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... sempre molto attiva e interessante nelle sue tante proposte editoriali... (Paolo Salomone - Giornale della Musica) marzo 2017

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... sempre molto attiva e interessante nelle sue tante proposte editoriali...(Paolo Salomone - Giornale della Musica)

marzo 2017

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Alberto Conrado: Cross Fade - Dietro le quinte della performance - CDO-003 - OSI-MKTBrescia 2003, pagg. 38, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 10,00MATERIALI - PERCORSI DIDATTICI

La raccolta di brani che qui presentiamo ha preso forma in seguito alla proposta per la partecipazione con una performance al Convegno Na- zionale Orff-Schulwerk Italiano (OSI) di Roma.Dall’analisi di un materiale di Stanley Fletcher, “New tunes for string”, ispirato al lavoro di ricerca di Paul Rolland, violinista e ricercatore pres-so l’Università dell’Illinois, nasce l’idea di un possibile collegamento e di una insospettabile affi nità al pensiero Schulwerk, sempre aperto a contributi innovativi ed interessanti, capaci di ampliare e arricchire la propria prospettiva.Ciò che colpisce dell’approccio alla tecnica violinistica ideato da P. Rol- land sono l’elementarietà delle proposte, la presenza costante del mo- vimento come base per una didattica strumentale e la promozione con- tinua del coinvolgimento attivo del bambino nel “fare musica”. Principi questi che analogamente percorrono lo sviluppo della prassi metodolo- gica dell’Orff-Schulwerk, nella quale infatti si auspica un apprendimento musicale costruito sulla pratica di forme musicali elementari e si sotto- linea come la musica non sia separabile dalle altre attività comunicativo- espressive, come il gesto e il movimento.L’elaborazione dei materiali scelti per la performance, tratti da entram- be le proposte metodologiche e di repertorio, ha prevedibilmente ri- chiesto una serie di arrangiamenti, sia delle parti per archi, sia delle par-titure previste per lo strumentario Orff.Si propone così con la presente raccolta di musiche anche una singola- re prospettiva che, assegnando melodie/accompagnamenti elementari a strumenti classici, costruisce successivamente melodie/accompagnamen- ti più articolati e complessi per lo strumentario.Nel testo sono riportate le partiture e talvolta anche le parti staccate, tutta-via ne consigliamo la memorizzazione per una esecuzione a memoria.

Ciro Paduano e Marcella Sanna: Altro che musica - Percorsi didat- tici per la realizzazione di undici brani da giocare, cantare, suona-re e ballare - CDO-002 - OSI-MKTBrescia 2003, pagg. 35, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 10,00DIDATTICA APPLICATA - PERCORSI DIDATTICI

(dalla prefazione)Scrivere qualcosa signifi ca ordinare i propri pensieri, signifi ca cercare di pianifi care il proprio modo di insegnare per offrirlo ad altri. Ovviamente ci vuole onestà, coraggio, buona fede e tanta esperienza. (...). Abbiamo quindi cercato di essere molto realisti essendo anche noi operatori che stanno in trincea e che quindi conoscono molto bene la realtà delle scuole pubbliche e delle scuole private di musica. Per questo abbiamo cercato di costruire dei modelli di unità didattiche diversifi cate sia per età che per contenuti e organici strumentali. È chiaro che, come in qualsiasi processo didattico, le proposte non potranno essere mai esaustive e non potranno mai essere perfettamente aderenti al raggiungimento di tutti gli obiettivi preposti. In questo senso ci sono sempre diverse possibilità di percorso all’interno della stessa proposta, dei suggerimenti fi nali e, proposta se-condo noi importante e innovativa, delle “proposte aperte”. Cioè a fi ne fascicolo abbiamo proposto dei brani senza dare alcuna indicazione me-todologica né in relazione all’età di bambini ai quali offrire la proposta né altro tipo di suggerimento. In questo modo noi avremmo piacere che un libro, un materiale per sua natura tendente alla passività, diventasse inve-ce un materiale vivo, sempre nuovo che in qualche modo signifi casse una sorta di aggiornamento operativo e di continua mutazione e invenzione. In poche parole un testo che non solo offra concretamente attività fi nite da proporre velocemente ma anche una sorta di invito a creare, inventare, elaborare, orchestrare, programmare, insomma in buona sostanza un libro che sia un auto-aggiornamento per ogni insegnante e che personalizzi il proprio intervento didattico e pian piano trovi la propria identità didattica e pedagogica attraverso l’alternanza tra stimoli esterni, elaborazioni per-sonali e studio psicopedagogico.

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Giovanni Piazza: Tre pezzi per pianoforte a quattro mani e stru- mentario Orff (Partitura e Parti) - OSI-MKTBrescia 2003Partitura, CDO-001A, pagg. 23, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 10,00Parti, CDO-001B, pagg. 74, formato: cm 23x32, rilegatura: dop- pio punto metallicoprezzo al pubblico € 15,00DIDATTICA APPLICATA - PERCORSI DIDATTICI

Questo fascicolo si articola in dieci proposte didattiche diverse nei con-tenuti, nello stile e nelle caratteristiche dei personaggi protagonisti delle attività: Il serpente Sibillo (fi lastrocca in movimento), Orsi ladri (dramma-tizzazione con canto), Stop and go della foresta (fi lastrocca in movimento), Quadri esposti di uno zoo (partitura grafi ca e/o strumentario), Le renne svogliate (danza cantata), Blues dei passi (attività motoria), Blues del mago (partitura informale), Lombrico e cavalletta (espressione vocale), Canzone fuori mano (contrasti emotivi), Un cocktail di animali (azione mimata con fi lastrocca e canto).La scelta degli animali non è stata casuale. Il loro carattere, le loro dimen- sioni, la loro indole, il loro modo di muoversi offre trasformazioni, asso- ciazioni e abbinamenti facilmente comprensibili e praticabili dai bambini sia in termini di movimenti sia in termini di caratteristiche musicali. In questo modo sarà possibile costruire un percorso personalizzato ponendo un’at-tività dopo l’altra in ordine di diffi coltà progressiva, oppure sviluppando e elaborando ciascuna attività per renderla man mano più complessa e adeguata alle abilità di volta in volta raggiunte dai bambini. Per rispondere alle richieste e alle esigenze che ci sono state presentate da maestre e ope-ratori, abbiamo pensato di allegare un CD che contenga per ogni brano sia la versione cantata che una base strumentale.

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Giovanni Piazza: Suoniamoci su...® - Sonorizzazioni di gruppo su playback (Reprint dell’Edizione Ricordi del 1994) - CDO-004 - OSI-MKTBrescia 2004, pagg. 70, formato cm 17x23, rilegatura: spirale, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00REPRINT - TECNICHE DIDATTICHE

Suoniamoci su... nasce dall’idea di offrire all’attività didattica un modo – non l’unico certamente – per superare il semplice ascolto musicale passivo. È un problema affrontato da tempo nella scuola attraverso molteplici solu-zioni. Ad esempio: ascoltare disegnando (liberamente o cercando di inter-pretare ciò che la musica suggerisce in termini grafi ci o fi gurativi); ascol-tare per procedere poi all’elaborazione di una danza o di una coreografi a (anche su musiche non destinate a questo scopo); ascoltare per procedere a una drammatizzazione. Dunque: disegnare con la musica; danzare con la musica; drammatizzare con la musica. E allora perché non suonare con la musica? Elaborare – cioè – per la musica proveniente dal CD o dalla audiocassetta un rivestimento ritmico, o anche parzialmente (o integral-mente) melodico, eseguito in diretta? Quindi suonare insieme a Mozart, a Schubert, a Rossini, a Verdi, ma anche insieme ai Beatles, a Dalla, a Prince... Nel caso di un playback di musica classica l’operazione ha il pregio di acco-stare il bambino a un repertorio che gli è meno usuale, e metterlo così in contatto con la grande musica. In ogni caso, l’operazione diventa anche un modo – a livello analitico molto elementare – per capire come la musica è fatta, visto che, se debbo suonarci su, dovrò prima anche individuarne, sia pure a grandi linee, la struttura.

