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Minerva Minerva I l nuovo volto dell’integrazione. Accoglienza, Ius soli, Cittadinanza, Lavoro, Zero caporalato’: è questo lo slogan dell’iniziativa organizzata da Cisl, FAI Cisl, Fondazione FAI Cisl Studi e Ricerche ed Anolf lo scorso 20 dicembre 2017 a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica. La FAI Cisl Calabria ha partecipato con molti lavoratori e giovani immigra- ti, in ragione del nostro impegno sinda- cale in un contesto territoriale partico- larmente difficile, all’iniziativa nazio- nale organizzata a Roma dalla FAI Cisl nazionale assieme alla Cisl, all’Anolf e la Fondazione FAI Cisl. Assieme ad alcune decine di immigrati che lavorano nel settore agricolo cala- brese abbiamo unito la nostra voce in difesa ed a sostegno di politiche che aiutino concretamente l’integrazione. L’incontro, che ha costituito una straor- dinaria occasione di confronto tra sin- dacato, chiesa e istituzioni, ha messo al centro della discussione tutti i temi che negli ultimi tempi connotano e caratte- rizzano ogni confronto sul tema delle migrazioni nel nostro Paese. Il lavoro quale elemento decisivo per riconoscere e dare dignità, lo Ius soli e cioè la prospettiva di una piena e con- sapevole cittadinanza, l’accoglienza intesa come emblema e caratteristica di una società che sappia essere realmente inclusiva, il caporalato e dunque tutti i fenomeni di sfruttamento del lavoro in agricoltura. Proprio sulla legge 199 – come eviden- ziato dal Segretario nazionale Luigi Sbarra – siamo riusciti a raggiungere un traguardo storico ed i numeri danno pienamente ragione alle scelte compiu- te; l’attività di contrasto registra risulta- ti importanti ed ora è il tempo di raffor- zare il protagonismo delle parti sociali con maggiori affidamenti a contratta- zione e bilateralità. Considerazioni che hanno trovato riscontro nelle valutazioni espresse dal Ministro degli Interni Marco Minniti che intervenendo ha voluto sottolineare come sulla legge sul caporalato serva una grande alleanza strategica tra Ministero, Sindacati ed Imprese. Un appello, quello del Ministro Minniti, che ci trova pienamente d’ac- «Sono molto contenta dell’operato di quest’Ust metropolitana e assai fiducio- sa del lavoro che possiamo svolgere complessivamente in questa martoriata regione del nostro Sud». Così il segre- tario generale nazionale della Cisl Annamaria Furlan s’è rivolta al segreta- rio metropolitano Rosa Maria Perrone, nell’intervento conclusivo del Consiglio generale della Cisl di Reggio Calabria che ha avuto luogo questa mattina: una sessione di lavori dell’or- ganismo interno sindacale in versione “allargata”, con la presenza di dirigenti, Rsu, giovani, donne, immigrati. * * * * * * * * In mattinata, il segretario Furlan s’è recata a Palazzo del Governo per incon- trare il Prefetto Michele di Bari e i ver- tici locali della magistratura e delle forze dell’ordine, firmando inoltre il Registro per la cittadinanza attiva “Una firma contro la ‘ndrangheta”. * * * * * * * * A seguire, all’Hotel Excelsior Annamaria Furlan ha incontrato i gior- nalisti insieme alla Perrone e al segreta- rio regionale cislino Paolo Tramonti. Il segretario provinciale generale Rosi Perrone ha posto in luce la strategica prossimità della sponda africana del Mediterraneo, «rispetto alla quale la Città metropolitana potrebbe fare da trait d’union per il sistema-Paese». Anche per agevolare questo processo, la Cisl si sta dotando di un Osservatorio sul Lavoro in grado di restituire una corretta “lettura” del territorio e di rea- lizzare approfondimenti tematici il primo dei quali, per questo 2018, con- cernerà lo stato dell’agricoltura cala- brese. «La presenza della Cisl nazionale a quest’importante iniziativa della Cisl di Reggio Calabria – ha spiegato ai croni- sti Annamaria Furlan – è per la grande attenzione che in questi momenti così particolari della vita del Paese il nostro sindacato vuol riservare al Sud, alla progettualità per uscire dalla crisi di questa parte importante d’Italia che necessariamente passa dallo sviluppo, dalla crescita, dal lavoro. E dalla legali- tà, senza la quale non c’è crescita, svi- luppo né lavoro: del resto, gli stessi investimenti infrastrutturali, cruciali Paesi Europei e non.... combinato con i diversi focolai di conflitti e le crisi di alimenti (dovute essenzialmente ai cambiamenti climatici) costringe a spostamenti di massa...tutte quelle popolazioni in cerca di condizioni di vita possibili....cibo, acqua, pace Sono circa 8 milioni.. le persone in fuga dai loro paesi di origine che popolano il nostro Paese e le nostre comunità.... L’attualità di questi temi, dunque, e le estreme conseguenze non lascia- no spazi a tentativi di sovrastimare le difficoltà in atto, vissute per esempio ai danni delle donne, costrette a lavori mal pagati e non solo; dei giovani, precari tenuti ai margini; degli immigrati, ultimi in tutto nella piena indifferenza di chi potrebbe intervenire seriamente e non lo fa.... E sui giovani, sulle donne, sugli immigrati si continua solo a discute- re, fiumi di parole che rimangono tra i buoni propositi.....in una fase come questa poi... dove il Paese è attraversato da Quando aiutare il cambiamento, diventa una priorità a Cura della Coordinatrice Donne CISL Calabria L a necessità di introdurre nelle associazioni di rappresentanza altre attività nasce sostanzialmente da due condizioni.. La prima è dovuta ai cambiamenti del contesto - che non è inesatto - definire mutazioni per la consistenza delle diversità economiche, sociali e politiche in cui si opera rispetto al passato... La seconda considerazione è la conseguente modifica delle modalità gestionali che hanno inevitabilmente investito tutte le organizzazioni, e quindi anche le associazioni di rappresentanza. E a differenza della prima condizione ...il cambiamento gestionale deve poter diventare una priorità agibile! Una metafora per rendere al meglio l’idea: quando il mare è agita- to..non serve imprecare...è necessario attivare al meglio nave ed equi- paggio!!!! L’analisi dei contesti ..penso a quello dell’intera economia di molti NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria - mese di GENNAIO 2018 - [email protected] E’ necessario mette- re in campo un vero e proprio patto per il Lavoro L’Importanza della Diagnosi precoce del tumore della mammella a pagina 4 Assemblea con il Segretario Nazionale CISL FP, Angelo Marinelli, sul nuovo CCNL Funzioni Centrali Continua a pagina 2 Continua a pagina 2 Continua a pagina 3 a pagina 2 a pagina 9 Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Annamaria Furlan il Segretario Nazionale: Annamaria Furlan il Segretario Nazionale: «Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo» «Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo» Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Annamaria Furlan il Segretario Nazionale: Annamaria Furlan il Segretario Nazionale: «Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo» «Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo» Insieme a Roma e in Calabria per sostenere concretamente il confronto, la contrattazione decentrata, l’integrazione sociale, il lavoro di qualità e la giusta valorizzazione delle intelligenze ed eccellenze calabresi. Insieme a Roma e in Calabria per sostenere concretamente il confronto, la contrattazione decentrata, l’integrazione sociale, il lavoro di qualità e la giusta valorizzazione delle intelligenze ed eccellenze calabresi.

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Il nuovo volto dell’integrazione.Accoglienza, Ius soli, Cittadinanza,Lavoro, Zero caporalato’: è questo

lo slogan dell’iniziativa organizzata daCisl, FAI Cisl, Fondazione FAI CislStudi e Ricerche ed Anolf lo scorso 20dicembre 2017 a Roma pressol’Auditorium Parco della Musica.La FAI Cisl Calabria ha partecipatocon molti lavoratori e giovani immigra-ti, in ragione del nostro impegno sinda-cale in un contesto territoriale partico-larmente difficile, all’iniziativa nazio-nale organizzata a Roma dalla FAI Cislnazionale assieme alla Cisl, all’Anolf ela Fondazione FAI Cisl. Assieme ad alcune decine di immigratiche lavorano nel settore agricolo cala-brese abbiamo unito la nostra voce indifesa ed a sostegno di politiche cheaiutino concretamente l’integrazione. L’incontro, che ha costituito una straor-dinaria occasione di confronto tra sin-dacato, chiesa e istituzioni, ha messo alcentro della discussione tutti i temi chenegli ultimi tempi connotano e caratte-rizzano ogni confronto sul tema dellemigrazioni nel nostro Paese.Il lavoro quale elemento decisivo per

riconoscere e dare dignità, lo Ius soli ecioè la prospettiva di una piena e con-sapevole cittadinanza, l’accoglienzaintesa come emblema e caratteristica diuna società che sappia essere realmenteinclusiva, il caporalato e dunque tutti ifenomeni di sfruttamento del lavoro inagricoltura. Proprio sulla legge 199 – come eviden-ziato dal Segretario nazionale LuigiSbarra – siamo riusciti a raggiungere untraguardo storico ed i numeri dannopienamente ragione alle scelte compiu-te; l’attività di contrasto registra risulta-ti importanti ed ora è il tempo di raffor-zare il protagonismo delle parti socialicon maggiori affidamenti a contratta-zione e bilateralità.Considerazioni che hanno trovatoriscontro nelle valutazioni espresse dalMinistro degli Interni Marco Minnitiche intervenendo ha voluto sottolinearecome sulla legge sul caporalato servauna grande alleanza strategica traMinistero, Sindacati ed Imprese.Un appello, quello del MinistroMinniti, che ci trova pienamente d’ac-

«Sono molto contenta dell’operato diquest’Ust metropolitana e assai fiducio-sa del lavoro che possiamo svolgerecomplessivamente in questa martoriataregione del nostro Sud». Così il segre-tario generale nazionale della CislAnnamaria Furlan s’è rivolta al segreta-rio metropolitano Rosa Maria Perrone,nell’intervento conclusivo delConsiglio generale della Cisl di ReggioCalabria che ha avuto luogo questamattina: una sessione di lavori dell’or-ganismo interno sindacale in versione“allargata”, con la presenza di dirigenti,Rsu, giovani, donne, immigrati.

* * * * * * * *In mattinata, il segretario Furlan s’èrecata a Palazzo del Governo per incon-trare il Prefetto Michele di Bari e i ver-tici locali della magistratura e delleforze dell’ordine, firmando inoltre ilRegistro per la cittadinanza attiva “Unafirma contro la ‘ndrangheta”.

