Meteoriti. Quando lo spazio comunica - Home | Sapienza ... · Quando lo spazio comunica ... e lo...

27
Promosso da Meteoriti. Quando lo spazio comunica Palazzo delle Esposizioni 30 settembre - 2 novembre 2014 Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 – 00184 Roma Orario al pubblico Domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00 Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30 - lunedì chiuso L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura Informazioni e prenotazioni Singoli e gruppi tel. 06 39967500 Biglietti Fino al 15 Ottobre: Intero € 7,50 - ridotto €6,00 Dal 16 ottobre Intero €12,50 - ridotto €10,00 La mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica", che si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 30 settembre al 2 novembre 2014, è un'esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. Una mostra di scienza, di bellezza, di emozioni. I meteoriti sono rocce extraterrestri arrivate sul nostro pianeta dallo spazio. Rappresentano oggetti di grande interesse per ottenere informazioni sull'universo che ci circonda e – può sembrare strano – sulla stessa nostra Terra. L'esposizione offre al visitatore un panorama completo su queste rocce e sulla loro importanza: un’occasione unica per apprendere molto sui meteoriti, approfondire il significato delle informazioni di cui sono portatori e vedere da vicino oggetti preziosi che si sono formati in luoghi dove, forse, non potremo mai arrivare. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è stata realizzata grazie alle competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso ateneo. L’intero percorso espositivo presenta al pubblico, accanto ai meteoriti esposti, numerosi pannelli e materiali video, realizzati dai ricercatori della Sapienza, con l’obiettivo di fornire informazioni scientifiche chiare e di facile comprensione, senza trascurare il rigore e gli approfondimenti pensati per soddisfare le curiosità di chi già conosce la materia. Lo spazio espositivo dedicato ai meteoriti trova una sorta di contrappunto, all’interno dello stesso Palazzo delle Esposizioni, nelle sale di un’altra mostra, “Il mio Pianeta dallo spazio: Fragilità e Bellezza”, curata dall’Agenzia Spaziale Europea: il pianeta Terra che, attraverso i meteoriti, raccoglie informazioni sullo spazio e lo spazio stesso che ospita il nostro sguardo per osservarci da lontano.

Transcript of Meteoriti. Quando lo spazio comunica - Home | Sapienza ... · Quando lo spazio comunica ... e lo...

Promosso da

Meteoriti. Quando lo spazio comunica Palazzo delle Esposizioni

30 settembre - 2 novembre 2014

Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 – 00184 Roma

Orario al pubblico

Domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00

Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30 - lunedì chiuso

L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura

Informazioni e prenotazioni

Singoli e gruppi tel. 06 39967500

Biglietti

Fino al 15 Ottobre: Intero € 7,50 - ridotto €6,00

Dal 16 ottobre Intero €12,50 - ridotto €10,00

La mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica", che si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 30 settembre

al 2 novembre 2014, è un'esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia

della Sapienza, una delle più importanti al mondo. Una mostra di scienza, di bellezza, di emozioni.

I meteoriti sono rocce extraterrestri arrivate sul nostro pianeta dallo spazio. Rappresentano oggetti di

grande interesse per ottenere informazioni sull'universo che ci circonda e – può sembrare strano – sulla

stessa nostra Terra. L'esposizione offre al visitatore un panorama completo su queste rocce e sulla loro

importanza: un’occasione unica per apprendere molto sui meteoriti, approfondire il significato delle

informazioni di cui sono portatori e vedere da vicino oggetti preziosi che si sono formati in luoghi dove,

forse, non potremo mai arrivare. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con l’Azienda Speciale

Palaexpo, la mostra è stata realizzata grazie alle competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel

Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso ateneo.

L’intero percorso espositivo presenta al pubblico, accanto ai meteoriti esposti, numerosi pannelli e materiali

video, realizzati dai ricercatori della Sapienza, con l’obiettivo di fornire informazioni scientifiche chiare e di

facile comprensione, senza trascurare il rigore e gli approfondimenti pensati per soddisfare le curiosità di chi

già conosce la materia.

Lo spazio espositivo dedicato ai meteoriti trova una sorta di contrappunto, all’interno dello stesso Palazzo

delle Esposizioni, nelle sale di un’altra mostra, “Il mio Pianeta dallo spazio: Fragilità e Bellezza”, curata

dall’Agenzia Spaziale Europea: il pianeta Terra che, attraverso i meteoriti, raccoglie informazioni sullo spazio

e lo spazio stesso che ospita il nostro sguardo per osservarci da lontano.

Il percorso della mostra

L'esposizione "Meteoriti. Quando lo spazio comunica" si articola in tre sezioni principali.

La prima inizia molto lontano nel tempo – 13,8 miliardi di anni fa – nel momento i cui l’universo prese a

trasformarsi da qualcosa di piccolo e incandescente in qualcosa di grande, sempre più grande e freddo. Qui,

pannelli ricchi di immagini, illustrazioni e informazioni conducono il visitatore attraverso lo spazio e i tempi

della storia dell’universo. Occorre aspettare di arrivare a 4,56 miliardi di anni fa, quando si forma il nostro

Sistema Solare, perché la sua storia e quella seguente della formazione del nostro pianeta ci possano venir

raccontate proprio dai meteoriti. Come si è formato il Sistema Solare? Qual è la storia del nostro pianeta?

