Manuale Base Di Recording Studio-live

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Manuale Base Di Recording Studio-live

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    Complimenti per avere scaricato questo ebook.

    Se sei un musicista o aspiri a diventare un tecnico del suono, grazie a questo manuale, comincerai a fare degli importanti passi avanti verso una buona registrazione della tua musica in completa autonomia, anche con pochi mezzi a disposizione.

    Qui troverai molti trucchi che potrai mettere subito in pratica, alcuni ti saranno molto facili, altri meno; alcuni ti risulteranno familiari, altri novit che ti stimoleranno.

    Il mio consiglio di scegliere uno solo per metterlo subito in pratica. Una volta notato i benefici ti sentirai pi stimolato ad andare avanti: "un lungo viaggio comincia da un piccolo passo" dicono i saggi, ed in effetti il trucco non cambiare tutto in una volta sola: finiresti per non farlo e rimanere esattamente dove sei, ma di fare un semplice piccolo passo: scegli subito il pi facile che puoi realizzare.

    Tengo a precisare che questo manuale indirizzato esclusivamente ai musicisti che vogliono muovere i primi passi nel mondo della registrazione e del live e agli aspiranti tecnici del suono: se sei gi esperto questo tutorial non adatto a te.

    ecco alcune delle cose che stai per scoprire:

    x Una guida nella scelta al risparmio e calibrata degli acquisti per il tuo home recording studio

    x Il trucco del triangolo equilatero per una conformazione stereofonica del tuo home studio

    x Come posizionare le casse in sala prove x Perch tappare le fessure e gli spifferi nella sala prove meglio dei

    cartoni delle uova x Come attuare una (o pi) tra varie tecniche microfoniche stereo

    panoramiche professionali x Come dei vecchi copertoni del motorino possono risolvere i problemi

    dovuti alleccesso dei bassi in sala prove x Le mandate aux: se sai come fare, da un mixer puoi farci persino il

    caff! x Indicazioni precise di come equalizzare efficacemente le frequenze

    degli strumenti della tua band x Come disporre gli strumentisti in sala prove per ottenere il migliore

    sound x E molto molto altro

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    Puoi leggere tutto il manuale o andare direttamente alla risorsa che ti stimola di pi, a te la scelta: limportante e che scegli subito una semplice cosa che puoi subito mettere in pratica.

    A me piace essere pratico, molto pratico! Voglio migliorare il sound delle mie creazioni musicali: non so che farmene di quei paroloni astratti e di tutte quelle belle teorie fisiche, che mi fanno sentire un deficiente, quando le mie demo rimangono al livello di quelle registrate da un bambino allinterno del suo Bontempi.

    Sapere o non sapere cosa fare, fa davvero la differenza, molta differenza.

    Questa chiave di accesso al sound professionale l'ho chiamata Teoria - Pratica: facile da capire, altrimenti come puoi metterla in pratica?

    Ovviamente non posso trasmettere in un manuale di veloce lettura, come questo, le conoscenze che ho acquisito in anni di corsi professionali (come quelli che ho seguito) quindi ho creato per te una selezione di quella Teoria Pratica che, per esperienza, so essere di facile attuazione, anche per chi non sa nulla di recording, che ti permette di ottenere subito dei grandi miglioramenti e avvicinarti a quel Sound tanto desiderato.

    Ti parlo per esperienza, nasco come musicista e, a proposito, mi presento: mi chiamo Francesco Nano, batterista (adesso mi diletto con il basso).

    Anche io, come te, volevo vivere di musica e mi sentivo frustrato perch alla fine le poche entrate che riuscivo ad ottenere, in questo ambito, erano fin troppo spesso inferiori alle uscite.

    Per non parlare delle ore passate su Pro Tools per cercare di ottenere un sound paragonabile ai dischi che sono abituato ad ascoltare.

    Inoltre, nei confronti degli altri componenti della band, mi sentivo musicalmente inadeguato e volevo offrire anche il mio apporto professionale.

    Avevo comprato una scheda audio stereo e un paio di monitors professionali (casse da studio) e per 6 mesi li ho lasciati nelle loro confezioni perch non mi sentivo ancora allaltezza di usarli

    Avevo anche iniziato un corso specializzato per tecnico del suono che si teneva a Bologna (io sono di Trieste), ma continuavo a nascondermi dietro la teoria, lasciando i miei monitor chiusi negli scatoloni a prendere polvere.

    Talvolta pensavo alla mia famiglia e in particolare a mia madre, lei avrebbe voluto che io diventassi medico

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    Avevo limpressione che non sarei riuscito a trovare il mio spazio nel mondo della musica ma non volevo arrendermi e un giorno, dopo tanta teoria, ho fatto una cosa banale: ho unito la teoria alla pratica. Pu sembrare una cosa scontata ma, credimi, non lo ! Da quel giorno la mia vita cambiata per sempre!

    Diventai un riferimento importante per la mia band; anche altri musicisti cominciarono ad inviarmi dei pezzi, ripagandomi con compensi sempre pi alti: i soldi cominciarono ad arrivare.

    In famiglia mi sentivo sostenuto nei miei progetti ed ero appagato nellottenere finalmente quel Sound che avevo in mente e in modo cos creativo ( divertente scoprire come puoi rifinire e equalizzare un suono grezzo con pennellate da vero artista).

    Soprattutto ho capito chiaramente che mio figlio avrebbe potuto essere fiero di me.

    Teoria-Pratica quindi: una unica parola.

    Con la sola pratica spegnevo il computer dopo ore di mixaggio ed editing, convinto di avere finalmente ottenuto qualcosa di decente ed il giorno dopo, riascoltando il lavoro del giorno precedente, capivo che faceva schifo e buttavo via tutto per ricominciare: questo succedeva giorno dopo giorno per settimane e mesi interi!

    Con la sola teoria ascoltavo annoiato i tipici Sound Engineers che ti parlavano di fisica e formule presentate in modo complicato, e sembravano gongolare della tua incompetenza e ignoranza.

    Io, diciamolo pure, sono un po de coccio ma sono anche testardo e appassionato di musica, quindi mi applico e alla fine (grazie anche alla pratica) ho cominciato a padroneggiare la professione fino anche a capire che alcuni di questi insegnanti avrebbero potuto spiegare la teoria in modo mooolto pi semplice e pratico.

    Inoltre da vero testardo, volevo dimostrare che possibile realizzare -con una semplice scheda audio a 2 canali e qualche plugin- una produzione almeno paragonabile a quelle professionali.

    Dopo anni di studio, editing, mixing, recording e mastering (pi di 10.000 ore di lavoro e di studio) ho trovato finalmente la strada per ottenere un sound degno di ogni aspettativa paragonabile alle registrazioni professionali che siamo abituati ad ascoltare.

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    Oggi puoi accedere a queste conoscenze, senza perdere tutto il tempo che ho impiegato io, grazie al Corso per tecnico del suono di Scuolasuono.it -chiamato Recording Turbo System- che ho realizzato mettendo tutte le mie conoscenze ed esperienze a disposizione dei miei Allievi (se ti va puoi cominciare subito con lo scoprire I Segreti del Mixer).

    In questo manuale che stai leggendo, ho voluto condividere GRATIS, con quanti pi amici, colleghi, musicisti o aspiranti tecnici del suono possibili, la mia TeoriaPratica essenziale per ottenere un buon sound nelle proprie realizzazioni musicali, sia live che studio.

    Non voglio infatti che anche tu perda ore e soldi inutilmente come ho fatto io in passato: per questo sono felice di offrirti molto pi di qualche chicca.

    I miei amici allievi, apprezzano il fatto che il corso per tecnico del suono che ho realizzato -a cominciare da I Segreti del Mixer- ti insegna tutto dalle basi, guidandoti gradualmente passo dopo passo, dalla A alla Z.

    Anche se non sei ancora un mio Allievo, e sei fuori dalla nostra Community di esperti audio, voglio offrirti, se non il quadro completo, almeno una prima visione di insieme, quella che manca al materiale gratuito reperibile su internet o su YouTube, dove trovi tutto ed il contrario di tutto e dove le informazioni sono presenti in modo frammentato, confuso e contraddittorio.

    Con questo manuale hai invece a disposizione moltissimi spunti pratici di immediata attuazione.

    Detto questo: cominciamo

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    Indice dei Contenuti LA POSTAZIONE DI HOME RECORDING: STRUMENTI UTILI ............................................................................... 8

    Le attrezzature per ottenere delle buone registrazioni ................................................................................ 8

    Home studio: la logistica di partenza .......................................................................................................... 11

    FOCUS: I Preamplificatori ........................................................................................................................ 13

    Registrare il multitraccia della tua band...................................................................................................... 13

    Modalit di Tracking .................................................................................................................................... 14

    PASSIAMO ALLA PRATICA ................................................................................................................................ 16

    Le cellule dell'udito che si perdono non si rigenerano ................................................................................ 16

    COME ABBASSARE IL VOLUME SENZA PERDERE IL FEELING! .......................................................................... 18

    Tip 1: Impianto Sala Prove ........................................................................................................................... 18

    Tip 2: Come posizionare le casse nella sala prove ....................................................................................... 19

    Tip 3: i Superbassi ........................................................................................................................................ 19

    Tip 4: Acustica della sala prove.................................................................................................................... 20

    Tip 4.1: Cartoni delle uova? ..................................................................................................................... 20

    Tip 4.2: Fonoassorbenti a palate! ............................................................................................................ 21

    Tip 4.3: Sala Prove - evitare il disturbo agli altri ...................................................................................... 21

    Tip 4.4: Trucchi per aumentare lisolamento .......................................................................................... 22

    Tip 4.5: Migliorare lacustica interna della sala ....................................................................................... 22

    MICROFONI E TECNICHE DI RIPRESA MICROFONICA ...................................................................................... 23

    Microfoni a condensatore ....................................................................................................................... 25

    Microfoni dinamici ................................................................................................................................... 27

    Confronto tra microfoni a condensatore e microfoni dinamici .............................................................. 29

    Tip 5: La scelta del microfono .................................................................................................................. 30

    LA REGISTRAZIONE STEREOFONICA ................................................................................................................ 31

    Cos la Stereofonia ..................................................................................................................................... 31

    Tip 6: Mixaggi in cuffia: pericolo! ............................................................................................................ 33

    Tecniche di ripresa microfoniche stereo ..................................................................................................... 34

