Marchio di garanzia “Prodotti di Puglia” · zione di masserie didattiche e di masserie sociali,...

1
U n marchio d’area per dare valore e tutelare quali- tà, tipicità, tradizione. È così, con questa premessa deter- minante, che nasce “Prodotti di Puglia”, nuovo importante strumento di cui si è dotata la Regione Puglia per promuo- vere, sostenere, valorizzare e diffondere i prodotti agroali- mentari pugliesi. Registrato l’11 settembre 2009 dall’Uami (Ufficio per l’armo- nizzazione nel mercato inter- no - Agenzia della Uecompe- tente per la registrazione dei marchi), è un marchio collet- tivo comunitario con indica- zione territoriale. La Regione Puglia e l’Istituto agronomico mediterraneo di Bari del Cihe- am, nell’ambito del Program- ma regionale “Qualificazione e valorizzazione delle produ- zioni tipiche di qualità della Puglia”, hanno sviluppato pro- cedura, modulistica, schede tecniche di prodotto, nonché predisposto la documentazio- ne necessaria per la concessio- ne d’uso. Ben preciso l’intento, è eviden- te. Con tale marchio la Regio- ne Puglia intende promuove- re e sostenere le produzioni realizzate all’interno di una zona geografica delimitata. Insomma, uno strumento che in concreto deve consentire ai consumatori un’immediata identificazione dell’area ter- ritoriale d’appartenenza dei prodotti, quale loro ulteriore garanzia di qualità. Ma anche che deve sostenere e incenti- vare gli agricoltori e le impre- se del settore agroalimentare nell’uso di un marchio che caratterizzi i loro prodotti. E che deve, infine, incentivare gli attori dell’area a costruire un sistema territoriale locale, nel suo complesso, di quali- tà, basato su comportamenti virtuosi degli operatori, sulla pregevolezza delle risorse am- bientali e sulla conformità dei processi di produzione. Tre argomentazioni valide e imprescindibile per dare forza all’eccellenza pugliese, sotto ogni profilo. Naturalmente, ci sono regole altrettanto precise e rigorose. Ovvero, la garanzia della pro- venienza dei prodotti è fornita da un sistema di tracciabilità informatizzato che consente di risalire, con certezza, dal prodotto finale al produttore iniziale. Il soggetto richiedente è obbligato ad adottare all’in- terno dell’azienda tale sistema per garantire la tracciabilità delle informazioni relative alle produzioni. Per ciascun prodotto è stata predisposta una scheda tecnica con carat- teristiche, specificità, processo produttivo, modalità di confe- zionamento e vendita. I soggetti licenziatari del mar- chio possono essere impre- se agricole in forma singola, imprese agroalimentari di trasformazione e imprese del commercio che sottoscrivono un accordo di filiera con le imprese di produzione e tra- sformazione di “Prodotti di Puglia”. Chiara la filosofia che ha dato vita al marchio che è sinonimo di garanzia per i consumatori, perché dà affi- dabilità al prodotto, valoriz- zazione del prodotto a bene- ficio della filiera, depurazione del mercato da dichiarazioni ambigue e non controllabili a beneficio sia dei consumatori che dei produttori. In più, rappresenta un efficace strumento di aggregazione dei produttori attorno a un pro- getto comune. Grazie al suo utilizzo, il prodotto tipico ha maggiori possibilità di sboc- co sui mercati internazionali ed è immediatamente ricono- scibile dal consumatore quale prodotto di qualità provenien- te da una determinata area geografica. Copioso il paniere “Prodotti di Puglia”, dalla filie- ra lattiero-casearia alla zootec- nica da Carne, all’ortofrutta, alla cerealicola (pane, pasta e prodotti da forno), fino alla florovivaistica. Eventi Lunedì 31 Ottobre 2011 Focus Alimentare 7 L a Puglia, ecco una terra dalle grandi tradizioni agricole, con un’agricoltura diffusa e diversificata, dedita alla coltivazione di una vasta gamma di prodotti. Parliamo di eccellenza e, specificata- mente, di olive da olio, grano duro, ortaggi, frutta, uva da tavola e da vino. Insomma, un comparto che vanta numerosi primati pro- duttivi a livello nazionale, con una bella fetta (circa il 6%) nel- la formazione della ricchezza regionale e valori molto su- periori alle medie del Mez- zogiorno e dell’intero Paese. Performance non indifferenti anche nell’affermazione sui mercati internazionali: l’in- cremento dell’export nel 2010 ha superato il 35%. Tante, pe- rò, le potenzialità inespresse a causa di fattori che ne limi- tano la competitività. “Come la modesta aggregazione