Melanie Klein (Vienna 1882 – Londra 1960). Per il pensiero di M. Klein – che rappresenta il...

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Melanie Klein (Vienna 1882 – Londra 1960)

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  • Melanie Klein (Vienna 1882 Londra 1960)
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  • Per il pensiero di M. Klein che rappresenta il retroterra teorico del testo di Waddell, Mondi interni lIo esistente sin dalla nascita
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  • Inoltre, per M. Klein gli impulsi (pulsioni) dellIo sono sempre legate agli oggetti: per la Klein le unit di base dei processi mentali non sono blocchi di energia senza oggetto, ma unit relazionali. mia convinzione che il bambino abbia fin dallinizio della vita prenatale una relazione con la madre [] che impregnata degli elementi fondamentali di una relazione oggettuale, ossia amore, odio, fantasie, angosce e difese (Le origini della traslazione, 1952, p. 49).
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  • Per la Klein le fantasie sono la base dellesperienza della realt. il pensiero di realt non pu operare senza la concomitanza e il supporto di fantasie inconsce (Isaac, Natura e funzione della fantasia, 1943).
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  • Approfondimento: fantasia e realt: La Klein oscilla, relativamente al ruolo degli altri in relazione agli oggetti interni, fra varie sfumate posizioni, sottolineando sempre, tuttavia, anche nei suoi primi lavori, il ruolo degli altri reali. Ella afferma che ad oggetti primitivi rigidi si sovrappongano poi le immagini dei genitori reali; in altri momenti ipotizza che i primi oggetti derivino dalle percezioni dei genitori reali, ma grossolanamente distorte dagli impulsi del bambino; altrove ipotizza un meccanismo pi fluido, in virt del quale gli altri reali verrebbero poi deformati dal mondo interno del bambino: percezioni di oggetti reali si mescolano alle immagini proiettate cosicch nella successiva reinteriorizzazione gli oggetti interni che ne risultano sono parzialmente trasformati dalle percezioni di oggetti reali. Ecco allora che ai genitori reali si sovrappone sempre unimmagine fantastica di essi esageratamente punitiva.
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  • La Klein ha messo in luce gli impulsi aggressivi del bambino, fra cui, in particolare, linvidia (si veda dopo). Ella si figura che il bambino sia impegnato a possedere tutte le ricchezze che immagina contenute nel grembo della madre, tra cui il cibo, feci preziose, neonati e il pene del padre. Immagina e distrugge, nella fantasia il perpetuo rapporto sessuale reciproco dei genitori, che concepisce come uno scambio di preziose sostanze nutritive, inaccessibili a lui. Immagina che il proprio corpo sia abitato da un simile mondo di oggetti buoni e cattivi ed occupato in un sempre rinnovato tentativo di: afferrare sostanze e oggetti buoni (in sostanza buon latte, buone feci, buon pene e buoni neonati) e, con il loro aiuto, paralizzare lazione di sostanze e oggetti cattivi allinterno del suo stesso corpo; ammassare al suo interno abbastanza riserve per poter resistere agli attacchi sferrati contro di lui dai suoi oggetti esterni (Contributo alla teoria delle inibizioni intellettive, 1931).
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  • Sulla base di tali processi fortemente determinati dalle fantasie innate, da un lato, e dagli altri reali, dallaltro si stabilisce una fitta rete di relazioni oggettuali interiorizzate. Il bambino pu anche essere turbato e paralizzato dagli esiti di tali relazioni, soprattutto da quelle aggressive, che possono bloccare la sua creativit. Lo scopo dellanalisi infantile sar, allora, proprio restituire la creativit al bambino.
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  • Per la Klein, lio assorbe continuamente in s lintero mondo esterno (1935), internalizza aspetti buoni del mondo esterno e, facendoli propri, cresce e si sviluppa. Il rapporto con il mondo esterno e la crescita della personalit pu essere figurata come un alternarsi di momenti in cui si proiettano parti di s (prima) o affetti e sentimenti (successivamente) per poi reintroiettare questi aspetti psichici modificati sulla base di un rapporto via via pi realistico col mondo esterno e con gli altri (cfr. Waddell).
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  • Posizione schizo-paranoide / posizione depressiva Il bambino teme che la propria cattiveria (che proietta), gli ritorni indietro. Vive pertanto nella paura paranoide. M. Klein chiama pertanto questa dimensione come posizione paranoide. Il Super-io del bambino alimentato da tali sentimenti di ritorsione Nella posizione paranoide il bambino separa gli oggetti buoni e gli oggetti cattivi: i primi vengono trattenuti psichicamente presso lIo; gli altri espulsi (proiettati).
