Max Volpi - Floriterapia con I fiori di Bach · 1 . Max Volpi. Instilla . Conosciti con i fiori di...

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Max Volpi

Instilla

Conosciti con i fiori di Bach

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Il presente e-book è redatto con licenza Creative Commons. Questo

significa che può essere scaricato e distribuito gratuitamente in tutto il

mondo. Le copie devono essere gratuite, l’impaginazione e il contenuto

devono essere mantenuti, sia nella versione PDF sia in un’eventuale

stampa. Contattateci attraverso [email protected] per qualsiasi

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riferimento o se desiderate inviarci vostre impressioni su questo lavoro o

sulla nostra attività in generale.

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Il mio benvenuto più sincero. Sono lieto tu abbia in mano questo libro.

Con vero piacere ti offro il frutto del mio lavoro e della mia forte e chiara

passione per i fiori. E’ redatto con una parte dei contenuti presenti sul sito

ifioridibach.com su cui puoi iscriverti gratuitamente (nel caso tu non lo sia

già) per accedere ai contenuti riservati e ricevere le mail di

approfondimento. Il mio curriculum lo puoi trovare a questo indirizzo.

Lo scopo di questo e-book è di fornirti le descrizioni originale redatte da

Edward Bach cui conviene fare sempre riferimento nell’incertezza della

scelta dei rimedi, se non si hanno basi adeguate e si desideri, come

prospettato dal Dr. Bach, il “fai da te”. Una scheda descrittiva per ogni

fiore e un mio commento che tratta di segnatura o di botanica, oppure

ancora di leggende o storie legate ai fiori, completa il quadro. Insieme con

questo, un po’ di storia e consigli sull’uso dei rimedi.

La mente comprende raramente i fiori. Essi sono un gesto del cuore. Sono

semplicemente un lasciarsi andare alla vita, così come un seme germoglia

in un prato bagnato di rugiada, si erge, crea i fiori e poi i frutti,

naturalmente. Senza sforzo. Senza il minimo rumore.

A dire il vero, molti di noi sono fermi al pensiero meccanicistico del fiore,

vedendone solo gli aspetti più palesi. Credono dia una spinta nella

direzione in cui vogliamo indirizzare la nostra vita. I fiori, invece,

crescono sinceramente nella terra del cuore. Per così dire, occorre

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4 seminare e annaffiare con quattro gocce d’acqua quattro volte al giorno,

ma la spontaneità è il nucleo di tutto. Basta osservare senza interferire.

Il mio consiglio, che vuole essere piccolo come un seme, tu puoi fare in

modo che metta radici superando i cespugli di rovi e la siccità, così, come

quando ti preparerai i fiori, gettando il cuore oltre l’ostacolo e senza ombra

di dubbio, la tua prospettiva cambierà. Per questo ti esorto, a dimenticarti

di loro e a vivere una vita serena ricordandoti semplicemente di annaffiare

la terra del cuore con i fiori, quattro gocce quattro volte il giorno.

I risultati si produrranno spontanei.

Buona lettura.

P.S.: Questo e-book gratuito è il più completo che trovi in rete.

Se vorrai condividerlo con le persone a te care, sarà per me un piacere.

Max Volpi

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5 INDICE

Cosa sono i fiori di Bach 8

Chi era Edward Bach 11

Rescue Remedy 24

Come si preparano i rimedi 28

Ordinamento floreale 35

I dodici guaritori 38

I sette aiutanti 41

Gli ultimi diciannove fiori 42

Fiori per la mente, fiori per il corpo 44

Fiori per la paura 48

Rock Rose 51

Mimulus 54

Cherry Plum 57

Aspen 60

Red Chestnut 63

Fiori per l’incertezza 67

Cerato 68

Scleranthus 71

Gentian 74

Gorse 77

Hornbeam 80

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6 Wild Oat 83

Fiori per lo scarso interesse per il presente 86

Clematis 87

Honeysuckle 90

Wild Rose 93

Olive 96

White Chestnut 99

Mustard 102

Chestnut Bud 105

Fiori per la solitudine 108

Water Violet 110

Heather 113

Impatiens 116

Fiori per l’ipersensibilità alle influenze e alle idee 119

Agrimony 121

Centaury 124

Walnut 127

Holly 130

Fiori per lo scoraggiamento e la disperazione 133

Larch 135

Pine 138

Crab Apple 141

Sweet Chestnut 144

Star of Bethlehem 147

Oak 150

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7 Elm 153

Willow 156

Fiori per l’eccessiva preoccupazione per gli altri 159

Chicory 161

Vervain 164

Vine 167

Beech 170

Rock Water 173

Cassetti per la mente e territori condivisi 176

Conclusioni 179

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8

Cosa sono i fiori di Bach

Nel suo percorso di vita, segnata, come avremo modo di vedere, da molto

dolore, sofferenza, ma anche molta gioia, Edward Bach comprende che lo

scopo del viaggio non è l’arrivo, bensì il viaggio.

Arricchendosi, compiendo questo viaggio, l’essere umano impara a

lasciare andare i propri difetti, impara a non lamentarsi per le proprie

mancanze e, mentre attua il cambiamento, inizia invece a coltivare i propri

talenti. Edward Bach, come tutti i grandi uomini, fa della sua vita una

missione, il bastone su cui poggia per muovere i propri passi nel mondo,

poiché ha intuito che vi sono altre cose importanti nella vita da osservare,

su cui concentrare la propria attenzione, invece che sedersi nella poltrona

della noia ad aspettare di morire.

Cinquant’anni ha vissuto in questa forma prima di muoversi verso altri lidi

e in questo tempo, che per molti equivale solo a due terzi di vita mortale,

egli ha fatto molto e lasciato ai posteri ancor di più. I fiori, il suo

testamento, sono principalmente uno strumento di consapevolezza. Certo,

non possiamo chiedere ai fiori l’illuminazione spirituale, non è il loro

compito nello schema delle cose, ma possiamo chiedere loro di aiutarci ad

abbracciare la nostra natura, la vicinanza intima con noi stessi, in maniera

naturale senza, per assurdo, che neppure noi ce ne accorgiamo.

I fiori di Bach lavorano, infatti, sotto la punta dell’iceberg che è la nostra

coscienza e il loro compito è semplicemente quello di creare armonia. Al

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9 pari di un buon musicista che nello scrivere, dispone le voci per

raggiungere un equilibrio, i fiori di Bach fanno in modo che il nostro

sistema energetico possa raggiungere lo stesso un equilibrio. Come?

Semplicemente agendo su quegli aspetti di noi che invece, sono

disarmonici.

L’invidia per esempio, ci vieta di stare bene con ciò che abbiamo, perché

pone la nostra attenzione su ciò che non possediamo. L’astrazione, di per

sé una caratteristica univoca dell’essere umano, diventa un ostacolo, un

fardello addirittura, se la trasformiamo nel centro del nostro personale

mondo, al punto da smettere di rendere concreto ciò che abbiamo pensato.

Vivere di sole fantasie, porta, infatti, a un disequilibrio.

Il lavoro di conoscenza emozionale di cui Bach si è fatto portabandiera,

può sembrare interessantissimo come di scarso valore, contestualmente

alle esperienze di ognuno. Allora l’uomo che avrà imparato dai suoi

progenitori l’indifferenza emotiva, sarà incapace di esprimersi e vedrà i

fiori come un mero trucco di paese, mentre la persona profondamente

coinvolta nel proprio sentire, veramente emotiva, incapace di controllarsi,

percepirà i fiori come la panacea per tutti i mali. Entrambi questi stati sono

disarmonici.

Sono difese che la personalità attua per rimanere in una condizione di

stallo, in un luogo metafisico conosciuto, in cui NON è presente la piena

realizzazione dell’individuo stesso, ma solo la mera ripetizione di schemi

atti a mantenere lo status quo. L’uomo è molto di più.

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10 E’ molto più grande dei suoi limiti, dei suoi difetti. Spesso ci troviamo a

discutere di quante difficoltà abbia la società contemporanea

nell’esprimere ciò che prova, a darsi la possibilità anche solo di provare

qualcosa. Senza secondi fini né guadagni accessori. Semplicemente, per il

gusto di guardare una persona negli occhi e scoprire un mondo.

Il senso del possesso, come citano ricerche scientifiche, pare abbia sede in

specifiche aree del cervello, ma il campo magnetico più importante

dell’intera struttura energetica umana rimane il cuore. Creare un equilibrio

sostenibile non è solo negli ambienti, nelle costruzioni, nelle aziende,

poiché la società è composta di uomini e spesso tendiamo a dimenticarlo, è

in primis nell’uomo, che l’equilibrio sostenibile va ricercato.

I fiori di Bach hanno come scopo la ricerca, ma soprattutto il ritrovamento

di questo stato, della mente, del corpo, del cuore e il loro lavoro è svolto

silenziosamente, di sotto la soglia di percezione che abbiamo di noi stessi

per cui, sapendo che stiamo assumendo semplicemente dei fiori*,

dovremmo tutti avere il coraggio di lasciarci andare alla conoscenza di noi

stessi. Il nostro sé conosce le risposte e le indica continuamente, attraverso

i segnali sparsi lungo il viaggio. A noi il compito di ascoltare questi

segnali.

*Nessuna tossicità o nessuna allergia accertate. Esami di laboratorio

confermano che non vi siano principi attivi in funzione. I componenti del

flacone sono solamente acqua e brandy. Quindi, di cosa hai paura?

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Chi era Edward Bach

La presente biografia è tratta da: Nora Weeks - La vita e le

scoperte di Edward Bach – Ed. Guna

Edward Bach assume questa forma il 24 settembre 1886 a Moseley,

villaggio a circa tre miglia da Birmingham, primogenito di tre figli. È un

bambino gracile e solo grazie alle cure della sua famiglia riesce a superare

primi anni di vita. È molto sensibile e intuitivo ma pieno di vita, bravo nei

giochi e sempre pronto per le avventure.

Da giovane è solito passare le sue vacanze andando di villaggio in

villaggio, attraversando montagne e dormendo all'aperto, lieto di essere in

compagnia della natura. Ha una personalità poliedrica.

Indipendente e positivo è dotato di un buon senso dell'umorismo, sa anche

diventare silenzioso e meditabondo per vagare da solo per la campagna,

oppure rimanere seduto per ore ad ammirare la meraviglia di un bosco. Già

da bambino una delle sue caratteristiche più importanti è l'enorme

compassione, la capacità di immedesimarsi nelle sofferenze altrui, difatti

la sofferenza di un essere umano o di qualsiasi creatura vivente lo tocca

profondamente.

Egli non è un semplice sognatore, le sue certezze e l’intensità della

determinazione che prova, e l'attenzione per le piccole cose sono gli

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12 ingredienti formativi di un genio, che come tutti i geni, è destinato a

rimanere solitario; pochi, infatti, sono in grado di capire la determinazione

di chi, conoscendo lo scopo della propria vita, non può permettere a

nessuno di interferire con quest’obiettivo.

Dal 1903 al 1906, terminata la scuola, egli, per non essere di peso ai suoi

genitori, inizia a lavorare presso la fonderia del padre e, nonostante non

ami lavorare al chiuso e con orari regolari, opera prima nei reparti e poi

come rappresentante. In questo periodo espone al padre il suo progetto di

diventare medico, progetto che è ampiamente approvato e sostenuto anche

economicamente.

Nel 1913 si laurea in medicina e fino al 1930 non lascia Londra, passa

poco tempo sui libri, poiché preferisce girare per le corsie d'ospedale a

osservare i pazienti, riesce, infatti, presto a capire che: "Nel trattamento di

una qualsiasi patologia, la personalità dell'individuo gioca un ruolo più

importante del corpo". Si vocifera che alla consegna della laurea abbia

detto: "Ci vorranno altri cinque anni per dimenticare tutto quello che mi è

stato insegnato".

Nel 1913 ottiene l'incarico di responsabile medico del pronto soccorso

dell'ospedale universitario e successivamente, quello di responsabile del

reparto di chirurgia d'urgenza al National Temperance Hospital, incarico

che è costretto però a lasciare dopo pochi mesi a causa di gravi problemi di

salute.

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13 Il suo sentire gli suggerisce che la medicina moderna abbia in qualche

modo fallito, che solo raramente la chirurgia sia in grado di apportare

benefici che non siano temporanei e si rattrista del fatto di non essere

ancora riuscito a trovare una soluzione è questo problema.

L'errore secondo lui consiste nel fatto che i medici dedicano troppo poco

tempo allo studio dei malati, concentrandosi eccessivamente sul lato fisico

della malattia e dimenticando che gli individui non sono costruiti in serie

secondo modello prestabilito. Secondo Bach in questo modo sono

trascurati i sintomi più significativi e importanti della malattia.

Quest’accadimento lo porta a studiare l'immunologia e, in breve tempo,

scopre che alcuni batteri intestinali sono strettamente collegati con le

malattie croniche. Sintetizza quindi un vaccino. I risultati che ottiene con

questa tecnica vanno di là di qualsiasi aspettativa, lo stato generale dei

pazienti migliora a tal punto che essi riferivano di non essersi mai sentiti

meglio e i loro problemi cronici - artrite, reumatismo, emicrania-

scompaiono.

La sua salute non è buona al tempo della prima guerra mondiale, difatti gli

è negato l'accesso al servizio militare. Nonostante questo diviene

responsabile di oltre 400 posti letto per i reduci di guerra presso l'ospedale

universitario, oltre al suo lavoro al reparto di batteriologia e a quello di

assistente clinico presso l'ospedale della scuola medica dove lavora dal

1915 al 1919.

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14 Lavorare instancabilmente fino addirittura a svenire sul tavolo del

laboratorio; la sua determinazione lo sostiene, ma nel giugno del 1917 ha

una profonda emorragia, è ricoverato d'urgenza e i genitori acconsentono

perché sia operato, senza che egli abbia ancora ripreso conoscenza. Le sue

condizioni rimangono critiche e il male che lo affligge benché rimosso

localmente, potrebbe trasformarsi in metastasi, dicono i medici.

La prognosi è di tre mesi. Sapere che il tempo a sua disposizione è limitato

fa sì che, ancora debole e provato, ritorni nei laboratori dell'ospedale per

assumere la completa responsabilità del reparto. Sprofonda nel lavoro

tanto che, quella che rimane perennemente accesa nel suo laboratorio, è

definita "la luce che non si spegne mai". Con il passare delle settimane

inizia a sentirsi più forte e allo scadere dei tre mesi scopre di stare meglio

di quanto non fosse mai stato negli ultimi anni.

Chi ha vissuto con lui questi momenti rimane ovviamente impressionato,

al punto che un suo collega che ha assistito all'operazione esclama: "Mio

Dio Bach, dovevi essere morto!". Questo lo porta a riflettere sul motivo

della sua guarigione, egli giunge alla conclusione che: "Un interesse

totale, un grande amore, una finalità precisa sono fattori decisivi per la

felicità dell'uomo sulla terra", e quindi per la sua salute. Il suo lavoro sulla

tossicemia intestinale diventa sempre più famoso, è pubblicato sui giornali

medici e inserito negli annali della società reale di medicina del 1920.

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15 Dal 1919 al 1922 è batteriologo presso l'ospedale omeopatico di Londra, è

così che legge l'”Organon” di Hahnemann, fondatore dell'omeopatia. Egli

si rende conto così che esistono molti punti in comune tra le osservazioni

fatte da Hahnemann e le sue, seppur giungendovi per strade diverse.

"Curare il malato e non la malattia" è il punto d'incontro di questi due

uomini. I suoi vaccini e i nosodi sono sempre più soddisfacenti nella cura

delle malattie croniche. I sette vaccini orali chiamati "sette nosodi di Bach"

sono acclamati entusiasticamente e largamente utilizzati da medici

omeopati e allopati non solo nel Regno Unito, ma anche in Germania e

negli Stati Uniti.

Contemporaneamente Bach lavora sul "mentale", cioè sul tipo di

personalità dei pazienti, notando che a ognuno dei sette ceppi batterici

corrispondono delle note caratteriali predominanti. Quando è certo che ai

sette gruppi batterici corrispondono altrettante personalità specifiche, egli

dimostra la fondatezza delle sue convinzioni, cioè che curando i pazienti

secondo le loro tipologie caratteriali si ottengono risultati di là di ogni

aspettativa.

