Mobility Lab 44
-
Upload
roberto-verderajme -
Category
Documents
-
view
232 -
download
4
description
Transcript of Mobility Lab 44
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Abbonamento annuale per l’Italia € 60,00 - estero € 120,00
InInnIn ccasassso o diddddd mmananana cacaaaacaaatott receceece apapapapitiititito o iiiinnviviararaara eee alaalalal CMPMPMPM dddiiii MiMiMiMilalalaaannonoo RRRRRosososossererererioioioio pepeppep r rr r lalalalala rrrrreeseessse ttittt tuzione al mittente previo pagamento resi.AbAbAbbAbbbobobonamememmementntntntntoo ana nuale per l’Italia € 60,00 - estero € 120,00
In ca
so d
i man
cato
reca
pito
invia
re al
CMP
di M
ilano
Ros
erio
per
la re
stitu
zione
al m
itten
te p
revio
pag
amen
to re
si. -
Abb
onam
ento
annu
ale p
er l’I
talia
€ 60
,00 -
este
ro €
120,0
0
Bimestrale - Numero 44: Luglio - Agosto 2012
In questo numero:
RobertoGiacchi
PosteMobile: Near Field Communication?
Si, grazie!
Brescia: Mobility Management
per il commercio
Standard:dai POS
all’e-Ticketing
Il Trenoa Malpensa T2
Idee, novità, ricerca:“esercizio” quotidiano
Sommario
Pagine
Speciali
Come abbonarsiAbbonamento 2012 scontato da 60 € a soli 50 € con bonifico subito entro settembre 2012.
ATT.NE: DAL 2012 NUOVE MODALITA’ DI PAGAMENTO E NUOVI CONTI CORRENTI
BANCA: bonifico bancario a nuovo editore: Servizi Associativi – via Cadamosto, 7 – 20129 MI
IBAN: IT36 D056 9601 6000 0000 7496 X60 Banca Popolare di Sondrio, ag. MI
PAYPAL: www.mobilitylab.it e cliccare ABBONAMENTI
POSTE: versamento di € 60,00 (€ 50,00 entro settembre 2012) sul c/c postale 0100 4707 772 intestato a:
Servizi Associativi srl via Silvio Pellico, 6 - 20121 MilanoOppure Banco Posta: IBAN IT 12 S076 0101 6000 0100 4707 772 - Cod. BIC/SWIFT BPPIITRRXXX
per numeri arretrati, estratti ed articoli: richiesta a [email protected] costo base 12,00 - quotazioni interessanti per multipli
Editoriale Standard: dai POS all’e-Ticketing 3 Innovazione Trasporti da Sviluppare 4 di Agostino Fornaroli
L’intervista di copertina NFC (Near Field Communication) ? SI, grazie! 6 di Agostino Fornaroli
Mobility Management Pavia: esperienze a confronto 9 di Carlotta Tarocchi
Mobility Management Brescia per il Commercio 10 di Lorenzo Bertuccio e Marianna Rossetti
Eventi Francoforte: il Bus guida il futuro 12 di Giorgio Vizioli
Innovazione Ferroviaria Dai Tram-Treni TTX alle Riqualificazioni 14 di Riccardo Genova e Giacomo Filippini
Le aziende informano M.A.I.O.R.: partecipazione InnoTrans 2012, Berlino 19
Tecnologie Ferroviarie La scommessa DITECFER: Distretto per le Tecnologie Ferroviarie 24 di Giacomo Filippini
Collegamenti Aeroportuali La ferrovia dà nuovo slancio a Malpensa 30 di Alberto Croce, ha collaborato Romina Riccardo
CLUB ITALIA 5
EUROMOBILITY 23
Direttore ResponsabileAgostino Fornaroli - [email protected]
Redazionetel. 0286464080 – fax 0272022583 – mobile 3355999596
Maria Vittoria Baldini - [email protected]
Coordinamento e Pubblicitàtel. 02867675 – fax 0272022583 – mobile 3355999596
Amministrazione ed Abbonamenti Silvia Perini - [email protected]
Si ringrazia per la gentile collaborazione: Lorenzo BERTUCCIOEmanuela CAFARELLI
Alberto CROCEGiacomo FILIPPINI Riccardo GENOVARoberto GIACCHI
Romina RICCARDOMarianna ROSSETTICarlotta TAROCCHIFrancesca TURCOGiorgio VIZIOLI
Editore: Servizi Associativi srl
sede legale: Via Cadamosto, 7 - 20129 Milano (MI) - Italy
sede operativa: Via Silvio Pellico, 6 scala 18 - 20121 Milano (MI) - Italy
Tipografia: Litograf Editor - Città di Castello (PG)
Registrato al Tribunale di Milano il 30/01/2007 n° 61
E’ vietato riprodurre testi ed immagini senza l’autorizzazione dell’editore
Comitato Scientifico
Dario BALOTTAResponsabile Trasporti Legambiente
Ing. Lorenzo BERTUCCIODirettore Scientifico Euromobility, Roma
Prof. Andrea BOITANIUniversità Cattolica di Milano
Prof. Alberto COLORNIDirettore Centro METID, Politecnico di Milano
Prof. Edoardo CROCI (Presidente)
IEFE, Università Bocconi, Milano
Prof. Angelo DI GREGORIODirettore CRIET, Università Bicocca, Milano
Sen. Prof. Enrico MUSSOUniversità di Genova
Prof. Fabio ROSATIDirettore Centro Studi Mobilità, Roma
Prof. Lanfranco SENN Direttore CERTET, Università Bocconi, Milano
MobilityLab
www.mobilitylab.it
L’innovazione nel trasporto pubblico
e nella mobilità sostenibile
MobilityLab 44 pag. 3
Dai POS (Point of Sales – i sistemi di cassa dei negozi)
all’e-Ticketing (SBE – Sistemi di Biglietteria Elettronica):
gli standard sono in costruzione.
Non sempre integrare ed interoperare riduce contempo-
raneamente costi e prezzi: la comodità della continuità di
trasporto è un miglioramento del servizio, quindi va pagata.
Questo concetto deve essere un punto fermo per le Autorità
dei Trasporti e per i passeggeri. Poi va regolata con chiarezza
e certezze la ripartizione delle risorse esercitata dall’Auto-
rità dei Trasporti (clearing) che interessa molto le Aziende
Trasporti. (AF, 2012)
Due recenti eventi importanti di Club-Italia (ContactLess
UsersBoard), ASSTRA (Ass. Trasporti) e TTS (Telematica
Trasporti e Sicurezza): Perugia 4-5 maggio e Roma 25-26
giugno. Una Leadership sostanziale nel settore dell’inno-
vazione nel TPL (Trasporto Pubblico Locale) basata su
due punti chiave:
TIME TO MARKET, l’esempio di Umbria Mobilità
che ha trasformato cinque sistemi di bigliettazione
in un sistema unico in soli 37 giorni dal 23 luglio al
28 agosto 2011. La fusione di tre aziende TPL (Perugia,
Spoleto/Foligno e Terni), una ferroviaria (FCU, Ferrovia
Centrale Umbra) ed una di navigazione interna (Lago
Trasimeno) ha fatto di necessità virtù e best practice: Um-
bria Mobilità con AEP di Signa (FI) ha unito i sistemi di
bigliettazione ed abbonamenti in tempo per la stagione
scolastica 2011/12, in poco più di un mese.
INTEROPERABILITA’ NAZIONALE all’interno
del territorio Italiano per i pagamenti di bigliettazione
TPL con sistemi automatici e correlati, che permettano
soluzioni diverse in grado di colloquiare fra loro.
Alcune notizie storiche utili al successo delle operazioni
interaziendali, vissute sulla pelle di chi scrive. Negli anni
’90 sono stati fatti due passi importantissimi nel segmen-
to “Distribution” (Produzione di Beni di Largo Consu-
mo, Supermercati, Grossisti e Trasporti): l’introduzione
dei POS nei negozi e lo scambio elettronico dei dati EDI
(Electronic Data Interface) fra le aziende produttrici e
distributrici di beni di largo consumo.
Il primo dei due è paragonabile all’e-Ticketing, esteso e
Standard: dai POS all’e-Ticketing
Si potrà raccogliere una grande mole di dati che permet-
terà una conoscenza sempre più approfondita del
movimento (viaggi, tratte, orari) e del profilo dei pas-
seggeri, quindi si potrà affinare l’offerta TPL renden-
dola sempre più aderente alla domanda, evitando i
tristissimi autobus e treni vuoti.
Permettetemi di condividere un motivo di rammarico. La
passione per il TPL vuole sedili riempiti quasi come una
ossessione. E’ vero che per sostenere le grosse punte
in un senso è ammissibile vedere servizi vuoti in sen-
so opposto ma, purtroppo, capita di vedere bus vuoti in
entrambi i sensi, anche nelle ore di punta, in grandi città
italiane (magari con frequenze fino a 23’-27’ difficilmen-
te memorizzabili e con soste ai capolinea di oltre 15’
su percorrenza di giro inferiori all’ora), e allora non mi
pervade solo un senso di tristezza, vengo quasi colto dal
panico sul presente del TPL.
Il secondo passo degli anni ’90 al quale accennavo è para-
gonabile alla interoperatività fra az. TPL e Mobilità diverse:
ferro, gomma, acqua, fune ed anche car-sharing, taxi, bike-
sharing, parcheggi, car-pooling, navette private. segue a p. 4
Ed
itoria
le
Ingegnere dei Trasporti e Mobility Manager dal 2001.
VicePresident of ELA (European Logistics Association).
Certificato European Master Logistician EMLog ELA.
Qualificato Temporary Manager.
Oggi è Direttore di MobilityLab e libero professionista.
Esperienza aziendale Piaggio, Kodak, Finish, IBM Italia, Infomobility,
associativa Assolombarda, Centromarca, AILOG,
AGOSTINO FORNAROLI
e universitaria Politecnico di Milano, Università di Venezia, Mosca, Sofia e Minsk.
Da sempre nella City Logistics, passeggeri e merci integrati nella mobilità sostenibile,
Direttore Operazioni, Consulente, Temporany Manager e Formatore.
totale, timbratura ad ogni inizio salita
(essenziale) ed anche ad ogni discesa
(auspicabile), su singoli bus, treni e bat-
telli in movimento, oppure le corrispon-
denti funzioni di ingresso “check-in” e di
uscita “check-out” (ambedue essenziali),
in sistemi con fermate o stazioni oppure
pontili dotati di accessi ed uscite con-
trollate con tornelli (o porte scorrevo-
li). Le operazioni di “controllo prodotti
e scontrino” si chiamano, non a caso,
“check-out” anche nei supermercati.
pag. 4 MobilityLab 44
Ed
ito
riale
E come potevamo noi cantare con la riduzione dell’in-
dustria produttiva italiana di mezzi di trasporto sopra il
cuore? E con l’elettrotreno Breda ETR 232 (trasformato
dall’ETR 212 prodotto a Milano-Sesto S.G. che stabilì alla
fine degli anni ’30 il record italiano di velocità di 203 km/
ora) parcheggiato silenzioso a poche centinaia di metri
dalla “Cattedrale” di Pistoia. Cattedrale come capanno-
ne principale del Forum DiTecFer (Distretto produttivo
toscano per le Tecnologie Ferroviarie, l’Alta Velocità e
la Sicurezza delle Reti) per la ideazione, costruzione e
manutenzione di mezzi di trasporto (treni, metro, tram,
filobus, autobus, scooters, motocarri, quadricicli) ?
Per chi come me è nato a Porta Magenta di Milano (ca-
ratterizzata dagli assi cinematici di corso Vercelli, via Wa-
shington, viale Monterosa fino al Portello) ed ha lavorato
in numerose aziende produttive, è comunque ancora
una emozione entrare negli ambienti di produzione solidi
e di avanguardia innovativa. Le sirene di Borletti-Veglia,
Alfa Romeo, Ottica Salmoiraghi, Isotta Fraschini, CGE
– Compagnia Generale Elettricità, Riva-Calzoni, SIT-Sie-
mens, Officine Galileo, hanno scandito i tempi della mia
infanzia nel distretto elettromeccanico più intelligente
del mondo (perdonate un pizzico di campanilismo). Di
questo distretto rimangono alcuni edifici destinati ad at-
tività terziare, mentre sono stati demoliti capannoni che
furono santuari dell’industria mondiale; pensiamo con
tristezza a chi ha permesso di radere al suolo persino la
mitica Alfa Romeo al Portello. Mi sarei aspettato che una
città consapevole della propria cultura avrebbe trasfor-
mato in museo storico un sito da dove sono usciti alcuni
fra i migliori e rappresentativi prodotti di trasporto del
mondo: auto Alfa 1900, Giulietta, Giulia, Sprint, Spider e
Duetto, autobus e filobus Alfa 140 a tre assi e Mille a due
assi. A poche centinaia di metri uscì la Isotta Fraschini
Monterosa che prende il nome dal moderno viale albera-
to, sul quale scorrevano linee tramviarie in sede propria
da quasi cento anni, con linee normali, speciali, frequenti,
ad alta capacità, per Fiera Campionaria e S. Siro Calcio
e Ippica, notturne serali e mattinali, ed anche il primo
tram (linea 5, anni ’60) con tornello a bordo - di cui
si è ritornati a parlarne oggi vedi pag. 3 - ben 50 anni fa,
non check-in/-out di stazione ma a bordo in movimento.
Ed altri prodotti come Salmoiraghi e Galileo (teodoliti e
ottica), Borletti-Veglia (contachilometri, tachimetri, cru-
scotti, macchine da cucire, sveglie, orologi di precisione)
e Riva-Calzoni e CGE (costruzioni elettromeccaniche).
Ho visitato Valencienne (F – Nord Pas-de-Calais) – vedi
ML 34 lug-ago 2010 – come esempio dell’importanza che
la Comunità Locale e lo Stato danno al distretto francese
dell’industria ferroviaria.
Sono pronto a collaborare per valorizzare la storia del-
le nostre eccellenze e lo sviluppo di un distretto italiano
come Pistoia (I – Toscana). Info del distretto su questo nu-
mero alle pagg. 24-27 come pure il riferimento a i sedili
che ci guardano sempre dall’alto e devono essere
riempiti (p. 3): questa volta originali come nel veicolo VIP.
