed ingiusti-zie territoriali di non poco con-to nell’ambito del regolare ac-cesso alla professione forense.

Ma l’iniziativa di Castelli,anche se è apprezzabile, meri-ta alcuni cambiamenti di indi-rizzo e non può incentrarsi so-lo sulla modifica provvisoriadell’esame.

Con forte senso di responsa-bilità Remo Danovi, pur soste-nendo il provvedimento Ca-stelli, ha sottolineato l’esigen-za primaria del rafforzamentodel processo di istituzione del-le scuole di formazione (che do-vranno rendersi obbligatorie) edella necessaria integrazionecon la pratica presso gli studiprofessionali (da rendersi ef-fettiva e controllata).

Su questi due punti eviden-ziati da Danovi l’intera avvo-catura italiana è d’accordo e iproblemi riguardano princi-palmente le fonti di finanzia-mento, l’organizzazione (anchetelematica) e la diffusione sututto il territorio nazionale diun impianto efficiente che pos-sa consentire a tutti i prati-canti di giovarsi degli inse-gnamenti e degli approcci pra-tici dei corsi di formazione (nonmeno di 500 ore all’anno) e diun effettivo tirocinio. Un esem-pio calzante sono i recenti se-minari promossi sul nuovo di-ritto societario dalla Cassa fo-rense.

Il presidente dell’Oua, Sil-vano Berti, ha rilevato che par-lare di accesso alle professionivuol dire, soprattutto, analiz-zare ed esaminare percorsi for-mativi che consentano un ac-cesso equilibrato e di qualitàche si definisce con l’esame chenon va «mitizzato» se non co-me conclusione di un intensoprocesso formativo che com-porta la padronanza degli stru-menti di apprendimento delletecniche della professione diavvocato.

Certamente l’Avvocatura ita-liana, unendo le forze di Cnf,Cassa forense, ordini e asso-ciazioni, sarà in grado, nei tem-pi ravvicinati (non oltre il2004), di dotarsi di struttureefficienti per ribaltare l’attua-le impostazione che vede la lo-gica dell’esame prevalere sul-la pratica e sulla formazione(forte è sul punto la presa diposizione dell’Anf).

Bisogna purtroppo conside-rare che l’intervento urgenteproposto dal ministro Castellitocca marginalmente (se nonper il rilascio del certificato dipratica) quanto succede per ilpraticante prima dell’esame,ma si limita a incardinare re-gole (solo in parte condivisibi-li) che renderebbero le provescritte più omogenee specie ri-guardo ai diversi parametri divalutazione adottati dalle com-missioni dislocate sul territo-rio nazionale i cui componentisono designati dagli ordini ter-ritoriali nelle diverse sedi di-strettuali.

Dall’Assise di Arezzo è emer-so che il progetto Castelli vaopportunamente corretto e vavincolato alla contemporaneapresenza di due fondamentaliriforme: la formazione obbli-gatoria dei praticanti e l’e-sclusiva della consulenza lega-le per gli iscritti agli albi (sutale punto l’Aiga è intervenu-ta con determinazione).

La formulazione delle relati-ve norme è semplice e non ri-chiede ulteriori dibattiti: potràessere stilata in pochi giorni,con l’ausilio delle rappresen-tanze forensi.

Le modalità della formazio-ne obbligatoria del praticantedovranno essere affidate al Cnfal quale è già conferito per leg-ge potere regolamentare.

Solo così avrà grande pregioun qualsiasi intervento sugliesami, da razionalizzare senzaperò lasciarsi andare a moti-vazioni punitive che l’avvoca-tura, nel suo complesso, ha de-cisamente contestato (vedi l’or-dine del giorno stilato dall’Or-dine di Firenze che ha raccol-to forti consensi).

La proposta sottoposta dalCnf all’esame e alla discussio-ne dell’avvocatura italiana siincentra sui seguenti aspetti:

• la sede di esame non deveessere quella dell’ultimo se-mestre, bensì quella dello svol-gimento della maggior partedel periodo di pratica; in casodi «parità di periodi» prevale lasede del luogo dove è iniziatala pratica (consenso quasi una-nime);

• l’impossibilità del rilasciodi un secondo certificato dicompiuta pratica (consensounanime, anche se ci si chiedequale sorte avranno i certifi-cati già rilasciati?);

• la incompatibilità tra la ca-rica di componente dell’ordinee quella di componente dellecommissioni di esame; la ine-leggibilità dei componenti lecommissioni di esame per lesuccessive elezioni all’ordine(resta da stabilire se la regolapossa valere anche per gli or-dini con un numero limitato diiscritti);

• l’utilizzo di soli codici noncommentati (non c’è consenso);

• l’assegnazione per ogni se-de distrettuale di esame dicommissioni istituite in altrodistretto da scegliere con sor-teggio e, in linea subordinata,la correzione delle prove scrit-te da commissione diversa daquella istituita nel Distretto.

Le ultime prospettazioni sul-la territorialità delle commis-sioni mi sembrano impratica-bili: sia per il trasporto deglielaborati, scortati della polizia,in altre sedi; sia per l’ipotesisubordinata di trasferimentonella sede di esame dei com-missari per lungo periodo (sen-za adeguato compenso); sia perl’assurdità del sorteggio (comese si trattasse di una gara spor-tiva); sia per l’inutilità del ri-medio (peggiore del male); siaper il fatto che i precedenti in-terventi possono già ritenersisufficienti; sia per il rilievo che

il problema principale è quel-lo della formazione permanen-te e del tirocinio effettivo e con-trollato (come bene ha dettonella sua relazione il collegaBassu).

Se proprio si vogliono rifor-mare gli esami, se si vuole su-perare la preoccupazione chenon vi sia equilibrio territorialedei risultati (ma è da esclude-re che i commissari invertanoi criteri di valutazione degliesami?) e si vuole, a tutti i co-sti, evitare qualsiasi ipotesi ditrasmigrazione di candidati(già eliminabile con l’unico cer-tificato di pratica e il tirociniovero ed effettivo), allora perchénon accogliere e dare corso al-la proposta, formulata ad Arez-zo dagli ordini dell’Emilia Ro-magna e del Triveneto, di con-centrare le prove scritte inun’unica sede (a Roma) conpreselezione informatica affi-data ai «quiz»?

In conclusione l’Assise diArezzo ha dato diversi segnalipositivi e si delinea, quindi, unquadro di riforma più chiarodell’accesso alla professione.

Resta affidata alle istituzio-ni forensi la capacità di trarreconclusioni dall’abbondantemole di indicazioni formulatedall’avvocatura che ha mani-festato non poche perplessitàsul provvedimento ministeria-le urgente sugli esami. Anchese Castelli deve ricevere il sen-tito ringraziamento degli av-vocati per la disponibilità a in-tervenire, con urgenza, sul-l’accesso.

Il turismo forense non è l’unico nodo da sciogliere con la riforma…Dalla prima pagina

Page 3: modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze

3Maggio 2003MODELLO 5

DI IGNAZIO LI GOTTI

Il 28 settembre 2000 è statopubblicato sulla Gazzetta Uf-

ficiale il «Testo unico della leg-ge sull’ordinamento degli entilocali».

Il decreto legislativo del 18agosto 2000, n. 267, all’art. 86impone alle amministrazioni lo-cali l’obbligo di pagare «una ci-fra forfettaria annuale, versataper quote mensili», ai regimipensionistici cui erano iscritti ocontinuano a essere iscritti i la-voratori non dipendenti che ri-vestono la carica di sindaci, pre-sidenti di provincia, presidentidi comunità montane, presi-denti di unioni di comuni, pre-sidenti di consorzi fra enti lo-cali, assessori provinciali, as-sessori dei comuni (con più di10 mila abitanti) e presidentidei consigli dei comuni (con piùdi 50 mila abitanti).

In attuazione del comma 2dello stesso art. 86, con succes-sivo decreto del 25 maggio 2001,pubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale del 14 giugno 2001, n. 136,sono stati quindi individuati icriteri per la determinazionedelle quote forfettarie di ognisingola categoria professionale.Le amministrazioni sono quin-di tenute al versamento dei con-tributi minimi a decorrere dalmese di ottobre dell’anno 2000.Il decreto legislativo è stato in-fatti pubblicato il 28 settembre2000 e, considerato che nessu-na norma ha disposto in termi-ni di decorrenza, ne segue chel’entrata in vigore del testo le-gislativo è soggetta alla norma-le vacatio legis dei 15 giorni suc-cessivi alla pubblicazione nellaGazzetta Ufficiale. Altrimentidetto, a decorrere dal 13 otto-bre 2000.

