Manuale Edilus

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  Progettazion e e Calcolo delle strutture in C.A. Tutorial & Manuale Operativo

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Progettazione e Calcolo delle strutture in C.A.

Tutorial & Manuale Operativo

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 ACCA software

Tutorial e Manuale Operativo di

EdiLus-CA

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 ACCA software

ACCA software S.p.A.Via Michelangelo Cianciulli

83048 MONTELLA (AV) - ItalyTel. (+39) 0827/69504 - Fax (+39) 0827/ 601235

E-mail: [email protected] - Internet: www.acca.it

Tutti i diritti sono riservati.RESPONSABILITÀ ACCA software non si assume alcuna responsabilità circa i risultati di calcolo e la documentazioneprodotta con il programma EdiLus-CA.Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure di calcolo e ai modelliper la produzione dei documenti, non è possibile assicurare l'esattezza e la completezza deglistessi nonchè la loro rispondenza alle normative vigenti.

PER TUTTO QUANTO INNANZI ESPOSTO: ACCA non si assume alcuna responsabilità sul contenuto dei risultati di calcolo e dei documentiprodotti e sulla loro rispondenza alla legislazione vigente.L'utente, quindi, è tenuto a valutare e verificare i risultati e i documenti prodotti in ogni loro parte,compresa la loro rispondenza alla legislazione vigente, essendo egli stesso l'unico responsabile

della loro esattezza e completezza.In nessun caso, comunque, ACCA sarà responsabile di danneggiamenti diretti, indiretti, o conse-guenti ad errori e/o difetti nei dati e nel programma (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita omancato guadagno, interruzione dell'attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/od'immagine), anche nel caso che ACCA sia stata avvertita della possibilità di tali danni.In ogni caso, la responsabilità di ACCA sarà limitata ad un importo corrispondente al prezzo divendita del prodotto.Nel caso non si accettassero le suddette condizioni il prodotto può essere restituito entro 8 giornidall'acquisto con conseguente rimborso della somma, eventualmente, per esso pagata.Per ogni controversia sarà esclusivamente competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).

AVVERTENZE PER L’USOEdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento armato che utilizza il metodo

degli elementi finiti.È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel campo del calcolo strutturalein cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare leopportune modellazione delle strutture.Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni delle strutture a calcoli ea risultati completamente errati, non corrispondenti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmentedannosi per l’incolumità di cose o persone.Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di responsabilità rispetto ai risul-tati che è possibile ottenere tramite il software.Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere utilizzati a fini professionaliin quanto l’unico responsabile legale dei risultati di calcolo e della documentazione prodotta è ilTecnico che li sottoscrive.

ACCA software S.p.A.COPYRIGHTEdiLus-CA è un prodotto di ACCA software S.p.A..Questa pubblicazione, o parte di essa, non può essere riprodotta in nessuna forma, in alcun modo eper nessuno scopo, senza autorizzazione scritta di ACCA software S.p.A.. ACCA, PriMus, CanTus, CEG, TerMus, Object DRAW, DocMus, CerTus, Ufficius ed EdiLus sonomarchi registrati. Altri diritti: ACCAreader è un prodotto di ACCA software S.p.A..EdiLus-CA utilizza una versione personalizzata del solutore ad elementi finiti Microsap, di proprietàdi Tesys s.n.c..Windows è un marchio Microsoft.

 Acrobat(R) Reader copyright (C) 1987-2001 Adobe Systems Incorporated. - Tutti i diritti sono ri-servati. - Adobe e Acrobat sono marchi di Adobe Systems Incorporated.Tutti i marchi e prodotti citati sono dei rispettivi legittimi proprietari.

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Condizioni di Licenza d’Uso

I

ATTENZIONE

Condizioni di licenza d’uso

I Programmi denominati PriMus, PriMus-P, PriMus-B, PriMus-i, PriMus for AUTOCAD®, Pri-Mus-EP, PriMus-DCF, CEG, CanTus, PriMus-A, PriMus-C, PriMus-N, PriMus-K, TerMus,TerMus-i, DocMus, CerTus, CerTus-N, CerTus-CAD, CosTus, ProTus, ProTus-B, ProTus-S,ParCus, ParCus-IA, ParCus-G, ParCus-P, ManTus-P, ACCAreader, FacTus, Ufficius, ConDus,ConDus-PA, Impresus e CerTus-VB sono stati ideati e progettati da GUIDO CIANCIULLI daMontella (AV) che ne è l’Autore (in seguito, per brevità, Guido Cianciulli sarà indicato comeAutore) e sono stati realizzati, prodotti e distribuiti dalla ditta ACCA software S.p.A. da Montel-la (in seguito, per brevità, ACCA software S.p.A. sarà indicata come ACCA).

I Programmi denominati EdiLus-CA, EdiLus-MU, AutoRapidus, ArchiRapidus, ReviRapidus,BlockNotus, EsiMus, PriMus Pocket, Privatus, Praticus-DIA, DeCuius, Fotus, PocketRapidus eCerTus-PN sono prodotti e distribuiti da ACCA.

L’Autore e ACCA concedono al Cliente, che accetta, la sola LICENZA D’USO non esclusivadel presente Programma e si riservano, anche per i loro aventi causa, l’esclusiva proprietà dellostesso e di tutti i suoi diritti potendone sempre disporre come meglio crederanno e nei confrontidi chiunque. Si riservano, altresì, la facoltà di modificare il prodotto senza preavviso ed in qual-siasi momento. Gli aggiornamenti saranno incorporati nelle nuove edizioni.

La Licenza d’Uso del Programma non comprende la facoltà di ottenerlo in formato sorgente, nédi disporre della relativa documentazione logica e/o di progetto.

L’uso del Programma è consentito su una sola macchina per volta finché in possesso del Clientecosì come un disco può essere ascoltato su uno stereo alla volta o un libro letto da una sola per-sona alla volta. Il Cliente che ceda i dischi, la protezione ed il manuale in oggetto ad altri è ob- bligato a cessarne l’uso, a non trattenerne alcuna copia ed a comunicarlo ad ACCA software

S.p.A. Il nuovo acquirente è tenuto ad osservare le presenti condizioni.Le installazioni del programma, successive alla prima, intestate allo stesso utente (installazionimultiuser e seconde copie) NON possono essere cedute (né a titolo oneroso né gratuito) sepa-ratamente dalla prima in quanto tutte insieme costituiscono un UNICO pacchetto.

Malfunzionamenti del Programma, ad installazione avvenuta, coinvolgono il Cliente in tutti inecessari servizi di manutenzione, riparazione, correzione ed ogni incidentale o conseguentedanneggiamento.

L’Autore e ACCA non garantiscono che le procedure del presente Programma soddisfino le esigen-ze del Cliente e che queste funzionino in qualsiasi combinazione vengano da esso usate, né forni-scono alcun’altra garanzia, espressa o implicita, relativa al manuale d’uso ed al software in essodescritto; conseguenti rischi derivanti dal loro uso sono completamente a carico del Cliente e quindiin nessun caso l’Autore e ACCA saranno responsabili di danneggiamenti diretti, indiretti, o conse-guenti a difetti di software. Il Cliente ha l’onere e la responsabilità della scelta, della installazione,dell’uso e della gestione del Programma al fine del raggiungimento del risultato prefissosi.

Esclusione di responsabilità per danni indiretti: in nessun caso l’Autore e ACCA saranno responsa- bili per i danni (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzionedell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/o di immagine) derivanti dall’usodel programma, anche nel caso che l’Autore e ACCA siano stati avvertiti della possibilità di talidanni. In ogni caso, la responsabilità dell’Autore e di ACCA, ai sensi del presente contratto, saràlimitata ad un importo corrispondente al prezzo di vendita del programma.

ACCA non si assume alcuna responsabilità sul contenuto e/o sulla correttezza dei Dati e/o

degli Archivi eventualmente forniti con il programma, sulla loro rispondenza alla legisla-zione vigente e sui documenti che è possibile ottenere dal loro uso. L’Utente, pertanto, è tenu-to a valutare e verificare i Dati e/o gli Archivi in ogni loro parte, compresa la loro rispondenza

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Condizioni di Licenza d’Uso

II

alla legislazione vigente, essendo egli stesso l’unico responsabile dell’esattezza degli elaborati edei risultati che si ottengono dal loro uso.Gli Archivi del programma, se non diversamente ed espressamente dichiarato, sono di proprietàdi ACCA e possono essere utilizzati unicamente con il programma. Gli Archivi, o parte di essi,

non dovranno, in alcun modo, essere riportati e utilizzati in altre procedure.È vietato copiare e/o modificare il software e/o il materiale stampato del presente Pro-gramma senza l’autorizzazione dell’Autore e di ACCA.La eventuale protezione Hardware (detta chiave) è in garanzia per 12 mesi per guasti derivantidal normale uso descritto nel manuale d’uso. Se detta chiave dovesse riportare segni di mano-missione o uso anomalo non si avrà più diritto alla sostituzione della stessa né a titolo gratuito, seancora in garanzia, né a titolo oneroso con conseguente risoluzione della Licenza d’Uso.ACCA non garantisce il funzionamento della eventuale chiave a seguito di future evoluzionidell’hardware (computer, porte parallele, porte USB, stampanti, ecc.). In tal caso, se disponibi-le, l’utente dovrà acquistare una nuova chiave restituendo, comunque, la vecchia.ACCA non garantisce il funzionamento e la trasparenza della eventuale chiave hardware in se-

rie con periferiche che utilizzano le porte parallela e/o USB in maniera esclusiva e/o scorretta(periferiche tipo stampanti GDI, schede SCSI, scanner, ecc. che non rispettano le specifiche Mi-crosoft). In questo caso dovrà essere installata una seconda porta parallela o USB.ACCA non garantisce il funzionamento del programma a seguito di future evoluzionidell’hardware e del software (computers, sistemi operativi, ecc.), nonché la sua rispondenza afuture disposizioni di legge relative alla materia trattata dal programma stesso. In tal caso, sedisponibile, l’utente dovrà acquistare una versione aggiornata del programma.Il presente Programma è personalizzato. Detta personalizzazione consiste nella scrittura,all’interno del programma di un numero di serie UNICO.È vietato far funzionare il programma sotto debugger: pena la possibilità di danneggia-mento dei dati e la risoluzione della licenza d’uso.

Il Cliente che non accetta in tutto o in parte quanto innanzi riportato DOVRÀ restituire il Prodot-to ad ACCA software S.p.A. entro otto giorni dalla consegna. Ogni altro comportamento è lachiara manifestazione di volontà di accettare, senza alcuna riserva, tutto quanto innanzi scritto el’impegno a rispettarlo.Questo contratto è disciplinato dalla legge italiana. Per ogni controversia sarà esclusivamentecompetente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).

L’AUTORE ed ACCA software S.p.A.

ACCA software S.p.A.MONTELLA (AV) - Via Michelangelo Cianciulli - ItalyTel. (+39) 0827/69504 r.a. - Fax (+39) 0827/601235

E-mail: [email protected] - Internet: www.acca.itCopyright 1989/2006 - Tutti i diritti sono riservati.ACCA, PriMus, CanTus, CEG, TerMus, Object DRAW, DocMus, CerTus, Ufficius ed EdiLus so-no marchi registrati.

Altri diritti:ACCAreader è un prodotto di ACCA software S.p.A..EdiLus-CA utilizza una versione personalizzata del solutore ad elementi finiti Microsap, di pro- prietà di Tesys s.n.c..Windows è un marchio Microsoft.Acrobat® Reader copyright© 1987-2001 Adobe Systems Incorporated. - Tutti i diritti sono ri-

servati. - Adobe e Acrobat sono marchi di Adobe Systems Incorporated.Tutti i marchi e prodotti citati sono dei rispettivi legittimi proprietari.

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1. Introduzione

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Introduzione

EdiLus-CA rappresenta una nuova frontiera per i programmi di progetta-zione e calcolo delle strutture in C.A., è un software completamente in-novativo, strutturalmente rivoluzionario, dotato di caratteristiche straor-dinarie che solo ACCA poteva integrare in un solo prodotto.

EdiLus-CA vanta una tecnologia d’assoluta avanguardia, un’interfacciamodernissima e funzionalissima, un input ad oggetti che rende veloce e

 potente la progettazione, un Solutore ad Elementi Finiti integrato nella procedura, l’archiviazione dati in un unico database d’oggetti (un solo fi-le) con tutti i vantaggi che ne conseguono (copia del documento, invio

via e-mail, etc.) ed, infine, una risposta specifica alla nuova normativa,cosa ben diversa dal riadattamento di un vecchio programma.

EdiLus-CA, abbatte una nuova barriera, rende semplice, veloce ed intui-tivo anche il calcolo strutturale: basta disegnare la struttura ed il calcolo ègià tutto fatto.

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1. Introduzione

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PremessaPer quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle proceduredi calcolo e ai modelli per la produzione dei documenti, non è possibileassicurare l’esattezza e la completezza degli stessi nonché la loro rispon-denza alle normative vigenti.

EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento ar-mato che utilizza il metodo degli elementi finiti.

È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel

campo del calcolo strutturale in cemento armato e nelle metodologie dicalcolo adoperate dal programma al fine di creare le opportune modella-zione delle strutture.

Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazionidelle strutture a calcoli e a risultati completamente errati, non corrispon-denti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente dannosi per l’incolumità di cose o persone.

Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di

responsabilità rispetto ai risultati che è possibile ottenere tramite ilsoftware.

Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essereutilizzati a fini professionali in quanto l’unico responsabile legale dei ri-sultati di calcolo e della documentazione prodotta è il Tecnico che li sot-toscrive.

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1. Introduzione

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Il Rivoluzionario Input ad OggettiEdiLus-CA è un programma assolutamente rivoluzionario in quanto cambiaradicalmente il modo di concepire il progetto ed il calcolo di una struttura.

Il programma nasce con l’avvento della nuova normativa e, quindi, non è unadattamento di vecchie procedure a nuovi modelli di calcolo, ma uno stru-mento progettato per rispondere al meglio alle nuove indicazioni legislative.

EdiLus-CA adotta una rivoluzionaria “tecnologia ad oggetti” che lo ren-de innovativo, più facile, veloce ed intuitivo.

Il Solutore di calcolo ad Elementi Finiti integrato nella procedura per-mette rapide verifiche, tanto da rendere più fluida la stessa progettazionestrutturale.

Grazie all’integrazione completa con il computo metrico, la progettazio-ne strutturale e la stima divengono un’unica operazione.

Con EdiLus-CA si possono disegnare direttamente pilastri, travi, pareti,solai, ecc., specificando le relative proprietà (materiali, sezioni, ecc.) inqualsiasi momento della progettazione.

Ogni oggetto disegnato è dotato di un database d’informazioni che lo indi-viduano univocamente nelle sue caratteristiche geometriche e fisiche (ma-teriale, resistenza, ecc.).

Ogni caratteristica geometrica ed ogni proprietà assegnata agli oggetticostituisce un elemento d’input per il calcolo e ogni modifica diventaimmediatamente una nuova condizione di verifica.

Con il nuovo straordinario input ad oggetti di EdiLus-CA, la definizione progettuale della struttura coincide con la fase d’input.

Tutta l’analisi dei carichi e le interrelazioni dei vari elementi, comel’orditura dei solai, sbalzi, fori, ecc., vengono, infatti, automaticamenteindividuati come caratteristiche degli oggetti che influenzano il calcolo.

Questo permette di progettare le strutture più efficacemente, perché è possibile riscontrare una più diretta e veloce interrelazione tra caratteri-stiche fisiche, dimensionali e geometriche della struttura e le verifichestatiche e dinamiche che le competono.

Gli oggetti possono essere gestiti indifferentemente sia nelle piante che

in qualsiasi vista 3D del progetto e ogni modifica viene riportata dinami-camente sia nelle piante che nelle viste 3D.

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1. Introduzione

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In pratica, è possibile inserire, modificare e cancellare gli oggetti tenendosotto controllo la pianta o la vista 3D della struttura.

Funzioni specifiche, come la duplicazione di elementi o parti di struttura

e l’ancoraggio degli oggetti a piani, rendono l’inputazione estremamenteveloce ed agevole.

Le Modalità di Calcolo

EdiLus-CA è stato concepito per essere aderente alla Nuova NormativaAntisismica. Non è quindi una rivisitazione di software esistenti, ma un

 prodotto estremamente innovativo.

Il calcolo si fonda su un Solutore ad Elementi Finiti in analisi lineare ve-ramente affidabile, in grado di risolvere strutture di qualsiasi geometria edimensione.

Per calcolare le sollecitazioni in maniera corretta, il concio d’unione tra ivari elementi viene schematizzato come un nodo da cui si dipartono brac-

cetti rigidi: EdiLus-CA è in grado così di ottenere risultati rigorosi, senza leapprossimazioni derivanti da schematizzazioni meno appropriate.

Pur prevedendo la modalità di calcolo in analisi statica, il programma se-gue le ultime indicazioni normative con calcolo effettuato tenendo contodell’“analisi modale quale metodo normale per la definizione delle solleci-tazioni di progetto”, avendo puntualizzato i nuovi spettri di risposta, fun-zione di caratteristiche intrinseche alla struttura e del litotipo di fondazione.

A tale scopo il solutore è invocato più volte per risolvere la struttura sotto

le azioni prescritte dall’Ordinanza (SLD, SLU, ecc.).Risulta, quindi, evidente che l’applicazione corretta della nuova normati-va richiede un supporto continuo del solutore di calcolo e che solo unacompleta integrazione del solutore con il programma, come nel caso diEdiLus-CA, consente la necessaria dinamicità e fluidità di progettazione.

Una volta ottenute le sollecitazioni, si passa alle verifiche che stavoltasono esclusivamente agli Stati Limite, essendo stato abbandonato il me-todo delle Tensioni Ammissibili.

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1. Introduzione

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La Visualizzazione dei Risultati e la StampaLa tecnologia ad oggetti di EdiLus-CA consente di leggere immediata-mente sul disegno i risultati di calcolo: carichi, sollecitazioni e deforma-zioni divengono nuove caratteristiche imposte all’oggetto dalla verificaeffettuata e quindi visualizzabili con diagrammi di ogni genere.

Cambia, per immediatezza ed efficacia, il modo di vedere i risultati delcalcolo.

Anche il modo di progettare l’armatura resistente nella struttura ha unnuova utilità per le eventuali modifiche delle armature proposte automa-ticamente dal programma.

Un pennino consente di definire rapidamente eventuali personalizzazionidell’armatura, avendo in linea, come elementi decisionali, i diagrammidelle armature di progetto ed esecutive.

EdiLus-CA è realmente uno strumento veloce e potente in grado di sfrutta-re la più moderna tecnologia per rendere più semplice e veloce il lavoro.

Particolari funzioni consentono, infine, di ottenere stampe componibili e

 personalizzabili dal tecnico: elaborati professionalmente ineccepibili, cu-rati nei minimi particolari.

Integrazione con il Computo Metrico

Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA e di PriMus la proget-tazione strutturale ed il computo metrico sono completamente integrati inun’unica fase di lavoro.

Tutti gli oggetti utilizzati per la progettazione vengono computati in undocumento di PriMus.

In pratica, il progetto ed il calcolo, con la definizione delle armature, producono automaticamente anche il computo.

Le modifiche progettuali vengono immediatamente riportate nel preven-

tivo, in modo che ogni scelta o modifica risulti coerente ed immediata-

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1. Introduzione

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mente integrata in documenti progettuali e di stima: progettare una strut-tura, calcolarla e conoscerne il costo è un’unica cosa.

Questa integrazione dei vari aspetti del lavoro, possibile grazie ad AC-

CA, garantisce una maggiore velocità e professionalità.

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2. Installazione

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Installazione

Il programma EdiLus-CA è composto dalle seguenti parti:•  manuale operativo con licenza d’uso;

•  CD-ROM contenente il Programma, gli Archivi ed il Manuale d’Usoin formato PDF;

•  chiave di protezione hardware.

Per effettuare l’installazione di EdiLus-CA occorre procedere alla:

•  Installazione del Programma (v. § 2.2);

•  Installazione della Chiave di Protezione Hardware (v. § 2.3).

Le modalità operative per l’installazione del programma e della chiave di

 protezione hardware vengono descritte dettagliatamente nei paragrafi se-

guenti.

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2. Installazione

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Requisiti di Sistema

I Requisiti di Sistema riportati di seguito sono puramente indicativi in quanto possonoessere modificati a causa di eventuali evoluzioni hardware e software. L’utente, per-tanto, è tenuto ad accertarsi delle eventuali modifiche consultando il sito www.acca.it.

EdiLus-CA può essere usato esclusivamente con la configurazione a di-

sco rigido.

I requisiti indispensabili al funzionamento del programma sono:

•  Personal computer con microprocessore Pentium III o più potente

(consigliato Pentium IV).

•  512 Mb di Memoria RAM (consigliati 1 Gb).

•  Microsoft Windows 2000/XP.

•  Disco rigido, Lettore di CD-ROM e Mouse con rotellina.

•  Lettore DVD per il Video-Manuale.

•  Scheda video compatibile 100% OpenGL (minimo 32 Mb, consigliati

64 Mb) e driver scheda video compatibili 100% OpenGL.

•  Internet Explorer 5.0 o successivo.

•  Risoluzione video 1024 * 768 (consigliata 1280 * 1024).

•  OpenGL v. 1.4 o superiore.

•  Porta Usb.

L’Installazione del Programma

L’installazione del programma su disco rigido viene eseguita automati-

camente effettuando le seguenti operazioni:

•  accendere il computer e attendere che Windows risulti avviato;

Prima di procedere all’installazione accertarsi:

che ogni altra applicazione in uso risulti chiusa; di aver avuto accesso al sistema con i privilegi di Amministratore.

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2. Installazione

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•  inserire il CD-ROM del programma nell’apposito lettore ed attendere

l’avvio del programma di installazione;

Se il programma di installazione non si avvia, selezionare l’opzione Esegui delmenu del bottone Start (Avvio) di Windows e, nel dialog che si attiva, digitare:X:\SETUP.EXE, dove X è la lettera che identifica il proprio lettore di CD-ROM.

Pigiando il bottone OK del dialog si avvia il programma di installazione.

•   pigiare il bottone Avanti della prima finestra (“Benvenuto …”) del

 programma di installazione per passare alla finestra “Scegliere il pro-

dotto da installare”;

  nella finestra Scegliere il prodotto da installare selezionare l’opzioneInstalla EdiLus-CA per avviare la procedura di installazione;

•   procedere seguendo ATTENTAMENTE le istruzioni fornite dal pro-

gramma di installazione.

Nel corso dell’installazione viene data la possibilità di:

scegliere la directory di installazione del programma; per default, comedirectory di installazione viene proposta C:\ACCA\EdiLus-CA;

scegliere la directory per l’inserimento dell’Icona per l’avvio del programma; per 

default viene proposta la directory Applicazioni ACCA.Si consiglia di NON MODIFICARE la directory di Installazione del programma equella dell’Icona per il suo avvio proposte per default.

Per installazioni del programma successive alla prima, eventuali modifiche appor-tate agli Archivi (modelli di relazione e di cartigli) vengono perse. Per evitare diperdere tali modifiche, durante la reinstallazione viene proposto di effettuare unacopia dei vecchi Archivi.

Intestazione della Licenza d’Uso

Il programma EdiLus-CA è personalizzato. Detta personalizzazione con-

siste nella scrittura, all’interno del programma, di un numero di serieUNICO e dell’intestazione della ditta titolare della licenza.

 Nel dialog “Codice Installazione” proposto durante la procedura di In-

stallazione, devono essere specificati i dati della DITTA ed il CODICED’INSTALLAZIONE.

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2. Installazione

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Se i dati della Ditta presenti nel dialog sono CORRETTI procedere

all’installazione pigiando il bottone Avanti.

Se i dati sono NON CORRETTI o il programma non è intestato (manca il

codice di installazione), bisogna telefonare ad ACCA software S.p.A. echiedere del Servizio Installazione.

Per ricevere il CODICE DI INSTALLAZIONE bisogna comunicare ad ACCA sof-tware S.p.A. i seguenti dati:

Ragione sociale della Ditta;

Indirizzo;

CAP - Città - Provincia;

Telefono; E-mail;

Partita IVA;

Rivenditore del Programma.

Per proseguire nell’installazione basta pigiare Avanti e seguire ATTEN-

TAMENTE le indicazioni fornite dal programma di installazione.

L’Installazione della Chiave di Protezione USB

La chiave USB va considerata come una qualsiasi periferica del computer.

Per far funzionare la chiave USB è, quindi, necessario procedere

all’installazione del software (driver) che la gestisce.

Prima di procedere all’installazione dei driver della chiave hardware USB è ne-cessario che risulti installato il programma.

La chiave USB è supportata unicamente dai seguenti sistemi operativi:

Windows 2000 (Professional e Server);

Windows XP (Home e Professional).

L’installazione del driver per la gestione della chiave USB si effettua se-

condo le procedure standard Microsoft per l’installazione di nuove peri-feriche di tipo USB.

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2. Installazione

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La procedura di installazione del driver della chiave USB varia a seconda

del sistema operativo su cui si opera.

Di seguito vengono illustrate le procedure di installazione previste per i

vari sistemi operativi che supportano la chiave di protezione USB.

Windows 2000 (Professional e Server)

Per installare il driver della chiave USB su un computer con sistema ope-

rativo Windows 2000 (Professional e Server), basta effettuare le seguenti

operazioni:

•  avviare il computer con i privilegi di AMMINISTRATORE ed inseri-

re il CD-ROM del programma nell’apposito lettore;

•  connettere la chiave ad una delle porte USB del computer; questa ope-

razione determina l’accensione del LED rosso sulla chiave e apre una

 prima finestra;

•   pigiare il bottone Avanti per procedere all’installazione; questa opera-

zione attiva la finestra in figura;

•  nella finestra accertarsi che risulti selezionata l’opzione Cerca un dri-

ver adatto alla periferica e pigiare il bottone Avanti; questa operazione

apre una nuova finestra (v. figura seguente);

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2. Installazione

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•  nella nuova finestra lasciare selezionata la sola opzione Unità CD-ROM 

e pigiare il bottone Avanti; questa operazione avvia la ricerca del dri-

ver della chiave USB nel CD-ROM inserito e apre una ulteriore fine-

stra che segnala la presenza del driver ricercato nel CD-ROM;

•   pigiare il bottone Avanti per avviare l’installazione; un’ultima finestrasegnala l’avvenuta installazione.

Completata l’installazione del driver, avviare il programma per verificare

il corretto funzionamento della chiave.

Windows XP (Home e Professional)

Per installare il driver della chiave USB su un computer con sistema ope-

rativo Windows XP (Home e Professional), basta effettuare le seguenti

operazioni:

•  avviare il computer con i privilegi di AMMINISTRATORE ed inseri-

re il CD-ROM del programma nell’apposito lettore;

•  connettere la chiave ad una delle porte USB del computer; questa ope-

razione determina l’accensione del LED rosso sulla chiave ed attiva

una prima finestra;

•  in tale finestra accertarsi che risulti selezionata l’opzione Installa il sof-tware automaticamente e pigiare il bottone Avanti; quando viene indi-

viduato il driver (sul CD-ROM) si apre un’altra finestra che segnalal’evento;

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2. Installazione

13

 

•   pigiare il bottone Continua della nuova finestra per avviare l’installazione

del driver; un’ultima finestra segnala l’avvenuta installazione.

Completata l’installazione del driver, avviare il programma per verificare

il corretto funzionamento della chiave.

Il Manuale d’Uso in Formato PDF

Il presente Manuale d’Uso è fornito anche in formato PDF. Esso potrà

essere visualizzato e stampato mediante il programma Acrobat Reader.Per visualizzare e/o stampare il manuale è, quindi, necessario che risulti

installato il programma Acrobat Reader.

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2. Installazione

14

Aggiornamenti del Programma

ACCA prevede i seguenti tipi di aggiornamenti del programma:

Aggiornamenti di Versione: gli aggiornamenti di versione sono a paga-

mento e sarà cura di ACCA software informare i propri utenti della loro

disponibilità e modalità di distribuzione.

Service Pack: piccoli aggiornamenti della stessa versione del programma

(Service Pack) che vengono messi gratuitamente a disposizione degli u-tenti con le seguenti modalità di distribuzione:

•  sul sito Internet di ACCA software (www.acca.it), senza spese di allesti-mento e spedizione; in questo caso, per “scaricare” l’aggiornamento, basta

selezionare l’opzione Aggiornamenti da Internet del menu ? (Help) del

 programma; questa operazione effettua il collegamento alla pagina del si-

to da cui è possibile effettuare il download dell’aggiornamento;

•  su supporto magnetico (floppy disk, CD, ecc.), con spese di allesti-

mento e spedizione a carico dell’Utente.

Per procedere all’aggiornamento del programma basta fare un doppio

click sul file scaricato o disponibile sul supporto fornito e seguire atten-tamente le istruzioni fornite dal programma di installazione.

La disponibilità degli Aggiornamenti, dei Service Pack ed altre importanti comuni-cazioni vengono pubblicate in anteprima sul sito Internet di ACCA software(www.acca.it) che si consiglia, quindi, di visitare periodicamente.

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3. Gli Elementi del Programma

15

 

Gli Elementi del Programma

 Nel presente capitolo vengono illustrati gli Elementi che costituiscono laFinestra di EdiLus-CA.

Anche se in tale capitolo non vengono trattati aspetti puramente operati-

vi, si consiglia di leggerlo attentamente per poter essere immediatamente

operativi nei capitoli successivi.

Di seguito, se non diversamente specificato, con i termini click e doppioclick si indicherà, rispettivamente, un click e un doppio click effettuati

con il pulsante sinistro del mouse.

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3. Gli Elementi del Programma

16

La Finestra del Programma

Si avvii EdiLus-CA selezionando l’opzione Programmi\Applicazioni AC-CA\EdiLus-CA del menu del bottone Start (Avvio) di Windows.

Questa operazione apre sul desktop la Finestra di EdiLus-CA (anche det-ta “Finestra del Programma”).

La Finestra di EdiLus-CA risulta sormontata da una Barra del Titolo che

riporta, da sinistra, il nome e la versione del programma.

Sotto la Barra del Titolo si trovano, nell’ordine, la Barra dei Menu (v. §

3.3) ed una Toolbar (Barra degli Strumenti) (v. § 3.4) del programma.

In questa fase, non essendo aperto alcun progetto, gran parte dei bottoni

della Toolbar e delle opzioni dei menu non risultano abilitati.

Si apra (v. § 3.3.1.3), quindi, il progetto ESEMPIO  presente nella

directory di installazione del programma (C:\ACCA\EdiLus-CA).

Proseguendo verso il basso, lungo entrambi i bordi verticali della Fine-

stra del Programma risultano disposte altre due toolbar.

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3. Gli Elementi del Programma

17

Cliccando uno dei bottoni di tali toolbar si apre il relativo toolbox (v. § 3.2):

una finestra a scomparsa che, a seconda del tipo, rende immediatamente

fruibili le funzionalità del programma e disponibili i dati del progetto.

Generalmente, nella Finestra del Programma risultano sempre aperti, per default, i seguenti toolbox:

Gestione Progetto, detto anche Navigatore del progetto. Tale toolbox,

 proposto nella parte sinistra della Finestra del Programma, contiene

uno schema ad albero di tutti i dati e gli elaborati del progetto in modo

da renderli immediatamente reperibili (v. § 3.2.1).

Proprietà. Tale toolbox, proposto nella parte destra della Finestra del

Programma, propone, per la visualizzazione e la modifica, tutte le pro-

 prietà (dati caratteristici) dell’oggetto (Trave, Pilastro, Armatura, ecc.)selezionato in una delle finestre del progetto (v. § 10.1.6).

La parte centrale della Finestra del Programma è destinata a contenere le

varie finestre (tavole di disegno, viste 3D, ecc.) dei progetti di EdiLus-

CA aperti.

I Toolbox della Finestra del Programma

L’interfaccia di EdiLus-CA è stata oggetto di uno studio ergonomico per 

rendere immediatamente reperibile, in maniera intuitiva, tutti gli stru-

menti e le utilità del programma e qualsiasi dato del progetto attivo.

Gran parte delle funzionalità del programma e tutti i dati del progetto at-

tivo risultano organizzati in apposite finestre a scomparsa, dette toolbox a

cui è possibile accedere senza imparare ed eseguire particolari procedure.Un toolbox di EdiLus-CA si apre semplicemente cliccando l’opportuno

 bottone delle toolbar verticali disposte lungo i bordi sinistro e destro del-

la Finestra del Programma.

Se, nella Finestra del Programma non risulta aperto alcun progetto, i bottoni per l’attivazione dei toolbox risultano disabilitati.

Per provare le funzionalità illustrate di seguito si consiglia, pertanto, di aprire ilprogetto ESEMPIO presente nella directory di installazione del programma(C\ACCA\EdiLus-CA).

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3. Gli Elementi del Programma

18

Un toolbox è vincolato al bordo della

Finestra del Programma che ospita la

toolbar verticale con il bottone per la

sua apertura e si apre sempre versol’interno della Finestra del Programma.

Effettuata un’operazione nel toolbox,questo rimane aperto fino a quando non

si clicca in una qualsiasi altra finestra.

In questo modo è possibile tenere aper-

to il toolbox per tutto il tempo necessa-

rio per effettuarvi tutte le operazioni

necessarie.

L’Utente può anche scegliere di tenere

sempre aperto un toolbox oppure di

renderlo completamente invisibile fi-

no a quando non lo vuole nuovamente

a disposizione.

Gli strumenti che consentono di sce-gliere il funzionamento di un toolbox

sono i seguenti bottoncini a destra sulla

 barra del titolo del toolbox:

Il bottoncino Puntina Orizzontale che

viene proposto sulla barra quando il

toolbox è “a scomparsa”.

Pigiando il bottoncino Puntina O-

rizzontale, il toolbox rimane “sem-

 pre aperto” nella Finestra del Pro-

gramma.

Il bottoncino Puntina Verticale che viene proposto sulla barra del tool- box quando questo risulta “sempre aperto”. Quando il toolbox è sempre

aperto, il bottone per la sua apertura viene rimosso dalla relativa toolbar.

Pigiando il bottoncino Puntina Verticale, il toolbox viene reso nuova-

mente “a scomparsa”.

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3. Gli Elementi del Programma

19

Il Toolbox Gestione Progetto: il Navigatore del

Progetto

Il toolbox Gestione Progetto della Finestra del Programma è sicuramentequello più importante per la gestione dei dati dei progetti aperti di Edi-

Lus-CA, al punto tale che conviene tenerlo “sempre aperto” (v. § 3.2).

Se non risulta “sempre aperto” (v. § 3.2), al toolbox Gestione Progetto si

accede cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta

lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma.

Il toolbox Gestione Progetto presenta, sotto lasua barra del titolo, un list box in cui vengono

 proposti i nomi di tutti i progetti aperti. La se-

lezione di un progetto lo rende attivo nella

Finestra del Programma e propone, nella re-

stante parte del toolbox il suo Navigatore.

Il Navigatore è uno schema ad albero in cui

risultano organizzati tutti gli elementi (dati,

tavole, elaborati, ecc.) del progetto attivo.Grazie al Navigatore è possibile individuare

ed accedere immediatamente qualsiasi

elemento del progetto senza dover conoscere

ed eseguire particolari procedure.

In pratica, il Navigatore è un potentissimo

strumento che fornisce una visione sintetica

dell’organizzazione del progetto e consente di

gestirne ogni aspetto in maniera ordinata, ve-loce ed intuitiva.

Sul ramo principale dell’albero del Navigato-

re vengono proposti una serie di nodi princi-

 pali (Dati della Struttura, Grafici, ecc.) che

rappresentano i raggruppamenti degli ele-

menti omogenei del progetto.

Un nodo principale può anche contenere nodi

che rappresentano ulteriori raggruppamenti di

elementi omogenei del progetto.

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3. Gli Elementi del Programma

20

Ad esempio, il nodo Grafici conterrà il nodo Piante, destinato a contenere

le tavole su cui si disegnano gli impalcati dei vari piani, il nodo Viste 3D

destinato a contenere le viste 3D della struttura create, e così via.

I nodi dell’albero che contengono altri nodi NON possono essere elimi-nati e risultano preceduti dal simbolo:

se i nodi contenuti risultano nascosti; per visualizzare i nodi nascostisul ramo che si diparte dal nodo contenitore, basta cliccare sul simbolo

a lato oppure fare un doppio click sul nodo contenitore;

se i nodi contenuti risultano visualizzati sul ramo che si diparte dal

nodo contenitore; per nascondere i nodi contenuti basta cliccare sul

simbolo a lato oppure fare un doppio click sul nodo contenitore.

Un doppio click su un nodo del Navigatore apre, nella Finestra del Pro-gramma, la finestra con i dati e le informazioni relative.

I nodi dell’albero del Navigatore di un Progetto di EdiLus-CA sono:

DATI della STRUTTURA. Il nodo principale DATI della STRUTTURA

contiene i seguenti nodi:

Dati Generali. Un doppio click su tale nodo apre la finestra in cui

vanno specificati i dati di carattere generale del progetto e in cui

vanno effettuate delle scelte di carattere generale per il tipo di calco-lo che si intende effettuare (v. § 5.1).

Dati Analisi Sismica. Un doppio click su tale nodo apre la finestra in cui

vanno specificati i dati per l’analisi sismica della struttura (v. § 5.2).

Masse e Modi di Vibrazione. Un doppio click su tale nodo apre la fi-

nestra in cui, dopo il calcolo, verranno proposti i principali risultati

dell’analisi sismica effettuata (v. § 5.3).

Grafici. Il nodo principale Grafici contiene i nodi Piante, Sezione, Pro-

spetto, Viste 3D, Tavole Esecutive e Armature illustrati di seguito.

Piante. Il nodo Piante è destinato a contenere i nodi relativi alle tavo-

le per il disegno dei piani dell’edificio (v. cap. 6).

Tale nodo, per default, contiene i nodi “Fondazione” e “Pianta 1” per 

l’accesso, rispettivamente, alla tavola per il disegno della fondazione e

del primo piano dell’edificio. Nel nodo Piante verranno riportati tutti i

nodi relativi alle tavole per il disegno di tutti i piani creati (v. § 6.2).

Un semplice doppio click su uno dei nodi contenuti nel nodo Piante

apre (o porta in primo piano), nella Finestra del Programma, la fine-stra con la tavola di disegno del piano relativo.

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3. Gli Elementi del Programma

21

  Viste 3D. Il nodo 3D è destinato a contenere i nodi relativi alle viste

3D dell’edificio create nel progetto (v. cap. 12). Tale nodo, per de-

fault, già contiene il nodo 3D relativo alla prima vista 3D proposta

 per default nel progetto, ma in esso saranno riportati tutti i nodi rela-tivi alle viste 3D create nel progetto.

Un doppio click su uno dei nodi contenuti nel nodo 3D apre (o porta

in primo piano) la finestra con la vista relativa.

Carpenterie. Il nodo Carpenterie è destinato a contenere i nodi per 

accedere alle tavole delle carpenterie dei vari piani (impalcati)

dell’edificio prodotte automaticamente dopo il Calcolo (v. cap. 15).

Telai. Il nodo Telai consente di accedere alle tavole dei telai della

struttura dell’edificio, prodotti automaticamente dopo il Calcolo delModello Strutturale (v. cap. 15).

Armature. Il nodo Armature contiene i nodi (Travi, Pilastri, Pareti,

Solette, Platee e Plinti) per l’accesso alle tavole delle armature deivari elementi della struttura (v. cap. 16).

Elementi: Il nodo Elementi del Navigatore contiene i seguenti nodi:

Sezioni Travi e Pilastri. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra

del progetto in cui vanno definite le sezioni delle travi, dei pilastri e dei

cordoli (v. cap. 7).

Materiali. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in

cui vanno definite le caratteristiche dei materiali utilizzati (v. § 8.1). 

Terreni. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra del progetto in

cui vanno definite le caratteristiche del terreno (v. § 8.2). 

Analisi dei Carichi. Il nodo Analisi dei Carichi contiene i seguenti nodi: 

Analisi Carichi. Un doppio click su tale nodo consente apre la fine-

stra del progetto in cui vanno definiti i carichi per solai, tampona-

ture, solette, balconi, scale, ecc. (v. §§ 9.1 e 9.2).

Condizioni Carico Utente. Un doppio click su tale nodo apre la fi-

nestra del progetto in cui vengono riportate le condizioni di carico

 previste dalla vigente normativa ed in cui è possibile definirne li-

 beramente altre personalizzate (v. § 9.3).

Tipologia Carico Accidentale. Un doppio click su tale nodo apre la

finestra del progetto in cui vengono riportate le tipologie di carico

accidentale previste ed in cui è possibile definirne liberamente al-tre personalizzate (v. § 9.4). 

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3. Gli Elementi del Programma

22

CONDIZIONI di CARICO. Un doppio click su tale nodo (abilitato solo

dopo il calcolo) apre la finestra del progetto in cui vengono riportate

le condizioni di carico adottate per il calcolo (v. § 9.5). 

Elaborati. Il nodo Elaborati, che risulta abilitato solo dopo il calcolo,

contiene i seguenti nodi:

Relazione di Calcolo. Il nodo Relazione di Calcolo contiene i nodi:

  Relazione. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del pro-

getto in cui è possibile richiedere la compilazione automatica

della relazione (v. § 17.2).

Tabulati. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del proget-

to in cui è possibile richiedere la compilazione automatica deitabulati con i dati di calcolo da allegare alla relazione (v. § 17.3). 

TAVOLE ESECUTIVI. Il nodo Tavole Esecutivi è destinato a contenere

i nodi relativi alle tavole esecutive create nel progetto (v. cap. 18).

Computo e Stima. Un doppio click sul nodo Computo e Stima apre

la finestra di computo metrico in cui viene proposto il computo

metrico delle strutture del progetto (v. cap. 19). 

RISULTATI del CALCOLO. Un doppio click su tale nodo (abilitato solo

dopo il calcolo) apre la finestra del progetto in cui è possibile visualiz-

zare e stampare i risultati di calcolo desiderati (v. § 14.2).

DIAGNOSTICA. Un doppio click su tale nodo apre l’omonima finestra in

cui vengono proposti gli errori rilevati durante le varie fasi di calcolo

del progetto (v. § 13.8).

Alcuni nodi (quelli relativi alle tavole dei piani, alle viste 3D, ecc.) pos-

sono essere gestiti (creati, cancellati, ecc.) direttamente nel Navigatore.

Cliccando, con il pulsante destro del mouse, su uno dei nodi suddetti lo siseleziona e si apre il menu locale contenente le opzioni per la sua gestione.

Le modalità per la gestione dei vari nodi del Navigatore vengono illustra-

te nei capitoli in cui vengono trattati gli argomenti correlati.

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3. Gli Elementi del Programma

23

I Menu

I menu presenti sulla Barra dei Menu della Finestra del Programma (v. §

3.1) sono:

File: (v. § 3.3.1) contiene le opzioni per la gestione dei documenti e

l’esportazione degli elaborati;

Modifica: (v. § 3.3.2) contiene le opzioni per la selezione e la copia degli

oggetti nelle finestre del progetto;

Visualizza: (v. § 3.3.3) contiene le opzioni per l’accesso ai toolbox e per 

la visualizzazione dei gruppi di bottoni della toolbar;

Disegno: (v. § 3.3.4) contiene le opzioni per l’attivazione delle principali

utilità per il Disegno;

CALCOLO: (v. § 3.3.5) contiene le opzioni per richiedere il calcolo del progetto attivo;

Strumenti: (v. § 3.3.6) contiene le opzioni per accedere al dialog per la

gestione dei piani e a quello per la personalizzazione del programma;

Finestra: contiene le opzioni per la disposizione delle Finestre aperte nel-la Finestra del Programma e la lista dei nomi dei progetti aperti;

? (Help): contiene le opzioni per l’apertura dell’Help in Linea, del manua-

le d’uso in formato elettronico (PDF), del dialog delle Informazioni edella pagina Web per gli aggiornamenti (v. § 3.3.7) del programma.

Il Menu FileLe opzioni del menu File di EdiLus-CA sono:

Nuovo… [Ctrl+N]: avvia la procedura per la creazione di un nuovo proget-

to di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1);

Apri… [Ctrl+A]: avvia la procedura per l’apertura di un progetto (v. §

3.3.1.3);

Chiudi: chiude il progetto attivo nella Finestra del Programma (v. §

3.3.1.4);Salva [Ctrl+S]:salva le modifiche apportate al progetto attivo (v. § 3.3.1.2);

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3. Gli Elementi del Programma

24

Salva con nome… [Shift+Ctrl+S]: avvia la procedura per la duplicazione del

 progetto attivo (v. § 3.3.1.6);

Cancella…: avvia la procedura per la cancellazione di un progetto (v. §

3.3.1.5);Stampa… [Ctrl+P]: avvia la stampa del contenuto (carpenterie, viste 3D,

dati di calcolo, tavole esecutive, ecc.) della finestra attiva nella Fine-stra del Programma;

Imposta Stampante…: apre il dialog per la scelta della configurazione di

stampa (formato, orientamento pagina, ecc.);

Esportazioni: apre un menu contenente le opzioni:

Formato DXF, DWG …; esporta nel formato DXF o DWG l’elaborato

grafico nella finestra attiva nella Finestra del Programma (v. § 3.3.1.7);

TUTTO in formato DXF, DWG …; esporta nel formato DXF o DWG tutti

gli elaborati grafici (Carpenterie, Telai e/o Armature) del progetto (v.

§ 3.3.1.7);

Imposta Separatori Numeri…: apre il dialog per la scelta dei separatori

delle migliaia e dei decimali con cui saranno proposti i valori numerici

negli elaborati (v. § 3.3.1.9);

MANUALE: apre il manuale d’uso del programma in formato elettronico

(PDF) mediante il programma Acrobat Reader;Esci: chiude la Finestra del Programma (v. § 3.3.1.8) con tutti gli eventuali

 progetti in essa aperti; alla chiusura viene chiesto se si intende salvare

(v. § 3.3.1.2) le modifiche apportate ai progetti eventualmente aperti.

Le principali funzionalità del menu File vengono dettagliatamente illu-

strate nei paragrafi seguenti.

Come Creare un Nuovo Progetto

Per creare un nuovo progetto (documento) di EdiLus-CA basta pigiare

il bottone Nuovo della toolbar (v. § 3.4) della Finestra del Programma

oppure selezionare l’omonima opzione del menu File.

Questa operazione crea il nuovo progetto ed apre, nella Finestra del Pro-

gramma, la tavola Piano 1 (v. cap. 6) per il disegno degli oggetti (elemen-ti strutturali) del primo piano dell’edificio.

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3. Gli Elementi del Programma

25

Il programma, in questa fase, non impone di salvare il progetto creato.

Alla chiusura del progetto (v. § 3.3.1.4) o del programma verrà richiesto,

mediante un apposito messaggio, se salvare o meno il progetto creato.

Essendo il progetto creato non salvato, il programma gli assegna, per de-fault, come nome, la stringa Progetto seguita da un numero (ad es., per il

 primo progetto creato viene proposto il nome “Progetto 1”).

Quando si procederà al primo salvataggio del progetto sarà possibile as-

segnargli il nome desiderato.

Ovviamente, è buona norma salvare quanto prima il progetto creato ed effettuaresalvataggi (v. § 3.3.1.2) ad intervalli ragionevoli di tempo, in modo da registrare i

dati imputati e non perderli in caso di malfunzionamenti del computer.

Per effettuare il primo salvataggio del progetto creato basta effettuare le

seguenti operazioni:

 pigiare il bottone Salva della toolbar (v. § 3.4) oppure selezionare

l’opzione Salva o Salva con nome del menu File; questa operazione

apre il dialog SALVA DOCUMENTO;

  nel dialog SALVA DOCUMENTO selezionare la directory in cui salvareil progetto, specificare il nome del documento (sostituendo quello

 proposto) nel campo Nome File e pigiare il bottone Salva.

Come Salvare il Progetto

Per salvare il progetto attivo nella Finestra del Programma basta pigia-

re il bottone Salva della Toolbar o selezionare l’omonima opzione del

menu File.

Se un progetto viene salvato per la prima volta si apre il dialog in cui

vanno specificati il nome e la directory in cui si intende salvarlo.

Se, invece, il progetto è stato già salvato, pigiando il bottone Salva vengo-

no registrate le modifiche apportate al progetto dopo l’ultimo salvataggio.

Oltre alle modifiche a dati viene registrata anche la configurazione del pro-getto all’atto del salvataggio (finestre aperte, ecc.). Pertanto, quando si apre

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3. Gli Elementi del Programma

26

(v. § 3.3.1.3) un progetto, questo viene riproposto con la configurazione

che aveva al momento dell’ultimo salvataggio prima della chiusura.

Tutte le modifiche apportate ad un progetto non vengono automaticamente salva-te dal programma.

Cause esterne (mancanza di tensione o malfunzionamenti del computer) possonocausare la perdita delle modifiche apportate al progetto dopo l’ultimo salvataggio.

Per cautelarsi dalla perdita di dati, SI CONSIGLIA di effettuare frequenti salva-taggi del progetto.

Le cause suddette, inoltre, possono perfino causare danneggiamenti, spesso ir-reparabili, del progetto.

Per cautelarsi dalla perdita dell’intero progetto, durante il lavoro, SI CONSIGLIAdi effettuare delle copie di riserva (Backup) (v. § 3.3.1.6) del progetto ad intervalli

di tempo ragionevoli. È anche possibile richiedere al programma di effettuare au-tomaticamente una copia di Backup ad ogni salvataggio (v. § 20.2).

In ogni caso, quando si chiude il progetto (v. § 3.3.1.4), il programma ri-

chiede, con un messaggio, se salvarlo.

Come Aprire un Progetto

Per aprire un progetto di EdiLus-CA precedentemente creato (v. §

3.3.1.1) basta effettuare le seguenti operazioni:

 pigiare il bottone Apri della Toolbar o selezionare l’omonima opzione

del menu File; questa operazione apre il dialog APRI DOCUMENTO;

 

nel dialog APRI DOCUMENTO selezionare il file del progetto di Edi-

Lus-CA (con icona a lato) da aprire e pigiare il bottone Apri.

 Nella Finestra del Programma vengono aperte tutte le finestre (tavole)

del progetto scelto che erano aperte al momento dell’ultimo salvataggio

 prima della sua chiusura (v. § 3.3.1.4).

Per facilitare la scelta del progetto da aprire, nella parte destra del dialog

APRI DOCUMENTO, è possibile richiedere di visualizzare:

i dati di carattere generale (v. § 5.1) del progetto selezionato; per vi-

sualizzare tali dati del progetto selezionato basta pigiare il bottoneProprietà della toolbar del dialog;

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3. Gli Elementi del Programma

27

oppure

un’Anteprima della tavola attiva al momento dell’ultimo salvataggio

del progetto selezionato; per visualizzare l’anteprima della tavola del

 progetto selezionato basta pigiare il bottone Anteprima del toolbar del dialog.

Un progetto di EdiLus-CA può anche essere aperto con un doppio click 

sull’icona del relativo file nella cartella in cui questo risiede.

Come Chiudere un Progetto

Per chiudere il progetto di EdiLus-CA attivo nella Finestra del Program-

ma (v. § 3.1) basta selezionare l’opzione Chiudi del menu File.

Un progetto può anche essere chiuso chiudendo ogni sua Finestra aperta

 pigiando il bottone Chiudi in alto a destra sulla relativa barra del titolo.

Alla chiusura del progetto viene chiesto se si intende salvare (v. §

3.3.1.2) le modifiche ad esso apportate.

Come Cancellare un Progetto

Per poter cancellare un documento di EdiLus-CA è necessario che questo risultichiuso (v. § 3.3.1.4).

Per cancellare un progetto di EdiLus-CA basta:

•  selezionare l’opzione Cancella… del menu File; questa operazione apre

il dialog DOCUMENTO DA CANCELLARE;

•  nel dialog DOCUMENTO DA CANCELLARE selezionare il progetto da

cancellare e pigiare l’apposito bottone per confermare e chiuderlo;

questa operazione propone un messaggio che chiede una ulteriore con-ferma dell’operazione;

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3. Gli Elementi del Programma

28

•   pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed avviare la defi-

nitiva cancellazione del documento.

Un ulteriore messaggio informa sull’esito dell’operazione.

Il file di un progetto di EdiLus-CA può anche essere cancellato, nella

cartella in cui risiede, con le consuete modalità previste da Windows.

Come Duplicare un Progetto

Per duplicare il progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti

operazioni:

•  selezionare l’opzione Salva con nome… del menu File; questa opera-

zione attiva il dialog SALVA DOCUMENTO;

•  nel dialog SALVA DOCUMENTO effettuare le seguenti operazioni:

•  specificare il nome del nuovo progetto duplicato;

•  selezionare la directory in cui si intende crearlo;

•  pigiare il bottone Salva per confermare la duplicazione del progettoe chiudere il dialog.

Cause esterne al programma (mancanza o sbalzi di tensione, malfunzionamentio rottura di parti del computer, ecc.) possono danneggiare il progetto di EdiLus-CA su cui si lavora con la conseguente perdita dei dati.

È buona norma, pertanto, effettuare, ad intervalli di tempo ragionevoli, copie di ri-serva (Backup) del progetto (v. § 3.3.1.6).

È anche possibile richiedere al programma di effettuare una copia di Backup ad

ogni salvataggio del progetto (v. § 20.2).

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3. Gli Elementi del Programma

29

Come Esportare gli Elaborati Grafici nei Formati

DXF o DWG

EdiLus-CA consente di esportare, nei formati DXF e DWG, gli elaborati

grafici (carpenterie, tavole di armature, telai e tavole esecutive) nella fi-

nestra attiva del progetto.

Questa funzionalità consente di visualizzare e/o gestire, con un qualsiasi

CAD, gli elaborati grafici di un progetto di EdiLus-CA anche a chi non

 possiede il programma.

Il programma consente di esportare sia il singolo elaborato visualizzatonella finestra attiva del progetto, sia interi gruppi di elaborati (ad es tutte

le carpenterie e/o tutte le tavole delle armature).

Come Esportare un Singolo Elaborato

Per esportare l’elaborato grafico proposto nella finestra attiva del proget-

to basta effettuare le seguenti operazioni:

•  scegliere l’opzione Esportazioni del menu File e, nell’ulteriore menu

che si apre, selezionare l’opzione Formato DXF, DWG … ; questa ope-razione apre il dialog “Salva con nome”;

•  nel dialog Salva con nome scegliere la directory in cui si intende e-

sportare l’elaborato;

•  nel campo Nome file specificare il nome che si intende assegnare al fi-

le esportato;

•  nel list box Salva come selezionare il formato in cui si intende esporta-

re l’elaborato;

•   pigiare il bottone Salva per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.

Ultimata la procedura, un messaggio informa sull’esito dell’esportazione.

Come Esportare uno o più Gruppi di Elaborati

Per esportare uno o più gruppi di elaborati (carpenterie, telai e/o tavole

delle armature) del progetto basta effettuare le seguenti operazioni:

•  scegliere l’opzione Esportazioni del menu File e, nell’ulteriore menu

che si apre, selezionare l’opzione TUTTO in formato DXF, DWG … ;

questa operazione apre il dialog Opzioni Esportazione;

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3. Gli Elementi del Programma

30

•  nel dialog Opzioni Esportazione effettuare le seguenti operazioni:

•  indicare la directory di esportazione in cui deve essere inserita la

cartella (creata automaticamente dal programma e denominata con il

nome del progetto) in cui verrano inseriti i files degli elaborati e-sportati; per effettuare questa operazione basta pigiare il bottoncino

a destra del campo Directory Esportazione e, nel dialog che si apre,

selezionare la directory di esportazione e pigiare il bottone OK;

Per default il programma propone, come directory di esportazione, la cartellaExportDXF_DWG, a sua volta contenuta nella directory di installazione delprogramma.

•  nel list box Formato Esportazione scegliere il formato in cui si in-

tende esportare l’elaborato;

•  nella sezione Gruppi da esportare selezionare i check box relativi ai

gruppi di elaborati (Carpenterie, Armature e/o Telai) da esportare;

•   pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.

Ultimata la procedura, un messaggio informa sull’esito dell’esportazione.

Richiedendo nuovamente l’esportazione degli elaborati, i nuovi files esportati an-dranno a sovrascrivere quelli precedentemente esportati perdendo le eventualimodifiche apportate ad essi.

Per NON perdere le modifiche apportate ai files precedentemente esportati è ne-cessario rinominarli oppure scegliere, per la nuova esportazione, una Directory di

Esportazione diversa da quella scelta precedentemente.

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3. Gli Elementi del Programma

31

Come Chiudere il Programma

Per chiudere il Programma basta selezionare l’opzione Esci del menu

File oppure pigiare il bottone Chiudi sulla barra del titolo della Finestradel Programma (v. § 3.1).

Alla chiusura del programma vengono chiusi anche tutti i progetti even-

tualmente aperti.

Inoltre, alla chiusura di ogni progetto viene chiesto se si intende salvare

le modifiche ad esso apportate.

Come Impostare i Separatori dei Numeri

Per impostare i separatori delle migliaia e dei decimali con cui devono

essere proposti i dati numerici (quantità ed importi) nella stampa degli

elaborati del progetto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare l’opzione Im-posta Separatori Numeri…del menu File; questa ope-

razione attiva il dialog

Impostazione separatorinumeri;

•  nel dialog effettuare le seguenti operazioni:

• nel combo box

Separatore delle migliaiaselezionare il separatore(punto, virgola spazio o apostrofo) da adottare per le migliaia;

•  nel combo box Separatore dei decimali selezionare il separatore

(punto o virgola) da adottare per i decimali;

Nel campo bianco a destra nel dialog viene proposto, a titolo di esempio, un nume-ro che visualizza in rosso i separatori scelti nei due combo box dello stesso dialog.

•  pigiare il bottone OK per confermare le scelte effettuate e chiudere ildialog.

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3. Gli Elementi del Programma

32

Il Menu Modifica

Le opzioni del menu Modifica di EdiLus-CA sono:

Taglia [Ctrl+X]: taglia gli oggetti selezionati nella finestra attiva per poter-

li incollare (se possibile) su un’altra tavola. 

Copia [Ctrl+C]: copia gli oggetti selezionati nella tavola della finestra atti-

va per poterli incollare nella tavola della stessa finestra o (se possibile)nella tavola di un’altra finestra.

Incolla [Ctrl+V]: incolla nella finestra attiva gli oggetti preventivamente

copiati o tagliati.Copia planimetria su clipboard: copia su clipboard la planimetria (carpen-

teria, ecc.) nella finestra attiva; la planimetria copiata potrà essere in-

collata, come metafile, in qualsiasi documento Windows che supporta

tale formato (ad es., in un documento di Word);

Seleziona tutto: seleziona tutti gli oggetti visualizzati nella finestra attiva;

Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-

lizzati NON vengono selezionati.Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progettoè necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).

Deseleziona tutto: elimina la selezione da tutti gli oggetti selezionati nella

finestra attiva;

Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati e deseleziona

tutti gli oggetti selezionati nella finestra attiva;

Elimina Entità: elimina l’entità (oggetto) o il gruppo di entità selezionate;

Trova…: apre il dialog per la ricerca di un oggetto disegnato, di un suo no-

do, di una shell o di un nodo di una mesh in base al relativo ID (codice

identificativo univoco riportato nella sezione “Aspetto” del toolbox del-

le Proprietà dell’elemento selezionato - v. § 10.1.6).

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3. Gli Elementi del Programma

33

Il Menu Visualizza

Le opzioni del menu Visualizza di EdiLus-CA sono:

Toolbox: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i nomi di tutti i

toolbox (v. § 3.2) del programma. La selezione del nome di un tool-

 box comporta la sua visualizzazione.

Se un toolbox è stato precedentemente chiuso (pigiando sull’apposito

 bottoncino della sua barra), selezionandolo nel menu “Toolbox”, viene

nuovamente aperto inserendo il bottone per la sua visualizzazione su

una delle toolbar verticali della Finestra del Programma.

Barre degli Strumenti: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i

nomi di tutti i gruppi di comandi della toolbar del progetto attivo. La

selezione di un’opzione del menu “Barre degli Strumenti” Visualiz-

za/Nasconde il corrispondente di gruppo di comandi sulla toolbar 

 principale (v. § 3.4) della Finestra del Programma.

Status Bar : visualizza/nasconde la barra di stato nella parte inferiore della

Finestra del Programma su cui vengono riportate informazioni utili

circa l’operazione che si sta eseguendo o la finestra del progetto attiva.

Il Menu Disegno

Le opzioni del menu Disegno di EdiLus-CA sono:

Entità: apre un menu in cui vengono proposte le tipologie di oggetti che è

 possibile disegnare nella tavole della finestra attiva; selezionando unatipologia si apre un ulteriore menu per la scelta dell’oggetto (di quella

tipologia) da disegnare.

Snap: apre un ulteriore menu con le seguenti opzioni:

Snap Angolo [Shift+A]: attiva/disattiva lo snap angolare (v. § 11.1.2);

quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta sele-

zionata;

Snap Griglia [Shift+G]: attiva/disattiva lo snap alla griglia (v. § 11.1.1);

quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta sele-zionata;

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3. Gli Elementi del Programma

34

Usa Accelerazione Hardware, la cui selezione richiede l’utilizzo dell’acce-

lerazione hardware che comporta una maggior velocità in fase di dise-

gno, a scapito della qualità di visualizzazione. L’uso dell’accelerazione

hardware può anche essere richiesto nel dialog (Opzioni PROGRAM-MA) per le personalizzazioni del programma (v. § 20.2).

L’utilizzo dell’accelerazione hardware è NECESSARIO se il computer è dotato diuna scheda video NON adeguata.

Generalmente l’utilizzo dell’accelerazione hardware NON comporta grossi svan-taggi in termini di visualizzazione.

Si consiglia, pertanto, di utilizzare in ogni caso l’accelerazione hardware lascian-do selezionata l’opzione Usa Accelerazione Hardware.

Blocca tipologia Entità: apre un menu in cui è possibile scegliere le tipo-

logie di oggetti utili come riferimento per il disegno [Linea Guida (v. §

10.21), Griglie Guida (v. § 10.22) e Disegno DXF/DWG (v. § 10.18)] che

devono risultare NON cancellabili e NON modificabili nelle tavole

del progetto in cui sono stati disegnati.

Per disegnare un nuovo oggetto Linea Guida, Griglia Guida Radiale, Griglia Gui-

da Rettangolare o Disegno DXF/DWG, È NECESSARIO che la relativa tipologiarisulti NON bloccata, cioè NON selezionata nel menu aperto dall’opzione Bloccatipologia Entità del menu DIsegno.

Griglia Disegno: visualizza/nasconde la griglia nelle tavole di disegno.

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3. Gli Elementi del Programma

35

Il Menu Calcolo

Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono:

Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui tutte

le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7);

Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite per la struttura;

Calcolo Modello Strutturale: avvia il calcolo del modello strutturale (v. §

13.2); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Modello

Strutturale” si trasforma in Reset  Modello Strutturale che annulla il

calcolo del modello strutturale eseguito;

Calcolo Sollecitazioni: avvia il calcolo delle sollecitazioni (v. §§ 13.3 e

13.3.1); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Sollecita-

zioni” si trasforma in Reset Sollecitazioni che annulla il calcolo delle

sollecitazioni eseguito;

Calcolo Verifiche: avvia il calcolo delle verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1);

dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Verifiche” si tra-

sforma in Reset Verifiche che annulla il calcolo delle verifiche eseguito;

Calcolo Armature e Carpenterie: avvia il calcolo delle Armature e delle

Carpenterie (v. § 13.5); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Cal-

colo Armature e Carpenterie” si trasforma in Reset Armature e Carpen-terie che annulla il calcolo delle Armature e delle Carpenterie eseguito.

Diagnostica Generale: apre l’omonima finestra in cui vengono segnalati

tutti gli eventuali errori riscontrati nel calcolo eseguito (elementi NON

verificati, ecc.); tale opzione risulta abilitata se è stata richiesta almeno

una delle fasi di calcolo (v. § 13.8).

Il Menu Strumenti

Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono:

Gestione Piani...: apre il dialog per la definizione delle tavole dei piani

dell’edificio per il disegno degli oggetti (v. cap. 6);

Opzioni...: apre il dialog per le personalizzazioni del programma e dei ta- bulati della relazione di calcolo (v. cap. 20).

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3. Gli Elementi del Programma

36

Il Menu ? (Help)

Le opzioni del menu ? (Help) di EdiLus-CA sono:

Sommario: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendone la

 pagina principale con il sommario;

Cerca Argomento: apre l’Help (guida in linea) del programma per proce-

dere alla ricerca di un argomento;

Uso della Guida: apre la finestra di Windows che illustra le modalità per 

l’uso della guida in linea;

Help rapido: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendo la pagina che illustra le funzionalità relative alla finestra attiva;

MANUALE: apre il presente manuale in formato elettronico (PDF);

Video-Manuale: apre il video manuale con i filmati esplicativi delle moda-

lità operative di base del programma; per avviare video manuale il è

necessario che, nell’apposito lettore, risulti inserito il CD-ROM di in-

stallazione del programma;

Ovviamente, inserendo il CD-ROM di installazione del programma, potrebbe par-tire il programma di installazione.

Il programma di installazione di EdiLus-CA può essere ignorato o può esserechiuso dopo che il video-manuale risulterà avviato.

MANUALE Solutore Microsap: apre il manuale del solutore in formato e-lettronico (PDF);

Aggiornamenti da Internet…: attiva il collegamento on line con la pagina

Web degli aggiornamenti del programma (v. § 2.5);

Diagnostica scheda Video…: apre il dialog in cui vengono riportate tutte

le caratteristiche e le impostazioni della scheda video del computer;

Informazioni…: attiva la finestra con le informazioni sul programma.

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3. Gli Elementi del Programma

37

La Toolbar 

La Toolbar della Finestra del Programma (v. § 3.1), posizionata sotto la

Barra dei Menu, è costituita da più gruppi di comandi.

Ogni gruppo contiene gli strumenti per l’attivazione di funzionalità rela-

tive ad un determinato aspetto del progetto.

Un gruppo di bottoni, pertanto, può risultare abilitato o meno a secondadella finestra attiva del progetto.

I gruppi di bottoni della Toolbar possono essere visualizzati o nascosti a

seconda delle esigenze.

Per visualizzare (nascondere) un gruppo di bottoni basta selezionare (de-

selezionare) il relativo nome nel menu locale della toolbar che si attiva

cliccando, con il pulsante destro del mouse, sulla toolbar stessa.

Oltre ai nomi dei gruppi di bottoni, il menu locale della toolbar presenta

anche l’opzione Personalizza.

L’opzione Personalizza attiva il consueto dialog per la personalizzazione

dei gruppi di bottoni delle toolbar.

Un gruppo di bottoni della toolbar può essere posizionato in qualsiasi

 punto dello schermo.

Per spostare un gruppo di bottoni basta effettuare le seguenti operazioni:

•  fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla “mani-

glia” a sinistra del gruppo da spostare;

•  trascinare il gruppo nel punto desiderato e rilasciare il pulsante delmouse.

Un gruppo di bottoni posizionato fuori della toolbar viene proposto con

una barra che ne riporta il titolo. Un doppio click sulla sua barra del titolo

riporta il gruppo spostato nella sua posizione originaria sulla toolbar.

Un gruppo di bottoni della toolbar può anche essere vincolato al bordo

inferiore e ai bordi destro e sinistro della Finestra del Programma dopo i

toolbox visualizzati (v. § 3.2).

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3. Gli Elementi del Programma

38

Per disporre un gruppo di bottoni lungo un bordo della Finestra del pro-

gramma basta:

•  trascinare il gruppo di bottoni in prossimità del bordo della Finestra;

•  quando il gruppo si dispone lungo il bordo, rilasciare il pulsante del

mouse.

Di seguito vengono illustrati tutti i gruppi di bottoni della Toolbar.

Principale

Il gruppo Principale della Toolbar è costituito dai seguenti bottoni:

Nuovo: attiva il dialog per la creazione di un nuovo progetto (v. §

3.3.1.1); un progetto può anche essere creato selezionando l’opzioneNuovo del menu File (v. § 3.3.1).

Apri: apre il dialog per la scelta del progetto da aprire; un progetto può

anche essere aperto selezionando l’omonima opzione del menu File (v.

§ 3.3.1.3).

Salva: salva le modifiche apportate al progetto attivo.

Stampa: avvia la stampa del contenuto (piante, viste 3D, dati, tavoleesecutive) della finestra attiva nella Finestra del Programma.

Anteprima di stampa: apre l’anteprima di stampa del contenuto (car-

 penterie, tavole esecutive, ecc.) della finestra attiva.

Taglia: elimina l’elemento selezionato e lo copia.

Copia: copia l’elemento selezionato.

Incolla: incolla, nella finestra attiva, l’elemento precedentemente co-

 piato.

Annulla: annulla, in sequenza, le ultime modifiche precedentemente

apportate al progetto.

Ripristina: ripristina, in sequenza, le ultime modifiche precedentemen-

te annullate.

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3. Gli Elementi del Programma

39

Disegno

Il gruppo Disegno della Toolbar è costituito dai bottoni:

Seleziona oggetti: attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.§§ 10.1.2 e 10.1.3).

Zoom: apre il menu per la scelta della funzionalità di zoom da uti-

lizzare (v. § 11.4).

Gestione Progetti

Il gruppo Gestione Progetti della Toolbar presenta il list box per la scelta

del progetto (tra quelli aperti) da rendere attivo nella Finestra del Pro-

gramma.

A destra di tale list box sono presenti i bottoni:

Gestione Piani; attiva l’omonimo dialog in cui è possibilegestire i Piani del progetto (v. cap. 6).

Griglia Disegno: visualizza/nasconde la griglia nella tavola di disegno

della finestra attiva del progetto.

Seleziona Tutto: seleziona tutti gli oggetti (travi, pilastri, ecc.) visua-

lizzati nella finestra attiva del progetto.

Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-lizzati NON vengono selezionati.

Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progettoè necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).

Deseleziona Tutto: deseleziona tutti gli elementi selezionati visualizza-ti nella finestra attiva del progetto.

Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati visualiz-

zati e deseleziona tutti gli oggetti selezionati visualizzati nella fine-

stra attiva.

Snap Angolo [Shift+A]: attiva/disattiva lo Snap Angolare (v. § 11.1.2)

nelle tavole delle finestre del progetto.

Snap Griglia [Shift+G]: attiva/disattiva lo Snap alla Griglia (v. § 11.1.1)

nelle tavole delle finestre del progetto.

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3. Gli Elementi del Programma

40

Visualizza Armatura [presente solo quando è attiva la finestra di una piantaoppure una vista 3D]: visualizza la tavola dell’armatura (v. § 16.2) con

l’elemento (pilastro, trave, parete, ecc.); ovviamente tale bottone risulta

abilitato solo se, per il progetto, è stato richiesto il Calcolo delle Arma-ture e delle Carpenterie (v. § 13.5) o il Calcolo Completo (v. § 13.7) ese l’oggetto selezionato viene armato dal programma (v. cap. 16).

Calcolo

Il gruppo Calcolo della toolbar contiene i bottoni che avviano le varie fasi

del calcolo della struttura (v. § 13.1). I comandi del gruppo Calcolo sono

gli stessi proposti nel menu CALCOLO (v. § 3.3.5).

I bottoni del gruppo Calcolo della toolbar sono:

Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui

tutte le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7).

Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite (13.7).

Calcolo Modello Strutturale: avvia il calcolo del modello strutturale (v.

§ 13.2).

Dopo aver richiesto il calcolo del modello, il bottone “Calcolo Model-lo Strutturale” si trasforma in Reset Modello Strutturale che annulla il

calcolo del modello strutturale eseguito (v. § 13.2). 

Calcolo Sollecitazioni: avvia il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3).

Dopo aver richiesto il Calcolo delle Sollecitazioni, il bottone “Calcolo

Sollecitazioni” si trasforma in Reset Sollecitazioni che annulla il cal-

colo delle sollecitazioni eseguito (v. § 13.3).

Calcolo Verifiche: avvia il calcolo delle verifiche (v. § 13.4).

Dopo aver richiesto le verifiche, l’opzione “Calcolo Verifiche” si tra-

sforma in Reset Verifiche che annulla il calcolo delle verifiche esegui-

to (v. § 13.4).

Calcolo Armature e Carpenterie: avvia il calcolo delle Armature e delle

Carpenterie (v. § 13.5).

Dopo aver richiesto il calcolo delle armature e delle carpenterie il bot-

tone “Calcolo Armature e Carpenterie” si trasforma in Reset Armature

e Carpenterie che annulla il calcolo eseguito (v. § 13.5).

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3. Gli Elementi del Programma

41

 

Calcolo Solai: avvia il calcolo dei Solai del progetto (v. § 13.6).

Dopo aver richiesto il calcolo dei Solai il bottone “Calcolo Solai” si

trasforma in Reset Solai che annulla il calcolo eseguito (v. § 13.5).

Diagnostica Generale: apre l’omonima finestra in cui vengono segna-

lati tutti gli eventuali errori riscontrati nel calcolo eseguito (elementi

 NON verificati, ecc.).

Ovviamente, tale bottone risulta abilitato se è stata richiesta almeno

una delle fasi di calcolo (v. § 13.8).

Applicazioni

Il gruppo Applicazioni della toolbar contiene il bottone Avvia PriMusche apre il programma di computo metrico PriMus (se disponibile) (v.

cap. 19).

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3. Gli Elementi del Programma

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4. Come si Lavora

43

 

Come si Lavora

 Nel presente capitolo vengono elencate le principali fasi per effettuare il progetto di una struttura con EdiLus-CA.

Il programma, come tutti i programmi ACCA, non prevede una procedu-

ra rigida per l’input dei dati di un progetto. Le fasi del progetto riportate,

 pertanto non sono da eseguire in maniera tassativamente sequenziale.

L’ordine con cui le fasi per la progettazione vengono proposte nel pre-

sente capitolo è, però, quello che certamente rende più semplice e produt-

tivo il lavoro del Tecnico.

 Nella progettazione di una struttura si consiglia, pertanto, di cercare di

svolgere le operazioni necessarie nell’ordine in cui vengono proposte di

seguito.

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4. Come si Lavora

44

Come Progettare una Struttura con EdiLus-CA

 Nel presente paragrafo vengono elencate schematicamente le principali

operazioni per effettuare il progetto di una struttura con EdiLus-CA.

Per ognuna delle operazioni viene riportato il rimando all’opportuno pa-

ragrafo o capitolo del presente manuale in cui vengono illustrate detta-

gliatamente le modalità operative per poterla effettuare.

Per progettare una struttura con EdiLus-CA occorre effettuare le seguenti

operazioni:

•  Creare un nuovo documento (progetto) (v. § 3.3.1.1).

•  Specificare i Dati Generali del progetto. In questa fase oltre ai dati di

carattere generale vanno anche indicati il tipo di analisi sismica che si

intende effettuare e i dati opportuni per poterla eseguire (v. cap. 5).

•  Definire i piani dell’edificio da progettare (v. cap. 6). La definizionedei piani dell’edificio comporta la creazione di tutte le tavole per il di-

segno delle strutture dei piani stessi.

 Nel progetto creato vengono già proposti, per default, il piano per il

disegno delle strutture di fondazione (travi, plinti o platee) e quello per il disegno del primo impalcato.

•  Definire tutte le sezioni che si intende adottare per le travi, i pilastri ed

eventuali cordoli (v. cap. 7).

In questa fase è necessario definire le sole sezioni di progetto che si intende as-segnare a travi, pilastri e cordoli.

Se, nel corso della progettazione, si rendesse necessario l’utilizzo di altre sezioni,

queste potranno anche essere create al momento.

•  Definire le caratteristiche di tutti i materiali (calcestruzzi, acciai, ecc.)

utilizzati per le strutture (travi, pilastri, ecc.) del progetto (v. § 8.1).

 Nella sezione per la definizione dei materiali del progetto creato ven-

gono proposti una serie di materiali per cui risultano già specificate le

opportune caratteristiche (resistenza, peso, ecc.).

Se un materiale utilizzato non fosse disponibile, occorre definirlo cre-

andolo ex novo oppure modificando un materiale esistente (v. § 8.1.1).

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4. Come si Lavora

45

•  Definire le caratteristiche del terreno (o dei terreni) di fondazione (v.

§ 8.2).

 Nella sezione per la definizione dei terreni del progetto vengono pro-

 posti una serie di terreni per cui risultano già specificate le opportunecaratteristiche.

Se il terreno del proprio progetto non fosse disponibile, occorre defi-

nirlo creandolo ex novo oppure modificando un terreno esistente.

•  Definire i carichi (peso proprio e sovraccarico permanente ed acciden-

tale) per solai, sbalzi, solette, platee, scale e tamponature. In questa fa-

se vanno anche specificate le informazioni opportune per definire le

condizioni di carico adottate nel calcolo (v. cap. 9).

•  Definire, per ogni tipologia di elementi strutturali (travi, pilastri, pare-ti, ecc.), i criteri in base ai quali il programma provvederà ad armarli

(v. § 16.1 e segg.).

•  Per ogni piano creato (v. § 6.2) dell’edificio effettuare le seguenti ope-

razioni:

•  Aprire la relativa tavola di disegno (v. § 6.5).

•  Disegnare tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, pareti, solai, balco-

ni, tamponature, ecc.) per definire il relativo impalcato (v. cap. 10).

 Nella fase di disegno di ogni oggetto è necessario assegnargli le op- portune proprietà nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).

Per default, il programma assegna ad ogni oggetto disegnato le pro-

 prietà dell’oggetto disegnato precedentemente. Ciò consente di

 NON assegnare gran parte delle proprietà (sezione, materiale, ecc.)

a tutti gli oggetti da disegnare.

Le proprietà di un oggetto potranno essere modificate in qualsiasi

momento antecedente al calcolo.

In questa fase può risultare molto utile controllare che il disegno ef-

fettuato risulti corretto visualizzando l’edificio disegnato in una vi-sta 3D (v. cap. 12). In una vista 3D è anche possibile modificare op-

 portunamente gli elementi disegnati (v. § 12.8).

•  Richiedere il Calcolo. Il calcolo può essere richiesto per fasi sequen-

ziali (nell’ordine, Calcolo del Modello Strutturale, Calcolo delle Sol-

lecitazioni, Calcolo delle Verifiche, Calcolo delle Armature e Carpen-terie) e Calcolo dei Solai oppure in un’unica fase (Calcolo Completo)

(v. cap. 13).

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4. Come si Lavora

46

Per poter richiedere il calcolo dei Solai (v. § 13.6) è necessario aver anche indi-cato quali sono le sezioni dei solai che devono essere oggetto di calcolo. Questaoperazione si effettua disegnando opportunamente, sui solai da calcolare,

l’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).

Dopo il calcolo NON è più possibile modificare alcun dato del pro-

getto (dati generali, materiali, sezioni, oggetti disegnati e relative

 proprietà).

Dopo ogni fase di calcolo il programma propone, nella finestra Dia-

gnostica (v. § 13.8), tutti gli errori rilevati (elementi non verificati,

incongruenze, ecc.) raggruppati per tipologia.

In questa fase, un’altra utilissima funzionalità consente di individua-

re tutti gli elementi della struttura sui quali sono stati riscontrati er-

rori evidenziandoli in una vista 3D (v. § 14.3.6).

 Nel Calcolo delle Armature e delle Carpenterie il programma produce

automaticamente tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio e le ta-

vole delle armature (v. § 16.2 e segg.) per i vari elementi (travate, pi-lastrate, pareti, ecc.) della struttura.

•  Prendere visione dei risultati di calcolo proposti nell’apposita sezione

del programma (v. § 14.1). In questa fase è anche possibile stampare irisultati di calcolo che si desidera valutare con più attenzione.

I risultati di calcolo possono anche essere valutati, opportunamente

diagrammati o in un’efficacissima mappatura a colori, in una vista 3D

del progetto (v. § 14.3 e segg.).

•  Se dalla valutazione dei risultati, degli elaborati grafici prodotti o dal

controllo delle verifiche (v. § 14.3.6) si rilevano delle situazioni NON

accettabili o, in ogni caso, migliorabili, è possibile annullare il calcolo

(v. cap. 13) per apportare le modifiche opportune alla struttura e/o ai

dati di input in generale.

Apportate le modifiche, è possibile richiedere nuovamente il calcolo

 per valutare il loro effetto sul comportamento della struttura.

•  Visualizzare ed eventualmente personalizzare le carpenterie prodotte

(v. cap. 15). Tali elaborati grafici possono essere stampati direttamen-te, esportati o possono essere composti, con altri elaborati grafici nelle

tavole esecutive (v. avanti).

•  Visualizzare ed eventualmente personalizzare le tavole delle armature

 proposte per i vari elementi strutturali progettati (v. § 16.2 e segg.).

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4. Come si Lavora

47

Tali elaborati grafici possono essere stampati direttamente, esportati, o

 possono essere composti, con altri elaborati grafici nelle tavole esecu-

tive (v. avanti).

•  Creare (se necessario) il numero desiderato di tavole esecutive in cuicomporre opportunamente gli elaborati grafici prodotti ed eventual-mente personalizzati (carpenterie, tavole delle armature, viste 3D,

ecc.). In una tavola esecutiva ogni elaborato grafico può essere inseri-

to con la scala opportuna (v. cap. 18).

Oltre ad essere stampate, le tavole esecutive possono anche essere e-

sportate nei formati DXF e DWG in modo che possano essere visua-

lizzate, gestite e stampate anche da chi non possiede il programma.

  Richiedere la composizione automatica della relazione di calcolo (v.cap. 17). La relazione di calcolo risulta costituita da una relazione tec-

nica e dai tabulati con i risultati di calcolo.

Il Tecnico può scegliere liberamente quali risultati di calcolo intende

riportare nei tabulati prodotti.

 Naturalmente, sia la relazione tecnica che i tabulati ottenuti sono per-

sonalizzabili dall’Utente prima di procedere alla loro stampa o alla lo-ro esportazione nei consueti formati standard (ACCAreader, RTF,

DOC, HTML).

Anche l’archiviazione del progetto di EdiLus-CA risulta estremamente

semplice, veloce e, soprattutto, funzionale.

Tutti i dati di input (dati generali, materiali, terreni, sezioni, tavole con

gli oggetti disegnati, ecc.), tutti gli elaborati grafici (viste 3D, carpente-

rie, tavole delle armature e tavole esecutive) e tutta la documentazione

(relazione e tabulati) vengono archiviati nell’unico file del progetto.

Per ritrovare un qualsiasi dato o elaborato basterà aprire nuovamente il

 progetto ed accedervi immediatamente con un semplice doppio click sul

relativo nodo del Navigatore (v. § 3.2.1).

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4. Come si Lavora

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Pagina lasciata volutamente in bianco

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5. I Dati della Struttura

49

 

I Dati della Struttura

 Nel presente capitolo viene descritta la sezione di EdiLus-CA in cui ènecessario specificare i dati di carattere generale del progetto, quali i dati

del lavoro e dello studio tecnico.

 Nella sezione dei dati della struttura vanno anche indicati importanti dati

di carattere generale necessari al calcolo (v. § 5.1) e tutti i dati necessari

 per l’Analisi Sismica della struttura (v. § 5.2).

Dopo aver effettuato il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3), nella se-

zione dei dati della struttura potranno anche essere visualizzati tutti i dati

di calcolo relativi alle Masse e ai Modi di Vibrazione (v. § 5.3).

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5. I Dati della Struttura

50

I Dati Generali

I dati di carattere generale del progetto si specificano nella finestra DATIdella STRUTTURA: Dati Generali che in seguito sarà chiamata semplice-

mente Dati Generali.

Per accedere alla finestra Dati Generali basta:

fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §3.2.1) per esploderlo e visualizzare i nodi contenuti;

fare doppio click sul nodo Dati Generali; questa operazione apre la fi-

nestra Dati Generali nella Finestra del Programma (v. § 3.1).

La finestra Dati Generali è costituita da quattro pagine attivabili alterna-

tivamente cliccando sulle apposite linguette in alto nella finestra stessa.

Gran parte dei dati specificati nelle pagine della finestra Dati Generali

verranno automaticamente riportati negli elaborati prodotti, quali la rela-

zione (v. cap. 17) e le tavole esecutive (v. cap. 18).

Di seguito vengono descritte le pagine della finestra Dati Generali.

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5. I Dati della Struttura

51

Pagina Dati del Lavoro

La pagina Dati del Lavoro (v. figura precedente) della finestra Dati Gene-

rali presenta, in alto, la sezione Dati Analisi Sismica in cui vengono pro-

 posti i seguenti list box:

Analisi sismica, in cui va scelto il tipo di analisi sismica che si intende ef-

fettuare (Nessuna, Statica, Dinamica solo Orizzontale, Dinamica soloVerticale, Dinamica Orizzontale e Verticale);

Calcolo sollecitazioni effettuato con la Normativa, in cui va scelta la nor-

mativa in base a cui deve essere effettuato il calcolo.

 Nelle restanti sezioni della pagina (Lavoro, Oggetto e Progettisti) vanno

specificati gli opportuni dati generali del progetto.

Pagina Dati dello Studio

La pagina Dati dello Studio presenta, in alto, la sezione Anagrafica in cui

vanno specificati i dati dello Studio Tecnico che esegue il progetto.

 Nella sezione Logo della pagina Dati dello Studio è possibile inserire il

logo dello studio che potrà essere riportato negli elaborati prodotti.

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5. I Dati della Struttura

52

Per inserire il logo dello studio nell’apposito campo della sezione Lo-

go basta pigiare il bottone Sfoglia a destra del campo e, nel dialog che

si apre selezionare l’immagine del logo e pigiare il bottone Apri.

Pigiando il bottone Anteprima viene proposta l’immagine del logo nel-le dimensioni in cui è stata salvata.

Pigiando, invece, il bottone Elimina il logo caricato viene eliminato.

Infine, nella sezione Firma vanno specificati il Luogo e la Data che saranno

riportati negli elaborati in prossimità dello spazio destinato della firma.

Pagina Descrizione dell’Opera

La pagina Descrizione dell’Opera presenta un unico campo in cui è possi-

 bile inserire (digitandola o incollandola) la descrizione generale dell’opera.

Pagina Preferenze

 Nella pagina Preferenze sono presenti i campi:

Delta della QuotaPiano (+/-) per considerare un nodo appartenente ad unpiano, in cui va specificato il massimo valore (in cm) dello scostamen-

to di un nodo (v. § 12.9) da un piano per essere considerato apparte-

nente al piano stesso.

Spessore Magrone, in cui va specificato (in centimetri) lospessore del magro di fondazione; tale valore compor-

terà, nel calcolo, l’opportuno incremento della base del-

la fondazione.

Sotto i campi descritti è presente il check box Verifica TRAVI a Torsione.

La selezione di tale check richiede che, nel calcolo, siano effettuate le ve-

rifiche a torsione per tutte le travi del progetto.

La scelta effettuata in questa fase potrà essere modificata per ogni singo-

la trave nell’apposita sezione delle sue proprietà (v. § 10.3.3).

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5. I Dati della Struttura

53

I Dati dell’Analisi Sismica

I dati necessari per l’analisi sismica della struttura vanno specificati nella

finestra DATI della STRUTTURA: Dati Analisi Sismica che, in seguito, sarà

chiamata semplicemente Dati Analisi Sismica.

Ovviamente, alla finestra Dati Analisi Sismica NON è possibile accedere se, nellist box Analisi sismica della finestra Dati Generali (v. § 5.1) è stata sceltal’opzione Nessuna.

Per accedere alla finestra Dati Analisi Sismica basta:

fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §

3.2.1) per esploderlo e visualizzare i nodi contenuti;

fare doppio click sul nodo Dati Analisi Sismica; questa operazione apre la

finestra “Dati Analisi Sismica” nella Finestra del Programma (v. § 3.1).

La finestra Dati Analisi Sismica si presenta in maniera differente a se-

conda della normativa di riferimento scelta per il calcolo nella finestra

Dati Generali (v. § 5.1). La finestra Dati Analisi Sismica viene descrittanell’ipotesi che la normativa di riferimento sia l’“Ordinanza 3274”.

La finestra “Dati Analisi Sismica” risulta costituita da quattro pagine at-

tivabili alternativamente cliccando sulle corrispondenti linguette in altonella finestra stessa.

Di seguito vengono descritte le quattro pagine della finestra Dati Analisi

Sismica.

Pagina Sisma e StrutturaLa pagina Sisma e Struttura della finestra “Dati Analisi Sismica” risulta

costituita dalle tre seguenti sezioni:

Sisma

 Nella sezione Sisma della pagina Sisma e struttura vengono proposti i

seguenti campi:

Zona sismica, in cui va specificato il numero identificativo della zona si-

smica in cui si progetta l’edificio;

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5. I Dati della Struttura

54

a destra del campo Zo-

na Sismica è presente il

 bottoncino che apre il

dialog in cui è possibi-

le personalizzare il co-

efficiente Ag (accelera-

zione orizzontale mas-sima al suolo) nei casi

 previsti dalla vigente

normativa;

Direzione del sisma rispetto all’asse X, in cui va specificato, in gradi ses-

sadecimali, l’angolo che la direzione del sisma forma con l’asse X del

riferimento globale (v. § 21.1);

Numero modi di vibrazione, in cui va specificato il numero dei modi di

vibrazione da considerare nell’analisi dinamica modale.

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5. I Dati della Struttura

55

Struttura

 Nella sezione Struttura vengono proposti i seguenti list box:

Classe di duttilità, in cui va scelta la classe (Alta o Bassa) di duttilità della

struttura;

Tipo materiale (prevalente) dell’edificio, in cui risulta sempre selezionata

l’opzione cemento armato in quanto, al momento, il programma prevede

il solo calcolo delle strutture in cemento armato; tale list box è, quindi, di-

sabilitato per la scelta, ma rimane disponibile per future implementazioni;

Tipologia della struttura, in cui va specificata la tipologia della struttura;

Struttura con telai multicampata, in cui va scelta l’opzione che indica in

quali direzioni la struttura risulta costituita da telai con più campate;

ovviamente, tale list box risulta abilitato solo se, nel list box “Tipolo-gia della Struttura” risulta selezionata l’opzione “a telaio”;

Modo applicazione Eccentricità Accidentale, in cui va scelta l’opzione (per strutture generiche o per strutture simmetriche) che determina la mo-

dalità per portare in conto l’eccentricità accidentale secondo quanto

 previsto dalla vigente normativa.

Sotto i list box descritti sono presenti i check box:

Pareti accoppiate, la cui selezione indica che la struttura è “a pareti accop-

 piate”; tale check è abilitato solo se nel list box “Tipologia della struttu-ra” risultano selezionata l’opzione “a pareti” o “miste telaio - pareti”;

Irregolarità Tamponamenti in Pianta, la cui selezione indica l’irregolaritàdei tamponamenti in pianta. 

Tipo terreno (prevalente)

 Nella sezione Tipo terreno (prevalente) viene proposto il list box in cui va

scelto il tipo di terreno prevalente di fondazione della struttura.

A destra del list box è pre-sente il bottoncino che apre

il dialog in cui è possibile

modificare i parametri S,

Tb, Tc e Td (orizzontali e

verticali) nelle espressionidegli spettri di risposta, se-

condo quanto previsto dalla

vigente normativa.

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5. I Dati della Struttura

56

Pagina Regolarità Struttura

La pagina Regolarità Struttura della finestra “Dati Analisi Sismica” risul-

ta costituita dalle sezioni Regolarità della Struttura in Pianta e Regolarità

della Struttura in Altezza contenenti le opzioni per la definizione della re-golarità della struttura.

In tale sezione vanno selezionati i soli check box le cui descrizioni corri-

spondono alle caratteristiche dell’edificio da progettare.

I check box con le descrizioni in grigio non risultano abilitati per la sele-

zione, in quanto la loro eventuale selezione risulterà effettuata automati-

camente dal programma dopo il calcolo (v. cap. 13).

Pagina Coefficienti e Fattori

La pagina Coefficienti e Fattori della finestra Dati Analisi Sismica risultacostituita dalle seguenti sezioni.

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5. I Dati della Struttura

57

Coefficienti

 Nella sezione Coefficienti vengono proposti i seguenti strumenti:

•  il campo Coefficiente viscoso equivalente, in cui va specificato il valo-

re del coefficiente viscoso equivalente per la definizione degli spettri

di risposta;

•  il list box Fattore di Importanza, in cui va scelta la categoria di edificio

opportuna per la definizione del “fattore di importanza”;

•  il campo Coefficiente di amplificazione topografica, in cui va specifica-

to l’opportuno valore di amplificazione topografica; ovviamente, tale

campo risulta NON abilitato se nel precedente list box (Fattore di Im-

 portanza) risulta selezionata l’opzione “Edifici Ordinari, non compresi

nelle categorie seguenti”.

Fattori di Riduzione degli Spettri

 Nella sezione Fattori di Riduzione degli Spettri sono presenti i campi in

cui vengono proposti i valori dei fattori utilizzati per la determinazionedegli spettri di risposta. I campi della sezione Fattori di Riduzione sono:

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5. I Dati della Struttura

58

SLU per sisma orizzontale in direzione X, in cui il programma riporterà au-

tomaticamente, dopo il calcolo (v. cap. 13), il “fattore di struttura” de-

terminato secondo le modalità previste dalla vigente normativa.

SLU per sisma orizzontale in direzione Y, in cui il programma riporterà au-tomaticamente, dopo il calcolo (v. cap. 13), il “fattore di struttura” de-

terminato secondo le modalità previste dalla vigente normativa.

SLU per sisma verticale, in cui va specificato il fattore di “fattore di strut-

tura” riduttivo [1.5] per la definizione dello spettro di progetto per lo

stato limite ultimo per sisma verticale.

SLD per sisma orizzontale e verticale, in cui va specificato il fattore di ri-

duzione [2.5] per la definizione dello spettro di progetto per lo stato

limite di danno per sisma orizzontale e verticale.

Pagina Grafico Spettro

 Nella pagina Grafico Spettro della finestra Dati Analisi Sismica vengonorappresentati i diagrammi degli Spettri di Risposta definiti in funzione

dei dati specificati nelle precedenti pagine della finestra.

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5. I Dati della Struttura

59

 Nel campo Tipo di grafico, in alto nella pagina, viene riportata, in oriz-

zontale, la lista dei diagrammi degli spettri visualizzati; fermando il cur-

sore sul campo, la lista viene anche riproposta in verticale nel consueto

campo giallo di commento.Cliccando sulla freccetta a destra del campo “Tipo di grafico”, si apre il

 box in cui è possibile scegliere, mediante la selezione dei corrispondenti

check box, gli spettri che si desidera visualizzare nella pagina Grafico

Spettro.

Il diagramma di ogni spettro viene proposto con un determinato colore.

 Nella parte inferiore della pagina una legenda indica il tipo di spettro cor-

rispondente ad ogni colore.

I Risultati dell’Analisi Sismica: Masse e Modi

di Vibrazione

Dopo aver richiesto il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) è possibile

visualizzare immediatamente i principali risultati dell’analisi sismica del-la struttura.

Tali dati vengono proposti nella finestra DATI della STRUTTURA: Modidi Vibrazione che in seguito sarà chiamata semplicemente Modi di Vibra-zione.

Per accedere alla finestra Modi di Vibrazione basta:

fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. §

3.2.1) per esploderlo e visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, i

nodi contenuti;

fare doppio click sul nodo Masse e Modi di Vibrazione; questa opera-

zione apre la finestra Modi di Vibrazione nella Finestra del Program-ma (v. § 3.1).

Ovviamente, il nodo Masse e Modi di Vibrazione risulta abilitato solo se è statoprecedentemente richiesto almeno il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3).

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5. I Dati della Struttura

60

 Nella finestra Modi di Vibrazione vengono proposti, per la visualizza-

zione e/o la stampa, i principali dati dell’analisi sismica (Masse e Modi

di Vibrazione).

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

61

 

Le Tavole di Disegno dei Piani

Il presente capitolo illustra le modalità operative per la gestione delle ta-vole per il disegno dei vari piani (impalcati) dell’edificio.

Questa fase del progetto è estremamente importante in quanto, in essa,

vengono definite le altezze e le quote delle tavole degli impalcati che de-

termineranno il posizionamento spaziale ed il dimensionamento degli

oggetti (pilastri, pareti, travi, solai, ecc.) su esse disegnati.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

62

Definizioni e Considerazioni Generali

Gli Oggetti (pilastri, travi, solai, ecc.) che costituiscono un piano

dell’edificio devono essere disegnati su una determinata tavola di dise-

gno del progetto di EdiLus-CA.

Con EdiLus-CA disegnando semplicemente la carpenteria del piano si

definiscono anche tridimensionalmente gli oggetti.

Ad esempio, per un pilastro disegnato, viene automaticamente definita

anche l’altezza e, per una trave, viene definita la sua collocazione spazia-

le (quota) nell’edificio.

Ogni tavola di disegno è posizionata ad un determinato Livello, cioè ècaratterizzata dall’avere una sua collocazione spaziale. In particolare, il

 piano del disegno (Pianta) coincide con l’estradosso (piano di calpestio)

del relativo impalcato.

Ogni piano (pianta) del progetto risulta, quindi, caratterizzato da una

Quota e da un’Altezza.

La Quota del piano è la sua distanza dal piano assunto come riferimento(ad es. il piano del terreno).

L’Altezza di un piano è, invece, la differenza tra la quota del piano supe-

riore e quella del piano stesso.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

63

Tutte le strutture verticali (pilastri, pareti, ecc.) assumeranno, per default,

l’altezza della pianta su cui vengono disegnate.

Tutte le strutture orizzontali, invece, vengono disegnate, per default, a

 partire dalla quota della tavola su cui vengono disegnate.

Per ogni nuovo progetto il programma genera automaticamente, per de-

fault, le tavole Piano Terra e Fondazione.

La tavola Fondazione è destinata al disegno della fondazione

dell’Edificio e, pertanto, su essa, non possono essere disegnate strutture

verticali (pilastri, pareti, ecc.).

Tale tavola deve essere sempre presente in un progetto di EdiLus-CA.

Essa, infatti, può essere rinominata (v. § 6.3) ma non può essere elimina-ta (v. § 6.4) dal progetto.

La tavola Fondazione è caratterizzata dalla sua quota rispetto al piano di

riferimento e, ovviamente, da un’altezza pari a zero. Non possono esiste-

re, infatti, livelli inferiori a quello di Fondazione.

Si precisa che la pianta Fondazione NON coincide con il piano di fondazionema con il piano da cui si dipartono i pilastri del primo piano (impalcato).

Naturalmente sulla tavola della pianta Fondazione è possibile disegnare unica-mente strutture di Fondazione (travi alla Winkler, plinti, ecc.) e entità puramentegrafiche (quote, linee guida, griglie, ecc.).

La tavola Piano Terra, invece, oltre a poter essere rinominata (v. § 6.3)

 può anche essere eliminata (v. § 6.4) dal progetto. Tale tavola, inoltre,

viene anche aperta automaticamente alla creazione di un nuovo progetto

di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1).

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

64

Come Creare la Pianta di un Piano dell’Edificio

Per creare le tavole di disegno delle piante dei piani di un progetto di E-

diLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:

fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Naviga-tore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano Terra o

Fondazione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa

operazione apre il menu locale del nodo selezionato;

•  selezionare l’opzione Gestione Piani del menu locale per accedere

all’omonimo dialog per la gestione dei piani dell’edificio;

•  nel dialog Gestione Piani effettuare le seguenti operazioni:

1) nel campo Piano/Livello del rigo Fondazione della griglia specifica-

re (eventualmente) il nome da assegnare al piano (livello) Fonda-

zione (v. § 6.1);

2) nel campo Quota del rigo Fondazione specificare la quota in metri

del piano Fondazione (v. § 6.1); la quota specificata viene automa-

ticamente riproposta come quota del “Piano Terra”;

Si ricordi che la quota della pianta Fondazione coincide con il piano da cui si di-partono i pilastri del primo impalcato (Piano Terra) (v. § 10.2).

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

65

3) nel campo Piano/Livello del rigo “Piano Terra” specificare (eventual-

mente) il nome (ad es. “Pianta 1”) da assegnare al piano (impalcato); 

4) nel campo Altezza dello stesso rigo specificare l’altezza del primo

 piano (impalcato) (v. § 6.1);

5) selezionare il check box Rigido se l’impalcato deve essere conside-

rato “infinitamente rigido”;

In molti casi (per impalcati non orizzontali, non regolari, ecc.), l’ipotesi di rigidezzainfinita dell’impalcato introduce un modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5).

EdiLus-CA precede anche la possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolosolaio disegnato piuttosto che per l’intero impalcato consentendo di ottenere un

modello di calcolo estremamente più efficace (v. § 10.7.1).Ovviamente, se si intende assegnare la rigidezza ad ogni solaio disegnato è oppor-tuno NON definire come “rigidi” gli impalcati nel dialog Gestione Piani.

Per approfondire la problematica accennata e per una corretta assegnazio-ne delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamentenecessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.

6) selezionare il check box Riduzione Tamp. se per il piano si prevede

una riduzione delle tamponature rispetto agli altri piani

dell’edificio;7) nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo Colle-

gamento Tamp. selezionare l’opzione (Rigidamente o Elasticamente)che indica il tipo di collegamento tra le tamponature e la struttura al

 piano;

8)  pigiare il bottone Inserisci della toolbar del dialog; questa operazione

inserisce, nella griglia, un nuovo rigo (piano) sopra il rigo selezionato

(Pianta 1); per il nuovo rigo viene proposto il nome “Pianta”;

I nomi delle piante proposti nella griglia del dialog Gestione Piani, compresi quellidei piani proposti per default (Fondazione e Pianta 1), possono essere liberamen-te modificati (v. § 6.3).

9) ripetere le operazioni 3), 4), 5), 6) e 7) per specificare tutti i dati

necessari alla definizione del nuovo piano;

10) ripetere le operazioni 8) e 9) per creare tutti gli altri piani

dell’edificio;

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

66

11) pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo ed ottenere la crea-

zione dei piani richiesti.

Sul ramo che si diparte dal nodo Piante nel Navigatore (v. § 3.2.1)

viene creato un nodo “Pianta” per ogni piano definito nel dialog Ge-stione Piani.

Cliccando su un nodo “Pianta” creato si accede alla tavola su cui devono

essere disegnati gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) necessari a definirne

l’input del progetto (v. cap. 10).

Un nuovo piano può anche essere inserito tra due piani esistenti nella gri-glia del dialog Gestione Piani.

Per inserire un nuovo piano tra due livelli esistenti basta:

•  selezionare il rigo della griglia relativo al livello immediatamente in-

feriore al livello da creare;

•   pigiare il bottone Inserisci della toolbar del dialog Gestione Piani;

questa operazione inserisce un nuovo piano nella griglia prima del

 piano precedentemente selezionato;

•  specificare i dati del piano inserito.

Se il piano inserito ha una quota minore di zero (cioè è ad una quota infe-riore a quella del piano di riferimento posto, per definizione, a quota

0.00), il nuovo piano viene inserito abbassando la quota dei piani sotto-

stanti. In pratica, tutti i piani interrati posti sotto a quello inserito vengo-

no ulteriormente affondati nel terreno dell’altezza del piano inserito.

Per inserire un nuovo piano a quota minore di zero, senza variare la quota deipiani sottostanti, basta modificare opportunamente la quota del livello della Fon-dazione dopo aver effettuato l’inserimento.

Se, invece, il piano inserito ha una quota maggiore di zero (cioè è ad una

quota superiore a quella del piano di riferimento), il nuovo piano viene

inserito aumentando la quota dei piani sovrastanti.

In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello inserito vengono

ulteriormente elevati di una quantità pari all’altezza del piano inserito.

Pigiando il bottone Anteprima della toolbar del dialog Gestione Piani,

viene proposta un’anteprima del disegno effettuato sul piano selezionato.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

67

 

Ovviamente, l’anteprima del piano nasconde alcuni dati della griglia che

 possono essere comunque visualizzati spostandosi nella griglia stessa

mediante la barra di scorrimento che appare nella sua parte inferiore.

Pigiando, invece, il bottone Struttura della toolbar del dialog Gestione

Piani, viene proposto uno schema dei piani dell’Edificio con le relative

Quote ed Altezze.

Al dialog Gestione Piani è possibile accedere in qualsiasi momento, conle modalità descritte, per modificare i dati di ogni piano (v. § 6.3).

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

68

Come Modificare un Piano dell’Edificio

Prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13) i dati di ogni piano definito nel

dialog Gestione Piani possono essere liberamente modificati.

In particolare esistono specifiche funzionalità di ancoraggio (v. ad es. §

10.2) degli oggetti (pilastri, pareti, ecc.) al piano su cui vengono disegna-

ti che consentono persino, modificando l’altezza del piano, di ottenere,

contestualmente, anche la opportuna modifica degli oggetti.

Per modificare i dati caratteristici (quota, altezza, ecc.) di un piano

dell’Edificio basta effettuare le seguenti operazioni:fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Naviga-tore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano o Fonda-zione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa opera-

zione apre il menu locale del nodo selezionato;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani; questa operazio-

ne apre l’omonimo dialog contenente la griglia per la gestione dei pia-

ni dell’edificio;

  nella griglia del dialog Gestione Piani selezionare il piano da modi-ficare;

•  apportare le modifiche opportune al piano selezionato e pigiare il bot-

tone OK per confermare e chiudere del dialog.

In particolare, modificando la descrizione di un piano, questo viene ri-

nominato anche nel Navigatore.

Un Piano può anche essere rinominato senza accedere al dialog Gestione

 piani effettuando le seguenti operazioni:

•  cliccare su nodo del piano con il pulsante destro del mouse per acce-

dere al suo menu locale;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione

rende editabile il nome del nodo a destra dell’icona;

•  modificare il nome del nodo del piano e pigiare INVIO della tastiera per 

rendere nuovamente NON editabile il campo.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

69

Come Eliminare un Piano dell’Edificio

Per eliminare un piano (livello) dell’edificio di un documento di EdiLus-

CA basta effettuare le seguenti operazioni:

esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei

 piani in esso contenuti (v. § 3.2.1);

•  fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo corrispondente al

 piano (livello) da eliminare; questa operazione seleziona il piano ed

apre il menu locale del nodo (v. § 3.2.1);

  nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani per accedereall’omonimo dialog;

•  nel dialog Gestione Piani selezionare il rigo relativo al piano da elimi-

nare e pigiare il bottone Elimina della sua toolbar;

•   pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo confermando le modifi-

che (eliminazione del piano) effettuate.

Il piano selezionato viene eliminato dall’edificio con tutti gli oggetti di-

segnati sulla relativa tavola di disegno.

Se il piano (livello) eliminato aveva una quota minore di zero (cioè era

ad una quota inferiore a quella del piano di riferimento posto, per defini-

zione, a quota 0.00), la quota di tutte i piani sottostanti (compreso il livel-

lo Fondazione) viene aumentata dell’altezza (v. § 6.1) del piano stesso.

In pratica, tutti i piani interrati sottostanti a quello eliminato vengono e-

levati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato.

Se, invece, il piano eliminato aveva una quota maggiore di zero (cioè era

ad una quota superiore a quella del piano di riferimento), la quota di tutti

i piani superiori viene diminuita dell’altezza dello stesso piano eliminato.

In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello eliminato vengono

abbassati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

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Come Accedere alla Pianta di un Piano

Creati i piani dell’Edificio del progetto attivo, è possibile procedere ad

disegno, sulle relative tavole, degli opportuni oggetti (pilastri, travi, ecc.)

di EdiLus-CA (v. cap. 10).

Ovviamente, per poter disegnare gli oggetti su una tavola di un piano del

 progetto attivo, è necessario che questa risulti aperta.

Per aprire la tavola di disegno (pianta) di un piano del progetto attivo

 basta:

esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei piani (livelli) in esso contenuti (v. § 3.2.1);

•  fare doppio click sul nodo del piano di cui si intende aprire la tavola

del disegno.

La tavola di disegno del piano scelto viene proposta nella finestra Pian-te:… che viene aperta nella Finestra del Programma.

Sulla barra del titolo della finestra aperta, oltre alla stringa “Piante:” vie-

ne riportato anche il nome del piano (ad es. “Piano 1”) di cui risulta aper-

ta la tavola del disegno.

 Nella Finestra del Programma è possibile aprire tutte le tavole del piani (fi-

nestre Piante) che si desidera.

Quando risultano aperte più tavole di disegno, facendo un doppio click sul

nodo di un piano nel Navigatore, la relativa finestra viene portata in primo

 piano rispetto alle altre tavole.

 Nel Navigatore il nome della tavola del piano aperta viene proposto in

grassetto e campito in giallo.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

71

Le Finestre delle Piante

Si acceda alla pianta di un piano facendo un doppio click sul relativo

nodo nel Navigatore (v. § 3.2.1).

Questa operazione apre la finestra della pianta richiesta nella Finestra del

Programma. Se, invece, la finestra risulta già aperta, questa viene semplice-

mente portata in primo piano rispetto alle altre finestre del progetto aperte.

La finestra della pianta aperta risulta sormontata, come di consueto, da

una Barra del Titolo che riporta, da sinistra, la stringa Piante: seguita dal

nome del piano (v. § 6.2) a cui la pianta si riferisce.

EdiLus-CA consente di aprire più progetti contemporaneamente.

Se, nella Finestra del Programma, risulta aperto più di un progetto è opportunoprestare molta attenzione al progetto a cui appartengono le tavole.

Se la finestra della pianta di un piano del Progetto risulta estesa a tutta la

Finestra del Programma, la sua barra del titolo non risulta visualizzata e

il suo nome viene riportato sulla barra del titolo della Finestra del Pro-gramma (v. § 3.1).

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

72

La finestra della pianta di un piano è una tavola grafica per il disegno

delle entità (oggetti pilastri, travi, ecc.) del piano.

Facendo un click, con il pulsante destro del mouse, in un qualsiasi punto

della Tavola, si apre il menu locale della tavola stessa in cui generalmen-te vengono proposte le seguenti opzioni:

Seleziona oggetti: attiva la modalità per la selezione degli oggetti nella

tavola (v. § 10.1.2).

Oggetto…: attiva la modalità per il disegno dell’oggetto proposto co-

me opzione. Generalmente l’oggetto proposto per la selezione è

l’ultimo disegnato.

Cliccando sulla freccetta a destra dell’opzione si apre un menu con la

lista delle tipologie di oggetti. Selezionando una tipologia si apre unulteriore menu per la scelta dell’oggetto (di quella tipologia) da dise-

gnare nella tavola.

Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola

occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-

stra della Tavola.

Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-

tangolo di selezione tracciato con il mouse.

L’ingrandimento viene effettuato estendendo il rettangolo di selezionetracciato alla parte visibile della Finestra della Tavola.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

73

 

Zoom Precedente [SHIFT+F2]: ripropone la vista della tavola preceden-

te l’ultima operazione di zoom effettuata.

Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se sono state prece-

dentemente effettuate altre operazioni di zoom.

Zoom Successivo [SHIFT+F3]: ripropone la vista della tavola successi-

va all’ultima operazione di zoom effettuata.

Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se, precedentemente,

sono state effettuate operazioni di “zoom precedente”.

visualizza Armatura: visualizza, dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap.

13), la tavola delle armature (v. §§ 16.2 e segg.) dell’oggetto (trave,

 pilastro, ecc.) selezionato.

Gli ingrandimenti e le riduzioni richieste selezionando le opzioni Zoom Avanti eZoom Indietro possono anche essere ottenute, in maniera ancora più rapida edintuitiva, ruotando la rotellina del mouse.

 Nel menu locale vengono anche proposte funzionalità specifiche per il

disegno di alcuni oggetti che vengono illustrate negli opportuni paragrafi

del cap. 10.

 Nelle Tavole dei Piani sono disponibili molteplici potentissime funziona-

lità ed utilità che rendono estremamente semplice, rapido ed agevole il

disegno degli oggetti.

Le utilità di disegno disponibili nelle Tavole dei Piani di un progetto di

EdiLus-CA vengono dettagliatamente illustrate nel cap. 11.

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6. Le Tavole di Disegno dei Piani

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Pagina lasciata volutamente in bianco

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

75

 

Le Sezioni di Travi e Pilastri

Le sezioni dei pilastri, delle travi, e dei cordoli vanno assegnate, al mo-mento del loro disegno (v. §§ 10.2.1, 10.3.1 e 10.11.1) scegliendole tra

quelle preventivamente definite dall’Utente nel progetto.