tra i produttori - spiega Dario Stefàno, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia -, ostacolo a un mag- gior peso nelle relazioni com- merciali con i buyer. Ma anche la senilizzazione degli impren- ditori, due terzi dei quali han- no più di 55 anni, e un’ancora insufficiente disponibilità di servizi alla popolazione e di opportunità di diversificazio- ne delle attività nelle aree ru- rali”. Criticità che attraverso il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 si è deciso di aggredire con un approccio strategico innovativo. Si è puntato sulla Progettazio- ne integrata di filiera (Pif), con cui - senza sovrastrutture - si sostengono le imprese per investimenti reali, purché sta- biliscano relazioni tra di loro, orizzontali e verticali, dura- ture e di comune vantaggio. “L’obiettivo è di arrivare sui mercati con prodotti di qua- lità, e proprio a questi sono dedicate prioritariamente le risorse finanziarie, in quanti- tà tali da garantire più potere contrattuale e conseguente competitività a imprese trop- po piccole”, continua l’asses- sore. Ma non basta. In una terra prolifica come la Puglia, i gio- vani sono la leva del futuro: insieme a un premio a fondo perduto per stimolarli a di- venire imprenditori agricoli è stato previsto un “pacchet- to” di interventi articolato e vario. Si va dalla formazione professionale alla consulenza aziendale, dal sostegno a inve- stimenti per il miglioramento dell’azienda al finanziamento per offrire ospitalità agrituri- stica. Ai giovani - sottolinea Ste- fàno - accompagnati nel fare impresa in agricoltura e alle loro famiglie è però necessa- rio offrire adeguate condizioni di vita. Per questo, sono stati messi a disposizione numero- si strumenti per la fornitura di servizi alla popolazione, infanzia e anziani soprattutto, per la nascita di microimprese nei settori tradizionali delle economie rurali, per la crea- zione di masserie didattiche e di masserie sociali, per la tu- tela e l’utilizzo economico del patrimonio artistico e archi- tettonico”. Per farlo la strada è quella del- lo sviluppo locale partecipato, attraverso i gruppi di azione locale. Ovvero partenariati pubblico-privati che proget- tano, attuano e gestiscono un’idea di sviluppo del proprio territorio, svolgendo un’azione di sostegno e accompagna- mento alle imprese, con un approccio intersettoriale e con l’obiettivo di divenire un’agen- zia di sviluppo locale a tutto tondo. Infine, l’ambiente. Qui la parti- ta passa dalle rinnovabili, fiore all’occhiello della Puglia: “Im- portante - conclude l’assessore Dario Stefàno - il sostegno alla produzione di energia da fon- ti alternative all’incremento dell’agricoltura biologica, alla difesa e valorizzazione eco- nomica delle foreste pugliesi, alla tutela della biodiversità vegetale con l’interessante strumento dell’incentivo agli agricoltori per ‘custodire’ le varietà a rischio di estinzione”. In tutto questo, il Psr è uno strumento di programma- zione articolato e complesso, sicuramente ambizioso per rispondere ai bisogni dell’agri- coltura pugliese e alle sfide che già deve affrontare. ■■ REGIONE PUGLIA / Tante le potenzialità dei prodotti del territorio che vanno maggiormente supportati I giovani sono la leva del futuro Previsto un pacchetto di interventi per stimolarli a divenire imprenditori agricoli I l Programma di sviluppo rurale (Psr) conta su 1,617 mi- liardi di euro disponibili, di cui 635 milioni per il miglio- ramento della competitività del settore agricolo e forestale, 587 milioni per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, 57 milioni per la qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale, 294 milioni per i Gal. I NUMERI DEL PSR Continua la campagna di adesione al marchio “Pro- dotti di Puglia”. Al mo- mento sono oltre 1.000 le aziende agricole coinvolte. La procedura di adesione può avvenire direttamente via web (www.agricoltu- raequalita.it), dove sono reperibili informazioni e supporto. Per agevolare le procedure di adesione al marchio, la Regione Puglia ha coinvolto le or- ganizzazioni professionali agricole e quelle della coo- perazione agricola, presso le quali sono stati attivati appositi sportelli per la consegna delle domande. Oltre mille le adesioni Marchio di garanzia “Prodotti di Puglia” Il nuovo strumento promuove e valorizza l’offerta agroalimentare locale Dario Stefàno assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia

Transcript of Marchio di garanzia “Prodotti di Puglia” · zione di masserie didattiche e di masserie sociali,...

Page 1: Marchio di garanzia “Prodotti di Puglia” · zione di masserie didattiche e di masserie sociali, per la tu-tela e l’utilizzo economico del patrimonio artistico e archi-tettonico”.

Un marchio d’area per dare valore e tutelare quali-

tà, tipicità, tradizione. È così, con questa premessa deter-minante, che nasce “Prodotti di Puglia”, nuovo importante strumento di cui si è dotata la Regione Puglia per promuo-vere, sostenere, valorizzare e diffondere i prodotti agroali-mentari pugliesi. Registrato l’11 settembre 2009 dall’Uami (Ufficio per l’armo-nizzazione nel mercato inter-no - Agenzia della Uecompe-tente per la registrazione dei marchi), è un marchio collet-tivo comunitario con indica-

zione territoriale. La Regione Puglia e l’Istituto agronomico mediterraneo di Bari del Cihe-am, nell’ambito del Program-ma regionale “Qualificazione e valorizzazione delle produ-zioni tipiche di qualità della Puglia”, hanno sviluppato pro-cedura, modulistica, schede tecniche di prodotto, nonché predisposto la documentazio-ne necessaria per la concessio-ne d’uso.Ben preciso l’intento, è eviden-te. Con tale marchio la Regio-ne Puglia intende promuove-re e sostenere le produzioni realizzate all’interno di una

zona geografica delimitata. Insomma, uno strumento che in concreto deve consentire ai consumatori un’immediata identificazione dell’area ter-ritoriale d’appartenenza dei prodotti, quale loro ulteriore garanzia di qualità. Ma anche che deve sostenere e incenti-vare gli agricoltori e le impre-se del settore agroalimentare nell’uso di un marchio che caratterizzi i loro prodotti. E che deve, infine, incentivare gli attori dell’area a costruire un sistema territoriale locale, nel suo complesso, di quali-tà, basato su comportamenti

virtuosi degli operatori, sulla pregevolezza delle risorse am-bientali e sulla conformità dei processi di produzione. Tre argomentazioni valide e imprescindibile per dare forza all’eccellenza pugliese, sotto ogni profilo.Naturalmente, ci sono regole altrettanto precise e rigorose. Ovvero, la garanzia della pro-venienza dei prodotti è fornita da un sistema di tracciabilità informatizzato che consente di risalire, con certezza, dal prodotto finale al produttore iniziale. Il soggetto richiedente è obbligato ad adottare all’in-

terno dell’azienda tale sistema per garantire la tracciabilità delle informazioni relative alle produzioni. Per ciascun prodotto è stata predisposta una scheda tecnica con carat-teristiche, specificità, processo

produttivo, modalità di confe-zionamento e vendita.I soggetti licenziatari del mar-chio possono essere impre-se agricole in forma singola, imprese agroalimentari di trasformazione e imprese del commercio che sottoscrivono un accordo di filiera con le imprese di produzione e tra-sformazione di “Prodotti di Puglia”. Chiara la filosofia che ha dato vita al marchio che è sinonimo di garanzia per i consumatori, perché dà affi-dabilità al prodotto, valoriz-zazione del prodotto a bene-ficio della filiera, depurazione del mercato da dichiarazioni ambigue e non controllabili a beneficio sia dei consumatori che dei produttori. In più, rappresenta un efficace strumento di aggregazione dei produttori attorno a un pro-getto comune. Grazie al suo utilizzo, il prodotto tipico ha maggiori possibilità di sboc-co sui mercati internazionali ed è immediatamente ricono-scibile dal consumatore quale prodotto di qualità provenien-te da una determinata area geografica. Copioso il paniere “Prodotti di Puglia”, dalla filie-ra lattiero-casearia alla zootec-nica da Carne, all’ortofrutta, alla cerealicola (pane, pasta e prodotti da forno), fino alla florovivaistica.

EventiLunedì 31 Ottobre 2011 Focus Alimentare 7

La Puglia, ecco una terra dalle grandi tradizioni

agricole, con un’agricoltura diffusa e diversificata, dedita alla coltivazione di una vasta gamma di prodotti. Parliamo di eccellenza e, specificata-mente, di olive da olio, grano duro, ortaggi, frutta, uva da tavola e da vino. Insomma, un comparto che vanta numerosi primati pro-duttivi a livello nazionale, con una bella fetta (circa il 6%) nel-la formazione della ricchezza regionale e valori molto su-periori alle medie del Mez-zogiorno e dell’intero Paese. Performance non indifferenti anche nell’affermazione sui mercati internazionali: l’in-cremento dell’export nel 2010 ha superato il 35%. Tante, pe-rò, le potenzialità inespresse a causa di fattori che ne limi-tano la competitività. “Come la modesta aggregazione tra i produttori - spiega Dario Stefàno, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia -, ostacolo a un mag-gior peso nelle relazioni com-merciali con i buyer. Ma anche la senilizzazione degli impren-ditori, due terzi dei quali han-no più di 55 anni, e un’ancora insufficiente disponibilità di servizi alla popolazione e di opportunità di diversificazio-ne delle attività nelle aree ru-rali”. Criticità che attraverso il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 si è deciso di