Senza entrare nel merito del-l’art. 86, per quanto riguarda lemodalità di pagamento e la ti-tolarità dei soggetti interessatidalla normativa, è importantesoffermarsi su alcuni aspettiche il legislatore ha ignorato.

Come noto, la sola contribu-zione versata a favore del pro-fessionista non consente di ri-tenere l’anno, o gli anni, utileal fine del pensionamento. Nonva infatti dimenticato che perla normativa previdenziale fo-rense non è sufficiente versarei contributi, in quanto occorreanche fornire la prova «dell’ef-fettiva iscrizione e contribuzio-ne».

Dove per effettiva iscrizionesi intende «esercizio continua-tivo della professione».

È lecito chiedersi se il legi-slatore ha volutamente ignora-to questo aspetto fondamentaleo se trattasi di una mera svista,perché, se ciò non dovesse es-sere, l’avvocato (amministrato-re) che, a causa dell’incarico, èimpedito a svolgere l’attivitàprofessionale non avrebbe alcunbeneficio previdenziale concre-to, in quanto si vedrebbe op-

porre solo una contestazionesulla validità dell’anno, o deglianni, nel momento dell’eroga-zione di una prestazione previ-denziale.

Si ritiene, quindi, che la nor-ma statale abbia dimenticato,non volutamente, la particola-rità dei sistemi previdenzialidelle categorie professionali cheassociano alla contribuzione re-golare anche la continuità pro-fessionale, nel senso che la pro-va dell’esercizio dell’attività èdata dalla produzione di un cer-to reddito professionale o di uncerto volume d’affari, che, comenoto, per l’amministratore lo-cale non può, necessariamente,realizzarsi. Si consideri l’even-tualità di un impegno a tempopieno che preclude, di fatto, qua-lunque attività professionale.

Si ritiene che il legislatore, seavesse voluto riconoscere unasorta di «contributo» (nel sensoletterale della parola) agli av-vocati incaricati di svolgere lafunzione di amministratore,sulla base di una impossibilità,vera o presunta, di esercitare laprofessione, avrebbe potuto de-terminare la quota forfettariain misura fissa per tutti i pro-

fessionisti, avvocati, ingegneri,medici ecc., invece di ricorrereai criteri di ogni singola gestio-ne previdenziale. La stessa par-ticolarità delle modalità di ver-samento dei contributi effet-tuati direttamente alle casseprofessionali rappresenta un ul-teriore momento di riflessione,che conferma la vera ratio del-la norma. Il legislatore ha vo-luto garantire, come appare lo-gico, agli amministratori locali(come individuati) che la posi-zione previdenziale, già costi-tuita nella propria gestione, nonfosse messa in pericolo sotto ilprofilo della contribuzione uti-le al pensionamento a causa del-l’impegno profuso nell’incaricoassunto nell’interesse della col-lettività. Altrimenti detto, il le-gislatore ha ritenuto che conl’imposizione del pagamento, acarico dell’amministrazione lo-cale, dei contributi previden-ziali, fosse soddisfatta l’esigen-za di tutelare la posizione pre-videnziale di chi per uno o piùanni espleta funzioni pubbliche.Ulteriore prova è offerta dallacircostanza che le amministra-zioni locali devono obbligato-riamente provvedere al paga-

mento indipendentemente dal-la domanda degli interessati.Ma per fugare ogni dubbio sulfatto che non esista alcun im-pedimento a considerare il ver-samento di per sé utile a tuttigli effetti previdenziali, si puòricorrere all’art. 22 della l. 20settembre 1980, n. 576, che alcomma 4 tutela, con una dispo-sizione specifica, la posizioneprevidenziale dei membri delparlamento, dei consigli regio-nali, della Corte costituzionale,del Consiglio superiore dellamagistratura, o dei presidentidelle province o sindaci dei co-muni capoluoghi di provincia ocon più di 50 mila abitanti, pre-vedendo per gli stessi l’esonerodurante il periodo di carica dal-la prova della continuità pro-fessionale. Non sembra esservidubbio che le due disposizioniabbiano la stessa finalità, cioègarantire a chi svolge una fun-zione pubblica di non perdereanni di contribuzione ai finipensionistici. La differenza èche il legislatore nella nuovanorma include più soggetti ri-spetto a quelli di cui al comma4 dell’art. 22, l. 20/09/1980, n.576.

Il dlgs 267 (enti locali) non considera il requisito della continuità professionale

Avvocati-sindaci non tutelati Per la pensione non bastano i contributi della p.a.

DI RICCARDO MARCHIO

Il 7 febbraio 2003 è stato sotto-scritto a Barcellona, nella sededella Federazione degli ordini fo-rensi d’Europa (Fbe), lo statutodell’Osservatorio giuridico inter-nazionale sull’immigrazione, acui hanno aderito numerosi ordi-ni italiani e internazionali, non-ché la Comisiòn del Mediterra-neo, presieduta da Maurizio deTilla, il Consiglio nazionale foren-se e la Cassa nazionale di previ-denza e assistenza forense. Allastorica firma erano presenti nu-merose autorità internazionali.L’Osservatorio avrà come sedepermanente Trani e sedi distac-cate nei paesi aderenti alla Fbeche si affacciano sul Mediterra-neo. Presidente è stato nominatol’avv. Domenico Insanguine, pre-sidente dell’ordine degli avvocatidi Trani. È stata così attuata lamozione conclusiva della XII As-sise del Mediterraneo sui flussimigratori, svoltasi a Trani nelgiugno 2002. È per l’Italia, e perTrani in particolare, motivo digrande orgoglio e prestigio ospita-re la sede internazionale perma-nente dell’Osservatorio. L’Osser-vatorio si prefigge i seguentiobiettivi: promuovere strumentigiuridici validi ed efficaci che ga-rantiscano il rispetto dei dirittidegli stranieri e dare impulso al-l’effettivo esercizio di tutti i mec-canismi giudiziari affinché risul-tino utili per la loro difesa; garan-tire il rispetto dei diritti fonda-mentali degli stranieri agendo, senecessario, con azioni giurisdizio-nali adeguate affinché diventinoeffettivi; configurarsi come unpunto di riferimento per le rela-zioni e la comunicazione tra i di-versi ordini forensi che fanno par-te dell’area mediterranea, al finedi pervenire all’elaborazione diuna compiuta disciplina dei feno-meni migratori; influire sull’o-rientamento delle riforme legisla-tive che sulla questione deglistranieri si vanno elaborando nel-l’ambito europeo, degli statimembri e dell’insieme dei paesimediterranei; agire come entitàconsultiva di organizzazioni sta-tuali e internazionali, in partico-lare dell’Unione europea e delConsiglio d’Europa, e promuove-re la diffusione al mondo deimass-media delle finalità, deiprogetti formativi e degli obiettividell’Osservatorio; facilitare, at-traverso i rispettivi ordini, la coo-perazione tra gli avvocati delledue sponde del Mediterraneo nel-le procedure di ricongiungimentofamiliare; vigilare per il rispettodei diritti e delle libertà fonda-mentali delle persone che si tro-vano in centri di accoglienza perstranieri; garantire condizioni divita e di trattamento degni, sottoil controllo di organizzazioni spe-cializzate, fornendo assistenzagiuridica che possa informarlisulla loro situazione e che facilitil’accesso ai ricorsi giurisdizionaliopportuni. Si auspica l’adesionenumerosa di altri ordini.

