Masseria Solito Corgiorno2410

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CORRIERE DEL GIORNO Venerdì 2 aprile 2010 19 AGORA' E-mail: [email protected] Avvisiamo i lettori che non saranno pubblicate - per nessun motivo - missive che non contengano nome, cognome, indirizzo ed eventuale numero telefonico di chi scrive. Chi vorrà mantenere l'anonimato dovrà chiederlo espressamente. Questa pagina è destinata agli affezionati lettori del “Corriere”: lettere inviate a più giornali non saranno pubblicate Gentilissima direttrice, i nostri concittadini devono essere infor- mati dei vari problemi della nostra Città, leg- gendo il giornale “Corriere del Giorno” ven- gono a conoscenza, iniziando dalle statisti- che nazionali, che ci segnalano la posizione di basso livello, il motivo va considerato al primo posto principale per un gran numero di disoccupati senza un lavoro e mancanza di guadagni, con conseguenza di un grande danno al settore commerciale che, sta an- dando a rotoli, i bisogni delle famiglie pre- sentano una tristezza, tutta la nuova gene- razione è costretta di abbandonare la propria residenza per cercare lavoro nelle Città del Nord. Il periodo del benessere già passato è durato soltanto dagli anni '60 fino agli anni '80, con tanta occupazione, e guadagni buoni, lavorando presso vane industrie, questo ha un significato che al popolo tarantino, oc- corre molta occupazione lavorativa per una vita serena e felice, aiutando il commercio. Basta con le chiacchiere durante le campa- gne elettorali! Occorrono i fatti veri e urgen- ti. Dopo tutto quello segnalato dal mio ca- rissimo amico Gino Russano con il suo ar- ticolo sul “Corriere del Giorno” del 7 marzo c.a., desidero esprimere anch’io il mio giu- dizio, anche accettando le varie notizie da parte dei nostri amministratori della Città che, stiamo uscendo dal dissesto con tanti sforzi, agli stessi preghiamo di non trascu- rare i problemi urgenti e necessari che pos- sono contribuire per il risveglio della Città e renderla punto di riferimento allo sviluppo. Con quale coraggio si parla di turismo, cosa possono visitare, le rovine della Città antica, il lungomare abbandonato con scarpate poco curate e luogo abitativo di topi, la villa Pe- ripato senza belle aiuole con fiori, la piscina che fa vergogna, il disordine del traffico sen- za vigili urbani e sporcizia per le strade. Ab- biamo vissuto con un periodo di speranza, della consegna da parte del ministero della Marina per la nave “Vittorio Veneto” con la possibilità da usare sulla stessa, un museo di attrezzature marinare con vari ricordi della gloriosa Marina Militare come è stato fatto per i sommergibili “E. Toti” e “Nazario Sau- ro” affidati a Milano e Genova, la nostra Città merita il primo posto, forse non ricordiamo la costruzione del primo ponte girevole inau- gurato il 22/05/1887 e l’Arsenale il 21/08/1889 alla presenza del sindaco Vincen- zo Sebastio, il capitano Giuseppe Messina e tanti rappresentanti politici, simboli della Città nominati in tutto il mondo, Taranto ha dato alla Marina tanto, il ponte ha visto il transito di milioni di marinai, Ufficiali e Sot- toufficiali con base navale, principale per il Mediterraneo nei suoi due mari con una bel- la vista geografica. Inoltre abbiamo tante possibilità di zone per il turismo, con le isole “San Pietro e Paolo” stazione torpediniera, la zona di San Vito ed altri posti. Signori politici e autorità è ora di dare ai Cittadini il rinnovo delle bellezze della Città, con centinaia di oc- cupazioni da non trascurare gli studi per il risanamento dell’aria utile per la salute i tut- ti. Si spera anche della collaborazione di tutti gli abitanti ad un comportamento civico per la pulizia ed ordine nel traffico. Con tanti ringraziamenti per l’ospitalità sul giornale, porgo distinti saluti. cav. Oreste De Sanctis Maestro del Lavoro La masseria Solito va tutelata dalla Soprintendenza Dopo aver letto le dichiarazioni dell'archi- tetto Ressa sul Corriere del Giorno del 23 mar- zo scorso, mi permetto di dissentire in maniera netta e totale dalle motivazioni che egli ha ad- dotto rispetto alla presunta inutilità di inserire la masseria Solito tra i Beni tutelati dallo Sta- to. A mio parere, nel massimo rispetto della persona e dell'istituzione rappresentata, non ha alcun senso negare la tutela della masseria Solito facendo riferimento alle omissioni del passato. Sarebbe come dire che siccome si è sbagliato in passato, siamo autorizzati a sbagliare nel presente! Ma soprattutto, le motivazioni addotte dalla Soprintendenza fanno riferimento probabil- mente a categorie di approccio