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fuori ognuno le proprie idee e metterle a disposizione degli altri, decidere cosa scegliere ed essere tutti d’accordo nel fare una scelta che congiun- ga anche le altre, può essere un esercizio importante per il vostro futuro, anche un do- mani nel mondo lavorativo. Magari qualcuno di voi può capire che la strada del gior- nalismo può essere quella adatta per lui. Quali servizi fornirà agli studenti? Chi lo legge può avere un’idea più approfondita ri- spetto alle cose che vengono fatte a Scuola e allo stesso tempo ha la possibilità anche di avere nel giornalino un punto di riferimento privilegia- to per arrivare alle notizie del nostro Liceo. Edoardo Giudici (III B) Francesco Contini (III B) Eccoci!!! Finalmente anche il nostro Liceo ha un suo giornalino. Vi accompagneremo raccon- tandovi notizie, attività e pro- getti interni ed esterni alla nostra Scuola. La nostra Redazione è com- posta da quattordici studenti che non solo scelgono quali articoli proporre, ma si occu- pano anche di produrre e raccogliere le interviste. Vi è inoltre la partecipazione di alcuni docenti che danno un supporto in termini tecnici con approfondimenti riguardo le tematiche trattate. Ma prima di iniziare questa nuova avventura insieme dobbiamo farci alcune do- mande: che cosa è un gior- nalino scolastico e come è nato? Parte tutto dall'idea del peda- gogista francese Célestin Freinet, che nel 1925 voleva insegnare ai ragazzi a scrive- re meglio. In Italia ha avuto un'ampia diffusione solo a partire dagli anni 70'. Ma per sapere quali servizi fornirà il nostro Giornalino agli studenti, abbiamo posto alcune domande al nostro vicepreside il professor An- drea Piras. Perché si è sentita l'esigen- za di creare un giornalino nel nostro Liceo? Per avere la possibilità di avere un gruppo di ragazzi che dedichino del tempo per far emergere ciò che di buo- no possiamo fare nella nostra Scuola. In questo modo il giornalino può diventare uno strumento sia per pubbliciz- zare ciò che di bello già fac- ciamo sia per incentivare la creazione e lo sviluppo di progetti futuri e di nuove atti- vità per i prossimi anni. In che modo pensa che il giornalino possa aiutare la componente alunni? Innanzitutto crea la possibilità di lavorare in gruppo e penso che questa capacità possa essere un elemento impor- tante, anche in futuro, per voi ragazzi perché spesso non siamo abituati nella Scuola italiana a lavorare in gruppo, e quindi il fatto di provare a sedersi insieme in un tavolo, uno di fronte all'altro, di tirar ...Finalmente!!! Michelangelo in Redazione GIUGNO 2015 USCITA 01 ANNO 01 GLI ARTICOLI: Francesca Frau e i R.I.S. I nostri Rappresentanti d’Istituto Il progetto Comenius Che cos’è Italia Nostra I giovani e la Musica Classica Il binomio Giovani/Politica FC Piroboz, i nostri Campioni Chi è Marco Malandrone Il Michelangelo a “Monumenti Aperti” Le Olimpiadi di Matematica a squadre Il Laboratorio Scientifico Itinerante Liceo Scientifico Michelangelo Via Dei Donoratico Cagliari (CA) 09131 La Redazione del giornalino durante una riunione.

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fuori ognuno le proprie idee e metterle a disposizione degli altri, decidere cosa scegliere ed essere tutti d’accordo nel fare una scelta che congiun-ga anche le altre, può essere un esercizio importante per il vostro futuro, anche un do-mani nel mondo lavorativo. Magari qualcuno di voi può capire che la strada del gior-nalismo può essere quella adatta per lui. Quali servizi fornirà agli studenti? Chi lo legge può avere un’idea più approfondita ri-spetto alle cose che vengono fatte a Scuola e allo stesso tempo ha la possibilità anche di avere nel giornalino un punto di riferimento privilegia-to per arrivare alle notizie del nostro Liceo.

Edoardo Giudici (III B) Francesco Contini (III B)

Eccoci!!! Finalmente anche il nostro Liceo ha un suo giornalino. Vi accompagneremo raccon-tandovi notizie, attività e pro-getti interni ed esterni alla nostra Scuola. La nostra Redazione è com-posta da quattordici studenti che non solo scelgono quali articoli proporre, ma si occu-pano anche di produrre e raccogliere le interviste. Vi è inoltre la partecipazione di alcuni docenti che danno un supporto in termini tecnici con approfondimenti riguardo le tematiche trattate. Ma prima di iniziare questa nuova avventura insieme dobbiamo farci alcune do-mande: che cosa è un gior-nalino scolastico e come è nato? Parte tutto dall'idea del peda-

gogista francese Célestin

Freinet, che nel 1925 voleva

insegnare ai ragazzi a scrive-

re meglio. In Italia ha avuto

un'ampia diffusione solo a

partire dagli anni 70'.

