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METAFORA, a cura di Raccuglia Chiara Lavoro eseguito nell’ambito del Corso “La Comunicazione delle Matematiche”, Laurea Specialistica Scienze della Formazione, Anno Accademico 2005/2006. metaphorá, metaphérō, «io trasporto»

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METAFORA,a cura di Raccuglia ChiaraLavoro eseguito nell’ambito del Corso “La Comunicazione delle Matematiche”, Laurea Specialistica Scienze della Formazione, Anno Accademico 2005/2006.

metaphorá, metaphérō, «io trasporto»

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METAFORA :ASTRUSO ARTIFICIO STILISTICO LONTANO DA NOI E DAL NOSTRO VIVERE QUOTIDIANO ?

VERSO UNA DEFINIZIONE

TEORIZZAZIONI SULLA METAFORA

SECONDO LA SCIENZA COGNITIVA

VERITA’ NELL’AMBIGUITA’ DEL LINGUAGGIO

PER UN’ULTERIORE ANALISI

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MA è PRESENTE NEL LINGUAGGIO COMUNE, QUOTIDIANO:

……. . PENSANDO ALLA METAFORA, SI POTREBBE DIRE:PENSANDO ALLA METAFORA, SI POTREBBE DIRE:

USO PARTICOLARE DEL LINGUAGGIO CARATTERIZZANTE UNA CERCHIA USO PARTICOLARE DEL LINGUAGGIO CARATTERIZZANTE UNA CERCHIA RISTRETTA DI PERSONE (POETI ,AUTORI DI TESTI letterari) .RISTRETTA DI PERSONE (POETI ,AUTORI DI TESTI letterari) .

Glauco,guarda: perchGlauco,guarda: perchéé il il mare profondo gimare profondo giàà èè agitato dalle ondeagitato dalle onde. . ArchilocoArchiloco

‘‘il navigar mi il navigar mi èè dolce in questo maredolce in questo mare ’’ LeopardiLeopardi

E come potevamo noi cantare E come potevamo noi cantare Con il Con il piede straniero sopra il cuorepiede straniero sopra il cuore,,tra i morti abbandonati nelle piazzetra i morti abbandonati nelle piazzesullsull’’erba dura di ghiaccio,al erba dura di ghiaccio,al lamentolamentodd’’agnelloagnello dei fanciulli, alldei fanciulli, all’’urlo nerourlo nerodella madre che andava incontro al figliodella madre che andava incontro al figliocrocifissocrocifisso sul palo del telegrafo?sul palo del telegrafo?Alle fronde dei salici, Alle fronde dei salici, per votoper voto,,anche le nostreanche le nostre cetrecetre erano appese,erano appese,oscillavano lievi al triste vento.. Salvatore oscillavano lievi al triste vento.. Salvatore QuasimodoQuasimodo

‘‘quella quella cimice cimice non si decide a lasciarmi in pace non si decide a lasciarmi in pace ’’‘‘ci vediamo ai ci vediamo ai piedi piedi di monte Pellegrino di monte Pellegrino ’’‘‘sono imbottigliatasono imbottigliata nel traffico nel traffico ’’

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Verso una …DEFINIZIONE

es.Quella ragazza, grossa come una botte, si è svegliata similitudineQuella botte si è svegliata metafora

La metafora:La metafora:

•• Fa parte dellFa parte dell’’insieme delle insieme delle figure semantichefigure semantiche

•• Consiste nellConsiste nell’’usare una parola o un concetto non nel significato usare una parola o un concetto non nel significato proprio, ma sostituendola, in un altro contesto, ad una parola oproprio, ma sostituendola, in un altro contesto, ad una parola o ad ad un concetto con cui abbia rapporti di somiglianza.un concetto con cui abbia rapporti di somiglianza.

••Secondo la tradizione Secondo la tradizione èè una similitudine abbreviata, privata del nesso una similitudine abbreviata, privata del nesso logico , attraverso la quale si opera un trasferimento di signiflogico , attraverso la quale si opera un trasferimento di significato da un icato da un termine alltermine all’’altro.altro.

