Marmomacc 50

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Interviste a: GIOVANNI MANTOVANI Direttore Generale Veronafiere FILIBERTO SEMENZIN Centro Servizi Marmo GIULIO SAVOIA Tra i fondatori di Marmomacc DEBORA BOTTEON Donne del Marmo FEDERICA ZANINI Gruppo giovani Val di Pan STONE + DESIGN + TECHNOLOGY INTERNATIONAL TRADE FAIR 30 SEPTEMBER - 03 OCTOBER 2015 Verona, ITALY edited by

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Edizione storica quella di Marmomacc 2015. La più importante manifestazione a livello internazionale dedicata a marmi, graniti, tecniche di lavorazione e design, compie 50. Interviste, racconti, aneddoti dei protagonisti di oggi e di ieri. Con uno sguardo puntato dritto verso il futuro.

Transcript of Marmomacc 50

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1 MARMOMACC

Interviste a:

GIOVANNI MANTOVANIDirettore Generale Veronafiere

FILIBERTO SEMENZINCentro Servizi MarmoGIULIO SAVOIATra i fondatori di Marmomacc

DEBORA BOTTEONDonne del MarmoFEDERICA ZANINIGruppo giovani Val di Pan

STONE + DESIGN + TECHNOLOGY INTERNATIONAL TRADE FAIR

3 0 S E P T E M B E R - 0 3 O C T O B E R 2 0 1 5 V e r o n a , I TA LY

e d i t e d b y

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Centro Servizi Marmo scarl (Distretto Marmo e pietra del Veronese)Il Centro Servizi Marmo è un ente della Camera di Commercio di Verona di parte terza che si occupa della promozione e della diffusione della cultura della pietra ornamentale.È inoltre dotato di un Laboratorio Prove, certifi cato, punto di riferimento nazionale e in-ternazionale nel settore, specializzato nell’esecuzione di test su materiali da costruzione.

Centro Servizi Marmo scarl

Info

val s

rl

Via del Marmo, 919 - 37020 Volargne (Vr) - tel. 045.68 88 474/485fax 045.68 84 849 - [email protected] - www.videomarmoteca.it

Laboratorio Prove del Centro Servizi Marmovia del Lavoro 240 - 37020 Volargne (Vr)

tel. 045.6888485 - fax [email protected]

UNI EN ISO 9001

Certifi cato n. 12806-A

Padiglione 6 stand c4

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un’edizione storica per i 50 anni di Marmomacc

zione, che ha visto ben 1.500 espositori da 58 paesi, 65.000 visitatori, di cui il 54% esteri da 145 nazioni e delegazioni nazionali in rappresentan-za di 45 stati. Ma non solo: Marmomacc costitu-isce una rete globale a supporto delle aziende, presidiando nel corso dell’anno i mercati conso-lidati ed emergenti, con un calendario di even-ti organizzati negli Stati Uniti, in Brasile, Qatar, Arabia Saudita, Oman e Marocco ed Egitto.Non meno importante, però, è il rapporto con le aziende del territorio, che Marmomacc continua a coltivare, ponendosi come uno dei più impor-tanti momenti di confronto, innovazione e didat-tica per aziende e professionisti che lavorano con la pietra. Per Luciano Galimberti, presiden-te di ADI, infatti, «Marmomacc rappresenta un punto di vista privilegiato sul valore del design applicato alla pietra naturale, come forma di narrazione del prodotto che da sempre è forza del Made in Italy». Marmomacc 2015 presenta anche la “Stone Academy”, progetto rivolto a architetti, ingegneri e designer che coinvolge 20 università tra italiane e internazionali nella rea-lizzazione di seminari e master di secondo livel-lo sulla progettazione in pietra. Numerose altre iniziative animeranno questa edizione della fiera del Marmo, come la 14ª edizione dell’Internatio-nal Award Architecture in Stone, la 4ª di Mar-momacc and the City, il 9° Best Communicator Award e il Forum del Marmo, con una non-stop di lectio magistralis e convegni.