La di� usione dell ’opera didattica di Carl Or� in Italia deve senza dubbio molto all ’impegno che Giovanni Piazza ha profuso in questa direzione a partire dalla ormai storica rivisitazione dell ’Or� -Schulwerk , uscito nel 1979. (Roberto Neulichedl - Musica Domani)

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Elita Maule: Per una didattica attiva del paesaggio sonoro - An- tichi sound da scoprire e reinventare: suoni e musiche di mestieri scomparsi - CDO-006 - OSI-MKTBrescia 2005, pagg. 40, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - PERCORSI DIDATTICI

I paesaggi sonori del passato, soprattutto se legati a percorsi museali et- nografi ci, interessano, o dovrebbero interessare, una fascia d’età allargata percorrendo, intercurricolarmente, i vari ordini scolastici a partire dalla Scuola dell’infanzia fi no alla Media. Il fascicolo offre diverse opportunità di intervento – “Opzioni” – differenziando le attività per ordine di diffi coltà in modo da consentire agli operatori scolastici di intervenire sull’argomento con modalità tali da soddisfare le peculiari esigenze di ogni classe.Le fi abe e le leggende sonorizzate sono adatte più ad un pubblico di ‘piccoli’ (Materne e primi anni della Primaria); con modalità analoghe, ma rendendo più complessi e ‘teatrali’ gli interventi musicali, possono essere sonorizzati documenti storici come pure episodi, sul tema in questione, tratti dalla letteratura internazionale. Le danze presentate sono adatte a bambini dal secondo ciclo della Primaria fi no alla seconda classe della scuola Media. “Il tagliatore di fi eno” è stata profi cuamente proposta anche a bambini della scuola Materna (5 anni). Ogni proposta didattica, inoltre, può essere sem-plifi cata o ‘complicata’ a piacimento.

Prendendo spunto dagli ormai imprescindibili ragionamenti teorizzati da Mur-ray Schafer, Elita Maule costruisce una serie di proposte musicali e multidiscipli-nari originali, reinventando strumenti sonori di semplice realizzazione , a� asci-nanti e coinvolgenti.(Giornale della Musica)

Sestino Macaro, Giovanni Piazza: Pentajazz - Diversi usi delle penta-fonie per un approccio didattico al jazz immediato e creativo - CDO-005 - OSI-MKTBrescia 2005, pagg. 68, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - TECNICHE

Non è questa, certo, la prima proposta didattica che mira all’introduzione dell’esperienza jazzistica nell’ambito dell’educazione musicale, ai diversi li-velli scolari. È tuttavia una proposta che ambisce a una propria originalità di approccio. Non consiste in un repertorio, più o meno semplifi cato e già pronto, e neppure in un percorso da svolgere attraverso l’acquisizione pro-gressiva di sia pur minime competenze tecnico-teoriche. Obiettivo e senso della proposta è invece quello di consentire un approccio elementare ma diretto, una “immersione” immediata nel linguaggio e nello stile jazzistico, garantita dalla scelta di campi di azione ben delineati e - per così dire - a “portata di intuito”. I mezzi tecnici e pratici attraverso cui passa e si sviluppa questo diverso approccio sono le pentafonie, scale di cinque suoni che of-frono una grande praticabilità melodica e armonica, e lo strumentario Orff intonato: glockenspiele, metallofoni e xilofoni didattici che, grazie alla estrai-bilità delle loro barre, possono essere facilmente predisposti sulle sole note dell’una o dell’altra pentafonia. Con la impareggiabile conseguenza di offrire all’esecutore (bambino, ragazzo o adulto che sia) un campo di note che “non consente errori”. Chi suona potrà cercare di volta in volta la propria formula ritmico-melodica, il proprio pattern, unirlo agli altri e con loro ripeterlo in ostinato senza problemi di “scelta oggettiva” fra nota e nota, ma solo se-guendo il proprio intuito, il proprio senso e il caso. Ricavando via via dallo strumento (che in questo modo insegna) esperienza e competenza rispetto alle potenzialità melodiche e armoniche del materiale scalare che sta usando.

Due sono le intuizioni fondamentali contenute nel fascicolo: da un lato il contatto diretto e spontaneo con aspetti ritmici – il ritmo sincopato e il fraseggio swinga-to – che sono ormai caratteri fondanti dell ’esperienza sonora di tutti, dall ’altro la possibilità di confrontarsi con il mondo dell ’improvvisazione. (Paolo Salomone - Giornale della Musica)

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Paola Anselmi - Francesco Saverio Galtieri: I linguaggi espressivi della primissima infanzia - Spunti dal convegno del 28 ottobre 2005 con un intervento di Beth M. Bolton - CDO-008 - OSI-MKT Brescia 2006, pagg. 38, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 10,00DOCUMENTI - DOCUMENTI E TESTIMONIANZE

Il convegno del 28 ottobre 2005 è stata un’altra tappa del nostro per- corso e questo fascicolo ne rappresenta una, seppur parziale, fotografi a, documentando innanzitutto il confronto con le Istituzioni attraverso l’in- tervento del Consigliere Regionale Alessio D’Amato, la partecipazione della Presidente della Commissione Servizi Sociali della Regione Maria An-tonietta Grosso e degli amministratori del Comune di Rignano Flaminio, il Sindaco Ottavio Coletta e gli Assessori Patrizia Ciccozzi e Franco Costa; poi attraverso l’intervento degli ‘esperti’, da quello di Beth Marie Bolton, incentrato proprio sugli aspetti di crescita e relazioni affettive nel neo-nato, a quello di Paola Anselmi con la sua panoramica e le sue rifl essioni sulla situazione in Italia; da quello di Johannella Tafuri, che ha riferito sulla sperimentazione svolta col progetto InCanto alla testimonianza di Sylvana Grunberg sul come una delle Istituzioni storiche della formazione in Italia in campo musicale, il CRDSM di Fiesole, si sia avvicinato a Musica in Culla; dal contributo di Manuela Filippa, che attraverso la sua esperienza in Pie-monte e Valle d’Aosta ha esposto il confronto tra il progetto delalandiano e il nostro percorso, a quelli, infi ne, di Raffaella Iuvara e Claudio Massola, che hanno messo a confronto sotto due angolazioni diverse l’esperienza musicoterapica e quella di Musica In a Catania e Savona.

Il fascicolo si pone nell ’ottica del confronto tra ciò che attualmente esiste per poter arrivare, non all ’applicazione di un’unica tecnica, ma all ’elaborazione di un per-corso metodologico e pedagogico che sia aperto alle diverse teorie. (Mariateresa Lietti - Musica Domani)

Manuela Foppoli, Chiara Infantino, Ciro Paduano, Marcella San-na: ...ANIMALI... - Percorsi didattici per la Scuola dell’Infanzia - CDO- 007 - OSI-MKTBrescia 2006, pagg. 44, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - PERCORSI DIDATTICI

Questo fascicolo si articola in dieci proposte didattiche diverse nei con-tenuti, nello stile e nelle caratteristiche dei personaggi protagonisti delle attività: Il serpente Sibillo (fi lastrocca in movimento), Orsi ladri (dramma-tizzazione con canto), Stop and go della foresta (fi lastrocca in movimento), Quadri esposti di uno zoo (partitura grafi ca e/o strumentario), Le renne svogliate (danza cantata), Blues dei passi (attività motoria), Blues del mago (partitura informale), Lombrico e cavalletta (espressione vocale), Canzone fuori mano (contrasti emotivi), Un cocktail di animali (azione mimata con fi lastrocca e canto).La scelta degli animali non è stata casuale. Il loro carattere, le loro dimen- sioni, la loro indole, il loro modo di muoversi offre trasformazioni, asso- ciazioni e abbinamenti facilmente comprensibili e praticabili dai bambini sia in termini di movimenti sia in termini di caratteristiche musicali. In questo modo sarà possibile costruire un percorso personalizzato ponendo un’at-tività dopo l’altra in ordine di diffi coltà progressiva, oppure sviluppando e elaborando ciascuna attività per renderla man mano più complessa e adeguata alle abilità di volta in volta raggiunte dai bambini. Per rispondere alle richieste e alle esigenze che ci sono state presentate da maestre e ope-ratori, abbiamo pensato di allegare un CD che conten- ga per ogni brano sia la versione cantata che una base strumentale.

