Medicina Psicosomatica Secondo Jung

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    La medicinapsicosomatica

    secondoil pensiero di JungC.A. Meier, Zurigo

    Non ritengo che l'invito a scrivere un articolo su questotema implichi la necessit di una vasta indagine inproposito. Tale indagine si deve invece presupporrequando si vuole analizzare pi specificamente qual ilcontributo di Jung allo studio della materia, e seeventualmente egli sollevi nuovi problemi e nuovedomande. Questo secondo modo di affrontare ilproblema senza dubbio il pi ricco di risultati nellosvolgimento della ricerca.Con questo intento mio desiderio rispondere a dueinterrogativi: 1) l'origine dell'idea psicosomatica in Jung,questione che si potrebbe definire di contenuto storico; 2)il rapporto fra la cura della malattia somatica medianteprocessi psicologici e il fenomeno della sincronicit.Cominciamo dal primo punto. Quando ci capita dipensare alla psicologia junghiana, non generalmente lamedicina psicosomatica la prima cosa che associamo adessa. Per quanto riguarda la mia esperienza. quandodissi a un mio collega non psichiatra, profondoconoscitore dell'opera di Jung, che Jung e

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    i suoi seguaci si erano interessati alla medicina psico-somatica e che perci doveva leggere questo saggio, mirispose: Ma tu stai sconvolgendo le mie conoscenze! e prosegui un po' maliziosamente: allora sarebbemeglio farne parlare i profani .Dato che siamo abituati a considerare seriamente, dal

    punto di vista psicologico, le espressioni pi immediate espontanee, ho riflettuto sulle ragioni pi profonde chepotevano nascondersi dietro tali affermazioni, e sonogiunto a queste conclusioni. Nella prima osservazionetroviamo quattro componenti:a) la priorit delle psiche in Jung; b) se la psiche l'identit pi reale, i disturbi somatici sono da intendersicome sintomi secondari; e) se l'oggetto dell'analisi per lopsicologo la psiche e non il soma, le connessioni conquest'ultimo sono secondarie; d) l'importanza che ilpensiero junghiano da alla psiche fa si che Jung nonconsideri l'attualit della medicina psicosomatica comeuna reazione al materialismo medico.

    Alla base della seconda affermazione, ritengo che stia laconvinzione che noi medici non sappiamo niente sulleimplicazioni del soggetto, e che perci i profani possonoavere un'altrettanto valida opinione su questo problema,dal momento che il rapporto psicologico un luogocomune di cui tutti possono venire a conoscenzaattraverso migliaia di casi documentati.Ma torniamo alla questione storica. Sappiamo che lacarriera psichiatrica di Jung come clinico cominci con lascoperta del complesso. I dodici e pi rivelatori dicomplessi sono tutti basati sulle azioni emozionali. Leemozioni, certamente originate dalla psiche, hanno unaparte preponderante nella formazione dei complessi e

    sulle loro conseguenze. Questo punto fu stabilitosperimentalmente da Jung e fu proprio la conferma clinicadi queste scoperte che lo accomun a Freud,Una delle principali caratteristiche delle emozioni oaffezioni emotive che esse influenzano e coinvolgonoanche la sfera corporea.Il legame fra i complessi e i cambiamenti somatici

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    (1) C. Fre (1888), Notes surles modifications de larsistance lectrique sousl'influence des excitationssensorielles et des motions, C. R. Soc Biol. Paris. 5,8me srie. C. Fr (1899),The Pathology of motions.

    Lon-don, University ofLondon Press.(2) O. Veraguth (1906 &1907), Das psycho-galva-nische Reflex-PhnomenMonatschr. Psychol. Neurol.Berlin, XXI (revised andeniarged under identical title,1909).

    (3) L. Binswanger (1907),Ober das Verhalten despsychogalvanischen Ph-nomens beim Associa-tionsexperiment - Diagno-stische Assoziations-studien,Beitrag XI, J. Psychol.

    Neurol./X.(4) C. G. Jung and C.Ricksher, C. (1907-8), Fur-ther Investigations of theGalvanic Phenomenon andRespiration in Normal andInsane Individuals, J. ab-norm. Psychol., Il, 1, 5.(5) Nunberg (1910), Oberkrperliche Begleitersche-inungen assoziativer Vor-gnge, J. Psychol. Neurol.,XVI.(6) C. G. Jung and F. Pe-tersen (1907), Psycho-Phy-

    sycal Investigations with theGalvanometer andPneumograph in Normal andInsane Individuals Brain,XXX, 118.(7) B. Sidis and H. T. Kalmus(1908-9), A Study ofGalvanometric Deflectionsdue to Psycho-PhysiologicalProcesses, Pts. I and II,Psychol. Rev. Bali. XV, XVI.

    (8) B. Sidis and.L. Nel-son(1910), The Nature andCausation of the GalvanicPhenomenon, Psychol. Rev.Bali, XVII.

    sulla base del fenomeno descritto da C. Fr (1) e da O.Veraguth (2) fu da Jung inizialmente studiato e confermatosperimentalmente sotto il punto di vista analitico;successivamente fu esaminato pi dettagliatamente da L.Binswanger (3). Il galvanometro fu usato a questo scopo.Segui l'esperimento di C. G. Jung (4) e di C. Ricksher che

    applicarono insieme pneumografo e galvanometro;Numberg (5) introdusse un terzo strumento diregistrazione ideato da Sommer. C. G. Jung (6) e F.Petersen continuarono i loro studi sul galvanometro e sullopneumografo.Nel 1908 gli americani B. Sidis e H. T. Kalmus (7) sioccuparono molto particolareggiatamente del gal-vanometro e del galvanografo. B. Sidis (8) e L. Nelsontrattarono successivamente il problema in modo piesauriente. In appendice bibliografia si trova cenno diulteriori pubblicazioni sul fenomeno psicogalvanico.In conclusione, con l'applicazione di diversi metodi dimisura, i risultati delle diverse reazioni fisiologiche agli

    stimoli fisici furono studiati nel modo seguente:

    1) Resistenza della pelleallo stimolo elettrico

    RispettivamenteGalvanometro e ponte diWheatstone.