culturale de- rivanti solo dalla considerazione del contesto urbanistico e non già, come si evince dalla stes- sa denominazione della Soprintendenza per i BAPSAE, da motivazioni storiche. Sciogliendo l'acronimo, infatti, si scopre che la Soprinten- denza rappresentata dall'arch. Ressa abbia tra i suoi compiti anche quello di tutelare i beni "storici", non solo quelli architettonici. Ecco perchè a mio parere l'approccio conoscitivo nei confronti della masseria deve probabilmente avvenire con "attrezzi culturali" differenti, o almeno seguendo un punto di vista altro e tan- gente rispetto alle semplici e in questa occa- sione riduttive considerazioni sul contesto ur- banistico. Ora, è assodato da tutti i maggiori intellet- tuali, studiosi e docenti della nostra città, senza eccezione alcuna, che la masseria Solito rap- presenta un bene storico di Taranto, così come si evince, per esempio, dalla dettagliata rico- struzione operata da Paolo Domenico Solito sul Corriere del Giorno di martedì 7 luglio 2009. Una storia che risale almeno al 1500, come dimostrano gli studi di Antonio Vincenzo Gre- co. In Italia - nel mondo, direi - nessuno so- gnerebbe mai di tirar giù un bene così antico, non foss'altro (null'altra ragione) per la sua ve- tustà, sia pure all'interno di un contesto urba- nistico degradato, come dichiara la Soprinten- denza alle pagine del Corriere. E fa specie e fa scaturire un amaro sorriso la circostanza che la stessa Soprintendenza, in- terrogata qualche anno fa sull'opportunità di abbattere l'orribile muraglione dell'Arsenale, pose tra le argomentazioni ostative il fatto che esso abbia... più di 60 anni! Individuare e definire il destino della mas- seria Solito considerandola unicamente come un bene architettonico, in special modo nelle pessime condizioni di conservazione in cui ci è pervenuta, non rende giustizia alla nostra sto- ria patria, e mostra un certo spregio del nostro passato. E' mio modesto parere, se le frasi riportate dal Corriere del 23 marzo riprendono i con- tenuti degli atti ufficiali, che forse il destino della masseria Solito dipenda in gran parte da un clamoroso errore di valutazione da parte dell'ente che più di tutti dovrebbe tutelarla. Certamente si tratta di una conclusione prov- visoria. Certamente andrebbero letti i docu- menti con attenzione. Se mai vi fosse una va- lutazione storica negli atti della Soprintenden- za, chiedo alla stessa che questa sia resa pub- blica, magari attraverso queste stesse pagine, allo scopo di informarne i cittadini tutti e, per- chè no, riaprire un dibattito pubblico, finchè si è in tempo. Fuor di polemica, parlando in generale del- l'intera vicenda, sono convinto che qualora la masseria dovesse venire abbattuta, con molte probabilità la storia futura della nostra città non avrà da incolpare il destino cinico e baro: la condanna a morte di questo bene storico por- terà, in calce, responsabilità ben individuate. prof. Gianluca Lovreglio Socio ordinario Società di Storia Patria per la Puglia Questa mia, non è per rappresentare quella che tutti definiscono la lamentela quoti- diana, bensì per rivolgere una Pregheria accorata. È noto quanto, nel tempo mi sia speso per Salvare la Masseria Solito di via Pla- teja. Non si può accettare che detto manu- fatto, povero sì... ma ricco di tanta storia, possa essere eliminato per realizzare 8 in- sulsi alloggi che ben potrebbero essere spo- stati altrove. In diverse occasioni, nel rispetto dello "jus aedificandi" dell'area e dunque della proprietà, ho suggerito la possibilità di por- tare i volumi, casomai con premialità ag- giuntiva, tanto per rendere appetibile l'o- perazione... in altra zona della Città. Atteso la particolarità del manufatto perchè la pratica inerente la demolizione, pur munita di parere favorevole della So- vrintendenza (non vincolante) non è stata portata all'attenzione del Consiglio comu- nale? Quale ultimo provvedimento, prima di lasciare il servizio, il dirigente La Gioia, ha infatti ritenuto firmare l'assurda condanna a morte, basandola unicamente su un pa- rere opinabilissimo, amministrazione co- munale, silente. Nonostante le Firme raccolte in passa- to. Auspico che Enti, Associazioni, Istituti di Credito, perchè nò. Ordini Professionali, potranno, se vor- ranno, spendere una buona parola quale ultimo tentativo per salvare quel manufat- to che, potrebbe essere concesso in como- dato a chi vorrà e saprà valorizzarlo, a fron- te di una provvidenziale ristrutturazione. Ringrazio per quanto sarà fatto. Nevio Conte Salviamo la masseria Solito Problemi della città “terra con fascino di storia antica”