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  • Successivamente, facendo proprie sollecitazioni di Fairbairn, la Klein affermer che scissioni doggetto implicano scissioni dellio: in sostanza parti di Io vengono scisse assieme agli oggetti (potremmo dire: ci che viene scisso lintera relazione Io- oggetto) e tendono a ritornare in modo persecutorio ella ridenomina la posizione paranoide in posizione schizo-paranoide, dove schizo sta per schizoide nel senso di Fairbairn
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  • Il processo di scissione permette allIo di emergere dalla indistinzione affettiva originaria ordinando le cose in buone o cattive. Se la scissione non sar stata troppo drastica, rimarr una comunicazione fra conscio (buono) e inconscio (pieno di oggetti cattivi).
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  • Fondamentale, per la Klein, che lesperienza del mondo (e dellIo) come buono prevalga sulle esperienze del mondo (e dellIo) come cattivo. il primo oggetto buono agisce come punto focale nellIo. Esso bilancia i processi di scissione e dispersione, contribuisce alla coesione e allintegrazione, ed strumentale alla costruzione dellIo. (Note su alcuni meccanismi schizoidi, 1946, p. 6)
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  • Approfondimento: il Super-Io arcaico e loggetto ideale Nel periodo 6-12 mesi il Super-Io arcaico si arricchisce delloggetto ideale: esso perde in parte il suo carattere feroce, ma incita il bambino alla perfezione promovendo lidentificazione, incoraggiandolo a crescere e gratificandolo. Il tentativo di tutelare loggetto damore dalle sue stesse pulsioni, che si esprime nel circolo senso di colpa riparazione, induce anche alla sublimazione, alla produzione di simboli e alla creativit.
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  • Lesperienza di un oggetto buono che prevale su quello cattivo rimane nella profonda memoria affettiva come idealizzazione delloggetto buono: essa si risperimenta nellinnamoramento, nel piacere estetico, nella costruzione di ideali e valori. Comunque il predominio delle esperienze buone su quelle cattive essenziale ai fini di uno sviluppo armonico.
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  • Uno dei fattori perturbativi di un sano sviluppo , invece, linvidia, espressione precoce dellistinto di morte, attacca gli oggetti parziali, in particolare il seno. Linvidia impedisce di ricevere aiuto e conforto da un oggetto ideale e lIo di priva della possibilit di arricchirsi mediante lintroiezione.
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  • Approfondimenti: linvidia Allinvidia viene attribuita una posizione di estrema importanza in Invidia e gratitudine (1957, anche se riferimenti allinvidia si trovano gi in La psicoanalisi dei bambini, 1932): essa la forma pi nefasta di aggressivit innata: linvidia vuole distruggere il seno non perch cattivo, ma perch buono. Lesistenza del seno al di fuori del suo controllo intollerabile per il bambino e di qui discende linvidia. Il danno arrecato dallindivia sta nel fatto che la distruzione diretta anche verso gli oggetti buoni, distruggendo i quali egli si impedisce quei momenti di sollievo che questi possono arrecare. La descrizione kleiniana dellinvidia ha un notevole potere esplicativo nel caso dei pazienti difficili, quelli che non sembrano trarre nulla di buono dalla relazione terapeutica e manifestano quella che Freud defin reazione terapeutica negativa.
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  • Nella seconda met del primo anno di vita, secondo la Klein il bambino acquista la capacit di interiorizzare oggetti interi (in opposizione al scindere e dividere gli oggetti) e questo corrisponde ad una marcata variazione del centro della vita psichica. Il bambino entra cos nella posizione depressiva Langoscia depressiva quella provata per loggetto intero, che il bambino teme di aver distrutto. Il bambino si sente svuotato e tenta allora di riparare la madre attraverso fantasie e comportamenti ricostruttivi.
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  • La Klein mette in luce come in questa fase vi sia unautentica preoccupazione del bambino verso gli altri questa preoccupazione non solamente una formazione reattiva, ma espressione di una profonda gratitudine lansia per il destino delloggetto e il tentativo di ricostruirlo per mezzo dellamore sono la forza motrice della personalit. In questi tentativi di riparazione lio dubita di riuscire e questo costituisce un forte impulso al suo sviluppo. Gratitudine e ansia per il destino delloggetto
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  • Quindi, nello sviluppo normale allinvidia si contrappone la gratitudine. quando il bambino sicuro del possesso di un oggetto ideale avr meno bisogno di proiettare i suoi impulsi distruttivi e aumenter la capacit di tolleranza e la forza energetica dellIo. Con il sorgere della posizione depressiva si acquisisce la capacit di tollerare lambivalenza.
