MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI · 2018. 10. 18. · Ministero del lavoro e delle...
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GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
MINISTERO DEL LAVORO
E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 18 maggio 2018 .
Criteri di riparto del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e l’adozione del Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, ai sensi, rispettiva-mente, dell’articolo 7, comma 4 e dell’articolo 21, comma 6, lettera b) , del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147.
IL MINISTRO DEL LAVOROE DELLE POLITICHE SOCIALI
DI CONCERTO CON
IL MINISTRO DELL’ECONOMIAE DELLE FINANZE
Vista la legge 8 novembre 2000, n. 328 recante legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di inter-venti e servizi sociali;
Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196 recante legge di contabilità e finanza pubblica;
Visto il decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 90, recante completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, in attuazione dell’art. 40, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196;
Visto il decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 93, re-cante riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, in attuazione dell’art. 42, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e 93 del 2016;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 mar-zo 2017, n. 57, recante regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
Vista la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante Bilan-cio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020;
Visto il decreto del Ministro dell’economia e delle fi-nanze del 28 dicembre 2017, recante ripartizione in capi-toli delle Unità di voto parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e per il triennio 2018-2020 e, in particolare, la Tabella 4;
Visto in particolare, lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Centro di Responsa-bilità n. 9 «Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale» per l’annualità 2018 in cui è iscritto il capitolo di spesa 3550 - «Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale», Missione 3 (24) - Programma 3.2 (24.12) Azione: Lotta contro la povertà;
Visto l’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 re-cante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016), che, al comma 386, istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un fondo denominato «Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale», al quale sono assegnate le risorse di 600 milioni di euro per l’anno 2016 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017;
Visto l’art. 1, comma 238, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, recante Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 che dispone l’incremento dello stan-ziamento del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclu-sione sociale, di cui all’art. 1, comma 386, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, di 150 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2017;
Visto il decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, recante disposizioni per l’introduzione di una misura na-zionale di contrasto alla povertà, e, in particolare, l’art. 2, che, al comma 1, istituisce il Reddito di inclusione, quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale; al comma 3, dispone che il Red-dito di inclusione sia articolato in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona identificata in un progetto personalizzato, in esito ad una valutazio-ne multidimensionale del bisogno del nucleo familiare; e, al comma 4, prevede che i servizi previsti nel progetto personalizzato sono rafforzati a valere su una quota delle risorse del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale;
Visto l’art. 5 del decreto legislativo n. 147 del 2017, che individua le caratteristiche dei punti per l’accesso al Reddito di inclusione e della valutazione multidimen-sionale, che, ai sensi del comma 10, costituiscono livelli essenziali delle prestazioni nei limiti delle risorse dispo-nibili a legislazione vigente, nonché l’art. 6 del medesi-mo decreto legislativo, che individua le caratteristiche dei progetti personalizzati e dei sostegni in essi previsti, che, ai sensi del comma 11, costituiscono anch’essi livelli es-senziali delle prestazioni nei limiti delle risorse disponi-bili a legislazione vigente;
Visto l’art. 7 del decreto legislativo n. 147 del 2017, che, al comma 1, elenca gli specifici servizi per l’accesso e la valutazione e i sostegni da individuare nel proget-to personalizzato del Reddito di inclusione; al comma 2 dispone che per il finanziamento di tali interventi, sia at-tribuita agli ambiti territoriali una quota del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale; al comma 3 stabilisce l’ammontare delle risorse che costituiscono tale quota, pari inizialmente a 262 milioni di euro nel 2018 e 277 milioni di euro a decorrere dal 2019; al comma 4, stabilisce che i criteri di riparto sono definiti con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concer-to con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata; al comma 9 indivi-dua, nell’ambito di tale quota, una riserva di ammontare pari a 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2018, per interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora;
Visto l’art. 1, comma 195, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, che ridetermina la quota del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale destinata al rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali per il contrasto alla povertà in 297 milioni di euro nel 2018, in 347 milioni di euro nel 2019 e in 470 milioni di euro a decorrere dal 2020;
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Visto l’art. 1, comma 250, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, che dispone, nell’ambito della quota del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, una riserva pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, per interventi, in via sperimentale, in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, volti a prevenire condizioni di povertà ed esclusione sociale e permettere di completare il percorso di crescita verso l’autonomia;
Visto l’art. 21 del decreto legislativo n. 147 del 2017, che istituisce la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, e, in particolare, il comma 6, lettera b) , che pre-vede che la Rete elabori un Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, quale strumento programmatico per l’utilizzo delle risorse della quota del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, nonché il comma 7, che prevede che il Piano abbia na-tura triennale con eventuali aggiornamenti annuali e che il Piano medesimo sia adottato nelle medesime modali-tà con le quali i fondi cui si riferisce sono ripartiti alle regioni;
Visto l’art. 22, comma 1, del decreto legislativo n. 147 del 2017 che ha disposto l’istituzione della Direzione ge-nerale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale e la conseguente soppressione della Direzione ge-nerale per l’inclusione sociale e le politiche sociali a par-tire dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto;
Visto l’art. 2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finan-ziaria 2010) che, a decorrere dal 1° gennaio 2010, abroga l’art. 5 della legge 30 novembre 1989, n. 386 relativo alla partecipazione delle Province autonome di Trento e Bol-zano alla ripartizione di fondi speciali istituiti per garanti-re livelli minimi di prestazioni in modo uniforme su tutto il territorio nazionale;
Visto il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà per il triennio 2018-2020, appro-vato dalla Rete della protezione e dell’inclusione sociale nella riunione del 22 marzo 2018;
Acquisita in data 10 maggio 2018 l’intesa della Con-ferenza unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
Decreta:
Art. 1.