Marmomacc, la più importante manifesta-zione a livello internazionale dedicata a marmi, graniti, tecniche di lavorazione e

design, giunge quest’anno alla 50° edizione. A Veronafiere, dal 30 settembre al 3 ottobre, la rassegna si svolgerà in contemporanea ad Abi-tare il Tempo, salone b2b di Veronafiere rivolto agli operatori dell’interior design e del contract, e avrà come sempre il suo focus nella promozio-ne del business e della cultura legati alla pietra naturale.Marmomacc dal 1961 racconta la storia di un’ec-cellenza italiana: con oltre 3,84 miliardi di euro di valore, 3.340 aziende e 33.700 addetti, l’indu-stria lapidea si rivela difatti una realtà di primo livello, che con il 75% del fatturato realizzato ol-treconfine, vede nell’export la sua fonte vitale.Come ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello: «Questo 50° anniversario di Mar-momacc è storico anche per il riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economi-co della manifestazione quale leva economica strategica per il Paese, grazie ai fondi straordi-nari messi a disposizione con il Piano straordi-nario di promozione del Made in Italy».In occasione della 50° edizione, infatti, Marmo-macc vanta anche il supporto del MISE, il Mi-nistero per lo Sviluppo Economico, dell’Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomac-chine, che proporranno tre importanti proget-ti con l’obiettivo di promuovere il Made in Italy: “The Italian Stone Theatre”, ovvero un padiglione che presenterà un grande “teatro” dedicato al mondo della pietra e delle macchine per la la-vorazione, una qualificata e imponente attività di incoming di delegazioni commerciali straniere di operatori del settore, con oltre 200 architet-ti e buyer; “l’International Stone Summit”, il pri-mo summit internazionale delle associazioni del marmo.L’impronta internazionale di Marmomacc è con-fermata anche dai numeri della precedente edi-

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4 MARMOMACCLa Parola a Giovanni Mantovani

Marmomacc è la più importante mani-festazione internazionale dedicata a marmi, graniti, tecnologie di lavora-

zione, design e formazione e quest’anno ta-glia il traguardo delle 50 edizioni. Quali sono i suoi punti di forza?Di sicuro la sua storia e le sue radici. Marmo-macc nasce nel 1961 a Sant’Ambrogio e dal 1978 viene organizzata da Veronafiere. Que-sta manifestazione rappresenta una rasse-gna verticale che copre ogni aspetto della valorizzazione del prodotto lapideo, dall’e-strazione fino alla sua trasformazione e com-mercio. Internazionalità è un’altra delle parole chiave, grazie ad oltre il 50% degli operatori e dei buyer che arriva oggi alla fiera dall’estero e alla rete globale di eventi che fa tappa negli Stati Uniti, in Brasile, Egitto, Marocco, Arabia Saudita, Oman e Qatar. Senza dimenticare che siamo stati tra i primi ad intuire le poten-zialità di accostare il mondo litico a design, contract e forniture d’interni.I risultati della passata edizione parlano da soli. Quali sono le aspettative per Marmo-macc 2015?I numeri sono già un buon indicatore del suc-cesso; nel caso di Marmomacc parliamo di 1.500 espositori da 58 paesi, 65.000 visita-tori, di cui il 54% esteri da 145 nazioni e dele-gazioni commerciali in rappresentanza di 45 stati. A conferma della validità del nostro for-mat, quest’anno, abbiamo registrato il sold out degli spazi espositivi, pari a più di 76mila metri quadrati, a oltre quattro mesi dall’inizio della manifestazione. Con il 75% di fatturato realizzato all’estero e con il distretto lapideo di Verona ancora ca-pofila in Italia, qual è il valore aggiunto che questo settore può vantare nel contesto in-ternazionale?

SOLD OUT e novitA’PER IL CINQUANTESIMO

Oggi l’Italia rappresenta il sesto produttore al mondo nella filiera lapidea. A livello regio-nale, Veneto e Toscana confermano il prima-to nell’export, sottolineando il ruolo trainante dei distretti storici tradizionali, con il 90% delle aziende attive, soprattutto, nelle fasi di tra-sformazione e finitura del prodotto. Vantiamo un’esperienza unica che, unita alla creatività e al design italiani, rende il nostro marmo tra i più richiesti sui mercati internazionali di fascia medio-alta, senza contare il ruolo di leader nel campo dell’innovazione tecnologica dei macchinari di lavorazione.A Marmomacc, il nuovo Consorzio Pietra del-la Lessinia sarà protagonista con due instal-lazioni in Pietra della Lessinia. Quali sono gli aspetti che è necessario implementare per attrarre i mercati oltreconfine?Il distretto lapideo Veneto, di cui è capofila il Centro Servizi Marmo di Volargne, conta ol-tre 700 aziende e più di 6mila addetti. Sola-mente nella provincia di Verona sono 500 le imprese che danno lavoro a quasi 4mila per-sone e sempre il territorio scaligero è al primo posto nel Paese per export di pietre tagliate, modellate e finite, con il 25% del totale italia-

Il Direttore Generale di Veronafiere racconta le novità dell’edizione di quest’anno. Tra queste arriva anche il sostegno delle istituzioni.

