MANUALE DI GESTIONE DEL PROTOCOLLO INFORMATICO - … · MODALITA’ DI PRODUZIONE DELLE...
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MINISTERO DELLA DIFESA SEGRETARIATO GENERALE DELLA DIFESA E DIREZIONE NAZI ONALE DEGLI ARMAMENTI
DIREZIONE DEGLI ARMAMENTI TERRESTRI Servizio Protocollo Informatico
MANUALE DI GESTIONE
DEL PROTOCOLLO INFORMATICO
Edizione 2017
3
SOMMARIO
INDICE ALLEGATI p.5 ELENCO DI DISTRIBUZIONE p.6
REGISTRAZIONE DELLE AGGIUNTE E VARIANTI p.7
ACRONIMI p.8
RIFERIMENTI NORMATIVI p.9
GLOSSARIO p.11
CAPITOLO I p.17
PRINCIPI GENERALI
1.1 Premessa
1.2 Ambito di applicazione del Manuale di gestione/Area Organizzativa Omogenea
1.3 Servizio per la gestione del protocollo informatico
1.4 Firma digitale
1.5 Tutela dei dati personali
1.6 Entrata in vigore del Manuale
CAPITOLO II p.19
FORMAZIONE TRASMISSIONE SOTTOSCRIZIONE E ARCHIVIAZIONE DEI DOCUMENTI
INFORMATICI
2.1 Formazione dei documenti-aspetti operativi
2.2 Sottoscrizione di documenti informatici
2.3 Trasmissione del documento informatico
2.4 Archiviazione del documento informatico
CAPITOLO III p.20
LA GESTIONE DEI DOCUMENTI – ASPETTI FUNZIONALI
3.1 Generalità
3.2 Orario di erogazione del Servizio
3.3 Documenti protocollati e documenti esclusi dalla protocollazione
3.4 Documento informatico
3.5 Documento informatico in ingresso su posta elettronica istituzionale
3.6 Documento informatico in ingresso su posta elettronica certificata
4
3.7 Documento informatico in uscita
3.8 Documento informatico interno
3.9 Documento analogico
3.10 Documento analogico in ingresso
3.11 Registrazione dei documenti analogici
3.12 Documento analogico in uscita
3.13 Documento analogico interno
3.14 Fax
3.15 Documento analogico non firmato
3.16 Documenti indirizzati alle persone
3.17 Schema flusso in ingresso
3.18 Schema flusso in uscita
CAPITOLO IV p.34
MODALITA’ DI PRODUZIONE DELLE REGISTRAZIONI DI PROTOCOLLO
INFORMATICO
4.1 Premessa
4.2 Unicità della registrazione del protocollo informatico
4.3 Registro giornaliero di protocollo
4.4 Registrazione di protocollo
4.5 Segnatura di protocollo dei documenti
4.6 Annullamento delle registrazioni di protocollo
CAPITOLO V p.37
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE E FASCICOLAZIONE DEI DOCUMENTI
5.1 Titolario
5.2 Classificazione dei documenti
5.3 Fascicolazione dei documenti
CAPITOLO VI p.39
ARCHIVIAZIONE DEI DOCUMENTI
6.1 Deposito/Archivio dell’AOO-GTER
6.2 Archiviazione dei documenti informatici
6.3 Archiviazione/custodia dei documenti analogici
5
CAPITOLO VII p.41
ABILITAZIONI DI ACCESSO ALLE INFORMAZIONI DOCUMENTALI
7.1 Generalità
7.2 Accesso al sistema
7.3 Profili d’accesso
CAPITOLO VIII p.43
MODALITÀ DI UTILIZZO DEL REGISTRO DI EMERGENZA
8.1 Premessa
8.2 Attivazione del registro di emergenza
8.3 Riattivazione del sistema informatico
CAPITOLO IX p.44
REGOLE GENERALI DI SCRITTURA DEI DATI ALL’INTERNO DEL SISTEMA
INFORMATICO
ALLEGATI
Allegato “A” UO dell’ Area Organizzativa Omogenea p.45
Allegato “B” Personale preposto p.46
Allegato “C” Nomina RDS p.47
Allegato “D” Distinte per l’invio della corrispondenza analogica p.48
Allegato “E” Classificatore p.50
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ELENCO DI DISTRIBUZIONE
DIRAMAZIONE INTERNA COPIE
DIRETTORE 1 VICE DIRETTORE AMMINISTRATIVO 1 VICE DIRETTORE TECNICO 1 UFFICIO DEL DIRETTORE 1 I REPARTO 1 II REPARTO 1 III REPARTO 1 DIREZIONE DI PROGRAMMA MCRC 1 SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE 1
DIRAMAZIONE ESTERNA
GABINETTO DEL MINISTRO 1 SEGRETARIATO GENERALE/DNA 1 STATO MAGGIORE DELLA DIFESA 1 STATO MAGGIORE ESERCITO 1 STATO MAGGIORE MARINA 1 STATO MAGGIORE AERONAUTICA 1 COMANDO GENERALE ARMA DEI CARABINIERI 1 COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA 1 COMANDO OPERATIVO DI VERTICE INTERFORZE 1 COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO – GUARDIA COSTIERA 1
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ACRONIMI
All’interno del testo sono indicate una serie di sigle, acronimi e abbreviazioni che sono di seguito riportate.
Per alcune delle abbreviazioni utilizzate, sono forniti ulteriori dettagli nel Glossario.
AOO Area Organizzativa Omogenea
AOO-GTER Area Organizzativa Omogenea della Direzione degli Armamenti Terrestri
[CAD] D.Lgs. 7 marzo 2005 n. 82 –Codice dell’Amministrazione Digitale
[CIRC] Circolare AIPA 7 maggio 2001 n. 28
[CODBCP] Decreto Legislativo n. 22 gennaio 2004 n. 41
[CODPRI] Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196
DigitPa Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
[DIR] Direttiva SMD-I-004
[DPCM] Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 31 ottobre 2000
DPR Decreto del Presidente della Repubblica
[DPR] DPR 30 dicembre 2000 n. 445
D.Lgs Decreto Legislativo
l. legge
IPA Indice delle Pubbliche Amministrazioni
PA Pubblica Amministrazione
PEC Posta Elettronica Certificata
PEI Posta Elettronica Istituzionale
PI Protocollo Informatico
RDS Responsabile del Servizio per la tenuta del protocollo informatico, della
gestione dei flussi documentali
RPA Responsabile del Procedimento Amministrativo
UO Unità Organizzativa
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RIFERIMENTI NORMATIVI
Di seguito viene riportato un elenco della normativa di maggior rilevanza, a cui, peraltro, si farà
riferimento all’interno del testo con le abbreviazioni indicate tra parentesi quadre a fianco di
ciascuno riferimento.
I riferimenti normativi sono da intendersi comprensivi delle varianti, aggiunte e correzioni nel
frattempo intervenute sul provvedimento stesso.
La normativa inerente al PI è piuttosto vasta: vengono qui riportati solo gli atti principali,
rimandando ad eventuali richiami all’interno del Manuale per un maggior dettaglio.
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 ottobre 2000 [DPCM].
“Regole tecniche per il PI di cui al DPR 428/98.” In attuazione di alcune disposizioni contenute nel
DPR 428/98 è stato emanato il DPCM 31 ottobre 2000, che indica, nel dettaglio, le regole tecniche
per l’attuazione della normativa.
Decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2000, n. 445 [DPR].
“Disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa.” Con il DPR n. 445 si
effettua una razionalizzazione e semplificazione della normativa inerente al PI. Viene, pertanto,
abrogato (art. 77 DPR) il DPR 428/98, facendo salvi gli atti di legge emessi successivamente alla
sua entrata in vigore (art. 78 DPR n. 445). La normativa inerente al PI viene semplificata e
raggruppata negli articoli dal 50 al 70 del DPR. Il DPR è il documento di riferimento principale per
il PI.
Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 [CODPRI].
“Codice di protezione dei dati personali”, per l’attuazione nelle Pubbliche Amministrazioni delle
disposizioni relative alla gestione delle risorse umane, con particolare riguardo ai soggetti che
effettuano il trattamento.
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 41 [CODBCP].
“Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art.10 della legge 6 luglio 2002, n. 137.”
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Circolare AIPA 7/5/2001 n. 28 [CIRC].
“Regole tecniche per l’interoperabilità dei sistemi di protocollo informatico.”
Direttiva SMD-I-004 [DIR].
“Il protocollo informatico nella Difesa.”
Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 [CAD].
“Codice dell’Amministrazione digitale.”
Decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n.68
“Regolamento recante disposizioni per l’utilizzo della posta elettronica certificata.”
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GLOSSARIO
L’applicazione della normativa inerente al Protocollo Informatico introduce una serie di termini e
concetti nuovi che, nel presente paragrafo, saranno definiti e spiegati.
1. Area Organizzativa Omogenea (AOO)
Una AOO, (art. 50 comma 4 del DPR e dall’art. 61 DPR) rappresenta un insieme di unità
organizzative facenti capo alla stessa Amministrazione che usufruiscono, in modo omogeneo
e coordinato, dei servizi informatici per la gestione dei flussi documentali e, in particolare, del
servizio di protocollazione. Dove, in precedenza, potevano esistere una serie di registri di
protocollo, suddivisi per i diversi livelli gerarchici degli Enti, ora è necessario effettuare una
reductio ad unum di tali registri, associando un insieme di uffici (le unità organizzative) che
devono utilizzare solo ed esclusivamente un unico registro per protocollare i propri atti, con
ricadute sugli aspetti pratici, funzionali e logistici. In pratica, la costituzione di una AOO
comporta la chiusura dei vari Uffici di Protocollo intermedi esistenti prima dell’entrata in
funzione del PI..