Le sezioni delle travi e dei pilastri vanno definite, per ogni progetto, nella

finestra ELEMENTI:Gestione Sezioni (v. § 7.1) del progetto stesso.

Di seguito, per brevità, la finestra “ELEMENTI:Gestione Sezioni” sarà

chiamata semplicemente Gestione Sezioni.

I paragrafi seguenti illustrano la finestra Gestione Sezioni e le modalità

 per la gestione delle sezioni delle travi e dei piastri del progetto.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

76

La Finestra Gestione Sezioni

La finestra Gestione Sezioni di un progetto di EdiLus-CA è l’editor per la

gestione delle sezioni delle travi e dei pilastri del progetto stesso.

La finestra Gestione Sezioni del progetto attivo di EdiLus-CA si apre

nella Finestra del Programma effettuando le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazio-

ne apre la finestra Gestione Sezioni nella Finestra del Programma.

Quando nella Finestra del Programma è attiva la finestra Gestione Sezio-

ni, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto viene proposto il

 box Sezioni Travi e Pilastri.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

77

 Nel box “Sezioni Travi e Pilastri” vengono

 proposti, in uno schema ad albero, i nodi

relativi a tutte i tipi di sezioni che è possi-

 bile creare per il progetto.

Ognuno di questi nodi (Tipologia) è desti-

nato a contenere i nodi relativi alle sezionicreate appartenenti alla tipologia che esso

rappresenta.

Ogni nodo Tipologia, inoltre, è contraddi-

stinto da un’icona che raffigura il tipo della

sezione che esso è destinato a contenere.

I nodi Tipologia NON possono essere eli-

minati.

Per default nei nodi Tipologia del progetto

vengono proposte delle sezioni già definite.

Ovviamente il Tecnico può definire libe-

ramente tutte le sezioni desiderate crean-

done altre oppure modificando opportuna-

mente quelle proposte.

In fase di disegno il Tecnico potrà scegliere quale sezione adottare, tra

quelle definite nella finestra Gestione Sezioni, per ogni pilastro (v. §

10.2.1), trave (v. § 10.3.1) o cordolo (v. § 10.11.1)

Quando si inizia il disegno, il programma assegna, per default, ai pilastri ed alletravi, la Sezione Rettangolare 30x50.

Successivamente, per il disegno dei pilastri e delle travi, verrà proposta per de-fault l’ultima sezione assegnata.

Quando un nodo Tipologia contiene almeno una Sezione (nodo) risulta

 preceduto dal simbolo:

se i nodi Sezione contenuti risultano nascosti; per visualizzare i nodi Se-

zione sul ramo che si diparte dal nodo Tipologia, basta cliccare sul sim-

 bolo a lato oppure fare un doppio click sullo stesso nodo Tipologia;

se i nodi Sezione contenuti risultano visualizzati sul ramo che si dipar-

te dal nodo Tipologia; per nascondere i nodi Sezione basta cliccare sulsimbolo a lato oppure fare un doppio click sul nodo Tipologia.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

78

La selezione di una sezione (ad es. 30x50), mediante un semplice click 

sul relativo nodo, ne visualizza il grafico nella finestra Gestione Sezioni

ed i parametri geometrici caratteristici nel toolbox delle Proprietà che si

attiva a destra nella finestra del Programma.La finestra Gestione Sezioni risulta sormontata dalla relativa barra del ti-

tolo che, da sinistra, riporta il nome del progetto attivo ed il nome della

finestra stessa (Gestione Sezioni).

Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti bottoni:

Aggiungi: crea una nuova sezione appartenente alla tipologia se-

lezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri” che appare sotto il

toolbox Gestione Progetto;

Elimina: elimina la sezione selezionata nel box “Sezioni Travi ePilastri”;

Copia da …: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto

di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutte le sezioni create dif-

ferenti da quelle già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da …per la gestione delle sezioni del pro-getto sono anche disponibili nel menu locale del box Sezioni Travi e Pilastri.

Per selezionare il nodo (Tipologia o Sezione) su cui effettuare un’operazione edattivare il menu locale del box “Sezioni Travi e Pilastri” basta fare click, con il pul-sante destro del mouse, sul nodo stesso.

Se il nodo selezionato è una Tipologia di Sezione, nel menu locale NON risultaabilitata l’opzione Elimina in quanto una tipologia di sezione non può essere e-liminata.

 Nello spazio della finestra Gestione Sezioni sottostante la sua toolbar 

viene proposta la tavola in cui viene visualizzato il grafico della sezione

selezionata con le relative dimensioni.

Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu

locale contenente le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di

zoom (v. § 11.4).

Sotto la tavola del grafico della sezione viene proposta una vista assono-

metrica di un elemento strutturale (pilastro o trave) con la sezione stessa.

Il toolbox delle Proprietà della sezione selezionata nel box “Sezioni Tra-

vi e Pilastri” presenta, in alto, i seguenti campi:

Descrizione: in cui va specificata la breve descrizione che identificherà la

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

79

sezione nel list box Sezione del toolbox delle Proprietà per la scelta

della sezione dei pilastri (v. § 10.2.1) e delle travi (v. § 10.3.1).

Label: in cui va specificata la breve descrizione che identificherà la se-

zione delle travi nel disegno e delle travi e dei pilastri nei risultati dicalcolo.

Geometria

 Nel raggruppamento Geometria vengono proposti i campi in cui vanno

specificati, in centimetri, tutti i parametri geometrici necessari alla defi-

nizione della sezione. Ovviamente, i righi contenuti in tale raggruppa-

mento sono differenti a seconda della tipologia di sezione selezionata.

Inoltre, per le sezioni che possono essere sia simmetriche che asimmetri-che, nel raggruppamento Geometria viene proposto il check box Simme-trica che, per default, risulta sempre selezionato. Deselezionando il check 

Simmetrica (per indicare che la sezione selezionata è asimmetrica), nel

raggruppamento vengono aggiunti i campi per l’inserimento degli ulte-

riori parametri geometrici per la definizione della sezione.

 Nel raggruppamento Geometria viene anche proposto il campo Area cheriporta, in cm2, la superficie calcolata della sezione. Ovviamente il valore

riportato nel campo Area NON risulta modificabile.

Caratteristiche

 Nel raggruppamento Caratteristiche vengono proposti tutti i parametricalcolati (e non modificabili) della sezione selezionata necessari per il

calcolo.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà del raggruppamento Aspetto si rimandaal § 10.1.6.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la gestione (crea-

zione, modifica e cancellazione) delle sezioni del progetto.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

80

Come Definire una Nuova Sezione

Quando si crea un nuovo progetto, risultano già create, per default, un

gran numero di sezioni.

Se una sezione proposta per default nel progetto non viene adottata per nessunatrave o pilastro dell’edificio, può anche essere modificata (v. § 7.3) oppure puòessere eliminata (v. § 7.4).

Per creare una ulteriore sezione da adottare per le travi e i pilastridell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-

zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travie Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezio-

ne sul bordo destro della Finestra del Programma;

•  nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo relativo alla tipolo-gia di appartenenza della sezione che si intende creare;

•   pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezio-

ni; questa operazione crea la nuova sezione aggiungendo un nuovo

nodo al ramo che si diparte dal nodo della tipologia selezionata; la

nuova sezione viene proposta già selezionata e con un nome, una labele delle dimensioni di default che possono essere liberamente modifica-

ti dall’Utente;

  nel toolbox delle Proprietà della sezione (selezionata) specificare ladescrizione, la label e le caratteristiche geometriche della nuova se-

zione modificando i valori proposti per default dal programma; ad o-

gni modifica dei parametri geometrici nel toolbox delle Proprietà cor-

risponde l’immediata modifica del grafico della sezione nella finestra

Gestione Sezioni.

Ogni valore inserito in un campo del toolbox delle Proprietà della sezione sele-zionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitato oppure

spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

81

Le nuove sezioni da inserire nel progetto attivo possono anche essere ac-

quisite da vecchi progetti in cui queste sono gia state inserite.

Per acquisire, nel progetto attivo, tutte le sezioni presenti in un vecchio

 progetto di EdiLus-CA differenti da quelle già presenti nello stesso pro-getto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni:

 pigiare il bottone Copia da … della toolbar della finestra Gestione

Sezioni oppure selezionare l’omonima opzione del menu locale

del box Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre un dialog;

•  nel dialog selezionare il progetto di EdiLus-CA da cui devono essere

copiate le sezioni da acquisire nel progetto attivo;

•   pigiare il bottone Apri per chiudere il dialog confermando la scelta ef-

fettuata; questa operazione carica, nel progetto attivo, tutte le sezionidel progetto scelto differenti da quelle già presenti in esso.

Come Modificare una Sezione

Le modifiche apportate ad una sezione si ripercuotono su tutti i pilastri, le travi e/oi cordoli disegnati a cui essa è stata assegnata (v. §§ 10.2.1, 10.3.1 e 10.11.1).

Per modificare una sezione già creata (v. § 7.2) nel progetto attivo basta

effettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-

zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travie Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox della Proprietà delle sezio-

ne (v. § 7.2);

•  nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo

Tipologia contenente la sezione da modificare;

•  selezionare il nodo della sezione da modificare; questa operazione vi-

sualizza il grafico della sezione nella finestra Gestione Sezioni e pro-

 pone, nel toolbox delle Proprietà della sezione, tutti i relativi dati e pa-rametri geometrici;

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

82

•  nel toolbox delle Proprietà della sezione apportare le modifiche desi-

derate; ad ogni modifica dei parametri geometrici nel toolbox delle

Proprietà corrisponde l’immediata modifica del grafico della sezione

nella finestra Gestione Sezioni.

Ogni valore modificato in un campo del toolbox delle Proprietà della sezioneselezionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitatooppure spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.

Come Eliminare una Sezione

NON è possibile eliminare una sezione se questa risulta assegnata ad almenouna trave o un pilastro disegnati.

Per eliminare una sezione dal progetto attivo di EdiLus-CA basta effet-tuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazio-

ne apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi ePilastri sotto il Navigatore;

•  nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo

Tipologia contenente la sezione da eliminare;•  selezionare il nodo della sezione da eliminare;

•   pigiare il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione Sezioni;

questa operazione elimina la sezione rimuovendo anche il suo nodo

dal ramo che si diparte dalla Tipologia di appartenenza.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

83

Le Sezioni Personalizzate

Oltre alle tipologie di sezioni per travi e pilastri già previste nel box Se-zioni Travi e Pilastri (v. § 7.1) l’Utente può definire, liberamente ed in

maniera semplicissima, delle Sezioni Personalizzate di forma e dimensio-

ni qualsiasi.

Un potentissimo Wizard, infatti, guida il tecnico nella definizione delle

caratteristiche geometriche della sezione e dei punti sensibili (v. § 10.1.7)

 per l’inserimento nel disegno delle travi e dei pilastri che la adottano.

Creazione della Sezione Personalizzata

Per creare, nel progetto attivo, una nuova sezione personalizzata basta ef-

fettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-

zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travie Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezio-

ne sul bordo destro della Finestra del Programma;

nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo Sezioni Personaliz-zate;

•   pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezio-

ni; questa operazione:

•  crea la nuova sezione personalizzata aggiungendo un nuovo nodo al

ramo che si diparte dal nodo selezionato;

  propone, nella finestra Gestione Sezioni, il Wizard per la definizio-ne della sezione.

La finestra Gestione Sezioni risulta sormontata da una toolbar contenente

i seguenti bottoni:

Seleziona: attiva la modalità per la selezione degli elementi (lati delle

 polilinee, linee, ecc.) disegnati nella finestra Gestione Sezioni;

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

84

Punto Guida: attiva la modalità per il disegno di un Punto Guida (v. §

10.20);

Linea Guida: attiva la modalità per il disegno di una Linea Guida (v. §

10.21) da utilizzare come riferimento per il disegno della sezione;

Disegno DXF/DWG: attiva la modalità per il caricamento di un graficoin formato Dxf o Dwg da utilizzare come riferimento per il disegno

della sezione (v. § 10.18);

Foro [abilitato solo nell’apposita pagina del Wizard](v. avanti): attiva la modalità per il disegno di

eventuali fori all’interno della sezione;

Punti Sensibili [abilitato solo nell’apposita pagina

del Wizard] (v. avanti): apre il menu per la scel-ta del tipo di riferimento (faccia superiore ed

inferiore, punti sensibili, ecc.) da definire per 

la sezione;

Esci: chiude il Wizard eliminando la sezione personalizzata appena

creata; se la sezione è stata già creata precedentemente (v. avanti), la

chiusura del Wizard comporta l’annullamento di tutte le modifiche ad

essa apportate dopo l’ultimo salvataggio;

Avanti: apre la pagina successiva del Wizard;

Indietro: apre la pagina precedente del Wizard;

Termina [presente solo nell’ultima pagina del Wizard] (v. avanti): chiude il

Wizard confermando la sezione definita.

Creata una sezione personalizzata, è necessario passare alla definizione

del suo contorno esterno.

Definizione del Contorno Esterno della Sezione Personalizzata

Il Wizard per la definizione della Sezione Personalizzata propone una

 prima pagina in cui deve essere definito il suo contorno esterno.

Per default, come contorno della sezione personalizzata, viene proposta

una polilinea (v. § 10.14) chiusa di forma rettangolare.

Tale polilinea deve essere opportunamente modificata dal Tecnico fino a

farle assumere la forma e le dimensioni del contorno della Sezione Per-sonalizzata da definire.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

85

La polilinea può essere modificata, con le modalità previste per la ge-

stione delle polilinee (v. § 10.14.1) inserendo ulteriori nodi per creare

nuovi lati e o eliminando un nodo esistente per eliminare un lato.

Si ricorda che:

per inserire un nuovo nodo nel punto medio del lato selezionato di una polilineabasta premere INS della tastiera;

per eliminare il nodo selezionato della polilinea basta premere CANC della tastiera.

I nodi della polilinea vanno, quindi, spo-

stati opportunamente (v. § 10.14.1) per as-

segnare, ad ogni lato, la lunghezza e

l’inclinazione opportuna.

Ogni lato della polilinea del contorno può,

inoltre, essere trasformato in un arco di

cerchio (v. § 10.14.1) di cui è possibile de-

finire liberamente il raggio e l’estensione.

Definito il contorno esterno della sezione occorre pigiare il bottone

Avanti della toolbar della finestra Gestione Sezioni per passare alla pa-gina del Wizard in cui vanno definiti gli eventuali Fori della sezione.

Definizione di Eventuali Fori della Sezione

Per definire un foro nella sezione basta disegnare un’altra polilinea chiu-

sa all’intero della sezione stessa effettuando le seguenti operazioni

nell’apposita pagina del Wizard:

verificare che risulti premuto il bottone Foro della toolbar della fine-

stra Gestione Sezioni in modo che sia attiva la modalità per il dise-gno della polilinea chiusa che definisce il foro;

•  cliccare nel punto in cui va posizionato

il primo vertice della polilinea;

•  trascinare il cursore nel punto in cui va

 posizionato il secondo vertice (definen-

do il primo lato del foro) e cliccare per 

fissarne la posizione;

  ripetere l’operazione precedente per de-finire tutti gli altri i lati del foro;

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

86

•  fissato l’ultimo vertice, senza spostare il cursore, cliccare il pulsante

destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione

Termina.

Definiti gli eventuali fori della sezione occorre pigiare il bottone Avanti della toolbar della finestra Gestione Sezioni per passare alla pagina del

Wizard in cui vanno definiti i Punti Caratteristici della sezione.

Definizione dei Punti Caratteristici della Sezione

Definita la sezione con gli eventuali fori, occorre procedere alla defini-

zione dei punti caratteristici necessari per il disegno delle travi (v. §

10.3.1) e dei pilastri (v. § 10.2.1) che assumeranno la sezione stessa nel

 progetto.

Per la sezione disegnata vengono automaticamente assunti, come Punti

Sensibili (v. § 10.1.7), il suo baricentro e i vertici e i punti medi di ogni

suo lato. Tali Punti sono già sufficienti per disegnare un pilastro a cui si

assegna la sezione.

Una trave, invece, viene disegnata mediante l’indicazione di un puntosensibile generalmente appartenente alla sua faccia superiore (in modo

che la quota del suo estradosso coincida con quella del piano del disegno

e, quindi, con quella dell’impalcato).Per una sezione personalizzata è, quindi necessario indicare quali sono i

suoi Punti Sensibili per il disegno delle travi.

Sezione per Pilastri Sezione per Travi

Per il corretto posizionamento dei solai (v. § 10.7.1) e delle solette (v. §

10.5.1), inoltre, è necessario indicare la Faccia Superiore e la Faccia Infe-riore della sezione.

Ciò consente al programma di conoscere a quali punti delle travi collega-re solai e solette e di verificare che tali collegamenti risultino possibili.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

87

 

Naturalmente, in questa fase, non sapendo ancora se la sezione sarà assegnataa travi o pilastri, il programma richiede di specificare comunque tutti gli elementicaratteristici della sezione descritti.

 Nella pagina del Wizard per la definizione degli elementi caratteristici

della sezione viene proposta, per default, l’indicazione della sua FacciaSuperiore, mediante una linea tratteggiata azzurra, e della sua Faccia Infe-riore, mediante una linea tratteggiata verde.

Le due estremità della Faccia Superiore della sezione individuano anche i

Punti Sensibili (destro e sinistro) proposti per il disegno delle travi a cui

essa viene assegnata.Sulla Faccia Superiore viene anche proposto il Centro: un terzo Punto

Sensibile per il disegno della travi, generalmente in posizione intermedia

tra i primi due.

Infine, sui vertici del contorno esterno della sezione possono essere pro-

 posti altri due Punti Sensibili: il Punto Notevole 1 ed il Punto Notevole 2.

La Faccia Superiore e la Faccia Inferiore della sezione proposte dal pro-

gramma possono essere liberamente modificate dall’Utente.

Di conseguenza anche i primi due punti sensibili della sezione, coinci-

denti con le estremità della sua Faccia Superiore, possono assumere la

 posizione desiderata.

Anche il Centro può essere liberamente spostato nell’estremità o nel pun-

to medio di qualsiasi lato della sezione.

I Punti Notevoli, invece, se presenti, possono essere spostati in un qual-

siasi vertice del contorno esterno della sezione.

Se per la sezione NON vengono proposti Punti Notevoli, il Tecnico puòcomunque inserirli liberamente nei vertici opportuni della sezione.

Modifica della Faccia Superiore ed Inferiore della Sezione

Se le facce della sezione proposte per default NON sono quelle attese,

l’Utente può modificarle liberamente.

I punti alle estremità della linea proposta possono essere selezionati e

spostati in altri vertici della sezione con le consuete modalità.

Una linea per l’indicazione di una Faccia della sezione può anche essereeliminata e disegnata successivamente ex novo.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

88

Per eliminare una linea basta, come di consueto, basta selezionarla e pi-

giare CANC della tastiera.

Per disegnare una nuova linea per l’indicazione della faccia Superiore

(Inferiore) della sezione (se questa è stata preventivamente cancellata) basta effettuare le seguenti operazioni:

•   pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione

Sezioni e nel menu che si apre selezionare l’opzione Faccia Superiore 

(Faccia Inferiore);

•  cliccare sul vertice della sezione che coincide con un’estremità della

sua Faccia Superiore (Inferiore);

La Faccia Inferiore (Superiore) di una sezione può comprendere anche più latidella sezione stessa.

•  trascinare il cursore sul vertice della se-

zione che coincide con l’altra estremità

della sua Faccia Superiore (Inferiore);

•  se la Faccia disegnata è quella desidera-

ta, cliccare per fissare la sua seconda e-stremità;

•  se, invece, la Faccia viene disegnata nel

verso opposto a quello desiderato occorre:

•  fare click con il pulsante destro del mouse e, nel menu che si apre,

selezionare l’opzione Inverti Verso;

•  cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sul vertice della sezione

coincidente con la seconda estremità della faccia.

La Faccia Superiore/Inferiore di una sezione va definitaanche quando essa degenera in un punto (v. figura a lato).

In questo caso, per disegnare la Faccia, è necessariocreare ad hoc, sul contorno esterno della sezione, duepunti a cui collegare le sue estremità.

I Punti creati devono essere quanto più vicini possibile alpunto suddetto e la Faccia deve essere disegnata in mo-do tale da contenerlo.

In ogni caso si consiglia sempre di smussare di pochi centimetri il vertice dellasezione, in modo da definire la sua Faccia in maniera più semplice ed efficace.

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

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Modifica del Centro

Per modificare la posizione del Centro della Faccia Superiore della se-

zione basta:

cliccare sul simbolo del Centro per selezionarlo;

•  cliccare nuovamente sul Centro per sbloccarlo dalla sua posizione e

trascinarlo sull’estremità o sul punto medio del lato del contorno e-

sterno della sezione in cui si intende posizionarlo;

•  cliccare per fissare la nuova posizione del Centro.

Il Centro proposto può anche essere cancellato per poterlo disegnare suc-

cessivamente.

Per eliminare il centro basta cliccare su esso per selezionarlo e pigiare

CANC della tastiera;

Per disegnare il Centro, dopo averlo preventivamente cancellato, basta:

•   pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione

Sezioni e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Centro;

cliccare nella tavola della finestra Gestione Sezioni e trascinare il sim-

 bolo del centro nell’estremità o nel punto medio del lato del contorno

esterno della sezione in cui si intende posizionarlo;

•  cliccare nuovamente per fissare la posizione del Centro.

Modifica e Inserimento dei Punti Notevoli

Gli eventuali Punti Notevoli proposti per la sezione possono essere spo-

stati in un qualsiasi vertice del contorno esterno della sezione con lestesse modalità previste per spostare il Centro.

Per posizionare un Punto Notevole in un punto qualsiasi di un lato del contorno,occorre effettuare le seguenti operazioni nella pagina del Wizard per la definizio-ne contorno stesso:

sezionare il lato e pigiare INS della tastiera per inserire un nuovo nodo nel suopunto medio (in pratica si spezza in due il lato selezionato);

spostare il nodo inserito nel punto del lato in cui va posizionato il Punto Notevole.

Per disegnare un Punto Notevole della sezione (se questo è stato cancel-

lato oppure se NON ne sono stati proposti) basta:•   pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

90

Sezioni e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Punto Notevole 1(Punto Notevole 2);

cliccare nella tavola della finestra Gestione Sezioni e trascinare il sim-

 bolo del Punto Notevole sul vertice del contorno esterno della sezionein cui si intende posizionarlo;

•  cliccare nuovamente per fissare la posizione del Punto Notevole.

Ultimata la definizione della sezione premere il bottone Termina della

Toolbar della finestra per confermare ed uscire dal Wizard.

Definizione delle Proprietà della Sezione

 Nella finestra Gestione Sezioni, la sezione personalizzata definita nelWizard viene proposta come tutte le altre sezioni delle tipologie predefi-

nite del programma (v. § 7.1).

 Nel toolbox delle Proprietà, inoltre, vengono proposte le proprietà della

sezione creata (selezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri”).

In particolare, nel toolbox delle Proprietà è necessario specificare la De-scrizione e la Label identificative della sezione.

 Nei restanti campi del toolbox delle Proprietà vengono proposti in blututti i valori caratteristici della sezione (area, inerzie, ecc.) calcolati au-

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

91

tomaticamente dal programma. Tali valori NON possono essere modifi-

cati dall’Utente.

 Naturalmente, per salvare la sezione creata, occorre pigiare il bottone

Salva della Toolbar della Finestra del Programma.

Accedendo nuovamente al Wizard, una sezione personalizzata può essere

liberamente modificata, con le modalità illustrate, anche in un momento

successivo alla sua creazione.

Per accedere nuovamente al Wizard di una sezione personalizzata già

creata basta:

esplodere il nodo Sezioni Personalizzate nel box Sezioni Travi e Pilastrie selezionare, sul ramo che da esso si diparte, il nodo della sezione da

modificare;

 pigiare il bottone Edita della toolbar della finestra Gestione Sezioni.

Le Sezioni per Materiali GenericiPer assegnare un materiale generico (v. § 8.1.1.1) ad una Trave o ad un

Pilastro nelle relative Proprietà (v. §§ 10.3.3 e 10.2.3) è necessario aver 

 preventivamente assegnato ad essi una Sezione per Materiale Generico.

Una Sezione per Materiale Generico si definisce in maniera differente da

quelle previste per il Cemento Armato (v. § 7.5).

Per definire una Sezione per Materiale Generico, infatti, occorre effettua-

re le seguenti operazioni:esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa opera-

zione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travie Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezio-

ne sul bordo destro della Finestra del Programma;

nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo Sezione per materia-

le generico;

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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri

92

•   pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezioni;

questa operazione crea la nuova sezione aggiungendo un nuovo nodo al

ramo che si diparte dal nodo “Sezione per materiale generico”; la sezio-

ne risulta anche selezionata per specificarne immediatamente i dati;•  nel toolbox delle Proprietà

specificare la Descrizione e la

Label della sezione;

•  nella sezione Geometria del tool-

 box specificare la Base e l’Altezzadel minimo rettangolo che contiene

la sezione e la sua Area effettiva;

•   Nella sezione Caratteristiche spe-

cificare le seguenti caratteristiche

della sezione:

•  Le Aree per deformazione a ta-glio sia in direzione X che in di-rezione Y;

•  L’Inerzia Torsionale, l’Inerzia rispetto a X, l’Inerzia rispetto a Y e

l’Inerzia rispetto a XY;

In funzione dei dati precedentemente specificati, nell’ultimo campo della

sezione Caratteristiche, viene automaticamente calcolata la Rotazione de-gli Assi d’Inerzia.

Le Caratteristiche richieste nel toolbox delle Proprietà della “Sezione per mate-riale generico” sono generalmente reperibili nelle schede tecniche dei produttori.

Se tali dati non risultassero disponibili, è possibile dedurli con le classiche modali-tà suggerite dalla letteratura tecnica.

 Ad esempio, le aree per deformazione a taglio (in direzione X ed Y) di una sezio-ne (ad es. un profilato) possono essere calcolate dividendo l’area della sezioneper gli opportuni fattori di taglio.

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

93

 

La Definizione dei Materiali e dei

TerreniIn fase di disegno (v. cap. 10), per gli oggetti appartenenti alla tipologia

Strutturale (travi, pilastri, pareti, ecc.) occorre specificare le caratteristi-

che del materiale di cui risultano costituiti.

Analogamente, per le strutture di fondazione, vanno necessariamentespecificate le caratteristiche del terreno.

Per ogni elemento strutturale disegnato, l’indicazione delle caratteristiche

dei materiali e/o del terreno si effettua selezionando, negli appositi list box nel toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.1.6), una delle tipologie di

materiale e di terreno preventivamente definite.

 Nel presente capitolo vengono illustrate le modalità operative per defini-

re le tipologie di materiali e di terreni del progetto e delle relative caratte-

ristiche.

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

94

La Gestione dei Materiali

Per gran parte degli oggetti della tipologia Strutturale (travi, pilastri, pa-

reti, ecc.) disegnati (v. cap. 10) è necessario indicare il materiale di cui

risultano costituiti.

Il materiale di un oggetto si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili

nel list box che si attiva cliccando nel rigo Materiale del toolbox delle sue

Proprietà.

In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i materiali preventi-

vamente definiti dal Tecnico nella sezione Materiali del progetto.Per accedere alla sezione Materiali del progetto attivo di EdiLus-CA ba-

sta effettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, il

nodo “Materiali”;

fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre:

•  la finestra ELEMENTI: Gestione Materiali nella Finestra del Pro-

gramma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamatasemplicemente Gestione Materiali;

•  il box Materiali sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore

del progetto.

 Nel box Materiali vengono proposte, in uno schema ad albero, le cartelle

destinate a contenere le varie tipologie di materiale (Calcestruzzo arma-

to, Acciaio, ecc.) che è possibile creare per il progetto.

Esplodendo una cartella (facendo un doppio click su essa o un click sul

 bottoncino alla sua sinistra) vengono visualizzati sul ramo che si diparteda essa, i nodi dei Materiali in essa contenuti.

Selezionando il nodo di un materiale, nella finestra Gestione Materiali

vengono proposti i campi in cui è possibile gestire i suoi dati caratteristi-

ci (v. § 8.1.1).

 Nel box Materiali NON è possibile eliminare le cartelle (tipologie di

materiali) ma è possibile gestire (creare o eliminare) i nodi relativi ai

materiali.

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

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La finestra Gestione Materiali, come di consueto, risulta sormontata da

una toolbar con i seguenti bottoni:

Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del mate-

riale selezionato nel box Materiali;Aggiungi: crea un nuovo materiale appartenente alla tipologia selezionata

nel box Materiali;

Elimina: elimina il materiale selezionato nel box Materiali;

Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di Edi-

Lus-CA da cui si intende copiare tutti i materiali creati differenti da

quelli già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu lo-cale del box Materiali che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse,sul nodo (Tipologia o Materiale) su cui occorre effettuare l’operazione.

Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di materiale), nel menu localel’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere elimi-nata.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la gestione (crea-

zione, modifica e cancellazione) dei materiali del progetto.

Come Definire un Nuovo Materiale

Quando si crea un nuovo progetto di EdiLus-CA, per alcune tipologie di

materiali risultano già definiti dei materiali. Nelle cartelle delle Tipologiedi materiali risultano, infatti, già presenti dei nodi materiale (v. § 8.1).

Se un materiale (nodo) proposto nel progetto non viene adottato per nessunastruttura (trave, pilastro, ecc.) dell’edificio, può anche essere modificato (v. §8.1.2) o eliminato (v. § 8.1.3).

Per creare un ulteriore materiale nel progetto attivo di EdiLus-CA basta

effettuare le seguenti operazioni:

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

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esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo

Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-

lizza il box Materiali sotto il Navigatore;nel box Materiali fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla car-

tella che rappresenta la Tipologia di appartenenza del materiale da

creare; questa operazione seleziona la cartella (Tipologia) ed attiva un

menu locale;

nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; questa operazione:

•  crea, sul ramo che si diparte dalla cartella selezionata, il nodo del

nuovo materiale;

  abilita la finestra Gestione Materiali con i campi per la specificazio-ne dei dati del materiale creato;

•  nella finestra Gestione Materiali specificare i dati caratteristici del nuo-

vo materiale.

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

97

 

Per creare un nuovo materiale è anche possibile:

nel box Materiali selezionare la cartella che rappresenta la tipologia del mate-riale da creare e in cui questo deve essere inserito;

pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Materiali.

La descrizione inserita nel campo Descrizione viene assegnata, come no-

me, al nodo del materiale creato nel box Materiali.

Inoltre, se il materiale creato appartiene alla tipologia “Calcestruzzo

armato”, nel list box Tondini Acciaio della finestra Gestione Materiali

va scelto anche il materiale “Acciaio in Tondini” previsto per 

l’armatura. Pertanto, per definire un “Calcestruzzo armato”, occorreaver preventivamente definito, con le modalità illustrate, il materiale

dei tondini metallici nella cartella (Tipologia) “Acciaio in Tondini” del box “Materiali”.

I nuovi materiali da inserire nel progetto attivo possono anche essere ac-

quisiti da vecchi progetti in cui questi sono gia stati inseriti.

Per acquisire, nel progetto attivo, tutti i materiali presenti in un vecchio

 progetto di EdiLus-CA, differenti da quelli già presenti nello stesso pro-

getto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni: pigiare il bottone Copia da … della toolbar della finestra Gestione

Materiali oppure selezionare l’omonima opzione del menu locale

del box Materiali; questa operazione apre un dialog;

•  nel dialog selezionare il progetto di EdiLus-CA da cui devono essere

copiati i materiali da acquisire nel progetto attivo;

•   pigiare il bottone Apri per chiudere il dialog confermando la scelta ef-

fettuata; questa operazione carica, nel progetto attivo, tutte i materiali

del progetto scelto, differenti da quelli già presenti in esso.Un materiale definito nella sezione Materiali di un progetto di EdiLus-CA può essere modificato (v. § 8.1.2) o eliminato (v. § 8.1.3).

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

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Il Materiale Generico

In EdiLus-CA i materiali diversi dal Cemento Armato vengono detti Ma-teriali Generici.

EdiLus-CA è un programma per la progettazione e la verifica della struttu-

re in Cemento Armato, ma consente di effettuare il calcolo delle sollecita-

zioni (v. § 13.3) anche per quelle piccole parti di struttura realizzate con e-

lementi (travi, pilastri, ecc.) di materiale diverso dal Cemento Armato (ad es.

acciaio, legno, ecc.) ottenendo un modello strutturale più aderente alla realtà.

Il calcolo della struttura viene effettuato con i parametri specifici del materialeprevalente che è il cemento armato.

Naturalmente, EdiLus-CA NON esegue le verifiche degli elementi strutturali (travi,pilastri, ecc.) di materiale generico di cui restituirà solo le sollecitazioni combinatesecondo i criteri previsti dalla Normativa scelta per il Calcolo.

Per inserire nel disegno di un progetto un elemento strutturale di Materia-

le Generico è necessario:

•  creare il Materiale Generico e definirne le caratteristiche (v. avanti);•  creare la “Sezione per Materiale Generico” dell’elemento strutturale e

definirne le caratteristiche (v. § 7.6); questa operazione va effettuata

 per gli elementi strutturali caratterizzati, nelle Proprietà (v. § 10.1.6),

da una sezione (Travi e Pilastri) e, quindi, NON va effettuata per e-

ventuali Pareti e Solette;

NON è possibile inserire nel progetto Platee di materiale generico.

•  nelle Proprietà dell’elemento (Trave o Pilastro) disegnato effettuare,

nell’ordine, le seguenti operazioni:

•  assegnare all’elemento la “Sezione per Materiale Generico” creata;

•  assegnare all’elemento il materiale “Generico” creato.

 Ad una Trave o a un Pilastro è possibile assegnare, nelle relative Proprietà (v. §§

10.3.3 e 10.2.3), un materiale generico creato (v. avanti) solo se, ad essi, è statapreventivamente assegnata una “Sezione per Materiali Generici” (v. § 7.6).

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

99

Come Definire un Materiale Generico

Per definire un Materiale Generico nel progetto attivo di EdiLus-CA ba-

sta effettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo

Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-

lizza il box Materiali sotto il Navigatore;

nel box Materiali fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla car-

tella (Tipologia) Generico; questa operazione apre un menu locale;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; questa operazione:

crea, sul ramo che si diparte dalla cartella selezionata, il nodo delnuovo “materiale generico”;

•  abilita la finestra Gestione Materiali in cui vanno specificati i dati

caratteristici del materiale;

•  nella finestra Gestione Materiali specificare la Descrizione, la Sigla e i

dati caratteristici richiesti del nuovo materiale.

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

100

Come Modificare un Materiale

Un materiale creato in un progetto di EdiLus-CA può essere modificato

in qualsiasi momento fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).

Dopo il calcolo, infatti, nessun materiale può essere modificando se non

annullando il calcolo stesso (v. cap. 13).

Le modifiche apportate ad un materiale si ripercuotono su tutti gli elementi struttu-rali disegnati a cui questo è stato assegnato (v. § 10.2.1).

Per modificare un materiale creato (v. § 8.1.1) nel progetto attivo basta

effettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo

Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-

lizza il box Materiali sotto il Navigatore;

nel box Materiali esplodere, con un doppio click, la cartella (Tipologia)

contenente il materiale da modificare;

selezionare il nodo del materiale da modificare; questa operazione

 propone, nella finestra Gestione Materiali, i campi per la gestione dei

dati caratteristici del materiale;

•  nella finestra Gestione Materiali effettuare le modifiche ai dati del ma-

teriale.

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

101

Come Eliminare un Materiale

NON è possibile eliminare un materiale se questo risulta assegnato ad almeno unelemento (oggetto) disegnato.

Per eliminare un materiale del progetto attivo di EdiLus-CA basta effet-

tuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodoMateriali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visua-

lizza il box Materiali sotto il Navigatore;

nel box Materiali esplodere, con un doppio click, la cartella (Tipologia)

contenente il materiale da modificare;

fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo del materiale da

eliminare e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Elimina.

Il materiale selezionato può anche essere eliminato pigiando il bottone

Elimina della toolbar della finestra Gestione Materiali (v. § 8.1.1).

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

102

La Gestione dei Terreni

Per le strutture di fondazione (travi, plinti, platee, ecc.) disegnati (v. cap.

10) è necessario indicare le caratteristiche del terreno.

Il terreno su cui poggia un determinato oggetto (struttura di fondazione )

si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili nel list box che si attiva

cliccando nel rigo Terreno del toolbox delle sue Proprietà.

In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i terreni preventiva-

mente definiti dal Tecnico nella sezione Terreni del progetto.

Per accedere alla sezione Terreni del progetto attivo di EdiLus-CA bastaeffettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto per visualizzare il nodo Terreni;

fare un doppio click sul nodo Terreni; questa operazione apre:

•  la finestra ELEMENTI: Gestione Terreni nella Finestra del Program-ma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamata

semplicemente Gestione Terreni;

•  il box Terreni sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore.

 Nel box Terreni viene proposta la cartella Terreno Generico destinata a

contenere i vari terreni necessari per il progetto.

Esplodendo una cartella (facendo un doppio click su essa o un click sul

 bottoncino alla sua sinistra) vengono visualizzati sul ramo che si diparte

da essa, i nodi dei terreni in essa contenuti.

Selezionando il nodo di un terreno, nella finestra Gestione Terreni ven-

gono proposti i campi in cui è possibile gestire i suoi dati caratteristici.

 Nel box Terreni NON è possibile eliminare la cartella (tipologia di terre-

no) ma è possibile gestire liberamente (creare o eliminare) i nodi relativi

ai terreni.

La finestra Gestione Terreni, come di consueto, risulta sormontata da una

toolbar con i seguenti bottoni:

Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del terreno

selezionato nel box Terreni;

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

103

Aggiungi: crea un nuovo terreno nella cartella Terreno Generico nel box

Terreni;

Elimina: elimina il terreno selezionato nel box Terreni;

Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di Edi-Lus-CA da cui si intende copiare tutti i terreni creati differenti da

quelli già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da sono anche disponibili nel menu locale

del box Terreni che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse, sullacartella o sul nodo del Terreno su cui occorre effettuare l’operazione.

Se si seleziona la cartella (tipologia di terreno), nel menu locale l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.

Le modalità operative per la creazione di un nuovo terreno e per la sua

modifica o eliminazione sono analoghe a quelle previste per la gestione

di un materiale.

Per tali modalità operative si rimanda, pertanto ai §§ 8.1.1, 8.1.2 e 8.1.3.

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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni

104

 A destra del campo Sigma a compressione MASSIMA allo SLU della finestraGestione Terreni è presente il bottone Calcola che propone, nello stesso campo,un valore di default ottenuto secondo le indicazioni riportate negli Eurocodici.

Ovviamente, il Tecnico, essendo l’unico responsabile dei valori specificati, puòinserire manualmente, nel campo suddetto, il valore che ritiene più opportuno.

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9. I Carichi

105

 

I Carichi

 Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per la defi-nizione dei carichi del progetto.

I carichi agenti sui solai, derivanti dall’analisi dei carichi, vengono ripar-

titi dal programma di calcolo in modo automatico sulle membrature (tra-

vi, pilastri e pareti).

I carichi dovuti ai tamponamenti, sia sulle travi di fondazione che su

quelle di piano, sono schematizzati come carichi lineari agenti esclusi-

vamente sulle aste.

Su travi e pilastri è, inoltre, possibile applicare direttamente ulteriori a-

zioni concentrate e/o distribuite.

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9. I Carichi

106

Analisi dei Carichi

La definizione dei carichi del progetto va effettuata prima di procedere al

disegno degli elementi strutturali (travi, pilastri, solette, balconi, ecc.) che

da essi saranno gravati. Nella fase di disegno di un solaio (v. § 10.7.1), ad

esempio, occorre sceglierne il Carico nel toolbox delle Proprietà.

La definizione dei carichi che saranno proposti, per la scelta, nel toolbox

delle Proprietà, si effettua nella sezione Analisi Carichi del progetto.

Per accedere alla sezione Analisi Carichi del progetto attivo basta:

esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo

“Elementi”;

fare doppio click sul nodo Analisi Carichi sul ramo che si diparte dalnodo “Analisi dei Carichi”.

Questa operazione apre la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Analisi Ca-richi nella finestra del programma e il box Analisi Carichi sotto il Navigatore.

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9. I Carichi

107

Di seguito, per brevità, la finestra “Analisi dei Carichi: Gestione Analisi

Carichi” sarà chiamata semplicemente Gestione Analisi Carichi.

 Nel box Analisi Carichi vengono proposte le cartelle contenenti le varie

tipologie di carico Superficiali (v. § 9.2) del progetto.

La finestra Gestione Analisi Carichi risulta sormontata da una toolbar 

con i seguenti bottoni:

Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del caricoselezionato nel box Analisi Carichi;

Aggiungi: crea un nuovo carico appartenente alla tipologia selezionata nel

 box Analisi Carichi (v. § 9.2);

Elimina: elimina il carico selezionato nel box Analisi Carichi;

Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di Edi-Lus-CA da cui si intende copiare tutti i carichi creati differenti da

quelle già presenti nel progetto attivo.

Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu lo-cale del box Analisi Carichi che si attiva cliccando, con il pulsante destro delmouse, su un nodo (tipologia di carico o carico) del box stesso.

Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di carico), nel menu localel’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la definizione e la

gestione dei carichi.

I Carichi Superficiali

La definizione dei Carichi Superficiali del

 progetto attivo si effettua nella sezione Ana-lisi Carichi (v. § 9.1) del progetto.

Accedendo alla sezione “Analisi Carichi” del

 progetto attivo si apre la finestra Gestione Ana-lisi Carichi e, sotto il Navigatore, viene propo-

sto il box Analisi Carichi con le cartelle destina-te a contenere i vari tipi di carichi superficiali.

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9. I Carichi

108

Il box Analisi Carichi contiene una cartella principale Carichi Superficia-

li che a sua volta contiene le seguenti cartelle:

I carichi concentrati e i carichi lineari possono essere applicati su un elementostrutturale nell’apposita sezione del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.3.4).

SOLAI; destinata a contenere i carichi superficiali dei solai del progetto.

 TAMPONATURE; destinata a contenere i carichi superficiali delle tam-

 ponature del progetto.

BALCONI e SBALZI; destinata a contenere i carichi superficiali di bal-

coni e degli sbalzi in genere del progetto.SOLETTE; destinata a contenere i carichi superficiali delle solette

del progetto.

PLATEE; destinata a contenere i carichi superficiali delle platee del

 progetto.

SCALE; destinata a contenere i carichi superficiali delle scale del progetto.

Le modalità operative per la definizioni dei carichi superficiali sono le

stesse per tutte le tipologie di elementi strutturali (solai, tamponature, ecc.).

Pertanto di seguito vengono illustrate le sole modalità operative per ladefinizione dei carichi superficiali relativi ai solai del progetto.

Per creare un nuovo carico superficiale relativo ad un solaio del progetto

 basta effettuare le seguenti operazioni:

fare click con il pulsante destro del mouse sulla cartella SOLAI; questa

operazione apre un menu locale;

nel menu locale selezionare l’opzioneAggiungi

; nella cartella SOLAIviene creato (e selezionato) il nodo del carico superficiale e, nella fi-

nestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1), vengono proposti i campi per la sua definizione;

•  specificare i dati del carico creato nella finestra Gestione Analisi Carichi.

Per creare un nuovo carico è anche possibile:

selezionare la cartella che rappresenta la tipologia del carico da creare nel box Analisi Carichi;

pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Analisi Carichi.

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9. I Carichi

109

 Nella finestra “Analisi dei Carichi: …” vengono proposti, dall’alto:

•  la sezione Caratteristiche Generiche contenente:

•  il campo Descrizione in cui viene proposta la stessa stringa con cui

risulta nominato il nodo del carico creato; tale stringa va sostituitacon l’effettiva descrizione (o nome) del carico; ovviamente, la strin-

ga specificata in tale campo viene riportata anche come nome del

nodo creato nel box Analisi Carichi;

•  il list box Condizione di Carico Utente in cui va scelta la tipologia

(Carico da Neve, ecc.) del carico tra quelle definite nella sezioneCondizioni Carico Utente (v. § 9.3); la scelta di una opzione in ta-

le list box comporta la presenza, nella finestra, dei soli campi per specificare i dati necessari;

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9. I Carichi

110

La finestra “Analisi dei Carichi: …” viene illustrata nella sua configurazione com-pleta che viene proposta quando nel list box Condizione di Carico Utente risultaselezionata l’opzione Carico Verticale.

•  le sezioni Peso Proprio, Sovraccarico Permanente e Sovraccarico Acci-dentale nei cui campi va specificata la rispettiva descrizione ed il rela-

tivo valore del carico (in N/m2);

Se nel campo di destra di una delle sezioni (Peso Proprio, Sovraccarico Perma-nente e/o Sovraccarico Accidentale) si inserisce un valore del carico diverso da

zero, è necessario specificare anche la relativa descrizione nel corrispondentecampo di sinistra.

 Nella sezione Sovraccarico Accidentale vengono anche proposti i se-guenti strumenti per la definizione della combinazione dell’azione si-

smica con le altre azioni:

•  il list box Tipologia di Carico Accidentale, in cui va scelta la destina-

zione d’uso tra quelle definite nella sezione Tipologie Carico Acci-dentale (v. § 9.4); la scelta di una opzione di tale list box individuaautomaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previsto dalla

normativa;

•  il check box Carico per Neve la cui selezione abilita il corrisponden-

te campo per la specificazione del carico dovuto alla neve; ovvia-

mente, se tale check risulta selezionato occorre specificare

necessariamente un carico per neve nel corrispondente campo;

•  il list box Coefficiente riduzione masse sismiche, in cui va scelto il

tipo di “Carico ai piani”; la scelta di una opzione di tale list box in-

dividua automaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previ-sto dalla normativa.

In fase di disegno, ogni solaio, balcone, ecc. del progetto potrà essere ca-

ricato con uno dei carichi definiti nella sezione Analisi Carichi (v. §

10.7.1).

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9. I Carichi

111

Le Condizioni di Carico Utente

Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (v. § 9.2) del proget-

to di EdiLus-CA è necessario specificare la relativa condizione di carico.

Le condizioni di carico proposte per la scelta nel list box Condizione di

Carico Utente di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite nella

sezione Condizioni Carico Utente del progetto di EdiLus-CA.

Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta:

esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);

esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo

“Elementi”;

fare doppio click sul nodo Condizioni Carico Utente sul ramo che si

diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la fine-

stra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Utente nella finestra del pro-

gramma e il box Condizioni Carico Utente sotto il Navigatore.

Di seguito, per brevità, la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Carico

Utente sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Utente.

 Nel box Condizioni Carico Utente vengono proposte le seguenti cartelle:

Predefiniti, contenente i nodi delle condizioni di carico previste dalla

 Normativa; tali condizioni NON possono essere modificate o elimina-

te dall’Utente.

Personalizzati, destinata a contenere le condizioni di carico definite libe-

ramente dall’Utente con cui è possibile integrare le condizioni predefini-

te. Ovviamente, per default, la cartella Personalizzati risulta vuota.

Per inserire una nuova condizione di carico nella cartella Personalizzati basta effettuare le seguenti operazioni:

fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella Personalizza-ti; questa operazione apre un menu locale;

nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella Persona-

lizzati viene creato il nodo della condizione di carico e, nella finestra Gestione Carichi Utente, vengono proposti i campi per la sua definizione;

•  nella finestra Gestione Carichi Utente specificare i dati della condizio-

ne di carico creata.

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9. I Carichi

112

La finestra Gestione Carichi Utente è sormontata da una toolbar identica a quelladella finestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1).

Pertanto, per creare una nuova condizione di carico è anche possibile:

selezionare la cartella Personalizzati nel box “Condizioni Carico Utente”;

pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra “Analisi dei Carichi:…”.

 Nella finestra Gestione Carichi Utente vengono proposti, dall’alto:

•  il campo Descrizione in cui va specificata una breve descrizione della

condizione di carico; la stringa specificata in tale campo viene riportata

anche come nome del nodo creato nel box “Condizioni Carico Utente”;

•  il check box Agente con il sisma la cui selezione indica che, per la

condizione di carico creata, i relativi carichi devono essere combinati

con il sisma;

•  il check box Applicare 2 volte la condizione con segni opposti la cui se-

lezione indica che, per la condizione di carico creata, i relativi carichi

devono essere applicati sia con segno positivo che con segno negativo.

I dati delle condizioni di carico create possono essere modificati fino a

quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).Per modificare i dati di una condizione di carico creata dall’utente (nella

cartella Personalizzati) basta richiamare la finestra Gestione Carichi U-

tente cliccando sul relativo nodo nel box Condizioni Carico Utente.

Una condizione di carico creata dall’Utente (nella cartella Personalizzati)

 può essere eliminata dal progetto effettuando le seguenti operazioni:

fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della condizione

di carico da eliminare per selezionarla e richiedere l’apertura del menu

locale;•  selezionare l’opzione Elimina nel menu locale.

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9. I Carichi

113

 

La condizione di carico selezionata nel box Condizioni Carico Utente può ancheessere eliminata pigiando il bottone Elimina della toolbar della finestra GestioneCarichi Utente.

Le Tipologie di Carico Accidentale

Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (ad es. il carico di un

solaio) del progetto di EdiLus-CA, può essere necessario specificare, per 

gli eventuali carichi accidentali, la relativa Tipologia (v. § 9.2).

Le tipologie di carico proposte per la scelta nel list box “Tipologia di Ca-

rico Accidentale” di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite

nella sezione Tipologie Carico Accidentale del progetto di EdiLus-CA.

Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta:

esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);

esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo

“Elementi”;

fare doppio click sul nodo Tipologie Carico Accidentale sul ramo che si

diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la fine-

stra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Accidentali nella finestra del

 programma e il box Tipologie Carico Accidentale sotto il Navigatore.

Di seguito, per brevità, la finestra “Analisi dei Carichi: Gestione Carichi

Accidentali” sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Accidentali. Nel box “Tipologie Carico Accidentale” vengono proposte le cartelle:

Predefiniti, contenente i nodi delle tipologie di carico accidentale pre-

viste dalla Normativa; tali condizioni NON possono essere eliminate

dall’Utente ma è possibile modificare i valori dei relativi coefficienti

riduttivi dei carichi (v. avanti).

Ovviamente, l’Utente si assume la responsabilità di tutte le modifiche apportate aidati delle tipologie di carico accidentale.

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9. I Carichi

114

Personalizzati, destinata a contenere le tipologie di carico accidentale

definite liberamente dall’Utente con cui è possibile integrare le condi-

zioni predefinite.

Per inserire una nuova tipologia di carico accidentale nella cartella Per-

sonalizzati basta effettuare le seguenti operazioni:

fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella Personalizza-ti; questa operazione apre un menu locale;

nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella Persona-

lizzati viene creato (e selezionato) il nodo della nuova tipologia di ca-

rico accidentale e, nella finestra Gestione Carichi Accidentali, vengono

 proposti i campi per la sua definizione;

•  nella finestra Gestione Carichi Accidentali specificare i dati della tipo-logia di carico accidentale creata.

La finestra Gestione Carichi Accidentali è sormontata da una toolbar identica aquella della finestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1).

Pertanto, per creare una nuova tipologia di carico accidentale è anche possibile:

selezionare la cartella Personalizzati nel box “Tipologie Carico Accidentale”;

pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Carichi Accidentali.

 Nella finestra Gestione Carichi Accidentali vengono proposti, dall’alto:•  il campo Descrizione in cui va specificata una breve descrizione della

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9. I Carichi

115

tipologia di carico accidentale; la stringa specificata in tale campo

viene riportata anche come nome del nodo creato nel box “Tipologie

Carico Accidentale”;

•  la sezione Coefficienti riduttivi dei carichi in ASSENZA di sisma nei cuicampi vanno specificati gli opportuni coefficienti riduttivi dei carichiaccidentali in assenza di sisma;

•  la sezione Coefficienti riduttivi dei carichi in PRESENZA di sisma nei cui

campi vanno specificati gli opportuni coefficienti riduttivi dei carichi

accidentali in presenza di sisma.

I dati delle tipologie di carico accidentale create possono essere modifi-

cati fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13).

Per modificare i dati di una tipologia di carico accidentale creata

dall’utente (nella cartella Personalizzati) basta richiamare la finestra Ge-stione Carichi Accidentali cliccando sul relativo nodo nel box Tipologie

Carico Accidentale.

Una tipologia di carico accidentale creata dall’Utente (nella cartella Persona-

lizzati) può essere eliminata dal progetto effettuando le seguenti operazioni:

fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della tipologia di

carico accidentale da eliminare per selezionarla e richiedere l’apertura

del menu locale;

•  selezionare l’opzione Elimina nel menu locale.

La tipologia di carico accidentale selezionata nel box Tipologie Carico Accidenta-le può anche essere eliminata pigiando il bottone Elimina della toolbar della fine-stra Gestione Carichi Accidentali.

Le Condizioni di Carico del Calcolo

Effettuato il calcolo (v. cap. 13), il programma fornisce un quadro sinte-

tico delle varie condizioni di carico effettuate nel calcolo stesso.

Per richiedere il quadro di tutte le condizioni dei carichi in base alla quali

è stato effettuato il calcolo basta:

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9. I Carichi

116

esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1);

esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo

“Elementi”;fare doppio click sul nodo CONDIZIONI di CARICO sul ramo che si di-

 parte dal nodo “Analisi dei Carichi”.

Quest’ultima operazione apre la finestra Condizioni di Carico nella fine-

stra del programma.

 Nella finestra Condizioni di Carico viene proposta una tabella nei cui ri-

ghi vengono riportate le varie condizioni di carico.

Cliccando sull’intestazione di una colonna della tabella si ottiene

l’ordinamento alfanumerico delle condizioni di carico in funzione del

contenuto dei campi della colonna stessa. Cliccando nuovamente sulla

stessa colonna, l’ordinamento precedentemente proposto viene invertito.

I dati della tabella con le condizioni di carico saranno ovviamente ripor-

tati anche nella relazione (v. cap. 17).

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10. Il Disegno degli Oggetti

117

 

Il Disegno degli Oggetti

Il presente capitolo illustra le modalità operative per il disegno degli Og-getti di EdiLus-CA.

Gli Oggetti di EdiLus-CA risultano suddivisi per tipologie. Gli oggettidelle tipologie Generali e Disegno hanno solo una valenza grafica o di u-tilità per il disegno degli oggetti della tipologia Strutturale.

Il disegno degli oggetti della tipologia Strutturale, oltre a definire grafi-camente l’intero progetto, determina anche l’input (Object Draw) dellastragrande maggioranza dei dati necessari per consentire al programma di

svolgere i calcoli (v. cap. 13) e di fornire gli opportuni elaborati (relazio-ne e grafici) (v. cap. 17).

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10. Il Disegno degli Oggetti

118

Indicazioni di Carattere GeneralePrima di illustrare nel dettaglio le modalità operative per il disegno e lagestione di ogni oggetto di EdiLus-CA nella tavola del disegno, è oppor-tuno illustrare alcune operazioni di carattere generale.

 Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per disegnare un og-getto (v. § 10.1.1) nella tavola del piano attiva. Vengono, inoltre, illustratele modalità per la selezione (v. § 10.1.2) di un oggetto disegnato per proce-dere alla sua modifica (v. § 10.1.4) e/o alla sua cancellazione (v. § 10.1.5).

Infine, vengono sommariamente descritte le modalità per la gestione del-le proprietà di un oggetto (v. § 10.1.6).

Come Disegnare un OggettoPer disegnare un oggetto sulla tavola del

Piano attiva basta effettuare le seguentioperazioni:

cliccare sul bottone Oggetti Disegno dellatoolbar verticale sinistra della Finestra delProgramma (v. § 3.1); questa operazioneapre l’omonimo toolbox che propone, sud-divisi per tipologia, gli oggetti che è possi-

 bile disegnare; le opzioni per la sceltadell’oggetto da disegnare sono anche di-sponibili nel menu che si apre pigiandol’apposito bottone della toolbar (v. § 3.4) oselezionando l’equivalente opzione delmenu locale della tavola (v. § 6.6);

•  nel toolbox Oggetti Disegno pigiare il bot-tone della tipologia (ad es. Strutturale) diappartenenza dell’oggetto da disegnare;questa operazione visualizza la lista degli

oggetti appartenenti alla tipologia scelta;•  selezionare l’oggetto da disegnare; questa operazione attiva la modalità

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10. Il Disegno degli Oggetti

119

 per il disegno dell’oggetto e propone le relative proprietà nel toolboxdelle Proprietà (v. § 10.1.6) a destra nella Finestra del Programma;

•  specificare le proprietà (sezione, materiale, ecc.) dell’oggetto (v. §

10.1.6) e procedere al suo disegno nella tavola attiva.Le proprietà di un oggetto e le modalità operative per il suo disegno pos-sono differire anche sensibilmente da quelle di un altro oggetto. Le pro-

 prietà e le modalità operative per il disegno di ogni oggetto di EdiLus-CAvengono illustrate negli opportuni paragrafi del presente capitolo.

Come Selezionare un OggettoPer modificare la posizione e/o le proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto di-segnato (v. § 10.1.1) nella tavola di un piano, è necessario che questovenga preventivamente selezionato.

Per selezionare un oggetto nella tavola attiva basta:

attivare la modalità per la selezione degli oggetti pigiando il bottone

Seleziona oggetti della toolbar (v. § 3.4); in tale modalità il cursore as-sume l’aspetto a lato; la modalità per la selezione degli oggetti puòanche essere attivata mediante l’omonima opzione del menu localedella tavola (v. § 6.6);

Si ricorda che al menu locale della tavola di disegno attiva si accede facendo unclick, con il pulsante destro del mouse nella tavola stessa (v. § 6.6).

•  fare un click, con il pulsante sinistro del mouse sull’oggetto da sele-zionare nella tavola.

Quando un oggetto risulta selezionato presenta le maniglie per il suo spo-stamento e/o la sua rotazione. Per ogni oggetto, tali maniglie assumonol’aspetto e le funzionalità più opportune. Le maniglie di un oggetto ven-gono descritte, nel paragrafo che illustra le modalità per il suo disegno.

Inoltre, quando un oggetto risulta selezionato, nel toolbox delle Proprietà (v.§ 10.1.6) vengono proposte, per eventuali modifiche, le relative proprietà.

EdiLus-CA consente perfino di selezionare un oggetto posizionato in se-condo piano rispetto ad un altro oggetto (ad es. una parete sotto una trave).

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10. Il Disegno degli Oggetti

120

Per selezionare un oggetto in secondo piano basta:

•  cliccare nel punto opportuno per selezionare l’oggetto desiderato; ov-viamente, questa operazione non seleziona l’oggetto desiderato, ma

l’oggetto che è in primo piano rispetto ad esso;•   pigiare CTRL+SPAZIO della tastiera per spostare la selezione

sull’oggetto in secondo piano rispetto all’oggetto precedentemente se-lezionato.

 Nella tavola attiva del progetto e/o nelle viste 3D è anche possibile sele-zionare un gruppo di oggetti (selezione multipla) per poterli modificare (spo-stare, ruotare o cambiarne le proprietà) con un’unica operazione(v. § 10.1.3).

Come Selezionare più Oggetti ContemporaneamenteEdiLus-CA consente di effettuare delle operazioni su più oggetti con-temporaneamente. In questo caso è necessario indicare, mediante una se-lezione multipla, su quali oggetti l’operazione deve essere effettuata.

Per selezionare un gruppo di oggetti (selezione multipla) nella tavola at-tiva del progetto (v. § 6.6) o in una sua vista 3D (v. § 12.3) basta effet-tuare le seguenti operazioni:

attivare la modalità per la selezione degli oggetti; tale modalità risultaattiva quando il bottone Seleziona oggetti della toolbar risulta premutoe il cursore assume l’aspetto dell’icona dello stesso bottone;

La modalità per la selezione degli oggetti può anche essere attivata scegliendoopzione Seleziona oggetti del menu locale della tavola a cui si accede cliccan-do, con il pulsante destro del mouse, in un punto della tavola stessa.

•  tenere premuto SHIFT della tastiera;

•  fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, su ogni oggetto da se-lezionare;

•  ultimata la selezione degli oggetti rilasciare il tasto SHIFT.

Per togliere la selezione da uno degli oggetti selezionati basta tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare nuovamente su esso.

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10. Il Disegno degli Oggetti

121

Per togliere la selezione da tutti gli oggetti selezionati basta cliccare in unqualsiasi punto della tavola.

Una selezione multipla può anche essere effettuata racchiudendo, in un

rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il pulsante sinistro delmouse), almeno un punto di ogni oggetto da selezionare.

Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un puntoin cui non è presente alcun oggetto. Cliccando su un oggetto, infatti, siotterrebbe solo la sua selezione, senza la possibilità di proseguire neltracciamento del rettangolo.

Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera il rettangolo di selezione può anche essere tracciato a partire da un punto in cui risulta disegnato

un oggetto (ad es, il rettangolo di selezione può essere tracciato da un punto interno ad un solaio, una soletta, ecc.).

Molto utili per selezionare più oggetti sono i seguenti bottoni della toolbar:

Seleziona Tutto: seleziona tutti gli oggetti (travi, pilastri, ecc.) visua-lizzati nella finestra attiva del progetto.

Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visua-lizzati NON vengono selezionati.

Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progettoè necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).

Deseleziona Tutto: deseleziona tutti gli elementi selezionati visualizza-ti nella finestra attiva.

Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati visualizzati edeseleziona tutti gli oggetti selezionati visualizzati nella finestra attiva.

Il gruppo di oggetti selezionato presenta,in posizione baricentrica la maniglia per il suo spostamento e/o la sua rotazione.

Tale maniglia è costituita da un puntocentrale e da quattro punti laterali colle-gati al punto centrale da linee tratteggiate.

Cliccando sul punto centrale della mani-glia, si attiva la modalità per lo sposta-

mento dell’intero gruppo di oggetti sele-zionato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

122

In tale modalità è possibile traslare il gruppo di oggettiselezionato spostandone il punto centrale della maniglianella posizione desiderata. Per fissare la nuova posizione

del gruppo di oggetti selezionato basta cliccare nel puntoche deve assumere il suo baricentro.

 Nella modalità per la traslazione del gruppo di oggetti selezionato ilcursore assume l’aspetto a lato.

La maniglia del gruppo di oggetti se-lezionato può anche essere spostata inun qualsiasi punto di uno degli ogget-ti stessi (ad es. il vertice di un pila-

stro, ecc.).Per spostare la maniglia del gruppo dioggetti selezionato basta tenere pre-muto CTRL (CONTROL) della tastierae cliccare sul nuovo punto in cui essadeve essere applicata.

Facendo un click su uno dei punti esterni della maniglia, si attiva la moda-lità per la rotazione dell’intero gruppo di oggetti selezionato intorno al pun-

to centrale della maniglia. Spostando opportunamente il punto cliccato, è possibile ruotare il gruppo di oggetti selezionato.

Quando il gruppo di oggetti risulta correttamente inclinato basta fare unclick per fissarne la posizione.

 Nella modalità per la rotazione di un gruppodi oggetti il cursore assume l’aspetto a lato.

Durante la rotazione il punto cliccato dellamaniglia può anche essere avvicinato o al-

lontanato dal centro di rotazione (punto cen-trale) per favorire eventuali allineamenti conaltri oggetti.

Quando nella tavola risulta selezionato un gruppo di oggetti, nel tool- box delle Proprietà vengono proposte le sole proprietà comuni a tutti.In questo caso, la modifica di una proprietà (ad es. la sezione) riguar-derà tutti gli oggetti selezionati anche se sono di tipo differente (ades. travi e pilastri).

Una ulteriore utilissima funzionalità per la selezione di più oggetti sono iFiltri per la selezione (v. § 10.1.3.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

123

I Filtri per la Selezione e la Ricerca degli OggettiUn gruppo di oggetti selezionati nella tavola di un piano (v. § 10.1.3) o inuna vista 3D (v. § 12.4) può essere “filtrato” in modo da ottenere la sele-zione, tra questi, dei soli oggetti appartenenti ad una o più tipologie.

Ad esempio, per richiedere la selezione dei pilastri e delle travi, basta se-lezionare tutti gli oggetti disegnati e applicare un filtro che richiede la se-lezione dei soli oggetti pilastro e trave.

Con un’unica operazione il Tecnico può, quindi, selezionare tutti gli ogget-ti di un certo tipo appartenenti ad un certo gruppo di oggetti (selezionati),senza essere costretto a lunghe e onerose multiselezioni (v. § 10.1.3).

I filtri sono utili anche per selezionare gran parte degli oggetti di una determinatatipologia. In questo caso, infatti, basta selezionare, mediante i filtri, tutti gli oggettidella tipologia e, successivamente, deselezionare quelli che non interessano.

Per selezionare, nella tavola o nella vista 3D attiva, gli oggetti di una o

 più tipologie appartenenti ad un parte dell’edificio basta:•  selezionare l’intera parte di edificio da cui occorre estrarre gli oggetti

da selezionare; per effettuare questa operazione basta racchiudere la parte di edificio interessata in un rettangolo di selezione;

Per selezionare tutti gli oggetti visualizzati in una tavola o in una vista 3D, bastapigiare Seleziona Tutto della toolbar.

•  aprire il toolbox Filtro e Ricercacliccando sull’omonimo bottonedella toolbar verticale sul bordosinistro della Finestra del Pro-gramma;

•  accedere alla pagina Filtro Sele-zione del toolbox cliccando sullaomonima linguetta in alto nel to-

olbox stesso;

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10. Il Disegno degli Oggetti

124

•  nella pagina Filtro Selezione selezionare i check box delle tipologie dioggetti che, tra quelli prima selezionati, devono rimanere selezionati;

•   pigiare il bottone Applica sulla toolbar del toolbox.

Naturalmente, se nella Tavola o nella vista 3D attiva non risultano selezionati deglioggetti NON ha senso applicare alcun filtro è, pertanto NON è neanche possibileaccedere alla pagina “Filtro Selezione” del toolbox “Filtro e Ricerca”.

Per ottenere la selezione di un’unica tipologia di oggetti (ad es., le soletravi) è possibile operate in maniera molto più rapida effettuando le se-guenti operazioni:

•  selezionare l’intera parte di edificio da cui occorre estrarre gli oggettidella tipologia da selezionare; questa operazione attiva, in alto nella pa-gina Proprietà del toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6), il list box “Filtro

 per entità” con l’elenco delle tipologie di oggetti selezionati;

Nel list box Filtro per entità viene anche indicato il numero di oggetti selezionatiappartenenti ad ogni tipologia.

•  nel list box Filtro per entità selezionare la tipologia degli oggetti chedevono rimanere selezionati.

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10. Il Disegno degli Oggetti

125

 Nella pagina Ricerca avanzata del toolbox “Filtro e Ricerca” è possibiledisporre di un potente motore di ricerca degli oggetti della struttura.

 Nei riquadri Tavole e Tipologia di en-

tità della pagina è possibile indicare ri-spettivamente, mediante la selezionedegli opportuni check box, i piani (ta-vole) dell’edificio e le tipologie di og-getti a cui si intende limitare la ricerca.

Sopra i riquadri Tavole e Tipologiadi Entità sono presenti i bottoni:

Seleziona Tutto, che seleziona tutti i

check box del riquadro;Deseleziona Tutto, che toglie la se-lezione da tutti i check box del ri-quadro.

 Nella zona inferiore della pagina“Ricerca avanzata” sono presenti glistrumenti per imporre, sugli oggettiindicati nei riquadri “Tavole” e “Ti-

 pologia di Entità” un’ulteriore condi-zione di ricerca sulle proprietà deglioggetti da trovare.

Ad esempio, è possibile richiedere diricercare “le travi e i pilastri del se-condo piano” con “sezione” “ugualea” “100x22”.

Per definire una condizione di ricerca di questo tipo è, quindi, necessario

indicare, per gli oggetti scelti (“travi e pilastri del secondo piano”) nei ri-quadri Tavole e Tipologia di Entità:

•  la Proprietà (“sezione”) su cui si intende imporre la condizione;

•  l’Operatore (“uguale a”) che definisce il criterio di ricerca;

•  il Valore di confronto (“100x22”) per l’estrazione degli oggetti ricercati.

In pratica, per imporre una condizione di ricerca sulle proprietà degli og-getti, basta effettuare le seguenti operazioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•   Nel list box Proprietà fare doppio click sulla proprietà su cui si intende imporre la condizione per selezionarla e richiudere il list box stesso.

Ovviamente, in tale list box vengono propostele proprietà comuni alla tipologie di oggettiscelte nel riquadro “Tipologia di entità”.

Le proprietà proposte, inoltre, risultano rag-gruppate per tipologia, e quindi, per individuarela proprietà da selezionare è necessario esplode-re la relativa tipologia.

•   Nel list box Operatore selezionare l’operatore

 per la ricerca;•   Nel list box Valore di confronto selezionare il

valore di confronto per l’estrazione degli ogget-ti ricercati.

 Naturalmente, in quest’ultimo list box vengono proposti i valori che la proprietà scelta assume per tutti gli oggetti indicati nei riquadri “Tavo-le” e “Tipologia di Entità”.

Per ottenere la selezione, nella tavola o nella vista 3D attiva, la sele-

zione dei tutti gli oggetti trovati, basta pigiare il bottone Applica dellatoolbar del toolbox Filtro e Ricerca.

Se, nella tavola o nella vista 3D attiva, oltre alla selezione degli oggettiindividuati nella ricerca appena effettuata, si intende ottenere anche la se-lezione di altri oggetti che soddisfano condizioni di ricerca differenti daquelle precedenti basta:

•  selezionare il check box Aggiungi a ricerche precedenti, in alto nella pagina “Ricerca avanzata”;

•  impostare la nuova condizione di ricerca secondo le modalità giàillustrate;

 pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox Filtro e Ricerca.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Modificare un OggettoPer modificare un oggetto disegnato sulla tavola di un piano è necessarioselezionarlo (v. § 10.1.2).

Un oggetto selezionato può essere liberamente traslato o ruotato nella ta-vola con modalità analoghe a quelle previste per il suo disegno.L’oggetto selezionato, inoltre, può essere liberamente modificato nellesue proprietà (v. § 10.1.6).

Le modalità per la modifica vengono dettagliatamente illustrate, per ogni

specifico oggetto, negli opportuni paragrafi del presente capitolo.

Come Cancellare un OggettoPer cancellare un oggetto disegnato sulla tavola attiva basta:

•  selezionarlo (v. § 10.1.2);•   premere CANC (CANCEL) della tastiera.

Le Proprietà degli Oggetti

Il semplice disegno di un oggetto sulla tavola di un piano consente al programma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per effettuare i calcoli.

Tuttavia un oggetto (ad es. un pilastro) semplicemente disegnato nellatavola di un piano è ancora “generico” e non un elemento specifico del

 progetto dell’Edificio.

Per rendere un oggetto un elemento specifico del progetto è necessarioindicarne le proprietà nel Toolbox delle Proprietà che si apre nella parte

destra della Finestra del Programma durante il suo disegno oppure quan-do esso risulta selezionato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Il toolbox delle Proprietà di un oggetto risulta costituito dalle pagineProprietà e Risultati a cui si accede cliccando sulle omonime linguette inalto nel toolbox stesso.

Per default, nel toolbox delle Proprietà viene proposta la pagina Proprietà.

La pagina Proprietà

 Nella pagina Proprietà vengono proposte le proprietà dell’oggetto sele-zionato o in fase di disegno.

Le Proprietà di un oggetto (ad es. lasezione, il materiale, ecc.) possono,

 pertanto, essere specificate mentre losi disegna ma possono anche esserespecificate o modificate in un qualsia-si momento successivo al disegno.

 Nella pagina Proprietà del toolboxdelle Proprietà i righi relativi allevarie proprietà di un oggetto risulta-no raggruppati per tipologie in variesezioni.

Ogni sezione risulta sormontata dauna barra azzurra che ne riporta il ti-tolo e il bottone per visualizzare onascondere le proprietà contenute.

Se sulla barra di una sezione è pre-sente il bottone a lato, le proprietàcontenute risultano nascoste. Clic-cando sul bottone o sulla barra le

 proprietà della tipologia vengono vi-sualizzate.

Quando le proprietà di una sezionerisultano visualizzate, il bottone si tra-sforma in quello a lato. Per nasconde-re le proprietà di una sezione basta

 pigiare il bottone a lato o sulla barra.

Generalmente le proprietà della sezione Aspetto della pagina Proprietà

del toolbox delle proprietà sono comuni a tutti gli oggetti. Nella sezioneAspetto vengono proposti i seguenti righi:

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10. Il Disegno degli Oggetti

129

Descrizione, in cui è possibile assegnare una descrizione all’oggetto sele-zionato o da disegnare; per default il programma, propone, come de-scrizione, il nome dell’oggetto (ad es. "Pilastro").

Colore, in cui è possibile personalizzare il colore di riempimentodell’oggetto selezionato o da disegnare. Per alcune tipologie di oggetti(travi, pilastri, ecc.) il colore scelto viene proposto solo nelle viste 3D,mentre, per altre tipologie (solai, ecc.), viene proposto anche nelle

 piante. Il colore dell’oggetto selezionato può essere definito:

selezionandolo nel list box dei colori di base che si attiva quando ilcursore è nel rigo;

oppure

scegliendolo nel dialog per la scelta dei colori personalizzati a cui siaccede pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo.

Colore Linee, in cui è possibile personalizzare il colore delle lineedell’oggetto selezionato o da disegnare. Tale colore può essere definito: 

selezionandolo nel list box dei colori di base che si attiva quando ilcursore è nel rigo;

oppure

scegliendolo nel dialog per la scelta dei colori personalizzati a cui si

accede pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo.In alto nella pagina Proprietà è presente il list box Filtro per entità conte-nente la lista di tutti gli oggetti selezionati nella tavola attiva (tavola didisegno, vista 3D, ecc.) (v. § 10.1.3 e 12.4).

La scelta di una tipologia di oggetti nel list box “Filtro per entità” propo-ne la selezione dei soli oggetti ad essa appartenenti.

Ad esempio, se tra gli oggetti selezionati vi sono delle travi, selezionandol’opzione “Trave” del list box, nella tavola attiva risulteranno selezionate

le sole travi della precedente selezione.

La pagina Risultati

 Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà è possibile visualizzarei risultati di calcolo dell'oggetto selezionato nella tavola del disegno, inuna carpenteria o in una vista 3D.

Di seguito, se non diversamente specificato, con il termine Toolbox delleProprietà si identificherà la pagina Proprietà del toolbox stesso.

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10. Il Disegno degli Oggetti

130

Il Punto Sensibile degli OggettiIl disegno degli oggetti Pilastro e Trave, Parete e Cordolo di EdiLus-CAnella tavola di un piano (v. § 6.6) si effettua mediante un particolare pun-to della loro sezione: il Punto Sensibile.

Per disegnare un Pilastro, ad esempio, basta posizionare opportunamentenella tavola il punto sensibile della sua sezione.

Una trave (una parete o un cordolo) viene, invece, disegnata tracciando lacongiungente i punti sensibili delle sue sezioni di estremità.

La definizione, in fase del disegno, del punto sensibile della sezione diun oggetto consente di fissare i punti fissi a partire dai quali l’oggettoviene posizionato nella struttura.

Si supponga, ad esempio, di posizionare, in uno spigolo dell’edificio, un pilastro avente come punto sensibile della sua sezione proprio il puntocoincidente con lo spigolo dell’edificio.

 Nella tavola il punto sensibile della sezione di un pilastro selezionato (v.§ 10.1.2) è riconoscibile per la presenza della maniglia per il suo sposta-

mento e la sua rotazione (v. figura).Sostituendo la sezione del pilastro, con una di dimensioni differenti, que-sta, risultando ancora vincolata al punto sensibile della precedente sezio-ne, verrà correttamente disegnata verso l’interno dell’edificio.

Analogamente, è possibile scegliere di adottare, come punto sensibile del pilastro, il baricentro della sezione o il punto medio di uno dei suoi lati.

In pratica, per un pilastro, il punto sensibile della sua sezione coincidecon il “Filo Fisso”.

Inoltre, adottando come punto sensibile della sezione di una trave di bor-do rettangolare, quello rivolto verso l’esterno dell’edificio, anche cam-

 biando la sezione, la trave rimane vincolata al bordo esterno dell’edificio.

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10. Il Disegno degli Oggetti

131

La linea che unisce i punti sensibili delle sezioni di estremità di una traveviene proposta con uno spessore maggiore delle altre linee.

Quando la trave è in fase di disegno o risulta selezionata, su tale segmento

viene, proposta una doppia freccia cliccando la quale si sposta il punto sen-sibile della sezione.

La scelta del punto sensibile di un oggetto può anche essere effettuata nelrigo Allineamento delle sue proprietà (v. § 10.3.1).

Inoltre, il punto sensibile di un oggetto può essere spostato, anche in fase

di disegno, pigiandoF5

(in avanti) oppure

F6(indietro)

 della tastiera ilnumero necessario di volte.

Oltre agli oggetti Pilastro (v. § 10.2.1) e Trave (v. § 10.3.1), sono dotatidi punti sensibili per il disegno anche l’oggetto Parete (v. § 10.4.1), Scala(v. § 10.9.1) e Cordolo (v. § 10.11.1) e le selezioni multiple di oggetti(10.1.3).

Pigiando F7 o F8 della tastiera quando uno degli oggetti suddetti risultaselezionato (o in fase di disegno), la sua sezione viene ruotata di 90°,rispettivamente in senso antiorario o orario, intorno al punto sensibilescelto.

Pigiando gli stessi tasti vengono ruotate allo stesso modo anche le sele-zioni multiple di oggetti (v. § 10.1.3) intorno alla maniglia scelta.

Di seguito vengono riportati i punti sensibili che è possibile fissare per lasezione dei pilastri e delle travi.

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10. Il Disegno degli Oggetti

132

Trave

Rettangolare Rettangol. Cava Circolare  Circolare cava Poligonale 

Poligonale cava C H  L L rovescia 

N T semplice T rovescia  T ruotata Doppia T 

U U rovescia Z  Colmo

PilastroRettangolare Rettangol. Cava Circolare  Circolare cava Poligonale 

Poligonale cava C H  L L rovescia 

N T semplice T rovescia  T ruotata Doppia T 

U U rovescia Z  Colmo

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10. Il Disegno degli Oggetti

133

I PilastriPer il disegno della struttura dell’edificio, gli oggetti Pilastro vanno sem-

 plicemente disposti sulla tavola del relativo piano.

Disponendo un pilastro sulla tavo-la di un piano viene rappresentatala sua base superiore, mentre lasua base inferiore viene posiziona-ta alla quota del piano sottostante(v. § 6.1).

L’altezza del pilastro risulta, per-tanto, essere proprio quella speci-ficata per il piano stesso (v. § 6.1).

Tale altezza, però, può essere modificata (v. § 10.2.3) e le basi del pila-stro possono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per default.

Il semplice posizionamento di un pilastro sulla tavola consente al pro-

gramma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per ef-fettuare i calcoli.

Del pilastro disegnato, ad esempio, il programma conosce già altezza, inquanto esso acquisisce l’altezza specificata per la Tavola del piano su cuiviene disegnato.

Tuttavia un pilastro semplicemente posizionato nella tavola di un piano èancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progettodell’Edificio.

Per rendere un pilastro un elemento specifico del progetto è necessarioindicarne le proprietà specifiche nell’apposito toolbox.

Le proprietà di un pilastro possono essere specificate nella fase del suodisegno (v. § 10.2.1) ma possono anche essere specificate o modificate(v. § 10.2.2) in un qualsiasi momento successivo.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e lamodifica di un pilastro e per la definizione delle sue proprietà.

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10. Il Disegno degli Oggetti

134

Come Disegnare i PilastriPer disegnare un Pilastro sulla tavola di un piano (v. cap. 6) basta effet-tuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa ope-razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturaliche è possibile disegnare.

 Nel toolbox Oggetti Disegno selezionare l’opzione Pilastro per attiva-re la modalità per il disegno dei pilastri ed il toolbox delle Proprietà(v. § 10.1.6) del pilastro da disegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (10.2.3) del pila-stro da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del pilastro.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Pilastro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.2.3.

 Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, sceglierela sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliereil materiale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1.1).

 Pigiare il bottone proposto quando il cursore è nelrigo Allineamento per attivare il dialog per la sceltadel Punto Sensibile (v. § 10.1.7) del pilastro. Per 

scegliere il punto sensibile basta cliccare sul relativoquadratino (facendolo diventare rosso) e pigiare il bottone in basso per chiudere il dialog.

Un doppio click sul punto sensibile lo seleziona e chiude il dialog.

Il punto sensibile della sezione del pilastro da disegnare può anche essere sceltosenza accedere all’apposito dialog. Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sen-sibile si sposta nelle varie posizioni possibili della sezione del pilastro.

Per un pilastro la scelta del punto sensibile (v. § 10.1.7) coincide con l’indicazionedel suo Filo Fisso.

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10. Il Disegno degli Oggetti

135

•  Fare click nella tavola del disegno; questa operazione lega al cursorela sezione del pilastro scelta.

•  Definire l’orientamento (orizzontale o verticale) della sezione del pila-

stro. Pigiando F7 o F8 della tastiera, il pilastro ruota progressivamentedi 90° (in senso antiorario o orario) intorno al punto sensibile scelto;se la sezione del pilastro deve essere ruotata di un angolo qualsiasi,questo può essere specificato nel campo Rotazione del toolbox delle

 proprietà (v. § 10.2.3).

•  Posizionare il pilastro nel punto opportuno della tavo-la; durante lo spostamento, nei campi della sezionePUNTO inferiore del toolbox delle Proprietà vengono

 proposte dinamicamente della barra di stato della Fine-stra del Programma.Le stesse coordinate possono essere riportate dinamicamente anchenei campi opportuni del toolbox delle Proprietà (v. § 20.2).

In questa fase le utilità di disegno (v. cap. 11) di EdiLus-CA (carica-mento di disegni DXF o DWG, griglie, zoom, snap, ecc.) rendono illavoro estremamente semplice e rapido.

Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le posizioni con-sentite dagli snap attivi (v. § 11.1).

Se un pilastro va posizionato in un punto differente da quelli consentiti, è necessariodisabilitare uno o più snap oppure regolarli opportunamente (v. § 11.1).

•  Fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, per fissare il pilastronella posizione desiderata. Tutti i dati relativi alla posizione e alle di-mensioni del pilastro vengono riportati negli opportuni campi del to-olbox delle Proprietà (v. § 10.2.3).

Tutte le scelte effettuate per il pilastro disegnato (sezione, punto sensibi-le, ecc.) vengono riproposte per il disegno del pilastro successivo.

Disegnato un pilastro il programma ripropone la modalità per il disegnodei pilastri successivi.

Per interrompere tale modalità basta pigiare il bottone Seleziona oggetti della toolbar (o selezionare l’omonima opzione del menu locale dellatavola) per passare alla modalità per la selezione degli oggetti (v. §10.1.2) disegnati oppure procedere al disegno di un altro oggetto (ad es.una trave).

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10. Il Disegno degli Oggetti

136

Per posizionare correttamente un pilastronella tavola, oltre a tutti gli altri snap pre-visti dal programma, sono disponibile

utilissimi snap ad oggetto (v. § 11.1.3) per facilitare gli allineamenti con i pilastri oaltri oggetti già disegnati.

Quando il pilastro che si sta disegnando risulta allineato con pilastri giàdisegnati, vengono proposte dinamicamente le distanze da questi su ap-

 posite linee di quota.

Come traccia per il disegno dei pilastri è anche possibile utilizzare un dise-gno (una pianta del progetto architettonico) in formato DXF o DWG (v. §

11.8). In questo caso, come ulteriore ausilio, sono disponibili gli snap (v. §11.1.3) agli elementi (punti, linee, ecc.) del disegno DXF o DWG.

Un’altra utilità viene fornita dalla possibilità di visualizzare, sul piano deldisegno, alcune entità (pilastri, travi, ecc.) già disegnate sulla tavola di unaltro piano (v. § 11.6). Anche in questo caso sono disponibili gli snap aglioggetti visualizzati per procedere in maniera semplice e rapida nel disegno.

Sulla tavola di un piano, infine, è anche possibile copiare i pilastri (ed al-tre entità) già disegnati sulla tavola di un altro piano (v. § 11.5).

Ogni pilastro disegnato può essere liberamente spostato, ruotato e modi-ficato nelle proprietà (v. § 10.2.2).

Come Modificare un Pilastro DisegnatoUn pilastro disegnato nella tavola di un piano (v. § 10.2.1) può essere li-

 beramente spostato e/o ruotato.

Anche le Proprietà (v. § 10.2.3) del pilastro disegnato (sezione, posizionedel punto sensibile, vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate.

Spostamento

Per spostare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le se-guenti operazioni:

•  attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  cliccare sul pilastro per selezionarlo; quando il pilastro è selezionato,sul suo punto sensibile (v. § 10.1.7) viene proposta la maniglia per lospostamento e la rotazione;

fare click sul punto centrale (verde) della maniglia; questa operazioneattiva la modalità per lo spostamento del pilastro ed il cursore assumel’aspetto a lato;

•  spostare il punto sensibile del pilastro nella posizionedesiderata; in questa fase, per operare maniera sem-

 plice e precisa, risultano molto utili le funzionalità deldisegno di EdiLus-CA (Snap, Zoom, PAN, ecc.) (v.cap. 11); in particolare, sono estremamente utili:

  gli snap attivi (v. § 11.1) che facilitano gli allineamenti con i pilastrigià disegnati;

•  le linee di quota che riportano dinamicamente la distanza del pila-stro che si sta spostando dagli altri pilastri disegnati;

•  le coordinate del punto sensibile del pilastro, che variano dinamica-mente sulla barra di stato ed, eventualmente (v. § 20.2), nella sezio-ne PUNTO inferiore del toolbox delle proprietà (v. § 10.2.3);

Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le sole posizioniconsentite dagli snap attivi (v. § 11.1).

Per posizionare un pilastro in un punto differente da quelli consentiti, è necessariodisabilitare uno o più snap o regolarli opportunamente (v. § 11.1).

•  fare click per fissare la nuova posizione del pilastro.

Lo spostamento del pilastro selezionato può anche essere ottenuto:

•  modificando le coordinate (in m), del suo punto sensibile nei righi X e Y della sezione Punto inferiore del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3);

oppure

specificando lo spostamento orizzontale e verticale (lungo X e lungoY) che deve subire il pilastro nel dialog Sposta che si attiva pigiandoil bottone nell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà.

Rotazione

Per ruotare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le se-

guenti operazioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);

•  cliccare sul pilastro per selezionarlo; il pilastro selezionato presenta,sul suo punto sensibile (v. § 10.1.7), la maniglia per lo spostamento

e la rotazione; il punto sensibile (verde) fungerà anche da centro dirotazione;

Ovviamente, se si intende ruotare il pilastro intorno ad un altro punto, occorrespostare il suo punto sensibile.

Per spostare il punto sensibile del pilastro selezionato basta pigiare F5 o F6 dellatastiera il numero di volte necessario per fargli assumere la posizione desiderata.

fare click su uno dei punti esterni della maniglia; questa operazioneattiva la modalità per la rotazione del pilastro ed il cursore assumel’aspetto a lato;

•  spostare opportunamente il punto della manigliacliccato per ottenere la rotazione desiderata del

 pilastro; il punto della maniglia può anche esse-re allontanato dal centro di rotazione (puntocentrale della maniglia) per favorire eventuali

allineamenti con altri oggetti nella tavola. Nel campo Rotazione delle Proprietà del pilastro può essere dinami-camente riportato l’angolo di cui e ruotata la sua sezione (v. § 20.2);

Durante la rotazione, il punto della maniglia spostato assume le posizioni obbliga-te dagli snap attivi (v, § 11.1) nella tavola. Pertanto, le rotazioni ottenibili possonoanche essere sensibilmente diverse da quella desiderata.

Per ruotare con precisione la sezione di un pilastro può essere necessario disabi-litare o regolare opportunamente gli snap (v. § 11.1).

•  quando il pilastro risulta ruotato dell’angolo desiderato, fare un click  per fissarne la posizione.

Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, il pilastro viene bloccato nella posizione ruotata e si attiva la modalità per lasua traslazione. Rilasciando SHIFT si riattiva la modalità per la rotazione.

Il pilastro selezionato può anche essere ruotato di 90°, in senso antiorario

o orario, intorno al suo punto sensibile pigiando rispettivamente F7 o F8 della tastiera.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Le Proprietà del PilastroLe Proprietà (v. § 10.1.6) di un Pilastro possono essere visualizzate emodificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.2.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).

Le proprietà di un pilastro risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-zione (v. § 10.2.1) adottata per il pilastro.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re la sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).

Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il pila-stro (v. § 10.2.1).

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere ilmateriale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi- bile del pilastro da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.2.1).Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre ildialog in cui va scelto il punto sensibile.

Altre caratteristiche…

 Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo AggressivitàAmbiente. Nel list box che si attiva selezionando il rigo va sceltal’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressivitàdell’ambiente in cui si trova il pilastro selezionato.

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Altezza: in tale rigo viene riportata l’altezza, in metri, del pilastro selezio-nato. Tale altezza, per default, è pari all’altezza del piano (v. § 10.2).

L’altezza proposta può essere modificata nel dialog a cui si accede pi-giando il bottone visibile quando il cursore à nel rigo Altezza.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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In tale dialog sono presenti:•  il campo nuova Altezza in cui va digitata la nuova altezza del pila-

stro; la modifica dell’altezza del pilastro viene effettuata spostando

la sua base superiore;•  il check box Sposta Entità Collegate la cui selezione richiede che tut-

te le entità (travi, ecc.) collegate alla base superiore del pilastro ven-gano mantenute solidali ad essa e, quindi, vengano opportunamentespostate lungo la verticale.

Pigiando il bottoncino OK (o INVIO della tastiera), il dialog si chiude ele modifiche richieste vengono applicate ai pilastri selezionati (v. §§10.1.2 e 10.1.3). Questa funzionalità consente di definire, in manierasemplicissima, un impalcato inclinato (v. § 10.7.4).

Rotazione: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la se-zione del pilastro selezionato intorno al suo punto sensibile. In tale ri-go è anche possibile specificare direttamente l’angolo di rotazione dellasezione del pilastro per ottenerne l’inclinazione desiderata nella tavola.

Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera diinflessione del pilastro selezionato. Tale valore NON è modificabile.

PUNTO inferiore

 Nella sezione PUNTO inferiore vengono proposte (in metri) le coordinate(X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile (v. §10.1.7) della base inferiore del pilastro selezionato.

La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.

Le coordinate X ed Y possono essere modificate neldialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-

sizionamento desiderato del pilastro nel disegno.

Ancora al Piano

 Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio tra la base superiore del pilastro e il pianosu cui è stato disegnato (v. § 10.2):

SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

SI: la base superiore del pilastro risulta ancorata al piano del disegno; pertanto, modificando la quota del piano del disegno, la basesuperiore del pilastro rimane solidale ad esso; cliccando sul

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10. Il Disegno degli Oggetti

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riore del pilastro rimane solidale ad esso; cliccando sul bottoncinoa sinistra del list box, viene proposto il campo Delta in cui è an-

che possibile richiedere uno scostamento, in metri, della base supe-

riore del pilastro dal piano del disegno;NO: tra la base superiore del pilastro e il piano del disegno NON esistealcun ancoraggio; pertanto, modificando la quota del piano del di-segno, la quota della base superiore del pilastro rimane invariata.

Se, per la base superiore del pilastro, occorre richiedere uno scostamento verso ilbasso rispetto al relativo piano di appartenenza, il valore specificato nel campo delta deve essere preceduto dal segno – (meno).

Ovviamente, lo scostamento richiesto viene mantenuto anche se si modifica

l’altezza del piano (v. § 6.3).

Vincoli Interni

 Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà:

Inferiore: nel rigo Inferiore vengono segnalati, mediante una sequenza disei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla

 base inferiore del pilastro.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-log in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pi-lastro (v. § 10.2.5).

Superiore: nel rigo Superiore vengono segnalati, mediante una sequenzadi sei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla

 base superiore del pilastro.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-log in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pi-

lastro (v. § 10.2.5).

Carichi e Forze

Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti li-neari che caricano il pilastro selezionato.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-log in cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti linea-ri derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal

 programma) e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi ap- plicati al pilastro dall’Utente (v. § 10.2.4).

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Forze Concentrate: in tale rigo viene riportato il numero di forze e mo-menti concentrati che caricano il pilastro selezionato.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-

log in cui è possibile prendere visione delle forze e dei momenti con-centrati derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamentedal programma) e delle eventuali forze e momenti concentrati aggiun-tivi applicati al pilastro dall’Utente (v. § 10.2.4).

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichitermici sul pilastro selezionato.

Pigiando il bottone proposto quando ilcursore è nel rigo, si apre il dialog in cui

è possibile specificare liberamente i cari-chi termici (nelle tre direzioni) agenti sul pilastro selezionato.

Funzionalità

La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:

Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-segnare il pilastro selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7).

Al piano superiore, il pilastro viene rappresentato tratteggiato.

Sposta: questa proprietà consente di spostare il pilastro selezionato nel piano del disegno.Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si a-

 pre il dialog in cui vanno specificate le componenti (lungo X e/o lungoY) dello spostamento che deve subire il pilastro.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Visualizzare le Forze su un PilastroUn pilastro disegnato viene automaticamente caricato con le forze deri-vanti dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programmain funzione degli oggetti (travi, solai, ecc.) che gravano su esso.

Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente un pila-stro con ulteriori forze e momenti (v. § 12.11).

Tutte le forze (concentrate e lineari) che competono ad un pilastro posso-no essere visualizzate nel dialog Forze Lineari (Forze Concentrate).

Per accedere al dialog Forze Lineari (Forze Concentrate) di un pilastro basta selezionarlo e pigiare il bottone proposto posizionando il cursorenell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3).

I dialog Forze Lineari e Forze Concentrate di un pilastro sono identici aquelli previsti per le travi e, pertanto, per la loro descrizione, si rimandaal § 10.3.4.

Le modalità operative per l’applicazione di forze, carichi e momenti ag-giuntivi su un pilastro vengono illustrate nel § 12.11 e segg..

L’applicazione di forze aggiuntive sui nodi della struttura viene illustratanei §§ 12.11.2 e 12.11.5.

I Vincoli Interni del PilastroI vincoli Interni di un Pilastro possono essere liberamente definitidall’Utente con le stesse modalità previste per la definizione dei vincoliinterni delle Travi (v. § 10.3.5).

L’applicazione di vincoli esterni sui nodi della struttura può essere effet-tuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

144

Le TraviLe travi, come i pilastri (v. § 10.2), sono oggetti che vanno disegnati sul-la tavola dei relativi piani (v. cap. 6) di appartenenza.

Per poter disegnare le travi nella tavola non è necessario aver preventi-vamente disegnato i pilastri a cui collegarle. I pilastri, pertanto, posso-no essere disegnati (v. § 10.2.1) anche dopo aver disegnato le travi del

 piano.

Disegnando una trave, sulla tavola del piano viene rappresentata la base

superiore della sua sezione.La quota a cui viene posizionata latrave può essere liberamente modifi-cata (v. § 10.3.3).

È possibile, inoltre, modificare laquota di una estremità della trave,modificandone l’inclinazione, e ruota-re la sua sezione.

Il semplice disegno di una trave sulla tavola consente al programma di ri-levare una grande quantità di informazioni necessarie al calcolo.

Tuttavia una trave disegnata nella tavola di un piano è ancora un oggettogenerico e non un elemento specifico del progetto dell’Edificio.

Per rendere una trave disegnata un elemento specifico del progetto, è ne-cessario indicarne le Proprietà opportune nell’apposito toolbox.

Le proprietà di una trave possono essere specificate nella fase del suo di-

segno (v. § 10.3.1) ma possono anche essere specificate o modificate (v.§ 10.3.2) successivamente.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno (v. §10.3.1) e la modifica (v. § 10.3.2) di una trave e per la definizione dellesue proprietà (v. § 10.3.3).

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10. Il Disegno degli Oggetti

145

Come Disegnare le TraviUna trave si disegna semplicemente tracciando, sulla tavola del piano diappartenenza (v. § 6.6), uno dei punti sensibili sul lato superiore della suasezione (v. § 10.1.7).

Per disegnare una Trave nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta effet-tuare le seguenti operazioni:

•  Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questaoperazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-turali di EdiLus-CA.

 Nel toolbox Oggetti Disegno  selezionare l’opzione Trave (e Winkler) per attivare la modalità per il disegno delle travi ed il toolbox delleProprietà (v. § 10.1.6) della trave da disegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.3.3) dellatrave da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà

della trave.Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Trave di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.3.3.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, sceglierela sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere

il materiale della trave tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).Pigiare il bottone nel rigo Allineamento per aprire ildialog per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7)della trave; per scegliere il punto sensibile basta:•  cliccare sul punto sensibile (quadratino) della

sezione per selezionarlo; il punto sensibile sele-zionato viene proposto in rosso;

 pigiare in bottone in basso a sinistra per confermare la scelta e chiude-re il dialog.

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10. Il Disegno degli Oggetti

146

Un semplice doppio click sul punto sensibile, oltre a selezionarlo,chiude anche il dialog.

Si noti che, a differenza dei pilastri, per una trave vengono proposti, per la scelta,i soli punti sensibili della base superiore della sua sezione.

Una trave, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavola delpiano di appartenenza.

•  Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estre-mità della trave; le coordinate della prima estremità della trave vengo-no riportate nei campi della sezione Punto iniziale delle sue Proprietà.

Quando una trave risulta selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può anche esserescelto senza accedere all’apposito dialog.

Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile viene spostato progressivamen-te nelle posizioni possibili per la sezione scelta.

 Ad esempio, selezionandouna trave a T e pigiando ri-petutamente F5 o F6, il pun-to sensibile della sua sezio-ne si sposta (in avanti o in-

dietro) in uno delle cinquepossibili posizioni sulla suabase superiore.

La congiungente del punto sensibile delle sezioni iniziale e finale viene evidenzia-ta con uno spessore maggiore.

•  Spostare il cursore nel punto in cui posizionare l’altra estremità dellatrave; avendo fissata un’estremità, la trave può essere solo ruotata, al-lungata e/o accorciata; durante gli spostamenti un’apposita linea di

quota riporta dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione della trave.

In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruo-tare e dimensionare la trave e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter nuovamente ruotare e dimensionare la trave basta rilasciare SHIFT della tastiera.

Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della trave as-sume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1).

Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelliconsentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli

opportunamente (v. § 11.1 e segg.).

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda e-stremità (Punto finale) per fissare la trave disegnata.

È assolutamente necessario che le travi disegnate risultino correttamente colle-gate ai pilastri (v. § 10.2.1) o agli altri elementi strutturali.

Perché due oggetti risultino correttamente collegati tra loro è necessario che sitocchino in almeno un punto.

La trave disegnata (e selezionata) presenta sul-la congiungente i punti sensibili delle sezioniiniziale e finale due freccette azzurre. Cliccan-do su tali freccette si sposta il punto sensibiledella sezione della trave.

Sulla stessa congiungente viene, inoltre, ripor-tata una freccetta nera che indica la direzione

dell’asse 1 del riferimento locale (v. § 21.2)della trave stessa.

Tutte le scelte effettuate per l’ultima trave disegnata (sezione, punto sen-sibile, ecc.) vengono riproposte, per default, per il disegno della travesuccessiva.

Durante il disegno, il corretto posizionamento delle estremità della traveviene agevolato dalle potenti funzionalità di disegno (v. cap. 11) del pro-gramma. In particolare, oltre agli Snap (v. § 11.1), risultano estremamen-

te utili le seguenti funzionalità:Il Caricamento di una planimetria in formato DXF o DWG. Nella tavola di

un piano è possibile inserire, come sfondo, una planimetria in formatoDXF o DWG (v. § 11.8) in modo da avere una traccia per l’immediatadisposizione degli oggetti. La possibilità di disegnare senza prestareattenzione alle misure rende il disegno degli oggetti particolarmenterapido e comodo. Inoltre, gli elementi (punti, segmenti, ecc.) del gra-fico DXF o DWG definiscono degli snap che consentono di posiziona-re e allineare gli oggetti in maniera semplice e precisa.

Le Griglie Guida (v. § 11.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

148

Un’altra importante utilità consiste nella possibilità di visualizzare, comesfondo (Background) della tavola di disegno di un piano, entità (pilastri,travi, ecc.) già disegnate per altri piani (v. § 11.6). Anche in questo caso

è possibile usufruire degli snap agli oggetti visualizzati per procedere inmaniera più semplice e rapida nel disegno.

Sulla tavola di un piano, infine, è anche possibile copiare le travi (ed altreentità) già disegnate sulla tavola di un altro piano (v. § 11.5).

Ogni trave disegnata può essere liberamente spostata, ruotata e modifica-ta nelle proprietà (v. § 10.3.2).

Come Modificare una Trave DisegnataUna trave può essere liberamente traslata e/o ruotata nella tavola di un

 piano (v. § 6.6), anche dopo essere stata disegnata.

Anche le Proprietà (v. § 10.3.3) di una trave (sezione, punto sensibile,vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate dopo il disegno.

Traslazione

Per traslare una trave già disegnata nella tavola del suo piano di apparte-nenza, basta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare la trave da traslare (v. § 10.1.2);quando la trave risulta selezionata alle sue e-stremità vengono proposte le maniglie (pallini)

 per lo spostamento dei punti sensibili;

•  tenere premuto SHIFT della tastiera e fare click sulla maniglia dell’estremità da prendere comeriferimento per lo spostamento; questa operazio-ne attiva la modalità per la traslazione della trave;

•  spostare l’estremità della trave nella posizione desiderata; le coordina-te del punto sensibile spostato vengono riportate dinamicamente a de-stra sulla barra di stato della Finestra del Programma; per posizionarela trave in maniera semplice e precisa sono di grande aiuto le funzio-

nalità di disegno del programma (v. cap. 11);

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Durante gli spostamenti, il punto sensibile dell’estremità della trave spostata as-sume le sole posizioni consentite dagli snap attivi (v. § 11.1).

Per posizionare l’estremità della trave in un punto differente da quelli consentiti, ènecessario disabilitare o regolare opportunamente (v. § 11.1 e segg.) gli Snap.

Se, durante lo spostamento, si rilascia SHIFT della tastiera si inibisce la modalitàper la traslazione della trave e si rende attiva la modalità per la sua rotazione e ilsuo dimensionamento (allungamento o accorciamento) (v. avanti).

•  fare click per fissare la nuova posizione dell’estremità della trave e ri-lasciare SHIFT della tastiera; le coordinate dei punti sensibili delle e-stremità della trave vengono anche riportate negli appositi campi deltoolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).

Lo spostamento della trave selezionata può anche essere ottenuto modifi-cando opportunamente le coordinate, in metri, delle sue estremità nel to-olbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).

Rotazione

Per ruotare, nel piano del disegno, una trave già disegnata basta effettua-re le seguenti operazioni:

  selezionare la trave da ruotare (v. § 10.1.2); quando la trave risulta sele-zionata alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu) per lo spostamento dei punti sensibili delle sue estremità;

•  fare click sulla maniglia dell’estremità della trave opposta a quella chedeve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva la moda-lità per la rotazione ed il dimensionamento della trave;

La modalità per la rotazione della trave viene proposta contestualmente alla mo-dalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti). Una rotazione della travepuò, quindi, essere effettuata contestualmente al suo dimensionamento.Ovviamente, per ruotare la trave intorno ad un altro punto della sua sezione di e-stremità, occorre spostarne il punto sensibile (v. § 10.1.7).

Per spostare il punto sensibile della trave selezionata basta pigiare F5 o F6 dellatastiera (o cliccare sulle apposite freccette azzurre) il numero di volte necessarioper fargli assumere la posizione desiderata.

•  spostare opportunamente l’estremità cliccata per ottenere la rotazionedesiderata della trave; durante la rotazione sull’apposita linea di quota

viene riportato dinamicamente l’angolo di cui la trave risulta ruotatanel piano del disegno;

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10. Il Disegno degli Oggetti

150

L’estremità della trave spostata assume posizioni compatibili con gli snap attivi (v, §11.1) nella tavola. Di conseguenza le rotazioni della trave che è possibile ottenerepossono essere sensibilmente diverse da quella desiderata.

Per ruotare con precisione una trave può essere necessario disabilitare o regola-re opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).

•  quando la trave risulta ruotata dell’angolo desiderato, fare un click per fissarne la posizione; l’angolo di cui risulta ruotata la trave viene ri-

 portato nel campo Angolo XY del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).

Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, latrave viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità per lasua traslazione. Rilasciando SHIFT viene riattivata la modalità per la rota-zione della trave.

La trave selezionata può anche essere ruotata intorno al suo Punto Inizia-le (v. § 21.1) modificando l’angolo che essa forma con l’orizzontale nelcampo Angolo XY del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).

Dimensionamento

Per modificare la lunghezza di una trave già disegnata basta effettuare le

seguenti operazioni:•  selezionare la trave (v. § 10.1.2); quando la trave risulta selezionata alle

sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu) per lo spo-stamento dei punti sensibili delle sue estremità;

•  fare click sulla maniglia dell’estremità della trave che si intende spo-stare per modificarne la lunghezza; questa operazione attiva la modalità

 per il dimensionamento e la rotazione della trave;

•  spostare l’estremità cliccata per modificare la lunghezza della trave;

durante le modifiche, sull’apposita linea di quota, vengono dinamica-mente proposte le nuove coordinate dell’estremità spostata;

Durante il dimensionamento, l’estremità della trave spostata assume posizionicompatibili con snap attivi (v. § 11.1). Di conseguenza la lunghezza della travepuò risultare sensibilmente diversa da quella desiderata.

Per dimensionare con precisione una trave può essere necessario disabilitare oregolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

151

•  quando la trave risulta della lunghezza desiderata oppure quandol’estremità spostata è nel punto opportuno, fare un click per fissarne ledimensioni o la posizione.

Se durante il dimensionamento si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della ta-stiera, la lunghezza della trave viene bloccata e si attiva la modalità per lasua traslazione. Rilasciando SHIFT viene riattivata la modalità per il di-mensionamento e la rotazione della trave.

La lunghezza della trave selezionata può anche essere variata modificandoil valore del campo Lunghezza del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).

Ulteriori possibilità di modifica della trave selezionata (variazioni di quota,ecc.) possono essere effettuate intervenendo sulle sue proprietà (v. § 10.3.3).

Le Proprietà della TraveLe Proprietà (v. § 10.1.6) di una Trave possono essere visualizzate e mo-dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo

disegno (v. § 10.3.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.3.2).Le proprietà di una trave sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-zione (v. § 10.3.1) adottata per la trave.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re la sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).

Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della trave.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibiledella sezione della trave da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.3.1).

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre ildialog in cui va scelto il punto sensibile.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Terreno (winkler): nel rigo Terreno (winkler) va specificato il tipo di terre-no di fondazione se la trave è di fondazione (alla Winkler) (v. § 10.3.6).

Una trave viene riconosciuta come “trave di fondazione” (alla Win-

kler) quando, per essa, risulta specificato un terreno. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere ilterreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).

Altre caratteristiche…

 Nella sezione altre caratteristiche… vengono proposti i righi:

Aggressività Ambiente: nel list box che si attiva posizionando il cursorenel rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello

di aggressività dell’ambiente per la trave selezionata.Verifica Torsione: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel ri-

go è possibile scegliere se effettuare le verifiche a torsione sulla traveselezionata, mediante la selezione di una delle seguenti opzioni:

automatico: richiede di effettuare o meno la verifica a torsione sullatrave selezionata a seconda della scelta effettuata per tutte le travidel progetto (v. § 5.1);

SI: richiede di effettuare la verifica a torsione sulla trave;

NO: richiede di NON effettuare la verifica a torsione sulla trave.

Analisi Dinamica Verticale per : nel list box che si attiva posizionando ilcursore nel rigo è possibile scegliere l’opzione (elemento comune,membratura orizzontale con luce > 20 m, struttura di tipo spingente osbalzo) opportuna a descrivere la trave selezionata; in funzione dellascelta effettuata il programma eseguirà o meno l’analisi dinamicaverticale sulla trave selezionata con le modalità previste dalla vigen-te normativa.

Zoppa (solo per travi di fondazione alla Winkler): la selezionedel check box Zoppa indica che la trave di fondazione se-lezionata è “zoppa” e NON viene portata in conto la partedi magro di fondazione dalla parte zoppa, con il relativoincremento della superficie di contatto con il terreno.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, della traveselezionata. Il valore della lunghezza riportato può essere modificatocon la conseguente modifica della trave nel disegno effettuata tenendofermo il suo punto iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica dellatrave nel disegno è necessario confermare il valore specificato pigian-do INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro rigo.

Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intenderuotare la sezione della trave intorno al suo punto sensibile. Tale rota-zione consente, ad esempio, di rappresentare correttamente una trave a

spessore in un solaio inclinato.

Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata latrave rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Il valoredell’Angolo XY riportato può essere modificato con la conseguentemodifica della trave nel disegno effettuata tenendo fermo il suo puntoiniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica della trave nel disegno ènecessario confermare il valore specificato pigiando INVIO della tastie-ra o spostando il cursore in un altro rigo.

Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cuisi intende ruotare la trave selezionata nel piano verticale passante per il suo asse. Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotata la trave èil Punto Sensibile della sezione iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la ro-tazione richiesta è necessario confermare il valore inserito pigiandoINVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un altro campo.

Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera diinflessione della trave. Tale valore non può essere modificato.

Specchiata: la selezione di tale check box(abilitato solo se le sezione scelta è a-simmetrica) richiede di specchiare latrave selezionata rispetto alla linea cheunisce i punti sensibili delle sue sezionidi estremità.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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PUNTO iniziale

 Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate(X,  Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della

sezione iniziale (v. § 21.2) della trave selezionata.La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.

Le coordinate X ed Y possono essere modificate neldialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-sizionamento desiderato dell’estremità iniziale dellatrave nel disegno.

PUNTO finale

 Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della se-zione finale (v. § 21.2) della trave selezionata. Come per il punto iniziale,anche la quota e le coordinate dell’estremità finale della trave possonoessere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.

Ancora al Piano

 Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della trave selezionataal piano di appartenenza (piano del disegno) (v. § 10.3):

SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

NO: tra la trave ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancorag-gio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la quota

della trave NON viene modificata;Si: la trave risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modifi-cando la quota di tale piano, la trave rimane solidale ad esso; cliccan-do sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quando in es-so risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:

Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-mento desiderato del punto sensibile della sezione iniziale (v. §21.2) della trave dal piano di appartenenza;

Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-

mento desiderato del punto sensibile della sezione finale (v. § 21.2)della trave dal piano di appartenenza.

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10. Il Disegno degli Oggetti

155

 

Se, per le estremità della trave, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto alpiano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Punto iniziale e/o deltaPunto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).

Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifical’altezza del piano di appartenenza della trave (v. § 6.3).

Vincoli Interni

 Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà:

Iniziale: nel rigo Iniziale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S (SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione iniziale (v. § 21.2) della trave.

Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre ildialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità dellatrave. (v. § 10.3.5).

Finale: nel rigo Finale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S (SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione finale (v. § 21.2) della trave.Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre ildialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità dellatrave (v. § 10.3.5).

Carichi e Forze

 Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:

Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti li-neari che caricano la trave selezionata.Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialogin cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti lineari deri-vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma)

e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi applicati alla travedall’Utente (v. § 10.3.4).

Forze Concentrate: in tale rigo viene riportato il numero di forze e mo-menti concentrati che caricano la trave selezionata.

Pigiando il bottone proposto selezionando il rigo, si apre il dialog incui è possibile prendere visione delle forze e dei momenti concentratisulla trave derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automatica-mente dal programma) e di eventuali forze e momenti aggiuntivi ap-

 plicati, alla trave, dall’Utente. (v. § 10.3.4).

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI oNO) se esistono carichi termici sulla traveselezionata.

Pigiando il bottone proposto quando il rigo èselezionato, si apre il dialog in cui è possibilespecificare i carichi termici agenti sulla trave.

Funzionalità

La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:

Mostra su Piano superiore: la selezione di talecheck box richiede di assegnare la trave sele-

zionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7).Tale funzionalità è necessaria per disegnare unsolaio quando una trave che lo delimita appar-tiene al piano sottostante quello su cui essoviene disegnato (v. § 10.7.1). Al piano superio-re, la trave del piano inferiore viene rappresen-tata tratteggiata.

Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre

il dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si in-tende sollevare o abbassare verticalmente la trave selezionata.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

Come Visualizzare le Forze su una TraveOgni trave viene automaticamente caricata con le forze e i momenti Con-centrati e/o Lineari e derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal pro-gramma in funzione degli elementi (solai, tamponature, ecc.) che grava-no su essa.

Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente una travecon ulteriori forze, carichi e momenti aggiuntivi (v. § 12.11 e segg.).

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Tutte le forze e i momenti lineari (concentrati) applicati ad una trave pos-sono essere visualizzati, ma NON modificati o cancellati, nel dialog ForzeLineari (Forze Concentrate).

Per accedere al dialog Forze Lineari (Forze Concentrate) di una trave ba-sta selezionarla e pigiare il bottone proposto selezionando il rigo ForzeLineari (Forze Concentrate) delle sue proprietà (v. § 10.3.3).

I dialog Forze Lineari e Forze Concentrate presentano, nella parte supe-riore, una tabella nei cui righi vengono riportati i dati delle forze applica-te alla trave. Selezionando una forza nella tabella, nelle sezioni sottostan-ti, vengono riproposti i relativi dati.

In particolare, nella sezione Condizione di Carico, per la forza selezionata,

vengono riportati la descrizione, la condizione di carico, la tipologia di ca-rico accidentale, il “coefficiente di riduzione delle masse sismiche ed il si-stema di riferimento (Globale o Locale) adottato (v. cap. 21).

 Nella sezione inferiore dei dialog vengono, infine, proposte le componentidella forza (o momento) e i dati relativi al suo posizionamento sulla trave.

Sia nella tabella che nei campi sottostanti i dati delle forze derivantidall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ven-

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10. Il Disegno degli Oggetti

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gono riportati in azzurro, mentre quelli delle forze aggiuntive applicatealla trave dall’Utente vengono proposti in bordeaux.

Le modalità operative per l’inserimento, la modifica e la cancellazione di

carichi lineari, forze e/o momenti concentrati su una trave vengono illu-strate nei § 12.11 e segg..

Le modalità operative per l’applicazione di forze aggiuntive sui nodi del-la struttura vengono illustrate nel §§ 12.11.2 e 12.11.5.

Per una maggiore facilità di lettura, di seguito viene illustrato il significa-to di alcuni dati delle forze riportati nei dialog Forze Lineari e ForzeConcentrate.

Dialog Forze Lineari

 Nella sezione Punto Iniziale del dialog Forze Lineari sono proposti i campi:

Distanza LLI[i], che riporta la distanzadis[i], in metri, tra il punto inizialedella lunghezza libera di inflessionedella trave (LL[i]) e il punto a partiredal quale viene applicato il carico;

Il punto iniziale della lunghezza libera di inflessione della trave coincide conl’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2). Ovviamente, se il carico è stato ap-plicato a partire dal punto iniziale della lunghezza libera di inflessione LLI[i], laDistanza LLI[i] è pari a zero.

Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) dellecomponenti del carico lineare nel primo punto [i] in cui questo è statoapplicato; tale valori sono specificati, con il segno opportuno, in fun-

zione del sistema di riferimento (Globale o Locale) adottato;

I campi in cui vanno specificate le componenti del carico vengono nominati Cari-co X, Carico Y e Carico Z, se per la definizione del carico è stato adottato il si-stema di riferimento globale; vengono, invece nominati Carico 1, Carico 2 e Ca-rico 3 se è stato adottato il sistema di riferimento locale.

Momento torcente, che riporta il valore (in Nm/m) del momento torcente

nel primo punto [i] della trave in cui questo è stato applicato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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 Nella sezione Punto Finale del dialog Forze Lineari vengono, invece, proposti i campi:

Distanza LLI[f], che riporta la distanza dis[f] (in metri) tra il punto finale di

applicazione del carico e il punto finale della lunghezza libera di in-flessione della trave (LLI[f]);

Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) dellecomponenti del carico lineare nell’ultimo punto [f ] in cui questo è sta-to applicato; tale valori risultano specificato, con il segno opportuno, infunzione del riferimento scelto (Globale o Locale);

Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore del momentotorcente nell’ultimo punto [f ] in cui questo viene applicato.

Dialog Forze Concentrate

 Nella sezione inferiore del dialog Forze Concentrate vengono proposti icampi:

Distanza LLI[i], che riporta (in metri) ladistanza dis[i] tra il punto inizialedella lunghezza libera di inflessionedella trave (LL[i]) e il punto in cui

viene applicata la forza;Forza X, Forza Y e Forza Z, che riportano (in N) i valori delle componenti

della forza concentrata nelle tre direzioni del riferimento Globale; na-turalmente tali valori risultano specificati con il segno opportuno per definire il verso della forza;

Momento X, Momento Y e Momento Z, che riportano (in Nm) i valori dellecomponenti del momento nelle tre direzioni del riferimento Globale;anche in questo caso i valori risultano essere specificati con il segnoopportuno.

Per uscire dal dialog basta pigiare il bottone Chiudi sulla sua barra infe-riore

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10. Il Disegno degli Oggetti

160

I Vincoli Interni della TraveI vincoli Interni di una Trave possono essere liberamente definitidall’Utente.

Per definire il vincolo interno alle estremità iniziale e finale (v. § 21.2) diuna Trave occorre effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare la trave (v. § 10.1.2) per visualizzare le sue proprietà nelToolbox delle Proprietà;

 pigiare il bottone proposto quando il

cursore è nel rigo Iniziale della sezio-ne Vincoli Interni del toolbox delleProprietà per accedere al dialog per lascelta del vincolo;

 pigiare il bottone in alto nel dialog e,nella lista che si attiva, scegliere il vin-colo opportuno (per l’estremità inizialeo per entrambe le estremità); nel dialogviene proposta la selezione dei check 

 box corrispondente al vincolo scelto; ilvincolo può essere ulteriormente perso-nalizzato modificando la selezione deicheck box delle sezioni Vincolo alloSpostamento e Vincolo alla Rotazione;

  pigiare il bottone OK per confermare il vincolo scelto (o entrambi ivincoli scelti) e chiudere il dialog; nei righi Iniziale e Finale delleProprietà viene riportata una stringa composta da una sequenza dilettere S (SI) ed N (NO) che forniscono un’indicazione sintetica delvincolo specificato in funzione dei check selezionati nel dialog;

•  nel rigo Finale definire, se necessario, il vincolo interno dell’estremitàfinale della trave con le stesse modalità illustrate.

Il vincolo interno all’estremità finale (iniziale) della trave potrebbe essere già statodefinito in fase di definizione di quello della sua estremità iniziale (finale).

L’applicazione di ulteriori vincoli esterni sui nodi della struttura può es-sere effettuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

161

Le Travi di Fondazione (Winkler)Le travi di fondazioni (alla Winkler) sono comuni travi di EdiLus-CAcon specifiche caratteristiche.

Tali travi, pertanto, si disegnano, come qualsiasi altra trave in elevazione(v. § 10.3.1).

A parte la scelta di una sezione opportuna (a T rovescia), ciò che diffe-renzia una trave di Fondazione da una qualsiasi trave è la presenza delTerreno. Il programma, infatti, riconosce una trave di fondazione per il

fatto che, nelle sue proprietà, le è stato assegnato un terreno (v. § 10.3.3).Generalmente, una trave di fondazione va disegnata sul piano Fondazio-ne (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare una trave difondazione anche su un altro piano del progetto.

Per le modalità per il disegno e la modifica di una trave di fondazione sirimanda, pertanto, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2 in cui vengono illustrate le moda-lità per il disegno e la modifica delle travi. Analogamente, per la descri-zione delle proprietà di una trave di fondazione, si rimanda al § 10.3.3.

Travi in Comune Tra Due ImpalcatiPer poter disegnare un solaio è necessario che questo risulti racchiuso datravi (v. § 10.3.1) o pareti (v. § 10.4.1).

Se per un solaio inclinato (falda) una del-le travi che lo racchiude appartiene al

 piano sottostante, è possibile assegnaretale trave anche al piano in cui viene di-segnato il solaio stesso.

Le modalità per il disegno del tipo di so-laio descritto vengono illustrate medianteun semplice esempio. Si supponga di do-ver disegnare la struttura nella figura pre-cedente.

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10. Il Disegno degli Oggetti

162

Disegnati i pilastri (v. § 10.2.1), le travi (v. § 10.3.1) ed il solaio (v. §10.7.1) del primo piano e i due pilastri e le due travi del secondo piano(v. figura), per disegnare correttamente il solaio inclinato del piano supe-

riore basta:•  Selezionare, nella tavola del primo pia-

no, la trave che deve racchiudere il so-laio inclinato superiore e selezionare ilcheck Mostra su Piano superiore nel to-olbox delle proprietà.

La stessa operazione va effettuata anche per i due pilastri adiacenti alla trave.

  Selezionare le due travi del piano supe-riore e, nel toolbox delle Proprietà mo-dificare la Quota (v. § 10.3.3) della loroestremità libera per portarla alla quotadel piano sottostante.

 Nel caso in esame la quota dell’estremitàlibera delle travi deve essere posta paria zero.

•   Nella pianta del piano superiore dise-

gnare il solaio (v. § 10.7.1) della faldainclinata.

Trave EstradossataCon EdiLus-CA il disegnodi una trave estradossata èsemplice ed intuitivo. Lemodalità per il disegno diun edificio con travi estra-dossate vengono illustratecon riferimento al semplice

esempio in figura.

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10. Il Disegno degli Oggetti

163

Per realizzare la struttura in figura basta disegnare il piano dell’edificio(quello con il solaio a quota più elevata) come se non esistesse alcunosfalsamento con il solaio adiacente.

Per maggior chiarezza si procede operando in una vista 3D (v. cap. 12)

del progetto.Si selezionino (v. § 10.1.2) le tre travi perimetrali del solaio che deve es-sere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nel cam-

 po Sposta della sezione Funzionalità del toolbox delle Proprietà.

Questa operazione propone il dialog il cui va specificato il valore, in me-tri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale.

Supposto che la trave centrale sia alta 60 cm e che il solaio abbia uno spes-

sore di 20 cm, è possibile spostare le tre travi selezionate fino a 40 cm.Si digiti -0.40 nel campo Delta Z deldialog e si pigi il bottone OK per con-fermare.

Questa operazione trasla le travi sele-zionate verso il basso (il valore specifi-cato è negativo). Questa operazionespezza anche i pilastri all’intersezione

con le travi.Si selezionino gli spezzoni di pilastroeccedenti in figura e si cancellino pi-giando CANC della tastiera.

Si proceda, quindi, al disegno dei solai.

Se i solai devono essere orditi come infigura, il solaio di destra si collega au-tomaticamente al bordo superiore della

trave centrale e il suo piano risulteràinclinato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

164

Per ovviare a tale problema basta:

•  selezionare il solaio in questione (inclinato);

•  nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipo Riconoscimento del toolbox delle Proprietà selezionare l’opzione Orizzontale;

•  nel campo Quota (sottostante) digitare la quota del piano di calpestiodel solaio.

Con le stesse modalità illustrate nell’esempio di edificio a piani sfalsati, è possibile copiare il disegno effettuato su tutti gli altri livelli (piante) del progetto e dimensionare opportunamente i pilastri copiati che risultano più corti del necessario (v. § 10.3.9).

Edificio con Piani SfalsatiGrazie alle potenti funzionalità di disegno di EdiLus-CA anche il disegnodi un edificio con piani sfalsati risulta estremamente semplice e rapido.

Di seguito viene illustrata, mediante un sem- plice esempio, la modalità più efficace per ildisegno di un edificio a piani sfalsati. Sisupponga di dover disegnare l’edificio in fi-gura.

La prima operazione da effettuare è disegnareil primo piano dell’edificio (quello con il so-laio a quota più elevata) come se non esistessealcuno sfalsamento tra i solai.

Per maggior chiarezza si procede operandoin una vista 3D (v. cap. 12) del progetto.

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10. Il Disegno degli Oggetti

165

Si selezionino (v. § 10.1.2) le quattro travi perimetrali del solaio che deveessere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nelcampo Sposta della sezione Funzionalità delle proprietà delle travi.

Questa operazione propone il dialog in cui va specificato il valore, in me-tri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale.

Si digiti -1.50 nel campo Delta Zdel dialog e si pigi il bottone OK

 per confermare.

Questa operazione trasla le traviselezionate verso il basso (il valorespecificato è negativo) e spezza

anche i pilastri all’intersezione conle travi.

Si selezionino gli spezzoni di pila-stro eccedenti in figura e si cancel-lino pigiando CANC della tastiera.

Si proceda al disegno, nella tavoladel piano, della trave centrale chedeve racchiudere il solaio a quota

superiore. Nella tavola del piano, la nuovatrave deve essere disegnata so-vrapponendola a quella esistenteche, essendo stata traslata, si trovaad una quota inferiore.

Si disegnino, quindi, i solai.

Se i solai devono essere orditi co-me in figura, il programma potreb-

 be non riconoscere a quale delletravi centrali (superiore o inferio-re) si devono collegare.

Per ovviare a tale problema basta disegnare i simboli dei due solai par-tendo da un punto prossimo alle travi che certamente appartengono al

 piano del solaio (nel caso in esame quelle più esterne).

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10. Il Disegno degli Oggetti

166

Completato il disegno per la primo livello (pianta) (v. cap. 6), è possibilecopiare il disegno effettuato su tutti gli altri livelli (piante) del progetto(v. § 11.5).

Dalla vista 3D, risulta evidente che,ai piani superiori, i pilastri più bassicopiati dal primo livello risultano dialtezza inferiore a quella del piano.

Per ovviare a tale incongruenza basta:

•  selezionare i pilastri di altezza in-sufficiente (v. figura);

•  nel campo Quota della sezioneGeometria\Punto Inferiore del to-olbox delle Proprietà, specificareil valore opportuno (-1.50) dellaquota della loro base affinché essi

 poggino sui pilastri sottostanti.

Le ParetiGli oggetti Parete vanno semplicemente disegnati sulla tavola del relativo

 piano (impalcato) (v. cap. 6).

Disponendo una parete sulla tavoladi un piano viene rappresentata lasua base superiore, mentre la sua

 base inferiore viene posizionata al-la quota del piano sottostante.

L’altezza della parete risulta, per-tanto, essere proprio quella speci-ficata per il piano stesso (v. § 6.2).

Ovviamente tale altezza può essere modificata e le basi delle pareti pos-sono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per default.

Il semplice posizionamento di una parete sulla tavola consente al pro-

gramma di rilevare una grande quantità di informazioni (ad es. l’altezza ela lunghezza) necessarie per effettuare i calcoli.

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10. Il Disegno degli Oggetti

167

Tuttavia una parete semplicemente posizionata nella tavola di un piano èancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progettodell’edificio.

Per rendere una parete un elemento specifico del progetto è necessarioindicarne le proprietà specifiche nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3).Le proprietà di una parete possono essere specificate nella fase del suodisegno (v. § 10.4.1) ma possono anche essere specificate o modificate(v. § 10.4.2) in un qualsiasi momento successivo.

Una parete di EdiLus-CA può anche essere inserita in un telaio compostoda travi e pilastri.

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la

modifica di una parete e per la definizione delle sue proprietà.

Come Disegnare le ParetiUna parete si disegna tracciando sulla tavola il punto sensibile scelto del la-

to superiore della sua sezione verticale (v. § 10.1.7). In pratica, una paretesi disegna tracciando sulla tavola un lato o l’asse della sua base superiore.

Per disegnare una Parete nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta ef-fettuare le seguenti operazioni:

•  Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questaoperazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-turali che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Parete del toolbox per attivare la modalità per il

disegno delle pareti ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3) della pa-rete da disegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà della parete da di-segnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della parete.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

e proprietà dell’oggetto Parete di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.4.3.

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10. Il Disegno degli Oggetti

168

•  Nel campo Spessore del toolbox delle Proprietà specificare lo spes-sore, in metri, della parete.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere

il materiale della parete tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).Pigiare il bottone proposto nel rigo Allineamento per attivare il dia-log per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) della sezione verti-cale della parete; per scegliere il punto sensibile della parete basta:•  cliccare sul punto sensibile (quadratino) della sezione verticale

della parete per selezionarlo; il punto sensibile selezionato viene proposto in rosso; pigiare in bottone in basso a sinistra per confermare la scelta e chiude-

re il dialog.Un semplice doppio click sul punto sensibile, oltre a selezionarlo,chiude direttamente anche il dialog.

Si noti che per una parete vengono proposti, per la scelta, i soli punti sensibili del-la base superiore della sua sezione verticale.

Una parete, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavoladel piano di appartenenza.

Durante il disegno della parete o quando essa risulta

selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può ancheessere scelto senza accedere all’apposito dialog.

Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile si spo-sta progressivamente nelle tre posizioni possibili per lasezione verticale della parete.

Sulla parete disegnata la congiungente il punto sensibiledelle sezioni iniziale e finale viene evidenziata con unospessore maggiore.

•  Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estremi-tà della parete; le coordinate della prima estremità della trave vengonoriportate nei campi della sezione PUNTO iniziale delle sue Proprietà.

•  Spostare il cursore nel punto in cui va posizionata la seconda estremitàdella parete; in questa fase, avendo fissata un’estremità, la parete puòessere solo ruotata e dimensionata (allungata o accorciata).

Durante gli spostamenti, su un’apposita linea di quota vengono propo-sti dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione della parete. I dati ge-ometrici caratteristici della parete possono essere proposti dinamica-mente anche nel toolbox delle Proprietà (v. § 20.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

169

 In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruo-tare e dimensionare la parete e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter nuovamente ruotare e dimensionare la parete basta rilasciare SHIFT della tastiera.

Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della pareteassume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1).Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelliconsentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarliopportunamente (v. § 11.1 e segg.).

•  Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità(PUNTO finale) per fissare la lunghezza e l’inclinazione della parete.

È assolutamente necessario che le pareti disegnate risultino correttamente colle-gate agli altri elementi della struttura (pilastri, ecc.).Perché due oggetti risultino correttamente collegati tra loro è necessario che sitocchino in almeno un punto.

La parete disegnata (e selezionata) presenta sulla congiungente i puntisensibili delle sezioni iniziale e finale due freccette azzurre. Cliccando sutali freccette si sposta il punto sensibile della sezione della parete.

Sulla stessa congiungente viene, inoltre, riportata una freccetta nera che in-dica la direzione dell’asse 1 del riferimento locale (v. § 21.4) della parete.

Le scelte effettuate per l’ultima parete disegnata (punto sensibile, ecc.)vengono riproposte, per default, per il disegno della parete successiva.

Durante il disegno, il corretto posizionamento delle estremità della pareteviene agevolato dalle funzionalità di disegno illustrate nel cap. 11.

Ogni parete disegnata può essere liberamente spostata, ruotata e modifi-cata nelle proprietà (v. § 10.4.2).

Come Modificare una Parete DisegnataLe modalità operative per la modifica delle pareti disegnate nel disegnosono analoghe a quelle previste per la modifica della travi (v. § 10.2.2).

Ovviamente, la parete selezionata nel disegno può anche essere libera-mente modificata nelle proprietà (v. § 10.4.3)

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10. Il Disegno degli Oggetti

170

Le Proprietà della PareteTutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Parete possono essere visualizzate emodificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.4.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).

Le proprietà di una parete sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessoredella parete selezionata o da disegnare.

Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della parete.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi- bile della parete da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.4.1).

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre ildialog in cui va scelto il punto sensibile.

Dimensioni SHELL

 Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:

in verticale; in cui va specificato, in centimetri, il passo in orizzontale per la suddivisione in shell della parete selezionata.

in orizzontale; in cui va specificato, in centimetri, il passo (minimo) in

verticale per la suddivisione in shell (modello strutturale) della pareteselezionata.

La suddivisione in shell della parete selezionata viene effettuata suddividendolaverticalmente e orizzontalmente in parti uguali.

Se le dimensioni della parete NON sono multiple dei valori dei passi specificati neicampi Principale (in direzione) e Secondaria (in direzione), le shell generate,dovendo essere uguali, avranno dimensioni leggermente superiori ai passi specificati.

Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforme quando una parete è ret-

tangolare. In altri casi, dalla suddivisione in shell, possono risultare anche trian-goli e quadrilateri non regolari.

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10. Il Disegno degli Oggetti

171

Altre caratteristiche…

 Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo AggressivitàAmbiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va

scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressivi-tà dell’ambiente per la parete selezionata.

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti righi:

Lunghezza, in cui viene riportata la lunghezza, in metri, della parete sele-zionata. Modificando tale valore e pigiando INVIO della tastiera per confermare, si ottiene il corrispondente accorciamento/allungamento

della parete nel disegno effettuato tenendo fermo il suo punto iniziale(v. § 21.4).

Angolo XY, in cui viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la pareterispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Modificando tale valoree pigiando INVIO della tastiera per confermare, nel disegno si ottiene lacorrispondente rotazione della parete intorno al suo punto iniziale (v.§ 21.4).

PUNTO iniziale

 Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposti:•  l’Altezza (in metri) della parete selezionata in corrispondenza della sua

estremità iniziale (v. § 21.4);

•  le coordinate X ed Y (in metri) del punto sensibile dell’estremità inizia-le (v. § 21.4) della parete;

•  la Quota (in metri), rispetto al piano del disegno, della base inferioredella parete nella sua estremità iniziale (v. § 21.4).

I parametri descritti possono essere modificati, ottenendo il posizionamen-to e l’altezza desiderati dell’estremità iniziale della parete nel disegno.La Quota e l’Altezza dell’estremità iniziale della parete possono esseremodificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi.

Le coordinate X ed Y possono essere modificate neldialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-sizionamento desiderato dell’estremità iniziale della

 parete nel disegno.

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10. Il Disegno degli Oggetti

172

PUNTO finale

 Nella sezione PUNTO finale vengono proposti, per l’estremità finale (v. §21.4) della parete, gli stessi parametri geometrici (Altezza, X,  Y e Quota)

descritti per il suo punto iniziale. Anche questi valori possono esseremodificati per ottenere, nel disegno, il posizionamento e l’altezza deside-rati per l’estremità finale della parete.

Ancora al Piano

 Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della parete seleziona-ta al piano di appartenenza (piano del disegno):

SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

NO: tra la parete ed il piano di appartenenza NON esiste alcun anco-raggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, laquota della faccia superiore della parete NON viene modificata;

Si: la parete risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modifi-cando la quota di tale piano, la faccia superiore della parete rimane soli-dale ad esso; cliccando il bottoncino (a sinistra del list box quando inquesto risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-

mento desiderato del punto sensibile dell’estremità iniziale (v. §21.4) della parete dal piano di appartenenza;

Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-mento desiderato del punto sensibile dell’estremità finale (v. §21.4) della parete dal piano di appartenenza.

Se, per le estremità della parete, occorre richiedere uno scostamento verso il

basso rispetto al piano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Puntoiniziale e/o delta Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).

Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifical’altezza del piano di appartenenza della parete (v. § 6.3).

Carichi e Forze

 Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:

Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di carichi lineari deri-

vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal pro-gramma) presenti sulla parete selezionata.

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10. Il Disegno degli Oggetti

173

 Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi lineari derivantidall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma).

Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero di carichi superfi-ciali derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal

 programma) sulla parete selezionata.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali deri-vanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal pro-gramma).

Nei dialog Forze Lineari e Forze Superficiali NON vengono riportate eventualispinte (del terreno o Idrostatiche) (v. § 10.23 e 10.24) e forze o carichi aggiuntivi(v. § 12.11 e segg.) applicati alla parete dall’Utente.

Le forze derivanti da una spinta (del terreno o idrostatica) vengono trasferite di-rettamente alle shell della parete. Tali forze, pertanto, possono essere visualizza-te nel dialog Forze Superficiali delle shell della parete (v. § 12.9.2).

Ulteriori carichi e forze aggiuntive applicati alla parete dall’Utente (v. § 12.11 esegg.) vengono trasferite direttamente ai sub nodi delle shell della parete.L’effetto di tali forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentratedei sub nodi delle shell della parete (v. § 12.9.1.1).

Ulteriori forze, possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una parete(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essereapplicati ai sub nodi di ogni shell della parete.

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichitermici sulla parete selezionata.

Pigiando il bottone proposto quando ilcursore è nel rigo, si apre il dialog in cuiè possibile specificare la variazione ter-

mica tra le facce della parete selezionata.

Funzionalità

La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:

Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-segnare la parete selezionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7). Al

 piano superiore, la parete viene rappresentata tratteggiata.

Sposta (XY): questa proprietà consente di traslare l’intera parete selezio-nata nel piano del disegno.

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10. Il Disegno degli Oggetti

174

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si a- pre il dialog in cui vanno specificate, in metri, le componenti (Delta Xe/o Delta Y) della traslazione che deve subire la parete. Selezionando

anche il check box Sposta Entità Collegate del dialog vengono traslatianche tutti gli elementi collegati alla parete.

Sposta (Z): questa proprietà consente di traslare l’intera parete selezionatalungo la verticale.Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si a-

 pre il dialog in cui va specificato il valore, in metri, della traslazione(Delta Z) che la parete deve subire lungo la verticale.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

Le SoletteUna volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) necessa-rie, è possibile procedere al disegno delle eventuali solette (v. § 10.5.1).

Una soletta si definisce indicando, mediante il disegno dell’oggetto Solet-ta nella tavola del piano di appartenenza, la sua direzione principale e lasua direzione secondaria (ortogonale a quella principale).

Le direzioni principale e secondaria specificate per una soletta consento-no la sua modellazione mediante la suddivisione in shell (v. § 10.5.3). In

 pratica, le direzioni definite per una soletta sono anche quelle lungo lequali saranno disposte le sue armature.

Il programma raccorda automaticamente la soletta agli elementi (travi e/o pareti) su cui poggia individuando tre punti per cui passa il suo piano. I primi due punti sono le intersezioni della direzione principale della solettacon le travi o pareti su cui essa poggia, mentre il terzo è l’intersezionedell’ortogonale alla direzione principale con la relativa trave o parete.Quindi, comunque risultino inclinati gli appoggi, il programma collega au-tomaticamente ad essi la soletta disegnandola nel miglior modo possibile.

In ogni caso il tecnico può modificare la soletta disegnata dal programma potendo, definire manualmente i tre punti per cui passa il suo piano.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Le modalità per il disegno e la modifica delle solette vengono illustraterispettivamente nel § 10.5.1 e nel § 10.5.2. Nel § 10.5.3, inoltre, vengonoillustrate le proprietà dell’oggetto soletta di EdiLus-CA.

Come Disegnare le SolettePer disegnare una soletta nella tavola del piano attiva basta effettuare leseguenti operazioni:

Ovviamente, per poter disegnare una soletta è necessario che risultino disegnatele travi e/o le pareti su cui essa deve poggiare.

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualiz-zare la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Soletta per attivare la modalità per il disegno delle solette ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della

soletta da disegnare.•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.5.3) della

soletta da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della soletta.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Soletta di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.5.3.

•  Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spes-sore, in centimetri, della soletta.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliereil materiale della soletta tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Analisi Carichi,scegliere l’analisi dei carichi della soletta tra quelle preventivamentedefinite (v. § 9.2).

•  Nei campi della sezione Dimensioni SHELL specificare, in centime-

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10. Il Disegno degli Oggetti

176

tri, i passi per la suddivisione in shell per la modellazione della so-letta (v. § 13.2).

•  Fare click nella zona dell’impalcato in cui va disegnata la soletta. Que-

sta operazione inserisce, nel punto cliccato, il simbolo dell’oggetto So-letta che può ruotare liberamente intorno al suo punto centrale.

•  Ruotare il simbolo della soletta in mo-do da indicare, con le apposite freccet-te, la direzione principale ed il relativoverso. La direzione secondaria risultadefinita di conseguenza in quanto or-togonale alla principale.Le direzioni specificate sono necessa-rie per la modellazione (suddivisionein shell) (v. § 13.2) della soletta e an-che quelle di armatura.

Il verso della direzione principale della soletta, indicato dalla doppia freccia de suosimbolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.5).

Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare corretta-mente delle forze aggiuntive alla soletta (v. § 12.11 e segg.).

•  Quando la direzione principale dellasoletta è quella corretta cliccare nuo-vamente per fissarla.

Se la soletta è stata definita corretta-mente viene campita in grigio scuro.

Il programma collega automaticamente ilsolaio agli elementi (travi e/o pareti) a cuiesso è vincolato.

Esistono, però, dei casi in cui il programma potrebbe non riconoscerecorrettamente gli elementi (ad es. le travi) che lo racchiudono. Ad esem-

 pio, quando, due travi sono a quota differente.

Il programma segnala l’eventuale incongruenza con la stringa Er-rore in rosso sul simbolo della soletta.

In questo caso il tecnico può definire manualmente il piano della soletta

con modalità analoghe a quelle descritte per i solai (v. § 10.7.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

177

Come Modificare una Soletta DisegnataPer modificare una soletta è necessario selezionarla cliccando su essanella modalità per la selezione degli oggetti. Una soletta selezionata pre-senta, sul suo simbolo, la maniglia per lo spostamento e la rotazione.

In particolare, una rotazione del simbolo della soletta comporta la modi-fica delle sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1).

Per modificare la direzione principale della soletta selezionata basta:

•  cliccare sul pallino all’estremità del simbolo della soletta che indica la

sua direzione principale per sbloccarla;•  ruotare il simbolo della soletta spostando la sua estremità sbloccata;

Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione delsimbolo della soletta e si attiva la modalità per la sua traslazione.

Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazionebasta rilasciare il tasto SHIFT.

•  quando il simbolo risulta correttamente posizionato ed orientato nellatavola cliccare nuovamente per fissarlo.

La soletta selezionata può anche essere modificata liberamente nelle pro- prietà (v. § 10.5.3).

Le Proprietà della SolettaLe Proprietà (v. § 10.1.2) di una Soletta possono essere visualizzate emodificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.5.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).

Le proprietà di una soletta sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

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10. Il Disegno degli Oggetti

178

Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessoredella soletta selezionata o da disegnare.

Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della soletta.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per la soletta (v. § 10.5.1).

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sce-gliere l’analisi dei carichi della soletta tra quelle preventivamentedefinite (v. § 9.2).

Dimensioni SHELL

 Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:

Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per lasuddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzione

 principale definita nel disegno (v. § 10.5.1).

Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la suddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzionesecondaria definita nel disegno (v. § 10.5.1).

La suddivisione in shell della soletta viene effettuata, in fase di modellazione (v. §13.2) scomponendola in parti uguali secondo le sue direzioni principale e secon-daria definite in fase di disegno (v. § 10.5.1).

Se le dimensioni della soletta NON sono multiple dei valori dei passi specificati neicampi Principale (in direzione) e Secondaria (in direzione), le shell generate, do-vendo essere uguali, avranno dimensioni leggermente superiori ai passi specificati.

Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforma quando una soletta è ret-tangolare con le direzioni principali e secondaria parallele ai lati. In altri casi, dalla

suddivisione in shell, possono risultare anche triangoli e quadrilateri non regolari.La suddivisione in shell di una soletta potrà essere visualizzata, in una vista Strut-turale (v. § 12.9), dopo il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).

Altre caratteristiche…

 Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo AggressivitàAmbiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo vascelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressivi-

tà dell’ambiente per la soletta selezionata.

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10. Il Disegno degli Oggetti

179

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m

2

) dellasoletta selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ov-viamente, tale valore NON è modificabile.

PUNTO inserimento

 Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-nate (X ed  Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolodella soletta selezionata.

Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel

dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-sizionamento desiderato del punto centrale del sim-

 bolo della soletta.

PUNTO di direzione Principale

 Nella sezione PUNTO di direzione Principale vengono proposte le coordi-

nate (X ed  Y), in metri, del punto (blu) del simbolo della soletta con ladoppia freccia che indica la sua direzione principale.

Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere ilsuo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previ-ste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.

Riconoscimento PIANO

 Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il rico-noscimento del piano della soletta:

Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in talerigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

automatico: richiede che l’individuazione della soletta disegnata vengaeffettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-sigliata nella stragrande maggioranza dei casi. 

orizzontale: richiede che l’individuazione della soletta disegnata vengaeffettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che essadeve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel defi-

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10. Il Disegno degli Oggetti

180

nire la soletta NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne pos-sono compromettere l’individuazione.

manuale: richiede che la soletta venga definita manualmente dall’Utente

mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. §10.7.1); la selezione di tale opzione, infatti, rappresenta la soletta (nel piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spo-stare in tre punti che certamente fanno parte del piano del soletta stessa.

Tipo  Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata sceltal’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cur-sore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

relativa al piano: se il valore della quota nel campo Quota sottostante

deve essere riferito al piano su cui la soletta viene disegnata;assoluta: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve es-sere riferito al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1).

Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione O-rizzontale]: nel campo quota viene riportata, in metri, la quota del pianodella soletta selezionata.

Il valore riportato in tale campo può essere variato con la conseguen-te modifica della soletta nel disegno. Ovviamente la quota va espres-sa rispetto:

•  al piano del disegno se nel list box Tipo Quota risulta selezionatal’opzione “relativa al piano”;

•  al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box Tipo Quota risultaselezionata l’opzione “assoluta”.

PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3]

Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solose, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale.

 Nei campi di tali sezioni vengono proposte, in metri, le coordinate X, Y ela Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano della soletta.

La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’appositocampo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare.

Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cuideve passare il piano della soletta (v. § 10.5.1), oltrea poter essere definite graficamente nel disegno,

 possono essere specificate nel dialog a cui si accede

 pigiando il bottone visibile nel rigo XY della relativasezione quando questo risulta selezionato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

181

 Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-rato del punto per la definizione del piano della soletta nel disegno.

Carichi e Forze Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:

Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi super-ficiali sulla soletta selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effet-tuata automaticamente dal programma.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali deri-vanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma.

Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichiaggiuntivi applicati alla soletta dall’Utente.

Carichi e forze aggiuntive applicate alla soletta dall’Utente (v. § 12.11 e segg.)vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell della soletta. L’effetto di taliforze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodidelle shell della soletta (v. § 12.9.1.1).

Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una soletta(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere

applicati ai sub-nodi di ogni shell della soletta.

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichitermici sulla soletta selezionata.

Pigiando il bottone proposto quando ilcursore è nel rigo, si apre il dialog in cuiè possibile specificare la variazione ter-mica tra le facce della soletta selezionata.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Disegnare un ForoEdiLus-CA consente di praticare fori in Pareti o Solette e Platee.

Per disegnare un foro in una parete (v. § 10.4), in una Soletta (v. § 10.5)o in una Platea (v. § 10.13) disegnata nella tavola del piano attiva (v. §6.5), basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questaoperazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strut-turali che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Foro del toolbox per attivare la modalità per ildisegno dei fori ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.2) del foro dadisegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.1.6) del fo-ro da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del foro.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE 

per definire correttamente l’oggetto da disegnare.Le proprietà dell’oggetto Foro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.1.6.

 Nel list box Forma del toolbox delle Proprietà scegliere la forma delforo (rettangolare, circolare, libero, ecc.) da disegnare.

Naturalmente, il disegno di un foro di forma qualsiasi (opzione Libero del list boxForma) in una parete (v. § 10.4 e segg.) può essere effettuato unicamente in unavista 3D dell’edificio (v. avanti).In questo caso tutti i campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietàvengono nascosti in quanto la geometria del foro può essere solo definita grafi-camente dall’utente.

•   Nei restanti campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietàspecificare tutti i parametri geometrici necessari per la definizione delforo. Ovviamente, nella sezione Geometria vengono proposti i campiopportuni in relazione alla forma del foro scelta.

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10. Il Disegno degli Oggetti

183

 Fare click sulla base superiore della parete disegnata nella tavola; que-sta operazione attiva la modalità per il posizionamento del foro defini-to. Il cursore si trasforma in quello a lato ad indicare che in questa fase

è possibile spostare liberamente il foro lungo la parete.•  Spostare il foro nel punto opportuno della parete e fare click per fis-

sarne la posizione.

 Nella tavola di un piano (v. § 6.5) il disegno di un foro in una soletta o inuna platea risulta agevole in quanto si opera proprio nel piano in cui il fo-ro va disegnato.

Il disegno di un foro in una parete nella tavola del piano in cui questa èstata disegnata risulta meno intuitivo in quanto il foro viene ad essere

rappresentato da una sua sezione orizzontale.

Per disegnare un foro in una parete può risultare conveniente operare inuna vista 3D dell’edificio.

Peraltro, il disegno di un foro di forma qualsiasi (Libero) in una parete può essere effettuato unicamente in una vista 3D (v. cap. 12) onell’opportuno prospetto che è possibile ottenere in essa.

Modificando una soletta (o platea) oppure uno degli elementi ad essa collegati (tra-vi, ecc.) potrebbe essere perso il foro su essa disegnato.

Si consiglia, pertanto, di procedere al disegno dei fori solo quando si è certi chegli elementi da forare non saranno più modificati.

Come Modificare un Foro DisegnatoLe modalità operative per la modifica di un foro sono analoghe a quelle

 previste per tutti gli altri oggetti.

Per modificare un foro disegnato basta, infatti, selezionarlo ed interveniregraficamente secondo le modalità illustrate per il suo disegno (v. § 10.6)oppure intervenire sulle sue proprietà (v. § 10.6.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

184

Le Proprietà del ForoLe Proprietà (v. § 10.1.6) di un Foro (v. § 10.6) possono essere visualiz-zate e modificate nel toolbox delle Proprietà attivo durante il suo disegno(v. § 10.6) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).

Le proprietà di un foro sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Forma: nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Forma è possibile scegliere la forma del foro selezionato o da disegnare. Leopzioni del list box Forma sono:

Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di formarettangolare;

Cerchio: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di formacircolare;

Arco + Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia

costituito da un rettangolo sormontato da un arco di cerchio;Libero: richiede che la forma del foro selezionato o da disegnare sia li-

 beramente definito dall’Utente mediante il disegno di una polilineacon le stesse modalità descritte nel § 10.14.

Distanza BASE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più basso del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risultainserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misuratalungo la direzione principale dell’elemento in cui risulta inserito il fo-

ro. La distanza proposta può essere modificata per spostare il foro.Distanza LATERALE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più

esterno del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risultainserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misurata lungola direzione secondaria dell’elemento in cui risulta inserito il foro. Ladistanza proposta può essere modificata per spostare il foro.

Variando il valore proposto nel campo Distanza BASE e/o Distanza LATERA-

LE, per ottenere le modifiche nel disegno è necessario confermare pigiando IN-VIO della tastiera o spostando il cursore in un altro campo.

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10. Il Disegno degli Oggetti

185

Geometria

La sezione Geometria delle proprietà di un Foro si presenta in manieradifferente a seconda della forma scelta nel list box Forma.

Rettangolo

Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Rettangolo, nellasezione Geometria vengono proposti i campi:

Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del foro (da dise-gnare o selezionato).

Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, del foro (da disegnare oselezionato).

Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il fororispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui esso vie-ne disegnato.

Un foro in una parete NON può essere ruotato.

Ruotando o spostando la maniglia per la definizione della direzione principale diuna soletta o di una platea, i fori su essa disegnati potrebbero essere persi.

Cerchio

Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Cerchio, nella se-zione Geometria risulta abilitato il solo campo Raggio, in cui va specifi-cato, in metri, il raggio del foro.

Arco + Rettangolo

Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Arco + Rettango-

lo, nella sezione Geometria vengono proposti i campi:Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, della parte rettan-

golare del foro.

Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, della parte rettangolaredel foro.

Raggio Arco, in cui va specificato, in metri, il raggio dell’arco che sor-monta il rettangolo.

Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il foro

rispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui viene di-segnato (v. Attenzione precedente).

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Libero

La selezione dell’opzione Libero nel list box Forma non propone alcuncampo nella sezione Geometria, in quanto la sua scelta richiede di defini-

re liberamente il foro mediante il disegno di una polilinea (v. § 10.14).

Un foro di forma qualsiasi può essere disegnato solo in una Vista 3D del Progettoo in uno delle piante o dei prospetti che è possibile richiedere in esso.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

I SolaiUna volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) di un

 piano (impalcato), è possibile procedere al disegno dei solai.

Il disegno di un solaio comporta:

•  l’assegnazione automatica dei relativi carichi (peso proprio e sovrac-carichi - v. § 9.2) agli elementi strutturali a cui esso risulta collegato;

•  la definizione dei dati necessari per procedere al suo calcolo (v. §13.6) e alla sua armatura (v. § 16.2.7).

Un solaio si disegna semplicemente indicando, mediante l’oggetto Solaio

di EdiLus-CA, la direzione dell’orditura dei travetti nella tavola del suo piano di appartenenza.

Il programma raccorda automaticamente il solaio agli elementi (travi, pa-reti, ecc.) a cui risulta vincolato individuando tre punti per cui passa ilsuo piano. I primi due punti sono le intersezioni della direzionedell’orditura dei travetti con le travi su cui questi poggiano. Il terzo puntoè l’intersezione dell’ortogonale ai travetti con la relativa trave. Quindi,comunque risultino inclinate le travi, il programma collega automatica-mente ad esse i solai disegnati nel miglior modo possibile.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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In ogni caso il tecnico può modificare i solai disegnati dal programma potendo, definire manualmente i tre punti per cui passa il suo piano.

Una straordinaria caratteristica dei solai di EdiLus-CA è la possibilità di

indicare, per ciascuno di essi, se è infinitamente rigido nel suo piano. Ciòconsente di ottenere un modello di calcolo più realistico di quello intro-dotto dall’ipotesi di intero impalcato infinitamente rigido (v. § 10.7.5).

Le modalità per il disegno e la modifica dei solai vengono illustrate ri-spettivamente nel § 10.7.1 e nel § 10.7.2. Nel § 10.7.3, inoltre, vengonoillustrate le proprietà (v. § 10.1.6) dell’oggetto solaio di EdiLus-CA.

Come Disegnare i SolaiPer disegnare un solaio nella tavola del piano attiva basta effettuare leseguenti operazioni:

Ovviamente, per poter disegnare un solaio di un piano è necessario che risultino

disegnate almeno le travi e/o le pareti su cui esso deve essere appoggiato.

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualiz-zare, nel toolbox stesso, la lista degli elementi strutturali che è possibi-le disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Solaio per attivare la modalità per ildisegno dei solai ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del solaioda disegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.7.3)dell’oggetto solaio da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del solaio.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Solaio di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.7.3.

•  Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spes-sore, in centimetri, del solaio.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Analisi Carichi,scegliere l’analisi dei carichi del solaio tra quelle preventivamentedefinite (v. § 9.2).

•  Nel list box Rigidezza scegliere l’opzione infinita per indicare che ilsolaio deve essere infinitamente rigido nel suo piano oppure nessu-na per indicare che esso non lo è.

La rigidezza infinita dell’intero impalcato può anche essere richiesta al momentodella creazione della relativa tavola (pianta) (v. § 6.2). In molti casi, però, l’ipotesidi impalcati infinitamente rigidi (non orizzontali, non regolari, ecc.) introduce unmodello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5).

La possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo solaio disegnato, piuttosto

che per l’intero impalcato, offre al Tecnico la possibilità di ottenere un modello dicalcolo estremamente più efficace.

Per approfondire la problematica accennata e per la corretta assegnazionedelle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente ne-cessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.

•  Nel list box Tipologia indicare la tipologia (gettato in opera, travettiprecompressi, travetti tralicciati o pannelli prefabbricati) del solaio;questa informazione comporta la definizione della sezione che, a sua

volta, sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) e per la mo-dalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).

•  Nel list box Tipo della sezione Carpenteria indicare se il travetto delsolaio è monotrave o bitrave; questa informazione determina la se-zione di calcolo del solaio e, quindi, se ne terrà conto nel calcolo (v.§ 13.6) e nella modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).

•  Nei restanti campi della sezione Carpenteria specificare le dimen-sioni (in cm) del Travetto, della Pignatta, della Soletta, della Fascia

piena, del travetto Rompitratta, ecc. (v. § 10.7.3); tali dati sono neces-sari al calcolo del solaio (v. § 13.6) oppure, se non si intende richiede-re il calcolo del solaio, al disegno della relativa carpenteria (v. § 15.1).

•  Fare click in un punto della primacampata del solaio e tracciare ilsegmento rosso nella direzionedell’orditura dei travetti. Se il so-laio è a più campate e la direzionedell’orditura non varia, il segmen-

to va prolungato fino ad un puntodell’ultima campata.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  Fare click per fissare il secondo pun-to del simbolo dell’orientamento.

Se il solaio è stato definito correttamen-te le sue campate vengono campite ingrigio e, in esse, viene riportato, in ne-ro, il simbolo che ne indica l’orditura.

 Nella stragrande maggioranza dei casi, il programma collega automati-camente il solaio agli elementi (travi e/o pareti) a cui esso è vincolato.

In alcuni casi, però, il programma potrebbe non riconoscere correttamen-te gli elementi (ad es. le travi) che lo racchiudono. Ad esempio, quando,sullo stesso piano, si disegnano due travi a quota differente.

In questo caso, per uno dei solai disegnati potrebbe essere segnalato unerrore mediante la stringa Solaio errore in rosso.

In questo caso il tecnico deve definire manualmente il piano del solaioeffettuando le seguenti operazioni:

•  selezionare il solaio cliccando sul suo simbolo nella modalità Selezio-ne (v. § 10.1.2);

cliccare nel rigo Tipo Riconoscimento delle proprietà del solaio (v. §10.7.3) e, nel list box che si attiva, selezionare l’opzione manuale; que-sta operazione propone sul piano del disegno i tre pallini verdi numerati

 per la definizione del piano del solaio.

•  spostare i pallini nei tre punti che defini-scono il piano del solaio; i pallini posso-no anche essere posizionati specifican-done le coordinate XY e la Quota nellasezione del toolbox delle proprietà pro-

 posta quando si seleziona l’opzione ma-

nuale nel list box Tipo Riconoscimento.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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La definizione manuale del piano del solaio specificando le coordinate dei tre punti(pallini verdi) che lo definiscono può risultare utile nel caso di particolari solai inclinati.In ogni caso, il problema che si può verificare per l’esempio in figura può essere ri-

solto semplicemente disegnando il solaio partendo da un punto prossimo alla traveche appartiene certamente al piano del solaio (nell’esempio la trave di destra).

In corrispondenza del simbolo di ogni solaio disegnato viene riportata lasua superficie e la lettera R, se esso è “rigido”, cioè se è stata selezionatal’opzione infinita nel campo Rigidezza delle sua proprietà.

Disegnati i solai, prima di richiedere il loro calcolo (v. § 13.6), è necessa-rio indicare al programma, le sezioni di calcolo mediante il disegnodell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) di EdiLus-CA (v. § 10.7.6).

Come Modificare un Solaio DisegnatoUn solaio disegnato può essere modificato nell’orditura dei travetti oppu-re in una delle sue proprietà (v. § 10.7.3).

Per modificare la direzione dell’orditura del travetti di un solaio basta:

•  selezionarlo cliccando in un punto della zona da esso occupato nellamodalità seleziona (v. § 10.1.2); questa operazione propone sul simbo-lo dell’oggetto solaio le maniglie (pallini) per il suo spostamento;

•  cliccare sul pallino all’estremità del simbolo che si intende spostare

 per sbloccarla dalla sua posizione;•  ruotare il simbolo del solaio spostando la sua estremità sbloccata;

Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione delsimbolo del solaio e si attiva la modalità per la sua traslazione.

Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazionebasta rilasciare il tasto SHIFT.

•  quando il simbolo risulta correttamente posizionato ed orientato nellatavola cliccare nuovamente per fissarlo.

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10. Il Disegno degli Oggetti

191

Per modificare una o più proprietà di un solaio basta selezionarlo ed ap- portare le opportune modifiche nel toolbox delle sue proprietà.

Le Proprietà del SolaioTutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Solaio possono essere visualizzate emodificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.7.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).

Le proprietà di un solaio risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessoredel solaio selezionato o da disegnare.

Analisi Carichi: in tale rigo è possibile scegliere o modificare la definizionedell’analisi dei carichi del solaio.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglierel’analisi dei carichi del solaio tra quelle definite (v. § 9.2).

Rigidezza: nel list box di questo rigo è possibile scegliere l’opzione infinita oppure nessuna per indicare, rispettivamente, che il solaio selezionatoè infinitamente rigido nel suo piano oppure che non lo è.

La rigidezza infinita dell’intero impalcato può anche essere richiesta al momentodella creazione della relativa tavola (pianta) (v. § 6.2). In molti casi, però, l’ipotesi

di impalcati infinitamente rigidi (non orizzontali, non regolari, ecc.) introduce unmodello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5).La possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo solaio disegnato piuttostoche per l’intero impalcato offre al Tecnico la possibilità di ottenere un modello di cal-colo estremamente più efficace.Per approfondire la problematica accennata e per una corretta assegnazio-ne delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamentenecessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.

Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia va

specificata la tipologia del solaio (gettato in opera, travetti precompres-si, travetti tralicciati o pannelli prefabbricati) selezionato o da disegnare.

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10. Il Disegno degli Oggetti

192

La scelta della tipologia comporta, ovviamente, la definizione dellasezione che sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) e per lamodalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) delsolaio selezionato, calcolata automaticamente dal programma. Ovvia-mente, tale valore NON è modificabile.

PUNTO inserimento

 Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-nate (X ed  Y), in metri, del primo punto (fucsia) disegnato delsimbolo che indica l’orditura (v. § 10.7.1) del solaio selezionato.

Le coordinate X ed Y possono essere modificate neldialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-sizionamento desiderato della prima estremità delsimbolo del solaio nel disegno.

PUNTO di direzione

 Nella sezione PUNTO di direzione vengono proposte le coordinate (X ed Y), in metri, del secondo punto (blu) disegnato del simbolo che indical’orditura del solaio selezionato.

Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere ilsuo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previ-ste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.

Riconoscimento PIANO

 Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà per la definizione dei criteri per il riconoscimento del piano del solaio da parte del programma.

Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in talerigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

automatico: richiede che l’individuazione del solaio disegnato venga

effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-sigliata nella stragrande maggioranza dei casi. 

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10. Il Disegno degli Oggetti

193

orizzontale: richiede che l’individuazione del solaio disegnato vengaeffettuata automaticamente imponendo, però, che esso deve essere o-rizzontale; in questo caso il programma NON tiene conto di eventuali

travi o pareti che possono compromettere l’individuazione del solaio.manuale: richiede che il solaio venga definito manualmente dall’utentemediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. §10.7.1); la selezione di tale opzione, infatti, rappresenta il solaio (nel

 piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spo-stare in tre punti che certamente fanno parte del piano del solaio stesso.

Tipo  Quota [visibile solo se nel list box Tipo Riconoscimento è stata sceltal’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cur-sore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

relativa al Piano: se il valore della quota nel campo Quota sottostantedeve essere riferito al piano su cui il solaio viene disegnato;assoluta: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve es-sere riferito al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1).

Quota [visibile solo se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzioneOrizzontale]: nel campo Quota viene riportata, in metri, la quota del

 piano di calpestio del solaio selezionato. Il valore riportato in talecampo può essere variato con la conseguente modifica della quota del

solaio nel disegno. Ovviamente la quota va espressa rispetto:•  al piano del disegno se nel list box Tipo Quota risulta selezionata

l’opzione “relativa al Piano”;•  al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box Tipo Quota risulta

selezionata l’opzione “assoluta”.

PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3]

Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solose, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale.

 Nei campi di tali sezioni sono proposte (in m) le coordinate X, Y e la Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano del solaio (v. § 10.7.1).

La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’appositocampo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare.

Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cuideve passare il piano del solaio (v. § 10.7.1), oltre a

 poter essere definite graficamente nel disegno, pos-sono essere specificate nel dialog a cui si accede pi-

giando il bottone visibile nel rigo XY corrispondentequando questo risulta selezionato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-rato del punto per la definizione del piano del solaio nel disegno.

Carpenteria Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni necessarie al programma per la definizione delle Carpenterie (v. cap. 15). In tale se-zione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà:

Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicatala tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del solaio. L’indicazionedella tipologia del travetto comporta la definizione della sezione delsolaio e, pertanto, è una informazione necessaria per il calcolo del so-

laio (v. § 13.6) stesso.Travetto: nel campo Travetto va specificata la larghezza, in centimetri,

dei travetti del solaio selezionato.

Travetto (larghezza resistente a taglio) [visibile solo se nel list box “Tipologia”della sezione “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pan-nelli prefabbricati”]: in questo campo va specificata la larghezza resisten-te a taglio del travetto. Tale valore deve essere:

larghezza travetto ≤ larghezza resistente a taglio ≤1.5 x larghezza travetto

Per default, nel campo “Travetto (larghezza resistente a taglio)” viene proposta la larghezza del travetto specificata nel campo precedente.

Se si modifica la larghezza del travetto (nel campo precedente) il valo-re della sua larghezza resistente a taglio viene automaticamente ripor-tato a quello specificato nel campo Travetto.

Pignatta: nel campo Pignatta va specificata la larghezza, in centimetri,delle pignatte del solaio selezionato.

Per poter procedere al calcolo del solaio (v. § 13.6) è assolutamente necessariospecificare la larghezza del travetto e quella della pignatta.

Se NON si intende richiedere il calcolo del solaio, le dimensioni suddette vengo-no utilizzate unicamente per il disegno delle carpenterie. In questo caso per ilTravetto e/o la Pignatta è anche possibile specificare una larghezza nulla per NON farli risultare nelle carpenterie.

Spessore soletta sup.: in questo campo va specificato, in cm, lo spessore

della soletta superiore del solaio. Naturalmente, tale valore deve esseremaggiore di zero ed inferiore allo spessore del solaio.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Ca-ratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo vaspecificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore dei solai a pan-

nelli prefabbricati. Naturalmente, tale valore deve essere maggiore dizero e la somma degli spessori della soletta inferiore e di quella supe-riore non può eccedere lo spessore del solaio.

Fascia piena: in questo campo va specificata la lunghezza, in centimetri,delle fasce piene del solaio selezionato, nel caso in cui NON si intendarichiedere il calcolo del solaio. In questo caso il valore specificato ènecessario per il disegno della carpenteria.

Richiedendo, invece, il calcolo del solaio (v. § 13.6), la lunghezza del-la fascia piena del solaio nella carpenteria sarà quella derivante dal

calcolo, qualunque sia il valore specificato nel campo Fascia Piena.

Rompitratta: nel campo Rompitratta va specificata la larghezza, in centi-metri, dei travetti rompitratta (di ripartizione) del solaio selezionato.

Tale valore è necessario per la rappresentazione del travetto rompitrat-ta nella carpenteria.

Ovviamente, se nel campo Rompitratta si riporta il valore zero, il tra-vetto rompitratta del solaio non verrà rappresentato nella carpenteria.

Numero rompitratta: in tale campo va specificato il numero di travettirompitratta del solaio selezionato; tale valore è necessario per il dise-gno dei travetti rompitratta nella carpenteria.

Armatura rompitratta: in tale campo va digitata la stringa descrittivadell’armatura del travetto rompitratta del solaio selezionato; tale strin-ga verrà riportata nella carpenteria prodotta dal programma.

A destra del campo è presente il bottoncino pigiando il quale si inseri-sce il simbolo nel punto in cui è presente il cursore.

Armatura di ripartizione: in tale campo va specificata la stringa descrittivadell’armatura di ripartizione del solaio selezionato; tale stringa verràriportata nella carpenteria prodotta dal programma.

Anche in questo campo è presente il bottoncino per l’inserimento delsimbolo nel punto in cui è presente il cursore.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §

10.1.2.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Disegnare un Solaio InclinatoPer disegnare un solaio inclinato (ad esempio la falda di una copertura) è,ovviamente, possibile disegnare i pilastri del piano con una determinataaltezza (v. § 10.2.3), disegnare le travi opportune, modificandone oppor-tunamente le quote delle estremità (v. § 10.3.3) per collegarle ai pilastried, infine disegnare i solai (v. § 10.7.1).

Esiste però una modalità estremamente più semplice e rapida per dise-gnare un solaio inclinato: basta disegnare il solaio come un qualsiasi so-laio piano e, successivamente modificare la quota dei pilastri opportuni.

Si disegni, ad esempio, il piano infigura (1° livello) e lo si copi (v. §11.5) sulla tavola del piano superio-re (2° livello).

Per maggiore semplicità e chiarezzasi procede operando in una vista 3Dl’edificio (v. cap. 12) del progetto.

Si supponga di voler realizzare la in-clinazione del solaio superiore al-lungando i pilastri centrali del pianoed accorciando quelli laterali.

Per allungare i pilastri centrali basta:

•  selezionarli (nella finestra 3D)racchiudendo almeno un punto diognuno in un rettangolo di sele-zione oppure cliccando su ognu-

no di essi tenendo premuto SHIFTdella tastiera;

•  cliccare nel rigo Altezza delleProprietà dei pilastri selezionati e

 pigiare il bottone che si attiva nelrigo stesso;

•  nel campo nuova Altezza del dia-log che si apre digitare la nuova

altezza, in metri, dei pilastri sele-zionati;

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  selezionare il check box SpostaEntità Collegate del dialog per ri-chiedere che le travi e i solai col-

legati alla base superiore dei pi-lastro vengano spostati conquest’ul-tima;

•   pigiare INVIO della tastiera per chiudere il dialog ed ottenere lemodifiche richieste nel disegno.

Si selezionino (v. § 12.4), quindi, isei pilastri laterali e, con la stessa

modalità appena descritta, se nemodifichi l’altezza per ottenere ildisegno desiderato.

La possibilità di selezionare ungruppo di oggetti (v. § 12.4) nellaVista 3D consente ulteriori possibi-lità di modifica al disegno.

Ad esempio, selezionando il pilastro

di sinistra del secondo livello, letravi che in esso confluiscono e ilrelativo solaio (racchiudendo alme-no un punto di tali oggetti in un ret-tangolo di selezione), è possibilecancellarli per creare un terrazzo.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Impalcati Rigidi e Solai RigidiEdiLus-CA consente al Tecnico di assegnare una rigidezza infinita adogni impalcato della struttura.

L’assegnazione di una rigidezza infinita ad un intero impalcato si effettuanel dialog Gestione Piani al momento della creazione della tavola di dise-gno del relativo piano (v. § 6.2).

L’ipotesi di impalcato infinitamente rigido, per cui tutti i suoi punti sispostano in maniera solidale, risulta poco realistica nel caso di impalcatinon orizzontali (coperture), non regolari (con rientranze, sporgenze e/ofori di dimensioni significative), ecc..

Tale ipotesi, inoltre, non risulta aderente alla realtà in presenza di solai

sfalsati e di corpi di fabbrica differenti che si dipartono da un unico corpodi fabbrica di base.

In EdiLus-CA tutti i problemi introdotti dall’ipotesi di impalcato infini-tamente rigido sono stati brillantemente risolti offrendo la possibilità diassegnare la rigidezza per ogni singolo oggetto di solaio disegnato, ossia

 per ogni singolo “riquadro” di solaio.

La possibilità di assegnare la rigidezza ad ogni singolo solaio consente diottenere un modello di calcolo estremamente efficace, in quanto la rigi-

dezza viene considerata proprio nel piano del solaio (risolvendo il pro-

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10. Il Disegno degli Oggetti

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 blema della modellazione dei solai inclinati) ed ha effetto unicamente suinodi degli elementi strutturali che lo contornano.

L’assegnazione della rigidezza ad ogni singolo oggetto solaio non

comporta un ulteriore onere da parte dell’Utente. Tale assegnazione,infatti, si effettua direttamente nella fase del suo disegno selezionandol’opzione infinita nel list box Rigidezza del toolbox delle sue proprietà.L’opzione “infinita”, peraltro risulta già selezionata per default.

Un solaio di EdiLus-CA, inoltre, essendo un oggetto, è in grado di “rico-noscere” automaticamente tutti i nodi al suo contorno.

 Naturalmente, se si assegnano le rigidezze ai singoli riquadri dei solai, èopportuno che gli impalcati definiti nel dialog Gestione Piani (v. § 6.2)

risultino NON Rigidi, cioè il check box rigido dei vari impalcati deve ri-sultare NON selezionato.

In ogni caso, in fase di calcolo il programma segnala, mediante dei War-ning (v. § 13.8), eventuali incongruenze commesse in fase di assegnazio-ne delle rigidezze dei solai (solai rigidi disegnati su impalcati rigidi, solainon rigidi disegnati su impalcati non rigidi, ecc.).

Il programma, in fase di calcolo, segnala con dei Warning la contemporanea as-

segnazione della rigidezza ad un impalcato e ad uno o più dei suoi solai per la-sciare la possibilità di proseguire nel calcolo.

In alcuni casi, infatti, può risultare utile assegnare o meno l’infinita rigidezza ad unintero impalcato ed assegnare o meno la rigidezza ad uno o più solai [ad esem-pio, a solai disegnati sulla stessa pianta (tavola) ma posti ad un livello differente).

L’Indicazione delle Sezioni di Calcolo dei SolaiIl disegno di un oggetto solaio (v. § 10.7.1) di EdiLus-CA comporta ladefinizione di tutte le caratteristiche e dell’orditura dei travetti di ognisingolo “riquadro” di solaio dei vari impalcati.

Se si intende richiedere il calcolo dei solai (v. § 13.6) dell’edificio, è ne-cessario, pertanto, indicare quali sono le campate di solaio e gli eventuali

 balconi che definiscono lo schema statico che il programma deve consi-derare.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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L’indicazione delle campate e dei balconi di un solaio da calcolare si ef-fettua mediante il disegno dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) di Edi-Lus-CA.

Per disegnare un oggetto Solaio (sezione di calcolo) del solaio da calco-lare basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi che è

 possibile disegnare.

Selezionare l’oggetto Solaio (sezione di calcolo) del toolbox per attiva-re la modalità per il disegno delle sezioni di calcolo dei solai ed attiva-re il relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà dell’oggetto “So-laio (sezione di calcolo)” da disegnare effettuando le seguenti opera-zioni:

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliereil materiale della solaio tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

•  Selezionare il check box Braccetti rigidi se si intende considerare la presenza di braccetti rigidi nel modello di calcolo del solaio (v. §13.6).

•  Selezionare il check box Disegno armatura se si desidera chel’armatura del solaio venga riportata, oltre che nell’apposita tavola (v.§ 16.2.7), anche sulla relativa carpenteria (v. § 15.1).

•   Nella sezione Ferri di armatura definire l’aspetto grafico del disegnodei ferri del solaio in carpenteria effettuando le seguenti operazioni:

•  Nel list box Spessore indicare lo spessore (da 1 a 5) del tratto concui vengono rappresentati i ferri del solaio in carpenteria.

•  Nel list box Colore scegliere il colore con cui i ferri del solaio devo-

no essere rappresentati in carpenteria.•  Nel campo Compattazione (%) definire la spaziatura dei ferri del so-

laio in carpenteria, indicando una percentuale (da 1 a 300) della spa-ziatura dei ferri del solaio nella relativa tavola delle armature.

•  Tracciare la linea della sezione di calcolo effettuando le seguenti ope-razioni:

•  Fare click nel punto della prima campata del solaio (o del balcone)che deve essere calcolato; questa operazione fissa sulla tavola la

 prima estremità (pallino verde) della sezione di calcolo e propone lamodalità per il posizionamento della seconda estremità.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  Spostare la seconda estremità della sezione nell’ultima campata (o balcone) del solaio da calcolare e cliccare in un punto di questa per fissarla.

La sezione di calcolo è rappresentata da un segmento rosso con tratteggio“tratto e punto”.

Un segmento più sottile con tratteggio normale congiunge, inoltre, le e-stremità della sezione con il bordo della campata o del balcone in cui es-

se sono state disegnate, in modo da rappresentare tutta l’estensione dellasezione di calcolo.

Le estremità della sezioni di calcolo possono anche posizionate all’esternodell’area delle campate o dei balconi del solaio da calcolare a condizione che es-se NON ricadano in campate di altri solai.

Quando l’oggetto Sezione di Calcolo risulta selezionato, su esso vengonorappresentati gli elementi descritti di seguito.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Alle estremità della sezione sono presenti i consueti pallini verdi per lamodifica della posizione delle estremità stesse.

All’estremità sinistra della sezione è presente un’etichetta circolarein cui è riportata la stringa solaio. Dopo aver richiesto il calcolo deisolai (v. § 13.6), in luogo di tale stringa, saranno riportati i numeriche identificano il solaio nella carpenteria (v. § 15.1).

Al centro dell’etichetta è presente la maniglia (pallino verde) per poterlaruotare intorno all’estremità sinistra della sezione di calcolo.

 Nella parte centrale della sezione è presente una freccia rossa che indicail verso della sezione di calcolo.

Cliccando sulla freccia verde a destra della freccia rossa viene invertitoil verso della sezione di calcolo.

La definizione del verso della sezione di calcolo determina la rappresentazionegrafica della sezione del solaio nella relativa tavola delle armature (v. § 16.2.7).

Disegnati i solai e le relative sezioni di calcolo è possibile accedere adun’efficacissima vista 3D (v. § 12.10) in cui è possibile applicare, ad es-si, eventuali ulteriori forze, vincoli e/o cedimenti (v. §§ 12.10.1 e12.10.2).

Dopo aver disegnato le sezioni di calcolo per tutti i solai è anche possibi-le richiedere al programma il loro calcolo (v. § 13.6).

La fase di calcolo dei solai è successiva a quella del calcolo Completo dell’interastruttura. Pertanto, richiedendo il calcolo dei solai, il programma esegue primatutte le altre fasi di calcolo.

Il calcolo dei solai va, quindi, richiesto dopo aver richiesto tutte le altre fasi di cal-colo (Calcolo Completo) della struttura.

solaio

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Balconi e Sbalzi Nel presente capitolo, per brevità, con il termine “balcone” si identificauno sbalzo in genere.

Un balcone si definisce disegnandolo, mediante l’oggetto Balcone di E-diLus-CA, sulla tavola del piano di appartenenza.

L’oggetto balcone si rappresenta dise-gnandone il contorno esterno con le stes-se modalità previste per il disegno di una

 polilinea (v. § 10.14) costituita da seg-menti e/o archi di cerchio.

In questo modo è possibile definire balconi di forma qualsiasi.

I due estremi della polilinea del balcone devono necessariamente interse-care la faccia esterna di un pilastro (v. § 10.2), di una trave (v. § 10.3) odi una parete (v. § 10.4).

Inoltre, nessun tratto della polilinea del balcone può intersecarsi con unaltro suo tratto.

Come Disegnare un Balcone o uno SbalzoPer ragioni di semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità per il disegno di un balcone delimitato da tratti rettilinei, illustrando, in un

secondo momento, le modalità per il disegno di tratti di balcone costituitida archi di cerchio.

Per disegnare un Balcone o un qualsiasi sbalzo nella tavola di un piano(v. § 6.6) dell’edificio basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturaliche è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Balcone del toolbox per attivare la modalità per 

il disegno degli sbalzi ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §10.1.6) del balcone da disegnare.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.8.3) del balcone da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietàdel balcone.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Balcone di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.8.3.

•  Nel campo Spessore delle proprietà del balcone specificare lo spes-sore in metri dello sbalzo.

 Nel list box Analisi Carichi scegliere il carico da applicare allo sbal-zo tra quelli preventivamente definiti (v. § 9.2).

 Nel list box Tipologia indicare la tipologia (gettato in opera, travettiprecompressi, travetti tralicciati, pannelli prefabbricati o soletta pie-na) del balcone; questa informazione comporta la definizione dellasezione che, a sua volta, sarà considerata nel calcolo del solaio (v. §13.6) di cui il balcone fa parte e per la modalità di armatura dellostesso (v. § 16.2.7).

 Nel list box Tipo Riconoscimento scegliere una delle seguenti opzioni:

Automatica: ruota il balcone dello stesso angolo di cui risulta ruota-ta, intorno al suo asse, la trave a cui esso viene collegato.Orizzontale: qualunque sia la rotazione della trave a cui viene colle-gato il balcone, questo viene disposto orizzontalmente.Manuale: consente di definire liberamente il piano dello sbalzo me-diante il disegno dei tre vertici di un triangolo nello spazio.

 Nel list box Tipo della sezione Carpenteria indicare se il travetto del balcone è monotrave o bitrave; questa scelta determina la sezione dicalcolo del balcone e, quindi, se ne terrà conto nel calcolo del solaio(v. § 13.6) e nella modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).

•  Nei restanti campi della sezione Carpenteria specificare le armatureMOLLE, MONCONI e FERRI di RIPARTIZIONE del balcone se NON siintende procedere al calcolo del solaio di cui il balcone fa parte; sesi richiede il calcolo del solaio comprendente il balcone, le armatureverranno definite automaticamente dal programma (v. § 16.2.7) e,

 pertanto, questa operazione NON va effettuata.

•  Disegnare il primo tratto della polilinea del balcone effettuando le se-guenti operazioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  fare click sulla faccia esterna dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) etracciare il primo segmento della polilinea verso l’esterno;

Il primo tratto del balcone deve toccare o intersecare la faccia esterna dell’elementoa cui si aggancia (trave, ecc.) ma NON DEVE intersecare la sua faccia interna.

Per agevolare l’intersezione del tratto di polilinea con l’elemento a cui si deve ag-ganciare, si consiglia di far uso degli opportuni snap (v. § 11.1.3).

durante il disegno, sul tratto, viene proposto un triangolino grigioche indica l’interno del balcone e, quindi, la direzione in cui il bal-cone deve essere disegnato; per disegnare il balcone nella direzione

opposta a quella indicata basta selezionare l’opzione Inverti Versodel menu locale della tavola oppure pigiare F5 o F6 della tastiera;

•  quando il secondo estremo del tratto è correttamente posizionato, fa-re click nella tavola per fissarlo; questa operazione propone diretta-mente la modalità per il disegno del secondo tratto di polilinea.

Durante il disegno, sul tratto di polilinea viene proposta una linea di quota che neriporta dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione.

Per operare con rapidità e precisione si consiglia di utilizzare le utilità del disegno(v. cap. 11) messe a disposizione dal programma.

•  Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionato la seconda estre-mità del secondo tratto e proseguire in questo modo fino al disegnodel penultimo tratto della polilinea.

•  Disegnare l’ultimo tratto di polilinea avendo cura, per il posiziona-mento della sua seconda estremità, di cliccare sulla faccia esterna

dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) a cui questo deve essere collegato;anche in questo caso l’ultimo tratto di polilinea può intersecare la fac-cia esterna dell’elemento (senza intersecare quella interna).

•  Selezionare l’opzione Termina del menu locale della tavola per inter-rompere il disegno del balcone.

Se il balcone risulta disegnato correttamente viene campito in rosso, quan-do risulta selezionato, e in grigio scuro quando non risulta selezionato.

Se in un balcone occorre disegnare uno o più archi di cerchio, basta:

•  disegnare, con le modalità illustrate, i tratti rettilinei della polilineache precedono l’arco;

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  selezionare l’opzione Cambia in Arco del menu locale della tavola;questa operazione propone un arco di cerchio a partire dall’ultimo trat-to disegnato;

•  disegnare il tratto di cerchio della polilinea secondo le modalità ripor-tate nel § 10.14;

•  se, dall’arco disegnato, occorre procedere con un altro tratto (rettilineoo curvo) selezionare l’opzione Continua Disegno del menu locale dellatavola e procedere nel disegno;

•  disegnato l’ultimo tratto della polilinea selezionare l’opzione Termina del menu locale.

Un balcone disegnato può essere liberamente modificato nella geometria

e nelle proprietà (v. § 10.8.2) anche successivamente al suo disegno.

Come Modificare un Balcone DisegnatoUn balcone disegnato (v. § 10.8.1) può essere liberamente spostato nel

 piano del disegno ma può anche essere liberamente modificato nella ge-ometria e nelle proprietà (v. § 10.8.3).

Come Modificare le Proprietà di un Balcone

Per modificare le proprietà (v. § 10.8.3) di un balcone disegnato basta se-lezionarlo cliccando in un suo punto (oppure su un tratto della sua polili-nea) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2).

La selezione di un balcone nella tavola, infatti, propone, le sue proprietà

nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).

Come Spostare un Balcone

Per spostare un balcone nella tavola in cui è stato disegnato basta effet-tuare le seguenti operazioni:

•  cliccare, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, in un puntoqualsiasi del balcone;

•  trascinare il balcone nella posizione desiderata avendo cura che le due

estremità della sua polilinea tocchino (o intersechino) la faccia esternadi una trave, un pilastro o una parete;

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10. Il Disegno degli Oggetti

207

•  quando il balcone è nella posizione desiderata rilasciare il pulsante delmouse.

Potendo spostare le estremità della poligonale all’interno dell’elemento

(trave, pilastro, ecc.) in cui il balcone si aggancia, l’operazione descrittaconsente anche di effettuare piccoli accorciamenti del balcone.

Ovviamente, non potendo intersecare, con le estremità della polilinea, la facciainterna dell’elemento (trave, pilastro, ecc.), gli accorciamenti del balcone devonoessere necessariamente inferiori allo spessore dell’elemento stesso.

Le parti dei tratti di estremità della polilinea che ricadono all’interno dell’elementoin cui si aggancia il balcone vengono automaticamente eliminati dal programma.

Come Inserire un Nuovo Tratto di Polilinea

Un nuovo tratto di polilinea può essere inserito ad una estremità della po-lilinea stessa o su un suo tratto intermedio.

Per aggiungere un nuovo tratto di polilinea ad una delle sue estremità basta:

•  selezionare il tratto di estremità a cui si intende collegare il nuovo trat-to cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2);

•  selezionare l’opzione Aggiungi Nodo del menu locale della tavola.Per inserire un nuovo tratto nella Polilinea di un balcone basta spezzareun tratto esistente mediante l’inserimento di un nuovo nodo.

Per inserire nuovo nodo in un tratto della polilinea basta:

•  selezionare il tratto in cui va inserito il nuovo nodo cliccando su essonella modalità Seleziona (v. § 10.1.2);

•  selezionare l’opzione Inserisci Nodo del menu locale della tavola op- pure pigiare INS della tastiera.

Ovviamente, dopo aver inserito un nuovo tratto occorre spostare i nodidella polilinea per definire il balcone nella maniera desiderata.

Come Eliminare un Tratto di Polilinea

Per eliminare un tratto di polilinea basta:

•  selezionarlo cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2);

•  selezionare l’opzione Elimina Nodo del menu locale della tavola oppu-

re premere CANC (CANCEL) della tastiera.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Modificare un Lato del Balcone

Un tratto di polilinea di un balcone disegnato può essere liberamentemodificato spostandone le estremità nella tavola.

Per spostare l’estremità di un tratto di polilinea del balcone basta:

•  selezionare il tratto cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. §10.1.2);

•  cliccare sulla maniglia all’estremità da spostare; questa operazionesblocca l’estremità consentendo di spostarla;

•  quando l’estremità è nel punto opportuno cliccare nuovamente per fis-sare la sua nuova posizione.

Un tratto della polilinea di un balcone può anche essere trasformato da“rettilineo” ad “arco di cerchio” e viceversa.

Un tratto rettilineo della polilinea può essere, infatti, trasformato in unarco di cerchio selezionandolo e scegliendo l’opzione Cambia in Arco delmenu locale della tavola. Analogamente, un tratto curvo della polilinea

 può essere trasformato in un tratto rettilineo selezionandolo e scegliendol’opzione Cambia in Linea del menu locale della tavola.

Le Proprietà del BalconeTutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Balcone possono essere visualizzate emodificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.8.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).

Le proprietà di un balcone sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessoredel balcone selezionato o da disegnare.

Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per 

il balcone.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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  Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, va scelta l’analisidei carichi del balcone tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).

Genera Torsione al: in tale campo va specificata quale percentuale dellatorsione generata dallo sbalzo si desidera venga trasmessa all’elementoa cui esso risulta collegato.

Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia vaspecificata la tipologia del balcone (gettato in opera, travetti precom-pressi, travetti tralicciati, pannelli prefabbricati o soletta piena) selezio-nato o da disegnare.

La scelta della tipologia comporta, ovviamente, la definizione dellasezione che sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui fa

 parte il balcone e per la modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).

Ovviamente, i balconi che non fanno parte di alcun solaio NON vengono calcolati,anche indicando per essi una specifica sezione di calcolo (v. § 10.7.6).

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) del balcone selezionato, rilevata automaticamente dal programma. Ov-viamente, tale valore NON è modificabile.

Riconoscimento PIANO

 Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il rico-noscimento del piano del balcone:

Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in talerigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

automatico: richiede che l’individuazione del balcone disegnato vengaeffettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella con-sigliata nella stragrande maggioranza dei casi. 

orizzontale: richiede che l’individuazione del balcone disegnato vengaeffettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che essodeve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel defi-

nire il balcone NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne pos-sono compromettere l’individuazione.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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manuale: richiede che il balcone venga definito manualmente dall’Utentemediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. §10.7.1); la selezione di tale opzione rappresenta il balcone (nel piano del

disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spostare in tre punti che certamente fanno parte del piano del balcone stesso.

Tipo  Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata sceltal’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cur-sore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

relativa al Piano: se, nel campo Quota sottostante, la quota del balconedeve essere riferita al piano su cui esso viene disegnato;

assoluta: se, nel campo Quota sottostante, la quota del balcone deve

essere riferita al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1).Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione O-

rizzontale]: nel campo quota viene riportata la quota del piano del balco-ne selezionato. Tale valore può essere variato con la conseguente modi-fica della quota del balcone nel disegno. La quota va espressa rispetto:

•  al piano del disegno se nel list box “Tipo Quota” risulta selezionatal’opzione “relativa al Piano”;

•  al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box “Tipo Quota” ri-sulta selezionata l’opzione “assoluta”.

PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3]

Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solose, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale.

 Nei campi di tali sezioni vengono proposte, in metri, le coordinate X, Y ela Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano del balcone.

La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’appositocampo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare.

Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cuideve passare il piano del balcone (v. § 10.7.1), oltrea poter essere definite graficamente nel disegno,

 possono essere specificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel rigo XY della relativasezione quando questo risulta selezionato.

Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-rato del punto per la definizione del piano del balcone nel disegno.

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Carpenteria

 Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni sul balconeselezionato necessarie al programma per la definizione delle Carpenterie(v. cap. 15).

In tale sezione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà:

Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicatala tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del balcone selezionato.L’indicazione della tipologia del travetto comporta la definizione dellasezione del balcone e, pertanto, è una informazione necessaria per ilcalcolo del solaio (v. § 13.6) di cui esso fa parte.

Riportare indicazioni Taglio [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezio-ne “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pannelli prefab-bricati”]: la selezione del check box in questo rigo richiede che venga ri-

 portata l’indicazione del taglio sul balcone selezionato nelle carpenterie(v. § 15.1) e nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) prodotte.

Spessore soletta sup.: in questo campo va specificato, in cm, lo spessoredella soletta superiore del balcone. Naturalmente, tale valore deve es-sere maggiore di zero ed inferiore allo spessore del solaio.

Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Ca-ratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo vaspecificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore se il balcone se-lezionato è del tipo a “pannelli prefabbricati”.

Disegno Armatura: in tale rigo viene proposto un check box la cui sele-zione consente di specificare le armature del balcone selezionato dariportare nella relativa carpenteria, nel caso NON si intenda procedereal calcolo del solaio di cui questo fa parte.

Se tale check risulta NON selezionato nella carpenteria non sarà ripor-tate alcuna indicazione sull’armatura del balcone selezionato.

Se, invece, tale check risulta selezionato, nella restante parte della se-zione Carpenteria vengono proposte le seguenti proprietà necessariealla definizione dell’armatura del balcone selezionato.

Naturalmente, se il balcone selezionato fa parte di un solaio di cui si intende ri-chiedere il calcolo (v. § 13.6), le sue armature verranno definite automaticamentedal programma e, pertanto, i dati delle sezioni MOLLE, MONCONI e FERRI di

RIPARTIZIONE NON vanno specificati.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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MOLLE

La sezione MOLLE comprende le seguenti proprietà per la definizionedelle molle dello sbalzo nella carpenteria:

Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va sceltoil diametro dei ferri da utilizzare, come molle, nel balcone selezionato.

Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, delle molle.

MONCONI

La sezione MONCONI comprende le seguenti proprietà per la definizionedei monconi dello sbalzo nella carpenteria:

Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va scelto ildiametro dei ferri da utilizzare, come monconi, nel balcone selezionato.

Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, dei monconi.

FERRI di RIPARTIZIONE

La sezione FERRI di RIPARTIZIONE comprende le seguenti proprietà per la definizione dei ferri di ripartizione dello sbalzo nella carpenteria:

Superiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armaturadi ripartizione superiore del balcone selezionato. tale stringa verrà ri- portata nella carpenteria prodotta dal programma.

Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionatoil cursore.

Inferiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armaturadi ripartizione inferiore del balcone selezionato; tale stringa verrà ri-

 portata nella carpenteria prodotta dal programma.

Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionatoil cursore.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

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Le ScaleGrazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA la definizione del mo-dello strutturale delle scale risulta estremamente semplice e rapida.

Un potentissimo Wizard, dal semplicissimo disegno della scala, generaautomaticamente il suo modello strutturale creando tutte le travi (a gi-nocchio e non) necessarie all’interno della struttura e applicando, su que-ste, tutti i carichi.

Il disegno della scala ha, come unico obiettivo, la definizione del relativo modellostrutturale che sarà possibile visualizzare, dopo il disegno della scala e la genera-zione automatica delle travi, in una vista strutturale (v. § 12.9).

Pertanto, durante il disegno, più che preoccuparsi dell’aspetto architettonico, ènecessario verificare che il modello strutturale risultante dal disegno effettuato siacorretto.

La straordinaria potenza di questa funzionalità evita al Tecnico il lavorocomplesso ed oneroso per la definizione, nella struttura, delle travi della

scala e il caricamento opportuno di queste ultime con i carichi calcolatimanualmente.

Ovviamente, non viene preclusa la possibilità di definire manualmente ilmodello strutturale della scala disegnando le travi opportune e caricando-le con le forze (carichi, momenti, ecc.) desiderate (v. § 12.11 e segg.).

Per richiedere la generazione automatica del modello strutturale di unascala basta che questa venga disegnata nelle opportune tavole dei piani.

Grazie all’oggetto Scala di EdiLus-CA anche il disegno della scala risul-ta estremamente intuitivo, semplice e rapido: basta comporre la scala congli oggetti Scala necessari.

Per “oggetto Scala” deve intendersi uno o più elementi che costituisconola scala nel suo complesso.

Al massimo un oggetto Scala può essere composto da:

pianerottolo inferiore + rampa + pianerottolo superiore.

Un oggetto Scala, però, può anche essere composto da un singolo piane-

rottolo, dalla sola rampa oppure da un pianerottolo più la rampa.

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10. Il Disegno degli Oggetti

214

Una scala a due rampe di tipo tradizionale viene,quindi, realizzata semplicemente disegnando nel-la tavola di un piano due oggetti Scala: il primoche composto da un pianerottolo iniziale, unarampa ed un pianerottolo finale ed il secondo,composto dagli stessi elementi, che parte allaquota del pianerottolo finale del primo oggetto.

Grazie alla possibilità di disegnare un singolo pianerottolo, una singola rampa oppure una ram-

 pa più un pianerottolo e di comporre liberamentetali elementi, è possibile realizzare scale di qual-siasi tipo e forma.

È opportuno precisare che, come per il pilastri (v. § 10. 2) e le pareti(10.4), la scala che giunge ad un piano va rappresentata sul piano del di-segno del piano stesso e le quote che è necessario specificare devono es-sere espresse a partire dal piano inferiore a quello del disegno.

Le modalità operative per il disegno di una scala vengono illustrate nel §

10.9.1, mentre le proprietà per la modifica di una scala disegnata vengo-no illustrate nel § 10.9.3.

 Nel § 10.9.4 vengono, inoltre, illustrate dettagliatamente tutte le proprietàdell’oggetto Scala.

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10. Il Disegno degli Oggetti

215

Come Disegnare le ScalePer disegnare una Scala nella tavola di un piano (v. § 6.6) dell’edificio

 basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturaliche è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Scala del toolbox per attivare la modalità per ildisegno delle scale ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6)della scala da disegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.9.4)dell’oggetto scala da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietàdella scala.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.9.4.

 Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia indicarela tipologia dell’oggetto Scala scegliendo tra le opzioni:

Soletta rampante, se la scala deve essere a “soletta rampante”; lascelta di tale opzione attiva, nel toolbox, la sezione GENERAZIO-NE Travi in cui è possibile richiedere (mediante la selezione degliopportuni check) a quale pianerottolo (iniziale e/o finale) deve es-sere collegata la trave che lo deve sostenere;

Trave SX (ginocchio), se a sinistra della rampa, nel verso di salita,deve essere presente una trave a ginocchio;

Trave DX (ginocchio), se a destra della rampa, nel verso di salita, de-ve essere presente una trave a ginocchio.

 Nel list box Materiale scegliere il materiale della scala tra quelli pre-ventivamente definiti (v. § 8.1). Il materiale scelto verrà assegnatoanche alle travi della scala generate automaticamente (v. § 10.9.2).

 Nel list box Analisi Carichi scegliere l’analisi dei carichi della scalatra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Pigiare il bottone nel rigo Allineamento  per attivare il dialog per la scelta del Punto Sen-sibile (v. § 10.1.7) per il disegno dell’oggetto

Scala. Per scegliere il punto sensibile bastacliccare sul relativo quadratino (facendolodiventare rosso) e pigiare il bottone in basso

 per chiudere il dialog.Con un doppio click sul punto sensibile lo si seleziona e si chiudeanche il dialog.

 Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Sezione Travi (dagenerare), scegliere la sezione (solo rettangolare) delle travi (traquelle precedentemente definite - v. § 10.9.2) che devono essere ge-

nerate automaticamente per l’oggetto Scala da disegnare.•  Nel campo Larghezza specificare la larghezza, in metri, della rampa.

Pigiare il bottone proposto quando il curso-re è nel rigo COMPOSIZIONE e, nel dialogche si apre, selezionare i check box, gli e-lementi (rampa e/o pianerottoli) che devonocostituire l’oggetto Scala da disegnare. Pi-giare, quindi, il bottoncino OK per confer-

mare e chiudere il dialog.•  Nella sezione QUOTE specificare le quote del punto iniziale e finale 

della rampa dell’oggetto scala (v. § 10.9.4).

•  Nelle sezioni PIANEROTTOLO iniziale e PIANEROTTOLO finale speci-ficare la Lunghezza (in m) e lo Spessore (in cm) dei due pianerottoli(se presenti).

•  Nella sezione RAMPA specificare, in cm, la dimensione della Pedata e lo Spessore della rampa ed indicare il numero di Alzate necessarie.

Per procedere al disegno in maniera agevole e precisa si consiglia vivamente diutilizzare le utilità del disegno più opportune.

In particolare, per posizionare in maniera semplice, rapida e precisa l’oggettoScala si consiglia di utilizzare, come riferimenti, strumenti quali le Griglie Guida(v. § 10.22), le Linee Guida (v. § 10.21) ecc.

•  Fare click in un punto della tavola; questa operazione propone, legatoal cursore del disegno, l’oggetto scala definito nelle proprietà; sul pun-

to sensibile scelto per l’oggetto viene proposta la maniglia per lo spo-stamento e la rotazione.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Sull’oggetto vengono, inoltre rappresentate le travi ri-chieste nel list box Tipologia e/o nella sezione GENERA-ZIONE Travi del toolbox delle Proprietà. In questa fase le

eventuali travi risultano tratteggiate in quanto, non essen-do ancora state generate (v. § 10.9.2) non vengono ancoraconsiderati come elementi strutturali.

•  Se necessario, ruotare la Scala specificando l’angoloopportuno nel campo Rotazione delle proprietà;l’oggetto Scala può anche essere ruotato per via graficautilizzando l’apposita maniglia (v. § 10.2.2).

Pigiando F7 (F8) della tastiera l’oggetto scala che si sta disegnando (omodificando) viene ruotato di 90° in senso antiorario (orario).

•  Fare click nel punto della tavola in cui va posizionato il punto sensibi-le scelto per la scala; si ricorda che in questa fase è sempre possibilemodificare il punto sensibile nell’apposito dialog delle proprietà o pi-giando progressivamente F5 o F6 della tastiera.

•  Disegnata la prima rampa, con la modalità descritta, procedere al di-segno delle altre rampe del piano.

Per verificare la correttezza del disegno effettuato (quote, ecc.) è possibi-

le richiederne la visualizzazione in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto.In una vista 3D del progetto è anche possibile apportare le modifiche op-

 portune (ad es., variazioni di quota, modifica della sezione delle travi,ecc.) ai vari oggetti scala disegnati.

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10. Il Disegno degli Oggetti

218

Ultimato il disegno dell’oggetto Scala e verificatane la correttezza nellavista 3D, è possibile richiedere, per esso, la generazione automatica dellestrutture (travi) (v. § 10.9.2).

La scala disegnata può essere copiata (v. §§ 11.5 e 3.3.2) su tutti i pianidell’edificio su cui essa si presenta con la stessa configurazione.

Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi strutturali (travi) ele forze del modello strutturale eventualmente generato.

Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5), sarà necessario richiedere lagenerazione automatica del modello strutturale (v. § 10.9.2).

Per definire il modello strutturale della scala in maniera comoda e veloce si con-siglia di operare nel seguente modo:

Disegnare gli oggetti scala necessari ai vari piani dell’edificio; una volta disegnata lascala ad un piano è possibile duplicarla per tutti gli altri piani dell’edificio (v. § 11.5);

Selezionare tutti gli oggetti scala ai vari piani e richiedere, con un’unica opera-zione, la generazione automatica del loro modello strutturale (v. §10.9.2).

La modalità più rapida per selezionare tutte le scale ai vari piani prevede la selezionedi tutti gli oggetti disegnati in una vista 3D (v. § 12.4) e la selezione dell’opzione Scala nel list box Filtro per entità in alto nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.3.1).

L’oggetto scala disegnato può essere liberamente modificato (v. § 10.9.3)

in qualsiasi momento precedente al calcolo delle strutture (v. cap. 13).

La Generazione Automatica della Struttura dellaScala Disegnata

Disegnata la scala mediante gli oggetti Scala necessari ed indicata, per ogni oggetto, la tipologia (v. § 10.9.1) il programma è in grado di genera-re automaticamente la struttura della scala stessa.

In pratica, se per un oggetto scala (rampa + pianerottoli) selezionato, ri-sulta selezionata l’opzione Trave SX (a ginocchio) del list box Tipologia delle sue proprietà (v. § 10.9.4), già in fase di disegno viene visualizzata,a sinistra della scala nel verso di salita, la relativa trave a ginocchio.

Richiedendo la generazione automatica della scala, i suoi elementi (trave

a ginocchio o soletta rampante) diventano veri e propri elementi struttu-rali dell’edificio caricati con le forze opportune.

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10. Il Disegno degli Oggetti

219

 

Per le scale a soletta rampante, oltre alla Tipologia è anche necessario specifi-care, mediante la selezione degli appositi check box della sezione GENERAZIO-NE Travi delle sua proprietà (v. § 10.9.4), per quali travi (superiore e/o inferiore)

si richiede la generazione automatica.

Per richiedere la generazione automatica delle strutture dell’oggetto Sca-la selezionato nel disegno basta effettuare le seguenti operazioni:

 pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Funzionali-tà\Genera Struttura; questa operazione apre un messaggio che illustral’operazione che si sta effettuando;

 pigiare il bottone OK del messaggio per confermare l’operazione.

A generazione effettuata le travi della scala, che precedentemente erano proposte solo graficamente (tratteggiate in pianta e bianche nelle viste3D), vengono rappresentate come qualsiasi altra trave (con tratto conti-nuo in pianta e in un altro colore nella vista 3D).

 Nella vista 3D anche il colore dell’oggetto scala (rampa e pianerottoli) per cui è stata richiesta la generazione viene proposto con un colore dif-ferente da quello della scala disegnata ma NON generata.

Ad indicare che, per l’oggetto Scala selezionato è stata effettuata la gene-razione, nel rigo “Funzionalità\Genera Struttura” del toolbox delle Pro- prietà viene anche riportata la stringa Generata.

Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi (travi) del modellostrutturale eventualmente generato e le forze applicate durante la generazione.

Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5 e § 3.3.2), è necessario richiederela generazione automatica del modello strutturale.

Dopo la richiesta della generazione del modello, le proprietà dell’oggettoscala non potranno più essere modificate se non richiedendo la cancella-zione del modello stesso (v. avanti).

Eventuali modifiche apportate ai dati dell’analisi dei carichi, del materiale, ecc.nella sezione ELEMENTI (v. capp. 7, 8 e 9) del progetto NON comportano la mo-difica automatica delle corrispondenti proprietà dell’oggetto scala per cui è statarichiesta la generazione automatica.

Per modificare le proprietà (analisi dei carichi, materiale, ecc.) di un oggetto Scala ènecessario richiedere preventivamente la cancellazione del suo modello strutturale.

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10. Il Disegno degli Oggetti

220

La struttura generata per l’oggetto Scala può anche essere visualizzatanella vista strutturale (v. § 12.9) di una vista 3D.

Le travi generate per l’oggetto scala possono anche essere modificate,

 per piccoli aggiustamenti con le consuete modalità previste per la modi-fica delle travi (v. § 10.3.2).

Se, però i cambiamenti da apportate alle travi della scala sono onerose oè necessario modificare le proprietà dell’oggetto Scala (NON modificabi-li dopo la generazione), è necessario richiedere la cancellazione della ge-nerazione effettuata, con l’eliminazione di tutte le travi create automati-camente e delle forze applicate alla struttura.

Dopo la cancellazione del modello strutturale basterà semplicemente ap-

 portare le modifiche opportune all’oggetto Scala (v. § 10.9.3) disegnato erichiedere nuovamente alla generazione automatica della struttura.

Per richiedere la cancellazione della generazione automatica delle struttu-re di un oggetto Scala basta:

•  selezionarlo;

 pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Funzionali-tà\Genera Struttura del toolbox delle Proprietà; questa operazione apreun messaggio che illustra l’operazione (eliminazione degli elementi

strutturali) che si sta effettuando; pigiare il bottone OK del messaggio per confermare l’operazione.

Questa operazione elimina tutte le travi della struttura dell’oggetto scalaselezionato precedentemente generate.

Ovviamente, con le travi della scala, il programma elimina anche tutti icarichi applicati alla struttura nella generazione automatica.

Richiedendo la cancellazione della generazione della struttura di un oggetto Sca-la “a ginocchio”, viene eliminata solo la parte inclinata della trave a ginocchio re-lativa alla rampa.

Ovviamente, i tratti orizzontali della trave a ginocchio NON vengono eliminati inquanto questi fanno parte delle corrispondenti travi di piano.

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10. Il Disegno degli Oggetti

221

Come Modificare una Scala DisegnataUn oggetto Scala disegnato può essere liberamente modificato sia nella

 posizione che nelle proprietà solo prima di aver richiesto la GenerazioneAutomatica delle strutture (v. § 10.9.2) che la compongono.

Dopo aver richiesto la Generazione Automatica di una scala sarà comunque pos-sibile modificare, nella tavola del disegno, la geometria e le proprietà delle singo-le strutture (travi) che la compongono.

Per modificare un oggetto Scala è necessario selezionarlo cliccando suesso nella modalità per la selezione degli oggetti.

L’oggetto Scala può essere liberamente modificato, sia nella geometriache in tutte le altre proprietà (v. § 10.9.4), con modalità analoghe a quelle

 previste per gli altri oggetti di EdiLus-CA.

Le Proprietà della Scala

Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Scala possono essere visualizzate emodificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.9.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).

Si ricorda che l’oggetto Scala può comprendere uno o due pianerottoli

e/o una rampa.

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10. Il Disegno degli Oggetti

222

Per oggetto Scala deve intendersi uno o più elementi che costituiscono lascala nel suo complesso.

Al massimo un oggetto Scala può essere composto da un pianerottolo in-

feriore, da una rampa e da un pianerottolo superiore. Un oggetto Scala, però, può anche essere composto da un singolo pianerottolo, dalla solarampa oppure da un pianerottolo più una rampa.

Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA scala risultano raggruppatenelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Tipologia: in tale rigo viene riportata la tipologia scelta per la scala sele-zionata o da disegnare.

La tipologia (soletta rampante, a ginocchio, ecc.) della scala va scel-ta nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia.

Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della soletta.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere ilmateriale della struttura della scala tra quelli preventivamente definiti

(v. § 8.1).Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per 

la scala.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re l’analisi dei carichi della scala tra quelle preventivamente definite(v. § 9.2).

Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensi- bile adottato come riferimento per il disegno della scala (v. § 10.1.7).

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre ildialog in cui va scelto il punto sensibile.

Sezione Travi (da generare): in tale rigo viene riportata la stringa che i-dentifica la sezione che sarà adottata per le travi (a ginocchio, ecc.)che saranno generate automaticamente dal programma (v. § 10.9.2).

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re la sezione della travi da generare tra quelle preventivamente defini-te (v. § 7.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

223

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Larghezza: in tale campo va specificata la larghezza della rampa selezio-nata o da disegnare.

Rotazione: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato, nel piano del disegno, l’oggetto scala selezionato intorno al suo puntosensibile. In tale rigo è anche possibile specificare l’angolo di rotazio-ne dell’oggetto scala per ottenerne (dopo aver pigiato INVIO della ta-stiera) l’inclinazione desiderata nella tavola.

COMPOSIZIONE: in tale rigo viene indicata, mediante una sequenza di let-

tere P (pianerottolo) ed R (rampa) la composizione dell’oggetto Scalaselezionato o da disegnare (ad esempio, la stringa PRP indica che la sca-la e composta da due pianerottoli ed una rampa).

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre ildialog in cui è possibile indicare, mediante la selezione degli opportu-ni check box, gli elementi (pianerottoli e/o rampa) che compongonol’oggetto Scala.

Ovviamente, nel dialog per la composizione dell’oggetto Scala deve risultare se-lezionato almeno uno degli elementi (pianerottolo o rampa) che lo costituisce.

Non è possibile, inoltre, comporre l’oggetto Scala con due pianerottoli senza chesia presente la rampa.

Quote

 Nella sezione Quote vengono proposti i campi:

Iniziale, in cui va specificata, in metri, la quota iniziale dell’oggetto Scalaselezionato o da disegnare;

Finale, in cui va specificata, in metri, la quota finale dell’oggetto Scalaselezionato o da disegnare.

PIANEROTTOLO iniziale

La sezione PIANEROTTOLO iniziale risulta visibile solo se nella sezioneCOMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o dadisegnare comprende il pianerottolo iniziale. In tale sezione vengono

 proposti i campi:

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10. Il Disegno degli Oggetti

224

Lunghezza, in cui va specificata, in metri, la lunghezza del pianerottoloiniziale (v. figura precedente);

Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore del pianerottolo

iniziale (v. figura precedente).

RAMPA

La sezione RAMPA risulta visibile solo se nella sezione COMPOSIZIO- NE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da disegnare com- prende la rampa. In tale sezione vengono proposti i campi:

Pedata, in cui va specificata, in centimetri, la dimensione delle pedate;

Alzate (numero), in cui va specificato il numero di alzate;Alzate (altezza), in cui viene proposta, in centimetri, l’altezza calcolata

delle alzate [= (quota finale – quota iniziale)/numero di alzate]; ov-viamente tale valore NON è modificabile.

Si noti che, per comodità, la lunghezza della rampa viene definita specificando ladimensione delle pedate ed il loro numero (= numero di alzate - 1).

Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore della rampa (v.figura precedente).

 Nel campo Spessore viene proposto, per default, uno spessore di 4 cmse nel precedente list box Tipologia della sezione Caratteristiche è statascelta una tipologia di scala con “trave a ginocchio”. Viene, invece,

 proposto uno spessore di 16 cm se la tipologia della scala è a “solettarampante”.

PIANEROTTOLO finaleLa sezione PIANEROTTOLO finale risulta visibile solo se nella sezioneCOMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o dadisegnare comprende il pianerottolo finale. In tale sezione vengono pro-

 posti i campi:

Lunghezza, in cui va specificata, in metri, la lunghezza del pianerottolofinale (v. figura precedente);

Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore del pianerottolo

finale (v. figura precedente).

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10. Il Disegno degli Oggetti

225

GENERAZIONE Travi

La sezione GENERAZIONE Travi risulta visibile solo se la Scala (oggetto)selezionata o da disegnare è a “soletta rampante”, cioè se nel list box Ti-

pologia è stata scelta l’opzione Soletta rampante.

In tale sezione è possibile indicare quali travi si desidera vengano genera-te automaticamente dal programma. Nella sezione GENERAZIONETravi vengono proposti i check box:

Iniziale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v.avanti), la trave iniziale dell’oggetto Scala venga generata automati-camente dal programma;

Finale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v.avanti), la trave finale dell’oggetto Scala venga generata automatica-mente dal programma.

Funzionalità

La sezione Funzionalità presenta il solo rigo Genera Struttura. In tale rigoviene proposta la stringa:

Non Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, non è stata richiesta

la generazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2).Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, è stata già richiesta lagenerazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2).

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è in tale rigo, si apre ildialog in cui è possibile richiedere la generazione automatica dellestrutture dell’oggetto Scala selezionato.

Richiedendo tale operazione, vengono automaticamente generate letravi della scala in funzione delle indicazioni e delle richieste specifi-

cate nelle precedenti sezioni del toolbox delle Proprietà.Se, per l’oggetto Scala selezionato è stata già richiesta la generazioneautomatica delle strutture, pigiando il bottone nel rigo Genera Struttu-ra, si apre il dialog in cui è possibile richiedere di cancellare tutte letravi precedentemente generate per l’oggetto.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §

10.1.2.

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10. Il Disegno degli Oggetti

226

Le TamponatureL’oggetto Tamponature di EdiLus-CA consente di applicare, in manierasemplice ed intuitiva, il carico della tamponatura sulle opportune travi e

 pareti dell’edificio.

Una Tamponatura si disegna applicandola, con un semplice click, sulleopportune travi o pareti dei vari piani dell’edificio.

 Naturalmente una tamponatura può essere applicata sulla trave o sulla parete di un piano unicamente se è presente un piano superiore. Una

tamponatura, pertanto, non può essere applicata ad una trave dell’ultimoimpalcato dell’edificio.

Come Disegnare le Tamponature

Per disegnare una Tamponatura su una trave o su una parete della tavoladel piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni:

Naturalmente una tamponatura può essere applicata su una trave o una parete diun piano solo se esiste un piano superiore. Una tamponatura, pertanto, NON vaapplicata a travi e pareti dell’ultimo piano dell’edificio.

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno per visualiz-

zare la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare.Selezionare l’opzione Tamponatura del toolbox per attivare il toolboxdelle Proprietà (v. § 10.1.6) della tamponatura da disegnare.

 Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.10.3) dellatamponatura. In particolare nel list box Analisi Carichi va scelto il tipodi tamponatura tra quelle preventivamente definite in fase di analisidei carichi (v. § 9.2); questa operazione assegna alla tamponatura chesi sta disegnando il peso proprio e il sovraccarico permanente.

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10. Il Disegno degli Oggetti

227

 

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietàdella tamponatura.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Tamponatura di EdiLus-CA sono descritte nel § 10.10.3.

•  Cliccare in prossimità della trave a cui va applicata la tamponatura per attivare la modalità per il suo disegno.

Cliccare nel punto della trave in cui si intende applicare il simbolodell’oggetto Tamponatura (a lato).

Applicando la tamponatura ad altre travi o pareti del piano vengono man-tenute tutte le proprietà assegnate all’ultima tamponatura disegnata.

La posizione lungo la trave o la parete su cui viene applicata la tampona-tura non è influente ai fini del calcolo.

Una tamponatura, infatti, viene au-tomaticamente estesa a tutto lospazio compreso tra gli elementi(travi e pilastri) che la delimitano.

Il Tecnico può, però, modificare laconfigurazione di default di talecarico modificando l’altezza dellatamponatura rilevata automatica-mente dal programma e scegliendodi applicarla solo su un determina-to tratto della trave o della paretedi competenza (v. § 10.10.2).

L’oggetto Tamponatura inserito può anche essere spostato lungo la traveo la parete su cui è stato applicato (v. § 10.10.2).

 Nelle viste 3D (v. cap. 12) l’oggetto tamponatura viene rappresentatonon come semplice simbolo ma come un piano trasparente.

Con le modalità descritte, l’inserimento di una tamponatura su una traveo una parete può anche essere effettuato in una vista 3D del progetto (v. §12.6).

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10. Il Disegno degli Oggetti

228

Come Modificare una Tamponatura DisegnataPer illustrare le modalità operative per la modifica delle tamponature sifa riferimento alle sole tamponature applicate sulle travi. Quanto dettovarrà, analogamente, anche per le pareti.

Prima di richiedere il calcolo, oltre a poter spostare il simbolo dellatamponatura disegnata (v. § 10.10.1) lungo la trave su cui è stata appli-cata (senza alcun effetto sulla distribuzione dei carichi), è anche possi-

 bile modificare l’altezza e/o la distribuzione della tamponatura stessasulla trave.

Una tamponatura disegnata, inoltre può anche essere modificata libera-mente nelle proprietà (v. § 10.10.3).

Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modi-fiche suddette ad una tamponatura.

Come Spostare l’Oggetto Tamponatura

Il simbolo di una tamponatura può essere spostato lungo la trave su cui è

stato inserito (v. § 10.10.1).Per spostare l’oggetto tamponatura lungo la trave su cui è stato disegnato

 basta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare la tamponatura cliccando sul suo simbolo nella modalitàSelezione (v. § 10.1.2); la tamponatura selezionata viene proposta inrosso e, al suo centro, appare la maniglia (pallino verde) per il suospostamento;

•  cliccare sulla maniglia per sbloccare la tamponatura dalla sua

 posizione;•  traslare il simbolo della tamponatura nel punto desiderato della trave e

cliccare nuovamente per fissarlo.

Una tamponatura disegnata NON può essere spostata in una vista 3D del proget-to (v. § 12.6).

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10. Il Disegno degli Oggetti

229

Come Modificare la Lunghezza e l’Altezza della Tamponatura

Per maggior chiarezza le operazioni descrittedi seguito vengono effettuate in una vista 3D(v. cap. 12) del progetto.

Per default, il carico (N/m2) lineare dellatamponatura viene applicato lungo tutta latrave e per tutta l’altezza tra il piano del di-segno e la trave del piano superiore.

Tale configurazione del carico può esseremodificata variando l’altezza della tampona-tura e/o la sua zona di incidenza sulla trave.

Per modificare l’altezza della tamponatura selezionata basta effettuare leseguenti operazioni:

•  nel list box Tipo Riconoscimento della sezione Riconoscimento del to-olbox delle Proprietà selezionare l’opzione manuale; questa operazio-ne propone, nei righi sotto il list box, i campi per la modifica dellatamponatura;

•  nel campo PUNTO iniziale\Altezza specifi-

care l’altezza del punto iniziale dellatamponatura nel suo riferimento locale (v.§ 21.2) e pigiare INVIO della tastiera per confermare;

•  nel campo PUNTO finale\Altezza specifica-re l’altezza del punto finale della tampo-natura nel suo riferimento locale e pigiareINVIO della tastiera per confermare.

La possibilità di specificare l’altezza delle due estremità della tamponatura con-sente di definire manualmente anche tamponature di forma trapezia e triangolare.

Oltre all’altezza, è anche possibile modificare la distribuzione di unatamponatura su una trave indicando le distanze delle sue estremità dalla

 prima estremità della trave nel suo riferimento locale.

Per modificare la distribuzione della tamponatura selezionata sulla trave

di competenza basta effettuare le seguenti operazioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

230

•  nel campo PUNTO iniziale\Distanza speci-ficare la distanza del punto iniziale dellatamponatura dal punto iniziale della tra-

ve (v. § 21.2) e pigiare INVIO della tastie-ra per confermare;

•  nel campo PUNTO finale\Distanza specifi-care la distanza del punto finale dellatamponatura dal punto finale della trave(v. § 21.2) e pigiare INVIO della tastiera

 per confermare.

Le modifiche descritte possono anche essere effettuate in una vista 3Ddel progetto (v. § 12.6).

Le Proprietà della TamponaturaTutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Tamponatura possono essere visua-lizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fa-se del suo disegno (v. § 10.10.1) oppure quando essa risulta selezionata(v. § 10.1.2).

Le proprietà di una tamponatura sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per 

la tamponatura. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglierel’analisi dei carichi della tamponatura tra quelle preventivamente defi-nite (v. § 9.2).

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) della

tamponatura selezionata, rilevata automaticamente dal programma.Ovviamente, tale valore NON è modificabile.

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10. Il Disegno degli Oggetti

231

Riconoscimento

 Nella sezione Riconoscimento va specificata la posizione e/o l’altezza del punto iniziale e finale della tamponatura selezionata o da disegnare. In

tale sezione vengono, infatti, proposte le seguenti proprietà:Tipo Riconoscimento: in tale list box

è possibile scegliere una delle se-guenti opzioni:

automatico: richiede che le altez-ze dei punti iniziale e finale dellatamponatura selezionata o da di-segnare vengano rilevate automa-

ticamente dal programma;manuale: richiede che le altezze dei punti iniziale e finale della tampo-natura selezionata o da disegnare vengano definite manualmentedall’Utente; questa possibilità è utile quando la tamponatura deve ave-re un’altezza inferiore rispetto a quella rilevata automaticamente.

PUNTO iniziale

 Nella sezione PUNTO iniziale sono presenti i seguenti campi per la defini-zione della posizione e dell’altezza (in “manuale”) del punto iniziale del-

la tamponatura:

Naturalmente il Punto Iniziale e il Punto Finale della tamponatura coincidono,rispettivamente, con il Punto Iniziale ed il Punto Finale della trave (v. § 21.2) odella parete su cui essa poggia.

Distanza: in tale campo va specificata la distanza del punto iniziale dellatamponatura dal punto iniziale della trave o della parete su cui essa

 poggia.

Altezza: in tale campo (abilitato solo se nel list box “Tipo Riconoscimen-to” risulta selezionata l’opzione “manuale”) va specificata l’altezza, inmetri, del punto iniziale della tamponatura. Per default, quando si sce-glie l’opzione “manuale” del list box “Tipo Riconoscimento”, nelcampo Altezza viene riportata l’altezza del piano (v. cap. 6).

PUNTO finale

 Nella sezione PUNTO finale sono presenti i seguenti campi per la definizione(manuale) della posizione e dell’altezza del punto finale della tamponatura:

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10. Il Disegno degli Oggetti

232

Distanza: in tale campo va specificata la distanza del punto finale della tam- ponatura dal punto finale della trave o della parete su cui essa poggia.

Altezza: in tale campo (abilitato solo se nel list box “Tipo Riconoscimen-

to” risulta selezionata l’opzione “manuale”) va specificata l’altezza, inmetri, del punto finale della tamponatura. Per default, quando si sce-glie l’opzione “manuale” del list box “Tipo Riconoscimento”, nelcampo Altezza viene riportata l’altezza del piano (v. cap. 6).

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

I CordoliIl “Cordolo” di EdiLus-CA è un elemento di supporto alla definizione delmodello strutturale. Esso consente di rappresentare, nel disegno, qualsiasielemento fuori calcolo e/o di ottenere la corretta modellazione di alcunestrutture particolari.

Un cordolo di EdiLus-CA è un elemento che, pur presentando delle ana-logie (per quanto riguarda le modalità di disegno) con l’oggetto trave (v.§ 10.3), si differenzia notevolmente da quest’ultimo.

L’oggetto Cordolo, infatti, NON è un elemento strutturale e, quindi, NONè oggetto di calcolo e non viene armato automaticamente dal programma.L’armatura di un cordolo, pertanto, deve essere specificata dal tecnico.

In figura vengono riportati dueportali: uno in cui l’elementoorizzontale è una Trave el’altro in cui l’elemento oriz-zontale è un cordolo.

Dalle viste strutturali dei dueportali risulta evidente che,nel secondo portale, il cordo-lo NON venga portato in con-

to nella modellazione dellastruttura.

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10. Il Disegno degli Oggetti

233

Il carico che grava su un Cordolo, inoltre, viene trasferito, come forzeconcentrate. ai nodi di estremità degli elementi su cui esso poggia.

