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MANUALE DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO MSGSL Rev. 03 del 12/12/2013 Pag 1di 20 MANUALE DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO Revisione Data Note Redazione e Verifica Approvazione 00 20/10/2010 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia Genesio Clara 01 20/10/2011 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia Genesio Clara 02 20/10/2012 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia Genesio Clara 03 12/12/2013 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia Genesio Clara

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MANUALE DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

Revisione Data Note Redazione e Verifica

Approvazione

00 20/10/2010 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia

Genesio Clara

01 20/10/2011 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia

Genesio Clara

02 20/10/2012 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia

Genesio Clara

03 12/12/2013 EMISSIONE Morello Orsola Scioli Patricia

Genesio Clara

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INDICE 0 PRESENTAZIONE ......................................................................................................................3

1 NORMATIVA di riferimento .......................................................................................................6

2 TERMINI E DEFINIZIONI .........................................................................................................7

3 ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI

LUOGHI DI LAVORO ........................................................................................................................9

3.1 Requisiti generali ..................................................................................................................9

3.2 Politica ..................................................................................................................................9

3.3 PIANIFICAZIONE.............................................................................................................10

3.4 Attuazione e funzionamento ...............................................................................................13

3.5 Azioni correttive e di controllo ...........................................................................................17

3.6 RIESAME DELLA DIREZIONE.......................................................................................20

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0 PRESENTAZIONE

Il C.I.S.A. 31, Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale, è un Ente strumentale dei comuni consorziati, per la gestione associata dei servizi socio assistenziali rivolti ai cittadini residenti sul territorio degli 8 comuni di: Carignano, Carmagnola, Castagnole Piemonte, Lombriasco, Osasio, Pancalieri, Piobesi Torinese e Villastellone La sua costituzione risale al 1998. I Comuni consorziati hanno costituito il C.I.S.A. 31 per il raggiungimento delle finalità indicate nello statuto e riportate a seguire:

1. Gli Enti Locali aderenti si prefiggono di perseguire, nell'ambito del territorio dei comuni associati, un'organica politica di sicurezza sociale mediante il riordino, lo sviluppo e la gestione associata dei servizi socio - assistenziali, nel quadro della normativa sulla materia, nonché di rendere gli altri servizi necessari a garantire la migliore e compatibile qualità della vita, uniformando la propria attività a criteri di trasparenza e pubblicità delle scelte politico - amministrative nonché ai seguenti principi stabiliti per:

a) prevenire e rimuovere le situazioni di bisogno nel quadro di una politica generale volta a superare gli squilibri esistenti nel territorio;

b) svolgere interventi sociali indirizzati, con priorità, a sostenere la famiglia considerata come istituzione idonea a favorire lo sviluppo della personalità;

c) attuare politiche finalizzate alla tutela del diritto di cittadinanza sociale;

d) superare la logica dell'assistenza differenziata per categorie di assistiti, mediante l'attuazione di interventi uguali a parità di bisogno ed interventi differenziati in rapporto alla specificità delle esigenze, nel rispetto della personalità dell'assistito;

e) superare il concetto di istituzionalizzazione, privilegiando i servizi e gli interventi che consentano il mantenimento, l'inserimento ed il reinserimento dell'assistito nella vita familiare, sociale, scolastica e lavorativa;

f) integrare i servizi socio - assistenziali con i servizi sanitari, educativi, scolastici e con tutti gli altri servizi esistenti sul territorio anche mediante l'adozione di protocolli e convenzioni che consentano di operare in modo efficace per fornire una risposta globale alle esigenze della popolazione;

g) aprire le politiche del Consorzio al concorso delle iniziative assistenziali e di solidarietà espresse dalla cooperazione sociale, dal volontariato dall'associazionismo e dal terzo settore in genere;

2. Per realizzare le finalità di cui al presente articolo il Consorzio assume:

a) la gestione del servizio socio assistenziale nel quale viene organizzato l'esercizio delle funzioni proprie dei comuni;

b) lo svolgimento delle attività che obbligatoriamente sono gestite in forma associata nonché le funzioni conferite dalla Regione, dalla Provincia previa apposita convenzione, e da altri Enti;

c) ogni altra funzione socio - assistenziale conferita ai comuni con Legge dello Stato o della Regione;

