Make the revolution Edizione 2 Vinoforum mag
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Transcript of Make the revolution Edizione 2 Vinoforum mag
L'AUDACIA DI MADAME POMMERY
I SEGRETI DELLA CANTINA DE LA PERGOLA
TRABUCCHI E L'IMPEGNOVERSO IL FUTURO
ZACCAGNINI: CONNUBIOTRA VINO E ARTE
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12
Vinòforum mag
© Vinòforum Eventi srl
tel. +39 06 63 83 356Fax +39 06 39 38 04 43
Collaboratori:Emiliano De VenutiMichela CorvinoAlix GrazioliFederica ReitanoCarmen Calce Romina Iannuzzi
In copertina:POMMERY CUVÉE LOUISEwww.pommery.fr
Studio e Progettazione graficaDnC Eventi & Comunicazione
www.dnceventiecomunicazione.it
Rivoluzione E' cambiamento
Rivoluzione E' credere nel proprio
''viaggio personale''
Rivoluzione E' sconvolgere, spiazzare,
distruggere e ricostruire
Rivoluzione E' INNOVAZIONE
Questo numero è dedicato a tutti i visionari che hanno cambiato
il mondo e che tutt’ora lottano per spingersi oltre.
Emiliano De Venuti
Numero 2 - Marzo/Aprile 2012
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UNA RIVOLUZIONE NELLO CHAMPAGNE:
L’INVENZIONE DEL “BRUT”
Questa richiesta audace di Madame Pommery, in
un'epoca in cui domina il gusto dolce, trova una
risposta nel 1874 quando Victor Lambert, Chef di Cave
Pommery, crea il primo “brut” millesimato della storia
dello Champagne: il Pommery Nature 1874.
Il progetto, che inizialmente fu guardato con un certo
scetticismo, si rivelò un successo senza precedenti,
nato sotto l’impulso di Madame Pommery che impose
un nuovo stile fatto di “finezza e vivace leggerezza”.
Lo Champagne Pommery Nature è “figlio” di una donna
che ha rivoluzionato le regole della gestione aziendale,
anticipando la richiesta di vini secchi di qualità
molto più alta e partendo alla conquista dei mercati
nazionali ed internazionali, attraverso la reinvenzione
dell’immagine di marca della sua azienda.
A Madame Pommery piaceva definire il suo Champagne
in due parole: raffinata leggerezza.
Pommery vuol dire, infatti, delicatezza e vivacità
del cuore e dello spirito, uno stile all’insegna della
freschezza i cui aromi determinano una persistenza al
palato che esalta la morbidezza delle note gustative.
Lo stile voluto da Madame Pommery con la creazione
del Brut nel 1874, si ritrova ancora oggi nello spirito
degli Champagnes Pommery: Cuvée Louise, Pommery
Millésimé Grand Cru, Brut Royal e Pommery Noir.
Queste Cuvée tramandano un’espressione continua-
mente diversa, ma sempre unica, che incanta gli
estimatori e gli amanti del mondo dello Champagne.
ALLA SCOPERTA DI CUVÉE LOUISE
Cuvée Louise è uno Champagne di assoluta purezza
che esprime la quintessenza del savoir-faire enologico
della Maison Pommery.
Il nome di questa prestigiosa Cuvée è un omaggio
alla storia della Maison, fondata nel 1836, che vive
un radicale rinnovamento a partire dal 1858, proprio
quando Louise Pommery prese in mano le redini
dell’azienda investendo nell’acquisto di vigneti di qualità
e nella realizzazione di una spettacolare cantina.
La preziosità di Cuvée Louise si mostra fin dalla bottiglia
che appare in tutta la sua semplicità, con una linea priva
di artifici e un collo affusolato, che lascia indovinare
tutta la purezza che segretamente custodisce.
Al di là delle mode effimere, l’etichetta è decisamente
sobria e simboleggia la terra della Champagne,
l’autenticità del gesso e l’eleganza di questo vino.
L'ESSENZA
Il vigneto riservato a Cuvée Louise classificato e
perfettamente delimitato, nasce esclusivamente
dai tre più importanti Grand Cru della regione della
Champagne: Avize e Cramant per lo Chardonnay, Ay
per il Pinot Noir.
Le parcelle del vigneto Cuvée Louise sono selezionate
sia per la loro posizione nel cuore di questi terreni,
che per i risultati ottenuti nel corso degli anni e per
la ricchezza aromatica delle loro uve: sono queste
le caratteristiche che traducono più fedelmente la
sensibilità dello stile Pommery.