Nella seconda sezione, si apre una “stanza delle meraviglie”: finalmente alcuni spettacolari meteoriti. Al

visitatore viene subito spiegato come si riconosce un meteorite e come occorra comportarsi nel caso,

fortunatissimo, di “incontrarne” uno. Possiamo ammirare qui meteoriti “italiane” e non, meteoriti

provenienti da Marte, dalla Luna, da Vesta e da vari corpi che ruotano nella fascia asteroidea: condriti,

pallasiti, eucriti, diogeniti. Concludono questa sezione 58 frammenti meteoritici dell’eccezionale pioggia di

Bur-Gheluai (Somalia, 1919), spettacolare esempio di una storica caduta frammentata di meteoriti e ciò che

non potremo mai trovare in un meteorite: spettacolari campioni mineralogici con cristalli di grosse

dimensioni. Sarà questa l’occasione per spiegare come mai è possibile trovare alcuni minerali solo sulla

Terra e non nel resto del Sistema Solare.

La mostra si conclude, nella terza sezione, con un'area dedicata ai miti, ai racconti, ai grandi enigmi, alle

curiosità che più di altre fanno parte del mondo dei meteoriti: estinzione dei dinosauri, incidenti misteriosi,

crateri da impatto, meteoriti famose; e alla fine, "c’è vita su Marte?". Anche in questo caso, la risposta sarà

affidata a una serie di pannelli informativi e all’esposizione di alcuni meteoriti particolarmente pregevoli

per importanza estetica e storica (Canyon Diablo, Ensisheim, L’Aigle, Chelyabinsk, Casas Grande e

Chassigny): la chiusura ideale di un’esposizione, nella quale scenografia, meraviglia e informazioni

scientifiche compongono un percorso dedicato alle rocce che, formatesi in qualche parte dell’universo,

sono giunte a pochi centimetri dai nostri occhi portando con sé il fascino di una storia lunga miliardi di anni.

Info

Giorgio Manzi – direttore Polo Museale Sapienza

T (+39) 06 49912495 – 06 49912690

Michele Macrì – curatore della mostra

T (+39) 06 49914481

https://web.uniroma1.it/polomuseale/

http://musmin.geo.uniroma1.it

Terra vista dallo spazio diventa opera d'arte, most ra a Roma Da ghiacci a foreste, esposti anche resti pioggia m eteoriti (ANSA) - ROMA, 29 SET - Dalle sfumature di bianco, grigio e azzurro dei ghiacci polari allo spettacolare delta del Nilo colorato artificialmente in rosso, i disegni tracci ati nell'oceano dalle scie delle navi e i mosaici multi colori dei campi coltivati: sono le immagini della Terra scatt ate dai satelliti, belle come opere d'arte. Da domani al 2 novembre sono esposte a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, nella mostra ''Il mio pianeta dallo spazio, fragilità e bellezza''. Promossa dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Presidenza italiana del Co nsiglio dell'Unione Europea, Commissione Europea, Roma Capi tale e Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è curata da V iviana Panaccia. ''L'obiettivo è far conoscere la Terra, in tutta la sua bellezza, e comunicare come lo spazio sia uno s trumento fondamentale per osservare e studiare il nostro pia neta'', ha detto Simonetta Cheli, capo di gabinetto del dirett orato dell'Esa per l'Ambiente e l'Osservazione della Terr a. Il viaggio attraverso la Terra vista dall'alto comincia dai gh iacci, con le immagini mozzafiato di Artico e Antartide che mostr ano lo scioglimento dei ghiacciai. Le altre cinque sezioni della mostra sono dedicate all'acqua di oceani, fiumi e laghi, q uindi si passa all'atmosfera, con i colori opachi che tracci ano l'inquinamento, e poi alle foreste e all'agricoltur a, quindi i deserti e le megalopoli, raccontate in un video. Accanto alle foto, 150 in tutto e affascinanti come dipinti, si possono vedere da vicino i modelli dei satelliti 'autori' delle foto, come Cryosat che osserva i ghiacci, Smo s che misura la salinità degli oceani, e ancora la prima Sentin ella del clima. Chiudono la mostra le foto della Terra scatt ate dall'astronauta Luca Parmitano durante la missione Volare, nella quale per sei mesi ha lavorato sulla Stazione. Poco dist �(¢Š@ QE � �QZ �QE �QE V…ç ø gÖ…�QE �QE �QE � �� ��¡Yõ¡@ Q@ ?ÿ ´/ü— �Ÿˆ?ö -Ö¿ þ ¾7 Éoøƒÿ a_ý”W› ø—Ëò=<

(TMNEWS – Lancio Agenzia per abbonati)

Sorgente: Tema:

Spettacolo

Tipo:

Foto

[+]

MAW9786 4 spe,gn00,rk03,in02 983 ITA0786;

Tra meteoriti e foto satellitari, la Terra in scena al Palaexpo

Due differenti esposizioni al Palazzo delle Esposizioni a Roma Roma, 25 set. (TMNews) - La Terra e lo spazio, meteoriti e immagini satellitari degli angoli più remoti della Terra visti dalla stazione spaziale ISS. Per gli amanti del genere le due esposizioni che dal 30 settembre saranno ospitate al Palazzo delle Esposizioni di Roma sono da non perdere. La mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica", che si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 30 settembre al 2 novembre 2014, è un'esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. L'esposizione offre al visitatore un panorama completo su queste rocce e sulla loro importanza: un`occasione unica per apprendere molto sui meteoriti, approfondire il significato delle informazioni di cui sono portatori e vedere da vicino oggetti preziosi che si sono formati in luoghi dove, forse, non potremo mai arrivare. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con l`Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è stata realizzata grazie alle competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso ateneo. "Il Mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza", invece, è un progetto espositivo promosso e organizzato dall`Agenzia Spaziale Europea (ESA), in collaborazione con l`Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la Presidenza Italiana del Consiglio dell`Unione Europea, la Commissione Europea, Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo. Realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della collaborazione europea in ambito spaziale, l`esposizione è un viaggio che ci conduce, attraverso immagini satellitari e videoinstallazioni, nei luoghi più belli e remoti della Terra. Immagini di rara bellezza che contrastano in modo drammatico con la realtà, che testimoniano e ci invitano a riflettere sulla fragilità del nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico a livello globale, e su come i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti. MAZ 251629 SET 14

