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scuola futuro speranza Giornata Missionaria roGazionista 2016 PROGETTO KITIWUM Giornata Missionaria roGazionista 2016 PERIODICO DI COLLEGAMENTO DELL’UFFICIO MISSIONARIO ROGAZIONISTA ANNO XXVIII – N. 4 SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - Aut. GIPA/C/Roma

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scuolafuturo

speranza

Gio r nata Missio nar ia r o Gaz io nista2016

PROGETTOKITIWUM

Gio r nata Missio nar ia r o Gaz io nista2016

PERIODICO DI COLLEGAMENTODELL’UFFICIO MISSIONARIO ROGAZIONISTA

ANNO XXVIII – N. 4 SETTEMBRE/OTTOBRE 2015POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - Aut. GIPA/C/Roma

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Direttore UMC EROS BORILEDirettore editoriale JESSIE MARTIRIZARVicedirettore CARMELO CAPIZZIDirettore responsabile NICOLA BOLLINO

PERIODICO DI COLLEGAMENTO DELL’UFFICIO

MISSIONARIO ROGAZIONISTA

◆ Giornata Missionaria Rogazionista 2016 3

◆ Camerun Africa in miniatura 4

◆ Il Camerun e la guerra con il Boko Haram 8

◆ Liberati 71 bambini in una scuola coranica a Ngaoundere 9

◆ La presenza cattolica in Camerun 10

◆ La diocesi di Kumbo 11

◆ I Rogazionisti in Camerun: 15 anni di missione 12

◆ Intervista a P. Wilfredo Cruzda 15 anni missionario in Camerun 14

◆ Progetto Kitiwum 18

Sommario

La preghiera dei piccoli

Signore, io ti penso, so che ci sei, e non ti dimentico.Nel mio cuore, nella mia testaC’è come una piccola canzone per te…

Al mattino mi sveglio, buongiorno Signore!Siimi vicino, conduci i miei passi!E ora cammino, corro, salto, giocoMi sento vivo, pieno di energia e di vita.

I genitori, i miei fratelli e le sorelleGli amici, i compagni, gli insegnanti…Signore, porto nel mio cuore tutte queste persone…Quelli che amo e anche quelli che non conosco.Signore, sono tuoi, abbracciali tutti!

Guardo il cielo, guardo le stelleTutto è grande e io così piccolo…Ma tu vicino al mio letto, nel silenzio mi dici:“Buonanotte, piccino”.

Per la vita, l’amore e la gioia, grazie, Signore!

Preghiera liberamente tratta dal libro “Prions en l’Église Junior” (Bayard Presse)

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Giornata Missionaria Rogazionista 2016

lazione locale non è in grado di fornire, per-ché non ha mezzi economici per farlo.Pertanto, venendo incontro alla richiesta deiconfratelli del Camerun e della Quasi-Provin-cia San Giuseppe (Africa), con la prossimaGiornata Missionaria Rogazionista 2016 ab-biamo scelto di promuovere e sostenere ilProgetto Kitiwum, al fine di realizzare la “Ri-strutturazione delle scuole primarie di Ki-tiwum e di Takui (Camerun)”.

Si tratta di un’opera quanto mai necessariaper assicurare la fondamentale esigenza del-la scolarizzazione ad un territorio del Came-run che vede compromesso tale diritto perl’estrema indigenza in cui versa.

Vi invito, quindi, a prendere visione del pro-getto e a divulgarlo affinché la Giornata Mis-sionaria possa ridare il sorriso e la speranzaalla popolazione della parrocchia di Kitiwum.Affidiamo il buon esito della Giornata Mis-sionaria Rogazionista 2016 ai Divini Supe-riori, per l’intercessione del nostro Fondato-re, sant’Annibale Maria.Con questo augurio vi saluto con affetto nelSignore.

P. Angelo A. Mezzari, rciSuperiore Generale

Carissimi, La nostra Famiglia religiosa da oltre mezzosecolo ha una sua storia missionaria. Que-sta dimensione, che ci appartiene come cri-stiani e come consacrati, ha una sua espres-sione particolare nella nostra Giornata Mis-sionaria Rogazionista, che intende essereuna preziosa occasione per riscoprire il“santo ideale” della missione. Questa Gior-nata, mentre mira a ravvivare la nostra sen-sibilità missionaria, ci chiama annualmentea un gesto concreto di solidarietà e genero-sità verso alcune realtà della Congregazionedove sono presenti particolari emergenze.

Per il prossimo anno 2016 siamo invitati a ri-volgere lo sguardo alla recente presenza ro-gazionista nella parrocchia di Kitiwum (dio-cesi di Kumbo), nel nord-ovest del Camerun.Mentre ricorre quest’anno il 15° anniversa-rio dell’arrivo dei primi Rogazionisti in que-sto paese dell’Africa (28 novembre 2000),accogliamo con gioia i primi frutti del nostroapostolato in questa terra nella persona deiprimi quattro sacerdoti camerunensi. Ringra-ziamo il Signore per questo dono mirabiledel suo amore e lasciamoci condurre da Luisulle vie della missione, laddove soprattuttoè maggiore e più urgente il bisogno deglievangelici operai della messe. I nostri confratelli, giunti nella parrocchia diKitiwum il 1° luglio 2014, si sono da subitoconfrontati con una realtà umana e socialepovera e bisognosa d’aiuto. Essi sono rima-sti particolarmente colpiti dallo stato di de-grado in cui versano le strutture scolastichedella parrocchia e hanno subito avvertito lagravità del problema, perché rischia di com-promettere la scolarizzazione stessa dei nu-merosi bambini della zona. Le scuole prima-rie di Kitiwum e di Takui si sono deterioratecon il tempo e in parte risultano oggi inagibi-li. Necessitano di un intervento strutturale diriabilitazione e di risanamento, che la popo-

Messaggio del Superiore Generale, P. Angelo Ademir Mezzari

P. Angelo, P. Willy e i missionari rogazionisti a Kitiwum.

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La Repubblica del Camerun è nota come‘Africa in miniatura’ per la sua diversità geo-grafica, oltre che culturale: il suo territoriooffre un’eterogeneità di paesaggi : spiagge,deserti, montagne, foreste pluviali e savane. A 4 km dalla costa atlantica svetta solitarioil monte Camerun, un vulcano ancora attivo,alto ben 4040 metri. La popolazione lo chia-ma Mongo ma Ndemi, “montagna della gran-dezza”. L’ultima eruzione è avvenuta nel1999, quando il flusso di lava si è arrestatoa soli 200 metri dal mare. Il territorio del Camerun si estende per più dimille km tra le regioni saheliane nel nord,che lambiscono il lago Ciad, e quelle equa-toriali a sud, caratterizzate da una rigogliosaforesta equatoriale, con un regime pluviome-trico assai diverso: si passa infatti da climitropicali semiaridi a climi equatoriali, sem-pre umidi durante tutto l’anno.Il paese possiede sette parchi nazionali, set-te riserve faunistiche, 27 zone cinegetiche(aperte alla caccia) e tre giardini zoologici. Ilparco più celebre è quello di Waza, situatonella parte settentrionale del paese, una zo-

na oggi non sicura a causa delle incursionidei guerriglieri jihadisti del Boko Haram. NelCamerun troviamo le specie animali più sva-riate: 409 mammiferi, 143 rettili, 849 uccel-li, 190 anfibi.

