MEDICINA / Dai trapianti d’organo ai trapianti di cellule ... · scientifi co con uno staff fi...

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12 Eventi Lunedì 20 Dicembre 2010 “Q uando nel 1961 iniziai ad interessarmi sperimen- talmente dei trapianti d’orga- no, vidi in questi l’inizio di una nuova medicina e ne fui ancora più convinto nel maggio 1966, quando con il prof. Stefanini facemmo il primo trapianto in Italia, terzo in Europa”, racconta il prof. Casciani, commissario straordinario dell’Agenzia Lazio Trapianti -Art). In 46 anni i risultati hanno di- mostrato che la fiducia di Ca- sciani era ben riposta e tanti sono i malati che hanno riac- quistato la vita e la sua qualità solo grazie al trapianto come nuova terapia non alternativa, tanto da giustificare la creazio- ne di cattedre universitarie e primariati ospedalieri. Ma in questi anni le conoscen- ze sui trapianti, sia biologiche che cliniche, hanno calzato gli stivali delle sette leghe, frut- to di una ricerca sempre più vivace e prolifera di risultati rivoluzionari. Tanto che oggi si sta assistendo ad un progressivo passaggio dai trapianti d’organo ai tra- pianti di cellule e tessuti. “Se i trapianti d’organo sono una terapia non alternativa per un malato terminale - continua il commissario straordinario di Art -, i trapianti di cellule e tessuti saranno sempre più una terapia rigenerativa per patolo- gie anche iniziali, e con lo stes- so entusiasmo e fiducia che possedevo negli anni sessanta per i trapianti d’organo, oggi credo in questa nuova frontie- ra della medicina e chirurgia rigenerativa”. Non è questo un ottimismo teorico e senza basi, ma è un futuro già iniziato ed i primi risultati invitano a spera- re che sia iniziato un cammino che andrà molto lontano, fino a rivoluzionare la medicina. È necessario però creare i pre- supposti per essere presenti e competitivi in questo nuovo capitolo della medicina. “È necessario disporre come punto di partenza di un labo- ratorio Gmp (Good Manufac- turing Practice), autorizzato per le culture cellulari e tissu- tali - spiega Casciani -, rispon- dente ai parametri precisi e severi dettati dall’Europa, una vera officina di ricerca per le rigenerazioni dei tessuti e dei parenchimi, ma anche sorgen- te per le loro applicazioni clini- che e terapeutiche, attraverso la manipolazione di cellule staminali”. Il futuro è rappresentato per- tanto dalla Chirurgia Rige- nerativa. Attualmente questi prodotti vengono applicati su diverse patologie come: ulcere da decubito, piaghe torpide, emiatrofie facciali, Romberg syndrome, esiti cicatriziali post-traumatici, sulle ustioni gravi, su gli esiti di ustione, nel- la ricostruzione mammaria e nella chirurgia maxillo-faccia- le, senza trascurare le enormi possibilità di applicazione nel campo della chirurgia estetica mini-invasiva; pertanto la chi- rurgia rigenerativa si candita al servizio di tutte le branche del- la medicina e della chirurgia, determinandone una completa rivoluzione. Nelle gravi ustioni è fonda- mentale il trapianto di cute coltivata entro 20 giorni. Stan- no sorgendo in tutto il Mondo laboratori specializzati, che possano coadiuvare il chi- rurgo nell’isolamento e nella manipolazione delle cellule staminali (laboratori Gmp- au- torizzati), così da permetterne non solo l’impiego nella ripara- zione tessutale, ma soprattutto in futuro, nell’organogenesi in vitro e rigenerazione di paren- chimi danneggiati dalle malat- tie e dall’invecchiamento. Questa sigla, Gmp, è indice di accreditamento di qualità seguendo regole fisse e rigide dettate dall’Europa, che riguar- dano: strutture (dedicate ed idonee), personale (specializ- zato), attrezzature (sterilità e asepsi), sicurezza (di operatori, donatori e riceventi), qualità finale del prodotto, rintraccia- bilità del materiale prodotto (n° lotto). È possibile infatti in futuro ottenere dalla coltivazione e sviluppo delle cellule stamina- li anche dello stesso soggetto nuovi organi in vitro che pos- sano sostituire con il trapianto quelli gravemente danneggiati come accade in importanti pa- tologie del cuore (infarto del miocardio) del rene (glome- rulonefriti) e del fegato (cirrosi epatica). L’utilizzo delle cellule stamina- li, cordonali e placentari o pro- venienti dallo stesso soggetto adulto, consente la realizzazio- ne di quanto suddetto, senza suscitare problematiche di tipo bioetiche come l’impiego di staminali embrionali. La chirurgia rigenerativa com- prende tutte le biotecnologie e i biomateriali, in grado di sostituire riparare e rigenerare tessuti ed organi danneggiati, di ripristinare il normale pro- filo anatomico e funzionale, senza interventi che presen- tino carattere di invasività . Il Gel Piastrinico (Prp, Pletelet Rich Plasma) e il Re-Cell sono due metodiche che soddisfano a pieno tali criteri. La prima infatti permette tramite un normale prelievo di sangue da un accesso venoso di ottenere un concentrato geliforme di piastrine con fattori di cre- scita tissutale e vascolare, che addizionato ad