1

Data

Pagina

Foglio

28-09-201418

Codic

e a

bbonam

ento

:

Sapienza

059844

Quotidiano

1 / 2

Data

Pagina

Foglio

30-09-201450/51

Codic

e a

bbonam

ento

:

Sapienza

059844

Quotidiano

2 / 2

Data

Pagina

Foglio

30-09-201450/51

Codic

e a

bbonam

ento

:

Sapienza

059844

Quotidiano

1 / 2

Data

Pagina

Foglio

30-09-201419+1

Codic

e a

bbonam

ento

:

Sapienza

059844

Quotidiano

2 / 2

Data

Pagina

Foglio

30-09-201419+1

Codic

e a

bbonam

ento

:

Sapienza

059844

Quotidiano

1

Data

Pagina

Foglio

25-09-201411

Codic

e a

bbonam

ento

:

Sapienza

059844

Settimanale

1

Data

Pagina

Foglio

30-09-201427

Codic

e a

bbonam

ento

:

Sapienza

059844

Quotidiano

Con gli occhi dell'astronauta: ecco la terra vista dallo spazio

Da oggi al 2 novembre, al Palazzo delle Esposizioni doppio appuntamento

scientifico-divulgativo. I reportage di Parmitano e la rassegna "Meteoriti"

di SARA GRATTOGGI

C'è qualcosa di sublime e al contempo terribile, potente eppure così fragile nei ritratti della Terra catturati dalle immagini satellitari della mostra "Il mio pianeta visto dallo Spazio", da oggi al 2 novembre al Palazzo delle Esposizioni. Un viaggio attraverso i luoghi più belli e remoti del (nostro) pianeta, spesso insidiati però dagli effetti del riscaldamento globale, mai così evidenti come agli occhi dei satelliti che ci mostrano, nero su bianco, lo scioglimento sempre più rapido dei ghiacciai, l'innalzamento degli oceani, l'inaridirsi delle terre, fra l'incontrollato sviluppo delle megalopoli. Tutto questo con videoinstallazioni e 150 immagini di straordinaria bellezza e suggestione, simili da lontano a tele astratte per le loro complesse geometrie e i colori accesi che catturano lo sguardo. Ci sono le dune del deserto della Namibia, con le loro increspature d'ocra rossa, che si tuffano nel letto del fiume Tsauchab o le foreste del Borneo, che custodiscono fra il 5 e il 10% della biodiversità del pianeta. Ma anche l'inquietante spirale bianca che disegna l'occhio del ciclone dell'uragano Katrina mentre si avvicina alla costa o la macchia nera di petrolio che si allarga nel Golfo del Messico dopo l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon del 2010. Promossa dall'Agenzia spaziale europea (Esa), in collaborazione con l'Agenzia spaziale italiana, la Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, la Commissione Europea, il Comune e l'Azienda Palaexpo, in occasione del cinquantesimo anniversario della collaborazione europea in ambito spaziale, la mostra curata da Viviana Panaccia evidenzia l'importanza dei satelliti come

strumento per la gestione delle risorse naturali e per la protezione dell'ambiente. Con un percorso espositivo diviso in sei sezioni (Ghiacci, Acqua, Atmosfera, Foreste e Agricoltura, Deserti e Città) adatto anche ai più giovani, che si chiude con le emozionanti testimonianze e le immagini realizzate dall'astronauta Luca Parmitano durante la missione Volare. Ma non è tutto perché, nello stesso periodo, il Palazzo delle Esposizioni ospiterà anche la mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica", ideata dal Polo museale della Sapienza in collaborazione con l'Azienda Palaexpo. Curata da Michele Macrì, Giorgio Manzi e Adriana Maras, con la collaborazione di Sandra Biagetti e Flora Panzarino, la mostra presenta la straordinaria collezione di meteoriti - fra le più importanti al mondo - del museo di Mineralogia della Sapienza. Ed è concepita - spiega Manzi - "come una sorta di controcanto rispetto alla mostra dell'Esa. Perché se lì si racconta la Terra vista dallo spazio, qui si racconta lo spazio visto dalla Terra" attraverso le diverse rocce extraterrestri. C'è, ad esempio, quella di Uegit, trovata in Somalia nel 1921 e a oggi una delle due più grandi presenti in Italia. Ma anche i frammenti dell'eccezionale pioggia meteoritica di Bur-Gheluai, oltre a una sezione dedicata a miti, enigmi e curiosità. Una su tutte: "C'è vita su Marte?".

La Terra vista dallo spazio diventa un'opera d'arte In mostra a Roma, insieme ai meteoriti 29 settembre, 18:54