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In particolare l’attività del Consorzio è volta a garantire risposte omogenee sul territorio per il perseguimento dei seguenti obiettivi previsti dalla Legge 8 novembre 2000, n. 328, "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" :

a) superamento delle carenze del reddito familiare e contrasto della povertà;

b) mantenimento a domicilio delle persone e sviluppo della loro autonomia;

c) soddisfacimento delle esigenze di tutela residenziale e semiresidenziale delle persone non autonome e non autosufficienti;

d) sostegno e promozione dell’infanzia, della adolescenza e delle responsabilità familiari;

e) tutela dei diritti del minore e della donna in difficoltà;

f) piena integrazione dei soggetti disabili;

g) superamento, per quanto di competenza, degli stati di disagio sociale derivanti da forme di dipendenza;

h) informazione e consulenza corrette e complete alle persone e alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi;

i) garanzia di ogni altro intervento qualificato quale prestazione sociale a rilevanza sanitaria ed inserito tra i livelli di assistenza, secondo la legislazione vigente;

3. Al Consorzio è altresì possibile conferire, con formale provvedimento del Comune proponente e previo assenso dell'Assemblea Consortile, la gestione di ulteriori attività in campo sociale sulla base di specifici progetti che devono individuare e definire le risorse materiali ed umane necessarie. I relativi oneri sono a carico dell'Ente richiedente. Detta gestione deve essere compatibile con il regime contabile e fiscale del Consorzio nonché con l'ordinamento degli uffici. Il Consorzio nell’organizzazione dei servizi e del personale si ispira ai criteri di trasparenza, funzionalità ed economicità di gestione al fine di assicurare alla propria azione efficienza ed efficacia, nel rispetto di alcuni principi generali di eguaglianza dei cittadini, imparzialità, efficacia, efficienza ed economicità partecipazione e riservatezza. Organizzazione e strutture I responsabili di area L’articolazione dei servizi prevede i responsabili delle due aree dei servizi socio-assistenziali: • l’area dei servizi di base • l’area dei servizi integrativi. Le assistenti sociali Sono operatrici professionali, abilitate all’esercizio della professione mediante il superamento dell’esame di stato, sono iscritte all’albo professionale. Valutano i problemi dei cittadini che si rivolgono al servizio cercando di trovare le possibili soluzioni di costruzione di un progetto da realizzare insieme alla persona interessata.

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La loro attività è volta alla tutela delle persone deboli ed in collaborazione con l’autorità giudiziaria. Gli educatori Sono operatori in possesso del diploma di educatore professionale. La loro attività è volta al sostegno di disabili e di minori e, inclusi quelli disabili e delle loro famiglie in stato di difficoltà al fine di facilitarne l’inserimento scolastico, sociale e lavorativo. Gli assistenti domiciliari e dei servizi tutelari Sono operatori di Cooperativa che gestisce in appalto il servizio per il Consorzio e sono in possesso del diploma di OSS . La loro attività consiste nella cura ed igiene della persona, nel governo e pulizia della casa, nella spesa e nel disbrigo di pratiche varie. Gli operatori di segretariato sociale Sono operatori in possesso di diploma Adest. La loro attività è volta a fornire l’informazione richiesta dal cittadino e relativa ai servizi esistenti sul territorio, alle modalità di accesso agli stessi. Gli operatori amministrativi Sono operatori in possesso del diploma della scuola dell’obbligo o superiore. La loro attività è di supporto amministrativo e contabile, incluso il funzionamento di segreteria generale del Consorzio. Sedi e Presidi del Consorzio Sede legale ed amministrativa: Via Avv. Cavalli, 6 - 10022 Carmagnola Sito internet: www.cisa31.it, Posta elettronica: [email protected] Sede del Servizio Sociale: Via Avv. Ferrero 24 – C/o Palazzina Asl to 5 – Distretto di Carmagnola Presidente e Direttore del C.I.S.A. 31 ricevono su appuntamento Centro Diurno Minori Scuola Manzoni - Via Garibaldi, 3 – Carmagnola Centro Diurno Disabili - Via Torino, 156 – Carmagnola Locali per attività educative • Via Lanzo, 5 - Carmagnola • Via Monte di Pietà, 1 - Carignano • Via XXV Aprile – Piobesi T.se

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Il presente manuale fornisce le informazioni sui requisiti per un Sistema di Gestione della

Sicurezza il cui soddisfacimento permette all’organizzazione di controllare i rischi intrinseci

alla propria realtà operativa e di migliorare continuamente le proprie prestazioni.

