Mensile di cultura, informazione e attualità - Editrice Rotas · di Renato Russo Musica ... mulo...

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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità Anno XL - MAGGIO 2013 - Una copia 2,50 5 /2013 www.ilfieramosca.it Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA Mensile di cultura, informazione e attualità ALFARANO CASCELLA CANNITO CORVASCE RIZZI TUPPUTI

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se non diremo coseche a qualcuno spiaceranno,non diremo mai la verità

Anno XL - MAGGIO 2013 - Una copia 2,50

5/2013w w w . i l f i e r a m o s c a . i tPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA

M e n s i l e d i c u l t u r a , i n f o r m a z i o n e e a t t u a l i t à

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 5 maggio 20134 IL FIERAMOSCA

5/2013

ruolo di centralità. Un documentodi Biagio Cavaliere

Giornata mondiale del libroQuando lettura = culturadi Antonella Mazzone

La giornata mondiale del libro. Il nostro 23 aprile a Barlettadi Renato Russo

Musica14a stagione artistica dell’Associazione artistico culturale Athenaeum

RecensioneAll’ombra di Minervadi Renato Russo

Pater Familias l’ultimo romanzo di Matteo Bonadiesdi Angela Giordano Battaglia

“Barulum Nova Nazareth”. Presentata l’ul-tima opera di Angioletto Rizzidi Giuseppe Lagrasta

Società “Dante Alighieri”Una storia lunga cento annidi Nunzia Binetti Tatò

RUBRICHE

Lettere al direttore

In cittàNotizie in breve

Libri del mese- Pater Familias- Se tu sei Pinocchio io non sono la fata

turchina

Antologia piccoli poeti da StornarellaImprevedibile è la gioventù / Giovani / I ragazzi di oggi / Gioventù / I giovani d’og-gi siamo noi! / I giovani che vorrei / Noi / Giovani d’oggi / Ecco i giovani

VernacoloA frècce du Suddi Carmela Dimastromatteo Picardi

29 19Candidature amministrativeIn attesa del nuovo sindaco sperando rispet-ti regole e istituzionidi Renato Russo

“Una sfida per cambiare la città”. Alfarano unico candidato del centro destra

Lettera aperta del candidato sindaco per il PD Pasquale Cascella ai cittadini di Barletta

Tupputi: riscriviamo BarlettaCannito per il Partito Socialista Corvasce per il Movimento 5 StelleRizzi per Alternativa Comunista

Euro*IDEES-BruxellesIl distretto di Barletta di fronte a nuove diffi-coltà, alla ricerca di nuove prospettivedi Emmanuele Daluiso

AgricolturaLe opportunità del settore vitivinicolo lo-caledi Giuseppe Santaniello

Riscopriamo le radici attraverso la cultura del vinodi Rino Dilillo

ChiesaVisita ad limina 13 maggio 2013: l’incon-tro del Papa con mons. Giovan Battista Pichierri

EconomiaIl fattore fiscale nella disfatta elettoraledi Gaetano Nanula

Ricordo di MenneaLettera aperta ad un campione verodi Sebastiano Lavecchia

La mia tesi di laurea su Menneadi Pietro Corcella

ArteIntramoenia extra art / Watershed, ultima tappa Bruxellesdi Ileana Inglese

Sesta ProvinciaDocumento preliminare di PianoGiovanni Patruno, nuovo componente del-la GiuntaPresentato il libro “Criminali di Puglia”La “Settimana del Patrimonio Culturale in Puglia Imperiale”Approvato il rendiconto di gestione

Guardia d’OnoreDedicata a Francesco Conteduca la dele-gazione provinciale BATdi Ruggiero Piazzolla

Medaglia d’Oro Francesco Conteduca i nostri garibaldini alla battaglia di Bezzec-cadi Renato Russo

Storia localeLe due processioni del Venerdì Santodi Marina Ruggiero

Società di Storia Patria Ripartire dalla cultura attribuendole un

Ricordato Pietro Mennea, a quasi due mesi dalla sua scomparsa, da due suoi vecchi amici 29

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9 In attesa del nuovo sindaco speran-do rispetti regole e istituzioni senza ripetere gli errori del passato

Dedicata alla Medaglia d’Oro Francesco Conteduca la delegazio-ne provinciale BAT

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EnigmisticaCruciverba simmetrico con riferimento a Barlettadi Franco Lamonaca

Lettera apertaIl nostro Castello non ha nulla di aragone-se meno che mai i quattro bastioni lateralidi Renato Russo

Storia localeMargherita e Barletta 200 anni di storiedi Michele Grimaldi

ArteGente di… mare, approdo 2013 dell’arti-sta Paolo Desariodi Luigi Di Cuonzo

Brevi di sportKick Boxing / Basket / Tiro con l’arco / Calcio a 5 serie B / Volley Donne / Mara-tona / Motociclismo / Arti marziali - Karate tradizionale / Football americano

17 Visita ad limina 13 maggio 2013 l’incontro di Papa Francesco con mons. Giovan Battista Pichierri10 Votazioni amministrative 26-27 mag-

gio: 6 candidati sindaci, 21 liste per un totale di 628 aspiranti consiglieri

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35 Il Club Unesco promuove tre serate dedicate al libro, agli autori e agli editori

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(Fotorudy)

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 7 maggio 20136 IL FIERAMOSCA

Lettere al direttore Lettere al direttore

n° 5 - maggio 2013anno XL

Direttore responsabileREnAtO RuSSO

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Direzione, Redazionee AmministrazioneEditrice Rotas s.r.l.Via Risorgimento, 8

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I miei studi sulla Disfida di Barletta

Caro direttore, grazie per il libro sulla storia della Disfida di Barletta e complimenti

per il lavoro e i contenuti della vostra casa editrice, i libri presenti in cata-logo sono un vero vanto per il territorio non solo pugliese. Ho esaminato nell’insieme il libro inviatomi e, se non approfitto troppo della vostra cortese disponibilità, per ben integrare il discorso storico, vorrei poter disporre an-che del volume La Disfida di Barletta nelle fonti storiche e letterarie. Sarà senz’altro sufficiente per approfondire e ampliare il mio lavoro di ricerca a completamento di altro materiale già in mio possesso.

nel ringraziare sentitamente, saluto con viva cordialità.Claudia Antonella Castorino, collaboratrice de “Il Mulino” di Bologna

Emergenza in periferia

Caro direttore, l’enne-sima rapina ai danni di un supermercato della periferia in via delle Querce è stato il motivo che ci ha spin-to, come titolari di esercizi commerciali e numerosi cit-tadini, a radunarsi davanti alla sede del Comitato “Sal-viamo le Periferie” per fare sentire forte la voce di un nostro disagio sempre più crescente.

noi di “Salviamo le Pe-riferie” abbiamo chiesto recentemente un incontro al Prefetto, al Commissario Straordinario del Comune di Barletta e al dirigente del locale commissariato di Pubblica Sicurezza, un incontro per cercare di individuare le misure adeguate tese ad arginare la sequenza intollerabile di eventi delinquenziali che stanno generando un preoccupante stato di paura da parte dei cittadini della periferia.

In seguito all’ennesimo atto di “violenza” vo-gliamo richiamare anche attraverso le colonne del vostro giornale l’attenzione degli organi preposti al controllo della sicurezza e l’ordine pubblico affinché si riunisca nel più breve tempo possibile il Comitato per la Sicurezza e l’ordine Pubblico.

Facciamo appello a tutte le forze civiche e po-litiche della città di Barletta affinché si abbandoni-no per un giorno le tattiche e pretattiche elettorali e si uniscano alla gente per manifestare un vero e proprio atto di ribellione verso questa intollerabile escalation di violenza.

Peppino PorcelluzziComitato “Salviamo le Periferie”

Per una lettura scorrevoledel nostro dialetto

Egregio Direttore, le scrivo da Cas-sano delle Murge innanzitutto per sot-tolineare il piacere che sempre provo quando nella mia cassetta delle lettere mi giunge la sua rivista, non le nascon-do che le prime pagine che cerco nel sommario sono quelle riservate alle poesie in vernacolo anzi in barlettano: rappresentano per me un fortissimo le-game con la mia terra e rimandano ai suoni del parlare di una volta, quando non era disdicevole parlare in dialetto, ma aiutava moltissimo la comunicazio-ne. non sempre però mi riesce agevole la lettura di alcune poesie.

Mi spiego meglio. Leggere una po-esia sottintende ritrovare in essa una ritmica che agevola la comprensione e il significato dello scritto, i fonemi adottati dai vernacolisti spesso non ri-specchiano il suono tipico del dialetto parlato, dando origine ad una lettura faticosa e frammentata. Mi permetterei di suggerire un certo accordo fra tali autori per l’adozione comune di alcuni indispensabili segni che precisino i fo-nemi o almeno avvicinino gli stessi al parlato autentico. Qualche esempio: la “e” detta “shva” nella fonetica interna-zionale, se non segnalata con un apo-strofo o puntino, determina un accu-mulo cacofonico di suoni consonantici; così il vocabolo “mnstrè” (scodellare), con ben cinque consonanti consecu-tive, va scritto meglio con “m’n’strè” dando alla parola quella ritmica che agevola la lettura.

Altri segni grafici, come.. su “o” e “u” indicherebbero l’effettiva pro-nuncia “alla francese” di tali vocabo-li; mentre una linea sui gruppi “cch e ggh” coglierebbe l’autenticità e tipi-cità della loro pronuncia. Andrebbero segnati anche gli accenti gravi e acuti su “e”, “o” e ”u” come anche su “z” e “zz” duri e dolci ecc. ecc. Visto l’en-comiabile impegno di alcune istituzio-ni cittadine (scolastiche e non) per lo studio del dialetto, ritengo che, a tutto vantaggio della musicalità dei suoni, questi piccoli, ma doverosi accorgi-menti, sarebbero da non trascurare. Spero voglia cogliere lo spirito di que-ste mie parole dettate soprattutto dal-la esigenza di una lettura scorrevole e quindi piacevole delle belle poesie che lei ci propone.

Linuccia DeceglieCassano delle Murge

1a edizione del ThinkersArt Festival

Salve, qui Doriana Tozzi dell’Ufficio Stampa I think. Vi scrivo per presentarvi un’iniziativa che a tutti noi di I Think sta molto a cuore, poiché ci vede direttamente promotori ed organizzatori: si tratta della pri-ma edizione del thinkers Art Festival, un fe-stival nato come tentativo di supportare, va-lorizzare e promuovere gli artisti (musicisti e fotografi) a livello nazionale, e contempo-raneamente sensibilizzare i cittadini nei con-fronti del rispetto per l’ambiente. L’evento vedrà per tre giorni, dal 9 all’11 agosto 2013, la città di Margherita di Savoia al centro di una travolgente onda artistica.

Proponiamo, attraverso questo festival, di far vivere ai partecipanti una “vacanza ar-tistica e culturale”, per divertirsi, gareggiare, avere grandi opportunità di incontri e scambi con altri artisti e, dulcis in fundo, per poter visitare e conoscere il territorio della provin-cia di Barletta-Andria-trani, nella calda ed ospitale Puglia che, soprattutto ad agosto, è da sempre meta di turismo balneare.

Doriana Tozzi

Ricordando il gelataio Loffredo

Pregiatissimo direttore,

la presente da parte del sotto-scritto Ruggiero geom. Bufo vo-stro lettore e de-cennale abbona-to, appassionato di storia locale e discreto collezio-nista (conservo 350 libri e 3000 immagini oltre 1000 car-toline originali) che si pregia di sottoporvi l’immagine di un barlettano noto per la sua figura di “gelataio” da sempre nella vita del-la città.

Il sig. Vincenzo Loffredo in arte gelataio “toscanino”, nasce a Barletta il 29.1.1924 e da piccolo inizia subito tale attività prose-guita poi con il carrellino-triciclo ambulante con il classico gelato a limone per i quartieri e sulle spiagge, in particolare a Levante in prossimità del molo. Dopo, l’apertura del bar in via d’Aragona 151, poi quella del ci-vico 147 in grande stile (9 operatori).

Specialità iniziali: granita di limone, cassata, moretti, capricci, e poi coi figli “af-fogati” di grande pregio a riempire serate e giornate dei barlettani.

Poi l’attività interrotta dal racket estor-sivo fino alla distruzione del locale, ripre-sa con sacrificio e costanza per continuare attraverso il figlio la grande immagine dei nostri “gelatai”.

Ruggiero Bufo

Per la festa della mamma

Caro direttore in occasione della festa della mamma, vi invio questa mia recente opera pittorica che dedico a tutte le mam-me di Barletta.

Antonio Cilli

Antonio Cilli, “La dolce maternità”, olio su tela 70x50

Associazione [email protected]

L’Associazione Pensionati comunica la convenzione con l’azienda alimentare per “LA SPESA On LInE”, comoda, ri-sparmio di tempo, si fa tutto dal P.C. senza orari 24 su 24, 365 giorno l’anno consegna in tutta Italia. Alì Luigi 368.3019573.

Federico IIe S. Francesco

Esimio direttore, è la seconda volta che le scrivo e non capi-

sco proprio perché non vuole rispondermi. Vo-levo chiederle cosa ne pensa della notizia data “in anteprima mondiale” dal dott. nicola Pal-mitessa, nel suo recente volume su “Federico II e S. Francesco”, circa l’incontro, a Barletta, fra l’imperatore Federico II e il Santo di Assisi nel 1220.

Nicola Dibitonto

La presenza di Federico II in Puglia è do-cumentata solo a partire dal 1221. Esiste una documentazione degli spostamenti del sovrano svevo del diplomatista tedesco Fredrich Böho-mer sostenuta da un imponente massa certifi-cativa che si aggira su 12mila documenti. E d’altra parte la notizia del Palmitessa si regge solo su un sentito dire di un monaco france-scano che l’avrebbe raccolta nel 1308 da un suo vecchio confratello che gli avrebbe spac-ciato per vera una favoletta conosciuta da tutti su questo ipotetico incontro tra S. Francesco e il grande monarca svevo, però a Bari, e non a Barletta (ma sempre favola è!).

In sostanza Palmitessa, nelle pagg. 374-377, riporta pari pari il fantasioso incontro fra Federico e Francesco riferito da tanti altri sto-rici, da tutti inventariato fra le storielle che si attribuiscono al grande imperatore svevo. Con la variante che Palmitessa, anziché assegnar-la alla città di Bari, come fan tutti, l’assegna alla nostra città (v. pag. 374 e segg. Federico II e S. Francesco tra dialoghi e identità), titolo che reca come sottotitolo: Frate Francesco alla corte imperiale del reame d’Apulia: Barletta.

Se la notizia fosse stata appena attendibile, sarebbe successo il finimondo nel campo degli studiosi e al prof. Palmitessa avrebbero certo assegnato almeno una mezza docenza…

Purtroppo così non è, almeno fino a quando il nostro autore non suffragherà il suo “scoop” con ben altra più certificata documentazione. (vedi più avanti anche pag. 43)

Fiocco rosa a RiminiÈ nata a Rimini, il 18 aprile, Allegra Di Pierro, figlia di Paola, nipote di Renato Russo e Angela Damato. Ai nonni gli auguri della Redazione.

se non diremo coseche a qualcuno spiaceranno,non diremo mai la verità

Anno XL - MAGGIO 2013 - Una copia 2,50

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 9 maggio 20138 IL FIERAMOSCA

Lettere al direttore

di Renato Russo

Candidature amministrative

19 maggio 2004una giornata memorabile!

nove anni dalla istituzione della sesta provincia pugliese: ansie, gioie, dolori ri-cordati dal sen. Prof. Biagio tatò

Sembra fosse ieri il 19 maggio 2004 alle ore 20,38 quando nell’aula di Palaz-zo Madama il Ministro Roberto Caldero-ni pronunciò: “Istituzione della Provincia Barletta-Andria-trani: il Senato approva”. Oggi a nove anni di distanza giova ricor-dare l’acerrima lotta condotta sul filo del rasoio tra chi volle con passione, come il nostro sen. tatò e chi la combattè strenua-mente in maniera trasversale. L’impegno profuso senza limiti dal sen. tatò gli aveva regalato una gioia immensa, uno dei più bei giorni della sua vita. “Con un plico enorme di appunti, relazioni e leggi - ricorda il sen. tatò - fui sollevato letteralmente in aria dal giubilo degli amici: baci, abbracci, strette di mano e grida di gioia e di hurrà; poi tutti insieme a festeggiare a Piazza navona”.

Nardo Binetti

Bene accolti a Castel del Monte

Sono un turista italo-tedesco che a metà aprile, con altri cinquanta amici, in viaggio per la Puglia, ci siamo fermati nel grande parcheggio a valle del Castello fe-dericiano, dal quale partono le navette per

il sovrastante maniero. E qui debbo dire di essere stati bene accolti dal calore umano del gestore del parco circostante, il signor Basile, il quale ci ha fornito tutte le notizie che gli abbiamo chiesto, non mancando di farci anche da ottimo Cicerone per la co-noscenza dei principali fatti storici riguar-danti il grande imperatore e il suo castello circondato da tanti misteri.

Vito Dazzano, Dusseldorf

Da Pietro Menneauna lezione di onestà sportiva

Pietro Mennea “il velocissimo” ci ha lasciati. tutti gli sportivi del mondo molto difficilmente dimenticheranno il suo modo di correre, di vincere e mantenere per anni la vittoria, onorando così il suo paese di origi-ne, Barletta, e la sua nazione di appartenenza, l’Italia. Per anni fece battere il cuore a tutti i suoi coetanei come un grandissimo atleta. In un recente incontro nel bellunese fu bello incontrarlo ed ascoltare gli insegnamenti del campione diventato maestro di etica sportiva per i giovani atleti in erba. Con calma, sem-plicemente, spiegò ad un pubblico di giovani e meno giovani, come un record possa rima-nere imbattuto per diciassette anni: un vero record frutto di allenamenti costanti fatti con tanto sacrificio e passione.

Differente è il record ottenuto per una frazione di secondo da un atleta, che sale sul podio in quella singola circostanza e poi scompare per sempre dalle cronache. Mennea ricordò a noi, vecchi sportivi e ai giovani, future promesse dello sport italia-no, che spesso quelli sono successi ottenuti con l’uso della droga. Un uso che avvelena la purezza dello sport e uccide l’atleta.

Questa testimonianza Mennea la portò ai giovani atleti del bellunese con la classe e la modestia del grande campione che sa che cosa sia la gloria. Ricordandolo sem-pre conserviamo nella mente e nel cuore questa lezione di onestà sportiva. Grazie dottor Mennea!

Prof.ssa Liana Bertoldi LenociPonte nelle Alpi - Belluno

Egregio Direttore,da barlettano e da appartenente

al Corpo di Polizia Penitenziaria le invio questa foto pubblicata dalla no-stra rivista, sperando che trovi spazio nella sua.

Colgo l’occasione per porgere distinti saluti.

Filomeno Porcelluzzi

Saluto a Pietro Menneadalla Polizia Penitenziaria

A Pietro Mennea

Caro Direttore,mi chiamo Savino Lanotte, barletta-

no doc ma da diversi anni vivo e lavoro a Verona, e sono un Vostro abbonato già da tempo. La morte di Pietro Mennea è una grave perdita per gli italiani, ma soprattutto per noi barlettani, specialmente per quan-ti, come me, ebbero l’onore ed il piacere di conoscerlo personalmente in occasione della sua candidatura a sindaco della città.

Sull’ultimo numero del Fieramosca (04.13), avete dedicato uno speciale a Pietro Mennea, con tante notizie, per me inedite, ma mi consenta di dare anch’io un sugge-rimento nel ricordare il nostro Pietro, una poesia che vi mando, dedicata proprio a Pie-tro Mennea, scritta da Ruggiero Morella, e tratta dal libro di poesie “nostalgia”.

Fare “rete” intornoalla città che vogliamo

Caro Direttore,apprendo sempre a consuntivo dal tuo

prezioso giornale degli eventi che si sono svolti nella nostra città.

Ora che ho un po’ più di tempo a dispo-sizione vorrei partecipare alla vita culturale della nostra città che definirei notevole e di buon livello.

Ho da farti una proposta. Perché non fai un calendario degli eventi, manifesta-zioni, convegni e lo mandi per mail agli abbonati? So che è un impegno suppletivo a tutto quello che già fai. Ma penso che faresti “rete” intorno non solo agli eventi ma anche intorno a una certa idea della città che vogliamo. È un progetto che manca alla classe dirigente attuale. Vogliamo una città ricca di servizi o di case vuote? Vogliamo un turismo culturale mordi e fuggi o setti-manale? Siamo una città di mare solo per la balneazione o anche per il diporto?

Vogliamo una città con un piccolo centro e una grande periferia o vogliamo decentrare?

Avvicinando sempre più i cittadini al dibattito sui problemi creeremo una consa-pevolezza difficilmente catturabile da parte dei “venditori di tappeti usati”.

Ti ringrazio per l’attenzione e ti esorto a continuare nel tuo prezioso lavoro.

Ruggiero Francavilla

(Fotorudy)

Mennea e gli atleti di Trichiana (corriere delle alpi, 16 aprile 2011)

È notorio che per la connotazione di un buon ammi-nistratore occorrono più ingredienti: innanzitutto

l’onestà e il senso della cosa pubblica che sono qualità morali e per quanto importanti, però non bastano. Per dar vita ad una buona amministrazione occorre anche un buon programma, ma anche questo lascia il tempo che trova. Di programmi ho contribuito ad allestirne diversi, in passato, senza che fossero mai attuati perché le amministrazioni frattanto cadevano e bisognava aggiornarle, naturalmente, con nuovi progetti e nuovi uomini.

Ecco il punto. Gli “uomini”, per i quali sarebbe necessario fissare delle regole di comportamento, armonizzandoli con le istituzioni, i cui pesi andrebbero dosati e controbilanciati.

Ho letto con grande interesse e rispetto il decalogo del codice etico predisposto dal prof. Ugo Villani per i candida-ti e i partiti della coalizione che sostiene la candidatura di Pasquale Cascella. Ineccepibile e rigoroso, penso però alle innumerevoli amministrazioni comunali che si sono alternate dagli anni Settanta in qua, che mi inducono a credere che anche le dichiarazioni di intenti non bastano, sono precarie perché affidate alla imprevedibilità dei reali comportamenti del primo cittadino il cui potere dovrebbe essere limitato dai partiti della coalizione che lo hanno eletto, a cominciare dal partito di sua appartenenza che - inizialmente - gli ha affidato una delega in bianco.

Perché nel caso del nostro ultimo sindaco questo moni-toraggio non ha funzionato? Perché i partiti erano divisi fra di loro, non c’era un coordinamento e questa circostanza ha incoraggiato il sindaco ad occupare progressivamente spazi non suoi, annullando il valore delle segreterie politiche, cominciando dalla propria, del tutto ignorata, senza capire che la precarietà del ruolo dei partiti avrebbe finito col dan-neggiare innanzitutto se stesso e la tenuta della sua giunta. Come di fatto è avvenuto, altro che congiure di palazzo e interessi inconfessabili!!

Perché non spiega, il sindaco, la decisione di ignorare la volontà di 54 associazioni culturali che volevano un tipo di museo, mentre lui ha imposto la volontà di una consulente monocratica (con l’aggravante ch’essa non fa mistero di considerarci “provincialotti” ai quali lei dice di aver portato la cultura!!!). Stessa cosa per Canne della Battaglia dove ha sposato certe interpretazioni filo medievali in danno di quelle annibaliche che hanno distrutto la frequentazione del nostro più grande sito storico. Oppure certe clamorose aperture di credito verso chi aveva assecondato una interpretazione de-molitiva del busto di Federico e dello stesso sovrano, per non

IN ATTESA DEL NUOVO SINDACOSPERANDO RISPETTI REGOLE E ISTITUzIONI

Senza ripetere gli errori di un recente passato

dire d’altro (quanto altro!!). La mancanza di controllo delle segreterie politiche, su questi atteggiamenti deleteri per la città, ha certo danneggiato le prospettive di crescita culturale di Barletta, e non lo diciamo per replicare accuse che avevamo già mosso (inascoltati), ma per scongiurare il pericolo che questi atteggiamenti antidemocratici abbiano a ripetersi.

Il problema non sono i programmi,sono le regole perché vengano attuati!

Ma tocchiamo un altro aspetto della capacità di guida di un sindaco della città, che attiene ai suoi collaboratori politici (assessori) e tecnici (dirigenti). Il sindaco, quando fa delle promesse programmatiche, dovrebbe sapere che sono parole al vento, se la loro attuazione non sarà affidata a soggetti non solo esperti e volitivi, ma che abbiano anche del tempo per realizzarle.

Il primo cittadino, inoltre, oltre a scegliere persone com-petenti e disponibili per il tempo necessario all’espletamento del proprio ruolo, deve potersi fidare dei suoi collaboratori, e non essere un sindaco accentratore e che non si fida di nessuno. E invece è necessario fidarsi innanzitutto degli assessori e poi dei dirigenti, agli uni e agli altri delegando responsabilità, coordinate in un disegno unitario ed organi-co. E mentre lui faceva l’accentratore, con risultati negativi facilmente prevedibili.

Mi duole che, durante questa campagna elettorale, non si stiano rimarcando adeguatamente questi aspetti e ci si sof-fermi invece su valutazioni astratte e convenzionali, che non centrano il nodo della governabilità. Talvolta, per compiacere l’immagine di un esecutivo di alto profilo, sono chiamati a dirigere un settore personalità qualificate, ma che hanno poco tempo da dedicare alla loro funzione; ma allora è inutile dargli l’incarico. Oppure è invalso il fenomeno deleterio di affidare l’incarico al designato di un partito della coalizione per il solo fatto di esserne stato segnalato, con inadeguata competenza. Stessa cosa per la scelta dei funzionari: talvolta un sindaco, chi sa per quali recondite finalità, assegna l’incarico di dirigente ai beni culturali a un ingegnere che non pare proprio abbia una particolare predisposizione, che per tanti anni si è invece occupato di problematiche urbanistiche.

Debbo continuare? Non è il caso. Affidiamoci alla matu-rità dell’elettorato che ci dia un sindaco capace, competente, democratico, rispettoso delle più elementari regole della democrazia e che non sia diffidente e accentratore. Sarebbe un disastro che la città non merita di rivivere.

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 11 maggio 201310 IL FIERAMOSCA

Candidature amministrative Candidature amministrative

“C ari elettori, cari candidati tutti,si avvicina l’appuntamento del voto e arriva il mo-

mento di cominciare a dare prova della capacità di assumere im-pegni che non siano parole vacue ma costituiscano un vincolo reciproco così da dare credibilità e valore al rapporto tra eletti ed elettori.

C’è, a Barletta, una esigenza particolarmente acuta di legalità, di trasparenza, di responsabilità.

Per questo, come candidato sindaco della coalizione di cen-trosinistra, ho chiesto alle liste che mi sostengono di aderire a un Codice etico che segni una netta inversione di tendenza rispetto a certi andazzi che, sia da parte della maggioranza sia dall’oppo-sizione, hanno mortificato la vita amministrativa e il confronto politico.

E personalmente ho aderito alle due campagne contro il voto di scambio “Avest” e “SOS Io voto libero” promosse da associa-zioni e movimenti sensibili alla moralità della vita pubblica.

Anche altri candidati hanno dichiarato di volere finalmente contrastare certi vecchi vizi. Ora ci tocca essere coerenti.

Mettiamo, allora, subito in campo pratiche virtuose ciascuno per la propria parte e tutti insieme, con la partecipazione attiva dei cittadini chiediamo ai rappresentanti delle istituzioni - Prefetto, Commissario prefettizio, forze dell’ordine, magistratura - azioni conseguenti, non solo sul piano della prevenzione ma anche su quello del contrasto di comportamenti che inquinano la vita de-mocratica.

