Maternità surrogata: un figlio a tutti i costi · Magi, Roma 2016 Indirizzo per la corrispondenza...

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107 MEDIC 2017; 25(1): 107 RECENSIONI BOOK REVIEWS La Maternità surrogata e i profondi cambiamenti (bio- giuridici) che l’Italia e l’Europa stanno vivendo in questo momento sono il cardine del nuovo libro di Paola Binetti (neuropsichiatra e parlamentare). Con un linguaggio intenso il libro affronta l’idea della maternità e della paternità. Affronta il tema della gender theory, della stepchild adoption e il caso De Sutter per dare fondamenta teorici e pratici all’ine- vitabile e oggettivo tentativo di cancellare la certezza della ma- ternità, frantumandone il ruolo in una serie di figure surrogate. La dissociazione della maternità non ha precedenti nella storia del diritto e questa situazione mette in crisi la maggior parte degli ordinamenti europei, accomunati dal principio per cui si considera madre colei che partorisce. Il termine maternità e le sue sfaccettature in: biologica, gestazionale, sociale… eviden- zia diverse fasi e modalità di relazione tra madre e bambino, che non si possono mettere sullo stesso piano. Infatti la pratica dell’utero in affitto è particolarmente diffusa in Paesi poveri o in aree povere di Paesi ricchi. L’espressione donazione è del tut- to fuorviante, perché negli USA la maternità surrogata (MS) è consentita solo sulla base di un regolare contratto con cui, in cambio di denaro, una donna si impegna a portare in grembo uno o più figli non suoi. Il libro analizza questo tipo di scambio: un figlio contro denaro, un vero e proprio mercato anche sotto il profilo della selezione dei nascituri. La coppia committente infatti esige un bambino sano, possibilmente con determinate caratteristiche fenomenologiche (di apparenza fisica). Infatti se da una parte si cerca la maternità gestazionale nei paesi più poveri e meno esigenti sotto il profilo delle aspettative economiche, per quanto riguarda maternità e paternità biologi- ca si cerca di attingere a paesi più evoluti sotto il profilo cultura- le e intellettuale, si cercano non solo gameti di persone sane, ma possibilmente anche di persone colte, con determinate preroga- tive sul piano psico-fisico. E alla madre gestazionale si chiede di preservare questo investimento, attentamente selezionato sotto il profilo genetico, un vero e proprio patrimonio, che non le ap- partiene ma che le è affidato per nove mesi. È una forma di dop- pia povertà: quel figlio che porta in sé non le apparteneva prima e non le apparterrà dopo; sembra che più che l’utero ad essere in affitto sia il figlio. Povertà economica, povertà genetica, povertà affettiva. Nessuna coppia finora si è fatta carico di bambini che presentavano patologie di qualsiasi tipo. La coppia committen- te, in virtù di un prezzo pagato, pretende un prodotto propor- zionato all’investimento. Nasce così un bambino, intensamente desiderato, ma anche strettamente vincolato a dover sempre e comunque esaudire i desideri dei genitori committenti. Un amo- re possessivo che continuamente ribadirà tu sei mio, perché io ti ho intensamente voluto con queste caratteristiche. La Binetti affronta anche la contraddizione tra normativa sulle adozioni e pratica della surrogacy. Attualmente la legge sulle adozioni se- leziona i genitori adottivi molto severamente, fino a conferire loro, dopo indagini accurate, una sorta di patentino di idoneità. Nel caso della MS tutto si regge sulla legge del desiderio. Nel libro appare chiaro come la MS in realtà si confermi come una pratica tecnologicamente sofisticata, in cui interviene una plura- lità di persone, che controllano le tecniche di fecondazione e di trasferimento in utero, mentre chi dona i gameti e chi accoglie l’embrione appena fecondato appare quasi come un soggetto passivo. Le diverse madri sono controllate costantemente da un tecnologo, non sempre medico, che parla di gameti, maschili e femminili, di prodotto del concepimento, di utero affittato, evi- tando accuratamente di usare termini come bambino, madre e padre. Anche la dinamica della coppia si snatura, diventa og- getto da manipolare da parte di esperti, estranei a tutte le impli- cazioni affettive ed emotive. Un libro coraggioso, chiaro e ben documentato, che si inserisce in un momento in cui la questione è ancora del tutto aperta a livello nazionale ed internazionale e vuole offrire spunti per un approfondimento positivo a molte- plici livelli, dai professionisti sanitari ai giuristi, dai legislatori alle coppie desiderose di avere un figlio. Maternità surrogata: un figlio a tutti i costi PAOLA BINETTI Magi, Roma 2016 Indirizzo per la corrispondenza Address for correspondence Claudio Pensieri Policlinico Universitario Campus Bio-Medico via Álvaro del Portillo, 200, 00128 Roma e-mail: [email protected]

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107MEDIC 2017; 25(1): 107

RECENSIONI

BOOK REVIEWS

La Maternità surrogata e i profondi cambiamenti (bio-giuridici) che l’Italia e l’Europa stanno vivendo in questo momento sono il cardine del nuovo libro di Paola Binetti (neuropsichiatra e parlamentare). Con un linguaggio intenso il libro affronta l’idea della maternità e della paternità.