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si ha una metafora quando due tratti di due diverse parole fanno scattare una connessione

ragazza xbotte Pgrossa y

X e y sono due parole di due campi semantici diversi, p il tratto in comune che consente l’intuizione metaforica.

x yp

Nella metafora sono presenti due termini messi in relazione da caratteristiche che hanno in comune:la cosa di cui stiamo parlando e quella a cui la paragoniamo.

ragazza primo termine botte secondo terminegrossa caratteristica in comune

scomponiamo ognuno dei due termini, nei ‘tratti’ propri che li caratterizzano:

ragazza giovane nuova bottebella cerchiata magra vecchiagrassa rotonda grossa grossaecc.. ecc..

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Il peperone e' la sorgente, la faccia di Cinzia e' la destinazione, e la proiezione analogica "trasferisce" il colore del peperone alla faccia di Cinzia.

Una metafora consiste di una sorgente, una destinazione e una proiezione analogica.

"Cinzia e' tornata abbronzantissima dalle vacanze: la sua faccia sembra un peperone“

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La metafora, è trasgressione dell’uso proprio. Essa a differenza di altri usi impropri può fare chiarezza. C’è un’adeguatezza, un’«appropriatezza» basata non sull’ordine dell’identico, bensì sull’ordine ben più complesso esottile del simile.

L’appropriatezza della metafora si spiega,insomma, nel senso di una congenericità.

“la vecchiaia è come la paglia”

crea apprendimento e conoscenza attraverso il genere.

La vecchiaia è simile alla paglia perché entrambe sono cose sfiorite. Sono, a loro modo, specie di un genere, congeneri.

TEORIZZAZIONI SULLA METAFORAAristotele

la metafora come: problema schiettamente conoscitivo riguarda il theorein to homoion (saper vedere ciò che è

simile), investe la questione del riferimento agli enti e della loro relazione;è dunque, nella prospettiva aristotelica, il problema stesso del semainein, del significare degli onomata, e solo secondariamente problema di stile.La metafora, epiphora,trasposizione di una parola allotria,estranea,produce ainigmata; che non è

opposto di sapheneia, chiarezza, ma anzi funzionale. Il riferimento non è agli onomata kuria, parole correnti, che denominano un ente o un evento con il suo nome proprio ( la nave con il termine “nave” e il suo ormeggiare con il termine “ormeggiare”)

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I DIVERSI APPROCCI:

"concettuale" . (Lakoff) fa notare come in generale le metafore "concettuali" trasportino proprieta' di strutture del mondo fisico in strutture non fisiche (e' appunto il caso di "il tempo e' denaro"). La ragione sta probabilmente nel fatto che gli oggetti fisici hanno proprieta' ben determinate e di cui abbiamo esperienza diretta; mentre entita' astratte, come "il tempo", che sfuggono a una definizione precisa e non sono percepibili dai sensi, sarebbero piu' difficili da esprimere nel linguaggio…………. Estendendo questo pensiero si puo' speculare che il linguaggio sarebbe forse nato per trattare degli oggetti fisici, e soltanto in un secondo tempo esteso anche ai concetti non fisici.

"comparativo" (Gentner) una metafora è un confronto in base al quale si stabilisce che un termine assomiglia parzialmente a qualcos'altro.

"interazionista" ( Black) la metafora e' il mezzo per vedere un oggetto in una luce diversa ,ovvero per riorganizzare le proprieta' della destinazione.

"di devianza semantica" (Wilks) la metafora è intesa come la violazione di regole di restrizione all'interno di un dato contesto.

"pragmatico", (Nunberg) la metafora è intesa come discorso in cui il parlante a) usa un'espressione E per riferirsi al fatto F nel contesto C anche se esiste un'altra espressione per riferirsi a F che il parlante sa essere piu' semplice da capire per l'ascoltatore; b) sa che l'uso di E non e' razionale, ma si aspetta che l'ascoltatore si renda conto che non lo e' e che lui e' cosciente che non lo e'; c) agisce secondo il principio cooperativo e si aspetta che l'ascoltatore lo sappia.