LA SEDE È A TRANI

Osservatoriosui flussi migratori

DI ROSA CENTOLA

Il comitato dei delegati dellaCassa forense, nella riunione del 4aprile 2003, ha deliberato la con-cessione a favore dei colleghi iscrit-ti alla Cassa dell’ordine di Larino,colpiti dall’evento sismico del31/10/2002, di provvidenze econo-miche a titolo di assistenza inden-nitaria e a completamento degli in-terventi assistenziali previsti dal-l’art. 18, c. 1, della legge 11/2/1992,n. 141, con lo stanziamento dellasomma complessiva massima daerogare. Prevede, infatti, la nor-mativa richiamata la possibilitàche siano concessi indennizzi eco-nomici (per i casi di catastrofe o dicalamità naturale dichiarati condecreto del presidente del consigliodei ministri) agli iscritti che, risie-dendo o esercitando la professionein uno dei comuni colpiti dall’even-to, abbiano patito un danno «co-munque incidente sulla loro atti-vità professionale»: tale, in prece-denti analoghi (terremoti in Um-bria del 1997 e in Campania del1998), è stato ritenuto dalla Cassanon solo il danno alle strutturemurarie degli immobili degli iscrit-ti utilizzati come studio o abitazio-ne, ma anche quello collegato allemutate modalità di esplicazionedella professione. Nella preceden-te riunione del 30 gennaio 2003,intanto, era stata deliberata laconcessione di indennizzi per i col-

leghi iscritti alla Cassa ed esercen-ti l’attività professionale nel terri-torio delle province di Campobas-so, Foggia e Catania, zone per cuiera stato dichiarato lo stato diemergenza con decreto del presi-dente del consiglio dei ministri, siapur limitatamente ai casi di dan-neggiamento delle strutture degliimmobili adibiti a studio a seguitodegli eventi tellurici e vulcanici ve-rificatisi il 29 e 31 ottobre 2002. Siera così disposta l’erogazione di uncontributo assistenziale in misuranon superiore a 6 mila ovvero 3 mi-la euro rispettivamente per le ipo-tesi di danneggiamento totale oparziale dello studio principale.Come tutte le altre provvidenzeassistenziali, la misura dell’inden-nizzo è rapportata al reddito pro-fessionale dichiarato dall’iscritto ecomunque non può essere superio-re alla metà della media dei reddi-ti del triennio precedente. Esclusi-vamente, quindi, per i colleghi diLarino è stato deliberato un ulte-riore indennizzo, finalizzato nonsolo alla parziale ricostruzione del

reddito professionale venuto amancare a causa degli eventi si-smici, ma anche a fornire all’iscrit-to una dotazione idonea alla rico-struzione dello studio professiona-le, nell’ampia accezione di com-plesso dei beni anche strumentalie dell’avviamento. La limitazioneagli iscritti alla Cassa nell’albo diLarino è motivata dalla gravitàcon cui l’intero circondario del tri-bunale di Larino è stato colpitodall’evento sismico e dall’inonda-zione. Il termine per la richiesta diindennizzo non potrà essere suc-cessivo a quello già previsto per gliindennizzi per i danni agli immo-bili, fissato al 30 giugno 2003. Lerichieste dovranno essere suppor-tate da documentazione compro-vante il danno subito: deve trattar-si di danno incidente sull’attivitàprofessionale. È un piccolo segnodella solidarietà della categoria afavore dei colleghi che hanno subi-to gli effetti devastanti dello spri-gionarsi delle forze della natura. Epensare che c’è chi vorrebbe elimi-nare il contributo di solidarietà.

Delibera del comitato dei delegati che assiste gli iscritti all’ordine di Larino

La Cassa forense in aiutodei legali colpiti dal sisma

Direttore editorialeGiovanni Romano (Roma)

Comitato di redazione Giovanni Ceriello, Carlo Dolci, Salvatore Di Cristofalo,

Paolo Fusco, Vincenzo La Russa, Giuseppe A. Madeo,Riccardo Marchio, Antonio Mastrangeli, Alberto Nalin,

Vittorio Mormando, Mauro PoliConsiglio d’amministrazione Cassa Forense

modello5

Page 4: modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze

4 Maggio 2003 MODELLO 5

DI PAOLO FUSCO

Aseguito della privatizzazionedel 1994, è stata avviata una

politica di valorizzazione del pa-trimonio immobiliare degli entiprevidenziali.

La Cassa forense, dopo il patri-monio acquisito nelle diverse fasi,prima quale ente pubblico, tenutoad acquistare immobili a uso abi-tativo con determinate caratteri-stiche, poi quale ente privato, li-bero nelle scelte dei propri inve-stimenti immobiliari, e per ri-prendere la politica degli investi-menti, ha colto l’occasione, negliultimi anni, per partecipare alleaste degli immobili posti in vendi-ta dagli enti previdenziali ex lege140/97.

L’aggiudicazione, nel 2001, dialcuni lotti relativi all’immobiledi proprietà dell’Inps, sito in Ro-

ma, in Piazza Adriana/Via Cre-scenzio e, nel 2002, di alcuni lottidi proprietà dell’Inpdap, siti inRoma, in via Palermo ai numericivici 8, 10 e 12, (questi ultimi ag-giudicati per gli importi di lire7.764.354.774, pari a euro4.009.954,59, lire 3.422.619.628,pari a euro 1.767.635,52, e lire12.268.656.380, pari a euro6.336.232,23), ha rappresentatol’acquisizione di unità immobilia-ri di notevole pregio.

Inoltre, di recente, la Cassa fo-rense ha acquistato, a trattativaprivata, con l’ausilio tecnico delServizio immobiliare interno del-la Cassa, diretto da Nestore Fla-viani, l’edificio sito in via Giusep-pe Gioacchino Belli n° 5, limitrofoalla sede dell’Ente, dalla Federa-zione nazionale casse mutue dimalattia per gli esercenti di atti-vità commerciali in liquidazione e

dalla Cassa mutua di malattiedella provincia di Roma in liqui-dazione.

L’acquisto dell’immobile costi-tuisce una tra le più importantiannessioni al patrimonio immo-biliare dell’ente previdenziale eassume una valenza maggioreper la contiguità alla sede dellaCassa, di cui una porzione di sta-

bile fu acquistata tra il 1982 ed il1985, e di cui, successivamente,nello stesso edificio, furono acqui-state altre unità, tra il 1995 e il1998.

L’acquisto permetterà, inoltre,il riassetto delle funzioni svoltedall’ente, sia con un uso strumen-tale che con locazioni a canoni re-munerativi.

La spesa sostenuta per l’acqui-sto dell’immobile (di 3.726 mq), èstata 23 miliardi di lire (euro11.878.508,68), pari a 6.172.000di vecchie lire al mq. Prezzo moltovantaggioso se si considera che lostesso è comprensivo di diversiarchivi automatizzati, centralitermiche e impianto di condizio-namento.

Nuovo immobilenel patrimonio

Illustre Presidente,mi riferisco all’editoriale, a fir-

ma di Marcello Colloca, apparsosul periodico «Modello 5», nel n. 9-10 , il cui contenuto ha creato co-sternazione e sconcerto nei 9.600iscritti, pari al 16% del totale deicontrollati, ai quali non è stata ri-conosciuta la continuità profes-sionale.

Il giustificato allarmismo è de-rivato dal fatto che a tali profes-sionisti verrebbe:

1) precluso il riconoscimento, almomento del pensionamento, de-gli anni di iscrizione «non convali-dati dalla continuità dell’eserci-zio professionale»;

2) concessa la possibilità di «sa-nare la loro posizione attraversol’istituto del riscatto (ove non uti-lizzato) degli anni di praticantatoe del corso di laurea»;

3) consentito «grazie all’iscri-zione, seppur non convalidata, diusufruire di tutte quelle forme diassistenza in senso lato, che laCassa eroga, dai trattamenti in-dennitari per calamità naturali,per malattia o infortunio, all’as-sistenza sanitaria, a indennità dimaternità, all’utilizzo di tutti ibenefici scaturenti dalle innume-revoli convenzioni».

Ciò premesso, sollevo le se-guenti obiezioni, che richiedonouna chiara risposta, onde porregli interessati nelle condizionigiuridiche di assumere le inizia-tive che riterranno congrue a tu-tela della loro posizione, quandoraggiungeranno l’età pensiona-bile:

In merito al metodo.Esiste una congruenza di fondo

nel criterio di valutazione dellacontinuità professionale.

Non sono certo gli incassi a ca-ratterizzare tale fattore.

In periodo di progressivo au-mento degli operatori del settore,il volume di affari rimane presso-ché costante ma ripartito in unnumero sempre crescente di eser-

citanti.A mano a mano che questi au-

mentano, diminuisce in propor-zione la quota di affari e il redditopro capite.

Anche se quest’ultimo è mode-sto, non si possono fissare limiti apriori sui quali stabilire la conti-nuità o meno dell’esercizio profes-sionale.

I 9.600 giovani avvocati non so-no degli evasori (comunque nonspetterebbe alla Cassa stabilirlo,ma agli organi finanziari all’uopopreposti), anzi sarebbero ben feli-ci se potessero vantare entratesuperiori a quelle dichiarate.

Da non sottovalutare il fattoche buona parte dell’attività pro-fessionale dei giovani avvocativiene espletata gratuitamentenelle difese d’ufficio di extraco-munitari, di non residenti, di lati-tanti, e soprattutto di minori cheall’atto del processo raggiungonola maggiore età.

La maggioranza continua aprofessare con l’aiuto della fami-glia, sperando in tempi migliori.

