Marchetti m., Pillastrini p. Neurofisiologia Del Movimento

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M. Marchetti - P. PillastriniNEUROFISIOLOGIA DEL MOVIMENTOAnatomia • Biomeccanica Chinesiologia • ClinicaPICCINPresentazione del Prof. Domenico De GrandisHo accolto con immenso piacere e gratitudine l'invito del dott. Maurizio Marchetti a presentare questa opera, "Neurofisiologia del movimento", frutto di un notevole lavoro, com'è testimoniato dal numero degli argomenti sviluppati, dalla ricca documentazione bibliografica e dalla profonda e completa esposizione di ogni capitolo.Questa mia disponibilità è dovuta non solamente all'amicizia che mi lega all'autore ed alla stima che nutro per lui sul piano umano e professionale, ma soprattutto alla immensa considerazione sviluppata seguendo tappa per tappa il lavoro che ha portato a questa "impresa".Questo impegno diventa ancora più rilevante e degno di essere sottolineato se si prende atto che tutto il lavoro è stato eseguito in maniera del tutto autonoma, al di fuori di qualsiasi istituzione culturale o scientifica ed in assenza di obiettivi accademici od obblighi istituzionali.Volano dell'opera è stato quindi esclusivamente un profondo interesse culturale verso la fisiologia del movimento, la patologia ed i possibili approcci terapeutici basati ovviamente su presupposti teorici seri e dotati di razionalità, anche se ancora non completamente acquisiti od ipotetici.In altre parole, un vivo interesse per l'attività medica che l'autore è chiamato quotidianamente a svolgere.In questa cornice tutto l'elaborato acquista una sua peculiare originalità negli argomenti trattati ed una sua completezza, per cui non va a sovrapporsi ai numerosi e validi testi di fisiologia del sistema nervoso o di chinesiologia attualmente circolanti.L'obiettivo del volume è stato quello di fornire agli allievi (in particolare ai terapisti della riabilitazione) uno strumento didattico per una neurofisiologia del movimento meno astratta possibile e tale da essere continuamente utile e presente durante i trattamenti dei pazienti nella valutazione del recupero e dell'efficacia del trattamento.Per ottenere questo, i concetti e le nozioni di fisiologia sono integrate da numerose altre informazioni anatomiche, biochimiche, semeiologiche, patologiche ed in particolare biomeccaniche, grazie al preciso e puntuale lavoro del co-autore Pillastrini, e questo costituisce la caratteristica più peculiare dell'opera.Tale impostazione da un lato rende il trattato più piacevole e certi concetti funzionali meno astratti, dall'altro valorizza la neurofisiologia, che viene posta al centro in posizione rilevante con una serie di diramazioni a stella verso alcune discipline complementari come la chinesiologia, la neurofisiopatologia, la biomeccanica.Alcuni argomenti tradizionalmente visti in maniera diversa tra clinico e fisiologo, come il tono muscolare o le parestesie dolorose, risultano meno teorici e più facilmente "digeribili" ed applicabili.Questo senza togliere una completezza rilevante dei singoli argomenti trattati, in una stringatezza piana e lineare.L'organizzazione inoltre dei capitoli in diversi livelli rende infatti la maggior parte dell'opera utile anche ai medici che desiderano rivedere alcuni elementi fisiopatologici, con la concretezza e praticità richiesta da chi è quotidianamente a contatto con i problemi clinici. La parte biomeccanica e chinesiologica, elaborata da Pillastrini, è estremamente dettagliata, utilissima per chi necessita a livello clinico di un preciso riferimento sull'anatomia topografica e sull'azione, principale sinergica e differenziata, di ogni muscolo, compresi i relativi punti di inserzione e le innervazioni.Credo nel successo di quest'opera e spero che l'impegno dell'amico Marchetti non termini qui, ma questo sia solo la prima tappa di un lungo viaggio culturale e professionale.Domenico De GrandisPresentazione del Dott. Mauro AliantiNon v'è dubbio che per tutti coloro che si interessano del movimento umano, la Neurofisiologia e la Chinesiologia rappresentino aree fondamentali di conoscenza e di riflessione. D'altronde, qualunque sia l'intendimento di questo interesse, non possiamo non concordare con Silvano Boccardi quando ci ricorda che: "...in ogni caso ci sono sinapsi da recuperare e leve da

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M. Marchetti - P. PillastriniNEUROFISIOLOGIA DEL MOVIMENTOAnatomia Biomeccanica Chinesiologia ClinicaPICCINPresentazione del Prof. Domenico De GrandisHo accolto con immenso piacere e gratitudine l'invito del dott. Maurizio Marchetti a presentare questa opera, "Neurofisiologia del movimento", frutto di un notevole lavoro, com' testimoniato dal numero degli argomenti sviluppati, dalla ricca documentazione bibliografica e dalla profonda e completa esposizione di ogni capitolo.Questa mia disponibilit dovuta non solamente all'amicizia che mi lega all'autore ed alla stima che nutro per lui sul piano umano e professionale, ma soprattutto alla immensa considerazione sviluppata seguendo tappa per tappa il lavoro che ha portato a questa "impresa".Questo impegno diventa ancora pi rilevante e degno di essere sottolineato se si prende atto che tutto il lavoro stato eseguito in maniera del tutto autonoma, al di fuori di qualsiasi istituzione culturale o scientifica ed in assenza di obiettivi accademici od obblighi istituzionali.Volano dell'opera stato quindi esclusivamente un profondo interesse culturale verso la fisiologia del movimento, la patologia ed i possibili approcci terapeutici basati ovviamente su presupposti teorici seri e dotati di razionalit, anche se ancora non completamente acquisiti od ipotetici.In altre parole, un vivo interesse per l'attivit medica che l'autore chiamato quotidianamente a svolgere.In questa cornice tutto l'elaborato acquista una sua peculiare originalit negli argomenti trattati ed una sua completezza, per cui non va a sovrapporsi ai numerosi e validi testi di fisiologia del sistema nervoso o di chinesiologia attualmente circolanti.L'obiettivo del volume stato quello di fornire agli allievi (in particolare ai terapisti della riabilitazione) uno strumento didattico per una neurofisiologia del movimento meno astratta possibile e tale da essere continuamente utile e presente durante i trattamenti dei pazienti nella valutazione del recupero e dell'efficacia del trattamento.Per ottenere questo, i concetti e le nozioni di fisiologia sono integrate da numerose altre informazioni anatomiche, biochimiche, semeiologiche, patologiche ed in particolare biomeccaniche, grazie al preciso e puntuale lavoro del co-autore Pillastrini, e questo costituisce la caratteristica pi peculiare dell'opera.Tale impostazione da un lato rende il trattato pi piacevole e certi concetti funzionali meno astratti, dall'altro valorizza la neurofisiologia, che viene posta al centro in posizione rilevante con una serie di diramazioni a stella verso alcune discipline complementari come la chinesiologia, la neurofisiopatologia, la biomeccanica.Alcuni argomenti tradizionalmente visti in maniera diversa tra clinico e fisiologo, come il tono muscolare o le parestesie dolorose, risultano meno teorici e pi facilmente "digeribili" ed applicabili.Questo senza togliere una completezza rilevante dei singoli argomenti trattati, in una stringatezza piana e lineare.L'organizzazione inoltre dei capitoli in diversi livelli rende infatti la maggior parte dell'opera utile anche ai medici che desiderano rivedere alcuni elementi fisiopatologici, con la concretezza e praticit richiesta da chi quotidianamente a contatto con i problemi clinici. La parte biomeccanica e chinesiologica, elaborata da Pillastrini, estremamente dettagliata, utilissima per chi necessita a livello clinico di un preciso riferimento sull'anatomia topografica e sull'azione, principale sinergica e differenziata, di ogni muscolo, compresi i relativi punti di inserzione e le innervazioni.Credo nel successo di quest'opera e spero che l'impegno dell'amico Marchetti non termini qui, ma questo sia solo la prima tappa di un lungo viaggio culturale e professionale.Domenico De GrandisPresentazione del Dott. Mauro AliantiNon v' dubbio che per tutti coloro che si interessano del movimento umano, la Neurofisiologia e la Chinesiologia rappresentino aree fondamentali di conoscenza e di riflessione. D'altronde, qualunque sia l'intendimento di questo interesse, non possiamo non concordare con Silvano Boccardi quando ci ricorda che: "...in ogni caso ci sono sinapsi da recuperare e leve da