aggredire con un approccio strategico innovativo. Si è puntato sulla Progettazio-ne integrata di filiera (Pif), con cui - senza sovrastrutture - si sostengono le imprese per investimenti reali, purché sta-biliscano relazioni tra di loro, orizzontali e verticali, dura-ture e di comune vantaggio. “L’obiettivo è di arrivare sui mercati con prodotti di qua-lità, e proprio a questi sono dedicate prioritariamente le risorse finanziarie, in quanti-tà tali da garantire più potere contrattuale e conseguente competitività a imprese trop-po piccole”, continua l’asses-sore.Ma non basta. In una terra prolifica come la Puglia, i gio-vani sono la leva del futuro:

insieme a un premio a fondo perduto per stimolarli a di-venire imprenditori agricoli è stato previsto un “pacchet-to” di interventi articolato e vario. Si va dalla formazione professionale alla consulenza aziendale, dal sostegno a inve-stimenti per il miglioramento dell’azienda al finanziamento per offrire ospitalità agrituri-stica.“Ai giovani - sottolinea Ste-fàno - accompagnati nel fare impresa in agricoltura e alle loro famiglie è però necessa-rio offrire adeguate condizioni di vita. Per questo, sono stati messi a disposizione numero-si strumenti per la fornitura di servizi alla popolazione, infanzia e anziani soprattutto, per la nascita di microimprese

nei settori tradizionali delle economie rurali, per la crea-zione di masserie didattiche e di masserie sociali, per la tu-tela e l’utilizzo economico del patrimonio artistico e archi-tettonico”. Per farlo la strada è quella del-lo sviluppo locale partecipato, attraverso i gruppi di azione locale. Ovvero partenariati pubblico-privati che proget-tano, attuano e gestiscono un’idea di sviluppo del proprio territorio, svolgendo un’azione di sostegno e accompagna-mento alle imprese, con un approccio intersettoriale e con l’obiettivo di divenire un’agen-zia di sviluppo locale a tutto tondo.Infine, l’ambiente. Qui la parti-ta passa dalle rinnovabili, fiore

all’occhiello della Puglia: “Im-portante - conclude l’assessore Dario Stefàno - il sostegno alla produzione di energia da fon-ti alternative all’incremento dell’agricoltura biologica, alla difesa e valorizzazione eco-nomica delle foreste pugliesi, alla tutela della biodiversità vegetale con l’interessante

strumento dell’incentivo agli agricoltori per ‘custodire’ le varietà a rischio di estinzione”. In tutto questo, il Psr è uno strumento di programma-zione articolato e complesso, sicuramente ambizioso per rispondere ai bisogni dell’agri-coltura pugliese e alle sfide che già deve affrontare.

■■■ REGIONE PUGLIA / Tante le potenzialità dei prodotti del territorio che vanno maggiormente supportati

I giovani sono la leva del futuroPrevisto un pacchetto di interventi per stimolarli a divenire imprenditori agricoli

Il Programma di sviluppo rurale (Psr) conta su 1,617 mi-liardi di euro disponibili, di cui 635 milioni per il miglio-

ramento della competitività del settore agricolo e forestale, 587 milioni per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, 57 milioni per la qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale, 294 milioni per i Gal.

I NUMERI DEL PSR

Continua la campagna di adesione al marchio “Pro-dotti di Puglia”. Al mo-mento sono oltre 1.000 le aziende agricole coinvolte. La procedura di adesione può avvenire direttamente via web (www.agricoltu-raequalita.it), dove sono reperibili informazioni e supporto. Per agevolare le procedure di adesione al marchio, la Regione Puglia ha coinvolto le or-ganizzazioni professionali agricole e quelle della coo-perazione agricola, presso le quali sono stati attivati appositi sportelli per la consegna delle domande.

Oltre mille le adesioni

Marchio di garanzia “Prodotti di Puglia”Il nuovo strumento promuove e valorizza l’offerta agroalimentare locale

Dario Stefàno assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia