MMelato forever

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Un libro sulla grande attrice di cinema, teatro e televisione. Con interventi, fra gli altri, di Pupi Avati, Lina Wertmuller, Giancarlo Giannini, Massimo Ghini, Massimo Ranieri

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LE ARTI FALSOPIANO

una collana diretta da Mario Gerosa

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EDIZIONI FALSOPIANO

MMELATO

FOREVER

a cura di

Paola Dei

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© Edizioni Falsopiano - 2013via Bobbio, 14/b

15100 - ALESSANDRIAhttp://www.falsopiano.com

Per le immagini, copyright dei relativi detentoriProgetto grafico e impaginazione: Daniele Allegri - Roberto Dagostini

Stampa: Cromografica - RomaPrima edizione - Settembre 2013

MMELATO

FOREVER

a cura di Paola Dei

Prefazione di Nicola BorrelliUn pensiero di Salvatore Ferragamo S.p.A. e Mauro Marrucci

Contributi di: AGIScuola, Pupi Avati, Oriella Dorella, Massimo Ghini,Giancarlo Giannini, Massimo Ranieri, Franca Valeri, Lina Wertmuller,

Massimiliano Cocozza, Callisto Cosulich, GSA, Roberti Iacomucci, Manuel Laghi, Maurizio Porro, Paolo Rausa, Verdissime.com

Graziella Arazzi, Alessia Chielli, Ivo Fasiori, Maurizio Lozzi, Adriana Migliorini

Poesie di: Alda Merini, Edith Bruck, Cristina Bruscoli, Rossana Cappelletti, Paola Dei, Yves Klein,Patrizia Valduga

Disegni di: Emanuela La Marca, Alessia Chielli, Irene Guarducci, Paola Dei, Sergio Manni

Foto di: Massimo Barbaglia, Anna Camerlingo e Toty Ruggieri

Sculture preziose: Paola Crema

Vignetta di: Sergio Manni

Sculture e disegni: Antonio Sodo

Copertina e disegni di: Fabio Mazzieri

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INDICE

Prefazione di Nicola Borrelli p. 11

Un pensierodi Salvatore Ferragamo S.p.A. p. 12

Un’attrice entusiastadi Mauro Marrucci p. 12

Una eccezionale esperienza creativadi GSA Giornalisti Specializzati p. 12

Introduzionedi Paola Dei p. 14

Capitolo Primo

Gli Esordi p. 19

Fanstasio Piccoli p. 19

Attori Imprevedibili di Pupi Avati p. 23

Le interpretazioni di Mariangela Melato p. 27

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Capitolo Secondo

Mariangela Melato: Teologia, Arte, Psicologia, Sociologia, Filosofia p. 33

A scuola di meraviglie di Ivo Fasiori p. 33

Lei ha vinto su tutto di Adriana Migliorini p. 39

M. Melato una Dea alchemica di Paola Dei p. 41

La milanese del profondo Sud di Maurizio Lozzi p. 67

Il furore pacato dell’attore e l’eroismo della ragione di Graziella Arazzi p. 73

Capitolo Terzo

Il Cinema p. 85

Un ricordo indelebile di Callisto Cosulich p. 85

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Un grandissimo talento e una grande amica di Lina Wertmuller p. 87

Omaggio al Film di Alessia Chielli p. 88

Gioia, coraggio, intelligenza e intuizione di Giancarlo Giannini p. 111

La mia buona stella di Massimo Ghini p. 113

Non la conobbi ma l’incontrai di Manuel Laghi p. 115

Capitolo Quarto

Il teatro p. 117

Melato/Ronconi di Maurizio Porro p. 117

Un saluto da dietro le quinte di Roberto Iacomucci p. 119

Gli occhi di Filumena Marturano di Massimo Ranieri p. 124

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La cioccolata calda di Massimiliano Cocozza p. 126

M. Melato La sua Medea un successo di pensieri e di emozioni di Paolo Rausa p. 133

Una grande professionalità ed una grande capacità di amare di Oriella Dorella p. 135