Da qui fino al 1930 è una continua "escalation" di successi per

il medico di origini gallesi, tanto che rinuncia ai suoi incarichi

nella salute pubblica, per dedicarsi a tempo pieno alla sintesi

dei vaccini nei suoi laboratori e al lavoro nel suo studio. Scritti

e conferenze ne ampliano la fama tanto da essere considerato il "secondo

Hahnemann".

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Tra il 1928 e il 1930, Bach scopre i primi tre rimedi floreali, si dedica allo

studio di piante ed erbe, con le quali spera di sostituire i sette nosodi.

Finalmente, dopo diversi fallimenti, una sera trova la risposta ai suoi

interrogativi.

È ospite a un ricevimento e sforzandosi di far trascorrere il tempo, poiché

non si diverte per nulla, incomincia a osservare attentamente gli invitati

finché improvvisamente s'illumina di questo pensiero: "L’umanità è

composta di un preciso numero di gruppi tipologici", e ogni individuo in

quella grande sala rientrava in una di queste tipologie. Trascorrere la serata

studiando gli ospiti: come mangiano, come sorridono, come gesticolano,

come si muovono, l'espressione del viso e il tono della loro voce.

La somiglianza tra alcune persone era così forte che sarebbero potuto

essere scambiati per parenti, pur non avendo alcun rapporto di parentela.

Bach trova questo estremamente stimolante, verso la fine della cena ha

identificato un certo numero di tipologie. Intuisce che non tutti gli

individui appartenenti a un certo gruppo soffriranno della stessa malattia,

ma che ognuno reagirà in modo simile o abbastanza simile a qualsiasi tipo

di malattia.

Si tratta in definitiva, secondo Bach, del perfezionamento del principio di

Hahnemann e si avvicina al suo concetto di terapia più di qualsiasi altro

metodo applicato fino allora.

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17 Un giorno, verso la fine di settembre di quell'anno, reagisce all'impulso di

recarsi nel Galles, ne torna ripagato dalla scoperta di due piante:

Impatiens (IMP) e Mimulus (MIM). Porta a Londra queste piante e le

prepara con lo stesso metodo utilizzato per i vaccini orali. Nello stesso

anno inizia a usare anche Clematis (CLE), e questi sono i primi tre dei

trentotto rimedi che avrebbero costituito il suo metodo terapeutico.

Comprende che era prossimo a scoprire una medicina completamente

nuova, sebbene non avesse ancora 'idea di come si sarebbe sviluppata.

La decisione di abbandonare il suo lavoro sui nosodi, è ovviamente

osteggiata da tutti i suoi amici e collaboratori più stretti, poiché all'epoca,

Bach è considerato un genio dal brillante futuro, il suo laboratorio occupa

persone a tempo pieno, e gli rende circa 5000 sterline l'anno.

Così nella primavera del 1930 Edoardo Bach, all'età di quarantatré anni, si

accinge a iniziare una nuova attività, con un'impostazione di lavoro

completamente diversa. Lascia Londra una mattina di maggio dopo aver

ceduto il laboratorio, bruciato gli scritti e le pubblicazioni e gettato via il

contenuto dei flaconi di vaccino. Egli sembra un giovincello ai primi

amori, tanta è l'emozione collegata al potere finalmente partire, tornare in

Galles, e riunirsi alla natura.

Giuntovi, egli si rende conto di aver preso con sé una valigia di scarpe

anziché quella con gli strumenti per il suo lavoro. Le scarpe, in effetti,

diventeranno gli strumenti del suo lavoro poiché egli andrà a spasso da

allora fino alla fine dei suoi giorni a cercare i preziosi fiori.

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18 Da quando lascia Londra fino alla sua morte Bach, non pretende più

nessun pagamento per i suoi consigli e le sue prestazioni, ne dai ricchi né

dai poveri. Vive, grazie alle donazioni dei suoi pazienti.

Una mattina di maggio all'alba, mentre sta attraversando un campo

ancora bagnato di rugiada, lo colpisce l'idea che ogni goccia di

rugiada dovesse contenere parte delle proprietà della pianta sulla

quale era posata, perché il calore del sole doveva magnetizzare fortemente

l'acqua con i principi attivi della pianta stessa.

Comprende che i rimedi ottenuti in questo modo avrebbero contenuto tutte

le proprietà perfette e incontaminate delle piante e che il calore del sole è

fondamentale nel processo di estrazione. D’ora in poi, per preparare i

rimedi, impiegherà solo ed esclusivamente il metodo del Sole (lo trovate

riportato nella pagina "Preparazione e Somministrazione"ndr). I primi

diciannove rimedi floreali sono tutti preparati in questo modo.

Nell'estate del 1930 compone la prima stesura del libro "Guarisci te

stesso", che è pubblicato nell'inverno dello stesso anno. E' di questo stesso

periodo la scoperta di sei nuovi rimedi, facenti parte di quel gruppo che

prenderà poi il nome di "dodici guaritori", in altre parole: Chicory (CHI),

Agrimony (AGR), Vervain (VER), Cerato (CER), Centaury (CEN) e

Scleranthus (SCL).

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19 Tra il 1931 e il 1932 egli scopre gli ultimi tre guaritori tra cui Water Violet

(WVI), recandosi nel Sussex, Gentian (GEN) e Rock Rose (RRO), e

procede alla stesura del libro "Libera te stesso".

Segue in questo periodo una lunga corrispondenza con l'ordine dei medici

che invita Bach a sospendere le sue pubblicazioni pubblicitarie sui giornali

locali poiché in netto contrasto, secondo l'ordine dei medici, con il codice

deontologico.

26 novembre 1932

Gentile signore,

La mia attenzione è stata attirata dal seguente annuncio apparso sul Daily

Telegraph del 24 novembre 1932:

"Guarisci te stesso. Esistono erbe britanniche di grande

valore curativo disposizione di tutti. Si forniscono

informazioni su richiesta. Dr Bach... ”

Desidererei sapere se lei è a conoscenza della pubblicazione di tale

annuncio e se questo è stato pubblicato col suo consenso. Allego un

formulario nel caso volesse notificare un cambiamento di indirizzo.

Distinti saluti,

Il segretario

…cui segue risposta di Bach:

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20 2 dicembre 1932

Gentile signore,

L’annuncio pubblicitario è stato fatto per il bene pubblico ed io credo che

questo sia il compito della nostra professione.

Sinceramente suo,

Edward Bach

Le comunicazioni da parte del consiglio generale dell'ordine

s’interromperanno poi fino al 1936.

Nel gennaio del 1933 lascia Cromer per Marlow, sul Tamigi, avendo già

scoperto i rimedi corrispondenti alle dodici principali categorie tipologiche

e avendone sperimentata la validità. Scopre in questo periodo altri quattro

rimedi che chiamerà “rimedi d'aiuto", poiché li considera utili in quelle

persone dove il tormento e la preoccupazione per la malattia sono diventati

parte integrante del carattere stesso. Scopre quindi: Gorse (GOR), Oak

(OAK), Heather (HEA), Rock Water (RWA). Si dedica quindi alla stesura

del manoscritto "I dodici Guaritori e quattro Rimedi d'aiuto",

pubblicato nell'autunno del 1933.

"Moltissime persone non hanno alcun interesse per la vita quotidiana:

sono annoiate, vivono in uno stato di torpore e poiché spesso svolgono

lavori non congeniali, fanno il loro dovere meccanicamente. Questo stato

mentale a un certo punto danneggia inevitabilmente la salute e indebolisce

la vitalità e la forza. La mancanza di interessi e di positività non è solo un

problema degli anziani, ma anche dei giovani; molte persone, infatti, pur

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21 avendo ambizioni e ideali, che sanno di poter realizzare, si fanno a volte

fuorviare, oppure sono incerti sulle decisioni da prendere e si lasciano

convincere dagli altri o dalle circostanze a vivere una vita per loro vuota

di ogni interesse o significato".

Da questo pensiero Bach estrae il fiore dell'avena selvatica, Wild Oat

(WOA), e poi Olive (OLI), proveniente dall'Italia, per chi soffre ed è

esausto a causa delle difficoltà. E ancora Vine (VIN), con i fiori della vite

portati dalla Svizzera, per chi desidera convincere tutti quanti a fare ciò

che egli vuole. In questo periodo nasce dall'unione di tre rimedi il famoso

Rescue Remedy, che verrà poi perfezionato nella formula che tutti

conosciamo, comprendente cinque fiori.

Tra il 1934 e 1935 pubblica "I dodici guaritori e i sette rimedi di aiuto",

lascia definitivamente Cromer, il villaggio di pescatori in cui aveva vissuto

e dopo diverse ricerche si stabilisce nel villaggio di Sotwell, in una piccola

casa chiamata Mount Vernon, che diventerà il suo quartiere generale e che

oggi è sede del Bach centre. Bach si accorge che la sua ricerca è lungi

dall'essere conclusa, e nel marzo 1935 scopre il primo rimedio della nuova

serie, Cherry Plum (CHP). Nell'arco di pochi mesi scopre tutti i restanti

diciannove fiori che compongono il sistema floreale, e siccome è

primavera, e il Sole non è forte come in estate, egli decide, ad eccezione di

White Chestnut (WHC), di far bollire i ramoscelli in fiore, lentamente per

un'ora, far raffreddare il liquido, dopodiché filtrarlo e prepararlo come gli

altri rimedi.

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22 La sensibilità di Bach è ormai talmente elevata che percepisce il rimedio

accusando prima il dolore fisico nel suo corpo, questo difatti è un periodo

molto gravoso proprio per le intense crisi di cui soffre.

Nel 1936 riceve un ulteriore notifica da parte dell'ordine dei medici

riguardo all’utilizzo di assistenti non qualificati. Egli risponde che se

l'ordine avesse deciso di cancellarlo dall'albo, lui avrebbe accettato questa

decisione poiché ormai desiderava essere conosciuto come " erborista", e

che avrebbe proseguito nella sua opera di insegnare alle persone come

curarsi da sé.

Al presidente dell’Ordine dei medici

Egregio Signore,

Avendo ricevuto la notifica da parte del consiglio dell'ordine riguardo alla

mia attività con assistenti non qualificati, è giusto che v’informi del fatto

che, in effetti, questo è vero e che continuerò a farlo. Come peraltro avevo

già comunicato all'ordine, io penso che sia privilegio e dovere di ogni

medico insegnare a tutti come guarire se stessi.

Si ritenga pertanto libero di prendere, al riguardo, qualsiasi decisione

riterrà opportuna.

Avendo dimostrato che i fiori di campo sono semplici da usare e hanno

poteri curativi meravigliosamente efficaci, io ho abbandonato la medicina

ortodossa.

Cordialmente,

Edward Bach

Nell'estate del 1936 inizia a scrivere quella che diventerà poi la versione

definitiva del suo testo sui fiori di campo, così come ama definirli, in altre

parole "I dodici guaritori e altri rimedi", e lavora inoltre una conferenza

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23 intitolata "Le erbe guaritrici", che espone il giorno del suo cinquantesimo

compleanno, il 24 settembre 1936. Verso la fine d'Ottobre le forze

cominciano ad abbandonarlo, istruisce i suoi tre collaboratori in modo che

dopo la sua dipartita possano proseguire il suo lavoro di prescrizione e

conferenze, così come lui l’ha scoperto.

Edward Bach cambia forma la sera del 27 novembre 1936 nel sonno.

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24 Libro consigliato:

Edward Bach - I fiori curativi ed altri rimedi – Ed. Giunti.

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

Mount Vernon

La scrivania di

Edward Bach

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25 Rescue Remedy®

Uno dei primi fiori scoperti da Edward Bach è l’eliantemo (Rock Rose, a

lato), nella definizione, il medico gallese scrive: “Rimedio d'emergenza. E'

il rimedio per i casi in cui non sembra per niente esserci speranza. In caso

di incidenti, di malattie improvvise, quando il paziente è in preda al

terrore … (e poi) … Può darsi che si renda necessario aggiungere a

quest’altri rimedi come, per esempio, Clematis; oppure, se la persona è

molto tormentata, Agrimony, e così di seguito”.

Certamente è da qui che, nella mente di Bach, prende forma l’idea del

Rescue Remedy®. Nel tempo, scoprendo tutti e trentotto i fiori, giunge

alla formulazione partita necessariamente da Rock Rose, cui vanno

aggiungendosi gli altri quattro. Cinque fiori compongono, infatti, il RES e

sono:

Cherry Plum: Per la paura di perdere il controllo.

Clematis: Per rimanere nel momento presente.

Impatiens: Per l’agitazione e la fretta nell’emergenza.

Rock Rose: Per l’emergenza.

Star of Bethlehem: Per lo shock, il trauma.

Dobbiamo però considerare il RES non come la sommatoria di cinque

fiori, bensì come un composto organico con una funzione a sé stante ben

definita, in altre parole quella di intervenire nelle emergenze. Il consiglio è

di tenere sempre a portata di mano un flacone di RES, poiché le

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26 emergenze sono ovviamente imprevisti ed essere sempre ben preparati

è bene.

Negli anni il RES ha compiuto piccoli e grandi miracoli, per descrivere i

quali, non basterebbe un libro. Per gli usi più disparati, a volte anche quelli

assurdi o non pensati, il RES si dimostra un valido supporto o un buon

risolutore, secondo il caso in cui lo impiegheremo. Chiaramente durante un

attacco di cuore, mentre aspettiamo l’ambulanza, farà da supporto (ma

perché non darlo?), mentre per una lite in famiglia, potrà essere risolutivo.

Anche piccoli traumi fisici possono giungere a scomparire grazie

all’impiego del RES, a volte anche solo per bocca con numerose

assunzioni fino alla scomparsa del problema. Bach stesso idea una crema

per uso locale composta di RES + Crab Apple (fiore della purificazione),

utile in casi di punture d’insetti, eruzioni cutanee, ustioni, etc.

L’uso transpersonale che Bach riesce a fare dei fiori deriva dalla profonda

comprensione di un mondo che ha fortemente voluto, cercato e trovato.

Riesce cioè a divincolare lo scopo medicamentoso della pianta dalle

caratteristiche emozionali della persona pur rimanendo in ambito

squisitamente olistico, senza dimenticare cioè, che la medicina è per

l’uomo e non per il sintomo.

Utilizziamo il RES, in definitiva, ogni volta che sentiamo il desiderio di

volerlo fare, sarà certamente utile se non a risolvere, quantomeno a

facilitare la risoluzione di un’emergenza.

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27 N.B.: a scopo indicativo e con intento di par condicio, voglio spendere una

parola per la dicitura Rescue Remedy® che, come vedi, è marchio

registrato. Questo è vero perché, dopo la morte di Bach, questa dicitura è

stata registrata come marchio, quindi il Rescue Remedy® può, nel mondo,

essere prodotto solo dalla storica farmacia Nelson che, da sempre si

occupa della produzione dei rimedi per il Bach Centre, fondato a Mount

Vernon, ultima residenza terrena di Edward Bach. Una causa legale è stata

intentata da Julian Barnard (noto produttore) per far sì che il RES venisse

considerato libero da vincoli, patrimonio di tutti. A oggi quindi, troviamo

il rimedio per le emergenze prodotto sotto nomi diversi che non ci devono

ingannare poiché sempre RES assumeremo. Alcuni di questi nomi sono

appunto: Rescue Remedy®, Five Flowers Remedy, Resource Remedy,

Rimedio d’emergenza, etc.

Indipendentemente dal produttore, sappiamo che il RES è la formulazione,

creata da Bach, utile per i momenti in cui un imprevisto ci crea disagio.

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28 Come si preparano i rimedi

Esistono due metodi per la preparazione dei fiori di Bach e sono:

Il metodo del Sole o solarizzazione,

Il metodo della bollitura.

Metodo del Sole o solarizzazione.

Prendere una scodella di vetro liscio, riempirla di acqua pura di fonte e

appoggiarvi i fiori senza toccarli.

Lasciare al Sole del mattino fino

all’appassire dei petali (normalmente 3

– 4 ore), poi togliere i fiori, filtrare e

diluire al 50% con brandy. Questa è la

tintura madre.

I seguenti fiori si ottengono con la solarizzazione:

Agrimony Centaury Cerato

Chicory Clematis Gentian

Gorse Heather Impatiens

Mimulus Oak Olive

Rock Rose Rock Water Scleranthus

Wild Oat Vervain, Vine

Water Violet White Chestnut

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29 Metodo della bollitura

Prendere una pentola di acciaio o

smaltata, riempirla di acqua pura

di fonte, appoggiarvi i fiori senza

toccarli e bollire per trenta,

quaranta minuti circa. Togliere i

fiori una volta raffreddato il

composto, filtrare e diluire al

50% con brandy. Questa è la

tintura madre.