Definizioni
1. Ai soli fini del presente decreto si applicano le se-guenti definizioni:
a) «ReI»: il Reddito di inclusione, di cui all’art. 2 del decreto legislativo n. 147 del 2017;
b) «Fondo Povertà»: il Fondo per la lotta alla pover-tà e all’esclusione sociale di cui all’art. 1, comma 386, della legge n. 208 del 2015;
c) «Quota servizi del Fondo Povertà»: la quota del Fondo Povertà attribuita agli ambiti territoriali delle re-gioni per il finanziamento degli interventi e servizi di contrasto alla povertà ai sensi dell’art. 7, comma 2, del decreto legislativo n. 147 del 2017;
d) «Rete»: la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, di cui all’art. 21 del decreto legislativo n. 147 del 2017;
e) «Ambiti territoriali»: gli ambiti territoriali, di cui all’art. 8, comma 3, lettera a) , della legge 8 novembre 2000, n. 328;
f) «SIA»: il Sostegno per l’Inclusione Attiva, ovvero la misura di contrasto alla povertà avviata su tutto il terri-torio nazionale ai sensi dell’art. 1, comma 387, lettera a) , della legge 28 dicembre 2015, n. 208;
g) «Banca dati ReI»: l’apposita sezione del Sistema informativo unitario dei servizi sociali, di cui all’art. 15, comma 3, del decreto legislativo n. 147 del 2017.
Art. 2.
Piano per gli interventi e i servizi socialidi contrasto alla povertà
1. È adottato il primo Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, relativo al triennio 2018-2020, di cui all’allegato A, che costituisce parte integran-te del presente decreto, approvato dalla Rete nella seduta del 22 marzo 2018.
2. Il Piano di cui al comma 1 costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti alla quota servizi del Fondo Povertà e individua, nel limite di tali risorse, lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione del ReI come livello essen-ziale delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale.
3. Sulla base delle indicazioni programmatiche del Pia-no di cui al comma 1, nel rispetto e nella valorizzazio-ne delle modalità di confronto con le autonomie locali e favorendo la consultazione delle parti sociali e degli enti del Terzo settore territorialmente rappresentativi in materia di contrasto alla povertà, le regioni adottano un Piano regionale per la lotta alla povertà, ovvero altro atto di programmazione regionale dei servizi necessari per l’attuazione del ReI come livello essenziale delle pre-stazioni, a valere sulle risorse di cui al presente decreto, eventualmente integrate con risorse proprie, ovvero affe-renti ai Programmi operativi regionali a valere sui fondi strutturali e di investimento europei. Il Piano regionale, ovvero l’atto di programmazione regionale, individua, in particolare, gli specifici rafforzamenti su base triennale del sistema di interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà finanziabili a valere sulla quota servizi del Fondo Povertà.
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Art. 3.
Risorse
1. Le risorse complessivamente afferenti alla quota servizi del Fondo Povertà nel triennio 2018-2020 sono pari a 297 milioni di euro nel 2018, 347 milioni di euro nel 2019 e 470 milioni di euro nel 2020.
2. Le risorse di cui al comma 1, successivamente indicate in milioni di euro, sono destinate alle seguenti finalità:
2018 2019 2020
a)
Somme destinate al finanziamento dei servizi per l’accesso al ReI, per la valutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo familiare e per i sostegni da individuare nel progetto personalizzato del ReI, di cui all’art. 7, comma 1, del decreto legislativo n. 147 del 2017
272 322 445
b)
Somme riservate al finanziamento di interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, di cui all’art. 7, comma 9, del decreto legislativo n. 147 del 2017
20 20 20
c)
Somme riservate al finanziamento di interventi, in via spe-rimentale, in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivano fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, volti a prevenire condizioni di povertà e permettere di completare il percorso di crescita verso l’autonomia, di cui all’art. 1, comma 250, della legge n. 205 del 2017
5 5 5
TOTALE 297 347 470
Art. 4.
Servizi per l’accesso, la valutazionee i progetti personalizzati del ReI
1. Le somme di cui all’art. 3, comma 2, lettera a) , sono destinate al finanziamento degli interventi e dei servizi so-ciali di contrasto alla povertà di cui all’art. 7, comma 1, del decreto legislativo n. 147 del 2017, in favore dei beneficiari del ReI, al fine di garantire l’attuazione dei livelli essenziali di cui agli articoli 5 e 6 del medesimo decreto legislativo, nei limiti delle risorse disponibili, e secondo le indicazioni del Piano nazionale di cui all’art. 2, comma 1, e dei Piani regionali, ovvero altro atto di programmazione di cui al all’art. 2, comma 3.