    Riprese stereo: schema di riferimento .................................................................................................... 35

    Tip 7: Teoria-Pratica (molto pratica) delle microfonature ....................................................................... 35

    Tip 7.1: Utilizzi creativi dei microfoni ...................................................................................................... 36

    Tip 8: Che microfono acquistare ................................................................................................................. 36

    Tip 9: Il setup in sala prove ...................................................................................................................... 37

    COME USARE IL MIXER (harware e software) ................................................................................................. 38

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    Il mixer ......................................................................................................................................................... 38

    Larchitettura del Mixer ............................................................................................................................... 40

    I COMPONENTI DEL MIXER .............................................................................................................................. 44

    I Segreti del Mixer - Ingressi di canale ......................................................................................................... 44

    I Segreti del Mixer - Direct out .................................................................................................................... 44

    I Segreti del Mixer - Alimentazione Phantom.............................................................................................. 45

    I Segreti del Mixer - Sezione di preamplificazione ...................................................................................... 45

    I Segreti del Mixer - La sezione equalizzatore ............................................................................................. 45

    Equalizzazioni: consigli per luso .............................................................................................................. 45

    Tip 10: Esempi pratici di equalizzazione .................................................................................................. 46

    I Segreti del Mixer - Insert di canale ............................................................................................................ 47

    FOCUS: Linsert ........................................................................................................................................ 47

    I Segreti del Mixer - Left e Right .................................................................................................................. 47

    Tip 11: Esempi pratici di panning ............................................................................................................ 48

    I Segreti del Mixer - La verit su come si usano i faders ............................................................................. 48

    Tip 12: Bilanciamento e Livelli ................................................................................................................. 48

    I Segreti del Mixer - I bus ............................................................................................................................. 49

    I Segreti del Mixer - Mandate aux ............................................................................................................... 49

    Tip 13: teorica-pratica degli ascolti in Spia. ......................................................................................... 49

    Tip 14: a proposito di riverberi ................................................................................................................ 50

    I Segreti del Mixer - Come gestire la parte master ...................................................................................... 51

    I Segreti del Mixer - peak meters ................................................................................................................ 51

    I Segreti del Mixer - Gruppi audio e VCA ..................................................................................................... 51

    IL MASTERING, QUESTO SCONOSCIUTO: l'ultima delle 4 fasi della produzione di un disco .......................... 51

    CONCLUSIONI .................................................................................................................................................. 53

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    LA POSTAZIONE DI HOME RECORDING: STRUMENTI UTILI Prima di svelarti i vari trucchi pratici -live e recording- parliamo degli strumenti utili nel proprio Home Studio, come se dovessi acquistare tutto da zero per evitare spese inutili (ovviamente puoi approfittare di questo step per integrare le tue risorse gi esistenti, evitando di fare acquisti che al momento non ti servono).

    Le attrezzature per ottenere delle buone registrazioni

    Quanti soldi inevitabile spendere per poter contare su un buon home recording studio?

    Per rispondere a queste domande apparentemente banali utile chiedersi anzitutto: Dove voglio arrivare?.

    Desidero registrare unicamente degli appunti musicali solo per poter ricordare le mie canzoni anche tra qualche anno?

    Desidero mettermi nelle condizioni di registrare dei provini (demo) ascoltabili da condividere con i miei amici ed eventualmente da far ascoltare a gestori di locali o organizzatori di eventi?

    Voglio avere la possibilit di presentarmi con un album prodotto interamente da me, che abbia una qualit audio quanto meno paragonabile a quella delle produzioni di alto calibro?

    Oppure desidero avere a disposizione tutto ci che mi serve per registrare e produrre musica di altissima qualit?

    Gi sento una vocina che mi chiede: Ma come, Francesco, non basta un pc e saper utilizzare bene dei buoni programmi per ottenere risultati spettacolari?

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    Dipende: complessivamente, se il genere di musica che vuoi produrre fondamentalmente basata sullelettronica, sulla sintesi, sul campionamento e perci se non si tratta di musica acustica o elettrica, c chi fa album con un solo computer, qualche programma e dei buoni ascolti (per buoni ascolti non si intende una buona cuffia ma un sistema di monitoraggio speakers professionali inseriti in una stanza dallacustica calibrata).

    Come vedi non sufficiente un computer e dei programmi per creare musica a livello professionale: necessario anche poter ascoltare correttamente quello che si crea; dovrai perci fare i conti con il rendimento acustico degli speakers e della stanza in cui lavori.

    Viceversa, se la tua intenzione quella di registrare musica acustica o elettrica (pop, rock, folk, jazz, classica, ecc) o comunque, nel caso in cui si rendesse necessario registrare almeno una voce, le attrezzature che dovrai necessariamente avere a disposizione inizieranno ad aumentare.

    Ti troverai infatti nella condizione di dover acquistare almeno un microfono di qualit discreta, un paio di cuffie professionali (chiuse, in modo che lorecchio venga incluso allinterno del padiglione della cuffia, per evitare che il suono indesiderato della base venga captato dal microfono); inoltre ti troverai nella condizione di dover fare i conti con lacustica della stanza in cui la voce viene ripresa, con la distanza tra il microfono e la scheda audio e molti altri fattori che concorrono nel complicare la situazione.

    A mano a mano che le esigenze di ripresa aumentano vedrai lievitare esponenzialmente anche il bisogno di nuove attrezzature e i relativi costi.

    Ritornando perci al concetto base, il primo passo che puoi fare, nel momento in cui decidi di aprire il tuo home recording studio, quello di domandarti quale sar, in prospettiva, lobiettivo che vuoi raggiungere.

    Vediamo alcuni esempi concreti corredati da alcune indicazioni economiche di massima.

    Ad esempio, se desideri creare musica elettronica/arrangiata elettronicamente (ad esempio con basso, batteria, chitarre o altri strumenti ottenuti con campionamenti e virtual instruments) ma cantata, anche solo a livello semi professionale, avrai bisogno di:

    1 pc il pi potente possibile (500 ).

    1 scheda audio con almeno 2 canali microfonici/linea dingresso per registrare contemporaneamente 2 microfoni o uno strumento elettronico esterno, ad esempio un expander stereo (sconsiglio sempre lacquisto di interfacce con 1

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    solo canale dingresso), 2 canali duscita per collegare i monitor ed 1 uscita cuffie per lavorare anche di notte (100 ).

    1 coppia di monitor (speakers) professionali posizionati correttamente in una stanza acusticamente trattata (lintervento pu essere anche poco dispendioso ma necessario) (250 2500 ).

    Trattamento acustico per eliminare almeno le prime riflessioni (150 500 ) (puoi scoprirne di pi allinterno de I Segreti del Mixer)

    1 reflection filter per microfono (100 - lo puoi anche costruire manualmente) che ti permette di trasformare qualsiasi stanza in un boot di ripresa.

    1 software per la registrazione multitraccia/ sequencer (un programma che consenta di registrare pi tracce separatamente ed in grado di gestire il midi come ad esempio Reaper, Cubase, Protools, Logic, ecc). (50 500 ).

    Molti plugins (i plugins sono dei programmi che collaborano col programma di registrazione multitraccia principale per aggiungere funzionalit): almeno un campionatore, un paio di sintetizzatori virtuali e virtual instruments, processori audio come compressori, equalizzatori, qualche buon riverbero e delay: pi plugins si hanno a disposizione meglio (ce ne sono moltissimi gratuiti, specialmente se decidi di utilizzare un pc anzich un Mac).

    1 midi controller (una tastiera muta usb da interfacciare al sequencer che gira sul pc) 100 .

    In questo scenario emerge che, anche se molto contenuto rispetto ad un tempo, linvestimento necessario per creare un set up semiprofessionale di questo genere si aggirerebbe attorno ai 1000 .

    La cosa interessante per che per iniziare a registrare la propria musica elettronica/arrangiata elettronicamente ed ottenere gi discreti risultati, senza la velleit di realizzare prodotti professionali paragonabili a produzioni con alti budget, possibile configurare il tutto a piccoli step.

    In questo caso perci dalla campagna acquisti si possono escludere i monitor, a fronte di una buona cuffia, lacustica ottimizzata della stanza ed eventualmente il microfono (ho verificato quanto alcuni tra i microfoni semi-professionali studiati per chat vocali Skype possano suonare estremamente bene se paragonati a soluzioni pi costose anche se non puoi aspettarti prestazioni incredibili).

    il Reflection Filter

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    Con queste correzioni vai a risparmiare sugli anelli deboli della catena (ossia quello iniziale della ripresa acustica e quello finale dellascolto). Tuttavia gi con questo tipo di setup puoi iniziare ad avere buone soddisfazioni, a sviluppare la tua creativit e a progettare le basi per gli investimenti futuri.

    Come gi detto, le cose si complicano nel momento in cui necessario registrare in maniera degna anche strumenti acustici o elettrici.

    Sebbene attualmente si trovino in commercio moltissimi prodotti dedicati a chitarristi ed a bassisti (schede audio provviste di emulazioni per riprodurre le timbriche di ampli ed effetti) per registrare anche solo una voce o una chitarra acustica in maniera corretta le cose diventano pi difficili.

    Home studio: la logistica di partenza

    Partendo dal fatto che, in registrazione, necessario evitare il pi possibile di catturare rumori esterni allo strumento o alla voce durante la registrazione - questa una norma assoluta da seguire durante la registrazione di materiale semiprofessionale o professionale- ci sono alcune considerazioni che per forza di cose bisogna fare:

    1) gli ambienti casalinghi sono rumorosi (automobili, vicini che fanno lamore, porte che sbattono, uccellini in giardino che cinguettano, ecc): pertanto necessario tenere il microfono pi vicino possibile alla sorgente acustica.

    2) computer ed hard disk sono strumenti solitamente abbastanza rumorosi: necessario allontanare il microfono da queste sorgenti di rumore.

    3) allontanando il microfono dal computer si va incontro ad una serie di piccole difficolt: per premere rec potrebbe servire laiuto di un amico (oppure puoi imparare a configurare il tuo smartphone trasformandolo in un remote control, come sanno fare gli Allievi del nostro corso Recording Turbo System).