Dalle sfumature di bianco, grigio e azzurro dei ghiacci polari allo spettacolare delta del Nilo colorato artificialmente in rosso, i disegni tracciati nell'oceano dalle scie delle navi e i mosaici multicolori dei campi coltivati: sono le immagini della Terra scattate dai satelliti, belle come opere d'arte. Dal 30 settembre al 2 novembre sono esposte a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, nella mostra ''Il mio pianeta dallo spazio, fragilità e bellezza''. Promossa dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, Commissione Europea, Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è curata da Viviana Panaccia. ''L'obiettivo è far conoscere la Terra, in tutta la sua bellezza, e comunicare come lo spazio sia uno strumento fondamentale per osservare e studiare il nostro pianeta'', ha detto Simonetta Cheli, capo di gabinetto del direttorato dell'Esa per l'Ambiente e l'Osservazione della Terra. Il viaggio attraverso la Terra vista dall'alto comincia dai ghiacci, con le immagini mozzafiato di Artico e Antartide che mostrano lo scioglimento dei ghiacciai. Le altre cinque sezioni della mostra sono dedicate all'acqua di oceani, fiumi e laghi, quindi si passa all'atmosfera, con i colori opachi che tracciano l'inquinamento, e poi alle foreste e all'agricoltura, quindi i deserti e le megalopoli, raccontate in un video. Accanto alle foto, 150 in tutto e affascinanti come dipinti, si possono vedere da vicino i modelli dei satelliti 'autori' delle foto, come Cryosat che osserva i ghiacci, Smos che misura la salinità degli oceani, e ancora la prima Sentinella del clima. Chiudono la mostra le foto della Terra scattate dall'astronauta Luca Parmitano durante la missione Volare, nella quale per sei mesi ha lavorato sulla Stazione. Poco distante da questo 'volo' sul pianeta, si può vedere da vicino il meteorite da 252 chilogrammi scoperto in Somalia nel 1921, accanto ai frammenti di una vera e propria pioggia di meteoriti. Sono esposti, sempre al Palazzo delle Esposizioni dal 30 settembre al 2 novembre, nella mostra ''Meteoriti, quando lo spazio comunica'', promossa dalla Sapienza Università di Roma e a cura di Michele Macrì, Giorgio Manzi e Adriana Maras.

Tra meteoriti e foto satellitari, la Terra in scena al Palaexpo 25 settembre 2014

Roma, 25 set. (TMNews) – La Terra e lo spazio, meteoriti e immagini satellitari degli angoli più

remoti della Terra visti dalla stazione spaziale ISS. Per gli amanti del genere le due esposizioni che

dal 30 settembre saranno ospitate al Palazzo delle Esposizioni di Roma sono da non perdere.

La mostra “Meteoriti. Quando lo spazio comunica”, che si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 30

settembre al 2 novembre 2014, è un’esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del

Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. L’esposizione offre al

visitatore un panorama completo su queste rocce e sulla loro importanza: un’occasione unica per

apprendere molto sui meteoriti, approfondire il significato delle informazioni di cui sono portatori

e vedere da vicino oggetti preziosi che si sono formati in luoghi dove, forse, non potremo mai

arrivare. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, la

mostra è stata realizzata grazie alle competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel

Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso ateneo.

“Il Mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza”, invece, è un progetto espositivo promosso e

organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana

(ASI), la Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea, la Commissione Europea, Roma

Capitale e Azienda Speciale Palaexpo. Realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della

collaborazione europea in ambito spaziale, l’esposizione è un viaggio che ci conduce, attraverso

immagini satellitari e videoinstallazioni, nei luoghi più belli e remoti della Terra. Immagini di rara

bellezza che contrastano in modo drammatico con la realtà, che testimoniano e ci invitano a

riflettere sulla fragilità del nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico a livello globale, e

su come i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti.

Occhi dal cielo su un pianeta che cambia

Laguna di Terminos, Messico Questa serie di lagune ed estuari è alimentata da fiumi di acqua dolce e collegata da due canali alla parte meridionale del Golfo del Messico. Circa metà dell’acqua della laguna si rinnova ogni nove giorni soprattutto attraverso le maree. Credits: USGS/ESA

Il 30 settembre al Palazzo delle Esposizioni di Roma si inaugura "Il mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza", mostra promossa dall'Agenzia spaziale europea (ESA). L'esposizione propone un suggestivo percorso visivo tra immagini da satellite e video installazioni dei luoghi più belli e remoti della Terra che illustrano la fragilità del pianeta e la sfida rappresentata dai cambiamenti climatici. In contemporanea, sempre al Palazzo delle Esposizioni, "Meteoriti. Quando lo spazio comunica", la straordinaria esposizione della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza di Roma, una delle più importanti raccolte di reperti extraterrestri. Entrambe le mostre sono aperte fino al 2 novembre.

28/07/2014

Meteoriti. Quando lo spazio comunica Un'esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. Una mostra di scienza, di bellezza, di emozioni.

La mostra “Meteoriti. Quando lo spazio comunica”, che si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 30 settembre al 2 novembre 2014, è un’esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. Una mostra di scienza, di bellezza, di emozioni. I meteoriti sono rocce extraterrestri arrivate sul nostro pianeta dallo spazio. Rappresentano oggetti di grande interesse per ottenere informazioni sull’universo che ci circonda e – può sembrare strano – sulla stessa nostra Terra. L’esposizione offre al visitatore un panorama completo su queste rocce e sulla loro importanza: un’occasione unica per apprendere molto sui meteoriti, approfondire il significato delle informazioni di cui sono portatori e vedere da vicino oggetti preziosi che si sono formati in luoghi dove, forse, non potremo mai arrivare. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è stata realizzata grazie alle competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso ateneo. L’intero percorso espositivo presenta al pubblico, accanto ai meteoriti esposti, numerosi pannelli e materiali video, realizzati dai ricercatori della Sapienza, con l’obiettivo di fornire informazioni scientifiche chiare e di facile comprensione, senza trascurare il rigore e gli approfondimenti pensati per soddisfare le curiosità di chi già conosce la materia. Lo spazio espositivo dedicato ai meteoriti trova una sorta di contrappunto, all’interno dello stesso Palazzo delle Esposizioni, nelle sale di un’altra mostra, “Il mio Pianeta dallo spazio: Fragilità e Bellezza”, curata dall’Agenzia Spaziale Europea: il pianeta Terra che, attraverso i meteoriti, raccoglie informazioni sullo spazio e lo spazio stesso che ospita il nostro sguardo per osservarci da lontano.

