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MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO - RemTech Expo · MAPPA INTERATTIVA DELLE ATTIVITA ... riguardano...
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Approccio metodologico nella messa in sicurezza delle infrastrutture stradali
SERENA MAJETTA – ALFREDO MONTAGNA ANAS S.p.A.
MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO
21 Settembre 2018
RemTech Expo 2018 (19, 20, 21 Settembre) FerraraFierewww.remtechexpo.com
Eventi sismici nel Centro ItaliaLa sequenza sismica attivatasi nell’agosto 2016, sviluppatasi con forte intensità sino a tutto l’inverno2017, e tutt’ora non esauritasi completamente, ha interessato una vasta area oggetto di diversi interventidi ricostruzione e ripristino della rete stradale da parte di ANAS.
Tali eventi hanno interessato le aree interne, prevalentemente montane e pedemontane, caratterizzateda un’accessibilità al territorio difficile e in molti casi compromessa.
Dr.ssa Geol. Serena Majetta – Dott. Geol. Alfredo MontagnaANAS S.p.A. – Direzione Progettazione e Realizzazione Lavori
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Mappa delle rotture superficiali prodotte dagli eventi sismici di magnitudo >5 a partire dal 24 agosto 2016. La lunghezza delle rotture in direzione appenninica raggiunge i 28 km, tra Arquata del Tronto e Cupi (fonte INGV)
Mappa epicentrale della sequenza sismica per ilperiodo dal 23/08/2016 al 01/02/2017 (Fonte INGV)
Con il Decreto Legge n. 205 dell'11 novembre 2016, Anas è stata incaricata dal Governo di provvedere alripristino ed alla messa in sicurezza della viabilità delle infrastrutture stradali di propria competenza nonchédi coordinare e supportare gli interventi su quelle di competenza degli enti territoriali e locali.
ANAS S.p.A. Soggetto Attuatore
Programma di ripristino della viabilità colpita dal sisma
Ambito di intervento
Definito dal Decreto Legge n. 189 del 17 ottobre2016, come integrato dall’Ordinanza del15/11/2016 del Commissario Straordinario delGoverno ai fini della ricostruzione.
La Rete Stradale
La rete colpita dagli eventi sismici è pari adoltre 15.300 km, di cui:
➢ oltre 7.600 km2
➢ 4 Regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria)
➢ 9 Province
➢ 131 Comuni
➢ 4% di competenza Statale
➢ 2% di competenza Regionale
➢ 22% di competenza Provinciale
➢ 72% di competenza Comunale
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I compiti del soggetto attuatore
Fase di prima emergenza
L’art. 4 dell’Ordinanza CDPC 408/2016 ha articolato l’azione del Soggetto Attuatore secondo due fasi:programmazione degli interventi di ripristino della viabilità e di attuazione degli stessi.
Fase di programmazione (comma 2 dell’art.4):
➢ aggiornamento della ricognizione delle criticità sulla base delle segnalazioni dei gestori nonchédegli esiti dei sopralluoghi appositamente programmati ed eseguiti;
➢ individuazione degli interventi minimi essenziali per garantire il ripristino della viabilità;
➢ redazione del programma di ripristino e messa in sicurezza della rete stradale.
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Fase di attuazione (comma 4 dell’art.4):
➢ coordinamento operativo e monitoraggio dell'esecuzione degli interventi del programma;
➢ realizzazione degli interventi di propria competenza e di quelli di competenza dei gestori localiqualora la capacità operativa di questi ultimi e le esigenze emergenziali non consentano agli stessi diprovvedere autonomamente.
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La ricognizione delle criticità
➢ geolocalizzare il sito sul grafo;
➢ identificare la criticità definendone laclasse;
➢ riconoscere il danno arrecatoall’infrastruttura dagli eventi sismici;
➢ valutare gli effetti delle criticità sullamobilità;
➢ individuare le soluzioni di intervento,anche in più fasi o alternative,definendone la categoria;
➢ stimare, in prima ipotesi, i costi ed itempi di attuazione degli interventi.
Mappa delle attività in materia di ripristino e messa in sicurezza della rete stradale http://www.anas-sisma2016.it/index.php?/content/index/arg/menu_mappa
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Per ciascuna criticità è stato effettuato unsopralluogo in modo congiunto a tecnicidell’Ente Gestore della strada, in accordocol quale si è provveduto a:
Come previsto dall’OCDPC 408/2016, le attività sono state avviate provvedendo, inizialmente, ad unaricognizione puntuale delle criticità presenti sulla rete stradale.
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I risultati di ciascun sopralluogo sono stati raccolti inuna scheda descrittiva standardizzata, appositamentepredisposta, qui rappresentata.
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La ricognizione delle criticità
A fine agosto 2018, dopo 15 mesi dall’avvio operativo dei primi due stralci del Programma, laprogettazione esecutiva è completata per 226 progetti, utili a risolvere 467 criticità, delle 501 finanziate,per un investimento di circa 445 milioni di euro, pari al 94% del totale; di questi, sono stati appaltaticirca 410 milioni di euro, pari al 87% dell’investimento programmato.