    2) Tremori non volontari Strumento di registrazioneSommer:frequenza e ampiezza

    3) Respiro Pneumografo: frequenza eampiezza.

    4) Pulsazione Sfigmografo: frequenza eampiezza.

    5) Apporto di sangue Pletismografo (di cui si trattapi avanti).

    Alcuni di questi strumenti si trovano riuniti in un unicoapparecchio, oggi conosciuto col nome di poligrafo o lie detector . Tutti questi studi ed esami sono statiper lungo tem-

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    p trascurati, fino a quando i medici hanno iniziato adapplicare metodi fisici e chimici per un'indagine pisistematica sulle variazioni di funzionamento degli organi edei sistemi organici. Il risultato di tutto ci che si potutostabilire che non esiste organo (ad eccezione forse delleossa e dei denti) il cui funzionamento non subisca

    l'influenza delle affezioni di origine psichica.Ricordo al lettore che fin dal XVIII secolo Boerhaave(come citato da Wittkower (9) nel 1936) scriveva cosi: Emozioni violente o di lunga durata attaccano e varianoin maniera notevolissima il cervello, i nervi, lo intelletto, imuscoli e conseguentemente, a seconda della lorointensit e durata, possono produrre e favorirepraticamente qualunque tipo di malattia . Unadiscussione particolareggiata del problema con l'apporto dimateriale clinico si pu trovare in Boerhaave (10).Questi fatti erano conosciuti perfino dai medici greci, comepossiamo constatare leggendo Erodoto e altri testi.D'altronde lo stesso Erasistrato (304-240 a. C.) pu essere

    considerato un medico che si molto avvicinato allamedicina psicosomatica. Come esempio della suasensibilit e profondit su questo argomento, desideroriportare il suo resoconto sul caso clinico di Antioco, figliodi Seleuco, e della sua matrigna Stratonice, come ce loraccontano Plu-tarco (11) e Appiano (12).

    Ecco la versione di Plutarco:

    Antioco si era invaghito di Stratonice, che era giovane edaveva gi avuto un figlioletto da Seleuco. Tormentato dallapassione, dopo aver tutto tentato per debellarla, mainvano, e rimproverandosi dell'orrenda bramosia che

    provava, del morbo incurabile e della follia che lodominavano, cerc un modo di sbarazzarsi dalla vita. Apoco a poco si lasci deperire, non cur pi il propriocorpo e si astenne dal cibo, fingendosi malato.Senonch il suo medico, Erasistrato, non ebbe difficolt acapire che si trattava d'amore. Era per dif-

    (9) E. Wittkower (1936)Einfluss der Gemtsbewe-gungen auf den Krper.Vienna and Leipzig.

    (10) Boerhaave, Herman-nus

    (Ed.) (1762). Eems, Jacobusvan.. Praelectio-nes

    Academicae de Mor-bisNervorum. 2 vols. Frankfurtand Leipzig.

    (11) Plutarch, DemetriusPoHorcetes, 38.

    (12) Appian, Roman Hi-story,X, 59 ff.

    po trascurati, fino a quando i medici hanno iniziato adapplicare metodi fisici e chimici per un'indagine pisistematica sulle variazioni di funzionamento degli organi edei sistemi organici. Il risultato di tutto ci che si potutostabilire che non esiste organo (ad eccezione forse delleossa e dei denti) il cui funzionamento non subisca

    l'influenza delle affezioni di origine psichica.Ricordo al lettore che fin dal XVIII secolo Boerhaave(come citato da Wittkower (9) nel 1936) scriveva cosi: Emozioni violente o di lunga durata attaccano e varianoin maniera notevolissima il cervello, i nervi, lo intelletto, imuscoli e conseguentemente, a seconda della lorointensit e durata, possono produrre e favorirepraticamente qualunque tipo di malattia . Unadiscussione particolareggiata del problema con l'apporto dimateriale clinico si pu trovare in Boerhaave (10).Questi fatti erano conosciuti perfino dai medici greci, comepossiamo constatare leggendo Erodoto e altri testi.D'altronde lo stesso Erasistrato (304-240 a. C.) pu essere

    considerato un medico che si molto avvicinato allamedicina psicosomatica. Come esempio della suasensibilit e profondit su questo argomento, desideroriportare il suo resoconto sul caso clinico di Antioco, figliodi Seleuco, e della sua matrigna Stratonice, come ce loraccontano

    (9) E. Wittkower (1936)Einfluss der Gemtsbewe-gungen auf den Krper.Vienna and Leipzig.

    (10) Boerhaave, Herman-nus

    (Ed.) (1762). Eems, Jacobusvan.. Praelectio-nes

    Academicae de Mor-bisNervorum. 2 vols. Frankfurtand Leipzig.

    (11) Plutarch, DemetriusPoHorcetes, 38.

    (12) Appian, Roman History,X, 59 ff.

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    fcile capire di chi fosse innamorato. Per scoprirlo,Erasistrato rimase per tutto un giorno nella camera delsuo paziente, e ad ogni giovinetto o donna parti-colarmente bella che entrava, guardava in faccia Antiocoe osservava quelle parti e quei moti del corpo che perabitudine riproducono pi vivamente le alterazioni

    dell'animo.Ora, quando entrava l'altra gente, Antioco rimanevacom'era; ma quando veniva a visitarlo Stratonice, dasola, oppure in compagnia di Seleuco, il che spessoavveniva, immancabilmente si verificavano in lui tutti queisegni ammonitori che Saffo descrive: la voceincespicava, il viso si accendeva di rossore, la vista gli siannebbiava, improvvisamente si metteva a sudare, ibattiti del polso divenivano irregolari e confusi, efinalmente, quando le facolt dell'animo eranosoverchiate dall'affanno, si smarriva, giaceva comestordito e impallidiva. Oltre a questi elementi significativi,Erasistrato consider che verosimilmente il figlio del r

    non si sarebbe ostinato nel silenzio fino a morire, sefosse stato innamorato di un'altra donna. Ma comespiegare in modo aperto la cosa a Seleuco? Erasistratopens fosse un'impresa assai pericolosa; tuttavia confidnell'affetto che legava il padre al figlio, e un bei giorno siarrischi a parlare:gli disse che la malattia del giovinetto non era altro senon amore, un amore impossibile e insanabile. Seleuco.stupito dalla rivelazione, chiese al medico come maiquest'amore fosse insanabile. Perch rispose Erasistrato innamorato di miamoglie, per Zeus . Ebbene? replic Seleuco. Tu sei amico di mio figlio,

    e non vorresti cedergli la tua sposa, quando vedi che nonesiste altro mezzo per preservare la nostra casata,assalita da cosi grande tempesta? . Neppure tu chesei suo padre lo faresti rispose Erasistrato se Antiocodesiderasse avere Stratonice! . E Seleuco: Volesse ilciclo, amico mio, che qualche uomo o qualche diovolgesse a questo segno e trasformasse cosi il suoamore, che io rinuncerei volentieri al mio regno, pur diaiutare Antioco . E mentre Seleuco pronunciava questeparole con