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  • Riparazione Poich loggetto amato ora incorporato nellIo, laggressione contro di esso non d luogo a paure persecutorie, come quando il bambino era nella posizione schizo-paranoide (dove gli oggetti erano esterni), ma senso di colpa e lutto per distruggere un oggetto buono interno. Ma tali sentimenti incitano il bambino ad assumere un atteggiamento di riparazione.
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  • Nella fase finale del suo pensiero la Klein vede la vita come una lotta fra lintegrazione creata dallamore e la disintegrazione ad opera dellinvidia. Tenere insieme i due aspetti penosamente difficile: devono essere riconosciuti i limiti dellamore di ciascuno, la realt dellambivalenza e devono essere affrontati lansia depressiva e il senso di colpa.
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  • Langoscia depressiva non viene mai superata per tutta la vita: lambivalenza verso gli oggetti rimane. La perdita viene vissuta come svuotamento e come risultato della propria distruttivit e come rappresaglia per azioni odiose passate. Per contro, buone esperienze con altri sono importanti per ristabilire una speranza nella propria capacit di amare e di ricostruire. Nellultima fase della Klein, gli altri reali sono importanti.
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  • Difese nella posizione schizo- paranoide Le difese che si sperimentano nella posizione schizoparanoide sono volte a scongiurare la contaminazione degli oggetti buoni con quelli cattivi: scissione, idealizzazione, diniego della realt interna ed esterna, repressione, artificiosit delle emozioni, identificazione proiettiva
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  • Fra le difese, l identificazione proiettiva un concetto tipicamente kleiniano che viene utilizzato per descrivere la scissione di parti dellIo e la loro proiezione su altri. Quindi, parti non desiderate di s sono attribuite ad oggetti esterni. Per la Klein laver proiettato parti cattive rende lIo timoroso di rappresaglie e la paura di avere parti di s imprigionate dentro loggetto aggredito. Il meccanismo dellidentificazione proiettiva sta alla base del delirio psicotico di essere unaltra persona (ad es. Cristo o Napoleone).
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  • Normali sviluppi della posizione depressiva I normali sviluppi della posizione depressiva sono: la riparazione, che scaturisce dal senso di colpa e dalla consapevolezza di aver leso il proprio rapporto con loggetto buono, il rafforzamento dellesame di realt (con conseguente sviluppo della simbolizzazione e della creativit), la capacit di tollerare amore e odio nei confronti di uno stesso oggetto (perch si acquisita la sicurezza della prevalenza dellamore sullodio), la gratitudine.
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  • Sviluppi patologici della posizione depressiva Gli sviluppi patologici della posizione depressiva consistono nellinstaurarsi di un rapporto maniacale con loggetto, che nega il senso di colpa ed caratterizzato da tre sentimenti volti a negare la dipendenza e ad assicurarsi il dominio del mondo esterno: dominio, trionfo, disprezzo.
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  • lo sviluppo patologico della posizione depressiva fa s che si instauri un rapporto maniacale con loggetto allinsegna dellidealizzazione, che impoverisce la vita psichica e nega lambivalenza degli oggetti N.B. Ma quando gli sforzi di idealizzazione (volto a negare lambivalenza) falliscono, come nel caso del lutto patologico, si innesca una spirale di colpa, autorimprovero e disperazione che conduce alla psicosi depressiva.
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  • Freud aveva notato (1915) che una delle reazioni che si pu avere nel lutto patologico il trasformarsi della melanconia in mania, cio nel controllo onnipotente delloggetto Laccettazione della sofferenza e del lutto per gli oggetti amati e perduti, se non negata, permette di approdare a un rapporto pi profondo con essi.