2. Le somme di cui al presente articolo sono ripartite al complesso degli ambiti territoriali di ogni regione se-condo i criteri individuati nel Piano di cui all’art. 2, comma 1, e basati sui seguenti indicatori, a ciascuno dei quali è attribuito il medesimo peso:
a) quota regionale sul totale nazionale dei nuclei familiari beneficiari del ReI nell’annualità precedente a quella del riparto, secondo quanto comunicato dall’INPS. Per il 2018 è utilizzato il dato dei beneficiari del SIA nell’annualità 2017;
b) quota regionale sul totale nazionale delle persone in condizione di povertà assoluta, stimata applicando alla popolazione regionale l’incidenza della ripartizione territoriale secondo i dati Istat più recenti disponibili a tale livello;
c) quota regionale sul totale nazionale delle persone in condizione di grave deprivazione materiale, secondo i dati Istat più recenti disponibili;
d) quota regionale sul totale nazionale delle persone a rischio di povertà, secondo i dati Istat più recenti disponibili;
e) quota di popolazione regionale residente sul totale della popolazione nazionale, secondo i dati Istat più recenti disponibili.
3. Le quote regionali di riparto delle somme di cui al presente articolo, in percentuale del totale nazionale, ot-tenute secondo la metodologia di cui al comma 2, sono indicate nella Tabella 1, che costituisce parte integrante del presente decreto. Le somme attribuite per l’annualità 2018, sulla base di tali quote percentuali regionali, al complesso degli ambiti territoriali di ciascuna regione sono indicate nella Tabella 2, sezione a) , che costituisce anch’essa parte integrante del presente decreto.
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4. Ai fini del trasferimento delle risorse agli ambiti territoriali con provvedimento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le quote di riparto tra gli ambiti della stessa regione sono determinate sulla base dei se-guenti indicatori, a ciascuno dei quali è attribuito il me-desimo peso:
a) quota di nuclei beneficiari del ReI residen-ti nell’ambito territoriale sul totale regionale dei nuclei beneficiari nell’annualità precedente a quella del riparto, secondo quanto comunicato dall’INPS. Per il 2018 è uti-lizzato il dato dei beneficiari correnti del ReI e del SIA alla data del 30 aprile 2018;
b) quota di popolazione residente nell’ambito terri-toriale sul totale della popolazione regionale, secondo i dati Istat più recenti disponibili.
5. Le regioni possono comunicare al Ministero del la-voro e delle politiche sociali, entro trenta giorni dalla data dell’intesa in sede di Conferenza Unificata sullo schema del presente decreto, criteri ulteriori ai fini della succes-siva attribuzione delle risorse da parte del Ministero me-desimo agli ambiti territoriali di rispettiva competenza. In ogni caso, nel calcolo della quota attribuita a ciascun ambito, l’indicatore di cui al comma 5, lettera a) non può pesare meno del trenta per cento del totale e l’indicatore di cui al comma 5, lettera b) , non meno del quaranta per cento.
6. Entro la medesima data di cui al comma 5, le re-gioni possono richiedere al Ministero del lavoro e delle politiche sociali il versamento della quota regionale sul bilancio della medesima regione. In tal caso è necessario che la regione integri la quota servizi del Fondo Pover-tà con risorse proprie destinate alle medesime finalità di rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali di con-trasto alla povertà. Non concorrono a tal fine le risorse attribuite alla regione a seguito di riparto di fondi nazio-nali, così come le risorse a valere sui fondi strutturali e di investimento europei. La regione procede entro sessanta giorni dall’effettivo versamento delle risorse da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, a trasferi-re la quota integrata con le risorse regionali agli ambiti territoriali di competenza, nel rispetto dei criteri di cui ai commi 5 e 6.
7. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali pro-cede all’erogazione delle risorse agli ambiti territoriali di ciascuna regione, ovvero alla regione nei casi di cui al comma 6, una volta valutata, entro trenta giorni dal ri-cevimento, la coerenza dello schema del Piano regionale ovvero dell’atto di programmazione, di cui all’art. 2, com-ma 3, con le finalità del Piano nazionale di cui all’art. 2, comma 1.
8. Alle finalità di cui al presente articolo, concor-rono le risorse afferenti al Programma operativo na-zionale (PON) «Inclusione» riferito all’obiettivo tematico della lotta alla povertà e della promozione dell’inclusione sociale in coerenza con quanto stabi-lito nell’Accordo di Partenariato 2014-2020 per l’im-piego dei fondi strutturali e di investimento europei ed, in particolare, le risorse già assegnate agli ambiti
territoriali per il periodo 2017-2019 mediante l’avviso pubblico n. 3 del 2016 adottato con decreto direttoria-le n. 229 del 3 agosto 2016 del direttore generale della Direzione generale per l’inclusione e le politiche so-ciali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il complesso delle risorse assegnate agli ambiti terri-toriali di ciascuna regione, inclusivo delle risorse di cui al presente comma riferite al 2018, è indicato nella Tabella 2, sezione b) , che costituisce parte integrante del presente decreto.
