mille fiori una promessa

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magical floral designer capable of realizing magnificent floral creations. His art has been enriched and improved by various experiences during the ages.

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Caro Armando,

nelle molte ore che abbiamo trascorso davanti alle telecamere di Stella,

poi in onda su Sky, lei mi ha fatto conoscere ed amare di più Ravello,

consentendomi di sentirne gli odori oltre che di ammirarne i meravigliosi

scorci.

Maurizio Costanzo

Caro Armando,

è molto raro che la bellezza, l’unicità e la magia di un luogo trovino

rispondenza piena in un libro.

Ma nel tuo, Ravello c’è tutta, grazie a quel che scrivi, ma anche alla

grafica, alle foto, all’impaginazione elegante e consapevole di contenere

il racconto per parole e immagini di una leggenda.

Frequento Ravello da decenni, ne amo la musica e il silenzio, la luce

accecante dei panorami estivi e le ombre degli inverni, la semplicità

della sua gente e la complessità dei suoi ospiti messaggeri dell’arte.

Ti occupi di fiori, e si vede e si sente che vivi dove il verde scuro dei

cipressi fa da sfondo allo squillo dei colori più accesi.

Grazie per aver saputo mostrare che Ravello ti fa sentire non fuori, ma

in cima al mondo, in un olimpo abitato da divinità eterne e benevole.

Arrivederci a presto, tuo Alessandro Cecchi Paone

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I fiori di Armandino Domenico De Masi

I fiori di Armandino Domenico De Masi

“Aprivo solamente le finestre della mia camera

ed entravano l’aria color blu, l’amore e i fiori”

Marc Chagall

I Collected tales pubblicati da Edward Morgan Forster nel 1926

si aprono con un lungo racconto – The Story of a Panic – che

l’autore deve avere scritto molti anni prima, intorno al 1902, in

occasione di uno dei suoi tre soggiorni a Ravello.

Storia di un panico alterna motivi fantastici e toni elegiaci per de-

scrivere l´iniziazione di un adolescente inglese ai misteri del dio

Pan, simbolo di una sperata rivincita della natura sull´avanzata

dei processi di industrializzazione. L’iniziazione si compie grazie

all’amicizia di un adolescente inglese, Eustace, con Gennarino, un

suo coetaneo ravellese, che riesce a compiere il miracolo.

“Ravello è un posto delizioso con un delizioso, piccolo hotel

Ravello è bellissima. Ma, per quanto belli possano essere il suo

mare, il suo cielo, i suoi monti, tuttavia non eguagliano la cosa

più bella che il paese riserva ai suoi ospiti più assidui: il carattere

gentile e riservato al tempo stesso, che i cittadini di Ravello hanno

coltivato nel corso dei secoli e che ora preservano come la più

preziosa delle loro perle.

Lungo i secoli questo carattere si è rafforzato sotto il peso dell’in-

digenza e dell’isolamento, che hanno contraddistinto la vita del

paese dal tredicesimo al diciottesimo secolo. Si è raffinato grazie

alla frequentazione di ospiti illustri come gli inglesi lord Grinthor-

pe che costruì villa Cimbrone e Frencis Nevile Read che ricostruì

Villa Rufolo. Si è arricchito di cultura grazie alla presenza di artisti

come Gide, Escher, Lawrence e Vidal. Ma soprattutto questo ca-

rattere ha acquistato una sua specifica, aristocratica identità gra-

zie alle scelte coraggiose degli stessi abitanti, che hanno saputo

privilegiare il turismo di qualità al turismo di massa, lo sviluppo

equilibrato all’arricchimento insensato.

Come in ogni piccola comunità, esistono anche qui i pregi e i difet-

ti. Ma vi prevalgono una natura sana e volenterosa, il senso della

misura e il culto della bellezza. Qui, come solo in pochissime altre

località italiane, quando incrociate un vecchio lungo le stradine

bianche del paese, potete essere sicuri che vi saluta, anche se non

dove incontrammo persone piene di charme” esordisce il racconto

di Forster, colpito dal paesaggio agreste, dall’intensità dei colo-

ri, dal clima mediterraneo che affievolisce i sensi, dal silenzio e

dall´aria tersa: elementi ideali per ospitare il dio Pan e i suoi adepti.

Solo in altri due luoghi nel mondo – in Grecia e in Cornovaglia –

Forster dice di avere provato un’emozione altrettanto intensa.