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Nella linguistica cognitiva la metafora è definita come :

comprensione di un dominio concettuale in termini di un altro dominio concettuale..

Le metafore concettuali sottostanno alle espressioni metaforiche. Tendono ad essere pre-linguistiche e a fare assunzioni fondamentali riguardanti lo spazio, il tempo, il movimento, il conteggio, il controllo, ed altri elementi essenziali dell'esperienza umana.

Le metafore concettuali impiegano tipicamente un concetto più astratto come obiettivo e un concetto più concreto o fisico come sorgente.

metafore quali 'i giorni a venire' oppure 'offrire il proprio tempo' si affidano a concetti piùconcreti, esprimendo così il tempo (il concetto più astratto o bersaglio) come un (piùconcreto) percorso nello spazio fisico o come una sostanza (che può essere presa o offerta in dono).

SECONDO LA SCIENZA COGNITIVA

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Riconoscere una metafora concettuale significa riconoscere l'insieme di mappature che si applica ad un dato accoppiamento sorgente-bersaglio.

Quine ed altri autorevoli esponenti della più recente filosofia della matematicahanno sostenuto che:ogni linguaggio naturale umano riflette una ontologia data per scontata che facilita l'impiego di certe metafore concettuali.Se così è, ogni linguaggio naturale diventa una 'mappatura' dall'esperienza concreta della vita umana primitiva al più astratto e socialmente prescritto 'dominio bersaglio ' della cultura.

Il processo metaforico va tipicamente dal più concreto al più astratto ma non nella direzione opposta. Di conseguenza, i concetti astratti sono compresi in termini di concetti-campione concreti. Una versione estrema di questa prospettiva è espressa nella scienza cognitiva della matematica, dove si propone che la matematica stessa, il mezzo di astrazione più ampiamente accettato nella comunità umana, risente di una tendenza cognitiva unica agli esseri umani.

es. di processi campione: il conteggio, il movimento lungo un percorso, che sono compresi da tutti gli esseri umani attraverso le loro esperienze.

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Lakoff e Raphael Nuñez, hanno proposto una scienza cognitiva della matematica che spieghi la matematica come conseguenza - e non alternativa - della dipendenza umana verso la metafora concettuale per comprendere l'astrazione in termini di esperienziali concreti fondamentalie tentano di intraprendere un' analisi cognitiva della matematica che analizzi le idee matematiche in termini delle esperienze umane, metafore, generalizzazioni ed altri meccanismi cognitivi che ad esse danno luogo.

"la matematica è radicata nell'attività cognitiva quotidiana degli esseri umani anziché in qualche aldilà platonico trascendente." In altre parole, che il corpo umano ed i sensi sono ciò che crea la matematica.

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VERITà NELLA AMBIGUITà DEL LINGUAGGIO

Un problema è quale valore di verità si possa assegnare a una frase metaforica.

La frase "Dario e' un vulcano" e' ovviamente falsa; ma al tempo stesso esprime una verità su cui concorderebbero tutti gli amici di Dario.

Il duplice significato della metafora e' in realtà un caso particolare dell'ambiguità del linguaggio. Siamo in grado di capire "Dario e' un vulcano" esattamente come siamo in grado di capire "Il piano e' bello" (che può riferirsi tanto a uno strumento musicale quanto a uno schema di azione). In entrambi i casi l'ambiguità esiste, ma, paradossalmente, "non e' possibile" sbagliare: se sbagliamo a interpretare la frase, la frase risulta senza senso nel discorso o nel contesto di cui fa parte.

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Secondo Lakoff, la comprensione del linguaggio consiste sempre nel comprendere una cosa in termini di un'altra. Tutti i nostri concetti sono di natura metaforica e sono basati sulla nostra esperienza fisica.