Si cominci affrontando le distorsioni già visibili nella cam-

Lettera aperta del candidato sindaco per il PDPasquale Cascella ai cittadini di Barletta

“una sfida per cambiare la città”Alfarano unico candidato del centro destra

È finita l’era del libro dei sogni. È finita l’era dei

tuttologi che scrivevano program-mi in cui c’era tutto ed il contrario di tutto. Interventi mirati su ogni singolo settore con una sola man-canza: la copertura finanziaria, lo stato dell’arte di ogni singolo settore e quindi l’impossibilità a mettere in atto neppure il 10% di ciò che si era promesso di fare. Di questo i cittadini sono consapevolissimi. Il nostro impegno è riassunto in soli 6 punti:

AMBIENTE “Patto per la Salute

•Eliminazionedegli elettrodotti (completamento lavori eapertura nuovi cantieri).

•NuovoPianodellaviabilitàperridurrelosmogemigliorarela qualità dell’aria e della vita.

•Raccoltadifferenziataal65%attraversolaraccoltaportaaporta (nuova sfida per la Bar.S.A).

•Operazionemarepulito(salvaguardiamolanostrasalutee sviluppiamo il turismo).

URBANISTICA /OPERE PUBBLICHE “Patto per Barletta Libera”

•Approvazioneentro6mesidelDpp,Documentoprelimi-nare all’approvazione del PUG.

•Unasolaregolachevalepertuttiicittadini.Bastavariantiper favorire i soliti noti. Stop.

•Fascicolodel fabbricato (in accordo con l’OrdinedegliIngegneri).

•DefinizionedelPianodelleCoste(regolamentazionedellespiagge e dell’accesso al mare).

•EliminazionedellebarrierechedividonoBarletta(passaggia livello).

POLITICHE GIOVANILI “Patto per i Giovani e per il merito”

•LaboratoriodiProgettazione(imigliorigiovaniinconcorsoper attrarre fondi per la città di Barletta).

•Ufficiopolitichegiovanili(laboratoriopermanenteeufficioal pubblico).

•Formazioneprofessionalepercreareopportunitàaigiovani.•Valorizzazioneeripristinodelleprincipali iniziativeche

danno prestigio alla città e opportunità di impiego di forze e risorse giovani (Disfida, Palazzo della Marra, Torneo di tennis, etc. etc.).

EDUCAZIONE CIVICA “Patto per la civiltà”

•Barlettasiamonoi(Secambieròio,cambieràBarletta).•Campagnedisensibilizzazionealrispettodelleregolesu:•Deiezionicanineepuliziaurbana•Civiltàdell’automobilista•Rispettoetuteladell’ambiente•Barlettabenecomune.

LAVORO “Patto per il futuro”

•Ilturismoelarisorsadelmare,attraversopolitichedisvi-luppo e attrattiva turistica di ponente.

•Il turismoe lacultura (valorizzazionedeisitiedeibeniartistici, storici e culturali della città).

•AdozionedelPianodelCommercio.•BarlettaAgricola,riscopertaesostegnoalleimpreseagricole

e alle commercializzazioni delle produzioni di eccellenza. Marchi di tutela e marchi di valorizzazione.

•Promozioneconsorzio.•Recupero aree abbandonateda adibire ad “Incubatore

d’Azienda” per le start up.•Tavoloanticrisipermanenteconleassociazionidicategoria.

POLITICHE SOCIALI “Patto per il Sociale”

•Sportellodiascoltoperlefamiglieindifficoltà.•VerificaedattuazionedeiprogettidiPoliticheSocialirima-

ste nei cassetti dei burocrati.•Assistenzaallefascedipovertà•Ampliamentopossibilitàdialloggiodiediliziapopolare

La logica che spinge i partiti politici durante la stesura del pro-gramma è la ricerca spasmodica di inserire interventi in ogni singolo settore, in ogni singolo ambito degli stessi, al fine di non essere “scoperto” rispetto alle esigenze di ogni singolo cittadino. Questa non è una politica che vogliamo percorrere, al cittadino stanco di leggere poesie e programmi fantasiosi preferiamo dire quali sono le priorità della coalizione, del gruppo politico, del candidato sindaco che si apprestano a votare. Le priorità, le linee guida della futura azione amministrativa potranno, invece, chiarire che si ha un progetto con una scala di interventi su cui ci si impegna pubblicamente, mentre le restanti necessità saranno verificate nel corso dell’amministrazione ed a cascata rispetto alle linee guida generali.Oggi vogliamo presentare le linee guida, l’impegno d’onore con i cittadini che chiameremo: il Patto per Barletta

pagna elettorale: lo scempio dell’af-fissione selvaggia e la macchina del fango sempre in azione.

Le forze politiche, le liste, i singo-li candidati hanno il dovere di rispet-tare l’assegnazione degli spazi eletto-rali di affissione. Le forze dell’ordine intervengano con tempestività per rimuovere ogni manifesto abusivo. E se abusi dovessero permanere è bene si sappia che, nel caso di una mia af-fermazione nella competizione elet-torale, non ci sarà alcuna rimozione nell’accertamento delle responsabili-tà di coloro che hanno infranto le norme in modo che paghino alla città il danno che così si arreca.

La città di Barletta merita di vivere una competizione eletto-rale seria, leale, responsabile.

Diciamo basta a certe pratiche che prosperano nell’ombra in spregio a regole di trasparenza democratica come quelle dedicate ai rappresentanti di lista.

nessuna norma prevede rappresentanti dei singoli candidati. La lista che più direttamente si riconosce nella mia candidatura a sindaco ha già deliberato e comunicato alle autorità competenti, che non ci saranno altri rappresentanti. Anche su questo chiedo a tutti i candidati di fare altrettanto.

nessuno lasci spazio a pratiche personali che troppo spesso rischiano di diventare pratiche clientelari se non di mercimonio.

E anche in questo caso chiediamo alle autorità di vigilare affinché nessuno speculi sul disagio che questa difficile fase economica e sociale sta provocando, specie tra i più deboli e indifesi.

Infine le operazioni di voto. Sono state avanzate proposte interessanti che riguardano il rispetto rigoroso delle norme per il corretto comportamento all’interno dei seggi, nelle se-zioni e nei dintorni dei plessi scolastici, che vanno consegnate ai presidenti di seggio, agli scrutatori, alle forze dell’ordine affinché la vi-gilanza sia piena, prima, durante e dopo il voto.

Ai cittadini tutti, a cominciare dai miei elet-tori, possiamo e dobbiamo rivolgere l’invito a segnalare in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, nel rispetto delle regole e delle garanzie, ogni pratica elettorale scorretta.

Riprendiamoci insieme il diritto a una poli-tica libera, la dignità di respingere il ricatto del bisogno e dei favori, la consapevolezza che già con il rispetto quotidiano della legalità si vive una città moderna, civile, solidale”.

Pasquale Cascella: rico-minciare insieme

Pasquale Cascella con due grandi numi tutelari della sua candidatura: a sinistra il capo del governo on. Enrico Letta (che lo ha presentato a Barletta), a destra il Capo dello Stato on. Giorgio Napolitano di cui è stato portavoce nell’ultimo settennato

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 13 maggio 201312 IL FIERAMOSCA

T upputi, candidato del movimento RISCRIVIAMO BAR-LETTA, inizialmente era iscritto al PD e aveva espresso

il desiderio di candidarsi a sindaco della città partecipando, come nelle precedenti consultazioni alle votazioni delle primarie. Poi invece le cose sono andate diversamente, le primarie sono saltate e il partito da Roma - su proposta della segre-teria provinciale - ha stabilito che candidato del Partito fosse Pasqua-le Cascella.

Allora Tupputi ha deciso di presentarsi con una lista propria che ha chiamato RISCRIVIAMO BARLETTA. Ma sentiamo dalla viva voce del candidato Tupputi le sue

valutazioni sull’attuale momento politico e sulle sue intenzioni. “Sono sceso in campo con la finalità di restituire la città ai citta-

dini. Non temo il confronto con gli altri candidati e sto cercando di raggiungere l’obiettivo di diventare sindaco della città esponendo alla gente le mie idee e il mio programma, chiedendo al tempo stesso di interagire fra di noi, in modo che ci sia una positiva co-struttiva collaborazione fra me e i miei elettori. Ho chiesto anche agli altri candidati un confronto sui problemi della città, ma non ho avuto alcuna risposta, perché di risposte concrete penso proprio che non abbiano da darne.

Quanto ai costi della campagna, la sta conducendo a costo zero. Ho infatti bandito i manifesti e per farmi conoscere passo fra la gente, busso alle case, entro nei negozi, e spiego la mia campa-gna elettorale. Così come ho bandito anche i rappresentanti di lista a pagamento, una pratica che andrebbe eliminata. Un particolare ringraziamento mi sento di fare all’indirizzo dell’UDC che ha deciso di sostenere la mia candidatura”.

Candidature amministrative

Tupputi: riscriviamo Barletta(intanto economizziamo le spese)

P resentazione insolita, quella del dott. Cannito, candidato sindaco per il partito

socialista; presentazione su di un bus in giro per la città dove ad ogni fermata c’era chi scendeva, chi saliva, e lui, il candidato, a spiegare i moti-vi della sua discesa in campo. Perché vogliamo evitare gli errori del passato - ha detto - vogliamo cambiare la città. Perché la vogliamo rendere più vivibile, meglio organizzata più efficiente. E poi, soprattutto pensando ai tempi che viviamo, agli anziani che debbono sopravvivere, arrivare a fine mese con poco e i prezzi che continuano a salire e le tasse pure… un vero disastro.

Alcuni degli ospiti del bus si sono lamentati pure della mancanza di una candidatura unitaria, il candidato cerca di spiegare che la cosa migliore sareb-bero state le votazioni primarie, ma non è facile per tutti capire le ragioni e i torti, probabilmente neanche per gli stessi candidati, perché ognuno ha ragione dal suo punto di vista. Poi il discorso scivola sui giovani, quella della disoccupazio-ne è una situazione sempre più drammatica. In generale c’è stanchezza nella gente, stanchezza e sfiducia, ma c’è ancora chi ha voglia di sapere, e allora Cannito assicura che se diventerà sindaco, darà un’enorme importanza alla diffusione telematica.

E le case? Quanti condomini da completare mentre mancano ancora le opere primarie e secondarie! e la cultura? e l’ambiente? e l’agricoltura? e il commercio?

Quanti problemi, difficile dare una risposta per ognuno, ma Cannito ci tenta. Almeno questa volta si polemizza meno e si parla di cose concrete.

Cannito per il Partito Socialistapensando a una città più vivibile

Corvasce per il Movimento 5 StelleA nche il Movimento 5 stelle in

corsa per il posto di sindaco, “porta-voce” Patrizia Corvasce, presentata nel corso di un incontro nel quale, oltre alla aspirante sindaco, sono stati presentati 24 candidati del Mo-vimento. Ricordiamo che nelle recenti politiche il M5S ha raccolto il 27,44% dei consensi al Senato (12.196 voti) e il 28,61% alla Camera (14.457 voti).

Il Movimento, nelle dichiarazioni di Patrizia Corvasce, punta al rinnovamento culturale, economico e sociale. Il contatto con gli elettori? è avvenuto attraverso i gazebo dove sono confluite le proteste e le proposte dei simpatizzanti del Movimento. Quanto alla sua scelta, riviene da un’assemblea di attivisti fatta un anno fa e non - come qualcuno ha adombrato - attraverso una indicazione on-line.

Euro*IDEES-Bruxelles

Il distretto di Barletta di fronte a nuovedifficoltà, alla ricerca di nuove prospettive

di Emmanuele Daluiso*

i dati appena pubblicati da due osservatori qualificati, l’Osservatorio Nazionale dei Distretti Italiani e l’Os-

servatorio Banche Imprese, mostrano che il distretto indu-striale di Barletta e più in generale il sistema produttivo della BAT stanno attraversando nuove difficoltà. Il distretto di Barletta si colloca all’83° posto nella graduatoria di 101 distretti italiani per capacità innovativa. I tre comuni ca-poluogo si collocano in fondo alla graduatoria dei comuni capoluogo del Mezzogiorno per valore aggiunto procapite, cioè il valore procapite della produzione: infatti, Andria si colloca all’ultimo posto, cioè al 47°, preceduta di poco da Barletta che è al 44° posto e Trani al 43°.

È necessaria una maggiore consapevolezza sulle possi-bilità di innovazione del distretto in un contesto internazio-

nale sempre più complesso e politiche di sostegno mirate a rafforzare le filiere produttive più promettenti.

Il 21 marzo scorso è stato presentato il IV Rapporto dell’Os-servatorio nazionale dei Distretti Italiani, che fotografa lo stato at-tuale dell’economia distrettuale italiana, ne analizza le dinamiche a seguito della grave crisi della finanza e dell’economia mondiale scoppiata nel 2008 e ne delinea i possibili sviluppi per il 2013 e per i prossimi anni. Il Rapporto affronta anche le problematiche ri-guardanti le difficoltà dei processi di innovazione del distretto in-dustriale di Barletta, che comprende il vasto territorio coincidente quasi totalmente con la nuova provincia Barletta-Andria-trani, caratterizzato per la specializzazione nel settore calzaturiero e più in generale nel sistema moda.

Solo alcuni giorni prima, il 14 marzo è stato presentato il Rap-porto dell’Osservatorio Banche Imprese sul valore aggiunto dei comuni del Mezzogiorno da cui emerge la difficoltà del territorio della BAt sia nel 2012 che nelle previsioni di sviluppo per il qua-driennio 2013-2016. I tre capoluoghi della BAt, si collocano in fondo alla graduatoria del valore aggiunto procapite dei comuni capoluogo del Mezzogiorno.

In questo articolo esaminiamo alcuni dati rilevanti che emer-gono dal IV Rapporto dell’Osservatorio dei Distretti Italiani, rin-viando al prossimo numero de Il Fieramosca l’analisi del Rappor-to 2013 dell’Osservatorio Banche Imprese sul valore aggiunto e l’occupazione nei comuni del Mezzogiorno.

Le difficoltà crescenti dei distretti industriali italiani

Il 2012 è stato da un punto di vista economico un anno nuova-mente difficile, soprattutto a livello europeo e italiano. In Italia si è, infatti, entrati in una nuova fase recessiva, con il PIL contrattosi del -2,4%, rispetto a un andamento positivo, anche se non bril-lante dei maggiori paesi europei (Germania +0,7%, Gran Breta-gna +0,2%), con le maggiori economie mondiali in fase di ripresa (Stati uniti +2,2%, Giappone +1,9%) e le economie emergenti in fase ancora di sostenuta crescita, come la Cina che ha registrato un +7,8%.

Come si sono comportati i distretti in questo scenario?I dati provenienti dal IV Rapporto dell’ODI, che riguardano

101 distretti, mostrano che le prolungate difficoltà dell’economia italiana stanno intaccando anche i distretti industriali.

Rispetto al 2011 si è infatti ridotta la quota di imprese con un fatturato in crescita ed è invece quasi raddoppiata quella con un fatturato in diminuzione: le imprese distrettuali con crescita del fatturato che nel 2011 erano state il 39,9% nel 2012 si sono ridotte al 25,7%; la quota di imprese con riduzione del fatturato è passata dal 26% al 51%.

Un elevato valore dell’Indice indica un distretto che mostra, media-mente per i differenti indicatori, le condizioni migliori per i proces-si di innovazione. Al contrario, un basso valore dell’Indice segnala un territorio che esprime, mediamente per i differenti indicatori, un contesto meno favorevole all’innovazione, situazione che rende meno competitive le imprese distrettuali compromettendone la sopravviven-za e la crescita.

Rizzi per Alternativa Comunista“H o accettato di candidarmi a sindaco di

Barletta - inizia così Michele Rizzi - per continuare un lavoro cominciato qualche anno fa sul campo delle lotte contro l’abusivismo edilizio, contro la chiusura di molte fabbriche della nostra città, contro la tassazione pesantissima nei con-fronti del piccolo commercio, contro la distruzione della sanità e della scuola pubblica, contro il malaf-fare della politica istituzionale.

Se avremo consenso procederemo subito ad interventi netti e radicali. Municipalizzeremo la Bar.sa cancellando tutti gli appalti esterni e aumentando orari di lavoro e salari per i lavoratori. Vareremo un nuovo Piano casa di edilizia pubblica per chi la casa non ce l’ha, a prezzi sociali, intervenendo anche sul regime proprietario delle 5.000 case sfitte che ci sono. Creeremo un reddito sociale per disoccupati e precari da ottenere dalla Regione attingendo dai tagli ai finanziamenti pubblici alle multinazio-nali. Lotteremo per la nazionalizzazione della Cementeria senza indennizzo sotto la gestione dei lavoratori ed il suo spostamento in altra zona lontana dal centro abitato. Stabilizzeremo tutti i lavoratori precari della pubblica am-ministrazione e non solo. Cancelleremo l’aumento della tassazione comunale ai danni dei piccoli commercianti, già strangolati dagli effetti della crisi capi-talista. Taglieremo gli stipendi di consiglieri comunali, assessori e sindaci”.

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 15 maggio 201314 IL FIERAMOSCA

Euro*IDEES Bruxelles

Anche sul versante occupazionale emerge un trend negativo con una riduzione della quota di imprese distrettuali che segna-la un decremento occupazionale (dal 19% del 2011 al 12,8% del 2012) e un incremento delle imprese che ha ridotto l’organico (dal 26% del 2011 al 31% del 2012).

Sul fronte export, nei primi nove mesi del 2012 la crescita dell’export è stata pari a circa il 2% (10,5% nel 2011) determinata da un incremento del 5,3% verso i Paesi extra-ue e una diminuzio-ne dell’1% verso i Paesi Ue.

Si tratta di andamenti preoccupanti anche per la tenuta del si-stema distrettuale nel prossimo futuro, che hanno vanificato quasi totalmente i buoni risultati di ripresa manifestati tra il 2010 e il 2011, e che aprono nuove linee di ricerca sulla possibile evoluzio-ne del sistema distrettuale italiano, come si dirà in conclusione di quest’articolo.

Il preoccupante stato di salute

del distretto industriale di Barletta

Il quadro complessivamente preoccupante per la tenuta del si-stema distrettuale italiano coinvolge pienamente anche l’area di Barletta, la cui capacità innovativa sembra essere molto limitata.

Il IV Rapporto dell’ODI ha prodotto una graduatoria dei 101 distretti analizzati in termini di capacità innovativa e competitiva delle zone, da cui emerge che quello di Barletta si colloca all’83° posto.

I fattori che concorrono negativamente a questa bassa posizio-ne in graduatoria, sono individuati in ordine decrescente in:- Addetti ricerca e sviluppo- uso internet nelle famiglie- Popolazione ad alta scolarità- Spesa ricerca e sviluppo- Diffusione della banda larga nelle imprese- Incidenza valore aggiunto manifatturiero- Produttività manifatturiero- Export high-tech- Quota imprese high-tech- tutela proprietà intellettuale- Contratti di rete- Sviluppo di imprese high-tech.

Emergono tuttavia quattro fattori che proiettano il distretto nel-la fascia dei distretti virtuosi a livello nazionale e cioè: - Energia da fonti rinnovabili- Investimenti “green”- Partecipazione a social networks- Dinamica cumulata del valore aggiunto.

Si tratta di un quadro complessivamente non entusiasmante che non fa che confermare quello prodotto l’anno scorso dall’Os-servatorio dei Distretti Italiani, che collocava il distretto di Barlet-ta all’86° posto nella graduatoria dei distretti in base alla qualità della vita degli stessi (si rinvia all’articolo apparso su questo men-sile ad aprile 2012).

Possibili evoluzioni dei distretti: come rilanciarela competitività del distretto industriale di Barletta?

Nel IV Rapporto dell’Osservatorio viene presentata una pro-posta di lettura dei processi evolutivi in corso dei distretti, che, sulla base di evidenze empiriche, suggerisce tre diversi scenari possibili:- lo scenario del declino del distretto, se non vi sono quantità,

qualità e varietà di risorse in grado di invertire questa deriva;- lo scenario della gerarchizzazione del distretto, ovvero una

transizione da un sistema di risorse e competenze distribuite tra una pluralità di attori interdipendenti (il distretto) a un siste-ma di risorse e competenze concentrate in pochi attori tra loro non collegati (le imprese leader). Si tratta, in definitiva, di un modello involutivo per il distretto, ed evolutivo per le imprese leader;

- lo scenario della riproduzione evolutiva del distretto, ossia del cambiamento, ma riproducendo la forma generale del cluster - quando gli attori dinamici sono relativamente numerosi e forma-no un’articolata varietà; inoltre, tali attori mantengono relazioni, seppure in modo selettivo, all’interno del distretto e a volte ne allacciano di nuove, soprattutto verso l’esterno (local-network e global-network).

Quello che sembra stia emergendo nel distretto di Barletta, an-che da una recente analisi di campo da me realizzata a settembre 2012, è lo scenario della gerarchizzazione del distretto, con soli pochi attori economici ad evolvere (soprattutto nei settori delle calzature di sicurezza sul lavoro, dell’agroalimentare, del turi-smo), che potrebbe preludere ad un possibile declino del distretto, ma anche un suo possibile rilancio.

La nuova strategia, che dovrebbe vedere in prima fila le parti sociali e le istituzioni locali, deve puntare al modello di “riprodu-zione evolutiva” del distretto, in cui a crescere dovrebbe essere l’intero tessuto produttivo.

Si tratta di una strategia allo stato ambiziosa, difficoltosa, che presuppone una qualità delle relazioni sociali e istituzionali ben diversa da quelle attuali, una qualità fondata su risultati reali da raggiungere, piuttosto che su processi concertativi di mera forma-lità.

*vice presidente Euro*IDEES-Bruxelles

Agricoltura

I l settore vitivinicolo italiano ha mostrato nel corso degli ul-timi anni i segni di una importante evoluzione sia sotto il

profilo della performance competitiva e sia sotto quello della strut-tura del mercato. La regione Puglia sulla scia di questa evoluzione, recentemente anche se con un po’ di ritardo, è andata adeguandosi a questi nuovi profili.

Per quanto riguarda la performance competitiva, l’offerta, in modo particolare dei vini più qualificati, è stata in grado di inter-pretare sino ad ora le nuove esigenze in termini di rapporto quali-tà/prezzo e le più articolate esigenze sensoriali, perfezionatesi in modo crescente. Sul fronte strutturale del mercato, dopo il conso-lidamento delle varie forme di consorzi e cooperative, sorte in un primo momento per la trasformazione della produzione vinicola e poi successivamente anche per la sua valorizzazione e commer-cializzazione, si vanno sviluppando in questi ultimi tempi nuove iniziative competitive utilizzando le notevoli opportunità offerte dal mercato nazionale ed internazionale.

Queste evoluzioni si sono concretizzate nell’ambito della Po-litica Agricola Comunitaria (PAC), dei regolamenti e degli aiuti finanziari della Unione Europea. Sulla base di questi indirizzi, in varie regioni italiane, si stanno diffondendo in questi ultimi mesi nuove linee strategiche per lo sviluppo competitivo dell’ecosistema agro-industria-servizi con innovative forme di aggregazione struttu-rali. Sono in fase di realizzazione Progetti di agronetwork nei quali il presupposto è il superamento dei confini fra i vari comparti pro-duttivi e l’integrazione dei modelli di business delle imprese con il coordinamento di Agroinsieme per dare unica voce all’organizza-zione e fare sistema integrato. Agroinsieme è un nuovo modello di rappresentanza delle imprese associate e costituisce un momento di discontinuità rispetto alle logiche frammentarie del passato.

Oggi più che mai è necessario fare sistema ed anche in Puglia si sono avviate queste scelte strategiche. Senza andare molto lontano potrebbe essere utile riportare le concrete iniziative promozionali dei paesi vicini: ad Andria il GAL “le città di Castel del Mon-te” ed il Consorzio per la difesa dell’oliva coratina, a Bisceglie il GAL “Ponte di Lama” e l’Organizzazione Produttori della ciliegia “Ferrovia in terra di Bari”, a Corato il Consorzio del vino doc “Castel del Monte”, a Spinazzola e Minervino il GAL “Murgia Più”, a trani il Consorzio del “Moscato”, il Consorzio “Sviluppo e Territorio” e l’Organizzazione dei Produttori di uva da tavola; a Barletta l’unica iniziativa è quella del Consorzio per la tutela del vino doc “Barletta” che, però, in questi anni non ha prodotto alcun risultato in un clima di completo disinteresse. Queste orga-nizzazioni sono strutture riconosciute dalla Regione e dall’Unione Europea, e, sono costituite per affrontare con concrete possibilità di successo le sfide dei mercati nazionali ed internazionali e per ottenere finanziamenti dell’UE a sostegno dei costi di produzione e di promozione, nel rispetto di determinate procedure di coltiva-zione.

Il 28 febbraio u.s. è scaduto il termine di presentazione del-le domande di adesione al Progetto della Regione Puglia per la concessione di finanziamenti finalizzati al rinnovamento degli impianti viticoli e all’adeguamento delle produzioni alle nuove esigenze del mercato introducendo, nel contempo, modelli pro-duttivi e sistemi di gestione vitivinicola tesi a migliorare la qualità e rendere più efficiente ed economica l’attività agricola. Tutto ciò al fine di tutelare i vitigni tradizionali e di elevato pregio com-merciale e di valorizzare le tipologie colturali legate al territorio. Il quadro enologico regionale è stato suddiviso in otto zone tipi-che ed il territorio di Barletta è una di queste ripartizioni, ma qui nessuno ha inteso aderire al Progetto predisposto dalla Regione Puglia. Perché?

Perché in controtendenza si privilegia ostinatamente la quan-tità rispetto alla qualità. Favorita dallo sviluppo incontrollato dei

Le opportunità del settore vitivinicolo localeLa condizione essenziaLe per L’aumento dei LiveLLi competitivi

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 17 maggio 201316 IL FIERAMOSCA

Agricoltura

“vigneti a tendone” e dall’impianto di vitigni non autoctoni pre-vale la produzione delle uve di massa che è commercializzata nei “cassoni” per essere trasportata e vinificata altrove senza alcuna identità con il territorio. È difficile ora se non impossi-bile scardinare l’arroccamento della massificazione della pro-duzione vinicola barlettana con il sistema di allevamento dei “vigneti a tendone”, ma si può gradualmente diversificare la produzione tipica verso la qualità, secondo le direttive europee, ed in tal modo si possono affrontare con maggiore tranquillità anche le speculazioni e le ricorrenti crisi di mercato.

Sotto l’egida dell’Amministrazione Comunale e con la par-tecipazione di Esperti ed Organizzazioni di categoria si potreb-be predisporre un concordato Piano di Sviluppo Rurale (PSR), basato sull’intera filiera, e prevedere un parziale rinnovo del sistema viticolo locale con impianti di vitigni autoctoni per vini doc, in adesione alle attuali linee programmatiche della PAC, oggi sollecitate con aiuti finanziari dalla CE. Nel corso di varie manifestazioni l’ex Assessore Regionale all’Agricoltura Dario Stefano ha ribadito la necessità di indirizzare le economie agri-cole locali verso le eccellenze di qualità coniugandole con le risorse turistiche.

