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105 a Stagione Concertistica 2014/2015 martedì 27 gennaio 2015 ore 20:45 GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIA VIKTORIA MULLOVA violino KATIA LABÈQUE pianoforte

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105a Stagione Concertistica 2014/2015

martedì 27 gennaio 2015 ore 20:45

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIA

VIkTORIA MuLLOVA violino

kATIA LAbèquE pianoforte

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)Sonata per violino e pianoforte in la maggiore K 526 Molto Allegro Andante Presto

Robert Schumann (1810-1856)Sonata per violino e pianoforte n. 1 in la minore op. 105 Mit leidenschaftlichem Ausdruck Allegretto Lebhaft

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CON GLI INTENSI BRANI “DISTANCE DE FÉE” DI TORU TAKEMITSU E “FRATRES” DI ARVO PÄRT RICORDIAMO – CON IL LUNGUAGGIO UNIVERSALE DELLA MUSICA – LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIA, CHE SI CELEBRA OGGI. LE ARTISTE HANNO SCELTO DI ESEGUIRE QUESTI DUE BRANI UNO DI SEGUITO ALL’ALTRO, QUASI FOSSERO UN TUTT’UNO. CHIEDONO, PERTANTO, AL PUBBLICO LA GENTILEZZA DI APPLAUDIRE SOLO ALLA FINE DEL SECONDO BRANO.

Toru Takemitsu (1930-1996)Distance de Fée per violino e pianoforte

Arvo Pärt (1935)Fratres (versione per violino e pianoforte)

Maurice Ravel (1875-1937)Sonata n. 2 in sol maggiore per violino e pianoforte Allegretto Blues. Moderato Perpetuum mobile. Allegro

PROGRAMMA Se fosse un libro o una pièce teatrale, il concerto di questa sera potrebbe essere diviso nettamente in due capitoli o in due atti ben distinti.Nel primo – decisamente “classico” e “rassicurante” – incontriamo due capolavori che fanno parte della storia della musica; con il secondo, ambientato nel Novecento fino al contemporaneo, sembra quasi che Viktoria Mullova e Katia Labeque vogliano rompere gli schemi e prendere il pubblico per mano a scoprire mondi lontani ed inesplorati.

La Sonata in la maggiore di Mozart appartiene ad un pregevolissimo trittico composto nell’ultimo periodo creativo del genio di Salisburgo. Collocata, nel catalogo Köchel, fra la celeberrima serenata “Eine kleine Nachtmusik” ed il “Don Giovanni”, la Sonata in la maggiore venne pubblicata dall’editore viennese Hoffmeister nel 1787. Dopo l’Allegro iniziale in 6/8, contrassegnato da un vivace gioco di rimandi fra i due strumenti, ed il meditativo Andante in re maggiore, che inizia con violino e pianoforte all’unisono, il brano si chiude con una sorta di moto perpetuo in forma di rondò.Il noto musicologo tedesco Alfred Einstein (1880-1952) sottolinea in particolare l’equilibrio artistico e spirituale raggiunto da Mozart nell’Andante centrale, movimento nel quale pare quasi «Dio abbia fermato per un istante il moto della terra per permettere all’uomo di assaporare l’amara dolcezza dell’esistenza».

La Sonata in la minore di Schumann fu composta nel settembre del 1851 e segna il ritorno del compositore – dopo un intervallo di tre anni – alla musica da camera. Nel 1849 Robert e la moglie Clara avevano lasciato Dresda per Düsseldorf, dove Schumann era stato nominato direttore della locale Società corale. L’incarico gli assicurava una buona entrata economica, ma risultò ben presto non in linea con le sue aspirazioni e forse anche con le sue capacità organizzative, minate oltretutto dalle sempre più frequenti crisi nervose e depressive delle quali soffriva da tempo.Purtuttavia, i primi anni di Düsseldorf sono caratterizzati da una ravvivata vena creativa che esaltava il suo spirito fortemente romantico. La Sonata op. 105 si inserisce dunque in tale contesto (la moglie Clara fu immediatamente incantata e commossa da questo lavoro), nel solco del miglior “marchio di fabbrica” schumaniano fatto di slanci e ripiegamenti, impeti e tenerezze; sogni fantastici “conditi” di poesia romantica.

Nato nel 1930 a Tokyo, Toru Takemitsu è considerato il più importante compositore giapponese di tutti i tempi, anche se i suoi lavori non trovano ancora quello spazio – nei programmi dei concerti – che meriterebbero.Per Takemitsu – che conobbe la musica classica occidentale alla radio, subito dopo la fine della II Guerra Mondiale – la musica tradizionale del suo Paese non aveva alcuna forza, alcuna possibilità di sviluppo: «le melodie giapponesi

NOTE AL PROGRAMMA

sono come il Fuji, belle ma eternamente immobili». Questo il motivo per cui abbracciò, nella sua formazione musicale da autodidatta, i canoni della musica occidentale, soprattutto francese (Debussy e Messiaen). Takemitsu ottenne fama internazionale con il “Requiem” per orchestra d’archi del 1957, composizione che fu molto apprezzata da Igor Stravinskij.Distance de Fée per violino e pianoforte (1951) è invece il primo dei suoi lavori cameristici.