Il percorso della mostra L’esposizione “Meteoriti. Quando lo spazio comunica” si articola in tre sezioni principali. La prima inizia molto lontano nel tempo – 13,8 miliardi di anni fa – nel momento i cui l’universo prese a trasformarsi da qualcosa di piccolo e incandescente in qualcosa di grande, sempre più grande e freddo. Qui, pannelli ricchi di immagini, illustrazioni e informazioni conducono il visitatore attraverso lo spazio e i tempi della storia dell’universo. Occorre aspettare di arrivare a 4,56 miliardi di anni fa, quando si forma il nostro Sistema Solare, perché la sua storia e quella seguente della formazione del nostro pianeta ci possano venir raccontate proprio dai meteoriti. Come si è formato il Sistema Solare? Qual è la storia del nostro pianeta? Nella seconda sezione, si apre una “stanza delle meraviglie”: finalmente alcuni spettacolari meteoriti. Al visitatore viene subito spiegato come si riconosce un meteorite e come occorra comportarsi nel caso, fortunatissimo, di “incontrarne” uno. Possiamo ammirare qui meteoriti “italiane” e non, meteoriti provenienti da Marte, dalla Luna, da Vesta e da vari corpi che ruotano nella fascia asteroidea: condriti, pallasiti, eucriti, diogeniti. Concludono questa sezione 58 frammenti meteoritici dell’eccezionale pioggia di Bur-Gheluai (Somalia, 1919), spettacolare esempio di una storica caduta frammentata di meteoriti e ciò che non potremo mai trovare in un meteorite: spettacolari campioni mineralogici con cristalli di grosse dimensioni. Sarà questa l’occasione per spiegare come mai è possibile trovare alcuni minerali solo sulla Terra e non nel resto del Sistema Solare. La mostra si conclude, nella terza sezione, con un’area dedicata ai miti, ai racconti, ai grandi enigmi, alle curiosità che più di altre fanno parte del mondo dei meteoriti: estinzione dei dinosauri, incidenti misteriosi, crateri da impatto, meteoriti famose; e alla fine, “c’è vita su Marte?”. Anche in questo caso, la risposta sarà affidata a una serie di pannelli informativi e all’esposizione di alcuni meteoriti particolarmente pregevoli per importanza estetica e storica (Canyon Diablo, Ensisheim, L’Aigle, Chelyabinsk, Casas Grande e Chassigny): la chiusura ideale di un’esposizione, nella quale scenografia, meraviglia e informazioni scientifiche compongono un percorso dedicato alle rocce che, formatesi in qualche parte dell’universo, sono giunte a pochi centimetri dai nostri occhi portando con sé il fascino di una storia lunga miliardi di anni.

La collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza La collezione di meteoriti conservata nel Museo di Mineralogia della Sapienza è una delle più importanti nel suo genere presenti in Europa. Fortemente voluta da G. Strüver nella seconda metà dell’800, la collezione fu esaminata e organizzata da F. Millosevich che ne pubblicò nel 1928 il primo catalogo. Da allora molti nuovi esemplari sono giunti al museo grazie a donazioni, acquisti e cambi. Un catalogo aggiornato, con il peso e il tipo di ciascun meteorite, fu stampato nel 1975 da A. Maras. Negli ultimi 40 anni, ulteriori reperti sono andati ad arricchire questa importante collezione, includendo di recente l’acquisizione di un meteorite lunare e una marziana. La