CUVÉE LOUISE 1999
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Uno Champagne dal colore giallo brillante con
sfumature dorate, la cui luminosità si riflette e
si moltiplica attraverso un perlage molto fine ed
estremamente elegante.
Puro, raffinato, sublime e sensuale, il più classico e il
più statuario degli Champagne Pommery si rivela di
estrema delicatezza.
Al palato si apre netto, chiaro e senza artifici,
confermando la freschezza e la finezza della seta
associata al calore di una sensazione tattile vellutata.
''desidero un vino che sia il piu' secco
possibile, ma al tempo stesso morbido,
amabile, vellutato e armonico.
Curate innanzitutto la finezza.''
FEATURED
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I SEGRETI NASCOSTI NEI “NIDI” DE LA PERGOLA
Quando l’innovazione entra in cantina
Chi si dice pazzo del vino non può ritenersi appagato
finché non mette piede al piano –2 dell’Hotel Rome
Cavalieri.
L’ascensore si apre ed ecco che magicamente entriamo
in quello che si può definire il “paese delle meraviglie”
per tutti gli amanti del bere:
Tra le oltre 60.000 bottiglie, ci mettiamo, guidati da
Marco Reitano e Matteo Anselmi - rispettivamente chef
sommelier e sommelier de La Pergola - alla ricerca della
bottiglia che nessuno oserebbe chiedere mai e non per
questioni di prezzo, ma perché ne sottovaluterebbe
l’esistenza.
Ed ecco che appaiono ai nostri occhi 4 gioielli
dell’enologia internazionale: Chateau D’Yquem 1893,
Chateau Lafite Rothschild 1912, La Grande Dame di
Veuve Clicquot del 1962 e il Madeira Riserva 1880.
Rarità per il palato dal valore inestimabile, che
fanno da cornice alle oltre 3.500 etichette presenti;
bottiglie comprate da collezionisti privati e attraverso
aste internazionali come Christie's o Sotheby's”
racconta Marco, e che rendono la Cantina un gioiello
fra i migliori al mondo".
Non è stato facile costruire tutto questo impero del
vino, "gli artigiani della pietra lavoravano anche di
notte e noi, finito il servizio al ristorante, scendevamo
in cantina insieme ad Heinz (NdR Heinz Beck - Chef
pluristellato de La Pergola) per seguire i lavori, per
non sbagliare e per creare un luogo che potesse
essere funzionale per il nostro ristorante.
Instancabili, anche a tarda ora non mancava
l’entusiasmo per catalogare le bottiglie e passarle
dal vecchio magazzino alla nuova struttura che
stava nascendo. Eravamo orgogliosi di poter
contribuire a questo nuovo progetto, che avrebbe
sicuramente segnato un momento importante per il
raggiungimento dei nostri obiettivi".la Cantina del Ristorante La Pergola.
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Nel 1996, dopo 3 mesi di lavori, la Cantina giunge a
compimento, rappresentando il giusto equilibrio tra
design e funzionalità.
Costruita interamente in pietra leccese sia grezza che
lavorata, al fine di mantenere l’umidità e la temperatura
controllata all’interno dell’ambiente, la Cantina
presenta una struttura a nido d’ape che permette
una facile gestione dei prodotti, numerati sotto ogni
“nido” con un ordine esteticamente e funzionalmente
rilevante. Un sistema di areazione permette di avere,
attraverso delle specifiche bocchette per i flussi esterni,
un’umidità costante al 65% e una temperatura interna
di 17°, controllata da un moderno sistema elettronico
estremamente sensibile alle variazioni.
La Cantina è assolutamente visitabile e i materiali
d’arredo sono stati scelti anche a questo scopo;
troviamo infatti, tra gli infiniti “nidi” e scaffali, un
tavolo in cristallo, attorno al quale poter degustare
in tranquillità, immersi nello scibile della migliore
produzione mondiale.
In realtà però, il fascino di questo luogo lo si subisce
solo in un secondo momento, quando si chiarisce che
il perché di tanta fama non è dato dalle architetture o
dalla quantità dei vini, ma dalla qualità che risiede in
ogni bottiglia e dai segreti nascosti in ognuna di esse.
Viaggi tra storie di paesi e culture diverse, tra sapori e
aromi infiniti.
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TRABUCCHI
IL VINO PER LE GENERAZIONI FUTURE
Un elemento fondamentale per ogni impresa è
rappresentato dalla passione, un’essenza che ti
permette di scorgere cose che altri non vedono, questo
ci insegna il Professor Giuseppe Trabucchi, che ha
deciso di far divenire il suo vino un Premio, simbolo di
una passione.
