Magnum, foto di gruppo con agenzia - Marsilio Editori · 2017-03-27 · Magnum, foto di gruppo con...

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sabato 25 marzo 2017 | pagina" ARTI I 41 • DA VEDERE a cura di Ferruccio Giromini • PARIGI /"** ' 7 CyTwombly, WilderShoresofLove, 1985 Cy Twombly alPompidou • Intorno alla figura di Cy Twombly (1928-2011) la curiosità non si esaurisce sulla corretta pronuncia del suo anomalo sopran- nome e cognome (di fatto il suo nome comple- to era Edwin Parker "Cy" Twombly, Jr. e, per la cronaca, la pronuncia esatta è "Sai Tuòmbli"). Il pittore statunitense, di natali sudisti in Virginia e che nel 1952 vinse una borsa di stu- dio in Italia che gli cambiò lavita, è considera- to un artista di grande importanza per la se- condametàdel'900, enondimenoun caso ar- tistico del tutto a sé. Ora aParigi il Centre Pompidou gli dedica la prima grande retrospettiva in terra di Francia, ed è un'occasione per farlo conosce- re meglio al pubblico europeo, che quasi lo ignora, e aquello americano, che finorapoco lohaapprezzato. Viceversain Italia, sua secondapatria, dove alungo ha vissuto ed è morto, aRoma, le occa- sioni di frequentare la sua sessantennale car- riera artistica, singolarmente in bilico tra l'e- spressionismo astratto statunitense e le origi- ni della millenaria cultura mediterranea, non sono mancate. Oltre a tre principali nuclei tematici - Ni- ne Discourses on Commodus (1963), Fifty Days at Iliam (1978) e Coronation ofSeso- stris (2000) - lamostraparigina si snoda at- traverso un corpus di opere strutturato in 140 dipinti, sculture, disegni e fotografie provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Dalle iniziali realizzazioni dei primi an- ni '50, caratterizzate da graffitismo ante litteram (ma quello, per intenderci, dei graffiti frettolosi da gabinetti) ealtri e ripe- tuti segni di scrittura, agli stadi successivi in risposta all'arte minimale e concettuale, fino agli ultimi dipinti, la retrospettiva sot- tolineal'importanza dei cicli edelle serie in cui Twombly reinventava a modo suo la pittura della Storia. Completano l'esposizione documentazioni fotografiche sull'uomo e i suoi luoghi di lavo- ro, tra cui il famoso reportage di Horst P. Hor- st per la rivista Vogue, del 1966, chelo vede nel suo sontuoso appartamento romano di via Monserrato. Finoal 24 aprile Magnum, foto di gruppo con agenzia Mostre | A Brescia, Cremona e Torino gli scatti di Capa, Cartier-Bresson e gli altri 5 giugno 2004, proteste per la visita in Italia di George W.Bush Continuano le celebrazio- ni per i 70 anni dalla nascita tra New York e Parigi della storica agenzia fotografica Magnum Photos, fondata da Robert Capa, Henri Car- tier-Bresson, David Seymour e altri celebri fotoreporter come cooperativa in grado di tutelare e promuovere il loro lavoro professionale. Si è già detto delle tre mostre ospita- te all'interno del Brescia Photo Festival; a quelle van- no aggiunte Life-Magnum. Ilfotogiornalismo che ha fat- to la storia al Museo del Vio- lino di Cremona (fino alili giugno) e L'Italia di Ma- gnum. Da Cartier-Bresson a Pellegrin a Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino (fino al 21 maggio). La mostra di Cremona in- daga il rapporto importante che si venne a stringere tra i membri dell'Agenzia e il cele- bre settimanale illustrato americano Life, creato nel 1936 da Henry Luce. Ad ap- pena un anno dalla nascita Life tirava 5 milioni di copie, conquistando un ruolo di primo piano nella diffusione internazionale della cultura, anche visiva, che solo la cre- scente diffusione della tele- visione doveva minarej por- tando la testata alla chiusura nel 1972. Al suo contenuto iconografico portarono un apporto determinante gli in- novativi - e assolutamente autoriali - reportage dei fo- tografi Magnun documenta- ti in mostra, tra cui Ève Ar- nold, Werner Bischof, Cor- nell Capa, Robert Capa, He- nri Cartier-Bresson, Brace Davidson, Elliott Erwitt, Er- nst Haas, Philippe Halsman, Inge Morath, Dennis Stock. Il percorso espositivo si sno- da in parte cronologico e in parte in stanze monografi- che; accanto alle immagini, anche edizioni originali di Life e spezzoni video che aiu- tano a contestualizzare gli storici reportage. L'occasione espositiva to- rinese si concentra invece su una carrellata di oltre 200 immagini di 20 autori Ma- gnum che raccontano storia, cronaca e costume del no- stro Paese dal dopoguerra a oggi. Dopo un omaggio a Cartier-Bresson e al suo viaggio in