far muovere..."; raccomandazione quanto mai attuale di fronte al moltiplicarsi delle proposte tecnologiche in Riabilitazione ed al pi variegato panorama dei presupposti teorici. con grandissimo piacere, quindi, che accolgo l'invito di presentare l'opera che gli amici e colleghi Maurizio Marchetti e Paolo Pillastrini hanno portato a termine con tanto impegno e passione. Entrambi lavorano ormai da molti anni all'interno del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'Ospedale Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, l'uno come apprezzato consulente neurofisiologo e l'altro come Terapista della Riabilitazione. Ritengo altres importante sottolineare che essi condividono, da tempo, anche un rilevante impegno didattico e formativo nella Scuola per Terapisti che trova sede nel medesimo Servizio: sono convinto che da questo particolare aspetto, non disgiunto dalla loro non trascurabile esperienza professionale, sia nata l'idea di coniugare e dare spessore a quanto di pi aggiornato e approfondito ci viene dalle conoscenze di neurofisiologia, chinesiologia e biomeccanica. Non temo smentite affermando che il tentativo molto ben riuscito, in un'opera che trover sicuramente una vasta eco in tutti coloro che, dell'attivit motoria dell'uomo, fanno oggetto del proprio lavoro: come elemento di scienza di base, come interpretazione del segno clinico, come fonte di metodologie terapeutiche di precipuo interesse riabilitativo. Il volume si presenta ponderoso e ricco di giuste ambizioni e costituisce una lettura invitante per i temi trattati, per la competenza e la chiarezza con cui vengono esposti, per la ricca e brillante iconografia, quanto mai accurata ed appropriata. In buona sostanza pu essere suddiviso in due parti: la prima che definirei "generale" di chinesiologia e neurofisiologia, la seconda invece, dedicata alle grandi sindromi della patologia neurologica che vengono affrontate secondo un impegno ed una visione di largo respiro. La dimensione stessa dell'opera lascia chiaramente intendere quale sia stato l'impegno e lo sforzo di coniugare i reciproci interessi e conoscenze da parte dei due autori. Credo che siano oggi ampiamente ripagati nel momento in cui il frutto del loro impegno e della loro cultura vede la luce, ma ancor pi, mi auguro, lo saranno in futuro, nel constatare l'interesse ed il plauso che susciteranno in tanti colleghi. Pur non presentandosi esplicitamente come un trattato di neuroriabilitazione in quest'ambito, ma non solo, che trover molti dei suoi estimatori. Certamente non frutto del caso se nato all'interno dell'ambiente riabilitativo, ove gli aspetti legati all'osservazione, alla valutazione e all'interpretazione dei fenomeni neurologici nel normale e nel patologico sono un momento fondamentale per predisporre progetti di recupero e strategie di intervento. Si tratta, in realt, di un approccio ben noto ad ogni serio riabilitatore: l'originalit di questo lavoro sta nel tentativo, ben riuscito, di dare luogo ad un "corpo dottrinale" unico in cui i portati del neurofisiologo e del chinesiologo si confrontano e si compenetrano, completandosi vicendevolmente. Un bel lavoro "a quattro mani" dunque, ricco di spunti speculativi ma nel contempo molto pragmatico, cui non posso che augurare, ancora una volta, di incontrare favore e successo in tutti gli appassionati e cultori della materia, che non mancheranno di apprezzarne la chiarezza dell'impronta didattica e la dovizia delle ricadute pratiche e terapeutiche.Mauro AliantiRINGRAZIAMENTIAl termine di questa lunga ed estenuante fatica, non possiamo non ricordare chi ha contribuito a far s che il lavoro potesse nascere, e per questo rivolgiamo sentiti ringraziamenti:Al Prof. Pietro Faglioni, direttore della Clinica Neurologica dell'Universit di Modena, che per primo mi fece nascere il sospetto che la neurologia avesse una logica.Al Prof. Robin G. Willison, gi direttore del Neurophysiology Dept. of the National Hospital for Nervous Diseases, Queens Square, Londra, che su questo sospetto lavor molto, e molto ebbe a lavorare, affinch apprendessi una professione e non un'arte divinatoria.Al Prof. Carlo Menarini, gi primario del

Servizio Riabilitazione del Policlinico S.Orsola di Bologna, che mi insegn come a volte, nei labirinti della clinica medica, sia necessario osare ed anche navigare a vista, alla ricerca di risultati che non possono essere codificati in nessuna pregressa esperienza.Al Dott. Stefano Tibaldi, primario del Servizio di Riabilitazione dell'Ospedale di Faenza, al Dott. Mauro Alianti, primario del Servizo Riabilitazione del Policlinico S. Orsola di Bologna, al Dott. Giorgio Sanguinetti, aiuto del Servizio di Riabilitazione dell'Ospedale Maggiore di Bologna, amici e profondi conoscitori della neuroriabilitazione e della biomeccanica; il confronto con loro stato essenziale per l'ottica riabilitativa con cui sviluppata la neurofisiologia in questo testo.Al Dott. Nick M. Murray, direttore del Neurophysiology Dept. of National Hospital for Neurology and Neurosurgery Queens Square, Londra, caro amico, per la grande disponibilit con cui ha sempre seguito il mio lavoro, permettendomi il costante accesso alla istituzione della quale fa parte.All'amico Dott. Domenico De Grandis, primario della divisione di Neurologia dell'Arcispedale S.Anna, Ferrara, per i consigli e le idee che hanno decisamente migliorato l'organizzazione del testo e per il suo continuo impegno per la crescita degli studi e del dibattito nell'ambito della Neurologia italiana.Al Dott. Brian L. Day ed al Dott. John C. Rothwell del British medical Council dell'Universit di Londra, per le discussioni ed i consigli datimi a pi riprese durante la elaborazione del libro.Al Dott. Jacopo Bonavita, specializzando, che con pazienza e fatica ha collaborato, alleggerendomi numerosi impegni e ponendo alcuni mattoni essenziali alla costruzione del testo.Alla Prof.ssa Maria Luigia Segnana (mia moglie) senza la quale questo testo non sarebbe mai stato possibile, sia per il sostanziale dibattito logico e metodologico sull'argomento sistema nervoso/intelligenza, sia per l'importante contributo organizzativo nella stesura del libro.Agli studenti della Scuola per Terapisti della Riabilitazione dell'Ospedale S. Orsola di Bologna, che negli oltre 15 anni della mia docenza hanno pazientemente sopportato le oltre 100 ore annue del corso di Neurofisiologia del movimento, stimolando la mia curiosit verso la materia ed affinando le mie capacit didattiche poi tradotte, spero, in questo libro. Li ringrazio inoltre per aver accompagnato, con la loro costante allegria, il lento dissolversi della mia giovinezza.Maurizio MarchettiAi pazienti che ho incontrato nella mia esperienza professionale, per tutti gli insegnamenti che ho ricevuto osservandoli, comunicando con loro e cercando di guidarli nel processo di recupero del movimento e dell'autonomia;Al Prof. Carlo Menarini, che per primo mi ha insegnato le basi della Riabilitazione e che con la sua umanit mi ha trasmesso il concetto fondamentale di "centralit del malato";Al Dott. Mauro Alianti, amico e collega con cui in tante occasioni abbiamo avuto modo di discutere ed approfondire (a volte anche animatamente) tanti argomenti, tra cui che cos' un fisiatra e cos' un fisioterapista;Alle colleghe con cui ho condiviso l'esperienza didattica presso la scuola per Terapisti della Riabilitazione di Bologna, per i consigli e (perch no?) i rimproveri con cui mi hanno stimolato;A tutti i colleghi Fisioterapisti che (e sono stati tanti) hanno avuto la pazienza di ascoltare le mie "chiacchiere" (a volte strampalate) sulle leve ed i vettori, probabilmente chiedendosi se poi tutto ci potesse avere un senso;All'amico Roberto Balboni, Fisico dell'Universit degli studi di Bologna, per i preziosissimi consigli di Biomeccanica, Meccanica, Cinematica, Statica e Dinamica, senza di cui credo che non sarei potuto andare molto avanti;Alla collega e amica Giorgia Brunetti, per essersi resa disponibile come soggetto preso a modello nelle immagini del volume;Alla mia famiglia, che mi ha permesso di dedicare tanto tempo a questo lavoro e che ne ha sopportato le conseguenze conservando sempre quel clima di serenit necessario per condurre in porto un progetto tanto ambizioso.Paolo PilastriniUn ringraziamento infine per le disegnatrici, i redattori, le segretarie e lo stesso Dott. Piccin, in quanto abbiamo