2. Responsabile del Servizio per la tenuta del protocollo informatico, dei flussi documentali
e degli archivi (RDS)
Il RDS è l’altra novità di rilievo introdotta dalla normativa (art. 61 DPR). In sostanza, si tratta
di una figura ben diversa dal classico Capo Ufficio Posta o figure simili, da sempre presenti
nell’A.D.. I suoi compiti, infatti, non sono meramente burocratici, ma hanno, principalmente,
una valenza di tipo legale: il RDS garantisce il corretto funzionamento (a norma di legge) del
sistema di PI implementato nell’AOO anche nei confronti dei cittadini/ditte/altre Pubbliche
Amministrazioni.
3. Il Manuale di Gestione (Manuale)
Il Manuale, previsto dall’art. 5 del DPCM 31 ottobre 2000, descrive il sistema di gestione e di
conservazione dei documenti e fornisce le istruzioni per il corretto funzionamento del servizio
per la tenuta del PI. In particolare, il Manuale contiene l’insieme delle regole, certificate
dall’AOO, per un corretto ed efficace funzionamento del sistema di protocollo, dei
procedimenti amministrativi informatici e del sistema documentale, costituendo, pertanto, la
“carta dei servizi” dell’AOO stessa, nella quale gli interessati trovano descritte le modalità di
gestione del protocollo nei suoi diversi aspetti. Il Manuale è un documento dinamico, che
deve essere aggiornato in dipendenza delle modifiche alle procedure manuali, organizzative
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ed informatiche applicate alla gestione del protocollo. Il Manuale deve essere predisposto dal
RDS, quale garanzia dell’esclusiva adozione ed applicazione delle procedure indicate al suo
interno All’AOO di pertinenza. Il contenuto del Manuale può essere organizzato da ciascun
RDS secondo le specifiche della rispettiva AOO.
4. Titolario e relativa classificazione d’archivio
Il Titolario di archivio è uno schema generale di voci logiche rispondenti alle esigenze
funzionali, articolate in modo gerarchico al fine di identificare, partendo dal generale al
particolare, l’unità di aggregazione di base dei documenti all’interno dell’archivio. Tutti i
documenti che entrano a far parte dell’archivio dell’AOO sono soggetti a classificazione.
Inoltre, uno stesso documento può essere classificato più volte in base alla molteplicità di
funzioni individuate, cercando di contenerne il numero. Tale molteplicità, peraltro, comporta,
in un ambiente tradizionale, la duplicazione del documento mentre, in un ambiente digitale,
sono duplicate solo le informazioni di collegamento.
Classificare vuol dire attribuire a ciascun documento un indice (di classificazione) inserito in
una struttura di voci (piano di classificazione) e associarlo ad una definita unità archivistica
generalmente identificata come fascicolo. Per fascicolo si intende un insieme organico di
documenti, un raggruppamento di documenti riferiti ad uno stesso
procedimento/attività/materia. Le unità archivistiche identificate dal piano di classificazione
(tipicamente il fascicolo) possono essere organizzate secondo i seguenti criteri:
- per oggetto;
- per processo o procedimento amministrativo;
- per tipologia di forma del documento (cartaceo, digitale, fax, e-mail, ecc.).
Attraverso la classificazione deve essere possibile:
- identificare responsabilità specifiche per la gestione dei documenti;
- attuare la gestione integrata di documenti;
- collegare le finalità documentali e quelle amministrative relative al trattamento delle
pratiche, eventualmente in associazione a programmi di work flow;
- facilitare le operazioni di selezione per la conservazione o lo scarto dei documenti. La
classificazione non deve mai essere applicata a posteriori per esigenze occasionali.
I principi su cui deve essere fondato un sistema di classificazione dei documenti devono
essere coerenti e funzionali:
- i documenti devono essere accorpati al fine di soddisfare le esigenze di lavoro di chi
produce i documenti e svolge le attività amministrative;
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- si deve evitare sia l’eccessiva frammentazione delle pratiche sia l’eccessivo
accorpamento;
- l’articolazione e la struttura del sistema deve essere semplice e di facile comprensione
da parte dell’utilizzatore.
La nuova classificazione non va applicata ad archivi già formati in precedenza secondo
criteri diversi. Il sistema non deve articolarsi su più di tre livelli. In generale essi sono:
- livello per funzioni / materia (ad esempio, bilancio, concorsi ed assunzioni, ecc.);
- livello per macro-attività per ciascuna funzione (ad esempio, programmazione di spesa,
assestamento di bilancio, consuntivo di bilancio, ecc.);
- livello per ulteriore specializzazione delle attività o delle materie (ad esempio, verifica
contabile, ecc.).
Il piano di classificazione deve includere:
- la definizione dei criteri di formazione e ordinamento dei fascicoli per ogni voce del
piano;
- il collegamento delle voci finali del piano con le informazioni relative ai tempi e alle
modalità di conservazione (piano di conservazione dei documenti, art. 68 DPR);
- l’eventuale riferimento alle modalità di accesso (legge 241/90) nel rispetto della tutela
dei dati personali (D.Lgs 196/2003). Il sistema di classificazione adottato deve essere
descritto all’interno del Manuale.
Per ogni voce del piano di classificazione deve essere indicato:
- il tipo di fascicolo creato (fascicolo per oggetto, per procedimento, ecc.);
- il contenuto standard di ogni fascicolo (la natura dei documenti da inserire e la loro
organizzazione interna);
- i criteri di ordinamento dei fascicoli (alfabetico, cronologico, ecc.);
- i termini (in numero di anni) per la tenuta del fascicolo nell’archivio corrente e per la
sua conservazione nel tempo (temporanea/definitiva);
- il tipo di accesso consentito al fascicolo stesso.
Ogni voce del piano di classificazione comprende:
- un indice (codice alfanumerico, stabilito con principi di uniformità all’interno di tutta
l’Amministrazione/AOO);
- la denominazione della voce (uno o più termini che definiscano in modo sintetico la
funzione o l’attività);
- la descrizione della voce (una o più proposizioni in grado di descrivere la funzione o la
materia considerata in modo comprensibile anche da utenti esterni).
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Nelle voci del piano di classificazione è opportuno evitare la presenza di voci generiche,
come ad esempio la denominazione “VARIE” o simili, poiché i documenti così classificati
diventano, di fatto, irreperibili. Il piano di classificazione deve essere aggiornato
periodicamente (almeno ogni due anni).
5 Casella di posta elettronica istituzionale
La casella di posta elettronica (attraverso la quale possono essere ricevuti i messaggi da
protocollare) è istituita da ciascuna AOO.
6 La Posta Elettronica Certificata (PEC)
La Posta Elettronica Certificata (PEC), fornisce un servizio di messaggistica che sfrutta gli
standard propri della posta elettronica ed assicura al mittente l’attestazione di avvenuta
ricezione del messaggio ed al destinatario la garanzia dell’identità del mittente. Questo
servizio comprende altre funzionalità per permettere: confidenzialità, integrità, tracciabilità e
storicizzazione del messaggio. Esso è strettamente connesso all’utilizzo della firma digitale,
per l’individuazione dei soggetti intervenuti nel processo di trasmissione e ricezione del
documento, del quale si hanno informazioni quali la data, l’ora, il mittente, il destinatario,
l’oggetto, il contenuto e quanto altro è necessario per la trasmissione di un atto o documento
informatico. La PEC è strettamente connessa all’IPA, ove sono pubblicati gli indirizzi di
posta certificata associati alle AOO e alle funzioni organizzative previste dalle Pubbliche
Amministrazioni. È necessario tenere presente che, utilizzando la PEC, viene rilasciata al
mittente una ricevuta di avvenuta consegna del messaggio, contestualmente alla disponibilità
del messaggio stesso nella casella di posta elettronica del destinatario, indipendentemente
dall’avvenuta lettura da parte del soggetto destinatario. Tale ricevuta indica al mittente che il
messaggio è effettivamente pervenuto all’indirizzo elettronico dichiarato dal destinatario e
certifica la data e l’ora dell’evento. Il dominio di PEC per la Difesa è @postacert.difesa.it.
7. Amministrazioni Pubbliche
Per Amministrazioni Pubbliche si intendono quelle indicate nell’art. 1, comma 2 del D. Lgs n.
165 del 30 marzo 2001.
8. Archivio
L’archivio è la raccolta ordinata degli atti spediti, inviati o comunque formati
dall’Amministrazione nell’esercizio delle funzioni attribuite per legge o regolamento, per il
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conseguimento dei propri fini istituzionali. Gli atti formati e/o ricevuti dall’Amministrazione
o dall’ Area Organizzativa Omogenea sono collegati tra loro da un rapporto di
interdipendenza, determinato dal procedimento al quale si riferiscono. Essi sono ordinati e
archiviati in modo coerente e accessibile alla consultazione. L’uso degli atti può essere
amministrativo, legale o storico. L’archivio è unico, anche se, convenzionalmente, per motivi
organizzativi, tecnici, funzionali e di responsabilità, l’archivio viene suddiviso in tre sezioni:
attivo, di deposito e storico:
- Archivio attivo
Costituito dal complesso dei documenti relativi ad atti e procedimenti amministrativi in
corso di istruttoria e di trattazione o comunque verso i quali sussista un interesse ove
non c’è ancora prescrizione in aderenza al Codice Civile che prevede:
• art. 2946: “salvo i casi in cui la legge dispone diversamente i diritti si estinguono
per prescrizione con il decorso di 10 anni”;
• l’art. 2947: “il diritto al risarcimento del danno derivante dal fatto illecito si
prescrive in 5 anni dal giorno in cui il fatto si è verificato”.
- Archivio di deposito
È il complesso dei documenti relativi ad atti e procedimenti amministrativi conclusi.
Detti documenti non risultano più necessari per il corrente svolgimento di un
procedimento amministrativo. Verso tali documenti può, tuttavia, sussistere un interesse
sporadico.
- Archivio storico
Costituito da complessi di documenti relativi ad atti e procedimenti amministrativi
conclusi da oltre 50 anni e destinati, previa l’effettuazione delle operazioni di scarto,
alla conservazione perenne.
9. Archiviazione elettronica
Processo di memorizzazione, su un qualsiasi idoneo supporto, di documenti informatici
univocamente identificati mediante un codice di riferimento, antecedente all’eventuale
processo di conservazione (art. 1 della Deliberazione CNIPA 19 febbraio 2004 n. 11).