9. Il monitoraggio sull’utilizzo delle risorse di cui al presente articolo avviene mediante la Banca dati ReI, alimentata dagli ambiti territoriali, eventualmente per il tramite dei comuni che li compongono, con informazioni, per ciascun nucleo familiare, sulla valutazione multidi-mensionale, sui progetti personalizzati, sugli esiti dei pro-getti medesimi, nonché, con riferimento all’ambito, con informazioni sull’organizzazione e sulle caratteristiche dei servizi, incluse le professionalità impiegate. All’attua-zione della Banca dati ReI si procede secondo le modalità di cui all’art. 24, comma 9, del decreto legislativo n. 147 del 2017.
10. Alla rendicontazione delle spese effettuate a valere sulle risorse di cui al presente articolo, si procede nelle modalità previste per le risorse già assegnate agli ambiti territoriali afferenti al PON Inclusione, di cui al com-ma 9, e, in particolare, secondo quanto previsto al punto 17.1 dell’avviso pubblico n. 3 del 2016. All’erogazione delle risorse nelle annualità 2019 e 2020 si procede sulla base dello stato di avanzamento della rendicontazione della spesa secondo modalità individuate nei decreti di riparto.
Art. 5.
Interventi e servizi in favore di persone in condizionedi povertà estrema e senza dimora
1. Ai fini dell’utilizzo delle somme di cui all’art. 3, comma 2, lettera b) , per persone in condizione di po-vertà estrema e senza dimora si intendono le persone che:
a) vivono in strada o in sistemazioni di fortuna; b) ricorrono a dormitori o strutture di accoglienza
notturna; c) sono ospiti di strutture, anche per soggiorni di lun-
ga durata, per persone senza dimora; d) sono in procinto di uscire da strutture di protezio-
ne, cura o detenzione, e non dispongono di una soluzione abitativa.
2. Le somme di cui al presente articolo sono desti-nate al finanziamento degli interventi e dei servizi, in favore delle persone di cui al comma 1, individuati nelle «Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia», oggetto di accordo in sede di Conferenza Unificata del 5 novembre 2015, secondo le raccomandazioni ivi contenute, fatta salva l’adozione di ulteriori indirizzi da parte della Rete, ai sensi dell’art. 21, comma 8, del decreto legislativo
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n. 147 del 2017. È in ogni caso assicurata priorità all’avvio o al rafforzamento, anche in via sperimen-tale, di interventi secondo l’approccio cosiddetto dell’ housing first , di cui alle «Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia», in cui i servizi si orientano a garantire, nell’ambito della progettazione personalizzata, un percorso di accompagnamento verso l’autonomia della persona senza dimora a partire dalla messa a disposizione di una adeguata soluzione alloggiativa. Specifiche ini-ziative di coordinamento operativo degli interventi e delle sperimentazioni in materia di housing first pos-sono essere adottate dal Ministero del lavoro e del-le politiche sociali, sentito il Comitato per la lotta alla povertà, di cui all’art. 16 del decreto legislativo n. 147 del 2017.
3. La programmazione territoriale degli utilizzi delle risorse di cui al presente articolo è effettuata nel Piano regionale, ovvero nell’atto di programmazione, di cui all’art. 2, comma 3, tenuto conto delle attività finanziate a valere sulle risorse di cui al comma 8 del presente arti-colo. Le regioni possono delegare ai comuni capoluogo delle città metropolitane di cui al comma 4 la presenta-zione di apposito atto di programmazione per la quota di competenza.
4. Le somme di cui al presente articolo sono ripartite per il 50 per cento ai comuni capoluogo delle città metro-politane in cui sono presenti più di 1.000 persone senza dimora secondo i più recenti dati Istat e per il 50 per cento in favore delle regioni per il successivo trasferimento agli ambiti territoriali di competenza. Tali quote sono ripartite ai singoli enti in proporzione alla distribuzione territoriale delle persone senza dimora, come stimata sulla base dei dati Istat, secondo quanto previsto dalla Tabella 3, sezioni a) e b) , che costituisce parte integrante del presente decre-to, assicurando comunque a ciascun ente territoriale una somma fissa, dimensionata anche per classi di popolazio-ne residente.
5. Le regioni, con riferimento alla quota ripartita alle medesime, trasferiscono le risorse agli ambiti territo-riali di competenza, selezionati ai sensi del comma 7, entro sessanta giorni dall’effettivo versamento delle risorse da parte del Ministero del lavoro e delle politi-che sociali. Le regioni possono richiedere al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, entro trenta giorni dalla data dell’intesa in sede di Conferenza Unificata sullo schema del presente decreto, il versamento del-la quota regionale direttamente agli ambiti territoriali selezionati.
6. Fatto salvo l’eventuale aggiornamento dell’indagine Istat sulle persone senza dimora e gli eventuali aggiorna-menti annuali del Piano di cui all’art. 2, comma 1, i criteri di cui al comma 3 del presente articolo sono stabiliti per il triennio 2018-2020.