    Allontanandosi dal computer sar necessario un cavo microfonico pi lungo e di una lunga prolunga per la cuffia; inoltre non avrai pi la possibilit di controllare il livello di ascolto, a meno che tu non disponga anche di un amplificatore cuffie dedicato, perci non potrai pi utilizzare agevolmente lamplificatore cuffia integrato allinterno della scheda audio.

    Oltre ad occupare la tua stanza avrai bisogno di un altro ambiente e spesso questo pu essere un problema in una casa comune.

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    A questo punto dovrai porti nuovamente la domanda iniziale: Dove voglio arrivare con le mie registrazioni?.

    Ha davvero senso registrare professionalmente a casa mia oppure sufficiente per me riuscire a realizzare dei validi provini che verranno ri-registrati in un secondo momento in studio di registrazione? (a discapito di quella calma e tranquillit che in casa pu essere generosa ispiratrice per la creativit in studio, se non si abituati al lavoro, c sempre pi tensione ed sempre necessario guardare lorologio tra una take e laltra)

    Delle procedure professionali di registrazione ne parliamo ampiamente in Recording Turbo System assieme a oltre 50 produttori professionisti che intervengono per offrirti i loro consigli. Prima di valutare la tua iscrizione al Corso ti consiglio di cominciare con lo scoprire I Segreti del Mixer per fare tuo lo strumento che alla base di ogni audio professionale.

    In effetti moltissime cose si potrebbero registrare con un banale microfono usb, ma che senso ha spendere 150 per un microfono di quel tipo quando, molto probabilmente, tra qualche mese ti troverai nella condizione di dover registrare due microfoni in contemporanea?

    Non meglio, piuttosto, acquistare con 300 una scheda audio ed un microfono in modo da evitare, dopodomani, di dover rivendere il tuo microfono usb e cercare, in ogni caso, una scheda audio con microfono separato?

    Il mondo dellaudio bello perch vario: molti professionisti seri pi volte mi hanno riferito di aver mixato con successo dei lavori particolarmente ispirati ma registrati con un microfono usb dallartista: ovviamente dal punto di vista qualitativo hanno dovuto fare miracoli per far assomigliare quelle demo a delle vere registrazioni.

    Cerchiamo perci di dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte: quello che sto facendo darti una panoramica generale, in modo che tu possa informarti in maniera approfondita su quale sia la soluzione migliore, in questo momento, per te, in base al tuo budget e prendere tranquillamente le tue decisioni.

    Facciamo un piccolo salto di categoria: poniamo il caso di un musicista che desidera registrare nella propria sala prove la sua band e la propria musica.

    Il primo grande scoglio da superare la registrazione della batteria, e qui i costi lievitano: a meno che il batterista non utilizzi una batteria elettronica (registrandone l'uscita midi e utilizzando dei campioni di batteria come suoni) per registrare una batteria acustica sono necessari un minimo di quattro microfoni nelle situazioni meno impegnative, fino ad arrivare a 13 o anche 15 microfoni nelle situazioni particolari.

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    13 microfoni da registrare contemporaneamente significa disporre non solo dei 13 microfoni, ma anche di 13 aste e dei relativi 13 cavi microfonici, oltre a una scheda audio in grado di registrare almeno 13 canali contemporaneamente e di 13 preamplificatori. Ma cosa sono i preamplificatori?

    FOCUS: I Preamplificatori Il preamplificatore un componente dedicato allamplificazione del segnale microfonico. Il segnale elettrico prodotto in uscita da un microfono un segnale molto, molto piccolo.

    Per fare in modo che questo segnale venga correttamente immagazzinato nel computer, attraverso la scheda audio, necessario che esso venga amplificato adeguatamente prima di essere registrato.

    Lesempio tipico di pre quello dei canali del mixer: il primo potenziometro di ogni canale infatti solitamente il cosiddetto GAIN.

    Quel potenziometro permette di amplificare i segnali dei microfoni, che giungono al mixer, in modo che possano essere gestiti adeguatamente dai componenti elettronici a valle allinterno dellarchitettura del mixer (equalizzatori, faders, somma, ecc) o dal convertitore analogico/digitale di una scheda audio (il componente che si occupa della trasformazione di un segnale elettrico in numeri masticabili da un computer).

    Puoi scoprire i segreti dei preamplificatori nel corso I Segreti del Mixer.

    Registrare il multitraccia della tua band

    Facciamo un altro esempio: il caso in cui tu voglia registrare il multitraccia della tua band (batteria, basso, chitarra elettrica, tastiera e voce), registrando tutti gli strumenti contemporaneamente la spesa aumenter notevolmente: 500 per la scheda audio che, solitamente, integra 8 preamplificatori + almeno 200 per un modulo con 8 preamplificatori aggiuntivi, che il set up tipico di un Home Recording Studio.

    Questo tipo di configurazione ovviamente ti costringer a ottimizzare la gestione dei canali: per registrare infatti tutti gli strumenti contemporaneamente, serviranno almeno 8 canali di registrazione dedicati alla batteria ed i rimanenti 8 per voci, chitarre, tastiere eccetera.

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    Modalit di Tracking Apriamo una piccola parentesi sulla modalit di registrazione: meglio registrare tutta la band assieme oppure, come spesso si usa fare negli studi di registrazione, registrare un componente del gruppo alla volta?

    Ci sono diverse scuole di pensiero al riguardo, possiamo per dire che, in linea di massima, registrare tutta la band assieme aiuta a velocizzare il lavoro e, a parit di sforzo, migliora lamalgama del gruppo nella registrazione.

    Viceversa, registrando uno strumento alla volta, il grande vantaggio sar la precisione sonora della registrazione (nell'esempio precedente gli 8 microfoni posizionati su una batteria riprendono, non solo il suono della batteria, ma anche quello degli altri strumenti che suonano vicino, di conseguenza in fase di mixaggio tutto ci andr a discapito della qualit).

    Tuttavia registrare uno strumento alla volta e un lavoro molto lungo, a volte estenuante e, per ricreare il sound ed il feeling della band, sono spesso necessarie moltissime ore di lavoro in post produzione.

    Dal mio personalissimo punto di vista lapproccio migliore quello di fare le cose usando la testa, senza estremismi: ad esempio si pu pensare di registrare in due momenti diversi, prima la band e poi le voci, in questo modo si lavora con un concetto ibrido e si trae giovamento da entrambi i modi di procedere.

    Per puntualizzare, infatti, il mio principale obiettivo nei confronti dei miei Allievi , oltre a trasmettere loro preziose Teorie-Pratiche, dare a ciascuno tutti gli strumenti necessari ad usare la testa per sviluppare la propria individuale creativit artistica.

    Il metodo ibrido per consigliabile solo se lobiettivo finale quello di realizzare una demo o un brano da mettere su internet piuttosto che un vero e proprio album: una registrazione ufficiale senza velleit di presentare una spettacolare qualit sonora, ma ottenendo qualitativamente un buon compromesso.

    A me personalmente capitato spesso di fare registrazioni sia con questo tipo di approccio, che con un metodo leggermente pi raffinato, con tutti i musicisti che suonano assieme nella stessa stanza, microfoni sulla batteria, basso, chitarra e tastiere registrati direttamente col jack e passati attraverso simulatori di ampli per lascolto dei musicisti.

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    In questo modo si ottiene una discreta pulizia sui canali della batteria e, ovviamente, una pulizia assoluta sulle tracce degli strumenti registrati in linea.

    In entrambi i casi per, ci si trova di fronte ad alcune difficolt: degli amplificatori potenti di chitarre e bassi che suonano vicino ai microfoni della batteria non ti aiuteranno ad ottenere suoni di batteria qualitativi ma il lavoro sar pi rapido e appagante nellimmediato.

    Viceversa, registrando tutto ci che non batteria via cavo avrai la necessit di provvedere agli ascolti di ogni musicista (una cuffia per un musicista con relativo ampli in cui spesso necessario effettuare un mixaggio differente) e di ricreare delle sonorit credibili con gli emulatori di ampli.

    Gli amici chitarristi e bassisti sanno bene che suonare con lampli di fianco non la stessa cosa che suonare con un amplificatore virtuale in cuffia, perci, anche in questo caso, bisogna valutare quale sia il compromesso migliore nella situazione specifica.

    Per concludere possiamo dire che con una cifra che si aggira tra i 500 ed i 1000 euro possibile ottenere un setup base, per registrazioni non eccessivamente qualitative, con un massimo di due canali; i balzi sostanziosi nellinvestimento avvengono quando riterrai necessario poter disporre di un ascolto professionale e/o di un sistema di ripresa dotato di molti canali in registrazione e molti microfoni.

    Come vedi, il mondo dellaudio, che apparentemente pu sembrare intuitivo, in realt necessit di un parecchi ragionamenti al fine di ottimizzare il proprio budget. Il mio consiglio quello di informarti quanto pi possibile sui dettagli delle apparecchiature che ti piacciono prima di spendere un sacco di soldi!

    Perci, dal momento in cui sei interessato ad approfondire lHome Recording, prima di spendere soldi inutilmente per le attrezzature, ti consiglio innanzitutto di approfondire veramente le conoscenze sul mixer, senza dare nulla per scontato: solo dopo avere capito come funziona lo strumento per eccellenza di ogni Sound Engineer (il mixer anche nelle sue versioni software), avr senso programmare le spese per gli strumenti veramente necessari.

    Non solo: la conoscenza specifica dellargomento ti permetter di capire meglio quale scheda audio scegliere, come cablare lo studio e molte altre cose non apparentemente legate al mixer.

    Se non conosci il mixer un po come camminare a quattro zampe: se vuoi muoverti liberamente nel mondo dellaudio devi prima fare quel passo ed

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    imparare a camminare coi tuoi piedi ben poggiato sul terreno base del sound engineer: il mixer.

    Ecco perch ho preparato, per chi vuole veramente fare un passo in avanti, il primo corso online su I Segreti del Mixer.

    A te la scelta se proseguire come forse hai fatto fino ad adesso con risultati pseudo-amatoriali o vuoi fare sul serio acquisendo I Segreti del Mixer e muoverti con disinvoltura nel mondo del suono professionale.

    Per adesso comunque ti svelo qualche veloce trucco per usare al meglio le tue attrezzature.

    PASSIAMO ALLA PRATICA

    Molto spesso mi capitato di uscire dalla sala prove con i timpani che avevano la consistenza delle acciughe.