Giovanni Mantovani

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no. Abbiamo una diffusione capillare di tan-te realtà produttive d’eccellenza ma servono economie di scala per essere competitivi al livello internazionale in tempi di crisi econo-mica generalizzata.Quest’anno Marmomacc gode anche del supporto del Ministero per lo Sviluppo Eco-nomico (MISE), dell’Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomacchine. Questo so-stegno istituzionale cosa comporta? Questo 50° Marmomacc ha una forte valenza storica anche perché, finalmente, le istituzioni hanno riconosciuto il suo primato, investen-do per la prima volta in modo diretto nel si-stema fieristico. Non a caso, il Ministero dello Sviluppo Economico ha inserito Marmomacc tra le manifestazioni d’interesse strategico per il Paese, nel quadro dei fondi messi a di-sposizione del Piano straordinario di promo-zione del Made in Italy. Tra le novità di questa edizione abbiamo anche “The Italian Stone Theatre”: un intero padiglione che mette in evidenza la capacità delle aziende italiane di realizzare progetti innovativi con una doppia

mostra che va a costituire un teatro mobile della pietra e della meccanica. Infine, ospitia-mo il primo World Stone Summit, organizzato insieme a Confindustria Marmomacchine per riunire a Verona tutte le maggiori associazioni mondiali del settore.Il 50esimo anniversario di Marmomacc cade nell’anno di Expo. L’occasione milanese è stata colta? Il progetto del Padiglione Vino a Taste of Italy si è rivelato una scommessa vincente di Ve-ronafiere e del Ministero alle Politiche agricole alimentari e forestali. Esserci ad Expo Milano con Vinitaly ha per-messo anche di presentarci alle centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo. All’in-terno del Padiglione del vino, Marmomacc in questi mesi è stato protagonista nella Sala dei Colori del Vino con un tavolo in pietra re-alizzato con 20 tipologie di pietra, ognuna simbolo di una regione d’Italia. E sempre in marmo, rigorosamente made in Italy, sono pure anche tutte le pavimentazioni e le finitu-re interne del Padiglione.

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INGRESSO/ENTRANCE“RE TEODORICO”

INGRESSO/ENTRANCE“SAN ZENO”

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HALL 6 / 8 / 9 / 10 / 11 / 12

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CENTROSERVIZI“DELLE ERBE”

CENTROSERVIZI“CASTELVECCHIO”

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CENTROSERVIZI“DEI SIGNORI”

CENTROSERVIZI / CENTROCONGRESSI“ARENA”

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INGRESSO/ENTRANCE“CANGRANDE”

VERONAFIEREOFFICES

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AREA A / B / C / D

HALL 2 / 3 / 4 / 5 / 8 / AREA A

HALL 7 / 8

PALAEXPOCENTRO CONGRESSI “EUROPA”

APP DOWNLOAD / Marmomacc 2015

LEGENDA

Pronto SoccorsoFirst Aid

TabaccoTobacco

PoliziaPolice

Free wi-fi zoneServizio TaxiTaxi Service

RistoranteRestaurant

Self Service

Toilette

MARBLE, STONE & DESIGNMARMO, PIETRA E DESIGN

UNPROCESSED STONEBLOCCHI E PIETRA GREZZA

MACHINERY & EQUIPMENTMACCHINE E ATTREZZATURE

TOOLS & CHEMICALSUTENSILI E PRODOTTI CHIMICI

INTERNATIONALBUYERS’ LOUNGE

TRADE FAIR for FuRnITuRE, LIgHTIng, FuRnIsHIng AccEssoRIEs, gIFTwARE

in collaboration with

STONE ACADEMY

ESPOSIZIONI/EXPOSITIONS:

INTERNATIONAL AWARD ARCHITECTURE IN STONE

RISTORANTE D’AUTORE / HALL 1Taste the excellence of the Italian Food

STONE + DESIGN + TECHNOLOGY INTERNATIONAL TRADE FAIR

La parola a Giovanni Mantovani

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6 MARMOMACCFiliberto Semenzin