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  • Per Bion esiste una genuina capacit di amare, di odiare e di conoscere. Ma esiste anche una mistificazione di questa capacit che trasforma: lamore in cinismo, lodio in puritanesimo/bigottismo Il conoscere in ipocrisia
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  • Il mentire rappresenta unimpossibilit di fare unautentica esperienza emotiva e pertanto di crescere, perch ci si sbarazza delle emozioni che rappresentano la base del mio essere. Bion dice che lesperienza emotiva autentica una forma di legame, nel senso che permette di legare ci che soggettivo (sentire) con loggetto
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  • Nella relazione educativa amore/odio/conoscenza (L, H, K = Love/Hate/Knowledge) potrebbero essere tradotti come segue: Amore cura, premura, interesse acch laltro esista e cresca libero Odio la ripulsa, il rigettare ci che dellaltro mi urta e infastidisce, il rimettere ciascuno al proprio posto Conoscenza interesse per come laltro funziona (a livello mentale, fisico, emotivo), laltro come sistema vivente avente una sua propria dinamica
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  • Cinismo mancanza della capacit di prendersi cura dellaltro e disinteresse profondo per il suo destino, incapacit di coinvolgimento emotivo, di commozione. Fromm dice che la profonda incapacit di amare si trasforma in mancanza di interesse per ci che vivo e quindi in necrofilia, attrazione per ci che morto mancanza di calore Bigottismo provare amore mentre invece si disprezza, fingere in amore (diverso dallincapacit di amare), ammantare, mistificare, non provare vergogna per il proprio odio, incapacit di sentirsi creatura colpevole, onnipotenza mancanza di senso di colpa Ipocrisia distorcere la verit, disinteresse verso la verit, mancanza di devozione verso le cose, disprezzo per come le cose sono ed evolvono, senso di trionfo sulle cose/persone, attitudine pornografica; lincapacit profonda di comprendere si trasforma in distruttivit e incapacit di cambiare. Fromm dice che prevale la conoscenza come avere piuttosto che come essere mancanza di interesse autentico.
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  • Es. Angelo Izzo: il mostro del Circeo ROMA - Romano ed ex 'pariolino', estremista di destra, circa 50 anni, Angelo Izzo, arrestato oggi in Molise, salito alla ribalta della cronaca nel 1975, con Gianni Guido e Andrea Ghira, per lo spaventoso episodio del 'massacro del Circeo'. I tre 'ragazzi bene' invitarono Maria Rosaria Lopez e Donatella Colasanti ad una 'festa' nella villa di Ghira, al Circeo, e l le seviziarono e massacrarono. La Lopez mor e la Colasanti si salv, in terribili condizioni, fingendosi morta. I corpi delle due ragazze furono abbandonati dai tre nel bagagliaio di un'auto, a Roma. Izzo e Guido furono arrestati il giorno dopo. Ghira ancora latitante. Il processo, svoltosi nell' estate del 1976 davanti ai giudici della corte di assise di Latina, si concluse con la condanna degli imputati all'ergastolo, grazie alla ricostruzione fatta dalla Colasanti. I difensori degli imputati tentarono inutilmente di ottenere il riconoscimento di una totale o parziale capacit di intendere e volere dei loro assistiti. In appello (ottobre 1980) l'ergastolo fu confermato per Izzo e Ghira mentre a Guido furono riconosciute le attenuanti generiche e la pena fu tramutata in 30 anni di carcere. Quest'ultima decisione suscit molte polemiche anche perch motivata dal versamento di 100 milioni di lire, fatto, a titolo di risarcimento, dai Guido ai familiari della Lopez. La stessa cifra fu invece rifiutata dalla Colasanti. Nel settembre del 1983 la Cassazione conferm la sentenza di appello.
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  • Durante la detenzione, Izzo comincia a collaborare con la giustizia, anche se spesso le sue dichiarazioni non hanno trovato riscontri. E altrettanto spesso ha anche cercato di evadere, con alterni risultati. Nel 1977 fallisce un tentativo di evadere dal carcere di Latina, facendosi scudo del maresciallo delle guardie di custodia. Nel gennaio 1986, nel supercarcere di Paliano, viene scoperto un altro piano di fuga attribuito a lui. Il 25 agosto 1993 riesce ad allontanarsi dal carcere di Alessandria, durante un permesso, ma viene arrestato a Parigi a met settembre, armato di una rivoltella con dieci milioni in contanti ed estradato in Italia. Nel 1995, mentre era nel carcere di Prato, confessa un omicidio, mai scoperto, che sarebbe avvenuto nel 1975. La vittima era un malavitoso che si sarebbe impadronito del bottino di una rapina compiuta da un gruppetto di estremisti di destra. Tre le 'rivelazioni' di Izzo, un' accusa ad Andrea Ghira di aver sparato a Giorgiana Masi, usando le armi che avevano in dotazione nel gruppo eversivo di cui faceva parte, chiamato "Drago", e versioni (quasi tutte apprese in carcere) sulla strage di piazza Fontana, quella della stazione di Bologna, quella di piazza della Loggia a Brescia, l'uccisione di Mino Pecorelli, quella di Fausto e Iaio, quella di Piersanti Mattarella, e diversi altri episodi di terrorismo e mafia. Gianni Guido, nel 1981, riusc ad evadere dal carcere di San Gimignano. Due anni dopo fu arrestato in Argentina, ma anche da l riusc ad allontanarsi dall'ospedale dove era ricoverato. Guido fu poi arrestato di nuovo a Panama, nel 1994, ed estradato in Italia. Andrea Ghira non mai stato arrestato e presunti suoi avvistamenti sono stati segnalati, in diversi periodi, in Brasile, Kenya, Sudafrica. (30 aprile 2005, http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/cronaca/izz/schedci/schedci.html)
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  • Il circolo virtuoso che spinge il bambino, sicuro del possesso delloggetto amato, ad abbandonare le fantasie per accettare la realt non mai concluso una volta per tutte: esperienze di ambivalenza, colpa e privazione possono ricomparire anche nella vita adulta.