I seguenti fiori si ottengono con la bollitura:

Aspen Beech Cherry Plum

Chestnut Bud Crab Apple Elm

Holly Honeysuckle Hornbeam

Larch Mustard Pine

Red Chestnut Star of Bethlehem Sweet Chestnut

Walnut Wild Rose Willow.

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30 Dal fiore alla Bottiglia

La tintura madre

Come abbiamo visto, la tintura madre è realizzata facendo bollire o

esponendo al sole, il composto di acqua e fiori. Composto diluito poi al

50% con brandy.

Viene impiegato il brandy perché facente interamente parte del sistema.

Esso è, infatti, un distillato di vino (Vine – fiore della vite) invecchiato in

botti di rovere (Oak – fiore della quercia).

La stock bottle

Cos’è la Stock bottle?

È il flacone che acquistiamo in erboristeria o in farmacia. Non è pronta

all’uso ma il suo contenuto va diluito per creare il flacone di trattamento.

Come si prepara la stock bottle?

Sia che impieghiamo una tintura solarizzata che una ottenuta per bollitura,

dovremo procedere con il seguente metodo: prendiamo un flacone di vetro

scuro da 30 ml., lo riempiamo di brandy e vi versiamo due gocce di tintura

madre precedentemente ottenuta, ecco la stock bottle.

Il flacone di trattamento

Cos’è il flacone di trattamento?

È il flacone pronto all’uso per l’assunzione regolare dei fiori.

Come si prepara il flacone di trattamento?

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31 Prendiamo un flacone di vetro scuro da 30 o 50 ml., lo riempiamo per 1/3

di brandy, per 2/3 di acqua minerale non gassata e vi versiamo tre o

quattro gocce dallo stock bottle per ogni fiore che farà parte del

trattamento, cercando di non superare le 9 – 10 essenze per ogni

trattamento. Nel caso di intolleranza o impossibilità ad assumere alcolici,

impieghiamo aceto di mele oppure solamente acqua per i bambini, avendo

in questo caso cura di conservare il flacone in frigorifero per evitarne il

deterioramento.

Posologia

I Fiori di Bach si assumono sempre con una posologia di quattro gocce.

Ciò che varia è il numero di assunzioni, in funzione dell’impulso che si

desidera trasmettere all’organismo. Da un minimo di quattro assunzioni

giornaliere a un massimo, nelle fasi acute, di un’assunzione ogni tre,

quattro minuti.

Cercando di mantenere una certa regolarità, qualcuno potrebbe sentire

l’esigenza di assumere i fiori 7 – 8 volte il giorno. Questo sintomo ci dice

che il corpo energetico sta accettando e ha bisogno dei fiori. Diamoglieli!

Bottiglia d’emergenza

Un altro modo interessante di assumere i fiori durante uno stato di stress

prolungato durante la giornata (pensiamo, ad esempio: a un mal di testa, a

quel giorno di dismenorrea, al giorno dell’esame, etc.), è quello di

aggiungere i rimedi (meglio se comprensivi di RES) in una bottiglia da 1/2

L. di acqua naturale, da sorseggiare ogni 10 – 15 minuti durante l’incedere

della giornata. Eviteremo così di sprecare i rimedi (molti hanno l’abitudine

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32 di assumerli direttamente dalla Stock Bottle), ottenendo comunque

l’effetto desiderato.

Creme

Ricardo Orozco per primo ha stilato una serie di efficaci ricette per

impiegare i fiori nei disagi fisici, con però la raccomandazione di

ricondurre sempre e comunque i fiori anche al disagio emotivo, per evitare

di trasformare la floriterapia in una terapia allopatica (approfondimento

più avanti). Queste creme sono molto utilizzate e valide. Per prepararle,

basta aggiungere una goccia di fiore ogni 10 ml. di crema, preferendo

quelle in gel per la facilità d’assorbimento.

Un esempio (ne trovi molti altri sul libro consigliato): Herpes Zoster:

Crab Apple – Vervain – Elm – Agrimony – Star of Bethlehem – Beech.

Ricardo Orozco – Applicazione locale fiori di Bach – Ed. C.d.B.

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

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33 Vuoi approfondire i metodi di somministrazione?

B.Gulminelli- I fiori di Bach per tutti. – Ed. Tecniche Nuove

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

Fiori di Bach in gravidanza

Non solo è ritenuto consigliabile impiegare i fiori di Bach in gravidanza,

ma soprattutto auspicabile. Un'essenza su tutte, Walnut, fiore del Noce, è il

fiore dell'adattamento, ci conforta con la sua capacità di permetterci una

migliore reazione alle circostanze particolari in cui veniamo a trovarci.

Molti altri fiori possono essere impiegati in gravidanza, ma vanno desunti

dal carattere della persona, a parte Chicory, fiore dell’altruismo, spesso

imprescindibile.

Fiori di Bach per i bambini

L'impiego dei fiori di Bach sui bambini e sui neonati è del tutto naturale,

sicuro e da ottimi risultati.

Questo perché le strutture psicologiche dell'infante oppongono minore

resistenza all'azione dei fiori, spesso infatti i risultati sono incredibilmente

rapidi e duraturi. La scelta dei fiori per i bambini avviene nello stesso

identico modo che negli adulti. Occorre considerare la personalità del

paziente per evidenziare quali difficoltà stia sopportando; inoltre occorre

valutare le reazioni tipiche per poter accuratamente somministrare i fiori.

La posologia è la stessa che per gli adulti (4 gocce tutte le volte che vi sia

bisogno, con un minimo di quattro volte il giorno), mentre per i neonati è

possibile diluire la prescrizione nel latte, nel succo di frutta o nelle pappe.

Per i bambini allattati al seno, è sufficiente far assumere i rimedi alla

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34 madre. Le dinamiche sono le stesse degli adulti, semplificate in verità, dal

non aver accumulato ancora troppi strati difensivi.

Fiori di Bach per gli animali

Si devono analizzare le caratteristiche e la qualità degli animali

esattamente come si fa per le persone e in base alla personalità ed ai

problemi del momento, si scelgono i fiori adatti. Mischiare alcune gocce di

uno o più fiori di Bach nel mangime o nell'acqua della creatura, con la

seguente posologia:

2 gocce per uccelli e animali di piccola taglia,

10 gocce in un secchio d'acqua per animali più grandi.

Fiori di Bach per le piante

Dopo aver trapiantato una pianta, si può aiutarla a crescere con Rescue

remedy e Walnut. Altri fiori di Bach indicati per le piante sono Crab Apple

combinato con Rescue Remedy in caso di parassiti; Hornbeam, Olive e/o

Gorse per piante indebolite, per aiutarle a riacquistare la forza e la

freschezza perdute. Ma ogni fiore di Bach può trovare impiego nella cura

delle piante quando identifichiamo in loro la corrispondenza dello stato per

cui somministreremo agli esseri umani gli identici fiori.

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35 Ordinamento floreale

La frenetica attività che Edward Bach (Impatiens - Vervain), compie in

brevissimo tempo ci dà la nota per comprendere l’intonazione di una intera

esistenza. I trentotto fiori vengono scoperti in poco più di sei anni. Questa

fretta è con tutta probabilità dovuta anche ai trascorsi di salute di un

medico che conosce il rapporto che malattia e postumi hanno sul fisico e

che quindi cerca di velocizzare il suo operato per lasciare ai posteri un

sistema.

Questo sistema è di fatto completo nell’estate del 1936, anno in cui, come

visto in biografia, scrive l’ultima stesura di quello che prenderà poi il

nome di “I dodici guaritori ed altri rimedi” in cui l’ordinamento floreale

assume la sua definitiva forma ed i fiori sono raggruppati in sette gruppi.

Libro consigliato per iniziare:

Edward Bach - I fiori curativi ed altri rimedi – Ed. Giunti.

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

Questi sette gruppi comprendono sette diverse emozioni, sette diversi modi

di vedere la vita, sette difese psicologiche, se vogliamo usare un termine

più moderno. Queste sette emozioni sono la paura, l’incertezza, il

disinteresse per il presente, la solitudine, l’ipersensibilità alle circostanze e Tutti i diritti riservati. ifioridibach.com 2005-2017©

36 alle persone, lo scoraggiamento (la disperazione) e la preoccupazione

eccessiva per il prossimo.

Attraverso quest’organizzazione, Bach presenta al pubblico l’ordinamento

floreale nella sua forma più matura (o forse più semplice). Racchiudendo i

fiori tra le parentesi di un’emozione, il medico gallese riesce nel delicato

compito di avvicinarsi alla risposta tipica agli eventi di una persona per

cercare tra quel gruppo la propria soluzione. Ovviamente questo è un

concetto semplicistico se preso in maniera letterale. È solo creando un

rapporto profondo con le persone che si riesce a sentirne lo stato

vibrazionale per cogliere le giuste implicazioni floreali. Il lavoro di

organizzazione di Bach risulta comunque spesso utile.

PER LA PAURA

Aspen, Cherry Plum, Mimulus, Red Chestnut, Rock Rose.

PER L’INCERTEZZA

Cerato, Gentian, Gorse, Hornbeam, Scleranthus, Wild Oat.

PER IL DISINTERESSE DELLE CIRCOSTANZE PRESENTI

Chestnut Bud, Clematis, Honeysuckle, Mustard, .Olive, White Chestnut,

Wild Rose.

PER LA SOLITUDINE

Heather, Impatiens, Water Violet.

PER L’IPERSENSIBILITA’ ALLE INFLUENZE E ALLE IDEE

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37 Agrimony, Centaury, Holly, Walnut.

PER LO SCORAGGIAMENTO E LA DISPERAZIONE

Crab Apple, Elm, Larch, Oak, Pine, Star of Bethlehem, Sweet Chestnut,

Willow.

PER LA PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA PER BENESSERE

ALTRUI

Beech, Chicory, Rock Water, Vervain, Vine.

Questo è l’ordinamento floreale concepito da Bach al termine del suo

lavoro che, come prima dicevamo è stato molto veloce, oltre che breve. Si

pensi che addirittura gli ultimi diciannove fiori vengono scoperti in un

periodo di pochissimi mesi. Questo, ha fatto si che vi sia un ordinamento

floreale precedente comprendente solo diciannove fiori (i dodici guaritori

+ i sette aiuti), architettato rispettando quello che fu il di Bach pensiero

sino al momento in cui decise poi di modificare l’ordinamento per

giungere a quello sopra esposto. L’ordinamento suddiviso per guaritori –

aiuti – assistenti o ultimi diciannove, viene considerato da alcuni superato

e da altri invece accolto con favore (vedi Orozco e Barnard). Senza voler

aprire qui alcun dibattito sul tema, mi limito a esporre anche

quest’ordinamento cui, personalmente, faccio ampio riferimento.

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38 I dodici guaritori

Il rapporto tra le forme

universalmente create è

chiamato fisiognomica.

Tutti gli studiosi che

raggiungono un certo grado di

maturazione spirituale e di

profondità nel proprio lavoro, vengono colti da questa capacità di

percepire somiglianza tra gli eventi ed i loro effetti nel cosmo.

È ad una cena che Bach inizia a cogliere similitudini nel comportamento

in persone che hanno tendenze fisiognomiche similari.

Da questa infervorante scintilla prende il via una parte del suo lavoro che

lo porta a confrontare gli aspetti basilari di dodici tipologie differenti di

uomo e di conseguenti reazioni alla malattia stessa.

Da qui parte il concetto dei dodici guaritori, in cui Bach fa accomodare il

pessimista (GEN), il sognatore (CLE), il socialmente accettabile (AGR) e

così via.

Ognuno con una particolare risposta alla malattia, al disagio di vivere

particolare che ognuno di noi deve affrontare.

Quindi scopre che il socialmente accettabile ride sui propri dolori, li

minimizza, mentre il sognatore si rifugia nel proprio mondo sulle nuvole

nel disperato tentativo di non voler più scendere, proprio come il barone di

calviniana memoria. Bach sostiene essere più importante il rapporto che

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39 ciascuno ha con la malattia, che la malattia stessa per trovare una via di

guarigione personale che sappia anche permettere una crescita intrinseca

della persona, lontana dagli stereotipi, dalla dissezione delle rane e dalla

smania, sempre più presente nella società contemporanea, dello

psicofarmaco*.

Sintetizza come l’alchimista nel crogiuolo, la risposta seppur differente

che ognuno dà al proprio dolore, sia che assuma le sembianze dei dolori

del giovane Werther (Cherry Plum per il pensiero di suicidio, Sweet

Chestnut per il profondo ed inconsolabile dolore, Gentian per il

pessimismo storico), sia che prenda le fattezze di Albert (marito di Lotte,

l’amata di Werther), riflessivo e razionale, poco incline a dimostrare le

emozioni (Water Violet per l’isolamento e la chiusura emotiva).

Bach trova la chiave di volta per studiare il mondo degli uomini attraverso

le emozioni percepite e, in un’epoca storica ben lontana dalla nostra in cui

si fa un gran discutere di medicina vibrazionale, parla agli uomini di

vicinanza tra uomini e piante e questo può solo essere il frutto di una

capacità di ascolto propria di un uomo evoluto che ha compreso il proprio

posto nell’universo e ne srotola il destino sul tappeto del tempo.

*L'assunzione dei rimedi NON sostituisce in nessun modo qualsiasi tipo di

terapia medico-chirurgica in corso e chi sospende un qualsiasi trattamento

medico, lo fa sotto la propria completa responsabilità. NON ci riteniamo in

alcun modo responsabili per le conseguenze generate dalle azioni del

lettore verso la propria salute.

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40 I dodici guaritori sono:

Agrimony La maschera sociale.

Centaury La mancanza di volontà.

Cerato L’indecisione.

Chicory Il bisogno d’amare.

Clematis Il sogno.

Gentian Il pessimismo.

Impatiens La fretta.

Mimulus La preoccupazione.

Rock Rose La paura.

Scleranthus L’alternanza.

Vervain L’eccesso.

Water Violet Il distacco.

Schematizzando, abbiamo dato un profilo da “cassetto della memoria” ai

dodici guaritori per far si che anche tu possa guardare a questi colori di

base per trovare una miscela equilibrata per il tuo essere.

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41 I sette aiuti

Giunto ad un certo punto della sua ricerca floreale, Bach comprende che le

dodici emozioni di base non sono sufficienti a trattare completamente un

problema, soprattutto perché la maggior parte degli esseri umani sviluppa

abitudini che creano stratificazioni nei difetti comportamentali.

Il trauma del vivere s’insinua oltre nell’essere, provocando ferite,

increspature, indurimenti. Per questo motivo scopre, come detto in

biografia, “rimedi utili alle persone il cui il tormento e la preoccupazione

per la malattia è diventato parte integrante del carattere stesso”.

I sette aiuti aiutano la decalcificazione di quello strato del carattere che

mostra l’immagine allo specchio coperta dallo strato di polvere del tempo.

Il loro scopo è spolverare lo specchio perché si possa in seguito, tornare a

vedere l’immagine primigena, quella pura.

I sette aiuti sono:

Heather Il bisogno d’aiuto.

Gorse La perdita della speranza.

Oak L’andare avanti comunque.

Olive Lo stremo delle forze.

Rock Water L’immolazione.

Vine La prevaricazione.

Wild Oat La dispersione.

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42 Gli ultimi diciannove fiori

Giunge la primavera del 1935 ed Edward Bach è molto provato dalla

sempre crescente empatia che prova nei confronti dei suoi pazienti, al

punto che spesso si trova a soffrire degli stessi forti disturbi che li assillano

e, per trovare velocemente un rimedio, percorre le campagne in lungo e in

largo fino a che la vibrazione provocata dal suo disagio non incontri un

fiore che vi si associ. Con questo modus operandi, scopre gli ultimi

diciannove fiori.

Il percorso è difficoltoso, lastricato e irregolare, il medico gallese compie

questo sforzo con la determinazione che da sempre ha contraddistinto la

sua vita, fino a giungere al completamento del suo lavoro, lasciando

all’umanità un tesoro di profondissime proporzioni.