Presidente, in occasione di Marmomacc 2014, il Centro Servizi Marmo si è reso protagonista di un’iniziativa ambiziosa

quanto lodevole di riunire sotto un unico cap-pello istituzionale i principali attori del setto-re lapideo veronese. A distanza di un anno, come giudica questo impegno e, soprattutto, si è arrivati a dei risultati concreti?Fare rete tra le varie sigle territoriali rientra nella mission di Centro Servizi Marmo. Costi-tuire un unico tavolo di lavoro vuol dire crea-re un servizio concreto per le aziende del di-stretto veronese per ottimizzare programmi e progetti. La forte collaborazione avviata con Veronafiere ci permette di mettere a dispo-sizione delle nostre imprese attività di inter-nazionalizzazione, incoming con importanti interlocutori esteri, promuovere ancora di più ciò che contraddistingue il vero valore del no-stro distretto: offrire servizi a 360° in termini di qualità, innovazione conoscenza dei mate-riali, ricerca di ogni tipo di soluzione, consulen-za sul miglior utilizzo, dialogo e confronto co-stante attraverso la formazione con architetti, designers e progettisti che orientano le scelte del mercato.

Partire dal territorio e fare rete verso l’innovazione

Quali sono le proposte o le idee per prosegui-re e dare continuità a questo percorso istitu-zionale? Avete pensato ad iniziative partico-lari per l’edizione storica del 50esimo?Quest’anno l’appuntamento riveste una par-ticolare importanza, lo scopo principale è quello di confermare Verona come l’autenti-co punto di riferimento mondiale per quan-to riguarda ricerca e innovazione in questo ambito. Marmomacc si conferma una piatta-forma di opportunità per le imprese verone-si e soprattutto per il “saper fare” veronese. Centro Servizi Marmo è particolarmente im-pegnato con Veronafiere per una giornata di internazionalizzazione delle aziende, prevista per il 30 settembre prossimo, alla quale par-teciperanno architetti, buyers e contractors esteri che avranno modo di scoprire lo stile e il linguaggio unico che l’eccellenza verone-se sa offrire. “WE SPEAK STONE!!!” prevede un momento formativo coordinato da Grazia Signori, responsabile del nostro Laboratorio Prove. L’attenzione sarà sulle peculiarità del territorio veronese, l’articolazione della filiera, la capacità produttiva, la specificità delle la-vorazioni e delle nuove tecnologie impiegate.Dopo alcune annate con segno negativo, i dati del primo trimestre 2015 lasciano trasparire una sensibile ripresa, in particolare per quan-to riguarda l’export nei mercati internaziona-li. Possiamo tornare ad essere ottimisti?Non mancano segnali positivi che dimostra-no l’attenzione verso il distretto veronese, basti pensare agli investimenti che sono stati programmati per il prossimo triennio e che ri-guardano gli spazi produttivi ma soprattutto i macchinari innovativi legati alla trasformazio-ne della materia prima. Questo prova la vo-lontà delle nostre imprese di tenere ben salda la propria presenza sul territorio e ovviamen-te fa ben sperare per tutto l’indotto che il di-stretto genera localmente.

Questa la ricetta di Filiberto Semenzin, presidente del Centro Servizi Marmo di Volargne, per ottimizzare e valorizzare il distretto lapideo scaligero in relazione ai mercati esteri.

Filiberto Semenzin

La Parola a

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7 MARMOMACC

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8 MARMOMACCLa parola a Giulio Savoia

Volto chino e attento sulla sua agendi-na di quegli anni, i primi anni Novanta. Gli anni tormentati in cui ci fu il pas-

saggio, non certo indolore, di Marmomacc da Sant’Ambrogio di Valpolicella, comune in cui la fiera nacque nel 1961, al quartiere fieristico di Verona. Giulio Savoia scruta con curiosità e con un sottile retrogusto dolceamaro in bocca i suoi appunti, custoditi minuziosamente nero su bianco su piccoli fogli di carta ad anelli in cui sono conservati pensieri, riflessioni, aneddoti e considerazioni personali sulle vicende di que-gli ultimi concitati mesi del 1992, in cui venne deciso d’improvviso che Marmomacc avrebbe lasciato dopo trent’anni il suo paese natale per approdare definitivamente nel cuore pul-sante di Verona, la ZAI. Lui, Savoia, titolare di una delle maggiori azien-de del marmo di Volargne, la Essegi Marmi, e figlio di una famiglia che porta avanti la tradi-zione della lavorazione del marmo addirittura dalla fine del ‘700 (un documento antico attri-buisce la pavimentazione dell’eremo di Garda a un suo avo, Ndr), è uno dei padri fondatori di Marmomacc. Fu lui, assieme a sei o sette amici imprenditori della Valpolicella ad anda-re alla fine degli anni ‘50 dall’allora sindaco di Sant’Ambrogio, l’avvocato Carlo Fornalè, a proporre l’istituzione di una fiera permanente che mettesse in mostra su scala internaziona-le prodotti e lavorazioni delle aziende lapidee.