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  • Approfondimenti: la psicopatologia La concezione della psicopatologia si progressivamente spostata (soprattutto dopo lintroduzione delle posizioni) verso i nuclei psicotici e, nel caso delle nevrosi, alle eventuali psicosi soggiacenti. Nella Klein la tendenza a vedere il buono come dato dallesterno e il cattivo come un prodotto della psicologica originaria del bambino. La Klein tende a vedere linfluenza dei genitori sul bambino come uniformemente positivo, come fonte di immagini di amore a fronte dellinnata aggressivit di lui. Talvolta mette in luce casi particolari: depressione della madre, mancanza di calore, avversione nei confronti del bambino, ma tali formulazioni non compaiono in relazione ad oggetti interni, che rispondono a caratteristiche universali. Le radici della patologia vanno ricercate nella cattiveria del bambino. sicuramente strano che la Klein non parli delle deficienze genitoriali.
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  • Per la Klein i fallimenti nellelaborazione delle due posizioni darebbero luogo a punti di fissazione sui quali si innesta il disturbo psicotico delladulto. Inoltre, ella paragona i disturbi psicotici in generale alla posizione schizo-paranoidea, tanto da lasciar presumere che il neonato sia un piccolo psicotico. La Klein connette in unico quadro schizofrenia e paranoia: il delirio persecutorio tipico della paranoia deriverebbe dalla proiezione delloggetto cattivo. Lo schizofrenico fallisce nellentrata nella posizione depressiva (non riesce ad integrare oggetto e s) e resta in preda a violente scissioni e proiezioni e ad una confusione fra mondo interno e mondo esterno. Il depresso non riesce a conseguire la riparazione delloggetto (e di se stesso) e resta diviso fra lIo cattivo e loggetto buono. Nella fase maniacale, invece, ad un Io grandioso si oppone un oggetto svalutato.
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  • In breve Per la Klein, come per Freud, esiste una pulsione di vita e una pulsione di morte Le pulsioni si manifestano come fantasie inconsce originarie in cui il s interagisce con un oggetto sotto linfluenza di emozioni primitive (che sono il riflesso delle pulsioni). Si utilizzata la metafora della mente come teatro. Il prototipo della pulsione di vita la relazione col seno buono. La proiezione delloggetto buono su nuovi oggetti alla base della fiducia verso il mondo, del desiderio di esplorare ecc. La pulsione di morte viene intesa come derivante dalla cattiveria originaria del bambino e viene proiettata allesterno. La Klein ha parlato assai del sentimento dellinvidia, una forma perniciosa di aggressivit che conduce il bambino a voler depredare il corpo della madre di cose buone avendone, di rimando, la paura della ritorsione.
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  • Il bambino viene descritto dalla Klein come impegnato ad ammassare oggetti buoni e preziosi, depredandoli dal corpo della madre, ma impaurito dalla ritorsione da parte degli oggetti aggrediti. Il suo vissuto caratterizzato dalla paura paranoide della ritorsione degli oggetti cattivi, sia esterni, in quanto ha diretto nei loro confronti la propria aggressivit, sia di quelli che sono diventati interni in virt dellinternalizzazione (che un processo spontaneo e naturale di assorbimento dellio degli oggetti). La Klein descrive una posizione schizoparanoide, in cui il bambino impegnato ad ammassare oggetti buoni e a lottare e rifiutare gli oggetti cattivi, dai quali si attende sempre rappresaglia e punizione (paura paranoide). I meccanismi di scissione operano al massimo livello fino al 6 mese. Si parla in tal senso di relazione con oggetti parziali. La relazione con un oggetto assolutamente buono e idealizzato, scisso dalloggetto assolutamente cattivo, rimane nelle nostre menti.