La magia del nostro lavoro di Franca Valeri p. 137

Au revoir Mmelatodi Paola Dei p. 139

Leoncino d’Oro AGIScuola per il Cinema 2012 p. 141

Farfalla d’Oro per il Cinema 2012 p. 143

Il Premio Verdissime.com realizzato dal Designer Giulio Manfredi p. 144

Note al testo p. 149

Ringraziamenti p. 151

Note su autori e collaboratori p. 153

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Prefazione

di Nicola Borrelli1

Il mondo dello spettacolo ha un debito di riconoscenza versoun’attrice che ci ha fatto grandi nel mondo, le sue interpretazio-ni, dense di profondità, restano immortali con questa loro parteeterna e ci raccontano pezzi di vita dei protagonisti da lei inter-pretati e della storia collettiva della nostra epoca.

Una manciata di personaggi che tratteggiano la grande aperturadi un artista che era capace di spaziare dai toni drammatici a quellicomici restando sempre credibile e vera. Una donna caratterizzata daintelligenza, determinazione, talento, che è ancora capace di suscita-re emozioni nello spettatore in capolavori come Anna dei Miracoli edi vis comica come in Travolti da un insolito destino nell’azzurro mared’agosto, ma come non ricordare anche Thomas e gli indemoniati, il suoprimo film, Lo chiameremo Andrea o Todo modo e i mille altri capola-vori che meriterebbero tutti di essere citati e che, se non lo sono, èsoltanto per motivi di spazio. Molti sono i registi che l’hanno diret-ta, grandi nomi anch’essi, tanti anche i grandi attori che hanno lavo-rato e collaborato con lei a cominciare da Giancarlo Giannini fino aNino Manfredi e Gian Maria Volontè.

Con la sua voce profonda è riuscita a far riempire le sale cine-matografiche con immutato successo nel tempo ed ha coraggiosa-mente accettato anche ruoli spesso densi di difficoltà con la forzadi colei che ha sempre sostenuto di accettare le parti che le piace-vano, senza mai contravvenire a se stessa.

Voglio, dunque, ricordarla così, dal punto di vista sia umanoche professionale, in maniera insolita ma ricca di suggestioni cheogni autore di questo testo ha cercato di cogliere in questa figuraconcreta e talentuosa che ha affermato, in più di una occasione, disapere cosa significasse risalire dal nulla divenendo esempio diumanità e professionalità per i giovani.

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Un pensiero

di Salvatore Ferragamo S.p.A.

Grandissima donna e indimenticabile attrice, ricca ditalento  straordinario e di eclettiche qualità artistiche. Umile e particolarmente umana: il suo sorriso ci ha regalato in vitamolte emozioni e una contagiosa voglia di vivere!

Un’attrice entusiasta

di Mauro Marrucci*

Un saluto ad una attrice entusiasta e capace di entusiasmare,“Dura e sensibile”, come ella stessa si definiva confrontandosi con ilpadre. Ci ha regalato interpretazioni indelebili e incancellabili e ungrande esempio di professionalità, fantasia e modestia.

Una eccezionale esperienza creativa

di GSA Giornalisti Specializzati

Un’eccezionale esperienza creativa e insieme un grande esempiodi umanità che non appartiene ad un tempo ma all’arte. Capace ditrasformare ogni volta i concetti in materiale vivo e sempre in modonuovo, proteggendoli dagli stereotipi e dalle banalità.

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Teatro Nuovo di Milano, presentazione dello Spettacolo: Sola me ne vò..., 2006

(Foto di Massimo Barbaglia)

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Introduzione

di Paola Dei

Come ogni anno dedichiamo alcune pagine del testo, le trove-rete più avanti, alle Premiazioni della Mostra d’ArteCinematografica di Venezia 2012 e del Festival del Cinema diRoma 2012, scritte dai ragazzi dell’AGIScuola che con freschezzae capacità di cogliere aspetti fondamentali delle opere filmichemettono a disposizione il loro entusiasmo per introdurci ognivolta nel paesaggio produttivo della filmografia internazionale.