Quando Marmomacc era unagrande festa popolare

Si trattava di una novità per il tempo e per questa fetta di territorio veronese, e come tale presentava tante incognite e tanti punti di do-manda. Ma ben presto ci si accorse che la for-mula sarebbe stata vincente. «Partimmo con questa convinzione: ovvero che le lavorazioni che venivano realizzate dalle nostre aziende, che erano espressione di anni di esperienza e di duro lavoro, potessero es-sere mostrate al mondo in una grande vetrina allestita qui, nei luoghi di produzione» racconta Giulio Savoia «Proponemmo al sindaco questa idea, che fu ben accolta. Una cena tra sei sette amici e via, nel 1961 vennero costruiti i primi padiglioni permanenti».«In quei primi anni non c’era la concezione del-lo stand temporaneo che c’è oggi. Le aziende più rappresentative del territorio realizzarono il loro spazio espositivo con un struttura fissa che era già bella che pronta per l’anno dopo. Soltanto negli anni successivi costruimmo ca-pannoni all’interno dei quali gli espositori veni-vano ospitati solo per i giorni della fiera».«Marmomacc crebbe in maniera esponenziale in pochissimo tempo» prosegue Savoia «In una manciata di edizioni fummo costretti ad allar-gare il quartiere fieristico acquistando nuovi spazi in centro paese. Il numero di espositori e di aziende provenienti da ogni parte del mon-do, che richiedevano di poter partecipare, era in costante ascesa, tant’è che in più di qual-che occasione fummo costretti a “lasciar fuori qualcuno”. Ci trovammo in mano un appun-tamento internazionale che aveva superato, felicemente, le nostre più rosee aspettative».Un appuntamento che allora era più di una fiera, era un evento atteso da un intero terri-torio: «Non dobbiamo pensare che fosse una fiera tecnica come quella che vediamo oggi» ricorda il titolare della Essegi Marmi «Mar-momacc in quegli anni era una grande festa popolare che partiva almeno dieci giorni pri-ma dell’inizio ufficiale e terminava dieci giorni dopo. La clientela era costituita all’ottanta per cento da tedeschi che in quel periodo acqui-

Ricordi e aneddoti di uno dei padri fondatori della fiera internazionale nata a Sant’Ambrogio di Valpolicella nel 1961 e poi spostata, nel 1992, in fiera a Verona.

Giulio Savoia

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9 MARMOMACC

starono appositamente case sul lago di Garda per prolungare con tutta la famiglia il periodo estivo agostano e per essere presenti qui, a Sant’Ambrogio, la terza settimana di settem-bre». «Ricordo anche che per un mese intero gli hotel dei comuni limitrofi e del lago registrava-no il tutto esaurito, i ristoranti erano stracolmi tutte le sere; in azienda feste, cene, grigliate e spettacoli fino a tarda notte. La mia fami-glia sapeva che per quindici giorni a settem-bre io ero praticamente irreperibile. Si respi-rava davvero un clima di festa, erano gli anni d’oro, del boom dell’edilizia. Si stava bene». Fino a quel 1992, l’anno di non ritorno. «Qui a Sant’Ambrogio eravamo tutti consapevoli che avremmo dovuto trovare un’alternativa logi-stica e di posizionamento al paese. Le dimen-sioni della fiera erano diventate enormi e dif-ficilmente gestibili a livello locale. Il passaggio a Verona, visto col senno di poi, era assoluta-mente lecito. Ciò che al tempo ci disturbò mol-to fu il modo. Una sera di febbraio del 1992 la fiera di Verona, che dal 1978 gestiva l’evento, decise di svolgere l’edizione di quell’anno, la trentesima, a Verona, senza condividere con noi la scelta. Alcuni di noi interpretarono que-sto passaggio come un vero e proprio furto».«Provammo più volte a trovare un compro-messo tra le parti anche con l’idea di una fie-ra combinata con le macchine a Verona e le