Ogni volta che Armandino compare nella piazza di Ravello, con il

suo procedere leggero e raffinato, come danzando, il mio pensiero

corre a Gennarino. Credo, infatti, che Armando sia la più recente

epifania di un eterno Gennarino che di volta in volta si reincarna

in un ravellese, prescelto dal dio Pan per la sua sensibilità e per il

suo senso estetico.

vi conosce.

Chi ha colto con maggiore acume questo tratto nobile, fatto di

cortesia e di riservatezza, è forse Theodor Adorno che, in una let-

tera ad Alban Berg, scrisse: “La bizantina Ravello, alta sopra Amalfi,

per una sera ti lascia guardare l’Oriente, poi, di nuovo italiana, si

chiude con le sue fontane fredda sul suo monte”.

La Costiera amalfitana non è un luogo qualunque: è la più intensa

concentrazione di bellezze naturali, capolavori monumentali e

tradizioni culturali tra tutte le zone turistiche italiane; una delle

cinque o sei aree del genere che esistono al mondo. Perciò il suo

target naturale non è il turismo di massa, fatto di folle anonime

e transitorie, addomesticate al rumore, alla calca, al fast food,

al vistoso, al televisivo, al superficiale. Il suo target naturale è il

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una sintesi equilibrata. È qui che sopravvive il gusto della pausa, il

culto del bello, il piacere della convivialità, il senso della storia,

un’attitudine all’allegria, alla sensualità, all’accoglienza, alla cora-

lità che le città del rumore e dello spreco hanno ormai smarrito.

Qui si continua a coltivare il sogno di una serenità economica che

non esige la rinunzia alla pienezza dello spirito, il sogno di “essere

leggeri come una rondine, non come una piuma”, secondo il delica-

to auspicio di Paul Valery, che a Ravello soggiornò più volte.

Armandino è coerente con tutto questo. Sarebbe piaciuto a For-

ster. Sarebbe piaciuto a Fellini. Ogni paese ha i

genti, i suoi personaggi connotativi. I suoi Tonino Guerra,

gabue, i suoi principi di Palagonia, i suoi cavalieri della notte. Fellini

Qui si continua a coltivare il sogno di una serenità economica che

non esige la rinunzia alla pienezza dello spirito, il sogno di “essere

leggeri come una rondine, non come una piuma”, secondo il delica-

to auspicio di Paul Valery, che a Ravello soggiornò più volte.

Armandino è coerente con tutto questo. Sarebbe piaciuto a For-

ster. Sarebbe piaciuto a Fellini. Ogni paese ha i

genti, i suoi personaggi connotativi. I suoi Tonino Guerra,

ster. Sarebbe piaciuto a Fellini. Ogni paese ha i

genti, i suoi personaggi connotativi. I suoi Tonino Guerra,

gabue, i suoi principi di Palagonia, i suoi cavalieri della notte. Fellini

suoi elfi, i suoi veg-

i suoi Li-

della storia hanno affrancato dall’indigenza ma non dalla durezza.

Qui Armandino, ultimo devoto al dio Pan, recita la sua parte. Per-

ché condivide la natura degli attori e appartiene a quella razza di

bahiani, quando vengono al mondo non

Perciò Armandino ha scelto la festa come suo palcoscenico natu-

rale. Una festa patronale, un galà, un battesimo, una ricorrenza, un

i suoi pezzi

forti: le sue fogge orientali, le sue movenze di flessuosa innata

matrimoni. E non credo solo

perché siano le feste più redditizie. Ma perché, tra tutte le feste,

sono le più ammiccanti e sensuali: quelle in cui convergono il bian-

fiori. Essi sono la sua

espressione, il suo linguaggio, la materia prima delle sue perfor-

i suoi quadri capaci di esibire tutta la gam-

ma dei colori offerti dalla natura: dal tenue pastello all’acceso

vermiglio. Non c’è bouquet o centro tavola, non c’è addobbo o

trionfo che non offra ad Armandino l’occasione per diventare

l’epicentro della festa, la presenza più originale e fascinosa, l’og-

getto centrale dello sguardo e dell’ammirazione.

Questo libro rende conto del rapporto intenso che Armandino

intrattiene da grande artista con i suoi fiori. E ne rende conto solo

parzialmente perché manca il profumo.

che con azioni di lunga durata, per la valorizzazione accorta del i suoi amabili e inattesi isterismi ne fanno un elemento imprescin-

suo patrimonio naturale e culturale; gelosamente custodisce per dibile della scena ravellese. Una scena che i doni della natura e

tutta l’umanità il suo modello di vita, giacimento irripetibile di

preziose emozioni.