Ma per sapere quali servizi fornirà il nostro Giornalino agli studenti, abbiamo posto alcune domande al nostro vicepreside il professor An-drea Piras.

Perché si è sentita l'esigen-za di creare un giornalino nel nostro Liceo? Per avere la possibilità di avere un gruppo di ragazzi che dedichino del tempo per far emergere ciò che di buo-no possiamo fare nella nostra Scuola. In questo modo il giornalino può diventare uno strumento sia per pubbliciz-zare ciò che di bello già fac-ciamo sia per incentivare la creazione e lo sviluppo di progetti futuri e di nuove atti-vità per i prossimi anni. In che modo pensa che il giornalino possa aiutare la componente alunni? Innanzitutto crea la possibilità di lavorare in gruppo e penso che questa capacità possa essere un elemento impor-tante, anche in futuro, per voi ragazzi perché spesso non siamo abituati nella Scuola italiana a lavorare in gruppo, e quindi il fatto di provare a sedersi insieme in un tavolo, uno di fronte all'altro, di tirar

...Finalmente!!!

Michelangelo

in Redazione G I U G N O 2 0 1 5 U S C I T A 0 1 — A N N O 0 1

G L I A R T I C O L I :

Francesca Frau

e i R.I.S.

I nostri Rappresentanti

d’Istituto

Il progetto Comenius

Che cos’è Italia Nostra

I giovani

e la Musica Classica

Il binomio

Giovani/Politica

FC Piroboz,

i nostri Campioni

Chi è Marco

Malandrone

Il Michelangelo a

“Monumenti Aperti”

Le Olimpiadi

di Matematica

a squadre

Il Laboratorio

Scientifico Itinerante

Liceo Scientifico

Michelangelo

Via Dei Donoratico

Cagliari (CA) 09131

La Redazione del giornalino

durante una riunione.

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P A G I N A 2

«È importante che i futuri rappresentanti mantengano

uno stretto rapporto con tutti gli studenti per coinvolgerli

nelle decisioni che si devono prendere e nelle attività»

Francesca Frau con

ScuolaZOO.

I nostri Rappresentanti d’Istituto

Francesca Frau e i R.I.S.

Abbiamo intervistato Francesca Frau, nostra Rappresentante d’Istituto, in merito al progetto di ScuolaZOO R.IS. Come sei venuta a conoscen-za di ScuolaZOO? Il primo passo verso ScuolaZO-O, a dire la verità, è stato acci-dentale. Curiosavo nella loro

pagina web e ho letto di un certo progetto “R.I.S – rappresentanti d’Istituto ScuolaZOO”. A quel punto ho visto il form da compilare se fossi stata interessata a candi-darmi per diventare una R.I.S. d’Italia, e l’ho compi-lato subito. Dopo che sono stata eletta Rappresentan-te, sono stata contattata da Iacopo Stazzi, il responsa-bile del progetto, che mi ha comunicato di essere stata scelta tra i 100 R.I.S. d’Italia. Che è successo dopo che sei stata scelta? Dopo un mese sono partita ospite di ScuolaZOO per un weekend a Milano. Lì ho conosciuto tutti gli altri R.I.S. e abbiamo avuto la possibilità di confrontarci sulle problematiche che sono proprie di noi studen-ti.

In cosa consiste quindi ScuolaZOO in sostanza? Il progetto ha l’obiettivo di sostenere lo studente e l’Istituto che rappresenta, nei suoi impegni, doveri e diritti che lo riguardano. Nonostante la distanza vi sentite ancora fra di voi? In questi mesi siamo rima-sti tutti in contatto, ci soste-niamo, condividiamo i pro-getti portati avanti nelle nostre Scuole e esponiamo anche i problemi che ci riguardano. Il fatto stupefa-cente è che siamo un grup-po di più di 100 ragazzi che si sostengono giorno dopo giorno, come farebbe una famiglia. In conclusione posso affer-mare che questo è solo l’inizio della mia esperienza con ScuolaZOO.