10. Documento informatico
Rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti (CAD art. 1p).
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11. Documento analogico
Rappresentazione non informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti (CAD art 1p-
bis).
12. Dati sensibili
I dati personali idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose,
filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni
od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali
idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale (art. 4 comma 1, lett. d) del d. lgs. 30
giugno 2003 n. 196- Codice in materia di dati personali).
13. Fascicolazione
L’operazione di riconduzione dei singoli documenti classificati in tanti fascicoli
corrispondenti ad altrettanti affari o procedimenti amministrativi.
14. Fascicolo
Insieme ordinato di documenti, che può fare riferimento ad uno stesso
atto/procedimento/processo amministrativo o ad una stessa materia, o ad una stessa tipologia
documentaria, che si forma nel corso delle attività amministrative del soggetto produttore, allo
scopo di riunire, a fini decisionali o informativi tutti i documenti utili allo svolgimento di tali
attività. Nel fascicolo possono trovarsi inseriti documenti diversificati per formati, natura,
contenuto giuridico, ecc., anche se è non è infrequente la creazione di fascicoli formati da un
insieme di documenti della stessa tipologia e raggruppati in base a criteri di natura diversa
(cronologici, geografici, ecc.).
I fascicoli costituiscono il tipo di unità archivistica più diffusa degli archivi contemporanei e
sono costituiti, in base alle esigenze di servizio, secondo criteri che sono stabiliti per ciascuna
voce del piano di classificazione al momento della sua elaborazione o del suo aggiornamento.
15. Unità organizzativa (UO)
Per UO s’intende uno dei sottoinsiemi di una AOO, cioè un complesso di risorse umane e
strumentali cui sono state affidate competenze omogenee nell’ambito delle quali il Capo
Reparto/Ufficio/Servizio è il Responsabile del Procedimento Amministrazione (RPA) nella
trattazione dei documenti o procedimenti amministrativi.
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CAPITOLO I
PRINCIPI GENERALI
1.1 Premessa
Il DPCM 3.12.2013 all’art. 3 comma 1 lettera d), prevede per tutte le amministrazioni di cui
all’art. 2 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, l’adozione del Manuale di gestione.
Quest’ultimo, disciplinato dal successivo art. 5, comma 1, “descrive il sistema di gestione e di
conservazione dei documenti e fornisce le istruzioni per il corretto funzionamento del
servizio”.
In questo ambito ogni Amministrazione Pubblica deve individuare, ai sensi dell’art. 50
comma 4 DPR nr. 455/2000, una o più Aree Organizzative Omogenee all’interno delle quali è
previsto che debba essere nominato un responsabile del servizio per la tenuta del protocollo
informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi.
L’art. 5 del DPCM, prevede inoltre che le Pubbliche Amministrazioni redigano un Manuale
per la gestione del protocollo, dei flussi documentali e degli archivi, che qui si presenta. Il
Manuale è uno strumento operativo che, per il grado di analisi che ogni Amministrazione è
chiamata ad effettuare, può rappresentare un primo e significativo passo verso la
certificazione di qualità del servizio.
Il Manuale è rivolto pertanto a tutti coloro i quali utilizzano il protocollo informatico come
strumento di lavoro per la gestione dei documenti e dei procedimenti amministrativi che sono
chiamati a trattare e dei quali sono individuati come responsabili. In esso, infatti, sono
descritte le fasi operative del sistema per la gestione del protocollo informatico, dei flussi
documentali e degli archivi, individuando per ogni azione o processo i rispettivi livelli di
esecuzione, responsabilità e controllo, in una visione d’insieme – senza soluzioni di continuità
– dal protocollo all’archivio storico. Inoltre si evidenzia che il citato manuale è anche lo
strumento per definire i principi ed i criteri di comunicazione dei cittadini, imprese ed altre
P.A. con l’AOO.
Si ritiene utile sottolineare come il sistema di protocollo informatico non può essere concepito
come un originatore asettico di numeri sequenziali o come semplice trasposizione su un
supporto elettronico del registro di protocollo cartaceo. In un sistema informativo
documentale moderno, infatti, il protocollo diventa uno snodo irrinunciabile e una risorsa
strategica per la corretta gestione dei documenti trattati e dei procedimenti amministrativi.
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Questo Manuale, che ne descrive i principi di funzionamento rappresenta, quindi, un elemento
essenziale per comprensione delle logiche organizzative e funzionali preposte alla gestione
documentale dell’AOO-GTER.
1.2 Ambito di applicazione del Manuale di gestione dell’Area Organizzativa Omogenea
(AOO)
Il presente Manuale afferisce all’AOO del Segretariato Generale della Difesa e Direzione
Nazionale degli Armamenti del Ministero della Difesa – DIREZIONE ARMAMENTI
TERRESTRI che è suddivisa in 9 (nove) UO.
1.3 Servizio per la gestione del protocollo informatico
Nell’AOO precedentemente individuata è istituito un servizio per la tenuta del protocollo
informatico per la cui gestione viene nominato il Responsabile di tale servizio.
1.4 Firma digitale
La gestione digitale del protocollo informatico prevede l’uso della firma digitale sia per
l’invio della documentazione al di fuori dell’AOO (documento informatico) sia per la
digitalizzazione dei documenti cartacei in ingresso. I titolari che hanno capacità di firma sono
indicati dai capi delle UO.
I documenti informatici in uscita, oltre alla firma digitale, contengono anche la marca
temporale prevista dalla normativa vigente.
1.5 Tutela dei dati personali
I dati per i quali ai sensi del D.Lgs. 30/06/2003 n. 196 è necessaria una specifica gestione
sono trattati in conformità al citato decreto.
1.6 Entrata in vigore del Manuale
Alla ricezione.
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CAPITOLO II
FORMAZIONE TRASMISSIONE SOTTOSCRIZIONE E ARCHIVIAZI ONE DEI
DOCUMENTI INFORMATICI
2.1 Formazione dei documenti – aspetti operativi
In aderenza alla normativa vigente (art. 40 del CAD) l’AOO produce esclusivamente
documenti originali informatici, inoltre anche i documenti cartacei in ingresso vengono
dematerializzati in modo che l’intero flusso documentale risulta gestito in maniera elettronica.
Altri aspetti fondamentali di un documento sono:
- trattazione di un unico argomento indicato in maniera sintetica nello spazio riservato
all’oggetto;
- riferimento ad un solo numero di registrazione di protocollo;
- possibilità di far riferimento a più fascicoli.
2.2 Sottoscrizione di documenti informatici
L’intera documentazione amministrativa, in pratica tutti i documenti informatici firmati
digitalmente, viene gestita dal protocollo informatico nel formato PDF/A.
Solo gli allegati che per la loro natura o per il loro utilizzo non possono o non devono essere
convertiti in tale formato, sono conservati nel formato originale.
2.3 Trasmissione del documento informatico
Nei casi previsti dalla legge, per i quali si renda necessario disporre di una ricevuta di
ricezione della corrispondenza inviata, viene utilizzata la casella di posta elettronica
certificata (PEC), sempreché anche il corrispondente ne disponga.
Parimenti si utilizzerà la casella di PEC ogni qualvolta il corrispondente richieda
esplicitamente l’impiego di tale strumento.
In tutti gli altri casi il veicolo privilegiato di comunicazione è la casella PEI.
2.4 Archiviazione del documento informatico
I documenti informatici sono archiviati nel rispetto dell’art. 44 CAD.
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CAPITOLO III
LA GESTIONE DEI DOCUMENTI – ASPETTI FUNZIONALI
3.1 Generalità
I documenti, sia analogici sia informatici, vengono gestiti in relazione al loro formato, in
ambito AOO, suddivisi nel seguente modo:
- in ingresso;
- in uscita;
- interno.
La gestione documentale in generale si basa sui principi di:
- centralità, per quanto concerne la posta in ingresso. La totale corrispondenza indirizzata
alla DIREZIONE ARMAMENTI TERRESTRI viene registrata in un unico punto
(Servizio di Tenuta del Protocollo Informatico);
- delega alle UO-Reparti/Uf.Gen./Uf./Servizi che hanno facoltà di trasmettere
direttamente i documenti sia informatici sia analogici all’esterno dell’AOO.
I documenti in ingresso alla AOO sono assegnati (quelli via e-mail entro la giornata di
ricezione), che provvedono alla successiva gestione interna, direttamente ai Capi delle UO
interessate (Responsabili del Procedimento Amministrativo).
Inoltre il controllo della completezza formale e sostanziale della documentazione pervenuta e
soggetta alle operazione di registrazione spetta al personale dell’UO interessata alla tematica
che, qualora reputi necessario acquisire documenti che integrino quelli già pervenuti,
provvede a richiederli al mittente, specificando le eventuali problematiche del caso.
3.2 Orario di erogazione del Servizio
Ai fini della mera protocollazione va tenuto presente che i documenti in ingresso vengono
protocollati, fatte salve diverse esigenze di servizio, dal lunedì al venerdì con il seguente
orario:
- Lunedì-giovedì dalle ore 08.00 alle ore 16.30;
- Venerdì dalle ore 08.00 alle ore 12.00.
3.3 Documenti protocollati e documenti esclusi dalla protocollazione Appare necessario/tassativo evidenziare/sottolineare che il sistema informatico del protocollo
è progettato al fine della trattazione unicamente dei documenti non classificati e che il livello
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“INFORMAZIONI NON CLASSIFICATE CONTROLLATE -INCC-” , quando cartaceo in
entrata, viene censurato delle informazioni sensibili; in uscita i documenti INCC vanno
trasmessi come allegati analogici. La posta classificata erroneamente pervenuta al servizio di
protocollo sarà consegnata al PUNTO DI CONTROLLO NATO dell’Ufficio del Direttore.