L’implementazione del Sistema di Gestione per la Sicurezza, ha, per l’organizzazione i

seguenti obiettivi:

- coinvolgere i lavoratori e i loro rappresentanti nel SGSL;

- aumentare l’efficienza dell’organizzazione e le proprie prestazioni in

riferimento alla tutela della Salute e Sicurezza sul lavoro;

- ridurre i costi complessivi della SSL compresi quelli derivanti da incidenti,

infortuni e malattie correlate al lavoro minimizzando i rischi cui possono

essere esposti i dipendenti o i terzi;

- migliorare continuamente la capacità di adattamento all’evoluzione delle

normative volontarie e cogenti;

- migliorare l’immagine interna ed esterna del CISA 31;

- contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro;

- prevedere il monitoraggio continuo del Sistema.

1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le seguenti normative volontarie e cogenti sono state prese come riferimento per

l’impostazione del Sistema di Gestione della Sicurezza:

- Linee Guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

(SGSL) – Guida Operativa - Ottobre 2003;

- Linee Guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

(SGSL) – Manuale del sistema - Ottobre 2003;

- Decreto Legislativo 81 del 09/04/2008 e s.m.

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2 TERMINI E DEFINIZIONI

Nell’ambito del presente manuale vengono utilizzati i termini e le definizioni contenuti nella

normativa di legge o tecnica in vigore, che si riportano per agevolare la consultazione del

documento:

Appaltatore: è il soggetto che si obbliga nei confronti del committente a fornire

un’opera e/o una prestazione con mezzi propri.

ASPP: Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione.

Attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile od impianto

destinato ad essere usato durante il lavoro.

Datore di lavoro (DdL): il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o,

comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la

responsabilità dell’impresa stessa ovvero dell’unità produttiva, quale definita ai sensi

della lettera i), in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa.

Dirigente: dipendente che ricopre un ruolo caratterizzato da elevato grado di

professionalità, autonomia e potere decisionale ed esplica le sue funzioni al fine di

promuovere, coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi dell’impresa.

DPI: Dispositivi di Protezione Individuale.

Fabbricante: soggetto che produce e immette sul mercato o in servizio macchine,

apparecchiature, impianti, dispositivi.

Incidente: evento dovuto a causa fortuita che ha la potenzialità di condurre ad un

infortunio o di provocare danni alle cose.

Infortunio: evento dovuto a causa fortuita che produca lesioni corporali obiettivamente

riscontrabili, in occasione di lavoro.

Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge

un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o

privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere,

un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al

lavoratore coì definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società,

anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell'ente stesso; il

soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento.

Luogo di lavoro: i luoghi destinati a contenere posti di lavoro, ubicati all’interno

dell’organizzazione ovvero dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo nell’area della

medesima organizzazione ovvero unità produttiva, accessibile per il lavoro ed

afferente alla struttura organizzativa del datore di lavoro pubblico o privato.

Malattia professionale: evento morboso contratto a causa e nell’esercizio delle

lavorazioni svolte.

Medico competente (MC): medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi

e professionali di cui all'articolo 38 del D.Lgs 81/08, che collabora, secondo quanto

previsto all'articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei

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rischi ed e' nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli

altri compiti di cui al presente decreto.

Pericolo: la proprietà intrinseca di un agente, una condizione o una situazione, di

poter produrre effetti nocivi.

Posto di lavoro: postazioni, fisse o variabili, in cui il lavoratore espleta la sua

mansione.

Preposto: soggetto che ha la responsabilità della vigilanza e del controllo dell’operato

di altri lavoratori.

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS): persona, ovvero persone, eletta

o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute

e della sicurezza durante il lavoro, di seguito denominato rappresentante per la

sicurezza.

Requisiti legali: norme di legge e/o regolamenti di livello comunitario, statale, locale,

ed ogni impegno assunto volontariamente applicabile all’organizzazione in materia di

SSL.

Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP): persona in possesso

delle capacità e dei requisiti professionali necessari, designata dal datore di lavoro, a

cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Responsabile del SGSL (RSGSL): soggetto incaricato dal DdL, dotato di adeguata

capacità ed autorità all’interno dell’organizzazione, a cui è affidato in tutto o in parte il

compito, indipendentemente da ulteriori responsabilità organizzazioneli, di coordinare

e verificare che il SGSL sia realizzato in conformità alle Linee Guida UNI-INAIL.

(Linee Guida UNI-INAIL).

Rischio: la probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di

utilizzazione o esposizione.

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi (SPP): insieme delle persone, sistemi

e mezzi esterni o interni all’organizzazione finalizzati all’attività di prevenzione e

protezione dai rischi professionali nell’organizzazione, ovvero unità produttiva.

SGSL: Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro.

SSL: Sicurezza e Salute dei Lavoratori.

Terzi: soggetti diversi dal datore di lavoro, dai dirigenti, dai preposti e dai lavoratori,

che possono, a qualsiasi titolo, trovarsi all’interno dei luoghi di lavoro o che possono

essere influenzati o influenzare le attività lavorative e/o le condizioni di prevenzione.

Unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi,

dotata di autonomia finanziaria e tecnico-funzionale.

Valutazione dei rischi (VDR): valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la

salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi

prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di

prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire

il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Termini di uso specialistico possono essere utilizzati e definiti in singole parti del SGSL.

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3 ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI

LUOGHI DI LAVORO

3.1 REQUISITI GENERALI

L’organizzazione si struttura affinché il Sistema di Gestione della Sicurezza venga

mantenuto attivo per mezzo di un processo dinamico partendo dalla Politica e si sviluppa

in una Programmazione / Pianificazione, Attuazione, Controlli e Verifiche, Riesami e

Miglioramenti continui dei propri processi.

La capacità del Sistema di Gestione di raggiungere gli obiettivi prefissati deriva dal

coinvolgimento e dall’impegno di tutti all’interno dell’organizzazione ognuno per quanto di

competenza nell’ambito della funzione svolta.

I modi per assicurare l’efficace controllo delle attività e delle eventuali azioni correttive,

vengono specificati in apposite procedure.

3.2 POLITICA

La Politica, racchiude gli scopi e gli obiettivi della legislazione, norme e linee guida di

riferimento così che, per quanto riguarda gli obiettivi riferiti alla Salute e Sicurezza, gli

impegni della Direzione sono maggiormente messi in evidenza.

Ritenuto soddisfatto il monitoraggio e controllo dei requisiti cogenti, è volontà da parte

della Direzione di coinvolgere in modo attivo il personale al fine di garantire un continuo

miglioramento delle strutture e della realtà lavorativa nonché di ridurre sempre di più le

situazioni di rischio potenziale sia per i dipendenti che per le parti terze.

La Politica viene redatta, revisionata e comunicata nei termini previsti dal Sistema di

Gestione con cadenza minima annuale con la finalità di garantire che la stessa sia sempre

valida, aggiornata ed applicata all’interno dell’organizzazione. La Direzione è responsabile

della comprensione, attuazione e sostegno della Politica, sia all'interno della propria

organizzazione, che all’esterno.

La direzione ha definito la propria politica allo scopo di indicare la visione, i valori essenziali e le convinzioni dell’organizzazione sul Sistema di Gestione per la Sicurezza. Per il dettaglio della politica vedere l’allegato 1 del presente Manuale.

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3.3 PIANIFICAZIONE

3.3.1. PIANIFICAZIONE PER L’IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLO, VALUTAZIONE E CONTROLLO DEL RISCHIO

L’organizzazione del CISA 31 stabilisce le procedure per la costante individuazione dei

pericoli, la valutazione dei rischi e l’attuazione delle necessarie misure di controllo.

Il diagramma di flusso seguente rappresenta lo schema del Sistema di Gestione e

dell’interrelazione tra i principali processi.

