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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXIX - N° 417 GIUGNO 2009 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XXXIX - N° 417GIUGNO 2009

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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del sac. dott. Luigi Villa

SOVVERSIONI SOVVERSIONI NELLA CHIESANELLA CHIESA

È con la luce della ragione,rischiarata dalla Fede,che scopriamo la sover-

sione installata nella Chiesa. I“lupi” entrati dentro dove l’Au-torità ha abrogato e modificatoqualche Legge e qualche decreto.È una guerra psicologica, è la“prassi” sopra il dogma che mifa ricordare le “consegne” di Le-nin: “Vuotate la sostanza; la-sciate il guscio” - “Due passiavanti, un passo indietro” -“Fatelo; ciò si farà!”.Sono principii che abbiamo vistoapplicare giornalmente in questaChiesa post-conciliare. I “lupi”si sono vestiti da agnellini, ma iloro “frutti” sono più che evi-denti!.. Frutti della loro “evolu-zione” modernista, già predetta e condannata daS. Pio X!E così S. Tommaso d’Aquino è scomparso dallateologia cattolica per lasciare il posto a Teilhardde Chardin, il gesuita massone, e ai suoi simili“nuovi teologi”, la così detta “ala marciante dellaChiesa”, ma alla maniera voluta da Lenin: due pas-si avanti e uno indietro; il che risulta, in matemati-ca, un passo avanti per la Soversione!Certo, non ci sono testi espliciti in cui l’Autorità si

dichiara apertamente con i “so-vertitori” della Fede - sarebbetroppo grossa! - ma ci sono moltitesti che mostrano che l’Autoritàpende da quella parte; come nonci sono aperte squalifiche per iTradizionalisti (eccetto la gravesqualifica dell’eterodossissimoVescovo Lefebvre!), per non ti-rarsi la zappa sui poedi (20 Con-cilii “de fide”, contro un soloConcilio “pastorale”, valgonopur qualcosa!), ma comunque inquesta guerra psicologica chestanno conducendo, le “dichia-razioni teoriche” non hanno al-cuna importanza, se non per tran-quillizzare, addormentare, rassi-curare una ipotetica reazione.Quello che conta, in questa

guerra, è l’azione.E le “prove” di questa nostra affermazione la sitrova nei “fatti”. Ne faccio un breve elenco:

1. ieri, la Messa in lingua vernacola era intollera-bile; oggi, essa è la “mens” della Chiesa ufficiale;

2. ieri, la “Comunione sulla mano” era grave-mente proibita; oggi, permessa e, da molto episco-pato, obbligata;

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3. ieri, le donne dovevano tacere in Chiesa, eavere il capo coperto (cfr. S. Paolo, I Cor. XIV,34, e XI, 10); oggi, sono promosse al rango di“dottori”; leggono, “in Ecclesia”, la Sacra Scrittu-ra; servono all’altare; distribuiscono l’Eucarestia,la portano agli ammalati; hanno il capo scoperto, evestono anche alla moda, perfino in minigonna!..

4. ieri, la Confessione era solo “privata”; oggi, le“cerimoie penitenziali” si moltiplicano, contro tuttele precedenti prescrizioni della Chiesa;

5. ieri, il “Sacramento degli ammalati” (EstremaUnzione) era amministrato solo individualmente;oggi, “ad esperimentum”, lo si fa collettivamente;

6. ieri, il Battesimo doveva essere dato “quamprimum”, e la Chiesa condannava i genitori che,senza gravi motivi, “lasciavano nella privazionedella Grazia di questo Sacramento più a lungo chelo esigesse la necessità” (cfr. Catechismo del Con-cilio di Trento); oggi, si raccomanda perfino di ri-tardare il Battesimo ai bambini, e s’insegna che ibambini morti senza Battesimo, si salvano egual-mente...

7. ieri, “un cattolico non poteva cooperare formal-mente a un atto di culto e di propaganda a-cattoli-ca”, e “si proibita di accettare la cooperazione atti-va e diretta di un a-cattolico a un acerimonia catto-lica, essendo una tale cooperazione scandalosa persua natura” (cfr. “Thelogia Morale”); oggi, è tuttopermesso: si danno in uso anche le chiese cattoli-che per celebrazioni di culto a-cattolico, anche ere-tico, anche ad atei, a ministri protestanti e israeliti;si mettono come insegnanti, in seminari cattolici,ebrei e protestanti... (Paolo VI, in S. Pietro, ha ad-dirittura fatto benedire i fedeli dal capo dell’eresia

anglicana! E ha permesso perfino che l’Eucarestiafosse data a un a”presbiteriana” che non intendevaaffatto abiurare all’eresia! E ha perfino chiamato a“preparare” la sua “nuova Messa” ben sei pasto-ri protestanti!);

8. ieri, la contraccezione era intrinsecamente im-morale” (cfr. Pio XII - Giovanni XXIII - Paolo VIstesso!); oggi, molto Episcopato del mondo cattoli-co ha inventato il “conflitto di doveri” per per-mettere di usare della contraccezione!

9. ieri, il Comunismo era giudicato dalla Chiesa“intrinsecamente perverso”, ed era proibita ognicollaborazione con esso (cfr. Pio XI e Pio XII); og-gi, è non solo permessa ma anche voluta e cercataogni collaborazione su tutti i “piani” (così detti“umanitari”!);

10. ieri, i fedeli che appartenevano al Partito Co-munista non potevano essere ammessi ai Sacra-menti; oggi, perfino certo clero, iscritto a PartitiComunsiti e socialisti, da certo episcopato, sonousati perché “ingaggiano sotto propria responsabi-lità personale (così ad esempio l’Arcivescovo diAvignone) (cfr. L’Aurora del 23 febbraio 1979).

E potrei continuare ancora a lungo. Mi basta citare,per questo, il già arcivescovo di Malines e Primatedel Belgio, amico personale di Paolo VI, il card.Suenens, che ha dichiarato: «Si potrebbe fare unaimpressionante lista di tesi, insegnate a Roma,avant’ieri e ieri, come sole valevoli, e che furonopoi eliminate dai Padri conciliari».E fu così, purtroppo! L’ “Aggiornamento” è di-ventato la regola della Chiesa post-conciliare,per cui quello che era legge ieri, non lo è più oggi enon lo sarà più domani!

Appunti critici sul Vaticano II - 22sac. dott. Luigi Villa (pp. 108 - Euro 16)

Questo mio secondo libro “Appunti critici sul Vaticano II”, frutto del mioaccurato studio sui testi, vuol dimostrare che il contenuto di quei testi nonè così pulito, come avrebbe dovuto essere.Al di là dei fattori oggettivi in essi espressi, ritengo opportuno e valevolequesto lavoro che penso possa aiutare i lettori a comprendere meglio i te-sti del Vaticano II.

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

NNOOVVIITTÀÀ

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LA “NUOVA CHIESA” È IN PANICO PER L’ESODO DEI “CATTOLICI”

È uno sporco e oscuro segreto, ma la “Nuova Chiesa” nonriesce più a negarlo: i fedeli della “Nuova Chiesa” se nestanno andando in branco, ed essi se ne vanno non perabbracciare il secolarismo, ma il Protestantesimo Evangeli-co. Questo fatto è stato ammesso in una importante pubbli-cazione della Nuova Chiesa. “Pastoral and Homiletic Re-view”, in un articolo recente: “Why Do Catholic BecomeEvangelicals?”. E la pubblicazione ha una risposta - unarisposta che conferma ciò che i tradizionalisti cattolici han-no sempre detto. Infatti, la “Nuova Chiesa” ha un nomeper il fenomeno dei “Cattolici” che lasciano la Chiesa: “LaTeologia dell’Uscita”. “Nessun gruppo cristiano cresce piùdei fondamentalisti”, afferma l’articolo. “E molti dei loroconvertiti vengono dalla Chiesa Cattolica, principalmentecattolici poco educati”. E queste sono le ragioni addotte nell’articolo:

1. Il “Nuovo ordine” del Vaticano II ha fatto cilecca

Dei 60 milioni di fedeli negli Stati Uniti, solo 25% pratica-no in modo minimale la loro fede. Nel 1999, il NationalCatholic Reporter ha condotto uno studio che mostra undeclino generale della presenza alle Messe del “Novus Or-do”: solo circa il 15%, cioè uno su sette, frequentano, pre-senziano alla Messa regolarmente.

2. Il Catechismo del Vaticano Il ha prodotto una gene-razione di cattolici ignorantoni

Dopo 40 anni di “illuminazione” del Vaticano Il chestressa la Bibbia, l’articolo afferma: “La maggior parte deicattolici seduti sulle panche della chiesa, farebbero fatica adistinguere tra Vangeli, Epistole e Salmi”. La sostituzionedel Battesimo del “Novus Ordo” è ciò che si chiama Riteof Christian Initiation (RCI). Il RCI, profondamente radi-cato nel Protestantesimo e nell’eresia Modernista, è statoun completo fallimento. “Quattro quinti degli adulti parte-

cipanti alle classi non sapevano cosa significasse la parolaliturgia”, ha ammesso l’articolo.

3. Le prediche della “Nuova Chiesa” non proclamano leVerità Cattoliche

I preti tradizionalisti fanno sermoni sulla dottrina della Fe-de Cattolica senza esitazioni ed equivoci. I preti della“Nuova Chiesa” (e i diaconi) sanno che se essi fannoun’omelia (la versione di “sermone” della “Nuova Chiesa”)“parlando chiaramente e sinceramente essi non si prendonoche critiche e biasimo”; quindi, essi “ripiegano su un ap-proccio di buonismo, contenuti leggeri, e si dilungano suaneddoti edificanti e sul potere positivo del pensiero”.

4. La “Nuova Chiesa” è diventata Ecumenica e nonEvangelica

La Chiesa cattolica è sempre stata la più grande organizza-zione missionaria nel mondo. I Missionari hanno raggiuntotutte le parti del mondo per convertire i pagani e gli infedeli,per salvare le loro anime. In questa loro vocazione, molti diloro hanno sofferto il martirio. Ora, comunque, la “NuovaChiesa” predica che “tutte le religioni sono uguali” e che“Tutti adoriamo lo stesso Dio”. Pertanto, che bisogno c’èdi convertire la gente al Cattolicesimo?

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LL EE RR AA DD II CC II CC RR II SS TT II AA NN EELL EE RR AA DD II CC II CC RR II SS TT II AA NN EEDD ’’ EE UU RR OO PP AADD ’’ EE UU RR OO PP AA

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del Prof. Sergio Sergiacomi de Aicardi

L a Santa Sede è il più anticoStato sovrano del mondonella sua fondazione, tradi-

zione e storia attraverso 21 secoli: daS. Pietro, primo romano Pontefice eVicario di Cristo, fino all’attuale papaBenedetto XVI.La Santa Sede ha sempre esercitato ildiritto attivo e passivo di legazione.Secondo la tradizione, tale diritto risa-le sia ai legati pontifici presso i variConcili, sia agli “Apocrisari”, rap-presentanti pontifici permanenti pres-so l’impero Romano d’Oriente, sia aiVicari apostolici (nei primi secoli),sia ai Nunzi Apostolici presso gliStati dal XV secolo. Si ricorda papaS. Damaso I (366-384) tra i precurso-ri dell’esercizio del diritto di incarica-re e di inviare rappresentanti pontifici,cui è intitolato il cortile di S. Damasoin Vaticano, dove ancora oggi gli am-basciatori presso la Santa Sede rice-vono gli onori da un reparto dellaGuardia svizzera.Secondo il principio evangelico “Om-nis potestas a Deo”, il Dictatus pa-pae di S. Gregorio VII e le varie fon-

ti giuridiche del Diritto Canonico, laSanta Sede ha conferito nei secoli lastessa fons della sovranità a diversiregni ed imperi, da Clodoveo I, Redei Franchi; battezzato a Reims il

25.12.498 dall’arcivescovo San Remi-gio ed incoronato per mandato papale,a Carlo Magno, incoronato da SanLeone III “Sacro Romano Impera-tore”(Impero durato fino al 1806), aS. Stefano “Re apostolico” di Un-gheria nell’anno mille, la cui coronaricevuta dal papa Silvestro II, diven-ne il simbolo della sovranità unghere-se, a re Boris I di Bulgaria, a Tomi-slao I, incoronato, nel IX secolo, Redi Croazia dal papa Giovanni X; haconcesso anche titoli specifici, come“maestà cattolica”, nel 1492, da papaAlessandro VI Borgia al sovrano diSpagna, “defensor fidei” al Re diInghilterra, “maestà fedelissima” dapapa Benedetto XIV nel 1748, al Redel Portogallo, ecc. Il riconoscimentodell’indipendenza e della sovranitàdell’antica Repubblica di San Mari-no è fondato sul “Placitum Feretra-num”, promulgato nel IX secolo dalvescovo della “Vetusta FeretranaCivitas invicta Sancti Leonis”(Montefeltro). La Santa Sede, sotto ilpontificato di Urbano II, nominòRuggero I d’Altavilla legato pontifi-

Prof. Segiacomi de Aicardi, Presidente NazionaleINARS (Istituto Nazionale Regioni Storiche) ePresidente onorario dell’URSE (Unione RegioniStoriche Europee).