un prelievo di grasso autologo (contenete cellule staminali) ne permette il perfetto attecchimento e in- tegrazione nel letto ricevente (distretti anatomici con deficit adiposo e che ne richiedano l’impiego, come “zigomi, lab- bra, guance” e la mammella), andando a colmare impor- tanti e gravi deficit cutanei e tissutali. Quindi ad oggi viene impiega- to non solo nelle patologie so- pra enunciate, ma anche nella medicina estetica, permetten- do ad esempio il riempimento del solco naso-genieno, del contorno orbitario della fronte (sedi di “ rughe d’espressioni”), delle labbra, sostituendosi ai fillers tradizionali di uso più comune quelli di acido ialu- ronico, alla tossina botulinica permettendo l’inoculazione non più di materiali sintetici bensì di produzione propria, e nella chirurgia estetica ad esempio al tradizionale lif- ting chirurgico, in alcuni casi la blefaroplastica, gravati en- trambi da cicatrici e da tutte le complicanze tipiche di ogni intervento. La seconda metodica, il Re- Cell, consente tramite il pre- lievo di un cm2 di cute, l’iso- lamento e la separazione delle cellule estratte dal campione prelevato e il loro allestimen- to in uno spray cellulare che viene vaporizzato sulla zona da trattare (in genere sede di acne, e di vitiligine, di cicatrici sclero-atrofiche). La scommessa del futuro im- minente in questo settore è l’abbandono di tutti i mezzi protesici utilizzati nella pratica clinica come nella mastoplasti- ca additiva e in altri interven- ti, sfruttando i propri tessuti e componenti cellulari, con la minore invasività possibile, determinando la scomparsa di tutte le problematiche ine- renti ad un intervento chirur- gico come il dolore e le limi- tazioni funzionali presenti nel post- operatorio. “Siamo quindi alla genesi di una nuova chirurgia ad alto spessore tecnologico che pre- vede l’entrata del laboratorio nelle sale operatorie tradizio- nali”, sottolinea il prof. Cascia- ni. Gli alti costi della tecnolo- gia e della biologia dei tessuti sono ampiamente compensati dalla riduzione dei tempi di degenza e quindi dal ritorno precoce alle attività lavorative, ma soprattutto dalla possibi- lità che si intravede, di poter raggiungere risultati che fino a 5 anni fa sembravano fan- tascientifici: la rigenerazio- ne guidata ma spontanea dei tessuti. “Realizzando un Laboratorio Gmp autorizzato per le cultu- re cellulari e tissutali - conti- nua - si colma un vuoto non solo nel Lazio ma in tutto il Centro Sud, che ne sono privi, viceversa ne troviamo diversi e se ne stanno costruendo al- tri al Nord. Questa struttura Gmp non ha solo un valore scientifico con uno staff fis- so e qualificato dove possono trovare ospitalità tutti i pro- tocolli di ricerca che vengono proposti da ricercatori della regione, ma rappresenta anche un’economia e non una spesa aggiunta. Infatti oggi ad esempio, dal Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale S. Eugenio, vie- ne importata la pelle coltivata dai laboratori del Nord per necessità terapeutica assoluta, ad alto costo non sempre si ha in maniera tempestiva e a volte arriva inquinata, quindi è già una spesa presente nella Regio- ne Lazio e in tutte le altre Re- gioni del Centro – Meridione. Disponendo di un Laboratorio Gmp avremmo un prodotto a costi più bassi prontamente e con un maggiore controllo di qualità, senza considerare l’attività di ricerca che ci pro- ietta nel futuro e che può dare ai nostri giovani la possibilità di esprimere il loro potenziale di ricerca in un campo inno- vativo e rivoluzionario della medicina. Per la gestione del Laborato- rio Gmp e della Banca della Pelle si può fare ricorso ad un Consorzio, in cui sono presenti Enti pubblici e privati, con il coordinamento dell’Agenzia regionale dei Trapianti che as- sicura la neutralità”. L’Art ha organizzato a fine ot- tobre un convegno interna- zionale, con l’intervento tra i maggiori scienziati al mon- do su questo argomento, allo scopo di fare il punto sulle conoscenze attuali in questo campo, ma anche di stabilire collaborazioni e scambi di no- tizie scientifiche e di giovani ricercatori con questi centri, che torneranno utili se si riu- scirà ad avere un Laboratorio Gmp a Roma. “Questo ci permetterà di evi- tare una fase di sviluppo e di apprendimento, bensì di par- tire alla pari con i maggiori centri di ricerca, - conclude il professore -, non bisogna mai adagiarsi ed essere tranquilli. La vita è la continua ricerca di una risposta.” La chirurgia rigenerativa comprende tutte le biotecnologie e i biomateriali, in grado di sostituire riparare e rigenerare tessuti ed organi danneggiati, di ripristinare il normale profilo anatomico, senza interventi che presentino carattere di invasività MEDICINA / Chirurgia rigenerativa: c’è l’esigenza di un Laboratorio Gmp per le colture cellulari e tissutali Dai trapianti d’organo ai trapianti di cellule e tessuti Prof. Casciani: “All’Agenzia Lazio Trapianti e patologie connesse il futuro è realtà” Sala operatoria Locandina vari eventi promossi dall’Art