Anastasia Bogach (II A) Federica Zuddas (III F)

Cosa consigli ai futuri can-didati? Se una persona si candida è perché tiene alla sua scuola e al suo andamento, vorrebbe che tutto ciò che riguarda l’ambiente scolastico sia al meglio. E’ importante che i futuri rappresentanti manten-gano uno stretto rapporto con tutti gli studenti, per coinvol-gerli nelle decisioni che si devono prendere e nelle attività. Per questo se una persona si candida ma non viene eletta non deve buttarsi giù, perché probabilmente gli verrà dato in ogni caso lo spazio per poter esporre le sue idee. Essere rappresentanti è mol-to impegnativo e spesso complicato ma non bisogna mai demoralizzarsi ,per inve-stire questo ruolo bisogna imparare ad accettare i consi-

gli quanto le critiche, molto utili per andare avanti al me-glio. (Jessica Podda) Quali sono i lati positivi e negativi di fare il Rappre-sentante d’Istituto? Di positivo si ha la possibilità di conoscere e instaurare un rapporto amichevole con mol-ti docenti, si conoscono molti studenti e si ha la possibilità si partecipare alle decisioni del Consiglio d’Istituto. Questo ruolo comporta anche molto tempo utile allo studio; c’è poi anche il rischio di prendere decisioni non condi-vise da tutti con la possibilità di scontrarsi con docenti, Dirigente e studenti stessi. (Anna Pouzanov)

Anastasia Bogach (II A) Federica Zuddas (III F)

Ti ricandideresti? Se dovessi scegliere di rican-didarmi penserei prima di tutto al fatto che è un impe-gno abbastanza serio a cui bisogna dedicare un sacco di tempo tra riunioni con il con-siglio, docenti ecc. Senza ombra di dubbio porta via un sacco di tempo anche duran-te le lezioni: spesso c’è biso-gno infatti di andare a parlare con la Preside, con il Vice Preside, girare per le Classi, e così via. Un consiglio che posso dare è quello di non candidarsi in quinta, poiché,essendo una classe impegnativa a cui bisogna dedicare davvero tanto tempo ed energie, fa-cendo il Rappresentante d’Istituto si andrebbe a toglie-re del tempo allo studio che è necessario per affrontare la maturità. (Andrea Pibiri)

Abbiamo fatto una domanda a testa agli altri tre Rappresentanti d’Istituto, Andrea Pibiri, Jessica

Podda, Anna Pouzanov sul ruolo del Rappresentante d’Istituto.

Michelangelo in Redazione

Da sinistra Anna Pouzanov,

Andrea Pibiri, Jessica Podda.

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Il progetto Comenius - la Salute prima di tutto

P A G I N A 3 U S C I T A 0 1 — A N N O 0 1

Dal 4 all’8 marzo otto ragazzi, provenienti dalle terze del no-stro istituto, sono partiti per la Polonia per presentare il lavoro preparato per il Comenius. Con un viaggio finanziato dalla Scuola, hanno visitato la città del cinema e la capitale polac-ca, accompagnati dalla prof.ssa Pinna e dalla Preside. Ma che cos'é il Comenius? Il Comenius è un progetto che coinvolge cinque licei in tutta Europa - Italia, Germania, Polo-nia, Spagna, Turchia - e il suo motto è: “ La salute non è tutto, ma senza salute tutto il resto diventa niente”. Ha come fine ultimo lo sviluppo negli adole-scenti di abitudini alimentari e

stili di vita sani, per una vita più lunga e salutare. È un progetto che consente di conoscere più persone, nuove culture e di approfondire lo stu-dio della lingue inglese. Gli studenti che hanno deciso di parteciparvi si incontrano due volte al mese per preparare i lavori con una presentazio-

Il gruppo che, nel mese di marzo,

è partito per la Polonia

Un’altra foto del gruppo che a marzo

è partito per la Polonia.

ne che ha come oggetto l’insegnamento di abitudini più sane. Questi lavori vengono poi presentati agli altri Licei coin-volti in questo progetto. Gli alunni che partecipano assi-duamente agli incontri, oltre a ricevere crediti formativi, hanno anche la possibilità di partire per qualche giorno all’estero. A ottobre dell’anno scorso sono venuti nella nostra scuola alcu-ni ragazzi degli altri Licei euro-pei. A marzo l'incontro si terrà in Polonia e a fine maggio se ne terrà un altro in Germania. Riporto le interviste fatte agli

studenti che partecipano a que-

sto progetto.

Maria Rombi (III F)

Le Interviste ai partecipanti

Un progetto che consente di conoscere più persone, nuove culture e di approfondire lo studio della lingue inglese. ha come oggetto l’insegnamento di abitudini

più sane.

Cosa ti aspetti dal Come-

nius?