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Giovanni Piazza e Roberto Piumini: Il cow-boy misterioso - per coro interattivo a 2 voci accompagnato dal pianoforte e, in modo episo- dico, da strumenti Orff a barre, percussioni, body percus-sion e altri strumenti (Partitura e Parti ) - OSI-MKTBrescia 2007Partitura,CDO-009A,pagg.76, formato:cm23x32,rilegatura:-doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00Parti, CDO-009B, pagg. 118, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 10,00MATERIALI - BRANI E ARRANGIAMENTI

Questo ciclo di canti non è pensato per il canto in classe, ma per il coro di voci bianche della scuola musicale in genere. Presenta infatti diffi coltà che non sarebbero affrontabili nell’ambito di una normale attività musicale didattica. Un coro, dunque, che sta a cavallo (come età) fra la scuola media e elemen-tare, guidato da un esperto che sappia svilupparne le specifi che potenzialità.A questo tipo di coro questo ciclo di canti vuole offrire, dal punto di vista musicale: una ricca varietà metrica e fraseologica, un ambito melodico e armonico che si estenda al senso modale oltre che a quello tonale, una di-screta varietà stilistica. Qui si tenta invece l’utilizzo di elementi linguistici più eterogenei, immessi di volta in volta in piccole forme di diversa articolazione, con tratti folclorici, jazzistici o popular sempre inevitabilmente fi ltrati dalla formazione accade- mica dell’autore della musica, nel tentativo di fornire alla scuola materiali diversi, rispetto ai repertori consolidati o alla quotidianità, per quella fun- zione di propositività autonoma, oltre che di rispecchiamento della realtà, di apertura “esotica”, rispetto al puro e semplice vissuto, che alla scuola spetta. Come elemento aggiuntivo di questa tentata originalità, questi canti mirano a sottrarre il coro a quell’immagine di staticità timbrica e cor-porea che gli è usuale introducendo qua e là qualche elemento di sonorità strumentale o gestuale, o di pura e semplice gestualità, che lo trasformi in un coro “interattivo”, per così dire. Il tutto intrecciato alla bella “storia” di situazioni poetiche immaginata da Roberto Piumini.

Il cow-boy misterioso o� re un sound modale di spiccata originalità, capace di for-nire modelli linguistici diversi sia dai repertori consolidati, sia da quelli di consu-mo e matrice quotidiana.(Stefano Fogliardi - Musica Domani)

Liliana Minutoli: Gli Aristogiochi - Dal Cartoon... una guida ai lin- guaggi espressivi: musica, teatro, movimento, arte - Quaderno per giocatori dai 5 ai 12 anni - CDO-010 - OSI-MKTBrescia 2008, pagg. 48, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - PERCORSI DIDATTICI

“Gli Aristogiochi” è un quaderno rivolto ai bambini della scuola Primaria e può essere utilizzato in scuole di musica, ludoteche, centri di aggrega- zione, e persino a casa da genitori e bimbi insieme. Propone un percorso di animazione ed educazione ai linguaggi espressivi e artistici attraverso la lettura guidata del cartone “Gli Aristogatti” che diventa uno stimolo per l’apprendimento di contenuti musicali, teatrali, coreutici, artistici. A ma-estre, animatori e genitori il compito di divertirsi con “Gli Aristogiochi” dopo aver gustato il fi lm insieme ai bambini!Le attività sono presentate in forma di Laboratori suddivisi in due par- ti secondo contenuti diversi: “I gatti musicisti”; “Gli animali parlanti... emo-zionati”; “Gli animali ... sonori”; “I gatti jazzisti”; “Gli animali in forma ... improvvisano”; “Gatti, cani, oche e topi: ballerini e... amici?!?” Il CD alle-gato contiene brani di generi e stili diversi, editi e inediti, dal classico al popolare, dal lirico al jazz. In qualche caso ci sono due versioni dello stesso brano che consentono ai bambini di spaziare su variegati e sconosciuti am-biti musicali. Alcuni ascolti riguardano gli aspetti melodici, ritmici, timbrici, formali, dinamici; altri vanno collegati ai brani del cartone, ai personaggi, al loro carattere, all’andatura, al verso.Il quaderno ha il grande obiettivo di far rifl ettere su signifi cati della storia, letti e trasformati in modo da far acquisire consapevolezza su valori e sentimenti quali la solidarietà, l’amicizia, la paura, il coraggio, l’opportuni- smo, l’avidità e altro ancora. Per rinforzare questi signifi cati e stimolare al dialogo sui disagi e i bisogni dei bambini, alcune domande sono dedicate alle emozioni messe in evidenza dal cartone.

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The Song of the Bird - Palestinian songs for children composed by Rima Nasir Tarazi (edited by Bettina Ezbidi e Francesco Saverio Galtieri) - Arrangements for per Orff instruments: Maria Grazia Bellia - Arab-English Version - CDO-013 - OSI-MKTBrescia 2008, pagg. 72, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00TESTIMONIANZE - DOCUMENTI E TESTIMONIANZE

Ever since I was a young girl, I loved children and cherished them.(...)I always felt that caring for children and being responsible for their edu- cation is a sacred mission which must be taken seriously.Writing these songs was a humble attempt on my part to try and make the harsh environment of Palestinian children gentler by making music a part of their life. Music is a source of joy to children which also allows them to ex- press themselves with abandonment. Its value as a means of self-expres-sion and enjoyment is enhanced by its effectiveness as an educational tool. Music, and especially songs, can be utilized to promote values and social attitudes and to advance skills and knowledge in several fi elds. I hoped to achieve this by writing songs which may also contribute to educating our children to cope with the hardships of the Israeli occupation. I tried to do that by drawing their attention to the beautiful things in their environment and their lives, a fruit, a fl ower, an olive tree, the moon, the sun and the stars. Above all, I felt it very important to keep hope and joy alive in their tender hearts.(...) I fi nally pray that the miraculous healing power of music and song will bring solace to all children whose lives are tainted by unspeakable suffering, so that they may rise above their pains and sorrows and be able to embrace the warmth of hope and appreciate the joy of being part of this beautiful world.-RIMA NASIR TARAZI-(Composer, co-founder of The Edward Said National Conservatory of Music)

� e Song of the Bird è libro che esprime un reale desiderio di incontro.(Adriana Mascoli - Musica Domani)

The Song of the Bird - Canzoni palestinesi per bambini composte da Rima Nasir Tarazi (a cura di Bettina Ezbidi e Francesco Saverio Galtieri) - Arrangiamenti per strumentario Orff: Maria Grazia Bel- lia - Versione Arabo-Italiano - CDO-012 - OSI-MKTBrescia 2008, pagg. 72, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto mettalico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00TESTIMONIANZE - DOCUMENTI E TESTIMONIANZE

Il fascicolo, attraverso un lavoro scientifi co di documentazione, vuole rac-contare la diffi cile situazione nella quale crescono oggi – e non da oggi – i bambini palestinesi e le realtà con cui debbono confrontarsi. Solitamente i canti dedicati all’infanzia, anche nei repertori di tradizione di diverse realtà etnico-geografi che, siano essi rituali o narrativi, esprimono contenuti ge-neralmente positivi, adatti alle prime età. Invece nel presente caso, oltre ad aspetti poetici, etici e socializzanti le canzoni non possono non contenere esplicite immagini di una realtà cruda e di ‘guerra’, quale quella che quoti-dianamente un bambino palestinese vive sulla propria pelle e che spesso riesce a vivere, nonostante tutto, con l’innocenza propria dei bambini.Chi vorrà servirsi di questo fascicolo - animatore, operatore, docente o insegnante - potrà valutare ciò che è utilizzabile nel proprio ambito e in ordine ai propri obiettivi, e se necessario contestualizzarlo. Nel fascicolo vengono forniti alcuni esempi di utilizzazione di brani da noi ritenuti più plausibili rispetto ad una nostra comune sensibilità.