compreso, in questi quasi tre anni di collaborazione, quanto complessa e laboriosa sia la stesura di un testo di quasi 1000 pagine con pi di 400 illustrazioni e quanto delicato sia il loro lavoro, senza il quale non sarebbe possibile materializzare in un libro il pensiero degli autori.INDICE GENERALEIntroduzione Pag. 171 - PRINCIPI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLE FIBRE MUSCOLARI 21Definizione 21Classificazione 21Anatomia microscopica 21La fibra muscolare come cellula 21- Le miofibrille 22- I mio filamenti 23- Il reticolo sarcoplasmatico e i tubuli trasversi T 24La contrazione muscolare 25- Il complesso actina-miosina 25- L'ATP, energia per la contrazione 26- Accoppiamento elettro-meccanico e azione degli ioni calcio. 26- Fenomeni elettrici nelle fibre muscolari 27Organizzazione delle fibre muscolari nella costituzione del muscolo 27- Innervazione dei muscoli - concetto di unit motoria 28- Distribuzione e dimensioni delle unit motorie 29- Classificazione istochimica delle unit motorie 29- Correlazione tra caratteristiche istochimiche e fisiologiche delle unit motorie 30- Finalit della differenziazione fra diverse unit motorie 30- Differenziazione durante lo sviluppo delle unit motorie 31- Gradazione della forza contrattile muscolare 31Bibliografia 322 - PRINCIPI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLE CELLULE NERVOSE 33La cellula 33Analisi dello spike 38Bibliografa 463 - BIOMECCANICA 47Premessa 47Il muscolo 48I piani del movimento 49La posizione anatomica 51II muscolo come forza vettoriale 51Analisi vettoriale 55Scomposizione delle forze 56Il rettangolo biomeccanico 58La leva 59Il braccio della leva..................................................................... ..61Momento della forza.................................................................... .62Unit di misura................................................................... ..........63Selezione dei movimenti da analizzare.......................................63Muscoli poliarticolari........................................................... .........64Selezione del verso del vettore....................................................64Muscoli non collegati ad un vincolo...........................................64Due forze applicate su un punto................................................65Bibliografia...... ......................................................................... ......67Sezione IL'IMPORTANZA DELLE FUNZIONI SENSITIVE NEL CONTROLLO DEL MOVIMENTO4 - SENSIBILIT E MOVIMENTO: NEUROFISIOLOGIA E NEUROFISIOLOGIA CLINICA 71Introduzione........................................................... ........................ " 71Neurofisiologia clinica della sensibilit...................................... " 72- Recupero neurosensoriale dopo deafferentazione sensitiva " 72- Importanza della sensibilit nel controllo del movimento .. " 73 Il Concetto fisiologico

di sensibilit cosciente.......................... " 79- Il concetto..................................,.............................. ............ " 79- Neurofisiologia della sensibilit: inquadramento storico .. " 82 Anatomia e fisiologia della percezione cutanea........................ " 84- I recettori cutanei ed il loro ruolo nella percezione sensitiva ......................................................................... .............. " 84- Anatomia dei recettori cutanei............................................ " 85- Meccanocettori cutanei non collegati al follicolo pilifero .... " 85- Meccanocettori cutanei collegati al follicolo pilifero........ " 89Termocettori............................................................. ............. " 89Nocicettori.............................................................. ............... " 90- Le vie sensitive centrali ed il loro ruolo nella percezione ... " 91- La radice mediale: considerazioni anatomiche.................. " 91- La radice mediale, le vie della sensibilit tattile discriminativa (vie posteriori) ed il loro ruolo nella percezione sensitiva cosciente................................................................ . " 92- La radice laterale, le vie della sensibilit termodolorifica ed il loro ruolo nella percezione sensitiva cosciente................................................................ ................ " 94- Ruolo sensitivo del fascio piramidale................................. " 98Bibliografia........................................................... .......................... " 985 - LA SENSIBILIT COME GUIDA PER IL MOVIMENTO ............................................................... ......................... " 101Premessa................................................................. ............... " 101- Storia della rieducazione sensitiva...................................... " 101- Fisiologia della sensibilit.................................................... " 103Considerazioni riabilitative................................................... " 103Bibliografia.......................................................... ........................... " 105Sezione IICENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO6 - SISTEMA NERVOSO PERIFERICO SOMATICO.......... Pag. 109Introduzione.......................................................... ......................... " 109Plesso brachiale................................................................ ............. " 110Plesso lombo-sacrale e nervi relativi........................................... " 112Struttura microscopica del sistema nervoso periferico............. " 113Tabelle............................................................... ............................. " 114Tavole................................................................ ............................. " 117Bibliografia.......................................................... ........................... " 1217 - SISTEMA NERVOSO PERIFERICO VEGETATIVO .... " 122Introduzione.......................................................... ......................... " 122Anatomia e fisiologia............................................................... ..... " 123Meccanismi vegetativi di controllo della circolazione e dellapressione arteriosa................................................................ ......... " 128Meccanismi neurovegetativi di controllo della funzione urinaria "

129Bibliografia.......................................................... ........................... " 131Sezione III MIDOLLO SPINALE E SINDROMI MIDOLLARI8 - IL MIDOLLO SPINALE E IL MOVIMENTO: CLINICA E NEUROFISIOLOGIA .................................................. " 135Introduzione.......................................................... ......................... " 135Elettrofisiologia dell'oc motoneurone.......................................... " 136Metodi di stimolazione dei riflessi spinali................................. " 139Studi clinici sui riflessi................................................................. " 141- Aspetti clinici del riflesso miotatico.......................................... " 141- Inibizione reciproca la e sua modulazione da parte del controllo volontario del movimento ................................................ " 146- Aspetti clinici dell'inibizione reciproca Ib e del riflesso miotatico inverso. Sua modulazione da parte del controllo volontario del movimento................................................................ ............. " 147- Interneurone inibitore di Renshaw e inibizione presinaptica " 148- Riflesso tonico da vibrazione..................................................... " 149Riflessi cutanei.................................................................. ........... " 149- Riflesso cutaneo allo stimolo doloroso.................................. " 150- Riflesso cutaneo allo stimolo tattile....................................... " 151I riflessi cutanei nel paziente spinale......................................... " 152Effetti clinici collegabili alle caratteristiche biomeccaniche del muscolo ................................................................. .......................... " 153- Rapporto lunghezza/tensione e stiffness muscolare................ " 153- Il rapporto lunghezza/tensione e la teoria del punto di equilibrio ......................................................................... .................... " 155- Rapporto forza/velocit........................................................... ... " 156Bibliografia.......................................................... ........................... " 1569 - MOTONEURONI, FIBRE MUSCOLARI E BIOMECCANICA DEL MOVIMENTO .............................................. Pag. 159Introduzione.......................................................... ......................... " 159Le unit motorie e la attivit meccanica del muscolo............. " 161- Le unit FF....................................................................... .......... " 162- Le unit FR....................................................................... .......... " 162- Le unit S........................................................................ ............ " 162- Il twich test..................................................................... ............ " 163- Il sag test..................................................................... ................ " 163- Il test dell'affaticamento....................................................... ...... " 163Attivit meccanica del muscolo ed affaticamento muscolare ......................................................................... .......................... " 169- Rapporto lunghezza/tensione..................................................... " 170- Rapporto forza/velocit........................................................... ... " 174- Attivazione muscolare durante la

contrazione......................... " 175Bibliografia.......................................................... ........................... " 17610 - NEUROFISIOLOGIA ORIZZONTALE DEL MIDOLLO SPINALE ......................................................................... ..... " 178Introduzione.......................................................... ......................... " 178Anatomia e fisiologia dei propriocettori.................................... " 179- Recettori muscolari................................................................ ..... " 179- Anatomia e fisiologia del fuso neuromuscolare.................... " 179- Anatomia e fisiologia dell'organo tendineo di Golgi........... " 190- Altri recettori muscolari.......................................................... " 192- Corpuscoli di Pacini............................................................. " 192- Terminazioni libere............................................................... " 193- Rapporto fra i recettori muscolari e la propriocettivit cosciente ..............................................,.......................... .............. " 193- Recettori articolari............................................................... ....... " 197- Meccanocettori cutanei............................................................... " 197Circuiti midollari ed afferenze propriocettive............................ " 197- A) Il circuito del riflesso miotatico (monosinaptico eccitato-rio) ......................................................................... .......................... " 198- La funzione passiva del fusoneuromuscolare ed il riflesso miotatico................................................................ ................... " 198- La funzione attiva del fusoneuromuscolare ed il fenomeno della coattivazione a-y ............................................................. " 200Significato clinico del riflesso miotatico................................ " 203- B) Il circuito di inibizione disinaptica (reciproca) delle fibre la..... " 204- Fisiologia del riflesso............................................................... " 204- Significato clinico dell'inibizione reciproca........................... " 205- C) I riflessi crociati e le afferenze di tipo II muscolari......... " 207- D) Il circuito di inibizione disinaptica delle fibre Ib............. " 209- Fisiologia del riflesso............................................................... " 209- Aspetti clinici legati al circuito di inibizione Ib.................. " 211- E) Altri circuiti delle fibre di tipo II....................................... " 213- F) L'interneurone inibitore di Renshaw................................... " 214- G) Il meccanismo dell'inibizione presinaptica......................... " 21511 - NEUROFISIOLOGIA VERTICALE DEL MIDOLLO SPINALE ......................................................................... ............. " 219Introduzione.......................................................... ......................... " 219Fasci discendenti del midollo spinale......................................... " 219Fasci ascendenti del midollo spinale .......................................... Pag. 228Bibliografa.......................................................... ........................... " 23212- ANATOMIA DEL MIDOLLO SPINALE......................... " 234Collocazione ed anatomia topografica........................................ " 234Aspetto