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cio. Nel XII secolo, conferì a RuggeroII il titolo di Re di Sicilia, duca diPuglia e di Calabria. San Angilber-to, abate di San Ricario pressoAmiens, nel 795 venne inviato comeambasciatore dell’imperatore CarloMagno presso il papa Leone III.Nicolò Polo, patrizio di Venezia, ilfratello Matteo ed il figlio Marco,vennero ricevuti a San Giovannid’Acri, oggi Haifa, dal Legato ponti-ficio l’arcivescovo Tebaldo Visconti,cui presentarono le credenzialidell’Imperatore del Catai (attualeCina) della dinastia mongola Yuan(1299-1368), come ambasciatori pres-so la Santa Sede.Nel 1504, si attribuisce al papa Giu-lio II della Rovere una lista di prece-denze di re cristiani, secondo le di-sposizioni redatte da Mons. Anto-nio Paris de Grassis, uno dei mae-stri di cerimonia della Cappella pa-pale, dove erano indicati gli amba-sciatori presso la Santa Sede.Il trattamento di eccellenza fu pro-prio degli ambasciatori presso laSanta Sede dal 1593, nel quale an-no il principe Luigi de Gonzaga,duca di Nevers (1539-1595) gene-rale e diplomatico, ambasciatore diFrancia venne dal papa ClementeVIII Aldobrandini, complimentatocon questo titolo.Con reale lettera patente del 1596S.M.C. Re Filippo II D'Asburgoconfermava il trattamento di eccel-lenza per gli ambasciatori.Gli ambasciatori esistono da quan-do gli uomini commerciano, si al-leano, si combattono e fanno la pa-ce. Il vocabolo è presente anchenell’antico accadico e in assiro co-me “nagiru” in greco è “proxe-nos”, per poi giungere alla lingualatina classica “missus” e lo stessoordinamento del Sacro Romano Im-pero prevede i “missi dominici”,mentre nel latino tardo medioevaledal verbo “ambactiare” (andare inmissione) deriva la denominazione di“ambasciatore”.Già nel 1200 a.C., in Egitto, si deli-neano le prime istituzioni protettricidel commercio e della navigazione, e iFenici hanno, a Menfi, un quartiereriservato “fondaco” con templi, neiquali possono osservare le proprieleggi.

Verso il 500 a.C., nello stesso Egitto, iGreci usufruiscono di un porto francoe del diritto di nominare magistratiper giudicare i connazionali secondole leggi greche. Il primo esempio sto-rico della figura del proxenos è rile-vabile dall’epigramma sepolcrale diMenecrate di Oiantheia in Locridedel 600 a.C.Tale istituto giuridico di rilevanza in-ternazionale viene posto in essere dal-le varie città-Stato. Risale a tale epocala Convenzione diplomatica (VI sec.a.C.) tra Elei ed Erei, venuta alla lu-ce ad Olimpia su una tavola bronzea.Vengono indicati anche i privilegipropri, l’inviolabilità dei beni, le im-munità fiscali e doganali, il diritto diusare un proprio sigillo ed esporre lo

scudo dello Stato inviante sulla resi-denza. Tale ufficio viene conferito acittadini di singolare rilievo: Pindarorappresenta Atene, a Tebe; TucidideAtene, a Farsala; Alcibiade Sparta, adAtene.Nel Medioevo, le Repubbliche mari-nare nominano rappresentanti ufficia-li, come Genova a Caffa; a Costanti-nopoli, Venezia accredita un rappre-

sentante, seguito al Trattato del 1277con l’imperatore romano d’Oriente.Per venire a tempi più recenti sonoconservate le lettere credenziali diRiccardo III di York, Re di Inghil-terra, che invia rappresentante uffi-ciale a Firenze, il patrizio LorenzoStrozzi.La Santa Sede detiene al presentestabili relazioni diplomatiche con177 Stati nei cinque continenti,mantiene anche rappresentanti ponti-fici presso le istituzioni europee, rice-ve due missioni speciali della Federa-zione Russa e dell’OLP, nonché co-me “Stato osservatore” siede pressol’ONU, e, come membro jure proprio,in 7 organizzazioni e agenziedell’ONU.

Non si possono dimenticare le rela-zioni internazionali non solo attra-verso i Legati, i Nunzi, gli inter-nunzi e i delegati apostolici, ma an-che con gli oltre quattromila: pa-triarcati, arcivescovadi, vescovadi,prelature territoriali, abbazie terri-toriali, esarcati apostolici, vicariatiapostolici, prefetture apostoliche,amministrazioni apostoliche, mis-sioni sui juris, custodia di TerraSanta (Lettera apostolica 21.11.1342), eretti e confermati “gratiaDei et apostolicae sedis” (C.I.C.can. 377). Nonché la presenza dimoltissimi religiosi nel mondo, di-pendenti dai vari istituti di vita con-sacrata di diritto pontificio o di di-ritto diocesano; delle parrocchie edel clero secolare.“Il romano pontefice ha il dirittonativo e indipendente di nomina-re ed inviare suoi legati sia pressole chiese particolari nelle diversenazioni, sia presso gli Stati e leautorità pubbliche …” (C.I.C.can. 362).Nei secoli, tali relazioni internazio-nali si sono concretizzate nel sensopiù abituale del termine con le am-

basciate dei vari Stati, con la parteci-pazione a Leghe di Stato, a Trattati dipace, accordi internazionali, arbitratitra sovrani, come quello fra Spagna ePortogallo, con la Bolla papale diAlessandro VI Borgia “Inter cete-ra…” del 1493, e il conseguente“Trattato di Tordesillas” del 1494,che sanciva la divisione delle aree diinfluenza nel nuovo mondo.

Papa Pio VII.

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Ricordiamo l’ambasciata della Re-pubblica di San Marco a PalazzoVenezia, di Spagna, del Sacro Roma-no Impero, dei sovrani di Baviera, diNapoli (poi Due Sicilie), a PalazzoFarnese, di Toscana, del Ducato diMilano (accreditando come amba-sciatore presso il papa Nicolò V nel1447 e poi presso il successore papaCallisto III Borgia, il Vescovo di No-vara e principe del S.R.I. cardinaleBartolomeo Aicardi) fra i numerosiambasciatori veneti ricordiamo i patri-zi: Nicolò Contarini, Francesco Mo-rosini, Lorenzo Tiepolo, nel 1712,Francesco Venier, nel 1744; gli am-basciatori di Francia: il cardinale dePerron, nel 1595, il conte Filippo deMornay, signore du Plessis, il mar-chese de Lavardin, nel 1687, il contede Crequy, il maresciallo di FranciaThessé, nel 1709, il conte d’Estréesnel 1812; gli ambasciatori di Spa-gna: marchese d’Anguillar, nel 1528,Card. Gaspare de Borja y Velasco,duca di Gandja, nel 1753; gli amba-sciatori di Hannover Ompteda, nel1817 e Reden nel 1819; ecc. Nel1819, venne a Roma, in visita di Statocon un’ampia missione diplomatical’imperatore d’Austria Francesco ID'Asburgo, accompagnato dal princi-pe Clemente di Metternich che furo-no ospitati nell’attuale Palazzo dellaConsulta davanti al Quirinale, dal Pa-pa Pio VII.Una delle prime missioni diplomati-

che permanenti fu quella accreditatada Francesco Sforza, duca di Milano,presso la Repubblica di Genova nel1455.Il Cardinale Armand-Charles duPlessis, duca de Richelieu primo mi-nistro di Francia, istituì, nel 1626, ilprimo ministero degli Esteri, nel sensomoderno.All’assedio di Casale Monferrato,nel 1628, il cardinale de Richelieuincontra il diplomatico pontificiomons. Giulio Mazzarino, da qui lanomina a Nunzio a Parigi, poi il Car-dinalato e la successione, alla mortedel cardinale de Richelieu, a primoministro di Francia al servizio dellareggente Anna d’Austria e poi del reLuigi XIV.Il latino ha rappresentato, durantegli ultimi 2.500 anni, la più autenti-ca espressione della nostra civiltà,dopo la caduta dell’impero romanod’Occidente, è rimasto come linguaprincipale della Santa Sede e per seco-li anche quella ufficiale di molti paesi,in Francia come lingua giudiziaria fi-no a Carlo VIII di Valois, mentre pergli atti notarili fino a Francesco I(Editto del 10.08.1539). Continuò adessere lingua ufficiale, fino al 1846,nel Regno di Ungheria, inteso comeinsieme degli stati della Sacra Ange-lica et Apostolica Regni UngariaeCorona, tra i quali troviamo la Sla-vonia, la Croazia, la Bosnia , laTransilvania , la Dalmazia, la Cu-

mania, la Bulgaria, la Serbia, la Ra-scia, la Città di Fiume, la Lodome-lia, la Galizia, la Valacchia e la Mol-davia. Dal 1714 al 1918, il francese,a sua volta, assurge a lingua diploma-tica, mentre l’inglese è consideratolingua commerciale.Il Trattato di Versailles (1919) èesteso in due lingue, francese ed in-glese, mentre sono redatti in francese iTrattati di Saint-Germain, Sévres,Losanna (Ouchy) e Neuilly.L’ultimo trattato internazionale di pa-ce (febbraio 1947), a Parigi, vienecompilato in inglese, russo e francese.Il francese viene ancora utilizzato nel-la Convenzione d’armistizio in Pale-stina (1948). Così il francese, accantoall’inglese, nella Convenzione diVienna sulle relazioni diplomatichedel 1961 e sulle relazioni consolaridel 1963.

Dal canto suo, l’URSE, Unione Re-gioni Storiche Europee, ha ufficializ-zato in latino il proprio inno “SalveEuropa, mater humanitatis”, com-posto dal M° Enrico Fanciulli escritto dalla presidente, Prof.ssaCristina Amoroso, che si può ascol-tare e scaricare nel sito http://www.urse.org di cui ne ha dato notizia, frai molti organi di stampa e on line,l’agenzia internazionale FIDES dellaSanta Sede, (19.09.2008).

(continua)

Appunti critici sul Vaticano II - 11sac. dott. Luigi Villa (pp. 108 - Euro 16)

Lo scopo di questi “Appunti critici sul Vaticano II” è di mettere sotto ac-cusa gli stessi documenti della sua esecuzione, già riconosciuti dallo stes-so Paolo VI nella sua confessione del suo discorso del 15 luglio 1970:“L’ora presente è ora di tempesta. Il Concilio non ci ha dato tranquil-lità... ma piuttosto turbamento”, e non certo di modesta portata, bensìdi dimensioni di “tempesta” e di “turbine”, invece di portare alla sua“optatam totius ecclesia renovationem”.Saranno queste le prove di questi “Appunti” alla luce del Magistero So-lenne della Chiesa!