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  • Le difese che si sperimentano nella posizione depressiva sono volte a scongiurare la contaminazione degli oggetti buoni con quelli cattivi: scissione, idealizzazione, diniego della realt interna ed esterna, repressione, artificiosit delle emozioni, identificazione proiettiva Quando il bambino sar in grado di accettare i propri impulsi cattivi, sperimenter la posizione depressiva, diminuir luso di difese e inizier a relazionarsi con loggetto intero. A consentire questo passaggio la consapevolezza, da parte del bambino, del sicuro possesso di un oggetto buono, che aumenta la forza dellIo e la sua capacit di tolleranza. il primo oggetto buono agisce come punto focale nellIo. Esso bilancia i processi di scissione e dispersione, contribuisce alla coesione e allintegrazione, ed strumentale alla costruzione dellIo (Note su alcuni meccanismi schizoidi, 1946, p. 6) A differenza delle paure persecutorie della posizione schizoparanoide, il timore che il bambino sperimenta nella posizione depressiva quello di far male alloggetto buono. Ci genera senso di colpa e angoscia depressiva e conseguente desiderio di riparare al male arrecato alloggetto buono.
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  • Il Super-io arcaico, che si era formato durante la posizione schizoparanoide, costituito dal timore di rappresaglia da parte di oggetti interni cattivi non proiettati. Esso giunge a maturazione alla fine del 1 anno, col passaggio delle fantasie dalla madre al padre, e si caratterizza della paura di organi sessuali pericolosi e di relazioni sessuali fra i genitori distruttive. Il Super-io si arricchisce per anche delloggetto ideale perdendo, cos, parte del suo carattere feroce, ma incitando il bambino alla perfezione (anche in modo crudele), promovendo lidentificazione, incoraggiandolo a crescere, gratificandolo. I normali sviluppi della posizione depressiva sono la riparazione, il rafforzamento dellesame di realt (con conseguente sviluppo della simbolizzazione e della creativit), la capacit di tollerare amore e odio nei confronti di uno stesso oggetto (perch si acquisita la sicurezza della prevalenza dellamore sullodio), gratitudine che scaturisce dal senso di colpa.
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  • Gli sviluppi patologici della posizione depressiva derivano da una negazione del senso di colpa e da un rapporto maniacale con loggetto allinsegna dellidealizzazione, che impoverisce la vita psichica e nega lambivalenza degli oggetti; si nega anche la dipendenza e il bisogno che si ha di essi controllandoli con un senso di trionfo e disprezzo. Ma quando gli sforzi di idealizzazione falliscono, come nel caso del lutto patologico, si innesca una spirale di colpa, autorimprovero e disperazione che conduce alla psicosi depressiva.
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  • Ronald Fairbairn (1889 1964) La centralit della relazione
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  • Ronald Fairbairn che elabor i suoi contributi di psicoanalisi negli anni 40 pose al centro del suo interesse il profondo bisogno da parte del bambino di relazioni personali basate sullamore. Egli afferm, in contrasto con Freud, che la motivazione centrale degli esseri umani stabilire buone relazioni con gli altri (la libido non ricerca di piacere, ma ricerca doggetto) Per Fairbain lasse centrale attorno al quale ruota lo sviluppo del bambino sono le buone relazioni, allinsegna dellaffetto, dellamore, della stima, della considerazione personale. Il bisogno di relazione cos centrale che meglio una relazione cattiva che nessuna relazione
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  • Nelle prime fasi dello sviluppo lIo non strutturato e dotato di una coscienza di s di tipo riflessivo, ma tuttuno col caregiver. Il piccolo , cio, in identificazione primaria con laltro. Cos, se il bambino sperimenta relazioni insoddisfacenti, egli in virt dellidentificazione giunger a percepire se stesso come insoddisfacente e cattivo.
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  • Questo sentirsi cattivo comporta unesperienza molto dolorosa, addirittura catastrofica, nellesperienza di S del bambino. lesperienza di non essere accettato e riconosciuto nel proprio bisogno di amore unesperienza devastante che, a livello profondo, lesperienza della vergogna per aver manifestato dei bisogni affettivi. Il senso del proprio valore minacciato. Ad un livello ancora pi profondo, si ha un senso di svuotamento e di morte psichica. La consapevolezza che il proprio amore inutile genera un senso di futilit dellIo (Fairbairn 1944, tr. it. 1970, p. 140)
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  • Fairbairn descrisse approfonditamente come tali esperienze relazionali negative possano essere controllate solamente tramite la loro rimozione nellinconscio. la rimozione nellinconscio delle esperienze negative un espediente per bonificare le relazioni della loro cattiveria e farle apparire di nuovo positive e buone. lesperienza, tristemente nota, dei bambini abusati che non riescono ad accusare i loro aguzzini della violenza subita perch hanno bisogno di credere nella bont della relazione.