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CORRIERE DEL GIORNO Venerdì 2 aprile 2010 19

AG O R A' E-mail: [email protected] i lettori che non saranno pubblicate - per nessun motivo - missive che non contengano nome, cognome, indirizzo

ed eventuale numero telefonico di chi scrive. Chi vorrà mantenere l'anonimato dovrà chiederlo espressamente.Questa pagina è destinata agli affezionati lettori del “C o r r i e re ”: lettere inviate a più giornali non saranno pubblicate

Gentilissima direttrice,i nostri concittadini devono essere infor-

mati dei vari problemi della nostra Città, leg-gendo il giornale “Corriere del Giorno” ven-gono a conoscenza, iniziando dalle statisti-che nazionali, che ci segnalano la posizionedi basso livello, il motivo va considerato alprimo posto principale per un gran numerodi disoccupati senza un lavoro e mancanza diguadagni, con conseguenza di un grandedanno al settore commerciale che, sta an-dando a rotoli, i bisogni delle famiglie pre-sentano una tristezza, tutta la nuova gene-razione è costretta di abbandonare la propriaresidenza per cercare lavoro nelle Città delNord. Il periodo del benessere già passato èdurato soltanto dagli anni '60 fino agli anni'80, con tanta occupazione, e guadagni buoni,lavorando presso vane industrie, questo haun significato che al popolo tarantino, oc-corre molta occupazione lavorativa per unavita serena e felice, aiutando il commercio.Basta con le chiacchiere durante le campa-gne elettorali! Occorrono i fatti veri e urgen-ti.

