M.aymard Amministrazione Feudale e Trasformazioni Strutturali Tra '500 e '700

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    Societe di Storia Patria per [a Sicilia OrientaleE nts l\'l[orale . Istitu to D niversitario -C atania

    ILL U 1 \1 IN lS 1V IOE SOCIETA~ lV!ERID101'JALE

    ATTI DEL CONVEGNO(Catania 10 . 12 Maggio 1973)

    ARCHIVIO ~lTQRJCO Plm LA S T r : T L T A ORIEN' I 'ALJ< ;A nno rxxr 1915 Fascicolo 1

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    lvfaurice Aymard ~

    i s . . . mministrazione feudalee troslormoziom strutturali tra '500 e '700

    Rispetto all Ira lia meri dionale , Ia storicgrafia contempo-ranea sul '700 deve

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    18 M aU/'ice Aymardsul continente come in Sicilia, semhra sopravvivere a se stessa.Se si preude in considerazione esclusivarnente il '700 ilpro-blema appare insolubile. E' per questo motive che io proporreiun 'ultra dimensione, cioe queUa della lunga e anche Iunghis-sima durata. Si tratterebhe qui di descrivere e tentare di spie-gare come ha fuuzionato, come si e conservata e perpetuata , adispetto di tune Ie crisi , questa struttura socio-eeonomicache noi cliiamiamo ( Ieudalita , all'il1teIllo di uno State, 0piuttosto di una serie el i Stati (Spagna, Austria e Piemonte,Sardegna, Regno delle due Sicil ie ). Lungi dal declinare, rnisembra in cffetti ehe la fOl'za eli questa Ieudalita si sia notevol-mente accresciuta , al prezzo di certe trasformaz ioni., tra il XVIe ilXVII secolo , e che questa rafforzamento .le abbia permessodi mantenere ]a S1.1a posizione nel XVIII seeolo e di control-larne a suo profitto Iarga parte dene Inevitahil.i traslormazioni.

    Per seguirne il Iunz.ionameuto converra, rifiutando ogni prerna tura generalrzzazione, eoglierla ana base, ad 1.111livello pillconcreto, cioe a dire a Iivello delle monografie locali. Questeultime sono ancora troppo rare. OItTe alle mie ricerclie sullaSicilia (stati degli Aragona e Pignatelli, Marchesato di Geraci,Contea di Modica) disponianio , con la Calabria di G. Galassocan i patriuioni lucani e calubresi dei RiverlerD. e Pignatellidi Strongoli (A. l\'Iassafra), can Eboli, con I' Abruzzo Ultra(G. Incarnato), COIl 10 stato di BroIlle (G. La Giudice), con Ia.regione delle Forche Caudine (G. Delille), di un certo numeroeli studi precisi. QuesLi perrnettono, se non d . i risolvere tutti iproblemi , quanto meno di porli meglio, diprecisare una tipo-Iogia - poiclie Ia ( feudalita i non ha niente di uniforms -di isolare gli elementi , le Huee di Iorza che hanna orientatol'evoluzione storica : al limite, di costruire un modello, e divcder]o evolvere nel tempo.

    1. Stmttu,re [ondamentali.Il model lo proposto da W. Kula ha stimolato sufliciente-

    mente gli storici, soprattutto in Italia, si da essere tentati ditrasporlo , 0 meglio, di adattarlo alIa realta meridionale: fatto

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    A niministrozione [eudale e trnsl ormaziorii strutuiroli 1 9

    questa ehe ci consentira nn confronto con altri esempi euro-pel. Dei d ieci elemen 1 :i che W. Kul a vi in trod uce, 0tto sem-brano in effetti validi per la Sicilia e una larga parte delRegno di Napoli llelI'epoca moderna , a partire dalla fine delsecolo XVJ:1. II prevalere rlell'ilgl'ieoltunl nel l'economia ,2. Quale fonle e l i prestigio sociale, Ia lena non e una merce

    qualunque : Ia Iegislaxion e deUo sta to ne 1imita gli scamhipill 0 rneno strettamente e, corne ne] caso polacca (anchese nel XVI "8('010 si puc. ipot.izzare nn'altra spiegazione),il tasso rl i interesse (lel denaro sul mercato e Iargamentesuperi ore a] redt1i0 e ffetl ivo dei pa trjmrmi signoril i.

    3. Le Iorze produtti ve si ri partiscono fIllilSi esdusivalnente trai villaggio e la riserva signoxil e ({endo, d ifese, ece ..).6. Le attivita artigianali i " i -""olgono nel quadro delle cor-

    poraz icni _ in eitta _ 0 della baronia feudale : e IIcaso, per escmpio , delle inelustrie rural i, soprattutto tessili,del Regno di Napoli (Gi f f oni , Cerreto Sannita, San Seve-rmo , Piedimonte r l 'Alife. ecc.},

    7.. PUT senza parlare di assenza fatale, prendiamo atto delle-strema debolezza e dell linefficacia delle procedure giuri-cliche che hloccano di Iatto l 'iniaiativa economics dei pa-droni della tetra e del Ieudo : Ia forza giuridica antonomadei feudatari eornpensa ill effetti largamente quella, so-vente mllSOI'ia, delle decisioni dell'autorita pubblica.S. La tendenza da parte dei Ieudatari allipereonsumo di pro-dotti di Iusso _. e di servizi _ costituisce in 1nO(Io evidenteunorlei supporti stalnli del commercio estero.

    9. L'Italia meridionale e cla lunga data inse.rita nello spazioeconomico delle zone pill sviluppate clell'Europa del tempo_ il quadrrlatero industriale dell'Italia del nord soprat-tutto e, in seoondo Iuogo, l"Eul'opa del nord-ovest _ for-

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    nito ri prodotti industriali , di costosi prodotti arti-

    20 iI1 au rice AYlna7'd10. L'inter-vento dello State nella vita economica permane de-

    hole, e i dizitti percepiti sugli scamhi colpiscono pili Ieesportazioni - tratte - ehe Ie importazioni ;

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    A1H1Il inistrazione [eiulole e tHIS! ormuzioni strutturali 21

    del morlello el i Kula. Al contrario, in Sicilia e in larga partedel Iiegno e li Napoli, ira il XVI e il XVIII secolo, questa mo-dello Iunzinna can manodopera salariata in modo ancor piliefficace ehe non ilmodello polacca. Qnest'nltimo, secondo icalcoli del Kula, rnette ill mano lollp roprietari non oltre il5-10% della produzinne cerealicola. Al ooutrnrio , i feudatarisiciliani raggiungono percentuali dell'ordine del 20-30'%.