7. Considerato che la presenza di senza dimora è concentrata nelle grandi aree urbane e che, per ragioni di efficienza ed efficacia, appare necessa-ria la presenza di una certa densità del fenomeno al fine di predisporre strategie di intervento coe-renti con le linee di indirizzo di cui al comma 2,
fermo restando che, laddove il fenomeno sia meno diffuso, si possono predisporre interventi in favore delle persone in condizione di povertà estrema a valere sulle risorse ordinarie, incluse quelle di cui all’art. 4, le regioni procedono a selezionare un numero limitato di ambiti territoriali, previamente identificati sulla base della particolare concentra-zione rilevata o stimata di persone senza dimora, ai quali ripartire le risorse assegnate ai sensi del comma 3. In ogni caso non accedono al riparto gli ambiti territoriali in cui la popolazione residente sia complessivamente inferiore a 70 mila unità, a meno che nell’ambito non sia ricompreso un comu-ne con almeno 30 mila residenti. È fatta salva, su espressa indicazione regionale, la deroga a quanto previsto al periodo precedente, motivata dalla spe-cifica presenza in un ambito escluso ai sensi del periodo precedente, di un numero di persone senza dimora maggiore rispetto a quello di altri ambiti inclusi nel riparto. Gli ambiti selezionati e la quo-ta di risorse loro assegnata possono essere indicati nel Piano regionale, ovvero nell’atto di program-mazione di cui al comma 3; ove non si provveda in tal senso, essi sono comunque comunicati al Mini-stero del lavoro e delle politiche sociali prima del versamento delle quote di competenza agli ambiti medesimi.
8. Alle finalità di cui al presente articolo, concorro-no le risorse afferenti al PON «Inclusione» e al Pro-gramma operativo del Fondo di aiuti europei agli indi-genti (FEAD) e, in particolare, le risorse già assegnate ai comuni capoluogo delle città metropolitane e alle regioni per il periodo 2017-2019 mediante l’avviso pubblico n. 4 del 2016 adottato con decreto diretto-riale n. 256 del 3 ottobre 2016 del direttore generale della Direzione generale per l’inclusione e le politi-che sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
9. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali procede all’erogazione delle risorse agli enti di cui al comma 4, una volta valutata, entro trenta giorni dal ricevimento, la coerenza dello schema del Piano regio-nale o dell’atto di programmazione, di cui all’art. 2, comma 3, ovvero, in caso di delega, dell’atto di pro-grammazione del comune capoluogo della città metro-politana, con le finalità di cui al comma 2 del presente articolo.
10. Il monitoraggio sull’utilizzo delle risorse di cui al presente articolo avviene mediante la costi-tuzione di apposita sezione nell’ambito della Banca dati ReI.
11. Alla rendicontazione sull’utilizzo delle risorse di cui al presente articolo si procede secondo modalità indi-viduate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. All’erogazione delle risorse nelle annualità 2019 e 2020 si procederà secondo le modalità individuate ai sensi dell’art. 4, comma 10.
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Art. 6.
Interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine
1. Gli interventi, in via sperimentale, in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, finanziabili con le somme di cui all’art. 3, comma 2, lettera c) , sono individuati con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, previa intesa in sede di Conferenza unificata, che individua le modalità attuative della sperimentazione ai sensi dell’art. 1, comma 251, della legge n. 205 del 2017. Alla speri-mentazione possono partecipare le persone nella condizione di cui al primo periodo per le quali il compimento della maggiore età sia avvenuto o avvenga nel corso del 2018, e sino al compimento del ventunesimo anno d’età. In pre-senza di risorse residue, e fino al concorso delle risorse assegnate ai sensi del comma 2, possono essere ammessi alla sperimentazione coloro per i quali il compimento della maggiore età sia avvenuto nel corso del 2017, ovvero avvenga nel corso del 2019.
2. Le somme di cui al presente articolo sono ripartite tra le regioni sulla base della distribuzione regionale per classi numeriche dei minorenni allontanati dalla famiglia di origine, in affidamento familiare o accolti nei servizi resi-denziali per minorenni, alla data del 31 dicembre 2016, rilevata dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, secondo quanto previsto dalla Tabella 4, che costituisce parte integrante del presente decre-to. L’adesione alla sperimentazione è comunicata dalle regioni al Ministero del lavoro e delle politiche sociali entro trenta giorni dalla data del decreto di cui al comma 1. In caso di mancata adesione o di successiva rinuncia da parte di una o più regioni, le somme sono redistribuite alle regioni aderenti in proporzione a quelle assegnate con la Tabella 4.
3. I criteri di cui al comma 2 sono stabiliti per il triennio 2018-2020.
4. Gli interventi di cui al comma 1 sono effettuati in un numero limitato di ambiti territoriali selezionati dalle re-gioni, d’intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La selezione è operata, tenuto conto della tipologia di interventi individuati con il decreto di cui al comma 1 e delle risorse assegnate ai sensi del comma 2, in ragione della numerosità nell’ambito di persone potenzialmente destinatarie degli interventi, nonché della capacità dei servizi di accompagnare il completamento del percorso di crescita verso l’autonomia, garantendo la continuità dell’assistenza nei confronti degli interessati, e includendo i comuni capoluogo delle città metropolitane.