Un linguaggio giovane e attento che ci introduce alle paginededicate a una grandissima attrice italiana conosciuta nel mondo,che tanta suggestione ha dato alla cinematografia, alla commedia,al dramma, regalandoci interpretazioni capaci di ricomporre lestorie e trovare una coesione di pubblico che viene promosso acreatore e attore principale tanto è grande la sua capacità di denu-dare la verità dell’arte.

Per ricordarla e tratteggiare un ritratto dell’artista che contanta generosità ci ha permesso di esplorare la sfuggente, mute-vole, imprevedibile, eccessiva, delicata natura umana, sono connoi anche personalità del mondo dello spettacolo che l’hannoconosciuta ed hanno condiviso con lei momenti, pezzi di viaggio,progetti.

A loro un ringraziamento particolare per aver regalato alla col-lana perle alchemiche e attimi che come “fermo immagini” resta-no, come lo sono gli artisti, immortali.

Certo tutto ciò che diremo, scriveremo, disegneremo, tratteg-geremo, non è che una minima parte di un enorme materiale som-merso che avremo la possibilità di scoprire ancora, rivisitando erivedendo le opere di Mariangela Melato, dalle quali giungonoogni volta messaggi diretti e imprevedibili al pubblico di tutto il

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mondo mentre il senso della sua opera continuerà a crescere spon-taneamente.

Chi segue i nostri testi ed i nostri eventi giunti ormai aVenezia alla loro sesta edizione, alla quale si è aggiunta Roma, sache ogni anno dedichiamo come Centro Studi di Psicologiadell’Arte e Psicoterapie Espressive, uno spazio “di nicchia” aigrandi temi della cinematografia, utilizzata anche come cinema-terapia con il Metodo Psicofilm, ed ai grandi personaggi che nehanno caratterizzato i momenti fondamentali.

Dopo l’esplorazione ai grandi temi, iniziammo anno scorso conle grandi personalità partendo da Tonino Guerra, un poeta delnostro secolo al quale, ancora una volta va un pensiero per come èriuscito in ogni momento a regalare densità alla banalità.

Quest’anno il nostro pensiero va ad un’altra Grande, una per-sonalità che mi piace definire come: “Colei che ci ha lasciato una‘presenza’ e non il vuoto”.

Spesso i grandi nomi della cultura e dell’arte sono soggetti adun processo di evaporazione che fa si che vengano loro dedicatieventi nel momento in cui ci lasciano per poi venire dimenticatio non resi vivi con le loro opere. L’intento del testo è quello di rac-chiudere un’immagine essenziale e al tempo stesso complessa diuna delle più poliedriche e intelligenti esponenti della nostra arte.

Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato;registi, attori, etoile, scrittori, sociologi, filosofi, critici cinemato-grafici, artisti, studenti, al MiBAC, ad AGIScuola, a GSA,Giornalisti Specializzati Associati, a CONSCom, RegistroNazionale Sociologi e Operatori della Comunicazione, aVerdissime.com e ai Direttori e Presidenti sia della Mostra d’ArteCinematografica di Venezia: Alberto Barbera e Paolo Baratta, siadel Festival del Cinema di Roma: Marco Muller e Paolo Ferrari.

Un grazie a tutti coloro che con le suggestioni e gli afflati dibellezza delle varie discipline, tratteggiano l’anima dell’attrice edella donna e agli artisti che con piccole perle disegnate, rese poe-

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tiche e musicali, alleggeriscono le pagine del testo, laddove trop-po dense di significati e ci permettono di conoscerla meglio e con-dividere con lei momenti indimenticabili trascritti nel “persem-pre” di chi l’ha conosciuta. Un ringraziamento va a Renzo Arboreche ha accolto con piacere il progetto ma che è ancora troppoaddolorato per ricordare momenti trascorsi con l’attrice, chiusi inuno scrigno di emozioni che vogliono semplicemente “esserci”, insilenzio.

Un ringraziamento va alla sorella Anna, attrice e cantante, gra-zie alla quale è stato possibile realizzare l’iniziativa, che riceveràper l’Associazione intitolata a “Mariangela Melato”,   il Premiorealizzato dal Designer Giulio Manfredi.