Francesco Galtieri, insieme a tanti validi collaboratori, ha voluto questo “ libro- ponte” per tenere aperta una strada preziosa verso un mondo ricco di cultura. (Adriana Mascoli - Musica Domani)

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Giovanni Piazza: L’ippopo... - 19 pezzi facili per pianoforte su poesie e con disegni originali di Toti Scialoja - CDO-011 - OSI-MKTBrescia 2008, pagg. 44, formato: cm 29,5x21, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 20,00MATERIALI - PRIMA DIDATTICA PIANISTICA

(dalla prefazione di Giovanni Piazza)Quando mi accingo a comporre pezzi facili mi ripro- metto solitamente di atte-nermi ad una scrupolosa elementarità di mezzi e fi nisco invece per complicarne progressivamente la scrittura fi no a portarla, di fatto, ad un più alto livello di diffi coltà, rispetto a quello originariamente immaginato. Dev’essere la mia formazione conservatoriale a farmi sistematicamente eludere soluzioni troppo semplifi cate. (...) A ciò si aggiunge la tendenza a non mantenere, in una medesi-

ma serie di pezzi, un livello di diffi coltà omogeneo, diffe-renziandone invece le diffi coltà tecniche ed espressive. Ma questo è un fatto sul quale ho meno remore: non è detto che ogni raccolta di composizioni debba necessa-riamente essere pensata tutta per un primo, secondo o ics grado di diffi coltà. Anzi: al di là di una omogenei-tà di massima quanto ad ambito tecnico ed espressivo, trovo che una certa progressione e differenziazione tra le singole parti dell’insieme sia più stimolante ed offra maggiori possibilità di scelta. D’altra parte non si tratta di metodi ma di raccolte.Accingendomi dunque a far fruttare in termini pianisti-ci il mio assai gradevole incontro con le fi lastrocche di Scialoja mi ripromisi di attenermi al massimo livello di semplifi cazione per me possibile. Non so quanto io ci sia riuscito. Sicuramente non ho potuto esimermi dal rivolgere una particolare attenzione alla mano sinistra, solitamente mortifi cata da semplifi cazioni che mirano al massimo di accessibilità in fase di approccio pianistico. Semplifi cazioni che rendono però spesso disarmanti e spoetizzati i brani facili per l’infanzia, con quei bassi ri-dotti a pura delineazione dei gradi armonici fondamen-tali o a schematici abbozzi di bassi albertini. Quindi il didatta potrà ben dire: carini i pezzi ma poco praticabili a causa della gestione della mano sinistra. D’altro canto però, in queste scelte un poco più problematiche ri-siedono sempre piccoli, evidenti nuclei di tecnica pia-nistica (un meccanismo di interdipendenza delle dita, una articolazione ritmica differenziata, un contrasto di accentuazioni) che potrebbero rappre- sentare proprio uno dei pregi e delle utilità di questi pezzi.

Musica nuova per piccoli intepreti. (P.S. - Giornale della Musica)

Walter Fischetti: Suonare subito insieme - Giochi al pianoforte a 3 mani in cui uno dei pianisti non sa nulla di musica (l’altro speriamo di sì) - CDO-015 - OSI-MKTBrescia 2009, pagg. 32, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - PRIMA DIDATTICA PIANISTICA

Questo libro ha un semplice scopo: far suonare subito chi non ha mai messo le mani sulla tastiera del pianoforte. Cerca di fare in modo che l’incontro tra l’esordiente pianista e lo strumento sia il più possibile felice e musicale, sperando di divertirlo facendogli provare in prima persona la sensazione davvero bella del suonare. E intanto, in questa pratica di gioco, si possono capire e sperimentare alcuni fondamenti della Musica e dell’e-secuzione pianistica.Come si usa questo libro? Il pianista esperto, cioè il Maestro, si siede al pianoforte e spiega all’inesperto (lo Scolaro) il ruolo che gli compete in ogni brano: tale compito è chiaramente espresso subito sotto il titolo, ed è un compito molto semplice. Ad esempio, nel primo brano lo Scolaro dovrà suonare sempre la stessa nota (un RE) contando quattro, all’inizio con un suono piano e poi con un suono forte. Cosa apprenderà nelle esecuzioni di questo brano? Imparerà dove si colloca la nota RE, cosa si- gnifi ca contare e ascoltare “quattro”, e quale tipo di gesto sia opportuno per suonare una nota piano e per suonare una nota forte.In tutti i brani lo Scolaro dovrà utilizzare un solo dito di una sola mano (so-lo in Bossa Nova userà un dito delle due mani), e suonerà con il Maestro, cercando di mantenere il tempo e di trovare il suono giusto dal punto di vista dinamico: per questo sarà molto importante che ascolti ciò che esce dallo strumento. Proprio in questa attenzione ad ascoltare crediamo risie-da un aspetto molto formativo.

Le situazioni musicali proposte o� rono tanti spunti di lavoro. (Adriana Mascoli - Musica Domani)

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Giovanni Piazza: Musica a scuola con lo strumentario Orff - Vol. 1° Gli Strumenti ritmici (Reprint dell’Edizione AMADEUS del 1991) - CDO-016 - OSI-MKTBrescia2009,pagg.148, formato:cm21x29,rilegatura:brossura prezzo al pubblico € 25,00REPRINT - PERCORSI DIDATTICI

(dalla Prefazione di Giovanni Piazza)A scuola lo strumento musicale è, tradizionalmente, strumento dell’insegnan-te. (...) Nella storia dell’educazione musicale scolastica, l’unica innovazione ca-pace di far passare lo strumento musicale dalle mani dell’insegnante a quelle del bambino è l’invenzione dello strumentario didattico, che Carl Orff co-minciò a concepire attorno al 1928: quell’insieme di strumenti a percussione intonati - xilofoni, metallofoni, glockenspiele - modellati su prototipi orientali, esenti da complicate intermediazioni tecniche, direttamente rispondenti al gesto del suonatore, capaci quasi di visualizzare la vibrazione del corpo so-noro, ed in più maneggevoli, commisurati ad una manualità ancora inesperta, perciò di uso immediato, adatti ad allenare il coordinamento manuale e psico-motorio fi n dalle sue prime fasi: strumenti a misura di bambino. (...)Ormai da tempo la saggistica e la manualistica moderne, specializzate nel settore, sono tornate ad affermare il principio, non nuovo nella storia del-la didattica, che anche l’apprendimento della musica debba muovere dalla pratica e non dalla teoria; che conoscere la musica non signifi chi saperne scrivere le altezze e le durate ma averne sperimentato i basilari processi for-mali e costruttivi, seppure in forme elementarissime, mediante esperienze musicali concrete e creative, dalle quali solo in un secondo momento discen-derà sia l’esigenza che l’acquisizione degli aspetti convenzionali, come teoria e notazione. Ciò implica, da parte del bambino, un contributo soggettivo eminentemente pratico alla costruzione di oggetti sonori, cioè il passaggio attraverso esperienze di composizione e improvvisazione, sia di tipo intuiti-vo e libero che di tipo formalizzato, commisurate al suo momento evolutivo.

La di� usione dell ’opera didattica di Carl Or� in Italia deve senza dubbio molto all ’impegno che Giovanni Piazza ha profuso in questa direzione a partire dalla ormai storica rivisitazione dell ’Or� -Schulwerk , uscito nel 1979. (Roberto Neulichedl - Musica Domani)

Giovanni Piazza: Musica a scuola con lo strumentario Orff - Vol. 2° Gli Strumenti a barre (Reprint dell’Edizione AMADEUS 1991) - CDO-017 - OSI-MKTBrescia 2009, pagg. 124, formato cm 21x29, rilegatura: brossu-ra prezzo al pubblico € 25,00REPRINT - PERCORSI DIDATTICI

(dalla prefazione di Giovanni Piazza)Questi due volumi, così come le due categorie strumentali di cui stiamo parlando, appartengono l’uno all’altro, e sono divisi solo per comodità di trattazione. Nella pratica, l’uso dei due gruppi di strumenti si intersecherà e si fonderà costantemente (...). Tuttavia, di fronte agli strumenti ritmici, quelli a barre richiedono un’attenzione particolare, a causa della istintiva cautela, della diffi denza che ci coglie nel momento di utilizzarli, e che maschera spes-so soltanto la consapevolezza di quanto essi siano più impegnativi rispetto agli strumenti ritmici. Poiché, mentre con questi ultimi, nella attività scolasti-ca, affrontiamo sostanzialmente un compito di controllo e coordinamento di tempi e durate che è possibile, almeno ci sembra, risolvere con i mezzi del nostro intuito e della nostra esperienza, quelli a barre ci presentano invece lo spinoso problema dell’organizzazione, orizzontale e verticale (ov-vero melodica e armonica) delle altezze, che presuppone una ben diversa consapevolezza musicale. Perché noi, popolo canoro, è vero, siamo più abi-tuati a riprodurre a orecchio canzoni e romanze (...) e trovarci ad affrontare strumenti nati non tanto per eseguire ma per inventare musica (...) provoca irrigidimenti e prevenzioni non indifferenti. Ma il problema diventa un falso problema se ci si pone nella giusta prospettiva per affrontare il fatidico con-fronto: vale a dire se invece di intendere, almeno in prima istanza, gli stru-menti a barre come oggetti costituiti, capaci soltanto di restituirci modelli stereotipati di un sistema strutturato e dotato di regole e vincoli imprescin-dibili, li si affronta come oggetti innanzitutto da costituire, da manipolare, smontare e rimontare secondo quanto ci detta il nostro intuito e la nostra curiosità,(...) come se fossero la nostra scatola di costruzioni per i suoni.