Il presente decreto viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, previo visto e registrazio-ne della Corte dei conti.
Roma, 18 maggio 2018
Il Ministro del lavoro
e delle politiche sociali
POLETTI
Il Ministro dell’economia
e delle finanze
PADOAN
Registrato alla Corte dei conti l’11 giugno 2018
Ufficio controllo atti MIUR, MIBAC, Min. salute e Min. lavoro e politiche sociali, reg.ne prev. n. 2056
— 18 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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— 19 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
Tabella 2. Somme assegnate agli ambiti territoriali di ciascuna regione destinate al finanziamento dei servizi per l’accesso al ReI, per la valutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo familiare e per i sostegni da individuare nel progetto personalizzato del ReI Sez. a) – Quota servizi del Fondo Povertà, annualità 2018
Regioni
Quota regionale di
riparto del Fondo
Povertà
Somme assegnate al
complesso degli ambiti
territoriali della regione -
Annualità 2018
Abruzzo 2,26% 6.147.200,00
Basilicata 1,04% 2.828.800,00
Calabria 4,71% 12.811.200,00
Campania 16,87% 45.886.400,00
Emilia Romagna 4,62% 12.566.400,00
Friuli Venezia Giulia 1,31% 3.563.200,00
Lazio 9,02% 24.534.400,00
Liguria 1,96% 5.331.200,00
Lombardia 11,66% 31.715.200,00
Marche 2,05% 5.576.000,00
Molise 0,52% 1.414.400,00
Piemonte 6,03% 16.401.600,00
Puglia 8,61% 23.419.200,00
Sardegna 3,14% 8.540.800,00
Sicilia 15,69% 42.676.800,00
Toscana 4,31% 11.723.200,00
Umbria 1,18% 3.209.600,00
Valle D'Aosta 0,15% 408.000,00
Veneto 4,87% 13.246.400,00
Totale 100,00% 272.000.000,00
— 20 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
Sez. b) – Somme complessivamente assegnate agli ambiti territoriali, inclusive delle risorse a valere sul PON Inclusione riferibili al 2018
Regioni
Somme assegnate al
complesso degli ambiti
territoriali della regione
a valere sul Fondo
Povertà - Annualità
2018
Somme assegnate al
complesso degli
ambiti territoriali
della regione a
valere sul PON
Inclusione riferibili al
2018
Somme totali
assegnate al
complesso degli
ambiti territoriali
della regione
riferibili al 2018
Quota regionale
complessiva
Abruzzo 6.147.200,00 1.793.828,67 7.941.028,67 1,84%
Basilicata 2.828.800,00 5.479.846,67 8.308.646,67 1,92%
Calabria 12.811.200,00 17.778.715,67 30.589.915,67 7,07%
Campania 45.886.400,00 33.741.077,67 79.627.477,67 18,40%
Emilia Romagna 12.566.400,00 3.459.306,33 16.025.706,33 3,70%
Friuli Venezia Giulia 3.563.200,00 1.729.653,00 5.292.853,00 1,22%
Lazio 24.534.400,00 5.393.542,00 29.927.942,00 6,92%
Liguria 5.331.200,00 1.655.259,33 6.986.459,33 1,62%
Lombardia 31.715.200,00 5.858.502,33 37.573.702,33 8,68%
Marche 5.576.000,00 2.138.818,33 7.714.818,33 1,78%
Molise 1.414.400,00 729.359,00 2.143.759,00 0,50%
Piemonte 16.401.600,00 5.412.140,33 21.813.740,33 5,04%
Puglia 23.419.200,00 20.795.709,67 44.214.909,67 10,22%
Sardegna 8.540.800,00 5.992.571,00 14.533.371,00 3,36%
Sicilia 42.676.800,00 38.174.212,00 80.851.012,00 18,69%
Toscana 11.723.200,00 4.314.833,67 16.038.033,67 3,71%
Umbria 3.209.600,00 2.027.228,00 5.236.828,00 1,21%
Valle D'Aosta 408.000,00 409.165,33 817.165,33 0,19%
Veneto 13.246.400,00 3.775.479,33 17.021.879,33 3,93%
Totale 272.000.000,00 160.659.248,33 432.659.248,33 100,00%
— 21 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
Tabella 3. Somme assegnate per interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora Sez. a) Comuni capoluogo di città metropolitane con più di 1.000 senza dimora
Sez. b) Regioni al netto dei comuni capoluogo di città metropolitane, di cui alla sez. a)
* Regioni nel cui territorio è presente un comune di cui alla sez. a) della presente Tabella. Ai fini del riparto, le persone senza dimora e la popolazione residente nel territorio regionale sono considerate al netto dei rispettivi valori relativi ai comuni di cui alla sez. a).