    Prendiamo il caso tipo: sei impaziente di arrivare a destinazione la sera delle prove, anche se sei stanco della giornata e forse sei pieno di pensieri, ma sei anche pieno di speranze, e con il cuore leggero ti avvicini all'ora della suonata.

    La realt che ti si prospetta davanti per tutt'altro che rosea, ed il nostro inconscio lo sa: (che c'entra l'inconscio con il rischio di friggersi le orecchie?) stai per perdere decine e decine di cellule ciliate appartenenti al nostro orecchio interno, quelle che si occupano della trasduzione (trasformazione) del segnale acustico in onde elettromagnetiche che poi verranno interpretate dal cervello.

    Le cellule dell'udito che si perdono non si rigenerano

    Nelle varie scuole per tecnico - pi o meno del suono - che ho frequentato la nozione ricorrente in materia di salvaguardia delle orecchie era sempre: le cellule dell'udito che si perdono non si rigenerano.

    La cosa che mi infastidiva in assoluto -non essendo abituato a stare attento a come ascoltavo- oltre al fatto stesso di pensare di perdere gusto nell'ascolto

  • 17

    della musica, solamente perch un giorno avrei potuto pagarne le conseguenze, non mi incentivava molto nella cura del mio udito...

    Ma noi non badiamo a spese, anche quando si sa che quelle cellule, una volta perse, non si rigenereranno mai pi. In realt non che il giorno dopo le prove ci svegliamo sordi: a fronte di milioni di cellule cosa saranno mai poche decine?

    Ebbene, le cellule che si danneggiano prima sono quelle necessarie all'individuazione dei suoni acuti, ovvero quelle che per intenderci ci permettono di percepire un discorso come intelligibile; per questo le nonne rispondono sempre: "eh!?!".

    No, non perch vanno anche loro alle prove, ma perch con l'avanzare degli anni anche le cellule ciliate muoiono; e siccome quelle dedicate alla ricezione degli alti sono presenti in minor numero rispetto a quelle dedicate alla ricezione dei bassi, le loro orecchie captano meno l'intelligibilit della televisione o di chi parla con loro.

    Di conseguenza lecito affermare che, pur rimanendo vero il fatto che il giorno dopo prove non ci sveglieremo sordi, sottoponendo a sforzi continuativi le nostre orecchie gi in giovane et, ridurremo drasticamente gli anni di udito "normale" ed inoltre affretteremo il sopravvenire del nostro rincitrullimento senile: fa ridere, ma cos.

    Quando infatti una persona non sente pi bene quello che i suoi simili gli stanno comunicando comincia ad isolarsi ed a smettere piano piano di interagire con gli altri, dando il via ad un circolo vizioso di solitudine, e non c' ampliphon che tenga!

    Come agisce lampliphon?

    L'ampliphon cerca di sopperire alla perdita di elasticit del timpano (che simile ad un sottilissimo pezzetto di nylon (quello delle calze da signora), che si sposta in funzione della pressione acustica con la quale viene investito e che con l'avanzare dell'et si indurisce.

    Per fare un paragone sarebbe come dire che, per sentire pi forte sull'impianto, mettiamo pi energia nel gridare in un microfono ma quando qualcuno ci taglia il cavo che collega il microfono al mixer (cellule ciliate), hai voglia ad urlare!

    Ora, se questo succede a 90 anni suonati non c' niente di strano, la perdita dell'udito fisiologica, ma se succede prima, a 40 o 50 anni, le cose sono diverse. Il tutto senza considerare la fine della carriera musicale per chi non provvisto delle eccezionali doti di Beethoven...

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    Ma tutto ci cosa centra con il recording e la mia sala prove?

    Ecco perci un suggerimento che potr sembrare banale ma salver il tuo udito e, corredato da trucchi non altrettanto scontati, servir a plasmare il sound della tua band:

    COME ABBASSARE IL VOLUME SENZA PERDERE IL FEELING!

    Tip 1: Impianto Sala Prove Per la tua sala prove acquista un impianto adeguato e posizionalo correttamente : )

    Per ADEGUATO non si intende che sia eccessivamente potente, ma solo quel tanto che basta a spettinarti a 5-6 metri di distanza quando parli nel microfono: deve essere adeguatamente sovradimensionato rispetto alle tue esigenze.

    Lacquisto di un sistema di amplificazione sovradimensionato quanto basta , gi di per s, garanzia di risparmio anche se inizialmente ti sembrer di spendere di pi: i tweeter non si bruceranno dopo le prime due ore ad alto regime e risparmierai cos un sacco di seccature, di tempo e denaro.

    L'impianto difficilmente ti lascer a piedi nel bel mezzo di un concerto; senza contare il fatto che impianti particolarmente economici, e quindi con scarsa potenza, vengono costruiti in maniera meno accurata e quindi risentono maggiormente degli urti e delle vibrazioni durante il trasporto.

    Se l'impianto tirato al collo il risultato che si sentir peggio, con la conseguenza automatica che inizierai ad alzare il livello per cercare pulizia e troverai solamente altro baccano. Se sull'impianto devi far suonare anche basso e batteria fondamentale avere dei subwoofer, altrimenti le sole casse normali saranno messe in difficolt dai bassi e perderanno in chiarezza ed intelligibilit, affaticando le orecchie con distorsioni impercettibili e riproducendo un suono compresso in maniera innaturale!!! Quello che serve perci un sistema con cross-over che fa s che i bassi vengano riprodotti dai sub e gli alti dai satelliti.

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    Non guardare ai watt: in questo campo sono numeri che si snocciolano. Se proprio devi affidarti a dei valori guarda piuttosto i dB spl (livello di pressione sonora ad 1 m). Penso che per una situazione media sia meglio non scendere sotto ai 110-116dB SPL @ 1 m.

    Fidati solo delle tue orecchie: cerca di provarlo prima o di documentarti a fondo con chi gi possiede il modello che ti interessa; i commercianti, di solito, cercano di tirare acqua al loro mulino e perci chiedi di provare l'impianto a regime per 1-2 minuti e metti su un cd che conosci bene.

    Piccolo suggerimento: se non hai confidenza con l'ascolto di impianti prendi riferimento su quanto poco senti la tua voce od il tuo battito di mani mentre l'impianto suona. Fai finta di essere in un pub per un concerto, in quella circostanza difficile sentire la propria voce se si a 3-4 metri dal gruppo.

    NB: questa sensazione devi provarla ben prima di arrivare al limite con l'amplificazione. Se sei gi a manetta con l'impianto e a questa distanza senti ancora nitidamente il battito delle tue mani forse il caso di considerare un modello differente.

    Questo quello che definisco Teoria-Pratica: trucchi che ti servono veramente nella messa in pratica, infatti il mio corso ne pieno.

    Tip 2: Come posizionare le casse nella sala prove

    Posiziona le casse negli angoli della stanza: le pareti attorno alle casse rifletteranno i bassi in modo leggermente pi coerente, con la conseguenza che potrai sforzare meno l'amplificazione e tutto suoner pi nitido, se diminuirai i livelli dal mixer potrai riguadagnarli con la posizione degli speakers! Prova e vedrai!

    Questo vale anche per ampli di basso e chitarre!

    Attenzione per: per lo stesso principio, se le casse sono distanziate dalla muratura (pareti e soffitto) per una distanza superiore al mezzo metro, a causa delle riflessioni acustiche della stanza (le stesse che ci aiutano se limpianto pi vicino alle superfici), ci saranno delle fastidiose cancellazioni di basse frequenze che, oltre a far suonare pi smilzo sia l'impianto che gli ampli, determineranno anche un ascolto a lungo andare pi faticoso, con la conseguenza ovvia di una rincorsa gratuita alla "volumata"!

    Tip 3: i Superbassi Non ricercare i SuperBassi ad ogni costo negli ambienti piccoli: cerca piuttosto la pancia del suono! (sale prova, stanze inferiori ai 20 x 20)

    Evita gli InfraBass e farai contenti i vicini: nelle stanze piccole i 40 Hz sono solo dannosi e non riuscirai mai a sentirli adeguatamente, a meno di costosi e mirati interventi di bonifica acustica!

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    Infatti il vero problema dellascolto nelle sale prove sono i bassi: al di l delle considerazioni fatte in tema di amplificazione elettroacustica o di acustica della stanza, bisogna considerare un aspetto appartenente a quella scienza che viene definita psicoacustica, ovvero lo studio della percezione soggettiva umana dei suoni.

    A livello soggettivamente percettivo infatti, un suono grave nasconde facilmente un suono pi acuto. Questo significa in parole povere che se un suono di basso ha molte componenti basse ad alto volume, queste alle mie orecchie ed al mio cervello nasconderanno (in gergo tecnico maschereranno) molte frequenze appartenenti allo spettro della voce, delle tastiere o della chitarra, inficiando cos lascolto generale.

    Ecco perch nei migliori arrangiamenti, strumenti diversi, suonano in ottave diverse: paradossalmente infatti, ti basterebbe chiedere al tastierista di suonare le sue parti un ottava superiore a quella della chitarra per ottenere gi un suono pi nitido e meno confuso a beneficio dellintera band. Prova e vedrai!

    Tra i 20Hz e gli 80Hz sono presenti quelle componenti di suono che, quando vai a un grosso concerto, ti fanno vibrare la colonna vertebrale e gli organi interni (che, strano ma vero, svolgono anche da integrazione a ci che si intende per apparato di percezione acustica delluomo). Peccato che nei grossi concerti si usino palettate di SubWoofer che solitamente costano qualche migliaio di euro luno (senza considerare gli ampli).

    Ora sai come mai in sala prove spesso difficile sentire le voci (e i suoni acustici): spara al bassista e risolverai tutti i tuoi problemi sonori dai 100hz in su. -

    La pancia dei suoni la trovi in gamma medio-bassa attorno agli 80 - 100Hz. Nella sezione dedicata allequalizzazione potrai farti un idea su come sfruttare al meglio queste informazioni.

    Tip 4: Acustica della sala prove Tip 4.1: Cartoni delle uova? Togli immediatamente tutti quegli stupidi cartoni per le uova che hai sulle pareti!

    Ti ho beccato! Fai parte anche tu del comitato "Cartoni di Galline per la Musica", vero? Spero di no!

  • 21

    I cartoni delle uova sono un mito da sfatare: non assorbono n diffondono il suono al di sotto dei 3-4.000 Hz (per darti un'idea le consonanti della voce risiedono attorno ai 2.000 hz).