collezione è attualmente costituita da 360 campioni provenienti da 211 meteoriti differenti: 112 cadute e 99 trovate. Include 35 esemplari da 19 differenti meteoriti italiani (tra cui le due celebri Renazzo e Vigarano e l’ultimo meteorite vista cadere e recuperata in Italia, la San Michele), e numerose porzioni di meteoriti storiche tra le quali Allende, Chassigny, Ensisheim, L’Aigle, Mighei, Murchison, Novo-Urei, Orgueil e Sikhote-alin. La collezione è impreziosita anche da tre masse principali di importanti meteoriti quali: Bur-gheluai, Monte Milone e Uegit (un eccezionale “frammento” di 252 Kg). Uegit Il meteorite di Uegit (Somalia), del peso di 252 kg in origine, è la più grande conservata in Italia e rappresenta quindi uno dei gioielli della collezione del Museo di Mineralogia della Sapienza. Esso presenta le tipiche caratteristiche di una ottaedrite, la cui struttura interna a lamelle è ben messa in evidenza sulla superficie ottenuta artificialmente con taglio, levigatura e successivo attacco chimico. La superficie naturale presenta una bella crosta di fusione, con le caratteristiche fossette e convessità, dovute al passaggio nell’atmosfera. Nella parte metallica interna vicina alla superficie la lega metallica ha subito deformazioni dovute all’impatto sulla Terra: le figure di Widmannstatten sono piegate, spostate e in parte modificate. Orvinio La pioggia meteoritica di Orvinio in provincia di Rieti, cadde il 31 agosto 1872. Solo 6 frammenti di questo sciame (che fu visto passare sopra tutto il Lazio provenendo da Sud) furono recuperati. Essi sono oggi conservati in varie collezioni, ma i campioni più significativi si trovano a Roma nel Museo di Mineralogia e a Castelgandolfo presso la Specola Vaticana. Orvinio è una particolare varietà di condrite estremamente rara, tanto che alcune classificazioni ne fanno un tipo a sé stante (orvinite). Contiene: le due tipiche leghe ferro-nichelio (camacite e tenite), solfuri di ferro (troilite e pirrotina) e silicati (olivina, ortopirosseno). L’Aigle La collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia, costituita in oltre 200 anni di acquisizioni e donazioni, è una delle più importanti a livello internazionale. Tra i reperti di maggiore importanza storica spicca questo meteorite di 52 g, caduta alle ore 13 del 26 aprile 1803 presso L’Aigle (Orne, Francia), acquisita dal museo nel 1852. L’eccezionalità di questo esemplare è dovuta al fatto che è considerata uno spartiacque nella storia dei meteoriti: prima di questa caduta vi erano le più disparate teorie sull’origine deo meteoriti (prodotti derivanti da lontane eruzioni vulcaniche, rocce del deserto trasportate dal vento etc.); fu lo studioso E. Chladni, considerato il padre fondatore della meteoritica che, osservando la caduta di L’Aigle, formulò la teoria corretta che i meteoriti provenissero da corpi extraterrestri, principalmente in base alle dichiarazioni di molti testimoni che osservarono “una pioggia di pietre gettate da una meteora”. I frammenti di questo meteorite, una condrite ordinaria di tipo L6, appartengono tutti a collezioni storiche o ad importanti collezioni private; è praticamente impossibile al giorno d’oggi incontrare qualcuno disposto a privarsene, sia con cambi che con vendite, sono dunque molto poche le istituzioni che possono vantare il possesso di un meteorite di tale importanza e l’onore di poterla esporre a beneficio dei visitatori. Per gli appassionati di meteoriti osservare un frammento di L’Aigle è come trovarsi di fronte alla Gioconda di Leonardo Da Vinci. Renazzo Un vanto della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia è senz’altro questo frammento di 38,1 g del meteorite Renazzo. Alle 20.30 del 15 gennaio 1824 frammenti di un meteorite, del peso di circa 10 Kg, caddero nei pressi della cittadina di Renazzo, in provincia di Ferrara. Si dice che tale meteorite si sia rotto in 3-4 frammenti principali, perché una donna all’epoca della caduta, disse di aver udito un triplice rumore. La gente di Renazzo fu impaurita da rumori, tipo spari di un cannone, e si chiedeva da dove potessero provenire visto che quella sera il cielo era sereno. Pochi anni più tardi alcuni esemplari di questo meteorite furono donati, all’interno della collezione Spada, al Museo di Mineralogia che tuttora li custodisce ed espone al pubblico. L’importanza di questa caduta è che tale meteorite, al momento in cui fu scoperto, rappresentava un unicum nel panorama dei meteoriti, a tal punto che divenne il capostipite di un gruppo di meteoriti carboniose (scoperte successivamente) denominate appunto CR (la R sta per Renazzo). Renazzo è dunque uno dei meteoriti di maggiore rilevanza storica e significativa per la meteoritica. Per la sua importanza è uno dei meteoriti più desiderati da collezionisti ed appassionati che, vista la rarità e l’inalienabilità da molte collezioni, è spesso destinata a rimanere oggetto del desiderio e ad essere osservata esclusivamente in raccolte di pubblico accesso. Data la sua unicità, il meteorite di Renazzo ha ricevuto vari “riconoscimenti” internazionali. Nel 1962 Mason e Wiik pubblicano lo storico articolo “The Renazzo Meteorite” – dove rilevano l’unicità di questo meteorite italiano – in American Museum Novitates del dipartimento di Mineralogia dell’American Museum of Natural History di New York; nel 1964 appare l’articolo “Rare Gases in the Chondrite Renazzo” di Reynolds e Turner, della University of California; nel 2000 viene pubblicato sul prestigioso periodico New Scientist l’articolo “Star dust” (polvere di stelle), di Russell e Alexander, dedicato indirettamente a Renazzo, dove si parla di “diamanti forgiati all’interno di stelle estinte da lungo tempo (giganti rosse) che ci stanno fornendo importanti indicazioni sulle nostre origini”, essendo stata scoperta in Renazzo un’insolita abbondanza di diamanti, individuata finora con analoghi valori elevati solamente nel meteorite Leoville.

Monte Milone L’ 8 maggio del 1846, alle 9.15 del mattino, un meteorite cadde vicino Tolentino, un piccolo paese in provincia di Macerata. Fu il celebre mineralista Giovanni Strüver, che in seguito fu chiamato da Quintino Sella a dirigere il Museo di Mineralogia di Roma, a scoprire questo importante meteorite italiano. La massa principale fu successivamente acquistata, nel 1846, ed impiegata per la descrizione, da Monsignor Lavinio de’ Medici Spada. L’aver studiato questo meteorite, denominato in seguito Monte Milone in onore della località di ritrovamento (un piccolo paese di seimila abitanti oggi chiamato Pollenza), è stato un vanto nella vita di questo grande letterato e umanista. Il meteorite di Monte Milone, del peso di 2044 grammi, rappresenta uno degli esemplari più sensazionali della collezione di minerali che Spada riuscì a mettere insieme e che, acquistata nel 1851 dal governo pontificio per l’Università di Roma, forma ancor oggi un nucleo importante di questo Museo di Mineralogia. Monte Milone è una condrite ordinaria di tipo L5 e la sua massa totale stimata è di circa 3 Kg; per questo motivo, l’esemplare illustrato in foto del peso di oltre 2 Kg, in esposizione permanente al Museo di Mineralogia, rappresenta la massa principale di uno dei più importanti meteoriti caduti in Italia. All’importanza storica e scientifica, questo campione unisce una bellezza estetica data dal perfetto stato di conservazione e dalla nitida crosta di fusione che testimonia il suo passaggio nell’atmosfera terrestre.

Bur – Gheluai La pioggia meteoritica di Bur-Gheluai (Somalia) fu vista cadere il 16 ottobre 1919. Data la località desertica fu possibile recuperare quasi tutti i frammenti (caso più unico che raro). In totale si raccolsero più di 120 pezzi, per un peso complessivo di oltre 120 kg. Il Museo di Mineralogia della Sapienza ne conserva 58, cioè quelli più significativi per dimensione. Il meteorite di Bur-Gheluai è una condrite ordinaria che contiene questi minerali: – leghe di ferro-nichelio (camacite e tenite) – solfuri di ferro (troilite e pirrotina) – silicati (olivina e ortopirosseno). Sono inoltre presenti caratteristici aggregati tondeggianti costituiti ancora da olivina e ortopirosseno, chiamati condrule.