Un po’ di storiaI navigatori portoghesi giunti nel 1472 inprossimità della foce del fiume Wouri, lo bat-tezzarono come Rio dos Camarões, “fiumedei gamberetti”, da cui è poi venuto il nome“Camerun”. La regione era fortemente espo-sta alla malaria e questo impedì per diversisecoli la creazione di insediamenti europeistabili. Tuttavia gli europei crearono delle ba-si costiere per il commercio marittimo di be-ni e la tratta degli schiavi. La parte setten-trionale dell’odierno Camerun, controllatadai musulmani, divenne un centro importan-te della rete di commercio degli schiavi.Gli europei fecero ritorno sulle coste del Ca-merun nella seconda metà del XIX secolo,quando con l’avvento del chinino divennepossibile combattere la malaria. Nella seconda metà del 1800 i tedeschi ini-

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CamerunAfrica in miniatura

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ziarono la colonizzazionedella regione, giungendo acontrollare tutto il territoriodell’odierno Camerun e par-te di quello degli stati confi-nanti. La colonia ebbe no-me Kamerun, e la sua capi-tale fu collocata prima aBuea e poi a Yaoundé.Dopo la prima guerra mon-diale il territorio fu spartitotra la Francia e il Regno Uni-to. La parte francese otten-ne l’indipendenza il 1° gen-naio 1960 e l’anno seguen-te l’area meridionale del Ca-merun britannico si unì alCamerun francese, dandocosì inizio alla Repubblicafederale del Camerun. L’iniziale struttura fe-derale, che rifletteva la divisione del paesetra le due potenze mandatarie, fu abbando-nata nel 1972, quando il Camerun divenneuna repubblica unitaria con capitale Yaoundé.Il Camerun è una repubblica presidenziale. Ilpresidente ha ampi poteri esecutivi e vieneeletto a suffragio diretto con mandato di 7anni. Il Parlamento è composto dall’Assem-blea Nazionale (180 membri eletti con man-dato di 5 anni) e dal senato (70 membri elet-ti dai consigli municipali e 30 nominati dalPresidente).

PopolazioneCon i suoi 22 milioni di abi-tanti, il Camerun conta ben262 etnie e gruppi linguisti-ci. Le principali sono quelledei Fang 20%, Bamileke18%, Duala 15% e Fulbe10%. Nel sud prevalgonopopolazioni bantu, nel cen-tro-nord gruppi sudanesiislamizzati; nella forestaequatoriale vivono gruppi ri-dotti di pigmei.La crescita annua della po-polazione è del 2,1% e iltasso di fecondità è di 4,9per donna (2012).La maggioranza della popo-

lazione è cristiana (cattolici 27,4%, prote-stanti 20%), che si concentrano nella partemeridionale del paese, mentre l’islam (22%)e le religioni tradizionali (15%) sono diffusesoprattutto nelle regioni del centro-nord. Lalibertà religiosa è garantita e rispettata. Lalibertà di associazione e di opinione invecesono limitate: il paese si colloca al 147° po-sto su 197 per libertà di stampa, ed è clas-sificato come ‘non libero’, nonostante glisforzi da parte del governo nel sottolineare iprogressi verso la transizione democratica ela tutela dei diritti civili.La vita politica del paese è segnata dalla

Abitazioni tradizionali nel nord del Paese.

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presenza dell’ intramontabile presidentePaul Biya, che è al potere dal lontano 1982.Sebbene vi sia in Camerun il multipartiti-smo, la scena politica è dominata dal partitodel presidente (l’RDCP), che è sempre riu-scito vincitore in tutte le elezioni. Gli altri par-titi sono deboli, disuniti e marginali. Nel suoinsieme il sistema politico camerunense ac-cusa un deficit di credibilità e di fiducia e vie-ne giudicato negativamente dalla popolazio-ne. “Oltre che dalle derive autoritarie e dalladebolezza dei suoi oppositori, la permanenzadi Biya al potere è stata garantita dalla natu-ra stessa del partito RDCP, che può essere de-finito a tutti gli effetti un partito sistema, i cuiappartenenti usufruiscono di una capillare re-te di privilegi e concessioni”.Il Camerun è al 144° posto su 177 paesi percorruzione percepita. Le disfunzioni in termi-ni di governance e un’amministrazione perlo più inadeguata e disorganizzata non con-sentono di valorizzare le potenzialità econo-miche del paese a vantaggio di uno sviluppodiffuso ed equilibrato della popolazione.

Economia

Il Camerun ha enormi potenzialità economi-che, grazie al sottosuolo ricco di risorse. Tut-tavia l’espansione economica avviata conl’indipendenza ha conosciuto via via una fasedi rallentamento, con conseguente indebita-mento dello Stato, deterioramento del qua-dro sociale, aumento della disoccupazione e

della povertà della popolazione. Il paese co-nosce un tasso di povertà elevato (39,9%),che aumenta sensibilmente via via che ci sisposta nelle zone rurali al nord del paese.La maggior parte della popolazione è impe-gnata nell’agricoltura (60%) con colture disussistenza (taro, sorgo, manioca, mais, ri-so, patate, patate dolci e fagioli) e colture diesportazione (caffè, palma da olio, cacao,arachide, sesamo e banane). Si coltivanoanche tabacco, cotone, tè, avocado, cannada zucchero, pomodori. Il patrimonio zootec-nico è ricco e contribuisce in forte misura asoddisfare la domanda alimentare.Le colture di sussistenza sono praticate nel-le regioni interne e nel nord, che risultano dicerto le più povere del paese. Visto nel suocomplesso, possiamo dire che in linea gene-rale il Camerun ha raggiunto il traguardo del-l’autosufficienza alimentare.Dal sottosuolo si ricavano petrolio, gas natu-rale, bauxite, minerali di ferro, cassiterite,oro e diamanti.Le foreste forniscono diversi legnami pregia-ti, che vengono avviati all’esportazione: eba-no, okoumé, mogano, iroko. Lo sfruttamentoaccentuato e forse eccessivo delle risorseforestali pone al paese un grande problemadi equilibrio ambientale. Gran parte dell’energia elettrica prodotta nelpaese è di origine idraulica. Da segnalaretuttavia che la fornitura è incostante e solo il47% della popolazione ha accesso all’elettri-cità.