macroscopico del midollo spinale................................. " 239Aspetto esterno.................................................................. ......... " 239- Aspetto interno.................................................................. ......... " 239Anatomia microscopica............................................................. .... " 241- Corna posteriori............................................................... ........... " 241- Corna anteriori................................................................ ............ " 24413 - IL PAZIENTE MIELOLESO: CHINESIOLOGIA E BIOMECCANICA ............................................................ .......... " 247Premessa................................................................. ..................... " 247Flaccidit............................................................... ....................... " 249Spasticit............................................................... ....................... " 250- Classificazione in funzione della disabilit............................... " 257- Lesioni complete ed incomplete............................................... " 258- Lesioni complete................................................................. ..... " 259- Lesioni incomplete............................................................... .... " 263- I disturbi della sensibilit.......................................................... " 264- La sensibilit come strumento diagnostico.............................. " 267Paraosteopatie........................................................... ............... " 268- I disturbi associati................................................................ ... " 270- Piaghe da decubito................................................................. . " 271Respirazione............................................................. ................. " 272- Fase inspiratoria............................................................. .......... " 273- Fase espiratoria.............................................................. .......... " 280- La respirazione nel mieloleso.................................................... " 282Bibliografa.......................................................... ........................... " 284Sezione IV CERVELLETTO E SINDROMI CEREBELLARI14 - IL CERVELLETTO E IL MOVIMENTO: CLINICA E NEUROFISIOLOGIA ......................................................... " 287Introduzione.......................................................... ......................... " 287PARTE PRIMA.................................................................... ........ " 288Il movimento e l'atassia............................................................... " 288- Aspetti clinici e ruolo del cervelletto nell'origine del movimento, dell'atassia e del tremore..................................................... " 288Movimenti balistici................................................................ .. " 291- Movimenti volontari propriamente detti............................... " 294- Movimenti lenti.................................................................... .... " 295Conferme sperimentali dei disturbi clinici del movimentoper

danno cerebellare.............................................................. ...... " 297PARTE SECONDA.................................................................. .... " 300La postura, il tono muscolare ed i disturbi dell'equilibrio...... " 300Meccanismi neurofisiologici di controllo della postura............ Pag. 300- Ruolo del cervelletto nel controllo della postura................. " 300- Reazioni statiche locali......................................................... " 301Reazioni statiche segmentane.............................................. " 302- Reazioni statiche globali....................................................... " 305- Riflessi del collo.................................................................... " 305- Riflessi labirinticovestibolari............................................... " 306Aspetti clinici della postura......................................................... " 310Controllo posturale nella stazione eretta............................... " 310- Controllo posturale quando al corpo vengano applicate forze meccaniche in grado di provocare una perdita di equilibrio............................................................... .................... " 314- Controllo posturale durante il movimento volontario (Reazioni di anticipazione)........................................................... .. " 320PARTE TERZA.................................................................... ........ " 323Il cervelletto come strumento di apprendimento motorio....... " 323PARTE QUARTA................................................................... ..... " 327D) H tremore cerebellare.......................................................... " 327Bibliografia.......................................................... .............................. " 32715 - CIRCUITI CEREBELLARI: NEUROFISIOLOGIA ESIGNIFICATO CLINICO....................................................... " 330Introduzione.......................................................... ......................... " 330Vie archicerebellari......................................................... ............... " 330Vie paleocerebellari......................................................... .............. " 330Vie neocerebellari........................................................... ............... " 33216 - ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLETTO . " 335Introduzione.......................................................... ......................... " 335Anatomia macroscopica............................................................. .. " 336Archicerebello........................................................... ................... " 338Paleocerebello........................................................... ................... " 339Neocerebello............................................................. ................... " 339- Rappresentazione somatotopica................................................. " 340Anatomia microscopica............................................................. .... " 341- Corteccia cerebellare.............................................................. .... " 341A) strato

molecolare............................................................... .... " 342B) strato delle cellule di Purkinje............................................. " 346C) strato granulare................................................................ ...... " 349- Nuclei cerebellari.............................................................. .......... " 350A) nucleo fastigiale............................................................... ...... " 351B) nucleo interposito.............................................................. .... " 351C) nucleo dentato.................................................................. ..... " 352- Vie afferenti al cervelletto.......................................................... " 352A) Fibre rampicanti e oliva bulbare......................................... " 352B) Fibre muscose.................................................................. ...... " 354C) Fibre aminergiche.............................................................. .... " 358- Vie efferenti dal cervelletto....................................................... " 359A) Efferenze fastigiali............................................................... .. " 360B) Efferenze interposite............................................................. " 361C) Efferenze dentate.................................................................. " 361D) Efferenze cerebellotalamiche.............................................. " 361Elettrofisiologia funzionale del cervelletto................................. " 363Bibliografia.......................................................... ........................... " 36617 - LA SINDROME MASSICA: CHINESIOLOGIA EBIOMECCANICA............................................................ .......... Pag. 369Premessa................................................................. ..................... " 369- Tono muscolare................................................................ ........... " 370- Disordine del tono.................................................................. " 373- Aspetti chinesiologici dell'ipotonia........................................ " 373- Fenomeno del rimbalzo.......................................................... " 375Equilibrio............................................................... ...................... " 377Capo..................................................................... ..................... " 378Tronco................................................................... .................... " 381Bacino................................................................... .................... " 386- Arti inferiori................................................................ ............. " 388Dismetria................................................................ ...................... " 389- Prova indice naso.................................................................... " 392- Prova tallone ginocchio........................................................... " 394- Prova pollice mignolo............................................................. "

395- Il cammino.................................................................. ................ " 395- Allargamento della base di appoggio.................................... " 396- Abduzione di spalle................................................................. " 397- Retropulsione del tronco......................................................... " 398Dismetria degli arti inferiori durante il cammino................ " 398Talloneggiamento......................................................... ............ " 399- Sequenze di raddrizzamento...................................................... " 400- Postura supina................................................................... ....... " 400- Posizione quadrupedica........................................................... " 401- Posizione in ginocchio............................................................. " 404- Stazione eretta................................................................... ....... " 407Bibliografa.......................................................... ........................... " 409Sezione VNUCLEI DELLA BASE E SINDROMI EXTRAPIRAMIDALI18 - I NUCLEI DELLA BASE E IL MOVIMENTO: CLINICA E NEUROFISIOLOGIA.................................................. " 413Introduzione.......................................................... ......................... " 413PARTE PRIMA.................................................................... ........ " 414A) Semeiotica clinica dei disturbi collegati ad un danno deinuclei della base..................................................................... . " 414- Disturbi del movimento caratterizzati da una diminuzionedella attivit motoria.................................................................. . " 414Acinesia................................................................. .................... " 414Ipocinesia............................................................... ................... " 414Bradicinesia............................................................. .................. " 414- Disturbi del movimento caratterizzati da un aumento della attivita motoria.................................................................. ............... " 415Emiballismo.............................................................. ................ " 415Corea.................................................................... ..................... " 415Atetosi.................................................................. ..................... " 416Tremore.................................................................. .................. Pag. 417Tic...................................................................... ....................... " 418- Disturbi del tono muscolare...................................................... " 420Diminuzione del tono............................................................. " 420Aumento del tono................................................................... " 420Distonie.................................................................