«Mi aspetto di migliorare il mio

inglese e di conoscere nuova

gente proveniente da altre na-

zioni» (Silvia Lazzaroli)

«Mi aspetto che riesca a contri-

buire a sensibilizzare riguardo

certi argomenti come quello

della salute» (Marco Malandro-

ne)

«Mi è piaciuta molto questa

esperienza perché ho cono-

sciuto nuove persone e ho al-

largato di più i miei orizzon-

ti» (Valeria Marrone)

«È un’esperienza per lavorare

tutti insieme» (Marco Corrao)

Secondo te, cosa bisogne-

rebbe fare per convincere più

studenti a partecipare a que-

sto progetto?

«Prima di tutto bisognerebbe

trattare argomenti che interessi-

no direttamente i ragazzi e ren-

derli i più coinvolgenti possibi-

le» (Silvia Lazzaroli)

«Sponsorizzarlo di più e ricordare che vengono

forniti crediti» (Marco Malandrone)

«Dire che c’è un viaggio gratuito, perché secon-

do me non lo hanno capito» (Marco Corrao)

«Presentare il progetto come un’interazione con

altre culture» (Veronica Pinna)

Raccontaci quando sono arrivati a Cagliari

gli spagnoli, i turchi, i polacchi e i tedeschi.

«Ricordo che ero con due mie compagne di

classe e siamo andate a visitare le grotte. Mi

sono divertita molto e poi le grotte erano vera-

mente molto belle. Abbiamo pranzato in un risto-

rante e ci hanno servito venti portate. Abbiamo

fatto molta amicizia con gli spagnoli perché gli

altri erano molto timidi» (Silvia Lazzaroli)

«La cosa che mi ricordo di più è

l a P r e s i d e c h e b a l -

la» (Anonimo)

«Le spagnole…» (Andrea Usai)

«Mi ricordo che abbiamo legato

molto con le spagnole. Siamo

usciti tutti insieme e poi abbia-

mo incontrato i polacchi in giro

per Cagliari e alla fine gli abbia-

mo chiesto di unirsi a

noi» (Veronica Pinna)

«Ho fatto la conoscenza di

Rube’n, un ragazzo spagnolo,

con cui sono ancora in contatto.

Abbiamo conosciuto i tedeschi,

che ad un certo punto sono

spariti e pensavamo si fossero

sciolti per il caldo. I polacchi

invece erano personaggi molto

particolari, con un look punk-

rock-metal… Uno era uguale a

Kurt Cobain e quindi lo abbia-

mo pedinato per tutto il tem-

po» (Valeria Marrone)

Maria Rombi (III F)

Il Comenius è un progetto che coinvolge cinque licei in tutta Europa - Italia, Germania, Polonia, Spagna,

Turchia - e il suo motto è: “ La salute non è tutto, ma senza salute tutto il resto diventa niente”.

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P A G I N A 4

La Musica Classica è immensa, e al contrario di

quanto si pensi, molto varia. Dietro ogni preludio, opera

c’è una storia, un’ispirazione

I giovani e la Musica Classica

Il giorno 20 febbraio 2015 si è tenuta presso l’aula magna del nostro Liceo una conferenza che aveva come tema e oggetto di argomentazione l’Italia, la nostra Italia. I relatori ospi-tati sono stati la referente di Italia Nostra, Carmen Campus e il Presidente Regionale di Italia Nostra, Graziano Bullegas che noi abbiamo intervistato. Che cos’è Italia Nostra? È un’associazione che pro-tegge i beni culturali e am-bientali e che opera con un modello di sviluppo fondato sulla valorizzazione del grande patrimonio ambien-tale e culturale dell’Italia. Quali sono state le mag-giori conquiste in seguito alle vostre campagne? Grazie all’impegno dei Co-mitati NOradar Sardegna e ai ricorsi presentati da Italia Nostra, abbiamo impedito

l’occupazione militare di quattro promontori della costa occidentale della Sardegna che sarebbero stati occupati da imponenti radar militari. Un importante risultato raggiunto attraverso i ricor-si amministrativi al tribuna-le regionale è stato quello di impedire la costruzione di palazzi nell’aerea di Tu-vixeddu a Cagliari, una delle più importanti necro-poli fenicio-puniche del Mediterraneo. Ci sono poi campagne su cui ancora si sta lavorando o che sono temporanea-mente sospese come ad esempio l’iniziativa per impedire la costruzione di un parcheggio interrato sotto le mura di Castello a Cagliari oppure la richiesta di abrogare le 4 leggi del Piano Casa, la legge sul golf e le norme che con-sentono l’edificazione nelle zone umide.