La qualità, tramite adeguate forme di verifica ed attesta-zione della conformità ai requisiti applicabili, riveste grande importanza nel settore agroalimentare dato il carattere primario e diffuso dei bisogni che i relativi prodotti sono chiamati a sod-disfare. L’indicazione del territorio di origine, la tipicità autoc-tona, la denominazione di origine controllata o la indicazione geografica, la tracciabilità dai campi alla tavola ed il controllo della filiera, la etichettatura, sono definiti da regole cogenti, cioè basati su riferimenti normativi, e quindi sono elementi di garanzia e certezza per guidare, secondo le proprie esigenze, il consumatore nelle proprie scelte di qualità. Il vino Barletta doc e l’olio dop Terra di Bari sono definiti da disciplinari di produ-zione a garanzia del consumatore e quindi sono le eccellenze di qualità della agricoltura barlettana, però, il loro contributo alla produzione regionale è oggi irrilevante: Rosso Barletta 0,26% - San Severo 12% - Salice Salentino 13% - Castel del Monte 20% - Primitivo Manduria 33%.

Le due eccellenze agroalimentari e lo scrigno del patrimonio artistico, storico e culturale di Barletta, sono risorse naturali lo-cali di notevole valore e possono ben costituire, con il supporto di un “pacchetto” e di valide strutture ricettive, il paniere di una offerta turistica che molti ci invidiano ma che noi trascuriamo. Ma, Barletta è oggi la cenerentola dei flussi turistici pugliesi: Bat 2%, Gargano 34%, Salento 35%, Castel del Monte 11% e nello scorso anno sono stati registrati ancora modesti risultati conservando oggi la stessa posizione come si evince dai dati in valore assoluto del numero delle presenze.

In sintesi, per la necessaria crescita dell’economia locale e per cogliere le nuove opportunità del mercato nazionale ed internazionale è necessario uno sforzo di rinnovamento quali-tativo del sistema produttivo agricolo locale, con la valorizza-zione delle eccellenze, ed una ricerca di coordinamento delle specificità di altri settori peculiari - il turismo - con un signifi-cativo impulso ad una riorganizzazione e rivitalizzazione delle risorse locali potenziali. Ma, non sono queste le basi sulle quali si stanno sviluppando i processi di agronetwork?

Sì! Sono questi gli obiettivi per delineare con una pianifica-zione strategica un nuovo scenario competitivo della economia barlettana sulla base dell’analisi della performance di mercato e della valutazione del potenziale e dei processi competitivi. È una illusione?

Chiesa

C arissimi ministri ordinati, persone di vita consacrata, fedeli laici,

Il Santo Padre Francesco mi ha chiamato alla Visita ad limina per il 13 maggio 2013. Vado con gioia e gratitudine per il dono che riceve tutta la nostra Chiesa diocesana. Per-ché possiate accompagnarmi spiritualmente in modo consapevole, rispondo ad alcune doman-de.

Cos’è la Visita ad limina?Visita ad limina apostolorum significa “vi-

sita alle soglie degli Apostoli”. I Vescovi sono invitati ad andare a Roma periodicamente (in genere ogni cinque anni) per “incontrare Pietro (il Papa)”, compiere un pellegrinaggio alla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo, fondatori della Chiesa di Roma, ed esprimere e rafforzare l’unità e la collegialità della Chiesa diocesana con la Chiesa di Roma, che presiede nella ca-rità tutte le Chiese.

Cosa esprime la Visita ad limina?Esprime la comunione con il Papa e tra tutti i Vescovi. “Cia-

scun (Vescovo) - come dice la Pastor bonus - con la sua responsa-bilità inderogabile, rappresenta a suo modo il noi della Chiesa, il noi dei fedeli, il noi dei Vescovi, che in certo senso costituiscono l’unico noi nel Corpo di Cristo”. La Visita ad limina si presenta come espressione della sollecitudine pastorale di ciascuno e di tutti i Vescovi uniti col Papa, ed è uno dei momenti privilegiati di comunione, come uno scambio di doni, una crescita e un conso-lidamento della collegialità. Si tratta di un’esperienza di comu-nione pastorale, di partecipazione alle ansie e alle speranze che vivono le Chiese in vista del mandato di evangelizzare secondo le esigenze del momento storico in cui la Chiesa vive.

Cosa dirò al Papa della nostra Arcidiocesi?Innanzitutto presenterò una relazione redatta secondo il formu-

lario elaborato dalla Congregazione dei Vescovi. Esso riguarda la vita della Diocesi e la missione del Vescovo: dalla descrizione territoriale della Diocesi, all’organizzazione della Curia e della stessa Diocesi, alla popolazione, allo stato della vita cristiana dei fedeli, fino al numero dei sacerdoti, alla vita del presbiterio, del seminario, delle parrocchie e delle scuole cattoliche. Non man-ca la pastorale familiare, quella della salute, la dottrina sociale della Chiesa, la carità e le relazioni del Vescovo con le autorità civili, lo stato delle opere d’arte, i mezzi di comunicazione socia-le, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Il tutto si conclude con uno sguardo generale sulla Diocesi e sul futuro della Chiesa diocesana. È la base per il colloquio con il Papa e i Dicasteri del-

la Curia romana. Nel breve tempo di dialogo che il Papa mi concederà porgerò il saluto di tutta la Chiesa diocesana e gli chiederò di benedire il 1° Sinodo diocesano già avviato.

Quando è avvenuta la precedente Visita ad limina?

Nel 2007 tra il 12 e il 17 maggio.

Cosa potrà dirmi il Papa?Vi riferirò al momento opportuno quello

che mi dirà personalmente. Parlerà poi alla CEI, nella prossima assemblea, il 23 maggio, nella Basilica Vaticana, dove i Vescovi d’Ita-lia faranno con Lui la Professione di fede.

Ho voluto informarvi ufficialmente sulla prossima Visita ad limina, perché possiate partecipare tutti, sen-tendovi in comunione con me attraverso la preghiera. Considero questa Visita ad limina una grazia speciale per la nostra Chiesa diocesana che sta vivendo il suo 1° Sinodo. La comunione con Pietro e con tutte le Chiese del mondo, infatti, rinsalda la nostra comunione in una sinfonia di note e di suoni, armonicamente col-legati e fruttuosi.

La Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica. E nella Visita ad limina, che cade in questo anno della Fede, la professione che di Essa facciamo tocca le fondamenta della stessa fede professata da Pietro e da Paolo sino al martirio di sangue.

Il Signore benedica la nostra Chiesa unitamente alla Chiesa di Roma e del mondo intero. Ci accompagni Maria Santissima, madre della Chiesa.

Trani, 17 aprile 2013X Giovan Battista Pichierri

arcivescovo

Visita ad limina 13 maggio 2013l’incontro del Papa con Mons. Giovan Battista Pichierri

Incontro Rotary sul volontariatocon il direttore della Caritas di Roma

A Barletta, presso il Brigantino 2, a cura del Rotary Club citta-dino, si è tenuto un incontro sul tema: “Volontariato e istituzio-ni: supplenza o integrazione?”. Il relatore è stato Mons. Enrico Feroci, Direttore della Caritas di Roma.Sono intervenuti Francesco Ventola - Presidente Provincia BAt; i Direttori della Caritas di Barletta, Diac. Franco Masco-lo, e della Caritas Diocesana, Don Raffaele Sarno. Durante la serata sono stati presentati inoltre i principali service svolti nel corrente anno dal Club di Barletta.

L a cultura del vino ha radici

profonde nella nostra città con istituzioni create sin dall’inizio del secolo scorso. Pur-troppo tale cultura non è stata adeguatamente curata in maniera tale da rendere il prodot-to “made in Barletta” sinonimo di qualità e genuinità. Qualche tentativo è stato fatto e si sta facendo anche se non è stato supportato da tutte le forze che operano sul territorio. Eppure ai tempi della crisi, si sa, ricerca e in-novazione dovrebbero e potrebbero fare la differenza.

Per esempio, sul fronte agronomico, si potrebbe intervenire con azioni che si ri-velano poco costose e poco impattanti ma efficaci per migliorare ambiente e qualità della vita e, di conseguenza, anche la qualità del prodotto.

Si tratta di operazioni già note agli addetti ai lavori che, però e purtroppo, non si effettuano se non sporadicamente. Mi riferisco a interventi che si potrebbero effettuare sotto gli impianti a frut-teto, oliveto e vigneto: si dovrebbero coltivare per poi sovesciare leguminose come favino, pisello proteico, veccia lupinella.

Invece si dovrebbero asportare e tritare potature e sarmenti per poi indirizzarli verso impianti per la produzione di energie alternative come piccole centrali a biomasse a basso impatto am-bientale e non come si procede ora triturandoli e lasciandoli nel terreno. Una pratica, questa dalla dubbia efficacia.

Queste proposte le faccio in quanto sono ormai oltre cinquan-ta anni che mastico aerotecnica e, soprattutto, seguo tutte le ini-ziative che riguardano la qualità del vino. Infatti collaboro con l’Ais (associazione sommelier) da un quarto di secolo per cui tale associazione mi ha anche insignito di un riconoscimento.

E proprio l’Onav ha organizzato lo scorso 20 marzo, a Barlet-ta, la sesta edizione del corso per assaggiatori del vino. una ini-ziativa che ha registrato l’adesione dei tanti appassionati presenti nella Città della Disfida.

Rino Dilillo Esperto viti-vinicolo Barletta

Riscopriamo le radiciattraverso la cultura del vino

Bisogna rendere il prodotto madein Barletta sinonimo di qualità

Gino Garribba premia Rino Dilillo in oc-casione del concorso nazionale letterario “Massimo d’Azeglio” e “Graziella Mansi”

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 19 maggio 201318 IL FIERAMOSCA

Ricordo di Mennea

C aro Pietro, è già passato poco più di un mese da quando con il tuo

inseparabile borsone, ricolmo di quella giusta gloria, conquistata con fatica, ti sei incamminato, anzitempo, per andare ad affrontare e sostenere quella prova ardua a cui ogni singolo essere umano non può sottrarsi: il Memorial dell’Eternità. Ti confesso che all’arrivo da Barletta di quella terribile telefonata, attimi di indicibile smar-rimento mi addolorarono e nel contempo disorientarono. Ancora oggi, a distanza di tempo, anche se breve, nel ripercorrere, come in un film, ricordi di un tempo passato, mi riportano a pensare se tutto ciò sia stato solo un sogno. un brutto sogno.

Ma, purtroppo, è tutto vero e così irreale. una brutta realtà. Mi sembra ancora ieri, quando dalla postazione di panchina, a ridosso della pista di atletica del nostro nuovo Stadio Comunale, durante il quotidiano svolgimento dell’allenamento dei tesserati del Barletta Calcio, mi soffermavo con lo sguardo a decifrare le metodiche di quei duri allenamenti a cui ti sottoponevi sotto lo sguardo vigile di un attento, esigente e meticoloso professor Franco Mascolo. ti osservavo in quelle repentine accelerazioni e decelerazioni, così estenuanti e massacranti e continuavo con il mio sguardo assorto e incuriosito a seguirti nel vederti rincorrere, sopportando il peso di un copertone a traino, quella Lambretta che sempre più, in velocità crescente, ti preparava nel forgiarti quale futuro velocista bianco recordman mondiale. Credimi, quando a sera tarda, titubante, suo-navi il campanello di casa mia affinché ritornassi alla sala medica dello stadio e le mie mani dessero sollievo ai tuoi muscoli madidi di fatica e saturi di acido lattico, non ero per nulla infastidito. Oggi la mia ricompensa più grande è quella di averti avuto amico. Gra-tificato amico di un grande Campione. Ricordi Pietro, con quanta scrupolosità professionale mi attenevo alle direttive di fisioterapia con cui, nei tuoi soggiorni da convalescente a Barletta, lontano dal centro sportivo di Formia, il professor Ruggero Lattanzio ti indirizzava a noi per le appropriate cure a cui sottoporti per quel fastidioso periodo della Lombosciatalgia?

Cozzai con le tue perplessità di recupero, mi infransi contro le tue paure, contro i tuoi assordanti silenzi e i molteplici interrogati-vi. E fu in quel lontano pomeriggio del 19 settembre 1979 che mi volesti designare, con la mia professionalità, a prendermi cura dei tuoi muscoli, in vista di un’importante competizione, sulla pista di atletica di casa nostra. Ritrovatomi in tutta solitudine, con te, nel nostro spogliatoio, ebbi modo di essere coinvolto in prima perso-na con quella irreale e interminabile fase di concentrazione a cui ti sottoponevi prima di scendere in pista. Silenzio assoluto e nel contempo assordante. Anche il ronzio delle mosche, così numero-se in quel periodo di vendemmia, quasi per una sacralità da rispet-tare, cessarono di volare mettendo fine al loro fastidioso ronzio. Silenzioso e immobile ti fissavo assorto in quella tua dissacrante concentrazione. Il boato che accompagnò la tua entrata in pista si tramutò in delirio quando le lancette degli attenti cronometristi le arrestasti bruscamente sul tempo di 19’’ 72’: record mondiale dei 200 mt sul livello del mare.

Rapido e fulmineo ti vidi sfrecciare al pari di un dardo, con una mimica facciale che contraendosi, per l’immane sforzo, in quella manciata di secondi la paragonai alla passione di nostro Signore Gesù Cristo sofferente. Che emozione! Un’emozione ir-ripetibile che solo un astro nascente come te ha saputo coniugare, accostando in perfetta sintonia, il nome della nostra cara e amata Barletta ai tuoi innumerevoli e strepitosi successi.

Cinque Olimpiadi, 15 Ori in manifestazioni internazionali, fa-ranno eternamente parte dei tuoi indiscutibili primati, relegati in modo indelebile e ben definito nel tuo testamento di grande spor-tivo, recordman, grande campione e uomo di cultura.

Vedi Pietro, è difficile accettare l’evidente, è imprescindibile realtà espressa dagli innumerevoli servizi, sciorinati con fiumi di parole dalla carta stampata e dalle notizie trasmesse in video dalle emittenti televisive di tutto il mondo. Al pensiero, dovutoti e rivol-toti dai massimi vertici CONI, si sono affiancati le innumerevoli figure mitiche di tutto il mondo dello sport, quali: Simeoni, Berru-ti, Zoff, Benvenuti, Borzov, Wells, Meneghin, Lauda e tantissimi ancora i quali non hanno lesinato parole e pensieri da accostare ad un grande Campione come sei stato tu. non voglio dimenticare, al lungo elenco, il pensiero espresso dal tuo primo maestro di edu-cazione fisica scolastica il prof. Autorino per arrivare a quello di colui che in veste di tecnico Federale ti ha seguito in giro per il mondo: Carlo Vittori.

Ma è in modo del tutto stridente che, in quelle prime concitate ore che sono seguite alla notizia della tua dipartita che personaggi o presunti tali si sono rincorsi nel primeggiare e cogliere la tri-

Lettera aperta adun campione verodi Sebastiano Lavecchia*

Economia

t ra i motivi di risentimento che, in occasione delle ultime con-

sultazioni elettorali, hanno portato la gente ad un voto di protesta nei con-fronti dell’establishment politico, va sicuramente annoverato anche il fattore fiscale, la modalità con cui è stato ge-stito in questi ultimi tempi il rapporto dello Stato con i contribuenti.

Innanzitutto, per l’elevatezza della pressione fiscale. Quando, nel novem-bre del 2011, il nuovo Governo prese in mano la situazione, la pressione fiscale - secondo il Documento di Economia e Finanza - era già al 46% del prodotto interno lordo: l’ultima cosa da fare era quella di aumentare ulteriormente le im-poste, portando la pressione a livelli da primato europeo, sicura-mente superiore al 50%. Ed ancor meno si doveva introdurre l’Imu, un’imposta iniqua, scientificamente irrazionale, che tassa due volte la stessa ricchezza: i risparmi investiti nell’acquisto di una casa, che ha rappresentato talora il miraggio di una vita intera di impiegati e piccoli artigiani, sono costituiti dal reddito non consumato che ha già scontato l’imposta all’atto della sua produzione. Come si è potu-to non comprendere questa realtà elementare?

Di converso, si è rimasti molto leggeri, eccessivamente lie-vi, incomprensibilmente tolleranti nei confronti dei redditi netti occultati all’estero, soprattutto in quella Svizzera “che lava più bianco”, fatti rientrare sotto forma di capitali scudati. non si tratta di capitali che prima stavano in Italia e che poi sono stati portati all’estero, ma di redditi netti che dovevano arrivare in Italia, scon-tando come tutti gli altri redditi un cumulo di aliquote intorno al 52%, e che sono stati invece dirottati e trattenuti in paradisi fiscali. La tecnica è quella ben nota della sottofatturazione all’esportazio-ne o della sovrafatturazione all’importazione oppure della triango-lazione con società fittizie situate nei detti paradisi, nell’attuazione di operazioni commerciali a carattere internazionale. Ebbene, per il rientro in Italia di questi redditi - si parlò in un primo momento

di circa 300 miliardi situati nella sola Svizzera - fu prevista l’aliquota del 5%, poi elevata di appena mezzo punto, in-vece di un cumulo impositivo di circa il 52%. Un’operazione fraudolenta, ammantata dall’esigenza di immettere nuova liquidità nell’economia naziona-le, che grida vendetta.

C’è poi la questione dell’aumento dell’Iva. Il valore aggiunto tassabile in un’impresa è dato dalla differenza fra i ricavi meno i costi, ma i costi non sono comprensivi dei compensi corrisposti ai lavoratori dipendenti: deriva quindi che il valore aggiunto è tanto più ampio quanto più numerosi sono i lavoratori dipendenti, quanto più elevato è il co-

sto del lavoro; per cui possiamo anche dire che l’Iva è una tassa sul lavoro, penalizzante per l’impresa che assume nuovi lavorato-ri. Quando poi si pensi che l’Iva viene ad assommarsi all’Ires ed all’Irap incidendo per oltre il 63% sul reddito, che è l’unica nuova ricchezza prodotta dall’impresa, volerla ulteriormente portare in questo momento al 22%, sembra essere veramente una pura fol-lia.

Ma la ciliegina sulla torta fu messa quando, in piena campagna elettorale, nel clima arroventato delle reciproche incolpazioni fra progressisti e conservatori, l’Amministrazione finanziaria irruppe sulla scena col famoso redditometro, basato essenzialmente sulle risultanze statistiche dell’Istat, quelle statistiche per cui, se un in-dividuo divora un pollo intero ed un altro rimane a digiuno, dicono che entrambi hanno mangiato mezzo pollo a testa.

Da rammentare infine che gli italiani non amano essere addi-tati come un popolo di evasori: mai, come in questo momento, il popolo è - e soprattutto si sente - depositario della sovranità della Nazione, per cui pretende rispetto, molto rispetto. La lotta all’eva-sione fiscale è problema da risolvere con intelligenza, efficienza e affidabilità delle prove, senza insultare gratuitamente la gran mas-sa dei bravi contribuenti italiani.

Il fattore fiscale nella disfatta elettoraledi Gaetano Nanula

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 21 maggio 201320 IL FIERAMOSCA

Ricordo di Mennea

stezza e l’incredulità del momento per passerelle di comodo o per presunte tue amicizie o espresse parentele.

C’è stato finanche chi, all’ingresso della basilica di Santa Sabina in Roma, si è arrogato il compito di designatore per coloro che potessero accedere e a discapito di chi dovesse rimanere fuo-ri. Che tristezza. Che triste spettaco-lo. Merito alla presenza dei gonfaloni della città di Barletta e della provincia BAt.

Senza risposta l’assenza di quello della Regione Puglia. È dire che erano stati in tanti, da sempre, ad accreditar-ti, oltre quale figlio nativo di Barletta e soprattutto figlio di terra di Puglia. Barletta ha voluto ricordarti, in modo composto, con una fiaccolata, prospet-tando, inoltre, molteplici iniziative, per poterti ricordare, ma soprattutto per legare in modo indelebile il tuo nome alla nostra e tua città e tramandarlo alle giovani future generazioni.

Si è pensato alla costruzione di un monumento o di una lapide o alla con-divisione del tuo nome, al nostro sta-dio Comunale da affiancarsi con quello di un altro indimenticabile campione: Cosimo Puttilli. Ma, sono sicuro, che se esaudissero un tuo espresso vecchio desiderio ti farebbe enorme piacere, la sistemazione, in modo radicale e de-finitivo, della nostra vecchia pista di atletica.

Quella stessa pista che, ancora oggi, a distanza di tempo, ha amalgamato, racchiudendo in sé, gocce di sudore, frutto di quella dura e irripetibile storia che sulla stessa, ti ha visto campione e che ancora oggi nel quotidiano acco-muna le fatiche dei vari: Ricatti, Ingle-se, Incantalupo e di tanti altri giovani ancora, i quali tentano, con spirito di sacrificio, di emulare le tue epiche im-prese sportive in connubio con il nome della nostra città.

Auspico, nell’augurarmi che tutte le belle parole del momento, tutte le belle iniziative espresse al momento, solo a parole, non rimangano tali, per poi finire, come al solito, sullo scaffale più alto e polveroso dell’archivio della dimenticanza.

una mia preghiera, unitamente al mio pensiero espressamente rivolto al tuo ricordo, librandosi nell’infinito cie-lo venga a posarsi sulla nuda terra del Verano, per continuare a tenerti com-pagnia. Ciao Pietro.

* ex massaggiatore Barletta Calcio

H o conosciuto Pietro Mennea nel 1986, anno in cui iniziai a praticare at-letica, mentre Pietro Mennea si concedeva giornate di relax allo stadio

Puttilli giocando a golf, e chiedendomi di raccattare le sue palline, mi capitò di-verse volte di farlo, poi un giorno volli portare via con me un ricordo del mitico Pietro, quindi decisi di prendere con me una delle sue palline, e mentre Lui le contava si accorse che ne mancava una… da quel giorno non mi ha più chiesto di raccattare le palline da golf… ma promisi a me stesso che un giorno mi sarei laureatoall’ISEFeavreiscrittounatesisullasuamagnificavitaatletica.

Così avvenne, il 23 maggio 2002, mi laure-ai a Romapresso l’ISEFdiscutendo la tesi con il titolo, “La vita tecnica e agonistica di un Cam-pione olimpico della ve-locità”. Ad un anno da quella data il 23 maggio 2003, presso la Biblio-teca dell’ISEF di Roma,presentammo assieme il suo libro “In corsa nel vento” in cui sono state inserite circa settanta pa-gine attinte dalla mia tesi di laurea.

Decisi poi di pren-dere la specialistica in Scienze Motorie presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Aquila, proprio negli anni del tragico terremoto che ha scosso la terra d’Abruzzo, in quella maledetta notte del 6 aprile del 2009, data in cui mi man-cavano ancora otto esami al conseguimento della tesi.

La mia scelta circa l’argomento della tesi, verteva ancora su Pietro Mennea, e visto che l’avrei discussa ad aprile del 2010, anno nel quale ricorreva il 30° anniversario della medaglia d’oro Olimpica a Mosca, la sera del 28 luglio del 1980, decisi di scrivere una tesi intitolata: ”MOSCA 1980, 200 Mt. UOMINI, 1°PIETROMENNEA,UN’INCREDIBILEMEDAGLIAD’ORO”nellaqualeanalizzavo l’anno di allenamento e preparazione atletica e tecnica che preparò il nostro campione ai Giochi olimpici di Mosca 1980.

In entrambe i lavori i voti degli atenei sono stati di 108/110, un po’ di rammarico solo per non aver preso il massimo, ma la massima soddisfazione avuta quando i professori in entrambe le discussioni mi davano un tempo massimo di 15 minuti, mentre senza alcuna fatica e senza che nessuno se ne accorgesse, si sforava la mezz’ora.

I miei rapporti con Pietro, dopo questi importanti lavori, sono continuati e imieiviaggiaRomaperilGoldenGalaelaMaratonadiRomaeranoleocca-sioni giuste per andarlo a trovare e quando veniva a Barletta eravamo spesso assieme.

La sua scomparsa per me è stata profondamente dolorosa in quanto im-provvisa e inaspettata, ma gli esempi di vita e di impegno di tenacia, di vo-glia di fare continueranno a vivere per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti.

Pietro Corcella

La mia tesi di laurea su Mennea

23 maggio 2003. Roma, Biblioteca dell’Isef. Pietro Mennea presenta il suo libro “In corsa nel vento” insieme a Pietro Corcella

Arte

Intramoenia extra art / Watershed,ultima tappa Bruxelles

di Ileana Inglese

S i è chiuso a Bruxelles, da dove aveva preso le mosse, In-tRAMOEnIA EXtRA ARt/WAtERSHED, giunto al

termine dopo un anno di intensa attività in rete tra Puglia, Belgio, Paesi Bassi e Svezia. Affollato l’auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura che ha ospitato l’evento; presenti i promotori dell’ini-ziativa e gli artisti, in videoconferenza il Presidente della Regione Puglia nichi Vendola.

Ha eletto l’acqua come leitmotiv e su questo elemento fluido e avvolgente ha costruito un vero e proprio “museo temporaneo diffu-so”, accampandosi nei monumenti, nel paesaggio e negli spazi urba-ni, grazie all’azione intrecciata di artisti che si sono ritrovati ad ope-rare in rete tra l’Italia e il Nord Europa: INTRAMOENIA EXTRA ARt/WAtERSHED è giunto così al suo termine ed ha presentato i risultati di un anno di attività martedì 9 aprile a Bruxelles.

L’evento conclusivo è stato organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura nel teatro dell’ente, che ha sede in uno degli ultimi hôtel particuliers della capitale.

Cuore pulsante del progetto, classificatosi primo assoluto al Programma Cultura 2012 della Commissione Europea, è Ecletti-ca_Cultura dell’Arte; autrice e curatrice è l’art director dell’asso-ciazione Giusy Caroppo, project manager Aldo torre.

Oltre 50 mila i visitatori delle opere esposte nei musei e più di 100 mila i fruitori delle installazioni all’aperto, tra bambini, gio-vani, studenti, anziani, esperti e passanti occasionali, per il 40% non residenti.

Jan Fabre, Maurice nio, Guillermina De Gennaro, la Compa-gnia delle Formiche/teatro dei Borgia, Luigi Presicce, Bigert & Bergström, Sarah Ciracì: questi gli artisti che si sono confrontati sul delicato tema dell’acqua, evocato da Watershed, come “una sorta di portfolio di espressioni, di messaggi leggeri e forti insie-me”.

Sette i progetti speciali all’insegna della cooperazione e mul-tidisciplinarietà, che hanno messo in campo opere inedite e inter-venti di teatro-danza, architettura, scultura, arti visive, video art, performance art, residenze d’artista. Piattaforma comune il net-work europeo entro cui gli artisti si sono mossi, in una sorta di osmosi tra Sud e nord, tra Puglia, Belgio, Paesi Bassi e Svezia.

A caratterizzare la dimensione internazionale del progetto an-che i canali di promozione adottati al di là di quelli tradizionali: la rete del web e dei social network, le interviste e i video condivisi, le trasmissioni in streaming di opening e conversazioni.

Punto di partenza è stata la Puglia con “Dark Matter” di nIO architecten, suggestiva installazione ambientale nel Castello di Barletta; step successivo nei Paesi Bassi con “Volver sin volver” di Guillermina De Gennaro, immensa installazione galleggiante nel Porto di Rotterdam; poi ancora la Puglia con “Art is a medusa” di Jan Fabre, sinfonia in blu e prima mostra d’arte contemporanea nel Palazzo della Marra di Barletta. In parallelo sono state realizzate le residenze d’artista della Compagnia delle Formiche presso Trou-

bleyn/Jan Fabre ad Anversa, del duo svedese Bigert & Bergström nelle Saline di Margherita di Savoia, di Luigi Presicce e Maurizio Vierucci (Oh Petroleum) nell’isola di Gotland: esperienze multi-disciplinari che hanno portato, rispettivamente, alla realizzazione delle opere “L’Histoire des larmes”, video-performance urbane ispirate all’omonimo testo di Jan Fabre, “The Drought”, opera multimediale dedicata alla siccità, “Sant’Elena ritrova e riduce in pezzi il Sacro Legno”, visionaria opera video.