Conseguentemente se ne de-duce che, per l’accesso alla pro-fessione, o si ricorre al numerochiuso, o si abbandona il criteriodi valutazione adottato, ma cer-tamente non si può vietare di in-traprendere una carriera che,anche se povera di riscontri dinatura economica, comportasoddisfazioni morali ed etiche,che compensano largamente ilnon proporzionato guadagno. Èuna libera scelta, che non può es-sere preclusa da ingiuste, illogi-che, incongruenti e incoerentimetodiche.

Ognuno è libero di scegliere lasua strada: c’è chi dà più peso agliintroiti, c’è chi sceglie una profes-sione per passione, per missione,avulso da richiami di lucro, inparticolare se dispone di proprierisorse personali.

Quest’ultimo sarà senz’altromigliore nel campo professionale,specialmente se opera nel penale.

In merito al riconoscimentoo meno di annualità agli effet-ti della pensione.

Viene posto alla Cassa il se-guente quesito:

* all’atto del pensionamento icontributi versati dagli iscritti, ri-feriti ad annualità non convalida-te agli effetti previdenziali, chedestinazione avranno?

* saranno restituiti maggioratidegli interessi legali?

* saranno invece computati al-la stregua di una prosecuzionevolontaria della posizione previ-denziale, così come avviene perl’Inps (altra forma obbligatoria diprevidenza per determinate cate-gorie di lavoratori), computandola pensione con il sistema contri-butivo, anziché con quello retri-butivo?

* se nessuna di tali soluzionivenisse adottata, si concretereb-be un indebito arricchimento del-la Cassa.

Il contributo soggettivo vieneversato in anticipo rispetto allachiusura dell’esercizio, quindi illavoratore autonomo non è ingrado di sapere se raggiungerà omeno il livello di entrate minimeatte a convalidarne la continuitàdella professione, e quindi l’obbli-go di iscrizione alla Cassa.

Se dette entrate si rivelasseroinsufficienti, tali da non consenti-re la convalida dell’annualità aglieffetti previdenziali, gli importiversati dovrebbero essere imme-diatamente restituiti all’interes-sato, in difetto dell’adozione diuna delle due soluzioni prospetta-te ut sopra.

Oppure, l’iscrizione alla Cas-sa dovrebbe essere facoltativaper tutti e non obbligatoria, allastregua di qualsiasi altro Enteerogatore di prestazioni previ-denziali.

In regime di libera concorren-za sarà il professionista ad orien-tarsi verso l’operatore che gli for-nisce maggiori garanzie, senzaaltre pretese o obblighi (conti-

nuità o meno dell’attività pro-fessionale), oltre a quello del pa-gamento dei premi annuali.

In ordine alla possibilità disanare la posizione irregola-re, riscattando gli anni dipraticantato e del corso dilaurea.

Non temo di qualificare iugu-latoria tale ipotesi. Si costrin-gerebbe il professionista, chepaga regolarmente il contribu-to soggettivo e che, quindi,avrebbe il diritto di acquisire ilminimo di pensione al compi-mento dell’età prevista, a sot-toporsi a uno sforzo di naturafinanziaria insostenibile, a me-no che non disponga di risorseproprie o dell’aiuto dei familia-ri, tale metodica andrebbe a in-crementare il patrimonio dellaCassa, senza alcun concretovantaggio per l’interessato.

In ordine alla possibilitàper gli iscritti di usufruire dialtre forme assistenziali.

* l’Avvocato donna versa co-munque il contributo di mater-nità, quindi anche se non rag-giunge i limiti per la convalidadella continuità professionale, ac-quisisce il diritto, al verificarsidell’evento, alla prestazione assi-stenziale per la quale aveva con-tribuito;

* per quel che riguarda il servi-zio «visura» il professionista pagail diritto di accesso e tariffe che so-no superiori a quelle pretese daivari Enti (per es., le Camere dicommercio per ogni visura ordi-naria, pretendono euro 4,00 Ivacompresa; «Visura», per lo stessoservizio, pretende euro 0,52 + Ivaper la ricerca ed euro 4,13 + Ivaper la copia del documento);

* al riguardo delle indennitàper calamità, malattie, infortuni,assistenza sanitaria ecc. ogni pro-fessionista, in genere, ha una suapolizza personale.

Francesco Polacco

Risponde Modello 5Meraviglia che la comunicazio-

ne di avvio della verifica dellacontinuità professionale spedita a9.600 iscritti, su una platea fino aoggi verificata di 61 mila, abbiapotuto creare «costernazione esconcerto», tenuto conto che lo sco-po era, e rimane, esclusivamentequello di consentire per tempo (ein data molto anteriore a quelladel pensionamento) la verificadella validità o meno dell’iscrizio-ne di uno o più anni compresi nelperiodo 1985-2000, cui poter sop-perire, in caso negativo, con il ri-corso ad altri istituti, quali il ri-scatto, la ricongiunzione e, da ul-timo, il condono fiscale e previ-denziale.

Quanto al criterio redditualenetto e/o al volume di affari se-guito dalla Cassa Forense per laprova della continuità stessa,qualificato «di danno» per i giova-ni avvocati, va detto che le parti-colari agevolazioni previste per iprimi otto anni di iscrizione aglialbi ne attenuano certamente laonerosità, al pari di come altreparticolari circostanze (maternitào gravi impedimenti) possono por-tare alla convalida degli anni diriferimento, con esonero da ogniprova reddituale.

Non va poi dimenticato che laCassa Forense è struttura deputa-ta esclusivamente ai trattamentiassistenziali e previdenziali deipropri iscritti, allorquando, perquesti ultimi, sono maturati i re-quisiti minimi previsti dalla leggen. 576/1980 art. 2 (65 anni di etàe almeno 30 anni di effettiva iscri-zione e contribuzione), essendoesclusa normativamente ogni al-tra funzione, compresa quella del-la regolamentazione dell’accessoalla professione.

Da ultimo non va dimenticatoche l’iscrizione alla Cassa ha ca-rattere obbligatorio e non volon-taristico, basato com’è il sistemasul principio solidaristico «a ri-partizione».

Continuità professionale, il criterio scelto danneggia i giovaniLa lettera

La Cassa ha acquisito uno stabile in via Belli, adiacente alla sede, al costo di circa 12 mln di euro

L’edificio di Via Belli

Page 5: modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze

5Maggio 2003MODELLO 5

DI CARLO DOLCI

Il ministero del lavoro e delle po-litiche sociali, di concerto con i

ministeri della giustizia e dell’e-conomia e delle finanze, ha ap-provato il 7 febbraio 2003 il nuovo«Regolamento dei contributi do-vuti dagli iscritti alla Cassa e agliAlbi e della loro riscossione», va-rato dal comitato dei delegati del-la Cassa forense con delibera 11gennaio 2002. Le novità più im-portanti riguardano i nuovi ter-mini fissati per l’invio del Modello5 e per il pagamento delle due ra-te dei contributi soggettivo e inte-grativo in autoliquidazione. Gliadempimenti sono stati svincola-ti dal termine ultimo previsto peril deposito della dichiarazione deiredditi (modello Unico), che, comeè noto, scade il 31 ottobre d’ognianno (invio telematico). La rifor-ma si basa sulla constatazioneche i redditi dell’anno precedentesono conosciuti nella loro esattaentità almeno entro il 20 luglio diciascun anno, perché è da tale da-ta che si devono effettuare i paga-menti dell’Irpef, anche se, ag-giungendo gli interessi di legge, siusufruisce della proroga del ter-mine del 20 giugno per il versa-mento.

Negli ultimi anni la prima ratascadeva il 30 novembre e la secon-da il 31 dicembre. Le due scaden-ze avevano determinato alcuniinconvenienti, sia per la Cassa siaper gli iscritti: per la Cassa, per-ché negli ultimi anni l’incasso del50% dei contributi in autoliquida-zione è stato ritardato di 3 o 4 me-si; per gli iscritti, perché hannodovuto pagare le due rate a di-stanza molto ravvicinata. Senzacontare la sovrapposizione delversamento della rata del 30 no-vembre con il versamento dell’ac-conto Irpef.

Alcuni delegati, io fra questi,avrebbero preferito una riformapiù radicale che prevedesse il ver-samento del 30% dei contributipagati l’anno precedente. Se il Co-mitato avesse condiviso tale crite-rio, la Cassa avrebbe potuto in-viare a tutti gli iscritti i modulipre-compilati con gli importi daversare, con la benefica conse-guenza di evitare tanti errori, dicalcolo o dovuti ad imperfetta let-tura ottica, e con ciò ridurre dra-sticamente il numero di accerta-menti, ricorsi e relative cause.Speriamo che la soluzione pro-spettata possa essere oggetto diuna riforma futura.