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    viva commozione, lacrime copiose gli rigavano il volto.Erasistrato prese la sua mano e gli disse che non avevabisogno di Erasistrato: egli, essendo padre e marito e re,poteva anche essere il medico migliore della sua famiglia.Seleuco fece radunare tutto il popolo e annuncipubblicamente che aveva deciso di nominare Antioco re

    di tutte le regioni interne del paese e Stratonice regina,sicch avrebbero dovuto sposarsi: il figlio, abituato aubbidirgli in tutto remissivamente, non si sarebbe oppostoper nulla alle nozze, ma poich si trattava di una cosainsolita, Seleuco faceva appello ai suoi amici, affinchconvincessero Stratonice a considerare onorevole egiusto tutto ci che piaceva al re ed era utile al benepubblico.Fu cosi che Antioco e Stratonice divennero marito emoglie.Quest'influenza delle emozioni sugli organi corporalisolleva tra l'altro la questione della simmetria e cio: ciche causa di malattia dovrebbe esserlo anche di

    guarigione. Questo ci riporta al trattamento di shock e allacatarsi (katharsis), intesa nel modo antico; la seconda asua volta porta alla eukrasia , cio l'equilibrio fra gliumori del corpo o temperamento (atarassia). Di notevoleinteresse a questo punto anche la teoria di James-Lange sulle emozioni, in cui lo studio delle cause sirisolve in un giro di 180 gradi: Noi non piangiamo per ildolore, ma siamo addolorati perch piangiamo . eancora: La mia teoria che i mutamenti corporali sonola diretta conseguenza e reazione ad un fattore dieccitazione, e che la nostra reazione ai detti mutamenti l'emozione . Da un punto di vista storico questoapproccio unilaterale ci porta da Darwin e W. James

    attraverso Watson e Pavlov ad un comportamentopuramente materialistico, e di conseguenza lontano dallapsicologia, o piuttosto verso una psicologia di stamporusso, cio priva di anima. Nel corso del tempo,comunque, una notevole quantit di materiale clinico stato raccolto ed elaborato da diversi studiosi (A. Adler,Oswaid, Schwarz, Wittkower, Heyer ed altri). Questiautori

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    (13) Leon Saul (1941). Apaper in Psychosom. Med.Monogr., 11, 2. New York

    14) C. G. Jung (1907a). berdie Psychologie derDementa Praecox: EinVersuch. Halle. Trans. ThePsychology of DementiaPraecox, in Coli. Wks., 3.

    (15) C. G. Jung (1907b), OnPsychophysical Relations ofthe Associative Experment,J. abnorm. Psychol. I.

    sono riusciti a dimostrare che la presenza prolungata deicomplessi pu produrre non solo azioni sintomatiche einclinazioni accidentali, ma anche sintomi che simanifestano somaticamente e che possono causare unvero e proprio danno organico. Se ne deduce che compito della medicina psicosomatica rimuovere questi

    complessi che incidono sulla patogenesi. La mia opinionepersonale, forma-tasi anche sulla letteratura in proposito, che la medicina psicosomatica, pi che i complessi, eliminii sintomi.Un paziente psicosomatico per eccellenza (Saul) (13), dicui mi ha messo personalmente al corrente il Prof. BrunoKlopfer a Los Angeles. fu in effetti guarito della sua asmabronchiale, ma pochi anni dopo la pubblicazione dellastoria di questo successo il paziente svilupp una ulceragastrica.C' infine da considerare un altro punto di vista, chepossiamo collocare nella parte storica della miaesposizione, e che fu analizzato da Jung (14) piuttosto

    presto: l'ipotesi della presenza di un fattore tossico nellapatogenesi della schizofrenia, teoria che appare per laprima volta nel 1907. nel suo studio sulla gi citatadementia praecox. Secondo questa teoria, la tossinapostulata sarebbe in particolare responsabile dellapersistenza degli effetti del complesso, o, come dice Jung(15), del loro fissaggio . In questa teoria riscontrabileun'analogia con l'origine dei cambiamenti organici daisintomi psicgenetici del corpo..Questa affermazione di Jung non trov un terreno fertile,esattamente come accadde per la sua teoria delcomplesso, e al pari di questa non fu presa inconsiderazione che molti anni pi tardi, stranamente pi o

    meno allo stesso tempo della psicoterapia applicata allaschizofrenia (Rosen). Nella psichiatria clinica, comunque,ci si sta attivamente occupando del problema, con l'aiutodelle risorse della moderna biochimica. Da tale intensostudio risultato che probabilmente il fattore tossico diJung ha una notevole affinit con l'adrenalina.Anche le cosidette sostanze psicotomimetiche ,

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    come ad esempio la mescalina, l'LSD, la psilocibina eco.,le quali possono essere causa di psicosi che servono daraffronto, mostrano affinit clinica con l'adrenalina.L'adrenocromo e l'adrenolutina (derivati coloratidell'incolore adrenalina) hanno spiccate proprietpsicotomimetiche di effetto lungo e persistente.