Turbayne ritiene che tutto il linguaggio sia metaforico. In effetti il linguaggio non puo' mai rappresentare "letteralmente" il mondo; può soltanto "modellare" il mondo. Per definizione, pertanto, non esiste il significato "letterale" di una frase. C'e' insomma una metafora, una teoria del mondo, alla base dell'intero linguaggio umano. Non sarebbe pertanto la metafora ad essere un fenomeno linguistico, ma il linguaggio ad essere un fenomeno metaforico.

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La stessa frase puo' assumere diversi significati, a seconda del livello (letterale o metaforico) a cui la si legge. Nel linguaggio è forse connaturato un grado di liberta' che da' luogo ad ambiguita', e tale ambiguita' può essere sfruttata per costruire significati diversi dalla stessa frase, ampliando in tal modo a dismisura il potere espressivo del linguaggio.

ne consegue che:

Ogni insieme ordinato di parole avrebbe un numero infinito di possibili significati grazie a quel margine di ambiguita'(creativita'), e la stessa parola, potenzialmente sarebbe, in ultima analisi, una metafora.

Chomsky teorizzò la"produttivita'" degli agenti linguistici: siamo in grado di produrre frasi che non abbiamo mai ascoltato e siamo in grado di produrre anche infinite frasi che non produrremo mai.

Lyons sostiene che la produttivita' non esaurisce la potenza espressiva del linguaggio: non siamo soltanto produttivi, siamo anche "creativi". Siamo cioe' in grado di "estendere" la semantica del nostro sistema linguistico. Quando dico "collo di bottiglia", non voglio soltanto significare l'oggetto che forma il collo di una bottiglia, ma un fenomeno assai piu' complesso, che, a seconda del contesto, puo'assumere connotati assai diversi (da un ingorgo del traffico a una cattiva organizzazione del mio tempo libero). La metafora e' un tale fenomeno creativo.

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Per un’ ulteriore analisi..

Attraverso la semiotica definiamo la metafora secondo:Il livello sintatticoIl livello semanticoIl livello pragmatico

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Il livello sintattico riguarda le regole, o le relazioni modulari che stabiliscono il posto che le parole occupano in una frase e come le frasi si dispongano a formare un periodo. Sintassi deriva dalle parole greche syn- (insieme) e taxis (sequenza, ordine). Riguarda il modo in cui parole diverse (nomi, aggettivi, verbi) siano combinate in proposizioni, che a loro volta compongono dei periodi o frasi.

Dal punto di vista matematico, il livello sintattico concerne il modo in cui si stabilisce sianocombinati tra loro e ordinati gli elementi matematici.Le modalità di combinazione, di ordine e sequenza, cioè i modelli matematici, possono essere visti come metafore concettuali.

Se ne propone un esempio:

All’interno dell’insieme N = {0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, . . . . . . } vige il modello degliassiomi di Peano:

- 0 è un numero - Il successivo di 0 è un numero - 0 non è il seguente di nessun numero - Il seguente di a è uguale al seguente di b ______________ Sa=Sb- a = bqueste regole valgono solo per l’ordine numerico all’interno dei numeri naturali.

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il livello semantico, interessa il piano dei campi semantici. Concerne, cioè, il significato delle parole, degli insiemi delle parole, delle frasi e dei testi, unità logico-concettuale.Nel linguaggio matematico la semantica riguarda le relazioni tra due insiemi di elementi in cui un dominio si può relazionare ad un codominio, e viceversa. Questo, abbiamo detto, in maniera analogica. ( esempio )

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Il livello pragmatico. che si occupa dell’uso della lingua come azione. Si interessa di come e per quali scopi la lingua viene utilizzata. Più in specifico si occupa di come il contesto influisca sull’interpretazione dei significati. Sulle condizioni di verità e sul significato delle parole in relazione al contesto.Per molti linguisti la semantica è parte della pragmatica: il suo significato è il suo uso, secondo una frase di Wittgenstein.