La grandezza del compositore estone Arvo Pärt, oggi ottantenne, sta tutta nel termine “semplicità”. La sua musica è semplice, quasi ascetica, ma riesce ad essere sorprendentemente così bella e profonda da arrivare dritta al cuore; profonda come il silenzio che conforta, come una sola nota o un solo accordo, se suonati magnificamente. Ciò si traduce in uno stile musicale del tutto originale (che in qualche modo rispecchia uno stile di vita e di pensiero) che lui stesso chiama “tintinnabulazione”, ovvero una voce che funge da accompagnamento, ripetendo le note di un accordo tonale, e una melodia principale.Fratres è un brano del 1977 e con altri due pezzi composti nello stesso periodo (Tabula Rasa e Cantus in memoriam of Benjamin Britten) segna il superamento di un periodo di crisi dell’autore. All’originale scritto per quartetto d’archi e quartetto di fiati, lo stesso Pärt fece successivamente seguire varie versioni, dal duo all’orchestra.Fratres è stato inserito nella colonna sonora del documentario in 6 puntate prodotto nel 2005 dalla BBC dal titolo “Auschwitz, the Nazis & the Final Solution”.

Ci vollero cinque tormentati anni (dal 1923 al 1927) perché Maurice Ravel riuscisse ad ultimare la Sonata per violino e pianoforte. Eppure quando iniziò a metterci mano, tutto lasciava presagire che sarebbe riuscito a rispettare l’impegno fissato per la prima esecuzione fissata per il 26 aprile del 1924 alla Aeolian Hall di Londra. Ma nel gennaio di quell’anno Ravel confessa all’amico Manuel de Falla di essere piombato in uno stato di profonda depressione che gli impedisce di lavorare. Poi subentrò l’urgenza di ultimare altri pezzi, poi altri impegni e ancora lunghe parentesi di crisi depressive... Sta di fatto che la Sonata rimase “momentaneamente sospesa” fino al maggio del 1927, quando venne finalmente eseguita a Parigi, con Ravel al pianoforte accompagnato dal grande violinista romeno George Enescu.È un brano originale, molto interessante, soprattutto perché Ravel pensava che il violino ed il pianoforte fossero degli strumenti incompatibili fra di loro e di conseguenza invece di equilibrare i loro contrasti, il compositore ne esalta proprio l’incompatibilità. Esemplare, a questo proposito, il primo ampio movimento nel quale violino e pianoforte si fondono “in negativo”, quasi a rimarcare la loro incomunicabilità.

LE PROTAGONISTE Viktoria Mullova e Katia Labèque formano da almeno tre lustri un sodalizio artistico che ha mietuto successi in tutti i grandi palcoscenici del mondo. Ma il segreto di questo felicissimo connubio fra due autentiche dame della musica non sta solo nello straordinario talento artistico che ciascuna di loro porta in dote.Vika & Katia, entrambe personalità molto forti e magnetiche, sono prima di tutto delle grandi amiche; quasi delle sorelle che si divertono ad esplorare – senza mai porsi delle barriere preconcettuali – sempre nuovi sentieri musicali. E quando sono in tournée, come in questi giorni, si divertono un sacco a passeggiare assieme, a scoprire nuove città e naturalmente a suonare assieme. Le due “sorelle” hanno già suonato alla Carnegie Hall di New York, al Musikverein di Vienna, alla Musikhalle di Amburgo, alla Philharmonie di Monaco di Baviera e in altri importanti teatri.

Viktoria Mullova nasce in Russia nel 1959 e si rivela come una enfant-prodige dotata di un ta-lento straordinario. Dopo gli studi al Conservatorio di Mosca, si mette in luce intorno ai 20 anni vin-cendo dapprima il Con-corso Sibelius di Helsin-ki, poi la medaglia d’oro al Concorso Tchaikovsky, uno dei più selettivi al mondo. L’URSS plaude alla nascita di una nuova stella della musica; ma quella stella, desiderosa di libertà, decide – a 24

anni – di fuggire in Occidente alla prima occasione propizia. La notizia di quella rocambolesca fuga attraverso la Finlandia e la Svezia ha vasta eco in tutto il mondo. «Ci voleva molto più coraggio a restare che non ad andarsene», dichia-rerà la violinista qualche anno più tardi in un’intervista.Per Viktoria inizia una nuova vita di giovane donna e continua quella di star del violino, all’impressionante ritmo di un centinaio di concerti l’anno in ogni parte del mondo; tutte le più importanti orchestre e tutte le più prestigiose istituzioni concertistiche fanno a gara per avere il suo nome in cartellone.Curiosità e doti virtuosistiche decisamente fuori dal comune la spingono ad esplorare pagine che spaziano dal barocco (Viktoria Mullova ha collaborato con i migliori ensemble specializzati in questo vasto repertorio) al contemporaneo.