    L'inventario delle fortune nnhiliari compilato negli ultimianrii del XVI secolo da un zappresentante fiorentino , consenteel i avere la misura globale della rendita signorile: eSSQ ci dainfa rn, assieru e ail'isultati dell 'ul tim0 censim en to del 1593 -94,il reddito Iordo e netto el i tutte le Iamiglie titolari di un feudoabitato , cioe di una Ditta 0 di uu villaggio, e hi sua informa-zione, raceolta neUe parti essenzialipresso i notai (( la mag-gior parte da icontratti delf'arrend amenti delli medesimi statie haronie ) rna anche presso gli esperti e e l i huona qualita.Il reddii:O netto di 34 famiglie ammonta a circa 900.000 scndiehe, al prezzo del mercato in quella data (circa 3 scudi] , equi-vale al valore eli 300.000 salme di grano, in un'epoea in cuila prcduzione isolaua, tenuto corrto del consurno di un milioneel i ahitanti, della sernente e delle espo rtaz ioni., non supera certa-mente 1-1,2 mil ioni eli salme (di 2,75 hl, ossia eirna 2 (ruin"tali): il hilancio del Real Patrimonio , che saremmo tentati dichiamare pUT con una ccrta prudenza 'bilancio dello State, siUl!,"ginl, nella medesima data, intorno a 7:10300.000 scudi.

    La produzione cerealicola costituisce evideuteruente ;;010 trnaparte delia produzione agricola. Ammettendo che essa ne rap-presenti Ia rneta , come nella Fvancin del XVIII secolo [secondoi ca lcoli e li J. C. Toutai n}, hisognerehhe aggiungere a questi900.000 scndi d i rendi ta .c;ignoile Iaica , all a stcssa data tutteIe rendite dei beni della chiesa (chen 2,40.000 seudi) e queUeeli tutti i Ieudi non popol ati, peraltro Iargamente ripartitetra imembri delle oligarchie urbane. Questo porterehbe, senzaalcun dubbio , la percentnale intorno al 25%, dunque Iarga-mente al di sopra del livello polacco : i.l modello eon mann-dopera salariata funziona infinitamente meglio del modelIo conmanod opera servile.

    Altra differenza. Se, a rigorc, si puo trovare opposizione tra

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    un setto re commercinle e un scttore naturale dell 'econornia -d icotomia classica in ogui cconomia colnniale - questa oppo-sizione e, ncl caso siciliano, aUCOIa pin favorevnl e al settorecommerciale. In raalta , b parte commercial.izzata d.ella produ-zionc, conrrollata tanto dai proprictari quanto rlai mercanti ,ohe ne SOIlO i necessari partners, alimenta non solamen te Ieesportaz ioni (circa il 1.5% della produzione toLaIc di granotra il 1550 e il 15(0), ma anche un mereato urliano parti-colarmente sviluppato (dal memento che Palermo, Messina eCl1ania raggruppullo pin del 20"% della popolaz.ione totale )e, in parLicolar modo negl.i anni di carestia , quello dei borgbidel.l'entrotcrra, specie neUe. regioni montagnose del nord-est,tradiaioualmente in deficit.

    D'altra parte, questa opposisione non corrispoude ad unaseparaaione cconomica la due tipi di produzione : cla un InLoIa riservu , eoltivata dal signore per mezzo e l i manodopera ser-vile; dall 'al tro In piccola proprieta ehe consente a] contadinodi sopravvivere. Dal memento in cui egli puo farIo, cioe a] pilltardi verso il 154,0-50, il feudatario preferisce rinunciare agostire direttamente Ie HIe terre, come spesso era state costrettoa fare ue] corso del XV secolo, quando mancavano icandidatiall'aflitto c quando In rendita ondjaria era caduta al suo livellopill basso. Attra tto dalla vita urbana e dal servizio civile 0militare (I i Sta to , egli . sceglie di aflittarle ill blocco , in deuaroo in grano, sin a rnercant i, eli 'norrn a stranieri , sin a quei a-mosi gabelloti (a voltc self-made men, n yolte membri d~ll'oligan:h ia mu nicipale}, dei quali si fa sovente , a torte, una real t adel XVIII secolo, quando inveee li si trova norrnalmente inopera gii\ H par-tire dal 1500. Talvolta iuvece it Ieudatario see-g lie J 'a f-lltto in natura, a terraggio ( U 1 1 tcrraggio proporzionalenon al rnccolto hensi al la superficie co ltivata ) di appezzamentiscm pre pill piccoli ai contadini.

    II vaut aggio , per il prop rictariu, c evidcnte : a dilIerenza,ancoru una volta, della Polonia non e pili lui clie sop portai1 peso delle va riazioni del raceulto. n suo prel ievo e fisso ,buono 0 cattivo che sia il raocolto. La rend ita sigllorile e alrjpuro dagli sbalzi della prodnz ione 'agricola. E, in tutti icasiin cui il prelievo e previsto in grano , ilproprietario, almena

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    A lIlmini,traziol1 [eudale e trasjormazioni strutturali 23sulla carta, guadagnera di pin quando Il rnceolto e cat tivo , dalmomenta che puo trarre ilmassimo profitto dal rialzo eidicodei prezz i. E ilsuo gabelloto non tarrlera a capire III lezione:aneh 'eg1i inEa tti preferisce la sicurezza del suhaff tto ai conta-dini, al rischio dell a gostione diretta,

    II lavnro cnntadi no , se si eccettua la piccola proprieta enfi-teutica , ridrcolrncnte esigua nelle regioni cereal.icole , assume.da parte sua, due aspeu i, Si t ratteru a voll di un Iavoro sala-riato,la-"oTO e l i qnei hrnccianri giornalicri ch troviamo in tutteIe grosse masserie, e the formaun Ia pon-te essenziale elella popo-[azione rurule lei horg:hi dellinterno. A volte, al contrari o, sitra tta del 1avoro del colono, del burgisi: che prende in affirto,a tenaggio, per un tempo sempre breve, "lIll ciclo di coltiva-zione: un anno di maggesc e uno 0 due anni di. serninato , unaconduzione ln cui impor+anzu varia seconrlo imezz idel burg,:sie la siruaz ioue del merca to dena terra,eio siguifica che ilfeuda!ario, pad roue della maggior partedella terra coltivabile, non sopporta ne Ia responsahilita ne ilpeso del mantenimento della manodopera contadina durantetutto l'anno. Al contrurio, quesr'ul tima c : incoraggiata 11 p1'o-curarsi tmIavoro complement.are. Nelle l\1"adouie assistianio, pel'es mpio , a] Ienomeno di intere masse dj rurali, che, ingag-giali con un notevo ln anticipo, vanno a Iavora re perdue tremesi nei trappet.i di zueche ro della costa settentrionale. Lungi(!all'essel'e Irenato dal signora, questo genere di migrazinne lem-poranea non puo non avere Ia sua approvazione, 11 solo limiteaUa sua non respousahi.li l~l) e ill efTeui ilrischi 0 ehe 1 snoivassalli ,;e ne vadano definitivaruente, provocando in tal modouna tensione nelmercato deUa manodopera e della terra, oltreche LUHl perd ita di gnaciagllo sn tulte Ie gahel1e di consumo(macello, coxia, mulino) Forno eec.).