L’Italia, questo nostro pae-se, il paese della cultura, la patria dell’arte, circondata da mari mozzafiato e pae-saggi inimmaginabili la possiamo vanitosamente considerare il paese più bello. È nostro compito però difenderla e valoriz-zarla. Noi italiani non abbiamo niente da invidiare agli altri paesi, tantomeno dal punto di vista culturale. Ma conosciamo davvero la nostra bella Italia? Se la risposta è no faccia-moci delle domande. Per-ché? Perché conosco gli altri paesi e non il mio, do-ve sono nato e cresciuto? Un paese con ogni angolo da scoprire, esplorare e ammirare. Il nostro è un paese da ricordare.

Francesca Alba (III C)

menti a guerre. La musica classica si com-prende meglio se si studia uno strumento qualsiasi, cosa che non tutti fanno per vari motivi. Riconosco che la musica d’oggi sia più facile da comprendere anche perché si coglie meglio ciò che la canzone vuole esprimere. Però bisogna tener conto dell’educazione e dell’influenza che sui giova-ni ha la società. Alcuni ra-gazzi escludono altri per-ché ascoltano musica clas-sica o la suonano, altri in-vece approvano e magari li incitano a coltivare questa passione. Anche le Istituzioni non supportano abbastanza la musica classica. Basta entrare in un qualsiasi tea-tro per rendersi conto che

Il rapporto fra musica clas-sica e giovani è senza dub-bio un argomento molto delicato. È difficile che un ragazzo ascolti musica classica. Perché? I giovani spesso pensano che questo genere sia or-mai “vissuto”, una cosa vecchia da escludere e buttar via. Sostengono inoltre che sia noiosa e senza sentimenti. Non si rendono conto che la musi-ca classica è immensa, e al contrario di quanto si pensi, molto varia. È vero che apparentemente può sem-brare solo un insieme di note e simboli incomprensi-bili, ma invece dietro ogni preludio, opera c’è una storia, un’ispirazione: ci possono essere storie d’amore, drammi e riferi-

la maggior parte degli spet-tatori sono persone anzia-ne: raramente capita di vedere dei giovani a Tea-tro, anche perché non si finanzia abbastanza le Scuole e queste difficilmen-te portano i propri studenti a Teatro; investire nella cultura musicale servirebbe ad avvicinare i giovani al mondo della musica classi-ca. Inoltre questo genere è di ottimo aiuto, perché apre la mente e favorisce lo studio. Concludendo, il genere classico non ha niente di meno rispetto a qualsiasi altro genere musicale e bisognerebbe promuoverlo maggiormente perché sta andando sempre più in disuso e sarebbe un pec-cato dimenticarlo.

Giovanni Piras (I F)

Che cos’è Italia Nostra

Grazie all’impegno dei Comitati NOradar

Sardegna e ai ricorsi presentati da Italia Nostra,

abbiamo impedito l’occupazione militare di quattro promontori della costa occidentale della

Sardegna che sarebbero stati occupati da imponenti

radar militari.

Michelangelo in Redazione

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Il binomio Giovani/Politica

P A G I N A 5 U S C I T A 0 1 — A N N O 0 1

Con questo articolo intendo analizzare

l’interesse dei ragazzi per la Politica.

Quanto agli adolescenti interessano le temati-

che che riguardano questo argomento? Perché

ci sono molti ragazzi che non si interessano?

Perché si dovrebbero interessare?

Prima di tutto occorre comprendere cosa signifi-

ca “interessarsi alla Politica”: non significa esse-

re Parlamentari, ma non significa neanche il

semplice gesto di recarsi alle urne e delegare i

propri poteri a dei Rappresentanti. Interessarsi

alla Politica significa aggiornarsi su ciò che i

Politici decidono, prendere posizioni sulle rifor-

me e difendere le proprie opinioni.

Per la stesura di questo articolo, ho chiesto un

consiglio al giornalista Vito Biolchini, conduttore

di “Buongiorno Cagliari!”.

Gli adolescenti, quindi, si interessano alla Politi-

ca? Non tanto. Sono pochi i ragazzi che si iscri-

vono ai Partiti Politici, anche se è vero che - in

un’accezione più ampia - la risposta può cam-

biare: Vito Biolchini si riferisce al volontariato,

ma basta osservare i cortei delle piazze durante

le manifestazioni per vedere che i giovani ci

sono e si interessano.

Perché i ragazzi si allontanano dalla Politica?

Vito Biolchini risponde che innanzitutto se

l’esempio degli adulti non è quello giusto, alcuni

ragazzi si scoraggiano; se poi l’attuale classe

dirigente non coinvolge direttamente i giovani

all’interno della Politica o li relega a compiti di

secondo piano, i pochi ragazzi che restano inte-

ressati all’argomento si scoraggiano definitiva-

mente. Il motivo si individua anche nelle famiglie

dove i genitori, evidentemente anche loro lonta-

ni dalla Politica, preferiscono non parlarne con i

figli. Il problema, a dire il vero, sta anche nel

fatto che neanche a Scuola si trattano argomen-

ti riguardo la Politica, la Costituzione, la Cittadi-

nanza, oppure si trattano in maniera superficia-

le.