I cordoli, quindi, consentono di definire, ad esempio, le “travi di colle-

gamento” (fuori calcolo) per le fondazioni su plinti.Con un cordolo è anche possibile disegnare un solaio o una soletta senzadover necessariamente contornarlo con travi o pareti. Gli oggetti Solette(v. § 10.5.1) e Solai (v. § 10.7.1), infatti, devono essere necessariamentedelimitati, per l’intero perimetro, da oggetti Pareti, Travi e/o Cordoli.

L’oggetto Cordolo va utilizzato con estrema attenzione. Un utilizzo im- proprio dei cordoli può, infatti, comportare errori anche rilevanti nellamodellazione della struttura.

Di seguito vengono illustrati dettagliatamente i vari casi in cui è possibileutilizzare l’oggetto cordolo e le modalità per ottenere una corretta model-lazione della struttura.

L’oggetto “Cordolo”, NON deve essere assimilato all’elemento cordolo, così comeinteso nell’accezione comune e, quindi, NON va utilizzato sulla sommità di muri opareti. Questa situazione, infatti, può portare a modelli strutturali errati (v. avanti).

Impiego del Cordolo con l’oggetto “Soletta”

 Nel caso della “Soletta”, che è un elemento strutturale, il cordolo può es-sere impiegato per definirne l’intero perimetro.

In altre parole, tuttigli elementi di bordo

 possono essere costi-tuiti da cordoli, come

mostrato in figura.

Il cordolo può ancheessere utilizzato per de-finire solette non com-

 planari che non pog-giano su “Travi” o “Pa-reti” (v. figura a lato).

L’oggetto Cordolo consente anche di modellare correttamente un pilastro(una trave o una parete) con un’estremità sulla soletta (vedi Figura 4).

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10. Il Disegno degli Oggetti

234

Per modellare le situazioni precedentemente proposte occorre procederesecondo le modalità illustrate nelle figure seguenti.

Prossimamente la modellazione di strutture con elementi poggianti su so-letta verrà effettuata automaticamente dal programma senza la necessitàdi aggiungere il cordolo per l’individuazione del nodo soletta-pilastro.

Impiego del Cordolo con l’oggetto Solaio Nel caso del “Solaio” l’utilizzo del cordolo deve essere preferibilmenteevitato perché può condurre ad un’errata modellazione strutturale.

 Non essendo un elemento strutturale, infatti, il “cordolo” non può esserecaricato. Pertanto, tutti i carichi che gravano su esso (incluso il peso pro-

 prio) vengono applicati, come carichi concentrati, nei nodi alle estremità.

Le seguenti situazioni, e quelle ad esse riconducibili, sono da evitare inmaniera tassativa:

Solaio poggiante su due Travi e due Cordoli (anche paralleli all’orditura)

La struttura viene schematizzata con due telai separati e un’aliquota delcarico dei solai viene riportata nei nodi come forza concentrata.

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10. Il Disegno degli Oggetti

235

Dal Modello Strutturale e dalla distribuzione dei carichi lineari e delle forzeconcentrate ottenute risulta evidente che la MODELLAZIONE è ERRATA.

Solaio poggiante su 4 Cordolila struttura viene schematizzata con 4 pilastri indipendenti ed il carico delsolaio viene ripartito integralmente sui nodi.

Tutti gli elementi orizzontali sono “Fuori Calcolo” e NON sono oggettodi alcuna verifica.

Anche in questo caso, dal Modello Strutturale e dalla distribuzione deicarichi lineari e delle forze concentrate ottenute si evince che la modella-zione è errata.

La corretta modellazione della struttura precedente è solo quella rappre-sentata nella figura seguente relativa a Solaio poggiante su 4 Travi.

Dalle immagine precedenti si può verificare come, in questo caso, la mo-dellazione risulti essere CORRETTA.

Il cordolo può essere utilizzato per “contornare” il solaio (se non si vuoleinserire un’ulteriore trave) nelle situazioni illustrate nelle figure a lato, incui le approssimazioni introdotte nella modellazione possono essere rite-nute accettabili.

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10. Il Disegno degli Oggetti

236

Lo schema della prima figura consente anche di realizzare un bow-window poggiando una tamponatura sul cordolo. In questo caso i carichidella tamponatura vengono trasferiti sui nodi di estremità del cordolo è,

quindi, alle travi laterali.

Impiego del Cordolo con l’oggetto Parete

L'oggetto “Cordolo” presente in EdiLus-CA NON DEVE ESSERE A-DOPERATO COME CORDOLO DI SOMMITÀ DELLE PARETI.

Disponendo un cordolo sulla sommità di una parete, infatti, tutti i carichidistribuiti sulla sommità della parete vengono riportati nei nodi di estre-mità del cordolo (e quindi della parete), definendo un modello di calcolo

completamente ERRATO (figura a lato).

Sulla stessa struttura, senza cordolo, il carico del solaio risulta corretta-mente ripartito in maniera uniforme sulla parete.

In questo caso, la modellazione risulta CORRETTA.

Impiego del Cordolo con l’oggetto Balcone

Il cordolo NON può essere utilizzato come elemento di supporto per i balconi.

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10. Il Disegno degli Oggetti

237

Anche per un cordolo disegnato è necessario specificare le proprietà op- portune nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.11.2).

I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la

modifica (v. § 10.11.1) di un cordolo e per la definizione delle sue pro- prietà (v. § 10.11.2).

Come Disegnare e Modificare un Cordolo

Le modalità operative per il disegno e la modifica di un cordolo sono a-naloghe a quelle previste per il disegno di una trave.

Per la descrizione delle modalità operative per il disegno e la modificadei cordoli, si rimanda, quindi, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2.

Le Proprietà del CordoloLe Proprietà (v. § 10.1.6) di un Cordolo possono essere visualizzate e mo-dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo di-segno (v. § 10.11.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).

Le proprietà di un cordolo vengono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la se-zione adottata per il cordolo selezionato.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglierela sezione del cordolo, tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).

Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale del cordolo.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

238

Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibiledella sezione del cordolo da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.1.7).

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il

dialog in cui va scelto il punto sensibile.Armatura: nel rigo Armatura va specificata la stringa di testo (del tipo

“4ø14 con staffe ø8/20”) che descriverà l’armatura del cordolo nellarelativa carpenteria (v. § 15.1).

Posizionando il cursore nel campo, in questo viene proposto il bottoneFi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato il cursore.

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del cordolo

selezionato.

Il valore della lunghezza riportato può essere modificato con la conse-guente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo ilsuo punto iniziale (v. § 21.2).

Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confer-mare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il

cursore in un altro rigo.Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intende

ruotare la sezione del cordolo intorno al suo punto sensibile.

Tale rotazione consente, ad esempio, di rappresentare correttamenteun cordolo di un solaio inclinato.

Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato ilcordolo rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.

Il valore dell’Angolo XY riportato può essere modificato con la con-

seguente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo ilsuo punto iniziale (v. § 21.2).

Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confer-mare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando ilcursore in un altro rigo.

Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cuisi intende ruotare il cordolo selezionato nel piano verticale passante

 per il suo asse.

Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotato il cordolo è il PuntoSensibile della sua sezione iniziale (v. § 21.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

239

Per ottenere la rotazione richiesta è necessario confermare il valore in-serito pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in unaltro campo.

Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di in-flessione del cordolo selezionato. Tale valore non può essere modificato.

PUNTO iniziale

 Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate(X,  Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile dellasezione iniziale (v. § 21.2) del cordolo selezionato.

La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo.

Le coordinate X ed Y possono essere modificate neldialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-sizionamento desiderato dell’estremità iniziale delcordolo nel disegno.

PUNTO finale

 Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della se-zione finale (v. § 21.2) del cordolo selezionato. Come per il punto inizia-le, anche la quota e le coordinate dell’estremità finale del cordolo possonoessere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.

Ancora al Piano

 Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del cordolo seleziona-

to al piano di appartenenza (piano del disegno) (v. cap. 6):SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è

 possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

NO: tra il cordolo ed il piano di appartenenza NON esiste alcun anco-raggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, laquota del cordolo NON viene modificata;

Si: il cordolo risulta vincolato al piano di appartenenza; pertanto, mo-dificando la quota di tale piano, il cordolo rimane solidale ad esso;

cliccando sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quandoin esso risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi:

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10. Il Disegno degli Oggetti

240

Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-mento desiderato del punto sensibile della sezione iniziale del cor-dolo dal piano di appartenenza;

Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scosta-mento desiderato del punto sensibile della sezione finale del cordo-lo dal piano di appartenenza.

Se, per le estremità del cordolo, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto alpiano di appartenenza, i valori specificati nei campi Delta Punto iniziale e/o DeltaPunto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno).

Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifical’altezza del piano di appartenenza del cordolo.

Funzionalità

La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà:

Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di as-segnare il cordolo selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7).

Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apreil dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si in-tende sollevare o abbassare verticalmente il cordolo selezionato.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

I PlintiUna delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su

 plinti”.

Come tutte le altre strutture di fondazione, i plinti e le relative travi dicollegamento vanno generalmente disegnati nella tavola del piano Fon-

dazione (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare i plinti suun altro piano dell’edificio per realizzare fondazioni su diversi livelli.

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10. Il Disegno degli Oggetti

241

Ovviamente, perché un plinto possa essere inserito nella struttura, è ne-cessario che, sul piano superiore a quello su cui esso deve essere disegna-to, sia stato disegnato il pilastro che deve poggiare su esso.

Pertanto, per disegnare i plinti sul piano fondazione è necessario aver disegnato i corrispondenti pilastri del primo impalcato della struttura(v. § 10.2.1).

La base superiore di un plinto disegnato viene posizionata alla quotadel piano del disegno e, pertanto, esso si sviluppa al di sotto dellostesso piano.

Come Disegnare i PlintiEffettuato il disegno dell’Edificio è possibile procedere al disegno dellerelative fondazioni.

Una delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su plinti”. I plinti e le relative travi di collegamento vano generalmente di-

segnati nella tavola del piano Fondazione (v. cap. 6) del progetto.Per disegnare un plinto di fondazione del progetto attivo basta effettuarele seguenti operazioni:

Fare doppio click sul nodo Fondazione contenuto nel nodo Piante del Navigatore (v. § 3.2.1) per ottenere l’apertura, nella Finestra del Pro-gramma (v. § 3.1), della finestra Piante: Fondazione in cui devono es-sere disegnate le strutture di fondazione dell’edificio.

•   Nella finestra “Piante: Fondazione” visualizzare in Background (v. §

11.6) i pilastri disegnati sulla tavola del primo piano (primo livello).•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-

razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturaliche è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Plinto del toolbox per attivare la modalità per ildisegno dei plinti ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del

 plinto da disegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.12.3) del plinto effettuando le seguenti operazioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

242

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del plinto.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Plinto di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.12.3.

•  Nel list box Materiale selezionare il materiale di cui è costituito il plinto tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1);

•  nel list box Terreno selezionare il tipo di terreno di fondazione del plinto tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2);

•  nei campi Lunghezza, Larghezza ed Altezza specificare le dimensio-

ni, in metri, del plinto;•  nel campo Rotazione specificare l’eventuale angolo di cui deve ri-

sultare ruotato il plinto rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.

•  Cliccare sul pilastro visualizzato in background a cui si intende appli-care il plinto; questa operazione disegna il plinto.

Il plinto disegnato viene disposto nella tavola facendocoincidere il suo baricentro con quello del pilastro a cuiviene collegato.

Il plinto disegnato NON può essere spostato. Esso, in-fatti rimane solidale al pilastro a cui è stato collegato.

Spostando il pilastro (del piano superiore) a cui il plinto risulta collegatoviene automaticamente spostato anche il plinto stesso.

Un plinto disegnato può essere, però liberamente modificato nelle pro- prietà (v. § 10.12.2).

Come Modificare un Plinto DisegnatoUn plinto disegnato può essere modificato unicamente nelle proprietà manon può essere spostato nella tavola su cui è stato spostato.

Per modificare le proprietà di un plinto disegnato basta selezionarlo e

modificare le sue proprietà (dimensioni, ecc.) nel toolbox delle proprietà(v. § 10.12.3).

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10. Il Disegno degli Oggetti

243

Le Proprietà del PlintoLe Proprietà (v. § 10.1.6) di un Plinto possono essere visualizzate e mo-dificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.12.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. §10.1.2).

Le proprietà di un plinto sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il plinto.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

Terreno: nel rigo Terreno viene riportato il tipo di terreno di fondazionespecificato per il plinto.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere ilterreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti campi per la speci-ficazione delle caratteristiche geometriche del plinto:

Lunghezza: in cui va specificata la lunghezza, in metri, del plinto;

Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del plinto;

Altezza: in cui va specificata l’altezza, in metri, del plinto;Rotazione: in cui va specificato l’eventuale angolo di rotazione del plinto

rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

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10. Il Disegno degli Oggetti

244

Come Disegnare una PlateaCome ogni altra struttura di fondazione una platea va generalmente dise-gnata sul piano Fondazione (v. cap. 6).

 Nulla vieta però di disegnare una platea su qualsiasi piano definito per l’edificio per poter realizzare fondazioni su più livelli.

Una platea può essere disegnata sia prima che dopo aver definito la strut-tura dell’edificio.

Per maggior semplicità e rapidità si consiglia di disegnare una platea do-

 po aver definito le strutture in elevazione in modo da avere, come sfondo(Background - v. § 11.6) della tavola su cui disegnare la platea, il dise-gno dei pilastri del primo livello.

Per disegnare una platea nella tavola del piano attiva basta effettuare leseguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualiz-zare, nel toolbox stesso, la lista degli elementi strutturali che è possibi-le disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Platea per attivare la modalità per ildisegno delle platee ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della

 platea da disegnare.

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.13.2) della platea da disegnare effettuando le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietàdella platea.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Platea di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.13.2.

•  Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spes-sore, in centimetri, della platea.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliereil materiale della platea tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

 Nel list box Analisi Carichi, scegliere l’analisi dei carichi della plateatra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

245

  Nel list box Terreno, scegliere il tipo di terreno di fondazione traquelli preventivamente definiti (v. § 8.2).

•  Nei campi della sezione Dimensioni SHELL specificare, in centime-

tri, i passi da adottare per la suddivisione in shell per la modellazio-ne della platea (v. § 13.2).

•  Disegnare la platea come una qualsiasi polilinea (v. § 10.14) con solitratti rettilinei.

•  Disegnato l’ultimo tratto della polilinea della platea fare click, con il pulsante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionarel’opzione Termina.

•  Fare click sul pallino

 blu della maniglia nel baricentro della platea eruotarla per definire,con il verso indicatodalle frecce, la direzioneprincipale della platea.La direzione secondariaviene definita di conse-guenza in quanto orto-

gonale a quella princi- pale (v. § 21.6).

Le direzioni principale e secondaria della platea sono necessarie per lasua modellazione (suddivisione in shell) (v. § 13.2) e per la definizio-ne delle direzioni della sua armatura.

Il verso della direzione principale della platea, indicato dalla doppia freccia de suo sim-bolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.6).

Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare corretta-mente delle forze aggiuntive alla platea (v. § 12.11 e segg.).

Platee Nervate

Sulla stessa tavola è possibile combinare il disegno della platea e quellodi travi di fondazione per realizzare una platea nervata.

Per la corretta schematizzazione di una Platea Nervata va assegnato il terreno allasola platea. Alle travi della platea nervata NON va invece assegnato alcun terreno.

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10. Il Disegno degli Oggetti

246

In questo caso, sia la base superiore della platea che quella delle travi di fondazionevengono a trovarsi alla quota della base infe-

riore dei pilastri.Occorre, pertanto, “estradossare” tutte le tra-vi disegnate aumentando la loro quota (zero)rispetto al piano del disegno in modo che laloro base inferiore coincida con la base infe-riore della platea.

Se si affonda la platea per far coincidere la sua base inferiore con la base inferioredelle travi, NON si ottiene una corretta modellazione della platea (v. § 13.2) stessa.

Per modificare la quota di tutte le travi di fondazione in maniera estre-mamente semplice e rapida basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Richiedere, per la tavola di disegno, uno Zoom Esteso  [F2] in modoche, in essa, risultino visualizzati tutti gli elementi (travi e platea) del-la fondazione.

Pigiare il bottone Seleziona Tutto della toolbar per selezionare tutti glioggetti visualizzati nella tavola.

•  Pigiare il bottone Filtro Selezione sulla toolbar verticale disposta lungoil bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apreil toolbox Filtro Selezione in cui vengono proposti i check box (Platea e Trave) delle tipologie di oggetti selezionate nella tavola.

•   Nel toolbox Filtro Selezione lasciare selezionato il solo check box Tra-ve e pigiare il bottone Applica della sua toolbar; questa operazione la-

scia selezionate le sole travi nella tavola.Pigiare il bottone proposto posizionando il cursore nel rigo Funzionali-tà\Sposta del toolbox delle proprietà del gruppo di travi selezionate;questa operazione apre un piccolo dialog.

•   Nel campo Delta Z del dialog specificare, in metri, la variazione diquota (positiva) delle travi per portare a coincidere la loro base infe-riore con la base inferiore della platea.

Pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed ottenere le modifiche

richieste nel disegno.

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10. Il Disegno degli Oggetti

247

 

Perché una platea nervata venga modellata corretta-

mente, è necessario che nessuna trave (nervatura) fuo-riesca dal bordo della platea stessa.

È, quindi, possibile inserire una trave (nervatura) “afilo” del bordo di una platea (v. figura a lato).

È anche possibile definire una fondazione composta da più platee affian-cate, qualora, per ognuna di esse occorra specificare differenti proprietà(ad es. carichi, spessori, terreno, ecc.).

Due platee di diverso spessore devono avere necessariamente la base superiorealla stessa quota.

Affinché due platee possano essere affiancate è necessario che abbiano incomune tutti i vertici confinanti (v. figura).

Ad esempio, con riferimento ai casi in figura, perché le platee A e B risul-tino correttamente affiancate, è necessario che abbiano in comune i verti-

ci 1, 2, 3 e 4. Occorre, pertanto, creare i nodi 1 e 4 anche nella polilineache contorna la platea B.

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10. Il Disegno degli Oggetti

248

Perché risultino correttamente affiancate le platee C e D, è necessario, in-vece, che esse abbiano in comune i vertici 5 e 6 delle polilinee che lecontornano. In questo caso è, quindi, necessario creare i nodi 5 e 6 anche

nella polilinea che contorna la platea C.

Per inserire un nuovo nodo nel punto medio di in un lato di una polilinea (v. §10.14.1), è necessario selezionare il lato stesso e pigiare INS della tastiera.

Successivamente è possibile spostare il nodo (v. § 10.14.1) inserito nella posizio-ne desiderata.

 Nel caso di platee affiancate è anche possibile inserire una trave con asse

coincidente con la linea di confine tra le platee stesse.

Ulteriori combinazioni tra platee e tra-vi possono essere realizzate disegnan-do travi congiungenti tratti di una stes-sa platea e perfino di platee diverse.

Una trave può anche essere disegnatacon un’estremità all’interno di una pla-tea ed una all’esterno di essa.

È anche possibile che una trave con entrambele estremità all’esterno di una platea la attra-versi completamente.

Infine, è possibile congiungere con una paretedue platee a quote differenti.

La platea disegnata può essere liberamentemodificata o cancellata (v. § 10.13.1).

Una Platea può anche essere forata disegnando su essa un oggetto Foro (v. § 10.6)

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10. Il Disegno degli Oggetti

249

Come Modificare una PlateaUna platea disegnata può essere selezionata cliccando in un suo puntonella modalità per la selezione degli oggetti (v, § 10.1.2).

La platea selezionata può essere liberamente cancellata o modificata nel-la geometria, con le stesse modalità previste per la modifica di una poli-linea (v. § 10.14.1).

Ovviamente la platea selezionata può anche essere modificata nelle pro- prietà (v. § 10.13.2).

 Naturalmente, cliccando su un tratto della polilinea, oltre alla platea, vie-ne selezionato anche il tratto stesso.

Premendo CANC della tastiera viene eliminato il tratto selezionato della platea. Per cancellare l’intera platea è necessario che questa risulti sele-zionata senza che risulti selezionato alcun tratto.

Le Proprietà della PlateaTutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Platea possono essere visualizzate emodificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.13.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. §10.1.2).

Le proprietà di una platea sono raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà:

Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessoredella platea selezionata o da disegnare.

Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della platea.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile sceglie-

re il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

250

Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per la platea.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere

l’analisi dei carichi tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).Terreno: nel rigo Terreno va specificato il tipo di terreno di fondazione

della platea selezionata o da disegnare.

 Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere ilterreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).

Dimensioni SHELL

 Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi:

Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per lasuddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzione

 principale definita nel disegno (v. § 21.6).

Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la suddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzionesecondaria definita nel disegno (v. § 21.6).

La suddivisione in shell della platea viene effettuata , in fase di modellazione (v. §13.2) scomponendola in parti uguali secondo le sue direzioni principale e secon-daria definite in fase di disegno (v. § 10.13).

Se le dimensioni della platea NON sono multiple dei valori dei passi (lati dei ret-tangoli) specificati nei campi Principale (in direzione) e Secondaria (in dire-zione), le shell generate, dovendo essere uguali, avranno dimensioni leggermen-te superiori ai passi specificati.

Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforme quando una platea è rettan-golare con le direzioni principale e secondaria parallele ai lati. In altri casi, dallasuddivisione in shell, possono risultare anche triangoli e quadrilateri non regolari.

La suddivisione in shell di una soletta potrà essere visualizzata, in una vista Struttu-

rale (v. § 12.9), dopo il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).

Altre caratteristiche…

 Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo AggressivitàAmbiente.

 Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va sceltal’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività

dell’ambiente per la platea selezionata o da disegnare.

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10. Il Disegno degli Oggetti

251

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Superficie: nel campo Superficie viene riportata la superficie (in m2

) della platea selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ovvia-mente, tale valore NON è modificabile.

Quota: nel campo Quota viene riportata la quota (in metri) della plateaselezionata. Il valore proposto in tale campo può essere modificatocon la conseguente variazione di quota della platea nel disegno.

PUNTO inserimento

 Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordi-nate (X ed  Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolodella platea selezionata.

Le coordinate X ed Y possono essere modificate neldialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il po-sizionamento desiderato del punto centrale del sim-

 bolo della platea.

PUNTO di direzione Principale

 Nella sezione PUNTO di direzione Principale vengono proposte le coordi-nate (X ed  Y), in metri, del punto (blu) del simbolo della platea con ladoppia freccia che indica la sua direzione principale.

Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere ilsuo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previ-ste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.

Carichi e Forze

 Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà:

Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi super-ficiali sulla platea selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effet-tuata automaticamente dal programma.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-log in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali sulla

 platea derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma.

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10. Il Disegno degli Oggetti

252

Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichiaggiuntivi applicati alla platea dall’Utente (v. § 12.11 e segg.).

Carichi e forze aggiuntive applicate alla platea dall’Utente vengono trasferiti diret-tamente ai sub nodi delle shell della platea. L’effetto di tali forze, pertanto, potràessere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi delle shell della platea(v. § 12.9.1.1).

Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una platea(v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essereapplicati ai sub-nodi di ogni shell della platea.

Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichitermici sulla platea selezionata.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialogin cui è possibile specificare la variazione termica fra le facce della platea.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

Come Disegnare una PolilineaSulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è

 possibile disegnare liberamente delle polilinee.

Ovviamente l’oggetto Polilinea di EdiLus-CA ha unicamente una valen-za grafica anche quando viene disegnato nelle tavole dei piani.

Esistono, però anche oggetti della tipologia Strutturale (balcone, foro, ecc.)che, pur essendo rappresentati mediante polilinee, sono parte integrantedella struttura e sono, quindi, oggetto di Calcolo da parte del programma.

Per maggior semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità ope-rative per il disegno di una polilinea costituita unicamente da tratti rettili-nei, illustrando, in un secondo momento, le modalità per il disegno di po-

lilinee con tratti costituiti da archi di cerchio.

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10. Il Disegno degli Oggetti

253

Disegno di una Polilinea con tratti rettilinei

Per disegnare una polilinea nella tavola attiva del progetto basta effettua-re le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia Generali che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Polilinea del toolbox per attivare la modalità per il disegno di una polilinea ed attivare il relativo toolbox delle Proprie-tà (v. § 10.14.2).

•  Disegnare il primo tratto della polilinea effettuando le seguenti opera-zioni:

•  fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità del primo tratto della polilinea;

•  tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estre-mità risulta correttamente posizionata, fare click nella tavola per fis-sarla; questa operazione propone direttamente la modalità per il di-segno del secondo tratto di polilinea a partire dalla seconda estremi-tà disegnata del primo tratto.

•  Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionato la seconda estre-

mità del secondo tratto e proseguire in questo modo fino al disegnodell’ultimo tratto della polilinea.

•  Disegnato l’ultimo tratto di polilinea, fare click con il pulsante destrodel mouse per accedere al menu locale della tavola e, in questo, sele-zionare l’opzione Termina per interrompere il disegno della polilinea.

Se la polilinea deve essere chiusa, basta procedere nel disegno fino al suo penultimo tratto e selezionare l’opzione Chiudi Polilinea del menu locale.

Disegno di una Polilinea con tratti curvilinei (archi di cerchio)Se, durante il disegno di una polilinea, occorre disegnare un tratto costi-tuito da un arco di cerchio, basta:

•  Disegnare, con le modalità illustrate, gli eventuali tratti della polilineache precedono l’arco; disegnato l’ultimo tratto rettilineo della polili-nea, risulta attiva la modalità per il disegno del tratto successivo.

•  Tracciare il successivo tratto rettilineo della polilinea senza cliccare per bloccarne la seconda estremità.

•  Selezionare l’opzione Cambia in Arco del menu locale della tavola per trasformare il tratto della polilinea tracciato in un arco di cerchio.

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10. Il Disegno degli Oggetti

254

•  Posizionare la seconda estremità dell’arco di cerchio nel punto opportu-no della tavola e fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, per fis-sarne la posizione; questa operazione disegna l’arco di cerchio ed inter-

rompe il disegno della polilinea. L’arco disegnato risulta selezionato.•  Regolare la curvatura dell’arco mediante le apposite maniglie proposte

alle sue estremità quando esso risulta selezionato; in particolare:

•  spostando i pallini blu delle maniglie laterali contrassegnati, nelloschema, con il numero 3, si modifica l’inclinazione della tangentenel punto centrale della maniglia (pallino 1) con il relativo sposta-mento del centro del cerchio e la relativa modifica del raggio;

•  spostando i pallini blu delle manigliecontrassegnati con il numero 1, si ottiene

lo spostamento del corrispondente nododella polilinea mantenendo fissi il centroed il raggio del cerchio; in pratica si mo-difica la lunghezza dell’arco;

•  spostando la maniglia numero 4, oltre al-lo spostamento del centro dell’arco simodifica anche il raggio del cerchio;

•  spostando la maniglia numero 5, si ottiene, invece, la modifica delraggio senza modificare la posizione del centro;

•  spostando la maniglia numero 6 (pallino verde) si sposta l’intera po-lilinea senza modificarne alcun tratto.

•  Definito l’arco, cliccare con il pulsante destro del mouse su una dellemaniglie per accedere al menu locale della tavola e, a seconda dellenecessità, selezionare una delle seguenti opzioni:

Termina, se bisogna interrompere il disegno della polilinea;

Continua Disegno, se bisogna procedere nel disegno della polilinea partendo dall’ultima estremità dell’arco disegnata;

Chiudi Polilinea, se bisogna chiudere la polilinea raccordando (con untratto rettilineo) l’ultima estremità dell’arco disegnata con la primaestremità del primo tratto di polilinea.

La polilinea disegnata può essere liberamente spostata nella tavola e mo-dificata in ogni suo tratto (v. § 10.14.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

255

Come Modificare una Polilinea DisegnataUna polilinea disegnata (v. § 10.14) nella tavola attiva può essere libera-mente spostata ma può anche essere modificata nella geometria e nelle

 proprietà (v. § 10.14.2).

Come Modificare le Proprietà di una Polilinea

Per modificare le proprietà di una polilinea disegnata basta selezionarla(v. § 10.1.2) e modificare le sue caratteristiche negli opportuni righi deltoolbox delle Proprietà (v. § 10.14.2).

Come Spostare una Polilinea

Per spostare una polilinea nella tavola attiva del progetto basta effettuarele seguenti operazioni:

•  selezionare la polilinea cliccando su un suo tratto o un suo nodo nellamodalità Seleziona (v. § 10.1.2); quando la polilinea risulta seleziona-ta presenta, in posizione baricentrica rispetto ai suoi tratti, una mani-glia per lo spostamento costituita da un pallino verde;

•  cliccare sul pallino verde per sbloccare la polilinea dalla sua posizioneoriginaria e trascinarla nella nuova posizione;

•  quando risulta opportunamente collocata nella tavola fare un click conil pulsante sinistro del mouse per fissarne nuovamente la posizione.

Come Inserire un Nuovo Tratto in una Polilinea

Un nuovo tratto di polilinea può essere inserito a partire dalla sua ultima e-

stremità disegnata oppure può essere inserito spezzando un tratto esistente.Per aggiungere un nuovo tratto di polilinea alla sua ultima estremità di-segnata basta:

•  selezionare la polilinea cliccando su un suo tratto nella modalità Sele-ziona (v. § 10.1.2);

•  fare click, con il pulsante destro del mouse, su un tratto della polilinea per richiedere l’apertura del menu locale della polilinea;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Nodo; questa opera-

zione crea un nuovo tratto di polilinea collegato alla sua ultima estre-mità libera disegnata;

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10. Il Disegno degli Oggetti

256

•  tracciare il nuovo tratto di polilinea e cliccare nel punto in cui occorrefissare la sua seconda estremità.

Per inserire un nuovo tratto di polilinea, spezzando in due un suo tratto

con l’inserimento di un nuovo nodo, basta:•  selezionare il tratto di polilinea che si intende spezzare cliccando su

esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il tratto selezionato viene proposto in verde;

•  fare click, con il pulsante destro del mouse, sul tratto selezionato per richiedere l’apertura del menu locale della polilinea;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Inserisci Nodo; questa operazio-ne spezza il tratto selezionato inserendo un nuovo nodo nel suo puntomedio;

•  spostare i nodi della polilinea (v. avanti) per farle assumere la configu-razione desiderata.

Come Eliminare un Nodo di una Polilinea

Per eliminare un nodo di una polilinea, con la conseguente eliminazionedell’ultimo tratto disegnato ad esso collegato, basta:

  selezionare il nodo cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettan-golo di selezione) nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il nodo sele-zionato risulta contrassegnato da un pallino blu;

•  fare click sul nodo, con il pulsante destro del mouse, per accedere almenu locale della polilinea;

•  selezionare l’opzione Elimina Nodo del menu locale.

Il nodo selezionato può anche essere eliminato premendo semplicementeCANC (CANCEL) della tastiera.

Come Eliminare un Tratto di Polilinea Chiusa

Per eliminare un tratto di una polilinea chiusa (in cui l’ultimo tratto è sta-to disegnato selezionando l’opzione Chiudi Polilinea (v. § 10.1.2), basta:

•  selezionare il tratto da eliminare cliccando su esso nella modalità Se-leziona (v. § 10.1.2); il tratto selezionato viene proposto in verde;

•  fare click sul tratto, con il pulsante destro del mouse, per accedere almenu locale della polilinea e, in questo, selezionare l’opzione Apri Po-lilinea Qui del menu locale.

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10. Il Disegno degli Oggetti

257

Come Eliminare l’intera Polilinea

Per eliminare un’intera polilinea dalla tavola del disegno attiva basta ef-fettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare un qualsiasi tratto di polilinea cliccando su esso nella mo-dalità Seleziona (v. § 10.1.2);

•  fare click sul tratto selezionato con il pulsante destro del mouse, per accedere al menu locale della polilinea e, in questo, selezionarel’opzione Elimina Oggetto del menu locale.

Come Modificare un Tratto di Polilinea

Un tratto di polilinea di una polilinea può essere liberamente modificatospostandone i nodi di estremità nella tavola.

Per spostare un nodo (estremità) di un tratto di polilinea basta effettuarele seguenti operazioni:

•  selezionare il nodo cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettan-golo di selezione) nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il nodo sele-zionato risulta contrassegnato da un pallino blu;

•  cliccare sul nodo selezionato per sbloccarlo dalla sua posizione origi-

naria;•  spostare il nodo nel punto opportuno della tavola e cliccare con il pul-

sante sinistro del mouse per fissarlo nella nuova posizione.

Un tratto di polilinea può anche essere trasformato da “rettilineo” ad “ar-co di cerchio” e viceversa.

Per trasformare il tratto rettilineo di polilinea selezionato in un arco dicerchio basta:

  fare click su esso con il pulsante destro del mouse per accedere al me-nu locale della polilinea;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Cambia in Arco.

Per trasformare l’arco di cerchio selezionato di una polilinea in un trattorettilineo basta:

•  fare click su esso con il pulsante destro del mouse per accedere al me-nu locale della polilinea;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Cambia in Linea.

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10. Il Disegno degli Oggetti

258

Le Proprietà della Polilinea

Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un tratto di una polilinea disegnata (v. §10.14) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Pro-

 prietà proposto quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).

Le proprietà di un tratto di polilinea sono raggruppate nelle seguentisezioni:

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Spessore linea: selezionando talerigo appare il list box in cui è

 possibile scegliere lo spessoredella intera polilinea selezio-nata.

Tratto selezionato

 Nella sezione Tratto selezionatovengono proposti i seguenti righi:

Lunghezza [m]: in cui viene ripor-tata, in metri, la lunghezza(NON modificabile) del trattodi polilinea selezionato.

Angolo [°ssdc]: in cui viene riportato, in gradi sessadecimali, l’angolo(NON modificabile) che il tratto di polilinea selezionato forma conl’orizzontale.

Nodo[1] [m], in cui vengono riportate le Coordinate (in m) dell’estremitàdel tratto di polilinea selezionato contrassegnata con [1] nel disegno.

Pigiando il bottoncino proposto quando il rigo risulta selezionato, vie-ne proposto un piccolo dialog in cui è possibile modificare le coordi-nate X ed Y dell’estremità [1] del tratto di polilinea selezionato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

259

Nodo[2] [m], in cui vengono riportate le Coordinate (in m) dell’estremitàdel tratto di polilinea selezionato contrassegnata con [2] nel disegno.

Pigiando il bottoncino proposto quando il rigo risulta selezionato, vie-

ne proposto un piccolo dialog in cui è possibile modificare le coordi-nate X ed Y dell’estremità [2] del tratto di polilinea selezionato.

Come Inserire un Testo sulla Tavola

 Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-rie (v. cap. 16) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è

 possibile inserire liberamente dei testi.

Per inserire un testo nella tavola attiva del progetto basta effettuare le se-guenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia Generali che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Testo del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di un testo ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §10.1.6) del testo da inserire.

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietàdel testo.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

Le proprietà dell’oggetto Testo di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.15.1.

•   Nel toolbox delle Proprietà del testo effettuare le seguenti operazioni:

•  nel campo Testo inserire la stringa di testo che si intende riportarenella tavola;

 posizionare il cursore nel rigo Font e pigiare il bottone che si attivain esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”;

•  nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Cor-

sivo, Grassetto, ecc.), le sue dimensioni in punti, il colore, ecc. e pi-giare il bottone OK per richiuderlo.

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10. Il Disegno degli Oggetti

260

Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche es-sere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà del Te-sto che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino

alla sua sinistra.

•  Fare click in prossimità del punto della tavola in cui si intende inserireil testo; questa operazione lega il testo richiesto al cursore.

•  Spostare il testo nel punto preciso della tavola in cui si intende inserirloe cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione.

L’oggetto Testo inserito può essere liberamente spostato e ruotato nella

tavola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto (v. §10.15.1).

Come Modificare un Testo Inserito

Un Testo inserito (v. § 10.15) in una tavola del progetto di EdiLus-CA può essere liberamente modificato.

In particolare un testo può essere liberamente spostato e ruotato nella ta-vola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto.

Come Spostare un Testo

Per spostare un Testo inserito nella tavola attiva del progetto di EdiLus-CA, basta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare il testo facendo click su esso nella modalità seleziona (v. §10.1.2); questa operazione attiva, sull’oggetto, la maniglia (pallino)verde per la sua traslazione nella tavola;

•  fare click sulla maniglia verde per sboccare il testo dalla sua posizione;

•  spostare il testo nel punto della tavola desiderato e cliccare nuovamen-te per fissarne la posizione.

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10. Il Disegno degli Oggetti

261

 

La posizione del Testo selezionato può anche essere modificata per via numeri-ca, nel toolbox delle Proprietà, effettuando le seguenti operazioni:

pigiare il bottoncino proposto nel rigo XY (della sezione Geometria) quandoquesto risulta selezionato;

nel dialog che si apre specificare le nuove coordinate della maniglia verde del testo;

pigiare il bottoncino OK per chiudere il dialog ed ottenere lo spostamento desi-derato nel disegno.

Come Ruotare un Testo

Per ruotare un Testo inserito nella tavola attiva del progetto di EdiLus-CA, basta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare il testo facendo click su esso nella modalità seleziona (v. §10.1.2); questa operazione attiva, sull’oggetto, la maniglia (pallino)rossa per la sua rotazione nella tavola;

•  fare click sulla maniglia rossa per consentire la rotazione del testo;

•  spostare opportunamente il cursore per ottenere la rotazione del testodesiderata; ovviamente, per ruotare in maniera semplice e precisa il te-sto è possibile usufruire degli snap attivi nella tavola e dalla possibilitàdi allontanare la maniglia rossa dal centro di rotazione per favorire e-

ventuali allineamenti con altri oggetti nella tavola.

Se, durante la rotazione si tiene premuto SHIFT della tastiera questa viene inibitae viene attivata la modalità per la traslazione dell’oggetto. Rilasciando SHIFT del-la tastiera viene ripristinata la modalità per la sola rotazione dell’oggetto.

La nuova inclinazione del Testo selezionato può anche essere definita numerica-mente specificando il nuovo angolo che esso forma con l’orizzontale nel rigo Rota-zione del toolbox delle sue Proprietà e pigiando INVIO della tastiera per confermare.

Come Modificare il Contenuto e l’Aspetto di un Testo

Per modificare la stringa di testo contenuta nell’oggetto Testo seleziona-to, basta modificare opportunamente il contenuto del campo Testo del to-olbox delle sue Proprietà (v. § 10.1.6).

Per modificare, invece l’aspetto (tipo di carattere, dimensioni, stile, colo-re, ecc.) del testo selezionato basta apportare le opportune modifiche neldialog Tipo di carattere.

Al dialog Tipo di carattere si accede pigiando il bottone che si attiva po-sizionando il cursore nel rigo Font del toolbox delle Proprietà del testo.

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10. Il Disegno degli Oggetti

262

Gran parte della scelte effettuate nel dialog Tipo di Carattere possono ancheessere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà delTesto che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino

alla sua sinistra.

Le Etichette

L’oggetto Etichetta di EdiLus-CA consente di associare un testo ad un e-lemento del disegno.

Un’etichetta, infatti, risulta costituita da un testo con un segmento, detto“Indicatore” che lo collega all’elemento a cui questo si riferisce. Il testo

 può essere riportato su una o due righe.

Le etichette vengono utilizzate dal programma nelle carpenterie compo-ste automaticamente, ma possono essere inserite dall’Utente in qualsiasitavola di disegno del progetto (tavole per il disegno degli oggetti, carpen-terie, tavole delle armature e tavole esecutive).

Per inserire un’etichetta su una tavola di disegno basta effettuare le se-guenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia Generali che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Etichetta del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di un’etichetta ed attivare il toolbox delle Proprietàdell’etichetta da inserire.

•   Nel toolbox delle Proprietà dell’etichetta effettuare le seguenti operazioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo le principali proprietà dell’etichetta.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

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10. Il Disegno degli Oggetti

263

•  nei campi Testo superiore e/o Testo inferiore digitare le stringhe ditesto da riportare nelle due righe dell’etichetta; ovviamente se il te-sto dell’etichetta va riportato su un unico rigo, questo va specificato

nel solo campo (Testo superiore o Testo inferiore) relativo alla posi-zione che il testo deve assumere nell’etichetta stessa;

 posizionare il cursore nel rigo Font superiore e pigiare il bottone chesi attiva in esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”;

•  nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Cor-sivo, Grassetto, ecc.), le dimensioni in punti, il colore, ecc. del testosuperiore dell’etichetta e pigiare il bottone OK per richiuderlo;

•  con modalità analoghe a quelle appena illustrate definire l’aspettodel testo inferiore dell’etichetta;

Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essereeffettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengono vi-sualizzati esplodendo il rigo Font ... con un click sul bottoncino alla sua sinistra.

nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Orientamentoscegliere l’orientamento (Orizzontale o Verticale) dell’etichetta nella

tavola;•  selezionare il check box Disegna Freccia, se si desidera che sia pre-

sente un freccia all’estremità dell’Indicatore.

•  Fare click in prossimità dell’elemento a cui il testo si riferisce (ad es.una trave, un ferro di armatura, ecc.); questa operazione posiziona la

 prima estremità dell’indicatore e lega al cursore l’etichetta richiesta.

•  Spostare l’etichetta nel punto della tavola in cui questa deve essere in-serita e cliccare nuovamente per fissarne la posizione.

Un’etichetta inserita in una tavola può essere liberamente modificata.Per modificare la posizione di un’etichetta nella tavola basta:

•  selezionarla, quando un’etichetta risulta selezionata su essa vengono proposte le due maniglie (pallini) per lo spostamento del suo testo edell’Indicatore;

•  cliccare sulla maniglia dell’elemento dell’etichetta (testo o indicatore)che si intende spostare per sbloccarla dalla sua posizione;

•  effettuare lo spostamento desiderato e cliccare nuovamente per fissare

la nuova posizione della maniglia.

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10. Il Disegno degli Oggetti

264

Un’etichetta selezionata può essere liberamente modificata anche nelle proprietà precedentemente descritte.

In particolare, le maniglie dell’etichetta selezionata possono anche essere

spostate modificando le relative coordinate negli appositi campi della se-zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.15.1).

Per cancellare un’etichetta basta selezionarla e pigiare CANC (CANCEL)della tastiera.

I Bollini

L’oggetto Bollino di EdiLus-CA consente di contrassegnare un elementodel disegno con una lettera, un numero o una stringa di testo contenuti incerchio, un quadrato o un rettangolo.

I bollini vengono utilizzati dal programma nelle carpenterie composte au-tomaticamente ma possono essere inseriti dall’Utente in qualsiasi tavoladi disegno del progetto (tavole per il disegno degli oggetti, carpenterie,tavole delle armature e tavole esecutive).

Per inserire un bollino su una tavola di disegno basta effettuare le se-guenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia Generali che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Bollino del toolbox per attivare la modalità per 

l’inserimento di un bollino ed attivare il toolbox delle Proprietà del bollino da inserire.

•   Nel toolbox delle Proprietà dell’etichetta effettuare le seguenti opera-zioni:

Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo le principali proprietà del bollino.

Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.

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10. Il Disegno degli Oggetti

265

•  nel campo Testo digitare il testo del bollino;

 posizionare il cursore nel rigo Font e pigiare il bottone che si attivain esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”;

•  nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Cor-sivo, Grassetto, ecc.), le dimensioni in punti, il colore, ecc. del testodel bollino e pigiare il bottone OK per richiuderlo;

Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essereeffettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengonovisualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino alla sua sinistra.

nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Tipo formascegliere la forma (Cerchio, Quadrato o Rettangolo) del bollino;

•  nel campo Margine dal testo specificare, in centimetri, la minima di-stanza del testo inserito dal bordo della forma (cerchio, quadrato orettangolo) scelta.

•  Fare click sulla tavola; questa operazione lega al cursore il bollino ri-chiesto.

  Posizionare il bollino nel punto opportuno e cliccare nuovamente per fissarlo.

Un bollino inserito in una tavola può essere liberamente modificato ocancellato.

Per modificare la posizione di un bollino nella tavola basta:

•  selezionarlo, quando un bollino risulta selezionato, nel suo centro vie-ne proposta la maniglia (pallino) per il suo spostamento;

•  cliccare sulla maniglia del bollino per sbloccarlo dalla sua posizione;

•  effettuare lo spostamento desiderato e cliccare nuovamente per fissarela nuova posizione del bollino.

Un bollino selezionato può essere liberamente modificato anche nelle proprietà precedentemente descritte.

In particolare, la posizione del centro del bollino selezionato può ancheessere spostata modificando le relative coordinate nel campo XY della se-zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.15.1).

Per cancellare un bollino basta selezionarlo e pigiare CANC (CANCEL)della tastiera.

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10. Il Disegno degli Oggetti

266

Come Caricare un Disegno DWG o DXF nella

TavolaLa disposizione di tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, ecc.) nella tavo-la di un piano (v. cap. 6) può essere resa estremamente semplice, rapida e

 precisa utilizzando, come traccia, un disegno in formato DWG o DXF.

Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali di un piano è possibileriportare, come riferimento nella relativa tavola, l’opportuna planimetriadel progetto architettonico.

Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.

La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti delgrafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.)rende il disegno degli oggetti in maniera estremamente semplice e rapida.

Per caricare sulla tavola di un piano un disegno in formato DXF o DWG basta effettuare le seguenti operazioni:

Per caricare un disegno in formato DXF o DWG in una tavola è NECESSARIOche l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risultiNON selezionata.

•  Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno; questa opera-zione propone, nel toolbox stesso, la lista degli oggetti appartenenti al-la tipologia “Generali”.

Selezionare l’opzione Disegno DXF/DWG del toolbox per attivare lamodalità per l’inserimento di un disegno DXF/DWG ed attivare il to-olbox delle Proprietà dell’oggetto da inserire.

•  Fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il verticeinferiore sinistro del minimo rettangolo che racchiude il disegno dacaricare. Questa operazione inserisce sulla tavola l’oggettoDWG/DXF (un quadratino di colore rosso di cui risulta evidenziato ilvertice inferiore sinistro) e, contestualmente attiva il dialog Apri.

•   Nel dialog Apri selezionare il file DWG o DXF del disegno da caricare

e pigiare il bottone Apri; questa operazione chiude il dialog Apri e propone il dialog “Impostazione scala del disegno”.

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10. Il Disegno degli Oggetti

267

•   Nel dialog Impostazione scala del disegno specificare il Fattore di sca-la per riportare nella scala opportuna il disegno e pigiare il bottone OK 

 per confermare. Questa operazione chiude il dialog e riporta il disegno

scelto sulla tavola.

L’Unità di Disegno delle Tavole di EdiLus-CA è il metro. Le dimensioni degli og-getti e le distanze tra essi sono, infatti, espresse in metri.

Se la planimetria DXF/DWG da riportare nella tavola è stata disegnata adottandola stessa unità di disegno (il metro), nel campo Fattore di scala deve esserespecificato il valore 1 (proposto per default).

Se, invece, la planimetria DXF/DWG è stata disegnata con un’unità di disegnodifferente, nel campo Fattore di scala va indicato il valore opportuno per riporta-re al metro l’unità di disegno adottata per il DXF/DWG.

 Ad esempio, se, come unità di disegno per la planimetria DXF/DWG, è stato a-dottato il centimetro, nel campo “Fattore di scala” va riportato il valore 0.01.

Il disegno caricato nella tavola può essere liberamente spostato e modifi-cato nell’aspetto.

Prima di procedere al disegno degli oggetti utilizzando come traccia la planimetriaDWG/DXF caricata, si consiglia di bloccarla per evitare che un suo eventualespostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno.

Per bloccare la planimetria DXF/DWG selezionata nella tavola del disegno basta sele-zionare il check box Blocca Spostamento nel toolbox delle Proprietà (10.18.1).

Per bloccare, con un’unica operazione, tutte le planimetrie DXF inserite nelle tavoledel progetto basta selezionare l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG delmenu Disegno.

Come Spostare il Disegno DWG/DXF nella Tavola

Per spostare un Disegno DWG o DXF caricato nella tavola attiva bastaeffettuare le seguenti operazioni:

Per spostare un disegno DXF o DWG in una Tavola è NECESSARIO che:

l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti NONselezionata;

il check box Blocca spostamento nelle proprietà del Disegno DXF/DWG daspostare risulti NON selezionato.

•  attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);

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10. Il Disegno degli Oggetti

268

fare click sul punto (vertice di un poligono, estremità di un segmento,ecc.) del disegno DWG o DXF che si intende prendere come riferi-mento per il suo spostamento; questa operazione seleziona il disegno

DWG o DXF ed evidenzia il punto cliccato con il puntatore a lato;

•  fare click sul punto evidenziato per attivare la modalità per lo sposta-mento del disegno;

•  spostare il cursore nella posizione desiderata nella tavola; durante lospostamento, nella parte destra della barra di stato vengono propostedinamicamente le nuove coordinate del punto spostato;

•  quando il disegno risulta correttamente posizionato nella tavola fareun click per fissarne la posizione.

Per modificare l’aspetto (colore delle linee, ecc.) del disegno DWG ODXF selezionato basta intervenire opportunamente negli appositi righidel toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.18.1).

Ultimato il disegno degli oggetti, il disegno in formato DWG o DXF ca-ricato può essere eliminato dalla tavola.

Come Eliminare un Disegno DWG o DXF dalla TavolaEffettuato il disegno degli oggetti utilizzando, come traccia, un disegnoDXF o DWG, questo può anche essere eliminato dalla tavola del disegno.

Per eliminare un disegno DXF o DWG da una Tavola è NECESSARIO che:

l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti NONselezionata;

il check box Blocca spostamento nelle proprietà del Disegno DXF/DWG da e-

liminare risulti NON selezionato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

269

Per eliminare un disegno DWG o DXF dalla tavola attiva basta effettuarele seguenti operazioni:

•  attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2);

•  fare click su un qualsiasi punto (vertice di un poligono, estremità di unsegmento, ecc.) del disegno DWG o DXF per selezionarlo;

•   premere CANC (CANCEL) della tastiera.

Le Proprietà del Disegno DXF/DWGAvendo un oggetto Disegno DXF/DWG una valenza esclusivamente gra-fica e di utilità del disegno, presenta, oltre alle consuete proprietà dellasezione Aspetto (v. § 10.1.6), la sola proprietà Blocca Spostamento.

La selezione del check box nel rigo Blocca Spostamento delle proprietàdi un oggetto DXF/DWG blocca il disegno caricato nella tavola per evi-tare che un suo eventuale spostamento possa far perdere il riferimento

 per il disegno degli oggetti da disegnare.

La selezione dell’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno blocca, invece, tutti i disegni DXF/DWG inseriti nelle varie tavole del progetto.

Come Disegnare una MisuraSulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi tavola delle carpenterie (v.cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibilequotare gli elementi del disegno mediante l’inserimento di linee di quota.

Una linea di quota viene disegnata mediante l’inserimento di un oggettoMisura nella tavola.

Per inserire una linea di quota nella tavola attiva del progetto basta effet-tuare le seguenti operazioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

270

•  Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia Generali che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Misura del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di una misura ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. §10.1.6) della linea di quota da inserire.

•  Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la prima estre-mità della linea di quota.

•  Tracciare la linea di quota; durante il tracciamento, sulla linea di quotaviene dinamicamente riportato il valore in metri della sua lunghezza.

•  Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estre-

mità della linea di quota.Per maggior comodità e per il corretto posizionamento delle estremitàconviene disegnare la misura in un punto della tavola in cui ci si può av-valere degli Snap ad oggetto (v. § 11.1.3) attivi.

La misura disegnata può, quindi, essere spostata nella posizione opportu-na effettuando le seguenti operazioni:

•  selezionare la misura (v. § 10.1.2);

•  cliccare sulla maniglia (pallino gri-gio) nella parte centrale della misura per sbloccarla dalla sua posizione;

•  spostare la misura (parallelamente ase stessa) fino a raggiungere la posi-zione desiderata e cliccare nuova-mente per fissarla.

Una misura disegnata, inoltre, può essere liberamente modificata sia nel

valore della quota che nell’aspetto (v. § 10.19.1).Anche il posizionamento delle estremità della Misura può essere definito,

 per via numerica, nella sezione Geometria delle sue Proprietà.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Modificare una Misura DisegnataUna misura disegnata in una tavola del progetto di EdiLus-CA può esseretraslata, ruotata e modificata nell’aspetto anche dopo essere stata disegnata.

Traslazione

Per traslare nella tavola attiva una misura precedentemente disegnata ba-sta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare la misura da traslare cliccando su essa nella modalità Sele-zione (v. § 10.1.2); quando la misura risulta selezionata, alle sue e-stremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento;

•  tenere premuto SHIFT della tastiera;

•  fare click sulla maniglia all’estremità della misura da prendere a rife-rimento per lo spostamento; questa operazione attiva la modalità per latraslazione della misura;

•  spostare l’estremità della misura nella posizione desiderata; nella tra-slazione possono risultano di grande aiuto le funzionalità di disegno di

EdiLus-CA (Snap, Zoom, PAN, ecc.) (v. cap. 11);

Se, durante lo spostamento, si rilascia SHIFT della tastiera si inibisce la modalitàper la traslazione della misura e si rende attiva la modalità per la sua rotazione eil suo dimensionamento (allungamento o accorciamento) (v. avanti).

•  fare click per fissare la nuova posizione dell’estremità spostata dellamisura e rilasciare SHIFT della tastiera.

Rotazione

Per ruotare, nella tavola attiva, una misura precedentemente disegnata basta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare la misura (v. § 10.1.2); quando una misura risulta selezio-nata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lospostamento delle sue estremità;

•  fare click sulla maniglia all’estremità della misura opposta a quella

che deve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva lamodalità per la rotazione ed il dimensionamento della misura;

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10. Il Disegno degli Oggetti

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La modalità per la rotazione della misura nel piano del disegno viene propostacontestualmente alla modalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti).

Una rotazione della misura può, pertanto, essere effettuata contestualmente alsuo dimensionamento.

•  spostare opportunamente l’estremità cliccata per ottenere la rotazionedesiderata della misura; in questa fase risultano utili le utilità del dise-gno di EdiLus-CA ed, in particolare, gli Snap (v. § 11.1);

Durante la rotazione, l’estremità della misura spostata assume le posizioni obbli-

gate dagli snap attivi (v. § 11.1).Di conseguenza le rotazioni ottenibili possono anche essere sensibilmente diver-se da quella desiderata.

Per ruotare con precisione una misura può essere necessario disabilitare o rego-lare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).

•  quando la misura risulta ruotata dell’angolo desiderato, fare un click  per fissarne la posizione.

Se durante la rotazione si tiene premuto SHIFT della tastiera, la misuraviene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità per la suatraslazione.

Rilasciando SHIFT viene ripristinata la modalità per la rotazione dellamisura.

Dimensionamento

Per modificare la lunghezza di una misura già disegnata basta effettuarele seguenti operazioni:

•  selezionare la misura da dimensionare; quando la misura risulta sele-zionata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento delle sue estremità;

•  fare click sulla maniglia dell’estremità della misura da spostare per ot-tenere il suo allungamento o accorciamento; questa operazione attivala modalità per il dimensionamento e la rotazione della misura;

•  spostare opportunamente l’estremità cliccata per modificare la lun-

ghezza della trave; durante il dimensionamento sulla misura viene di-namicamente riportato il valore della sua lunghezza;

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10. Il Disegno degli Oggetti

273

 

Durante il dimensionamento, l’estremità della misura assume le posizioni obbliga-te dagli snap attivi (v. § 11.1). Di conseguenza, la lunghezza che è possibile otte-nere può anche essere sensibilmente diversa da quella desiderata.

Per dimensionare con precisione la misura può essere necessario disabilitare oregolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1 e segg.).

•  quando la misura risulta della lunghezza desiderata oppure quandol’estremità spostata è nel punto opportuno, fare un click per fissarne ledimensioni e/o la posizione.

Se durante il dimensionamento si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della ta-stiera, la lunghezza della misura viene bloccata e si attiva la modalità per la sua traslazione nella tavola.

Rilasciando il tasto SHIFT viene nuovamente attivata la modalità per ildimensionamento e la rotazione della misura.

Lo spostamento, la rotazione e/o il dimensionamento della Misura sele-zionata può essere ottenuto anche per via numerica modificando le coor-dinate delle sue estremità nella sezione Geometria del toolbox delle Pro-

 prietà.

Modifica dell’Aspetto

Per modificare l’aspetto e persino il valore della misura selezionata basta ap- portare le opportune modifiche nei campi del toolbox delle sue Proprietà.

Come Disegnare un Punto Guida Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è

 possibile inserire liberamente dei Punti Guida.

Un Punto Guida è un utile riferimento per il disegno. Esso infatti consente didefinire, nella tavola del disegno, un punto di snap ad oggetto (v. § 11.1.3).

Se risulta attivo anche lo snap “Prolungamento” (v. § 11.1.3.1), un Punto

Guida definisce anche gli snap per l’allineamento dell’oggetto che si di-segna con l’orizzontale e/o la verticale passanti per esso. Inoltre, grazie

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10. Il Disegno degli Oggetti

274

alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. § 11.5), i PuntiGuida disegnati sulla tavola di un piano possono essere riportati automa-ticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e propri riferimenti

“spaziali” per il disegno di quest’ultimo.Per inserire un Punto Guida nella tavola di disegno attiva del progetto

 basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia Disegno che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Punto Guida del toolbox per attivare la modalità per il disegno di un punto guida; questa operazione propone anche le

 proprietà del punto guida da disegnare nel toolbox delle Proprietà.Fare click nella zona della tavola in cui va posizionato il punto guida;questa operazione lega al cursore il punto guida da disegnare.

•  Spostare il punto guida nel punto della tavola in cui va collocato ecliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione.

Come di consueto, il disegno di un punto guida viene resoestremamente agevole e preciso dalle potenti utilità del disegno (v.cap. 11) di EdiLus-CA.

La posizione di un punto guida nella tavola può anche essere definita per via numerica. Per effettuare questa operazione basta:

•  selezionare il punto guida cliccando su esso (o racchiudendolo in unrettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2);

•  specificare le coordinate (X,  Y, Z), in metri, del punto guida nella se-zione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.20.2).

Come Modificare un Punto Guida DisegnatoUn punto guida disegnato (v. § 10.20) può essere liberamente spostatosia graficamente che numericamente.

Per spostare un punto guida nella tavola attiva basta effettuare le seguenti

operazioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

275

 

selezionare il punto guida cliccando su esso (o racchiudendolo in unrettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); un pun-to guida selezionato viene proposto in rosso e, al centro della crocetta

che lo rappresenta viene proposta la maniglia (pallino verde) per il suospostamento;

•  cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sulla maniglia verde per sbloccare il punto guida dalla sua posizione originaria;

•  effettuati gli spostamenti opportuni cliccare nuovamente per fissare lanuova posizione del punto guida.

Il punto guida selezionato può anche essere spostato per via numericamodificando le sue coordinate nella sezione Geometria del toolbox delle

Proprietà (v. § 10.20.2).

Le Proprietà del Punto GuidaLa Punto Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferi-

mento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:

Geometria

La sezione Geometria contiene la sola sezione PUNTO iniziale che riportale coordinate (X, Y, Z), in metri, del Punto Guida selezionato.

Le coordinate del Punto Guida possono esseremodificate nel dialog a cui si accede pigiando il

 bottone visibile nel rigo XYZ quando questo risulta

selezionato.Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel dise-gno, il posizionamento desiderato del Punto Guida.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Disegnare una Linea Guida Nelle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpente-rie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è

 possibile inserire liberamente delle Linee Guida.

Una Linea Guida è un utilissimo riferimento per il disegno.

Ogni linea guida, infatti, definisce nella tavola del disegno dei punti disnap ad oggetto (v. § 11.1.3) (estremità e punto medio) e una serie disnap per l’allineamento dell’oggetto che si disegna con la sua direzione,il suo prolungamento, la sua perpendicolare, ecc..

Inoltre, grazie alla potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. §11.5), le Linee Guida disegnate sulla tavola di un piano possono essereriportate automaticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e

 propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo.

Per il disegno delle linee guida, ol-tre alle utilità del disegno previste

 per tutti gli oggetti (v. cap. 11) è prevista una ulteriore funzionalità.

Il disegno di una linea guida vienereso ancora più semplice e precisodalle quote riportate in corrispon-denza delle sue intersezioni con lealtre linee guida disegnate.

Per inserire una Linea Guida nella tavola attiva del progetto basta effet-tuare le seguenti operazioni:

Per inserire una Linea Guida in una tavola è NECESSARIO che l’opzione Bloccatipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.

•  Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia Disegno che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Linea Guida del toolbox per attivare la modalità

 per il disegno di una linea guida ed attivare il relativo toolbox delleProprietà (v. § 10.21.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

277

•  Fare click nel punto della tavola in cui va posizionato la prima estre-mità della linea guida.

•  Spostare la seconda estremità nel punto opportuno della tavola; sulla

linea di quota (blu) proposta durante lo spostamento, vengono dinami-camente proposti la lunghezza della linea guida e l’angolo che essaforma con l’orizzontale.

Ovviamente, in questa fase, avendo fissato la prima estremità, spostando la secon-da estremità della linea guida, è solo possibile ruotarla e definirne la lunghezza.

Se, durante queste operazioni, si tiene premuto SHIFT della tastiera, viene inibitala possibilità di ruotare e dimensionare la linea guida e viene resa attiva la moda-lità per la sua traslazione nella tavola.

Rilasciando SHIFT, viene ripristinata la modalità per ruotare e dimensionare la li-nea guida.

•  Fare click con il pulsante sinistro del mouse nel punto in cui va posi-zionata la seconda estremità della linea guida per fissarla.

Prima di procedere al disegno degli oggetti è possibile bloccare le Linee Guidadisegnate per evitare che un loro eventuale spostamento possa far perdere i rife-

rimenti per il disegno.

Per bloccare tutte le Linee Guide disegnate basta selezionare l’opzione Blocca Spo-stamento Entità \ Linea Guida del menu Disegno.

La posizione di una linea guida nella tavola può anche essere definita per via numerica. Per effettuare questa operazione basta:

•  selezionare la linea guida disegnata cliccando su essa (o racchiudendo-la in un rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2);

•  negli appositi campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2) specifi-care le coordinate, in metri, delle due estremità (PUNTO Iniziale ePUNTO Finale) della linea guida.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in unaltro campo.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Come Modificare una Linea Guida DisegnataUna linea guida disegnata (v. § 10.21) può essere liberamente traslata,ruotata e ridimensionata sia graficamente che numericamente.

Per modificare una Linea Guida disegnata è NECESSARIO che l’opzione Bloccatipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.

Ovviamente, per modificare graficamente la dimensione o l’inclinazione

di una linea guida basta spostare una delle sue estremità.Per spostare una estremità di una linea guida basta:

•  selezionare la linea guida cliccando su essa (o racchiudendola in unrettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); una li-nea guida selezionata presenta, alle estremità, le maniglie (pallini blu)

 per il loro spostamento e una linea di quota che ne riporta la lunghezzae l’inclinazione rispetto all’orizzontale;

•  cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sulla maniglia dell’estremità

da spostare per sbloccarla dalla sua posizione;

•  spostare la maniglia nel punto opportuno della tavola; durante lo spo-stamento della maniglia, sulla linea di quota vengono dinamicamente

 proposti la lunghezza della linea guida e la sua inclinazione;

•  quando l’estremità della linea guida risulta correttamente posizionatanella tavola cliccare nuovamente per fissarla.

Per traslare la linea guida selezionata nella tavola attiva, senza modifi-carne la lunghezza e l’inclinazione, basta:

•  tenere premuto SHIFT della tastiera;

•  fare click, con il pulsante sinistro del mouse su una delle maniglie diestremità della linea guida ed effettuare gli spostamenti opportuni;

•  quando la linea guida risulta correttamente posizionata cliccare nuo-vamente nella tavola per fissarla e rilasciare il tasto SHIFT.

Le operazioni descritte possono anche essere effettuate per via numericaselezionando la linea guida e modificando opportunamente le coordinate,

in metri, delle sue estremità (PUNTO Iniziale e PUNTO Finale) negli appo-siti campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2).

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10. Il Disegno degli Oggetti

279

Le Proprietà della Linea GuidaLa Linea Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferi-mento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:

Geometria

La sezione Geometria contiene le sezioni Punto Iniziale e Punto Finale incui vengono riportate le coordinate (X,  Y, Z), in metri, delle estremità (i-niziale e finale) della Linea Guida selezionata.

Le coordinate di un’estremità della linea guida possono essere modificate nel dialog a cui si acce-de pigiando il bottone visibile nel corrispondenterigo XYZ quando questo risulta selezionato.

Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel dise-gno, il posizionamento desiderato dell’estremità della linea guida.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

Come Disegnare una Griglia Guida

 Nel presente paragrafo vengono illustrate le modalità operative per il di-segno delle Griglie Guida Rettangolari e Radiali (v. § 11.2) su una tavoladi un piano del progetto (v. cap. 6).

Per disegnare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) è NECESSARIO chel’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale) delmenu Disegno risulti NON selezionata.

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10. Il Disegno degli Oggetti

280

Griglia Guida Rettangolare

Per disegnare una Griglia Guida Rettangolare sulla tavola attiva del pro-getto basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno; questa opera-zione propone, nello stesso toolbox, le opzioni per il disegno delleGriglie Guida.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Griglia guida rettangolare.

•  Fare click nella tavola; questa operazione apre il dialog ImpostazioneRighe e Colonne.

•   Nella sezione COLONNE del dialog effettuare le seguenti operazioni:

1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare ladistanza (in metri) tra le prime due linee verticali a sinistra dellagriglia stessa;

2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;

3) nel campo Dis. [m] del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la di-stanza (in metri) tra la seconda e la terza linea verticale della griglia;

4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee verticali dellagriglia;

5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in

metri) dei segmenti che collegano ogni linea verticale della griglia

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10. Il Disegno degli Oggetti

281

all’etichetta che ne riporta il relativo nome (specificato nelle colon-ne Linea… della tabella).

Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righee Colonne sono identificative delle linee verticali della griglia.

Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.

Se, per le linee verticali si intende mantenere la numerazione assegnata automati-camente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso  Y (proposto per default)con un altro prefisso (ad es. LV), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Pre-fisso linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.

•   Nella sezione RIGHE del dialog effettuare le seguenti operazioni:

1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare la di-stanza (in metri) tra le prime due linee orizzontali in basso della griglia;

2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;

3) nel campo Distanza del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la di-stanza (in metri) tra la seconda e la terza linea orizzontale della griglia;

4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee orizzontalidella griglia;

5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (inmetri) dei segmenti che collegano ogni linea orizzontale della gri-glia all’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colonneLinea… della tabella).

Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righee Colonne sono identificative delle linee orizzontali della griglia.

Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.

Se, per le linee orizzontali si intende mantenere la numerazione assegnata au-tomaticamente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per default) con un altro prefisso (ad es. LO), basta specificare il nuovo prefisso nelcampo Prefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.

•  Pigiare il bottone OK per chiudere il dialog; questa operazione propo-ne, nella tavola, la griglia guida definita.

•  Spostare la griglia guida per posizionarla nel punto della tavola oppor-tuno; durante lo spostamento risultano attivi gli snap alla griglia della

tavola e/o ad eventuali oggetti su essa disegnati (v. § 11.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

282

•  Fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il vertice in-feriore sinistro della griglia guida; in questa fase la griglia guida risultaancora selezionata per poterla eventualmente modificare (v. § 10.22.1).

La griglia guida disegnata nella tavola può essere liberamente ruotatanell’angolo desiderato.

Griglia Guida Radiale

La Griglia Guida Radiale consente di rappresentare su una tavola di un piano una maglia costituita da segmenti di settore circolare.

Gli elementi che costituiscono unaGriglia Guida Radiale sono:

•  una serie di archi di cerchio con-centrici ad una determinata di-stanza l’uno dall’altro;

  una serie di linee confluenti nelcentro dei cerchi.

L’utente può definire liberamente ladistanza tra gli archi di cerchio el’angolo formato dalle varie linee.

Per disegnare una Griglia Guida Radiale sulla tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno; questa opera-

zione propone, nello stesso toolbox, le opzioni per il disegno delleGriglie Guida.

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10. Il Disegno degli Oggetti

283

  Nel toolbox selezionare l’opzione Griglia guida radiale.

•  Fare click nella tavola; questa operazione apre il dialog Impostazione

Righe e Colonne.•   Nella sezione COLONNE del dialog effettuare le seguenti operazioni:

1) nel campo Angolo del primo rigo (n 1) della tabella, specificarel’angolo (in gradi) tra la prima linea ( Y1) (che, per default, è verti-cale) e la seconda ( Y2);

2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;

3) nel campo Angolo del nuovo rigo (n 2) della tabella specificarel’angolo tra la seconda linea ( Y2) e la terza;

4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee della griglia;5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in

metri) del segmento che collega ogni linea della griglia el’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colonne Line-a… della tabella);

Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righee Colonne sono identificative delle linee della griglia.

Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.Se, per le linee si intende mantenere la numerazione assegnata automaticamen-te dal programma ma si vuole sostituire il prefisso  Y (proposto per default) conun altro prefisso (ad es. L), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Prefis-so linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.

•  nella sezione RIGHE del dialog effettuare le seguenti operazioni:

1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare ilraggio (in metri) del primo arco di cerchio della griglia a partire dal

centro;2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;

3) nel campo Dis. [m] del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare ladistanza (in metri) tra il primo arco di cerchio (X1) e il secondo (X2);

4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire gli altri archi di cerchiodella griglia;

5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (inmetri) del segmento che collega ogni arco di cerchio della gri-

glia e l’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colon-ne della tabella);

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10. Il Disegno degli Oggetti

284

Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righee Colonne sono identificative degli archi di cerchio della griglia.

Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella.

Se, per gli archi si intende mantenere la numerazione assegnata automatica-mente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per default)con un altro prefisso (ad es. C), basta specificare il nuovo prefisso nel campoPrefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.

•   pigiare il bottone OK per chiudere il dialog; questa operazione propo-ne, nella tavola, la griglia guida definita;

•  spostare la griglia guida per posizionarla nel punto della tavola oppor-

tuno; durante lo spostamento risultano attivi gli snap alla griglia dellatavola e/o ad eventuali oggetti su essa disegnati (v. § 11.1);

•  fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il centrodei cerchi della griglia guida; in questa fase la griglia risulta ancora se-lezionata per poterla eventualmente modificare (v. § 10.22.1).

La griglia guida disegnata nella tavola può essere liberamente ruotatanell’angolo desiderato.

Al dialog Impostazione Righe e Colonne di una griglia è possibile accede-re anche successivamente al suo disegno.

Per accedere nuovamente al dialog “Impostazione Righe e Colonne” diuna griglia basta:

•  selezionare la griglia nella tavola; questa operazione propone le pro- prietà della griglia nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6);

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10. Il Disegno degli Oggetti

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 nel toolbox delle Proprietà selezionare il rigo Imposta Righe e Colonnee pigiare il bottone che si attiva nel rigo stesso.

Prima di disegnare gli oggetti è possibile bloccare le Griglie Guida disegnate per evita-re che un loro eventuale spostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno.

Per bloccare tutte le Griglie Guide Rettangolari (Radiali) disegnate basta selezionarel’opzione Blocca Spostamento Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale)del menu Disegno.

Come Modificare una Griglia GuidaUna Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) (v. § 10.22) disegnata in unatavola del progetto può essere liberamente modificata dall’Utente.

Per modificare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) disegnata è NECESSA-RIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radia-

le) del menu Disegno risulti NON selezionata.

Per modificare una Griglia Guida nella tavola attiva del progetto è possi- bile cambiarne i parametri caratteristici nel dialog Impostazione Righe eColonne (v. § 10.22) oppure operare, per via grafica, direttamente nellatavola in cui essa è stata disegnata.

Modifica dei Parametri della Griglia

Per modificare i parametri specificati, per una griglia, nel momento in cuiquesta è stata creata nella tavola (v. § 10.22), basta effettuare le seguentioperazioni:

•  selezionare (v. § 10.1.2), nella tavola, la griglia da modificare; questaoperazione propone le proprietà della griglia nel toolbox delle Proprie-tà (v. § 10.1.6);

 pigiare il bottone che si attiva nel rigo Imposta Righe e Colonne deltoolbox delle Proprietà; questa operazione apre il dialog “Impostazio-

ne Righe e Colonne” in cui sono stati specificati i parametri caratteri-stici della griglia quando questa è stata disegnata (v. § 10.22);

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10. Il Disegno degli Oggetti

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•  nel dialog Impostazione Righe e Colonne effettuare le modifiche op- portune (v. § 10.22) e pigiare il bottone OK per richiuderlo e riscontra-re le modifiche richieste sulla griglia nella tavola.

Modifica della Griglia per Via Grafica

Gli elementi delle Griglie Guida Rettangolari e Radiali (v. § 10.22) pos-sono essere liberamente spostati anche per via grafica.

Modifiche Grafiche alla Griglia Guida Rettangolare

Per spostare una linea (verticale o orizzontale) di una Griglia Guida Ret-tangolare basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).•  Cliccare sulla linea della griglia da spostare; questa operazione, oltre a

 proporre la maniglia (a croce) per lo spostamento e la rotazionedell’intera griglia (v. § 10.22.2), propone anche due maniglie (pallini

 blu) alle estremità della linea cliccata.

•  Fare click su una delle maniglie (pallino blu) all’estremità della lineada spostare per sbloccarla dalla sua posizione.

•  Muovere opportunamente il cursore per spostare la linea selezionata;durante lo spostamento, sulle linee di quota in blu, vengono propostedinamicamente le distanze della linea spostata da quelle adiacenti.

•  Quando la linea è nella posizione desiderata cliccare nuovamente per  bloccarla.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Modifiche Grafiche alla Griglia Guida Radiale

Un arco di cerchio di una Griglia Guida Radiale può essere spostato conmodalità analoghe a quelle previste per spostare una linea di una Griglia

Guida Rettangolare.

Per ruotare una delle linee di una Griglia Guida Radiale occorre, invece,effettuare le seguenti operazioni:

•  Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).•  Cliccare sulla linea della griglia da ruotare; questa operazione, oltre a

 proporre la maniglia (a croce) per lo spostamento e la rotazionedell’intera griglia (v. § 10.22.2), propone anche due maniglie (pallini

 blu) alle estremità della linea cliccata.

•  Fare click su una delle maniglie(pallino blu) all’estremità dellalinea per sbloccarla dalla sua po-

sizione.•  Muovere opportunamente il cur-

sore per ruotare la linea; durantela rotazione, sulle linee di quota(in blu), vengono proposti dina-micamente gli angoli che la lineaforma con le linee adiacenti.

•  Quando la linea risulta ruotata

correttamente nella griglia, clic-care nuovamente per bloccarla.

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10. Il Disegno degli Oggetti

288

Ovviamente, a tutte le modifiche apportate graficamente ad una grigliaguida, corrispondono le opportune modifiche dei propri parametri carat-teristici nel dialog Impostazione Righe e Colonne (v. § 10.22).

Ulteriori personalizzazioni della Griglia Guida selezionata e/o degli ele-menti (linee e/o archi di cerchio) che la costituiscono possono essere ri-chieste nel toolbox delle sue proprietà (v. § 10.2.3).

Come Spostare e Ruotare una Griglia GuidaUna Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) può essere liberamente spo-stata e ruotata nella tavola in cui è stata disegnata (v. § 10.22).

Per spostare o ruotare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) disegnata èNECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettango-lare (Radiale) del menu Disegno risulti NON selezionata.

Spostamento

Per traslare, nella tavola attiva, una griglia guida disegnata basta effettua-re le seguenti operazioni:

•  Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2).

•  Fare click sul punto della griglia (intersezione tra due linee o tra unalinea ed un arco di cerchio) che si intende prendere come riferimento

 per lo spostamento.

Questa operazione seleziona la griglia e propone, sul punto cliccato, lamaniglia per il suo spostamento e la sua rotazione.

Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul punto cen-trale (verde) della maniglia.

Questa operazione attiva la modalità per lo spostamento dell’intera gri-glia e il cursore assume l’aspetto a lato.

•  Effettuare gli spostamenti opportuni nella tavola; durante lo sposta-mento le coordinate del punto spostato vengono dinamicamente pro-

 poste sulla barra di stato della finestra del programma.

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10. Il Disegno degli Oggetti

289

 

•  quando la griglia risulta correttamente posizionata fare un click con il pulsante sinistro del mouse.

Ovviamente, durante lo spostamento, il punto di riferimento (maniglia verde) dellagriglia assume le posizioni determinate dagli snap attivi (v. § 11.1) nella tavola.

Se il punto della griglia deve essere spostato in posizioni differenti da quelle a cuiobbligano gli snap attivi può essere necessario disabilitare o regolare opportu-namente gli snap (v. § 11.1 e segg.).

Una griglia guida può anche essere spostata mediante le seguenti operazioni:

•  cliccare sul punto della griglia da prendere come riferimento per lospostamento; questa operazione seleziona il punto e l’intera griglia;

selezionare il rigo XY del toolbox delle Proprietà e pigiare il bottoncino che proposto nel rigo stesso;questa operazione apre il dialog in cui vengonoriportate le coordinate del punto della griglia sele-

zionato;nel dialog specificare le nuove coordinate del punto selezionato e pi-giare il bottoncino OK per richiuderlo ed ottenere lo spostamento dellagriglia richiesto.

Lo spostamento della griglia effettuato nell’ultimo modo descritto NON risente deivincoli imposti dagli Snap attivi.

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10. Il Disegno degli Oggetti

290

Rotazione

Per ruotare una griglia guida disegnata basta:

  Selezionare (v. § 10.1.2) il punto della griglia (intersezione tra due li-nee o tra una linea ed un arco) che deve fungere da centro di rotazio-ne; questa operazione seleziona anche la griglia e propone, sul puntocliccato, la maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione.

Fare click su uno dei punti esterni (blu) della maniglia; questa opera-zione attiva la modalità per la rotazione dell’intera griglia e il cursoreassume l’aspetto a lato.

•  Effettuare gli spostamenti opportuni del punto della maniglia cliccato per ottenere la rotazione desiderata della griglia; il punto della maniglia può anche essere allontanato dal centro di rotazione (punto centrale ver-de della maniglia) per favorire eventuali allineamenti con altri oggetti

 presenti nella tavola; durante la rotazione sulla linea di quota della gri-glia viene dinamicamente proposto l’angolo di cui essa risulta ruotata.

•  quando la griglia risulta ruotata correttamente, fare un click con il pul-sante sinistro del mouse per fissarla.

Ovviamente, durante la rotazione, il punto (blu) della maniglia spostato è vincola-to ad assumere le posizioni obbligate dagli snap lineari ed angolari attivi (v. §11.1) nella tavola. Di conseguenza le rotazioni della griglia che è possibile ottene-re possono essere sensibilmente diverse da quella desiderata.

Per ruotare con precisione una griglia guida di un determinato angolo può esserenecessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap (v. § 11.1 e segg.).

Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, lagriglia guida viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità

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10. Il Disegno degli Oggetti

291

 per la sua traslazione. Rilasciando il tasto SHIFT viene riattivata la mo-dalità per la rotazione della griglia.

Una griglia guida può anche essere ruotata mediante le seguenti operazioni:

•  selezionare (v. § 10.1.2) il punto della griglia che deve fungere da cen-tro di rotazione; questa operazione seleziona il punto e la griglia pro-

 ponendone le proprietà nel toolbox delle Proprietà.

•  nel campo Rotazione del toolbox delle Proprietà specificare l’angolo(in gradi) di cui si intende ruotarla e pigiare INVIO per confermare.

La rotazione della griglia effettuata nell’ultimo modo descritto NON risente deivincoli imposti dagli Snap attivi.

Le Proprietà delle Griglie GuidaTutte le caratteristiche di una Griglia Guida possono essere visualizzate e

modificate nel toolbox delle sue Proprietà che si attiva durante la fase del suodisegno (v. § 10.22) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2).

Le proprietà della Griglia Guida selezionata (v. § 10.1.6) risultano rag-gruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

La sezione Caratteristiche comprende i seguenti righi:

Imposta Righe e Colonne: pigiando il bottone proposto quando il cursoreè nel rigo, si accede al dialog per la definizione delle caratteristichegeometriche della griglia guida (v. § 10.22).

Descrizione Linea

La sezione Descrizione Linea comprende i seguenti campi:

Descrizione Linea, in cui è possibile modificare la descrizione della lineao dell’arco di cerchio selezionato nella griglia guida proposta per de-fault dal programma (del tipo “X1”). Spostando il cursore in un altro

rigo, la nuova descrizione viene riportata nell’etichetta (cerchietto blu)identificativa della linea selezionata della griglia guida.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Distanza Etichette, in cui è possibile modificare la distanza, dalla griglia,dell’etichetta identificativa della linea o dell’arco di cerchio seleziona-to. La distanza di tutte le etichette delle linee orizzontali e/o verticali

dalla griglia può essere definita anche nel dialog Impostazione Righe eColonne (v. § 10.22).

Etichette Griglia

La sezione Etichette Griglia comprende i seguenti check box:

Destra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee odegli archi di cerchio a destra della griglia guida.

Sinistra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o

degli archi di cerchio a sinistra della griglia guida.Sopra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o

degli archi di cerchio sopra la griglia guida.

Sotto [solo per griglie guida rettangolari], la cui selezione richiede la presenzadelle etichette delle linee o degli archi di cerchio sotto la griglia guida.

Geometria

La sezione Geometria comprende i seguenti campi:

X  Y, in cui vengono proposte le coordinate del punto selezionato dellagriglia guida (v. § 10.22.1).

Le coordinate del punto selezionato possono esse-re modificate nel dialog a cui si accede pigiando il

 bottone visibile nel campo XY quando risulta sele-zionato il relativo rigo.

Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo il posizio-namento desiderato del punto selezionato della griglia nel disegno.

Rotazione, in cui viene proposto l’angolo di cui risulta ruotata la grigliaguida nel piano del disegno (v. § 10.22.1).

Variando il valore proposto nel campo Rotazione e pigiando INVIO del-la tastiera per confermare, nel disegno si ottiene la rotazione desidera-ta della griglia guida intorno al suo punto selezionato.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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La Spinta del TerrenoLa spinta del terreno sulla Pareti si applica mediante il semplice disegnodell’oggetto Spinta Terreno (su pareti).

L’oggetto “Spinta Terreno (su pareti)” è una polilinea che, disegnata in prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questauna spinta del terreno.

Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-teristiche specificate nel toolbox delle proprietà dell’oggetto Spinta Ter-reno disegnato.

Per applicare una spinta del terreno su una parete basta, pertanto, effet-tuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia scelta che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Spinta Terreno (su pareti) del toolbox per attiva-re la modalità per il disegno della spinta del terreno ed attivare il rela-

tivo toolbox delle Proprietà (v. § 10.23.1).•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà comuni a tutti i tratti

di polilinea dell’oggetto Spinta Terreno da disegnare;

Ovviamente, per definire correttamente l’oggetto da disegnare OCCORRE SPE-CIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE.

Le proprietà dell’oggetto Spinta Terreno di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.23.1.

Se la quota e l’altezza non sono costanti per tutti i punti del terreno, le proprietàdella sezione Geometria (v. § 10.23.1) vanno specificate per ogni punto durante il

disegno (v. avanti).

•  Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.

Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-dere con punti delle pareti stesse.

Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).

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10. Il Disegno degli Oggetti

294

•   Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geome-tria\Punto [2] del toolbox delle proprietàspecificare (in metri) la Quota e l’Altezza

del terreno alle estremità del primo tratto di polilinea. Naturalmente, dopo ogni inseri-mento, è necessario confermare pigiandoINVIO della tastiera.

•  Tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremitàrisulta posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa operazione

 propone la modalità per il disegno del tratto di polilinea successivo.

Se il verso della spinta del terreno indicato dalle frecce riportate sul tratto dise-gnato o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pul-sante sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionarel’opzione Inverti verso Spinta.

L’operazione descritta inverte il verso della spinta del terreno sulla parete.

L’inversione del verso della spinta del terreno selezionata può anche essere otte-nuta pigiando F5 o F6 della tastiera. 

•  Se occorre disegnare ulteriori tratti di polilinea effettuare, per ognunodi essi, le seguenti operazioni:•  nella sezione Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà indica-

re (in metri) la Quota e l’Altezza del terreno nella seconda estremitàdel tratto da disegnare (quota e altezza della prima estremità sono sta-te specificate per il tratto precedente) e confermare pigiando INVIO;

•  fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda e-stremità del tratto.

•  Ultimato il disegno della polilinea fare click nella tavola con il pulsan-

te destro del mouse per attivarne il menu locale e, in questo, seleziona-re l’opzione Termina per concludere il disegno. Se la polilinea deve ri-

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10. Il Disegno degli Oggetti

295

sultare chiusa (il primo e l’ultimo punto disegnati coincidono), dopo a-ver disegnato il penultimo tratto, per ultimare il disegno basta seleziona-re l’opzione Chiudi Poligono del menu locale della tavola.

Il disegno dell’oggetto Spinta Terreno può anche essere effettuato senzaspecificare la quota e l’altezza dei punti della polilinea. La quota el’altezza di ogni punto della polilinea, infatti, può anche essere definita inmaniera più chiara ed intuitiva in una vista 3D (v. § 12.6).

Per assegnare la quota e l’altezza di un punto della polilinea della Spintadel Terreno in una vista 3D basta:

•  Selezionare il tratto della Spintada modificare. Il tratto seleziona-

to in una vista 3D risulta contor-nato in verde e, alla base e allasommità delle sue estremità, ven-gono proposte le maniglie (pallinigialli) per modificarne grafica-mente la quota e l’altezza.Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con inumeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle

 proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza.

•   Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolboxdelle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del terreno (v.§ 10.23.1) alle estremità del tratto di polilinea. Dopo l’inserimento diogni valore, è necessario confermare pigiando INVIO della tastiera.

Le modifiche descritte possono anche essere effettuate graficamente spo-stando opportunamente, verso l’alto o verso il basso, le maniglie (pallinigialli) alla base ed alla sommità del tratto di terreno selezionato. A modi-fica effettuata, i nuovi valori della quota e dell’altezza delle estremità del

tratto di terreno vengono riportate negli opportuni campi delle sezioniPunto [1] e Punto [2] del toolbox delle proprietà.

Ovviamente, la Spinta del Terreno su una o più pareti va disegnata sulla tavola di un u-nico piano anche quando essa interessa più

 piani dell’edificio (ad es., un piano interratoed un piano seminterrato).

Con le modalità descritte, la spinta del terre-

no può essere estesa ad un piano superiore oinferiore a quello su cui è stata disegnata.

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10. Il Disegno degli Oggetti

296

La spinta del terreno rappresentata nella figura precedente può essere di-segnata indifferentemente nella tavola del disegno del piano inferiore odi quello superiore modificando opportunamente le quote dei vari tratti

dell’oggetto disegnato. Nella figura seguente viene riportato un particolare caso di applicazionedella spinta del terreno. Le spinte del terreno contrassegnate con 1 e 2sono state disegnate sulla tavola del disegno del piano superiore. Natu-ralmente, per queste due spinte, l’altezza è quella che va dal piano del di-segno al punto più basso dell’edificio. L’altezza della spinta 2, quindi, vaopportunamente ridotta in quanto essa interessa solo il piano superiore.

Per definire correttamente le spinte del terreno ènecessario che, sul piano superiore, vengano di-segnate due differenti spinte (1 e 2).

Disegnando, infatti, un’unica spinta e modifican-do l’altezza delle estremità del tratto di spintacorrispondente alla spinta 2, verrebbero modifi-cate anche le altezze delle estremità dei tratti a-diacenti che, però, devono rimanere inalterate.

La spinta 3 viene disegnata sulla tavola del piano inferiore. In questo casosul terreno 3 occorre applicare il sovraccarico del terreno sovrastante per tener conto dell’effetto di quest’ultimo sulla spinta orizzontale sulla parete.

SpintaTerreno

PianoDisegno

QuotaTerreno

AltezzaTerreno

Note

1 A 3 6

2 A 3 33 B 3 3  Applicazione sovraccarico del terreno sovrastante

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10. Il Disegno degli Oggetti

297

 

Un oggetto Spinta del Terreno trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sullaparete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventualielementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il terreno stesso.

I carichi verticali dovuti al peso del terreno vanno applicati con le modalità previ-ste per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).

È da tener presente, inoltre, che, se occorre applicare una spinta del ter-reno ad entrambe le facce di una stessa parete (ad es., nel caso della pare-te di contenimento della rampa in figura), è necessario disegnare su essadue differenti oggetti Spinta Terreno (1 e 2).

Disegno CORRETTO Applicando, infatti, ad entrambe lefacce di una parete la stessa spinta(1) (v. figura seguente) si possonoottenere risultati NON corretti. Disegno NON CORRETTO

Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggettoSpinta Terreno sono le stesse previste per la modifica e la cancellazionedell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).

Le Proprietà della Spinta del TerrenoTutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) pos-sono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si atti-

va durante la fase del suo disegno (v. § 10.23) oppure quando esso risultaselezionato.

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10. Il Disegno degli Oggetti

298

Le proprietà di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) risultano raggruppatenelle seguenti sezioni:

Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche viene proposto il list box Terreno in cuiva scelta la tipologia del terreno che determina l’entità della spinta.

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto diterreno selezionato. Il valore riportato in questo campo non è modifi-

cabile se non modificando graficamente il tratto di terreno.Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il

tratto selezionato di terreno rispetto all’orizzontale nel piano del dise-gno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se nonmodificando graficamente il tratto di terreno.

PUNTO [1] e Punto [2]

 Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le co-

ordinate X ed Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato ela Quota e l’ Altezza del terreno negli stessi punti.

La Quota e l’Altezza del terreno alle estremità del tratto selezionato pos-sono essere modificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pi-giando INVIO della tastiera per confermare.

Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto dispinta selezionato possono essere modificate nel dia-log a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.

Ancora al Piano

 Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della Spinta del Ter-reno selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno):

SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

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10. Il Disegno degli Oggetti

299

NO: tra la faccia superiore del terreno ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,la quota del terreno NON viene modificata;

Si: la faccia superiore del terreno risulta vincolata al piano di apparte-nenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superioredel terreno rimane ad esso solidale; cliccando sul bottoncino , propo-sto a sinistra del list box quando in esso risulta selezionata l’opzioneSI, vengono proposti i campi:Delta Punto [1]: in cui viene proposta la differenza tra la quota

dell’estremità [1] del tratto di terreno selezionato e la quota del pia-no del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificandoil tratto di terreno nel disegno.

Delta Punto [2]: in cui viene proposta la differenza tra la quotadell’estremità [2] del tratto di terreno selezionato e la quota del pia-no del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificandoil tratto di terreno nel disegno.

Carichi e Forze

 Nella sezione Carichi e Forze è presente il campo Sovraccarico sul Terre-no in cui è possibile specificare, in N/m2, l’entità di un eventuale sovrac-carico sul terreno.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

La Spinta IdrostaticaLa spinta idrostatica di un liquido (acqua) su una Parete si applica me-diante il semplice disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti).

L’oggetto “Spinta Idrostatica (su pareti)” è una polilinea che, disegnatain prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questauna spinta di un liquido.

Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-

teristiche specificate nel toolbox delle proprietà della Spinta Idrostaticadisegnata.

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10. Il Disegno degli Oggetti

300

Per applicare una spinta idrostatica su una parete basta, pertanto, effet-tuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-

razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-logia scelta che è possibile disegnare.

Selezionare l’opzione Spinta Idrostatica (su pareti) del toolbox per at-tivare la modalità per il disegno della spinta idrostatica ed attivare ilrelativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.24.1).

•   Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.24.1) co-muni a tutti i tratti di polilinea dell’oggetto Spinta Idrostatica da dise-gnare; in particolare nel campo Quota livello della sezione Geometria 

va specificata la quota del liquido che, ovviamente NON può variare per i vari tratti dell’oggetto.

Ovviamente, per definire correttamente l’oggetto da disegnare OCCORRE SPE-CIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE.

Le proprietà dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) di EdiLus-CA vengono de-scritte nel § 10.24.1.

Se l’altezza del liquido non è costante per tutti i punti dell’oggetto, le proprietàdella sezione Geometria (v. § 10.24.1) possono essere specificate, per ogni pun-

to, durante il disegno (v. avanti).

•  Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.

Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-dere con punti delle pareti stesse.

Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-

te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).

•   Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geome-tria\Punto [2] del toolbox delle proprietà specifi-care (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1)alle estremità del primo tratto di polilinea. Natu-ralmente, dopo ogni inserimento, è necessarioconfermare pigiando INVIO della tastiera.

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10. Il Disegno degli Oggetti

301

•  Tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremi-tà risulta posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa opera-zione propone la modalità per il disegno dell’eventuale tratto di polili-

nea successivo.

Se il verso della spinta idrostatica indicato dalle frecce riportate sul tratto disegna-to o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pulsantesinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionarel’opzione Inverti verso Spinta.

L’operazione descritta inverte il verso della spinta idrostatica sulla parete.

L’inversione del verso della spinta idrostatica selezionata può anche essere otte-nuta pigiando F5 o F6 della tastiera. 

•  Se occorre disegnare ulteriori tratti di polilinea effettuare, per ognunodi essi, le seguenti operazioni:

•  nella sezione Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà indica-re (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1) nella seconda estre-mità del tratto da disegnare (quota e altezza della prima estremitàsono state specificate per il tratto precedente) e confermare pigiandoINVIO della tastiera;

•  fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda e-stremità del tratto.

Ultimato il disegno della polilinea fare click nella tavola con il pulsantedestro del mouse per attivare il menu locale dell’oggetto e, in questo, se-lezionare l’opzione Termina per concludere il disegno.

Se la polilinea della Spinta Idrostatica deve risultare chiusa (il primo el’ultimo punto disegnati coincidono), dopo aver disegnato il penultimotratto, per ultimare il disegno basta selezionare l’opzione Chiudi Poligono 

del menu locale dell’oggetto.

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10. Il Disegno degli Oggetti

302

Nel disegnare una Spinta Idrostatica in una vasca, per ottenere anche l’effetto grafi-co del liquido all’interno della vasca stessa, è necessario che la polilinea della Spin-ta risulti chiusa mediante l’opzione Chiudi Poligono del suo menu locale.

Il disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica può anche essere effettuato sen-za specificare l’altezza del liquido per ogni tratto della polilinea.

L’altezza del liquido per ogni punto della polilinea, infatti, può anche es-sere definita in maniera più chiara ed intuitiva in una vista 3D (v. § 12.6).

Per assegnare l’altezza del liquido in un punto della polilinea della Spinta

Idrostatica in una vista 3D basta:•  Selezionare il tratto della Spinta

Idrostatica (v. § 10.1.2) da modi-ficare. In una vista 3D il trattoselezionato risulta contornato inverde e, alla base e alla sommitàdelle sue estremità, vengono

 proposte le maniglie (pallinigialli) per modificarne grafica-mente la quota e l’altezza.Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con inumeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle

 proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza.

•   Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolboxdelle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del liquido (v.§ 10.24.1) alle estremità del tratto di polilinea.

Dopo l’inserimento di ogni valore, è necessario confermare pigiandoINVIO della tastiera.

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10. Il Disegno degli Oggetti

303

 

L’altezza del liquido può essere modificata per ogni estremità di ogni tratto di polili-nea della Spinta Idrostatica.

Modificando, invece, la quota (QUOTA livello) di un tratto della spinta idrostaticaviene modificata, ovviamente, anche la quota di tutti i restanti tratti.

Le modifiche descritte possono anche essere effettuate graficamentespostando opportunamente, verso l’alto o verso il basso, le maniglie(pallini gialli) alla base ed alla sommità del tratto di spinta idrostaticaselezionato.

A modifica effettuata, i nuovi valori della quota e dell’altezza delle e-

stremità del tratto di spinta vengono riportati negli opportuni campi dellesezioni Punto [1] e Punto [2] del toolbox delle proprietà.

Ovviamente, la Spinta Idrostatica su una o più pareti va disegnata sullatavola di un unico piano, anche quando essa interessa più pianidell’edificio (ad es., un piano interrato ed un piano seminterrato).

Con le modalità appena descritte, la spin-ta idrostatica può essere estesa ad un

 piano superiore o inferiore a quello sucui è stata disegnata.

La spinta idrostatica nell’esempio a lato può essere disegnata indifferentementenella tavola del disegno del piano infe-riore o di quello superiore modificando-ne opportunamente la quota.

Un oggetto Spinta Idrostatica trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla

parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventualielementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il liquido.

I carichi verticali dovuti al peso del liquido vanno applicati con le modalità previsteper ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).

Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggettoSpinta Idrostatica sono le stesse previste per la modifica e la cancellazio-ne dell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).

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10. Il Disegno degli Oggetti

304

Le Proprietà della Spinta IdrostaticaTutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) (v. § 10.24) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Pro-

 prietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.24) oppurequando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).

Le proprietà di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) risultano raggrup- pate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche vengono proposti i campi:

Liquido, in cui è possibile digitare il nome del liquido

Peso specifico, in cui va specificato, in N/m3, il perso specifico del liquido.

Geometria

 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto diSpinta Idrostatica selezionato. Il valore riportato in questo campo nonè modificabile se non modificando graficamente il tratto selezionato.

Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato iltratto di Spinta idrostatica selezionato rispetto all’orizzontale nel pianodel disegno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile senon modificando graficamente il tratto selezionato.

QUOTA livello liquido: in tale rigo viene riportata la quota del livello del

liquido (spinta) selezionato. Modificando il valore in questo campo econfermando pigiando INVIO della tastiera, si ottiene la corrispondentevariazione di quota nel disegno.

PUNTO [1] e Punto [2]

 Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le co-ordinate X ed Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato el’ Altezza del liquido negli stessi punti.

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10. Il Disegno degli Oggetti

305

L’Altezza del liquido alle estremità del tratto di spinta selezionato puòessere modificata digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pigiandoINVIO della tastiera per confermare.

Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto dispinta selezionato possono essere modificate nel dia-log a cui si accede pigiando il bottone visibile nelcampo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.

Ancora al Piano

 Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del liquido (Spinta)selezionato al piano di appartenenza (piano del disegno):

SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

NO: tra la faccia superiore del liquido ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,la quota del liquido NON viene modificata;

Si: la faccia superiore del liquido risulta vincolata al piano di apparte-nenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superiore delliquido rimane ad esso solidale.

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §10.1.6.

Tra le consuete proprietà della sezione Aspetto è presente il check box

Animazione la cui selezione/deselezione consente di visualizza-re/nascondere l’effetto di animazione del liquido nelle viste 3D.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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Pagina lasciata volutamente in bianco

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11. Le Utilità del Disegno

307

 

Le Utilità del Disegno

Il presente capitolo descrive le utilità per il disegno degli Oggetti (v. cap.10): potentissime funzionalità che rendono il lavoro del Tecnico estre-

mamente semplice, rapido e preciso.

Anche se non tutte le funzionalità descritte nel presente capitolo sono

indispensabili per operare con il programma, si consiglia di prenderne

visione per rendere il proprio lavoro estremamente più comodo e pro-

duttivo.

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11. Le Utilità del Disegno

308

Gli Snap

Un’utilissima funzionalità per il disegno degli Oggetti (pilastri, pareti,

travi, ecc.) di EdiLus-CA sono gli Snap.

Per rendere rapido ed agevole il disegno degli oggetti su ogni tavola gra-

fica del progetto (le tavole dei piani, quelle delle armature o degli elabo-rati, ecc.) sono previsti i seguenti tipi di snap:

•  Snap alla Griglia (v. § 11.1.1),

•  Snap Angolare (v. § 11.1.2),

•  Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).

Gli Snap del programma vengono illustrati nei paragrafi seguenti.

Snap alla GrigliaLo Snap alla Griglia vincola, durante il disegno, il cursore e quindi i pun-

ti caratteristici dell’elemento disegnato (ad es. le estremità di una trave),

a rimanere sui punti di una griglia liberamente definita dall’Utente.

La personalizzazione della griglia e del comportamento del relativo Snap

si effettua nel box Snap alla Griglia e Snap Angolo del toolbox degli Snap

che si apre cliccando il bottone Snap della toolbar verticale sul bordo de-

stro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-toncino a destra del suo titolo.

In alto nel box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” è presente il check boxPrevalenza Snap ad Oggetto.

La selezione di tale check richiede che vengano temporaneamente disabi-

litati lo snap alla griglia e lo snap angolare (v. § 11.1.2) quando si verifi-ca un’interferenza con uno snap ad oggetto (v. § 11.1.3).

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11. Le Utilità del Disegno

309

La sezione Snap griglia del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” pre-

senta i seguenti strumenti per la personalizzazione degli snap alla griglia:

•  Il check box Snap Griglia la cui selezione richiede di rendere attivo lo

snap alla griglia.

L’attivazione e la disattivazione dello Snap alla Griglia può anche essere effettua-ta, senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/DisattivaSnap a Griglia della toolbar (v. § 3.4).

Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap a Gri-glia della toolbar risulta premuto.

Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/DisattivaSnap a Griglia risulta NON premuto.

Lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato, in maniera automatica,quando si cerca di disegnare utilizzando anche lo Snap Angolare (v. § 11.1.2).

Quando si utilizza lo Snap Angolare, infatti, lo Snap alla Griglia non consente didefinire con precisione le dimensioni dell’oggetto che si disegna.

•  Il campo Intervallo X di Snap in cui va specificato il valore, in metri,

del lato orizzontale della maglia della griglia.

•  Il campo Intervallo Y di Snap in cui va specificato il valore, in metri,

del lato verticale della maglia della griglia.

Per default, nei campi Intervallo X di Snap ed Intervallo Y di Snap viene pro-posto il valore 0.01 m.

Pertanto, per default, in tutte le tavole di disegno del progetto risulta già definitauna griglia 1 x 1 cm.

•  Il check box Assoluta la cui selezione definisce la griglia a partire

dall’origine della tavola.Se il check box “Assoluta” risulta NON selezionato, la griglia viene

generata a partire dal primo punto dell’elemento che si disegna.

In questo caso, il primo punto dell’elemento viene disegnato senza al-

cuno snap alla griglia e quindi può essere posizionato in un punto

qualsiasi della tavola.

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11. Le Utilità del Disegno

310

Si supponga di disegnare una trave (v. § 10.3.1).

Se l’opzione Assoluta risulta selezionata, lo Snap alla Griglia

vincola, entrambe le estremità della trave a posizionarsi sudue punti della griglia (rappresentata mediante i puntini).

Se, invece l’opzione Assoluta risulta NON selezionata, la pri-ma estremità della trave non è soggetta ad alcuno snap e, per-tanto, può essere disegnata in un qualsiasi punto della tavola.

La seconda estremità, invece, sarà vincolata alla griglia (rap-presentata con il tratto continuo) che si genera a partire dallaprima estremità.

Snap Angolare

Lo Snap Angolare vincola, durante il disegno, l’oggetto disegnato (ad es.

una trave) ad assumere solo inclinazioni rispetto all’orizzontale multiple

di un determinato angolo liberamente definito dall’Utente.

La personalizzazione dello Snap Angolare si effettua nell’omonima se-zione del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” del toolbox degli Snap.

Al toolbox degli Snap si accede cliccando sul bottone Snap della toolbar 

verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-toncino a destra del suo titolo.

La sezione Snap angolo del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo”

 presenta:

•  Il check box Snap Angolo la cui selezione richiede di rendere attivo losnap angolare.

•  Il campo Angolo che si abilita quando risulta selezionato il check boxSnap Angolo; in tale campo va specificato l’angolo di snap. Per de-

fault, nel campo Angolo viene proposto il valore 15°.

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11. Le Utilità del Disegno

311

 

L’attivazione e la disattivazione dello Snap Angolare può anche essere effettuata,senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva Snapad Angolo della toolbar (v. § 3.4).

Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap adAngolo risulta premuto.

Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/DisattivaSnap ad Angolo risulta NON premuto.

Quando si disegna utilizzando lo Snap Angolare (ad es. una trave inclina-

ta), lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato per definire

con precisione le dimensioni dell’oggetto (la lunghezza della trave).

Snap ad Oggetto

Gli Snap ad Oggetto vincolano il punto sensibile (v. § 10.1.7)

dell’oggetto che si sta disegnando (ad es. il punto sensibile dell’estremità

di una trave) ad un determinato punto caratteristico di un altro oggetto(ad es. ad uno spigolo o al un punto medio di un pilastro, ecc.).

Sono, inoltre, disponibili Snap ad Oggetto che vincolano l’oggetto dise-

gnato ad assumere una determinata direzione in funzione della direzione

di altri oggetti già disegnati.

Ovviamente uno Snap ad Oggetto si attiva solo quando il cursore è in un

determinato intorno del punto di snap dell’oggetto.

La scelta degli snap ad oggetto che si intende rendere attivi nelle tavole

del progetto di EdiLus-CA e delle opzioni che ne regolano il funziona-mento si effettua nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap.

Il toolbox degli Snap si apre fermando il cursore sul bottone Snap della

toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-toncino a destra del suo titolo.

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11. Le Utilità del Disegno

312

Il box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap presenta, in alto, la sezione

Modalità di snap ad oggetto con i check box per la scelta degli snap ad

oggetto che devono essere attivi nelle tavole del progetto.

I check box della sezione Modalità di snap ad oggetto sono:

Medio, la cui selezione attiva lo snap ai punti medi dei lati degli oggetti

disegnati (il lato di un pilastro, la faccia di una trave, ecc.).

Parallelo, la cui selezione attiva lo snap che consente di disegnare un og-

getto (ad es. una trave) parallelo ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.2).

Perpendicolare, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per il disegno

di un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.3).

Vicino, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap a qualsiasi punto del

contorno o dell’asse degli oggetti già disegnati.

Centro, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al centro del pilastro e

degli archi di cerchio delle polilinee.

Nodo, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità dei tratti

delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-

linea (balconi, fori, ecc.).

Tangente, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per disegnare un

oggetto tangente ad un arco di polilinea o ad un arco di qualsiasi og-

getto disegnato mediante polilinee.

Punto Finale, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità

delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-

linea (balconi, fori, ecc.).

Prolungamento, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al prolunga-

mento degli oggetti già disegnati.

Intersezione, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle intersezioni

tra i vari lati ed assi degli oggetti disegnati ed i punti di intersezione

tra questi e quelli di altri oggetti; se risulta attivo lo snap Prolunga-mento, lo snap intersezione comprende anche i punti di intersezione

tra i prolungamenti dei lati o degli assi dei vari oggetti disegnati.

Sopra i check box descritti sono presenti i bottoni:

Seleziona Tutto: seleziona automaticamente tutti i check box della se-

zione “Modalità di snap ad oggetto” precedentemente illustrati.

Deseleziona Tutto: deseleziona automaticamente tutti i check box della

sezione “Modalità di snap ad oggetto”.

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11. Le Utilità del Disegno

313

 

La selezione di tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto” con larelativa attivazione di tutti gli snap ad oggetto previsti può comportare confusionee difficoltà nel disegno.

L’effetto di alcuni snap ad oggetto, inoltre, può essere compromesso dalla pre-senza di altri snap che risultano prioritari rispetto ad essi.

Pertanto, si consiglia di lasciare attivi correntemente i soli Snap ad Oggetto di usopiù frequente e di attivare gli altri solo in caso di necessità.

In tal senso, gli Snap ad Oggetto abilitati per default alla creazione del documen-to forniscono una buona configurazione di base per il disegno degli oggetti.

Oltre alla possibilità di richiedere o meno l’attivazione di determinati

Snap ad Oggetto, nella sezione Opzioni del box Snap ad oggetto è anche

 possibile regolarne il comportamento.

 Nella sezione Opzioni del box Snap ad Oggetti sono presenti i seguenti

strumenti:

•  Il check box Calamita, la cui selezione richiede che lo snap si attivi già

a partire da una certa distanza dal punto o dalla retta che lo rappresen-ta. La distanza a partire dalla quale risulta attiva la calamita può essere

regolata (in pixel) nei campi sottostanti.

  il campo Intorno Calamita (Pixel) in cui va specificata la distanza (in pixel) dal punto di snap a partire dalla quale risulta attiva la “calamita”.

•  Il campo Intorno linee guida (Pixel) in cui va specificata la distanza (in

 pixel) da una linea guida o allineamento a partire dalla quale risulta at-

tiva la “calamita”.

I valori proposti nei campi descritti sono stati ottimizzati per consentire una certafacilità ed una buona precisione nelle operazioni di disegno.

Gli Snap ad Oggetto sono prioritari rispetto agli Snap alla Griglia (v. §11.1.1) e agli Snap Angolari (v. § 11.1.2).

Avvicinando, infatti, il cursore ad un punto di uno Snap ad Oggetto, il

 programma provvede, in maniera automatica, a disabilitare temporanea-

mente gli Snap alla Griglia e gli Snap Angolari.

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11. Le Utilità del Disegno

314

Le Opzioni degli Snap

 Nel box Opzioni del toolbox degli Snap è possibile richiedere ulteriori

 personalizzazioni degli Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).

Dall’alto, nel box Opzioni vengono proposti:

•  Il list box Simbolo Snap, in cui è possibile scegliere il colore del sim-

 bolo che rappresenta il tipo di snap (ad es. intersezione, perpendicola-

re, ecc.) (v. figura).

•  Il check box Generatrici Snap, la cui sele-

zione richiede la visualizzazione delle gene-ratrici di uno snap (v. figura) durante il di-

segno. Quando tale check box risulta sele-

zionato, nel list box adiacente è anche pos-

sibile scegliere il colore con cui devono es-

sere proposte le generatrici.

•  Il check box Piano Snap Z, la cui selezione richiede la visualizzazione,

durante il disegno, del piano di snap orizzontale che compare quando

si sposta verticalmente l’estremità di una trave in una vista 3D (v. §

10.3.7). Quando tale check box risulta selezionato, nel list box adia-cente è anche possibile scegliere il colore con cui deve essere proposto

il piano di snap.

•  Il list box Punti Fissati in cui è possibile scegliere il colore dei punti

che si fissano temporaneamente come punti di snap (v. § 11.1.3.4).

•  La sezione Linee Guida in cui vengono proposti i list box per la scelta

dei colori delle linee guida (linee che segnalano gli allineamenti pos-

sibili durante il disegno) per i vari tipi di Snap ad Oggetto (Perpendi-

colare, Parallelo, ecc.).

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11. Le Utilità del Disegno

315

Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro

Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola

attiva, un oggetto parallelo ad uno già disegnato vengono illustrate me-

diante un semplice esempio: il disegno di una trave parallela ad un’altra

trave già disegnata.

Per disegnare una trave parallela ad un’altra trave già disegnata basta ef-

fettuare le seguenti operazioni:

•  accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap 

(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Parallelo;

•  disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia

della trave già disegnata a cui essa deve essere parallela;

•  quando la faccia della trave disegnata di-

venta rossa e in prossimità del cursore

appare la scritta Parallelo, pigiare F11 del-

la tastiera; una crocetta gialla sulla faccia

della trave indica la direzione che dovrà

assumere la trave che si sta disegnando;

•   procedendo nel disegno della trave,quando questa risulta all’incirca paral-

lela all’altra trave, su essa appare una

linea guida a cui risulta calamitata (v.

avanti) la sua seconda estremità; conte-stualmente, sulla trave già disegnata, la

crocetta gialla su trasforma in due

segmenti paralleli blu;

•  cliccare nel punto in cui va fissata la seconda estremità della trave.

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11. Le Utilità del Disegno

316

Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad

un Altro

Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola

attiva, un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato vengono illustrate

mediante un semplice esempio: il disegno di una trave perpendicolare ad

un’altra trave già disegnata.

Per disegnare una trave perpendicolare ad un’altra trave già disegnata ba-

sta effettuare le seguenti operazioni:

•  accertarsi che, nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap (v. §11.1.3.1), risulti selezionato il check box Perpendicolare;

•  disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia

della trave già disegnata a cui essa deve essere perpendicolare;

•  quando la trave che si sta disegnando è,

all’incirca, perpendicolare alla trave di-

segnata appare il simbolo della perpendi-

colarità in blu e la scritta Perpendicolare;

•  cliccare nel punto in cui va fissata la se-

conda estremità della trave.

Successivamente la trave disegnata può essere traslata (v. § 10.3.2) nella

 posizione desiderata della tavola.

Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro

Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola

attiva, un oggetto tangente ad uno già disegnato vengono illustrate me-diante un semplice esempio: il disegno di una trave (v. § 10.3.1) tangente

ad un arco di cerchio di una polilinea (v. § 10.14).

