METODI DI ANALISI DEL COMPORTAMENTO NELLE … · Sebbene il pathway del riflesso appaia abbastanza...
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METODI DI ANALISI DEL COMPORTAMENTO NELLE NEUROSCIENZE
La valutazione delle prestazioni sensomotorie è importante nella valutazione del comportamento animale,
così come la misurazione degli effetti delle manipolazioni sperimentali su tali capacità, hanno larghe
implicazioni nelle neuroscienze. Questo è il motivo per il quale gli esperimenti comportamentali misurano in
primis le risposte motorie alle informazioni sensoriali. Se una lesione o una manipolazione genetica
indebolisce la prestazione su un test di memoria spaziale, come nel labirinto radiale (radial maze), questo
deficit non può essere interpretato come prova di disfunzione cognitiva, a meno che, non sia stato prima
attribuito ad un deficit sensomotorio.
Saranno presentati di seguito, una serie di compiti per testare la performance sensomotoria nei roditori.
Il riflesso da spavento (acoustic starttle) è una risposta automatica ad uno stimolo improvviso ed intenso,
sperimentalmente valutato in una varietà di specie di topi, ratti, gatti, scimmie ed esseri umani. Nei roditori,
l’acoustic startle è tipicamente evocato da stimoli acustici o tattili ed è caratterizzato da contrazioni dei
maggiori muscoli del corpo. Gli studi di mapping hanno dimostrato che il riflesso da spavento acustico è
mediato da uno specifico pathway neurale in cui le informazioni acustiche entrano nel SNC attraverso il
nervo uditivo, inviano input al nucleo cocleare, che proietta al nucleo reticolare pontino attraverso il
lemnisco laterale. Gli output motori sono generati nel nucleo reticolare pontino, che proietta sulla colonna
vertebrale attraverso il tratto di reticolospinale. Sebbene il pathway del riflesso appaia abbastanza semplice,
il riflesso è soggetto alle influenze della modulazione di ulteriori centri del cervello. Per esempio, la
presentazione di un’intensità più bassa di stimoli acustici, subito prima dello stimolo acustico, attenua la
risposta di spavento. Questo fenomeno, chiamato prepulse inhibition (PPI), è influenzato dai centri anteriori
del cervello (corteccia frontale). In particolare, il fenomeno della PPI consiste nell’innata soppressione del
riflesso da spavento quando lo stimolo che scatena lo spavento è preceduto immediatamente prima (30–500
ms) da un debole stimolo acustico. La PPI del riflesso da spavento corrisponde alla capacità di inibire stimoli
esterni (uditivi, visivi, tattili) e interni (pensieri, impulsi). Negli ultimi anni, la PPI è stata oggetto d’interesse
relativamente a un vasto numero di disturbi psichiatrici per i quali sono compromesse le funzioni sensoriali e
cognitive. I deficit nella PPI sono caratterizzati da una perdita della funzione di filtro sensoriale-motorio
attraverso il quale le informazioni irrilevanti sono selezionate o scartate. Deficit nella PPI osservati negli
schizofrenici si pensa riflettano i deficit legati al disturbo nel filtro sensomotorio e la misura di PPI nei
roditori è stata proposta come un modello di questa caratteristica della schizofrenia
Ogni dispositivo è tipicamente incluso in un più grande
scompartimento insonorizzato che isola l'animale dalla presenza di
un rumore di fondo, ma anche per proteggerlo dallo stesso stimolo
acustico. Nella parte superiore di questa camera insonorizzata c’è
un altoparlante (fonte acustica) che produce uno spettro intero di
rumore bianco, regolato da un computer per durata e decibel. Per i
topi, viene montato un tubo chiaro di plastica (5,0 cm nel diametro
da 12,8 cm lungo) su una base rigida di plastica sulla quale è attaccato un dispositivo elettrico che rileva sia
l'accelerazione sia il movimento dell'animale. Il segnale dal dispositivo elettrico, è inviato ad un computer
per la conversione digitale. Per i topi, il dispositivo dovrebbe
essere regolato alla massima sensibilità.