* * * * * * * *A seguire, all’Hotel ExcelsiorAnnamaria Furlan ha incontrato i gior-nalisti insieme alla Perrone e al segreta-rio regionale cislino Paolo Tramonti. Il segretario provinciale generale Rosi

Perrone ha posto in luce la strategicaprossimità della sponda africana delMediterraneo, «rispetto alla quale laCittà metropolitana potrebbe fare datrait d’union per il sistema-Paese».Anche per agevolare questo processo,la Cisl si sta dotando di un Osservatoriosul Lavoro in grado di restituire unacorretta “lettura” del territorio e di rea-lizzare approfondimenti tematici ilprimo dei quali, per questo 2018, con-cernerà lo stato dell’agricoltura cala-brese.«La presenza della Cisl nazionale aquest’importante iniziativa della Cisl diReggio Calabria – ha spiegato ai croni-sti Annamaria Furlan – è per la grandeattenzione che in questi momenti cosìparticolari della vita del Paese il nostrosindacato vuol riservare al Sud, allaprogettualità per uscire dalla crisi diquesta parte importante d’Italia chenecessariamente passa dallo sviluppo,dalla crescita, dal lavoro. E dalla legali-tà, senza la quale non c’è crescita, svi-luppo né lavoro: del resto, gli stessiinvestimenti infrastrutturali, cruciali

Paesi Europei e non.... combinato con i diversi focolai di conflitti e lecrisi di alimenti (dovute essenzialmente ai cambiamenti climatici)costringe a spostamenti di massa...tutte quelle popolazioni in cerca dicondizioni di vita possibili....cibo, acqua, paceSono circa 8 milioni.. le persone in fuga dai loro paesi di origine chepopolano il nostro Paese e le nostre comunità....L’attualità di questi temi, dunque, e le estreme conseguenze non lascia-no spazi a tentativi di sovrastimare le difficoltà in atto, vissute peresempio ai danni delle donne, costrette a lavori mal pagati e non solo;dei giovani, precari tenuti ai margini; degli immigrati, ultimi in tuttonella piena indifferenza di chi potrebbe intervenire seriamente e non lofa....E sui giovani, sulle donne, sugli immigrati si continua solo a discute-re, fiumi di parole che rimangono tra i buoni propositi.....in una fasecome questa poi... dove il Paese è attraversato da

Quando aiutare il cambiamento, diventa una priorità a Cura della Coordinatrice Donne CISL Calabria

La necessità di introdurre nelle associazioni di rappresentanzaaltre attività nasce sostanzialmente da due condizioni..

La prima è dovuta ai cambiamenti del contesto - che non è inesatto -definire mutazioni per la consistenza delle diversità economiche,sociali e politiche in cui si opera rispetto al passato...La seconda considerazione è la conseguente modifica delle modalitàgestionali che hanno inevitabilmente investito tutte le organizzazioni,e quindi anche le associazioni di rappresentanza.E a differenza della prima condizione ...il cambiamento gestionaledeve poter diventare una priorità agibile!Una metafora per rendere al meglio l’idea: quando il mare è agita-to..non serve imprecare...è necessario attivare al meglio nave ed equi-paggio!!!!L’analisi dei contesti ..penso a quello dell’intera economia di molti

NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria - mese di GENNAIO 2018 - [email protected]

E’ necessario mette-re in campo un veroe proprio patto peril Lavoro

L’Importanza dellaDiagnosi precocedel tumore dellamammella

a pagina 4

Assemblea con ilSegretario NazionaleCISL FP, Angelo Marinelli, sulnuovo CCNLFunzioni Centrali

Continua a pagina 2

Continua a pagina 2 Continua a pagina 3

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Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Annamaria Furlan il Segretario Nazionale: Annamaria Furlan il Segretario Nazionale:

«Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo» «Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo»

Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Reggio Calabria, la Cisl a ranghi compatti per Annamaria Furlan il Segretario Nazionale: Annamaria Furlan il Segretario Nazionale:

«Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo» «Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo»

Insieme a Roma e in Calabria per sostenere concretamente ilconfronto, la contrattazione decentrata, l’integrazione sociale,il lavoro di qualità e la giusta valorizzazione delle intelligenze

ed eccellenze calabresi.

Insieme a Roma e in Calabria per sostenere concretamente ilconfronto, la contrattazione decentrata, l’integrazione sociale,il lavoro di qualità e la giusta valorizzazione delle intelligenze

ed eccellenze calabresi.

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2 NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria

Donne - Giovani - Immigrati - Pari Opportunità - Politiche di GenereGenereLavoro - Donne - Giovani - Immigrati - Pari Opportunità - Politiche di Genere

cordo e d’altro canto la FAI Cisl nazionale, grazie allavoro svolto dal nostro segretario nazionale LuigiSbarra, ha saputo distinguersi grazie a proposte qualifi-canti e ad unapproccio che hafatto del confrontoe della responsabi-lità condivisa lacifra autentica di unimpegno sindacaleindiscutibilmentemoderno, necessa-rio al Paese ed alpasso con i tempi.Siamo infatti con-vinti che in Italia,ed ancor di piùnella nostra regio-ne, c’è assolutobisogno di confron-to, di discussioninon ideologiche, di proposte e non di quelle mobilita-zioni occasionali che spesso e volentieri non sono fina-lizzate al raggiungimento di obbiettivi definiti e risultaticoncreti. Per la Calabria abbiamo un’idea precisa che mutua, insostanza, l’impostazione della FAI Cisl nazionale,occorre rilanciare il dialogo tra Istituzioni e parti socialiper definire e condividere strategie e azioni che possanosostenere i prodotti tipici regionali e tutelare e valoriz-zare il lavoro di qualità agroalimentare.La situazione attuale, infatti, si segnala per molti positi-vi aspetti, la produzione è infatti forte, le aziende hannoavviato da tempo percorsi di consolidamento e sviluppo,la qualità della nostra enogastronomia è unanimementericonosciuta; tuttavia, a fronte di queste premesse posi-tive, le condizioni di contesto non sono incoraggianti.Ecco perché ribadiamo la necessità di centrare alcuniimmediati obiettivi: far partire e rafforzare la rete dellavoro agricolo di qualità, attuare il Protocollo Fuori dalGhetto, avviare il lavoro del “Tavolo Agroalimentare”,affermare come criterio distintivo quello della merito-crazia, rilanciare la contrattazione anche quale strumen-to che agevoli il ricambio generazionale nel sistema

agroambientale. Siamo stati, dunque, a Roma perché inseriti a pieno tito-lo in un contesto di rappresentanza sindacale nazionale e

per ribadire a gran vocequanto e come laCalabria necessiti di unvolto nuovo che – tuttiassieme – dobbiamodefinire lasciandoci allespalle i ritardi, le stortu-re, le debolezze del pas-sato.Infine, e su un temanazionale, ci piace ricor-dare le parole espressedal Presidente della Cei,il Cardinale GualtieroBassetti che ha opportu-

namente sottolineato come l’integrazione sia la via perraggiungere la pace.Sullo Ius soli - per dirla con le parole del segretario dellaCisl Annamaria Furlan - non serve coraggio ma cuore.La FAI Cisl Calabria in sintonia con la segreteria nazio-nale, continuerà a sostenere e praticare concretamente ilvalore della contrattazione e il principio della solidarie-tà in questo difficile territorio calabrese.

Michele SapiaSegretario Generale FAI Cisl Calabria

Nella fase finale della legislatura regionale è necessa-rio mettere in campo un vero e proprio patto per ilLavoro, per l'Economia, per il Welfare e per la Legalitàin Calabria. Il dato di partenza è rappresentato daltrend positivo che a livello nazionale si registra sottol'aspetto economico, un trend al quale anche laCalabria deve assolutamente agganciarsi. La nostraRegione nell'ultimo periodo sta manifestando un legge-ro miglioramento dei suoi indicatori, anche se restaancora notevole il gap con il resto del Paese. A livello nazionale sono stati adottati provvedimentiimportanti come: Resto al Sud, il credito d'imposta, ladecontribuzione per le nuove assunzioni, il REI e ilfondo per le aree interne ma ancora non basta. Bisognarafforzare ancora di più questi provvedimenti e concre-tizzarne anche altri. Per noi è fondamentale attrarreancora maggiori investimenti in Calabria: sotto questoaspetto la Zes di Gioia Tauro va realizzata al più prestoperché è strategica per lo sviluppo di un'area dallegrandi potenzialità.Le politiche nazionali devono integrarsi con gli stru-menti regionali già in campo, come la programmazio-ne comunitaria 2014-2020 e il "Patto per la Calabria",che per la nostra Regione prevedono risorse per oltre 7miliardi. Si tratta di risorse che devono essere spesecon efficacia, velocità e trasparenza in quanto possonoaccelerare la crescita del Pil della Calabria e del reddi-to pro-capite dei calabresi.

Nell'ultima riunione del partenariato sul Por 2014-2020abbiamo espresso preoccupazione per un livello anco-ra troppo basso della spesa dei fondi comunitari, pari asolo il 5%, per questo abbiamo chiesto alla Regione diaccelerare e concentrare le risorse su pochi grandiobiettivi, a partire da un piano per il Lavoro el'Occupazione che stiamo sollecitando da tempo. Unpiano che non può più limitarsi a politiche passive o abandi regionali "una tantum", bensì un piano che attuifinalmente una vera occupazione, soprattutto giovani-le, la stabilizzazione del precariato storico, un incisivocontrasto al sommerso e la riqualificazione dei fuoriu-sciti dal mondo del lavoro. E auspichiamo anche unaforte accelerazione nelle politiche sociali, con investi-menti nazionali e regionali capaci di integrarsi con unsistema di welfare adeguato a livello territoriale. E' fondamentale che la Regione intensifichi il confron-to per dare vita a un patto tra tutte le forze sociali, poli-tiche e istituzionali della Calabria, perché in quest'ulti-mo scorso di legislatura regionale ci sono gli strumen-ti e soprattutto i margini per un'azione che metta laCalabria sul binario della crescita. E' il momento difare davvero rete e programmazione, mettendo da partele divisioni e le lacerazioni del passato. Su questo laCISL è fortemente impegnata perché ci crede con tuttele sue forze, ma devono crederci tutti.