POLITICAAZIENDALE

VALUTAZIONE DEIRISCHI

PIANIFICAZIONE EDORGANIZZAZIONE

DEL SISTEMA

PROGRAMMAZIONEINTERVENTI

SENSIBILIZZAZIONEAZIONE

MONITORAGGIOVERIFICHE

RIESAME EMIGLIORAMENTO

INTEGRAZIONECON I PROCESSI

AZIENDALI

AdempimentiFonti di pericoliRischi

Compiti eResponsabilitàCoinvolgimentodel personaleFormazione einformazioneDocumentazioneGestioneoperativa

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MSGSL Rev. 1 del 20/12/2011

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L’aspetto della Salute e Sicurezza, per CISA 31 costituisce la base di un approccio

metodologico di controllo del proprio Sistema Gestionale. Per questo motivo,

nell’implementazione del SGSL, allo scopo di migliorare continuamente le proprie

prestazioni nei confronti dei dipendenti e di terzi, la Direzione lavora per:

- garantire che i risultati ottenuti siano oggetto di analisi;

- fissare sistematicamente nuovi obiettivi di miglioramento.

Poiché gli ambienti coinvolti nel processo produttivo sono tra loro di diversa tipologia

strutturale (sedi dell’organizzazione, sedi in ASL, ecc), l’organizzazione si è dotata di

strumenti di comunicazione finalizzata a garantire una ricca raccolta di informazioni.

Incontri programmati tra i lavoratori (o i loro rappresentanti) e la Direzione (o i

rappresentanti della Direzione) hanno lo scopo di avere una puntuale identificazione dei

pericoli e valutazione dei rischi.

L’obiettivo è quello di utilizzare sempre di più azioni preventive e non correttive.

Identificazione dei rischi per la sicurezza e la salute L'organizzazione ha individuato i pericoli connessi con la salute e la sicurezza dei

lavoratori effettuando un’analisi a partire delle attività svolte.

Per l’individuazione dei pericoli e la valutazione dello stato di rischio il CISA 31 si avvale

della Valutazione dei Rischi, nella quale viene descritto il criterio utilizzato per

l’individuazione, l’esame e la valutazione dei rischi connessi alle attività organizzazione.

I rischi individuati che vengono considerati potenzialmente pericolosi vengono essere

documentati dal RSPP.

Dalla valutazione dei rischi deriverà il carattere di urgenza o di priorità con cui intervenire

sul singolo rischio.

I rischi devono essere valutati nelle seguenti condizioni operative:

attività lavorative ordinarie: condizioni abituali di esercizio

attività lavorative straordinarie: condizioni legate ad eventi anomali occasionali

situazioni di emergenza: condizioni legate ad eventi accidentali.

La valutazione deve tenere conto di tutte le strutture, i luoghi ed i metodi di lavoro, gli

impianti e le attrezzature.

Periodicamente il RSPP, nell'ottica del miglioramento continuo, riesamina i processi

dell’organizzazione con lo scopo di aggiornare, se necessario, l’elenco dei rischi.

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Tale attività è indispensabile qualora intervengano modifiche e integrazioni dei processi

organizzativi o l’introduzione di nuovi prodotti e/o servizi.

3.3.2. REQUISITI LEGALI E DI ALTRA NATURA

Il CISA 31 si avvale del RSPP e del RSGSL anche al fine di garantire l’applicazione e

l’adeguamento in merito alle variazioni ed implementazioni delle normative relative alle

proprie attività.

Ciascuna nuova informazione in merito alle normative o di altro tipo, dovrà essere

trasmessa a tutte le parti interessate assicurandosi che l’informazione venga

correttamente recepita dai destinatari ed applicata nei tempi e nei modi prescritti.

Al RSGSL è demandato il compito di organizzare nei tempi e nei modi dovuti, la corretta

comunicazione interna e/o esterna.

3.3.3. OBIETTIVI

Nel rispetto della Politica, gli obiettivi per il miglioramento delle prestazioni in materia di

Salute e Sicurezza dei lavoratori e quelli finalizzati alla valutazione dell’efficienza dei

processi di gestione della Sicurezza vengono definiti, nel contesto del Piano di

Miglioramento e del Programma del SGSL, in occasione degli incontri periodici per il

Riesame della Direzione.

La Direzione individua le funzioni cui affidare la responsabilità per il raggiungimento di ogni

specifico traguardo precedentemente definito sempre su base oggettiva e verifica l’esito

delle azioni stabilite indicendo incontri periodici a cui partecipano tutte le funzioni

responsabili.

3.3.4. PROGRAMMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, la Direzione sviluppa strategie di controllo e di

monitoraggio degli obiettivi stessi definendo non solo un calendario che fornisca delle

precise scadenze alle azioni da intraprendere e ai risultati da raggiungere, ma prevedendo

responsabilità e figure coinvolte in dette azioni.