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Maschere tradizionali.

La capitale Yaoundé.

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I principali partner commerciali sono la Fran-cia e gli altri Paesi dell’Unione Europea, laCina e gli Stati Uniti. I cospicui interessi eco-nomici e le stesse estrazioni petrolifere off-shore (in mare aperto), fanno sì che l’esta-blishment politico-economico del Paese ven-ga accettato di buon grado dalle istituzioniinternazionali, che reagiscono debolmente difronte al deficit democratico e alle restrizionidelle libertà civili presenti nel paese.

Sanità e malattie

Secondo l’Istituto di Statistica del Camerun(dati del 2010), il paese dispone di un medi-co generico ogni 13.000 abitanti e di unospecialista ogni 210.000 abitanti. Nelle zo-ne rurali soprattutto nel settentrione si regi-stra una carenza grave di medici e di struttu-re sanitarie. Si pensi che la grande maggio-ranza delle donne di queste regioni partori-sce al di fuori delle strutture sanitarie. Lamalaria, l’aids e la malnutrizione sono lecause principali di mortalità infantile. Quasiun quinto dei bambini del Camerun ha cono-sciuto la malnutrizione, che provoca ritardonella crescita e rende deboli e vulnerabili al-le malattie. Si calcola che circa 40.000 bam-bini muoiano ogni anno a causa di problemilegati alla malnutrizione. La malaria è re-sponsabile del 35 % delle morti in ospedale,del 50 % di morbilità tra i bambini sotto i cin-que anni e del 40 % della mortalità infantile.Gli adulti affetti dalla patologia dell’Aids sa-rebbero più di un milione. Nella popolazionetra i 15 e i 49 anni il tasso di prevalenza del-l’HIV è del 5,5% (2010). Pare che nel paeseci siano circa 200.000 bambini rimasti orfa-ni a causa dell’aids. Nel nord del paese sono diffusi anche i fe-nomeni delle mutilazioni sessuali femminilie dei matrimoni precoci.

Indice di sviluppo umano

L’Indice di sviluppo umano (ISU) (in inglese:HDI-Human Development Index) è un indicecomparativo dello sviluppo dei vari paesi cal-colato tenendo conto dei diversi tassi diaspettativa di vita, livello di istruzione e red-dito nazionale lordo procapite. È divenuto

uno strumento standard per misurare il be-nessere di un paese. È usato per dividere ipaesi: in sviluppati, in via di sviluppo o sotto-sviluppati. In questa classifica il Camerunoccupa il 152° posto con un ISU medio-bas-so (0,504). Al primo posto si classifica laNorvegia, con l’ISU più alto (0,944). I paesidel mondo con l’ISU più basso sono tuttipaesi africani: Eritrea, Somalia, Ciad, Rep.Centrafricana, Rep. Democratica del Congo,Niger (ISU = 0,337).

Il Camerun in breveForma di Governo: RepubblicaSuperficie: 475.650 kmqPopolazione: 22,77 milioni (2014) Densità: 42,86 ab./kmqStruttura demografica (quota %): 0-14 anni 40%; 15-24anni 20%; 25-54 anni 31%; 55-64 anni 4%Età media: 19,6Tasso di crescita annuo della popolazione (in %): 2%Lingua ufficiale: Francese e IngleseReligione: Cattolici 27,4%, protestanti 20%, musulmani22%, altri 30,6%Capitale: Yaoundé 1.801.000 ab. (2010)Unità monetaria: Franco CFA (è legato all’euro, al cambiofisso di 655,96 per 1 euro)PIL: 32,55 miliardi di dollari (2014)PIL (pro capite): 1.360$ (2014)Tasso di crescita del PIL: 4,1%Indice di sviluppo umano: 0,504 (152° posto)Tasso di povertà: 39,9%Speranza di vita: 57,35 (2014) Presidente: Paul Biya (RDPC), dal 6 nov. 1982, ultima rie-lezione il 9 ottobre 2011

Sfruttamento delle risorse forestali.

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ATTENTATI IN CAMERUNIl giornale “La Stampa” così scriveva il 26 luglio 2015:

“Boko Haram fa esplodere una bambina kamikaze, strage in Camerun. Almeno 20 personesono morte e 50 sono rimaste ferite in un attentato suicida avvenuto nella città di Maroua”.

“Una bambina di 9 anni imbottita di esplosivo si è fatta saltare in aria in un affollato locale not-turno a Maroua in Camerun, una ragazzina kamikaze si è immolata in un mercato a Damaturoin Nigeria. Decine di morti e feriti. Uomini, donne e bambini mutilati. La sanguinaria offensivajihadista dei Boko Haram, che sempre più spesso usano per le loro azioni terroristiche giova-nissime inconsapevoli di quanto stanno facendo, in meno di 24 ore ha colpito per ben due vol-te il nord-est della Nigeria ed è arrivata nuovamente in Camerun. Qui solo tre giorni fa due ka-mikaze avevano provocato 22 morti e una cinquantina di feriti nel mercato di Fotokol, una citta-dina non lontana dal confine nigeriano. E ora il Camerun si sente in guerra, una guerra che perònon può essere combattuta solo con le armi”.

(La Stampa, in http://www.lastampa.it/2015/07/26/esteri/in-camerun-bimba-kamikaze-si-fa-esplodere-in-un-bar-eUwzkpydN0my7MYfynNt3I/pagina.html)

Il Camerun e la guerra con il Boko Haram

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Boko Haram (letteralmente il nome significa«l’istruzione occidentale è grave peccato»).È una formazione terroristica militare islami-ca, fondata nel 2002 da Ustaz MohammedYusuf (ucciso in carcere nel 2009 dalla poli-zia nigeriana in circostanze non chiare). Og-gi il capo del Boko Haram è AbubakarShekau. È diffusa nel nord della Nigeria eopera anche in Camerun e nel Ciad. Nel2015 si è alleata con l’IS (lo Stato Islamico).L’obiettivo dell’organizzazione è quello di ot-tenere la liberazione delle regioni del norddella Nigeria e trasformarle in uno stato isla-mico.Di recente, a causa della porosità delle fron-tiere, i militanti del Boko Haram, che proven-gono dalla vicina Nigeria, si sono più volte in-filtrati nel nord del Camerun e vi hanno com-piuto sanguinosi attacchi e attentati, neiquali hanno perso la vita centinaia di civili enumerosi soldati. A partire dal luglio del2015 si è registrata una recrudescenza de-gli attentati suicidi ad opera di ragazze ado-lescenti nelle città di Fotokol e Maroua, si-tuate nell’estremo nord del paese.