Per descrivere l’animo e gli effetti che “un’anima bella” comel’ha definita Saviano, ha suscitato negli spettatori con le sue inter-pretazioni ed il suo esempio non bastava certo la visione descrit-tiva e cognitiva di una disciplina, per questo il testo è un’operacorale, dove regia, arte attoriale, teologia, psicologia, sociologia,critica, filosofia, letteratura, arte, disegno, scuola, si sono uniteper formare quel tutto che intende essere molto di più dellasomma delle singole parti e che ci auguriamo arrivi ai lettori conquel soffio di vento e quel linguaggio onirico ed allusivo dei sogniche sia capace di guidarci nel sapere dirigere la nostra attenzioneal momento presente, come ci ha insegnato Mariangela Melatoogni volta che lei stessa era presente a fissare attimi che diveniva-no pitture, sculture, capolavori del “per sempre”..

Stiamo parlando di una donna che fin dai suoi esordi ha rifiu-tato la mediocrità come uno dei mali peggiori.

Un ultimo ringraziamento va a tutti gli Enti, Istituzioni,Associazioni, che ci ospitano e ospiteranno per le presentazioni dellibro mettendo a disposizione location di suggestiva bellezza arti-stica e architettonica.

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La Musa

La musa sorridee s’accasciatu fosti leggiadrasua vestedanzantegenerosadi messi portatricenel fulvo splendoredi un Olimpo nascenteArchetipo di saggezzae beltàtrasformi in arteil viaggioNulla conta la metaTogli guinzagli alla mentefin quando volandosu lidi mai vistit’addentri splendentedi luceti spingi più in altoAmelia Earhart dell’arterespiri di notelasciando le menti stupitee gli occhi sognanti osservare l’azzurromentre pulsa una fiamma nel cuorsempre accesa

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Scultura di Antonio Sodo

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Capitolo Primo

Gli Esordi

“Mio padre era bello, con baffi curati, un David Niven in divisa dighisa. È morto che avevo appena cominciato a fare l’attrice, giusto qualcheparticina. Sapevo che era fiero di me, che veniva a vedermi di nascosto. Cirimase male la sera della prima di Settimo, ruba un po’ meno con DarioFo. Sul cartellone, tra gli ultimi c’era il mio nome con l’indicazione dellaparte: ‘La prima puttana’” (“Vanity Fair”, G. Mura 2011)

Fantasio Piccoli

Dopo essersi pagata con il lavoro alla Rinascente i corsi diEsperia Sperani, Mariangela non ha ancora vent’anni quando siiscrive alla compagnia di Fantasio Piccoli, con quel fuoco che leistessa ha affermato più volte essere parte della sua anima e con ildesiderio di scoprire la matassa di fili che intessono le vite di vit-time, martiri, eroi, guerrieri che costituiscono il mosaico dellanostra vita.

In questo intreccio di realtà e fantasia gli aspetti banali dellavita cedono il posto ad una dimensione che trasforma ogni cosa inun contenuto dal valore universale che appartiene a tutta l’uma-nità. Brera, l’arte, sia essa dipinta su tela, scolpita o portata sulpalcoscenico, indicano a Mariangela le motivazioni profonde dellasua vita e la indirizzano verso quel mondo dove una lente capacedi mettere a nudo emozioni senza tempo permette di cogliereogni dettaglio ed ogni piccolo particolare dell’esistenza e dove ilsuo carisma, i suoi occhi espressivi e la sua voce particolare, nonpassano inosservati.

Lavora con Dario Fo e Franca Rame in Settimo, ruba un po’ meno,

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Il Premio Nobel fu fra i primi a dirigerla a teatro e, come lui stes-so ha ricordato: “... Era una forza della natura, aveva un senso dellospettacolo altissimo. Apprendeva velocemente...” (“Vanity Fair”, 11Gennaio 2013). Viene notata da Luchino Visconti con il quale lavo-ra ne La monaca di Monza e ne L’inserzione, poi incontra LucaRonconi con il quale recita in capolavori della letteratura e dell’ar-te. Ma non basta, le sue eclettiche capacità la portano anche alladanza sul Palcoscenico del Sistina dove interpreta Belcore nellacommedia musicale di Garinei e Giovannini: Alleluia brava gente.