Il direttore
Innovazione Trasporti da Sviluppare
segue da p. 3
Ogni azienda deve essere libera di scegliere i suoi processi aziendali, i servizi ICT (Information Communication Technology), i fornitori di hardware, software e servizi, le attrezzature fisiche, gli impianti fissi ed i rotabili. Ogni soggetto, azienda o “autorità del traffico” che sia, deve però essere in grado di scambiare facilmente i dati e le tipologie dei titoli di viaggio con le altre.
La standardizzazione è importante: sembra banale che in una rete non possano coesistere due linee 1, 2, 3, 15…, eppure tanto banale non è se in qualche area metropo-litana accade. Si possono evitare errori quando sono in modalità diverse, ma se in una grande città si incrociava-no due linee bus n. 15 (indovinello: qual è? Tre abbona-menti omaggio MobilityLab ai primi tre che rispondono) c’è da riflettere.Gli standard sono essenziali per l’interoperatività tariffa-ria. Gli eventi ClubItalia-ASSTRA-TTS hanno contribuito molto alla costruzione degli standard.L’interoperatività è una componente della integrazione dell’offerta e delle tariffe. Integrazione dell’offerta signi-fica mettere l’utente in condizione di individuare il mi-glior collegamento in termini di orari, comodità e prezzo.
L’utente è disposto a pagare di più per un servizio mi-gliore. Ma dove sta scritto che deve pagare di più per un servizio peggiore o deve pagare di meno per un bi-glietto unico integrato? Spesso è l’informazione man-cante la causa dell’insoddisfazione dell’utente. Provate a chiamare i numeri per le informazioni di qualche auto o ferro stazione, saranno eccezioni, ma un Mobility Ma-nager con mestiere ed esperienza riesce a scoprire il buco nel processo.Ben venga l’integrazione tariffaria e dell’offerta ad un prezzo maggiore per un servizio migliore, e con la trac-ciabilità non solo della carne e del pesce ma anche del biglietto e delle tratte percorse; così che ad ogni vet-tore venga riconosciuto il giusto corrispettivo. Al sog-getto che incassa il prezzo del biglietto spetta l’obbligo di corrispondere subito ai singoli vettori, soprattutto se piccoli e in difficoltà di autofinanziamento, la giusta quota del corrispettivo complessivo.
Ci ritroviamo quindi ai prossimi eventi Club-Italia.MobilityLab sta preparando
pagine dedicate a questo argomento. Volete esserci? Non esitate a contattarci.
pag. 6 MobilityLab 44
L’in
terv
ista
di co
pert
ina
PosteMobile è l’operatore mobile virtuale del Gruppo Poste
Italiane operativo sul mercato dal novembre del 2007. Nel
mercato delle TLC italiane gli operatori virtuali (MVNO)
rappresentano una quota pari al 4,4%, e superano in totale
i 4 milioni di utenti. Circa la metà delle utenze dell’intero
mercato degli MVNO è detenuta da PosteMobile che con-
ta ormai oltre 2 milioni di clienti attivi.
La chiave del successo di PosteMobile è stata la capacità di
offrire, accanto alla completezza e alla convenienza dell’of-
ferta di servizi mobili tradizionali (voce/SMS/dati) per “Pri-
vati” e “Aziende”, una gamma di servizi mobili distintivi
integrati con quelli del Gruppo Poste Italiane. Fin dal lancio
l’offerta di PosteMobile si è caratterizzata come distintiva,
avendo la Società lanciato per prima sul mercato servizi
di m-payment, m-banking e m-commerce fruibili median-
te la semplice “associazione” della SIM PosteMobile con il
proprio strumento di pagamento (conto BancoPosta, carta
Postepay o Carta di Credito).
I “Servizi Semplifica” abilitano il cliente a effettuare di-
rettamente dal cellulare: operazioni informative (saldo c/c,
tracciatura raccomandate) e operazioni dispositive (paga-
menti).
Dal 2009 PosteMobile lancia anche i primi servizi di m-
commerce (biglietti ATAC Roma parcheggi Telepark). Dal
2010 e-commerce per acquistare. Oggi tramite la SIM
PosteMobile è possibile acquistare biglietti ferroviari ed bi-
glietti aerei; libri ed elettronica di consumo, abbigliamen-
NFC?SI, grazie!
m-TPL integrato con m-payment, m-banking e m-commerce.
Vantaggi per cittadini, aziende e mercato del TPL.
di Agostino Fornaroli > [email protected]
to sportivo e prodotti enogastronomici; altro. Nel maggio
2011 PosteMobile, insieme a TIM, Vodafone, Wind, 3 Italia
e Fastweb, mette a disposizione dei propri clienti una piat-
taforma unica e condivisa tra tutti gli operatori, per acqui-
stare attraverso il servizio “MobilePay” contenuti e servizi
digitali utilizzando il credito telefonico.
Nel febbraio 2012 PosteMobile presenta le proprie solu-
zioni NFC (Near Field Communication) rivolte a cittadini,
Imprese a Aziende di Trasporto pubblico. Grazie alla SIM
NFC di PosteMobile il cellulare potrà essere utilizzato come
titolo di viaggio per il trasporto pubblico; come moneta elet-
tronica per i pagamenti in mobilità attraverso l’integrazio-
ne sulla SIM di carte di credito o prepagate; come badge
aziendale per accedere in ufficio e per registrare la pre-
senza.
PosteMobile è ormai un operatore riconosciuto come lea-
der nei servizi di m-payment in Italia grazie alle oltre 50
milioni di transazioni eseguite in mobilità fin dal lancio per
un valore complessivo delle transazioni che supera a oggi i
500 milioni di euro.
Al successo dei servizi distintivi ha certamente contribuito il
fattore della sicurezza delle transazioni da mobile, a tutela
della quale PosteMobile ha realizzato un sistema all’a-
vanguardia, basato sull’invio di messaggi cifrati e firmati
digitalmente, che permette di proteggere le informazioni
trasmesse e consente le richieste univocamente al posses-
sore della SIM.
MobilityLab 44 pag. 7
L’in
terv
ista d
i co
pertin
a
PosteMobile, l’operatore di telefonia mobile del
Gruppo Poste Italiane, da sempre protagonista
dell’innovazione, ha presentato in occasione del
recente Forum PA (Pubblica Amministrazio-
ne) 2012 una gamma di soluzioni NFC (Near
Field Communication) per cittadini, Imprese a
Aziende TPL (Trasporto Pubblico Locale).
Ne parliamo con Roberto Giacchi, Amministratore
Delegato di PosteMobile.
Cosa si intende esattamente per tecnologia
NFC e quando si prevede sarà sufficientemente
diffusa in Italia?
L’NFC è una tecnologia contactless che consente a
due dispositivi posti a breve distanza di dialogare per
scambiarsi informazioni e concludere pagamenti, in
“prossimità”, in modo veloce e in totale sicurezza. Già
da quest’anno assisteremo a una graduale commercia-
lizzazione dei servizi NFC poiché molti limiti che nel
passato hanno ostacolato la diffusione iniziano ad es-
sere via via superati. Avremo tuttavia bisogno ancora
di qualche anno affinché questo mercato diventi rile-
vante in termini di volumi e di valori.
Per quali motivi la tecnologia NFC ha stentato
così tanto a prendere piede in Italia?
Quali sono stati i limiti che ne hanno ostacolato
la diffusione e la commercializzazione fino ad
oggi?
l Iimiti erano rappresentati dalla scarsa diffusione di
prodotti dotati di questa tecnologia e dalla conseguen-
te mancanza di un ecosistema di business in grado di
favorire la diffusione dei mobile proximity payments e
dei servizi NFC in genere.
Gli attori della catena del valore, infatti, prima di pro-
cedere con gli investimenti necessari allo sviluppo di
questi servizi si sono interrogati e si interrogano, giu-
stamente, sui reali vantaggi economici che ne possono
derivare.
I vantaggi però ci sono, anche in termini di customer
experience. Questo porterà ad una accelerazione
sull’ NFC.
Cosa serve perché questa tecnologia decolli?
In primo luogo è necessario garantire l’interoperabilità
delle varie soluzioni che verranno messe in campo. Ciò
dipenderà esclusivamente dalla nostra capacità come
operatori economici di fare sistema.
Roberto Giacchi - Amministratore Delegato di PosteMobile
pag. 8 MobilityLab 44
L’in
terv
ista
di co
pert
ina
ROBERTO GIACCHI
A.D. di PosteMobile
Nato a Torino nel 1968, si laurea a
Roma presso l’ Università “La Sapien-
za” in Economia e Commercio e com-
pleta il servizio militare come Ufficiale
dell’Arma dei Carabinieri. Successiva-
mente si specializza in Finanza alla
Harvard University ed in General Management alla London
Business School. Nel 1994 inizia la sua carriera professionale
in KPMG, dapprima nel settore della revisione aziendale e poi
nel settore della consulenza aziendale.
Dall’aprile del 1998 all’agosto del 1999 lavora nel Gruppo
Telecom Italia occupandosi dello sviluppo internazionale del
Gruppo in America Latina ed in Europa. Prosegue poi la sua
carriera professionale in Bain & Company diventando Partner
nel 2004.
Qui consolida le sue competenze nel campo delle Tecnologie
dell’Informazione, delle Telecomunicazioni ed Internet, seguen-
do progetti di natura strategica, commerciale, organizzativa e
tecnologica.
Dal luglio del 2007 è Amministratore Delegato di PosteMobile,
la società di telefonia del Gruppo Poste Italiane.
Quali vantaggi porta la diffusione di questa tec-
nologia, per esempio nella gestione del perso-
nale?
L’NFC ha l’indiscusso vantaggio di rendere più agevole
e immediato l’utilizzo di molti servizi che usiamo quo-
tidianamente. Integrando la tecnologia “contactless”
su una SIM molti di questi saranno fruibili direttamen-
te dal cellulare: badge aziendali, controllo accessi, uti-
lizzo di buoni pasto e di voucher, pagamento di spacci
aziendali e di distributori automatici, pagamento di
parcheggi e di servizio navette, pagamento di abbo-
namento TPL.
Tutto ciò può portare indubbi vantaggi sia per le azien-
de in termini di riduzione costi sia per i dipendenti che
usufruirebbero di un unico strumento per le diverse
attività giornaliere di lavoro e personali.
Anche queste soluzioni sono in fase di speri-
mentazione?
I servizi NFC per le Imprese sono in fase di test già da
aprile 2012 in PosteMobile e saranno successivamente
estesi a Poste italiane e alle società del Gruppo, allo
scopo di ottimizzare l’esperienza di utilizzo prima di
essere lanciati sul mercato.
Qual’ è la vision di PosteMobile in questo nuovo
scenario di evoluzione?
L’NFC è un progetto in cui la nostra Azienda sta
investendo con convinzione, mezzi ed energie. I
servizi NFC si inseriscono perfettamente nella no-
stra mission, che punta a semplificare la vita dei
propri clienti portando su un unico stru-
mento, cioè il cellulare, tutti i servizi per
poter assolvere a numerose incombenze
quotidiane.
Attraverso l’integrazione di servizi NFC diret-
tamente sulla nostra SIM il cellulare potrà es-
sere utilizzato come titolo di viaggio per il tra-
sporto pubblico; come moneta elettronica per
i pagamenti in mobilità attraverso l’integrazione
sulla SIM di carte di credito o prepagate; come
badge aziendale per accedere in ufficio e per
registrare la presenza.
PosteMobile ha annunciato di aver avvia-
to alcune sperimentazioni nel TPL, ci può
fornire qualche dettaglio?
PosteMobile ha avviato numerose speri-
mentazioni di soluzioni NFC con aziende
TPL. La soluzione che abbiamo messo a
punto si rivolge sia alle aziende sia ai cit-
tadini. Le aziende TPL potranno verificare
con immediatezza e facilità i titoli di viaggio,
grazie ad un’applicazione sullo smartphone
tramite la quale il controllore, avvicinando il
titolo di viaggio al telefono, potrà verificare
direttamente sul display la validità del titolo
stesso.
I cittadini potranno invece acquistare e ricaricare in
mobilità i titoli di viaggio e validarli sul mezzo di tra-
sporto semplicemente avvicinando il proprio cellulare
alla macchina validatrice presente a bordo. Il cliente
può così contare sulla totale smaterializzazione del bi-
glietto.
Ci sono altri ambiti di applicazione ai quali ave-
te pensato?
Certamente. La vera rivoluzione che la tecnologia
NFC porta con sé, anche in termini di sicurezza, è l’in-
tegrazione con le Carte di credito.
Di fatto sarà possibile acquistare un bene in un ne-
gozio senza usare la carta di credito in plastica ma
semplicemente avvicinando il nostro smartphone a un
POS contactless.
PosteMobile, che può contare sulla sinergia con Ban-
coposta, si propone come fornitore di una soluzione
che consente ai clienti di integrare nella SIM strumenti
di pagamento elettronici, quali carte di credito e/o Po-
stePay contactless.
Mobility Manager: un nuovo job che stenta a
decollare in Italia. Idea: mettere come sanzioni
(per chi non lo ha) investimenti in innovazione
e abbonamenti al TPL, che ne dice?
Penso che più che le sanzioni serva una forte innova-
zione: l’introduzione di nuove tecnologie mobili, come
l’NFC, renderà più concreta l’esigenza di introdurre
anche nuove figure professionali.
MobilityLab 44 pag. 9
Mercoledì 5 luglio 2012 si è svolto presso la sala con-
ferenza del Palazzo del Broletto di Pavia, il convegno
“MOBILITY MANAGEMENT E AREE URBANE: Espe-
rienze e potenzialità” organizzato dall’Università di Pa-
via, in collaborazione con la Fondazione Romagnosi.
L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Alessan-
dro Cattaneo, Sindaco del Comune di Pavia e vicepresi-
dente ANCI e di Daniele Bosone, Presidente della Pro-
vincia di Pavia.
Dopo una breve introduzione di Andrea Zatti, Presiden-
te Fondazione Romagnosi e Responsabile del Progetto
“Pavia Mobility Manager”, è intervenuto Edoardo Croci,
IEFE Research Director (Università Bocconi) nonché
Presidente del Comitato Scientifico di MobilityLab, con
una relazione che ha fatto luce sull’attualissimo concet-
to di Smart city e Smart Mobility.