I due volumi meritano la segnalazione del loro reprint : se non per la ‘novità’ dei loro contenuti – rimasti sostanzialmente invariati (...)- quanto meno per la loro tenuta nel tempo.(Roberto Neulichedl - Musica Domani)

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Chiara Strada: Duetti colorati - CDO-014 - OSI-MKTBrescia 2009, pagg. 40, formato: cm 29,5x21, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 18,00MATERIALI - PRIMA DIDATTICA PIANISTICA

(dall’introduzione di Chiara Strada)“Maestra, oggi suoniamo il culùlu di zezè?”, Sofi a si riferisce a “Il cuculo nella foresta “ di Saint-Saëns. Anche Beethoven ha subìto interessanti trasforma-zioni: sotto Natale, secondo Lucrezia, l’Allegretto della Settima Sinfonia era stato composto da Beetlemme; per Leonardo, appassionato di super-eroi, si trattava invece di Beetho-man.Mozart (bambino prodigio) affascina i miei allievi in modo particolare; suscita in loro curiosità, stima e talvolta anche un pizzico di rivalità.Quando dissi a Sara che Mozart già componeva all’età di sei anni, lei rispose con candore: “Ma io già lo facevo a cinque” (riferendosi ad alcuni ritmi elementari che

avevamo composto insieme durante le prime lezioni). Leonardo, sapendo che Mozart suonava anche bendato, non si tira indietro, e dice: “Lo sai che io questo pezzo lo so fare anche ad occhi chiusi?”- “Dài, fammi sentire” gli rispondo. Leonardo chiude gli occhi, tocca un tasto, si ferma e dice: “Te lo farò sentire quando sarò grande”.Compositori e personaggi prendono vita nella fantasia dei bambini, che a volte li pongono in inattese interre-lazioni. Giulia, preoccupata che il cuculo di Saint-Saëns sia tanto triste, prende ad incolpare Papageno, perché probabilmente l’ha catturato e chiuso in una gabbia. La musica tocca profondamente la sensibilità dei bambini e li trasporta in luoghi incantati. Sofi a riconosce nelle note de “La danza della fata confetto” “il rumore che si sente quando si entra nei castelli”. E mi è sinceramente diffi cile esprimere ciò che provai nel notare, scorgendo i suoi occhi improvvisamente lucidi, la commozione di Lucrezia mentre suonavamo il “Chiaro di luna” di De-bussy. Trovo tanto singolare quanto meraviglioso udire un bambino di 5 anni dei nostri tempi che a fi ne lezione canticchia fra sé e sé “El grillo è bon cantore” (una ma-drigale del cinquecento) come fosse una canzonetta di oggi, mentre la mamma gli infi la il cappotto.La musica li ispira. Mille idee creative nascono duran-te ogni lezione. C’è chi, ad esempio, vuole provare a cambiare le note dell’intervento prescritto, pur man-tenendo i punti d’entrata e il ritmo originale. Ed ecco che dal ruolo di semplice esecutore emerge sponta-neamente il gioco più naturale e profondo: giocare a inventare, giocare a “fare il compositore”.La musica li rende ambiziosi. Mi chiedono quanto tem-po occorra loro perché arrivino a suonare la mia par-te. La musica li rende sensibili. Quando mi complimen-tai con Leonardo per la buna esecuzione, mi strinse la mano dicendo in tono solenne “Complimenti a te”. Infi ne, Sofi a: “Maestra, ma noi faremo lezione fi no a giugno, o per tutta la vita?”.

Paola Anselmi: Pongo Musicale - Idee musicali da modellare per bambini piccolissimi - CDO-018 - OSI-MKTBrescia 2010, pagg. 60, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - PRIMA INFANZIA

(dall’Introduzione di Paola Anselmi)In questi anni di lavoro con i bambini piccolissimi (ma proprio piccolis- simi!) una delle idee che maggiormente ho messo a fuoco, approfondito e fortemente ‘professato’ è che nel repertorio per la primissima infanzia non possono esistere canzoni, fi lastrocche, melodie e altre idee musicali pronte per l’uso. L’idea pedagogica che tiene saldamente in piedi il no- stro lavoro, di cui ringrazio ogni giorno la Dott.ssa Beth Bolton con cui ho studiato e lavorato, è proprio che con i neonati e con la fascia d’età cosiddetta prescolare ciò che è vincente è la possibilità di modellare ma- teriale musicale sullo sviluppo generale delle abilità del bambino, sulla sua ‘andatura’ di crescita in un percorso dove corrono vicinissimi molteplici linguaggi espressivi. Materiale spesso ispirato da una attenta e capillare osservazione dei bambini, fonti inesauribili di spunti, idee, suggerimenti da cogliere, elaborare e restituire.In questo quadro è chiaramente impossibile pensare di utilizzare mate- ri-ali ‘standard’ e l’intento di questo libro è di fornire materiale per ‘allenare’ l’educatore musicale nel diffi cile ma straordinario compito di maneggiare il proprio o altrui materiale sulle orme di persone diverse da lui.

Il libro non presenta un percorso precostituito, bensì un caleidoscopico itinerario che ogni fruitore può personalizzare, partendo da materiale sonoro anche diverso da quello o� erto, a seconda delle esigenze e del gruppo (adulti e bambini) con il quale sta interagendo.(Francesco Menchini - Musica Domani)

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Associazioni della Rete Nazionale Musica in culla®a cura di Alberto Conrado e Francesco Saverio Galtieri: Musica in culla - proposte didattiche zerotre - CDO-021 - OSI-MKTBrescia 2011, pagg. 68, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico,prezzo al pubblico € 15,00MATERIALI - PRIMA INFANZIA

Il volume, nato originariamente come vetrina per le Associazioni della Rete Nazionale di Musica in Culla® e i suoi operatori, intende offrire al lettore un ricco e selezionato ventaglio di idee, spunti di rifl essione, suggerimenti, melodie e materiali operativi dedicati a quanti si occupino a vario titolo di attività musicali rivolte ai bambini da zero a tre anni. Il testo non mira ad assumere la veste di un metodo “pronto all’uso”, ma trova la sua ragion d’essere in quella che potremmo defi nire una vera e propria metodologia aperta.I contenuti compaiono volutamente privi di una eccessiva “uniformità”, che ne avrebbe snaturato l’essenza più autentica, per presentarsi secon- do un impianto che tende a valorizzare le singole Associazioni, le quali si susseguono fre le pagine secondo un ordine puramente geografi co. Ciò nondimeno, al fi ne di favorire la consultazione, sono stati predisposti due indici tematici distinti: il primo elaborato sulla base della scala o del modo della melodia, il secondo rispetto al metro.Degli oltre venti materiali destinati a diverse fasce d’età, arricchiti spesso da interessanti suggerimenti per l’utilizzo, potranno avvalersi i gruppi edu- cativi negli asili nido, gli operatori musicali ed anche i genitori dei bambini che partecipano alle attività di Musica in Culla®. Si tratta di un signifi ca- tivo patrimonio di esperienze e di proposte costruttive, che auspichiamo possa essere apprezzato da chi ha intrapreso l’impegnativo, ma umana- mente ricco, percorso del lavoro educativo musicale con i “piccolissimi”.

Un prontuario di ottime idee ispiratrici per la creatività di chi si sente musicista e, insieme, didatta.(Antonella Moretti - Musica Domani)

Ciro Paduano: I suoni del corpo - Dal gesto suono alla body percussion - Brani, giochi e attività con e sulla tecnica della body percussion - CDO-023 - OSI-MKTBrescia 2011, pagg. 44, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - TECNICHE DIDATTICHE

(dalla prefazione di Ciro Paduano)“Percuotere ” il proprio corpo per ottenere dei suoni è stata una pratica utilizzata in molte etnie e ci sono tracce di queste pratiche già nei secoli XV e XVI in Indonesia e in Africa. Spesso legata a forme di danza sia di carattere rituale e psico-emotivo (magico religioso) sia di carattere so- ciale (legata a celebrazioni o a condizioni sociali) sia di carattere artistico (solamente da pochi decenni).L’utilizzo dei suoni del corpo nasce spesso da un’esigenza di manifestare concretamente le proprie emozioni (pensiamo al battere le mani quando siamo felici; oppure batterle tra loro quando perdiamo un’occasione, o ci siamo dimenticati qualcosa, e ce lo ricordiamo quando è troppo tardi... Oppure battere i piedi a terra per manifestare disappunto o quando siamo arrabbiati).Ma l’utilizzo del battito delle mani meglio ancora si manifesta per dimo- strare approvazione (applauso). (...)Alcune tecniche (che oggi rientrano nel panorama delle tecniche di body percussion) addirittura nascevano dal fatto di non poter usare strumenti. (...)Queste brevi notizie storiche, che richiederebbero ben altro spazio se le si volesse sviluppare, deviando peraltro dagli scopi di questo volume, vogliono solamente mostrare come questa tecnica appartiene all’essere umano come manifestazione sociale ed esigenza espressiva, per diventare, solo successivamente, strumento e mezzo di comunicazione artistica. ...