Inoltre, i documenti di seguito specificati sono esclusi dalla registrazione di protocollo:
- gazzette ufficiali;
- bollettini ufficiali P.A.;
- notiziari P.A.;
- note di ricezione circolari;
- note di ricezione altre disposizioni;
- materiali statistici;
- giornali;
- riviste;
- libri;
- materiali pubblicitari;
- inviti a manifestazioni che non attivino procedimenti amministrativi;
- documenti classificati;
- documenti già soggetti a registrazione particolare dell’Amministrazione;
- fogli di viaggio;
- note caratteristiche;
- rapporti informativi;
- registro delle presenze;
- modelli 730;
- licenze, permessi;
- esposti anonimi;
- informazioni elettroniche superiori ai 30 mega di dimensione oltre la quale il sistema
non registra.
Relativamente ai documenti “sensibili” (citato punto 12 del Glossario) sono previste
particolari forme di riservatezza e di accesso controllato mediante la selezione, da parte del
personale della Sezione Protocollo, di un filtro elettronico, fermo restando che l’UOR
competente può in qualsiasi momento filtrare il documento in trattazione.
22
3.4 Documento informatico
L’AOO è predisposta alla ricezione e alla gestione di documenti informatici.
Per la ricezione di documenti informatici l’AOO dispone di una casella di posta elettronica
ordinaria e di una casella di PEC:
casella di posta elettronica ordinaria: [email protected]
casella di PEC: [email protected].
Su entrambe le caselle, nel rispetto della normativa vigente, è possibile inviare
documentazione afferente all’attività dell’AOO.
L’AOO accetta documenti informatici conformi alle seguenti regole:
- nel caso in cui il messaggio di posta elettronica debba contenere degli allegati, il
formato preferenzialmente accettato è il PDF;
- sono altresì accettati i formati RAR, TXT, TIFF, TIF, XML e ZIP;
- L’invio di allegati non previsti, comporta la ritrasmissione al mittente del messaggio;
- Con l’apposizione della firma digitale anche ai documenti allegati al messaggio;
- Le eventuali marche temporali apposte insieme alla firma digitale devono essere in
formato embedded e non detached (il file firmato e la firma devono essere contenuti in
un’unica cartella di file);
- L’apposizione di firma digitale non valida rende non utilizzabile il file eventualmente
trasmesso;
- In un singolo messaggio di posta elettronica deve essere associata la documentazione
relativa ad un unico argomento (pertanto se un mittente deve inviare cinque documenti
afferenti cinque pratiche, dovrà inviare cinque mail);
- La massima dimensione complessiva degli allegati per ogni singola mail deve essere di
30 MB per la P.E.I. e di 100 MB per la P.E.C.. Pertanto bisogna considerare che tale
peso degli allegati viene ripartito per ognuno degli indirizzi di destinazione;
- La casella postale del mittente, in caso di persone giuridiche, deve essere riferita alla
persona giuridica medesima (ad esempio, la ditta ROSSI Spa dovrà inviare la propria
documentazione dalla casella postale [email protected] e non dalla casella postale
[email protected]) poiché in tal caso risulterà il sistema risponderà ad una
casella postale impropria;
- Il nome degli eventuali file allegati deve essere contenuto in otto caratteri più tre per
l’estensione (ad esempio topolino.txt);
23
- Il nome degli eventuali file allegati deve essere di lunghezza moderata, non contenere
spazi e caratteri speciali (ad esempio [° ^), virgolette, apici;
- Si suggerisce di utilizzare il carattere _ (underscore) al posto di tali caratteri. (Esempi di
file validi: richiesta_di_risarcimento.pdf; foto_di_citta.jpg; attivazione_dell_utenza
mentre non vanno bene nomi come questo è il 1° documento.pdf oppure
si.trasmette.domanda.pdf o ancora questa è la mia domanda per entrare a far parte
dell’esercito.pdf)
Se un documento informatico viene inviato ad una casella di posta elettronica ordinaria
afferente una UO, il titolare di tale casella deve inviare un messaggio al mittente segnalando
la necessità di inviare nuovamente il documento alla corretta casella postale dell’AOO.
3.5 Documento informatico in ingresso su posta elettronica istituzionale
I messaggi provenienti sulla casella di posta vengono inseriti in un’apposita coda.
L’operatore di protocollo, in dipendenza delle abilitazioni a lui concesse accede alla predetta
coda di messaggi.
I messaggi vengono presentati all’operatore in ordine di arrivo all’AOO.
L’operatore può protocollare il messaggio, procedendo alla successiva assegnazione all’UO
competente ovvero, nei casi dubbi, può inviare il messaggio in una apposito elenco, gestito
dal RDS. Può procedere contestualmente all’apposizione della spunta “dati sensibili” laddove
il documento lo preveda (salvo diverse disposizioni dell’Autorità alla Sicurezza).
Se la protocollazione di un messaggio non viene completata, quel messaggio sarà presentato
al primo operatore che, subito dopo, accederà alla stessa coda dei messaggi.
I documenti che vengono sottoposti alla successiva gestione del RDS possono essere
protocollati direttamente da quest’ultimo ovvero rispediti al mittente.
Il sistema prevede sei casi pre-impostati per i quali il RDS invia al mittente il messaggio:
- il messaggio è corrotto o uno dei documenti non leggibile;
- dati non congruenti nella segnatura informatica;
- segnatura non conforme alla circolare AIPA/CR/28 7 maggio 2001;
- mancata sottoscrizione del documento primario;
- destinatario errato;
- verifica di integrità dei documenti negativa;
- il documento o gli allegati dichiarati all’interno del file segnatura.xml non corrispondono a
quanto ricevuto.
24
Oltre ai casi suindicati il RDS può inviare il messaggio al mittente per un qualunque motivo a
sua discrezione e, in tal caso, segnalerà il motivo nel messaggio di trasmissione.
Vengono altresì trasmessi all’ RDS, dagli addetti del protocollo, anche tutti quei messaggi
che si presumono erroneamente pervenuti all’AOO.
Le mail che vengono considerate SPAM non vengono protocollate e non viene spedito nessun
messaggio al mittente.
Ai sensi della normativa vigente è possibile protocollare un messaggio di posta elettronica
ordinaria solo se firmato digitalmente.
Nel rispetto dell’art. 38 del DPR vengono comunque accettati e protocollati documenti
informatici privi di firma digitale ai quali sia allegata una scansione del documento di identità
del mittente. Tali documenti potranno comunque non essere accettati per la successiva
trattazione dall’UO competente se viene riscontrata qualche irregolarità. Di tale evento sarà
informato il mittente attraverso apposito messaggio preparato dall’UO assegnataria per
competenza.
Nel caso in cui il mittente sia una P.A., in assenza della firma digitale, è sufficiente che sia
presente in allegato il file segnatura.xml.
In particolare, ove richiesto dal mittente, sarà trasmesso:
- messaggio di conferma di protocollazione, che contiene la conferma dell'avvenuta
protocollazione in ingresso di un documento ricevuto;
- messaggio di notifica di eccezione, che notifica la rilevazione di un’anomalia in un
messaggio ricevuto;
- messaggio di annullamento di protocollazione, che contiene una comunicazione di
annullamento di una protocollazione in ingresso di un documento ricevuto in precedenza.
Il sistema gestisce in automatico, senza inserire i relativi messaggi nelle rispettive code, i
messaggi che segnalano un problema di ricezione nella casella postale ordinaria del
destinatario (ad esempio: destinatario sconosciuto, casella postale del destinatario piena).
Questi messaggi sono automaticamente inseriti quali allegati del documento che ha generato il
messaggio stesso e il documento interessato viene ricollocato sulla scrivania virtuale (posta
non consegnata) inerente ai documenti in ingresso del primo utente che ha predisposto il
documento , per le opportune azioni del caso.
In particolare, l’addetto, dopo le necessarie verifiche può:
- nuovamente inviare il documento alla stessa casella postale iniziale;
- inviare il documento ad una casella postale diversa;
25
- inviare il documento ad una casella postale di PEC;
- prevedere la materializzazione del documento per la successiva trasmissione per posta
ordinaria.
Almeno una volta al giorno viene verificata la presenza di messaggi.
Nel caso in cui un documento non rispondente ai requisiti succitati fosse registrato e
assegnato alla Unità Organizzativa sarà cura di quest’ultima informare l’RDS per le azioni
che ogni caso di errore richiede.
3.6 Documento informatico in ingresso su posta elettronica certificata
I messaggi provenienti sulla casella di posta vengono inseriti in un’apposita coda.
L’operatore di protocollo, in dipendenza delle abilitazioni a lui concesse accede alla predetta
coda di messaggi.
I messaggi vengono presentati all’operatore in ordine di arrivo all’AOO.
L’operatore può protocollare il messaggio, procedendo alla successiva assegnazione all’UO
competente ovvero, nei casi dubbi, o quando ritiene che il messaggio non sia di competenza
dell’AOO, può inviarlo in un apposito elenco gestito dal RDS. Può procedere contestualmente
all’apposizione della spunta “dati sensibili” laddove il documento lo preveda salvo, diverse
disposizioni dell’Autorità alla Sicurezza.
Se la protocollazione di un messaggio non viene completata, quel messaggio sarà presentato
al primo operatore che, subito dopo, accederà alla stessa coda dei messaggi.
I documenti che vengono sottoposti alla successiva gestione del RDS possono essere
protocollati direttamente da quest’ultimo ovvero, nei casi di dubbio contenuto possono essere
scartati e cancellati senza farli entrare all’interno del sistema documentale.
Inoltre nel caso in cui siano protocollati e l’UO assegnataria riscontrasse la palese non
competenza dell’AOO, sarà quest’ultima, attraverso PEC, con un messaggio protocollato, ad
informare il mittente di tale evenienza. L’assegnazione di tali messaggi sarà effettuata a
discrezione del RDS, secondo criteri di omogeneità di trattamento. Le mail che vengono
considerate SPAM non vengono protocollate e non viene spedito nessun messaggio al
mittente.
Nel caso in cui il mittente sia una P.A., in assenza della firma digitale, è sufficiente che siano
presenti le informazioni previste dalla CIRC.