Comuni
capoluogo delle
città
metropolitane
con più di 1.000
senza dimora
Risorse parte
fissa**
Persone senza
dimora (valori
assoluti)***
Quota di riparto
parte variabile
Risorse parte
variabile
Risorse
assegnate
Bologna 300.000,00 1.032 3,4% 258.400,00 558.400,00
Firenze 300.000,00 1.992 6,6% 501.600,00 801.600,00
Genova 300.000,00 1.125 3,7% 281.200,00 581.200,00
Milano 300.000,00 12.004 40,0% 3.040.000,00 3.340.000,00
Napoli 300.000,00 1.559 5,2% 395.200,00 695.200,00
Palermo 300.000,00 2.887 9,6% 729.600,00 1.029.600,00
Roma 300.000,00 7.709 25,7% 1.953.200,00 2.253.200,00
Torino 300.000,00 1.729 5,8% 440.800,00 740.800,00
Totale 2.400.000,00 30.037 100,0% 7.600.000,00 10.000.000,00
Regioni (al netto dei
comuni capoluogo
delle città
metropolitane)
Risorse parte
fissa**
Persone senza
dimora (valori
assoluti)***
Quota di riparto
parte variabile
Risorse parte
variabile
Risorse
assegnate
Abruzzo 200.000,00 584 3,0% 174.000,00 374.000,00
Basilicata 100.000,00 - - 100.000,00
Calabria 200.000,00 529 2,8% 162.400,00 362.400,00
Campania* 300.000,00 922 4,8% 278.400,00 578.400,00
Emilia Romagna* 300.000,00 2.921 15,2% 881.600,00 1.181.600,00
Friuli Venezia Giulia 200.000,00 662 3,5% 203.000,00 403.000,00
Lazio* 300.000,00 - - 300.000,00
Liguria* 100.000,00 - - 100.000,00
Lombardia* 300.000,00 3.999 20,7% 1.200.600,00 1.500.600,00
Marche 200.000,00 440 2,3% 133.400,00 333.400,00
Molise 100.000,00 - - 100.000,00
Piemonte* 300.000,00 530 2,8% 162.400,00 462.400,00
Puglia 300.000,00 1.870 9,7% 562.600,00 862.600,00
Sardegna 200.000,00 664 3,5% 203.000,00 403.000,00
Sicilia* 300.000,00 1.110 5,8% 336.400,00 636.400,00
Toscana* 300.000,00 1.567 8,2% 475.600,00 775.600,00
Umbria 100.000,00 - - 100.000,00
Valle D'Aosta 100.000,00 - - 100.000,00
Veneto 300.000,00 3.388 17,7% 1.026.600,00 1.326.600,00
Totale 4.200.000,00 19.186 100,0% 5.800.000,00 10.000.000,00
— 22 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
** Le risorse in parte fissa sono pari a: 300.000 euro per territori con almeno 1.000 senza dimora ovvero una popolazione residente di almeno 3 milioni di abitanti; 200.000 euro per territori con almeno 500 senza dimora ovvero una popolazione residente di almeno 1 milione di abitanti; 100.000 euro per gli altri territori. *** I dati sono tratti dalla pubblicazione Istat “Le persone senza dimora - Anno 2014” ovvero stimati dall’INAPP a partire dai microdati dell’indagine. Le stime, per i dati non pubblicati da Istat, sono state rese pubbliche con l’avviso pubblico n. 4 del 2016 di cui all’articolo 5, comma 6. Non si presenta il dato quando inferiore alle 400 unità. Per il Comune di Genova è stata utilizzata una rilevazione ammnistrativa ad hoc, pervenuta con nota n. PG/2018/131953 del 7/5/2018 del Vice Presidente della giunta della Regione Liguria.
— 23 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
Tabella 4. Somme riservate al finanziamento di interventi, in via sperimentale, in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivano fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria
* I dati sono rilevati dall’Indagine campionaria 2016 su affidi familiari e servizi residenziali, in corso di pubblicazione, a cura del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza
Regioni
Numero minorenni allontanati
dalla famiglia di origine, in
affidamento familiare o accolti
nei servizi residenziali, alla data
del 31.12.2016*
Somme assegnate alla
regione per ciascuna
annualità
Abruzzo tra 250 e 499 100.000,00
Basilicata tra 0 e 249 50.000,00
Calabria tra 500 e 749 150.000,00
Campania tra 2.000 e 2.499 400.000,00
Emilia Romagna tra 2.000 e 2.499 400.000,00
Friuli Venezia Giulia tra 250 e 499 100.000,00
Lazio tra 2.000 e 2.499 400.000,00
Liguria tra 1.000 e 1.499 300.000,00
Lombardia più di 4.000 600.000,00
Marche tra 500 e 749 150.000,00
Molise tra 0 e 249 50.000,00
Piemonte tra 2.500 e 2.999 450.000,00
Puglia tra 2.000 e 2.499 400.000,00
Sardegna tra 500 e 749 150.000,00
Sicilia tra 2.500 e 2.999 450.000,00
Toscana tra 1.500 e 1.999 350.000,00
Umbria tra 250 e 499 100.000,00
Valle D'Aosta tra 0 e 249 50.000,00
Veneto tra 1.500 e 1.999 350.000,00
5.000.000,00 Totale
— 24 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
ALLEGATO A
PIANO
per gli interventi e i servizi sociali
di contrasto alla
POVERTÀ
2018-20
— 25 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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— 26 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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— 28 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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— 30 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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— 31 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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questoca
sonello
specifico
delse
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sociale
territoriale
conunaelenca
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diinterventiese
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neldecreto
legislativo
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riportato
nellafigura
dellapagina
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lliessenziali).