Poiché la risposta da spavento avviene tipicamente entro 100 ms
dalla presentazione dello stimolo, sono inclusi soltanto i
movimenti generati entro 100 ms dello stimolo. Nei topi, già gli
stimoli di 90 dB o più alti, produrranno risposte di spavento,
sebbene esista una variabilità nelle risposte. Le intensità degli
stimoli acustici non dovrebbero essere più alte di 120 dB, per
evitare di produrre danni all'orecchio dell’animale e agli altoparlanti. Si usano generalmente topi maschi CD-
1, ma possono essere usate anche altre razze, che rivelano delle differenze nelle risposte. L’illustrazione
mostra i risultati di tre diversi ceppi DBA-2, C57/BL6 e CD-1.
Fig. Confronto delle risposte allo stimolo acustico di 3 diversi ceppi di topi C57-BL, Cd-1; DBA all’intensità di 120 db. Viene
mostrata un amedia in un’unità assolutamente arbitraria.
Protocolli specifici: Acoustic startle
Prima dell'inizio della sessione, è necessario dare ai topi 5 minuti di tempo per l’adattamento al dispositivo,
nel quale è presente un rumore di fondo (65 dB) che si percepisce durante tutta la durata del test. Per la
valutazione di un semplice acoustic startle, si usano 2 o 3 intensità diverse (90 e 105 dB o 90, 105, e 120
dB). Gli stimoli, della durata di 40 ms, sono presentati in un ordine quasi casuale, tale da avere lo stesso
numero di presentazioni per ogni stimolo senza che la medesima intensità sia presentata più di due volte in
successione. Il tempo medio che intercorre tra gli stimoli è di 15 sec. Un'alternativa alla valutazione
dell’intensità dell’acoustic startle è misurare la soglia dello spavento. In questo protocollo, è usata una
gamma più ampia d’intensità di stimolo, per esempio, da 70 a 120 dB. Gli stimoli sono presentati in ordine
randomizzato e viene presa in considerazione l’intensità minima che produce risposta. Poiché può esserci
assuefazione delle risposte, sia entro una sessione sia tra le sessioni, le prove di ogni intensità dovrebbero
essere sempre distribuite uniformemente entro la sessione.
L'assuefazione allo spavento è una misura che riguarda il gating delle informazioni sensoriali. E’ interessante
nell'area di ricerca della schizofrenia poiché, come già descritto in questa patologia, sembra essere indebolita
tale assuefazione, un deficit che potrebbe essere correlato ad una condizione di ipervigilanza. Per
l'assuefazione allo spavento, viene usata solo un'intensità di stimolo, ripetutamente presentata usando un
intervallo fisso o variabile. Le risposte declinano normalmente (abituazione) su ogni prova. Un esempio è
mostrato nella figura di seguito. In questo caso, i topi sono stati esposti ad unico stimolo di 120 db di 40 ms
presentato ogni 15 s per 50 minuti (200 prove). L'assuefazione a lungo termine dell’acoustic startle può
essere anche usata come un indice di memoria attraverso la conduzione di una seconda sessione (per
esempio, 24 h dopo) e valutare le ritenzione a lungo termine dell’assuefazione.
Fig. Confronto delle risposte da spavento di 3 diversi ceppi di topi CD-1; DBA-1, DBA-2 durante la ripetuta esposizione ad uno
stimolo acustico d’intensità pari a 120 db. Anche qui è mostrta ala media ogni dieci blocchi ed è visibile l’abtuazione allo stimolo.
Prepulse inhibition (PPI)
In questa versione del test, è valutata l'attenuazione prodotta da uno stimolo di bassa intensità presentato
poco prima dello stimolo di spavento. Il PPI viene valutato nel giorno seguente il test dell’acoustic startle.