A chiusura, il video d’arte di Sarah Ciracì, presentato proprio in occasione dell’evento di Bruxelles, che rilegge in chiave visio-naria il fil rouge di WAtERSHED attraverso gli interventi di libera recitazione dedicati all’acqua di Maurice Nio, Filippo Timi, Nichi Vendola.

Durante la manifestazione sono state illustrate, attraverso vide-oproiezioni e testimonianze, le opere inedite frutto delle residenze e gli altri step del progetto, il metodo di comunicazione, il concept grafico, fortemente caratterizzato dall’immagine coordinata a cura di QB e L-Able, e il catalogo finale (Editrice Rotas).

Sono intervenuti: nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia (in videoconferenza); Silvia Godelli, Assessore regionale al Mediterraneo, Cultura e turismo; Paolo Casalino, Direttore dell’Ufficio “Rapporti con le Istituzioni dell’Unione Europea” del-la Regione Puglia, sede di Bruxelles; Giusy Caroppo, Aldo torre ed Anna Maria Giannone per Eclettica_Cultura dell’Arte; Katrien Bruyneel per troubleyn/Jan Fabre, Belgio; Edoardo Cimadori per Angelos/Jan Fabre; Mats Bigert per Studio Bigert & Bergström; Sarah Ciracì; Luigi Presicce e Maurizio Vierucci (Oh Petroleum); Stefania D’Onofrio per la Compagnia delle Formiche/Teatro dei Borgia.

Prodotto in collaborazione con troubleyn/Jan Fabre e Stich-ting Highbrow, IntRAMOEnIA EXtRA ARt/WAtERSHED è stato cofinanziato dalla Commissione Europea e promosso dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, Cultura e turismo, con il contributo della Provincia BAt e del Comune di Barletta.

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 23 maggio 201322 IL FIERAMOSCA

Sesta Provincia Sesta Provincia

22 IL FIERAMOSCA

D alle collusioni mafiose in ambito politico, economico, sociale denominate mafia bianca, quelle praticate dai professionisti,

al malaffare, alle attività illecite tipiche dei tradizionali clan del territo-rio. È la fotografia che Nisio Palmieri fa della nostra regione nel libro “Criminali di Puglia”, edito da La Meridiana e presentato agli alunni dell’Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” di Andria, insieme a Giusep-pe Leonetti, autore di una tesi di laurea in Giurisprudenza sulla mafia pugliese.

I relatori hanno spiegato agli studenti l’origine della mafia, nata tra i baby killer e diventata egemone in tutto il territorio anche se con aspetti differenti. Ne è un esempio il maxi processo tenutosi nel 1983 in cui l’età media dei 140 imputati era di 23 anni. Un dato agghiacciante che deve aiutare tutti a farci riflettere. E l’appello rivolto agli studenti dell’ITA “Umberto I” è stato quello di praticare la legalità con piccoli gesti quotidiani per poi raccoglierne i risultati da adulti come buoni educatori.

IStItutO tECnICO AGRARIO “uMBERtO I” DI AnDRIA

Presentato il libro “Criminali di Puglia”

I n vista del redigendo Documento Preliminare di Piano (DPP) si è avviata l’at-tività di valutazione ex post dell’impatto delle politiche di sviluppo locale re-

alizzate nella Provincia di Barletta - Andria - Trani nell’ultimo quindicennio, al fine di acquisire dati, informazioni e interpretazioni utili alla elaborazione delle strategie dello stesso DPP.

Tali attività valutative - la cui cura è stata affidata ad Emmanuele Daluiso, in qualità di esperto in scienze sociali ed economiche - saranno svolte, in particolare, con la partecipazione attiva di tutto il partenariato stabile del Piano territoriale di Coordinamento Provinciale e si sono concentrate soprattutto nel mese di aprile, con eventuali approfondimenti nei prossimi mesi di maggio e giugno.

Il percorso ipotizzato per le attività di valutazione partecipata prevede tre focus valutativi:- il primo sulla valutazione ex post con il partenariato stabile del PTCP, finalizzato a

condividere la metodologia e il disegno della valutazione con relativa compilazione delle schede di valutazione definite nel corso dell’incontro dell’11 aprile;

- il secondo focus sulla valutazione ex post con il partenariato stabile del PtCP, finalizzato alla presentazione, discussione e condivisione dei risultati emersi dalla elaborazione delle schede e alla individuazione di eventuali analisi di approfondi-mento da fare nei due mesi successivi.

La finalità fondamentale della predetta attività riguarda la valutazione dell’im-patto sul contesto socio-economico locale delle politiche di sviluppo più significati-ve già realizzate e concluse. La valutazione non prende in esame le politiche in corso di attuazione, se non per esaminare se e come queste ultime hanno tenuto conto dei risultati di quelle già concluse.

Alle attività di valutazione sono stati invitati a partecipare i Comuni della Pro-vincia, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, l’Ordine provinciale degli architetti pia-nificatori paesaggisti e conservatori, l’Ordine provinciale degli ingegneri, l’Ordine degli agronomi e dei dottori forestali, l’Ordine dei geologi della Puglia, il Collegio provinciale dei Geometri, il Partenariato Economico e Sociale CnEL della Provin-cia, il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino (Agenzia per l’Ambiente, Agenzia per l’Inclusione Sociale, Agenzia per l’internazionalizzazione, Agenzia Puglia Imperia-le), il Piano Strategico Vision 2020, il Progetto Integrato territoriale nord Barese ed i Gal “Murgia Più”, “Dauno Ofantino”, “Ponte Lama” e “Città del Castel del Monte”.

Sono stati inoltre invitati a partecipare alcuni soggetti che hanno preso attiva-mente parte all’attuazione delle politiche oggetto di valutazione e alcuni beneficiari delle stesse.

Documento Preliminare di Piano

È Giovanni Patruno, avvocato di Canosa di Puglia, primo dei non

eletti nella lista della Puglia Prima di Tutto alle elezioni provinciali del 2009, il nuovo componente della Giunta provinciale di Barletta Andria Trani.

IldecretodinominaèstatofirmatodalPresidente della Provincia Francesco Ven-tola, che ha conferito al neo Assessore Pa-truno le deleghe alle Politiche Attive del Lavoro, Politiche scolastiche e della Pubbli-ca Istruzione, Formazione Professionale e RapporticonleAssociazioniprovinciali.

«Hoavutoilpiaceredilavorarealfian-co di Giovanni Patruno, ottimo professio-nista e valido amministratore, durante la sua esperienza da Assessore al Comune di Canosa di Puglia - ha commentato il Presi-dente della Provincia Francesco Ventola -. La nomina di Patruno è stata condivisa con il movimento politico della Puglia Prima di Tutto. A lui giungano i miei più sinceri au-guri di buon lavoro, certo che saprà opera-re al meglio in un settore delicatissimo qua-le quello delle Politiche del Lavoro e della Formazione Professionale».

«Sono consapevole della delicatezza del-le deleghe conferitemi - ha detto Patruno -; spero di esserne all’altezza e di apportare la mia esperienza amministrativa e profes-sionale al servizio delle politiche del lavoro del nostro territorio».

Giovanni Patruno,nuovo componente

della Giunta

L a Provincia di Barletta - Andria - Trani sposa l’idea del programma

della “Settimana del Patrimonio Culturale in Puglia Imperiale”, ne condivide conte-nuti e finalità, e sostiene l’iniziativa che si svolgerà fra sabato 11 e domenica 19 mag-gio prossimi. Lo annunciano il Presidente Francesco Ventola ed il Consigliere dele-gato al turismo, Pantaleo Mastrogiacomo, che hanno così voluto condividere l’inizia-tiva dell’Agenzia Puglia Imperiale Turi-smo, nata in “risposta” alla cancellazione della Settimana della Cultura da parte del Ministero per i beni Culturali.

Il calendario unitario di eventi, tutti dal grande respiro turistico-culturale, offre un elenco di oltre 80 appuntamenti (che diven-tano 100 se consideriamo gli eventi che du-rano più giorni), con 25 enti partner tra Pro

La “Settimana del PatrimonioCulturale in Puglia Imperiale”

Loco, Associazioni di promozione culturale e altri operatori privati, dislocati in più di 50 siti e location del nostro territorio, aperti o animati con eventi artistici, concerti, spetta-coli, raduni storici, mostre, letture, perfor-mance teatrali, artisti di strada, laboratori didattici, visite guidate.

«La Provincia ha deciso di sostenere questa iniziativa - spiega il Presidente Fran-cesco Ventola - perché, come si evince dal programma che l’Agenzia Puglia Imperiale è riuscita a realizzare coinvolgendo numero-si enti ed associazioni del territorio, vedrà i nostri comuni ed il loro patrimonio artistico e culturale come polo di attrazione per i turi-sti che intendono trascorrere da noi la parte centrale della primavera, che in questa nostra terra già regala giornate piacevolissime. Si fa un gran parlare di destagionalizzazione -

aggiunge il Consigliere delegato al turismo Pantaleo Mastrogiacomo - e senza dubbio la “Settimana del Patrimonio Culturale” di-venta uno degli attrattori principali in questo senso: per questo non abbiamo avuto dubbi nel condividere l’idea proposta dall’Agen-zia Puglia Imperiale, considerando questo calendario di eventi un importante richiamo turistico in questa stagione, un programma che fornirà ai visitatori il piacere dell’arte e della cultura di cui sono ricchi i nostri co-muni».

«La Settimana del patrimonio Cultura-le in Puglia Imperiale è frutto di “un gran lavoro di rete e di raccordo - come spie-ga il presidente ed amministratore unico dell’Agenzia Puglia Imperiale, Michele Marcovecchio - portato avanti con passione ed impegno. L’idea, lanciata in occasione della conferenza stampa alla Bit di Milano, era stata sposata dai politici e dai rappresen-tanti istituzionali presenti in quella impor-tante vetrina».

Condiviso il progetto con Comuni, enti e associazioni del territorio, è stato poi pro-grammato in forma unitaria un calendario di iniziative di promozione turistica per il periodo primaverile, creando un’efficiente rete di collaborazione tra le istituzioni e gli operatori locali.

I l Consiglio provinciale di Barletta Andria trani ha approvato il Rendi-

conto di Gestione dell’esercizio 2012. Il provvedimento ha ottenuto 16 voti

favorevoli (Ventola, Corrado, Fasanella, Fisfola, Lovino, Mastrogiacomo, Anto-nucci, Silvestri, Zinni, Russo, Riserbato, Lonigro, Matarrese, d’Addato, Valente e Di Feo) e 3 voti contrari (Scelzi, Super-bo ed Evangelista), con l’astensione dei Consiglieri Laurora, Dicorato, Dipaola e Marmo.

Assenti, invece, i Consiglieri Di Pier-ro, Abascià, Di Modugno, Di Palma, Fucci e Lodispoto, con la minoranza che ha ga-rantito il numero legale per lo svolgimento della seduta.

Per quanto riguarda il 2012, la Provincia ha accertato riscossioni per 58.946.035,88 euro, mentre i pagamenti ammontano a 41.430.998,67 euro. L’avanzo di ammini-strazione è invece di 5.649.203,22 euro.

Consiglio provinciale di Barletta Andria Trani approvato il Rendiconto di Gestione dell’esercizio 2012

Sul punto ha relazionato in aula l’Assessore alla ProgrammazioneEconomica e Finanziaria ed al Patrimonio, Dario Damiani

Sul punto è intervenuto in aula l’Asses-sore alla Programmazione Economica e Fi-nanziaria ed al Patrimonio della Provincia di Barletta Andria trani, Dario Damiani, il quale ha ricordato come «una parte dell’a-vanzo di amministrazione, pari a 2.282.000 euro circa, resterà vincolata, quale riserva per il probabile contenzioso a carico della nostra Provincia, così da non dover più ri-correre a debiti fuori bilancio per spese le-gali. Abbiamo invece voluto non vincolare la parte rimanente dell’avanzo, pari a circa 3.300.000 euro, che rimane accantonata così da tenerci pronti per sopperire ad eventuali ed ulteriori tagli dei trasferimenti agli enti locali da parte del Governo centrale».

L’approvazione del Rendiconto è stata poi un’occasione utile per fare il punto della situazione rispetto agli investimenti sul terri-torio provinciale. «In giro per la nostra Pro-vincia abbiamo investimenti per un impor-to complessivo di circa 22 milioni di euro,

che riguardano prevalentemente edilizia scolasti-ca e viabilità - ha ricordato l’As-sessore Damiani -. Ciò significa che le scuole e le strade che in-teressano tutto il nostro territorio

saranno rimesse a nuovo, con un investi-mento cospicuo che rinviene da 4 milioni di euro di avanzo di amministrazione del 2011, 8 milioni di euro dalla contrazione di mutui e circa 10 milioni di euro di trasferi-menti regionali e ministeriali».

Soddisfazione è stata espressa dal Pre-sidente della Provincia di Barletta Andria trani, Francesco Ventola. «Lo spirito di collaborazione e di sano confronto cui fi-nalmente stiamo assistendo nello scenario politico nazionale è in realtà una buona prassi che da tempo si verifica nella nostra Provincia. Il voto di astensione da parte di quattro Consiglieri di minoranza e quello contrario di altri tre, comunque caratteriz-zato da spirito collaborativo, sono la con-ferma di come i nostri Amministratori sap-piano anteporre gli interessi della comunità a quelli politici e personali».

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 25 maggio 201324 IL FIERAMOSCA

Notizie iN breveIn cittàIn città

LuciLLA LAnguino AL ciRcoLo unioneReLAzionA suL cAncRo, mALe DeL secoLoPresso il Circolo unione si è tenuto un incontro organizzato dal-la FIDAPA e dal SOROPtIMISt sul “Cancro male del secolo, debelliamolo con la ricerca”. A presentare la serata la presidente del Club FIDAPA Ma-ria Rosaria Dell’aquila e la presidente del SOROPtIMISt Maria Carmela Casale. Relatrice, Lucilla Languino, docente al Dipartimento di Biologia del Cancro all’Università Jefferson di Philadelphia (Stati Uniti) che all’inizio di quest’anno ha ricevuto il Premio In-ternazionale Pugliesi nel Mondo (nel prossimo numero un articolo di appro-fondimento).

LA CesACooP Arte PromuoVeunA rAssegnA d’Artisti in ViA nAzArethLa Cesacoop Arte nell’ambito della sua programmazione annua-le, ha promosso, presso il “Nazareth Caffè” sull’omonima strada una mostra che ospita sette artisti e che durerà fino alla fine di giugno.In mostra opere di u. Basso, S. Pelle, F. Molinaro, M. tullo, Ho-rus RA, A. Barracchia, V. Di Leo. Si tratta - come precisa il mani-festino della mostra - di artisti di diverse tendenze che questa volta hanno inteso realizzare un progetto collaborativo con l’associa-zione ADSuM di terlizzi, una sinergia diretta ad offrire ai nostri artisti maggiori spazi espositivi.

cAnnito pLAuDe ALLA LottizzAzionemontALtino e ne difende L’utiLità “Io quella lottizzazione, sul territorio di Montaltino, l’ho votata consapevolmente, me ne assumo tutte le responsabilità ed è una valutazione politica lungamente meditata”!Lo ha dichiarato Cosimo Cannito, candidato alle prossime elezio-ni nel Consiglio Comunale di Barletta dandone anche una circo-stanziata motivazione, proprio perché in quella frazione egli ha una casetta dove trascorre molta parte del suo tempo libero. “E in realtà quella lottizzazione, se fosse andata in porto - ha proseguito Cannito - avrebbe salvaguardato quell’antico borgo medievale da un lento progressivo abbandono. Tra l’altro proprio perché era in piedi questa prospettiva edificatoria, sono state bloccate delle au-torizzazioni finalizzate all’ampliamento della vicina discarica di San Procopio”.

neLLA sede deLL’ArCi “ACQuA bene PubbLiCo”Si è tenuto, nella sede del Circolo ARCI, in via nazareth, un sim-posio di lavoro sul tema “Acqua bene pubblico”, un seminario sui diritti umani e sul diritto all’acqua. L’iniziativa va letta alla luce dell’incontro tenuto un anno fa a Marsiglia (sesta edizione del Forum mondiale dell’acqua) e in previsione del “Forum mondiale alternativo dell’acqua che si terrà

l’anno prossimo. Gli incontri, organizzati a Barletta e Martignano (Lecce), rientrano in una serie di iniziative dirette a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’acqua nell’economia dei beni primari nel mondo, sullo sfondo di problematiche legate an-che alla tutela dell’ambiente.

pRoiettAto in AntepRimA nAzionALeiL fiLm d’Arte “fArineLLi brosCo”Presentato, in anteprima nazionale, nella sala del Cinemars di An-dria, il film d’arte “Farinelli Brosco” il più famoso castrato della storia del canto lirico, originario di Andria. Prodotto dall’associa-zione Eclettica Cultura dell’arte con la regia di Riccardo Cannone, il cortometraggio è stato selezio-nato e sostenuto dall’Apulia Film Commission e co-finanziato dalla Banca Andria-Credito Coopera-tivo, con il patrocinio del Centro Studi Farinelli di Bologna e della università degli Studi di Bari.Alla proiezione del film è seguita una tavola rotonda sulla figura di Carlo Brosco detto Farinelli. In-tervenuti alla rappresentazione, oltre al regista Riccardo Cannone, per la Banca di Andria Paolo Porziotta, per l’associazione Eclettica, Giusy Caroppo e la presi-dente dell’AFC Antonella Gaeta. LA PennA bLu e “iL gAbbiAno” Da una insolita collaborazione fra la libreria “La Penna Blu” e la scuola polifonica “Il Gabbiano” è nata una bella iniziativa cultu-rale e musicale, una bella serata che - sotto l’invitante prospettiva di una guida all’ascolto - ha realizzato un ricco e stimolante Re-pertorio per Coro “Dal gregoriano ai neri per Caso e…” diretto dal maestro Gian Luigi Gorgoglione. un intrigante percorso nella musica vocale, in particolare in un intenso repertorio corale dove - senza soluzione di continuità - si sono alternati brani di musica sacra, profana, a cappella e strumentale. E inoltre la riscoperta di particolari inediti che hanno caratterizzato lo sviluppo e l’evolu-zione della storia della musica corale.

QuAnti residenti neLLA bAtneLL’uLtimo deCennio?L’ultimo censimento parla chiaro, la popolazione residente in Pu-glia nel 2011 ammonta a 4.052.566 unità ovvero + 0.8% in più rispetto al 2001. I maggiori incrementi di popolazione si rilevano nelle province di Bari (+2,4%) e nella nostra provincia Barletta-Andria-trani (+2,3). Al contrario, si registrano perdite di popola-zione nelle province di Foggia (-3,6%) e Brindisi (-0,4%). L’au-mento di unità di popolazione si attribuisce alla presenza straniera. Infatti, la popolazione di cittadinanza italiana è diminuita di oltre 20mila individui (-0,5%) mentre quella straniera è aumentata di 52.519 unità (+174,1%). La presenza di italiani si mostra dimi-

nuita nelle province di Foggia (-5,5%) e Brindisi (-1,4%), mentre risulta in lieve aumento nelle province di Bari (+1%), Barletta An-dria Trani (+1%) e Lecce (+0,6%), ed infine resta stazionaria nella provincia di taranto. (La terra del Sud, 3.2013)

PresentAto A nAPoLi LeCh LeChàsettimAnA deLLA CuLturA ebrAiCANell’ambito della BMT Borsa Mediterranea del Turismo 2013 si è tenuta a napoli la conferenza stampa di presentazione di “Lech Lechà” Settimana di arte, cultura e letteratura ebraica, in programma dal 25 agosto al 1° settembre 2013 (ossia dal 19 al 26 Elul 5773 del calendario ebraico). La manifestazione, quest’anno alla sua seconda edizione, avrà luogo in numerose città della Puglia e, per la prima volta, si articolerà anche in tre città di Campania, Calabria e Sicilia: un viaggio della mente e del cuore alla scoperta di aspetti fonda-mentali dell’ebraismo, spaziando fra antiche radici e prospettive per il futuro ma senza perdere di vista la contemporaneità. Alla conferen-za stampa sono intervenuti Rav Shalom Bahbout, Rabbino Capo di napoli e Italia Meridionale, Francesco Lotoro, pianista e diret-tore artistico della manifestazione, Marco Mansueto, giornalista, direttore responsabile del Magazine Il10.it

L’AgenziA WAke uP di bArLettA finAnziALe migLiori nuoVe Web ideeLa storica e blasonata agenzia Wake up continua ad investire sui giovani pugliesi. Dopo le varie iniziative intraprese con la Facoltà di Economia di Bari per premiare le idee più creative nell’ambi-to della comunicazione e, in particolare, nel settore del labeling, l’agenzia di comunicazione questa volta lancia la sveglia ai “ge-nietti” del web. Ha infatti lanciato “Wake App”, un contest di idee e progetti web che saranno attentamente e concretamente valutati e selezionati da un team di esperti del web marketing.L’iniziativa è aperta ai giovani dai 16 ai 30 anni, che potranno cimentarsi nello sviluppo di applicazioni, format, giochi ed ogni altro tipo di progetto innovativo. Le migliori nuove web idee e web projects saranno finanziati dall’agenzia.A capo di questo progetto Wake up ha scelto un grande profes-sionista del calibro di Gianni Quadrelli, già manager Publitalia Mediaset, docente ed esperto ventennale di marketing tv e web. “Ci auguriamo che per i ragazzi che parteciperanno al contest pos-sa essere una reale e concreta opportunità di amplificazione delle loro idee e, perché no, anche un’occasione di business”, sottolinea il responsabile del progetto.Per saperne di più è possibile visitare il sito www.wakeup.it oppu-re scrivere a [email protected].

PAgAmenti PA: bArLettA 15° CAPoLuogodi ProVinCiA Per LiQuidità disPonibiLeIl governo finalmente ha varato il decreto che prevede lo sblocco dei pagamenti dovuti alle imprese dalle Pubbliche Amministra-zioni. Barletta potrebbe essere tra i primi capoluoghi di provincia in Italia ad avviare questo importante iter. Con il decreto, infatti, verranno stanziati 5 miliardi di euro per gli enti locali, ma intanto i comuni che hanno liquidità a disposizione, potranno cominciare a pagare i loro debiti sin da subito. “In rapporto alle dimensioni dell’ente (e dei suoi debiti) - riporta “Il Sole 24 Ore” - sono invece

i creditori di Comuni come Bergamo, Sondrio e Barletta ad avere le chance migliori di ricevere subito una quota di pagamenti”.“Il Sole 24 Ore”, elaborando dati Siope e Centro Studi Sintesi di Unioncamere del Veneto, ha stilato una classifica dei capoluoghi di provincia italiani, in ordine di pagamenti immediati possibili, relativi alla liquidità disponibile degli enti al 28 febbraio 2013, con esclusione dei fondi vincolati. A fianco vengono indicati i de-biti al 31 dicembre 2011. Barletta risulta al 15° posto, con 9,73 mi-lioni di euro di liquidità, e 74,55 milioni di euro di debiti. Bari è al 5° posto, Taranto al 12°, Brindisi al 50°, Lecce all’86°, Foggia al 91° con zero liquidità. “Qualche eccezione si potrebbe incontrare in alcune città, soprattutto al Sud - specifica il quotidiano econo-mico - in cui il dato di febbraio è gonfiato dall’“anticipo” degli ex trasferimenti erariali: è il caso per esempio di napoli”.

LA fAmigLiA: speRAnzA e futuRoPer LA soCietà itALiAnALo scorso giovedì 18 aprile 2013, presso la Chiesa Mo-numentale “Real Monte di Pietà”, in via Cialdini, 60 a Barletta, il rev.do Padre Mi-chelangelo LAttAnZIO ha tenuto una relazione su “LA FAMIGLIA, SPERAnZA E FutuRO PER LA SOCIEtà ItALIAnA”. Ha presenziato l’arch. Michele SARCINA - Presidente dell’Arciconfrater-nita “Real Monte di Pietà”.

pResentAto DA fRAncesco cARingeLLAiL suo Libro “iL CoLore deL Vetro”Presentato presso il Circolo tennis “Hugo Simmen” di Barletta il volume “Il colore del vetro” dello scrittore barese, il giudice Fran-cesco Caringella (edizioni Robin), un legal thriller, che racconta un processo apparentemente semplice, in realtà assai problemati-co e complesso. È il racconto di due giovani, Maurizio detto “Cri-sto” e un giudice penale in servizio presso il tribunale di Milano, angosciato dalla paura di sbagliare. Caringella è un giudice barese (classe 1965), sposato e con quattro figli. Come giudice penale, presso il tribunale di Milano, si è occupato di processi in materia di reati contro la pubblica amministrazione nell’ambito delle inda-gini su “Mani Pulite”. Al tavolo, a presentare il volume, il giudice dott. Luigi Scimè, Fulvio Frezza di Liberincipit e Antonella Da-mato presidente del Circolo tennis.

(Fotorudy)

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MAGGIO 2013 IL FIERAMOSCA 27 MAGGIO 201326 IL FIERAMOSCA

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 29

Guardia d’Onore

Istituto per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon

Dedicata a Francesco Conteducala delegazione provinciale BAT

Sala Rossa del Castello, relazione del presidente dott. Ruggiero Piazzolla

S ignore e Signori,rendo vivissime grazie a tutte le Autorità quest’oggi intervenute,

Civili, Militari e Religiose, un sentito ringraziamento agli esponenti isti-tuzionali del territorio, al Presidente della Sesta Provincia Pugliese, dr. Francesco Ventola per aver accordato il patrocinio a questo evento cele-brativo, così come il Comune di Barletta, nella persona del Commissario Prefettizio, dr.ssa Anna Maria Manzone, che non ha potuto presenziare per impegni precedentemente assunti, per aver concesso l’ospitalità che solo un suggestivo contenitore come quello federiciano poteva offrire.

Un affettuoso ringraziamento alle Autorità Militari intervenute, che con la loro sentita e coinvolgente partecipazione, hanno conferito quell’accen-to solenne a questa manifestazione, nell’imperituro ricordo di un figlio del-la nostra terra e delle intrepide gesta di cui è stato artefice Francesco Con-teduca, nell’assolvimento del proprio ruolo e nell’obbedienza alla propria vocazione patriottica. Ringrazio anche le Autorità Religiose intervenute, Mons. Leonardo Doronzo per aver officiato un momento così toccante; mi è grato dare il benvenuto al Presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Cap. di Vascello dr. Ugo d’Atri, già Comandante della Capitaneria di Porto di Barletta, all’Ispettore per la Puglia delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, dr. Mimmo Fata, all’I-spettore per l’Italia Meridionale delle Guardie d’Onore avv. Angelo Gadaleta. Ringrazio altresì le Delegazioni delle Guardie d’Onore della Provincia di Bari e di Foggia rappresentate rispettivamente dal cav. rag. Oronzo Cassa e dal rag. Onofrio Dellicari. Un affettuoso saluto anche agli amici dell’A.N.M.I., nella persona del suo esponente Sebastiano Lavecchia, con i quali intendo instaurare un rapporto di gemellaggio che affonda le sue radici nella comu-nanza, oltre che dei medesimi valori e ideali, dell’appartenenza del Conte-duca ad entrambe le associazioni; difatti, è stato membro dell’Associazione Marinai e nel contempo Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon; tributo, altresì, un affettuoso ringraziamento agli amici, prima che guardie, Vito Di Bitonto e Francesco Maffei, per il loro impagabile apporto e sostegno nell’organizzazione di questo evento. Mi è grato riservare e tributare un sa-luto ad un esponente della famiglia Conteduca, sua nipote Maria Carmela e il suo consorte Amm. Gemignani.