Quello che l’apripista Bach scopre è un universo sottile di infinite

dimensioni. Come se Leonardo da Vinci avesse inventato la macchina a

vapore, secoli prima di quanto possa poi essere compreso appieno il suo

significato. Ancora oggi a più di settant’anni dalla loro scoperta, il

funzionamento dei fiori è solamente ipotizzabile, poiché non esiste una

tecnologia o una scienza in grado di dimostrarne l’efficacia in doppio

cieco.

Questo è il motivo dell’osteggiamento da parte di chi non riesce a vedere

oltre il meccanicismo. Come accadde a Galileo, Einstein, Mozart, etc.

I diciannove assistenti sono:

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43

Aspen Beech Cherry Plum Chestnut Bud

Crab Apple Elm Holly Honeysuckle

Hornbeam Larch Mustard Pine

Red Chestnut Star of Bethlehem Sweet Chestnut Walnut

Wild Rose White Chestnut Willow

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44 Fiori per la mente, fiori per il corpo

Quando nel 2003 Ricardo

Orozco (foto a destra),

pubblica il “Manuale per

l’applicazione locale dei fiori

di Bach”, sostiene nella

premessa, di avere preso

spunto dal famoso caso

dell’elettricista trattato da

Bach quando ancora lavorava con i soli dodici guaritori. In questo caso, il

medico gallese si trova a dover curare le ferite di un elettricista che, nello

svolgimento del suo lavoro, rimane accidentalmente colpito da una scarica

elettrica trasmessa da un cavo, cadendo poi oltretutto da diversi metri di

altezza. In questo ormai famoso trattato sull’uso dei fiori, Edward Bach

impiega le essenze sia sui “sintomi emozionali” del paziente, sia sui

segnali che vede sul suo corpo.

Partendo da questo assunto, Ricardo Orozco, medico spagnolo e profondo

conoscitore dei fiori (http://www.ricardoorozco.com) descrive una

parabola che attraversa l’emisfero floreale, basandosi su dati e casi

concreti, su esperienze di lavoro con pazienti, per descriverci come e

quando i petali possano essere utilmente impiegati per sanare non solo le

nostre ferite emotive, ma anche, e perché no, visto quanto detto in

precedenza sulla fisiognomica, quelle del fisico. Si sviluppa infatti nelle

aree latine (Spagna e Sudamerica principalmente), una serie di studi

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45 approfonditi sull’impiego locale dei fiori di Bach combinati in creme,

colliri, etc.

Alcuni di questi studi sono disponibili in lingua spagnola sul sito della

SEDIBAC (Societat per l'Estudi i Difusió de la Teràpia del Dr. Bach de

Catalunya).

L’idea di impiegare i fiori sui disagi del corpo ha preso ormai una sua

strada ben marcata e crea successi continui. La trattazione dei principi

transpersonali e dell’applicazione locale richiederebbe un capitolo a sé ed

esula dagli scopi per cui questo e-book è stato scritto. Ti rimando agli

approfondimenti se lo desideri.

Stupefacente ancora una volta il lavoro svolto da Bach.

Comprendere profondamente il legame naturale tra le piante e l’uomo, per

trovare una “cura” che sappia arrivare alle sfere più alte come alle

componenti di base, secondo la scala per cui l’energia cambia densità

cambiando forma, rimanendo comunque sempre energia. Un precursore.

Ricardo Orozco – Applicazione locale fiori di Bach – Ed.

C.d.B.

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

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46 Fiori per la paura

Tutto il sistema bachiano gravita attorno

alla paura. Bach, come molti altri, ha

compreso che la paura è lo schema entro

il quale gli esseri umani si muovono per

vivere. Se si crea infatti, uno schema per

avere certezze, si sta automaticamente polarizzando l’energia in certezza e

paura, si sta dicendo al sistema corpo – mente – energia, là è la paura, io

creo questo schema di certezze per evitare di trovarmi in situazioni in cui

via sia paura. Paura di tutto, di sbagliare in primis. Certo perché nello

sbaglio vi è sempre una polarizzazione che la mente attua a seconda di

quale meccanismo la mente stessa abbia: potrebbe offendere l’ego o creare

sensi di colpa, ingigantire o rimpicciolire la componente mentale a

seconda delle tendenze.

Ecco cosa dice Krishnamurti sulla paura:

“La paura è uno dei più grossi problemi della vita. Una mente

intrappolata dalla paura, vive nella confusione, nel conflitto. Non osa

distaccarsi dai suoi caratteristici modelli di pensiero e perciò diventa

ipocrita.

Vivendo in una società corrotta e stupida come noi facciamo, con

l’educazione che riceviamo basata sulla competizione che genera paura,

siamo sovraccarichi di paure di ogni tipo e la paura è una cosa

spaventosa che deforma distorce e intorpidisce i nostri giorni.

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47 Esiste anche la paura fisica, ma quella è una reazione simile a quella degli

animali.

Noi ci occupiamo della paura psicologica. Quando avremo capito le paure

psicologiche profondamente radicate dentro di noi, allora potremo

affrontare le paure animali, mentre occuparsi prima della paura animale

non è di alcun aiuto per comprendere le paure psicologiche.

Abbiamo sempre paura di qualche cosa. Non esiste la paura in astratto,

essa è sempre in rapporto a qualche cosa.

Conosciamo le nostre paure?

Paura di perdere il lavoro, di non avere cibo o denaro a sufficienza, paura

di ciò che gli altri pensano di noi, paura di non riuscire ad avere successo,

di essere ridicolizzati, disprezzati, paura delle malattie, paura di perdere

le persone che ci sono care, paura di perdere la fede, di venire meno

all’immagine che gli altri si sono creata di noi ecc…

Conduciamo un certo tipo di vita, pensiamo secondo un certo modello,

seguiamo una certa fede, certi dogmi e non vogliamo che questi modelli di

vita vengano scossi perché sono profondamente radicati in noi.

Se venissero scossi ci troveremmo in una situazione di ignoranza e quindi

di insicurezza. Noi vogliamo essere ragionevolmente sicuri dello stato di

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48 cose a cui andiamo incontro. Perciò il pensiero ha creato un modello e si

rifiuta di crearne un altro che potrebbe essere insicuro.

Prendiamo ora le nostre particolari forme di paura, guardiamole ed

osserviamo quali sono le nostre reazioni ad esse.

Possiamo guardarle senza ricorrere alla fuga, alle giustificazioni, alla

condanna, al soffocamento di esse?”

Jiddu Krishnamurti

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49 Rock Rose

“Rimedio d'emergenza. E' il rimedio per i casi in cui non sembra affatto

esserci speranza. In caso di incidenti, di malattie improvvise, quando il

paziente è in preda al terrore oppure se le sue condizioni sono tanto gravi

da causare un grande timore in chi gli è vicino. Se il soggetto è in uno

stato di incoscienza si può inumidirgli le labbra con il rimedio. Può darsi

che si renda necessario aggiungere a questo, altri rimedi come, per

esempio, Clematis; oppure, se la persona è molto tormentata, Agrimony, e

così di seguito” (Edward Bach).

Helianthemum Nummularium è un piccolo fiore giallo quasi

indistinguibile nella fitta vegetazione estiva. La sua peculiarità più

evidente ad occhio nudo, oltre a questa capacità di mimetizzazione, ma che

da essa prescinde, è la capacità di strisciare radente al suolo come volesse,

in una continua dissimulazione di sé, sfuggire agli occhi di chi lo guarda.

La persona che necessita del fiore, dal canto suo, cammina per le strade

strisciando radente ai muri con la stessa camaleontica intenzione del suo

corrispondente vegetale, spesso ottenendo l’effetto radicalmente opposto,

di attirare cioè su di sé lo sguardo altrui, finendo infine per volere

veramente scomparire dall’attenzione degli altri.

Rock Rose ci parla del terrore del mondo, dell’atavica paura animale

d’essere braccati senza scampo, di persone che sentono la paura come

componente costantemente presente nella loro vita, il loro sistema nervoso

autonomo è regolarmente in allerta e per questo, tendono ad evitare il

contatto.

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50 Preferiscono restare in disparte, mimetizzate nel basso della vegetazione,

piuttosto che ergersi attirando sguardi indiscreti. Come se, muovendo

l’energia negli scambi che tutti quanti abbiamo, capissero di essere in

grado di sopportare flussi molto bassi e, trovandosi nel vortice, a diretto

contatto con le emozioni, le scariche, le alte intensità, percepissero che

questo fluire è troppo da sopportare e se ne ritraessero costernate.

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51 Rock Rose

Abbreviazione: RRO

Nome italiano: Eliantemo

Nome botanico: Helianthemum Nummularium

Parole chiave: Terrore, panico, fuga dal mondo, Paura come

sensazione fisica

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Maggio / Ottobre

Principio transpersonale: Arresto improvviso, paralisi

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52 Mimulus

"Per le paure causate dalle cose del mondo, come la malattia, il dolore,

gli incidenti, la povertà, il buio, la solitudine, la sfortuna, le paure legate

alla vita quotidiana. Le persone che ne soffrono sopportano in silenzio e in

segreto i propri timori perché non ne parlano volentieri con gli altri"

(Edward Bach).

Mimulus Guttatus, oggigiorno più raro che in passato, cresce vicino agli

specchi d’acqua, ai torrenti. Questo ci porta a pensare, considerato il valore

simbolico dell’acqua, riconducibile alle emozioni, che la persona nel

bisogno di Mimulus sia profondamente coinvolta nel proprio sentire.

Come giustamente afferma Bach, tutte le paure per cui somministriamo

Mimulus, sono legate alle cose del mondo, alle situazioni della vita e

trovano origine sia nella mente che nell’emozione. Per questo ho definito

Mimulus, diversamente da Rock Rose, il fiore della pre-occupazione.

Come se la percezione della paura fosse originata nella persona “prima”

che questa entri a contatto diretto con l’oggetto della paura stessa.

Quindi un’occupazione della mente generata precedentemente rispetto al

reale bisogno di occuparsi di quella determinata cosa e sorretta dal fuoco

del cuore, dall’emozione. Nei colori del Mimolo troviamo, infatti, come

ben visibile in foto, anche il rosso. Questo fuoco che alimenta un timore fa

di MIM una persona molto schiva, continuamente attenta a tutto ciò che

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53 potrebbe nuocerle, capace di ingigantire un problema risolvibile con poco,

fino a trasformarlo in un’insidia per la vita.

Ci riferiamo comunque sempre ad un movimento dall’esterno verso

l’interno, in Mimulus infatti le insidie vengono dall’ambiente circostante,

non dal sé, trascurato al fine di assumere sembianze piccolissime, quasi

inesistenti.

È proprio questo piccolo ego sospeso sull’acqua che fa di MIM il

candidato ideale una serie interminabile di paure, di fobie, rigettandolo

come a cascata, in un turbine emozionale di pericolo costante.

Tutto può essere pericolo, per cui meglio chiudere la porta e restare in un

limbo di flebili certezze, ma anche qui le angosce emergono non dando

pace.

È nel fuoco del cuore che, alimentandolo, Mimulus potrà trovare la

capacità (già sua) di far fronte alle evenienze della vita, in un gioco di

contrari dove ciò che alimenta la paura trova poi la forza per sconfiggerla.

Non dimentichiamo del resto, che dove c’è molta paura si nasconde molto

coraggio.

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54 Mimulus

Abbreviazione: MIM

Nome italiano: Mimolo giallo

Nome botanico: Mimulus Guttatus

Parole chiave: Paura concreta

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Giugno / Settembre

Principio transpersonale: Ritrazione

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55 Cherry Plum

“Per le paure di chi ha la mente sovraffaticata e teme di perdere la

ragione e di fare delle cose spaventose e terribili, non volute, che non

desidera compiere sapendo che sono sbagliate; nonostante ciò, tuttavia, il

pensiero ritorna su di esse e si prova l'impulso di farle”

(Edward Bach).

L'amolo (Prunus cerasifera), detto anche mirabolano, è una pianta

appartenente al genere Prunus, tipica dell'Europa centrale ed orientale e

dell'Asia centrale e sud-occidentale.

Si tratta di un albero o pianta arbustiva con fogliame deciduo, alto fino a 7

m. con chioma di colore rosso; tronco eretto, sinuoso, presto ramificato

con corteccia di colore bruno-rossiccio, fessurata e squamata negli

esemplari adulti.

Le foglie sono ovate o ellittiche. Il mirabolano ha fiori bianchi o

leggermente rosati, con un diametro compreso tra i due e i 2,5 centimetri,

inseriti singolarmente su corti piccioli. Fiorisce in marzo - aprile prima o

assieme alle foglie. I frutti, detti amoli, sono delle drupe rotonde del

diametro di 2-3 cm, di colore giallo o rosso cupo, simili alle prugne.

È una delle prime specie, insieme al mandorlo, a fiorire in primavera, tra

febbraio e marzo. Viene apprezzato per i frutti, ma è usato soprattutto

come pianta portainnesti per alcuni tipi di prunus coltivati e per il

pistacchio. L'amolo è molto impiegato come pianta ornamentale per i

parchi, i giardini e le siepi. Quando Bach lo scelse, lo fece per quel tipo di

paure collegate all’incapacità di riuscire a gestire la propria sfera emotiva.

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56 Rapidi scoppi di energia con conseguente calo subitaneo. Quando dentro

di noi si ergono impulsi di rabbia feroce, slanci di passione, che

l’educazione o la non-accettabilità sociale, ci ha imposto di guardare come

“sbagliati” e che subito soffochiamo, riconduciamoci all’uso di questo

fiore. Ciò che è fuori dal nostro controllo, necessità di Cherry Plum.

Con CHP possiamo impegnarci nel trattamento dell’enuresi notturna nei

bimbi (classico caso di incapacità di controllo) o nella più adulta

eiaculazione precoce. Ma questo fiore è ben di più, ci parla di tutto il lato

in ombra che la persona porta con sé senza accettarlo, dell’imparare a

conoscere i lati oscuri del proprio carattere senza temerli, della possibilità

di condurre il proprio potere personale.

Come sempre, cercando l’equilibrio, scopriamo che queste persone, così

spaventate dall’energia, ne hanno dentro molta e per questo la rifuggono,

come un cratere che sta per esplodere. Il fiore da consapevolezza, capacità

di gestire se stessi e quindi autocontrollo.

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57 Cherry plum

Abbreviazione: CHP

Nome italiano: Mirabolano, Prugnolo, amolo

Nome botanico: Prunus Cerasifera Mirabolanum

Parole chiave: Incapacità di controllarsi, tensione, compressione

energetica

Caratteristiche del fiore: Assistente (ultimi diciannove)

Metodo di preparazione: Bollitura

Periodo di Fioritura: Febbraio / Marzo

Principio transpersonale: Perdita del controllo, caos

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58 Aspen

“Per quelle vaghe paure sconosciute per le quali non c'è nessuna

spiegazione, nessuna giustificazione. Il paziente può essere terrorizzato da

qualcosa di tremendo che, secondo lui, sta per accadergli, ma che egli non

riesci a definire. Queste paure imprecisate e inspiegabili possono

ossessionarlo sia di notte sia di giorno. Chi ne soffre ha spesso timore di

raccontare la propria pena agli altri” (Edward Bach).

Populus Tremula è un albero della famiglia delle Salicaceae, la sua

altezza si aggira sui 20-25 m, ha fusto dritto e slanciato ed una chioma di

forma globulare. Le foglie turionali sono ovali e appuntite, mentre le

brachiblastali hanno forma tondeggiante con picciolo leggermente

schiacciato ai lati che le rende particolarmente mobili al minimo soffio di

vento.

È sufficiente osservare la segnatura per comprendere appieno la natura di

questo fiore. L’albero è alto, slanciato e le sue foglie tremano quasi

inspiegabilmente. La persona che necessita di questo rimedio avrà quindi,

a causa delle sue elevate sensibilità e sottigliezza, paura di ciò che non

riesce a definire e, percependo molte informazioni dall’ambiente

circostante, s’intimorirà facilmente non sapendo come poterle filtrare.

Andando ancora più in alto, Aspen è un fiore dai molti impieghi, dal

timore dei bimbi per il buio sino agli incubi notturni, attraversando la sfera

emozionale dove i nostri timori più nascosti ci diano pena. Ha ragione

Bach nel dire:” Chi ne soffre ha spesso timore di raccontare la propria

pena agli altri". Aspen incarna la paura di tutto ciò che non si può afferrare

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59 concretamente, ha legame con il mondo sottile, è la percezione intensa di

una forza distruttiva che talora cova, invisibile, aldilà dei sensi fisici.