In particolare, ove richiesto dal mittente, sarà trasmesso:
26
- messaggio di conferma di protocollazione, che contiene la conferma dell'avvenuta
protocollazione in ingresso di un documento ricevuto;
- messaggio di notifica di eccezione, che notifica la rilevazione di un’anomalia in un
messaggio ricevuto;
- messaggio di annullamento di protocollazione, che contiene una comunicazione di
annullamento di una protocollazione in ingresso di un documento ricevuto in
precedenza.
Il sistema gestisce in automatico, senza inserire i relativi messaggi nelle rispettive code le
ricevute generate dal sistema di PEC.
Questi messaggi sono automaticamente inseriti quali allegati del documento che ha generato il
messaggio stesso e sono visibili attraverso le normali funzioni di consultazione.
Almeno una volta al giorno viene verificata la presenza di messaggi.
3.7 Documento informatico in uscita Come già segnalato in precedenza tutta la documentazione amministrativa dell’AOO viene
prodotta in originale in modalità informatica.
Pertanto, quando il dirigente competente (in caso di assenza, un suo sostituto designato al
quale verrà attribuito, secondo quanto richiesto dal titolare o diversamente stabilito, il ruolo
del dirigente sostituito) ha perfezionato il relativo iter attraverso le funzioni del sistema,
provvede a firmare digitalmente e apporre la marca temporale al documento di interesse.
Il sistema informatico, sulla base delle informazioni inserite nella fase di predisposizione di
quel documento, provvede ad inviare, per posta elettronica, il documento primario e tutti gli
allegati presenti.
L’utilizzo della casella postale elettronica ordinaria piuttosto che della PEC viene
programmato dall’operatore che ha predisposto la pratica e può essere modificato da tutti
coloro i quali hanno titolo a farlo fino alla firma del documento stesso e, a tutti i documenti
trasmessi viene allegato il file segnatura.xml.
La procedura sopra descritta è valida per tutta la documentazione prodotta dall’AOO ad
eccezione dei seguenti casi:
- corrispondente privo di una qualsiasi casella di posta elettronica;
- documento primario a cui è associato un allegato analogico non dematerializzatile;
27
- documento primario cui è associato un allegato informatico che per caratteristiche
proprie non può essere inviato per posta elettronica (ad esempio, dimensione eccessiva
non gestibile dai servizi di posta elettronica).
Nei casi sopraelencati, la formazione e la sottoscrizione dell’atto avviene secondo modalità
idonee alla produzione di un originale informatico che, peraltro, anche in tale formato viene
archiviato. Solo la trasmissione viene effettuata con le tecnologie postali analogiche
tradizionali.
Ancora più in dettaglio, nel primo dei casi segnalati il sistema informatico provvede
autonomamente a trasferire il documento in questione nella lista dei documenti da
materializzare che è l’elenco dei documenti che saranno successivamente spediti con i servizi
postali tradizionali.
Negli altri due casi, invece, è l’operatore che nella maschera “predisposizione” del sistema
stabilisce che quel documento non deve essere trasmesso per posta elettronica ma, invece,
fatto confluire nella già descritta lista dei documenti da materializzare.
Si evidenzia che se vi sono dei destinatari a cui va inviato il documento solo per
“conoscenza”, questi vedranno comunque il documento completo, allegati compresi.
Quando il documento, compresi quelli INCC (Informazioni non Classificate Controllate) e/o
maggiormente sensibili, non deve essere trasmesso per posta elettronica - apponendo la spunta
nel riquadro degli allegati analogici - il sistema informatico completa le operazioni di firma
digitale con l’apposizione della marca temporale e protocollazione del documento senza
procedere alla successiva trasmissione.
Pertanto, i documenti succitati, firmati digitalmente, avvenuta l’apposizione della marca
temporale confluiscono in una apposita lista dove gli operatori abilitati provvedono alla
stampa del documento primario e degli eventuali allegati (in caso di allegati digitali
provvedono al download in locale e successivo riversamento su adeguato supporto
informatico).
Sul documento così stampato sarà apposta, sul retro, la seguente frase:
Si attesta che il presente documento è copia del documento informatico
originale firmato digitalmente, composto complessivamente da ____ pagine.
Roma, xx xx 201x
IL CAPO DEL xxx UFFICIO
(xxxx xxx x x x xxxx x xxxxxxxxx)
28
Dopo la firma di tale attestazione il documento primario e gli eventuali allegati vengono
spediti all’indirizzo postale del corrispondente secondo le usuali procedure analogiche.
Al fine di inviare correttamente un documento informatico è necessario applicare le seguenti
regole nella struttura del file:
- usare preferibilmente il formato RTF;
- non utilizzare caratteri speciali nella denominazione (*,’,^ - ecc);
- non superare gli otto caratteri nel fissare l’estensione del file;
- non impiegare il carattere (punto -.-) nella denominazione del documento.
È necessario segnalare che, qualora come allegato venga inserito un documento informatico
già firmato digitalmente, l’operatore che sta effettuando la predisposizione deve cliccare sulla
voce NO PDF, per evitare la successiva conversione in PDF/A del documento. Tale
operazione oltre a non essere utile su un documento già firmato in precedenza, potrebbe
generare errori nel sistema informatico idonei a bloccare la fase di protocollazione e
trasmissione del documento.
3.8 Documento informatico interno
Per documenti interni si intendono quelli scambiati tra le diverse UO afferenti alla medesima
AOO ad eccezione degli Appunti e delle Note che sono redatti secondo le modalità indicate
nell’ultima edizione della direttiva “Procedure per il lavoro d’Ufficio in ambito
SEGRETARIATO GENERALE DELLA DIFESA”.
In tutti quei casi nei quali tra gli indirizzi per competenza o per conoscenza di un documento
vi sia una UO interna all’AOO, tale informazione viene esplicitamente dichiarata all’interno
del sistema informatico che provvederà ad inviare, automaticamente, quel documento sulla
scrivania virtuale del dirigente competente dell’UO destinataria.
Tale documento sarà protocollato solo in uscita dalla UO mittente.
Rimangono invariate le seguenti attività gestionali, compresa l’eventuale necessità di dover
ricorrere all’eventuale materializzazione del documento nei casi previsti per tale procedura.
29
3.9 Documento analogico
L’indirizzo preposto alla ricezione della documentazione analogica inerente all’attività
dell’AOO è:
Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale per gli Armamenti
Direzione degli Armamenti Terrestri
Via Centocelle 301
00175 ROMA
Non è ammissibile corrispondenza di servizio che includa come destinatario il nominativo del
responsabile dell’UO e/o suo sott’ordine.
3.10 Documento analogico in ingresso
La corrispondenza analogica in arrivo può essere acquisita dalla AOO con diverse modalità a
mezzo posta convenzionale previo ritiro da parte del personale del Servizio Protocollo presso
il “Nucleo Postale del Comando Aeroporto F. Baracca.”
Appare necessario porre l’accento sul fatto che, al momento, la corrispondenza analogica
ovunque essa arrivi compresi i pacchi, è prelevata dal succitato Nucleo senza il controllo delle
apparecchiature radiogene.
La corrispondenza di tipo cartaceo che viene trattata dal Servizio di Protocollo Informatico è
del tipo posta raccomandata e assicurata e posta ordinaria.
POSTA ORDINARIA RACCOMANDATA E ASSICURATA E PACCHI (CARTACEA)
1^ fase: la corrispondenza in arrivo viene prelevata giornalmente presso il “nucleo posta”
di COMAER e direttamente, in orario di servizio, anche presso il Servizio
protocollo Informatico di TERRARM dai corrieri/spedizionieri e rappresentanti di
Enti/ditte/società.
2^ fase: gli incaricati alla trattazione della corrispondenza verificano il carico, aprono le
buste e procedono nel seguente modo:
- le lettere non indirizzate alla DAT vengono restituite a COMAER;
- le lettere indirizzate alla DAT vengono trattate secondo la procedura di
protocollo e inoltrate alla UO competente.
Nel caso che giungano “raccomandate”, “assicurate”, “atti giudiziari”, “gare”
indirizzate alla DAT si provvederà al ritiro della corrispondenza, che verrà
contestualmente caricata sugli appositi registri cartacei e protocollata
informaticamente secondo le consuete procedure laddove, ci sia comunque una
30
lettera/foglio di trasmissione che li accompagna. Nel caso di corrispondenza in
buste chiuse sigillate assimilabili a “esclusivo per il titolare”, “ gare/offerte” senza
il foglio di trasmissione esterno al plico o all’interno in doppia busta, questa non
potrà essere protocollata e tanto meno assunta in carico. Pertanto sarà a cura delle
UO , nella formulazione di proposte/bandi/gare a Enti/ditte/società, includere
come pretesa incondizionata una lettera accompagnatoria al pacco/plico chiuso
sigillato da ricevere, pena la non accettazione dello stesso. A buon fine, la
successiva consegna avverrà, previa firma per ricevuta sui suddetti appositi
registi:
- direttamente all’interessato/presidente seggio di gara;
- al Capo della Segreteria del Reparto o sostituto in caso di assenza
dell’interessato.
Si evidenzia altresì che la posta erroneamente indirizzata verrà riconsegnata, dopo segnatura
su un apposito registro da far controfirmare, al “nucleo posta del Comando Aeroporto”
che provvederà a restituirla al mittente o all’Ente/Organismo interessato.
La posta non elettronica in partenza, (che si configura come il documento informatico
stampato in quanto il destinatario o non ha la casella postale elettronica o si è costretti ad
inviare documenti analogici), viene portata presso il “nucleo posta del Comando Aeroporto” e
secondo il suo indirizzamento si seguono le seguenti modalità:
- Enti militari, statali e corrispondenza a persone fisiche presso tali Enti:
• per via assicurata, raccomandata (anche R.R.) e pacco, compilando l’apposita
distinta ( all. E1 ) in quattro copie;
• per via ordinaria, prioritaria, compilando l’apposita distinta ( all. E1 ) in duplice
copia;
- Enti non militari, non statali e persone fisiche:
• per via ordinaria, prioritaria, assicurata/raccomandata e pacco, compilando
l’apposita distinta ( all. E2 ) in quattro copie.