L’odierno evento rievocativo di un’esimia e nobilissima figura dei nostri tempi, quale il Conteduca è stato, si innesta nel solco di un programma di riqualificazione della storia della nostra terra, di promozione di eventi celebrativi che valorizzino la vocazione storico-culturale della nostra terra e la proiettino nella galassia di quelle imperdibili manifestazioni di levatura nazionale, veicolando quei messaggi che uomini di altissimo profilo come lui hanno voluto tramandare alle future generazioni: allo scopo sarebbe stato sufficiente intitolargli la delegazione in maniera unilaterale con un asettico e anonimo decreto, le vigenti norme statutarie lo avrebbero con-sentito, ma sarebbe stato scevro di quella dignitaria solennità che un va-loroso condottiero, quale Francesco Conteduca è stato, avrebbe meritato. Egli è stato insignito della più alta, decorosa e prestigiosa onorificenza

cui si possa ambire: prima Medaglia d’oro al Valor Mili-tare. Abbiamo avuto l’onore di annoverarlo tra le Guardie d’onore alle Reali Tombe del Pantheon dal lontano 1896, pertanto è bastato poco, un attimo per arguire che questa intitolazione avrebbe meritato i gradi di un evento storico, e, in quanto tale, da celebrare con una manifestazione che garantisse la giusta visibilità e una splendida e suggestiva cornice, logistica e di pubblico, che solo i suoi concittadini e gli abitanti della sua terra potevano riservar-gli. E il nostro compito consiste non solo nel custodire quell’inestimabile e insopprimibile bagaglio di principi etici e valori patriottici, nei quali ci rico-nosciamo appieno, ma soprattutto nel tramandarlo alle future generazioni; inculcando nei nostri figli, e nei figli dei nostri figli, l’altissimo messaggio che promana dalle irripetibili gesta compiute dal nostro avo, valori la cui latitanza si pone a fondamento della crisi dei nostri tempi, spirituale prima che socio-economica; non era un eroe scaturito dalla fervida penna di uno scrittore, era una persona comune, normale, la cui altissima statura mora-le e l’elevatissimo profilo etico ne hanno mitizzato le fattezze, e noi tutti ab-biamo il dovere di raccogliere il testimone che lui ci ha lasciato, veicolando quel messaggio in nome del quale si è donato fino a mettere a repentaglio la sua stessa vita sul campo di battaglia; egli fu un eroe dell’Indipendenza nazionale, distinguendosi, a bordo della fregata “Formidabile’; nella batta-glia condotta nei pressi dell’isola di Lissa, nel mar Adriatico, nelle giornate del 18, 19 e 20 luglio 1866: ancorché ferito da una infame granata nemica che gli spappolò la mano sinistra, non si perse d’animo e con la fierezza del condottiero fu di incitamento ai suoi compagni d’arme, resistette dura-mente al fronte affinché il cannone non tacesse davanti al nemico; il suo esempio (di virtù) rappresentò un ulteriore sprone per i suoi commilitoni, infiammò il loro animo consentendo loro di resistere duramente e contro-battere stoicamente colpo su colpo. Per il suo alto valore e la dedizione alla Patria venne decorato della medaglia d’oro al Valor Militare il 20 luglio 1867; alla morte del Conteduca, il podestà del Comune, notaio Camillo Esperti, gli dedicò, a imperitura memoria, il piazzale antistante la stazione ferroviaria, snodo strategico e crocevia nevralgica di passeggeri, turisti e passanti, affinché tutti potessero conoscerne le gesta e apprezzarne il valore. E non è un caso che tra le vie della città che si snodano da quella storica piazza si annoveri anche via Indipendenza, perché lui è stato un eroe, un fautore della nostra Indipendenza, uno dei massimi artefici, l’in-trepido condottiero.

Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio

Barletta

PEDICO

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 31 maggio 201330 IL FIERAMOSCA

Guardia d’Onore

Istituto per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon

Medaglia d’Oro Francesco Conteducai nostri garibaldini alla battaglia di Bezzecca

20-21 luGlIO 1866: A 24 ORe DI DISTAnzA Due GlORIOSI ePISODIDellA nOSTRA PReSenzA AllA III GueRRA DI InDIPenDenzA

Domenica 14 aprile la Delegazione provin-ciale Barletta Andria Trani dell’Istituto per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Panthe-on, è stata intitolata a Francesco Conteduca, la prima medaglia d’oro al Valor Militare di cui è ricco il nostro glorioso medagliere.

Dopo il raduno delle Guardie d’Onore e delle rappresentanze civili e militari in Piazza Caduti e la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti, il corteo ha raggiunto viale Regina Elena dove è avvenuta la deposi-zione di una corona ai piedi del Monumento alla Medaglia d’Oro Francesco Conteduca. La mat-tinata si è conclusa nella Sala Rossa del Castello con un convegno moderato dal giornalista della Gazzetta dott. Giuseppe Dimiccoli e gli inter-venti del delegato provinciale dott. Ruggiero Piazzolla, che ha fatto un breve excursus della nascita della Delegazione, dell’editore dott. Renato Russo che ha ricostruito la figura della Medaglia d’Oro nel contesto del suo tempo e infine del dott. Ugo d’Atri capitano di vascello nonché presidente nazionale dell’Istituto Guar-dia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon.

È intervenuta, all’inizio dei lavori, per un breve saluto, la signora Mariella Conteduca; e dopo di lei il dott. Mario Volpe che ha portato il saluto del commissario prefettizio dott.ssa Anna Maria Manzone; il presidente della Provincia Francesco Ventola che si è fatto interprete di un sentimento di apprezzamento verso la valo-rizzazione della nostra eroica medaglia d’oro; don nardino Doronzo che si è augurato che il ricordo dei nostri eroi traduca il loro sacrificio in auspicio di pace e il cav. Sebastiano Lavec-chia, presidente dell’A.N.M.I. con la quale la Delegazione ha stabilito un gemellaggio.

Particolare apprezzamento per l’impegno organizzativo profuso dalle Guardie d’Onore Vito Dibitonto e Francesco Paolo Maffei ai fini della riuscita della manifestazione.

sintesi dell’intervento di Renato Russo

I l 29 maggio del 1977 il Gruppo dell’A.N.M.I. di Barletta venne intestato a Fran-cesco Conteduca 1a medaglia d’oro della Marina Italiana. In quella occasione

in piazza Castello venne scoperto un busto, opera dello scultore barlettano nunzio Saracino. Al raduno, in piazza Caduti, erano presenti il ministro della Difesa Vito Lattanzio, il capo di Stato Maggiore della Marina amm. De Giorgi, l’arcivescovo di Barletta mons. G. Carata, l’ammiraglio Mario Casardi, capo del SISDE, il sindaco di Barletta dott. Armando Messina, il presidente dell’A.N.M.I. di Barletta dott. Pasquale Pedico e il presidente della Lega navale dott. Pietro Bafunno.

Oggi, 14 aprile 2013, a distanza di 36 anni, a Francesco Conteduca viene intitolata la Delegazione provinciale Barletta Andria Trani dell’Istituto per la Guardia d’Onore alle Reali tombe del Pantheon.

Il mio compito è quello di parlare della prima medaglia d’oro al valor militare di Barletta, del glorioso medagliere della nostra città che ne conta 12, e del contesto storico in cui avvenne la sfortunata battaglia di Lissa.

Il contesto storicoPer quanto riguarda il contesto storico, la battaglia navale di Lissa avvenne il 20

luglio del 1866. L’estate del 1866 rappresentò il momento culminante della terza guerra di Indipendenza. L’anno si era aperto con una luttuosa notizia per Barletta: la morte, a Torino, di Massimo d’Azeglio, autore del romanzo La disfida di Barletta. Ma veniamo agli antefatti politici e militari della battaglia di Lissa che rievocherò con poche battute perché oltre tutto fu una guerra che si esaurì in pochi mesi: - l’8 aprile fu stipulato un trattato segreto di alleanza fra Italia e Germania che pre-

cludeva alla dichiarazione di guerra all’Austria;- il 27 aprile fu dichiarata la mobilitazione generale: furono richiamati 70mila effettivi,

130mila riservisti e 40mila garibaldini (fra i quali molti barlettani);- il 20 giugno fu consegnata la dichiarazione di guerra all’Austria;- il 24 giugno l’esercito italiano venne sconfitto a Custoza dove l’arciduca Alberto

ebbe la meglio su La Marmora e Cialdini;- 3 luglio, dieci giorni dopo, la rivincita, non però ad opera nostra, ma dei Prussiani

che sconfissero gli Austriaci a Sadowa; nella stessa giornata i garibaldini sfondavano le linee nemiche e penetravano nel Trentino; dell’esercito garibaldino facevano parte due reggimenti barlettani.

Bruciava la sconfitta di Custoza e lo Stato maggiore dell’esercito piemontese era preoccupato dall’avanzata garibaldina e si pensò alla rivincita sul mare, organizzando la conquista dell’isola di Lissa, dell’arcipelago dalmata, un punto strategico dell’Adriatico.

18,19 20 luglio a Lissa, purtroppo, la flotta italiana, al comando dell’ammiraglio Carlo Pellion di Persano, venne sconfitta. Nel corso del combattimento furono affondate l’ammiraglia Re d’Italia e la cannoniera Palestro che persero rispettivamente 318 e 231 uomini. Quali i motivi della sconfitta?

A Lissa, poco prima della battaglia, l’ammiraglio Persano si era trasferito dalla nave ammiraglia (che sarà poi affondata) a un’altra unità da dove non riuscì a trasmettere efficacemente i suoi ordini alle altre navi, così che più della metà della flotta italiana restò tagliata fuori dalla battaglia e le poche navi impegnate non riusci-rono a coordinare i propri movimenti. un vero disastro. Il Senato riconobbe la manifesta colpevolezza dell’ammiraglio Persano, e lo punì destituendolo, ma ignorò e non pose rimedio ai problemi più profondi della struttura militare italiana.

Chi era Francesco Conteduca?Nato a Barletta il 13 ottobre 1844 (quindi nel ‘66 aveva 22

anni), si era arruolato giovanissimo in Marina ed era presente nelle giornate di Lissa col grado di cannoniere di 2a classe a bordo della “Formidabile”, al comando del Capitano di Fregata Simone Pacoret de Saint-Bon.

Ma vediamo come andò la battaglia e il ruolo che vi ebbe Fran-cesco Conteduca. Le corazzate italiane, il mattino del 18 luglio, iniziarono il bombardamento dei forti e delle batterie con scarso risultato, data l’altezza delle batterie stesse.

Solo il forte S. Giorgio, per effetto dei tiri della Formidabile, subì notevoli danni. All’alba del 19 luglio, questa nave, entrò nel porto S. Giorgio e si avvicinò a meno di 300 metri dalle batterie del castello, ottenendo, con preciso ed efficace cannoneggiamento, risultati notevoli, non potendo però evitare i colpi delle batterie sul fianco esposto. È nel pomeriggio di quella giornata che Francesco Conteduca, a sangue freddo, con tiri precisi, regolari e ripetuti, fra l’infuriare delle scariche nemiche, riuscì a colpire e far tacere Forte S. Giorgio e questa sua azione continuò anche quando una granata nemica gli sfracellò la mano sinistra. trasportato nella infermeria di bordo, subì stoicamente l’amputazione della mano. Decorato di medaglia d’oro con R. D. 15 agosto 1867, il Conteduca rientrò a Barletta e nei primi tempi gestì una rivendita di sali e tabacchi in via Manfredi, 30, che lo Stato gli aveva concesso assieme ad un modesto vitalizio. Ma non si sentiva a suo agio, così chiese, e ottenne, di es-sere trasferito a Taranto nell’arsenale della Marina Militare nel quale aveva ottenuto un posto. Poi nel 1902, si stabilì definitivamente a Roma dove morì all’età di 86 anni, il 1° giugno 1930.

Su proposta del podestà notaio Camillo Esperti, le sue spoglie, con solenne cerimonia, furono traslate a Barletta il 27 settembre

1931 dove riposano ac-canto a quelle dell’eroe Giuseppe Carli nella cappella comunale. In quella occasione fu stampata una bella monografia a cura del podestà, avv. Giuseppe Lamacchia.

La “Brigata Barletta”non è giusto però

chiudere questa bella mattinata col ricordo di una sconfitta, seppure attenuata dalla nostra medaglia d’oro ma con una vittoria, la vittoria campale di Bezzecca anche perché vi è un collegamento - come vedremo fra poco - fra quella vittoria e il nostro Francesco Conteduca.

Dunque, il 21 lu-glio Garibaldi sconfiggeva gli Austriaci nella battaglia campale di Bezzecca (Trento), l’unica vittoria della Terza Guerra di Indipen-denza.

Il 9 agosto il ministro della guerra Menabrea ordinerà a Garibaldi di ritirarsi dal Trentino perché erano intervenute le diplomazie per la sottoscrizione dell’armistizio (Cormons - Gorizia - il 12 agosto e Garibaldi risponderà col noto telegramma OBBEDISCO).

Questa vittoria ci è particolarmente cara perché sul campo di battaglia di Bezzecca erano presenti due reggimenti barlettani, il IX e il X. Ma facciamo un passo indietro.

Il 25 giugno il piazzale della Stazione era stato luogo di concen-tramento di 12mila garibaldini dell’Italia meridionale in partenza per la terza Guerra di Indipendenza (a Como era il ritrovo dei volontari del nord Italia).

Vennero formati due reggimenti di garibaldini barlettani, il IX e il X. Il sindaco niccolò Parrilli consegnò solennemente al colonnello Menotti Garibaldi due bandiere confezionate dalle orfane del Monte di Pietà, attuale sede della Prefettura, con l’auspicio che i nostri soldati si facessero onore. Il che puntualmente avvenne.

In particolare il IX reggimento, sotto il nome “Brigata Barlet-ta”, agli ordini di Menotti Garibaldi e del luogotenente barlettano Marcone, si distinse per valore, e la sua bandiera si coprì di gloria, episodio ch’io ho rappresentato come copertina del mio volume sul ruolo avuto da Barletta nell’Unità d’Italia.

Al termine della guerra, la bandiera del IX reggimento, forata da molti proiettili, bruciacchiata e lacera, fu portata a Barletta e conse-gnata al sindaco niccolò Parrilli. Sarà custodita nel Museo Civico, in occasione della sua apertura, agli inizi del novecento, simbolo del valore e del coraggio dei nostri soldati in guerra. A ricordo delle vittime e della nostra eroica partecipazione alla III Guerra di Indipendenza il Comune del tempo per un verso dedicò una strada alla vittoria di Bezzecca e per altro verso intitolò piazza Stazione (luogo di ritrovo dei Garibaldini) all’eroe Francesco Conteduca, cannoniere di 2a classe della Regia Marina piemontese, realizzando così - nel nome dell’Uni-tà d’Italia - una ritrovata concordia nazionale tra l’idea monarchica piemontese e quella repubblicana garibaldina.

Guardia d’Onore

21 luglio 1866: la battaglia di Bezzecca, una gloriosa pagina dei garibaldini barlettani

Il monumento a Francesco Conteduca nei giardini F.lli Cervi

Sala Rossa. Da sinistra: G. Dimiccoli, R. Piazzolla, M. Volpe, U. d’Atri e R. Russo

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 33 maggio 201332 IL FIERAMOSCA

Storia locale

D ella prima processione abbiamo già detto nel numero 4.2013 del Fieramosca, p. 22. Il secondo corteo proces-

sionale del Venerdì Santo a Barletta è legato alla devozione per la S. Reliquia della Croce del Signore, compatrona della città con S. Ruggero e la Vergine SS. dello Sterpeto. La preziosissima reliquia è un segno del profondo e secolare legame che lega Barletta alla terra Santa; giunta a Barletta nel 1291 al tempo delle Crociate con il Patriarca di Gerusalemme Randulphus, che in città ricevette asi-lo ed ospitalità, è gelosamente custodita nel tesoro della Basilica del S. Sepolcro.

La reliquia è riposta in una teca rivestita di metallo smaltato di Corinto, a forme di croce binata, la cui asta verticale misura 30 cm. All’interno si trovano due pezzi della Croce di Cristo visibili grazie all’apertura longitudinale.

I rituali della Settimana Santa e del venerdì in particolare, sono strettamente legati a gruppi di fedeli laici, riuniti in confraternite o congreghe. La loro storia si incrocia con quella delle chiese locali. Tali gruppi si diffusero in città alla fine del XIII secolo con scopi umanitari ed assistenziali, in un periodo storico caratterizzato da cruente battaglie e terribili epidemie.

Altrettanto antica e ricca di storia è la confraternita del Cor-po di Cristo del S. Sepolcro, ufficialmente riconosciuta nel 1708 come arciconfraternita del Santo Legno della Croce di nostro Si-gnore Gesù Cristo, che ottenne il riconoscimento regio nel 1781.

I confratelli vestono il sacco bianco col cingolo nero, con il cappello nero legato al gomito del braccio sinistro e la buffa o mantellina bianca, sulla sinistra all’altezza del petto è appuntata una croce binata.

“La Santa Croce, Vessillo della Redenzione, ha avuto un po-sto principale nella pietà cittadina - scriveva nel 1938 il canonico Ruggero Di Cuonzo - la Santa Croce è ritenuta Compatrona di

Barletta, con S. Ruggero e la Vergine SS. dello Sterpeto... a tener vivo il culto è l’antica Arciconfraternita dei Crocisti, i quali ere-di nello spirito dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, hanno avuto attraverso i secoli, lo scopo precipuo d’incrementare la divozione verso Gesù Sacramentato e verso la preziosa Reli-quia” (Arciconfraternita del Santo Legno della Croce di nostro Signore Gesù Cristo nella Basilica del Santo Sepolcro - Viaggio attraverso gli Statuti dal 1781 al 1998, anno 2002).

Secondo il primo statuto dell’omonima Arciconfraternita, da-tato 1781, la reliquia “si espone alla pubblica adorazione del po-polo la sera del Venerdì Santo per lo recinto della sola pubblica piazza, dov’è situata la chiesa del Sepolcro” segue la benedizione del popolo che conclude il cerimoniale.

Le due processioni del Venerdì SantoDue sono le processioni che si svolgono il Venerdi Santo, quella pomeridiana,

eucaristica e penitenziale, e quella serale legata alla devozione della Croce

di Marina Ruggiero

Un’immagine della processione del 1925 (ripr. Fotorudy)

Società di Storia Patrio

di Biagio Cavaliere

Documento della Società di Storia Patria per la Puglia

Ripartire dalla culturaattribuendole un ruolo di centralità

n el generale disinteresse della politica per la cultura ripartire

dalla cultura, attribuendole un ruolo di centralità, suona come un dovere di inderogabile adempimento per venire fuori dal pantano in cui affonda la vita del paese.

Il rilancio della cultura, intesa come tutela e valorizzazione del patrimonio, ri-partendo dal ruolo che in questa operazio-ne ha il territorio con le sue caratteristiche storiche e artistiche, con le sue tradizioni, può mettere in moto la crescita, nutrire la democrazia, il dialogo, contribuire a una società più giusta, più libera e più ricca; ad una condizione, però, che i poteri - quello centrale e quelli locali - esprimano livelli adeguati di supporto ed attenzione, investendo sugli istituti culturali, in modo che consentano loro di esistere.

Purtroppo non si può dire che la nostra Amministrazione comunale abbia recepito questo messaggio; la nostra esperienza, recentemente vissuta, ci induce a tale convinzione. tuttavia si è certi che il recupero della memoria, in merito alla storia della sezione barlettana di Storia Patria e alla vita culturale della città, possa indurre l’Amministrazione Comunale ad un momento di riflessione.

negli anni in cui, dopo lo scompaginamento del Regno di napoli, le città si avviavano a recuperare la propria identità culturale attraver-so un vivo fervore di studi e ricerche, proponendo istituzioni che di quell’attività fossero il supporto necessario (la Deputazione di Storia Patria per gli studi storici in Puglia, proposta nel 1871 da Ottavio Serena al Consiglio Provinciale, la Commissione per il recupero dei documenti antichi, fondata da Giuseppe Beltrani), a Barletta, nel 1868, nella seduta consiliare del 24 novembre, Francesco Saverio Vista, sindaco f.f., proponeva la formazione di una Commissione di studi di Storia Patria. Fu questo clima che indusse il nostro Sabino Loffredo alla fatica ventennale di ricerca storica che portò alla pubblicazione, nel 1893, dei due volumi della Storia della Città di Barletta.

Furono queste le premesse che nel 1923 approdarono, sotto gli auspici dell’Amministrazione Comunale, alla formazione della “So-cietà degli amici dell’arte e della storia barlettana”.

Forse agli attuali responsabili municipali sfugge che questa isti-tuzione, sin dal suo sorgere, ha rappresentato un fattore positivo e concreto di iniziative che hanno sempre costituito un arricchimento cittadino. In tal senso non vanno dimenticate le iniziative per la valorizzazione della Donazione De Nittis, a cominciare dall’impe-gnativa Mostra di Arte Moderna, organizzata nello stesso anno, nel nuovo edificio scolastico d’Azeglio, dove per la prima volta venivano presentate, in apposita sezione, alcune delle più significative opere

del Maestro; seguì grazie al diuturno pressare, la realizzazione, a Palazzo San Domenico, del Museo e della Pinacoteca De nittis; come pure, a seguito delle ri-cerche del nostro socio prof. Castellano, il Comune si indusse ad acquistare le colline cannensi. Intanto il socio mons. Salvatore Santeramo iniziava la fatica dei primi quattro volumi del Codice diplomatico barlettano.

Questa Società nel 1935, nel piano di riordino di tutte le istituzioni storiche del Regno, promosso dall’allora Ministero

dell’Educazione Nazionale - oggi Ministero della Pubblica Istruzione - venne trasformata in “Sezione della Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie”, presidente il prof. Michele Cassandro. Barletta fu la sola Associazione, avente sede in una città non capoluogo, a conservare la sua autonomia ed ad avere il suo presidente nel primo consiglio direttivo della Regia Deputazione.

In questa nuova veste istituzionale la Società continuò nell’attività di ricerca storica. Come non ricordare il completamento del Codice Diplomatico Barlettano, ed il XIV volume del Codice Diplomatico Barese dedicato alle pergamene della Biblioteca Comunale?

Di conseguenza, per le finalità culturali d’interesse cittadino, proprie della Società di Storia Patria, l’amministrazione comunale concesse ab initio che la sezione avesse sede in locali comunali. L’ultimo è stato il locale sito in Corso Garibaldi 198 - Palazzo San Domenico - concesso in uso gratuito dal commissario prefettizio dott. Rosario Odierna con delibera n. 29 del 18 agosto 1967.

Oggi la sezione è allocata, ospite, nell’ex sacrestia della chiesa di S. Antonio, aperta, tra l’altro, all’utenza di associazioni varie. La mancanza di una sede definitiva è un impedimento che soffoca le iniziative, limitando di fatto la normale attività della Sezione, nonché la realizzazione di progetti culturali di ampio respiro. ne è esempio il fatto che la sezione dispone di una vasta e pregevole biblioteca di storia locale che, se fosse collocata in sede propria potrebbe essere aperta alla fruizione dell’intera cittadinanza.

Alla luce di quanto detto, non possiamo non ribadire la nostra identità di sentirci oggi, come in origine, creazione di un’iniziativa municipale e nazionale, un’istituzione mirata alla promozione e al sostegno dell’attività culturale; a meno che, nello scadimento generale della cultura, l’amministrazione comunale non voglia disconoscere l’esistenza della Sezione che ha segnato la vita culturale della città. Al paese la sezione di Storia Patria ha ancora molto da offrire…

tanto ci induce a ribadire e rendere pubblica la nostra richiesta.

RISTORANTERICEVIMENTICONGRESSI

Viale R. Elena(Lit. di Levante)tel. 0883 347741

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 35 maggio 201334 IL FIERAMOSCA

Egregio direttore,

le trasmetto in allegato una foto del 1935 con gli allievi, circa 110, della Scuola Marittima di Barletta. In evidenza mio padre Salvatore Gambino, classe 1920, che superò positivamente il corso di Maestri d’Ascia, realizzando con il suo compagno Giuseppe Riefolo un gozzo (piccola barca in legno), e ricevendo il premio da un ispettore Ufficiale di Marina inviato da Roma. Mio padre ricorda gli adulti al centro della foto. Da sinistra: il direttore della Scuola Marittima di Barletta sig. Trivelli, il direttore della Scuola di Molfetta, il comandante del Porto di Barletta, il podestà Avv. Lamacchia, un professore (di Bisceglie?), il segretario della Scuola Sig. Lamarca (figlio del custode dell’Appula-Montecatini). Un po’ più a destra il sig. Gorgoglione, custode della Scuola, e suo figlio in basso a destra. Ricordo anche che al direttore Trivelli subentrò il direttore Allegretti, nativo di Bisceglie e padre della farmacista di Via Canosa, sposata con Dell’Ernia. Maestro d’Ascia era il bravo sig. Pierro Vincenzo, nativo di Torre del Greco.

Poiché la Scuola Marittima di Barletta è stata per moltissimi anni un vanto per la città e fucina di formazione professionale, sociale ed educativa per moltissime persone, sarebbe auspicabile qualsiasi contributo storico docu-mentale che possa aiutare a scrivere la sua storia attraverso le pagine de “Il Fieramosca”.

Mi scuso fin d’ora per eventuali imprecisioni nei nomi e collegamenti anagrafici, per i quali sono gradite dovute eventuali correzioni o integrazioni.

Francesco Gambino

Il nostro facebook

La Scuola Marittima di Barletta al completo

A nche quest’anno il Club UNESCO di Barletta, in collaborazione con Uni-

versità della Terza Età, casa editrice e libreria La Penna Blu e Sala Athenaeum, ha inteso dedicare al mondo del libro una tre giorni. “La lettura nuovi orizzonti di pace” è lo slogan che ha caratterizzato gli incontri. “Si tratta di una serie di appuntamenti - ha spiegato la presi-dente del Club Unesco Silvia Liaci - che, a largo spettro, intendono rendere omaggio al libro, agli scrittori, e al mondo dell’editoria in generale. è l’occasione per focalizzare l’attenzione sul libro e sull’importanza della lettura, in particolare per sollecitare e allenare lo spirito critico nelle nuove generazioni”.

Il primo incontro ha offerto l’occasione per conoscere il musicista napoletano Mario Pilati (1903-1938) attraverso la pubblicazione dell’e-dizione critica di due sue liriche da camera curate da Annamaria Giannelli per Florestano editore, una casa editrice barese che si occupa di una produzione che spazia dalla saggistica alla letteratura musicale, dalle revisioni critiche di composizioni non più editate, alle opere prime di autori e artisti emergenti. Una piacevole se-rata introdotta dalla prof. Marilena Diterlizzi con l’intervento dell’autrice Giannelli anche in veste di pianista, del soprano Tiziana Armagno e della giornalista e voce recitante Ada Martello.