Il primo motivo per cui i ragazzi dovrebbero inte-

ressarsi alla Politica è il fatto che in passato - e

in alcuni posti del mondo ancora oggi - ci sono

state molte persone che hanno combattuto e

perso la vita per la Democrazia, ovvero il Diritto

di tutti i Cittadini di esprimere le proprie opinioni,

prendere posizioni e difenderle. Ma il motivo

principale è che noi viviamo proprio in una De-

mocrazia e ciò implica che siamo noi tutti a do-

ver decidere sul nostro stesso futuro e su quello

dei nostri figli: non interessarsi alla Politica si-

gnifica rinunciare al proprio Diritto di dare e so-

stenere un’opinione; ma con questo non solo

stiamo rinunciando al nostro Diritto, ma ci stia-

mo sottomettendo ai nostri concittadini perché

sono loro a decidere al nostro posto.

Interessarsi alla Politica è una cosa importante,

non sono veri i discorsi in cui si dice che la Poli-

tica non è un argomento per ragazzi: è un argo-

mento fatto proprio per i giovani. Fare Politica

significa costruire il proprio Futuro. E, vivendo in

una Democrazia, siamo tutti chiamati a dare

una nostra opinione, prendere una posizione e

difenderla. Non è vero che fare Politica significa

voler entrare in Parlamento o essere desiderosi

di fare rivoluzioni. Non è neanche vero che la

Politica è un mondo totalmente malato e ingua-

ribile: chi dice questo è una persona delusa dai

Politici. Ma come possiamo curare il mondo

Politico se ci disinteressiamo? Come possiamo

rimediare agli errori del passato se tutti noi, anzi

che fare Politica, facciamo l’anti-Politica?

Francesco Contini (III B)

Interessarsi alla Politica significa aggiornarsi su

ciò che i Politici decidono, prendere

posizioni sulle Riforme, e difenderle.

Noi viviamo in una Democrazia e ciò implica che siamo noi tutti a dover decidere

sul nostro stesso futuro e su quello

dei nostri figli.

Manifestazione di

Studenti a Cagliari

(foto Unione Sarda)

Se la Politica è un mondo malato, come

possiamo curarlo se ci disinteressiamo? Come possiamo

rimediare agli errori del passato se, anzi

che fare Politica, facciamo anti-Politica?

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P A G I N A 6

Anche se è inutile chiedertelo, com'è il tuo

profitto scolastico?

Beh… possiamo dire che me la

cavicchio.

La squadra in completo da sinistra verso destra:

Fabrizio Lussu, Tommaso Biondo, Rocco Civolani, Alessandro Vincis, Ales-sandro Rocca, Lorenzo Camba; Stefano Farris, Alessandro Marongiu, Andrea Ambu, Nicolò

Stocchino. Chi è Marco Malandrone

FC Piroboz, i nostri campioni Il 24 maggio la squadra di calcio a 5 della nostra Scuola è partita per Salsomaggiore per svolgere la fase nazionale del campionato. La squadra si chiama FC Piroboz in onore del soprannome che Tomma-so Biondo ha coniato per il loro allenatore e selezionatore, il profes-sor Paolo Pireddu. Il torneo comincia con la fase pro-vinciale. La squadra non ha proble-mi durante il cammino e in semifi-nale battono il San Gavino 8-1. In finale, disputata sotto forma di un triangolare, vincono la prima gara contro il Mattei di Decimo e pareg-giano la seconda partita contro il Carloforte grazie a un goal di Ambu a fine match. Questo risultato per-

mette la qualificazione per la fase regionale, in cui battono il Nuoro in rimonta per 5-4, dopo che sono stati in svantaggio di tre goal, grazie alla compattezza del gruppo e al sostegno del prof. Pireddu. In finale vincono contro l’Oristano ai rigori: la FC Piroboz, ancora una volta è costretta alla rimonta; grazie a due gol e due assist di Stocchino negli ultimi 15 minuti, pareggia i conti e la partita prosegue coi supplementari, che non bastano per stabilire quale sia la squadra più forte. L’FC Piro-boz vince la lotteria dei rigori grazie al tiro decisivo di Civolani e otten-gono così il pass per la fase nazio-nale.