Italia negli anni Trenta, il percorso allinea molti altri fotoreportage tanto significativi quanto ormai leggendari. Catalogo Silvana Editoriale. le trame serenissime La Ca' d'Oro, uno dei più prestigiosi pa- lazzi tardogotici di Venezia, ospita l'impor- tante collezione d'arte del barone Giorgio Franchetti, che nel 1916 donò allo Stato le sue raccolte e l'edificio stesso. La collezio- ne, comprendente mobili, dipinti, meda- glie, arazzi, bronzetti e sculture, è stata suc- cessivamente ampliata con opere rinasci- mentali, provenienti da edifici religiosi soppressi o demoliti, e con altri nuclei col- lezionistici provenienti dalle Gallerie del- l'Accademia e dal Museo Archeologico. In questi giorni si è aperta la speciale mostra Serenissime trame. Tappeti dalla collezione Zaleski e dipinti del Rinasci- mento: una selezione di venticinque anti- chi tappeti del vicino Oriente individuati all'interno della preziosa raccolta Zaleski, probabilmente la più completa al mondo. L'esposizione rappresenta nel contempo un omaggio alla passione collezionistica dello stesso Giorgio Franchetti, che aveva concentrato i suoi interessi giovanili pro- prio sui tappeti. All'interno della collezio- ne Zaleski è stato scelto un nucleo di raris- simi tappeti del '400 e del '500, rappresen- tanti alcune tra le più apprezzate tipologie giunte a Venezia lungo le rotte dei com- merci dall'Oriente: tessuti straordinari, coloratissimi, composti da elaborati in- trecci dalla forte carica simbolica. Il con- fronto con alcuni dipinti italiani databili anch'essi tra metà '400 e metà '500 per- mette un immediato riscontro con l'ampia diffusione di questi oggetti di lusso nel- l'ambito lombardo-veneto ed estense. Ca- talogo Marsilio Editori. Fino al23 luglio Tappeto Karapinar Vittore Carpaccio, Madonna col Bambino e San Giovannino Lia, che donò tesori alla Spezia • Appena inaugurata, una af- fettuosa quanto importante mostra-omaggio della città della Spezia a un suo augusto benefattore: L'elogio della bel- lezza celebra il ventennale della nascita del Museo Civico "Amedeo lia", nato dalla gene- rosa decisione di un illuminato ingegnere di donare alla sua città la propria collezione d'ar- te di rilievo mondiale. E in questi vent'anni il pre- stigio del museo ha avuto modo di affermarsi ripetutamente: molti tra i maggiori musei in- ternazionali vi si sono rivolti per prestiti di opere dirilievo,a conferma di come l'occhio del collezionista avesse saputo co- gliere il meglio che via via emergeva sul mercato del gran- de antiquariato. E così oggi si è scelto di onorare la memoria di Amedeo Lia facendo converge- re nel museo alui dedicato ven- ti capolavori aggiuntivi, uno per ogni anno del ventennale, e ognuno offerto da un diverso museo che con il Lia ha avuto rapporti scientifici e di scam- bio, datutta Italia e da Berlino, Madrid, Parigi e Francoforte. Le venti opere sono state scelte sulla base della loro"as- sonanza" con quelle già patri- monio del Lia. Vi si possono trovare dipinti di Dosso Dossi, Annibale Carracci, El Greco, Bramantino, Jacopo Bassano, Beato Angelico, Gian Lorenzo Bernini, Giulio Cesare Procac- cini, Bergognone, Pontormo, Guercino, Ludovico Carracci, e così via; ma anche reperti ar- cheologici o esempi di arti ap- plicate, in assonanza appunto con le diverse Collezioni Lia. A ricevere gli illustri ospiti sono le circa 1000 opere di Un omaggio all'uomo che ha lasciò alla città la sua collezione di capolavori grande varietà, dall'epoca classica al '700, che compon- gono la collezione stabile: di- pinti (Vincenzo Foppa, Anto- nio Vivarini, il Bergognone, un probabile Raffaello giovane, Pontormo, Tiziano, Tintoret- to, Sebastiano del Piombo, Giovanni Cariani, Gentile e Giovanni Bellini, Bernardo Bellotto, Canaletto), miniatu- re, sculture in bronzo, rame, avorio, legno, vetri, maioliche, oggetti d'arte, tra cui - colle- zione nella collezione - ben 70 tavole di cosiddetti "primitivi", da Pietro Lorenzetti e Bernar- do Daddi al Sassetta. ; Fino al 25 giugno

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sabato 25 marzo 2017 | p a g i n a " ARTI I 41

• DA VEDERE a cura di Ferruccio Giromini

• PARIGI

/"** ' 7

CyTwombly, WilderShoresofLove, 1985

Cy TwomblyalPompidou• Intorno alla figura di Cy Twombly(1928-2011) la curiosità non si esaurisce sullacorretta pronuncia del suo anomalo sopran-nome e cognome (di fatto il suo nome comple-to era Edwin Parker "Cy" Twombly, Jr. e, per lacronaca, la pronuncia esatta è "Sai Tuòmbli").

