Mauro Giuliani, curiosità di famiglia - sanremonews.it · Mauro Giuliani, curiosità di famiglia...

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Mauro Giuliani, curiosità di famiglia dalla collezione di famiglia L’esposizione storico documentaria sull’insigne compositore Mauro Giuliani non rappresenta soltanto una suggestione culturale. E’ una dimostrazione d’affetto nei confronti di un illustre e geniale cittadino italiano, di origini pugliesi, approdato sin da giovane alle magnificenti corti europee per proporre il fascino delle melodie composte per lo strumento che più amava: la chitarra. Nato infatti a Bisceglie il 27 luglio 1781 dal Magnifico Michele Giuliani e da Antonia Tota, Mauro trascorse infanzia ed adolescenza a Barletta. Qui, insieme col fratello maggiore Nicola, apprese i primi insegnamenti di violoncello e di chitarra da Gaetano Stefano Raffaele Lucci, giovane professore di musica giunto da Napoli in Puglia perché promesso sposo della sorella maggiore di Mauro. Niccolò e Mauro trovarono a Barletta terreno fertile per iniziare ad esibire le loro qualità musicali, ma presto iniziarono a viaggiare. La prima tappa fu Trieste e, se per Nicola la patria di elezione definitiva fu San Pietroburgo, Mauro raggiunse l’apice del successo a Vienna dove conobbe i sommi Haydn e Beethoven, con cui collaborò, ed altri del calibro di Moscheles e di Mayseder, con i quali formò presto un sodalizio musicale. Nella capitale austriaca Mauro continuò saltuariamente a suonare il violoncello come orchestrale ma sarà lo strumento a sei corde il suo preferito e quello che gli procurerà successi in vita e fama ai giorni nostri. Un’impresa ardita se si considera che nella Vienna dei concerti aristocratici la chitarra era del tutto negletta se non pressoché sconosciuta. Eppure Giuliani, compositore ed esecutore, rivela ai Viennesi le delizie, per loro sorprendenti, di quello strumento e della sua musica. Ne valorizza il ruolo solistico e quello di accompagnamento orchestrale. La chitarra, da strumento riservato alle esecuzioni da camera, irrompe nelle grandi sale ed i grandi editori austriaci si competono la pubblicazione delle opere di Mauro. Tornato in Italia nel 1819, Giuliani continuò la sua attività compositiva e concertistica fra Trieste, Roma e Napoli con particolare attenzione agli adattamenti operistici. Morirà “di febbre” nella capitale borbonica alla mezzanotte del 7 maggio 1829 nella propria casa di via Cavallerizza 18 nel quartiere di Chiaia, lasciando come suoi principali eredi artistici i figli Michele ed Emilia ed il genero Luigi Gordigiani, marito dell’altra figlia Anna. La rassegna presenta documenti ed immagini rare, reperti unici e reliquie preziose provenienti dalla collezione di Nicola Giuliani che da Bisceglie con passione e con tenacia si prodiga a diffondere la conoscenza della figura e dell’opera del grande avo.

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Mauro Giuliani, curiosità di famiglia

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L’esposizione storico documentaria sull’insigne compositore MauroGiuliani non rappresenta soltanto una suggestione culturale. E’ unadimostrazione d’affetto nei confronti di un illustre e geniale cittadinoitaliano, di origini pugliesi, approdato sin da giovane alle magnificenticorti europee per proporre il fascino delle melodie composte per lostrumento che più amava: la chitarra.

Nato infatti a Bisceglie il 27 luglio 1781 dal Magnifico Michele Giulianie da Antonia Tota, Mauro trascorse infanzia ed adolescenza a Barletta.Qui, insieme col fratello maggiore Nicola, apprese i primi insegnamentidi violoncello e di chitarra da Gaetano Stefano Raffaele Lucci, giovaneprofessore di musica giunto da Napoli in Puglia perché promesso sposodella sorella maggiore di Mauro.

Niccolò e Mauro trovarono a Barletta terreno fertile per iniziare ad esibirele loro qualità musicali, ma presto iniziarono a viaggiare. La prima tappafu Trieste e, se per Nicola la patria di elezione definitiva fu San Pietroburgo, Mauro raggiunse l’apice del successo a Vienna dove conobbe i sommiHaydn e Beethoven, con cui collaborò, ed altri del calibro di Moschelese di Mayseder, con i quali formò presto un sodalizio musicale.