    Personalmente li lascerei al supermercato, ma se invece parliamo di fonoassorbenti spugnosi ti sar utile sapere che..

    Tip 4.2: Fonoassorbenti a palate! Una stanza completamente tappezzata di materiale assorbente una sala molto faticosa all'ascolto!

    Significa che dopo un po il cervello d buca e ti ritrovi a non sentire bene, non per insufficienza di pressione sonora, ma per un meccanismo di difesa che il cervello mette in atto automaticamente in condizioni di stress ed affaticamento all'ascolto.

    Conseguenza ovvia: si alzano molto i volumi con ulteriori ripercussioni relative ai problemi d'ascolto...

    I fonoassorbenti - coperte, gomma piuma, cartoni delle uova, espansi di varia natura - applicati a parete, per quanto efficienti e costosi possano essere NON ASSORBIRANNO MAI I BASSI!!! Al massimo assorbono la voce (o meglio le sue possibili riflessioni che si genererebbero sulle pareti)!

    L'equivalente elettroacustico di questa operazione eliminare gli alti dai 1.000Hz in su sul generale del mixer ed alzare i bassi! Fai una prova in cuffia equalizzando un cd: se non ci sono gli alti l'ascolto risulta faticoso, asciutto ed innaturale. L'uomo ha un sistema d'ascolto adatto ai luoghi naturali in cui si evoluto: non esiste in natura una stanza completamente priva di alti!

    Se hai una stanza completamente ricoperta di fonoassorbenti rimuovine almeno met.

    Tip 4.3: Sala Prove - evitare il disturbo agli altri Una buona sala prove anzitutto deve evitare il disturbo agli altri.

    Questo risultato si pu ottenere in maniera molto pi economica e mirata che rivestendo interamente le pareti di materiali costosi e porosi, chiudendo OGNI FESSURA e spiffero della stanza; i pannelli fonoassorbenti servono esclusivamente a migliorare - parzialmente - la qualit dell'ascolto in una stanza e non ad evitare che il suono fuoriesca!

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    Interventi di assorbimento acustico (con materiali fonoassorbenti) servono in teoria solo per migliorare l'ascolto internamente.

    Interventi di isolamento acustico (con cartongesso, mattoni, porte blindate, vetri isolanti, ecc..) servono ad evitare che il suono esca da una stanza.

    Sono 2 interventi di natura differente!

    NB: se le pareti della tua sala non sono adeguatamente spesse (es. cartongesso con posa non acusticamente ottimizzata), forse il caso di considerare un altro posto per le prove.

    Vediamo ora cosa si pu fare per migliorare linsonorizzazione e lacustica interna della sala prove; ricordati comunque che in generale pi bassi si tengono i volumi, meglio si sente e pi accrescer la benevolenza del vicinato ;-)

    Tip 4.4: Trucchi per aumentare lisolamento Sigilla con delle striscioline di neoprene adesivo le giunture di porte e finestre e in generale elimina qualsiasi comunicazione d'aria tra la sala e l'esterno (aerare prima di soggiornarvi!).

    Riempi le intercapedini delle doppie finestre con stracci, coperte, ecc.

    Poich i bassi sono quelli che si trasmettono anche per via strutturale attraverso il pavimento ed i muri, puoi posizionare la batteria e lampli del basso su superfici ammortizzanti, come ho fatto per la batteria che ho regalato a mio figlio quando aveva 3 anni. Ho usato, infatti, una pedana di legno appoggiata su vecchi pneumatici di scooter (incappucciati in un nylon - riempiendo di lana di roccia l'aria libera tra pedana e pavimento). Questa un'ottima soluzione economica per smorzare la trasmissione strutturale di basso e batteria, ma nessuno ti vieta di appoggiare ogni ampli su una base di legno sorretta da un pneumatico

    Spero tu ti sia accorto che grazie alle ultime righe che hai appena letto hai appena risparmiato migliaia di euro di investimenti in materiali acustici specializzati. -

    Tip 4.5: Migliorare lacustica interna della sala Mi fanno sorridere le persone che spendono migliaia di euro in impianti HI-FI e poi ascoltano musica in salotto senza nemmeno un minimo di trattamento acustico... come comprare una Ferrari e metterci le ruote di una Punto!

    Una stanza gradevole all'ascolto una stanza chiara, senza troppi bassi, con un minimo tempo di riverbero acustico (perci il contrario di una cattedrale).

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    Se per caso hai una sala completamente tappezzata di fonoassorbente ribadisco il consiglio: la prossima volta togli met o una parte di quel materiale dalle pareti e portalo fuori dalla stanza, cos da poter valutare la differenza con - senza. Continua a toglierlo fino a che non sentirai che un colpo di rullante, pur non producendo riverbero, produce un suono cristallino anche a distanza o fino a che, sentendo parlare qualcuno a 3 - 4 m di distanza non ti sembrer di sentire bene le S e le T almeno quanto la A o la U.

    Il materiale estratto puoi arrotolarlo o legarlo in modo da creare una o due colonne.

    Ora spingi queste colonne negli angoli della stanza (quelli opposti all'impianto).

    Benissimo, senza nemmeno ascoltare come suona ti dico gi che hai migliorato del 100% l'acustica interna alla tua sala:

    Le pareti nude rifletteranno il suono ricreando quella sensazione di realt che si era persa.

    Le pareti rivestite col materiale fonoassorbente elimineranno il riverbero in eccesso.

    Le colonne di fonoassorbente negli angoli elimineranno i bassi in eccesso che qualsiasi sala prove comunque ha.

    Non preoccuparti, nessuno verr mai a dirti che non hai bassi in sala prove, non mai successo in tutta la storia delle sale prove!

    NB: pi il fonoassorbente a parete montato lontano dalla superficie (10 - 30 cm per capirsi), pi aumenter la sua efficienza nello smorzare i medi tanto quanto gli alti e cos si otterr un assorbimento pi neutro e meno artificiale.

    MICROFONI E TECNICHE DI RIPRESA MICROFONICA

    arrivato il momento di parlare di microfoni e di tecniche di ripresa microfonica.

    In questa sede ovviamente non possiamo essere completi ed esaustivi ma, nello spirito di questo manuale base, la trattazione verr orientata in maniera che i musicisti che per la prima volta si affacciano allargomento recording possano avere un idea pi precisa sullargomento.

    Come sono solito fare partiamo con una domanda, la domanda tipica che chiunque si approcci al mondo della recording, prima o poi non potr fare a meno di porsi : che microfono devo comprare? Al solito, a una domanda semplice corrisponde un risposta articolata.

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    Il mondo dei microfoni un mondo davvero molto vasto, esistono costruttori di microfoni di ogni tipo, di ogni modello, di ogni categoria, di ogni prezzo ecc. In mezzo a questa selva di microfoni limportante avere dei punti fissi, con i quali orientarsi ed effettuare le proprie scelte per evitare di sprecare denaro.

    Ovviamente anche in questo caso utile domandarsi: qual' lo scopo delle mie registrazioni?

    Mettiamo subito in chiaro una cosa: ogni microfono ed ogni modello viene concepito dai costruttori per un determinato impiego.

    Ad esempio esistono microfoni per voce, per percussioni, per riprese di strumenti acustici, microfoni pi adatti ai concerti o dedicati allo studio di registrazione.

    Dal punto di vista della resa quello che cambia la capacit di captare meglio suoni deboli o forti (sensibilit) e la colorazione sonora (risposta in frequenza).

    Il microfono dinamico per voce, ad esempio, tender ad eliminare i bassi e gli altissimi in funzione di una buona risposta sui medi; uno studiato per la cassa della batteria tender ad equalizzare il suono in maniera da far risaltare i bassi ed una porzione di medio alti, ecc.

    In sostanza, spesso, i costruttori tendono a progettare microfoni volutamente non perfetti per aiutare il fonico, gi nello stadio embrionale della ripresa, a ottenere un suono il pi gradevole possibile in partenza.

    Quello che spesso non si dice per che, con un minimo di creativit, si fa di necessit virt! (Io invece lo dico, a beneficio dei miei Allievi).

    Nel mondo dellaudio sempre vero tutto ed il contrario di tutto.

    Ad esempio, un preziosissimo microfono a condensatore studiato per la voce in determinati contesti potrebbe restituire un suono di cassa di batteria particolarmente gratificante.

    In maniera simile un microfono concepito per cabinet di chitarra elettrica potrebbe aiutarci a raggiungere un suono di voce unico, singolare, interessante.

    Partendo da questo presupposto possiamo dire che (e qui so bene di attirare il dissenso di molti miei colleghi) non sempre la scelta di un microfono risulta essere corretta quando il microfono , sulla carta, quello giusto oppure se il pi costoso.

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    Ovviamente uno studio di registrazione con determinati budget a disposizione decider di investire in una vasta gamma di microfoni, cercando di implementare il proprio parco microfoni in maniera da coprire la maggior parte delle esigenze.

    Nel caso degli home studio e dellhome recording per il collo di bottiglia sempre e comunque il budget.

    Voglio infatti cercare di farti risparmiare il pi possibile ed ottenere dei risultati che si avvicinino comunque al professionale.

    utile sapere che in natura esistono diversi tipi di microfoni.

    Analizzare nel dettaglio ogni singolo tipo di microfono, in base alle classiche schematizzazioni che si utilizzano nei corsi per tecnico del suono professionali, richiederebbe molte ore e molto approfondimento -nel corso per tecnico del suono avanzato di Scuolasuono.it, il Recording Turbo System- molto spazio dedicato ai microfoni e vengono analizzate a fondo le diverse categorizzazioni in maniera da scegliere sempre, in qualsiasi circostanza di ripresa, il microfono pi adatto alle tue esigenze: se ti venuta voglia di fare un passo in pi verso una maggiore competenza da tecnico del suono, puoi iniziare con I Segreti del Mixer.

    Tuttavia, riassumendo, possiamo dire che la classificazione pi significativa, almeno a livello semiprofessionale, quella che distingue i microfoni in base alla loro tipologia costruttiva.

    La classica distinzione che si fa tra i microfoni dedicati alla registrazione audio o nel live che si possono trovare in commercio tra a condensatore e dinamici. Questi due termini si riferiscono al principio con il quale il microfono trasforma la variazione di pressione acustica in variazione di segnale elettrico.