Tra le altre realtà presenti, è stata invitata a portare la
propria esperienza in tema di progettazione e realiz-
zazione di iniziative a favore della mobilità sostenibile
ACTL - Associazione per la Cultura e il Tempo Libero.
Carpooling@school, Fatebenemobilità e CICLOmilano
sono stati i progetti di cui Marina Verderajme, Presidente
ACTL, ha raccontato lo sviluppo evidenziando la parte di
coinvolgimento del territorio, della rete e di innovatività
quali esempi di buone pratiche a favore della mobilità.
Nella sessione mattutina sono inoltre intervenuti Ema-
nuela Cafarelli di Euromobility, Enrico Tonello del Co-
mune di Venezia ed Elena Tonsini dell’Università di Pisa.
La sessione pomeridiana è stata invece dedicata al
potenziamento di iniziative già presenti sul territorio
pavese.
L’evento ha rappresentato un momento importante di
condivisione di esperienze e testimonianze e un’occa-
sione di confronto tra diverse realtà differentemente
coinvolte in azioni a supporto dello sviluppo del mobi-
lity management.
di Carlotta Tarocchi > [email protected]
Esperienze di mobility
management a confronto
Pavia - Convegno “MOBILITY MANAGEMENT
E AREE URBANE: Esperienze e potenzialità”
CARLOTTA TAROCCHILaureata in Economia presso l’Università commerciale Luigi Bocconi, dal 2008 all’interno dell’Area Ambiente e Cultura di ACTL-Associazione per la Cultura e il Tempo Libero, si occupa di progettazione e realizzazione di iniziative finalizzate all’educazione, infomazione e sensibilizza-zione dei cittadini e delle nuove generazioni in collaborazione con Istituzioni, Associa-zioni e altri soggetti territoriali.
Mo
bility
Man
agem
en
t
In primo piano: Edoardo Croci, IEFE Research Director (Università Bocconi)
pag. 10 MobilityLab 44
Nell’ultimo anno a Brescia si è dato avvio al progetto
EcopAssi, un programma di azioni coordinate di
promozione della mobilità sostenibile in assi commerciali,
porzioni di città interessate non solo da spostamenti
cosiddetti sistematici da e per il luogo di lavoro, ma anche
da un consistente numero di viaggi per acquisti e svago. Il
progetto, promosso da Euromobility in collaborazione con il
Comune di Brescia, con il contributo di Fondazione Cariplo
ed il supporto di EPOMM (European Platform On Mobility
Management), nasce dalla considerazione che le iniziative
di mobility management non debbano essere dedicate
soltanto ai classici poli di attrazione quali aziende, enti e
scuole che registrano consistenti flussi di spostamento, ma
anche a piccole realtà che, insistendo su porzioni ristrette di
territorio, costituiscono di fatto poli di attrazione diffusi e
meritano non meno attenzione sotto il profilo della mobilità.
Il progetto EcopAssi si rivolge sia ai dipendenti sia ai
clienti dei principali assi commerciali della città di Brescia,
Via Crocifissa di Rosa, Via Lombroso, Corso Zanardelli e
Corso Palestro, proponendo soluzioni alternative e più
convenienti rispetto all’automobile per gli spostamenti
sistematici casa-lavoro degli operatori, così come incentivi
e soluzioni per chi si reca a fare acquisti. Oltre ad essere il
primo Piano di mobility management rivolto ad un target
innovativo rispetto a quello previsto dal decreto Ronchi,
EcopAssi rappresenta il primo progetto in Italia al quale
sono stati applicati gli strumenti europei Max per il Mobility
Management (MM): Max Sumo, guida sistematica step by step
di pianificazione, monitoraggio e valutazione di progetti di
MM; Max Sem, modello psicologico che permette di valutare
il cambiamento delle abitudini di spostamento degli individui;
Max Tag, la guida per realizzare campagne di sensibilizzazione
di successo; Max Explorer, la guida interattiva di ausilio alla
scelta delle misure di MM più idonee.
Nella fase iniziale del progetto sono state analizzate le
condizioni di background e le caratteristiche del gruppo
target. Il quadro conoscitivo iniziale è stato ottenuto tramite
indagini sul campo per verificare l’accessibilità degli assi
commerciali e tramite interviste ai clienti e somministrazione
di questionari ai dipendenti. L’analisi dei dati raccolti è stata
condotta mediante l’uso del software MobilityManager, che
tramite il suo modulo cartografico permette di visualizzare
su mappa informazioni utili quali l’origine degli spostamenti
e la ripartizione modale, mentre attraverso il suo modulo
di calcolo fornisce oltre 40 indicatori riportati in tabelle e
grafici. Gli indicatori, quali i chilometri percorsi totali per
tipologia di mezzo di trasporto, il bilancio emissivo degli
inquinanti, la disponibilità ad utilizzare una modalità di
di Lorenzo Bertuccio > [email protected] e Marianna Rossetti > [email protected]
Mo
bilit
y M
an
agem
en
t Bresciaper il Commercio
Un programma di azioni coordinate
per la mobilità sostenibile negli assi commerciali
Il punto informativo EcopAssi allestito
nel corso della Settimana Europea della Mobilità
La ripartizione modale ottenuta tramite il modulo cartogra-
fico del software MobilityManager, nato dalla collaborazione
Euromobility e Sistema S.r.L. ed esempio di grafico relativo ad
un indicatore calcolato dal sw
MobilityLab 44 pag. 11
trasporto alternativa all’utilizzo del mezzo privato, gli stadi
Max Sem di appartenenza, sono risultati utili ai fini della
valutazione ex ante.
Solo in seguito alla valutazione del quadro iniziale, con
l’ausilio di Max Explorer sono state selezionate le misure
da mettere in campo e ritenute più efficaci, quali le misure
informative e quelle di promozione. Le prime, implementate
con l’ausilio di Max Tag, riguardano informazioni e consigli
forniti al potenziale utente, utilizzando sia i media più
tradizionali come brochure, pieghevoli e manifesti, sia i media
più innovativi, come il social network Facebook e Youtube.
Una serie di conferenze stampa e un punto informazioni
allestito nel corso della Settimana Europea della Mobilità
hanno completato l’intensa campagna informativa. Le misure
di promozione hanno riguardato il TPL (Trasporto Pubblico
Locale) grazie all’offerta del biglietto unico (consistente nel
prolungare la validità di un biglietto ordinario ad una durata
giornaliera) rivolta ai clienti degli esercizi commerciali nel
mese di Dicembre 2011 e l’offerta di abbonamenti a tariffa
agevolata rivolta ai dipendenti nei mesi di Marzo ed Aprile
2012. È stato, infine, nominato un Mobility Manager per gli
assi commerciali coinvolti, quale interlocutore privilegiato
del Mobility Manager d’Area del comune di Brescia.
In accordo con quanto previsto dallo strumento Max Sumo, il
gruppo target dei clienti e dei dipendenti è stato interpellato,
attraverso interviste, anche per valutare i risultati del
progetto quale mezzo di promuovere il cambiamento delle
abitudini di viaggio. La disponibilità di canali di comunicazioni
con un feedback continuo con il gruppo target rappresenta
un’innovazione senza precedenti nei progetti di MM in Italia.
Solo instaurando un rapporto diretto e continuativo con
i destinatari delle misure è possibile valutare se le misure
intraprese sono le più idonee al raggiungimento dei risultati
o se è necessario apportare delle modifiche al progetto.
Intervistando il gruppo target è stata, innanzitutto, valutata la
conoscenza del progetto ed dei servizi forniti dal progetto
stesso e, quindi, se e quali servizi sono stati utilizzati.
L’indagine è stata anche dedicata alla valutazione del grado
di soddisfazione delle misure fornite: più gli individui sono
soddisfatti, tanto più è auspicabile la variazione del loro
comportamento di viaggio verso modalità di trasporto
sostenibili.
I risultati delle indagini dimostrano che riviste e giornali
rappresentano il mass media più utilizzato insieme a Facebook.
Le misure fornite sono risultate molto gradite dai destinatari.
Già nel mese di ottobre, quando le sole misure informative
erano state messe in campo, il 78% dei dipendenti si era
dichiarato tra il molto soddisfatto e l’abbastanza soddisfatto
nei confronti delle misure fornite. Nel mese di maggio, a
seguito degli incentivi disposti al fine di favorire il passaggio
dal mezzo privato al Trasporto Pubblico, tutti i clienti e i
dipendenti intervistati si sono dichiarati soddisfatti delle
misure informative e hanno dato un giudizio molto positivo
sul biglietto unico e sull’abbonamento a tariffa agevolata.
Tuttavia, il giudizio positivo non coincide necessariamente
con l’adozione dell’opzione di mobilità offerta (passaggio
dal mezzo privato al Trasporto Pubblico). Solo un’esigua
percentuale di dipendenti ha acquistato l’abbonamento a
tariffa ridotta. Questo dato, letto superficialmente, potrebbe
indurre nell’errore di considerare vani gli sforzi effettuati,
eppure la giusta chiave di lettura mostra il contrario. Come
illustrato da studi in ambito europeo, il cambiamento
delle abitudini avviene per stadi. Lo strumento Max Sem
individua ben 4 stadi a cui un individuo può appartenere:
a partire da un primo stadio “precontempaltivo” in cui
gli utenti del mezzo privato sono contenti del proprio
modo di spostarsi e non desiderano cambiarlo, passando
attraverso 2 ulteriori stadi intermedi, si arriva al quarto
stadio “di mantenimento” in cui gli individui hanno cambiato
il proprio comportamento nei confronti della mobilità e
per i quali la modalità di viaggio predominante è diventata
sostenibile. Nel caso del progetto EcopAssi, ben il 55% dei
dipendenti nella fase iniziale del progetto, apparteneva alla
fase “precontemplativa”. In questa ottica, il solo gradimento
delle misure fornite è un ottimo risultato in quanto indica
una variazione dell’atteggiamento nei confronti della
mobilità sostenibile. Questa apertura mentale accende una
speranza sulla possibilità di trasformare gli atteggiamenti
a favore della mobilità sostenibile in comportamenti
reali. Per raggiungere questo risultato è però necessario
perseverare nelle attività di sensibilizzazione e promozione
della mobilità sostenibile. L’abbandono del mezzo privato
a favore di alternative sostenibili è possibile ed è quanto si
sta già registrando tra i clienti, di cui 8,2% ha abbandonato
l’automobile ed iniziato a spostarsi a piedi (67%) o in
autobus (33%). Bisogna fare in modo che questa tendenza
si consolidi e si diffonda ulteriormente e per fare ciò è
necessario che sia mantenuta attiva l’attenzione su tutte
le problematiche legate alla mobilità, che siano effettuate
altre campagne di sensibilizzazione e di promozione affinché
l’opzione di mobilità alternativa all’uso del mezzo privato sia
non soltanto giudicata positivamente ma messa in pratica da
quanti più cittadini possibile.
Mo
bility
Man
agem
en
t
MARIANNA ROSSETTILaureata in Chimica. Tesi sperimentale presso Istituto Superiore di Sanità in ma-teria ambientale. Dal 2010 collabora con Euromobility in studi specialistici qualità dell’aria, valutazioni di impatto ambientale e progetti di promozione mobilità soste-nibile.
Laureato in Ingegneria Civile Trasporti. Esperienza professionale in pianificazione e gestione ecosostenibile della mobilità ur-bana ini Enti di ricerca (Univ. “La Sapienza”, ENEA, CNR e ISPESL). Oggi libero professionista e Direttore di Euromobility.
LORENZO BERTUCCIO
Individui contenti del proprio modo di spostarsi e che non desiderano cambiarlo
Stadio “pre-contemplativo” Individui non contenti del loro modo di spostarsi e che vorrebbero cambiare modalità ma non sono ancora certi di effettuare tale cambiamento
Stadio “contemplativo” Stadio “di preparazione/azione” Stadio “di mantenimento” Individui che hanno deciso di cambiare modalità di spostamento e potrebbero aver effettuato delle prove
Individui che hanno cambiato il proprio comportamento. La nuova modalità di viaggio è diventata quella dominante.
I 4 stadi di appartenenza secondo Max Sem
pag. 12 MobilityLab 44
Even
ti
Contenere i costi, risparmiare energia, abbattere l’inquina-
mento, ridurre l’impatto ambientale globale: sono queste
le linee maestre che guidano lo sviluppo dei veicoli per il
trasporto pubblico verso il futuro. E, per questo, il tema sui
quali gli importanti relatori che hanno partecipato al wor-
kshop riservato alla stampa specializzata che si è tenuto
a Francoforte il 22 giugno, per presentare la 64^ edizione
della Fiera di Hannover, che avrà luogo dal 20 al 27 set-
tembre, hanno elaborato le loro analisi ed espresso le loro
opinioni era molto chiaro: “Guidare il Futuro”.
Il momento, pur nell’ambito della problematica congiun-
tura mondiale, è tutto sommato favorevole: il comparto
ha recuperato gli effetti della crisi del 2009, emergendo-
ne più forte che in precedenza: “Gli ultimi due anni, ha
sottolineato Matthias Wissmann, presidente dell’associa-
zione tedesca dei produttori di veicoli industriali, sono
stati di notevole espansione e nel 2011 le vendite sono
state superiori di oltre il 30% al dato del 2009; si tratta
di un risultato dovuto non solo alla ripresa del mercato
ma anche all’impegno profuso dall’industria nel mettere a
punto nuovi modelli, tecnologie più avanzate e un livello di
servizio sempre più efficiente ed elevato”. Anche se la crisi
finanziaria si fa sentire, l’industria del veicolo commerciale
risponde guardando in avanti e proiettandosi verso scena-
ri molto avanzati: non a caso, i relatori hanno posto l’asti-
cella alla quale fare riferimento alla data del 2025.
Secondo Georg Pachta-Reyhofen, CEO di Man, la prima
chiave per capire come sarà il mondo del trasporto pub-
blico nel futuro è da ricercarsi nella necessità di risparmia-
re carburante, un obiettivo che si raggiunge attraverso tre
leve: la diminuzione del peso a vuoto dei veicoli, una mag-
giore aerodinamicità e, infine, un’attenta formazione degli
autisti. Attraverso uno stile di guida che non sia casuale
ma ragionato e soprattutto più attento, un autista formato
può arrivare a conseguire significativi risparmi.