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12 EventiLunedì 20 Dicembre 2010

“Quando nel 1961 iniziai ad interessarmi sperimen-

talmente dei trapianti d’orga-no, vidi in questi l’inizio di una nuova medicina e ne fui ancora più convinto nel maggio 1966, quando con il prof. Stefanini facemmo il primo trapianto in Italia, terzo in Europa”, racconta il prof. Casciani, commissario straordinario dell’Agenzia Lazio Trapianti -Art).In 46 anni i risultati hanno di-mostrato che la fi ducia di Ca-sciani era ben riposta e tanti sono i malati che hanno riac-quistato la vita e la sua qualità solo grazie al trapianto come nuova terapia non alternativa, tanto da giustifi care la creazio-ne di cattedre universitarie e primariati ospedalieri.Ma in questi anni le conoscen-ze sui trapianti, sia biologiche che cliniche, hanno calzato gli stivali delle sette leghe, frut-to di una ricerca sempre più

vivace e prolifera di risultati rivoluzionari.Tanto che oggi si sta assistendo ad un progressivo passaggio dai trapianti d’organo ai tra-pianti di cellule e tessuti. “Se i trapianti d’organo sono una terapia non alternativa per un malato terminale - continua il commissario straordinario di Art -, i trapianti di cellule e tessuti saranno sempre più una terapia rigenerativa per patolo-gie anche iniziali, e con lo stes-so entusiasmo e fi ducia che possedevo negli anni sessanta per i trapianti d’organo, oggi credo in questa nuova frontie-ra della medicina e chirurgia rigenerativa”. Non è questo un ottimismo teorico e senza basi, ma è un futuro già iniziato ed i primi risultati invitano a spera-re che sia iniziato un cammino che andrà molto lontano, fi no a rivoluzionare la medicina. È necessario però creare i pre-supposti per essere presenti e competitivi in questo nuovo capitolo della medicina.“È necessario disporre come punto di partenza di un labo-ratorio Gmp (Good Manufac-turing Practice), autorizzato