    E' proprio questa caratteristica che rende il loro studiosperimentale estremamente ingrato [cfr. Osmond (16);Osmond e Smythies (17); e ancora Hoffer e Osmond (18);e il pi aggiornato resoconto delle scoperte, Hoffer eOsmond (19)]. Inoltre c' da aggiungere che effetti troppoprolungati possono rendere impossibile una conoscenzapi profonda del noto fissaggio degli effetti delcomplesso nella schizofrenia. Robert (20) G. Heath e altri,d'altronde, hanno scoperto una proteina nel siero deipazienti schizofrenici, anch'essa dotata di propriet psicotomimetiche e da essi chiamata tarasseina (dalgreco taraktikos = che causa confusione). Un altro autoreamericano, Nicholas (21) A. Bercel. somministrando al

    ragno Ziila-x-notata il siero prelevato da pazientischizofrenici, riuscito a produrre forme di comportamentoanomalo dello stesso tipo di quelle che provocano i veri epropri psicotodi: sotto l'effetto del siero, il ragno tesse unatela schizofrenica. Questo esperimento basato sulleesperienze di Peters (22), Witt e Wolff; di Wolff (23) eHempel; di Witt (24); cfr. anche H. Fischer (25), la cuiopera di grande importanza per la nostra esposizione.Ancora nel 1907 Jung era convinto che l'effetto abnormecausato dai complessi nella schizofrenia fosse dovuto adun particolare stato di debolezza dell'ego (quanto allacausa di questo stato di debolezza, la responsabilit stata attribuita ad un gran numero di fattori, nella

    maggioranza derivanti dalla famiglia) e che il fissaggio dei sintomi fosse dovuto alla presenza di un elementotossico. Fintanto che la tossina era considerata solo unadelle cause della stabilizzazione ( fissaggio ), e non lacausa prima dell'eccessivo effetto del complesso, la com-ponente psicogenetica continuava a sussistere.

    (16) H. Osmond (1955$|Inspiration and Methc4| inSchizophrenia ResearchDis. nerv. SystJ XVI, 4.Galveston. H. Osmond(1957), A Rview of theClinical ENi fects ofPsychotomimetel Agents,

    Annais N. Y. Aj cad. Sci.,6.(17) H. Osmond and J.Smythies (1952),Schizophrenia: A New

    Approach. J. Meni. Sci., 98.H. Osmond and J. Smythies(1958), The Significance ofPsychotic Experience,Hibbert J.(18) A. Hoffer and H. 0.smond (1955),SchizophreniaAn

    Autonomie Disease, J.nerv. ment. Dis., 122, 5.

    A. Hoffer and H. Osmond(1959a), The Adrenochro-me Model and Schizo-phrenia, J. nerv. ment. Dis..128, 1.

    A. Hoffer and H. Osmond(1959b). A Smail Rsearchin Schizophrenia, Canad.med. Ass. J., 80, 91-4.(19) A. Hoffer and H. O.smond (1960), The Che-mical Basis of ClinicalPsychiatry. SpringfieldOxford, Ontark), C. CThomas.(20) Robert G. Heath e al.(1956, etc.), Amer. JPsychiat.(21) Nicholas A. Berce(1960), AMA Arch. GenPsychiat, 2. Chicago.(22) H. M. Peters. P. N

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    Witt and O. Wolef (1950), DieBeemflussung des Netzbauesder Spinnen durch neurotropeSubstanzen. Z. vergi. Physiol.,32.(23) D. Wolff and U. Hempel(1951), Versuch ber dieBeeinflussung des Netzbaues

    von Ziila-x-notata durchPervitin, Scopolamin undStrychnin. Z. vergi. Physiol.,33.(24) P. N. Witt (1956), DieWirkung von Substanzen aufdon Netzbau der Spinne alsbiologischer Test.., Berlin-Gttingen-Heidelberg.(25) H. Fischer (1962). DieTierweit im Lichte derPharmakologie, Neujahrsbl.Naturf. Ges. Zrich, 164. Stck.(26) C. G. Jung (1958). DieSchizophrenie, Schweiz.

    Arch. Neurol. Psychiat, 81, 1-2. Trans., Echizophrenia, inCoil. Wks., 3.

    Jung (26) nella conferenza tenuta al secondo CongressoInternazionale di Psichiatria a Zurigo, espose nuovamentela sua ipotesi, vecchia ormai di cinquant'anni, ma questavolta sostenuta da una base pi concreta. Malgrado ci,Jung fu abbastanza prudente da accennare alla possibilitche la relazione si potesse interpretare anche in senso in-

    verso. Ma cerchiamo comunque di stabilire se, nel campodelle relazioni psicofisiche, il problema causa-effetto nonpossa perdere ogni significato e rilievo. Siamo portati aprendere un po' superficialmente per scontato che, unavolta appurato che esiste una causa fisica, da essainevitabilmente dovr scaturire un effetto psichico. Questopostulato si basa sul modello stimolo-reazione e ciconduce direttamente alla moderna psicofarmacologia.Per maggior sicurezza questi effetti psichici sono ripetibilie possono essere sperimentalmente e statisticamenteregistrati; ma il modo in cui il fisico agisce sulla psichecontinua a restare un enigma al pari del processo inversodi azione psichica sul fisico. Come esempio mi baster

    portare le incertezze causate dalla teoria di James-Lange,in cui, malgrado la fedelt alla antica teoria dell'azionefisica sulla psiche, si perviene al medesimo tempo ad unepifenomenalismo assolutamente insoddisfacente. Neltrattare problemi di medicina psicosomatica ci troviamo,pi o meno inconsapevolmente ma inevitabilmente,coinvolti nella questione delle relazioni psicofisiche.Giustamente tali problemi, come ho detto, hanno comebase la dottrina delle affezioni emozionali, a sua volta so-stenuta dalla teoria dei complessi di Jung. Emozioni ecomplessi sono veri e propri gemelli siamesi. Le primedebbono esser necessariamente accompagnate daalterazioni fisiche, per questa ragione entrambe

    divengono elementi essenziali della medicinapsicosomatica.Tenendo conto di queste implicazioni, possiamo fa-cilmente comprendere perch i medici e i filosofidell'antichit fossero portati a considerare le emozionidannose e negative. L'atarassia (liberazione e distacco datutte le passioni) era considerata il bene