Riassumo schematicamente gliaspetti più interessanti delle nuo-ve regole, che riguardano il versa-mento dei contributi soggettivo eintegrativo in autoliquidazione,con un cenno alle nuove scadenzeper il versamento dei contributiminimi, che andranno in vigorenel 2004 e alle modalità di paga-mento, che verranno illustratenel prossimo numero:

* Il modello 5 dovrà essere in-viato il 30 settembre di ciascunanno. La prima scadenza, per ilmod. 5/2003, cade il 30 settem-

bre 2003.* Il versamento della prima ra-

ta dei contributi dovuti in autoli-quidazione, pari al 50% del totale,deve essere eseguito entro il 31luglio di ciascun anno e calcolato,come di consueto, sul reddito Ir-pef sul volume d’affari Iva prodot-to l’anno precedente. La primascadenza, relativa ai versamentiin autoliquidazione riferiti al red-dito Irpef e al volume d’affari Ivaprodotti nel 2002, cade il 31 luglio2003.

* Il versamento della secondarata a saldo resta fissata al 31 di-cembre di ciascun anno. Con talesecondo versamento sarà possibi-le compensare, senza sanzioni,

eventuali differenze (non ecce-denti il 5%) versate in meno conla prima rata.

* La rettifica dei dati comunica-ti con il Modello 5 può essere ef-fettuata entro 150 giorni dallascadenza del termine per il suoinvio (30 settembre), cioè entro il27 febbraio di ciascun anno. Oltreil 150º giorno, la rettifica di ognidato reddituale deve essere ac-compagnata da idonea documen-tazione fiscale e, nel caso sianodovute maggiori somme, si appli-ca l’istituto del «ravvedimentooperoso» (art. 8 del Regolamentoper la disciplina delle sanzioni).

* Il contributo soggettivo (10%)è dovuto anche dai pensionati di

vecchiaia, che restano iscritti al-l’albo degli avvocati o all’albo spe-ciale per il patrocinio davanti allegiurisdizioni superiori, ma l’ob-bligo del versamento del contri-buto minimo cessa dall’anno sola-re successivo alla maturazionedel diritto a pensione.

* Per i pensionati di vecchiaia ilcontributo soggettivo si riduce al3% del reddito relativo al 6° annosolare successivo alla maturazio-ne del diritto a pensione.

* A partire dal 2004 la riscos-sione dei contributi minimi e delcontributo di maternità è fissata,come ora, in quattro rate nel cor-so dell’anno di competenza, manon verrà più effettuata tramite

cartelle esattoriali, bensì con glistrumenti bancari e postali che ilCda comunicherà. Le scadenzedelle quattro rate sono state fissa-te in modo da distribuire durantel’anno i vari versamenti e sonostate fissate al 28 febbraio, 30aprile, 30 giugno e 30 settembredi ciascun anno.

* I praticanti avvocati abilitatiiscritti alla Cassa, a decorrere dal1° gennaio 2004, non dovrannopiù versare il contributo minimointegrativo, che dovrà invece es-sere versato in proporzione all’ef-fettivo volume d’affari dichiaratoin sede di autoliquidazione. La di-sposizione, oltre che favorire i gio-vani avvocati, tende a superare latesi di coloro che ritenevano de-ducibile ai fini Irpef, oltre il con-tributo soggettivo, anche il contri-buto integrativo.

* È stato specificamente di-sposto che per gli iscritti al soloalbo speciale per il patrocinio da-vanti alle giurisdizioni superio-ri, che non abbiano provvedutoa regolarizzare il mancato inviodel Modello 5 entro 60 giorni dal-la diffida ad adempiere inviatadalla Cassa, la segnalazione, aifini disciplinari, andrà fatta alConsiglio nazionale forense.

Tutte le istruzioni nel nuovo regolamento della Cassa. Moduli pre-compilati obiettivo per il futuro

Autoliquidazione, nuove scadenzeEntro luglio i pagamenti dei contributi. A settembre il Mod. 5

Non puoi permetterti una se-gretaria oppure la tua è spessoimpegnata in altre attività (scri-vere atti...) e rispondere al te-lefono può essere una distrazio-ne?La soluzione si chiamaDream assistant, ossia assisten-te da favola. Il servizio si svolgesolo per telefono e l’estetica del-la segretaria (o del segretario)non è un dato noto. Dream assi-stant (Da) fornisce una serie diservizi telefonici di segreteriasulla base delle indicazioni, an-che giornaliere, che il professio-nista fornisce. Da si basa su unsistema di trasferimento di chia-mata assolutamente trasparen-te, nel senso che il cliente chia-ma al solito numero telefonicodello studio e, se è attivato Da,senza alcun messaggio registra-to risponderà una persona qua-lificandosi come da istruzioni ri-cevute (per esempio segreteriadell’avv. Mario Bianchi), regi-strerà la chiamata (compreso ilnumero chiamante!), prenderàappuntamenti per conto del pro-fessionista in relazione alle di-sponibilità e istruzioni fornite,potrà reinstradare telefonate inbase alle istruzioni ricevute. Leistruzioni vengono seguite allalettera dal personale che via viasi succede, pertanto è necessarioavere ben chiaro quali istruzio-ni dare. Da poi comunica gior-nalmente lo stato delle chiama-te, i messaggi e gli eventuali ap-puntamenti secondo modalità etempi concordati (via telefono,fax o e-mail). L’effetto è di sicu-ro impatto sia in termini di effi-cienza sia di immagine.

Grazie all’accordo con Cassaforense, puoi avere il servizio conopzione avanzata (possibilità digestire l’agenda con chiamate inuscita) al prezzo di quella base,risparmiando così 50 euro al me-se per un anno e cogliendone ap-pieno i vantaggi!

Da non è il solo nuovo servizioofferto da Telecom Italia, part-ner consolidato di Cassa Foren-se. Di seguito indichiamo le op-portunità 2003 per gli iscritti al-la Cassa:

- offerta fonia dedicata (prose-gue da 2002) Teleconomy 24aziende city 230

- offerta Adsl Smart 10/15 alprezzo di € 67-103/mese anziché€ 77-114/mese

- offerta di sicurezza (in retesenza in t rus ion i ) SmartSO/SO+ al prezzo di € 49-69/me-se anziché € 59,50-80,50/mese

- formazione on-line: pac-chetto da 35 fruizioni (inglese/al-fabetizzazione informatica) a €465, anziché € 880,50

- Easy communication, lostart-up kit per avviare/rinno-vare uno studio: centralino conunità base più sei derivati (unoin omaggio) + fax Isdn a soli €1.800,00 (con cablaggio fonia +dati € 3.200,00) con manuten-zione costante e garantita a €554,7/anno.

Con l’opzione leasing nessuninvestimento iniziale e soli €103/mese (manutenzione inclu-sa). Per ulteriori dettagli e peraderire all’offerta chiama il nu-mero verde dedicato: 800 683331, o consulta il sito Internetwww.cassaforense.it

Una segretaria da sognoLa convenzione Telecom

• Il 31 luglio scadrà il versamento della prima rata dicontributi, pari al 50% del totale

• Il 30 settembre dovrà esser inviato il Modello 5• Il 31 dicembre dovrà effettuarsi il versamento del-

la seconda rata a saldo con eventuale compen-sazione delle differenze senza sanzione

• Entro il 27 febbraio di ciascun anno dovrà essereeffettuata la rettifica dei dati comunicati con Mo-dello 5. Oltre la scadenza è richiesta idonea do-cumentazione fiscale

• Dall’anno successivo alla maturazione del dirittoa pensione termina l’obbligo del pagamento delcontributo minimo del 10%. È dovuto, invece, ilcontributo soggettivo da parte dei pensionati divecchiaia

• A partire dal 2004 la riscossione dei contributi mi-nimi e di maternità avverrà con strumenti bancarie postali, sempre in quattro rate

• I praticanti abilitati pagheranno i contributi inproporzione all’effettivo volume d’affari

L’agenda degli adempimenti

Page 6: modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze

28 maggio ORE 10.00-13.30

I MODELLI DIAMMINISTRAZIONE 1 L’amministrazione della spa2 Il modello dualista3 Il modello monista4 La disciplina dei controlli