“Per questo, ha detto Pachta-Reyhofen, è importante
adeguarsi tempestivamente agli standard Euro VI, che en-
treranno in vigore il primo gennaio 2014, non solo per
risparmiare energia ma anche e soprattutto per ridurre
l’inquinamento”. Una via virtuosa, sempre secondo Pachta-
Reyhofen, è l’ibridazione dei veicoli: il gas naturale viene
visto come una fonte economica e pulita di energia, con
costi di estrazione e trasporto molto convenienti. Una so-
luzione adottata ormai in molti paesi del mondo: “Stiamo
di Giorgio Vizioli > [email protected]
Francoforte:
il Bus guida il futuro
Alternativa economica e verde
anche per percorsi medio-lunghiWorkshop biennale di introduzione alla Fiera di Hannover (20-27 settembre)
Francoforte
MobilityLab 44 pag. 13
Even
ti
raccogliendo ora i frutti di anni e anni di lavoro: il primo
bus ibrido prodotto da MAN è del 1970, ama negli ultimi
anni, soprattutto grazie allo sviluppo dell’elettronica che
consente di avere un controllo e un’efficienza impensabili
fino a poco tempo fa, sono stati fati passi da gigante, anche
dal punto di vista dell’immagazzinamento dell’energia”
Più critico è stato l’intervento di uno dei massimi esperti
del settore, Bernerd Krone, che ha tracciato un quadro
non roseo del futuro prossimo (costi crescenti dell’e-
nergia e delle materie prime, adempimenti sempre più
complessi dal punto di vista ambientale e sociale) e che
ha illustrato un numero elevatissimo di ambiti sui quali è
possibile intervenire.
In primo luogo, gli accorgimenti tecnici. Il profilo degli
automezzi, per esempio, dovrà essere ridisegnato, su-
bordinando (qualora se ne presentasse la necessità) gli
aspetti di carattere puramente estetico alle esigenze di
carattere aerodinamico, dando vita a carrozzerie che of-
frano una sempre minore resistenza all’aria. Seppure nelle
brevi distanze cittadine e con le ridotte velocità dei mezzi
pubblici urbani, anche un risparmi minimo, moltiplicato su
un’ampia scala, può fare conseguire risparmi di un qualche
rilievo. Nella stessa prospettiva, gli autobus di domani e di
dopodomani dovranno presentare doti sempre maggiori
di scorrevolezza delle ruote così come un ruolo non se-
condario avrà anche il controllo delle temperature nelle
parti meccaniche: si tratta di energia che, assieme a quella
eolica e a quella solare, grazie alle avanzate tecnologie già
oggi disponibili (ma ancora di più domani), devono essere
convenientemente sfruttate e valorizzate.
A Francoforte, i bus sono stati all’ordine del giorno non
solo per quanto riguarda i trasporti urbani ma sono stati
anche indicati come preziosa alternativa a treni e aerei
per il trasporto di passeggeri su distanze medio - lunghe.
“L’incentivo a utilizzare maggiormente gli autobus di ulti-
ma generazione, ha spiegato Wissmann, può contribuire
a diminuire significativamente l’inquinamento globale da
CO2; anche nella prospettiva di un costo sempre maggio-
re del carburante, i bus costituiscono un’alternativa meno
cara e più verde, a patto però che la rete autostradale sia
strutturata in modo adeguato e che siano allentati i lacci
legali che vincolano lo sviluppo di questo comparto”.
Secondo una rilevazione dell’Agenzia Federale Tedesca
per l’Ambiente, gli autobus emettono un livello partico-
larmente basso di CO2, pari a 75 grammi per persona al
chilometro. Questo significa che producono CO2 di tre-
ni, tram e metropolitane. Un’altro grande pregio dei bus,
infine, è la loro imbattibile flessibilità: “Gli autobus sono
estremamente adatti soprattutto nei numerosi paesi che
hanno intrapreso decisamente, negli ultimi anni, la via dello
sviluppo e nei quali le aree metropolitane stanno crescen-
do a dismisura “In questi contesti, ha concluso Wissmann
lo sviluppo basato sul bus richiede molto meno denaro e
minor tempo rispetto alla creazione di un’infrastruttura
di trasporti che abbia come riferimento la rotaia”.
Da Francoforte, in attesa della Fiera di Hannover, è par-
tito quindi - da parte dei protagonisti del settore - un
messaggio di attenzione ai problemi, di consapevolezza
della loro complessità ma anche di determinazione alla
loro soluzione.
GIORGIO VIZIOLIGiornalista e titolare a Milano di uno
Studio specializzato in Consulenza di
Comunicazione (SGV&Associati),
si occupa di trasporti e logistica
da oltre 20 anni.
Matthias Wissmann, Presidente VDA (Ass. Tedesca Produttori Veicoli Industriali) - VDA Pressefotos
Foto di Gruppo - VDA Pressefotos
pag. 14 MobilityLab 44
Dai Tram-Treni TTX alle Riqualificazioni
Inn
ovazio
ne F
err
ovia
ria
di Riccardo Genova > [email protected]
e Giacomo Filippini > [email protected]
Martedì 22 maggio 2012, a Genova, nella “Villa Giustiniani
Cambiaso”, storica residenza edificata dai Giustiniani nella
metà del ‘500 ed oggi sede della Facoltà di Ingegneria, si
è svolta la 3a edizione del Convegno Nazionale Mobilità
e Trasporti “Programmazione, esercizio e gestione
di reti di trasporto pubblico di interesse regionale e
locale: esperienze europee a confronto”, sui delicati
temi dell’innovazione tecnologica per lo sviluppo delle
infrastrutture e dei servizi su scala regionale.
L’evento, organizzato dal CIRT (Centro
Interuniversitario di Ricerca Trasporti), ha visto tra
i promotori la Facoltà di Ingegneria dell’Università
degli Studi di Genova, AMT Genova (Azienda Mobilità
e Trasporti), il Dipartimento DITEN, il CIFI (Collegio
Italiano degli Ingegneri Ferroviari) Sezione Liguria e
l’AEIT (Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica,
Automazione, Informatica e Telecomunicazioni). Media
Partner MobilityLab.
Nella suggestiva cornice della storico edificio genovese,
da sempre “partecipe” allo sviluppo della tecnica
ingegneristica, dai tempi della Regia Scuola Navale,
il vasto ed attento pubblico è stato reso protagonista
dell’interessante confronto con continuità nelle tematiche
sviluppate nelle precedenti edizioni ed introducendo,
peraltro, nuovi spunti ed argomenti, che ne hanno elevato
il valore in termini di quantità e qualità con la rinnovata
partecipazione di gestori e professionisti specializzati di
livello nazionale ed internazionale.
Un convegno suddiviso razionalmente in tre aree
tematiche distribuite su due sessioni, con un buffet lunch
perfetto in ottima qualità della prestigiosa Pasticceria
Svizzera di Genova: panis et ludus mentem iuvant!
I cronisti hanno annotato il grande afflusso di partecipanti
che si è mantenuto tale in tutte le sessioni, dall’inizio alla
fine. La prima sessione moderata da Agostino Fornaroli,
Direttore di MobilityLab, ha avuto quale argomento
il tema della sicurezza e dell’innovazione negli impianti
metropolitani con un focus sulla realtà genovese che
vedrà a breve l’attestamento della linea in corrispondenza
della stazione ferroviaria di Genova Brignole. Franco
Montebruno, Responsabile Impianti Fissi di
AMT Genova ha illustrato le modalità di accesso alle
misure di finanziamento per i progetti di sicurezza in
base alla Legge 286 del 24 novembre 2006 con specifico
riferimento all’art. 2 comma 54. È stata poi la volta delle
aziende coinvolte a vario titolo nella esecuzione dei lavori:
Elena Laudato, Regional Director Nord Ovest,
Solgenia Italia, ha descritto la realizzazione della rete
wireless utilizzata per la localizzazione dei treni in linea,
per l’informazione audio e video a bordo treno e a terra
Villa Cambiaso,
sede della conferenza
La sala affollata dagli attenti specialisti intervenuti
MobilityLab 44 pag. 15
Inn
ovazio
ne F
erro
via
ria
e per la video sorveglianza. Sul tema della sicurezza
Nadia Mazzino, Head of Innovation Project di
Ansaldo STS, ha illustrato il sistema di rilevamento
della temperatura del sottocassa dei treni che vede per
la metropolitana di Genova la prima applicazione in Italia;
Emanuela Cervetto e Franco Montebruno di AMT
Genova hanno invece descritto (e mostrato attraverso
campioni appositamente portati in sala) una serie di
soluzioni innovative ad alta affidabilità, a basso consumo
ed a basso costo, per l’illuminazione in galleria. Infine
Cristian Masero di Faiveley ha affrontato l’argomento
del revamping di vetture ferrotranviarie con particolare
riferimento a quelle dell’impianto genovese per le quali
sono state realizzate nuove porte, l’illuminazione a led,
sostituiti i cavi AT e BT (alta e bassa tensione) e sostituito
il convertitore statico.
Nella seconda sessione il tema dei “Nuovi modelli per
la gestione dell’infrastruttura” è stato inizialmente
trattato dall’intervento, particolarmente apprezzato, del
Presidente della 4a Sottocommissione UNIFER (ente di
Unificazione del settore Ferrotranviario) Sergio Viganò il
quale ha illustrato le prospettive e il quadro normativo
dei sistemi interoperabili in Italia. Innanzi tutto è stato
definito il tram-treno come un sistema di trasporto che
integra linee ferroviarie e tranvie e che utilizza dei veicoli
progettati per circolare principalmente su reti tranviare
ma altrettanto idonei all’esercizio, senza rotture di carico,
su infrastrutture di tipo ferroviario. Il fine chiaramente è
quello di connettere il territorio extra urbano con le città.
Le linee guida sul tram-treno definiscono tre tipologie di
sistema che sostanzialmente differiscono fra di loro nelle
modalità di esercizio e per la regolamentazione della
circolazione promiscua di rotabili di diversa natura (tram-
treno e treni tradizionali). L’intervento è continuato
con la descrizione di alcuni modelli di servizio in realtà
estere, svolti con veicoli interoperabili e riconducibili alla
classificazione prima enunciata (Manchester Metrolink/
GB per il modello TT1, infrastruttura ferroviaria esercita
solo con vetture tram-treno – Wiener Lokalbahnen/A
per il modello TT2, infrastruttura ferroviaria esercita con
veicoli ferroviari e tram-treno in fasce orarie differenti –
Kalrsruhe/D per il modello TT3, infrastruttura ferroviaria
esercita promiscuamente con vetture ferroviarie e tram-
treno). Viganò ha poi fornito una descrizione dell’attuale
quadro normativo ricordando i ruoli degli organismi
preposti al rilascio delle autorizzazioni, agli effetti della
sicurezza, di un sistema di trasporto e dei suoi sotto
sistemi facendo luce sulle competenze dell’Agenzia
Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) e del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’ultima fase
dell’intervento ha infine delineato l’approccio con il
quale la Sottocommissione UNIFER ha analizzato i temi
d’interoperabilità incrociando le problematiche tecniche
e normative fondamentali tipiche dei sistemi e dei veicoli
tram-treno, come ad esempio i sistemi di controllo di
marcia treno, l’accessibilità dai marciapiedi delle fermate
e le normative applicabili alle infrastrutture ferroviarie
nazionali e locali. Il risultato di tale attività indica come
dovrà essere condotta un’analisi globale di sicurezza del
sistema interconnesso in conformità con il regolamento
CE numero 352/2009 per i sistemi tram-treno che
interessano l’infrastruttura ferroviaria ricadente nel
campo di applicazione del D.Lgs numero 162/2007,
nonché in conformità alla CEI EN 50126 per i sistemi
tram - treno che interessano le restanti infrastrutture
ferroviarie. Detto ciò dovrà essere garantito un livello
di sicurezza almeno pari a quello dei sistemi ferroviari e
tranviari già in esercizio.
Successivamente è stato sviluppato il tema relativo alla
possibile conversione di linee locali per l’esercizio con
materiale rotabile leggero anche mediante la descrizione
di un’esperienza diretta di recupero della valenza storico-
turistica di una piccola tratta ferroviaria della Svizzera, la
Bauma – Hinwil.
L’ambito della discussione è stato introdotto dal
contributo di Giacomo Filippini che ha riguardato
un interessante progetto “socio-tecnico a rete
interconnessa”: “Pistoia città elettrica”.
Inn
ovazio
ne F
erro
via
riaIn
novazio
ne F
erro
via
ria
Sergio Viganò, Agostino Fornaroli e Walter Finkbohner
pag. 16 MobilityLab 44
Inn
ovazio
ne F
err
ovia
ria
In concreto, Filippini, partendo dalla riqualificazione
del servizio dell’antica ferrovia “Porrettana”, tratta
che insiste su territori svantaggiati e di montagna fra
Pistoia–Pracchia–Porretta, ha proposto una totale
revisione del modello di mobilità della città di Pistoia
ipotizzando la trasformazione della vecchia ferrovia in
tranvia di superficie. Le tesi esposte da Filippini, peraltro
già in fase di elaborazione progettuale, sostengono un
diverso approccio alla mobilità, da non considerarsi
come problema a sé stante, ma come interconnesso
con questioni sociali, economiche, energetiche, areali,
storiche e culturali, sostenendo che una tratta ferroviaria
in “odore” di probabile dismissione può essere
riconvertita per creare sviluppo ed avere “un proprio”
senso economicamente e socialmente apprezzabile per
un intero comprensorio.
Filippini ha auspicato l’istituzionalizzazione della
questione chiedendo agli Enti Pubblici il riconoscimento
di “Tavolo tecnico” al gruppo di professionisti che da
tempo sta portando avanti il progetto di mobilità per
il comprensorio di Pistoia interconnesso, o distretto
socio tecnico compreso nel bacino Prato-Pistoia-Lucca-
Porretta-Bologna.
Il gruppo di tecnici legati a Filippini sta già lavorando ad
elaborare soluzioni di riconversione di infrastrutture
inutilizzate, di rendere “redditizie ed utili” le
interconnessioni ferro/gomma, quindi non ha parlato di
solo ferrovia, ma di intermodalità. In questo progetto
è stata evidenziata anche la necessità di ipotizzare
soluzioni “tipiche” per situazioni concrete: “bisogna
fare un’analisi dei nuovi rotabili… un’analisi che li renda
compatibili con un sistema normativo da rimodernare
ma allo stesso tempo, visto che i materiali e le nuove
tecniche di costruzioni sono più affidabili, rendere questo
stesso quadro normativo (norme tecniche di esercizio
e regolamenti) congruo al “nuovo e moderno”, ma
soprattutto soluzioni pensate non solo per i grandi
agglomerati…ma anche per le città più piccole: perché
Siviglia (E) ha un tram-treno che circola nel centro storico
fra i passanti e Pistoia, una delle madri storiche della
progettazione ferroviaria non può avere un tram-treno
che collega tutto il comprensorio, peraltro utilizzando
ciò che già esiste?