Come disposto dalla vigente normativa in materia di trasparenza amministrativa, è fatto
obbligo di compilare in maniera leggibile ed in tutta la sua interezza l’apposita modulistica a
corredo di ciascuna tipologia di spedizione.
Inoltre, al fine di evadere tempestivamente il flusso della corrispondenza in uscita, si rende
noto che essa deve essere consegnata al personale preposto non oltre le ore 09.00, per
consentirne lo smistamento in tempo utile che avverrà secondo le suddette modalità.
31
3.11 Registrazione dei documenti analogici
Le attività di protocollazione iniziano con l’apposizione manuale, sul documento in
trattazione di un codice identificativo dell’UO di competenza, al fine di facilitare le
successive attività di assegnazione.
I documenti sono, quindi, scansionati massivamente, a cura di addetti abilitati alla funzione, e,
di seguito, valorizzati attraverso l’inserimento dei dati essenziali per la protocollazione:
- Codice Amministrazione mittente, se presente;
- Codice AOO mittente, se presente;
- Mittente;
- Oggetto;
- Protocollo mittente;
- Data protocollo mittente.
Se al documento di trasmissione analogico sono associati allegati dello stesso tipo questi
possono essere gestiti, secondo la loro complessità, nel processo di dematerializzazione e
inseriti nella fase di scansione massiva del documento di riferimento, con un opportuno
separatore idoneo a distinguerli dal documento primario di appartenenza. Diversamente,
questi vengono annessi al documento di trasmissione primario senza essere dematerializzati al
pari degli allegati su supporto ottico (CD ovvero DVD) ovvero su memoria con connessione
USB.
Non saranno accettati allegati informatici su supporti diversi da quelli ora indicati, i quali
rimangono comunque associati al documento cartaceo originario.
A questo punto il sistema chiede all’addetto di apporre la firma digitale (e la marca temporale)
sul file ottenuto dal processo di scansione massiva.
Se la qualità della scansione è valida e i dati suelencati sono stati inseriti, il documento può
essere firmato, digitalmente protocollato in ingresso e smistato, insieme agli eventuali
allegati, all’UO di competenza.
Il documento analogico originale viene custodito in un apposito archivio dalla stessa UO.
Le operazioni di dematerializzazione avvengono di massima entro il giorno successivo alla
ricezione del documento.
32
3.12 Documento analogico in uscita
Poiché nell’ambito dell’AOO vengono prodotti esclusivamente documenti originali
informatici, non avrebbe senso parlare di flusso in uscita di documenti analogici.
Tuttavia, come già ampiamente spiegato nel paragrafo inerente al flusso in uscita dei
documenti informatici, può essere necessario procedere alla trasmissione attraverso il servizio
postale tradizionale di uno o più documenti.
Le procedure di preparazione dell’atto da parte dell’operatore incaricato sono state già
descritte nel paragrafo inerente al flusso in uscita del documento informatico.
3.13 Documento analogico interno
Il sistema non prevede l’origine di documenti analogici, l’eventuale documentazione cartacea
segue le regole già descritte nel paragrafo inerente al documento informatico in uscita.
3.14 Fax
Per la trattazione dei fax da parte del Servizio di Tenuta del PI deve essere considerato che
nelle “Misure per favorire la diffusione del domicilio digitale” del c.d. “Decreto del Fare”, e
in seguito alle modificazioni apportate dalla legge di conversione n. 98 del 9 agosto 2013,
l'art. 14 ha stabilito che ai fini della verifica della provenienza delle comunicazioni è in ogni
caso esclusa la trasmissione di documenti a mezzo fax.
Pertanto, i suddetti documenti non possono essere ammessi alla registrazione e successiva
protocollazione.
3.15 Documento analogico non firmato
I documenti privi di mittente (es. esposti anonimi), a seguito di disposizioni interne, sono
trattati in ambito AOO direttamente dall’Ufficio del Direttore -Punto di Controllo NATO
UEO-.
3.16 Documenti indirizzati alle persone
La corrispondenza analogica indirizzata direttamente alla persona, non viene aperta dal
personale del Servizio di protocollo, ma viene consegnata all’interessato o al Capo della
Segreteria di appartenenza. Al riguardo si evidenzia che la posta privata indirizzata al
personale deve giungere presso l’AOO-Segretariato solo ed esclusivamente per motivi
straordinari. Si ribadisce che non è ammissibile corrispondenza di servizio che includa come
destinatario il nominativo del responsabile dell’UO e/o suo sott’ordine.
33
3.17 Schema flusso in ingresso
3.18 Flusso in uscita
Addetto 2
Capo Sezione
Capo Ufficio
Capo Reparto
Firma digitale
e Protocollo
Addetto 1
Stampa documento (se necessario)
Stazione di materializzazione
Archivio documenti Informatici dell’AOO
Posta in ingresso
Documenti informatici
Addetto 2
Altre UO
Capo Sezione
Capo Ufficio
Capo Reparto
POSTAZIONE DI PROTOCOLLO
Addetto 1
Posta cartacea in
Ingresso -Stazione di de materializzazione
Archivio documenti Informatici dell’AOO
34
CAPITOLO IV
MODALITÀ DI PRODUZIONE DELLE REGISTRAZIONI DI PROTOCOLLO INFORMATICO
4.1 Premessa
Il presente capitolo illustra le modalità di produzione e di conservazione delle registrazioni di
protocollo informatico, nonché le modalità di registrazione delle informazioni annullate o
modificate nell'ambito di ogni sessione di attività di registrazione.
4.2 Unicità della registrazione del protocollo informatico
Nell’ambito della AOO, il registro di protocollo è unico così come la numerazione
progressiva delle registrazioni di protocollo, indipendentemente dal modello organizzativo,
centralizzato o distribuito delle UOR, adottato dall’AOO medesima. La numerazione si
chiude al 31 dicembre di ogni anno e ricomincia dal primo gennaio dell’anno successivo. Il
numero di protocollo individua un unico documento e, di conseguenza, ogni documento reca
un solo numero di protocollo. Il numero di protocollo è costituito da almeno sette cifre
numeriche. Non è consentita l’identificazione dei documenti mediante l’assegnazione
manuale di numeri di protocollo che il sistema informatico ha già attribuito ad altri
documenti, anche se questi documenti sono strettamente correlati tra loro. Non è pertanto
consentita in nessun caso la cosiddetta registrazione “a fronte”, cioè l’utilizzo di un unico
numero di protocollo per il documento in arrivo e per il documento in partenza.
La documentazione non registrata presso l’AOO è considerata giuridicamente inesistente
presso l’Amministrazione. Non è consentita la protocollazione di un documento già
protocollato.
In sintesi, il registro di protocollo è un atto pubblico originario che fa fede della tempestività e
dell’effettivo ricevimento e spedizione di un documento, indipendentemente dalla regolarità
del documento stesso, ed è idoneo a produrre effetti giuridici.
4.3 Registro giornaliero di protocollo
Ogni giorno intorno alle ore 24 il sistema provvede, salvo inconvenienti tecnici per il quale
provvede secondo le opportunità concesse al RDS, alla generazione della stampa delle
registrazioni di protocollo del giorno. Durante tale attività, della durata di pochi minuti, non
sarà possibile protocollare atti in uscita e in entrata.
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La stampa delle registrazioni giornaliere viene firmata digitalmente in modalità automatica.
La stampa viene archiviata all’interno del sistema ed è sempre possibile effettuarne copie
cartacee o digitali
4.4 Registrazione di protocollo
Il sistema, per ciascuna registrazione di protocollo prevede l’inserimento dei dati previsti
all’art. 53 [DPR] con le regole ivi descritte.
In particolare:
• numero di protocollo del documento:
viene generato automaticamente dal sistema e registrato in forma non modificabile;
• data di registrazione di protocollo:
è assegnata automaticamente dal sistema e registrata in forma non modificabile;
• mittente per i documenti ricevuti o, in alternativa, il destinatario o i destinatari per i
documenti spediti:
sono registrati in forma non modificabile e reperiti nella tabella dei corrispondenti del
sistema informatico;
• oggetto del documento:
registrato in forma non modificabile. Gli addetti devono seguire le regole generali di
codifica delle informazioni contenute nell’apposito paragrafo.
• data e protocollo del documento ricevuto, se disponibili;
• l'impronta del documento informatico:
calcolata con l’algoritmo SHA-256.
Va tenuto presente che nel caso in cui si tratti di un documento informatico proveniente
da una P.A., dotato di file segnatura.xml, i relativi dati saranno utilizzati a
completamento automatico delle informazioni afferenti alla registrazione di protocollo.
Tali dati non saranno, per altro, modificabili dall’operatore.
Anche il campo oggetto, per i messaggi provenienti da posta elettronica non sarà
modificabile, poiché assunto dall’oggetto della mail pervenuta all’AOO.
36
4.5 Segnatura di protocollo dei documenti
L'operazione di segnatura di protocollo è effettuata contemporaneamente all'operazione di
registrazione di protocollo.
La segnatura di protocollo è l'apposizione o l'associazione all'originale del documento, in
forma permanente non modificabile, delle informazioni riguardanti il documento stesso.
Essa consente di individuare ciascun documento in modo inequivocabile.
Sui documenti in ingresso, se presenti, vengono utilizzati dati contenuti nel file segnatura
xml, purché siano conformi.
Sui documenti in uscita, la segnatura di protocollo viene impressa sul primo foglio del
documento informatico.
Al fine di garantire la validità del documento informatico così prodotto, la segnatura apposta
sul documento viene firmata in modalità automatica.
Il file segnatura.xml viene allegato a tutti i documenti in uscita per posta elettronica.
Il formato della segnatura di protocollo dell’AOO-SGD, conformemente alla normativa,
prevede 4 dati:
• codice dell’Amministrazione: M_D;
• codice dell’AOO: GTER; Numero di protocollo: 1234567;
• data di registrazione: gg-mm-aaaa.