All’interno del linguaggio matematico, dei modelli avranno la loro condizione di verità solo all’interno di determinati insiemi di riferimento.Il significato di un modello, deve essere delimitato all’interno del contesto di riferimento.

esempio:

Metafora all’interno dell’insieme dei numeri interi.

Affermo: ‘ il prodotto di due numeri è più grande dei numeri moltiplicati ’.Questo è vero all’interno dell’insieme N, ma non all’interno dell’insieme Z; infatti:

4 * 0,5= 2

Da ciò deduciamo l’esistenza dei limiti della metafora, intesi come ‘ in riferimento a..’

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Riassumendo …. la metafora- Uso particolare della lingua. - Nasce nell’atto comunicativo quando, - E’ un fenomeno creativo. - Appartiene alla comunicazione dalla connessione Si origina grazie al carattere

di tipo connotativo. tramite un tratto comune, di ambiguità del linguaggio.- E’ presente nel linguaggio comune si esprime un concetto con un altro.

e nei linguaggi settoriali.problema conoscitivo. nasce dal saper vedere - teorizzazioniciò che è simile.(Aristotele)

confronto riorganizzazione delle proprietà discorso di cooperazione violazione di regole meccanismo concettuale.(comparativa) dell’oggetto che si connota. tra chi parla e chi ascolta. di restrizione. E’ trasferimento di

(interazionista) (pragmatica) (di devianza struttura del mondo fisico insemantica) strutture non fisiche. Nasce

dall’esperienza concreta - attraverso la semiotica : metafora a livello dell’uomo.

(dominio sorgente dominio bersaglio).

(scienza cognitiva)sintattico semantico pragmatico

La matematica. Nasce come astrazione al livello dei meccanismi cognitivi, dell’esperienza umana.I modelli matematici sono metafore.

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PER CONCLUDERE

Dal precedente approfondimento sulla metafora, elemento linguistico-cognitivo, possiamo parlare del nostro pensiero come:

un pensiero approssimato (il cervello umano riconosce modelli, li associa..), che dispone di informazioni relativamente scarse e da queste crea nuove informazioni. Attua un ragionamento approssimato.

.Aiutati da Aristotele, diamo un’accezione più che positiva al to eumetapherein, come discorso di sapheneia, nel momento in cui c’èappropriatezza nell’accostamento di campi semantici diversi.

La matematica, nasce come detto, da un processo di astrazione della esperienza reale. Anch’essa, è quindi, un discorso nato e vivente nella approssimazione.

(continua…)

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così, attraverso:il senso del tempo, il senso del piano, il senso dello spazio, l’uomo crea una metafora del mondo, e metafore nella metafora.

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Esempio procedimento metaforico nel linguaggio matematico.

dall’insieme della Geometria passo a quello dell’Algebra, per capire la Geometria.

Teorema di Pitagora espressione algebrica

x = a + b x − 3 − 4 = 0

x = 3 + 4

BC2=AB2+AC2.

All’interno del linguaggio matematico uso tra loro in maniera analogica Aritmetica, Algebra, Geometria.

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Le figure semantiche sono un particolare tipo di figure retoriche, proprie del parlare figurato ,che distanziandosi dalla mera comunicazione denotativo-referenziale ,(si riferisce al significato oggettivo, convenzionato di una parola,comune a tutti i parlanti della stessa lingua; ad un determinato significante corrisponde un determinato significato) crea una comunicazione più ricca di significati aggiuntivi, emotivi, sfruttando al massimo le potenzialità connotative ( ci si riferisce al significato ulteriore, indiretto, soggettivo che si può associare ad una parola) e creative del linguaggio. Si gioca di volta in volta con i fenomeni fonico- ritmici,con l’ordine, con i rapporti di somiglianza, di opposizione, ecc..

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Un dominio concettuale è una qualsiasi organizzazione coerente dell'esperienza.

Il dominio concettuale da cui sono tratte le espressioni metaforiche è detto dominio sorgente.

Il dominio concettuale che si tenta di capire è detto dominio obiettivo o dominio bersaglio.