Per disegnare una trave tangente ad arco di cerchio di una polilinea basta

effettuare le seguenti operazioni:

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11. Le Utilità del Disegno

317

1) Accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap 

(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Tangente.

2) Disegnata la prima estremità della trave (v. § 10.3.1), portare il curso-

re in prossimità del punto di tangenza con l’arco di cerchio.3) Quando la trave che si sta dise-

gnando è, all’incirca, tangente

all’arco disegnato appare il

simbolo della tangenza in blu e

la scritta Tangente.

A questo punto, se la trave non deve proseguire oltre il punto di tan-

genza basta cliccare la sua seconda estremità.

Se, invece la trave deve proseguire oltre il punto di tangenza, occorreeffettuare le seguenti operazioni:

•  Premere F11 della tastiera per fissare temporane-

amente un punto di snap (“punto fissato”) nel

 punto di tangenza; tale punto per default viene

segnalato da una crocetta gialla.

•  Prolungare la trave mante-

nendola all’incirca sul punto

di tangenza fissato; duranteil disegno una linea punteg-

giata segnala l’allineamento

della trave con la tangente

all’arco nel punto fissato.

•  Quando la trave risulta correttamente dimensionata cliccare per fis-

sare la sua seconda estremità.

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11. Le Utilità del Disegno

318

Le Griglie Guida

Le Griglie Guida sono entità che consentono di definire, sulla tavola di

un piano (v. § 6.5), griglie completamente personalizzabili dall’Utente.

Le maglie di tali griglie, oltre ad essere una utilissima traccia per il dise-

gno, definiscono anche dei potentissimi snap per la disposizione, in ma-

niera rapida e precisa degli oggetti (pilastri, travi, ecc.) sulla tavola.

Grazie agli Snap definiti dalle griglie guida è possibile inserire comoda-

mente, in un punto individuato dalle sue maglie, una qualsiasi entità (pi-

lastro trave, ecc.) e di orientarla secondo uno degli allineamenti definitidalle stesse maglie.

Se non si hanno a disposizione le planimetrie dell’edificio in formato

DXF o DWG le Griglie Guida sono lo strumento da utilizzare priorita-riamente per rendere il disegno degli oggetti semplice e veloce.

EdiLus-CA mette a disposizione del Tec-

nico due differenti tipologie di griglie gui-

da: le Griglie Guida Rettangolari e le Griglie

Guida Radiali.Le Griglie Guida Rettangolari sono griglie

costituite da maglie rettangolari definibili

liberamente dall’Utente sia nel numeroche nelle dimensioni (v. § 10.22).

Le Griglie Guida Radiali sono, invece, gri-

glie costituite da maglie costituite da seg-

menti di corona circolare anch’esse defi-

nibili liberamente sia nel numero che nelledimensioni (v. § 10.22).

Sia le griglie guida rettangolari che quelle

radiali possono essere liberamente ruotate

sulla tavola in modo da creare riferimenti

comunque inclinati.

Su una tavola, inoltre, è anche possibile combinare entrambi i tipi di gri-

glie guida in modo da creare riferimenti di forma qualsiasi.

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11. Le Utilità del Disegno

319

 

Durante il disegno è possibile creare ulteriori Griglie Guida da comporrecon le griglie già definite per avere ulteriori utili riferimenti per il dise-

gno di altri oggetti.

Ad esempio, per disegnare un balcone, è possibile creare una griglia gui-

da con un’unica maglia larga quanto il balcone da affiancare alla griglia

guida utilizzata per il disegno delle travi e dei pilastri.

Aggiunte di ulteriori Griglie Guida a quelle già definite risulta estrema-

mente utile anche per la definizione delle platee.

In questo caso affiancando ai pilastri (in background - v. § 11.6) una gri-

glia guida di una sola maglia (larga quanto la distanza tra i pilastri stessi

ed il bordo della platea) si ottiene immediatamente un utilissimo riferi-

mento per il disegno.

Effettuato il disegno di tutte le entità necessarie, le Griglie Guida inserite

 possono anche essere eliminate dalla tavola (v. § 10.1.5).

Le modalità operative per creare, modificare e cancellare entrambi i tipi

di griglie guida vengono illustrate negli opportuni paragrafi del cap. 10.

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11. Le Utilità del Disegno

320

Il PAN (Spostamento)

Per spostarsi nelle zone della tavola di disegno non visualizzate è possi-

 bile utilizzare, anche durante il disegno di un oggetto, le consuete barre

di scorrimento posizionate a destra ed in basso della finestra contenente

la tavola stessa.

Le tavole di disegno di EdiLus-CA sono anche di una potente funzionali-

tà di PAN che consente di spostare la vista in una zona della tavola na-

scosta in maniera estremamente rapida ed agevole.

Durante il disegno di un oggetto (ad es. il posizionamento di un pilastro odi un’estremità di una trave) basta tenere premuto il pulsante centrale o la

rotellina del mouse (se disponibili) ed effettuare gli spostamenti opportu-

ni nella tavola.

Lasciando il pulsante centrale o la rotellina del mouse viene ripristinata

la modalità per il disegno dell’oggetto che si stava inserendo nella tavola.

Gli Zoom

In tutte le tavole grafiche di EdiLus-CA (Piante, 3D, ecc.) potenti fun-

zioni di Zoom consentono di ingrandire e ridurre il disegno (o una sua

 parte), per poter operare in modo estremamente semplice e preciso.

Per attivare una delle funzioni di zoom di EdiLus-CA basta pi-

giare il bottone Zoom della Toolbar che apre un menu in cui è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:

Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-

tangolo di selezione tracciato con il mouse. L’ingrandimento viene

effettuato estendendo il rettangolo di selezione tracciato alla parte vi-

sibile della Finestra della Tavola.

Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola

occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-

stra della Tavola.

Zoom Entità: effettua un ingrandimento delle entità (oggetti) seleziona-

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11. Le Utilità del Disegno

321

te (v. § 10.1.2) nella tavola. 

Zoom Precedente [SHIFT+F2]: ripropone la vista della tavola preceden-

te all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione

 produce un effetto solo se sono state precedentemente effettuate altreoperazioni di zoom.

Zoom Successivo [SHIFT+F3]: ripropone la vista della tavola successi-

va all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione

 produce un effetto solo se, precedentemente, sono state effettuate ope-

razioni di “zoom precedente”.

Zoom Avanti [+ del tastierino numerico]: ingrandisce progressivamente il

disegno ad ogni selezione.

Zoom Indietro [- del tastierino numerico]: riduce progressivamente il di-segno ad ogni selezione.

Gli ingrandimenti e le riduzioni ottenibili selezionando le opzioni Zoom Avanti eZoom Indietro possono anche essere effettuati, in maniera più rapida ed intuitiva,ruotando la rotellina del mouse.

Un’altra potentissima funzione di zoom è la Lente di Ingrandimento (v. §

11.4.1).

Gran parte delle funzionalità di zoom descritte sono anche disponibili nel

menu locale che si attiva cliccando con il pulsante destro del mouse nella

tavola di disegno in cui si sta operando.

La Lente di Ingrandimento

Durante il disegno di un oggetto è possibile usufruire di un potentissimo

strumento: la lente di ingrandimento.

Grazie alla lente di ingrandimento è possibile ottenere un forte ingrandi-

mento della zona immediatamente circostante il cursore per poter colle-

gare, con estrema precisione ed in maniera estremamente agevole,

l’oggetto che si sta disegnando con gli altri oggetti già disegnati.

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11. Le Utilità del Disegno

322

Tale strumento rende anche estremamente rapido il disegno in quanto non

costringe il tecnico a continui ingrandimenti e riduzioni (v. § 11.4) del di-

segno per poterne visualizzare i particolari nella maniera opportuna.

Per richiedere l’attivazione della lente di ingrandimento sulla zona dellatavola in cui è presente il cursore del mouse, basta premere semplice-

mente il pulsante F4 della tastiera.

In un quadrato a cavallo del cursore viene proposto l’ingrandimento della

zona della tavola in cui si sta operando.

Effettuate le operazioni necessarie, per disabilitare la lente di ingrandi-

mento basta premere nuovamente F4 della tastiera.

Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano

Per definire la pianta di un piano dell’edificio è possibile ricopiare, sulla

relativa tavola di disegno (v. § 6.6), gli oggetti di una o più tipologie (pi-lastri, pareti, travi, tamponature, ecc.) già disegnati nella pianta di un al-

tro piano.

Per effettuare questa operazione basta:

•  aprire (v. § 6.5) e rendere attiva, nella Finestra del Programma, la ta-

vola del piano contenente gli oggetti da riportare sulla tavola di un al-

tro piano del progetto;

accedere al toolbox Copia cliccando sull’omonimo bottone della tool-

 bar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Pro-gramma; nel toolbox la tavola attiva viene indicata come Sorgente;

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11. Le Utilità del Disegno

323

•  nella sezione Opzioni di Copia selezionare il radio button:

Tutte le entità, se si intende copiare tutte le entità (oggetti) disegnate

sulla tavola sorgente;

Solo entità selezionate, se si intende copiare le sole entità (oggetti) se-lezionate nella tavola sorgente; ovviamente tale opzione risulta abi-

litata solo se nella tavola sorgente risultano selezionate delle entità

(v. §§ 10.1.2 e 10.1.3);

Tipologia di entità, se si intende copiare tutte le entità della tavola sor-

gente appartenenti alle tipologie indicate, nel riquadro sottostante,

mediante la selezione dei relativi check box; ovviamente nel riqua-

dro per la scelta delle tipologie di entità vengono proposti i solicheck relativi alle tipologie di entità disegnate sulla tavola sorgente;

•  nel riquadro Tavole di DESTINAZIONE selezionare i check box relativi

alle tavole su cui si intende riportare le entità copiate dalla tavola sor-

gente; ovviamente in tale riquadro vengono proposti i check di tutte le

tavole del progetto escluso quello della tavola sorgente;

Pigiando il bottone Seleziona tutto sotto il riquadro vengono selezionati i checkdi tutte le tavole su cui è possibile riportare le entità.

Pigiando, invece, il bottone Deseleziona tutto viene rimossa la selezione da tutti

i check.

•   pigiare il bottone Applica del toolbox.

Ovviamente, qualsiasi entità si indichi di copiare dalla tavola sorgente, sulla tavo-la del livello Fondazione vengono copiate solo le entità (travi, plinti e platee) chein essa è possibile disegnare.

Ovviamente gli oggetti possono essere copiati, sulla stessa tavola e da

una tavola all’altra (anche di progetti differenti) mediante le classiche

operazioni di copia e incolla degli oggetti selezionati.

Le funzioni di copia ed incolla possono essere attivate pigiando gli appo-

siti bottoni della toolbar o le corrispondenti opzioni del menu Modifica (v.

§ 3.3.2).

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11. Le Utilità del Disegno

324

Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su

Altre Tavole (Background)

Per rendere estremamente agevole il disegno delle Entità di un piano (v.

cap. 10) è possibile richiedere di visualizzare, come sfondo della tavola,

entità (oggetti) già disegnate su altre tavole.

Ad esempio, come riferimenti per il disegno dell’impalcato di un piano, è

 possibile richiedere di visualizzare nella tavola, i pilastri disegnati in

un’altra tavola e le travi ed i solai disegnati in una ulteriore tavola.

 Nella tavola di un piano le entità di un altro piano visualizzate costitui-scono una comodissima traccia per la semplice disposizione degli oggetti

necessari a definirne l’impalcato.

Inoltre, sugli oggetti visualizzati sulla tavola del disegno, è possibile ri-

chiedere l’attivazione degli snap (v. §§ 11.1 e segg.) in modo da rendere

ancora più comodo il disegno.

Per visualizzare, nella tavola del piano attiva, le entità disegnate su un al-tro piano dell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni:

•  cliccare sul bottone Background della toolbar verticale disposta lungo

il bordo sinistro della Finestra del Programma per aprire l’omonimo

toolbox;

•  nella sezione Tavole da visualizzare del toolbox scegliere, mediante la

selezione dei relativi check box, le tavole di cui si intende visualizzaredelle entità;

•   per ognuna delle tavole scelte effettuare le seguenti operazioni:

• 

selezionare la tavola cliccando sul suo nome nella sezione Tavole;•  nel list box Colore entità visibili scegliere il colore con cui devono

essere visualizzate le entità scelte (v. avanti) nella tavola attiva;

•  selezionare il check box Snap attivo se, sulle entità scelte (v. avanti),

devono risultare attivi gli snap (v. § 11.1.3).

•  nella sezione Tipologia di entità selezionare i check box relativi alle

entità della tavola selezionata che si intendono visualizzare nella ta-

vola attiva;

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11. Le Utilità del Disegno

325

 

Per selezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata ba-sta pigiare il bottone Seleziona Tutto presente nel toolbox.

Per deselezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionatabasta pigiare il bottone Deseleziona Tutto presente nel toolbox.

•   pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare e

riportare, come sfondo della tavola attiva, le entità scelte per le varie

tavole.

Effettuato il disegno, è possibile eliminare le entità inserite come sfondo

della tavola.

Per eliminare le entità di sfondo della tavola basta accedere nuovamenteal toolbox Background, deselezionare tutte le tavole nella sezione Tavole

e pigiare il bottone Applica.

Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano visualizzate in

Background delle entità disegnate su altre tavole, viene proposta

l’icona a lato a destra sulla barra di stato (barra inferiore della Finestra

del Programma).

La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle

Viste 3D

 Nella tavola di un piano (v. § 6.6) e/o in una vista 3D (v. cap. 12) è pos-

sibile richiedere di visualizzare solo alcune tipologie di oggetti disegnati.

Per visualizzare nella tavola del piano o nella vista 3D attiva del progettosolo alcune tipologie di oggetti disegnati basta effettuare le seguenti ope-

razioni:

•  Cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale disposta lungo il

 bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre

l’omonimo toolbox in cui viene riportato il nome della tavola o della

vista 3D attiva.

•   Nella parte superiore del toolbox Visibilità selezionare uno dei se-guenti radio button:

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11. Le Utilità del Disegno

326

Tutte le entità: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visua-

lizzare tutte le entità in essa disegnate; se, invece, risulta attiva una

vista 3D, richiede di visualizzare tutte le entità disegnate nell’intero

 progetto.Solo entità selezionate: richiede di visualizzare le sole entità seleziona-

te nella tavola del piano attiva oppure nella vista 3D attiva.

Solo entità non selezionate: richiede di visualizzare le sole entità che

 NON selezionate nella tavola del piano o nella vista 3D attiva. In

 pratica vengono nascoste le entità selezionate.

Se, con l’opzione Solo entità non selezionate, si richiede di nascondere le enti-

tà selezionate (v. avanti), dopo che precedentemente ne sono state nascoste al-tre, vengono visualizzate le entità precedentemente nascoste.

Per nascondere altre entità, senza che vengano visualizzate quelle precedente-mente nascoste, occorre tenere premuto SHIFT della tastiera mentre si effettuala loro selezione.

Solo: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visualizzare, in

essa, le sole tipologie di oggetti indicate nella sottostante sezione

Tipologia di entità (v. avanti); se, invece, risulta attiva una vista 3D,

richiede di visualizzare, in essa, le sole tavole indicate nella sezioneTavole e, per le tavole scelte, le sole tipologie di oggetti indicate

nella sezione Tipologia di entità (v. avanti).

•   Nella sezione Tavole, abilitata solo se è selezionato il radio button

Solo ed è attiva una vista 3D, scegliere, mediante la selezione dei

relativi check box, le tavole (piani) che devono essere visualizzate

nella stessa vista.

•   Nella sezione Tipologia di entità scegliere, mediante la selezione dei

relativi check box, le tipologie di entità che devono essere visualizzatenella tavola del piano o nella vista 3D attiva.

•  Pigiare il bottone Applica per confermare e visualizzare, nella tavola

del piano o nella vista 3D attiva, le sole entità scelte.

Il programma NON consente di disegnare, su una tavola, le tipologie di oggettiche risultano NON visibili in essa.

Cercando di disegnare un oggetto di una tipologia resa NON visibile nella tavola,

un messaggio segnala l’impossibilità di effettuare l’operazione.

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11. Le Utilità del Disegno

327

 Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano NON visibili una o più

tipologie di entità, viene proposta l’icona a lato a destra sulla barra di

stato (barra inferiore della Finestra del Programma).

Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola

Per il disegno degli oggetti (v. cap. 10) nella tavola di un piano (v. § 6.6)

 può essere preso a riferimento un disegno in formato DWG o DXF già

realizzato con un qualsiasi CAD.

Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali nella tavola di un piano

è possibile utilizzare, come traccia, l’opportuna planimetria del progetto

architettonico.

Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.

La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del

grafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.)rende il disegno degli oggetti estremamente semplice e rapido.

Per le funzionalità descritte, il riferimento di disegno in formato DXF o

DWG (se disponibile) sulla tavola grafica è lo strumento primario da adot-

tare per rendere estremamente semplice e rapido il disegno degli oggetti.

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11. Le Utilità del Disegno

328

Ovviamente, ultimato il disegno degli oggetti necessari, il disegno in

formato DWG o DXF caricato può anche essere eliminato dalla tavola.

Le modalità per l’inserimento e la gestione di un disegno DXF/DWG

vengono riportate nei §§ 10.18 e 10.18.1.

Punti Guida e Linee Guida

 Nella tavole dei piani (piante) (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola di di-

segno (carpenterie, armature e tavole esecutive) del progetto di EdiLus-CA è possibile inserire liberamente Punti Guida e Linee Guida.

L’oggetto Punto Guida e l’oggetto Linea Guida sono utilissimi riferimen-

to per il disegno. Essi infatti consentono di definire, nella tavola del dise-

gno, punti ed allineamenti di snap ad oggetto (v. § 11.1.3).

Inoltre, grazie alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. §

11.5), i Punti Guida e le Linee Guida disegnati sulla tavola di un piano

 possono essere riportati automaticamente su altri piani dell’edificio, defi-

nendo, veri e propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo.

Le modalità per il disegno e la gestione dei Punti Guida e delle Linee

Guida vengono illustrate nei §§ 10.20 e 10.21.

Page 334: Manuale Edilus

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12. Le Viste 3D

329

 

Le Viste 3D

Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile richiedere ilnumero desiderato di viste tridimensionali della struttura.

Ogni vista 3D può essere personalizzata variando liberamente il punto di

osservazione e richiedendo sulla struttura le informazioni desiderate (sol-

lecitazioni, spostamenti, ecc.).

Le viste 3D personalizzate vengono registrate in modo da archiviare, con

il progetto, anche delle tavole con informazioni significative sulla geo-

metria della struttura e sul suo comportamento.

La finestra in cui viene proposta la vista 3D dell’edificio non è un sem-

 plice strumento per la visualizzazione tridimensionale dell’edificio.

 Nella vista 3D, infatti, è anche possibile selezionare le entità disegnate e

modificarle o cancellare (v. § 12.8).

Inoltre, nella vista 3D è anche possibile richiedere la vista Strutturale (v.

§ 12.9) dell’edificio in cui è possibile modificare le proprietà dei nodi

applicando loro forze, cedimenti e/o vincoli.

Page 335: Manuale Edilus

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12. Le Viste 3D

330

Come Creare una Vista 3D dell’Edificio

Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile creare il

numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.

Per il progetto attivo risulta già creata una vista 3D a cui si accede effet-

tuando le seguenti operazioni:

Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza,

sul ramo che si di parte dal nodo Grafici, il nodo Viste 3D.

Esplodere anche il nodo Viste 3D. Questa operazione visualizza, il no-do 3D della vista tridimensionale proposta per default dal programma.

Fare un doppio click sul nodo 3D. Questa operazione apre la finestra

Viste 3D (v. § 12.2) in cui viene proposta la vista tridimensionale

dell’edificio disegnato.

Tale vista può essere rinominata (v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e

salvata, in modo da essere archiviata nel progetto con la configurazione e

le informazioni ritenute significative dal Tecnico.

Oltre alla vista 3D proposta per default, nel progetto attivo è possibilecreare il numero desiderato di viste 3D.

Per creare una nuova vista 3D basta effettuare le seguenti operazioni:

Fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo Viste 3D o su un

qualsiasi nodo (vista) in esso contenuto; questa operazione seleziona il

nodo e apre un menu locale.

•   Nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Vista.

Questa operazione crea un nuovo nodo sul ramo che si diparte dal nodo“Viste 3D”. Il nuovo nodo viene collocato in coda ai nodi delle viste già

create e risulta denominato con il numero d’ordine di creazione seguito

dalla stringa “3D” (ad esempio “1 - 3D”).

Contestualmente alla creazione del nuovo nodo viene anche aperta la

nuova vista in un’altra finestra Viste 3D.

Ogni vista 3D, compresa quella proposta per default, può essere rinominata

(v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e salvata in modo da poterla archiviare

nel progetto con la configurazione e le informazioni ritenute significative.Una vista 3D può anche essere cancellata dal progetto (v. § 12.7).

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12. Le Viste 3D

331

I paragrafi seguenti descrivono la finestra Viste 3D e le modalità operati-

ve per la gestione delle relative viste.

La Finestra Viste 3D

Una vista 3D creata (v. § 12.1) nel progetto può essere visualizzata e

modificata nella finestra Viste 3D.

La finestra Viste 3D viene proposta nella Finestra del programma quando

si crea una nuova vista 3D oppure quando si accede ad una vista già esi-stente (v. § 12.1).

La finestra Viste 3D riporta, sulla barra del titolo, oltre al suo nome (Vi-

ste 3D), quello del progetto attivo e quello della vista 3D aperta.

Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti strumenti:

•  il list box in cui è possibile scegliere una delle seguenti modalità per la

visualizzazione dell’edificio nella finestra:

WireFrame: visualizza solo tutte le linee degli elementi della struttura;Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola om-

 breggiatura;

Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee

di contorno, nascondendo le linee delle facce degli oggetti in secon-

do piano rispetto ad altre;

Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con

l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre;

Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9);Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10);

Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualiz-

zare e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1);

•  il list box in cui è possibile scegliere il tipo (pianta, prospetto o isome-

tria) e l’orientamento della vista.

Dopo tale list box, la toolbar della finestra presenta i seguenti bottoni:

Vista Strutturale: propone la vista strutturale dell’edificio (v. § 12.9);

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12. Le Viste 3D

332

Visualizza Concio: propone la vista dei conci della struttura; ovviamen-

te, tale bottone risulta abilitato solo quando, nella finestra Viste 3D

viene richiesta una vista strutturale;

Vincoli: visualizza i vincoli eventualmente presenti sui nodi della strut-

tura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella fine-stra Viste 3D, è stata richiesta la vista strutturale;

Cedimenti: visualizza i cedimenti eventualmente applicati ai nodi della

struttura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella

finestra Viste 3D, è stata richiesta una vista strutturale;

Visualizza/Nasconde Tamponature: visualizza/nasconde le tamponature

nella vista 3D dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abili-

tato quando, nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale;

 

Visualizza/Nasconde Solai: visualizza/nasconde i solai nella vista 3D

dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abilitato quando,nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale;

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12. Le Viste 3D

333

 

Visualizza/Nasconde Spinta Terreno (su pareti): visualizza/nasconde,

nella vista 3D, le Spinte del Terreno (v. § 10.23) disegnate; ovviamen-

te tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D,

viene richiesta una vista strutturale;Visualizza/Nasconde Spinta Idrostatica (su pareti): visualizza/nasconde,

nella vista 3D, le Spinte Idrostatiche (v. § 10.24) disegnate; ovviamen-

te tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D,

viene richiesta una vista strutturale;

Reset Grafico dei Risultati: elimina dalla vista il diagramma dei risulta-

ti o la relativa mappatura a colori richiesta.

 Nella vista 3D, grazie alle funzionalità per la visibilità degli oggetti, è

 possibile scegliere di visualizzare, ai vari piani dell’edificio i soli ele-menti strutturali indicati (v. § 11.7).

La finestra Viste 3D è dotata di un menu locale che si attiva cliccando

con il pulsante destro del mouse in un punto della sua tavola.

Tale menu, oltre alle opzioni del menu locale della tavola (pianta) di un

 piano (v. § 6.6), presenta le opzioni:

Visualizza Armatura: visualizza, dopo aver richiesto il calcolo delle Arma-

ture e delle carpenterie (v. § 13.5), la tavola dell’armatura (v. § 16.2)

dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) selezionato nella vista 3D;Visualizza Telaio: visualizza, dopo il calcolo (v. cap. 13) il telaio a cui ap-

 partiene l’elemento (trave o parete) selezionato;

Visualizza in pianta: visualizza l’elemento selezionato nella tavola della

 pianta (v. § 6.6) in cui è stato disegnato;

Modalità vista: apre un menu con le stesse opzioni del primo list box della

toolbar della finestra Viste 3D.

Come Personalizzare una Vista 3D

Quando si crea una nuova vista 3D (v. § 12.1) nella finestra Viste 3D (v. §

12.2) viene proposta per default una vista isometrica dell’edificio.

L’orientamento di tale vista può essere modificata selezionando

l’opzione opportuna nel secondo list box da sinistra sulla toolbar della fi-nestra “Viste 3D”.

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12. Le Viste 3D

334

L’orientamento riportato nelle opzioni del list box è quello ottenuto nell’ipotesi cheil Nord abbia la stessa direzione dell’asse  Y delle tavole del disegno dei pianidell’edificio (v. § 6.6).

Se, per ragioni di comodità di disegno, non conviene disegnare le planimetriedell’edificio con l’orientamento effettivo, per la scelta dell’orientamento delle viste3D e dei prospetti dell’edificio (nel list box della toolbar) va preso, come riferimen-to, in luogo della direzione del Nord, quella dell’asse Y.

In ogni caso, quando nella finestra Viste 3D risulta visualizzata una iso-

metria, l’edificio può essere liberamente ruotato e/o traslato (v. avanti).

Oltre alle varie isometrie, nella finestra Viste 3D è anche possibile visua-

lizzare i vari prospetti della struttura dell’edificio.

Sia le viste isometriche che quelle prospetti-

che dell’edificio possono essere, inoltre, vi-

sualizzate nella modalità desiderata (solo line-

e, ombreggiate, ecc.) scegliendo l’opzione op-

 portuna nel primo list box da sinistra della to-olbar della finestra Viste 3D (v. § 12.2).

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12. Le Viste 3D

335

Come ruotare l’edificio nella vista 3D

Per ruotare l’edificio nella finestra Vista 3D basta:

  cliccare, senza rilasciare il pulsante destro del mouse in un punto qual-siasi della tavola della finestra Viste 3D;

•  spostare opportunamente il mouse per ottenere le rotazioni desiderate;

•  quando la vista dell’edificio risulta essere quella desiderata rilasciare il pulsante del mouse.

Come traslare l’edificio nella vista 3D

Per centrare la vista attiva nella finestra Viste 3D oppure per visualizzare

 parti dell’edificio nascoste quando si effettuano ingrandimenti (v. § 11.4)è necessario traslare la vista stessa.

Per traslare liberamente la vista proposta nella finestra Viste 3D basta:

•  tenere premuta la rotellina (se disponibile) del mouse senza rilasciarla;

•  spostare il mouse per ottenere la traslazione desiderata della vista;

•  rilasciare la rotellina.

La traslazione della vista attiva può anche essere ottenuta utilizzando le

apposite barre di scorrimento della finestra Viste 3D oppure cliccando,senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, in un punto della tavola e

spostare il cursore oltre il bordo della finestra opposto a quello della di-

rezione in cui si intende traslare la vista.

Come visualizzare una parte della struttura

Per visualizzare, nella finestra Vista 3D, solo una determinata parte (ad

es. una pilastrata con relative travi e solai) basta:

•  selezionare (v. § 12.4) gli elementi strutturali (oggetti) da visualizzare;

•  cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale sul bordo sinistro

della Finestra del Programma per aprire l’omonimo toolbox (v. § 11.7);

•  nel toolbox Visibilità selezionare il radio button Solo entità selezionate 

e pigiare il bottone Applica della sua toolbar.

Per visualizzare nuovamente l’intera struttura nella vista 3D attiva, basta

accedere nuovamente al toolbox Visibilità e, in questo, selezionare il radio

 button Tutte le entità e pigiare il bottone Applica.

Grazie alle altre funzionalità del toolbox Visibilità è anche possibile visua-lizzare solo alcune tipologie di oggetti di determinati piani dell’edificio.

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12. Le Viste 3D

336

La scelta della modalità di visualizzazione

La vista dell’edificio attiva può essere ulteriormente personalizzata, sce-

gliendo, nel primo list box da sinistra della toolbar nella finestra Viste

3D, una delle seguenti modalità di visualizzazione:

WireFrame: visualizza unicamente tutte le linee degli elementi della strut-

tura come se questi fossero trasparenti;

Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola ombreg-

giatura e, quindi, senza linee di contorno;

Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee di

contorno, nascondendo le linee delle facce in secondo piano rispetto

ad altre;

Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con

l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre;

Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9);

Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10).

Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualizza-

re e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1).

Come salvare una vistaPer salvare nel progetto tutte le modifiche apportate alla vista 3D atti-

va basta pigiare il bottone Salva della toolbar.

La vista 3D salvata viene archiviata nel progetto e può essere riaperta ed,

eventualmente, modificata e/o stampata in qualsiasi momento.

Come stampare una vista

Per avviare la stampa della vista attiva nella finestra Viste 3D basta

 pigiare il bottone Stampa della toolbar.

Scegliendo, nel dialog che si apre, le opzioni di stampa opportune e pigiando

il bottone STAMPA, viene proposta l’anteprima di stampa della vista 3D.

All’anteprima di stampa (con le opzioni di stampa di default) della

vista 3D attiva è anche possibile accedere pigiando l’omonimo botto-

ne della toolbar.

In qualsiasi momento è possibile accedere nuovamente (v. § 12.1) ad una

vista 3D del progetto per stamparla o per apportarvi le modifiche deside-

rate (v. § 12.3).

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12. Le Viste 3D

337

Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D

 Nella finestra Viste 3D è prevista la possibilità di apportare modifiche al-

le proprietà degli oggetti disegnati e di modificare graficamente la quota

di alcuni oggetti (ad es. la quota delle estremità di una trave).

Per modificare un oggetto è necessario selezionarlo.

Per selezionare un oggetto basta cliccare su esso nella modalità Sele-zione, attiva quando il bottone “Seleziona oggetti” della toolbar risulta

 premuto.

Estremamente interessante risulta la possibilità di modificare più oggetticontemporaneamente. Ad esempio la modifica dell’altezza di tutti i pila-

stri di una trave per creare la linea di colmo di un tetto.

Per selezionare contemporaneamente più oggetti in una vista 3D basta:

accertarsi che risulti attiva la modalità Selezione (bottone “Seleziona

oggetti” della toolbar premuto);

•  tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare su ogni oggetto da sele-

zionare;

oppure

•  racchiudere, in un rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il

 pulsante sinistro del mouse), almeno un punto di ogni oggetto da sele-

zionare.

Sempre tenendo premuto SHIFT, è anche possibile aggiungere, agli og-

getti selezionati, quelli racchiusi in un rettangolo di selezione.

Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un punto

in cui non è presente alcun oggetto. Cliccando su un oggetto, infatti, siotterrebbe solo la sua selezione, senza la possibilità di proseguire nel

tracciamento del rettangolo.

Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera, il triangolo di selezione

 può anche essere tracciato a partire da un punto in cui è presente un

oggetto.

Tutti gli oggetti selezionati nella vista 3D vengono proposti in rosso.

Le possibilità di selezione illustrate consentono persino di definire, nella

finestra Viste 3D, una vista della sola parte di struttura selezionata.

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12. Le Viste 3D

338

Per deselezionare tutti gli oggetti selezionati nella finestra Viste 3D

 basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto della toolbar oppure cliccarein un punto qualsiasi della sua tavola.

Per deselezionare un singolo oggetto basta tenere premuto SHIFT della ta-stiera e, sempre nella modalità Selezione, cliccare nuovamente su esso.

 Nella finestra Vista 3D è anche possibile richiedere la selezione di alcune

tipologie di entità della struttura.

Per richiedere la selezione di alcune tipologie di entità della struttura basta:

selezionare tutte le entità visualizzate nella finestra Viste 3D; tale ope-

razione può essere effettuata pigiando il bottone Seleziona tutto della

toolbar oppure selezionando l’omonima opzione del menu Modifica;•  cliccare sul bottone Filtro Selezione sulla toolbar verticale disposta

lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma per accedere

all’omonimo toolbox;

•  nel toolbox Filtro Selezione selezionare i check box relativi alle sole

entità che si intende lasciare selezionate;

•   pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per ottenere la sele-

zione delle sole entità appartenenti alle tipologie selezionate.

Pigiando il bottone Inverti Selezione della toolbar viene invertita la se-lezione delle entità presenti nella vista 3D selezionando tutte le entità

non selezionate e deselezionando le entità selezionate.

Come Rinominare una Vista 3D

Per rinominare la vista (3D) proposta per default dal programma oppureuna qualsiasi vista 3D creata (v. § 12.1) dall’Utente basta effettuare le

seguenti operazioni:

fare click sul nodo della vista con il pulsante destro del mouse; questaoperazione seleziona il nodo e apre un menu locale;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazionerende editabile il nome a destra del nodo selezionato;

•  digitare nel campo il nome che si intende assegnare alla vista 3D e pi-giare INVIO per confermare.

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12. Le Viste 3D

339

Come Aprire una Vista 3D

Per aprire una vista 3D già creata (v. § 12.1) per il progetto attivo di Edi-

Lus-CA basta:

esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto (se risulta chiuso).

esplodere il nodo Viste 3D contenente tutte le viste 3D del progetto;

•  fare doppio click sul nodo della vista da aprire; questa operazione apre

la finestra Viste 3D nella Finestra del Programma o, se questa risulta

già aperta, la porta in primo piano rendendola attiva.

Come Eliminare una Vista 3D

Per eliminare dal progetto attivo, una vista 3D precedentemente creata

(v. § 12.1) basta effettuare le seguenti operazioni:

fare doppio click sul nodo Viste 3D del Navigatore (v. § 3.2.1) per e-

sploderlo e visualizzare tutte le viste 3D del progetto attivo.

fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della vista 3D da

eliminare per selezionarla ed accedere al menu locale del Navigatore.

•  nel menu locale selezionare l’opzione Elimina Vista.

Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D

 Nella finestra Viste 3D è anche possibile apportare modifiche ad una o

 più entità (oggetti) della struttura. In particolare è possibile:

•  modificare le proprietà (v. § 10.1.6) di una entità o più entità della

struttura;•  modificare graficamente, la quota delle estremità di una trave.

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12. Le Viste 3D

340

Come modificare le proprietà di un gruppo di oggetti

In molti casi la modifica, nella vista 3D, di un gruppo di oggetti risulta

 particolarmente comoda e rapida.

La modifica di proprietà comuni ad alcuni elementi (pilastri, travi, ecc.)

a differenti piani dell’edificio, operazione onerosa da effettuare nelle

tavole dei rispettivi piani, risulta estremamente semplice e rapida nella

vista 3D.

Ad esempio, per modificare la sezione di un gruppo di pilastri a piani dif-

ferenti, basta:

•  tenere premuto SHIFT della tastiera;

•  selezionare (v. § 12.4) i pilastri di un piano che occorre modificareracchiudendoli in un rettangolo di selezione o cliccando su ognuno

di essi;

•  con le stesse modalità selezionare i pilastri da modificare degli altri

 piani;

•  modificare la sezione dei pilastri selezionati nel toolbox delle Proprie-tà (v. § 10.1.6).

Come modificare le quote di un’estremità di una trave

In una vista 3D di un progetto è possibile modificare, in maniera estre-

mamente agevole la quota delle estremità di una trave.

Si supponga di voler in-

serire una trave che col-

lega i pilastri indicati

dalle freccette in figura.

Si supponga, inoltre, cheun pilastro abbia la stes-

sa altezza del piano del

disegno (v. cap. 6) e che

l’altro abbia una altezza

inferiore.

Disegnando la trave nella pianta del piano, le sue estremità vengono po-sizionate alla quota del piano stesso (v. § 10.3).

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12. Le Viste 3D

341

In questo caso, operando nella tavola di disegno del piano, sarebbe parti-

colarmente difficile e laborioso cercare di far coincidere l’estremità della

trave con quella del pilastro più basso.

Operando, invece nella vista 3D, per collegare la trave con il pilastro più

 basso basta, invece, effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare la trave (v. § 12.4);

•  fare click sulla maniglia dell’estremità della trave da collegare con il

 pilastro; questa operazione sblocca l’estremità consentendo solo spo-

stamenti lungo la verticale;

•  spostare l’estremità dellatrave in prossimità di

quella del pilastro; du-rante gli spostamenti ri-

sultano attivi gli snap

anche spazialmente; per-

tanto, quando l’estremitàdella trave è prossima a

quella del pilastro, una

griglia di colore blu se-

gnala la coincidenza;

•  cliccare nel punto segnalato per bloccare l’estremità della trave.

In una vista 3D è anche possibile disegnare, in maniera semplicissima, un

foro in una parete (v. § 10.6).

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12. Le Viste 3D

342

La Vista Strutturale

La vista strutturale è un utilissimo strumento per visualizzare la modella-

zione della struttura effettuata dal programma.

In tale vista, inoltre, è possibile applicare vincoli esterni e cedimenti ai

nodi della struttura (v. §§ 12.9.1.2 e 12.9.1.3).

Per richiedere la Vista Strutturale dell’edificio basta accedere ad una

vista 3D (v. § 12.1) e pigiare l’omonimo bottone della toolbar della

sua finestra.

 Nella vista le travi e i pilastri vengono rappresentate

come aste rispettivamente di colore fucsia e verde.

Un nodo viene, invece, rappresentato con un pallino blu a

cui risultano collegate, mediante dei braccetti rigidi rap-

 presentati da linee tratteggiate, le aste che vi concorrono.

Il pallino blu che rappresenta il nodo ha dimensioni mag-

giori dei cubetti che rappresentano le estremità delle aste.

 

Quando nella finestra Viste 3D risulta attiva una vista strutturale, sulla

sua toolbar risulta abilitato il bottone Visualizza Concio.

Pigiando tale bottone i nodi della struttura vengono rap-

 presentati come i conci rigidi che raccordano le travi e i

 pilastri che vi concorrono.

Su ogni concio risulta comunque rappresentato il sim-

 bolo del nodo (pallino blu) e i cubetti delle estremitàdelle aste che vi concorrono.

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12. Le Viste 3D

343

 

Si noti che le estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di una trave risultano semprecollegate ai nodi in cui concorrono mediante un braccetto rigido.

L’estremità finale (superiore) (v. § 21.3) di un pilastro, invece, risulta collegato alnodo superiore mediante un braccetto rigido, mentre la sua estremità iniziale (in-feriore) coincide con il nodo stesso.

Ovviamente, nella vista strutturale viene anche proposto il modello strut-

turale delle eventuali pareti, solette e platee.

Prima di richiedere il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), per tali

strutture vengono rappresentati i soli nodi di estremità.

Dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale, invece tali elementivengono rappresentati con la suddivisione in Shell richiesta in fase di di-

segno (v. §§ 10.4.1, 10.5.1 e 10.13).

Come in qualsiasi altra vista 3D, anche nella vista strutturale è possibile

selezionare uno o più elementi della struttura per poterne modificare le

 proprietà (v. § 10.1.6).

In particolare, nella vista strutturale è possibile modificare sia i nodi (blu) di

estremità degli elementi strutturali che i sub nodi (arancione) di estremitàdelle shell applicando loro vincoli (v. § 12.9.1.2) e cedimenti (v. § 12.9.1.3).

Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento diuna nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possi-bile perdita di vincoli, cedimenti e forze (v. § 12.11 e segg.) ad esso applicati.

Si consiglia, pertanto, di applicare vincoli e cedimenti ad un nodo solo dopo aver ulti-mato il disegno della struttura e richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).

Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che

su tutti nodi risultino presenti tutti i vincoli ed i cedimenti applicati.

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12. Le Viste 3D

344

Per modificare un nodo basta effettuare le operazioni:

•  Selezionare il nodo (o il gruppo di nodi) da modificare; per seleziona-

re un nodo basta cliccare, nella modalità seleziona, sul pallino che lo

rappresenta. Per selezionare più nodi basta tenere premuto SHIFT dellatastiera e cliccare sul pallino di ogni nodo da selezionare; i pallini dei

nodi selezionati vengono proposti in rosso.

•  Modificare le opportune proprietà del nodo (o del gruppo di nodi) se-

lezionato nel toolbox delle Proprietà.

Pigiando il bottone Vincoli della toolbar della vista, vengono visualiz-

zati i vincoli eventualmente presenti sui nodi della struttura.

Pigiando, invece, il bottone Cedimenti della toolbar della vista,

vengono visualizzati i cedimenti eventualmente applicati ai nodi

della struttura.

Le proprietà di un nodo della struttura vengono descritte nel § 12.9.1.

Un sub nodo di una shell può anche essere spostato per modificarne libe-

ramente la forma (v. § 12.9.2.1).

 Nella vista strutturale è anche possibile prendere visione delle forze che

caricano:

•  un nodo (blu) di estremità di un elemento strutturale (v. § 12.9.1.1);

•  una shell di una parete/soletta/platea (v. § 12.9.2) oppure un sub nodo

(arancione) di tale shell (v. § 12.9.1.1).

Forze, momenti e carichi aggiuntivi applicati dall’Utente su una parete, soletta o platea(v. § 12.11 e segg.) vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle relative shell.

Tali forze, pertanto, possono essere visualizzate unicamente sui nodi ed i sub nodidegli elementi interessati (v. § 12.9.1.1).

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12. Le Viste 3D

345

Le Proprietà dei Nodi

Le proprietà di un nodo della struttura possono essere visualizzate e modifi-

cate nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà che si attiva quando

esso risulta selezionato nella vista strutturale (v. § 12.9) attiva del progetto.

Le proprietà di un nodo risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche

La sezione Caratteristiche delle Proprietà di un nodo presenta i righi:

Vincolo esterno: in tale rigo viene riportato il nome del vincolo even-tualmente applicato al nodo selezionato. Se al nodo NON risulta ap-

 plicato alcun vincolo, nel rigo viene riportata la stringa Libero.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-

log Vincolo Esterno in cui l’Utente può liberamente definire

l’eventuale vincolo da applicare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.2).

Per i nodi di fondazione (ad es. il nodo inferiore di un pilastro del

 primo livello) nel dialog Vincolo Esterno viene automaticamente defi-

nito un incastro come vincolo esterno.

I nodi di fondazione risultano vincolati da un incastro anche quando non risultadisegnata alcuna fondazione (travi Winkler, ecc.).

È evidente, infatti, che, senza vincolare i nodi di fondazione il programma non po-trebbe procedere al calcolo.

Cedimento: in tale rigo viene indicata, con la stringa SI, la presenza di un

eventuale cedimento assegnato dall’Utente al nodo selezionato.Se al nodo NON risulta assegnato alcun cedimento, nel rigo viene

riportata la stringa NO.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-

log Cedimento in cui l’Utente può liberamente definire l’eventuale ce-

dimento da assegnare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.3).

Entità, in cui viene riportato il numero di entità (travi, pilastri, ecc.) che

confluiscono nel nodo selezionato.

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12. Le Viste 3D

346

Geometria

La sezione Geometria delle Proprietà di un nodo vengono proposti i dati

relativi alla geometria del nodo.

Tali dati NON possono essere modi-

ficati in quanto vengono definiti nel-

la fase del disegno degli oggetti (v.

cap. 10). I campi della sezione sono:

XYZ, in cui vengono riportate le co-

ordinate del nodo selezionato.

Piano/Livello, in cui viene indicato il

 piano (v. cap. 6) di appartenenzadel nodo selezionato. Il valore

 proposto in tale campo risulterà

visibile solo dopo aver richiesto il

calcolo del modello strutturale (v.

§ 13.2).

Carichi e Forze

La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di un nodo presenta il rigo For-ze Concentrate, in cui viene riportato il numero di forze e momenti con-

centrati che caricano il nodo selezionato.

Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il dia-

log Forze Concentrate in cui è possibile prendere visione delle forze e

momenti concentrati che caricano il nodo.

Tali forze possono essere quelle derivanti dall’analisi dei carichi effettua-

ta automaticamente dal programma (parti di solaio che competono diret-tamente al nodo e non alle travi in esso concorrenti, parti d’angolo dei

 balconi, ecc.) oppure quelle aggiuntive applicate al nodo dall’Utente (v.

§§ 12.11.2 e 12.11.5).

Le forze proposte nel dialog NON possono essere modificate o elimi-

nate.

Le modalità per l’applicazione e la gestione di forze e momenti aggiunti-

vi su un nodo vengono illustrate nei §§ 12.11.2 e 12.11.5.

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12. Le Viste 3D

347

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §

10.1.2.

 Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è pre-

sente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visua-

lizzare i risultati ottenuti relativi al nodo selezionato.

Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo

selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso.

La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo selezionato è

analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi

elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).

Come Visualizzare Forze e Momenti su un Nodo

Generalmente un nodo di estremità di un elemento strutturale (trave, pi-

lastro parete, ecc.) oppure un sub nodo di estremità di una shell di una parete, soletta o platea (v. § 12.9) può risultare caricato da:

•  forze derivanti dall’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal

 programma (forze relative a parti di solaio che competono direttamen-

te al nodo e NON alle travi in esso concorrenti, oppure forze relative e

 parti d’angolo di balconi, ecc.);

•  forze o momenti concentrati aggiuntivi applicate al nodo dall’Utente

(v. §§ 12.11.2 e 12.11.5);

•  forze derivanti dall’applicazioni, su pareti solette e platee, di forze, ca-richi lineari e carichi superficiali (v. §§ 12.11.3 e 12.11.4); tali forze e

carichi vengono, infatti, trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell

dell’elemento su cui essi vengono applicati.

Tutte le forze che caricano il nodo (o sub nodo) selezionato nella vista

strutturale (v. § 12.9) possono essere visualizzate nel dialog Forze Con-centrate del nodo.

Per accedere al dialog Forze Concentrate del nodo selezionato nella vista

strutturale (v. § 12.9) basta pigiare il bottoncino proposto nell’omonimo rigodel toolbox delle Proprietà quando questo risulta selezionato (v. § 12.9.1).

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12. Le Viste 3D

348

Il dialog Forze Concentrate di un nodo è analogo a quello per la visualiz-

zazione delle forze concentrate su una trave e, quindi, per la sua descri-

zione, si rimanda al § 10.3.4.

Le modalità per l’applicazione e la gestione (modifica e cancellazione) di

forze, carichi e momenti aggiuntivi su un elemento (trave, parete, soletta,

ecc) o su un nodo della struttura vengono illustrate nel § 12.11 e segg..

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12. Le Viste 3D

349

Come Applicare un Vincolo Esterno alla Struttura

Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento diuna nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possi-bile perdita del vincolo esterno ad esso applicato.

Si consiglia, pertanto, di applicare un eventuale vincolo ad un nodo, solo dopoaver richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2). Dopo tale calcolo, nonpotendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che su tutti i nodi risultinopresenti i vincoli applicati.

La struttura disegnata (v. cap. 10) può essere liberamente vincolata

dall’Utente applicando dei vincoli esterni nei suoi nodi.

Ovviamente, potendo visualizzare e selezionare i nodi della struttura

solo in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto, l’applicazione dei

vincoli esterni alla struttura può essere effettuata unicamente in tale ti-

 po di vista.

Per applicare un vincolo esterno ad un nodo della struttura occorre effet-

tuare le seguenti operazioni:

•  Richiedere una vista strutturale dell’edificio in progetto (v. § 12.9).

•  Selezionare il nodo della struttura da vincolare per visualizzare le sue

 proprietà nel toolbox delle Proprietà.

Pigiare il bottone proposto nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle

Proprietà quando questo risulta selezionato.

Questa operazione apre il dialog

 per la definizione del vincolo

esterno da applicare al nodo.

•   Nel list box Predefiniti del dia-

log selezionare il tipo di vincolo

esterno (incastro, cerniera, ecc.)

che si intende applicare al nodo.

Effettuata la scelta, nelle appo-

site sezioni del dialog, vengono

indicate le rigidezze allo spo-

stamento ed alla rotazione de-

terminate dalla presenza delvincolo applicato.

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12. Le Viste 3D

350

Ovviamente, avendo scelto un vincolo ben definito, NON è possibile

modificare le scelte effettuate automaticamente nei list box delle se-

zioni Rigidezza allo spostamento e Rigidezza alla rotazione del dialog.

Le scelte effettuate nei list box delle sezioni suddette

vengono riportate in blu pro-

 prio ad indicare che esse non

 possono essere modificate.

Ovviamente è sempre possi-

 bile modificare il vincolo

applicato scegliendone un al-

tro nel list box Predefiniti.

Pigiare il bottone OK in bas-

so per confermare la scelta

effettuata e chiudere il dia-log.

 Nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle Proprietà del nodo selezionato

viene riportata una stringa indicativa del tipo di vincolo esterno ad esso

applicato. Se, invece, al nodo selezionato non risulta applicato alcun vin-

colo, nel rigo Vincolo Esterno viene riportata la stringa Libero.

Se nel list box Predefiniti si sce-

glie l’opzione <utente>, il dialog

si predispone per la definizione

libera, da parte dell’Utente, del

vincolo da applicare al nodo.

 Nelle sezioni Rigidezza allo spo-stamento e Rigidezza alla rota-zione del dialog risultano, infatti,

abilitati tutti i list box ed i campi presenti.

In ognuno dei list box delle se-

zioni Rigidezza allo spostamen-to è possibile scegliere tra le

opzioni:

infinita: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una rigidezza in-

finita allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera;

nessuna: richiede che il vincolo che si sta definendo non opponga alcuna re-sistenza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera;

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12. Le Viste 3D

351

<utente>: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una certa rigi-

dezza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si ope-

ra; in questo caso l’Utente deve anche specificare l’opportuno valore

della rigidezza nel campo a destra del list box.Operazioni analoghe a quelle illustrate per la definizione della rigidezza

allo spostamento del vincolo devono essere effettuate per la definizione

della sua Rigidezza alla rotazione.

Tutti i dati di un vincolo definito liberamente dall’Utente vengono ripor-

tati in nero ad indicare che essi possono essere modificati in un qualsiasi

momento antecedente al calcolo.

Per eliminare un vincolo esterno dal nodo selezionato in una vista

strutturale (v. § 12.4), basta accedere nuovamente al dialog in cui èstato definito il vincolo e, in questo, pigiare il bottone Elimina.

Questa operazione chiude il dialog ed elimina il vincolo dal nodo selezio-

nato, proponendo nuovamente la stringa Libero nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle sue Proprietà per segnalare l’assenza di vincoli esterni.

Le modalità per l’applicazione di un vincolo Interno ad un’asta (travi, ecc.) vengo-no illustrate nel § 10.3.4.

Come Applicare un Cedimento alla Struttura

Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento diuna nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possi-bile perdita dei cedimenti ad esso applicati.

Si consiglia, pertanto, di applicare eventuali cedimenti ad un nodo, solo dopo a-ver richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).

Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza chesu tutti i nodi risultino presenti i cedimenti applicati.

Ad ogni nodo della struttura disegnata (v. cap. 10), l’Utente può applica-

re liberamente dei cedimenti.

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12. Le Viste 3D

352

Ovviamente, potendo visualizzare e selezionare i nodi della struttura solo

in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto, per applicare un cedimen-

to ad un nodo occorre necessariamente operare in tale tipo di vista.

Per applicare un cedimento ad un nodo della struttura basta effettuare leseguenti operazioni:

•  Richiedere una vista strutturale dell’edificio in progetto (v. § 12.9).

•  Selezionare il nodo della struttura a cui applicare un cedimento (v. §

12.4) per visualizzare le sue proprietà nel Toolbox delle Proprietà.

Pigiare il bottone che viene visualizzato posizionando il cursore nel

rigo Cedimento del toolbox delle Proprietà. Questa operazione apre il

dialog per la definizione dei Cedimenti del nodo selezionato.

•   Nei campi del dialog spe-

cificare i valori dei vari ti-

 pi di cedimento del nodo.

I valori che esprimono ce-

dimenti lineari vanno e-

spressi in centimetri, men-

tre i cedimenti angolari

vanno espressi in radianti.

•  Pigiare il bottone OK deldialog per chiuderlo e

confermare l’applicazione

del cedimento.

Se nel dialog è stato definito un cedimento, la sua presenza viene se-

gnalata dalla stringa SI nel rigo Cedimento delle Proprietà del nodo.

I cedimenti definiti per un nodo possono essere modificati prima di ri-

chiedere il calcolo accedendo nuovamente al dialog in cui sono stati de-

finiti.

Per eliminare un cedimento applicato al nodo selezionato, basta accedere

nuovamente al dialog in cui esso è stato definito e, in questo, pigiare  il bottone Elimina.

Questa operazione chiude il dialog ed elimina il cedimento propo-

nendo la stringa NO nel rigo Cedimento della Proprietà del nodo per segnalare che su esso NON risultano applicati cedimenti.

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12. Le Viste 3D

353

Le Proprietà delle Shell

Le proprietà di un elemento Shell di una parete, una soletta o una platea pos-

sono essere visualizzate e modificate nella pagina Proprietà del toolbox delle

Proprietà dopo aver richiesto il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).

Il toolbox delle Proprietà di un elemento Shell viene proposto quando

questo risulta selezionato in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto.

Le proprietà di una Shell risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

CaratteristicheLa sezione Caratteristiche delle Proprietà di una Shell presenta i righi:

Spessore, in cui viene riportato lo

spessore (in cm) della Shell sele-

zionata che, ovviamente, è pari a

quello della parete, soletta o pla-

tea di appartenenza. Lo spessoredi una Shell può essere modifica-

to solo modificando lo spessoredell’intera parete, soletta o platea

di appartenenza.

Materiale, in cui viene riportato il mate-

riale della parete, soletta o platea a

cui appartiene la Shell selezionata.

Carichi e Forze

La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di una Shell presenta i righi:Forze Superficiali, in cui viene riportato il numero di forze superficiali

che caricano la Shell selezionata.

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-

log in cui è possibile prendere visione delle forze rilevate nell’analisi

dei carichi effettuata automaticamente dal programma (ad es. i carichi

derivanti da una spinta del terreno o idrostatica applicata ad una parete

v. §§ 10.23 e 10.24).

Forze Lineari [solo per shell di solette e platee], in cui viene riportato il nu-mero di forze lineari che caricano la Shell selezionata.

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12. Le Viste 3D

354

Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-

log in cui è possibile prendere visione delle forze lineari rilevate

nell’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma (ad

es. lo scarico di un solaio sulla shell).

Tutte le forze ed i carichi aggiuntivi applicati dall’Utente ad una parete, soletta oplatea vengono trasferiti direttamente ai nodi (sub nodi) delle relative shell.

Gli effetti di tali forze, pertanto, possono essere visualizzati nel dialog Forze Con-centrate dei sub nodi della parete, soletta o platea (v. § 12.9.1.1).

Aspetto

Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §

10.1.2.

 Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è pre-

sente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visua-lizzare i risultati ottenuti relativi alla shell selezionata.

Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo

selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso.

La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà della Shell selezionata è

analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi

elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).

Come Modificare una ShellDurante il Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2), il programma ef-

fettua una modellazione degli elementi strutturali parete, soletta e platea

dell’edificio mediante la loro suddivisione in shell.

Tale suddivisione in shell si ottiene mediante l’inserimento di nodi di co-

lore giallo nel piano di ogni parete, soletta e platea.

La suddivisione in shell degli elementi strutturali parete, soletta e platea

viene effettuata in funzione:

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12. Le Viste 3D

355

•  delle dimensioni (indicative) delle shell specificate, per ogni elemento

 parete, soletta e platea, nel relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3);

•  della necessità che alcuni nodi delle shell lungo il bordo di un elemen-

to coincidano con i nodi delle aste (beam) e delle shell degli elementiconfinanti; ciò spesso comporta una suddivisione degli elementi in

shell di forma quadrangolare o triangolare irregolare.

Prima di procedere nel Calcolo (Sollecitazioni, ecc.) è possibile modifi-

care la forma delle shell del modello strutturale proposto spostando op-

 portunamente i relativi nodi.

NON è possibile spostare i nodi (di colore blu) ai vertici dei vari elementi strutturali.

Per spostare il nodo di una shell basta effettuare le seguenti operazioni:

•  cliccare sul nodo (giallo) delle shell che si intende spostare; questa

operazione propone il nodo in rosso e, riporta, al suo centro, la mani-

glia (pallino verde) per il suo spostamento;

•  fare click sulla maniglia per lo spostamento del nodo per attivare la

modalità per il suo spostamento;

Naturalmente, il nodo di una shell può essere spostato unicamente nel piano del-la shell stessa.

•  spostare opportunamente il nodo e, quando questo è nella posizionedesiderata, cliccare nuovamente per fissarlo.

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12. Le Viste 3D

356

La Vista 3D dei Solai

Disegnati i Solai (v. § 10.7.1) e le relative Sezioni di Calcolo (v. §

10.7.6), prima di procedere al calcolo dei solai è possibile accedere ad

una efficacissima vista 3D degli stessi.

In tale vista è possibile selezionare ogni elemento (travetto, nodo, ecc.) dei

vari solai per applicare loro eventuali forze aggiuntive, vincoli e/o cedimenti.

Per accedere alla vista 3D dei solai basta accedere ad

una vista 3D (v. § 12.6) e, nel primo list box da sini-

stra della sua finestra, selezionare l’opzione Solai.

 Nella vista 3D dei solai viene proposta la sezione di

calcolo dei solai.

Infatti, per ogni campata di so-

laio, in corrispondenza di ogni

sezione di calcolo disegnata

(v. § 10.7.6), viene rappresen-

tato il “travetto”, le “pignatte”

ed i nodi (pallini blu) di ognicampata.

Prima di richiedere il calcolo

dei solai (v. § 13.6), nella vista

3D dei solai è possibile modifi-

care le caratteristiche di ogni so-

laio e balcone per cui è stata di-segnata una sezione di calcolo.

Selezionando, infatti, il travetto di una campata di solaio, nel toolbox delleProprietà vengono proposte le relative proprietà.

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12. Le Viste 3D

357

Le proprietà di un travetto sono analoghe a quelle di una trave (v. §

10.3.3) e, pertanto, nel toolbox delle Proprietà di un travetto l’Utente può

liberamente assegnargli ulteriori forze lineari e concentrate e definirne i

vincoli Interni (v. § 12.10.1).Selezionando, invece, le pignatte del solaio, nel toolbox delle Proprietà

vengono riproposte tutte le proprietà della sezione di calcolo per esso

specificata (v. § 10.7.6).

Selezionando infine un nodo di una campata di solaio questo diventa di

colore rosso e, nel toolbox delle Proprietà, vengono proposti gli strumen-

ti con cui l’Utente può applicare liberamente ad esso ulteriori eventuali

forze concentrate, vincoli e/o cedimenti (v. § 12.10.2).

Come Applicare Ulteriori Forze e Vincoli Interni

ad un Solaio

Oltre ai carichi relativi all’analisi dei carichi (v. § 9.2 e § 10.7.1), quali il

 peso proprio e i sovraccarichi (permanenti ed accidentali), per il Calcolo

del solaio (v. § 13.6) è possibile applicare alla sezione di calcolo di un so-

laio i vincoli interni desiderati e forze concentrate e lineari aggiuntive.

L’applicazione di vincoli e/o ulteriori forze alla sezione di calcolo di un

solaio si effettua nella vista 3D dei Solai (v. § 12.10).

Le forze aggiuntive applicate alla sezione di calcolo di un solaio NON vengonotrasmesse agli elementi strutturali (travi o pareti) su cui questo poggia.

Per tener conto dell’effetto di tali forze anche sulla struttura, occorre che queste ven-gono applicate direttamente agli elementi strutturali interessati (v. § 12.11 e segg.).

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12. Le Viste 3D

358

A. Come Applicare un Carico Lineare Aggiuntivo ad un Solaio

Per applicare ulteriori forze lineari alla se-

zione di calcolo di un solaio basta effettua-

re le seguenti operazioni:

•   Nella sezione di calcolo del solaio (v. §

12.10) selezionare il travetto della cam-

 pata a cui si intende applicare la forza.

Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo For-ze Lineari della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprietà;

questa operazione propone il dialog Forze Lineari.

Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (CaricoLineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.

 Nel dialog Forze Lineari vengono proposti i carichi lineari sulla sezio-

ne di calcolo del solaio derivanti dall’analisi dei carichi effettuata au-

tomaticamente dal programma. I dati di tali carichi vengono riportatiin blu ad indicare che essi NON possono essere modificati.

I dati dei carichi lineari aggiuntivi, applicati alla sezione di calcolo tra-

vetto dall’Utente, vengono, invece, riportati in nero ad indicare che, prima del calcolo, possono essere modificati.

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12. Le Viste 3D

359

•   Nella sezione Condizione di Carico sotto la tabella effettuare le seguen-

ti operazioni:

•  nel campo Descrizione specificare una descrizione del carico;

•  nel list box Condizione di carico utente scegliere la tipologia (caricoda neve, ecc.) del carico tra quelle definite nella sezione CondizioniCarico Utente (v. § 9.3) del progetto; la scelta di un’opzione in tale

list box può comportare delle scelte obbligate negli altri list box del-

la sezione “Condizione di Carico”;

•  nel list box Tipologia di carico accidentale scegliere la destinazione

d’uso tra quelle definite nella sezione Tipologie Carico Accidentale 

(v. § 9.4) del progetto; la scelta individua automaticamente il valore

dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa;

•  nel list box Coefficiente riduzione masse sismiche scegliere il tipo di

“Carico ai piani”; la scelta individua automaticamente il valore

dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa;

•  nel list box Sistema di riferimento dei carichi scegliere il sistema di

riferimento (Globale o Locale) (v. cap. 21) del travetto in base al

quale si intende definire la direzione della forza.

•   Nella sezione Punto Iniziale effettuare le seguenti operazioni:

•  nel campo Distanza LLI[i] specifi-

care la distanza dis[i], in metri, tra

il punto iniziale del travetto (LL[i])e il punto a partire dal quale viene

applicato il carico;

Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2).

Pertanto, se il carico viene applicato a partire dal punto iniziale del travetto LLI[i],nel campo Distanza LLI[i] va lasciato il valore zero.

Per l’applicazione dei carichi, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal puntoiniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando viene richie-sto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6). In pratica, un carico line-are può essere applicato solo lungo la lunghezza libera di inflessione del travetto.

•  nei campi Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3 indicare, in N/m, le

componenti del carico lineare (con il segno opportuno in funzione

del riferimento scelto) nel primo punto di applicazione; ad esempio,

un carico lineare verticale verso il basso di 5750 N/m può essere a-

gevolmente specificato scegliendo il sistema di riferimento “globa-le” ed inserendo il valore “-5750” nel campo “Carico Z/3”;

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12. Le Viste 3D

360

I campi in cui va specificato il carico vengono nominati Carico X, Carico Y e Ca-rico Z, se il sistema di riferimento scelto è quello globale, mentre vengono nomi-nati Carico 1, Carico 2 e Carico 3 se il sistema di riferimento è quello locale.

•  nel campo Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore

del momento torcente nel primo punto in cui questo viene applicato.

•   Nella sezione Punto Finale effettuare le seguenti operazioni:

•  nel campo Distanza LLI[f] specificare la distanza dis[f], in metri, tra il

 punto finale di applicazione del carico e il punto finale della lun-

ghezza libera di inflessione del travetto (LLI[f]);

•  nei campi Carico X/1, Carico Y/2 e/o Carico Z/3 indicare, in N/m, lecomponenti del carico (con il segno opportuno in funzione del riferi-

mento scelto) nell’ultimo punto in cui questo viene applicato;

•  nel campo Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore

del momento torcente nell’ultimo punto in cui questo viene applicato.

Per modificare una forza aggiuntiva applicata ad un solaio dall’Utente

 basta selezionarla nella tabella del dialog Forze Lineari e modificare i re-

lativi dati nei campi sottostanti.

Per eliminare una forza aggiuntiva definita dall’Utente basta sele-zionarla nella tabella del dialog Forze Lineari e pigiare il bottone

Elimina a destra della tabella stessa.

Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modi-

fiche in esso effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog vie-

ne chiuso e tutte le modifiche in esso effettuate vengono annullate.

Dopo aver richiesto il calcolo, le Forze applicate NON potranno più esse-

re modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso (v. cap. 13).

B. Come Applicare una Forza Concentrata Aggiuntiva ad un Solaio

Per applicare ulteriori forze concentrate alla sezione di calcolo di un so-

laio basta effettuare le seguenti operazioni:

•   Nella sezione di calcolo del solaio (v. § 12.10) selezionare il travetto

della campata a cui si intende applicare la forza.

Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo For-

ze Concentrate della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprie-tà; questa operazione propone il dialog Forze Concentrate.

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12. Le Viste 3D

361

 

Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico

Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.

•   Nella sezione Condizione di Carico effettuare le stesse operazioni de-

scritte al punto A per l’inserimento di una Carico Lineare.

 A differenza delle Forze Lineari, la direzione ed il verso di una Forza Concentratapuò essere definita unicamente rispetto al riferimento Globale (v. § 21.1).

Infatti, nel list box Sistema di riferimento dei carichi del dialog Forze Concen-trate viene proposta la sola opzione Globale.

•   Nella sezione sottostante effettuare le seguenti operazioni:

•  nel campo Distanza LLI[i] specifica-

re la distanza dis[i], in metri, tra il

 punto iniziale del travetto (LL[i]) e il

 punto in cui viene applicata la forza;

 Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2).

Per l’applicazione delle forze, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal pun-

to iniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando vienerichiesto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6).

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12. Le Viste 3D

362

•  nei campi Forza X, Forza Y e Forza Z indicare, in N, le componenti

della forza con il segno opportuno per definirne il verso nel riferimen-

to Globale;

•  nei campi Momento X, Momento Y e/o Momento Z indicare, in Nm, lecomponenti del momento; anche in questo caso i valori delle com-

 ponenti devono essere specificati con il segno opportuno.

Le modalità per la modifica e la cancellazione di una forza concentrata

sono identiche a quelle illustrate al punto A per le Forze Lineari.

Dopo aver richiesto il calcolo le Forze applicate alla trave NON potranno

 più essere modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso.

Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modi-

fiche effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog viene chiu-so e tutte le modifiche effettuate in esso vengono annullate.

C. Come Applicare Vincoli Interni ad un Solaio

Per modificare i vincoli interni alle estremità (iniziale e/o finale) di una

campata di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni:

•   Nella sezione di calcolo del solaio selezionare il travetto (v. § 12.10)

della campata a cui si intende modificare il vincolo.

•  Pigiare il bottone che si attiva posizionando il cursore nel rigo Inizia-le/Finale della sezione Vincoli Interni del toolbox delle Proprietà; que-sta operazione propone lo stesso dialog per l’applicazione di vincoli

interni alle estremità di una trave (v. § 10.3.5).

•   Nel dialog definire il vincolo da applicare con le stesse modalità illu-

strate nel § 10.3.5.

Come Applicare Ulteriori Forze, Vincoli e

Cedimenti ai Nodi di un Solaio

EdiLus-CA permette di applicare ai nodi della sezione di calcolo di un

solaio eventuali ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimenti.

L’applicazione di ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimen-ti al nodo di un solaio si effettua nella vista 3D dei solai (v. § 12.10).

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12. Le Viste 3D

363

Come Applicare una Forza Concentrata al Nodo di un Solaio

Per applicare una forza concentrata ad un nodo di una campata della se-

zione di calcolo di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni:

•   Nella sezione di calcolo del solaio (v. § 12.10) selezionare il nodo del-

la campata (travetto) a cui si intende applicare la forza.

Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo For-ze Concentrate della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprie-

tà; questa operazione propone il dialog Forze Concentrate.

Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico

Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.

•   Nella sezione Condizione di Carico effettuare le stesse operazioni de-

scritte al punto A del § 12.10.1 per l’applicazione di un Carico Lineareaggiuntivo su una campata (travetto) della sezione di calcolo del solaio.

La direzione ed il verso di una Forza Concentrata può essere definita unicamenterispetto al riferimento Globale (v. § 21.1).Infatti, nel list box Sistema di riferimento dei carichi del dialog Forze Concen-trate viene proposta la sola opzione Globale.

•  nei campi sottostanti indicare, in N (Nm), le componenti della forza(momento) con il segno opportuno per definirne il verso.

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12. Le Viste 3D

364

Le modalità per la modifica e la cancellazione di una forza concentrata

sono identiche a quelle illustrate al punto A per le Forze Lineari.

Dopo aver richiesto il calcolo le Forze applicate alla trave NON potranno

 più essere modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso.

Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modi-

fiche effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog viene chiu-

so e tutte le modifiche effettuate in esso vengono annullate.

Come Applicare un Vincolo Esterno al Nodo di un Solaio

Le modalità per l’applicazione di un Vincolo Esterno ad un nodo della

sezione di un solaio sono quelle previste per l’applicazione di un vincolo

ad un qualsiasi nodo della struttura descritte nel § 12.9.1.2.

Come Applicare un Cedimento al Nodo di un Solaio

Le modalità per l’applicazione di un cedimento ad un nodo della sezione

di un solaio sono quelle previste per l’applicazione di un cedimento ad

un qualsiasi nodo della struttura descritte nel § 12.9.1.3.

Come Applicare Ulteriori Forze alla Struttura

Modifiche alla struttura possono comportare la perdita di carichi, forze e/o mo-menti aggiuntivi precedentemente applicati ad essa dall’Utente.

Dopo aver modificato la struttura è NECESSARIO, pertanto, verificare la presenza

di carichi, forze e momenti aggiuntivi, applicati nella zona della struttura modificata.In ogni caso, SI CONSIGLIA VIVAMENTE di applicare eventuali forze aggiuntivead una struttura solo dopo averne ultimato il disegno.

Con EdiLus-CA anche l’applicazione di forze aggiuntive alla struttura ri-

sulta estremamente semplice e rapida.

Ulteriori carichi, forze e momenti aggiuntivi, rispetto a quelli derivanti

dall’analisi dei carichi effettuata dal programma, vengono applicati me-

diante il semplice disegno di specifici Oggetti sugli elementi della struttura.Questa funzionalità solleva il Tecnico dall’onere di rispettare complesse

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12. Le Viste 3D

365

convenzioni per la definizione delle forze, evitandogli il rischio di incor-

rere in errore.

Gli oggetti per la definizione di forze aggiuntive sulla struttura sono:

Forza concentrata, per l’applicazione di una forza concentrata su un

qualsiasi nodo, asta (trave o pilastro) e/o piastra (parete, soletta o pla-

tea) della struttura (v. § 12.11.2).

Forza lineare, per l’applicazione di un carico lineare su una qualsiasi,

asta e/o piastra (parete, soletta o platea) della struttura (v. § 12.11.3).

Forza superficiale, per l’applicazione di un carico superficiale su una

qualsiasi parete, soletta e/o platea della struttura (v. § 12.11.4).

Momento concentrato, per l’applicazione di un momento concentrato su

un qualsiasi nodo o asta (trave o pilastro) della struttura (v. § 12.11.5).

Momento lineare, per l’applicazione di un momento lineare su una

qualsiasi trave e/o pilastro della struttura (v. § 12.11.6).

Ovviamente il disegno degli oggetti per l’applicazione di forze aggiunti-

ve va applicato solo dopo aver ultimato completamente il disegno della

struttura e prima di lanciare il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).

L’applicazione delle forze e dei momenti aggiuntivi alla struttura si effettua

nella vista Forze e Momenti (utente) della finestra Viste 3D (v. § 12.11.1).I paragrafi seguenti illustrano dettagliatamente gli oggetti Forza e Momen-to e le modalità operative per applicarli ai vari elementi della struttura.

La Vista Forze e Momenti (Utente)

 Nella vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D (v. § 12.2) del proget-

to è possibile visualizzare e gestire (creare, modificare ed eliminare) tutti

i carichi, forze e momenti applicati alla struttura inaggiunta a quelle derivanti dall’Analisi dei Carichi

effettuata automaticamente dal programma.

Per accedere alla vista Forze e Momenti (utente)della finestra 3D basta selezionare l’omonima op-

zione del menu in alto a sinistra sulla sua toolbar.

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12. Le Viste 3D

366

La vista Forze e Momenti propone una vista strutturale (v. § 12.9)

dell’edificio disegnato su cui è possibile visualizzare e gestire tutte le

forze e i momenti aggiuntivi applicati alla struttura dall’Utente.

Quando è attiva la vista “Forze e Momenti (utente)”, sotto la toolbar del-

la finestra Viste 3D sono presenti, da sinistra:

•  Il list box per la scelta delle tipologie di ca-

richi da visualizzare nella finestra.

Selezionando il check box TUTTE, nella fi-

nestra vengono visualizzate tutte le tipolo-

gie di carichi.

Per visualizzare solo determinate tipologie di carichi basta selezionare

i relativi check e pigiare il bottoncino sulla barra inferiore del list box

 per chiuderlo confermando le scelte effettuate.

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12. Le Viste 3D

367

•  Il list box per la scelta del tipo di Forze (Forze Concentrate, Forze Li-

neari, Forze Superficiali, Momenti Concentrati e Momenti Lineari) da

visualizzare con la mappatura a colori che ne indica l’intensità.

In tale list box viene anche indicato il numero di forze dello stesso ti-

 po inserite dall’Utente.

La scelta di una tipologia di forze propone, alle estremità del list box,

rispettivamente, l’intensità della forza più piccola e della forza più

grande (del tipo scelto) inserite dall’Utente.

Tra i due valori suddetti viene riportata una mappatura a colori delleintensità delle forze appartenenti alla tipologia scelta.

Al centro della mappatura viene riportata l’indicazione della tipologia

delle forze visualizzate con la mappatura a colori.

Tutte le forze NON appartenenti alla tipologia scelta vengono rappre-

sentate in grigio.

Come qualsiasi vista 3D, la vista Forze e Momenti Utente è dotata di un

menu locale contenente le opzioni per l’attivazione delle funzionalità di

Zoom e di funzionalità specifiche per la gestione delle Forze e dei Mo-

menti applicati alla struttura dall’Utente.

A tale menu si accede cliccando nella vista con il pulsante destro del

mouse.

 Nei paragrafi seguenti vengono descritte le Forze che l’Utente può appli-

care alla struttura e le modalità operative per il loro inserimento e la loro

definizione.

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12. Le Viste 3D

368

Come Applicare una Forza Concentrata

Un oggetto Forza Concentrata può essere, ovviamente, applicato ai

nodi, alle travi, ai pilastri, alle pareti, alle solette ed alle platee della

struttura.

A. Come Applicare una Forza Concentrata su un Nodo

Per applicare una forza concentrata su un nodo della struttura basta effet-

tuare le seguenti operazioni:

  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata.

•  Fare click sul nodo a cui si intende applicare la forza; questa opera-

zione applica, sul nodo, una forza concentrata verticale e rivolta verso

il basso.

•   Nel Toolbox delle Proprietà (v.

§ 10.1.6) specificare le Proprie-tà della forza disegnata.

Per visualizzare le proprietà della

forza nel Toolbox delle Proprietà,

questa deve risultare selezionata

(v. § 10.1.2).

Quando la forza risulta seleziona-

ta, viene proposta con un proprio

sistema di riferimento per definir-

ne, in maniera semplice ed intui-

tiva, la direzione ed il verso (v.

avanti).

Per la forza inserita vanno specificate le seguenti Proprietà:

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12. Le Viste 3D

369

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-

tuare le seguenti operazioni:

•   Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa della forza.

•   Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico.

•   Nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico ac-

cidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della

scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”.

•   Nel list box Coeff. riduz. masse sism. scegliere l’opportuno coefficien-

te di riduzione delle masse sismiche tra quelli possibili, proposti in

funzione delle scelte effettuate nei list box precedenti.

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le

seguenti operazioni:

•   Nel list box Direzione predefinita scegliere

l’opzione opportuna per definire la direzione ed

il verso della forza rispetto al riferimento globa-

le (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzione PER-SONALIZZATA per definire liberamente la dire-

zione ed il verso della forza. L’opzione PERSO-

 NALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:

Angolo X-Y, in cui va specifi-

cato il valore dell’angolo

(tra 0° e 360°) che il piano

(verticale) del semicerchio

azzurro (contenente la for-

za) forma con l’asse X delsistema di riferimento (v.

figura);

Angolo Z-XY, in cui va speci-

ficato il valore dell’angolo

(tra 0° e 180°) che la forza

forma con l’asse verticale

del sistema di riferimentodella forza (v. figura).

•   Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N)della forza.

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12. Le Viste 3D

370

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

Definizione Grafica della Direzione e del Verso della Forza

La direzione ed il verso della forza applicata possono anche essere defi-

niti modificando graficamente gli angoli X-Y e Z-XY.

Per modificare graficamente tali angoli basta:

•  Selezionare la forza in modo che risulti visibile il suo sistema di rife-

rimento. Oltre agli assi del riferimento vengono proposti:

•  un cerchio intero verde nel piano XY (orizzontale) lungo il cui bor-do è possibile spostare la maniglia (pallino verde) per la modifica

dell’angolo X-Y;

•  un semicerchio azzurro nel piano verticale che forma l’angolo X-Y

con l’asse XZ; lungo il bordo di questo semicerchio è possibile spo-

stare la maniglia (pallino azzurro) per la modifica dell’angolo Z-XY.

•  Cliccare sulla maniglia [pallino verde (azzurro)] lungo il bordo del

cerchio (semicerchio) per sbloccare l’angolo X-Y (Z-XY);

•  Spostare opportunamente la maniglia per ottenere il valore dell’angolodesiderato; durante lo spostamento, in prossimità della maniglia, appa-

re un riquadro giallo in cui vengono proposti dinamicamente i valoridegli angoli.

•  Quando l’angolo raggiunge il valore desiderato cliccare per fissarenuovamente la posizione della maniglia. Fissate la maniglie, i nuovi

valori degli angoli X-Y e Z-XY vengono riportati negli appositi campi

del toolbox delle Proprietà.

Per modificare una forza basta selezionarla nella vista Forze e Momenti(utente) ed operare con le modalità illustrate, per cambiarne le proprietà

oppure per cambiarne graficamente la direzione ed il verso.

Per eliminare una forza basta selezionarla e pigiare CANC della tastiera.

B. Come Applicare una Forza Concentrata su Travi e Pilastri

Le modalità operative per l’applicazione di una forza concentrata su un

 pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione della stessa forza su

una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di una forza concentrata su una trave.

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12. Le Viste 3D

371

Per applicare una forza concentrata su una trave della struttura basta ef-

fettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-

getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata.

•  Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-

gnata la forza. Questa operazione visualizza la forza da disegnare.

•  Spostare la forza nel punto della trave in cui si intende applicarla. Du-

rante lo spostamento viene proposta dinamicamente la distanza del punto di applicazione della forza dal punto iniziale della trave.

•  Cliccare sul punto di applicazione della forza per fissarne la posizione.Questa operazione inserisce, sulla trave, una forza concentrata vertica-

le e rivolta verso il basso.

•   Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della

forza disegnata.

Per visualizzare le proprietà della

forza nel Toolbox delle Proprietà,questa deve risultare selezionata (v.

§ 10.1.2).

Quando la forza risulta selezionata,

viene proposta con un proprio si-

stema di riferimento per definirne,

in maniera semplice ed intuitiva, la

direzione ed il verso (v. avanti).

Un asse del sistema di riferimentodella forza risulta avere stessa dire-

zione e verso dell’asse della trave.

Per la forza inserita vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-

tuare le stesse operazioni illustrate al punto A.

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12. Le Viste 3D

372

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le

seguenti operazioni:

•   Nel list box Direzione predefinita scegliere

l’opzione opportuna per definire la direzione ed il

verso della forza rispetto al riferimento Globale

(v. § 21.1) o Locale (v §§ 21.2 e 21.3); scegliendo

l’opzione PERSONALIZZATA è possibile definire

liberamente la direzione ed il verso della forza.

L’opzione PERSONALIZ-

ZATA, infatti, rende edita-

 bili i campi: Angolo X-Y, in cui va speci-

ficato il valore dell’angolo(compreso tra 0° e 360°)

che il piano del semicer-

chio azzurro (contenente

la forza) forma con l’asse,

nel piano del cerchio ver-

de, ortogonale a quello di-

retto lungo l’asse dellatrave (v. figura);

Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra

0° e 180°) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento

ortogonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura).

•   Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del

 punto di applicazione della forza dal punto iniziale (i) della trave (v. §

21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, naturalmen-

te, l’immediato spostamento della forza sulla trave.•   Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N)

della forza.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

Con le stesse modalità illustrate al punto A, è possibile modificare grafi-

camente la direzione ed il verso della forza.

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12. Le Viste 3D

373

Per spostare la forza applicata lungo l’asse della trave basta:

•  selezionare la forza e cliccare sul pallino rosso proposto sul suo verti-

ce per sbloccarla;

•  spostare la forza nella posizione desiderata e cliccare nuovamente per 

fissarne la posizione.

C. Come Applicare una Forza Concentrata su Pareti, Solette e Platee

Le modalità operative per l’applicazione di una forza concentrata su una

 parete e su una Platea sono analoghe a quelle per l’applicazione della

stessa forza su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo

le modalità per l’applicazione di una forza concentrata su una soletta.

Per applicare una forza concentrata su una soletta della struttura basta ef-

fettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-

getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata.

•  Fare click sulla soletta per indicare l’oggetto a cui va applicata la for-za. Questa operazione visualizza la forza da disegnare.

•  Spostare la forza nel punto della soletta in cui si intende applicarla.

L’individuazione del punto di applicazione della forza viene facilitata dalla presenza:

delle sue distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secon-daria (v. § 10.5.1) di quest’ultima.

di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventiva-

mente riportati nelle tavole di disegno.

•  Fare click nel punto di applicazione per fissare la posizione della for-

za; Questa operazione inserisce, sulla soletta, una forza concentrata

verticale e rivolta verso il basso.

•   Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della

forza.

Per visualizzare le proprietà della forza nel Toolbox delle Proprietà, que-sta deve risultare selezionata (v. § 10.1.2).

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12. Le Viste 3D

374

Quando la forza risulta selezionata

viene proposta con un proprio si-

stema di riferimento per definirne,

in maniera semplice ed intuitiva, ladirezione ed il verso (v. avanti).

Gli assi del riferimento nel piano

della soletta hanno la direzione ed

il verso delle direzioni principalee secondaria della soletta.

Le proprietà di una Forza concentrata applicata ad una soletta sono ana-

loghe a quelle precedentemente illustrate.

Pertanto, per la definizione delle proprietà di una forza concentrata appli-

cata ad una soletta, si rimanda ai punti A e B del presente paragrafo.

Si rimanda al punto A anche per la descrizione delle modalità per la mo-

difica grafica della direzione e del verso della forza.

Per spostare la forza applicata nella soletta basta:

•  selezionare la forza e cliccare sul pallino rosso proposto sul suo verti-

ce per sbloccarla;

•  spostare la forza nella posizione desiderata e cliccare nuovamente per fissarne la posizione.

La forza inserita viene ripartita sui sub nodi della shell su cui viene ap-

 plicata (v. § 12.9.1.1).

Come Applicare un Carico Lineare

Un oggetto Forza Lineare può essere, ovviamente, applicato alle aste (tra-

vi è pilastri) e alle pareti, solette e platee della struttura.

A. Come Applicare un Carico Lineare su Travi e Pilastri

Le modalità operative per l’applicazione di un carico lineare su un pila-

stro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso tipo di carico

su una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di un carico lineare su una trave.

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12. Le Viste 3D

375

Per applicare un carico lineare su una trave della struttura basta effettuare

le seguenti operazioni:

•  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-

getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare.

•  Fare click sull’asse della trave. Questa operazione applica, per tutta lalunghezza della trave, un carico lineare costante verticale rivolto verso

il basso. Il carico applicato può anche interessare solo una parte dellatrave (v. avanti).

•   Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del

carico.

Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, que-sto deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).

Quando il carico risulta

selezionato, viene pro-

 posto con un proprio

sistema di riferimento

 per definirne, in manie-

ra semplice ed intuiti-

va, la direzione ed il

verso (v. avanti).

Un asse del sistema di

riferimento del carico

ha stessa direzione e

verso dell’asse della

trave.

Per il carico inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-

tuare le seguenti operazioni:

•   Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa del

carico.

•   Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico.

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12. Le Viste 3D

376

•   Nel list box Tipologia Carico Accid.scegliere la tipologia di carico ac-

cidentale opportuna tra quelle pos-

sibili, proposte in funzione dellascelta effettuata nel list box “Con-diz. Carico Utente”.

•   Nel list box Coeff. riduz. massesism. scegliere l’opportuno coeffi-

ciente di riduzione delle masse si-

smiche tra quelli possibili, propo-

sti in funzione delle scelte effet-

tuate nei list box precedenti.

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del Toolbox

delle Proprietà occorre effettuare le

seguenti operazioni:

•   Nel list box Direzione predefinita scegliere

l’opzione opportuna per definire la direzione ed il

verso del carico rispetto al sistema di riferimento

Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e 21.3) op- pure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per de-finirne liberamente la direzione ed il verso.

L’opzione PERSONALIZZA-

TA, infatti, rende editabili i

campi: 

Angolo X-Y, in cui va specifica-

to il valore dell’angolo(compreso tra 0° a 360°) che

il piano del semicerchio az-

zurro (contenente la forza

che simboleggia il carico)

forma con l’asse, nel piano

del cerchio verde, ortogona-

le a quello diretto lungo

l’asse della trave (v. figura);

Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0°

e 180°) che la forza che simboleggia il carico forma con l’asse del si-stema di riferimento ortogonale al piano del cerchio verde (v. figura).

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12. Le Viste 3D

377

 

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed ilverso del carico possono essere definiti, per via grafica, in modo semplice ed intuitivo.

•   Nel campo DistanzaLLI [i] della sezione

PUNTO [iniziale] di-gitare la distanza, in

metri, del punto ini-

ziale di applicazio-

ne del carico dal

nodo iniziale dellatrave.

•   Nel campo FORZA [i] [N/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare,

in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto

di applicazione iniziale.

•   Nel campo Distanza LLI [f] della sezione PUNTO [finale] digitare la di-

stanza, in metri, del punto finale di applicazione del carico dal nodo

finale della trave.

La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente.

Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il ca-rico e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.

•   Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in

valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di

applicazione finale.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

B. Come Applicare un Carico Lineare su Pareti, Solette e Platee

Le modalità operative per l’applicazione di un carico lineare su un parete

e su una Platea sono analoghe a quelle per la su applicazione su una so-

letta. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di un carico lineare su una soletta.

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12. Le Viste 3D

378

Per applicare un carico lineare su una soletta della struttura basta effet-

tuare le seguenti operazioni:

•  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-

getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare.

•  Fare click sulla soletta nel primo punto di applicazione del carico per fissarne la posizione.

•  Spostare il cursore nel secondo punto di applicazione del carico e clic-

care per fissarlo. Questa operazione applica, tra i due punti indicatisulla soletta, un carico lineare costante verticale rivolto verso il basso.

L’individuazione dei punti di applicazione del carico viene facilitata dalla presenza:

delle loro distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secon-daria (v. § 10.5.1) di quest’ultima.

di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventiva-mente riportati nelle tavole di disegno.

La posizione dei punti di applicazione del carico può essere modificata in qualsiasi

momento selezionandolo e spostando le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.

•   Nel Toolbox delle Proprietà specificare le Proprietà del carico.

Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, que-

sto deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).

Quando il carico risulta sele-

zionato, viene proposto con un

 proprio sistema di riferimento

 per definirne, in maniera sem-

 plice ed intuitiva, la direzione

ed il verso (v. avanti).

Due assi del sistema di riferi-

mento del carico hanno la stessa

direzione degli assi principale e

secondario della soletta.

Per il carico inserito vanno spe-

cificate le seguenti Proprietà:

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12. Le Viste 3D

379

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre specifi-

care le stesse proprietà illustrate al punto A del presente paragrafo.

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le

seguenti operazioni:

•   Nel list box Direzione predefinita scegliere

l’opzione opportuna per definire la direzione ed il

verso del carico rispetto al sistema di riferimento

Globale (v. § 21.1) o Locale (v. § 21.4 e segg.) op-

 pure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per de-finirne liberamente la direzione ed il verso.

L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: 

Angolo X-Y, in cui va specifica-

to il valore dell’angolo (da 0a 360) che il piano del se-

micerchio azzurro (conte-nente la forza che simbo-

leggia il carico) forma con

l’asse del riferimento orto-

gonale alla soletta;

Angolo Z-XY, in cui va specifi-cato il valore dell’angolo

(compreso tra 0 e 180) che la

forza che simboleggia il ca-

rico forma con il piano del

cerchio verde (v. figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione edil verso del carico possono essere definiti per via grafica.

•   Nel campo FORZA [i]  [N/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare,

in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto

di applicazione iniziale.

•   Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in

valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto diapplicazione finale.

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12. Le Viste 3D

380

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

Come Applicare un Carico Superficiale

Un oggetto Forza Superficiale  può essere, ovviamente, applicato unica-

mente alle pareti, alle solette e alle platee della struttura.

Le modalità operative per l’applicazione di un carico superficiale su una

 parete o una platea sono analoghe a quelle previste per l’applicazione

dello stesso carico su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustra-

te solo le modalità per l’applicazione di un carico superficiale su unasoletta.

Per applicare un carico superficiale su una soletta della struttura basta ef-

fettuare le seguenti operazioni:

  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Forza superficiale. Questa operazio-

ne attiva la modalità per il disegno, sulla soletta della polilinea (v. §

10.14) chiusa che delimita l’area di applicazione del carico.

•  Fare click sulla soletta nel punto in cui va posizionato il primo vertice

della polilinea per fissarne la posizione. Questa operazione attiva lamodalità per il successivo vertice della polilinea.

•  Proseguire cliccando nei punti in cui vanno posizionati gli altri vertici

della polilinea.

•  Disegnato l’ultimo lato (o vertice) della polilinea cliccare con il pul-

sante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare

l’opzione Termina. Questa operazione inserisce, per default, sulla so-

letta, un carico superficiale verticale e rivolto verso il basso avente

come estensione il poligono definito dalla polilinea disegnata.

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12. Le Viste 3D

381

 

L’individuazione dei vertici della polilinea è facilitata dalla presenza della loro distanzadai bordi della soletta, lungo le sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1).

La polilinea disegnata può essere modificata in qualsiasi momento con le modali-tà previste per la modifica dell’oggetto polilinea.

Se il carico deve essere esteso a tutta la soletta, NON è necessario disegnarlo conprecisione. In questo caso, infatti, basta disegnare una polilinea qualsiasi (ad es. untriangolo) e selezionare il check box Tutta la superficie del Toolbox delle Proprietà.

•   Nel Toolbox delle Proprietà specificare le Proprietà del carico.

Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, que-

sto deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).

Quando il carico risulta sele-

zionato, viene proposto con un

 proprio sistema di riferimento

 per definirne, in maniera sem-

 plice ed intuitiva, la direzione

ed il verso (v. avanti).

Due assi del sistema di riferi-mento del carico hanno la stessa

direzione degli assi principale esecondario della soletta. Il terzo

asse del sistema è, quindi, orto-

gonale alla soletta.

Per il carico inserito vanno speci-

ficate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche delToolbox delle Proprietà occorre

specificare le stesse proprietà illu-

strate al punto A del § 12.11.3.

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del To-

olbox delle Proprietà occorre ef-

fettuare le seguenti operazioni:

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12. Le Viste 3D

382

•   Nel list box Direzione predefinita sceglierel’opzione opportuna per definire la direzione ed il

verso del carico rispetto al sistema di riferimento

Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.4 e segg.)oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per 

definirne liberamente la direzione ed il verso.

L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:

Angolo X-Y, in cui va specifi-

cato il valore dell’angolo

(da 0 a 360) che il piano del

semicerchio azzurro (conte-

nente la forza che simbo-

leggia il carico) forma con

l’asse del riferimento orto-

gonale alla soletta;

Angolo Z-XY, in cui va specifi-

cato il valore dell’angolo

(compreso tra 0 e 180) che

la forza che simboleggia il

carico forma con il piano del

cerchio verde (v. figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione edil verso del carico possono essere definiti per via grafica, in maniera ancora piùsemplice ed intuitiva.

•   Nel campo FORZA [N/m2] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in

 N/m2) del carico superficiale.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

•  Selezionare il check box Tutta la superficie, se il carico deve essere e-

steso a tutta la superficie della soletta.

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12. Le Viste 3D

383

Come Applicare un Momento Concentrato

Un oggetto Momento Concentrato può essere applicato ad un nodo e ad

un’asta (trave o pilastro).

A. Come Applicare un Momento Concentrato su un Nodo

Per applicare un momento concentrato su un nodo della struttura basta

effettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-

getto (v. § 12.11.1).•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Momento concentrato.

•  Fare click sul nodo a cui si intende applicare il momento.

•   Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del

momento disegnato.

Per visualizzare le proprietàdel momento nel Toolbox del-

le Proprietà, questo deve risul-

tare selezionato (v. § 10.1.2).

Quando il momento risulta se-

lezionato, viene proposto con

un proprio sistema di riferi-

mento per definirne, in manie-

ra semplice ed intuitiva, la di-

rezione ed il verso del vettoremomento (v. avanti).

Per il momento vanno specifi-

cate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-

tuare le seguenti operazioni:

•  nel campo Descrizione inserire la descrizione identificativa del mo-mento;

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12. Le Viste 3D

384

•  nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico;

•  nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico ac-

cidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della

scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”.

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare leseguenti operazioni:

•   Nel list box Direzione predefinita sceglierel’opzione per definire la direzione ed il verso

del vettore momento rispetto al riferimento

globale (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzionePERSONALIZZATA per definire liberamente la

direzione ed il verso del vettore momento.

L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi:

Angolo X-Y, in cui va specifi-

cato il valore dell’angolo

(compreso tra 0 e 360) cheil piano (verticale) del se-

micerchio azzurro, conte-

nente il vettore momento,

forma con l’asse X del si-

stema di riferimento (v. fi-

gura);

Angolo Z-XY, in cui va speci-ficato il valore dell’angolo

(compreso tra 0 e 180) che

la forza forma con l’asse

verticale del sistema di ri-ferimento del momento (v.

figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione edil verso del vettore momento concentrato possono essere definiti per via grafica,in maniera ancora più semplice ed intuitiva.

•  nel campo MOMENTO [Nm] specificare, in valore assoluto, l’intensità(in Nm) del momento.

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12. Le Viste 3D

385

 

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

B. Come Applicare un Momento Concentrato su Travi e Pilastri

Le modalità operative per l’applicazione di un momento concentrato su

un pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso mo-

mento su una trave.

Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per 

l’applicazione di un momento concentrato su una trave.

Per applicare un momento concentrato su una trave della struttura bastaeffettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-

getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Momento concentrato.

  Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-gnato il momento. Questa operazione visualizza il simbolo del mo-

mento da disegnare ed il relativo vettore.

•  Spostare il momento nel punto della trave in cui si intende applicarlo e

cliccare per fissarne la posizione.

•   Nel Toolbox delle Proprie-

tà (v. § 10.1.6) specificare

le Proprietà del momento

disegnato.

Per visualizzare le proprietà del

momento nel Toolbox delle

Proprietà, esso questo deve ri-

sultare selezionato (v. § 10.1.2).

Quando il momento risulta se-

lezionato viene proposto con

un proprio sistema di riferi-

mento per definirne, in manie-

ra semplice ed intuitiva, la di-rezione ed il verso (v. avanti).

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12. Le Viste 3D

386

Un asse del sistema di riferimento del momento ha la stessa direzione e

verso dell’asse della trave.

Per il momento inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effet-

tuare le stesse operazioni illustrate al punto A.

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le

seguenti operazioni:

•   Nel list box Direzione predefinita scegliere

l’opzione per definire la direzione ed il verso

del vettore momento rispetto al riferimento

Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e

21.3) oppure scegliere l’opzione PERSONA-LIZZATA per definire liberamente la direzio-

ne ed il verso del vettore momento.

L’opzione PERSONALIZ-

ZATA, infatti, rende editabili icampi: 

Angolo X-Y, in cui va specifi-

cato il valore dell’angolo

(compreso tra 0° e 360°)che il piano del semicer-

chio azzurro (contenente la

forza) forma con l’asse, nel

 piano del cerchio verde, or-

togonale a quello direttolungo l’asse della trave (v.

figura);

Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0

e 180) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento orto-

gonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura).

Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed

il verso del vettore momento concentrato possono essere definiti per via grafica,in maniera ancora più semplice ed intuitiva.

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12. Le Viste 3D

387

•   Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del

 punto di applicazione del momento dal punto iniziale (i) della trave (v.

§ 21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, natural-

mente, l’immediato spostamento del momento sulla trave.•   Nel campo MOMENTO [Nm] specificare, in valore assoluto, l’intensità

(in Nm) del momento.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

Come Applicare un Momento Lineare

L’oggetto Momento Lineare di EdiLus-CA può essere utilizzato per ap-

 plicare un Momento torcente lineare ad una trave o ad un Pilastro.

Le modalità operative per l’applicazione di un momento lineare su un pi-

lastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso momento suuna trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per 

l’applicazione di un momento lineare su una trave.

Per applicare un momento lineare su una trave della struttura basta effet-

tuare le seguenti operazioni:

•  Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del pro-

getto (v. § 12.11.1).

•  Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per vi-

sualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare.

 Nel toolbox selezionare l’opzione Momento lineare.

•  Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va dise-

gnato il momento. Questa operazione applica un momento lineare

lungo tutta la lunghezza della trave. Il momento lineare applicato può

anche interessare solo una parte della trave (v. avanti).

•   Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del

momento disegnato.

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12. Le Viste 3D

388

Per visualizzare le proprietà del momento nel Toolbox delle Proprietà,

esso questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).

Per il momento lineare inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:

Sezione Caratteristiche

 Nella sezione Caratteristiche delToolbox delle Proprietà occorre

effettuare le seguenti operazioni:

•   Nel campo Descrizione inse-

rire una descrizione identifi-

cativa del carico.

•   Nel list box Condiz. CaricoUtente scegliere la condizio-

ne di carico.

•   Nel list box Tipologia CaricoAccid. scegliere la tipologia

di carico accidentale oppor-

tuna tra quelle possibili,

 proposte in funzione della

scelta effettuata nel list box

“Condiz. Carico Utente”.

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12. Le Viste 3D

389

Sezione Geometria

 Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le

seguenti operazioni:

•   Nel list box Direzione predefinita indicare il verso

(orario o antiorario) del momento torcente lineare.

La scelta di un’opzione nel list box riporta gli angoli opportuni nei

campi sottostanti che, però, in questo caso, NON possono essere mo-

dificati.

•   Nel campo Distanza LLI [i] della sezione PUNTO [iniziale] digitare la di-

stanza, in metri, del punto iniziale di applicazione del momento linea-

re dal nodo iniziale della trave.

•   Nel campo MOMENTO [i] [Nm/m] della sezione PUNTO [iniziale] speci-

ficare, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento linearenel suo punto di applicazione iniziale.

•   Nel campo Distanza LLI [f] della sezione PUNTO [finale] digitare la di-

stanza, in metri, del punto finale di applicazione del momento lineare

dal nodo finale della trave.

La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente.

Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il

momento lineare e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.

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12. Le Viste 3D

390

•   Nel campo MOMENTO [f] [Nm/m] della sezione PUNTO [finale] specifi-

care, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento lineare nel

suo punto di applicazione finale.

Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve es-sere confermato pigiando INVIO della tastiera.

Page 396: Manuale Edilus

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13. Il Calcolo

391

 

Il Calcolo

Specificati i dati dell’Analisi Sismica (v. cap. 5.2), disegnato l’intero edi-ficio con gli oggetti di EdiLus-CA (v. cap. 10), è possibile procedere alle

varie fasi del calcolo.

I paragrafi seguenti illustrano le varie fasi del calcolo e le modalità ope-

rative per richiederle.

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13. Il Calcolo

392

Le Fasi di Calcolo

Ultimata l’immissione dei dati della struttura, vengono effettuati tutti i

 passi di calcolo necessari per la completa definizione di spostamen-

ti/tensioni/sollecitazioni, affidando al solutore interno la risoluzione del

telaio spaziale.

Vengono quindi effettuati i semiprogetti delle armature nelle varie membra-

ture, la generazione dei grafici, della relazione di calcolo e la contabilità.

A seconda delle scelte effettuate (v. § 5.1), il calcolo sarà condotto se-

condo il D.M. del gen.’96 o secondo l’Ordinanza 3274/2003 in regime dianalisi elastica lineare dinamica modale o statica.

Quest’ultima modalità può essere scelta solo se la struttura può essere

considerata “regolare” nell’accezione indicata nell’Ordinanza, che dettadei limiti molto stringenti, cui in pratica è molto difficile essere aderenti,

e si può controllare solo dopo che è stato effettuato il calcolo.

Per questo motivo, quale che sia la normativa scelta, si consiglia di impiegare

l’analisi dinamica modale che è stata peraltro chiaramente indicata come “il

metodo normale per la definizione delle sollecitazioni di progetto”.L’iter di calcolo si compone dei seguenti passi principali:

•  Definizione del Modello Strutturale (v. § 13.2);

•  Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3);

•  Calcolo delle Verifiche (v. § 13.4);

•  Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5).

•  Calcolo dei Solai (v. § 13.6).

Le fasi di calcolo elencate possono essere richieste singolarmentenell’ordine specificato oppure possono essere richieste con un’unica ope-

razione (v. § 13.7).

In quest’ultimo caso (Calcolo Completo) sarà il programma a svolgere in

sequenza le varie fasi del calcolo nell’ordine previsto.

Durante il calcolo una sezione Diagnostica (v. § 13.8) rileva e segnalaeventuali errori fornendo utilissime indicazioni e funzionalità per poterli

risolvere rapidamente.

Le fasi di calcolo elencate e le modalità operative per poterle richiederevengono descritte nei paragrafi seguenti.

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13. Il Calcolo

393

La Definizione del Modello Strutturale

La definizione del modello strutturale dell’edificio disegnato è estrema-

mente importante. In questa fase, infatti, il programma definisce gli ele-

menti del modello che saranno passati al solutore per il calcolo.

In questa fase vengono anche definiti tutti i vincoli esterni che il pro-

gramma riesce ad individuare automaticamente (ad esempio, i vincoli di

fondazione).

Se per la struttura non risulta definita alcuna fondazione il programma provvedeautomaticamente a vincolare, con un incastro, la base inferiore degli elementi (ades. i pilastri) del primo livello.

La schematizzazione dei nodi in cui innestano i beam (aste) viene effet-

tuata in tempo reale man mano che si disegnano gli elementi. Tale sche-

matizzazione può essere visualizzata nella “vista strutturale” di una vista

3D (v. § 12.9) del progetto.

Per gli elementi bidimensionali, il modello viene, invece, creato nella fa-se di Calcolo del Modello Strutturale.

Eventuali solette, pareti e platee vengono discretizzate creando una serie di

sub-nodi e di elementi sub-shell le cui dimensioni mediamente sono pari a

quanto richiesto nelle relative proprietà (v. §§ 10.4.3, 10.5.3 e 10.13.2).

Le mesh vengono create in modo da rispettare la congruenza degli ele-

menti perimetrali eventualmente presenti al contorno, quali beams (travi,

 pilastri, o travi alla Winkler) ed altre solette o pareti.

Anche eventuali fori vengono automaticamente schematizzati.

 Nella fase di Calcolo del Modello Strutturale vengono anche effettua-

ti dei controlli su una serie di problematiche o incongruenze che la

struttura può presentare (vincolatura al piede non appropriata, possi-

 bili labilità ecc.).

Il risultato di tali controlli, con la segnalazione dei problemi riscon-

trati, viene proposta nella sezione della diagnostica del progetto.

Per richiedere il calcolo del modello strutturale del progetto attivo ba-

sta selezionare l’opzione Calcolo Modello Strutturale del menu CALCO-LO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

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13. Il Calcolo

394

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-ne Diagnostica (13.8) del programma.

Ovviamente, dopo il calcolo del modello strutturale NON è più possibilemodificare la Geometria della Struttura, ma è ancora possibile intervenire:

•  sulle proprietà degli oggetti (v. cap. 10) che non inficiano la geometria

della struttura (ad es. è possibile modificare il materiale, le forze e i

vincoli applicati a travi, pilastri, ecc.);

•  sulle proprietà dei nodi applicando, ad esempio, forze (v. § 12.9.1.1),vincoli esterni (v. § 12.9.1.2) e/o cedimenti (v. § 12.9.1.3);

•  sulla suddivisione in shell di platee, pareti e solette (v. § 12.9).

Per poter apportare modifiche alla geometria della struttura è necessario

annullare il modello strutturale calcolato selezionando l’opzione ResetModello Strutturale del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bot-

tone della toolbar.

Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-

tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello

stato precedente alla richiesta di annullamento.

Intervenendo sulla geometria della struttura, un nodo potrebbe essere sostituitoda un altro nodo con la conseguente perdita di tutte le proprietà (vincoli e/o forze)ad esso assegnate dall’Utente.Pertanto, eventuali forze e/o vincoli esterni e cedimenti sui nodi (v. § 12.9 esegg.) vanno applicati dopo aver richiesto il Calcolo del Modello Strutturale e,quindi, dopo aver bloccato la geometria della struttura.

Se, dopo aver applicato forze e/o vincoli ai nodi, si deve modificare la geometriadella struttura, occorre annullare il calcolo del Modello Strutturale.Dopo aver effettuato le modifiche, È NECESSARIO VERIFICARE che, nei nodidelle zone modificate, risultino ancora presenti le eventuali forze e/o vincoli appli-cati dall’Utente.

Effettuato il calcolo del modello strutturale, è possibile procedere al calco-

lo delle sollecitazioni (v. § 13.3), alle verifiche (v. § 13.4), al calcolo delle

armature e delle carpenterie (v. § 13.5) e al calcolo dei solai (v. § 13.6).

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13. Il Calcolo

395

 

Dopo il calcolo del Modello Strutturale è opportuno che l’Utente verifichi, in una vista3D (v. § 12.9), il modello strutturale definito automaticamente dal programma.

Lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strutturale, ilprogramma richiama, con un apposito messaggio, la necessità di verificare il mo-dello strutturale ottenuto.

Quando l’Utente NON avrà più bisogno che gli venga richiamata l’importanza del-la verifica suddetta, potrà richiedere che il messaggio NON gli venga più ripropo-sto (anche per i progetti futuri) selezionando il check box non mostrare più que-sto messaggio presente nel messaggio stesso.

La richiesta che venga proposto/NON proposto il messaggio suddetto può anche es-sere effettuata nella pagina Preferenze del dialog Opzioni Programma (v. § 20.2).

Il Calcolo delle Sollecitazioni

Definiti tutti i nodi, per ognuno di essi viene definita la massa in base a-

gli elementi che vi sono collegati, ad es. la metà dei beams, una adeguata porzione degli shell ecc..

Come visto al § 5.2, gli spettri di risposta sono stati già definiti in base

alle caratteristiche dell’edificio. Si fa notare che i fattori di struttura (v. §

5.2) possono essere diversi nelle due direzioni, e di ciò viene tenuto debi-

tamente conto.

Il solutore interno, che ricordiamo essere ad elementi finiti per sei gradi

di libertà per nodo, effettua a questo punto due fasi di calcolo distinte in

analisi dinamica modale, allo SLU ed allo SLD se il calcolo avviene se-

condo l’Ord. 3274, altrimenti al solo SLU se si è scelto il DM’96.

Il calcolo viene condotto per il n. di modi di vibrazione scelti. Se laschematizzazione degli impalcati è a piano infinitamente rigido, il n. di

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13. Il Calcolo

396

modi impostato deve essere almeno pari al n. di piani x 3 (si ricorda che

ogni piano può avere una traslazione in X, in Y ed una rotazione intorno

a Z), mentre per piani non rigidi il n. di modi dovrà essere nettamente

superiore, poiché esso è uguale al n. dei nodi x 3 (lo spostamento è pos-sibile secondo le tre direzioni X, Y e Z).

Si fa presente che, per il D.M. 1996, il n. di modi scelto deve essere tale

da eccitare una massa pari almeno all’85% della massa totale

dell’edificio, mentre, per l’Ord. 3274, occorre considerare tutti i modi

aventi massa partecipante superiore al 5%.

 Nel caso ciò non avvenisse, si avrebbe una segnalazione in tal senso nella

finestra della Diagnostica (v. § 13.8) per cui occorrerà aumentare il n. di

modi di vibrazione impostato nella finestra Dati Analisi Sismica (v. § 5.2).

Vengono inoltre calcolate le sollecitazioni per carichi verticali e per ec-

centricità accidentale.

Se la struttura è stata impostata come regolare vengono condotte le veri-

fiche di regolarità (di cui una parte possono essere condotte solo a poste-

riori); se non risultassero soddisfatte automaticamente il calcolo viene

rielaborato imponendo appunto la non regolarità.

Dal calcolo si ottengono le componenti dello spostamento lungo gli assi

X Y e Z, le sollecitazioni agli estremi degli elementi beam lungo gli assilocali 1/2/3, le componenti tensionali di lastra e di piastra degli elementi

 bidimensionali. Tutti i Risultati del Calcolo possono essere visualizzati in

varie modalità.

Componendo opportunamente i valori risultanti, mediante le combina-

zioni probabilistiche indicate in normativa si ottengono infine i valori ne-

cessari per condurre le verifiche/semiprogetti degli elementi.

Come Richiedere il Calcolo delle Sollecitazioni

Effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2) è possibile

 procedere al calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3).

Per richiedere il calcolo delle sollecitazioni sulla struttura del progetto

attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Sollecitazioni del menu CAL-COLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

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13. Il Calcolo

397

 

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-ne Diagnostica (13.8) del programma.

Le sollecitazioni ottenute possono essere immediatamente visualizzate

 per l’intera struttura ma anche per il singolo elemento strutturale (pila-

stro, trave, ecc.) selezionato (v. § 14.2).

Gli stessi risultati vengono anche rappresentati, in maniera più sintetica e

funzionale, mediante diagrammi o efficacissime mappature a colori, nelle

viste 3D del progetto (v. § 14.3.1).

Se il calcolo delle sollecitazioni viene richiesto senza aver preventiva-

mente effettuato il calcolo del modello strutturale, il programma provve-

de, comunque, ad effettuare tale calcolo.

Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo delle sollecitazioni, non è possibi-

le modificare la geometria della struttura e tutti gli altri dati di input ne-

cessari al calcolo delle sollecitazioni (materiali, carichi, vincoli, ecc.).

Le uniche modifiche che sarà possibile apportare al progetto, dopo il cal-colo delle sollecitazioni, sono quelle relative alle scelte dei criteri per 

l’armatura dei vari elementi della struttura (v. cap. 16).

Per modificare qualsiasi altro dato del progetto non relativo alla geome-

tria della struttura, occorre annullare il calcolo delle sollecitazioni.

Per annullare il calcolo delle sollecitazioni basta selezionare l’opzione

Reset Sollecitazioni del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo

 bottone della toolbar.

Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-

tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello

stato precedente alla richiesta di annullamento.

Effettuato il calcolo delle sollecitazioni, è possibile procedere alle verifi-

che (v. § 13.4), al calcolo delle armature e delle carpenterie (v. § 13.5) ed

al calcolo dei solai (v. § 13.6).

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13. Il Calcolo

398

Il Calcolo delle Verifiche

Le armature degli elementi beam vengono semiprogettate a pressofles-

sione retta allorquando la sezione sia “regolare”, vale a dire sia simmetri-

ca, disposta secondo l’asse Z e rientri in determinate tipologie (rettango-

lare, a T, H, ecc.) e vengono calcolate in 9 sezioni, dividendo cioè il be-

am in 8 conci di egual misura.

Il calcolo viene condotto cercando la posizione dell’asse neutro che dà

luogo alla minima armatura. Il semiprogetto viene condotto per tutte le

combinazioni di carico allo SLU.

Vengono rispettate le armature principali minime da disporre ai lembi

d’estremità della sezione e le armature trasversali prescritte a seconda

della normativa scelta.

Quando la sezione non è regolare, nell’accezione vista poc’anzi, il cal-

colo viene condotto in regime di pressoflessione deviata, nella stessa

maniera in cui si vedrà per i pilastri, in 5 sezioni, dividendo il beam in

4 conci.

Successivamente vengono effettuate le verifiche allo SLE, che compren-dono il controllo del contenimento delle tensioni, dell’ampiezza dellefessure (qualora esse si formino) e della freccia massima.