Esempio di segnatura di protocollo: M_D GTER 1234567 01-01-2012
4.6 Annullamento delle registrazioni di protocollo
La necessità di modificare anche un solo campo tra quelli obbligatori della registrazione di
protocollo, registrati in forma non modificabile, per correggere errori verificatisi in sede di
immissione manuale di dati o attraverso l’interoperabilità dei sistemi di protocollo mittente e
destinatario, comporta l’obbligo di annullare l’intera registrazione di protocollo.
È altresì possibile annullare una registrazione di protocollo per un documento erroneamente
introdotto nel patrimonio documentale dell’AOO.
Le informazioni relative alla registrazione di protocollo annullata rimangono memorizzate nel
registro informatico del protocollo per essere sottoposte alle elaborazioni previste dalla
procedura, ivi comprese le visualizzazioni e le stampe, nonché la data, l’ora dell’annullamento
rilasciata dall’ RDS.
37
Solo l’RDS è autorizzato ad annullare, ovvero a dare disposizioni di annullamento delle
registrazioni di protocollo, il registro elettronico mediante la funzione “visualizza gli
annullati” riporta i motivi dell’annullamento.
L'annullamento di una registrazione di protocollo può avvenire anche su richiesta
specificando la nota ed il nominativo dell’interessato che ha indicato l’operazione,
adeguatamente motivata, indirizzata al RDS.
CAPITOLO V
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE/FASCICOLAZIONE DEI DOCUMENTI
5.1 Titolario
Sulla base dei riferimenti normativi e metodologici sopra esposti, è stato predisposto un
Titolario di archivio:
- discendente da un peculiare modello funzionale di riferimento che caratterizza l’attività
della Direzione organizzato per titolo, classe, sottoclasse, fascicolo e sottofascicolo.
Il Titolario dell’AOO presenta i caratteri di generalità e di completezza necessari per
soddisfare le esigenze di classificazione dei Reparti dipendenti.
In particolare, nel modello di classificazione dei documenti è evidenziata la promozione e il
coordinamento della ricerca tecnologica collegata ai materiali d’armamento,
l’approvvigionamento dei mezzi, materiali e sistemi d’arma per le Forze Armate ed il
supporto all’Industria italiana della Difesa.
Il Titolario, una volta recepite le specificità degli argomenti/temi/materie trattate in ambito
DAT, è stato strutturato secondo successive voci corrispondenti ad altrettante funzioni
individuate come da annesso C.
Le successive articolazioni del Titolario sono state realizzate mediante l’associazione, a
ciascuna delle suddette funzioni, delle rispettive sottofunzioni e/o attività e/o materie di
pertinenza, individuate mediante le attività esistenti, e via via migliorate nel tempo, dal
momento dell’istituzione del protocollo informatico. Sono sempre possibili revisioni e/o
aggiornamenti del Titolario, con la partecipazione di Capi Reparto, Capi Ufficio, Capi
Sezione sotto forma di interviste, ricerche, riscontri, attività di analisi e razionalizzazione.
L'aggiornamento del Titolario compete esclusivamente al vertice dell'AOO-GTER su proposta
del RDS.
38
Ciascuna UO può chiedere integrazioni, varianti e aggiunte al Titolario sulla base delle
proprie necessità.
Il Titolario non è retroattivo, non si applica, cioè, ai documenti protocollati prima della sua
introduzione.
È possibile registrare documenti in fascicoli già aperti fino alla conclusione e chiusura degli
stessi.
5.2 Classificazione dei documenti
La classificazione è l'operazione finalizzata alla organizzazione dei documenti, secondo un
ordinamento logico, in relazione alle funzioni e alle competenze della AOO.
Essa è eseguita attraverso il Titolario di classificazione.
Tutti i documenti ricevuti e prodotti dalle UO dell'AOO, indipendentemente dal supporto sul
quale sono formati, sono classificati in base al sopra citato Titolario.
Mediante la classificazione si assegna al documento, oltre al codice completo dell'indice di
classificazione (titolo, classe, sottoclasse), il numero del fascicolo ed eventualmente del
sottofascicolo, nonché l’UO di competenza.
Le operazioni di classificazione possono essere svolte in momenti diversi: l'addetto alla
registrazione di protocollo può inserire la voce di livello più alto, mentre l'attribuzione delle
voci di dettaglio è demandata all'incaricato della trattazione della pratica.
5.3 Fascicolazione dei documenti
Lo strumento di base per gestire la classificazione è il fascicolo.
Il sistema prevede i primi tre livelli del Titolario (titolo, classe e sottoclasse) che vengono
gestiti in modalità accentrata dal RDS.
I fascicoli e i sottofascicoli sono invece gestiti direttamente dagli interessati ai relativi
provvedimenti.
In particolare, per poter classificare un documento è necessario inserirlo in un fascicolo
oppure in un sottofascicolo.
Il sistema consente la creazione di fascicoli e sottofascicoli.
Per tale attività gli addetti dovranno attenersi alla seguente regola:
- il codice del fascicolo o del sottofascicolo deve essere numerico.
Per quanto attiene alla descrizione occorre attenersi alle regole generali di scrittura dei dati. Il
sistema mantiene traccia della data di creazione del fascicolo.
39
CAPITOLO VI
6.1 Deposito/Archivio dell’AOO-GTER
Sulla base della normativa vigente L’AOO-GTER prevede una organizzazione archivistica
così articolata:
- archivio/custodia corrente – documenti archiviati nel corrente anno fino al precedente
10° anno;
- archivio di deposito – documenti archiviati oltre i 10 anni precedenti;
- archivio storico – documenti ritenuti di valenza storica, relativi ad atti esauriti da oltre 40
anni, quindi, in considerazione che gli stessi potranno ritenersi esauriti al compimento del
10° anno (in base all’art. 2946 del codice civile), i documenti che andranno versati
all’Archivio Centrale dello Stato avranno di conseguenza un’esistenza di 50 anni.
L’AOO-GTER produce esclusivamente originali informatici e inoltre, tutti gli atti cartacei
pervenuti vengono dematerializzati e convalidati.
Pertanto, l’universalità dei documenti originali afferenti all’AOO-GTER, a partire dalla data
di avvio del servizio, e’ archiviata all’interno del sistema informatico, che ne consente la
gestione, ne garantisce l’accesso e provvede ad ottemperare alle norme di legge previste.
6.2 Archiviazione dei documenti informatici
I documenti informatici sono archiviati su supporti di memorizzazione in modo non
modificabile, contestualmente alle operazioni di registrazione e segnatura di protocollo, sui
Supporti di memoria dell’intero sistema gestito dalla Struttura Informatica del
SEGRETARIATO GENERALE.
Il sistema è conforme alle norme vigenti, ciascun documento è dotato di firma digitale, di
marca temporale, di hash in formato SHA-256 e delle informazioni di registrazione ad esso
associate.
Ogni giorno viene anche prodotto il registro giornaliero delle registrazioni di protocollo,
firmato digitalmente in modalità automatica.
Tutti i documenti sono inoltre fascicolati.
Le regole generali di archiviazione sono disponibili nel paragrafo inerente alla classificazione.
40
6.3 Archiviazione/custodia dei documenti analogici
Per quanto attiene all’organizzazione degli archivi cartacei presso le UO, si rimanda a quanto
già esposto al precedente Cap. 6.1 e si precisa quanto segue:
- archivio/deposito attivo:
• custodisce tutte le cartelle dell’anno corrente fino al precedente 10° anno, suddivise in
ordine cronologico;
• allo scadere del 10° anno verrà fatta una valutazione dei documenti da scartare secondo
modalità stabilite da una commissione nominata dai capi segreteria delle UO interessate. I
documenti non scartati saranno conservati nell’archivio di deposito.
- archivio di deposito: custodisce tutti i documenti fino al 50° anno. Alla scadenza,
un’apposita commissione con un rappresentante del Ministero dei Beni Culturali e del
Ministero dell’Interno stabilirà quali documenti siano testimonianza di valore di civiltà e
quindi da depositare all’archivio storico.
- archivio storico: custodisce i documenti ritenuti di valenza storica.
Si sottolinea che i documenti cartacei sono mantenuti e custoditi presso le UO-
Rep./Uf.Gen./Segr.Part./Uf./Servizi a cura delle rispettive Segreterie. A riguardo si evidenzia
che ogni giorno, presso il Servizio Protocollo, il personale delle UO interessate ritirerà la
corrispondenza cartacea di competenza, firmando un apposito registro. Tale registro riporta
uno specchio dal quale si evincono i documenti processati, durante ogni giorno lavorativo.
Va tenuto presente, ove necessario, che per ridurre gli spazi destinati agli Archivi della
Pubblica Amministrazione si può fare ricorso -come polo di riferimento per il suddetto
processo- e in attuazione agli art. 42-44 del CAD, alla capacità di “dematerializzazione” dei
documenti cartacei e di “conservazione” (sia dei documenti dematerializzati che di quelli
nativi digitali) del Centro di Dematerializzazione e di Conservazione Unico della Difesa
(CE.DE.C.U.).
41
CAPITOLO VII
ABILITAZIONI DI ACCESSO ALLE INFORMAZIONI DOCUMENTA LI
7.1 Generalità
Il controllo degli accessi è il processo che garantisce l’impiego dei servizi del sistema
informatico di protocollo esclusivamente secondo modalità prestabilite.
Il processo è caratterizzato da utenti che accedono ad oggetti informatici (applicazioni, dati,
programmi) mediante operazioni specifiche (lettura, aggiornamento, esecuzione).
Gli utenti del servizio di protocollo, in base alle rispettive competenze, hanno autorizzazioni
di accesso differenziate in base alle tipologie di operazioni stabilite dall’ufficio di
appartenenza.
7.2 Accesso al sistema
Per poter accedere al sistema ad ogni utente è assegnata una CMD con relativi codici (PIN
CARTA) con i quali lo stesso accede al proprio ruolo secondo l’incarico assegnato dall’ordine
di servizio della DAT.