per le culture cellulari e tissu-tali - spiega Casciani -, rispon-dente ai parametri precisi e severi dettati dall’Europa, una vera offi cina di ricerca per le rigenerazioni dei tessuti e dei parenchimi, ma anche sorgen-te per le loro applicazioni clini-che e terapeutiche, attraverso la manipolazione di cellule staminali”. Il futuro è rappresentato per-tanto dalla Chirurgia Rige-nerativa. Attualmente questi prodotti vengono applicati su diverse patologie come: ulcere da decubito, piaghe torpide, emiatrofi e facciali, Romberg syndrome, esiti cicatriziali post-traumatici, sulle ustioni gravi, su gli esiti di ustione, nel-la ricostruzione mammaria e nella chirurgia maxillo-faccia-le, senza trascurare le enormi possibilità di applicazione nel campo della chirurgia estetica mini-invasiva; pertanto la chi-rurgia rigenerativa si candita al servizio di tutte le branche del-la medicina e della chirurgia, determinandone una completa rivoluzione.Nelle gravi ustioni è fonda-mentale il trapianto di cute coltivata entro 20 giorni. Stan-no sorgendo in tutto il Mondo laboratori specializzati, che possano coadiuvare il chi-rurgo nell’isolamento e nella manipolazione delle cellule staminali (laboratori Gmp- au-torizzati), così da permetterne non solo l’impiego nella ripara-zione tessutale, ma soprattutto in futuro, nell’organogenesi in vitro e rigenerazione di paren-chimi danneggiati dalle malat-tie e dall’invecchiamento.Questa sigla, Gmp, è indice di accreditamento di qualità seguendo regole fi sse e rigide dettate dall’Europa, che riguar-dano: strutture (dedicate ed idonee), personale (specializ-zato), attrezzature (sterilità e asepsi), sicurezza (di operatori, donatori e riceventi), qualità fi nale del prodotto, rintraccia-bilità del materiale prodotto (n° lotto). È possibile infatti in futuro ottenere dalla coltivazione e sviluppo delle cellule stamina-li anche dello stesso soggetto nuovi organi in vitro che pos-sano sostituire con il trapianto quelli gravemente danneggiati come accade in importanti pa-tologie del cuore (infarto del miocardio) del rene (glome-rulonefriti) e del fegato (cirrosi epatica).L’utilizzo delle cellule stamina-li, cordonali e placentari o pro-venienti dallo stesso soggetto adulto, consente la realizzazio-ne di quanto suddetto, senza suscitare problematiche di tipo bioetiche come l’impiego di staminali embrionali. La chirurgia rigenerativa com-prende tutte le biotecnologie e i biomateriali, in grado di sostituire riparare e rigenerare

tessuti ed organi danneggiati, di ripristinare il normale pro-fi lo anatomico e funzionale, senza interventi che presen-tino carattere di invasività . Il Gel Piastrinico (Prp, Pletelet Rich Plasma) e il Re-Cell sono due metodiche che soddisfano a pieno tali criteri. La prima infatti permette tramite un normale prelievo di sangue da un accesso venoso di ottenere un concentrato geliforme di piastrine con fattori di cre-scita tissutale e vascolare, che addizionato ad un prelievo di grasso autologo (contenete cellule staminali) ne permette il perfetto attecchimento e in-tegrazione nel letto ricevente (distretti anatomici con defi cit adiposo e che ne richiedano l’impiego, come “zigomi, lab-

bra, guance” e la mammella), andando a colmare impor-tanti e gravi defi cit cutanei e tissutali.Quindi ad oggi viene impiega-to non solo nelle patologie so-pra enunciate, ma anche nella medicina estetica, permetten-do ad esempio il riempimento del solco naso-genieno, del contorno orbitario della fronte (sedi di “ rughe d’espressioni”), delle labbra, sostituendosi ai fi llers tradizionali di uso più comune quelli di acido ialu-ronico, alla tossina botulinica permettendo l’inoculazione non più di materiali sintetici bensì di produzione propria, e nella chirurgia estetica ad esempio al tradizionale lif-ting chirurgico, in alcuni casi la blefaroplastica, gravati en-