Sono in corso o ultimati (o comunque superati) 313 interventi per un importo di 306 milioni di euro parial 65% del totale.
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MAPPA INTERATTIVA DELLE ATTIVITA’ DI RIPRISTINO DELLE INFRASTRUTTURE
Principali fronti di intervento
• Accessibilità alla piana di Castelluccio (PG)
• Collegamento Marche-Umbria tramite la S.S. 209 della Valnerina
• Collegamento Marche-Umbria tramite la S.S. 685 delle Tre Valli
• Collegamenti Ussita-Visso-Castelsantangelo sul Nera
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La viabilità è stata chiusa nell’immediatezza degli eventi sismici e successivamente riaperta nel trattoumbro fino ad oltre l’abitato di Norcia, grazie alla realizzazione di numerosi interventi di somma urgenza.
Principali fronti di intervento
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Nel tratto marchigiano, il 26 aprile 2018, grazie all'avanzamento dei lavori, Anas ha riaperto al traffico inmodalità provvisoria il collegamento tra Norcia, Arquata del Tronto e la Via Salaria, rimasto interdetto acausa dei gravi danni strutturali sia sulla strada statale 685 “delle Tre Valli Umbre” che sulla viabilitàprovinciale.Dal 9 giugno 2018 le fasce orarie di apertura sono state estese nelle giornate di sabato e domenica.Complessivamente la direttrice S.S. 685 “delle Tre Valli Umbre” (Spoleto-Norcia-Arquata del Tronto) èinteressata da 31 interventi di ripristino post-sisma, per un investimento di circa 96 milioni di euro, cheriguardano sia il ripristino e il consolidamento delle opere stradali lesionate, sia la sistemazione deiversanti montuosi instabili e la costruzione di opere di protezione dalla caduta massi.
S.S.685 «delle Tre Valli Umbre»
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✓ Ripristino e consolidamento delle opere stradali lesionate
✓ Sistemazione dei versanti montuosi instabili
✓ Costruzione di opere di protezione dalla caduta massi
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Galleria San Benedetto
La galleria ha subito danni rilevanti a seguito della scossa di ottobre 2016, riportando una lesionecontinua e passante di tutto il rivestimento della canna con formazione di un gradino sul pianoviabile di oltre 15 cm ed una leggera traslazione trasversale.
Lesioni all’interno della Galleria San Benedetto
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Galleria San Benedetto - Interventi preliminari
Al fine di poter accedere all’opera per eseguire le indagini e le ispezioni necessarie alla progettazioneesecutiva degli interventi, si sono dovuti progettare e realizzare interventi preliminari di messa insicurezza tramite puntellamenti.
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Galleria San Benedetto – Interventi esecutivi
Gli interventi previsti nel progetto consistevano in operazioni di demolizione e ripristino delrivestimento definitivo, della soletta intermedia, del marciapiede e della pavimentazione stradale. Ilavori sono stati consegnati il 16/6/2017 e ultimati nei primi mesi 2018. Allo scopo di contenere almassimo i tempi di realizzazione si sono previste lavorazioni articolate su 3 turni.
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Galleria Cesaronica
L’opera in oggetto si colloca sul territorio marchigiano, in provincia di Ascoli Piceno, sul versantemeridionale del Colle Serra.
Vista aerea del tracciato della galleria
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Galleria Cesaronica – Imbocco lato Norcia
Vista della scarpata in roccia di monte, parzialmentericoperta dal terreno di riporto sopra la galleria artificiale
Lesioni nel terreno di riempimento parallele allagradonatura, con apertura da alcuni centimetri a più di undecimetro, con lieve ribassamento del terreno a valle.
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In corrispondenza di entrambi gli imbocchi si sonoverificati alcuni fenomeni di instabilità. All’imbocco latoNorcia è stato coinvolto il materiale di ritombamento dellagalleria, riconducibile al materiale ricavato dallo scavodella tratta in naturale.
Galleria Cesaronica – Geologia
Stralcio della carta geologica generale
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Galleria Cesaronica - Frana sismo-indotta
Nel tratto tra la galleria artificiale completamente ricoperta e quella finestrata è presente unfenomeno gravitativo sismo-indotto, che ha messo in movimento una massa di terreno detritico e diriempimento, con una dislocazione di alcuni metro verso valle, su di una superficie di larghezza di circa50 m.