    Un chiaro esempio e l i questa riflessione economica in teres-sa ta 10 troviamo ad Avola, negli u ltimi anni del XVII secolo,quand 0 si tratt a el i sapere SC il Ieudatario cleve conservare inattivita una vecchia azienda costituita nel XVI secolo : un trap-peto eli zucchero che c Ia Iavoro a huona parte della popolazioncIoca [e, 111[[ In cui gestione c divenuta deficit aria. Fra [e svari ate

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    nelle pro-

    Maurice Ap)!unl

    peste, spiega 1 < 1 l"agione per cui i~ opportune couservare it trap.peto rnalgrad.o la gestioue deficitari a. Chill.S'o il trappeto , gliahi tan ti,senza possi bili ti l di ((r-icouversione , f' in mancanzadi [avoro in loco, sarebhero amigrati. In couseguenza , il granodel signore, acquistato col denaro dei snlari non avrebhe pillt rovalo uorn pratrni e il reddito delle gahelle sul consumo avreb-he subl to uua caduta, e queste non avrebbero pili trovato chi Inprendesse in appalto.n Icudatario ha raggiunto in quosto caso -illirnite pill basso nOH puo scenderc: poiche in questi annidi stagnaaione, nessuna attivita e li ricarn hin , grauo 0 alleva-menlo, sernhra in grado rli compensnre [a perrl ita che egli suhi-rehhe. 'I'uttaviu al e l i supra di quesro limite il Ieudatario man-tienc urt margine uotevolmente largo eli rnanovra, ehe noncsi tCJ'U ad ut ilizzure a suo profitto. Si rirova qui, su uu rliversotcrreuo, it limite sociale clC5critto a a Kula.

    Ullil1lo elemento di ffne~ta unalisi strutturule : L'economiasicilinna, come quella eli tutte le zone del Regno di Napolinel]e ([uali si I) sviluppata un'ag_rieoltma d_iesportazioue (gralJo.sel a , lana, olio, viuo, zuffer

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    A mm.inis:l.rm::ione [aiulnle e t.ruelortn azion i .11.Tll u urall 25pill a1ti sulla costa nord (Castellammare, Termini), ma Ia dif-ferenza , sempre minima (lue 0 tre tari ) corrisponde a queHadel 11010per Palermo 0 Genova, Pel' ivillaggi delluueruo in-vece Ia meta sara, in tntte Ie zone esportatrici , quella del viciuocaricatore leggermen te dirnirmita clelle spcse e l i trasporto almare; nelle zone inrporta tr i-vi, a 1 . con tr~n'io, quejla dello stessocarica tore m.aggiorata, questa volta, delle stesse spese,

    Si tratra , beninteso , di un sistema teorico , ehe non fnnzronasernpre, in rapporto aUe situazi.oni Iocal i, alle carestic e nnemanovre (lcgl iaccapa ITa [(1ri, con Ia stessa perlezi une : seconrlogli. ann i,10 s+esso villaggio %'i"i'a a volte esportatore ; a vol.te, alcontrario , inrpo rtatore. Tuttavia, ilsernpl.ice faHo chc questocriterio unificante ahhia {,Oluto servire da SUPPOTto, a parti redal 1550, ana legisla7.ione economica , appare ricco di signi-liuato : d'allra parte P. Macry j)(~[vieoe, .rispctto alle voci napo-letane del XVIII secoln, a dei rjsultat iahbastanza simili. Qnestaunificazione del merr-ato intemo che non comporra un suomaggiore dinamismo (anzi a1 coutrario }, e un Iauo strutturaleimportante : essa giustifica couiunque, nel caso ce ne Fosse bi-sogno, jl 110",0:0 tipo dj approecio , cite pl1re eontiene una certadose di sempfificaz.ioue, e ne auenun il carattere arhitrario.

    Una volta paste Ie grandi lince el i questo rnodelIo meri-dionale )), esso appmira COS! diverse dall'esempio polacca cIten l'ifCl'imcnto a quesr'ult.iruo sernhrera un Iatto retorico. C i o110110st111lte tale 'rifel'i.J'nenlo e ginstHiealo dal Iatto ehe j dllesistern i, po lacco e metid ion ale , rispondono ai rnedesimi hiso-gni : in un 'Europa divisa , a partire da] XVI seco lo in zonediversamente sviluppate, essi organizzano la I).l'oCiuzio 1e e I'e-portazione e l i materie prime agr icole })er ihisogni delle regioninrbauizzate e industriali clel Meditcrraneo occidentale ede]]'Eul'opa del norrl-ovest. Quest'ol'ganizza:r.ione ftmziona aprofitto (kgliinlel'mediari necessari di questi scarnbi : imer-canti stranieri da un lato , iprop rietari tenrieri dall'altro, Inun'Tta lia meridionale pill densamente popolata, anche alia finedel Mediocvo, Ia doppia liberIa del mercato della manodopern(> della terra esprime soprattutto llll diverse rapporto terracoltivabile -popolazione, pili favorevo le uel Iungo per-indo algrande proprietario , il cui surplus nogoziahile , e (in parte ]

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    esportahilc, tendera a confondersi moho menu con la produ-zione dellu sua riser va (surplus-lavoro) che con Ia rendita Ion-di.ariu prelevata sulla totalita delle sue terre, II sistema vi perdedi inerziu , vi guadagna in sempli oita di funzionamento preSSQche esemplare : rna cio provoca 10 stesso bloeeo secolare dellosviluppo , che passa at.traverso 1

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    A mrninistrazione feudale f! trusiornuizioni struttureli 271450-1500, acousano un Iungo ritardo sul rialzo del costa dellavita: essi seguono, grosso modo, quello dei proclotli industriali(moltiplica ti pel' 2,5 0 3), non quello delle derra te agricole(moltiplicato per 5 0 6). Questo ritardo C in pa rte compensateclal Irequente mantenimento e l i una parte del salado ill natura,paga to so tl0 Iorrna di nutrirnen to lei giorna Iier] agricoli. Maquest'ul timo lende a degradarsi quali.tativamen te : meno carnee piil vino.

    Popo1azione, p rezzi , sal ari : il record del d inamisrno vacon1un-que-alla-i~~ditn Jond iaria, cosi come possiamo seguirla-; part ire (hiHe recinzioni dei grancli territori (fencli) a pascolae a collura. Essa viene decu plica ta, eio che signifiea ill parolepoverc nil ri alzo pressoche doppio rispetto a quello dei prezzidel grano. La produsione agricola non e certo rimasta fermi) :anche se il ]ivello e l i vita del]e masse e leggel"mente regred iro,le semplici esigenze ell un consumo relativamente inelastico , eliespcrtnzicni mantenute ad alto Iivel]o , e della sernente (snUahass ill .rese fisse ] implica un rialzo della prnduz ione agricolaalrneno del 60%. La comhinazi one dei due incremeuti , prezzie produzioue, ci porIa vicino aHa decupl icazione della renditaIoudiaria della quu1epa:rlavamo. Cioe semphflcando:

    Rendilo [oruliaria Prezzi Valore lotale1500 1 00 salme 1 0 tax] 1000 taril ( ) O O 1 60 salrne 5 5 tari 8800 tariIndipeudeutemente da ogl1i attivita conrplementare - pre-

    stito agricola e 'usura - Ia parte prelevata dal Ieudatario "inquanto grand" propr ietario ha dunque almeno seguito , e senzaduhhio Ieggermente preceduto , la produzionc agricola ai prezzidel mercatn. Qllesto semplice fatto conrribuisce a trasformaredal linterno una Ieud al ita le cui entrate, da una baronia a11'a1-trn, non hanno, beninteso , nulla e l i omogeneo.