A seguire Walter Finkbohner, socio fondatore
dell’associazione DVZO (Dampfbahn Verein Zürcher
Oberland), e membro del gruppo di certificazione
che ha abilitato la DVZO al servizio ferroviario, ha
descritto come l’associazione è, di fatto, una compagnia
ferroviaria al pari della società di stato SBB-CFS-FFS
(Ferrovie Federali Svizzere), ma basata esclusivamente
sul volontariato. Sono infatti volontari i macchinisti,
conduttori, addetti all’infrastruttura, accudenti; volontari
sono i tecnici di restauro e manutenzione e volontario
è il personale che si occupa del deposito locomotive di
Bauma.
La DVZO possiede carri merci, carrozze passeggeri,
carrozze ristorante, locomotive elettriche, diesel e
locotender a vapore, perfettamente funzionanti o in fase
di restauro e ha una propria ferrovia di circa 5,6 km sulla
quale svolge le attività turistiche e di esercizio: quello
riferito da Finkbohner è un chiaro esempio di ciò che
può essere messo in pratica!
Per la verità ed onor di cronaca, anche in Italia è
stato affrontato l’argomento della valorizzazione del
patrimonio storico rotabile e proprio qualche anno fa
è stata emanata la norma UNI 11180 “Ferrovie storico
turistiche - Linee guida per la gestione delle ferrovie e la
circolazione dei treni”, ma poi poco si è fatto per renderla
operativa.
Tali linee guida si erano date lo scopo di definire le
principali modalità operative e gestionali delle ferrovie di
interesse storico e turistico, con l’obiettivo di adeguare
le regole alle effettive necessità e di distinguerle da quelle
dell’esercizio ferroviario ordinario. Ai soli fini divulgativi
si riporta in nota (1) e per esteso l’art. 6.1.2. della norma
UNI n. 11180.
1) “Personale dell’esercizio La gestione dell’esercizio in
tutti i suoi aspetti (condotta, scorta, protezione PL, ecc.)
può essere affidata ad agenti coperti da idonea polizza
assicurativa riguardo ai rischi possibili per le persone
e per le cose, se non altrimenti coperti da parte di
una Impresa ferroviaria certificata (IFC), a membri di
associazioni di volontariato o ad Enti appositamente
costituiti.
Gli agenti addetti all’esercizio devono in ogni caso
possedere specifica abilitazione conferita dal
Responsabile dell’esercizio, rilasciata in base alla
partecipazione a corsi formativi, teorico, pratici validati
dall’ufficio ministeriale incaricato della vigilanza.
A garanzia del rispetto dei requisiti fisici e psico-
attitudinali necessari per lo svolgimento delle suddette
mansioni d’esercizio si ritengono sufficienti quelli previsti
per il possesso della patente automobilistica tipo B.”
Inn
ovazio
ne F
err
ovia
ria
Treno Coradia a Milano Centrale
MobilityLab 44 pag. 17
L’apertura della sessione pomeridiana è stata dedicata
al consueto momento istituzionale con gli interventi di
introduzione e di saluto ai partecipanti da parte della
Preside di Facoltà, Paola Girdinio, dal Preside CIFI
Liguria Riccardo Genova e dal Delegato AEIT Stefano
Massucco. Walter Finkbohner ha poi magistralmente
moderato la sessione il cui intervento di apertura è stato
svolto da Enrico Vesco, Assessore ai Trasporti della
Regione Liguria il quale ha illustrato i punti salienti
della nuova legge regionale che definirà gli obiettivi del
sistema trasportistico in Liguria in previsione della prima
fase di realizzazione del Piano Regionale dei Trasporti
in considerazione dei processi di aggregazione attivabili,
finalizzati a raggiungere le dimensioni ottimali per la
realizzazione di economie di scala e per la competizione
sul mercato. La ristrutturazione del nodo ferroviario di
Genova, con un investimento di 622,4 milioni di Euro,
vede tra gli obiettivi quelli di potenziare e riorganizzare
l’offerta di trasporto di passeggeri, lungo la fascia costiera
e la Val Polcevera, separando il traffico metropolitano
e regionale da quello viaggiatori veloce e merci
attraverso il quadruplicamento della tratta GE Voltri -
GE Sampierdarena, il sestuplicamento della tratta GE
Piazza Principe - GE Brignole, il riassetto degli impianti
di stazione di GE Voltri, GE Sampierdarena e GE Brignole
e la creazione di nuovi impianti innovativi di sicurezza e
controllo della circolazione treni ad elevata automazione.
Al fine di provvedere ad un significativo rinnovo del
parco veicoli ferroviari la Regione Liguria ha stanziato, ai
sensi della LR 51/2009, una somma pari a 2.600.000 € per
l’acquisto di nuovo materiale rotabile. L’impegno assunto
vedrà nell’immediato, nell’ambito dell’attuale contratto di
servizio, un investimento complessivo di 100 milioni di
Euro corrispondente alla fornitura di 3 complessi da 5
vetture al alta capacità (VIVALTO) e di 7 elettrotreni a
5 elementi. A tale immissione di materiale rotabile di
nuova fornitura si affiancherà un’operazione di face lift
per 30 vetture “media distanza”.
Paolo Cervetti, Amministratore Delegato di
AMT (Az. Mobilità Trasporti) Genova, ha sottolineato
l’impegno dell’azienda genovese nel campo dello sviluppo
dei servizi di TPL e delle innovazioni introdotte nel settore
dell’informazione e della comunicazione verso l’utenza.
In particolare il nuovo progetto “Infobus” permette di
conoscere per tutte le linee urbane, ed in tempo reale,
orari e transiti di bus e filobus sia da cellulare che da
computer.
Tram T1 a Firenze presso Santa Maria Novella
Inn
ovazio
ne F
erro
via
ria
pag. 18 MobilityLab 44
Inn
ovazio
ne F
err
ovia
ria
PhD in Ingegneria ed Economia dei Trasporti, laureato in Ingegne-ria Elettronica; opera nel CIRT - Centro Interuniversitario di Ricerca Tra-sporti e nel Dip. DITEN, Università di Genova. Autore di numerose pubblica-zioni sulla mobilità, Preside CIFI Liguria e Amm. Unico di COLUMBIA GROUP.
RICCARDO GENOVA
Opera nei servizi di mobilità per i centri urbani e di riordino traffico reti ferrovia-rie locali. Coord. progetti multidisciplina-ri per valorizzazione e riorganizzazione reti TPL e trasporto merci. Esperto di infrastrutture e mezzi innovativi per il TPL, sostenibilità ambientale, sociale ed energetica. Specialista di rotabili storici.
GIACOMO FILIPPINI
Il risparmio energetico attraverso sistemi di accumulo
(supercaps) correlati a strumenti di geolocalizzazione
consentono di regolare in tempo reale ed in maniera
“predittiva” le logiche di controllo del veicolo al fine di
ottimizzarne le prestazioni. In tal senso Maurizio Bot-
tari di Vossloh Kiepe ha illustrato le caratteristiche
peculiari della piattaforma ibrida di Vossloh Kiepe
caratterizzata da efficienza, dinamicità e facilità di
manutenzione.
Le soluzioni Smartcity di Bombardier sono state al
centro dell’intervento di Pierluigi Firpo: il sistema
Primove di ricarica rapida induttiva è adatto non solo
per veicoli tranviari, in sperimentazione ad Ausburg
(Baviera/D), ma anche per mezzi su gomma quali autobus
ed automobili. Per le auto un primo prototipo è in fase
di test da fine 2011 presso il nuovo Centro di eccellenza
Bombardier di Mannheim (D): il tempo di ricarica, fino
all’80%, è pari a 60 minuti impegnando una potenza di
40 kW con un intervallo tra le ricariche, in termini di
autonomia, fino a 250 km. Sempre in tema di Smart Cities
Antonio Solinas di Akhela, ha definito l’approccio della
ricerca ICT (Information Communication Technology)
determinata dalla necessità di sostituire gli oggetti non
connessi con oggetti “sociali” integrati su reti di sensori.
Michele Priore, Direzione Nuove Infrastrutture
e Mobilità, e Filippo Martinelli del Comune
di Firenze hanno descritto le scelte tecniche e
trasportistiche alla base della realizzazione e dei progetti
per la tranvia di Firenze. La linea 1 Firenze - Scandicci, in
esercizio dal 14 febbraio 2010, con un costo per l’opera
di 262.953.954,52 Euro, ha una lunghezza di 7.720 e 14
fermate ed una media mensile di 1.100.000 passeggeri
trasportati. Una seconda linea, Peretola - Libertà, ed una
terza linea Careggi – Fortezza sono oggi finanziate per
un costo pari a 424.845.428,84 Euro, mentre restano da
reperire 370.170.437,55 Euro per la linea tre Fortezza -
Bagno a Ripoli, diramazione Rovezzano.
Per quanto concerne le soluzioni innovative per il
trasporto sub-urbano Daniele Rossino, Sales Manager
Trenitalia di Alstom, ha descritto una famiglia di treni,
Coradia Meridian, completa e flessibile caratterizzata
da ottime performance sull’orario anche su tratte brevi
con stazioni ravvicinate (accelerazioni fino a 0,951 ms2).
Il treno si distingue per l’elevato comfort a misura di
passeggero (come rimarcato dal pieno gradimento
dell’utenza sulla linea Milano – Gallarate – Malpensa),
per il facile incarrozzamento, per le soluzioni di eco
compatibilità (un treno che si “ricicla” fino al 95%) e per
una facile manutenzione anche attraverso un sistema di
diagnosi remota.
Pier Galileo La Scala, Direttore di Esercizio
metropolitana, GTT Torino, ha concluso la giornata
con un interessantissimo intervento relativo alla prima
esperienza in Italia di metropolitana driverless: 21 stazioni
su di una linea della lunghezza di 12,5 km percorsa in 22
minuti con un numero massimo di 25 treni in servizio ed una
conseguente frequenza di 2 minuti. In termini di passeggeri
trasportati il dato relativo alla massima affluenza è pari a
30.000 per ora, valore che si attesta a 160.000 passeggeri al
giorno e 40 milioni passeggeri anno. La disponibilità totale
del sistema ha raggiunto il valore del 99,8%.
Ulteriori informazioni sulla conferenza, la galleria
fotografica e gli atti (previa richiesta della password di
accesso) sono disponibili all’indirizzo www.crt.unige.it
Metropolitana di Genova in arrivo a Brignole
durante una corsa di prova
Inn
ovazio
ne F
erro
via
ria
pag. 24 MobilityLab 44
La scommessa DITECFER: Distretto per le
Tecnologie Ferroviarie
Tecn
olo
gie
Ferr
ovia
rie
di Giacomo Filippini > [email protected]
Martedì 19 giugno si è tenuto a Pistoia nei locali
recentemente restaurati dell’ex area Breda, da sempre
denominata “Cattedrale”, il 1° Forum del Distretto
per le Tecnologie Ferroviarie (DITECFER),
l’Alta Velocità e la Sicurezza delle Reti, con la
partecipazione dei vertici delle Istituzioni regionali e
locali, dei rappresentanti delle aziende che ne fanno
parte e dei maggiori esperti italiani del settore.
Il DiTecFer nasce con Delibera della Giunta Regionale
Toscana del marzo 2011, con le finalità di accrescere
la competitività delle imprese toscane e dei loro
prodotti destinati al mercato del materiale rotabile, del
segnalamento ferroviario e delle infrastrutture di mobilità
in genere (quindi anche su gomma, con funi, vie guidate). Il
DiTecFer offrirà assistenza e strumenti di marketing per
la promozione delle attività delle sue aziende associate
nel mercato mondiale e sarà operativo da subito iniziando
dalla sua già prevista partecipazione ad Innotrans
2012 a Berlino (D). DiTecFer farà da “motore” per i
progetti da sottoporre ai bandi di finanziamento europei
ed italiani proposti dal MIUR (Ministero dell’Istruzione
dell’Università e della Ricerca) quali il bando per lo sviluppo
e potenziamento di cluster tecnologici nazionali e bando
Smart Cities in accordo al programma europeo Horizon
2020.
Scopo del 1° Forum è stato quello di far incontrare per
la prima volta tutte le 86 imprese associate al DiTecFer,
descrivere le attività del comitato di indirizzo tecnologico
DiTecFer guidato dal Presidente Lorenza Franzino,
descrivere le linee guida dei bandi di finanziamento. La
presenza sul territorio Pistoiese del maggior numero di
aziende del settore industriale ferrotranviario toscano,
ha naturalmente fatto sì che la sede del Distretto fosse
proprio Pistoia.
Anche la scelta dell’ubicazione del Forum presso la
“Cattedrale”, edificio recentemente ristrutturato dal
Comune di Pistoia, non è casuale, come spiegato da
Andrea Ottanelli nel suo intervento. Questa struttura
infatti è stata per oltre un secolo uno dei capannoni
principali della Società San Giorgio, poi confluita nel dopo
guerra nelle Officine Meccaniche Ferroviarie e infine
nella Breda Costruzioni Ferroviarie. Dagli spazi della
“Cattedrale” dove venivano assemblate inizialmente le
carrozze e successivamente i locomotori, si è sviluppata
la realtà industriale ed il tessuto di piccole e medie
industrie e di artigiani che fino ad alcuni anni fa hanno
rappresentato un indotto importante per la Breda
Costruzioni Ferroviarie (Ansaldo Breda).
Il programma della giornata è stato articolato in due
parti: la sessione istituzionale di mattina “Rilanciare la
Il Presidente della Regione Toscana nel suo intervento al DiTecFer.
Si noti l’antico carro ponte a ricordo della storia industriale de “La Cattedrale”.