Quando penso a tetorna sempre lo stesso sognoCamminiamo abbracciatiPer i sentieri selvaggi delle nostre vacanzeE poi, a poco a poco.Tutto sembra scomparire intorno a noiGli alberi, i fiori, il mareAnche ai bordi della stradaImprovvisamente non c’è più nullaSiamo al termine del mondoAllora?... Ritorneremo?No... Tu dici no..., lo soVieni con me nel vuoto!Se un giorno ritorniTu che anche sogniA questo vuoto meravigliosoA questo amore assolutoSo che insiemeSenza dirci una parolaCi getteremoNella realtà di questo vuotoChe attende il nostro amore

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Come io ti attendo ogni giornoVieni con me nel vuoto!

(Musica di Hans Martin Mayewski)

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Disegno di Emanuela La Marca

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Due rare foto di scena del primo film interpretato, nel ruolo di Zoe, da MariangelaMelato, Thomas e gli indemoniati, diretto nel 1970 da Pupi Avati. In alto l’attrice ècon Gianni Cavina (Adam). (Per gentile concessione del regista).

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Attori Imprevedibili 2

di Pupi Avati

Racconterò della prima e dell’ultima volta in cui la vidi, per-ché il mio rapporto con Mariangela, che proprio mentre scrivevoqueste pagine ha scelto di scappare via, sta tutto dentro a questidue momenti.

L’ultima fu un anno fa, a Roma, in via della Croce. Mi sentochiamare dalla sua voce inconfondibile e mi giro. È seduta al tavo-lo di un’enoteca con due amiche.

“Perché l’hai fatto fare alla Ricciarelli e non me, La seconda nottedi nozze 2”, mi domanda fintamente severa. Mi piace che la Melatome lo chieda, mi lusinga averla ingelosita.

Sono anni che non ci vediamo. Le prometto che lavoreremoassieme, come si dice e non si fa.

Per riandare alla prima volta, invece occorre tornare all’estatedel 1969, a Ferrara. Sono sul set del mio secondo Film, Thomas egli indemoniati, stiamo preparando la scena con il resto della trou-pe, quando vediamo avvicinarsi una ragazza dai capelli ricci neris-simi, gli occhi buissimi, avvolta in una sorta di mantello nero.Una Irene Papas ragazza. Intuisce forse dal mirino che mi pendedal collo che io sono il regista ed è verso di me che punta.

“Mi scusi ma la mia amica, la Clara Pessina... l’ha presente?”.“Certo che l’ho presente. Deve correre in sartoria per poter

girare domani mattina”. Questa Pessina è una biondina dagliocchi azzurri. Le ho fatto un provino e le ho assegnato un ruoloabbastanza importante.

“Non è potuta venire”.“Come non è potuta venire?”.“Ma ha mandato me... anch’io faccio la Scuola del Piccolo

Teatro”.

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Che un’attrice prescelta mandi una sua amica al posto suo mirisulta un po’ strano e sono anche troppo preoccupato delle ripre-se per vederci il lato comico. Tra l’altro per quel ruolo avevo scel-to una ragazza bionda, efebica e alta e invece mi ritrovo questabruna, con lo scialle e gli occhi molto bistrati.

“Guardi che non si può mica fare. Mi auguro che lei stia scher-zando. Ma allora tutti i provini che ho fatto a cosa sono serviti sepoi quella che scelgo manda un’amica? Non si tratta di portare unpacco, ma di recitare un ruolo e anche per niente facile. Mi augu-ro che capisca...”. Mi sto alterando.

“Sarei venuta da Milano per niente?” Mi chiede lei e gli occhile si gonfiano di pianto.

“Ma si rende conto? Mi sta mettendo in una situazione imba-razzante. Comunque quella sua amica è una vera irresponsabile.Non si fa così”.