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  • Nellinconscio, tuttavia, questi sentimenti negativi permangono; in virt dellidentificazione, il proprio Io, inconsciamente percepito come profondamente contaminato di cattiveria, svuotato. Fairbairn tale parte dellIo contaminata di cattiveria sabotatore interno, che rappresenta quella parte dellIo profondamente contaminata da un senso di cattiveria e capace di boicottare i miglioramenti della personalit
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  • Ci genera una vera e propria situazione di tipo schizoide ovvero di scissione allinterno dellIo. Ci sono, cio, delle parti del nostro Io legate a delusioni relazioni molto profonde che intaccano e si legano al senso di s da dover essere negate perch intollerabili. Questi individui percepiscono che il bisogno di amore, dipendenza e affetto sono pericolosi e vanno negati. Lamore sentito come connesso alla distruzione e alla morte. questo il senso dellaffermazione di Oscar Wilde che, nella Ballata della prigione di Reading, esclama Ogni uomo uccide la cosa che ama (Fairbairn 1940, tr. it 1970).
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  • Inoltre, osserva Fairbairn, assieme alla inconscia sensazione di cattiveria dellIo, v unaltra parte dellIo, anchessa diventata inconscia, che ambisce ad avere soddisfatti quei bisogni relazionali di cui non ha avuto esperienza. Tuttavia li desidera in maniera compulsiva, esigente, vorace, voluttuosa, libidica. Fairbairn chiama tale Io Io libidico e a suo parere assomiglia allinconscio pulsionale descritto da Freud.
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  • Riassumendo: Le relazioni insoddisfacenti generano, cio, da un lato un bisogno insoddisfatto che assume una forma seduttiva, stimolante e, dallaltro lato, la continua frustrazione di quei bisogni da parte dell Io cattivo (sabotatore interno), che incarna la memoria del fallimento profondo di ogni tentativo di mettersi in relazione. Il sabotore interno, come suggerisce il nome, attacca rabbiosamente quella parte dellIo (lIo libidico) che manifesta desideri. Pi in fondo, lattacco del sabotatore interno rappresenta anche un attacco che il bambino rivolge verso s stesso in quanto dipendente e bisognoso di relazione.
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  • Precisazione: Rispetto a questa dinamica profonda avente a che fare relazioni buone o cattive, il senso di colpa che genera il Super-Io descritto da Freud agisce, per Fairbairn, a un livello pi superficiale. Fairbairn pensa infatti che il senso di colpa sia una difesa morale pi evoluta dietro la quale si cela una situazione pi originaria legata a relazioni interiorizzate assolutamente cattive (in cui il proprio Io sentito come indegno e cattivo). Il colpevolizzarsi viene utilizzato, cio, per coprire e per tenere lontano dalla coscienza la sensazione profonda di disperazione legata alle relazioni cattive. Meglio, cio, sentirsi in colpa che sentirsi indegno di esistere.
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  • Crescendo il bambino sar indotto a evolvere dalla dipendenza immatura alla dipendenza matura. Affinch tale passaggio possa avvenire in modo emotivamente sano occorre che il bambino abbia la sensazione di essere sostenuto e incoraggiato nellambito di relazioni in cui si sente amato come persona; altrimenti egli tale passaggio e laprirsi al mondo esterno come carichi di troppa ansia di separazione. Lansia di separazione spesso legata alla sensazione di sentirsi intrappolati in spazi troppo stretti o troppo ampi. Levoluzione come passaggio dalla dipendenza immatura alla dipendenza matura
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  • Approfondimento: Per Fairbairn le relazioni cattive rimosse nellinconscio (che contengono unesperienza dellIo come cattivo e dellaltro come cattivo) sono alla base dei disturbi ossessivi, paranoidi, isterici e fobici. Si riportano i meccanismi di difesa cos come vengono intesi da Fairbairn: La fobia rappresenta la tensione connessa al passaggio dalla dipendenza infantile a quella matura, nella speranza di farcela e nel timore di rimanere intrappolato, rinchiuso, inghiottito Il conflitto quello tra la fuga dalloggetto e il ritorno alloggetto. Il fobico adotta una posizione passiva e si pone nella scelta di fuggire dal potere delloggetto o sottomettersi ad esso. La paranoia la pi radicale, in quanto gli oggetti cattivi vengono trattati come assolutamente cattivi. Questi diventano dei persecutori che attaccano il soggetto dallesterno. Il paranoide caratterizzato da una grandiosit stravagante (perch non basata su una realistica autostima) che teme lattacco da parte degli oggetti cattivi persecutori.