    La rendita fondiaria - ossia ilvalure locative dei grandilerritori rimasti , senza limite e l i irnportauzu, in mana al ba-roue - rappreseuta In efIetti solo una delle componenti di unarendita .signorile nella quale POSS0L10 essere distinte almena altretre grandi serie eli elementi :

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    :2 8 Muun:ce Aymard

    1) I diritti di giur.isdizione. e gli ufIici locali; cioe tuttoquello che corrisponde all' eserciz io dei diritti sulle persone ,del potere giuridico politico e amministra tivo della feudalita.2) Lc gahelle 0 imposte indi rette meno sovenle gravantisulla produzioue (seta, vino , olio, attraverso ilmonopolio delmanganello, del palmento a del trappeto ] ehe su] consumo :quells sul vino, 1a came, e i prodotti di importaaione (.iuscaxiae) si trovano pressocche in ozui harouia. E si sarehbetentati di assimilarvi eutrate ebe, come la locazione dei mu-Iini, sono legate 31 consume in modo ahhastanza stretto , in ra-gione del fatto che il diritto eli mol.itura , codificato dalla tradi-zione , e fisso, sia in natura sja in denaro ,

    3) I censi , uorrnalmente pagati in denaro, Ina anche ,a volte, ill gnHlo (contea el i Modica, piana e l i Cela) S11 terreconcesse .n Iunga durata , se non in perpetuo , secondo un con-tratto di enfiteusi piu o me no adattato,nel quale il Ieudatarioconscrva solo un diritto el i prup rieta erninente.

    Nel XVI secolo tal i clifI'el'enli elementi tendono ad averel'uno rispetto allultro, una diuamica diversa, I dirit ti di giu"risdizionc seguono da presso la popoluzione. nella ruisnra illcui essi sono fissi, e Ia precedono solo quando il barone riesccad imporre 0 1 incremento del 101'0 armnontare (ancorandolidirettamente 0 iudirettamente ai prezz i] 0 lUI allargamento rleisuoi poteri amrn inistrutivi e giudiziul'i. Le gabelle sul. consunroseguono anch'esse In popolazione, ovunque vengano pagate indenaro, che e poi la prassi p i a diITu8U, e, al contrario , iprezzi.Inline i censi in denaro sono per la maggior parte fissi : ilprogressive assotfigliarsi dei censi inedioevali a scguito della rivoluzionc dci prezzi c , a ragione, considerate come unodei Ienomeni plu rilevanti del XVl secolo , I censi, quando ven-g0110 prelevati ill natura, uua minoranza, sono al contrario an-corati ai prezzi. Saremmo quindi ientati di r idisrrihuire tuttiquesti el ementi della rendi ta Iondiaria in tre gruppi :

    - quell iche SOllO rirnasti stabil.i, in denaro (censi);~. quelli che hanno seguito Ia popolazione (moltiplicati.

    nella migl iorc delle ipotesi, pel' 2) ;- quelli che hanna seguito iprezz i (liloltiplicati per 5 0

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    6) senza mai superare la popolazione, se si eccettua qualcheentrata che, come quella dai mulini, cumula l'incTemento dellapopalazione - a della produzione - e l.'aumento dei prezzi.Al contrario , Ia rendita fondial'ia precede sempl'e Iarga-mente iprezzi agricol i:e i valore pill dinamico del secolo. Sicornprende COSl , anche al e l i fUOJ'i di qualsiasi considerazionerelative ai tassi di interesse (punta 2 e l i Kula) 0 a] prestigiosocia Ie, la COI'sa all'acquisto di terre feudali jl cui reddito effet-tivo e spcsso capitalizzato a11'1,5 0 2 ' o / ( t al memento della tran-sazione. Acquistare un feudo nel XVI seeolo, e un modo tutto 1sommato razionale di far honte all'inflazione e di precedere il lr ialzo dei }Jrezzi: da qLli il valore dello jus lueruli, di que!diritto al riacquisto spesso conservato dal venditore e semprevenduto a parte. a volte pagato quanta il feudo stesso.

    Saremmo anche tentati di penSaIC che l'evoluzionc internu ,la .ridistribuzione dena ricchezza e del potere che si puo osser-yare all'interno della feudal ita napoletana , si spieghi Iarga-mente con Ie diflerenze di composizione originaria della renodita Iondiaria : a una composizione differensiata co rrispondeuna evoluzioue differcnziata. E questa evolnzione stravolge Ingerarchia della fine del Meclioevo. In effelti iSiguOl-i piu po-tent.i del XV secolo erano molto spesso coloro che avevano pillvassall i,quindi pill diritti giurisdizionali, pili gahelle e pilleensi , 1\1a non restava 10)"0 che ywca terra : e ilcaso per esem-pio del Marchesato eli Geraci, a Tusa, dove verso il 1550 ilmarchese conserva solo due gabelle sul consume. Le 101'0 en-trate tendono pel-tanto a svalutarsi, in rapporto ai prezz i, lungetutto i1 XVI secolo.

    AI contrario , in tutte le zone rimaste pressocche disahitatealla fine del Medioevo - diocesi di Agrigento, marchesato diFavara , piana di Gela e, ch Iatto , tutte Je zone it erne dellaSicilia oecidentale- la terra non valeva nul.la , 0 quasi, versoil 14501500, e ibaroni trovavano difficilmente a chi affittarlaed erano sovente costretti alla gestione diretta : 1a situazione sicapovolge a 101'0 vantaggio dopo il15 e, verso il 1600 1affittodelle terre costituisce 1'80 0 il9 0 ' ( " : 1 0 delle 101"0 r'iserve.

    Di questa evoluzione contrastata , ibeui degli Aragona eTagliavia ci off'rono , verso il 15901600 un huon esempio :

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    30 Maurice Ayrnard.

    a Favara , verso il1590, it 90% del reddito e assicurato daJlaterra, a Terranova (Gela) 1'89'%. A Castelvetrano, Ie gabellerappresentano, al contrario , i 50% del totale, Ad Avola iufine,al di fuo ri delle terre del b:appeLo zuccheriero , gestito a partee spesso direttamente , ilreddi to Iondiario e caduto quasi a zero.

    Questa clnssifieazionc, volutamerrte schematica , non preten-de evidentemente di coprirc Ia tot.al ita dei casi. .Spesso la fron-tiera passa all'interno stesso di un insieme feud ale : mentre aTnsa , il marchese di Geraci non possiede praticamente piuniente, a Gangi detiene invece la maggior parte della terra col-tivahile, e qualche grosse monastero , il resto , Nel nord-est,intorno a Messina, L'inlluenza del capitale mercantile sconvolgeIa nostra tipologia : iValdiua, haron.i eli Rocca e di Mamoianni,hanno pochi feudi in piena proprieta, rna tengono in manol'economia del villaggio tramite il oommercio della seta, che essicontro llano, grazie al credito e aUa produzione. Si tratta perodi eccezioni. limitate nello spazio : esiste comunque il rnateriale(Tele1Ji, contabil.ita llrivatu ecc.) per una inchiesta sistematica-mente estesa nel tempo e nello spazio , s1]1l'evoluzione e Iacomposizione delle rendite signorili,

    Uno degIi elementi chiave di questa analisi dovrebbe essere10 studio della distribuzione della proprieta terriera. Villaggioper villaggio, potranno essere distinti tre settori : la terra pos-seduta in ullndio 0 a censo dagli ahitanti del villaggio; iterri-tori rimasti in IIIano (IIfeudatal"io stesso : quelli, 111fine, detenutida altri Ieudatari , laic! 0 ecclesiastici, 0 acquisiti da elementiurhani 0 da membri dell.'oligarchia municipale. Quest'ultimosettore riflettera ora una situazione antica - 1'insediamentoecclesiastico per esem pio .- ora al contrario , Ia disgregazioneprogressiva elella proprieta feud ale a profitto dei nuovi riechi,imligeni 0 veuuti da fuori : rna non Ia distruzione del sistemacconomico tracl.izionale, proprio perche gli acquirenti continuanoa gestire le 101'0 terre secondo imedesimi cri teri.