Gli obiettivi, le azioni e le figure coinvolte vengono registrate sugli stessi documenti sui

quali vengono definiti i traguardi e gli obiettivi di miglioramento.

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Tali documenti costituiscono dunque i documenti di programmazione per la Gestione della

Sicurezza.

3.4 ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO

3.4.1. STRUTTURA E RESPONSABILITÀ

Affinché il Sistema di Gestione della Sicurezza risulti efficace, occorre che la Direzione

designi ruoli e responsabilità con estrema puntualità.

Di seguito si riportano l’Organigramma aziendale e quello per la Sicurezza dove vengono

individuate le funzioni.

ORGANIGRAMMA AZIENDALE

Segreteria Logistica

Servizi

di Base

Servizi

Integrativi

Assistenti

sociali

Educatori

Personale

amministrativo

Economico

Finanziario

Direzione

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ORGANIGRAMMA SULLA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

La Direzione, date le caratteristiche del SGSL, stabilisce di prendere su di se l’incarico di

Responsabile del Sistema di Gestione della Sicurezza, e quindi, oltre alle sue normali

attività, descritte nel mansionario, gestirà il SGSL.

La Direzione coinvolge e responsabilizza, ancora di più di quanto già non lo faccia nei

termini della normativa cogente, sia la figura del Rappresentante dei Lavoratori (RLS), che

del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).

Rappresentante dei

Lavoratori per la Sicurezza

(RLS)

Antincendio

Pronto Soccorso

Resp. Servizio Prevenzione

e Protezione (RSPP)

Medico Competente (MC)

Servizi di Base e Integrativi

Economico Finanziario

Preposti

Datore di Lavoro

(Direzione / RSGSL)

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Tali figure sono chiamate a rispondere in primo luogo al Responsabile del Sistema di

Gestione della Sicurezza (RSGSL), la quale, per le responsabilità che gli sono state

affidate, è tenuto a garantire che le informazioni raccolte arrivino alla Direzione complete

di indicazioni per possibili azioni di miglioramento e/o di prevenzione.

RSGSL assicura, inoltre, che tutti i dipendenti e collaboratori siano in possesso di tutte le

informazioni che la normativa cogente prevede.

RSGSL ha inoltre il compito di assicurare il coinvolgimento del personale, ai fini di

intraprendere adeguate azioni preventive, coordinando i vari responsabili dei settori,

organizzando riunioni periodiche, interviste al personale, ecc.

3.4.2. ADDESTRAMENTO, CONSAPEVOLEZZA E COMPETENZA

La Direzione definisce le modalità affinché tutto il personale, ad ogni livello, sia

consapevole dei potenziali rischi legati alle proprie attività ed alle attività in genere.

Come per la formazione relativa ad altri aspetti, anche per la Sicurezza, in occasione del

Riesame della Direzione, vengono programmate le attività formative specifiche per l’ anno

seguente. RSGSL provvede ad organizzare tale formazione, anche tramite i

rappresentanti dei lavoratori e, successivamente, a monitorarne e registrarne gli esiti.

La formazione verrà definita per specifica competenza di ciascuna figura coinvolta nel

processo produttivo del CISA 31, come già previsto dalla normativa cogente di riferimento

in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro; sarà peraltro arricchita di tutte le

tematiche riguardanti la corretta applicazione del Sistema di Gestione della Sicurezza sul

Lavoro.

Le modalità di attuazione della formazione, di verifica della sua efficacia, e relative

competenze delle singole funzioni, sono quelle descritte nella procedura P02.

3.4.3. CONSULTAZIONE E COMUNICAZIONE

La Direzione ritiene che la circolazione delle informazioni all’interno dell’Organizzazione

sia un elemento fondamentale per garantire adeguati livelli di consapevolezza. Questa

cultura viene trasmessa facilitando il flusso informativo sia nelle comunicazioni tra

dipendenti e struttura che tra i dipendenti stessi.

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Il personale viene periodicamente consultato sia tramite i Rappresentanti dei lavoratori che

tramite il Responsabile del Sistema di Gestione o anche direttamente dalla Direzione

stessa con colloqui interpersonali.