Foto: Provincia di Pistoia
MobilityLab 44 pag. 25
Inn
ovazio
ne F
erro
via
ria
competitività dell’industria ferroviaria toscana. Quali possibili
risposte” e la sessione pomeridiana operativa “Uno sguardo
sul Distretto e le sue Aziende. Chi siamo e cosa possiamo fare
insieme”.
La prima parte della mattinata è stata aperta dal
Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, seguito
dalla Presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni
e dal neo vicesindaco di Pistoia, Daniela Belliti.
Tutti i rappresentanti delle Istituzioni hanno ribadito la
necessità di investire nel settore industriale dei trasporti
regionale, tesi sostenuta con esplicita forza dal Presidente
Rossi che ha fra l’altro evidenziato la necessità di
interventi da parte del Governo volti proprio al sostegno
e alla valorizzazione delle grandi e medie imprese locali
proprio nell’ottica governativa di “creare sviluppo e non
solo tassazione”. La Presidente della Provincia Fratoni,
inoltre ha ricordato l’opportunità offerta dal recente
bando MIUR sui cluster tecnologici nazionali, “evento
atteso, che sancisce la piena operatività del distretto e la sua
volontà di dare gambe a importanti progetti di ricerca”.
Dopo gli interventi istituzionali hanno presentato il
Distretto delle Tecnologie Ferroviarie ed il Piano Strategico
di Sviluppo 2012 – 2015 (PSS) la Presidente del DiTecFer,
Lorenza Franzino, ed il Direttore del Dipartimento di
Energetica “Sergio Stecco” dell’Università di Firenze e
decano del Comitato di Indirizzo Tecnologico del DiTecFer,
Paolo Toni, delineando gli indirizzi di ricerca, sviluppo
e innovazione del distretto ferroviario toscano e delle
aziende che ne fanno parte.
Lorenza Franzino ha tracciato un quadro descrittivo delle
caratteristiche delle aziende che aderiscono al Distretto,
evidenziando che la maggior parte delle imprese sono di
tipo “medio piccolo” (con un numero di addetti inferiore
a 50) e che tutte insieme riescano a coprire la filiera
completa di realizzazione dei mezzi rotabili ferroviari.
Paolo Toni ha invece spiegato quali sono le Linee
Guida del PSS, piano strategico di sviluppo 2012 – 2015:
migliorare i prodotti esistenti, anticipare le tendenze del
mercato, rendere il trasporto pubblico (in particolare
quello su rotaia) più accattivante ed integrare le diverse
modalità di trasporto a costituire una rete. Le macro
aree di intervento da parte del DiTecFer saranno quindi:
ambiente, sicurezza, reti di trasporto innovative
e confort, per le quali saranno organizzati cicli di
formazione e seminari a tema su argomenti specifici, alta
formazione manageriale su temi e/o procedure attinenti
all’innovazione e divulgazione dei risultati.
La sessione mattutina si è conclusa poi con gli interventi
di Argeo Bartolomei del Consorzio VIP (Veicolo
Innovativo Polifunzionale) e di Riccardo Genova, del
Centro Interuniversitario Ricerca Trasporti – Università
di Genova e Preside CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari
Italiani) Sez. Liguria, che ricollegandosi anche agli altri
interventi hanno ribadito l’importanza della ricerca
e dell’innovazione, soprattutto volta alla sostenibilità
sociale ed ambientale del trasporto pubblico. L’intervento
di Bartolomei ha evidenziato come le piccole imprese
“facendo rete” fra loro possono sviluppare progetti
importanti, grazie alla flessibilità e al dinamismo che le
contraddistingue, e ha inoltre sottolineato che le piccole
imprese e gli artigiani, una volta facenti parte dell’ “indotto
Breda”, oggi, nel Distretto, sono associati ad essa in forma
paritetica e si promuovono assieme a tutto il mercato
italiano e mondiale.
Riccardo Genova ha inoltre relazionato lo stato dell’arte
e d’avanguardia dei servizi di mobilità portando esempi
concreti europei. Il professore ha inteso sollecitare
le aziende e le istituzioni a sviluppare progetti di
TPL (Trasporto Pubblico Locale) con impostazione
multidisciplinare definendo la mobilità come sistema a
rete al quale collegare lo sviluppo del territorio. Sempre R.
Genova ha sottolineato che la regionalizzazione dei servizi
Argeo Bartolomei nel suo intervento di presentazione del VIP “Veicolo innovativo polifunzionale”.
Sullo sfondo immagine di un veicolo più capiente ad oggi in progettazione.
Foto: Provincia di Pistoia
Inn
ovazio
ne F
erro
via
riaTecn
olo
gie
Ferro
via
rie
pag. 26 MobilityLab 44
Tecn
olo
gie
Ferr
ovia
rie
TPL è una opportunità per rivedere l’intero schema di
mobilità territoriale ottimizzando infrastrutture e parco
veicoli, e rappresenta anche la possibilità di progettare e
costruire nuovi mezzi con concezioni tecniche moderne.
Il “sistema” TPL deve garantire e consentire all’utente
di percepire gli stessi standard di efficienza e comodità
del mezzo privato e lo scambio modale semplice ed
immediato con l’integrazione tariffaria sono alla base
del successo dei modelli di trasporto pubblico dove la
tecnologia assume un ruolo primario solo se giustamente
coniugata in ottica di costi-benefici-confort-sicurezza.
L’intervento di R. Genova ha interessato anche l’area
della mobilità socialmente evoluta tesa alla sostenibilità
energetica e ambientale (emissioni gassose, polveri fini;
entità e qualità del rumore; impatto delle infrastrutture)
ed ha affrontato il tema del risparmio energetico che
risulta di fondamentale importanza sia come “fonte
indiretta di approvvigionamento” che per l’abbattimento
delle emissioni: “…si osserva negli ultimi anni una spiccata
tendenza a riavvicinare il TPL alle aree più pregiate della città
ed ai centri storici aumentandone la fruibilità collocandolo
direttamente sulla superficie stradale. Ciò non esclude che
impianti con elevate capacità di trasporto necessitino di
tracciati dedicati, parzialmente o totalmente in galleria con
sistemi di guida automatica o di gestione del traffico con
blocco mobile. Il TPL si inserisce in maniera armoniosa nel
tessuto urbano. Sistemi a propulsione elettrica e ad elevata
capacità di trasporto sono maggiormente adatti a tale scopo
favorendo la crescente domanda di mobilità. Le ferrovie e
tramvie mantengono un ruolo centrale nella mobilità su
scala regionale e locale, l’interoperabilità rappresenta una
opportunità ancora non pienamente sfruttata.”
Il Forum è stata l’occasione per il primo viaggio inaugurale
del “V.I.P. – Veicolo Innovativo Polifunzionale”,
mezzo di trasporto a propulsione elettrica progettato
e realizzato da quattro aziende artigiane pistoiesi
del settore ferroviario (Argos Engineering srl - www.
argosengineering.it, Cabel Costruzioni Elettroniche - www.
cabelettronica.it, Filoni - www.filoni.eu e Calamai & Agresti -
www.calamai-agresti.it ).
Nel processo di progettazione e sviluppo del VIP, queste
aziende hanno applicato il proprio know-how tipico del
settore ferroviario (ma anche industriale ed automotive)
per sviluppare un mezzo destinato alla mobilità urbana
integrato con una nuova logica di mobilità che deve
essere sistema ed essere interconnessa. La realizzazione
del prototipo del veicolo è stata possibile in base
ad un fondo di finanziamento europeo di sviluppo
regionale POR “Programma operativo Regionale – obiettivo
competitività regionale e occupazione” ottenuto grazie ad
un bando della Regione Toscana.
Le idee con le quali sono stati affrontati i temi del servizio
di mobilità che questo veicolo fornisce, la sua dotazione
tecnologica (assistito interamente da elettronica
avanzata) e la fruibilità ad anziani e diversamente abili esce
in maniera evidente dai normali canoni concettuali del
mondo automotive. Si è introdotto il concetto di “mezzo
condiviso”, nella più ampia idea di servizi car-sharing e
taxi, ma anche per servizio pubblico in un veicolo elettrico
nato per vivere la mobilità in città nel massimo confort. Il
VIP sarà disponibile in diverse configurazioni per adattarsi
ai tipi ed al flusso dei passeggeri da trasportare, le prime
disponibili saranno: 5 posti o 3 posti + diversamente abile,
7 posti o 5 posti + diversamente abile, 9 posti o 7 posti
+ diversamente abile e 2 posti con pianale o furgonato.
Tutti i veicoli sono dotati di pedana per salita di passeggeri
con limitazione di mobilità e con carrozzina (propri
mezzi).
La Presidente del Distretto Lorenza Franzino di Ansaldo Breda.
Foto: Provincia di Pistoia
MobilityLab 44 pag. 27
Tecn
olo
gie
Ferro
via
rie
Dopo un buffet con prodotti tipici pistoiesi (“km zero”)
si è aperta la sessione operativa del pomeriggio, rivolta
alle Aziende aderenti al Distretto ed aperta a tutti gli
ospiti interessati a collaborare od intraprendere attività
in comune con le nostre Aziende.
• Dimensioni veicolo - Larghezza 1,8 m - Lunghezza 3,9 m
- Altezza 2,1 m
• Peso a vuoto 1300 kg
• Peso con passeggeri 1800 kg
• Motorizzazione elettrica di ultima generazione con
gestione della carica batterie di tipo proporzionale
• Batterie ad alta capacità con autonomia da 150 a 200 km
• Struttura innovativa in lega di alluminio
• Arredi interni in materiale antiacaro e antibatterico
• Sistema automatico salita e discesa per diversamente
abili propri mezzi.
• Velocità Massima 70 km/h controllati mediante GPS
• Sistema turistico informativo a bordo fruibile con monitor
di servizio
• Sistemi di sicurezza veicolo attraverso il sistema contro
abuso di alcolici e sostanze stupefacenti del conducente
• Sistema di controllo livello di attenzione del conduttore
con intervento attivo, per esempio bloccando il veicolo in
caso di colpo di sonno del conducente
• Sistema di proiezione visiva bordi stradali su cristallo
anteriore per facilitare la visibilità in caso di nebbia
• Sistema di bordo con messaggi interamente proiettati su
cristallo anteriore
• Sistema di umidificazione e igienizzazione batterica
automatica
Durante questa sessione sono state tracciate le linee
guida sulla partecipazione del DiTecFer ad Innotrans
2012, è stata presentata da Marco Bennici di Toscana
Promozione una ricerca sul mercato ferrotranviario
indiano e sono stati commentati i fondi di investimento
formali ed informali. Paolo Anselmo, Presidente
IBAN (Italian Business Angel Network), ha ricordato
le possibilità per le Aziende DiTecFer di ricorrere a
IBAN e Domenico Intrieri ha presentato i servizi di
MPVenture SGR - Mid Market Private Equity. A seguire
è stato presentato, da Veronica Elena Bocci Coordinatrice
del Distretto, una relazione “Focus sui bandi nazionali e
europei” ed è entrata proprio nel merito del Bando del
MIUR sui Cluster Tecnologici Nazionali (400 milioni
€) e dei prossimi bandi in uscita da parte del MIUR
(Bando Smart Cities ~700 milioni €) e bando della
Commissione Europea (7° Programma Quadro di RST
~ 9 miliardi €).
I documenti, le presentazioni e altre notizie di
questo primo forum DiTecFer sono disponibili sul
sito www.ditecfer.it.
Specifiche Tecniche del VIP
Opera nei servizi di mobilità per i centri urbani e di riordino traffico reti ferrovia-rie locali. Coord. progetti multidisciplina-ri per valorizzazione e riorganizzazione reti TPL e trasporto merci. Esperto di infrastrutture e mezzi innovativi per il TPL, sostenibilità ambientale, sociale ed energetica. Specialista di rotabili storici.
GIACOMO FILIPPINI
pag. 28 MobilityLab 44
MobilityLab 44 pag. 29
pag. 30 MobilityLab 44
Il contesto e i presupposti del progetto
L’aeroporto di Malpensa è uno dei pochi aeroporti
italiani raggiungibili con il treno e dove l’accesso
tramite il servizio ferroviario gioca un ruolo di una
certa consistenza.
Dal 1998, anno di attivazione del collegamento su
ferro, la quota di viaggiatori che utilizza il treno per
recarsi in aeroporto e viceversa è progressivamente
aumentata fino a raggiungere i 2 milioni di
unità all’anno.
Considerando che il traffico viaggiatori di Malpensa
si è attestato intorno ai 18÷19 milioni di passeggeri/
anno, l’utenza ferroviaria ne costituisce circa il
12%.
Si tratta di un valore non disprezzabile e però
suscettibile di un’ulteriore importante crescita se
lo mettiamo a confronto con i valori di modal share
ferroviario che altri aeroporti europei collegati via
ferro hanno già conseguito e se consideriamo le
potenzialità offerte dai progetti di sviluppo in corso
per Malpensa.
L’assetto attuale di Malpensa, come noto, comporta
una suddivisione della movimentazione passeggeri tra
due distinti terminals, in cui solo quello più moderno
(T1) collocato al bordo ovest dell’area aeroportuale è
collegato dalla ferrovia. Il T1 assorbe circa due terzi del
traffico totale viaggiatori e quindi il Terminal 2 (T2) –
raggiungibile solo via strada – già oggi muove volumi di
traffico (oltre 6 milioni di passeggeri/anno) paragonabili a
quello di un aeroporto di medio rango e che potrebbero
vantaggiosamente beneficiare di un servizio ferroviario.
Il T2 – che è collocato a nord delle piste, a circa 3,5
km di distanza dal T2 - è sostanzialmente dedicato
alla compagnia low cost Easy Jet ed è utilizzato da una
clientela maggiormente sensibile al fattore “prezzo”,
potenzialmente più interessata a scegliere vettori di
trasporto collettivi per raggiungere l’aeroporto in
alternativa al mezzo privato; quest’ultimo, peraltro,
sconta la penalizzazione di costi di viaggio e parcheggio
aeroportuale particolarmente elevati e – causa possibili
situazioni di congestione sulle arterie che portano
all’aeroporto - non assicura i livelli di affidabilità e
puntualità che, viceversa, caratterizzano la ferrovia.