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L’8 agosto 2015 in una scuola coranica si-tuata a Ngaoundere, nella regione di Ada-maoua in Camerun, sono stati liberati 71bambini che vi erano trattenuti in stato di pri-gionia dai loro “maestri”, che sono stati ar-restati dalle forze dell’ordine. Interrogati daigendarmi, i bambini avrebbero affermato chealcuni di loro erano morti in detenzione.Secondo la versione fornita dai maestri arre-stati, i bambini venivano affidati alla scuoladalle rispettive famiglie con il compito di“educarli”.In tutto il Camerun si diffonde a macchia d’o-lio la paura del Boko Haram. Scuole corani-che e moschee sono viste con sospetto dal-le autorità e le forze dell’ordine sono stateposte in stato di massima vigilanza per farfronte all’emergenza terrorismo.Coprifuoco la sera, strade deserte, bambinisotto stretta sorveglianza. Si vive nella psi-cosi più totale. Nessuno ha il coraggio di par-lare in pubblico del Boko Haram. Ogni scono-sciuto viene additato come possibile terrori-sta. Le famiglie s’interrogano sul rischio dimandare i bambini a scuola, perché è risa-puto che il Boko Haram è contro la scuola oc-cidentale e che prima o poi potrebbe com-piere qualche attentato contro un istitutoscolastico.Nei territori del nord colpiti dal terrorismo so-no state varate misure di sicurezza eccezio-nali: l’arrivo di rinforzi militari, che portanol’effettivo a circa 10.000 soldati schieratinella zona; posti di blocco sulle strade; per-quisizioni a tappeto nelle moschee e scuolecoraniche; interdizione del velo integrale; re-strizione della circolazione delle moto e con-trollo dei documenti; chiusura dei negozi alleore 18.00 e coprifuoco in alcune città.

Rifugiati nigeriani

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Liberati 71 bambini in una scuola coranica a Ngaoundere

Si diffonde la psicosi del terrorismo islamico

Liberati 71 bambini in una scuola coranica a Ngaoundere

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La presenza della Chiesa cattolica in Came-run inizia il 25 ottobre 1890 quando i primimissionari pallottini tedeschi sbarcano aDouala. La regione costiera era già occupatadai protestanti (battisti, evangelici e presbi-teriani). Per tale ragione i missionari cattolicidecisero di spingersi all’interno. L’8 dicem-bre 1890 essi inaugurarono la missione diMarienberg (montagna di Maria), consacran-do la località e tutto il Camerun alla VergineMaria Regina degli Apostoli. A partire da Ma-riemberg inizia l’evangelizzazione cattolicadel paese. Le prime parrocchie di Edea e diKribi vengono fondate nel giugno e nel set-tembre del 1891. La regione era particolar-mente inospitale, infestata dagli insetti edalle zanzare. A causa delle forti febbri ma-lariche tra il 1891 e il 1915 persero la vitaben 36 missionari tedeschi. In 25 anni dievangelizzazione la chiesa cattolica cameru-nese ha fondato 15 missioni e aperto 22scuole con 223 insegnanti locali.

La prima guerra mondiale obbligò i missio-nari tedeschi a lasciare il paese. Gli ultimi fu-rono deportati a Fernando Poo nel gennaiodel 1916. Per diversi anni la missione fu por-tata avanti dai laici e dai catechisti. I trattatidi pace decretarono la divisione del Came-

run in due zone di influenza, sotto la tuteladella Francia e dell’Inghilterra. Nel territoriofrancese arrivarono i missionari del SacroCuore e la Congregazione dello Spirito San-to. Nel territorio inglese giunsero invece imissionari di Mill Hill. Molto più tardi, nel1946, il nord del Cameroun fu affidato aimissionari Oblati di Maria Immacolata. Il primo vescovo camerunense è stato Mons.Paul ETOGA, consacrato il 30 novembre1955 a Yaoundé, mentre il 28 giugno 1988il Cameroun ha potuto accogliere il suo pri-mo Cardinale nella persona di Christian Wiy-ghan Tumi. L’attuale corpo episcopale di 33vescovi (compresi i vescovi emeriti) ammini-stra un insieme di 25 diocesi, raggruppate in5 province ecclesiastiche la cui delimitazio-ne rispetta, in gran parte, le sensibilità cul-turali e linguistiche del paese.

La situazione socio-politica del Camerun ap-pare relativamente tranquilla rispetto ad altripaesi africani, ma non è immune dai maliche affliggono molte parti del Continente. Lacorruzione, il tribalismo, la violenza diffusa, ilmancato rispetto dei diritti umani sono maliripetutamente denunciati in questi anni dallaChiesa locale, che per questo si è anche at-tirata l’accusa di indebite ingerenze politi-che. Accuse fermamente respinte dai vesco-vi che hanno rivendicato il diritto della Chie-sa di esprimersi nel rispetto della reciprocaautonomia con lo Stato. Deciso è l’impegnodella Chiesa in Camerun nell’evangelizzazio-ne intesa in tutti i suoi risvolti, compresol’impegno sociale, la promozione di un laica-to attivo e protagonista nella società, l’incul-turazione, l’attenzione per i media, nonchénello spirito di collaborazione con le altreconfessioni religiose del Paese.

La chiesa cattolica camerunense ha ricevutola visita pastorale del papa Giovanni Paolo IInel 1985 e nel 1995, e quella di papa Bene-detto XVI nel 2009.

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La presenza cattolica in Camerun

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Area of the diocese 8.000 square km

I missionari Pallottini tedeschi arrivarono nella regione di Kumbo il 31 dicembre 1912 e inizia-rono la missione nella località di Shisong. Dopo la prima guerra mondiale, i missionari tede-schi furono espulsi dai francesi. La Chiesa locale rimase senza preti per quasi cinque anni, gui-data da alcuni catechisti laici camerunensi. Nel 1923 giunsero sul posto i primi padri Deho-niani francesi. Kumbo è diventata diocesi nel 1982. L’attuale vescovo è Mons. George NKUO.