    III .realta il Ironte calda e quello della proprieta con-tadina: ho infatti l 'impressione che relativamente alla 5icilia,ci troviamo di Ironte a due situazioni, senza solusioni inter-medie, tn tutta In Sicilia del centro-ovest, che e lHITe la Siciliadel grano, tutti isondaggi, paraiali 0 completi, Iatti sui Riveli

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    Amrninistrazione [eudale e trosjormazioni strutturali 31

    di beni e (mime dimostrano che ilvalore delle case eguaglia,grosso modo, quello delle terre - gial'dini e vigne soprat-tutto - possedute dai coutndini: questo rapporto di equiva-[euza si trova a tutti i livelli di ricchezza, salvo che tra ipili miseri che non posseggono che Ia loco easa, e, a volte,neanche quell.a.

    Invcrsamente, neUe regioni del nord-est montagnoso, rnaspecializzate nelle colture arbustive (seta soprattutto }, ilva-lore delle terre supera clalle quattro alle sei volte quello dellecase, Queste sono anche le regioni dove la percentuale di pro-prieta terriera in mario ai Ieudatari e, in proporzione, la piiibassa , mentre neUe zone cerealicole, la grande proprieta siaccaparra durevolrnente Ja quasi totalita delle terre eoltivate:ora, le prime hanna, Jungo il XVI secolo , una crescita moltolenta e declinano ristagnan 0 clopo il 1600, men tre Ie ~e-conde si sviluppano pi" rapidamente e ignorano Ia stasi delXVI secolo.

    Attestato solidamente sulla proprieta della terra ilJ)re-dominic dei Ieudatari si trova cio malgrado minacciato su hepunti. Innanzitutto perche Ie spese elei Ieudatari crescono conIa stessa velocita delle 101"0 rendite, e non sclamente per gustodel Iusso e ostentazione sfrenata: la sola legislazione dotale(dote di paraggio) assierne alle uite milizie elovute ai cadetti , sa-rehbe sufliciente a provocare, eli generazione in generazione,l'accumu 10 e l i dehiti che 1'iuflazione incoraggia a costitnire sottoforma e l i rendite sul patrimonio.

    D'altra parte, i feudarari, pur se il loro reddito segue ilmovirnento della produzione, non monopolizzano eerlo la to-talita dei profitti, hutto della slancio economico del XVI se-colo. Una parte di essi , variabile, va ad altri elementi denasocieta, Innanzltutto ai [ermiers, ai gabelloti, che sono mer-canti, spesso stranieri ma non sempre e, pili frequentemente,ai memhri di quella che noi chiamiarno per comodita l'oligar-chia municipale, cioe al piccolo nueleo di amiglie checon-troUa in loco, attraverso l'affitto e ilprestito usuraio , la vitaeconomica, e ottiene verso 1a meta del XVI secolo iI monopol-iodella gestione e delle cariche comunali. Costoro si arricchisconoanehe perehe il terraggio, cioe In rend ita che ilcontaclino colono

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    32 Jl1ul.I,rice Aymard

    paga in grauo , passu. da uno a quattro salrne di grano per salinadi tern tra it 1500 e it 1600, merrtre l'affitto del eudo, pa-gato ugualmente in grano, perviene al massimo a un raddoppio :questo scarto Iissa j margini d'attivita e di profitto dell'inter-mediario the affitta un Ieudo per suhaffittarlo , nella sua totalitao i.n parte. Mentre ilIeudatar io proprietario mantiene 0 accre-see solo leggermeuto il suo 'prel ievo sul la produzione, il gabel.Iota, per sua parte, l'aceresce orLemente e appare come ilprin-\cipale responsabi.lc dell'impoverimento contudirio. Questo sicoglie nella stessa trasforrnazinne della posizione sociale delburgisi. Verso il 1500 egli e aucnra l'ef[uivalente del laboureurll"alleeSe padrone dei snoi attrezzi di Iavoro e di una partealrncno dei capitali - sernente e denaro - necessari alIacoh ivasione. A partire dal 16001620, egli non e diverse daun colono , che prende in prestito tutto cial proprietario 0 dalgabelloto , il grana per La semina e per il proprio nutrirnento ,ildenaro per i salari dei giornalieri spesso anche Ie terre arnaggese gi~l lavorate : 1a quasi total.ita del raccolto servira alrimhorso ill queste anticipazioni, senza mai consentirgli di ritro-vare I'indipendenza, e neppuTc assicurargl i I'uutosulficienza.Meno che mai Ia conduzione contadina costituisce quel settoredi econcmia naturale, protetto dalla oonnnercializ zazione. con-siderato nel modello polacca.

    Nessun dubhio sul falto che questi nuovi arrivati non cer-chino eon ogni mezzo di accedere aIla propricta della terra,cioc a dire (visto che h, sua Tigidita resiste abhastanza beneal fraziouamentc ) a quella del Ieudo , Essi vi airivano moltospesso a spese dei beni comunaii e dei domini siguorili. lYIa InCeudalita in carica dispone ill rutto un arsenale giutidico -Iedeeommessi ec '. - per ))loccaJ"e, 0 quanto meno contenereentre limili ragionevoli , la nrinaccia dello memhramento : allcfine del '500 una istituzione come la Deputazione degli Stati,deviaLa nci suoi :fini DOll appena costituita , giunge ~ rafforzarlo.Il risultato e cho lungo tutto ilXVI secolo il capitale mobi-Hare viene mvestitc molto meno in terre che in rendite: strllecitta, sulle Tavole di Messina 0 di Palermo, sulle gabelle ur-bane, sugli stati Ieudali. Fatto questo che non si rivelera, nelxvn seco10, un a calli V a scel ta , Ma l' ascesa sociale viene ad

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    A mminlstrczione [eiulale e trasiormazioni struituraii 3 3essere in qualche modo hloccata, 0 quanta meno Irenata. Purcol avore della cl'isifinanziaria seguita alIa guerra dei Tren-t 'anni. solo alcnnc fa miglie, arriva te a ttravcrso ]a carriera gin-diziaria e l'al ta arnmi nistraz ione centrale, lraggono profitto daigrandi moviment i dipropiieta delle terre signoril i.