Questo serve ad abituare gli animali alle procedure di trattamento basilari e ad eliminare gli animali che si
spaventano eccessivamente o quelli che non rispondono (quindi fuori dalla baseline). La sessione di PPI
comincia con tre scoppi a 120 dB di 40 ms (non sono inclusi nell'analisi), seguita dalle presentazioni su tre
tipi di prova: 120 dB per 40 sec per un solo stimolo acustico, uno stimolo a 120 dB preceduto dagli stimoli di
PPI in livelli compresi tra 5 e 15 dB al di sopra del rumore di fondo (cioè, da 70 a 80 dB per il 65 dB del
rumore di fondo) e prestimolazioni singole (che non dovrebbero produrre una risposta di spavento cfr fig
20); è spesso utile includere più di un livello di intensità e anche un trial "senza stimolo" per valutare
l'influenza del rumore di fondo sulle misure dello spavento.
Funzione motoria ed esplorazione spontanea
Sebbene molti sperimentatori giudichino l'attività di locomozione come una misura eccessivamente
semplicistica, le alterazioni di questo comportamento possono rivelare delle informazioni importanti sui
meccanismi potenziali di azione delle droghe. Allo stesso modo, modelli di lesione al cervello, impiegati da
molti ricercatori, possono produrre alterazioni limitate o pronunciate nel comportamento motorio. Gli
animali geneticamente modificati sono usati nella ricerca dei geni correlati all’apprendimento e alla
memoria. La locomozione ed il comportamento esplorativo potrebbero essere anche influenzati da altri
fattori, come il momento della giornata (i roditori sono degli animali notturni e sono quindi
considerevolmente più attivi durante i periodi di oscurità), l'ansietà (gli animali potrebbero essere più o meno
attivi in base alla situazione alla quale vengono esposti), lo stato di insonnia o l'arousal (gli stimolanti
tenderanno ad aumentare l'attività, mentre i sedativi tenderanno a diminuire l'attività, sebbene, l'importanza
di questi effetti possano dipendere spesso dalla razza dell’animale), la novità ambientale (i topi tendono ad
esibire un comportamento esplorativo maggiore quando esposti ad un ambiente nuovo e un’attività diminuita
sulla re-esposizione allo stesso ambiente, cioè, l'assuefazione), la motivazione (i topi deprivati di cibo
potrebbero mostrare attività aumentata), l'età (i giovani roditori sono più attivi rispetto a quelli anziani), la
salute generale e la derivazione genetica. Comunque, esistono variazioni naturali nei livelli di attività spesso
anche tra topi della stessa razza, malgrado il controllo dei fattori sopra descritti.
Esplorazione spontanea
Il metodo più semplice ed economico per valutare sia
l'esplorazione sia l’attività di locomozione è il sistema del
campo aperto. Consiste in un’arena quadrata (o circolare), circondata da mura, per evitare che l'animale
fugga, di misure standard (per esempio, 100 cm per 100 cm o 100 cm di diametro). Il pavimento è diviso in
regioni uguali con un pennarello che è stato fatto asciugare precedentemente per non produrre effetti olfattivi
superflui e distraenti. La scatola potrebbe essere di legno o plastica.
a. Protocollo tipico
Il campo aperto dovrebbe essere localizzato in una stanza tranquilla con un’illuminazione soffusa per
ridurre l'ansietà a meno che, questa, non sia il costrutto che si desidera studiare. L'osservatore
dovrebbe essere posto a una certa distanza dal dispositivo, guardando il tutto attraverso un monitor.
Se si vuol misurare l’azione stimolante di una droga, il roditore prima dovrebbe essere abituato al
dispositivo per 3 o 5 sessioni per ridurre l'attività. Non bisogna farlo abituare se si studia come
risposta l’ansia ad un nuovo ambiente. Per lo studio di lesioni al cervello, si potrebbero esaminare le
prestazioni nei tempi di risposta, prima e dopo l’intervento chirurgico.