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  • Listeria non una fissazione alla fase fallica come conseguenza della situazione edipica, come nella teoria freudiana, ma un rifiuto degli organi genitali perch essi sono utilizzati per avere soddisfazioni di tipo infantile-dipendente. Fairbairn fa lesempio di una bambina tenuta in disparte da genitori che non si occupavano di lei che inizia ad utilizzare la seduzione per avere il padre dalla sua parte. A differenza che per il paranoico e lossessivo, nellisterico loggetto cattivo trattenuto psicologicamente dentro: listerico vuole consegnare tutto ai suoi oggetti damore, spesso idealizzandoli, nella speranza di stabilire una relazione pi rassicurante, ma non d loro gli organi sessuali, che restano invischiati in un meccanismo di soddisfazione regressiva con loggetto cattivo e devono pertanto essere tenuti fuori dalla relazione idealizzata. Listerico, come il fobico e lossessivo, ha in parte acquistato una maturit durante la fase di transizione, ma in parte rimasto legato in modo immaturo ai suoi oggetti interni. Proprio lesagerazione dellisterico solleva il sospetto che il suo comportamento derivi dalla sovracompensazione dun rifiuto. Questo sospetto confermato nellisterico dalla presenza di dissociazioni e lanalisi pu evidenziare lidentificazione con i genitali rifiutati. Nellossessione, invece, c un po di atteggiamento oblativo della dipendenza matura. Lossessivo come se volesse metaforicamente espellere di propri oggetti cattivi e pertanto esercita un forte controllo, spesso connotato da alta aggressivit, su di essi.
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  • Per paura di ulteriori fallimenti relazionali, il bambino si attaccher di pi al suo mondo interno fatto di relazioni con oggetti cattivi (che lo fanno sentire una nullit) e oggetti libidici (che stimolano il suo desiderio in maniera vorace). Lattaccamento al mondo interno va a compensare la sensazione di solitudine; ma cos lindividuo si chiude in un circolo vizioso sempre pi stringente, fino al punto che il dare e linteragire autentico con gli altri viene sentito come un pericoloso svuotamento. Iper-investimento difensivo del mondo interno
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  • Melanie Klein aveva gi evidenziato come il normale sviluppo infantile contempli il rafforzamento dellesame di realt (con conseguente sviluppo della simbolizzazione e della creativit) e la capacit di tollerare amore e odio nei confronti di uno stesso oggetto (perch si acquisita la sicurezza della prevalenza dellamore sullodio e si prova gratitudine verso loggetto). Lespressione dellaggressivit diventa connotata da senso di colpa e dal desiderio di riparare al male fatto. Gli sviluppi patologici derivano invece da una negazione del senso di colpa e da un rapporto maniacale con loggetto allinsegna dellidealizzazione, che impoverisce la vita psichica e nega lambivalenza degli oggetti; si nega anche la dipendenza e il bisogno che si ha di essi controllandoli con un senso di trionfo e disprezzo.
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  • Realt esterna, altri Parte matura dellindividuo in interazione con la realt e capace di interagire in senso realistico col mondo (Io centrale) Senso di colpa (Super-Io morale di Freud) (non devi comportarti cos; non essere cos dipendente; non essere egoista, pensa come soffrono gli altri; sei proprio una persona cattiva ecc.) Io solo, abbandonato, vergognoso del proprio bisogno di amore, con un senso di profonda disistima e di cattiveria (sabotatore interno) (Super-Io primitivo sadico e punitivo) Io che reclama aggressivamente il soddisfacimento dei propri bisogni, non pi percepiti come puri bisogni relazionali e di affetto, ma come esigenze, capricci, lusinghe, seduzioni (che spesso si intrecciano con la sfera sessuale), uno sfruttare gli altri. Contro questo bisogno il sabotatore interno mobilita la sua aggressivit (perch in fondo un bisogno che si sviluppa da una mancanza, compensatorio, che il sabotatore interno rabbiosamente mette a tacere) (io libidico) Relazioni con oggetti interiorizzati, cui lindividuo costretto a ricorrere in mancanza di una relazione soddisfacente con gli oggetti del mondo esterno