lastre a Sant’Ambrogio, che sembrava anche realizzabile in un primo momento, ma non fu messa in piedi. Dalle proteste iniziali passam-mo all’azione: occupammo i binari della linea ferroviaria a Domegliara, bloccammo per un’intera giornata la strada che portava in Valpolicella, volammo a Roma per protestare al Ministero. Fummo costretti a dar vita a un evento parallelo, Esposizioni Valpolicella, che andò in scena nel 1993 e 1994 con risultati sempre più sconfortanti».«Mentre il sogno di rilancio locale andava af-fievolendosi, dall’altra parte, a Verona, si stava consolidando quello che vediamo oggi, ovvero un grande appuntamento globale che qui a Sant’Ambrogio non avremmo potuto realiz-zare o portare avanti. Giusto andare a Vero-na, eravamo soltanto arrabbiati. Come a un bambino quando gli viene tolto il gioco prefe-rito dalle mani. In fondo per noi Marmomacc era gioia, divertimento, condivisione, comuni-tà, territorio. Era vita».Il compromesso e la fine delle dispute arriva-rono nel 1997 quando il comune di Sant’Am-brogio vendette a titolo definitivo il marchio Marmomacc a Veronafiere, oggi proprietario di un brand che porta con sé sogni, emozioni, ricordi di intere generazioni e che rappresenta un patrimonio culturale e professionale di cui andare sicuramente orgogliosi.

La parola a Giulio Savoia

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10 MARMOMACCL’INIZIATIVA Gastronomia e Marmo a Sant’Ambrogio

Pietra e cibo, per quanto il connubio pos-sa suonare strano, si trovano da sempre alla base delle necessità umane, fornen-

do riparo e ristoro all’essere umano. E proprio per celebrare questa unione senza tempo, l’associazione “Le Donne del Marmo” propone il progetto “Rock’n Food”: una sorta di viaggio all’interno delle eccellenze italiane in materia di architettura, scultura ma anche cibo e arte.L’iniziativa, che si svolgerà dal 25 settembre al 4 ottobre, cade in concomitanza della 50° edizione di Marmomacc, con cui condivide un pezzo di storia: il progetto infatti avrà luogo presso Villa Bassani a Sant’Ambrogio di Val-policella, proprio dove la fiera del marmo pre-se l’avvio. Un ritorno alle origini, insomma.Le Donne del Marmo però guardano anche ad un’altra manifestazione di grande importan-za sul panorama italiano in questo momento, l’Expo di Milano, a cui si ispirano per riproporre “Cucinare nella pietra”, che già aveva trovato posto nell’edizione del 2011 di Marmomacc.Prendendo spunto da una ricerca commis-sionata dall’associazione, che indagava i mille usi della pietra nell’ambito del nutrimento, si è arrivati ad avere un percorso alla scoperta

Pietra, cibo e artela combinazione vincente

dello sviluppo alimentare lungo tutta la sto-ria dell’umanità. Il cibo così diventa non solo un mezzo di sostentamento, ma anche un modo per tramandare tradizioni, conoscenza e ricordi. L’alleanza tra cibo e cultura riveste quindi un ruolo importante per quanto riguar-da la nostra identità. Nell’ambito di Rock’n Food, saranno numerosi i progetti collaterali: per esempio, Tiziana Scaciga proporrà nuo-vi usi per gli scarti della pietra naturale con il suo Recycled Stone. Il pittore veronese Simo-ne Butturini indagherà il legame intimo e ne-cessario tra l’ambiente, l’uomo, la natura ed il cibo con la mostra “Natura interiore”. Monica Sommacampgna invece presenterà “L’Uomo senza etichetta”, un romanzo polisensoriale che viaggerà tra i profumi e i sapori della Val-policella e della Sardegna. La manifestazione si concluderà il 4 ottobre con la “Cena degli Immortali”, in celebrazione di tutti gli artisti che nel tempo hanno lasciato la loro firma sulle “Pietre degli Immortali”, due blocchi in marmo Rosso Verona e in Bianco di Vinkuran, che tro-vano collocazione nel giardino della villa. Ospi-te d’eccezione sarà il pianista Luca Passarella, che suonerà durante la serata.

L’associazione “Le donne del marmo” propongono quest’anno il progetto “Rock’n food”, un’esperienza che celebrerà il connubio tra la pietra e il cibo.

Il suggestivo panoramo di Sant’Ambrogio di Valpolicella

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11 MARMOMACC La parola a Debora Botteon

Come nasce l’associazione “Donne del marmo” e di cosa si occupa? L’associazione Donne del Marmo nasce

all’interno della Fiera di Verona, in occasione di Marmomacc. Nata nel 2006, lo scopo dell’as-sociazione è quello di portare più in rilievo il ruolo delle donne nell’industria del marmo. Si tratta innanzitutto di divulgare quella che è la cultura del marmo e di esprimere a 360° le potenzialità di questo materiale, potenzia-lità che vengono impiegate in svariati ambiti, dall’architettura e il design ai gioielli.Qual è il focus dell’associazione in occasione della 50° edizione di Marmomacc?