.................... " 421- Valutazioni neurofisiologiche sul morbo di Parkinson e sui parkinsonismi............................................................ ................... " 424Ipertono................................................................. ................... " 424Tremore.................................................................. .................. " 426Ipocinesie............................................................... ................... " 427- Alterazione dei riflessi posturali............................................. " 429- Valutazioni neurofisiologiche sulla corea, sull'emiballismo,sulla atetosi.................................................................. ................ " 429- Corea e Emiballismo.............................................................. . " 429Atetosi.................................................................. ..................... " 431- Valutazioni neurofisiologiche sulle distonie............................. " 431- Disturbi neuropsicologici......................................................... .. " 432- Considerazioni neurofisiologiche sui nuclei della base........... " 433PARTE SECONDA.................................................................. .... " 435- Rapporti fra le manifestazioni cliniche ed il danno dellesingole strutture componenti i nuclei della base..................... " 435- Disturbi neuropsicologici........................................................ " 435- Disturbi motori................................................................... ..... " 435- Considerazioni neurofisiologiche postmicrocoagulazione deinuclei della base..................................................................... ..... " 437Bibliografa.......................................................... ........................... " 43819 - ANATOMIA E FISIOLOGIA DEI NUCLEI DELLABASE...................................................:............ ............................. " 441Introduzione.......................................................... ......................... " 441Anatomia macroscopica............................................................. ... " 442Anatomia microscopica............................................................. .... " 447- I neuroni dei nuclei della base................................................. " 447- Ruolo della Dopamina nella fisiologia dei nuclei della base . " 448- Attivit neuronale ed implicazioni per il movimento............. " 449- I sistemi di circuiti dei nuclei della base................................. " 453Sistema dei circuiti motori...................................................... " 453Sistema dei circuiti oculomotori............................................ " 457- Sistema di circuiti prefrontali................................................. " 460- Sistema limbico.................................................................. ...... " 460- Sistema corticale diffuso......................................................... " 461Bibliografia.......................................................... ........................... " 46220 - IL PAZIENTE PARKINSONIANO: CHINESIOLOGIAE BIOMECCANICA.............................................................

.... " 464Premessa................................................................. ..................... " 464- Disturbo della motricit automatica......................................... " 464- Rigidit extra-piramidale......................................................... " 465Bradicinesia............................................................. .................. " 466Tremore.................................................................. .................. " 467- Osservazioni chinesiologiche...................................................... " 467- Passaggio da supino a seduto ................................................ " 468- Passaggio dalla posizione seduta alla stazione eretta......... " 469- Antepulsione del capo............................................................. Pag. 474- Ipercifosi dorsale.................................................................. .... " 476- Antepulsione ed intrarotazione delle spalle.......................... " 477- Avambracci semiflessi............................................................ " 479Anche e ginocchia flesse......................................................... " 481Tendenza a cadere all'indietro............................................... " 481- Facies amimica.................................................................. ....... " 483- Mani pseudoreumatiche......................................................... " 485- La deambulazione............................................................ ........ " 486- Passi pi brevi del normale.................................................... " 486Festinazione............................................................. ................. " 488- Coordinazione del tronco....................................................... " 490Coordinazione degli arti superiori......................................... " 490Bibliografia.......................................................... ........................... " 492Sezione VICENNI DI ANATOMIADELLE PRINCIPALI FORMAZIONIDEL TRONCO CEREBRALEE DEL DIENCEFALO21- SOSTANZA RETICOLARE................................................... " 495Introduzione.......................................................... ......................... " 495Anatomia.............................................................. .......................... " 495Fisiologia............................................................ ............................ " 497- Controllo motorio.................................................................. ..... " 497- Controllo sensitivo................................................................ ...... " 497- Controllo dei ritmi sonno veglia............................................... " 498- Controllo viscerale................................................................ ...... " 498Bibliografia.......................................................... ........................... " 49822- NERVI CRANICI.................................................................. .... " 499Bibliografia.......................................................... ........................... " 51223TALAMO...................................................................

.................. " 513Bibliografia.......................................................... ........................... " 517Sezione VIILA CORTECCIA CEREBRALE E LE SINDROMI CORTICALI24 - CORTECCIA CEREBRALE E MOVIMENTO: CLINICA ENEUROFISIOLOGIA......................................................... ......... " 521Introduzione.......................................................... ......................... " 521Neuropsicologia del movimento.................................................. Pag. 522Creazione del modello, o idea dei movimenti......................... " 524- Elaborazione e controllo del progetto motorio....................... " 528Aprassia................................................................. ....................... " 530Neurofisiologia clinica: controllo corticale del movimento...... " 534- Ictus cerebrale ed emiplegia...................................................... " 534- La capsula interna.................................................................. . " 536- Ipertono spastico e ipereflessia osteotendinea nell'emiplegia).......................................................... ............................. " 537- Riflesso miotatico inverso (a serramanico) nell'emiplegico....................................................................... ........................ " 541- Danno isolato del fascio piramidale......................................... " 541- Aspetti clinici legati alla stimolazione delle cortecce motorie " 545- La stimolazione magnetica della corteccia cerebrale.............. " 545Aspetti clinici legati alle registrazioni dalle cortecce motorie " 547 Bibliografa............................................................. ........................ " 54925- IL MOVIMENTO E LA CORTECCIA CEREBRALE. " 551Introduzione.......................................................... ......................... " 551Il movimento e l'azione della corteccia cerebrale direttamenteconnessa con le funzioni motorie............................................... " 553- Premessa indispensabile........................................................... .. " 553- Struttura e funzionamento delle zone di corteccia cerebrale direttamente connesse con la funzione motoria......................... " 554- Aree sensoriali retrorolandiche del lobo parietale collegatealla funzione motoria.................................................................. " 555- collegamenti con l'area motoria primaria............................. " 556- collegamenti con il midollo spinale....................................... " 557- Fisiologia motoria delle aree sensitive parietali secondarie .......................................................'................. ......................... " 557- Fisiologia motoria delle aree del lobo frontale....................... " 560- I neuroni eventocorrelati.......................................................... " 568- Le aree motorie del lobo limbico............................................. " 572Bibliografia.......................................................... ........................... " 57226 - IL MOVIMENTO, LA CORTECCIA MOTORIA PRIMARIA E IL FASCIO PIRAMIDALE.............................. " 576Introduzione.......................................................... ......................... " 576Prime analisi funzionali sulla corteccia motoria primaria........ " 576- Terminazioni anatomiche reciproche motoneurone corticale-motoneurone spinale.................................................................. . " 584- Efficacia funzionale di un motoneurone corticale sul motoneurone

spinale.................................................................. ............... " 586- Plasticit delle mappe corticali motorie................................... " 587Fisiologia del fascio piramidale................................................... " 589- 1 Relazione temporale e quantitativa fra neuroni motoricorticali e movimento meccanico.............................................. " 5892 Relazione esistente fra l'attivit dei motoneuroni piramidalie le specifiche biomeccaniche di un movimento..................... " 591- 3 Che relazione esiste fra l'attivit dei motoneuroni piramidali ed il contesto (interno ed esterno) in cui il movimento viene effettuato?.............................................................. " 596Bibliografia.......................................................... ........................... " 60027 - LA CORTECCIA CEREBRALE NON DIRETTAMEN-TE COINVOLTA NEL CONTROLLO DEL MOVIMENTO: ANATOMIA E PRINCIPI DI NEUROFISIOLOGIA.......................................................... ......................... Pag. 602Anatomia macroscopica............................................................. ... " 602Anatomia microscopica............................................................. .... " 605Neurofisiologia corticale............................................................... " 611- Le aree cerebrali: fisiologia e principi neuropsicologici......... " 613- Suddivisione funzionale della corteccia cerebrale................... " 614Bibliografa.......................................................... ........................... " 61928 - IL PAZIENTE EMIPLEGICO: CHINESIOLOGIA EBIOMECCANICA............................................................ .......... " 620- La fase acuta.................................................................... ........... " 620- Posizione seduta................................................................... .... " 621- Caduta della spalla.................................................................. " 622- Piede equino e supinato......................................................... " 623Passaggio sul fianco sano........................................................ " 625Raggiungere la posizione seduta............................................ " 626- In posizione eretta................................................................... " 626- La riorganizzazione del tono muscolare................................... " 627Irradiazione............................................................. .................. " 627- Ipertono spastico................................................................. .... " 628- La reazione allo stiramento.................................................... " 629Innervazione reciproca............................................................ " 630- Rilassamento con contrazione degli antagonisti................... " 631Analisi biomeccanica e chinesiologica........................................ " 633Spalla ............................................................... .............................. " 634Articolazione glenoomerale......................................................... " 635Piano sagittale................................................................