Il mondo globalizzato, che antepone sempre più il rumore al si- napoletani che, come i

lenzio, lo stress alla tranquillità, l’omologazione all’identità, la nascono ma debuttano.

fretta alla calma, non riesce a progredire nella saggezza e nella

felicità. Queste gioie, infatti, non coincidono con il progresso tec-

nologico, con la ricchezza economica, con l’efficienza produttiva

dal momento che i popoli tecnologicamente più progrediti, eco- meeting, gli bastano per mettere in scena se stesso e

nomicamente più ricchi, organizzativamente più efficienti vedono

crescere di giorno in giorno le loro inquietudini, alimentate dal ci- aristocrazia.

nismo del mercato aggressivo, dall’incrudelirsi delle sperequazioni,

dalla noncuranza verso le vittime del progresso. Tra le feste, Armandino privilegia i

Solo piccole città-mondo come Ravello possono ancora esibire un

modello alternativo, capace di ricondurre lavoro, studio e gioco in co delle perdute verginità e il rosso delle passioni persistenti.

Ma il meglio di sé Armandino lo da con i

mance, la tavolozza per

turismo consapevole, che cerca alberghi, servizi, eventi raffinati:

un’accoglienza connotata dal rispetto reciproco, dal buon gusto

e dalle buone maniere.

Chi risiede stabilmente in un paese di rara bellezza come Ravello,

desidera preservarne il silenzio, l’ordine, la pulizia; si impegna, an-

li ha evocati dalla loro penombra e ne ha fatto altrettanti cammei,

altrettanti segnali luminosi, altrettanti appuntamenti attesi e sicuri

per diluire la tensione delle trame, per rendere tollerabili le ansie,

leggere le atmosfere, ariosi i rapporti.

Armandino è la frescura estiva di Ravello. I suoi abiti, i suoi gesti,

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contemplazione

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La splendida Villa Cimbrone, suggestivamente elevata su un

costone roccioso, anticamente inserito in un vasto podere chiamato

“Cimbronium”, testimonia il fascino di Ravello e il suo nobilissimo

spessore storico. Nell’800 Papa Gregorio Magno ha decantato i suoi

giardini come “incomparabili, ove crescevano i più bei fiori immaginabili…”

Villa Cimbrone con la sua struggente bellezza ricorda una trascorsa vita

culturale. Cenacolo degli inglesi in Costiera e famoso circolo londinese

di Bloomsbury, ha ospitato sovrani e nomi illustri dell’arte, della scienza,

della politica come Forster, Strachey, Keynes, Moore, Russel, Elliot, Crick,

Piaget, Virginia Woolf, D.H. Lawerence, i Duchi di Kent, Churcill, oltre ad

aver protetto la celebre fuga d’amore della divina Greta Garbo.

The marvellous Villa Cimbrone, raised on a rocky ridge, in former times

part of a vast holding called “Cimbronium”, is witness to the charm of

Ravello and its noble historical importance. In his long travel writings,

Pope Gregory the Great extolled its gardens in the 9th century as

“incomparable, where the most beautiful flowers imaginable grow.”

Villa Cimbrone, with its poignant beauty, recalls a past cultural life.

A meeting place of the English on the Amalfi Coast, many from

the famous Bloomsbury circle in London, its has given hospitality to

sovereigns and renowned names of art, science and politics such as

Forster, Strachey, Keynes, Moore, Russel, Elliot, Crick, Piaget, Virginia

Woolf, D.H. Lawrence, the Duke and Duchess of Kent and Churchill, as

well as protecting Greta Garbo’s famous elopement.

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Pellicola sublime degli sposi... che trasfigurano la

loro promessa d’amore in immagini di sogno.

Il tea room appare sorgente di ortensie imbevute di

luce mentre cerchi di lisiantus e delphinum animano

il marmo delle antiche colonne.

Tela viola di giardini impressionisti che colora lo spirito.

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Gemme di fiori, gocce di rosa

raffinano il tempo dell’aperitivo

sull’incantevole terrazza dell’infinito

dove svanisce la soglia tra luce e ombra

da cui l’immenso si contempla.

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l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

L’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli.

Mazzolini di dalie variopinte, riverbero puro del

chiarore rosato del tramonto.

È l’attesa ridente dei grappoli di rose,

mirabilmente poggiati tra i cristalli.

Sembra tessano un velo alla luna riflessa nei

lampadari sospesi tra i rami.

Gli alberi si inchinano nella notte sedotti dalle

orchidee accese e nel panorama più bello

al mondo è trionfo della natura…

The evening air flatters the flowers on the

tables where bunches of multicoloured dahlias

brighten the rose-coloured dusk.