La Diocesi di Kumbo

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Era il 28 novembre del 2000, l’Anno Santo,l’anno del Giubileo. Dopo alcuni sopralluoghirealizzati negli anni precedenti, finalmente iRogazionisti si installano nella diocesi diEdéa, accolti dal vescovo locale Mons. VictorTonye Bakot. La diocesi di Edéa contava al-lora una decina di congregazioni femminili,ma nessuna congregazione maschile. I Ro-gazionisti sarebbero stati i primi religiosi sa-cerdoti presenti nella diocesi. Il responsabi-le della missione rogazionista a Edéa è il P.Wilfredo Cruz, filippino. Con lui ci sono i pa-dri Nicolas Villora, filippino, e Vénuste Sibo-mana, ruandese. Come è stato concordato tra il Vescovo e ilSuperiore Generale dei Rogazionisti, P. Gior-gio Nalin, i padri si mettono al servizio delladiocesi: P. Willy assume l’incarico dell’anima-zione vocazionale, l’accompagnamento deiseminaristi diocesani e la direzione dell’uffi-cio diocesano vocazioni; a P. Vénuste Sibo-mana viene affidata la pastorale giovanilediocesana. Sono incarichi di responsabilità,che consentono ai Rogazionisti un pieno in-serimento nella realtà ecclesiale della dioce-si e nello stesso tempo promuovono l’e-spressione del carisma nella dimensionedella diffusione della preghiera del Rogate edella cura delle vocazioni.Accanto agli impegni pastorali a livello dio-cesano, i confratelli hanno promosso fin dal-l’inizio le vocazioni per la nostra Congrega-zione ed è stato necessario quindi organiz-zare in loco la prima formazione dei nostriseminaristi. A tal fine, si è costruito ad Edéail seminario per accogliere gli aspiranti du-rante l’anno propedeutico di introduzioneagli studi di filosofia.A Ngoya, località situata a 15 km dalla capi-tale Yaoundé, si è costruito il seminario per iseminaristi studenti di filosofia e lo studen-tato teologico per i religiosi studenti di teolo-

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I Rogazionisti in Camerun: 15 anni di missione

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Mons. Bakot e i primi rogazionisti in Camerun.

P. Willy con un gruppo di aspiranti.

P. Giorgio Nalin, Superiore generale, in visita alla comunità di Edéa nel 2003.

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I primi quattro sacerdoti rogazionisti del Camerun

Père Etienne Père Gabriel Père Dieudonné Père Marcel

gia. In tal modo, si è offerta la possibilità diavere in Camerun il ciclo completo degli stu-di per quanti desiderano diventare sacerdotirogazionisti. Alla completezza dell’iter forma-tivo mancava l’anno del Noviziato, che perora viene fatto a Kigali in Ruanda. Questoimpegnativo lavoro apostolico e vocazionaleha prodotto i suoi frutti. Nel 2015 abbiamoavuto i primi quattro sacerdoti rogazionistidel Camerun e numerosi sono i giovani cheseguono e che dovrebbero arrivare al tra-guardo dell’ordinazione presbiterale.Accanto all’attività formativa si è intrapresaanche l’azione di promozione umana e so-ciale al servizio dei piccoli e dei poveri. Conle “adozioni a distanza” si aiutano numerosibambini e famiglie povere. La nostra presen-za domenicale nella parrocchia di Ebebda, acirca 70 km a sud di Ngoya, oltre alle cele-brazioni liturgiche e all’amministrazione deisacramenti, ci consente di metterci al fiancodi persone vulnerabili, che vivono in aree ru-rali remote e marginali, laddove si registrano

di frequente fenomeni di disagio e devianzagiovanile, che tendono ad assumere una ri-levanza sociale considerevole e duratura.Il primo luglio 2014 è stata inaugurata lapresenza della Congregazione nella diocesidi Kumbo, nella zona anglofona del paese. IlVescovo Mons. George Nkuo ha accolto i Ro-gazionisti e ha affidato loro la parrocchia diKitiwum. La prima comunità rogazionista aKitiwum è costituita dai Padri Saji Kappikuzhi(India) e Jeffrey Jagurin (Filippine) e dal reli-gioso studente Bertrand Zack Baltis Ayang-ma (Camerun).«La messe è abbondante, ma sono pochi glioperai! Pregate dunque il Signore della mes-se, perché mandi operai nella sua messe!»(Mt 9, 37-38). In questa terra d’Africa il Si-gnore sta benedicendo la nostra Congrega-zione con il dono di numerosi apostoli delvangelo. A Lui siano rese grazie in ogni luogoe in ogni tempo.

Fr. Bernard Dourwe

P. Willy e Mons. Bakot durante la celebrazione eucaristica in onore di Sant’Annibale.

Gruppo di bambini adottati a distanza.

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P. Willy, come comunemente lo chiamiamo, ènato il 16 gennaio 1962 nelle Filippine. Di fa-miglia cattolica, molto praticante, P. Willy è ilnono di dieci figli.Entrato a 17 anni nel Seminario Rogazioni-sta di Manila, 12 anni più tardi è stato ordi-nato sacerdote rogazionista: era il 1° set-tembre 1991.Subito dopo l’ordinazione, P. Willy è partitocome missionario in Africa e nel 1992 ha ini-ziato la sua attività apostolica di sacerdoterogazionista nella parrocchia di Mugombwa(Rwanda). Al sopraggiungere del genocidiodel 1994 ha lasciato la parrocchia e ha rag-giunto i confratelli dell’orfanotrofio Sant’An-

tonio di Nyanza, dove è rimasto fino al 1998.Dopo una parentesi trascorsa in Italia, chegli ha dato anche la possibilità di offrire unsuo contributo prezioso ed efficace in Alba-nia durante la crisi del Kosovo (1999), P. Wil-ly ha aperto la prima missione rogazionistain Camerun assieme ai Padri Sibomana Vé-nuste e Nicolas Villora. La presenza missio-naria rogazionista a Edéa ebbe inizio il 28novembre 2000. P. Willy ha ricevuto l’incaricodi dirigere il Centro Diocesano Vocazioni e diaccompagnare nel loro cammino formativo iseminaristi della diocesi di Edéa. Nello stes-so tempo, mentre lavorava per la diocesi,egli si è dedicato anche alla pastorale voca-

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Intervista a P. Wilfredo Cruzda 15 anni missionario in Camerun

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zionale per la Congregazionedei Rogazionisti. I quattro sa-cerdoti rogazionisti del Came-run, ordinati fino ad oggi, sonofrutto del suo lavoro e del suoimpegno apostolico. Nel 2011 P. Willy è stato nomi-nato superiore dello Studenta-to rogazionista di Ngoya, doverisiedono e studiano i giovanireligiosi studenti di teologiadella Quasi Provincia rogazioni-sta dell’Africa. Il 30 aprile 2012 il SuperioreGenerale P. Angelo A. Mezzariha conferito a P. Willy l’incaricodi dirigere la Quasi Provinciadell’Africa. Un impegno que-sto, di grande impegno e re-sponsabilità.