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    pi alto e desiderabile; allo stesso modo in seguito furonoconsiderate la metriopateia o moderazione e l'apatia.L'ultima, in verit, fu attribuita dai Padri della Chiesa aDio, che, incapace di sofferenza, per legge dicompensazione aveva dovuto produrre il Figlio dell'Uomo

    capace di soffrire.Lasciando da parte queste considerazioni, comunquenecessario restare sufficientemente umani da potersoccombere al pathos; il fatto di poter essere travolti dalleemozioni ha per noi una qualche importanza solo per laragione che nello stato di emotio la psiche come tale puessere sperimentata nella sua vera immediatezzadinamica, cio come libido.Il parere di P. Janet, che le emozioni altro non siano cheforme eccessive di eccitazione, dovute ad una incapacitdi reazioni equilibrate, si rif probabilmente all'anticoatteggiamento negativo nei confronti delle emozioni. Unaccertamento imparziale delle nostre emozioni pu

    facilmente portarci alla consapevolezza della nostradebolezza (da notare l'analogia funzionale con laproiezione). Quello che in realt avviene di solito un abaissement du niveau menta! , accompagnato da unaregressione a meccanismi pi primitivi, cosi dopotutto talereazione resta indesiderabile.Possiamo a questo punto ricordare la discussione Peripathn in Poseidonio. Secondo quest'ultimo, la causadelle emozioni un eccesso o un forte aumento dell'horm , cio del normale impulso razionale. Ci puaccadere sia a causa di una esagerazione dellagrandezza dell'oggetto immaginato, sia per un particolarestato di debolezza del soggetto immaginante (cf. trauma,

    shock o debolezza dell'ego).Questa teoria si riallaccia alle opinioni di Jung sullapsicogenesi della schizofrenia. Devo adesso, in accordoalle finalit di questo articolo, dare un breve sguardo alledottrine che oggi-giorno passano per medicinapsicosomatica. Troppo spesso viene dimenticato che nel1907 A.

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    (27) A. Adler (1907). Studienber die Minder- wrtigkeit vonOrganen. Berlin und Vienna.

    (28) Oswyald Schwarz(1925), Psychogenese undPsychotherapie krperli-chrSymptome.(29) Wittkower, op. cit.

    Adler (27) pubblic i suoi studi sull'inferiorit dell'apparatoorganico e, sulla base delle sue osservazioni cliniche,elabor la teoria secondo cui la capacit o meno di unapersona di affrontare la propria inferiorit organica,determinerebbe il divenire o no un nevrotico.Successivamente questa teoria si defin come mitologia

    dell'organo; si tratta comunque di una teoriaestremamente intelligente, in quanto, senza cadere nellepastoie di inutili spiegazioni causali, attribuisce un ruoloben definito al fattore somatico. Purtuttavia resta unateoria occasionalista. La trasformazione ad opera dellapsiche del disturbo somatico il fattore determinante. Dallato opposto troviamo il concetto di conversione di Freud(enunciato nello stesso periodo), secondo cui la psichedetermina sintomi somatici, e che in realt risale alla primadefinizione di psicogenesi.Il concetto di Freud ebbe molto maggior credito di quello diAdler. Seguirono poi un numero notevole di resocontisommar! come quello di Oswaid Schwarz (28), che

    appartiene alla scuola di medicina interna di vonBergmann e von KrehI, lo stesso fece V. von Weizsckere A. Mitscherlich. Wittkower (29) fu il primo a fare unarelazione delle sue scoperte.Oggi il mondo anglosassone si impadronito fortementedi questa teoria: assistiamo al compiersi delle impresesbalorditive di Flanders Dunbar e, pi o meno allo stessotempo, vediamo Weiss e English e Grinker e Robbinsprendere parte alla discussione.La letteratura americana in materia si basava in gran partesulla psicanalisi e di conseguenza interpretava i disturbisomatici quasi esclusivamente sulla base dellaconversione dei sintomi, finch Alexander fece

    l'importante distinzione fra isteria di conversione e nevrosivegetativa, attribuendo notevole importanza psicogeneticaalla inibizione orale. F. Dunbar, d'altro canto, non interessata nella stessa misura alla psicogenesi in sensocausale, ma tenta di ridurre i 1800 casi disponibili asindromi di malattia pi o meno specifiche con comunidenominatori.

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    Ci significa che essa tenta di affermare un'importanterelazione fra questi e quei sintomi somatici e queste equelle caratteristiche psicologiche dei pazienti. In tal modoabbiamo a disposizione quadri corrispondenti alle malattiee alle personalit. Non c' dubbio che tutta la letteraturacitata ha, in realt, adottato il punto di vista freudiano,

    trattando i sintomi fisici come direttamente derivati dafattori psichici. I fenomeni somatici sono cosi ridotti a fe-nomeni psichici. Dove riescano ad arrivare questi autori,diviene pi ovvio leggendo il simposio The PsychologicalVariables in Human Cancer [Gengerelli e Kirkner (30)],dove le psicodinamiche della personalit sono consideraterilevanti ai fini dello sviluppo del tumore maligno; cf. ancheKlopfer (31) e la formazione di una associazioneinternazionale per la ricerca del cancro psicosomatico, chenella estate del 1960 tenne ad Amsterdam il suo primocongresso. ^ Dopo circaquarant'anni di priorit di questo modo di pensare, iniziuna nuova fase. Sotto l'influenza dei considerevoli

    progressi raggiunti in psicofarmacologia, psicochirurgia,neuro-fisiologia e biochimica, la nuova generazione dipsichiatri nuovamente incline a riconoscere laprecedenza del soma sulla psiche. Queste variazioni nelcorso della storia della ricerca hanno le loro valide ragioni.Per esempio, M. Bleuler, come citato da von Wyss (32),dice che: Non bisogna dimenticare la vecchia regolasecondo cui la possibilit di comprendere una certaevoluzione non prova psicologicamente la sua genesipsicologica . In realt perfettamente chiaro che ilproblema psicosomatico deve essere analizzato sotto idiversi aspetti.Se le gallerie scavate da entrambe le parti condurranno

    mai ad una comunicazione, rimane un problema insoluto. Agiudicare dal suo discorso al congresso, Jung (33) sembraassumere una posizione ottimista. Ma probabilmentequesti alterni punti di vista sono dovuti a un problema piprofondo, come suppose H. K. Wolff quando nel 1952disse che Le emozioni prodotte da una situazione dipericolo non

    (30) J. A. Gengerelli ani F.J. Kirkner (Eds.) (1954)iThe Psychological VarMables in Human CancerBerkeley and Los Angeles,University of CaliforniaPress. London, CambridgeUniversity Presa, 1955.(31) Bruno Klopfer (1957),Psychological Variables inHuman Cancer, J. Pro-

    jective Techniques, 21, 4.