RELATORIProf. Avv. Marcello Foschini (Or-dinario di Diritto Commerciale -Università Luiss «Guido Carli» diRoma)Avv. Stefano Mazzi (Avvocato in Pe-rugia - Associazione ProfessionaleScassellati-Sforzolini)Prof. Avv. Vincenzo Meli (Straordi-nario di Diritto Commerciale - Univer-sità di Palermo)Prof. Avv. Paolo Montalenti (Ordi-nario di Diritto Commerciale - Univer-sità di Torino)Prof. Lucio Valerio Moscarini (Ordi-nario di Diritto Civile - Università Luiss«Guido Carli» di Roma)Prof. Avv. Carla Rabitti Bedogni(Professore di Diritto del Mercato Fi-nanziario - Università di Roma «La Sa-pienza»)Prof. Avv. Michele Salazar (Asso-ciato di Istituzioni di Diritto Pubblico -Università di Messina)Avv. M. Rubino-Sammartano (Pre-sidente della Corte Arbitrale Europea- Strasburgo)Prof. Alberto Pera (Studio Gianni,Origoni, Grippo & Partners, già Se-gretario Generale Autorità per la Con-correnza)

11 giugno ORE 10.00-13.30

PATRIMONISEPARATI E I GRUPPI 1 La presunzione di direzione uni-

taria del gruppo e la normativa an-titrust

2 L’azione di responsabilità nei grup-pi

3 La disciplina dei patrimoni sepa-rati

4 I vantaggi compensativi nei grup-pi

5 La struttura finanziaria del gruppoe la disciplina dei prestiti

RELATORIProf. Avv. Giuseppe Alessi (Docen-te di Diritto Fallimentare - UniversitàLuiss «Guido Carli» di Roma)On. Dott. Paolo Becchetti (Notaio neldistretto di Roma, Velletri e Civitavec-chia)Prof. Avv. Giorgio Bernini (già Ordi-nario Università di Bologna - SpecialCounsel Studio Bernini associato aBaker & Mckenzie - Presidente ReteFerroviaria Italiana spa)Prof. Avv. Mario Bussoletti (Ordina-rio di Diritto Commerciale - UniversitàRoma Tre)Avv. Eugenio Caponi (Vicepresi-dente Vicario Unicredito spa)Prof. Avv. Ernesto Cesaro (Ordina-rio di Diritto Civile - Università di Na-poli)Prof. Avv. Franco Di Sabato (Or-dinario di Diritto Commerciale Uni-versità Luiss «Guido Carli» di Ro-ma - Componente per la Commis-sione della Riforma del Diritto So-cietario)Prof. Avv. Daniele Santosuosso(Straordinario di Diritto Commercia-le - Università di Roma «La Sapien-za» - Componente per la Commis-sione della Riforma del Diritto So-cietario)Prof. Avv. Giuseppe Sbisà (Ordina-rio di Diritto Privato - Università di Mi-lano)Prof. Avv. Andrea Zoppini (Straor-dinario di Diritto Privato ComparatoUniversità Roma Tre - Componenteper la Commissione di Riforma del Di-ritto Societario)

19 giugno ORE 10.00-13.30 / 15.00-16.00

LA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀLIMITATA 1 La struttura personalistica della srl2 La disciplina delle decisioni dei so-

ci3 L’amministrazione della srl4 Le operazioni sul capitale5 La disciplina dei prestiti da sociINTRODUCEProf. Avv. Vincenzo Buonocore (Or-

dinario di Diritto Commerciale Uni-versità di Salerno)

RELATORIOn. Dott. Paolo Becchetti (Notaio neldistretto di Roma, Velletri e Civitavec-chia)Prof. Avv. Vincenzo Di Cataldo (Or-dinario di Diritto Commerciale - Uni-versità di Catania)Prof. Avv. Giuseppe Guizzi (Straor-dinario di Diritto Commerciale - Uni-versità di Firenze)Prof. Avv. Mauro Pizzigati (Docentedi Diritto Fallimentare Università «Ca’Foscari» di Venezia - Componente perla Commissione di Riforma del DirittoSocietario)Prof. Avv. Gabriele Racugno (Ordi-nario di Diritto Commerciale Univer-sità di Cagliari)Prof. Avv. Paolo Spada (Ordinario diDiritto Commerciale - Università di Ro-ma «La Sapienza»)

19 giugno ORE 16.00-19.00

LE OPERAZIONISTRAORDINARIE1 La fusione2 La scissione3 La trasformazione omogenea4 La trasformazione eterogenea

RELATORIDott. Enrico Bellezza (Notaio in Mila-no - Componente per la Commissionedi Riforma del Diritto Societario)Prof. Avv. Giuliana Scognamiglio(Ordinario di Diritto Commerciale -Università di Roma «La Sapienza»)Prof. Avv. Antonio Serra (Ordinariodi Diritto Commerciale - Università diSassari)Prof. Cesare Imbriani (Ordinario diEconomia Politica, Direttore dell’Isti-tuto di Economia e Finanza - Univer-sità di Roma «La Sapienza»)Prof. Avv. Franco Picciaredda (Or-dinario di Diritto Tributario - Universitàdi Cagliari)Prof. Alessandro Penati (Ordinariodi Finanza Aziendale - Università Cat-tolica di Milano)

26 giugno ORE 10.00-13.30

LE SOCIETÀCOOPERATIVE 1 La mutualità nella nuova discipli-

na delle società cooperative2 La governance delle società coo-

perative3 La struttura finanziaria della coo-

perativa4 I gruppi e i consorzi tra cooperati-

ve5 La trasformazione delle società

cooperative

RELATORIProf. Avv. Amedeo Bassi (Ordinariodi Diritto Commerciale - Università diNapoli Federico II)On. Dott. Paolo Becchetti (Notaionel distretto di Roma, Velletri e Civi-tavecchia)Prof. Avv. Vincenzo Destasio (Com-

ponente per la Commissione di Rifor-ma del Diritto Societario)Avv. Roberto Genco (Direttore Le-gale e Contratti Coopfond)Prof. Avv. Mauro Pizzigati (Docentedi Diritto Fallimentare Università «Ca’Foscari» di Venezia - Componente perla Commissione di Riforma del DirittoSocietario)Prof. Avv. Francesco Vella (Ordina-rio di Diritto Commerciale - Universitàdi Bologna)Prof. Avv. Andrea Zoppini (Straor-dinario di Diritto Privato ComparatoUniversità Roma Tre - Componenteper la Commissione di Riforma del Di-ritto Societario)

26 giugno ore 15.30-19.00

IL NUOVO DIRITTOSOCIETARIO EL’INTERMEDIAZIONEBANCARIAE FINANZIARIA1 Amministrazione e responsabilità

nelle società bancarie e negli en-ti finanziari

2 I controlli endosocietari nelle ban-che e negli enti finanziari

3 Azioni e strumenti finanziari di par-tecipazione nelle banche

4 La nuova disciplina del capitale el’adeguatezza patrimoniale dellebanche

5 Disciplina del «gruppo» societarioe del «gruppo» bancario: interfe-renza e interrelazioni

6 L’esclusione delle banche coope-rative della riforma societaria

7 L’offerta di servizi bancari e fi-nanziari alle nuove imprese so-cietarie

INTRODUCEProf. Avv. Francesco Capriglione

(Ordinario di Diritto dell’Economia- Università Luiss «Guido Carli» diRoma)

RELATORIAvv. Marcello Condeni (ConsulenteLegale Banca d’Italia)Prof. Avv. Giancarlo Montedoro(Consigliere di Stato - Professore didiritto Pubblico Generale - UniversitàLuiss «Guido Carli» di Roma)Prof. Avv. Marco Sepe (Notaio in Ro-ma - Professore Associato di Diritto delMercato Finanziario Università della«Tuscia» di Viterbo)Prof. Avv. Vincenzo Troiano (Do-cente di Diritto del Mercato Finanzia-rio - Università di Perugia)

2 luglio ORE 10.00-12.00

ASPETTIDI DIRITTO CIVILE RELATORIProf. Avv. Guido Alpa (Ordinario diDiritto Civile - Università di Roma «LaSapienza»)Prof. Avv. Massimo Basile (Ordina-rio di Diritto Privato Università di Mes-sina)Prof. Avv. Giuseppe Conte (Profes-sore di Diritto Privato - Università di Fi-renze)Prof. Avv. Adolfo Di Majo (Ordinariodi Diritto Civile - Università di RomaTre)Prof. Avv. Carlo Granelli (Ordinariodi Diritto Privato Università di Pavia -Componente per la Commissione del-la Riforma del Diritto Societario)Prof. Giancarlo Laurini (ProfessoreAssociato di Diritto Commerciale - Uni-versità di Napoli)Prof. Avv. Luca Nivarra (Ordinario diDiritto Privato - Università di Palermo)Prof. Avv. Vincenzo Panuccio (Eme-rito dell’Università di Messina)Prof. Avv. Salvatore Patti (Ordinariodi Diritto Privato - Università di Roma