Affronta il tema della gender theory, della stepchild adoption e il caso De Sutter per dare fondamenta teorici e pratici all’ine-vitabile e oggettivo tentativo di cancellare la certezza della ma-ternità, frantumandone il ruolo in una serie di figure surrogate. La dissociazione della maternità non ha precedenti nella storia del diritto e questa situazione mette in crisi la maggior parte degli ordinamenti europei, accomunati dal principio per cui si considera madre colei che partorisce. Il termine maternità e le sue sfaccettature in: biologica, gestazionale, sociale… eviden-zia diverse fasi e modalità di relazione tra madre e bambino, che non si possono mettere sullo stesso piano. Infatti la pratica dell’utero in affitto è particolarmente diffusa in Paesi poveri o in aree povere di Paesi ricchi. L’espressione donazione è del tut-to fuorviante, perché negli USA la maternità surrogata (MS) è consentita solo sulla base di un regolare contratto con cui, in cambio di denaro, una donna si impegna a portare in grembo uno o più figli non suoi. Il libro analizza questo tipo di scambio: un figlio contro denaro, un vero e proprio mercato anche sotto il profilo della selezione dei nascituri. La coppia committente infatti esige un bambino sano, possibilmente con determinate caratteristiche fenomenologiche (di apparenza fisica).

Infatti se da una parte si cerca la maternità gestazionale nei paesi più poveri e meno esigenti sotto il profilo delle aspettative economiche, per quanto riguarda maternità e paternità biologi-ca si cerca di attingere a paesi più evoluti sotto il profilo cultura-

le e intellettuale, si cercano non solo gameti di persone sane, ma possibilmente anche di persone colte, con determinate preroga-tive sul piano psico-fisico. E alla madre gestazionale si chiede di preservare questo investimento, attentamente selezionato sotto il profilo genetico, un vero e proprio patrimonio, che non le ap-partiene ma che le è affidato per nove mesi. È una forma di dop-pia povertà: quel figlio che porta in sé non le apparteneva prima e non le apparterrà dopo; sembra che più che l’utero ad essere in affitto sia il figlio. Povertà economica, povertà genetica, povertà affettiva. Nessuna coppia finora si è fatta carico di bambini che presentavano patologie di qualsiasi tipo. La coppia committen-te, in virtù di un prezzo pagato, pretende un prodotto propor-zionato all’investimento. Nasce così un bambino, intensamente desiderato, ma anche strettamente vincolato a dover sempre e comunque esaudire i desideri dei genitori committenti. Un amo-re possessivo che continuamente ribadirà tu sei mio, perché io ti ho intensamente voluto con queste caratteristiche. La Binetti affronta anche la contraddizione tra normativa sulle adozioni e pratica della surrogacy. Attualmente la legge sulle adozioni se-leziona i genitori adottivi molto severamente, fino a conferire loro, dopo indagini accurate, una sorta di patentino di idoneità. Nel caso della MS tutto si regge sulla legge del desiderio. Nel libro appare chiaro come la MS in realtà si confermi come una pratica tecnologicamente sofisticata, in cui interviene una plura-lità di persone, che controllano le tecniche di fecondazione e di trasferimento in utero, mentre chi dona i gameti e chi accoglie l’embrione appena fecondato appare quasi come un soggetto passivo. Le diverse madri sono controllate costantemente da un tecnologo, non sempre medico, che parla di gameti, maschili e femminili, di prodotto del concepimento, di utero affittato, evi-tando accuratamente di usare termini come bambino, madre e padre. Anche la dinamica della coppia si snatura, diventa og-getto da manipolare da parte di esperti, estranei a tutte le impli-cazioni affettive ed emotive. Un libro coraggioso, chiaro e ben documentato, che si inserisce in un momento in cui la questione è ancora del tutto aperta a livello nazionale ed internazionale e vuole offrire spunti per un approfondimento positivo a molte-plici livelli, dai professionisti sanitari ai giuristi, dai legislatori alle coppie desiderose di avere un figlio.

Maternità surrogata: un figlio a tutti i costiPaola Binetti

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Claudio PensieriPoliclinico Universitario Campus Bio-Medicovia Álvaro del Portillo, 200, 00128 Romae-mail: [email protected]