Co
llega
men
ti A
ere
op
ort
ual
i
di Alberto Croce > [email protected]
ha collaborato Romina Riccardo
Rendering di eventuale sistemazione corridoio ecologico
La ferrovia dà nuovo slancio a Malpensa“Il collegamento ferroviario al Terminal 2 di Malpensa”
MobilityLab 44 pag. 31
Co
llegam
en
ti Aere
op
ortu
ali
Lo sviluppo del progetto
Il progetto RFI del 2003 fu recepito solo
parzialmente dalla Regione Lombardia (Delibera VIII
n° 20.644 del 11.02.2005) che ne valutò positivamente
l’idea portante ma ne approvò unicamente la parte
che riguarda il tratto di connessione tra T1 e T2,
chiedendone sostanziali modifiche tecniche per
assicurare la piena integrazione di questo nuovo
tratto con la linea FERROVIENORD che raggiunge il
T1, rimandando nel tempo la parte di connessione “a
nord”.
Alla luce delle considerazioni esposte, le società SEA
(Società Esercizi Aeroportuali - gestore del sistema
aeroportuale milanese) e FERROVIENORD (in qualità
di gestore dell’infrastruttura ferroviaria a servizio
di Malpensa) – a seguito di una costante crescita
dell’utenza che si serve del treno sulla relazione
Malpensa-Milano e delle prospettive di sviluppo del
Terminal 2- hanno ritenuto ormai matura l’idea
di prolungare verso nord la linea ferroviaria
che attualmente termina presso il Terminal T1
dell’aeroporto, in modo da poter servire direttamente
anche il T2.
A tale scopo, nell’anno 2010 esse hanno sottoposto
alla UE il comune intendimento di attivare la
progettazione della tratta di connessione T1-T2; la
proposta è stata accolta e così è stato possibile
beneficiare di un contributo finanziario per
tramite della Agenzia Esecutiva che si occupa della
implementazione dei progetti delle reti europee
TEN-T, cui Malpensa appartiene (“Malpensa
I tempi sembrano oggi maturi per realizzare
l’estensione del servizio ferroviario anche al T2.
Sebbene i due terminals siano collegati da un servizio
bus navetta che opera con continuità lungo l’intero
arco giornaliero (h24, con frequenze diurne fino a 7-8’)
gli indubbi disagi provocati dalla rottura di carico, dalle
attese e dal tempo di trasferimento aggiuntivo (circa
10’) rappresentano tutti elementi che dissuadono
l’uso del treno. Inoltre, i servizi bus che operano
tra Milano Centrale e il Terminal 2 rappresentano
una sovrapposizione del servizio treno che opera
sulla medesima relazione e non godono più di un
differenziale vantaggioso di prezzo.
L’idea di prolungare la linea ferroviaria esistente
(doppio binario elettrificato) dal T1 al T2 non è
certamente nuova. Nel passato si è anche confrontata
con l’alternativa di collegare i due terminals tramite
un people mover intra-aeroportuale a guida automatica
(inteso come mezzo di movimentazione interno al
sistema dell’aeroporto).
Questa ipotesi fu accantonata nel momento in cui il
collegamento ferroviario tra T1 e T2 è stato concepito
come parte di un disegno di più ampia portata –
promosso nel 2003 da RFI – con lo scopo di dotare
Malpensa di un allacciamento ferroviario
anche “da nord” e, in particolare, con l’obbiettivo
di garantire un innesto sulle linee del Sempione e del
Gottardo (cosiddetto “Global Project”), per allargare
al territorio transfrontaliero e prealpino svizzero
il bacino di influenza (la cosiddetta catchment area)
dell’aeroporto di Malpensa.
Figura 1 – Tracciato collegamento T1-T2.
pag. 32 MobilityLab 44
Airport Railway Link-Up T1-T2” Project 2010 - IT
- 91 112 – S).
Il Progetto Preliminare della tratta T1-T2 è stato
presentato pubblicamente a novembre 2011 mentre,
al momento, si sta procedendo con il Progetto
Definitivo che verrà concluso per ottobre 2012. La
Figura 1 illustra l’ubicazione del tracciato (interrato)
di estensione della ferrovia dal T1 al T2.
La partnership SEA-FERROVIENORD attivata per il
progetto ha avuto uno sviluppo molto positivo, tanto
da ottenere un riconoscimento a livello internazionale
per essere stata inclusa tra i 4 finalisti dell’edizione
2012 dell’AIRRAIL Award per il premio di categoria e
tale da portare le due società - insieme alla Regione
Lombardia, quale terzo partner - a chiedere ed
ottenere dalla UE un ulteriore finanziamento per
Figura 2 - Stazione Malpensa T2: percorsi pedonali
Figura 3 – Interventi di potenziamento
sulla rete ferroviaria di accesso a Malpensa
Co
llega
men
ti A
ere
op
ort
ual
i
sviluppare uno studio di approfondimento
economico e legale allo scopo di finanziarne la
realizzazione tramite uno schema innovativo
basato su un partenariato pubblico-privato.
I lavori di potenziamento della rete
ferroviaria a servizio di Malpensa
L’estensione del collegamento ferroviario dal
T1 al T2 si inserisce in un insieme di interventi di
potenziamento dell’intero sistema ferroviario
del quadrante nord della Lombardia (in parte
già conclusi e in parte in esecuzione) che
permettono di migliorare i servizi ferroviari di
accesso a Malpensa, aumentando la copertura
territoriale e il numero di relazioni servite
(vedi Figura 3).
Come primo beneficio, questi interventi
rendono possibile una diversificazione
degli istradamenti per i collegamenti tra
Milano e Malpensa, così da ottenere una
MobilityLab 44 pag. 33
maggiore flessibilità operativa.
In particolare, con il raccordo ferroviario tra rete RFI
(Rete Ferroviaria Italiana) e rete FN in prossimità del
nodo di Bovisa (cosiddetto Passantino), completato
nel 2010, è stato possibile offrire servizi ferroviari
cadenzati anche tra la stazione Centrale di Milano
e l’aeroporto. I treni in servizio su questa relazione
vengono instradati transitando per la stazione di MI
Garibaldi (nodo di interscambio con MM2 e futura
MM5).
Questi servizi sono costituiti da 25 coppie di treni/
giorno; offrono una frequenza oraria su un arco
temporale esteso a 18 ore e sono rinforzati nelle
ore diurne centrali (nel periodo 10÷17) da 7 ulteriori
coppie di corse con fermate solo in città (MI Centrale,
MI Garibaldi, MI Bovisa).
I tempi di percorrenza tra Milano Garibaldi e
l’Aeroporto sono variabili in funzione del numero
di fermate intermedie; le corse più rapide vengono
effettuate in 33’, mentre quelle che prevedono fermate
intermedie hanno tempi variabili tra 38’ e 42’ (sempre
con riferimento alla tratta Aeroporto-MI Garibaldi).
Esiste un secondo punto di interconnessione tra le
reti RFI e FN che è collocato a sud della stazione RFI
di Busto Arsizio tra la “linea del Sempione” (Rho -
Gallarate - Sesto Calende) e la tratta Saronno-Busto
Arsizio, appartenente alla cosiddetta “gronda nord”.
Dove le due linee si incrociano esiste un raccordo
(posizionato nel quadrante nord-ovest delimitato
dagli assi delle linee che si incrociano), denominato
“Raccordo X”, che mette in comunicazione la stazione
RFI di Busto Arsizio con quella delle FN.
Nel contempo si sta completando la costruzione di un
allacciamento tra il ramo da/per Saronno e la stazione
RFI (denominato “Raccordo Z”) che sarà operativo a
inizio 2013.
Un ulteriore allacciamento (“Raccordo Y”) è previsto
nel quadrante sud-ovest e consentirà di mettere in
comunicazione diretta la tratta Rho-Busto della linea
del Sempione con la stazione FN di Busto Arsizio (e
quindi l’aeroporto di Malpensa) a partire dal 2015.
Gli interventi descritti consentiranno di attuare un
modello di servizio ferroviario su Malpensa ancor più
importante di quello esistente e una combinazione
di instradamenti molto più ampia.
In sede progettuale si sono studiati diversi modelli di
esercizio allo scopo di verificare - attraverso opportune
simulazioni svolte dal Centro Operativo delle
FERROVIENORD (Servizio circolazione - Unità
Monitoraggio) di Saronno la capacità degli impianti e
il layout della nuova stazione del T2 sotto il profilo
dell’esercizio, della funzionalità per l’utenza, della
sicurezza.
Il modello di esercizio
La situazione attuale e i prossimi sviluppi
A partire dal dicembre 2010, Malpensa T1 viene
servito da 130 treni al giorno che operano sotto
il brand “Malpensa Express” e sono gestiti dalla società
TRENORD (Tab. 1). In pratica, il centro di Milano e
Malpensa sono oggi collegati con 4 treni ogni
ora, alternativamente ogni 30’ da/per Milano Cadorna
e ogni 30’ da/per Milano Garibaldi (Milano Centrale).
Ad essi si aggiungono 2 coppie/giorno di treni
“Frecciarossa” Trenitalia che – via Milano Centrale
– Milano Garibaldi assicurano relazioni dirette con
Roma-Napoli.
Da settembre 2011 è stato attivato anche un
servizio da parte della joint venture Ti.Lo. (Ticino-
Lombardia), promossa congiuntamente dalle
autorità elvetiche e dalla Regione Lombardia. Si
tratta del collegamento transfrontaliero attestato a
Malpensa che ha il suo terminale nord a Bellinzona
e che opera via Luino–Gallarate e tramite il
“raccordo X” con 7 coppie di treni al giorno (vedi
foto di Figura 4).
Per le sue caratteristiche questo servizio è rivolto
all’utenza dei lavoratori pendolari delle zone
Co
llegam
en
ti Aere
op
ortu
ali
Tab. 1- Offerta servizi ferroviari tra Milano e l’aeroporto Malpensa (giorno feriale – situazione attuale)
pag. 34 MobilityLab 44
attraversate mentre la messa in esercizio del
collegamento tra Arcisate e Stabio entro il prossimo
biennio permetterà di attivare dei servizi diretti
dedicati al traffico aeroportuale da/per il Canton
Ticino.
Una tappa intermedia tra la situazione attuale e
quella in cui potrà essere attivo il collegamento T1-
T2 (apertura ipotizzata per l’anno 2015) è quella
relazionata all’entrata in esercizio della linea tra
Varese e Stabio in Svizzera. Questa connessione -
schematicamente illustrata in Fig.5 - offrirà la possibilità
di attivare servizi ferroviari più veloci di quelli attuali
(via Luino) tra Canton Ticino e Malpensa utilizzando
sempre il “Raccordo X”. Gli interventi di miglioria
sulla linea Saronno-Seregno rendono altresì possibile
attivare collegamenti diretti da/per Bergamo.
Ipotizzando l’istituzione di:
- 1 treno per direzione su un nastro di 16 ore nei
servizi transfrontalieri italo-svizzeri, in conformità
agli accordi internazionali sottoscritti e in
considerazione della valenza del servizio anche ai
fini di trasporto pendolare locale;
- 3 coppie di treni diretti con orari spot secondo le
esigenze della domanda aeroportuale, in servizio
sulla relazione Lugano-Malpensa via Varese;
- 1 treno per direzione su nastro di 12 ore sulla
relazione Bergamo-Seregno-Malpensa T1, si
ottiene un incremento di 56 treni al giorno
a carattere regionale rispetto all’offerta
“Malpensa Express” in vigore pari a 130 treni/giorno,
raggiungendo un volume complessivo di 98 coppie
di treni al giorno attestate alla stazione di Malpensa
(se includiamo i servizi AV e da/per Lugano).
Nella Tabella 2 è indicato un plausibile modello di
esercizio associato alla futura situazione ipotizzata per
il 2015. Altri schemi di esercizio saranno ovviamente
possibili, nei limiti di capacità dettati dalle condizioni
operative e strutturali seguenti:
- 4 binari di attestamento;
- sezione di blocco unica per l’intera lunghezza di
binario lungo la banchina di stazione;
Apertura all’esercizio “Raccordo Y”
Ammodernamento linea da/per Novara completato 2015
Relazione Tipo Instradamento Quantità Coppie/ora Treni/giorno
MI Cadorna-MXP T1 MEX Bovisa-Saronno 2 79
MI Centrale-MXP T1 MEX MI Garib.-“Passantino”-Bovisa-Saronno 1 26
Bergamo – MXP T1 REG Carnate-Seregno-Saronno 1÷2 24÷(44)
Lugano – MXP T1 REG Raccordo “X”- Gallarate-Varese-Stabio 1 32
Lugano –MXP T1 EX Raccordo “X”-Varese-Mendrisio - 6
MI Centrale-MXP T1 MEX Rho/Fiera - Raccordo”Y” 1 25
MI Centrale-MXP T1 AV Rho/Fiera - Raccordo”Y” - 4
Torino –MXP T1 IC Vercelli-Novara 1 24
Totale 7÷8 220÷(240) In questa ipotesi il Raccordo “Y” risulta operativo dall’anno 2015 e quindi si apre la possibilità di instradare parte dei servizi svolti su Malpensa da/per Milano
attraverso la linea del Sempione via Rho-Fiera.
Qualora le condizioni di mercato e i lavori di ammodernamento sulla tratta Vanzaghello-Novara della linea FN Saronno-Novara lo consentissero si possono
prevedere nuovi collegamento da/per Torino, via Novara; in tabella sono ipotizzati con frequenza oraria.
Si considera l’eventualità di introdurre un potenziamento dei servizi da/per Bergamo corrispondente ad un raddoppio della frequenza (che passa da 60’ a 30’).
Tab.2 - Ipotesi di offerta di servizi ferroviari a medio termine (2015-2020)
Figura 4 – Treni Ti.Lo. in servizio da settembre 2011 tra Canton Ticino e Malpensa via Luino alla stazione MXP T1
Co
llega
men
ti A
ere
op
ort
ual
i
MobilityLab 44 pag. 35
- lunghezza utile delle banchine di stazione pari a 400
metri di sviluppo,
- tempo minimo per l’effettuazione della inversione di
marcia pari a 12 minuti.
In relazione ai parametri indicati la capacità di
movimentazione della stazione di testa (T1
nella situazione attuale, T2 quando sarà attivo il
prolungamento) è di 8 coppie di treni/ora, valore
che va considerato come limite pratico di riferimento,
corrispondente ad un volume di traffico giornaliero
pari a 256 treni (se calcolato su di un nastro orario di
16 ore).