............. " 635Flessione................................................................ ....................... " 635- Deltoide anteriore................................................................ .... " 635- Bicipite brachiale................................................................ ..... " 636- Gran pettorale................................................................ .......... " 638Estensione............................................................... ..................... " 640- Tricipite brachiale................................................................ .... " 640- Deltoide posteriore............................................................... ... " 642- Gran dorsale.................................................................. ........... " 643Conclusioni........................................................... .......................... " 645- Piano frontale................................................................. ............. " 645Abduzione................................................................ .................... " 646Sovraspinoso............................................................. ................ " 646- Deltoide medio.................................................................... .... " 648Adduzione................................................................ .................... " 650Sottoscapolare........................................................... ............... " 650- Gran rotondo.................................................................. ......... " 651- Sottospinoso (e Piccolo rotondo)........................................... " 651- Gran pettorale................................................................ .......... " 654- Gran dorsale.................................................................. ........... " 654Conclusioni........................................................... .......................... " 657- Piano orizzontale.............................................................. ........... " 657- Rotazione interna.................................................................. ...... " 657- Gran pettorale................................................................ .......... " 658- Gran dorsale.................................................................. ........... " 658- Gran rotondo.................................................................. ......... Pag. 661Sottoscapolare........................................................... ................ " 661- Rotazione esterna.................................................................. ...... " 664- Sottospinoso (e Piccolo rotondo).............................................. " 664Conclusioni........................................................... .......................... " 666Articolazione scapolotoracica...................................................... " 667Piano frontale................................................................. ............... " 667- Movimenti

verticali................................................................ ..... " 667Elevazione............................................................... ..................... " 667- Trapezio superiore................................................................ ... " 667Depressione.............................................................. ................... " 669- Trapezio inferiore................................................................ .... " 669- Movimenti orizzontali.............................................................. ... " 671Adduzione................................................................ .................... " 671- Trapezio intermedio............................................................... . " 671- Angolare della scapola e Romboidei..................................... " 673- Sinergia tra Trapezio inferiore ed insieme di Angolare dellascapola e Romboidei............................................................... " 674Abduzione................................................................ .................... " 674- Gran dentato.................................................................. .......... " 675Conclusioni........................................................... .......................... " 677ARTICOLAZIONE DEL GOMITO................................................. " 678- Piano sagittale................................................................ ............. " 678Flessione................................................................ ....................... " 679- Bicipite brachiale................................................................ ..... " 679- Brachiale anteriore................................................................ ... " 681Estensione............................................................... ..................... " 681- Tricipite brachiale................................................................ .... " 683Conclusioni........................................................... .......................... " 684- Piano orizzontale.............................................................. ........... " 685Pronazione............................................................... .................... " 686- Pronatore quadrato................................................................. . " 686- Pronatore rotondo.................................................................. . " 687Supinazione.............................................................. .................... " 689. - Bicipite brachiale................................................................ ..... " 689- Supinatore breve.................................................................... .. " 691Conclusioni........................................................... .......................... " 692Articolazione radiocarpica........................................................... " 693Piano sagittale................................................................

............. " 693Flessione................................................................ ....................... " 694- Grande palmare.................................................................. ..... " 694- Flessore ulnare del carpo........................................................ " 696Flessore comune superficiale delle dita................................. " 696- Flessore comune profondo delle dita.................................... " 699Estensione............................................................... ..................... " 699- Estensore radiale lungo del carpo......................................... " 701- Estensore ulnare del carpo..................................................... " 702Estensore comune delle dita.................................................. " 704Conclusioni........................................................... .......................... " 705- Piano frontale................................................................. ............. " 706- Inclinazione radiale.................................................................. ... Pag. 707- Grande palmare.................................................................. ..... " 707- Estensore lungo radiale del carpo......................................... " 709- Abduttore lungo del pollice................................................... " 709Inclinazione ulnare................................................................... ... " 712- Flessore ulnare del carpo........................................................ " 712Estensore ulnare del carpo..................................................... " 714Conclusioni........................................................... .......................... " 716MANO ................................................................. .................................. " 717Articolazione metacarpofalangea................................................ " 718- Piano sagittale................................................................ ............. " 718Flessione................................................................ ....................... " 718- Flessore comune superficiale delle dita................................. " 719- Flessore comune profondo delle dita.................................... " 719- Interassei palmari.................................................................. ... " 722Lombricali............................................................... .................. " 722Estensione............................................................... ..................... " 724- Estensore comune delle dita.................................................. " 726- Estensore proprio dell'indice ed Estensore proprio del mignolo ......................................................................... ................ " 727- Interassei dorsali.................................................................. .... " 727Conclusioni........................................................... .......................... " 732- Piano frontale................................................................. ............. " 732- Abduttore proprio del mignolo............................................. " 733Interassei...............................................................

.................... " 733Conclusioni........................................................... .......................... " 736Articolazione interfalangea.......................................................... " 738Piano sagittale................................................................ ............. " 738Flessione................................................................ ....................... " 739- Flessore comune superficiale delle dita................................. " 739- Flessore comune profondo delle dita.................................... " 739Estensione............................................................... ..................... " 743- Estensore Comune delle dita.............................................. " 743Conclusioni........................................................... .......................... " 746POLLICE .............................................................. ............................... " 747Articolazione trapeziometacarpica.............................................. " 748- Piano sagittale................................................................ ............. " 748Flessione................................................................ ....................... " 748- Flessore lungo del pollice....................................................... " 748Flessore breve del pollice....................................................... " 750Opponente del pollice............................................................. " 750Estensione............................................................... ..................... " 753- Estensore lungo del pollice.................................................... " 754Estensore breve del pollice..................................................... " 755Conclusioni........................................................... .......................... " 755- Piano frontale................................................................. ............. " 757Abduzione................................................................ .................... " 757- Abduttore lungo del pollice................................................... " 758Abduttore breve del pollice................................................... " 758Adduzione................................................................ .................... " 761- Adduttore del pollice.............................................................. Pag. 761- Opponente del pollice............................................................. " 763Conclusioni........................................................... .......................... " 763- Piano orizzontale.............................................................. ........... " 765- Opponente del pollice............................................................. " 765Conclusioni........................................................... .......................... " 767Articolazione metacarpofalangea................................................ " 768- Piano sagittale................................................................ ............. " 768Flessione................................................................ ....................... " 769- Flessore lungo del

pollice....................................................... " 769Flessore breve del pollice....................................................... " 771Estensione............................................................... ..................... " 771- Estensore lungo del pollice.................................................... " 773Estensore breve del pollice..................................................... " 773Conclusioni........................................................... .......................... " 776- Piano frontale................................................................. ............. " 776Abduzione................................................................ .................... " 777- Abduttore breve del pollice.................................................... " 777Adduzione................................................................ ................... " 779- Adduttore breve del pollice....................................................... " 779Conclusioni........................................................... .....................

..... " 780Articolazione interfalangea.......................................................... " 782Piano sagittale................................................................ ............. " 782Flessione................................................................ ....................... " 782- Flessore lungo del pollice....................................................... " 782Estensione............................................................... ..................... " 784- Estensore lungo del pollice.................................................... " 784Conclusioni........................................................... .......................... " 784Articolazione dell'anca................................................................ .. " 786- Piano sagittale................................................................ ............. " 787Flessione................................................................ ....................... " 787- IleoPsoas.................................................................... .............. " 787Sartorio................................................................. .................... " 789Quadricipite............................................................. ................. " 790Estensione............................................................... ..................... " 792- Grande gluteo................................................................... ....... " 794- Ischiotibiali.................................................................. ............ " 795Conclusioni........................................................... .......................... " 797- Piano frontale................................................................. ............. " 799Abduzione................................................................ .................... " 799- Medio gluteo................................................................... ......... " 800- Tensore della fascia lata.......................................................... " 800Adduzione................................................................ .................... " 802- Adduttori dell'anca................................................................ .. " 803Conclusioni........................................................... .......................... " 804- Piano orizzontale.............................................................. ........... " 806Intrarotazione........................................................... ................... " 806- Piccolo gluteo................................................................... ........ " 807Extrarotazione........................................................... .................. " 808- Pelvitrocanterici............................................................. ............ " 808Conclusioni........................................................... .......................... " 810Articolazione del ginocchio.......................................................... " 811- Piano

sagittale................................................................ ............. Pag. 812Flessione................................................................ ....................... " 812- Ischiotibiali.................................................................. ............ " 813Gastrocnemio............................................................. .............. " 817Estensione............................................................... ..................... " 820Quadricipite............................................................. ................. " 820Conclusioni........................................................... .......................... " 823- Piano orizzontale.............................................................. ........... " 824Intrarotazione........................................................... ................... " 824- Semitendinoso, Semimembranoso e Gracile......................... " 824Extrarotazione........................................................... .................. " 825- Bicipite femorale................................................................. ..... " 827Conclusioni........................................................... .......................... " 828PIEDE ................................................................ ................................... " 829Articolazione tibioastragalica...................................................... " 830Piano sagittale................................................................ ............. " 830- Flessione (flessione dorsale)....................................................... " 831Tibiale anteriore................................................................ ....... " 831- Estensore comune delle dita.................................................. " 833- Estensore proprio dell'alluce.................................................. " 835- Estensione (flessione plantare) .................................................. " 835Tricipite surale................................................................... ......... " 837Conclusioni........................................................... .......................... " 839Articolazione sottoastragalica...................................................... " 841Piano frontale................................................................. ............. " 841Supinazione.............................................................. .................... " 842- Tibiale anteriore................................................................ ....... " 842Pronazione............................................................... .................... " 844- Peroneo breve.................................................................... ...... " 844Conclusioni........................................................... .......................... " 846Articolazioni metatarso-falangee ed inter-falangee.................... " 848- Piano sagittale................................................................