25 settembre 2014

"METEORITI. QUANDO LO SPAZIO COMUNICA" - PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

La mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica", che si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 30

settembre al 2 novembre 2014, è un’esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del

Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. Una mostra di scienza, di

bellezza, di emozioni.

I meteoriti sono rocce extraterrestri arrivate sul nostro pianeta dallo spazio. Rappresentano oggetti

di grande interesse per ottenere informazioni sull’universo che ci circonda e – può sembrare strano

– sulla stessa nostra Terra. L’esposizione offre al visitatore un panorama completo su queste

rocce e sulla loro importanza: un’occasione unica per apprendere molto sui meteoriti, approfondire

il significato delle informazioni di cui sono portatori e vedere da vicino oggetti preziosi che si sono

formati in luoghi dove, forse, non potremo mai arrivare. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in

collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è stata realizzata grazie alle

competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel Dipartimento di Scienze della Terra dello

stesso ateneo.

L’intero percorso espositivo presenta al pubblico, accanto ai meteoriti esposti, numerosi pannelli e

materiali video, realizzati dai ricercatori della Sapienza, con l’obiettivo di fornire informazioni

scientifiche chiare e di facile comprensione, senza trascurare il rigore e gli approfondimenti pensati

per soddisfare le curiosità di chi già conosce la materia.

Lo spazio espositivo dedicato ai meteoriti trova una sorta di contrappunto, all’interno dello stesso

Palazzo delle Esposizioni, nelle sale di un’altra mostra, “Il mio Pianeta dallo spazio: Fragilità e

Bellezza”, curata dall’Agenzia Spaziale Europea: il pianeta Terra che, attraverso i meteoriti,

raccoglie informazioni sullo spazio e lo spazio stesso che ospita il nostro sguardo per osservarci

da lontano.

Il percorso della mostra

L’esposizione "Meteoriti. Quando lo spazio comunica" si articola in tre sezioni principali. La prima

inizia molto lontano nel tempo – 13,8 miliardi di anni fa – nel momento i cui l’universo prese a

trasformarsi da qualcosa di piccolo e incandescente in qualcosa di grande, sempre più grande e

freddo.

Qui, pannelli ricchi di immagini, illustrazioni e informazioni conducono il visitatore attraverso lo

spazio e i tempi della storia dell’universo. Occorre aspettare di arrivare a 4,56 miliardi di anni fa,

quando si forma il nostro Sistema Solare, perché la sua storia e quella seguente della formazione

del nostro pianeta ci possano venir raccontate proprio dai meteoriti. Come si è formato il Sistema

Solare? Qual è la storia del nostro pianeta?

Nella seconda sezione, si apre una “stanza delle meraviglie”: finalmente alcuni spettacolari

meteoriti. Al visitatore viene subito spiegato come si riconosce un meteorite e come occorra

comportarsi nel caso, fortunatissimo, di “incontrarne” uno. Possiamo ammirare qui meteoriti

“italiane” e non, meteoriti provenienti da Marte, dalla Luna, da Vesta e da vari corpi che ruotano

nella fascia asteroidea: condriti, pallasiti, eucriti, diogeniti.

Concludono questa sezione 58 frammenti meteoritici dell’eccezionale pioggia di Bur-Gheluai

(Somalia, 1919), spettacolare esempio di una storica caduta frammentata di meteoriti e ciò che

non potremo mai trovare in un meteorite: spettacolari campioni mineralogici con cristalli di grosse

dimensioni. Sarà questa l’occasione per spiegare come mai è possibile trovare alcuni minerali solo

sulla Terra e non nel resto del Sistema Solare.

La mostra si conclude, nella terza sezione, con un’area dedicata ai miti, ai racconti, ai grandi

enigmi, alle curiosità che più di altre fanno parte del mondo dei meteoriti: estinzione dei dinosauri,

incidenti misteriosi, crateri da impatto, meteoriti famose; e alla fine, "c’è vita su Marte?". Anche in

questo caso, la risposta sarà affidata a una serie di pannelli informativi e all’esposizione di alcuni

meteoriti particolarmente pregevoli per importanza estetica e storica (Canyon Diablo, Ensisheim,

L’Aigle, Chelyabinsk, Casas Grande e Chassigny): la chiusura ideale di un’esposizione, nella quale

scenografia, meraviglia e informazioni scientifiche compongono un percorso dedicato alle rocce

che, formatesi in qualche parte dell’universo, sono giunte a pochi centimetri dai nostri occhi

portando con sé il fascino di una storia lunga miliardi di anni.

25/09/2014

Tra meteoriti e foto satellitari, la Terra in scena al Palaexpo

Roma, 25 set. (TMNews) - La Terra e lo spazio, meteoriti e immagini satellitari degli angoli più remoti

della Terra visti dalla stazione spaziale ISS. Per gli amanti del genere le due esposizioni che dal 30

settembre saranno ospitate al Palazzo delle Esposizioni di Roma sono da non perdere.

La mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica", che si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 30

settembre al 2 novembre 2014, è un'esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di

Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. L'esposizione offre al visitatore un

panorama completo su queste rocce e sulla loro importanza: un'occasione unica per apprendere molto

sui meteoriti, approfondire il significato delle informazioni di cui sono portatori e vedere da vicino oggetti

preziosi che si sono formati in luoghi dove, forse, non potremo mai arrivare. Ideata dal Polo Museale

Sapienza, in collaborazione con l'Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è stata realizzata grazie alle

competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso

ateneo.