Lo sperimentatore registra, in seguito, i comportamenti specifici usando delle schede tecniche
appropriate sulla base del tempo prestabilito (5 a 10 minuti). I parametri da registrare sono: la
locomozione (numero dei quadranti attraversati entro un tempo stabilito), i comportamenti
stereotipati (come leccare, mordere, muovere la testa,"thigmotaxis" ossia, tempo speso vicino alle
pareti, frequenza e durata di "rearing" cioè quando l’animale che si solleva sulle zampe posteriori ed
infine il "grooming" che consiste nello strofinamento del corpo con le zampe o strofinamento delle
zampe sulla testa). Queste attività potrebbero essere separatamente registrate per le regioni periferice
o per il centro dell'arena e l’ultima cosa su cui riflettere è il grado di ansietà esperita dal roditore (
animali con più alti livelli di attività al centro dell'arena sono meno ansiosi).
L'attività di Locomozione può essere anche indice di apprendimento, memoria e ansietà. L'assuefazione
all’attività di locomozione in un ambiente nuovo può essere usata per valutare la memoria nei topi. In questa
procedura, il topo è brevemente esposto (5 minuti) ad un campo aperto nuovo e viene valutata l'attività di
locomozione. La memoria per la nuova esperienza è poi testata esponendo il topo, in un momento
successivo, allo stesso campo aperto. L'attività durante la seconda esposizione è usata come indice per
valutare la memoria, attività più scarsa è indicativa di una migliore memoria per il campo aperto. Il modello
di esplorazione può essere anche un indice importante di ansietà. Una valutazione piuttosto superficiale
dell’ansietà può essere ricavata paragonando il tempo trascorso nella periferia dell'arena con quello trascorso
al centro della stessa. Gli animali ansiosi tendono a trascorrere più tempo nella periferia. In più, l'iniziale
blocco, da parte dell’animale, in un campo aperto è un indice di ansietà, dunque la latenza del movimento
verso una distanza data (o muoversi attraverso un numero dato di quadrati) può essere anche usata per
valutare la paura e l'ansietà. Una valutazione più formale dell’ansietà può essere fatta usando un campo
aperto diviso in due: un'area ben illuminata ed un'area scura (zona sicura per l’animale) e viene confrontato il
tempo relativo all'attività in queste due zone. Un ansiolitico
aumenterà il tempo speso nella zona più illuminata.
Funzione motoria
Uno dei più comuni metodi per la misurazione della capacità di un
roditore di mantenere l'equilibrio e tenere il passo attraverso un’asta
ruotante è rappresentato dal RotaRod e viene usato per valutare la
funzione motoria. Il test richiede che il topo cammini su un’asta
ruotante di diametro standard (3,5 cm) che aumenta la velocità dopo
un periodo determinato, finché l’animale non riesce più a mantenere
la sua posizione cadendo dall’asta. La latenza nel cadere dall’asta
ruotante è considerata come una misura della funzione motoria.
Alcuni sperimentatori modificano l’asta
stessa includendo una serie di sbarre
d’acciaio inossidabile con un diametro
specifico. In questo caso, viene registrata
come misura motoria, il tempo impiegato
per cadere e l’aderenza nel fare due
rotazioni piene.
Beam balance walking
Mentre il RotaRod è utile per determinare i deficit motori
grossolani ed evidenti nel roditore, per una valutazione della
coordinazione motoria, si può utilizzare una trave sulla quale far
camminare il topo, il cui test esamina essenzialmente la capacità
dell'animale di rimanere eretto e camminare su un’asta elevata e
abbastanza stretta senza cadere sulle imbottiture sottostanti. I
modelli con lesioni al cervello unilaterali tendono a indurre un
effetto di emiparesi che può fare scivolare il roditore da un lato, di solito controlaterale al locus della
lesione. Al termine della trave c’è un piattaforma poco più larga o una casupola scura “sicura” per
permettere al topo di riposarsi tra una prova e l’altra. E’ necessario collocare l'animale alla fine della trave
(il posto più lontano dalla piattaforma). Gli animali dei ceppi più attivi cammineranno per istinto lungo
l’asta, così da raggiungere il lato opposto. Si deve contare il numero di falli con le zampe, definiti come il
numero di volte in cui le zampe anteriori o posteriori scivolano dalla superficie orizzontale della trave, su
un numero predeterminato di passi (50 solitamente).