    I pi esperti non me ne vogliano, ma, in due righe, cercher brevemente di spiegarne la differenza.

    Microfoni a condensatore Come puoi vedere dallimmagine nei microfoni a condensatore, lelemento trasduttore (cio quella parte del microfono che trasforma le variazioni di pressioni sonore suono acustico in variazione di tensione elettrica segnale audio- ) un condensatore piano a tutti gli effetti: due superfici piane,

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    metalliche e diversamente polarizzate, vengono disposte in maniera parallela ad una distanza di qualche micron.

    Queste due superfici (le armature del condensatore piano) sono una un pezzetto metallico ancorato al corpo del microfono, laltra una membrana metallica sottilissima, dellordine di qualche micron, posta ad una distanza altrettanto minima dallaltra armatura.

    Con la variazione di pressione acustica che il suono produce nella quiete atmosfera, la sottilissima membrana si muove seguendo esattamente landamento che le molecole di aria attorno a lei compiono.

    Dal momento che le due armature sono caricate in maniera differente, senza entrare nei particolari, possiamo dire che, per il funzionamento del condensatore una variazione di distanza tra le due armature equivale ad una variazione di tensione in uscita, il segnale audio che riflette landamento della pressione acustica, del suono.

    Non desidero addentrarmi ulteriormente nella trattazione del funzionamento del microfono condensatore, anche se, secondo me, uno degli argomenti pi interessanti della fonia, ma bisogna ricordare che il segnale in uscita da questo tipo di trasduttore a condensatore un segnale piccolissimo che

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    necessita molto spesso di un primissimo stadio di amplificazione, al fine di far masticare correttamente questo segnale dai preamplificatori.

    Lo stadio di amplificazione avviene, nella maggior parte dei casi, attraverso un amplificatore integrato allinterno del corpo del microfono.

    Questo componente un componente attivo, quindi necessita di alimentazione. Lalimentazione viene convenzionalmente provvista attraverso lo stesso cavo microfonico che collega il microfono al preamplificatore.

    Unalimentazione che scorre nel verso opposto rispetto al segnale microfonico, parte dal preamplificatore per raggiungere il piccolo amplificatore inserito nel corpo del microfono.

    Tale alimentazione viene definita Phantom Power o P 48v. In ogni mixer e nella maggior parte dei preamplificatori presente infatti un pulsantino con una dicitura P 48 o simile.

    Microfoni dinamici La seconda tipologia costruttiva che prendiamo in considerazione quella dei microfoni dinamici (o a bobina mobile).

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    Lelemento trasduttore del microfono dinamico si basa sul principio che una bobina elettrica (possiamo immaginarlo come un rocchetto di filo di rame) posta in movimento in prossimit di un magnete (una calamita) genera in uscita una variazione di tensione elettrica proporzionale alla variazione del suo spostamento (per induttanza).

    Il trasduttore dinamico non altro che un sistema meccanico tale per cui una membrana sottilissima di materiale plastico, alla quale viene ancorata una bobina mobile, viene posta in prossimit di una magnete fissato sul corpo del microfono, facendo in modo che lintero equipaggio mobile risulti essere sufficientemente leggero da essere messo in movimento dalle variazioni di pressione sonora nellatmosfera.

    In uscita dalla bobina ritroveremo delle variazioni di segnale elettrico proporzionale allo spostamento della bobina mobile e quindi della variazione di pressione atmosferica (suono).

    Ad un trasduttore dinamico spesso viene abbinato un sistema di amplificazione passiva basato su un componente denominato trasformatore, a volte presente anche nei microfoni a condensatore.

    Il micro segnale microfonico, proveniente dallelemento trasduttore, riceve un amplificazione (passiva, senza necessit di fonti di alimentazione) prima di

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    poter essere interfacciato ad un preamplificatore; il microfono dinamico nella maggior parte dei casi non necessita di alimentazione esterna per funzionare mentre, al contrario, un microfono a condensatore necessita dellalimentazione phantom.

    Confronto tra microfoni a condensatore e microfoni dinamici Vediamo ora, in sintesi, quali sono le pi evidenti differenze tra microfoni dinamici e microfoni a condensatore.

    I microfoni dinamici vengono spesso utilizzati per sorgenti sonore fragorose: anche una voce umana pu essere fragorosa se viene ascoltata a 2 cm di distanza, viceversa i microfoni a condensatore vengono privilegiati per catturare il suono prodotto da sorgenti sonore pi deboli, in quanto risultano essere microfoni pi sensibili a variazioni di pressione sonora anche minime.

    Una sorgente sonora debole , ad esempio, una viola, un violino, una chitarra classica, ma pu essere anche una batteria rock ascoltata da 20 m di distanza.

    Nellaudio tutto sempre relativo, ecco perch per ottenere risultati professionali, in qualit di aspirante tecnico del suono, dovrai necessariamente conoscere la teoria e fare molta pratica, modalit che, neanche a dirlo, troverai allinterno de I Segreti del Mixer e nel corso completo per tecnico del suono Recording Turbo System nella famosa modalit teorico-pratica -.

    I Microfoni dinamici spesso vengono impiegati per la ripresa ravvicinata (close) di strumenti musicali come i tamburi che compongono una batteria, gli amplificatori di chitarre elettriche, voci, percussioni, ecc.

    I Microfoni a condensatore invece vengono spesso utilizzati per riprendere strumenti in approccio panoramico ossia in maniera da riuscire a catturare complessivamente ogni suono ed ogni sfumatura proveniente da uno strumento musicale nel suo complesso (una chitarra acustica non emette suono solamente in prossimit delle corde ma, proprio per la sua natura intrinseca di strumento acustico, vibra in ogni sua parte, dalle chiavette allintero corpo, passando per il manico).

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    Dobbiamo infatti ricordare che posizionare un microfono in prossimit della sorgente sonora significa catturare alcuni particolari di quel suono, ma non il suono complessivo dello strumento.

    Ad esempio, un microfono posto molto vicino alla bocca riuscir a catturare in maniera molto precisa e dettagliata i suoni delle consonanti e tutto ci che suono emesso attraverso la cavit orale; viceversa non sar in grado di catturare con definizione il suono emesso dalla vibrazione della maschera facciale e della testa del cantante nel suo complesso.

    Lo stesso vale per un amplificatore di chitarra: un microfono posto in estrema prossimit del cono riuscir a carpire un preciso e determinato particolare della sonorit complessiva. Allontanando il microfono, sar in grado di catturare onde acustiche provenienti dallintero cono se non dallintera struttura della cassa.

    Allontanando ulteriormente il sistema di ripresa microfonico (> 0,5 m) saremo in grado di captare, oltre al suono diretto dellamplificatore o della voce, anche linterazione e la risposta dellacustica dellambiente in cui si trova immerso il cantante o lamplificatore del chitarrista.

    NB Nella maggior parte dei casi, per minimizzare leffetto larsen (quei tipici fischi che spesso si sentono nei live) in sala prove, bene cercare di:

    1. Avvicinare quanto pi possibile il microfono alla sorgente sonora (bocca) 2. Mettere il microfono quanto pi possibile lontano dagli altoparlanti 3. Disporre il microfono in maniera che il retro (la parte opposta a quella vicino alla sorgente) sia puntato

    verso i diffusori

    Tip 5: La scelta del microfono Da questi pochi esempi possiamo perci renderci conto di quante siano le variabili che entrano in gioco nella scelta dellutilizzo di un determinato microfono: un microfono a condensatore, pi sensibile, pi adatto a captare i particolari, potrebbe essere ben utilizzato sia in prossimit della bocca di un cantante -per ottenere un suono molto asciutto molto dettagliato- che in lontananza per ottenere una sensazione pi naturale.

    Lo stesso vale per un microfono dinamico, con la differenza che, mentre un microfono condensatore posto in prossimit della sorgente sonora restituir un segnale molto forte, un microfono dinamico, essendo solitamente meno sensibile, dovr essere trattato con una preamplificazione decisamente sostenuta in caso di ripresa distanziata, anche di una sorgente fragorosa: il tipico caso dei panoramici della batteria.

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    Ne consegue che nel caso del condensatore, il tecnico del suono deve fare attenzione ad evitare eventuali distorsioni dei circuiti causati da segnali microfonici troppo potenti, mentre nel caso del dinamico, il fonico deve evitare che il fruscio di fondo delle apparecchiature sia paragonabile al segnale utile da registrare.

    Lavorare con un rapporto segnale/rumore a vantaggio del segnale utile, evitando per le distorsioni, una di quelle accortezze che, in qualit di aspirante tecnico del suono, non puoi evitare.

    Questo approccio consentir alle tue registrazioni di avere un sound molto pi professionale rispetto a registrazioni effettuate senza tenere conto dellimportanza dellottimizzazione del rapporto segnale/rumore.

    Ovviamente potrai approfondire anche questi temi proseguendo nel tuo percorso di tecnico del suono, a partire dalle basi fondamentali: con I Segreti del Mixer ne saprai sullargomento pi dell87% dei musicisti -.

    LA REGISTRAZIONE STEREOFONICA

    Cos la Stereofonia Se 1+1 fa 2 partiamo dall1 La monofonia un metodo di riproduzione audio basato su ununica sorgente sonora, ad esempio gli apparecchi televisivi provvisti di un unico altoparlante posteriore oppure le radioline che si trovavano in regalo nelle confezioni di detersivo (quelle con la forma di palla da tennis o da calcio).

    Si parla di monofonia quando un ascoltatore posto di fronte ad un unico altoparlante che riproduce del suono.

    Quando si parla di stereofonia ci si riferisce invece ad un ascolto di un materiale audio adeguatamente registrato per essere riprodotto da due altoparlanti, posizionati in maniera da formare un triangolo equilatero con la testa dellascoltatore.

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    La stereofonia infatti si propone di consentire, tramite tecniche di registrazione e diffusione del suono, la riproduzione della scena sonora originale, simulandone le tre dimensioni (larghezza, altezza e profondit), nonch di mantenere lequilibrio timbrico e tonale dellevento originale, cosa che impossibile quando la riproduzione effettuata da un unico altoparlante.

    Prendiamo in esame ad esempio la registrazione di unorchestra realizzata unicamente con 2 microfoni, posizionati correttamente a formare un configurazione stereo rispetto alla sorgente sonora. Il microfono che rispetto allorchestra punta a destra verr poi riprodotto sullaltoparlante destro del sistema dascolto e viceversa il sinistro (come nellimmagine).