Confronto tra foto satellitare scattate il 22.08.16 (a sinistra) ed il 24.08.16 (a destra). In rosso l’area di terreno mobilizzatasi a seguito del sisma
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Vista della nicchia di distacco del fenomeno gravitativo sismo-indotto al di sopra della galleria artificiale
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Galleria Cesaronica - Frana sismo-indotta
Si osservi l’elevato grado di fratturazione della scarpata rocciosa e la corrispondente pezzatura decimetrica del
detrito accumulatosi a valle
Georadar in corrispondenzadi calotta reni e piedritti perindagare le caratteristichedei rivestimenti, il lorospessore e la presenza diarmature
Galleria Cesaronica – Indagini georadar e laserscanner
Rilievo laser 3d(laserscanner) perricavare una mappaturadei rivestimenti e unarestituzione degliammaloramenti presenti
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Galleria Cesaronica – Indagini geognostiche
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Planimetria degli interventi previsti all’imbocco lato Norcia
✓ Rimozione del materiale franato
✓ Messa in sicurezza del versante
Galleria Cesaronica - Interventi all’imbocco lato Norcia
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Rafforzamento corticale mediante rivestimento di pareti con pannelli di rete metallica a doppia torsione, ancorata con
reticolo di contenimento in funi di acciaio con chiodi su maglia 3 m x 3 m
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Galleria Cesaronica - Interventi all’imbocco lato Norcia
Barra in acciaio (diametro 24 mm) ad aderenza migliorata cementata su tutta la lunghezza, con perforo di 51 mm
Alleggerimento tramite rimozione del materiale di frana al di sopra della galleria artificiale
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Posa di barre ad aderenza migliorata di protezione del versante
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Galleria Cesaronica - Interventi all’imbocco lato Norcia e sul tratto di galleria artificiale
Si osserva un elevato grado di fratturazione della massa rocciosa calcarea, che ha determinato, per effetto del sisma, il crollo di una massa di roccia disgregata in blocchi decimetrici.
La scarpata residuale presenta ancora un evidente allentamento, tale da produrre con ogni probabilità ulteriori
fenomeni di crollo.
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Galleria Cesaronica - Interventi all’imbocco lato Ascoli
➢ pulizia e riprofilatura del versante
➢ messa in sicurezza con un sistema di barre ad
aderenza migliorata
➢ prolungamento del muro di sostegno già esistente
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Galleria Cesaronica - Interventi all’imbocco lato Ascoli
Sezione tipologica del muro di sostegnoprolungato
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Sezione tipologica delle barre ad aderenzamigliorata
Galleria Cesaronica - Interventi all’imbocco lato Ascoli
L’opera in oggetto si colloca sul territorio marchigiano, in provincia di Ascoli Piceno.Il viadotto si sviluppa sul versante meridionale di Costa Tufo Macchialta.
Viadotto Tufo
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a livello delle sovrastrutture rottura dei giunti di dilatazione e
delle barriere di protezione
a livello delle sottostrutture (pile e spalle)azioni dinamiche di maggiore entità in
prossimità della sezione di base delle pile più corte (più rigide)
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Viadotto Tufo – I danni individuati
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A livello del terrenodove si osserva un fenomeno di tipo gravitativo riconducibile agli effetti della sequenza sismica recente.Questo fenomeno è stato rilevato alla base delle pile del viadotto. Il terreno di riporto presente tra labase della fondazione e la superficie appare visibilmente lesionato parallelamente alle strutture delviadotto, con andamento planimetrico ad «S». La lesione presenta un’apertura decimetrica, con unribassamento del lembo di valle dello stesso ordine di grandezza.
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Viadotto Tufo – I danni individuati
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Viadotto Tufo – Lo studio geologico
➢ Depositi di versante grossolani
➢ Fascia di alterazione del sottostante substrato flyschoide
➢ Flysch della Laga - Litofacies pelitico-arenacea
Sondaggio
n°
Profondità
(m)
Ubicazione Prove/Attrezzaggio
foro
S40 20 Settore prossimo l’imbocco della galleria
Pianelle a partire dal piano viabile
-
S41 32.5 Spalla SP 1 (da piano viabile) -
S42-I 30 Tra le pile P2 e P3 Inclinometro
S43-DH 34.5 Tra le pile P2 e P3 Down-Hole
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Viadotto Tufo – Lo studio geologico
Data la profondità del dissesto, l’intervento di stabilizzazione previsto consiste nella realizzazione di unaparatia in pali trivellati Ø600 di lunghezza pari a 15 m in modo da immorsarsi nel substrato litoide confunzione di cucitura del versante, per una estensione complessiva di paratia pari a circa 60 m.
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Viadotto Tufo – Gli interventi previsti
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Opera di sostegno del movimento gravitativo –
sezione in corrispondenza della pila P1
Viadotto Tufo – Gli interventi previsti
➢ L’ANAS, quale Soggetto Attuatore indiato dal Governo, si è fatta carico del ripristino e della messa
in sicurezza delle arterie coinvolte e danneggiate dalla sequenza sismica del 2016-2017 che ha
colpito il Centro Italia
➢ Sono state quindi censite tutte le criticità che hanno interessato la rete viaria, e catalogate in base
a precisi criteri, appositamente definiti
➢ Sono stati individuati e definiti, tramite analisi iterativa, degli interventi tipo che garantiscono la
mitigazione del rischio non solo sismico ma anche idrogeologico
➢ Sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione gli interventi previsti
➢ E’ stato messo in atto, e viene via via implementato un sistema di controllo del territorio relativo
alle infrastrutture stradali di propria competenza, tramite una rete di monitoraggio che rimane
attiva sia in presenza che in assenza di fenomeni sismici
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CONCLUSIONI
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Dr.ssa Geol. Serena Majetta Dott. Geol. Alfredo Montagna
Unità Geologia e Gestione Materie
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