“I libri spesso contribuiscono a far riemer-gere storie e biografie poco note, meritevole in questo senso è il coraggioso lavoro di pro-mozione del territorio svolto dalle case editrici locali” ha dichiarato la presidente del Club Une-sco introducendo il secondo appuntamento,

con l’editore e cultore di storia locale Renato Rus-so che ha incentrato il suo intervento su: “Libri e let-tura come potenzialità di sviluppo culturale, sociale ed economico; l’esperienza della Rotas”. Russo ha di-chiarato di operare in “una zona difficile”, piena di con-traddizioni “a fronte delle circa 140 associazioni cul-turali barlettane registrate, poche sono costanti nella loro attività, lo stesso mensile Il Fieramosca è una della riviste più longeve di Puglia con i suoi 40 anni. Barletta è prodiga di eventi ma man-cano iniziative culturali applicate al territorio, vicine ai problemi e alle esigenze della gente.

In città vi sono più scrittori che lettori. Ep-pure è stato calcolato che per ogni euro spe-so nella cultura vi è un ritorno quintuplicato”. Russo ha collegato questa scarsa capacità di gestire la cosa pubblica con la mancanza di conoscenza e di lettura, “non bastano gli stru-menti tecnologicamente avanzati; questi vanno integrati con i libri che rivestono un’importanza fondamentale per la formazione di tutti. Isti-tuzioni, scuola e famiglia dovrebbero agire di concerto non con interventi estemporanei ma secondo un processo coordinato”. Russo ha quindi illustrato brevemente la nascita della casa editrice Rotas, nel 1986, che ha operato una scelta riassunta nello slogan ‘storia e storie di Puglia’, “la finalità è quella di far conoscere

Barletta ai barlettani e dare una mano alla cre-scita del territorio, guadagnandosi anche la sti-ma fuori dalla Puglia; abbiamo tradotto la storia di Eraclio in cinese e la casa editrice delle Pao-line commercializza i nostri prodotti sul territorio nazionale, con richieste anche dal Portogallo e dal Brasile”.

La tre giorni si è conclusa martedì 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore proclamata dall’Unesco nel 1995 in omaggio a tre grandi autori: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega, scompar-si in questa data.

Per l’occasione, presso la libreria La Penna Blu, si è tenuto un incontro con gli autori selezio-nati nel corso delle quattro edizioni del Premio letterario “Città di Barletta”, promosso legando la creatività di scrittori agli inizi, alla volontà di una giovane casa editrice “La penna Blu” e la libreria che porta lo stesso nome e punta a diventare un vivace presidio culturale per la città.

Giornata mondiale del libro

Quando Lettura = cuLturaIl club unesco promuove tre serate dedicate al libro, agli autori e agli editori

di Antonella Mazzone

Il dott. Renato Russo e la presidente del Club Unesco dott.ssa silvia Liaci

La Scuola Marittima di Barletta, con le classi e la bottega del corso di Maestri d’Ascia, era ubicata tra via Mura del Carmine e via Marina, sulla stessa area su cui oggi sorge l’attuale edificio della Guardia di Finanza

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 37 maggio 201336 IL FIERAMOSCA

Giornata mondiale del libro

V iviamo tempi grami e difficili per la cultura in generale e una iniziativa come questa - la giornata mondiale del li-

bro e della lettura - ci restituiscono la speranza che qualcosa possa cambiare, che possa rappresentare l’inizio di un nuovo rinasci-mento umanistico. E in realtà assistiamo, a Barletta come in Pu-glia, ma anche nel resto d’Italia, a un gran fiorire di iniziative, di revival celebrativi di scrittori dimenticati o di opere recuperate.

Appena due parole preliminari sulla lettura e sulla cultura, come strumenti indispensabili non ai fini del nostro itinerario me-ramente cognitivo, ma anche della formazione della nostra identi-tà civica, perché non ditemi che questo dissolvimento dei valori di corretta partecipazione democratica alla quale abbiamo assistito sconcertati in questi giorni, non siano anche il frutto di un ina-deguato processo formativo che alla lunga ha finito col produrre questi sconfortanti e avvilenti esiti politici.

L’indecoroso spettacolo parlamentare

In parole povere io credo che l’indecoroso spettacolo al quale abbiamo assistito nei giorni scorsi a Roma, sia anche la conse-guenza della mancanza di una formazione classica, quale un tem-po si acquisiva innanzi tutto dai libri e sui libri, mentre oggi la nostra formazione culturale - si fa per dire - come quella pseudo-civica, si forma prevalentemente su internet.

Non voglio criticare l’uso dei mezzi telematici tout court, solo che andrebbero integrati da un adeguato consumo dei libri. Allo stesso modo credo che questa spinta sollecitatoria alla lettura spetti innanzi tutto alla Scuola e ai suoi docenti, allo Stato e agli organismi istituzionali periferici (come le regioni e i comuni), alle famiglie nella misura in cui se lo possano ancora consentire e alla stampa più qualificata che in verità al problema dedica spazi intermittenti.

Le amministrazioni pubblichele prime a mortificare la cultura

Per quanto riguarda in particolare il Governo, quello centrale come quello relativo ai diversi livelli periferici istituzionali, coesi-stono due atteggiamenti: uno meramente ostentato e l’altro invece più concreto e realistico. Così, a Barletta come a Bari e a Roma, a fronte di dichiarazioni velleitarie, assistiamo ad una completa indif-ferenza dell’impegno verso una adeguata diffusione della lettura.

La cosa assurda è la conclamata consapevolezza, da parte dei nostri governanti, che la cultura (pensiamo a quella turistico-culturale), possa trasformarsi in un cospicuo investimento, e che per ogni euro investito, ce ne potrebbero venire cinque di ritorno, mentre poi in realtà, alla controprova dell’assunzione degli impe-gni governativi, si assiste ad una progressiva inesorabile decurta-zione dei mezzi di sostentamento dei contenitori culturali, anche quelli che manifestamente restituiscono considerevoli ritorni.

Anche a livello regionale abbiano assistito, negli anni, ad un analogo progressivo impoverimento della promozione della let-

tura: prima avevamo l’EXPO LIBRO, poi l’EXPO TEMPO LI-BERO dove i libri coprivano un intero settore; da ultimo anche questa modesta presenza alla FIERA è stata soppressa del tutto! È vero, ci resta la partecipazione alla Fiera Internazionale del Libro di Torino, ma dove quest’anno lo spazio dedicato alle case editri-ci pugliesi è stato ulteriormente ridotto rispetto agli anni passati. Mentre è apprezzabile che alcuni nostri Comuni organizzino an-nualmente delle Fiere del Libro, come a Bisceglie, a Campi Salen-tina, a Cerignola, persino a Bitetto, per l’editoria dell’infanzia.

Barletta? La città che legge meno… in Europa

Per quanto riguarda poi la nostra città, si tratta di un caso dif-ficilmente recuperabile, eppure paradossale, perché mentre siamo la città che organizza annualmente il maggior numero di eventi in Puglia, la città dove si scrivono 40 libri all’anno, la città dei cento poeti, al tempo stesso - secondo le statistiche - siamo la città che legge meno in Europa.

Il primo a informarmene fu, qualche anno fa, il prof. Andrea Messinese, allora direttore didattico della scuola Fraggianni, quando mi fece leggere un lungo articolo del “Corriere della Sera” (notizie ribadite qualche giorno dopo dalla “Stampa” di torino) dove la Puglia risultava come la regione che leggeva meno di tutte in Italia (con la Basilicata) e che l’Italia, a sua volta, era l’ultima delle grandi nazioni europee per incidenza di lettori, mentre - in ambito regionale - la città di Barletta risultava essere quella dove si leggeva meno che in tutte le altre città capoluogo di provincia! un primato negativo purtroppo ancora recentemente confermato da un servizio televisivo mattutino di Rai 3.

Eppure non ci mancano librerie,biblioteche e associazioni culturali!

Eppure la presenza dei libri a Barletta non è carente, ci sono cinque dignitose librerie (Chiandetti-Liverini, Einaudi, Dicandia, La Penna Blu, Il Portico). La stessa cosa per le biblioteche che sul nostro territorio vanta, oltre la Comunale, la biblioteca dei ragazzi presso il VII Circolo, quelle religiose (Biblioteca S. Pio IX, del Santo Sepolcro, del monastero di S. Ruggero e alcune parrocchiali fra cui quelle di S. Benedetto) e le scolastiche, a cominciare dal Liceo Classico, ma come dimenticare quella della Scuola Media “R. Moro”).

numerose sono inoltre le associazioni e i club che promuovo-no iniziative che realizzano eventi collegati ai libri e alla lettura: fra le associazioni culturali la Società di Storia Patria per la Puglia, l’Archivio della Memoria, l’Archeoclub, Ce.S.A.Coo.P. Arte, Ar-tepoesia, Eclettica, Liberincipit - Presidi del libro, la Dante Ali-ghieri, Salabarberini. E fra i club che curano la lettura e la presen-tazione di libri, i Lions, il Rotary, la Fidapa, l’Unesco, Soroptimist e Zonta. numerose le strutture pedagogico-educative tra le quale spicca l’Unitre, cioè l’Università della Terza Età.

La giornata mondiale del libroIl nostro 23 aprile a Barletta

di Renato Russo

Musica

36 IL FIERAMOSCA

Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta

pAteR fAmiLiAsdi matteo bonadies

Milella editore

pp. 146 - i 9,00

36 IL FIERAMOSCA

Si può partire dalla relazione tra genitori e figli e dal rapporto di coppia, per leggere in profondità la storia del nostro tempo? Questo romanzo dimostra di sì, perché il vissuto dell’animo è anche erlebnis della storia: nel modo in cui sono raccontati i personaggi si narra an-che l’utopia di un diverso sentire, di un più intimo esistere, entro cui si rispecchia la biografia possibile di ognuno di noi.

se tu sei PinoCChioio non sonoLA fAtA turChinA!manuale delle bugiedegli uominidi Elisa Cucuglielli con Margherita Agata

Manleva editore

pp. 224 - i 20,00

La specie in via d’estinzione più rara? L’uomo sincero. Ma “Se tu sei Pinocchio, io non sono la fata turchina”!. Ed eccoti servito il “Manuale delle bugie degli uomini”: quattro categorie, un de-calogo per ognuna e una classificazione meticolosa delle bugie più ricorrenti, affidato al racconto di donne che hanno deciso di condividere con altre donne la propria esperienza.E poiché un pizzico di ironia non guasta mai, ad accompagnare le storie una serie di considerazioni semiserie sugli uomini-Pinoc-chio e altrettante vignette.Consigliato non solo alle donne, ma anche e soprattutto agli uo-mini, specie se inclini alla bugia. un manuale, dunque, che se per le donne è una guida pratica per stanare il Pinocchio che alberga quasi in ogni maschietto, per gli uomini è uno stimolo ad accre-scere la fantasia per variare in maniera credibile il repertorio. A disposizione anche tabelle e statistiche per tracciare l’identikit dell’uomo infedele e quantificare il costo di un’amante in tem-pi di crisi. Difensore d’ufficio della categoria Massimo Burgada che, nel dvd allegato al manuale, ribatterà colpo su colpo alle accuse femminili.

associazione artistico-culturale athenaeum

domenica 5 maggio, Duo pianisticoDavid BOLDRInI - Elena PInCIAROLI

Domenica 9 giugno, Duo flauto-pianoforteAlessandro CROStA - nadia tEStA

domenica 15 settembre, Duo violino-pianoforteAntonella CAVALLO - Giacomo GRASSI

Domenica 22 settembreIncontro con il compositore Salvatore FREGA

Domenica 29 settembre, Duo clarinetto-pianoforteGuido ARBOnELLI - Giovanni SORAnA

domenica 13 ottobre, Duo pianisticoCristina CAVALLI - Stefano PAOnE

Domenica 20 ottobre, Duo soprano-pianoforteGabriella DE nARDO - Luca DOnAtI

Domenica 27 ottobre, Duo mezzosoprano-pianoforteAntonella PISCItELLI - Maria MuStI

domenica 10 novembre, Duo baritono-pianoforteGianluca ALFAnO - Luca DOnAtI

sabato 16 novembre, trio CalliopeGian Marco SOLAROLO - oboe; Alfredo PEDREttI - corno; Cristina MOntI - pianoforte

domenica 24 novembre, Duo baritono-pianoforteGiorgio SCHIPA - Francesca MuStI

domenica 1 dicembre, Duo pianisticoAdolfo CAPItELLI - Andrea CALVAnI

domenica 15 dicembre, Duo pianisticoMaria e Francesca MuStI

14a stagione artisticamaggio-dicembre 2013

orario: porta 18.30; inizio 19.00 - ingresso e 10,00 - Ridotto e 5,00.È in corso la campagna abbonamenti, per informazioni telefonare allo 0883 348748 o rivolgersi presso la sede dell’Associazione in Corso Cavour, 32 a Barletta. www.associazioneathenaeum.itGli spettacoli si terranno presso la sala Athenaeum, via Madonna degli Angeli, 29 - Barletta.

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 39

Presentata a Grumo la biografia del prof. Sirago

All’ombra di Minervamemorie di un ProfeSSore

Recensione

n el corso di una piacevole serata, nella sala consiliare del comune di Grumo, allestita dal dott. Gennaro Palladino

con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, è avvenu-ta la presentazione del volume autobiografico del prof. Vitantonio Sirago, docente di Storia Romana presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Bari, dal titolo: All’ombra di Minerva - memorie di un professore.

A presentarlo, il prof. Daniele Giancane ordinario di Letteratura per l’infanzia, il prof. Raffaele Cavalluzzi docente di Lettere presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università degli Studi.

Stampato per i tipi della ROtAS, in quasi duecento pagine ri-percorre i 52 anni di insegnamento dell’illustre cattedratico.

Come editore, oltre a stampare il libro, ne ho curato l’editing, in particolare l’implementazione fotografica, arricchendolo specialmen-te delle foto dei luoghi dove il professore ha insegnato e dei perso-naggi classici ch’egli ha descritto nel suo testo, i grandi storici greci e gli illustri poeti latini, ma anche le località nell’hinterland napoletano dove ha prestato la sua opera di docente prima e di preside poi.

Il più bel complimento che mi sento di fare al professore, dopo l’uscita del volume, è quella di aver scritto un’opera che va al di là di una mera ricostruzione cronologica della sua vita. Egli infatti, che alla bella età di 93 anni può ben vantare d’aver vissuto quasi un secolo, con la sua scrittura piana, lineare e vivace al tempo stesso, è riuscito a trasmetterci anche le atmosfere del suo vissuto, come il tempo del Fascismo, per esempio, oppure - in tempi a noi più vici-ni - la rivoluzione studentesca del ‘68 quando bisognava cercare di armonizzare la severità degli studi dei tempi andati, con la capacità di comprensione dei tempi nuovi.

* * *

Una biografia divisa in tre parti: lo studen-te, il docente, il pensionato. Il tempo dello stu-dente: la scuola elementare a Grumo, le medie a Vico Equense, il Liceo a Gioia del Colle, e di qui (dove dava lezioni di doposcuola), l’Uni-versità a napoli, dove ci andava solo di tanto in tanto per fare - ogni volta - gli esami. Dopo la laurea conseguita brillantemente, l’insegna-mento cominciato a Catanzaro, per poi ritorna-re nel napoletano e di qui nelle università di Parigi, Bruxelles, Lovanio…

una vita sempre di corsa, sempre a scri-vere, studiare, approfondire, insegnare… tanti gli studi, innumerevoli le pubblicazioni; Sira-go è un ammirevole narratore, gradevole an-che nel trattare la storia della Puglia Antica. Quando mai, leggendo delle cose antiche, si prova il piacere di rileggerle? Ebbene a me è capitato, rileggendo le sue bellissime pagine sulla storia di taranto nella Magna Grecia, per

esempio…Dotto ricercatore,

oltre lo stile piacevole e coinvolgente, il sen-so della storia in una dimensione amplifi-cata rispetto al tempo di riferimento, appro-fondendo anche altri aspetti della vita socio-economica, ma anche artistica e culturale.

E infine, nell’ultima parte della sua vita, ancora scrivere, studiare, approfondire e - da ultimo - ritornare alle origini e scrivere una docu-mentata storia della sua città, Grumo, una storia in tre volumi (ridotti a due per la preoccupazione dell’editore di non vendere un’opera così cospicua).

Curiosi e imprevedibili certi interessi, come quello per la poesia, lui che in vita sua non ha mai scritto una lirica, ospite ogni lunedì del Circolo Letterario di Daniele Giancane nella libreria “Roma” di Piazza Aldo Moro…

Preciso ma non pignolo, dotato di grande rigore morale ma an-che equilibrato, insomma una bella e chiara persona il prof. Sirago, lineare, cordiale, moderato e semplice. Di solito le biografie lascia-no il tempo che trovano, e col tempo si perdono e si dimenticano. non sarà così per questa, che racconta, con la storia di un uomo, anche la storia del suo tempo.

Al termine della serata, il prof. Sirago, visibilmente commosso, ha ringraziato tutti i presenti, in particolare quanti hanno consentito la realizzazione della manifestazione celebrativa del suo libro.

di Renato Russo

Anno scolastico 1934-1935. In Collegio a Vico Equense, il primo in alto a destra in seconda fila

Giornata mondiale del libro

Anche i luoghi di ritrovo per iniziative culturali non manca-no; fra i più frequentati ricorderemo la Sala Rossa del Castello, la Sala della Comunità di S. Antonio, il Circolo unione, il GOS su viale Marconi, la sala-biblioteca della COn-SuD, la sala del Liceo Classico Casardi ed eccezionalmente, per i grandi eventi, anche il teatro Curci.

numerose librerie, diverse associazioni, tante iniziative cultu-rali, un gran numero di libri stampati da autori locali, e cionono-stante l’indice dei nostri lettori non s’innalza e noi restiamo me-lanconicamente ultimi - o fra gli ultimi - nella classifica nazionale dei lettori. triste primato.

I nostri grandi eventi cittadini?Molti studiano come affossarli

Eppure Barletta vanta alcuni grandi eventi cittadini che rien-trano nel cono di luce della grande storia che conta: la Canne an-nibalica, la Disfida di Barletta, Federico II e il suo celebrato busto, la Pinacoteca De nittis e quel che resta di un vecchio glorioso Museo, ma si tratta di grandi contenitori culturali spesso contestati dai nostri stessi operatori culturali.

Per quanto riguarda Canne della battaglia, l’accanimento in-terpretativo storico contro la cittadella annibalica a favore di quel-la medievale e la pluriennale esposizione di una mostra di gatti che ha preso il posto del Museo annibalico, hanno talmente ridotto il numero dei visitatori da obbligare la Soprintendenza a disporre la chiusura del bookshop. Per quanto poi riguarda la disfida di barletta, non siamo stati capaci di conferire un minimo di con-tinuità all’evento, anche ridimensionandolo rispetto al Certame cavalleresco, legandolo alla costituzione di un gruppo di lavoro continuativo e organico, soprattutto operativo e specialistico.

Per quanto riguarda il busto di federico ii e la figura stessa del sovrano svevo, sono stati sottoposti in tempi recenti ad una si-stematica denigrazione autolesionistica da parte di alcuni operatori culturali nostrani, contro il generale indirizzo interpretativo di stu-diosi nazionali e internazionali (basta consultare i tre volumi che sul monarca staufico ha recentemente pubblicato la Treccani!).

Quanto a De nittis, superfluo rammaricarsi una volta di più ricordando come le mostre fin qui fatte siano state dedicate pre-valentemente a Tissot, a Zandomeneghi (nell’anno dell’apertura della Pinacoteca!!!), a pittori dell’Ottocento e così via dove il no-stro artista era sempre in ombra. E l’unica volta che finalmente era stata organizzata una mostra su di lui è stata allestita a Padova con scarse possibilità che venga riproposta a Barletta.

E riguardo al museo? meglio non parlarne. Che nostalgia per il museo di un tempo (non lo affermo solo io, ma la stragrande mag-gioranza dei barlettani). Allestito a Palazzo S. Domenico, vantava 20.000 pezzi in esposizione, mentre quello odierno è un ibrido artistico dove prevale la presenza di una quadreria, con scarsa par-tecipazione di pubblico…

Palpabili e manifeste si sono palesate le carenze delle nostre più recenti amministrazioni comunali, cominciando dalla mancan-za organica di un progetto sistematico dei nostri beni culturali più importanti, come quelli fin qui menzionati, lasciati ad un progres-sivo decadimento, beni non solo artistici e turistici, ma anche “ci-vici”, come l’inadeguata valorizzazione delle iniziative del nostro “Archivio della Memoria”, ai primi posti a livello nazionale come valore di testimonianze e di iniziative, dalle nostre istituzioni in-vece scarsamente valorizzate.

Associazioni scoordinate fra di loromentre occorrerebbe una Consulta della Cultura

A fronte di queste carenze decisionali del governo cittadino, bi-sogna peraltro contestualmente lamentare la più assoluta mancanza di coordinamento fra le associazioni culturali locali, dove ognuna va per conto proprio, mentre se le principali di esse avessero dato vita ad una incisiva “Consulta della cultura”, ben altrimenti avrebbe potuto essere la cultura locale cittadina e l’Amministrazione comu-nale avrebbe potuto per lo meno confrontarsi con un valido interlo-cutore, che avrebbe potuto agire da freno ad una politica culturale spesso ispirata da scelte occasionali o preferenziali.

Ci sono inoltre ulteriori responsabilità, a parer nostro rappre-sentate da alcune realtà sociali locali, loro pure colpevoli delle nostre carenze culturali, e sono le categorie economico-imprendi-toriali che potrebbero contribuire - sia pure in modesta misura - al rilancio del nostro patrimonio artistico: pensiamo specialmente alle banche e agli imprenditori “benestanti” che un tempo - già dall’Ottocento - non lesinavano il loro apporto per il potenziamen-to delle nostre risorse culturali.

L’Editrice Rotas

E noi della Rotas? noi siamo editori, ci pare giusto quindi rita-gliarci in questa giornata straordinaria dedicata ai libri, un piccolo lembo di storia culturale cittadina e raccontare in poche battute quale sia stato il nostro contributo nel campo dell’editoria cittadi-na e della diffusione della lettura e della cultura.

Nata nell’86, la ROTAS iniziò con i periodici “Il Fieramosca” (già in edicola dal ’74), “Alè Barletta” (quindicinale calcistico), “urbanistica e territorio”, “Eco-Fin” (Economico Finanziario). La Rotas cominciò realisticamente a stampare libri dal 1989 (con una Piccola Storia di Barletta raccontata ai ragazzi), ma non sarà superflua una precisazione preliminare, quella cioè di non essere una tipografia, perché una tipografia si limita a stampare, men-tre una casa editrice cura la fisionomia di un libro, un progetto editoriale, corregge le bozze, cura l’editing, la copertina, le foto all’interno, gli indici e quant’altro.

Scopo fondamentale dell’editrice? La diffusione della cultura, specialmente attraverso la storia della nostra città e del nostro ter-ritorio a cominciare dalle scuole, specialmente le elementari dove è maggiormente percepito un ritorno all’interesse per la lettura.

Breve consuntivo allora di una ultra ventennale attività: la stampa di oltre 350 titoli di storia, saggistica, religione, ma anche di arte, letteratura, poesia, musica e altri testi di grande interesse divulgativo, scientifico, ambientale…

E inoltre numerose riviste, non solo le nostre (a cominciare dal “Fieramosca” che quest’anno compie 40 anni) ma di club, sco-lastici e parrocchiali. Soprattutto, però, libri di storia della città e della Puglia per colmare vistose lacune, a beneficio dei nostri concittadini, ma innanzitutto dei nostri ragazzi ai quali essi sono rivolti.

MAGGIO 201338 IL FIERAMOSCA

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 41 maggio 201340 IL FIERAMOSCA

Recensione

Pater Familiasl’ultimo romanzo di matteo bonadies

di Angela Giordano Battaglia

P ater Familias è un romanzo breve, volutamente scarno nella forma, che l’autore controlla con perizia e con

estremo rigore, per una scelta personale di stile che lo con-traddistingue e per mettere se stesso, nell’atto di esprimere il proprio punto di vista, al riparo da qualsiasi cedimento retorico verso un tempo che fu.

Perché la nostalgia di altre virtù che non appartengono più al presente forse c’è ed è trasparente fra le righe. Ma c’è anche dell’altro che l’autore vuole affermare: altri valori alternativi, se possibile.

Il romanzo, attraverso la figura emblematica del pater familias narra una storia di famiglia, che ha inizio a fine Ottocento-inizi del Novecento dal capostipite Romoaldo de Camelis e si snoda fino ai giorni nostri.

L’autore descrive i drammi familiari, le tragedie collettive, gli eventi che attraversano questo lungo periodo rappre-sentandoli come concause dei cambiamenti avvenuti nella relazione interpersonale tra genitori e figli e nella coppia.

Ne emergono delle figure maschili alcune forti e inflessi-bili, altre problematiche e dolenti.

Quel ruolo, che faceva del “padre” un mito e di cui figli e nipoti ancora si tramandavano il ricordo, stimola un confronto continuo fra un “allora” e un “oggi”.

La narrazione include, evidenziandoli, i mutamenti gene-razionali, declinandoli attraverso i diversi registri comunica-tivi, come specchio delle relazioni che, nel tempo, si sono instaurate tra i membri della famiglia e non solo tra padri e figli, ma anche tra mariti e mogli.

Dalla sposa accomodante e sottomessa del bisnonno Ro-moaldo si arriva a descrivere la spregiudicatezza delle donne moderne, attraverso quei passaggi epocali, quali le guerre e i

progressi che ne hanno fatto delle protagoni-ste in famiglia e fuori di casa.

Significativi sono i dialoghi di coppia che ne sottolineano le diversità rispetto alle spose del passato: prima accondiscendenti e pronte a dire tante volte “sì” alle decisioni del “padrone” poi meno dispo-nibili al dialogo familiare e più proiettate verso l’esterno, il fuori, l’oltre.

Della ultima generazione di donne, emancipate dalla dipendenza coniugale grazie al lavoro, pronte a rivendicare i propri spazi esistenziali ne danno una lettura ambigua i due cugini, il notaio e il professore universitario, che sono i penultimi rappresentanti della famiglia.

Di esse dicono che sono figure piene di futuro, portatrici del nuovo a cui essi non sanno se aprirsi in pieno oppure con riserva.

Ma sono anche le donne che, secondo loro, li hanno spo-destati e da ciò le loro incertezze.

Essi sono consapevoli di rappresentare la condizione dell’uomo contemporaneo, dell’anti-eroe il cui ruolo, quello atavico del pater familias si è ristretto fino all’emarginazione e la cui autorevolezza è dura da conquistare e mantenere nel confronto con le diverse istanze, con i nuovi imperativi dei tempi che avanzano inesorabilmente.

La loro amarezza non nasce, però, solo dalla perdita di ruolo, ma da un senso doloroso di una sconfitta che dipende dal non riuscire a stare al passo, dal non saper trovare valori diversi da quelli ereditati e un senso di solitudine li pervade. La solitudine dell’uomo moderno che era sconosciuta nel passato, da quegli avi che in casa e fuori conservavano fino alla fine dei loro giorni, carisma e autorità da tutti riconosciuta.

Altra tempra - dice l’autore - quella del pater familias, altre doti - tutte da inventare - quelle necessarie per vivere la vita di oggi.

Ma quali, se l’uomo si eclissa dall’impegno e non vuole più crescere, delegando tutto agli altri, alle donne e ai gio-vani?

Ed ecco che il lettore si trova esposto - di fronte a se stesso - ad una domanda esistenziale che è cruciale: Quale futuro? Non è, dunque, il confronto nostalgico tra passato e presente la chiave del libro, come potrebbe apparire, ma l’in-terrogarsi sul dovere di porsi delle domande e di non cedere le armi che è ciò che fa di un uomo un vero pater familias in una dimensione attuale e moderna.