    Un huon esem pin tIl q uesta sta bi 1 t a ei e 01'n1[0 d a Castel-vetrano. Una sola f:amigIia, iGiglio, con L'acquisto el i unfendoeeelesiastico entra nei ranghi delPalta aristocrazia residente 1 1Palermo (principi della Torretta ). Un'altra, iDi Blasi, acqui-sta verso il 1650 nu Teudo, ben presto costituito in Iedecom-messo , ma rest a BU 1 1)05to a Castelve trauo: Tulte Ie aItre Iami-glie ricche hanna, a11COT11 agl i. inizi del XVII secolo , una IortunaIaua di terre ricevute a censo,di hestiume , di steeles di grana edi vino, e di rendite ..

    Ma siaruo qui a Castelvctrano , in una delle regieni in cuitra il 1580 e il 1630, verso Ia fme della lase montante deiprezzi, il feHdae slato smembrato e una buona parte dellaterra feudale data a censo - a censi pemItro elevati , che ten-dono a mantenere durante tutto il XVII secolo il loro valoredi affiuo effettiYo - in lotti eonsistenti (da 20 a 50 ettari),tali da consentire In costituzione di una viticoltura specializzatache produce per ilmercato palermitano oItre che pCI' I 'CSpOl-tazione. La stessa evoluzione si trova attorno a Partinico , doveIe terre dell 'abhazia del Parec souo lottizzate, in quegli stessianni, a Iavore di conventi e el i famiglie del patrixiato paler-mitano , opptrre sufle Ialde dell'Ema con 10 sviluppo della viti-coltura catanese ~ sono qnestetutte delle eccezioni, legate aduna trasformazione delle colture che impone Tinvestimento disomme considerevol.i, Ovunque, altrove, il feudo resiste moltomeglio. Nella Contea di Modica, spesso menzionata, Ie super-fici date ad enfiteusi non eccedono prima del 1720 1e 300 salme(:'500 ettari). A Gangi, 'una sola Iamiglia, quella dei Fisanli ,arriva ad ernergere grazie all 'acquisto el i nn feudo, verso il1516: rna viene ben presto assorbita, attraverso i rna tr.irnorri ,in una famiglia di pin antica nobilta ; un immigrato, un capi-tano spagnolo, 'riesce ad ottenere verso il l.'1flO un allodio sul

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    34 Maurice Aymal'ddi gabelloti restano , nel 1714 come nel 154 B , Ierme a livellolocale.

    II capovolgirnento della eongiuntnra negli anni 16301650,che comporta il duplice .ribasso dei prezz ie, ancora pili accen-tuato , delJa rendira foncliaria, mette, e vero , a proprio agiQcolora i quati possedevauo rend ite costituite, e, in difficolta,ipatrimoni gravati di pesanti interessi annui. Nell'insiemc, coml1nque, questa fase diflicile viene superata , grazie al.l'nmmi-nistrnzioue compiacente della Deputazione degli Stati, ehe Iavo-risce la moratoria dei dehiti, e I'affitto a dei prestanome ; graziealla colonizzazione interna ehe conseute ~i fondatori eli villaggiel i compensare tramite l'aumento dei censi., delle locazioni el icase, dei diritti di giustizia e delle gabelle sul consumo , ilri-basso degli aflitti dei feudi ; graaie, infine, aUa generalizzazionedena locazi.onc preear ia per piccoli lntti, cioe del borgesato :sia i} proprietario sia il gabelloto evitauo pin che mai di cor-rere ilrischio della gestione diretta su grandi appezzamenti,aflittano 0 subaffittano Ia terra ai contadini , e S 1 riservano ibenefici SiCUTidi un credito agricolo usuraio:

    II I complesso quindi , gli elfetti disastrosi della nuova con-giuntura sembrauo essere stati contenuti e controllati: almenoin Sicilia, dove ill'apporto popolazione-terra coltivata non vieneper nulla modificato , vista che , un leggero incremento denapopol.aziene compensa ilealo delle esportazicni. Nel Regno el iNapoli, al eontrario , iL crollo della popolazione pr.ovocato dallapeste, capovolge, in alcune regioui, questa rapporto a vantaggiodei coutadini, al punto da ristahilire till clima paragonabile aquel.lo degli auni intorno al 1450 in Francia. Studiando la zonadi Montesarchio, nelle Forche Candine , G. Delille ha dimo-strato the la ricostruzione agricola degli anni 16801730 nonIia potuto essere Iatta se non attraverso una completa frasfor-mazione delle strutture deJla proprieta e dei modi di sfruttamen-to : tutti ibeni feudali, atta eccezione dei boschi, sono concessiin enfiteusi, e questa lottizaazioue generale favo risce l'iustalla.zione sulla terra di una classe el i contadini medi oscillante tral' autosuflicienza e un Ieggero benessere, tanto da riuscire a con-trollare Ia propria crescita demografica. Si tratta pel" i] mo-

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    r;

    A mministrazione [eiulnle e traslornuizioni. struuuroli 35mento di un casu isolate, pur se ricco di significato : bisogne-rehbe 110] esaminare se S 1 e traUato di uu'eooezioue, fatto chemanterrehhe comuoque i1 suo valore esemplure , 0 se invecequesta rimodcll.amento deHa proprieta e della societa ruraledovuto al ealo demografico venga eonstatato anche altrove, Com-plessivamen te scmbra perc) essere stato un fatto mino ritario ,Ma 1& dove si real izza , sconvolge ilrapporto delle forze ingiuoco e consente aI XVUI secolo em nuevo tiro eli sviluppo :altrove , ovunque i l 'feudo tiene bene, Ie condizioni eli partenzarestano, verso il 1720 - ; :W, immuta te.

    III. TJu lunga durcia : il XVIli secolo,Non sareruo dnnque sorpresi nel vedere Ia spinta del XVIU

    secolo ripetere, nei suoi aspetti ruacrosoopici , quella del XVIsecolo. La ripresa eli 1111 forte incremento demografico (+ 50%circa ira i1 ] 730 -1 B O O ) si accompagna a tutra una serie difenomeni gia noti. Irmauz itutto , aIla ripresa del commercioestero: Ie esportazioni eli grano ritrovano verso il 1750 ilivellidegli anni intorno a1 1550, e I'accresciuta domallda stranieradi grano, seta, olio, vino e agrumi e piu in Ia di zolfo, daslancio aUa vita economica. I prezzi non tardano a seguirnei1 movimento: dal 1718-28 al 130713 iprezzi del grano aPalermo. sulla base delle medie cicliche, sorio pressappoco qua-drup licati. Ma COIl Ia stessa rapidita, a partire dalla fine del1750, Ie medesime tensioni malthusiane che aveva no hloccato ,verso il 1570, 10 slancio del XVI secoIo cominciano a pesaresull'economia e Ia societa rueridionali.

    Lungi dallincoraggiare 10 sviluppo della produzione, comeritengono sovente aneora gli storici dell'eeonomia feeleli allatradizione fisiocratica, l'a~~e1'aziol1e dell'aumento dei pr.ezzLIj,p.ec.chia s~mrattutto l'incapacita della produzione a seguirel'accelerazione della domanda interoa eel ester a : pili aecen-tuata per ilgrano che per i proelotti eli un 'agri.coltura arhu-stiva ( vino , olio, seta) che p 1"0duce per l' esporta zione, essacomporta notevoli difficolta e a volte anche i1 fallimento diqueste forme el i speeializzazione agricola a vantaggio del grano.