    Il principio della stereofonia si basa sul fatto che il cervello ed il sistema dascolto dellessere umano riconoscono la provenienza di un suono principalmente dalla differenza di livello e di tempi di arrivo tra le due orecchie:

    se un cane abbaia alla mia destra il suono che emetter, oltre ad arrivare pi forte al mio orecchio destro, arriver DOPO al mio orecchio sinistro e queste informazioni, elaborate dal mio cervello, mi indicheranno che il cane si trova a destra.

    Se perci i microfoni che riprendono lorchestra saranno posizionati in maniera da rispettare questo criterio ed il loro segnale sar riprodotto separatamente su due altoparlanti, posizionati in configurazione stereo rispetto allascoltatore, il risultato sar che alle orecchie di chi ascolta arriveranno tutte le informazioni necessarie ad illudere il cervello che il flauto si trova in una certa posizione piuttosto che in unaltra, anche se in realt, nella posizione dove sembra esserci un flautista c una scrivania o una libreria.

    Quando infatti lo stesso segale audio viene emesso simultaneamente dai due altoparlanti, e se le condizioni per lascolto stereofonico sono rispettate, si avr la sensazione che al centro si materializzi la cosi detta sorgente fantasma.

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    il caso della voce, ad esempio, che nei dischi viene percepita sempre come centrale. Se tutto il programma audio riprodotto interamente sia a destra che a sinistra, siamo in presenza di quello che viene definito dual-mono, che si differenzia dal sistema di ascolto mono classico il quale formato unicamente da uno speaker.

    Tip 6: Mixaggi in cuffia: pericolo! Attenzione: Se basi le tue produzioni con lascolto in cuffia anche in fase di mixaggio, potresti provare un forte impulso di piantare la paletta della chitarra nel cono delle tue casse.

    NB Lascolto con le cuffie non pu essere definito propriamente ascolto stereofonico perch non rispetta le condizioni necessarie per essere definito tale, infatti il segnale del canale destro arriver ESCLUSIVAMENTE allorecchio destro e non anche allorecchio sinistro con minor livello e diverso tempo darrivo, e viceversa il sinistro.

    Lascolto in cuffia definito ascolto binaurale. Le registrazione effettuata con criteri di stereofonia interaurale (orecchie esposte al suono di entrambi gli altoparlanti) ascoltata in cuffia, non consente allascoltatore una precisa localizzazione dei suoni ed il cervello interpreter le informazioni sonore come provenienti da sopra-dietro la testa e non pi frontalmente.

    Va comunque precisato che esistono delle tecniche microfoniche che consentono, a chi ascolta in cuffia, una corretta localizzazione delle sorgenti ma tali tecniche, se ascoltate su impianti stereo tradizionali, presentano problematiche analoghe.

    Anche gli impianti stereo nelle automobili non consentono un adeguato ascolto stereofonico, perch la testa dellascoltatore non posta sul vertice di un virtuale triangolo equilatero formato con gli speakers.

    La stereofonia vera e propria perci unutopia nel mondo reale ma resta il fatto che, se confrontata allascolto mono, la gradevole sensazione di profondit e di apertura di un sistema stereo comune sono comunque significative.

    Come vedi avere questa informazione fa la differenza tra rifare mille volte lo stesso mix o lavorare veloci, a beneficio delle tue creazioni musicali. Ovviamente ti consiglio calorosamente di approfondire la materia.

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    Tecniche di ripresa microfoniche stereo

    I microfoni a condensatore vengono spesso impiegati per la registrazione panoramica della batteria, del pianoforte, degli strumenti a corda o degli strumenti percussivi ove si renda necessario captare una sonorit globale dello strumento.

    Nella maggior parte dei casi le registrazione panoramiche vengono realizzate con coppie di microfoni per ottenere registrazioni stereofoniche.

    Per ottenere riprese stereofoniche professionali, al contrario di come troppo spesso vedo e sento fare, non sufficiente possedere un paio di microfoni a condensatore e piazzarli ad casaccium nella sala di ripresa.

    Saper utilizzare correttamente coppie di microfoni ti dar il vantaggio di:

    aumentare la profondit percepita delle tue registrazioni

    rendere le tue sonorit nitide, coerenti e professionali

    riprendere il suono intero e globale dello strumento senza omissione di particolari

    registrare correttamente, catturando una naturale sensazione di disposizione degli strumenti organici interi, rock band, orchestre, quartetti, cori, ecc

    Le tecniche di ripresa stereofonica sono unarma incredibile che i tecnici del suono usciti dal nostro Corso hanno a disposizione.

    Peccato che, molto spesso, per la fretta e la noncuranza del dilettante allo sbaraglio, queste preziosissime risorse vengano praticamente ignorate o peggio snobbate

    Linterazione tra segnali stereo microfonici unarte che rasenta lalchimia. Il tecnico del suono che si fregia di registrare in stereofonia DEVE, se non essere esperto di posizionanti microfonici esoterici, quantomeno conoscere le tecniche base.

    Ecco uno schema delle tecniche di ripresa stereo pi diffuse: fare riferimento a questo schema sar prezioso in tutte le tue registrazioni, motivo in pi per tenere sempre con te questo manuale:

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    Riprese stereo: schema di riferimento

    Tip 7: Teoria-Pratica (molto pratica) delle microfonature

    Microfoni a condensatore: suono professionale a partire dai 150 350 (fino ai 20.000 ) a microfono, necessitano di alimentazione phantom, precisi, dettagliati, sensibili, naturali, adatti a riprese panoramiche e distanziate, adatti a riprese ravvicinate cariche di dettaglio (anche a sorgenti fragorose se il mic dotato di attenuatore pad -10, -20, o -30 db), spessissimo utilizzati in coppia in configurazione stereo.

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    Microfoni dinamici: suono professionale a partire dai 100 a microfono, passivi, meno sensibili, suono pastoso ma meno dettagliato dei condensatori, adatti specialmente a riprese ravvicinate di sorgenti sonore anche fragorose, raramente impiegati per riprese panoramiche e stereofoniche.

    Tip 7.1: Utilizzi creativi dei microfoni possibile utilizzare con creativit microfoni progettati per altre applicazioni: ad esempio microfoni dinamici per chitarra elettrica possono essere impiegati con successo nella registrazione di voci professionali in studio di registrazione o microfoni a condensatore, pensati per la registrazione della voce, possono essere anche impiegati per la registrazione professionale di percussioni o chitarre.

    Chi lha detto che per registrare una voce professionale sia necessario spendere 1.000 per un microfono? Ho avuto un riscontro pratico mentre registravo un video didattico sulla microfonatura rock al Garage Studio: ti potrai facilmente rendere conto di come un microfono dinamico da 100 (come un banalissimo shure sm57) non sfiguri se confrontato con il tipico microfonone a condensatore utilizzato in studio per registrare le voci.

    Iniziamo a sfatare qualche mito per cortesia: non serve spendere migliaia di euro per ottenere sonorit professionali se qualcuno ti insegna ad utilizzare la strumentazione che hai a disposizione (anche per questo chi conosce meglio la Teoria-Pratica -i miei Allievi -- risparmia). Poi, se qualche proprietario di VM-1 o simili vuol far sentire la sua voce, siamo ben aperti al confronto.

    Tip 8: Che microfono acquistare Di quanti e di quali microfoni ha necessit uno studio recording? La domanda da porsi prima sempre la stessa: dove vogliamo arrivare? Per capirci meglio partiamo da esempi basati prevalentemente sulla chitarra. Desideriamo registrare prevalentemente voci e strumenti acustici? Il mio consiglio quello di orientarsi su una coppia di microfoni a condensatore di discreta qualit (100-1000 luno). In questo modo potrai registrare qualsiasi strumento acustico e realizzare degli ottimi prodotti demo semi professionali o professionali. Desidero registrare acusticamente una voce ed una chitarra acustica? Una coppia di microfoni a condensatore, anche in questo caso, potrebbe essere lideale ma, per risparmiare qualcosa e per allargare le possibilit sonore a mia disposizione, unaltra scelta quella dellacquisto di un microfono a condensatore e di uno dinamico (da usare eventualmente anche live sulla voce). NB: in questo caso non saranno pi effettuabili riprese stereofoniche convenzionali.

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    Voglio registrare una chitarra acustica e qualche volta delle voci ma il mio scopo quello di risparmiare il pi possibile? Eviterei comunque di acquistare solo un microfono dinamico: piuttosto prediligerei un condensatore unico. Una chitarra elettrica, invece, pu essere ripresa in diverse maniere: con un unico microfono dinamico, con un microfono dinamico vicino al cono ed uno in posizione pi arretrata, oppure utilizzando interamente o parzialmente microfoni a condensatore (pi dettagliati nella ripresa dei particolari) al posto di microfoni dinamici; infine una coppia stereo, anche in questo caso, non guasta. Analogamente coppie microfoniche stereo possono essere utilizzate con successo nella ripresa di ensembles darchi, cori, strumenti acustici singoli, ecc. Desidero registrare unicamente la mia voce? Per risparmiare, posso ottenere validissimi risultati ed avere un mic utilizzabile anche live con un microfono dinamico come lo Shure Sm 58 o lo Shure Sm 57: un amico esperto, per registrare le voci, utilizza spesso un microfono dinamico per effettuare anche riprese ufficiali di voce da utilizzare in veri e propri dischi. Voci e strumenti acustici in studio di registrazione solitamente vengono ripresi con un microfoni a condensatore. Viceversa, in situazioni live, vengono tipicamente catturate attraverso microfoni dinamici che, essendo meno sensibile, diminuisce il rischio di effetto larsen (i microfoni a condensatore, a causa della loro spiccata sensibilit, mal si prestano generalmente al live poich in grado di percepire anche rumori di fondo come quelli dellimpianto di diffusione o dei monitors da palco). Al contrario, microfoni dinamici risultano essere meno nitidi, meno dettagliati, ma pi pastosi. Essi infatti, grazie a una serie di peculiarit e considerazioni che potrai approfondire nel corso per tecnico del suono di Scuolasuono.it, restituiscono una sonorit diversa e molto caratteristica rispetto alla maggior parte dei microfoni a condensatore, generalmente pi asettici. Devo registrare delle batterie in maniera professionale? Servono almeno quattro microfoni a condensatore di discreta qualit (100-1000 luno) e almeno cinque microfoni dinamici adatti alla ripresa dei vari tamburi. Un tipico set di batteria solitamente viene microfonato con 2 microfoni a condensatore che riprendono in stereofonia lo strumento nella sua globalit dallalto, un microfono a condensatore per la ripresa dellHi-Hat, eventualmente un altro per la ripresa della cordiera del rullante ed infine tanti microfoni dinamici quanti sono i fusti che compongono il set (rullante, tom, cassa).