Per i pilastri vengono condotte le verifiche considerando tutte le terne

Mx, My, N, in regime quindi di pressoflessione deviata.

Vengono calcolate le armature allo SLU, imponendo un’armatura mini-

ma in base ai parametri impostati, ed incrementando i tondini sui lati fin-

ché la verifica per tutte le combinazioni non sia soddisfatta.

Si passa, quindi, al controllo allo SLE incrementando l’armatura ulte-riormente se necessario. In caso di sezioni simmetriche, ad es. quelle ret-

tangolari, l’incremento viene apportato sulle facce più sollecitate, cioè

quelle più distanti dall’asse neutro.

Le armature degli elementi bidimensionali vengono invece calcolate nei

quattro nodi considerando sollecitazioni unitarie ed in base a quelle che

sono state indicate essere le direzioni principali.

In un nodo in cui siano collegati ad es. 4 elementi, l’armatura considerata

sarà l’armatura media fra le quattro (che in genere però differiscono pocofra loro) che poi vengono convertite in tondini.

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13. Il Calcolo

399

Laddove la maglia base non copra le necessità, vengono disposte delle

ulteriori armature integrative, e ciò sia per la faccia superiore che per 

quella inferiore.

Infine, le armature dei plinti vengono calcolate in base alla pressione sulterreno. Si immagina che il plinto sia formato da quattro mensole trape-

zoidali incastrate al pilastro, sottoposte quindi a flessione.

Delle armature così calcolate, si va poi a calcolare l’aliquota da rialzare

 per contrastare gli effetti del punzonamento.

Con EdiLus-CA le travi vengono progettate a pressoflessione retta (o a presso-flessione deviata nel caso di travi con sezione “non regolare”).

Questo calcolo risulta particolarmente oneroso in quanto non è individuabile apriori la coppia N-M più gravosa ma occorre:

calcolare le armature per tutte le coppie derivanti dalle varie combinazioni dicarico (agli S.L., specialmente in zona sismica, si ottengono facilmente centi-naia di combinazioni);

definire l’inviluppo delle armature ottenute.

Ovviamente, questa accuratezza nel calcolo, comporta un inevitabile aumentodei tempi di calcolo rispetto alla progettazione a flessione semplice (caso in cui èsufficiente progettare le armature per il massimo momento positivo e il minimomomento negativo).

Come Richiedere il Calcolo delle Verifiche

Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) è possibile

richiedere di effettuare la progettazione degli elementi della struttura(con il calcolo delle aree di ferro necessarie) e tutte le verifiche

opportune (v. § 13.4).

Per richiedere la progettazione e la verifica degli elementi della struttu-

ra basta selezionare l’opzione Calcolo Verifiche del menu CALCOLOoppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-

na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

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13. Il Calcolo

400

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-

ne Diagnostica (13.8) del programma.

Se le verifiche vengono richieste senza aver preventivamente effettuato il

calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1), il programma provvede, comun-que, ad effettuare tale calcolo.

Pertanto, dopo aver richiesto le verifiche, non è possibile modificare al-

cun dato del progetto ad eccezione dei dati delle pagine del toolbox Ar-mature che NON appartengono al raggruppamento Dati verifiche (v. cap.

16). I dati di tale raggruppamento vengono, infatti, bloccati in quanto ne-

cessari al calcolo delle aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche.

Gli altri dati del toolbox Armature possono essere, invece, modificati per 

 procedere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1.1).

I dati relativi al calcolo effettuato possono essere immediatamente visua-

lizzati per l’intera struttura, ma anche per il singolo elemento strutturale

(pilastro, trave, ecc.) selezionato (v. § 14.2).

Per modificare i dati dei raggruppamenti “Dati verifiche” delle pagine

del toolbox delle armature (v. cap. 16), occorre annullare il calcolo delle

verifiche.

Le verifiche effettuate possono essere annullate selezionando l’opzione

Reset Verifiche del menu CALCOLO o pigiando l’omonimo bottone del-

la toolbar.

Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-

tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello

stato precedente alla richiesta di annullamento.

Effettuate le verifiche, è possibile procedere al calcolo delle armature e

delle carpenterie (v. § 13.5) e al calcolo dei solai (v. § 13.6).

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.§ 16.2 e segg.) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametridel toolbox armature (v. § 16.1 e segg.) e vengono effettuati dei ricalcoli.

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13. Il Calcolo

401

Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie

Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) e richieste le verifi-che (v. § 13.4.1), è possibile richiedere il “calcolo delle armature e delle

carpenterie” in cui il programma:

•   provvede ad armare gli elementi della struttura (pilastri, travi, ecc.) se-

condo i criteri specificati dall’Utente nel toolbox Armature (v. § 16.1);

•   produce automaticamente le tavole delle armature (v. § 16.2) dei vari

elementi strutturali e tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio.

Per richiedere il calcolo delle armature e delle carpenterie del progettoattivo basta selezionare l’opzione Calcolo Armature e Carpenterie del

menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-ne Diagnostica (13.8) del programma.

Alle carpenterie ed alle tavole delle armature degli elementi strutturali

è possibile accedere selezionando gli opportuni nodi delle sezioni

CARPENTERIE (v. cap. 15) ed ARMATURE (v. cap. 16) del Navigatore

(v. § 3.2.1).

Se il calcolo delle armature e delle carpenterie viene richiesto senza aver 

 preventivamente effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), il

calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) e le verifiche (v. § 13.4.1), il

 programma provvede, comunque, ad effettuare tali calcoli.

Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo delle armature e delle carpente-

rie, non è possibile modificare alcun dato del progetto ad eccezione di

alcuni dati dei solai da calcolare (v. § 13.6) e dei dati delle pagine del

toolbox Armature che NON appartengono al raggruppamento Dati veri-fiche (v. cap. 16).

I dati del raggruppamento Dati verifiche delle pagine del toolbox Arma-

ture vengono, infatti, bloccati in quanto sono necessari al calcolo delle

aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche.

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13. Il Calcolo

402

Gli altri dati del toolbox Armature possono essere modificati per proce-

dere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1 e segg.).

Il calcolo delle armature e delle carpenterie può essere annullato sele-

zionando l’opzione Reset Armature, Carpenterie, etc. del menu CAL-COLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-

tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nellostato precedente alla richiesta di annullamento.

Il Calcolo dei Solai

 Alcune modifiche alla geometria e alle proprietà di un solaio, alla sua sezione di calco-lo e alle strutture che lo sostengono (pilastri, travi, ecc.) comportano la cancellazionedi forze, vincoli e cedimenti ad esso applicati dall’Utente (v. §§ 12.10.1 e 12.10.2).

Si consiglia di applicare ad un solaio eventuali forze, vincoli e/o cedimenti solodopo aver richiesto del modello strutturale (v. § 13.2).

Dopo il calcolo del modello strutturale, infatti, NON è più possibile modificare leproprietà del solaio e, quindi non si possono verificare le cancellazioni suddette.

Effettuate tutte le fasi di calcolo dell’Edificio fino al calcolo delle Armatu-

re e delle Carpenterie (v. 13.5), è possibile richiedere il Calcolo dei Solai.

Il calcolo dei solai viene effettuato agli elementi finiti, considerando, a

scelta dell’utente, gli elementi strutturali con le luci in asse o con la pre-

senza dei braccetti infinitamente rigidi agli estremi (v. § 10.7.6).

I carichi considerati sono di tipo distribuito, permanente e accidentale,

concentrati, anch’essi permanenti e accidentali; vengono inoltre conside-

rati, se presenti, variazioni termiche e cedimenti impressi.

I carichi sono applicati in modo da calcolare, per ogni elemento, i mas-

simi e i minimi momenti per nove sezioni di semiprogetto/verifica. Sono

considerati momenti minimi sugli appoggi e in campata, indipendenti dai

risultati del calcolo.

Sono effettuate le verifiche allo SLU e allo SLE per sollecitazioni fletten-ti e taglianti, con l’imposizione dei minimi di Normativa.

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13. Il Calcolo

403

 Nel semiprogetto allo SLU è possibile che l’armatura necessaria affinché

il momento ultimo della sezione sia maggiore del momento di progetto

sia eccessiva, in particolare maggiore della percentuale massima impo-

stata dall’utente; EdiLus-CA in tal caso automaticamente passa alla fa-scia piena.

Chiaramente la fascia piena viene fatta intervenire anche nel caso di in-

sufficienza della sezione.

Per quanto riguarda le sollecitazioni taglianti si precisa che non vengono

mai calcolate armature a taglio (staffe e/o ferri di parete), ma agendo op-

 portunamente sulle armature presenti in trazione e/o sulle fasce piene si

fa in modo da rispettare sempre la condizione riportata in 4.2.2.2.2 del

D.M. 9/1/1996; più in particolare, nel caso che il taglio di progetto sia

superiore a quello ultimo, per prima cosa cerca di aumentare le armature

longitudinali a trazione fino a che portano benefici; nel caso ciò non sia

sufficiente vengono aumentate le dimensioni delle fasce.

Ciò comporta una puntualizzazione importante e cioè che le armature to-

tali longitudinali servono sia per la flessione che per il taglio; ciò signifi-

ca che eliminando ad esempio armatura longitudinale in trazione, si può

ricevere un messaggio del tipo Il taglio di progetto per l’elemento indicatoè superiore a quello ultimo calcolato in base alle indicazioni del punto

4.2.2.2.2 del D.M. 9/1/1996.

Per quanto riguarda i momenti di servizio per le tipologie per le quali è

 previsto, si precisa che trattasi di momento di servizio allo SLU. Di ciò

dovrà essere tenuto conto nella scelta del travetto. A tal proposito, consi-

derando che la maggior parte delle aziende produttrici di solai fornisce

tabelle dei momenti resistenti calcolati alle T.A., un utile criterio può es-

sere quello di dividere il valore fornito dal programma per 1.5 e col valo-

re risultante entrare nelle tabelle delle aziende produttrici.

Il programma provvede automaticamente ad armare le campate e glisbalzi (balconi) dei solai calcolati (v. § 10.7.6) secondo i criteri specifica-

ti nella pagina Solai nel toolbox Armature (v. § 16.1). Vengono, quindi,

 prodotte le tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7). Le armature dei

solai vengono anche riportate nelle carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio.

 Alle carpenterie ed alle tavole delle armature dei solai ottenute è possibile acce-dere selezionando gli opportuni nodi delle sezioni CARPENTERIE (v. cap. 15) edARMATURE (v. cap. 16) del Navigatore (v. § 3.2.1).

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13. Il Calcolo

404

Per richiedere il calcolo dei solai del progetto attivo basta selezionare

l’opzione Calcolo Solai del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo

 bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-

ne Diagnostica (13.8) del programma.

Se il calcolo dei solai viene richiesto senza aver preventivamente effet-

tuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), il calcolo delle solleci-tazioni (v. § 13.3.1), le verifiche (v. § 13.4.1) ed il calcolo delle armature

e delle carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede, comunque, ad ef-

fettuare tali calcoli.

Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo dei solai, non è possibile modifi-

care alcun dato del progetto ad eccezione dei dati delle pagine del tool-

 box Armature che NON appartengono al raggruppamento Dati verifiche 

(v. cap. 16).

I dati del raggruppamento “Dati verifiche” delle pagine del toolbox Ar-mature vengono, infatti, bloccati in quanto sono necessari al calcolo delle

aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche.

Gli altri dati del toolbox Armature possono essere modificati per proce-

dere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1 e segg.).

Il calcolo dei solai può essere annullato selezionando l’opzione ResetSolai del menu CALCOLO o pigiando l’omonimo bottone della toolbar.

Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effet-

tuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello

stato precedente alla richiesta di annullamento.

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13. Il Calcolo

405

Il Calcolo COMPLETO

Per il calcolo della struttura definita nel progetto attivo di EdiLus-CA è

 possibile procedere con due differenti modalità:

•  richiedere separatamente, ed ovviamente in una ben precisa sequenza,

le fasi di calcolo necessarie (v. § 13.1);

•  richiedere il Calcolo COMPLETO in cui, senza soluzione di continuità,

il programma provvede, in sequenza, alla definizione del Modello

Strutturale, al calcolo delle sollecitazioni, al calcolo delle verifiche, al

calcolo delle armature e delle carpenterie ed al calcolo dei solai con la

conseguente produzione automatica dei relativi elaborati grafici.

Per richiedere il Calcolo Completo della struttura del progetto attivo

 basta selezionare l’opzione Calcolo COMPLETO del menu CALCOLOoppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar.

Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buo-na norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.

Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezio-

ne Diagnostica (13.8) del programma.

Ultimato il calcolo completo è possibile visualizzare i risultati di calcolo

(v. cap. 14), le tavole delle armature (v. cap. 16) e le carpenterie (v. § 15)

 prodotte.

 Naturalmente, una volta richiesto il calcolo completo, la geometria della

struttura e tutti gli altri dati di input del progetto (carichi, caratteristiche

dei materiali, sezioni, ecc.) non risultano più modificabili.

Per modificare un qualsiasi dato di input del progetto è necessario annulla-

re il calcolo completo o almeno le fasi del calcolo opportune (v. § 13.1).

Per annullare il calcolo completo della struttura basta selezionare

l’opzione Reset COMPLETO del menu CALCOLO oppure pigiare

l’omonimo bottone della toolbar.

Apportate le modifiche desiderate al progetto è possibile richiederne

nuovamente il calcolo.

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13. Il Calcolo

406

La Diagnostica

EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potentissimo strumento

di aiuto alla progettazione: la Diagnostica.

La Diagnostica di EdiLus-CA rileva tutti gli errori e le incongruenze ri-

levate nel calcolo e li segnala nella finestra Diagnostica.

Gli errori segnalati dal programma possono appartenere ad una delle tre

seguenti tipologie:

Fatal Error . I Fatal Error sono errori che non consentono al programma di

 proseguire nel calcolo. Un Fatal Error, pertanto, comporta l’interruzione el’annullamento della fase del calcolo in cui esso viene rilevato.

Contestualmente si apre la finestra Diagnostica in cui, grazie alle infor-mazioni e alle funzionalità disponibili (v. avanti), è possibile correggere

rapidamente l’errore per riprendere immediatamente il calcolo.

Un Fatal Error, ad esempio, può essere provocato dall’errato disegno

di un elemento strutturale che non consente al programma di effet-

tuarne la corretta modellazione.

Error . Gli Error sono errori che segnalano una grave incongruenza (ades. una verifica NON soddisfatta) che inficia la correttezza del progetto.

Tali errori, però, non interrompono il calcolo e, pertanto, vengono se-

gnalati, nella finestra Diagnostica, alla fine del calcolo richiesto (Cal-

colo Completo o singola Fase di Calcolo).

Se, nella fase di Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2) vengonorilevati degli Error, al termine della fase stessa un messaggio chiede se

si intende interrompere ed annullare la fase di calcolo per procedere

alla loro correzione oppure se si intende proseguire nel calcolo.

Pigiando il bottone SI del messaggio, il calcolo viene interrotto e, nella

finestra Diagnostica, vengono proposti tutti gli errori rilevati nel cal-colo del modello strutturale.

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13. Il Calcolo

407

 Si consiglia vivamente di correggere tutti gli errori rilevati nella fase di calcolo delModello Strutturale al termine della fase stessa.

Effettuata la correzione degli errori rilevati nella fase di calcolo delModello Strutturale è possibile proseguire nel calcolo richiedendo le

fasi di calcolo successive.

Pigiando, invece, il bottone NO del messaggio, il programma prose-

gue nel calcolo richiesto senza annullare il Calcolo del modello

Strutturale.

In questo caso gli errori rilevati nel calcolo del Modello Strutturale

vengono proposti solo alla fine del calcolo richiesto insieme agli even-

tuali errori rilevati nelle altre fasi di calcolo.

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13. Il Calcolo

408

Warning. I Warning sono segnalazioni di situazioni che formalmente

non inficiano la correttezza del progetto, ma che possono evidenziare

situazioni particolari o dimenticanze del progettista.

Ad esempio, con un Warning viene segnalata la vicinanza di nodi dellastruttura: tale segnalazione va trascurata se la vicinanza dei nodi è dovu-

ta alla scelta di non unire i relativi elementi strutturali, ma evidenzia un

errore commesso nel disegno, se gli elementi devono risultare collegati.

La rilevazione di soli Warning nelle varie fasi non interrompe il calco-

lo e, pertanto, essi vengono proposti solo alla fine del calcolo richiesto

oppure quando il calcolo viene interrotto per la rilevazione di Fatal Er-

ror o di Error (alla fine del calcolo del Modello Strutturale).

 Nella parte superiore della finestra Diagnostica vengono proposti glierrori rilevati in una struttura ad albero in cui essi risultano raggruppati

 per fase di calcolo.

Sul ramo principale dell’albero, infatti, vengono proposti i nodi (Model-lo Strutturale, Sollecitazioni, Verifiche e/o Armature, Carpenterie) relativi

alle fasi del calcolo (v. § 13.1) in cui sono stati rilevati gli errori.

Gli errori rilevati per ognuna delle fasi del calcolo risultano, a loro vol-

ta, organizzati per tipologia di errore.

Se il calcolo viene interrotto dall’Utente al termine del Calcolo del Modello Struttu-rale per la correzione degli Error rilevati, nella finestra Diagnostica, a destra delnodo “Modello Strutturale”, viene riportata la stringa [Fase Interrotta].

Tale stringa segnala che il calcolo del Modello Strutturale è stato annullato e che, unavolta corretti gli Error e gli eventuali Warning rilevati, esso dovrà essere ripetuto.

Esplodendo il nodo relativo ad una fase di calcolo, sul ramo che da essosi diparte, vengono, infatti, proposti i seguenti nodi (raggruppamenti):

Fatal Error , contenente i Fatal Error rilevati nella fase di calcolo a cuitale nodo risulta collegato.

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13. Il Calcolo

409

 Error , contenente gli Error rilevati nella fase di calcolo a cui tale nodo

risulta collegato.

Warning, contenente i Warning rilevati nella fase di calcolo a cui tale

nodo risulta collegato.

Esplodendo il nodo di una delle tipologie di errori descritta (Fatal Error,

Error o Warning) vengono proposti i nodi (cartella giallo scuro) di ulte-

riori raggruppamenti degli errori.

Ad esempio, per gli errori relativi al Calcolo del Modello Strutturale, gli

errori vengono raggruppati per gli elementi strutturali (travi, pilastri, pa-

reti, ecc.) per cui vengono rilevati.

Questo ulteriore raggruppamento risulta visualizzato solo se il bottoneVisualizza Gruppo della toolbar della finestra Diagnostica risulta pre-muto (v. avanti).

Se, invece, il bottone Visualizza Gruppo risulta NON premuto il rag-

gruppamento descritto non viene proposto e gli errori vengono visua-

lizzati direttamente sui rami che si dipartono dai nodi Fatal Error, Er-

ror e Warning.

Per default il bottone Visualizza Gruppo risulta premuto.

Esplodendo uno degli ultimi raggruppamenti descritti (cartelle giallo

scuro) nell’albero vengono proposti i nodi (cartelle giallo chiaro) aventi,

come nome, la descrizione dei vari errori rilevati.

Tali nodi contengono tutti gli errori uguali rilevati che, ovviamente, si ri-feriscono ad elementi diversi e/o a situazioni differenti.

Esplodendo una delle cartelle giallo chiaro vengono, quindi, visualizzati

i nodi degli errori caratterizzati dall’icona lato.

Per ogni errore, a destra dell’icona, viene proposto un titolo che lo de-

scrive sinteticamente.

Selezionando un errore nella parte inferiore della finestra Diagnostica

vengono proposti:

•  una barra azzurra che riporta, da sinistra, il codice identificativo

dell’errore, il suo titolo e l’indicazione dell’eventuale elemento strut-turale (pilastro, trave, ecc.) per cui esso si verifica;

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13. Il Calcolo

410

•  la descrizione dettagliata dell’errore, gli effetti da esso provocati e le

modalità per risolverlo.

La descrizione dell’errore selezionato e le modalità per la

sua correzione possono essere stampate pigiando il bottone Stampa erroreattivo della toolbar della finestra Diagnostica.

Pigiando, invece, il bottone Stampa Tutto della toolbar vengo-

no, invece stampati tutti gli errori proposti nella finestra Diagnostica.

Ovviamente, per poter proceder alla correzione degli errori rilevati dalla

diagnostica è necessario procedere al Reset del Calcolo effettuato (v. §§

 precedenti).

Alla finestra Diagnostica è anche possibile accedere, anche dopo un

Reset del Calcolo, con un doppio click sul nodo DIAGNOSTICA del

 Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto oppure pigiando il bottone Dia-gnostica Generale della toolbar della Finestra del Programma.

Dopo aver effettuato un Reset del Calcolo, sotto la toolbar dellafinestra Diagnostica, appare la scritta Storico Diagnostica susfondo arancione.

 Nella finestra Diagnostica è disponibile una potentissima funzionalità

che consente di individuare immediatamente nel progetto un dato o un

elemento strutturale per cui è stato rilevato un errore.

Un semplice doppio click sul nodo o sul titolo di un errore, infatti, apre la

finestra del progetto (tavola) in cui è possibile correggerlo.

Ad esempio, se l’errore si riferisce ad una trave, facendo un doppio click 

su esso nella finestra Diagnostica, si apre la tavola su cui la trave stessa è

stata disegnata.

 Nella finestra aperta, inoltre, viene anche proposta la selezione della tra-

ve per cui è stato rilevato l’errore.

Ovviamente, effettuando un Reset COMPLETO del Calcolo ed, in particolare, ilReset del calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2), si perde la modellazione(suddivisione in shell) delle pareti, delle solette e delle platee.

In questo caso, la funzionalità descritta NON può più individuare le shell o i sub nodi

del progetto per cui viene segnalato un errore in quanto queste NON esistono più.

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13. Il Calcolo

411

La funzionalità appena descritta può anche essere richiesta cliccando

sull’errore con il pulsante destro del mouse e, nel menu che si apre, sele-

zionare l’opzione vai sull’errore….

Sulla toolbar della finestra Diagnostica, oltre ai bottoni già descritti, sono

 presenti anche i seguenti bottoni:

Vai al primo errore: sposta la selezione sul primo errore (in alto)

riportato nella finestra Diagnostica.

Vai all’errore precedente: sposta la selezione sull’errore che precedequello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui

questo risulta contenuto.

Vai all’errore successivo: sposta la selezione sull’errore che segue

quello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui

questo risulta contenuto. 

Vai all’ultimo errore: sposta la selezione sull’ultimo primo errore (in basso) riportato nella finestra Diagnostica. 

 Naturalmente tutti gli errori proposti nella finestra Diagnostica vengono

aggiornati richiedendo nuovamente il calcolo.

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13. Il Calcolo

412

Pagina lasciata volutamente in bianco

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14. I Risultati di Calcolo

413

 

I Risultati di Calcolo

Effettuato il Calcolo (v. cap. 13) EdiLus-CA offre al Tecnico svariate possibilità di visualizzazione dei risultati ottenuti.

I principali risultati dell’Analisi Sismica della struttura vengono proposti

nella sezione Masse e Modi di Vibrazione del progetto (v. § 5.3).

 Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per la visualizza-

zione e la stampa dei risultati di calcolo ottenuti, sia per un singolo ele-

mento che per l’intera struttura.

Vengono, inoltre, illustrate le potentissime funzionalità del programma

che rendono estremamente più semplice, chiara e funzionale la lettura ditali risultati.

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14. I Risultati di Calcolo

414

Come Visualizzare i Risultati del Calcolo

Effettuato il Calcolo (v. cap. 13), è possibile visualizzare i risultati otte-

nuti per ogni elemento della struttura (pilastro, trave, ecc.).

Ovviamente i risultati che sarà possibile visualizzare sono relativi al tipo di calcoloeffettuato. Ad esempio, avendo effettuato il solo Calcolo delle Sollecitazioni (v. §13.3.1), sarà possibile visualizzare i dati delle sollecitazioni ma non i dati delle ve-rifiche che, a loro volta, potranno essere visualizzati dopo aver richiesto il Calcolodelle Verifiche (v. § 13.4.1) oppure il Calcolo Completo (v. cap. 13.7).

I risultati di calcolo dell’elemento selezionato vengono proposti tabellati

nella pagina Risultati del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.1.6).

I Risultati di calcolo di tutti gli elementi della struttura possono essere

visualizzati e stampati, sia nella Relazione (v. cap. 17) che nella finestra

Risultati del Calcolo a cui si accede cliccando l’omonimo nodo del Na-

vigatore (v. § 3.2.1).

Gli stessi risultati possono anche essere

visualizzati, in maniera più efficace, inuna vista 3D. Nelle viste 3D è possibile,

infatti, richiedere i diagrammi dei cari-

chi, delle sollecitazioni e delle deforma-

zioni dell’intera struttura (v. § 14.3).

Sempre nella vista 3D è possibile

richiedere una efficacissima map-

 patura a colori dei carichi, delle sol-

lecitazioni e delle deformazioni sul-

la struttura (v. § 14.3.7).

In una vista 3D, si può anche richiedere di evidenziare gli elementi strutturaliche non soddisfano determinate condizioni imposte dall’Utente (v. § 14.3.6).

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14. I Risultati di Calcolo

415

Individuato un elemento molto sollecitato o deformato, basta selezionarlo

 per visualizzare i relativi dati di calcolo nella pagina Risultati del toolbox

delle Proprietà (v. § 14.2).

I Risultati Numerici

Dopo il Calcolo (v. cap. 13), i dati di Input, dei Carichi, delle Sollecita-

zioni, degli Spostamenti e delle Verifiche del progetto vengono riportati

nella relazione prodotta automaticamente dal programma (v. cap. 17).

Il Tecnico, però, può anche prendere visione dei risultati ottenuti per va-

lutarli, senza dover stampare l’intera relazione.

EdiLus-CA prevede la visualizzazione dei dati del calcolo sia per il sin-

golo elemento strutturale, sia per tutti gli elementi strutturali.

A) I Risultati di Calcolo del Singolo Elemento Strutturale

I dati di calcolo di un elemento strut-

turale possono essere visualizzatinella pagina Risultati del toolbox del-le Proprietà.

Per accedere ai risultati di calcolo di

un elemento strutturale basta:

•  selezionare l’elemento nella tavo-

la del disegno (v. § 6.6), in una vi-

sta 3D (v. cap. 12), in una carpen-

teria (v. cap. 15) o in una tavoladelle armature (v. cap. 16) per ac-

cedere al toolbox delle Proprietà

dell’elemento selezionato;

•  cliccare sulla linguetta Risultati in

alto nel toolbox delle Proprietà

 per accedere all’omonima pagina

dello stesso toolbox;

•  nel list box Tipologia, in alto nella pagina Risultati, selezionare la tipo-

logia di risultato che si intende visualizzare (Sollecitazioni, Verifiche);

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14. I Risultati di Calcolo

416

•  nel sottostante list box Dettaglio selezionare i risultati da visualizzare;

I risultati richiesti per l’elemento selezionato vengono proposti nella

restante parte della pagina Risultati.

Questa modalità per la visualizzazione dei risultati è estremamente fun-zionale in quanto consente immediatamente di valutare i dati di un singo-

lo elemento strutturale per cui, dai diagrammi (v. § 14.3) o dalle verifiche

(v. § 14.3.6), è stata rilevata una eventuale criticità.

Nella pagina Risultati, dopo il calcolo dei Solai (v. § 13.6), oltre ai dati delle Solle-citazioni e delle Verifiche, è anche possibile visualizzare i dati di Servizio dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6) selezionato.

 Nella pagina Risultati è anche possibile richiedere, per l’elemento strut-

turale selezionato, sia esso in cemento armato che in materiale generico (v. § 8.1.1.1), l’esportazione delle Sollecitazioni (per travi, pilastri, pare-

ti, solette e platee) per TUTTE le possibili combinazioni di carico.

Vista la rilevante mole dei dati richiesti, questi vengono esportati e NON visualiz-zati direttamente nella pagina Risultati, per consentirne un’agevole visualizza-zione e, soprattutto, l’eventuale elaborazione con altri programmi.

Le Sollecitazioni “combinate” di un elemento strutturale, per tutte le possibili combina-zioni di carico, vengono esportate in un file in formato CSV che potrà essere aperto egestito con Microsoft Excel o con altri programmi che supportano tale formato.

Per richiedere l’esportazione delle

Sollecitazioni sull’elemento sele-

zionato per tutte le possibili combi-

nazioni di carico basta effettuare le

seguenti operazioni:•  nel list box Tipologia seleziona-

re l’opzione Sollecitazioni Com-binate;

•  nel list box Dettaglio scegliere lo

Stato Limite (SLU = Stato Limite

Ultimo oppure SLE = Stato Li-

mite di Esercizio) per cui si in-

tende ottenere le Sollecitazioni;

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14. I Risultati di Calcolo

417

•   pigiare il bottone Esporta CSV proposto nella parte inferiore della pa-

gina Risultati; questa operazione propone il dialog Esporta CSV in cui

viene proposto il nome assegnato al file esportato e il nome ed il per-

corso (path) della cartella in cui questo viene creato. In tale dialog è possibile scegliere il separatore dei decimali dei valori numerici espor-

tati (per default viene proposto il separatore previsto dal sistema);

•   pigiare il bottone OK del dialog per avviare l’esportazione.

Un messaggio informa sull’esito dell’esportazione. Pigiando il bottone Si di tale messaggio il file esportato viene aperto in Microsoft Excel.

L’esportazione delle Sollecitazioni combinate viene automaticamente

 proposta nel list box Tipologia quando risulta selezionato più di un ele-

mento (v. §§ 10.1.3 e 12.4).

Con una modalità analoga a quella illustrata è possibile, infatti, esportare,

in un’unica soluzione, i files CSV per tutti gli elementi selezionati appar-

tenenti alla stessa tipologia.

Non è possibile procedere all’esportazione se risultano selezionati elementi Ap-partenenti a tipologie differenti (ad es. travi e pilastri).

Per facilitare la selezione di elementi della stessa tipologia, nella finestra Risultati

viene eccezionalmente proposto il list box Filtro per entità (v. § 10.1.3.1).La selezione di una tipologia in tale list box elimina la selezione da tutti gli ele-menti appartenenti a tipologie differenti da quella scelta.

B) I Risultati di Calcolo di Tutti gli Elementi Strutturali

I risultati numerici del calcolo vengono anche proposti, per tutti gli ele-

menti della struttura, nella finestra Risultati del Calcolo del progetto.

 Nella finestra Risultati del Calcolo i dati del progetto possono essere vi-

sualizzati, stampati e/o esportati, anche parzialmente, prima di richiederela produzione dell’intera relazione (v. cap. 17).

Per accedere alla finestra Risultati del Calcolo del progetto attivo basta

fare un semplice doppio click sul nodo RISULTATI del CALCOLO del

 Navigatore.

La finestra Risultati del Calcolo è sormontata da una toolbar con i se-

guenti bottoni:

Risultati: apre il menu per la scelta della tipologia di dati del progetto chesi intende visualizzare nella finestra;

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14. I Risultati di Calcolo

418

Nella finestra Risultati di Calcolo è possibile visualizzare, per ogni elemento strut-turale in c.a. o in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), le Sollecitazioni e le Ten-sioni per le singole condizioni di carico.

Nelle Verifiche, invece, vengono proposte, per gli elementi in c.a., le sollecitazio-ni relative alla sola combinazione di carico più gravosa per lo Stato Limite scelto.

Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà (v. punto A) è comunque possibilerichiedere, per ogni elemento, le sollecitazioni per TUTTE le combinazioni di carico.

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14. I Risultati di Calcolo

419

Stampa...: avvia la procedura per la stampa dei dati visualizzati nella fi-

nestra proponendo il dialog per la scelta delle opzioni di stampa.

A destra dei bottoni descritti è presente il list box Zoom in cui è possibile

scegliere la percentuale di ingrandimento opportuna per visualizzare a-gevolmente i dati nella finestra. 

 Nella restante parte della finestra Risultati del Calcolo vengono proposti,

opportunamente tabellati, i dati richiesti.

Facendo un click, con il pulsante destro del mouse all’interno di questa

zona della finestra, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni già pro-

 poste sulla toolbar, contiene l’opzione Salva in formato RTF....

Tale opzione consente di esportare i dati visualizzati nel formato RTF per 

 poterla visualizzare e gestire liberamente, con qualsiasi Word Processor,anche su computer su cui non risulta installato il programma.

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14. I Risultati di Calcolo

420

Le Viste dei Risultati

In una vista 3D (v. cap. 12) del progetto di EdiLus-CA, oltre a visualizzare

le caratteristiche morfologiche e strutturali dell’edificio, è possibile visua-

lizzare, in maniera sintetica ed efficace, i risultati del calcolo della struttura.

La possibilità di salvare, nel progetto, le viste 3D desiderate, consente di

archiviare le viste significative con i risultati di calcolo.

La scelta dei risultati da visualizzare nella vista 3D attiva si effettua nel to-

olbox Risultati a cui si accede cliccando sull’omonimo bottone della tool- bar verticale lungo il bordo destro della Finestra del Programma (v. § 3.2).

In alto, nel toolbox Risultati, è presente il list box per la scelta della

tipologia di Risultati da visualizzare. Le opzioni di tale list box sono:

NESSUNO: richiede che nella vista 3D NON venga proposto alcun risultato;

Carichi: richiede la vista strutturale (v. §

12.9) della vista 3D con i diagrammi

dei carichi sui vari elementi della

struttura (v. § 14.3.1);

Spinte terreno e idrostatiche: richiede lavista strutturale (v. § 12.9) della vi-

sta 3D attiva con i diagrammi delle

spinte del terreno ed idrostatiche

sulle pareti (v. § 14.3.9);

Spostamenti: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva

con la relativa deformata (v. § 14.3.2); 

Sollecitazioni Pilastri, Travi e Winkler : richiede la vista strutturale (v. §

12.9) della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni su pila-

stri, travi e travi di fondazione (alla Winkler) (v. § 14.3.3);

Tensioni Pareti, Solette e Platee: richiede la vista strutturale (v. § 12.9)

della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni sulle even-

tuali pareti, solette e platee (v. § 14.3.4);

Tensioni sul Terreno: richiede, nella vista 3D attiva, i diagrammi delle

sollecitazioni sul terreno (v. § 14.3.5);

Controllo delle Verifiche: richiede di evidenziare, nella struttura, gli elementi

che rispettano determinate condizioni specificate dall’Utente (v. § 14.3.6);

Spostamenti Solai: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3Dattiva con le deformate dei solai (v. § 14.3.10);

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14. I Risultati di Calcolo

421

Sollecitazioni Solai: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D

attiva con i diagrammi delle sollecitazioni sui solai (v. § 14.3.11).

Sotto il list box descritto è presente una toolbar con i seguenti bottoni:

Applica: conferma l’applicazione delle scelte effettuate nel toolbox

Risultati, visualizzando i risultati richiesti nella vista 3D attiva.

Seleziona Tutte le condizioni di carico: seleziona tutte le possibili con-

dizioni di carico previste nel toolbox Risultati.

Deseleziona Tutte le condizioni di carico: deseleziona tutte le condi-

zioni di carico previste nel toolbox Risultati.

Per ogni opzione scelta nel list box per la scelta dei risultati da visualiz-

zare (ad esclusione di “Controllo delle Verifiche”), il toolbox Risultati ri-

sulta costituito dalle pagine Opzioni, Monitor e Grafica attivabili alternati-vamente cliccando sull’omonima linguetta sotto il list box stesso.

 Nella pagina Grafica viene proposta la tabella in cui è possibile persona-

lizzare i colori dei diagrammi dei risultati che si intende visualizzare.

Ogni rigo della tabella presenta, da sinistra, i seguenti campi:

Descrizione, in cui viene riportato il nome del tipo di elemento strutturale

(pilastro, trave, ecc.) per cui occorre scegliere il colore del diagramma;

Colore, che riporta il colore scelto per il diagramma sul tipo di elementostrutturale; cliccando nel campo Colore si attiva il list box in cui è

 possibile scegliere il colore desiderato per il diagramma;

Intensità, in cui viene proposto il cursore per la definizione dell’intensità

del colore scelto per il diagramma.

 Nella pagina Opzioni vengono scelti i risultati da visualizzare nella vista3D attiva (v. § 12.6).

 Nella pagina Monitor è possibile richiedere un ingrandimento dei diagrammi

visualizzati e un’efficace mappatura a colori dei risultati (v. § 14.3.7).

Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentitele operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti).

Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risul-tati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.

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14. I Risultati di Calcolo

422

I Diagrammi dei Carichi

I diagrammi dei carichi sono gli unici dati del progetto che possono esse-

re visualizzati prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13).

In tali diagrammi vengono rappresentati tutti i carichi derivanti

dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ed

eventuali carichi aggiuntivi applicati sulla struttura dall’Utente (v. ad es.

§§ 10.3.4 e 12.9.1.1).

Per richiedere il diagramma dei carichi sull’intera struttura nella vista 3D

attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-

tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-

stra del Programma.

•   Nel list box in alto nel toolbox Risul-

tati selezionare l’opzione Carichi; que-sta operazione propone, nella pagina

Opzioni dello stesso toolbox, gli stru-

menti opportuni per la scelta dei cari-

chi da visualizzare.

•   Nel box sottostante selezionare i

check box relativi alle condizioni di

carico che si intende visualizzare.

Pigiare il bottone Applica della toolbar 

del toolbox per confermare ed ottenere

i diagrammi dei carichi nella vista 3D.

Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox. Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare

il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.

Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde

una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori

massimo e minino dei carichi.

 Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare i cari-

chi in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estremamente

agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).

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14. I Risultati di Calcolo

423

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della

 pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).

 Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-

zare le deformazioni della struttura.Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore del carico inun determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,

il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

Gli Spostamenti della Struttura

Per richiedere il diagramma degli spostamenti dell’intera struttura nella

vista 3D attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-

tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-

stra del Programma.

•   Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sposta-menti; questa operazione propone, nella pagina Opzioni dello stesso

toolbox, gli strumenti per la scelta degli spostamenti desiderati.

In alto, nella pagina Opzioni del Toolbox, è presente il list box Tipo in cui, in que-sto caso, viene proposta come unica opzione complessiva (default) che forni-sce la rappresentazione complessiva degli spostamenti della struttura.

•   Nel list box Spostamenti specificare se gli spostamenti da visualizzare

sono quelli calcolati per carichi statici o per effetto del sisma.

Ovviamente, se nel list box “Analisi Sismica” (v. § 5.1) è stata scelta

l’opzione “Nessuna”, nel list box “Spostamenti” sarà proposta la sola

opzione “per carichi statici”.

In base alla scelta effettuata nel list box Spostamenti, nella pagina Op-

zioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:

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14. I Risultati di Calcolo

424

per carichi statici

Se nel list box Spostamenti viene scelta l’opzione per carichi statici, nella

 pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi) per 

definire della combinazione delle condizioni di carico in base a cui devo-no essere calcolati gli spostamenti.

per effetto del sisma

Se nel list box Spostamento viene scelta l’opzione per effetto del sisma,nella restante parte della pagina Opzioni vengono proposti i list box:

Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma.

Stato limite, in cui va scelto lo stato limite (ultimo o di danno) in base al qua-

le vengono calcolati gli spostamenti; l’opzione “danno”può essere sceltasolo se calcolo viene effettuato secondo l’Ordinanza 3274 (v. § 5.1).

Modo di Vibrazione, in cui va scelto ilmodo di vibrazione in base a cui

vengono calcolati gli spostamenti.

Tale list box viene proposto solo se

è stata richiesta un’analisi sismica

“Dinamica” (v. § 5.1).

Effettuate le scelte opportune, basta pigiare il bottone Applica della tool-

 bar del toolbox Risultati per con-

fermarle ed ottenere gli spostamenti

desiderati nella vista 3D.

Pigiando il bottone Applica viene anche proposta la pagina Monitor del

toolbox.

 Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digi-

tare un valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.

Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde

una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori

massimo e minino degli spostamenti richiesti.

 Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare gli sposta-

menti richiesti in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estre-

mamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).

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14. I Risultati di Calcolo

425

 Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-

zare le deformazioni della struttura.

Una potentissima funzionalità consente anche di leggere, in maniera

semplicissima, il valore dello spostamento in un determinato punto dellastruttura (v. § 14.3.8).

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,

il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

Le Sollecitazioni su Pilastri e Travi

Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione sui

 pilastri e le travi della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta ef-

fettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-

stra del Programma.

•   Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Solleci-tazioni Pilastri, Travi e Winkler ; questa operazione propone, nella pagi-

na Opzioni dello stesso toolbox, gli strumenti opportuni per la scelta

delle sollecitazioni da visualizzare.

•   Nel list box Tipo scegliere il tipo di sollecitazione da visualizzare. La

scelta di una delle opzioni del list box Tipo propone, nello spazio sot-

tostante, un grafico esplicativo del tipo di sollecitazione richiesta nel

riferimento locale dell’asta (v. § 21.2).

•   Nel list box Sollecitazioni specificare se le sollecitazioni da visualizza-re sono quelle calcolate per carichi statici o per effetto del sisma. In ba-

se alla scelta effettuata nel list box, nella restante parte della pagina

Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:

per carichi statici

Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per carichi statici, nel-

la pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi), per definire la combinazione delle condizioni di carico in base a cui de-

vono essere calcolate la sollecitazioni richieste.

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14. I Risultati di Calcolo

426

per effetto del sisma

Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per effetto del sisma,

nella parte inferiore della pagina Opzioni vengono proposti i list box:

Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma;

Stato limite, in cui viene sempre proposta l’opzione ultimo (NON modifi-

cabile) in base alla quale vengono calcolate le sollecitazioni richieste;

Modo di Vibrazione, in cui va scelto il modo di vibrazione in base a cui

vengono calcolate le sollecitazioni. Tale list box viene proposto solo

se è stata richiesta un’analisi sismica “Dinamica” (v. § 5.1).

Effettuate le scelte opportune nella pagina Opzioni, basta pigiare il

 bottone Applica della toolbar del toolbox per confermarle ed ottenerele sollecitazioni desiderate nella vista 3D. Questa operazione propone

anche la pagina Monitor del toolbox.

 Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare

il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.

Al valore 100, proposto per default

nel combo box Zoom, corrisponde

una visualizzazione del diagramma

ottimizzata in funzione dei valorimassimo e minino delle sollecita-

zioni richieste.

 Nella pagina Monitor è anche pos-

sibile richiedere di visualizzare le

sollecitazioni richieste mediante

una efficacissima mappatura a colo-

ri che ne rende estremamente age-

vole e funzionale la quantificazione

e la lettura (v. § 14.3.7).

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della

 pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata).

 Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-

zare le deformazioni della struttura.

Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-

tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

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14. I Risultati di Calcolo

427

Le Sollecitazioni su Pareti, Solette e Platee

Le modalità per richiedere i diagrammi delle tensioni su eventuali pareti,

solette e/o platee della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6) sono ana-

loghe a quelle previste per i pilastri e le travi.

Pertanto, per la descrizione di tali modalità si rimanda al § 14.3.3.

Le Tensioni sul Terreno

 Nella vista 3D attiva (v. § 12.6) del progetto di EdiLus-CA è possibile

visualizzare le tensioni sul terreno mediante una mappatura a colori (v. §

14.3.7) e l’esito delle necessarie verifiche richieste per tali tensioni.

Come Visualizzare le Tensioni sul Terreno

Per visualizzare, nella vista 3D attiva del progetto, le sollecitazioni sul

terreno, basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-

tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-

stra del Programma.

•   Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Tensionisul Terreno; questa operazione propone la pagina Opzioni del toolbox.

•   Nel list box Tipo della pagina Opzioni selezionare l’opzione Tensionisul Terreno. La scelta di questa opzione propone, nello spazio sotto-

stante, gli strumenti per la scelta delle Tensioni da visualizzare.•   Nel list box Tensioni specificare se le sollecitazioni da visualizzare

sono quelle calcolate per carichi statici o per effetto del sisma. In basealla scelta effettuata nel list box Sollecitazioni, nella restante parte del-

la pagina Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:

per carichi statici

Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per carichi statici, nel-

la pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi) 

 per definire la combinazione delle condizioni di carico in base a cui de-vono essere calcolate la tensioni.

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14. I Risultati di Calcolo

428

per effetto del sisma

Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per effetto del sisma,

nella parte inferiore della pagina Opzioni vengono proposti i list box:

Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma;

Stato limite, in cui viene sempre proposta l’opzione ultimo (NON modifi-

cabile) in base alla quale vengono calcolate le tensioni;

Modo di Vibrazione, in cui va scelto il modo di vibrazione in base a cui

vengono calcolate le tensioni. Tale list box viene proposto solo se è

stata richiesta un’analisi sismica “Dinamica” (v. § 5.1).

Effettuate le scelte opportune nella pagina Opzioni, basta pigiare il

 bottone Applica della toolbar del toolbox per confermarle ed ottenere,nella vista 3D, la mappatura a colori delle tensioni sul terreno.

Pigiando Applica viene anche

 proposta la pagina Monitor del

toolbox (v. § 14.3.7).

 Nel combo box Pos/Neg è

 possibile scegliere di visua-

lizzare la mappatura delle so-

le tensioni Positive, Negativeo entrambe le tensioni.

Una potente funzionalità consente anche di leggere, in maniera semplicissi-

ma, il valore della tensione in un determinato punto del terreno (v. § 14.3.8).

Il Controllo delle Verifiche sulle Tensioni sul Terreno

Per visualizzare, nella vista 3D attiva del progetto, i nodi della struttura (di

fondazione) in corrispondenza dei quali NON risultano rispettate le necessa-

rie verifiche sulle tensioni sul terreno basta effettuare le seguenti operazioni:

Naturalmente, eventuali verifiche NON soddisfatte sulle tensioni del terreno vengo-no anche segnalate nella finestra della Diagnostica (v. § 13.8) che si apre dopo ilCalcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) o il Calcolo Completo (v. § 13.7).

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3).

•   Nel list box in alto nel toolbox selezionare Tensioni sul Terreno.

•   Nel list box Tipo della pagina Opzioni selezionare l’opzione:

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14. I Risultati di Calcolo

429

Verifica SIGMA caratteristica, per visualizzare, nella vista 3D, l’esito

delle verifiche sulla sigma sul terreno per carichi caratteristici;

Verifica SIGMA allo SLU, per visualizzare, nella vista 3D, l’esito delle

verifiche sulla sigma sul terreno allo SLU;Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox.

Un apposito messaggio nella parte centrale del toolbox Risultati riporta

l’esito della verifica scelta nel list box Tipo (“Verifica SIGMA caratteri-

stica” o “Verifica SIGMA allo SLU”). Tale messaggio viene proposto:

•  in rosso, se l’esito della verifica è negativo per almeno un nodo di

fondazione della struttura;

•  in verde, se la verifica risulta soddisfatta per tutti i nodi.

 Nella vista 3D, inoltre, vengono rappresentati:

in verde tutti i nodi per cui la verifica scelta risulta SODDISFATTA;

in magenta tutti i nodi per cui la verifica scelta risulta NON SODDISFATTA.

Le tensioni sul terreno (in particolare quelle per cui non sono soddisfatte le

verifiche) in corrispondenza del nodo selezionato possono essere visualizzate

nella pagina Risultati del Toolbox delle sue Proprietà (v. §§ 12.9.1 e 14.2).

Il Controllo delle Verifiche

Il Controllo delle Verifiche è un ulteriore efficacissimo strumento per il

controllo dei dati di calcolo.

Grazie a tale controllo l’Utente può richiede di evidenziare, nella vista3D attiva (v. § 12.6), gli elementi che rispettano almeno una di una serie

di condizioni specificate dall’Utente.

Ad esempio, è possibile conoscere se, nella struttura, esistono elementi la

cui armatura supera il massimo previsto e, grazie alla loro evidenziazione

in giallo, individuarli immediatamente.

Per effettuare i controlli descritti basta:

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bot-

tone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Fine-stra del Programma.

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14. I Risultati di Calcolo

430

•   Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Control-lo delle Verifiche; questa operazione propone nel toolbox, i check box

 per la scelta delle condizioni da imporre per il controllo.

I check box per la scelta delle condizioni risultano raggruppati in ap- positi box, per tipologia di sollecitazione.

La descrizione di una condizione viene proposta in rosso se essa si ri-

ferisce a un vero e proprio errore o incongruenza, mentre viene propo-

sta in blu se si riferisce ad una semplice avvertenza.

Aprire il box relativo alla tipologia dei controlli da effettuare cliccan-do sull’apposito bottoncino a destra del titolo del box oppure sulla

 barra contenente il titolo stesso.

  Selezionare i check box relativi al-le condizioni che si intende impor-

re. Per default TUTTI i check box

del toolbox risultano selezionati.

Pigiare il bottone Applica della

toolbar del toolbox per conferma-

re ed ottenere i diagrammi dei ca-

richi nella vista 3D.

Per il Controllo delle Verifiche, il to-

olbox Risultati prevede una serie diutilità specifiche che consentono di

operare in modo agevole e rapido.

In primo luogo è possibile richiedere

che le selezioni delle condizioni effet-

tuate nel toolbox non debbano essereconfermate ogni volta pigiando il bot-

tone Applica della toolbar del toolbox.

 Quando il bottone al CLICK dellatoolbar risulta premuto la selezio-

ne di un check box viene automa-

ticamente confermata senza biso-

gno di premere il bottone Applica.

 Pigiando il bottone Seleziona del-

la toolbar vengono automatica-

mente selezionati tutti i check box

(condizioni) contenuti in tutti i

 box (anche se risultano chiusi) deltoolbox Risultati.

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14. I Risultati di Calcolo

431

 Pigiando, invece, il bottone Deseleziona viene automaticamente ri-

mossa la selezione da tutti i check box contenuti in tutti i box del

toolbox Risultati.

Pigiando il bottone Seleziona tutto, presente nella parte superiore di ogni

 box, vengono selezionati tutti i check contenuti nel box stesso.

Pigiando il bottone Deseleziona tutto, presente nella parte superiore di o-

gni box, viene rimossa la selezione da tutti i check contenuti nel box stesso.

Selezionando, nella vista, un elemento che rispetta una delle condizioni

imposte è anche possibile visualizzarne i dati di calcolo nella pagina Ri-sultati del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.1.6).

La Mappatura a Colori dei Diagrammi

Tutti i risultati di calcolo (spostamenti, sollecitazioni, ecc.) di cui è stata

richiesta la rappresentazione grafica in una vista 3D (v. § 12.6) possonoanche essere visualizzati mediante una efficacissima mappatura a colori.

Grazie ai colori della mappatura si ottiene un quadro chiaro e sintetico da

cui è possibile rilevare agevolmente gli spostamenti o le sollecitazioni di

un determinato elemento strutturale o di un’intera parte dell’edificio.

A seconda del tipo dei risultati di calcolo richiesti (v. § 14.3), ogni colore

rappresenta, infatti, un determinato valore di spostamento o di sollecita-

zione e le sfumature tra i vari colori indicano i valori intermedi.

Per richiedere la mappatura a colori dei risultati di calcolo rappresentati

graficamente nella vista 3D attiva (v. § 12.6) basta:•  accedere al toolbox Risultati cliccando sull’omonimo bottone della to-

olbar verticale sul il bordo destro della Finestra del Programma;

•  nel toolbox Risultati specificare le caratteristiche (carichi, sollecita-

zioni o spostamenti) che si intende visualizzare (v. §§ 14.3.1, 14.3.2,

14.3.3, 14.3.4, 14.3.5);

 pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le

richieste; questa operazione propone i diagrammi delle caratteristiche

richieste nella vista 3D e apre la pagina Monitor dello stesso toolbox;•  nella pagina Monitor selezionare il check box Scala cromatica.

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14. I Risultati di Calcolo

432

 Nella pagina Monitor vengono anche proposti gli strumenti per la perso-

nalizzazione della mappatura a colori degli spostamenti o delle sollecita-

zioni nella struttura.

Oltre agli strumenti già illustrati nei paragrafi precedenti, nella paginaMonitor viene proposto il list box Pos/neg in cui va scelto il segno dei

valori che si intende visualizzare nella mappatura.

Se nel list box Pos/neg si seleziona l’opzione Valori +/-, il colore della mappaturain un punto di un elemento è il maggiore, in valore assoluto, tra quello positivo enegativo nel punto stesso.

Per valutare anche il segno delle sollecitazioni sugli elementi della struttura èpossibile richiedere separatamente la mappatura dei soli valori positivi (selezio-

nando l’opzione Valori + del list box Pos/neg) o quella dei soli valori negativi (se-lezionando l’opzione Valori - del list box Pos/neg).

Sotto il list box descritto è presente la scala cromatica dei valori della

mappatura.

Sopra la scala cromatica viene riportato il

valore massimo (corrispondente al colore

rosso) della sollecitazione o della defor-

mazione sulla struttura.Sotto la scala cromatica viene, invece, ri-

 portato il valore minimo (corrispondente

al blu) della sollecitazione o della defor-

mazione sulla struttura.

A sinistra e a destra della scala cromatica

due cursori consentono di modificare i va-

lori degli estremi dell’intervallo delle sol-

lecitazioni o delle deformazioni che si in-tende visualizzare sulla struttura.

Spostando verso il basso il cursore di sini-

stra e verso l’alto il cursore di destra viene

ridotto il valore massimo ed aumentato il

valore minimo dell’intervallo proposto per 

default e, sulla struttura, viene proposta la

mappatura delle sole sollecitazioni o spo-

stamenti del nuovo intervallo specificato.

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14. I Risultati di Calcolo

433

Il nuovo valore dell’estremo superiore (inferiore) dell’intervallo delle

sollecitazioni o delle deformazioni visualizzate viene proposto, in bianco,

all’interno del colore rosso (blu) della scala cromatica.

La funzionalità descritta consente di “filtrare” le sollecitazioni o le de-formazioni visualizzate sulla struttura in modo da analizzare, in maniera

 puntuale, le sollecitazioni o le deformazioni di una certa entità.

Ad esempio, considerando trascurabili deformazioni della struttura infe-

riori ad un certo valore, è possibile visualizzare solo la mappatura delle

deformazioni comprese tra tale valore e quello massimo spostando il cur-

sore a destra della scala cromatica fino a raggiungere il valore suddetto.

Ovviamente, il cursore a sinistra della scala cromatica NON può scendere sotto ilvalore minimo dell’intervallo indicato dal cursore di destra.

 Analogamente, il cursore di destra NON può superare il valore massimodell’intervallo indicato dal cursore di sinistra.

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

Come Leggere il Valore del Carico, dello

Spostamento o della Sollecitazione in un Punto

della Struttura

In ognuna delle viste dei risultati (v. § 14.3 e segg.) o nella relativa

mappatura a colori (v. § 14.3.7) è possibile visualizzare il valore (di

carico, spostamento o sollecitazione) proposto in qualsiasi punto di un

elemento (trave, pilastro, parete, ecc.) della struttura.

Per ragioni di semplicità, di seguito viene illustrata la modalità per visua-

lizzare un valore in un determinato punto di una trave. In maniera analo-

ga sarà possibile visualizzare i valori nei punti desiderati su pilastri, pare-

ti, solette, platee, ecc..

Per visualizzare, nella vista dei risultati attiva, un valore (di carico, spo-

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14. I Risultati di Calcolo

434

stamento o sollecitazione) in un punto di una trave basta effettuare le se-

guenti operazioni:

•  fare click sull’elemento per selezionarlo; se nella vista dei risultati è

visualizzato un diagramma, l’elemento selezionato viene proposto conla relativa sagoma;

•  spostare il cursore lungo l’oggetto selezionato per individuare il punto

in cui si intende leggere il risultato; durante lo spostamento in un

campo giallo vengono proposti dinamicamente:

•  la distanza del punto indicato dal cursore dall’estremità iniziale

della trave (v. § 21.2);

•  la percentuale della lunghezza libera di inflessione della trave per-

corsa dal cursore a partire dalla sua estremità iniziale (v. § 21.2);

•  il valore (del carico, dello spostamento o della sollecitazione) nel

 punto della trave in cui è presente il cursore.

In maniera analoga sarà possibile visualizzare, nelle viste dei risultati op-

 portune, i valori dei carichi, delle sollecitazioni in un punto di un qualsia-

si altro elemento strutturale (pilastro, parete, soletta, ecc.).

Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentitele operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti).

Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risul-

tati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.

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14. I Risultati di Calcolo

435

Le Spinte del Terreno ed Idrostatiche sulle Pareti

Per richiedere il diagramma delle spinte del terreno (v. § 10.23) o idro-

statiche (v. § 10.24) sulle pareti della struttura, basta effettuare le seguen-

ti operazioni:

•  Richiedere almeno il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2).

Una spinta su una parete viene definita applicando una forza ad ogni sua Shellinteressata da una spinta.

La suddivisione in Shell di una parete si ottiene solo dopo aver richiesto il calcolodel Modello Strutturale (v. § 13.2).

Pertanto, per poter visualizzare i diagrammi delle spinte del terreno e/o dellespinte idrostatiche sulle pareti dell’edificio, è necessario richiedere preventiva-mente almeno il calcolo del Modello Strutturale.

•  Accedere ad una vista 3D del progetto (v. § 12.6).

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-

ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

•   Nel list box in alto nel toolbox se-

lezionare l’opzione Spinte terrenoe idrostatiche; questa operazione

 propone, nella pagina Opzioni del

toolbox, i check box per la scelta

delle spinte da visualizzare.

•  Selezionare i check relativi alle

spinte [Spinta Idrostatica (statica),

Spinta Idrostatica (sisma), SpintaTerreno (statica) e/o Spinta Terre-no (sisma)] da visualizzare.

Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le

scelte effettuate ed ottenere, nella vista 3D, una mappatura a colori

delle spinte richieste.

Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox.

 Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare

il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.

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14. I Risultati di Calcolo

436

Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde

una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori

massimo e minino delle spinte richieste.

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della

 pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura.

Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-

tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Un semplice

click sul diagramma, infatti, attiva la modalità per la lettura dinamica (in

un campo giallo) del valore della spinta nel punto della faccia della pare-te in cui è posizionato il cursore.

Il punto a cui si riferisce il valore della spinta proposto viene indicato da

una freccetta nera ortogonale alla faccia della parete.

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista

3D, il diagramma ottenuto viene eliminato dalla vista stessa.

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14. I Risultati di Calcolo

437

Gli Spostamenti dei Solai

Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere

di visualizzare, in una vista 3D, gli spostamenti su ogni solaio per cui è

stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6).

Per richiedere il diagramma degli spostamenti dei solai nella vista 3D at-

tiva (v. § 12.6), basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-

ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

•   Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sposta-menti Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del tool-

 box, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare.

Nel list box Tipo della pagina Opzioni è disponibile la sola opzione complessiva(default). L’unica opzione disponibile nel list box Spostamenti è, ovviamente,per carichi statici.

•  Selezionare i check box P (positivi) o N (negativi) per indicare la combi-nazione delle condizioni di carico (Carico Permanente e Carico Vertica-le/Abitazioni) in base a cui vengono calcolati gli spostamenti richiesti.

Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le

scelte effettuate ed ottenere gli spostamenti richiesti nella vista 3D.

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14. I Risultati di Calcolo

438

Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox.

 Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digita-

re un valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) dei diagrammi pro-

 posti. Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corri-sponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei

valori massimo e minino degli spostamenti richiesti.

 Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare gli sposta-

menti richiesti in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estre-

mamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).

Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore dello spo-

stamento in un punto (v. § 14.3.8) della sezione di calcolo di un solaio.

Un semplice click 

sulla sezione di cal-

colo di un solaio, in-

fatti, attiva la modali-tà per la lettura dina-

mica (in un campo

giallo) dello sposta-

mento nel punto in

cui è posizionato il

cursore.

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,

il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

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14. I Risultati di Calcolo

439

Le Sollecitazioni sui Solai

Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere di

visualizzare, in una vista 3D, le sollecitazioni (Momento e Taglio) su ogni

solaio per cui è stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6).

Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione su un

solaio calcolato nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta:

•  Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo botto-

ne della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

   Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Solleci-tazioni Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del to-

olbox, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare.

•   Nel list box Tipo scegliere la sollecitazione [M3 (momento intornoall’asse 3) o F2 (taglio lungo l’asse 2)] da visualizzare.

Naturalmente, l’unica opzione disponibile nel list box Sollecitazioni è per carichistatici.

•  Selezionare i check box P  (positivi) o N  (negativi), della combinazione

delle condizioni di carico (Carico Permanente e Carico Vertica-le/Abitazioni) in base a cui vengono calcolate la sollecitazioni richieste.

Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le scel-

te ed ottenere il diagramma delle sollecitazioni richiesto nella vista 3D.

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14. I Risultati di Calcolo

440

Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox.

 Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare

il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto.

Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde

una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori

massimo e minino delle sollecitazioni richieste.

 Nella pagina Monitor 

è anche possibile ri-

chiedere di visualizza-

re le sollecitazioni ri-

chieste in una effica-

cissima mappatura acolori che ne rende e-

stremamente agevole

e funzionale la quanti-

ficazione e la lettura

(v. § 14.3.7).

La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della

 pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata). Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualiz-

zare le deformazioni della struttura.

Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della solleci-

tazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8).

Una potente funzionalità consente

anche di leggere il valore della solle-

citazione richiesta (momento o ta-

glio) in un punto (v. § 14.3.8) dellasezione di calcolo di un solaio. Un

semplice click sulla sezione di calco-

lo di un solaio, infatti, attiva la moda-

lità per la lettura dinamica (in un

campo giallo) della sollecitazione nel

 punto in cui è posizionato il cursore.

Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista,

il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.

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15. Le Carpenterie

441

 

Le Carpenterie e i Telai

Effettuato il calcolo, per il progetto attivo il programma produce automa-ticamente le carpenterie di tutti i piani dell’edificio, compresa quella del

 piano di Fondazione (v. § 6.1).

Le carpenterie prodotte possono essere liberamente modificate e persona-

lizzate dal Tecnico (v. § 15.2).

Vengono inoltre prodotti i grafici di tutti i telai della struttura (v. § 15.3).

 Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per visua-

lizzare e stampare le carpenterie ed i telai prodotti dal programma.

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15. Le Carpenterie

442

Come Visualizzare le Carpenterie

Richiedendo il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5) op-

 pure il Calcolo Completo (v. § 13.7) il programma provvede anche alla

 produzione delle carpenterie di ogni piano dell’edificio.

Per visualizzare la carpenteria prodotta per un piano dell’edificio basta

effettuare le seguenti operazioni:

Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza,

sul ramo che parte da tale nodo, il nodo CARPENTERIE.

Esplodere anche il nodo CARPENTERIE per visualizzare, sul ramo che

si diparte da esso, i nodi di tutte le carpenterie prodotte. I nodi delle car-

 penterie risultano nominati come le piante corrispondenti (v. cap. 6).

Fare doppio click sul nodo della carpenteria da visualizzare. Questa

operazione apre, nella Finestra del Programma (v. § 3.1), la finestra

CARPENTERIE in cui viene proposta la carpenteria richiesta.

La finestra CARPENTERIE riporta, sulla sua barra del titolo, il nome del

 progetto e quello della carpenteria visualizzata.La restante parte della finestra è occupata da una vera e propria tavola

grafica in cui viene proposta la carpenteria richiesta.

Cliccando in un punto qualsiasi della tavola con il pulsante destro del

mouse si apre un menu locale.

Tale menu presenta le seguenti opzioni:

•  Seleziona oggetti, che attiva la modalità per la selezione degli oggettinella tavola (v. § 10.1.2);

l’opzione per l’attivazione della modalità per il disegno dell’ultimo

oggetto disegnato; cliccando sulla freccetta a destra di tale opzione si

attiva il menu per la scelta dell’oggetto da disegnare (v. § 10.1.1); ov-

viamente, in tale menu, sarà possibile scegliere di disegnare solo alcu-

ni oggetti della tipologia Generali;

•  le opzioni per l’attivazione delle stesse funzionalità di Zoom previste

 per le tavole di disegno del programma (v. § 11.4).

In una carpenteria la campata di un solaio o uno sbalzo per cui non è sta-to richiesto il calcolo si presenta in maniera differente da una campata o

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15. Le Carpenterie

443

uno sbalzo facenti parte di un solaio per cui è stato richiesto il calcolo

(campate o sbalzi interessati da una sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).

Campate o sbalzi di solai per cui NON è stato richiesto il calcolo Nelle campate di solaio NON calcolate viene riportato il disegno delle

 pignatte, dei travetti, della fascia piena, dei rompitratta e delle armature

di ripartizione specificati nelle relative Proprietà (v. § 10.7.3).

Per ogni balcone NON calcolato, viene anche riportata l’armatura speci-

ficata nelle relative Proprietà (v. § 10.8.3).

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15. Le Carpenterie

444

Campate o sbalzi di solai per cui è stato richiesto il calcolo

 Nelle campate e negli sbalzi (balconi) che fanno parte di un solaio calco-

lato, vengono riportati:

•  La sezione di calcolo solaio che riporta, da un lato, il verso della se-

zione stessa e, dall’altro lato, il cerchio con il numero che identifica il

solaio calcolato.

Tale cerchio può essere liberamente spostato nella tavola.

La stringa che identifica il solaio è del tipo “X.X” dove il numero che

 precede il punto indica il piano dell’edificio e quello che segue il pun-

to è il numero che identifica la sezione di calcolo nel piano.

•  I ferri superiori ed inferiori e l’indicazione della fascia piena calcolati

automaticamente dal programma.

•  L’indicazione del momento di servizio e della tipologia del travetto, per 

le sole tipologie di solaio o balcone a “travetti precompressi”, “travetti

tralicciati” e “pannelli prefabbricati” (v. § 10.7.3 e 10.8.3).

Se in una carpenteria non si intende visualizzare le armature e le infor-

mazioni descritte proposte per le campate e gli sbalzi di un solaio calco-

lato, basta selezionare la relativa sezione di calcolo e, nel relativo toolbox

delle Proprietà, deselezionare il check box Disegno armature.

Le carpenterie prodotte NON possono essere rinominate o eliminate dal progetto ma possono essere personalizzate (v. § 15.2).

Tutti i testi (numerazioni, descrizioni delle armature, ecc.) riportati in una

carpenteria possono essere liberamente spostati e modificati con le modali-

tà previste per la gestione dei testi (v. § 10.15.1). Anche le linee di quota

 possono essere modificate, eliminate e spostate con le consuete modalità.

Le carpenterie prodotte possono essere stampate singolarmente, nella

scala opportuna, direttamente nella finestra CARPENTERIE oppure pos-sono essere composte liberamente, con altri elaborati grafici (ad es. tavo-

le delle armature di travi e pilastri, viste 3D, ecc.) prodotti dal program-

ma, nelle Tavole degli Esecutivi (v. cap. 18).

Per avviare la stampa della carpenteria proposta nella finestra CAR-

PENTERIE attiva, basta pigiare il bottone Stampa della toolbar della

Finestra del Programma.

Una carpenteria, inoltre, può anche essere esportata (v. § 3.3.1.7) nel for-

mato elettronico opportuno per renderla disponibile, per la gestione, lastampa e l’archiviazione, anche a chi non possiede il programma.

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15. Le Carpenterie

445

Come Personalizzare una Carpenteria

Una carpenteria del progetto attivo (v. § 15.1) può essere personalizzata

dal Tecnico.

La finestra CARPENTERIE, in cui vengono proposte le carpenterie, è una

vera e propria tavola di disegno e, pertanto, in essa è possibile, con le mo-dalità illustrate nel cap. 10, modificare le entità proposte e disegnare ulte-

riori entità della tipologia Generali (Misure, Polilinee, Testi, ecc.).

Per modificare un testo nella carpenteria del solaio visualizzata basta se-

lezionarlo e ruotarlo e/o spostarlo nella posizione desiderata con le mo-dalità previste per l’oggetto (v. § 10.15.1).

Il testo selezionato può anche essere modificato liberamente nelle pro-

 prietà (contenuto, font, colore, ecc.).

In questa fase, avendo già effettuato il calcolo, NON è possibile modificare leproprietà del solaio che hanno effetto sul calcolo stesso.

Per la stessa ragione non è possibile modificare gli altri elementi strutturali (pila-stri, travi, ecc.) rappresentati nella carpenteria.

Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche apportate alle car-

 penterie vengono salvate.

La carpenteria attiva, con le eventuali personalizzazioni, può essere

stampata direttamente nella scala desiderata oppure può essere inserita

nell’opportuna Tavola Esecutiva (v. cap. 18) componendola liberamente

con altri grafici del progetto.

Per avviare la stampa della sola carpenteria attiva basta pigiare il bot-

tone Stampa della toolbar della Finestra del Programma.

Una carpenteria può anche essere esportata nel formato DXF o DWG (v.§ 3.3.1.7) per essere ulteriormente elaborata e stampata con altri CAD.

Il tipo, la dimensione e lo stile dei caratteri di tutti i testi riportati nelle car-

 penterie possono anche essere personalizzate nella pagina Opzioni Carpen-teria del dialog Opzioni PROGRAMMA a cui si accede selezionando Op-zioni del menu Strumenti (v. § 20.4). In questo caso le personalizzazioni

richieste riguarderanno anche tutti i successivi progetti di EdiLus-CA.

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15. Le Carpenterie

446

I Telai

Effettuando semplicemente il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2)

EdiLus-CA è in grado di fornire al Tecnico lo schema di tutti i telai che

costituiscono l’edificio che si progetta.

 Naturalmente, negli schemi proposti vengono anche riportate eventuali

 pareti con la relativa suddivisione in shell.

Per visualizzare uno dei telai prodotti dal programma basta:

esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §

3.2.1) del progetto (se risulta chiuso); questa operazione visualizza, sulramo che parte da tale nodo, il nodo TELAI.

Fare doppio click sul nodo TELAI. Questa

operazione apre l’omonima finestra nella

Finestra del Programma, e propone, nella

 parte inferiore del Navigatore, il box Telaicontenente la cartella Tabella Telai che, a suavolta, contiene i nodi di tutti i telai

dell’Edificio;

Fare click sul nodo del telaio da visualizzarenella finestra TELAI.

La toolbar della finestra TELAI presenta il

 bottone Zoom Testi che apre un pannello in

cui è possibile aumentare o diminuire, me-

diante gli appositi cursori, le dimensioni dei

testi identificativi dei Nodi di travi e pilastri,

dei Nodi delle Shell, delle Travi e dei Pilastri.

Selezionando il check box Applica a tutti i te-lai, in alto nel pannello, le regolazioni effettua-

te saranno applicate a tutti gli altri telai

dell’edificio.

La restante parte della finestra è occupata da una tavola in cui viene pro-

 posto il telaio scelto.

Cliccando, con il pulsante destro del mouse, in un qualsiasi punto della

tavola si apre un menu locale contenente le seguenti opzioni:

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15. Le Carpenterie

447

•  Seleziona oggetti, che attiva la modalità per la selezione degli oggetti

nella tavola (v. § 10.1.2);

L’opzione per l’attivazione della modalità per il disegno dell’ultimo

oggetto disegnato.Cliccando sulla freccetta a destra di tale opzione si attiva il menu per 

la scelta dell’oggetto da disegnare (v. § 10.1.1); ovviamente, in tale

menu, sarà possibile scegliere di disegnare solo alcuni oggetti delle

tipologie Generali e Disegno;

•  le opzioni per l’attivazione delle stesse funzionalità di Zoom previste

 per le tavole di disegno del programma (v. § 11.4).

I telai prodotti possono essere stampati singolarmente, nella scala oppor-

tuna, direttamente nella finestra TELAI oppure possono essere composti,

con altri elaborati grafici (ad es. armature di travi e pilastri, viste 3D,

ecc.) prodotti dal programma, nelle Tavole degli Esecutivi (v. cap. 18).

Per avviare la stampa del telaio proposto nella finestra TELAI, basta

 pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra del Programma.

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15. Le Carpenterie

448

Un telaio, inoltre, può essere esportato (v. § 3.3.1.7) nel formato elettro-

nico opportuno per renderlo disponibile, per la gestione, la stampa e

l’archiviazione, anche a chi non possiede il programma.

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16. Le Armature

449

 

Le Armature

Richiedendo, per il progetto dell’Edificio, il Calcolo Completo (v. §13.7) oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5),EdiLus-CA provvede ad armare gli elementi strutturali (travi, pilastri, pa-reti, ecc.) con le opportune quantità di tondini metallici.

Ovviamente, per armare le strutture, il programma utilizza tondini metal-lici con le caratteristiche specificate nella sezione Materiali (v. § 8.1) del

 progetto.

Inoltre, per procedere all’armatura automatica, il programma adotta i cri-

teri specificati liberamente, per ogni tipo di struttura (travi, pilastri, pare-ti, ecc.) nel toolbox Armature (v. § 16.1).

La distinta dei ferri di armatura di ogni tipo di struttura (travata, pilastra-ta, ecc.) viene proposta in un’apposita finestra con funzionalità specifiche

 per la sua personalizzazione.

Le armature metalliche proposte dal programma possono essere libera-mente modificate dall’Utente in maniera semplice, veloce e precisa gra-zie alle potentissime funzionalità che, anche in questo caso, EdiLus-CA

mette a disposizione (v. § 16.2.1).

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16. Le Armature

450

La Scelta dei Criteri di ArmaturaPrima di richiedere il Calcolo delle armature (v. § 13.5) è necessario de-finire i criteri che il programma deve adottare per procedere all’armaturadei vari elementi strutturali del progetto (travi, pilastri, ecc.).

La definizione dei criteri per l’armatura degli elementi strutturali si effet-tua nel toolbox Armature del progetto.

Il toolbox Armature si apre cliccando sull’omonimo bottone della tool- bar disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma.

 Nel toolbox Armature viene propostauna pagina per ogni tipologia di elementistrutturali del progetto (Travi, ecc.). Per default viene proposta la pagina Pilastrima è possibile accedere a qualsiasi altra

 pagina selezionando la relativa opzionedel list box in alto nel toolbox.

Subito sotto il list box viene propostauna toolbar con i seguenti bottoni:

Annulla modifiche: annulla tutte lemodifiche apportate nella pagina at-tiva del toolbox Armature.

Ricalcola: ricalcola le armature dellasola tavola delle armature visualizzata(v. § 16.2) in base alle modifiche ap-

 portate nella pagina attiva del toolbox. 

Ricalcola Tutto: ricalcola le armaturedi tutte le tavole delle armature (v. §16.2) in base alle modifiche apportatenella pagina attiva del toolbox. 

Copia le opzioni della pagina da un altro documento: apre il dialog per la scelta del progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare le opzio-ni da riportare della pagina attiva del toolbox Armature.

Copia tutte le opzioni da un altro documento: apre il dialog per la sceltadel progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutte le opzioni

del toolbox Armature.

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16. Le Armature

451

 

Le funzionalità attivate dai due bottoni descritti sono utilissime in quanto evitanodi specificare, per ogni progetto, i criteri di armatura dei vari elementi strutturali.

Naturalmente, nel progetto attivo, è possibile modificare liberamente i criteri diarmatura copiati da un altro progetto di EdiLus-CA.

Ovviamente, le funzionalità Copia le opzioni della pagina da un altro docu-mento e Copia tutte le opzioni da un altro documento possono essere richie-ste solo prima di aver richiesto il calcolo.

Dopo il calcolo i due bottoni per richiedere la copia dei dati NON risultano abilitati.

Le opzioni per la personalizzazione dei criteri di armatura del tipo distrutture (travi, pilastri, ecc.) scelto nel list box superiore sono raggruppa-

te, per tipologia, nei box presenti nella restante parte del toolbox.Ogni box presenta una barra superiore che riporta il titolo del gruppo diopzioni che contiene.

Se risulta chiuso, un box può essere aperto cliccando sull’apposito bot-toncino a destra nella barra del suo titolo o sulla barra stessa.

Le varie pagine del toolbox Armature vengono illustrate dettagliatamentenei paragrafi seguenti.

I Criteri per l’Armatura dei PilastriI criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automaticadei pilastri vanno definiti nella pagina Pilastri del toolbox Armature (v. §16.1) del progetto.

Alla pagina Pilastri si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature.

 Nella pagina Pilastri gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura dei pilastri risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

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16. Le Armature

452

Il box Dati Verifiche contiene i campi:

Copriferro [mm], in cui va specificatolo spessore (in mm) del copriferro

dei pilastri.Armatura minima [%], in cui va speci-

ficata l’armatura minima dei pila-stri come percentuale della sezione.

Armatura massima [%], in cui va speci-ficata l’armatura massima dei pila-stri come percentuale della sezione.

Se un pilastro è assimilabile ad un “Piiastro-PARETE” (v. punto 5.5.3.1 dell’All. 2dell’Ord. 3274, come modificato dall’OPCM 3431 del 3/5/2005), per esso vengo-no automaticamente adottati i valori previsti dalla vigente normativa.

Sotto i campi descritti sono presenti:

•  il list box Diagramma, in cui va definito il criterio di verifica delle se-zioni dei pilastri.

•  il check box Riporta Armatura dal Pilastro superiore, la cui selezionerichiede che un pilastro venga armato con la stessa quantità di ferrodel pilastro superiore se la sua armatura di calcolo risulta inferiore diquella di quest’ultimo.

Diametro Tondini

Per le armature longitudinali dei pilastriè possibile utilizzare un numero mas-simo di tre diametri. Tali diametri van-

no specificati, in millimetri, nei seguen-ti campi del box Diametro Tondini: 

minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-zato per le armature longitudinali dei pilastri. 

medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utiliz-zato per le armature longitudinali dei pilastri. 

massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande uti-lizzato per le armature longitudinali dei pilastri.

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16. Le Armature

453

 Ovviamente, per le armature longitudinali dei pilastri, è anche possibile sceglieredi utilizzare solo due diametri oppure un unico diametro.

Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessarioriportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportatoin tutti e tre i campi del box.

Interasse Tondini

 Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i campi:

Massimo [cm], in cui va indicato ilmassimo interasse tra i tondini dellearmature longitudinali dei pilastri.

Ideale [cm], in cui va indicatol’interasse ideale tra i tondini dellearmature longitudinali dei pilastri.

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri deitondini per l’armatura.

Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del dia-metro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un inte-rasse maggiore dell’interasse Ideale.

Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minoredell’interasse Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro imme-diatamente superiore tra quelli previsti.

Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-rasse inferiore a quello Ideale.

Ancoraggi

 Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automaticadegli ancoraggi dei ferri dei pilastri. In tale box vengono proposti i campi:

lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggidei ferri longitudinali dei pilastri espressa in numero di diametri. 

lunghezza minima [cm], in cui va in-dicata la lunghezza minima, incentimetri, degli ancoraggi deiferri longitudinali dei pilastri.

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16. Le Armature

454

Staffe

Il box Staffe contiene i campi:

Diametro [mm], in cui va indicato ildiametro, in millimetri, delle staffe.

MAX Interasse centrale [cm], in cui vaindicato, in centimetri, l’interassemassimo delle staffe nella zonacentrale del pilastro.

MAX Interasse alle estremità [cm], in cui va indicato, in centimetri,l’interasse massimo delle staffe alle estremità del pilastro.

LUCE min alle estremità [%], in cui va indicato, come percentuale della

lunghezza del pilastro, la distanza minima dalle estremità in cui lestaffe devono risultare infittite.

Legature

 Nel box Legature viene proposto il list box Tipo di Legature in cui è pos-sibile scegliere una delle seguenti opzioni:

senza legature, la cui selezione richiede di non inserire alcuna legaturanelle armature dei pilastri.

da normativa, la cui selezione richiede di inserire, nelle armature dei pila-stri, le legature secondo quanto prescritto dalla vigente normativa.

personalizzate, la cui selezione richie-de di inserire le legature secondo icriteri specificati liberamente neicampi sottostanti. Se si scegliel’opzione “personalizzate”, infatti,nel box si abilitano i campi:

Interasse Max lato maggiore [cm], in cui va specificato il massimo inte-rasse tra le legature sul lato maggiore della sezione del pilastro (ret-tangolare).

Interasse Max lato minore [cm], in cui va specificato il massimo interas-se tra le legature sul lato minore della sezione del pilastro (rettangolare).

Per sezioni composte da più rettangoli (ad es. le sezioni a L, aT, ecc.), come lati maggiori vengono considerati i segmentitratteggiati nello schema a lato.

Ovviamente, come lati minori, vengono considerati tutti gli al-tri segmenti.

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16. Le Armature

455

Le legature non vengono applicate automaticamente alle sezioni circolarie alle sezioni cave (v. cap. 7).

Le legature di tali sezioni potranno essere inserite dal Tecnico nelle tavo-

le delle armature dei pilastri (v. § 16.2.2.1).

Varie

 Nel box Varie sono presenti i seguenti campi:

Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in centimetri, la massimalunghezza dei ferri di armatura, se un ferro di un pilastro supera lalunghezza massima specificata, viene spezzato in zona compressa as-segnando ai due ferri l’opportuna lunghezza di ancoraggio.

Stringa descrizione sui Tondini, incui è possibile personalizzare li- beramente la stringa identificati-va a sinistra di ogni ferro longi-tudinale dei pilastri nelle tavoledelle armature (v. § 16.2.2).Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene

 proposta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa alnumero e al diametro dei ferri.

 Nella tavola delle armature delle pilastrate (v. § 16.2.2) tale va-riabile verrà sostituita, a sinistra di ogni ferro, dal numero e daldiametro del ferro stesso (ad es. 4ø16).A destra di ogni ferro della pilastrata il programma riporta au-tomaticamente anche la relativa lunghezza.Cancellando la stringa $DIAM$ dal campo, per i ferri delle pi-lastrate NON verrà riportata l’indicazione del numero e deldiametro (comunque riportata sulle sezioni dei pilastri).Le informazioni da riportate a sinistra dei ferri delle pilastrate

 possono essere personalizzate inserendo, nel campo “Stringadescrizione sui Tondini”, oltre alla variabile $DIAM$, un qual-siasi testo e/o la variabile $LUNG$ che nella tavola verrà sosti-tuita dalla lunghezza dei ferri.Se, però, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, viene in-serita la variabile $LUNG$ (per riportare la lunghezza a sinistradi ogni ferro), il programma NON riporta più la lunghezza adestra dei ferri. Ad esempio, se nel campo “Stringa descrizionesui Tondini” si riporta la stringa $DIAM$ (L=$LUNG$), per ogniferro saranno riportate le informazioni come nella figura a lato.

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16. Le Armature

456

Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pilastri del toolboxArmature basta semplicemente uscire da essa.

Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono

anche salvate nel progetto.Le armature dei pilastri proposte automaticamente nelle tavole dellearmature (v. § 16.2.2) possono essere liberamente modificate e perso-nalizzate.

I Criteri per l’Armatura delle TraviI criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automaticadelle travi vanno definiti nella pagina Travi del toolbox Armature (v. §16.1) del progetto attivo.

Alla pagina Travi si accede selezionando l’omonima opzione nel list boxsuperiore del toolbox Armature.

 Nella pagina Travi gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura delle travi risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:Copriferro [mm], in cui va specificato

lo spessore (in mm) del copriferrodelle travi.

Armatura minima, in cui va specificatal’armatura minima della trave comerichiesto dalla vigente normativa.

Armatura massima, in cui va specifi-

cata l’armatura massima della tra-ve come richiesto dalla normativa.

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16. Le Armature

457

 

Le armature minima e massima vanno specificate come percentuali rispetto alla se-zione della trave se il calcolo sollecitazioni viene effettuato secondo il D.M. 1996 (v.§ 5.1) oppure, in ogni caso, se, nel list box Analisi sismica dei Dati Generali (v. §

5.1) del progetto, risulta selezionata l’opzione Nessuna.

Sotto i campi descritti è presente il list box Diagramma in cui va definitoil criterio di verifica a pressoflessione deviata per sezioni NON regolari(v. cap. 7).

Diametro Tondini

Per le armature a flessione è possibile utilizzare un numero massimo ditre diametri.

I tre diametri per le armature a fles-sione, quello dei ferri di parete e deireggistaffe vanno specificati, in mil-limetri, nei seguenti campi del boxDiametro Tondini:

minimo a Flessione [mm], in cui vaindicato il diametro del tondino

 più piccolo da utilizzare per le ar-mature a flessione.

medio a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino inter-medio per le armature a flessione.

massimo a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino piùgrande per le armature a flessione.

Ovviamente, per le armature a flessione, è anche possibile scegliere di utilizzaresolo due diametri oppure un unico diametro.

Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio a Flessione [mm] è necessario riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.

Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportatoin tutti e tre i campi del raggruppamento.

Parete [mm], in cui va indicato il diametro da utilizzare per i ferri di parete.

Reggistaffe [mm], in cui va indicato il diametro dei reggistaffe.

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16. Le Armature

458

Interasse Tondini

 Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:

MAX a Flessione [cm], in cui va indi-cato il massimo interasse tra i ton-dini per le armature a flessione. 

IDEALE a Flessione [cm], in cui vaindicato l’interasse ideale tra itondini delle armature a flessione.

 

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri deitondini per l’armatura.

Nel definire le armature il programma cerca di utilizzare i tondini del diametro piùpiccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un interasse mag-giore dell’interasse Ideale.

Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore di quel-lo Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro immediatamentesuperiore tra quelli previsti.

Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-rasse inferiore a quello Ideale.

Parete, in cui va indicato l’interasse massimo tra i ferri di parete.

Ancoraggi

 Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-ca degli ancoraggi dei ferri in campata. Tale box presenta i campi:

lunghezza [num. diametri], in cui va

indicato la lunghezza degli anco-raggi dei ferri in campata espres-sa in numero di diametri. 

lunghezza minima [cm], in cui va in-dicata la lunghezza minima, incentimetri, degli ancoraggi deiferri in campata.

Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo di

ancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) da adottare per i ferri in campata.

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16. Le Armature

459

Staffe

Il box Staffe contiene i seguenti campi: 

Diametro [mm], in cui va indicato il diametro, in millimetri, delle staffe.MAX Interasse fra i bracci [cm], in cui va indicato il massimo interasse, incm, tra i bracci delle staffe; se una staffa ha interasse maggiore di quelloindicato il programma incrementa, di due in due, il numero di bracci fi-no a che il loro interasse risulta inferiore all’interasse massimo.

MIN Interasse Staffe [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse mi-nimo tra le staffe.

MAX Interasse mezzeria [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interassemassimo delle staffe in mezzeria.

MAX Interasse appoggi [cm], in cui vaindicato, in centimetri, l’interassemassimo delle staffe agli appoggi.

LUCE minima agli appoggi [%], in cuiva indicato, come percentuale del-la luce libera di inflessione dellatrave, la distanza minima dagliappoggi in cui le staffe devono ri-

sultare infittite.

Per il calcolo delle staffe nelle travi, oltre alle condizioni specificate, il programmaterrà conto anche delle limitazioni imposte, in tal senso, dalla vigente Normativa.

Naturalmente, le condizioni specificate dall’Utente NON verranno rispettate qua-lora queste non consentano il rispetto della Normativa.

Varie

 Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti:

•  il list box Angolo sagomati in cuiva scelto l’angolo (30° o 45°) diinclinazione delle sagomature;

•  il campo Percentuale Squadro [%],in cui va indicata, come percentua-le dell’altezza utile della trave, la

lunghezza del tratto di ancoraggioverticale all’interno dei pilastri;

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16. Le Armature

460

•  il campo Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in cm, la mas-sima lunghezza dei ferri di armatura, se un ferro supera la lunghezzaspecificata, viene spezzato in zona compressa assegnando ai due ferri ri-

sultanti una opportuna lunghezza di ancoraggio;•  il campo Stringa descrizione sui Tondini, in cui è possibile personaliz-

zare liberamente la stringa identificativa di ogni ferro di una trave nel-la distinta proposta nella relativa tavola delle armature (v. § 16.2.1).

Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene propo-sta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al diametro delferro. Nella tavola delle armature di una trave tale variabile risulterà,

 pertanto, sostituita dal diametro del ferro.

 Nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre al testo desiderato ealla variabile $DIAM$, è anche possibile inserire le seguenti variabili:

$POS$ che, nella tavola delle armature di una trave, verrà sostituita dalnumero che indica la posizione del ferro nella distinta.

La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal fer-ro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.

$LUNG$ che, nella tavola delle armature di una trave, verrà sostituitadalla lunghezza del ferro.

La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un ca-rattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$).

Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" lalunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carat-tere delle stesse dimensioni del diametro.

Per personalizzare le stringhe identificative dei ferri delle travi nellerelative distinte, l’Utente deve semplicemente comporre, nel campoStringa descrizione sui Tondini, il testo desiderato con le variabilisuddette.

Se nel campo Stringa descrizione sui Tondini si compone la stringa [P=$POS$] -$DIAM$ - (L=$LUNG$), su ogni ferro della distinta sarà riportata una stringa deltipo [P=4] - ø12 - (L=475).

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16. Le Armature

461

•  il list box Approssima lungh. tondini (che si attiva selezionandol’adiacente check box), in cui va scelta l’eventuale approssimazione (incm) della lunghezza complessiva dei ferri; l’approssimazione viene ef-

fettuata incrementando la lunghezza dei ferri, lasciando inalterate lelunghezze dei suoi tratti di ancoraggio; naturalmente, l’approssimazione NON viene applicata ai ferri di cui NON è possibile incrementare lalunghezza (ad es., i ferri di travi a campata unica).

Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Travi del toolboxArmature basta semplicemente uscire da essa.

Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengonoanche salvate nel progetto.

I Criteri per l’Armatura delle Travi alla Winkler I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automaticadelle travi di fondazione alla Winkler vanno definiti nella pagina Travi

Winkler del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto.Alla pagina Travi Winkler si accede selezionando l’omonima opzione nellist box superiore del toolbox Armature.

La pagina Travi Winkler è praticamente identica alla pagina Travi del to-olbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al § 16.1.2.

I Criteri per l’Armatura delle ParetiI criteri in base a cui il programma procede all’armatura automatica delle

 pareti vanno definiti nella pagina Pareti del toolbox Armature (v. § 16.1).

Alla pagina Pareti si accede selezionando l’omonima opzione nel list boxsuperiore del toolbox Armature.

 Nella pagina Pareti gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura delle pareti risultano raggruppati nei seguenti box:

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16. Le Armature

462

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,

NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:

Copriferro [mm], in cui va specificatolo spessore (in mm) del copriferrodelle pareti.

Armatura minima [%], in cui va speci-ficata l’armatura minima (orizzon-tale e verticale) delle pareti come

 percentuale della superficie dellasezione di un metro di parete.

Armatura massima [%], in cui va specificata l’armatura massima (orizzon-tale e verticale) delle pareti come percentuale della superficie della se-zione di un metro di parete.

Diametro Tondini

Per le armature orizzontali e verticalidelle pareti è possibile utilizzare unnumero massimo di tre diametri. Talidiametri vanno specificati, in milli-metri, nei seguenti campi del boxDiametro Tondini:

minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-zato per le armature delle pareti.

medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utiliz-

zato per le armature delle pareti. massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande uti-

lizzato per le armature delle pareti.

Ovviamente, per le armature delle pareti, è anche possibile scegliere di utilizzaresolo due diametri oppure un unico diametro.

Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessarioriportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.

Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportatoin tutti e tre i campi del box.

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16. Le Armature

463

Interasse Tondini

 Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:

MAX armatura principale [cm], in cuiva indicato il massimo interassetra i tondini delle armature nelladirezione principale delle pareti.

IDEALE armatura principale [cm], incui va indicato l’interasse idealetra i tondini nella direzione prin-cipale.

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri deitondini per l’armatura.

Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del dia-metro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un inte-rasse maggiore dell’interasse Ideale. Se i tondini di diametro minimo si vengonoa trovare ad un interasse minore di quello Ideale, il programma passa ad utilizza-re i tondini di diametro immediatamente superiore tra quelli previsti.

Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-rasse inferiore a quello Ideale.

STEP armatura principale [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5cm) di cui devono essere multipli gli interassi dei ferri nella direzione

 principale delle pareti. Ad esempio, se l’interasse calcolato per i ferridi una parete è pari a 16.75 cm, fissando 5 cm come valore di talestep, l’interasse dei ferri della parete sarà pari a 15 cm (interasse mul-tiplo intero di 5 cm immediatamente inferiore all’interasse di calcolo).

MAX armatura secondaria [cm], in cui va indicato il massimo interasse trai tondini delle armature nella direzione secondaria delle pareti.

IDEALE armatura secondaria [cm], in cui va indicato l’interasse ideale trai tondini nella direzione secondaria.

STEP armatura secondaria [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5cm) di cui devono essere multipli gli interassi dei ferri nella direzionesecondaria delle pareti (v. Step nella direzione principale).

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16. Le Armature

464

Ancoraggi

 Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-ca degli ancoraggi dei ferri delle pareti. In tale box vengono proposti i

campi:lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi

dei ferri delle pareti espressa in numero di diametri.

lunghezza minima [cm], in cui va in-dicata la lunghezza minima, incentimetri, degli ancoraggi deiferri delle pareti.

Varie

L’armatura di una Parete è sempre costituita da:

•  una maglia, detta “armatura diffusa”, ripartita uniformemente per tuttala sua superficie;

•  eventuali maglie rettangolari aggiuntive (dette “armature aggiuntive”),con armatura in una sola direzione o in entrambe le direzioni, posizio-nate in determinate zone della parete.

Le “armature aggiuntive” consentono di non armare tutta la parete infunzione della massima sollecitazione rilevata su essa. Disponendo unacerta percentuale di armatura diffusa su tutta la parete questa assorbe una

 parte di sollecitazione. La restante parte della sollecitazione viene assor- bita applicando armature aggiuntive nelle zone opportune della parete.

 Nel box Varie è presente il campo Armatura aggiuntiva [%] in cui va spe-cificata la percentuale di armatura che si desidera risulti costituita da ar-mature aggiuntive.

La percentuale di “Armatura aggiuntiva” va specificata dall’utente infunzione delle specificità delle pareti del progetto.

Ad esempio, adottando un valore della percentuale di armatura aggiunti-va molto basso, la parete risulterà armata in gran parte da armatura diffu-sa. Ovviamente, una armatura di questo tipo può essere preferibile quan-do le sollecitazioni sulla parete tendono ad essere uniformi.

Viceversa, adottando un valore molto alto (o persino pari al 100%), la parete risulterà armata in maniera rilevante con armature aggiuntive. Una

armatura di questo tipo può essere preferibile quando si prevedono solle-citazioni di una certa entità solo in zone molto ristrette della parete.

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16. Le Armature

465

 

Richiedendo una percentuale di armatura aggiuntiva pari al 100 %, il programmadispone comunque un’armatura diffusa minima in funzione del diametro minimo el’interasse massimo specificati.

Tale armatura già costituisce una parte dell’armatura necessaria di progetto. Larestante parte di armatura sarà applicata localmente come armature aggiuntive.

Sotto il campo “Armatura aggiunti-va” sono presenti i check box:

Simmetria armature sulle due facce, lacui selezione richiede di disporre

simmetricamente l’armatura diffusasu entrambe le facce della parete.

Simmetria armature nelle due direzio-ni, la cui selezione richiede di di-sporre simmetricamente le armatu-re diffuse in entrambe le direzioni.

Unione Armature Aggiuntive, la cui selezione richiede di unificare duearmature aggiuntive disposte secondo due differenti direzioni (princi-

 pale e secondaria) che si sovrappongono per una certa superficie.L’unificazione comporta l’estensione delle due armature aggiuntive alrettangolo che le contiene entrambe.La selezione del check Unione Armature Aggiuntive abilita il camposottostante MINIMO accavallamento [%], in cui va specificata la minimasuperficie di accavallamento (sovrapposizione) a partire della quale ledue armature aggiuntive si devono unificare.Tale superficie va espressa come percentuale della superficiedell’armatura aggiuntiva di estensione (superficie) inferiore.

 Nell’ultima sezione del box Varie è presente il check box Armatura diffu-sa utente la cui selezione abilita i campi sottostanti in cui il Tecnico puòstabilire a priori l’armatura diffusa sulla Faccia Anteriore e sulla FacciaPosteriore delle pareti. In fase di calcolo (v. § 13.5) il programma prov-vederà ad armare, con armature aggiuntive, le zone della parete in cuil’armatura diffusa prefissata risulta insufficiente.

Ovviamente, la selezione del check box Armatura diffusa utente disabilita il cam-

po Armatura Aggiuntiva [%] ed i check Simmetria armature sulle due facce eSimmetria armature nelle due direzioni del box Varie.

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16. Le Armature

466

Per prefissare l’armatura diffusa delle facce delle pareti del progetto ba-sta effettuare le seguenti operazioni:

1) selezionare il check box Armatura diffusa utente per abilitare i campi

sottostanti;2)  pigiare il bottoncino a sinistra nel campo Faccia Anteriore; questa

operazione apre il dialog per la definizione delle armature dellafaccia anteriore della parete;

3) nel dialog specificare il Diametro edil Passo delle armature della facciaanteriore nella Direzione principale enella Direzione Secondaria;

4) pigiare il bottoncino Conferma

sulla barra inferiore del dialog per chiuderlo confermando learmature inserite; 

5) ripetere le operazioni 2), 3) e 4) per definire le armature della Faccia Poste-riore delle pareti.

Le armature (diffuse ed aggiuntive) di ogni parete, proposte dal pro-gramma negli elaborati grafici prodotti (v. § 16.2.3), potranno essere ul-teriormente modificate e personalizzate dall’Utente.

Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pareti del toolboxArmature basta semplicemente uscire da essa.

Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengonoanche salvate nel progetto.

I Criteri per l’Armatura delle SoletteI criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automaticadelle solette vanno definiti nella pagina Solette del toolbox Armature (v.§ 16.1) del progetto.

Alla pagina Solette si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature.

Le opzioni della pagina Solette sono analoghe a quelle della pagina Pareti 

del toolbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al §16.1.4.

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16. Le Armature

467

I Criteri per l’Armatura delle PlateeI criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automaticadelle platee vanno definiti nella pagina Platee del toolbox Armature (v. §16.1) del progetto.

Alla pagina Platee si accede selezionando l’omonima opzione nel list boxsuperiore del toolbox Armature.

Le opzioni della pagina Platee sono analoghe a quelle della pagina Pareti del toolbox Armature e, pertanto, per la loro descrizione si rimanda al §

16.1.4.

I Criteri per l’Armatura dei PlintiI criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica

delle plinti vanno definiti nella pagina Plinti toolbox Armature (v. § 16.1)del progetto.

Alla pagina Plinti si accede selezionando l’omonima opzione nel list boxsuperiore del toolbox Armature.

 Nella pagina Plinti gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura dei plinti risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:

Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferrodei plinti.

Armatura minima [%], in cui va specificata l’armatura minima (orizzontale

e verticale) dei plinti come percentuale della superficie della sezionedi un metro di plinto.

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16. Le Armature

468

Armatura massima [%], in cui va spe-cificata l’armatura massima (oriz-zontale e verticale) dei plinti come

 percentuale della superficie della se-zione di un metro di plinto.

Diametro Tondini

Per le armature dei plinti è possibile utilizzare un numero massimo di trediametri. Tali diametri vanno specificati, in millimetri, nei seguenti cam-

 pi del box Diametro Tondini:minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utiliz-

zato per le armature dei plinti.

medio [mm], in cui va indicato il dia-metro del tondino intermedio uti-lizzato per le armature dei plinti.

massimo [mm], in cui va indicato ildiametro del tondino più grande u-

tilizzato per le armature dei plinti.

Ovviamente, per le armature delle plinti, è anche possibile scegliere di utilizzaresolo due diametri oppure un unico diametro.

Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessarioriportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati.

Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportatoin tutti e tre i campi del box.

Interasse Tondini

 Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusiva-mente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi:

MAX [cm], in cui va indicato il mas-simo interasse tra i tondini dellearmature.

IDEALE [cm], in cui va indicato

l’interasse ideale tra i tondini.

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16. Le Armature

469

 

L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri deitondini per l’armatura.

Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del dia-metro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un inte-rasse maggiore dell’interasse Ideale.

Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minoredell’interasse Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro imme-diatamente superiore tra quelli previsti.

Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i ton-dini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un inte-rasse inferiore a quello Ideale.

STEP [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5 cm) di cui devono es-sere multipli gli interassi dei ferri nelle due direzioni del plinto.

Ad esempio, se l’interasse calcolato per i ferri è pari a 16.75 cm, a-vendo fissato 5 cm come valore di step, l’interasse dei ferri sarà porta-to a 15 cm (interasse multiplo intero di 5 cm immediatamente inferio-re all’interasse di calcolo).

Varie

 Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti:•  il campo Percentuale Squadro [%],

in cui va indicata la lunghezza deltratto di ancoraggio verticale deiferri, come percentuale dell’altezzautile del plinto.

•  il campo N. MINIMO ferri a Punzonamento [%], in cui va indicato il nu-mero minimo dei ferri a punzonamento nelle due direzioni di armaturadei plinti.

Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Plinti del toolboxArmature basta semplicemente uscire da essa.

Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengonoanche salvate nel progetto.

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16. Le Armature

470

I Criteri per l’Armatura dei SolaiI criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automaticadei solai vanno definiti nella pagina Solai del toolbox Armature (v. §16.1) del progetto attivo.

Alla pagina Solai si accede selezionando l’omonima opzione nel list boxsuperiore del toolbox Armature.

 Nella pagina Solai gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura dei solai risultano raggruppati nei seguenti box:

Dati Verifiche

I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo,NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.

Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi:

Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro

dei solai.Momento Minimo in CAMPATA, in cui

va specificato il denominatore dellaformula per il calcolo del momentominimo in campata. Spostando ilcursore in un altro campo, nel cam-

 po Momento Minimo in CAMPA-TA viene riportata l’intera formulacon il denominatore specificato.

Momento Minimo agli APPOGGI, in cuiva specificato il denominatore dellaformula per il calcolo del momentominimo agli appoggi. Spostando ilcursore in un altro campo, nelcampo Momento Minimo agli AP-POGGI viene riportata la formulacon il denominatore specificato.

Fascia Piena PASSO [cm], in cui va specificato, in cm, il valore di cui de-ve essere multipla la dimensione della fascia piena calcolata. In prati-

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16. Le Armature

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ca, la dimensione della fascia sarà quello derivante dal calcolo, ap- prossimata per eccesso a un valore multiplo del passo specificato.

Fascia Piena MINIMA [cm], in cui va specificata, in cm, la dimensione mi-

nima della fascia piena dei solai.Non armare a Traz. Inf. se < [cm2], in cui va specificata, in cm2, la quantità

di armatura necessaria calcolata al di sotto della quale il programma NON aggiunge ferri inferiori agli appoggi nelle armature dei solai.

Sotto i campi descritti sono presenti le sezioni:

Per solai precompressi, tralicciati e prefabbricati, in cui vengono proposti icampi:

Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima dei

solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficientemoltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in unaltro campo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera for-mula con il moltiplicatore specificato.

Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massimadei solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficien-te moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore inun altro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’interaformula con il moltiplicatore specificato.

Per solai gettati in opera, in cui vengono proposti i campi: Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima deisolai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente molti-

 plicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un altrocampo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera formulacon il moltiplicatore specificato.Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massimadei solai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente

moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in unaltro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’interaformula con il moltiplicatore specificato.

Armatura in Campata (INFERIORE)

 Nel box Armatura in Campata (INFERIORE) vanno definiti i ferri da utiliz-zare per l’armatura in campata (inferiore) dei solai gettati in opera e/o dei

 balconi). In tale box sono presenti i seguenti campi:

Numero ferri ideali: questo valore definisce le possibili combinazioni di fer-

ri (compresi nel range di diametri definito nei due campi sottostanti) prese in considerazione per l’armatura in campata (inferiore) dei solai.

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16. Le Armature

472

Ad esempio, se il Numero di ferri ideali è 2, vengono considerati singo-larmente tutti i ferri del range di diametri definito (ad es. 1 φ 10, 1 φ 12ed 1 φ 14) e le combinazioni di 2 ferri degli stessi diametri [(2 φ 10), (1

φ 10 + 1 φ 12), (1 φ 10 + 1 φ 14), (2 φ 12), (1 φ 12 + 1 φ 14) e (2 φ 14)].Il programma sceglie, come armatura in campata di ogni solaio, quella

 più economica tra le combinazioni di ferri definite.

 Naturalmente, se nessuna di tali armature garantisce l’area di ferro ne-cessaria, il programma provvede a definire nuove combinazioni conun valore del Numero di ferri ideali incrementato di un’unità.

Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3, 4, ecc.), il programma consi-

dera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne,ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri.

Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte lecombinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindiconsiderate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ 12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).

Diametro minimo ferri [mm], in cuiva specificato il diametro minimo

dei ferri da adottare per l’armatura inferiore dei solai.

Diametro massimo ferri [mm], in cuiva specificato il diametro massi-mo dei ferri da adottare per l’armatura inferiore dei solai.

Armatura agli Appoggi (SUPERIORE)

 Nel box Armatura agli Appoggi (SUPERIORE) vanno definiti i ferri da uti-lizzare per l’armatura agli appoggi dei solai. In tale box sono presenti iseguenti campi:

Numero ferri ideali: questo valore de-finisce le possibili combinazioni diferri (compresi nel range di diame-tri definito nei due campi sotto-stanti) prese in considerazione per l’armatura agli appoggi dei solai.

Ad esempio, se il Numero di ferri ideali è 2, vengono considerati singo-larmente tutti i ferri del range di diametri definito (ad es. 1 φ 10, 1 φ 12

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16. Le Armature

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ed 1 φ 14) e le combinazioni di 2 ferri degli stessi diametri [(2 φ 10), (1φ 10 + 1 φ 12), (1 φ 10 + 1 φ 14), (2 φ 12), (1 φ 12 + 1 φ 14) e (2 φ 14)].

Il programma sceglie, come armatura agli appoggi di ogni solaio,

quella più economica tra le combinazioni di ferri definite. Naturalmente, se nessuna di tali armature garantisce l’area di ferro ne-cessaria, il programma provvede a definire nuove combinazioni conun valore del Numero di ferri ideali incrementato di un’unità.

Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3,. 4, ecc.), il programma con-sidera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne,ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri.

Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte lecombinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindiconsiderate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ 12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).

Diametro minimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro minimo deiferri da adottare per l’armatura superiore dei solai.

Diametro massimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro massimodei ferri da adottare per l’armatura superiore dei solai.

Ancoraggi

 Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automati-ca degli ancoraggi dei ferri dei solai.

Tale box presenta i campi: 

lunghezza [num. diametri], in cui vaindicato la lunghezza degli anco-raggi in campata dei ferri espres-sa in numero di diametri. 

lunghezza minima [cm], in cui va indicata la lunghezza minima, in cen-timetri, degli ancoraggi in campata dei ferri.

Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo diancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) in campata dei ferri.

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16. Le Armature

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Varie

 Nel box Varie sono presenti i seguenti campi:

Percentuale Squadro [%], in cui va indicata, come percentuale della altez-za utile del solaio, la lunghezza del tratto di ancoraggio verticale agliappoggi;

Lunghezza max tondini [cm], in cuiva indicata, in cm, la massimalunghezza dei ferri di armatura;

se un ferro supera la lunghezzaspecificata, viene spezzato in zo-na compressa assegnando ai due

ferri risultanti un’opportuna lun-ghezza di ancoraggio;

Sotto i campi descritti è presente illist box Approssima lungh. tondiniche si attiva selezionando l’adiacentecheck box.

In tale list box va scelta l’eventuale approssimazione (in cm) della lun-ghezza complessiva dei ferri.

L’approssimazione viene effettuata incrementando la lunghezza dei ferri,lasciando inalterate le lunghezze dei suoi tratti di ancoraggio. Naturalmen-te, l’approssimazione NON viene applicata ai ferri di cui NON è possibileincrementare la lunghezza (ad es., i ferri di solai a campata unica).

Sotto il list box “Approssima lungh. tondini” è presente il campo Stringadescrizione sui Tondini, in cui è possibile personalizzare liberamente lastringa identificativa di ogni ferro dei solai nella distinta proposta nellarelativa tavola delle armature (v. § 16.2.7).

Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene propostala stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al diametro del ferro.

 Nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) tale variabile risulterà, pertanto, sostituita dal diametro del ferro.

 Nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre al testo desiderato ealla variabile $DIAM$, è anche possibile inserire le seguenti variabili:

$POS$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dal nu-mero che indica la posizione del ferro nella distinta.

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16. Le Armature

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 La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal fer-ro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.

$LUNG$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dallalunghezza del ferro.

La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un ca-rattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$).

Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" lalunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carat-tere delle stesse dimensioni del diametro.

Per personalizzare le stringhe identificative dei ferri delle travi nelle rela-tive distinte, l’Utente deve semplicemente comporre, nel campo Stringadescrizione sui Tondini, il testo desiderato con le variabili suddette.

Se nel campo Stringa descrizione sui Tondini si compone la stringa [P=$POS$] -$DIAM$ - (L=$LUNG$), su ogni ferro della distinta sarà riportata una stringa deltipo [P=4] - ø12 - (L=475).

Infine, nella zona inferiore del box Ancoraggi, è presente il box Archiviotravetti che è il database dei travetti. In questo box è possibile archiviarela lista delle descrizioni e delle specifiche dei travetti prefabbricati e tra-licciati e dei pannelli prefabbricati del progetto.

 Nella tavola delle armature dei solai tali descrizioni potranno essere asse-gnate, mediante la semplice scelta nella lista dell’archivio, ad ogni travetto

 prefabbricato o tralicciato o ad ogni pannello prefabbricato (v. § 16.2.7).

Per inserire la descrizione un travetto nel box Travetto basta:

 pigiare il bottone Aggiungi adestra del box; questa opera-zione crea un nuovo rigo nel

 box stesso;

•  nel rigo creato digitare la descri-zione del travetto.

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16. Le Armature

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La descrizione di un travetto può anche essere definita direttamente nella tavoladelle armature del solaio relativo senza averla preventivamente inserita nella listadel box Archivio travetti (v. § 16.2.7).

Le tipologie di travetti definite direttamente nelle tavole delle armature vengonocomunque riportate nel box Tipologie travetti in modo da renderle disponibili per l’assegnazione ad altri travetti.

Per eliminare un travetto basta, invece, selezionare il relativo rigo nel box e pigiare il bottone Elimina.

I travetti e i pannelli prefabbricati archiviati nel box Travetto di un pro-

getto di EdiLus-CA sono disponibili per tutti i futuri progetti.Pigiando, infatti, il bottone Copia le opzioni della pagina da un altrodocumento della toolbar del toolbox Armature è possibile copiare, nella

 pagina Solai del progetto attivo, l’archivio dei travetti e tutti gli altri datidell’omonima pagina di un altro progetto di EdiLus-CA (v. § 16.1).

Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Solai del toolboxArmature basta semplicemente uscire da essa.

Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono

anche salvate nel progetto.

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16. Le Armature

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Le Tavole delle Armature

 Nel Calcolo delle Verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1) il programma provvedeanche a calcolare le aree di ferro necessarie all’armatura dei vari elementistrutturali disegnati (v. cap. 10).

Richiedendo, dopo il Calcolo delle Verifiche, anche il Calcolo delle Ar-mature e delle carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armaretutte le strutture in funzione delle aree di ferro necessarie calcolate ed icriteri specificati dall’Utente nel Toolbox Armature (v. § 16.1).

Vengono, quindi, prodotti, per ogni elemento strutturale (travata, pila-strata, ecc.), gli opportuni elaborati con le distinte dei ferri.

Per richiedere il Calcolo delle Armature basta selezionare l’opzioneCalcola Armature e Carpenterie del menu Calcolo o pigiare il corri-spondente bottone della toolbar.

Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie viene anche effettuatorichiedendo il Calcolo Completo (v. § 13.7) selezionando l’omonimaopzione del menu Calcolo oppure pigiando il corrispondente bottone

della toolbar.Dopo il Calcolo delle Armature, nel nodo ARMATURE del Navigatore (v.§ 3.2.1) vengono abilitati i nodi per accedere alle finestre con le tavoledelle armature dei vari elementi strutturali (Travate, Pilastrate, ecc.).

Le finestre “ARMATURE: …” contenenti le tavole delle armature sonoveri e propri CAD in cui, grazie alle potentissime utilità specifiche per il disegno dei ferri, il Tecnico può modificare liberamente le armature

 proposte.

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengonomodificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal pro-gramma (v. §§ seguenti) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati iparametri del toolbox armature (v. §§ 16.2.1.10, 16.2.2.1, e 16.2.3) e vengonoeffettuati dei ricalcoli.