Clusters of roses, cheerfully awaiting,

beautifully placed among the crystal.

It is as if they were weaving a veil for the

moon reflected in the lamps hanging

from the branches.

The trees bow in the night seduced by the vivid

orchids and in the most beautiful landscape

it is a triumph of nature…

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

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l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

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l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

l’aria della sera lusinga i fiori sui tavolil’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli

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il bianco immacolato

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il trascendente

la purezza

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L’atmosfera è quella di altri tempi, di mondi

distanti …del Sol Levante

In fondo ai giardini, gli oncidium gialli

si miscelano col verde dei piccoli ulivi

e non può non cominciare che da qui,

in questo meraviglioso sfavillio di ventagli

di orchidee, la vita irriducibile degli sposi

plasmando l’identità nipponica

nel più bello degli angoli mediterranei.

The atmosphere is one of past times, distant

worlds …of the Rising Sun

At the bottom of the garden, the yellow oncidiums

blend with the green of the small olive trees

and it cannot but start from here,

in this wonderful twinkling of varieties of orchids,

the bride and groom’s life together shaping the

Japanese identity in the most beautiful corner of

the Mediterranean.

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I fiori nella loro spontanea meraviglia si incorporano

in creative figure scultoree per uno scambio d’arte

uomo-natura, concorde ai principi eterni di bellezza.

All’interno del romanico Duomo di Ravello l’essenza

di una scena naturale si riscopre in forme rotonde,

l’eleganza delle rose è incorniciata in sfere,

per custodire il loro splendore innato,

per designare l’intuizione assoluta della meraviglia.

La chiesa, realizzata intorno al 1086, ci rapisce con la

malia delle sue trame di pietra, del suo duecentesco

campanile, delle sue porte bronzee di Barisano da

Trani e del suo prezioso pulpito con le colonne

tortili e leoni che sembrano reali.

l’eleganza delle rose incorniciata in sfere

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principi

di bellezzadi bellezzadi bellezzaPREVIEW: MILLE FIORI IN UNA PROMESSA - PAGE 70

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principi eterni di bellezza

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metamorfosi di fiorimetamorfosi di fiorimetamorfosi di fiori

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Sembra di essere liberi

nell’enormità dello spazio ...a

tratti leggeri... a tratti ostinati

nel tentativo di riempire

l’immensità con le danze,

con la voce dei tamburi, con la

meravigliosa luna tra gli archi

merlati dei cespugli.

meravigliosa luna tra gli archi

merlati dei cespugli.

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Page 25: mille fiori una promessa

E sotto ai giardini ancora il mare...il mare di tutti “con un unico destino ...plurale, dove cristiani e islamici respirano con lo stesso ritmo”.

Braudeli l des t inoi l des t ino dove cristiani e islamici respirano con lo stesso ritmo”.

i l des t ino dove cristiani e islamici respirano con lo stesso ritmo”. dove cristiani e islamici respirano con lo stesso ritmo”.

i l des t ino dove cristiani e islamici respirano con lo stesso ritmo”.

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si ringrazia: Hotel Villa Cimbrone Hotel Palazzo Sasso Hotel Caruso Hotel Palumbo Hotel Villa Maria / Villa Eva Hotel Rufolo Hotel Marmorata hanno collaborato:Gerardo - total hair designMarco Cantarella - wedding musicGiselle, Salvatore Coppola - truccatoriStefano Amato - barmanAlfonso Liguori - dj warnerPino Lavarra - maestro chef Beauty farm - Furore Inn Resort

si ringrazia particolarmente: Maurizio CostanzoAlessandro Cecchi PaoneDomenico De Masi

foto:Joanne Dunn testi:Lucia Amato e Armando Malafronte

grafica:piuomenoassociati

stampa:Grafica Metelliana

con l’affettuosa collaborazione di:Società Antares S.r.l.seduzioni organizzativewww.antaresbox.itRavello Eventswww.ravelloevents.it“GIRAAN”Ravello servizi società [email protected]

grazie ancora aRiccardo Calce - web designGianni di Natale e Francesco QuagliaTiany and DidierGiovanni Alfano

e poi Nino e NunziaGigino, Gigi, Martino, Speranza e FrancescaRosa, Nicola e FrancescoEnzo, Angela e MariachiaraTatorino

..e infineGrazie a tutti gli operatori turistici di Ravello che quotidianamente mi dimostrano grande affetto e stima.

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