Questa negatività spaventa, terrorizza, ma risulta difficilmente spiegabile

agli altri. La paura Aspen è tanto penetrante quanto intensa.

Aspen è l’estenuazione della sensibilità, quando questa è preponderante,

troppo intensa per essere gestita nel fluire corrente della vita lasciandoci

così soli a tremare, come le foglie del Populus Tremula.

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60 Aspen

Abbreviazione: ASP

Nome italiano: Pioppo

Nome botanico: Populus Tremula

Parole chiave: Ipersensibilità, ignoto, paure vaghe

Caratteristiche del fiore: Assistente (ultimi diciannove)

Metodo di preparazione: Bollitura

Periodo di Fioritura: Febbraio / Aprile

Principio transpersonale: ---

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61 Red Chestnut

“Per coloro che trovano difficile non essere in ansia per gli altri. Sono

persone che in genere non si preoccupano di se stessi, ma possono soffrire

molto per coloro a cui vogliono bene, perché temono sempre che accada

loro qualche sventura” (Edward Bach).

L'Ippocastano può arrivare a 25 - 30 metri di altezza; presenta un

portamento arboreo elegante ed imponente. La chioma è espansa,

raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro restando molto compatta.

L'aspetto è tondeggiante o piramidale, a causa dei rami inferiori che hanno

andamento orizzontale. La pianta ha fiori ermafroditi a simmetria

bilaterale, costituiti da un piccolo calice a cinque lobi ed una corolla con

cinque petali. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi

dimensioni (fino 20 cm di grandezza e cinquanta fiori). La fioritura

avviene nei mesi di aprile - maggio. Aesculus x carnea (Red Chestnut),

ibrido ornamentale tra Aesculus hippocastanum e A. pavia, ha fiori rosa –

rossi ed è particolarmente resistente all'inquinamento. Ha portamento più

raccolto dell'ippocastano comune e le gemme non sono appiccicose.

Ibridato con A. hippocastanum, Red Chestnut ne condivide appieno alcune

caratteristiche peculiari. Tre sono i fiori che si ricavano da queste due

piante. Sia Red Chestnut che White Chestnut che Chestnut Bud

condividono un moto mentale inarrestabile, riportandolo alle

caratteristiche di ognuno. RCH è ripete che ha paura per gli altri, WHC

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62 ripete continuamente gli stessi pensieri, CHB è obbligato a ripetere i suoi

gesti coattivamente.

Red Chestnut viene considerato un fiore per la paura. Paura che possiamo

provare per la salute o la sicurezza delle persone che amiamo. Quando non

riusciamo a non stare in ansia pensando a loro, inibendoci addirittura nella

capacità di riuscire a fare altro, ad agire, perché il pensiero torna a loro e

dubitiamo per la loro sicurezza. Temiamo eccessivamente che possano

incorrere in una qualche disgrazia. Riversiamo quindi su di loro, tutta la

nostra attenzione.

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63 Red Chestnut

Abbreviazione: RCH

Nome italiano: Ippocastano rosso

Nome botanico: Aesculus x carnea

Parole chiave: Attaccamento eccessivo, timore per i propri cari

Caratteristiche del fiore: Assistente (ultimi diciannove)

Metodo di preparazione: Bollitura

Periodo di Fioritura: Maggio / Giugno

Principio transpersonale: Aderenza, simbiosi

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64 Fiori per l’incertezza

Un’altra importante categoria è quella dell’incertezza. Qui Bach riesce a

raccogliere un insieme di fiori dalle straordinarie sottigliezze perché trova

le molte strade verso cui l’incertezza può condurre.

Un lavoro certosino, di una capacità straordinariamente acuta riesce a

miscelare le molteplici facce del dubbio umano in un caleidoscopio di

emozioni differenti seppur aventi radice comune.

La strada del genio ammette poche deviazioni, sarebbe il caso di dire.

Invece con cause parecchio diverse tra loro, molti di noi si trovano sempre

più spesso, davanti a bivi di cui non conoscono l’origine o la direzione e si

perdono prima della prossima fermata.

Come può l’uomo moderno conservare la propria stabilità quando gli

stimoli sono così numerosi e variegati? Dove sta la verità in un mondo in

cui dire la propria è una causa comune? Certo, difendiamo la libertà

d’espressione e tuteliamoci dagli stolti che aprono bocca a vanvera. Ma

ascoltare tutti, spesso ci porta a non ascoltare più noi stessi.

Il dubbio prima di essere nell’ambiente circostante, è dentro di noi.

Mentre ci lasciamo consolare dalla formulazione personalizzata di fiori di

Bach, apprendiamo che la speranza, la fede, le certezze sono già dentro di

noi, il solo bisogno che andiamo a riscoprire è come accedervi

coscientemente.

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65 Cerato

“Per quelli che non hanno abbastanza fiducia in se stessi per prendere da

soli delle decisioni. Chiedono sempre consiglio agli altri, ma ne sono

spesso fuorviati” (Edward Bach).

Ceratostigma Willmottiana, di cui Julian Barnard (noto esperto di fiori di

Bach e produttore) è profondamente innamorato al punto da seguirla fino

alla valle del Sezchuan in Cina, dove è nata, è una pianta erbacea che può

arrivare fino al metro d'altezza. Tradizionale è la spiegazione attraverso la

quale si afferma che questo fiore sia stato inserito da Bach a causa, o come

motivo collaterale, del fatto che fosse un cultivar non originario

dell'Inghilterra. Questo starebbe a significare che per questa pianta, la

distanza dal luogo di origine (da casa), sia un motivo importante. Lontano

dalle proprie idee, dalla propria saggezza, Cerato si affida, spesso e

volentieri in cerca di consigli, alle opinioni degli altri, rimanendone

irrimediabilmente deluso.

Chiaramente le idee prese a prestito hanno vita breve, non essendo

sostenute dal fuoco del cuore, dalla giustezza che sgorga dal centro di noi

stessi, dalla nostra saggezza interiore.

Cerato si ritrova così nel limbo del dubbio, ha accettato la guida di altri,

evitando di caricarsi del fardello della scelta ed ora, come un bimbo

smarrito, si è perso nella vita e prova un’insoddisfazione latente causata

dalla predilezione per il chiedere e per il pensiero altrui. Ecco, è così. A

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66 volte sembra domandare per il solo gusto di farlo, non per sapere

veramente. Sembra superficiale.

Questa superficialità gli permette di svolgere sorridendo il tappeto della

vita, noncurante delle conseguenze che le sue azioni possono provocare.

Il movimento dei petali che si aprono alla primavera è essenziale per

capire quale sia il viaggio esperienziale che questa persona debba

compiere per ritrovare quella saggezza innata che le è connaturale.

I petali infatti, nell'aprirsi, si srotolano come le vesti dei dervisci, i

danzatori sacri, che cercano l'Altissimo, l’unione con Dio, in un gesto di

pura saggezza, un chiarore nell'alba. Una certezza vera, finalmente.

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67 Cerato

Abbreviazione: CER

Nome italiano: Piombaggine

Nome botanico: Ceratostigma Willmottiana

Parole chiave: Esternazione, mancanza di fiducia, ricerca di opinioni

altrui

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Agosto / Ottobre

Principio transpersonale: Dispersione

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68 Scleranthus

"Per coloro che soffrono molto per l'incapacità di decidere fra due cose,

considerando giusta ora una ora l'altra. Sono di solito persone tranquille,

che sopportano in silenzio le loro difficoltà, non essendo portati a

discuterne con altri"

(Edward Bach).

Altro tipo di indecisione è quella riguardante Scleranthus Annuus, piccola

pianta diffusa in tutta la penisola, reperibile comunque in tutta Europa, se

riuscite a trovarla. Infatti sua bassezza la nasconde molto bene. I fiori

veramente esigui nascono dalle innumerevoli diramazioni che la pianta

compie, come se volesse dirci che non sa bene dove andare. Oggi di qua,

domani di là, in un turbinio di pensieri irrazionali che si sconfiggono l'un

l'altro, rinascendo e morendo inesorabilmente ogni nuovo giorno.

Vita dura quella della persona in stato Scleranthus che tiene peraltro

vigorosamente per sè i suoi problemi. Come fare a soccorrerlo, quindi?

Questo è uno dei fiori decisamente facili da riconoscere, decisamente

meno da trattare. L'alternanza e l’incostanza sono le sue parole chiave.

Essendo la terapia floreale basata sull'assunzione continua dei fiori, forse

abbiamo un problema che va risolto, e si può, certo, con piccoli

promemoria sparsi ovunque per la casa e per l'ufficio.

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69 Torniamo alla forma. Le biforcazioni continue del ramo sono l'emblema di

questa vita ricca di non-scelte contrastate al punto da lasciare in una

clamorosa empasse fino al momento in cui giunga la coscienza.

Il momento che tutti cercano, consapevoli o meno.

Per Scleranthus, piccolo e delicato, vale una medaglia d'oro imparare a

gestire le situazioni fino a trovare la costanza, qualità comunque presente

interiormente in natura, oppure nel diminuire fino ad annichilire gli stimoli

esterni e pensare ad una vita ritirata. Il fiore aiuta le scelte consapevoli e la

scomparsa dei dubbi.

Consiglio:

Se pensi di aver bisogno di tutti i fiori, potresti essere Scleranthus. Se

pensi di essere Scleranthus, potresti aver bisogno di aiuto a scegliere i tuoi

fiori.

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70 Scleranthus

Abbreviazione: SCL

Nome italiano: Scleranto, Fiorsecco, Centograni annuo

Nome botanico: Scleranthus annuus

Parole chiave: Instabilità, alternanza

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Maggio / Agosto

Principio transpersonale: Instabilità, alternanza, scoordinamento,

Sfasamento, asimmetria

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71 Gentian

"Per coloro che si perdono facilmente d'animo. Possono anche migliorare

progressivamente nella loro malattia o nei loro affari quotidiani, ma il

minimo ritardo od che si presenti genera in loro titubanza e causa

confusione e scoraggiamento" (Edward Bach).

La Gentiana Amarella è il fiore per le persone che hanno davanti ostacoli

insormontabili ed ogni volta che ne osservano uno, il loro portamento

verso la negatività, li spinge a pensare che sarà impossibile superarli,

desistono subito senza aver provato. Tutto sembra difficile, infattibile. Il

tempo che scorre li piega al proprio volere, si ritirano così nell'ombra.

Estremamente razionali, perdono contatto con il loro sentire, ponendo

limiti di fronte ad ogni cosa.

La Genziana Amarella, o Genzianella, che, in Italia, è specie protetta,

fiorisce nella tarda estate quando il crepuscolo si è già allungato verso i

primi freddi. È una delle ultime fioriture, si protende verso l'autunno, verso

la sua tristezza incomprensibilmente passiva e rassegnata di pigrizia e

sfiducia.

Come controparte, il fiore assume un tono lilla e violaceo che, nella teoria

dei colori, rappresenta il rispetto verso se stessi.

“Credi in te”, urla silenzioso il fiore alla persona che si abbatte e si cruccia.

“Gioca con la vita” poiché è possibile essere allegri e felici comunque.

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72

Molto razionale, iper-critica, scettica, la persona Gentian passa tutto al

setaccio del raziocinio, lasciando un ben misero spazio di manovra alla

creatività, alla spontaneità, ne teme l’inconsapevole leggerezza, la gaiezza.

Gentian è stato quindi definito il fiore per il pessimismo a causa della

predilezione, nella persona, per il lato negativo della vita, per il bicchiere

mezzo vuoto, per l’andare male delle cose.

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73 Gentian

Abbreviazione: GEN

Nome italiano: Genziana

Nome botanico: Gentiana Amarella

Parole chiave: Pessimismo

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Agosto / Ottobre

Principio transpersonale: Fragilità

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74 Gorse

“Per casi di grande disperazione. Queste persone hanno rinunciato

all'idea che si possa ancora fare qualcosa per loro. Anche se arrivano a

sottoporsi a terapie differenti per obbedire a qualcuno o per far piacere a

qualcun altro, continuano a ripetere di avere ben poche speranza di

miglioramento” (Edward Bach).

Ulex Europaeus fiorisce generalmente da Febbraio a Maggio, ma non è

improbabile trovare i fiori anche negli altri mesi dell’anno. Una leggenda

popolare narra infatti, che questa pianta, riuscendo a nascondere Gesù dai

suoi persecutori, ne ottenne il dono di fiorire tutto l’anno. È un bel

significato questo per una pianta che aiuta a sottrarsi dalla convinzione che

la speranza sia ormai vana. Sapere nel profondo che ci sarà sempre vita e

riuscire ad attingere a questo dono.

La vita crea la vita, incessantemente.

La persona bisognosa di questo fiore si è invece lasciata convincere dagli

eventi che ormai la situazione abbia assunto un carattere inalterabile, che

non possa più essere cambiata, ferma nella sua staticità di dolore. Il

ginestrone o Ulex Europaeus è infatti una pianta le cui foglie hanno

assunto carattere di spine, cariche di dolore. La possibilità che i fiori gialli

riescano a spuntare nonostante le traversie, è un chiaro simbolo di

speranza.

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75 Molto più pragmaticamente, di norma, la teoria evoluzionistica prevede le

spine in risposta ad un atteggiamento dei predatori, portati a cibarsi di una

determinata pianta per il suo sapore, la dolcezza, etc. Sviluppare spine

quindi, porta la pianta a difendersi dall’ambiente esterno per garantire la

propria sopravvivenza. Anche nell’uomo è riscontrabile

quest’atteggiamento quando si perde ogni speranza dopo aver molto

combattuto e si viene trascinati verso metafisici luoghi di isolamento, dove

niente e nessuno ha permesso di accedere. Gorse ridona la speranza a chi

ne è stato privato.

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76 Gorse

Abbreviazione: GOR

Nome italiano: Ginestrone

Nome botanico: Ulex Europaeus

Parole chiave: Rassegnazione

Caratteristiche del fiore: Aiutante

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Dicembre / Maggio

Principio transpersonale: Resa

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77 Hornbeam

“Per coloro che sentono di non essere abbastanza forti, sia

psicologicamente che fisicamente per sopportare il peso della vita che le

sovrasta. Anche i problemi di ogni giorno sembrano loro insormontabili,

sebbene queste persone riescano poi in genere a compiere, con successo,

il loro dovere. Per chi crede di doversi fortificare in qualche parte del

corpo o della psiche per potere facilmente adempiere al proprio compito”

(Edward Bach).

Il carpino bianco o Carpinus Betulus, è un albero di circa 15 – 20 m. In

Italia si trova con frequenza nell'orizzonte montano fino a 900-1000m.

come costituente dei boschi insieme alle querce caducifoglie e al faggio.

Lo si può trovare in tutta Europa.

Hornbeam nel tempo, è stato identificato come il fiore per la “stanchezza

mentale” e per questo viene contrapposto ad Olive per la stanchezza fisica.

In realtà, se leggiamo attentamente la descrizione originale, scopriamo che

Bach scelse Hornbeam come fiore per rinforzare il quantum energetico

delle persone che percepiscono debolezza o addirittura per rinforzare

quelle parti del corpo che necessitano una fortificazione. Questo è ben

diverso che attribuire un’univoca caratteristica ad un fiore che è stato

ingiustamente confinato in uno spazio angusto.

Certo, la stanchezza mentale, la fatica ad iniziare la giornata, a dare il via

ai propri impegni, sono tutti “sintomi” riconducibili ad Hornbeam, ma non

solo.

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78 La differenza con altri fiori va effettuata semmai prendendo in

considerazione il fatto che Hornbeam riesce poi comunque generalmente a

compiere il proprio dovere anche se avrà difficoltà nel mettersi in moto.

Hornbeam è un fiore che agisce anche contrastando la noia dei compiti

ripetitivi, affronta l’abbassamento della soglia d’attenzione dovuta proprio

al ripetersi coatto delle medesime azioni, ripristinando la voglia di fare.

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79 Hornbeam

Abbreviazione: HOR.

Nome italiano: Carpino bianco.

Nome botanico: Carpinus betulus.

Parole chiave: Stanchezza, debolezza, dubbi sulle proprie capacità.

Caratteristiche del fiore: Assistente.

Metodo di preparazione: Bollitura.

Periodo di Fioritura: Maggio / Giugno.

Principio transpersonale: Lassità, indebolimento.

