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FOCUS DIFESA

MARE

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A maggio, nel Mediterraneo

Centrale si è svolta la “Mare

Aperto”, un’esercitazione interforze,

internazionale e inter agenzia, mirata

all’addestramento complesso della

strumento aeronavale della Squadra

della Marina Militare. All’evento

hanno partecipato assetti dell’Esercito e

dell’Aeronautica, oltre alle Unità navali

dei due gruppi permanenti della NATO

e della Forza Marittima Europea.

Per dieci giorni gli uomini e le donne

imbarcati sulle navi, sui sommergibili e

gli equipaggi di volo, si sono addestrati

nelle principali forme di lotta sul mare

e dal mare, quali la difesa delle navi

nella lotta antiaerea, antisommergibile

e antinave, il contrasto alle attività

illegali sul mare, la gestione di situazioni

di crisi in ambienti con presenza di

minaccia convenzionale e asimmetrica

e la proiezione di una forza anfibia

dal mare su terra. Si sono esercitati gli

equipaggi di oltre 40 navi, numerosi

velivoli e due sommergibili, per un

totale di più di 5600 uomini e donne.

In un’ottica Joint e Combined, in mare

hanno operato la portaerei Cavour,

con i velivoli AV8B imbarcati, navi e

sommergibili della Marina Militare e 11

navi provenienti da Canada, Francia,

Polonia, Portogallo, Spagna e Turchia,

inquadrate nei Gruppi marittimi

permanenti della NATO e nella Forza

Marittima Europea. La Marina, inoltre,

ha schierato la Brigata Marina San

Marco e gli operatori del Comando

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Subacquei e Incursori (COMSUBIN).

Hanno preso parte all’esercitazione

anche velivoli Tornado, AMX, CAEW,

Predator, KC 767 dell’Aeronautica

Militare nonché il reggimento Lagunari,

elicotteri AW-129, un posto comando

di artiglieria terrestre ed un posto

comando di artiglieria antiaerea

dell’Esercito Italiano. Gli elicotteri

AW 129 Mangusta dell’Esercito

con gli equipaggi e i loro tecnici, per

l’occasione imbarcati su nave Garibaldi,

hanno svolto attività di volo con gli

EH 101 ASH eliassalto, in supporto

alle operazioni anfibie, mentre a terra

hanno operato insieme uomini e donne

della Brigata Marina San Marco e del

reggimento Lagunari.

La piena integrazione è stata anche

dimostrata dal primo rifornimento

in volo tra gli AV-8B di nave Cavour

e il tanker KC 767 dell’Aeronautica

italiana. La “Mare Aperto”, inoltre,

ha visto il primo impiego, insieme

alla Squadra navale, dell’aereo P72 da

pattugliamento marittimo.

Dieci giorni intensi di attività seriale

prima e scenario a “gioco libero” dopo,

quindi, hanno caratterizzato l’evento

addestrativo che nella fase tattica, dal

14 al 18 maggio, ha visto le componenti

navale, sommergibilista, aerea, anfibia

della Squadra Navale confrontarsi in

uno scenario di crisi internazionale.

Infatti, il dispositivo aeronavale si è

addestrato a gestire una situazione di

crisi in ambiente con presenza di

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minaccia convenzionale e asimmetrica

e con la proiezione di una forza anfibia

dal mare su terra. Lo scenario creato

per l’esercitazione ha riproposto tutti

gli elementi delle moderne operazioni

militari: dalle regole d’ingaggio alle

implicazioni strategico-militari, al

rapporto con i media. Lo sviluppo dello

scenario si è avvalso, in un’ottica inter

agenzia, della presenza a bordo di un

gruppo di studenti della Libera Università

Internazionale degli Studi Sociali (LUISS)

Guido Carli, che hanno partecipato in

qualità di political advisor, legal advisor e

come giornalisti della stampa simulata

(simpress).

La “Mare Aperto” ha coinvolto il comando

delle Forze di Contromisure Mine

della Marina e la forza permanente

di contromisure mine della NATO

integrando l’esercitazione ITMINEX.

L’impiego delle navi cacciamine e

delle navi idrografiche, nelle aree

di esercitazione, ha permesso la

localizzazione di nove mine e un proietto,

residuati storici della Seconda Guerra

Mondiale nel Golfo di Cagliari.

L’attività è stata condotta in mare

dall’Ammiraglio di squadra

Donato Marzano, Comandante in Capo

della Squadra Navale, che ha dichiarato:

“Sono stati giorni di attività intensa

con lo sviluppo di temi addestrativi

a difficoltà crescente, con un grande

impegno degli equipaggi e uno sforzo

organizzativo articolato e complesso che

ha prodotto una risposta assolutamente

soddisfacente”.

Federico MARIANI

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