Segretario Generale Palolo Tramonti

una profonda crisi della politica e dei partiti cheporta l’elettorato a disertare puntualmente leurne. Se questo è lo scenario, non può essercipace nei pensieri di chi come noi, è chiamatocostantemente alla lotta per la conquista del dirit-to alla vita, al decoro e dignità . C’è da impe-gnarsi a fondo per una diversa cultura dell’agire,con quel solido supporto di onestà intellettuale,utile e necessario a fronteggiare le criticità, supe-rando limiti e pregiudizi. Oggi più di ieri ..siamochiamati ad agire per educare alla responsabilità;già, questa, potrebbe essere una evoluzione con-creta e positiva in un momento dove le incognitedella... chiamola... modernità non risparmianonessuno! Una ritrovata e rigenerata responsabili-tà... per accogliere ed integrare il vivo delle dif-ferenti società, evolute e no. Serve un impegnoconcreto, capace di dare il giusto peso allagestione degli immigrati, all’inserimento in con-testi adatti a favorirne accoglienza, integrazionee lavoro, lontano da qualsivoglia logica e formadi sfruttamento. E’ questo il versante su cuiagire.. consapevoli dell’esistenza di trafficanti diuomini e donne che alimentano il mercato dellaprostituzione e del lavoro nero. Un capitolo aparte lo meritano i giovani (specie quelli alsud...) cancellati dall'anagrafe per trasferirsi ilpiù delle volte all'estero dove sperano di trovareuna sorte diversa rispetto a quella a cui si è desti-nati nel territorio di origine. Un dato su tutti: inostri connazionali residenti oltreconfine (eiscritti alľAire) sono quasi 5 milioni. E le parten-ze non sono individuali ma di "famiglia" inten-dendo sia il nucleo familiare più ristretto, ovveroquello che comprende i minori sia la famiglia"allargata" quella cioè in cui i genitori - ormaioltre la soglia dei 65 anni - diventano accompa-gnatori e sostenitori del progetto migratorio deifigli. Oggi dunque la migrazione è diventata nuo-vamente, come in passato, una valvola disfogo...con partenze sempre più numerose e conritorni sempre più improbabili. La questione nonè tanto quella di agire sul numero delle partenze- anche perché nel mondo globale la libertà dimovimento, il sentirsi parte di spazi più ampi e diidentità arricchite è quanto si sta costruendo dadecenni - ma piuttosto di trasformare l’unidire-zionalità in circolarità ...creando quelle condizio-ni che consentano ai nostri ragazzi di ritornarenel loro Paese ed ai tanti "disoccupati senza spe-ranza".. rimasti senza lavoro in Italia e con enor-mi difficoltà di riuscire a trovare alternativeoccupazionali concrete per continuare a mante-nere la propria famiglia. In materia di immigra-zione ed emigrazione la conoscenza e la consa-pevolezza dei fenomeni come affermato di recen-te dal segretario generale della Cei, mons.Nunzio Galantino "è la strada giusta per ripro-porre un ambiente sociale in cui ciascuno vengaarricchito e non depauperato dalla presenza del-l’altro.." Mi avvio alle conclusioni. Noi donnesiamo per aprire sempre più spazi di confronto inuna società confusa e superficiale. Come coordi-namento donne della Cisl, cerchiamo una porzio-ne di equilibrato protagonismo, che rispetti tutti enulla pretende, fiere di una nostra positività chemai retrocederà, coerente con le sensibilità e leesigenze sociali, familiari e di comunità. Il nostronon sarà un compito facile, ma a cammino giàavviato, dietro il costante impegno di questi annidi duro lavoro, che ci ha viste protagoniste,insieme alla Cisl, in lungo e in largo per laCalabria, tra la gente e con la gente. Maggioreamor proprio, più rispetto per la vita, per la digni-tà della persona e soprattutto condivisione versoun cammino di pace e serenità, tanto invocata dapapa Francesco, per la donna come per l’interanostra società. Possiamo farcela, se impariamo aevitare il male e non molliamo mai e poi mai, nelfavorire il bene.

Coordinatrice Donne Cisl Calabria

Segue dalla prima pagina A Roma su integrazione, ius soli, lavoro, capolarato

Patto per il Lavoro, per l'Economia, peril Welfare e per la Legalità in Calabria

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NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria 3

Lavoro - Donne - Giovani - Immigrati - Pari Opportunità - Politiche di Genere

per questa terra, per poter essere cantierati non possono farne a meno». E il segretario nazionale della Cisl, citando le Politiche del 4 marzo prossimo e lapur breve campagna elettorale di fatto già in corso, ha auspicato che ne emergano«significativi elementisul “come” si vuol farcrescere e si vuol guida-re il Paese».

* * * * * * * *

Presenti numerosi diri-genti sindacali tra i qualiil segretario nazionaledella Fai-Cisl LuigiSbarra – per lunghi anniin passato dirigentedella Cisl reggina e cala-brese –, il Consigliogenerale della Cisl diReggio Calabria s’èaperto con l’articolata,appassionata relazione del segretario provinciale.Rosa Maria Perrone ha snocciolato le tante criticità della realtà territoria-le reggina, prima fra tutte la mancanza di lavoro, con conseguenze deva-stanti come la “fuga dei cervelli” e, su altro versante, la proliferazionedelle “incompiute”. Sulla ripresa degli investimenti di mano comunale ela riapertura dei relativi cantieri (con evidenti ricadute occupazionalibenefiche) è stato avviato un confronto col sindaco metropolitano e ilvicesindaco di Reggio Calabria insieme alla Filca di Reggio Calabria:«Stiamo monitorando con attenzione il percorso, e – ha ammonito laPerrone – in mancanza di risposte concrete per l’occupazione saremo con-seguenti, in modo determinato e per il bene del territorio e dei cittadini». Numerosi i temi affrontati in relazione, dalla Sanità all’agricoltura al con-trasto al crimine organizzato. Sul porto di Gioia Tauro, poi, Rosi Perrone ha elen-cato numerose ragioni di perplessità, dall’ambigua conformazione attualedell’Agenzia per il lavoro portuale e dunque dell’Indennità di mancato avviamen-to all’inspiegabile crollo del 30% dei volumi del transhipment nel giro di pochimesi: «Su cosa e come e con chi ci si confronta per capire cosa comporterà tuttoquesto per lo sviluppo di Gioia Tauro?». E non poteva passare sottotraccia nellarelazione del segretario metropolitano di Reggio Calabria della Cisl uno strumen-to potenzialmente straordinario come la Zes: «Dobbiamo capire con estrema chia-rezza se e a chi interessino le sorti di questo territorio anche rispetto alla Zona eco-

nomica speciale – ha fatto presente la Perrone –. Ma dobbiamo capirlo molto moltomeglio anche a Cosenza, a Catanzaro, a Lamezia Terme…».Si sono poi susseguiti gli interventi degli elementi apicali provinciali dei vari sin-dacati di categoria della Cisl, a trarre un bilancio delle attività svolte o in itinere econ la formulazione di proposte per un più armonico sviluppo del contesto socioe-conomico di riferimento.Il segretario generale nazionale della Cisl Annamaria Furlan, nel suo intervento achiusura della giornata di lavori, è tornato sulla campagna elettorale e relative“promesse” ad opera dei vari partiti: «Secondo una recente quantificazione, perdare seguito a tutte le promesse fin qui formulate non basterebbero 200 miliardi dieuro. Invece questo Paese ha bisogno di tanta verità: quando vedo promettere coseche sappiamo irrealizzabili, capisco quanto incida la preoccupante disaffezione delcittadino alla gestione della cosa pubblica. Non è un caso, e le forze politichedovrebbero meditarci su, che il “partito dell’astensione” sia di gran lunga il primopartito d’Italia e abbia ormai conquistato la maggioranza assoluta, spingendosi

oltre il 50% del corpo elettorale». E tragrandi, mesti applausi ha evidenziato laFurlan come il Sud sia letteralmentescomparso dal dibattito politico. A suoavviso, tuttavia, «la Cisl deve parteciparea questa campagna elettorale facendo “ilsindacato al 100%”, obbligando cioè leforze politiche a discutere dei programmiper fare fronte alla priorità fondamentaleper tutti gli italiani, ossia il lavoro; men-tre sui giovani e il loro desiderio di rea-lizzarsi stiamo assistendo alla peggiorespeculazione politica». I “colpi” della disoccupazione e dellacrisi sono stati tamponati in questi anni,ha osservato il segretario nazionale cisli-no Furlan, «solo grazie alla contrattazio-ne e ai posti di lavoro che essa ha frutta-

to, e a una grande solidarietà intergenerazionale». Rispetto al futuro Governo, con-quiste fortemente rivendicate dalla Cisl come le misure contro la povertà, la decon-tribuzione al 100% per l’assunzione di giovani al Sud, la conferma delle agevola-zioni sugli investimenti, il depotenziamento della “legge Fornero” sono poi «ele-menti che non vanno dispersi». E però, ha messo in guardia Annamaria Furlan,«sottrarsi oggi al confronto con Confindustria» su un contratto moderno, adeguatoai tempi in cui viviamo, «aprirebbe praterie a chi vuol togliere dalla contrattazionela definizione del salario e dei diritti, per trasformare il tema in una scorribanda trapartiti nelle aule del Parlamento».

Voi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a seraIl cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoChe lavora nel fangoChe non conosce paceChe lotta per mezzo paneChe muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,I vostri nati torcano il viso da voi. (Primo Levi, Se questo è un uomo,1947)

Una testimonianza tangibile di quell’orrore è presente anche in Calabria. Terra da semprevotata all’ospitalità, all’accoglienza e pronta - nonostante le tante difficoltà - ad aiutare e asoccorrere che, purtroppo, - suo malgrado - è macchiata dalla vergogna di Ferramonti. Nelcomune di Tarsia, in provincia di Cosenza, fu costruito il più grande campo di concentra-mento fascista italiano. Aperto nel giugno del 1940, vi furono internati ebrei stranieri pre-

senti sul territorio italiano, ebrei italiani, antifascisti italiani estranieri, gruppi di cinesi e profughi politici.Passato dopo l'8settembre sotto la gestione del comando alleato, fu sgombe-rato definitivamente nel settembre 1945. Destinato per lunghianni a saccheggi e distruzioni, agli inizi degli anni ’90 furecuperato per mantenere vivo il ricordo e dare alle nuovegenerazioni testimonianze vere e tangibili affinché tutto que-sto non accada mai più. Nel corso degli anni furono ristruttu-rate due baracche, in cui vennero realizzati un Museo e unasala convegni. Il Museo fu inaugurato il 25 aprile 2004. Il 27Gennaio “Giorno della Memoria istituito con la legge n.211del 20 luglio 2000 al fine di ricordare la Shoah (sterminio delpopolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana deicittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, laprigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi eschieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio,

ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” potrebbeessere l’occasione ideale per recarsi a Ferramonti per non limitarsi solo a ricordare ma perriflettere concretamente su tutto ciò che di nefasto ha rappresentato quel periodo storico di“sonno della ragione”. “Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a rivi-verlo.”, scriveva sempre Primo Levi. Ricordiamo il nostro passato, onoriamo il ricordodelle vittime innocenti di tanta ferocia. Anche e soprattutto in Calabria i segni del passatodevono essere da impulso per rendere le nuove generazioni più consapevoli e impegnatenella costruzione di un futuro di solidarietà e fratellanza.