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80 Wild Oat

“Per coloro che hanno l'ambizione di fare qualcosa d'importante nella

loro vita, desiderano acquisire molta esperienza, godere di tutto ciò che è

possibile e vivere pienamente la propria vita. La difficoltà, per queste

persone, sta nel decidere quale occupazione seguire, perché, sebbene le

loro ambizioni siano forti, esse non sentono nessuna inclinazione

particolare rispetto ad altre. Ciò può causare perdita di tempo e

insoddisfazione” (Edward Bach).

Bromus Ramosus, l’avena selvatica, è una pianticella che penzola

assonnata nei campi d’estate e quieta aspetta.

Bach fa di Wild Oat, il rimedio per le persone non in grado di definire

fermamente e chiaramente i loro obiettivi.

Spinti più dalla voglia di conoscenza, si occupano in molti differenti

interessi ed hanno infine il problema di non sapere cosa scegliere.

Disperdono la loro attenzione spesso anche in maniera futile, ciondolando

in ogni dove come la pianta di cui hanno estremo bisogno.

Nel tempo e con l'esperienza, questo fiore è stato impiegato anche come

supporto per tutte le persone che faticano o non riescono a trovare la

propria direzione per inserirsi concretamente nella vita e trarne frutto.

Facendo parte del gruppo dei sette aiuti, si riferisce a condizioni statiche

poiché protratte, in cui si assumono gli aspetti negativi del proprio sè ed in

essi si perdura.

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81

Il fiore dell’avena selvatica aiuta chi, dispersivo e scontento, cerca, senza

trovare, la propria rotta di bolina. È per chi, condizionato da un sistema di

credenze, evita accuratamente di ascoltare la propria voce personale, per

farne un vessillo di libertà e per essa immolarsi sulla vita.

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82 Wild oat

Abbreviazione: WOA

Nome italiano: Avena selvatica, forasacco

Nome botanico: Bromus ramosus

Parole chiave: Insicurezza, incapacità decisionale

Caratteristiche del fiore: Aiutante

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Luglio / Agosto

Principio transpersonale: Dispersione

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83 Fiori per lo scarso interesse per il presente

Assenza, disconnessione, attaccamento a ciò che non è più. Ecco quali

sono i momenti della vita in cui abbiamo bisogno dei fiori per lo scarso

interesse per il presente, categoria in cui Edward Bach riunisce gli aspetti

che ci tengono lontani dalla realtà a causa appunto del sostare in un’altra

dimensione che non sia il “qui e ora”.

In questa categoria spicca Clematis che è come un collante tra il non-

essere e l’essere, con tutti i suoi compagni come Honeysuckle (fuga nel

passato), Wild Rose (apatia totale, assenza di lotta), White Chestnut (fuga

nel pensiero), Chestnut Bud (incapacità di crescere).

Chiaramente anche la tristezza immotivata di Mustard ci parla di un

distacco dal presente, come lo è la stanchezza di Olive che ci vieta di fare

uso delle nostre capacità appieno.

I fiori per lo scarso interesse per il presente, ricollegano la persona alle sue

istanze, ai suoi bisogni del momento, permettendole di ritrovare il giusto

coinvolgimento nel proprio vivere quotidiano, quando invece era andata

allontanandosene.

Attraverso questa dinamica riportiamo l’energia al suo giusto posto sia

nello spazio che nel tempo, fruendo dei benefici di essere ben collegati a

noi stessi innanzitutto e poi, come per magia, a ciò che ci circonda. Di

questa categoria ci occupiamo più approfonditamente andando a toccare i

petali uno per uno.

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84 Clematis

"Per i sognatori, per gli addormentati, per coloro che non sono mai

completamente svegli, e non provano nessun interesse particolare verso la

vita. Persone tranquille, non propriamente felici della loro condizione, e

che vivono più nel futuro che nel presente, sperando sempre in tempi più

felici, in cui potranno realizzare i loro ideali. Nella malattia, fanno pochi

sforzi o addirittura nessuno, per guarire. In certi casi possono arrivare a

desiderare la morte nella speranza di raggiungere una vita migliore,

oppure di ritrovare, forse, una persona cara che hanno perduto" (Edward

Bach).

Ecco il fiore della materializzazione.

Materializzazione perché in Clematis troviamo le persone “scollegate”,

che non trovano i giusti legami con la vita presente o che sono in

connessione con i piani più sottili e conferiscono importanza allo spirito e

non alla materia. È un male? Certo che no, se sei in grado di mantenere un

equilibrio adeguato e a crescere spiritualmente. Se ti dissoci e t’isoli in un

mondo tutto tuo, tagliando i legami con tutto il resto, potresti avere

qualche ripercussione che questo fiore è in grado di sanare. “I santi hanno

le braccia forti!”, secondo il detto popolare. Clematis desidera evolvere,

ma è senza mezzi per salire la scala del cielo. Necessita di aiuto esterno o

dall’assunzione del fiore. I sogni sono belli e, se portati sul piano

materiale, assumeranno un carattere ancora migliore.

Abbiamo la possibilità, essendo CLE, di collegarci alle nostre emozioni, e

allora avremmo un bel legame con la parte spirituale, con la bellezza, con

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85 l’arte, oppure, se passivi, più scollegati, avremo difficoltà a gestire la

personalità, con una vera e propria chiusura, un isolamento passivo, fino

ad arrivare ad un probabile disturbo schizoide della personalità. Questa

bilancia emotiva, questa capacità di gestire noi stessi, ci viene data dalle

condizioni di vita, dai traumi pregressi e da ciò che siamo riusciti a

conquistare a livello animico.

Il fiore della vitalba aiuta proprio da questo punto di vista, la “ri-

connessione” con il reale, il sentire, quel meccanismo che ci ricorda la

nostra appartenenza alla materia e al fatto compiuto che se ci hanno messi

“qui ed ora”, possiamo, attraverso questo corpo, questo momento,

conquistare il nostro spazio celeste, la nostra … “Stairway to Heaven”

(scala per il cielo)!

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86 Clematis

Abbreviazione: CLE

Nome italiano: Clematide, vitalba

Nome botanico: Clematis Vitalba

Parole chiave: non presenza, fuga nella fantasia, mondi superiori

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: solarizzazione

Periodo di Fioritura: Maggio / Agosto

Principio transpersonale: Sconnessione, morte, letargo

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Fiori per lo scarso interesse per il presente

Assenza, disconnessione, attaccamento a ciò che non è più. Ecco quali sono i

momenti della vita in cui abbiamo bisogno dei fiori per lo scarso interesse per il

presente, categoria in cui Edward Bach riunisce gli aspetti che ci tengono lontani

dalla realtà a causa appunto del sostare in un’altra dimensione che non sia il “qui

e ora”.

In questa categoria spicca Clematis che è come un collante tra il non-essere e

l’essere, con tutti i suoi compagni come Honeysuckle (fuga nel passato), Wild

Rose (apatia totale, assenza di lotta), White Chestnut (fuga nel pensiero),

Chestnut Bud (incapacità di crescere).

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Chiaramente anche la tristezza immotivata di Mustard ci parla di un distacco dal

presente, come lo è la stanchezza di Olive che ci vieta di fare uso delle nostre

capacità appieno.

I fiori per lo scarso interesse per il presente, ricollegano la persona alle sue

istanze, ai suoi bisogni del momento, permettendole di ritrovare il giusto

coinvolgimento nel proprio vivere quotidiano, quando invece era andata

allontanandosene.

Attraverso questa dinamica riportiamo l’energia al suo giusto posto sia nello

spazio che nel tempo, fruendo dei benefici di essere ben collegati a noi stessi

innanzitutto e poi, come per magia, a ciò che ci circonda. Di questa categoria ci

occupiamo più approfonditamente andando a toccare i petali uno per uno.

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Clematis

"Per i sognatori, per gli addormentati, per

coloro che non sono mai completamente

svegli, e non provano nessun interesse

particolare verso la vita. Persone tranquille,

non propriamente felici della loro condizione, e che vivono più nel futuro che nel

presente, sperando sempre in tempi più felici, in cui potranno realizzare i loro

ideali. Nella malattia, fanno pochi sforzi o addirittura nessuno, per guarire. In

certi casi possono arrivare a desiderare la morte nella speranza di raggiungere

una vita migliore, oppure di ritrovare, forse, una persona cara che hanno

perduto" (Edward Bach).

Abbreviazione: CLE

Nome italiano: Clematide, vitalba

Nome botanico: Clematis Vitalba

Parole chiave: non presenza, fuga nella fantasia, mondi superiori

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: solarizzazione

Periodo di Fioritura: Maggio / Agosto

Principio transpersonale: Sconnessione, morte, letargo

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Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: apatia, appiattimento

emozionale, brama di qualcosa che non arriverà mai, desiderio latente di morte

vissuta come liberazione, dimenticanza, disconnessione, disinteresse verso le

cose materiali, distrazione, fluttuazione all’interno degli stati emotivi, fragilità e

delicatezza, fuga nella fantasia, idealismo, astrazione e utopia, incoscienza,

isolamento passivo, labilità, malinconia, mancanza di attenzione, mancanza di

radici, poca memoria per i dettagli, poca vitalità, può coltivare amori platonici,

ritiro dal mondo, scarsità di senso pratico, scarso interesse per il presente,

scollegamento, sensibilità, sentimento di inafferrabilità, speranza di un futuro

migliore, struggimento dato dal non poter raggiungere l’oggetto del desiderio,

tendenza all’asocialità.

Consigli pratici per l’uso: riconnettiti. Esci, respira, fai una passeggiata.

Abbraccia un albero, una persona cara, un animale. Cerca il contatto, anche se

non ti è spontaneo. Ribilancia lo stato di isolamento con un gesto che ti

ricolleghi al corspo fisico. La tendenza di Clematis è di lasciare le radici a seccare

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e sviluppare solo il pensiero (i nuovi getti) e questo ti disconnette. Opera nel

senso inverso per trovare l’equilibrio che ti permetterà di ritrovarti.

Consulta la scheda completa di Clematis sul sito, CLICCA QUI.

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Honeysuckle

"Per coloro che vivono molto nel

passato, forse un periodo di grande

felicità, o nel ricordo di un amico

perduto o di ambizioni non realizzate.

Non si aspettano di ritrovare una felicità

simile a quella già vissuta"

(Edward Bach).

Abbreviazione: HON

Nome italiano: Caprifoglio

Nome botanico: Lonicera Caprifolium

Parole chiave: Rimpianto, eccessivo legame con il passato

Caratteristiche del fiore: Assistente

Metodo di preparazione: Bollitura

Periodo di Fioritura: Giugno / Settembre

Principio transpersonale: Regressione

Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: idealizzazione del

vissuto, incapacità al distacco emotivo, malinconia, mancanza di

flessibilità e di adattamento, nostalgia, ostinazione a vivere nel passato,

possibile idealizzazione di un amore finito, prigionia nei ricordi,

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regressione, rifiuto delle novità, delle nuove esperienze e dei cambiamenti,

rimpianto, scarso interesse per il presente, sente di non poter trovare

nuovamente una felicità così grande, subisce i dolori del passato e ne è

pesantemente influenzato.

Consigli pratici per l’uso: Honeysuckle è un atteggiamento valutabile in

moltissimi casi anche molto diversi tra loro e quando lo inseriamo nelle

composizioni floreali, non dobbiamo pensare solo alla vecchiaia. Una

bambino che va all’asilo lasciando il nido materno, per esempio, potrebbe

avere bisogno di Honeysuckle. Per questo motivo, nelle relazioni tra fiori,

abbiamo inserito solamente Chicory, per dare un esempio di struttura

psico-emozionale. Ma Honeysuckle è applicabile a molti contesti, perché

le emozioni centrali sono il rimpianto, la nostalgia. Come dice Bach,

entrambe emozioni di “scarso interesse per il presente”. In queste

situazioni il focus sul presente viene perso perché la mente torna al

passato, a qualcosa che abbiamo vissuto e che ci ha lasciato

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un’impressione, un ricordo molto forti. Per tornare a vedere il presente a

colori è importante un lavoro di riconnessione, in qualche modo, è

necessario lasciare andare, salutare, congedare, la memoria che non ci

lascia vivere. Un lavoro di rielaborazione consapevole, unito ad un lavoro

sul corpo, è sicuramente utile per ritornare nel qui ed ora.

Consulta la scheda completa di Honeysuckle sul sito, CLICCA QUI.

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Wild Rose

"Per coloro che, senza una ragione

apparentemente sufficiente, si

rassegnano a tutto ciò che accade, e

scivolano così attraverso la vita

prendendo le cose come sono, senza fare

alcuno sforzo per migliorare o per trovare un po' di gioia. Si sono arresi alle

avversità della vita senza lamentarsene” (Edward Bach).

Abbreviazione: WRO

Nome italiano: Rosa canina

Nome botanico: Rosa canina

Caratteristiche del fiore: Assistente

Metodo di preparazione: Bollitura

Periodo di Fioritura: Maggio / Luglio

Principio transpersonale: Inespressività, espressione insufficiente.

Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: abbandono, abulia, apatia,

appiattimento emozionale, arrendevolezza, completa mancanza di iniziativa,

convinzione che il mondo non riservi più nulla, fatalismo, indifferenza, infelicità,

ipoattività sessuale, isolamento, mancanza di fede e motivazioni, noia, passività,

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poca empatia, rassegnazione, resa, rinuncia, scarso interesse per il presente,

svogliatezza, vuoto.

Consigli pratici per l’uso: La mancanza di volontà, di energia e di vitalità, non

può essere risolta in due minuti se per generarsi ci ha messo una vita. Come

sempre, in questi casi, è necessaria una strategia funzionale. L’attenzione rivolta

verso il bello, che è ciò che ci piace e fa star bene, va focalizzata per poco tempo

al giorno verso qualcosa che ci faccia piacere. Questo atto ripetuto finché non

diventa un’abitudine positiva. Le abitudini positive ci permettono di acquistare

energia, ci nutrono anziché consumarci.

Consulta la scheda completa di Wild Rose sul sito, CLICCA QUI.

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Olive

"Per coloro che hanno molto sofferto sia

nel corpo che nella mente e sono così

stanchi, così esauriti, che sentono di non

essere più in grado di compiere alcuno

sforzo. La quotidianità diventa solo una dura fatica, priva di ogni piacere"

(Edward Bach).

Abbreviazione: OLI

Nome italiano: Ulivo - Nome botanico: Olea europea

Parole chiave: Stanchezza, debolezza, esaurimento

Caratteristiche del fiore: Aiutante

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Maggio / Giugno

Principio transpersonale: Esaurimento

Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: astenia,

debilitazione, debolezza, deperimento, esaurimento fisico e mentale,

logorio energetico, logorio, mancanza di vitalità, prosciugamento

energetico, può essere utile in convalescenza, sfinimento, sforzo,

sofferenza fisica ed emozionale, spossatezza, stanchezza eccessiva,

svuotamento.

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Consigli pratici per l’uso: Riposo. Riposo. Riposo. Olive ha bisogno di

capire che le pause fisiologiche sono connaturali all’essere umano e vanno

rispettate. In qualsiasi ambito si trovi, la persona il stato Olive ha affaticato

eccessivamente la macchina uomo e consumato le sue risorse. Il

fisiologico alternarsi dell’attività e dell’inattività è necessario. Se si soffre

perché ci si è dovuto fermare, si prendano in considerazioni altri fiori

quali: Impatiens, Oak, Vervain, Vine, Elm.

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White Chestnut

"Per coloro che non riescono a evitare

che la loro mente sia costantemente

invasa da pensieri, da idee e da

ragionamenti che essi non desiderano.

Ciò succede di solito nei momenti in

cui il loro interesse per il presente non è abbastanza forte da occupare del tutto la

loro mente. I pensieri, anche se respinti, ritornano immancabilmente, come in

un turbinio, causando una specie di tortura mentale. La presenza di questi

pensieri spiacevoli toglie la pace e impedisce di concentrarsi sul lavoro o sul

piacere quotidiano"

(Edward Bach).

Abbreviazione: WHC

Nome italiano: Ippocastano bianco

Nome botanico: Aesculus Hippocastanum

Parole chiave: Pensiero ossessivo

Caratteristiche del fiore: Assistente

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Aprile / Giugno

Principio transpersonale: Ripetizione, accelerazione

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Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: ansia, chiacchiericcio

mentale, dialogo interiore, dispersione energetica, incapacità di fermare la

mente, inquietudine, iperattività mentale torturante, livello di attenzione e

concentrazione seriamente compromesso, mancanza di lucidità, ossessività nelle

inquietudini monotematiche, pensieri persistenti e indesiderati, pre-

occupazione, prevalenza dell’aspetto mentale su quello emozionale,

rimuginazione e tensione mentale, ripetizione accelerata delle tematiche.