In occasione del 50° anniversario di Mar-momacc, “Donne nel marmo” sarà presente all’interno della fiera con uno stand, che per-metterà alle associate di farsi conoscere e diffondere il messaggio dell’associazione. Inol-tre, sempre nell’ambito di Marmomacc sarà conferito il premio “Donna nel marmo”, i cui vincitore quest’anno è l’artista sardo Pinuccio Sciola.Il progetto “Cucinare nella pietra” ha ricevuto il patrocinio di Women for Expo, in occasione della manifestazione internazionale di Mila-no. In che modo l’associazione ha colto questa occasione?L’idea di “Cucinare nella pietra”, ripropo-sta quest’anno, coglie pienamente gli intenti espressi in occasione dell’Expo Milano 2015. L’associazione ha difatti realizzato uno studio sui cibi che fanno uso della pietra in diversi modi, dalla conservazione alla cottura. Una sorta di viaggio dello sviluppo alimentare della storia dell’uomo dal paleolitico ai giorni nostri. Il focus di “Donne nel marmo” nasce dal fatto che, proprio in quanto donne, il nostro compito è quello di sviluppare una cultura del cibo che passi anche attraverso la pietra. Ci poniamo così come un ponte tra passato e futuro.

Per capire al meglio l’iniziativa ma soprattutto per conoscere da vicino il soggetto promotore abbiamo fatto due chiacchiere con Debora Alberti Botteon, presidente dell’associazione “Donne del mamo”.

Debora Botteon

quando il marmo si fa rosa

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12 MARMOMACC

Sarà un’interessante mostra fotografica di alcuni progetti dell’architetto Libero Cecchini a rappresentare la ciliegina sulla

torta di una serata che si preannuncia ricca di contenuti, di spunti di riflessione, ma soprattut-to di opportunità per stringere relazioni e met-tere in luce le vere eccellenze del settore lapi-deo della Valpantena.“Marble Landscapes – Paesaggi di Marmo” è il titolo dell’evento organizzato presso il franto-io Redoro di Grezzana dal gruppo giovani Val di Pan per il giorno 29 settembre (inizio ore 18.00), vigilia della 50esima edizione di Mar-momacc. Un appuntamento atteso e sentito tra gli organizzatori e tra quegli imprenditori che, pur operando in un settore che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la crisi e con un conseguente ridimensionamento, non hanno mai mollato e, anzi, hanno continuato a investi-re in innovazione, studio e ricerca per far emer-gere i veri punti di forza “Made in Italy” rispetto alla concorrenza estera.Punti salienti dell’incontro saranno gli interventi dell’architetto Alberto Vignolo sul tema“ Archi-tettura di pietra, architettura di carta” e della collega Barbara Bogoni, ricercatrice in Com-posizione area architettonica e urbana Diparti-mento DASTU al Politecnico di Milano, che pre-senterà uno studio dal titolo “Riqualificazione area industriale in Valpantena”, previsto all’in-terno del corso accademico 2015-2016.«La serata è stata pensata e voluta dal nostro

Paesaggi di Marmo la Valpantena si racconta

gruppo per poter focalizzare nuovamente l’at-tenzione sul nostro territorio alla vigilia di un’e-dizione storica di Marmomacc. Abbiamo pen-sato di invitare clienti, operatori, giornalisti in un contesto informale, quasi famigliare, in cui stringere relazioni e far conoscere più da vicino le nostre aziende» spiega Federica Zanini, por-tavoce dei giovani Val di Pan.«Come gruppo giovani stiamo esplorando da tempo nuovi mercati, cercando di capire in loco come si stia evolvendo il settore a livello internazionale» prosegue Federica «A marzo una nostra rappresentanza di sei persone è stata a Xiamien, nella provincia del Fujian, per osservare lo sviluppo del lapideo cinese, ma la vera frontiera per noi potrebbe essere rappre-sentata, in particolare, da altri due paesi asia-tici in forte ascesa: l’Azerbaigian e il Kazakistan. Stiamo programmando partecipazioni a fiere e visite aziendali in queste province orientali per cogliere nuove opportunità di business per le aziende della Valpantena».«L’importanza di avere dei giovani che investo-no su sé stessi, che acquisiscono competenze attraverso lo studio e la ricerca e che accumu-lano esperienze in azienda o girando il mondo, rappresenta un patrimonio incredibile, che va sostenuto e incoraggiato» conclude Renato Dal Corso, presidente Consorzio Val di Pan «Que-sti giovani hanno entusiasmo e coraggio. A loro guardiamo con fiducia e speranza per il rilancio di un comparto che, pur che se ne dica, ha an-cora tanto da dare sul piano nazionale e inter-nazionale». La serata “Marble Landscapes – Paesaggi di Marmo” è patrocinata da Comune di Grezza-na, Provincia di Verona, Ordine degli Architet-ti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Verona, Apindustria Verona, Confi-dustria Verona, Camera di Commercio Verona, Innoval, ATS VeronaExpo, Asmave, Consorzio Tutela Pietra della Lessinia, Centro Servizi Mar-mo, Istituto “Paolo Brenzoni” Arte del Marmo - Centro Formazione Professionale. L’azienda Redoro e altre aziende locali offriranno un buf-fet con prodotti tipici locali.