Recensione

“Barulum Nova Nazareth”Novella Nazareth di galilea iN Barletta

PreseNtata l’ultima oPera di aNgioletto rizziuN’occasioNe Per iNdagare sul Nostro Passato

di Giuseppe Lagrasta

L’ occasione per sollecitare e indagare sul nostro passato recente ci viene offerta dalla lettura dell’opera realiz-

zata da Angelo Raffaele Rizzi con il titolo “Barulum nova naza-reth”, che a sua volta in Premessa annota che “le circostanze e gli eventi verificatisi in Barletta e nella Chiesa di S. Maria di Naza-reth negli ultimi anni del secondo millennio, con la conseguente legittima prospettiva di una novella nazareth di Galilea in Bar-letta, avendo coinvolto direttamente e precipuamente l’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme del territorio, esigono un ulteriore completamento storico in tal senso”.

Infatti, si ravvisa, lo conferma l’autore “la necessità di tratteg-giare brevemente sia la strutturazione dell’Ordine del S. Sepol-cro, il suo Ordinamento giuridico, i suoi rapporti con la Chiesa, la Santa Sede e la Terrasanta nonché gli impegni dei suoi membri e il significato della sua simbologia per meglio cogliere l’univer-salità e la spiritualità dell’Ordine stesso”.

L’opera di Angelo Raffaele Rizzi, rappresenta una linea di ricerca storica fondamentale offre l’opportunità ai cittadini di avvicinarsi ai valori che contraddistinguono l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme con l’opportunità di appro-fondirne sia le tematiche sia le attività indirizzate al servizio dei più deboli.

In tale prospettiva, l’opera di Angelo Raffaele Rizzi, Preside della Sezione nazareth - Barletta dal 2003 al 2012 - si pone come percorso costituito da una traccia di valori essenziali nella visio-ne della nostra contemporaneità, in una prospettiva globale che favorisce il riconoscimento della posizione prestigiosa raggiunta attualmente dall’Ordine nell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisce-glie-nazareth - così scrive Rizzi - nel territorio di Barletta dove ha sede sia la Delegazione che la Sezione nazareth - Barletta”.

L’opera “Barulum Nova Nazareth” di Angelo Raffaele Riz-zi, disegna una “Mappa della memoria storico-religiosa” e una “pregevole attestazione di significati”, che indicano documenti storici di elevata testimonianza; la narrazione di Angelo Raffaele Rizzi (Editrice Rotas - Barletta), si presenta come testamento-documento per dare significato ad una “memoria smarrita” che s’addensa sempre più all’orizzonte del nostro vivere quotidiano. Il volume offre, inoltre, l’opportunità di costruire un laboratorio didattico della storia finalizzati all’intercettazione di una costel-lazione di eventi, che a rete, si sono dipanati nel corso del tempo offrendo così l’occasione per conoscere atti accaduti nella nostra comunità e farne ricchezza culturale.

L’opera del Preside Rizzi è costituita da una serie di mappe che valorizzano i percorsi realizzati e indicano le possibili oppor-tunità organizzative e spirituali per i futuri Cavalieri e Dame. Le

mappe, sorreggono la volon-tà dell’autore nell’offrire, da un lato, elementi per combat-tere l’oblio umano e dall’al-tro, pone in essere strategie finalizzate al coinvolgimento di una comunità sempre più sopraffatta dal disagio sociale, e dal “male di vivere”; un male di vivere alimentato da progetti di vita sfumati, da percorsi di realiz-zazione individuale e sociali non più fattibili a causa di tante combi-nazioni dense di difficoltà.

La documentazione raccolta rende conto della qualità sia intellettuale che umana e spirituale dell’autore in quanto, attra-verso il suo viaggio esperienziale documenta sia la dimensione offerta allo spirito riflessivo che a quello religioso ed etico civile che ha sempre contraddistinto il suo servizio.

In una società complessa fatta di esigenze, bisogni ed emer-genze è opportuno prevenire i cortocircuiti socio-culturali, dando risposte nuove a spazi umani abbandonati al vuoto, abitandoli con la presenza di risposte date a domande inevase che come spesso accade, si tramandano di generazione in generazione sen-za stabilirne le dovute coordinate di senso e di significato.

La valorizzazione della relazione d’ascolto è stata sempre al centro del “vissuto autobiografico esperto” dall’Autore che in modo conciso ha evitato di personalizzare offrendo alla Sezione di nazareth-Barletta spazi di confronto e di dialogo e di incontro evitando dissipazioni e fluttuazioni problematiche.

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 43 maggio 201342 IL FIERAMOSCA

di Franco Lamonaca

orizzontali

Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta

Le definizioni riguardanti Barletta sono precedute da un asterisco* (Soluzione a pag. 49)

Verticali

Enigmistica

1. Danno gli ultimi ritocchi all’opera. - 9. Ringrazia il Santo per grazia ricevuta. - 18. Ammesso alle armi. - 19. Il leone marino. - 21. una vecchia marca di sigarette. - 22*. La città tra quelle di via trieste e via Gorizia. - 23. Esonerato dall’obbligo. - 24. Son lom-bardi e antichi stendardi. - 25. Dopo oggi. - 26. Il sistema stradale. - 27. Un diffuso fiore da vaso. - 28. La musa della lirica amorosa. - 29. tra sol e si. - 30. Sono uomini sposati. - 31. Si accendono all’altare. - 32. Piccolo sommergibile silurante. - 33. Equini ra-glianti. - 34. Firenze. - 35. Le 24 d’un quotidiano. - 36. La valle della tAV. - 37. Si paga alla scadenza. - 38. I carabinieri incappuc-ciati. - 39. Rieti. - 40. Più che sicuri. - 41. Prefisso per orecchio. - 42. un albero da frutto. - 43. uno della Baviera. - 44. Siena. - 45. Il monte che ricorda Mosè. - 46. una ciotola in cucina. - 48. Sono proprio della voce. - 53. Fondata, munita di piedistallo. - 54*. Il nome del nostro Autore. - 55*. Il cognome del nostro Autore. - 56. I prodotti della natuzzi. - 57. Si svolgono tra cow-boy. - 58. una piccola incombenza. - 59*. Gli opifici d’una via di fronte a San Giacomo. - 61. Processo di reazione e sviluppo di calore. - 62. un verbo del tessitore.

1. Asti. - 2. Apporre il proprio nome e cognome. - 3. Inventati, con-cepiti. - 4. Il padre del padre. - 5. Prefisso d’avversione. - 6. teocoli attore comico. - 7. Le gemelle dello zoo. - 8. In grande quantità. - 9. Si lavano l’un l’altra. - 10. Ispido, irsuto. - 11. Strette insenature costiere spagnole. - 12. Sono pari in casa. - 13. Zufolo di terracotta. - 14. trattati con acqua e sapone. - 15. Lo sono i bei luoghi. - 16. La scrive il laureando. - 17. È miscelato spesso con quello di gira-sole. - 20. Segue il bis. - 22. Si esibiscono nell’arena. - 23. Esercito Italiano. - 24. Fa esami tecnici. - 25. Abbellisce casa e cose. - 26. Lavora la creta al tornio. - 27. Resi effervescenti. - 29. La impres-siona il radiologo. - 30. Il formarsi di grosse onde. - 32. La Venezia dell’arte vetraria. - 34. Bucati. - 36. Penosi maltrattamenti. - 38. Ricca regione della Germania. - 40. Il libretto degli assegni. - 42*. Il “vicoletto” di via del Duomo. - 43. Si allunga per farlo bastare. - 45. Saggia, giudiziosa. - 47. Ramazzotti cantante. - 48*. Bassi a Barlet-ta. - 49. Si nutre per avversione. - 50. Si ripete nel brindisi. - 51*. Prima della Confartigianato. - 52. Lodi. - 53. Il leggendario Buffalo del West. - 55. Dopo. - 56. Il numero della coppia. - 58. Comando militare. - 59. Matera sulle targhe.- 60. Genova.

L’autore del libro a centro schema - edito nel gennaio del 1957, dall’editore Mario Gastaldi di Milano - è risultante al 54 e 55 orizzontali

Il nostro Castello non ha nulla di aragonesemeno che mai i quattro bastioni laterali

Lettera aperta

di Renato Russo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il dott. Nicola Palmitessa, sul retro dei suoi due ultimi lavori, (“Federico II e S. Francesco” e “Il destino degli svevi nella svolta ad Anagni”) ha riportato delle immagini castellari. In entrambi i testi ha riprodotto una foto del castello di Barletta. Nel primo volume la didascalia lo individua come “castello normanno-svevo-angioino-aragonese” nel secondo, ribadendo la definizione, anzi precisa: “i bastioni sono aragonesi”. A me pare una erronea identificazione.

Caro dott. Russo, le ho già scritto qualche mese fa e non mi ha risposto. Le sarei grato se portasse un contributo di chiarezza a questo mio dubbio, in verità non solo mio.

Giuseppe Dicorato

Caro Dicorato, non le ho risposto perché penso che ognuno coltivi le proprie convinzioni ed io non voglio polemizzare con nessuno, tan-to meno con Palmitessa. Ma se proprio insiste, cercherò di rispondere nel modo più diretto e sintetico possibile, sempre secondo quelli che sono gli esiti dei miei studi e delle mie ricerche che io mi sforzo di suffragare sempre con precisi riferimenti documentali.

Il castello di Barletta, nel corso dei tempi del suo sviluppo costrut-tivo, presenta quattro facies: la prima è normanna ed è riconducibile intorno alla metà dell’XI secolo (1046-1050 /1065-1068) periodo nel quale viene edificata la prima cinta urbica che delimita il pittagio di S. Maria (quartiere della Marineria). nata come unica torre (oggi inca-miciata nel nuovo organismo castellare spagnolo), durante il periodo normanno si arricchì di altre tre torri quadrate, così al termine della dominazione normanna il Castello si presentava con una configurazione pseudo rettangolare, con quattro torri collegate fra di loro.

La seconda facies è sveva. Federico II, intorno al 1224, dopo aver abbattuto la cortina diagonale est del castello normanno, costruì, sul lato reso così libero, la sua domus. Secondo il De Vita l’imperatore sarebbe intervenuto anche sul lato sud-ovest e in questo caso è presu-mibile che a lui si debba la seconda porta di accesso al castello, lato sud, poco oltre l’attuale. Il Grisotti non ne sembra molto convinto.

La terza facies è angioina. Carlo I d’Angiò commissionò, nel 1276, lavori di ampliamento del Castello con affidamento della loro esecuzione al protomagister Pierre d’Agincourt, e precisamente la costruzione di un palatium sul lato di S. Maria e di una nuova torre (rotonda) in sostituzione di quella antiqua di sud-ovest (turris et do-mus quae fiunt de novo in Castro nostri Baruli), con una terza porta di accesso al castello, la c.d. porta Trani. Ordinò anche la costruzione di un fossato di cui però non se ne sarebbe mai fatto uso.

Poi venne il tempo degli Aragonesi, durato circa mezzo secolo, durante il quale ci fu il massacro di Otranto per cui re Ferrante, su suggerimento dell’architetto militare Francesco de Giorgio Mar-tini, ordinò il rafforzamento delle difese castellari, ma senza mai intervenire specificatamente sul castello di Barletta, salvo, forse, la costruzione del rivellino d’accesso alla fortezza.

La quarta facies è spagnola. E qui intervennero, sotto quella dominazione, i grandi lavori che porteranno al raddoppio della

espansione castellare e alla costruzione dei quattro bastioni a forma di lancia. Questi lavori durarono dal 1529 al 1686. Da un documento dell’Università di Barletta siamo informati che il sindicus ordinò generici lavori di rafforzamento alla struttura castellare. Ricchissima la documentazione di questi lavori nel V volume del C.D.B. (p. es. all’anno 1525 consultare i docc. 109, 118, 121, 122, 127 e così via per gli anni successivi).

tutta la vicenda costruttiva castellare del tempo della domina-zione spagnola è contenuta - in modo estremamente dettagliato e documentato - nel volume Guida al Castello di Barletta e ai suoi segreti (R. RuSSO, Rotas 2005) dalla pag. 97 alla pag. 108. Certo, avrei potuto citare Grisotti, ma il testo del professore è per addetti ai lavori, cominciando dal linguaggio per finire alla struttura del volume, mentre la mia è una guida, che si sforza di essere chiara e quindi divulgativa in un contesto ricostruttivo cronologizzato. Ma torniamo alla storia del Castello.

In sintesi possiamo precisare che quattro sono i tempi di questa quarta facies costruttiva e precisamente: prima fase 1525-37, lavori di consolidamento e inizio ampliamento sud-est; seconda fase 1555-59, ampliamento lato nord con impostazione quadrangolare; terza fase 1578-1598, lavori di adattamento tra vecchia e nuova struttura castellare. Dal 1600 circa iniziò poi una quarta e ultima fase, quella delle rifiniture e delle manutenzioni.

Da questi appunti appena accennati, è chiara la conclusione che di aragonese il castello non ha assolutamente nulla, e men che mai i bastioni.

Forse Palmitessa è stato vittima dello stesso errore che fece la dott.ssa Emanuela Angiuli, lei pure convinta che l’ultima facies del castello fosse aragonese, certo confondendo la dinastia aragonese alla quale appartenevano Alfonso I e Ferdinando I, del tutto estranei a qualsiasi tipo di intervento castellare, con quella asburgica alla quale apparteneva invece l’imperatore Carlo V (e i suoi discendenti) ai quali - com’è noto - si deve l’attuale e ultima configurazione del Castello di Barletta, del tutto assente nella ricostruzione del Palmitessa.

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 45 maggio 201344 IL FIERAMOSCA

Storia locale

MaRgheRita e BaRletta 200 anni di stoRiela disputa intestina tRa la città della disfida e le saline

L a storia della nostra Città è pregna di avvenimenti importanti dal punto di vista culturale, finanziario,

artistico e militare. naturalmente accanto a questi aspetti più o meno noti della vita di Barletta, sono da riportarne alla luce altri che non hanno colpito la fantasia e stuzzicato la voglia di saperne di più degli storici e dei ricercatori locali ma che hanno, in modo anche pesante, segnato l’evoluzione della nostra e di altre comunità.

Tra questi avvenimenti ce n’è uno che, per l’importanza storica e per gli sviluppi scaturiti successivamente, merita, senza ombra di dubbio, di essere portato a conoscenza di coloro che si occupano di storia locale e soprattutto delle popolazioni delle due comunità interessate le quali, forse, scoprirebbero un aspetto inedito del passato storico citta-dino.

Lo spunto viene fornito dalle celebrazioni per il 200° anniversario dell’autonomia dell’amministrazione munici-pale di Margherita di Savoia.

Infatti il 14 aprile del 1813 Gioacchino Murat, in occasione della visita alle Saline di Barletta, promulgò la prima legge or-ganica delle “Manifatture dei Sali e tabacchi” in virtù della quale le Saline videro riconosciuta un’amministrazione municipale se-parata con a capo l’allora direttore delle locali saline Vincenzo Pecorari che ne divenne il primo Sindaco.

Le conseguenze di questo distacco amministrativo dalla “pro-genitrice” Barletta, portò ad una guerra amministrativa di seces-sione durata quasi 100 anni. Parliamo della disputa giuridica in-tentata dall’appena riconosciuto Comune di Margherita di Savoia contro il Comune di Barletta per l’assegnazione della proprietà dei terreni sino ad allora di esclusiva pertinenza barlettana.

Il primo passo di questa lite che possiamo, senza tema di smentita, definire intestina, fu mossa dal Comune di Margherita di Savoia che, con un atto del 2 gennaio 1908, convenne in giu-dizio il Comune di Barletta reclamando la proprietà sui demani un tempo in “condominio” con la vicina Città della Disfida, argo-mentando questa richiesta con la “…non immaginabile situazio-ne di una popolazione senza un proprio territorio indispensabile alla sua sussistenza per l’esercizio degli usi civili e per i cittadini che non possiedono un palmo di terra se non quello su cui sorge l’abitato”.

La scintilla, che aveva fatto sviluppare l’enorme incendio di questa “guerra” giudiziaria, era scaturita dal distacco amministra-tivo che le Saline di Barletta avevano chiesto ed ottenuto, dalla progenitrice università (Città n.d.r.) di Barletta con Regio Decre-to del 14 aprile 1811 e con ulteriore Regio Decreto del 9 gennaio 1879 aveva assunto la denominazione definitiva di Margherita di Savoia, in onore della omonima Regina, dopo essere stata nei se-coli prima Salina Cannaruni poi Reali Saline di Barletta ed infine Casale delle Saline.

La risposta del Comune di Barletta, come era ovvio, non si fece attendere e con argomentatissime dissertazioni di illustri e famosi legali dell’epoca, quali Filippo e Angelo Ungaro del foro di Roma, Giuseppe Rasoli di trani e del Sindaco di Barletta il Commendator Arcangelo Cafiero, dimostrò l’unicità territoriale portando a conferma il Diploma di Carlo II d’Angiò (fig. 1) del 29 ottobre 1294 con il quale “…per la distruzione di Canne e l’esodo di tutti i cittadini della Città nella vicina Barletta, accogliendo la richiesta dei cittadini di Barletta, in considerazione della fedeltà costantemente da essi dimostrata e delle numerose difficoltà da essi affrontate, dispone l’aggregazione al territorio di Barletta di quello di Canne, confinante con il primo, e sancisce la natura de-maniale del nuovo territorio”.

nel territorio di Canne erano comprese, naturalmente, anche le Saline come si evince da un passaggio della pergamena dove si legge “…et gaudeant in perpetuum, in proprio tenimento, salvis baiulatione, salinis, terragiis aliisque iuribus proprietatis et domi-nii” che in lingua italiana stabiliva che tutti gli abitanti “dicte terre Baroli” avrebbero goduto e posseduto in perpetuo i tenimenti già proprietà di Canne naturalmente comprese le Saline: più chiaro di così!

Su tali argomentazioni si pronunciò la Regia Corte d’Appello di trani la quale con una sentenza datata 8 luglio 1910 dichiarava “…inammissibile la richiesta del Comune di Margherita di Sa-voia in quanto tutti i passaggi amministrativi di questo Comune non modificavano quei rapporti giuridici che si erano stabiliti sin dall’anno 1294”.

Come tutti i giudizi anche questo non si fermò al primo round ma si andò avanti sino al 1934 allorquando con la sentenza del 21 maggio la Corte d’Appello di Roma - Sezione Speciale per la definizione delle controversie in materia di usi civici, capovolse la decisione di prima istanza e dichiarò “…il diritto del Comune

di Michele Grimaldi

Fig. 1 - Privilegio di Carlo II d’Angiò, 1294

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 47 maggio 201346 IL FIERAMOSCA

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Storia locale

di Margherita di Savoia, in dipendenza dell’antica comunanza di territorio, al condominio su tutti i beni demaniali che esistevano nell’originaria circoscrizione di Barletta al momento della sepa-razione dei due enti con la erezione in comune autonomo del Ca-sale delle Saline oggi Margherita di Savoia”.

Il passo successivo, come era logico, spettò al Comune di Barletta, rappresentato dagli avvocati ungaro, il quale dopo soli due mesi, il 23 luglio 1934, la sentenza della Corte d’Appello ricorse in Cassazione con la speranza di far annullare quella de-terminazione motivando, tra le altre cose, che “…il Comune di Margherita di Savoia non seppe indicare a quale epoca rimontas-se il preteso esercizio degli usi civici. tale esercizio fu soltanto affermato in base alle necessità della popolazione ma lo stesso avversario ammise che dal 1800 in poi non vi fosse stato eserci-zio effettivo, il che veniva ad escludere le asserite necessità della popolazione”.

La sentenza, datata 9 gennaio 1935, della Corte di Cassazione del Regno Prima Sezione Civile presieduta da S.E. Samperi Gr. uff. Pasquale Salvatore disponeva che “…La Corte accoglie il primo mezzo e dichiara assorbiti gli altri. Cassa in conseguenza la sentenza impugnata (quella del 21.5.1934 n.d.r.), ordina la resti-tuzione del deposito e dichiara la competenza della Corte d’Ap-pello di Bari, cui rimanda la causa per il corso ulteriore”.

L’ultimo atto, con la sentenza definitiva n. 243 della Corte d’Appello di Bari - Prima Sezione Civile, andò in scena l’11 giu-gno 1937. nel dispositivo della sentenza si leggeva “…dichia-ra il diritto del Comune di Margherita di Savoia al condominio su tutti i fondi demaniali e particolarmente su quelli denomina-ti Musciali o Palude e Mezzane dell’Ofanto, Sepolcro (fig. 2) e Rasciatano che esistevano nella originaria circoscrizione di Bar-letta al momento della separazione dei due enti con la erezione in Comune autonomo del Casale delle Saline oggi Margherita di Savoia. Condanna il Comune di Barletta alle spese del giudizio meno quelli degli stadi avanti la Corte di Cassazione, che dichiara compensate fra le parti”.

Con questo ultimo atto si staccò, praticamente, il cordone om-belicale che aveva tenuto unite per quasi 800 anni le Saline alla Città di Barletta, ponendo fine a quella che, a buon titolo, pos-siamo considerare una vera e propria guerra di secessione delle popolazioni salinare nei confronti dei progenitori barlettani.

E magari tutte le guerre fossero combattute nei tribunali!

Fig. 2 - Pianta della mezzana detta del Sepolcro, 1686

Arte

Gente di … mare, approdo 2013dell’artista Paolo Desario

di Luigi Di Cuonzo

t ra gli affanni più caratteristici della nostra epoca (ma, forse, anche di tutte le precedenti)

giuoca un ruolo fondamentale, in ogni individuo, la ricerca della coscienza di sé e della propria identità. Nello smarrimento più totale e più catastrofico dei ri-ferimenti sociali che minano, in buona parte, le capa-cità naturali di orientamento dei soggetti a realizzare un’esistenza umana soddisfacente per vissuti cultu-rali, psicologici, religiosi, politici, artistici, familiari, economici, il bisogno fondamentale per gli uomini, la sicurezza, sembra attraversare una crisi di natura irre-versibile. Si brancola nel vuoto più assoluto a causa del crollo di molte certezze scientifiche che, da sem-pre, dirigevano le sicurezze individuali e collettive degli uomini. E c’è di più. Finanche gli indispensabili aggiustamenti resisi necessari nell’ambito delle fun-zioni, per così dire spirituali, estremamente valide ad assicurare un’attenta disponibilità, personale e collet-tiva, ad organizzare civili convivenze, finiscono per essere sintomi di ulteriore tormento.

Ristrettisi vistosamente e inesorabilmente gli spa-zi di solidarietà, ampliatosi in maniera esponenziale il vuoto, caratterizzatosi anche come luogo indifferen-ziato per assenza totale di luce, si avverte violentemente il senso della propria solitudine, della frantumazione della propria identità e si fa strada, sempre più di frequente, l’urgenza di aggrapparsi al vicino per scoprire se stesso. E a nulla valgono, in questo mondo indistinto e fortemente omologato, i vari tentativi di reperire, in ob-soleti mercati rionali, vecchie maschere che, in tempi passati, dif-ferenziavano gli individui nella loro irripetibilità di Persona. tutte stagionate, ammuffite, scolorite, sclerotizzate, le maschere, riciclate con brevi e superflui ritocchi cromatici o bullonate con strategici cunei di sostegno, non servono alla bisogna. Hanno perso la loro funzione diversificatoria e personalizzante. In questa deriva gene-ralizzata che si sottrae ad ogni previsione di durata, di ristagno o di regressività, l’unica ancora per un’uscita momentanea dal flusso di degrado, rimane la coraggiosa capacità individuale di far salve le ragioni della congruenza personale senza il minimo tentennamen-to a dover cedere, ingannevolmente, alle pretese, spesso tiranniche, della coerenza sociale a tutti i costi. non si tratta di difesa di quella

qualità umana, l’originalità, che gli psicologi ritenevano indispen-sabile per un normale processo di vera e autentica adultizzazione e, nel mondo artistico, un segno concreto della vitalità del proprio genio creativo. È, piuttosto, questione di credibilità che si sostanzia con la fede che ognuno ha in se stesso e con la capacità di suscitare consenso o, meglio, convergenza di giudizi e di apprezzamenti da quanti ci sono vicino.

In questa linea dottrinale si pone Paolo Desario. Artista a tutto tondo per una vasta gamma di attitudini creative che alimentano in-cessantemente le sue produzioni con particolare inclinazione al re-cupero e alla manipolazione materica.

Desario, è pittore, grafico, scultore di granitica preparazione culturale, di rigoroso impegno professionale, di chiara e lineare co-municabilità, in forza della sua profonda conoscenza dei linguaggi artistici che ha saputo apprendere con studio costante, con ricerca continua, con sperimentazioni di notevole spessore pratico e intellet-tivo. Docente di figura e ornato modellato, sin dalla prima giovinez-za, ha fatto del suo insegnamento il campo ideale per le più ampie sperimentazioni nella manipolazione della materia, pietra, legno, creta che sia, riducendola a forme di sobrie e piacevoli plasticità, perseguendo suoi modelli ideali che suscitano emozioni e stimola-no riflessioni di varia natura conoscitiva. I corpi acefali, le membra flessuose di donne o dee che siano, il vibrare di ali che cogli nella loro essenza, prima ancora di scorgere gli elementi del loro sostegno nel vuoto, nel vento, nello spazio, nel nulla, sono tutti stimoli di ri-mando a creazioni, a narrazioni, ad apprezzamenti di una Mitologia conosciuta più per contatto ambientale quotidiano che non per studio di tempi ed epoche comunemente elogiate per il trionfo di sublimi

Faccia da ceramica,tutte le declinazioni della creazione d’argilla

molfetta, Sala dei Templari1-15 maggio 2013

marinai, sculture in terracotta di Paolo desario

Donna di mare marinaio

Il 10 aprile 2013, presso la “Sala Rossa” del Castello di Barletta, in occasione della Giornata Mondiale dell’Omeopatia, si è tenuta una conferen-za sul tema, organizzata dal dr. Rizzi odontoiatra omeopata e dal dr. Miucci chimico. La sala gremita ha seguito con attenzio-ne i quattro interventi. Rilevante l’intervento del dr. Rizzi, che ha inciso sulla questione del pro-fitto farmaceutico nel campo della salute. È innegabile ed evidente che l’industria farmaceutica ha stravolto il concetto di “medicina della persona”, standardizzan-do metodiche e terapie, considerando gli uomini tutti eguali meri fruitori di un prodotto chimico, in forte con-trapposizione con l’omeopatia che considera la persona malata unità a se stante, diversa l’una dall’altra, ossia personalizza la terapia.

Il dr. Miucci, ha riportato le recenti scoperte scien-tifiche sul funzionamento del medicinale omeopatico, legato al fatto, che l’acqua veicola l’informazione im-pressa dalle varie sostanze omeopatiche, trasformando la sua natura biochimica. Interesse, ha suscitato il me-dico veterinario che cura i suoi animali con l’omeopatia, sfatando così, la diatriba che l’omeopatia eserciterebbe solo un effetto placebo, ossia legato alla suggestione della persona. Ed infine ha chiuso la serata la relazio-ne del dr. Tomasone, articolata da proiezione di video e diapositive sull’Agopuntura come mezzo terapeutico ufficiale nel trattamento del dolore e di altre malattie, che si integra con tutte le altre metodiche, compresa la medicina omeopatica e quella ufficiale nel comune in-tento di proporre terapie che non fanno male, naturali come si suol dire.

La platea ha partecipato con domande ai relatori e ha ringraziato dell’insolito evento che bisognerebbe moltiplicare, in quanto su questi argomenti c’è molta attenzione, ma scarsa comunicazione.