Consigli pratici per l’uso: Lo scopo del pensiero è “trovare soluzioni”, l’impiego

della mente logica, razionale dovrebbe essere questo in un soggetto sano.

Esempio: Ho un problema – ragiono (associo e dissocio, analizzo e sintetizzo) –

trovo una soluzione – fine. Il resto del tempo la mente dovrebbe essere sgombra

da pensieri ed impiegata per gustarsi la vita. Sappiamo bene che non è così. Oggi

più che mai. Se pensiamo ai tempi dilatati dei nostri nonni nelle campagne in cui,

per intere giornate, il ritmo della vita era scandito solamente dal Sole, capiamo

come sia difficile per noi oggi. Siamo immersi infatti nella società dell’immagine

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e bombardati di informazioni, notizie, stimoli in eccesso. Ecco allora che trovare

il vuoto della mente, la quiete, è un miraggio che sempre più persone inseguono

per placare la pazzia di questo vorticoso movimento. L’impiego di White

Chestnut nei casi in cui il lavorio mentale sia sempre attivo, la ricerca del silenzio

almeno una volta al giorno, sono oggi pratiche fondamentali per conservare la

propria sanità mentale.

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Mustard

"Per coloro che sono soggetti a

periodi di malinconia o, addirittura,

di disperazione, come se una nube

fredda e oscura gettasse un'ombra

cupa su di loro offuscando la luce e la

gioia di vivere. Non è sempre facile trovare una spiegazione razionale a queste

crisi"(Edward Bach).

Abbreviazione: MUS

Nome italiano: Senape selvatica

Nome botanico: Sinapis Arvensis

Parole chiave: Depressione

Caratteristiche del fiore: Assistente

Metodo di preparazione: Bollitura

Periodo di Fioritura: Maggio / Ottobre

Principio transpersonale: Depressione, compressione, oppressione

Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: abbattimento, apatia,

chiusura, crollo psico-fisico, decadimento d’animo, decelerazione delle funzioni,

depressione, desolazione, disperazione, energia personale offuscata e opaca,

facilità all’esaurimento, inconsolabilità, malinconia, pena interiore sconsolata,

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oscura e lugubre, perdita della speranza, ristagno energetico, scarso interesse

nella vita di ogni giorno, sconforto, sensazione della presenza di una nube fredda

e scura su di sé, sensazione di morte interiore, sofferenza emotiva, spleen,

tristezza profonda senza una precisa motivazione.

Consigli pratici per l’uso: Il fiore della senape è un'infestante. Per secoli i

contadini hanno lottato contro questa pianta che tende ad occupare tutti gli

spazi vuoti lasciati nel terreno, soffocando poi le piante che invece si vorrebbe

crescessero. La depressione, la tristezza senza causa, agiscono più o meno nello

stesso modo. Si ampliano nelle situazioni in cui trovano spazio a disposizione. E'

quindi importante trovare la motivazione ad agire, a reagire, anche se appare

faticoso e senza senso. Qui il fiore della senape aiuta a riportare centratura e

voglia di fare.

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Chestnut Bud

"Per quelli che non traggono pieno

vantaggio dall’osservazione e

dall’esperienza e che impiegano più

tempo degli altri per apprendere le

lezioni della vita. Mentre un'esperienza

sarebbe già sufficiente per alcuni, per costoro ne sono necessarie parecchie prima

che la lezione venga appresa. Sono dunque spiacevolmente sorpresi di rifare lo

stesso errore in differenti occasioni, quando una volta sarebbe stato sufficiente,

oppure quando l'osservazione degli altri avrebbe potuto risparmiare loro questi

sbagli" (Edward Bach).

Abbreviazione: CHB

Nome italiano: Gemma d'ippocastano

Nome botanico: Aesculus Hippocastanum

Parole chiave: Mancanza d'apprendimento, incapacità o non volontà di crescita

Caratteristiche del fiore: Assistente

Metodo di preparazione: Bollitura

Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio

Principio transpersonale: Ripetizione, non assimilazione

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Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: carenza di discernimento

emozionale, coazione a ripetere le medesime esperienze, compulsività, difficoltà

a trarre insegnamento dall’esperienza, difficoltà alla percezione emozionale,

difficoltà nell’interpretazione corretta degli eventi, disturbi nell’apprendimento,

è sempre in ritardo e non rispetta le scadenze, immaturità, inadeguatezza,

inconcludenza, ingenuità, lentezza mentale, maldestro e goffo, mancanza di

concentrazione, mancanza di coordinazione, mancanza di intelligenza

emozionale, mancanza di osservazione, non assimilazione, propensione alla

spontaneità, ripetizione di errori, sbadataggine e distrazione, scarso impegno nel

vivere il presente, smemoratezza, tendenza a ripetere gli stessi errori per

mancanza di apprendimento dagli stessi, tendenza alla procrastinazione.

Consigli pratici per l’uso: Osservazione. Tanta osservazione. Che poi è lo scopo

di questo fiore. Chestnut Bud migliora

l’osservazione consapevole, la presenza. Ci

aiuta ad osservare meglio la realtà, ciò che ci

circonda per trarne il massimo

dell’insegnamento possibile. Per questo, per agevolare il compito del fiore,

possiamo cercare di osservare più in profondità quello che ci succede durante

l’arco della giornata. Un nuovo atteggiamento consapevole ci aspetta.

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Come si preparano i rimedi

Esistono due metodi per la preparazione dei fiori di Bach e sono:

Il metodo del Sole o solarizzazione,

Il metodo della bollitura.

Metodo del Sole o solarizzazione.

Prendere una scodella di vetro liscio,

riempirla di acqua pura di fonte e

appoggiarvi i fiori senza toccarli. Lasciare

al Sole del mattino fino all’appassire dei

petali (normalmente 3 – 4 ore), poi

togliere i fiori, filtrare e diluire al 50% con

brandy. Questa è la tintura madre.

I seguenti fiori si ottengono con la solarizzazione:

Agrimony Centaury Cerato

Chicory Clematis Gentian

Gorse Heather Impatiens

Mimulus Oak Olive

Rock Rose Rock Water Scleranthus

Wild Oat Vervain, Vine

Water Violet White Chestnut

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Metodo della bollitura

Prendere una pentola di acciaio o

smaltata, riempirla di acqua pura di

fonte, appoggiarvi i fiori senza

toccarli e bollire per trenta, quaranta

minuti circa. Togliere i fiori una

volta raffreddato il composto,

filtrare e diluire al 50% con brandy.

Questa è la tintura madre.

I seguenti fiori si ottengono con la bollitura:

Aspen Beech Cherry Plum

Chestnut Bud Crab Apple Elm

Holly Honeysuckle Hornbeam

Larch Mustard Pine

Red Chestnut Star of Bethlehem Sweet Chestnut

Walnut Wild Rose Willow.

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Dal fiore alla Bottiglia

La tintura madre

Come abbiamo visto, la tintura madre è realizzata facendo bollire o esponendo al

sole, il composto di acqua e fiori. Composto diluito poi al 50% con brandy.

Viene impiegato il brandy perché facente interamente parte del sistema. Esso è,

infatti, un distillato di vino (Vine – fiore della vite) invecchiato in botti di rovere

(Oak – fiore della quercia).

La stock bottle

Cos’è la Stock bottle?

È il flacone che acquistiamo in erboristeria o in farmacia. Non è pronta all’uso

ma il suo contenuto va diluito per creare il flacone di trattamento.

Come si prepara la stock bottle?

Sia che impieghiamo una tintura solarizzata che una ottenuta per bollitura,

dovremo procedere con il seguente metodo: prendiamo un flacone di vetro

scuro da 30 ml., lo riempiamo di brandy e vi versiamo due gocce di tintura madre

precedentemente ottenuta, ecco la stock bottle.

Il flacone di trattamento

Cos’è il flacone di trattamento?

È il flacone pronto all’uso per l’assunzione regolare dei fiori.

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Come si prepara il flacone di trattamento?

Prendiamo un flacone di vetro scuro da 30 o 50 ml., lo riempiamo per 1/3 di

brandy, per 2/3 di acqua minerale non gassata e vi versiamo tre o quattro gocce

dallo stock bottle per ogni fiore che farà parte del trattamento, cercando di non

superare le 9 – 10 essenze per ogni trattamento. Nel caso di intolleranza o

impossibilità ad assumere alcolici, impieghiamo aceto di mele oppure solamente

acqua per i bambini, avendo in questo caso cura di conservare il flacone in

frigorifero per evitarne il deterioramento.

Posologia

I Fiori di Bach si assumono sempre con una posologia di quattro gocce. Ciò che

varia è il numero di assunzioni, in funzione dell’impulso che si desidera

trasmettere all’organismo. Da un minimo di quattro assunzioni giornaliere a un

massimo, nelle fasi acute, di un’assunzione ogni tre, quattro minuti.

Cercando di mantenere una certa regolarità, qualcuno potrebbe sentire

l’esigenza di assumere i fiori 7 – 8 volte il giorno. Questo sintomo ci dice che il

corpo energetico sta accettando e ha bisogno dei fiori. Diamoglieli!

Bottiglia d’emergenza

Un altro modo interessante di assumere i fiori durante uno stato di stress

prolungato durante la giornata (pensiamo, ad esempio: a un mal di testa, a quel

giorno di dismenorrea, al giorno dell’esame, etc.), è quello di aggiungere i rimedi

(meglio se comprensivi di RES) in una bottiglia da 1/2 L. di acqua naturale, da

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sorseggiare ogni 10 – 15 minuti durante l’incedere della giornata. Eviteremo così

di sprecare i rimedi (molti hanno l’abitudine di assumerli direttamente dalla

Stock Bottle), ottenendo comunque l’effetto desiderato.

Creme

Ricardo Orozco per primo ha stilato una serie di efficaci ricette per impiegare i

fiori nei disagi fisici, con però la raccomandazione di ricondurre sempre e

comunque i fiori anche al disagio emotivo, per evitare di trasformare la

floriterapia in una terapia allopatica (approfondimento più avanti). Queste

creme sono molto utilizzate e valide. Per prepararle, basta aggiungere una goccia

di fiore ogni 10 ml. di crema, preferendo quelle in gel per la facilità

d’assorbimento.

Un esempio (ne trovi molti altri sul libro consigliato): Herpes Zoster: Crab

Apple – Vervain – Elm – Agrimony – Star of Bethlehem – Beech.

Vuoi approfondire l’applicazione locale dei rimedi?

Ricardo Orozco – Applicazione locale fiori di Bach – Ed. C.d.B.

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

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Vuoi approfondire i metodi di somministrazione?

B.Gulminelli- I fiori di Bach per tutti. – Ed. Tecniche Nuove

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

Fiori di Bach in gravidanza

Non solo è ritenuto consigliabile impiegare i fiori di Bach in gravidanza, ma

soprattutto auspicabile. Un'essenza su tutte, Walnut, fiore del Noce, è il fiore

dell'adattamento, ci conforta con la sua capacità di permetterci una migliore

reazione alle circostanze particolari in cui veniamo a trovarci. Molti altri fiori

possono essere impiegati in gravidanza, ma vanno desunti dal carattere della

persona, a parte Chicory, fiore dell’altruismo, spesso imprescindibile.

Fiori di Bach per i bambini

L'impiego dei fiori di Bach sui bambini e sui neonati è del tutto naturale, sicuro e

da ottimi risultati.

Questo perché le strutture psicologiche dell'infante oppongono minore

resistenza all'azione dei fiori, spesso infatti i risultati sono incredibilmente rapidi

e duraturi. La scelta dei fiori per i bambini avviene nello stesso identico modo

che negli adulti. Occorre considerare la personalità del paziente per evidenziare

quali difficoltà stia sopportando; inoltre occorre valutare le reazioni tipiche per

poter accuratamente somministrare i fiori. La posologia è la stessa che per gli

adulti (4 gocce tutte le volte che vi sia bisogno, con un minimo di quattro volte il

giorno), mentre per i neonati è possibile diluire la prescrizione nel latte, nel

succo di frutta o nelle pappe. Per i bambini allattati al seno, è sufficiente far

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assumere i rimedi alla madre. Le dinamiche sono le stesse degli adulti,

semplificate in verità, dal non aver accumulato ancora troppi strati difensivi.

Fiori di Bach per gli animali

Si devono analizzare le caratteristiche e la qualità degli animali esattamente

come si fa per le persone e in base alla personalità ed ai problemi del momento, si

scelgono i fiori adatti. Mischiare alcune gocce di uno o più fiori di Bach nel

mangime o nell'acqua della creatura, con la seguente posologia:

2 gocce per uccelli e animali di piccola taglia,

10 gocce in un secchio d'acqua per animali più grandi.

Fiori di Bach per le piante

Dopo aver trapiantato una pianta, si può aiutarla a crescere con Rescue remedy e

Walnut. Altri fiori di Bach indicati per le piante sono Crab Apple combinato con

Rescue Remedy in caso di parassiti; Hornbeam, Olive e/o Gorse per piante

indebolite, per aiutarle a riacquistare la forza e la freschezza perdute. Ma ogni

fiore di Bach può trovare impiego nella cura delle piante quando identifichiamo

in loro la corrispondenza dello stato per cui somministreremo agli esseri umani

gli identici fiori.

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Fiori per la solitudine

Desiderio, paura, o semplicemente disinteresse per l’altro? Bach interpreta

splendidamente questa emozione riuscendo a cogliere i punti di vista che ci

portano verso di lei o via da lei e questo è un gran distinguo di esseri umani

prima che di categorie floreali, che poi sono la stessa cosa.

La solitudine è un’isola benedetta come canta Franco Battiato (Water Violet) o

un cuore di metallo senza l’Anima, come invece suggerisce la Pausini (Heather)?

Certamente leggendo il profilo di Water Violet ci si chiede come mai di queste

persone non ce ne siano quasi più ed infatti, guarda il caso, Water Violet, ovvero

Hottonia Palustris, è una specie sempre più rara in natura, al contrario di

Heather che colonizza invece i territori in cui risiede.

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Ultimo solo in termini di lista, compare Impatiens con la sua fretta ed il suo

ritmo accelerato, si vede già davanti, staccato dagli altri.

Questa interessante categoria di persone che agiscono all’interno di una

situazione di isolamento, fonte di ispirazione per taluni, di dolore per altri, ci

spinge a pensare su quali basi siano fondati i nostri rapporti interpersonali, se ciò

che cerchiamo ci avvicina o ci allontana dagli altri.

Considerando questo, potremo rivederci in questo o quel fiore per comprendere

maggiormente sia noi stessi che gli altri e fruire finalmente di una equilibrata

interazione che gratifichi sia noi che loro, ricordandoci sempre e comunque che

gli altri, in fondo, siamo noi.

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Water Violet

"Per coloro i quali,

indipendentemente dal fatto di

essere in buona salute o malati,

preferiscono restare soli. Sono

persone molto tranquille, che non

amano farsi notare, parlano poco e

in modo garbato. Molto indipendenti, capaci, hanno fiducia in sè stesse e sono

quasi completamente libere dalle opinioni altrui. Se ne stanno in disparte,

lasciano in pace gli altri e vanno avanti per la loro strada. Spesso sono intelligenti

e piene di talenti. La loro calma e la loro serenità sono una benedizione per chi li

circonda" (Edward Bach).

Abbreviazione: WVI

Nome italiano: Violetta d'acqua

Nome botanico: Hottonia palustris

Parole chiave: Orgoglio, capacità, autosufficienza

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Aprile / Giugno

Principio transpersonale: Isolamento, rigidità statica

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Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: Alienazione, alterigia,

apatia, appiattimento emozionale, asocialità, autosufficienza, difesa a oltranza del

proprio spazio, disprezzo per la mediocrità, distacco, distanza emotiva, è

immune all’opinione degli altri, freddezza, inaccessibilità, indifferenza,

indipendenza, introversione, isolamento passivo, malinconia, mancanza di

empatia, moralità, orgoglio, rigidità statica, riservatezza, scarso interesse per le

esperienze sessuali, sensazione di estraneità dalla massa, senso di superiorità non

invadente, solitudine, superbia, superficialità, suscita stima o dissenso, tendenza

alla personalità schizoide, tristezza.