    (32) Walter H. von Wysi(1955), Aufgaben une

    Grenzen der Psychoso.matischenMedizin, BerlinGttingen-Heidelberg.

    (33) C. G. Jung, op. eh1958.

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    sono la causa di cambiamenti fisici. Entrambe avvengonocontemporaneamente e sono interdipendenti, ma ilcome rimane oscuro [citato da von Wyss (34)].Similmente dice von Weizscker: L'introduzione dellapsiche nella patogenesi significa un mutamento in cui ilpunto di vista causale ha un posto secondario .

    Bisogna sottolineare che il concetto di psicogenesi meccanicistico e causale, fatto indubitabile, se perfondamentali ragioni filosofiche noi non sapessimo che ilrapporto tra physis e psiche non pu essere risolto intermini di causa ed effetto. Sia che adottiamo il punto divista dell'interrezionismo o quello del parallelismo, non c'alcuna conseguenza.Il modo , come giustamente dice Wolff, rimane oscuroe secondo il temperarpento di ognuno ci si pu fermaresia all' ignoramus di Ru Bois-Reymond sia ad un ignorabimus . Consideriamo adesso il secondoproblema, all'inizio appena sfiorato, della relazione a-causale fra psiche e soma

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    vere il mio braccio non mi pi chiaro dell'affermazione dichi dice di essere in grado di fermare il ciclo lunare;l'unica differenza che, mentre ho sperimentato la veritdella prima affermazione, la seconda non mai statacontrollata dai miei sensi . Tale difficolt stata sempreben conosciuta dai filosofi e non in nessun modo stata

    risolta dal neologismo medicina psicosomatica . Tertium non datur e, se la medicina pretendeva diessere il tertium , non avrebbe potuto offrire nient'altroche cure miracolose. Il soma e la psiche formano unacoppia di opposti il cui riavvicinamento nel caso di undisturbo sembra dipendere dall'ap-parire di un simbolo.Per questa ragione si tent presto di sostituire a questadicotomia una tricoto-mia, cosa che presenta alcunivantaggi. Se vogliamo accettare il semplice modello deicomplessi psichici e degli effetti somatici emozionali,allora possiamo concordare con Poseidonio e la suaconclusione che l'immaginazione deve essere il tertiumquid della mediazione.

    Piotino (IV, 4. (28), 18, 19) afferma che il path nonappartiene ne all'anima ne al corpo inanimato, ma ad un synanphoteron di anima e corpo. Proclo parla dellastessa entit come di un corpo consistente di cinqueelementi invece che di quattro. Questo corpo sferico omeglio il suo eidos (forma o immagine) sferico. Ciche Piotino dice (IV, 3, 9, 15) di un corso circolare si puapplicare a qualunque forma sferica: il movimentocircolare il pi perfetto (vedi le stelle).Qualcosa di ci presente nel nostro corpo ed collegato al soma pneumatikon come tertium quid .Ricordiamo ancora l' opus circulare , la rota deglialchimisti o il corso circolare della luce nel Taoismo.

    Questo soma pneumatikon assume denominazionidiverse: vien chiamato anche pneuma somatikon.astroeides, soma, augoeides soma (come un raggio), o inProculo (Comm. in Plat; Tim. 384b) augoeides ochema(veicolo di luce) o astroeides ochema.

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    (36) G. R. S Mead (1919),The Doctrine of the SubtieBody. London, Watkins

    (37) Henry Corbin (1960),

    Sinesio usa il sinonimo phantastikon pneuma che,secondo quanto abbiamo detto, ci riporta a Poseidonio.Generalmente il soma astreides (e i suoi sinonimi) dopola morte diviene eidolon, imago, simulacrum o l'ombra.Troviamo la stessa teoria in Paracelso, anch'egli parla diun secondo corpo invisibile che causa dei sintomi

    corporali . E forse opportuno a questo punto ricordareche cos' il sintomo, ricorrendo alla sua etimologia:symptoma la coincidenza in uno, o la convergenza, dialmeno due diverse grandezze, ed anche il punto diintersezione di due curve. Se diamo ragione a Paracelso, proprio questo secondo corpo, il tertium fra soma epsiche, responsabile della formazione del sintomo.In questo caso egli si awicinerebbe notevolmenteall'interpretazione del soma che da Platone: soma = sema(cio tomba, ma in origine anche segno o simbolo) (Fedro250 C). Mentre gli Alessandrini ritenevano che lacoscienza del soma astroeides ponesse fine allasofferenza, la stessa opinione troviamo espressa nel

    Samkhya, ove si insegna che la contaminazione tra somae psiche deve essere eliminata per poter ritrovare lasalute. Come il lettore avr compreso, tutte queste ideeconducono alla teoria del corpo etereo, cio allaconvinzione dell'esistenza di un etereo veicolo dell'animacome tertium quid, a met strada fra l'anima animale e ilcorpo.L'opera di G. S. R. Mead (36) ci parla dello sviluppo diqueste idee nella tarda antichit e nel Cristianesimo. E'mia opinione che, a qualunque risultato giunga lamedicina omeopatica, i suoi effetti si avranno attraversoquesta terza parte del nostro sistema. Le speculazionisulla teoria del corpo etereo e le trasformazioni imponenti

    che hanno subito nella religione persiana e scita sono oraa disposizione degli studiosi grazie all'opera di H. Corbin;particolarmente interessanti i paralleli con Proculo [Corbin(37), specialmente pp. 148 e sgg.].