"Il Mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza", invece, è un progetto espositivo promosso e

organizzato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana

(ASI), la Presidenza Italiana del Consiglio dell'Unione Europea, la Commissione Europea, Roma

Capitale e Azienda Speciale Palaexpo. Realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della

collaborazione europea in ambito spaziale, l'esposizione è un viaggio che ci conduce, attraverso

immagini satellitari e videoinstallazioni, nei luoghi più belli e remoti della Terra. Immagini di rara

bellezza che contrastano in modo drammatico con la realtà, che testimoniano e ci invitano a riflettere

sulla fragilità del nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico a livello globale, e su come i

satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti.

La terra vista dallo spazio diventa arte: domani a Roma l’inaugurazione

della mostra

lunedì 29 settembre 2014, 18:06 di Peppe Caridi

Dalle sfumature di bianco, grigio e azzurro dei ghiacci polari allo spettacolare delta del Nilo

colorato artificialmente in rosso, i disegni tracciati nell’oceano dalle scie delle navi e i mosaici

multicolori dei campi coltivati: sono le immagini della Terra scattate dai satelliti, belle come

opere d’arte. Da domani al 2 novembre sono esposte a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, nella

mostra” Il mio pianeta dallo spazio, fragilità e bellezza”. Promossa dall’Agenzia Spaziale

Europea (Esa) con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Presidenza italiana del Consiglio

dell’Unione Europea, Commissione Europea, Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, la

mostra è curata da Viviana Panaccia.” L’obiettivo è far conoscere la Terra, in tutta la sua

bellezza, e comunicare come lo spazio sia uno strumento fondamentale per osservare e

studiare il nostro pianeta”, ha detto Simonetta Cheli, capo di gabinetto del direttorato dell’Esa

per l’Ambiente e l’Osservazione della Terra. Il viaggio attraverso la Terra vista dall’alto

comincia dai ghiacci, con le immagini mozzafiato di Artico e Antartide che mostrano lo

scioglimento dei ghiacciai. Le altre cinque sezioni della mostra sono dedicate all’acqua di

oceani, fiumi e laghi, quindi si passa all’atmosfera, con i colori opachi che tracciano

l’inquinamento, e poi alle foreste e all’agricoltura, quindi i deserti e le megalopoli, raccontate in

un video. Accanto alle foto, 150 in tutto e affascinanti come dipinti, si possono vedere da vicino

i modelli dei satelliti ‘autori’ delle foto, come Cryosat che osserva i ghiacci, Smos che misura la

salinità degli oceani, e ancora la prima Sentinella del clima. Chiudono la mostra le foto della

Terra scattate dall’astronauta Luca Parmitano durante la missione Volare, nella quale per sei

mesi ha lavorato sulla Stazione. Poco distante da questo ‘volo’ sul pianeta, si può vedere da

vicino il meteorite da 252 chilogrammi scoperto in Somalia nel 1921, accanto ai frammenti di

una vera e propria pioggia di meteoriti. Sono esposti, sempre al Palazzo delle Esposizioni da

domani al 2 novembre, nella mostra “Meteoriti, quando lo spazio comunica”, promossa dalla

Sapienza Università di Roma e a cura di Michele Macrì, Giorgio Manzi e Adriana Maras.

04/09/2014

Meteoriti. Quando lo spazio comunica, mostra a Palazzo delle Esposizioni Roma

“Meteoriti. Quando lo spazio comunica, mostra a Palazzo delle Esposizioni“

Le meteoriti sono rocce extraterrestri arrivate sul nostro pianeta dallo spazio. Rappresentano oggetti di grande interesse per ottenere informazioni sull'universo che ci circonda e – può sembrare strano – sulla stessa nostra Terra. La mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica" è un'esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, e realizzata grazie alle competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso ateneo, l'esposizione offre al visitatore un panorama completo su queste rocce e sulla loro importanza. Un’occasione unica per apprendere molte informazioni sulle meteoriti, approfondire il significato delle informazioni di cui sono portatrici e vedere dal vivo oggetti preziosi che si sono formati in luoghi dove, forse, non potremo mai arrivare.

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI: METEORITI. QUANDO LO SPAZIO COMUNICA

Esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza

dal 30/09/2014 al 02/11/2014

Le meteoriti sono rocce extraterrestri arrivate sul nostro pianeta dallo spazio. Rappresentano oggetti di grande interesse per ottenere informazioni sull'universo che ci circonda e – può sembrare strano – sulla stessa nostra Terra. La mostra "Meteoriti. Quando lo spazio comunica" al Palazzo delle Esposizioni di Roma è un'esposizione straordinaria della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza, una delle più importanti al mondo. Ideata dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, e realizzata grazie alle competenze dei ricercatori e ai materiali conservati nel Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso ateneo, l'esposizione offre al visitatore un panorama completo su queste rocce e sulla loro importanza. Un’occasione unica per apprendere molte informazioni sulle meteoriti, approfondire il significato delle informazioni di cui sono portatrici e vedere dal vivo oggetti preziosi che si sono formati in luoghi dove, forse, non potremo mai arrivare. Una mostra di scienza, di bellezza, di emozioni.

del 30/09/2014

“Meteoriti. Quando lo spazio comunica”, è la mostra che apre oggi al

Palazzo delle Esposizioni. Le meteoriti sono rocce extraterrestri

arrivate sul nostro pianeta dallo spazio, rappresentano oggetti di

grande interesse per ottenere informazioni sull'universo che ci

circonda e sul nostro pianeta. La mostra è un'esposizione straordinaria

della collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia della Sapienza,

una delle più importanti al mondo. In Via Nazionale 194. Ingresso 7

euro e 50.