Passione contro indifferenza, è questo il principio
fondante del Premio Trabucchi d'Illasi alla Passione
Civile, perché da sempre, le passioni incidono sui
destini individuali e collettivi; esprimono il profondo
legame tra cultura e vita, tra agire etico e società. La
società sa ancora regalarci tanti spiriti liberi, talvolta
ancora nascosti, che, con mente appassionata e
con l’intelligenza del cuore, perseguono il rifiuto
intellettuale per ogni forma di sopruso, e ci ridanno
speranza nel destino umano. Facendo sì che il sogno
personale diventi parte dei sogni di tutti.
È proprio a questa riserva speciale di spiriti che è
dedicato il Premio, nato nel 2007 dall'incontro di
Ascanio Celestini, Enrico Faccio, Raffaella e Giuseppe
Trabucchi, nella volontà di ribadire, in questo tempo in
cui paiono prevalere interessi particolari ed egoismi,
le ragioni dell’impegno e il valore di azioni spese per il
progresso della collettività.
Trabucchi è un’azienda fatta di persone che per
vocazione naturale hanno incarnato nel tempo, con il
loro lavoro, l’etica dell’impegno e della speranza verso
il futuro, ed il Premio è un’incarnazione di questi valori.
Attraverso un evento che premia un lavoro sociale
importante, Trabucchi trasmette il lavoro costante
che dà vita al suo vino. E’ in Val d’Illasi, a cavallo tra
la Valpolicella e le Terre del Soave, sul Colle di San
Colombano, che nasce infatti una delle produzioni
vinicole più antiche d’italia. Come non menzionare
l’Amarone Riserva, che viene prodotto
solo nelle annate d’eccellenza, e viene
ad essere il frutto più rappresentativo
che racchiude il racconto della terra,
delle persone, del lavoro, ma soprattutto
Della civiltà su cui affondano le radici
delle tante vigne del nostro territorio,
una terra arricchita con valori che
vogliamo continuare a coltivare”.
Nelle cinque edizioni del Premio sono
stati premiati: Ascanio Celestini, Marco
Paolini, Teresa e Gino Strada, Milena
Gabanelli, Carlo Petrini.
''Il vino sceLto
come Premio alla
Passione Civile e'
il simbolo di una
terra arricchita
con valori che
vogliamo continu-
are a coltivare.''
GiusePPe Trabucchi
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IL VINO, ARTE DELL'UOMOQuesto concetto sintetizza la filosofia Zaccagnini
improntata sul binomio Vino-Arte: due elementi
uniti da sempre che hanno con la vita un legame
stretto e indissolubile. Il vino, come l’arte, è un
piacere eterno che mette a nudo la vita, ne porta
in luce l’essenza e ne rivela i segreti. L'elemento
rivoluzionario posto in essere dall'azienda
Zaccagnini è però sposare a 360° questa filosofia,
mescolando arte e vino ogni giorno, in ogni
momento, in ogni pensiero. Una vera "visione-
ispirazione" che si respira in moltissimi momenti
della storia Zaccagnini.
Il primo, memorabile evento artistico ebbe luogo il
13 Maggio 1984 con la presentazione del progetto
"Discussione-Difesa della Natura” ad opera del
Maestro Joseph Beuys, artista tedesco di fama
mondiale.
In seguito l'azienda Zaccagnini si è fatta sostenitrice
di molti eventi artistici come il "Premio Pigro"
dedicato al cantautore Ivan Graziani, la Biennale
d’Arte Sacra e Fuori Uso. La Cantina Ospita
anche Uvarte, manifestazione ricca di prestigiosi
artisti, le cui opere diventano l’elemento centrale
delle etichette di una linea speciale, riservata ai
collezionisti.
Le numerose opere d’arte disseminate tra i
vigneti e intorno all’Azienda sono testimonianza
dell’impegno e della passione di Marcello
Zaccagnini, nella continua ricerca dell’armonia tra
Produttività, Arte e Ambiente. Siamo orgogliosi di
ospitare firme importanti come Pietro Cascella,
Franco Summa, Mimmo Paladino, (...) Simone
Zaccagnini.
L’arte ha persino ispirato la costruzione del nostro
fabbricato principale: il tetto è a forma di ala di
gabbiano, mentre la nuova bottaia è un occhio che,
attento alla natura, osserva il Parco Nazionale della
Majella. Anche la vetrata della sala degustazioni ha
la forma di un occhio, simbolo dell’attenzione e la
cura per il territorio.
1° - 16 Giugno Lungotevere Maresciallo Diaz (Farnesina)
Roma
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