Compito spaziale di navigazione (Morris Water Maze)
Sin dagli inizi del 20° secolo, la memoria spaziale e
l’apprendimento son stati oggetto di valutazione da
parte dei neuro scienziati. Il compito del water maze,
ideato principalmente per misurare l’apprendimento
spaziale e la memoria, è diventato utile per valutare gli
effetti dell’invecchiamento, di lesioni sperimentali e
gli effetti della droga, soprattutto nei roditori. Per
quasi due decenni il Water Maze di Morris (MWM)
è stato il compito maggiormente usato ed approvato
dagli psicologi comportamentali e dai farmacologi,
esso impiega una varietà di processi mnemonici sofisticati. Questi processi
riguardano l'acquisizione e la localizzazione spaziale di cues visivi che
vengono successivamente elaborati, consolidati, trattenuti e poi ricuperati, con
lo scopo di nuotare fino alla localizzazione di una piattaforma nascosta per
fuggire all'acqua. I processi generali implicati nella navigazione visuospaziale
dei topi sono gli stessi processi cognitivi utilizzati dagli esseri umani, infatti,
diverse prove confermano l'utilità del modello per lo studio sulle malattie neurodegenerative come
l'Alzheimer (AD) e il Morbo di Parkinson (PD). Nel MWM si mette in evidenza: (1) L'integrità funzionale
dei sistemi colinergici nella corteccia anteriore, indispensabili per avere una prestazione efficiente nel
MWM, che invece, appaiono seriamente compromessi nei pazienti che soffrono di AD. Questa
compromissione risulta in correlazione col grado di demenza ed è anche in molti pazienti PD che soffrono di
un declino cognitivo legato ai nuclei ippocampali. Altri dati rivelano quanto l’ippocampo sia una struttura
essenziale per l’apprendimento spaziale e risulti atrofizzato nei pazienti con AD. Il MWM consiste in una
larga piscina circolare di acqua (per esempio, diametro: 180 cm, l'altezza: 76 cm) a temperatura ambiente (o
poco più) con una piattaforma nascosta appena sotto la superficie dell’acqua (~ 1 cm). La piattaforma è resa
invisibile attraverso uno di questi mezzi: aggiunta di un agente (cioè, latte in polvere) così da rendere l'acqua
opaca; utilizzando una piattaforma in plexiglas chiara nell'acqua limpida; oppure, usando una piattaforma
dipinta dello stesso colore del muro della piscina e del pavimento. I topi sono testati individualmente e
collocati nei vari quadranti della piscina; si registra il tempo trascorso e/o la distanza attraversata per
raggiungere la piattaforma nascosta. E’ necessario riempire la piscina a una profondità di 35 cm di acqua
(mantenuta a 25 ± 1.0°C). La piattaforma dovrebbe essere sommersa fino ad 1,0 cm sotto la superficie
dell'acqua e collocata al centro del quadrante nord-est. La piscina dovrebbe essere localizzata in una grande
stanza con un numero di cues visibili (riflessi luminosi) di immagini geometriche (quadrati, triangoli, cerchi
o anche semplicemente quadri, ecc.) sul muro, ma con il resto della stanza scura per nascondere lo
sperimentatore. L'attività di nuoto di ogni topo può essere monitorata attraverso una telecamera che registra
dall’alto. Dopo ripetute entrate nel labirinto, i topi diventano progressivamente più efficienti e rapidi nel
localizzare la piattaforma.