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    3 6 Maurice AymardNOll ci si sorprendera nel vedere questa fatto aocompagnarsialla .ricomparsa della (( carestia mortale e delle (( losanges deerise )) dove iI numero dei morti e superiore a quello dei hatte-simi: tuna cia a partire dal 1764 ne1 Regno di Napoli, neldeeennio 1790.1800 in Sicilia, malgrado isondaggi ottimisticidel Balsamo nei registri parrocchial i, in occasione del S110 viag-gio a Modica. _

    Partita pill tardi, Ia rendita fondiaria ritrova "verso il1750i suoi pin alti livelli del xvn secolo, e accentua ilSlIO van-taggio nei deceuni successivi, A talc proposito disponiamo an-cora di serie troppo discontinue. Ma quella di Bronte, quelledei diversi Stati signoril.i degli Aragona e Pignatelli suggeri-scono che Ia rendita ha seguito grosso modo ilri.also dei prezzidel grano (per 4 prima del 1810) ma senza precederlo : ilprelievo del proprietario .rappresenterebbe dunque questa voltala parte fissa di una produzione che e certo aumentata ahnenodel 304..0'% per soddisfarc una domanda esterna e interna for-temente accresciuta. 1\1a ilproblema dovrehhe essere studiatopill d a presso ,

    Rispetto alia pl"Oprieta contadina il bilancio e molto cun-tradditorio , AIle concessioni del XVIII secolo vengono in efIettiad aggiungersi una serie di iniziative politiche miranti a dare acenso una certa quantita di terre di manornorta. Beni ecclesiastici :e il caso dei beni dci Gesuiti do )0 I'espulsiorie (Renda) 0 deibeni dei regolari i.n Calabria dopo il terremoto (Placanica).Rem comunali: ilt.erritorio di Caltagirone e lottizzato in questamodo verso il 178090. Beni signorili : Balsamo ci descrive latrasformazi one della zona di Misilmeri, per spontanea iniziativadi qualche feudatario. La proprieta enfiteutica e dunque illnetto vantaggio, e i suoi progressi pesano piu pesantementenellamisura in cui 1

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    Amrninistrasione [eudule e traslorm azioni: etruiturati 37In ogni modo, calcolare se Ie nuove concessioni enfiteu-

    tiehe, nello sprrito dei lumi , ahbiano compensato 0 menoquesta tendenza alIa pareellizzaz ione non semhra funri dellaportata della storico. Per Ia maggior parte dei contadini IJcr-tanto, questa proprieta imlividuale resta marginale rispetto auno sfruttamento individnale che si coneentra su alcune terreprese in aftltto: la ancora iterraggi , passati da uno a quattrosalrne per salma nel XVI secolo, non aumentano quasi piu,henche si notino dei casi el i passaggio da 5 a 6 salrne pel" salma.n prohlerna dovrebbe essere COSl studiato : l'incremento dellaproduzione che, come sapp iamo , non ha giovato ai proprietari,e per caso andato a vantaggio dei contadini - di molti con-tadini - a vantaggio dei gabelloti 0 a vantaggio e l i entramhi ?

    Nel XVIII secolo la situazione e , 10 si vede chiaramente,molto pill rigida che non nel XVI: ogni grllppo sociale si trill'cera nelle sue posizioni. Ma questa inazione non impedisceehe, per i solo gioco delle crescite clifferenziali, 1

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    L

    Maurice Aymard

    Troviamo 10 stcsso slittamento significative nei due p atri-moni signm ilistudiati da A. Massafra : per Ie terre del Rever-iera nella Basilicala, gli alfitti deBe difese e territori passanotnt i1 ] 762 e il 1308 dal 50'% al 64:0/0 del totale; sulle terrecalahresi dei principi eli Srrongoli gli afFlui el i gahelle, terri-LOX! , corsi edifese passano , nella stesso periodo , dal 70% apiLL dell' B O % del totale.Come giit nel XVI secolo questa evoluzioue accenrua ulte-riormente i dislivelli Era patrimoni feudali di struttnra diversa :lila questa, volta la pratiea diflusa del matrimoni inerociati nelimita certamente gli efletti. C io non impedisce, peraltro, alcunival.idi tentativi sia per acerescere 0 applicare pili strettarnenteipri vilegi di giruisdixione, sia per ri trovare il diritto di au-mentare j censi (c il caso di Moutesarchio}. Cornplessivamentecornunqne, che essi 10 vogliano 0 meno, ifeuclatari si trovanotrasfo nuati in modo sernpre pill cviclente in grandi proprietari.

    Para llelarucnte, I'assenteisuio, [a ritrovata Iacil ita di aflit-tare le terre, la stessa dispersioue nello spaz.io di complessi[ondiari, luLLo Iavo risce ancora mill vultu l'allivita dei gahel-loli: cla.! 1650 al 1720 essi si NUllO mostra li un po' reticen ti,poco d isposti ad accettare . le ragioni de lite degli affitti, riu-scendo a ottencre dai signori una ridnzione degli oneri contrattua-Ii , 0, ancura pili eli Irequente, ilprelievo sulle proprie entratedella tripl ice colonna di besti ame, denaro e grano, che costituisceil norrnalc cap itale del prestit.o, usuraio e non, ai contadinicoloni e che ogni gabellolo trasmette al suo successore. Passatoil 1730 cssi to rnauo in primo piano: mo lte antiche farnigIie,qualche llUOVO venuto, come succeclein questi casi, Pin fortieliernai Iiloccano irincru i, controllano 11 crediLo agrieolo, mo-uopclizzauo _ j contratti eli approvvigicnamento con icornuni :p;uadagnllll() cosi a tutti i livel.li, sulla rendita signo rile , sulrcdrlito eontudino, sulle spese dei consurnatori.

    Si tratta coruunque di situazioui non rare nell'Europa delrcrnpn : solo che Ia Sicilia e I'Itulia meridionale sopportano inpiu il peso di una distrihuz ione della proprieta Iondiaria parti-cohmneute ineguale, sfavorevole ai contadini, e delle costrizionignwanLi 6111 settore del'l'esportazione di derrate agricole. Ladilfcrell:r,a fondamentale ...i olloca, credo, ad un altro Iivel lo.