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    Con la teoria del corpo etereo siamo apparentementeriusciti a trovare il simbolo che elimina le difficolt dellarelazione psicofisica, ma essa per il momento ci hacondotti oltre il limite dell'esperienza e della verifica. Maforse neanche questo vero, in quanto in questa relazioneriesco ad avvicinarmi al risultato di un esperimento che

    pu essere compreso soltanto grazie all'introduzione diqualcosa di simile al corpo etereo. Riguardo allaregistrazione delle variazioni di volume, S. Figar (38). unfisiologo cecoslovacco, esegui esami simultanei plentismo-grafici sugli avambracci di due persone ignare dellapresenza l'una dell'altra. Una di esse fu sensibile ad uncerto stimolo psichico, riconoscibile dalle caratteristicheoscillazioni di volume; ma il grafico del volume dellaseconda, che non partecipava affatto, mostr una notevoleaffinit con il primo grafico. Questo sorprendente risultatomi fa pensare ad un pezzo di autore anonimo nelMusaeum Hermeticum (39) (p. 617): Ma l'anima,elemento che differenzia l'uomo dagli altri animali, opera

    all'interno del corpo, sebbene la sua maggiore efficacia siaextracorporea: infatti al di fuori del corpo che essadomina con potere assoluto . Le scoperte di Figar, nelfrattempo, sono state verificate negli Stati Uniti su un grannumero di soggetti e con mezzi pi perfezionati sono stateconfermate da Douglas Dean a New York, come so da unacomunicazione privata.Ritorniamo adesso nuovamente allo schema di pg. 111, e,analizzando la relazione 2. vediamo se effetti similipossano provenire da altra parte, in particolare quando

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    male, che nella maggior parte dei casi prettamentegeometrico. Ci confermerebbe in larga misura ladefinizione di archetipo. Jung ritiene che gli archetipiappaiono generalmente in situazioni di crisi, da ci si punel complesso dedurre che noi interroghiamo gli oracoliappunto quando siamo in crisi. Se la nostra ipotesi di una

    corrispondenza fraSoggetto e Oggetto

    interno esterno

    assolutamente corretta, allora quella corrispondenza tanto poco causale nel carattere, come quella esistentefra psiche e physis (= soma). Come noto, l'oracolo IChing fu analizzato da Jung anche sotto l'aspetto delsincronismo. La procedura mantica. comunque, ci offre

    un metodo che, fedelmente seguito, garantisce ilraggiungimento sicuro di una corrispondenza fra psiche ephysis. Questa corrispondenza appare per di tipocausale e non soddisfa il principio di relazione noncausale.Eccoci dunque nuovamente ad affrontare una difficoltche io son incapace di risolvere. D'altronde questadifficolt non unica, infatti anche il problema psicofisicopresenta una situazione dello stesso tipo: in questo casoanche una relazione causale impensabile ed anche ilsistema, il synamphoteron di Piotino, funziona senzaintoppi fintante che la physis continua a produrrecombinazioni diverse sulla psiche e allo stesso modo la

    psiche sulla physis; ancor pi, tali combinazioni sonosempre ricche di significato. Nel peggiore dei casi nonsiamo in grado di decifrarle correttamente, ad esempioquando si tratta di sintomi, ma chi padrone dell'artemedica e sa in che modo interpretarli riuscir sempre apervenire a qualcosa di interessante e di utile chiamatodiagnosi.

    (39b) C. A. Meier (1950). E per questa ragione che io, fin dal 1950 (39 b), inZeitgemasseProbieme vista di un fallimento delle spiegazioni causali, sug-

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    gerii che il funzionamento psicofisico dovesse essereinterpretato sincronisticamente.Jung all'inizio mi attacc violentemente su questo punto,ma dopo lunghe discussioni accett la mia idea [Jung (40),trad. pp. 500, 505 e sgg.], sebbene in una successivaconversazione fosse nuovamente incline a limitare

    l'elemento del sincronismo a coincidenze pi rare edeccezionali. Ma non vedo come questa restrizione a unaspeciale teoria del sincronismo possa essere mantenuta,se causalit e sincronismo nel ben noto schemaquaternario

    E o p

    causalit + sincronismo

    t o q

    si devono trattare come opposti aventi lo stesso valore. Inlinea di principio, in questo caso, si dovrebbe tenere piconto dell'elemento del sincronismo. Nel campo delsincronismo, come per la teoria della relativit di Einstein,si render probabilmente necessario un giorno elaborareuna teoria generale oltre a quella particolare. Ilfunzionamento psicofisico allora dovr essere consideratocome un caso speciale della teoria generale, ed un altrocaso dovr, ad esempio, essere considerato il metodomantico. Teoricamente non fa differenza se sia la physis aprovocare variazioni acausali sulla psiche o viceversa: idue casi sono simmetrici e probabilmente la loro azione

    simultanea. L'elemento comune la combinazione che haluogo in virt della struttura archetipale del soggettoagente. Il fenomeno dell'imprinting (Lorenz). com'descritto dagli studiosi di etologia, un esempiosignificativo. E' probabile che il modello sincronistico siaapplicabile anche ai processi di apprendimento e di co-gnizione. In ogni caso mia opinione che esista unastretta corrispondenza fra questo schema e l'anamnesi diPlatone.

    der Traumforschung. Zu-rich, Kulturstaatswiss.Schriften E. T. H., n. 75.1

    (40) C. G. Jung (1952),Synchronizitt als ein

    Prinzip akausaler Zusam-menhnge, Naturerkirungund Psyche. Zrich, Ra-scher. Trans., Synchroni-city: An Acausai Connect-ing Principle. in Coli. Wks.,8.

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    (41) C. A. Meier (1949),Antike Inkubation undmoderne Psychotherapie.Zurich, Rascher.