(stomasone @hotmail.com)

A pRoposito Di omeo-AgopuntuRA

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 49 maggio 201348 IL FIERAMOSCA

Kick BoxingLa “Federico II” bene ad Aversa

Eccellenti risultati conquistati dagli atleti della “Federico II” ai campionati nazionali WFK Italia 2013 di Kick Boxing, sei concorrenti che hanno tutti centrato l’obiettivo di salire sul gradino più alto del podio. Alla manifestazione, tenutasi al Palasport di Aversa (Caserta), hanno partecipato atleti in rappresentanza della provincia BAT. Allenati dai maestri Ruggiero e Giuseppe Lanotte, hanno vinto i barlettani Giuseppe Allegretti, Giuseppe Cafagna e Luigi Terrone, il tri-nitapolese Nicola Vitto della ASD Corean Team, gli andriesi Michele Lomuscio ed Alfonso Guarino del Hwarang Team. Pur se tesserati per diverse società, i sei atleti si allenano tutti presso la palestra della “Federico II” con i fratelli Lanotte, Antonio Lomuscio e Cosimo Corea. Alla fase finale dei campionati nazionali sono stati iscritti Allegretti, Cafagna, Terrone, Vitto, Lomuscio e Guarino.

* * *

Si è svolta al Pala Argine di Napoli la terza e ultima tappa del campionato nazionale di WITKA che ha visto la partecipazione, nella fase finale, per il conseguimento del titolo, di ben otto atleti dell’ASD “Federico II”: Giuseppe Allegretti, Nicola Vitto, Lucia Albanese, Nanni Chiarazzo, Emanuele Chiarazzo, Luigi Terrone, Michele Lomuscio, Miche-le Acquaviva.

BasketDivisione Nazionale CNaurora battuta in casa

Inaspettatamente, proprio quando era necessaria una grande prestazione e un risultato positivo, la NAURORA Basket fallisce l’obiettivo e perde la gara casa-linga con il Lanciano (77-65). I ragazzi, allenati da Gino Degni, forse perché troppo responsabilizzati, non hanno condotto una partita determinata e fin dai primi momenti di gioco hanno dato

Brevi di sport

l’impressione di aver sottovalutato la gara. Verso la fine dell’incontro si sono ripresi, soprattutto eccellente è stata la prestazione di Gambarota che ha messo a segno 29 punti (miglior realizzatore dell’incontro) ma non è stato sufficiente.Il presidente Mario Criscuoli, dopo un primo momento di sconforto, ha poi rin-cuorato i suoi, invitando al tempo stesso i tifosi a non abbandonare la squadra proprio in un momento delicato della stagione.

Tiro con l’arcoA Barletta i campionati nazionali

Sarà la città di Barletta, allo stadio “Manzi-Chiapulin”, a ospitare i prossimi campionati italiani para-archery, XXVII edizione, che si terranno a giugno. A informarne Michele Daquino patron dell’Archery Team di Barletta e il diri-gente della FITARCO Mario Scarzella. Una grande attestazione di fiducia nei confronti della nostra compagine citta-dina per la continuità delle sue presenze in campo nazionale non solo sul piano agonistico ma anche organizzativo. Basti ricordare, nel 2012, l’organizzazione, nel fossato del Castello, dei campionati ita-liani di società a squadre. Ad agevolare questa assegnazione, la relazione positiva del dirigente nazionale Oscar De Pelle-grin, campione paralimpico di Londra 2012 dopo una sua recente ricognizione delle strutture al Parco degli Ulivi rite-nuta idonea per ospitare il campionato nazionale.

Calcio a 5 serie BBrillante vittoria del FUTSALe accesso ai play off

Il Futsal Barletta batte nettamente per 9-2 il Real Dem Montesilvano al Paladi-sfida e conquista la qualificazione ai play off del campionato di serie B. E dire che l’inizio dell’incontro non era stato inco-raggiante per la compagine barlettana messa sotto da un primo gol del team av-versario. Pareggiato il gol di Repetto con una rete di Borraccino, dopo il sorpasso con un’altra rete di Chiariello, il Barletta ha poi dilagato meritando ampiamente la vittoria e la qualificazione nel primo turno dei play off. Il Futsal incontrerà il CUS Ancona prima fuori casa e nel Palasport per la gara di ritorno.Non ce l’hanno fatta invece i ragazzi di Dazzaro del Barletta Calcio a 5 ad accedere ai play off in conseguenza del pareggio (4-4) rimediato con la Vis Lanciano.

(Soluzione di pag. 42)

Brevi di sport

Volley DonneAlla Cardo Barletta la Coppa Puglia

La Cardo Volley ha centrato il tanto agognato obiettivo conqui-stando la Coppa Puglia, la prestigiosa manifestazione regio-nale riservata a formazioni di serie D. Merito della squadra, quindi delle ragazze, merito dell’allenatore Giacinto Dinoia. Soddisfatto il presidente Gianni Cefola, specialmente per le due ultime esaltanti prestazioni, vinte entrambe col secco punteggio di 3-0, sia con il Real Sport Ortanova che con il Team Volley Castellaneta. Complimenti vivissimi da parte sua alle ragazze che non si sono risparmiate, al tecnico, al presidente Mario Carlini, scomparso da poco. E ora? Ora l’attenzione è tutta rivolta ai prossimi play off, agli spareggi promozione che le ragazze attendono con ansia ma anche con ottimismo per cercare di tornare nella serie C, dopo un anno di sofferenza in serie D, e giocare nella Premier League.

MaratonaRicatti a ridosso dei primi

A Gualtieri (Reggio Emilia) Domenico Ricatti dell’Aeronau-tica militare, il nostro atleta più rappresentativo sulle lunghe distanze, ha ben figurato nella mezza maratona, dove parte-cipavano alcuni fra i più importanti atleti internazionali, men-tre il nostro, col suo quarto posto, è risultato il migliore degli italiani partecipanti alla gara; preceduto dal keniano Kibor e dai marocchini El Barhoumi e Choukri. Oltre al piazzamento, ottimo anche il tempo di 1h 6’02”. Basti dire che il secon-do degli italiani - Bona - è stato distanziato di mezzo minuto. Ricatti proveniva dalla “Stramilano” e non aveva ancora del tutto smaltito la fatica di quella impegnativa gara, e forse per questo ha perso due minuti buoni sul suo miglior risultato della distanza. Alla luce di questo buon banco di prova, Ri-catti e il suo allenatore Piero Incalza stanno progettando il ca-lendario per la imminente stagione agonistica, cominciando col ritorno alla più classica delle distanze, la maratona.

MotociclismoDiviccaro premio a Vallelunga

Buon inizio del nostro centauro Co-simo Diviccaro, dopo essere stato bloccato a casa per qualche mese a causa di un problema agli addutto-ri degli avanbracci. Tornato in pista del tutto ristabilito, in sella alla sua BMW HP4, Diviccaro ha partecipa-to a due gare vincendole entrambe, una a Vallelunga, l’altra a Binetto. A Vallelunga, sul circuito romano, ha vinto la prima tappa del prestigio-so “Trofeo del centauro”. Una set-timana dopo Cosimo si è ripetuto sul circuito dell’Autodromo del Levante a Binetto (Bari) in occasione della prova di esordio del “Trofeo Continentale”.

A Binetto il nostro atleta ha ottenuto anche la pole position e il giro più veloce. Vittoria - quest’ultima - ch’egli ha dedi-cato a Pietro Mennea. E quindi soddisfatto per le prime due tappe del campionato italiano, dove la concorrenza era più agguerrita sia dal punto di vista qualitativo dei partecipanti, che quantitativo.

Arti marziali - Karate tradizionaleBene l’Istituto Funakoshi ad Agropoli

Ottimi risultati hanno conseguito le prestazioni dei nostri at-leti iscritti all’Istituto Shotokan Funakoshi, dove si pratica il karate tradizionale, ai recenti campionati centro sud che si sono svolti ad Agropoli (Salerno), come fase preliminare di qualificazione, organizzata dalla Fitka, per i prossimi campio-nati italiani assoluti in programma fra un mese a Castellan-za (Varese). Gli atleti barlettani, allenati dal maestro Savino Luce, hanno conquistato ben dodici piazzamenti: sette vitto-rie e cinque terzi posti, risultando fra le più accreditate pale-stre italiane. Sul gradino più alto sono saliti Marianna Comi-tangelo, Savino Ragnatela, Umberto Fiorella, Maria Dicuonzo, la squadra maschile di Kata e quella femminile di kumite.

Football americanoI Mad Bullsperdono con onore

È vero, hanno perso la partita coi Patriots-Bari col punteggio di 30-17, ma bisogna dire che hanno venduto cara la pelle (questo linguaggio non deve scandalizzare, quando si tratta di football americano). Si trat-tava della quarta esibizione stagionale del campionato a nove organizzato dalla Fidaf, incontro giocato, dalla formazione allenata da Alessandro Grieco e Spencer Banks, sul terreno amico del “Manzi-Chiapulin”. Incontro improntato a grande impegno, purtroppo funestato da un brutto incidente alla ca-viglia di Marco Tucci che per la gravità ha visto pregiudicato ciò che resta del campionato. Ottimista però sul suo recupero, il presidente Manuel Marzocca che ha avuto parole di grande elogio per gli spettatori sugli spalti, circa 500, un bel numero. Ultimo incontro del campionato, il 4 maggio, contro il Salerno, mentre noi andiamo in macchina.

sentimenti umani di gioia e di felicità. Con la sua garbata padronanza tecnica

nella rivelazione del corpo, Paolo, va oltre l’immediatezza del linguaggio plastico della materia, suscita e ti coinvolge nell’origina-lità più autentica dell’amore, un sentimento che si consuma più in appaganti riflessioni intime che non in confortanti esperienze vi-sive. E a ben leggere la sua ricca produzio-ne scultorea, senza per questo sottovalutare quella pittorica sempre incline all’indefinito più che al finito, al tratto incisivo che non all’ornato, alla violenza cromatica che non alla spatolata leggera, tenue, strisciante, si coglie a pieno il peso specifico della comu-nicazione affettiva che, Paolo, ha posto a fondamento della sua esperienza professio-nale nell’intreccio relazionale con il pubbli-co, senza mai cedere a tentazioni di moda per mietere successi.

L’approdo odierno che è frutto di silen-ziose meditazioni per scoprire sempre più chiaramente la propria identità e fissare pa-letti più saldi e fermi intorno alla sua ma-turata coscienza di sé, come artista e come uomo, lo conduce ad una nuova riconside-razione della materia, la pietra e il legno. nella prima che ama leggere nella dimen-sione rocciosa o ciottolata della ghiaia ma-rina, ri-scopre, il messaggio duale di quella speciale materia che, da una parte, si offre come elemento di lavoro nelle mani dell’ar-tista e, dall’altra, difende gelosamente le sue originarie peculiarità simboliche e paradig-matiche, suggerendo consistenti connotati di forme umane conservate nei secoli. nel legno ritorna ad una specie di religioso ri-spetto della stilizzazione lineare.

Non l’usa più per modellarlo, non l’uti-lizza per traduzioni della fluttuosità corpo-rea femminile o divina che sia. Gli ridona la ieraticità che l’è propria. Dallo studio della pietra, trae i suggerimenti essenziali delle varie sfaccettature per modellare volti umani, al maschile e al femminile, su corpi, in legno, che si riappropriano di vesti della quotidianità, del lavoro, della sofferenza, della speranza. Congruentemente in linea con la lunga sua attività artistica, leggi oggi in questo nuovo approdo di Paolo, un saldo rispetto di una larga coerenza sempre rico-nosciuta al suo fare arte. I nuovi corpi che modella, conservano a pieno la loro poten-te suggestione dei corpi che aveva saputo denudare, senza leziosità, nel rispetto del sentimento più importante per gli uomini: l’amore. E scopri nei volti mutuati dalla pie-tra, nei volti che non amano le maschere, nei volti di persone fiere della loro unicità, con-sapevoli della loro diversità, onorati dell’ap-partenenza ad un ceppo che sfida i marosi dell’omologazione, volti di gente di mare da sempre convinta che, solo la solidarietà, è l’unica ancora di salvezza. AFFINATORIMIRACOLATO

TIDONEOOTARIACAMEL

TRENTOESENTEPAVESI

DOMANIVIARIOGERANIO

ERATOLAMARITID

CERIMASASINIFI

ORESUSARATAROS

RICERTIOTOPERO

ABAVAROSISINAI

TERRINAVOCALIBASATA

ORONZOPEDICODIVANI

RODEICOSINAMULINIG

ESOTERMICOINTELAIARE

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 51 maggio 201350 IL FIERAMOSCA

Società “Dante Alighieri” Antologia piccoli poeti da Stornarella

Una storia lunga cento anniRinata a Barletta, dopo un lungo silenzio, la Società “Dante Alighieri”

di Nunzia Binetti Tatò

S i è ricostituita a Barletta, dopo un lungo silenzio, la Società “Dante Alighieri”, guidata dal preside del Liceo

Classico “Casardi”, che finora ha realizzato diverse interessanti iniziative culturali. Ospite dell’Associazione, in un recente incontro presso il Salone del Circolo Unione di Barletta, il prof. Alessandro Masi segretario generale della Società, che ha dato atto al prof. Lagrasta e al Comitato da lui presieduto del suo impegno teso a organizzare numerosi incontri culturali diretti specialmente alla formazione dei nostri giovani.

Scopo principale della Società è quello di diffondere la lingua e la cultura italiana, favorendo al tempo stesso l’incontro fra culture. Sul piano poi strettamente didattico la Dante Alighieri opera di concerto con il ministero degli Affari Esteri e dell’Istruzione, ma anche con l’Università “La Sapienza”diRoma.

Cento anni di storia fra luce e ombrePer quanto poi riguarda la storia della Società di Barletta,

che nella sua secolare vita ha conosciuto diversi momenti, la sua nascita risale al 1904 quando fu fondata dal prof. Fran-cesco Paolillo.

In occasione della solenne inaugurazione il Presidente Paolillo pronunziò un patriottico discorso. Nello stesso anno ebbe inizio un ciclo di conferenze popolari; la prima fu tenuta dal prof. Antonio Pirozzi su “Le onde Hertziane e laradiotelegrafia”.Ricordiamoanchelaconferenzadeldott.Michele De Pascale su “Victor Hugo nella poesia di Carducci e D’Annunzio”.

Altro evento di rilievo, nel corso dell’anno, fu la comme-morazione di Giovanni Bovio; oratore l’avv. Giacomo Forna-rio discepolo del filosofo, con una prolusione del Presidente Paolillo.

Nel 1905 fu scoperta una lapide commemora-tiva dedicata all’illustre pittore De Nittis con un discorso celebrativo del prof. Spinazzola.

È del 1907 la rievoca-zione di Carducci tenuta dal prof. Francesco Tor-raca.

Tra le altre attività culturali annoveriamo il ricordo di Verdi, oratore l’On.le Antonio Fradelet-to, e, ancora, la conferen-za dell’On.le Innocenzo Cappa su “Il 21 aprile”, festadelNatalediRomae della “Dante”.

Nel 1914, in seguito alla scomparsa del prof. Paolillo, fu eletto Presidente il prof. De Pascale.

È del 1928 la sottoscrizione popolare per offrire la bandiera di Combattimento al cacciatorpediniere Turbine.

Nel 1932 venne eletto Presidente il prof. Francesco Stel-latelli, cui succedette, l’anno seguente, il prof. Giuseppe Putignano che esordì con una conferenza su “Dante e il De Monarchia”.

Tra le attività degli anni ‘30 ricordiamo la conferenza del dott. Giuseppe Paloma su “Giovanbattista Vico, grande Padre della Filosofia della Storia” e, ancora, quella del prof. Giovanni Colella “La Puglia nella Storia della Civiltà”.

Nel 1936, con la scomparsa del prof. Putignano, fu nomi-nato presidente l’avv. Giuseppe Lamacchia. L’anno seguente veniva fondato il Sottocomitato studentesco; per l’occasione il dott. Giuseppe Palamà rievocò la figura di Arnaldo Mus-solini.

Nello stesso anno il Presidente Lamacchia venne premiato dalla Sede Centrale con il Diploma di Benemerenza, in rico-noscimento della sua proficua attività.

Ricordiamoanche la rievocazionedell’eroico aviatoreAntonio Locatelli, oratore Padre Lojacono.

Nel 1941 ebbe notevole successo la conferenza del prof. Guido Bortolotto su “La nostra Guerra di oggi”.

Nel 1945 è Presidente il Direttore Didattico Gaetano Chiummo.

Successivamente a tale data non risultano, in Archivio Storico, ulteriori notizie.

Francesco Paolillo

Imprevedibile è la gioventùImprevedibile è la gioventù.meteoreche si frantumanonel diventare adulti.Trasgressivi, cedono,cadono debolifra le braccia del mondo,come foglie d’inverno sotto la neve bianca.Come fiori appassiscono,ma rinasconomigliorando il mondo con l’esperienza eliberandolodagli incombenti frammenti di meteora.

Francesca Pia Carchia

GiovaniGiovani.In cerca di un postoper stare da soli.Giovani.Precocinel voler crescere.Giovani.abili nel sognare un futuro migliore.Giovani.Tenacinel non mollare mai.Giovani.Un talentotutto da scoprire.Giovani.Incompresi epresi di mira dalla crudeltà.Giovani.Il futuro del mondo.Giovani.Fortunatiperché possono scrivereil proprio destino.

Francesco Lombardi

I ragazzi di oggiMi guardo intornoe sento profumo di pazzia.Mi guardo intornoe vedo un mondo di ragazzi,che vivono la vita come un gioco al computer.Alcuni avvoltidalla rabbiasi consolano fumando,altri basano la vitasu telefoni moderni,altri ancora

ma con amore per il prossimo.Non si odiano,ma si amano.Non si picchiano,ma si abbraccianoe si coccolanocon tutto l’affetto.E sono questi i giovani di oggiche vorrei.

Emiliano Maggio

Noinoi.i giovani di oggisiamo le stelle più luminosee più grandiche riempiono il tappeto stellato del cielo.E mano nella manoformiamo costellazioni uniche.noi.i giovani di oggisiamo la gioiadegli arcobaleniche colorano il cielodopo una monotona tempesta.noi.i giovani di oggifluttuiamo come palloncinispinti dal vento,ma legati ad un filo.Il filo della coscienza.

Chiara Cannone

Giovani d’oggiPiccoli frammenti di stellevagano nel cielo immensosenza meta.ed eccoi giovani d’oggipensare ad un futuro miglioresenza rancore, senza odio.

Mariangela Ciccone

Ecco i giovaniI giovani d’oggi sonobelli e intraprendenti,anche un po’ intelligenti.Ma la parola “lavoro”non vogliono sentire.Pensano sempre a dormire.Sono un po’ disordinatie anche sfaticati.Ecco i giovani d’oggiche nulla fannoe mangiano soltanto!

Giovanna Grandone

mandano giù il dolorecon un bicchiere d’alcol,altri si rovinanoper amore,per ricchezzao senza un motivo.

Enza Ciccone

GioventùSorrisi spensieratiche ondeggiano al vento.Scherzi e giochi ingenuidi vita quotidiana.Emozioni e sensazioniche circondano il cuore.Sentimenti unicie irripetibili.Delusioni dal sapore forteche feriscono nel profondo.Voglia e forza di superareostacoli insormontabili.Amicizie di questo bel tempoche le ore e il cuore [non cancelleranno mai.Gioventù, gioventù.Bella, cara, inafferrabile…Vieni, vai, ma non torni più.

Vincenzo Pio Magaldi

I giovani d’oggi siamo noi!I giovani d’oggi siamo noi!Ancora bambini ieri,adulti già domani.Siamo stelle:illuminiamole notti della realtà.Siamo arcobaleni:coloriamo le giornate dopo i temporali.Siamo megafoni:diffondiamol’entusiasmonel mondo.Siamo noi, i giovani,il sorriso del mondo.

Maria Ciccone

I giovani che vorreiGiovani di oggi.Corrono in un cortile.Strappano erba,terra, radicicon odio e con disprezzo.Si insultano.Si picchiano.Giovani di oggi.Ragazzi felici,dolci e senza odio,

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maggio 2013 IL FIERAMOSCA 53 maggio 201352 IL FIERAMOSCA

POSTI TELEFONICI PUBBLICIBar Haiti (Via Leontina De nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305

TaxI - aUTOamBULaNzE E TRaSPORTO INFERmI

A.S.L. Bt - centralino 0883 577111AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000nO. di SS. nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale 329 0536112u.n.I.t.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469

SERvIzI SOCIaLI

A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) 0883 527859Ant - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) 0883 521686Casa di riposo “R. Margherita” 0883 522446Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) 0883 572557Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395Curia Arcivescovile 0883 531274Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe umberto, I) 0883 518002GOS Laboratorio urbano tel. 0883 310214 - fax 0883 576156ODO-Ant (Via Fusco, n. 157 - trani) 0883 584128Sert 0883 577302Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460

INFORmazIONI TURISTIChE E CULTURaLIArcheoclub di Barletta 348 3739839Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) 0883 331002 [email protected] della Memoria e della Resistenza(c/o Castello) 0883 578644Ass. Cultura e turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620Aufidus - Ass. inform. turistica 339 3218439Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via nazareth, 68) 0883 531274Cantina della Sfida 0883 532204Castello 0883 578620Centro Culturale Zerouno 0883 333807

C. t. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAt (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega navale 0883 533354

Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra) 0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374Parco Archeologico di Canne 0883 510993Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 numero Verde 800761414

Fotorudy

SERvIzI DI INTERESSE PUBBLICOAcquedotto (Servizio Guasti) 800 735735Scoppio (Servizio trasporto urbano) 0883 518554Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 - 1530Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400Cimitero 0883 510675Comune - centralino 0883 578111Corpo Forestale dello Stato 1515Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21Gas (Servizio Guasti) 800 900999Guardia di Finanza 117- Comando compagnia 0883 531081Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130Polizia di Stato - soccorso pubblico 113Polizia Commissariato 0883 341611Polizia Locale - Pronto intervento 0883 332370Polizia Stradale 0883 341711Polfer 0883 521502Poste Italiane 0883 536097Prefettura - centralino 0883 539111Pronto Intervento 118Pronto Soccorso A.S.L. Bt 0883 577781Protezione Civile 0883 578320uRP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050Soccorso ACI 116Soccorso Pubblico 113Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222

A frècce du SudIosce tutte u munne chiangeafflitte e scunzulate.“Tré iourne pérle a ggénte”pe nou ca sèime de Varrètteu’ pruvèrbe non g-azzècche nièndepercé Petrucce,mo’ ka Kriste n’ciel s-l’è purtat,saré a stelle nostreangore chiù lucende.

A poltrone k-a kase è lasséte,akkuste a kedda bella mèmma so’mbaravèise l’è truat.Sande Reggiére,appène l’è viste,cu discete da mane ialzate,medagghie d’ore o cuodde,de secoure l’è ditt:“Petrù, da dò non ta move chiù,stétte chiète, gudete a pace!ggiuste onore, ka fatéike, à conquistète,bell/esèmble à cunzègnate.

Kuènne da sope o palche,mèzz- a chiazze di Cadute,u médiatore e non u bridge,vuliste arrekurdè,te mustiste, aibò, figghie d’Arè.E kuènne i/inde o tiètre,te veniste a salutè, i parole e i fètte ka decisti,d-amore e solidarietè,nu Re, te facèrene addivendè.

Barletta, 21 marzo 2013

Carmela Dimastromatteo Picardi

Vernacolo

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maggio 201354 IL FIERAMOSCA

STAZIONI DI SERVIZIO

tuRnI FEStIVI MESI mAggio e giugno 2013

Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00

11-12 maggio 2 giugno 29-30 giugno

18-19 maggio 8-9 giugno

1 maggio 25-26 maggio 15-16 giugno

4-5 maggio 1 giugno 22-23 giugno

tuRno A turno b

tuRno c tuRno D

AGIP via traniAPI via L. Da VinciESSO via R. MargheritaESSO piazza CerviICOPEM via Andria SS 170 tAMOIL via S. Samuele

AGIP via CanosaERG via ParrilliERG lit. di PonenteESSO via AndriaESSO via trani

AGIP via FoggiaAPI via AndriaERG via Canosa, 84IP lit. di PonenteQ8 via trani

ERG SS 16 bisERG via R. MargheritaERG via ViolanteFInA via AndriaIP via traniQ8 via Foggia SS 16

ORARIO FERROVIARIO fino all’8 giugno 2013 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA

Legenda: Espresso, Regionale, IC, icn, F.Argento, f.bianca, Festivo

*= il servizio si effettua anche la domenica

da barletta a bari: 4.45* 5.27* 5.48 5.56* 6.22* 6.44 6.50* 7.00 7.12 (rV) 7.30 7.52 8.30 8.40 8.50 10.27 10.59 11.36* 12.44 12.59 13.28 13.44* 14.00* 14.10* 14.22 14.43* 15.03* 15.22 15.59 16.10* 16.43* 17.02* 17.45 18.13* 18.20* 18.38* 18.44* 19.00 19.18 19.43* 19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.01* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.53 22.58*da bari a barletta: 0.01* 4.00 4.25 5.32* 06.00* 06.05 6.20 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 7.48 8.00 8.07 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04 12.30 12.38* 13.05 13.17* 13.25 13.38* 13.45 14.04* 14.10 (RV) 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05* 16.35 16.43 17.05 17.15 17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.03 19.34 19.40 20.15 20.30 21.19 21.33* 22.35 21.40 22.06 23.09*

da barletta a foggia: 0.34* 4.46 5.11 6.02* 6.43* 6.52 7.15 7.45* 8.08* 8.32 8.50* 8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.33 12.40 12.48* 13.08* 13.20 13.45* 14.08* 14.21 14.48* 14.54 (rV) 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30 17.38 18.03 18.22 18.45* 18.57 18.58 19.51 20.26 21.02 21.10 21.22* 22.06 22.21* 22.28 22.53 23.21 23.57*da foggia a barletta: 4.00* 4.07 4.48* 5.05 5.19* 5.43* 6.00* 6.06 6.37 (rV) 6.46 7.10 7.57 9.45 10.15 11.05* 12.00 12.15 12.56* 13.10* 13.15 13.38* 14.14* 14.19* 15.18 15.38* 16.14* 16.17* 16.32 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.14* 18.30 19.14*19.46* 20.14* 20.17* 21.05* 21.14* 21.45* 22.08 22.29*

per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni eacquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21

(raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).

Chiese: orari ss. messe sabato sera domenica

buon PAstore 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’Oro, 29 cARmine 17.00 via Mura del Carmine Cuore imm. di mAriA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini immAcoLAtA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 mAriA ss. sterPeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 osPedALe CiViLe 9.00 puRgAtoRio 9.00 corso Garibaldi s. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 s. AndreA 19.00 10.30 11.30 19.00 via M. Bruno s. benedetto 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita s. domeniCo 19.00 19.00 corso Garibaldi, 198 s. fiLiPPo neri 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30 via Mons. Dimiccoli, 116 s. giAComo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 s. gioVAnni APostoLo 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 s. LuCiA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia s. mAriA degLi AngeLi 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 s. m. deLLA VittoriA 18.00 18.00 via Cialdini, 70 s. mAriA di nAzAreth 17.00 via nazareth s. niCoLA 19.00 8.30 11.00 19.30 via Canne, 195 s. PAoLo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti s. ruggero (Canne della Battaglia) 20.00 s. ruggero 7.30 via Cialdini sAcRA fAmigLiA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Canosa, 143 sAntA m. mAggiore 11.00 via Duomo sAnto sepoLcRo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele spiRito sAnto 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 ss. CroCifisso 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca ss. trinità 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38

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