Facendo click, con il pulsante destro del mouse, in una finestra “ARMA-TURE: …”, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni per attivare le

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16. Le Armature

478

modalità per la selezione e il disegno dei ferri e quelle per la scelta degliZoom (v. § 11.4), presenta le opzioni:

Visualizza in Pianta: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui

si sta visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella pianta in cui è stato disegnato.

Visualizza in 3D: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui sista visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella

 prima vista 3D presente nel Navigatore (v. cap. 12).

I paragrafi seguenti illustrano la finestra “ARMATURE: …” per ognitipo di elemento strutturale del progetto (travi, pilastri, ecc.) e le moda-lità operative per l’eventuale modifica delle armature proposte dal pro-

gramma.

Le Armature delle TraviRichiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle

Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automaticamen-te qualsiasi elemento strutturale del progetto e, in particolare, tutte le travi.

Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni trave del pro-getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Travi.

 Nella finestra “ARMATURE: Travi”, oltre a poter visualizzare e stampa-re le armature di una trave, è anche possibile personalizzare liberamente,in maniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri.

I ferri proposti possono, infatti, essere spostati (v. § 16.2.1.2), modificati

(v. § 16.2.1.8), eliminati ed integrati con nuovi ferri (v. § 16.2.1.5).

Per aprire la tavola dell’armatura di una trave del progetto nella finestra“ARMATURE: Travi” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestraARMATURE: Travi nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,sotto il Navigatore, il box Travi per la selezione della trave da visua-lizzare nella finestra “ARMATURE: Travi”.

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16. Le Armature

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  Nel box Travi vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi deivari piani dell’edificio.

Esplodendo, con un doppio click, il nodo diun Piano vengono visualizzati tutti i nodi rela-tivi alle travate del piano stesso.

Cliccando sul nodo di una travata, nella fine-stra ARMATURE: Travi viene propostal’armatura della travata selezionata.

Per visualizzare, nella finestra ARMATURE: Travi, le armature di una travedel progetto basta, quindi, esplodere il piano di appartenenza e seleziona-

re il nodo relativo.La finestra ARMATURE:Travi presenta, sotto la sua barra del titolo, unatoolbar che presenta, da sinistra, i bottoni:

Annulla: annulla tutte le modifiche effettuate dopo l’ultimo salva-taggio;

Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuandonuovamente le verifiche delle sezioni e, quindi, ricalcolando le tensioni

in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le stesse operazioni ven-gono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar.

Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiestasolo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.

Ferro superiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferrosuperiore (v. § 16.2.1.5);

Ferro parete: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro di pa-rete (v. § 16.2.1.5); 

Ferro inferiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro infe-riore (v. § 16.2.1.5); 

A destra dei bottoni descritti viene proposti il list box per la scelta del Dia-gramma delle Armature da visualizzare per la trave selezionata (v. avanti).

A destra di tale list box sono, infine, presenti i bottoni:

Sposta Diagramma Sopra: dispone il diagramma scelto (nel list box asinistra) nella parte superiore della finestra ARMATURE: Travi;

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16. Le Armature

480

Sposta Diagramma Sotto: dispone il diagramma scelto (nel list box asinistra) nella parte inferiore della finestra ARMATURE: Travi; 

Riposiziona Sezioni: dispone le sezioni spostate (v. avanti) nella posi-zione originaria. 

La restante parte della finestra risulta occupata dalla tavola in cui viene proposto il disegno (sezione longitudinale) della trave selezionata e, subi-to sotto, la relativa distinta dei ferri.

A destra della distinta dei ferri vengono proposte le sezioni di mezzeriadelle campate con le relative dimensioni in centimetri.

A destra di ogni sezione viene proposto il disegno delle relativa staffa

con l’indicazione del suo sviluppo (in cm).

Il disegno di una sezione della trave con la relativa staffa  può essere spo-stato in un qualsiasi punto della tavola effettuando le seguenti operazioni:

•  fare click sul disegno della sezione o della staffa relativa per selezio-

narlo: questa operazione seleziona il disegno e propone un pallino,nella sua posizione baricentrica;

•  fare click sul pallino per sbloccare il disegno dalla sua posizione;

•  trascinare il disegno nel punto della tavola desiderato e fare click per fissare la nuova posizione.

A sinistra della distinta dei ferri viene riportata una stringa che precisache, in fase esecutiva, i ferri di parete indicati nella distinta devono esse-re distribuiti uniformemente sulle due facce laterali della trave.

Tale testo può essere modificato, nell’aspetto e nell’orientamento, con lemodalità illustrate nel § 10.15.1.

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16. Le Armature

481

Se si seleziona un Diagramma delle Armature nel list box della toolbar, que-sto viene visualizzato nella parte superiore (con sfondo celeste) della tavola.

Spostando opportunamente il bordo inferiore dell’area dei Diagrammi

delle Armature, questa può essere ingrandita (ridotta) a scapito (vantag-gio) della restante parte della tavola.

Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menulocale contenente:

•  l’opzione Seleziona oggetti per attivare la modalità per la selezionedegli oggetti (ferri, ecc.) (v. § 10.1.2) disegnati nella tavola;

•  le opzioni per la scelta degli oggetti da disegnare sulla tavola; sulla ta-vola dei ferri delle travi è possibile disegnare le varie tipologie di ferri(Superiore, Inferiore, Parete, ecc.) e gli oggetti della tipologia Generali(v. § 10.1.1);

•  le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4).

Come Personalizzare le Armature di una TraveLa distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra ARMATURE:Travi (v. § 16.2.1) può essere liberamente personalizzata dall’Utente.

La finestra “ARMATURA: Travi” è infatti una vera e propria tavola gra-fica dotata di potentissime funzionalità specifiche per il disegno dei ferri.

Grazie a tali funzionalità e alla possibilità di visualizzare dinamicamente,nei Diagrammi delle Armature, gli effetti dovuti alle modifiche della di-

stinta dei ferri, il lavoro di personalizzazione risulta estremamente sem- plice e veloce.

Per modificare la distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra“ARMATURA: Travi” è possibile effettuare le seguenti operazioni:

•  spostare un ferro nella distinta (v. § 16.2.1.2);

•  eliminare un ferro (v. § 16.2.1.3);

•  inserire un nuovo ferro (v. § 16.2.1.5);

•  modificare un ferro sia nelle dimensioni che nella sagomatura (v. §16.2.1.8);

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16. Le Armature

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•  modificare l’armatura della trave visualizzata (o di tutte le travi del progetto) cambiando i criteri per la sua armatura (v. § 16.2.1.10).

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone

Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

I paragrafi seguenti illustrano dettagliatamente le modalità operative per la gestione dei ferri nella finestra “ARMATURE: Travi”.

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.§§ seguenti) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del

toolbox armature (v. §§ 16.2.1.10) e vengono effettuati dei ricalcoli.

Come Spostare un Ferro di una Trave Nella distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamentedal programma nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), i tondini diuna singola campata vengono proposti, dall’alto, nel seguente ordine: FerriSuperiori, eventuali Monconi Superiori, eventuali Monconi di Parete, e-ventuali Ferri di Parete, eventuali Monconi Inferiori e Ferri Inferiori.

 Nella finestra ARMATURE: Travi, la distinta dei ferri della trave proposta può essere liberamente organizzata dall’Utente spostando, lungo la verti-cale, i ferri nella posizione desiderata.

Lo spostamento di un ferro nella distinta dei ferri di una trave comporta la modifi-ca della numerazione dei ferri.

I ferri nella distinta di una trave vengono, infatti, numerati progressivamente par-tendo dal ferro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.

Per spostare un ferro nella distinta dei ferri di una trave basta effettuare leseguenti operazioni:

accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.§ 10.1.2);

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16. Le Armature

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•  cliccare sul ferro da spostare per selezionarlo; il ferro selezionato vie-ne proposto in rosso con i relativi ancoraggi in grigio e presenta lemaniglie (pallini blu) per il suo spostamento e la sua modifica; come

sfondo del ferro selezionato viene visualizzata, per riferimento, la sa-goma della trave;

fare click sulla maniglia centrale del ferro; questa operazione attiva lamodalità per lo spostamento del ferro lungo la verticale;

•  spostare verso l’alto o verso il basso il ferro nella posizione desiderata;

•  quando il ferro risulta correttamente posizionato, fare un click per fis-sarne la posizione.

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottoneConferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

Come Eliminare un Ferro da una TravePer eliminare un ferro da una trave (v. § 16.2.1) basta effettuare le se-

guenti operazioni:accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v.§ 10.1.2);

•  cliccare sul ferro da eliminare per selezionarlo; il ferro selezionatoviene proposto in rosso ed ha, come sfondo di riferimento, la sagomadella trave;

•   pigiare CANC (CANCEL) della tastiera.

La modifica apportata alla distinta dei ferri si ripercuote dinamicamentesul Diagramma delle Armature della trave visualizzato (v. § 16.2.1.7).

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottoneConferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

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16. Le Armature

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Il Comportamento dei Ferri delle TraviPer inserire un nuovo ferro in una trave basta disegnarlo nella relativa di-stinta del ferri della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1).

Un ferro, come ogni oggetto di EdiLus-CA, ha dei comportamenti che, infase di disegno semplificano notevolmente il lavoro del tecnico. Un fer-ro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con itratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna.

Per sfruttare pienamente le utilità per il disegno dei ferri in una trave, oc-

corre conoscere i comportamenti descritti di seguito.Disegno di un ferro a partire da un pilastro

Per disegnare un ferro in una campata(o uno sbalzo), partendo dal pilastro al-la sua sinistra (destra) basta posizionarela prima estremità nella zona compresatra l’asse del pilastro e il suo bordo si-nistro (destro).

La prima estremità del ferro viene automaticamente prolungata fino al bordo sinistro (destro) del pilastro.

Se il ferro è superiore o inferiore, viene anche ancorato a squadro nel pi-lastro con un tratto di lunghezza opportuna.

Per disegnare un ferro partendo da un pilastro di estremità della travata, è possi-bile partire da un suo punto qualsiasi.

Disegno di un ferro a partire da una campata

Un ferro disegnato a partire da unacampata può essere interrotto nella stes-sa campata, in un’altra campata oppurein un pilastro.

Un ferro interrotto in una campata vie-ne prolungato, alle estremità, con trattidi ancoraggio di lunghezza opportuna.

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16. Le Armature

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Un ferro interrotto in un qualsiasi puntodi un pilastro viene prolungato fino al

 bordo del pilastro più lontano dalla

campata da cui proviene.Inoltre, se il ferro è superiore o inferio-re, viene anche ancorato a squadro nel

 pilastro con un tratto di lunghezza op- portuna.

Un ferro interrotto in prossimità dell’estremità libera di uno sbalzo viene prolungato fino a tale estremità e, se è superiore o inferiore, viene ancheancorato a squadro con un tratto di lunghezza opportuna.

Disegno di un ferro a partire da uno sbalzo

Un ferro, disegnato a partire da un pun-to prossimo all’estremità libera di unosbalzo, viene prolungato fino alla e-stremità stessa.

Inoltre, se il ferro è superiore o inferio-re, viene anche ancorato a squadro,

all’estremità dello sbalzo, con un trattodi lunghezza opportuna.

Un ferro disegnato partendo da un punto dello sbalzo differente può esse-re prolungato unicamente verso il pilastro e non verso la sua estremità.

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16. Le Armature

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Come Inserire un Nuovo Ferro in una Trave

La distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamentedal programma (v. § 16.2.1) può anche essere personalizzata dal tecnicocon l’inserimento di nuovi ferri.

I ferri delle travi di EdiLus-CA hanno dei comportamenti che, in fase di disegno,semplificano notevolmente il lavoro del tecnico.

Un ferro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con itratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna.

Prima di procedere alla lettura delle modalità operative per il disegno di un nuovoferro in una trave è necessario conoscere i comportamenti che questi hanno du-rante la fase del disegno (v. § 16.2.1.4).

Le modalità operative per l’inserimento di un nuovo ferro nella distintadei ferri di una trave vengono illustrate con riferimento allo specifico e-sempio in figura.

Per disegnare un semplice ferro dritto basta effettuare le prime sei operazioni de-scritte di seguito.

Per disegnare il primo tratto (2-3) del ferro in figura nella distinta dei ferridella trave visualizzata nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1) bastaeffettuare le seguenti operazioni:

1) Scegliere la tipologia del ferro da disegnare (Ferro superiore, Ferro pa-rete o Ferro inferiore) pigiando l’opportuno bottone della toolbar dellafinestra “ARMATURE: Travi” o selezionando la corrispondente op-zione del suo menu locale (v. § 16.2.1).

Dovendo disegnare un ferro superiore di una campata si pigi il bottoneFerro superiore.

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16. Le Armature

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Questa operazione attiva la modalità per il disegno di un ferro della ti- pologia scelta e propone il toolbox delle relative Proprietà.

2) Nei campi Numero Ferri e Diametro del toolbox delle Proprietà indicare

il numero e il diametro dei tondini che, nella distinta, saranno rappre-sentati dal singolo ferro che si sta disegnando.

Se il ferro disegnato rappresenta più tondini di diametro differente, è possibile specificare il numero ed il diametro di un secondo gruppo ditondini rispettivamente nei campi Numero Ferri Plus e Diametro Plus.

Le indicazioni riportate nel toolbox delle Proprietà vengono inserite sinteticamen-te nella stringa identificativa riportata sopra il ferro disegnato. Infatti, le stringhe

identificative dei ferri disegnati sono (per default) del tipo:1ø14+2ø16 (L=564) dove:

1ø14 riporta i valori specificati rispettivamente nei campi Numero Ferri e Diame-tro del toolbox delle Proprietà del ferro disegnato.

2ø16 riporta i valori specificati rispettivamente nei campi Numero Ferri Plus eDiametro Plus del toolbox delle Proprietà del ferro disegnato.

La struttura della stringa identificativa dei ferri di tutte le travi può essere libera-mente personalizzata dall’Utente (v. § 16.1.2).

3) Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la prima estre-mità (2) del ferro. Nell’esempio, dovendo partire da un pilastro, occor-re cliccare, nella distinta, in corrispondenza del pilastro di partenza.Questa operazione fissa la prima estremità (2) del tratto 2-3 e propone,come riferimento, la sagoma dell’intera travata con i relativi pilastri.

4) Spostare il cursore nel punto della tavola in cui si intende posizionarela seconda estremità (3) del ferro. Durante gli spostamenti, il ferro ri-sulta vincolato alle posizioni ammesse dalla sua tipologia (superiore,inferiore o a parete) e dalla sagoma della trave.

Qualsiasi variazione della lunghezza e/o delle proprietà (numero e diametro deitondini) del ferro che si sta disegnando, comporta la dinamica variazione del Dia-gramma delle Armature attivo (v. § 16.2.1.7).

Durante il disegno, al cursore risulta legata una linea verticale che è un utilissimoriferimento per l’allineamento dei vari tratti del ferro con gli altri ferri della trave econ i punti del Diagramma delle Armature attivo.

Inoltre, all’estremità inferiore della linea verticale, viene dinamicamente proposta,in centimetri, la distanza orizzontale X del cursore dal bordo sinistro della trave.

Infine, le funzionalità di disegno (Snap, Zoom, ecc.) (v. cap. 11) disponibili nellatavola dei ferri rendono il disegno comodo, veloce e preciso.

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16. Le Armature

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5) Quando la seconda estremità del ferro (3) risulta correttamente posi-zionata, fare un click per fissarne la posizione. A questo punto posso-no verificarsi i seguenti casi:

a) la seconda estremità del ferro viene disegnata in corrispondenza diun pilastro o dell’estremo libero di uno sbalzo; in questo caso il di-segno del ferro viene interrotto e, ad esso, vengono automaticamen-te aggiunti i tratti di ancoraggio opportuni (v. § 16.1.2).

 b) la seconda estremità del ferro viene disegnata inuna campata; in questo caso viene proposto undialog, detto tool dei ferri (v. § 16.2.1.6), in cui vaindicato se il disegno deve essere interrotto oppuredeve proseguire, come nel caso dei ferri sagomati.

6) Se si ricade nel caso b), occorre effettuare una delleseguenti operazioni nel tool dei ferri:

 pigiare il bottone Termina  per ultimare il disegno del ferro fin quidefinito; al ferro disegnato vengono automaticamente aggiunti i trat-ti di ancoraggio opportuni;

oppure

 pigiare il bottone Sagomato abilitato per proseguire nel disegno diun ferro sagomato.

Dovendo procedere, per l’esempio in questione, nel disegno del tratto3-4, si pigi il bottone Sagomato.

Questa operazione disegna il tratto 3-4 (a 45° o a 30° a seconda dellascelta effettuata nella pagina Travi del toolbox Armature - v. § 16.1.2).

Nel tool dei ferri sono presenti due bottoni Sagomato.

Il bottone Sagomato di sinistra (destra) consente di sagomare il ferro partendodalla sua estremità sinistra (destra). Ovviamente, Il bottone Sagomato di sinistra

(destra) risulta abilitato se: l’ultima estremità disegnata si trova a sinistra (destra) del ferro; ciò si verifica

quando il ferro viene disegnato da destra (sinistra) verso sinistra (destra);oppure 

viene selezionata l’estremità sinistra (destra) del ferro.

L’icona del bottone Sagomato indica, oltre alla direzione della sagomatura, anchela tipologia (superiore o inferiore) del ferro da cui questa parte.

Il tool dei ferri viene dettagliatamente illustrato nel § 16.2.1.6.

7) Pigiare il bottone Continua del tool dei ferri per attivare la modalità per il disegno del tratto inferiore successivo (4-5).

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16. Le Armature

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Questa operazione chiude il tool dei ferri ed attiva la modalità per ildisegno del tratto 4-5 a partire dal punto 4.

8) Tracciare il tratto orizzontale inferiore 4-5 e cliccare nel punto in cui

va posizionata la sua seconda estremità (5). Questa operazione fissal’estremità 5 e ripropone il tool dei ferri.

9)  pigiare il bottone Sagomato attivo nel tool dei ferri per ottenere il di-segno del secondo tratto di sagomatura (5-6).

Ovviamente per poter ottenere il disegno del tratto di sagomatura 5-6 è necessa-rio che il punto 5 risulti posizionato in maniera tale che il punto 6 non capitiall’interno del pilastro.

In questa fase è possibile posizionare in maniera approssimativa il tratto di sa-gomatura per poi spostarlo, con precisione, nella posizione opportuna (v. §16.2.1.8).

10) Pigiare nuovamente il bottone Continua del tool dei ferri per attivarela modalità per il disegno del tratto orizzontale superiore 6-7.

11) Tracciare il nuovo tratto orizzontale (6-7) e cliccare nel punto in cuiva posizionata la sua seconda estremità (punto 7).

Questa operazione fissa l’estremità 7 e ripropone il tool dei ferri.12) Pigiare il bottone Termina del tool dei ferri per interrompere il dise-

gno del ferro.

Alle estremità del ferro disegnato (2 e 7) vengono automaticamente ag-giunti:

•  il tratto 1-2 di ancoraggio nel pilastro la cui lunghezza viene calcolatadal programma sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagina Travidel toolbox Armature (v. § 16.1.2);

•  il tratto 7-8 di ancoraggio nella campata con la lunghezza el’inclinazione definite sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagi-na Travi del toolbox Armature; l’inclinazione di un tratto di ancorag-gio nella campata di una trave può essere modificata dall’Utente (v. §16.2.1.9).

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottoneConferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

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16. Le Armature

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 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.

§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).

Il ferro disegnato può essere liberamente modificato (v. § 16.2.1.8) ospostato lungo la verticale in un'altra posizione della distinta dei ferri (v.§ 16.2.1.2).

Il Tool dei FerriIl Tool dei Ferri è il dialog contenente gli strumenti per il disegno e lamodifica dei vari tratti (inferiori, superiori e sagomati) del ferro di unatrave.

Tale dialog viene proposto durante il disegno di un ferro (v. § 16.2.1.5),

quando si fissa la seconda estremità di un suo tratto nella trave.

Il tool dei ferri NON viene proposto quando si disegna l’estremità di un ferro in unpilastro. In questo caso, infatti il programma provvede automaticamente a termi-nare il disegno del ferro e ad ancorarlo nel pilastro (v. § 16.2.1.4).

La funzione principale del tool dei ferri, infatti, è quella

di fornire gli strumenti per indicare come deve prosegui-re il ferro dopo l’ultimo tratto disegnato.

Il tool dei ferri può anche essere richiamato quando siclicca sulla maniglia all’estremità di un ferro selezionato

 per poter procedere alla sua modifica (v. § 16.2.1.8).

Il tool dei ferri presente in alto il seguente gruppo di bottoni:

Termina: interrompe il disegno del ferro all’estremità dell’ultimo trat-to disegnato;

Continua: se l’ultimo tratto del ferro disegnato è una sagomatura, ri-chiede di proseguire nel disegno con un tratto di ferro orizzontale a

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 partire dalla sagomatura stessa (v. § 16.2.1.5); se, invece l’ultimo trat-to disegnato è dritto, sblocca la sua estremità selezionata consentendodi modificarne la lunghezza (v. § 16.2.1.8);

Sagomato a Sinistra: richiede di proseguire nel disegno con un trattodi ferro sagomato a sinistra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente,tale bottone risulta abilitato solo se l’estremità sinistra dell’ultimotratto disegnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia infunzione del tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sago-matura;

Sagomato a Destra: richiede di proseguire nel disegno con un tratto diferro sagomato a destra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente, tale

 bottone risulta abilitato solo se l’estremità destra dell’ultimo tratto di-

segnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia in funzionedel tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sagomatura.

Sotto i bottoni descritti viene proposta la sezione Armatura illustrata piùavanti nel presente paragrafo.

Sotto la sezione Armatura vengono proposti i seguenti bottoni:

Indietro: elimina dal ferro il tratto a cui appartiene la sua estremità se-lezionata (o l’ultima estremità disegnata);

Espandi: espande il tool dei ferri visualizzando, nella sua parte destra,

i seguenti campi che, per default, risultano nascosti:Lunghezza, in cui è possibile digitare la lunghezza (in centimetri) de-siderata del tratto di ferro selezionato che si sta disegnando;

L. attuale, che riporta la lunghezza del tratto selezionato.

Sotto i campi descritti viene comunque proposta la sezione Armatura chea sinistra presenta i campi:

Ferri: in cui va specificato il numero del primo gruppo di tondini dello stes-so diametro rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo

viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel cam- po Numero Ferri del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2);

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diametro: in cui va specificato il diametro del primo gruppo di tondinirappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene pro-

 posto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Dia-

metro del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2).A destra dei campi descritti, dopo il segno +, vengono riproposti nuova-mente i campi:

Ferri: in cui va specificato il diametro di un eventuale secondo gruppo ditondini (di diametro differente da quello specificato per il diametro del

 primo gruppo) rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campoviene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campoNumero Ferri Plus del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2);

diametro: in cui va specificato il diametro del secondo gruppo di tondinirappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene pro- posto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Dia-metro Plus del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2).

Ovviamente, eventuali modifiche ai valori proposti nei campi della sezione Arma-tura del tool dei ferri vengono riproposte anche nei corrispondenti campi del tool-box delle Proprietà del ferro.

I Diagrammi delle Armature della TraveI Diagrammi delle Armature sono uno strumento indispensabile per la mo-difica dei ferri di armatura di una trave proposti automaticamente dal

 programma (v. § 16.2.1).Per richiedere di visualizzare un Diagramma delle Armature nella tavoladei ferri di una trave basta selezionare una delle seguenti opzioninell’apposito list box della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1):

Flessione (armature): visualizza il Diagramma delle Armature a Flessionedella trave; 

Taglio + Torsione (staffe e sagomati): visualizza il Diagramma delle Ar-mature (staffe e sagomati) a Taglio e Torsione della trave; 

Torsione (ferri parete): visualizza il Diagramma delle Armature (ferri di parete) a Torsione della trave. 

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16. Le Armature

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Per default, il diagramma scelto viene proposto nella parte superiore del-la tavola dei ferri ma è anche possibile spostarlo nella parte inferiore pi-giando il bottone Sposta Sotto della toolbar della finestra “Armature:

Travi”.Pigiando, invece, il bottone Sposta Sopra della toolbar il diagramma vie-ne riportato in alto nella tavola.

Per nascondere nuovamente il diagramma proposto nella finestra “Arma-ture: Travi”, basta selezionare l’opzione Nessun Diagramma del list boxdella sua toolbar.

Un Diagramma delle Armature fornisce, in relazione ad uno specifico ti- po di sollecitazione (Flessione, Taglio + Torsione oppure Torsione), un

quadro chiaro e completo delle aree di ferro complessive (necessarie edinserite) nella trave.

Si selezioni, ad esempio, l’opzione Flessione (armature) nel list box dellatoolbar della finestra “Armature: Travi” per visualizzare il Diagrammadelle Armature a Flessione.

Si posizioni il cursore in corrispondenza di un punto della trave. Graziealla linea verticale legata al cursore è possibile visualizzare, sia grafica-mente che numericamente, i valori delle aree di ferro delle armature a

flessione (superiori ed inferiori).In particolare, sopra il diagramma, in corrispondenza della linea verticalevengono riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2:

•  Massima Area di ferro necessaria superiormente nell’intera travata (inrosso e tra parentesi tonde);

•  Area di ferro necessaria superiormente nella sezione individuata dallalinea verticale (in rosso);

•  Area di ferro disposta superiormente nella sezione individuata dalla li-nea verticale (in verde);

•  Massima Area di ferro disposta superiormente nella travata (in verde etra parentesi tonde).

Sotto il diagramma, sempre in corrispondenza della linea verticale ven-gono invece riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2:

•  Massima Area di ferro necessaria inferiormente nell’intera travata (inrosso e tra parentesi tonde);

•  Area di ferro necessaria inferiormente nella sezione individuata dallalinea verticale (in rosso);

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16. Le Armature

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•  Area di ferro disposta inferiormente nella sezione individuata dalla li-nea verticale (in verde);

•  Massima Area di ferro disposta inferiormente nella travata (in verde e

tra parentesi tonde).Con l’armatura della trave proposta automaticamente dal programma, learee di ferro inserite sono sempre superiori a quelle necessarie. In praticail diagramma delle armature necessarie risulta sempre interamente coper-to dal diagramma delle armature inserite.

Se, modificando i ferri proposti dal programma (v. § 16.2.1.8), in una de-terminata zona della trave il diagramma delle armature necessarie nondovesse risultare coperto dal diagramma delle armature inserite, il Tecni-

co viene avvisato mediante un’efficacissima segnalazione: nei punti diintersezione tra il diagramma delle armature necessarie e quello dellearmature inserite (che risulta scoperto), vengono proposti dei pallini rossilampeggianti.

In questo caso il Tecnico deve provvedere ad inserire le armature opportu-ne per coprire la zona scoperta del diagramma delle armature necessarie.

Come Modificare un Ferro di una TraveUn ferro della distinta dei ferri di una trave (v. § 16.2.1) può essere libe-ramente modificato in maniera semplice, precisa e veloce dal Tecnico.

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-

fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).

In particolare è possibile modificare liberamente la lunghezza di un sem- plice ferro dritto (inferiore o superiore) della trave ma anche la lunghezzadi un qualsiasi tratto orizzontale di un ferro sagomato.

Oltre che nella lunghezza dei tratti orizzontali, un ferro sagomato può es-sere modificato anche nella forma aggiungendo o eliminando dei tratti.

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16. Le Armature

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Anche le Proprietà di un ferro possono essere liberamente modificate.

Di seguito vengono illustrate separatamente le modalità operative per ap- portare ad un ferro le varie modifiche previste.

A) Modifica della lunghezza di un ferro dritto

Per modificare la lunghezza di un ferro dritto basta effettuare le seguentioperazioni:

1) selezionare il ferro da modificare; per selezionare un ferro basta:

accertarsi che sia attiva la modalità per la selezione degli oggetti (il bottone Seleziona oggetti della toolbar deve essere premuto o

l’omonima opzione del menu locale della tavola deve risultare sele-zionata);

•  cliccare sul ferro; quando un ferro risulta selezionato viene propostoin rosso e presenta, alle sue estremità (esclusi gli ancoraggi), le ma-niglie (pallini blu) per la sua modifica;

2) cliccare sulla maniglia all’estremità del ferro che si intende spostare per modificarne la lunghezza; questa operazione apre il tool dei ferri (v. § 16.2.1.6);

3)   pigiare il bottone Continua del tool del ferri per sbloccarel’estremità cliccata dalla posizione precedentemente definita;

4) spostare l’estremità del ferro nella posizione desiderata; durante il di-mensionamento, in prossimità della maniglia spostata viene dinami-camente proposta la lunghezza del ferro;

5) fare un click per fissare l’estremità spostata nella nuova posizione;questa operazione apre nuovamente il tool dei ferri;

6)   pigiare il bottone Termina del tool del ferri per confermare lanuova posizione dell’estremità (e, quindi la nuova lunghezza)ed ultimare il disegno del ferro;

La lunghezza del ferro può anche essere definita numericamente nel se-guente modo:

•  effettuare le operazioni 1) e 2) precedentemente descritte;

 pigiare il bottone Espandi del tool dei ferri per espanderlo (se non lo ègià) e visualizzarlo nella sua interezza (v. § 16.2.1.6);

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nel campo Lunghezza del tool dei ferri digitare la nuova lunghezza delferro e pigiare il bottone Termina per confermare la nuova lunghezzaed ultimare il disegno del ferro.

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottoneConferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

B) Modifica della posizione dei tratti inclinati di un sagomato

Per spostare nella trave un tratto inclinato di un ferro sagomato, con laconseguente modifica della lunghezza dei tratti orizzontali ad esso colle-gati, basta effettuare le seguenti operazioni:

1) selezionare il ferro sagomato [v. punto 1) del caso A]; quando un sa-gomato risulta selezionato vengono proposte le maniglie alle sue e-stremità (per la modifica dei tratti di estremità - v. caso C) e la mani-glia centrale per il suo spostamento verticale (v. § 16.2.1.2) nelladistinta;

2) cliccare su un estremità del tratto inclinato da spostare; questa opera-zione propone alle estremità del tratto le due maniglie per il suo spo-stamento lungo la campata della trave;

3) cliccare su una delle due maniglie per sboccare la posizione del trattoinclinato;

4) spostare il tratto nella posizione desiderata; durante lo spostamento lalinea verticale del cursore fornisce un utilissimo riferimento agli altriferri della distinta e al Diagramma delle Armature attivo (v. §

16.2.1.7); inoltre, durante lo spostamento, viene dinamicamente pro- posta la lunghezza dei tratti orizzontali del ferro;

La scelta della maniglia (superiore o inferiore) del tratto incli-nato da spostare (v. punto 3) deve essere effettuata in fun-zione dei punti degli altri ferri da prendere a riferimento per ilsuo posizionamento.

 Ad esempio se il tratto inclinato da spostare in figura devepartire dal punto in cui termina il tratto inclinato di un altrosagomato, è opportuno utilizzare la sua maniglia superiore.

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16. Le Armature

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5) quando il tratto spostato risulta disposto correttamente fare un click  per fissarne la posizione.

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone

Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

C) Modifica della forma di un sagomato

Le modalità operative per la modifica della forma di un ferro sagomatovengono illustrate con riferimento ad un esempio concreto.

Si supponga di voler modificare il ferro in figura eliminando i tratti 5-6 e 6-7 e di prolungare il tratto 4-5 per tutta la campata ancorandolo nel pilastro.

Un ferro sagomato può essere modificato eliminandone dei tratti o aggiungendo-ne altri.

Un tratto di un ferro sagomato può essere eliminato solo se è posizionato ad unadelle sue estremità. Pertanto, per eliminare un tratto interno ad un sagomato ènecessario farlo diventare un tratto di estremità eliminando preventivamente tutti itratti a partire da una delle sue estremità.

Si ricorda, inoltre, che i tratti di ancoraggio dei ferri (1-2 e 7-8 in figura) vengonoinseriti automaticamente dal programma sulla scorta delle indicazioni specificate,per tutti i ferri di tutte le travi, dall’Utente nel Toolbox delle Armature (v. § 16.1.2).

Le modalità per la modifica degli ancoraggi di un singolo ferro vengono illustratenel § 16.2.1.9.

Ad esempio, per eliminare il tratto 5-6 dal sagomato in figura occorre,ovviamente, eliminare preventivamente il tratto 6-7 effettuando le se-guenti operazioni:

•  selezionare il ferro sagomato [v. punto 1) del caso A]; quando un sa-gomato risulta selezionato vengono proposte, alle sue estremità, lemaniglie per la modifica dei relativi tratti e la maniglia centrale per ilsuo spostamento verticale (v. § 16.2.1.2) nella distinta;

•  cliccare sulla maniglia all’estremità 7 del ferro; questa operazione aprenuovamente il tool dei ferri;

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16. Le Armature

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 pigiare il bottone Indietro del tool dei ferri; questa operazione eliminail tratto di estremità 6-7 (facendo diventare il tratto di 5-6 estremità) eripropone il tool dei ferri;

 pigiare nuovamente il bottone Indietro per eliminare il tratto di estre-mità 5-6 e ripropone il tool dei ferri;

 pigiare il bottone Continua per sbloccare l’estremità 5 del tratto 4-5dalla sua posizione;

•  spostare l’estremità 5 in un qualsiasi punto all’interno del pilastro e fa-re un click per fissarne la posizione; il programma prolunga automati-camente il tratto 4-5 fino all’estremità del pilastro e ripropone il tooldei ferri;

 pigiare il bottone Termina del tool dei ferri; questa operazione ultimail disegno del ferro e lo ancora opportunamente nel pilastro (v. §16.2.1.4).

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottoneConferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi

Come Modificare gli Ancoraggi dei Ferri di una

TraveGli ancoraggi dei ferri delle travi del progetto vengono inseritiautomaticamente dal programma sulla scorta delle indicazioni

 preventivamente specificate dall’Utente nella pagina Travi del toolboxdelle Armature (v. § 16.1.2).

Tuttavia, nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), il programmaconsente di modificare la forma e la lunghezza di un ancoraggio di un

singolo ferro.

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16. Le Armature

499

Per modificare gli ancoraggi di un ferro (ad es. quello in figura) dellatrave visualizzata nella finestra “Armature: Travi” basta effettuare le se-guenti operazioni:

•  Aprire il toolbox Armature (v. § 16.1) cliccando sull’omonimo bottonedella toolbar disposta lungo il bordo destro della Finestra del Pro-gramma.

•  Accedere alla pagina Travi (v. § 16.1.2) del toolbox Armature cliccan-do sull’omonima linguetta.

•   Nella pagina Travi, a seconda del tipo degli ancoraggi del ferro damodificare, specificare:

•  le caratteristiche degli eventuali ancoraggi alle estremità in campatadel ferro [la lunghezza in numero di diametri, la lunghezza minimae/o il Tipo (diritto, a 90° o a 45°)] nella sezione Ancoraggi;

•  la lunghezza (in percentuale rispetto all’altezza utile della trave) de-

gli eventuali ancoraggi nei pilastri del ferro da modificare nel campoPercentuale Squadro del box Varie.

Per il ferro in figura si supponga, ad esempio, di aumentare la lun-ghezza degli ancoraggi (in numero di diametri e/o minima) e di modi-ficarne la tipologia [scegliendo l’opzione “Sagomato (45°)” nel list

 box Tipo].

•  Selezionare il ferro nella distinta della tavola dei ferri; questa opera-zione chiude il toolbox delle Armature e propone, alle estremità del

ferro, le maniglie per la sua modifica.•  Cliccare su una delle maniglie estremità per aprire il tool dei ferri (v. §

16.2.1.6).

 Nel tool dei ferri pigiare il bottone Termina per ottenere le modificherichieste sugli ancoraggi del ferro.

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16. Le Armature

500

•  Ripetere le ultime tre operazioni per modificare gli ancoraggi di ulte-riori ferri nella tavola.

Se si desidera modificare gli ancoraggi di tutti i ferri della trave visualiz-

zata secondo le indicazioni specificate nella pagina Travi basta pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox delle Armature.

Se, invece, si desidera modificare gli ancoraggi di tutti i ferri di tutte le tra-vi del progetto basta pigiare il bottone Ricalcola Tutto della stessa toolbar.

Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottoneConferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.

 Apportando, ad un ferro, una qualsiasi modifica, i suoi ancoraggi vengono modifi-cati secondo le indicazioni riportate nella pagina Travi del toolbox delle Armature.

Per evitare di modificare involontariamente gli ancoraggi di ferri a cui non si desi-dera apportare tale variazione, È OPPORTUNO ripristinare i valori originari nellapagina Travi del toolbox delle Armature.

Modificare l’Armatura di una Trave Cambiandoi Criteri di Armatura

Le armature della travata visualizzata nella finestra “ARMATURE: Tra-vi” (v. § 16.2.1) può essere modificata cambiando i parametri specificatinella pagina Travi del toolbox Armature (v. § 16.1.2) prima di richiedereil calcolo.

I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Travi del toolbox Ar-mature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificatidopo aver richiesto il calcolo stesso.

Per ottenere le modifiche della travata visualizzata in base ai nuovi pa-rametri specificati nella pagina Travi del toolbox Armature basta:

 pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox Armature; questa

operazione propone un messaggio che chiede conferma delle modifi-che richieste;

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16. Le Armature

501

•   pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed ottenere le mo-difiche richieste nelle armature della travata.

Per salvare le modifiche apportate alle armature della travata basta pi-

giare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma.

Se, invece del bottone Ricalcola, viene pigiato il bottone Ricalcola Tuttodella toolbar del toolbox Armature, le modifiche richieste nella paginaTravi dello stesso toolbox vengono apportate a tutte le travi del progetto.

 

Le funzionalità per la modifica delle armature delle travi descritte nel presente paragra-fo sono disponibili per la modifica delle armature di qualsiasi altro elemento strutturale.

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v.§ 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del to-olbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli.

Le Armature dei PilastriRichiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature (v.cap. 13), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasielemento strutturale ed, in particolare, tutte le pilastrate del progetto.

Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni pilastrata del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Pilastri.

 Nella finestra “ARMATURE: Pilastri” oltre a poter visualizzare e stam- pare le armature di una pilastrata, è anche possibile personalizzare libe-ramente, in maniera semplice e precisa, le armature stesse.

I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integraticon ulteriori ferri (v. § 16.2.2.1).

Per aprire la finestra “ARMATURE: Pilastri” del progetto attivo bastaeffettuare le seguenti operazioni:

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16. Le Armature

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esplodere, con un doppio click, il nodoARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1)del progetto per visualizzare i nodi con-

tenuti;fare un doppio click sul nodo Pilastri;questa operazione apre la finestra AR-MATURE: Pilastri nella Finestra del Pro-gramma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il

 Navigatore nel toolbox Gestione Pro-getto (v. § 3.2.1), il box Pilastri  per laselezione della pilastrata da visualizza-

re nella finestra “Armature: Pilastri”. Nel box Pilastri vengono proposti, sul ramo principale di uno schema adalbero, i nodi Pilastrate e Tabelle Pilastri.

Il nodo Pilastrate contiene i nodi relativi a tutte le pilastratedell’edificio. Per default i nodi delle pilastrate (Pilastrata 1, …) risulta-no nascosti e, per visualizzarli, basta esplodere il nodo Pilastrate pi-giando il bottoncino alla sua sinistra o facendo doppio click su esso.

Cliccando sul nodo di una pilastrata (ad es. “Pilastrata 1”), nella finestra

“ARMATURE: Pilastri” viene proposto il grafico delle relative armature.

Il nodo Tabelle Pilastri contiene i nodi relativi alle armature dei pilastri aivari piani dell’edificio.

Per default i nodi dei piani (Piano 1, ecc.) risultano nascosti e, per visua-lizzarli, basta esplodere il nodo Tabelle Pilastri pigiando il bottoncinoalla sua sinistra o facendo doppio click su esso.

Cliccando sul nodo di un piano, nella finestra “ARMATURE: Pilastri”

viene proposta la relativa tabella dei pilastri. Nella tabella dei pilastrivengono riportate tutte le sezioni dei pilastri al piano dell’edificio sceltocon le relative armature.

La finestra ARMATURE: Pilastri presenta una toolbar contenente i bottoni:

Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuandonuovamente le verifiche delle sezioni e, quindi, ricalcolando le tensio-ni in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le stesse operazioni

vengono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar.

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16. Le Armature

503

 

Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiestasolo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.

Legatura: attiva la modalità per il disegno di una legatura;

Riposiziona Sezioni: dispone le sezioni spostate (v. avanti) nella posi-zione originaria.

La finestra ARMATURE: Pilastri presenta, quindi, a seconda del tipo dinodo selezionato (pilastrata o piano) nel box Pilastri, il disegno della pi-lastrata scelta o la tabella delle sezioni dei pilastri al piano scelto.

Si selezioni una pilastrata nel box Pilastri.

 Nella parte sinistra della tavola viene proposta la schematizzazionedell’intera pilastrata nelle direzioni X e Y.

Se, in pianta (v. § 6.6), un pilastro rettangolare risulta ruotato rispetto alle direzioni Xe Y, nella schematizzazione della pilastrata viene opportunamente ruotato per farein modo che vengano rappresentati i suoi due lati e non le proiezioni di questi.

Invece, i pilastri con sezione di forma irregolare vengono rappresentati, nellaschematizzazione, con la loro proiezione sul piano della tavola.

A destra della schematizzazione della pilastrata viene proposta la distintadei ferri di ogni pilastro. Per ogni ferro della distinta viene indicato ildiametro, la lunghezza ed il numero di tondini che esso rappresenta.

A destra di ogni pila-stro vengono riportate

due sezioni: una conla distribuzione deiferri indicati nella di-stinta e le legature(16.2.2.1) e l’altra incon la staffa.

Il diametro delle staffe e delle legature ed il relativo sviluppo vengonoriportati in un’apposita tabellina a destra delle sezioni.

Se il valore del coefficiente di sicurezza della sezione è inferiore a 1,questo viene riportato in bordeaux sopra le sezioni e tale indicazione non

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16. Le Armature

504

 può essere rimossa se non intervenendo adeguatamente sull’Armatura osulla struttura.

Si supponga, per semplicità, che la sezione del pilastro sia rettangolare.

Un pilastro di EdiLus-CA risulta armato dai se-guenti gruppi di armature:

•  un gruppo di ferri di uguale diametro dispostinei vertici della sezione; tale gruppo viene iden-tificato da un’etichetta del tipo “ø 16 nei verti-ci” disposta nella parte inferiore della sezione;

•  un gruppo di ferri di uguale diametro per ogni lato della sezione; tali

gruppi vengono identificati da un’etichetta del tipo “3ø12” o “5ø12”disposta in prossimità del gruppo stesso.

Per selezionare le sezioni di un pilastro basta:

accertarsi che sia attiva la modalità per la selezione degli oggetti (il bot-tone Seleziona oggetti della toolbar deve essere premuto o l’omonimaopzione del menu locale della tavola deve risultare selezionata);

•  fare click su una delle sezioni; questa operazione seleziona entrambe lesezioni proponendo un pallino verde nella loro posizione baricentrica.

Per selezionare, invece, un gruppo di ferri della sezione basta cliccare,sempre nella modalità per la selezione degli oggetti, su uno dei ferri delgruppo oppure sulla relativa etichetta.

Infine, per selezionare una staffa basta cliccare su essa in una delle duesezioni o sulla relativa etichetta [del tipo “staffe ø8 (L = 160)”] posizio-nata sotto la seconda sezione da sinistra.

Il gruppo di ferri selezionato o la staffa selezionata vengono proposti inrosso con la relativa etichetta.

Come ogni oggetto di EdiLus-CA, sia le sezioni che le armature di un pi-lastro sono dotate di specifiche proprietà. Quando le sezioni di un pila-stro risultano selezionate, nel toolbox delle Proprietà vengono proposte leseguenti proprietà:

Simmetrica: la selezione di tale check box richiede di armare simmetri-camente la sezione del pilastro (v. avanti).

Mostra Verifica: la selezione di tale check box richiede di visualizzare, incorrispondenza della sezione, il relativo diagramma delle sollecitazioni.

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16. Le Armature

505

Quando tale check risulta selezionato, sulla sezione viene sempre pro- posto il coefficiente di sicurezza, anche quando questo è maggiore di1. In particolare, se il coefficiente di sicurezza è maggiore di 1 viene

riportato in verde.

Sotto il coefficiente di sicurezza vengono anche proposti i dati signifi-cativi della verifica.

Coeff. Sic.: in cui viene riportato il valore del coefficiente di sicurezzadella sezione.

EpsC: in cui viene riportato il valore della deformazione unitaria massi-ma del calcestruzzo.

EpsA: in cui viene riportato il valore della deformazione unitaria massi-ma dell’acciaio.

Selezionando, invece un gruppo di ferri nella prima sezione (da sinistra)di un pilastro, nel toolbox delle Proprietà vengono proposti i campi:

Diametro ferri: in cui viene riportato il diametro del gruppo di ferri sele-zionato;

Numero ferri: in cui viene riportato il numero di ferri del gruppo selezio-nato;

Numero registri: in cui viene riportato il numero di registri su cui vengo-no disposti i ferri del gruppo selezionato.

Se, invece risulta selezionata la staffa del pilastro, nel toolbox delle pro- prietà viene proposto il solo campo Diametro staffe in cui viene riportatoil diametro della staffa.

L’armatura proposta per ogni pilastro può essere liberamente personaliz-zata dal Tecnico modificando i ferri nella sua sezione (v. § 16.2.2.1).

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16. Le Armature

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Ovviamente appena si modificano le armature del pilastro viene effettua-ta automaticamente una nuova verifica e sulla sua sezione vengono au-tomaticamente riportati i nuovi risultati (v. figura precedente).

Inoltre, le due sezioni del pilastro possono essere spostate insieme in unqualsiasi punto della tavola effettuando le seguenti operazioni:

•  selezionare le sezioni cliccando su una di esse; tra le due sezioni sele-zionate viene proposto un pallino verde;

•  fare click sul pallino verde per sbloccare le sezioni dalla loro posizione;

•  trascinare le sezioni nel punto della tavola desiderato e fare click per fissare la nuova posizione.

Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menulocale con opzioni analoghe a quelle proposte nel menu locale della fine-stra “ARMATURE: Travi” (v. § 16.2.1).

Le sezioni di un pilastro della pilastrata attiva vengono riproposte nella“tabella dei pilastri” del suo piano di appartenenza che viene proposta,nella finestra ARMATURE: Pilastri, selezionando l’opportuno nodo Pia-no… del box Pilastri.

Quanto detto a proposito delle sezioni dei pilastri nella tavola di una pilastra-

ta vale anche per le corrispondenti sezioni riproposte nella tabella dei pilastri.

Come Personalizzare le Armature di un Pilastro Nella finestra ARMATURE: Pilastri (v. § 16.2.2) il Tecnico può persona-

lizzare liberamente l’armatura proposta per ogni pilastro modificando le proprietà dei vari gruppi di ferri presenti nella sua sezione.

Per personalizzare le armature di un pilastro è possibile operare:

•  nella sua sezione proposta nella tavola della pilastrata di appartenenza:oppure

•  nella stessa sezione proposta nella tabella dei pilastri del livello di ap- partenenza (v. § 16.2.2).

Ovviamente, le modifiche apportate ad un pilastro nella tavola di una pi-

lastrata, vengono riproposte anche per lo stesso pilastro nella tabella dei pilastri e viceversa.

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16. Le Armature

507

Se la sezione del pilastro è asimmetrica (il check box Simmetrica delle proprietà della sezione risulta NON selezionato), è possibile selezionaree modificare singolarmente ogni gruppo di ferri disposto lungo i lati della

sezione stessa.Se, invece, la sezione è simmetrica (l’opzioneSimmetrica risulta selezionata), è possibile sele-zionare i soli gruppi di ferri disposti sul lato su-

 periore e sul lato destro della sezione.

Quando la sezione è simmetrica, infatti i gruppidi ferri sul lato sinistro e sul lato inferiore dellasezione sono uguali, rispettivamente, ai gruppi

sul lato destro e su quello superiore e, quindi,vengono modificati variando questi ultimi.

Di seguito vengono illustrate le modalità per le varie modifiche che è possibile apportare all’armatura di un pilastro.

Per maggior semplicità tali modalità vengono illustrate con riferimentoad un pilastro di sezione rettangolare.

Modifica di un gruppo di ferri della sezione

Per modificare il diametro e/o il numero di tondini su un lato o nei ver-tici della sezione di un pilastro (v. § 16.2.2) basta effettuare le seguentioperazioni:

•  Selezionare il gruppo di ferri da modificare; per selezionare un gruppodi ferri della sezione è possibile cliccare sulla sua etichetta oppure suuno dei suoi ferri.

Questa operazione propone, nel toolbox delle Proprietà, le proprietàdel gruppo di ferri selezionato.

•   Nel toolbox delle Proprietà effettuare quelle che, tra le seguenti opera-zioni, risultano necessarie:

•  specificare un nuovo valore del diametro dei tondini del gruppo nelcampo Diametro ferri e premere INVIO della tastiera per confermare;

•  specificare il nuovo numero di tondini del gruppo nel campo Nume-ro ferri e premere INVIO della tastiera per confermare; se nel campo“Numero ferri” viene inserito il valore 0 (zero), il gruppo di ferriviene eliminato; ovviamente, il numero di ferri disposti nei vertici

della sezione è fisso e NON può essere modificato;

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16. Le Armature

508

Se un lato della sezione del pilastro NON presenta alcun ferro, su questo vieneproposta comunque una barretta di colore verde chiaro.

Cliccando su tale barretta, si seleziona il gruppo di ferri (nullo) del lato per con-sentire l’eventuale inserimento di tondini specificandone semplicemente il numeroe il diametro nel toolbox delle proprietà.

•  specificare il numero di registri sui quali si intende disporre i tondinidel gruppo nel campo Numero registri e premere INVIO della tastiera

 per confermare; tale operazione NON può essere effettuata per i fer-ri disposti nei vertici della sezione.

Le modifiche richieste riguardano solo il gruppo di ferri selezionato se lasezione è simmetrica, cioè se, nelle proprietà della sezione, il check boxSimmetrica risulta NON selezionato.

Se, invece, la sezione è simmetrica (il check Simmetrica è selezionato), ol-tre il gruppo selezionato, viene modificato anche quello ad esso simmetrico.

Ad ogni modifica il programma verifica nuovamente la sezione e propo-ne, su essa, il nuovo diagramma ed nuovi risultati (coefficiente di sicu-rezza e tensioni massime).

Modifica del diametro delle staffe

Per modificare il diametro della staffa di un pilastro (v. § 16.2.2) bastaeffettuare le seguenti operazioni:

Della staffa di un pilastro è possibile modificare solo il diametro, in quanto le suedimensioni dipendono dalla geometria della sezione.

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16. Le Armature

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•  selezionare la staffa; per selezionare la staffa di un pilastro è possibilecliccare su essa in una delle due sezioni del pilastro oppure sulla suaetichetta (nella sezione di destra); questa operazione propone il tool-

 box delle Proprietà della staffa;•  nell’unico campo (Diametro staffe) della toolbox delle Proprietà speci-

ficare il nuovo diametro della staffa e premere INVIO della tastiera per confermare.

Effettuate le modifiche il programma verifica nuovamente la sezione e propone, sulla sezione stessa, il nuovo diagramma e nuovi risultati (coef-ficiente di sicurezza e tensioni massime).

Inserimento di legatureAlle armature di un pilastro è possibile aggiungere delle legature tra isuoi ferri. Per inserire una legatura in un pilastro basta:

•  Selezionare l’oggetto Armature\Legatura nel toolbox Oggetti Disegno  per attivare la modalità per il disegno delle legature; questa operazioneaggiunge un pallino rosso al cursore;

•   Nella sezione di sinistra del pilastro fare click sul primo tondino da legare per consentire ilcorretto posizionamento della legatura.Questa operazione fissa il primo punto della le-gatura; per facilitare il disegno della legatura,quando il cursore risulta correttamente posizio-nato su un tondino, quest’ultimo diventa di co-lore verde.

•  Fare click sul secondo tondino da legare per ottenere il disegno dellalegatura richiesta.

Modifica delle Armature dei Pilastri mediante il cambiamento deirelativi criteri di Armatura

Le armature della pilastrata visualizzata nella finestra ARMATURE:Pilastri (v. § 16.2.2) o di tutte le pilastrate del progetto possono esseremodificate cambiando opportunamente i parametri specificati nella pa-gina Pilastri del toolbox Armature (v. § 16.1.1) prima di richiedere ilcalcolo.

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16. Le Armature

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I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Pilastri del toolboxArmature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificatidopo aver richiesto il calcolo stesso.

Per ottenere le modifiche della pilastrata visualizzata in base ai nuovi pa-rametri specificati nella pagina Pilastri del toolbox Armature basta:

 pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox Armature; que-sta operazione propone un messaggio che chiede conferma dellemodifiche richieste;

Il bottone Ricalcola risulta abilitato solo se è visualizzata una pilastrata ma NONrisulta abilitato quando è visualizzata la tabella dei pilastri di un piano (v. §16.2.2).

•   pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed ottenere le mo-difiche richieste nelle armature della pilastrata.

Per salvare le modifiche apportate alle armature della pilastrata basta pigiare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma.

Se, invece del bottone Ricalcola, viene pigiato il bottone Rical-cola Tutto della toolbar del toolbox Armature, le modifiche ri-chieste nella pagina Pilastri dello stesso toolbox vengono ap-

 portate a tutte le pilastrate del progetto.

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma

oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox arma-ture e vengono effettuati dei ricalcoli.

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16. Le Armature

511

Le Armature delle ParetiRichiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature edelle Carpenterie (v. cap. 13), il programma provvede ad armare auto-maticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le paretidel progetto.

Le tavole con le armature di ogni parete del progetto vengono propostenella finestra ARMATURE: Pareti.

 Nella finestra “ARMATURE: Pareti” oltre a poter visualizzare e stampa-

re le armature di una parete, è anche possibile personalizzare liberamentele armature proposte.

Le armature possono, infatti, essere modificate, eliminate o integrate conulteriori armature (v. avanti).

Per aprire la finestra “ARMATURE: Pareti” del progetto basta effettuarele seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Pareti; questa operazione apre la finestraARMATURE: Pareti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sot-to il Navigatore, il box Pareti per la selezione della parete da visualizzare.

  Nel box Pareti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema adalbero, i nodi dei vari piani dell’edificio.

Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualiz-zati tutti i nodi relativi alle pareti (gruppi di pareti allineate o legger-mente inclinate tra loro) del piano stesso.

Cliccando sul nodo di una parete, nella finestra ARMATURE: Paretiviene proposta l’armatura della faccia (lato) Anteriore e Posteriore (v. §21.4) della parete selezionata.

Su ognuna delle facce (Anteriore e Posteriore) una maglia di ferri consfondo bianco rappresenta l’armatura diffusa (v. § 16.1.4), mentre ulte-riori gruppi di ferri numerati disposti lungo la direzione principale (verti-cale) e/o secondaria (orizzontale) con sfondo più scuro rappresentano leeventuali armature aggiuntive (v. § 16.1.4).

Tutti i gruppi di armature risultano opportunamente quotati.

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16. Le Armature

512

La faccia Anteriore di una parete è quella che un osservatore in carpenteria ve-de numerata con lo stesso ordine riportato nella relativa tavola delle armature.

L’armatura diffusa proposta può essere modificata effettuando le seguen-ti operazioni:

•  selezionare l’armatura diffusa cliccando in una zona della parete NONoccupata da armature aggiuntive; questa operazione propone le pro-

 prietà dell’armatura nel toolbox delle proprietà;

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16. Le Armature

513

•  modificare opportunamente le proprietà dell’armatura; in particolare, per un’armatura diffusa è possibile modificare il diametro ed il passodell’armatura principale (verticale) e secondaria (orizzontale).

Un’armatura aggiuntiva selezionata (con un semplice click sul rettangoloche la delimita) può, invece, essere liberamente modificata spostata ecancellata.

Per modificare l’armatura aggiuntiva selezionata sulla parete basta modi-ficare le proprietà.

In particolare, per un’armatura aggiuntiva, oltre alle modifiche previste per l’armatura diffusa (diametro e passo dell’armatura principale e se-condaria), è anche possibile modificare le Dimensioni del rettangolo chela contiene estendendola o riducendola sulla parete.

Per spostare nella parete l’armatura aggiuntiva selezionata basta:•  cliccare sul pallino verde nel vertice inferiore sinistro del rettangolo

che contiene l’armatura aggiuntiva (proposto solo quando essa risultaselezionata) per sbloccarla dalla sua posizione;

•  spostare l’armatura nella nuova posizione e cliccare nuovamente per fissarla sulla parete.

Per eliminare dalla parete l’armatura aggiuntiva selezionata basta preme-re CANC della tastiera.

È anche possibile fondere due armature aggiuntive eliminandone una emodificando opportunamente l’altra.

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16. Le Armature

514

Selezionando l’opzione opportuna nel list box della finestra ARMATU-RE: Pareti è possibile visualizzare una mappatura a colori, sulle due fac-ce della parete, delle quantità di armatura necessarie nella Direzione prin-

cipale/verticale, nella Direzione secondaria/orizzontale o della somma del-le quantità di armatura necessarie nella due direzioni (Somma di entram-be le direzioni).

Pigiando il bottone Diagramma Relativo della toolbar della finestra

ARMATURE: Pareti, la mappatura viene proposta con i colori estre-mi della scala (rosso e blu) coincidenti, rispettivamente, con i valorimassimo e minimo della quantità di armatura necessaria (nella dire-zione scelta) della parete visualizzata.

Pigiando, invece, il bottone Diagramma Assoluto della stessa toolbar,la mappatura viene proposta con i colori estremi della scala (rosso e

 blu) coincidenti rispettivamente con i valori massimo e minimo dellaquantità di armatura necessaria (nella direzione scelta) di tutte le pare-ti del progetto.

Le quantità minime e massime di armatura necessaria (nella direzione

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16. Le Armature

515

scelta) nelle due facce della parete vengono indicate, in cm2/cm, nella parte inferiore sinistra della finestra.

Muovendo il cursore sul diagramma delle armature di una delle facce

(anteriore o posteriore) della parete, in basso a destra nella finestra com- paiono i campi:

Progetto (campito in rosso), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valore diarmatura necessaria (di Progetto) nel punto (nella direzione scelta);

Esecutiva (campito in verde), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valoredi armatura effettivamente presente nel punto (nella direzione scelta).

Se l’armatura Esecutiva nel punto è inferiore a quella necessaria (di Pro-getto), per segnalare la necessità di inserire ulteriore armatura, la stringa“Esecutiva” viene riportata in rosso ed il relativo valore di armatura vie-ne riportato in giallo (sempre su sfondo verde).

Le ultime funzionalità descritte sono uno strumento indispensabile per ap- portare, in maniera oculata, eventuali modifiche all’armatura della parete.

Selezionando l’opzione Disegno Armature del list box, nella finestra vie-ne riproposta la vista delle armature della parete.

Per salvare le modifiche apportate all’armatura e richiedere nuovamentele verifiche, basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestraARMATURA: Pareti oppure pigiare il bottone Salva della toolbar dellaFinestra del Programma.

 Naturalmente, le armature della parete visualizzata o di tutte le pareti del progetto possono anche essere modificate, con le modalità descritte per learmature delle Travi (v. § 16.2.1.10) e quelle dei Pilastri (v. § 16.2.2.1),modificando opportunamente i parametri della pagina Pareti del toolboxArmature (v. § 16.1.4).

 Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edi-fici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modi-ficate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma

oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox arma-ture e vengono effettuati dei ricalcoli.

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16. Le Armature

516

Le Armature delle SoletteRichiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le solette del

 progetto.

Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature delle solette del pro-getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solette.

 Nella finestra “ARMATURE: Solette”, oltre a poter visualizzare e stam-

 pare le armature di una soletta, è anche possibile personalizzare i ferri proposti.

I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integraticon ulteriori ferri (v. avanti).

Per aprire la finestra “ARMATURE: Solette” del progetto basta effettua-re le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Solette; questa operazione apre la fine-stra ARMATURE: Solette nella Finestra del Programma ed attiva, sottoil Navigatore (v. § 3.2.1), il box Solette per la scelta della soletta davisualizzare.

 Nel box Solette vengono proposti, sul ramo principale di uno schema adalbero, i nodi dei vari piani dell’edificio.

Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualiz-

zati tutti i nodi relativi alle solette del piano stesso.Cliccando sul nodo di una soletta, nella finestra ARMATURE: Soletteviene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della solettaselezionata.

L’armatura di una soletta è analoga a quella di una parete. Per la descri-zione dell’armatura di una soletta e delle modalità operative per la sua

 personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.

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16. Le Armature

517

Le Armature dei PlintiRichiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, gli eventuali

 plinti del progetto.

Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature dei plinti del progettovengono proposte nella finestra ARMATURE: Plinti.

Per aprire la finestra “ARMATURE: Plinti” del progetto basta effettuare

le seguenti operazioni:esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Plinti; questa operazione apre la finestraARMATURE: Plinti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,sotto il Navigatore, il box Plinti per la selezione del plinto da visualiz-zare.

 Nel box Plinti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad

albero, i nodi dei vari piani dell’edificio.Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente deiPlinti (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tutti inodi relativi ai plinti del piano stesso.

Cliccando sul nodo di un plinto, nella finestra ARMATURE: Plinti viene proposta l’armatura del plinto.

L’armatura proposta potrà essere selezionata per poterla personalizzare

modificando i valori delle sue proprietà nel toolbox delle Proprietà.

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16. Le Armature

518

Le Armature delle PlateeRichiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e del-le Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automati-camente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le eventuali pla-tee del progetto.

Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni platea del pro-getto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Platee.

 Nella finestra “ARMATURE: Platee”, oltre a poter visualizzare e stam-

 pare le armature delle platee, è anche possibile personalizzare i ferri proposti.

Per aprire la finestra “ARMATURE: Platee” del progetto basta effettuarele seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare un doppio click sul nodo Platee; questa operazione apre la fine-stra ARMATURE: Platee nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed at-

tiva, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto (v. § 3.2.1), il box Platee per la selezione della platea da visualizzare.

 Nel box Platee vengono proposti, sul ramo principale di uno schema adalbero, i nodi dei vari piani dell’edificio.

Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente una o più platee (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tuttii nodi relativi alle platee (in genere una) del piano stesso.

Cliccando sul nodo di una platea, nella finestra ARMATURE: Plateeviene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della plateaselezionata.

L’armatura di una platea è analoga a quella di una soletta e di una parete.Per la descrizione dell’armatura di una platea e delle modalità operative

 per la sua personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.

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16. Le Armature

519

Le Armature dei SolaiRichiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo dei Solai (v. § 13.6),il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elementostrutturale del progetto e, in particolare, tutti i solai per cui è stato indica-to di effettuare il calcolo (v. § 10.7.6).

Tutti i solai del progetto vengono armati con ferri dritti (non sagomati).

Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni solaio del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solai.

 Nella finestra “ARMATURE: Solai”, oltre a visualizzare e stampare learmature di un solaio, è anche possibile personalizzare liberamente, inmaniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri.

I ferri dei solai proposti possono, infatti, essere spostati, modificati, eli-minati ed integrati con nuovi ferri con le stesse modalità previste per learmature delle travi (v. §§ 16.2.1.2, 16.2.1.8 e 16.2.1.5).

Per aprire la tavola dell’armatura di un solaio del progetto nella finestra“ARMATURE: Solai” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni:

esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti;

fare doppio click sul nodo Solai; questa operazione apre la finestraARMATURE: Solai nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva,sotto il Navigatore, il box Solai per la scelta del solaio da visualizzare.

  Nel box Solai vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi deivari piani dell’edificio.

Esplodendo, con un doppio click, il nodo diun Piano vengono visualizzati tutti i nodi rela-tivi ai solai calcolati del piano stesso.

Cliccando sul nodo di un solaio, nella finestraARMATURE: Solai viene proposta la tavoladella relativa armatura.

La finestra ARMATURE: Solai presenta, sotto la sua barra del titolo, unatoolbar che presenta, da sinistra, i bottoni:

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16. Le Armature

520

Annulla: annulla tutte le modifiche effettuate dopo l’ultimo salva-taggio;

Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuandonuovamente le verifiche in funzione delle personalizzazioni effettuate. Lestesse operazioni vengono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar.

Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiestasolo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.

Ferro superiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferrosuperiore (v. § 16.2.1.5);

Ferro inferiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro infe-riore (v. § 16.2.1.5); 

A destra dei bottoni descritti è presente il list box contenente le opzioni:

Flessione (armature): visualizza il diagramma delle Armature necessarie aflessione nel solaio; per default il diagramma delle Armature viene

 proposto, con sfondo celeste, nella parte superiore della tavola;

Spostando il bordo inferiore dell’area del diagramma delle Armature, questa puòessere ingrandita (ridotta) a scapito (vantaggio) della restante parte della tavola.

Il diagramma delle Armature dei solai è analogo a quello corrispondente propostonella tavola delle armature delle travi (v. § 16.2.1.7).

Nessun Diagramma: nasconde il diagramma delle Armature visualizzato.

A destra del list box descritto sono presenti i bottoni:

Sposta Diagramma Sopra: dispone il diagramma scelto (nel list box asinistra) nella parte superiore della finestra ARMATURE: Solai;

Sposta Diagramma Sotto: dispone il diagramma scelto (nel list box asinistra) nella parte inferiore della finestra ARMATURE: Solai. 

La restante parte della finestra risulta occupata dalla tavola in cui viene proposto il disegno (sezione longitudinale) del solaio selezionato e, subi-to sotto, la relativa distinta dei ferri.

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16. Le Armature

521

 

A sinistra della distinta dei ferri viene riportata, in verticale, la legendacon il significato delle sigle riportate nella tavola.

Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menulocale contenente:

•  l’opzione Seleziona oggetti per attivare la modalità per la selezionedegli oggetti (ferri, ecc.) (v. § 10.1.2) disegnati nella tavola;

•  le opzioni per la scelta degli oggetti che è possibile disegnare sulla tavo-

la delle armature (ferri Superiori ed Inferiori e gli oggetti della tipologiaGenerali - v. § 10.1.1);

•  le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4);

•  l’opzione Visualizza in Pianta, che apre la tavola del disegno in cui èstato disegnato il solaio (v. § 10.7.1) e, in questa propone, la selezionedella relativa sezione di calcolo (v. § 10.7.6);

•  l’opzione Visualizza in 3D che apre la vista Solai della prima vista 3D presente nel Navigatore (v. § 12.1) e, in questa, propone la selezione

degli elementi della sezione di calcolo del solaio.

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16. Le Armature

522

Per ogni campata di solaio con travetti precompressi, tralicciati o con pannelli prefabbricati, nella parte inferiore della distinta dei ferri, vieneriportato un segmento orizzontale che simboleggia il travetto/pannello.

Sopra e sotto questo segmento vengono riportate le informazioni sul tra-vetto/pannello.

In particolare, sopra il segmento, viene indicato il valore minimo delMomento di servizio del travetto/pannello derivante dal calcolo. Il travet-to/pannello scelto dovrà essere caratterizzato da un valore del momentodi servizio NON inferiore a quello indicato.

Sotto il segmento viene riportata, per default, la stringa Tipologia Travetto che può essere sostituita con le specifiche del travetto da adottare.

Per indicare le specifiche del travetto basta:

•  selezionare il segmento del travetto/pannello cliccando su esso o suuna delle sue stringhe; questa operazione propone, sul segmento, lamaniglia (pallino verde) per il suo spostamento in verticale nella di-stinta ed attiva il toolbox delle proprietà (Info armatura Campata);

 pigiare il bottoncino proposto nel campo Travetto del toolbox delleProprietà quando si posiziona il cursore in esso; questa operazione

 propone un dialog con un solo combo box;

•  nel combo box selezionare il travetto da adottare, tra quelli preventi-vamente inseriti nell’Archivio dei Travetti (v. § 16.1.8).

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16. Le Armature

523

Se nell’archivio dei Travetti NON risulta presente il travetto da adottare per la campata di solaio (segmento) selezionata, le specifiche del travetto possono anche essere digitate direttamente nel campo del combo box.

In questo caso, il nuovo travetto viene automaticamente aggiunto anchenell’Archivio dei Travetti (v. § 16.1.8).

Come Personalizzare le Armature di un Solaio

Le possibilità di personalizzazione della distinta dei ferri di un solaio so-no le stesse previste per le armature delle travi (v. § 16.2.1.1) ad esclu-sione della possibilità di inserimento, nei solai, di ferri sagomati.

Per l’illustrazione delle modalità operative per la personalizzazione deiferri nella tavola delle armature di un solaio si rimanda, pertanto al §16.2.1.1 e seguenti.

Tutte le modifiche apportate alle armature di un solaio nella relativa Tavole delle Armature vengono riportate anche sulle armature dello stesso solaio nella relativacarpenteria (v. § 15.1).

In particolare, l’organizzazione del ferri di un solaio (calcolato) in una carpenteriaricalcherà quella effettuata nella relativa Tavola delle Armature.

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16. Le Armature

524

Pagina lasciata volutamente in bianco

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17. La Relazione di Calcolo

525

 

La Relazione di Calcolo

Richiesto il Calcolo della struttura (v. cap. 13), è possibile richiedere la produzione automatica della Relazione di Calcolo e dei relativi Tabulaticon i dati di calcolo necessari.

Il presente capitolo illustra le modalità operative per richiedere la produ-zione automatica della relazione e dei tabulati con i risultati di calcolodel progetto attivo di EdiLus-CA.

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17. La Relazione di Calcolo

526

La Relazione Tecnica e i Tabulati

Dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura del progetto at-tivo di EdiLus-CA, è possibile richiedere la produzione automatica dellaRelazione e dei Tabulati contenenti i risultati di calcolo.

Tali elaborati vengono prodotti nella sezione Relazione di Calcolo del progetto a cui si accede effettuando le seguenti operazioni:

Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che parteda tale nodo, il nodo Relazione di Calcolo.

Esplodere, sempre con un doppio click, il nodo Relazione di Calcolo.Questa operazione visualizza, sul ramo che parte da tale nodo, i nodiRelazione e Tabulati.

Fare doppio click sul nodo Relazione, se bisogna procedere alla produ-zione della relazione tecnica. Questa operazione apre la finestra Rela-zione di Calcolo: Relazione Tecnica nella Finestra del Programma.

Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: RelazioneTecnica” sarà chiamata semplicemente Relazione Tecnica.

Fare doppio click sul nodo Tabulati, se bisogna procedere alla produ-zione dei tabulati con i risultati di calcolo. Questa operazione apre lafinestra Relazione di Calcolo: Tabulati nella Finestra del Programma.

Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”sarà chiamata semplicemente Tabulati.

Le finestre Relazione Tecnica e Tabulati sono potenti Word Processor (v. § 17.4) in cui il programma compone automaticamente, rispettiva-mente la relazione tecnica (v. § 17.2) e i tabulati con i risultati di calco-lo (v. § 17.3).

Le modalità operative per richiedere la composizione, la stampa e/ol’esportazione della relazione tecnica e dei tabulati vengono illustrate nei

 paragrafi seguenti.

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17. La Relazione di Calcolo

527

Come Richiedere la Composizione della

Relazione TecnicaDopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possi-

 bile richiedere la composizione automatica della Relazione Tecnica.

Per richiedere la composizione della Relazione Tecnica del progetto atti-vo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:

accedere alla finestra Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica del progetto (v. § 17.1) facendo doppio click sul nodo Relazione del na-

vigatore; pigiare il bottone Relazione della toolbar della finestra; questa ope-razione avvia la composizione della relazione nella finestra.

La composizione della relazione può anche essere richiesta selezionandol’opzione Componi Relazione del menu locale della finestra “Relazione diCalcolo: Relazione Tecnica” a cui si accede cliccando in essa con il pul-sante destro del mouse.

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17. La Relazione di Calcolo

528

In questa fase il programma sostituisce, con gli opportuni dati del progetto,le variabili presenti all’interno del modello di relazione di EdiLus-CA.

Il Modello di Relazione di EdiLus-CA può essere personalizzato dall’Utente.

Il modello della relazione è il documento Relazione, in formato RTF, contenutonella directory C:\ACCA\EdiLus-CA\MODELLI\RELAZIONI.

Il modello di relazione contiene del testo e delle variabili. Il testo contenuto nelmodello di relazione può essere liberamente personalizzato con un qualsiasiWord Processor. Le variabili, invece, sono stringhe del tipo $GEN_01$ a cui cor-risponde uno specifico dato o gruppo di dati del progetto.

Per la personalizzazione del modello si raccomanda di NON modificare le variabi-li in esso contenute.

Grazie alle potenti funzionalità di Word Processor della finestra “Rela-zione di Calcolo: Relazione Tecnica”, la relazione ottenuta può essere li-

 beramente personalizzata prima di procedere alla sua stampa.

La relazione ottenuta potrebbe presentare stringhe del tipo $........$ relative a va-riabili NON sostituite.

Una variabile non viene sostituita quando NON è stato inserito il dato corrispon-dente nel progetto oppure quando la variabile è stata inavvertitamente modificatanel modello.

In ogni caso, per ricercare nella relazione composta eventuali stringhe del tipo$........$, in modo da poterle sostituire manualmente con i dati opportuni, bastapigiare il bottone Cerca Variabili della toolbar della finestra Relazione Tecnica.

Il bottone Cerca Variabili seleziona la prima stringa $........$ eventualmente pre-sente nella relazione in modo da poterla sostituire rapidamente.

Per avviare la Stampa su stampante della relazione composta ed even-tualmente personalizzata, basta pigiare il bottone Stampa della toolbar della finestra Relazione Tecnica.

La relazione composta e personalizzata può anche essere esportata nelformato RTF (Rich Text Format) selezionando l’opzione Salva in Forma-to in RTF… del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Relazio-ne Tecnica” che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouseall’interno della finestra stessa.

Pigiando, invece, il bottone ACCAreader , la relazione viene propostanella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2): un’efficacissima anteprimadi stampa in cui sono disponibili utilissime funzionalità di stampa (ad

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17. La Relazione di Calcolo

529

es. la stampa Fronte/Retro) e di esportazione (nei formati ACCArea-der e nei formati standard più diffusi) (v. § 17.5).

Pigiando il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma,

la relazione composta ed eventualmente personalizzata viene salvatadirettamente nel progetto.

Alla relazione salvata nel progetto è possibile accedere nuovamente fa-cendo un doppio click sul nodo Relazione del navigatore per richiederel’apertura della finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica”.

Per visualizzare l’ultima relazione salvata è anche possibile selezionarel’opzione Carica Relazione del menu locale della finestra Relazione Tec-nica a cui si accede cliccando in essa con il pulsante destro del mouse.

Se, invece, si pigia nuovamente il bottone Relazione o si selezional’opzione Componi Relazione del menu locale della finestra “Rela-zione di Calcolo: Relazione Tecnica”, in quest’ultima viene compo-sta una nuova relazione.

Effettuando un salvataggio, la relazione precedentemente salvata vie-ne definitivamente cancellata perdendo tutte le eventuali modifiche adessa apportata.

Se si desidera conservare una copia della relazione composta preceden-

temente, basta esportarla in formato RTF (con le modalità illustrate), pri-ma di procedere al salvataggio della nuova relazione.

Come Richiedere la Composizione dei Tabulati

Dopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possi- bile richiedere la composizione automatica dei tabulati con i risultati dicalcolo da allegare alla Relazione Tecnica (v. § 17.2).

Prima di procedere alla composizione dei tabulati il Tecnico può perso-nalizzare la configurazione delle tabelle dei dati in modo che questa ri-sulti il più possibile consona alle proprie esigenze e al proprio gusto.

La personalizzazione delle tabelle dei tabulati può essere effettuata nella pagina Gestione Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3).

Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni … delmenu Strumenti.

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17. La Relazione di Calcolo

530

Per richiedere la composizione dei Tabulati del progetto attivo di Edi-Lus-CA basta effettuare le seguenti operazioni:

Accedere alla finestra Relazione di Calcolo: Tabulati del progetto (v.

§ 17.1) facendo doppio click sull’omonimo nodo del navigatore.

Pigiare il bottone Tabulati della toolbar della finestra oppure sele-zionare l’opzione Componi Tabulati del suo menu locale. Questa o-

 perazione propone il dialog Componi Tabulati per la scelta delle ti- pologie di dati da riportare nell’elaborato.

L’operazione precedente può anche essere effettuata selezionando l’opzioneComponi Tabulati del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”a cui si accede cliccando in essa con il pulsante destro del mouse.

•   Nell’albero del dialog Componi Tabulati selezionare i check box rela-tivi alle tipologie di dati da riportare nell’elaborato.

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17. La Relazione di Calcolo

531

 

Cliccando nel dialog con il pulsante destro del mouse si apre un menu locale conle seguenti opzioni per facilitare la selezione dei check box:

Seleziona tutto: seleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazione puòessere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato).

Deseleziona tutto: deseleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazionepuò essere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato).

Seleziona tutto il gruppo: seleziona tutti i check box del gruppo di apparte-nenza del nodo selezionato.

Deseleziona tutto il gruppo: deseleziona tutti i check box del gruppo di ap-partenenza del nodo selezionato.

Le Sollecitazioni per TUTTE le possibili combinazioni di carico, sia per gli ele-menti in c.a. che in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), possono essere ottenuti u-nicamente nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà, medianteun’esportazione in files (in formato CSV) leggibili e gestibili con Excel (v. § 14.2).

•  Selezionare il check box Testata se si desidera che i tabulati richiestisiano preceduti da una testata.

  Selezionare il check box Indice se si desidera che alla fine dei tabulativenga prodotto un indice dei dati (tabelle) richiesti.

•   Nel list box Stampa selezionare una delle seguenti opzioni:

Ottimizzata: richiede la composizione delle tabelle con un caratteremolto piccolo ma sufficientemente leggibile in modo da rendere mi-nimo il numero di pagine prodotte per l’elaborato.

Ovviamente, richiedendo la composizione “ottimizzata” NON si tie-ne conto di gran parte delle personalizzazioni (aumento/riduzionecarattere, e spaziature) richieste per i tabulati nella pagina GestioneTabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3).

Orizzontale: richiede la disposizione orizzontale della pagina el’adozione di un carattere di dimensioni maggiori (Arial Narrow da8 pt) rispetto a quello previsto per la composizione “ottimizzata”.

In questo caso si ottiene una maggiore leggibilità dei dati a scapitodel sensibile aumento del numero di pagine dell’elaborato.

Orizzontale e Verticale: richiede di comporre l’elaborato con il caratte-re di default (Arial Narrow da 8 pt) disponendo verticalmente le ta-

 belle con larghezza inferiore al lato più stretto della pagina ed oriz-zontalmente quelle di larghezza superiore.

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17. La Relazione di Calcolo

532

Questa opzione consente di ottenere tabulati leggibili, al pari di quel-li ottenibili con l’opzione Orizzontale, ma con un numero di pagineinferiore. In questo caso, però, i tempi di elaborazione risultano mol-

to più lunghi.

La scelta dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale nel list box Stampaproduce un elaborato costituito da un numero di pagine sensibilmente superiorerispetto a quello ottenuto con l’opzione Ottimizzata.

La scelta dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale richiede anchetempi per la composizione dei tabulati sensibilmente superiori a quelli necessariper la loro produzione con l’opzione Ottimizzata.

Sia il numero di pagine che i tempi di composizione dell’elaborato crescono sen-sibilmente quando nel progetto sono presenti pareti, solette e platee.

Per ottenere i tabulati in tempi ragionevoli e con un numero di pagine contenuto,SI CONSIGLIA di scegliere, per la loro composizione, l’opzione Ottimizzata.

La selezione dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale nel list box Stampa abilita il list box Percentuale di riduzione volume distampa in cui è possibile scegliere la percentuale di cui si intende ri-durre il numero di pagine del documento che si otterrebbero utilizzan-do il carattere previsto per default. Naturalmente tale riduzione viene

ottenuta riducendo opportunamente il carattere previsto per default.La scelta, in tale list box, dell’opzione Nessuna, richiede la compo-sizione Orizzontale dei tabulati con il carattere di default eventual-mente aumentato o ridotto del numero di punti specificato nel campoAumenta/Riduci font (stampa) della pagina Gestione Tabelle del dia-log Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3).

•   Nel list box Scomponi documento in Tomi selezionare:

•  l’opzione NESSUNO, se si desidera che i Tabulati prodotti NON ri-sultino scomposti in tomi;

•  l’opzione che definisce le dimensioni approssimative dei tomi [ad es.MEDI (circa 150 pagine)] in cui risulteranno scomposti i Tabulati;

Date le rilevanti dimensioni dei Tabulati e l’onerosità dell’elaborazione necessariaper ottenerli, in fase di composizione potrebbero verificarsi condizioni tali da NONconsentire l’ultimazione delle operazioni.

La scomposizione in Tomi dei Tabulati, oltre a rendere tali elaborati più leggibili egestibili, rende anche più agevole la loro fase di composizione, evitando la possi-bilità che si verifichino gli inconvenienti descritti.

SI CONSIGLIA, pertanto, di richiedere sempre la scomposizione in Tomi dei Tabulati.

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17. La Relazione di Calcolo

533

•  Pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo ed avviare la composi-zione dei tabulati richiesti nella finestra “Relazione di Calcolo: Ta-

 bulati”.

Ultimata la composizione un messaggio riporta tutti gli errori relativi alle ve-rifiche NON soddisfatte rilevati durante il calcolo (v. cap. 13). Ovviamentetali errori vengono anche segnalati nella finestra Diagnostica (v. § 13.8).

Sotto il Navigatore, inoltre, viene proposto il boxTABULATI Compilati in cui vengono proposti inodi dei tomi in cui questo è stato eventualmentescomposto. Ovviamente, se non è stata richiestaalcuna scomposizione in tomi verrà proposto un

unico nodo detto “Tomo 01”.Un doppio click sul nodo di un tomo nel box

 propone i relativi dati nel Word Processor dellaFinestra Relazione di Calcolo: Tabulati.

Se i Tabulati sono stati scomposti in Tomi, viene proposto anche il nodoIndice completo. Un doppio click su tale nodo propone, nel Word Pro-cessor, l’indice dei dati di calcolo riportati nei vari tomi.

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17. La Relazione di Calcolo

534

Grazie alle potenti funzionalità del Word Processor della finestra “Rela-zione di Calcolo: Tabulati”, i tomi ottenuti possono essere liberamente

 personalizzati prima di procedere alla loro stampa.

Le modalità operative per il salvataggio, la stampa e l’esportazionedei tomi dei tabulati sono identiche a quelle previste per la relazionetecnica (v. § 17.2).

Per accedere nuovamente ad un tomo dei tabulati precedentemente sal-vati basta fare un doppio click sul nodo Tabulati del navigatore (per apri-re la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”) e fare un doppio click sulnodo del tomo da visualizzare nel box “TABULATI Compilati”.

Il Word Processor del Programma

La Relazione Tecnica e i Tabulati prodotti dal programma (v. §§ 17.2 e17.3) vengono rispettivamente proposti nelle omonime finestre del pro-getto di EdiLus-CA.

Tali finestre sono potenti Word Processor che consentono una eventual-mente personalizzazione degli elaborati composti prima di procedere allaloro stampa (v. § 17.4.2) o esportazione (v. § 17.5).

Il Word Processor proposto nelle finestre Relazione Tecnica e Tabulati èsormontato da una Toolbar costituita da due livelli di bottoni.

I bottoni presenti nella parte superiore della Toolbar sono (da sinistra):

Stampa: attiva il menu contenente le opzioni:

Stampa …: avvia la stampa su stampante della relazione;Stampa in formato ACCAreader …: apre l’anteprima di stampadell’elaborato nella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2);

Imposta stampante …: apre il dialog della stampante per la sceltadelle impostazioni (formato del foglio, orientamento, ecc.);

Anteprima: apre l’anteprima di stampa dell’elaborato;

Stampa in formato ACCAreader ; propone l’elaborato nella finestra AC-

CAreader (v. § 17.4.2) in cui sono disponibili potenti funzionalità per lasua visualizzazione, stampa ed esportazione (v. §§ 17.4.3 e 17.5);

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17. La Relazione di Calcolo

535

 

Taglia [CTRL+X]: copia nella clipboard ciò che è selezionato (testo,immagini, tabelle, ecc.) e lo elimina dall’elaborato;

Copia [CTRL+C]: copia nella clipboard ciò che risulta selezionatonell’elaborato (testo, immagini, tabelle, ecc.);

Incolla [CTRL+V]: incolla, nel punto dell’elaborato in cui è posizionatoil cursore, ciò che è stato preventivamente “copiato” o “tagliato”;

Controllo Ortografico: avvia il controllo ortografico del testo;

Annulla [CTRL+Z]: annulla, in sequenza, le ultime modifiche apportateall’elaborato; dopo l’annullamento si attiva il bottone adiacente (Ri-

 pristina);Ripristina [CTRL+Y]: ripristina la modifica apportata all’elaborato pri-ma dell’annullamento della stessa (mediante il bottone Annulla);

Menu Cerca e Sostituisci; attiva il menu con le seguenti opzioni:

Trova… [CTRL+F]: attiva il dialog “Ricerca Testo” in cui va specifi-cata la stringa da ricercare nel testo;

Trova Successivo [CTRL+F]: ricerca la stringa specificata nel dialog“Ricerca Testo” nel testo che segue la stringa precedentemente tro-

vata nell’elaborato;Trova Precedente [CTRL+P]: ricerca la stringa specificata nel dialog“Ricerca Testo” nel testo che precede la stringa precedentementetrovata nell’elaborato;

Sostituisci… [CTRL+R]: attiva il dialog in cui sono presenti i campi per specificare la stringa che deve essere sostituita nel testo e lastringa che la deve sostituire;

Cerca Variabili: ricerca nel testo, in sequenza, ogni stringa del tipo$........$ (variabili non sostituite) per completare la compilazionedell’elaborato;

Menu Tabelle: apre il menu contenente le opzioni per la gestione delletabelle nel testo;

Inserisce immagine: attiva il dialog per la scelta dell’immagine (nelformato Bitmap, Enhanced Metafile, ecc.) da inserire nell’elaborato.L’immagine scelta viene inserita nel punto in cui è posizionato il cur-sore del testo;

Proprietà pagina, paragrafi e tabulazioni: attiva il menu con le opzioni:Formato pagina…: attiva il dialog per la scelta dei margini di stampa

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17. La Relazione di Calcolo

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e dell’altezza delle aree destinate all’Intestazione e al Piè di Pagina;

Tabulazioni…: attiva il dialog per la scelta del tipo di tabulatore edella relativa posizione sul righello;

Bordi e Sfondo paragrafo…: attiva il dialog per la definizione dei bordi e dello sfondo (tonalità di grigio) dei paragrafi selezionati;

Colore sfondo paragrafo…: attiva il dialog per la definizione del co-lore dello sfondo dei paragrafi selezionati;

Spaziatura paragrafo…: attiva il dialog per la scelta dell’interlinea edegli spazi (in punti) desiderati prima e dopo i paragrafi selezionati;

Inserisci numero di pagina: inserisce il numero di pagina nella fine-stra dell’intestazione e/o del piè di pagina; tale opzione risulta abili-

tata solo se risulta selezionata l’opzione “Edita intestazione” o “Edi-ta piè di pagina” (v. avanti);

Inserisce data corrente: inserisce la data di sistema nel punto in cui è posizionato il cursore del testo;

Inserisce ora corrente: inserisce l’ora di sistema nel punto in cui è po-sizionato il cursore del testo;

Mostra/Nascondi caratteri non stampabili: visualizza/nasconde i carat-teri non stampabili;

Intestazione/Piè di Pagina: attiva il menu con le seguenti opzioni:

Edita intestazione: attiva, nella pagina del Word Processor, l’areadell’intestazione; l’area dell’intestazione è delimitata inferiormenteda una linea punteggiata; nell’area dell’intestazione è possibile inse-rire e gestire testo, numeri di pagina, immagini ecc.;

Edita piè di pagina: attiva, nella pagina del Word Processor, l’areadel piè di pagina; l’area del piè di pagina è delimitata superiormenteda una linea punteggiata; nell’area del piè di pagina è possibile inse-

rire e gestire testo, numeri di pagina, immagini ecc.;Visualizza intestazione/piè di pagina: visualizza, nella pagina delWord Processor, le aree dedicate all’intestazione e al piè di paginacon il loro contenuto;

Mostra/Nasconde Bordo Pagina: quando tale bottone risulta pigiatoviene visualizzato il bordo della pagina del Word Processor.

Tra gli ultimi due bottoni è presente il list box per la sceltadell’Ingrandimento (in percentuale) della pagina del Word Processor.

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17. La Relazione di Calcolo

537

La zona inferiore della Toolbar presenta, da sinistra, i list box per la scel-ta del tipo e della dimensione (in punti) del carattere. A destra di talistrumenti vengono proposti i seguenti bottoni:

Allinea a Sinistra: allinea a sinistra il testo dei paragrafi selezionati odel paragrafo in cui è presente il cursore del testo;

Centra: allinea al centro il testo dei paragrafi selezionati o del paragra-fo in cui è presente il cursore del testo;

Allinea a Destra: allinea a destra il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo in cui è presente il cursore del testo;

Giustifica: giustifica il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo incui è presente il cursore del testo;

Elenco Numerato: numera i paragrafi selezionati o il paragrafo in cui è presente il cursore del testo;

Elenco Puntato: applica un punto elenco ai paragrafi selezionati o al paragrafo in cui è presente il cursore del testo;

Grassetto: assegna lo stile Grassetto al testo selezionato;

Corsivo: assegna lo stile Corsivo al testo selezionato;

Sottolineato: assegna lo stile Sottolineato al testo selezionato;

Barrato: assegna lo stile Barrato al testo selezionato;

Apice: trasforma in apice il testo selezionato;

Pedice: trasforma in pedice il testo selezionato;

Interlinea singola/doppia: assegna, alternativamente, al testo seleziona-to, l’interlinea singola o doppia a seconda che il bottone risulti premu-to o meno;

Colore testo: attiva il dialog in cui è possibile scegliere il colore deltesto selezionato.

A destra dei bottoni descritti è presente il bottone Componi … per richie-dere la composizione dell’elaborato.

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17. La Relazione di Calcolo

538

Sotto la Toolbar è presente il consueto righello per assegnare, in manieraintuitiva, i rientri destri e sinistri e le tabulazioni ai paragrafi. Spostando,infatti, i triangolini sul righello si ottengono, per i paragrafi selezionati, i

rientri desiderati.Sul righello, inoltre, è possibile inserire i tabulatori sinistri, mediante unsemplice click con il pulsante sinistro del mouse.

In maniera altrettanto intuitiva i tabulatori presenti possono essere spo-stati o rimossi.

L’inserimento e il posizionamento dei tabulatori, nonché tutti i tipi di pa-ragrafazione, possono anche essere effettuati mediante le opzioni delmenu attivato pigiando il bottone Proprietà pagina, paragrafi e tabulazioni della toolbar.

Sotto il righello si ritrova la finestra in cui è possibile gestire il contenutodell’elaborato. Tale finestra è dotata di menu locale che si attiva cliccan-do in essa con il pulsante destro del mouse.

Le opzioni del menu locale della finestra del Word Processor sono:

Taglia: copia nella clipboard ciò che è selezionato (testo, immagini, tabel-le, ecc.) e lo elimina dall’elaborato;

Copia: copia nella clipboard ciò che risulta selezionato nell’elaborato (te-sto, immagini, tabelle, ecc.);

Incolla: incolla, nel punto dell’elaborato in cui è posizionato il cursore,ciò che è stato preventivamente “copiato” o “tagliato”;

Seleziona tutto: seleziona tutto il contenuto dell’elaborato;

Salva in formato RTF…: esporta l’intero elaborato nel formato RTF (RichText Format); l’elaborato esportato può essere aperto e gestito con iWord Processor che supportano il formato RTF;

Carica da formato RTF…: importa il contenuto di un elaborato in formatoRTF (Rich Text Format); il contenuto dell’elaborato importato (testiformattati con immagini, tabelle, ecc.) viene inserito a partire dal pun-to in cui risulta posizionato il cursore del testo;

Impagina: impagina l’elaborato visualizzando correttamente i limiti di pagina; questa operazione viene effettuata automaticamente dal pro-gramma quando si richiede l’anteprima di stampa;

Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate all’elaborato dopol’ultimo salvataggio;

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17. La Relazione di Calcolo

539

Zoom: consente di scegliere, nell’apposito list box, l’Ingrandimento (in percentuale) della pagina del Word Processor;

Stampa: avvia la stampa su stampante dell’elaborato composto.

ACCAreader 

ACCAreader  è un software freeware per veicolare ed archiviare, informato elettronico, i documenti dell’edilizia (relazioni tecniche e di

calcolo, schede, elaborati grafici, computi, capitolati, ecc.).

Il programma ACCAreader consente di visualizzare, stampare ed espor-tare, nei formati standard, tutti gli elaborati prodotti con i programmiACCA anche a chi non possiede i software. ACCAreader consente anchela pubblicazione dei documenti su Internet.

Tutti i programmi ACCA prevedono tre diversi tipi di esportazione nelformato ACCAreader.

I tipi di esportazione nel formato ACCAreader sono:

Esportazione in Formato ACCAreader : esporta un elaborato in un filecon estensione .AR (ACCAreader) che può essere visualizzato, stam-

 pato ed esportato con il programma ACCAreader.

Il programma ACCAreader viene installato automaticamente quando si installanoi programmi ACCA. ACCAreader può anche essere scaricato gratuitamente dalsito Internet (www.acca.it) o dai CD dimostrativi di ACCA software.

Esportazione in Formato ACCAreader Autoeseguibile: esporta un elabo-rato in un file con estensione .EXE (eseguibile). L’elaborato esportatoin tale formato può essere visualizzato, stampato ed esportato senzache sul computer risulti installato ACCAreader.

Esportazione in Formato ACCAreader come Pagina WEB: produce un filecon estensione .HTML e una cartella contenente un file con estensione.AR. Questa soluzione consente di “pubblicare” il documento su un sitoWEB; nei Browser Web più diffusi il documento, così pubblicato, viene

aperto, con ACCAreader, fornendo al visitatore tutte le specifiche fun-zionalità per la sua visualizzazione, stampa ed esportazione.

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17. La Relazione di Calcolo

540

I file e la cartella prodotti dall’“Esportazione ACCAreader come Pagina WEB” so-no strettamente collegati.

Se si “copia”, “taglia”, “incolla” o “cancella” uno degli elementi (file o cartella), vie-ne “copiato”, “tagliato”, “incollato” o “cancellato” anche l’altro elemento.

Le funzionalità e le utilità per la visualizzazione (anteprima di stampa),la stampa e l’esportazione dei documenti del programma ACCAreader vengono proposti anche nella Finestra ACCAreader (anteprima di stam-

 pa) del programma (v. § 17.4.2).

L’Anteprima di Stampa

EdiLus-CA prevede, come anteprima di stampa di tutti gli elaborati (re-lazione, tabulati, elaborati grafici, ecc.) prodotti dal programma la fine-stra ACCAreader (v. § 17.4.1).

Per accedere all’anteprima di stampa della relazione tecnica o dei ta- bulati composti (v. §§ 17.2 e 17.3) basta pigiare il bottone Stampa informato ACCAreader della Toolbar del Word Processor (v. § 17.4).

Per accedere all’anteprima di stampa di un qualsiasi altro elaboratografico (carpenteria, tavola delle armature, tavole esecutive) attivo ba-sta pigiare il bottone Anteprima di stampa della toolbar della finestradel Programma (v. § 3.4).

La finestra ACCAreader è sormontata da una Toolbar contenente, da si-

nistra, i seguenti bottoni:Lista Pagine: visualizza/nasconde, a sinistra della Finestra, la barra conle miniature delle pagine dell’elaborato; la selezione di una delle minia-ture visualizza la corrispondente pagina dell’elaborato nella Finestra;

Zoom Standard: visualizza le pagine dell’elaborato con l’ingrandimentoStandard proposto per default all’apertura della Finestra;

Zoom Più (Zoom Meno): effettua un ingrandimento (riduzione) delle pagine dell’elaborato;

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17. La Relazione di Calcolo

541

 

Copia su Clipboard: copia la pagina dell’elaborato visualizzata nellaClipboard, per poterla incollare in un documento di un qualsiasi pro-gramma Windows che gestisce il formato Metafile (ad es. Word).

A destra del bottone “Copia su Clipboard” si trovano:

•  la barra per lo scorrimento delle pagine dell’elaborato; per scorrere inavanti (indietro) le pagine dell’elaborato è possibile trascinare il cur-sore sulla barra verso destra (sinistra) oppure fare click nella zona del-la barra a destra (sinistra) del cursore;

  i due campi in cui è possibile specificare l’intervallo di paginedell’elaborato da stampare o da esportare (v. bottoni seguenti); nel primo e nel secondo campo da sinistra vanno specificati rispettiva-mente il numero della prima e dell’ultima pagina dell’intervallo.

A destra dei campi per l’indicazione delle pagine da stampare o esportaresono presenti i seguenti bottoni:

Stampa Pagine: attiva il dialog Imposta stampa per la scelta delle op-zioni per la stampa (v. § 17.4.3) dell’intervallo di pagine specificatonegli appositi campi della toolbar della Finestra dell’Anteprima;

Esporta Pagine in Word: esporta in Formato Word (97 e/o 2000)l’intervallo di pagine specificato negli appositi campi della toolbar ap-

 pena descritti;

Esporta Pagine in HTML: esporta in Formato HTML l’intervallo di pa-gine specificato negli appositi campi (a sinistra) della toolbar appena

descritti;Esportazioni ACCAreader : attiva un menu contenente le opzioni per lascelta del tipo di esportazione ACCAreader che si intende effettuare(v. § 17.5);

Annulla ed Esci: chiude l’anteprima di stampa.

Le modalità per l’esportazione dell’elaborato nei formati suddetti sono il-lustrate nel § 17.5.

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17. La Relazione di Calcolo

542

La Stampa Fronte/Retro degli Elaborati

La finestra ACCAreader (v. § 17.4.2) attivabile dal Word Processor (v. §17.4) viene proposta, come Anteprima di Stampa, per tutti gli altri elabo-rati, contiene le funzionalità del programma ACCAreader. In particolare,nella Finestra ACCAreader è possibile richiedere:

•  la stampa Fronte/Retro dell’elaborato utilizzando entrambe le faccedel foglio;

•  la stampa di più pagine (2, 4 o persino 8) per ogni facciata del foglio.

Queste funzionalità consentono di ottenere delle stampe molto professio-nali con un notevole risparmio di carta. In particolare, la possibilità distampare Fronte/Retro anche più pagine per foglio consente di ottenerecopie di lavoro o da archiviare dell’elaborato (relazione, tabulati, ecc.)con un risparmio di carta ancora più sensibile.

Stampa Fronte/Retro con una Pagina per ogni Facciata del Foglio

Per effettuare la stampa Fronte/Retro (con una pagina per ogni facciata

del foglio) della relazione (v. § 17.2) e/o dei tabulati (v. § 17.3) compo-sti, basta effettuare le seguenti operazioni:

Richiedere di visualizzare l’elaborato nell’anteprima ACCAreader (v.§ 17.4.2), pigiando il bottone Stampa in formato ACCAreader della to-olbar del Word Processor (v. § 17.4).

•   Negli appositi campi sulla toolbar della Finestra ACCAreader indicarela prima e l’ultima pagina dell’intervallo da stampare (per default il

 programma propone la stampa della sola pagina visualizzata).

Pigiare il bottone Stampa Pagine della toolbar della Finestra ACCAre-ader; questa operazione attiva il dialog “Imposta stampa”.

•   Nel dialog richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per richiedere la stampa delle pagine dispari è necessario che, nel dialog“Imposta stampa”, risultino effettuati i settaggi riportati nella figuraseguente.

Si noti che la selezione del check box stampa sul Fronte del Foglio consente di mantenere, per le pagine dispari, il margine richiesto per 

la rilegatura a sinistra del foglio.

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17. La Relazione di Calcolo

543

 

•  Ordinare i fogli su cui sono state stampate le pagine dispari in modoche la prima pagina pari venga stampata sul retro del foglio che con-tiene la prima pagina dispari.

  Richiedere la stampa delle pagine pari dell’elaborato avendo cura che,nel dialog Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nellafigura seguente.

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17. La Relazione di Calcolo

544

Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Fogliorisulta NON selezionato e il margine richiesto per la rilegatura vienedisposto a destra delle pagine pari.

Stampa Fronte/Retro con Più Pagine per ogni Facciata del Foglio

Per effettuare la stampa Fronte/Retro dell’elaborato con due o più pagine per ogni facciata del foglio, basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per richiederela stampa delle pagine dispari dell’elaborato è necessario che, nel dia-log Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella figuraseguente.

 Nell’esempio in figura si è scelto di stampare due pagine per facciatadel foglio.

Ovviamente, nel caso si scelga di stampare 4 (8) pagine per facciata,occorre scegliere, l’orientamento verticale (orizzontale) del foglio.

Si noti che la selezione del check box stampa sul Fronte del Foglioconsente di mantenere, per le pagine dispari, il margine richiesto per la rilegatura a sinistra del foglio.

•  Ordinare i fogli su cui sono state stampate le pagine dispari in modo

che il primo gruppo di pagine pari venga stampato sul retro del foglioche contiene il primo gruppo di pagine dispari.

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17. La Relazione di Calcolo

545

•  Richiedere la stampa delle pagine pari dell’elaborato avendo cura che,nel dialog Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nellafigura seguente.

Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Fogliorisulta deselezionato e il margine richiesto per la rilegatura viene posi-zionato a destra delle pagine pari.

•  Ritagliare le pagine stampate lungo le linee tratteggiate riportate nelfoglio.

Le pagine ritagliate potranno essere rilegate mantenendo la loro numera-zione progressiva.

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17. La Relazione di Calcolo

546

L’Esportazione degli Elaborati

Ogni elaborato (relazione, tabulati grafici, tavole esecutive, ecc.) del pro-gramma può essere esportato nei formati:

RTF [solo per relazione e tabulati], per ottenere la relazione o i tabulati com- posti in un formato standard leggibile e gestibile con un qualsiasiWord Processor;

DXF o DWG [solo per elaborati grafici], per ottenere un elaborato grafico inun formato leggibile e gestibile con un qualsiasi CAD;

DOC, per ottenere l’elaborato in un formato leggibile con il programmaWord di Microsoft;

HTML, per ottenere un elaborato immediatamente pubblicabile su un sitoInternet;

ACCAreader , per ottenere l’elaborato nel formato standard di ACCA sof-tware per veicolare ed archiviare gli elaborati dell’Edilizia (v. § 17.4.1);

Esportazione della Relazione nel Formato RTF (Rich Text Format)

Per esportare, nel formato RTF, una relazione (v. § 17.2) o i tabulati (v. §17.3) composti basta effettuare le seguenti operazioni:

•  fare click, con il pulsante destro del mouse, nella pagina del Word Pro-cessor in cui l’elaborato è stato composto per attivarne il menu locale;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Salva in formato RTF…; questaoperazione attiva il dialog in cui va specificato il nome del file da e-sportare e l’unità e la directory in cui si intende salvarlo;

•   pigiare il bottone OK del dialog per avviare l’esportazione.

Esportazione nei Formati ACCAreader, DOC, HTML

Per esportare, nei formati ACCAreader, DOC (per Word) e HTML, unarelazione o un qualsiasi elaborato grafico prodotto dal programma bastaeffettuare le seguenti operazioni:

1) Richiedere l’anteprima dell’elaborato nella finestra ACCAreader (v. §17.4.2); per richiedere l’anteprima ACCAreader per una relazione o

 per i tabulati composti basta pigiare il bottone Stampa in formato AC-CAreader della toolbar del Word Processor (v. § 17.4); per gli elabo-

rati grafici, invece, basta pigiare il bottone Anteprima di stampa dellatoolbar della Finestra del Programma (v. § 3.4);

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17. La Relazione di Calcolo

547

2) negli appositi campi della toolbar della finestra ACCAreader specifi-care il numero della prima e dell’ultima pagina dell’intervallo di pagi-ne dell’elaborato che si intende esportare;

Ovviamente, se l’elaborato da esportare è costituito da un’unica pagina, in entrambii campi viene riportato il numero “1” e tale valore non può essere modificato.

3) scegliere il tipo di esportazione; la scelta del tipo di esportazione vaoperata effettuando una delle seguenti operazioni:

 pigiare il bottone Esporta Pagine in Word, se si intende esportare le pagine specificate in formato Word;

 pigiare il bottone Esporta Pagine in HTML, se si intende esportare le pagine specificate in formato HTML;

 pigiare il bottone Esportazioni ACCAreader  se si intende esportare le pagine specificate in uno dei formati ACCAreader (v. § 17.4.1);quest’ultima operazione attiva un menu in cui va scelta l’opzione:

Esporta in Formato ACCAreader : per esportare le pagine nel “formatoACCAreader” (v. § 17.4.1);

Esporta in Formato ACCAreader Autoeseguibile: per esportare le pagi-ne nel formato “ACCAreader Autoeseguibile” (v. § 17.4.1);

Esporta in Formato ACCAreader come Pagina WEB: per esportare le pagine nel formato “ACCAreader come Pagina Web” (v. § 17.4.1);

Ognuna delle operazioni illustrate al punto 3) attiva il dialog “Espor-tazione in …”.

4) Nel dialog Esportazione in … specificare il nome del file da esportare,indicare l’unità e la directory in cui esso deve essere salvato e pigiare

il bottone OK per avviare l’esportazione.

Tutti gli elaborati grafici di EdiLus-CA (carpenterie, tavole delle armatu-re, tavole esecutive) possono anche essere esportate nei formati DXF eDWG per poterle visualizzare e gestire con un qualsiasi CAD (v. §3.3.1.7).

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17. La Relazione di Calcolo

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18. Le Tavole Esecutive

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Le Tavole Esecutive

Effettuato il Calcolo della struttura ed apportate le eventuali personaliz-zazioni ai grafici prodotti (piante, viste 3D, carpenterie, armature di travie pilastri, ecc.), è possibile procedere direttamente alla loro stampa.

I grafici prodotti dal programma sono, infatti, veri e propri elaborati e-secutivi.

Per la produzione degli elaborati, EdiLus-CA mette a disposizione delTecnico anche uno straordinario strumento che, in maniera estremamentesemplice e rapida, consente di organizzare liberamente tutti i grafici pro-

dotti in un certo numero di Tavole Esecutive.La scelta di un modello di cartiglio comprensivo dei margini di un de-terminato formato di stampa fornisce immediatamente al Tecnico, la ta-vola più confacente ai propri gusti ed esigenze (v. § 18.1).

I modelli di cartiglio sono, peraltro, liberamente personalizzabili dall’Utente(v. § 18.9).

In ogni Tavola Esecutiva vengono automaticamente riportati gli opportunidati generali (v. § 5.1) del progetto ma è possibile dettagliarla ulteriormen-

te con l’inserimento di elementi grafici (linee, polilinee, ecc.) e testi.

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18. Le Tavole Esecutive

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Le tavole esecutive vengono archiviate nel progetto e, in qualsiasi mo-mento, sarà possibile modificarle e/o stamparle nuovamente.

Come Creare una Tavola EsecutivaDopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura è possibile or-ganizzare i grafici prodotti ed eventualmente personalizzati (tavole dellecarpenterie e/o delle armature, viste 3D, Telai) in un certo numero di Ta-

vole Esecutive del progetto.Per creare una Tavola Esecutiva nel progetto attivo di EdiLus-CA, bastaeffettuare le seguenti operazioni:

Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v.§ 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che sidiparte da tale nodo, il nodo TAVOLE ESECUTIVI.

Fare click sul nodo TAVOLE ESECUTIVI con il pulsante destro delmouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Aggiungi;

questa operazione apre il dialog “Scelta MODELLO Cartiglio”.

Con il termine “cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anchetutte le altre entità presenti nel modello e, in particolare, le linee di margine delformato cartaceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici da riportare nella tavola e-secutiva (v. § 18.3).

•   Nel dialog Scelta MODELLO Cartiglio effettuare le seguenti operazioni:

•  nell’elenco dei modelli disponibili selezionare il modello di cartiglioda adottare per la nuova Tavola; per facilitare la scelta, nella parte de-stra del dialog viene proposta un’anteprima del modello selezionato;

Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceoadatto a contenerlo in fase di stampa.

Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i gra-fici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.

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18. Le Tavole Esecutive

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•  pigiare il bottone OK; questa operazione chiude il dialog ed apre,nella Finestra del Programma (v. § 3.1), la finestra TAVOLE ESE-CUTIVI in cui risulta aperta la tavola creata con il modello di carti-

glio scelto.

Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anchetutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del relativo modello.In particolare, fanno parte del cartiglio tutte le linee di margine del formato carta-ceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici della tavola esecutiva.

Contestualmente alla creazione della nuova Tavola viene aggiunto, sul

ramo del Navigatore che si diparte dal nodo TAVOLE ESECUTIVI, ilnodo per i successivi accessi alla tavola.

Per accedere nuovamente ad una Tavola Esecutiva precedentementecreata basterà fare un semplice doppio click sul corrispondente nodo del

 Navigatore.

 Nella tavola grafica della finestra TAVOLE ESECUTIVI viene riportatoil cartiglio scelto nel dialog “Scelta MODELLO Cartiglio” (v. nota pre-cedente).

Al nodo creato e alla relativa Tavola viene assegnato, come nome, il nu-mero d’ordine di creazione seguito dalla stringa “Tavola Esecutiva”.

Il nome della Tavola può essere modificato effettuando le seguenti ope-razioni:

cliccare, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della Tavola darinominare per selezionarlo ed aprire il relativo menu locale;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina per rendere editabileil nome del nodo nel campo a destra dell’icona;

•  specificare il nuovo nome della tavola e pigiare INVIO della tastiera per confermare; ovviamente, questa operazione modifica anche il nomedella Tavola riportato sulla barra del titolo della finestra TAVOLEESECUTIVI.

I paragrafi seguenti descrivono la finestra TAVOLE ESECUTIVI e lemodalità operative per la produzione delle tavole esecutive del progetto.

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18. Le Tavole Esecutive

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La Finestra TAVOLE ESECUTIVITutte le Tavole Esecutive (v. § 18.1) di un progetto di EdiLus-CA posso-no essere visualizzate e modificate nella finestra TAVOLE ESECUTIVI.

La finestra TAVOLE ESECUTIVI viene proposta nella Finestra del Pro-gramma quando si crea (v. § 18.1) una nuova Tavola Esecutiva oppurequando se ne apre una esistente.

Per aprire una Tavola esecutiva già creata (v. § 18.1) per il progetto atti-vo di EdiLus-CA basta:

esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, ilnodo TAVOLE ESECUTIVI;

esplodere il nodo TAVOLE ESECUTIVI per visualizzare i nodi delle Ta-vole Esecutive create;

•  fare doppio click sul nodo della tavola da aprire; questa operazione a- pre la finestra TAVOLE ESECUTIVI (se non è già aperta) in cui vie-ne proposta la tavola esecutiva di cui è stata richiesta l’apertura.

La tavola grafica della finestra TAVOLE ESECUTIVI è una vero e pro- prio CAD con le funzionalità illustrate per le altre tavole grafiche del progetto (v. cap. 11).

In una tavola esecutiva aperta nella finestra TAVOLE ESECUTIVI èsempre presente un Cartiglio.

Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicanoanche tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del rela-tivo modello (linee di margine del formato cartaceo, ecc.) (v. § 18.1).

Il cartiglio di una tavola esecutiva può essere spostato nella tavola o so-stituito con un altro cartiglio (v. § 18.7) ma non può essere eliminato.

Per spostare il cartiglio di una tavola esecutiva basta:

selezionarlo cliccando, nella modalità per la selezione degli oggetti (at-tiva quando il bottone Seleziona Oggetti della toolbar risulta premuto),su una delle entità (linee, testo, ecc.) che lo costituiscono; quando il car-tiglio risulta selezionato, sull’entità cliccata appare la maniglia a lato;

•  fare click sulla maniglia del cartiglio per sbloccarlo dalla sua posizione;

•  spostare opportunamente il cartiglio e fare un nuovo click per fissarnela nuova posizione.