    Possiamo dunque concludere che efficacia ed evocazionearchetipale procedono parallelamente, e tale processo certamente applicabile anche alla medicinapsicosomatica. In questo campo, come in altri dellamedicina, si pu ottenere un successo terapeutico (se lealtre cose sono uguali) in casi identici da medici diversi

    che si servono di diversi metodi e si valgono di diverseteorie. Queste talvolta sono addirittura assurde, cosa chenon sembra nuocere all'efficacia della cura. Appare datutto ci chiaro che il modo in cui uno agisce relativa-mente irrilevante e a questa irrilevanza del cosa corrisponde l'inconcepibilit del come nel processopsicofisico. Sembra che il fattore decisivo sia soltantoquesto: che ha luogo un processo di assestamentodell'insieme che porta ad uno stato di buona salute. In chemodo tutto ci avvenga di scarsa importanza, dalmomento che appare l'archetipo della totalit e diconseguenza anche la guarigione. Ma anche in questocaso, come in quello della divinazione, si dovrebbero

    compiere certi passi per cui l'apparire dell'archetipo dellaguarigione risulti pi probabile. A causa di ci mi sonoattivamente occupato del culto di Asclepio [Meier (41)].Non ho intenzione di ripetermi; voglio solo sottolinearesette delle mie scoperte:1) Le antiche divinit della salute erano tutte in possessodi oracoli.2) II paziente era immediatamente guarito appena aveva ilsogno giusto.3) II simbolo della guarigione era una creatio , spessodi carattere sessuale.4) II sogno e la guarigione erano ovviamente subordinatea cerimonie di culto, e forse ad un rapporto personale col

    ministro.5) Un atteggiamento puramente razionale da parte delpaziente era spesso causa di una ricaduta.6) Una guarigione definitiva stava a significare che l'expaziente era anche divenuto un religioso.7) L'atmosfera dei templi di Asclepio e le celebrazioni chein essi avvenivano, e tutto l'insieme del

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    culto erano causa di una armonia fra micro e ma-crocosmo.A questo proposito desidero riportare un caso che lacopia perfetta delle guarigioni che avvenivano nei templigreci. Per la cura di una donna Navayo, fu fatta unapittura a sabbia. Mi interessava molto la diagnosi della

    sua malattia, ma non esistevano ne diagnosi, netantomeno malattia. La cerimonia della guarigione erastata indetta unicamente perch la donna aveva fatto unbrutto sogno. Si pu dunque concludere che, poich ,unarchetipo era stato turbato, il fine di tutto il rituale era diripristinare il suo equilibrio ed il suo ordine, e proprio perquesto scopo sono molto adatti i modelli di pittura asabbia, che palesemente raffigurano mandalas . Inconfronto i nostri rituali psicosomatici appaionoalquanto scientifici e razionali, ma forse proprio perquesto sono i pi primitivi.In realt noi assegniamo un ruolo di primaria importanzaal transfert , che i Greci e i Navayos ignoravano

    completamente.Immagino che ci appaia un'eresia agli psicoanalisti:forse il transfert tanto pi efficace quanto pi inconscio, per lo meno nel campo della medicinapsicosomatica, poich, come abbiamo potuto constataredal caso sopra riportato (Saul, p. 107), ci che in ultimaanalisi veramente importante nella medicinapsicosomatica una cura (guarigione) sintomatica (e aquesto punto forse saranno gli specialisti dipsicosomatica a scandalizzarsi). Non mi pare affattoincredibile, ad esempio, che la quaternit sia in grado dasola di produrre un'effetto di miglioramento e dirisanamento. La cosa, naturalmente, cambia aspetto nel

    caso dei pochi cui si richiede una pi profondaconsapevolezza nell'interesse del processo diindividuazione; presumibilmente, in questo caso, ne lamedicina omeopatica ne quella allopatica possono dasole garantire una guarigione o un miglioramento. D'altrocanto probabile che tutti gli analisti si imbattano in casiin cui il processo di analisi complicato da intercorrentidisturbi somatici o addirittura da malattia. An-

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    (42) S. Bach (1961), Spon-tanee Malen und Zejchnenim neurochirurgischenBereich. Ein Beitrag zur Frh-und Differential diagnose,Schweiz. Arch. Neurol.Psychiat, 87, 1.

    che gli incidenti fanno parte del quadro ed allora devenecessariamente essere chiamato in causa un medico.A quanto sembra, la psicologia da sola non sempresufficiente. In questo contesto mi appare alquanto dubbioche in tali casi uno si debba rimproverare di non avercompiuto un esame pi attento o una interpretazione pi

    esatta che avrebbero potuto evitare la complicazione.La vita e l'uomo formano un tutto che deve essereaccettato anche dalla medicina che non pu prescinderene dalla cura corporis ne dalla cura animae .Questo indubitabile principio la croce dell'avvocato, nonmeno che del medico e dello specialista in psicosomatica.Non mi sorprenderebbe che la risposta a tutto ci sitrovasse in quella enigmatica sincronicit, la tra-sgressionabilit degli archetipi psicoidi di Jung, poichun fenomeno di questo tipo mi pare indispensabile per ilraggiungimento del giusto funzionamento psicofisico, cioper la salute mentale non meno che per quella individuale,incluso il processo di individuazione. E' fuor di dubbio che

    il self debba racchiudere anche tutti gli elementi fisicidel corpo. Questo principio giunge a noi non solo dal Chakra Tantric e altri sistemi simili, ma anche attraversol'opera di S. Bach (42) alla clinica neurochirurgicadell'universit di Zurigo. Queste conclusioni non definitivedovrebbero essere sufficienti ai fini del mio articolo, edovrebbero evitare il pericolo di intendere le relazionipsicosomatiche, senza la possibilit di ulterioriripensamenti, come spiegazioni di tipo causale, dato che iltormentoso interrogativo di Plutarco utrum animae ancorporis sit libido sempre aperto;

    (43) C. G. Jung (1906).Assoziation, Traum undhysterisches Symptom

    Diagnostische Assozia-

    Riepilogo

    Un primo interesse alla medicina psicosomatica apparemolto presto nella carriera di Jung (43), quando egliperfezion i suoi esperimenti di associazione dal 1907 al1909. La scoperta dei complessi lo rese

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    cura pu avvenire solo tenendo conto del tertium diun ordine pi alto (un simbolo o archetipo di totalit),inteso come evento sincronistico e non come una catenadi causa ed effetto.Come avviene nelle procedure divinatorie o nelle ce-rimonie di cura del culto di Asclepio, compito di coluiche cura creare una particolare atmosfera e prendere le

    dovute misure (di tipo naturalmente immateriale) cherendano favorevole l'apparire di questo terzo diordine pi alto, simbolo o archetipo della totalit.

    (Trad. di CATERINA PICCOLOMINI BALLARATI)

    * Tratto da: The Journal of Analytical Psychology, Vol. 8, N. 2, July1963.