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    - - -Amministrnzion e [eudale e 11'osjormazi oni strutrurali 39

    ," Studiando recentemente 13 Francia del XVII secolo, e pren-dendo come mode1lo di partenza una provincia xelat:ivarnentepoco diuamica, I'Alvernia, E. Le Roy Ladurie l~it1:ovava 13stessa fissita nel rapporto lena oontadina-term nolrile hor-ghese (TfllJporto, questo e vero , molto piu Iavorevole ai eon-tadini : 60 '% - 4.0%) ('. la stessa minaccia el i Irazionamento,dunque eli impoverimento , gravante Bulb proprieta contadina.Ma nella Francia del XVIII secolo la grande proprieta nobileo horghese rappresent a il settore dinam ico dell'ag:ricoltma,quello the appl ica le nuove lecniche e migl iora tanto hi produ.zione globale quanta Ia produttivita : Ia proprieta contadinane sarebbe al contrario i] settore in ritarrlo. Qnest'analisi rioprende c l "altronde, su base socia le e non geogJ"afica, l'0Ilposi-zione classica di Quesnay tra le due agricolture Irancesi, quel.ladei grandi affittuari e dei cavalli, e fJuella dei rnezzadri e deihovini. In questa prospettiva il privilegio fiscale della terranohiJ.e appare quasi giustificatn : esso sovvenzi ona infatti , iudi-rettamente , In modernizzazione dell 'agricoltura. "-

    La Sicilia ci off re un 'inunagine d.iametl'almen Ie 0pposta. Ecio malgrado idesideri t 1 i tutti gli scrittori e agronomi influen-zati dall 'esern pio Inglese 0 dal la fisioorazi a. Un norno corne Bal.samo si allgura e cerca el i incoraggiare la nasciia in Sicilia diuna classe di farmers e e l i propri etari illumi118 ti sul modelloInglese. Egli disprezza Ia piccola proprieta contadina e con-danna come uninutile utopia le operaz ioni di eensnazioue enfi-teutica condotte dal l'amministravione. Pur tuttavia, malgrado lasua predicazione incessante volta a convertire j huroni sicil ianiin imprendito ri agricol i,malgrado oerti entusiasmi eli penna,ilsuo viaggio del 1808 consacra ilallimento delle sue spe-ranze. Ecco la Gasena, vicino a Mezzoiuso, proprieta del ha-rone Vincenzo Palmeri, ottimo agricoltore, ... dove si speri-mentarono la lwima volta ln grande gli strumenti agrari ciame recat ida Inghilterra, e si Ieeero iprimi prati artificiali ele prime stalle si edifiearono ... , C io nonostanle ilgrano rap"presents ancora il 90% del prodotto netto e le rese (11 C[ . pel' ha)come gli avvicendamenti (in terzeria ) sana rimasti quelli dellaSicilia pill tradizionale. Similmente a TU7.ia e a Landro, Jlroprieta della stesso Palmeri. La g-im;lificaziolle avanzata sembra

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    Maurice ;1ymard

    quasi irl'ilevanle. Palmeri non si preoceupa che del prodottonetto c prcferiscc Iasciare incol La larga parte delle sue terre,poco fCl."tiIi. Ch era, poi, rispetto al Iatifondo , Ia prassi adottatag i a ria secoli:e preferihile ridurre icosti auche a rischio eliridurre In prorluzione, piuttosto che accrescere questultimauuruentaudn gl" investunenti e le spese di esercizio. La rivo-Iuz ionc agrico la cleve ancora essere Iat ta : e suffieiente leg-gere il suo elogio della Iattoriu di eibo, dove ilgaLelloto cheeoltiva a campo cd erha una parte della lena e suhaffitta ilresto ai contudini, secondola prassi abituale, ha avuto l'intelli-g(~nl.a ill non dare pin a questi -ultimi, sotto forma di anti-cipo , ilgrano per rrutrirsi , bensi il pane che lui stesso pro-duce ... Le vere Jattorje rnoclello restano marginali. in Sicilia:cgli le trovera iutorno a Noto , Ragusa Modica dove l'ane-vameuto , 1 4 1 vigna e gli alberi da frutto, su appezzamentimeno grandi, equil ilnauo 1 4 1 produzione cerealicola , e dove ilprod 0110 netto per uni t n di superficie raggiuugc livelli moItopill alti.

    QuebLo Iatto spiegu 11suo mutato atteggiarnento rispetto aIlecouccssioni cnfiteutiche, che egli aveva ginclicato~ in altre si-tunzioni , votate al Iall imento PCl" mancanza di mezzi finanziari ,I~ iIovc e g o l i vedc .invece adesso , PCl' amore della proprieta, unpotctu issimo incitamento 4 1 1 travagl io e all'industria , Da lVIi-silrncri a Catauia , passundo per La Gulfa, Caltagirone, Monte-rosso e Mvdiea, S0110 Ie terre concesse a en:fiteusi quclle cheIornisco uo gli. Ull ici esem pi di prorlo tto netto oscillante tra le50 e Ie -100 once per salma eli terra contro Ie 10 once alruussi mu dei terreni cerealicoli. Per il duplice smobilizzo delvisparmio eittadino C del Iavoro ionradinc , I'enfiteusi gli sembraIn s()1u in gratin eli Pl'OVOCHl'C, spec ie riguardo all'impianlo elialbcri da Irutto, di vigne e di olivi, una orescita durevole dellaproduziono agricola" Ma e g : i u tT01'PO tardio n feudo si per-petua .in Iatifondo , invece di dar luogo aUa grande proprietadi tipo fmneese 0 iuglese : gli iuventari delle masserie gesui-tiche, al moineuto della confisca, snggeriscQuo Ia stessa conclu-sioue per il Regno di Napoli ; mcntre le masserie delle Puglierispcttano ilsistema abituale di coltura e ilpredominio pres-socchc assoluto del gnHlO e deU'allevamento transumante, solo

  • 5/9/2018 M.aymard Amministrazione Feudale e Trasformazioni Strutturali Tra '500 e '700

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    A mrninistrazione [eudole e treuiormasioni striuturaii

    quelle vicine a Napoli, nella Terra di Lavoro, presentano l'a-spetto diverse proprio el i sistemi el i sfruttamento modcllo.

    Vanno 181.2, che vede l'aholizione della fendalita in 'si-cilia, e anche quello del livello massimo assoluto dei prezzidel grano, dopa Ia grande crescita del XVIII secolo : partite dauna clecina eli tart In salma verso il 1500, il gxuno supera quel-l'an.no le 9 once sul mercato di Palermo, ossia aumeuta 27voIte ..Questa potrelihe essere una coincideuza, M n 1.1llU .. hol i-zione )) che lascia aifel.'ldatari la maggior parte deHa terra inpiena prop rieta e Ii priva solo aene gahell~, rlei censi e deidiritti gimisdizionali, assomiglia piuuosto, agli inizi del XIXsecolo , aHa fiera degli .inganni : i feudatari mant.en.g;ono I'es-senzia Ie, quel Ie tra le 101"0 rcnd.ile che , p iil dinamiche dellealtre , sono divennte rilaggioritarie. C 'e 1111(1 novita comunque,da cui vor.ranno trarre profitto quegli stessi che da trc seeo'lieercano di perveuire alIa proprieta della terra, aggirando 1'0-staco]o senza mai riuscire a forzarlo: n ien te impedisce pin hiIibera commereializzazi.one della terra, che diviene eosi nn benenegoziabile. l\'la questa rivolu7,ione ginrid-ica, classica e hen nola,semhra a ragione essere statu lll"epnrata rla rma lenta evoluzioneeconomica. Nel corso del XVIII seeolo si assiste in clfelti a unavvicinamento del tasso di interesse del denaro a] reddito eITettivo della prop rieta siguorile : il prime va

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    NOTA InBLIOGRAFICA

    MUlIUI.. 'E AYlII;\IlI), Une [amille de Z'"rislocmtie ,,;eilicnne !I!1X XV le et XVII esiedes: les