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

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L’epoca contemporaneaavverte come priorita-ria l’esigenza di edu-

care le nuove generazioni se-condo le attese del mondo, po-nendo l’accento sulle conquistecivili e mediatiche, in base allanuova concezione di vita chetrova il suo cardine nell’apprez-zamento del potere e dell’origi-nalità della persona, a dannodella spiritualità, la cui forza diespansione è frenata dalleemergenze temporali, con cuiviene identificato il significatostesso dell’esistenza.Se da un lato, inoltre, si punta arelazioni interpersonali efficien-ti, dall’altro, domina incontra-stata una sottocultura a causa della quale mancanole sollecitazioni in grado di favorire introspezione e vi-ta interiore. Nascono frustrazioni e complessi chespesso sfociano nell’aggressività e nella perversione,appunto perché è venuta meno la capacità di coglie-re in se stessi l’essenzialità e di articolarla nell’attivitàmorale e razionale.Il disagio ed il disadattamento dei nostri giorni scatu-riscono, dunque, non tanto dalla crisi finanziaria edoccupazionale, quanto dal fatto che non c’è più lachiara coscienza delle ragioni soprannaturali del

LA SCUOLALA SCUOLADELL’ABIURADELL’ABIURA

vivere e della libertà, preva-lendo la totale, passiva assimi-lazione a quelle dell’industria,della tecnologia e del mercato.I moderni demiurghi hanno sfal-dato le antiche strutture socialie per costruirne di nuove, glo-balizzate e a vantaggio dei pro-pri interessi, si pongono comerieducatori della coscienzacollettiva, servendosi di unadidattica tesa essenzialmen-te a spegnere ogni anelito altrascendente, trincerandoladietro demagogici stereotipiumanitaristi per ingannare lemasse.Si attraversa un per iodo disbandamento etico, religioso

ed ideologico, essendo demoliti i punti di riferimentotradizionali in tutti i campi, ma soprattutto perché èstato allontanato Dio dal quotidiano, rimpiazzatoda altri, accattivanti idoli più consoni alla speranzadell’umana felicità.

Corresponsabile della desertificazione spirituale inatto è la scuola che, votata al laicismo, respingeogni iniziativa per la formazione di giovani di fedee di retta coscienza ovvero di giovani che sappianovedere oltre l’opaco immanentismo e la becera filan-

della dott.ssa Pia Mancini

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tropia pacifista, che siano in grado di comprendere e,quindi, di travalicare i limiti e le compressioni impostiloro dalle oscure potenze anticattoliche. All ’ influenza di queste si deve la metodologiadell’odierna istruzione pubblica, orientata al relativi-smo che fa privilegiare nell’insegnamento l’impegnointerculturale per la risoluzione delle problematicheconnesse con il pluralismo etnico e religioso.La pedagogia corrente, che presume di educare allagenerosità verso i deboli, alla convivenza ed alla reci-proca comprensione, contraddicendo se stessa, ri-fiuta, laicamente, di plasmare sui fondamenti cat-tolici, pur essendo questi l’unica fonte dell’altrui-smo e della solidarietà.Nella scuola di Stato, di conseguenza, è abolito ogniatto di culto ed il programma di Religione Cattolica,considerata esclusivamente patrimonio storico daconservare, alla pari di altre discipline e credenze,segue opportunisticamente i dettati ecumenisti in ri-spetto delle componenti straniere.

I nostri figli sono perciò edotti su molte, presunte ve-rità, ma non sulla VERITÀ, attraverso procedure in-controllabili che, inesorabilmente, tendono a cancel-larLa dal vissuto individuale.Nel clima del riformismo illuminato, senza dubbio, lascuola è divenuta la palestra dell’abiura, dove farsviluppare, sin dalla prima infanzia, sentimenti, modidi pensare e di agire idonei a deformare la vera cono-scenza, con la sicurezza di un futuro migliore peril genere umano, perché alieno dalle preoccupa-zioni del divino.Cogliamo già gli amari frutti della scristianizzazione;basta seguire i fatti di cronaca per rendersi conto deidanni irreversibili procurati dalla laicizzazione che in-veste tutti gli ambiti sociali, a cominciare proprio daquello scolastico.

Se è vero che la contestazione dei giovani è una faseesistenziale quasi di carattere fisiologico, è altrettantovero che il fenomeno, per altro indotto, ha assuntooggi toni esasperati che si esprimono nella cora-le ribellione a Dio, alla Chiesa, alla morale ed aqualunque autorità costituita.Gli stessi genitori hanno fatto, acriticamente, propriele trasformazioni socio-culturali e, spontaneamenterinnovatisi, accondiscendono bonariamente alle pre-tese, alla maleducazione ed alle trasgressioni dei fi-gli, noncuranti della qualità del loro apprendimento,lasciandoli in balìa di una classe docente che, inmaggioranza, fa del progressismo ateo la sua ban-diera.“La scuola è laica e chi vuole pregare lo facciaprivatamente; bisogna rispettare la sensibilitàstraniera e non turbarla con i Crocefissi, con leS.Messe, il racconto della Passione di Cristo ocon l’Ave Maria”; sono queste le frasi più ricorrentidate in risposta a chi contesta e vorrebbe qualcosa dipiù del mediocre e freddo accademismo.Gradualmente, grazie al quietismo lassista generaliz-zato, le immigrazioni caotiche e non casuali opere-ranno nel nostro paese una severa selezione: i pre-potenti faranno regredire i meno resistenti, finoad annientarli.È superfluo dire che i meno resistenti saremo noi cat-tolici, privati del vigore di Cristo, il nemico per an-tonomasia della diplomazia, della pace e dellafratellanza massoniche.È urgente che la scuola si riappropri dei valori spiri-tuali, elevando il tono e le forme che essi debbono ri-vestire al fine di giungere ad affrancare l’uomo dai finipolitici ed ideologici, restituendogli la dignità chederiva non dall’abilità né dalle competenze, madal saper camminare sulla strada del rispetto diDio e delle Sue Leggi.

LA SÈTTA CARISMATICAsac. dott. Luigi Villa (pp. 68 - Euro 10)

Il compito che mi sono prefisso, scrivendo queste pagine, è di far conoscere il Mo-vimento carismatico per quello che realmente è, e non per come si presenta,con le sue posizioni dottrinali non molto chiare, per gli orientamenti rischiosi - siapure con retta intenzione - e spinto da uno “Spirito Santo” che, come un vento im-petuoso, deve spazzare via ogni nube, o, come un fuoco divorante, deve bruciaretutta la terra. A voi, lettori, queste mie pagine perché non ignoriate né confondiatei loro giudizi col vero “Rinnovamento dello Spirito” che è solo la Chiesa Catto-lica, in una totale e incondizionata ubbidienza alla nostra Fede, fondata non suicarismi, ma sui dogmi.

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

NNOOVVIITTÀÀ

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Chi è Don Villa?

Nel 1952, da giovane sacerdote, egli ebbe un incontronon programmato con Padre Pio. Fu il primo di tre in-contri nei quali Padre Pio lo incaricò di dedicare tuttala sua vita a combattere la Massoneria ecclesiastica.

Questo incarico fu approvato dai vertici della Chiesa,e Pio XII e il suo Segretario di Stato, card. Tardini,affidarono don Villa al card. Ottaviani, al card. Pa-rente e al card. Palazzini, coi quali egli lavorò e col-laborò fino alla fine dei loro giorni.Nel 1971, don Villa fondò la sua Rivista “Chiesa vi-

UN GRANDE MIRACOLODI PADRE PIO:

ha impedito un Papa massonedi A. Z.

Il card. Carlo Maria Martini.

In occasione del conferimento del Premio Giornalistico Internazionale al sac. Luigi Villa, il suo collaboratore,dott. Franco Adessa, ne ha tratteggiato il seguente denso profilo, in “Chiesa viva”, marzo 2009, p. 4.

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va” con corrispondenti e collaboratori presenti in tuttii continenti.Poi, iniziò l’isolamento: uno dopo l’altro i collabora-tori e i corrispondenti se ne andarono e don Villa ri-mase solo.Arrivò poi il silenzio e la parola d’ordine nei suoiconfronti: “Ignoratelo!” e “Fatelo ignorare”.

Non fu un impegno facile, ma burrascoso

Seguirono i “souvenirs”.Il “souvenir” de Paris lo ricevette con un pugno fer-rato che gli dislocò la mandibola e gli spezzò tutti identi, e, da allora, don Villa non ha più un dente inbocca. Il “souvenir” di Haiti, invece, fu il trovarsi denudatopronto per la fucilazione. Si salvò miracolosamenteall’ultimo minuto.Poi, le calunnie: le più frequenti furono: “fascista” e“antisemita”.Per il “fascista”, si dovrebbe ricordare che don Villafu condannato a morte dal Ministro della Giustizia fa-scista, Farinacci, e che si salvò saltando dalla finestradella casa dei Comboniani di Crema, quando stava ar-rivando la jeep con il plotone di esecuzione.Per la calunnia “antisemita”, invece, si dovrebbe farpresente che, in tre viaggi sui monti al confine Italia-Svizzera, don Villa mise in salvo 57 ebrei rischiandola vita. Infatti, ad ogni ritorno se la dovette vedere conl’aereo che pattugliava il confine che lo mitragliò, e,per tre volte, don Villa si salvò, gettandosi a terra, fin-gendosi morto.Ma don Villa non desisteva dal suo incarico, così, lasua vita fu costellata da ben sette tentativi di assassi-nio che, fortunatamente, però non ebbero il risultatosperato.Quindi, oggi, don Villa, all’età di 91 anni, lavora an-cora al suo incarico affidatogli da Padre Pio e questocontinuerà… fino a quando Dio vorrà!

Tra i vari compiti...

Ne ricordiamo alcuni a lui affidati dalla Santa Sede,citati nel suo volume: “Paolo VI.. beato?”:

– Lo spinoso problema Suenens (pp. 118-119);– La riforma massonica dei seminari, ecc.: Marchisa-no, Macchi, Bugnini, Pellegrino, Gottardi, Noè, Fran-co biffi, Marsili (pp. 123-129);

– Il card. Sebastiano Baggio (pp. 130-131);– Ecc. ecc.

Martini papa mancato

Sullo stesso numero di “Chiesa viva”, a p. 6, sono ri-portati i momenti essenziali della vicenda Martini.«Corre voce che Martini fa spola da Milano a Cara-cas: a Milano, per consacrare i novelli presbiteri aDio; a Caracas, per presiedere al rito di iniziazionemassonica di consacrazione a Satana.Lo scandalo giunge al Vaticano. Giovanni Paolo II faindagare, e decide: “Non voglio più Martini arcive-scovo di Milano” (settembre 2001). Il mandato aMartini viene interrotto prima del tempo, (luglio2002), e Martini si rifugia in Israele, dove la sua tom-ba è segnalata in inserti turistici.La spola di Martini esplode al conclave; Martini per-de voti, Ratzinger li acquista e ne esce Papa (19 aprile2005)».Grazie a Padre Pio e al sac. Lugi Villa, per vie impre-vedibili, la Chiesa ha superato il rischio di un Papamassone.

Padre Pio mentre celebra la Messa.

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Lunedì 23 settembre 1968. È l’una e un quarto circa quando Pa-dre Pio, dopo l’incontro con Cristo,rientra in cella, sulla sedia a rotellespinta da Padre Pellegrino. È sudato,pallido, affaticato e logoro come nonmai. Padre Pellegrino è perplesso: si accor-ge che un piccolo rivolo di sudore gliattravesa la fronte e scende giù per ilviso, poi sente che trema. Cerca di so-spingerlo verso il letto, pensa di alzar-lo per distenderlo, ma la branda ètroppo alta, da solo è impossibile. Af-fianca allora la sedia a rotelle alla pol-trona e, abbracciatolo per i fianchi, loalza di peso. Capisce che peggiora avista d’occhio, le gambe non rispon-dono più e passivamente si lascia ca-dere in poltrona senza aiutarsi, nean-che con le braccia. È il peggio.Ripete in continuazione una preghie-ra: «Gesù... Maria..; Gesù... Maria..».Padre Pellegrino gli parla: «Padre...Padre spirituale... mi sentite?» e conti-nua: «Siete tutto sudato... le vostrelabbra sono scure... vado a chiamarequalcuno!..»... Corre allora a chiedereaiuto. La cella del Padre Guardiano è

II ll sseeggrree tt ooII ll sseeggrree tt oodella “tomba vuota”della “tomba vuota”

di Padre Piodi Padre Pio

la più vicina. Bussa, bussa ancora, poibussa ancora più forte. Impossibilenon sentire, ma... nessuno risponde.Padre Pio intanto è solo. Per non perdere tempo bussa ad altreporte: a quella di Mariano, di Alessio,e ancora ad altre fino a giungereall’ultima in fondo. È aperta soloquella di frate Guglielmo, per tutti“Bill”; entra e lo sveglia.Il Padre testimone dell’incontro di Pa-dre Pio con Cristo - di cui l’Autoredel libro non fa il nome, chiamandolosolo Padre Illuminato - è ancora lì,non visto, coperto dall’ombra dell’an-dito ed unico rimasto presente. Passa-no rapidi alcuni minuti e Padre Pio èsempre solo. Padre Illuminato non re-siste più a lasciarlo senza assistenza edecide di entrare. Entra e si avvicina al Padre. Un brivi-do gli percorre la schiena: lo trova inuno stato a dir poco pietoso. È suda-tissimo; il saio, tutt’intorno al collo, èricolmo di sudore; ha le labbra viola etrema tutto. Gli passa una mano sullafronte e lo sente freddo come il mar-mo. Respira con molta fatica, quasi astento, ma con un fil di voce ripete

a cura del dott. F.A.