Michele Gigliotti

“S“SEE CoMPRENDERECoMPRENDERE èè IMPoSSIbILEIMPoSSIbILE CoNoSCERECoNoSCERE èè NECESSARIoNECESSARIo”,”,quESToquESTo SCRIvEvASCRIvEvA PPRIMoRIMo LLEvIEvI SoPRAvvISSuToSoPRAvvISSuTo ALLAALLA RACCAPRICRACCAPRIC--

CIANTECIANTE ESPERIENzAESPERIENzA DELDEL CAMPoCAMPo DIDI STERMINIoSTERMINIo DIDI AAuSChWITzuSChWITz..

La Cisl a ranghi compatti per Annamaria Furlan«Risultati per i lavoratori? Solo con il dialogo»

Se questo è un uomo

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4 NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria

Categorie & Territori

Ha registrato molto consenso ed una grande parteci-pazione di lavoratori pubblici l’assemblea organizza-ta dalla CISL Funzione Pubblica Calabria nella gior-nata di ieri a Lamezia Terme, presso la Sala Riunionidell’Unione Regionale Camera Commercio Calabria,per illustrare il nuovo Contratto Collettivo Nazionaledi Lavoro delle Funzioni Centrali.I lavori sono stati introdotti dal Segretario Generaledella CISL FP Calabria, Luciana Giordano, che haevidenziato l’importanza di essere riusciti a sblocca-re la fase di stallo, durata ben 8 anni, che aveva resoinesigibile il diritto al rinnovo contrattuale nel pub-blico impiego e che aveva indotto i lavoratori cala-bresi ad aderire massicciamente, anche con carovanedi pullman partiti dalla Calabria per la Capitale, allenumerose manifestazioni e proteste organizzate nel-l’ambito della vertenza nazionale contro il blocco deiCCNL.Un Contratto, dunque, che i lavoratori calabresi delnuovo Comparto Funzioni Centrali (Ministeri,EPNE, Agenzia Fiscali, CNEL, AGID ed ENAC)hanno atteso tanto ed hanno contribuito a conquista-re sul campo!La presidenza dell’Assemblea è stata affidata alSegretario Generale della USR CISL Calabria, PaoloTramonti, che nelle sue conclusioni non ha fatto man-care il suo autorevole contributo, tracciando una sin-tesi sulla situazione politico-sindacale regionale, sof-fermandosi in particolare sulla lunga trattativa, anco-ra in corso, per ottenere la proroga dei contratti dilavoro a tempo determinato dei precari pubblici, pro-venienti dall’ex bacino LSU/LPU, che vede tutta laCISL impegnata in prima linea.Ma il vero protagonista dell’iniziativa è stato, sicura-mente, il Segretario Nazionale della CISL FunzionePubblica, Angelo Marinelli, che ha sapientementeillustrato e spiegato, articolo per articolo, il nuovoimpianto contrattuale che andrà a disciplinare il rap-porto di lavoro degli impiegati statali. Marinelli ha presentato il CCNL delle FunzioniCentrali, sottoscritto nella notte del 23 dicembre scor-so, come “un nuovo strumento per negoziare con lacontroparte nuove occasioni di sviluppo e di valoriz-zazione per il personale che rappresentiamo”, antici-pando, così, un lavoro di prospettiva che ancora ètutto da realizzare e che dovrà tendere ad affinare isti-

tuti e tutele ancora più pervasive conil futuro CCNL 2019-2021. A partiredalla riforma dell’ordinamento pro-fessionale e del sistema di classifica-zione del personale, oggetto di studioed elaborazione di una Commissioneistituita ad hoc, che dovrà ultimare ilavori entro il prossimo mese di giu-gno.Ma non ha mancato di sottolineareaspetti importanti già ottenuti conquesto rinnovo, dalla messa in motodella dinamica negoziale e retributi-va, riconquistando il diritto allaperiodicità dei rinnovi contrattuali, aldeciso rafforzamento delle relazionisindacali conl’introduzio-ne di nuoviistituti di par-tecipazione,quali ilConfronto –che rafforza ilpotere nego-ziale – leCommissionie gliO r g a n i s m iparitetici chehanno com-petenze sumaterie pre-cedentemente“s t rappate”all’autonomianegoziale. Edancora, haillustrato il trattamento economico riconosciuto ailavoratori delle Funzioni Centrali, che prevede oltreall’aumento medio lordo di 85 euro anche l’elementoperequativo (21-25 euro mensili) , in relazione aimesi di lavoro prestato nel periodo 1/3/2018 –31/12/2018, per il personale collocato nelle fasce direddito più basso, in modo da garantire l’adeguamen-to di almeno 85 euro per tutti. Ed infine, il deciso raf-forzamento delle tutele normative, con l’introduzionedi nuovi istituti, quali le ferie solidali a vantaggio dei

genitori che hannol’esigenza di assiste-re figli minori, unaparticolare tutela perle donne vittime diviolenza e maggioripossibilità di conci-liazione tra tempi divita e tempi di lavo-ro.

Un CCNL che ha già ottenuto il parere favorevole delConsiglio dei Ministri e che adesso aspetta solo il vialibera della Corte dei Conti per poter essere reso esi-gibile.Intenso e ricco di contenuti il dibattito scaturito dopola relazione illustrativa del Segretario Marinelli, in unsusseguirsi di interventi dei lavoratori presenti e delgruppo dirigente della CISL. Tutti con un unico filoconduttore: la soddisfazione di avere finalmente rin-novato il CCNL e l’alto gradimento dell’iniziativarealizzata dalla CISL FP Calabria.

Grande partecipazione di Lavoratori Pubbliciall’assemblea con il Segretario Nazionale CISL FP

di Luciana GIORDANO

SoTToSCRITTo IL PRoToCoLLo D’INTESA TRA CooRDINAMENTo DoNNE E CISL FPE’ stato sottoscritto in occasione dei lavori del Consiglio Generale della CISLFP Calabria, celebrato il decorso 06 dicembre all’Hotel Ashley di LameziaTerme, il Protocollo “PUNTO D’ASCOLTO ZONA DISAGIO” dalla USRCISL Calabria unitamente al Coordinamento Donne, alla CISL FP ed aiServizi CISL.Mutuando la felice esperienza già maturata in Campania, i fir-matari si sono impegnati a rivestire un nuovo ruolo in grado di diventare sen-tinella del bisogno e di dare risposte ai lavoratori e agli inoccupati anche fuoridalle materie strettamente collegate all’ambito lavorativo.Il Protocollo si pone come obiettivo, infatti, quello di assicurare, grazie alcontributo volontario degli operatori, informazioni e supporto al cittadino sutematiche quali abitazione, anziani, disabilità, famiglia, immigrati, minori,pari opportunità, sanità, servizi sociosanitari, offrendo una porta di accesso edi orientamento al sistema dei servizi sociali.Ma il Punto di ascolto “ZonaDisagio” è rivolto anche a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che sono vit-time di un disagio lavorativo derivante da stress da lavoro-correlato, mob-bing, burn-out e di ogni diversa espressione di disagio che riesce, purtroppo,ad incidere profondamente sulla salute psicofisica del soggetto, compromet-tendone il sereno e naturale svolgimento delle relazioni interpersonali e pro-fessionali. Fenomeno che negli ultimi anni ha assunto dimensioni preoccu-panti anche nel pubblico impiego. Per questi motivi, Paolo Tramonti, LucianaGiordano e Nausica Sbarra, rispettivamente Segretario Generale della USRCISL Calabria, Segretario Generale della CISL FP Calabria e CoordinatriceDonne della CISL Calabria, hanno ritenuto importante offrire questo stru-

mento, utile per prevenire ogni forma di disagio psichico da lavoro-correlatoe per la diffusione delle buone pratiche negli ambienti di lavoro e nel contestosocio-sanitario del territorio calabrese.Lo Sportello si avvarrà della consulenza di esperti psicologi e di legali, oltreche del contributo dei Dirigenti Sindacali della Categoria della FunzionePubblica che operano in ambito sanitario e socio-sanitario.Il Punto di ascolto avrà, quale sede principale, gli Uffici della CISL Calabria,siti in via Ninfa Giusti Nicotera, n. 19 –Lamezia Terme (CZ) e sarà coordina-to dallaResponsabile delCoordinamentoDonne della USRCISL Calabria,Nausica Sbarra, checurerà l’interoProgetto. Un’altra lungimi-rante interpretazio-ne, dunque, delruolo sindacale daparte delle donnedella CISLCalabria.

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NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria 5