Le modalità di attuazione della comunicazione interna ed esterna sono descritte nella

procedura P02.

3.4.4. DOCUMENTAZIONE

La documentazione completa del SGSL, è costituito da:

- Il Manuale;

- Le procedure;

- La relativa modulistica di registrazione;

- Normativa cogente di riferimento;

Le modalità operative e responsabilità per la gestione della documentazione è descritta

nella procedura P01

3.4.5. CONTROLLO DEI DATI E DEI DOCUMENTI

I documenti e le registrazioni relative agli aspetti della Sicurezza vengono gestiti facendo

riferimento alle modalità descritte nella specifica procedura gestionale P01. In questi documenti viene illustrato in modo esaustivo:

- Come si identificano i documenti;

- Quali sono le funzioni responsabili dell’emissione e dell’approvazione;

- Quali sono le modalità e le responsabilità per l’archiviazione.

3.4.6. CONTROLLO OPERATIVO

L’organizzazione identifica le attività associate a rischi e conseguentemente stabilisce, in

accordo alla normativa cogente di riferimento, le misure di controllo da adottare.

Periodicamente viene elaborato il documento di Valutazione del Rischio, nonché

specifiche convenzioni tra il CISA 31 e le ditte ospitanti che accolgono tirocinanti minori e

disabili nell’ambito di progetti di supporto all’inserimento lavorativo e/o sociale.

E’ stata predisposta documentazione interna all’organizzazione che fornisce modalità

operative per la gestione delle attività inerenti la sicurezza del personale definendo ruoli e

responsabilità.

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3.4.7. PREPARAZIONE E RISPOSTA ALLE EMERGENZE

La Direzione con il supporto delle figure preposte, sviluppa adeguati Piani di emergenza

per individuare e rispondere tempestivamente a particolari potenziali situazioni

d’emergenza e prevenire ed attenuare ogni possibile danno ed incidente che da questi ne

potrebbero conseguire.

Tali piani vengono elaborati dal RSPP e riesaminati dalla Direzione, oltre che durante i

periodici Riesami anche dietro segnalazioni specifiche, soprattutto dopo il verificarsi di

incidenti e/o situazioni di emergenze reali.

L’Organizzazione provvede inoltre all’addestramento teorico e pratico del personale in

riferimento al piano di emergenza, traendo spunto anche da queste attività per eventuali

azioni di miglioramento.

Il Piano di emergenza è così strutturato:

identificazione delle potenziali situazioni di emergenza;

individuazione del/i responsabile/i e dei relativi compiti;

individuazione delle azioni da compiere;

unità preposta da avvertire (VVFF, Soccorsi, ecc…) ed interfaccia organizzazionele;

procedure di evacuazione;

comunicazioni interne;

comunicazioni esterne;

localizzazione ed utilizzo dei DPI;

sistemi di allarme;

vie di fuga.

Tutte le attrezzature (es. estintori) previste per eventuali situazioni di emergenza dovranno

essere mantenute efficienti e verificate periodicamente per il loro uso specifico.

Il RLS ha la responsabilità di detta manutenzione e della relativa registrazione.

3.5 AZIONI CORRETTIVE E DI CONTROLLO

3.5.1. MISURAZIONE E MONITORAGGIO DELLE PRESTAZIONI

Il Sistema di Gestione della Sicurezza del CISA 31 viene monitorato costantemente dalle

varie figure coinvolte nel processo produttivo ciascuna per le proprie specifiche

competenze.

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Ogni figura è stata messa in grado di valutare la corretta applicazione delle disposizioni

fornite al fine di tutelare la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il RSSP si coordina periodicamente con i vari responsabili dei settori e di attività (attività

amministrativa, attività sul territorio, attività logistica) ed ha con loro confronti

interpersonali.

Tali registrazioni hanno inoltre lo scopo di monitorare il corretto utilizzo da parte del

personale delle indicazioni e degli eventuali dispositivi di sicurezza individuali, ove

previsto.

Nelle procedure sono descritte le modalità con cui RSPP, RSGSL, RLS si interfacciano

con i responsabili di settore e si definiscono le specifiche attività di registrazione e di

monitoraggio delle prestazioni in materia di sicurezza.