«La Sapienza»)Prof. Avv. Raffaele Rascio (Ordina-rio di Diritto Civile - Università di Na-poli Federico II)Prof. Avv. Vincenzo Ricciuto (Ordi-nario di Istituzioni di Diritto Privato -Università di Sassari)

2 luglio ORE 12.00-13.30 / 15.00-19.00

LA NUOVADISCIPLINAPROCESSUALE E GLI ARBITRATI1 Il nuovo rito del processo: princi-

pi generali2 Processo di cognizione ordinario3 Processo abbreviato4 Processo cautelare5 Processo camerale6 Conciliazione e mediazione nel di-

ritto delle società7 Arbitrato societario

INTRODUCEProf. Avv. Nicola Picardi (Ordinariodi Diritto Processuale Civile - Univer-sità di Roma «La Sapienza»)

RELATORIProf. Avv. Giovanni Arieta (Profes-sore di Diritto Processuale Civile -Università di Camerino)Prof. Avv. Ferruccio Auletta (As-sociato di Diritto Processuale Civile -Università di Perugia - Componenteper la Commissione di Riforma delDiritto Societario)Cons. Dott. Fabio Cintioli (Consi-gliere di Stato - Componente per laCommissione della Riforma del Dirit-to Societario)Prof. Avv. Franco Cipriani (Ordina-rio di Diritto Processuale Civile - Uni-versità di Bari)Prof. Avv. Diego Corapi (Ordinariodi Diritto Privato Comparato Univer-sità di Roma «La Sapienza» - Com-ponente per la Commissione dellaRiforma del Diritto Societario)Prof. Avv. Cesare Mirabelli (Presi-dente Emerito della Corte Costitu-zionale)Prof. Avv. Umberto Morera (Pro-fessore Straordinario di Diritto Ban-cario - Università di Macerata)Prof. Avv. Giuseppe Olivieri (Straor-dinario di Diritto Processuale Civile -Università Federico II di Napoli)Prof. Avv. Bruno Sassani (Ordina-rio di Diritto Processuale Civile - Uni-versità di Roma Tor Vergata)Avv. Riccardo Scocozza (già Pre-sidente Cassa Forense)Prof. Avv. Romano Vaccarella (Giu-dice Corte Costituzionale)Prof. Avv. Giovanni Verde (Ordina-rio di Diritto Processuale Civile - Uni-versità Luiss di Roma)

10 luglio ORE 10.00-13.30 / 15.00-16.30

LA RESPONSABILITÀDELLE PERSONEGIURIDICHE1 Introduzione2 Aspetti di diritto commerciale e del

mercato finanziario3 Aspetti di diritto penale e di diritto

penale processuale4 La responsabilità civile delle so-

cietà5 La responsabilità civile degli enti

non profit6 Aspetti di diritto amministrativo

PRESIEDE E INTRODUCEProf. Avv. Natalino Irti (Ordinario diDiritto Privato - Università di Roma «LaSapienza»)

ASPETTI DI DIRITTO COMMER-CIALE

Prof. Avv. Giuseppe Guizzi (Straor-dinario di Diritto Commerciale - Uni-versità di Firenze)Prof. Avv. Alberto Stagno d’Al-contres (Ordinario di Diritto Com-merciale Università di Palermo - Com-ponente per la Commissione dellaRiforma del Diritto Societario)

ASPETTI DI DIRITTO PENALEProf. Avv. Giovanni Fiandaca (Or-dinario di Diritto Penale - Universitàdi Palermo)Prof. Avv. Enzo Musco (Ordinariodi Diritto Penale - Università di RomaTor Vergata - Componente per laCommissione della Riforma del Dirit-to Societario)Prof. Avv. Giorgio Spangher (Ordi-nario di Diritto Processuale Penale -Università di Roma «La Sapienza»)

ANALISI ECONOMICADELLA RESPONSABILITÀ PENALEProf. Avv. Andrea Zoppini (Straor-dinario di Diritto Privato ComparatoUniversità di Roma Tre - Componenteper la Commissione di Riforma delDiritto Societario)

ASPETTI DI DIRITTO CIVILEProf. Vincenzo Carbone (Presiden-te III Sezione Civile - Corte di Cassa-zione)Prof. Avv. Giuseppe Conte (Pro-fessore di Diritto Privato - Universitàdi Firenze)Prof. Avv. Massimo Zaccheo (Or-dinario di Diritto Privato - Universitàdi Roma «La Sapienza» - Compo-nente per la Commissione di Riformadel Diritto Societario)Prof. Avv. Vincenzo Zeno Zenco-vich (Ordinario di Diritto Privato Com-parato - Università di Roma Tre)

ASPETTI DI DIRITTO AMMINISTRATI-VOProf. Franco Gaetano Scoca (Ordina-rio di Diritto Amministrativo - Universitàdi Roma «La Sapienza»)

RELAZIONI DIProf. Avv. Angelo Carmona (Ordina-rio di Diritto Penale Università Luiss «Gui-do Carli» Roma - Componente per laCommissione della Riforma del DirittoSocietario)Prof. Avv. Massimo Di Lauro (Presi-dente del Centro Studi di Diritto Falli-mentare di Napoli)Prof. Avv. Carlo Granelli (Ordinario diDiritto Privato Università di Pavia - Com-ponente per la Commissione della Rifor-ma del Diritto Societario)Prof. Avv. Mario Nuzzo (Ordinario diIstituzioni di Diritto Privato - Università diRoma «La Sapienza»)Avv. Umberto Tracanella (già Presiden-te Cassa Forense)

CONCLUSIONE DIProf. Avv. Guido Alpa (Ordinario di Di-ritto Civile - Università di Roma «LaSapienza»

10 luglio ORE 17.00-19.00

RELAZIONI FINALI -CONCLUSIONIRELAZIONI FINALIProf. Avv. Guido Alpa (Ordinario diDiritto Civile - Università di Roma «LaSapienza»)Prof. Avv. Guido Ferrarini (Ordina-rio di Diritto dell’Economia - Universitàdi Genova)Prof. Avv. Salvatore Patti (Ordinariodi Diritto Privato - Università di Roma«La Sapienza»)Prof. Avv. Andrea Zoppini (Straor-dinario di Diritto Privato ComparatoUniversità Roma Tre - Componenteper la Commissione di Riforma del Di-ritto Societario)

CONCLUSIONIProf. Avv. Giorgio Oppo (Professo-re Emerito di Diritto Commerciale -Università di Roma «La Sapienza»Avv. Maurizio de Tilla (PresidenteCassa Forense e Adepp)

CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSEISTITUTO DI DIRITTO PRIVATO DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA - LA SAPIENZA

DIPARTIMENTO DI TEORIA DELLO STATO DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA - LA SAPIENZAUNIONE ITALIANA DELLE CAMERE DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA

IN COLLABORAZIONE CON «SPECCHIO ECONOMICO»AUDITORIUM CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE VIA ENNIO QUIRINO VISCONTI N. 6 INGRESSO GALLERIA - ROMA

Seminari sul nuovo diritto societarioCOORDINATI DA: Maurizio de Tilla, Guido Alpa, Salvatore Patti - COMITATO ORGANIZZATORE: Filippo Bove, Ignazio Li Gotti, Vittorio Mormando

Per informazioni e adesioni: www.cassaforense.it

Page 7: modello5 Spedizione in abbonamento postale Supplemento al ... · di converso, alcune divergenze sul «provvedimento urgente» su-gli esami di avvocato. Punti di forza e divergenze

7Maggio 2003MODELLO 5

DI MAURIZIO DE TILLA

Il diritto societario è statoprofondamente trasformato

con il decreto legislativo n. 6 del17 gennaio 2003.

Nella seduta inaugurale deiseminari della Cassa forense,Francesco Galgano, professoreordinario di diritto privato all’u-niversità di Bologna e compo-nente della commissione per lariforma del diritto societario, haindividuato nella legge delega ildisegno di superamento di ogniresidua direzione dirigistica im-plicita in un sistema, qual eraquello anteriore, che rimettevaal legislatore, piuttosto che alleimprese e, in ultima analisi, almercato, la decisione su ciò chealle imprese giova oppure nuo-ce.

La riforma societaria ha la-sciato alle imprese la più ampialibertà di scelta delle forme de-gli strumenti giuridici più con-geniali al loro sviluppo e ha inol-tre teso a garantire al mercatocertezze e stabilità delle decisio-ni societarie intervenendo connorme imperative solo là dove oc-correva prevenire abusi o di-storsioni.