Nel test della piattaforma nascosta ogni topo
viene sottoposto a quattro prove giornaliere
per quattro giorni consecutivi. Ogni giorno,
la prova inizia collocando il topo nell'acqua
frontalmente al muro della piscina in uno dei
quattro quadranti. L'ordine quotidiano di
entrata nei singoli quadranti è randomizzato in modo tale che tutti e 4 quadranti siano usati una volta ogni
giorno. E’ importante non collocare il topo nei quadranti adiacenti in maniera consecutiva poiché il topo
potrebbe adottare delle strategie di posizione o altre non-mnemoniche (per esempio, tutti i giri a destra) per
localizzare la piattaforma. Inoltre, l'ordine dovrebbe essere cambiato ogni giorno successivo. Per ogni prova,
al topo è consentito nuotare per un massimo di 90 sec. Quando riesce a trovare la piattaforma, gli viene dato
un periodo di riposo di 30 sec sulla stessa. Se fallisce entro il periodo assegnato, al topo verrà attribuito un
punteggio e poi, dopo i 90 sec, sarà collocato sulla piattaforma per 30 sec di riposo. In ogni caso, gli viene
dato subito il trial successivo (ITI = 30 sec). In alcuni casi, il topo
potrebbe cadere o saltare via dalla piattaforma e riprendere il nuoto,
prima che trascorrano i 30 sec d’intervallo. Quando accade ciò, il
cronometro dovrebbe essere subito fermato, il topo recuperato e
collocato sulla piattaforma fino allo scadere dei 30 sec d’intervallo.
Il quinto giorno può essere soministrato il Test di trasferimento
(probe trials), composto di due trials in cui la piattaforma viene tolta
dalla piscina per misurare il pregiudizio o la distorsione (bias)
spaziale, misurando il tempo che trascorre e la distanza percorsa in ciascuno dei quattro quadranti. Una
misura importante sarà la percentuale del tempo totale trascorso e la distanza percorsa dal topo all’interno del
quadrante target precedente, cioè quello entro cui aveva memorizzato e trovato precedentemente la
piattaforma. Naturalmente, sarà registrato il tempo trascorso nel quadrante target precedente.
Il test della piattaforma visibile potrebbe essere eseguito per
identificare se una droga o altre manipolazioni sperimentali
siano associati a cambiamenti evidenti o deficit nell'acuità
visiva. Un problema visivo dell’animale potrebbe
confondere le analisi dei dati, dato che la performance
dipende dall'uso di cues visivi durante il compito. Subito
dopo il test di trasferimento del quinto giorno, si colloca la
piattaforma nella piscina nel quadrante localizzato al lato
opposto rispetto alla posizione originale . Un coperchio o un
ulteriore supporto o rivestimento esterno viene poggiato sulla piattaforma rendendola così visibile
elevandone la superficie al di sopra del livello di acqua (a 1,5 cm). E’ importante abbassare l’illuminazione,
cosicchè i cues della stanza non siano più visibili. Per questa procedura non viene usato il video ma, solo un
cronometro. E’ necessario che il topo si abitui per un trial alla serie nuova di condizioni per localizzare la
piattaforma visibile, senza alcun limite temporale. Una volta trovata la piattaforma, gli si danno 30 sec sulla
piattaforma. Il topo, subito dopo, dovrebbe essere sottoposto ad una seconda prova simile e la latenza per
trovare la piattaforma sarà utilizzata come misura dell’acuità visiva. La posizione di piattaforma dovrebbe
essere cambiata in ogni prova successiva per assicurare che, la posizione visibile della piattaforma, sia
effettivamente individuabile da lontano ed il topo non faccia uso dei cues visivi fissi.