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Marcella Sanna: ... A tempo con i passi... - Danze originali, variate, modifi cate, rielaborate, stravolte, e inventate per la scuola dell’in- fanzia e primaria - Primo volume - CDO-022 - OSI-MKTBescia 2011, pagg. 52, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - PERCORSI DIDATTICI

(dalla prefazione di Marcella Sanna)Ogni capitolo del libro propone degli obiettivi educativi per la socializ- zazione e la relazione, e obiettivi specifi ci per la formazione del pensiero musicale (frase, respiro, struttura, ecc.), per l’aspetto affettivo melodico e per la conoscenza di alcune strutture tipiche della musica classica.Per ogni danza o gioco cantato viene presentato lo schema di danza ori-ginale, se è presente, seguito da delle semplifi cazioni (o complicazioni), da varianti della coreografi a, in qualche caso da personali creazioni dell’autri-ce, integrate da piccoli suggerimenti di percorso e da materiali da utilizza-re per rendere più accattivante l’attività.È tuttavia importante che ogni insegnante modifi chi i materiali a seconda delle proprie esigenze nei propri contesti scolastici.Ognuno dei materiali presentati nel fascicolo è frutto del lavoro realizza- to in classe con bambini di diverse età e competenze, con le conseguenti rivi-sitazioni dovute alle esigenze dei bambini e alle diverse necessità didattiche.Il fascicolo è suddiviso in quattro capitoli che raggruppano le proposte per argomento: danze di accoglienza e saluto, danze per i piccoli, danze da cantare e danze d’autore.

Chiara Strada: Frottole, Villotte e Villanelle - me le canto e me le suono - 20 brani tratti dal repertorio rinascimentale adattati per canto con accompagnamento pianistico a due mani nell’ambito delle 5 dita - CDO-019 - OSI-MKTBrescia 2011, pagg. 56, formato: cm 29,5x21, rilegatura: doppio punto metallico prezzo al pubblico € 18,00MATERIALI - PRIMA DIDATTICA PIANISTICA

C’era una volta, tanto tempo fa...la villanella!La villanella (o canzone villanesca) è una forma vocale profana, di origine napoletana, che fu assai popolare in Italia, fi n dalla prima metà del ‘500. Aveva una struttura strofi ca ed era in genere scritta per tre o quattro voci.Per me la villanella è innanzitutto una favola. I testi, spes-so satirici e maliziosi, narrano di serenate alla fi nestra, di sirene dalla splendida voce, di animali musicisti, e altri curiosi personaggi, buoni, buffi o cattivi, che, nonostan-te appartengano a tempi ormai lontani, conservano in sé una tale forza vitale ed emotiva, da sopravvivere an-cora oggi suscitando in noi grandi emozioni. In queste “favole” raramente esiste una morale.Questo libro raccoglie 20 villanelle, che ho selezionato grazie alla collaborazione dei miei giovani allievi. Volevo regalare loro l’opportunità di entrare in contatto con la musica antica, affi nché potessero immergersi in modo semplice e spontaneo (grazie a melodie brevi ed orec-chiabili) in una dimensione musicale modale e affi nché potessero confrontarsi con testi che, malgrado il linguag-gio remoto e il livello “letterario”, non esorbitano dalla loro portata. Ogni villanella presenta un pentagramma dedicato alla melodia da cantare (ricavata dalla prima voce, il cantus) e un accompagnamento pianistico, che riproduce in forma molto essenziale l’andamento origi-nale delle altre voci.La parte pianistica è adattata alla posizione delle “cin-

que dita”, col pollice che poggia, per entrambe le mani, sul do centrale.Nell’accompagnamento non sono previste più di due note simultanee, cosic-ché anche un allievo molto giovane, che ha raggiunto un secondo anno di pianoforte, non avrà problemi a leggere la parte pianistica a prima vista.Il parere dei miei giovani collaboratori è stato indispensabile per la realizza-zione di questo libro. È stato uno di loro a suggerire di approntare una pagella su cui mettere un voto per ciascun brano. Dal momento che non sono stati risparmiati degli “zero spaccato” o “zero spaccato due volte”, dei “+4+” o dei “6---------------”, ho potuto credere nella sinceri- tà di un “10”, di un”11-”, o di un “40” e “100 e lode”. Avendo scoperto la possibilità di cantare accompa-gnandosi al piano, molti di loro ultimamente si sono presentati portando delle loro poesie, con l’intenzione di metterle in musica.Stanno dunque nascendo delle nuove villanelle, di piccoli autori che, nel gusto musicale e poetico antico, ritrovano le proprie emozioni di bambini moderni! C.S.

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Sestino Macaro: ALUWASIO - 8 canti africani a 1 e 2 voci con accompagnamento di pianoforte , body percussion e strumenti rit- mici (Partitura e Parti staccate) - CDO-024 - OSI-MKTBrescia 2012, pagg. 112, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, 2 fascicoli,prezzo al pubblico € 15,00MATERIALI - BRANI E ARRANGIAMENTI

(dalla prefazione di Giovanni Piazza)La questione dei repertori musicali per la scuola viene affrontata in ogni diversa situazione in modo diverso a seconda della formazione musicale e didattica e delle scelte preferenziali operate dall’insegnante specifi co. Ne risulta un panorama assai variegato del quale è anche specchio la discreta ampiezza della relativa offerta editoriale. Non sempre tale offerta, e anche quella autonomamente elaborata da quegli insegnanti che possiedono la capacità di arrangiare in proprio e di coordinare il gruppo scolastico in un lavoro collettivo di elaborazione, risponde purtroppo ai requisiti di quali- tà, sia estetica che di genere, ai quali sarebbe opportuno attenersi nel per- corso di formazione e di esperienza che si offre a bambini e giovani.(...) Tornando ai repertori musicali, una delle possibili aree di reperimento di materiali è quella etnica extraeuropea, spesso – ma, attenzione: non sem- pre, non è mai bene assolutizzare - ben rispondente alla sensibilità e ai gusti di bambini e giovani. Esistono esperienze eccellenti, in questo senso, soprattutto ad opera di insegnanti abili ed espertissimi nella elaborazio- ne collettiva di prodotti musicali scolastici. Il volume di Sestino Macaro si inserisce in questo fi lone, con dei brani già pronti, nei quali riversa le sue capacità e le sue esperienze in ambito compositivo, jazzistico, didattico. Un materiale senz’altro utile e stimolante per chi ci si sa riconoscere.