Nella capitale austriaca Mauro continuò saltuariamente a suonare ilvioloncello come orchestrale ma sarà lo strumento a sei corde il suopreferito e quello che gli procurerà successi in vita e fama ai giorni nostri.Un’impresa ardita se si considera che nella Vienna dei concerti aristocraticila chitarra era del tutto negletta se non pressoché sconosciuta. EppureGiuliani, compositore ed esecutore, rivela ai Viennesi le delizie, per lorosorprendenti, di quello strumento e della sua musica. Ne valorizza il ruolosolistico e quello di accompagnamento orchestrale. La chitarra, dastrumento riservato alle esecuzioni da camera, irrompe nelle grandi saleed i grandi editori austriaci si competono la pubblicazione delle opere diMauro.

Tornato in Italia nel 1819, Giuliani continuò la sua attività compositivae concertistica fra Trieste, Roma e Napoli con particolare attenzione agliadattamenti operistici.

Morirà “di febbre” nella capitale borbonica alla mezzanotte del 7maggio 1829 nella propria casa di via Cavallerizza 18 nel quartiere diChiaia, lasciando come suoi principali eredi artistici i figli Michele edEmilia ed il genero Luigi Gordigiani, marito dell’altra figlia Anna.

La rassegna presenta documenti ed immagini rare, reperti unici e reliquiepreziose provenienti dalla collezione di Nicola Giuliani che da Biscegliecon passione e con tenacia si prodiga a diffondere la conoscenza dellafigura e dell’opera del grande avo.

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L’esposizione storico documentaria sull’insigne compositore MauroGiuliani non rappresenta soltanto una suggestione culturale. E’ unadimostrazione d’affetto nei confronti di un illustre e geniale cittadinoitaliano, di origini pugliesi, approdato sin da giovane alle magnificenticorti europee per proporre il fascino delle melodie composte per lostrumento che più amava: la chitarra.

Nato infatti a Bisceglie il 27 luglio 1781 dal Magnifico Michele Giulianie da Antonia Tota, Mauro trascorse infanzia ed adolescenza a Barletta.Qui, insieme col fratello maggiore Nicola, apprese i primi insegnamentidi violoncello e di chitarra da Gaetano Stefano Raffaele Lucci, giovaneprofessore di musica giunto da Napoli in Puglia perché promesso sposodella sorella maggiore di Mauro.

Niccolò e Mauro trovarono a Barletta terreno fertile per iniziare ad esibirele loro qualità musicali, ma presto iniziarono a viaggiare. La prima tappafu Trieste e, se per Nicola la patria di elezione definitiva fu San Pietroburgo, Mauro raggiunse l’apice del successo a Vienna dove conobbe i sommiHaydn e Beethoven, con cui collaborò, ed altri del calibro di Moschelese di Mayseder, con i quali formò presto un sodalizio musicale.

Nella capitale austriaca Mauro continuò saltuariamente a suonare ilvioloncello come orchestrale ma sarà lo strumento a sei corde il suopreferito e quello che gli procurerà successi in vita e fama ai giorni nostri.Un’impresa ardita se si considera che nella Vienna dei concerti aristocraticila chitarra era del tutto negletta se non pressoché sconosciuta. EppureGiuliani, compositore ed esecutore, rivela ai Viennesi le delizie, per lorosorprendenti, di quello strumento e della sua musica. Ne valorizza il ruolosolistico e quello di accompagnamento orchestrale. La chitarra, dastrumento riservato alle esecuzioni da camera, irrompe nelle grandi saleed i grandi editori austriaci si competono la pubblicazione delle opere diMauro.

Tornato in Italia nel 1819, Giuliani continuò la sua attività compositivae concertistica fra Trieste, Roma e Napoli con particolare attenzione agliadattamenti operistici.

Morirà “di febbre” nella capitale borbonica alla mezzanotte del 7maggio 1829 nella propria casa di via Cavallerizza 18 nel quartiere diChiaia, lasciando come suoi principali eredi artistici i figli Michele edEmilia ed il genero Luigi Gordigiani, marito dell’altra figlia Anna.

La rassegna presenta documenti ed immagini rare, reperti unici e reliquiepreziose provenienti dalla collezione di Nicola Giuliani che da Biscegliecon passione e con tenacia si prodiga a diffondere la conoscenza dellafigura e dell’opera del grande avo.