Cultura - Sociale - Anteas

In occasione della giornata internazionale contro la vio-lenza sulle donne del 25 novembre 2017, vengono dif-fusi i report e i dati sul fenomeno ormai noto che vasotto il nome di “Femminicidio”, che confermano unacostante crescita negli ultimi anni: tra il 2015 e il 2016si è passati da 142 a 150 uccisioni e solo nei primi 10mesi del 2017 il bilancio provvisorio è di 114 donneuccise. Dati allarmanti che invitano, oggi più di ieri, adoccuparci in maniera ancora più importante, di questotriste argomento, partendo soprattutto dalla prevenzio-ne. Per cui, qui di seguito verranno riportati alcunispunti normativi e consigli utili, che potranno essereapplicati adeguatamente sia nei casi di stalking che inquelli di femminicidio. Un filo sottile che separa i duereati e che spesso li unisci e li lega in modo indissolu-bile. In Italia, i dati raccolti dall' osservatorio nazio-nale stalking, non si discostano da quelli mondialied indicano che le donne costituiscono il 70% dellevittime e che lo stalker nel 75% dei casi e' uomo.Alcuni studi hanno evidenziato che circa il 77%delle vittime aveva una relazione di qualche tipo (ex partner, colleghi di lavoro, vicini di casa) con chile molestava,solo circa il 20% degli stalkers risultaessere un estraneo. Lo stalking per molti anni e'rimasto un fenomeno nascosto a causa dei senti-menti di vergogna e paura che provoca nelle vitti-me ( ancora oggi e' un tipo di reato ad alto nume-ro oscuro, perchè non viene sistematicamentedenunciato e registrato puntualmente). Tracciando unidentikit, in generale lo stalker e' un uomo di eta'media intorno ai 36 anni, con un livello di occu-pazione inferiore a quello della vittima prescelta, econ una relazione affettiva alle spalle complicata; disolito sottooccupato( il pedinamento richiede tempo);quanto alla scolarita' ha un livello di istruzione ele-vato anche se il livello della vittima e' solitamentepiu' elevato di quello dello stalker.Per lo stalker lavittima non e' un soggetto ma diventa l'oggetto delproprio desiderio," il mezzo" con il quale colmarele proprie pulsioni; in generale il molestatore mani-festa una evidente problematicita' nell area affettivo -emotiva, relazionale e comunicativa. Solo nel 10%degli stalkers si ha la presenza di un quadro psico-patologico, quindi normalmente lo stalker non e' unmalato, uno psicopatico, ma un soggetto abitualmen-te" normale" che diventa individuabile solo dopo cheha iniziato la propria opera di molestia. Quello chefondamentalmente guida lo stalker e' la senzazionedi avere il controllo su di un altra persona.Gli studiosi MULLEN E PATHE' nel 1997 analizza-rono un campione di vittime australiane riscontrandonotevoli ripercussioni che la persecuzione aveva por-tato nella vita di queste persone: modificazioni distile di vita e proprie attivita' giornaliere-diminuzio-ne delle attivita' sociali- riduzione o cessazione diimpegno lavorativo-cambio di residenza- stati d'ansiae apprensione-disturbi del sonno, appetito, stanchezzadebolezza e cefalea- abuso di alcol, fumo e pensierisuicidari. Nel nostro ordinamento solo in data23/02/2009 il governo emano' il decreto legge n° 11detto DECRETO LEGGE ANTIVIOLENZA, cheintrodusse IL REATO DI ATTI PERSECUTORI .Ildecreto legge poi convertito nella legge n° 38 del23/04/2009(art. n°7 e 12),la quale ha aggiunto all'impianto normativo del decreto legge delle disposi-zioni a tutela delle vittime del reato di stalking.Conquesta normativa e' stata introdotta nel codice pena-le l'articolo 612-bis che introduce il reato " Atti per-secutori". In seguito il parlamento ha approvato laLegge di Conversione del decr. legge n°93 del14/08/2013 che e' stato pubblicato come legge n° 119del 15 / 10/2013. In questa legge composta da 12articoli 5 riguardano il contrasto all' allarmante feno-meno del "femminicidio". Dal punto di visto sociologi-co, osserviamo che nonostante i molteplici congressi, lemanifestazioni, le trasmissioni televisive, gli spot anti-violenza, gli appelli delle istituzioni e altre forme diattenzione verso questo argomento, ci sembra che lasocietà, non sia ancora completamente consapevole diquesta tragica emergenza. Informazioni spesso confuse,

errate o permeate da luoghi comuni e false credenzepopolari, vengono alimentate dai media in modo più omeno diretto. Scrivere, raccontare, imparare e saperascoltare, potrebbero essere dei possibili punti di par-tenza per una mag-giore diffusionedelle informazioni econsapevolezza delfenomeno. Nellaterra in cui lavoria-mo, spesso cono-sciuta alle cronachenazionali per gravifatti di criminalitàorganizzata, anchequesto genere direato, viene perpe-trato in modo deltutto peculiare, neiconfronti delledonne. Inutilenascondere che dalle nostre parti , qualcuno ancora favoto a San Francesco di Paola, per avere un figliomaschio. Se nasci femmina la tua stessa venuta almondo, già disattende la volontà di chi dovrebbe amar-ti incondizionatamente. Forse questo non è il caso dellaprotagonista di questo ennesimo caso che vogliamoraccontare, ma sicuramente figlia di una società com-pletamente disattenta a questo tipo di vittime. Siamonella Cosenza degli anni ’80, dove spesso i giovani siincontravano nella mitica “Piazza Kennedy”, dove iragazzi ascoltavano musica “in”, i Deep Purple, iGenesis, gli Who, i Dire Streats, e altri gruppi con laloro musica rivoluzionaria, anticonformista, che diffon-devano l’idea di vivere nelle libertà e di abrogare ognilimite ed ogni remora del tempo. Ed è proprio in que-sto clima che la giovane Anna Morrone all’epocadiciottenne, aveva conosciuto Franco Vigna. Ogni sto-ria di violenza, perpetrata nei confronti di una donna,nasconde dietro di sé altre mille sfaccettature, e spessodietro il folle gesto, si celano storie d’amore, di unamore strano che ha il sapore della morte. Ed anche lanostra giovane protagonista era innamorata del suouomo, che invece aveva alle spalle già un matrimoniofallito. Dopo una breve convivenza a casadella suocera, la storia d’amore si era giàtramutata in una classica storia di violenzadomestica. Picchiata e maltrattata ripetuta-mente, la stessa si era illusa di poter cam-biare le cose con la nascita del figlio. Anna,nonostante finisse diverse volte in ospeda-le, continuava a perdonarlo e a giustificar-lo, non avendo il coraggio di denunciare ilcompagno. All’entrata del pronto soccorso,dell’ospedale dell’Annunziata, in cui leistessa era stata assunta, spesso ripeteva di“essere scivolata” o “caduta dalle scale”.Oramai la sua vita non era più tranquilla,apparentemente continuava a vivere, maera costantemente turbata dal compagnoche aveva dato inizio a veri atti di stalking,importunandola di continuo al telefono,minacciando lei ed anche i colleghi che laproteggevano. Infatti, più di una volta, ladonna rientrava a casa accompagnata daivigilanti, che sovente la lasciavano par-cheggiare all’interno del nosocomio, tranneil venerdì. Ed è proprio il primo venerdì diluglio che Anna si preparava per andare alavorare come al solito. Alle 6:45 non appe-na parcheggiata la sua Fiat Cinquecento, sidirige verso l’entrata dell’ospedale senzasapere che, nascosto da qualche parte, l’uo-mo la sta aspettando. Dopo averla raggiun-ta, la colpisce ripetutamente, sotto gli occhidi qualche passante, che non può far altroche assistere alla scena, perché il Vigna èarmato e minaccia di sparare. Nella suainutile e disperata corsa, l’uomo, fuori disé, le spara e la colpisce per l’ultima volta.

Quando arriva la polizia sul posto, Anna aveva oramaifinito di soffrire. Al di là del semplice caso di cronacanera, quello che più ci deve colpire, è la profonda ingiu-stizia che ha colpito questa donna. Anna ha rappresen-

tato per molti, lanostra vicina dicasa, la nostra colle-ga, la nostra amica,la sorella, la figlia,una normale concit-tadina che spesso halanciato il suo gridodi dolore, attraversoanche delle denun-cie scritte, ma chenessuno ha saputocogliere. Anna erauna donna bella eintelligente, eramamma, figlia e

sorella affettuosa. Erauna donna colta, ma anche moglie organizzata, ordina-ta, le piaceva scrivere poesie ed amava l’arte. In moltisuoi amici, colleghi e famigliari, rimane il rimorso, dichi pur conoscendo i suoi problemi e le sue vicissitudi-ni, ha ignorato che tutto ciò potesse tramutarsi in trage-dia. Oltre al rammarico per le modalità con cui i fatti sisono svolti resta una profonda amarezza nel sapere bru-talmente stroncata la vita di una giovane donna, la cuidolcezza è testimoniata da tutte le persone che l’hannoincontrata. Leggendo la sua denuncia, fatta di propriopugno, in ospedale, quando fu ricoverata per le percos-se subite, molto evidenti, si intuisce il suo grido didisperazione e di aiuto. Spesso, facendone anche parte,ci chiediamo come sia stato possibile sottovalutare ilpericolo imminente che da lì a poco si sarebbe abbattu-to su di lei. Si dovrebbe fare in modo che tutto questonon succeda mai più e che a salvaguardia della dignitàdi tutte quelle donne che, come Anna, soffrono in silen-zio, private dei più elementari diritti umani, la societàne tuteli la libertà di una vita normale, cambiando leleggi attuali, equivoche e insufficienti, dal momentoche si verificano ancora tali sconcertanti episodi.

Spunti normativi e socioligici sul FEMMINICIDIOdi Teresa Bracci e Patrizia Ciarlo

Teresa Bracci Patrizia Ciarlo

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6 NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria

Cultura - Sociale - Anteas

Si è concluso con un’ottima partecipazione il pranzo dibeneficenza organizzato sabato 6 gennaio, pressol’Oratorio della Chiesa di San Cataldo Vescovo, in CiròMarina, dal Coordinamento Regionale donne CISLCalabria, attraverso il suo Sportello Sostegno Rosa“Antonella Lettieri”, responsabile itria scialanga.L’evento è nato dalla sensibilità dei volontari dello“Sportello Sostegno Rosa”, inaugurato lo scorso 25novembre, verso chi è più svantaggiato e che soprattuttonel periodo natalizio ha difficoltà a garantirsi un pastocompleto. “Non possiamo rimanere inermidinnanzi a tutto questo – scrive laCoordinatrice Regionale donne CISLCalabria, Nausica Sbarra – e seppur la nostrainiziativa può sembrare una “goccia nel mare”crediamo che anche una sola goccia possa farela differenza e per questo, armate di voglia difare, insieme a tante volontarie sensibili allaproblematica, abbiamo deciso di preparare edispensare un pranzo. Una bellissima giornataper i meno abbienti ed un’occasione di aggre-gazione e di condivisione nello spirito delSanto Natale. Grazie anche ad una “Befana” molto genero-sa ed alle volontarie dello Sportello , siamoriusciti a distribuire 25 pasti completi ai citta-dini meno fortunati e, a donare calze piene didolci a bambine e bambini di diverse età,riuscendo a regalare sorrisi alle persone cheogni giorno vivono innumerevoli difficoltà. Un grazie speciale va espresso al parroco DonGianni Filippelli, a Suor Natalina, volontariadell’ordine delle Suore di Sant’Anna, checredendo nel progetto hanno sostenuto fortemente l’ini-ziativa. Abbiamo trovato, inoltre, il sostegno fattivo delPresidente, del Banco Alimentare “Amici di DonAlessandro Vitetti”, Fausto Mingrone. Nella stessa gior-nata i dirigenti dell’Anteas Calabria presidente CataldoNigro, hanno visitato la casa famiglia della parrocchiadi san Nicodemo omaggiando i ragazzi di vario materialescolastico. Il parroco Don Antonio Mazzone nell’apprezzare l’iniziativa ha ringraziato i dirigenti presenti.“Siamo sicuri – ha concluso Nausica Sbarra – che il beneporti sempre altro bene e speriamo che queste iniziativesiano l’inizio di un percorso virtuoso che porti sempre piùcalore, solidarietà e vicinanza alle fasce più deboli edemarginate della società. Fare sindacato vuol dire anchequesto”.