Dopo tutto quello segnalato dal mio ca-rissimo amico Gino Russano con il suo ar-ticolo sul “Corriere del Giorno” del 7 marzoc.a., desidero esprimere anch’io il mio giu-dizio, anche accettando le varie notizie daparte dei nostri amministratori della Cittàche, stiamo uscendo dal dissesto con tantisforzi, agli stessi preghiamo di non trascu-rare i problemi urgenti e necessari che pos-sono contribuire per il risveglio della Città erenderla punto di riferimento allo sviluppo.Con quale coraggio si parla di turismo, cosapossono visitare, le rovine della Città antica,il lungomare abbandonato con scarpate pococurate e luogo abitativo di topi, la villa Pe-ripato senza belle aiuole con fiori, la piscina

che fa vergogna, il disordine del traffico sen-za vigili urbani e sporcizia per le strade. Ab-biamo vissuto con un periodo di speranza,della consegna da parte del ministero dellaMarina per la nave “Vittorio Veneto” con lapossibilità da usare sulla stessa, un museo diattrezzature marinare con vari ricordi dellagloriosa Marina Militare come è stato fattoper i sommergibili “E. Toti” e “Nazario Sau-ro” affidati a Milano e Genova, la nostra Cittàmerita il primo posto, forse non ricordiamola costruzione del primo ponte girevole inau-

g u r a t o i l 2 2/0 5/ 1 8 8 7 e l ’ A r s e n a l e i l21/08/1889 alla presenza del sindaco Vincen-zo Sebastio, il capitano Giuseppe Messina etanti rappresentanti politici, simboli dellaCittà nominati in tutto il mondo, Taranto hadato alla Marina tanto, il ponte ha visto iltransito di milioni di marinai, Ufficiali e Sot-toufficiali con base navale, principale per ilMediterraneo nei suoi due mari con una bel-la vista geografica. Inoltre abbiamo tantepossibilità di zone per il turismo, con le isole“San Pietro e Paolo” stazione torpediniera, la

zona di San Vito ed altri posti. Signori politicie autorità è ora di dare ai Cittadini il rinnovodelle bellezze della Città, con centinaia di oc-cupazioni da non trascurare gli studi per ilrisanamento dell’aria utile per la salute i tut-ti. Si spera anche della collaborazione di tuttigli abitanti ad un comportamento civico perla pulizia ed ordine nel traffico.

Con tanti ringraziamenti per l’o s p i ta l i t àsul giornale, porgo distinti saluti.

cav. Oreste De SanctisMaestro del Lavoro

La masseria Solito va tutelata dalla SoprintendenzaDopo aver letto le dichiarazioni dell'archi-

tetto Ressa sul Corriere del Giorno del 23 mar-zo scorso, mi permetto di dissentire in manieranetta e totale dalle motivazioni che egli ha ad-dotto rispetto alla presunta inutilità di inserirela masseria Solito tra i Beni tutelati dallo Sta-t o.

A mio parere, nel massimo rispetto dellapersona e dell'istituzione rappresentata, nonha alcun senso negare la tutela della masseriaSolito facendo riferimento alle omissioni delp a s s a t o.

Sarebbe come dire che siccome si è sbagliatoin passato, siamo autorizzati a sbagliare nelpresente!

Ma soprattutto, le motivazioni addotte dallaSoprintendenza fanno riferimento probabil-mente a categorie di approccio culturale de-rivanti solo dalla considerazione del contestourbanistico e non già, come si evince dalla stes-sa denominazione della Soprintendenza per iBAPSAE, da motivazioni storiche. Sciogliendol'acronimo, infatti, si scopre che la Soprinten-denza rappresentata dall'arch. Ressa abbia tra isuoi compiti anche quello di tutelare i beni"storici", non solo quelli architettonici. Eccoperchè a mio parere l'approccio conoscitivo neiconfronti della masseria deve probabilmenteavvenire con "attrezzi culturali" differenti, oalmeno seguendo un punto di vista altro e tan-gente rispetto alle semplici e in questa occa-sione riduttive considerazioni sul contesto ur-b a n i s t i c o.

Ora, è assodato da tutti i maggiori intellet-tuali, studiosi e docenti della nostra città, senzaeccezione alcuna, che la masseria Solito rap-presenta un bene storico di Taranto, così comesi evince, per esempio, dalla dettagliata rico-struzione operata da Paolo Domenico Solitosul Corriere del Giorno di martedì 7 luglio2 0 0 9.