Chiara Strada: Coloured Duets - 15 classical pieces adapted to the piano for childern’s fi rst steps in music in the company of the teacher - CDO-025 - OSI-MKTBrescia 2014, pagg. 40, formato: cm 29,5x21, ri-legatura: doppio punto metallicoprezzo al pubblico € 18,00MATERIALI - PRIMA DIDATTICA PIANISTICA

“Teacher, are we playing Zen-Zen’s cock-a-doodle-do today?”Sofi a is referring to “The Cuckoo In the Woods” by Saint-Saëns.Beethoven, too, has undergone a few interesting tran-sformations: according to Lucrezia, during the Christ-mas period the Allegretto in Symphony VII had been composed by Beeth-lehem, whilst for Leonardo, a fan of super-heroes, it had been Beetho-man.Mozart, (an enfant prodige), particularly fascinates my students, arousing curiosity, appraisal and sometimes a touch of rivalry too. When I told Sara that Mozart be-gan composing at the age of six, she candidly replied: “I was already doing it at fi ve” (she was referring to some simple rhythms we had composed together during our fi rst few lessons). Having learned that Mozart would also play the piano blindfolded, Leonardo wasn’t in the least discouraged, but rather went on to say: “Do you know I can play this piece with my eyes closed?” - “That’s great, let me hear it then”. Leonardo closed his eyes, touched a key and paused to say: “I’ll play it for you when I’m bigger”.Composers and characters take a new life in children’s fantasies, creating unexpected interconnections. Giulia, worried that Saint-Saëns’s cuckoo should be so sad, de-cides that it’s Papageno’s fault because he has captured it and closed it in a cage.Music touches children’s sensibilities deeply and tran-sports them to enchanted places.In the notes of the “Sugar Plum Fairy”, Sofi a recognizes the “sounds you hear when entering castles”.And it is diffi cult to describe what I felt when, noticing her

eyes suddenly shining with tears, I saw Lucrezia’s sentiment while we were playing Debussy’s “Moonlight”.I fi nd it so striking and marvellous to hear a fi ve-year-old boy of our times humming “The Cricket Is a Good Singer” (a renaissance madrigal) at the end of the lesson as if it were one of today’s little tunes, while his mother is putting his coat on.Music inspires them. A thousand creative ideas are born in each lesson.For example, some children would like to change the notes of their assigned parts, whilst maintaining the original entrance points and rhythm.Here, from the simple role of performer, spontaneously rises the most natural and profound of games: playing to invent, playing “composer.”Music makes them ambitious. They ask me how long will it take them to be able to play my part.Music makes them sensitive. When I complimented Leonardo on his perfor-mance, he pressed my hand and said “My compliments to you”.And fi nally Sofi a: “Teacher, will we do our lessons only until June, or forever?”

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Chiara Strada: Musica in cornice - sette giochi musicali per la scuola primaria in compagnia dei grandi pittori - CDO-026 - OSI-MKTBrescia 2014, pagg. 56, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 25,00DIDATTICA APPLICATA - PERCORSI DIDATTICI(dall’Introduzione di Chiara Strada)Questo libro si rivolge alle scuole primarie, dalla 3° alla 5° classe ed è dedicato a tutti gli insegnanti desiderosi di condividere l’arte pittorica e quella musicale con i propri alunni. Il progetto non richiede competenze specifi che, né particolari risorse: nel libro sono già contenuti gli elementi occorrenti e il Cd allegato offre le basi musicali, suffi cienti per svolgere le attività proposte. Unici materiali richiesti sono le immagini dei dipinti d’au-tore (nel libro abbozzate ad acquerello) facilmente reperibili su internet.Il percorso si articola in sette giochi, che uniscono la pittura alla musica. Ogni gio-co inizia da un confronto interattivo con l’opera di un pittore famoso: i bambini, posti di fronte a un dipinto, sono invitati a “entrare” in esso, per scomporlo, stra-volgerlo, arricchirlo, servirsene per dare vita alle proprie creazioni, tramite l’uso dei colori o del collage.A tutto questo si associa una particolare attività musicale (l’ascolto, la body percussion, il canto, l’uso di strumenti musicali, l’improvvisazio-ne, il movimento…) attinente al soggetto di ogni singolo quadro. Quasi ogni attività propone una fi lastrocca ispirata al dipinto preso in esame. Il linguaggio poetico ha una triplice funzione: rafforzare la capacità di os-servazione dell’opera; trarne immagini fi abesche, al fi ne di animarla con la fantasia; risvegliare il senso ritmico nell’orecchio del bambino, grazie alla rima e alla metrica, preparandolo all’attività musicale. Quasi tutte le fi lastrocche costituiscono il testo delle canzoni e fungono, quindi, da ponte tra l’attività pittorica e quella musicale.L’ordine in cui sono disposti i giochi non è casuale: i laboratori richiedono concentrazione, sensibilità, partecipazione, creatività e capacità di metter-si in gioco in modo progressivo. Il libro contiene gli spartiti per voce e pianoforte di tutte le canzoni, così che gli insegnanti di musica e tutti quelli che ne sono capaci, possano can-tare con la classe, accompagnandosi con una tastiera.Gli insegnanti di arte troveranno in questo progetto molti spunti diverten-ti per integrare il programma, grazie al linguaggio dei suoni. Ciascun quadro, inoltre, ispira la rifl essione su un particolare argomento, per lo più di carattere scientifi co: il che consente di integrare l’ordinaria atti-vità curricolare con i giochi contenuti in questo libro. Il potere accattivante e coinvolgente dell’arte, pittorica e musicale, sarà certamente d’ausilio perché i bambini si preparino ad accogliere con entusiasmo e sensibilità alcuni con-cetti diffi cili e importanti.(...)

Stefano Baroni - Ciro Paduano: QUESTIONE... DI STILE - Ascolto attivo con la body percussion - CDO-027 - OSI-MKTBrescia 2014, pagg. 48, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cd allegatoprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA

Dalla Prefazione:Eccoci alla terza pubblicazione sulla body percussion: una raccolta di brani che stavolta hanno non solamente il focus sul far musica con il corpo ma possiedono allo stesso tempo aree tematiche e ambienti di apprendimen-to diversi. Il tema portante, come si evince dal titolo, è la varietà di stili e generi musicali sui e con i quali si può fare musica.Secondo tema importante è l’ascolto attivo: cioè un’attività nella quale ascoltare il brano coincide con il suonarlo attraverso modalità tipiche del genere, dello stile, con attenzione alla struttura e alla forma, coerente con l’impianto timbrico-strumentale e quello storico-culturale. Abbiamo pensato, secondo la nostra esperienza di musicisti, insegnanti di musica (e di body percussion) e membri di gruppi spettacolo, di costruire un fascicolo di brani dal semplice al complesso che soddisfacesse un po’ tut-te le richieste e le esigenze degli ambiti professionali di colleghi insegnanti, degli studenti e dei musicisti che incontriamo lungo le nostre strade. (...)L’idea, ormai non più originale, di suonare su delle basi musicali risulta comunque essere sempre molto effi cace sia come risorsa didattica e peda-gogica sia come strumento accattivante, motivante e di grande aiuto spe-cialmente in certi contesti lavorativi. Pensiamo ad esempio a quei contesti dove risulta diffi cile reperire strumenti o strumentario per accompagnare canti o brani musicali, là dove le condizioni non permettono altro se non l’utilizzo del corpo della voce e di un impianto hi-fi con lettore cd e conte-sti nei quali i bambini e i ragazzi hanno bisogno di stimoli alternativi e forti per creare motivazione e interesse verso la disciplina “musica”. (...)Ancora una volta, come nei precedenti lavori, l’idea di questo fascicolo conserva una modalità di proposte didattiche aperte e inclini all’adegua-mento, al cambiamento e alle integrazioni. (...)Abbiamo cercato, inoltre, di costruire i brani ritmici pensando ad un’este-tica musicale (suonabili a prescindere dalle basi musicali) e allo stesso tem-po ad un percorso di crescita tecnico-musicale legata alla body percussion e ad uno sviluppo dell’ascolto strutturato.

CONTENUTO:1. John Square’s Blues - 2. Quasi un Rock - 3. Taran-tellenbady - 4. ... L’Artista di Varietà ... - 5. Java Jive ‘n’ Body Percussion - 6. Ma Purcell l’avrebbe fatto? - 7. Sambody Rhytm - 8. Blues Funky

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Paola Anselmi, Ines Melpa, Ugo Valentini: Ba Ba Settete - Salta, canta, gira e dondola... - Giochi di musica per bambini da 0 a 6 anni - CDO-028 - OSI-MKTBrescia 2014, cd con libretto di 14 pagineprezzo al pubblico € 15,00MATERIALI

Vogliamo che la musica sia per i bambini opportunità di sviluppo cognitivo e socio – affettivo, in un ambiente familiare e quotidiano, e che la parola d’ordine per tutto questo sia: GIOCARE, il lavoro dei bambini. . .