I PROSSIMI CONCERTI

Biglietti: CONCERTO DEL 09/02 intero € 20 / ridotto over65 € 15 / ridotto under30 €10,60CONCERTO DEL 18/02 intero € 25 / ridotto over65 € 20 / ridotto under30 €12

LUNEDì 9 FEBBRAIOore 20:45

RENDEZ-VOUS DI FIATIStefan SCHILLI, Remo PERONATO oboiChristopher CORBETT, Luigi MARASCA clarinettiWolfgang WIPFLER, Enrico BARCHETTA corniValentino ZUCCHIATTI, Laura COSTA fagottiFabio PUPILLO flautomusiche di Mozart, Gouvy e Gounod

MERCOLEDì 18 FEBBRAIOore 20:45

YUJA WANG pianofortemusiche di Schubert, Liszt, Chopin, Skrjabin e Balakirev

PREVENDITE FESTIVAL OMAGGIO A PALLADIO CON SIR ANDRáS SCHIFFSi comunica che a partire da giovedì 29 gennaio, presso la sede della Società del Quartetto (Vicolo Cieco Retrone, 24 / tel. 0444 543729), saranno in vendita i biglietti per la XVIII edizionedel Festival Omaggio a Palladio con Sir András Schiff e l’orchestra Cappella Andrea Barca in programma dal 30 aprile al 3 maggio 2015. Il programma completo del festival è consulatabile nel sito www.quartettovicenza.org

in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française

Bach è certamente uno degli autori per i quali il suo nome passerà alla storia della musica: mirabili e pluripremiate le sue incisioni bachiane, l’ultima delle quali, in ordine di tempo, la vede a fianco dell’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone.Da questi anni 2000 Mullova ha iniziato a spaziare anche oltre la “classica” con frequenti incursioni nel jazz, nel pop-rock e nella musica popolare. Il cd che ha segnato questa ulteriore apertura dei suoi orizzonti musicali è intitolato “Through the Looking Glass”, cui sono seguiti “The Peasant Girl” ed il recente “Stradivarius in Rio” con rivisitazioni di brani di Tom Jobim, Caetano Veloso e Claudio Nucci.Nella stagione 14/15 è artista in residence a Lille e ha in programma concerti con la Hallé, la Philharmonia Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe e l’Orchestre National de France, nonché una tournée con The Orchestra of the Age of Enlightement a New York e in Inghilterra.Viktoria suona due straordinari strumenti italiani: lo Stradivari “Jules Falk” del 1723 ed un Guadagnini.

Katia Labèque è nata a Bayonne, cittadina sulla costa basca della Fran-cia, nel dipar timento dei Pirenei Atlantici. La madre Ada Cecchi – pia-nista originaria di Torre del Lago – ha trasmes-so a lei e alla sorella minore Marielle la pas-sione per il pianofor te, una passione che le due sorelle hanno deciso di coltivare assieme dando vita a quello che viene considerato il più im-por tante e longevo duo pianistico stabile dei no-stri giorni.

La “premiata ditta” Katia & Marielle Labèque si è imposta all’attenzione della critica e del pubblico internazionale fin dagli esordi con un cd – la “Rapsodia in Blue” di Gershwin – che si è guadagnato uno dei primi dischi d’oro della musica classica.Entrambe partecipano con regolarità ai più importanti festival con le più prestigiose orchestre, tra cui i Berliner Philharmoniker, Bayerischer Rundfunk, le Sinfoniche di Boston, Chicago e Cleveland, Leipzig Gewandhaus, London Symphony, Philharmonia, Los Angeles Philharmonic, Filarmonica della Scala, Philadelphia Orchestra e Wiener Philharmoniker. Katia e Marielle hanno partecipato a numerosi progetti incentrati sul repertorio barocco ed hanno

avuto il privilegio di lavorare con importanti compositori contemporanei come Thomas Ades, Louis Andriessen, Luciano Berio, Pierre Boulez, Philip Glass, Osvaldo Golijov, György Ligeti e Olivier Messiaen.Katia, la più estroversa ed eclettica delle due sorelle, ha intrapreso con successo anche la strada del jazz, con frequenti collaborazioni con personaggi del calibro di John McLaugh, Dave Marci e Marque Gilmore fondando una band che ha partecipato ad importanti festival.Per allargare i confini della musica le sorelle Labèque – fra le prime artiste classiche a curare con molta attenzione il loro look – hanno fondato un’associazione (la KML) che oltre ad essere un’etichetta discografica e uno studio di registrazione è anche una sorta di incubatore di giovani talenti, musicisti e compositori.Le ultime uscite discografiche di KML Recordings includono “B FOR BANG”, con musiche dei Beatles, e “Shape of my heart”, in cui figurano ospiti illustri quali Sting, Herbie Hancock, Chick Corea, Gonzalo Rubalcaba e David Chalmin. Di recente la KML Recordings ha dato alle stampe un CD con la nuova versione della Rapsodia in blu di Gershwin e West Side Story di Bernstein.

© Umber to Nicoletti

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La 105a Stagione Concertistica della Società del Quartetto è realizzata grazie a

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il pianoforte della serata è fornito dalla ditta ZANTA PIANOFORTI