trambi da cicatrici e da tutte le complicanze tipiche di ogniintervento.La seconda metodica, il Re-Cell, consente tramite il pre-lievo di un cm2 di cute, l’iso-lamento e la separazione delle cellule estratte dal campione prelevato e il loro allestimen-to in uno spray cellulare che viene vaporizzato sulla zona da trattare (in genere sede di acne, e di vitiligine, di cicatricisclero-atrofi che).La scommessa del futuro im-minente in questo settore è l’abbandono di tutti i mezzi protesici utilizzati nella pratica clinica come nella mastoplasti-ca additiva e in altri interven-ti, sfruttando i propri tessuti e componenti cellulari, con la minore invasività possibile, determinando la scomparsa di tutte le problematiche ine-renti ad un intervento chirur-gico come il dolore e le limi-tazioni funzionali presenti nelpost- operatorio. “Siamo quindi alla genesi di una nuova chirurgia ad alto spessore tecnologico che pre-vede l’entrata del laboratorio nelle sale operatorie tradizio-nali”, sottolinea il prof. Cascia-ni. Gli alti costi della tecnolo-gia e della biologia dei tessuti sono ampiamente compensati dalla riduzione dei tempi di degenza e quindi dal ritorno precoce alle attività lavorative, ma soprattutto dalla possibi-lità che si intravede, di poter raggiungere risultati che fi no a 5 anni fa sembravano fan-tascientifi ci: la rigenerazio-ne guidata ma spontanea dei tessuti.“Realizzando un Laboratorio Gmp autorizzato per le cultu-re cellulari e tissutali - conti-nua - si colma un vuoto non solo nel Lazio ma in tutto il Centro Sud, che ne sono privi, viceversa ne troviamo diversi

e se ne stanno costruendo al-tri al Nord. Questa strutturaGmp non ha solo un valorescientifi co con uno staff fi s-so e qualifi cato dove possonotrovare ospitalità tutti i pro-tocolli di ricerca che vengonoproposti da ricercatori dellaregione, ma rappresenta ancheun’economia e non una spesaaggiunta.Infatti oggi ad esempio, dalCentro Grandi Ustionatidell’Ospedale S. Eugenio, vie-ne importata la pelle coltivatadai laboratori del Nord pernecessità terapeutica assoluta,ad alto costo non sempre si hain maniera tempestiva e a voltearriva inquinata, quindi è giàuna spesa presente nella Regio-ne Lazio e in tutte le altre Re-gioni del Centro – Meridione.Disponendo di un LaboratorioGmp avremmo un prodottoa costi più bassi prontamentee con un maggiore controllodi qualità, senza considerarel’attività di ricerca che ci pro-ietta nel futuro e che può dareai nostri giovani la possibilitàdi esprimere il loro potenzialedi ricerca in un campo inno-vativo e rivoluzionario dellamedicina.Per la gestione del Laborato-rio Gmp e della Banca dellaPelle si può fare ricorso ad unConsorzio, in cui sono presentiEnti pubblici e privati, con ilcoordinamento dell’Agenziaregionale dei Trapianti che as-sicura la neutralità”. L’Art ha organizzato a fi ne ot-tobre un convegno interna-zionale, con l’intervento tra i maggiori scienziati al mon-do su questo argomento, alloscopo di fare il punto sulleconoscenze attuali in questocampo, ma anche di stabilirecollaborazioni e scambi di no-tizie scientifi che e di giovaniricercatori con questi centri,che torneranno utili se si riu-scirà ad avere un LaboratorioGmp a Roma. “Questo ci permetterà di evi-tare una fase di sviluppo e diapprendimento, bensì di par-tire alla pari con i maggioricentri di ricerca, - conclude ilprofessore -, non bisogna maiadagiarsi ed essere tranquilli.La vita è la continua ricerca diuna risposta.”

La chirurgia rigenerativa comprende

tutte le biotecnologie e i biomateriali, in grado di

sostituire riparare e rigenerare tessuti ed organi danneggiati, di ripristinare il normale

profi lo anatomico, senza interventi che presentino

carattere di invasività

■ MEDICINA / Chirurgia rigenerativa: c’è l’esigenza di un Laboratorio Gmp per le colture cellulari e tissutali

Dai trapianti d’organo ai trapianti di cellule e tessutiProf. Casciani: “All’Agenzia Lazio Trapianti e patologie connesse il futuro è realtà”

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