............. " 848Flessione................................................................ ....................... " 848- Flessore comune delle dita..................................................... " 849- Flessore proprio dell'alluce..................................................... " 849Estensione............................................................... ..................... " 852- Estensore comune delle dita.................................................. " 852- Estensore proprio dell'alluce.................................................. " 855Conclusioni........................................................... .......................... " 855Bibliografia.......................................................... ........................... " 856Sezione Vili IL TREMORE29-IL TREMORE: CLINICA E NEUROFISIOLOGIA...... " 861Introduzione.......................................................... ......................... " 861Il tremore: aspetti clinici.............................................................. " 862Il tremore fisiologico.............................................................. ...... Pag. 864Basi neurofsiologiche dei principali tipi di tremore (patologico) ............................................................ .................................... " 866- tremore essenziale............................................................... ..... " 866- tremore cerebellare.............................................................. .... " 867- tremore cosiddetto extrapiramidale....................................... " 868- Tremore legato a patologie del sistema nervoso periferico ... " 870Bibliografa.......................................................... ........................... " 871Sezione IXPRINCIPALI TECNICHEDIAGNOSTICO-STRUMENTALIUTILIZZATE DALLA NEUROFISIOLOGIADEL MOVIMENTO30 - POTENZIALI EVOCATI E STIMOLAZIONE MAGNETICA.................................................................. .................. " 875Dati tecnici necessari per la registrazine di un PE.................. " 876- 1) I siti di registrazione............................................................ . " 876- 2) Organizzazione tridimensionale dei campi elettrici............ " 877- 3) Tecniche di averaging............................................................ " 877Potenziali a latenza breve............................................................ " 878Potenziali evocati acustici.......................................................... " 878Bibliografa..........................................,............... ........................... " 88431 ELETTROMIOGRAFIA......................................................... " 885Bibliografa.......................................................... ........................... " 89032 - ALTRE TECNICHE DI DIAGNOSTICA CLINICAUTILIZZATE NELLO STUDIO DEL MOVIMENTO... " 891P.E.T................................................................. .............................. " 891S.P.E.C.T............................................................. ........................... " 892T.A.C................................................................. .............................. " 893Risonanza magnetica................................................................ ..... " 895Biofeedback...........................................................

......................... " 896EEG (elettroencefalografa).................................................. ....... " 897Bibliografa.......................................................... ........................... " 898Indice Analitico................................................................ ...................... " 000Bibliografa generale................................................................. ............. " 899\p17INTRODUZIONE Il movimento una funzione che accomuna tutti gli esseri viventi senza alcuna distinzione. Anche i vegetali si muovono, solitamente in direzione del sole, con un movimento mirato a sviluppare sia le loro funzioni biologiche sia un accrescimento funzionale: si pensi ai girasoli, che ruotano alla ricerca della luce, o allo sviluppo volumetrico delle piante, che rappresenta un adattamento variabile alla situazione circostante. Il movimento nei vegetali molto lontano dal movimento animale, esso avviene per scopi differenti,secondo principi diversi e particolari, con una tale lentezza da non essere percepibile dall'uomo. Occorrono osservazioni ripetute nel corso degli anni per rilevare i movimenti di una pianta e solamente raffrontandoli al ricordo della posizione precedente possibile percepirne il cambiamento, poich la pianta appare sempre comunque immobile alla nostra osservazione. Anche alcune patologie umane provocano movimenti rallentati al punto da non apparire tali: il progetto motorio eseguito con una lentezza esasperata, tanto che l'individuo appare come una pianta, congelato in una posizione fissa, eppure si sta muovendo. Nel regno animale solitamente il movimento caratterizzato da un grande dinamismo: la velocit, la forza, la potenza, la tenuta l'accelerazione ne costituiscono i parametri pi importanti. In tutti i vertebrati l'attivit motoria il risultato dell'azione dell'apparato locomotore che a sua volta costituito da muscoli, ossa ed articolazioni. Il movimento prende inizio da una contrazione muscolare, questa provoca uno spostamento di leve (le ossa), attorno a fulcri (le articolazioni). L'attivit motoria cosi ottenuta produce energia meccanica con cui l'individuo in grado di modificare gli equilibri alla base del proprio rapporto con il mondo esterno. Dunque il movimento , in ultima analisi, un tentativo di ottenere un vantaggio dalla situazione circostante attraverso una produzione di energia meccanica finalizzata ad un cambiamento. Quest'energia acquista cos un significato importantissimo: attraverso il movimento che gli esseri viventi mettono in atto le loro intenzioni, il movimento che consente loro di sopravvivere, di procacciarsi il cibo e di riprodursi. Nell'uomo, oltre a tutto ci, il movimento assume alcune specializzazioni particolari. Utilizzando il movimento come gesto propositivo l'individuo cerca di modificare la realt influenzandola a proprio vantaggio; l'immissione di energie nell'ambiente non obbedisce pi a scopi primari (cibo, sopravvivenza, riproduzione) ma mira ad influenzare in senso strategico la realt circostante, attraverso un'esecuzione motoria che risponde pi ad un'esigenza comportamentale che ad una reazione. Le energie meccaniche generate dall'apparato locomotore possono infine essere utilizzate a scopo comunicativo: in questo caso il movimento deputato alla trasmissione di un messaggio, del quale in grado di formulare i codici. Per esempio i muscoli mimici si contraggono e si rilassano non per generare energie ma per dare un particolare aspetto esteriore al viso, che esprime uno stato d'animo. I muscoli fonatori (le corde vocali) si tendono e si distendono esattamente come le corde di uno strumento: entrando in vibrazione emettono i suoni che consentono la comunicazione attraverso il linguaggio parlato. L'apparato locomotore dell'uomo pressoch identico a quello delle scimmie, eppure l'uomo l'unico essere vivente ad esprimere il proprio pensiero attraverso il movimento. L'uomo l'unico animale in grado di utilizzare la scrittura o di produrre

melodie attraverso uno strumento musicale; una scimmia, pur avendone tutte le possibilit biomeccaniche, non ne capace. Nell'uomo la superiorit motoria rispetto agli altri animali risiede nella importante evoluzione del controllo nervoso del movimento; questa evoluzione consente di utilizzare la vastissima gamma di potenzialit cinetiche dell'apparato locomotore in maniera complessa, articolata e variabile. Il corpo costituito da oltre duecento muscoli, ciascuno con diverse possibili azioni biomeccaniche e tutti i muscoli partecipano solitamente ad ogni movimento messo in atto dall'individuo. Per compiere un singolo gesto esistono mille diverse possibilit: la scelta, l'organizzazione e la successione di queste dipende dal funzionamento del sistema nervoso. Molti movimenti appresi nell'infanzia vengono quotidianamente eseguiti in maniera automatica (senza cio la necessit di un controllo volontario); dell'esistenza di numerosi muscoli non abbiamo addirittura alcuna consapevolezza, eppure essi agiscono in ogni momento con assoluta precisione e sincronia, con un ruolo specifico, costantemente differenziato in ogni movimento. Queste sincronie ad assetto variabile costituiscono una delle principali espressioni funzionali del Sistema nervoso centrale (SNC). L'analisi del movimento umano dal punto di vista delle strutture nervose che lo governano, armonizzandolo, finalizzandolo ed apportando le dovute correzioni in caso di necessit, costituisce il campo di studio della neurofisiologia del movimento. La neurofisiologia del movimento svolge questo compito analizzando le funzioni, gli apparati ed i circuiti che nel sistema nervoso centrale e periferico garantiscono il fedele collegamento fra la volont di movimento e la corretta esecuzione motoria. In senso lato si potrebbe dire che la neurofisiologia del movimento studia i meccanismi intercorrenti fra il pensiero e l'azione. Questo testo si occupa dell'analisi clinica e funzionale delle strutture attraverso le quali il SNC controlla gli atti motori, di come sia possibile migliorarne l'efficienza e di quali siano le manifestazioni collegate ai loro deficit. La materia complessa e affascinante, anche se il movimento una componente talmente naturale della vita di ogni giorno che raramente ci si sofferma a valutarne l'importanza e la raffinata architettura spazio-temporale. La complessit del controllo neuromotorio evidente quando si consideri come una sua perdita, anche minima e temporanea, sia in grado di modificare in maniera importante la vita di ciascuno di noi e come questi cambiamenti possano permanere ben pi a lungo della durata dell'impedimento motorio, fino a caratterizzare vere e proprie modificazioni comportamentali anche di tipo permanente. Una sintesi dei principali argomenti trattati nella neurofisiologia del movimento riportata nel disegno e nella tabella delle pagine precedenti. Tabella e disegno introducono gli argomenti che verranno sviluppati nei capitoli successivi.\p21CAPITOLO 1 PRINCIPI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLE FIBRE MUSCOLARI DefinizioneIl muscolo una complessa macchina biologica che converte energia chimica (derivante dalla reazione tra sostanze nutritizie e ossigeno) in energia meccanica (lavoro) e calore.Il lavoro meccanico fornito dai muscoli necessario agli organismi viventi per realizzare i movimenti dei segmenti corporei, e quindi anche i movimenti di tutto il soma rispetto all'ambiente: in ultima analisi i muscoli sono le strutture, sotto il controllo del SN (Sistema Nervoso), deputate alla interazione attiva dell'organismo con l'ambiente.ClassificazioneIl tessuto muscolare, ha come caratteristica peculiare e comune la contrattilit, sulla base di caratteristiche fisiche ultrastrutturali, istologiche e fisiologiche pu essere distinto in tessuto muscolare striato e tessuto muscolare liscio.Il tessuto muscolare striato cos detto per la presenza di bande chiare e scure all'osservazione microscopica (vedi in seguito), ed di due tipi: scheletrico e cardiaco: tale distinzione trova fondamento su differenti caratteristiche anatomiche e soprattutto fisiologiche. Infatti il tessuto muscolare