“Posso aspettare almeno fuori?”. Mi chiede asciugandosi lelacrime che le fanno colare il rimmel.

“Cosa?”.“Che succeda qualcosa...”.“Mica posso proibirle di aspettare”.“D’accordo, io aspetto fuori” mi dice lei seria.“Faccia come vuole”, concludo allontanandomi, non prima di

aver gridato ai miei collaboratori:“Cercatemi l’agente di quella stronza!!!”.La ragazza di Milano esce dalla chiesa mentre riprendiamo il

lavoro. Io sono al secondo film ma Tony Secchi, il mio direttoredella fotografia, di film ne ha fatti tanti:

“Ma tu, in tutta la tua vita hai mai visto un attore che mandaun’altro a fare il suo ruolo?”.

Tony ride scuotendo la testa incredulo.“È il ’68” commenta.Giriamo con Edmund Purdom la scena della seduta spiritica.

Trecento pierrot di garza che pendono dal soffitto debbono attra-

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verso un sapiente gioco di fili di nylon, progettato dal mio sceno-grafo Guidobaldo Grossi, oscillare simultaneamente alla trancedella medium. Non è semplice come avevo previsto.Impieghiamo gran parte della giornata nel tentativo di rendere ilpiù inquietante possibile la sequenza.

“Guarda che è ancora lì” mi dicono quando decidiamo distaccare.

“Chi?”.“Quella di Milano”.“Non è possibile...”.Mi riduco incredulo verso il portale della chiesa. Ne apro solo

uno spiraglio.Fuori ormai è buio. Di fronte alla chiesa c’è un bar che sta chiu-

dendo. Un cameriere sta incatenando tavolini metallici. Lei ineffetti è ancora lì, costretta a lasciare la sedia a chi la incatenerà.L’insegna del bar viene spenta ma lei pare non intenzionata alasciare quella postazione,

Mi intenerisco, spalanco il portone.“Senti!” le strillo.Lei ha come un brivido, attraversa la strada di corsa, ce l’ho

davanti.È freddo e lei è pallida, tremante.“Senti, io alla tua amica le faccio causa”, mi sembra una bella

battuta d’effetto, “tu invece entra in quella macchina. Ti portanoin sartoria, poi in albergo e in camera trovi le scene che devi gira-re domani. Il tuo personaggio si chiama Zoe...”.

Lei annuisce e deglutisce le lacrime. Una quantità di lacrimesenza eguali.

La mattina dopo è sul set a girare la sequenza con PinaBorione: rinuncio a darle tante indicazioni voglio che capisca chenon mi piace aver immaginato un tipo ed essermene ritrovatodavanti un altro completamente diverso.

Soprattutto voglio che non si accorga che sono un autentico

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coglione. Almeno non così in fretta.Motore, ciak, azione.Pina Borione recita la sua battuta con la solita sicurezza. Ora

tocca a lei, alla sostituta, alla milanese. Mi preparo psicologica-mente a doverle riassumere la storia del cinema, dall’invenzionedel sonoro a oggi, passando dal metodo Stanislavskji a quello diLee Strasberg. Mi praparo a doverla consolare, ad anticiparle chedovrò ricorrere a una doppiatrice per salvare il personaggio, mipreparo al peggio mentre lei recita la sua battuta e io vengo rag-giunto da una frustata in faccia, una scossa, un brivido. E l’interoset vive un momento di sacrale stupore. Sono al mio secondo film,ed è la prima volta che avverto che ciò che ho scritto, restituito daun’attrice vera, improvvisamente si traduce in gemme preziose.Rimango per un attimo a fissarla.

“Come ti chiami?”.“Mariangela Melato”.“Sei brava, Mariangela Melato, molto più brava di tutti noi.

Davvero”. Le dico con il magone e tutta la troupe applaude...

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Le interpretazioni di Mariangela Melato

Cinema

Thomas e gli indemoniati, regia di Pupi Avati (1970)L’invasione, regia di Marc Allegret (1970)Il prete sposato, regia di Marco Vicario (1970)Rapporto a tre, regia di Paul Swimmer (1970)Incontro, regia di Piero Schivazappa (1970)Io non scappo... fuggo, regia di Franco Prosperi (1971)Basta guardarla, regia di Luciano Salce (1971)Per grazia ricevuta, regia di Nino Manfredi (1971)La classe operaia va in paradiso, regia di Elio Petri (1971)Mimì metallurgico ferito nell’onore, regia di Lina Wertmüller (1972)Lo chiameremo Andrea, regia di Vittorio De Sica (1972)La violenza: Quinto potere, regia di Florestano Vancini (1972)La polizia ringrazia, regia di Steno (1972)Il generale dorme in piedi, regia di Francesco Massaro (1972)Film d’amore e d’anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiorinella nota casa di tolleranza, regia di Lina Wertmüller (1973)Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, regia di LinaWertmüller (1974)La poliziotta, regia di Steno (1974)Sterminate “Gruppo Zero”, regia di Claude Chabrol (1974)Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)L’albero di Guernica, regia di Fernando Arrabal (1975)Faccia di spia, regia di Giuseppe Ferrara (1975)Attenti al buffone, regia di Alberto Bevilacqua (1976)Caro Michele, regia di Mario Monicelli (1976)Todo Modo, regia di Elio Petri (1976)Casotto, regia di Sergio Citti (1977)

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La presidentessa, regia di Luciano Salce (1977)Il gatto, regia di Luigi Comencini (1977)Saxofone, regia di Renato Pozzetto (1978)I giorni cantati, regia di Paolo Pietrangeli (1979)Dimenticare Venezia, regia di Franco Brusati (1979)Flash Gordon, regia di Mike Hodges (1980)Oggetti smarriti, regia di Giuseppe Bertolucci (1980)Il pap’occhio, regia di Renzo Arbore (1980)Jeans dagli occhi rosa, regia di Andrew Bergman (1981)Aiutami a sognare, regia di Pupi Avati (1981)Bello mio, bellezza mia, regia di Sergio Corbucci (1982)Il buon soldato, regia di Franco Brusati (1982)Domani si balla!, regia di Maurizio Nichetti (1983)Il petomane, regia di Pasquale Festa Campanile (1983)Segreti segreti, regia di Giuseppe Bertolucci (1985)Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico, regiadi Lina Wertmüller (1986)Figlio mio infinitamente caro, regia di Valentino Orsini (1987)Giselle, regia di Herbert Ross (1987)Mortacci, regia di Sergio Citti (1988)La fine è nota, regia di Cristina Comencini (1992)Panni sporchi, regia di Mario Monicelli (1999)Un uomo perbene, regia di Maurizio Zaccaro (1999)L’amore probabilmente, regia di Giuseppe Bertolucci (2001)L’amore ritorna, regia di Sergio Rubini (2004)Vieni via con me, regia di Carlo Ventura (2005)

Televisione

Mosè regia di Gianfranco De Bosio (1974)Orestea regia di Luca Ronconi (1975)Orlando furioso regia di Luca Ronconi (1975)

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Al Paradise regia di Antonello Falqui (1983)Vestire gli ignudi regia di Giancarlo Sepe (1986)Lulù regia di Sandro Bolchi (1986)Emma. Quattro storie di donne, regia di Carlo Lizzani (1987)Piazza Navona, episodio Amore a cinque stelle, regia di RobertoGiannarelli (1988)Medea regia di Tomaso Sherman (1989)Una vita in gioco regia di Franco Giraldi (1991)Le chinois, episodio L’héritage, regia di Vittorio Sindoni (1992)Una vita in gioco 2 regia di Giuseppe Bertolucci (1992)Due volte vent’anni regia di Livia Giampalmo (1993)L’avvocato delle donne regia di Andrea e Antonio Frazzi (1997)La vita cambia regia di Gianluigi Calderone (2000)Rebecca, la prima moglie regia di Riccardo Milani (2008)Filumena Marturano regia di Franza Di Rosa (2010)

Teatro

Settimo ruba un po’ meno, di Dario Fo, regia di Dario Fo (1964)La colpa è sempre del diavolo, di Dario Fo, regia di Dario Fo (1965)La Monaca di Monza, di Giovanni Testori, regia di LuchinoVisconti (1967)Un debito pagato di John Osborne, regia di Luigi Durissi e EdgarDevalle (1968)Orlando furioso, di Ludovico Ariosto, regia di Luca Ronconi (1969)Alleluia brava gente, di Garinei e Giovannini (1971)El nost Milan, di Carlo Bertolazzi, regia di Giorgio Strehler. TeatroLirico di Milano (1979)Il caso di Alessandro e Maria, di Giorgio Gaber e Sandro Luporini(1982)Vestire gli ignudi, di Luigi Pirandello, regia di Giancarlo Sepe(1985)

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Medea, di Euripide, regia di Giancarlo Sepe (1986)Anna dei miracoli, di William Gibson, regia di Giancarlo Sepe(1988)La bisbetica domata, di William Shakespeare (1992)L’affare Makropoulos, di Karel Capek, regia di Luca Ronconi(1993)Un tram che si chiama desiderio, di Tennessee Williams, regia di ElioDe Capitani (1994)Il lutto si addice ad Elettra, di Eugene O’Neill, regia di LucaRonconi. Teatro Argentina di Roma (1997)Fedra, di Jean Racine, regia di Marco Sciaccaluga (2000)Madre Courage e i suoi figli, di Bertolt Brecht (2002)Quel che sapeva Maisie, di Henry James, regia di Luca Ronconi.Teatro Grassi di Milano (2002)Chi ha paura di Virginia Woolf?, di Edward Albee (2004)Sola me ne vo’..., di Vincenzo Cerami, Riccardo Cassini, MariangelaMelato, Giampiero Solari, regia di Giampiero Solari. TeatroSistina di Roma (2007)L’anima buona del Sezuan. (2008)Nora alla prova, adattamento da Casa di bambola di Henrik Ibsen,regia di Luca Ronconi (2010)Il dolore, di Marguerite Duras, regia di Massimo Luconi. TeatroStabile di Genova (2011)

Premi e riconoscimenti

David di Donatello

1972 - David speciale1975 - Migliore attrice protagonista, per La poliziotta1977 - Migliore attrice protagonista, per Caro Michele1978 - Migliore attrice protagonista, per Il gatto

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1981 - Migliore attrice protagonista, per Aiutami a sognare1983 - Nomination Migliore attrice protagonista, per Il buonsoldato1984 - Targa speciale1986 - Medaglia d’oro del Comune di Roma2000 - Targa d’oro

Nastro d’Argento

1972 - Migliore attrice protagonista, per La classe operaia va inparadiso1973 - Migliore attrice protagonista, per Mimì metallurgico feritonell’onore1977 - Migliore attrice protagonista, per Caro Michele1979 - Migliore attrice protagonista, per Dimenticare Venezia1981 - Migliore attrice protagonista, per Aiutami a sognare1983 - Nomination Migliore attrice protagonista, per Il buonsoldato

Globo d’oro

1973 - Miglior attrice rivelazione, per Mimì metallurgico ferito nel-l’onore2000 - Nomination Miglior attrice, per Un uomo perbene

Premio Eleonora Duse

1987 - Premio ricevuto per la sua interpretazione della tragediaMedea (Euripide)1999 - Premio ricevuto per la sua interpretazione della tragedia

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Fedra (Racine) (nella traduzione di Giovanni Raboni)2001-2002 Premio Ubu per Quel che sapeva Maisie2010 Premio Ubu per Nora alla prova

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Alessandro­Marini

Bertolucci. Il cinema, la letteratura.

Il caso Prima della rivoluzione

Ignazio­Senatore

Conversazione con Giuseppe Piccioni

Giulio­d’Amicone

Vamos! Il western italiano oltre Leone

Claver­Salizzato

I Gattopardi e le Iene. Gli splendori (pochi)

e le miserie (tante) del cinema italiano oggi

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