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Enrico Malatesta vive e lavora a Roma dove,da 25 anni, svolge la professione di giornali-sta. Oggi Malatesta è il maggiore studioso ebiografo di Padre Pio da Pietrelcina. Ex in-viato del settimanale televisivo “Mixer” hafirmato 5 grandi reportages su Padre Pio, su-perando, ogni volta, i 5 milioni di spettatori.Tra le sue opere più importanti, ricordiamo:“Padre Pio: sotto il peso della croce” (Delta-video-Rizzoli, 1991), “Padre Pio da Pietrel-cina” (Edison, 1992), “Padre Pio... Quell’ul-timo segreto” (Carroccio, 1993), “Padre Pio.La vita e i miracoli” (Peruzzo Grandi Opere,1994), “Gli inediti di Padre Pio” (Hobby &Work-Grandi Opere 1995), “La vera storiadi Padre Pio” (Ed. Piemme 1999). Molte del-le sue opere sono state tradotte in Spagna,Francia, Portogallo, Stati Uniti e Germania.

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ancora: «Gesù... Maria..; Gesù... Maria...». Il frate si rendesubito conto dell’estrema gravità delle condizioni di PadrePio e cerca quantomeno di asciugargli il sudore. Sente deipassi ravvicinati: è padre Pellegrino che arriva tutto trafe-lato. Sorpreso per la presenza di P. Illuminato, Pellegrino siavvicina poi a Padre Pio, gli alza la manica destra del saio,deterge con lo spirito, poi, afferrato l’avambraccio e conrude semplicità, affonda l’ago. È un attimo. Un sussulto scuote l’anziano cappuccino.«È il solito attacco di asma.. vedrai, con questo passasubito»... Pellegrino controlla il tempo: di solito la medici-na ha un effetto istantaneo. Dopo qualche secondo, però, ilfrate deve constatare che il farmaco non ha dato alcun se-gno di giovamento, anzi, le labbra del Padre sono ancorapiù viola, e la fronte madida di sudore. Intanto, irrompe nella cella fra’ Guglielmo (Bill): «Comesta?.. come sta?». «Molto male, purtroppo... Vado a telefo-nare al dott. Sala...» e così dicendo Pellegrino si avvia. Illuminato guarda l’orologio: mancano pochi minutiall’una e quaranta. Quando arriva al convento il dott. Sala non sono ancora ledue. L’illustre clinico, che è, tra l’altro anche sindaco diSan Giovanni Rotondo, come vede Padre Pio, per nienteallarmato, conferma subito l’impressione avuta da P. Pelle-grino: «Beh.. è uno dei soliti attacchi..». Poi, prega i pre-senti di aiutarlo a coricarlo sul letto per praticargli un’inie-zione. Ma, nonostatne l’aiuto dei confratelli, deve rinun-ciare: Padre Pio è disfatto; non riescono neanche a smuo-verlo; affossato nella sua poltrona, ha i muscoli delle brac-cia e delle gambe completamente allentati, come quelli diun corpo morto. Decide comunque di fargli l’iniezione, an-che in poltrona. Il respiro di Padre Pio intanto peggiora, ilpallore pure. Le labbra sono sempre più scure ed ora anchele unghie delle mani. Tutti i presenti hanno l’esatta perce-zione di un imminente e nuovo collasso. Il medico quando vede che il farmaco non produce alcunareazione, è seriamente preoccupato. Non è mai successo:quella medicina è stata sempre la migliore e immediata so-luzione agli attacchi d’asma del Padre. Passano altri cinqueminuti. Lenti interminabili, ma... purtroppo, ancora nulla. Il dottor Sala decide allora di far chiamare d’urgenza il pa-dre Guardiano e di svegliare tutta la comunità. Vengonoavvisati anche il dott. Giuseppe Gusso, Direttore sanitariodella “Casa Sollievo” e il dott. Giovanni Scarale, chegiungono subito al convento portando anche sofisticate ap-parecchiature per la rianimazione ed il respiro. Sono le 2:15 circa, quando tutta la comunità del piccoloconvento è in completo subbuglio... Si tenta l’impossibileanche se ormai, si sa, è troppo tardi.Padre Pio, ancora con gli occhi aperti, è precipitato in unostato di incoscienza irreversibile, e il sacrista del Santuario,padre Paolo, intanto accorso, non riesce a somministrarglineanche quell’ultima Santa Eucarestia. Tutti i confratelli si inginocchiano e recitano il rosario.Pregano, pregano con estremo fervore. Sono tanti; si affol-lano fino in fondo al corridoio; sono accorsi tutti, quandohanno saputo. I medici si affannano, provano di tutto; cer-cano orami quell’ultimo e purtroppo tardivo rimedio.Padre Illuminato è annichilito; non gli sembra vero. Con

gli occhi fissi su Padre Pio e traboccanti di pianto, ripensaalla profezia annuncciata qualche tempo prima da padreAgostino: «... sarebbe venuto il tempo che tutti loavrebbero abbandonato, anche quelli che lo amavanodi più, sebbene senza loro colpa..». Sono le 2:30, quando Padre Pio, il santo frate di Pietrelci-na, l’uomo prescelto da Dio per rappresentare, vivente, isegni della crocifisisone di Gesù Cristo, con il volto serenocome quello di un bimbo, reclinato il capo sulla sinistra, siè addormentato nel sonno della pace.Padre Pio da Pietrelcina è morto!

Padre Pio è morto, ed è evidente che qualcosa al conventonon ha funzionato.In questa notte radiosa, in cui il mondo già piange il suoprofeta, qualcosa è successo, ovviamente di più che lasemplice morte. Sulle mani, sui piedi e al costato, PadrePio non ha più le ferite della Croce. L’ultima escara,quella della stigmata della mano destra, è caduta sulsaio quando il frate si è spento.È il miracolo più grande che Dio gli ha permesso.Il dottor Sala, che da qualche anno è il medico personaledel venerato frate non sa spiegarsi quanto è accaduto; nellamedicina ufficiale non esiste un precedente simile, anzi, lascienza, che Sala ben conosce e pratica, non potrà maispiegarsi un fenomento di tali proporzioni.Ma c’è a chi l’accaduto piace poco, anzi, per niente. Stra-no a dirsi, ma questi è proprio il padre Guardiano, Car-melo di San Giovanni in Galdo.

1 Testo e citazioni tratti dal libro di Enrico Malatesta, “L’ultimo se-greto di Padre Pio”, Edizioni Piemme 1997, pp. 27-37.

Padre Pio a letto sofferente.

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SS CC HH II AA VV IISS CC HH II AA VV IIDD II MM AA MM MM OO NN AADD II MM AA MM MM OO NN AA

Peccati planetari

Come il suo condottiero Satana,Mammona si rivela sempre piùmenzognero e omicida (Gv. 8, 44s),soprattutto in alcuni suoi peccatiplanetari, gestiti, oggi, dall’alta fi-nanza mondialista.

1. Fin dalle origini, l’alta finanzamassonica innescava quel processodi sperequazione tra ricchi, semprepiù ricchi, e poveri, sempre piùpoveri, denunziato ripetutamentenei documenti sociologici del Ma-gistero della Chiesa, con decine dimilioni di morti fino ad oggi. Riguardo ai modi con cui avvieneil genocidio dei poveri rimandia-mo a studi specialistici che apronogli occhi sulle tecniche dell’impo-verimento dei popoli sottosvilup-pati, come avviene in Africa, mantenendo una situazionedi conflitti a profitto delle multinazionali: per imposses-sarsi a poco prezzo dei minerali radioattivi; i negri delRuanda sono mantenuti in continui disordini tribali. Ilcrollo attuale delle banche, che non possiamo giudicareesente dalle colpe dei grandi banchieri, si fa sentire ancheoggi nella crescente disoccupazione. Si va a grandi passiverso la fame.

2. La Fondazione Rockefeller, con oltre ventimila centridi influsso, ha sostenuto con miliardi di dollari la promo-zione dell’aborto, con enormi profitti delle cliniche abor-tiste e delle farmaceutiche produttrici di contraccettivi.Ma dalla fogna massonica è tracimato l’intero pianomalthusiano per il dissolvimento del costume, del ma-trimonio, i gay pride, l’eutanasia. L’aver scelto dio Quat-

trino invece del Dio Trino, ha datoall’ebraismo talmudico l’onore digestire le due cloache più profondee maleolenti della storia umana: lamassoneria e il comunismo.

3. Lo spaccio della droga è gestitodalle grandi banche mondialiste,che con enormi profitti provvedo-no alla seminagione dell’oppio nelTriangolo d’Oro e in altre numero-se regioni, alla vendita della droga,incuranti dei milioni di giovaniche ne subiscono gli effetti deva-stanti (v. Kalimtgis. “Droga S.p.A.”ed. Logos 1980 ecc.).

4. L’alta finanza ha finanziato lerivoluzioni per impiantare il co-munismo, che ha provocato oltreduecento milioni di morti e conti-nua ancora la sua marcia di disor-

dini, migrazioni, sofferenze e povertà. C’è stato forse unsolo popolo al mondo che dal comunismo abbia attintobenessere? È noto che, sotto i regimi comunisti, la classedirigente è sempre economicamente privilegiata. Non sitratta solo di situazioni provocate da dittatori, come Sta-lin, nella repressione dell’Ucraina. Dove si impone il pote-re massonico per interessi politici, arriva lo sfruttamento,la disoccupazione e la fame.

5. L’industria degli armamenti, soprattutto nelle manidel massonismo ebraico, provvede a suscitare rivoluzionie guerre e a mantenere in continua agitazione i popoli sot-tosviluppati. Gli armamenti sono le peggiori sanguisughedel denaro delle nazioni.

6. La diffusione dell’ateismo imposto come condizione

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di A. Z.

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di potere nei governi, proclamato nell’insegnamento sco-lastico mediante le deformazioni della storia, delle scienzenaturali, il dogma darwinista, l’estromissione dei crocifis-si e l’irrisione dei credenti, il tutto sostenuto nei media,nelle imprese, nei mezzi di trasporto, con l’ignobile ag-gressione alla Chiesa per eliminarla definitivamente dal-la storia e instaurare il dominio planetario di Mammona.Nel programma dell’Unesco troviamo scritto che dovràsbarazzarsi di ogni visione ultraterrena, in vista di unumanesimo mondiale che dovrà essere scientifico, ed èessenziale a tal fine adottare un approccio evoluzioni-sta. Pensiamo alla corale denigrazione del cristianesimodei quotidiani massonici: Corriere, Espresso, Repubblica,Stampa in Italia; Times, Economist, ecc. (v. “Vitellod’oro” p. 209) in America, ecc..