Il pittore statunitense, di natali sudisti inVirginia e che nel 1952 vinse una borsa di stu-dio in Italia che gli cambiò la vita, è considera-to un artista di grande importanza per la se-condametàdel'900, enondimenoun caso ar-tistico del tutto a sé.

Ora a Parigi il Centre Pompidou gli dedicala prima grande retrospettiva in terra diFrancia, ed è un'occasione per farlo conosce-re meglio al pubblico europeo, che quasi loignora, e a quello americano, che finorapocolohaapprezzato.

Viceversain Italia, sua secondapatria, dovealungo ha vissuto ed è morto, aRoma, le occa-sioni di frequentare la sua sessantennale car-riera artistica, singolarmente in bilico tra l'e-spressionismo astratto statunitense e le origi-ni della millenaria cultura mediterranea, nonsono mancate.

Oltre a tre principali nuclei tematici - Ni-ne Discourses on Commodus (1963), FiftyDays at Iliam (1978) e Coronation ofSeso-stris (2000) - la mostraparigina si snoda at-traverso un corpus di opere strutturato in140 dipinti, sculture, disegni e fotografie

provenienti da collezioni pubbliche e privatedi tutto il mondo.

Dalle iniziali realizzazioni dei primi an-ni '50, caratterizzate da graffitismo antelitteram (ma quello, per intenderci, deigraffiti frettolosi da gabinetti) e altri e ripe-tuti segni di scrittura, agli stadi successiviin risposta all'arte minimale e concettuale,fino agli ultimi dipinti, la retrospettiva sot-tolineal'importanza dei cicli e delle serie incui Twombly reinventava a modo suo lapittura della Storia.

Completano l'esposizione documentazionifotografiche sull'uomo e i suoi luoghi di lavo-ro, tra cui il famoso reportage di Horst P. Hor-st per la rivista Vogue, del 1966, che lo vede nelsuo sontuoso appartamento romano di viaMonserrato.

Fino al 24 aprile

Magnum, fotodi gruppo con agenziaMostre | A Brescia, Cremona e Torino gli

scatti di Capa, Cartier-Bresson e gli altri

5 giugno 2004, proteste per la visita in Italia di George W.Bush

• Continuano le celebrazio-ni per i 70 anni dalla nascitatra New York e Parigi dellastorica agenzia fotograficaMagnum Photos, fondata daRobert Capa, Henri Car-tier-Bresson, David Seymoure altri celebri fotoreportercome cooperativa in grado di

tutelare e promuovere il lorolavoro professionale. Si è giàdetto delle tre mostre ospita-te all'interno del BresciaPhoto Festival; a quelle van-no aggiunte Life-Magnum.Ilfotogiornalismo che ha fat-to la storia al Museo del Vio-lino di Cremona (fino alili

giugno) e L'Italia di Ma-gnum. Da Cartier-Bresson aPellegrin a Camera-CentroItaliano per la Fotografia diTorino (fino al 21 maggio).

La mostra di Cremona in-daga il rapporto importanteche si venne a stringere tra imembri dell'Agenzia e il cele-

bre settimanale illustratoamericano Life, creato nel1936 da Henry Luce. Ad ap-pena un anno dalla nascitaLife tirava 5 milioni di copie,conquistando un ruolo diprimo piano nella diffusioneinternazionale della cultura,anche visiva, che solo la cre-scente diffusione della tele-visione doveva minarej por-tando la testata alla chiusuranel 1972. Al suo contenutoiconografico portarono unapporto determinante gli in-novativi - e assolutamenteautoriali - reportage dei fo-tografi Magnun documenta-ti in mostra, tra cui Ève Ar-nold, Werner Bischof, Cor-nell Capa, Robert Capa, He-nri Cartier-Bresson, BraceDavidson, Elliott Erwitt, Er-nst Haas, Philippe Halsman,Inge Morath, Dennis Stock.Il percorso espositivo si sno-da in parte cronologico e inparte in stanze monografi-che; accanto alle immagini,anche edizioni originali diLife e spezzoni video che aiu-tano a contestualizzare glistorici reportage.