Non sempre la Befana arriva di notte ma ognitanto – invece - arriva di giorno. E’ avvenuto a Cirò Marina .città del Crotonese-per i piccoli ospiti della “Casa Famiglia della<Parrocchia di San Nicodemo<”dove la Befana èarrivata di giorno portando in dono non caramel-

le,cioccolatini o carbonema quaderni, penne,gomme, colori e materia-le didattico vario ad ognipiccolo scolaro su inizia-tiva del Banco Scolastico“Anteas San Paolo”delterritorio con la collabo-razione delCoordinamento DonneCisl Regionale, Caf eInas di Calabria chehanno manifestato soli-darietà e vicinanza sia ai

piccoli quanto aiDirigenti eanimatori. La “CasaFamig l i a”èuna strutturanata peraccogliere igiovani sfor-tunati prove-niente dac o n t e s t if a m i g l i a r ic o m p l e s s i,voluta etenacementediretta daDon AntonioMazzone,uns a c e r d o t ericco di uma-nità e sensi-bile al biso-gno altrui,m o d e s t onella vita,generoso eoperoso nellaf u n z i o n equanti pochi nella Chiesa Calabrese. E’ un atto il nostro – dichiarano iSindacalisti Cisl,che hanno voluto questaBefana - di sensibilità verso i bisogni deipiccoli ma anche un contributo culturale

che va in direzione della necessaria riduzionedella dispersione scolastica che in tutto il territo-rio regionale occupa posti rilevanti nelle classi-fiche di comparto.Inoltre sperimenta un metodo innovativo di lavo-ro comune che avvicina sempre di più il

Volontariato,la Cisl ed iServizi del Sindacato aibisogni delle persone chenel territorio va affer-mandosi e sviluppandosicon successo nello spiritoe la normativa del TerzoSettore riformato. Talemetodo di lavoro sinda-cale viene spesso anchesupportato da comuneinteresse delle categorie edalle scuole in particolareche intravedono quellasinergia positiva utileall’affermarsi dei valorieducativi della solidarietàe del dono da trasmettereai giovani.

“PRANZO DI SOLIDARIETA’”LA BEFANA ...arriva di giorno

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NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria 7

Servizi : Caf - Adiconsum - Inas Servizi

In quest’ultimo periodo si riscontra un acceso “dibattito”mediatico in merito alla questione legata alla decisione delLegislatore di “adeguare” la normativa nazionale a quellacomunitaria in materia di utilizzo dei sacchetti di plastica.Al fine di dare attuazione alla Direttiva in materia di ridu-zione dell’utilizzo di borse di plasticain materiale leggero/ultraleggero, ilLegislatore ha previsto: • il divieto di commercializ-zazione delle borse di plastica inmateriale leggero, ossia “borse di pla-stica con uno spessore della singolaparete inferiore a 50 micron forniteper il trasporto”;• la progressiva riduzionedella commercializzazione delleborse di plastica in materiale ultraleg-gero, ossia “borse di plastica con unospessore della singola parete inferiorea 15 micron richieste ai fini di igieneo fornite come imballaggio primarioper alimenti sfusi”.La novità in esame non interessa sol-tanto i supermercati relativamente aiprodotti “da pesare”, ma in generaletutti gli esercizi che utilizzano i sac-chetti in esame.Con l’aggiunta del nuovo art. 226-bis,D.Lgs. n. 152/2006, è previsto, fermorestando la commercializzazionedelle borse di plastica biodegradabili e compostabili, ildivieto della commercializzazione delle borse di plasticain materiale leggero per il trasporto, nonché delle altreborse di plastica non aventi le seguenti caratteristiche:• borse di plastica per il trasporto riutilizzabilicon maniglia esterna alla dimensione utile del sacco: o “con spessore della singola parete superiore a200 micron e contenenti una percentuale di plastica rici-clata di almeno il 30%, fornite come imballaggio per iltrasporto, in esercizi che commercializzano generi ali-mentari”; o “con spessore della singola parete superiore a100 micron e contenenti una percentuale di plastica rici-clata di almeno il 10%, fornite come imballaggio per iltrasporto, in esercizi che commercializzano esclusivamen-te merci e prodotti diversi dai generi alimentari”; • borse di plastica per il trasporto riutilizzabilicon maniglia interna alla dimensione utile del sacco: o “con spessore della singola parete superiore a100 micron e contenenti una percentuale di plastica rici-clata di almeno il 30%, fornite come imballaggio per il

trasporto, in esercizi che commercializzano generi ali-mentari”; o “con spessore della singola parete superiore a60 micron e contenenti una percentuale di plastica ricicla-ta di almeno il 10%, fornite come imballaggio per il tra-

sporto, in esercizi che commercializ-zano esclusivamente merci e prodottidiversi dai generi alimentari”. Le suddette borse di plastica non pos-sono essere distribuite gratuitamente e“il prezzo di vendita per singola unitàdeve risultare dallo scontrino o fatturad’acquisto delle merci o dei prodottitrasportati per il loro tramite”.Con l’aggiunta del nuovo art. 226-ter,D.Lgs. n. 152/2006, è prevista, al finedi conseguire una diminuzione delleborse di plastica, una progressivariduzione della commercializzazionedelle stesse, diverse da quelle aventile seguenti caratteristiche:• biodegradabilità ;• contenuto di materia primarinnovabile non inferiore al:o 40% dall’1.1.2018;o 50% dall’1.1.2020;o 60% dall’1.1.2021.Le violazioni dei citati artt. 226-bis e226-ter sono punite con la sanzione da€ 2.500 a € 25.000, incrementata di 4

volte del massimo nel caso in cui “la violazione del divie-to riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica, oppu-re un valore di queste ultime superiore al 10 per cento delfatturato del trasgressore”, ovvero in presenza di dicitureo altri mezzi elusivi.A seguito delle novità sopra accennate, a decorreredall’1.1.2018, i commercianti non potranno più omaggia-re i sacchetti utilizzati dai clienti:• quali contenitori di alimenti sfusi ai fini igieni-ci (ad esempio, frutta, ortaggi, prodotti gastronomici,macelleria, ecc.);• per il trasporto della merce acquistata.L’obbligo in esame non interessa le borse in carta, tessutidi fibre naturali, poliammide o in materiali diversi da poli-meri.Per tali borse è quindi richiesto l’addebito al cliente delprezzo di cessione delle stesse.Merita segnalare la necessità di provvedere ad adeguare ilregistratore di cassa in quanto l’ammontare del corrispet-tivo della cessione del sacchetto deve essere evidenziato“distintamente” sullo scontrino.

Francesco Mingrone

Sacchettini per frutta e verduradal 1 gennaio a pagamento nei...

ASSegno SociAle: AumentA il

requiSito AnAgrAfico

gennaro maderaDal 2018 è previsto l'aumento di 1 annodel requisito anagrafico per il consegui-mento dell'assegno sociale e dell’assegnosociale sostitutivo dell’assegno di invalidi-tà civile,d e l l apensio-ne diinvalidi-tà civilee dellapensio-ne persordi.Inoltre,in baseal mec-canismodi ade-g u a -m e n t od e lrequisi-to ana-g ra f i coper l'ac-c e s s oalle pre-stazionipensionistiche ed esteso anche alle citateprestazioni, i precedenti aumenti della spe-ranza di vita hanno spostato il requisitoanagrafico dell'assegno da 65 anni a 65anni e 3 mesi nel 2013 e 65 anni e 7 mesinel 2016.Di conseguenza, dal 1° gennaio 2018:• le prestazioni in questione potranno esse-re concesse al compimento dei 66 anni e 7mesi• l'assegno, la pensione di invalidità civilee la pensione per sordi saranno concessedai 18 anni fino al compimento dei 66anni e 7 mesi.

Un Mondo di Servizi Sempre Con TeUn Mondo di Servizi Sempre Con Te

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8 NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria

Salute & Benessere

GENETICA E FAMILIARITÀ DEL TUMORE AL SENOEsiste un 15-20 % di casi definiti familia-ri, quando le persone affette della famigliasono consanguinei in stretto legame diparentela tra di loro e solo il 7% è rappre-sentato da tumori ereditari riconducibili amutazioni germinali. In questi casi è pre-sente una singola alterazionegenetica ereditabile in gradodi conferire un alto rischio ditumore, anche in giovane etàFin dall'inizio del secolo ilcancro al seno è stato collega-to alla predisposizione fami-liare. I dati più recenti indica-no che esiste un rischioaumentato nelle persone conparenti di primo grado affettida carcinoma della mammel-la, dell'ovaio, dell'endometrio e della pro-stata. «Il rischio aumentato però non sem-pre vuole dire ereditarietà, la quale è stret-tamente connessa alla trasmissione di spe-cifici geni mutati» ci spiega il dottoreRosario Scalise, Oncologo-Senologo nelpresidio ospedaliero di San Giovanni inFiore (Cs) Dottore Scalise, avere unaparente con tumore al seno aumenta ilrischio di contrarre la stessa patologia? «Èuna domanda che mi sento rivolgere spes-so nella mia attività professionale quoti-diana. Avere avuto una madre, una sorellao una zia con tumore al seno non è suffi-ciente per sentirsi condannate a svilupparela stessa patologia. La stragrande maggio-ranza dei tumori, l’ 85-90% sono sporadi-ci, cioé si manifestano in donne senza unasignificativa storia familiare per questapatologia. Se consideriamo che il tumoredella mammella é la neoplasia piú fre-quente nella popolazione femminile occi-dentale ( in Italia nel 2013 si sono regi-strati 48000 nuovi casi ) non è raro cheanche molte donne che non si ammaleran-no mai di tumore al seno possono averedei familiari con questa patologia.Soprattutto se sono stati diagnosticatidopo i 60 anni». Ci sono donne che posso-no essere considerate a rischio? «Sebbenela gran parte dei tumori della mammellasiano sporadici, esiste un 15-20% di casidefiniti familiari in cui c'è una frequenzasuperiore di circa il doppio rispetto a quel-la della popolazione generale. Si parla difamiliarità quando c'è un raggruppamentodi più casi di tumore al seno in un nucleofamiliare senza un'evidente trasmissionedella malattia da una generazione alla suc-cessiva. Questo può essere dovuto a moltifattori fra cui una predisposizione geneticasu cui vanno ad interagire altre causeesterne, a volte condivise dai familiari,come fattori ambientali, stili di vita (dieta,fumo, ecc..). In questo gruppo l'insorgenzadei tumori si ha spesso dopo i 50 anni».Dottore ci ha parlato di familiarità, ma chedifferenza c'è con l' ereditarietà? «Diciamoche nell' ambito dei casi di familiarità soloil 5-7% é rappresentato da tumori eredita-ri, riconducibili a mutazioni germinali cioèpresenti negli ovociti o spermatozoi equindi a loro volta trasmessi ai figli.BRCA1 e BRCA2 (da BReast CAncer)sono 2 geni, situati rispettivamente sulcromosoma 17 e 13, identificati nei primianni 90 e responsabili di due terzi deitumori ereditari della mammella, la restan-te parte dei casi sarebbe imputabile allapresenza di mutazioni in geni non ancoraidentificati. I BRCA appartengono allafamiglia dei geni oncosoppressori, letteral-mente (geni soppressori del cancro), sonogeni che controllano l’integrità del DNAriparandolo in caso di alterazione o pro-grammando la morte cellulare (apoptosi)quando non è possibile ripararlo, impe-dendo così la proliferazione incontrollatadelle cellula neoplastica (tumore). Con la