***

Un caso da non dimenticare deldominio di Mammona riguarda la“shoah”.Il numero delle vittime è variatocol tempo: da otto a sei milioni, poia quattro. È noto che gli ebrei per-cepiscono un indennizzo per ognivittima del nazismo. Chi ha messoin dubbio tali cifre ha dovuto pa-gar caro, come quel professoreebreo, tolto dall’insegnamento uni-versitario e ridotto sulla sedia a ro-telle, oppure l’ingegnere capo de-gli ingegneri austriaci destituitodalla carica.Facciamo un calcolo. Il trasporto diquattro milioni di prigionieri ebrei,al ritmo di mille al giorno, sarebbedurato undici anni: i tedeschi sonobuoni organizzatori, ma come pen-sare a una macchina così efficientedi tali trasferimenti nei campi disterminio? Ma la tenue voce di chitocca l’argomento viene subito ta-citata dalla voce onnipotentedell’ebraismo mondiale.Bisogna ricordare, inoltre, che ilnazismo è stato instaurato coicontributi delle banche ebraiche,e che i più crudeli esecutori della“shoah” erano ebrei.

Il marchio della Bestia

“Il mondo è in balia di Satana. Egli detiene le sorti deipopoli. Nelle sue mani è la politica, e fa girare il vorticedegli affari internazionali” (A + L, 3.3. 01). La Massone-ria, “la Bestia che viene dal mare e che riceve la sua for-za dal Dragone” (Ap. 13, ls.), si impone, ormai, con l’on-nipotenza dell’oro e dispone di atomiche per giungere aldominio planetario. L’impedimento è solo la Chiesa. Perstroncarla, è pronta la persecuzione. L’Apocalisse descrive l’estremo potere di Mammona continte allucinanti: “Vidi un’altra Bestia venire su dalla terra. Maneggia tut-to il potere della prima Bestia (la Massoneria) a serviziodi essa. Fa sì che la terra e i suoi abitanti adorino la primaBestia ... Inganna gli abitanti della terra per mezzo di pro-

digi che le fu concesso di fare in servizio della Bestia, di-cendo agli abitanti della terra di fare l’effigie della Bestia..Le fu permesso di dare spirito all’effigie della Bestia cosiche perfino parlasse, e di far mettere a morte quanti nonadorassero l’effigie della Bestia. Ottiene da tutti, piccoli egrandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, che si facciano unmarchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessunopossa comperare o vendere se non chi ha il marchio, il no-me della Bestia, o la cifra del suo nome. Qui ci va l’intelligenza: chi ha comprensione, calcoli il nu-mero della Bestia e la cifra di un uomo, e la sua cifra è666” (Ap.13, 11s). Si tratta di un comunismo integrale che paralizza ogni li-bertà umana, come avviene in Cina, mediante l’aborto di

Stato per la donna che voglia piùdi un figlio, oppure ai carcerati ri-dotti al lavoro forzato dai capi co-munisti, dove il lavoro gratuitoconsente migliore concorrenzacommerciale.I detentori dell’Internet hannoprovveduto a mettervi come chia-ve di apertura il www, corrispon-dente, in lingua ebraica, al 666: unauspicio per un domani migliore? Infine, vengono annunziati, e in al-cuni settori già applicati, i micro-chips per un controllo assoluto suogni uomo.

Tutti corresponsabili

“Il gran dragone, l’antico serpen-te, il gran seduttore dell’orbe abi-tato” (Ap. 12, 9), invocato dai suoiadoratori, ci apre la prospettivaapocalittica di un mondo total-mente soggetto a Mammona che,come piovra, sta già stringendo isuoi mille tentacoli sotto il suo do-minio infernale.È un castigo tremendo, ma attiratodalla nostra corresponsabilità,dall’affidamento delle masse al po-tere delle tenebre, incapaci di ribel-larsi a tanto male, anzi consenzien-ti ai disordini morali provocati daMammona.

Gravissima è la responsabilità delle guide religiose, Ve-scovi e Sacerdoti, svigoriti da compromessi mondani, pri-vi del discernimento necessario in questo momento digrande smarrimento spirituale.Gesù sembra richiamarci tutti con insolita severità, e noncessa di avvisarci con gravissimi castighi: uragani, alluvio-ni, terremoti, alterazioni del clima. Una terra che non ob-bedisce più all’uomo; per un uomo che non obbedisce piùa Dio. Non ci resta altra via di salvezza che affidarci al do-minio dell’unico Dio, come Gesù ha promesso: “Se voi ri-manete costanti nella mia Parola, conoscerete la Verità, ela Verità vi farà liberi” (Gv. 8, 31). E ancora: “Le porte dell’inferno non prevarranno controla mia Chiesa” (Mt. 16, 18): “Io sono con voi fino alla finedel mondo” (Mt. 28, 20) .A Fatima, la Vergine vuol venire in nostro aiuto, chieden-doci la Consacrazione al suo Cuore Immacolato e la reci-ta del Santo Rosario.

L’Apocalisse - Dürer.

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LLaa vveerriittàà ssuullll’’eevvoolluuzziioonnee ee ll’’oorriiggiinnee ddeellll’’uuoommoo

di Pier Carlo Landucci

OOcccchhii ssuullllaa PPoolliittiiccaa

SERVI E PADRONI

Baràk Obàma è andato a riverire -Come i nostri politici cialtroni,Senza far nomi, servi dei padroni -I farisei, per farsi benedire,

Dal poco che mi è dato di capire,D’intesa con le Logge dei massoni:Ebraiche garantite filiazioni,Come gli stessi ebrei tengono a dire!

E la sovranità dov’è finita?!Il mondo è nelle mani degli ebrei,Ai quali Roma s’è prostituita,

Tradendo, volgarmente, l’Agnus Dei,Che per il mondo dette la sua vita,Ivi compresi i “perfidi giudei”!

Prof. Arturo Sardini

FINALMENTE S’È MOSSO IL VATICANO!

Finalmente s’è mosso il Vaticano,Chiamando “campo di concentramento”La “Striscia-Gaza”, dove il musulmanoÈ oggetto di infernal bombardamento,

Continuo, sanguinario, disumano,E senza un’ombra di discernimento,Da parte del “fratello” israeliano,Con metodi da Vecchio Testamento!

Dicendo ciò, non tifo per Maometto -Sarebbe una volgare ipocrisìa -Essendo del giudeo parente stretto,

Ovvero della “perfida genìa” -Come sa bene Papa Benedetto -Da cui marxismo e frammassoneria!

Prof. Arturo Sardini

Chiusa

Grazie di cuore al Cardinal Martino,Avendo detto, in modo cristallino,Quello che pensa più d’un cittadino,Sui “fratelli maggiori” di Caino!

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GENETICAVariazioni sperimentali

Il cambiamento di colore, per esempio, è dovuto ad appositicromatofori (cellule contenenti pigmenti, che esse possonoemettere, contraendosi) regolati dalle impressioni visive,sollecitato periodicamente dall’ambiente, secondo le stagio-ni. O si pensi a certi insetti con artificiosissime forme, di fo-glie, ecc., preordinate, in modo fisso, per confonderli perfet-tamente, per propria difesa, con gli oggetti circostanti.Ma l’argomento scientifico decisivo contro tali ipoteticifattori evolutivi è che i caratteri “acquisiti” mediante lalotta vitale contro l’ambiente e mediante l’esercizio de-gli organi non passano nel patrimonio “ereditario”.Questo prosegue ad essere identicamente determinatodall’intima struttura dei cromosomi (come innumerevoliesperienze moderne hanno confermato). E ciò perfino neipiù inaspettati aspetti secondari. Nelle aree di appoggio delpiede umano, per esempio, si notano spessori maggioridella cute. Ciò non deriva dalla pratica del camminare, madall’esigenza del camminare, già prevista in quelle intimestrutture germinali, tanto è vero che il fenomeno si riscontrafin dallo sviluppo embrioriale e fetale (né si può pensareche tali strutture cromosomiche siano state modificate, a talfine, dal camminare del genitore).Eppure, su seri libri di divulgazione si legge ancora la pia-cevolezza che la giraffa ha allungato il collo per il biso-gno di brucare le foglie degli alberi cresciuti. In un libro,che andò a ruba, dello zoologo D. Morris (“La scimmia nu-da”, trad. Bompiani, 1968), viene esposta con serietà l’ipo-tesi che l’uomo abbia perduto il pelo delle scimmie per il bi-sogno di eliminare i fastidi dei parassiti. Nel mensile “Il Cor-riere UNESCO”, (agosto- settembre 1972) si riattribuiscetranquillamente, contro i certi dati della scienza, ereditabilitàai comportamenti “acquisiti” e potere evolutivo al “bisogno”.

Vi si leggono queste ingenuità: “Latendenza alla stazione eretta ha po-tuto essere favorita dall’abitudine diportare il cibo nelle braccia fino adun luogo dove mangiare tranquilla-mente o forse dalla necessità di por-tare in braccio i bambini, o forse an-che dal bisogno di alzarsi per guar-dare al di sopra delle erbe odall’astuzia di non offrire con laschiena orizzontale una base d’ap-poggio all’assalto delle belve” (p.10).

(continua)

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LaLaCrisi finanziariaCrisi finanziaria

– A chi e a cosa serve? –– A chi e a cosa serve? –

del Prof. Paolo Franceschetti

Premessa

Come tutti sanno questo “blog” parladi argomenti vari: Mostro di Firenze,Moby Prince, Ustica Moro, ma tutti ac-comunati da un nesso comune: LaMassoneria. Cosa c’entrano questi ar-gomenti con il crack finanziario? Cen-trano. Centrano.Se avrete la pazienza di seguirmi perun po’ ve lo chiarisco, cercando dispiegare il motivo di questo crack fi-nanziario quasi globale, che è soloprodromico ad altri ancora peggiori,questa volta globali. Cercheremo dicapire cioè chi l’ha innestato e perché.Ho iniziato a capire la potenza dellaMassoneria e i suoi fini, non da com-plottista fissato, non da appassionato digialli ed esoterismo. I complotti non miavevano mai interessato e non ho maiavuto fiuto per i rebus o per i gialli.Certo, avevo intuito che dietro tutte lemorti sospette nei testimoni dei proces-si, dietro agli infarti, agli incidenti,c’era qualcosa di potente.Avevo intuito che se tutte le stragi ita-liane erano rimaste impunite qualcunomanovrava dall’alto. Ma non avevo ca-pito chi c’era dietro, e soprattutto nonavevo capito perché.Poi ho iniziato a capire, dopo l’inchiestaCordova, la potenza della Massoneria,cioè una forza in grado di legare tra sé, esubordinare ad essa, mafie, servizi segre-ti, e poteri illeciti vari.Fin qui tutto bene. Ma restava una do-manda… Se esiste un’organizzazione co-sì potente da condizionare la politica de-gli Stati, organizzare guerre, organizzare

stragi e farla sempre franca, uccidere tutticoloro che si oppongono al sistema, qualè il fine ultimo di questa organizzazio-ne? Il fine era quello che mancava. Poiho capito!

Il sistema

Ho iniziato a capirlo studiando le leggidel sistema bancario. Studiando - dagiurista e non da esoterista - il mondo

delle banche, il suo funzionamento e isuoi riflessi sulla vita di tutti noi citta-dini. Banca d’Italia, BCE, FondoMonetario internazionale… E ho ca-pito che è quello il cuore di tutti pro-blemi: il mondo bancario. Vediamo diriassumere i punti salienti della mia ri-cerca:

1. Anzitutto una prima anomalia chesi palesa subito a chi studia l’argomen-to, è il funzionamento della Bancad’Italia e della BCE. La Banca d’Ita-lia è per il 95 per cento in mano aicapitali privati, ovverosia Intesa-SanPaolo, Generali, Monte dei Paschi diSiena, ecc…. La quota più rilevante èquella di Intesa San Paolo che è unavera e propria quota di controllo. Quin-di, ecco un primo grosso problema del-la politica e finanza italiane: la monetanon viene emessa dallo Stato, ma dallabanche private; il controllo della mo-neta e degli istituti di credito è inmano alle banche private e non alloStato. Cioè, i controllati si controllanoda soli! Questo significa una cosa sola: che so-no le banche a governare il paese, e

non la politica, e che i politici sono asser-viti ai banchieri e agli imprenditori. Ciò èconfermato dalle leggi che disciplinano lebanche, ove è evidente che il governo nonha nessun potere su Banca d’Italia, né dicontrollo né di nomina degli amministra-tori.

2. La seconda anomalia è europea. Noidipendiamo dalla BCE. E la BCE è unistituzione indipendente dalla Comu-

Il palazzo della Banca Centrale Europea (BCE).