Edoardo Giudici (III B)

Con i Giochi di Anacleto siamo arrivati con i ragazzi del Pacinotti nella fascia bronzo. Per le Olimpiadi di Fisica, sono arrivato alle nazionali. Nelle Olimpiadi di Astrono-mia sono arrivato trai i pri-mi cinque nella fase nazio-nale ottenendo il titolo di vincitore. Per le Olimpiadi di Scienze Naturali, mi sono classifica-to primo a livello nazionale nella classifica riservata a scienze della Terra e per ciò a Settembre partirò per il Brasile Quali trasferte hai fatto per partecipare alle Olim-piadi? Tra l'8 e l'11 aprile sono partito per Senigallia per le Olimpiadi di Fisica. Il 20 di Aprile sono tornato da Modena per le Olimpiadi di Astronomia, le Olimpiadi di Scienze Naturali si sono svolte a Castellammare di Stabia mentre i Giochi della Bocconi si sono tenuti a Milano il 16 maggio. Anche se è inutile chie-dertelo, com'è il tuo pro-fitto scolastico? Beh… possiamo dire che me la cavicchio.

Cosa fai nel tuo tempo libero? In quel poco tempo libero che ho gioco a calcetto a livello agonistico, oltre che con gli amici, inoltre parte-cipo ai corsi di inglese e mi esercito per le future Olim-piadi. Come ti sei trovato con gli altri ragazzi? Quando sono partito per le Olimpiadi di Fisica, mi sono ritrovato con ragazzi di quarta e di quinta, sopratut-to del nord. Invece a Mode-na ho incontrato molti ra-gazzi siciliani, sopratutto di seconda e terza. Sincera-mente mi sono trovato mol-to bene sia con i ragazzi a Senigallia che a Modena. Ci sentiamo con i ragazzi attraverso i forum per scambiarci problemi. Chi ti ha accompagnato? Per le Olimpiadi di Astrono-mia mi ha accompagnato professor Lippi, mentre per quelle di Fisica mi ha ac-compagnato professor Sar-du, referente della Scuola. A Milano sono partito con i miei genitori e in Brasile partirò con l’organizzazione italiana.

Maria Rombi (III F)

Tra gli alunni più illustri del nostro istituto, c'è Marco Malandrone, un ragazzo di III B, che ogni anno parteci-pa a gare e a svariate O-limpiadi, riportando ottimi risultati. Sul sito del nostro liceo sono presenti le con-gratulazioni verso questo alunno modello. Gli abbia-mo fatto alcune domande per conoscerlo meglio. Marco a quante gare hai partecipato quest'anno? Quest'anno ho partecipato a sei Olimpiadi: il proseguo dei Giochi di Anacleto, os-sia le Olimpiadi Europee di scienze che consistono in prove pratiche di scienze biologia e chimica, come componente della squadra del Pacinotti, le Olimpiadi di Matematica, le Olimpiadi di Fisica, le Olimpiadi di Scienze, le Olimpiadi di Astronomia e i Giochi della Bocconi. Che risultati hai raggiun-to? Alle Olimpiadi di Matemati-ca mi sono posizionato terzo a livello provinciale, ma siccome alle nazionali ne passavano solo due, non ho proseguito.

Marco all’aeroporto di Elmas al

ritorno da Castellammare.

Michelangelo in Redazione

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Il Michelangelo a “Monumenti Aperti”

P A G I N A 7 U S C I T A 0 1 — A N N O 0 1

Nei giorni 9 e 10 maggio 2015, ottantotto alunni della scuola hanno parte-cipato all'iniziativa di Mo-numenti Aperti al fine di sponsorizzare l'arte della

nostra città. L'iniziativa è volta a far co-noscere al pub-blico i monu-menti di Caglia-ri, coinvolgen-do le scolare-sche in qualità di guide. I no-stri ragazzi hanno esposto

nelle sedi dell'Archivio di Stato e del Search (Sede Espositiva Archivio), for-nendo un lavoro enco-miabile. La nostra scuola è stata l’unica a curare direttamente alcune se-

zioni delle mostre con documenti e testimonian-ze ricercate personal-mente dai nostri studenti durante il corso dell'anno all'Archivio di Stato e alla MEM con l'assistenza del prof. Emilio Maxia e del prof. Mario Secchi. Que-sto lavoro, incentrato sulla Prima Guerra Mon-diale, è stato raccolto in un disco a disposizione di chiunque voglia consulta-re il materiale e verrà presentato venerdì 5 giu-gno alle ore 18.00 nella nostra Aula Magna.

Anna Bolognesi (V E)

Il progetto è stato avviato nel 2007 ed è partito nel 2008. Grazie all’impegno del profes-sor Bozano e del professor Puzzanghera, ha riscosso un notevole successo arrivando ad operare anche lontano dalla provincia di Cagliari. Purtroppo, a seguito di alcuni problemi, è stato sospeso proprio nel 2008. Il progetto riparte a breve: a metà luglio ci sarà un’attività presso la MEM con la Biblio-Bus. Inoltre si sta organizzando un secondo evento verso set-tembre e una terza tappa tra novembre e dicembre.