mutazione del gene si ha la perdita di que-sta importante funzione. Un portatore diuna mutazione a livello di questi geni, siaesso maschio o femmina, ha un rischio ditrasmettere tale mutazione al 50% dellaprole». Che controlli fare quando c'è un

familiare con tumore al seno?«Una corretta informazione èfondamentale in ogni pro-gramma di prevenzione, aprescindere dalla presenza omeno di un familiare contumore al seno. Giusto perevitare falsi allarmismi voglioribadire che la presenza di unsolo caso in famiglia dopo i40 anni, oppure 2 casi dopo i60 anni, comporta un rischio

che è assimilabile alla popolazione gene-rale. In linea generale ogni donna asinto-matica, a partire dai 40 anni dovrebbe ese-guire annualmente una mammografia edai 50 ai 69 anni, ogni 2 anni. In realtà lacadenza dovrebbe essere personalizzata inbase alla densità del seno e ad altri fattoridi rischio. In caso di familiarità con rischioaumentato: due familiari di primo gradocon diagnosi fatta tra 50 e 60 anni, oppureun familiare di primo grado o secondogrado con diagnosi fatta tra 50 e 60 annipiù un familiare di primo o secondo gradocon carcinoma ovarico a qualsiasi età èconsigliabile sottoporsi ogni 6 mesi, a par-tire dai 25 fino a 34 anni, ad una visitasenologica più ecografia e dai 35 associa-re una mammografia ogni 12 mesi».Quando sospettare una forma ereditaria?«La probabilità che sia presente una muta-zione genetica aumenta se la storia fami-liare comprende tumori della mammelladiagnosticati giovane età (< 40 anni), rag-gruppamenti di tumori dell’ovaio dellamammella, carcinoma della mammellamaschile. Considerato che i tumori ricon-ducibili ad una predisposizione genetica-mente determinata rappresentano solo unaminima parte, è importante rivolgersi adun oncologo esperto del settore, che indi-rizzerà al genetista medico per una consu-lenza genetica solo quelle persone chepossano effettivamente beneficiare di unaapprofondita valutazione del rischio gene-tico. Gli individui portatori di mutazioni ditali geni (BRCA1 e BRCA2) hanno un'e-levata probabilità (70/80%) di sviluppareun carcinoma della mammella nell'arcodella vita. Il tumore del seno insorto nelledonne portatrici di mutazioni dei geniBRCA insorge frequentemente in età pre-coce e spesso è bilaterale. Inoltre talimutazioni conferiscono un aumentatorischio di carcinoma ovarico e nell' uomo,oltre che della mammella, anche del carci-noma prostatico». Quali controlli nelledonne con test positivo?«Queste donne necessitano di un protocol-lo di sorveglianza intensivo. I controllidevono iniziare 10 anni prima dell’età diinsorgenza del tumore al seno ad esordiopiù precoce nella famiglia. Mi spiegomeglio, se la diagnosi al familiare più gio-vane che si è ammalato di tumore è statafatta all’età di 35 anni, i controlli nei fami-liari positivi al test inizieranno a 25 anni. I controlli prevedono dai 25 ai 35 anni:• visita clinica ed ecografia mammariasemestrale; • Risonanza Magnetica annua-le; • Dopo i 30 aa, mammografia a bassedosi (solo proiezioni oblique).Fra 35 e 50 anni: • Visita clinica semestra-le; • Mammografia annuale a bassa dose;• Ecografia annuale (semestrale se senidensi); • Risonanza Magnetica annuale.Dopo i 50 anni: . Visita clinica semestrale;• Mammografia annuale standard;• Ecografia annuale se seni densi;• Risonanza Magnetica annuale.

L'autopalpazione periodica consente di conoscere l'aspetto normale del proprio seno edi notare qualsiasi cambiamento ed eventuali irregolarità. Il segnale che più frequente-mente conduce alla scoperta di un tumore è, infatti, la presenza di un nodulo. Di soli-to, questa lesione non è dolente, ma palpabile o persino visibile. Per identificare pre-cocemente le alterazioni insolite, bisogna prestare attenzione anche all'aspetto delcapezzolo (che può ritrarsi, farsi più sporgente o secernere liquido) e della pelle, soprat-tutto quando queste riguardano un solo seno. Questo semplice gesto permette di tene-re, dunque, sotto controllo il tessuto mammario e di verificare con regolarità se questoè omogeneo o presenta degli indurimenti nodulari mai riscontrati nelle autopalpazioniprecedenti. A partire dai 20 anni di età, l'autopalpazione del seno andrebbe effettuatauna volta al mese, tra il settimo ed il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale (se que-st'ultimo è regolare, è consigliabile fissare un giorno stabile). La struttura del seno èsuscettibile, infatti, alle variazioni dei livelli ormonali che si verificano mensilmente:conoscere il proprio corpo permette di distinguere quali cambiamenti sono da conside-rare "normali" ed evitare, in alcuni casi, confusione o falsi allarmi. Una settimana circadopo la fine del ciclo, il seno è meno dolente e turgido, quindi certe modificazioni acarico delle mammelle risultano più agevolmente percepibili; se si è in gravidanza o in

menopausa, il momento in cui è indica-to eseguire l'autopalpazione è indiffe-rente. Occorre ricordare che anche altrisegnali come retrazioni o cambiamentidella pelle, secrezioni di liquido dalcapezzolo o cambiamenti di forma dellamammella devono indurre a consultareun medico. Esistono casi, inoltre, in cuila malattia non è associata a segni evi-denti e a cambiamenti riconoscibili.Pertanto, l'autopalpazione deve essereabbinata a regolari visite senologiche edesami strumentali più precisi, come l'e-cografia mammaria (consigliata, ingenere, dai 30 anni) e la mammografia(a partire dai 40 anni). Come si esegue

L'autopalpazione si svolge in due fasi: l'osservazione e la palpazione vera e propria.Osservazione Durante questa fase occorre osservare se ci sono irregolarità nella formadel seno, mutamenti nel colore della pelle, screpolature del capezzolo, ulcerazioni dellacute o fossette; raramente le due mammelle sono identiche in ogni dettaglio, ma, di soli-to, sono simmetriche e presentano un profilo regolare. L'autoesame inizia davanti aduno specchio, in un ambiente ben illuminato. Con il busto eretto, le spalle rilassate e lebraccia lungo i fianchi si osserva la forma del seno e del capezzolo, sia di fronte, chedi lato. L'osservazione va ripetuta con le braccia alzate, stese sopra la testa, alla ricer-ca di eventuali irregolarità delle mammelle. L'operazione deve essere nuovamente ese-guita unendo le mani davanti alla fronte e contraendo i muscoli pettorali. PalpazioneLa fase di palpazione si esegue in posizione eretta, piegando il braccio corrispondenteal seno da esaminare dietro la nuca. La mammella va esaminata facendo scorrere conpiccoli movimenti concentrici la parte interna di tre polpastrelli uniti di una mano (indi-ce, medio e anulare). Queste manovre "a spirale" vanno ripetute per ogni quadrante delseno. Muovendo le dita in senso circolare, con pressione via via crescente, è possibilecogliere eventuali noduli o indurimenti del tessuto mammario. Poi, si eseguono deimovimenti con la mano dall'alto verso il basso ed, ancora, in senso radiale (dall'ester-no verso il capezzolo, disegnando una sorta di stella). La palpazione dal cavo ascellarecontinua attorno alla curva del seno, non tralasciando la parte vicina allo sterno. Lestesse manovre vanno ripetute in posizione supina, con il braccio corrispondente alseno da esaminare in alto, piegato sotto la testa. Nell'ultima fase, si preme delicata-mente il capezzolo tra indice e pollice, per verificare possibili fuoriuscite di liquido(siero o sangue); durante questa valutazione, è possibile aiutarsi con un fazzoletto percontrollare eventualmente il colore della secrezione. A cosa prestare attenzioneDurante l'autopalpazione del seno, è necessario prestare attenzione a:•Cambiamenti di forma e dimensioni di una o di entrambe le mammelle;•Ispessimenti o protuberanze nel seno o nella zona ascellare; Perdite di sangue o di liquido dai capezzoli, non collegabili a gravidanza o allattamen-to (secrezioni sierose o ematiche);•Avvallamenti, raggrinzamenti, rilievi o fossette sulla superficie della cute;• Strane sensazioni (specialmente se riguardano un solo seno).•Altri possibili cambiamenti e segnali insoliti da non sottovalutare sono:•Uno o più noduli della mammella (tenendo in considerazione che il seno è per suanatura nodulare e che, nove volte su dieci, queste formazioni non sono preoccupanti);•Variazioni nell'aspetto del capezzolo (contorni, dimensione o posizione) o retrazionedello stesso;•Infiammazioni o eruzioni della cute e dell'areola (pelle a buccia d'arancia, gonfiori,arrossamenti o sensazione di calore);•Dolore ingiustificato al seno o all'ascella. L'autopalpazione non sostituisce in alcunmodo la visita senologica o gli esami strumentali, come la mammografia (utile per rile-vare la presenza di noduli, micro-calcificazioni o altri segni indiretti di una possibileneoplasia) e l'ecografia (indicata per confermare la presenza e la natura solida o liqui-da di una lesione nodulare). Tuttavia, è bene evidenziare che l'autoesame del seno, ese-guito correttamente e regolarmente, può consentire di diagnosticare precocemente untumore, limitando il rischio che questo possa essere in una fase avanzata. Pertanto, nelcaso in cui uno o più di questi sintomi fossero evidenti alla vista o presenti al tatto, èconsigliabile rivolgersi al proprio medico curante o ad un senologo, per ricevere al piùpresto rassicurazioni o indicazioni circa gli accertamenti diagnostici ritenuti più idoneia fugare ogni dubbio.