Dopo il completamento dei primi cinque giorni del test del water maze ed un periodo di riposo (almeno una
settimana), una seconda serie di prove potrebbe essere condotta come descritto sopra ( test della piattaforma
nascosta) senza però, che la posizione della piattaforma sia cambiata nei quadranti (relearning). Le
prestazioni quotidiane (la media di quattro prove al giorno per topo) potranno essere poi paragonate. Le
curve dell’apprendimento saranno generalmente più discendenti rispetto alla prima fase del test, poiché un
numero di fattori relativi alla posizione della piattaforma iniziale, saranno man mano appresi. Tra le
procedure alternative vi è il Test del richiamo della posizione (Place Recall Test). In questa procedura, i test
della piattaforma nascosta sono prima eseguiti come descritto sopra in animali sani, al fine di far ben
apprendere la posizione della piattaforma. Successivamente, i ratti vengono manipolati sperimentalmente (ed
es: vengono indotte delle lesioni, drogati o altre manipolazioni fisiologiche, ecc…) e poi vengono sottoposti
di nuovo ai test della piattaforma nascosta o al probe test. Così, possono essere studiati gli effetti delle
manipolazioni sperimentali su tutti i processi usati per risolvere i compiti ad accezione dell’apprendimento e
della memoria, come processi di memoria di ritrovamento, bias spaziali, effetti della manipolazione motoria,
sensoriale e motivazionale. Altre varianti si basano sulle Procedure di discriminazione della piattaforma.
Questi metodi richiedono ai ratti di discriminare tra due visibili piattaforme: una è rigida e capace di
sostenere il peso del ratto, mentre, l’altra piattaforma è fluttuante e non può sostenere il peso del ratto. Nella
versione non-spaziale del compito, i ratti imparano a discriminare visivamente tra due piattaforme differenti,
attraverso la forma, la luminosità, o pattern disegnati. Infine, le procedure di Working Memory nel MWM
includono un paradigma con 2 trials al giorno nel quale la piattaforma nascosta è localizzata in uno dei
quattro quadranti ed è poi riposizionata casualmente in ognuno dei giorni successivi del test. Ogni ratto
dovrebbe ottenere delle informazioni riguardanti la posizione della piattaforma durante il primo trial che
saranno utilizzate per identificare la sua posizione nel trial 2.
Il Water Maze di Morris (MWM), quindi, è un paradigma molto versatile che può essere usato per lo studio
dell’apprendimento spaziale e non spaziale (discriminazione) così come avviene nei processi di WM.
Infine, abbiamo il radial-arm maze, una versione più
complessa dell Y-maze discrimination, in cui l’animale
si trova dinanzi due strade da scegliere, in una delle quali
c’è una ricompensa di cibo. Ideato per la valutazione
dell’apprendimento spaziale e della memoria nei roditori
in radial arm è stato sviluppato originariamente per i
ratti, è stato usato, poi, anche per i topi ed altre razze. Il
radial-arm maze nella sua attuale configurazione fu
sviluppato da David Olton et coll. Tipologie simili di labirinto sono state utilizzate sin dalla prima metà del
ventesimo secolo; il più comune è quello ad 8 bracci. Il radial-arm maze trae vantaggio dalla naturale
tendenza, nei roditori, ad esplorare nuovi posti per fare rifornimento di cibo. Essi memorizzano velocemente
il labirinto mostrando livelli asintotici d’apprendimento con un’accurata performance, contrariamente a
quanto accade dopo l’assunzione di droghe, quando hanno lesioni o manipolazioni comportamentali indotte
per valutare le basi neurali delle funzioni cognitive. I ratti usano dei cues visivi esterni al labirinto per
navigare al suo interno. Aree del cervello come l’ippocampo e la corteccia frontale, così come il sistema di
trasmissione colinergico, sono implicate nella risoluzione del labirinto.
Il numero dei bracci del radial arm maze può variare infatti, labirinti più grandi, a 12 o a 17 bracci, vengono
utilizzati per fornire maggiori possibilità di testare sia la memoria di lavoro (WM) sia quella retrospettiva o
referente, proprio perché aumentano il carico cognitivo.
Il centro ottagonale dell’arena è di 50 cm di perimetro con 8
bracci estesi radialmente per 60 cm. Il cibo è localizzato nel
fondo di ogni braccio. Un cerchio posto al centro della
piattaforma, indica il punto di partenza per ogni sessione. Il
labirinto deve essere inserito all’interno di una stanza che
contiene molti cues visivi, normalmente fissi durante il test.
L’aggiunta di ulteriori bracci (ad es: 16) serve per
incrementare il carico cognitivo e per testare simultaneamente
la WM e la memoria a lungo termine.