Un evento organizzato a Grezzana dal gruppo giovani Val di Pan alla vigilia di Mar-momacc, riaccende i riflettori su un territorio che nel settore lapideo nazionale ha sempre avuto un ruolo di primo piano.

La parola a Federica Zanini

Federica Zanini

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Padiglione 6 stand c4

dal 30 settembre al 03 ottobre saremo presenti alla 50° edizione di

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La pietra come il vino DOC nasce il Consorzio di Tutela della Pietra della Lessinia

ECCELLENZE Arriva il marchio per il lapideo della Lessinia

Una sorta di denominazione di origine controllata, un po’ come per i vini D.O.C. della Valpolicella, per certificare la vera

Pietra della Lessinia, proprio quella che pavi-menta la storica Piazza delle Erbe, una delle più apprezzate di Verona e d’Italia. È questo l’obiettivo del Consorzio di Tutela della Pietra della Lessinia, che ad oggi riunisce 28 aziende che lavorano e commerciano materiali delle cave dell’alta Valpolicella e delle zone di Prun, Cortine, Monte Loffa, Masua, Gorgusello e Molina. Il Consorzio ha creato un rigido pro-tocollo, che prende in considerazione prove-nienza, profondità della falda e spessore del taglio della lastra, sul quale vigila un’apposi-ta commissione, che ha il compito non solo di classificare le pietre classiche e quelle supe-riori, ma anche di scartare quelle che non ri-sultano idonee: solo dopo aver passato que-sto rigido esame si può utilizzare il prestigioso marchio “Pietra della Lessinia”.«Con la creazione del Consorzio di Tutela Pie-tra della Lessinia – spiega il presidente Vin-cenzo Marconi – abbiamo voluto creare uno strumento di controllo della qualità per valo-rizzare al meglio il frutto di un’attività che co-

stituisce una vocazione di questi territori, at-testata già dal quinto secolo prima di Cristo. Per la prima volta 28 imprese della Lessinia fanno sistema per promuovere esclusiva-mente l’eccellenza del nostro marmo, salva-guardandone la storia e il futuro».Il calibro di questa iniziativa salta subito all’oc-chio se si guarda ai dati relativi all’industria estrattiva locale: con quasi 500 aziende e 4mila addetti, il distretto di Verona e provincia si aggiudica il primato nazionale per quanto riguarda l’esportazione di materiale lapideo, con una quota che supera il 25% del totale nazionale e che, nel primo trimestre del 2015, ha raggiunto gli 86,6 milioni di euro, in cresci-ta dell’8,6% sui primi tre mesi del 2014.La 50° edizione di Marmomacc, a Verona-fiere dal 30 settembre al 3 ottobre, sarà il palcoscenico ufficiale del Consorzio di Tutela, che metterà in mostra le sue eccellenze nello stand del Centro Servizi Marmo di Volargne e soprattutto con due installazioni in Pietra della Lessinia realizzate per la mostra Lithic Vertigo, all’interno del padiglione “The Italian Stone Theatre”, e per la quarta edizione di Marmomacc and the City.

28 aziende riunite per promuovere e proteggere la qualità della Pietra della Les-sinia, tramite una commissione ad hoc che rilascia il marchio di eccellenza solo a chi rispetta rigidi standard. Uno strumento in più per celebrare un commercio che è capofila d’Italia e orgoglio veronese.

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PAD. 1 STAND M10/N01SIAMO PRESENTI

D.o.p. Veneto

D.o.p. Garda

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