L'autopalpazione

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Salute & Benessere

Le ricette degli Chef

L’Importanza della Diagnosi precoce deltumore della mammella

FAGIoLI ALLAMESSICANA

(vARIANTE CALAbRESE)Ingredienti per 4 persone 800gr di fagioli Rossi (giàcotti) 300gr di salsiccia fresca piccante 1 Spicchiod'aglio 1 Cipolla Rossa di Tropea 2 PeperonciniMessicani Habanero 2 Peperoncini CalabresiPiccanti 1 PeperoneDolce Rosso 1Peperone Dolce Verde400gr Salsa RossaMessicanaPREPARZIONE1.Soffriggere in untegame antiaderentel'aglio, la cipollatagliata a listarelle ed ipeperocini;2.Quando la cipolla èappassita, togliere l'a-glio ed aggiungere ipeperoni dolci tagliatia listarelle, lasciandolicuocere con il coperchio; 3 Quando i peperoni dolcisono cotti, va aggiunto al soffritto la salsiccia frescapriccante sbriciolata. Aggiungete anche il salesecondo i gusti personali. 4. Completata la cotturadella salsiccia, vanno aggiunti nel tegame 500gr difagioli rossi già precotti e la salsa Rossa Messicana.5.Si fa amalgamare il tutto con una cottura a fuocolento per 10 minuti. 6 Si schiacciano con una for-chetta i 300gr di fagioli rossi rimasti e si aggiungo-no nel tegame facendoli amalgamare in cottura peraltri 5 minuti. A questo punto i Fagioli alla messi-cana sono pronti e possono essere gustati nelleTortillas come da tradizione, oppure anche con ilpane per chi lo preferisce

Francesco Canino

bAvETTE IN SALSALa ricetta della pasta in salsa di acciughe, ha tipicaprovenienza veneta che ben si sposa con la qualitàdegli ingredienti offerti dalla nostra regione: leacciughe, superba testimonianza del pesce azzurrodello ionio, la cipolla rossa, regina delle colture diTropea insieme ai peperoncini, icone immancabilidella nostra bella Calabria. Non di meno l'olio prodotto con tutta l'arte che puóoffrire la passione e lagenuinitá dei piccoliproduttori locali; edinfine il rosato per sfu-mare la salsa in fase dicottura, un Ciró. Unesempio di comeattuare una buona ideacon prodotti di diversaprovenienza, “amalga-mati in rete con siner-gie diverse per crearequalcosa di semplice,elementare ma allostesso tempo funziona-le e genuino”. Si inco-mincia sbucciando le cipolle tagliandole fine efacendole cuocere in padella al bagno di 3 cucchiaidi olio, mescolando lentamente a fuoco lento conun cucchiaio di legno si aggiunge dell'acqua di cot-tura quanto basta per formare una crema di cipolle;dopo aver fatto riposare la crema si inseriscono leacciughe spezzettate e si amalgamano con vinorosato aumentando la fiamma per farlo evaporare.Allo stesso tempo si fa bollire una pentola conacqua per la pasta, uno spaghetto ruvido, a cotturaavvenuta, si amalgama il tutto e si aggiunge unaspolverata di peperoncino tritato e infine prezzemo-lo.

Christian De Masi

2 UOVA250 GR DI ZUCCHERO200 DI BURRO100 GR DI VINO ROSSO250 GR DI FARINA1 BUSTINA DILIVITO VANI-GLIATO60 GR DI CACAOAMARO Inserire il cacao, lo

zucchero , il vino eburro tagliato a pez-zetti nel boccale delbimby 10 minuti,100 gradi velocità 3.Riempire con questacrema un bicchiere dicarta e mettere daparte.Dopo inserire ilresto degli ingredien-ti tranne il lievito 5minuti velocità 1 .Inserire infine labustina di lievito 20secondi velocità 5.Mettere il tutto in una teglia imburrata ed inforna-re a 250 gradi.Togliere il dolce dalla teglia metterlo in un vas-soio e con i rebbi di una forchetta fare tanti buchisul dolce. Prendere il bicchiere di carta preceden-temente messo da parte e versare il contenuto suldolce.Lasciare raffreddare e servire.

Sondra Dolce

DoLCE NERoAL vINo RoSSo

Ogni anno vengono diagnosticati 50.000 nuovicasi di tumore della mammella.

Si tratta ,infatti ,della tipologia tumorale più diffusatra la popolazione femminile,che colpisce donne ditutte l’età.Ne corso della vita,una donna su otto corre il con-creto rischio di essere colpita di questa malattia.Pur trattandosi del tumore più frequente in Italia stacalando sensibilmente (-1,3%) la mortalità per que-sto carcinoma.Merito ,secondo i medici,della diffusione di praticadi prevenzione per la donna e di una maggioreattenzione alla diagnosi precoce. La diagnosi precoce, chiamata anche prevenzionesecondaria o screening, include esami e test con loscopo di individuare al più presto un eventuale car-cinoma mammario. L’identificazione di una lesionemaligna ad uno stadio precoce, quando il tumore èancora localizzato solo nella mammella, permetteinterventi locali efficaci e con le minori complica-zioni, assicurando una guarigione completa nellamaggioranza dei casi.L’autoesame del seno è il primo passo verso la pre-venzione ,la visita medica senologica, la mammo-grafia,l’ecografia ,la risonanza magnetica ,e l'agoa-spirato.Per facilitare la diagnosi precoce:

– Da 20 anni e per tutta la vita: effettuare l’autoesa-me del seno una volta al mese. – Tra i 20 e 39 anni: visita medica di controllo ogni3 anni. – Dopo i 40 anni: visita medica di controllo e mam-mografie periodiche.Concludo questo breve articolo con una frase di

THOMAS ALVA EDISON“Il dottore del futuro non darà medicine, ma invecemotiverà i suoi pazienti ad avere cura del propriocorpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione dellamalattia.”

La Coordinatrice Regionale della CISL FPRosa Olivito Spadafora

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10 NEWSLETTER del Coordinamento Donne CISL Calabria

Cibo & Amore

Alla ricerca di una sana alimentazioneE’ la fertilità della terra, che mediante l’agricoltura,porta al cibo. E’ l’avere cura dei nostri campi, checi permette di beneficiare di tutti quei doni, la cuiimportanza è tale dariconoscergli il giu-sto ordine naturalesu cui si poggia epoi si regge ilmondo, anche sestentiamo a indivi-duare responsabilitàumana, in un siste-ma che permette lacoesistenza di famee opulenza.Cibo, quanto si èabusato e quanto siabusa ancora, inpiena contraddizio-ne tra le ambizioniumane, i facili arri-vismi e il pesantescandalo della famee della malnutrizio-ne.Servirebbero piùideali condivisie meno ideolo-gie per sperarein qualcosa inpiù, nell’atavicalotta contro lafame.Su produzione euso del cibo, ètempo che lanostra mente siapra su nuoviscenari, modifi-cando alcunepiccole abitudiniquotidiane, nonil solito trantran, nella corsaalle scelte, mapiù tempo perriflettere.Diamo effettivoavvio a una faseintelligente dirinnovamento,non per rompere gli equilibri preesistenti, difare, appunto, discernimento nella scelta, conanche le implicanze dei costi, ma c’è da faredi più, con decisioni semplici, che possonoaiutare tanto.Proviamo a dedicare da subito più tempo anoi stessi, togliendolo dagli eccessi; tv sera-le, web, telefonino, recuperando almeno ses-santa minuti al giorno da impiegare intornoal cibo e alla sua importanza per la salute eper la vita.Venti minuti in più per pensare, eserciziofondamentale per riflettere su ciò che ilnostro territorio offre, quale aziende, qualiprodotti, magari la conoscenza diretta delcontadino e la visione del luogo dove si pro-duce, scegliendo finanche il singolo prodottoda acquistare. Venti minuti in più per la let-tura, informandosi in maniera più approfon-dita, sulle caratteristiche degli alimenti esoprattutto come evitare gli sprechi, poiché ilcibo, quello sano, richiede conoscenza, con-sapevolezza sociale e una buona dose dilibertà creativa, generata dallo studio e dalvolersi bene. Venti minuti in più per il moto,consapevoli che muoversi ragionando intor-no al cibo che si intende consumare, diventa

una delle formule più importante per coniugare lapiacevolezza e la ricaduta degli effetti benefici sulnostro organismo.

Non abbiamo fatto nulla di straordinario, ma forsecon questo semplice esercizio abbiamo portato lamente verso il cibo necessario, bastevole per la gior-nata e scelto su basi di concreta conoscenza, tute-lando meglio la salute, aiutando di più i nostri con-tadini, ma soprattutto risparmiando, senza sprecarecibo, mentre in giro si passano a rassegna i bidonidella spazzatura, gli scarti nei mercati o peggio si

continua amorire difame. E’ sulbas tevo le ,che desiderosoffermarmie proprio sucome uns e m p l i c epugno difichi secchiriusciva adare nutri-mento peru n ’ i n t e r ag i o r n a t a .Forse è perquesto, che inostri con-tadini di ieri

amavano così tanto l’albe-ro di fico.Si trovava ovunque, in pia-nura, in collina, bassamontagna, nella vignacome nell’uliveto.Una pianta concreta, senzatante pretese, i cui fruttiaiutavano, e tanto, a sfama-re la gente provata dallefatiche di una giornata,sotto il sole, al freddo, alvento. I fichi si rendevanoapprezzabili, poiché eranosempre disponibili, avendoil contadino imparato acoltivarli e poi conservarliper lungo tempo, non solofreschi ma preparati e poiconsumati.C’era un preciso cerimo-niale da seguire, che inizia-va con la raccolta, passan-do a rassegna le piante,almeno due volte a setti-mana, avendo cura nellaraccolta dei frutti a matura-zione giusta, senza rovi-narli.Tra agosto e settembre,dopo averli selezionati,aperti e stesi sapientementesulle “ cannizze”, venivano

messi al sole per almeno una settimana, in ragionedella consistenza del sole.Di seguito erano passati per pochi secondi nell’ac-qua bollente e posti in un panno bianco pulito adasciugare per un giorno, prima della sistemazionedefinitiva. Sistemazione semplice, quando nonerano completate con l’aggiunta di mandorle onoci e richiusi a stella o a “ schiocca “, passate alforno e custodite in un apposito baule di legno, peressere consumate all’occorrenza, durante tuttol’anno, compreso l’utilizzo per la realizzazione deidolci tipici di natale, detti “ pitti/petrali “Forse,noi, non abbiamo più la capacità di vedere ilmeglio del cibo.

Romolo Piscioneri

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