Consigli pratici per l’uso: “Esca, veda gente, socializzi!”, ci pare un consiglio

spassionatamente banale per Water Violet che guarderà il malcapitato con aria di

sufficienza e disprezzo. Fattore chiave del reggere il dialogo con Water Violet è

mantenere la corretta distanza senza invadere e permettere alla persona di capire

che non siamo degli stupidi, poiché anch’egli soffre, magari in maniera più

composta ed interiore, ma soffre, e noi lo capiamo. Come sempre quando il

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cuore abbisogna espansione, le pratiche corporee e meditative sono molto utili.

Inoltre vi è sempre la possibilità di trovare un gruppo elitario dove potersi aprire,

sapendo di non essere giudicati.

Consulta la scheda completa di Water Violet sul sito, CLICCA QUI.

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Heather

"Per coloro che sono sempre alla ricerca

della compagnia di qualcuno

disponibile, perché hanno bisogno di

discutere dei loro problemi con gli altri,

chiunque essi siano. Sono molto infelici

se devono rimanere soli per un certo periodo di tempo" (Edward Bach).

Abbreviazione: HEA

Nome italiano: Brugo

Nome botanico: Calluna Vulgaris

Parole chiave: Invadenza

Caratteristiche del fiore: Aiutante

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Giugno / Ottobre

Principio transpersonale: Appiccicosità, adesività.

Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: ansia ed angoscia,

appiccicosità, autocommiserazione, capriccio e ostinazione, carenza affettiva,

difficoltà a elaborare il vissuto, dipendenza, drammaticità, egoismo, esagerato

auto accentramento, identità interiore non ben definita, immaturità nello

scambio affettivo (prende più di ciò che da), inscena provocazioni (anche a

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sfondo sessuale) volte ad attirare l’attenzione, insicurezza ed instabilità

profonde, ipocondria, istrionismo, loquacità eccessiva e scarsa capacità di

ascolto, paura della solitudine, poca introspezione, puntiglio, può generare

sintomi di malessere per focalizzare l’interesse altrui, ricerca disperata d’amore,

ricercano una costante stimolazione, richiesta esagerata di affetto, sfrenata

espressione emozionale, superficialità, teatralità, tendenza alla manipolazione,

timore del rifiuto, vampirismo energetico, viene definito come “il bambino

bisognoso”, volubilità, vuoto interiore.

Consigli pratici per l’uso: Heather deve fare i conti con la vastità dell’Anima. Nel

suo percorso di vita deve imparare a stare bene con Sé stessa, a proprio agio con

gli spazi interminabili dell’interiorità. Per questo un percorso di introspezione è

sempre consigliato e può essere utile a qualsiasi livello per far diminuire

sensibilmente i livelli di ansia che si innescano nella solitudine.

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Impatiens

"Per coloro che sono veloci sia nel

pensiero che nell’azione, e che desiderano

che ogni cosa avvenga senza esitazioni né

ritardo. Quando sono malati sono ansiosi

di ristabilirsi al più presto. Per costoro è molto difficile essere pazienti con chi è

lento perché ritengono che ciò non sia giusto e sia inoltre una perdita di tempo.

Quindi tentano in ogni modo di vivacizzare le persone pigre. Spesso

preferiscono pensare e lavorare in solitudine, per fare le cose secondo i loro

ritmi" (Edward Bach).

Abbreviazione: IMP

Nome italiano: Balsamina

Nome botanico: Impatiens Glandulifera

Parole chiave: Impazienza, fretta, velocità di pensiero

Caratteristiche del fiore: Guaritore

Metodo di preparazione: Solarizzazione

Periodo di Fioritura: Luglio / Settembre

Principio transpersonale: Accelerazione, rigidità dinamica

Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore: accelerazione, ansia,

atteggiamento brusco e sbrigativo, elevato ritmo mentale, fatica ad adattarsi al

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ritmo altrui, frenesia, fretta, impazienza, impulsività, incapacità di gestire il

proprio ritmo interno sempre accelerato, indipendenza tendente alla chiusura,

intolleranza di fronte alla lentezza, iperattività, irritabilità specie di fronte alle

interruzioni, mancanza di autocontrollo, mancanza di tatto e diplomazia,

materialismo, nervosismo, poco contatto con le emozioni, pratico e concreto al

punto da tralasciare le sottigliezze, preferisce la solitudine anche nel lavoro,

refrattario ai lavori di routine, rigidità dinamica, stress costante e generalizzato,

superficialità, tensione mentale e fisica esagerate.

Consigli pratici per l’uso: Impatiens è una di quelle essenze che agisce in maniera

contro intuitiva e può generare un impatto nella persona la cui tendenza è volta

al futuro. il fiore chiede un naturale riallineamento con un ritmo sicuramente più

sano, anche perché in Impatiens il ritmo sostenuto non è sotto controllo, l’ansia

è sotterranea e per questo accettata come normale. L’assunzione dell’essenza

spesso genera prima uno stop, un allentarsi delle dinamiche, un abbassarsi delle

percezioni e potrebbe essere male interpretata dalla persona non conscia

dell’effetto del fiore che, in verità, è sempre riequilibrante. Ti porterà al tuo

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corretto equilibrio, al tuo giusto stare centrato in te, facendoti passare da

un’apparente decelerazione che potrebbe sembrarti eccessiva. Mi auguro tu

possa considerare interessante durante e dopo l’assunzione del fiore, considerare

una nuova e giusta prospettiva in cui potrai continuare a fare ciò che hai sempre

fatto nel modo in cui l’hai sempre fatto, scaricando fortunatamente quella

tormentosa sensazione ansiogena che in realtà ti impedisce di vivere al 100%,

come vorresti veramente.

Consulta la scheda completa di Impatiens sul sito, CLICCA QUI.

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Ordinamento floreale

La frenetica attività che Edward Bach (Impatiens - Vervain), compie in

brevissimo tempo ci dà la nota per comprendere l’intonazione di una intera

esistenza. I trentotto fiori vengono scoperti in poco più di sei anni. Questa fretta

è con tutta probabilità dovuta anche ai trascorsi di salute di un medico che

conosce il rapporto che malattia e postumi hanno sul fisico e che quindi cerca di

velocizzare il suo operato per lasciare ai posteri un sistema.

Questo sistema è di fatto completo nell’estate del 1936, anno in cui, come visto

in biografia, scrive l’ultima stesura di quello che prenderà poi il nome di “I dodici

guaritori ed altri rimedi” in cui l’ordinamento floreale assume la sua definitiva

forma ed i fiori sono raggruppati in sette gruppi.

Libro consigliato per iniziare:

Edward Bach - I fiori curativi ed altri rimedi – Ed. Giunti.

(Le copertine che vedi sparse nel testo, sono link verso i libri!)

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Questi sette gruppi comprendono sette diverse emozioni, sette diversi modi di

vedere la vita, sette difese psicologiche, se vogliamo usare un termine più

moderno. Queste sette emozioni sono la paura, l’incertezza, il disinteresse per il

presente, la solitudine, l’ipersensibilità alle circostanze e alle persone, lo

scoraggiamento (la disperazione) e la preoccupazione eccessiva per il prossimo.

Attraverso quest’organizzazione, Bach presenta al pubblico l’ordinamento

floreale nella sua forma più matura (o forse più semplice). Racchiudendo i fiori

tra le parentesi di un’emozione, il medico gallese riesce nel delicato compito di

avvicinarsi alla risposta tipica agli eventi di una persona per cercare tra quel

gruppo la propria soluzione. Ovviamente questo è un concetto semplicistico se

preso in maniera letterale. È solo creando un rapporto profondo con le persone

che si riesce a sentirne lo stato vibrazionale per cogliere le giuste implicazioni

floreali. Il lavoro di organizzazione di Bach risulta comunque spesso utile.

PER LA PAURA

Aspen, Cherry Plum, Mimulus, Red Chestnut, Rock Rose.

PER L’INCERTEZZA

Cerato, Gentian, Gorse, Hornbeam, Scleranthus, Wild Oat.

PER IL DISINTERESSE DELLE CIRCOSTANZE PRESENTI

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Chestnut Bud, Clematis, Honeysuckle, Mustard, .Olive, White Chestnut, Wild

Rose.

PER LA SOLITUDINE

Heather, Impatiens, Water Violet.

PER L’IPERSENSIBILITA’ ALLE INFLUENZE E ALLE IDEE

Agrimony, Centaury, Holly, Walnut.

PER LO SCORAGGIAMENTO E LA DISPERAZIONE

Crab Apple, Elm, Larch, Oak, Pine, Star of Bethlehem, Sweet Chestnut, Willow.

PER LA PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA PER BENESSERE ALTRUI

Beech, Chicory, Rock Water, Vervain, Vine.

Questo è l’ordinamento floreale concepito da Bach al termine del suo lavoro che,

come prima dicevamo è stato molto veloce, oltre che breve. Si pensi che

addirittura gli ultimi diciannove fiori vengono scoperti in un periodo di

pochissimi mesi.

Questo, ha fatto si che vi sia un ordinamento floreale precedente comprendente

solo diciannove fiori (i dodici guaritori + i sette aiuti), architettato rispettando

quello che fu il di Bach pensiero sino al momento in cui decise poi di modificare

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l’ordinamento per giungere a quello sopra esposto. L’ordinamento suddiviso per

guaritori – aiuti – assistenti o ultimi diciannove, viene considerato da alcuni

superato e da altri invece accolto con favore (vedi Orozco e Barnard). Senza

voler aprire qui alcun dibattito sul tema, mi limito a esporre anche

quest’ordinamento cui, personalmente, faccio ampio riferimento.

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I dodici guaritori

Il rapporto tra le forme

universalmente create è

chiamato fisiognomica.

Tutti gli studiosi che

raggiungono un certo grado di

maturazione spirituale e di profondità nel proprio lavoro, vengono colti da

questa capacità di percepire somiglianza tra gli eventi ed i loro effetti nel cosmo.

È ad una cena che Bach inizia a cogliere similitudini nel comportamento in

persone che hanno tendenze fisiognomiche similari.

Da questa infervorante scintilla prende il via una parte del suo lavoro che lo porta

a confrontare gli aspetti basilari di dodici tipologie differenti di uomo e di

conseguenti reazioni alla malattia stessa.

Da qui parte il concetto dei dodici guaritori, in cui Bach fa accomodare il

pessimista (GEN), il sognatore (CLE), il socialmente accettabile (AGR) e così

via.

Ognuno con una particolare risposta alla malattia, al disagio di vivere particolare

che ognuno di noi deve affrontare.

Quindi scopre che il socialmente accettabile ride sui propri dolori, li minimizza,

mentre il sognatore si rifugia nel proprio mondo sulle nuvole nel disperato

tentativo di non voler più scendere, proprio come il barone di calviniana Tutti i diritti riservati. www.ifioridibach.com 2005-2015©

memoria. Bach sostiene essere più importante il rapporto che ciascuno ha con la

malattia, che la malattia stessa per trovare una via di guarigione personale che

sappia anche permettere una crescita intrinseca della persona, lontana dagli

stereotipi, dalla dissezione delle rane e dalla smania, sempre più presente nella

società contemporanea, dello psicofarmaco*.

Sintetizza come l’alchimista nel crogiuolo, la risposta seppur differente che

ognuno dà al proprio dolore, sia che assuma le sembianze dei dolori del giovane

Werther (Cherry Plum per il pensiero di suicidio, Sweet Chestnut per il

profondo ed inconsolabile dolore, Gentian per il pessimismo storico), sia che

prenda le fattezze di Albert (marito di Lotte, l’amata di Werther), riflessivo e

razionale, poco incline a dimostrare le emozioni (Water Violet per l’isolamento e

la chiusura emotiva).

Bach trova la chiave di volta per studiare il mondo degli uomini attraverso le

emozioni percepite e, in un’epoca storica ben lontana dalla nostra in cui si fa un

gran discutere di medicina vibrazionale, parla agli uomini di vicinanza tra uomini

e piante e questo può solo essere il frutto di una capacità di ascolto propria di un

uomo evoluto che ha compreso il proprio posto nell’universo e ne srotola il

destino sul tappeto del tempo.

*L'assunzione dei rimedi NON sostituisce in nessun modo qualsiasi tipo di terapia medico-

chirurgica in corso e chi sospende un qualsiasi trattamento medico, lo fa sotto la propria

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completa responsabilità. NON ci riteniamo in alcun modo responsabili per le conseguenze

generate dalle azioni del lettore verso la propria salute.

I dodici guaritori sono:

Agrimony La maschera sociale.

Centaury La mancanza di volontà.

Cerato L’indecisione.

Chicory Il bisogno d’amare.

Clematis Il sogno.

Gentian Il pessimismo.

Impatiens La fretta.

Mimulus La preoccupazione.

Rock Rose La paura.

Scleranthus L’alternanza.

Vervain L’eccesso.

Water Violet Il distacco.

Schematizzando, abbiamo dato un profilo da “cassetto della memoria” ai dodici

guaritori per far si che anche tu possa guardare a questi colori di base per trovare

una miscela equilibrata per il tuo essere.

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I sette aiuti

Giunto ad un certo punto della sua ricerca floreale, Bach comprende che le

dodici emozioni di base non sono sufficienti a trattare completamente un

problema, soprattutto perché la maggior parte degli esseri umani sviluppa

abitudini che creano stratificazioni nei difetti comportamentali.

Il trauma del vivere s’insinua oltre nell’essere, provocando ferite, increspature,

indurimenti. Per questo motivo scopre, come detto in biografia, “rimedi utili alle

persone il cui il tormento e la preoccupazione per la malattia è diventato parte

integrante del carattere stesso”.

I sette aiuti aiutano la decalcificazione di quello strato del carattere che mostra

l’immagine allo specchio coperta dallo strato di polvere del tempo. Il loro scopo

è spolverare lo specchio perché si possa in seguito, tornare a vedere l’immagine

primigena, quella pura.

I sette aiuti sono:

Heather Il bisogno d’aiuto.

Gorse La perdita della speranza.

Oak L’andare avanti comunque.

Olive Lo stremo delle forze.

Rock Water L’immolazione.

Vine La prevaricazione.

Wild Oat La dispersione.

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Gli ultimi diciannove fiori

Giunge la primavera del 1935 ed Edward Bach è molto provato dalla sempre

crescente empatia che prova nei confronti dei suoi pazienti, al punto che spesso

si trova a soffrire degli stessi forti disturbi che li assillano e, per trovare

velocemente un rimedio, percorre le campagne in lungo e in largo fino a che la

vibrazione provocata dal suo disagio non incontri un fiore che vi si associ. Con

questo modus operandi, scopre gli ultimi diciannove fiori.

Il percorso è difficoltoso, lastricato e irregolare, il medico gallese compie questo

sforzo con la determinazione che da sempre ha contraddistinto la sua vita, fino a

giungere al completamento del suo lavoro, lasciando all’umanità un tesoro di

profondissime proporzioni.

Quello che l’apripista Bach scopre è un universo sottile di infinite dimensioni.

Come se Leonardo da Vinci avesse inventato la macchina a vapore, secoli prima

di quanto possa poi essere compreso appieno il suo significato. Ancora oggi a più

di settant’anni dalla loro scoperta, il funzionamento dei fiori è solamente

ipotizzabile, poiché non esiste una tecnologia o una scienza in grado di

dimostrarne l’efficacia in doppio cieco.

Questo è il motivo dell’osteggiamento da parte di chi non riesce a vedere oltre il

meccanicismo. Come accadde a Galileo, Einstein, Mozart, etc.

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I diciannove assistenti sono:

Aspen Beech Cherry Plum Chestnut Bud

Crab Apple Elm Holly Honeysuckle

Hornbeam Larch Mustard Pine

Red Chestnut Star of Bethlehem Sweet Chestnut Walnut

Wild Rose White Chestnut Willow

L’ultima organizzazione floreale (Type and Mood):

Come si evince dalla lettura dell’ultimo testo di Edward Bach, “I dodici guaritori

ed altri rimedi”, Edward Bach nell’ultima stesura del suo libro, abbandona la

differenziazione tra guaritori, aiutanti e altri rimedi (mantenendola solo nel

titolo per continuità) e indica ognuno dei rimedi come adatto sia per una

situazione transitoria (mood) che per equilibrare la tipologia caratteriale (type).

Il sito ifioridibach.com è organizzato seguendo quest’ultimo criterio per cui, per

ogni fiore, troverai le indicazioni per la personalità e per la transitorietà.

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