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nità europea, con più poteri addirittu-ra dello stesso parlamento europeo. Gliamministratori della BCE sono svincolatidai Governi, non rispondono praticamen-te a nessuno e godono addirittura di im-munità superiori a quelle, già corpose,dei parlamentari europei. In poche parole: la finanza europea di-pende dalla BCE.

3. La cosa che salta agli occhi è che laBanca d’Inghilterra ha il 17 per centodel capitale della BCE. Ma l’Inghilterraè fuori dall’Euro, quindi non ha sensoche una nazione straniera fuori dal circui-to dell’euro possa controllare i destini deipaesi dell’area Euro. Ora, se i genidell’anticomplottismo saltano subito su aprecisare che quel 17 (supe-riore pure alle quote italiane,francesi, spagnole) è solo for-male, basta un minimo d’in-telligenza per capire cheun’istituzione come la Bancad’Inghilterra non si insediacerto in un organismo im-portante e potente come laBCE solo formalmente. Inrealtà, “sostanzialmente” lebanche inglesi hanno un po-tere enorme sulle banche eu-ropee. Vediamo come.

4. Facendo una breve ricercache chiunque può fare da so-lo su Internet, risulta che ilvertice della Massoneriamondiale, il vertice UFFI-CIALE, è nella corona in-glese. Ora, siccome la coronainglese nomina i dirigentidella Banca d’Inghilterra (èsufficiente controllare sul sitoufficiale della banca) ne con-segue che la Banca d’Inghilterra è con-trollata dalla Massoneria. E questo nonlo diciamo noi, ma lo dicono i siti ufficia-li di queste istituzioni.

5. Considerando l’importanza e la poten-za della Massoneria a livello mondiale civuole poco a capire quindi chi, veramen-te, detiene il potere nella BCE, e per qua-le motivo i vertici della BCE non rispon-dono penalmente e civilmente neanchenei confronti del parlamento europeo. Mala vera anomalia non è neanche questa.

6. La cosa più assurda è che, controllan-do il flusso degli investimenti delle ban-che italiane, si nota che molte, tante,troppe azioni e troppi milioni di euro, so-no investiti in… banche inglesi e ameri-cane. Barclays, Rockfeller, Morgan

Stanley, ecc., creando un conflitto di in-teressi pauroso.In altre parole, il nostro destino è legatoa filo doppio alle sorti delle banche in-glesi e americane. In questo modo sicrea però un conflitto di interessi, perchéle leggi o le manovre finanziarie cherafforzano l’Euro danneggiano le altremonete, ma rafforzando la nostra monetaparadossalmente allo stesso tempo dan-neggiamo anche le nostre banche e i no-stri investimenti, e viceversa.Analizzando quindi i flussi di capitali e laricchezza ci si accorge che tutto il poteredel mondo è concentrato in poche mani,di pochi gruppi bancari e industriali il cuidestino è legato a filo doppio dalle stessevicende.

A questo punto si capisce perché la politi-ca sia assoggettata alle banche e perchéchi prova a toccare le banche muore. Sicapisce cioè perché, gira e rigira, tuttiquelli che si sono avvicinati alla Masso-neria e/o alle banche sono morti; da Fal-cone, ad Ambrosoli, a persone meno co-nosciute come Arrigo Molinari che ave-vano provato a portare alla luce il proble-ma del Signoraggio (Arrigo Molinari che,ricordiamolo, morirà in un lago di sangue,secondo il copione più classico dei delittidella “Rosa Rossa” (Massoneria Rosa-crociana) in una data il cui valore numeri-co è, non a caso, 7).

Ma ancora non si capisce il fine di tuttociò. Controllare tutto va bene. Ma per-ché? Studiando i meccanismo del sistemabancario la cosa appare chiara e risulta

evidente il motivo della crisi di questigiorni. Anche qui occorre procedere perpunti.

1. Le banche prestano denaro virtualeed inesistente a fronte di beni reali.Spieghiamo meglio. Per prestare denaro una banca non fa al-cuna fatica, deve solo scrivere una cifrasullo schermo di un PC. Si digita:1.000.000.000 di euro e voilà… come permagìa la banca ha prestato un miliardo dieuro. Quando l’azienda, il privato, o loStato estero, non possono restituire, labanca fa un’operazione molto semplice:chiede all’azienda mezzo miliardo diazioni in cambio dell’azzeramento delprestito; chiede al privato i suoi beni in

cambio dell’azzeramento delprestito; oppure chiede alloStato estero del terzo mondouna miniera di diamanti, dioro, ecc…. Non è un casoche la maggior parte delleminiere di diamanti dell’Afri-ca siano di proprietà di ban-che europee.Il meccanismo è semplice: seTizio non può pagare undebito di 100, la banca siaccontenta di un bene chevale 50. Tizio ci guadagna.La banca, contabilmente, cirimette. In realtà, dal puntovista reale, la banca non haperso nulla, ma, al contrario,ha guadagnato una minie-ra, il controllo di una so-cietà, i beni di Tizio.Cioè, in altre parole la bancanon ha perso nulla, tranneuna cifra scritta sullo scher-mo di un PC; ma, in cambio,ha acquistato petrolio, dia-

manti, oro, terreni, case.Ricordiamoci poi che da Bretton Woodsin poi, nel 1944, il sistema bancario mon-diale non è più vincolato all’oro, ma è po-co più che carta straccia. Il suo valore, in-fatti, è dato da un complesso di calcoli edi variabili che in sostanza fanno dipen-dere il suo valore dalla fiducia che in undato momento il mondo accorda a quellamoneta. La banca cioè (oppure il suo pre-stanome), a fronte di un esborso pari a 0,acquista beni reali, diamanti, oro, terreni,case, società.Inoltre, allo stato attuale, non esiste nean-che una quantità di cartamoneta sufficien-te a coprire tutti i conti correnti e i debitidella banche. Questo significa che se do-mani tutti i risparmiatori si recassero aprelevare contanti, in circolazione non cisarebbe neanche un numero di monete

La sede della Banca d’Inghilterra a Londra.

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sufficiente a restituire il tutto.Il denaro, in altre parole, è diventatomeno che carta straccia. È diventato unnumero scritto sullo schermo di un PC.Quindi è sbagliato dire che la banche“falliscono”. “Fallimento” implical’idea di sconfitta. Sarebbe più correttodire che la banca “termina il suo la-voro”.Quando la banca “fallisce”, in realtànon fallisce affatto, ma ha completatola sua opera: che è quella di acquisirebeni reali a fronte della cessione dibeni inesistenti. Avere un bilancio inpassivo, per una banca, equivale adavere in mano un documento con cal-coli e cifre… ma avere in mano anchebeni materiali di ingente valore acqui-stati per poter arrivare a questo buco dibilancio.

2. L’altro strumento di questa immen-sa operazione è stato il fenomeno delleprivatizzazioni. Ci avevano detto chela privatizzazione serviva per renderepiù efficiente il sistema dell’energia, iltelefono, l’acqua, tutto. All’inizio ciavevamo creduto. Ma oggi abbiamocapito che non è così. Telecom è piùinefficiente di prima, quando la societàsi chiamava SIP. Mentre l’Enel, inquesti anni, ha moltiplicato gli“errori” sulla bolletta e sui conta-tori, che sono all’ordine del gior-no e si traducono una truffa siste-matica ai danni dei cittadini, conun meccanismo che prima, quan-do questi enti erano in mano stata-le, non accadeva.Per non parlare delle società di ri-scossione delle tasse degli enti lo-cali, che diventano private. Cioè,si affida un servizio pubblico im-positivo ad un ente privato chemediante le cosiddette cartelleesattoriali pazze, incamera illegal-mente milioni di euro.Come poi sappiamo, è in atto unprocesso di privatizzazione deglialtri servizi pubblici essenziali,come l’energia e l’acqua. E chicontrolla l’acqua, l’energia e ilcibo, controlla il pianeta.

Conclusioni

Studiando il sistema bancario, sispiega la ragione dell’intoccabilitàdelle banche. Ecco perché nessunpartito, da destra a sinistra, salvopochissime eccezioni, ha solleva-to il problema. Neanche i paladini dei po-veri come Rifondazione Comunista lohanno fatto; né i paladini del nazionali-

smo e della forza dello Stato, Lega e AN,hanno denunciato questo stato di cose.Perché la parole d’ordine della politica èoccuparsi di temi solo secondari,

dall’aborto ai Pacs. Ma mai, in nessuncaso, occuparsi della banche (che poisignificherebbe risanare il bilancio del-lo Stato e evitare il crack economico efinanziario).Da queste leggi, e dalla situazione eco-nomica e finanziaria, si risale al grup-po Bilderberg, alla P2, alla Rosa Ros-sa e a tutto il resto. Rosa Rossa che è ilcuore del potere bancario, finanziario,e politico.E allora non ci si stupisce più del moti-vo per cui, ad esempio, si trova il sim-bolo della rosa non solo nei simbolidei partiti; ma lo stilema di una rosa,compare nel sito di una delle istituzio-ni bancarie più importante del mondo,Euroclear (l’ex Cedel). E non devestupire che tale stilema, in quel sito,sia immerso nel colore rosso, che altronon è che il lago di sangue che è statoversato in tutti questi decenni per arri-vare alla situazione attuale; una situa-zione che è stata preparata con cura neidecenni, dai politici e dai finanzieri, inun legame indissolubile in cui nessunopoteva fare a meno dell’altro, e che harichiesto un enorme dispendio di ener-gie affinché il piano finale potesse rea-lizzarsi. Infatti, per arrivare ad un’ope-

razione del genere era necessarioche nessun politico potesse dis-sentire dal programma globale; eche tutta la grande finanza, coltempo, si fosse assoggettata ad es-so.Ecco allora che i pochi politicionesti col tempo sono stati allon-tanati. Ecco che chiunque arrivavaalla verità moriva. Ecco le stragidi Stato, per poter permettere ilpassaggio all’attuale sistema bipo-lare sull’onda della paura.Ed ecco le ragioni di questo crackfinanziario globale: far crollare ilsistema bancario, per far perde-re al denaro il suo valore, ma af-finché i beni, siano essi terreni,oro, diamanti, abitazioni, conti-nuino a valere. E quelli sono inmano ai grandi gruppi bancari efinanziari!Se a questo crack aggiungiamo laprivatizzazione di tutti i servizipubblici, compresa l’acqua, la lu-ce, il quadro è completo. Tutto ciòrientra nel progetto di controlloglobale delle risorse: i grandigruppi bancari e industriali, nono-stante il fallimento (anzi… pro-prio grazie a questo!) avranno in

mano non solo beni materiali come oro,diamanti, petrolio, ma anche risorse pri-marie, come acqua ed energia elettrica.

Un’efficace rappresentazione della vera realtàdella Riserva Federale americana.

La sede della Riserva Federale, a New York.

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«AI VIVI DOBBIAMO RISPETTO, DEI MORTI DOBBIAMO DIRE LA VERITÀ».