L'occasione espositiva to-rinese si concentra invece suuna carrellata di oltre 200immagini di 20 autori Ma-gnum che raccontano storia,cronaca e costume del no-stro Paese dal dopoguerra aoggi. Dopo un omaggio aCartier-Bresson e al suoviaggio in Italia negli anniTrenta, il percorso allineamolti altri fotoreportagetanto significativi quantoormai leggendari. CatalogoSilvana Editoriale.

le trame serenissime• La Ca' d'Oro, uno dei più prestigiosi pa-lazzi tardogotici di Venezia, ospita l'impor-tante collezione d'arte del barone GiorgioFranchetti, che nel 1916 donò allo Stato lesue raccolte e l'edificio stesso. La collezio-ne, comprendente mobili, dipinti, meda-glie, arazzi, bronzetti e sculture, è stata suc-cessivamente ampliata con opere rinasci-mentali, provenienti da edifici religiosisoppressi o demoliti, e con altri nuclei col-lezionistici provenienti dalle Gallerie del-l'Accademia e dal Museo Archeologico.

In questi giorni si è aperta la specialemostra Serenissime trame. Tappeti dallacollezione Zaleski e dipinti del Rinasci-mento: una selezione di venticinque anti-chi tappeti del vicino Oriente individuatiall'interno della preziosa raccolta Zaleski,probabilmente la più completa al mondo.

L'esposizione rappresenta nel contempoun omaggio alla passione collezionisticadello stesso Giorgio Franchetti, che avevaconcentrato i suoi interessi giovanili pro-prio sui tappeti. All'interno della collezio-ne Zaleski è stato scelto un nucleo di raris-simi tappeti del '400 e del '500, rappresen-tanti alcune tra le più apprezzate tipologiegiunte a Venezia lungo le rotte dei com-merci dall'Oriente: tessuti straordinari,coloratissimi, composti da elaborati in-trecci dalla forte carica simbolica. Il con-fronto con alcuni dipinti italiani databilianch'essi tra metà '400 e metà '500 per-mette un immediato riscontro con l'ampiadiffusione di questi oggetti di lusso nel-l'ambito lombardo-veneto ed estense. Ca-talogo Marsilio Editori.

Fino al 23 luglio Tappeto Karapinar

Vittore Carpaccio, Madonna col Bambino e San Giovannino

Lia, che donòtesori alla Spezia• Appena inaugurata, una af-fettuosa quanto importantemostra-omaggio della cittàdella Spezia a un suo augustobenefattore: L'elogio della bel-lezza celebra il ventennale dellanascita del Museo Civico"Amedeo lia", nato dalla gene-rosa decisione di un illuminatoingegnere di donare alla suacittà la propria collezione d'ar-te di rilievo mondiale.

E in questi vent'anni il pre-stigio del museo ha avuto mododi affermarsi ripetutamente:molti tra i maggiori musei in-ternazionali vi si sono rivoltiper prestiti di opere di rilievo, aconferma di come l'occhio delcollezionista avesse saputo co-gliere il meglio che via viaemergeva sul mercato del gran-de antiquariato. E così oggi si èscelto di onorare la memoria diAmedeo Lia facendo converge-re nel museo a lui dedicato ven-ti capolavori aggiuntivi, unoper ogni anno del ventennale, eognuno offerto da un diversomuseo che con il Lia ha avutorapporti scientifici e di scam-bio, da tutta Italia e da Berlino,Madrid, Parigi e Francoforte.

Le venti opere sono statescelte sulla base della loro "as-sonanza" con quelle già patri-monio del Lia. Vi si possonotrovare dipinti di Dosso Dossi,Annibale Carracci, El Greco,Bramantino, Jacopo Bassano,

Beato Angelico, Gian LorenzoBernini, Giulio Cesare Procac-cini, Bergognone, Pontormo,Guercino, Ludovico Carracci, ecosì via; ma anche reperti ar-cheologici o esempi di arti ap-plicate, in assonanza appuntocon le diverse Collezioni Lia.

A ricevere gli illustri ospitisono le circa 1000 opere di

Un omaggio all'uomoche ha lasciò allacittà la sua collezionedi capolavori

grande varietà, dall'epocaclassica al '700, che compon-gono la collezione stabile: di-pinti (Vincenzo Foppa, Anto-nio Vivarini, il Bergognone, unprobabile Raffaello giovane,Pontormo, Tiziano, Tintoret-to, Sebastiano del Piombo,Giovanni Cariani, Gentile eGiovanni Bellini, BernardoBellotto, Canaletto), miniatu-re, sculture in bronzo, rame,avorio, legno, vetri, maioliche,oggetti d'arte, tra cui - colle-zione nella collezione - ben 70tavole di cosiddetti "primitivi",da Pietro Lorenzetti e Bernar-do Daddi al Sassetta.

; Fino al 25 giugno