scheletrico volontario, cio condizionato e regolato da impulsi a partenza dal sistema nervoso centrale; il tessuto muscolare cardiaco strutturalmente simile al precedente, ma completamente indipendente dalla volont: le sue fibre infatti sono dotate di contrazione ritmica automatica, indipendente dall'arrivo dell'impulso nervoso.Il tessuto muscolare liscio costituito da fibrocellule muscolari liscie, prive di striature trasversali. Si differenzia inoltre per la ridotta organizzazione strutturale del tessuto stesso, involontario, sotto il controllo del sistema nervoso vegetativo.Il presente capitolo tratter esclusivamente il tessuto muscolare striato scheletrico.Anatomia microscopicaLa fibra muscolare come cellulaIl muscolo scheletrico (o meglio il tessuto muscolare striato scheletrico) costituito da un insieme di cellule altamente specializzate, le cellule muscolari, o fibre muscolari, e da tessuto connettivo fibro-elastico che forma sepimenti di varia entit tra fibre e gruppi di fibre muscolari.La fibra muscolare una cellula di forma cilindrica o poliedrica, con estremit \p22 fusiformi, di dimensioni estremamente variabili: lunghezza da qualche millimetro ad alcuni centimetri, e larghezza da 10 a 100 u.m. delimitata da una membrana plasmatica, il sarcolemma, che contiene il citoplasma, o sarcoplasma.La cellula muscolare polinucleata (fino a parecchie centinaia di nuclei per ogni fibra), e nel muscolo striato scheletrico tali nuclei sono caratteristicamente dislocati alla periferia della cellula, nelle vicinanze del sarcolemma, talvolta ai due poli della cellula.Altra caratteristica peculiare la presenza di numerosissimi mitocondri, deputati come noto alla produzione di energia, voluminosi e disposti in file parallele tra gli elementi contrattili.Da segnalare inoltre nel sarcoplasma la presenza di glicogeno, in forma di granuli sparsi, e di mioglobina, una cromoproteina simile all'emoglobina, deputata al trasporto dell'ossigeno e che, a seconda della quantit, conferisce una caratteristica colorazione rossa alle fibre muscolari.Come si pu notare, l'organizzazione strutturale di una fibra muscolare chiaramente indirizzata ad una elevata produzione di energia, tale da garantire una notevole attivit metabolica necessaria per il lavoro muscolare.Le miofibrilleAll'osservazione microscopica (in particolare con luce polarizzata) si nota che la maggior parte dell'interno di una fibra muscolare occupato da formazioni con una caratteristica striatura lungo l'asse maggiore: le miofibrille. Questa striatura \p23 legata all'alternanza di bande chiare e scure: ci dovuto alla presenza di elementi fibrillari allungati all'interno delle miofibrille. Esse sono strutture altamente differenziate, dotate di contrattilit; ciascuna ha forma cilindrica, con diametro di 1-2 micron, disposte longitudinalmente nella cellula, parallelamente fra loro. Si calcola che superino i 100 milioni per centimetro quadrato in un muscolo.Come detto, ciascuna miofibrilla, osservata con il microscopio a contrasto di fase, presenta una successione di bande chiare e scure che si susseguono regolarmente. Le bande scure, birifrangenti o anisotrope alla luce polarizzata, sono dette bande o dischi A; le bande chiare, isotrope, sono dette bande I. Ciascuna banda I risulta divisa in due da una linea, Z. A loro volta le bande A nella loro parte centrale presentano una stria, detta H.Il tratto di miofibrilla compreso fra due linee Z (cio met banda I, una intera banda A, un'altra met banda I) prende il nome di sarcomero, ed l'unit strutturale e funzionale della miofibrilla: quindi la pi piccola parte di un muscolo ancora in grado di contrarsi.In pratica possiamo paragonare ciascuna miofibrilla ad una alta pila di cilindri, uno sopra l'altro: ciascun cilindro corrisponde ad un sarcomero.All'interno di un muscolo le miofibrille sono disposte parallelamente fra loro, e allineate allo stesso livello, per cui vicino ad una linea Z di una miofibrilla c' una linea Z di un'altra miofibrilla: in altre parole le miofibrille sono disposte in fase , in modo tale che tutta la fibra muscolare appare striata trasversalmente.I miofilamentiIl sarcomero l'unit morfo-

funzionale della miofibrilla: esso costituito da una banda A centrale e da due mezze bande I alle due estremit, ed delimitato da due linee Z.L'osservazione al microscopio elettronico ha permesso di chiarire tale struttura cos complessa, e nel contempo ha permesso fondamentali passi avanti nella conoscenza del meccanismo della contrazione muscolare.Infatti ciascun sarcomero risulta costituito da un fascio di filamenti, disposti longitudinalmente e paralleli fra loro, i miofilamenti: questi sono di due tipi: al centro di ciascun sarcomero si trovano dei filamenti spessi (circa un migliaio), costituiti da una proteina, la miosina ai loro due estremi tali filamenti sono embricati con altri, filamenti pi sottili, denominati actina, che si dirigono ai poli del sarcomero, fissandosi al disco Z come le setole di una spazzola.Il fascio dei filamenti spessi di miosina quindi si trova al centro del sarcomero, lungo circa 1,6 micron, e costituisce la banda A; alle due estremit i filamenti di actina, pi sottili costituiscono le due mezze bande I, che arrivano fino ai dischi Z, Le estremit dei filamenti di actina e miosina si intrecciano al confine fra banda A e I, mentre al centro della banda A sono presenti solo filamenti di miosina (la stria H). Come vedremo meglio in seguito tale complessa struttura deputata al meccanismo della contrazione, grazie allo scorrimento dei filamenti sottili su quelli spessi, determinando un accorciamento del sarcomero.Dal punto di vista della biologia molecolare, la miosina (peso molecolare 500.000) una proteina che pu essere scissa in due parti: la meromiosina pesante, che ha forma globulare e nella quale contenuto un enzima capace di scindere l'ATP liberando energia (ATPasi), e la meromiosina leggera, di forma allungata e sottile: la intera miosina sarebbe quindi formata da un lungo filamento con ad una estremit la parte globosa (proprio come una mazza da golf ). Pi molecole di miosina si riuniscono a formare dei fasci (i filamenti spessi appunto), con al centro le parti allungate e le parti globose che sporgono all'esterno.La actina invece una proteina di forma globosa (peso molecolare 60.000), che ha la tendenza a combinarsi facilmente con la miosina. Pi molecole di actina si \p24 uniscono a formare una catena di granuli: due catene di granuli di actina avvolte fra loro ad elica formano il filamento sottile come stato descritto in precedenza.A completamento di tale sezione necessario segna