3.5.2. INFORTUNI, INCIDENTI, NON-CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE

Nel caso della Gestione della Sicurezza, gli scostamenti dalle procedure previste, possono

portare, non solo a Non Conformità (NC) del Sistema, ma anche ad incidenti e/o veri e

propri infortuni.

L’organizzazione stabilisce che in caso di infortunio e/o incidente, i Responsabili di settore

(Area Servizi di base ed Area Servizi integrativi) hanno la responsabilità di raccogliere i

dati, registrare gli avvenimenti e prendere le misure necessarie per ridurre al minimo le

conseguenze causate dall’evento.

Anche l’infortunio e/o l’incidente è motivo, nel Sistema di Gestione della Sicurezza,

dell’apertura di una NC e di una conseguente Azioni Correttive (AC) da intraprendere.

E’ il RSGSL che ha il compito di stabilire le azioni e le responsabilità necessarie per

risolvere le situazioni non conformi verificatesi.

E’ sempre del RSGSL il compito di monitorare l’attuazione dell’azione prevista, registrarne

la chiusura e i risultati raggiunti.

Il RSGSL, in seguito all’analisi di situazioni e/o di dati rilevati nell’ambito

dell’organizzazione, può ritenere opportuno intraprendere una o più Azioni Preventive (AP)

al fine di evitare eventuali circostanze che potrebbero potenzialmente dare luogo a

situazioni non conformi.

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Se alcune procedure operative dovessero mutare a causa di AC o AP intraprese, si dovrà

provvedere a revisionare conseguentemente la documentazione in cui queste vengono

descritte.

3.5.3. REGISTRAZIONI E LORO GESTIONE

Le Registrazioni del Sistema di Gestione della Sicurezza vengono curate come tutta la

documentazione del CISA 31 nelle modalità descritte nella procedura P01.

Le registrazioni specifiche del Sistema di Gestione Sicurezza sono:

- registrazioni della formazione e dell’addestramento;

- verifiche ispettive (interne e da parte di enti esterni);

- rapporti di incidenti ed infortuni;

- registrazioni di verifiche/sopralluoghi;

- rapporti di verifiche mediche;

- rapporti di sorveglianza del sistema di gestione per la salute e sicurezza;

- check list;

- riesami della direzione;

3.5.4. AUDIT

Il RSGSL ha il compito di pianificare e coordinare l’attività di verifica del Sistema di

Gestione della Sicurezza coinvolgendo le funzioni (settori / Aree di attività all’interno del

CISA 31) che hanno influenza sul Sistema da verificare ed avvalendosi, se lo ritiene

opportuno, di collaboratori esterni per un supporto tecnico e/o normativo.

In ogni caso deve essere garantita l’indipendenza dalle aree esaminate da parte del

valutatore che conduce l’ audit.

Il RSGSL stabilisce, in accordo con la Direzione, un programma annuale di verifica. Tale

programma prevede che almeno una volta l’anno siano presi in esame tutti i punti della

linea guida di riferimento.

Nel corso di ogni audit vengono riesaminati i risultati di quelli svolti in precedenza; i risultati

finali vengono comunicati alla Direzione.

Le registrazioni degli audit sono riportate su specifici verbali e vengono analizzate dalla

Direzione nel corso del Riesame annuale.

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La procedura PS05, descrive le modalità operative e le responsabilità per la

programmazione, conduzione e registrazione di verifiche ispettive.

3.6 RIESAME DELLA DIREZIONE

La Direzione, con scadenza minima annuale, riesamina il Sistema di Gestione per la

Sicurezza, al fine di verificare l’adeguatezza e l’efficacia dello stesso, pianificare quanto

necessario per una corretta gestione del SGSL e definire le azioni di miglioramento.

La Direzione con il supporto del RLS, RSGSL e RSPP effettua il Riesame del Sistema

Gestione per la Sicurezza nel rispetto di quanto previsto nella procedura PS06.

I risultati di tale Riesame dovrà permettere la pianificazione di nuovi obiettivi e la verifica

della validità della Politica.

Il RSGSL, nel periodo antecedente il Riesame, provvede a raccogliere tutti i dati necessari

per le valutazioni dei vari aspetti del SGSL (verbali delle verifiche ispettive, rapporti NC,

AC e AP, valutazione dei rischi, esiti della formazione, ecc.) e li fornisce alla Direzione

affinché possa analizzare e trarne le considerazioni opportune.