Il prospetto di Figura 6 propone i due modelli di
esercizio ritenuti più rispondenti alle attese e alle
esigenze di collegamento dell’aeroporto di Malpensa,
sia in relazione al livello dei volumi di traffico land-side,
sia nella prospettiva di allargare il bacino di territorio
collegato grazie al vettore ferroviario.
Figura 5 – Itinerario futuro
servizio Lugano - Busto Arsizio – Malpensa via Arcisate/Stabio
L’esterno dell’AuditoriumFigura 6 – Proposta di due modelli di esercizio ritenuti più rispondenti alle attese e alle esigenze di collegamento
Naturalmente lo schema di esercizio che
verrà scelto (nell’uno o nell’altro caso o in
una qualsiasi altra combinazione dei due)
potrà essere implementato nella medesima
forma e resta invarianto sia che la stazione
di attestamento resti quella odierna del T1
sia che venga aperta all’esercizio la nuova
stazione al T2.
Va anche evidenziata la possibilità di
incrementare i collegamenti a medio-lungo
raggio svolti da Trenitalia con “Frecciarossa”
con O/D Firenze/Roma/Napoli portando,
ad esempio, da 2 a 10 il numero di coppie
giornaliere di treni AV (immaginando, a
titolo esemplificativo, 5 coppie/giorno da/
per Verona-Venezia e 5 coppie/giorno da/
per Bologna-Firenze)1.
Ciò presuppone che anche questi servizi
compatibili con le esigenze di movimentazione della
stazione di testa.
Il modello di movimentazione adottato prevede uno
stazionamento massimo di mezz’ora per i convogli AV,
così da poterne effettuare la programmazione in modo
congruente con le tracce orarie disponibili.
In ogni caso, appare senz’altro raccomandabile, che la
messa in esercizio della stazione T2 venga anticipata
dalla attivazione del “Raccordo Y”.
Co
llegam
en
ti Aere
op
ortu
ali
1 Tra le opportunità più interessanti vi è quella offerta dalla apertura
della nuova stazione “AV Mediopadana” presso Reggio Emilia,
sulla linea AV Milano-Bologna prevista per il 2013. I tempi di
accesso a Malpensa da questa nuova “porta” al centro di una delle
più dinamiche aree economiche del nord Italia sono valutabili in
circa 1 ora e 45’’. Infatti il tragitto AV Mediopadana-Malpensa è la
somma dei seguenti tempi: 37’ (RE-MI Rogoredo) + 2’ fermata +
18’ (MI Rogoredo-MI Garibaldi) + 9’ (cambio a MI Garibaldi) +
42’ su MXP Express con fermate intermedie. Seguendo il percorso
via MI centrale si ha: 46’ (RE-MI Centrale) + 15’ (cambio) + 43’
su MXP Express (solo fermate a MI Garibaldi, Bovisa e Saronno).
effettuino l’inversione marcia in tempi
molto più ridotti di quelli attuali e quindi
pag. 36 MobilityLab 44
Questa fase è quella che corrisponde all’orizzonte
temporale del Progetto, in cui il collegamento tra
T1 e T2 sarà completato e in cui si prevede sia già
operativo il “Raccordo Y” a sud di Busto Arsizio
tra linea FN e linea RFI. In questo scenario tutti i
convogli potranno essere attestati alla nuova stazione
del Terminal 2. Nel momento in cui verrà attivata la
stazione del T2, la sua configurazione e l’insieme delle
opere che saranno completate sulla rete ferroviaria
di adduzione a Malpensa consentiranno l’attuazione
di una gamma variegata di modelli di esercizio,
tutti quantitativamente molto superiori in
termini di offerta rispetto alla situazione
odierna.
Con la realizzazione del prolungamento
ferroviario dal T1 al T2 la attuale stazione
T1 si trasformerà in stazione “passante”. La
disponibilità del “Raccordo Y” consentirà di distribuire
i servizi tra Malpensa e Milano ripartendoli sulle due
linee (via Saronno e via Rho-Fiera) ottimizzandone la
capacità e aumentando l’affidabilità del servizio (grazie
alla riduzione delle perturbazioni connesse all’intensità
di traffico che, in assenza di interventi, approssima la
capacità massima delle medesime linee).
In particolare, una parte dei servizi “Malpensa Express”
potrà essere instradata via Rho-Fiera, alleggerendo il
traffico sulla linea FN di Saronno; nel contempo, ci si
assicurerà un collegamento rapido con le aree di Fiera
Milano ed EXPO 2015 servite dalla medesima linea.
L’ammodernamento della linea con Novara concorrerà
a rendere possibile un arricchimento dell’offerta su
Malpensa anche verso Novara/Torino.
Nuove interessanti prospettive – anche per
l’alimentazione dell’aeroporto di Malpensa - si potranno
aprire per i collegamenti della fascia pedemontana
attraversata in senso est-ovest dalla gronda ferroviaria
Bergamo-Carnate-Seregno-Saronno-Malpensa/Novara.
Ipotesi di servizio di medio periodo (2020)
Il cosiddetto “Global Project” (o anche “Fase 2”)
riguarda l’insieme delle nuove connessioni ferroviarie
che nel medio-lungo periodo dovrebbero estendere la
linea ferroviaria a nord del Terminal 2 di Malpensa. Nel
disegno originario di RFI si ipotizza sia un collegamento
alla linea del Sempione sia alla Gallarate-Varese. I
costi enormi e le difficoltà di realizzazione di questi
collegamenti, dato il contesto altamente antropizzato,
consigliano molta prudenza nel considerare la loro
fattibilità e sostenibilità economica.
Figura 7 Itinerario Milano-Malpensa T1-T2
via Rho-Fiera e “raccordo Y”
Co
llega
men
ti A
ere
op
ort
ual
i
Figura 8 - Verifica layout
stazione T2 e occupazione
binari
Ipotesi di traffico con 8 cop-
pie di treni/ora e servizio
concentrato sulla sola rela-
zione Milano-Malpensa
MobilityLab 44 pag. 37
Tuttavia, non v’è dubbio che la costruzione di un
raccordo - anche a semplice binario – tra la
futura stazione del T2 e la stazione di Gallarate
consentirebbe di attivare una “circuitazione”
sull’anello ferroviario che dalla stazione di Busto
Arsizio RFI segue il percorso “Raccordo X”, Busto
Arsizio FN, MXP T1, MXP T2, Gallarate, per chiudersi
di nuovo su Busto Arsizio, aumentando le possibilità
di schemi di esercizio alternativi in conseguenza della
trasformazione della stazione MXP T2 in stazione
“passante”, almeno per un certo gruppo di relazioni.
Tale soluzione è indicata nello schema di Fig.10 come
Fase 2A del disegno complessivo.
La sua realizzazione permetterebbe anche di
incrementare indirettamente la capacità dell’intero
sistema, grazie alla eliminazione delle manovre di
inversione di marcia e dei perditempo associati
per un certo numero di relazioni. L’orizzonte per
questo intervento è quello del 2020; nel progetto è
la data alla quale sono state associate le previsioni
di traffico air side formulate da parte del gestore
aeroportuale.
In definitiva, con la messa in funzione del collegamento
da/per Gallarate l’accessibilità ferroviaria di Malpensa
guadagnerebbe una grande flessibilità operativa
e si potrebbero impostare diversi schemi di esercizio
alternativi. In particolare si potrebbe:
- incrementare il numero di collegamenti diretti svolti
da treni AV;
- alleggerire l’occupazione di binario sulla tratta Busto
Arsizio FN – Malpensa instradando sulla linea del
Sempione (via Gallarate) i servizi da/per Bergamo o,
Fig. 9 - Utilizzo MXP-T2
(stazione di testa) congruen-
te con diversificazione delle
relazioni di collegamento su
Malpensa – Verifica occupa-
zione binari
in alternativa, alcuni servizi con Milano.
Nella Figura 11 sono riportati due tra i possibili
schemi di esercizio esaminati nel Progetto Preliminare
del collegamento T1-T2, sia per definire il layout della
nuova stazione al Terminal 2 sia per dimensionare le
attrezzature e verificare gli scenari a medio e lungo
termine di offerta.
Conclusioni
Il prolungamento della linea ferroviaria da Malpensa
T1 a T2 rappresenta una opportunità importante per
tutti gli attori coinvolti. Infatti, la sua realizzazione -
Figura 10 - “Collegamento da nord” tra MXP T2
e linea del Sempione (lato Gallarate)
Co
llegam
en
ti Aere
op
ortu
ali
pag. 38 MobilityLab 44
Ingegnere dei Trasporti, Politecnico di Mila-
no, con 33 anni di esperienza pianificaz. siste-
mi di trasporto in svariate soc. ingegneria
(ELC Electroconsult, Transystem, TANSFIMA,
Technital, SC Sembenelli). Direttore Sett. Traf-
fico nei Comuni di Bologna e Ferrara. Ban-
gemann Award 1999. Past president As-
sociaz. City Logistic. Dal 2009, consulente
indipendente in mobilità e coordinamento studi.
ALBERTO CROCE
indipendentemente dalla scadenza dell’EXPO 2015
(evento a cui garantirebbe un accesso facilitato e di
grande prestigio) – consentirebbe di offrire piena
accessibilità a entrambe le strutture in cui è articolato
l’Aeroporto e un deciso miglioramento del livello di
servizio per una parte rilevante di utenza, oltre che per
un numero non trascurabile di addetti aeroportuali.
Agli operatori ferroviari offrirebbe un ampliamento
della domanda sostanzioso (valutabile prudenzialmente
almeno dell’ordine del 50% della clientela odierna) e
quindi la possibilità di aumentare la redditività della
attuale gestione a costi marginali.
Per il gestore aeroportuale, la disponibilità della
nuova stazione al T2 apporterebbe nuovo traffico
passeggeri grazie ai nuovi collegamenti AV e alla
irradiazione territoriale possibile grazie a nuovi
schemi di esercizio, che aumenteranno l’area di
influenza dell’Aeroporto.
In proposito, non va trascurato l’apporto che la
stazione “AV Mediopadana”, collocata all’altezza di
Reggio Emilia sulla linea AV Milano-Bologna, potrà
generare a partire dalla prevista attivazione nel 2013
(in ragione dell’importante bacino territoriale che vi
gravita e del numero di operatori economici a forte
proiezione internazionale che vi risiedono) appena i
vettori AV sapranno coglierne le grandi potenzialità,
tra cui quella di collegamenti facilitati con Malpensa,
raggiungibile in meno di 1h 45’.
Infine, dal punto di vista degli enti di governo regionale
e locale, il collegamento al T2 apre un punto
di accesso strategico sulla rete ferroviaria
lombarda, a servizio del varesotto, favorendo gli
spostamenti pendolari verso Milano, evita un ulteriore
consumo di territorio (dato che risolve l’esigenza di
reperire altri spazi di parcheggio intorno all’aeroporto),
Figura 11 - Possibili istradamenti per servizi tra Malpensa, Milano e la gronda pedemontana
riduce l’uso delle infrastrutture stradali migliorando
l’equilibrio modale.
In conclusione, sono attesi benefici importanti dalla sua
realizzazione, ottenibili a costi di entità certamente non
trascurabile, ma comunque marginali rispetto alle somme
fin qui investite globalmente per il potenziamento di
Malpensa. Studi più approfonditi sui possibili meccanismi
di finanziamento tramite l’apporto di capitali privati sono
in fase di lancio e rappresentano più che un auspicio
verso la realizzazione del collegamento ferroviario tra il
Terminal 1 e 2 di Malpensa.
MobilityLab e ing. Alberto Croce ringraziano le società
FN (Ferrovie Nord Milano), SEA (Società Esercizi Aero-
portuali) e NORD_ING per la documentazione cortese-
mente messa a disposizione per l’articolo.
Co
llega
men
ti A
ere
op
ort
ual
i
ROMINA RICCARDOIngegnere dei Trasporti, Univ. Bologna, 2004, tesi su manutenzione RFI. Master in marketing SDA Bocconi. Ha lavorato in marketing e tecnico az. manutenzione fer-roviaria, poi Resp. Progettaz. Perotti spa (soc. manutenz. ora in gruppo ATM MI). Dal 2010 consulente in progettazione in-frastrutture e management.
</td> 
www.mobilitytech.it
città digitale,città sostenibile
ORGANIZZATO DA:
7a EDIZIONE
MilanoPalazzo Giureconsulti22-23 ottobre 2012
COMITATO PROMOTORE
GREEN SPONSOR
SPONSOR TECNICI
MAIN SPONSOR SUPPORTER
DRIVE THE CHANGE
KIEPE
MEDIA PARTNER
NON ESCLUSIVO
L’in
terv
ista d
i co
pertin
a
AEP Ticke ng solu ons srl—Via dei Colli, 240, 50058 Signa (FI) www.aep italia.it 0039/055 87.32.606 INFOGROUP scpa— Via Torre degli Agli 48, 50127 Firenze www.infogroup.it [email protected]
www.telemobilityforum.com
Open Data & Open Goverment Smart Grid & Car recharge GIS for Infrastructures Digital out of Home Wireless Sensor Networks Land Monitoring & Videosurvelliance Wireless & Satellite Connectivity Expo 2015 Fund Raising & Financing
networking partnerpartner organizzativo con il supporto di
@LingottoFiere
4 a edizione
INGRESSO GRATUITO | RISERVATO AGLI OPERATORI DEL SETTORE
LingottoFiereTorinowww.lingottofiere.it
27 - 28 settembre 2012 | Centro Congressi Lingotto - Torino
www.itnexpo.com
ITN e TELEMOBILITY infrastrutture e tecnologie per la Smart City e la Smart Mobility
On Board Telematics & Car Sensors Telematics Services & Location Based Systems AVL-AVM & Fleet Management Traffic information & Digital Signage RF-ID & Asset Tracking Smart and Electronic Ticketing Parking Solution and Systems Emergency and Safety GNSS (GPS, Galileo, Glonass) Geocontent & Apps Traffic Management & ZTL
8 a edizione
Media partner non esclusivo:
tecnologie dei trasporti
Leader nella progettazione e fornitura di sistemi tecnologici avanzati nell’ambito dei trasporti ed a supporto della mobilità di persone e merci.
lavestecnologie dei trasporti
www.claves.it [email protected]
Via G. Armellini, 37 00143 Roma
Tel +39 06 5196161 Fax +39 06 5935130
www.claves.it [email protected]