Francesco Galgano ha per l’ap-punto sottolineato che partico-lare menzione meritano le inno-vazioni introdotte in materia diimprese di gruppo, dapprima re-golate sotto l’aspetto limitato delrapporto, strumentale, di con-trollo azionario o contrattualefra società holding e società ope-ranti.

La riforma ha dato invece ri-lievo all’attività di direzione ecoordinamentodelle società at-tribuita ai sog-getti che sonotenuti al conso-lidamento deiloro bilanci oche , comun-que, esercitanosu di esse il con-trollo azionarioo contrattuale.

Come ha giu-stamente sot-tolineato Gui-do Alpa, ordi-nario di dirittocivile all’uni-versità La Sa-pienza di Ro-ma, la riformadelle societàtende a conse-guire un obiettivo di natura eco-nomico-industriale, consistentenel predisporre un quadro di re-gole destinate a favorire la na-scita, la crescita e la competiti-vità delle imprese, anche me-diante l’accesso ai mercati in-terno e internazionale. Al primoobiettivo se ne unisce un secon-do di natura liberale che consi-ste nel rimuovere gli ostacoli giu-ridici alla scelta di tipi più va-riegati di società aprendo spaziall’autonomia privata in materiadi vita interna e di rapporti tra

i soci mediante la redazione de-gli statuti, e nel consentire lascelta degli organi strutturali,nel rendere più agevole la con-nessione con altre società e conaltri tipi associativi. Queste scel-te sono bilanciate con la tuteladegli interessi dei soci di mino-ranza, dei terzi e in generale conla tutela dei diritti fondamenta-li dei singoli. Aspetto che, ha co-sì argomentato Alpa, cominciaoggi ad affacciarsi sulla scenaeuropea, come emerge dalla di-scussione in atto nel Regno Uni-

to a propositodell’applicazio-ne diretta delled i s p o s i z i o n idello HumanRight Ac t(1998) ai rap-porti tra priva-ti.

L’autonomianormativa po-ne, inoltre, uninterrogativo dinon poco conto:se il diritto so-cietario sia tut-tora una brancadel diritto com-merciale o nonsi sia piuttostotrasformato inuna branca deldiritto contrat-

tuale. Sergio Maria Carbone, profes-

sore ordinario di diritto interna-zionale all’università di Genova,ha evidenziato, con ricchezza diargomenti, che alcuni aspetti so-stanziali e formali della nuovadisciplina del diritto societarioitaliano non sembrano tenere indebito conto specifiche disposi-zioni di diritto comunitario. Traesse è sufficiente ricordare alcu-ni esempi. Incoerente con la IIDirettiva (e in particolare con ilsuo articolo 18.1.) risulta la di-

sciplina degli artt. 2353-ter e2357-quater comma 1, che pre-vedono la possibilità che l’as-semblea non autorizzi, seppur inpresenza di particolari circo-stanze, l’esercizio totale o par-ziale del diritto di opzione, conriferimento alle azioni di cui siatitolare la società. Inoltre, altriaspetti della riforma sembranoimpiegare una terminologia di-sallineata a quella comunitaria,come per esempio si verifica aproposito della scissione.

I contrasti potranno avere nonpochi riflessi sulla tutela dei ter-zi e la validità dei bilanci tenu-to conto che i giudici italiani so-no tenuti a disapplicare le di-sposizioni nazionali contrarie aldiritto comunitario. Sergio Ma-ria Carbone ha poi sottolineatoche il diritto di stabilimento eprima ancora gli stessi principicomuni agli ordinamenti deglistati europei codificati nella Car-ta di Nizza del 7 dicembre 2000non consentono agli stati di su-bordinare al rispetto del loro di-ritto nazionale l’effettività delpieno esercizio della capacitàgiuridica di società costituite inuno stato membro della Comu-nità.

Quelli evidenziati sono spun-ti essenziali che impongono di ri-tornare, con uno o più decreti le-gislativi, sulla riforma del dirit-to societario. In questa prospet-tiva Alfonso Celotto, professorestraordinario di diritto costitu-zionale all’università Roma III,ha delineato la tecnica normati-va della riforma anche sotto ilprofilo dei principi e criteri di-rettivi della giurisprudenza co-stituzionale. Sotto questo ri-guardo Celotto si è soffermatosulle deleghe per l’attuazionedelle direttive comunitarie e sul-la portata dei decreti legislativiintegrativi o correttivi (previsio-ne per l’appunto inserita nella

legge delega di riforma del di-ritto societario).

L’incremento tanto massiccioquanto costante del ricorso allostrumento dell’integrazione ecorrezione ha fatto sì che la de-legazione risulti ora arricchitada una ulteriore fase: accanto al-la legge delega si pongono un de-creto legislativo principale e unoo più decreti che hanno il limi-tato compito di integrare o cor-reggere il primo decreto della se-rie.

Tale nuovastruttura con-t r ibu i s ce arealizzare unvero e propriotrasferimentostabile dellafunzione legi-s l a t i va da lparlamento algoverno, ana-logamente aquanto verifi-catosi, fino al1996, per ladecretazionelegislativa diurgenza. At-t raverso l anuova confor-mazione poli-fasica assuntadalla delega, l’esecutivo si trovaa vedere ampliato enormemen-te il suo potere di azione, con lapossibilità di intervenire sugliatti precedentemente posti in es-sere per modificarne la portata,dopo una prima fase di speri-mentazione, nella quale si valu-tano gli effetti che tali atti han-no prodotto nell’immediato.

Nell’ambito delle luci e ombredel nuovo diritto societario, Ma-rio Libertini, ordinario di dirit-to industriale all’università LaSapienza di Roma, ha respintole critiche troppo severe espres-se in relazione alle società quo-

tate che non sarebbero state ade-guatamente regolate dalla nuo-va legislazione societaria. Inrealtà la disciplina delle societàquotate è in prevalenza estraneaal diritto civile societario e ri-guarda normative speciali e re-gole amministrative del mercatodei capitali che possono fornireuna base più adeguata per gli in-teressi esterni ai gruppi di co-mando. La riforma deve essere,piuttosto, valutata soprattuttonella sua funzione di quadro nor-mativo generale destinato, in pri-mo luogo, alle società non quota-te. Mario Libertini entra, inoltre,direttamente nella contrapposi-zione fra liberismo e dirigismodefinendola non più appropriataquando si passa dalle norme dicondotta alle norme di organiz-zazione. Il liberismo è garanziadella libertà di iniziativa e di mo-vimento del mercato, ma la li-bertà di movimento può essereanche esaltata, e non compressa,se la mano pubblica è in grado difornire un’ottima rete stradale eottime mappe per orientarsi nelterritorio (cioè, fuor di metafora,regole certe ed efficienti per ilfunzionamento delle organizza-zioni pubbliche e private).

Molto opportunamente Fran-cesco Barra Caracciolo, profes-sore incaricato di diritto del-l’informazione e dei mezzi di co-municazione alla Luiss di Ro-ma, ha affermato che la riformadel diritto societario ha comesuo postulato il cosiddetto «mer-cato delle regole», cioè la possi-bilità di scelta tra diversi mo-

delli organiz-zativi. Si rea-l i z z a c o s ìquella che èstata definitala «concorren-za tra gli ordi-nament i » enon quel «di-ritto comune»che pure sa-rebbe auspi-cabile. Di quiil riconosci-m e n t o d iun’ampia au-tonomia sta-t u t a r i a , i np a r t i c o l a r eper i controllisull’ammini-strazione, conla possibilità

di scegliere fra tre modelli or-ganizzativi.

Per concludere, i seminari del-la Cassa forense hanno, sin dal-la prima seduta, messo sul tap-peto la necessità di apportarealcune correzioni al testo legi-slativo di riforma delle società(in larga parte condivisibile).

Il sottosegretario alla giusti-zia, Michele Vietti, con la suarelazione introduttiva, ha con-fermato l’attenzione del gover-no alle relazioni dei cento esper-ti chiamati a confrontarsi dal-l’ente previdenziale degli avvo-cati. (riproduzione riservata)

Nei seminari sulla riforma Vietti si approfondiscono gli aspetti critici in vista del dlgs integrativo

Società, accordo con le norme UeÈ necessario il rispetto delle direttive comunitarie in materia

La riformaha due obiettivi:

favorirela crescita e lacompetitivitàdelle impresee assicurarela centralità

dell’autonomiaprivata dei soci

Con il principiodella delegain più fasil’esecutivo

vede ampliatoil suo potere

di azioneper garantire

la piena efficaciaalla normativa

La locandina dei seminari