Nel mese di gennaio è stato costituito un gruppo incaricato di riavviare il progetto “Laboratorio Itinerante”. Il nome ufficiale è “Laboratorio Scientifico Itinerante”. Il proget-to consiste in un furgoncino appositamente allestito. È dota-to di apparecchiature per espe-rimenti scientifici realizzate in parte dagli alunni stessi, e in parte da una ditta in collabora-zione col prof. Guido Pegna. Lo scopo è quello di coinvolgere gli studenti nella divulgazione della Scienza anche al di fuori degli ambiti scolastici.

Questo progetto è importante. E' l'occasione per vedere appli-cate alla vita quotidiana di tutti i giorni la Matematica, la Fisica e le Scienze, che sono occasione di divertimento, passione, e non solo materie scolastiche. E finalmente il Michelangelo si rilancia in questa attività asso-lutamente unica e fantastica.

Francesco Contini (III B)

La folla di visita-tori al SEARCH la mattina del 9

maggio. I visitatori sono stati circa 2300

al Search e circa 900 all'Ar-chivio di Stato -

considerando che l’Archivio ha

aperto solo di Domenica.

(Foto di prof. Secchi)

Le Olimpiadi di Matematica a squadre

Il Laboratorio Scientifico Itinerante

Alcune esperienze del laboratorio

Le mostre contenevano documenti e testimonianze ricercate personalmente dai nostri studenti durante il corso dell'anno all'Archivio di Stato e alla MEM.

Il nostro Liceo partecipa da qualche anno alle Olimpiadi a squadre di Matematica. Nono-stante le difficoltà, l’anno scor-so la Scuola ha deciso di ridare importanza a questo progetto. Ogni Scuola può iscriversi, for-mare una squadra di sette atleti più le riserve, e partecipare alla selezione. Quest’anno il Liceo Scientifico Michelangelo si è iscritto alla selezione di Sassa-ri, disputata venerdì 6 marzo, ed è arrivato ottavo, risultato che non è bastato per qualifi-carsi alle gare di Cesenatico. La squadra della nostra Scuola è composta da due studenti di quinta, quattro di terza, tre a-lunni di seconda e altrettanti di

prima per un totale di dodici componenti. Il docente incarica-to di allenare il gruppo è il prof. Cristoforo Bozano. «Bisogna allevare i polli e farli diventare belli e cicciottelli», questo è ciò che afferma il pro-fessore in merito alla qualità della squadra, «per poter vince-re, l’esperienza racconta che ci vuole un’assoluta continuità nell’attività». Il gruppo è unito e contento del progetto, come affermano Elena e Enrico: «Quest’esperienza mi ha per-messo di legare con altre per-sone più grandi e più piccole, di tutte le Classi. Mi ha permesso di imparare e confrontarmi, inoltre mi ha divertita tantissi-

mo. A questo si aggiunge pure un bellissimo gruppo» (Elena Pusceddu) «Le Olimpiadi di Matematica non sono una banale competi-zione tra Scuole che si svolge una volta all'anno. Ciò che ren-de realmente utili queste sfide è la formazione del gruppo, delle persone unite che lavorano assieme per ottenere dei risul-tati. Sicuramente la cosa che ho apprezzato di più quest'anno delle lezioni di Matematica è proprio questo: aver conosciuto delle persone con le quali ho legato e mi sono diverti-to» (Enrico Vadilonga)

Francesco Contini (III B)

La squadra al lavoro durante la selezione di

Sassari

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Michelangelo

in Redazione

Il Caporedattore

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Federica Zuddas

Con la collaborazione di

Anna Bolognesi per l’articolo

“Il Michelangelo a “Monumenti Aperti”

Liceo Scientifico Michelangelo

[email protected]

Ringraziamenti La Redazione ringrazia la D.S. dott.ssa Ada Pinna per aver proposto la realizza-zione del progetto del Giornalino Scolastico, il vice Preside il prof. Andrea Piras per averlo proposto a noi studenti dandoci una mano ad avviare i lavori, la prof.ssa Luciana Fadda per il sostegno e la collaborazione attiva durante le prime riunioni, il prof. Mario Secchi e l’alunna Anna Bolognesi di V E per la produzione dell’articolo in merito alla partecipazione del nostro Istituto a Monumenti Aperti 2015. Un particolare ringraziamento ai componenti della nostra Redazione per l’impegno e la costanza con cui si sono spesi per la realizzazione del Giornalino.