    Tip 9: Il setup in sala prove In sala prove NON si microfona la batteria! Ti concedo un mic sulla cassa, se fai metal, usato con MOLTA PARSIMONIA con lunico scopo di rinforzare un po la pacca (non la ciccia!) e/o sul rullante unicamente per eccitare un riverberatore od un effetto ma non deve uscire il rullo pulito sull'impianto! Altrimenti la solita spirale della corsa alla volumata: si alza il cantante, che poi copre le chitarre, che poi si alzano e coprono le tastiere, che poi si alzano e coprono il basso e si viene fuori con le acciughe al posto dei timpani.

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    Batteria "nature", ampli di basso posto vicino alla cassa della batteria cos da avvicinarsi alla sensazione culturalmente acquisita dei dischi.

    NB: i bassi, a differenza dei medio-alti, si propagano a 360 e perci il batterista continuer a sentire il bassista! (Anche questo aiuter ad avere un ascolto meno stressante dal momento che i componenti della band sentiranno provenire tutti i medio-bassi dalla stessa direzione).

    Gli altri ampli lontani il pi possibile tra loro e dagli altri speakers dell'impianto: l'obiettivo, in questo caso, invece di differenziare il pi possibile la provenienza sonora degli strumenti in modo che il cervello umano sia agevolato nel localizzare in posti diversi, sorgenti diverse, ma con un contenuto in frequenza simile (chitarre elettriche, voci, tastiere) che altrimenti farebbe pi fatica a scindere.

    Ricorda: pi stai vicino alla sorgente col microfono, meno percepisci lacustica dellambiente di ripresa; pi ti allontani, pi il suono diretto dello strumento si mischia allinterazione acustica della stanza.

    Una buona ripresa stereofonica, che tenga conto delle proporzioni dello strumento e dellacustica della sala, restituisce naturalezza, spazialit, profondit e professionalit.

    Come vedi, questo un buon punto di partenza pratico per iniziare a ragionare sulle necessit effettive del tuo home studio. Sprecare soldi in attrezzature che non servono una delle peggiori cose che possa capitare ad un proprietario di uno studio oggi.

    Fare acquisti oculati, ragionati e pianificati ha molto pi senso per un lavoro di successo, anche per una prospettiva futura.

    Prima di spendere altri soldi per del materiale sbagliato ti consiglio di fare un piccolo investimento teorico-pratico scoprendo I Segreti del Mixer nel frattempo eccoti un assaggio utile (soprattutto teorico-Pratico - )

    COME USARE IL MIXER (harware e software)

    Abbiamo trattato diversi temi ma abbiamo girato attorno ad un argomento fondamentale per ogni musicista o aspirante tecnico del suono:

    Il mixer Il mixer lo strumento del tecnico del suono per eccellenza. Un tecnico del suono senza mixer come un panettiere senza il forno. Il mixer pu notoriamente avere le pi svariate dimensioni, caratteristiche tecniche, pu

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    essere hardware o software, pu essere un mixer digitale o analogico, pu avere 4 canali o 72, non importa: lo scopo del mixer sempre uno e cio quello di raggruppare molti segnali audio che giungono in ingresso in pochi segnali audio in uscita.

    Come gi detto esistono moltissimi modelli di mixer. Ogni disciplina musicale richiede, in teoria, un certo tipo di macchina: ad esempio, il fonico Front Of House (F.O.H) che nei concerti ha il compito di effettuare il mixaggio in modo che il pubblico dellevento sia gratificato, avr bisogno di un certo tipo di mixer.

    Il fonico da palco, impegnato per garantire il massimo confort di ascolto ai musicisti sul palco, avr bisogno di unaltra tipologia di macchina.

    In studio di registrazione sar necessario un tipo di mixer dedicato, con tante uscite quante sono le tracce simultaneamente registrabili, ecc.

    Ad ogni disciplina il suo mixer.

    S, so a che cosa stai pensando, ci sono passato anchio: il mixer che ho in sala prove, che tipo di mixer ? un mixer da live, progettato con un concetto identico con il quale stato progettato il mixer da live pi grande del mondo anche se in scala ridotta, con possibilit di impiego limitatissime, pochi canali, qualitativamente inferiore, ecc ma il concetto non cambia: un mixer progettato per fare in modo che i segnali provenienti dai microfoni sul palco vengano mischiati assieme ed indirizzati verso gli amplificatori e le casse.

    C per qualcosa di molto profondo che lega i mixer di qualsiasi genere, categoria e costo, siano essi analogici, digitali o software: larchitettura primordiale del mixer che ora andiamo a vedere.

    Prima di entrare nel vivo dell'argomento necessario esplicitare che per mixer analogico si intende un mixer costruito con dei componenti elettronici come condensatori, switch, resistenze, potenziometri, collegamenti elettrici, ecc.

    Per mixer digitale intendiamo, invece, un oggetto rettangolare con la forma di un mixer le cui funzioni vengono svolte, non tanto da componentistica elettronica, quanto dai calcoli di un computer integrato: certo, i fader solitamente sono ben visibili, ma i controlli di ogni singolo canale, tra cui equalizzazione e mandate ausiliarie sono spesso accessibili solo attraverso un display e dei men tipici delle macchine digitali.

    Per mixer software si intende invece il mixer presente allinterno del sequencer che utilizzi per registrare la tua musica e che, a ben guardare, non altro che lemulazione di un mixer fisico progettato per essere impiegato in studio di registrazione.

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    Tutti gli esempi che faremo si riferiranno al tipico mixer analogico da live dove pi facile individuare a colpo docchio i parametri ed i controlli che citeremo: tieni a mente inoltre che, le medesime funzioni di mixer analogico, vengono svolte egregiamente anche da mixer digitale, la differenza, in prima analisi, solo questione di interfaccia.

    Da notare che, in alcuni casi, prassi comune combinare mixer software ed analogici per ottenere versatilit e sonorit particolari. Dunque, iniziamo..

    Larchitettura del Mixer Qualsiasi mixer dotato di un certo numero di canali in ingresso e di un certo numero di uscite, dalle quali possibile far uscire un mixaggio dedicato:

    principalmente, in un mixer da sala prove, sono presenti due uscite denominate L ed R concepite per essere collegate allimpianto principale di diffusione e, tipicamente, 4 o pi uscite ausiliarie denominate Aux.

    Leggendo il mixer come un reticolato di battaglia navale si ha subito il polso della situazione: scorrendo con lindice tutti potenziometri ed i componenti presenti su ogni singolo canale, prima o poi si incontreranno i potenziometri dedicati alle uscite ausiliarie ed il fader.

    Questi controlli sono il cuore del mixer: sono infatti dei volumi dedicati ognuno ad unuscita diversa fisica, dotata di connettore.

    Per renderci conto delle impostazioni relative alle uscite il nostro indice dovr scorrere in orizzontale sul pannello dei controlli.

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    Per esempio, analizzando il canale della voce del cantante, attraverso il mixer possibile far uscire il segnale della sua voce con un certo livello dalle uscite principali e con altri livelli completamente diversi e scorrelati alle uscite ausiliarie.

    A cosa possa servire tutta questa serie di uscite lo pu decidere solo loperatore volta per volta: il mixer uno strumento e, a saperlo utilizzare bene, ci si fa davvero quello che si vuole, anche il caff! Per questo ti consiglio caldamente, se vuoi fare sul serio, di iniziare subito scoprendo I Segreti del Mixer.

    Ad esempio possibile utilizzare le uscite principali al fine di collegarle ad un sistema di amplificazione, ma anche per collegarle ad un sistema di registrazione. Le uscite ausiliarie vengono tipicamente utilizzate per inviare mix diversi da quello che esce sullimpianto principale agli ascolti dei musicisti (spie, cuffie) oppure per effettuare i processing di colore, ma questo un discorso che viene appunto approfondito e sviscerato ne I Segreti del Mixer.

    Ti mai capitato di dover utilizzare, o di pensare di dover utilizzare, due microfoni sulla stessa sorgente, uno per la diffusione sonora ed uno per la registrazione? Non sarebbe pi comodo trovare un modo per utilizzare un unico microfono ed indirizzare il segnale su due apparecchi diversi (impianto di diffusione e registratore)?

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    Ecco un esempio molto semplice che ti permette di capire cosa in fondo un mixer, una volta compreso cosa veramente hai capito di conseguenza come usarlo al meglio; questo primo concetto fondamentale : il mixer come unarchitettura di tubi, molto simile ad un impianto idraulico, e aprendo una serie di rubinetti ti consente di mandare acqua a una serie di scarichi.

    Se tieni sempre a mente questo semplice paragone ogni volta che ti ritroverai a dovere intervenire sul mixer, ti verr pi facile trovare la soluzione giusta. (non potrai pi dire: non ci capisco un tubo! - )

    Adesso possiamo entrare un po pi nel dettaglio sulle singole funzioni che si vengono a trovare nella maggior parte dei mixer. Come potrai immaginare, questo manuale non intende essere esaustivo: basti pensare che ne I Segreti del Mixer (che devi avere se vuoi proseguire per migliorare il tuo sound) vengono condensate in due ore di video quello che io ho imparato in 3 settimane intense di corso Come ho fatto?

    Ho eliminato le sbavature e sono andato al sodo: ho creato un video didattico molto approfondito che spiega passo passo tutti i componenti del mixer, il loro utilizzo e la logica costruttiva che ne sta dietro.

    Quello che dicono i miei allievi che, dopo aver studiato quella lezione, il mixer non ha pi segreti per loro, infatti, ci che non stato esplicitamente spiegato allinterno di quel video tutorial perch puoi facilmente ricavarlo con un rapidissimo sguardo al manuale di istruzioni, che finalmente ti sar pi che comprensibile.

    Il secondo concetto fondamentale, da tenere presente quando vedi per la prima volta un mixer, il fatto che esso diviso in d