P. Willy, cosa offrono oggi i Rogazionisti al-la Chiesa del Camerun?Ogni Congregazione che giunge in una Chiesaparticolare è portatrice di una ricchezza cari-smatica che deriva dalla sua spiritualità e dalsuo carisma. Nel caso dei Rogazionisti, unavolta in Camerun ci è stata offerta la possibi-lità di offrire il nostro specifico contributo allapastorale vocazionale e alla pastorale giova-nile nella diocesi di Edéa. Per dieci anni ab-biamo dato un’impronta rogazionista a que-ste attività e la Chiesa locale ha conosciuto eapprezzato il carisma del Rogate, la preghieraper le vocazioni e il servizio della carità neiconfronti dei bambini e dei poveri, secondol’esempio e l’insegnamento del nostro fonda-tore, Sant’Annibale Maria Di Francia.

I Rogazionisti sono in Camerun da 15 annie hanno i primi quattro sacerdoti cameru-nensi. Quali sono i tuoi sentimenti nei con-fronti di questa realtà?Anzitutto vorrei ringraziare i confratelli mis-sionari, che hanno condiviso con me l’iniziodella missione in Camerun. Penso a P. Nico-las Villora e a P. Vénuste Sibomana. Poi cisono quelli che sono venuti dopo. Abbiamolavorato insieme e reso possibile questo tra-guardo che certamente ora ci riempie digioia. Ma il pensiero va soprattutto al Signo-

re della messe. È Lui che dobbiamo ringra-ziare per questi primi sacerdoti camerunesi!E poi abbiamo anche il dovere di pregarloper tutte le vocazioni rogazioniste che eglicon generosità continua a mandarci. Perso-nalmente cercherò di mettercela tutta e dilavorare e pregare per queste vocazioni, af-finché siano numerose e sante!

Come vedi l’avvenire dei Rogazionisti in Ca-merun e in Africa?Faccio mio il sogno del nostro Santo Fonda-tore, Annibale Maria Di Francia. Sogno unamesse che trovi tanti mietitori, che ci sianotanti buoni operai per l’annuncio della buonanovella, per proclamare Cristo Gesù, Salva-tore dell’umanità.Con le vocazioni che vengono dal Camerun,dal Rwanda, dalla Repubblica Centroafrica-na, dalla Repubblica Democratica del Congoe spero anche da altri paesi africani, vedo unavvenire luminoso e pieno di speranza per lanostra Congregazione. L’importante da par-te nostra è pregare per le vocazioni e chequeste vocazioni siano non solo numerosema anche solide e sante per il bene di tuttala Chiesa.Invito i giovani a prendere in considerazionel’ipotesi di una vita interamente consacrataal servizio del Vangelo e del popolo di Dio.Ascoltiamo la voce di Cristo che ancor oggidice: “Vieni… seguimi”.

P. Venuste e P. Willy mostrano ai fedeli l’immagine di Sant’Annibale.

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Venerdì 25 settembre 2015 le Na-zioni Unite hanno adottato l’Agenda2030 per lo sviluppo sostenibile in unvertice straordinario a New York alquale hanno partecipato più di 150capi di stato e di governo. Il quarto,dei diciassette obiettivi di svilupposostenibile (SDGs), che l’Agenda2030 si prefigge di raggiungere, èquello di offrire a tutti un’istruzionebase di qualità. “Una scuola per tuttii bambini. La meta è garantire a tuttii bimbi un’istruzione primaria e se-condaria completa, gratuita e di qua-lità che ne consenta il pieno svilup-po umano. L’obiettivo mira anche asconfiggere l’analfabetismo e a promuoverel’istruzione degli adulti”.Il diritto all’istruzione è sancito dalla Dichia-razione Universale dei Diritti Umani procla-mata nel 1948 dall’Assemblea Generaledelle Nazioni Unite, che stabilisce la gra-tuità e l’obbligatorietà dell’istruzione prima-ria. Tale diritto è stato poi ribadito dallaConvenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del1989.

Education for All - Istruzione per tutti (acroni-mo in inglese EFA) è un movimento interna-zionale coordinato dall’UNESCO insieme aUNDP, UNFPA, UNICEF e Banca Mondiale. Ilmovimento è sorto nel 2000 a Dakar, capi-tale del Senegal. Scopo del movimento è di

ridurre l’analfabetismo e rendere universalel’educazione per tutti.A metà gennaio 2015 l’UIS (UNESCO Institu-te for Statistics) e l’UNICEF hanno pubblicatoun rapporto dal titolo “Realizzare la promes-sa non mantenuta dell’educazione per tutti”:“L’istruzione rappresenta le speranze, i so-gni e le aspirazioni di bambini, famiglie, co-munità e nazioni nel mondo, la strada più af-fidabile per uscire dalla povertà e un percor-so critico per avere cittadini più sani, più pro-duttivi e società più forti. Non sorprende,quando si interrogano le persone sulle loropriorità, l’istruzione è al primo posto, esamedopo esame, sondaggio dopo sondaggio”. Il rapporto evidenzia che a livello globale ibambini in età di frequentare la scuola prima-ria sono 650 milioni; di questi, 58 milioni nonsono mai andati a scuola, 100 milioni abban-donano la scuola prima di completare il ciclodi scuola primaria. Infine sono 250 milioniquelli che, dopo aver fatto anche quattro annidi insegnamento primario, non hanno acquisi-to le competenze per leggere, scrivere e con-tare. Questi dati permangono pressoché co-stanti dal 2007.Nel mondo ci sono 374 milioni di ragazzi dietà compresa tra i 12 e i 15 anni, che do-

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Education for AllPer una educazione inclusiva e paritaria per tutti

Carenza di infrastrutture.

Abbandono scolastico.

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vrebbero frequentare il primo ciclo di scuolasecondaria; 63 milioni di questi ragazzi nonhanno mai iniziata la scuola secondaria ol’hanno abbandonata (18 ragazzi su cento).I bambini e i ragazzi dai 6 ai 15, in età di fre-quentare i primi nove anni di scuola, sonocomplessivamente 1 miliardo e 24 milioni.Gli out-of-school, che non sono mai stati ascuola o che l’hanno abbandonata, sono sti-mati in tutto il mondo intorno ai 120 milioni;di questi, 51 milioni sono bambini e ragazziafricani. L’Africa è infatti il continente dove siregistra il maggior numero di bambini/e e ra-gazzi/e che non vanno a scuola.

Istruzione e sistema scolastico in Camerun

Il sistema scolastico del Camerun ha lacaratteristica di essere bilinguistico e didifferenziarsi secondo la regione di appar-tenenza, sia essa quella francofona o an-glofona. Questa particolarità è un’eredità del pas-sato coloniale, che fino ad oggi il paesenon è riuscito a superare.● Scuola materna (durata 2 anni); lascuola materna ha inizio all’età di 4 anni;● Insegnamento di base, scuola primaria(durata 6 anni), che corrisponde all’inse-gnamento obbligatorio;● Insegnamento secondario (durata 7 an-ni): a) sistema francofono: primo ciclo (4 anni)e secondo ciclo (3 anni);b) sistema anglofono: primo ciclo (5 anni)e secondo ciclo (2 anni);● Insegnamento superiore, Università.