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(ibeneficiari
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serviziord
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evidenziato
–nellarete
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adiverse
filiere
amministrative
(lavo
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lute,scuola,ecc
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— 32 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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— 35 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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•sostegno
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nellagestionedellespese
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•assistenza
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socio-assistenzialeeservizidiprossim
ità;
•sostegnoallagenitorialità
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dimediazionefamiliare;
•servizio
dimediazioneculturale;
•servizio
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— 36 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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— 37 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
Le p
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orientamento
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— 38 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
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nta
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idall’entrata
invigore
deldecreto
legislativo
147(avve
nuta
il14
ottobre
2017).
Al21
marzo
2018
sono
347
gliambitich
ehanno
effettuato
laco
municazione
(poco
meno
del60%
delto
tale,cu
ico
rrisponde
oltre
il65%
della
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Intaliterritori
mediamente
èpre
sente
un
punto
perl’a
ccesso
ogni10
milaabitanti,anch
ese
,co
mplessivamente,
oltre
unquartodellapopolazionerisiedein
ambitico
nmenodidue
punti
diacc
essoogni100.0000
abitanti
Inoltre
vièunanotevo
lissim
ava
riabilitàtrare
gioni:si
vadaglioltre
40punti
perl’a
ccesso
abitanti.
Inoltre
vièunanotevo
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gioni:si
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40punti
perla
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ogni100milaabitantiin
Molise
ai3delLa
zio,dellaBasilica
taedellaP.A.diTrento
.In
realtà,nelca
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perl’a
ccesso
unace
rtadiffere
nziazionedell’indicato
reèanch
el’e
ffetto
evidente
delladiversaco
nform
azioneterritoriale.Sipre
nda,adese
mpio,daunlato,ilM
olise
,in
cui
sonopre
senti136co
munidicu
iso
lo4co
npiù
di10milaabitanti(nessunoco
npiù
di50mila)eoltre
il90%
con
meno
di5
milaabitanti;dall’altro
lato,ilLa
zio,in
cuiRomadaso
lahapoco
meno
della
popolazione
degli
altri
377
comunidella
regione
messiinsieme
(l’80%
deiquali,co
munque,co
nmenodi10milaabitanti).Le
esigenze
deipicco
lico
muniso
no,in
maniera
evidente,co
mpletamente
diversedaquellediunametropolico
meRomaela
disloca
zionedeise
rviziassumeca
ratteristichenon
comparabili.
Lanotevo
lediffusionein
Italiadipicco
lico
munirimandaaco
nsiderazionich
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nnoevidentemente
oltre
losp
ecifico
deipuntiperl’a
ccesso
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stendotu
ttal’o
ffertadeise
rviziso
ciali(e
nonso
lo)epiù
oltre
losp
ecifico
deipuntiperla
ccesso,inve
stendotu
ttalo
ffertadeise
rviziso
ciali(e
nonso
lo)epiù
ingenerale
rich
iama
lanecessitàdipromuovere
lagestioneassociata
deiservizi.
Ma,nelca
sodi
servizich
enece
ssitano
diunaloro
rico
noscibilitàfisica
sulterritorio,diventa
essenziale
tenerco
nto
dellaparticolare
conform
azionedelterritoriomedesimo.
Inparticolare
,si
ritienech
e,in
via
generale,perillive
lloessenziale
dell’inform
azioneedell’acc
essoalREI,si
possafissare
untargetneiterm
inise
guenti:garantire
inciascunambitoterritoriale
alm
enounpunto
diaccessoogni40.000abitanti.M
atale
targetdeve
tenerco
nto,daun
lato
,dellapre
senza
dico
munimolto
picco
li,dove
vagarantita
unapre
senza
più
capillare
degliuffici,se
ppure
con
unaflessibilitànell’organizza
zione
deimedesimieve
ntu
alm
ente
gestitaalive
llo
di
ambitoterritoriale;dall’altro
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,dellapre
senza
dicittàmetropolitane,in
cuila
conce
ntrazionedellapopolazione
perm
etteadogniufficio
diso
ddisfare
platee
molto
più
ampie.Quindi,
sein
un
dato
ambito
territoriale
sono
compre
sicomuniconmenodi10milaabitanti,pertuttitalicomunivacomplessivamente
previsto
unpunto
diaccessoogni20milaabitanti;se
inve
cenell’ambitoèco
mpre
sounco
muneca
poluogodicittàmetropolitana,p
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definitiso
nodaperseguireneilimitidelleriso
rsedisponibili,co
meperise
rvizipre
cedentemente
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— 39 —
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 1556-7-2018
Il r
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— 40 —
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18A04583