Per potersi connettere senza CMD al sistema, ad ogni utente (dietro richiesta del proprio Capo
Ufficio/Divisione) è assegnata una credenziale rinnovabile settimanalmente composta da:
- una componente pubblica che permette l’identificazione dell’utente da parte del sistema
(user_Id);
- una componente riservata di autenticazione (password);
- una autorizzazione di accesso (profilo), che limita le operazioni di protocollo e gestione
documentale alle sole funzioni necessarie a svolgere le attività di competenza dell’ufficio
a cui l’utente appartiene.
L’RDS, avvalendosi di una utenza privilegiata (amministratore di sistema), assegna agli utenti
diversi livelli di autorizzazione. Tali utenti, una volta identificati, sono suddivisi, secondo
diversi profili di accesso, sulla base delle rispettive competenze.
7.3 Profili d’accesso
Nell’ambito della AOO-GTER la strutturazione degli accessi prevede la realizzazione di una
serie di profili sulla base della struttura ordinativa e delle rispettive competenze.
Le principali profilazioni riguardano le funzioni di:
- amministratore di sistema: è colui il quale può accedere ai profili di configurazione di
base del sistema. In genere è rilasciata a poche persone, sotto il diretto controllo del
RDS;
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- protocollazione in ingresso: funzione destinata agli operatori di protocollo in ingresso
dei documenti informatici e cartacei;
- lista dei documenti da materializzare: è l’elenco all’interno del quale confluiscono i
documenti che per le proprie caratteristiche non possono essere inviati per posta
elettronica. In linea generale è consigliabile avere un utente con questo profilo in
ciascuna UO;
- abilitazione alla firma digitale degli atti: in genere legata alla funzione di firma di
documenti verso l’esterno;
- predisposizione di documento: è la funzione che consente di preparare gli atti per il
flusso in uscita;
- consultazione: in linea generale tutti gli utenti dovrebbero essere abilitati alla
consultazione dell’archivio, il cui accesso è comunque legato al cono d’ombra di
visibilità determinato dalla propria posizione nell’albero gerarchico dell’AOO-GTER.
In particolare, le informazioni legate al registro di protocollo sono visibili a tutti gli
utenti mentre i documenti in quanto tali sono visibili solo a chi appartiene al relativo
cono d’ombra. Va ricordata, a questo proposito, l’ulteriore profilazione inerente alla
possibilità di accedere ai documenti che contengono dati sensibili;
- accesso alla scrivania: anche questa funzione dovrebbe essere abilitata a tutti gli utenti,
poiché su tale funzione si basa lo scambio della corrispondenza e le attività gestionali
dei documenti in ingresso/uscita;
- trasmissione degli atti: attivata per gli utenti con poteri di firma stabiliti in ambito UO.
I profili ora delineati non vanno considerati esaustivi delle molteplici possibilità fornite dal
sistema informatico e, inoltre, è possibile anche creare profili ex-novo che contengano un mix
di quelli ora elencati.
L’assegnazione dei profili ed il loro aggiornamento sono stabiliti dal RDS e tale operazione,
per la sua importanza, viene determinata solo ed esclusivamente previo formali richieste dei
responsabili delle diverse UO.
43
CAPITOLO VIII
MODALITÀ DI UTILIZZO DEL REGISTRO DI EMERGENZA
8.1 Premessa
La normativa disciplina in modo piuttosto puntuale la materia del registro di emergenza, che è
stato pensato per sopperire ad eventuali malfunzionamenti del sistema informatico.
Di seguito, quindi, verranno descritte le procedure previste nei casi di non funzionamento del
sistema informatico, predisposte tenendo in considerazione quanto detto in precedenza.
8.2 Attivazione del registro di emergenza
Ogni qualvolta, per motivi accidentali o programmati, non fosse possibile utilizzare il sistema
informatico per le attività di protocollazione per un periodo di tempo significativo, il RDS
immette su un registro elettronico, disgiunto dalla rete, la corrispondenza analogica in entrata
ed in uscita.
Appare evidente che durante il periodo di non funzionamento del sistema informatico NON
sarà comunque possibile protocollare documenti informatici in ingresso, poiché tale attività è
strettamente correlata alle funzionalità del sistema stesso. Vale anche la pena di sottolineare
che l’eventuale mancato funzionamento del sistema inibisce anche l’accesso all’archivio
informatico e alle funzioni di ricerca in generale, determinando il sostanziale blocco operativo
dell’AOO.
8.3 Riattivazione del sistema informatico
Quando il sistema informatico riprende il suo normale funzionamento, il RDS produce un file
contenente i dati registrati sul protocollo informatico di emergenza dove sia i documenti in
ingresso sia i documenti in uscita protocollati in emergenza saranno caricati sul PI.
44
CAPITOLO IX
REGOLE GENERALI DI SCRITTURA DEI DATI ALL’INTERNO D EL SISTEMA
INFORMATICO
In tutti i sistemi informatici è di particolare importanza la qualità delle informazioni che vengono
inserite al loro interno. Ancora più rilevante appare tale importanza in un sistema diffuso e invasivo
come quello di PI e gestione documentale.
È facilmente intuibile, infatti, come, in assenza di regole comuni e coerenti, non sarà possibile
ottenere tutti i benefici attesi dal sistema, in quanto, semplicemente, i documenti potrebbero essere
difficilmente rintracciabili o, nei casi peggiori, non rintracciabili!
Vengono di seguito riportate poche regole, cui tutti gli utenti del sistema devono attenersi, nella
redazione dei campi Oggetto, dei nomi dei fascicoli e, in generale, ogni qualvolta sia necessario
digitare una qualunque descrizione.
Nomi di persona Prima il Cognome e poi il Nome. In maiuscolo solo la prima lettera. Esempio: Rossi Mario
Titoli di cortesia, nobiliari ecc. Sempre omessi Nomi di città In lingua italiana, se disponibile Nomi di stati In lingua italiana Nomi di ditte Lettera maiuscola solo nella prima lettera.
L’eventuale forma societaria in minuscolo, senza punti di separazione. Esempio: Acme s.r.l.
Enti/associazioni Lettera maiuscola solo per l’iniziale della denominazione Ministeri Scritti per esteso Esempio: Ministero della difesa Enti di secondo livello Esempio: Segredifesa V Reparto e NON V Reparto
Segredifesa Sigle di enti Senza punti: Esempio: ISTAT Università Esempio: Università degli studi di Roma Virgolette/apici Utilizzare, digitandolo dalla tastiera (no copia/incolla da
Word) il relativo carattere Date Formato numerico, separatore trattino: esempio: 01-01-2017
45
All. A
UO DELL’ AOO GTER
Allo stato attuale le UO individuate, che afferiscono alla AOO come Amministrazione centrale,
sono le seguenti:
Denominazione dell’Unità Organizzativa
DIRETTORE
VICE DIRETTORE AMMINISTRATIVO
VICE DIRETTORE TECNICO
UFFICIO DEL DIRETTORE
I REPARTO
II REPARTO
III REPARTO
DIREZIONE DI PROGRAMMA MCRC
SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
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All. B
Elenco del personale preposto alle attività previste per la gestione e la tenuta del protocollo
informatico:
- Ten. Col. GIORDANO ROBERTO
- 1° MARESCIALLO LGT PAOLOTTO PIETRO
- Assistente Amministrativo SEMENTILLI MASSIMO
- Assistente Amministrativo NATALE FRANCESCO
48
All. D1
DISTINTA PER COORDINATE ANAGRAFICHE
PRIVATE
-ENTI NON MILITARI, NON STATALI E PERSONE
FISICHE-
(Affrancatura e spedizione a cura di: A.M. Comando Aeroporto “F.Baracca” Q.G. di
COMAER Gruppo SLO Nucleo Ricevimento e smistamento)
__________________________________
___________ (TIMBRO LINEARE
DELL’ENTE/REPARTO/ DIVISIONE/UFFICIO)
Data, _________________
Pagina n° ______________ Registro n° _______________ ELENCO DELLA CORRISPONDENZA da affrancare e spedire:
N° d’ordine
Ufficio o Persona a cui è indirizzata la lettera
(NO indirizzo telegrafico)
Destinazione
Specie di affrancatura
-Racc. -Assic. -
Racc.A/R- -Pacco ord.-
-Prior. -Ord.-
Note
Costo (non
scrivere nella zona sottostante)
TIMBRO E FIRMA
____________________________
Distinta da utilizzare per:
- Raccomandata / Assicurata (nr. 4 copie della presente distinta); - Raccomandata A/R (unitamente al mod.22R e 23 I/P di Poste Italiane) e, Pacco Ord. - colli
di peso superiore a due kg. - (unitamente al mod. 05402B di Poste Italiane) come sopra;
- Prioritaria / Ordinaria (nr. 4 copie della presente distinta)
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All.D2
DISTINTA PER ENTI MILITARI, STATALI E CORRISPONDENZA A PERSONE FISICHE
PRESSO I SUDDETTI ENTI Affrancatura e spedizione a cura di: A.M. Comando
Aeroporto “F.Baracca” Q.G. di COMAER Gruppo SLO Nucleo Ricevimento e smistamento
(TIMBRO LINEARE DELL’ENTE/REPARTO/DIVISIONE/UFFICIO)
Data, _________________ Pagina n° ______________
Registro n° _______________ ELENCO DELLA CORRISPONDENZA da affrancare e spedire:
N° d’ordine
Ufficio o Persona a cui è indirizzata la lettera
(NO indirizzo telegrafico)
Destinazione
Specie di affrancatura
( -Racc. -Assic. -Racc.A/R -Pacco ord..-Prioritaria
-Ordinaria )
Note
N°
protocollo
TIMBRO E FIRMA
_______________________
Distinte da utilizzare per:
- Raccomandata / Assicurata (nr. 4 copie della presente distinta);
- Raccomandata A/R (unitamente al mod.22R e 23 I/P di Poste Italiane) e, Pacco Ord. - colli di
peso superiore a due kg. - (unitamente al mod. 05402B di Poste Italiane) come sopra;
- Prioritaria / Ordinaria (nr. 2 copie della presente distinta)