Il sistema scolastico delCamerun deve confrontarsicon numerosi problemi. Iprincipali sono: mancanzadi infrastrutture (aule sco-lastiche e attrezzature fati-scenti); scarsità di ingegne-ri anglofoni; soprannumerodel personale docente;igiene e salubrità carente(scarsità estrema di latrine

e mancanza di acqua potabile); salari deidocenti molto bassi, causa di demotiva-zione e di corruzione; mancanza di intera-zione tra scuola e impresa, livello di for-mazione e qualificazione insufficiente (diqui la disoccupazione giovanile e il man-cato accesso al mercato del lavoro).

L’analfabetismo in CamerunIl Camerun registra ancora un tasso dianalfabetismo abbastanza alto (circa il20% della popolazione). La fascia più col-pita è costituita dalle donne che vivononelle aree rurali (30%), e soprattutto nelnord del paese, di religione islamica. Lemotivazioni: esiste una percezione negati-va dell’educazione delle ragazze; la donnaè particolarmente richiesta nei lavori do-mestici; quando scarseggiano le risorsefamiliari, si preferisce mandare a scuola ifigli maschi.

Classi troppo numerose.

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Il contesto

Kitiwum si trova a circa 7 chilometri a nord-est della città di Kumbo nella regione nord-ovest del Camerun. La parrocchia di Kitiwumappartiene alla Diocesi di Kumbo e alla pro-vincia ecclesiastica di Bamenda. Essa è costituita da tre villaggi posti in mez-zo a terreni agricoli e a pascoli con una su-perficie di circa 50 km2.Nel suo territorio, che prima apparteneva al-la parrocchia cattedrale di Kumbo, sorgonoquattro stazioni missionarie cattoliche: Kaiy,Takui, Shukai, Kaale. La maggior parte della gente vive di agricol-tura. I terreni sono aridi e a malapena pro-ducono il necessario per il fabbisogno deicontadini e delle loro famiglie.Nel territorio della parrocchia sorgono duescuole primarie cattoliche, situate nelle mis-sioni principali di Takui e Kitiwum. Quella diKitiwum esiste dal 1949 ed è la più antica.All’inizio era l’unica scuola della zona ed erafrequentata dai bambini di tutti i villaggi vici-ni. Il numero delle iscrizioni era alto e le sov-venzioni del governo erano abbastanza suffi-cienti e regolari. Fino al 1982 per arrivare al-

la scuola i bambini dei villaggi Takui e Kai do-vevano camminare per circa 14 chilometri epoi farne altrettanti per ritornare a casa. Ladistanza era rilevante e molti alunni non fre-quentavano regolarmente la scuola, soprat-tutto durante la stagione delle piogge. Cosìnel 1982 la Chiesa Cattolica ha provvedutoa costruire un’altra scuola primaria a Takui. Queste scuole all’inizio erano state createnon solo per promuovere l’istruzione e la pri-ma scolarizzazione della popolazione di quel-le zone marginali, ma servivano anche comevivai per l’educazione alla fede. Nel corsodegli anni le scuole cattoliche sono state ri-conosciute dallo stato ed oggi sono abilitatea rilasciare i titoli di studio come il “Firstschool leaving certificate examination” (esa-me che viene dato alla fine della scuola pri-maria) e il “Government common entranceexamination” (esame statale di ammissioneall’istruzione secondaria). Nel contempo vi si impartisce anche l’inse-gnamento della dottrina cattolica e si prepa-rano i bambini a ricevere i sacramenti dell’i-niziazione cristiana, il cui percorso inizia conil “First school leaving Religious CertificateExamination”.

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Ristrutturazione delle scuole primarie di Kitiwum e di Takui (Camerun)

PROGETTO KITIWUM

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La condizione attuale delle scuole primarie della parrocchia di KitiwumLe scuole primarie di Kitiwum e di Takui so-no state costruite con materiale scadente eportano i segni dell’usura e del tempo, percui oggi hanno bisogno di essere rinnovatee ristrutturate. Talora le strutture sono in-complete, mancano gli infissi o sono inagi-bili, il tetto è danneggiato e lascia filtrarel’acqua della pioggia, andrebbe rifatto il pa-vimento in cemento, si dovrebbe rifare l’in-tonaco e rinnovare le suppellettili: banchi,tavoli, armadi.Questi interventi di ristrutturazione e dimanutenzione delle infrastrutture nellescuole cattoliche sono a carico delle fami-glie degli alunni. Ma in queste zone ruralidel nord-ovest i genitori riescono a malape-na a pagare la tassa scolastica che è giàelevata, se rapportata al loro basso livellodi reddito. Sono famiglie di contadini checoltivano un terreno arido che produce po-co e non sono assolutamente in grado disostenere i costi di una eventuale ristrut-turazione degli edifici scolastici o del rin-novo degli arredi e delle suppellettili. Equindi senza alcun intervento anno dopoanno la situazione peggiora, fino a che lascuola diventa inagibile.

La scuola cattolica primaria di KitiwumL’edificio scolastico di Kitiwum conta ottoaule e due uffici, ma tutti incompleti, conpavimenti non cementati, pareti senza stuc-co e intonaco, senza soffitto, e con le portee finestre rotte. Due aule hanno l’intelaia-tura del tetto in legno infestato dalle apiche vi hanno ricavato i loro alveari. L’unicatoilette a fossa nella scuola è stata utilizza-ta costantemente da più di 200 alunni perpiù di sei anni. Non vi è alcun parco giochio campo sportivo adatto per i bambini dellascuola.

La scuola cattolica primaria di TakuiSin dalla fondazione la scuola di Takui è ri-masta sempre nell’attuale sede tempora-

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Mons. Nkuo con i missionari rogazionisti a Kitiwum.

Gli scolari di Kitiwum.

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nea a distanza di 300 metri dalla sede chedoveva essere quella definitiva. Intatti la se-de definitiva della scuola è costituita da dueedifici, che contengono sette aule scolasti-che e un ufficio, ma che non sono coperti(mancano del tetto). Ci sarebbe bisogno per-tanto di completare le strutture esistenti edaggiungervi altre due aule, in quanto l’attua-le capienza è insufficiente ad accogliere ilnumero elevato di alunni.