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18. Le Tavole Esecutive

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La presenza del cartiglio nella tavola esecutiva ha una duplice funzione:

•  individuare la parte della tavola (cartiglio vero e proprio) in cui ven-gono riportati gli opportuni dati del progetto e della tavola stessa;

•  fornire, in funzione del formato scelto, un utilissimo riferimento (i marginidella tavola) per la corretta disposizione dei grafici inseriti (v. § 18.3).

La posizione del cartiglio nella finestra TAVOLE ESECUTIVI non influisce sullaposizione della tavola esecutiva nel foglio di stampa.

Come Inserire i Grafici del Progetto in unaTavola Esecutiva

Per comporre una Tavola Esecutiva (v. § 18.1) basta inserire ed organiz-zare, nei margini individuati dal cartiglio scelto (v. § 18.1), gli opportunigrafici del progetto.

In una tavola esecutiva di un progetto di EdiLus-CA è possibile inserire piante dei piani dell’edificio (v. § 6.6), viste 3D (v. cap. 12), carpenterie(v. cap. 15), tavole delle armature di travi, pilastri, ecc. (v. cap. 16).

L’inserimento di un grafico in una tavola esecutiva si effettua trascinan-do in essa (Drag & Drop), il nodo del Navigatore (v. § 3.2.1) che rappre-senta il grafico stesso.

Si supponga di voler inserire, nella tavola esecutiva visualizzata nella fi-nestra TAVOLE ESECUTIVI, il grafico (tavola) delle armature di unatrave dell’edificio (v. § 16.2.1).

Per inserire il grafico delle armature di una trave nella tavola esecutivaattiva, basta effettuare le seguenti operazioni:

1) Esplodere con un doppio click i nodi GRAFICI e ARMATURE del Navi-gatore (v. § 3.2.1) per visualizzare i nodi contenuti in quest’ultimo.

2) Fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestraARMATURE: Travi nella Finestra del Programma e il box Travi sotto il

 Navigatore in cui vengono proposti, raggruppati per livelli, i nodi di

tutte le travate del progetto (v. § 16.2.1).

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18. Le Tavole Esecutive

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3) Nel box Travi esplodere il piano contenente il nodo del grafico dellatravata da riportare nella Tavola Esecutiva.

4) Dimensionare e disporre opportunamente le finestre TAVOLE ESE-

CUTIVI e “ARMATURE: Travi” nella Finestra del Programma. 

Quando il nodo del grafico da inserire nella Tavola Esecutiva è nel box sotto ilnavigatore (ad es. tavole di armature di travi, pilastri, ecc.) l’operazione di Drag &Drop può risultare difficoltosa per la presenza, in primo piano, della finestra delgrafico stesso (ad es. “ARMATURE: Travi”, ecc.).In questo caso, per operare agevolmente, è necessario che le finestre del proget-to aperte NON risultino estese a tutta la Finestra del Programma e che risultinodimensionate e posizionate in modo che almeno una parte della finestra TAVOLEESECUTIVI risulti sempre visibile.

Se invece il nodo da trascinare è presente direttamente nel Navigatore (Piante,viste 3D, Carpenterie, ecc.) l’operazione 4) e le raccomandazioni riportate nellapresente Attenzione non risultano necessarie.

5) Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul nodo del-la travata (v. § 16.2.1) di riportare nella Tavola Esecutiva e trascinarlo(v. figura) in un punto della finestra TAVOLE ESECUTIVI (in se-condo piano rispetto alla finestra “ARMATURE: Travi”). Questa ope-razione porta in primo piano la finestra TAVOLE ESECUTIVI.

6) Rilasciare il pulsante del mouse; al cursore risulta legato il vertice su- periore sinistro del grafico della travata trascinata; inoltre, nel toolboxdelle Proprietà vengono proposte le proprietà del grafico trascinato.

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18. Le Tavole Esecutive

555

7) Nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà specificare ilfattore per riportare nella scala desiderata il grafico che si sta inseren-do e premere INVIO della tastiera per confermare. Questa operazione

visualizza il grafico legato al cursore nella scala richiesta; ovviamenteil fattore di scala specificato deve essere tale da far rientrare il graficonei margini del cartiglio della tavola (v. § 18.1).

8) Spostare il grafico nel punto del cartiglio in cui si intende inserirlo efare click per fissare la posizione.

Con operazioni analoghe è possibile riportare nella Tavola Esecutiva letavole delle armature degli altri elementi strutturali (pilastri, ecc.).

Per inserire, invece, nella tavola esecutiva una pianta, una carpenteria o una

vista 3D, basta trascinare in essa il nodo del Navigatore relativo e specifi-carne la scala nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà.

Per ultimare la Tavola Esecutiva occorre procedere all’inserimento deidati opportuni nell’apposita sezione del cartiglio (v. § 18.4).

Pigiando il bottone Salva della toolbar la Tavola Esecutiva prodottaviene salvata.

Pigiando, invece, il bottone Stampa della toolbar si avvia la procedura per la stampa e/o l’esportazione della Tavola.

Ad una Tavola Esecutiva prodotta è possibile accedere (v. § 18.5) in qualsia-si momento per stamparla o per apportarvi eventuali modifiche (v. § 18.7).

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18. Le Tavole Esecutive

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La Generazione Automatica delle Tavole EsecutiveEdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potente Wizard che, infunzione dei criteri specificati dall’Utente, provvede a creare automati-camente tutte le Tavole Esecutive e a comporre opportunamente, in que-ste, gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle armature di travi, pila-stri, ecc.) del progetto.

Le Tavole Esecutive prodotte possono essere liberamente modificate e personalizzate dal Tecnico (v. § 18.7).

Per avviare il Wizard per la produzione automatica delle Tavole Esecu-tive basta fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo TAVOLEESECUTIVI del Navigatore e, nel menu locale che si apre, selezionarel’opzione Generazione automatica.

Il Wizard può anche essere avviato selezionando l’opzione Wizard TavoleEsecutive del menu Strumenti.

All’avviamento, la finestra Generazione automatica tavole esecutive delWizard presenta una prima pagina con i bottoni per la scelta del criterioin base al quale esso procederà alla composizione delle Tavole Esecutive.

In basso nella finestra è presente il campo Scelta cartiglio in cui va indi-cato il cartiglio che si intende adottare per le Tavole Esecutive.

Pigiando il bottoncino a destra nel campo, si apre il dialog per la sceltadel cartiglio (v. § 18.1) delle Tavole Esecutive da generare.

Per la generazione automatica delle Tavole Esecutive è INDISPENSABILE speci-ficare il cartiglio che si intende adottare per esse;

Tuttavia, se, in questa fase, NON si sceglie alcun cartiglio, prima di avviare la ge-nerazione delle Tavole Esecutive, il Wizard riproporrà automaticamente il dialog

per la sua scelta (v. avanti).

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18. Le Tavole Esecutive

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Di seguito vengono descritti i quattro criteri previsti dal Wizard per la produzione automatica delle Tavole Esecutive. Per ogni criterio vengono,inoltre, descritte le modalità operative per la produzione automatica delleTavole Esecutive.

A) Tipologia di Tavola

Il criterio di raggruppamento degli elaborati per  Tipologia di Tavola delWizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di Ta-vole Esecutive in cui le tavole degli elaborati grafici (carpenterie, tavoledelle armature di travi, pilastri, ecc.) risultano raggruppate per tipologia.

In pratica, il Wizard provvede a creare, in funzione del formato (carti-

glio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate tutte lecarpenterie del progetto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono ri- portate le tavole delle armature delle travate e così via.

Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per tipologia, ba-sta effettuare le seguenti operazioni:

1) Pigiare il bottone tipologia di tavola della prima pagina del Wi-zard.

2) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla sua pagina successiva del Wizard che presenta una griglia in cui vengono

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18. Le Tavole Esecutive

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elencate tutte le tipologie di elaborati grafici del progetto. Esplodendouna tipologia (con un doppio click sulla relativa icona), vengono vi-sualizzati tutti gli elaborati grafici ad essa appartenenti. In questa pa-

gina del Wizard è possibile:•  Specificare la scala per ogni tipologia di elaborato del progetto digi-

tandola nel campo Scala 1: del relativo rigo.La scala assegnata ad una tipologia viene anche assegnata a tutti glielaborati del progetto ad essa appartenenti.Con le stesse modalità può essere liberamente personalizzata anchela scala di ogni singolo elaborato di una tipologia.

•  Definire, per ogni tipologia, il bordo con cui gli elaborati ad essa

appartenenti verranno proposti nelle Tavole Esecutive.Per effettuare questa operazione basta scegliere il tipo di bordo de-siderato nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campoBordo del rigo della tipologia.Il bordo scelto per una tipologia viene anche assegnato a tutti gli e-laborati del progetto ad essa appartenenti.Con le stesse modalità è anche possibile personalizzare il bordo diogni singolo elaborato grafico.

  Definire, per ogni tipologia, la posizione in cui deve essere riportatala scala di ogni elaborato ad essa appartenente.

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18. Le Tavole Esecutive

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Per effettuare questa operazione basta scegliere la posizione deside-rata nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo Po-sizione Scala del rigo della tipologia.

La posizione della scala scelta per una tipologia viene anche asse-gnato a tutti gli elaborati del progetto ad essa appartenenti.Con le stesse modalità è anche possibile personalizzare la posizionedella scala per ogni singolo elaborato grafico.

Le modifiche apportate alla Scala, al Bordo e/o alla Posizione Scala di una Ti-pologia, vengono automaticamente applicate a tutti gli elaborati ad essa apparte-nenti facendo perdere eventuali personalizzazioni effettuate per singoli elaborati.

3) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla paginasuccessiva del Wizard in cui vanno effettuate le seguenti operazioni:

•  nella sezione Opzioni generali specificare, in centimetri, la Distanzafra le entità (cioè la distanza fra le tavole degli elaborati nelle TavoleEsecutive); nella sezione Margini (cm) specificare i Margini (superio-re, inferiore, sinistro e destro) tra il bordo del cartiglio scelto;

•  selezionare il check box Applica il bordo a tutte le entità, se si deside-

ra che, nelle Tavole Esecutive, ad ogni elaborato grafico risulti ap- plicato un bordo il cui stile può essere scelto nel list box sottostante;

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18. Le Tavole Esecutive

560

•  selezionare il check box Ottimizza spazio sulle tavole esecutive, se sidesidera che, nelle Tavole Esecutive, gli elaborati grafici vengano in-seriti in modo da riempire quanto più possibile gli spazi vuoti; natu-

ralmente, in questo caso, l’ordine di inserimento prioritario degli ela- borati grafici nelle Tavole Esecutive NON sarà più quello sequenzialema quello che consente una migliore ottimizzazione degli spazi;

•  selezionare il check box Cancella tavole esecutive già presenti, se sidesidera che, prima di procedere alla generazione delle Tavole Ese-cutive, vengano eliminate quelle già presenti nel progetto; se talecheck viene lasciato NON selezionato, le Tavole Esecutive generatedal Wizard verranno aggiunte a quelle eventualmente già presenti.

4) Pigiare il bottone Genera Tavole sulla barra inferiore del Wizard. Se

nella prima pagina del Wizard è stato scelto il cartiglio da adottare,vengono generate le Tavole Esecutive e viene proposta l’ultima pagi-na (di Riepilogo) del Wizard. Tale pagina riporta l’elenco delle Tavolegenerate e l’indicazione di eventuali problemi riscontrati durante lagenerazione.

Se, invece, NON è stato scelto alcun Cartiglio viene proposto il dialog(Scelta MODELLO Cartiglio) in cui occorre necessariamente scegliere ilcartiglio (v. § 18.1). Pigiando il bottone OK di tale dialog per chiuder-lo e confermare la scelta effettuata, vengono generate le Tavole Esecu-

tive e viene proposta l’ultima pagina del Wizard appena descritta.

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18. Le Tavole Esecutive

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 Per stampare le informazioni sull’esito della generazione automatica delle TavoleEsecutive basta pigiare il bottone Stampa dell’ultima pagina del Wizard.Le stesse informazioni possono essere copiate per poterle “incollare” in altri do-cumenti, pigiando il bottone Copia dell’ultima pagina del Wizard.

5) Pigiare il bottone Fine sulla barra inferiore del Wizard per chiuderlo.

B) Piano di Appartenenza

Il criterio di raggruppamento degli elaborati per  Piano di Appartenenza del Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di

Tavole Esecutive in cui gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle ar-mature di travi, ecc.) risultano raggruppati per piano di appartenenza.

In pratica, il Wizard provvede a creare, per ogni piano, in funzione delformato (cartiglio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono ri-

 portate la relativa carpenteria, le tavole delle armature delle relative tra-vate e pareti e la relativa tabella dei pilastri.

 Naturalmente, in questo, caso, vengono create anche una o più TavoleEsecutive in cui vengono riportate le armature delle pilastrate.

Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per piano, bastaeffettuare le seguenti operazioni:

Pigiare il bottone piano di appartenenza della prima pagina del Wizard.

•  Procedere effettuando le operazioni 2), 3), 4) e 5) illustrate al Punto A del presente paragrafo.

C) Tipologia e Piano di Appartenenza

Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Tipologia e Piano di Ap-partenenza del Wizard consente di ottenere automaticamente il numeronecessario di Tavole Esecutive in cui le tavole degli elaborati grafici(carpenterie, tavole delle armature di travi, pilastri, ecc.) risultano rag-gruppate sia per piano che per tipologia di appartenenza.

In pratica, il Wizard provvede a creare, per ogni piano, in funzione delformato (cartiglio) scelto, una Tavola Esecutiva con la relativa carpenteria,una o più Tavole Esecutive con le tavole delle armature delle travate del

 piano, una Tavola Esecutiva con la Tabella dei Pilastri del piano e così via.

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18. Le Tavole Esecutive

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Anche in questo caso, inoltre, vengono create una o più Tavole Esecutivein cui vengono riportate le armature delle pilastrate.

Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecuti-

ve in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate sia per piano che per tipologia di elaborato, basta effettuare le seguenti operazioni:

Pigiare il bottone tipologia e piano di appartenenza della prima paginadel Wizard.

•  Procedere effettuando le operazioni 2), 3), 4) e 5) illustrate al Punto A del presente paragrafo.

D) Disposizione Personalizzata

Oltre alle modalità di raggruppamento degli elaborati grafici illustrate ai punti A, B e C del presente paragrafo, il Wizard consente al Tecnico didefinire liberamente i raggruppamenti di elaborati all’interno delle Tavo-le Esecutive automaticamente generate.

La definizione dei raggruppamenti di elaborati grafici da riportare nelleTavole Esecutive si effettua in una specifica pagina del Wizard a cui siaccede effettuando le seguenti operazioni:

 pigiare il bottone disposizione personalizzata della prima pagina del

Wizard;•   pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore del Wizard.

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18. Le Tavole Esecutive

563

La pagina per la definizione dei raggruppamenti di elaborati presenta, asinistra, la griglia Gruppi entità tavole, in cui è possibile definire e gestire(modificare e cancellare) i raggruppamenti di elaborati in base ai quali

devono essere prodotte le Tavole Esecutive.A destra della griglia “Gruppi entità tavole” è presente la griglia Tavoledisponibili, in cui vengono proposte tutti gli elaborati grafici prodotti dal

 programma a seguito del calcolo (v. § 13.7) raggruppati per tipologie.

Per definire i raggruppamenti di elaborati in base a cui il Wizard genere-rà le Tavole Esecutive, occorre procedere come descritto di seguito.

Creazione del Raggruppamento

Per creare un raggruppamento di elaborati grafici basta effettuare le se-guenti operazioni:

•  cliccare, con il pulsantedestro del mouse, nellagriglia Gruppi entità tavo-le, per accedere al relati-vo menu locale;

•  selezionare l’opzione Ag-

giungi gruppo del menulocale per creare un nuo-vo rigo (gruppo di elabo-rati) nella griglia;

•   posizionare il cursore nel primo campo del rigo creato e specificarvi ilnome del gruppo;

•  spostare il cursore nel campo Scala 1: e specificare la scala (ad es. 50)con cui tutti gli elaborati del gruppo dovranno essere riportati nelleTavole Esecutive;

Per ragioni di spazio, nelle griglie della pagina del Wizard non risultano visualiz-zate tutte le colonne (campi).

Per visualizzare le colonne nascoste delle griglie basta spostare il cursore in essemediante le freccette della tastiera o utilizzare le apposite barre di scorrimento inferiori.

In ogni caso, per operare più comodamente, si consiglia di dimensionare oppor-tunamente la finestra del Wizard spostandone i bordi e/o la barra verticale chesepara le due griglie.

È possibile, inoltre, dimensionare le colonne delle griglie spostando opportuna-

mente le barrette verticali che separano le loro intestazioni.

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18. Le Tavole Esecutive

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•  spostare il cursore nel campo Bordo e, nel list box che si attiva, sce-gliere il tipo di bordo che dovrà contornare, nelle Tavole Esecutive, letavole di tutti gli elaborati del gruppo;

•  spostare il cursore nel campo Posizione Scala e, nel list box che si atti-va, scegliere in che posizione dovrà essere riportata la scala degli ela-

 borati del gruppo; scegliendo l’opzione Nessuno, per gli elaborati delgruppo NON viene riportata l’indicazione della scala.

Dopo aver inserito gli elaborati in un gruppo, la Scala, il Bordo e la Posizione del-la Scala potranno essere personalizzati, con le stesse modalità, per ogni singolo

elaborato.

Inserimento degli Elaborati Grafici nel Raggruppamento

Creato un raggruppamento, è necessario provvedere ad inserirvi gli ela- borati opportuni.

In un gruppo è possibile inserire:

•  un’intera tipologia di elaborati (ad es. tutte le travate e/o tutte le car-

 penterie del progetto);•  gli elaborati della stessa tipologia relativi ad un singolo piano (ad es.

tutte le travate del primo piano);

•  singoli elaborati grafici di qualsiasi tipologia e di qualsiasi piano.

 Nei primi due casi l’ordine di inserimento degli elaborati grafici di unatipologia o di un piano nel gruppo (e, quindi, nelle Tavole Esecutive) sa-rà quello con cui essi vengono proposti nel Navigatore del Progetto.

La possibilità di inserire in un gruppo, nell’ordine desiderato, anche singolielaborati grafici di qualsiasi tipo (carpenterie, armature di travi, ecc.) e ap-

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18. Le Tavole Esecutive

565

 partenenti a qualsiasi piano, conferisce al Tecnico la massima libertà neldefinire i criteri per la generazione automatica delle Tavole Esecutive.

Se si seleziona l’opzione Ottimizza spazio sulle tavole esecutive della succes-siva pagina del Wizard, l’ordine di inserimento degli elaborati grafici nelle TavoleEsecutive non sarà più quello del raggruppamento, ma verrà determinato priorita-riamente dalla necessità di occupare quanto più possibile gli spazi delle TavoleEsecutive con gli elaborati del gruppo.

Per inserire, in un gruppo della griglia Gruppi entità tavole, tutti gli elabo-rati di una certa tipologia (ad es., le armature della travate), basta effet-tuare la seguente operazione di Drag & Drop:

•  nella griglia Tavole disponibili fare click, senza rilasciare il pulsantesinistro del mouse, sulla tipologia di elaborati da inserire nel gruppo;

•  trascinare il cursore sul gruppo della griglia Gruppi entità tavole in cuioccorre inserire gli elaborati;

•  rilasciare il pulsante del mouse; questa operazione inserisce nel grup- po tutti gli elaborati grafici della tipologia trascinata visualizzandoli

sul ramo che si diparte dal gruppo stesso.

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18. Le Tavole Esecutive

566

Con la modalità illustrata è possibile aggiungere, agli elaborati inseriti,quelli di un’altra tipologia, quelli di un piano e/o singoli elaborati diqualsiasi tipologia e piano.

Per inserire, in un gruppo, tutti gli elaborati di un certa tipologia (ad es.travate, pilastrate, ecc.) relativi ad un determinato piano dell’edificio ba-sta effettuare le seguenti operazioni:

•  nella griglia Tavole disponibili esplodere la tipologia di appartenenzadegli elaborati per visualizzare, sul ramo che da essa si diparte, tutti i

 piani dell’edificio;

•  fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul piano icui elaborati devono essere inseriti nel gruppo;

•  trascinare il cursore sul gruppo della griglia Gruppi entità tavole in cuioccorre inserire gli elaborati e rilasciare il pulsante del mouse.

Se invece si intende inserire o aggiungere in un gruppo un singolo elabo-rato basta esplodere la tipologia e/o il piano di appartenenza nella grigliaTavole disponibili per individuarlo.

Con la stessa modalità illustrata l’elaborato potrà essere riportato nel

gruppo desiderato della griglia Gruppi entità tavole.

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18. Le Tavole Esecutive

567

 

Per facilitare il lavoro del Tecnico, nella griglia Tavole disponibili i nomi degli e-laborati grafici gia inseriti in un gruppo vengono riportati in rosso e barrati.

Vengono, inoltre riportati in rosso e barrati anche i nomi delle tipologie e dei pianii cui elaborati sono già stati tutti inseriti nei gruppi.

Un elaborato grafico inserito in un gruppo può essere rimosso da questoeffettuando le seguenti operazioni:

•  fare click con il pulsante destro del mouse sull’elaborato da rimuove-re; questa operazione seleziona l’elaborato ed apre il menu locale dellagriglia “Gruppi entità tavole”;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Rimuovi.L’elaborato selezionato può anche essere rimosso dal gruppo in cui risul-ta inserito pigiando CANC della tastiera.

Naturalmente, se l’elaborato rimosso non è più presente in alcun gruppo, il suo nome,nella griglia “Tavole disponibili”, viene riproposto in nero e non più in rosso e barrato.

Definiti i gruppi di elaborati desiderati, per proseguire nella composizio-ne automatica delle Tavole Esecutive, basta effettuare le operazioni 3), 4)e 5) illustrate al punto A del presente paragrafo.

Il Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive è un u-tilissimo strumento che supporta il lavoro del Tecnico anche quando si

 provvede a comporre manualmente le Tavole Esecutive.

Grazie a specifiche funzionalità del Wizard, infatti, è possibile controlla-re, in maniera semplice e chiara, quali elaborati grafici del progetto risul-

tano già inseriti in Tavole Esecutive. È possibile, inoltre, conoscere im-mediatamente in quali Tavole Esecutive è stato inserito un elaborato (v. §18.3).

Le tavole esecutive ottenute potranno essere ulteriormente personalizzatemodificando, con le consuete modalità, le proprietà (scala, ecc.) di ognielaborato contenuto oppure spostando opportunamente gli elaborati, eli-minandone alcuni ed inserendone altri (v. § 18.7).

Un elaborato di una tavola esecutiva può anche essere “copiato” per po-

terlo “incollare” in un’altra tavola.

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18. Le Tavole Esecutive

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Ulteriori Utilità per la Composizione delle Tavole

EsecutiveIl Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive (v. §18.3.1) è un utilissimo strumento di controllo e di ricerca degli elaboratigrafici del progetto inseriti nelle Tavole Esecutive, anche quando si pro-cede alla loro composizione manuale (v. §§ 18.1 e 18.3).

Si supponga che nel progetto di EdiLus-CA risultino già inserite, manual-mente (v. §§ 18.1 e 18.3) oppure mediante la composizione automatica (v.

§ 18.3.1), delle Tavole Esecutive contenenti degli elaborati grafici.Si avvii il Wizard cliccando, con il pulsante destro del mouse, sul nodoTAVOLE ESECUTIVI del Navigatore (o sul nodo di una qualsiasi TavolaEsecutiva in esso inserita) e selezionando, nel menu locale che si apre,l’opzione Generazione automatica.

Il Wizard può anche essere avviato selezionando l’opzione Wizard Tavole Ese-cutive del menu Strumenti.

Si prema il bottone disposizione personalizzata della prima pagina delWizard (v. punto A del § 18.3.1) e, successivamente, si pigi Avanti >>sulla barra inferiore per passare alla pagina successiva (v. punto D del§ 18.3.1).

 Nella griglia Gruppi entità tavole di questa pagina vengono proposti glieventuali gruppi precedentemente definiti nel Wizard per la composizio-ne automatica delle Tavole Esecutive mediante la “disposizione persona-lizzata” (v. punto D del § 18.3.1).

 Nella griglia Tavole disponibili vengono, invece, riportati gli elaborati di-sponibili del progetto raggruppati par tipologia e/o piano di appartenenza.

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18. Le Tavole Esecutive

569

 

Naturalmente, per visualizzare gli elaborati del progetto è necessario esplodere latipologia e/o il piano di appartenenza con un doppio click sulle relative icone.

L’icona di ogni elaborato che risulta inserito almeno una volta in unaTavola esecutiva risulta contrassegnata dal simbolo verde a lato.

In questo modo il Tecnico individua immediatamente gli elaborati chedevono ancora essere inseriti nelle Tavole Esecutive.

 Nel campo N. del rigo di ogni elaborato viene, inoltre, riportato il numerodi volte che esso risulta inserito nelle Tavole Esecutive prodotte.

 Nel campo TV Esecutive di un rigo viene indicato se il relativo elaborato NON risulta presente in Nessuna tavola esecutiva.

Se, invece, un elaborato risulta inserito in almeno una Tavola Esecutiva,nel campo “TV Esecutive” viene riportata la stringa Click per vedere letavole esecutive.

Cliccando su tale stringa, nel campo si attiva un list box che proponel’elenco delle Tavole Esecutive in cui l’elaborato risulta inserito.

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18. Le Tavole Esecutive

570

Selezionando una delle Tavole Esecutive proposte, questa viene apertanella relativa finestra (v. § 18.2) per verificare la presenza dell’elaborato,apportarvi le modifiche opportune o eliminarlo, se questo è presente an-

che in altre Tavole.

Tutte le modifiche apportate alle Tavole Esecutive (cancellazione o inse-

rimento di elaborati) vengono dinamicamente aggiornate nella griglia.

Selezionando il check box Mostra solo elaborati non ancora inseriti, nellagriglia Tavole disponibili vengono proposte solo gli elaborati che NONsono ancora stati inseriti nelle Tavole Esecutive, sia che queste siano sta-te prodotte manualmente (v. §§ 18.1 e 18.3), sia che siano state ottenutemediante la composizione automatica (v. § 18.3.1).

Questa funzionalità è estremamente utile per evitare di inserire lo stessoelaborato in più Tavole Esecutive.

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18. Le Tavole Esecutive

571

L’Inserimento dei Dati nel CartiglioGran parte dei campi del cartiglio di una Tavola Esecutiva (v. § 18.1)vengono automaticamente compilati dal programma con i dati di caratte-re generale del progetto (v. § 5.1).

Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anchetutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del relativo modello.

In particolare, fanno parte del cartiglio tutte le linee di margine del formato carta-ceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici della tavola esecutiva.

In ogni campo del modello di cartiglio scelto al momento della creazionedella Tavola Esecutiva (v. § 18.1), infatti, è presente una variabile.

Le variabili che è possibile ritrovare in un modello di cartiglio possonoessere del tipo:

Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella se-zione dei dati generali della struttura (v. § 5.1).

Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove ilnumero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio“01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”).

Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal programma nel cartiglio della Tavole Esecutive al momento della lorocreazione (18.1).

Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della tavolaesecutiva e che, pertanto, vanno specificati dal Tecnico nel toolboxdelle Proprietà del cartiglio che si apre selezionando una sua linea oun suo testo.Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il nu-mero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà delcartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la“Scala” della Tavola Esecutiva).

Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutivaattiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo to-olbox delle Proprietà del cartiglio stesso.

Il cartiglio scelto per la Tavola Esecutiva attiva risulta, quindi, parzial-mente compilato con i dati generali del progetto.

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18. Le Tavole Esecutive

572

Per procedere all’inserimento, nel cartiglio, dei dati relativi alle “Variabi-li del Cartiglio” basta effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare il cartiglio cliccando su una delle entità (linee, testi, ecc.)

che lo costituiscono; questa operazione apre il toolbox delle Proprietàdel cartiglio selezionato;

•  in ogni campo del toolbox delle Proprietà specificare il dato opportunoe pigiare INVIO della tastiera per confermare; questa operazione riportaogni dato specificato nel corrispondente campo del cartiglio.

Nel toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato sono presenti anche i novecampi Utente 01 … Utente 09.

Questi nove campi corrispondo alle variabili $CART_31$ … $CART_39$ che so-no altre nove Variabili del Cartiglio che è possibile inserire nei modelli di carti-glio per consentire all’Utente di riportare altri dati nel cartiglio.

Per riportare nel cartiglio un testo, senza personalizzare il modello di cartiglio, ècomunque possibile inserirvi un oggetto Testo (v. § 10.15) di EdiLus-CA.

Come Aprire una Tavola EsecutivaUna Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4)

 può essere aperta in qualsiasi momento per poterla visualizzare, stampareo modificare (v. § 18.7).

Per aprire una Tavola Esecutiva del progetto attivo basta effettuare le se-guenti operazioni:

esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLEESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare inodi relativi alle Tavole Esecutive create;

fare doppio click sul nodo della Tavola Esecutiva a cui si intende ac-cedere; questa operazione apre la Tavola scelta nella finestra TAVO-LE ESECUTIVI (v. § 18.2).

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18. Le Tavole Esecutive

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Come Eliminare una Tavola EsecutivaPer eliminare dal progetto attivo, una Tavola Esecutiva precedentementecreata (v. § 18.1) basta effettuare le seguenti operazioni:

esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLEESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare inodi relativi alle Tavole Esecutive del progetto;

cliccare, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della tavola esecu-tiva da eliminare per selezionarlo ed accedere al menu locale del Na-vigatore;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Elimina.

Come Modificare una Tavola Esecutiva

Una Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4) può essere liberamente modificata in qualsiasi momento.

In particolare è possibile modificare il cartiglio scelto in fase di creazionedella Tavola Esecutiva (v. § 18.1), anche dopo aver inserito dei grafici ecompilato dei dati senza perdere il lavoro effettuato. Anche i dati inseritidall’Utente nel cartiglio possono essere liberamente modificati.

È possibile, inoltre, eliminare uno o più grafici inseriti oppure modificarlinella scala (dimensioni) e nella posizione.

Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modi-fiche descritte ad una Tavola Esecutiva.

Come Sostituire il Cartiglio della Tavola Esecutiva

Per sostituire il cartiglio della Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) bastaeffettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare il cartiglio; per selezionare il cartiglio nella Tavola Esecu-tiva attiva basta cliccare su una delle entità che lo costituiscono nellamodalità per la selezione degli oggetti (attiva quando il bottone Sele-

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18. Le Tavole Esecutive

574

ziona Oggetti della toolbar risulta premuto). Questa operazione pro- pone le proprietà del cartiglio nel toolbox delle Proprietà.

Cliccare sul rigo Modello del toolbox delle Proprietà in cui viene ripor-

tato il nome del cartiglio attualmente inserito nella tavola. Questa ope-razione visualizza, nello stesso rigo, il bottone a lato.

•  Pigiare il bottone che si attiva nel campo Modello; questa operazioneapre il dialog “Scelta MODELLO Cartiglio” (v. § 18.1).

•  nel dialog Scelta MODELLO Cartiglio effettuare le seguenti operazioni:

•  nell’elenco dei modelli disponibili selezionare il nuovo modello di car-tiglio da adottare per la Tavola; per facilitare la scelta, nella parte destradel dialog, viene proposta un’anteprima del modello selezionato;

Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceoadatto a contenerlo in fase di stampa.

Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i gra-fici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.

•  pigiare il bottone OK; questa operazione chiude il dialog e riporta ilnuovo cartiglio nella Tavola Esecutiva.

Come Modificare i Dati nel Cartiglio della Tavola Esecutiva

 Nella Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) i dati nei campi del cartiglio in-seriti automaticamente dal programma (v. § 18.4) possono essere modifi-cati semplicemente modificandoli nei dati generali del progetto (v. § 5.1).

Per modificare, invece, i dati del cartiglio NON inseriti automaticamentedal programma (v. § 18.4) basta selezionare il cartiglio e modificare icorrispondenti dati nel toolbox delle sue Proprietà.

Come Modificare la Scala di un Grafico nella Tavola Esecutiva

Per modificare la scala, e quindi le dimensioni, di un grafico inserito (v.§ 18.3) nella Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5), basta effettuare le se-guenti operazioni:

•  selezionare il grafico da modificare cliccando, nella modalità per la se-lezione degli oggetti, in un qualsiasi punto del rettangolo che lo con-tiene; questa operazione propone le proprietà del grafico nel toolbox

delle Proprietà;

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18. Le Tavole Esecutive

575

•  nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà specificare unnuovo valore del fattore di scala e premere INVIO della tastiera per confermare ed ottenere il grafico nella nuove dimensioni.

Come Spostare un Grafico nella Tavola Esecutiva

Per spostare un grafico inserito (v. § 18.3) nella Tavola Esecutiva aperta(v. § 18.5) basta effettuare le seguenti operazioni:

selezionare il grafico da modificare cliccando, nella modalità per laselezione degli oggetti, in un qualsiasi punto del rettangolo che lo con-tiene; questa operazione propone la maniglia per lo spostamento (un

 pallino verde) sul vertice superiore sinistro del rettangolo che contieneil grafico;

•  cliccare sulla maniglia (pallino verde) per sbloccare il grafico dallasua posizione;

•  spostare la maniglia nel punto della tavola (interno al cartiglio) in cuisi intende disporre il grafico e cliccare per fissare la nuova posizione.

Come Stampare una Tavola EsecutivaPer stampare la Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) nella finestra TA-VOLE ESECUTIVI basta effettuare le seguenti operazioni:

•  cliccare nella finestra TAVOLE ESECUTIVI per accertarsi che risultiattiva nella Finestra del Programma;

La finestra attiva nella Finestra del Programma viene proposta in primo piano ri-spetto alle altre e presenta la barra del titolo di colore più intenso.

 pigiare il bottone Stampa della toolbar; questa operazione apre il dia-log Stampa Tavola;

•  nel dialog Stampa Tavola effettuare la scelta delle opzioni di stampaopportune e pigiare il bottone STAMPA; questa operazione propone

l’anteprima di stampa (v. § 17.4.2) della tavola.

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18. Le Tavole Esecutive

576

 pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra dell’Anteprima per avviare la stampa su carta della Tavola.

 Nella Finestra dell’Anteprima è possibile procedere all’esportazionedella Tavola Esecutiva nei formati DOC, HTML ed ACCAreader (v.§ 17.5).

Ovviamente, una Tavola Esecutiva può anche essere esportata nei forma-ti DXF e DWG (v. § 3.3.1.7).

Come Personalizzare un Modello di Cartiglio

Un modello di cartiglio è un file in formato DXF contenuto nella cartellaMODELLI\CARTIGLI a sua volta contenuta nella directory di installazionedel programma (C:\ACCA\EdiLus-CA).

L’Utente può creare cartigli personalizzati inserendo nuovi file DXF oDWG nella cartella CARTIGLI oppure modificando, con un qualsiasi

CAD, i file DXF dei cartigli esistenti.Ovviamente per la definizione di un nuovo modello di cartiglio è neces-sario disegnare il testalino e gli eventuali margini del foglio in manieracompatibile con il formato cartaceo che si intende utilizzare.

 Nel disegno del cartiglio l’Unità di Disegno adottata deve essere pari ad1 centimetro.

 Nel frontalino del modello di cartiglio vanno inoltre riportate le stringhe

di testo delle variabili che dovranno essere sostituite dai dati del progetto. Nel modello di cartiglio è possibile inserire i seguenti tipi di variabili:

Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella se-zione dei dati generali del progetto (v. § 5.1).

Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove ilnumero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio“01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”).

Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal

 programma nel cartiglio scelto per la Tavola Esecutiva (v. § 18.1) almomento della sua creazione e nella Relazione (v. cap. 17).

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18. Le Tavole Esecutive

577

Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della TavolaEsecutiva e che, pertanto, vanno specificati, dal Tecnico, nel toolboxdelle Proprietà del cartiglio (v. § 18.4) scelto.

Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il nu-mero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà delcartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la“Scala” della Tavola Esecutiva).

Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutivaattiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo to-olbox delle Proprietà.

La lista delle variabili che è possibile inserire in un modello di cartiglio

viene riportata nel § 18.10.

Le Variabili

Prima di proporre la lista di tutte le variabili che è possibile inserire in un

modello di cartiglio (v. § 18.9), è opportuno fare alcune considerazioni.

 Nel modello del cartiglio si inserisce una variabile costituita da pochi ca-ratteri.

Quando tale variabile verrà sostituita con il dato corrispondente, questooccuperà un certo spazio che potrebbe essere superiore a quello del ri-quadro previsto nel cartiglio.

 Nel file DXF del modello del cartiglio (v. § 18.9), per la stringa di ogni

variabile deve, pertanto, essere definito un formato del testo (tipo di ca-rattere, dimensioni e stile) tale che il dato che verrà sostituito ad essa nonecceda lo spazio previsto nel cartiglio.

Ovviamente, per alcuni dati (ad es. l’Oggetto) non è possibile definire a priori la quantità di testo necessaria.

Per tali dati, quindi, occorre definire, nella variabile stessa, un rettangoloche delimiti la lunghezza del testo in modo tale questo non ecceda lospazio del cartiglio ad esso dedicato.

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18. Le Tavole Esecutive

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Quando il testo eccede la larghezza del rettangolo suddetto, viene auto-maticamente disposto su più righe.

Le righe che, però, eccedono l’altezza del rettangolo definito non saranno

riportate nel cartiglio per evitare che queste si vadano a sovrapporre adaltri dati dello stesso cartiglio.

Un problema analogo si pone per l’inserimento del logo dello Studio.L’immagine del logo dello studio tecnico può essere caricata nei dati ge-nerali del progetto con una dimensione qualsiasi.

Definendo però, nella variabile del logo, le dimensioni del rettangolo chelo deve contenere, non si correrà il rischio che l’immagine del logo ecce-da lo spazio previsto e copra altri dati del cartiglio.

In questo caso il programma adatterà le dimensioni dell’immagine dellogo al rettangolo per esso definito nella corrispondente variabile.

Per indicare le dimensioni del rettangolo che deve contenere il testo o illogo corrispondente ad una variabile o il logo, basta definire la variabilestessa nel seguente modo:

$GEN_03_11.2x02.5$dove:

•  la stringa del tipo GEN_03 individua univocamente il dato del progettoche verrà sostituito alla variabile.

•  la stringa 11.2x02.5 (con la lettera x minuscola) definisce rispettiva-mente la larghezza (11.2 cm) e l’altezza (2.5 cm) del rettangolo chedeve contenere il testo.

Le dimensioni (in centimetri) del rettangolo che deve contenere il testo devonoessere necessariamente specificate con un numero la cui parte intera è semprecomposta da due cifre e in cui è sempre presente la cifra decimale.

 Ad esempio per indicare che il rettangolo del testo deve avere una larghezza di 8cm e un’altezza di 1.7 cm la stringa della variabile deve essere espressa nel mo-do seguente: 08.0x01.7 

Riassumendo, se in una variabile vengono anche definite le dimensionidel rettangolo che deve contenere il dato corrispondente, il testo del datoverrà disposto su più righe se eccede la larghezza del rettangolo stesso.

Il testo eccedente anche l’altezza del rettangolo non verrà visualizzato per evitare che vada a coprire dati del cartiglio sottostanti.

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18. Le Tavole Esecutive

579

In un modello di cartiglio è possibile inserire i seguenti tipi di variabili:

Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella se-zione dei dati generali della struttura (v. § 5.1).

Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove ilnumero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio“01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”).

Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal programma nel cartiglio delle Tavole Esecutive create (v. § 18.1) enella Relazione (v. cap. 17).

Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della TavolaEsecutiva e, pertanto, devono essere inseriti, dal Tecnico, nel toolbox

delle Proprietà del cartiglio selezionato (v. § 18.4).Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il nu-mero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà delcartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la“Scala” della Tavola Esecutiva).

Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutivaattiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo to-olbox delle Proprietà (v. § 18.4).

Le Variabili Cartiglio con i numeri che vanno dal 31 al 39 ($CART_31$ … $CART_39$) corrispondono ad altrettanti nove campi (Utente 01 …Utente 09) del toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato in cui ilTecnico può specificare ulteriori dati che intende riportare nella tavolaesecutiva.

Di seguito vengono elencate tutte le variabili che è possibile inserire inun modello di cartiglio. Per ogni variabile viene indicato il dato del pro-getto ad essa corrispondente e l’ubicazione del campo in cui esso va spe-cificato.

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18. Le Tavole Esecutive

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Variabili Dati Generali

$GEN_01$  Comune (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). 

$GEN_02$  Provincia (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). 

$GEN_03$  Oggetto (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). Per ta-le variabile si consiglia di definire (con le modalità precedentementeillustrate nel presente paragrafo) il rettangolo che deve contenere iltesto corrispondente. In questo modo, se il testo eccede la larghezzadello spazio che lo deve contenere viene distribuito su più righe. 

$GEN_04$  Parte d’opera (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). 

$GEN_05$  Committente (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). $GEN_06$  Denominazione (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati

Generali). 

$GEN_07$  Indirizzo (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). 

$GEN_08$  Località (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). 

$GEN_09$  Telefono (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). 

$GEN_10$  E-mail (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_11$  Progettista strutturale (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati

Generali). 

$GEN_12$  Direttore dei Lavori (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Ge-nerali). 

$GEN_13$  Luogo (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). 

$GEN_14$  Data (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). 

$GEN_15$  Descrizione Generale dell’Opera  (pagina Descrizione dell’Operadella finestra Dati Generali). 

$GEN_16$  Logo (immagine) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Gene-rali). Per tale variabile è necessario definire (con le modalità prece-dentemente illustrate nel presente paragrafo) il rettangolo che devecontenere l’immagine del logo. L’immagine del logo verrà adattata al-le dimensioni del rettangolo definito.

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18. Le Tavole Esecutive

581

Variabili Cartiglio

$CART_01$ Titolo (toolbox delle Proprietà del cartiglio); per default, nel campodel toolbox delle Proprietà del cartiglio, viene proposto il titolo asse-gnato alla tavola esecutiva quando questa è stata creata. Il titolo pro-posto nel toolbox delle proprietà può essere liberamente modificato.

$CART_02$ Tavola (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_03$ Scala (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_04$ Disegnatore (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_05$ Controllo (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_06$ Responsabile (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_07$ Protocollo (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_08$ Revisione (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_09$ Aggiornamento (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

……………

$CART_31$ Utente 01 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_32$ Utente 02 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_33$ Utente 03 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_34$ Utente 04 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_35$ Utente 05 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_36$ Utente 06 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_37$ Utente 07 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_38$ Utente 08 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). 

$CART_39$ Utente 09 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).

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18. Le Tavole Esecutive

582

Pagina lasciata volutamente in bianco

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19. Il Computo Metrico della Struttura

583

 

Il Computo Metrico della

StrutturaGrazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA e di PriMus la proget-tazione strutturale ed il computo metrico sono completamente integrati inun’unica fase di lavoro.

Tutti gli oggetti utilizzati per la progettazione vengono computati in undocumento di PriMus.

In pratica, il progetto ed il calcolo, con la definizione delle armature,

 producono automaticamente anche il computo.Le modifiche progettuali vengono immediatamente riportate nel preven-tivo, in modo che ogni scelta o modifica risulti coerente ed immediata-mente integrata in documenti progettuali e di stima: progettare una strut-tura, calcolarla e conoscerne il costo è un’unica cosa.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

584

Come Richiedere il Computo della StrutturaDopo aver richiesto almeno il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie(v. § 13.5) per il progetto attivo, è possibile richiedere la redazione auto-matica del computo metrico della struttura.

Per richiedere la redazione del computo della struttura basta:

esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, ilnodo Computo e Stima;

fare doppio clic sul nodo Computo e Stima; questa operazione apre lafinestra ELABORATI: Computo e Stima nella Finestra del Programma.

Di seguito la finestra “ELABORATI: Computo e Stima” sarà chiamatasemplicemente Computo e Stima.

La finestra Computo e Stima non è un semplice “contenitore” dei dati delcomputo della struttura ma un programma per la gestione dei computimetrici. In tale finestra, infatti, sono state implementate le funzionalità dicomputo del programma PriMus-DCF rendendo possibile la gestione, lastampa e l’esportazione del computo della struttura.

Per la descrizione della finestra Computo e Stima e delle funzionalità per la gestione del computo si rimanda all’Help di PriMus-DCF a cui si acce-de pigiando il bottone Visualizza Help della toolbar della finestra stessa.

 Nel computo vengono riportate le misurazioni delle lavorazioni (voci diElenco Prezzi) Calcestruzzo, Cassaforma, Acciaio in tondini per C.A. e So-laio. Ogni voce risulta “esplosa” in modo da visualizzare, sotto di essa,tutte le relative misurazioni. Ad esempio, sotto la voce “Calcestruzzo”vengono riportate, per ogni piano, tutte le misurazioni del calcestruzzo

delle travi, dei pilastri e di eventuali pareti, solette, ecc..Per default il computo viene proposto nell’editor Voci di Misurazione in cuiè possibile gestire liberamente le misurazioni delle voci di Elenco Prezzi.

Si noti che, in questa fase, per le voci del computo viene proposto un co-dice di tariffa (Tariffa) ed una descrizione (DESIGNAZIONE dei LAVORI)del tutto indicativi. Inoltre il prezzo unitario di ogni voce è pari a zero.

Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprat-tutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e viene

immediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

585

 

Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate nei dati enelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate.

Pigiando il bottone Restringe Tutto della toolbar, nella finestra Computo e Stimavengono nascoste tutte le misurazioni visualizzando le sole voci di Elenco Prezzi.

 

Naturalmente le misurazioni nascoste di una singola voce del computo possonoessere nuovamente visualizzate cliccando sull’icona a sinistra della voce stessa.

Pigiando il bottone Espande Tutto della toolbar della finestra Computo e Stimavengono invece visualizzate le misurazioni di tutte le voci del computo.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

586

 Nel computo è anche possibile inserire liberamente ulteriori voci e relati-ve misurazioni per procedere alla computazione, secondo le modalità

 previste da PriMus-DCF, di lavorazioni non attinenti alla struttura. Le

voci aggiunte dall’Utente possono essere liberamente cancellate.La finestra Computo e Stima presenta una toolbar con i seguenti bottoni:

Salva EP Default: salva l’Elenco Prezzi del documento attivo (conle voci personalizzate nel codice di tariffa, nella descrizione e nel

 prezzo unitario) (v. § 19.2), come Elenco Prezzi di riferimento, per laredazione del computo di tutti i futuri progetti di EdiLus-CA.

Reset Computo: cancella il computo prodotto con tutte le modifichee le personalizzazioni apportate alle misurazioni delle voci ma non quelle

apportate ai dati delle voci stesse (v. § 19.2) (tariffa, descrizione e prezzo).Componi Computo: richiede nuovamente la composizione

del computo cancellando tutte le modifiche e le personalizzazioni ap- portate, dall’Utente, alle misurazioni delle voci ma non quelle appor-tate ai dati delle voci stesse (v. § 19.2) (tariffa, descrizione e prezzo).Questa funzionalità consente di aggiornare il computo con le eventualimodifiche apportate al progetto (ad es. alle armature).

Il computo della struttura viene ricomposto automaticamente anche ogni voltache si accede nuovamente alla finestra Computo e Stima (dopo averla chiusa), inmodo da aggiornarlo con le eventuali modifiche apportate al progetto.

Una nuova composizione del computo NON fa perdere le modifiche apportate aidati delle voci di Elenco prezzi (tariffa, descrizione, prezzo, ecc.) (v. § 19.2) ma faperdere quelle apportate alle relative misurazioni.

Se si intende conservare il computo con le modifiche apportate è necessario sal-varlo o esportarlo nel formato desiderato secondo le modalità illustrate nel § 19.4.

Ripristino EP di Default: ripristina, come Elenco Prezzi didefault quello originario del programma (con prezzi nulli). Natural-mente, ripristinando l’Elenco Prezzi originario del programma, viene

 perso l’Elenco Prezzi (di default) definito dall’Utente mediante la fun-zione “Salva EP Default”.

 Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per le necessarie personalizzazioni dei dati delle voci del computo prodotto (v. § 19.2) e per il suo salvataggio o esportazione (v. § 19.4). Vengono, inoltre illu-strate le modalità per inserire il computo delle strutture nel computocomplessivo dell’opera.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

587

La personalizzazione del codice di tariffa, della de-scrizione e del prezzo delle voci si effettuanell’editor delle Voci di Elenco Prezzi che si attiva

selezionando l’opzione Prezzi del menu che si apre pigiando l’apposito bottone a sinistra nella toolbar della finestra Computo e Stima (v. § 19.2).

 Nella griglia dell’editor delle Voci di Elenco prezzi, per ogni voce ven-gono proposti, da sinistra, i seguenti campi:

Tariffa, contenente il Codice di Tariffa della voce;

DESCRIZIONE dell’ARTICOLO, contenente la descrizione sintetica della voce;

Unità di misura, che riporta l’unità di misura della voce;

Prezzo, che riporta il prezzo unitario della voce (al momento pari a zero);

Quantità, che riporta il totale delle quantità computate per la voce;

Importo, che riporta l’importo complessivo computato per la voce (pari azero in quanto il prezzo unitario della voce è nullo).

In questa fase, per le voci del computo viene proposta una descrizione ed

un codice di tariffa del tutto indicativi ed un prezzo unitario pari a zero.Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprat-tutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e vieneimmediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo.

Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate neidati e nelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate.

È possibile inserire, inoltre, nuove voci per procedere alla computazione,secondo le modalità previste da PriMus-DCF, di ulteriori lavorazioni non

attinenti alla struttura. Le voci aggiunte dall’Utente possono essere libe-ramente cancellate.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

588

Come Sostituire le Voci di EP del Computo con

Quelle EffettiveIl computo delle strutture prodotto automaticamente per il progetto attivo(v. § 19.1) viene proposto con voci (di Elenco Prezzi) assolutamente gene-riche e con prezzo pari a 0 (zero). Di conseguenza, risultano nulli anche gliimporti complessivi delle singole voci e l’importo totale del computo.

Il tecnico, pertanto, dopo aver richiesto la composizione del computodelle strutture deve assolutamente specificare, per ogni voce dell’Elenco

Prezzi, i dati (Codice di Tariffa, Descrizione e Prezzo) delle voci (del proprio listino di riferimento) che intende adottare.

Per effettuare questa operazione è possibile operare in uno dei due modidescritti di seguito.

Modificare i dati proposti per ogni voce di Elenco Prezzi

Per modificare, nella finestra Computo e Stima (v. § 19.1), i dati di unavoce di Elenco Prezzi del computo delle strutture prodotto automatica-

mente, basta effettuare le seguenti operazioni:•  Accedere all’editor delle Voci di Elenco Prezzi

selezionando l’opzione Prezzi del menu che si a- pre pigiando l’apposito bottone a sinistra nella to-olbar delle finestra Computo e Stima (v. § 19.1).

•  Fare doppio click nel campo Tariffa della voce per renderlo editabile esostituire il codice proposto con l’effettivo codice di tariffa.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

589

 

Quando un campo della voce risulta editabile risulta contornato in giallo.

•  Pigiare INVIO della tastiera per rendere editabile il campo DESCRIZIO-NE dell’ARTICOLO e, in questo, sostituire la descrizione proposta con

l’effettiva descrizione della voce.

•  Pigiare INVIO della tastiera per spostare il cursore nel campo unità di mi-sura e, in questo, modificare (se necessario) l’unità di misura della voce.

•  Pigiare INVIO della tastiera per rendere editabile il campo Prezzo [1] e,in questo, specificare il prezzo della voce.

•  Pigiare INVIO della tastiera per confermare, questa operazione aggior-na l’importo della voce e quello dell’intero computo (in basso a destra

nella finestra Computo e Stima) e sposta la voce nella posizione che lecompete in funzione del codice di tariffa specificato.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

590

I dati di una voce di Elenco Prezzi possono essere anche specificati nel-l’editor delle Voci di Misurazioni proposto all’atto della creazione delcomputo (v. § 19.1).

Per accedere all’editor delle Voci di Misurazione (quando è attivo l’editor delle Voci diElenco Prezzi o quello dei Dati Generali) basta selezionare l’opzione Misurazioni nelmenu del consueto bottone a sinistra nella toolbar della finestra Computo e Stima.

In questo caso, per sostituire i dati proposti per una voce di Elenco Prezzicon quelli effettivi basta:

•  fare click con il pulsante destro del mouse sul rigo della voce per cuioccorre specificare i dati o su una sua qualsiasi misurazione; questaoperazione seleziona la voce e apre un menu locale;

•  nel menu locale selezionare l’opzione Modifica Voce Elenco Prezzi; que-sta operazione apre una finestra contenente i dati della voce selezionata,

  nella finestra aperta sostituire i dati della voce con quelli effettivi (codi-ce di tariffa, unità di misura, descrizione estesa e, soprattutto, il Prezzo);

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19. Il Computo Metrico della Struttura

591

 

Pigiare il bottone Conferma in basso a destra nella finestra per richiu-derla ed ottenere le modifiche richieste nel computo.

Sostituire ogni voce di Elenco Prezzi proposta con la voce opportunadel listino di riferimento

I dati di una voce di Elenco Prezzi proposti nel computo delle strutture prodotto automaticamente dal programma possono essere anche specifi-cati in maniera più semplice e rapida sostituendo la voce stessa con quel-la opportuna del proprio listino di riferimento (nel formato di PriMus).

Per sostituire, ad una voce di Elenco Prezzi del computo, la voce opportunadel proprio listino di riferimento, basta effettuare le seguenti operazioni:

Aprire, nel programma PriMus (PriMus-P

,PriMus-B

oPriMus-EP

), il proprio li-stino di riferimento. Per avviare PriMus è anche possibile pigiare il bottoneAvvia PriMus della toolbar della Finestra del Programma.

•  Disporre e dimensionare opportunamente le finestre di PriMus e diEdiLus-CA per effettuare comodamente l’operazione di Drag & Dropdescritta di seguito.

In genere conviene disporre la finestra di PriMus a destra di quella di EdiLus-CA, inmodo che risultino visibili sia il listino in PriMus che il computo in EdiLus-CA.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

592

•  Accedere all’editor delle Voci di Elenco Prezzidella finestra Computo e Stima selezionandol’opzione Prezzi del menu che si apre pigiando

l’apposito bottone a sinistra nella toolbar delle fi-nestra Computo e Stima (v. § 19.1).

L’operazione precedente NON è indispensabile in quanto le operazioni seguentipossono anche essere effettuate nell’editor delle Voci di Misurazione del computo.

Nell’Editor delle Voci di Elenco Prezzi però, venendo proposte le sole voci di E-lenco Prezzi del computo, si opera in maniera più semplice e chiara.

  Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla voce di E-lenco Prezzi del listino da sostituire a quella del computo di EdiLus-CA.

•  Tenere premuto CONTROL (CTRL) della tastiera.

•  Trascinare la voce del listino sul rigo della voce di E.P. (generica) dasostituire nella finestra Computo e Stima del progetto di EdiLus-CA.

•  Rilasciare il pulsante del mouse e CONTROL della tastiera; la voce

trascinata viene sostituita a quella generica e nella finestra Computo eStima vengono aggiornati tutti i dati del computo.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

593

 

•  Ripetere le operazioni descritte per sostituire le altre voci di Elenco

Prezzi del computo.

Se durante l’operazione di Drag & Drop descritta NON si tiene premuto CONTROL,la voce trascinata viene aggiunta all’elenco prezzi per l’eventuale computazione dilavorazioni anche non strettamente inerenti la struttura dell’edificio.

Per salvare, nel progetto attivo di EdiLus-CA, l’Elenco Prezzi definitosecondo una delle due modalità descritte basta pigiare il bottone Salva

della toolbar della Finestra del Programma.

Pigiando il bottone Salva EP Default della toolbar della finestraComputo e Stima si richiede di adottare l’elenco prezzi definito nel pro-getto attivo, come Elenco Prezzi di riferimento, per la redazione dei com-

 puti dei futuri progetti di EdiLus-CA.

Con le stesse modalità previste per il programma PriMus, è possibile procedere nella computazione inserendo, nella finestra Computo e Stima,nuove voci e relative misurazioni anche non inerenti la struttura.

Il computo così definito può essere riportato con una semplice operazio-ne di Drag & Drop all’interno del computo dell’opera (v. § 19.3) oppure

 può essere esportato (v. § 19.4) nel formato desiderato per poterlo aprire,gestire e stampare con altri programmi.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

594

Come Riportare il Computo delle Strutture nel

Computo dell’OperaIl computo delle strutture prodotto per il progetto (v. § 19.1) e per cui so-no state specificate le voci del proprio listino di riferimento (v. § 19.2)

 può essere riportato in un computo di PriMus (ad es. il computo com- plessivo dell’opera) mediante una semplice operazione di Drag & Drop.

Per riportare il computo delle strutture della finestra Computo e Stima diEdiLus-CA in computo di PriMus basta effettuare le seguenti operazioni:

•  Disporre e dimensionare opportunamente le finestre di PriMus e diEdiLus-CA per effettuare comodamente l’operazione di Drag & Dropdescritta di seguito.In questo caso, è opportuno disporre la finestra di PriMus a destra diquella di EdiLus-CA, in modo che risultino visibili sia il listino inPriMus che il computo in EdiLus-CA.

•  Fare click, con il pulsante destro del mouse, nella finestra Voci Com- puto (v. § 19.1) di EdiLus-CA e, nel menu locale che si apre, selezio-

nare l’opzione Evidenzia Tutto per richiedere l’evidenziazione di tuttele voci di computo in essa presenti.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

595

•  Fare click su una qualsiasi voce della finestra Voci Computo e si tra-scini il blocco di voci evidenziate sul rigo della finestra Voci di Misu-razione (finestra centrale) del documento di PriMus in cui si intende

inserire il blocco di voci di misurazione.•  Rilasciare il pulsante del mouse.

A seguito di tali operazioni, le voci trascinate vengono copiate nella fine-stra Voci di Misurazione del documento di PriMus a partire dal rigo sucui è stato trascinato il blocco di voci; anche l’elenco prezzi del docu-mento di PriMus viene aggiornato integrandolo con le voci trascinate.

La modalità di salvataggio/esportazione descritta è molto utile per “con-servare” il computo ottenuto prima di apportare eventuali modifiche alla

struttura che, naturalmente, comportano inevitabili aggiornamenti delcomputo stesso (v. § 19.1).

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19. Il Computo Metrico della Struttura

596

Come Esportare il Computo delle Strutture

Il computo metrico delle strutture prodotto automaticamente nella fine-stra Computo e Stima di EdiLus-CA (v. § 19.1) con le eventuali modifi-che apportate alle voci di Elenco Prezzi (v. § 19.2) può essere esportatoin uno dei formati previsti dal programma PriMus oppure nei formatiHTML, DOC (Word) o XLS (Excel).

Come esportare il computo nei formati di PriMus

Per esportare il computo delle strutture in uno dei formati previsti dai

 programmi della collana PriMus basta effettuare le seguenti operazioni:•   pigiare il bottone Salva con nome / E-

sportazioni della toolbar della finestraComputo e Stima e, nel menu che si a-

 pre, selezionare l’opzione Salva connome; questa operazione apre il dialogSALVA DOCUMENTO;

•   Nel dialog SALVA DOCUMENTO effettuare le seguenti operazioni:

•  selezionare, nell’apposito riquadro, la cartella in cui si intende sal-vare il file da esportare;

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19. Il Computo Metrico della Struttura

597

•  nel campo Nome File specificare il nome del file da esportare;

•  nel list box Tipo File selezionare il formato di PriMus in cui si inten-de esportare il computo;

•  pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.

Come esportare il computo in formato HTML, DOC o XLS

L’integrazione di PriMus-DCF nella finestra Computo e Stima di Edi-Lus-CA (v. § 19.1) consente di esportare il computo delle strutture informati standard quali l’HTML, il DOC (di Word) e l’XLS (di Excel).

Grazie alla sua tecnologia d’avanguardia, PriMus-DCF supera il proble-ma della compatibilità dei dati consentendo di implementare le funziona-

lità di PriMus per la gestione dei computi nei documenti HTML, DOC eXLS esportati.

 Nei documenti HTML, DOC e XLS esportati sarà, quindi, possibile ge-stire, stampare ed esportare ulteriormente il computo delle strutture, conle funzionalità specifiche di PriMus.

Per esportare il computo delle strutture nei formati HTML, DOC o XLS ba-sta effettuare le seguenti operazioni:

•  Pigiare il bottone Salva con nome / E-sportazioni della toolbar della finestraComputo e Stima (v. § 19.1) e, nel me-nu che si apre, selezionare l’opzione:Esporta per il Web (.html), per esportare ilcomputo in una pagina HTML (con lefunzionalità di computo di PriMus-DCF); Esporta per Word 2003 (.doc), per esportare il computo in un documen-to di Word (nelle versioni dal 2003 in poi) con tutte le funzionalità di

computo di PriMus-DCF;Esporta per Excel 2003 (.xls), per esportare il computo in un documentodi Excel (nelle versioni dal 2003 in poi) con tutte le funzionalità dicomputo di PriMus-DCF;La selezione di una delle opzioni suddette apre il dialog ESPORTADOCUMENTO ….

•   Nel dialog “ESPORTA DOCUMENTO …” specificare il nome deldocumento da esportare, selezionare la cartella in cui si intende salvar-lo e pigiare il bottone OK per avviare l’esportazione.

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19. Il Computo Metrico della Struttura

598

 Nell’anteprima di stampa della finestra Computo e Stima è anche possi- bile richiedere, con le modalità previste per tutti gli altri elaborati di Edi-Lus-CA (v. § 17.5), l’esportazione del computo nei formati DOC, HTML,

ACCAreader e PDF.

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20. Personalizzazioni del Programma

599

 

Personalizzazioni del Programma

Con EdiLus-CA, oltre alla possibilità di personalizzare ogni progetto, èanche possibile personalizzare il programma stesso.

 Nel presente capitolo vengono descritte le personalizzazioni del pro-

gramma e le modalità operative per poterle effettuare.

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20. Personalizzazioni del Programma

600

Il Dialog Opzioni PROGRAMMA

Le personalizzazioni del programma EdiLus-CA possono essere effettua-

te nel dialog Opzioni PROGRAMMA.

Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni nel

menu Strumenti.

Il dialog Opzioni PROGRAMMA è costituito da più pagine attivabili

cliccando sui relativi bottoni nella parte sinistra nel dialog stesso.

Le pagine del dialog Opzioni PROGRAMMA sono:

Preferenze (v. § 20.2), in cui è possibile richiedere la personalizzazio-ne dell’interfaccia e di alcune funzionalità del programma.

Gestione Tabelle (v. § 20.3), in cui è possibile personalizzare i Tabulati

della Relazione di Calcolo (v. § 17.3) di tutti i progetti di EdiLus-CA.

Opzioni Carpenteria (v. § 20.4), in cui è possibile richiedere la perso-

nalizzazione delle stringhe di testo proposte nelle carpenterie prodotte

automaticamente dal programma (v. cap. 15).

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20. Personalizzazioni del Programma

601

Le Preferenze del Programma

Le opzioni per la personalizzazione dell’interfaccia e di alcune funziona-

lità di EdiLus-CA vengono proposte nella pagina Preferenze del dialog

Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1).

La pagina Preferenze viene proposta per default quando si accede al dia-

log Opzioni PROGRAMMA.

Quando nel dialog è attiva un’altra pagina, la pagina Preferenze può

essere richiamata pigiando l’omonimo bottone sulla barra verticale a

sinistra del dialog stesso. Nella pagina Preferenze sono presenti le tre sezioni illustrate di seguito.

Interfaccia

 Nella sezione Interfaccia della pagina Preferenze vengono proposti i se-

guenti check box:

Salva impostazioni Documento, la cui selezione richiede che, all’apertura,

ogni documento venga riproposto con la configurazione che aveva

all’atto della chiusura.

Status Bar , la cui selezione richiede la presenza della Barra di Stato sul

 bordo inferiore della Finestra del Programma; la barra di stato riporta

utili indicazioni sull’elemento selezionato nella finestra attiva. 

Tool Hint, la cui selezione richiede l’apertura di un campo giallo che illu-

stra la funzionalità dell’elemento (ad es., un bottone della toolbar) su

cui si ferma il cursore del mouse. 

Usa Accelerazione Hardware, la cui selezione richiede l’utilizzo

dell’accelerazione hardware che comporta una maggior velocità in fa-se di disegno, a scapito della qualità di visualizzazione.

Ovviamente, è possibile NON utilizzare l’accelerazione hardware per richiedereuna maggior qualità di visualizzazione del disegno solo se il computer è dotato diuna scheda video adeguata.

Generalmente, il NON utilizzo dell’accelerazione hardware NON comporta grossivantaggi in termini di visualizzazione.

Si consiglia, quindi, di utilizzare comunque l’accelerazione hardware lasciando se-

lezionato il check box Usa Accelerazione Hardware della pagina Preferenze.

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20. Personalizzazioni del Programma

602

Aggiornamento dinamico Proprietà, la cui selezione richiede che le pro-

 prietà che riguardano la posizione e la geometria di un oggetto venga-

no aggiornate dinamicamente nel toolbox delle Proprietà (10.1.6) du-

rante le operazioni di disegno o di modifica. Se tale check NON risul-

ta selezionato le proprietà vengono aggiornate solo quando l’oggetto

risulterà disegnato. Ovviamente tale funzionalità può essere richiesta

solo se il computer utilizzato è abbastanza potente per supportarla.

Attivazione ToolBox al passaggio del mouse, la cui selezione richiede che

un toolbox venga aperto semplicemente posizionando il cursore sul bottone per la sua apertura. Se tale opzione risulta NON selezionata,

 per aprire un toolbox occorre cliccare sul relativo bottone.

Animazione Zoom, la cui selezione richiede, ad ogni operazione di zoom

(v. § 11.4), il passaggio graduale (animazione) dalla vista corrente allavista zoomata.

Per rendere più veloci le operazioni di zoom su computers particolarmente lenti o

con schede video NON adeguate, si consiglia di lasciare NON selezionato il checkbox Animazione Zoom.

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20. Personalizzazioni del Programma

603

Animazione Oggetti, la cui selezione richiede l’animazione per tutti gli

oggetti per cui essa è prevista (ad es. l’animazione dell’acqua per 

l’oggetto Spinta Idrostatica - v. § 10.24.1).

Quando tale check risulta selezionato l’utente può comunque sceglie-re, nelle proprietà (v. § 10.24.1) di ogni oggetto disegnato che prevede

un’animazione, se attivare o meno l’animazione stessa.

Salvataggio Documenti

 Nella sezione Salvataggio Documenti vengono proposti: 

•  Il check box Backup ad ogni salvataggio; la selezione di tale check ri-

chiede la creazione automatica di una copia di Backup (riserva) del

 progetto ogni volta che si effettua un suo salvataggio; quando talecheck risulta selezionato si abilitano anche i due campi seguenti.

•  Il campo Directory Backup, in cui viene riportata la directory in cui ven-

gono effettuate le copie di Backup. Per default il programma propone di

effettuare le copie nella directory C:\ACCA\EdiLus-CA\Backup.

Per modificare la directory in cui devono essere effettuate le copie di

Backup basta pigiare il bottone a destra del campo e, nel dialog che si

apre, selezionare la nuova directory.

  Il campo n° storico backup in cui va specificato il numero massimo dicopie di backup dello stesso progetto che devono essere conservate

nella directory. Pertanto, se in tale campo è presente il valore 4, effet-

tuando un salvataggio di un progetto, viene creata la nuova copia di

Backup e, contestualmente, viene eliminata la copia di backup meno

recente tra le quattro presenti nella directory.

•  Il check box Salvataggio anteprima tavola corrente; la selezione di tale

check richiede che, ad ogni salvataggio (v. § 3.3.1.2), venga aggiorna-

ta l’anteprima dell’ultima tavola chiusa del progetto che verrà propo-

sta nel dialog per l’apertura (v. § 3.3.1.3), la duplicazione e la cancel-lazione dei progetti.

La selezione del check box Salvataggio anteprima tavola corrente rallenta leoperazioni di salvataggio del progetto.

Se si opera con un computer particolarmente lento e, in ogni caso, se NON si utiliz-za l’anteprima nei dialog per l’apertura, la duplicazione e la cancellazione dei pro-getti, si consiglia di lasciare NON selezionato il check box Salvataggio anteprimatavola corrente.

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20. Personalizzazioni del Programma

604

Apertura Documenti

 Nella sezione Apertura Documenti è presente il campo Numero docu-menti aperti recentemente da elencare in cui è possibile indicare il nu-

mero di documenti aperti recentemente da riportare, come opzioni, nel

menu File, per poterli aprire più rapidamente.

Opzioni Calcolo

 Nella sezione Opzioni Calcolo è presente il solo check box Mostra mes-saggio Accettazione “Modello Strutturale” la cui selezione richiede che,

lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strut-

turale (v. cap. 13), venga proposto un messaggio che richiama

l’attenzione sulla necessità di verificare il modello strutturale definito au-tomaticamente dal programma (v. § 13.2). Tale check viene deseleziona-

to automaticamente quando si seleziona il check box non mostrare piùquesto messaggio presente nel messaggio stesso.

Per confermare le personalizzazioni richieste e chiudere il dialog Opzioni

PROGRAMMA basta pigiare il bottone OK del dialog stesso.

Per chiudere il dialog senza confermare le personalizzazioni richieste ba-

sta pigiare il bottone Cancel.

Le scelte effettuate nella pagina Preferenze vengono anche confermate

cambiando pagina nel dialog Opzioni PROGRAMMA.

Per ripristinare la configurazione di default della pagina Preferenze basta

 pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Opzioni

PROGRAMMA.

La Personalizzazione dei Tabulati di Calcolo

La personalizzazione dei Tabulati con i risultati di calcolo (v. § 17.3)

 prodotti dal programma per tutti i progetti si effettua nella pagina Gestio-ne Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1).

Per accedere alla pagina Gestione Tabelle basta pigiare l’omonimo botto-ne nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.

 Nella parte superiore della pagina Gestione Tabelle viene proposta la se-

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20. Personalizzazioni del Programma

605

zione Tabella in cui sono presenti i seguenti strumenti per la personaliz-

zazione dei tabulati:

•  Il list box Stile tabella, in cui è possibile scegliere uno degli stili prede-

finiti per le tabelle; la scelta di uno stile comporta l’opportuno settag-gio di tutti i restanti strumenti della sezione Tabella; lo stile scelto può

essere ulteriormente modificato nella restante parte della sezione.

•  Il list box Bordi, in cui va scelto il colore dei bordi della tabella.

•  il check box Bordo esterno, la cui selezione richiede la presenza del

 bordo esterno della tabella.

•  il check box Titolo (a destra del list box “Stile tabella”), la cui selezio-

ne richiede la presenza del titolo della tabella; quando tale check risul-

ta selezionato, alla sua destra vengono abilitati:•  il list box colore in cui va scelto il colore del titolo della tabella;

•  il campo dimensione dove è possibile indicare la dimensione in pun-

ti del carattere del titolo.

•  Il check box Stampa Legenda, la cui selezione richiede la presenza, in

fase di composizione dei tabulati, della legenda dei simboli utilizzati.

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20. Personalizzazioni del Programma

606

•  Il check box in rilievo, la cui selezione richiede che il bordo esterno

della tabella sia “in rilievo”.

•  Il campo Spazi tra le tabelle (punti), in cui va indicato lo spazio, in pun-

ti, che, in fase di composizione separerà le varie tabelle (v. § 17.3).

•  Il campo Aumenta\Riduci font (stampa), in cui va specificata

l’eventuale, riduzione (o aumento), in punti, dei caratteri utilizzati

nella tabella.

 Nella sezione Cella è possibile indicare, in punti, la Spaziatura tra il testo

e i bordi superiore (prima) ed inferiore (dopo) della riga.

La selezione del check box orizzontali (verticali) richiede la visualizza-

zione dei bordi orizzontali (verticali) delle celle.

 Nella sezione Intestazione sono presenti:

•  Il check box Titolo che richiede la presenza, sulle tabelle del titolo

dell’intestazione.

•  Il list box Testo in cui va scelto il colore del testo riportato

nell’intestazione delle colonne delle tabelle.

•  Il list box Sfondo in cui va scelto il colore di sfondo dell’intestazione

delle colonne delle tabelle.

•  Il list box motivo in cui va scelto il grado di riempimento del colore di

sfondo dell’intestazione delle colonne delle tabelle.

 Nelle sezioni Rigo di gruppo e Rigo di sotto gruppo, vengono proposti gli

stessi strumenti della sezione “Intestazioni” per definire il colore del te-sto e dello sfondo dei righi di gruppo e di sottogruppo (v. anteprima).

Sotto la sezione Tabella viene proposta un’Anteprima delle tabelle otte-nuta in funzione delle scelte effettuate.

Per confermare le personalizzazioni richieste e chiudere il dialog OpzioniPROGRAMMA basta pigiare il bottone OK del dialog stesso.

Per chiudere il dialog senza confermare le personalizzazioni richieste ba-

sta pigiare il bottone Cancel.

Le scelte effettuate nella pagina Gestione Tabelle vengono anche con-

fermate cambiando pagina nel dialog Opzioni PROGRAMMA.

Per ripristinare la configurazione di default della pagina Gestione Tabelle

 basta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialogOpzioni PROGRAMMA.

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20. Personalizzazioni del Programma

607

La Personalizzazione delle Carpenterie

Il tipo, le dimensioni, lo stile ed il colore del carattere adottato per i vari

testi riportati in tutte le carpenterie prodotte dal programma (v. cap. 15.1)

 per tutti i progetti possono essere liberamente personalizzati dall’Utente.

La personalizzazione dei testi delle Carpenterie prodotte dal programma

si effettua nella pagina Opzioni Carpenteria del dialog Opzioni PRO-GRAMMA (v. § 20.1).

Le personalizzazioni descritte di seguito vengono applicate solo alle carpenterieprodotte successivamente alla loro richiesta. Per modificare le carpenterie di unprogetto prodotte prima di aver richiesto tali personalizzazioni, occorre richiederenuovamente il calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5).

Un singolo testo di una carpenteria può anche essere modificato con le modalitàillustrate nel § 15.2.

Per accedere alla pagina Opzioni Carpenteria basta pigiare l’omonimo bot-

tone nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.

La pagina Opzioni Carpenteria risulta, a sua volta, costituita da altre due

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20. Personalizzazioni del Programma

608

 pagine (Pagina 1 e Pagina 2) a cui è possibile accedere cliccando sulle

omonime linguette in alto.

In queste due pagine sono presenti i campi in cui viene riportato il forma-

to del carattere (font) utilizzato per ogni tipo di testo che è possibile ri-

trovare nelle carpenterie.

Per modificare il formato del carattere di un determinato tipo di testo ba-

sta effettuare le seguenti operazioni:

 pigiare il bottoncino presente nel corrispondente campo; questa operazione

apre il dialog “Tipo di carattere”;

  nel dialog Tipo di carattere scegliere il Tipo di Carattere del testo edindicarne le dimensioni (in punti), lo stile ed il colore;

•   pigiare il bottone OK per richiudere il dialog “Tipo di carattere”;

•  ripetere le operazioni precedenti per personalizzare ulteriori tipi di testo.

Le personalizzazioni effettuate nella pagina Opzioni Carpenterie vengo-

no confermate pigiando il bottone OK del dialog Opzioni PROGRAM-MA oppure passando ad un’altra pagina dello stesso.

Per ripristinare la configurazione di default prevista per le carpenterie ba-

sta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Op-zioni PROGRAMMA.

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21. Sistemi di Riferimento

609

 

Sistemi di Riferimento

Riferimento Globale

Il sistema di riferimento globale, rispetto al qua-

le va riferita l’intera struttura, è costituito da

una terna di assi cartesiani destrorsa OXYZ (X, Y,

e Z sono disposti e orientati rispettivamente se-

condo il pollice, l’indice ed il medio della mano

destra, una volta posizionati questi ultimi a 90°

tra loro).

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21. Sistemi di Riferimento

610

Riferimento Locale per le Travi

L’elemento Trave è un classico elemento strutturale in grado di ricevere

Carichi Distribuiti e Carichi Nodali applicati ai due nodi di estremità; per 

effetto di tali carichi nascono, negli estremi, sollecitazioni di taglio, sfor-

zo normale, momenti flettenti e torcenti.

1

2

3

i

 j

 

 j

i

3

2

1T2

T2

T3

T1

T3T1

 M3

M2 M1 j

i

3

2

1

 

Definiti i e  j i nodi iniziale e finale della Trave, viene individuato un si-

stema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine nel Nodo i così composto:

asse 1, orientato dal nodo i al nodo j;

assi 2 e 3, appartenenti alla sezione dell’elemento e coincidenti con gli

assi principali d’inerzia della sezione stessa.

Le sollecitazioni verranno fornite in riferimento a tale sistema di riferi-

mento:

•  Sollecitazione di Trazione o Compressione T1 (agente nella direzione

i-j);

•  Sollecitazioni Taglianti T2 e T3, agenti nei due piani 1-2 e 1-3, rispetti-

vamente secondo l’asse 2 e l’asse 3;

•  Sollecitazioni che inducono flessione nei piani 1-3 e 1-2 (M2 e M3);

•  Sollecitazione torcente M1.

Convenzione

Sia per l’applicazione dei carichi che per la lettura dei risultati di calcolo

e degli elaborati grafici (tavole delle armature), per ogni trave è molto

importante conoscere il suo punto iniziale (coincidente con l’origine delsuo riferimento locale) e il suo punto finale.

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21. Sistemi di Riferimento

611

Da quanto precedentemente detto, per individuare univocamente il rife-

rimento locale di una trave, basta conoscere quale delle sue estremità

coincide con l’origine degli assi.

L’estremità dell’asse della trave coincidente con l’origine degli assi delsuo riferimento locale viene definita automaticamente dal programma in

fase di disegno.

In particolare l’origine degli assi del riferimento locale di una trave coin-

cide con l’estremità del suo asse che nel piano del disegno (XY) ha ordi-

nata (Y) inferiore. Se le ordinate delle estremità dell’asse della trave sono

uguali (trave orizzontale nel piano del disegno), l’origine degli assi coin-

cide con l’estremità con ascissa (X) inferiore.

A parità di ascissa (X) ed ordinata (Y) l’estremità dell’asta (pilastro) checoincide con l’origine degli assi è quella con ordinata (Z) inferiore.

In pratica, definito a l’angolo che la trave forma, nel piano del disegno,

con l’orizzontale passante per la sua prima estremità disegnata, l’origine

degli assi del suo riferimento locale coincide con:

1) la prima estremità disegnata della trave, se 0°≤ a < 180°;

2) la seconda estremità disegnata della trave, se 180°≤ a < 360°.

In ogni caso, se si seleziona una trave disegnata nella tavola del piano,

una freccia indica la direzione dell’asse 1 del suo riferimento locale e,

quindi il suo punto iniziale (origine del riferimento locale) e il suo puntofinale.

Si noti come, nel caso 2), selezionando nuovamente la trave dopo averla

disegnata si può notare come la freccia rappresentata durante il suo dise-

gno risulti invertita.

Anche nelle viste 3D, nelle viste strutturali e, persino nelle tavole delle

armature delle travi una freccia indica il punto iniziale e finale di ognitrave.

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21. Sistemi di Riferimento

612

Riferimento Locale per i Pilastri

Definiti i e  j come i due nodi iniziale e finale del pilastro, viene indivi-

duato un sistema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine

nel Nodo i così composto:

 j

i

1

2

3

 

T3

T3

T2

T1

T1

T2

3

2

1

i

 j

 

 j

i

1

2

3

M1

M2

M3

 

asse 1, orientato dal nodo i al nodo  j;

asse 2, perpendicolare all’ asse 1, parallelo e discorde all’asse globale Y;

asse 3, che completa la terna destrorsa, parallelo e concorde all’asse glo-

 bale X.

Tale sistema di riferimento è valido per Pilastri con angolo di rotazione

 pari a “0” gradi; una rotazione del pilastro nel piano XY ha l’effetto di

ruotare anche tale sistema (ad es. una rotazione di “90” gradi porterebbe

l’asse 2 a essere parallelo e concorde all’asse X, mentre l’asse 3 sarebbe

 parallelo e concorde all’asse globale Y). La rotazione non ha alcun effetto

sull’asse 1 che coinciderà sempre e comunque con l’asse globale Z.Per quanto riguarda le sollecitazioni si ha:

•  una forza di trazione o compressione T1, agente lungo l’asse locale 1;

•  due forze taglianti T2 e T3 agenti lungo i due assi locali 2 e 3;

•  due vettori momento (flettente) M2 e M3 agenti lungo i due assi locali

2 e 3;

•  un vettore momento (torcente) M1 agente lungo l’asse locale nel piano 1.

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21. Sistemi di Riferimento

613

Riferimento Locale per le Pareti

Una parete è costituita da una sequenza di setti;

ciascun setto è caratterizzato da un sistema di ri-

ferimento locale 1-2-3 così individuato:

asse 1, coincidente con la linea d’asse della trac-

cia del setto in pianta, orientato dal punto 0 al

 punto 1. (Il punto 0 è il punto dell’asse di mi-

nore ordinata nel piano del disegno; a parità di

ordinata, il punto 0 è quello di ascissa minore);

2

3

1

asse 2, verticale ed orientato verso l’alto;

asse 3, ortogonale al piano della parete, che completa la terna levogira.

Su ciascun setto l’utente ha la possibilità di applicare uno o più carichi

uniformemente distribuiti comunque orientati nello spazio; le componen-

ti di tali carichi possono essere fornite, a discrezione dell’utente, rispetto

al riferimento globale XYZ oppure rispetto al riferimento locale 1-2-3 ap-

 pena definito.

Si rende necessario, a questo punto, meglio precisare le modalità con cui

EdiLus-CA restituisce i risultati di calcolo.

 Nel modello di calcolo agli elementi finiti ciascun setto è discretizzato in

una serie di elementi tipo ”shell” interconnessi; il solutore agli elementi

finiti integrato nel programma EdiLus-CA, definisce un riferimento loca-

le per ciascun elemento shell e restituisce i valori delle tensioni esclusi-vamente rispetto a tali riferimenti.

Il software EdiLus-CA provvede ad omogeneizzare tutti i valori riferen-

doli alla terna 1-2-3. Tale operazione consente, in fase di input, di ridurre

al mimino gli errori dovuti alla complessità d’immissione dei dati stessi

ed allo stesso tempo di restituire all’utente dei risultati facilmente inter-

 pretabili.

Tutti i dati cioè, sia in fase di input che in fase di output, sono organizzati

secondo un criterio razionale vicino al modo di operare del tecnico e

svincolato dal procedimento seguito dall’elaboratore elettronico.

In tal modo ad esempio, il significato dei valori delle tensioni può essere

compreso con immediatezza non solo dal progettista che ha operato con il

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21. Sistemi di Riferimento

614

 programma ma anche da un tecnico terzo non coinvolto nell’elaborazione;

entrambi, così, potranno controllare con facilità dal tabulato di calcolo, la

congruità dei valori riportati.

Un’ultima notazione deve essere riservata alla modalità con cui il pro-gramma fornisce le armature delle pareti, con riferimento alla faccia ante-

riore e posteriore.

La faccia anteriore è quella di normale uscente concorde all’asse 3 come

 prima definito o, identicamente, quella posta alla destra dell’osservatore

che percorresse il bordo superiore della parete concordemente all’asse 1.

Riferimento Locale per le Solette

In maniera analoga a quanto avviene per i setti, ciascuna soletta è caratte-

rizzata da un sistema di riferimento locale 1,2,3 così definito:

asse 1, coincidente con la di-

rezione secondaria di arma-

tura definita dall’utente;asse 2, coincidente con la di-

rezione principale di arma-

tura definita dall’utente;

asse 3, ortogonale al piano

della soletta ed orientata

verso l’alto (che va a com-

 pletare la terna levogira).

2( parallelo alla direzione

principale definita dall'utente )

1( parallelo alla direzione

secondaria definita dall'utente )

3

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21. Sistemi di Riferimento

615

Riferimento Locale per le Platee

Anche per le platee, analogamente a quanto descritto per le solette, è de-

finito un sistema di riferimento locale 1,2,3:

asse 2, coincidente con la di-

rezione principale di arma-

tura definita dall’utente;

asse 3, ortogonale al piano

della platea ed orientato

verso l’alto;

asse 1, appartenente al piano

della platea, ortogonale

all’asse 2 ed orientato in

maniera tale da completare

la terna levogira.

2( parallelo alla direzione

principale definita dall'utente )

1( parallelo alla direzione

secondaria definita dall'utente )

3

 

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21. Sistemi di Riferimento

616

Pagina lasciata volutamente in bianco

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A. Tasti Funzione

617

 

Tasti Funzione

 Nel presente paragrafo vengono illustrate le funzionalità di EdiLus-CAattivabili mediante tastiera e/o mouse.

La buona conoscenza delle funzionalità del programma attivabili me-diante la tastiera rendono il lavoro estremamente più agevole, rapido e

 produttivo.

Si consiglia, pertanto, di leggere attentamente il presente capitolo per ac-

quisire una buona conoscenza delle funzionalità di EdiLus-CA attivabilida tastiera.

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A. Tasti Funzione

618

Lista dei Tasti Funzione

 Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA at-

tivabili dalla tastiera.

Di seguito viene riportato l’elenco dei tasti funzione EdiLus-CA e, per 

ognuno di essi viene descritta la funzionalità attivata.

SPAZIO

Passa dalla modalità per la selezione a quella del disegno dell’ultima en-

tità disegnata e viceversa.

SHIFT

In fase di disegno attiva la modalità per la traslazione dell’entità (ad es.

v. § 10.3.2).

In fase di selezione multipla attiva la modalità per selezionare (deselezio-

nare) un’entità non selezionata (selezionata) (v. § 10.1.3).

ESC

Annulla il disegno o la modifica di un’entità.

CANC

Elimina le entità selezionate.

CTRL

In caso di selezione multipla, tenendo premuto CTRL e cliccando con il

 pulsante sinistro del mouse in prossimità di un qualsiasi punto di snap

(anche di un’entità non selezionata), la maniglia del gruppo di oggetti se-

lezionati viene spostata proprio nel punto cliccato (v. § 10.1.3).

+ (Tastierino Numerico)

Zoom + (v. § 11.4).

 – (Tastierino Numerico)

Zoom – (v. § 11.4).

Ctrl+N

Menu File: Nuovo (v. § 3.3.1.1).

Ctrl+AMenu File: Apri (v. § 3.3.1.3).

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A. Tasti Funzione

619

Ctrl+S

Menu File: Salva (v. § 3.3.1.2).

Ctrl+Shift+SMenu File: Salva col nome (v. § 3.3.1.6).

Ctrl+P

Menu File: Stampa.

Ctrl+Z

Funzione Annulla (Undo).

Ctrl+Y

Funzione Ripristina (Redo).

Ctrl+C

Funzione Copia (Copy).

Ctrl+V

Funzione Incolla (Paste).

Ctrl+Spazio

Quando si seleziona un’entità cliccando in un punto che seleziona più

oggetti sovrapposti con Ctrl+Spazio si passa la selezione all’entità SUC-

CESSIVA nella lista degli oggetti selezionati dal punto.

F1

Apre l’Help del programma.

F2

Zoom Tutto (v. § 11.4).

F3

Zoom Finestra (v. § 11.4).

F4

Zoom Lente di Ingrandimento (attiva/disattiva) (v. § 11.4.1).

F5

Sposta Indietro il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno;

oppure

Sposta Indietro la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3).

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A. Tasti Funzione

620

F6

Sposta Avanti il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno;

oppure

Sposta Avanti la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3).

F7

Ruota di 90°, in senso Antiorario, l’entità (pilastro, scala e selezione mul-

tipla) selezionata o in fase di disegno.

F8

Ruota di 90°, in senso Orario, l’entità (pilastro, scala e selezione multi-

 pla) selezionata o in fase di disegno.

F9

Abilita/Disabilita lo Snap Angolo (v. § 11.1.2).

F10

Abilita/Disabilita Snap alla Griglia (v. § 11.1.1).

F11

Aggiunte/Rimuove ulteriori Punti di Snap (Punti Fissati) (per snap per-

 pendicolare e parallelo) (ad es. v. § 11.1.3.4)

F12

Disabilita, per il tempo che si tiene premuto, lo Snap ad Oggetti, favo-

rendo lo Snap Angolo o lo Snap alla Griglia (v. § 11.1).

SHIFT-F2

Zoom Precedente (v. § 11.4).

SHIFT-F3

Zoom Successivo (v. § 11.4).

CTRL-F4

Chiude la finestra attiva (di sistema).

ALT-F2

Effettua uno Zoom Tutto (v. § 11.4) e contemporaneamente estende la

finestra attiva (tavola di disegno, tavola delle armature, tavola esecutivi

carpenteria, o vista 3D) a tutta la Finestra del Programma (se questa ri-

sulta ridimensionata) oppure la ridimensiona (se questa risulta estesaall’intera Finestra del Programma).

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A. Tasti Funzione

621

ALT-F4

Chiude l’applicazione (di sistema).

Funzionalità Attivabili con il Mouse

 Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA at-

tivabili con il mouse.

Pulsante DestroUn click con il pulsante destro del mouse in una finestra apre il suo

menu locale.

Se, in una vista 3D si tiene premuto il pulsante destro del mouse, muo-

vendo opportunamente quest’ultimo si ottiene la rotazione della vista

stessa (v. § 12.3).

Rotellina

La rotazione della rotellina del mouse effettua uno Zoom + o uno Zoom – (con il puntatore come centro di zoom) a seconda del verso di rotazione

(v. § 11.4).

Tenendo premuta la rotellina del mouse e spostando quest’ultimo si effet-

tua il PAN (spostamento della vista della finestra) (v. § 11.3).

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A. Tasti Funzione

622

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Sommario

I

1. Introduzione ......................................................................................pag. 1

1.1 Premessa............................................................................................... ” 2

1.2 Il Rivoluzionario Input ad Oggetti....................................................... ” 3

1.3 Le Modalità di Calcolo......................................................................... ” 4

1.4 La Visualizzazione dei Risultati e la Stampa ...................................... ” 5

1.5 Integrazione con il Computo Metrico.................................................. ” 5

2. Installazione ......................................................................................pag. 7

2.1 Requisiti di Sistema.............................................................................. ” 8

2.2 L’Installazione del Programma............................................................ ” 8

2.2.1 Intestazione della Licenza d’Uso ......................................................... ” 9

2.3 L’Installazione della Chiave di Protezione USB................................. ” 102.4 Il Manuale d’Uso in Formato PDF ...................................................... ” 13

2.5 Aggiornamenti del Programma............................................................ ” 14

3. Gli Elementi del Programma ...........................................................pag. 15

3.1 La Finestra del Programma .................................................................. ” 16

3.2 I Toolbox della Finestra del Programma ............................................. ” 17

3.2.1 Il Toolbox Gestione Progetto: il Navigatore del Progetto................... ” 19

3.3 I Menu .................................................................................................. ” 23

3.3.1 Il Menu File .......................................................................................... ” 23

3.3.1.1 Come Creare un Nuovo Progetto......................................................... ” 24

3.3.1.2 Come Salvare il Progetto ..................................................................... ” 25

3.3.1.3 Come Aprire un Progetto ..................................................................... ” 26

3.3.1.4 Come Chiudere un Progetto................................................................. ” 27

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Sommario

II

3.3.1.5 Come Cancellare un Progetto............................................................ pag. 27

3.3.1.6 Come Duplicare un Progetto ................................................................” 28

3.3.1.7 Come Esportare gli Elaborati Grafici nei Formati DXF o DWG........ ” 293.3.1.8 Come Chiudere il Programma..............................................................” 31

3.3.1.9 Come Impostare i Separatori dei Numeri ............................................” 31

3.3.2 Il Menu Modifica.................................................................................. ” 32

3.3.3 Il Menu Visualizza ...............................................................................” 33

3.3.4 Il Menu Disegno ...................................................................................” 33

3.3.5 Il Menu Calcolo....................................................................................” 35

3.3.6 Il Menu Strumenti.................................................................................” 35

3.3.7 Il Menu ? (Help) ...................................................................................” 36

3.4 La Toolbar ............................................................................................” 37

4. Come si Lavora ................................................................................ pag. 43

4.1 Come Progettare una Struttura con EdiLus-CA ..................................” 44

5. I Dati della Struttura ........................................................................ pag. 49

5.1 Dati Generali.........................................................................................” 50

5.2 I Dati dell’Analisi Sismica ...................................................................” 53

5.3 I Risultati dell’Analisi Sismica: Masse e Modi di Vibrazione ............ ” 59

6. Le Tavole di Disegno dei Piani ...................................................... pag. 61

6.1 Definizioni e Considerazioni Generali................................................. ” 62

6.2 Come Creare la Pianta di un Piano dell’Edificio.................................” 64

6.3 Come Modificare un Piano dell’Edificio.............................................” 68

6.4 Come Eliminare un Piano dell’Edificio ...............................................” 69

6.5 Come Accedere alla Pianta di un Piano ...............................................” 70

6.6 Le Finestre delle Piante ........................................................................” 71

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Sommario

III

  7. Le Sezioni di Travi e Pilastri ...........................................................pag. 75

7.1 La Finestra Gestione Sezioni ............................................................... ” 76

7.2 Come Definire una Nuova Sezione ..................................................... ” 80

7.3 Come Modificare una Sezione............................................................. ” 81

7.4 Come Eliminare una Sezione............................................................... ” 82

7.5 Le Sezioni Personalizzate .................................................................... ” 83

7.6 Le Sezioni per Materiali Generici........................................................ ” 91

8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni ......................................pag. 938.1 La Gestione dei Materiali..................................................................... ” 94

8.1.1 Come Definire un Nuovo Materiale .................................................... ” 95

8.1.1.1 Il Materiale Generico ........................................................................... ” 98

8.1.2 Come Modificare un Materiale............................................................ ” 100

8.1.3 Come Eliminare un Materiale.............................................................. ” 101

8.2 La Gestione dei Terreni........................................................................ ” 102

9. I Carichi..............................................................................................pag. 105

9.1 Analisi dei Carichi................................................................................ ” 106

9.2 I Carichi Superficiali ............................................................................ ” 107

9.3 Le Condizioni di Carico Utente ........................................................... ” 111

9.4 Le Tipologie di Carico Accidentale..................................................... ” 113

9.5 Le Condizioni di Carico del Calcolo ................................................... ” 115

10. Il Disegno degli Oggetti ...................................................................pag. 117

10.1 Indicazioni di Carattere Generale ........................................................ ” 118

10.1.1 Come Disegnare un Oggetto ................................................................ ” 118

10.1.2 Come Selezionare un Oggetto ............................................................. ” 119

10.1.3 Come Selezionare più Oggetti Contemporaneamente......................... ” 120

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Sommario

IV

10.1.3.1 I Filtri per la Selezione e la Ricerca degli Oggetti............................ pag. 123

10.1.4 Come Modificare un Oggetto...............................................................” 127

10.1.5 Come Cancellare un Oggetto ...............................................................” 12710.1.6 Le Proprietà degli Oggetti .................................................................... ” 127

10.1.7 Il Punto Sensibile degli Oggetti ...........................................................” 130

10.2 I Pilastri.................................................................................................” 133

10.2.1 Come Disegnare i Pilastri.....................................................................” 134

10.2.2 Come Modificare un Pilastro Disegnato.............................................. ” 136

10.2.3 Le Proprietà del Pilastro....................................................................... ” 139

10.2.4 Come Visualizzare le Forze su un Pilastro .......................................... ” 143

10.2.5 I Vincoli Interni del Pilastro................................................................. ” 143

10.3 Le Travi ................................................................................................” 144

10.3.1 Come Disegnare le Travi......................................................................” 145

10.3.2 Come Modificare una Trave Disegnata ...............................................” 148

10.3.3 Le Proprietà della Trave ....................................................................... ” 151

10.3.4 Come Visualizzare le Forze su una Trave ........................................... ” 156

10.3.5 I Vincoli Interni della Trave.................................................................” 160

10.3.6 Le Travi di Fondazione (Winkler) .......................................................” 161

10.3.7 Travi in Comune Tra Due Impalcati ....................................................” 161

10.3.8 Trave Estradossata................................................................................” 162

10.3.9 Edificio con Piani Sfalsati ....................................................................” 164

10.4 Le Pareti................................................................................................” 166

10.4.1 Come Disegnare le Pareti ..................................................................... ” 167

10.4.2 Come Modificare una Parete Disegnata...............................................” 169

10.4.3 Le Proprietà della Parete ...................................................................... ” 170

10.5 Le Solette ..............................................................................................” 174

10.5.1 Come Disegnare le Solette ...................................................................” 175

10.5.2 Come Modificare una Soletta Disegnata .............................................” 177

10.5.3 Le Proprietà della Soletta ..................................................................... ” 177

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Sommario

V

10.6 Come Disegnare un Foro ...................................................................pag. 182

10.6.1 Come Modificare un Foro Disegnato .................................................. ” 183

10.6.2 Le Proprietà del Foro ........................................................................... ” 18410.7 I Solai.................................................................................................... ” 186

10.7.1 Come Disegnare i Solai........................................................................ ” 187

10.7.2 Come Modificare un Solaio Disegnato................................................ ” 190

10.7.3 Le Proprietà del Solaio......................................................................... ” 191

10.7.4 Come Disegnare un Solaio Inclinato ................................................... ” 196

10.7.5 Impalcati Rigidi e Solai Rigidi ............................................................ ” 198

10.7.6 L’Indicazione delle Sezioni di Calcolo dei Solai ................................ ” 199

10.8 Balconi e Sbalzi.................................................................................... ” 203

10.8.1 Come Disegnare un Balcone o uno Sbalzo.......................................... ” 203

10.8.2 Come Modificare un Balcone Disegnato............................................. ” 206

10.8.3 Le Proprietà del Balcone...................................................................... ” 208

10.9 Le Scale ................................................................................................ ” 213

10.9.1 Come Disegnare le Scale ..................................................................... ” 215

10.9.2 La Generazione Automatica della Struttura della Scala Disegnata..... ” 218

10.9.3 Come Modificare una Scala Disegnata................................................ ” 221

10.9.4 Le Proprietà della Scala ....................................................................... ” 221

10.10 Le Tamponature ................................................................................... ” 226

10.10.1 Come Disegnare le Tamponature......................................................... ” 226

10.10.2 Come Modificare una Tamponatura Disegnata................................... ” 228

10.10.3 Le Proprietà della Tamponatura........................................................... ” 230

10.11 I Cordoli ............................................................................................... ” 232

10.11.1 Come Disegnare e Modificare un Cordolo.......................................... ” 237

10.11.2 Le Proprietà del Cordolo...................................................................... ” 237

10.12 I Plinti ................................................................................................... ” 240

10.12.1 Come Disegnare i Plinti ....................................................................... ” 241

10.12.2 Come Modificare un Plinto Disegnato ................................................ ” 242

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Sommario

VI

10.12.3 Le Proprietà del Plinto....................................................................... pag. 243

10.13 Come Disegnare una Platea..................................................................” 244

10.13.1 Come Modificare una Platea................................................................” 24910.13.2 Le Proprietà della Platea ...................................................................... ” 249

10.14 Come Disegnare una Polilinea .............................................................” 252

10.14.1 Come Modificare una Polilinea Disegnata .......................................... ” 255

10.14.2 Le Proprietà della Polilinea .................................................................. ” 258

10.15 Come Inserire un Testo sulla Tavola ...................................................” 259

10.15.1 Come Modificare un Testo Inserito .....................................................” 260

10.16 Le Etichette........................................................................................... ” 262

10.17 I Bollini................................................................................................. ” 264

10.18 Come Caricare un Disegno DWG o DXF nella Tavola ...................... ” 266

10.18.1 Le Proprietà del Disegno DXF/DWG..................................................” 269

10.19 Come Disegnare una Misura ................................................................” 269

10.19.1 Come Modificare una Misura Disegnata .............................................” 271

10.20 Come Disegnare un Punto Guida.........................................................” 273

10.20.1 Come Modificare un Punto Guida Disegnato...................................... ” 274

10.20.2 Le Proprietà del Punto Guida ...............................................................” 275

10.21 Come Disegnare una Linea Guida .......................................................” 276

10.21.1 Come Modificare una Linea Guida Disegnata .................................... ” 278

10.21.2 Le Proprietà della Linea Guida ............................................................” 279

10.22 Come Disegnare una Griglia Guida .....................................................” 279

10.22.1 Come Modificare una Griglia Guida ...................................................” 285

10.22.2 Come Spostare e Ruotare una Griglia Guida....................................... ” 288

10.22.3 Le Proprietà delle Griglie Guida ..........................................................” 291

10.23 La Spinta del Terreno ...........................................................................” 293

10.23.1 Le Proprietà della Spinta del Terreno ..................................................” 297

10.24 La Spinta Idrostatica.............................................................................” 299

10.24.1 Le Proprietà della Spinta Idrostatica ....................................................” 304

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Sommario

VII

  11. Le Utilità del Disegno.......................................................................pag. 307

11.1 Gli Snap................................................................................................ ” 308

11.1.1 Snap alla Griglia................................................................................... ” 308

11.1.2 Snap Angolare ...................................................................................... ” 310

11.1.3 Snap ad Oggetto ................................................................................... ” 311

11.1.3.1 Le Opzioni degli Snap.......................................................................... ” 314

11.1.3.2 Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro ............................. ” 315

11.1.3.3 Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad un Altro ................... ” 316

11.1.3.4 Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro ............................ ” 316

11.2 Le Griglie Guida................................................................................... ” 318

11.3 Il PAN (Spostamento) .......................................................................... ” 320

11.4 Gli Zoom .............................................................................................. ” 320

11.4.1 La Lente di Ingrandimento................................................................... ” 321

11.5 Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano.................................. ” 322

11.6 Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su Altre Tavole

(Background)........................................................................................ ” 324

11.7 La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle Viste 3D ................... ” 325

11.8 Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola ............................. ” 327

11.9 Punti Guida e Linee Guida................................................................... ” 328

12. Le Viste 3D ........................................................................................pag. 329

12.1 Come Creare una Vista 3D dell’Edificio............................................. ” 330

12.2 La Finestra Viste 3D ............................................................................ ” 331

12.3 Come Personalizzare una Vista 3D...................................................... ” 333

12.4 Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D...................................... ” 337

12.5 Come Rinominare una Vista 3D .......................................................... ” 338

12.6 Come Aprire una Vista 3D................................................................... ” 339

12.7 Come Eliminare una Vista 3D ............................................................. ” 339

12.8 Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D....................................... ” 339

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Sommario

VIII

12.9 La Vista Strutturale ........................................................................... pag. 342

12.9.1 Le Proprietà dei Nodi ...........................................................................” 345

12.9.1.1 Come Visualizzare Forze e Momenti su un Nodo...............................” 34712.9.1.2 Come Applicare un Vincolo Esterno alla Struttura .............................” 349

12.9.1.3 Come Applicare un Cedimento alla Struttura...................................... ” 351

12.9.2 Le Proprietà delle Shell ........................................................................ ” 353

12.9.2.1 Come Modificare una Shell..................................................................” 354

12.10 La Vista 3D dei Solai ...........................................................................” 356

12.10.1 Come Applicare Ulteriori Forze e Vincoli Interni ad un Solaio.......... ” 357

12.10.2 Come Applicare Ulteriori Forze, Vincoli e Cedimenti ai Nodi

di un Solaio...........................................................................................” 362

12.11 Come Applicare Ulteriori Forze alla Struttura..................................... ” 364

12.11.1 La Vista Forze e Momenti (Utente) .....................................................” 365

12.11.2 Come Applicare una Forza Concentrata ..............................................” 368

12.11.3 Come Applicare un Carico Lineare .....................................................” 374

12.11.4 Come Applicare un Carico Superficiale ..............................................” 380

12.11.5 Come Applicare un Momento Concentrato ......................................... ” 383

12.11.6 Come Applicare un Momento Lineare................................................. ” 387

13. Il Calcolo ........................................................................................... pag. 391

13.1 Le Fasi di Calcolo................................................................................. ” 392

13.2 La Definizione del Modello Strutturale ...............................................” 393

13.3 Il Calcolo delle Sollecitazioni ..............................................................” 395

13.3.1 Come Richiedere il Calcolo delle Sollecitazioni .................................” 396

13.4 Il Calcolo delle Verifiche ..................................................................... ” 398

13.4.1 Come Richiedere il Calcolo delle Verifiche ........................................” 399

13.5 Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie ..................................... ” 401

13.6 Il Calcolo dei Solai ...............................................................................” 402

13.7 Il Calcolo COMPLETO ....................................................................... ” 40513.8 La Diagnostica......................................................................................” 406

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Sommario

IX

  14. I Risultati di Calcolo .........................................................................pag. 413

14.1 Come Visualizzare i Risultati del Calcolo........................................... ” 414

14.2 I Risultati Numerici.............................................................................. ” 415

14.3 Le Viste dei Risultati............................................................................ ” 420

14.3.1 I Diagrammi dei Carichi....................................................................... ” 422

14.3.2 Gli Spostamenti della Struttura ............................................................ ” 423

14.3.3 Le Sollecitazioni su Pilastri e Travi ..................................................... ” 425

14.3.4 Le Sollecitazioni su Pareti, Solette e Platee......................................... ” 427

14.3.5 Le Tensioni sul Terreno ....................................................................... ” 427

14.3.6 Il Controllo delle Verifiche .................................................................. ” 429

14.3.7 La Mappatura a Colori dei Diagrammi................................................ ” 431

14.3.8 Come Leggere il Valore del Carico, dello Spostamento o della

Sollecitazione in un Punto della Struttura ........................................... ” 433

14.3.9 Le Spinte del Terreno ed Idrostatiche sulle Pareti............................... ” 435

14.3.10 Gli Spostamenti dei Solai..................................................................... ” 437

14.3.11 Le Sollecitazioni sui Solai.................................................................... ” 439

15. Le Carpenterie e i Telai....................................................................pag. 441

15.1 Come Visualizzare le Carpenterie ....................................................... ” 442

15.2 Come Personalizzare una Carpenteria ................................................. ” 445

15.3 I Telai.................................................................................................... ” 446

16. Le Armature ......................................................................................pag. 449

16.1 La Scelta dei Criteri di Armatura......................................................... ” 450

16.1.1 I Criteri per l’Armatura dei Pilastri...................................................... ” 451

16.1.2 I Criteri per l’Armatura delle Travi ..................................................... ” 456

16.1.3 I Criteri per l’Armatura delle Travi alla Winkler ................................ ” 461

16.1.4 I Criteri per l’Armatura delle Pareti..................................................... ” 461

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Sommario

X

16.1.5 I Criteri per l’Armatura delle Solette ................................................ pag. 466

16.1.6 I Criteri per l’Armatura delle Platee.....................................................” 467

16.1.7 I Criteri per l’Armatura dei Plinti.........................................................” 46716.1.8 I Criteri per l’Armatura dei Solai .........................................................” 470

16.2 Le Tavole delle Armature .................................................................... ” 477

16.2.1 Le Armature delle Travi ....................................................................... ” 478

16.2.1.1 Come Personalizzare le Armature di una Trave .................................. ” 481

16.2.1.2 Come Spostare un Ferro di una Trave .................................................” 482

16.2.1.3 Come Eliminare un Ferro da una Trave...............................................” 483

16.2.1.4 Il Comportamento dei Ferri delle Travi ...............................................” 484

16.2.1.5 Come Inserire un Nuovo Ferro in una Trave ....................................... ” 486

16.2.1.6 Il Tool dei Ferri ....................................................................................” 490

16.2.1.7 I Diagrammi delle Armature della Trave.............................................” 492

16.2.1.8 Come Modificare un Ferro di una Trave .............................................” 494

16.2.1.9 Come Modificare gli Ancoraggi dei Ferri di una Trave ......................” 498

16.2.1.10 Modificare l’Armatura di una Trave Cambiando i Criteri di Armatura. ” 500

16.2.2 Le Armature dei Pilastri ....................................................................... ” 501

16.2.2.1 Come Personalizzare le Armature di un Pilastro.................................” 506

16.2.3 Le Armature delle Pareti ...................................................................... ” 511

16.2.4 Le Armature delle Solette .................................................................... ” 516

16.2.5 Le Armature dei Plinti ..........................................................................” 517

16.2.6 Le Armature delle Platee...................................................................... ” 518

16.2.7 Le Armature dei Solai ..........................................................................” 519

16.2.7.1 Come Personalizzare le Armature di un Solaio ..................................” 523

17. La Relazione di Calcolo .................................................................. pag. 525

17.1 La Relazione Tecnica e i Tabulati........................................................ ” 526

17.2 Come Richiedere la Composizione della Relazione Tecnica.............. ” 527

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Sommario

XI

17.3 Come Richiedere la Composizione dei Tabulati ...............................pag. 529

17.4 Il Word Processor del Programma....................................................... ” 534

17.4.1 ACCAreader......................................................................................... ” 53917.4.2 L’Anteprima di Stampa........................................................................ ” 540

17.4.3 La Stampa Fronte/Retro degli Elaborati .............................................. ” 542

17.5 L’Esportazione degli Elaborati ............................................................ ” 546

18. Le Tavole Esecutive .........................................................................pag. 549

18.1 Come Creare una Tavola Esecutiva..................................................... ” 550

18.2 La Finestra TAVOLE ESECUTIVI..................................................... ” 552

18.3 Come Inserire i Grafici del Progetto in una Tavola Esecutiva............ ” 553

18.3.1 La Generazione Automatica delle Tavole Esecutive........................... ” 556

18.3.2 Ulteriori Utilità per la Composizione delle Tavole Esecutive ............ ” 568

18.4 L’Inserimento dei Dati nel Cartiglio.................................................... ” 571

18.5 Come Aprire una Tavola Esecutiva ..................................................... ” 572

18.6 Come Eliminare una Tavola Esecutiva................................................ ” 573

18.7 Come Modificare una Tavola Esecutiva.............................................. ” 573

18.8 Come Stampare una Tavola Esecutiva ................................................ ” 575

18.9 Come Personalizzare un Modello di Cartiglio..................................... ” 576

18.10 Le Variabili........................................................................................... ” 577

19. Il Computo Metrico della Struttura.................................................pag. 583

19.1 Come Richiedere il Computo della Struttura....................................... ” 584

19.2 Come Sostituire le Voci di EP del Computo con Quelle Effettive ..... ” 588

19.3 Come Riportare il Computo delle Strutture nel Computo dell’Opera ” 594

19.4 Come Esportare il Computo delle Strutture......................................... ” 596

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Sommario

XII

20. Personalizzazioni del Programma................................................. pag. 599

20.1 Il Dialog Opzioni PROGRAMMA ......................................................” 600

20.2 Le Preferenze del Programma..............................................................” 601

20.3 La Personalizzazione dei Tabulati di Calcolo......................................” 604

20.4 La Personalizzazione delle Carpenterie ...............................................” 607

21. Sistemi di Riferimento .................................................................... pag. 609

21.1 Riferimento Globale .............................................................................” 609

21.2 Riferimento Locale per le Travi ...........................................................” 61021.3 Riferimento Locale per i Pilastri ..........................................................” 612

21.4 Riferimento Locale per le Pareti ..........................................................” 613

21.5 Riferimento Locale per le Solette ........................................................” 614

21.6 Riferimento Locale per le Platee..........................................................” 615

A. Tasti Funzione.................................................................................. pag. 617

A.1 Lista dei Tasti Funzione ....................................................................... ” 618

A.2 Funzionalità Attivabili con il Mouse ...................................................” 621

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L’assistenza tecnica sul programma EdiLus-CA (anche in versione

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copre aspetti professionali. Sono pertanto escluse dal servizio di as-

sistenza attività di consulenza quali, ad esempio, la verifica o il con-

trollo dei dati contenuti in files di lavoro inviati, le indicazioni sulle

metodologie di lavoro da seguire, le scelte di criteri progettuali o di

verifica, ecc. Tale attività potrà essere eventualmente esaminata su

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L’assistenza tecnica verte in via esclusiva su problematiche inerenti

l’utilizzo del programma e non investe l’installazione e l’utilizzo di

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È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel campo del calcolo strutturalein cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare leopportune modellazione delle strutture.Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni delle strutture a calcoli ea risultati completamente errati, non corrispondenti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmentedannosi per l’incolumità di cose o persone.Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di responsabilità rispetto ai risul-tati che è possibile ottenere tramite il software.Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere utilizzati a fini professionaliin quanto l’unico responsabile legale dei risultati di calcolo e della documentazione prodotta è ilTecnico che li sottoscrive.

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