Questa la frase che accompagna il nostro progetto: la musica è e deve essere un diritto di tutti, perché è un linguaggio che può da una parte sod-disfare esigenze ‘neuro-scientifiche’ nello sviluppo generale di un bambino, e dall’altra molto più semplicemente essere un mezzo di comunicazione, gioco, scambio, dialogo tra quel bambino che cresce e le persone che si occupano di lui.Ba Ba Settete nasce dall’ idea di fornire delle opportunità musicali dal con-tenuto originale e significativo ‘travestite’ da giochi di casa: giochi antichi o momenti di accudimento quotidiano, quei giochi spontanei che da sempre i ‘grandi’ fanno con i bambini, ma che alla luce delle nuove ricerche sull’in-fluenza della musica nello sviluppo infantile, assumono significati e conte- nuti via via più sofisticati. Il gioco resta identico, il contenuto musicale è più ricco.Ba Ba Settete esprime già nel titolo la nostra intenzione: adattamento del nome dell’antico gioco del Cucù, propone con quello stesso gioco un con-tenuto musicale originale, e struttura un’espressione così conosciuta in una vera e propria attività sonora.E per finire il pensiero non può non andare a tanti anni fa, quando dalla cucina sentivo mio figlio di 3 anni che mi avvisava dalla sua cameretta che il fratellino, di appena 5 mesi, stava perdendo l’equilibrio: e mi avvisava improvvisando una canzone... musica di casa...P.A.

Enrico Strobino: Battimani - Giochi di bambini in musica - CDO-029 - OSI-MKTBrescia 2015, pagg. 64, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con video in reteprezzo al pubblico € 15,00DIDATTICA APPLICATA - TECNICHE DIDATTICHE

I giochi ritmici di mani sono tutti quei giochi che prevedono battiti di ma-no di vario tipo, fra due o più giocatori, mentre viene recitata o cantata una filastrocca e costituiscono un efficace repertorio per proporre a bambini e bambine attività che coinvolgono la voce e il movimento. Ogni gioco può offrire un’occasione didattica, può diventare una sorta di microcosmo, un giocattolo sonoro, nel senso indicato da Gianni Rodari, in cui s’incontrano parole, gesti, movimenti, suoni del corpo, di oggetti e di strumenti. In questa prospettiva il libro presenta alcuni modelli di lavoro, offre per-corsi esemplificativi che potranno essere eventualmente riapplicati ad altri giochi, raccolti sul campo dall’insegnante, trasmessi dai bambini e dalle bambine con cui si lavora normalmente.Questi giochi, parte della tradizione orale infantile, quasi sempre lasciati ai margini dai consueti contesti educativi e formativi, vengono qui rein-ventati, valorizzati, riconvertiti a fini musicali. Il libro contiene 16 proposte didattiche: La me nona l’è vecchierella, Sardi-na, Renzo Lorenzo, Reffo Riffo Riffo Rero, In un vaso di porcellana, Flai Sì, Ali Babà, Soco Bate Vira, Petto dito mano, Bim Bum, Ando yu ando, Trentanove, Ero in bottega, Don Don Baby, Milikituli, Popeye.

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Silvia Cucchi: Il ‘sistema’ cervello e l’apprendimento musicale del bambino - in collaborazione con Giovanni Piazza per un confronto con alcune pratiche dell’Orff-Schulwerk Italiano - CDO-030 - OSI-MKTBescia 2015, pagg. 216, formato: cm 21x29, rilegatura: brossuraprezzo al pubblico € 25,00SAGGISTICA

“Formare la mente musicale attraverso la pratica musicale”: è il pensiero cardine che permea l’Orff-Schulwerk Italiano. La letteratura neuroscienti-fi ca sul cervello musicale ci fornisce nuove evidenze su come l’esperienza musicale sia un complesso fenomeno multisensoriale che richiede la com-partecipazione di moltissime funzioni cognitive. Per strutturare un inter-vento didattico orientato a uno sviluppo globale delle attitudini musicali dei bambini è indispensabile comprendere i processi che le loro menti mu-sicali mettono in atto istintivamente, se immerse in un ambiente sonoro creativo plastico e modellabile.Questo volume nasce dal dialogo tra Giovanni Piazza, autore della riela-borazione italiana dell’Orff-Schulwerk, e Silvia Cucchi, musicista, Ph.D. in neuroscienze cognitive. Ricco di esempi pedagogico-musicali, di interpre-tazioni neuroscientifi che e corroborato da costanti confronti.

Chiara Strada: Tatsi e Testi - Piccoli cantautori al pianoforte: inventare musica e parole - CDO-031 - OSI-MKTBrescia 2016, pagg. 90, formato: cm 29,5x21, ri-legatura: brossuraprezzo al pubblico € 20,00MATERIALI - PRIMA DIDATTICA PIANISTICA

Un quaderno di composizione per tutti i piccoli pianisti che hanno voglia di inventare testi e musica, sperimen-tando quindi non più soltanto il ruolodell’esecutore, ma anche quello dell’autore. Un per-corso che si sviluppa in 12 giochi di diffi coltà progres-siva, in cui allievo e insegnante insieme si divertiranno a scoprire i criteri e i procedimenti basilari per impa-rare a comporre canzoni al pianoforte. Si parlerà di sillabazione, di accenti da incastrare sui tempi forti, di sinalefe (parola dal suono misterioso), di accompagna-mento, di variazioni e così via, in modo estremamente semplice e divertente. E, col giocare a essere Mozart, Beethoven o il suo cantante preferito, vivendo così la musica dal punto di vista del compositore, il musicista in erba si predisporrà - senza saperlo - a un approccio ben più sensibile e consapevole con il proprio stru-mento: grazie alle strette connessioni che nella sua mente si attiveranno tra le diverse aree del fare.

Contenuto:1. L’albero delle parole2. A passo di tartaruga3. Cantando sotto la pioggia4. Il gatto sul piatto che scotta5. Il giardino della fantasia6. Ronzii musicali

7. Il mago dispettoso8. La sinalefe addormentata nel bosco9. Variando con le stagioni10. La batteria fai da te11. Metrica in treno12. Accompagnamento di delfi ni

Il libro contiene alcuni esempi di composizioni realizzate dai bambini.

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Enrico Strobino: Tintinnabula - Omaggio ad Arvo Pärt attraverso esperienze di ascolto, analisi, interpretazione e composizione - CDO-032 - OSI-MKTBrescia 2016, pagg. 64, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cdprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - TECNICHE DIDATTICHE

La semplicità formale dei brani di Arvo Pärt fa sì che alcuni di essi siano particolarmente effi caci e utili in percorsi di educazione musicale, soprat-tutto per quanto riguarda la proposta di ascolti analitici guidati, ma anche per attività di musica d’insieme. Si tratta di musiche che pur essendo a basso tasso di complessità strut-turale - e quindi facilmente appropriabili - mantengono comunque alta la soglia dell’interesse: pur essendo costruite in modo semplice rimangono inattese, imprevedibili, capaci di attirare l’attenzione, di far parlare.Le proposte contenute nel libro sono rivolte essenzialmente alla Scuo-la Secondaria di primo grado. Tuttavia, alcune attività sono proponibili anche negli ultimi due anni della Scuola Primaria, mentre altri possono essere utili in contesti di apprendimento strumentale.

Paola Sacchetti: Quante storie! Suoniamoci su... ® - CDO-033 - OSI-MKTBrescia 2017, pagg. 64, formato: cm 23x32, rilegatura: doppio punto metallico, con cdprezzo al pubblico € 20,00DIDATTICA APPLICATA - TECNICHE DIDATTICHE

“I bambini non sono più capaci di ascoltare. I bambini fanno fatica a pre-stare attenzione. I bambini fanno fatica a immaginare.” Quante volte, sia come insegnanti che come genitori, abbiamo sentito - o fatto - affermazioni del genere? Se da un lato è innegabile che la realtà virtuale in cui i bambini di oggi sono immersi sta progressivamente pri-vandoli delle preziose capacità immaginative e creative (impagabilmente presenti in ciascuno di loro), è altrettanto vero che molto si potrebbe fare come insegnanti per cercare di porre un freno a tale problematica tendenza. Ovvero proponendo alternative concrete.Umilmente ho cercato di dare il mio contributo in tal senso, per quelle che sono le mie competenze pedagogico-musicali e i miei principi ideolo-gici, in cui credo fermamente.Ecco dunque la nascita di questa proposta operativa: inventare e raccon-tare brevi storie ai bambini attraverso una modalità che vede coinvolti sia il canale verbale che quello musicale, in modo inscindibile e immediata-mente condiviso.Naturalmente, in linea con il pensiero orffi ano, tale proposta operativa si può considerare anche come uno stimolo ad andare oltre la realizzazio-ne concreta delle sei piccole storie, così come da me inventate. Basterà manipolarle, variarle, stravolgerle… grazie all’apporto creativo di tutti coloro che saranno coinvolti nella loro realizzazione. P.S.

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