Il salario dei docenti

Negli ultimi trent’anni, il governo ha drastica-mente ridotto le sovvenzioni per l’istruzionescolastica e quel poco che viene dato allescuole non è più regolare, come nel passato.Venendo meno il sussidio statale, il salariodegli insegnanti dovrebbe essere pagato perintero dalle famiglie degli alunni, che perònon dispongono di mezzi economici suffi-cienti neanche ad assicurarsi una vita digni-tosa.Le costanti disfunzioni amministrative hannocomportato numerose conseguenze negati-ve sulla qualità dell’insegnamento: gli inse-gnanti più capaci hanno abbandonato lascuola ed hanno cercato lavoro altrove; l’au-mento della tassa scolastica richiesta allefamiglie ha portato al calo delle iscrizioni edel numero degli alunni paganti e conse-guentemente ha compromesso il pagamentodel salario degli insegnanti. E quando gli in-segnanti sono mal pagati, per vivere devonocercare un secondo lavoro, e, essendo sem-pre più demotivati, più facilmente cedono al-la corruzione. Attualmente nella scuola cattolica primariadi Kitiwum ci sono 253 alunni, mentre quelladi Takui conta 173 alunni, per un totale di426. Un numero molto inferiore a quello chenel passato frequentava la sola scuola di Ki-tiwum.Nelle due scuole abbiamo 15 docenti che ricevono uno stipendio mensile di 35.620FCFA (54,30 euro), al quale vanno poi ag-giunte le imposte e l’assicurazione socialeper un importo complessivo di 44.525 FCFA

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Le classi della scuola di Kitiwum.

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(67,88 euro). Considerando che la famigliadi ogni alunno dovrebbe contribuire con unatassa scolastica annuale di 10.000 FCFA(15,25 euro), in totale si arriva a raccoglierela somma di 4.260.000 FCFA (6.498,26 eu-ro), che però non basta a pagare il salariodei 15 insegnanti, che ammonta a6.411.600 FCFA (9.774,53 euro).Quindi anche se gli alunni pagassero tutti15 euro all’anno – il che non sempre avviene– la somma raccolta non sarebbe sufficientea coprire l’intero anno e gli insegnanti reste-rebbero comunque per almeno 4 mesi senzastipendio.

Impatto del progetto

Una volta che le infrastrutture verranno rin-novate e rese funzionali, contiamo sul fattoche gli insegnanti e le famiglie degli alunnipotranno sentirsi più motivati a sostenere lascuola e ad inviarvi i loro figli. Il pagamentoregolare dei salari degli insegnanti dovrebbecostituire un ulteriore incentivo per garantireil buon andamento della scuola e migliorarei risultati degli alunni. Con l’aumento del nu-mero degli alunni, le scuole primarie di Ki-tiwum e di Takui potranno progressivamentediventare autosufficienti, innescando un cir-

colo virtuoso di sostenibilità. Ne trarrà in-dubbio vantaggio anche l’opera di evangeliz-zazione che la Chiesa opera nelle scuole eattraverso le scuole, per la formazione reli-giosa e civile degli alunni.

Piano di lavoroIl tempo di esecuzione del progetto è di seimesi.Il progetto verrà pianificato, realizzato e valu-tato da un comitato locale sotto la guida delDirigente scolastico, che è lo stesso sacer-dote responsabile della missione.

Il Comitato provvederà a: – procedere alla scelta dell’impresa localeche eseguirà i lavori e delle persone che ver-ranno assunte come manovalanza;– acquisire il materiale di qualità per l’ese-cuzione dei lavori;– monitorare mensilmente lo stato di avan-zamento dei lavori e presentare le relazioniagli sponsor;– presentare una relazione di valutazione fi-nale e misurare l’impatto del progetto in vi-sta della pianificazione della sostenibilità fu-tura.

P. Saji Kappikuzhi e P. Jeffrey Jagurin

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Affidamento dei bambini a sant’Annibale

O sant’Annibale, a te affidiamo i nostri bambini. Tu che hai dedicato la vita per il bene materiale e spirituale dei fanciulli, specialmente dei più bisognosi, guarda questi bambini che ti affidiamo: aiutali a crescere come Gesù, in età, sapienza e grazia. Conservino l’innocenza e la semplicità del cuore. Abbiamo sempre accanto l’affetto e la guida di genitori ed educatori santi.Vigila su di loro, perché, progredendo negli anni, conoscano ed amino Gesù, seguano la loro vocazione, arrivino alla piena maturità e diano testimonianza di una fede esemplare.O sant’Annibale, nostro patrono, conforta anche noi con la tua continua protezione.Amen.

per il bene degli abitanti di questa terra d’Africa e dei loro bambini, che essi amano teneramente ma non hanno mezzi per avviarli ad una vita migliore,noi, padri missionari rogazionisti della parrocchia di Kitiwum, spinti e motivati dall’amore cristiano per questi nostri fratelli che vivono nella miseria,lanciamo un vibrante appello perché il progetto per la ristrutturazione delle scuole primariedi Kitiwum e Takui sia da voi consideratofavorevolmente e, secondo le possibilità e la generosità del vostro cuore, possiate collaborare alla sua realizzazione. Vi ringraziamo sentitamente nel nome del Signore.

Carissimi Confratelli, Amici e Benefattori

I sacerdoti rogazionisti missionari a KitiwumSaji Kappikuzhi e Jeffrey Jagurin

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Page 24: Missionaria 6a KITIWUM roGazionista 2016 · MISSIONI ROG • n. 4 Settembre/Ottobre 2015 3 Giornata Missionaria Rogazionista 2016 lazione locale non è in grado di fornire, per-ché

UFFICIO MISSIONARIO CENTRALE DEI ROGAZIONISTI

MISSIONI ROG ONLUSMissioni Rog Onlus opera nelle missionidei Padri Rogazionisti ed affianca imissionari nella realizzazione di progettidi sviluppo come: abitazioni per poveri,aule scolastiche e sale polivalenti,borse di studio e sostegno scolastico,mense e sostegno alimentare,ambulatori, attrezzature e materiale medico-sanitario, programmidi alfabetizzazione, laboratori per la formazione professionale, pozziper l’acqua, programmi di agricoltura e sviluppo rurale.

Modalità di intervento:✔ adozioni a distanza✔ adozioni scolastiche✔ adozioni missionarie

(adozione di un seminarista)

✔ adozioni collettive (adozione di unseminario, scuola, orfanotrofio)

✔ borse di studio✔ microrealizzazioni✔ progetti di sviluppo

MISSIONI ROGDIREZIONE E AMMINISTRAZIONEUFFICIO MISSIONARIO CENTRALE DEI ROGAZIONISTI

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“Anche tu puoidare la mano

a chi ha bisognod’aiuto”

Siamo presenti in: Indonesia, Papua Nuova Guinea, Vietnam,Filippine, India, Sri Lanka, Iraq, Giordania, Rwanda, Camerun, Messico,Brasile, Argentina, Paraguay, Albania.

“Anche tu puoidare la mano

a chi ha bisognod’aiuto”

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