Affinchè le procedure abbiano successo è importante che, sia i ratti sia i topi, si adattino alla presa e alle
mani dell’uomo, prima di cominciare il test per evitare che l’animale subisca stress e diventi aggressivo
complicando l’interpretazione dei risultati. Poiché, sia i ratti che i topi,
sono soliti correre all’interno del labirinto per cercare cibo, è importante
fornire loro ricompense di cibo (cereali, Kellogg’s, acqua o latte). Superata
la procedura di handling, si deve sistemare il ratto al centro dell’arena e
riempire le vaschette con il cibo. Poi bisogna registrare il tempo necessario
a mangiare tutto il rifornimento, più il tempo sufficiente per terminare tutta
la sessione (5 minuti per gli 8 bracci del labirinto). Si ripete giornalmente
la sessione fino a che il ratto si cibi di tutte le ricompense entro il tempo minimo, per poi cominciare
l’addestramento.
Il modo più comune di usare il radial maze consiste semplicemente nel rinforzare il ratto ad entrare in ogni
braccio. Prima di ogni sessione, tutti i bracci del labirinto sono forniti di 1/3 o ½ pezzi di barrette di cereali. I
rinforzi non vengono riposizionati durante la sessione. La sessione del labirinto comincia quando il ratto
viene posto al centro di un cerchio di plastica all’interno della piattaforma centrale. Dopo 10 secondi,
questo cerchio viene rimosso ed il ratto può cominciare liberamente ad esplorare il labirinto. La scelta del
braccio viene registrata quando il ratto è arrivato a toccare con le zampe oltre la metà della lunghezza dello
stesso. La sessione del test continua fino a che il ratto entra in tutti gli 8 bracci o al termine dei 5 minuti
prestabiliti. E’ necessario ripetere l’addestramento dalle 3 alle 5 volte a settimana. Ratti e topi hanno bisogno
dalle 18 alle 24 sessioni per completare le fasi dell’addestramento ed entrare in un periodo stabile di
performance, durante il quale gli effetti della memoria potranno essere testati.
Il labirinto può essere usato anche per distinguere la memoria di lavoro, definita la memoria che elabora in
simultanea cambiamenti del contenuto nei bracci, come opposta alla memoria referente o a lungo termine,
ossia quella che ci permette di contenere dei concetti prefissati. La procedura consiste nel togliere da alcuni
bracci il cibo. L’entrata in questi bracci dovrebbe rappresentare un errore registrato in memoria (referente),
poiché il loro stato di deprivazione del cibo non è stato modificato. Il compito consiste nel cercare il cibo
negli altri bracci che sono stati, invece, forniti di cibo sin dall’inizio della sessione. Quando il ratto rientra in
questi bracci, è un errore di working memory, poiché sono stati in precedenza svuotati della ricompensa.
Sebbene, alcuni ricercatori testino i due tipi di memoria nel labirinto ad 8 bracci con 4 bracci pieni e 4 bracci
senza cibo, questo sembra abbassare la sensibilità del compito perché la ritenzione della memoria di 4
posizioni è abbastanza semplice. Quindi, spesso si è stabilisce di utilizzare un labirinto a 16 bracci, con 12
bracci pieni di ricompensa e 4 vuoti. Per l’apprendimento della discriminazione non spaziale, possono essere
usate differenti trame nel pavimento come stimoli critici per il ritrovamento della ricompensa nel radial
maze. Le ricompense possono essere poste nel braccio con trame particolari, ma non in altri. L’ubicazione
delle trame del pavimento deve cambiare in ogni sessione. Il metodo più comune per la misurazione è di
contare il totale degli errori nel completare il compito. In più, i ratti non sempre finiscono il labirinto nel
tempo stabilito. La misura della latenza è data dal rapporto tra la durata totale della sessione divisa il numero
delle entrate nei bracci (secondi X num entrate). Alla fine si effettua la media del numero delle sessioni in
cui i punteggi sono stati più accurati.