(Voltaire)

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Capitolo XIX

Quello che il giornalista inglese dice dei sofi-sti Carmagnoli: allorchè si vedono degli uo-mini di questa specie darci le loro azioni, o laloro pratica per la perfezione medesima dellateoria, non si sa qual sentimento debba domi-nare = di noia o d’indignazione. Se qualche cosa ancora può aggiungersi al-la follia dei maestri, è l’imbecille orgogliodei seguaci del momento. Tutti gli Altari diCristo sono rovesciati nella Francia; esaltandoil trionfo di Voltaire, Condorcet esclama:“Qui, alla fine, è permesso di proclamarealtamente il diritto di sottomettere tutte leopinioni alla sola nostra ragione. Ogni uo-mo impara con una specie di orgoglio, chela natura non l’aveva destinato a crederesull’altrui parola, e la superstizionedell’antichità, l’avvilimento della ragionenel delirio di una fede soprannaturale, di-sparvero dalla società e dalla filosofia” (Ab-bozzo su i progressi dello spirito ec. Epoca9).Condorcet credeva, scrivendo queste parole,di descrivere il trionfo della ragione sulla ri-velazione e su tutta la religione cristiana. I se-guaci lo applaudirono, senza sapere che essanon avea meno a gemere sulle loro vittorie,che la stessa religione. Che intende il vanosofista? Colui che fu chiamato da Voltaire “lasua grande consolazione”. Duro, ingrato,freddo assassino di ogni forma di amicizia

Luigi XVI, re di Francia.

e dei suoi benefattori, odiava Dio con tuttose stesso fino alla pazzia. Avrebbe volentieritradito Dio come fece con La Rochefocault.Scrittore mediocre e sofista mediocrissimo.Aspettò la caduta degli Altari, come il solospettacolo grato al suo cuore, la vide e la se-guì da vicino. Ma egli cadde come l’empioprofugo, soccombendo alle angosce, alla mi-seria e ai terrori di Robespierre.Se il suo vuol dire il diritto a non credere, se

non quello che la mia ragione soddisfattam’invita ella stessa a credere, egli può dispen-sarsi dalle sue trame. La religione di Cristonon obbliga alcun uomo di credere ciò, che lasua illuminata ragione rifiuta. Per questa ra-gione, il Cristianesimo si presenta corredatodi prove e dimostrazioni. Per questa ragionesola, Cristo e i suoi Apostoli operano i loroprodigi, e la religione conserva i suoi annali, ei suoi Dottori vi sollecitano e v’invitano a stu-diare i suoi scritti, e le loro lezioni vi pongonotutti i giorni sotto gli occhi, le grandi prove diquesta religione, acciocché la vostra fede siaquella della ragione e non dell’infingardaggi-ne o dell’ignoranza.In una parola, il precetto formale dei suoiApostoli è, che la vostra fede, la vostra som-missione sia ragionevole; che abbia l’appog-gio di tutte le ricerche, che la ragione esigeper il suo convincimento; rationabile obse-quim vestrum; e voi credete di aver bisognodelle vostre trame, perché la vostra ragioneconservi i suoi diritti. Studiatela! voi medesi-mi questa religione e imparerete, che il suoDio è il Dio della ragione; che non vi è un so-lo dogma, un solo precetto di questa ragione,che la religione non confermi, e che se essaaccresce le sue nozioni, sa meglio di voi il di-ritto del savio, di nulla credere su dei prestigi,oppure di sofismi, ma sì il dovere di crederesulle prove moltiplicate della potenza, dellasantità, della sapienza, della sublimità di Dio,che vi parla, e dell’autenticità della sua paro-

a cura di Claudia Marus

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la. Il sofista intende di non credere se nonquello che la sua ragione concepisce, e cheper essa non ha mistero, l’oggetto della Con-giura è ancor più prossimo al delirio. Con questo nuovo diritto, l’uomo cominciadunque dal non credere né al giorno che lo il-lumina, né alla notte, che lo copre di tenebre,fino a che la luce stessa, e la sua azionesull’uomo, e sopra il suo spirito cessino esse-re un mistero. Egli dunque a nulla crede nellanatura, e nemmeno alla sua propria esistenza,finché tutto questo, il suo corpo e la sua ani-ma non sono per lui che un abisso di misteri.Per avere il piacere e la gloria di farsi in-credulo, egli comincia a farsi imbecille. Daquanto in qua la misura della propria intelli-genza, è divenuta quella delle cose, dellaloro natura, o della loro realtà?La ragione del vero savio, mi parla diver-samente.Ma qual diritto ancora più strano non èquello che vanta Condorcet! Quanto èdunque filosofico l’orgoglio del sofista!Ha creduto egli la sua ragione avvilita dauna fede soprannaturale!Ha creduto che il Cristianesimo rovinavala sua ragione innalzandola al di sopra diquesto mondo, e che il Dio del Cristianodeprimeva l’uomo, parlandogli dei suoieterni destini, e lasciandogli la memoriadelle sue meraviglie per la prova delle suaparola!Questa pretensione è stata il gran motivodelle sue trame, ed egli usava parlare a no-me della ragione! E si è potuto crederlo fi-losofo! Ma ritorniamo ai maestri Voltaire,Alembert, Diderot. Qui, mi bastano le confessioni formali, ele intime confidenze di questi pretesi filo-sofi.Esiste un Dio o no? Ho io un’anima dasalvare? Questa vita deve essere consa-crata al presente? E questo Dio,quest’anima, e questo destino, sono co-me io sento dire? Oppure devo crederealtrimenti?Ecco sicuramente le questioni elementaridella vera scienza, della filosofia la più in-teressante per il genere umano. E che ri-spondono a queste grandi questioni, i no-stri pretesi sapienti, quando cospiranocontro Cristo? Loro, che si spacciano permaestri della sapienza, della ragione e del-la luce? Noi abbiamo posto sotto gli occhidel lettore le loro proprie espressioni, e checosa vi ha veduto? Degli uomini erettisi in di-rettori dell’universo, farsi tra essi la confes-sione formale e ripetuta, di non essersi for-mata una sola opinione fissa, sopra alcuno diquesti soggetti.Voltaire, consultato da Principi e da borghesi,consulta egli stesso Alambert per sapere, s’eidebba credere alla sua anima, al suo Dio. Am-bedue finiscono confessando che sono ridottial non liquet, nulla ne so. Abbiamo veduto Alembert rispondere, che“poco importa all’uomo di non poter coglierele questioni sull’anima, su Dio e sul propriodestino”. (Lett. a Voltaire 25 luglio e 4 Ago-sto 1770). Voltaire conviene, che la sua incer-

tezza non è cosa gradevole; ma si è fortificatoin questa incertezza, considerando che la sicu-rezza è uno stato ridicolo, e degno di un ciar-latano (Lett. a Federico di Prussia, 28 Nov.1770). Ecco dunque la loro scienza.Non è solo l’ignoranza di questi pretesimaestri; è tutto l’orgoglio, tutta la folliadell’ignoranza che vuole tenersi nelle tene-bre, perciò teme la luce. La scienza ridottaa detestare e a distruggere o a farsi beffedella religione e a bestemmiarla, facilmenteli soddisfa.

La rivoluzione: il trionfo della ragione, deilumi e della filosofia.

Bastava riflettere, per qual ragione questa pre-tesa filosofia sia diventata l’asilo, e l’ultimorifugio di ogni uomo scapestrato e vizioso, eper qual modo ai nostri rimproveri, egli mali-gnamente sogghignando ci risponde sempre,che tali pregiudizi sono buoni per chi non haancora scosso i pregiudizi del Vangelo; chesa a cosa attenersi. Egli ha letto alla loroscuola la lista delle virtù da essa chiamate ste-rili, immaginarie, virtù di pregiudizio. (Vedii testi medesimi dei filosofi nelle Elviesi, to-mo V.). Nella morale dei suoi maestri egli ha impara-to che la virtù non è altro che ciò che è utile;la virtù non è altro che sogno, se l’uomo vir-tuoso è infelice. Non si è cessato di ripetere

che l’interesse personale, è il solo principiodi tutte le virtù filosofiche.Spingendo la loro dottrina al di là di ogni as-surdità, per una parte esaltando senza fine lalibertà delle opinioni, lasciando l’uomo libe-ro di scegliere sempre la più falsa, e perl’altra parte quando essi non lasciano neppu-re una sola delle sue azioni al potere dellasua libertà, per toglierli fino i rimorsi dellepiù colpevoli. (dai testi di Voltaire, di Alem-bert, di Diderot nelle Elviesi tom. 3).Tale era la dottrina di tutti i congiurati; essa ècontenuta in quasi tutti gli scritti della Sètta,soprattutto in quelli che essa vanta, e racco-manda come i principali capi d’opera.Quando Alembert, Condorcet, Diderot, Elve-

zio e Turgot si adunavano nel palazzo diHolbach sotto il nome di economisti, sot-to pretesto di studiare gli interessi del po-polo; se questo popolo avesse saputo, cheessi combinavano solo per gabbarlo e difarlo empio come loro; apportando tutto losconquasso per ogni dove e in tutti i cam-pi, avrebbe la Sètta ancora goduto di quel-la specie di venerazione, ch’ella avevausurpato? No certamente. Il più giusto or-rore sarebbe succeduto all’ammirazione, ese le leggi fossero rimaste mute, la pubbli-ca indignazione avrebbe bastato per ven-dicare la filosofia dell’infamia e delle tra-me.Ma le migliaia di seguaci nelle Corti, neiPalazzi dei Grandi, nei Licei delle Letteresi risolvano a rientrare in loro stessi.Vedano, se sia l’amor delle loro passioni,che abbia fatto nascere in loro l’incredu-lità, assai più dei sofismi, delle trame, edelle insidie dell’empia scuola. Io temo,che fosse già malvagio chi credette vedertanta felicità, e tanta gloria a seguire imalvagi. Almeno è certo ch’ei fu poco fi-losofo, chi credette di non vedere unarealtà, che gli mostrava tanti furbi, tantitristi e tanti Cospiratori.La congiura contro l’Altare, l’odio giuratodai Capi dei Congiurati contro Cristo, nonerano la sola eredità che gli eroi della pre-tesa filosofia lasciavano alla loro scuola.Voltaire si era fatto il padre dei sofistidell’empietà; egli non era ancora trapas-sato, che si trovò padre dei sofisti dellaribellione.Avea detto ai suoi primi seguaci: distrug-giamo gli Altari. La sua scuola non tardò

molto a dire: distruggiamo tutti gli Scettri. Dai loro successi comuni doveva ben prestonascere la doppia Rivoluzione, la quale man-dava ad abbattere con la medesima scure nellaFrancia gli Altari del vero Dio, le teste deiVescovi, il trono del Monarca, e a minacciaredella medesima sorte tutti gli Altari del Cri-stianesimo e tutti i Re della terra.Alle trame prodotte sotto il velo dell’egua-glianza, e della libertà politica, della tolle-ranza religiosa, dovevano succedere le trameprodotte sotto il velo dell’uguaglianza e dellalibertà politica.(pare la Storia del ’68! n.d.r.)

Fine del Tomo primo

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22 “Chiesa viva” *** Giugno 2009

del dott. Franco Adessa

CCoonnoosscceerree llaa MMaassssoonneerriiaa

1 E.E.Y. Hales, “Mazzini and the secret societies – The makingof a mith”, Eyre & Spottiswoode, London 1956, pp. 202-205.2 Idem, p. 208.3 Ibidem.

«Quali furono i dogmi di Mazzini?Questi furono definiti nel 1836, prima di lasciare la Svizzera.

«Esiste un Dio, un Dio personale separato dalla suacreazione.Ma il Dio di Mazzini è una figura lontana. Egli ha messo inmoto l’universo dandogli la Legge del Progresso; legge chel’universo stesso deve percepire e che alla fine porterà allasua perfezione. Ma Dio non interferisce con i penosi processiterreni; Egli vive nei cieli, dove alla fine i “buoni” lo raggiun-geranno, mentre la sorte dei “cattivi” è lasciata nell’incertez-za. Mazzini era troppo un convinto discepolo dell’Illuminismoper credere all’inferno!Dio, per guidare l’umanità, manda gli “Uomini di Genio”:Hildebrand, Dante, Lutero, Descartes, Newton, Napoleone oByron, per rivelare “la successiva lettera della Legge”. Ma dopo aver dato la Legge del Progresso all’umanità, Diolascia che l’umanità se la sbrighi da sola a sbrogliarequesta legge, senza fornirle alcun aiuto.