Una storia che risale almeno al 1500, comedimostrano gli studi di Antonio Vincenzo Gre-co. In Italia - nel mondo, direi - nessuno so-gnerebbe mai di tirar giù un bene così antico,

non foss'altro (null'altra ragione) per la sua ve-tustà, sia pure all'interno di un contesto urba-nistico degradato, come dichiara la Soprinten-denza alle pagine del Corriere.

E fa specie e fa scaturire un amaro sorriso lacircostanza che la stessa Soprintendenza, in-terrogata qualche anno fa sull'opportunità diabbattere l'orribile muraglione dell'Arsenale,pose tra le argomentazioni ostative il fatto cheesso abbia... più di 60 anni!

Individuare e definire il destino della mas-seria Solito considerandola unicamente comeun bene architettonico, in special modo nellepessime condizioni di conservazione in cui ci èpervenuta, non rende giustizia alla nostra sto-ria patria, e mostra un certo spregio del nostrop a s s a t o.

E' mio modesto parere, se le frasi riportatedal Corriere del 23 marzo riprendono i con-tenuti degli atti ufficiali, che forse il destinodella masseria Solito dipenda in gran parte da

un clamoroso errore di valutazione da partedell'ente che più di tutti dovrebbe tutelarla.Certamente si tratta di una conclusione prov-visoria. Certamente andrebbero letti i docu-menti con attenzione. Se mai vi fosse una va-lutazione storica negli atti della Soprintenden-za, chiedo alla stessa che questa sia resa pub-blica, magari attraverso queste stesse pagine,allo scopo di informarne i cittadini tutti e, per-chè no, riaprire un dibattito pubblico, finchè siè in tempo.

Fuor di polemica, parlando in generale del-l'intera vicenda, sono convinto che qualora lamasseria dovesse venire abbattuta, con molteprobabilità la storia futura della nostra cittànon avrà da incolpare il destino cinico e baro: lacondanna a morte di questo bene storico por-terà, in calce, responsabilità ben individuate.

prof. Gianluca LovreglioSocio ordinario Società

di Storia Patria per la Puglia

Questa mia, non è per rappresentare quellache tutti definiscono la lamentela quoti-diana, bensì per rivolgere una Pregheriaaccorata.

È noto quanto, nel tempo mi sia spesoper Salvare la Masseria Solito di via Pla-teja.

Non si può accettare che detto manu-fatto, povero sì... ma ricco di tanta storia,possa essere eliminato per realizzare 8 in-sulsi alloggi che ben potrebbero essere spo-stati altrove.

In diverse occasioni, nel rispetto dello"jus aedificandi" dell'area e dunque dellaproprietà, ho suggerito la possibilità di por-tare i volumi, casomai con premialità ag-giuntiva, tanto per rendere appetibile l'o-perazione... in altra zona della Città.

Atteso la particolarità del manufattoperchè la pratica inerente la demolizione,pur munita di parere favorevole della So-vrintendenza (non vincolante) non è stataportata all'attenzione del Consiglio comu-nale?

Quale ultimo provvedimento, prima dilasciare il servizio, il dirigente La Gioia, hainfatti ritenuto firmare l'assurda condannaa morte, basandola unicamente su un pa-rere opinabilissimo, amministrazione co-munale, silente.

Nonostante le Firme raccolte in passa-t o.

Auspico che Enti, Associazioni, Istitutidi Credito, perchè nò.

Ordini Professionali, potranno, se vor-ranno, spendere una buona parola qualeultimo tentativo per salvare quel manufat-to che, potrebbe essere concesso in como-dato a chi vorrà e saprà valorizzarlo, a fron-te di una provvidenziale ristrutturazione.

Ringrazio per quanto sarà fatto.Nevio Conte

Salviamo lamasseria Solito

Problemi della città “terra con fascino di storia antica”