«Dopo Dio, per Mazzini vi è la Legge del Progresso.Mazzini venne a conoscenza del Progresso dal Condorcet,e poi dai San-Simoniani, attraverso il loro giornale “Globe”edito da Pierre Leroux da Herder, Victor Cousin, Compteed altri.Il Progresso fu la scoperta del secolo XVII e la fede del se-colo XIX, e questa idea di progresso dell’umanità fornì lafonte principale all’intero sistema di Mazzini e, se fossestato più rigorosamente logico nella sua teologia, egli avreb-be potuto diventare, come il suo mentore Pierre Leroux, unpanteista e un credente nella reincarnazione, qui sullaterra.Mazzini cercò di dimostrare come la Legge del Progressoaveva agito durante la storia, facendo leva sui concetti di “li-bertà” ed “eguaglianza”, che la Rivoluzione francese avevautilizzato per portare al massimo grado l’èra dei liberi indivi-dui, con gli “Uomini di Genio”: Napoleone, Byron, Goethe.Ma a questa èra, per Mazzini, doveva subentrare l’èradell’Associazione e delle Nazioni che avrebbe dovuto con-cludersi con l’èra dell’Umanità.«Mentre i suoi mentori, San-Simoniani, da francesi che vi-vevano in una Nazione unificata da secoli, per raggiungerequesta èra dell’Umanità optavano per il Socialismo, Mazzi-ni, invece, era interessato al Nazionalismo e alla giustifica-zione religiosa per predicare l’unità d’Italia. I suoi tutori dinazionalismo furono Herder e Schlegel, la cui Nazione, co-me l’Italia doveva ancora nascere. Fu da essi che Mazziniimparò il concetto di “missione” dei diversi popoli e il pe-culiare contributo che ogni Patria doveva portare alla comu-ne famiglia dell’Umanità.«Ciò che, oggi, appare, molto strano attorno a questi concetti

è che che sembra che non sia mai venuto in mente ad alcu-no di quei romantici, e in particolar modo a Mazzini, che l’èradelle Nazioni non era altro che l’èra della pace. Herder,infatti, nel suo “Ideen” scrive: “I Governi possono imbro-gliarsi l’un l’atro, ma le Nazioni (Patrie) non muovonol’una contro l’altra. Esse stanno l’una a fianco dell’altrain pace e, come famiglie, si assistono a vicenda”.«I romantici d’altronde non vi intravedevano alcuna difficoltà,perché essi avevano abolito il Male che presentavano co-me un qualcosa di estraneo e artificiale, introdotto soloper i fini che si prefiggeva il potere corrotto della classe do-minante; potere che doveva essere scalzato dai loro sforzi ri-voluzionari. L’Umanità sarebbe diventata virtuosa e an-che libera, una volta si fosse liberata dalle catene deipreti, dell’aristocrazia e dei principi. Il popolo era buono.Esso poteva essere ingannato ma non per molto ed il loro“Grande compito” (come Rousseau aveva chiarito nel suo“Cotratto sociale”) era di impedire che il popolo fosse in-gannato»1.Quindi, un’Umanità buona, virtuosa e libera, col tacito presup-posto dell’inesistenza del peccato originale! E l’eliminzionedel peccato originale semplicemente significa eliminare “ilchiodo a cui è appesa tutta la Dottrina Cattolica”!Anche Adam Weishaupt aveva letto Rousseau ed avevaapprezzato la sua dottrina del buon selvaggio e dell’uomoche nasce buono. Tanto gli piacque questa dottrina che fecedel dogma dell’eliminazione del peccato originale il fon-damento del suo satanico Ordine degli Illuminati di Ba-viera!Ma eliminare il peccato originale significa anche eliminareil peccato stesso e il senso stesso della teologia. Ecco, a proposito, le parole dello storico Griffith: «Nono-stante tutto l’amore che egli ebbe per Dante, a Mazzinimancò il suo senso del peccato»2. E lo storico Hales conclude: «E chi è mai riuscito a co-struire una teologia convincente lasciando fuori il pecca-to?»3.

I DOGMI DI GIUSEPPE MAZZINII DOGMI DI GIUSEPPE MAZZINI

Giuseppe Mazzini.

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“Chiesa viva” *** Giugno 2009 23

Lettere dall’Americaalla Direzione

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

IInn LLiibbrreerriiaa

tera di presentazione di Don Luigi Villa,che conteneva la breve biografia, riporta-ta alle pp. 10-11 di questo Numero - ndr).Questa pubblicazione ha dato molto in-coraggiamento ai nostri lettori, forse ne-cessario per i giorni a venire! Essi hannoespresso la loro profonda gratitudine aLei, Padre, attraverso il nostro Apostolato.Molti di loro hanno chiesto se era possi-bile abbonarsi alla Sua Rivista, ma, sfor-tunatamente, essi non parlano italiano.Questa è la ragione per la quale Le chie-diamo se possiamo essere una piccolaestensione del suo lavoro. Forse, po-tremmo regolarmente pubblicare uno deisuoi articoli nel nostro Bollettino. Questo,però, solo se Lei crede che questa siauna buona idea...Inoltre, molti ci hanno detto che essi in-cluderanno Lei e la sua opera - quellaconosciuta e quella sconosciuta - nelleloro preghiere!Ancora una volta, desideriamo ringraziar-La dal profondo dei nostri cuori per averaiutato il nostro piccolo Apostolato di No-stra Signora del Buon Successo...Noi sappiamo che Nostra Signora è con-tenta di tutto questo! Che Dio La benedica, Padre!Noi chiediamo le sue continue preghiereper il nostro lavoro e per la nostra salvez-za!

***

Carissimo Franco (Adessa),se Padre Luigi Villa non stamperà

mai più alcuna pubblicazione nella suavita, egli sarebbe già stato giustificatodallo sbalorditivo numero di “Chiesa vi-va” su Nostra Signora del Buon Suc-cesso.Per favore, Franco, trasmetti al Padre imiei più calorosi ringraziamenti per que-sta straordinaria e magnifica storia.

(R.E. - USA)

RRAAGGAAZZZZEE ee SSIIGGNNOORRIINNEE

in cerca vocazionale, se desiderate diventareReligiose-Missionarie”

– sia in terra di missione, sia restando in Italia – per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio, potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

Grandezza di SAN GIUSEPEdi Salvatore Panzica

San Giuseppe ci ha entusiasmatopoco, perché lo abbiamo conside-rato poco, eppure è lui che ha rap-presentato Dio Padre in questa ter-ra; è lui il nutrizio del Figlio Eternonato da Maria, sposa nientemenoche della Terza Persona della San-tissima Trinità; è lui, modello esem-plare di obbedienza ai voleri di Dioonnipotente, il capo, il sostegno, ilprotettore e difensore della SacraFamiglia, come delle nostre legal-mente imparentate con la sua perla nostra fratellanza spirituale conGesù Cristo, e di quella universale,la Santa Chiesa Cattolica Apostoli-ca Romana.San Giuseppe opera in silenzio, nelnascondimento, attento alle dispo-sizioni e alla volontà dell’Altissimo,senza mai menzionare la propria,senza la minima recriminazione.Lentamente trascorre un trentenniodi vita operosa, umile, nascosta, inarmonia familiare paradisiaca.Quando non è più necessario, se neva in silenzio, come è vissuto. Spiratra le braccia di Gesù e Maria.

Per richieste:

Salpan EditoreVia SS. Salvatore, 773046 Matino (LE)Tel. 0833 507256 CCP 49 44 57 37www.salpan.orgordini [email protected]

Lettere dall’America, a seguito dell’inviodell’edizione inglese del Numero Spe-ciale di “Chiesa viva” su Nostra Signo-ra del Buon Successo. Le e-mails sonoindirizzate alla Signora KathleenHeckenkamp, di “The Apostolate ofOur Lady of Good Success”, in USA.

Caro Padre Villa,Le scriviamo per informarla della me-

ravigliosa risposta ricevuta dai nostri let-tori, al ricevimento della suo stupendoNumero Speciale di “Chiesa viva” N° 413(La Madonna condanna la Massoneria!).È stata di gran lunga la migliore rispostadei nostri precedenti invii. Nostra Signo-ra ci ha di sicuro dato “UN BUONSUCCESSO”!Il telefono ha continuato a suonare adogni ora fino a tarda sera! I commenti piùfrequenti sono stati: “Ho appena ricevu-to, nella posta di oggi, qualcosa distupendo e ho dovuto chiamarvi perringraziarvi!”. Altri commenti sul Numero Speciale sonostati: «maestoso, straordinario, note-vole!».Una donna è stata così elettrizzata conquesta pubblicazione che vuole averneuna copia nella sua bara per quando arri-verà la sua ora!!! (forse pensa che possaessere un biglietto speciale per il Cielo!).Molte persone hanno chiamato solo perringraziarci per aver fatto loro sapere cheesiste un prete che combatte la Mas-soneria, e questo ha dato loro rinnovatesperanze nelle parole profetiche di No-stra Signora del Buon Successo. (Al Numero Speciale era allegata una let-

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2 Sovversioni nella Chiesadel sac. dott. Luigi Villa

4 Il Teologo

5 Le radici cristiane d’Europa (1)del Prof. S. Sergiacomi De Aicardi

8 La scuola dell’abiuradella dott.ssa Pia Mancini

10 Un grande miracolo di P. Pio: ha impedito un Papa massonedi A. Z.

12 Il segreto della “tomba vuota” di Padre Pio (3)a cura di F.A.

14 Schiavi di mammona (2)di A. Z.

16 Occhi sulla Politica

17 La crisi finanziaria: a chi e a cosa serve?del Prof. P. Franceschetti

20 Memorie per la storiadel giacobinismo (9)a cura di Claudia Marus

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla DirezioneIn Libreria

24 Conoscere il Comunismo

GIUGNO 2009

SOMMARIO N. 417

SovversioneSovversionenellanella

CHIESACHIESA

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno B

di mons. Nicolino Sarale(Dalla XVI Domenica durante l’annoalla XX Domenica durante l’anno)

24 “Chiesa viva” *** Giugno 2009

MARTIRI

nella Mongolia Interna

CCoonnoosscceerree iill CCoommuunniissmmoo

Martiri in Cina

contro Dio...

di Giancarlo Politi

... contro l’uomo

DuanContadino, laico, figlio di Duan Wang-sheng. È stato ucciso a Kuliutu tra il 1947e il 1948.

Yuan Hongzhang GiuseppeSacerdote, originario di Sanjia, nella pro-vincia di Jehol. Nato il 22 novembre1900, era stato ordinato prete il 4 agosto1929. Venne trascinato fino alla morte, il31 agosto 1947.

Liang Yuzhi GiuseppeSacerdote, di 48 anni. Era stato imprigio-nato nel 1944 a Wangzimiao. Morì di fa-me e di freddo nella stessa prigione, nelmarzo 1948. A nessuno è stato permes-so di portargli cibo o vestiti in prigione.Dopo la sua morte, il cadavere è stato ri-dotto a poltiglia. Era nato a Laohukou,provincia di Jchol, il 22 marzo 1900, e or-dinato sacerdote il 4 agosto 1929.

Zheng Hua TaddeoSacerdote, della provincia di Jehol. Natoil 1 febbraio 1900, era stato ordinato sa-cerdote il 4 agosto 1929. È morto in pri-gione, nel maggio 1949.

Xia Mingyin GiuseppeSacerdote, della provincia di Jehol. Natonel 1906, era stato ordinato sacerdote il31 luglio 1932. È stato giustiziatonell’aprile 1953, nella città di Changde.

Zhang Xiangxing SinioneSacerdote. Nato il 9 gennaio 1878, erastato ordinato prete il 10 maggio 1908. Èmorto in prigione, nella città di Changde,nel 1958.

Diocesi di Jining (Tsining)Il Vicariato Apostolico di Jining fu stacca-to l’8 febbraio 1929 da quello di Xiwanzi,ed affidato al clero secolare locale.

Yi Chengfang VincenzoSacerdote. Nato intorno al 1885 in Mon-golia Interna, era stato ordinato sacerdo-te prima del 1916. Vicario generale, èmorto in prigione il 12 giugno 1951.

Wang GioacchinoSacerdote, diocesano. Morto in prigione,nel luglio 1951.

Li FrancescoSacerdote, nato nel 1908 o 1909, nellaMongolia Interna. Era stato ordinato sa-cerdote intorno al 1934. Venne giustiziatoa Poronor, in maggio 1952 (o nel 1951).

Wang AntonioSacerdote, diocesano. Di 46 anni. È mor-to in prigione, nel settembre 1951.

Li FrancescoSacerdote, diocesano. Giustiziato a Poro-nor (Ningxia), nel maggio 1951.

Diocesi di Bayan Nur MengLa diocesi è stata creata dal Collegio deivescovi cinesi e dall’Associazione patriot-tica, senza nessun intervento della SantaSede, nel 1989, raccogliendo parte deiterritori prima appartenenti a Ningxia eand Hohhot. La divisione divenne effetti-va con l’ordinazione del primo vescovoavvenuta il 28 ottobre 1990.

(continua)

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